Il piacere di dirsi addio

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IL PIACERE DI DIRSI ADDIO

Commedia in un atto

di JULES RENARD

Traduzione di Jole Giannini

PERSONAGGI

BIANCA

MAURIZIO

Commedia formattata da

A Parigi. Un salottino al quinto piano. Ci che una donna, che ha molto amato e non arricchita, pu mettervi di ninnoli offerti, di mobili disparati di intimit. Caminetto in fondo; porta tappezzata a sinistra; tavola a destra; sgabello imbottito in mezzo; un pianoforte aperto; fiori di poco prezzo; qualche quadro alle pareti; fuoco di legna; una lampada accesa.

(Bianca seduta alla tavola, in vestaglia: vecchi pizzi, il suo unico lusso, tutta la sua eredit. Ha frugato i cassetti, bruciate delle carte, annodato il nastrino di un piccolo involto, e ha preso in una scatola una vecchia lettera che rilegge. O piuttosto non ne rilegge che frasi conosciute. Una la intenerisce, un'altra la commuove fino alla tristezza, un'altra ancora le fa tentennare il capo, Un'altra infine la fa ridere di cuore. Suonano. Bianca rimette, senza furia, la lettera nella scatola e la scatola nel cassetto della tavola. Poi va in persona ad aprire. Maurizio entra. Dalle sue prime parole e dai suoi primi gesti, si capisce che come in casa sua).

Maurizio - (sottolineando le parole) Buongiorno, cara e bella amica.

Bianca - (meno affettata) Buongiorno, amico mio (Maurizio vuole baciarla per una consueta, gentile abitudine e per affrontare il pericolo. Essa indietreggia) No.

Maurizio - Oh!, da amico.

Bianca - Ora, non pi.

Maurizio - Vi assicuro che non mi turberebbe.

Bianca - Neppure me; proprio per questo: inutile... Avete finite le vostre corse?

Maurizio - (posa il cappello e il bastone su di un mobile e si siede a sinistra del camino; tende le mani al fuoco; lo ravviva; cerca di non sembrare impacciato. Bianca si seduta vicina alla tavola dal lato opposto a quello in cui leggeva la lettera) Tutte, e mi siedo stremato. Che non sia dunque possibile addormentarsi scapolo e svegliarsi ammogliato? Sono andato innanzi tutto al Municipio: rivolgendomi qui, poi l, poi a destra, poi a sinistra, poi in fondo; ho interrogato diversi signori impalati l come statue, che il mio matrimonio aveva l'aria di non emozionare troppo... di l, sono andato dal sarto a provare l'abito. Mi consiglia decisamente un po' d'ovatta qui. Infatti, ho una spalla pi bassa dell'altra.

Bianca - Non l'avevo notato.

Maurizio - Posso confessarlo, tanto oggi ci vi indifferente.

Bianca - Non lo dir a nessuno.

Maurizio - Di l, sono andato in chiesa. Sembra che sia proprio necessario che mi confessi!

Bianca - Senza dubbio, dovete rimettere la vostra anima a nuovo.

Maurizio - Certuni mi assicurano che il biglietto di confessione si compera, e altri che mi pu capitare un prete stizzoso che, se poso per nomo di mondo e spirito superiore, mi dir: Non si tratta di questo, figlio mio. Siete cristiano, si o no? Se siete cristiano, inginocchiatevi e fate il vostro esame di coscienza. Mi vedo gi, grottesco, mentre batto l'impiantito con la punta delle mie scarpe. Piacevole quarto d'ora!

Bianca - Ci vorr, temo, pi di un quarto d'ora. Povero amico, la vostra fidanzata vi sar grata di tantosacrificio!

Maurizio - (si alza e si appoggia al camino) Sono molto seccato. E, ditemi (con inquietudine) mia cara amica, non pensate mica di svignarvela? Assisterete certamente al mio matrimonio!

Bianca - Siete sempre del parere di invitarmi?

Maurizio - Naturalmente. Alla cerimonia religiosa.

Bianca - Ci verr.

Maurizio - (freddamente) Conto su voi. (Pi allegramente) Ci si divertir. Voi, soprattutto. Mi vedrete scendere i gradini della chiesa con la piccola inbianco.

Bianca - Sar molto bello.

Maurizio - Mio malgrado, penso... E' necessario dirlo? Oh! posso dir tutto a voi... (Viene a sedere sullo sgabello imbottito di fronte a Bianca) Penso a certe storie di vetriolo.

Bianca - Ah, voi mi studiate! Ebbene, amico mio, abbandonate le vostre idee. Vi danno un'aria ingenua. Ed un uomo che ha paura assai ridicolo! Perch voi avete paura e vi mantenete sulla difensiva, facendovi scudo col gomito. I santi rideranno nella loro nicchia. Lo meritereste!... ma avrei paura di bruciarmi l'abito.

Maurizio - Dispettosa! Vi sbagliate. Voi non mi spaventate ed io ho perfino l'intenzione di presentarvi mia moglie, come una parente.

Bianca - O come un'istitutrice per i figli che nasceranno. Pi tardi, li governer e voi potrete viaggiare.

Maurizio - Gi agro-dolce! Si comincia male.

Bianca - Mi irritate tanto col vostro sistema d compensazione... (Si alza e consegna a Maurizio la noto della fioraia e la nota di Madame Paulin) Io sono andata dalla fioraia. Promette di fornirvi, tutte le mattine, un mazzo di dieci franchi.

Maurizio - Dieci franchi?

Bianca - Oh! ho mercanteggiato. Con questi freddi,non caro.

Maurizio - No, se i fiori sono belli e se li portanoa domicilio.

Bianca - Li porteranno. Ho pregato Madame Paulin di cercarvi un anello, un ventaglio, una bomboniera e qualche gingillino. Ho detto che volevate essere generoso, ma senza fare pazzie.

Maurizio - Evidentemente. (Con una leggera inquietudine) E questo sar pagabile?

Bianca - Con vostro comodo; pi tardi, dopo il matrimonio.

Maurizio - (rassicurato) Vi ringrazio. (Si alza; tutti e due sono separati dalla tavola) Francamente, voi non siete una donna come le altre.

Bianca - Nessuna donna come le altre. Che donna sono dunque io?

Maurizio - (prendendo la mano di Bianca) Una donna di tatto.

Bianca - Dal momento che tutto convenuto, stabilito.

Maurizio - D'accordo. Oh! fino a questa ultima visita, noi siamo stati perfetti. Ma questa la mia ultima visita. Noi non ci vedremo pi...

Bianca - Ci rivedremo da amici. Lo dicevate poco fa.

Maurizio - S, ma non pi in altro modo. E, salendo quass, avevo una strana ansia...

Bianca - Perch?

Maurizio - Perch...

Bianca - Nessuna amarezza in me. Quando mi sono data a voi, non sapevo- forse che avrei dovuto riprendermi? Se il distacco stato doloroso...

Maurizio - Non avremmo finito pi. I nostri cuori tenevano duro.

Bianca - Oggi essi sono nettamente staccati. Ho messo, in questo piccolo involto, gli ultimi regali: qualche fotografia, il vostro atto di nascita che avevo avuto la curiosit di vedere... come siete ancora giovane!

Maurizio - Non si invecchia con voi.

Bianca - ... e un libro imprestato. Ecco qui.

Maurizio - E proprio un piacere dirsi addio con voi.

Bianca - Anche con voi.

Maurizio - E' bello, quello che stiamo facendo, molto bello. E' talmente raro lasciarsi cos! Ci siamo amati quanto possibile, come non si pu amare due volte nella vita, e ci separiamo, perch necessario, senza penosi procedimenti, senza la minima amarezza.

Bianca - Ci separiamo nel miglior modo possibile.

Maurizio - Diamo l'esempio della separazione ideale. Siate certa, Bianca, che se mai qualcuno dir male di voi, non sar io quello.

Bianca - Da parte mia, non vi calunnier, a meno che ci non mi sia necessario... (Si siede a destra e Maurizio a sinistra della tavola) Mi restituite il mio ritratto?

Maurizio - Lo conservo.

Bianca - Sarebbe meglio rendermelo o stracciarlo piuttosto che gettarlo in fondo ad un baule.

Maurizio - Ci tengo a tenerlo; potr dire: il ritratto di un'attrice che era mirabile in una commedia che ho veduta.

Bianca - E le mie lettere?

Maurizio - Le vostre due o tre lettere fredde dicliente al fornitore

Bianca - Detesto scrivere.

Maurizio - Conservo anche queste. Mi difenderanno al bisogno.

Bianca - Non snervatevi, e chiacchieriamo piacevolmente del vostro matrimonio. Avete veduta la piccola, oggi?

Maurizio - Cinque minuti appena. E' cos occupali per il corredo! E il gran giorno si avvicina!

Bianca - Le piacciono le cose belle?

Maurizio - S, quando sono molto care.

Bianca - Ditele che l'azzurro il colore delle bionde. Ho qui un figurino di moda molto riuscito, che vi prester. Lei, ha gusto?

Maurizio - Ha quello della moda.

Bianca - Penso che dovete intimidirla,

Maurizio - Lo spero.

Bianca - Come si comporta con voi? Quali atteggia-menti ha in vostra presenza? Il suo contegno, i suoi modi?

Maurizio - Quelli di una sedia sotto la sua fodera.

Bianca - A parte gli scherzi, la trovate carina?

Maurizio - Siete voi carina.

Bianca - E' di lei che parlo: la trovate carina?

Maurizio - Graziosa e fresca come il titolo: Alla primavera .

Bianca - Insomma vi piace?.,. Oh! non abbiate riguardi per me!

Maurizio - Essa mi dispiace sempre meno.

Bianca - Ricordatevi che sono io che ve lho indicata.

Maurizio - La pista era buona.

Bianca - (tagliando le pagine di un libro) Me ne congratulo. E' capricciosa? (Maurizio distratto non risponde pi. Bianca gi tocca il braccio) Cosa guardate?

Maurizio - Mi riempio gli occhi. Faccio provvista di ricordi. Tutti questi fiori danno un'aria di festa al vostro salottino.

Bianca - Ha dei capricci, delle preferenze?

Maurizio - Le piace tutto ci che piace a me.

Bianca - Sar comodo questo.

Maurizio - Non avremo bisogno di fare due cucine.

Bianca - Avete spirito, stasera.

Maurizio - E' il razzo finale de! mio ultimo fuoco d'artificio.

Bianca - E non vi imbarazza parlare cosi di una fanciulla che sar vostra moglie?

Maurizio - Sta a voi rimproverarmelo? Sapete bene che parlo con questo tono, un poco anche per esservi simpatico.

Bianca - Non inteneriamoci.

Maurizio - Io non mi intenerisco. Noi 8tiamo chiacchierando dei nostri piccoli affari. E il signore Guireau in persona potrebbe ascoltare.

Bianca - Lasciate dunque il signor Guireau tranquillo. (Si alza, fa qualche passo lentamente).

Maurizio - Permettete, cara amica. Il vostro matrimonio mi interessa quanto il mio; non voglio sembrare pi egoista di voi, e poich il mio avvenire mi preoccupa, il meno che posso fare di inquietarmi del vostro. Tutti e due stiamo per accasarci.

Bianca - S... ma parliamo d'altro. (Si siede a sinistra del caminetto).

Maurizio - Niente affatto. Io vi ho informata intorno alla mia futura moglie; esigo di essere informato intorno al vostro futuro marito. Altrimenti, crederei che abbiate delle intenzioni nascoste. Questa recproca inquisizione la miglior prova della nostra buona fede. Non solo, non ho alcuna ragione di essere geloso del signor Guireau, ma vorrei anche conoscerlo. L'ho appena scorto e mi ha fatto una eccellente impressione. Viene spesso a trovarvi?

Bianca - Una volta ogni quindici giorni, regolarmente.

Maurizio - Buon segno! E' un uomo metodico, ordinato. Come si chiama!

Bianca - Guireau.

Maurizio - Lo so. Intendevo dire il suo nome di battesimo.

Bianca - Alla sua et, non si ha pi un nome di battesimo.

Maurizio - Ma voi, come lo chiamate?

Bianca - Io? Lo chiamo signor Guireau.

Maurizio - Sempre?

Bianca - Ma s, sempre. Avete finito di giuocare al giudice istruttore?

Maurizio - Mi diverto. Potete lasciarmi trastullare un po'.

Bianca - Fate pure.

Maurizio - E cosa fate?

Bianca - Che volete che si faccia?

Maurizio - Vi bacia soltanto la punta delle dita?

Bianca - Soltanto. Chiacchieriamo. Lui sa parlare bene. Mi d dei consigli; mi mette in guardia contro le cattive relazioni. In pi un buon musicista e qualche volta porta il violino (Maurizio cerca con gli occhi) ...ma lo riporta poi via.

Maurizio - E dopo, quando la conversazione languisce e la musica tace?

Bianca - Andate troppo lontano. (Si alza) Ho il diritto di non rispondervi pi.

Maurizio - Preferite che indovini?

Bianca - Indovinare che cosa? Voi pensate subito... c' altro nella vita e, da oggi, voglio essere libera e pratica. Oh! non mi coster molto. Ho amato quanto basta, e posso rinunciare all'amore.

Maurizio - Oh! oh!

Bianca - Ma s! D'altra parte, Guireau sa frenarsi. F un amico paterno, che mi ama per me, non per lui e, sappiatelo, egli mi ispira una durevole simpatia di cui si accontenta, (fissa si siede sullo sgabello imbottito).

Maurizio - E' un adoratore blando.

Bianca - Ho fortuna. Gli uomini bene educati stanno diventando rari. Guireau conserva ancora i modi del secolo passato. Mi preavvisa delle sue visite due giorni prima.

Maurizio - E non vi manda mai una sola parola pi infiammata delle altre?

Bianca - Vi sorprende che egli mi rispetti? Sicuro di vivere in compagnia di una donna punto spiacente, che gli far buon viso, l'ascolter con compiacenza, curer la sua casa, ricever i suoi amici, avr cura di lui e non l'annoier mai, Guireau non domanda che io gli prometta di pi.

Maurizio - (soppesando il pacchetto) E se venisse a conoscenza del vostro passato?

Bianca - Farebbe finta di nulla.

Maurizio i - (si alza) Che brav'uomo! Lui, finisce una vita; io finisco una vita, ed anche voi finite una vita. Tre persone finiscono una vita tutte insieme. E' una catastrofe.

Bianca - Senza vittime.

Maurizio - Ancora una domanda. Ma la faccio per ridere, come quando si dice ad una bambina: A chi vuoi pi bene, a babbo o a mamma ? (Con gravit) Se vi pregassi, rinuncereste a Guireau?

Bianca - Al punto in cui siamo, questa domanda non ha senso.

Maurizio - (si siede in faccia a Bianca) Poich la faccio per ridere, rispondete ridendo.

Bianca - Ricordatevi che una sera, molto eccitato, mi offrivate di sposarmi, di partire con me, di vivere in una capanna di cantoniere, col pane quotidiano, di andare in Algeria dove la vita costa cos poco! Che cosa vi ho risposto?

Maurizio - (mollo lentamente) Che la miseria vi spaventava, che il pane secco vi ripugnava, anche se era casalingo, che avevate orrore dei trasferimenti, che mancavate di genio colonizzatore e, infine, che, con le vostre dieci dita non sapevate fare altro che carezze: ecco cosa mi avete risposto.

Bianca - Siete dunque avvisato da tempo. E' tutto?

Maurizio - Tutto. (Bianca si alza e va verso il caminetto) A quando il matrimonio?

Bianca - Quale?

Maurizio - Il vostro.

Bianca - Oh!, non abbiamo alcuna fretta.

Maurizio - Al vostro posto, io fisserei una data, per prudenza.

Bianca - E' rimandata all'anno prossimo.

Maurizio - Vi necessario un inverno per dar aria al vostro cuore? Avete torto. (Si alza e va verso il caminetto facendo il giro della tavola) Una volta che ci si decisi al matrimonio, ci si deve tuffare dentro, con la testa in avanti, come me.

Bianca - (tutti e due sono addossati al caminetto: Bianca a sinistra, Maurizio a destra) Il sogno, forse, sarebbe di sposarci tutti e due nello stesso giorno.

Maurizio - Perch no? Risulta dalla mia inchiesta che io stimo assai il signor Guireau.

Bianca - Da parte sua, egli vi apprezzerebbe.

Maurizio - Sarebbe stato piccante presentarci, confrontarci.

Bianca - Io non ne cercher l'occasione, ma neppure l'eviter. Guireau conosce la vita.

Maurizio - E' come la madre della mia fidanzata. Anche lei conosce la vita. Capisce che ho avuto delle amanti, che sono provato al fuoco, e le basta che io tronchi le mie relazioni almeno alla vigilia del matrimonio.

Bianca - Tanto peggio se sua figlia gelosa del passato!

Maurizio - La madre le spiegherebbe che non vi pu essere confronto.

Bianca - E' una donna superiore.

Maurizio - E' una donna di buon senso, semplice ed allegra, molto allegra. Mariterebbe sua figlia tutti i giorni. (Va a sedersi al posto che occupava Bianca allalzarsi del sipario).

Bianca - L'avete conquistata?

Maurizio - Completamente.

Bianca - Purch questo duri!

Maurizio - Oh! se non rispondo della figlia, sono 6curo della madre. Quando guarda la mia fotografia, dice: E' impossibile che questo ragazzo sia un mascalzone; o io non sono fisionomista, o lui render Berta felice .

Bianca - Ha ragione, ed io sono persuasa che sarete un marito modello. Avete le qualit necessarie.

Maurizio - E voi, amica mia, voi sarete una moglie ideale. Egli sar certo molto felice con voi.

Bianca - Con voi Berta sar molto felice... povera piccola!... (Una lunga pausa. Poi Bianca si avvicina a Maurizio. Si trovano seduti faccia a faccia, separati dalla tavola) Vi vorrei vedere farle la corte.

Maurizio - Non sono troppo impacciato.

Bianca - Vi mettete d'impegno?

Maurizio - Esattamente come con voi.

Bianca - E... fate progressi?

Maurizio - Ho ragione di sperare che si sia a buon punto. Mi sembra anche che essa mi dia meno da fare di voi.

Bianca - Siete pi abile, la seconda volta.

Maurizio - E voi mi avete resistito di pi.

Bianca - Non era civetteria. Credevo che la mia vita di donna finisse e esitavo a lanciarmi in una nuova avventura di cuore. Le precedenti non mi avevano arricchita. Senza farlo apposta, non avevo amato che poveri...

Maurizio - E non era con i miei duemila e quattro...

Bianca - Cos, io pensavo gi a un matrimonio ragionevole, e, lo confesso, non mi mancava che l'occasione. Ecco perch vi resistevo. E poi, sembravate cos giovane! Avevate ancora l'aria goffa di un soldatino. Ed eravatemagro! magro

Maurizio - Ho migliorato in questo senso.

Bianca - Me ne vanto. Voi siete ingrassato sotto il regno e vi cedo ad un'altra in buono stato.

Maurizio - In buono stato di riparazioni locative.

Bianca - Oh!

Maurizio - Voglio dire che firmerei volentieri un secondo contratto d'affitto.

Bianca - Io no. Voi non siete pi lo stesso. Vi hoaccolto che eravate quasi un ragazzo, ed un uomo che se ne va. Mi piaceva di pi il ragazzo. Voi eravate piuttosto brutto e l'et vi...

Maurizio - L'et mi abbellisce?

Bianca - No, vi insipidisce. Avete meno sapore, meno lirismo. Allora dicevate poeticamente cose molto piacevoli. Vi assicuro che si sarebbe creduto, qualche volti che parlaste in versi.

Maurizio - E qualche volta era cos, ma versi di m altro, non miei; non facevo che citare, per precauzione. Ve n'erano, mi ricordo, di De Musset, nella dichiarazione di amore che vi ho scritta, e che voi avete letta al mio predecessore.

Bianca - Come! mi credete capace di questa indelicatezza?

Maurizio - Lo credo, perch me l'avete detto, pi I tardi, confessandomelo all'orecchio.

Bianca - Mi sbalordite.

Maurizio - Ve lo assicuro. Sembra che il mio predecessore abbia riso, e voi anche, ridevate. Come sia cattivo questo!

Bianca - Molto cattivo. Ho cominciato col farmi beffe di voi", la regola. E poi, avreste finito voi col farvi beffe di me, se non avessi preso l'iniziativa.

Maurizio - E' la regola.

Bianca - D'altronde, c' sempre stata un po' di allegria nei miei sentimenti verso di voi. Mi divertivo a modellarvi, a ingentilirvi. Senza vantarmi, se eravate intelligente, siete divenuto, grazie a me, distinto. Avete dello stile. Non dite mai parolacce. Parlate alle donne con cortesia e non tenete la sigaretta in bocca. Usate i guanti. Vi curate le mani. Siete ordinato nei vostri affari. Io vi ho insegnato a portare le giarrettiere, e i vostri calzini non ricadono pi sulle scarpe.

Maurizio - In cambio di questi piccoli vantaggi, io vi ho insegnato a mettere gli indirizzi, a fare una firma disinvolta. E i numeri? I vostri tre sembravano dei dromedari.

Bianca - E io, vi ho fatto modificare il taglio dei capelli, sopprimere la riga, e vi ho insegnato a farvi il nodo della cravatta.

Maurizio - E tante altre cose ancora mi avete insegnate!

Bianca - Oh! non avevate la testa dura.

Maurizio - Mi applicavo talmente!

Bianca - E non eravate un ingrato. Ho della vostra gratitudine una prova che mi cara, che conservo.

Maurizio - Una prova?

Bianca - Voi sapete che ogni volta che ricevevo da voi una lettera, perch mi stato impossibile farvi passare questa pericolosa mania di scrivere, la bruciavo.

Maurizio - Senza leggerla!

Bianca - La leggevo, ma la bruciavo subito'.

Maurizio - I posteri vi giudicheranno.

Bianca - Ebbene, conservo una di queste lettere. Non ho potuto separarmene. Ci tengo troppo. E' la testimonianza della felicit che voi mi dovete, qualche cosa come il brevetto del nostro amore e della vostra riconoscenza.

Maurizio - Deve essere lunga.

Bianca - Quattro pagine fitte.

Maurizio - Le lunghe lettere scaturiscono dal cuore.

Bianca - Oh! quella scatur s, dal vostro cuore. La rileggevo quando siete entrato, e non potevo far a meno di rileggerla.

Maurizio - Dov'? Fatemela vedere...

Bianca - Non faccio mai vedere le mie lettere.

Maurizio - Dato che sono io che l'ho scritta.

Bianca - E' giusto. Fate pure, scostatevi prego! (Si alza, si mette al posto di Maurizio, apre il cassetto vi prende la scatola che fa vedere a Maurizio che rimane in piedi).

Maurizio - Torroncini di Nevers!

Bianca - Vi proibisco di ridere.

Maurizio - E' in questa scatola che nascondete le vostre lettere?

Bianca - Vi nascondo solo la vostra lettera con due o tre gioielli di famiglia.

Maurizio - La riconosco da questa busta gialla; da questa carta regalata dal caff dove l'ho scritta. Venivo la casa vostra, dalle vostre braccia. Rimaneva nelle dita, clic avevano appena allora sfiorata la vostra bellezza, un resto delle vibrazioni. Non ho dovuto curare la mia scrittura.

Bianca - L, c' la parte migliore di voi.

Maurizio - S, mi ricordo che, su quella tavola di marmo freddo, dove le mie mani lasciavano perdersi il vostro calore, ho provato il bisogno di ringraziarvi, di iure a voi.

Bianca - Non c' la data, ne nome, n cognome.

Maurizio - Ricordo, ricordo. Incomincia subito, come un inno.

Bianca - (legge) Siete bella e buona. Vi adoro tutta .mania: il corpo, il cuore e l'anima con le dipendenze... .

Maurizio - (l'interrompe) Che bel libro si scriverebbe sul nostro amore!

Bianca - (indicando la lettera) Basterebbe copiare. (legge avendo l'aria di scegliere qua e l dei passaggi) Voi siete cos indulgente per i difetti altrui, che subisce per amare i vostri...; voi non vi vantate punto il vostro spirito. Vi augurate che si dica di voi: una donna squisita, e non: una donna di merito... e quello! non parlate male degli altri, se essi non hanno cominciato per primi. Se vi capita qualche volta di mentire.. . Mi capita?

Maurizio - Oh! pochissimo, e innocentemente, come ci si tinge i capelli, perch voi credete che sia una grazia ili pi.

Bianca - (legge) Voi amate i vostri abiti non perch essi stanno bene a voi, ma perch voi state bene a loro il teatro quando fa ridere, e la societ, perch una donna dilla vostra et non pu vivere come un orso.... Oh! sentile! Siete pigra, per la verit, perch credete che il dovere di una bella donna consista nel rimanere bella, e che le si debbano, senza che neppure essa lo chieda, abiti, denaro, vitto e alloggio... . (Ride).

Maurizio - C' questo?

Bianca - (gli passa la lettera) Tenete.

Maurizio - E' vero... Voi non andate mai in collera; temete come il fulmine le esplosioni d'amore, e cedereste subito, senza discussioni, per stare in pace, all'uomo che avanzasse verso di voi, con gli occhi iniettati di sangue, mentre una luce verde emanerebbe dal suo viso... . (Ridono tutti e due).

Bianca - Questo, esagerato. Pregherei gentilmente il signore di prendere la porta. Ma era carino scrivermelo. Poi?

Maurizio - (continua a leggere la lettera appoggiato alla poltrona di Bianca) ...e vi piace che vi si ami con finezza, che vi si offra qualche volta delle violette, un bab al rhum, un dito di trina, una passeggiata in carrozza, e che si abbiano per voi queste piccole attenzioni senza prezzo che riscaldano il cuore di una donna pi di quanto la pelliccia pi morbida, pu riscaldare il suo collo .

Bianca - S, mi piace essere amata cos.

Maurizio - (legge con una crescente emozione, e Bianca a poco a poco si volta) Ho appena avuto il tempo, questa notte di abbracciarvi. Non vi ho posseduta abbastanza, non vi ho posseduta come io desideravo. Nello stesso modo che il visitatore timido ripete, una volta uscito, ci che avrebbe dovuto dire, io vi riesamino nel ricordo, dai capelli ai piedi . (Lascia cadere la lettera) Voi siete la donna che sognavo... ed io vi lascio!

Bianca - (si alza) Maurizio, Maurizio, voi sviate dal testo della lettera.

Maurizio - (prendendo le mani di Bianca) Bianca, Bianca, io vi ho amata con tutto il mio ardore e sento che anche in questo momento voi siete la mia unica, la mia vera donna.

Bianca - Calma, calma! ve ne prego, amico mio, non vi riscaldate. State per dire delle sciocchezze, e poich non vi permetter di farne, a che pr dirle?

Maurizio - Bianca, una parola, ed io mando a spasso la piccola e la sua fortuna, le convenienze, e il mio avvenire: pianto tutto.

Bianca - Fareste questo, voi?

Maurizio - Subito. Provate...

Bianca - (posa le sue mani sulle spalle di Maurizio) Grazie. Fa sempre piacere sentirlo dire. Ma io non voglio dirla, la parola. Taccio. Tacer ostinatamente.

Maurizio - I tuoi occhi.

Bianca - Neppure la fronte.

Maurizio - Le tue labbra, presto.

Bianca - Niente.

Maurizio - Allora, avr tutto.

Bianca - Devo suonare?

Maurizio - Suonare a chi? I domestici sono assenti; la donna di servizio non viene che al mattino.

Bianca - Mi difender dunque da sola.

Maurizio - Contro me!

Bianca - Non mi fate paura.

Maurizio - Ho sete di riprenderti.

Bianca - Vi giuro che ve ne andrete con la sete.

Maurizio - Bianca, ti desidero. Un'ultima volta, sarebbe delizioso. Sarebbe originale, sarebbe comico.

Bianca - Sarebbe esilarante.

Maurizio - Bianca, ascolta.

Bianca - S, capisco, io avrebbe un sapore fine, un piccolo gusto di adulterio in anticipo, prima del biglietto di partecipazione dei nostri matrimoni. Voi mi offrite bonariamente la partita decisiva in amore, poi, ci daremo la mano, come camerati, e d'un balzo, voi passereste da una donna all'altra. E' una trovata, la vostra idea.

Maurizio - E' un'idea come un'altra.

Bianca - Ah! sentite, siete ridicolo... siete indecente...

Maurizio - Ah! via! siete voi che siete ridicola! Guardate che modi! Chi lo saprebbe? A chi faremmo del male?

Bianca - A me.

Maurizio - S, ridicola e cattiva! Voi indietreggiate per orgoglio puerile, per aver l'aria dignitosa e perch siete tormentata... (Bianca alza le spalle) certamente tormentata per il mio matrimonio, come se non fosse opera vostra! Perch voi mi ci avete spinto, mio malgrado. Cos voi scusavate o vostro, preparato sornionamente. Bisognava allontanarmi, il signor Guirean aspettava alla porta.

Bianca - Maurizio, ve ne supplico!

Maurizio - La prova che io dico la verit, che io vi sacrificherei sul momento, senza rimpianti, una fortuna di cui mi infischio, e che voi...

Bianca - Questo prova soltanto che voi perdete la testa, Maurizio, e che io ragiono per tutti e due.

Maurizio - Oh! Bene, bene, finite di piangere...

Bianca - Io non piango.

Maurizio - ... di torcervi le braccia; poich vi urto, mi ritiro. Dopo tutto, ci tenevo, perch credevo che non domandaste di meglio. Ma non ci tenevo tanto cos. Infine, non ci tengo pi. Buon giorno, arrivederci, buona notte, addio. Tante cose al signor Guirean! (Fa i suoi preparativi di falsa partenza che consistono nel prendere il cappello e il bastone e nel posarli per riprenderli ancora e riposarli).

Bianca - (con una malinconia dolorosa, senza guardare Maurizio) Bisognava finire cos miseramente! Con degli insulti, voi mi lasciate, mentre siete venuto, questa sera che niente vi obbligava a venire, da buon ragazzo desideroso di essere leale e tenero fino alla fine. Eravamo fieri l'uno dell'altra. Gli amanti non valgono che per i ricordi che si lasciano! Noi cercavamo, era un simpatico sforzo, di lasciarci dei ricordi preziosi. Ah! malaccorto!

Maurizio ------------- - (ritorna lentamente) S, malaccorto. Io guasto tutto. Voi non cessate di essere un'adorabile amica ed io non riesco che ad indignarvi. Mi rivelo bene in questo. Mi faccio sempre grandi promesse che non posso mai mantenere. Niente riuscir a cambiarmi. Prevedo che non tormenter una donna sola, nella mia vita, e per continuare, dopo che vi avr lasciata, andr, come voi dicevate poco fa, a trovare l'altra, colei che mi at tende laggi e, se essa non un angelo di docilit, sinceramente la compiango.

Bianca - Ecco che voi esagerate nei vostri difetti. In fondo, non siete cattivo, ma qualche volta provate piacere a dire delle cose aspre.

Maurizio - Se credete che questo mi diverta sempre!

Bianca - Io so che non le pensate.

Maurizio - No. Mio malgrado, esse mi passano pei la testa da sole.

Bianca - Fino ad ora, la vostra condotta era irreprensibile. Tutto andava cos bene! Che cosa vi ha preso?

Maurizio - Non so... una crisi.

Bianca - Andiamo, avete solo avuto questo piccolo momento di errore ed io vi perdono. (Gli tende la numi

Maurizio - Voi perdonate sempre! Ma il vostro perdono non mi scusa. (Tenendole le mani) Fallito per causa mia, guastato, il nostro addio! Cretino, va! non mi resta che sbarazzarvi della mia miserabile figura, A che punto eravamo? Tutto sistemato? Non mi dovete niente voi, non vi debbo niente io?

Bianca - Oh!, volete una ricevuta?

Maurizio - Ah!, una ricevuta firmata e registrata che io metter galantemente, il giorno del mio matrimonio, fra i doni di nozze..

Bianca - State attento!

Maurizio - S, sento che ogni parola che dico ora non pu essere che una inopportunit che aggiungo alle altre. A momenti, ho l'aria di lasciare una compagna di viaggio: io sono arrivato, scendo e saluto, corretto e banale; a momenti vorrei dire qualche cosa di molto profondo, di molto dolce, decisivo: la parola dell'addio mi non la trovo. Non posso tuttavia andarmene cosi. Dio mio, ispirate un povero uomo, ed anche voi, amica triste e generosa, aiutatemi.

Bianca - Mi fate pena e piet! Non torturatevi. Non cercate niente. Non dite niente ed andatevene.

Maurizio - Me ne vado. Se almeno fossi sicuro che siete pi calma.

Bianca - Sono calma. Andate e siate felice... e il vostro pacchettino sulla tavola?

Maurizio - (che se ne andava, ritorna) S, penso... e poteste riposare i nervi stanchi, dormire...

Bianca - Prover. Sono stanca. Lasciatemi, vorrei restare sola.

Maurizio - Appoggiatevi su questo cuscino; volete che abbassi la luce?

Bianca - No. Sarebbe lugubre. Riattizzate il fuoco; tremo di freddo. (Maurizio si precipita ad attizzare il fuoco, poi va, sulla punta dei piedi, a baciare la mano di Bianca) Siete ancora qui?

Maurizio - Ssss... non occupatevi di me, io sono partito. Non c' pi nessuno vicino a voi.

Bianca - Che vuoto! Quante cose vi portate via!

Maurizio - (sollevando la tendina) ... ma la parte della trionfatrice rimane a voi. (Esce. La tendina si richiude, Bianca guarda).

FINE

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