Oscar e la dama in rosa

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OSCAR E LA DAMA IN ROSA


Atto unico

di Eric-Emmanuel Schmitt

PERSONAGGI

OSCAR

NONNA ROSA

IL DOTTOR DUSSENDORF

PADRE

MADRE

PEGGY BLUE


(Ingresso con Oscar gi in scena che dorme. Il pubblico si siede. Parte una musica. Oscar si sveglia).

OSCAR: Caro Dio, mi chiamo Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed la prima lettera che ti mando perch finora, a causa dei miei studi, non ho avuto tempo.
Ti avverto subito: detesto scrivere. Bisogna davvero che ci sia obbligato. Perch scrivere soltanto una bugia che abbellisce la realt. Una cosa da adulti.
La prova? Per esempio, prendi linizio della mia lettera: Mi chiamo Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa etc. Avrei potuto esordire dicendo: Mi chiamano Testa duovo, dimostro sette anni, vivo allospedale a causa del cancro e non ti ho mai rivolto la parola perch non credo nemmeno che tu esista. Ma se ti scrivo una roba del genere, fa un brutto effetto e non ti interesseresti di me. E io ho bisogno che tinteressi. Inoltre mi farebbe comodo che tu avessi il tempo di farmi due o tre piaceri. Lospedale un posto strasimpatico, con un sacco di adulti di buon umore che parlano forte, con un mucchio di giocattoli e di signore in rosa che vogliono divertirsi con i bambini, con tanti amichettima. .io non faccio pi piacere. Da quando sono stato sottoposto al trapianto di midollo osseo, sento proprio che non faccio pi piacere. Quando il dottor Dsseldorf mi visita, la mattina, lo fa di malavoglia, lo deludo. Mi guarda senza dire nulla, come se avessi commesso un errore. Eppure ho affrontato loperazione; sono stato bravo, mi sono lasciato addormentare, ho avuto male senza gridare, ho preso tutte le medicine.

Il pensiero di un medico contagioso Adesso tutto il piano, le infermiere, gli interni e le donne delle pulizie mi guardano nello stesso modo. Hanno laria triste quando sono di buon umore; si sforzano di ridere quando racconto una storiella. vero, non ridono pi come prima. Solo Nonna Rosa non cambiata. Mmmmh Nonna Rosa non te la presento Dio, una buona amica, visto che stata lei a dirmi di scriverti.

( Buio. Entra Nonna Rosa. Luce)

OSCAR: Quanti anni ha, Nonna Rosa?

NONNA ROSA: Riesci a tenere a mente i numeri con tredici cifre, Oscar?

OSCAR: Oh! Lei esagera!

NONNA ROSA: No. Qui non devono assolutamente sapere la mia et, altrimenti mi cacciano e non ci vedremo pi.

OSCAR: Perch?

NONNA ROSA: Sono qui di contrabbando. C' un'et limite per essere una signora in rosa. E io l'ho superata abbondantemente.

OSCAR: scaduta?

NONNA ROSA: S.

OSCAR: Come uno yogurt?

NONNA ROSA: Sss!

OSCAR: O.K.! Non dir nulla. Nonna Rosa.

NONNA ROSA: S?

OSCAR: Ho l'impressione che nessuno mi dica che morir.

NONNA ROSA: Perch vuoi che t lo dicano se lo sai gi, Oscar?

OSCAR: Non soho l'impressione, Nonna Rosa, che abbiano inventato un ospedale diverso da quello che esiste veramente. Fanno come se si venisse all'ospedale solo per guarire. Mentre ci si viene anche per morire.

NONNA ROSA: Hai ragione, Oscar. E credo che si commetta lo stesso errore per la vita. Dimentichiamo che la vita fragile, friabile, effimera. Facciamo tutti finta di essere immortali.

OSCAR: E fallita la mia operazione, Nonna Rosa?

(Nonna Rosa non risponde..silenzio..poi si avvicina ad Oscar in tono supplichevole)

NONNA ROSA: Non ti ho detto nulla, naturalmente. Me lo giuri?.

OSCAR: Giuro.

(Pausa)

NONNA ROSA: E se scrivessi a Dio, Oscar?

OSCAR: Ah no, non lei. Nonna Rosa!

NONNA ROSA: Cosa, non io?

OSCAR: Non lei! Credevo che non fosse bugiarda.

NONNA ROSA: Ma non ti dico bugie...

OSCAR: Allora perch mi parla di Dio? Mi hanno gi raccontato la frottola di Babbo Natale. Una volta basta!

NONNA ROSA: Oscar, non c' alcun rapporto fra Dio e Babbo Natale.

OSCAR: S. E la stessa cosa. Ti riempiono la testa di tutt'e due!

NONNA ROSA: Beh, a dire il vero io non credo a Babbo Natale ma credo in Dio. Ecco.

OSCAR: E perch dovrei scrivere a Dio?

NONNA ROSA: Ti sentiresti meno solo.

OSCAR:. Meno solo con qualcuno che non esiste?

NONNA ROSA: Fallo esistere.

(Si china verso di lui)

Ogni volta che crederai in lui, esister un po' di pi. Se persisti, esister completamente. Allora, ti far del bene.

OSCAR: Che cosa posso scrivergli?

NONNA ROSA: Confidagli i tuoi pensieri. I pensieri che non dici sono pensieri che pesano, che si incrostano, che ti opprimono, che ti immobilizzano, che prendono il posto delle idee nuove e che ti infettano. Diventerai una pattumiera di vecchi pensieri che puzzano, se non parli.

OSCAR: O.K.

NONNA ROSA: E poi, a Dio puoi domandare una cosa al giorno. Attenzione! Una sola.

OSCAR: una nullit, il suo Dio, Nonna Rosa. Aladino aveva diritto a tre desideri con il genio della lampada.

NONNA ROSA: Un desiderio al giorno meglio di tre in una vita, no?

OSCAR: O.K. Allora posso ordinargli tutto? Giocattoli, caramelle, un'auto...

NONNA ROSA: No, Oscar. Dio non Babbo Natale. Puoi chiedere solo cose dello spirito.

OSCAR: Esempio?

NONNA ROSA: Esempio: del coraggio, della pazienza, dei chiarimenti.

OSCAR: O.K. Capisco.

NONNA ROSA: E puoi anche, Oscar, suggerirgli dei favori per gli altri.

OSCAR: Non esageriamo, Nonna Rosa, un desiderio al giorno me lo tengo per me!

Ecco. Allora Dio, in occasione di questa prima lettera, ti ho mostrato un po' il genere di vita che conduco qui, all'ospedale, dove adesso mi considerano come un ostacolo alla medicina, e mi piacerebbe farti una domanda: guarir? Rispondi di s o di no. Non molto complicato

A domani, baci,

Oscar.

P. S. (sottovoce): Non ho il tuo indirizzo: come faccio? (luce solo su Oscar).

(Entra il Dottor Dssendorf. Luce)

DSSENDORF: Ciao, Oscar! Volevo dirti che, forse, oggi, verranno i tuoi genitori.

OSCAR: I miei genitori? Non possibile. Vengono solo la domenica.

DSSENDORF: Sai. mi avrebbero detto che sarebbero passati.

OSCAR: Strano!

(Il dottore esce. Luce su Oscar)

OSCAR: (insofferente nellattesa) Ma quanto tempo ci mettono ad arrivare.

(Oscar si alza e va a nascondersi dietro la quinta, cercandoli. Buio su Oscar)

(Luce. Entrano il Dottor Dssendorf ed i genitori di Oscar)

DSSENDORF: Abbiamo provato di tutto, credetemi, le abbiamo tentate tutte

PADRE: Ne sono sicuro, dottore, ne sono sicuro.

(la mamma piange)

DSSENDORF: Volete abbracciarlo?.

MADRE: Non ne avr mai il coraggio

PADRE: Non deve vederci in questo stato

OSCAR: (sottovoce, affacciandosi da dietro la quinta) Vigliacchi!

(Tutti escono.Oscar torna nel letto)

OSCAR: Dottore! Dottore!

(Entra il Dottor Dssendorf)

OSCAR: Voglio vedere Nonna Rosa.

DSSENDORF: Perch urli cos Oscar! Stai male?

OSCAR: Voglio vedere Nonna Rosa.

DSSENDORF: Ma perch ti sei alzato dal letto? Hai sentito qualcosa?

OSCAR: Voglio vedere Nonna Rosa.

DSSENDORF: Bevi un bicchiere d'acqua.

OSCAR: No. Voglio vedere Nonna Rosa.

DSSENDORF: (Va ad aprire la finestra) Prendi una boccata di...

OSCAR: No. Voglio vedere Nonna Rosa.

DSSENDORF: (seccato) Te la chiamo!


(Entra nonna Rosa. Sorridente)

NONNA ROSA: Ciao Oscar! Che cosa c' che non va?

OSCAR: Il dottor Dsseldorf ha detto ai miei genitori che sarei morto e loro sono scappati. Li detesto.

NONNA ROSA: Allora detestali !.

OSCAR: E lei a dirmelo, Nonna Rosa?

NONNA ROSA: S. Detestali moltissimo. Quando ti sarai sfogato, ti accorgerai che non era il caso. Racconta tutto a Dio e, nella tua lettera, chiedigli di venirti a trovare.

OSCAR: Lui si sposta?

NONNA ROSA: A modo suo. Non spesso. Addirittura di rado.

OSCAR: Perch? E malato anche lui?

(sospiro di Nonna Rosa)

NONNA ROSA: I tuoi genitori non ti hanno mai parlato di Dio, Oscar?

OSCAR: Lasci perdere. I miei genitori sono dei cretini.

NONNA ROSA: Certo. Ma non ti hanno mai parlato di Dio?

OSCAR: S. Solo una volta. Per dire che non ci credevano. Loro credono giusto a Babbo Natale.

NONNA ROSA: Sono proprio cos cretini, Oscar?

OSCAR: Non se lo immagina! Il giorno in cui sono tornato da scuola dicendo loro che dovevano finirla di raccontare fesserie, che sapevo, come tutti i miei compagni, che Babbo Natale non esisteva, avevano l'aria di cadere dalle nuvole. Mi dicevano che avevano creduto sinceramente che Babbo Natale esistesse, e che erano molto, ma molto delusi, nell'apprendere che non era vero! Due autentici deficienti, le dico. Nonna Rosa!

NONNA ROSA: Dunque non credono in Dio?

OSCAR: No.

NONNA ROSA: E la cosa non ti ha incuriosito?

OSCAR: Se mi interesso a quello che pensano i cretini, non avr pi tempo per quello che pensano le persone intelligenti.

NONNA ROSA: Hai ragione. Ma il fatto che i tuoi genitori che, secondo t, sono dei cretini...

OSCAR: S. Dei veri cretini, Nonna Rosa!

NONNA ROSA: Dunque, se i tuoi genitori che si sbagliano non ci credono, perch non dovresti crederci tu e chiedergli una visita?

OSCAR: D'accordo. Ma non mi ha detto che infermo?

NONNA ROSA: No. Ha un modo molto speciale di far visita. Ti viene a trovare con il pensiero. Nel tuo spirito vedrai: le sue visite fanno un gran bene.

OSCAR: O.K., gliene parler. Per il momento, le visite che mi fanno pi bene sono le sue.

(bacio sulla guancia) Quando torna?

NONNA ROSA: Ho il diritto di venire solo due volte alla settimana.

OSCAR: Non possibile, Nonna Rosa! Non aspetter tre giorni!

NONNA ROSA: E il regolamento.

OSCAR: Chi lo fa il regolamento?

NONNA ROSA: Il dottor Dsseldorf.

OSCAR: Il dottor Dsseldorf, in questo momento, se la fa addosso quando mi vede. Vada a chiedergli il permesso. Nonna Rosa. E Non scherzo. Se non viene a trovarmi tutti i giorni, io non scrivo a Dio.

NONNA ROSA: Prover.

(Esce Nonna Rosa. Oscar piange)

(Nonna Rosa rientra)

NONNA ROSA: E tutto sistemato: ho il permesso. Per dodici giorni posso venire a trovarti ogni giorno.

OSCAR: Me e me soltanto?

NONNA ROSA: T e te soltanto, Oscar. Dodici giorni.

OSCAR: Dodici giorni? Va davvero cos male, Nonna Rosa?

(Silenzio. Nonna Rosa si commuove)

NONNA ROSA: Che giorno oggi, Oscar?

OSCAR: Diamine! Non vede il mio calendario? E il 20 dicembre.

NONNA ROSA: Nel mio paese, Oscar, c' una leggenda che sostiene che, durante gli ultimi dodici giorni dell'anno, si pu indovinare che tempo far nei dodici mesi dell'anno seguente. Basta osservare ogni giornata per avere, in miniatura, il quadro del mese. Il 20 dicembre rappresenta gennaio, il 21 dicembre febbraio, e cos via, fino al 31 dicembre che prefigura il dicembre seguente.

OSCAR: E vero?

NONNA ROSA: E una leggenda. La leggenda dei dodici giorni divinatori. Vorrei che ci giocassimo, tu e io. Soprattutto tu. A partire da oggi, osserverai ogni giorno come se ciascuno contasse per dieci anni.

OSCAR: Dieci anni?

NONNA ROSA: S. Un giorno: dieci anni.

OSCAR: Allora, fra dodici giorni, avr centoventi anni!

NONNA ROSA: S. T ne rendi conto? Ricordatelo!

(Nonna Rosa bacia Oscar e poi esce)

OSCAR: Allora ecco, Dio: stamattina sono nato e non me ne sono reso conto bene; diventato pi chiaro verso mezzogiorno, quando avevo cinque anni, ho guadagnato in coscienza ma.. non ho avuto delle buone notizieCaro Dioquando hai qualcosa da annunciarmi, come a mezzogiorno per i miei cinque anni, sii meno brutale. Grazie.

A domani, baci,

Oscar.

(finge di dormire e poi)

P. S.: Ho una cosa da chiederti. So che ho diritto a un solo desiderio, ma il mio desiderio di un attimo fa pi che un desiderio era un consiglio. Sarei d'accordo per una visitina. Una visita in spirito. Che forte! Mi piacerebbe molto che me ne facessi una.

(buio) (MUSICA ALLEGRA)

(scrivendo) Caro Dio

oggi ho vissuto la mia adolescenza e non andato tutto liscio. Che roba! Ho avuto un sacco di noie con i miei amici, con i miei genitori e tutto a causa delle ragazze. Stasera non sono scontento di avere vent'anni perch mi dico che, uffa, il peggio alle spalle. La pubert, grazie tante! Una volta sola pu bastare! In primo luogo. Dio, li faccio notare che non sei venuto. Oggi ho dormito pochissimo, visti i problemi di pubert che ho avuto. Dunque mi sarei accorto se ti fossi presentato. E poi, te lo ripeto: se sonnecchio scuotimi.

(Entra Nonna Rosa)

NONNA ROSA: Buongiorno Oscar.! Sentiadesso che sei cresciuto posso farti una domanda ?

OSCAR: S , certo

NONNA ROSA: Chi ti piace qui? Intendo se c una ragazzina che ti piace, Oscar!

OSCAR: Qui? All'ospedale?

NONNA ROSA: S.

OSCAR: Nessuna

NONNA ROSA: Non ci credo !

(Silenzio dimbarazzo e poi Oscar risponde)

OSCAR: Veramente Peggy Blue! Ela bambina blu. Sta nel letto qui a fianco. Ha una malattia complicata, la sindrome del bambino blu, un problema di sangue che dovrebbe andare ai polmoni e che non ci va, rendendo tutta la pelle azzurrognola. E in attesa di un'operazione che la render rosa. La trovo bellissima in blu, Peggv Blue. C un sacco di luce e di silenzio attorno a lei, sembra di entrare in una cappella quando ci si avvicina.

NONNA ROSA: Glielo hai detto?

OSCAR: Non mi pianter davanti a lei per dirle "Peggy Blue, mi piaci tanto".

NONNA ROSA: S. Perch non lo fai?

OSCAR: Non so nemmeno se sa che esisto.

NONNA ROSA: Ragione di pi.

OSCAR: Ha Visto la testa che ho? Dovrebbe apprezzare gli extraterrestri, e di questo non sono sicuro.

NONNA ROSA: Io ti trovo molto bello, Oscar.

OSCAR: Non voglio sedurre solo con il mio corpo, Nonna Rosa.

NONNA ROSA: Che cosa provi per lei?

OSCAR: Ho voglia di proteggerla dai fantasmi.

NONNA ROSA: Cosa? Ci sono dei fantasmi, qui?

OSCAR: S. Tutte le notti. Ci svegliano e non si sa perch. Ci pizzicano. Abbiamo paura perch non si vedono. E non ci riaddormentiamo.

NONNA ROSA: Ne senti spesso, tu, di fantasmi?

OSCAR: No. Io ho un sonno molto profondo. Ma Peggy Blue la sento spesso gridare la notte. Mi piacerebbe molto proteggerla.

NONNA ROSA: Vaglielo a dire.

OSCAR: A ogni modo, non potrei farlo veramente perch, la notte, non si ha il permesso di lasciare la propria stanza. E il regolamento.

NONNA ROSA: I fantasmi conoscono il regolamento? No. Sicuramente no. Sii furbo: se ti sentono annunciare a Peggy Blue che monterai di guardia per proteggerla da loro, non oseranno venire stasera.

OSCAR: Ma... ma...

NONNA ROSA: Quanti anni hai, Oscar?

OSCAR: Non lo so. Che ore sono?

NONNA ROSA: Le dieci. Vai per i quindici anni. Non credi che sia ora di avere il coraggio dei tuoi sentimenti? Senti.adesso, dormi un po e poi vai da lei, Oscar...buon riposo!

(Nonna Rosa esce, buio.Oscar saddormenta.)

(Musica romantica)

(Entra Peggy Blue e si sdraia sul letto, mentre continua la musica. Oscar si sveglia, la vede e va da lei)

OSCAR: Ciao, Peggy, sono Oscar.

(Peggy Blue lo guarda senza rispondere; continua la musica)

OSCAR: Sono venuto ad annunciarti che stasera e tutte le sere a venire, se vuoi, monter di guardia davanti alla tua stanza per proteggerti dai fantasmi.

(Peggy Blue lo guarda, sorride e si addormenta. Buio. Esce. Finisce la musica)

(Entra Nonna Rosa).

NONNA ROSA: Ciao Oscar!Allora sono venuti a trovarti oggi i tuoi genitori? .

OSCAR: S, sono delle nullit, come al solito. Beh, mi hanno regalato un lettore cd con dentro Lo schiaccianoci.

NONNA ROSA: Lo schiaccianoci? Questa bella. Avevo un'amica che si chiamava cos. E Peggy Blue, sei andato a trovarla?

OSCAR: Non lo so ho paura che sia gi fidanzata.

NONNA ROSA: Te lo ha detto lei?

OSCAR: No!

NONNA ROSA: Insomma, Oscar va' a trovare Peggy Blue e dille quello che hai sullo stomaco.

OSCAR: Sono un po' stanco.

NONNA ROSA: Stanco? Che et hai a quest'ora? Diciott'anni? A diciott'anni non si e mai stanchi. Va da lei.

(Buio. Nonna Rosa esce)

(Entra Peggy Blue . Oscar si sveglia e la osserva, le allunga il lettore cd)

OSCAR: Peggy Blue? Tieni. Ascolta. Il valzer dei fiocchi di neve. E talmente bello che mi fa pensare a te.

(Peggy ascolta il valzer. Parte la musica [veramente], sorride [si muove come se ballasse, termina la musica]. Gli restituisce il lettore.)

PEGGY BLUE: E bello.

OSCAR: Peggv Blue, volevo dirti: non voglio che ti faccia operare. Sei bella cos. Sei bella in blu.

PEGGY BLUE: Voglio che sia tu, Oscar, a proteggermi dai fantasmi.

OSCAR: Conta su di me, Peggy.

PEGGY BLUE: Baciami.

(Peggy savvicina e riceve il bacio sulla guancia, con tenerezza)

OSCAR: Buonanotte, Peggy.

PEGGY BLUE: Buonanotte, Oscar.

(Si addormentano.Poi luce solo su Oscar che si risveglia)

(Luce)

Caro Dio,

Sono sposato. E' il 22 dicembre, mi avvicino ai trent'anni e mi sono sposato. Per i figli, Peggy Blue e io abbiamo deciso di rimandare a pi avanti. In effetti, credo che non sia pronta.

E SUCCESSO STANOTTE

(urla lontane)

OSCAR: I fantasmi! Peggv Blue tormentata dai fantasmi! Sono un incapace, non mi rivolger pi la parola! Dir che sono un incapace!!!

(Entra Peggy Blue)

OSCAR: Ciao Peggy Blue, eri tu che urlavi?

PEGGY BLUE: No, Oscar!

OSCAR: Allora non eri tu, Peggy? Ho sempre immaginato che fossi tu a gridare la notte.

PEGGY BLUE: E io credevo che fossi tu...

(si ferma davanti al letto di Oscar)

PEGGY BLUE: Che cosa fai, adesso, Oscar?

OSCAR: E tu, Peggy?

PEGGY BLUE: Vuoi dormire con me?

(sguardo sorpreso)

OSCAR: O.K.

(Parte una musica...)

(Peggy Blue prende per mano Oscar e lo porta sul suo letto, si danno baci sulla guancia, e carezze. Oscar rientra nel suo letto, Saddormentano. Buio. Peggy Blue Esce).

( Luce.Entra Nonna Rosa)

NONNA ROSA: Buongiorno, Oscar! come va con Peggy? Allora? una cosa seria con Peggy?

OSCAR: Serissima, Nonna Rosa. Sono strafelice. Ci siamo sposati stanotte.

NONNA ROSA: Sposati?

OSCAR: S. Abbiamo fatto tutto ci che fanno un uomo e una donna che sono sposati.

NONNA ROSA: Ah, davvero?

OSCAR: Per chi mi prende? Ho... che ore sono... ho vent'anni passati, conduco la mia vita come voglio, no?

NONNA ROSA: Certo.

OSCAR: E poi si figuri che tutte le cose che prima mi disgustavano, quando ero giovane, i baci, le carezze, beh, alla fin fine, mi sono piaciute. E buffo come si cambia, no?

NONNA ROSA: Sono contentissima per te, Oscar. Cresci bene!

OSCAR: C' solo una cosa che non abbiamo fatto; il bacio lingua in bocca. Peggy Blue aveva paura di restare incinta. Che cosa ne pensa?"

NONNA ROSA: Penso che abbia ragione.

OSCAR: Ah, davvero? E possibile avere dei bambini se ci si bacia sulla bocca? Allora ne avr con la Cinese.

NONNA ROSA: Calmati, Oscar, ci sono per scarse probabilit. Scarsissime.

OSCAR: Sono stanco, stamattina!

NONNA ROSA: E normale, fra i venti e i venticinque anni. Si esce la sera, si gozzoviglia, si fa la bella vita, non ci si risparmia. E questo si paga. E se parlassimo un pocon Dio? Vieni.

(si avvicinano al Crocifisso)

OSCAR: Ma Nonna Rosa! non si fider di quell'essere!

NONNA ROSA: Perch, Oscar? Daresti pi credito a Dio se vedessi un culturista con i muscoli gonfi, la pelle unta d'olio, i capelli corti e il minislip che ne fa risaltare la virilit?

OSCAR: Beh...

NONNA ROSA: Rifletti, Oscar. A chi ti senti pi vicino? A un Dio che non prova niente o a un Dio che soffre?

OSCAR: A quello che soffre, ovviamente. Ma se fossi lui, se fossi Dio, se, come lui, avessi i mezzi, avrei evitato di soffrire.

NONNA ROSA: Nessuno pu evitare di soffrire. Ne Dio ne tu Ne i tuoi genitori ne io.

OSCAR: Bene. D'accordo, Ma perch soffrire?

NONNA ROSA: Per l'appunto. C' sofferenza e sofferenza. Guarda meglio il suo viso. Osserva. Sembra che soffra?

OSCAR: No. E' curioso. Non sembra che abbia male.

NONNA ROSA: Ecco. Bisogna distinguere due pene, Oscar, la sofferenza fisica e la sofferenza morale. La sofferenza fisica la si subisce. La sofferenza morale la si sceglie.

OSCAR: Non capisco.

NONNA ROSA: Se ti piantano dei chiodi nel pube o nei piedi, non puoi far altro che avere male. Subisci. Invece, all'idea di morire, non ,sei obbligato ad avere male. Non sai che cos', Dipende dunque da te.

OSCAR: Ne conosce, lei, di persone che si rallegrano all'idea di morire?

NONNA ROSA: S, ne conosco. Mia madre era cos. Sul suo letto di morte, sorrideva di avidit, era impaziente, aveva fretta di scoprire che cosa sarebbe successo.Ma la maggior parte delle persone sono senza curiosit. Si aggrappano a ci che hanno, come il pidocchio nell'orecchio di un calvo. Le persone temono di morire perch hanno paura dell'ignoto

OSCAR: O.K, Nonna Rosa, quando avr fifa, mi sforzer di aver fiducia. In realt non ho paura dell'ignoto. E solo che mi secca perdere quello che conosco..

(Buio)

(Luce. Oscar scrive)

Caro Dio,

Peggy Blue stata operata oggi. Ho trascorso dieci anni terribili. E dura la trentina, l'et delle preoccupazioni e delle responsabilit.

Ho avuto una stretta al cuore quando ho visto passare Peggy sul letto a rotelle, la si vedeva appena sotto le lenzuola verde smeraldo tanto era piccola ed esile.

(Entra Nonna Rosa)

OSCAR: Nonna Rosa, perch il tuo Dio permette che ci siano persone come Peggy e me?

NONNA ROSA: una fortuna che sia cosi, Oscar, perch la vita sarebbe meno bella senza di voi.

OSCAR: No. Non capisce. Perch Dio permette che siamo malati? O cattivo, o non molto forte.

NONNA ROSA: Oscar, la malattia come la morte. E un fatto. Non una punizione.

OSCAR: Si vede che lei non malata!

NONNA ROSA: Che cosa ne sai, Oscar?

OSCAR: Non deve nascondermi le cose, Nonna Rosa, pu dirmi tutto. Ho almeno trentadue anni, un cancro, una moglie in sala operatoria: la vita la conosco.

NONNA ROSA: Ti voglio bene, Oscar.

OSCAR: Anch'io. Che cosa posso fare per lei se ha dei guai? Vuole che l'adotti?

NONNA ROSA: Adottarmi?

OSCAR: S, ho adottato anche Bernard quando ho visto che era gi di corda.

NONNA ROSA: Bernard?

OSCAR: Il mio orsacchiotto. L. Nell'armadio. Sul ripiano. E il mio vecchio orsacchiotto, non ha pi occhi, ne bocca, ne naso, ha perso la met della sua imbottitura e ha delle cicatrici dappertutto. Le somiglia un po'. L'ho adottato la sera in cui quegli idioti dei miei genitori mi hanno portato
un orsacchiotto nuovo. Come se avessi potuto accettare di averne uno nuovo. Gi che c'erano, non avevano che da sostituirmi con un figlioletto nuovo di zecca! Quindi l'ho adottato. Gli lascer tutto quello che ho, a Bernard. Voglio adottare anche lei, se la cosa le facesse piacere.

NONNA ROSA: S. Lo voglio davvero. mi rassicura la cosa, Oscar.

OSCAR: Allora qua la mano, Nonna Rosa.

NONNA ROSA: Andiamo a preparare la camera di Peggy, a portare i cioccolatini, a mettere dei fiori per il suo ritorno

(Parte una musica. Oscar e La Dama vanno sul letto di Peggy Blue a prepare il letto mettere i fiori ed i cioccolatini. Buio.)

(Luce)

Caro Dio,

oggi ho avuto da quaranta a cinquant'anni e ho fatto solo delle fesserie.

Racconto le cose in fretta perch non meritano di pi. Peggy Blue sta bene ma qualcuno andato a spifferarle che avevo baciata la Cinese, un'altra ragazza! E sulla bocca!

Tutto il piano adesso mi tratta come uno che corre dietro alle ragazze, mentre non mi muovo mai dalla mia stanza

(Entra Nonna Rosa)

OSCAR: Sono nervoso, Nonna Rosa...

NONNA ROSA: Perch Oscar?

OSCAR: Qualcuno le ha spifferato che amo la Cinese! Che cosa devo fare

NONNA ROSA: Insomma OscarAmi Peggy, o come raccontanol a Cinese?

OSCAR: Peggy. Solo Peggy.

NONNA ROSA: Allora vai a dirglielo. Una giovane coppia fragile, sempre soggetta a scosse, ma bisogna battersi per conservarla, se lami veramente!

(Nonna Rosa esce. Luce singola su Oscar)

OSCAR: Domani, Dio, Natale, Non mi ero mai reso conto che fosse il tuo compleanno, Fa' in modo che mi riconcili con Peggy perch non so se sia per questo, ma sono molto triste stasera e non ho pi alcun coraggio.

A domani, baci,

Oscar.

(Buio. Luce)

Caro Dio,

stamattina, alle otto, ho detto a Peggy Blue che l'amavo, che amavo solo lei e che non potevo concepire la mia vita senza di lei. Si messa a piangere, mi ha confessato che la liberavo da un grosso dispiacere, perch anche lei amava solo me e non avrebbe mai trovato nessun altro, soprattutto adesso che era rosa

(Musica di Natale. Entra Nonna Rosa.)

NONNA ROSA: Ciao, Oscar.Oggi vengono i tuoi genitori?

OSCAR: No Hanno paura di me!

NONNA ROSA: Di che cosa li accusi?

OSCAR: Non osano parlarmi. E meno osano, pi ho l'impressione di essere un mostro. Perch li terrorizzo? Sono cos brutto? Puzzo? Sono diventato idiota senza rendermene conto?

NONNA ROSA: Non hanno paura di te, Oscar. Penso che abbiano paura della malattia.

OSCAR: La mia malattia fa parte di me. Non devono comportarsi in modo diverso perch sono malato. O possono amare solo un Oscar in buona salute?

NONNA ROSA: Ma ti amano, Oscar. Me l'hanno detto.

OSCAR: Parla con loro?

NONNA ROSA: S. Sono molto gelosi che ci intendiamo cos bene. No, non gelosi, tristi. Tristi di non riuscirci anche loro.

(pausa)

Sai, Oscar. Morirai, un giorno. Ma anche i tuoi genitori moriranno. S. Moriranno anche loro. Tutti soli. E con il rimorso terribile di non essere riusciti a riconciliarsi con il loro unico figlio, un Oscar che adoravano.

OSCAR: Non dica cose del genere, Nonna Rosa, mi fanno venire il magone.

NONNA ROSA: Pensa a loro, Oscar. Hai capito che stai per morire perch sei un ragazzino molto intelligente. Ma non hai capito che non sei il solo a morire. Tutti muoiono. I tuoi genitori, un giorno. Io, un giorno.

OSCAR: S. Per io passo davanti.

NONNA ROSA: vero. Tu passi davanti. Ma con il pretesto che tu passi davanti, hai forse tutti i diritti? E il diritto di dimenticare gli altri?

OSCAR: Ho capito, Nonna Rosa. Allora Li chiamer. ( Buio. Nonna Rosa esce)

OSCAR: Caro Dio,

ho sessant'anni passati Non mi sento in gran forma Peggy Blue, invece, sta meglio. venuta a farmi visita in sedia a rotelle. Abbiamo passato un bei momento insieme. Abbiamo ascoltato Lo schiaccianoci tenendoci la mano e la cosa ci ha ricordato i bei tempi.

Non riesco a scriverti di pi perch trovo la stilografica un po' pesante.

Mi piacerebbe molto che tu mi facessi visita

(Entra Nonna Rosa)

OSCAR: Nonna Rosa, ho l'impressione che, nel Dizionario medico, ci siano solo delle cose particolari,dei problemi che possono capitare a tutti. Ma non ci sono le cose che ci riguardano tutti: la Vita, la Morte, la Fede, Dio.

NONNA ROSA: Forse bisognerebbe consultare un Dizionario filosofico. Oscar. Tuttavia, anche se trovi le idee che cerchi, rischi ugualmente di rimanere deluso

OSCAR: Come mai?

NONNA ROSA: Le domande pi interessanti rimangono domande. Avvolgono un mistero. A ogni risposta, si deve associare un "forse". Sono solo le domande senza interesse ad avere una risposta definitiva.

OSCAR: Vuole dire che per "Vita" non c' soluzione?

NONNA ROSA: Voglio dire che per "Vita" ci sono parecchie soluzioni, dunque nessuna soluzione.

OSCAR: Quello che penso io, Nonna Rosa, che l'unica soluzione per la vita sia vivere

OSCAR: Caro Dio, non ti scriver perch sono troppo triste. Peggy Blue partita. E ritornata dai suoi genitori non la rivedr mai pi! Abbiamo passato la nostra vita insieme, Peggy e io, e adesso mi ritrovo solo, calvo, rammollito e stanco nel mio letto. Che brutta cosa invecchiare!

Oggi non ti voglio pi bene.

Oscar.

(Saddormenta. Buio. Nonna Rosa esce.)

OSCAR: Caro Dio,

grazie di essere venuto.

Hai scelto davvero il momento giusto, perch non stavo bene. Forse anche perch eri rimasto turbato dalla mia lettera di ieri...

Quando mi sono svegliato, ho girato la testa verso la finestra per guardare la neve. E allora ho indovinato che venivi. Era mattino. Ero solo sulla terra. Era talmente presto che gli uccelli dormivano ancora (la stanza piena di luce colorata). Facevi fatica, ma insistevi. Il cielo impallidiva. Tingevi l'aria di bianco, di grigio, di azzurro, respingevi la notte, risvegliavi il mondo. Non ti Fermavi. E' stato allora che ho capito la differenza tra te e noi: tu sei un tipo infaticabile! Uno che non si stanca. Sempre al lavoro. Ed ecco il giorno! Ed ecco la notte! Ed ecco la primavera! Ed ecco linverno! Ed ecco Peggy Blue! Ed ecco Oscar! Ed ecco Nonna Rosa! Che salute di ferro!

Ho capito che eri qui. Che mi rivelavi il tuo segreto: ogni giorno guarda il mondo come se fosse la prima volta.

Allora ho seguito il tuo consiglio con impegno. Grazie, Dio, di aver fatto questo per me. Avevo l'impressione che mi prendessi per mano e che mi conducessi nel cuore del mistero a contemplarlo. Grazie.

Anche se oggi ho cent'anni, come Nonna Rosa, Dormo molto, ma mi sento molto meglio.

Ho cercato di spiegare ai miei genitori che la vita uno strano regalo. All'inizio lo si sopravvaluta, questo regalo: si crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta, lo si trova scadente, troppo corto. Infine ci si rende conto che non era un regalo, ma solo un prestito. Allora si cerca di meritarlo. Io che ho cent'anni, so di che cosa parlo. Pi si invecchia, pi bisogna dar prova di gusto per apprezzare la vita.

Si deve diventare raffinati, artisti. Qualunque cretino pu godere della vita a dieci o a vent'anni, ma a cento, quando non ci si pu pi muovere, bisogna avvalersi della propria intelligenza.

Non so se li ho convinti del tutto.

Valli a trovare. Finisci il lavoro. Mi sono un po stancato

A domani, baci,

Oscar.

(Buio)

P.S. Il mio desiderio: puoi rifare il colpo della prima volta ai miei genitori? Nonna Rosa credo che lo conosca gi. E poi anche a Peggy, se hai il tempo...

Caro Dio

ho centodieci anni. Sono tanti. Credo di cominciare a morire.

Oscar.

(Parte una musica)

(Scrive una frase sulla sua lavagnetta... poi Oscar muore con gli occhi aperti)

FINALE:

(Entra il Dottor Dssendorf. Vede Oscar con gli occhi sbarrati. Gli misura il polso. Gli chiude gli occhi, copre il viso col lenzuolo. Entra la Dama in Rosa. Si commuove. Vede la lavagnetta, la prende e si rivolge al pubblico).

NONNA ROSA: Caro Dio,

il ragazzino morto.

Si spento stamattina, durante la mezz'ora in cui i suoi genitori e io siamo andati a prendere un caff. Lo ha fatto senza di noi. Penso che abbia aspettato quel momento per risparmiarci. Come se volesse evitarci la violenza di vederlo scomparire. Era lui, in realt, a vegliare su di noi.

Ho il cuore grosso, ho il cuore pesante, ma grazie a lui ho riso e ho conosciuto la gioia. Mi ha aiutata a credere in te. Sono piena di un amore ardente, me ne ha dato tanto che ne ho per tutti gli anni a venire.

Sar sempre una signora in rosa ma non sar pi Nonna Rosa. Lo ero soltanto per Oscar.

A presto,

Nonna Rosa.

(Con gesti solenni, appoggia la lavagnetta, su di un giocattolo di fronte al pubblico in modo che si legga la scritta sulla lavagnetta)

Solo Dio ha il diritto di svegliarmi.

(Il Dottore e la Dama in Rosa escono. Buio.)

F I N E

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