Così parlò Bellavista

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Cosi parl Bellavista

COSI PARLO BELLAVISTA

Commedia in due atti e due intermezzi

Tratto dalla sceneggiatura di Luciano De Crescenzo e Riccardo Pazzaglia

Personaggi

Cazzaniga, direttore del personale dellAlfasud

Tassista, tipico popolano

Don Armando, portiere

Don Ferdinando, sostituto portiere

Salvatore, vice del sostituto portiere

Bellavista, professore

Saverio, netturbino

Il poeta

Il Cavaliere, padre di Maria

Giorgio, fidanzato di Patrizia

Gigino il becchino

Don Gaetano, misterista

Don Arturo, proprietario di un negozio di oggetti sacri

Il signore del cavalluccio

Camorrista,

Core ngrato, esattore della camorra

Bambino

Maria, moglie di Bellavista

Rachilina, cameriera

Vecchia

Carmilina, suasorella chiamata anche altra signora del palazzo

Patrizia, figlia di Bellavista

Anna, amica di Maria

Signora, moglie del portiere

Avvocato, Avvocatessa della camorra

Santippe

Saverio

Salvatore

Socrate

Laide

Culpia

Marchese

Marchesina

Bellavista

VFC uomo (radio)

VFC donna (radio)

VFC uomo (Telemergellina)

VFC uomo (Telemergellina)

Pappagallo

I INTERMEZZO

Socrate

(A sipario chiuso, sul proscenio, entrano Salvatore e Saverio vestiti da antichi greci accompagnati da Santippe in abiti borghesi. A met ci sono due donne in abiti da antiche greche una brutta e laltra bella. Dallaltro lato della scena c Socrate seduto davanti a un tavolo con del cibo)

Santippe: Da questo momento in poi mi chiami Santippe, e lei si ricordi di essere Aristippo, il filosofo del piacere. Invece lei Antistene, il filosofo della rinunzia. Cosa pensava Antistene del cibo?

Salvatore: Scusate mi so distratto un attimo

Santippe: Cosa pensava Antistene del cibo?

Salvatore: Del cibo? Ah allora Antistene sign, quando voleva mangiare qualche cosa di buono.. stava tre giorni digiuno, poi dopo qualunque cosa si mangiava tutto gli sembrava squisito

Santippe: Bene e lamore?

Salvatore: Pure?

Santippe: Eh lamore?

Salvatore: In amore in amore diceva ah si sceglieva la donna piu brutta del paese diceva pi la donna brutta pi c la probabilit che mi ami!

Santippe: Bravo ed ecco qua le vostre concubine! Questa Laide, lamante di Aristippo e questa Culpia, lamante di Antistene.

Salvatore: Sign e questa sicuramente mi ama.

Santippe: Vi lascio soli con lui a dopo

Saverio: Oh Socrate! Oh Socrate! Oh Socrate!

Salvatore: (con una mano davanti alla bocca) Chi siete?

Saverio: Io sono Aristippo di Cirene e costui che con me Antistene, figlio di Antistene della famiglia degli Antisteni.

Socrate: Volete favorire?

Saverio: O si, o grazie, o Socrate! (prende tre cornetti e li passa a)O Laide O Culpia O Aristippo

Salvatore: (prende da solo il cornetto)

Socrate: Tu non sei Antistene?

Salvatore: Non ho capito?

Socrate: Tu non sei Antistene?

Salvatore: U Ges e lha detto lui, non avete capito prima?

Socrate: Ma cosa fai tu, mangi?

Salvatore: Mangio! Mangio? Nooo quando mai, casomai fra due tre giorni io vaco pazzo per i cornetti stantii se me ne conservate mezzo

Socrate: Di Diogene che notizie mi date?

Saverio: Notizie di oggi?

Socrate: Di Diogene il filosofo!

Saverio: Ahhh scusate, avevamo capito notizie di oggi! E na parola avevo pensato

Salvatore: Ha detto cos che vi manda tanti saluti!

Saverio: Si ora che mi ricordo ha detto proprio cos, salutame a Socrate (Socrate si alza e i due lo seguono mentre cammina, le due donne si spostano in un angolo)

Socrate: Voi sapete dove si vende il pesce, no?

Saverio: Dal pescivendolo, no

Socrate: E la frutta, dove si vende la frutta?

Saverio: La frutta dal fruttivendolo?

Salvatore: Io qualche volta lho trovata pure da Standa.

Saverio: Alla Standa di Atene naturalmente

Socrate: E il dubbio, dove si trova il dubbio? Come si diventa uomini virtuosi?

Saverio: E questo caro Socrate proprio non lo sappiamo

Socrate: E allora amici, seguitemi, venite con me, diventerete miei discepoli. Miei discepoli peripatetici.

Saverio: Discepoli per?

Salvatore: E pi patetici di noi qua, Socrate, tutti con i piedi bagnati!

Socrate: Senti, io so di non sapere, ma tu che cosa sai?

Salvatore: Io nun saccio nient!

Saverio: Noi non sappiamo niente, o Socrate!

Socrate: Se ti chiedessi cos la verit che cosa mi risponderesti?

Saverio: Se tu mi chiedessi cos la verit, io in verit ti risponderei decidi tu o Socrate. Perch noi qui tanto facciamo sempre quello che dici tu!

Socrate: La verit una dea pericolosissima. Non tanto per il s che andrebbe bene, ma per coloro che credono di possederla e la vogliono incoraggiare

Salvatore: Eppure io credevo che a dire bugie era peccato e si andava allinferno

Socrate: No, il contrario, il contrario... chi impone la propria verit agli altri dovrebbe andare allinferno.

Salvatore e Saverio: Bravo Socrate!

E viano

Atto primo.


L'androne di un palazzo storico napoletano situato in Via Petrarca. Al centro della scena un arco alto e sottile con le scale che conducono ai vari appartamenti. Sulla destra il basso-appartamento del portiere, di fianco, un po rialzata, una finestra. Sulla sinistra la porticina dell'ascensore, e sempre a sinistra un'altra finestra. Le due quinte laterali occupano per met la scena, anche esse hanno una finestra che si apre in alto. La prima quinta occupata dalla strada. E' il pomeriggio di un giorno primaverile. Un uomo, Ferdinando, sostituto portiere, sta seduto in un angolo leggendo il giornale. Accanto a s c una radio. La voce comincia a sipario ancora chiuso.

Scena I Larrivo di Cazzaniga

VFC Cazzaniga Tassista Vecchia Signora Carmilina

Voce fuori campo di uomo: Abbiamo in linea Anna di Soccavo, Anna a chi vuoi dedicare la prossima canzone?

Voce fuori campo di donna: Innanzitutto la dedico a mia madre che proprio oggi compie 75 anni.

VFC uomo: Auguri vivissimi da parte di tutto lo staff di Radio Secondigliano City.

VFC donna: Poi la voglio dedicare alla signora Rita Guardascione, la cui mamma buonanima venne a mancare proprio di questi giorni lanno scorso.

VFC uomo: Condoglianze posticipate alla signora Rita Guardascione.

VFC donna: Poi la dedico alla signora Carmela De Liguori, al marito il ragioniere Alfonso, e i figli Antonietta, Peppino, Immacolata e alla piccola Debora. Poi la dedico alla famiglia Giannattasio al completo, e precisamente: a nonno Gaetano, a nonna Amalia, a zio Ciro e zia Teresa, ai genitori Carmine e Doloretta Giannattasio, e ai piccoli Vittorio, Adelaide, Beb, e allultima nata Raffaella. Poi un abbraccio circolare a tutto il condominio di Via Minturno 14, e precisamente al Cavaliere Ottavio Improta con la moglie Caterina, alla cognata Teresa e i piccoli Annarita, Luigina e Simona, poi ancora alla signora famiglia Costabile, in particolare a Enza, a Maria col piccolo Peppino, poi la dedico ancora a mia cognata Marina coi figli Luca e Alfonsino, a mamma Rita, pap Luigi e famiglia, a Nicola di Pianura coi figli Pino, Patrizio e Marina, (continua in sottofondo. Entrano due uomini, uno porta la valigia dellaltro.)

Tassista: Siete di Milano?

Cazzaniga: Si, sono di Milano.

Tassista: Emb voi non ci crederete, ma io quando vado a prendere un cliente allaeroporto, indovino subito da dove viene per esempio dico, questo di Torino, e quello veramente di Torino. Voi dite come fai, e che ne so, deformazione di mestiere. Dott la prima volta che venite a Napoli?

Cazzaniga: Si, la prima volta. Ma lasci qui la valigia, sono arrivato

Tassista: Eh, peccato che c questo traffico dott, perch Napoli una citt bellissima. E sono le automobili che lhanno inguaiata. Ah eh Napoli una citt romantica, ricca di poesia. Voi conoscete a Salvatore Di Giacomo? Eh? Il massimo poeta napoletano.

Vecchia: Pietroooo!

Tassista: (Cazzaniga si passa una mano sulla fronte) quant bella, la mia passione, dott.

Vecchia: Pietroooo!

Tassista: (ride, poi recita) Nu pianefforte 'e notte sona luntanamente, e 'a museca se sente pe ll'aria suspir..... ll'una!

Vecchia: Pietro!

Tassista: Dorme 'o vico ncopp'a na nonna nonna 'e nu mutivo...(dimentica, non ricorda) Ah Dio, quanta stelle 'n cielo! Che luna! E c'aria doce!

Vecchia: Pietrooo!

Tassista: Quanto na bella voce vurria sent cant! Ma sulitario e lento more 'o mutivo antico...

Vecchia: Pietroooo!

Tassista: E ve state nu poco zitta!

Cazzaniga: Mi pu dare la valigia, sono arrivato

Tassista: E poi scusate, prima al bar, ma dico io, voi siete pazzo, vi mettete a dire davanti a tutti che siete il nuovo direttore del personale dellAlfasud? A rischio di essere ucciso! A proposito dott io tengo nu parente do mio, un cosi bravo ragazzo, perito elettrotecnico sono sei anni che non riesce a trovare una sistemazione. La mamma disperata!

Cazzaniga: Adesso basta, grazie. Grazie mille.

Tassista: Sempre a servirvi, dott! (esce. Un bambino corre verso luscita col pallone in mano, la moglie del portiere esce un attimo e gli grida)

Signora: Ti a rompere e cosce, ji a fern sotto a nu trammo!

Carmilina: (dallalto) Santa Croce!

Scena II i portieri e i pomodori

Cazzaniga Don Armando Don Ferdinando - Pappagallo Salvatore Maria Rachilina Bellavista Patrizia

Cazzaniga: (vede Don Ferdinando) Scusi, lei il portiere? (Ferdinando indica le scale da cui sta scendendo don Armando, gli si avvicina) Scusi, lei il portiere?

Don Armando: Dipende.

Cazzaniga: Dipende da che cosa, mi scusi?

Don Armando: Da quello che vi serve.

Cazzaniga: Sono Cazzaniga vorrei le chiavi del mio appartamento.

Don Armando: Il dottor Cazzaniga, il nuovo inquilino?

Cazzaniga: Si, sono io.

Don Armando: Molto piacere, sono Don Armando, scusate se ho detto dipende ma qua siamo tre portieri, io, don Ferdinando sostituto portiere e Salvatore, vice del sostituto portiere. Senza parlare poi di Garibaldi, si il pappagallo che sa il nome di tutti gli inquilini del palazzo.

Pappagallo: Bellavista!

Don Armando: Avete sentito? Bellavista! E un inquilino del palazzo. Io mi occupo un po di compravendita, degli affitti, mentre invece don Ferdinando, datosi che sta sempre seduto, addetto alle informazioni, alle ambasciate, avete capito? Salvatore invece addetto alle scale e alle relazioni con lesterno. Oiccann o i. (entra Salvatore, trafelato)

Salvatore: Don Arm, tutto a posto, ho pagato tutto, mo vi rongo primma o riesto. Duemila e quattrocento lire. Na folla accuss, sto tutto sudato. (cerca nella valigetta) Le bollette, acqua e gas, e questi qua sono i semi di girasole per Garibaldi.

Don Armando: Metti qua non ti preoccupare. E qua ci sta il nuovo inquilino, il dottor Cazzaniga.

Salvatore: Piacere, Salvatore.

Don Armando: Piglia la borsa e accompagnalo al quarto piano. Mo te dongo e chiavi e tiene tu e chiavi.

Salvatore: (cerca un po addosso) Ah eccole qua, e chiavi. State state, faccio io. (Cazzaniga corre verso lascensore, Salvatore lo segue, Don Armando, con la valigetta di Salvatore va nel suo basso. Cazzaniga preme il pulsante dellascensore ma non succede nulla, dopo un tempo di pausa). Dotto praticamente, in questo palazzo i portieri sono tre in uno. Don Armando il portiere lui non lha mai fatto, ha accettato il posto solamente per tenere la casa con la finestra lato mare. Vha fatto ved a finestra? Ve la far vedere. Don Ferdinando, invece sta sempre seduto, non si alza mai. Ha detto o professore che don Ferdinando una figura mitologica, formata per met persona e per met sedia. A memoria duomo nessuno lha mai visto in piedi.

Cazzaniga: Insomma questascensore arriva o no?

Salvatore: No, quello guasto. Dobbiamo fare le scale, venite. (durante tutto il discorso che segue, Salvatore con la valigia di Cazzaniga si avvicina alle scale ma torna sempre indietro per sottolineare il concetto che sta esprimendo di volta in volta) Dott voi state al quarto piano. Siete vicino di pianerottolo di Bellavista. Lo conoscete? (Cazzaniga fa cenno di no con la testa) E lo dovete conoscere. Un uomo eccezionale dott, professore di filosofia, per mo adesso sta in pensione. Quando parla Bellavista, dott, Cassazione! E sposato. Con la signora Maria. Na bella femmena, ma difficile. Dotto difficile di carattere! E tengono una figlia, Patrizia, femmina pure lei. In realt Patrizia si chiamerebbe Aspasia! Aspasia, la femmina di Pericle, antico professore di latino. Io certi ccose le dico, ma voi gi le sapete. Il nome Aspasia, nun le piaceva a Patrizia che decise cos di chiamarsi Patrizia! Dott, il professore proprietario dellappartamento in cui vive. Tiene pure dei terreni, a Nocera. Per inferiore. Si, terra, pa ten, per come se non lavesse! e chisti tiempe, coi tempi che corrono o professore che fa va a Nocera e dice Contadini, sti tterre so e mmie? No! E quindi al massimo riesce a scippare un paio di chili di pummarola allanno! (E finalmente salgono. Contestualmente arrivano dalla strada Maria e Rachilina, questultima ha una cassetta da frutta piena di bottiglie di vetro, laltra ha dei giornali sottobraccio)

Maria: Rachilina ricordati che le bottiglie vanno asciugate bene, perch se ci va lacqua dentro la pummarola fermenta e la bottiglia si schiatta!

Rachilina: Sign io le asciugo bene! Le asciugo col phon! Comunque non ce la faccio pi, questo il quarto carico di bottiglie che mi fate portare sopra.

Maria: Piccer, per fare le bottiglie di pomodori fatte in casa, ci vuole pazienza! Chi non tiene pazienza le bottiglie non le pu fare! Tu lo sai, io le infascio nella carta di giornale delicatamente, e poi le corico piano piano dentro allacqua fredda e mi sto accorta che le bottiglie non si tozzano luna con laltra. Per esempio, io sono convinta che la carta dei settimanali non buona, no no no, perch sottile ma tosta. La signora Carraturo che teneva labbonamento con Grazia, quando faceva le bottiglie di pomodoro, metteva un poco Grazia e un poco il Mattino, emb tu non ci crederai, con Grazia le bottiglie si schiattavano, con il Mattino no! (da una finestra in alto si affaccia il professore Bellavista, chiamando la figlia che sta scendendo di corsa le scale)

Bellavista: Patrizia! Patrizia!

Patrizia: Io non capisco perch in questa casa non dovete comprare i pomodori in scatola come fanno tutte le persone civili!

Bellavista: Perch sono pomodori che non abbiamo conosciuto di persona! Piuttosto perch non vieni a darci una mano?

Patrizia: Pap, beato a te che non tieni niente da fare! (ed esce)

Bellavista: E tu che tieni da fare? Oilloc o i cosi finiscono le conversazioni con mia figlia, con un interrogativo inevaso.

Rachilina: Profess quelli so ragazzi, so pratici. A verit? Io nun ne facesse a meno e fa tutta sta fatica??

Bellavista: Generazione perduta. (rientra in casa, Salvatore riscende dalle scale)

Scena III Uomini damore e uomini di libert

Salvatore Maria Bellavista Vecchia Rachilina Anna Cavaliere Salvatore il poeta Patrizia Saverio

Salvatore: Sign vostro marito sta a casa?

Maria: Si si, e chi o fa asc, viene Rachil, jammo. (le due donne salgono)

Salvatore: (fischiando) Prufess, prufess!

Bellavista: (si riaffaccia) Allora?

Salvatore: Profess siamo quasi pronti, manca solo Saverio che ci raggiunge tra poco appena finisce il turno!

Bellavista: Vabbuono allora comincio a scendere. (Salvatore rientra. Si affaccia una vecchia dallaltro lato con un panaro, quasi contemporaneamente Saverio entra spazzando nel vicolo)

Vecchia: U, giuvin, spazzino voi la mattina dovete venire alle sette, perch i signori di questo palazzo sono una massa di fetienti, buttano tutte le schifezze da sopra a basso, la munnezza va in fermentazione e nuje murimmo da puzza! E adesso fate piano, fate piano e non arronzate, quella scorza l, l, l, la vedete? Quella scorza di melone, eh l! Bravo, bravo. E adesso, un poco pi avanti, pi avanti ci stanno quelle carte inzevate, tutta roba della signora del terzo piano, dice che nobile, contessa, e che non pu cucinare, perch le si rovinano le mani! E poi saccatta panzarotte e palle riso e mena tutte ccarte fetente abbasce, bella chiavica e contessa! Ma io non capisco, ci vuole tanto a mettere la monnezza nei sacchetti? E non questo, che la gente nasce sporca di costituzione, se nasce fetiente. (A Saverio che ha allungato il passo) Giuvin e voi andate troppo di fretta! Qua bisogna spazzare piano piano, metro per metro. E che fate ve ne andate? Cc sta tutta a munnezza nderra!

Saverio: Nun vi preoccupate sign, vengo tra mezzora a passare la cera. (ed entra nel basso del portiere, la signora entra in casa. Dalla strada vengono Anna con il Cavaliere addormentato sulla sedia a rotelle. Intanto sono riscese Rachilina, che ha la cassetta vuota appresso e Maria)

Maria: Eccoti qua, lhai portato a fare la passeggiata?

Anna: Si Mar

Maria: Rachil, pigliati a pap e mettilo vicino alla corrente che piglia un poco daria, tu Annar, vieni con me

Rachilina: Sign, ma vostro padre non si sveglia mai?

Maria: No no, mio padre dorme dal 21 gennaio del 1972! Dal giorno del fallimento! Si sveglia solamente quando sente parlare di soldi.

Rachilina: E che succedette il giorno del 21 gennaio del 1972?

Maria: Eh fu una giornata nera, o povero ommo per trovare una somma di danaro, fece il giro di tutti gli amici, ma nessuno lo volle aiutare, tu adesso lo vedi cosi, inchiodato sopra una sedia, ma non ti puoi nemmeno immaginare quello che si fidava di fare il cavaliere quando era giovane! Aveva i sette spiriti, usciva da dentro al fuoco! Ha fatto mille mestieri ma stato sempre sfortunato.

Anna: Mar ma tu di quale sfortuna vai parlando, quello tuo padre, stato sempre na capa gloriosa, ti sei scordata di quella volta che si mise in testa di aprire un cinematografo dentro alla stazione ferroviaria?

Rachilina: O cinematografo dint a stazione?

Maria: E che centra scusa, eh, lui lo mise per i viaggiatori che aspettavano i treni che partivano in ritardo! Poi venne Mussolini, mise lorario dei treni giusto e lui fall! Poi si apr un salone di barbiere e uscirono i rasoi elettrici, poi si apr un laboratorio dove aggiustava le penne stilografiche e uscirono le penne biro che si usavano e si buttavano. insomma ogni cosa che faceva quelluomo ci stava subito un altro che inventava qualcosa per farlo fallire, ecco qua! Poi il 21 gennaio appunto del 1972

Rachilina: (insieme a Maria e Anna) del 1972

Maria: ...Per trovare questa somma di danaro per costruire un accendigas, che avrebbe cambiato la nostra vita da cos a cos, oj, nessuno gli volette dare una lira! Gir 3 giorni e 3 notti. E adesso, oj, si sveglia solamente quando sente parlare di soldi.

Rachilina: E, e quant aveva bisogno?

Maria: Un milione!

Cavaliere: Nu milion, u anema ro Priatorio!

Rachilina: Non ho capito bene. Che cosa ha detto?

Maria: Nu milione, o anime del purgatorio!

Rachilina: a ah!

Maria: Uillann a mio marito (il professore Bellavista scende dalle scale)

Bellavista: Mar, i miei amici dove sono?

Maria: Eh gli amici, quei perdigiorno

Salvatore: (affacciandosi dalla guardiola) Prufess stiamo qua, ci stiamo preparando! (Entrano lui, Saverio, il poeta con delle sedie reclinabili) Sta pure Saverio!

Bellavista: Ah ce lhai fatta?

Saverio: E chella oggi a vecchia steva proprio insopportabile! Mavita crerere appena more per dispietto caggia fa o vico pulito pulito!

Salvatore: Jammo fa ambressa!

Maria: Ah mo devi fa lezione?

Bellavista: Eh!

Maria: Jammo, ja, che nun me fido e mo sentere! Ti lascio pap qua, trattalo bene

Saverio: Allora prufess, di che parliamo oggi?

Bellavista:Guagli, del bene e del male. Il bene il dubbio. Quando voi incontrate una persona che ha dei dubbi, state tranquilli, vuol dire che una brava persona; vuol dire che democratica, che tollerante. Quando invece incontrate quelli che hanno le certezze, la fede incrollabile, allora stateve accorti! Vi dovete mettere paura, perch, ricordatevi quello che vi dico, la fede violenza! La fede in qualsiasi cosa sempre violenza! Gli uomini invece, gli uomini si dividono in Uomini DAmore e Uomini di Libert, a secondo se preferiscono vivere abbracciati luno con laltro oppure preferiscono vivere da soli per non essere scocciati!

Salvatore: Profess, io sono un uomo damore!

Bellavista: Bravo. Come esistono gli uomini damore e gli uomini di libert, ci sono poi i popoli damore e i popoli di libert. In Europa per esempio lItalia, la Spagna, lIrlanda, la Polonia, la Grecia, appartengono al mondo dellamore; lInghilterra, la Scandinavia, la Germania, invece, appartengono al mondo della libert. Poi ci sono quelli che hanno u po damore e un po di libert.

Gli inglesi, popolo di libert, hanno il culto della privacy. In Italia gli inglesi sono i milanesi.

Salvatore: Profess, a proposito di milanesi, arrivato linquilino del quarto piano.. milanese! Mi ha detto Don Armando che deve essere il direttore dellAlfa Sud. Con decenza parlando, si chiama Cazzanica! Mo dico io, tu tieni pure una figlia femmina signorina e non ti cambi il cognome! Ma poi vi immaginate questa povera ragazza che va la si presenta in societ e dice : piacere Cazzanica!

Bellavista: Gli uomini damore invece non hanno bisogno di spazio, fosse per loro vivrebbero sempre abbracciati luno con laltro!

Il Poeta: Profess permettete? Un pensiero poetico: (con enfasi) Siamo angeli con unala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati!

Bellavista: Bello eh?!

Salvatore: Comm fa!

Bellavista: Non lo so. Comunque vi dicevo come si fa a riconoscere se un uomo o non un uomo di libert. E semplicissimo: luomo di libert preferisce lalbero di Natale, luomo damore invece preferisce il presepe! I giovani doggi, mi dispiace dirlo, preferiscono lalbero di natale. Mia figlia per esempio (entra Patrizia) non presepista, alberista! Patrizia, Patr senti na cosa vie qua.

Patrizia: Pap ho fretta, ho appuntamento con Giorgio. (sale le scale)

Bellavista: E chi Giorgio? Mah! Comunque gli uomini di libert amano farsi la doccia, gli uomini damore invece preferiscono farsi il bagno.

Salvatore: Profess, poi ci sono quelli che non si fanno e ne il bagno ne la doccia!

Bellavista: La doccia milanese, perch ci si lava meglio, consuma meno acqua e fa perdere meno tempo. Il bagno invece, napoletano; unincontro con i pensieri, un appuntamento con la fantasia. A Napoli un milione di persone

Cavaliere: Nu milion u anema ro priatorio!

Rachilina: (scendendo) Jammo, ja porto il cavaliere a fa unaltra passeggiata, ha bisogno di aria fresca mmiezo a tutta sta gente ci ammanca laria! (e lo porta via)

Salvatore: Profess, possiamo continuare dentro da me?

Saverio: Faccio il caff, eh profess che dite?

Bellavista: Va bene se fa piacere a voi

Salvatore: E jammo ja! (e entrano)

Scena IV Giorgio e Patrizia

Giorgio Patrizia

Buio.

Giorgio entra con un mazzo di fiori, sta aspettando a Patrizia, cercando di non farsi vedere dagli inquilini, finalmente Patrizia scende.

Giorgio: (emozionato) Ciao

Patrizia: (ha un giornale sottobraccio) Ciao Giorgio (si baciano) Guarda qua! Il nuovo centro direzionale di Napoli progettato da un architetto giapponese

Giorgio: Se lo sapevo prima, invece di laurearmi a Napoli mi andavo a laureare a Tokio. (lui prova a baciarla ma lei rifiuta) Ma a che stai pensann?

Patrizia: Giorgio, oggi non cosa!

Giorgio: Nun cos? E perch nun cosa?

Patrizia: Giorgio, noi dobbiamo parlare del tuo avvenire, sono 5 anni che ti sei preso la laurea e sei ancora disoccupato.

Giorgio: Adesso ho capito:siccome, giustamente, tu dici che una vergogna essere disoccupato a 30 anni, meglio parlarne senza farsi vedere da nessuno!

Patrizia: Ho saputo che lOlivetti di Pozzuoli deve assumere un laureato.

Giorgio: E va bene, se lOlivetti veramente mi vuole mi facesse una domanda in carta da bollo, e cercheremo di prenderla in considerazione!

Patrizia: Giorgio tu continui a scherzare!

Giorgio: Patr, se proprio lo vuoi sapere io sto scherzando da 5 anni e scherzando, scherzando ho fatto: 135 domande di assunzione; 46 esami psicotecnici; e ho consegnato pi di 100 lettere di raccomandazione e m, se permetti , mi so scucciat! Io non ho pi intenzione di chiedere niente a nessuno! Vuol dire che camper con le 10000 lire al giorno che mi passa mio padre. In attesa che qualcuno stia a sentire la mia idea sui rifugi antiatomici

Patrizia: Tu dici cos perch non sai quello che successo

Giorgio: Nei rifugi antiatomici?

Patrizia: Non scherzare Giorgio (Patrizia si avvia alluscita senza rispondere, Giorgio la segue perplesso)

Scena V Neapolitan power

Bellavista Don Armando Saverio Il Poeta Salvatore

Buio.

Solito crocicchio con Bellavista, Don Armando, Saverio e il Poeta. (poi arriva Salvatore)

Bellavista: Potere significa programmazione del futuro. Napoli invece fantasia e quindi improvvisazione. Saverio: (Mentre Salvatore entra trafelato) Salvat, e che successo stasera? unora che taspettammo!

Salvatore: Lo so, me dispiace ma so rimasto ind u traffico al Corso Vittorio Emanuele! E cos aggio fatto tardi ci stava un ingorgo a croce uncinata s aperta unaltra voragine a via Tasso e chest.

Don Armando: Io qualche giorno fa, stavo accompagnando il dottor Passalacqua per una falsa testimonianza in Pretura, ed al ritorno, sulla salita di Salvator Rosa, simmo rimasti bloccati pe unora intera, ma vi dico a voi unora di orologio, mmiezo o traffico! Pensate che ad un certo momento era tanto che stavamo aspettando che venuto vicino a noi uno scugnizzo, il quale, prima ci ha voluto vendere per forza due panini con la mortadella, e poi, datosi che stavamo sempre fermi e che si erano fatte quasi le tre, ci ha detto che per duecento lire, compreso il gettone, era disposto a fare una telefonata per conto nostro a casa per avvisare le famiglie di non stare in pensiero!

Salvatore: Comunque me dispiace di che stavate parlando profess?

Saverio: O professore ci stava parlando del disprezzo del potere! na cosa grossa!

Bellavista: B, veramente pi che del disprezzo del potere io stavo parlando di indifferenza per il potere. o napoletano, secondo me, considera il potere na fatica, un impegno troppo severo perch valga la pena di dedicarcisi per tutta la vita. Daltra parte il potere esigente e non accetta il quasi-impegno, il compromesso, diciamo pure quel part-time del pensiero che il napoletano sarebbe forse disposto a concedere, e allora va a finire che il nostro uomo delega, si fa da parte e tira fuori quelle espressioni qualunquiste per cui poi viene tanto criticato, come il: fottetenne oppure il ma tu quant anne vu camp e cos via.

Saverio: Profess, per la vita, dovete convenire, veramente breve! E se uno sadda mettere pure a fa a politica, mi dite voi dove lo trova pi il tempo per guadagnarsi il necessario per campare?

Bellavista: Questa indifferenza per il potere, ha fatto s che Napoli in tutti i secoli della sua storia non ha mai, dico mai, avuto un ruolo imperialistico. Se ci pensate bene, tutte le altre citt italiane possono vantarsi di aver vissuto un loro momento storico; lasciamo stare Roma che quasi il sinonimo della parola Impero, e prendiamo per esempio Venezia, Genova, Milano, Firenze, Torino e cos via tutte citt che per un certo periodo, breve o lungo che sia hanno combattuto per terra o per mare hanno vinto e conquistato popoli vicini. Napoli mai! Durante lespansione romana in Italia, per esempio, di Napoli non si sentito nemmeno parlare: e gi perch non solo non eravamo presenti come popolo aggressivo ma nemmeno come popolo resistente, n come popolo sullattenti ne come popolo moscio. Insomma uno, leggendo la storia di Roma, potrebbe addirittura pensare che Napoli a quellepoca non esistesse ancora. Ed invece no: era gi una citt fiorente e popolosa, solo che i suoi abitanti si dedicavano quasi esclusivamente al turismo, alla pesca, allagricoltura ed agli spettacoli.

Salvatore: Pure m!

Bellavista: Napoli sempre stata neutrale neanche la marina abbiamo mai avuto, mai il desiderio di primeggiare nel Mediterraneo! Noi pescavamo nel golfo e bbast.

Don Armando: Io ho una mia teoria in proposito: secondo me nu popolo tanto pi imperialista per quanto pi brutto il clima del paese suo. Insomma voglio dicere che uno non si mette in viaggio per occupare unaltra terra se si trova bene dove sta. E questo spiegherebbe perch i napoletani non sono mai stati dei grandi conquistatori ma sempre dei grandi conquistati.

Bellavista: Tieni ragione, e perci vorrei presentarvi una veloce carrellata di tutta la storia della citt di Napoli, dalle origini a oggi...

Saverio: Pammore da Madonna, profess! Questa sera ci sta pure il film alla televisione e voi ci volete raccontare tutta la storia della citt di Napoli!

Bellavista: Mio caro Saverio, la storia di Napoli di una brevit impressionante. Sissignore, tutta la storia della citt di Napoli pu essere condensata in soli tre episodi: una dominazione straniera presa a caso, Masaniello e la repubblica partenopea.

Salvatore: Ma quante dominazioni straniere ci sono state a Napoli, profess?

Bellavista: Ebb, dovete calcolarne una dozzina. A dirle accuss, come mi vengono in mente senza un preciso ordine cronologico, ricordo: i greci, i romani, i goti, i longobardi, i bizantini, i normanni, i saraceni,gli svevi, gli angioini, gli aragonesi, gli spagnoli in genere, i francesi, gli austriaci e i piemontesi. Per non parlare poi dellultima invasione alleata e cio degli americani, dei canadesi, degli inglesi, dei marocchini eccetera eccetera.

Salvatore: Ges, Ges! Ma ci sono venuti proprio tutti a Napoli?

Bellavista: Solo i russi, fino ad ora, non ci hanno ancora onorato.

Saverio: E non detto profess: il secolo XX non ancora finito.

Bellavista: Il popolo napoletano cos nella sua storia ci sono stati momenti in cui stato sullattenti rispondendo a un Re, e momenti in cui stava pi rilassato fottendosene

Il Poeta: Profess permettete? Un pensiero poetico per loccasione. Nella vita ci sono momenti in cui bisogna stare tuosti tuosti sugli attenti, poi quando non serve pi ci ammosciamo e ce ne andiamo gi

E chest!

Salvatore: Ma comme fa!

Don Armando: Profess dicevamo?

Salvatore: Prufess ma come pu essere che Napoli nel mondo non abbia mai contato il resto di niente?!

Bellavista: Io non ti ho mai detto che il Regno di Napoli non abbia mai avuto una sua importanza. Ho semplicemente constatato che i napoletani sono sempre stati estranei a qualsiasi tipo di potere. Anzi, se la cosa ti pu interessare, ti posso dire che tra il XII ed il XIII secolo il Regno di Napoli fu forse una delle nazioni pi importanti e pi progredite di Europa!

Don Armando: Profess ma di Masaniello che ci raccontate? Masaniello era napoletano!

Salvatore: Nossignore, Masaniello era di Amalfi. Nun vero profess?

Bellavista: Masaniello era pi napoletano di me e di voi! Masaniello, ovvero Tommaso Aniello, era nato e vissuto a Vico Rotto al Mercato. Ma non sono questi dati anagrafici a renderlo napoletano. Masaniello, tra tutti i personaggi storici, comici, politici e artistici nati a Napoli, quello che maggiormente incarn lo spirito napoletano. E questo perch espresse le contraddizioni, listinto di amore, lincapacit di esercitare il potere, la generosit e lignoranza del suo popolo. Masaniello amore e disordine. E Napoli ingiustamente non ha creduto opportuno, fino ad oggi, di intitolare a Masaniello una via o una piazza degna di questo suo figlio.

Don Armando: Profess, ma Masaniello era allora una specie di Che Guevara?

Bellavista: Nossignore, Masaniello non accostabile a nessun rivoluzionario di nostra conoscenza. Se volete capire Masaniello dovete capire che la sua rivoluzione stata soprattutto una rappresentazione teatrale. Una grande, epica e comica tragedia!

Salvatore: E la repubblica napoletana?

Bellavista: E questo appunto era il terzo fatto significativo che vi volevo raccontare.

Saverio: Daccordo profess, per fate presto che tra poco comincia il film alla televisione.
Salvatore: Profess scusate, ma a noi del film della televisione non ce ne importa proprio niente! La televisione la lasciamo agli ignoranti. Voi raccontate e non vi state a preoccupare.

Bellavista: La repubblica napoletana,, nasce come figlia naturale della pi celebre rivoluzione francese. Ci nonostante ci accorgiamo subito che in questo caso madre e figlia non si assomigliano per niente. E gi perch, per un incredibile errore di copione, la rivoluzione napoletana vede sulle barricate gli aristocratici a fianco degli intellettuali e di sanculottes a difesa della Corona!

Saverio: Profess, non ho capito niente!

Bellavista: Sav ho detto che a Napoli, il popolo, invece di mettersi a fare la rivoluzione contro la monarchia, come era gi successo a Parigi, si era messo tutto dalla parte del Re.

Saverio: E perch?

Bellavista: Perch mai nessuno si era preoccupato di spiegare al popolo napoletano che cosa voleva dire la parola repubblica!Ora io ho scelto questi tre episodi della storia di Napoli, proprio perch penso che dal comportamento del popolo in questi tre avvenimenti, noi possiamo trovare la chiave dellanimo napoletano. Tre diverse situazioni ed uno stesso comportamento. La dominazione straniera, la rivolta popolare e la rivoluzione intellettuale: in nessuno dei tre casi il popolo ha fatto una scelta di potere. Subisce passivamente la dominazione straniera, non approfitta di una situazione di potere trovata per caso, rifiuta di salire sullautobus della rivolta sociale messo in moto dagli intellettuali. Quando combatte, lo fa solo per difendere qualche bene primario o per amore del Re e della Santa Fede. La domanda allora che noi ci dobbiamo porre a questo punto : siamo un popolo damore o siamo un popolo ignorante?

Don Armando: Profess ma non pu essere che il napoletano indifferente al potere solo per una questione di clima? Che so io: fate conto per esempio che lacqua che beviamo a Napoli, quella del Serino, che funziona da elemento refrigerante interno. Insomma voglio dire; vuoi vedere che a Napoli proprio quando uno si sta caricando per spaccare mezzo mondo ad un certo punto magari tiene sete, si beve un bicchiere dacqua e allora, come dincanto tutta la rabbia che teneva dentro si scioglie come neve al sole. Non pu essere profess?

Bellavista: Fosse il cielo donnArm, che Napoli possedesse unacqua tanto miracolosa! La imbottiglieremmo e la venderemmo su tutti i mercati del mondo!

Saverio: Diventeremmo pure noi un paese produttore profess!

Bellavista: O Dio per, secondo me, qualcosa nellaria ci deve stare che frena, che limita le nostre ambizioni, altrimenti non si spiegherebbero i casi di Annibale, di Celestino V e di Renato Carosone.

Salvatore: E m che centrano Annibale e Carosone?

Bellavista: Annibale attravers mezza Europa per venire a distruggere Roma, scavalc le Alpi con tutti gli elefanti, vinse le battaglie pi spaventose e poi, proprio quando si trovava Roma a portata di mano, decise di fermarsi a Capua, dicendo che in verit per il momento lui preferiva farsi prima qualche mese di ferie. Celestino V invece si trovava proprio a Napoli, quando decise di fare il gran rifiutoed io non so se voi vi rendete conto che Celestino in quelloccasione rinunzi al posto di Papa, cio al posto fisso pi ambito che offriva quellepoca. Ed infine Carosone che al culmine della sua notoriet prefer abbandonare lattivit artistica con la scusa che oramai aveva gi guadagnato abbastanza.

Saverio: Profess, secondo me, il napoletano ambizioso ma senza esagerare. E come se fosse una societ ad ambiziosit limitata, non so se mi sono spiegato.

Don Armando: Secondo me, invece, una questione di ordine e di disordine: Lordine genera il potere e il disordine genera lamore. Supponete, per esempio, che Hitler fosse nato a Napoli e che partendo da Napoli, avesse voluto conquistare il mondo: come prima cosa non sarebbe riuscito maia trovare tanti Eichmann disposti ad eseguire gli ordini senza fare nessuna obiezione e poi, inutile illudersi, per realizzare le sue famose soluzioni finali avrebbe avuto bisogno di una organizzazione che noi napoletani sicuramente non gli avremmo potuto fornire!

Saverio: Effettivamente: ammazzare cinque o sei milioni di ebrei deve essere stata una cosa abbastanza

complicata!

Don Armando: Sarebbero accadute scene incredibili! Facciamo lipotesi che a un certo momento, per esempio, Hitler avesse dato lordine di trasportare un camion di ebrei da un lager situato diciamo a Frattamaggiore fino ai forni a gas delle stufe di Agnano. Durante il tragitto lautista del camion, SS napoletano, si sarebbe sicuramente messo a parlare con lebreo seduto pi vicino a lui. Avrebbe detto: Ma a voi chi ve lo ha fatto fare di nascere ebreo? Sentite a me convertitevi alla religione cristiana! e quello gli avrebbe risposto: Ma non colpa mia se sono nato ebreo, i miei genitori sono ebrei, i miei figli sono ebrei, noi siamo nati tutti quanti ebrei. Ma pecch vuie site pate e figlie?. Sissignore tengo tre creature. Voi che dite? Ges, Ges! Io m a chistu pover ommo, quando stiamo sulla tangenziale che nessuno ci vede, piglio e o faccio scennere. Fine del partito nazista napoletano.

Salvatore: Avite raggione donnArm: questione di ordine e di disordine, io perci quando esco la mattina nel vicolo e quando vedo che per terra ci sono ancora dei pezzi di carta e dei sacchetti di monnezza, dico fra me e me: meno male Salvat, pure pe oggi putimmo sta tranquilli!

Scena VI Patrizia incinta

Maria Bellavista

Buio.

Maria: (Scende le scale correndo) Genn Genn!

Bellavista (uscendo dalla guardiola)Che successo??

Maria: Patrizia incinta!

Bellavista: e chi stato?

Maria: Giorgio!

Bellavista: Ah! mo ho capito chi Giorgio! E tu da quanto tempo lo sai? (un po rassegnato)

Maria: Da una settimana...

Bellavista: Emo me lo dici, scusa?!

Maria: E quando te lo dicevo? Se tu stai sempre con quei quattro fetenti!

Bellavista: I miei amici in questo fatto nun centrano niente!

Maria: Ahaa gli amici; nu mmunnezzaro, na schifezza e portiere e natu paro e sfaticati!

Bellavista: invece questo Giorgio che fa?

Maria: Fa larchitettoma ..mo senza lavoro!

Bellavista: E disoccupato!

Maria: Eh, disoccupato!

Bellavista: Ah, e allora

Maria: Si ma tene na bella idea sui rifugi antiatomici (si gira di spalle)

Bellavista: Ah e allora

Maria: Allora...

Bellavista: Ma tu questo Giorgio lo conosci bene? (di spalle, con tono addolcito)

Maria: Ma s, un bravo ragazzo; appena sono pronte le carte se la sposa.

Bellavista: (innervosito) ma come se la sposa? Quando piglia e se la sposa; nun tene na lira, nun tene nu lavoro, nun tene na casa! Se la sposa!

Maria: Schhhh, zitto! Sent Genn, quelli sono giovani, non sono filosofi! Si vogliono bene, il bambino lo vogliono, con laiuto di Dio troveranno pure i soldi, il lavoro e la casa! (col tono di chi non ammette repliche e se ne sale su, intanto dalla guardiola esce don Armando)

Scena VII Lamico della signora Rinascente e il becchino

Bellavista Don Armando Saverio Becchino

Bellavista: DonnArm e come vi siete combinato?

Don Armando: Avete vist tengo pure o cappiell!

Bellavista: Ma chi vha fatt vest accuss?

Don Armando: E stato Cazzanica! Ha detto che chi entra nel palazzo deve sapere chi il portiere.

Bellavista: Stu Cazzanica! Ma pur don Ferdinando s miso a divisa?

Don Armando: Noo! Don Ferdinando si rifiutato, ha detto che lui non portiere, solamente consulente in portineria. (entra nella guardiola)

Saverio: (uscendo) U consulente in portineria sentite a me prufess, stamattina so ghiuto o mercato, ho comprato tre lamette da barba, mhanno fatto pure o sconto, e me naggio accattate cinque!

Bellavista: Sav, questa civilt! Lo sconto un atto damore del venditore per il compratore. In un paese veramente civile, lo sconto dovrebbe essere obbligatorio e diverso da persona a persona, e capito? Mio zio chiedeva lo sconto anche alla rinascente, e non alla rinascente di Napoli, alla rinascente di Milano.

Saverio: Profess e comm possibile?! Lo sanno tutti che l so prezzi fissi!

Bellavista: Lui, fai conto che doveva comprare un tostapane.

Saverio: Eh!

Bellavista: Lui andava, prendeva lelettrodomestico, se lo guardava, se lo girava, vedeva il prezzo e poi chiedeva alla signorina: signorina questo tostapane costerebbe 32mila lire, ora, chi domanda non fa errore, potrei pagarlo 30mila cifra tonda?

Saverio: E la commessa?

Bellavista: Mi spiace signore, alla Rinascente pratichiamo solo prezzi fissi! E mio zio s, lo so, ma una volta tanto, dico si potrebbe fare uneccezione! Insomma lui insisteva, lei diceva che alla Rinascente i prezzi sono fissi, alla fine si fece chiamare la caporeparto per chiederle un consiglio!

Saverio: Che consiglio?

Bellavista: Lui disse: lei deve sapere che io questo tostapane a casa gi ce lho, solo che si rotto. Stamattina volevo farmi un toast

Saverio: Toast

Bellavista: Un toast provola e prosciutto e ho attaccato la spina, Pzzzzzzzz, ha fatto una fiammata e si spento, fortunatamente che ho salvato il prosciutto! Adesso per accomodarlo mi hanno chiesto 20mila lire si metta nei miei panni, meglio che mi faccia aggiustare il tostapane vecchio o che me ne compri uno nuovo? Se per voi, a questo punto, mi fate un piccolo sconto, allora tagliamo la testa al toro, non ci penso pi e mi compro il tostapane nuovo!

Saverio: E la caporeparto?

Bellavista: Disse, faccia come crede, ma noi non possiamo praticare sconti!E lui ma io sono anche amico della signora Rinascente! Ma non esiste nessuna Signora Rinascente, fa lei! E lui esiste, esiste, solo che lei non lo sa!

Saverio: Profess, ma poi alla fine lo sconto glielo facevano?

Bellavista: No!

Saverio: A no?! E allora lui che ci guadagnava a fare tutta quella sceneggiata?

Bellavista: Niente, non ci guadagnava niente. Lui lo faceva solo per farsi riconoscere; infatti ogni qual volta poi andava alla Rinascente, lo chiamavano lamico della signora Rinascente!

(appare il becchino da un vicolo)

Becchino: (entrando)Professore bello, a voi volevo!

Bellavista: O no!

Saverio: Maronna Mia!

Bellavista: Gig, oggi nun cos!

Becchino: Profess io na cosa vi debbo dire

Bellavista: La conosco questa cosa che mi dovete dire: Gig io la bara non me la voglio compr!

Saverio: Ecco ja!

Becchino: Profess, io contavo sulla vostra intelligenza, ma vedo che non avete capito niente. Se io vi offro lacquisto di una bara a rate per farvi fare un affare, oltretutto voi avete anche la cappella gentilizia, altrimenti non mi sarei permesso!

Saverio: Profess, scusate se mi intrometto, (al becchino) ma voi o sapite che siete proprio nu bellu tipo?! Ma vi rendete conto che con i discorsi che fate, vui purtate pure nu poco e malaugurio!

Becchino: Lignoranza che ha parlato! La bara a rate porta bene! Il colonnello De Vitiis se ne compr una quando aveva 70 anni e non morto ancora, forse non morir pi. Ieri lho visto al funerale di suo nipote, il nipote morto e lui no! Ecco!

Bellavista: Gigino, io non mi compro un vestito da vivo, figuratevi se m mett a compr na cassa da morto quando so vivo ancora!

Saverio: Ecco bravo!

Becchino: Profess, ma voi non avete capito che io ve la voglio regalare!

Bellavista: (rivolgendosi a Saverio) A v regal!

Becchino: E s, facciamo cos: voi mi pagate 60 rate da 20mila lire luna, ecco io vengo a casa vostra e voi mi pagate la rata; voi non ve ne accorgete nemmeno!

Saverio: Sentite, scusate, non che mi interessa, perch io tanto a mur nun ce penso proprio, ma il tutto quanto costerebbe?

Becchino: Un milione e 200 mila lire chiavi in mano!

Bellavista: Comme fosse na macchina praticamente.

Becchino: C la convenienza, c la convenienza! Innanzitutto comprando a rate si pu scegliere il legno. Ditemi solo s o no.

Bellavista e Saverio: NO!

Becchino: Volete la radica di noce?

Bellavista e Saverio: NO!

Becchino: E Gigino vi d la radica di noce! Volete il piedino a zampa di leone?

Bellavista e Saverio: NO!

Becchino: E Gigino vi d il piedino a zampa di leone! Mi dovete fare la cortesia guardate che meraviglia questo catalogo. Questa Cleopatra!

Bellavista: Questo chi ?

Becchino: E Antonio!

Saverio: E chi Antonio?

Bellavista: Antonio nnammurato e Cleopatra!

Becchino: Questa Enea!

Bellavista: Questo.

Becchino: Enea!

Bellavista: Enea uomo..

Becchino: E uomo! E qua ci sta Didone nella cassa!

Bellavista: Nella cassa!

Saverio: Bidone nella cassa!?

Becchino: Guardate che meraviglia!

Bellavista: No, Didone!

Saverio: Ah ij aggcapit bidone nella cassa!

Becchino: Guardate! Questa la nicchia guardate! Che magnificenza! Io me ne sono talmente innamorato, me ne sono fatti mettere otto vicino al com! Oltretutto questo materiale indistruttibile roba tedesca! Quando i nostri parenti sollevano la cassa sanno che cosa tengono in mano!

Bellavista: Giggino! Potete dire quello che volete! Io la cassa da morto nun ma voglio accatt!

Saverio: No!

Becchino: Voi guardate questo giornale! Guardate guardate Eh! LArgentario in fiamme Sardegna distrutti mille ettari di bosco!

Bellavista: Emb!

Becchino: Lincendio distrugge il legno

Bellavista: E che centra

Becchino: Il legno sparisce dalla faccia della terra!

Bellavista: Gigg s fatto tardi! Statti bene! Statte buono Gigg!

Becchino: Prufess! Voi finirete nella plastica! Passerete leternit nei moplen! (esce)

Scena VIII I panni stesi e la munnezza

Saverio Bellavista Don Armando Il poeta

Buio.

Crocicchio con Saverio, Il poeta, Salvatore e Don Armando intorno al professore Bellavista.

Saverio: Professcome avete parlato bello sul discorso dellamore e della libertesecondo me, noi siamo nel regno dellamore, ho detto bene profess!?

Bellavista: Hai detto benissimo Sav. Infatti il regno dellamore avrebbe come capitale Napoli ed un territorio vastissimo che, oltre a coprire la maggior parte delle province meridionali, avrebbe anche alcune roccaforti nel Nord dellEuropa, come ad esempio lIrlanda e come alcune zone della Russia sovietica.

Don Armando: Profess e quale sarebbe poi la capitale della repubblica della libert?

Bellavista: Ma veramente, io ho sempre pensato a Londra.

Saverio: Dove io sarei dovuto andare a fare il pizzaiuolo con zio Ferdinando, meno male che non ci so ghiuto!

Bellavista: Quando penso a Londra penso sempre a quella volta che vidi, di notte, un signore solo che faceva la fila alla fermata dellautobus.

Saverio: Come? Non nun aggio capito bene, faceva la fila da solo? E voi come ve ne site accorto che faceva a fila?

Bellavista: Me ne sono accorto perch era fermo accanto al palo indicatore, con il fianco destro alla strada, in modo da consentire ad altri viaggiatori, che, per non cerano, di formare eventualmente una fila dattesa.

Salvatore: Ges! Ges!

Bellavista: Ma che ci volite fa, nellinglese verace il rispetto degli altri religione! Labitazione tipica inglese ad esempio costituita da un ingresso, da un viale di accesso attraverso un piccolo giardino,da alcune camere al piano terra e da qualche camera da letto al piano superiore. Ora, accanto a questa casa che vi ho descritto ce ne unaltra uguale e poi unaltra uguale ancora. Cio, voglio dire, non che per risparmiare abbiano detto: adesso facciamo un grande palazzo con un solo ingresso, una sola scala e tanti appartamenti. Nossignore, l ognuno desidera il suo ingresso,il suo giardino, la sua scala personale interna, cos che potr vivere senza sapere come si chiama il vicino di casa, senza sapere chi , che fa, come fatto, eccetera, eccetera; e, con eguale convinzione, desidera sopra ogni cosa al mondo che anche i suoi vicini lo ignorino e ricambino questa indifferenza nei suoi riguardi.

Salvatore: Cos e pazz!

Saverio: Io del mio quartiere so tutto.

Bellavista: E per forza, perch a Napoli ci sono le corde tese da palazzo a palazzo per stendere i panni, e su queste corde le notizie corrono e si diffondono. E gi perch se ci pensate bene un momento per stendere una corda tra il terzo piano di un palazzo ed il terzo piano di un altro palazzo necessario che le signore inquiline dei suddetti appartamenti si siano parlate, si siano messe daccordo: Sign, adesso facciamo una bella cosa, mettiamo una corda fra noi e voi, cos ci appendiamo il bucato tutte due. Voi il bucato quando lo fate? Il marted? Brava, allora vuol dire che noi lo faremo il gioved che cos non ci possiamo tozzare. nato il colloquio ed nato lamore.

Il Poeta: I panni stesi al sole sono tutti belli, io da piccolino pensavo che i panni si stendevano al sole per festeggiare qualcosa, come se fossero bandiere. E ancora oggi tutti questi panni mi danno allegria. Non ho mai capito perch in certi quartieri signorili proibito stendere i panni allesterno. Il fatto poi che a Napoli queste corde legano tutte le case luna con laltra una cosa veramente importante; ma voi ci pensate? Immaginate per un momento che il Padre Eterno volesse portarsi in cielo una casa di Napoli. Con sua grande meraviglia si accorgerebbe che piano piano, tutte le altre case di Napoli, come se fossero un enorme granpavese, se ne vengono dietro alla prima, una dietro laltra, case corde e panni, canzone e femmene e allucche e guaglione.

Saverio: E bravo Luigino, su questo fatto delle case di Napoli che salgono in cielo ci devi fare una

poesia!

Bellavista: Dopo stesa la prima corda, le nostre signore diventeranno pi intime, litigheranno e si riappacificheranno, si metteranno insieme per litigare con le signore del piano disotto fino a diventare amiche di queste ultime. Ovviamente il sistema ha i suoi inconvenienti, i suoi prezzi da pagare. E quindi nulla di ci che accade in una delle case pu essere tenuto nascosto alle altre: amori, speranze, compleanni, corna, vincite al lotto e diarree, tutto dovr essere di pubblico dominio. Insomma lamore che corre sulle corde ad informare e a ripartire gioie e dolori. Nessuno libero, ma nessuno solo, ed il clima mite favorisce la solubilit delle notizie mantenendo aperte le finestre delle case ed i portoni dei bassi.

Salvatore: Profess voi dire cose vere, noi ci dobbiamo intricare dei fatti di tutti quanti, noi dobbiamo sapere, noi siamo curiosi!

Bellavista: No, caro Salvatore, quello che tu chiami curiosit semplice bisogno damore, necessit di comunicare, un popolo damore ha bisogno damare.

Salvatore: Bello prufess peccato che per, stammo veramente chini e munnezza

Saverio: Nun me fa parl, io ll so ghiut a fern

Salvatore: Ar?

Saverio: Dinta munnezz nel senso che ce fatico

Salvatore: Ahh!

Saverio: E po che ce trovo a indo nun me facite dicere

Bellavista: Io ho capito una cosa, che pi sincera limmondizia che la dichiarazione dei redditi. Secondo me la guardia di finanza, invece di fare gli accertamenti dovrebbe pesare e analizzare limmondizia di tutti gli italiani. Solo cos riuscirebbe a trovare levasione fiscale. Noi potremmo dire: In immondizia veritas!

Don Armando: Ben detto, profess!

Il Poeta: Profess permettete? Un pensiero poetico per loccasione. Dalle Alpi alle Piramidi, dall'Asia ai Pirenei, dammi la tua monnezza e ti dir chi sei. E chest.

Salvatore: Ma comme fa??

Scena IX Lascensore guasto e la casa nello studio

Signora Vecchia Don Armando Carmilina il poeta Don Ferdinando Bellavista Saverio Pappagallo Rachilina Maria Cavaliere - Anna

Signora: Armma ch succies?

Don Armando: Comm ch succies!? Da quando i Passalacqua si so fatti il pappagallo, Garibaldi non pi lui! Secondo me si innamorato! Chesta a terza vota c se ne scappa!

Salvatore: Certo c stu pappavallo divintato proprij nanimale!

Carmilina: Sign ma vuij ate visto ar scappato? (esce)

Vecchia: E fijuto l ngopp! Lho visto io!

Saverio: On FerdinAvete visto uscire il pappagallo dal palazzo?

Don Ferdinando: Sav io con tutto quello che ho da fare! Mo aggi guard pur e pappavall!

Il Poeta: Prufess scappato nata vota Garibaldi!

Bellavista: Evidentemente un pappagallo di libert! Nun v sta c don Armando!

Il Poeta: Prufss permettete? Un pensiero poetico per loccasione?! A libert a libertpure o pappavallo ladd pru!

Bellavista: Eh!

Il Poeta: E chest ! (esce in guardiola)

Salvatore: Prufess intanto Cazzaniga ha fatt 4 esposti allamministrazione per vietare la presenza di animali nel palazzo!

Bellavista: Eh ma quello preciso che ce vu fa!

Salvatore: No ma qu preciso! Chillo proprij malat p precisione! Mia moglie Rachilina che lavora a mezzo servizio da loro mi ha detto.(il professore chiama lascensore e Saverio, Salvatore e Don Armando guardano verso lalto per vedere se sente qualcuno)Mi ha detto che lui si alza alle sei e mezzo in punto per essere precisamente alle otto e mezza a Pomigliano dArco! Mo dico io tu sei direttore? Ma che razz e direttor s se alle otto e mezza sei in ufficio?

Saverio: Salvat Salvat persona triste nominata e vista! (Cazzaniga da fuori entra verso le scale)

Pappagallo: Cazzanigaaaaaaa

Salvatore: Prufessate visto? Nun cha manco guardato nfaccia! Chella genta strana! Ha detto mia moglie Rachilina (il professore chiama lascensore e Saverio, Salvatore e Don Armando guardano in alto per vedere se sente qualcuno) Ha detto mia moglie che gente che quanno mangia non guarda nemmeno la televisione!

Bellavista: Ma fosse guasto lascensor?

Salvatore, Don Armando, Saverio: Si si guasto! (ed entrano in guardiola)

(entra Rachilina con degli scatoli vuoti poggiati sul grembo del cavaliere dormiente)

Bellavista: E tu che devi fa con queste scatole?

Rachilina: La signora ha detto che dobbiamo togliere delle cose da mezzo dal suo studio!

Bellavista: Dal mio studio?

Rachilina: Si, perch larchitetto vuole fare un appartamento ad angoli!

Bellavista: Nel mio studio?

Rachilina: Sisi, ci sta langolo studio, langolo salotto, langolo letto Eh! Langolo pranzo non c perch ha detto larchitetto che vengono a mangiare da voi!

Bellavista: Ah questo me lo immaginavo! Eh dimm nata cos Rachil! Con sti scatoli che ci devi fa?

Rachilina: Ve lho detto prima! Togliamo tutta la libreria, poi larchitetto far costruire tutti tramezzi alti un metro e mezzo! Cosi quando uno sta seduto (fa la mossa che si siede) non vede niente (facendo la mossa che si rialza) quann sta aizato vere tutto cosa!

Bellavista: Finche sono io il padrone di casa larchitetto non vede niente! (dirigendosi verso le scale) Tu non toccare niente! (nel mentre sopraggiungono Anna e Maria)

Rachilina: Ave ragione la signora Cazzaniga! Quando dice che non capite i giovani! Che siete la Napoli che fu! E a scema mette a post o! (e via)

Maria: Senti Genn tu devi guardare in faccia alla realt! Tua figlia incinta di tre mesi e non s sposata ancora! Giorgio non tiene lavoro! In una maniera o in unaltra si devono pur sistemare Eh!

Bellavista: E si debbono sistemare nel mio studio?

Maria: Oh Madonna mia! Genn ma tu te lo vuoi ricordare o no che stai in pensione! O no? Lo studio! Ma che tieni a studi po chi sape!

Bellavista: Ma ti rendi conto quante cose tengo la dentro importantissime?

Maria: Senti Genn se noi lo scoraggiamo il ragazzo si avvilisce e non se la sposa pi! e poi che diavolo vuol dire che per il momento le tue riunioni te le vieni a fare qua fuori! Eh!

Bellavista: Mar io posso essere anche daccordo sullemergenza! Quello che non sopporto che in questa casa tutte le cose si debbano decidere in mia assenza!

Maria: Vabb! Allora dal momento che sei presente, decidi di vendere quel terreno a Nocera inferiore! Perch gli sposi devo pagare una ceditura di un negozio e hanno bisogno di venti milioni! Ah!

Cavaliere: Vint miliune! Uh anema du priatorij!

Anna: Portiamo il cavaliere sopra, su datemi una mano don Genn (escono)

Bellavista: Mar qua il fatto grave (uscendo)

Maria: (uscendo anchella) Qua grave e grave

Scena X o mistero e i numeri

Patrizia Salvatore Saverio Vecchia Carmilina Don Gaetano

Buio.

(sopraggiunge Patrizia, visibilmente affranta)

Patrizia: Come devo fare (esce Salvatore dalla guardiola)

Salvatore: Patrizia che successo?

Patrizia: Eh che successo Salvat, mi servono venti milioni, senn non mi posso sposare

Salvatore: Uhhh e come mai?

Patrizia: Io e Giorgio dobbiamo pagare una ceditura di un negozio

Salvatore: Non ti preoccupare Patr, me la vedo io, che ce v a fa venti milioni! Basta giocare 5 mila lire sul terno e vinciamo 21 milioni! Ce restano pur e sord p sigarette!

Patrizia: Eh pare facile

Salvatore: Non ti preoccupare, andiamo a parlare con Don Gaetano!

Patrizia: E chi stu don Gaetano?

Salvatore: uno che vive sulla rotonda! Praticamente lui vive in mezzo alle barche!

Patrizia: E un pescatore?

Salvatore: No! un terremotato che pe sarrangi s fatta na villetta sul mare.

Patrizia: Ah!

Salvatore: Saverio! Saverio! (esce Saverio dalla guardiola)

Saverio: Dimmi!

Salvatore: Sav, va a pigli a don Gaetano alla rotonda, ci dobbiamo far dire un mistero!

Saverio: Vaco subbito. (esce)

Patrizia: Un mistero?

Salvatore: Eh nu mistero.

Patrizia: Salvat ma che cos un mistero?

Salvatore: Mistero mistero Patr il mistero una specie di racconto dove lassistito nomina tante cose, e ogni cosa corrisponde a un numero.

Patrizia: Noi quanti numeri ci vogliamo giocare?

Salvatore: Emb! P c sta larte da scienza! E modestamente ci sono io che so quali sono le cose che contano e quelle che non contano! Devi sapere che Don Gaetano quando era giovane f sfregiato da nguappo ca pe forza voleva i numeri! da quel momento ogni volta che dice il mistero quando pronuncia una cosa importante senza volerlo piglia e se tocca a ferita!

Patrizia: Salvat ma che stai dicendo! La ferita si tocca non si tocca! Se sapesse veramente i numeri che se li giocherebbe lui!

Salvatore: Nun pazzi Patr ca chillo bravo veramente, io poi i numeri li conosco, li so tradurre i sogni (entrano Vecchia e Carmilina, insieme sotto braccio)

Vecchia: Ueee, voi sapete tradurre i sogni?

Salvatore: Eh, un poco

Vecchia: Uh e allora qua teniamo un sogno!

Salvatore: Eh e dite

Vecchia: Allora ci stanno i carabinieri

Carmilina: Cosi mi sembra!

Salvatore: Allora fanno 36!

Vecchia: Erano duee stavano a cavallo!

Salvatore: Stavano a cavallo? E vuij mo ve li fate uscire sti cavalli? I carabinieri a cavallo fanno 20! Vuij ma avete detto i carabinieri a piedi ca fanno 36! Mo che facciamo cabbiamo 20 e 36 ve li volete giocare tutti e due?

Vecchia: Voi dovete avere pazienza! Il sogno non mio!

Salvatore: Non vostro?

Vecchia: No di mia sorella! Io gioco sempre ma non sogno mai, e allora quando voglio giocare vado da mia sorella la sera e le dico: Carmil fatti un bel sogno e cosi io gioco domani 5 mila lire

Salvatore: Daccordo sign ma bisogna essere precisi! Ce stann nu cuofano e carabinieri! Ci stanno i carabinieri in Africa che fanno 57...i carabinieri arrestati i carabinieri con la tromba sunavano a tromba sti carabinieri?

Vecchia: Carmil tenevano la tromba?

Carmilina: Eh?

Vecchia: La tromba?

Carmilina: Nooo non erano trombettieri!

Salvatore: Stavano in alta uniforme? come erano vestiti questi carabinieri?

Vecchia: Carmil come erano vestiti questi carabinieri?

Salvatore: Tenevano il pernacchio?

Carmilina: Eh?

Salvatore: Il pernacchio rosso e blu?

Carmilina: Nooo tenevano le penne!

Salvatore: E penne? Allora erano Bersaglieri non erano carabinieri! E quelli fanno 85.

Vecchia: Carmil Carmil!

Carmilina: Eeeee Ma tu che vuoi da me?

Vecchia: Eh ma allora questi erano veramente Bersaglieri?

Carmilina: Si! Erano Bersaglieri a cavallo!

Salvatore: Nun esistono e Bersaglieri a cavallo!

Carmilina: E quello per questo un sogno!

Vecchia: Eh!

Salvatore: Ma jate venne!

Vecchia: Eh ce ne andiamo ce ne andiamo, che modi (escono, nel frattempo entra Saverio)

Saverio: Oiccann a Don Gaetano! (entra anche lui e subito si va a sedere)

Salvatore: Oij lloco oij, Patr marraccumanno a ferita!

Patrizia: Eh!

Salvatore: Don Gaetano carissimo come state?

Don Gaetano: E pummarole aumentano e o ciuccio se stanca ncoppa a sajiuta!

Salvatore: Sta entrando in trans!

Patrizia: Eh vabb!

Don Gaetano: Era la festa della Madonna e tutti i santi le volevano portare un regalo! Santa Lucia le ha portato 40 salsicce, San Rocco una bottiglia di spumante, San Pasquale e SantAntonio (si mette la mano sulla ferita) le volevano comprare una bella lampadina, che a Maronna se lamentava, c mparaviso serano fulminate tutte e lampadine e la sera non poteva leggere! Quando ad un tratto arriva San Giuvanni (si mette la mano sulla ferita) e allora SantAntonio savota e dopo aver preso sotto il braccio a San Pasquale (si mette la mano sulla ferita) dice Pasc nun ce facimmo ver, chillo San Giuvanni nu poco ammiriuso! Si saccorge cavimmo accattata na lampadina (si mette la mano sulla ferita) a Maronna, sai che fa? Ce ne accatta doij e nuij dimane facimmo na figura e merda!

Patrizia: E finito?

Salvatore: Cos pare

Saverio: Non parla pi!

Salvatore: E allora bisogna riportarlo alla rotonda

Saverio: Tu mhe pigliat po taximmo e piazz! Jamm don Gaet (esce e Don Gaetano lo segue)

Salvatore: Allora Patr, ricapitoliamo tutto!! A ferit se l toccata 4 volte quando ha nominato a S. Antonio S. Pasquale S. Giovanni e a lampadina!

Patrizia: E allora ci dobbiamo giocare la quaterna!

Salvatore: Allor nun n capit nient?! S. Antonio e S. Pasquale stanno sotto o braccio quindi basta fare solamente la somma 13 e 17 fanno 30 e il terno bello giocato! Noi ci giochiamo 30 e duij santi sotto braccio, 24 S. Giovanni e 79 a lampadina, cinquemila lire su Napoli e tutte!

Patrizia: Grazie Salvat, vado a giocare subito! Speriamo bene! (esce)

Salvatore: Nun ti preoccup Patr, studiato! (esce insieme a lei)

Scena XI - il rifugio antiatomico

Rachilina Giorgio - Patrizia

Buio.

Giorgio sta con un progetto in mano, Rachilina gli arriva da dietro con una cesta di panni.

Rachilina: Salve archit!

Giorgio: Salve!

Rachilina: Che state guardando?

Giorgio: Questo un progetto che ho fatto io di rifugio antiatomico una cosa rivoluzionaria

Rachilina: Ah.. ho capito E lavete venduto?

Giorgio: Macch! Quella la cosa pi grave io mi devo sposare e non ho una liramio zio vuole venti milioni per un negozio, nessuno vuole comprare un rifugio antiatomico! Sto avvilito! Dove vado vado sapete la gente che mi dice: Archit, pensate a salute.

Rachilina: Secondo me archit, il rifugio antiatomico a Napoli non attecchisce. Prendete il caso mio, no, se mi faccio il rifugio antiatomico, la prima che si presenta Zia Nannina, e io che faccio? Dico con permesso e mi tiro a porta? No, non lo posso fare. Poi ci stanno tutti i fratelli e le sorelle mie, noi siamo undici figli tutti sposati. Lultimo arrivato sarebbe mio fratello Peppino, abitante a San Giorgio, chillo trova a porta do rifugio chiuso e nun a votta nderra a botte e calci? Nooo, o se lo fanno tutti o non se lo fa nessuno perch noi noi (commossa) se dobbiamo morire, vogliamo morire tuttassieme cos?

Giorgio: Ho capito qua non c niente da fare nessuno capisce limportanza della bomba atomica gli atomi Rachil sono il futuro!

Rachilina: Ah gli atomi si li conosco..

Giorgio: Li conosci?

Rachilina: Si quelli si sentono addosso quelli so minuscoli piccoli piccoli piccoli e si annidano in testa, capita che uno (si gratta) ver? Si deve us na crema che fa cadere gli atomi Chelli li ha tenuti mio nipote lanno scorso

Giorgio: Che cosa?

Rachilina: Gli atomi. Ce li hanno mischiati a scola. (Rachilina esce verso le scale lasciando Giorgio interdetto, entra Patrizia)

Patrizia: Giorgio, tuo zio finalmente s deciso, adesso possiamo dirlo a pap.

Scena XII Il tempo.

Salvatore Bellavista Saverio - Rachilina

Buio.

Solito crocicchio con Bellavista, Salvatore e Saverio

Salvatore: Profess voi ogni tanto parlate di tempo, che centra il tempo?

Bellavista: Allora, il tempo unemozione. Ed una grandezza bidimensionale. Nel senso che lo puoi vivere in due dimensioni diverse, in lunghezza e in larghezza. Se lo vivete in lunghezza, in modo monotono sempre uguale, dopo sessantanni voi avrete sessantanni. Se invece lo vivi in larghezza, con alti e bassi, innamorandoti, magari facendo pure qualche sciocchezza, allora dopo, a sessantanni avrai solo trentanni. Il guaio che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla

Saverio: Prufess comme parlate bello

Bellavista: Socrate in quanto filosofo, non ammette lesistenza del tempo assoluto.

Saverio: Gli stavano antipatici gli orologi?

Bellavista: Li riteneva superflui, per lui il tempo unastrazione mentale, non esiste.

Saverio: Come sarebbe, prufess non esiste

Bellavista: Seguitemi: il passato non pi, il futuro non ancora. Il presente, come separazione tra due cose che non esistono, come fa a esistere?

Saverio: Non lo so.

Bellavista: Voi potete farmi un esempio di qualcosa che accaduto in questo momento?

Saverio: Non ho capito

Bellavista: Qualcosa per la quale potete dire accaduta adesso.

Saverio: Non ho capito prufess, che accaduto? Salvat che accaduto?

Salvatore: Eh?

Saverio: Che accaduto?

Salvatore: Francamente guardate, in tutta sincerit, profess, voi quando parlate, io nun capisco niente! Per maffascinate! Voi a me, mipnotizzate!

Bellavista: Stammi a sentire: se io ti faccio un rumore (batte le mani) tu puoi dire che questo rumore lho fatto adesso?

Salvatore: Eccome prufess!

Saverio: E voi mo lavete fatto eheh!

Bellavista: (fa no con la testa) Perch nel momento in cui lo pensi, il rumore gi accaduto. Quindi il rumore (batte le mani) passato. E (batte le mani) passato. E (batte le mani) passato. E

Salvatore: (lo blocca mentre sta per battere) mo presente, mo!

Bellavista: Perch?

Salvatore: Perch mo lo fate!

Bellavista: Vuoi dire che lo far!

Salvatore: Lo farete!

Bellavista: Allora futuro!

Salvatore: E futuro!

Bellavista: (batte le mani) Invece passato.

Salvatore: (batte le mani) Mha futtuto.

Bellavista: Allora, il presente

Salvatore: Si..

Bellavista: E un guaio che non esiste il presente!

Saverio: Bravo prufess, bravo.. con la disoccupazione che ci sta in giro nu uaio, Salvat

Salvatore: Vabb prufess non che il passato meglio eh

Saverio: C sempre stata a disoccupazione

Bellavista: Che centra la disoccupazione io vi sto dicendo unaltra cosa: per essere felici bisogna saper vivere il presente. Quando il presente non c non si felici. Tutti sono capaci di dire oh comero felice quando avevo ventanni, che po nun vero perch non si era felici a ventanni. Tutti sono capaci di vivere proiettandosi nel futuro. Far dir il saggio invece colui che realizza il presente. Il saggio colui che quando ha sete e beve sente lacqua fresca che gli scende per la gola e pensa: Oh quant bello bere. Il saggio colui che quando ha fame mangia, e mentre mangia pensa Oh quant bello mangiare

Salvatore: Na bella tavolata, prufess, tutti insieme

Bellavista: Daltra parte come diceva Hegel?

Saverio: E come diceva? Quello diceva tante cose mo chi si ricorda!

Bellavista: Hegel diceva: il tempo come lessere, mentre , non , e mentre non , .

Saverio: Vabbe questo labbiamo capito, facile. No, ma io dico na cosa, se il tempo non esiste, noi come facciamo a sapere quand ora di mangiare?

Rachilina: (dalla finestra) Profess, pronto!

Bellavista: Cos.

Saverio e Salvatore: Oh com bello mangiare!

Scena XIII il matrimonio

Patrizia Giorgio Bellavista Maria

Buio.

Poi Giorgio e Patrizia.

Patrizia: Non ti preoccupare Giorgio, mo li vedi venire

Giorgio: E che non sonon mi sento in grado

Patrizia: Non ti preoccupare tho detto, abbiamo la ragione dalla nostra parte! (scendono Bellavista e Maria)

Bellavista: E cos voi siete Giorgio

Giorgio: Si sono io Giorgio Loffredo tanto piacere

Patrizia: Giorgio, lui pap mamma gi la conosci

Giorgio: Signora (Maria sorride)

Bellavista: A guardarvi bene avete un viso nordico! Ma siete nato a Napoli?

Giorgio: Come sono napoletano verace!

Bellavista: Figlio di napoletani?

Giorgio: Si, per quanto ne so io tutti i miei sono nati a Napoli!

Bellavista: Daltra parte voi di cognome fate Loffredo?

Giorgio: Si!

Bellavista: E Loffredo un tipico cognome Longobardo! Nel 915 d.c. Marozzia ebbe un figlio illegittimo da Ugo da Provenza a cui dette nome appunto Loffredo! Dando origine quindi alle famiglie dei Loffredo e De Laffredo! Successivamente nel 927 Marozzia.

Maria: Eh Genn senti lieva a miezo sta Mamozzia e parliamo dei fatti nostri! Giorgio ti voleva dire una cosa! Si vu fa parl!

Giorgio: No niente io volevo solo dire che. Giovedi io e Patrizia ci sposiamo!

Bellavista: Ah! e me lo dite cosi? In piedi in mezzo a una strada?

Giorgio: Eh come ve lo dovrei dire? Forse ho sbagliato strada?

Bellavista: No e che me lavete comunicato come uno che dice giovedi mi vado a fare una pizza! Io capisco che la situazione precipita! Ma c modo e modo no?

Patrizia: pap ma tu ti rendi conto che oggi si vive col telecomando in mano... tu ancora stai a pensare alla forma!

Bellavista: Piccir io non mi sto preoccupando della forma! Per dal momento che Giorgio non ha un reddito sicuro, io credo qui non dobbiamo parlare tanto Senza offesa Giorgio non ha un reddito sicuro no? Eh! e quindi pi che parlare del passato credo che ci convenga parlare del futuro!

Maria: Eh posso dire una cosa pure io? Eh lo zio di Giorgio si deciso a cedere il negozio! Dice che non pretende nemmeno la come si dice?

Bellavista: La ceditura?

Maria: Bravo la ceditura! Et utto quello che si incassa fanno met per uno!

Giorgio: Io per questo solo oggi mi sono fatto vivo! Fino a ieri mi sentivo come un esemplare della specie pi povera del mondo! Quella del disoccupato laureato meridionale di buona famiglia! In altre parole il titolo di studio mi impedisce di fare il pezzente, per linadeguata preparazione familiare non so fare lo scippatore e non sono nemmeno capace di vestirmi da cameriere pe marrub e sorde fora a na trattoria!

Patrizia: Basta Giorgio mi sembra che hai gi dato troppe spiegazioni! Evidentemente mio padre non ha apprezzato la tua sincerit! Comunque questi sono fatti nostri, sono io che ti devo sposare e sono contenta di farlo! Non perch sono incinta ma perch ti voglio bene e ho stima di te!

Bellavista: Vabb ja allora auguri agli sposi!

Maria: Auguri! (si baciano tutti e quattro)

Bellavista: Andiamoci a prendere un caff al bar! (ed escono)

Scena XIV la politica

Salvatore Saverio

Buio.

Salvatore: Save guarda, te stevo dicenno, scusami e senzoffesa, ma tu in fatto di politica estera nun capisci propri niente!

Saverio: Ecco qua, ha parlato Cavour! Salvato Salvato qua il problema uno solo, semplice, tu sei filorusso e io sono filoamericano, chest tutto, e capito?

Salvatore: E ch cazzecca?

Saverio: Salvat ma tu la sai una cosa? LAmerica non ha mai perso una guerra!

Salvatore: E chi cha vo fa perdere sta guerra a lAmerica, nun aggio capito? Poi tra laltro a nuje chi perde o vence, nun ce ne fotte proprio!

Saverio: Comm nun ce ne fotte?

Salvatore: Il nostro vero problema invece quello l di trovare il modo di avere meno disagi in caso dello scoppio di una guerra.

Saverio: Vabb, chest s, chiaro!

Salvatore: Ed per questo motivo

Saverio: Nun fa sentere per, ja!

Salvatore: Ed per questo motivo che noi ci dobbiamo alleare con la Russia!

Saverio: Ah, pe perdere!

Salvatore: Ma qua perdere! Senti, fermati, scoppia una guerra, a nuje ce fanno prigionieri.

Saverio: A nuje, sicuro!

Salvatore: Noi non abbiamo il fisico adatto per fare i prigionieri in Russia!

Saverio: Eh, chesto vero!

Salvatore: In Russia fa friddo, c il gelo

Saverio: A Siberia!

Salvatore: A Siberia, la Siberia! Se mangia poco, metti caso invece ca nuje ce fanno prigionieri in America

Saverio: Mbh?

Salvatore: Ma lAmerica tutt nata nazione!

Saverio: New York!

Salvatore: New York, e Washington?

Saverio: Washington!

Salvatore: Washington! Il clima pi temperato, si mangia bene e se la Madonna di Piedigrotta ci benedice noi possiamo trovare addirittura na bella sistemazione!

Saverio: Tu dici, eh?

Salvatore: Sii, poi tra laltro lo sai che in America hanno inventato un giuoco simile al banco lotto? Sai comm o chiammano? Bingo! Bingo Bingo!

Saverio: Salvat tu te stai piglianno na fissazione, ossaj, po banco lotto?

Salvatore: Io?

Saverio: E allor io! Tu e Don Gaetano avite fatto perdere cinquemila lire a chella puverella e Patrizia!

Salvatore: Io e don Gaetano?

Saverio: E allor io!

Salvatore: Save Don Gaetano troppo bravo!

Saverio: Ma quando mai Don Gaetano ha fatto vincere una lira a qualcuno, dimm a me?

Salvatore: Spesso!

Saverio: Ma statt zi..

Salvatore: Spesso guarda!

Saverio: Se tu, se tu facevi come ho detto io, tu la portavi addo o monaco rattuso!

Salvatore: O sapevo!

Saverio: E chiaro! Pecch o rattuso na scienza esatta, ricuordatell! Perch quello toccava la cliente e a seconda di dove la toccava tu capivi i numeri che dovevi giocare. Chest tutto, e capito?

Salvatore: E secondo te, io purtavo a figlia e Bellavista a fa tucca addo monaco rattuso?

Saverio: Esigenza! Salvato, esigenza!

Salvatore: Ma qua esigenza! E poi ti ripeto che se noi abbiamo perso il terno stato veramente per un errore umano..

Saverio: Umano?

Salvatore: Umano e sottolineo umano, uaglio! Chill e nummeri e Don Gaetano erano precisi, 79 a lampadina, uscito. 24 San Giovanni uscito.

Saverio: E poi?

Salvatore: Chi ca venut meno, stat chillu chiavech ro 30!

Saverio: O!

Salvatore: Invece e 30 sciut 48.

Saverio: E itt niente!

Salvatore: Quando io sono andato a protestare da Don Gaetano, sai chill ch mha ritto? Eh?

Saverio: Ch tha ritto?

Salvatore: Mha ritto strunz!

Saverio: A te?

Salvatore: Tu non ceri!

Saverio: Ah, gi!

Salvatore: Mha ritto strunz! SantAntonio e San Pasquale sott o braccio fanno 48, no 30.

Saverio: E pecch?

Salvatore: Perch, perch SantAntonio che fa 13, primma e se mettere sotto o braccio cu San Pasquale ca fa 17, s girato, s voltato, quindi 13 diventato 31. 31 e 17 48 (in coro con Saverio) e je aggio fatto nata figur e merd!

Fine primo atto.

II INTERMEZZO

Il Mancini di pap

(A Sipario chiuso, sul proscenio sono il Marchese e Bellavista)

Marchese: Guardate che bella questinfermiera fa uscire pazzo a me perch vedete profess questo quadro ha una sua storia. Quando lartista, Antonio Mancini, stava ricoverato in manicomio, non lo andava a trovare nessuno. Mio suocero and a trovarlo, e questo poveretto non avendo altro gli regal questo quadro, che proprio la sua infermiera.

Bellavista: Il quadro bello, per non so se posso permettermelo.

Marchese: Datemi un milione e linfermiera vostra!

Bellavista: Io al massimo posso spendere trecentomila lire.

Marchese: Trecentomila lire? Profess ma questa unoffesa! Non per me, perch calpestatemi pure, io non ho niente da perdere, ma per il rispetto per lartista

Bellavista: Quando non si pu non si pu

Marchese: Profess voi non lavete visto bene, venite sotto al lampadario vedete, qua si vede chiaramente la pennellata del folle, perch questinfermiera per Mancini, era tutto! Mamma, sposa, sorella e amante, perci stava al manicomio.

Bellavista: Quattrocento mila lire?

Marchese: Quattrocentomila lire tutte queste cose? Prufess, tra poco in questa casa si pianger! Perch quando viene mia moglie, e guarda lorma lasciata sul muro dal quadro e non trova pi linfermiera, dice: linfermiera di Mancini dove sta, io che le dico, dove sta linfermiera? Anzi profess, facciamo presto perch se quella ci viene addosso, voi perdete laffare e io perdo i soldi!

Bellavista: Allora se un ricordo di famiglia cos caro Marchese, non ne facciamo niente

Marchese: Profess, necesse est, come disse Pompeo.

Bellavista: Quattrocentocinquantamila?

Marchese: Profess seguitemi, noi partiamo da una base di trecentocinquantamila, poi ci metterei centomila lire il dolore di mia moglie, quella si dispiace per la vendita del quadro, no? E poi aggiungerei cinquantamila lire di dispiacere mio per il dispiacere di mia moglie, perch si dispiace mia moglie mi dispiaccio pure io, no? Ventimila lire ce le vogliamo mettere per le maledizioni che certamente la buonanima di mio suocero mi manda dallaltro mondo? E quindi fanno seicentoventimila lire, a voi.

Marchesina: Filiberto tu ti stai vendendo il Mancini di pap!

Bellavista: Ma che dici, io lo stavo facendo vedere al professore!

Marchesina: Non vero! Tu ti stai vendendo il Mancini di pap!

Marchese: Non fare cos, non mi umiliare davanti agli altri! Lo sai che abbiamo bisogno di soldi! Pure tu, guarda come ti sei ridotta! Una larva, sei!

Marchesina: Fetente! Fetente! Fetente! Tu sai che cosa sei? Sei un fetente! Ma tu ce lhai presente cosa rappresenta questo Mancini per pap? Quello se lo guardava giorno e notte, notte e giorno, giorno e notte e prima di morire quel pover uomo sul letto di morte te lo ricordi che disse, te lo ricordi si o no? oh venniteme tutte cose, pure o matarazzo sotto a me, ma non vi vendete allinfermiera, e tu proprio a quella ti stai vendendo?

Bellavista: Se le cose stanno cos non fa niente io ci rinunzio

Marchese: Nossignore, in questa casa comando io la parola parola e quando ho deciso non torno indietro, profess il quadro vostro, seicentomila lire, vi faccio pure lo sconto delle maledizioni di mio suocero.

Marchesina: (prendendo la giacca di Bellavista) Tu o Mancini di pap non te lo prendi, he capito? (Il marchese mantiene la sua signora)

Marchese: No, so piglia!

Marchesina: No nun to pigli!

Marchese: No, so piglia!

Marchesina: Allora sadda pigli primma a me!

Marchese: Profess, purtateve linfermiera

Marchesina: Nun so piglia!

Marchese: No, nun so piglia!

Marchesina: No, so piglia! Prufess andate andate (escono tutti)


Secondo atto.

Scena XV Il capitone

Rachilina - Saverio

Buio.

Rachilina: (Dalla finestra di casa Bellavista si intravede un coltello. Poi Rachilina con lo sguardo fisso che guarda in basso). Mi dispiace ma ti devo uccidere. (Abbatte il colpo con un grido. Rumore di piatti rotti. Il capitone scappa, lei lo segue con lo sguardo. La ritroviamo scendere dalle scale con una scopa in mano camminando silenziosamente e guardandosi intorno con gli occhi spiritati. A un certo punto pensa di averlo visto e fa un sorriso. Lancia un urlo da battaglia. Corre verso la strada, lascia la scopa e si mette in ginocchio strisciando con il coltello tra i denti). Ti a fa capace! Si nu capitone muorto! Rassegnate! te pozzo mai crescere dinta casa? (Trova langolo in cui si trova e batte con la punta della scopa). Jammo, jesce fore, jesce! Tutti dobbiamo morire! Jeesce!! (Prende il coltello e se lo mette dietro alla schiena. Lo chiama come se stesse chiamando un gattino). bell bell! Jesce a Rachilina jesce ca nun te faccio niente!

Saverio: (venendo dalla strada) Rachil, Salvatore add sta?

Rachilina: Sta cu professore ncoppa o terrazzo!

Saverio: Che stanno facenno?

Rachilina: Stanno verenno a cometa di Woody Allen!

Saverio: A cometa?

Rachilina: Di Woody Allen Sav mo tengo che fa! Ah!

Scena XVI Il baroncino e peccatrice o bambinona

Salvatore Cazzaniga Vecchia Carmilina Giorgio

Cazzaniga scende dalle scale, quando viene raggiunto da Salvatore.

Salvatore: Buongiorno dott. Bella giornata oggi, non vero? Non sembra proprio che stiamo in inverno.
Cazzaniga: Molto bella, Salvatore, c da togliersi il cappotto.
Salvatore: E quello il Signore, come si dice, dove vede la neve, ovverosia il bisogno, spande il sole.
Cazzaniga: Beh, perlomeno quello.
Salvatore: A proposito di bisogno dott, adesso parlando parlando mi distraevo. Sapete che ora ?
Cazzaniga: Sono le nove e cinque.

Salvatore: E allora devo andare a svegliare il baroncino De Filippis. Perch non mi accompagnate un

momento pure voi?

Cazzaniga: A svegliare il baroncino De Filippis?

Salvatore: S, ma non a casa sua. Andiamo sotto alla finestra, quello abita al primo piano. Voi dovete sapere che io ricevo dal baroncino De Filippis tremila lire al mese per svegliarlo tutte le mattine alle nove precise ad eccezione della domenica.
Cazzaniga: Ma non capisco, non sarebbe pi semplice per lui usare una sveglia?
Salvatore: E no, dottore! La sveglia non sarebbe assolutamente adatta allo scopo.
Cazzaniga: E perch?

Salvatore: E perch adesso ve lo spiego. Voi dovete sapere che il baroncino studia allUniversit. Sissignore fa Legge vuole che qualcuno lo chiami ogni mattina alle nove perch lui si deve mettere a studiare se no non si laurea.

Cazzaniga: Ma io credo che uno alle nove potrebbe pure svegliarsi naturalmente da solo. Avesse detto le sei

lo avrei potuto capire.

Salvatore: S, avete ragione, per il baroncino purtroppo, come dire, un poco scafatiello, non so se avete capito: gli piacciono le donne. E cos va a finire che la notte si ritira alle due e qualche volta pure alle tre; e gi perch lui va a ballare alla Mela:  veziuso! Sentite: (parlando a bassa voce) Baroncino... Baroncino De Filippis... sono le nove... Avvocato... svegliatevi... Sono le nove.
Cazzaniga: Ma Salvatore, se lei non grida un poco pi forte, non la pu sentire!

Salvatore: logico dott che non mi pu sentire. Ma se io grido, il baroncino si sveglia veramente e poi se la prende con me.

Cazzaniga: Ma allora che venuto a fare sotto la finestra?

Salvatore: Dott, voi non avete capito proprio niente! Io, come vi ho detto prima, ricevo tremila lire al mese per venire tutte le mattine alle nove precise sotto alla finestra del baroncino e per fare un tentativo di sveglia, faccio il mio dovere e me ne vado. Il baroncino da parte sua, dando lordine di venirlo a svegliare ogni mattina alle nove, ha pure lui dimostrato, come dire, una certa buona volont e si messo a posto con la coscienza. Voi avete fatto da testimone. Insomma diciamo cos che stiamo tutti a posto.

Cazzaniga: Ma roba da matti (e va via, Salvatore torna in guardiola. Le due vecchie scendendo dalle scale).

Vecchia: Ecco qua, brava, il labbrone deve essere tumido, da peccatrice! Adesso passati il rossetto!(Carmilina sta guardando nella borsa, ne tira fuori uno)

Vecchia: Non quello rosso, quello rosa! Fa un po bambinona innocente!

Carmilina: Siente tu mi a fa cap na cosa aggia fa a peccatrice o aggia fa a bambinona?

Vecchia: Tutte e due, luomo, la donna la vuole peccatrice e bambinona! Ja fai vede come fai la bambinona? (Carmilina fa una faccia) Nooo, chest cretina, nun bambinona!

Carmilina (saggiusta un bottone)

Vecchia: Ma che fai tabbottoni? Carmili non lo capisci che luomo va stimolato? Il vero guaio che tu sei rimasta zitella!

Carmilina: Veramente io sarei vedova!

Vecchia: Si te fuss spusata o Capitano saresti vedova, ma datosi che non ti si spusata, sei zitella, a zitella e nu muorto!

(Entra Giorgio che aspetta Patrizia)

Giorgio: Buongiorno signorine!

Vecchia: Archit state qua pure voi? Noi stiamo andando a prendere la pensione ci fate compagnia?

Giorgio: No grazie, sto aspettando Patrizia

Vecchia: Archit, archit vuje tenite a capa tosta! Non ve la volete togliere dalle cervella, quella Patrizia ha il cuore altrove

Giorgio: Ma noi ci dobbiamo sposare e poi limportante nella vita non essere amati, ma amare!

Carmilina: Eh contento voi contenti tutti! Per se volete amare un poco pure a noi, ci fa piacere

Scena XVII il cavalluccio

Cavalluccio Tassista Saverio Salvatore Vecchia Carmilina - Don Armando

Buio.

(un gruppo di persone: Uomo del cavalluccio tassista vecchia Carmilina)

Cavalluccio VFC: Lavrei ucciso!

Tassista VFC: Nooo!

Vecchia VFC: Verite verite!

Saverio: Ma che sta succedendo?

Salvatore: Che sta gente?

Cavalluccio: (entrando insieme agli altri) Non possibile pi, una giungla! Avete presente il film Giungla dasfalto? E tale e quale! E tale e quale! Le guardie non ci sono, escono solamente per fare le multe, poi spariscono! Lo Stato assente, lo Stato assente, non possibile una persona per bene quann esce a matina sapite per avere un poco, un poco poco di sicurezza, dovrebbe uscire con la pistola qua comm a Tom Mix, vo ricurdate a Tom Mix?

Salvatore: Dott, scusate ma ch successo?

Cavalluccio: Ch successo. Dunque io tengo un nipote che si chiama Geppino, figlio di mia sorella separata, ch stata sfortunata col marito, stamattina la nascita sua, ho detto Gepp bello dello zio vuoi un regalo per questa nascita, no? Lui ha detto voglio un cavalluccio dice per, ha precisato, lo voglio rosso! Io quasi come se avessi avuto un presentimento ho detto ma, ma Gepp bello dello zio ma per forza rosso deve essere il cavalluccio? Per forza rosso! Mi dovete credere ho girato tutto il mercato, tutto il rione mercato, non si trova un cavalluccio rosso!

Tutti: Nientemeno?

Cavalluccio: Non si trova. Tant vero che quando io lho visto, guardate, lho visto, questo lultimo cavalluccio che si fa a Napoli, nun se ne fanno pi. Dopo devono venire dal Giappone!

Tutti: Noooo..

Cavalluccio: S! Talmente dallemozione che io ho pigliato, ho fermato la macchina e .. non capivo pi niente, lho lasciata aperta, questo debbo riconoscere

Saverio: Uno lascia a machina aperta cu tutti sti ladri che ci stanno in giro!

Cavalluccio: Nooo, ma io lho lasciata aperta per un minuto, perch tenevo un occhio al cavalluccio e un occhio alla macchina e infatti ho visto questo giovane criminale che entrava dentro alla macchina. Allora quando ho capito il pericolo, no? Ho scostato la signora, vero signora?

Vecchia: Eee, ha scostato, voi mi avete buttato per aria, se non era pe sto giovanotto che mi manteneva mi avevate buttato lunga lunga a terra!

Tassista: E stato proprio cos stato, quello se non ci stavo io, la signora andava certamente per terra.

Cavalluccio: Va be, insomma ho allontanato la signora e sono corso verso la macchina, mi sono tuffato dentro alla macchina ho acchiappato, lho acchiappato per le cosce a questo giovane criminale, no? E lo tiravo, e lui tirava, e io lo tiravo.. Avete presente il capitone? Facevo come il capitone.. A un certo momento niente, mi sfuggito dalle mani e forse non stata, stata la Madonna del Carmine, perch guardate se io lo acchiappavo con queste stesse mani, guardate io oggi lavrei ucciso!

Tutti: Noo! Ehh!

Cavalluccio: No, lavrei ucciso! Lavrei ucciso.

Don Armando: (entrando) Scusate, ma ch succieso?

Cavalluccio: Ch successo. Dunque io tengo un nipote che oggi la nascita sua, il figlio di mia sorella separata dal marito, stata sfortunata, no? Allora stamattina io ho detto Gepp bello dello zio che cosa vuoi per questa tua nascita? Dice voglio un cavalluccio, tanto che io quando ho sentito questa cosa del cavalluccio mi sono commosso perch in questo mondo crudele, in questo mondo infame per cui, in cui perfino le creature, no? Vogliono chisti giochi, comme se chiammano, i giochi nevrotici, e giochi, se chiammano giochi di guerra, uar gheims! Perfino.. quello cosa voleva questanima di .. che mha cercato? Un cavalluccio! Mi sono commosso, mi dovete credere! Mi sono commosso! (si sistemano tutti in un angolo, entrano Patrizia, Giorgio e Don Arturo)

Scena XVIII I Santi

Don Arturo Patrizia Giorgio Bambino Camorrista Saverio Salvatore Cavalluccio Tassista Vecchia - Carmilina

Don Arturo: Dunque sentitemi bene, il prezzo delle statue varia a seconda dellaltezza e della qualit dellopera! Un SantAntonio abate cu na bella faccia costa di pi di un SantAntonio Abate cu na faccia meno riuscita!

Patrizia: Quello del 13 giugno?

Don Arturo: Piccer quello SantAntonio da Padova nun SantAntonio Abate! SantAntonio Abate o 17 e Gennaio! Iss ten o puorc e capit? U mamma mij! Ma da quanto tempo non andate in chiesa? Eh? uagli voi le cose fondamentali ve le dovete imparare! Qua vengono i clienti non potete fare brutta figura! Ah! Magari vi chiedono un San Giuseppe Artigiano, e vuij ce consegnate lArcangelo Gabriel cu e scelle aperte? Eh?

Giorgio: Abbiamo capito

Don Arturo: Uagli voi dovete stare accorti a tutte le ricorrenze! E chiaro? Il 13 giugno vi servono i SantAntonio di Padova, a Natale vanno assaj i bambini Ges e tutta la sacra famiglia! Per non esagerate con lapprovvigionamento! Magari fate un grosso ordinativo per avere uno sconto! Eh! E po ve restano tutt San Gennaro ncoppa o stommaco chiaro?

Patrizia: Zio Art ma voi vendete anche le ventiquattrore?

Don Arturo: Patrizi ma quali ventiquattrore figlia mia! Questo un necessaire per messe allaperto! E capito? Noi abbiamo pure lastuccio per le sacra unzione eh! E poi

Giorgio: E poi

Don Arturo: E poi ci stanno quelli che si vengono a mettere il prosciutto mmiezo o ppane

Giorgio: Comm

Don Arturo: Sono i nuovi poveri

Giorgio: E vengono spesso al negozio?

Don Arturo: Eh una volta al mese! Al massimo due! Ma non questo il problema! Voi siete giovani siete forti ! Eh io sento il bisogno di riposarmi! Chbu fa! Diciamo che non tengo pi il fisico adatto per stare in piazza! Ehm vi saluto e ve faccio i miei migliori auguri! Statte buon Giorgio!

Giorgio: Grazie!

Don Arturo: Le chiavi ve le ho date Ciao Patrizi!

Patrizia: Ciao Zio Arturo!

Don Arturo: Auguri figli miei! Auguri!

Bambino: (entrando) Questo per voi! (da un volantino in mano a Patrizia)

Patrizia: Guarda qua! (porge il volantino a Giorgio)

Giorgio: Ahoji..Finalmente! Un servizio di protezione ci vuole!

Bambino: Ma quale protezione! Chesta a camorra c mannato o primmo avviso! (esce)

Giorgio: Scusate, c sta scritto basta con la delinquenza! Il servizio di protezione dei commercianti a vostra disposizione. Sabato a mezzogiorno passa il nostro incaricato ricevetelo con cortesia! Chest a camorra!

(la scena ritorna sul gruppo del Cavalluccio che nel frattempo erano rimasti a parlare)

Cavalluccio: Cinque volte mhanno rubato la radio! Non si crederebbe! Sopra allassicurazione mi schifano! Sapete che mhanno detto al commissariato!? ma voi perch ci tenete tanto a sentire la radio? Ecco lo stato assente! Pecch chilli e pigliano e e mannano niente di meno a fare gli arresti domiciliari nelle loro ville a Sorrento! Ma a Sorrento c vac purij! Se facessero comm a lAyathollZ! La vera democrazia! Questa la vera democrazia!

Giorgio: (avvicinandosi) Scusate ma che successo?

Cavalluccio: Che successo? Dunque oggi la nascita del mio nipote Geppino! Che il figlio della mia sorella separata, a un certo momento ho detto: Gepp che vuoi per il tuo genetliaco? Dice! Un cavalluccio, un cavalluccio rosso! Mo cavallucci rossi non se ne trovano a Napoli! Per cui quando dopo aver girato tutto il mercato ho visto il cavalluccio rosso purtroppo ho lasciato la macchina aperta!

Giorgio: E vuj jate a lasci a macchina aperta e ve lamentate e tutti sti mariujol c ce stanno in giro?

Cavalluccio: No ma ij stevo con un occhio al cavalluccio e un occhio alla macchina! Tant e vero che ho visto questo giovane delinquente che entrava dentro, mi sono buttato per cercare ho pijiato la signora lo scostata, vero sign vi ricordate?

Vecchia: Mavete scostata?! Voi mavete buttato per aria! Si nun fosse stato pe st giovanotto tanto carino e gentile che mavesse mantenuta, ij ess caruta nderra lunga lunga!

Tassista: Proprio cosi! stato proprio una questione di centimetri, lho presa a vola la signora!

Cavalluccio: Vabb a volo a volo! Insomma io sono entrato nella macchina, lho acchiappato per la coscia a questo delinquente no e non lo mollavo! E lui tirava dallaltra parte e io lo tiravo da qua! A n certo momento s. sapete il capitone?! Mi sfuggito di mano non, proprio stato forse stato la Madonna del Carmine, perch se io lo trovavo lo pijiavo sotto le mie mani ve lo giuro proprio su mio nipote Geppino! Guardate io so una persona per bene.eppure.lo avrei ucciso!

Tutti: aehhh

Cavalluccio: no no no si lo avrei ucciso!

Camorrista (entrando insieme al bambino di prima): Dottore nellincidente di prima, nella vostra macchina il ragazzo ha perso la collanina doro quella un ricordo di sua mamma se con il suo permesso s p ji a piji! V Cicc v ad aprire c dottor e cos nostra! (escono tutti, il camorrista e il bambino per primi, dietro tutti gli altri, fortemente disorientati)

Scena XIX La lavastoviglie

Rachilina Salvatore

Voce dallalto di Rachilina: (si intravede dalla finestra) Il sale te lho dato a luce nun te mancail detersivo te lho messo(apre la lavastoviglie a cui stava parlando, modello che si apre dallalto) o manico da tiella ca te deva fastidio te laggio spustato (richiude il coperchio e controlla il rubinetto dietro)o rubinetto e lacqua te laggio apiertoo programma e chitemm..te laggio miso(con voce alterata) che cazz te manca?! (batte i pugni su la lavastoviglie) E dice ca nun vuo fateca! (la scuote) Voglio vede chi chiu tosta tu o io! (preme violentemente i tasti di accensione, la macchina si mette in moto ma perde acqua sul pavimento, lei trasale) Puozzitta o sanghe! Io mo avevo fernuto e lava! He raggione ca si pesante e nun te pozzo itta a copp a basc! (prende il secchio con la pezza e si mette semiinginocchiata per asciugare) Mannaggia a lavastoviglie e chi lha inventata! Diceno La ti troverai bene, tengono tutti gli elettrodomestici! eh! Ebbiccanne gli elettrodomestici!

Salvatore: Rachil! Rachil (chiama dal basso) O professore addo sta?

Rachilina: (affacciandosi) E asciuto!

Salvatore: Rachil, domani devi andare al negozio di Patrizia, bisogna spolverare i Santi. Stanno chine e polvere!

Rachilina: Non posso! Devo andare con la signora Cazzaniga.

Salvatore: Tu non vai da nessuna parte! Tu fai quello che ti dico io! E se ti ho detto che domani vai al negozio di Patrizia, tu domani vai al negozio di Patrizia!

Rachilina: Si?! E io invece domani vado alla manifestazione!

Salvatore: Quale manifestazione?

Rachilina: Domani la manifestazione della Donna!

Salvatore: E che centri tu con le donne? Quando faranno la manifestazione della cameriera andrai tu pure!

Rachilina: Have raggione la signora Cazzanigasei FALLOPRATICO!

Salvatore: Fallo?

Rachilina: Pratico!

Salvatore: E che significa?

Rachilina: Significa che sei pratico, ma si pure prepotente! Dice sempe fallo! Fallo! Fallo! Fa! io po aggia fa tutto cosa.

Salvatore: Secondo me a signora Cazzaniga ti sta guastando. Statte accorta!

Rachilina: Si va bbuo! (va sotto la sedia del Cavaliere) Cavalie, scusate ma vi debbo spostare, che devo asciuttare sotto a vvoi. (gli prende la mano e si accorge che morto) Salvato! (riaffacciandosi con preoccupazione) Salvatore! O Cavaliere sta fridd fridd!

Scena XX la morte del Cavaliere

Maria Anna Giorgio Bellavista - Becchino

Buio.

Anna scende dalle scale sostenendo Maria. Anna sospira.

Maria: Ce ne siamo accorti verso le 7.00 di sera. Ma chiss il poveretto da quanto tempo era morto!

Anna: Ma come ve ne siete accorti?

Maria: E stata la lavastoviglie.

Anna: La lavastoviglie?

Maria: Perdeva acqua

Anna: Tuo padre perdeva acqua?!

Maria: Mio padre perdeva acqua?! Nonsignore la lavastoviglie perdeva acqua. Io ce lho detto sempre a quella cretina di Rachilina Bisogna guardare il filtro quando si appila il filtro si scassa la lavastoviglie.

Anna: Puveriello! Ma quanti anni aveva?

Maria: Due anni. Labbiamo comprata dentro alla Duchesca. Ma ci ha dato sempe fastidio!

(A parte Giorgio e Bellavista parlano di un fatto spinoso: la tangente chiesta dalla camorra)

Giorgio: (A Bellavista) Sabato domani che faccio?

Bellavista: (con il volantino della camorra tra le mani) Sta scritto qua sopra quello che devi fare, oi?!...Ricevetelo con cortesia

Giorgio: Con cortesia?! Insomma devo subire!

Bellavista: Eh! Per il momento si. Per non subire avresti bisogno di uno Stato pi efficiente. Hai capito?! Per Giorgioio che taggia diil nostro Stato nun cha fa. E allora tu fa na cosatu invece di chiamarla tangente, la chiami tassa e paghi.

Giorgio: Come se fosse un altro Stato?!

Bellavista: Siuno Stato di barbari, capi?! Un esercito invasore uscito dalle fogne.

Becchino: (voce bassa di chi non vuole disturbare) Professo! Io sto qua! (si avvicina a Bellavista)

Bellavista: Giggi! Vi ho fatto chiamare perch, abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Becchino: Professo! Professo! Mannaggia a capa vosta! Io ve lo dicevo Fatevi la comodit! Fatevi la comodit! E voi niente! Mi avete chiamato a cose fatte! E mo o Cavaliere sadda arrangi.

Bellavista: Gigg, ma che volete che se ne fotte o Cavaliere e dove va a fin!

Becchino: Questo lo dite voi! Ma nessuno sa se linteressato dallAltro Mondo, vede e giudica i parenti! Un domani voi morite, andate in Paradiso, a primma perzona ca incuntrate o Cavaliere, che ve fa Ne! Ma vuie aro mavite miso?!

Bellavista: Vabbuo Giggi, cacciate o catalogo! Camma fa?

Becchino: (ci pensa) Una cosa si potrebbe fareinvece di una bara sola, voi vi comprate un set..di due bareuna da consumare subito e laltra per voi da qua a centanni. Acquistando allingrosso, voi potete avere lo sconto del 30 35 %... e voi sparagnate nu milione!

(un attimo di silenzio per il Cavaliere per vedere se ha la solita reazione quando sente pronunciare NU MILIONE!, ma invano, il Cavaliere proprio morto.)

Maria: (rassegnata) E morto veramente.

Scena XXI Il camorrista

Patrizia Giorgio Il poeta Core ngrato

Buio.

Patrizia: (cammina con preoccupazione fa saltare Giorgio anche lui soprapensiero) A che ora?

Giorgio: Patri! Santa pace di Dio!

Patrizia: Che successo?

Giorgio: E tu mi arrivi dietro alle spalle! Proprio oggi che sto come una pila elettricaCome ti senti?

Patrizia: Un po stanca

Giorgio: E sieditiche stai a ffa sempre in piedi!

Patrizia: Il dottore ha detto che devo camminare

Giorgio: Eh sima allaria apertano dint a stu vico Che vuoasc pazza!? (Le tocca la pancia in attesa)

Il poeta: (entrando) Che succieso?

Giorgio: Oh, salve siamo un po preoccupati tutto qui

Il poeta: Scusate Archit, voi credete nella Svizzera? Noi crediamo alla protezione di Maradona.

Giorgio: Non si tratta di questo, scusate tanto, e poi credere a Maradona

Il poeta: Anche Ges, archit, anche Ges, allinizio nessuno ci credeva! Poi cominci a fare i primi miracoli, e naturalmente cominciarono ad andargli tutti appresso.

Giorgio: Si ma questo non vuol dire

Il poeta: Archit, sentite a me, affidatevi alla protezione di Maradona vedrete quello prima o poi, vi toglie da tutti i guai e per loccasione, permettete un pensiero poetico. Mettiteve l. San Genn, non ti crucciare, tu lo sai, ti voglio bene. Ma na finta e Maradona scioglie o sangue dinte vvene. E chest. (ridendo va via. Giorgio posa una mano sulla spalla di Patrizia)

Patrizia: Gio! Sto un po preoccupata pe questo fatto della camorra. Tu, comunque, quando viene questo qui, non perdere la calma.

Giorgio: Io?! Io sto calmissimoe poi se dobbiamo pagare, paghiamoCamma fa?! (entra il camorrista)

Core: Pss pssla persona che aspettate sono io! Per prima cosa non gridate, perch tengo il pece meker e posso morire da un momento a laltro. Io sono semplicemente lesattorese voi volete pagare, pagatese non volete pagare, non pagate. A me nun me passa manco pea capa! Lunica cosa che vi dico, per, cortesemente di mantenere la calmaIl dottore ha detto che non posso sopportare la minima emozionepoi se non ci credete, stateve zitte nu mumento e io ve lo faccio sentire

Patrizia: E il dottore non vi ha detto di fare un lavoro pi onesto?

Core: Quant bella a signora! Fosse a Madonna o truvasse nato impiego! Questo lunico impiego che ho trovato nella mia vita e Santa Lucia m testimone e mavessa fa perdere a vista se vi dico una bugia! Credetemi! Credetemi, una vita di palpiti! Chesta brutta ggente!

Giorgio: Ma noi quanto dovremmo pagare?

Core: La tariffa fissa! Vi faccio vedere. Accomodatevi! (prende la valigetta, la poggia sul bancone e la apre e prende un foglio) Ecco quadunque il vostro negozio sta a Via Duomo e Via Duomo so 200 mila lire, oipasso io tutti i mesi a ritirare!

Giorgio: E va bbe!...Camma fa?! Vuol dire che stamattina abbiamo venduto due San Giuseppe e oggi abbiamo perso 200 mila lire!

Patrizia: No! Niente affatto! Per il momento noi non possiamo pagare nemmeno una lira! Abbiamo appena aperto e non abbiamo i soldi.

Core: Eh! Ma questo i miei superiori gi lo sanno, per questo hanno mandato me! Vostro zio invece gi aveva avuto lultimatum e per questo se l squagliata! Ebb che vi devo direvuol dire che metter la buona paroladir che siete giovani e vi far avere una settimana di proroga, vabbene?!

Giorgio: Ma se noi non paghiamo poiche ci succede?

Core: Questo non ve lo posso dire, perch il dottore mi ha proibito di assistere quando incomincia lescalescionVabbene! Allora arrivederci, ci vediamo fra una settimana. Tante belle cose! (fa per uscire per ritorna indietro per mostrare un po di mercanzia) Ah! A propositomo mi dimenticavoecco qua! Questo mo tutto un altro discorsoqua se volete comprare, comprate e se non volete comprare, non comprate, perch non vi succede niente. Questo un mio secondo lavoro che faccio trovandomi a girareCome potete constatare tutto robba e primma qualit!....Accendini americaniorologgi con movimento ad ngora, 7 rubini, con ricaricamento automatico che sfrutta il movimento del braccio. (muove il polso)

Scena XXII La delinquenza

Salvatore Bellavista Saverio Don Armando

Buio.

Solito crocicchio con il professore, Saverio, Don Armando e Salvatore. Salvatore ha un giornale aperto in mano e legge.

Salvatore: Giovane donna seviziata da quattro teppisti a Centocelle, profess ma che vogliono dire quando dicono: seviziata?

Bellavista: Vogliono dire che se la sono fatta.
Saverio: Ma allora io quando sto, diciamo cos, nellintimit con mia moglie, che faccio la sevizio?
Bellavista: Nossignore Sav. Quelli, i quattro teppisti, se la son fatta con la violenza.

Saverio: Profess, allora io questestate maggio seviziata una tedesca che senza esagerazione sar stata alta nu metro e novanta! Eppure me laggio seviziata tutta da solo, in pieno giorno, allerta allerta, dietro al deposito della Atn a Capodimonte! Quella era venuta a Napoli perch, datosi che in Germania fa la professoressa di scuola, voleva vedere il Museo di Capodimonte, e allora mi aveva chiesto a me dove si trovava lentrata ed io, facendo finta di volerla accompagnare, parlando parlando, me la sono combinata. Profess mavita credere: dopo la sevizia, diciamo cos, la tedesca rimasta tanto contenta che vuleva stracci il biglietto di ritorno dellaeroplano, e gi perch aveva deciso di restare tutta la vita a Napoli. Insomma era stata colpita comme se dice da un colpo di fulmine. Allora io ci ho dovuto spiegare che veramente tenevo gi moglie e figli e cos lei si fatta capace e mi ha detto: Maine libbe Saverio, ich zuriuc kommen da te che in tedesco vuol dire: Mio caro Saverio, tu mi hai dato molta soddisfazione ed io appena posso torno a Napoli per fare unaltra volta lamore con te.

Salvatore: Vabbu Saverio, ma questa non stata una sevizia, perch voi eravate uno contro uno, e poi se la tedesca non fosse stata daccordo ti avrebbe dato tante chilli buffettoni che in quel caso il vero seviziato saresti stato tu. Invece nel fatto di Centocelle erano quattro contro una.

Don Armando: Allanima dei fetienti!

Bellavista: Purtroppo non c niente da fare, bisogna rassegnarsi a convivere con la violenza.

Salvatore: Ma veramente profess, voi come pensate che si dovrebbe fare per combattere tutta questa violenza?

Bellavista: B, il discorso sullorigine della violenza alquanto complesso: tutti in proposito hanno unopinione e quello che bello che forse tutti hanno ragione. C chi parla distinto naturale alla violenza. C chi parla di edonismo incontrollato Chi dimprovviso crollo della fede. Chi di societ permissiva e chi, addirittura, di programma politico eversivo.

Don Armando: Volete dire i fascisti, profess?

Bellavista: Si, per a tale proposito dobbiamo ricordarci di quello che ha detto Pasolini qualche giorno prima di essere ucciso. Pasolini disse che a tutti noi farebbe molto comodo addebitare la violenza ad una causa esterna. Immaginare, per esempio, lesistenza di un gruppo fascista che complotta nella nostra cantina per poterci distruggere. Invece la triste verit che la violenza gi dentro di noi, forse non innata, ma sicuramente alimentata dal sistema.

Saverio: Profess scusate, ma Pasolini, pace allanima sua, nunnera nu poco ricchione?

Bellavista: Era molto intelligente e come tutti i grandi anticonformisti spesso faceva e diceva cose che davano fastidio. Sennonch la gente a volte bada pi a quello che un personaggio fa che non a quello che pensa. C un bellissimo detto che dice: quando il dito indica la luna, gli imbecilli guardano il dito.

Saverio: S per...

Bellavista: Pasolini, in quel periodo illuminato, che certe volte precede la morte, avvert per primo larrivo dei mostri. Egli ci avvis, tent di suonare lallarme, ma nessuno gli volle credere: Attenzione grid Pasolini, spegnete la televisione! Sappiate che la luce del video alimenta i mostri! Li ingrassa! Niente, gli psicologi continuarono a parlare di bont innata del genere umano e sirifiutarono di ammettere lesistenza del Diavolo. I mostri per in tutto questo si erano accorti che Pasolini aveva dato lallarme e lo fecero fuori.

Don Armando: Ma di quali mostri andate parlando profess? Quello stato chillu ricchiunciello che si chiamava Pino la rana ad uccidere Pasolini!

Bellavista: Parlo dei mostri del consumismo! Ges, ma ditemi una cosa: se ad un povero dio, completamente privo di cultura e di principi morali, voi gli mostrate ogni giorno in televisione limmagine felice di una societ consumistica, che cosa vi aspettate che succeda? Che questo disgraziato si rassegni a vivere una vita di serie B solo perch nato e cresciuto dalla parte sbagliata?

Saverio: Profess ma allora secondo voi, ognuno si deve pigliare quello che vuole? E questa sarebbe anarchia! Si sa, nella vita c chi nasce ricco e c chi nasce povero, ma poi uno sabitua e non ci fa pi tanto caso. Nun che vive nella violenza e si d alla delinquenza, anche se da noi la delinquenza qualche volta ha un altro significato

Salvatore: a Napoli c ancora qualche fenomeno simpatico di delinquenza, per esempio una settimana fa ho letto che si sono rubati cinque chilometri di filo di rame della Cumana: il treno si dovuto fermare in aperta campagna.

Don Armando: Ed io ho letto che i soliti ignoti si sono rubati due motori nuovi nuovi che erano stati messi nel collettore di Via Caracciolo per sollevare i liquami di fogna, e farli arrivare fino a Cuma. A proposito profess, ma m che se ne faranno i mariuoli di questi due motori?

Bellavista: Speriamo che se li vendano al Comune a met prezzo. Comunque ritornando al nostro discorso sulla delinquenza, dobbiamo distinguere chiaramente tra furto onesto, furto disonesto e crimine violento. Il furto onesto quello che interessa a noi.

Don Armando: Furto onesto?

Bellavista: Sissignore, il furto onesto quello che si commette per necessit sociale. Diciamo che il furto un gioco competitivo che come tutti i giochi ha delle regole precise, per cui, se il ladro nel commettere il furto ha rispettato queste regole, il derubato perde il diritto al lamento ed il reato si qualifica come furto onesto.

Salvatore: E quali fossero ste regole precise?

Bellavista: Primo: rubare solo lo stretto necessario alla propria sopravvivenza ed a quella della propria

famiglia.

Saverio: Per esempio?

Bellavista: Fate conto per esempio che uno straniero venga a Napoli e lasci una bella macchina fotografica incustodita sul sedile dellautomobile. Chi pi colpevole? Il mariuolo napoletano o il provocatore straniero?

Saverio: E quali altre regole ci sono?
Bellavista: C il tocco di classe.
Salvatore: E quale sarebbe?

Bellavista: Il tocco di classe consiste in un esercizio di fantasia che eleva il furto fino a farlo diventare virtuosismo dartista. Come sempre pi facile farsi capire con degli esempi: Ladruncolo,travestito da bigliettaio, sale su di un autobus al capolinea e fa i biglietti a tutti i presenti in attesa,incasso lire 800. Oppure: Ragazzino di bar, munito di vassoio con tazzine da caff, si fa urtare da ricco passante distratto e provoca piangendo una colletta a suo favore. Il fatto si ripetuto nel corso della giornata numerose volte fino alla completa distruzione dei cocci delle suddette tazzine. Come vedete il furto onesto prescinde dallentit della refurtiva: espressione dartista, spettacolo, invenzione!

Scena XXIII telemergellina

Bellavista Maria VFC - Giorgio

Buio.

Bellavista (dalla finestra): Ma che , stasera nun se vede Rete 4?!

Maria: (da gi) Eh No! Perch Cazzaniga ci ha fatto spostare lantenna!

Bellavista: U Cazzaniga! E perch ce ha fatt spusta a ntenna?

Maria: Pecch diceva che il filo passava davanti alla finestrae quando cera troppo vento sbatteva!

Bellavista: Ma tu capito! In questo palazzo siamo sempre stati nella pace degli angeli! Mo arriva Cazzanigae nun ce putimmo vede manco nu poco e televisione! (cambia canale e trova un canale che si vede)

Vfc presentatore: Cari spettatori di Tele Mergellina, per presentare il numero che segue non ci sono parole! Ve lo ricordate il batterista Parascandolo? Quello che accompagn nella sua turn in Puglia, Campania e Basilicata il famosissimo cantante Gennarino Savastano? Indovinate chi abbiamo lonore e il piacere di avere stasera qui in studioil fratello di Parascandolo! (applaude) Un applauso! (applausi in sottofondo) (finiscono gli applausi) Ci dica, cosa si prova ad essere il fratello di Parascandolo? (Silenzio) Ma lei che mestiere fa?

Vfc fratello di Parascandolo: Venno e ppatane, e cocomere, llaglio, e friarjellee..e fenucchie, ppatane novevenno tutte cosechello ca trovo chello faccio! (sorridendo).e cepolle nove!aranciee purtualle, e mandarine, e mele

Bellavista: (uscendo di nuovo) Mamma mia! Chiste nun se po proprio senti!

Maria: Che vu fa

Bellavista: Stu Cazzaniga

Maria: (vedendo arrivare Giorgio e Patrizia) Patrizia

Bellavista: Allora?

Giorgio: Professo arrivato un altro invasore Adesso gli Stati so diventate tre! Ha telefonato laltra camorradice che vengono domani pure loro qua

Bellavista: Ah!

Giorgio: Che faccio? Pago le tasse a tutte tre?

Scena XXIV la camorra

Camorrista Giorgio Patrizia Bellavista

Il camorrista parla con Giorgio e Patrizia. Bellavista origlia dietro alle scale.

Camorrista: No! Voi dovete pagare solo a noi! Adesso vi spiego I negozi di Via Duomo fino al numero 157 appartengono a una famigliaquelli dopo il 157 appartengono a noivoi avete il 157 bis?...quindi siete debitore solo nei nostri confronti!

Giorgio: Si, non metto in dubbio quanto mi dite, ma si da il fatto per, che laltro ieri venuto unnon so come direun esattore

Camorrista: Lo sappiamo! E venuto Core ngrato, quello col pece meker. Chillo na carogna! Non doveva venire. Questa non zona sua. Perci voi dovete pagare solo a noialtrimenti qualcuno della famigliapotrebbe farsi male!

Bellavista (ha ascoltato tutto ed interviene facendo capolino dalle scale) Nel senso che muore?

Camorrista: Potrebbe capitare una disgrazia.

Bellavista: Sentite! Dal momento che siete cos gentile, potrei farvi una domanda personale?

Camorrista: Dite pure

Bellavista: Ma siete nato a Napoli?

Camorrista: Si! Perch?

Bellavista: A Napoli Napoli o in provincia?

Camorrista: No, di Napoli Centro! Sono nato ncoppa e Quartieri

Bellavista: Da genitori stranieri?

Camorrista: No! Da genitori napoletani. Ma perch mi state facendo questo interrogatorio?

Bellavista: Perch mi sembra strano che un napoletano, un uomo damore, possa essere cos spietato contro unaltra persona, da minacciarla di morte, solo per motivi di danaro.

Camorrista: Professo, ma voi dove vivete?! Napoli non pi quella di una volta! Qua ci sono 200 mila disoccupati che si muoiono di fame.

Bellavista: Sentite, a me questo fatto dei disoccupati che si muoiono di fame non mi ha mai convinto! (Si alza) Ai tempi miei non si contavano i disoccupati. Si contavano gli occupati perch si faceva prima. Io certi alibi non li accetto! Conosco tanti disoccupati che sarrangiano si, ma non per questo vanno ammazzando la gente.

Camorrista: E chesta gente senza coraggio!

Bellavista: Voi invece siete coraggiosi! La notte mettete una bomba sotto a una saracinescaeh?...e vi sentite degli eroi. Magari a o piano e sopra sta nu povero vicchiariello che dorme e cappizza a pellema a vuie che ve ne mporta?! Tanto siete disoccupati! Avete l alibi morale! Siete napoletani e ammazzate Napoli. Eh gi! Perch ci stanno i commercianti che falliscono, le industrie che chiudono, i ragazzi che sono costretti a emigrareAh! Po vulevo di nata cosaMa tutto sommato...nun che fate na vita e mmerda? Perch, penso io, Ges! Si fate pure i miliardiguadagnateper, vi ammazzate tra di voie poi, anche quando non vi ammazzate tra di voi, ci sono le vendette trasversalivi ammazzano le mamme, le sorelle, i figliMa vi siete fatti bene i conti? Vi conviene?

Scena XXV La cocaina

Saverio Salvatore Il poeta Rachilina Don Armando Maria - Giorgio

Saverio, Salvatore, il poeta e Don Armando sono riuniti intorno a Bellavista che espone i suoi pensieri.

Saverio: Sentite, Professo! Io non so se sbaglio, ma secondo me, tutto colpa della droga!

Salvatore: Po esse!

Saverio: Eh comme nun po esse!? Salvat, tu nun hai idea, io la mattina quando scopo, e serenghe che me trovo mmiezo a mmunnezza, Prufesso! Figuratevi, che allinizio non mi rendevo conto, e allora penzavo Ma quanta ggente sta malata cca a Napule!? E invece poi, dopo, ho capitoProfesso! Professo! Sono i giovani doggi, Salvato! I giovani doggi ca se fanno e siringhe e marjuana! Tu he capito! (Entra Rachilina con il vassoio e le tazzine di caff sopra)

Salvatore: Niente di meno!

Il poeta: E impressionante!

Rachilina: A me una volta un pittore, quandero piccerella, mi voleva trocare! Io era la prima volta che andavo a servizio. Ne! Chillu disgraziato me vuleva fa magn a cocaina!

Don Armando: Ma tu guarda nu poco!

Rachilina: Io diciette Ce a dai a soreta a cocaina! E poi capii subbito che era una cosa che faceva male, perch il pittore, quanto pi cocaina si pigliava, tanto pi pittava na chiavica!

Il poeta: Prufesso! Permettete un pensiero poetico per loccasione? A droga mia a tengo dinto core! A cocaina mia se chiamme Ammore! E cheste !

Don Armando: (gli da la mano per congratularsi) Bravo, bravo!

Salvatore: Ma comme fa?

Entra Maria

Maria: Rachilina!

Rachilina: Che re?

Maria: Rachil, famme nu favorescendi gi alla drogheria. Mi compri dieci bustine di camomilla e un pacco di bicarbonato da mezzo chilo, va!

Rachilina: Dieci bustine di camomilla e un pacco di bicarbonato da mezzo chilo.

Maria: Eh!

Don Armando: Donna Maria! Ma dite a verit, voi avete mai assaggiato la droga?

Maria: Ma no! Che scherzate?! Io non mi mangio i peperoni la sera, perch non li digeriscofiguriamoci la droga!

Saverio: Ma comunque, cert , Professo, che qua, secondo me, il fenomeno preoccupante! Professo, aggio saputo che vicino Frattamaggiore ce sta nu preveto che ha apertoun localeinsomma, un colleggio per drogati, ecco! Dice che l, niente meno, se li pigliano, li curano, e ddanno a mangi e poi gli trovano pure un posto!

Salvatore: Ah! E buono!

Saverio: Eh! E come buono! Eh..figurati che io ce so iuto peparl e Carmine mio fratello, ca vuie o ssapite, chillo puveriello disoccupatoeh! o preveto ha ditto no! devessere drocato originale! Deve tenere i pertusi, senn nun o vulimme! Io caggio itto pure a Carmine Vottete pe tterra! Fa coccosa! Ammo fatte pure e prove, Prufessoa casa chillo s sbattutonun ce riesce pecch nu bravo guaglione, ate capito, nun cosa soia

Salvatore: Professo! Tra laltro, vuie sapite nata cosa? Sapite quante costa nu grammo e cocaina? (fa il segno due con le dita)

Bellavista: 2 mila lire?!

Salvatore: Eeh! 2 mila lire200 mila lire!

Saverio: Eeh, Salvato!

Salvatore: Eh! Eh! Sav! 200 mila lire! Nu grammo, Don Arm! E tende sempre allaumento! Ora, dico ioDon Arm, vedite si vene Rachilina mia moglieDon Arm! Mia moglie

Don Armando: No!

Salvatore: Dove abbito io, dalle parti mie, ai Ponti Rossi capito che voglie dice?!...Professo, ce sta na femmina troppa bbella! Natasha! Tene e capille biondecu 10 mila lire Natasha va servizio completoSopra e sotto! Mopremesso ca Natasha tene doie zizze tante!...vulesse dicere a sti giuvene moderniduie punte: Ne! Strunze!

Saverio: A me?

Salvatore: Nossignore! A loro! Ma co 200 mila lire meglio ca te magne nu grammo e cocaina o che te faie nabbonamento completo addu Natasha?!

Saverio: E che ce tene!

(Tutti ridono mentre entra Giorgio).

Giorgio: Sav, he visto chella cosa?

Saverio: Si, buongiorno Archite! Per me quando volete voi

Giorgio: Anche domani?

Saverio: Si anche domani, benissimo!

Giorgio: Sto tranquillo?

Saverio: State senza pensiero cura miava benissimo

Giorgio: Grazie, Sav! (Giorgio esce di nuovo, Bellavista lo guarda)

Saverio: Io sono amico di unavvocato della camorra, allora voglio vede nu poco se posso risolvere o fatto do 157 Bis

Bellavista: Ah bene

Saverio: Sulo ca tene nu difetto

Bellavista: Quale?

Saverio: E femmena.

Scena XXVI Lavvocatessa

Vecchia Avvocato Signora Carmilina Giorgio Saverio

Fuori al palazzo lavvocatessa risponde alle due vecchie del palazzo.

Vecchia: Cancellie!

Avvocato: Non sono cancelliere! Sono avvocato!

Vecchia: Avvocata nostra!

Avvocato: Eh volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi

Vecchia: Avvocata nostra passata la causa di zia Maria?

Avvocato: E chi zia Maria?

Vecchia: E mia zia! Deve fare la testimone, ma siccome sta malata e nha pututa ven, mha itto Va tu!

Avvocato: Sign! Abbiate pazienza

Signora: Mha ittato sotto a machina, Avvoca!

Avvocato: Voi dimenticate che linquisito era un pedone e no unautomobile! In questo caso il diritto di precedenza non ha pi valore! Quando con la vostra A 112

Signora: Elegant, Avvoca!

Avvocato: Vabbelegantsiete uscito dal palazzo per immettervi nel traffico stradale

Carmilina: Scusate per piacere

Avvocato: .voi dovevate aprire duie uocchie tante belle ra sora

Carmilina: mi dite un attimo.

Signora: Signo per piaceree cha facite dicere na parola! (spingendola via)

Carmilina: Eeeeh mamma mia! E che ! (si allontana un po contrariata, vanno via anche le altre, entrano Giorgio e Saverio)

Avvocato: Ah site arrivate! A bbon ora!

Saverio: Avvoca! Avvoca! Questo il mio carissimo amico di cui vi parlavo primalarchitetto!

Giorgio: Loffredo! Molto piacere!

Avvocato: Molto piacere! Caro architetto, che vi debbo direil problema del 157 Bis di via Duomo storia vecchia! La conoscono tutti! Mi meraviglio che vostro zio non vha detto niente!

Giorgio: Mio ziomi ha voluto fare una sorpresa!

Avvocato: E chiaro che non un fatto di danaro! 200 mila lire per quella gente na fummata e sigaretta! Il fatto che un problema di competenza territoriale. Voi praticamente avete un negozio su un confine.

Giorgio: E non potrei pagare 100 mila lire alluno e 100 mila lire allaltro?

Avvocato: Certo che si potrebbe! Se le due amministrazioni si parlassero fra di loroil guaio che questi signori, da un po di tempo a questa parte, appena si incontrano si sparano! Proprio ieri (mima la pistola con la mano) ho perso due clienti!

Giorgio: (allibito) E allora noi che dobbiamo fare?

Avvocato: Dovete aspettare che si calmino le acquein pratica mi dovete dare il tempo di preparare un incontro al vertice! Voi, a scanso di equivoci, per un paio di mesi chiudete il negozio.

Giorgio: Un paio di mesi?! E come campiamo?

Avvocato: Giovano mica a colpa a mia!

Scena XXVII Le candeline

Bellavista Don Armando Don Ferdinando Salvatore - Cazzaniga

Bellavista parla con Rachilina.

Buio.

Bellavista: La colpa, Rachil, tutta di questa candelina! E adesso te lo spiegoti ricordi, io lanno scorso tho mandato a comprare 22 candeline per la torta di compleanno di mia figlia Patrizia

Don Armando: Rachil per piacere, vammi a fa un espresso completo!

Bellavista: Oggi Patrizia ha fatto 23 anni. Adesso bastava comprare una sola candelina. E per forza! Perch unita alle 22 dellanno scorso fanno giusto 23. Nossignore! Mia moglie ha buttato le 22 candeline dellanno scorso! Dico io Ma perch l buttate?Pecch si so consumate!(alzando la voce)Ma comme si so consumate? Quelle Tu sai com? Si accendono le candeline, nopo tutte quante dicono Tanti auguri a te! (soffia) e Patrizia stuta e candeline. No! dice Si so consumate e lha buttate. La verit , Rachil, che il vero bisogno delluomo di oggi questo di Buttare e comprare! Buttare e comprare! Perch questo il consumismo! Questo lorigine di tutti i nostri guai!

Don Armando: Rachil mi devi fa un espresso completo! Veloce che tengo a pasta ncopp o fuoco!

Bellavista: Il popolo Napoletano una volta, non era cos, aveva il culto del risparmio! Mia madre, per esempio, conservava tutto! Non buttava via mai niente! Non so, per esempio, truava nu muzzone e na candela? Se lo conservava. Truava uno spago corto corto che, un altro lo avrebbe buttato viaMamma no! Mamma lo metteva da parte, lo conservava! Magari lo metteva in una scatola dove sopra scriveva Spaghi troppo corti per essere usati, ma se lo conservavaoggi invece i giovani doggieccoli qua! (indica Don Armando) Vanno di fretta! Lui deve spendere di pi! Lui deve fare lespresso completo! Perch questa lettera deve andare per espresso? Questo mi devi dire! Perch tutta sta fretta?

Don Armando: Perch tengo a pasta ncoppa o fuoco!

Bellavista: Ed per colpa di questa fretta che c la delinquenza! Che c la droga! Che c la camorra, caro Don Armando! Io po vulesse sape che ce sta scritto into a sta fetentee lettera! Eh! Rachil statti bene! (va via verso don Ferdinando)

Don Armando: Rachil fammi naffrancatura semplice! (Rachilina esce, Don Armando torna in guardiola)

Bellavista: (avvicinandosi alle cassette delle lettere) Don Ferdina! Ma avete cambiato a serratura e cassette?

Don Ferdinando: Cazzaniga ha cambiato lordine delle cassette! Voi allinterno avete il numero 9?

Bellavista: Eh!

Don Ferdinando: E la cassetta vostra il numero 9!

Bellavista: Stu Cazzaniga! (si avvia urlando verso lascensore e Salvatore lo segue) Ma capito che mha cagnato a cassetta! Salvat sono 30 anni che io ho la prima cassetta a sinistra! Lo sa tutto il palazzo! Mo arriva Cazzaniga e mi mette lo scompiglio nella vita! Me sposta antenna! Me sposta a cassetta!

Salvatore: Ve sposta a nervatura!

Bellavista: E chest!

Salvatore: Per voi non vi dovete arrabbiare! Prufesso!

Bellavista: E vabbene.

Salvatore: Quello non gente come noi. Quello nata razza! Se vevono o t!

Bellavista: (pigia il pulsante dellascensore) Si, si.

Salvatore: E non che lo bevono per fare vedere agli altri! Pure quando stanno solile piace!

Bellavista: Salvat, se possono bere anche il veleno, non me ne importa! Non possono mettere lo scompiglio nel palazzo! (Arriva Cazzaniga che si avvicina allascensore. Ha in mano una busta della spesa e un giornale sotto il braccio).

Cazzaniga: Buongiorno!

Bellavista: (apre la porta dellascensore) Prego

Cazzaniga: Prego

Bellavista: Prego! Prego! (Cazzaniga entra per primo, poi Bellavista. Salvatore li osserva da lontano preoccupato)

Scena XXVIII Nellascensore

Bellavista Cazzaniga poi VFC Salvatore Vecchia Il poeta Saverio Don Armando

Buio.

La scena buia nelle prime battute, poi si illumina di piccola penombra quando Cazzaniga e Bellavista accendono le candeline seduti a terra. Si sentono in alto le voci vfc degli altri.

Bellavista: Ah! E andata via la luce!

Cazzaniga: Speriamo non sia un black out!

Bellavista: Non sia mai Dio!

Cazzaniga: Senn ci tocca star qui dentro unora!

Bellavista: Eh ci mancherebbe pure questo!

Cazzaniga: Aspetti che devo avere dei fiammiferi proviamo a suonare lallarme (accende un fiammifero, penombra)

Bellavista: No, dotto lallarme in questascensore si suona cos (apre le porte dellascensore e chiama) Salvatore! Salvatore!

VFC Salvatore: Professore! Profess s fermato lascensore! (Cazzaniga spegne il fiammifero).

Bellavista: Aspetti Dotto! Proprio questa mattina ho comprato delle candeline per (prende le candeline dalla sua busta della spesa e Cazzaniga le accende con il fiammifero) il compleanno di mia figlia Patrizia

Cazzaniga: Ah! E una fortuna!

Bellavista: Tenga. Questa per lei.

Cazzaniga: Grazie.

Bellavista: E questa per me.

Cazzaniga: Quanti anni compie sua figlia?

Bellavista: Me lo chiede per sapere di quante candeline possiamo disporre? (ridendo)

Cazzaniga: (sorride anche lui) No. Non pensavo a questo.

Bellavista: Ne compie 23. Abbiamo voglia di consumare candeline!

Cazzaniga: 23. Anche mia figlia Simona ha 23 anni.

Bellavista: Pure sua figlia? (Cazzaniga annuisce) Salvatore! Salvatore!

VFC Salvatore: Professo non vi preoccupate! Io sto al terzo piano! Mi rendo conto in che situazione ci trovate! Ma siamo tutti solidali con voi! Tutti!

VFC Vecchia: Salvato! Chi rimato chiuso arinto?

VFC Salvatore: Bellavista e Cazzaniga! Aeh!

Bellavista: E di cosa si occupa sua figlia?

Cazzaniga: Studia. Studia Economia e Commercio. Ma adesso un po sbalestrata. Sa, siamo a Napoli da pochi mesi e lei non conosce nessuno. Ha dovuto cambiare tutte le sue abitudini, non ha amici si sente un po sola.

Bellavista: Ah mi spiace! Ma facciamole conoscere tra di loro queste ragazze! Daltra parte hanno pure la stessa et

Cazzaniga: Con molto piacere! Anche sua figlia studia?

Bellavista: Si! Cio volevo dire no perch aspetta un bambino. Si sposata, il marito architetto!

Cazzaniga: Ah!

Bellavista: Disoccupato. Come tutti gli architetti giovani napoletani.

Cazzaniga: (sospira) E un problema.

VFC Salvatore: Prufesso!

Bellavista: Che state combinando? Fate qualcosa!

VFC Salvatore: Per tirarvi fuori dobbiamo operare a mano! Con la manovella!

Bellavista: E che aspettate? E mezzora che non fate niente!

Salvatore: Aspettiamo la manovella! La tiene don Armando! Appena arriva vi liberiamo! Per il momento posso dirvi solo questo: resistete!

VFC Il Poeta: Scusa Salvato! Prufess permettete? Un pensiero poetico! Voi che vi trovate nel budello oscuro nata vot saglit p scal che chi sicura divina commedia! (Cazzaniga ride)

Bellavista: Hai sentito? Questo Luigino il poeta, bella capa fresca eh, loro si divertono e noi qua come due anime del purgatorio, (Cazzaniga ride) intanto dott a me venuta anche un po di fame, ora non vorrei essere pessimista ma chiss quanto tempo ancora dobbiamo aspettare

Cazzaniga: Eh siamo fortunati, lei aveva le candele e se lei ha fame io ho qui un panettone

Bellavista: Un panettone di questi tempi?

Cazzaniga: S, noi abbiamo un cugino che ha una piccola fabbrica, e tutte le settimane ce lo manda fresco, molto buono

Bellavista: Io invece le confesso che a casa mia il panettone addirittura proibito, e s perch noi a Natale abbiamo altre tradizioni, noi facciamo gli struffoli, i roccoc, i mustacciuoli; lei ha mai provato i mustacciuoli?

Cazzaniga: No!

Bellavista: A Natale noi per esempio facciamo il presepe invece so che voi milanese fate lalbero di Natale, cos?

Cazzaniga: No veramente io faccio anchio il presepio, come diciamo noi

Bellavista: Il presepio? Ma lei nun milanese?

Cazzaniga: S, certo! Siccome mio padre quando eravamo bambini ce lo faceva sempre, allora anchio lho voluto fare a mia figlia

Bellavista: Senta mi tolga una curiosit io i Re Magi non li piazzo mai il 25 dicembre, io aspetto la Befana, osservo la tradizionelei come si regola?

Cazzaniga: Per noi tutta una storia ne abbiamo addirittura tre seriedunque quelli pi piccolini li mettiamo sulla collina a Natale

Bellavista: E piccirill?

Cazzaniga: S certo poi verso il primo dellanno a met strada mettiamo quelli pi grandi

Bellavista: sempre a cavallo?

Cazzaniga: E certo! E poi quelli appiedati invece davanti alla capanna il giorno dellEpifania

Bellavista: ma lo sa che proprio una bellidea?

Cazzaniga: E molto simpatica!

Bellavista: Questanno voglio farlo purio!

VFC Saverio: Ma si pu sapere, questa manovella stata trovata o non stata trovata? Il professore pi di unora che sta aspettando in ascensore.

VFC Don Armando: Lho gi spiegato a Salvatore, la manovella lha presa mio figlio Peppiniello, si messo a giocare a fare il tramviere, gli scappata r mano, andata a finire a mare..laggij vattuto,o vir sta chiagnenn caggi fa?

VFC Saverio: Lo dovete punire!

VFC Don Armando: Lo devo punire! U vulimm mann a Gaeta? U vulimm fucil? Ditemi vuij! Camma fa?!

Bellavista: E proprio buono stu panetton!

Cazzaniga: Ahah, che questo mio cugino ha una fabbrica artigianale ed praticamente come se fosse fatto in casa

Bellavista: Dott le confesso una cosa io la facevo diverso!

Cazzaniga: Ahah diverso in che senso?

Bellavista: Non so pi nordico!...eh.. per esempio a me hanno detto che lei si alza tutte le mattina alle 6 perch malgrado sia il capo del personale dellAlfa sud vuole essere puntuale in ufficio!

Cazzaniga: E vero eh ma questo che cosa centra, scusi?

Bellavista: Centra, centra! Perch tutto questo senso del dovere, questo stoicismo tipico di voi settentrionali!

Cazzaniga: E solo civilt! Se dipendesse da me io starei a letto fino a mezzogiorno! Mi piace leggere il giornale a letto e anche quando mi portano un buon caff

Bellavista: Un th vuol dire?

Cazzaniga: Ma nose mi danno il th la mattina come se mi dessero una sberla ehehe mia moglie che ama il th..ma sa lei tedesca e i tedeschi caro professore non sono come noi!

Bellavista: Si sempre meridionali di qualcuno!

VFC Saverio: We we indietroe che maniere!

VFC Salvatore: Stateve feeermi!

VFC Don Armando: Ha ragione, statev fermice luvate laria u pover prufussorchill nun sul sta chiuso la dentro cu Cazzanica quando pure se sta murenn di sete!

VFC Saverio: E capito?

VFC Don Armando: E capit tu?!

VFC Salvatore: Ho capito io!

VFC Don Armando: Mo vediamo di trovare perlomeno un poco daria!

Bellavista: E cos siamo stati costretti a chiudere il negozio, Giorgio sempre disoccupato e non si vede una via duscita

Cazzaniga: Certo che a Napoli la situazione proprio drammatica, anche a me a Pomigliano vengono tantissimi ragazzi a chiedere un posto

Bellavista: E inutile dire che non avete bisogno di architetti

Cazzaniga: No a Pomigliano no, ma ci pensavo proprio prima, a Milano io ho un cognato che ha una impresa che costruisce rifugi antiatomici, ma i ragazzi sarebbero disposti a trasferirsi?

Scena XXIX Finale

Bellavista Cazzaniga il poeta

Buio. Alcuni mesi dopo.

Bellavista: Dott Patrizia allottavo mese, tra un mese nasce il bambino lei cosa mi consiglia questo bambino lo faccio nascere a Napoli o a Milano?

Cazzaniga: Hahaha il nipote del professore Bellavista non pu che nascere a Napoli!

Bellavista: Si per se uno sui documenti tiene scritto nato a Milano secondo me trova pi facilmente lavoro, vero?

Cazzaniga Nooo, non per niente vero; se guardiamo i documenti di quelli che lavorano a Milano scopriamo che sono nati dappertutto fuorch l! Piuttosto come la mettiamo con le sue teorie, eh se il bambino nasce a Milano gli cambia il carattere e lei rischia di avere un nipotino che invece di essere un uomo damore un uomo di libert, o sbaglio?

Bellavista: Io non ho mai detto che un uomo damore deve nascere per forza a Napoli, lei per esempio un classico uomo damore nato a Milano!

Cazzaniga: Ehhh grazie, molto gentile. Ma sa lambiente dove uno vive influenza il carattere, se il suo nipotino cresce a Milano condannato, sar milanese!

Bellavista: Sia chiaro io stimo e apprezzo i milanesi, li trovo, come dire, pi concreti, persone pi civili Ciononostante in questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e di bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora lultima speranza che ha lumanit per sopravvivere (entra il poeta, mentre i due si stanno abbracciando)

Il Poeta: Profess permettete, per loccasione un pensiero poetico.

Bellavista: Luig buonanott! (i due vanno via e lo rimangono solo)

Il Poeta: Sarrangiano i pezzenti, s'arrangiano i borghesi, s'arrangiano i marchesi cercanno e fatic, ma ci sar per Napoli un'altra via d'uscita, ma si pu f sta vita sultanto pe camp?... E chest! (rimane un po e poi esce)

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