150 anni

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PRIMO ATTO

150 ANNI

di Goffi Luciano


PRIMO ATTO

ANDERSON             Ei fu siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore, orba di tanto spiro

SERENA                   Cos è?

ANDERSON             Alessandro Manzoni: 5 MAGGIO 1821. Napoleone muore a Sant’Elena

ALI CE                      Cosa c’entra Napoleone con il Risorgimento italiano?

ANDERSON             C’entra, c’entra….. da dove nascono le aspirazioni di libertà e uguaglianza dei popoli?

GRAZIA                    Dalla Rivoluzione francese

ANDERSON             Ecco, appunto

ILARIA                     E dopo la sconfitta di Waterloo vengono ripristinati gli antichi regimi

                                    E nascono ancora una volta idee rivoluzionarie in tutta Europa

SI ACCENDE LA LUCE DIETRO AL TELO

SOLDATI                  Puntate, mirate!     Fuoco!   (COLPIDI FUCILE)

                                   

DARIO,AGO,             Viva l’Italia libera!              (CADONO A TERRA)

                                   

SERENA                   Porca miseria!…. Cominciano bene!

ALICE                       Ma chi sono?

ANDERSON             Possiamo chiederglielo,….no?

GRAZIA                    Scusate chi siete?

(SI APRE IL TELO)

ILARIA                     (PIU’ FORTE) Scusate , ci dite  chi siete?

?                                  Io sono…, anzi ero Adriano Morelli. Sono stato ucciso a Napoli il 18 settembre del 1922. Ero un ufficiale dell’esercito borbonico di Ferdinando II. Ero iscritto alla Carboneria…. Con tanti compagni siamo riusciti a convincere il re a concedere la Costituzione!

AGOSTO                   Mi chiamavo Giuseppe Andeoli. Ero un sacerdote, ma anch’io ho aderito alla Carboneria… Perché credevo in un’Italia libera dallo straniero e unita….unita sotto un’unica bandiera.

                                    I moti rivoluzionari del 1820 e 21 a Napoli, Palermo, Torino e in tante altre città sono state l’espressione più alta dei nostri ideali liberali.

DARIO                       Mi chiamavo…. Ma cosa importa come mi chiamavo. Però, cari compagni, abbiamo commesso un grave errore…. Non abbiamo coinvolto il popolo…i contadini…Ma cosa interessa ai braccianti se il loro sudore, il loro sangue è versato per un Borbone, un Asburgo o per un qualunque altro padrone ?  Tanto…. Loro.. in miseria sono e in miseria …rimangono.

?                                  E’ vero! A Napoli siamo anche arrivati al potere, ma non abbiamo avuto il coraggio di parlare di Riforma Agraria , di mettere fine al latifondo dei baroni o del clero….. Così …è stato facile per il re Ferdinando II chiedere l’aiuto degli Austriaci per annientarci e farci fare questa misera fine.

ENTRANO LE GIARDINIERE  a testa bassa , che alzano solo quando parlano

x                   x                 x

                                                                   x                   x

ELISA I.                       si tocca la spalla  sinistra, poi quella destra, poi si batte tre volte il petto

-Sono la contessa Contessa Confalonieri e sono una ……Giardiniera. Non avete mai sentito parlare di noi vero?  Ci chiamiamo così perché ci ritroviamo nei giardini delle nostre residenze. Siamo un’organizzazione segreta  di sostegno e aiuto alla Carboneria  dei nostri figli e dei nostri mariti.

ANNA                        Sono la contessa Frecavalli e anch’io sono una Giardiniera….. Siamo molto ben organizzate con vari gradi di gerarchia. …….Siamo armate di pugnale … che portiamo qui, nella giarrettiera.

?                               Anche noi siamo state spiate, arrestate, condannate. Anche noi abbiamo versato   

                                    il nostro sangue per fare … un’Italia libera e unita.

 

TUTTI                       Viva l’Italia.!  Viva l’Italia libera!

SI SPEGNE LA LUCE DIETRO. SI CHIUDE IL TELO.

SERENA                   Avete sentito? Hanno parlato anche di Torino.

ALICE                       Ma che cosa è successo a Torino nel 1821?

ANDERSON             Il re era  il vecchio Vittorio Emanuele Primo, che, appena sente parlare di Statuto e di libertà, dà le dimissioni a favore del fratello Carlo Felice.

VOCE FUORI C.      Chi mi ha chiamato? Erano 180 anni che me ne stavo lì tranquillo!

GRAZIA                    Chi ha parlato? Chi c’è?

VFC                            Sono lo spirito di Carlo Felice

ILARIA                     Ci scusi Maestà, se vuole può venire qui a spiegarci tutto.

VFC                            No….sono troppo vecchio…………… Allora volete sapere cosa è successo

                                    in quel 1821?      

                                    Ebbene io mi trovavo a Parma , da mio suocero, e avevo nominato     reggente mio nipote Carlo Alberto.      (alza la voce) E cosa ha fatto quell’imbecille? …Ha concesso lo Statuto!

                                   

SERENA                   Maestà, .. e Voi?

VFC                            Je me suisenragé   …. Comme une béte !

                                    Mi sono….bit………come una bestia !

ALICE                       Scusate Sire, ma perché parlate francese?

VFC                            Perché? Che c’è di strano?  Voi non parlate francese?

ANDERSON             No, Maestà !

VFC                            Come? Nel regno dei Savoia non si parla più francese? E che lingua parlate?

GRAZIA                    L’italiano,…. ma guardate che non esiste più il regno dei Savoia.

ILARIA                     Sapete,…. sono successe tante cose!

 VFC                           Va be’! ora vado avanti se no non finisco più! Poi guardando lo spettacolo         forse capirò qualcosa di quello che è successo in questi due secoli. Allora          dicevo … che mi sono arrabbiato come una bestia.                                    

                                    Subito volevo prendere la CAV  e correre a Torino

                                   

SERENA                   Scusate ….avete detto la CAV?

VCF                            Che c’è di strano?  C’era già il TAV?

ALICE                       No, Sire.

VCF                            E allora ,… rimanevano due possibilità: o il CAV ( cavallo alta velocita) o la CAV (carrozza alta velocità).  E alla mia età, e con i miei reumatismi….mica

                                    Potevo  prendere il CAV…. Allora! Ci ho pensato e ho solo mandato una lettera in cui ordinavo a quel deficiente di ritirare subito lo Statuto.

ANDERSON             E Carlo Alberto?

VFC                            Prima ha reagito male! Quasi, quasi voleva fare un colpo di Stato.

                                    Allora gli ho ordinato: “Se avete ancora una sola goccia di sangue reale sabaudo, raggiungete a Novara le truppe a me fedeli e attendete ordini”

GRAZIA                    E lui andò a Novara,…… praticamente agli arresti domiciliari?

VFC                            E be’, certo!

ILARIA                     E poi?

VFC                            E poi…… a Novara lo lasciai una settimana. Dopo lo mandai a Firenze dal suocero, il Granduca  Leopoldo di Lorena, a sbollire un po’ gli spiriti rivoluzionari.

SERENA                   E lui ci è andato?

VFC                            E come no? …. E non ci è andato solo, ma con la moglie Maria Teresa e l’erede al trono, Vittorio Emanuele secondo, che aveva giusto un anno. E lì successe un casino che ora vedrete….

                                    Ma adesso mi avete già rotto abbastanza i … marroni! Guarderò lo spettacolo … e se sarete bravi, alla fine, scenderò ad applaudirvi.

ALICE                       Grazie Maestà!

DIETRO IL TELO- SCENA DELL’INCENDIO- FIAMME – SPEGNIMENTO - URLA-  UNA GOVERNANTE CADE A TERRA -L’ARLA AFFERRA IL BAMBINO URLANDO

GOVERNANTE      Maestà , il bambino è morto…. Vittorio Emanuele è morto.(piange disperata)

CARLO ALBERTO           Che disgrazia! Che disgrazia! Mio Dio! Mio Dio! E’ una cosa tremenda, che non possiamo accettare. L’erede al trono non può morire così!

GOV.                         Cosa possiamo fare?

CA                              Dobbiamo trovare un altro bambino che prenda il suo posto. E la cosa dovrà restare assolutamente segreta.

GOV                          Il macellaio… il macellaio Tanaca ha un figlio che ha la sua stessa età…

CA                              Forza, correte, chiamate il macellaio e fate portare subito qui il bambino Spiegategli tutto e ditegli che sarà ricompensato lautamente. Presto, portate subito il bambino.

SI SPEGNE LA LUCE

ANDERSON             A me ‘sta storia…..mi sembra una grande stronzata….

GRAZIA                    Ma scusate, il re e la regina sono molto giovani…

ILARIA                     Possibile che temessero di non avere più un altro erede?

SERENA                   Tanto più che la principessa Maria Teresa era incinta del secondogenito!

                                   

ALICE                       Però.. avete notato la differenza?

ANDERSON            Già… Carlo Alberto alto due metri e tre centimetri, magro e un allampanato..

GRAZIA                    Vittorio Emanuele piccolo e tarchiato, direi quasi tozzo..

ILARIA                     E comunque molti storici sono convinti della possibilità di questa ipotesi

SERENA                   Perfino Massimo D’Azeglio crede che sia la verità.

ALICE                       Ma allora questa storia è vera o non è vera?

ANDERSON             Ai posteri l’ardua sentenza!

GRAZIA                   Ma guarda che i posteri …..siamo noi!

ILARIA                     Già  è vero … allora… se i posteri siamo noi… decideremo noi! Alzi la

                                    mano chi dice che è vera  (conta) …… quattro contro quattro!

TUTTI                       Rimandiamo ai futuri posteri e andiamo avanti!

SERENA                   Passano gli anni .. e dieci son lunghi.. però quel ragazzo..cioè Carlo Alberto..

                                    ne ha fatta di strada

ALICE                       E’ andato in Spagna

ANDERSON             A fare cosa?

GRAZIA                    A combattere contro i liberali spagnoli

ILARIA                     Proprio lui?

SERENA                   Si, proprio lui! Che poco prima aveva appoggiato i liberali in Piemonte!

ALICE                       Poi va a Parigi

ANDERSDON          A fare cosa?

GRAZIA                    A firmare un trattato di pace

ILARIA                     Con chi?

SERENA                   Con l’Austria!

 ALICE                      Con l’Austria?!

ANDERSON            E così riacquista la verginità.. .. per poter diventare Re

MUSICA

GRAZIA                    Torna e ritrova…… il regno che aveva…

ILARIA                     E alla morte di Carlo Felice, il 27 marzo 1831, diventa re di Sardegna

TUTTI                       Ho visto un Re …….            …

LUCE DIETRO IL TELO     MAZZINI PASSEGGIA PENSOSO

SERENA                   Chi è quello lì?

ALICE                       Boh, chiediamoglielo  (SI ALZA IL TELO)

ANDERSON             Scusate,… sentite… come vi  chiamate Voi?

LAUDER                   Ma come, manco mi avete riconosciuto?

GRAZIA                    Magari se ci d            ate qualche indizio..

LAUDER                  Sono nato a Genova nel 1805 , ho aderito alla Carboneria… ma ho dovuto andare n esilio… a Ginevra.. a Marsiglia… a Londra

                                    Sono considerato l’uomo più sfigato di tutto il Risorgimento

                                    Non disdegno l’amicizia delle donne, specie di quelle sposate e.. facoltose

                                    Nel 1831 ho costituito la “Giovine Italia”

ILARIA                     Per me è… Cavour

SERENA                   Secondo me è Garibaldi

ALICE                       Per me è Giuseppe Mazzini …. E confermo!

GRAZIA                    Allora, signor “Carbonaro”, da Genova e da Ginevra e da Londra ….siete Voi Giuseppe Mazzini?

-Ta   ta Ta

LAUDER                   ebbene si ! Io sono Giuseppe Mazzini                     

ILARIA                     (VIDEO?) Eccolo! Ma che bello!

SERENA                   Sentite signor super sfigato, ci potete raccontare cos’è successo in quegli     anni?

ALICE                       Venite qui, prendiamo una sedia…

ANDERSON             Sapete….. avete già una certa età…..

MAZZINI SI SIEDE IN UN ANGOLO ATTORNIATO DAI RAGAZZI

GRAZIA                    Allora cos’era questa “Giovine Italia”?

LAUDER                   Era un’associazione …rivoluzionaria che aveva per motto “Dio e il popolo”.Dovevamo formare un’Italia libera dallo straniero, unita e “repubblicana”. Bisognava organizzare l’insurrezione popolare condotta attraverso una guerra per bande.

GRAZIA                   Ma è vero che con voi c’era anche Garibaldi?

LAUDER                   Come no ? come Giovane marinaio della Marina militare piemontese doveva reclutare affiliati.  Ha partecipato ai moti contro Carlo Alberto del 1834 e per questo venne condannato a morte…. Come me, anche lui è scappato.

SERENA                   E dopo?

LAUDER                   Ho continuato a scrivere libri e saggi per fomentare tante rivoluzioni in varie città italiane

ALICE                       E… riescono queste… insurrezioni?

LAUDER                   Manco una, manco una. Tutte finiscono con numerose condanne a morte. Ad un certo punto non capivo più un tubo di niente,……mi aveva colto “la tempesta del dubbio”….Porca miseria… Ma poi (si alza in piedi e si accalora) ho continuato ancora più determinato di prima!

ANDERSON             State calmo… State calmo….Sapete, avete una certa età….. Vorrete mica           farvi venire un infarto

ILARIA                     Sentite Mazzini! ….Ma l’arte….. Come ha contribuito l’arte nel farel’Italia?

LAUDER                   Ah!  L’arte... La letteratura…. Alessandro Manzoni…”L’Adelchi”:

                                    Sparse le trecce morbide

                                    Sull’affannoso petto,

                                    lenta le palme, e rorida

                                    di morte il bianco aspetto,

                                    giace la pia, col tremolo

                                    sguardo al ciel.

                                   

                                    E la musica … ragazzi sentite,… sentite un po’….

LUCE DIETRO AL TELO – SI APRE IL TELO

FABRIZIO                Mia cara Giuseppina, io ti devo tutto. E’ solo grazie al tuo affetto se ho potuto superare il dolore provocato dai gravi lutti che mi hanno colpito……

                                    Perdere la moglie e due figli in un anno soltanto…. È troppo… è troppo….

STEFANIA               Forza Giuseppe!….. Ora devi ricominciare…. Mazzini, i liberali, il popolo….

                                    Tutti chiedono che la tua musica si alzi …forte contro la dominazione straniera.

FABRIZIO                E allora …. Proviamo  (poche note)

STEFANIA               Lo vedo già….. dai palchi al loggione della Scala  tutti canteranno… e copriranno il coro

FABRIZIO                E gli ufficiali austriaci, in platea, dovranno lasciare il teatro

ENTRA IL CORO

                                    Và, pensiero, sull’ali dorate.

                                    Và, ti posa sui clivi, sui colli,

                                    ove olezzano, tepide e molli

                                    l’aure dolci del suolo natal!

                                    Del Giordano le rive saluta,

                                    di Sionne le torri atterrate…

                                    Oh, mia patria, sì bella e perduta!

                                    Oh, membranza sì cara e fatal!

                                    Arpa d’or dei fatidici vati,

                                     perché muta dal salice pendi?

                                    Le memorie nel petto raccendi,

                                    ci favella del tempo che fu!

                                    O simile di Solima ai fati

                                    Traggi un suono di crudo lamento,

                                    o t’ispiri il Signore un concerto

                                    che ne infonda al patire virtù!

LAUDER                  Sentito ragazzi, sentito che roba… fa venire i brividi!

SERENA                   Maestro, è tanto tempo che non vedete Garibaldi e Anita?

LAUDER                   Una vita,anzi…. Due vite

ALICE                       E vi piacerebbe rivederli?

LAUDER                   Un casino!   Pardon… Molto, molto non vedo l’ora di poterli riabbracciare!

ANDERSON             E allora, caro maestro, Anita e Garibaldi sono qui!!!

ENTRANO          MUSICA DEL GENERALE CHE SFUMA SULL’ABBRACCIO RECIPROCO

LAUDER                   E’ passato tanto tempo, non ricordo più bene. Ma dove  cavolo sei andato, quando sei scappato dall’Italia?

RENZO                      Sono salito su una nave a Marsiglia e sono sbarcato in Brasile… E ho fatto l’unica cosa che sapevo fare: combattere! Combattere a favore degli oppressi contro gli oppressori!

SARA                         Por eso lo IIan ciamado l’eroe dei due mondi! Giuseppe era un uomo fantastico, pieno di fascino, non molto alto… ma con due occhi azzurri, barba e capelli lunghi biondi… e una fuerza.. una fuerza ! Ma anche muy galante e … romantico    Tiene mucio coraggio .. un poquito loco, un po’ pazzo, insomma… In pratica tutto quello che una donna può desiderare

GRAZIA                    Ma ci dite come vi siete conosciuti

RENZO                      Erail 1839. Io ero in Sud America da quattro anni. Anita aveva 18 anni ed era già sposata. Dalla mia nave, con il binocolo, l’hovista che andava a prendere l’acqua alla fontana. Ho fatto accostare la nave, l’ho cercata, l’ho trovata…

SARA                         Restammo estatici a guardarci negli occhi

RENZO                      Finalmente la salutai e le dissi: “Tu sarai mia”

SARA                         Sì, sarò tua  per tutta la vita,… fino alla muerte

RENZO                      Oggi stesso lascerai il tuo calzolaio e verrai via con me

SARA                         E così è stato… e per anni abbiamo combattuto fianco a fianco

RENZO                      E Anita mi ha insegnato a …. cavalcare

ILARIA                     Va bè, Generale, su certi….particolari…

SERENA                   ….possiamo sorvolare

RENZO                      Ma cosa avete capito!  Per quello ero già un maestro…. No, no lei era un’abile cavallerizza e mi ha istruito nella nobile arte di andare a cavallo… cosa che, da buon marinaio… io non sapevo fare

SARA                         E poi .. giunge la notizia che Carlo Alberto vuol fare guerra all’Austria… e così siamo subito tornati a Nizza

LAUDER                   E’ vero, Carlo Alberto il 4 marzo 1948 aveva finalmente concesso lo Statuto Albertino

RENZO                      Finalmente, era ora!

LAUDER                   finalmente , un corno! Così tutti i liberali italiani pensano: ma che bravo il re! Viva il re!  Il re ci aiuterà a cacciare lo straniero!

ALICE                       E non siete contento?

LAUDER                   Io volevo la Repubblica! …..Però , va beh, … meglio di niente.

RENZO                      Così il re passa il Ticino e entra in guerra. Detto fatto, entra a Milano da vincitore.

LAUDER                   Sì, ma Milano era già libera! I milanesi hanno combattuto cinque giornate sulle barricate e Radetsky … marc… via in fuga verso il Veneto.

SARA                         Da Napoli, dalla Toscana, perfino dallo Stato Pontificio giungevano in aiuto di Carlo Alberto sia truppe regolari che giovani volontari…, tanti volontari

RENZO                      E i toscani cantavano, … sentite come cantavano…

LUCE DIETRO IL TELO  6-8 GIOVANI MARCIANO E CANTANO.

                                    Addio, mia bella, addio

                                    Che l’armata se ne va,

                                    e se non partissi anch’io

                                    sarebbe una viltà.

                                    E se non partissi anch’io

                                    Sarebbe una viltà.

                                    Il sacco è preparato

                                    E sull’omero mi sta.

                                    Sono uomo e son soldato,

                                    viva la libertà!

                                    Sono uomo e son soldato

                                    Viva la libertà!

                                    Ma non ti lascio sola,

                                    ma ti lascio un figlio ancor:

                                    sarà quei che ti consola,        

                                    il figlio dell’amor.

                                    Sarà quei che ti consola,

                                    il figlio dell’amor.

LAUDER                   Ma i giovani non cantavano solo l’ “Addio del volontario”!  Quel disgraziato del primo ministro austriaco, Metternich,sapete che cosa aveva detto? .. Aveva detto che l’Italia è una “mera espressione geografica”, un vocabolo da usare solo in riferimento alla lingua, un termine privo di qualsiasi significato politico!           E allora i toscani cantavano anche così:

LUCE DIETRO IL TELO  - I GIOVANI RITORNANO INDIETRO

                                    Io vorrei che a Metternicche

                                    Gli tagliassero le basette;

                                    vorrei farne le spazzette

                                    per le scarpe del su’ re.

                                    Io vorrei che a Metternicche

                                    Gli tagliassero le budelle;

                                    vorrei farne le bretelle

                                    per le brache del su’ re.

                                   

                                    Io vorrei che a Metternicche

                                    Gli mozzassero la testa:

                                    vorrei farne una gran festa

                                    nel palazzo del su’ re.

RENZO                      Da aprile a maggio è tutta una vittoria: a Goito, a Pastrengo, a Curtatone e Montanara.

LAUDER                   Ma il re è un indeciso,…e aspetta questo e…. vediamo un po’…. e ora andremo… E così Radetsky e gli austriaci si organizzano.

SARA                         E vincono a Sommacampagna e poi, per ultimo, a Custoza.

LAUDER                   Anche perché i Borboni e il Papa avevano ordinato alle proprie truppe di ritirarsi. …. Traditori!!!

RENZO                      Così il re deve lasciare Milano e ritrarsi in Piemonte dopo un affrettato armistizio …. E in attesa di tempi migliori.

ANDERSON             Proviamo ad andare avanti noi.

GRAZIA                    Radetsky ritorna a Vienna da trionfatore

ILARIA                     E John Strauss padre, in una sola notte compone la famosa …marcia!

MUSICA

SERENA                   E meno male che gli Austriaci hanno vinto…

ALICE                       Ma mettiamo il caso che avesse vinto Carlo Alberto..

ANDERSON             Ma quanto durerebbe il Concerto di Capodanno’

GRAZIA                    Se non ci fosse questa marcia a mettere la parola”fine”

MUSICA PIU’ FORTE   (I GIOVANI VANNO AVANTI E INDIETRO CON PASSO MILITARE)

ILARIA                     Ci potete aiutare ancora un po’?

SERENA                   Quando arrivano i tempi migliori?

LAUDER                   Meno di un anno dopo; il 20 marzo Carlo Alberto dichiara nuovamente guerra all’Austria.

RENZO                      La guerra dura 3 giorni!  E nella nebbiosa Novara si consuma tutta la tragedia di quella impari lotta.

SARA                         Carlo Alberto, che nella battaglia aveva cercato la morte buttandosi nella mischia, la sera stessa abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II.

LAUDER                   E lascia l’Italia per recarsi in esilio ad Oporto, in Portogallo.

GARIBALDI, ANITA E MAZZINI CHINANO LA TESTA – SI SPEGNE LA LUCE- SI ACCENDE LA LUCE SUI RAGAZZI

ALICE                       Io Carlo Alberto non lo capisco proprio

ANDERSON             Combatte con ardore cercando la morte

-GRAZIA                   E fino a qui … va bene

ILARIA                     Poi abdica e parte subito per l’esilio

SERENA                   Senza neanche rientrare a Torino

ALICE                       Ma scusate, se fosse stato qualcun di voi ad abdicare?

ANDERSON             Volete dire che non avreste fatto un salto a casa?

GRAZIA                    A salutare parenti e amici

ILARIA                     A prendere due paia di mutande..

SERENA                   Una maglietta della salute

ALICE                      Due calzini

ANDERSON             E magari un tozzo di pane, una borraccia…

GRAZIA ILARIA    Boh,…. proprio strani…. questi Savoia!

LUCE IN SCENA

LAUDER                   E il 28 luglio dello stesso anno Carlo Alberto muore

RENZO                      Nonostante i duri contrasti e le condanne a morte che ci ha inflitto…

LAUDER                   …riconosciamo che è stato un re magnanimo,…spesso tormentato dal dubbio….

RENZO                      ma … fondamentalmente …..onesto

RUMORE DI ZOCCOLI -   ENTRANO DUE GIOVANI CON LA CAMICIA ROSSA

1Maestro, generale, la neoproclamata repubblica romana chiede il vostro aiuto

2Il papa Pio IX  è scappato a Gaeta. Ma i Francesi, i Borboni, e pure gli Spagnoli assediano la città.

1Maestro, il comitato Vi vuole a capo del triunvirato, con Saffi e Armellini.

2Generale, Signora Anita, solo Voi potete organizzare una grande resistenza

1Venite subito con noi, non c’è un attimo da perdere

2                                  Marceremo al grido dell’Inno degli Italiani , che Goffredo Mameli ha appena composto

MUSIACA    -  DIETRO IL TELO COMPARE IL CORO

                                    Fratelli d’Italia,

                                    l’Italia s’è desta;

                                    dell’elmo di Scipio

                                    s’è cinta la testa.

                                    Dov’è la Vittoria?

                                    Le porga la chioma;

                                    chè schiava di Roma

                                    Iddio la creò.

                                    Stringiamoci a coorte!

                                    Siam pronti alla morte;

                                    Italia chiamò.

FINITA LA STROFA SI SPEGNE LA LUCE DIETRO AL TELO

SARA                         Andiamo, Roma ha bisogno di noi!   (Anita esce)

SERENA                   A proposito, quale vorreste come Inno d’Italia?

ALICE                       L’inno di Mameli o il “Và pensiero”?

ANDERSON             Io proporrei di farvi fare il televoto

ANDERSON             L’avete tutti il cellulare?

ILARIA                     Normalmente a teatro di dice sempre di spegnere il telefonino

SERENA                   Noi vi diciamo di accenderlo e di tenerlo basso sulle ginocchia

ALICE                       Fatto? Tutti hanno il telefono acceso?

ANDERSON             Spegnere le luci in sala!

GRAZIA                    Alzi il telefono chi vuole che l’Inno d’Italia sia “ Fratelli d’Italia”

SI CONTANO ALL’INCIRCA I VOTI –

ILARIA                     Alzi il telefono chi vota per il “Và pensiero”

SI CONTANO I VOTI    - SI ACCENDONO LE LUCI

SERENA                   Proclamiamo  vincitore ….

ALICE                       E adesso il risultato verrà inviato al presidente Napolitano

ANDERSON             E poi sarà Lui a decidere!

GRAZIA                    Ma come è andata a finire con la Repubblica Romana?

ILARIA                     Male, molto male!    Dopo numerosi atti di eroismo i patrioti devono arrendersi alla soverchiante potenza francese

SERENA                  Garibaldi con 4000 uomini esce da Roma

ALICE                       Cerca disperatamente di raggiungere Venezia

ANDERSON             Dove resiste ancora la Repubblica di Daniele Manin

GRAZIA                    Ma nelle valli di Comacchio un enorme esercito austriaco lo insegue e disperde i suoi uomini

ILARIA                     Garibaldi fugge nella laguna con Anita, che è incinta, e il fedele capitano Leggero.

LUCE DIETRO IL TELO – GARIBALDI E IL CAPITANO SORREGGONO ANITA

RENZO                      Forza Anita,… ancora uno sforzo… dobbiamo farcela, …. Dobbiamo metterci in salvo

SARA                         Mio amato Giuseppe, io sto per morire, lo sento…. Lasciami qui.

RENZO                      Anita, Anita, Amore mio, non mi lasciare. Anita… Anita…Anita..

                                    Se vi fu colpa,  e vi fu colpa…. Ho infranto l’esistenza di un innocente

                                    …. Ella è morta! Io infelice stringo il polso di un cadavere… E lui è vendicato, sì…. è vendicato!

CAP. LEGG.             Forza, dovete fuggire, mettervi in salvo. Dovete farlo per l’Italia e per tutti i suoi figli! …..Ho chiamato due contadini per dare sepoltura al povero corpo.

ENTRANO DUE CONTADINI

MARIO ARR           Generale, mettetevi in salvo al più presto. Gli Austriaci stanno arrivando.

SERGIO                    Penseremo noi a dare una degna sepoltura alla vostra amata moglie.

MARIO A.                 Quando poi la guerra sarà finita potrete ritornare a riprendere Anita.

SERGIO                    E a portarla a Nizza, come voi desiderate. Oppure altrove, a seconda di come vorrà il destino….

RENZO                      Il cadavere di mia moglie con in grembo mio figlio! Maledetti Austriaci!….E

                                    Maledetto papa! …. Nulla più di un metro cubo di letame!

SI SPEGNE LA LUCE DIETRO AL TELO

SERENA                   Ma chi era l’innocente verso il quale Garibaldi sente un così gran rimorso?

ALICE                       Secondo me era il primo marito di Anita

ANDERSON             Il calzolaio che lei aveva lasciato il giorno stesso dell’incontro con Garibaldi

ENTRA DI CORSA MAZZINI

Grazia                        Maestro, già di ritorno?

LAUDER                   Fatemi riposare un po’. E’ stata durissima!

ILARIA                     E dopo l’esperienza romana……cosa farà?

LAUDER                   Me ne andrò di nuovo in esilio; cercherò ancora una volta di provocare qualche sollevamento popolare.

                                    Prima o poi manderò qualcuno a liberare il Sud.E se Garibaldi sarà ancora lontano… manderò qualcun altro.. magari Carlo Pisacane

                                    Arrivederci ragazzi!

TELO

                                    LA SPIGOLATRICE DI SAPRI

                                      di Luigi  Mercantini

                                    Eran trecento: eran giovani e forti:

                                       E son morti!

                                    Me ne andavo al mattino a spigolare

                                    Quando ho visto una barca in mezzo al mare:

                                    Era una barca che andava a vapore,

                                    E issava una bandiera tricolore.

                                    All’isola di Ponza si è fermata,

                                    è stata un poco, e poi s’è ritornata;

                                    S’è ritornata, e qui è venuta a terra;

                                    Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra.

                                    Eran trecento: eran giovani e forti:

                                       E son morti!

                                    Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,

                                    Ma s’inchinaron per baciar la terra:

                                    Ad uno ad uno li guardai nel viso;

                                    Tutti avevano una lacrima ed un sorriso:

                                    Li disser ladri usciti dalle tane,

                                    Ma non portaron via nemmeno un pane;

                                    E li sentii mandare un solo grido:

--Siam venuti a morir pel nostro lido!-

                                    Eran trecento: eran giovani e forti:

                                       E son morti!

                                    Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro

                                    Un giovin camminava innanzi a loro;

                                    Mi feci ardita, e presol per la mano,

                                    Gli chiesi:- Dove vai bel capitano?

                                    Guardommi e mi rispose:- O mia sorella,

                                    vado a morir per la mia patria bella!-

                                    Io mi sentii tremare tutto il core,

                                    Né potei dirgli: -V’aiuti il Signore! –

                                     Eran trecento: eran giovani e forti:

                                        E son morti!

                                    Quel giorno mi scordai di spigolare,

                                    E dietro a loro mi misi ad andare:

                                    Due volte si scontrar con li gendarmi,

                                    e l’una e l’altra li spogliar dell’armi:

                                    Ma quando fur della Certosa ai muri,

                                    S’udirono a suonar trombe e tamburi;

                                    E tra il fumo e gli spari e le scintille

                                    Piombaron loro addosso più di mille.

                                    Eran trecento: eran giovani e forti:

                                       E son morti!

                                    Eran trecento, e non voller fuggire;

                                    Parean tremila e vollero morire:

                                    Ma vollero morire col ferro in mano,

                                    E innanzi ad essi correa sangue il piano.

                                    Finchè pugnar vid’io, per lor pregai;

                                    Ma un tratto venni men, né più guardai…

                                    Io non vedeva più fra mezzo a loro

                                    Quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro!…

                                    Eran trecento: eran giovani e forti:

                                       E son morti!


SECONDO ATTO

SI APRE IL SIPARIO- SUL TELO COMPARE LA SRITTA “PALAZZO REALE – MARZO1855”

      SI A PRE IL TELO E SI ACCENDE LA LUCE DIETRO

SILVA                        Quante disgrazie quest’anno qui a Palazzo Reale…quattro lutti in un mese

ROSALIA                  Esattamente un mese fa è mancata lamadre del re Vittorio Emanuele… Maria Teresa

SILVA                        Poverina… aveva solo 54 anni…. E stava così bene!

ROSALIA                  Quanta gente al funerale… tutta Torino! ( in piemontese)

SILVA                        Una settimana dopo è toccato a quella santa donna della regina Maria Adelaide, la moglie di Vittorio Emanuele…

ROSALIA                  33 anni aveva appena… e da pochi giorni aveva partorito l’ultimo dei suoi otto figli

SILVA                        Poi è toccato al fratello del re, Ferdinando,….anche lui aveva solo 33 anni!

ROSALIA                  E ieri.. . il quarto lutto…. È morto proprio lui .. il principino ultimo nato…

ENTRA SERGIO PORTANDO UN CANDELABRO

SERGIO                    Ah… ma quel santo prete di Valdocco, don Bosco, l’aveva avvisato il re. Gli aveva mandato una lettera in cui si annunciava un “grande lutto a Corte”. E subito dopo un’altra lettera, dove l’annuncio era di.. “grandi lutti a Corte”. Don Bosco aveva fatto un sogno…. Un bambino gli annunciava queste disgrazie se fosse stata approvata la legge che prevedeva la soppressione degli Ordini Religiosi considerati socialmente inutili.

SILVA                        Ma non basta!… Predisse anche che la dinastia dei Savoia non sarebbe giunta alla quarta generazione.

ROSALIA                  Le due regine erano decisamente contrarie a quella legge… e, per la verità, anche il re non era d’accordo…

SILVA                        Ma Cavour niente!…Quella legge doveva essere approvata ad ogni costo!

SERGIO                    E questo è il risultato! .. .. Quando vuole, Cavour è proprio un bell’antiCristo…… Si capisce che poi il Papa PioIX si è arrabbiato e ha scomunicato Cavour e il Re insieme!

SI SPEGNE LA LUCE – SCENDE IL TELO   -ENTRANO CAVOUR E IL RE

CAVOUR                  Maestà, sono ormai passati sei anni dalla disastrosa sconfitta di Novara….e l’Austria continua a governare il Lombardo-Veneto e ad esercitare grande influenza in tutto il resto d’Italia……Se vogliamo fare l’Italia unita….  “è ora di agire”.

VITT. EMAN.           Caro Cavour, avete ragione!….Ma come facciamo con le nostre forze a fronteggiare l’Impero Asburgico, la più grande potenza mondiale ? …..Il nostro esercito si sta organizzando bene,… ma nulla possiamo contro di loro.

CAVOUR                  E’ vero, Sire. Da soli ….non ce la faremo mai… per questo dobbiamo cercare l’appoggio delle altre potenze europee,  specie della Francia di Napoleone III.

VITT. EMAN.           E come possiamo fare?

CAVOUR                  Sentite bene il mio piano, Sire.  In Crimea si sta combattendo una guerra tra i Russi invasori ei Turchi che si difendono. La Francia e l’Inghilterra sono già intervenute in favore della Turchia…..Facciamolo anche noi…e al termine di questa guerra potremo sederci al “tavolo della pace” insieme con le altre potenze……. Avremo così modo di far conoscere al mondo intero tutta l’assurdità della “questione italiana”.

VITT. EMAN.           Caro Conte, l’idea di mandare i miei soldati a morire lontano dal Piemonte non mi rende di certo felice…. Ma… se ritenete che questo sia indispensabile per il bene della dinastia e dell’Italia…. Va bene!… Il generale Lamarmora è pronto a condurre i suoi 18.000 bersaglieri in guerra e… son sicuro che a Sebastopoli e sul fiume Cernaia…… ci faremo valere!

(ENTRANO I GIOVANI CON IL CAPPELLO DA BERSAGLIERE SULLA MUSICA DELL’INNO

CAVOUR                  Però….

PASSA UNA BELLA RAGAZZA VESTITA DA DAMIGELLA….

VITT. EMAN.           Cavour, … chi ca je cula bela fìa?

CAVOUR                  E’ la figlia del panettiere di via Po.

VITT. EMAN.           Quasi …. Quasi…(CERCA DI ANDARLE DIETRO)

CAVOUR                  Sire… ma venite qui,… che il momento è serio.

VITT. EMAN.           Avete ragione.    … Cosa stavamo dicendo?

CAVOUR                  Stavo per dire che però tutto ciò potrebbe non bastare. C’è un’altra cosa che vorrei fare….

VITT. EMAN.           Ditemi , Conte..

CAVOUR                  Sappiamo bene che Napoleone III  è molto… come dire… attratto dal gentil sesso…. E noi , qui a Torino, …. abbiamo la donna più bella di tutta l’Europa…

VITT. EMAN.           Virginia Oldoini, la contessa di Castiglione, quella nobile fiorentina che ha sposato vostro cugino, il Conte Verasis,… veramente una gran bella gno.. …donna . L’ho conosciuta bene…io…

CAVOUR                  Eh! … Lo so, Maestà…. Lo so … Vedo spesso la vostra carrozza entrare nel portone accanto al mio, in via Lagrange..

PASSA LA RAGAZZA DI PRIMA IN MINIGONNA

VITT. EMAN.           ConteChi ca ijè chila lì?

CAVOUR                  vedete Sire,… quella potrebbe essere sempre la figlia del panettiere di via Po,…. Ma fra 150 anni,… al tempo dei nostri posteri!

VITT. EMAN.           Mio  caro Conte, sapete quello che vi dico?

CAVOUR                  Che cosa?

VITT. EMAN.           Quasi, quasi mi dispiace di non vivere nel loro tempo!.. E già..  questi posteri … a soun pì furb che nui!

CAVOUR                  Oh!… Sire, ma insomma,… siate serio! Dunque stavamo dicendo…la Contessa di Castiglione….(ESCONO)

ENTRANO I GIOVANI

SARA                         Ma chi era questa Contessa di Castiglione?

ALICE                       Dicono fosse una donna di gran classe,…vorrei tanto conoscerla..

ANDERSON             Perché non andiamo a trovarla, su, nella sua villa in collina?

GRAZIA                    La troveremo una decina di anni dopo questi eventi,… quando lei è già sulla la trentina.

ANNA                        Sembra che porti sempre un cappello con la veletta sul viso, perché è ossessionata dal non sentirsi più bella come una volta…

TUTTI                       Andiamo… (ESCONO)

SARA                         Che donna eccezionale! .. Bellissima!

ALICE                       Affascinante, .. mai visto niente di simile   

ANDERSON             Adesso capisco perché Napoleone…. dopo una notte di amore…

GRAZIA                    …. ha mandato 130.000 uomini a combattere contro gli Austriaci.

ANNA                        Ma se… anziché una notte… la cosa fosse durata..  cosa dico.. due mesi?

SARA                         Cosa avrebbe fatto Napoleone? … Avrebbe mandato tutta la Francia a combattere

ESCONO      - RIENTRANO CAVOUR E IL RE

CAVOUR                  Finalmente Napoleone ha dichiarato la sua disponibilità ad aiutarci.

VITT. EMAN.           Bene!

CAVOUR                  Però serve ancora un grande sacrificio…

VITT. EMAN.           Quale, Cavour?

CAVOUR                  Napoleone vuole imparentare la giovane dinastia dei Bonaparte con la casa reale più vecchia d’Europa. Insomma vuole la mano di vostra figlia Maria Clotilde per darla in sposa  al principe Gerolamo Bonaparte.

VITT. EMAN.           Ma mia figlia ha solo quindici anni,…è così delicata e carina,… è così devota, e,…adesso che è morta mia moglie Maria Adelaide,  deve anche fare da mamma ai suoi sei fratellini.

                                     E poi.. ilprincipe ha 37 anni, …  ha la fama di gaudente e libertino… è rozzo…. quasi volgare… 

CAVOUR                  Scusate se insisto, Sire… l’imperatore attribuisce un’enorme importanza a questo matrimonio.

VITT. EMAN.           Va bene,… questo matrimonio si farà… ma solo se la mia amatissima figlia, l’angelo di Casa Reale, darà il suo consenso dopo aver conosciuto di persona il suo promesso sposo.

ESCONO       LUCE BASSA DIETRO IL TELO     LETTERA DI MARIA CLOTILDE

ENTRANO CAVOUR E IL RE

CAVOUR                  E’ fatta!…Gli accordi con Napoleone sono questi: si farà una confederazione di tre Stati, uno al Nord sotto i Savoia, uno al Centro e uno al Sud. Il Papa conserverà Roma e sarà il Presidente onorario della Confederazione.

VITT. EMAN.           Mi sembra un’ottima soluzione.

CAVOUR                  Si,… ma io coltivo ancora il sogno segreto di vedere tutta l’Italia unita sotto un’unica bandiera,… quella dei Savoia.

VITT. EMAN.           Ma la Francia vorrà qualcosa in cambio!  Vuole Nizza e la Savoia … vero? … dovrò perdere la patria d’origine della mia gloriosa famiglia…. E  Garibaldi si arrabbierà come una bestia ferita… lui così innamorato di Nizza!

CAVOUR                  E’ un sacrificio immenso quello che ci viene chiesto!…. Ma non c’è stato verso di trovare un’altra soluzione.

VITT. EMAN.           Va bene… va bene, …. Basta così?

CAVOUR                  No, ..   C’èancora una condizione: Non dovremo essere noi a dichiarare guerra.. Dovrà essere l’Austria ad attaccare per prima. In caso contrario i Francesi non si muoveranno.

VITT. EMAN.           E come pensiamo di fare?

CAVOUR                  Questo non è un problema,… basterà ammassare delle truppe al confine e mettere in atto qualche provocazione, .. e… voilà.. il gioco è fatto!

VITT. EMAN.           E quanto tempo abbiamo per prepararci bene?

CAVOUR                  Pochi mesi.

VITT. EMAN.           Forza, allora!.. Muoviamoci in fretta!

ESCONO                   LUCE DIETRO AL TELO

SERGIO                    Certo che il nostro Re è un bel tipo!  Quasi quasi tratta meglio noi della servitù che gli invitati ai pranzi di gala. 

SILVA                        A volte, non apre nemmeno il tovagliolo, tiene la mano sinistra sulla spada e guarda gli ospiti..

ROSALIA                  che……vorrebbero mangiare,…. ma che sono troppo in soggezione per farlo liberamente. ( in piemontese)

SERGIO                    Poi, tutto a un tratto si alza, esce… e la carrozza è già li , nel cortile, che aspetta..

SILVA                        e lo porta alla Mandria, nella sua piccola Reggia personale, dove lo aspetta Rosa Vercellana,.. la “bela Rosin”..

ROSALIA                  Ora che la regina è morta, lui vorrebbe sposarla… ma Cavour glielo vuole impedire in tutti i modi…

SERGIO                    Già! .. Dice che non è degna di sposare il re, …. Il suo rango non è abbastanza elevato,.. è solo la figlia di una guardia reale.

SILVA                        Eh!.. Povera Regina Maria Adelaide,…  buona, .. devota,.. amata da tutti,.. una santa donna!

ROSALIA                  Mi ricordo quella volta a Stupinigi: la Regina, durante una passeggiata nel parco, incontrò i due figlioletti della Rosina…

SERGIO                    Non una parola, solo uno sguardo,.. un abbraccio ai due bimbetti e… tante….tante lacrime….

SILVA                        Povera donna.. se ne è andata troppo in fretta… che poi il re le voleva anche bene,… la rispettava..

ROSALIA                  Ma quante corna!… quante corna ha dovuto portare! (IN PIEMONTESE)

SERGIO                    E .. la bela Rosin è solo una.. delle tanti amanti …

SILVA                        E l’attrice,… e la maestrina… e (MENTRE SCENDE IL TELO) tutte le altre..

ENTRANO IL RE DA UNA PARTE E I GIOVANI DALL’ALTRA

SARA                         Maestà! Permettete?

VITT. EMAN.           Si?  Chi siete?

ALICE                       Non Vi preoccupate, Sire.

ANDERSON             Vogliamo solo farvi alcune domande

GRAZIA                    E’ vero che voi volete molto bene alla Rosina?

VITT. EMAN.           Come no!  Lei è l’amante,.. la moglie,.. la mamma…

ANNA                        E la Laura Bon, l’attrice di Casale?

VITT. EMAN.           Bella, passionale… ma ho dovuto lasciarla.. perché la Rosina era troppo gelosa!

SARA                         E la maestrina di Frabosa?

VITT. EMAN.           Gentile, simpatica, carina..

ALICE                       E la Contessa di Castiglione?

VITT. EMAN.           Donna di gran classe,… eccezionale

ANDERSON             E le ragazzine che trovate andando a caccia..

GRAZIA                    O passeggiando per Torino…

VITT. EMAN.           Esercizio fisico… per tenermi in allenamento

ANNA                        e quella carrozza che a volte.. di notte.. lascia il palazzo reale?

SARA                         .. e dopo un breve giro nelle zone… come dire… meno nobili della città..

ALICE                       ritorna a palazzo con una graziosa giovane a bordo..

ANDERSON             e riparte il mattino dopo, prima che faccia giorno?

VITT. EMAN.           Cosa volete! Quando ci vuole.. ci vuole!

ANNA                        Ma Sire, non vi sembra di esagerare un po’?

VITT. EMAN.           Ma insomma! Sono o non sono il padre di tutti gli Italiani?

SARA                         Mitzega! Questo è peggio di Berlusconi!

VITT. EMAN.           Cosa avete detto? Chi è questo… Berlusconi?  Non lo conosco.

ALICE                       Beh! Non è grave

ANDERSON             Sapete, è il nostro Primo Ministro!

GRAZIA                    E sembra che abbia detto di considerarsi il Presidente del Consiglio più bravo di tutti gli altri

VITT. EMAN.           Ah! Non stento a credergli. Meglio di Cavour… sicuro! Quello li mi dice le cose importanti solo all’ultimo minuto… E poi sa sempre tutto lui! .. Lui è esperto di economia, di tecnologia, di politica.. E poi.. non si riposa mai, non va mai a caccia o a divertirsi. Alle cinque del mattino è già nel suo studio.. e alle otto.. al Ministero, dopo la passeggiata in via Po. E gli vogliono tutti bene , lo salutano tutti. In Inghilterra, in Francia, e pure in Austria lo stimano moltissimo. …     E poi, quando qualcosa va storto, lui dà le dimissioni.

ANNA                        Ecco, Maestà! Qui da noi nessun politico dà mai le dimissioni!

VITT. EMAN.           Ma la cosa peggiore di Cavour, la cosa peggiore è che non vuole che sposi la bela Rosin!

SARA                         Eh! Beh!  Sapete .. la differenza di rango...

VITT.oEMAN.          Ah! si? E  lui? … che tutte le sere, quando esce dal ministero se ne va su in collina a trovare la bella ballerina

ALICE                       E voi adesso dove state andando?

VITT. EMAN.           Alla Mandria, a trovare ancora una volta la Rosina.

ANDERSON             E poi?

VITT. EMAN.           E poi si parte, si va in guerra. Noi  Savoia non diciamo “armiamoci e partite”. Io parto con le mie truppe , e.. davanti a loro, andrò a fare l’Italia unita.

GRAZIA                    In bocca al lupo, Maestà!

VITT. EMAN.           Crepi!

ANNA                        E buona fortuna, Maestà!

VITT. EMAN.           Grazie!

ESCONO.   IL RE RIENTRA SUBITO DOPO DIETRO AL TELO CHE SI ILLUMINA E SI ALZA. DALL’ALTRA PARTE ENTRA ROSINA. PARTE LA MUSICA

RE E ROSINA          Siamo la coppia più bella del mondo

                                    E ci dispiace per gli altri,

                                    che sono tristi, che sono tristi,

                                    perché non sanno più … cos’è l’amor

RE                              O mia cara, mia bela Rosin

                                    Mi it voei propi tanta … tanta bin

                                    E pèna chi poess i vènu da Turin

                                    A mange i toij .. tajarin

ROSINA                    Oh me amor, me car Vitorin

                                    Anche mi it veui tanta bin

                                    Certo però che a saria meij

                                    Che ti a Turin

                                    It feissi ‘n poc menu ‘l birichin

                                    Allora, caro Vittorio, stanno nuovamente soffiando venti di guerra?

RE                              Si, a Torino stanno arrivando volontari da ogni parte d’Italia, specialmente dal Veneto e dalla Lombardia…

ROSINA                    Mi hanno detto che i milanesi cantano… cantano una polka che parla di una donna,… una donna che non si sa bene chi sia..

RE                              Una marcia che il pubblico di Milano ha sentito, per la prima volta, la notte di Capodanno al teatro Carcano … ed è stato chiesto otto volte il ..bis

ROSINA                    E alle quattro del mattino tutti la cantavano sotto il palazzo del viceré austriaco

LUCE DIETRO IL TELO   IVAN, MATTEO, ROMEO, FABIO, SALZONE, FRANCESCA, MARTINA, LINDA.

                                    O la bela gigogin

                                    Trallalà lara la lera

ROSINA                    A quindici anni facevo all’amore

                                    Daghela avanti un passo

                                    Delizia del mio cuore

RE                              A sedici anni mi sono spartita

                                    daghela avanti un passo

                                    delizia del mio cuore

TUTTI                       O la bela Gigogin

                                    Trallalà lara la lera

                                    O la bela Gigogin

                                    Tallalà lara la lera

SI CHIUDE IL TELO

RE                              A Torino c’è un grande fermento e adesso che ritornerò dovrò fare un discorso alla nazione.

ROSINA                    Un discorso? … Proprio voi che siete così restio. Ma cosa direte? …Su, fatemi sentire..

RE                              Vado?… Qui davanti a questo pubblico, è come se mi trovassi davanti alle Camere riunite… Italiani!!

ROSINA                    No, no! Così non mi sembra che vada bene. Mi ricorda qualcuno…

RE                              Va bene! Riproviamo! ….Noi non restiamo insensibili al grido di dolore che da ogni parte d’Italia si alza verso di Noi…

ROSINA                    Bravo, bravo! Così parla un vero Re!

RE                              Grazie!… Beh sai, questa frase me l’hanno suggerita Cavour e Napoleone III:

ROSINA                    E adesso per un po’ dovremo star lontani! Ma mi raccomando, mettetevi sempre la maglietta delle mezze maniche… che se no Vi potreste raffreddare… e poi … son dolori!

RE                              Non ti preoccupare, Rosina.  Addio, addio! (SI ABBRACCIANO) Arrivederci, a presto! (SCOMPAIONO DIETRO AL TELO)

MUSICA DELLA BELA GIGOGIN PER 4-5 SECONDI—

ENTRANO CAVOUR DA UNA PARTE E IL RE DALL’ALTRA.

RE e CAVOUR         Si potrebbe andare tutti insieme a passare il Ticino,

                                    a cacciare lo straniero oltre il confino

                                    e vedere tutti insieme l’effetto che fa.

LUCE DIETRO AL TELO

GARIBALDI            Vengo anch’io!

CAVOUR                  (LO GUARDA)    No, tu no!

GARIBALDI e RE   Perché no?

CAVOUR                  Ma Sire… E’ un ribelle, un guerrigliero!

VITT. EMAN.           Ho capito! Però è un generale, forte e leale,.. leale alla Corona, dopo un passato da repubblicano mazziniano!

CAVOUR                  Va bene… allora vi affideremo il comando dei volontari. Vi chiamerete…. “i cacciatori delle Alpi”.

GARIBALDI            Quale sarà il mio teatro d’azione?

CAVOUR                  A Nord di Milano, verso Como, Lecco, Bergamo…

VITT. EMAN.           Sarà compito vostro liberare quella parte di Lombardia.

GARIBALDI            Accetto… e prometto massima lealtà al mio Re, che va alla guerra contro lo straniero.

CAVOUR                  E allora , ognuno al proprio posto. (SI STRINGONO LA MANO) Viva l’Italia! (VIA IN TRE DIREZIONI DIVERSE)

SCENDE IL TELO

PROIEZIONI DI IMMAGINI DI BATTAGLIE

VFC                            Il 26 aprile 1859 l’Austria dichiara guerra al Piemonte. Napoleone III è ancora in Francia con il suo esercito di 130.000 uomini. I  70.000 Piemontesi contrastano l’esercito austriaco composto da 220.000 uomini. Gli Austriaci in pochi giorni giungono fino a 50 km da Torino, ma poi, inspiegabilmente, ripiegano verso la Lombardia.

                                     Con l’arrivo dei Francesi giungono le vittorie di Montebello, di Palestro, di Magenta. L’8 giugno Vittorio Emanuele e Napoleone entrano a Milano tra un tripudio di folla.. L’imperatore Francesco Giuseppe, irritato per la tante sconfitte, assume direttamente il comando delle operazioni.

                                    Il 24 giugno oltre quattrocentomila uomini si scontrano  nella più sanguinosa delle battaglie, con più di quarantamila fra morti e feriti su ambedue i fronti.

                                     I Francesi sono schierati a Solferino ei Piemontesi attorno alla collinetta di San Martino. Le due località distano pochi km. fra loro. Prima che sia notte gli Austriaci sono costretti a ritirarsi nel quadrilatero di Verona, Mantova, Legnano e Peschiera.

                                    Anche se la vittoria non è stata schiacciante, Cavour e Vittorio Emanuele sono euforici e vorrebbero insistere nell’avanzata. Ma, inaspettatamente, Francesco Giuseppe e Napoleone III decidono di mettere fine alla guerra, senza consultare il re Vittorio. L’11 luglio viene firmato l’armistizio di Villafranca.

DIETRO AL TELO SI ACCENDE LA LUCE.

ENTRANO CAVOUR  E NIGRA DA UNA PARTE E IL RE DALL’ALTRA CON UN FOGLIO IN

MANO.

CAVOUR                  Maestà, perché avete firmato l’armistizio? Gli accordi non erano questi!

VITT. EMAN.           Io non ho ancora firmato.

CAVOUR                  Non firmate! Andiamo avanti noi, anche se i francesi si ritirano.

VITT. EMAN.           Cavour, ma chiel a l’è mat?

CAVOUR                  Maestà insisto, andiamo avanti noi, con il nostro esercito e i nostri volontari.

NIGRA                      Cavour, chiel a l’è strac…

VITT. EMAN.           Nigra, ca lou porta a dormi. Doman na riparleruma.

NIGRA                      Su,  conte.. andiamo..

CAVOUR                  Sì Maestà, io vado a dormire,……ma  domani mattina rassegnerò le dimissioni da primo ministro. Non voglio rendermi complice di questo delitto.

CAVOUR E NIGRA ESCONO

VITT. EMAN.           Certo… voi potete.. ma io, come Re,.. Io non posso dare le dimissioni! Andate, andate pure Cavour …. tanto sono sicuro che continuerete a lavorare per la causa della Patria.

                                    E ….. al massimo, a gennaio sarete di nuovo al vostro posto …. Perché voi non potete fare a meno dell’Italia… ma soprattutto  è l’Italia che non può fare a meno di Voi!

SI SPEGNE LA LUCE E SCENDE IL TELO

VFC                            La guerra termina.  Ma sull’onda dell’entusiasmo i Ducati di Parma, Piacenza, Modena  e il Granducato di Toscana cacciano i loro governanti. Vengono effettuati plebisciti, votazioni pilotate con cui si chiede l’annessione di questi Stati al Piemonte.

                                    La Savoia e Nizza passano alla Francia.

                                    Oltre al Triveneto, per fare l’Italia, mancano lo Stato pontificio e il Regno Borbonico delle Due Sicilie.

                                    Nel mese di Gennaio 1960 Cavour riprende il posto di Primo Ministro.

DIETRO AL TELO MAZZINI E CAVOUR -    LUCE

MAZZINI                  Caro Giuseppe, è ora di agire! Il Sud aspetta il nostro intervento!

GARIBALDI            Si, ma con i volontari che riuscirei a raccogliere come si fa a sconfiggere il potente esercito dello Stato Borbonico?

MAZZINI                  I siciliani nutrono un odio profondo per i napoletani che da anni li tiranneggiano. Sono pronti a ribellarsi e a unirsi al nostro esercito liberatore e …. nel nome della  repubblica quell’esercito si ingrosserà e in un attimo arriverà in Calabria… e poi a Napoli e dopo …  dopo dritti a Roma.

GARIBALDI            Con le minacce austriache e francesi, io  penso che una simile azione si possa fare solo nel nome del Re Vittorio Emanuele. Solo così potremo sperare di portare a compimento il nostro sogno.

SI SPEGNE LA LUCE           ENTRANO CAVOUR E IL RE

CAVOUR                  Garibaldi sta mettendo in piedi una spedizione con un migliaio di uomini per liberare il Sud dai Borboni.

VITT. EMAN.           Mi sembra una buona cosa. Dovremo sicuramente dare il nostro appoggio.

CAVOUR                  Però dobbiamo fare molta attenzione agli equilibri internazionali. NapoleoneIII non vuole un’ Italia troppo forte e a Roma non potremo arrivare …. almeno per ora.  E poi sapete che tra me e Garibaldi non corre troppo buon sangue.

VITT. EMAN.           Se è per questo, anche voi non mi state troppo simpatico. Comunque faremo così: a parole non faremo nulla per favorire questa spedizione…

CAVOUR                  .. ma non faremo nulla per ostacolarla  .. e manderemo qualcuno in Sicilia a preparare il terreno..

VITT. EMAN.           Dopo tutto, Garibaldi potrebbe consegnarci una belle fetta d’Italia su un piatto d’argento.

ESCONO 

ENTRANO I GIOVANI

SARA                         Che casino questo Risorgimento!

ALICE                       Io ho capito ben poco finora.

ANDERSON             Accordi, battaglie, armistizi, plebisciti…

GRAZIA                    E Garibaldi, che da solo … o quasi… parte..

ANNA                        E va a liberare mezza Italia…

SARA                         Ma come avrà fatto?

ALICE                       Perché non lo chiediamo a Lui?

ANDERSON             O.K.  Garibaldi, Garibaldi!

GARIBALDI ENTRA DIETRO IL TELO CHE SI ALZA

GARIBALDI            Ancora voi?  Cosa volete?

GRAZIA                    Ci spiegate qualcosa di più di questa spedizione dei Mille?

GARIBALDI            Intanto non eravamo 1000 ma 1089 … La spedizione è stata preparata in Piemonte.

ANNA                        Quindi i Savoia erano d’accordo! .. e Cavour ?

GARIBALDI            Non parlatemi di quel diavolo di Cavour. Se parlate del mio amico Vittorio Emanuele II … va bene, ma non nominatemi Cavour.

SARA                         Sicuro che il re sia un vostro grande amico?

GARIBALDI            Credetemi, se ve lo dico io!

ALICE                       Ma sicuro, sicuro, sicuro?

GARIBALDI            Diavolo, mi credete o no?

ANDERSON             Torniamo alla spedizione. Quindi i Savoia vi hanno aiutato.

GARIBALDI            Aiutato…  aiutato, .. è una parola grossa! … Ma, ditemi un po’! Dove si trova Quarto?

GRAZIA                    Nel Regno di Sardegna, vicino a Genova.

GARIBALDI            E voi pensate che la polizia sabauda, se avesse voluto, non sarebbe stata in grado di impedirci di armarci, di sequestrare due piroscafi , di vietarci di partire per la Sicilia?

ANNA                        Beh! … Certo che sì!

GARIBALDI            Ecco appunto! Comunque il 5 maggio 1860 siamo partiti… e siamo sbarcati a Marsala sei giorni dopo.

SARA                         E gli Inglesi… hanno favorito la spedizione?

GARIBALDI            Ma siete proprio ingenui! Perché voi pensate che io sarei arrivato a Marsala se la potentissima Marina inglese, che incrociava nel Mediterraneo, non mi avesse.. come dire…. protetto?

ALICE                       e i Siciliani come hanno reagito?

GARIBALDI            Ci hanno accolti a braccia aperte,   almeno all’inizio,… convinti che, insieme, avremmo cacciato i Borboni e che ci sarebbe stata una spartizione delle terre. Comunque in pochi giorni, dopo la vittoria di Calatafimi, abbiamo conquistato Palermo nel nome di Vittorio Emanuele, … e poi su …dritti fino a Milazzo,.. pronti ad attraversare lo stretto

ANDERSON             E qui… cosa capita?

GARIBALDI            E qui ricevo due lettere  del Re: una ufficiale che mi ordina “Garibaldi , fermatevi!” e una più confidenziale in cui mi dice: “Avanti Garibaldi amico mio, avanti in fretta che l’Italia ci aspetta”  E allora via, in Calabria.. e poi su fino… a Napoli… l’ultima battaglia sul Volturno… e poi …

GRAZIA                    E poi?

GARIBALDI            Qui viene il bello!  Arriva Mazzini… e questo a tutti i costi vuole che si vada a Roma, senza fermarci.

ANNA                        E voi?

GARIBALDI            E io … che faccio?   Ci vado, non ci vado?… Ma se ci vado .. Vittorio e Cavour si arrabbiano… perché Napoleone si arrabbia…

SARA                         E che fanno quei due su a Torino?

SI ILLUMINA DIETRO IL TELO

CAVOUR                  Garibaldi sta per arrivare a Napoli. Bisogna fare qualcosa.

VITT. EMAN.           Lo capisco… ma cosa?

CAVOUR                  Prendete l’esercito, scendete attraverso l’Italia centrale….le truppe papali non potranno opporre una grande resistenza….Io, intanto, organizzo un plebiscito per le Marche, l’Umbria e,.. in un attimo… voilà… siamo a Napoli..con una bella fetta d’Italia in più.

VITT. EMAN.           E Napoleone III?

CAVOUR                  Beh! … non sarà molto contento che l’Italia diventi sempre più grande sotto una sola corona. Ma noi lasceremo il Lazio e  Roma al Papa . Io lo convincerò… che va bene così..

VITT. EMAN.           Allora adesso dovrò andare fino a Napoli

CAVOUR                  E beh.. sì!

VITT. EMAN.           A cavallo…

CAVOUR                  Sì Sire, sul cavallo bianco…

VITT. EMAN.           E … le mie emorroidi…. e se sanguinano?

CAVOUR                  Beh Sire, almeno potrete dire aver versato il vostro sangue per l’Italia unita!

SI SPEGNE IL TELO

ALICE                       E come è andata a finire?

GARIBALDI            Io e Mazzini ci siamo messi a sfogliare la margherita… un petalo.. e Mazzini dice “andiamo a Roma”… un altro petalo .. e io dico “meglio fermarci”.                   

                                    Alla fine l’ultimo petalo è rimasto a me. E così mi sono fermato.

ANDERSON             Ma è.. solo .. quello … il motivo?

GARIBALDI            ( LI GUARDA, LI SCRUTA) Oh, ma siete proprio curiosi eh! .. Va beh!.. il Re mi ha telegrafato. Non mi ricordo bene le parole ma il significato, più o meno, era questo:

DIETRO IL TELO IN OMBRA IL RE.

VITT. EMAN.           Giuseppe, non fare stronzate. Fermati! Vuoi che Napoleone se ne arrivi qui… e con il Piemonte che ha l’esercito a Napoli, se agli Austriaci gli girano le palle… ci saltano addosso e … siamo tutti fottuti. Basta cosi! Ci vedremo domani a Teano.

SI SPEGNE LA LUCE

GRAZIA                    E così avete incontrato il Re a Teano

GARIBALDI            Il 26 ottobre, …a due passi da Napoli

ANNA                        Ci fate capire com’è andata?

GARIBALDI            Io ci vado con il cavallo nero.. lui con il cavallo bianco.  Ma .. accompagnatemi e vedrete voi stessi!  … Chiaramente i cavalli li abbiamo lasciati fuori.

I GIOVANI, CON UN FOULARD ROSSO, SI METTONO IN UN ANGOLO CON GARIBALDI,

CHE POI AVANZA QUANDO ARRIVA IL RE DALL’ALTRA PARTE.

GIOVANI                  Viva il Re! Viva il Re!

GARIBALDI            Salute al Re d’Italia!

VITT. EMAN.           Saluto il mio migliore amico! (SI ABBRACCIANO E SI BACIANO)

GARIBALDI            Francesco II si sta ritirando a Gaeta per resistere fino alla fine. Sire, lasciate a me l’onore del primo assalto!

VITT. EMAN.           No, Garibaldi! Voi avete già fatto molto. Riposatevi un po’ e fate riposare i vostri volontari. E per prendere quella fortezza occorrerà un esercito molto potente , con molti cannoni. Ci saranno morti da ambo le parti…. Lo sento.

GARIBALDI            Allora addio, Sire.

VITT. EMAN.           Addio!

IL RE ENTRA DIETRO AL TELO E SPARISCE CON I SUOI UOMINI.

GARIBALDI TORNA INDIETRO CON I GIOVANI

SARA                         Sentite Garibaldi, la vostra è stata un’azione incredibile!

ALICE                       Al limite dell’eroismo!

ANDERSON             Ma Bossi non è soddisfatto!

GRAZIA                    Lui dice che era meglio… divisi

ANNA                        Come dire.. chi fa per sé.. fa per tre..

GARIBALDI            Bossi?E chi è questo Bossi?  Io ne conosco uno solo..(TIRA FUORI UN QUADERNO NERO) ecco qua, numero 156 dell’elenco dei garibaldini……..     

                                    Carlo  Bossi fu Felice, nato a sant’Ambrogio Olona il 17 aprile 1840. E lui?

SARA                         No, generale! Non è lui. Lui si chiama Umberto

ALICE                       Ed è del 1941, ed è  nato a Casciano Magnano.

ANDERSON             Un paese ad una decina di chilometri da Sant’Ambrogio Olona

GARIBALDI            E allora sarà suo nonno, o suo bisnonno, un prozio , un parente alla lontana  E poi.. cosa protesta?… Quasi la metà dei miei volontari proveniva dalla Lombardia… Bergamo, Varese, Brescia. Ha poco da lamentarsi!      

                                    A proposito voi che siete aggiornati…. Non potreste andare su Faceboock  e vedere se si riesce a trovare ancora qualcuno delle mie care mille camicie rosse?

ANDERSON             Generale,.. ho paura che non sia più possibile

GARIBALDI            E perché?

GRAZIA                    Perché… pensiamo che siano tutti morti!

GARIBALDI            Davvero?  E allora perché allora io sono ancora qui?

ANNA                        Potenza del teatro, Generale

GARIBALDI            Ah! E allora…. Viva l’Italia, Viva il Re, e viva il teatro!

SARA                         E adesso che il vostro compito è finito…

ALICE                       E che a Roma non vi lasciano andare, cosa farete?

GARIBALDI            Vado a Caprera, .. a pescare,.. ad allevare capre,.. a scrivere le mie memorie… a riposarmi insomma!

ANDERSON             M a andrete in Parlamento …a Torino?

GARIBALDI            Non so ancora. Ma se deciderò di andarci… mi sentirà Cavour,.. oh si che mi sentirà!       …. Non darò la mano a colui che ha venduto la mia Nizza alla Francia…. E adesso… vado

GRAZIA                    Sentite Garibaldi, ancora una cosa!

ANNA                        Quando sarà finito questo teatro…

SARA                         E  voi ritornerete nell’Aldilà , …quale è il vostro posto?

ALICE                       visto che avete combattuto il Papa così duramente…

ANDERSON             Sarete mica andato a finire all’Inferno?

GARIBALDI            ( LI SCRUTA TUTTI) Volete sapere com’è andata? Mettetevi in disparte e ve lo racconto. Appena giunto nell’Aldilà , sento la voce di san Pietro..

SI ACCENDE IL CANNONE SU GARIBALDI

VFC                            Garibaldi!!   Tu ti saresti meritato l’Inferno per due motivi.

                                    Primo!! (GARIBALDI SI SPAVENTA) Hai rubato Anita al legittimo marito, il calzolaio del Rio Grande.. così su due piedi… e senza dirgli né cherpa né sciopa!         Secondo!! Cosa avete combinato a Bronte, il paese del pistacchio…alle falde dell’Etna.  Beh!.. La rivolta dei popolani era stata un tantino violenta…

GARIBALDI            Sedici morti!?!

VFC                            Si, ma era natanel vostro nome al fine di dividere le terre dei latifondisti inglesi. E voi l’avete repressa con cinque condanne a morte per colpevoli e innocenti.

GARIBALDI            Ma… io avevo inviato Nino Bixio

VFC                            Zitto!! Chi era il capo di Bixio?  Tu! Quindi sei responsabile! Vergogna! Però!!

GARIBALDI            Però?

VFC                            Però.. hai fatto di tutto per far perdere alla Chiesa il potere temporale. Così adesso il Papa potrà dedicarsi totalmente alla cura delle anime,.. non a quella dei beni temporali…… Perché io.. a quello lì …  gli avevo dato le chiavi del Regno dei Cieli… non dei Palazzi del potere

                                    E perciò ti manderò… ti manderò.. in Purgatorio per 300 anni…Però!

GARIBALDI            Però??

VFC                            Però.. non potrai più bere caffè!  Arrivederci fra 300 anni!

GRAZIA                    (LUCE PIENA) Insomma, non è andata poi così male?

ANNA                        Ma come si sta in Purgatorio?

GARIBALDI            Vi dirò!..Tutto sommato … si sta bene… specie d’inverno… viene su un tepore da sotto… c’è solo un po’ di odore di carne alla brace…

SARA                         E la storia del caffè?

GARIBALDI            Per quasi centocinquanta anni non è andata male… insomma uno ci fa l’abitudine.. Ma ora da qualche anno, tutti i giorni,.. tre o quattro volte al giorno.. arrivano due signori sulla cinquantina e vanno su da San Pietro e…..si  mettono a fare il caffè… e un credibile aroma scende, scende… fino a noi  … e io vado in crisi di astinenza!!

                                    Addio ragazzi, addio!  (ESCE)

TUTTI                       Addio generale e grazie. (ESCONO DALL’ALTRA PARTE)

VFC                            Il 17 marzo 1861, a Torino, davanti alle Camere riunite, con la presenza di grandi personalità come Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi, Vittorio Emanuele II viene proclamato Re d’Italia. All’uscita la folla tributa applausi per tutti, ma soprattutto per Cavour, lo stratega dell’Unità.

                                    Ma il 29 maggio il grande uomo politico si ammala. Le sue condizioni si aggravano rapidamente. Davanti a Palazzo Cavour , in via Lagrange, si raduna una folla sempre più numerosa, che resta attonita in attesa di notizie.

SUL TELO APPARE LA FOTO DI PALAZZO CAVOUR-

ENTRANO UNA VENTINA DI PERSONE: LE BELE GIGOGIN, I SOLDATI, I CARBONARI,

BAMBINI,CORO,SILVANA,LE DONNE …   ARRIVA ARATTANO

MARIO A.                 Cosa ai capita? ..Perché tuta sta gent?

TUTTI                       Sssss   ….Ssssss…Zitto, Cavour… sta morendo

SERGIO                    (SI TOGLIE IL CAPPELLO) Fate largo, fate largo..

SILVA                        Sta arrivando Padre Giacomo,… il viceparroco..

ROSALIA                  Gli vuole dare i Sacramenti

SERGIO                    Fate largo,.. lasciate passare

(PASSA PADRE GIACOMO E ESCE DA UN’ALTRA PARTE)

SI ABBASSA LA LUCE – LA GENTE E’ IN ATTEGGIAMENTO DI PREGHIERA –SI RIACCENDE

LA LUCE)                  

SILVA                        Sta uscendo , è qui

ROSALIA                  Padre ci dica, si è confessato? Ha fatto la Comunione?

FRATE                      Sì, certo. E ha risposto con voce ferma e con grande serenità alle mie preghiere. Camillo non frequentava la chiesa, ma nessuno come lui ha saputo perdonare e soccorrere. Pregate, pregate per l’anima sua.

SERGIO                    Ma voi sapete che Pio IX  in persona prenderà provvedimenti molto gravi nei vostri confronti?

FRATE                      Lo so, lo so. Ma di fronte ad una persona che muore e che chiede i Sacramenti, io faccio il mio dovere di sacerdote e risponderò del mio operato soltanto a Dio. (ESCE)

SI ABBASSA LA LUCE – LA GENTE PREGA-  SI RIACCENDE LA LUCE

DARIO                       Il Re, sta arrivando il Re!

MARIO A.                 Fate largo al Re.

STESSA SENA DEL FRATE – POI IL RE ESCE

DARIO                       Maestà, come ha trovato Cavour?

VITT. EMAN.           Molto provato, ma lucido. Mi ha incoraggiato a proseguire nell’opera intrapresa.

MARIO A.                 E Voi?

VITT. EMAN.           Io gli ho solo detto: Caro Conte, ristabilitevi in fretta… perché abbiamo molto bisogno di voi. Ora che l’Italia è fatta … bisogna fare gli italiani. Poi mi ha stretto le mani.. come per dire : “Andate avanti Voi!. Io.. non.. ce .. la  ..faccio…più.”

SERGIO                    Sire, ma Voi piangete!

VITT. EMAN.           Vedete, con lui ho litigato tante volte… ma davanti alla morte di una persona così grande anche un Re non può restare insensibile.

SILVIA                      Maestà, dove verrà sepolto il Conte?

VITT. EMAN.           Io vorrei che il suo posto dopo la morte fosse a Superga, con i grandi della mia dinastia. Ma sembra che la famiglia lo voglia tumulare nella Cappella del Castello di Santena.  Addio!

SI ABBASSA LA LUCE E LA GENTE ESCE LENTAMENTE

VFC                            Con la prematura morte di Cavour termina la nostra storia del Risorgimento.

                                    Il fenomeno del brigantaggio e la sua crudele repressione caratterizzano in modo negativo i primi anni dell’Italia unita.

                                    Roma sarà conquistata il 20 settembre 1970 quando, attraverso la breccia di Porte Pia, l’esercito italiano batterà facilmente le truppe pontificie.

                                    Con la terza guerra d’indipendenza del 1966 e la prima guerra mondiale anche le tre Venezie verranno a far parte del Regno d’Italia.

                                    Ma la prima vera integrazione si avrà solo un secolo più tardi, negli anni del boom economico, con la grande immigrazione  dal Sud alle fabbriche del Nord di milioni di persone.