2+2 non fa più 4

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2 + 2 NON FA PI 4

2 + 2 NON FA PIU 4

Commedia in due tempi

di LINA WERTMULLER

PERSONAGGI

LA MADRE

BIB

GIANNI

LISA

IL PADRE

IL DOTTORE

Commedia formattata da

Primo tempo

Gianni - Uno scarafaggio... o una serpe. Comunque schifoso e morde. Ma non al fegato come si crede. Ma qui al cuore. Un morso. E poi un grande calore - Languido profondo dentro. Come l'amore... o la menopausa. (Nel buio della scena una piccola immagine luminosa, un bambino che ride, allegro di colori. Musica infantile che prender corpo a sottolineare il discorso delle immagini. Piedi sul tavolo. Sigaretta, sdraiato nel suo ufficio, Gianni giovane executive simpatico attento al pensiero di quella immagine. La stessa immagine, pi grande, poi ancora pi grande, poi ancora pi grande, finisce col coprire tutta la scena, ora un'altra immagine dello stesso bambino che ride. Poi un altro bambino. Molte immagini dei due bambini e del loro mondo infantile. Sono Gianni e Bib che si rincorrono. Momenti della loro infanzia. Bicicletta - Spiaggia - Tennis - Pattini - Poi stralci di scene di famiglia)

Gianni - Una volta c'erano due fratelli... E uno di loro rideva... Tu ridi, eh? Ridi?... Che buffo... Simpatico, Bib! Perfino il tuo nome ti faceva ridere. E non l'hai accettato mai... Bartolomeo... No, io, Bib Bib Bib... Quante risate... E quante ne hai fatte fare pure a me. Nei momenti in cui bisognava stare seri, tu facevi una smorfia... E gi a ridere... E ancora riesci a ridere, di tutto... Ma come fai? Perch ridi tanto tu?... Beato te... Un'eterna camera di giuochi... Ridi, finch puoi... Qui da ridere c' poco, dietro alla "volpe del deserto"... Lo chiamavamo cosi pap... La volpe del deserto... una volpe isterica ormai e spelacchiata. Nevrosi all'ultimo stadio e arteriosclerosi galoppante... Por'a noi! (Si sente sbattere delle porte, con la sbattuta delle porte si spengono le immagini) Be'? che ? (Preme il citofono) Pina che diavolo succede? (Voce della segretaria distorta dal citofono) Pina il commendatore... Fuori di s...

Gianni - Conosce il motto dei Medici, Pina?

Pina - Medici? Quelli di Firenze?

Gianni - Mmmm, mmmm, palle, palle, palle, palle! (Entra il padre, nervosissimo, furente, preoccupato, si precipita sul citofono)

Padre - Pina?...? Ah, mi passi Rossetti... (A Gianni) Un disastro... Sono disperato!

Gianni - Prima fai i casini, poi ti disperi...

Padre - (Al citofono) Aaah! Rossetti?... Dov' la riunione?... Ma il comitato aziendale ha parlato di sciopero?... Mi tenga al corrente, sono nell'ufficio di Gianni! (Chiude il microfono Gianni lo guarda strafottente. Si accende una sigaretta e gli butta il fumo in faccia) Va bene, va bene, va bene... Avevi ragione tu! Stanno facendo l'inferno... Chiedono la revisione del contratto sui tempi di lavorazione!

Gianni - Perch non gli consigli di mangiarsi delle brioches...

Padre - Che vuol dire?...

Gianni - Vuol dire che te l'ho detto... Sbagli a sottovalutare il fattore psicologico delle maestranze...

Padre - Io non sottovaluto un accidente! Con tutti i milioni che abbiamo speso per la piscina, il circolo ricreativo, il nido d'infanzia, sottovaluto il fattore psicologico, secondo te? No, caro ... Proprio non si pu dire che io sia un negriero coi miei operai! che gli riempiono la testa di chiacchiere! Ma ci andassero un po' in Russia... Se la scordano la 600... Anzi guarda glielo voglio regalare per Natale! Vacanze gratuite nell'Unione Sovietica! Cretini!

Gianni - Ti sbagli. Non sono cretini. Hanno solo paura delle fregature! Perch ne hanno prese tante...

Padre - Ma adesso vogliono darmela a me! No, ti rendi conto che se mi scaricano addosso uno sciopero siamo rovinati... Con tutte le consegne da fare per il Congo...

Gianni - Certo quello stato un bel colpo...

Padre - Eh... Mezzo miliardo di fatturato...

Gianni - No, il colpo dicevo vendergli dei frigidaire...

Padre - Come?

Gianni - Come come? In quella zona non hanno l'elettricit... che ci faranno poi?... se li attaccheranno al collo come le sveglie...

Padre - Ma che mi frega dove se li attaccano. L'importante che noi ci siamo impegnati... Dobbiamo fare le spedizioni entro il mese prossimo ... Tu capisci... Se scioperano un disastro. Gianni...

Gianni - E adesso dovrei parlarci io? No caro sbrigatela da te...

Padre - A te danno retta... Dai, falli ragionare... Se tu gli spieghi...

Gianni - Hai letto?

Padre - Che?

Gianni - La mia relazione? Il progetto della nuova struttura aziendale. L'hai letto?... Ce l'hai da un mese...

Padre - Ma ti pare il momento?...

Gianni - Non l'hai letto...

Padre - Gli ho dato un'occhiata... Va bene parleremo, ma adesso chiamali...

Gianni - Ne parliamo subito... (Prende il telefono) Pina, mi passi Donnini. Si, la commissione interna... (Guarda il padre) Sei verde... Con delle sfumature sul violaceo ... Eh, che mentalit!...Donnini? Come va? Gianni... Eh, lo so... Che vuoi fare... Racconta come andata... (Mentre Gianni parla con Donnini il padre viene avanti proteso pi che pu verso il pubblico e scoppia nevrotico nell'affannosa confusione dei suoi pensieri. Fuori le righe, velocissimo aggressivo)

Padre - Dormo pochissimo, io dormo pochissimo. Riesco a dormire solo poche ore per notte. Dormo proprio pochissimo. Lo so, me la prendo troppo... certo che ridicolo innamorarsi di un frigidaire, ma... ma io ci penso sempre. E la notte me lo sogno. Un frigidaire bellissimo. Stupendo. Un miracolo di proporzioni, di spaziature, forme e volumi. Completo, accessoriatissimo. Corredato di innovazioni, cassetti segreti, tavoli incorporati, sportelli elettronici... E il sogno continua. Appena arrivo lui si apre con tutte le sue luci. Come un invito e io penetro dentro di lui. In quel bianco, in quel chiarore glaciale... Che brivido. Lo so, pazzesco... Ma quanto mi piacerebbe finire cos. In un grande, raffinato modernissimo frigidaire. Chiuso nel frizer. Ibernato. Eterno. Una mattina. Gioved, o venerd. Bloccato a 180 gradi sotto. Lontano dai vermi, dalle schifezze, dalla fine. Proiettato nel futuro come un astronauta. una idea affascinante, oh che colpo pubblicitario. Il pi grande colpo pubblicitario nella storia dei frigoriferi e forse dell'industria in genere... Fregherei tutta la concorrenza. Prime pagine. Televisioni. "Il re degli elettrodomestici si fa proiettare nel futuro dalle sue macchine." - (Risata della madre. Appare enorme il volto di lei. Si sta mettendo una ciglia finta. Uno sguardo sfottente. La sua voce divertita)

Voce madre - Lo avevo sempre aspettato, ma adesso me ne sono convinta. Ne ho la certezza assoluta, Pio! Tu sei un coglione!...

Padre - (fulminato dalla voce di lei) Perch mi dici cosi, Maria? Amore mio. Moglie mia. Amica mia. Figlia mia. Mamma mia, mio tutto... Tu non mi prendi mai in braccio. Non mi fai appoggiare la fronte bruciante sul candido morbido seno. E non permetti che ti prenda in braccio io, e ti culli, consolandoti. Dolcezza amore, tenerezza. Tutta la vita l'ho cercata solo da te e tu mi hai sempre preso in giro con quella tua terribile, crudele risata! (Risata della madre. Sulla risata scompare il suo volto. Gianni riprende quota col suo discorso al telefono. Mentre il padre torna da lui)

Gianni - Va bene, Donnini, d'accordo. T'aspetto oggi... E state calmi... Oh... c' ancora quella bella chiappona di cassiera allo snack?... Be'? (Ride) Si, mi racconti... A dopo... Ciao! (Attacca il telefono. Il padre davanti a lui. Ha ripreso la sua divisa di industriale)

Padre - Allora?

Gianni - Tu non pensarci pi, e non cominciare a rompere sull'argomento. Me la sbrigo io... hai dato un'occhiata a quell'affare, o ti si drizzato il pelo subito?

Padre - No, che pelo... che sono elucubrazioni intellettuali! Non proporrai seriamente di socializzare una parte dell'azienda!

Gianni - Ti sembro un tipo da elucubrazioni? Io non sono un intellettuale e non elucubro! Ti faccio delle proposte. Ma di la verit hai preso sonno alla seconda pagina, eh?

Padre - No, no... Anzi, interessante...

Gianni - Non mentire! L'unica lettura che t'interessa la colonna dei profitti dei rendiconti!

Padre - Non vero, Gianni! Perch mi tratti sempre cosi? Come se fossi un dirigente d'industria superato di un secolo fa...

Gianni - Perch lo sei, pap... Su vieni qua! Adesso qui davanti a me tu ti leggi tutta la mia relazione!

Padre - Ma Gianni...

Gianni - (piazzandogli davanti il fascicolo) ... e con attenzione... E quando non capisci... (Suona il telefono, Gianni lo stacca, poi finisce la frase) ... Io ti spiego!... (Sofisticatissima - da rivista di moda - Lisa. Bella. Un calore volgare intimo la salva dall'asettico. Mangia gelato cioccolata, come uscita da una doccia. Spugna, poltrona trasparente e cose del genere secondo la moda del momento)

Lisa - Amore... Scusa se rompo mentre lavori... Oh, ma sei tu?

Gianni - ...Che vuoi?

Lisa - Senti, ma devo proprio farlo?... Mi secca. M' venuto un nervoso... il quarto gelato che mi mangio dai nervi... Utis pis elettrica... Va a finire che mi rovino. ...Diventer una cicciona...

Gianni - (comincia a grattarsi) Ti ha telefonato? 40

Lisa - Si... Certo... Sta arrivando qui. Ma... Non potrei portarmelo al cinema e via... Non mi va ... E poi non mi piace fare queste cose. Se me le chiedi vuol dire che di me non te ne importa niente... Neanche a una puttana...

Gianni - Palle! palle! palle! (Attacca il telefono)

Padre - Ma quando le tratti cosi, le ragazze non ti mandano a quel paese?

Gianni - Leggi, tu... Anzi fa' una cosa, leggi ad alta voce. Cosi ti controllo, se no magari ti addormenti...

Padre - Ma no, Gianni, andiamo... Mi vedi proprio da ricovero...

Gianni - Te l'ho detto... Su, leggi...

Padre - Oddio... (Legge) Nei prossimi dieci anni, l'accelerazione progressiva; la superproduzione industriale, e il consolidarsi delle grandi civilt di massa... (Gianni si stesa ad ascoltare. Ma mentre il padre prosegue la lettura, appare l'immagine di Bib che ride. Immagine crescente come all'inizio. L'immagine e la risata corrispondente ingrandiscono fino a coprire la voce del padre) Cambieranno il profilo del mondo industriale. Il concetto d'industria privata dovr necessariamente subire dei radicali mutamenti. Mutamenti che non potranno avvenire se non alla luce di un illuminato equilibrio sociale. (Immagine e risata di Bib sono al diapason. Buio) (La stanza di Lisa, Lisa vestita stavolta)

Lisa - Vieni Bib... Entra. (Entra lentamente Bib. giovane, una faccia giovane. Vestito da giovane parla come parlano i giovani. Avanza lentamente guardandosi intorno. Si avvicina alla poltrona trasparente)

Bib - Bello... Un tocco di estrosa personalit moderna nel buon gusto della vostra casa... (Si siede nella poltrona. Lisa si avvicina. Fa la panteretta)

Lisa - Sigaretta?... (Bib fa di si. Lisa gliela accende guardandolo. Dopo una profonda tirata gliela d. Bib la prende. Fa un sorrisetto. Una boccata fa fumo. Poi una risatina e colla brade brucia un bracciolo di nylon che scoppia sgonfiandosi) No... No... Cretino... La mia poltrona... Vigliacco, sadico! La mia poltrona... Vattene via, cretino!

Bib - Poverina... Ho rotto il tocco di estrosa personalit moderna nel buon gusto della vostra casa...

Lisa - Credi di essere spiritoso? Va via. Ti odio.

Bib - Bene. Questo limpido. Sentimento vero, senza mezze tinte o zone oscure. Non sopporto l'equivoco. Mi odi, adesso sto a mio agio qui.

Lisa - Sei insopportabile, cretino, volgare, foruncoloso e hai anche le orecchie sporche! Vattene via.

Bib - Che volevi da me, Lisa? Perch mi hai detto di venire?

Lisa - Mi eri simpatico. Volevo fare amicizia... Adesso ti trovo odioso. Non credevo che tu fossi cosi...

Bib - E come credevi che fossi? Imbarazzato, timido, eccitato, orecchie rosse, occhi fissi, coscia-seno-sedere. Invece ti ho sgonfiato il palloncino.

Lisa - Vattene via! Come sei antipatico con questo spirito del cavolo! Si, certo mi hai sgonfiato il palloncino mio! Va a sgonfiare quelli tuoi, e non tornare pi qui prima di avermi ricomprato la poltrona. Io non ce l'ho pap o mamm che mi fanno i regalini a Natale.

Bib - Su, su... Taglia... Riforme si, Carnevale no! come dice De Gaulle! Dunque, quella modello C32, se non .mi sbaglio i braccioli di ricambio sostituibili costano 5.000. Ecco le 5.000. (Mette 5.000 lire sul tavolo) Pago, quindi d un taglio alla lagna. Per non tirare fuori mamma e pap che fanno i regalini. La pecora nera al bando, come tu saprai e queste 5.000 erano le ultime, come contingente finanziario. Nel senso che sto in bianco staccato. Inoltre per ragioni di principio rifiuto offerte e chi se ne frega, tanto mangiare trovo sempre. Ma tu, non avrai mamma e pap, per non mi dire che il vento ulula dai vetri rotti... Mi sembra che te la cavi benissimo. Dicono che guadagnate un sacco di soldi colle fotografie voi modelle.

Lisa - Mica tanto. Io poi ho il naso troppo piccolo. Il sedere troppo basso e le gambe un disastro. (Bib ride) Be', che c' da ridere?

Bib - Sei simpatica... Lisa... Lisa... Volevi fare amicizia... (Si avvicina a lei molto. La osserva da vicinissimo) Sempre i soliti equivoci... Amicizia... Volevi fare all'amore con me?

Lisa - Io?!... Ma che ti credi?... (Bib le chiude la bocca con la mano)

Bib - Mmmm non perdere tempo a protestare... Che c' di male?... Sarebbe piaciuto anche a me... Senonch... Non ti sei accorta?...

Lisa - Di che?

Bib - Mi hai guardato bene... (Si allontana da lei per farsi osservare. Le passeggia davanti) I polsi... le mani... Mi dicono che si vede dalle mani... Anche la pelle... la barba... leggera... pochissima... (Si abbatte. Una crisi di chiusura. Faccia a terra di spalle) Basta! Fai ancora finta di non aver capito, ma hai capito benissimo... Ti odio. Adesso ti viene da ridere? Ti faccio pena?

Lisa - Ma no... Bib... Io...

Bib - Non sai cosa dire. Allora sta' zitta! (Lisa si siede sul divano. Abbastanza imbarazzata. Bib titubante sempre occhi bassi le si avvicina. Poi di colpo siede per terra vicino a lei) Non sai... quanto mi costato dirlo... Ma lo avevo promesso...

Lisa - A chi?... A tuo fratello? A Gianni?

Bib - No... A... e... lui... Oh! Lisa... terribile... (Sembra in preda a una vera crisi. Nasconde la testa sulle gambe di lei) Lui ha capito. Mi ha costretto a venire qui da te e gli ho dovuto promettere che ti avrei detto tutto... Me lo ha fatto giurare sugli occhi di mia madre... Se non te lo dicevo, mamma diventava cieca... E allora te l'ho detto. Tanto lo stesso... Lo ha fatto apposta, sai... Lui lo fa per umiliarmi... un diavolo. La prima volta che mi ha visto all'Universit mi ha guardato. M'ha trapassato da parte a parte come fossi nudo... Non sai che vergogna... L'ha capito subito lui... Prima di me... Io credevo solo cosi... che le ragazze non m'interessassero... Ma pensavo che un giorno o l'altro avrei incontrato qualcuna... Normale. Invece lui me l'ha detto subito, stata la prima cosa che mi ha detto... "Credi di essere un uomo tu? E invece no, carino. Proprio no! Vuoi vedere?"... E mi ha afferrato... non sai cosa stato quell'attimo per me.

Lisa - Me lo immagino.

Bib - Che vergogna... E adesso. (Rannicchiato ai piedi di lei le nasconde il volto nel grembo. Aggrappato a lei come un bambino) Scusa se mi sfogo. Ma ne avevo bisogno... vero sai, vero... Io non posso...

Lisa - Ma... Be'... non te la prendere... Tanto siete tanti...

Bib - Non dire cosi...

Lisa - No, volevo dire... Non mi sembra che poi si stia tanto male. Quelli che conosco io stanno tutti benissimo... Simpaticissimi, ricercati, fortunati... Anche aiutati nel lavoro... Chi lo sa, forse meglio... Dice che come setta pi che i preti o gli ebrei...

Bib - Sta' zitta. mostruoso... E quello che peggio, che mi piace... Mentre con le ragazze, io... Vedi per esempio, tu sei carina... Molto... Be', tutti gli altri se fossero qui al posto mio e ti toccassero le gambe... Cosi... (Carezza le gambe di Lisa) Si emozionerebbero... no?

Lisa - Be'... si... effettivamente...

Bib - Ecco vedi... (Continua a salire con carezze sempre pi su) A me... Niente... Proprio niente... La giarrettiera... C' una letteratura del piacere della giarrettiera. (Le scopre le gambe. Porta in luce la giarrettiera) Proprio, ti giuro niente. Non me ne frega niente... Aspetta... Scusa... Voglio provare col seno... Le famose tettine... (Con l'altra mano le sbottona la scollatura. Si vede il seno. Tocca) Ecco... Io.. Non so... non mi diverto... Mi d pure un po' fastidio...

Lisa - Va be'... dico allora lascia perdere...

Bib - No, scusa... Fammi vedere... proprio niente. Lui invece... quando lo tocco, ha un torace stupendo... un po' peloso... Cosi forte... (Intanto praticamente sopra di lei e continua a toccare) Senti proprio il maschio... Sono un disgraziato, vero? Di' la verit... Ti faccio schifo...

Lisa - Ma no... Per... Oh... Ma tu... Ma tu ci marci!

Bib - (saltandole definitivamente addosso divertitissimo, eccitato) Ce ne hai messo di tempo a accorgertene, cretina... (Le .chiude la bocca)

Lisa - Vigliacco... porc... masc. (Bacio) Guarda ti sbagli se credi che io... (Bacio) No! Smetti perch se no (baci) insomma lasciami parlare.

Bib - Parla.

Lisa - Smettila perch non voglio! Capito! Io non voglio.

Bib - Ho capito non vuoi. (Bacio)

Lisa - Insomma, guarda che ti d uno schiaffo!

Bib - Oh, si quoziente sadico, adoro... schiaffeggiami, frustami, graffiami. (Bacio)

Lisa - Oh, insomma cosa devo fare con te...

Bib - L'amore, Lisa...

(Piccolo film. Dettagli di mani, occhi, pelle. Immagini sensuali della natura, api che copulano e mare. Bocche. Corpi. Tutto si rarefa in questa sintesi di immagini. Amore)

Bib - Conchiglia.

Caldo. Sole,

Lisa - Un verme

nella rosa.

Bib - Gi dentro

nel cavo interno e misterioso,

carnoso

il verme caldo scende

scivola sbava.

Lisa - II canto si leva

su, pi su

dondolando rarefatto

e tu non sei pi tu

io non sono pi io.

Bib - La contorsione si congiunge

nello srotolio

mani

questo l'inizio

il principio primo

dalla prima volta.

Bene. Bene. Bene. Bene. Voce

Lisa - Montone

Caprone

Stallone

Galoppo

Pi forte. Pi forte. Voce

Bib - Pi forte! Pi forte.

FORTISSIMO.

Lisa - Bib, Bib!

Bib - Sciaf, sciaf! Scatasciaff. Stracatasciaffete!

Lisa - Infin fin cien cien... Ahi... aaahi! (Deve salire come l'urlo di una cantante andalusa impazzita) Ahiahiahiahiahiahi-ahiahi! (Buio)

(Rimangono solo le immagini. Buio totale. Silenzio, una piccola fessura. Due ombre entrano piano)

Madre - Chiudi quella luciaccia! Aahhh! Ma siete pazzi! La testa mi si sta spaccando... Aaah! (All'urlo le due ombre si affrettano a entrare e a richiudere. Buio pesto. Pausa)

Gianni - Be'... mammina... che facciamo? Restiamo cosi? Fammi capire?

Padre - Non si vede niente, sai Maria...

Madre - Che bisogno c' di urlare?... Io vi vedo benissimo... (Pausa sonnacchiosa) Che fate li in piedi come due coglioni... Sedetevi. (Tentano di venire avanti al buio. Il padre sbatte)

Padre - Porc... L! La caviglia. andata!

Madre - Piooo! Fa attenzione. Che inferno... Non potete starvene buoni?

Padre - Senti tesoro che ne diresti di accendere almeno la lucetta sul comodino?

Gianni - Ecco, magari... Perch io mi sono gi infilato una tartina in un occhio. Tutto sta a trovare da sedere...

Madre - Nooo!... Nooo! Uffa che rompicoglioni. (Traffica nel buio. Finalmente velatissima da varii foulards si accende la piccola luce sul comodino. La madre sul letto una apparizione fantomatica. Un trionfo di nero e chiffons. Il padre e Gianni sono piazzati vicino a un carrello e mangiucchiano qualcosa) Gli occhiali, dove sono i miei occhiali.

Gianni - Che visione.

Madre - Ecco fatto. Accidenti a voi finita! Mi avete svegliato. La testa mi scoppia. Mee... In bocca ho una latrina militare... Non ho chiuso occhio tutta la notte. Ma chi stato quel mascalzone incosciente che m'ha fatto svegliare a quest'ora?

Gianni - Sono le 2 del pomeriggio mammina.

Madre - Be'? Notte fonda! Ma che fai? mangi?

Gianni - Certo... Ci siamo fatti preparare un carrellino.

Padre - Sono le due... Noi abbiamo una fame...

Madre - Ma come vi permettete! Questa cattiveria... Mi svegliate e vi mettete a mangiarmi davanti! ma siete matti?

Gianni - Scusa, mamma, ma noi...

Madre - Va via! Non t'avvicinare mentre mangi! Mi si eccitano i succhi gastrici! Mi fate una rabbia voi magri! Come quel mascalzone del Carletto! Mi porta la mia foglia di lattuga con un'aria sazia! tutto un profumo. Sa di sughi, di polli arrosto! Vigliacchi! Si rimpinzano gi in cucina! Come li odio! Mostri! La cattiveria di venire davanti a una poveretta che muore di fame colle labbra unte!

Gianni - la nemesi, la vendetta. Per secoli hanno avuto fame loro e vedevano i ricchi mangiare! Dietetica, livellatrice sociale. Pi siete ricchi e meno mangiate!

Madre - Non cominciare con le tue stronzolate anarchiche, tu! Allora! Fatemi capire perch mi avete svegliato. Che successo. Che vi scappato.

Gianni - Bib...

Madre - Bib che? Che altro ha combinato il pazzo?

Padre - Ha telefonato il professor Maffei!

Madre - E chi questo?

Gianni - Il professore di scienza delle costruzioni.

Padre - Ma si, Maria, lo conosci. Benissimo. Te lo ricordi Maffei. Il cugino di Perosi... quello che ha sposato la figlia di...

Madre - Piet amore mio. Tu non hai mai avuto il dono della sintesi. Insomma 'sto professore?

Gianni - Ha telefonato proprio perch ci conosce. Fa parte della commissione. Pare che Bib, come esame, invece del progetto di ponte, abbia presentato la "Vispa Teresa".

Madre - Ma quale "Vispa Teresa?

Gianni - La poesia: La vispa Teresa avea fra l'erbetta... Carino no?

Madre - Cos' questa storia della Vispa Teresa? Capire, eh!

Padre - Rifiutano il concetto d'esame! L'altr'anno non li hanno dati per niente, quest'anno li danno ma presentano la Vispa Teresa! Maffei ha avvertito che prenderanno provvedimenti gravi questa volta.

Madre - Ah... Dio, Dio, Dio... Ammalati di Protagonismo... adesso la Vispa Teresa. Ancora insistono con questi casini. E non trovano nessuno che li prenda a schiaffoni. Figuriamoci dove lo trovi un padre che prenda a schiaffi un figlio oggi. Mm... Basta! Voglio fare la cura del sonno, Pio. Sento la pressione a trecento. Pio non mi importa niente se Bib prende la laurea d'architetto, Pio, apriamogli una boutique!

Padre - Non questione di boutique, Maria...

Madre - (annusando) Mmmm, mmmm, quello che ? Addio caviale? Ma come v' venuta questa idea di mangiare qui! Accidenti a voi!

Gianni - Perch non rompi la dieta?... Mammina assaggia questo...

Madre - Vattene, sai, lucifero maledetto! Oh! Dio che fame.

Padre - Se questi ragazzi insistono vuol dire che il problema grosso. E non s pu affrontarlo con leggerezza!... Io... Io... vorrei cercare di capire meglio... Voglio chiacchierare un po' con lui...

Madre - Figurati! A te Bib ti considera completamente rincoglionito, a me poi mi vede come la nonna di Maria Antonietta.

Gianni - E va be'! Ci parler io...

Madre - Tu? no... non ci pu essere dialogo fra voi. Tu sei... Troppo a posto... Sei serio, attivo... Per lui sei completamente inserito!

Gianni - Inserito un cavolo! Non diciamo scemenze! Io mi occupavo di problemi sociali e strutturali gi al liceo. Giuocava a ping-pong, lui quando io andavo per le borgate a studiare i problemi della povera gente senza tante chitarre, catene, e capelli lunghi. Te ne ricordi?

Madre - Gi, poverino, portavi i capelli tagliati a spazzola, stavi cosi male... Era quella schwester prussiana che te li faceva tagliare cosi, quella doveva essere figlia di un gerarca nazista... Non simpatica. (Gianni man mano che la sua carica emotiva passionale aumenta, senza accorgersi si gratta progressivamente. Il suo grattarsi aumenta)

Padre - Il fatto poi diverso. La contestazione di questi ragazzi pu anche essere giusta, se vuoi. La "Vispa Teresa", guarda cosa arrivo a dirti, pu essere anche una trovata spiritosa. Ma dopo tanto studio proprio non ha senso. Buttare tutto all'aria! Che vuol dire non laurearsi? D'altra parte difficile inserirsi in queste cose, senza fare la figura di un vecchio genitore cretino.

Gianni - Ma tu com'? Sei diventato cos comprensivo? Fino a tre anni fa questi problemi non ce li avevi. Con me non eri mica tanto tenero, e come mi davi in testa se battevo il passo un momento... Se facevo qualcosa che non ti andava?

Padre - Con te era diverso. Non era ancora sorto il problema. Tu eri bravo, intelligente, normale, ecco come noi.

Gianni - Perch Bib com'? Non come gli altri? Come lo vedete pazzo o cretino?

Madre - Come lo vedo? Pazzo e cretino! E smetti di grattarti, Gianni, che col nervoso che ho fai grattare anche me. Bib pazzo. Ma furioso! Ma come? Qui a casa potrebbe avere tutto quello che vuole, potrebbe vivere come un califfo... No! Lui senza nessuna ragione seria se ne va a dormire sotto i ponti come un barbone... Vive in una nuvola di pulci e sono mesi che non si cambia il maglione e si fa il bidet col cocaco-la. Una roba da neuro... Da elettrochock! Non ci voglio pensare... Non ci voglio pensare. Andate al diavolo tutti quanti via! Sparite che mi viene una crisi isterica! (Gianni e il padre escono) E poi dicono che a una poveretta non le regge la plastica! Sfido io! Quando i figli danno di questi pensieri-certo che vengono le rughe! Annette. Preparami il massaggio, maledetta! Devo dimenticare. (Esce)

(Sugli schermi facce e slogans dei movimenti giovanili. Sberleffi, lingue di fuori, parole. Durante la sfilza degli slongans Bib arrampicato su qualcosa. Musica Slogans

ABBASSO IL GENERICO VIVA L'EFFIMERO

AMATEVI GLI UNI SUGLI ALTRI

L'ARTE MORTA GODARD NON PU FARCI

NIENTE DIMENTICATE QUELLO CHE AVETE IMPARATO RICOMINCIATE DAI SOGNI CREPERETE TUTTI DI COMODIT HO QUALCOSA DA DIRE MA NON SO COSA IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO MILIONARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI STATE TRANQUILLI 2 + 2 NON FA PI' 4 BISOGNA INDURIRSI SENZA MAI RINUNCIARE

ALLA PROPRIA TENEREZZA)

Bib - Bruciare o non bruciare: questo il problema. (Canta su un'aria di tango)

Brucia ragazzo brucia!

O la contestazione

sar una delusione

per mamma e per pap.

Perch chi brucia

almeno irrecuperabile

spezza la regola

rompe le scatole. Certo! Soltanto dei ragazzini che cercavano buone scuse per non andare a scuola!... Ah l'altr'anno l'altr'anno! Con che allegria ci si arrampicava sugli alberi! Fuori! Rompere i ponti! Oltre le linee di questa societ strillona colorata che corre a fare lo shopping. E compera, compera, compera, con la sua faccia da ricca! Mentre sotto le sottane nasconde un sedere da povera e gambe sformate dall'artrite e vene varicose. Bruciare o non bruciare... questo il problema. Ma pi giusto sopportare i sassi e i dardi e le manganellate e i carri armati e le cariche, dall'ingiusta fortuna o prender armi contro un mare di guai e contrastandoli por fine ad essi! Parole, parole, parole, Amleto mio... Fratellino di latte... parole sui muri, sul petto, sul carro armato... Ma dentro le parole correranno le idee? Domanda: correranno vero? Che scherzo da prete senn! Non sar inutile? Correranno ad ingrossare il fiume nuovo che preme, credo, dentro le vene gonfie arteriosclerotiche della societ? Riuscir il giovane fiume delle idee a far saltare il sistema?

Mistero!

Brucia, ragazzo brucia!

Dipender da te, Ole!

Ieri sembrava di si!

Per

Oggi sembra di no! Mistero! Il seguito alla prossima puntata. Al prossimo numero. Alla prossima generazione. Amici, amici... non ascoltate nessuno. Non guardate pi niente! E che ci caccino dalle universit. Nascondiamoci negli angoli! il momento di cominciare a studiare, di mettere radici... Il vento si alza... Bisogna tentare di vivere... (Gianni con Lisa. Musica altissima. Gianni ingrugnato e cupo. Ha la sua aria indaffarata. Lisa svagata nasconde sotto un darsi da fare qua e l un suo certo nervosismo. Gianni ogni tanto si gratta)

Gianni - Come andata. Su, racconta, che non ho molto tempo.

Lisa - Mmmmmm? Niente.

Gianni - Uffff! Che nervoso. E chiudi quell'inferno. Allora?... Allora?... Allora? (Lisa ha chiuso la musica. Si volta come una tigre gli occhi fuori dalla testa urlando)

Lisa - Nienteeee! Ma che vuoi da me? Che credi? Di avermi vinto alla lotteria a me! Io... Io ti prenderei a schiaffi! Va all'inferno! (Si siede dominando l'isteria e comincia a mangiare gianduiotti. Gianni colpitissimo dalla crisi imprevista e insolita)

Gianni - Ehi... Che temperamento... Che succede Snoopy?

Lisa - Snoopy un cavolo. Ti odio, figurati.

Gianni - Esagerazione. Perch? Vieni qui facciamo la pace. (Gianni le si avvicina lei scontrosa)

Lisa - Entra. Sbatte. Fa da padrone, senza salutare, senza un bacio, niente. Non ho tempo, racconta! Allora!... Ma chi ti conosce! Giusto dopo quei bei favori che mi chiedi... Peggio di una puttana da casino, ma di quelle terra terra... Cosa credi? Perch qualche volta mi hai aiutato con i soldi di essere il padrone, qui? Io sono un essere libero.

Gianni - Che c'entrano i soldi? Chi ha detto niente... Solo ho poco tempo. Ho un sacco di grane e divento sbrigativo... Insomma: scusa.

Lisa - Non c'entra scusa. C'entra che io credevo che tu un po' di bene me lo volessi, ecco.

Gianni - Certo che te ne voglio, lo sai benissimo. E pensavo di avertene anche date delle prove.

Lisa - Delle prove?... Perch m'hai fatto smettere colla marijuana e m'hai tirato fuori dal giro. E quella roba li?

Gianni - Che ti prende con queste vecchie storie Lisa? E lascia perdere...

Lisa - No, perch il fatto del bene importante per me. Se mi sento sola e sento che non mi vuole bene nessuno, mi viene subito voglia di riempirmi la pancia di barbiturici o buttarmi gi dalla finestra.

Gianni - Che discorsi? Che sono? Minacce? Sdrammatizziamo eh...

Lisa - Non mi piaciuto quello che hai chiesto.

Gianni - T'ho chiesto un favore che per me era importante... siamo amici, ci vogliamo bene e ci facciamo dei piaceri.

Lisa - Be', sti piaceri qui a me non me li aveva mai chiesti nessuno!

Gianni - Adesso piantala! Mi fai girare le scatole davvero! Sembri uscita dal convento della vergine del Carmelo. T'ho conosciuto con un gruppo di drogati, froci e puttane che t'ubriacavano di porcherie! Hascisc e partuse a ruota libera e adesso con me siamo arrivati a Maria Goretti. (Lisa ha uno scatto contro Gianni come per dargli davvero uno schiaffo. Poi l'ira le si rompe dentro e scoppia a piangere)

Lisa - Vi... gli... a... eco... (Gianni pentito da quel pianto se la prende in braccio come una bambina. La consola)

Gianni - Scusa... Scusami... Hai ragione sono un cafone. Ma mi hai fatto arrabbiare.,. Su... Basta piangere adesso...

Lisa - A me... mi... vo... le... va... no... bene... loro. Anche se erano... sciagurati... Peggio di me. Eravamo amici... Mica colpa loro se erano froci... e puttane... la generazione... che si... vuole svincolare... dai tab del sesso...

Gianni - (con un sorriso divertito suo malgrado) Ma non dire schiocchezze, su... asciugati i lacrimoni. Senti. Ho visto un pigiamino allo shopping molto carino. Giusto per te.

Lisa - Colore?

Gianni - Rosa melanzana. Te lo mando?

Lisa - Mmmm.,. Che vuol dire? Questa donna pagata io l'ho?...

Gianni - Che sarebbe questo personaggio di cretina? Adesso che mi hai fatto fare tardi, mi racconti come andata? Allora venuto Bib?

Lisa - Bel tipo tuo fratello. una sagoma... Si che venuto!

Gianni - Be'? Che successo?

Lisa - M'ha sgonfiato la poltrona, poi ha cercato di farmi credere che era pederasta e poi invece s' capito che scherzava.

Gianni - Come sarebbe? Scherzava...

Lisa - No! Non siamo andati a letto insieme, se questa la domanda... Lui ci ha provato... Ma di' un po'... per sapere questo che l'hai mandato da me? Perch allora saresti proprio...

Gianni - Ma no... no. Non ricominciare... Te l'ho detto: Bib un ragazzo strano... Se ne andato via di casa... Con noi non ci vuole pi parlare. Vive chiss come, disancorato, astratto. Non d pi neanche gli esami...

Lisa - Be' sar un figlio dei fiori... hippy?

Gianni - Certo, tu gi vedi una nuvoletta di hascisc. Non c'entra, un cavolo invece. Lui del gruppo degli studenti... La contestazione, il potere studentesco e tutta quella roba... Comunque un tipo strano, non vede pi neanche i suoi amici, sempre solo, ti ripeto, non si capisce... Per questo mi faceva piacere se ci facevi amicizia...

Lisa - Si, ma figurati se quelli l hanno bisogno di ragazze! Con tutte le studentesse. Che poi, dice che cominciano a fare all'amore a 12 anni adesso...

Gianni - Si, si, lo so. Non c'entra... tu sei diversa.

Lisa - Be'? Non sar mica un insulto?... Aspetta un po'. Fammi capire. Tu cosa ti sei messo in testa. Che lui esce con me... Nights, ristoranti, cinema... gli faccio spendere un sacco di soldi, cosi finisce per venire a cercarli a casa da te.

Gianni - Ma che ti salta in mente... Eh... tu leggi troppi fumetti... Ma che fantasia... Chi ci pensava, figurati... Comunque anche se fosse... magari... sai, un ragazzo che se ne va cosi, e non si fa pi vedere... magari riuscissi a riportarlo a casa. Chiss facendoci amicizia... Oh! bada, non fraintendere... Niente sesso... solo amicizia...

Lisa - Sai che ti dico, Gianni. Hai capito male. Perch io faccio amicizia perch mi va, quando mi va e con chi mi va, ma non su ordinazione perch fa comodo a te! Chiaro? Quindi se vuoi recuperare Bib rivolgiti a un'altra!

Gianni - Allora vuol dire che quella spyderina color mostarda cabriolet per la quale avresti fatto tutto la regalo a quell'altra.

Lisa - No, questo non me lo puoi fare! Per quella certo che faccio tutto! La fine del mondo!

Gianni - Senti un po'... Ma non stiamo parlando troppo noi due oggi? Rimandiamo a dopo le contrattazioni... (Intenzioni inequivocabili. Qui Lisa rivela la sua naturale giovanile mignotteria)

Lisa - Dopo che?

Gianni - Dopo che? (Stacco. Accordo violento sexy di chitarre sullo schermo. Galoppo di cavalli, danza del ventre, figurazioni erotiche indiane con un'alternanza da persuasore occulto, un susseguirsi rapidissimo di: faccia di Gianni, faccia di Bib, Bib cucciolo, in amore, immagini ricordo. Lisa, in un angolino a se stessa, mentre continua a fare all'amore con Gianni)

Lisa - Mmmmm. Pelo, pelo... zitta... ssst. Occhi chiusi. Pensa che figura... stavo per chiamarlo Bib! Mamma mia! Povero Gianni... Chiss come rimarresti male... Difatti orrendo. Ma che vuol dire? Mentre si sta facendo all'amore noi due,.. Che mi venga in testa quello li! Via tu... via... Insomma vuoi andartene dai miei pensieri Bib... Il fatto che io ti abbia permesso di venire a letto con me non ti autorizza a venirci quando ci sto con tuo fratello! Uh! Che roba... Insomma via... Gianni... Gianni... scusa... Fortuna che tanto non te ne accorgi. Sarebbe mostruoso, Gianni... Stringimi... Stringi... Macch. Niente. Non riesco a concentrarmi. Che rompiscatole Bib... Chi ti credi di essere... Bib... Un nome da pupazzo pubblicitario per bambini deficienti! Ditemi se un ragazzo si fa chiamare cosi... No... non devo pensare a lui... Gianni... Che mi succede oggi? Mi sei sempre piaciuto tu... Che significa? Andiamo! anche pi piccolo di me. Un bambino viziato... Non neanche bello... E neanche bravo, poverino... dolce... addannato, arrabbiato... prepotente, provocatore... curioso... Li a guardare fisso... dalla paura, che io guardassi lui... Mmm. Che dolce. Non mi ha neanche salutato quasi... No, no... E basta! Ma stai proprio diventando davvero puttana, tu... Gianni,.. Gianni... Aiutami... Non voglio farti porcherie a te, io... Sei stato il primo che mi ha aiutato. Affetto vero... Amore in due soli... cura... quando io nascondevo la marijuana sotto il materasso. E mi sembrava impossibile di poter smettere... e la vita era solo un correre a rifugiarsi in quei sogni di fumo. "Lasciami perdere sono perduta.,, lo voglio, lo voglio..." Che ti odiavo, perch me l'impedivi... E tu capivi e non mi mollavi tutta la serata. Non te la meriti questa porcata da me! anche tuo fratello... per sei stato tu! Sei un mascalzone anche tu! A chiedermi 'ste cose! Tanto credi che non abbia capito io? Buttarmelo a casa... Altro che amici e la sera al cinema fuori... Peggio per te... se adesso che Bib c' entrato in casa mia... Nella mia testa ci resta. E me lo sento addosso, caldo, quel ragazzino... Proprio come se su di me, ci fosse lui, invece di te... Lui... Amore... con quei suoi piccoli grugniti-Amore... Ahiii! Ahiii! Ahiii! Stringimi Bib... Bib! (Buio una pausa)

(La madre. Elegante sofisticata. Arriva nella tana di Bib praticamente vuota. Solo. Afflosciate per terra quelle che poi saranno pareti di plastica con i cartelloni e i manifesti. Per ora non niente. Buttano da una parte il sacco a pelo dove sta dormendo Bib nudo. Ma accartocciato in una maniera tale - lui completamente nascosto - che sembra un puff. La madre si guarda intorno)

Madre - Inferno! Bib! Ci sei?... Mmmmm. Ma dove ci si siede qui? (Siede sul sacco a pelo che sembra un puff. Sotto il suo sedere il puff sacco a pelo, si muove. La madre realizza. Urlo) Oddio! Chi ? (Salta via. Dal bianco del pelo emerge la voce di Bib, poi Bib)

Bib - Chi che rompe le scatole? Uhuuuu! La mia mammina...

Madre - Una roba da infarto... Sei pazzo!

Bib - Ti sei spaventata tu? E io allora? che dormivo cosi bene? Ma che fai tu qui. Tu, qui?... da' bacio! (La madre si avvicina a lu)

Madre - Come vivi, figlio mio?... Un antro. Sembra tutto tirato fuori dal sedere del cane. Uno straccione alienato, amore.

Bib - Vieni qua... Sulle ginocchia di tuo figlio. (La strapazza un po')

Madre - No... Noooo... Bib. E smettila! Smetti di toccare... E su, Bib.

Bib - Be'? Non ti piace pi il tuo cucciolotto? O che?

Madre - Mascalzone! Ma guarda che natura di puttana. Ma da chi avrai preso. Mamma mia! Tutti gli occhi incollati di sonno e il pelo arruffato... Odori che sembri un gatto... No, tesoro la tua vecchia non ci casca pi! Altro che cucciolotto birichino che ruzza e giuoca. Sei un mascalzone tu. Te ne freghi della tua mamma, altro che!

Bib - Ho capito... (La butta per terra e gatton gattoni si allontana) Non mi vuoi pi bene.

Madre - Be'? Mi lasci per terra?... Se non mi alzi tu io non mi alzo pi... Un disastro qui... Come fai a viverci da 6 mesi? in questa specie di rifugio antiaereo?

Bib - Uff... che noia co' 'sta mania dell'arredamento. C' un arredamento stupendo... (Si attacca a un compressore - sempre infilato nel sacco a pelo - Lo attacca a uno dei mucchi d plastica. Questo si gonfia e fa una specie di parete con ritratto di Mao. Poi ne gonfia un altro, poi un altro, rapidamente l'ambiente diventa colorato di pareti di plastica con i manifesti delle facce di Ho Ci Min, Marx, Guevara, ecc.. Sono diverse misure alcuni fanno volumi diversi. Come mobili)

Madre - Un incubo.

Bib - Stupendo. Be'... Io sono nudo. Butta un po' quell'asciugamano. (La madre trova per terra una spugna. Gliela butta)

Madre - Cos'! La contestazione ti ha solleticato il senso del pudore che non hai avuto mai? Mi hai fatto perdere il personale migliore con la mania di girare nudo per casa con le cameriere che scappavano inorridite o si innamoravano e adesso t'ha preso la pudicizia?... (Bib emerge dal sacco a pelo con l'asciugamano intorno ai fianchi)

Bib - Lo faccio per te amore. tanto che sto fuori di casa. Tu sei in un'et pericolosa... Ti dovessero venire le turbe senili... Magari me la butti sull'incesto!

Madre - Ma che schifoso... (Ride) Sei sempre lo stesso, Bib... Oh vieni un po' qui... Perch 'sta pancia tenuta all'in-dietro... tutta tirata. E sta' in relax... rilassati.

Bib - No, carina... Non tengo in dentro un cavolo di niente. proprio cos. Cava come il palmo della mano... Nature!

Madre - Cos?

Bib - Gi!

Madre - Mmm. Che antipatia questa giovinezza... Provocatoria. Un urto di nervi quella freschezza l... mi fai anche un po' schifo...

Bib - Che stupida...

Madre - Su, da' bacio... tanto si sa che sei un bel fighin... (Bib ridendo va a baciarla altro angolo della scena Gianni proteso controlla. come un cane che fiuti. Si gratta e ormai il suo prurito evidente. Dietro di lui un dottore) Dottore - Il prurito e la conseguente comparsa di eritemi eczemi infiorescenze o bolle un fenomeno epidermico collegabile in grande percentuale a delle origini nervose, ma in grande percentuale esistono per le malattie epidermiche delle origini nervose. Tare psicologiche, frustrazioni, particolari stati di nervosismo... Hai qualcosa che ti turba, Gianni?

Gianni - Balle! Sto benissimo... sto benissimo. (Da s) ...Aveva fatto due gattini la gatta del guardiano. Uno se l'era mangiato... appena nato chiss perch... ma l'altro... se lo carezzava se lo coccolava... se lo ficcava sotto la pancia... perch mangiasse... e come se lo leccava... E tirava fuori le unghie se qualcuno si avvicinava... (Al dottore) Non ho tempo, dottore dammi una pomata o qualcosa...

Dottore - Per vescicole, eritemi, esantemi, pustole petecchie e vibici e per tanti altri tipi di eruzioni cutanee esistono un'infinit di cure e pomatine e polverine, ma nel tuo caso, ragazzo mio, temo che la loro azione sarebbe irrilevante. Tu sei inequivocabilmente un neurodermatetico. Cortisone e streptomicina possono poco. Occorre portare alla luce le cause, amico mio... Psicoterapia... hai desideri, curiosit represse, malsane.., Scruta nell'animo tuo... c'... ci deve essere qualcosa che non va.

Gianni - M'hai rotto coglioni, dottore! (Si avvicina ai due che ridono insieme) Tu... tu... che non ti sposti neanche per cause gravi, gravissime... Tu! che per farti fare una firma da un notaio abbiamo dovuto smuovere tutto lo studio notarile! Tu! che segui i tuoi orari da pescecagna! Tu inattiva... fino alla perfezione... Tu hai spostato palazzi di pigrizia e di cattive abitudini per correre da lui. Come un amante inchiappettiere. (La madre guarda le facce dei manifesti)

Madre - Mmmm.. che facce... mamma mia. E chi sarebbero questi?

Bib - Niente per te, tesoro... Hegel... Ho Ci Min... Guevara!

Madre - Carino lui... somigliava a Sean Connery... Morire cosi! Peccato! Che stupido!

Bib - (violento) Ma va all'inferno, mamma, per favore.

Madre - Eeeh... no, eh! Perlomeno non perdere il senso dell'umorismo. Altrimenti diventi proprio rompiscatole... Imbecille!! Oddio... ma non sar davvero che magari non sei mica tanto intelligente...

Bib - Puoi giurarci, dal tuo punto di vista sono assolutamente idiota! Comunque che vuoi!... Sei venuta qui per insultare?

Madre - Non ho capito. Devo chiedere il permesso prima di vederti? Sono la tua mamma, anche tu ne hai una, ricordi? Sono venuta a trovarti... sei il mio bambino no?

Bib - Che matta! (Gianni teso a ascoltarli)

Gianni - E io... stavo arrivando... E mi sono fermato ad ascoltare... Non lo fate mai... mai... una tentazione orribile. Impossibile resistere... Bisognerebbe scappare via con il vento... non li avevo mai sentiti parlare fra loro da soli... Non lo sapevo che fosse cosi... che sbaglio rimanere a sentire.

Madre - No, tesoro, scherzi a parte... matto s, ma cretino no!... Non farti fregare, tu... Sono tutti ritornati a casa... E quelli che continuano a fare i rivoluzionari lo fanno in Ferrari e in attesa del bagno di sangue continuano a fare il bagno col Badedas... E tu, da solo fai lo straccione?

Bib - (si incupisce) Senti... il cordone ombelicale, o che sei spiritosa, io ti voglio bene, mi sei simpatica e tutto, anche se la madre come istituzione roba paleozoica, finita da un secolo ma, per piacere, non parlare di cose d cui non capisci un'ostia!

Madre - Figuriamoci, che argomento tab! Ma se non si parlato di altro che d voialtri giovani e di tutte 'ste scemenze per un anno! Due scatole... Oh... poi che sarebbe che la madre un'istituzione fatta fuori? Ti sbagli nini. Intanto t'ho partorito io. Ed stato un male d'inferno! Accidenti a te! E poi, di, la mamma la base di tutta la psicologia moderna della pi avanzata. Importantissima. Quello che sei tu, lo devi a me, carino! Anche se ti secca... Che poi non vedo perch, tu sei stato molto fortunato! Scusa, io non sono stata una buona madre?

Bib - No! L'unico pregio che avevi, era che ti facevi i cavoli tuoi. Se adesso mi perdi anche quello...

Madre - Calma ragazzino... stai calmo... io non ti perdo niente... ho solo paura che tu non ascolti pi una voce ragionevole... tanto perch tu ne sia al corrente: "Minare alle basi la struttura della societ", "La guerriglia in Abruzzo" e "Si va a Cuba da Fidel, a fare la raccolta della canna da zucchero col machete". Sono battute che correvano gi quest'estate al porto degli yacht sulla costa smeralda e nelle boutique di Saint Tropez! Sui parei dei playboy e delle checche c'era gi stampato " CONTESTATION GLOBALE" capito? Tutto bruciato in una stagione. Ma proprio polverizzato. Dico: Marcuse dell'800 ormai. Quindi regolati e per piacere non metterti a fare il vessillifero... Surtout pas trop de zle... C' la pernacchia in agguato caro. Si ride parecchio dietro sai...

Bib - Capirai!... Ridono su un bel cavolo... che ridano... lasciali ridere,., io figurati, me ne stracatafotto! Chi capisce ride un po' meno... Ma te l'ho gi detto, tu non puoi capire.

Madre - Certo! Noi tutti rincoglioniti mentre voi giovani col sedere per aria, geni con la bandierina della giovinezza issata che sventola attento che un brutto scherzo, la giovinezza. Uno starnuto e ti ritrovi vecchio... E poi va all'inferno accidenti a te sempre farmi parlare dell'et!

Bib - Per tu sei una gran bella vecchiona... lo sai che mi fa piacere averti qui... ci sei venuta a trovarmi?... (L'afferra)

Madre - Non ti permettere... s... Piacere! Difatti si visto quante volte ci sei venuto a trovarmi... se non mi spostavo io...

Bib - Non mi va di venire da quelle parti... comunque poi sarei venuto...

Madre - Si... s... fa i figli... Bell'affare... per quanto non neanche giusto generalizzare... Gianni poverino non gli s pu proprio rimproverare niente...

Bib - Figurarsi... lui perfetto! Primo della classe...

Madre - Certo, poverino...

Gianni - Ma perch ogni volta che nomini me... dici poverino... perch?

Bib - Fammi un po' un massaggio alla spalla che mi si sono incordati i muscoli con quel sacco a pelo... (La madre si avvicina a lui amorosamente lo massaggia. Il ragazzo le piace. Le fa tenerezza)

Madre - Che idea... Il sacco a pelo... come si spiega? Ancora per prepararsi alla guerriglia sul Gargano?

Bib - Non sfottere., massaggia e non rompere... tanto lo so che per me hai un debole. Ti piaccio! C'intendiamo...

Madre - No guarda come intenderci c'intendiamo poco... che mi sei simpatico... e te ne approfitti. Mascalzone. (Gianni teso come a cogliere tutte le parole. Il suo prurito aumenta a ogni colpo che lo ferisce)

Gianni - Ecco. Ecco com'... non ti ho mai vista cos, io... quella tua sovrana apatia con me allora solo noia... io non ti sapevo... non ti conoscevo... stupido, idiota, ero cosi orgoglioso della tua incosciente superiorit distaccata da Zarina! Era un amore reale il tuo!.... Madre Orchidea, Madre Piramide! Madre regina di Saba... Madre Faraona!... Ma per lui, no... sola con lui sei tutta viscere e ovaie. Ridi, scherzi, gatta leccona, sbavona... E come lo tocchi., come lo maneggi e lo massaggi disgustosa!

Madre - E non hai nostalgia del confort di casa?

Bib - Zitta e massaggia...

Madre - Uffa noia!

Bib - Se ti annoi fa delle letture edificanti... leggi le scritte sui muri.

Madre - (legge le scritte) Poverino! Sei come quei vecchi reduci - tipo alpini o garibaldini - col motto sul letto: Qui o s fa l'Italia o si muore!

Bib - Senti, tu, invece di rompere perch non ti rendi utile e mi metti due punti a questi calzini, che vado in giro col dito di fuori...

Madre - Pussa via! Rammendarti i calzini!? Ma sei pazzo! Comprateli nuovi, ma guarda che cattivo gusto. Ecco, tieni comprateli...

Bib - Be', non ho capito? Tre testoni... costano meno di tre milioni i calzini sai, mamma...

Madre - Poche storie. Sono venuta per portarti un po' di ossigeno.

Bib - Ma ce l'avevi bell'e pronto? Cos'? Rimorso o tentativo di corruzione?... attenta che il movimento giovanile ha ancora bisogno di fondi: ci servono per fare bottiglie Molotov...

Madre - Non ti ho chiesto cosa volevi farci. Per me... dalli agli studenti poveri, compraci bombe, chitarre... ma vedi di riuscire a comprarti anche un paio di braghe... (Indica i pantaloni che Bib si infilato e che sono rotti sul di dietro) Tanto per non andare in giro col sedere di fuori.

Bib - Perch? In fondo mica male come culo, no? (Ridono insieme. Gianni si gratta e si rode)

Gianni - perfino ridicolo che mi roda cosi... Che mi faccia male... ridicolo! Cretino!

Madre - Che bestiola. Invece di ringraziare!

Bib - Ringraziare? Di che? I soldi mi fanno schifo.

Madre - Per li prendi.

Bib - L'unica cosa che si pu prendere alla vostra societ corrotta sono le sue stesse armi per distruggerla! Aspetta, voglio un'altra cosa da te... (Le si avvicina. Accosta la faccia alta faccia di lei. La madre crede che lui voglia baciarla)

Madre - Prima insulti poi vieni a baciare?

Bib - E chi ti bacia! L! (Urlo della madre. Bib le ha staccato una delle sue ciglia finte)

Madre - Ahiii! L'occhio... la mia ciglia!

Bib - Ecco! Meraviglia... guarda un po'... (Si attacca la ciglia finta sulla fronte come un simbolo di casto indiano) Come sta?

Madre - Va all'inferno mascalzone! Cretino! E io che ci vengo, come se non lo sapessi che sei proprio pazzo davvero! Basta! (Fa per andarsene. Bib la ferma. La afferra ridendo come un pazzo) Lasciami! Basta! Me ne vado e non mi vedi pi!

Bib - Ti sei offesa.. Oh! Lesa maest!

Madre - Lasciami! ( quasi una affettuosa lotta durante la quale Bib ride e la madre cerca proprio di prenderlo a schiaffi. Gianni da una parte si rode)

Gianni - Se l'avessi fatto io non mi avresti mai pi rivolto la parola.

Bib - Offesa a morte! Ti ho squaquaracchiato tutta la facciata!

Madre - Mi fai proprio paura, orrore! aiuto! soccorso.

Bib - Su, chiama la polizia... Ci vuole lei contro i giovani, no? (Canta e costringe la madre a ballare una specie di tango) La polizia... dov' la polizia! Cosi questa pazzia infine cesser, ole! tango (Cadono insieme a sedere su una delle sagome di plastica)

Madre - Che cretino... Oh, ma ditemi che croce, povera me... ma non potevo avere uno di quei figli belli tranquilli dolci, di compagnia, che giuocano a canasta... o a dama cinese...

Bib - Un bel pederastone col sedere grosso...

Madre - E certo, certo... di quello che ti pare ma per le madri sono delle benedizioni. Quelli li amorosi, tranquilli, teneri... spiritosi... un gran conforto... sono figli migliori!

Bib - Be', t' andata male... comunque, chi lo sa... Non si sa mai, non bisogna mai mettere limite alla provvidenza! Sai, un'esperienza tira l'altra... Chiss, magari o io o Gianni a una certa et ti voltiamo finocchi.

Madre - Gianni... vorrei proprio vederlo... poverino...

Gianni - E dai., perch poverino! Chi poverino... Mamma... perch?

Madre - Che mascalzone che sei... coinvolgere quel povero Gianni...

Bib - Che c'entra... figurati... lo adoro... ma tu chi butti dalla torre?

Madre - E smettila... vanitoso...

Bib - Senti chi parla... per una ciglia finta prima c' mancato poco chiamassi i pompieri... Su rispondi, chi butti dalla torre...

Gianni - Mmmm... almeno questo. Almeno non dargliela vinta... non ammetterlo... almeno questo me lo devi, mamma...

Madre - Andiamo, che scemenza. Piantala!

Bib - No! Io lo so, figurati se non lo so, come lo frulleresti gi il tuo primo della classe, poverino... ma non lo vuoi ammettere... Ipocrita. Pare brutto. I sentimenti veri si nascondono sotto le mutande. Vero? T'ho beccato al centro di te stessa! Borghese marcia!

Madre - Credi di offendermi? Per te, dire borghese, come dire sifilitica, ma a me mi sta benissimo, carino! Sono esattamente borghese, ricca e capitalista e anche madre, malgrtout, e Gianni mio figlio, io lo amo e dalla torre per darti soddisfazione non lo butto...

Gianni - Grazie...

Madre - Piuttosto mi butterei io...

Bib - (le va vicino) Bugiarda... che bugiarda...

Madre - Invece vero... Mascalzone... (Ridono insieme complici amici)

Gianni - Ah! Questa risata! Con questa risata madre hai rovinato tutto! Una pugnalata! Io gratto rigratto mi rodo fino all'osso la rabbia del prurito prurigginoso della smania smaniosa pedicellosa del mio grattare! Oh! che rodere! E m' scoppiato un canto! Qualcosa di inaspettato di diverso... Qualcosa che non fosse saggio, normale perbene e perfetto! Anch'io una bizzarria! Un'entrata da matto! Albinoni! A squarciagola! (Scoppia a cantare il largo di Albinoni ed entra) Laralaralaralaraaalar! (Stona e con un sorriso Bib lo corregge)

Bib - Laraaa! Stoni Gianni, questo l'hai sempre stonato, tu, laraaa.

Gianni - (con odio) E io che ho fatto? Laraaa...

Bib - (col sorriso) No... laraaaa.

Madre - (tornando svanita e distaccata) Ragazzi per piacere.,, con questi strilli... Piantatela un po'... Fermenti lattici e dieta leggera, tu, hai tutto uno sfoghino... va be', ciao...

Gianni - Ma no, resta... sono venuto apposta perch mi hanno detto che tu eri qui... un fatto talmente straordinario. Maometto alla montagna... Eh, ora arrivo io e te ne vai?

Madre - M'ha spinto proprio la curiosit di vedere il matto. Ma hai visto tu? Chiuso in cantina con Hegel... Non ancora stufo? Secondo me ormai solo polemica. Ciao ragazzi. Ma guarda... Gi. era un secolo che non ci si vedeva insieme noi tre... i miei bambini... Due diavolacci pelosi! E pensare che con voi due cominciata la mia tragedia... da quando ho fatto te ho cominciato ad ingrassare... prima ero una silfide!

Bib - Ah, adesso colpa nostra se sei diventata cicciona?

Gianni - Non dargli retta mamma. Non sei affatto cicciona...

Bib - Hai ragione non cicciona, una ciccio-tardona!

Madre - Carini! Questo villano, quello ipocrita... chi me l'ha fatto fare? Io glielo dicevo sempre a vostro padre. pi divertente la roulette, i bambini non bisogna farli e alla peggio se proprio arrivano, affogarli quando sono ancora piccoli... come consiglia Erode... Ciao ragazzi.

Bib - Fatti vedere?

Madre - Sicuro... se non altro mi rivedi in qualche libro di testo come esemplare tipico di madre borghese capitalista! Ciao! (Esce la madre Gianni viene avanti)

Gianni - Perch ce la rappresentano sempre col pomo? dopo, dopo che vorrei vederla, Eva, Madre!... Alle prese con Caino e Abele. A distribuire baci o sculacciate a quei bambini gi segnati dal destino. Secondi alla vita, ma primi a stabilire le radici fondamentali: odio, gelosia, male... (Sugli schermi appare alto e divino Mos michelangiolesco. Voce alonata stentorea infernale)

Mos - E il fratello che alza la mano sul fratello... E colui che alzer la mano sul suo fratello... E se tu alzi la mano. Se il fratello colpisce il fratello... E il fratello colpito dal fratello...

Gianni - Basta con voci mitiche archeotipiche... Certo! Tanti fratelli... Caino e Abele, Giuseppe e i fratelli... perfino Romolo e Remo. Per sempre uno buono e uno cattivo! E qui chi il cattivo? Io no! Lo so e lo dico chiaro e alto. Io sono nel giusto. Io faccio del mio meglio. Io credo nell'uomo e nel suo futuro. Io combatto la miseria, l'ignoranza, la sofferenza. Io non abuso in ci che potrei. Io vorrei che tutto andasse nel migliore dei modi. Io gli voglio bene a mio fratello... Voglio aiutarlo...

Bib - Giorno di visite, oggi. Botta familiare. Chiss; perch tutti insieme... non torna. Sono pi di sei mesi che sto via di casa... non successo niente, oggi?... com' tutte queste visite?

Gianni - Casuale... a casa mi hanno detto che la mamma era qui... non volevo perdermela. Ma che di te ci interessiamo, anzi che a casa non si parla d'altro... te lo puoi immaginare. Andiamo perfino a colazione dalla mamma per parlare di te. Contento?

Bib - (lancia uno sguardo storto al fratello poi ride) Mi fate sentire come quelle giovinette che scappavano di casa per fare il variet...

Gianni - Al contrario... vedi. Godi ancora di una notevole stima da parte di tutti i vecchi verminosi integrati della tua famiglia, tra i quali figuro naturalmente anch'io... scherzo... che ogni tanto ci piglia un po' di nostalgia di Bib... Poi, sai, gli altri, chi pi chi meno, sono tutti tornati a casa...

Bib - No... io a casa non torno... per anche a me fa piacere vedervi... Non mi faccio vivo spesso, perch... Be', proprio perch voglio completare il distacco dal ventre materno.

Gianni - Come vuoi, come vuoi... non stare a giustificarti... va benissimo cosi.., Che fate qui? Lavoro di gruppo?

Bib - Il gruppo... non c' pi. S' sciolto ormai... Ci sono io che cerco di organizzare la mia confusione... e tu? in fabbrica come va? Sei riuscito a combinare qualcosa con quel tuo famoso progetto? Ormai parecchio che ci lavori...

Gianni - Due anni... E cosi non vi vedete pi?...

Bib - Ogni tanto facciamo delle riunioni... Per che simpatica mamma a venire... incredibile, reagisce sempre al contrario di quello che ci si aspetta. Mi ha portato anche dei soldi... figurati...

Gianni - Mi piacerebbe venire, quando fate le riunioni... Qualche sera... In fondo perseguiamo gli stessi scopi.,, per vie diverse... chiss, forse potrei darvi una mano... per ottenere quello che volete...

Bib - Quello che vogliamo?... bisognerebbe saperlo... per ora cerchiamo ancora di capire quello che non vogliamo... soprattutto io.

Gianni - Insomma non si pu venire...

Bib - No, vieni, vieni... a vedere i conati della triglia moribonda... vieni se t'interessa...

Gianni - No, no, grazie. Tu preferisci che non venga. (Trattiene l'ira che gli monta) Eh! Gi, il fratello integrato, fagocitato dall'industria di famiglia...

Bib - Ma no, vieni quando ti pare. Solo resterai deluso... io per me, figurati...

Gianni - Scherzavo... in fondo era solo una curiosit. C' niente da bere...

Bib - Vino. Per temperatura ambiente. Qui non ci sono frigoriferi.

Gianni - Ah, sanzione agli elettrodomestici. Sei contro di noi!

Bib - Non ci crederai, ma si vive benissimo lo stesso!

Gianni - Certo, una scelta, tu scegli il vino tiepido. Che ne dice Lisa? (Lisa sugli schermi)

Bib - Per lei venire qui come una spedizione al Mato Grosso... Sopporta perch la legge della giungla... poi, oh, libera di fare quello che vuole... per simpatica...

Gianni - Mi ha fatto piacere quando ho sentito che uscivi con lei. Per un attimo mi sei apparso come una persona normale...

Bib - (ride come un matto) Perch che credevi? Certo, una ragazza divertente... la conosci anche tu, no? buona, carina. (Gianni tira fuori un assegno) Cos' quello l?

Gianni - Con le ragazze, un po' di soldi ci vogliono... non sapevo che te li avrebbe portati la mamma. (Bib prende l'assegno)

Bib - Una vera botta assistenziale! Arriva grana da tutte le parti. Un altro testone!

Gianni - Dovrai pure portarla fuori la sera...

Bib - Fuori? (Si susseguono sui tre schermi una serie di immagini dell'amore di Lisa e Bib. Mani che si toccano. Bocche. Dettagli dei momenti di unione. Musica fortissima. Musica fortissima crescendo Tristano e Isotta) Ci arresterebbero, fuori...

Gianni - Come?

Bib - Dicevo, in generale, quando ci vediamo...

Gianni - (violento grattandosi) Restate sempre chiusi a casa... capito... non preoccuparti, nessuno ti ha frainteso, non c'erano dubbi... hai lasciato trapelare benissimo il mistero...

Bib - Mistero?... sei matto? Mistero perch vado con una ragazza, che mi simpatica. Come faccio sempre con chiunque ogni volta che mi capita, che mi va e che ci sta. Dico... se poi per qualcosa t'interessa... avverti e...

Gianni - No, no... anzi... ti porto soldi per questo, figurati...

Bib - Che fratellino d'oro. Mi paghi le donne... ecco com' che siete venuti, sia te che la mamma... avete sentito col radar, l'odore del vizio: s' fatta la donna, gli serve la grana. Ed eccovi tutti qua, affettuosi, carini, a portare soldi... a lanciare il lazo per accalappiare il puledro. Allora com'. Eh? Come dovrei fare? Si rifiuta in teoria, per in pratica... Ferrari, champagne e nel whisky quattro cubetti di ghiaccio per cortesia, e di quelli cilindrici americani, perch un ghiaccio migliore e lega meglio col whisky? Cosi? i soldi per scopare... ecco qua. Io me li becco i vostri soldi. Eccoli qua, li metto sull'altarino. (Li piazza su qualcosa che abbia un'aria di altare liturgico) Ecco il santissimo reverendissimo denaro, figlio diletto del suo stesso padre di cui fa parte; il capitale...

"Capitare nostro

che sei in occidente

dacci oggi i nostri utili quotidiani

come noi li diamo ai nostri creditori.

Ammortizzati siano i tuoi investimenti.

Venga il profitto tuo

sempre sia fatto il tuo interesse

come in cielo cosi in terra..."

Gianni - E smettila! Come te la senti ancora di continuare con queste pagliacciate... sei fuori tempo. Proprio di cattivo gusto...

Bib - Addirittura... e io che ingenuamente lo facevo in onore tuo! roba degli studenti di Colonia... Lo trovo carino e pieno di colore... Almeno hai qualcosa da raccontare agli amici del circolo del tennis, sul fratellino contestatario, no?

Gianni - Ti darei un cazzotto. Deformi tutto con quella mente contorta... Va be', ridammi quei soldi e basta.

Bib - Ah no! Quelli ormai sono imbertati! Sai, il movimento studentesco ha molto bisogno di soldi... adesso pi che mai... abbiamo un sacco di spese e sempre meno simpatizzanti... La roba costa cara... pensa solo di cartelli, dischi, chitarre...

Gianni - E metti in conto al movimento anche Lisa?

Bib - Lisa poverina... Lisa una brava ragazza... Continuer a portarmi gentilmente lei a cena fuori...

Gianni - Lei! Paga lei la cena?

Bib - Certo... sai io trovo giusto che sia la donna a dare da mangiare all'uomo... Cosi meglio l'uomo mangia, e maggiormente pronto e forte per lo sdang-sdang... Lisa mi nutre benissimo! E poi si rende anche utile... mi lava perfino i calzini... Te l'ho detto, molto simpatica! (Immagini Lisa amore Bib sugli schermi. Gianni grattandosi si scaglia contro una Lisa indifferente che da una parte della scena canticchia intercalando con urli perch si sta strappando i peli con la cera da qualche parte in casa sua)

Gianni - Allora ci vai davvero, col ragazzino! E non me l'hai voluto dire. Bugiarda! e io che non volevo crederlo! E paghi pure! Puttana! Con me hai sempre fatto pesare i soldi che erano dovuti in omaggio al piacere della tua compagnia. La .principessa sul pisello! Brutta troia! Ci vai a letto col ragazzino! Da me vuoi i soldi... e a lui li dai! E lui... un magnaccio! Un bel pappone altezzoso, pretenzioso, ascetico... che ai soldi non ci pensa. Li rifiuta... ci sputa sopra! Lui... e tu... paghi! orrendo... schifo merda... Io sono meglio in tutto... un Dio dovrei essere ai tuoi occhietti bistrati di puttanella. E come negavi. Ecco perch negavi: "siamo amici..." cosi da me continui a prenderli e a lui li dai! Bugiarda, cretina! sono meglio iooooo! Sono pi intelligente. (Lei seguita naturalmente senza sentire la sua spelata a cera canticchio-urlo) Sono pi ricco! Sono pi colto. Sono assolutissimamente sicuro che faccio l'amore meglio di lui! Sono anche pi bello! (Dopo questo sfogo urlato di quanto lo divora dentro, con un passaggio immediato dall'urlo al tono normale, Gianni rientra nel tempo e nella scena con Bib. Indifferente quasi salottiero) E ti lava anche i calzini... straordinario... chi l'avrebbe mai sospettato... Lisa.

Secondo tempo

Gianni con Lisa. Ha l'aria affaticata Lisa in blue jeans differente dalla ragazza play men che abbiamo conosciuto all'inizio ha un tono pi vero e dimesso di ragazza pulita. Gianni con un gesto da imbonitore srotola un mucchio di depliants pubblicitari. Riempiendo l'aria di colori allegri.

Gianni - Voil... Gli ultimi modelli sono straordinari... Per tutti i gusti e per tutte le tasche... A superturbina... a pressione centrifuga... completi di strizzatoio e essiccatoio ad aria calda... veri supergioelli della tecnica...

Lisa - Ma di che parli?

Gianni - Lavatrici, mia cara. Ne hai bisogno ormai... finito il tempo dei profumi e dei bagni di schiuma... sento dire che ti sei data alla nobile arte della lavandaia... fai i bucati!... Al mio fratellino, mi dicono, lavi perfino i calzini!... Adesso lavi anche le mie mutande senn mi offendo...

Lisa - E piantala.

Gianni - (le si avvicina, la annusa) Si sente, sai! Il pedante afrore della lavoratrice domestica... ti faccio mandare anche un deodorante omaggio! Puzzi.

Lisa - Vattene! Va via!

Gianni - Uh, tiriamo su la cresta! Com'? Tutta con me ti viene fuori la dignit. Non mi dirai che ti offendi? Di un po'... Un'altra cosa. Non sei un po' troppo giovane per passare i soldi agli uomini, tu?

Lisa - casa mia! Vattene o chiamo la polizia!

Gianni - Che fai tu? Io ti faccio rimpatriare col foglio di. via a te, sai?... Perch non me lo hai detto che andavate a letto insieme? Perch? Perch sei puttana, ecco perch!

Lisa - E allora? Allora ma tu che vuoi da me? Non te l'ho detto. Non m'andava di dirtelo! E poi dirtelo era come ammettere con te e con me stessa che tu... insomma mi trattavi peggio che una puttana, davvero. Comunque guarda chiuso, basta!

Gianni - No, no, non basta no! Perch gli passi i soldi e non mi sta bene che mio fratello si abitui a vivere cosi, come un pappone. Chiaro? Questa storia non mi va!

Lisa - Neanche a me mi andava che tu me lo portassi a casa! Te lo ricordi?... Ma tanto hai fatto e tanto hai detto che ecco qua! Ma t' andata male! Io soldi da lui non ne prendo, quindi il ricattino non riuscito! Figurati. E poi lui dei soldi se ne frega... Non sa neanche che sono... non lo incastri! E la cena gliela pago io, si... coi soldi che mi dai tu!

Gianni - Oh! abbassa il tono!

Lisa - Perch le puttane strillano, no?

Gianni - (l'afferra, la guarda fissamente. Si trattiene) Ma che ti succede, Lisa? T' piaciuto tanto quel ragazzino? ( un momento di verit nel quale Gianni riesce a essere quasi umano) ...Pi di me? (Lisa non risponde) Pi di me...

Lisa - E piantala. Ma cos' 'sta rabbia? Ci sei rimasto male? la prima volta che ti vedo cosi... Come se... come se tenessi a me...

Gianni - Tu che ne sai?

Lisa - No, eh? Sei proprio matto, tu! Non si capisce. Tanto mi hai mollata, no, non ti fai pi vedere da due mesi. Storia chiusa. Ora smetti anche di mandarmi i soldi e non ne parliamo pi.

Gianni - Pi di me? (Si avvicina minaccioso grattandosi. vicinissimo. L'afferra e la costringe a voltarsi. L'ira gli monta dentro) Pi di me? (Lisa costretta affronta il suo sguardo)

Lisa - diverso.

Gianni - Diverso! Che vuol dire? Niente. Uno o pi o meno... Cos', com'? (Ormai come una bestia. Lisa anche per fuori di s anche se ha paura reagisce violenta)

Lisa - Lasciami! Lasciami! A te non te ne mai importato niente di me! Neanche adesso. Ti fa solo rabbia. E basta! Lasciami! Tanto inutile!

Gianni - Non vero che inutile! La passione? No, carati sei montata, perch t'ha dato in testa... ma ti conosco io, a te! altro che Giulietta e Romeo e il ragazzino che dice le poesie! Tu non sei roba da fidanzatina di Peynet... Puoi fregare lui, ma non me... lo so io quello che ti piace... ma tu te lo ricordi, chi sono io? O te ne sei scordata... vieni qua che ti rinfresco la memoria... (L'afferra e la bacia violento. Lisa cerca di sfuggire)

Lisa - Nooo!

Gianni - Che no? Che no? Vediamo un po' se ti faccio proprio schifo! (La bacia di nuovo) E sta' ferma...

Lisa - Nooo!

Gianni - Te la leggo negli occhi la voglia di fare porcate! (Gianni la stringe, la travolge. Lisa cerca di difendersi, diventa una lotta. Sugli schermi i dettagli) Ferma! Ti conosco io. Ti piace, eh? Altro che Bib, brutta puttana. Guarda che occhi... e non mordere. (Gianni le allenta uno schiaffo. Poi un altro. La butta per terra. Le sopra)

Lisa - No, Gianni! Mi fai male... Non voglio... No! (La lotta si fa brutale. La picchia. una vera violenza)

Gianni - Ti ricorda i bei tempi. Quando facevi la cagna in mezzo alle partuse! Troia!

Lisa - Sto male...

Gianni - Stai male... E quando ti abbattevi in mezzo ai mucchi, stavi bene? Non glielo hai detto questo al ragazzino? un moralista, lui... Non gli piacerebbe... lo conosco bene io... in fondo puro come una conversa... se ti sapesse come sei... cosi mignotta... gli faresti schifo... e che stavi con me, lo sa? Che hai preso i soldi da me, per uscire con lui, per riportarlo a casa, lo sa?

Lisa - Basta ti prego... sto male... ti prego.

Gianni - Un plagio questo t'ha fatto Bib... un plagio. (Lisa si affloscia. Gianni si accanisce)

(Accordi di chitarre. Bib ha in mano una copia di Paris Match di maggio)

Bib - Eri bruna, bella, un trucco impeccabile. Molto elegante, un completo da doposc. Capelli soffici un foulard di traverso, al vento e portavi alto il cartello "Siamo tutti ebrei tedeschi". Appena ti ho visto, quella mattina a Boulevard Saint Michel, ho capito che era tutto sbagliato. Sbagliato anche io, quel mio correre con gli amici a Parigi... quella rivoluzione trasmessa alla televisione come una partita di football. Rivoluzione con le ciglia finte, da boutique, costumi di Cardin... Rivoluzione... in un attimo le facce demoniache delle streghe affamate, cappello frigio e marsigliese, sui cancelli della Bastiglia, e quelle dure delle mugike cattive di odio, contadine vere, quelle si erano cose serie... Ah, la rivoluzione... Parigi, Parigi... l'ala del futuro ci ha sfiorati... e tremavano di paura, i generali, i capi divisione, i direttori di banca, davanti alle televisioni a Boston, a Madrid, a Zurigo... Ma il saggio, vecchio dritto, col suo naso lungo, ha odorato che in quel giuoco, il giocattolo era pi grosso di noi! Sarebbe bastato niente perch la loro paura diventasse terrore e resa... Ahi! Ahi... ma dietro ai nostri cartelli rimasto solo Cardin con le ciglia fnte e Godard con i suoi fazzoletti rossi-La dimensione? Un grande happening riuscito. Poi la paura passata. L'occasione, la grande occasione perduta. E noi? (Scoppia fintamente a piangere). Eeeeh... piangiamo, facciamo pipi a letto... corriamo da mamma... oppure, - (ride e sghignazza) ah, ah... Ride bene chi ride ultimo... Perch qualsiasi cosa nel futuro avvenga, alla fine intervenga la famosissima legge del Menga: chi l'ha preso nel buso se lo tenga... o anche fischi, pernacchie. (Fa pernacchie) Per forse stato meglio. Trattati da ragazzini terribili, tutto li. E forse, forse meglio cosi. Sta a noi dimostrare chi siamo! Siamo uomini o ragazzini? Io voglio essere un uomo... (Musica) Un uomo che cos'? Un uomo, un uomo, che cos'? La,forza di dire di no! La forza di andarsene via! La forza di avere le idee! La forza di vivere male! La forza di rompere tutto! La forza di ricominciare! La forza di sbagliare! Sbagliare Sbagliare Sbagliare! Ma senza accettare! Mai! Eppure... no, scusate... ma ho paura... che... No, di cantare non me la sento... non pi tempo... Sa... di carnevale. Ho l'impressione che tutto sa ancora troppo di carnevale... abbiamo cantato tanto... non ci si pu pi cantare sopra! No. (Bib via) (Entra la madre chiusa ermeticamente in un bagno dimagrante. Il padre la sospinge nel suo bagno a rotelle, come fosse una carrozzina da bambini)

Madre - Iooo! Collettivizzare la fabbrica? Ma voi siete matti! Vi sono proprio venuti i formiconi nel cervello a voi due ma poi perch?

Padre - No, vedi tesoro...

Madre - Perch saremmo i primi? Bei deficienti... No, dico, fammi capire! I primi che mollano... Qui semmai bisogna fa* re di tutto per essere gli ultimi... E noi, per primi, non richiesti?...

Padre - No, guarda amore mio.

Madre - L'amore tuo non guarda niente, caro mio. Socializzare la nostra azienda... Ma sentitelo... come gli salta in mente a Gianni! Come si permette... No, la serpe cresciuta nel seno. Pure il figlio di sinistra... Io poi l'ho sempre detto le idee di sinistra portano iella! Comunisti... Ahh! (Fa le corna)

Padre - Ma no, che c'entra...

Madre - C'entra e come... sempre con Marx qui... socializzare, ma cosa crede? Che davvero la rivoluzione dietro la porta? No, dico, per piacere? Chi l'ha detto che ci sar questa rivoluzione? Tutt'al pi quelli dall'altra parte... quelli fanno benissimo a sostenerlo... fanno la guerra psicologica loro, proprio per i selleroni come voi che ci cascano... E magari se la fanno sotto e socializzano. Figuriamoci! La rivoluzione sociale! Se non la vuol pi nessuno. Neanche gli operai... Anche perch quelli fra colbacchi e facce sempre incacchiate non fanno mica una buona pubblicit all'idea... Difatti caro mio son tornati tutti indietro di corsa! Hai visto De Gaulle, Nixon, persino il Papa con la pillola e loro stessi coi carri armati... No, non cambia niente... Non si rivoluziona niente... Comunque poi, io sto a guardare... perch sulla parola, tipo paradiso, no, non ci credo!

Padre - Ma amore, ragiona...

Madre - Pio, insomma. La fabbrica agli operai, mai! Vengano coi bulldozer a trascinarmi via, perch io non mi muovo! Verr la rivoluzione? Benissimo. Ma quando? In senso storico, sai cinquant'anni sono niente... Un batter di ciglio... Be', a me mi basta quel batter di ciglio li, fatta! Che mi frega. Tanto per i ragazzi non c' problema. Gianni sembra pagato dal Cremlino... Bib peggio di un emissario di Mao. Cavoli loro!

Padre - Mi fai piazzare una parola, perdio!

Madre - E parla se hai qualcosa da dire! Ne dubito, comunque parla! T'ho mica imbavagliato. Per se possibile sintesi, Pio mio, perch il nervo regge poco-

Padre - E ma che maniera di ragionare, amore! Non ascolti mai! Non si pu fare un discorso filato! Interrompi continuamente

Madre - Si, va bene, allora... argomenti, prego...

Padre - Mmm... volevo dire che se tu fossi pi tranquilla, cercherei di spiegarti bene l'idea di Gianni. Perch, sai, lui un puro... e non ha calcolato certe cose... Ci pu essere una strada molto interessante. Studiando la possibilit abbiamo visto che...

vIadre - No dico: mezz'ora di preambolo, ti faccio notare...

Padre - Accidenti! Sei anche maleducata! Basta! Non parlo pi!

Madre - No, dai, va bene, scusa, inferno, Pio!... allora studiando le cose?...

Padre - Insomma il piano di Gianni socializza ma socializzando lascia un sacco di scappatoie. Lui non se ne nemmeno reso conto, ma le prime cose che andrebbero nel calderone della socialit, sarebbero proprio' certe seccature, soprattutto le tasse... capisci... insomma per esempio tutte le previdenze se tu ragioni che la percentuale del fatturato...

Madre - No! Per carit! Non voglio sentire, non voglio sapere... sono robe vostre... io mi chiudo dentro casa, col mio caviale, col mio champagne... anzi, guarda se continuate, io mi faccio anche la moquette di cincill! Vuoi vedere?

Padre - Come sei irragionevole, amore... Irritante.

Madre - E anche peggio, che irritante, guarda. Pazza e carogna. Sono io che sfrutto il popolo, io che affamo l'infanzia, che butto nel fango i vecchi, io che succhio il sangue alle vedove e agli orfani, per stabilito che la cattivona sono io, lasciatemi in pace. Pio, io quella firma per socializzare la fabbrica mai!

Padre - Va be', basta. Ti mander Gianni. Ti parler lui...

Madre - Si, manda Gianni, manda

Gianni - Gianni, eh... anche Gianni crescer. Anche lui un bambino. Giuoca con le riforme sociali, come Bib con la contestazione. Bisogna lasciarli giuocare. Mentre loro giuocano gli anni passano. I cambiamenti sono cose lunghe, la giovinezza breve.

Padre - Maria, delle volte mi fai paura... ma tu mi hai tradito?

Madre - Piooo! No, dico, almeno capire, come ti viene?

Padre - Per parlare con te. tanto che non parliamo noi due. Forse non abbiamo parlato mai. Solo una smitragliata di battute da te tutte spiritose, lo che non piazzo una parola. Ho freddo Maria.

Madre - No, tesoro no. Hai la pressione bassa, fatti portare un plaid. Ma il freddo nell'anima... No, nini. Non t'illudere di trascinarmi nei vaniloqui crepuscolari. Figurati, io cerco solo di dimenticarmi.

Padre - Cretina! Lo sai per esempio che io ti amo ancora.

Madre - Be'? Questo carino. Un filo gerontofilo data la nostra et. Ma insomma, Pio mio...

Padre - Se ti dicessi che io sogno di farmi ibernare?

Madre - Io sono per la cremazione, come la mettiamo?

Padre - Ma insomma. Un attimo di tregua. Affetto. Poggiare la fronte sul tepore fresco e morbido di un seno. La compagna, la cuccia. Uno ha bisogno di calore. Vorrei accucciarmi vicino a te e parlarti. Sfogarmi. Adesso fulminami con un insulto. Figurati. Ma questo vorrei, accucciarmi sotto di te e parlarti per ore.

Madre - Eh, ma io lo so... lo so che questo che vuoi. Ma hai capito male, tesoro. Io non ce la faccio, Pio mio. Te l'ho sempre detto. Prova con le segretarie... io ti perdono, sai... ti perdono... ti perdono. (Escono dall'altro lato della scena) - (Presso il letto di Lisa il dottore e Gianni. Le immagini del dottore alte sugli schermi)

Dottore - Complimenti! di due mesi. Mi posso complimentare? Comunque complimentiamoci, mi complimento e complimenti a lei signora, pardon signorina. Conosce grafici dell'aumento demografico mondiale? E le immagini delle spiagge giapponesi nei giorni di festa? Sono visioni, statistiche, dati agghiaccianti. La scienza studia freneticamente coltivazioni di gamberetti e applicazioni gastronomiche dell'alga marina. La progressione dell'aumento della popolazione mondiale una condanna inesorabile. Qualsiasi persona civile, per equilibrare la dissennata prolificit delle masse sottosviluppate dovrebbe autoporsi un freno in questo senso. Infatti il 20 % progressivo del quoziente di... (Lisa, mentre il dottore continua il suo sproloquio, corre verso la luce uno due tre suoni incantati)

Lisa - Ecco, di nuovo per me il grande richiamo.

Gi dentro il profondo

calda - umida

matematica - schifosa

la macchina meccanica di fabbricazione

travestita da me travestita da lui.

Travestita da amore, piacere

sexybell Giulietta Isotta Incontro.

scattata nel buio del suo mistero.

Ecco lui.

Colpo di coda. Elettrico-vitalit.

Arriva prima degli altri 600.000.000

e penetra nel regno caldo

dove il suo ultimo guizzo-movimento

incontra la sua calda meta-met.

E insieme sono la vita.

Ecco avvenuto il miracolo dentro.

In un angolino basso di me.

Un pezzettino di me grande quanto un'unghia.

Che me, lui, nostro figlio

la vita, Dio.

E tu, che gi eri dentro di me.

Nel nido di me. Cieco di fiducia

e che io ho tradito.

Forse giustamente

forse ingiustamente.

Una piccola operazione. Non c' da preoccuparsi:

Un quarto d'ora. Si raschia via. Proprio una

sciocchezza.

Tu, il tuo sorriso che non c'.

I tuoi occhi che forse sarebbero stati come i miei.

E non ci sono.

Tu, mi avvolgi la gola e me la stringi.

Ma ero cosi convinta di fare bene.

Un figlio senza un padre

un guaio per lui - per me. Un mondo cosi incerto:

tu mi stringi la gola e mi fissi con la tua

faccia che io - assassina - non ho mai fatto

nascere.

Te lo giuro, amore, figlio mio. Questa volta

non tradir.

Ti voglio, figlio... torna con lui, tu che uccisi.

II tuo primo sorriso, sar il perdono!

E tutti gli sbagli che sono io, saranno la tua casa.

Il vento si alza - bisogna tentare di vivere.

- (Torna Lisa al suo posto. Il dottore sta continuando il suo sproloquio)

Dottore - ...progressive del 50-75 %... ma normalmente al singolo sfuggono i significati collettivi. Valutando tutte queste cose dovrei al contrario dispiacermi con la signora, anzi, pardon, signorina... ma, come ho gi accennato in privato, mi complimento... Sono due mesi. Lo lasciano? Malgrado i dati anagrafici scientifici geografici? Perch? Perch nel caso, un quarto d'ora, completamente indolore? La scienza a vostra disposizione. (Esce. Lisa profondamente colpita e cambiata. Gianni teme di aver capito)

Gianni - Che farfuglia? Cosa dice? Che vuol dire?

Lisa - Ci ha avvertiti che sta per venire al mondo un altro figlio di puttana. Inconveniente che si pu ovviare in un quarto d'ora secondo lui...

Gianni - Bambino...

Lisa - Cosa pensi di te, Gianni? Quello che hai fatto prima... Come lo vedi adesso... Come gliela racconterai questa storia ai tuoi nipotini da vecchio? C'era una volta il nonno che violentava una ragazza incinta di suo fratello... Ma non era importante perch tanto quella ragazza era una poco di buono in fondo e allora...

Gianni - Ti prego, Lisa... Ti prego... Non bloccarmi su questo adesso... Io non sono questa cosa... Andiamo... Non il bruto che strappa i vestiti e ti violenta, che cavolo! Io rispetto tutti. Vado dentro casa fino dell'ultimo dei miei operai, per capire, a conoscere i figli... perch lo rispetto... e con te... non so che mi succede Lisa... non mi riconosco... Un attacco... gelosia, credo. Io non so che darei adesso per non averlo fatto... inutile recriminare... tu stai poco bene... ora bisogna pensare a te... sta' tranquilla io ti star vicino. Qualsiasi cosa tu possa aver bisogno.

Lisa - No, caro, no... non dire niente... riconosco il tono... decidi tu, fa tu... come l'altra volta...

Gianni - Sei ingiusta. Quella fu una decisione che prendesti tu, da sola... io... ero li, potevi contare su di me... per quello che serviva...

Lisa - Un padre per il bambino! Ecco quello che serviva. Ma per carit! Io venivo da cose troppo brutte. No, lo so. Hai ragione... avevi perfettamente ragione. Chiss chi era il padre, no?... Non ci si pigliano gli avanzi di un altro... che devi aver pensato eh? Un figlio di partuse... chi era mio figlio per te? Peggio di un figlio di nessuno. Tu lo vedevi figlio del reggimento, il mio bambino... Dillo... (Piange)

Gianni - Lisa... Lisa... Calmati. Tu non ti senti bene... Non pensarci adesso. Dopo, pi tardi, quando ti sentirai meglio, con la mente chiara...

Lisa - Non c' bisogno di pensare questa volta. Questa volta so chi il padre. Bib. Tu non c'entri, sta' tranquillo,I sei fuori causa. E non ti devi preoccupare di niente. Tanto ho gi deciso tutto.

Gianni - (dopo una pausa) Perch Bib, Lisa?

Lisa - Perch Bib!

Gianni - E perch? E io? Che sarebbe mettermi da parte come un asciugamano bagnato? Io ci sono! Ci sono stato a letto con te! Io, di sicuro... Anche volendo escludere eventuali altri!

Lisa - Noo! Non ci sono altri... ecco! E tu... (Traffica. Tira fuori un calendario) L'ultima volta che sei venuto da me, stata quella domenica, quando mi hai portato la macchina! Ecco. Controlla la data dei miei periodi segnata con la pallina rossa: "Giorno da ricordare". Mi dispiace. figlio di Bib. E poi non mi importa proprio niente se ci credi o no. Non m'importa di quello che pensi. Da te voglio una cosa sola. Vederti sparire. (Gianni si sta grattando, ormai quando lo fa cerca di nascondersi come fosse una cosa oscena, la fissa. Ma non riesce a dominare il prurito. Esce. Con uno scatto si gratta violentemente. Si avvicina il dottore)

Dottore - Allora? Credi che la signorina desideri...

Gianni - No... Lo vuole tenere...

Dottore - C' ancora tempo per convincerla... insomma, io sono a disposizione... e tu?... la tua dermatite peggiora. Dovresti deciderti a curarti davvero. Non mandarmi al diavolo, ma perch non ti affidi con fiducia.

Gianni - Che mi sento?

Dottore - No, e no, sei tu che devi dire a me che ti senti... (Gianni si sfoga nella corsa dei suoi pensieri)

Gianni - Eh gi... ti piacerebbe, eh, imbecille in camice bianco, un bel carachiri e plluff... tutte le viscere sul tavolino... e tu che studi col tuo occhialino... una bella sciorinata di biancheria sporca, i meandri dell'anima dei precordi del subconscio e del conscio e dell'io e del uperio... che poi proprio carino... un caso da pernacchie dal ridicolo... roba neanche da Rider's Digest... Peggio... fumetti... e di second'ordine! C'era una casa, Dottor Sigmund... la caa simboleggia la donna e la madre. L'Eros. E un albero alto lungo... Un cipresso... simbolo del membro maschile quindi della mia virilit... E il mare lontano... la purificazione... Lisa fa l'amore con Bib e a lui gli vuole bene mentre a me no!... Come la mamma... Persino pap, quando se lo guarda come un innamorato. (Cambia ancora) Mia era essa. Creatura mia. Puttana era, drogata e meschina e la salvai, la vestii, la nutrii. Cosa mia... E connuto come fraterne me fece. Ora pregna ! (Torna se stesso) Il ridicolo... Io a Bib gli voglio bene davvero... che vuol dire... davvero cosi imbecille... Andiamo. Perch quest'astio contro di lui... come se davvero volesse lui strapparmi tutto, dalla madre, alla bandiera di un mondo migliore, ma io lo so... un ragazzino pazzo... giuoca! Di tutto questo non ne sa niente... non gliene frega niente... Per il figlio, no! Che cavolo, il figlio non lo mollo. (Torna al dottore) Sai che ti dico dottore. Non mi fido di te! Non ci credo a te! Lo stregone, voglio lo stregone! Tu mi hai rotto i coglioni, dottore! (Esce)

Dottore - Un'altra volta? Ma Gianni sta poco bene quel ragazzo!

(Entra triste Bib. Lisa cerca di farsi coraggio, di scherzare, ma Bib non abbocca)

Bib - Sono venuto qui per rilassarmi! E tu non cominciare a rompere le scatole.

Lisa - Sei impazzito! Se non ho detto neanche una parola! Sei proprio un mostro! Non ho fatto niente...

Bib - ... non desidero subire stimoli sensori di nessun tipo. Un poveraccio non pu concentrarsi- in pace.

Lisa - Almeno saluta, no?

Bib - Heil Hitler!

Lisa - Cretino! (Ride) Va be', ti lascio in pace... concentrati... su che ti concentri, poi...

Bib - Sul concetto di uomo gruppo.

Lisa - Ma che quest'uomo gruppo?... Si pu sapere, o un segreto...

Bib - ...l'uomo gruppo l'uomo nuovo con concetto di etica collettiva. Chiaro?

Lisa - Eeeh!

Bib - Ci riflettevo mentre salivo da te, ipnotizzato dalle chiappone dondolanti della cicciona del piano di sopra... Ho scoperto che quel sederone oscillante mi stimola la concentrazione... Perch io mi sto distaccando completamente dal concetto uomo-gruppo e per di pi vengo sempre qui da te... troppo. Ho fatto tanto per perdere certe abitudini e disancorarmi... non vorrei scivolare in un rimpasto uterino con te. C' una mela?

Lisa - Che vuol dire? Mi stai mollando?

Bib - Ho fame... no, io mi limito solo ad analizzare.

Lisa - Ma che analizzare... Oh, se hai tutti questi dubbi vattene pure, perch a me mi fai un piacere, se mi molli, che ti credi?... L'uomo-gruppo e i problemi... certo, ma in saccoccia me la piglio io, perch noi che ancora invece siamo cretini, normali, abbiamo un sacco di grane. Ci servono i soldi, il lavoro... qui si deve pagare la luce, il gas... tu, con l'etica di gruppo te ne freghi. Ah, andiamo proprio bene... ho preso proprio una bella strada io con te...

Bib - Bomba palle, bum, bum bum... t'ha detto male piccola... va bene, va sopportiamo insieme' impazientemente. (Le si avvicina l'abbraccia. Lisa lo scansa)

Lisa - Stai troppo con me. Ti vedo neanche due ore al giorno...

Bib - Ma te lo vuoi ficcare nella zucca che hai avuto la dabbenaggine di legarti a una personcina protesa verso altri problemi?

Lisa - Certo! La rottura! Figurati! Bella rottura davvero!

Bib - Capito. Brutta giornata. Sei noiosissima oggi! Non c' neanche una mela... Lasciamo perdere, va, ci vediamo domani... Ciao. (Si avvia per andare)

Lisa - Si vattene, meglio... (Scoppia a piangere) Bib-! (Lo chiama come una bambina) Sono innamorata di te... (Si ritira in un angolo a piangere. Bib le si avvicina un po' imbarazzato, affettuoso)

Bib - Il minimo che ti poteva capitare... lo vedi, come sei condizionata... che fai... non piangerai mica. (Si abbracciano casti, teneri)

Bib - Sono cose che dovrebbero dare piacere, serenit... L'amore! Non piangere. Lo vedi com' sbagliato.

Lisa - Ma che serenit, se a te non te ne importa niente... mi fai una rabbia quando mi dici che ti sono simpatica... Vorrei esserti antipaticissima... Ma che non potessi fare a meno di me... Invece gi trovi che t'impegno troppo cosi... Capirai...

Bib - (canta) Le sue lacrime sono perle d'oro...

Lisa - E piantala di prendermi in giro. Vattene via che meglio. Una volta per tutte, ma subito! In fretta.

Bib - Non "me ne vado per niente... per prometti, primo, che non rompi le scatole, secondo che fai provvista di mele e terzo che d'ora in poi verr accolto con danze afrocubane sexy, ventri tremebondi e anche vogliose, senn che odalisca sei?

Lisa - Va be'... Va be'... Oh, scusa, dimmi una cosa: nella vostra programmazione con i bambini come la mettete? Si affogano nel secchio appena nati, o si spediscono da Mao? Tanto per regolarmi... (Bib la guarda. Lisa lo guarda. un momento intimo profondo, una domanda a cui lei risponde. Bib la abbraccia)

Bib - Ecco com'. Che paura, Lisa... Sapessi che sento... profondo, naturale viscerale! Che paura! Ma bella, porco cane. Mi sento perduto. Un figlio! E tutto lontano, vale meno mentre non dovrebbe! Tutto dovrebbe legarsi intimamente a lui. Ci si legher. Dopo! Ma adesso lontano. Resta solo questa gran paura, bella la voglia... Io non resisto... divento tutto quello che odio, ma non resisto... ho voglia di dirti che ti amo. Sono innamorato di te, sono felice. Che pena! Sono felice... un figlio mio... vomitoso ma proprio cosi che sento. Ma quanta forza mi ci vorrebbe se un giorno dovessi resistere e colpissero lui, mio figlio. Oh, Lisa. Sai che non ti poteva capitare niente di peggio. Con un colpo siamo fregati in tre... Lu che non c'era e ora c'. Io e anche te. Che stai per generare il figlio di un matto... Porco cane! Che macello! All'inferno! dolce panna con le ciliegine ma che devo fare? Vent'anni e guai a chi mi dice beato te! E sono innamorato come un coglioncione... (Urla) Dovete saperlo amici. straordinaria, cretina, integrata... Niente d'interessante. L'unica volta che ho provato a farle leggere uno scritto di Marcuse si addormentata! Ma io l'amo e sono felice... Felice... Che schifo! Il suo ombelico il centro del mondo! Che vergogna! Una scemenza che fanno tutti i giorni, tutte le donnette del mondo. Ma lei... lei lo fa per me. L'ha fatto con me. nostro. Faccio schifo! L'amo! Sono proprio felice e non dovrei, perch tre quarti del mondo muore di fame strozzato dalle spire di una struttura mostruosa. (Improvvisamente grande e festoso abbaiare di cani. Padre e madre arrivano agitati)

Madre - Be'? Sembrano impazziti.

Padre - Che succede?

Madre - lui! Ma certo! Che imbecille che sei Pio... Bib... Per chi vuoi che impazziscano cosi... tornato,.. Oh... mi raccomando, non rompergli le scatole. (L'abbaiare cresce. Tutto un mondo di giuochi e di allegria che passa. Vetri rotti)

Padre -"Ma... Bib... Ma guarda!... Guarda che disastro... ha rotto la vetrata delle serre...

Madre - Finalmente! Mi sembrava cent'anni che nessuno rompesse pi niente qui dentro! (Urla dietro a Bib) Non sulle begonie! Mascalzone! Ecco. Lo sapevo. Si precipitato proprio sulle begonie. Il solito figlio di puttana!

Lisa - Permesso... - (Avanza un po' imbarazzata e in soggezione. Ma si d un tono)

Padre - Prego, si accomodi, signorina...

Madre - E tu chi sei, tesoro?

Lisa - Sto con Bib... Non oso entrare, ho le scarpe piene di terra. Il pazzo mi ha trascinato per il giardino... C' la distruzione della moquette...

Madre - Oh,, figurati... L'importante che non nasconda bottiglie Molotov. Sai con gli amici di Bib c' da aspettarsi di tutto... Vieni qui, fatti vedere.

Lisa - Mi chiamo Lrla.

Madre - ... Ah, Dio sia benedetto, porti le ciglia finte, allora sei una persona normale... Oh, Lisa... Ma si, certo... Lisa. Gianni me l'aveva detto di te. Ringraziala Pio, dobbiamo a lei, credo, se Bib qui...

Lisa - La prego, signora... lui non sa niente. Credo non si ricordi neppure che conoscevo Gianni prima. E poi... per carit... E voluto venire lui... stata un'idea sua... se solo sospettasse... che io... in qualche modo... Non bisogna neanche accennare... La prego...

Madre - Ma certo... Lisa? Non c' da aver paura. Non sapr niente. Ma tu sorridi. Finir col fargli venire i vermi a quelle povere bestie.

Lisa - Era molto contento, sa... appena iia passato il cancello ha cominciato a correre come un bambino. Non l'avevo mai visto cosi. Lo credo, un posto meraviglioso, questo. Non credevo neanche che ci fossero dei fiori tanto grandi...

Madre - E difatti non ci sono pi, perch li ha distrutti subito. (Entra ridendo Bib. tutto sudato)

Bib - Li avete rovinati i cani... sono diventati dei ciccioni... come te mamma.

Madre - Ecco bravo. Carino come saluto. Be', finalmente ti fai vedere... mi toccher ordinare dei sandwiches di vitello grasso per festeggiare il ritorno del fgliuol prodigo... Su, da' bacio... Mmmm, tutto sudato figlio mio...

Bib - (va a baciare la madre. Vede Lisa) Ah, tu sei qui... gi tutto fatto, la conoscete? Dovete ringraziarla. lei che mi mantiene...

Padre - Che cosa fa?

Bib - Si, mi d da mangiare... mi nutre. Tipo macr.

Padre - Ma stai scherzando spero...

Madre - Figurati se scherza... adesso fa il suo show, poi gli passa...

Bib - Perch, scusa? Io non ho mica dei complessi. cosi, pap, la poverina, innamorata pazza, si strappa i bocconi di bocca per nutrirmi, e io vvo alle sue spalle come un pappone.

Lisa - Che cretino! proprio matto... dai...

Padre - No, signorina... non vorrei che scherzando dicesse la verit... su certi argomenti...

Madre - Pioooooo... Ma dai anche tu! Caschi ancora nelle trappole di Bib! Andiamo... una volta che viene a casa tanto inutile lo sai... bisognava picchiarlo da piccolo, ormai... Facciamocene una ragione... bevete qualcosa, ragazzi?

Bib - Pap! Ritira gi quelle sopracciglia. Per me la faccia di pap sulla dignit offesa irresistibile.

Padre - Eh no, caro... certe battute non mi divertono affatto. Sissignore per me la parola dignit ha ancora un senso.

Madre - Ragazzi, bevete qualcosa! E bevete, cosi cambiamo discorso!

Lisa - Grazie... io ho una sete. C' una coca-cola,?

Bib - Scherzi? In casa del re del frigo? A prof ^ito pap come mai non sei in fabbrica a quest'ora?

Padre - Stavo per andarci... Ma vederti qui... Be', non me l'aspettavo... insomma mi fa piacere. Ma scusa, perch ha detto quella cosa? Io non posso mica lasciar perdere cosi una...

Madre - Pio! Mi butto nel lago! Allora... Bib?... Hai visto qui... abbiamo fatto qualche lavoretto? Be'? che ti pare? Ti piace?

Lisa - Io non so com'era prima, ma adesso divino... questa cosa qui assolutamente il massimo! (Indica un plafone luminoso o qualcosa di strano nell'arredamento)

Bib - La gratti dove le prude, alla mammina. E lei personalmente, che cura l'arredamento. Su questo argomento vanitosa come una scimmia...

Madre - carino dove vivi tu, con tutta quella plastica. Sembra la sala di controllo d una fabbrica di preservativi!

Padre - Maria!!! C' la signorina!

Lisa - (ride) Ma no...

Bib - Sentito maman... tipo scaricatore... e con delle visioni dantesche... sala controllo preservativi! Figurati. Neanche esiste...

Madre - Ah! No? Poi Lisa non si scandalizza? Sembra intelligente... Sar l'et, ma io trovo che la volgarit un grande conforto. spagnola.

Bib - Chi spagnola?

Madre - Questa cosa qui tesoro, e chi? (Indica la cosa indicata prima da Lisa)

Lisa - Io cerco di far finta di niente, ma lo sa che questa la casa pi bella che abbia mai visto! Credevo ci fossero solo al cinema cosi... E poi quel parco. Le piscine, le serre.

Bib - Ohhhh! Ohhh... non ti montare la testa tu... siamo qui solo per fare un tuffo in piscina e si va via subito. (Improvvisamente inaspettatamente il padre afferra qualcosa tipo portacenere e lo sbatte violentemente. Urla)

Padre - Io voglio parlare! (L'urlo e il rumore creano una pausa di sorpresa in tutti)

Madre - Pio...

Padre - Zitta tu! No! Scusate ma io non sopporto pi se no scoppio!

Madre - Mi sembri bell'e scoppiato!

Padre - Insomma sono un padre, perdio! andato va di casa da sei mesi! Sento dire cose dell'altro mondo! Che fa il rivoluzionario, che va in galera, adesso che fa addirittura il mantenuto e mi si impone di tacere! Ma che maniera ! Col complesso di dire una parola! Non lo accetto! Che mondo diventato questo se un padre non osa nemmeno pi parlare con un figlio? Bib, voglio parlare con te! Oh! (Pausa)

Madre - Be', proprio paura.

Bib - Ma pap, tu puoi parlarci quando vuoi con me. Parla, ti ascolto. (J7 padre si trova ad avere conquistato il silenzio. Tutti lo guardano e aspettano. Circola cercando d'impostare il suo intervento. la sua grossa occasione. Realizza subito di essersi cacciato in una grana. Pausa)

Padre - Innanzitutto voglio dichiararti che io ho il massimo rispetto per i tuoi principi e le tue idee... il massimo rispetto...

Bib - Grazie.

Padre - Tua madre mi dice sempre che tu mi vedi come un vecchio rincoglionito, e forse lo sar anche. Certo... non sono pi fresco di testa, come una volta... Logora, che ti credi? Tutti questi anni. L'azienda non uno scherzo. Io non ho fatto mica l'industriale sulle sedie dei consigli di amministrazione... Io ho affrontato la lotta buttandomici dentro... Eh, altrimenti le cose adesso non starebbero mica cosi... quando presi l'azienda in mano io, stava tutto andando a

rotoli...

Madre - Ma Pio mio...

Padre - Lasciami parlare con mio figlio, tu, perdio. Vattene se non vuoi sentire! Che stavo dicendo?...

Bib - Dicevi di quando hai cominciato... ma io lo so pap...

Padre - Lo sai?... Che sai? Eh, era un brutto periodo quello... Non lo puoi sapere... Che era? Il 37, 38... tutta l'Europa bolliva come una pentola... le guerre erano dietro la porta... e col fascismo, la politica aziendale, al di fuori di. certi giri, non era un giuoco... mi ricordo una mattina... cos'era?... giugno... no, aprile!

Madre - Eh, no! Pio! Scherziamo! Inchiodarci qui con una crisi di arteriosclerosi e ammollarci tutta la storia patria! E con i dettagli! Addirittura una mattina di primavera. Eh no, tesoro! Scrvi un libro...

Bib - Momento, mamma, se vuole, fallo parlare! Va avanti, pap... racconta... allora... quella mattina di aprile?

Padre - No... no, ha ragione lei, l'ho presa larga... ma da tanto che volevo parlarti... Hai ragione... che c'entra?... che c' un momento della vita, che le proprie esperienze sembrano importantissime, e avresti voglia di raccontarle ai tuoi figli... per passargliele, perch se ne servano anche loro.,, anzi. In realt hai solo aspettato che crescessero per potergliele raccontare. E invece, quando sono cresciuti... Nessuno ha voglia di sentirle, tu sei solo un rompiscatole in cerca di vittime! Ma questo non c'entra Lisa... Come mi guarda? Le sembro un matto anch'io?

Lisa - Per carit... io poi ai matti ci sono abituata... piuttosto meglio che io vada a fare un giretto e vi lascio parlare in pace...

Padre - No, no... voglio parlare anche con lei... io ho bisogno di chiarire...

Madre - Ancora Pio!

Padre - Ti scongiuro, ti scongiuro! Una volta tanto non mi interrompere, Maria.

Madre - Ma un filo di autocritica, limita la logorrea! Non parlarti sotto per ore! Lo so che parlare la tua nevrosi ma...

Bib - Buoni... buoni, pap, su, parla con me, ti ascolto...

Padre - Niente... Non so... solo che nella vostra lotta io ci credo. Ecco. Questo volevo dirti. E vorrei saperne di pi-proprio perch ci credo... voglio dire che malgrado certi inevitabili inserimenti cialtroneschi, io credo nella spinta sana della contestazione globale... ecco globale, magari perlomeno pericolosa, ma la contestazione... (Bib sorride) Be'? Ti faccio ridere?

Madre - Te l'avevo detto di lasciar perdere!

Lisa - Che cafone Bib!

Bib - Ma no, non ti sto mica prendendo in giro, pap, non per te, proprio per la contestazione globale. Voglio dire le parole. Per come si consumano le parole. Come gli strofinacci che, quando li compri nuovi, sono bellissimi, colorati, poi, appena li adoperi un po', diventano subito stracci vecchi da buttar via!

Madre - Che 'sta botta lirica?

Bib - No, che non c' niente da fare, la contestazione globale proprio una cosa finita.

Padre - Perch ne parlo io? E che sono un lanciafiamme? Attila? Appena tocco una cosa io subito da buttare!

Bib - Non te, non te... non le idee... io dico delle parole... Il consumo diventato rapidissimo. Non te ne sei accorto? Prova a dire: Vietnam... Guevara... senti? Sembra roba di un secolo fa.

Padre - Be'... certo che se ne parlato tanto...

Bib - Appunto... questa la forza vera, profonda della deviazione a cui ci ha educato la civilt dei consumi. Sono cavoli a far resistere l'immagine dei bambini bruciati dal napalm su una parola come: Vietnam. La parola stata troppo usata... e quando le parole si adoperano troppo, passano di moda e sembra che invecchi anche il concetto che hanno in loro...

Madre - Eh, la gente si annoia, caro mio... fa in fretta ad annoiarsi... di tutto.

Bib - Eh gi... l'hanno capito bene, quelli l. Infatti lasciano che tutti giochino con le parole. E con la televisione i giornali gli slogans... lo sanno che cosi tutto si squacquera, pei'de di realt e si scarica prima di diventare azione. Bisognerebbe stare zitti e fare...

Madre - Oh, e questo fare che sarebbe?

Bib - Mah... non lo so! Lo sapessi... per esempio dare fuoco alla villa... Che ne diresti pap? Dici che credi alla contestazione. Diamo fuoco alla villa. Brucia pap, brucia!

Lisa - E smettila. Fa lo spiritoso, ma dovevate vederlo... quando entrato in giardino aveva tutte le stelline che gii scivolavano gi dagli occhi...

Bib - Certo! Credi che non mi piaccia qui! Figurati! Sarebbe la sede ideale per una bella casa di riposo per contestatari! Pap dato che sei simpatizzante perch non fai una

donazione...

Padre - Dillo alla mamma.

Madre - Certo! Piuttosto alla villa do fuoco io! (In un angolo del palcoscenico Gianni. Gianni avanza)

Gianni - Ecco il momento! Il mio cuore sulla punta della spada! Suerte che il toro nero e forte! Una bella grattata e via! (Gianni si gratta. Ormai le sue croste sono evidenti sotto i cerotti si sente tutta la disperazione nervosa che gli provoca la famiglia riunita. Nasconde - con uno sforzo visibile - tutto sotto un sorriso estremamente cordiale) Che cos' che vuoi bruciare, mamma? Ah, ecco, c' Bib... E grazie. Oh, non sei neanche arrivato e gi si parla d'incendi? Chiamo i pompieri?...

Madre - Hai visto che sorpresa?

Gianni - Lisa... proprio una bella sorpresa... come stai? Chi se l'aspettava la rentre della pecorella smarrita...

Bib - Oh, oh, addirittura come un abbacchio pronto al sacrificio? Benissimo. Mamma col vitello grasso, tu colla pecorella... Oh, ma che Natale? Uno pu passare un momento da casa senza compromettersi? Che ambientaccio!

Gianni - Ah, ma sei solo di passaggio... pardon... m'ero illuso che ti fossi svegliato. Non sei stanco di fare il guerrigliero nei garage... Scusate. Argomento Tab. Fatti personali... Comunque sono felice che ci sia Lisa, qui... Era ora che la conosceste ormai... come andata la presentazione a corte?

Madre - Bene. Era a posto. Con le unghie pulite, i capelli in ordine, non ha neppure fatto pipi per terra. Che villano. Lisa non lasciarti prendere in giro da quei due ragazzacci...

Padre - Da non credere... come ai vecchi tempi... ma pensa... tutti insieme. Mi sembra incredibile che siamo qui tutti insieme. Non so, un passante ignaro potrebbe prenderci anche per una famiglia normale! Mi' fa un certo effetto... mi viene voglia di berci sopra... (Va a prendersi un whisky nel frigo)

Bib - Perch Gianni?

Gianni - Cosa caro?

Bib - Perch hai detto che era ora ormai che conoscessero Lisa...

Gianni - Perch un personaggetto importante... No?

Lisa - Smettila Gianni... mi prende in giro... scherza...

Gianni - No, non scherzo affatto Lisa. Sono veramente contento che mamma e pap ti abbiano conosciuto... tu sei importante e diventerai sempre pi importante... importantissima...

Bib - Ma che gli hai raccontato, Lisa?

Lisa - Io?... niente...

Padre - Scusa Maria... Prendendo il whisky devo essermi distratto un momento... di che parlano?

Madre - Non si sa Pio... per ora non si capisce... non si sa, si capiranno loro...

Bib - No, io non capisco un accidente.

Lisa - Era Gianni che scherzava, credo... diglielo Gianni, che non c' niente... che scherzi. Si diverte solo a mettermi in imbarazzo...

Gianni - Perch imbarazzo? Potr essere contento che tu sia qui, no? Insomma Lisa vi piace? Questo importante... credo anche che dobbiamo ringraziarla... Dobbiamo a lei l'onore della visita.

Lisa - Ma che dici? Ha deciso lui... Bib hai deciso tu venire no? Io non ti ho detto niente...

Bib - Perch? Cosa avresti dovuto dirmi. Scusa, Gianni. Cosa sono questi giuochi cinesi... stai creando intorno un'atmosfera di mistero... cos'? Lisa che mi porta qui. Lisa che diventer sempre pi importante?... che vuol dire 'sta roba?... C' una puzza d'incastro...

Madre - Incastro come, scusa?

Bib - Una congiura familiare...

Madre - No, guarda, adesso dai proprio i numeri. Frena quella macchinetta che hai in testa. Io non so Gianni... ma noi per quanto ci riguarda non intendiamo proprio incastrare nessuno... vero Pio?

Pio - Io, scusate non seguo... che succede?

Bib - No, perch le vie del Signore sono infinite... so benissimo che, per affetto, gradireste molto un mio rientro definitivo nel dan... e siccome tutti i mezzi sono buoni... non vorrei essermi cresciuto in seno una specie di Mata Hari senza saperlo... Eh, Lisa? Cosa sono tutti questi combini con Gianni?

Gianni - Senti Bib, questa casa tua e siamo tutti a braccia aperte per accoglierti, ma non esagerare... tu nel nostro affetto adesso ci vedi addirittura congiure terribili... Ridimensiona. Sei liberissimo e fa quello che ti pare. Per me ci puoi anche fare il nido nei tuoi garage se proprio ci tieni... da parte mia io per ringrazio Lisa, perch sono sicuro che se lei ha fatto qualcosa per farti venire qui lo ha fatto per farmi piacere... perch certo, io glielo avevo chiesto.

Bib - Ah.

Lisa - No, Bib... non e vero...

Gianni - Che c' di male, Lisa... Non c' proprio niente da vergognarsi...

Bib - Ha ragione Lisa. Che c' di male? Una visitina a casa... un pensierino affettuoso... Oh, e sarebbe per questo che Lisa un personaggio importantissimo e mamma e pap dovevano conoscerla? Come agente segreto in missione speciale?

Gianni - Non ti eccitare e lascia in pace Lisa.

Lisa - Non ho bisogno di essere difesa da te! Bib senti...

Bib - No, fatemi capire... perch il tono da presentazione a corte di Gianni impegnativo... Cosa grossa, tipo cerimonia ufficiale. Com' il piano? Perch magari qui avete combinato tutto un bel romanzone. Pure col finale a fiori d'arancio, o sbaglio, Lisa?

Lisa - No, Bib...

Madre - Non vi state eccitando troppo ragazzi?

Gianni - Bib che dice sciocchezze. Tutto perch io sono contento che Lisa sia qui. Certo che sono contento. Perch anche se ti sembro un idiota borghese, io trovo giusto, malgrado tutto, che un padre e una madre vedano almeno in faccia la ragazza che sposer il loro figlio!

Madre - Sposer... Ah... Be', buono a sapersi...

Padre - Bib... perch non ce lo hai detto...

Bib - Perch non c'era proprio niente da dire. Scusa Gianni com' la cosa? Gliel'hai detto tu, Lisa?. Di chi questa trovata?

Lisa - Non vero! (Si butta su Gianni) E diglielo che non vero! Che io non t'ho detto niente... non dargli retta Bib! Lo fa apposta. Tutto da s... io non mi sono mai sognata... te lo giuro.

Bib - No, no, non mi sta bene, per quanto di fantasia, io non ci credo che Gianni tutta questa storia se la sia inventata da solo, vero?... mi fai capire per piacere...

Gianni - Guarda, che questo tono non mi piace... pensa quello che ti pare, ma fatti i fatti tuoi...

Bib - Non ho capito... saranno fatti miei... parli del mio matrimonio...-

Gianni - Del tuo? No caro, io parlavo del mio!

Madre - No, un momento, Gianni. Perch qui si diventa matti...

Padre - Maria...

Madre - Scusa Pio, sto gi cercando di capire io...

Lisa - Non hai detto sul serio vero?

Gianni - Si, Lisa... non pensavo certo di doverlo dire in questo modo plateale, ma cosi... Credevo che tu l'avessi capito, Lisa... su non fate quelle facce. Sono occasioni in cui normalmente si stappa lo champagne, no?

Padre - Gianni, vuoi scherzare?

Gianni - ...Lo so, pap, tu avresti preferito che io sposassi un bel capitale, magari un'industria gemella... io preferisco che mia moglie sia una ragazza come Lisa... Ha molto senso degli affari, sai... Figurati che quando le ho chiesto di riportare Bib a casa ho dovuto prometterle il cabriolet... Senn...

Lisa - Vigliacco... vigliacco... Bib... questa cosa orrenda che sta dicendo... che mi sta facendo... non vera... non so che gli ha preso...

Gianni - Perch? Non ti ho regalato il cabriolet?...

Lisa - Nooo... non c'entra... si, ma l'ho venduto subito... perch i soldi... (Bib volta gelido le spalle a Lisa)

Bib - Mamma, ma quand' che hai cambiato l'arredamento qui... Non c'era quella bella vetrata liberty? Come mai ti sei decisa per l'arte moderna?

Lisa - Bib!... ti prego... non fare cosi... mi devi ascoltare... Io sono vera... quella che conosci tu...

Gianni - Lisa... lascialo perdere... non ti capisco.

Madre - Bib...

Lisa - Ti scongiuro... ti scongiuro... Non c'entro con queste porcherie...

Bib - Per non venuto male... i colori sono belli...

Gianni - Be', mamma... dato che Bib s'interessa d'arredamento... aprigliela quella boutique...

Bib - (si volta come una iena, ma si domina. Canta Albinoni) Laralaralararaaaaaaaaaaaa... stoni, Gianni... come hai sempre stonato tu... il fratellino maggiore serio bravo impegnato... Un giorno crollerai e di te non rimarr che un mucchietto di cenere... ecco che cos'era quel malessere... quel fastidio che sentivo in fondo a tutta questa storia... Era il puzzo della gran merda schifo, nel quale stavo cascando come una mosca...

Lisa - Bib...

Bib - No. Zitta. Lisa... non devi assolutamente pensare che io ce l'abbia con te... molto meglio cosi, per me... fortuna... tanto cosa credi? Ero io che non andavo. Proprio io che mi stavo lasciando andare a qualcosa che avrei finito con l'odiare. Parlo di me stesso... un imbecille che mi stava nascendo dentro... viscerale! Ah, non preoccuparti proprio. Figurati... Campo aperto a tutto... Per capire... questo si, perch mi preoccupi Lisa. Perch tu per agganciarmi in questa storia gli hai dato sotto... se no, lo sapevi che per me sarebbe rimasto un giuoco... Che stupido... io gi stavo coi violini... Sono corso qui a portarla a mamma... ventre, utero, visceri e lombi... ma pensa che stronzo! No, fammi capire perch la signorina, qui diceva di aspettare anche un figlio, mio naturalmente... E il bambino che era Lisa? Un tocco di colore, la molla per riportarmi a casa o che?

Lisa - (scoppia) Nooo! Il figlio vero!

Gianni - Ma mio! Il figlio mo!

Bib - Perfetto!

Lisa - Nooooo!

Madre - Gianni... Gianni... ma che state dicendo?

Lisa - Noooo!

Gianni - Il figlio mio e non me lo faccio portare via da nessuno!

Bib - Ah per me tienteli tutti e due e auguri... (Si strappa di dosso Lisa che gli si aggrappava e la butta su Gianni. Lisa ha un urlo bestiale. Una feroce crisi. una pazza. Gianni tenta di fermarla. Lisa sbatte come una menade. Urla, si graffia, nella sua crisi di follia. Il padre e Gianni cercano di bloccarla. La madre invece si strania nel suo problema)

Bib - (uscendo canta) Ciao, bella ciao, bella ciao! (Via)

Lisa - Bib! Non andare via... Bib...

Madre - Non agitarti Pio... Bib andato... via... Il ragazzo... il mio ragazzo... andato... (Viene avanti)

Via... via...

Cosi scappa va.

Lontano da me,

la parte migliore

di me.

Il ragazzo.

Occhi di mare.

Di mare. Di mare. D mare.

Che mare c'era.

Lucente, grande.

Intorno a noi... ricordi Pio?

E com'era piccola

quella barca.

E che bei denti bianchi

quando sorridevi, Pio.

Un lampo di sorriso.

E ancora credevo

nell'uomo forte

che scaricava la sua forza

amore dentro di me.

Noi piccolissimi vivi.

In quel mare grande

con tutto il regalo

della luce

che ci portava il sole

grande

sorgendo su quel mare

grande

grande.

Di quel momento

perfetto.

Lui.

la prova

col suo carico

di giovinezza.

In cerca di un senso

ad ali spiegate

con il piombo

dei tradimenti

delle delusioni

che gli cominciano a pesare.

Lui, che non accetta.

E rifiuta

e volta le spalle

a denti stretti

che senso ha

che senso avr senza di lui

questo amore che cerca il bene

facendo il male.

Padre - Maria... Maria... ma che sta succedendo ai nostri ragazzi?... ho paura... dammi la mano...

Madre - No, Pio, no... non mi toccare.

Padre - Perch? Maria? Dovremmo stare uniti noi due. Forse colpa nostra. Ho paura Maria. Mi sembra di avere sbagliato tutto. Com' che dovrebbe andare tutto bene, e invece non va bene niente? Eppure gliela abbiamo data una vita migliore. Almeno a loro due. Perch non funziona? Niente funziona. Solo il frigidaire... quelli sono perfetti e saranno sempre pi perfetti... dovresti vedere il modello Super Apollo, allo studio. un miracolo di armonia e di praticit. Ha un friser enorme. Bianco. Asettico. Blocca ogni forma di vita. Cristallizza il tempo... la felicit...

Madre - Va al diavolo Pio! Sono stanca. Vado nella tana. Fa che non mi disturbino... voglio stare al buio. Aspettare in pace.

Padre - Aspettare che cosa?

Madre - Che ne so. Quello che verr: un massaggiatore. Il domani. Il male quello segreto che forse ci portiamo tutti. E che ci rode dentro.

Padre - Ma che dici! Che male segreto! Perch mi vuoi spaventare. Io sto benissimo.

Madre - Sei sicuro, Pio? (Va via)

Padre - Che vuoi dire?... io sto benissimo... benissimo... Almeno credo... Ma che succede? Perch non combina pi niente? Tutti male! Che vuol dire? Non c' pi logica. In fabbrica. In fabbrica. A ritrovarsi. Fra i miei amici frigo... (Uscendo, indugia davanti al piccolo frigo da salotto) Pero-belle proporzioni... Armonia... La verit sei tu. (Esce) (La crisi di Lisa passa dall'urlo inconsulto a una fase pi cosciente. Gianni la trattiene con tutta la sua forza)

Gianni - Buona! Buona!

Lisa - Lasciami! Ti odio! Sei un mostro... riportamelo... riportamelo... chiamalo... ti prego, ti scongiuro... riportamelo... subito...

Gianni - andato via...

Lisa - Io devo parlargli subito... se non posso parlargli subito finita... io mi butto gi dalla prima finestra. Te lo giuro su ma madre morta!... dalla prima finestra mi butto gi! Se non me lo riporti... devo parlargli subito, ....se passa tempo finita. Tu non sai com' lui dentro: come una spada. Taglia duro, fa male a s e agli altri senza piet.

Gianni - Prima cerca di calmarti... buona...

Lisa - Vigliacco! Tanto io lo ritrover! Lo raggiunger dovunque andr e rester vicino a lui, accoccolata per terra come una schiava, con suo figlio fra le braccia e lo guarder, lo guarder fisso che non gli si spezzer il cuore e dovr ascoltarmi...

Gianni - Eh, si, le favole... come ti conosci poco, tesoro...

Lisa - Lasciami andare! Lasciami andare... voglio lui... perch hai fatto questa cosa mostruosa... Perch?

Gianni - Perch ti amo, Lisa... non l'hai capito? Io ti amo.

Lisa - Aaaah! Non voglio sentirti... voglio lui... il mio amore, il padre di mio figlio...

Gianni - No! Questa cosa non dirla pi! Attenta! Quel figlio mo! Tu volevi imbrogliare me, come forse hai imbrogliato te stessa con i tuoi periodi e le tue palline rosse. Ma anch'io segno tutto, Lisa, ho controllato. Non stata quella domenica del cabriolet l'ultima volta che ci siamo visti... io e te ci siamo rivisti cinque giorni dopo, per la radio del cabriolet... te ne eri scordata? Il bambino mio... eravamo in macchina... in macchina, come la prima volta... abbiamo fatto l'amore. mio figlio! E lo voglio, Lisa... voglio te e lui.

Lisa - Non voglio sentire... E sta' zitto... perch continui? Io amo Bib. Con lui non ho pi paura... con lui posso affrontare tutto, la miseria, la fame.

Gianni - Ah! Lisa, Lisa... ma che vita gli vuoi preparare a tuo figlio? ora che la smetti di correre dietro alle cretinate pure tu... la vita una cosa vera, dura. Ci vogliono delle strutture. Legge e ordine ci vogliono. Altro che sogni giovanili. Guai a quelli che non crescono! Ma non li vedi come vanno a finire? Sbattuti di qua e di l dalle loro delusioni... con la tristezza di bambini invecchiati. I migliori volano dietro il loro aquilone ideale fino a ritrovarsi una notte dietro qualche cespuglio o su un selciato, e morire senza saper bene perch o per chi!

Lisa - Lui lo sa perch! Lo sa quello che vuole... per questo pi ricco di tutti voi anche se non ha una lira...

Gianni - Ricco d'ideali! Ma va all'inferno Lisa! Comunque tu che hai perso la testa dietro questo puro idealista, per l'hai portato qui... perch l'hai portato qui, Lisa? Perch te lo avevo chiesto io?

Lisa - No. C' voluto venire lui... io non c'entro...

Gianni - Bib non ci voleva pi mettere piede a casa. Tu lo sapevi bene... Aveva paura di tornarci... e tu sei stata ben felice... hai lavorato sotto sotto... Ammettilo...

Lisa - No. No... smettila di tormentarmi...

Gianni - Smetti tu di raccontarti sciocchezze da sola... un po' di onest, tesoro... l'hai spinto a tornare perch volevi tutto questo!

Lisa - No... no... non per me... per il bambino.

Gianni - Lo so... il denaro d un senso d sicurezza. Soprattutto quando non lo si mai avuto.

Lisa - Non vero, io non sono cosi... non me ne importa!

Gianni - Allora fa quello che ti pare... va, corri, precipitati dal tuo Guevara... vai, che aspetti?... (Lisa si alza a fatica. Raccoglie le forze e barcollando si avvia) Solo, per, se vai da lui... se veramente scegli lui non tornare mai pi da me... io cancello il figlio, cancello tutto. Per me, quel bambino, torna ad essere come l'altro... Roba tua e basta. Pensaci. Se te ne vai adesso finito tutto... Non parlo dei soldi del matrimonio... parlo di me. Di quello che c' fra di noi... del mio amore per te... che diventato una cosa vera. E del tuo amore per me... Lo so, lo so. Tu adesso sei convinta di amare lui... ma non vero. Te ne accorgerai presto. Tu hai bisogno di me... Deciditi. (Lisa ha un indugio poi fugge via. Gianni rimasto solo sente tutto il peso della sua sconfitta. La rogna lo fa impazzire) Puttana... maledetta. (Lisa rientra lentamente. Gianni la vede, si distende, assapora la pace)

Lisa - Non mi sento bene... non ce la faccio. Gianni, che devo fare? Gianni... ma tu mi vuoi bene davvero? Mi fanno male gli occhi... ho paura che hai ragione tu... mi faccio schifo... ho paura che hai ragione tu... un bambino deve avere tutto, come no... i poveri sono poveracci... Gianni... davvero tu mi prendi? Mi sento male, Gianni...

Gianni - (la sostiene) Vieni qui... riposati, su... e basta con le sciocchezze... ora devi pensare solo a nostro figlio... Mettiti a letto...

Lisa - Tu ci proteggerai, vero?

Gianni - Io? Io voglio diventare un Dio per quel bambino... voglio che mio figlio sia orgoglioso di suo padre. Io voglio che capisca che sono io e non Bib, che mi sforzo di fare qualcosa perch l'umanit diventi migliore... (Aiuta Lisa a spogliarsi come se andasse a letto come fossero passati gi anni il tempo deve essere evidentemente rotto)

Lisa - Mi faccio schifo... Che sono io? Chi sono?

Gianni - Sei mia moglie... Riposati... E smettila di piangere tesoro... Cominci a darmi ai nervi...

Lisa - Non colpa mia se mi sono innamorata... Lui era cosi... cosi... cosi giovane...

Gianni - Ha solo tre anni meno di me.

Lisa - Sto male, Gianni... Sto male...

Gianni - Ti passer... vedrai, sarai meravigliata di quanto ti passer in fretta... (Gianni adesso a torso nudo, tutto pieno di croste)

Lisa - Sei tutto pieno di croste...

Gianni - Niente... Passeranno presto anche queste... Vedrai, sar bella la nostra vita insieme...

Lisa - Sto proprio male, Gianni... Ho paura di non farcela... Avrei bisogno... Non arrabbiarti, Gianni... Avrei bisogno di fumare... Almeno una sigaretta...

Gianni - Lisa... ci hai messo tanto a liberarti dalla droga...

Lisa - Una soltanto... Per superare...

Gianni - Domani... Se non starai meglio... Una... Solo una... Io voglio che tu stia bene... che tu ti accorga di quanto meglio affidare la propria vita a un uomo vero, a uno che sa proteggerti... a uno che sia come una pietra... (Gianni si spogliato e controlla la sua rogna. in un angolo della scena. Non resiste al prurito e si gratta con soddisfazione. Dalla parte opposta Bib osserva)

Bib - La pietra su cui continuer a costruire la societ, vero? Eh?... che pietra rognosa...

Gianni - Che vuoi tu! Tu non ci sei! Sei andato via! Perch ti vedo? Perch ti sento? Che vuoi?

Bib - Io, da te? Sei tu che non riesci a liberarti di me, fratellino! Io non sono mica io! Io sono l'evocazione infernale, tre fischi, due boati e un fortissimo puzzo di zolfo. Sono il verme che rode la rosa. Sono il neo, il punto nero che sporca la perfetta immagine di Gianni! Prodotto ideale del mondo che ti ha generato! Quanto c' di meglio: primo della classe, efficiente, diligente, superdirigente. Bravo, bello, buono. Paga le tasse, la consolazione di mamma e pap. G)anni - Cretino! Buffone!

Bib - Che bella famiglia hai messo su. Una moglie che non ti ama. Un figlio quasi sicuramente non tuo e un bel padre... Eccolo li! Un padre da guardare come un Dio, no? Un rinnovatore della societ. Ma non illuderti^ fratellino. L'invidia non ti dar pace, la tua rogna continuer a roderti.

Gianni - Invidia? Fammi capire di che? Di te, delle vostre cagnarate infantili? Dei serpenti di Mao del cavolo? Io vi ho inquadrati talmente bene. S' visto che tempre di rivoluzionari! Siete riusciti solo a smuovere la reazione coi vostri casini! E poi bastato un poliziotto con una pistola scacciacani e tutti a casa sotto le gonne della mamma! Non uno che abbia osato buttare veramente una bomba... Come fanno gli operai, i minatori, quelli disperati che le fanno per ragioni vere le involuzioni!

Bib - Hai ragione, fratellino... Tanto per regolarmi quanti ne dovevano morire? Mille? Diecimila? Centomila? Qual' il numero minimo di cadaveri per essere rispettati nella vostra societ?

Gianni - Tanti, caro, ce ne vogliono tanti, si... E sparate! Fatele le rivoluzioni e vediamo. Ma non capisci? L'accelerazione progressiva non pu pi fermarsi. La scienza, la tecnica, l'industria non possono pi fermarsi. Non ti rendi conto che non hanno senso le vostre bandierine di carta, i vostri no! Perch non vuoi ragionare?

Bib - Dici delle cose giustissime, fratellino, ma la rogna? Come la mettiamo con la tua rogna? Se tutto fosse cosi giusto perch solo guardarmi vivere ti fa uscire la rogna?

Gianni - Non c'entra, un piccolo eczema...

Bib - No! rogna... E sai perch ti rodi, perch la vostra civilt costa all'uomo il prezzo dell'uomo. Mentre io nell'uomo ci credo e non vi accetto. E continuer a cercare, nella mia confusione, finch io o altri o tutti noi avremo trovato qualcosa, chiss che, che abbia un po' pi di senso! Che dia un po' pi di senso a tutto. Incredibile! Sole tre anni di differenza fra me e te e un tale abisso. Eravamo bambini insieme e sono bastati quei tre anni e tu sei il passato e per quanto tu1 ti gratti io sono il futuro!

Gianni - Questo lo dici tu! Il futuro sono io... Sono io...

Bib - No, no, Perch io continuer a urlare. Aaaaah! Finch urleranno tutti... Aaaaah! Tutti insieme! Aaaaah! Con tutte le nostre forze! Aaaaah! Aaaaah! Aaaaah! (Urla ancora. Urla di altri si assommano alle sue, finch diventano l'urlo di una folla invisibile)

FINE

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