6 come 6

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Luci molto soffuse – Uomo su un letto in pigiama che dorme fronte pubblico accovacciato su se stesso

6 come 6

Commedia in tre atti

di

Antonio Puglisi

Personaggi:

Luciano Belvedere

Nicoletta (moglie di Luciano)

Patrizia (sorella di Nicoletta)

Avvocato Benito Valeri

Papà Mario (padre di Nicoletta e Patrizia)

Nicola Presunta

Postino

Ada

ATTO I

Soggiorno - sala da pranzo di un appartamento semplice e modesto. Sulla sinistra un divano con tavolinetto. Sulla destra un tavolo rettangolare (sei posti) con 4 sedie. Dietro una dispensa con piatti e bicchieri e tovagliato. Quadri sparsi nelle pareti. Sullo sfondo una finestra ampia semi aperta che porta all’esterno. Sulla sinistra ingresso dall’esterno. Sulla destra ingresso camere. Poco prima di cena. In scena Ada seduta al tavolino.

TRACCIA N.1 (sino a quando chiude la finestra)

Ada: Per quanto ancora dovrò continuare così? Ogni giorno la stessa storia. Aspetto, aspetto e aspetto e alla fine niente. Devo pure sopportarmi quella sconclusionata di sua moglie… Ma arriverà il momento… sono sicura che arriverà… (TRACCIA N.2 da sfumare e rialzare) Già me lo immagino… Lui entra da quella porta e io che lo attendo qui… Ci guardiamo fissi negli occhi e, senza dire una parola… (si auto abbraccia fingendo un bacio passionale ruotando su se stessa. Si riprende)… Un giorno succederà me lo sento. Che uomo… Sento sempre il suo profumo nelle scale dopo che è passato e me lo godo sino alla fine. Certo, un po’ si “sustanza” non guasterebbe, ma per ora non mi resta che viaggiare con la fantasia… (entra Nicoletta padrona di casa) … Dicevo… ci vuole fantasia per arredare questa camera con così tanto gusto…

Nicoletta: Grazie Ada, sempre gentile cara amica mia… Scusa se ti ho fatto attendere ma ho la cena quasi pronta… anzi perché non ti fermi questa sera e mi fai compagnia, non so nemmeno se torna mio marito…

Ada: Non sai nemmeno se torna… Viste le circostanze mi dispiace ma… (inventando) avevo intenzione di andare al cinema questa sera.

Nicoletta: E che bel film andrai a vedere?

Ada: (presa alla sprovvista) Insomma… adesso non ricordo il titolo ma… si aspetta… come si chiama questo benedetto film?… Ah si ecco: “Quando la moglie non c’è l’amica ci prova col marito”!!!

Nicoletta: Non ho sentito parlare di questo film… strano…

Ada: Si.. ecco.. è la solita commedia… almeno mi faccio quattro risate in mancanza di “sustanza”…

Nicoletta: Sustanza?

Ada: Costanza… Intendevo dire che non viene la mia amica Costanza ecco…

Nicoletta: Capisco. Peccato, se avessi la certezza che Luciano non torni per cena verrei anche io con te al cinema… sento che deve essere divertente questo film…

Ada: Sapessi che risate quando la moglie non c’è… Ma c’è sempre…

Nicoletta: Non le capisco proprio queste mogli così asfissianti, possessive, gelose…

Ada: Infatti, quello che dico pure io

Nicoletta: La fiducia quando c’è aiuta sempre in questi casi… Ed io mi fido di mio marito Luciano.

Ada: E fai bene cara amica mia… Devo ammettere che nonostante Luciano sia affascinante, bello, sensuale, accattivante… si insomma hai capito… è anche irreprensibile. Così almeno sembra…

Nicoletta: (fiera) Non sembra, è proprio così… La fiducia è reciproca e nessuno può mettere in discussione il nostro rapporto. Nessuna ombra, nessun sospetto… Certo non si può mai sapere ma come si dice in questi casi…

Ada: Dammi tempu ca ti perciu….

Nicoletta: No che c’entra… dicevo: occhio che non vede cuore che non duole…

TRACCIA N.3 (squillo telefono)

Squilla telefono. Nicoletta risponde

Nicoletta: Pronto ?… Pronto? … Chi parla ?… (dall’altro capo del telefono nessuna risposta).

La donna chiude il telefono stupita ma senza farci troppo caso. Ada fissa Nicoletta che ancora è concentrata sul telefono che squilla qualche attimo dopo….

TRACCIA N.3 (squillo telefono)

Nicoletta: Pronto ?… ma pronto ! … C’è nessuno ?… (dall’altro capo del telefono nessuna risposta come prima). E’ già il secondo giorno consecutivo che succede… Sempre alla stessa ora. Poco prima di cena… squilla il telefono e nessuno risponde…

Ada: (sottovoce) Dammi tempu ca ti perciu… Bene, adesso vado, grazie di tutto Nicoletta…

Nicoletta: Prego figurati…

Ada: Ma tuo marito domani c’è?

Nicoletta: Certo che si… è sabato domani e di solito il fine settimana è sempre a casa…

Ada: Bene allora ci vediamo domani mattina…

Nicoletta: Mattina?

Ada: Si si… mattina mattina… ciao Nicoletta e buona serata… Un abbraccio a tuo marito quando lo vedi… salutamelo con molto affetto… un bell’abbraccio… (immagina) forte forte, intenso, generoso… (esce)

(Nicoletta sta per rientrare verso la cucina ma passando davanti al telefono si sofferma, lo fissa, per poi riprendere ed uscire dalla comune. TRACCIA N.3 (squillo telefono) Immediatamente entra dalla porta a sinistra Luciano. Il telefono squilla di nuovo e l’uomo risponde).

Luciano: Pronto? (guardandosi attorno e abbassando il tono della voce). Si, sono appena arrivato…. Certo che si…. Ma come già ti manco?… Ci siamo salutati soltanto 20 minuti fa… No ancora non le ho detto nulla… Ma non è facile credimi… Ma… Non dovresti chiamare a casa però…

Nicoletta: (entrando dalla comune guarda Luciano che cambia subito atteggiamento)

Luciano: Non deve preoccuparsi avvocato! Se oggi è stata una grande giornata, domani sarà ancora più ricca di soddisfazioni! Arrivederci… (chiudendo la cornetta)

Nicoletta: (avvicinandosi al telefono) Era l’avvocato Valeri?

Luciano: Si proprio lui. (sarcastico) Oggi è stata una giornata molto impegnativa e domani lo sarà ancora di più, ne sono sicuro. Sai… il fine settimana è sempre più difficile essere liberi. Sempre un impegno improvviso o un cliente da accontentare…

Nicoletta: Ma aveva provato a chiamare anche prima al telefono?

Luciano: Chi?

Nicoletta: Come chi? L’Avvocato Valeri!

Luciano: Non saprei, non ho chiesto, ma non credo… Perché?

Nicoletta: Nulla…. Per ben due volte non mi hanno risposto al telefono… E’ già da qualche giorno che succede. Forse è qualcuno che sbaglia numero. Sicuramente non poteva essere l’avvocato… perché mai non avrebbe dovuto parlare con me?

Luciano: (imbarazzato) Certo…infatti…. (avvicinandosi a Nicoletta)…

Nicoletta: Ada è stata qui un attimo fa, prima che arrivassi…

Luciano: Ancora? Ma sempre a casa nostra questa zitellona…

Nicoletta: Luciano non essere così severo. E’ sempre una mia amica e poi è così   gentile… Chiede sempre di te sai…Com’è andata la giornata oggi, sembri stanco…

Luciano: In effetti ho lavorato parecchio… Tutta la giornata chiuso in ufficio a sistemare i fascicoli dell’avvocato Valeri… Ormai è il numero uno in città…

Nicoletta: Povero amore mio… Si vede comunque che sei stanco… Ma finalmente sei a casa…

Luciano: Già… E’ fantastico tornare ed essere accolto dalla persona che hai sposato. (la moglie fa per baciarlo sulle labbra ma lui si scansa) Pronta la cena cara?

Nicoletta: (affranta) Si certo, tra 10 minuti a tavola!

TRACCIA N.3 (squillo telefono)

(sta per uscire quando torna a squillare il telefono. I due si ritrovano faccia a faccia e mentre il telefono continua a squillare si fissano. Nicoletta anticipa la mossa di Luciano e si precipita a rispondere mentre il marito la guarda preoccupato).

Nicoletta: Pronto? Avvocato Valeri… di nuovo lei? … Nel senso che… insomma… si… dica comunque, ha forse dimenticato di dire qualcosa a mio marito? (Il volto di Luciano si trasforma tra imbarazzo e paura)

Nicoletta: (guardando il marito innervosita) Dica pure a me avvocato! Come? Domani non è necessario che venga a lavorare? Non doveva essere una giornata impegnativa?… Ah… di sabato è difficile che lo sia?… (la moglie si fa sospettosa)… Bene riferirò! (Chiude la cornetta e fissa il marito che intanto fa per uscire dalla comune).

Nicoletta: Dove vai?!?

Luciano: (imbarazzato) Ehm… ad assaggiare le squisitezze cucinate da mia moglie…

Nicoletta: Ancora non è pronto, vieni qui!

Luciano: Come no? Avevi detto che mancavano 10 minuti, sarà quasi pronto.

Nicoletta: La cena può attendere, io no! Siedi qui, ora!

(L’uomo, fingendo orgoglio e serenità accontenta la moglie)

Nicoletta: Da dove cominciamo ? Cosa mi nascondi Luciano?

Luciano: Ma niente cara… cosa vuoi che ti nasconda… sai tutto di me, ogni singolo spostamento, ogni singola frequentazione… quindi ?

Nicoletta: Quindi… Dimmi un po’… Non doveva essere una giornata impegnativa domani?

Luciano: Doveva… hai detto bene… Evidentemente l’avvocato Valeri avrà cambiato idea, o avrà disdetto qualche appuntamento importante…

Nicoletta: Luciano, non dire stupidaggini… L’avvocato mi ha confessato che era la prima volta che chiamava…. Chi era prima al telefono, quando hai risposto tu ? (Luciano abbassa lo sguardo) E guardami in faccia quando mi rispondi!

(Suona il campanello alla porta)

Nicoletta: Rimani seduto li e non ti muovere, con te riprendo dopo! (Si avvia alla porta ed accoglie l’ingresso di papà Mario. Uomo di mezza età, con occhiali spessi, capelli grigi e vestito elegante. Camminata sempre incerta a causa di cronici problemi alla vista e udito davvero scadente)

Mario: Cara figlia mia…Se Maometto non va alla montagna…Come stai ? Come stai ?

Nicoletta: (guardando Luciano) Stavo meglio qualche minuto fa!

Mario: Se vuoi vado via…. (al pubblico) Ma guarda che razza di accoglienza…

Nicoletta: No, no, non per te caro papà… Diciamo che non ho ricevuto una bella notizia.

Mario: Ah… Ti sei data all’edilizia? E come mai? Hai qualche buon affare per il tuo vecchio?

Nicoletta: No edilizia papà… Notizia, una brutta notizia!

Mario: Ma non è brutta Patrizia!!!!

Nicoletta: Ma cosa c’entra mia sorella Patrizia… Lasciamo perdere papà. Sono contenta di vederti in forma e grazie per essere venuto… Accomodati… Tra poco la cena sarà a tavola.

Mario: Ma non voglio sentire una favola… Se non ti dispiace vorrei soltanto magiare. L’odore della cena quasi pronta arriva sino alle scale. Non vedo e non sento bene, ma quando si tratta di olfatto…

Luciano: Bene anche io vorrei mangiare… Mi è venuta una fame… Cosa hai preparato cara?

Nicoletta: (con dispetto) Una bella peperonata!

Luciano: Come peperonata? Sai che odio la peperonata!

Mario: Frittelle di neonata! Dicevo che dall’odore doveva trattarsi di pesce…

Nicoletta: (mentre esce dalla comune) E meno mane che l’olfatto è perfetto… (esce)

Mario: Hai visto un cerbiatto nel boschetto? … (Luciano e Mario si guardano per qualche secondo. Silenzio.)

Mario: Certo che Nicoletta ultimamente è strana… Non so sembra sempre puntata sugli spilli… Come si cambia con l’età… La ricordo sempre silenziosa e educata… Anche tu sembri cambiato Luciano… Ma che vi succede?

Luciano: Cambiato io? No.. no… Forse si… Insomma diciamo che si cambia con l’età…

Mario: Vuoi cambiare la tua metà? O benedetto Dio! E perché mai vuoi lasciare Nicoletta?

Luciano: E chi ha detto che voglio lasciare mia moglie… Dicevo soltanto (alzando la voce) che si cambia con l’età…

Mario: Ah si… è proprio vero. Sai anche io con la povera Immacolata, pace all’anima sua, abbiamo passato momenti brutti… (a Luciano che si mostra insofferente). Figurati che quando è nata Nicoletta, tua moglie, per scegliere il suo nome abbiamo litigato per settimane. Poi alla fine ha vinto lei… Si faceva rispettare Immacolata, pace all’anima sua.

Luciano: Quindi il nome Nicoletta lo ha scelto sua moglie Immacolata?

Mario: Pace all’anima sua… In effetti ho scoperto solo dopo essere tornato dal municipio che mi aveva detto di chiamarla Benedetta… Ma che ci vuoi fare… Non è che ci si capisce sempre…

Luciano: Certo… capisco… cioè… voglio dire… Posso immaginare…

Mario: Ma meglio così…

Luciano: Si forse meglio così… (silenzio)

Mario: Ma problemi abbiamo avuto anche per scegliere il nome di Patrizia, tua cognata! E quanti problemi…

Luciano: Come voleva chiamarla sua moglie…

Mario: Pace all’anima sua… Mi devi credere, avevo capito Patrizia… Ma anche in questo caso… Lei mi aveva detto Novizia… Non è che ci capivamo molto io e Immacolata…

Luciano: Pace all’anima sua…(silenzio)

(Mario si addormenta profondamente all’improvviso, russando).

Luciano: Detto fatto… a volte lo invidio, ma come fa? Appena appoggia il suo reale fondo schiena su una sedia o qualsiasi superficie piana… Un crollo immediato e via… Inesorabilmente tra le braccia di Morfeo.

Nicoletta: (rientrando in scena) Si è addormentato… Come sempre! Sapevo sarebbe successo. Dovremmo farlo visitare da un medico specialista… Mi preoccupa questa sua sonnolenza improvvisa. A proposito di preoccupazione… (guarda Luciano che ricomincia ad imbarazzarsi). Dove eravamo rimasti?

Luciano: Guarda Nicoletta che forse avrai capito male… Magari non hai sentito bene… L’avvocato Valeri mi aveva chiamato un attimo prima per avere un resoconto della giornata… Lo hai sentito anche tu…

Nicoletta: Vuoi che lo richiamo e così verifichiamo?

Luciano: No per carità!

Mario: (Di soprassalto) Viviamo tutti nell’illegalità!!! (torna a russare come prima).

Nicoletta: Cosa mi nascondi Luciano? Sai bene che difficilmente mi sbaglio. Sai bene che il mio sesto senso non fallisce mai… Dimmi la verità! Cosa mi nascondi?

Luciano: Ma nulla amore mio… Dico solo che… ecco… forse…sì… ecco… (risoluto) non mi sembra proprio il caso di disturbare l’avvocato a quest’ora… Dove si è mai detto che un messo, un semplice e umile portaborse, disturba il suo principale a pochi minuti dalla cena…

(Quasi convinta la moglie prepara la tavola per la cena. Suonano alla porta.)

Nicoletta: E chi sarà a quest’ora? (con sarcasmo a Luciano) Aspetti forse qualcuno?

Luciano: Smettila Nicoletta… Chi vuoi che aspetti? (si avvia alla porta e riceve Patrizia)

Luciano: Patrizia, che piacere vederti… Accomodati prego…

Patrizia: (donna dinamica, ben vestita, sempre in agitazione e con qualcosa da fare) Grazie Luciano, ciao Nicoletta…. Papà dorme, come sempre. (Avvicinandosi a Nicoletta le sussurra qualcosa all’orecchio)

Nicoletta: Luciano… perché non controlli la peperonata… Sarà quasi pronta.

Luciano: Sicura che posso andare?

Nicoletta: Si, si va pure e attento che non si attacchi…

(L’uomo esegue uscendo dalla comune)

Nicoletta: Avanti dimmi, presto, prima che torni mio marito. Cosa c’è di così importante da sapere, tanto da dover rimanere soli…

Patrizia: Senti cara sorella, veramente non saprei da dove cominciare, ma la questione è veramente delicata…

Nicoletta: Forza Patrizia che la peperonata è quasi pronta!

Mario: (di soprassalto) L’allampanata è tonta? (si gira verso le figlie). Nicoletta? Prima dici che Patrizia è brutta, ora che è pure allampanata e tonta?

Patrizia: Nicoletta?

Nicoletta: (gesticolando verso la sorella per far intendere la sordità del padre) Ma che dici papà… Invece perché non aiuti Luciano in cucina?

Mario: E che ci fa Luciano in Indocina???

Nicoletta: (accompagnando il padre in cucina) Va bene papà non preoccuparti, è tutto sotto controllo.

Mario: Non barcollo… Non c’è bisogno che mi tieni… Che profumino di pesce appena pescato… (guardando Nicoletta) Sono come un segugio, non mi sfugge niente… (esce dalla comune).

Nicoletta: Allora Patrizia, dai forza racconta.

Patrizia: Vedi… Insomma… Diciamo che…

Nicoletta: Patrizia, vuoi dirmi cosa succede? Mi stai facendo preoccupare…

Patrizia: Riguarda tuo marito

Nicoletta: Luciano? Che ha combinato questa volta?

Patrizia: Diciamo che… Insomma, l’ha fatta grossa e di sicuro tu non ne sai nulla.

Nicoletta: Ecco lo sapevo. Sentivo che mi nascondeva qualcosa….(agitata) Il mio sesto senso non si sbaglia mai… Ha fatto qualche debito? Ha mancato di rispetto a qualcuno?

Patrizia: Ecco, si… Ha mancato di rispetto… a te!

Nicoletta: A me? Intendi dire… (gesto delle corna con la mano)…

Patrizia: (affranta) Si Nicoletta… Proprio così!

Nicoletta: Lo sapevo! Da tempo sospetto che ci sia qualcun’altra oltre me

Patrizia: Bé veramente….

Nicoletta: Lo sentivo che c’era un’altra… Troppi misteri, troppe bugie e le telefonate poi… Comunque bravo lui! Mai un profumo femminile addosso che potesse insospettirmi, mai segni di rossetto o trucco…

Patrizia: Questo era davvero impossibile Nicoletta… Perché non si tratta di un'altra!

Nicoletta: (sgomenta e preoccupata)… in che senso?

TRACCIA N.4 (suspense)

Patrizia: Si tratta… di un altro…

Nicoletta: Non dire sciocchezze Patrizia. Impossibile! Ma stai scherzando? (risata isterica) Luciano con un uom… Non riesco nemmeno a dirlo tanto è assurdo… ah ah ah…(blocca la sua risata isterica e molto seriemente) Come fai ad essere così sicura?

Patrizia: Vedi… Già tre mie amiche mi hanno raccontato la stessa storia. Tutte le mattine si incontrano, prima di andare in ufficio, al bar sul corso principale. Ebbene, sistematicamente vedono passare Luciano dall’altro lato della strada in compagnia sempre della stessa persona. Un giovane, che so, potrà al massimo avere 24, 25 anni… biondino, alto, corporatura robusta e con molta classe sai…

Nicoletta: E questo cosa significa scusa? Potrebbe trattarsi di un collega…  di un amico dello stesso Luciano, oppure, perché no, di un cliente dell’avvocato…

Patrizia: Tutte le mattine? Sempre lo stesso?

Nicoletta: Certo… perché no?… E tu che mi stavi facendo preoccupare… Dicevo io che era impossibile… Luciano che mi tradisce con un altro uom…!? Ma dai….

Patrizia: Senti Nicoletta, capisco che può sembrarti assurdo ma… vedi… le mie amiche hanno aspettato a raccontarmi tutta la storia… ma alla fine non ce l’hanno fatta più. Conoscendo anche te hanno sentito il dovere di dirmi la verità. E di verità si tratta, di sicuro. Che motivo avrebbero avuto di raccontarmi una storia del genere se non fosse stata vera. Devi sapere che ne io e ne tu, di solito, abbracciamo per strada clienti, non li accarezziamo e, soprattutto… non baciamo colleghi! Ecco l’ho detto!!!!

Nicoletta: (distrutta) Lo hai visto tu?

Patrizia: No ma… mi fido delle mie colleghe… come se lo avessi visto io… Figurati che anche io ci sono rimasta malissimo, non volevo credere alle mie orecchie ma…

Nicoletta: Ma…

Patrizia: (sostenendo Nicoletta) Cara mia sorellina, lo so che è davvero difficile accettare certe situazione, ma ormai… ai giorni nostri…non dovremmo più stupirci…

Nicoletta: (isterica) Ma che dici Patrizia? Non devo stupirmi del fatto che mio marito, l’uomo che ho sposato 5 anni fa, …

Patrizia: E’ passato dall’altra sponda!

Mario: (entrando dalla comune): Chi ha detto di essere feconda?

Nicoletta: (di scatto) Torna di la papà!!!

Mario: Accoglienza sempre squisita in questa casa… (esce)

Nicoletta: (confusa e sconcertata) Ma come è possibile? (come se avesse intuito qualcosa) Ecco perché da mesi che non… insomma hai capito… ecco perché?

Patrizia: Capisco… Sarà davvero difficile da accettare… Così, all’improvviso… assurdo…

Nicoletta: E dire che lo avevo sposato proprio per la sua virilità, per la sua forza… quell’essere uomo… ma uomo vero… maschio… insomma hai capito.

Patrizia: Già… incredibile. Comunque cara sorella mia… Qui bisogna fare qualcosa.

Nicoletta: E cosa? Non è che tutti i giorni mi capita di scoprire che Luciano è… (sempre più affranta) Assurdo…

Patrizia: Sarà anche assurdo, inconsueto, strano ma bisogna reagire e soprattutto, bisogna riconquistarlo, sempre che tu ne abbia ancora voglia.

Nicoletta: (guarda la sorella con una faccia inferocita) Tu che dici? … Ma perché proprio a me. Poteva dirlo prima di sposarci, lo avrei capito, ma adesso, dopo 5 anni di matrimonio? Come si fa adesso?

Patrizia: Senti Nicoletta, qui bisogna decidere. O fai di tutto per riportarlo a te oppure…

Nicoletta: Ma la smetti !!! Dovrò fare di tutto per portarlo a me e basta! Ma cosa? Cosa posso fare? E’ da mesi che non … Va bene già lo sai… E se poi lui non intende sentire ragione? Se preferisce stare con… Mamma mia… ma come può essere successo? Magari è anche colpa mia… Ma certo… Se magari… non so… se fossi stata più… Ma che ne so… Non so proprio cosa pensare…

Patrizia: Magari sei stata troppo moglie e poco amante…

Nicoletta: La vuoi smettere Patrizia?!? E poi tu che ne sai? Non sei nemmeno sposata…

Patrizia: Si è vero, ma per sapere certe cose non è che bisogna per forza essere sposate… l’importante è essere delle buone amanti… hahaha…

Nicoletta: Già dimenticavo che per te questo è un campo molto conosciuto.

Mi sento davvero in colpa… Come è potuto succedere… (quasi con le lacrime agli occhi) Il mio Luciano, conosciuto dopo una rissa al bar proprio per difendermi. L’uomo che mi ha conquistata a via di pugni e sberle. Appassionato di calcio, del suo divano, della birra e del rutto libero… Un marito perfetto! (in lacrime) Come è potuto succedere…In ogni caso hai ragione… Bisogna reagire… Ma come?

Patrizia: Devi fidarti di me

Nicoletta: Fidarmi per cosa scusami?

Patrizia: Conosco tutte le arti della seduzione. Anni e anni di esperienza che adesso potrai tranquillamente sfruttare.

Nicoletta: Ma che dici Patrizia?

Patrizia: (quasi estasiata) Tutta l’esperienza accumulata sarà adesso al tuo servizio. Riconquisterai il tuo Luciano come se nulla fosse mai successo.

Nicoletta: Magari… ma come?

Patrizia: Vedrai cara sorella… Ti basteranno pochi consigli per far si che tuo marito torni come prima. Ricordati sempre, cara Nicoletta, che un uomo è sempre un uomo. Fatto di carne, muscoli e passione. Chi nasce uomo non può sicuramente morire donna!

Luciano: (Entrando con addosso il grembiule da cucina ed un mestolo in mano) Ragazze la cena è pronta!!!

(Nicoletta scoppia a piangere prolungatamente)

Mario: (entra dalla comune) Che è successo?

Patrizia: Niente papà, Nicoletta è soltanto un po’ scossa.

Mario: Non vuole prendere la supposta? Forza Nicoletta, non fare capricci, in fondo cosa vuoi che sia…

Nicoletta: Ma papà…

Mario: Comunque in cucina non c’è nemmeno l’ombra di frittelle di neonata.

Luciano: (avvicinandosi a Nicoletta) Che succede amore mio? Non mi sta poi così male questo grembiule… (fa per abbracciarla)

Nicoletta: Non toccarmi!…

Mario: Si avanti, tutti alle armi!!! (Torna in cucina)

Luciano: Ma che sta succedendo… Sono piuttosto confuso

Patrizia: Certo che sei confuso… Cioè… voglio dire che… insomma non preoccuparti Luciano, adesso passerà tutto!

Luciano: Ma perché piangi così Nicoletta? Cosa è successo? Perché non posso saperlo?

Nicoletta: (Asciugandosi le lacrime e guardando Patrizia) Eppure dovresti saperlo…

Luciano: Ancora con questa storia dell’avvocato Valeri… Nicoletta ti ho già detto che avrai capito male…

Nicoletta: (girandosi verso Luciano) Mi sa che sei tu quello che ha capito male!

Luciano: (Frastornato) Non capisco amore mio…

Nicoletta: E non chiamarmi amore mio! (Scoppia di nuovo a piangere e esce verso la cucina).

Patrizia: Stai tranquillo Luciano, è soltanto un momento passeggero, non c’è da preoccuparsi… Ma dimmi… In ufficio, con l’avvocato tutto bene?

Luciano: Ancora con questo avvocato… E poi che c’entra adesso il lavoro? (Si siedono)

Patrizia: Non so… magari… sei troppo impegnato nel tuo lavoro che magari stai trascurando Nicoletta…

Luciano: Dici che è per questo?

Patrizia: Non so… dico… forse per questo che non sta bene…

Luciano: In effetti è da un po’ che…

Patrizia: Si questo già lo so!

Luciano: Che sai?

Patrizia: Che è da un bel po’ che… diciamo che… ecco, trascuri tua moglie.

Luciano: Ma te lo ha detto lei?

Patrizia: Me lo ha fatto capire…

Luciano: Va bene. Ammettiamo che sia per il troppo lavoro che non offro le giuste attenzioni a Nicoletta, ma che ci posso fare…

Patrizia: Sicuro è soltanto per il troppo lavoro?

Luciano: Cosa voi insinuare?

Patrizia: Rispondi alla domanda. Sicuro che è soltanto per questo?

Luciano: (girandosi dall’altro lato) Si… soltanto per questo…

Patrizia: Sei proprio sicuro?

Luciano: (rivolgendo lo sguardo di nuovo a Patrizia) Si! Sicuro! Non penserai che c’è di mezzo un’altra donna?

Patrizia: No no. Questo non lo penso assolutamente…

Luciano: Ecco appunto…

Patrizia: Ma un altro uomo si!

Luciano: (soprapensiero) Ecco infatti… Un altro uomo… (di soprassalto) Ma che dici Patrizia!?!

Patrizia: A me puoi confessarlo Luciano… Sai che ho idee ben diverse da tua moglie… Sai che ho girato il mondo e ne ho viste di tutti i colori. Stai tranquillo, confessati, (tirando il suo capo sul seno) racconta tutto alla tua cognatina, vedrai che starai meglio anche tu…

Luciano: (Rialzando la testa) Ma cosa stai dicendo Patrizia? Come fai ad insinuare una cosa del genere? Ma ti sembro un…

Patrizia: Sei come sei Luciano, che c’è di male!

Luciano: Ecco appunto. (rapidamente) Sono come sono ma non sono come credi che sono… Insomma…  Non sono come dici che sono ma sono soltanto come sempre sono stato.

Patrizia: Chiaro!

Luciano: Chiaro infatti!

(Bussano alla porta)

Luciano: (Apre) Avvocato Valeri, cosa ci fate qui a quest’ora?

Valeri: (Distinto avvocato con abito elegante e cartelletta sotto braccio)  Caro Belvedere… Dato che mi trovavo nei pressi, pensavo che magari, domani potremmo vederci perché in effetti avrei bisogno di lei nel pomeriggio…

Luciano: Di me? Ma…non avevate detto a mia moglie che domani ero libero?

Valeri: Si, ecco… Per questo motivo sono salito a casa vostra…

Luciano: Un contrordine?

Valeri: Si veda…

Nicoletta: (entra dalla cucina): Buonasera avvocato… come mai qui?

Valeri: Ecco… stavo proprio spiegando a vostro marito che mi trovavo a passare e che ho approfittato per comunicargli di persona che domani mattina avrei proprio bisogno di lui…

Nicoletta: In che senso avete bisogno?

Valeri: Come in che senso? Nel senso che la stessa parola indica! Bisogno… Necessità…

Nicoletta: Avvocato… Non mi sembra proprio il momento di usare giri di parole. E’ invece il momento di essere chiari…Molto chiari!!!

Luciano e Patrizia: Nicoletta…

Valeri: Va bene signora Belvedere. Domani mattina ho bisogno di suo marito affinché accompagni all’aeroporto un mio carissimo amico e danaroso cliente.

Nicoletta: Vengo anche io!

Valeri: Se le fa proprio piacere faccia pure signora ma… Si fosse trattata di una donna potevo capire, ma viste le circostanze…Insomma si tratta di un uomo… Non ne vedo l’esigenza…

Nicoletta: L’esigenza la vedo io avvocato!!!

Luciano: Venga avvocato, usciamo e mettiamoci d’accordo per domani mattina… (escono)

Nicoletta: (Stizzita guarda il telefono ed esce dalla cucina lasciando in scena Patrizia)

Patrizia: Certo che la gelosia fa brutti effetti… (bussano alla porta. Patrizia apre ed è la vicina Ada)

Ada: Cara signora Patrizia, anche lei qui… senta le volevo chiedere se è in casa il signor Luciano, dalle scale ho sentito (inspira profondamente dal naso)… rumore ecco e….

Patrizia: E’ appena uscito cara Ada, con l’Avvocato Valeri… Aveva bisogno di qualcosa? Posso aiutarla?

Ada: (La scruta da cima in basso) Onestamente forse può aiutarmi anche lei…

Patrizia: Mi dica, mi dica…

Ada: La sua esperienza è nota ormai a tutti e forse potrebbe darmi qualche utile consiglio…

Patrizia: Esperienza in cosa Ada?

Ada: Insomma… esperienza con gli uomini ecco… Tutti sanno che lei…

Patrizia: Che sanno? Cosa vuole insinuare?

Ada: No no, niente, non si offenda… ecco intendevo dire che di sicuro con gli uomini ha avuto più esperienze di me…

Patrizia: Su questo non ci sono dubbi!

Ada: Ecco appunto… e mi chiedevo, infatti, se poteva darmi qualche utile consiglio per conquistare un uomo, un grande uomo… non resisto più… ma non riesco ad avere fortuna, il destino ci si è messo di mezzo e anche incontrarlo diventa praticamente impossibile… Ma succederà, me lo sento, e in quel preciso istante vorrei dare il meglio di me…

Patrizia: (Guardando Ada con un certo disprezzo) Mi sa che avrà bisogno anche più del meglio di se… Comunque, come posso esserle utile?

Ada: Mi aiuti la prego, tutti sanno che lei in queste cose è la numero uno in città…

Patrizia: Ancora?

Ada: In fondo non credo di essere proprio da buttare

Patrizia: Ma proprio in fondo in fondo….

Ada: Mi sento ancora viva, ricca di passione, di desiderio verso lui… (alzandosi leggermente la gonna) Guardi, guardi… cosa si può mai dire a delle gambe così… Sode, lisce, come una ventenne…. Tocchi, tocchi signorina Patrizia… Tocchi!

Patrizia: Mi fido della sua parola… Mi fido…. Ma cosa vuole da me oltre toccarle le cosce?

Ada: Mi dica, mi dica, cosa posso migliorare per essere perfetta in quel preciso istante, che lo sento, o prima o poi arriverà…

Patrizia: Cosa può migliorare? Veda Ada… qui mi sa che ha bisogno di qualcuno davvero in alto… perché ci vuole un miracolo! Ah ah ah ah ah….

Ada: Avanti non scherzi signorina Patrizia…

Patrizia: E chi stava scherzando…

Ada: Ma il fatto che lui sia… si ecco… già impegnato può essere un problema insormontabile?

Patrizia: E’ forse spostato? (Ada fa cenno di si con la testa) Cara Ada… Chiddi maritati… i megghiu su!

TRACCIA N.5 (fine primo atto)

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Stesso ambiente. Mattina seguente. In scena Patrizia con lo stesso vestito del primo atto, Nicoletta e le due comari, Ada e Luisa. Nicoletta indossa pigiama, calzettoni con i pantaloni del pigiama infilati dentro, pantofole e (facoltativo) vestaglia. Nicoletta nervosa passeggia sulla scena mentre Ada, Luisa e Patrizia sono sedute al tavolo. Patrizia ha accanto una valigetta 24 ore scura (comunque un piccolo bagaglio).

TRACCIA N.6 (inizio secondo atto) fino alla fine

Nicoletta: Doveva essere qui già 2 ore fa. Visto che non mi fidavo? Visto che dovevo andare anche io? Sono già le undici ed oltre ad aver dormito da sola e essermi svegliata all’alba, mi tocca pranzare da sola.

Patrizia: Smettila Nicoletta. Sai benissimo che a quest’ora c’è traffico per strada e magari l’aereo sarà partito pure in ritardo. Non farti prendere dal panico e pianifichiamo come risolvere la questione.

Ada: Scusate… ma per caso non viene nemmeno a pranzo il signor Luciano?

Nicoletta: Speriamo di si…

Ada: E vabbè, qui però bisogna decidersi… C’è non c’è, viene non viene…

Patrizia: Bisogna stare tranquilli e cercare una soluzione…

Nicoletta: Ma come la vuoi risolvere Patrizia… Qui c’è davvero poco da fare. Se è davvero come hai detto tu… Stanotte ha anche dormito sul divano… da solo… ed io… da sola… non era mai successo in tanti anni.

Ada: (ironica) Come mi dispiace…

Patrizia: Ma da quanto mi sembra di aver capito era ormai da tempo che dormivi praticamente sempre sola (fa cenno con le mani di “niente”).

Ada:  Mischina…

Nicoletta: Patrizia smettila… Che significa? Certo oramai sono mesi che (stesso cenno di Patrizia)… Vedi? E’ colpa mia.

(Ada e Patrizia la guardano dall’alto in basso in riferimento al suo abbigliamento)

Patrizia: Forse hai ragione tu…(si alza e si avvicina a Nicoletta) Ma dimmi la verità, vai a letto conciata sempre in questa maniera?

Nicoletta: Si… sai che sento sempre freddo, anche quando fa caldo….

Ada: Mischina…

Patrizia: (Guardando Ada come per rimproverarla con lo sguardo) Bé così congeleresti anche un caliente uomo latino… Ma guarda come sei conciata…

Ada: Pari na vecchia bacucca…

Nicoletta: Cosa vuolete? … A letto voglio stare calda!

Patrizia: E’ questo il punto. Devi imparare a non restare calda ma a “riscaldare”.

Nicoletta: Riscaldare cosa?

Ada e Luisa: Mischina…

Patrizia: Riscaldare chi, vorrai dire. Non si può accogliere un marito a letto in queste condizioni sorella mia…

Nicoletta: E tu che ne sai? Non sei sposata. Senti non accetto prediche.  Tantomeno da chi non è nella mia stessa posizione.

Patrizia: Allora diciamo che non si può accogliere un uomo a letto in queste condizioni…

Nicoletta: Già va meglio. Sentiamo avanti. (Ironica) Sentiamo cosa consiglia l’esperta…

Patrizia: Hai mai provato ad usare qualcosa di più stimolante, provocante, seducente? Così conciata sembri una mummia appena scoperta da un gruppo di archeologi…

Nicoletta: Grazie, sempre gentile… A dire il vero no… Cioè, ho sempre pensato in effetti a stare bene a letto…

Patrizia: E mai a far sta bene…

Ada: Mischina…

Nicoletta: Ancora… Bé forse avete ragione…

Patrizia: Facciamo così. Da oggi parte l’”operazione conquista”. (Prende il piccolo bagaglio) Tieni, prendi. Qui dentro troverai qualcosa di molto interessante. Ho rovistato nel mio personalissimo scrigno dei segreti piccanti (ride) e ti ho portato il meglio. Vai in camera da letto e indossa ciò che troverai qui (indica il bagaglio che consegna a Nicoletta). Vedrai che riuscirai a riconquistare Luciano. Adesso vado che non voglio fare tardi a questo appuntamento al buio. Ci vuole un po’ di pepe in questo rapporto… Tu ci hai messo solo sale per spegnere qualsiasi fiamma… (ride ed esce)

Ada: Scusi signorina Patrizia, per me ha portato qualcosa? Vabbe’… Dato che si è fatta quasi l’ora di pranzo vado anche io… E’ sempre un piacere venirti a trovare Nicoletta, certo che se ci fosse qualche volte anche tuo marito…

Nicoletta: Perché non ti fermi e mi aiuti a provare quello che mi ha lasciato mia sorella ? Ho davvero bisogno di aiuto per cercare di riconquistare mio marito…

Ada: E lo chiedi giusto a me!?!Ehm… Si certo cara amica mia… andiamo insieme di la e vedrai che non te ne pentirai… (escono)

Luciano: (entra stanco insieme all’avvocato Valeri e con evidente bisogno di dormire. Sbadiglia e si stira la schiena dopo aver poggiato delle carte sul tavolo). Avvocato, lo dico sinceramente, se avessi saputo che era così faticoso non avrei accettato. Le lo sa che odio guidare nel traffico. Due ore per andare e quattro per tornare. Assurdo! Ho un mal di schiena… Avrei tanto bisogno del mio letto ma… mi toccherà dormire sul divano anche stanotte…

Valeri: Ma perché dorme sul divano caro Luciano? E’ successo qualcosa con sua moglie? Non si preoccupi, lei è un uomo paziente e comprensivo e sa benissimo che una donna come sua moglie difficilmente potrà trovarla in giro ai giorni nostri… Bella, intelligente, fedele, insomma una donna di altri tempi che farebbe innamorare chiunque mi creda…

Luciano: Sarà come dice lei avvocato ma, in confidenza… ultimamente abbiamo dei problemi, anche se ancora non ho capito quali… So soltanto che sono mesi che… (fa il cesto con la mano di “niente”)

Valeri: (interessato alla discussione) Mischinu… E questo è grave! E difficile anche crederlo perché sua moglie… insomma… sembra davvero una gran bella donna… Non è che le è passata la voglia caro Luciano?

Luciano: Ma che dice avvocato… (squilla il telefono) Pronto? Papà Mario mi dica? Mi deve parlare subito? Ma è tardi… Aspetti lì, la vengo a prendere un attimo e veniamo a casa… Si… Aspetti lì e non si muova… (chiude) Avvocato la devo lasciare… Devo prendere mio suocero alla stazione, ci metto un attimo, intanto, se vuole, può aspettarmi qui così la riaccompagno a casa. Tanto non c’è nessuno qui. Dieci minuti e torno. Se vuole favorire, un bicchiere di vino o qualsiasi altra cosa faccia pure. Non si preoccupi, faccia come fosse a casa sua… Lei lo sa… Tutto ciò che è mio e suo… (esce)

Valeri: (una volta uscito Luciano) E tutto quello che è mio è mio…

TRACCIA N.7 (sexy sino alla fine)

(entra dalla porta di destra Nicoletta… Indossa intimo della sorella con sottoveste di seta e autoreggenti. Scarpe con tacchi e si ferma davanti alla porta con una posa sensuale e gli occhi bendati. L’avvocato Valeri rimane di stucco.  Nicoletta, bendata cerca di avvicinarsi.)

Nicoletta: Eccomi amore mio… Tutta tua e incurante del pericolo. Bendata perché non voglio vedere ma solo sentire…. Sentire la passione che mi avvolge, mi attira a te… Tutta tua amore mio, come non lo sono stata mai… (L’avvocato Valeri va incontro a Nicoletta che intanto cerca di capire dove sta andando aiutandosi con le mani, come fosse cieca. I due si incontrano a metà strada)

Nicoletta: Eccoti amore… Finalmente… Prendimi, sono tua!

Valeri: Si… finalmente…

Nicoletta: (Nel sentire che la voce non è quella di suo marito si toglie la benda dagli occhi e salta in aria con un urlo impressionate). Ah….. (scappa dietro il tavolo per nascondersi…) Avvocato ma che ci fa qui?

Valeri: Sono tuo!

Nicoletta: Ma quale mio e mio… Ma che dice? Io… Insomma non…

Valeri: (si avvicina a Nicoletta) Non dica nulla… Non servono parole in questo caso… Capisco tutta la situazione e so anche che non è facile resistere al mio fascino… ma perché non lo avete detto prima, non me lo avete fatto capire…

Nicoletta: (si alza) Avvocato non è come pensa lei….

Valeri: (guardandola) E come dovrebbe essere cara signora… (si avvicina ancora a Nicoletta) Lei è una donna meravigliosa, bellissima… ma si guardi… farebbe impazzire chiunque e poi… Ho sempre avuto un debole per lei… (la prende) Venga qui signora Nicoletta… mi stringa forte e dimentichi suo marito…

Nicoletta: (cercando inutilmente di divincolarsi) Ma che dice avvocato… mi lasci… non si può…

Valeri: Certo che si può… la passione ci guida… Come si può mai resistere a così tanta bellezza?

Nicoletta: Dice davvero avvocato?

Valeri: Ma certo… Accarezzare la sua pelle significa andare in estasi… Non le si può resistere signora Nicoletta…

Nicoletta: (cercando sempre di divincolarsi) Non è possibile avvocato… Non ha rispetto nemmeno per mio marito, suo fedele servitore…

Valeri: “Quello che è mio e suo”  mi ha appena detto e a dirla tutta, mi pare di capire che tanto sua, ultimamente lei non lo è stata…

Nicoletta: Avvocato…

Valeri: (insistente) Venga signora, si lasci andare, non abbia paura, sarà il nostro segreto… Un segreto che mi porterò sino alla morte… Non tema Nicoletta… così sensuale, provocante… irresistibile… (agguanta la donna e la trascina sul divano)

Ada: (si affaccia alla porta per sbirciare e vedendo la scena si avvicina intuendo che l’uomo sul divano non è il marito e da ciò può ricavarne vantaggio. Una volta vicina  al divano) Ahhhh!!!!

Nicoletta: (vedendo Ada) Ahhhh!!! (cercando di ricomporsi) Avvocato! (schiaffo) Come si permette? Esca da casa mia… Anzi da casa di mio marito, perché fino a prova contraria sono ancora sua moglie…

Valeri: Ma quello che è suo è mio…

Nicoletta: Le cose non stanno proprio così avvocato… Adesso esca, vada via e che non le venga in mente di riferire a qualcuno quanto successo…

Valeri: Questo mai. Sono un galantuomo io… Me ne vado, ma con la speranza di avere una seconda possibilità…

Nicoletta: (accompagnandolo alla porta) Ma quale seconda possibilità avvocato… se ne vada… (dopo l’uscita dell’avvocato) Che vergogna…

Ada: Mischina…

Nicoletta: Hai visto che sfacciataggine, che prepotenza… Sono tutta sconvolta…

Ada: Si vedeva come eri sconvolta sul divano…Si, si… Proprio era chiaro come ti costringeva…

Nicoletta: Hai visto ? Proprio non si riusciva a trattenere…

Ada: Si, proprio incontrollabile… Proprio non ne voleva sentire di staccarsi… si vedeva però che tu lo respingevi… eccome se si vedeva…

Nicoletta: Mi raccomando… Acqua in bocca… Questo deve rimanere il nostro segreto…

Ada: Sarò una tomba…Luciano non saprà mai nulla…

Nicoletta: Luciano…già… che vergogna… ma come è potuto succedere… non riesco a crederci… (piange disperata)

Ada: Non preoccuparti Nicoletta (si dirigono verso la comune) Stai tranquilla che rimarrà il nostro segreto. Non è successo proprio nulla. Cosa vuoi che sia… (escono)

Da fuori scena Ada: Aspetta, sistemo il divano e torno… arrivo subito (rientra in scena e sistema il divano)

TRACCIA N.2 (a sfumare)

(Entrano Luciano e papà Mario)

(Ada immagina la scena sognata da sempre e guarda ammutolita Luciano che insieme a Mario le si avvicinano. Ada continua a fissarlo e a respirare profondamente con il naso per sentire il profumo di Luciano. Poi socchiude gli occhi e allarga le braccia. Luciano, prevedendo le intenzioni di Ada pone davanti a se Mario che viene “catturato” dalle braccia di Ada che ha ancora gli occhi chiusi e comincia a baciarlo… Una volta riaperti si accorge dello scambio, urla e scappa di nuovo verso la cucina)

Mario: (visibilmente soddisfatto) Vedo che l’accoglienza è migliorata in questa casa…

Luciano: Lasciate perdere. Allora che succede papà Mario? In macchina non avete detto nulla…Calmatevi, adesso che siamo qui a casa mi dica… che succede?

Mario: Ti ho pestato il piede? Scusa scusa… non me ne sono accorto… ti  sei fatto male?

Luciano: Ma quale piede papà… Dico (alzando la voce) che succede?

Mario: Vieni, sediamoci. La cosa è davvero seria e devi giurarmi che nessuno lo venga a sapere tranne io e te.

I due si guardano e fanno un cenno di intesa

Mario: Vengo dal circolo dove la sera trascorro qualche ora dopo cena come sai. Mentre parlavo con Angelo il barbiere, al tavolo accanto si discuteva animatamente di argomenti strani, ma strani davvero…

Luciano: Strani? E che argomenti?

Mario: Ti fanno male i denti? Mi dispiace Luciano ma…

Luciano: No, no, i denti sono sani, dico quali (alzando la voce) argomenti?

Mario: Ah si… parlavano, anzi gridavano, insomma discutevano animatamente, ad alta voce, Pasquale il macellaio, Paolo il calzolaio e Salvatore il geometra. Dicevano che un dipendente dell’avvocato Valeri… si insomma… se la intende con un uomo! E lui pure è maschio! Quando l’ho sentito sono subito scappato da te per avvertirti… Stai attento a tuoi colleghi Luciano… Attento perché tra di voi si insinua uno “diverso”…

Luciano: Ma papà dipendenti l’avvocato Valeri ne ha soltanto uno.

Mario: Ah…meno male… mi ero preoccupato. Se ne ha soltanto uno… (ripensandoci) Soltanto uno… Tu… Va bene… Si è fatto tardi… me ne vado. (Sbadiglia) Ho un sonno… Ciao Luciano e… insomma… fai finta che non ti ho detto niente… Con mia figlia Nicoletta tutto bene?

Luciano: Diciamo che ultimamente… ecco sembra che tutto ora sia più compromesso…

Mario: Non fate più sesso? E va bene… (imbarazzato e indietreggiante) Io vado… scusa il disturbo e… fai finta che non sono mai venuto stasera… ciao (esce)

Nicoletta: (vestita come prima) Luciano!

Luciano: (vedendo la moglie in quello stato lancia un urlo. Nicoletta si avvicina sempre di più, lentamente e con fare sempre più sensuale. Luciano dapprima si siede sul divano e più la moglie si avvicina più cerca di evitarla allontanandosi. Nicoletta fa la gatta, la tigre, le prova tutte ma Luciano sfugge).

Nicoletta: Vieni amore mio… Vieni di là con me… Ti ho preparato una bella sorpresina…

Luciano: Preferisco dormire sul divano grazie!

Nicoletta: Ma perché mai? Di là c’è un enorme lettone che ci aspetta, pronto ad accogliere tutti i nostri desideri… (i due si inseguono).

Luciano: L’unico desiderio che ho, al momento, è quello di dormire perché sono stanco, ma molto stanco.

Nicoletta: Ma se vieni con me saprò bene come farti riposare, rilassare. Dai Luciano… Vieni con me di la… Guardami! Guardami! Non vedi in tua moglie una tigre? Una gattina che fa le fusa? Una pantera pronta a saltarti addosso…

Luciano: Ma hai aperto uno zoo in camera da letto?

Nicoletta: Luciano, mi sento il fuoco dentro… (Continuano a inseguirsi).

Luciano: L’estintore è nel sottoscala !

Nicoletta: Ma non senti il richiamo della carne, della passione, dell’amore?

(Bussano alla porta)

Luciano: Veramente sento solo bussare alla porta. Vai in camera da letto e ricomponiti… (Nicoletta corre ed esce) Chi sarà mai a quest’ora? (Va ad aprire)

TRACCIA N.4 (suspense)

Tu? Ma che ci fai qui? No, no. Non puoi entrare e poi, giusto adesso… No no, ti ho detto di no…

Nicola: (giovanotto di bella presenza e ben vestito con fare molto elegante e distinto, entra irrompendo all’interno della casa). Eccomi finalmente. Non ce la facevo più! (guardandosi attorno) E dunque qui che vivete? E’ tra queste mura che trascorrete le vostre giornate senza me? Decisamente squallido e retrò.

Luciano: Sarà squallido e retrò ma è casa mia ma adesso vattene. Cosa ti dice il cervello? Spunti all’improvviso senza avvertire a quest’ora. Ma sei impazzito?

Nicola: Non potevo più resistere. E’ da due giorni che non ti vedo, non ti sento (si avvicina a Luciano). Dove sei stato? Non è che hai pensato di poter fare a meno di me? Di dimenticarmi? … Sento nell’aria un’attrazione fatale…

Luciano: E che è stasera… Tutti che sentono qualcosa… Senti invece questo Nicola… Devi andartene. Non puoi stare qui lo capisci? Se ti vede mia moglie siamo fritti.

Nicola: Luciano! E’ arrivato il momento di affrontare questa situazione una volta per tutte. Sono venuto anche per questo!

Luciano: Ma tu sei tutto scemo. (Lo spinge verso la porta). Te ne devi andare, non c’è nessuna situazione da affrontare. Come sei venuto te ne puoi andare.

Nicola: Non dirmi che ancora non le hai detto niente?

Luciano: No, non le ho detto niente e allora? Sai quanto è difficile. Tu fai sempre le cose così semplici. Per te è come bere un bicchiere d’acqua.

Nicola: Sei una delusione Luciano! Da te questo non me lo sarei aspettato. Perché ancora non lo hai fatto? Di cosa hai paura? Adesso ci parlo io!

Luciano: (mentre trattiene Nicola) Ma dove vai… Tu non parli con nessuno. Stai tranquillo che ci penso io.

Nicola: Dici sempre così.

Luciano: Ma non è semplice. Bisogna trovare le parole giuste, il momento giusto e poi… ecco… un po’ mi spiace…

Nicola: Ti spiace per lei? E a me chi ci pensa? Dopo tutti questi anni trascorsi da solo, finalmente trovo quello che ho sempre cercato e tu… Ecco lo sapevo! Ecco i rimorsi di coscienza che temevo. Tutto finirà lo sento. Tutto sfumerà come una bolla di sapone per colpa del rimorso e… dell’ipocrisia.

Luciano: Ma finiscila, quale rimorso e ipocrisia… Senti adesso devi andare via. Ma come ti è venuto in mente di venire fino a qui. Via, fuori, esci. (Lo spinge verso la porta e proprio sull’uscio)

Nicola: Prima di andare promettimi una cosa.

Luciano: Cosa?

Nicola: Che lo fai stanotte. Promettimi che stanotte le dici tutta la verità. Promettilo!

Luciano: E finiscila con queste promesse… Via via, vattene… (lo spinge sino all’esterno e richiude la porta)

Nicoletta: (Entra dal lato opposto ancora vestita come prima insieme ad Ada) E così adesso lo porti anche a casa nostra. (Commossa) nel nostro nido… Non hai più nessun ritegno, ma come hai potuto… (piange)

Luciano: (si avvicina) Ma che stai dicendo Nicoletta… Guarda non è come pensi di posso spiegare… (entra anche Ada)

Ada: A vogghia chi spittaumu a sustanza…

Nicoletta: (urla piangendo e fa per tornare in camera).

Luciano:  (Ferma Nicoletta) Nicoletta! E’ arrivato il momento di parlare. Vieni qui Nicoletta, ho davvero bisogno di parlare con te. Di liberarmi di quanto ho dentro e non sono ancora riuscito a sviscerare.

Nicoletta: (sconvolta e ancora in lacrime) Cosa vuoi?

Luciano: Siediti adorata moglie mia. Siediti perché devo parlare e gradirei non essere interrotto.

Nicoletta: Guarda che so già cosa vuoi dirmi…

Luciano: Lo sai già? E come scusa?

Nicoletta: Lo sanno tutti Luciano! Ma che credi che non se ne è accorto nessuno? Credi che la gente non ti veda? E poi tu… Luciano… Ma un minimo di ritegno… Senza pudore davanti a tutti per strada e senza nemmeno parlarne con me prima.

Luciano: Ma di cosa stai parlando Nicoletta? Per cosa dovrei avere ritegno scusami? Non ho fatto nulla di male credimi. Non ho commesso nessun reato!

Nicoletta: Questo lo so anche io… ma… Insomma dimmi (ironica) cosa devi sviscerare….

Luciano: (visibilmente agitato) Vedi… Non è facile e ti chiedo soltanto di ascoltare in silenzio, poi, quando avrò finito farai le tue considerazioni. (Nicoletta fa cenno di si). Ecco… Qualche mese fa è venuto allo studio un  giovane elegante, raffinato, pieno di se che chiedeva proprio di me. Strana la cosa visto che chi viene allo studio chiede solo dell’avvocato Valeri. Per farla breve questo giovane mi ha letteralmente sconvolto la vita.

Nicoletta: E non solo la tua credimi!

Luciano: Aspetta, fammi finire. Insomma mi abbraccia, mi bacia, mi stringe a se con forza…

Nicoletta: (si alza) Senti Luciano potresti anche evitare i dettagli non credi?

Luciano: Va bene. Arriviamo al dunque. Questo giovane…

Nicoletta: Questo giovane?

Luciano: Quello che è venuto a cercarmi allo studio…

Nicoletta: Che è venuto a cercarti allo studio…?

Luciano:Che mi ha abbracciato, baciato e stretto a se…

Nicoletta: E forza Luciano, dimmi chi è, sono pronta ormai a tutto. Spara!

Luciano: E’ tuo fratellastro Nicola, avuto da tuo padre con una sua ex cameriera!

(Nicoletta dopo un attimo di pausa ride istericamente)

Luciano: Ecco lo sapevo… Nicoletta? Amore? Dai amore non preoccuparti, non è nulla… Cosa vuoi che sia…

Nicoletta: (continua a ridere)

Luciano:Capisco che la notizia può averti sconvolta ma adesso smettila di ridere che mi stai facendo preoccupare… Dai amore riprenditi per favore non farmi pentire di averti raccontato tutto…

Nicoletta: Si, si… (si riprende) ma che bella notizia

Luciano: Come che bella notizia? Niente sei ancora confusa…

Nicoletta: No, no. Quale confusa… Anzi… Finalmente ho tutto chiaro… Ma come è possibile? Non ho mai saputo che mio padre… Una sua ex cameriera? Si… ora ricordo… si chiamava Illibata…

Luciano: Illibata, insomma…

Nicoletta: Luciano finiscila! Ti sembra il momento di scherzare? Ma scusa… ma se quel giovane che era qui poco fa, quel ragazzo è mio… fratellastro, significa che non è il tuo…

Luciano: Il mio cosa?

Nicoletta: Il tuo… (sghignazza) insomma… ma scusa perché non lo hai detto subito? E io, anzi noi che credevamo che….

Luciano: Cosa credevi, anzi… credevate?

Nicoletta: (ride e abbraccia forte il marito) Niente amore mio lascia stare, niente, proprio niente. Sapessi come sono felice… E’ finalmente tornato mio marito!

Luciano: Perché scusa dove ero andato? (si abbracciano e baciano ma squilla il telefono)

TRACCIA N.3 (squillo telefono)

Nicoletta: (risponde scocciata) Pronto?…. Sei tu papà? (guarda Luciano) Come mai a quest’ora?…. Se sono sola? Si certo devi dirmi qualcosa?… Vieni ti aspetto?… No non sono a letto… ho detto ti aspetto! …. Sei qui dietro la porta? (fa cenno a Luciano di uscire) Vieni, vieni che sono davvero curiosa di sentire cosa devi dirmi… (Si pare la porta di ingresso ed entra Mario con ancora il cellulare all’orecchio e continua a parlare)

Mario: Ecco sai non sarà facile, ma non riesco proprio a tenerlo dentro. Sei sempre mia figlia ed è giusto che tu sappia tutto, senza nessun segreto fra me e te…

Nicoletta: (che nel frattempo gli si è piazzata davanti) Dimmi tutto sono qui…

Mario: Ah si.. già.. sono qui pure io… Ecco Nicoletta cara figlia mia… Vedi sino a questo momento non ho avuto il coraggio di confessarti tutto quello che so…

Nicoletta: Dici davvero? E cosa devi dirmi di così sconvolgente…

Mario: Ti serve un salvagente? E perché mai?

Nicoletta: Cosa devi dirmi papà?

Mario: Sai che tra noi non devono esserci segreti vero?

Nicoletta: Vero…

Mario: Dunque è giusto che tu sappia…

Nicoletta: Si ma cosa? Quanto devi farmi ancora penare?

Mario: Prima il salvagente, ora vuoi andare a mare… Ma che ti prende? Ti sembra il momento? Senti piuttosto, siediti… Mettiti comoda e ascolta…

Nicoletta: Questa è serata di confessioni…

Mario: Ora pure gli ombrelloni… Senti al mare se vuoi ci vai domani mattina sai che non ci vado pazzo… Ecco… E’ da tempo che ci penso ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo…

Nicoletta: Papà, ascoltami tu adesso… Non c’è bisogno che aggiungi altro… Io so già tutto.

Mario: Ah, sai già tutto? Ma chi te lo ha detto?

Nicoletta: Luciano. Fra me e lui non esistono segreti.

Mario: Capisco ma… come fai a rimanere così tranquilla ? Si, insomma, non è una situazione normale… Voi siete sposati, tu sei una donna, lui un uomo…

Nicoletta: Tranquillo papà. Non c’è assolutamente da preoccuparsi. Lui mi ama e non intende minimamente lasciarmi…

Mario: Si ma…

Nicoletta: Non è come pensi tu papà… la situazione è ben diversa…

Mario: Insomma… perversa è di sicuro! In ogni caso, non penso sia un comportamento da uomo. Capisco ci possono essere dei problemi tra marito e moglie, delle incomprensioni, ma arrivare a tanto no. Questo non lo accetto!

Nicoletta: Senti papà, posso chiederti una cosa? (Mario fa cenno di si) In tanti anni di matrimonio tu…hai mai tradito la mamma?

Mario: Io? Che c’entro io? Non è di me che stiamo parlando e poi… No! Sono sempre stato un uomo fedele e rispettoso… E come ti permetti poi Nicoletta… Come ti è venuto in mente di mettere in dubbio la mia moralità… Sono un uomo tutto di un pezzo io… No come… Insomma lasciamo perdere che è meglio…

Nicoletta: Non te la prendere papà chiedevo così per discutere, non avevo intenzione di mettere in dubbio niente…

Mario: (visibilmente scocciato) Va bene, dato che già sapevi cosa avevo da dirti, è meglio che torni a casa… è tardi, e poi la discussione sta prendendo una strada che non mi piace per niente. Buonanotte ! (esce)

Luciano: (entra) Senti da che pulpito arrivano le prediche… (a Nicoletta) Certo che tuo padre a volte ha una faccia tosta… “Sono un uomo tutto di un pezzo… fedele e rispettoso”…

Nicoletta: Che vuoi farci amore mio, è un uomo di altri tempi…

Luciano: Si di altri tempi… A quanto pare sembra proprio moderno, anzi, all’avanguardia…

Nicoletta: Lascia stare mio padre, anzi, piuttosto, dobbiamo adesso capire come risolvere questa situazione… Chi altri sa dell’esistenza di Nicola?

Luciano: Io e te e nessun’altro… per ora…

Nicoletta: E si già, vero… Tutti gli altri pensano che Nicola sia il tuo amante….

Luciano: Cosa? Che cosa hai detto?

Nicoletta: E si amore mio… che vuoi, ti vedono sempre con lui, che ti abbraccia, ti cerca al telefono, ti bacia in pubblico… le voci corrono e di orecchio in orecchio si trasformano…

Luciano: Ecco perché in questi giorni… Ma come hai potuto pensare una cosa del genere… Io che ti tradivo… e con un uomo per giunta… Questa è davvero bella… Adesso capisco anche perché tuo padre mi faceva discorsi strani sui miei colleghi di lavoro, sulle voci da circolo… ora tutto torna…

Nicoletta: Non fa nulla amore mio… (lo abbraccia) adesso dobbiamo soltanto trovare il sistema di far incontrare Nicola con papà Mario e soprattutto… con mia sorella Patrizia…

Luciano: Sai cosa possiamo fare? Coinvolgiamo l’Avvocato Valeri… Chi meglio di lui può sistemare le cose? E’ un grande oratore, riesce sempre a convincere colleghi e magistrati, persino i suoi clienti…

Nicoletta: (ricomponendosi) Si in effetti riesce ad essere molto convincente…

Luciano: Ecco brava. Lo chiamo subito così vediamo se per domani mattina è disponibile…

Nicoletta: A quanto ne so lui è sempre disponibile… Comunque bravo amore mio (si abbracciano)

Luciano: Ma senti… (mentre fanno per uscire dalla scena) Ma quelle sorprese che avevi detto di avermi preparato in camera da letto… sono ancora disponibili?

Nicoletta: (mentre si stuzzicano con pizzicotti e solletico, uscendo) Certo amore mio…

TRACCIA N.8 (finale secondo atto)

FINE SECONDO ATTO

TERZO ATTO

Mattina seguente. Stesso ambiente. In scena Nicola che attende…

TRACCIA N.9 (inizio terzo atto)

Nicola: Sono emozionatissimo… Finalmente è arrivato il momento della verità… Non vedo l’ora… Spero soltanto di fare una buona impressione… Conoscendo in questi giorni Luciano ho capito che comunque è una famiglia moderna, comprensiva, alla mano insomma… Finalmente potrò riabbracciare mio padre… Certo non è che il suo comportamento è stato impeccabile… La mamma mi diceva sempre che mio padre era morto quando ero piccolo piccolo. Soltanto sul letto, (commosso) mentre stava per andare in cielo, mamma Illibata, pace all’anima sua, è riuscita a confessarmi tutta la verità… “Tuo padre è ancora vivo figlio mio, mi disse, e vive lontano. Lo conobbi lavorando e nacque l’amore”… Pace all’anima sua… Ma so perdonare… Sono sicuro che capirà e mi accetterà come figlio… Ormai sono rimasto solo…

Patrizia: (entra e vedendo Nicola si ferma davanti alla porta. I due si guardano in silenzio e Patrizia si sistema, si atteggia per attirare l’attenzione del giovane) Mi scusi… ma… sta aspettando qualcuno?

Nicola: (emozionato) Veramente si…

Patrizia: Si ?…

Nicola: Si aspettavo… ecco… mi hanno detto di venire qui…

Patrizia: (al pubblico) Se il buongiorno si vede dal mattino… (si avvicina) E mi dica, gran bel giovanotto… perché stavate aspettando proprio qui?

Nicola: Bene… la situazione è molto delicata… avevo già conosciuto  Luciano…

Patrizia: Ah! Luciano… si certo… conosco anche io Luciano… ma ditemi piuttosto, il vostro nome?

Nicola: Si giusto… Mi chiamo Nicola…

Patrizia: Nicola… che bel nome… in greco “vincitore tra i popoli”… niente male davvero…Piacere, sono Patrizia, in latino “nobile discendente”, ma soltanto in latino però… E mi dica… possiamo darci del tu vero? (Nicola fa cenno con la testa di si sempre più emozionato)… Dimmi Nicola… Chi aspettavi…?

Nicola: Veramente non è proprio così facile da spiegare…

Patrizia: Vuoi che ti dia una mano per cominciare… (prende la sua mano e la accarezza)

Nicola: (Ritira rapidamente la mano) Bene veramente…

Patrizia: Sarai anche vincitore tra i popoli ma sei un po’ timidino… non preoccuparti… Fidati di Patrizia tua che ha tanta voglia di conoscerti… (Si avvicina sempre di più strofinandosi al corpo di Nicola).

Nicola: Patrizia guarda… Non mi sembra proprio il caso… Non so se è possibile…

Patrizia: Tutto è possibile…

Nicola: Non proprio tutto, soprattutto quello che hai in mente tu…

Patrizia: (mentre continua a girare intorno a Nicola con fare sensuale) Ma cosa vuoi che sia… Non senti l’attrazione? E’ una questione di pelle Nicola… Lo sento e in queste cose non mi sbaglio mai…

Nicola: Si appunto. E’ proprio una questione di pelle…ma anche di sangue… e proprio in questo caso sei fuori strada…

Patrizia: (si ferma di scatto) Ah. Capisco. (risentita) Non sono di tuo gradimento…

Nicola: Non è questo, non offenderti, ma la situazione è davvero complicata. Ecco non so se tra noi, proprio tra me e te, sia possibile… Per tanti motivi capisci?

Patrizia: Non, non capisco e non voglio capire. Sento solo la pelle, la carne. In questi casi il cervello e la ragione non li tengo per niente in considerazione.

Nicola: E fai male Patrizia. Sei bella, provocante, sensuale ma…

Patrizia: Basta così. Non mi sono svegliata questa mattina per essere offesa dal primo che incontro…

Nicola: Ma non ho nessuna intenzione di offenderti… ci mancherebbe… ma devi capire che se proprio un legame tra noi esiste, non è quel genere di legame che pensi tu…

Patrizia: Perché quale altro genere di legame esiste scusa… (riprende ad atteggiarsi come prima) La forza della natura non è controllabile. L’attrazione porta con se poca razionalità ma molta passione, trasporto…

Nicola: Si questo lo so anche io… eccome… ma ci sono situazioni diverse, circostanze che probabilmente non consentono di potersi lasciarsi andare…

Patrizia: (risoluta) Ma come la fai complicata Nicola. Vieni qui. (lo afferra e lo abbraccia). Dimostrami di essere un vero “vincitore tra i popoli”…. (lo stringe a se e lo bacia mentre Nicola cerca di divincolarsi senza riuscirci)

TRACCIA N.4 (suspense)

(Entrano dalla comune Luciano e Nicoletta.)

Luciano: Nicola!

Nicoletta: Patrizia!

(corrono per separarli)

Patrizia: (a Luciano) Potevi pure dirmelo che conoscevi persone così interessanti…

Nicoletta: Patrizia sei sempre la solita… Ma come fai con il primo che incontri… non sai nemmeno chi è …

Patrizia: Come non so chi è… è il vincitore tra i popoli…

Luciano: Come il vincitore tra i popoli? Vedrai tra poco che non ci sarà nessun vincitore…

Nicola: Che vergogna… che vergogna… ma come è potuto succedere… mi vergogno di me stesso… non me lo perdonerò mai….

Patrizia: Vabbè adesso non esagerare Nicola. Magari non sarò il tuo tipo ma non sono così da buttare…

Luciano: Patrizia questa volta l’hai combinata davvero grossa…

Nicoletta: E’ davvero inconcepibile…

Luciano: Ingiustificabile e vergognoso…

Nicoletta: Proprio senza ritegno…

Patrizia: Uhè… Ora basta però. E che sarà mai un bacio. Siamo sempre una donna e un uomo….

Luciano: Si ma anche fratello e sorella…

Patrizia: Cosa? Chi?

Nicoletta: Patrizia stai tranquilla… non potevi mai saperlo… E poi tu Luciano… meno male che avevamo organizzato tutto…

Patrizia: (mentre continua a pulirsi le labbra) Ma perché non me lo hai detto Nicola! Che schifo… Ma scusate (a Luciano e Nicoletta) da dove è spuntato fuori un fratello?

Luciano: Tutta colpa dell’”inseminator” (ride)

Nicoletta: Luciano!… Tranquilla sorella… Diciamo che abbiamo scoperto qualcosa che papà ci ha sempre tenuto nascosta…

Patrizia: Volete dirmi che Nicola, quello che ho baciato poco fa, è figlio di nostro padre?

Luciano: Si… dell’inseminator!

Patrizia: Ma non è possibile… Proprio lui che mi ha sempre fatto la morale… e la mamma chi sarebbe? Dato che sono ormai certa non sia la nostra…

Nicoletta: Te la ricordi Illibata?

Patrizia: Impossibile… come faccio a ricordarmi la mamma illibata? La natura è natura…

Nicoletta: Ma no… Illibata la domestica. Te la ricordi?

Luciano: Che anche lei tanto illibata….

Nicola: Un po’ di rispetto ti prego… Vi ricordo che era mia madre e non dimenticatelo…

Patrizia: Ma guarda che bugiardo e traditore che è stato papà… Ma lui lo sa?

Nicoletta: Non ancora ma sta per arrivare e così gli presentiamo Nicola. (Suonano alla porta e Nicoletta va ad aprire. Entra Ada)

Nicoletta: Cara amica, caschi proprio a pennello. Avremo bisogno anche di te tra poco.

Ada: Se posso essere d’aiuto…

Nicoletta: Bene. Tra poco arriverà mio padre e avremo bisogno di qualche minuto prima di parlare con lui. Quindi noi andiamo di la in attesa che arrivi anche l’avvocato Valeri e se dovesse bussare mio padre lo tieni calmo qui per un po’…

Ada: Guarda Nicoletta, non mi sembra proprio il caso… ho già incontrato tuo padre e diciamo che…

Nicoletta: Non preoccuparti… non succederà nulla… (rivolgendosi agli altri) Dai andiamo, vediamo come sistemare per bene questa situazione… (escono dalla comune lasciando da sola Ada in scena. Poco dopo bussano)

Ada: (agitata) Eccolo… e ora? Che faccio? Apro? No, non apro… Chissà cosa ha potuto pensare dopo l’incontro di ieri… (bussano ancora. Ada guardandosi attorno e capendo che non ha soluzioni va ad aprire)

TRACCIA N. 2 (a sfumare ma da lasciare in sottofondo sino alla fine del dialogo)  

Mario: (vedendo Ada alla porta) Ormai l’accoglienza in questa casa è praticamente perfetta.

Ada: (imbarazzata)Signor Mario, che piacere rivederla… mi spiace per quello che è successo ieri ma proprio mi ha colto di sorpresa…

Mario: Mi dispiace che si sente incompresa… se vuole posso aiutarla (assumendo un atteggiamento da seduttore)

Ada: (mentre si allontana) Incompresa io? Forse si… sapesse quanto… ma meglio così, visto che non c’è sustanza….

Mario: Vedo.. vedo.. tanta ‘nbunnanza…

Ada: Quali ‘nbunnanza? (si guarda) ah… intendete dire sta ‘nbunnanza… ma che dite Signor Mario… così mi imbarazzate…

Mario: Ma quale mazzate… non mi permetterei mai… le donne non vanno sfiorate nemmeno con un fiore…

Ada: Ma che animo romantico, gentile, da vero gentiluomo…

Mario: Volete andare al duomo? Se volete vi accompagno… è qua vicino…

Ada: No grazie, non mi sembra proprio il momento

Mario: Cosa c’è che non va nel mio abbigliamento?

Ada: No senta Signor Mario, volevo dire che, si insomma…. Voi non avete timore?

Mario: Ada! Andiamo!

Ada: Dove?

Mario: Come dove? A fare l’amore l’avete detto voi….

Ada: Ma che dice Signor Mario… Come si permette così subito, senza pudore…

Mario: Allora avevo sentito bene… forza andiamo…

Nicoletta: Bene! Proprio voi stavamo aspettando!

Mario: Le pere stanno maturando?

Luciano: Ancora no papà ma tra poco… Vedrai come ti piacerà questa bella macedonia (indica i presenti)

Mario: E andiamo a questa cerimonia…(Entra anche l’avvocato dalla porta)  Avvocato ci viene pure lei?

Valeri: (che nel frattempo cerca di scambiare sguardi maliziosi con Nicoletta non corrisposti) Venga caro signor Mario… Accomodiamoci sul divano che la mattinata si presenta piuttosto lunga…

Mario: Si, una prolunga. Luciano vedi se trovi una prolunga per l’avvocato Valeri…

Luciano: Si certo…cominciamo bene… Prego avvocato.

Valeri: Bene, siamo qui riuniti per una questione molto delicata… (prende fogli dalla cartelletta e comincia a leggere) Presenti Luciano Belevedere e la moglie Nicoletta, padroni di casa, Patrizia, sorella di Nicoletta, il signor Mario padre delle due e il signorino Nicola… (vedendo Ada) E la signora…?

Ada: Signorina prego… Ada

Patrizia: Ora che ha fatto l’appello possiamo cominciare avvocato?

Valeri: Si, si… voi, “signorina” sarete la testimone… Arriviamo al dunque… La mia presenza si è resa necessaria per la delicatezza della situazione…

Patrizia: Avvocato… si sbrighi che mi sta salendo la pressione…

Luciano: Avvocato, avanti, togliamoci questo dente senza più soffrire…

Valeri: Si ecco, il signor Luciano ha ragione… Sembra impossibile ma devo svelare un segreto tenuto nascosto per tanto tempo… Caro signor Mario…

(Tutti guardano Mario che si scruta attorno)

Mario: Che succede?

Ada: Addio autra sustanza!!!

Valeri: Signor Mario, nella sua onorata e invidiabile vita è sicuro di non aver mai commesso un errore?

Mario: Dobbiamo fare un compromesso che dura tre ore? No, No… Devo andare al circolo che mi aspettano e non posso rimanere… vi ringrazio ma devo andare… (fa per alzarsi)

Luciano: Ma quale compromesso papà Mario… L’avvocato le stava chiedendo se non ha mai commesso un errore nella sua vita…

Mario: (guarda tutti che intanto fanno cenno si con la testa contemporaneamente)

Ada: Io non c’entro… Ma tutti io me li vado a cercare… Per favore Don Mario, dica a tutti che niente è successo!

Mario: Non abbiamo fatto sesso… come vi permettete?!? State mancando di rispetto sia ad Ada che a me…

Valeri: Don Mario, qui nessuno vuole mancare di rispetto, ma non parlavamo di questo. Ricominciamo… Si ricorda di avere avuto al suo servizio una donna caritatevole e ricca di virtù di nome Illibata?

Tutti in coro: Illibata!

TRACCIA N.4 (suspense)

Mario: (comincia a capire e si agita) Illibata? Non ricordo bene… forse… va bene, (guarda l’orologio) si è fatto tardi, mi aspettano al circolo, è stato un piacere, ci vediamo (fa di nuovo per alzarsi ma viene fermato da Luciano).

Patrizia: Come fai a non ricordare papà…

Nicoletta: Eppure dovresti…

Luciano: Non si può dimenticare…Era illibata…

Nicola: Mamma Illibata!

Mario: (sempre più agitato e confuso) Mamma Illibata?

Nicola: Si papà… sono Nicola… figlio di Illibata e suo…

Mario: Ma quale papà e quale figlio? Non ho figli maschi… e poi… insomma… come fate a affermare con certezza una cosa del genere… Illibata… si… insomma… non proprio…

Nicola: (comincia a piangere istericamente)

Luciano: (lo abbraccia e cerca di consolarlo) Nicola non preoccuparti, per ora è confuso, ma sta tranquillo…. Capirà…

Mario: (fiero) Non ho mai tradito mia moglie Immacolata. Potete anche non credermi, ma è così! Immacolata resterà l’unica donna della mia vita!(esce)

Ada: E te pareva. Addiu sustanza! (esce anche Ada)

Nicola: (continua a piangere)

Nicoletta: Non lo accetterà mai, lo sapevo…

Valeri: (Si avvicina a Nicoletta mentre Luciano è impegnato a consolare ancora Nicola) Accettare la verità a volte è difficile… Anche quando questa si manifesta in tutta la sua evidenza…

Nicoletta: (si allontana) Nicola, non preoccuparti, parlerò io con mio padre e vedrai che riuscirò a farlo ragionare…

Nicola: Impossibile… Non mi accetterà mai…

Luciano: Tranquillo… che tutto si risolverà…

(Suonano alla parte e Nicoletta va ad aprire. E’ un postino “affaticato”)

Postino: (entra) Scusate, ma si trova qui il signor Nicola Presunta?

Nicola: (ancora singhiozzante) Si sono io….

Postino: Ah… finalmente… Scusi il disturbo ma mi avevano detto che avrei potuto trovarla qui e finalmente ci sono riuscito… E’ da 5 giorni che cerco di rintracciarla… Ho una comunicazione importante da consegnare…

Nicola: A me? E chi mi scrive?

Postino: (guardando le buste che tiene in mano) Si tratta di una lettera inviata dall’America… (dopo averla scelta tra una decina consegna la lettera)

Nicola: (la apre e legge) Caro figlio mio, con la qui presente, ti comunico che ho deciso di intestare a te medesimo tutto il mio patrimonio. Sono vecchio e tanto malato e non ho nessuno. Ho pensato e ripensato a quanto solo sei stato anche tu dopo che la tua cara madre ci ha lasciati. Considera questo mio gesto come riparatore per le sofferenze causate dalla mia condotta poco giustificabile. Ho amato molto tua madre e spero che con le tre ville, i due alberghi, i quattro ristoranti e i 5 milioni di dollari che ti lascio in eredità tu possa perdonarmi caro figlio mio! Firmato Calogero Giacalone, tuo papà.

(silenzio)

Postino: (uscendo) Ci voli culu ‘nta vita…

Valeri: Così cambia tutto!

Patrizia: (Si avvicina a Nicola) Vedi che avevo ragione?!… Vincitore tra i popoli sei…. Nessun legame di sangue può adesso fermarci… Lasciamoci trasportare dalla passione… (cerca di abbracciarlo)

Luciano: Non hai proprio nessuna pietà Patrizia!

Nicola: (divincolatosi dall’abbraccio di Patrizia) Sono confuso… Dunque non è Mario mio padre ma questo Calogero Giacalone…

Nicoletta: Ricordo che tua madre quando finì di lavorare da noi venne assunta da un’altra famiglia ma ci rimase poco…

Luciano: Giusto il tempo che ci voleva….

Nicoletta: Basta, smettetela!

Patrizia: Non preoccuparti Nicola, ti aiuto io a rintracciare il tuo vero padre. Andremo insieme in America, lo cercheremo e lo troveremo, e intanto diamo anche un’occhiata a queste ville, alberghi e ristoranti…

Nicola: Luciano… sono confuso… mi spiace per tutto il disturbo che ti ho recato…

Luciano: Figurati… Cosa vuoi che sia essere stato additato come omosessuale, traditore di mia moglie, ricevere gli insulti di mio suocero… Nulla di grave amico mio… Va, va… cerca tuo padre e stagli vicino….

(Nicola abbraccia Luciano e esce in lacrime)

Patrizia: Nicola dove vai senza di me? Aspetta….Nicola aspetta… (rivolta a chi è rimasto in scena) Addio! Finalmente nobile anche di fatto! (esce)

Valeri: A quanto pare non avete più bisogno di me… Me ne vado e vi auguro una buona giornata… Certo adesso bisognerà parlare con il signor Mario ma sono convinto che saprete cavarvela da soli… Arrivederci e caro Luciano… Dite anche a vostra moglie che quello che è vostro è anche mio… (esce)

Nicoletta: (imbarazzata) Certo che hai certe sperate a volte…. Comunque adesso dobbiamo trovare papà Mario. Sarà ancor sconvolto povero vecchio…. E noi che abbiamo dubitato della su integrità….

Luciano: (ride)

Nicoletta: Che ci trovi da ridere Luciano?

Luciano: (mentre continua a ridere) Niente, niente… pensavo ancora a Nicola… e al suo cognome… Presunta… e sua madre… Illibata Presunta… Ah, ah, ah…. (ridono anche le comari)

Nicoletta: Siete veramente impossibili… (sorride anche lei). Va giù al circolo e guarda se papà è ancora lì…

Luciano: Si vado… Certo che in tutta questa confusione speriamo di aver  sistemato anche tua sorella…

Nicoletta: Questo è vero… Che sia questa la volta buona… Dai vai a chiamare papà che questa, per lui, sarà la notizie più bella… (suonano alla porta ed è l’avvocato Valeri)

Luciano:  (mentre dopo aver aperto la porta fa cenno per uscire) Avvocato ancora qui?

Valeri: Si… avevo dimenticato la borsa con i documenti, ma dove state andando così di fretta?

Luciano: Vado a cercare mio suocero… lo avete visto?

Valeri: No, ma con ogni probabilità sarà tornato al circolo…

Luciano: Bene, speriamo di trovarlo. (Alla moglie) Amore intrattieni tu l’avvocato vedi se gradisce qualcosa… del resto….

Valeri: Quello che è suo è mio… (dopo essersi accertato di essere rimasto solo con Nicoletta) Bene… Vedo che avete capito anche voi… Avanti cara Nicoletta, non fate la preziosa… si lasci trasportare… ho anche sentito dire che Luciano sembra avere altre preferenze…

Nicoletta: (mentre continua a sfuggire alle avance dell’avvocato) Ma cosa dice avvocato! Crede ancora alle voci della gente? Luciano è mio marito, in perfetta forma e senza preferenze diverse…

Valeri: (risoluto) Signora! Io non ho mai pregato nessuno!… (cambiando atteggiamento) Ma per voi posso fare un’eccezione….

Nicoletta: La smetta avvocato! Non potrei mai essere sua… appartengo a mio marito…

Valeri: Si ma come lui stesso dice…

Nicoletta: Basta con questa storia che tutto quello che è mio è anche suo… Adesso basta! Esca da questa casa e ringrazi il cielo che non ho ancora detto nulla a Luciano…

Valeri: (rassegnato) Ho capito… Vado via senza insistere…

Nicoletta: Ecco bravo…

Valeri: Ma mai dimenticherò ciò che è stato…

Nicoletta: Che è stato?

Valeri: Un momento di grande passione, di intensa attrazione, un bacio che mai dimenticherò… (esce)

Nicoletta: (disperata) Ma cosa ho combinato… Come ho potuto baciare quell’essere spregevole… (esce dalla comune)

(Entrano Luciano e Mario)

Mario: Non c’è bisogno che aggiungi altro Luciano… Ormai ho deciso… Era un segreto che non posso più nascondere… Ebbene si. Illibata fu mia ma non seppi mai che rimase incinta… Sono pronto ad accettare questo figlio… Un uomo deve assumersi sempre le proprie responsabilità e mi spiace se ho tradito la vostra fiducia negando in un primo momento. Ho sbagliato e sono pronto a rimediare… Dov’è questo giovane… come si chiama?

Luciano: (sbalordito) Dunque ci fu… insomma avete capito…

Mario: Si chiama Chupito? Che strano nome….

Luciano: No, no… si chiama Nicola

Mario: Ah bene… chiamami subito questo Nicola che lo voglio abbracciare anche se non mi somiglia per niente ma questo non vuol dire… E non intendo fisicamente… a me è sembrato un po’ strano… ecco diciamo così…

Luciano: Senta papà Mario… Forse è il caso che questo segreto rimanga ancora tale dato che Nicola è partito e che il padre non siete veramente voi…

Mario: Come no? Ma… hai capito Illibata…

Luciano: E si… comunque tutto è bene quel che finisce bene… Ma mi raccomando non dite niente alle sue figlie… questo segreto lo sappiamo io e lei, e nessun’altro…

Mario: (cambiando atteggiamento) Quale segreto?

Luciano: Come quale segreto? Quello che voi e Illibata… si insomma… (a gesti cerca di far intendere “l’accoppiamento”)

Mario: Ma come ti permetti Luciano… (uscendo) Non esiste alcun segreto (alzando la voce e schiacciando l’occhio a Luciano in segno di intesa). Tutto è chiarito! Non ho mai tradito la mia adorata moglie… pace all’anima sua (esce)

Nicoletta: (entra dalla comune triste con ancora in mente le ultime parole dell’avvocato Valeri) Amore…

Luciano: Amore mio… vieni qui… Tutto sistemato… tutto è tornato alla normalità come se nulla fosse mai successo… Vedi come le apparenza spesso ingannano? Tutta questa storia è figlia soltanto delle apparenze giudicate. Io omosessuale, traditore come tuo padre. Sospetti e apparenze e nulla più. Non dovremmo mai fidarci senza conoscere la verità. Mi sento davvero meglio…

Nicoletta: Già le apparenze… non dovremmo mai fidarci…

Luciano: (riferendosi al segreto di Mario) E poi se qualcuno ha commesso qualche piccolo errore nella sua vita cosa c’è di male… Siamo essere umani e possiamo anche sbagliare… Chi non ha il suo piccolo scheletro nell’armadio? Vero amore mio?

Nicoletta: Hai sempre ragione tu amore mio (guarda il pubblico)…

(i due si abbracciano quando si sente bussare alla porta. Apre Luciano ed entra come una furia il postino con una busta in mano)

Postino: Dov’è? Dov’è?….

Nicoletta e Luciano: Chi?

Postino: Come chi? Nicola Presunta… (sempre più agitato) dov’è? Ho sbagliato la busta da consegnare. E’ questa quella indirizzata a lui… (silenzio) Ci voli culu ‘nta vita…

TRACCIA N.10 (fine terzo atto)

FINE