‘A badissa

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‘A GIARA

‘A BADISSA

Commedia in 2 atti

in dialetto siciliano

 di

Alfia Leotta

Tratta da La Giara di Luigi Pirandello

Finito di scrivere il 08 ottobre 2006

Alfia Leotta -  Posizione SIAE n° 118377

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PERSONAGGI

ZI DIMA LI CASI, consalemmi

DON LOLLO’ ZIRAFA

L’AVVOCATO SCIME’

‘MPARI PE’

TARARA’, contadino

FILLICO’, contadino

U CUMPARI D’’I MULI

GNA ‘TANA, contadina

TRISUZZA, contadina

CARMINIDDA, contadina

MARA, la governante

NUCIAREDDA, piccola contadina ( bimba di 7/8 anni )

NUNUZZU, bambino di 5 anni

BASTIANU, bambino di 6 anni

COMPARSE VARIE di contadini e contadine

Campagna siciliana del 1800

DESCRIZIONE DELLA SCENA

Spiazzo erboso davanti la cascina di Don Lollò Zirafa, in vetta a una quota.

A sx è la facciata della cascina a due piani: la porta nel mezzo, su la porta il balconcino del secondo piano; finestre sopra e sotto; quelle di sotto con grate.

Lateralmente a destra, sedile di pietra semicircolare sotto grossi alberi d’olivo saraceno. Presso il sedile, lo spiazzo scoscende con un viottolo,

In fondo alberi di mandorlo e d’olivi.

NOTE

DON LOLLO’ ZIRAFA: tra 40 e 50 anni – raso, cerchietti agli orecchi, cappellaccio bianco a larghe tese, spettorato, affocato in volto e sempre tutto sgocciolante di sudore – gira qua e là gli occhi di lupo, sospettoso, bilioso e iracondo.

ZI DIMA LI CASI: vecchio sbilenco, con la gobba pendente da un lato; giunture storpie alle gambe, occhi duri, fissi da maniaco, porta appesa per una funicella alla spalla, una cesta con gli attrezzi del suo mestiere,trapano, ecc…e attraverso un grosso ombrello di cotone verde un po’ stinto.

L’AVVOCATO SCIME’: sulla cinquantina, brav’uomo, placido

Nessuna nota speciale per gli altri personaggi.


ATTO PRIMO

SCENA 1°

( Tararà, Fillicò, ‘Mpari Pè, Don Lollò, 1 contadina e 2 bambini )

E’ appena arrivata la Giara nuova e Tararà e Fillicò la stanno prendendo dal centro della scena per portarla nel Palmento. I bambini stanno correndo e Don Lollò li sta ammonendo per paura che la possano danneggiare. Una contadina sta seduta in seconda a sx.

Il tutto è in fermo scena  al buio, mentre un solo fascio di luce illumina la giara da dietro, creando un alone mistico attorno ad essa.

Una musica di sottofondo accompagna una narrazione.

NARRATORE

Piena anche per gli olivi, quell’annata. Piante massaie cariche l’anno avanti, avevano raffermato tutte a dispetto della nebbia che le aveva oppresse sul fiorire……..

Siamo in Sicilia alla fine del 1800, in un ambiente contadino e nella stagione della raccolta delle olive.

Da due giorni era cominciata l’abbacchiatura delle olive e Don Lollò Zirafa, il proprietario dell’uliveto era su tutte le furie, perché fra gli abbacchiatori e i mulattieri venuti con le mule cariche di concime da depositare, non sapeva più come spartirsi e a chi badar prima.

E bestemmiava come un turco……… e minacciava di fulminare questi e quelli, se un oliva, anche una sola oliva, gli fosse mancata, quasi le avesse prima contate tutte a una a una su gli alberi.

Il nostro Don Lollò, prevedendo che le cinque giare di coccio che aveva in cantina non sarebbero state sufficienti a contenere tutto l’olio della nuova raccolta, ne aveva ordinata una sesta a Santo Stefano di Camastra.

Era arrivata: alta a petto d’uomo, bella, panciuta e maestosa, che fosse delle altre 5 la badessa.

Neanche a dirlo aveva litigato anche col fornaciajo per questa giara. E con chi non attaccava don Lollò?

Per ogni non nulla gridava: “Sellatemi la mula” che sarebbe andato dall’avvocato per risolvere la questione.

Così, a furia di carta bollata e d’onorari agli avvocati, citando questo, citando quello e pagando sempre le spese per tutti, s’era mezzo rovinato. Ora, alla fine della terza giornata……………

( si alzano le luci e gli attori che erano in fermo scena si animeranno )

DON LOLLO’            ( in trepidazione ) Picciotti, accura……..pianu, faciti pianu………e vui ( alla donna ) faciti stari fermi ‘sti picciriddi….. ( che stavano rincorrendosi attorno alla giara )

TARARA’                  Don Lollò, ma unni l’hama purtari?

DON LOLLO             ‘Nto palmentu……forza…..allistemuni! ( felice e orgoglioso )

TARARA’ E FILLICO’         (  si caricano la giara e stanno per avviarsi )

‘MPARI PE’              Ma non è sicuru……. Ci resta ammenzu i pedi……Sbarattassi prima, no?

TARATA’ E FILLICO           ( si fermano )

DON LOLLO’            E a lassu ccà?....Ppì farla rumpiri?..... No’, ‘nto parmentu!.......Fozza!

TARATA’ E FILLICO           (  ripartono )

‘MPARI PE’              M’ascutassi,……. ci ponu appuiarii co’ passari,……..sbarattassi prima!

TARATA’ E FILLICO’          ( si fermano )

DON LOLLO’            Ci jetti a cucca, tu?........ Ti dicu ca ccà, è peggiu!.....Menzamà qualcunu di vuatri ccù qualchi scala………. ( ai due ) Ancora ccà siti?

TARATA’ E FILLICO’          ( Ripartono )

‘MPARI PE’              Ma ccà c’è cchiù spaziu almenu……..mi dassi ‘n ura, ‘n ura sula ….u tempu di fari spaziu…….

TARATA’ E FILLICO           ( si fermano )

DON LOLLO             ( irritandosi ) Oh, ‘Mpari Pè…cu cumanna ccà?

FILLICO                     B’addiciditi ppì favuri?……… ‘Sta cosa pisa!

DON LOLLO’            ‘Nto parmentu e bonu cchiù! ( via verso casa )

TARATA’ E FILLICO’          ( via a dx )

‘MPARI PE’              Vui siti u patruni……Cu è supra cumanna e cu è sutta s’addanna!

SCENA 2°

( ‘Mpari Pè, Gnà Tana, Carminidda, Trisuzza, Nuciaredda, e altre contadine )

‘MPARI PE’              ( sentendo un canto campestre delle donne che sopraggiungono dal viottolo, con le ceste colme d’olive, si appresta e grida ) Oh…..Oh….a tia, nica......alleggiu santu divuluni…alleggiu….stati accura!

TRISUZZA                ( entrando seguita dalle altre, che si dirigono al palmento ) Chi è, ‘mpari Pè?

GNA’ TANA              Puru vui vi ‘nsignastiru a santiari?

CARMINIDDA          Puru l’arvuli ‘n autru tannicchia santiunu ‘nta ‘sta campagna

‘MPARI PE’              B’avissa lassari siminari l’alivi, strata strata?

TRISUZZA                Cui?......Mancu una,…mancu una…..taliassi

‘MPARI PE’              Menzamà s’affaccia don Lollò do’ finistruni…….

GNA’ TANA              Tutta a jurnata ci po’ stari affacciatu ppì nuatri….ca ci stamu attenti ‘o travagghiu c’hama fari!

‘MPARI PE’              Già, jennu cantannu ca’ facci all’aria!

CARMINIDDA          E chi è, mancu cantari si po’ cchiù?

GNA’ TANA              Santiari sulu si po’!.......Ca pari avissuru fattu scummissa, patruni e sutta,…….. a ccù ci arrinesci megghiu!

TRISUZZA                Maria santissima….comu ci sta addritta ‘sta casa jù no’ sacciu!……U Signuri ci l’avissa fari cascarii ccù tutti l’arvuli. ( via al palmento )

‘MPARI PE’              E bonu, bonu, c’ha stati facennu longa……Forza, jti a scarricari ‘nveci di diri fissarii!

CARMINIDDA          ( si avvia )

GNA’ TANA              Chi è, hama cogghiri ancora?

‘MPARI PE’              E chi vulissivu smettiri? Bonu ci jti!

GNA’ TANA              E quanti viaggi s’hana fari?

‘MPARI PE’              C’è tempu ancora a cuddata do’ soli! Avanti…forza… allistemuni ca scurau!

GNA’ TANA              ( avviandosi, ironica  ) Ca comu dici voscienza!

SCENA 3°

( ‘Mpari Pè, Don Lollò, u cumpari de’ muli )

CUM MULI                ( da fuori ) Ohhh….Ohhh…..Arriiiii!.........’Mpari pè…..’Mpari pè……

‘MPARI PE’              ( parlando verso il fondo ) Chi vuliti?

CUM MULI                Vidissi ca ancora staiu aspittannu……c’hama fari ?

‘MPARI PE’              Si, si, si……E chi è ‘sta jurnata!.........( poi chiama verso casa ) Don Lollò….. Don Lollò…….( non udendo risposta ) E chi è non senti ‘st’autru?......( urlando più forte ) Don Lollooooò……

DON LOLLO’            ( da dentro ) Cchi è?

‘MPARI PE’              C’è bisognu di vossia ccà!

DON LOLLO’            Ora vegnu!

‘MPARI PE’              Vidissi c’arrivau ‘na retina di muli co’ cuncimi!

DON LOLLO’            ( venendo fuori con premura ) Chi?....Ora?.......Unn’è?....Unni i mannasti?

‘MPARI PE’              A nessun postu! Su’ ccà e volunu sapiri unni hana scarricari.

DON LOLLO’            E comu accussì?.....Prima haja vidiri chi mi purtaru e per ora non ci pozzu dari cuntu picchì staiu parranno ccù l’avvucatu! Falli aspittari! ( sta per entrare nuovamente )

‘MPARI PE’              Ci stati parrannu p’’a giara?

DON LOLLO’            Chi è ‘sta dumanna,…su forsi affari to?.....Chi facisti, avanzasti di gradu?

‘MPARI PE’              Ppì carità,….’a scusari!

DON LOLLO’            M’hava passu! ( sta per entrare nuovamente )

‘MPARI PE’              No, è ca jù….. ppì ‘sta giara….chissacciu……a vidirla ddà, ‘nto palmentu…..haju l’arma satata……A livassi santu Diu!

DON LOLLO’            E tonna?......T’haia dittu no,…. e no ha essiri! E’ misa di latu e non potta  disturbu.

‘MPARI PE’              Ma vidissi ca ‘stu via vai ca c’è piccomora, cu trasi, cu nesci….. qualcunu ci ‘nfrunta e ti salutu giara!

DON LOLLO’            Sangu di……! Allura mu’ fai apposta? Mi vo’ fari partiri a testa?

‘MPARI PE’              Ma chi dici vossia……ciù staiu sulu riurdannu!……Non vulissi ca s’avissa pigghiari qualche dispiaciri!…Eccu!

DON LOLLO’            Si’ ‘nu jettaturi figghiu miu!...... Unni voi ca a mentu ‘sta giara?....No’ sai ca ‘nta ‘dispensa non c’è postu? Prima s’ha livari a utti vecchia e poi si ni parra!

‘MPARI PE’              Chi ni costa fallu ora?

DON LOLLO’            Ppì comora non c’haiu tempu!...E ora basta! Quanti voti t’haia dittu ca quannu parru cu’ l’avvucatu non m’ha nesciri mai nuddu discursu?

CUMP MULI             ( sopraggiunge da sx infuriato ) C’hama fari!!.... Don Lollò…. Jù c’haiu ‘cchiffari!...... Unni l’haia scarricari ‘sti besti?

DON LOLLO’            E ca’ ci n’è ‘nautru!.....Ti putissi stuccari lu coddu tu e tutti li to’ besti! ‘A ‘stura ti ni veni?

CUMP MULI             Ca si non mi potti spicciari prima , chi c’è fari?

DON LOLLO’            E senza ca vìu chi mi purtasti, secunnu tia t’avissa fari scaricari?

CUMP MULI             E ‘u vinissi a vidiri!....Ccà semu….Picchì non veni?

DON LOLLO’            Bella chista……..E chi ci si’,… tu sulu? Fa cuntu ca scurau e tu li bestii mi l’ha scaricari co’ versu e unni ti dicu jù………Vidi ca jù jatti ‘nto saccu non n’haia accattatu mai!

CUMP MULI             Oh Don Lolloò,….u sapiti chi fazzu?

DON LOLLO’            Chi fai?

CUMP MULI             Ci’ scaricu unni veni prima, arreri u muru …e mi ni vaju!

DON LOLLO’            ( in tono di sfida ) Ca fallu!....tu’ vogghiu vidiri fari!

CUMP MULI             E ora ciù fazzu vidiri su’ fazzu! ( si avvia infuriato )

‘MPARI PE’              ( trattenendolo ) Va’…chi su ‘sti furii…..chi siti muzzicatu de’ vespi?

CUMP MULI             Lassatimi jri ‘Mpari pè, lassatimi jri

DON LOLLO             Lassulu jri, lassulu jrj!

CUMP MULI             Si iddu è caudu di ciriveddu, jù sugnu cchiù caudu d’iddu!

‘MPARI PE’              Calmativi, calmativi!

CUMP MULI             Malidittu cu c’havi chi fari cu’ ‘stu cristianu!.......Unu si c’ha strariari ppì forza!

DON LOLLO’            Ccù mia?

CUMP MULI             Cù vossia, si!

‘MPARI PE’              Stati calmu,…….. non successi nenti!

DON LOLLO’            ( tranquillo ) U vidi comu si marcia ccù mia? Ccù chistu? ( mostrando un libriccino rosso legato, che ha uscito di tasca ) U sai chi è chistu?

CUMP MULI             U sapemu, u sapemu!

DON LOLLO’            U codici è chistu!...Ca m’arrialau u mo’ avvucatu!........Ca guarda caso l’haju a villeggiatura ccà…….ccù mia!......

CUMP MULI             ( ironico ) Chi bella cosa!

DON LOLLO’            E nun m’ha fa cchiù nuddu a mia, …. Picchì jù ccà…….( sbandierandolo ) mi c’haia ‘mparatu a leggiri!.... E ogni questioni ca mi capita, cu sa ti cridi?......E’ scritta ccà!

CUMP MULI             ( ironico ) Appostu!....... Cu c’è megghiu di vossia!

DON LOLLO’            Poco spiritu……..L’avvucatu jù mi lu pavu ad annu, chi ti pari!

CUMP MULI             E ora l’havi ccà a villeggiatura, ama ‘ntisum ‘ama ‘ntisu!....U chiamassi allura,…u chiamassi!

DON LOLLO’            U chiamu, u chiamu……............( chiama ) Avvucatu Scimè?......Avvucato mi senti?

TARARA’ E FILLICO’, attraversano la scena da dx a sx

SCENA 4°

( Avvocato, Don Lollò, ‘mpari Pè, u cumpari de’ muli )

SCIME’                      ( da dentro ) Che c’è?...Che c’è?......( apparendo dalla cascina, con una vecchia paglia in capo e il giornale in tasca e un paio di uova sode in mano che sta mangiando, scende lentamente le scale ) Che volete Don Lollò?

DON LOLLO’            Signor avvucatu, haja ‘gghittari ‘nto jardinu ‘n caricu di cuncimi, e ‘st’ignoranti si ni veni a ‘st’ura,……. cu li besti.

CUMP MULI             Ci su ancora du’ uri di suli, signor avvucatu……non mi potti spicciari prima!.........Chi forsi iddu s’ha cuntari,….. parranno cu’ crianza, ….lu fumeri zodduru ppì zodduru?.......Ciù dicissi lei, signo’ avvucatu, ca mi spiccia, picchì…..…..

SCIME’                      Zoddiru ppì zodduru?

CUMP MULI             A pezzu a pezzu, vah!

DON LOLLO’            ( interrompendolo ) Lassulu jri tu l’avvucatu, ca iddu è ccà ppì mia e non ppì tia!..........E poi è ‘n convalescenza! Signor avvucatu, non ci dassi cuntu a st’ignoranti!

SCIME’                      Giusto, giusto……in queste cose io non c’entro per niente!

DON LOLLO’            Facissi ‘na cosa, inveci,……. Lei si ripusassi……. Calassi ppì ‘stu violu,..o solitu……e si va assetta, dda’ sutta,  bellu pulitu, sutta ‘o ceusu a liggirisi u giurnali.

SCIME’                      Dove?

CUMP MULI             Sotto il cesso…..

DON LOLLO             Si ‘nto gabinettu……il ceuso ‘nguranti……..Avvocato, l’abbiru ca fa i ceusa, comu u chiama?

SCIME’                      Non lo so,…..non so nemmeno cosa sono questi ceusa…….

DON LOLLO             I ceusa….ddi cosi neri…….i gelsi, eccu!

SCIME’                      Ho capito, sotto il Gelso…….e sia chiaro.

DON LOLLO             Io chiarissimo sono….è lei avvucatu ca è cuntinintali e capisci picca la nostra lingua.

SCIME’                      ( soddisfatto sta per avviarsi a dx) Vado, vado……

DON LOLLO’            ( prosegue ) Ca jù ora vegnu a cuntinuarici u discussu da’ giara!

SCIME’                      ( si blocca come per cambiare direzione )

DON LOLLO’            ( al compare dei muli, avviandosi a sx ) Amuninni nuatri!

CUMP MULI             ( si avvia ) Sabbinidica avvocatu!

DON LOLLO’            ( uscendo ) Quanti muli su?

CUMP MULI             ( seguendolo ) Non ristamu 12? E 12 su’!

SCENA 5°

( Scimè, ‘Mpari pè )

SCIME’                      ( con le mani per aria ) No, no, no, no…..domani me ne torno a casa mia!......Mi sta facendo rincretinire!

‘MPARI PE’              E’ camurriusu appiddaveru!.........Seccante vah!

SCIME’                      Seccante è dir poco!

‘MPARI PE’              Non n’appi cchiffari voscenza a rialarici ‘ddu libbriceddu russu? Prima, ogni cincu minuti diceva: - siddatimi la mula -…….patteva e staumu ‘n paci ‘na para d’uri……

SCIME’                      Mentre lui veniva a tormentare me allo studio ……Caro mio, perché pensi che glielo abbia regalato?........Così si mette a cercare nel libro e lascia in pace me !

‘MPARI PE’              M’ha scusari,…e ppì tutta risposta voscenza,….. a villeggiatura s’ha veni a fari ‘nta tana do’ liuni?

SCIME’                      Ma se mi ha messo in croce quando ha saputo che il medico mi ha ordinato di stare una quindicina di giorni in campagna………Chi me lo ha detto il diavolo di venire qua?

‘MPARI PE’              E vui lassatilu peddiri, calatici a testa e fregativinni!

SCIME’                      Ho accettato solo a patto che non avrebbe parlato di questioni legali….......Cinque giorni….. sono cinque giorni invece che mi parla di una giara…che poi non so nemmeno di quale giara si tratta

‘MPARI PE’              Da giara ‘rossa ppì l’ogghiu,…ca arrivau propriu oggi di Santu Stefunu di Camastra……..Pari ‘na casa…..tanta è! ( mostrando con le braccia )….. Ma chi voli fari liti macari ppì chista?

SCIME’                      ( lo guarda sconsolato ) Anche per questa!......

‘MPARI PE’              Oh Santu cristianu!

SCIME’                      Dice che l’ha pagata 50 lire e per questa cifra se ne aspettava una più grande!

‘MPARI PE’              Cchiù ‘rossa di chista?.....Ma si è ‘na casa, ci dicu!......Ccà, a vinissi a vidiri…..’nto palmentu è! ( avviandosi )

                                   

SCIME’                      Per favore, non ti ci mettere anche tu!.......Se ti dico che sono 5 giorni che me ne parla………Aria,…devo prendere aria……..( avviandosi a dx ) Domani non aspetto nemmeno l’alba…..me la filo…..si, si…si….. altro se me la filo.

SCENA 6°

( ‘Mpari Pè, Tararà, Fillicò, Gnà Tana, Trisuzza, Carminidda e Nuciaredda )

TARARA’                  ( con scala e canna in collo, seguito da Fillicò, entra ridendo )

‘MPARI PE’              E chi è, livastivu manu, vuatri e dui?

FILLICO’                   Sissignuri, timminamu!

TARARA’                  Nu’ dissi Don Lollo, passannu che’ muli.

‘MPARI PE’              ( stranizzato ) E vi dissi ca vi ni putiti iri?

TARARA’                  Bellu era!

‘MPARI PE’              M’hava passu stranu.

TARARA’                  Ni dissi di livari a vutti vecchia ‘nta ‘ispensa!

FILLICO’                   Ppì fari postu a giara nova.

‘MPARI PE’              Menu mali ca m’ascutau……viniti ccù mia. ( avviandosi )

TARARA’                  ( seguendolo ) Antura non ci piaciu…..ora si!......A du’ voti s’hana fari i cosi!

‘MPARI PE’              Caliti i pinni tu e senza lamintariti.

TARARA’                  ( bloccandosi ) E mi mummuriu si!.... Non mi canusciti!.... Si mi sauta a musca ‘n ghiornu di chistu ciù dicu bellu chiaru e……

‘MPARI PE’              Tu? ( si fa una risata )

TARARA’                  Non ci criditi? ( guardando Fillicò che ride anch’egli ) A chi vi pari ca mi spagnu comu a tutti vuatri? …..Tanu Menzacugna , dittu Tararà, non si spagna di nuddu!

DON LOLLO             ( da fuori ) Tararà…… ……

TARARA’                  ( si mette sull’attenti e si affaccia al muretto ) E so’ cumanni Don Lollò? Havi bisognu?

DON LOLLO’            Vidi ca ti scuddasti i panara ccà sutta.

TARARA’                  A scusari Don Lollò!.…...Vegnu, vegnu di cursa! ( scappa via a sx)

FILLICO’                    ( e ‘Mpari Pè , ridono e si avviano a dx, poi vengono bloccati dalle donne che entrano in scena )

GNA’ TANA              ( sopraggiunge, seguita da Trisuzza, Nuciaredda e Carminidda  portando le ceste vuote ) E chi è, non si cogghi cchiù?

‘MPARI PE’              Nenti cchiù ppì oggi.

TRISUZZA                E nuatri ora c’hama fari, ni n’hama ‘gghiri?

‘MPARI PE’              Aspettati ccà, ca veni iddu e v’u’ dici.

GNA’ TANA              Ccà,…..che’ manu supra a panza…….E si Diu nni ni scanza, n’attrova ccà, senza fari nenti?

TRISUZZA                Ni cala sani sani.

CARMINIDDA          Ppì favuri e cu ‘u senti!

‘MPARI PE’              E allura vi putissiru mentiri a scartari ‘nto magazzinu…..

GNA’ TANA              Senza ca nu’ dici iddu? Mai Maria!

‘MPARI PE’              Itici a spiari, mancu?

TRISUZZA                Nuatri? Pazzu siti!

‘MPARI PE’              E chi vuliti di mia allura? Ritta non vi cala, storta mancu…… e jù c’haia dari ‘denzia all’omini!……Faciti ‘na cosa, mannatici a Nuciaredda. ( via )

FILLICO’                    ( resta in scena a parlare con Carminidda )

TRISUZZA                Si, si…Nuciaredda vacci tu.

NUCIAREDDA        E chi c’haia diri?

GNA’ TANA              Dicci accussì: l’omini timminaru di cogghiri ‘alivi,…diciunu i fimmini, c’hana fari ora?

TRISUZZA                Si ponu mentiri a scartari ‘nto magazzinu, chiddi cugghiuti?

GNA’ TANA              Dicci accussì, u senti?

NUCIAREDDA        Si. ( via )

TRISUZZA                ‘Na cussa, spicciti.

FILLICO’                    Carminidda, ci parrasti cu’ to’ patri?

CARMINIDDA          Avaia….babbazzu……..ma si daveru cunvintu di chiddu ca dici?

FILLICO’                    Picchì, non ni putemu maritari?

CARMINIDDA          Ca ora, mi maritu ccù tia. ( ride )

FILLICO’                    Chi c’haiu, forsi picchì sugnu accussì?.......Però sugnu bonu, travagghiaturi e pozzu essiri ‘n bravu maritu…….A mamma u dici sempri.

CARMINIDDA          Fillicò, quanti voti ti l’haia diri ca a mia………. mi piaci Tararà.

TARARA’                  ( attraversa la scena con ceste vuote da sx a dx )

FILLICO’                    Tutti i furtuni,……certuni c’hanu sempri tutti i furtuni. ( va via sbuffando )

CARMINIDDA          Ma u sintistu u babbu?......Non c’è versu di scudduriarimmillu!

TRISUZZA                Tannu tu levi di supra, quannu ddù jadduzzu di Tararà si dicidi a maritariti.

CARMINIDDA          E jù ora ci fazzu calari ‘i pinni a stu pezzu di jaddu facianu!

GNA’ TANA              Chi jurnata!….Mi sentu a pezzi! ( sedendosi )

TRISUZZA                A cu ciù dici,…e ancora ‘n’hama finutu!

CARMINIDDA          A vicchiania……… che’ brutta! ( sorridendo alle due )

TRISUZZA                Bedda, vidi ca ancora …….

FILLICO’                   ( da fuori ) Maria Santissima!

TRISUZZA                Chi fu?

TARARA’                  ( da fuori ) Pessi semu!

GNA TANA               Ma chi successi?

‘MPARI PE’              ( entra per primo con le mani alla testa  ) Chi focu ranni, chi focu ranni!

TARARA’                  ( lo segue, seguito da Fillicò ) Madunnuzza di lu Carminu salvini tu!

CARMINIDDA          Ma c’aviti?

‘MPARI PE’              ( sedendosi di peso sulla panca si mette le mani fra i capelli ) La giara!…. La giara nova!

‘GNA TANA              Non mi diciti ca…….

TARARA’                  Spaccata!……Spaccata a mità!

‘GNA TANA              Oh Santu Diu!!!!! ( si siede nuovamente di peso )

TRISUZZA                Spaccata?

CARMINIDDA          Comu spaccata?

FILLICO’                    Spaccata netta! Comu si c’avissuru datu ‘n coppu d’accetta ! ZZA !

TRISUZZA                Morta sugnu !

CARMINIDDA          Matruzza bedda.....e comu potti essiri ?

‘GNA TANA              E cu ‘u senti ora a Don Lollò!

CARMINIDDA          Comu potti succediri?

TARARA’                  Non c’haiu cchiù sangu ‘nte vini!

‘GNA TANA              Piccatu, mancu ‘ngignata!

‘MPARI PE’              Ci l’hava dittu jù…….Mi parrava ‘u cori!……’A livassi di ddocu, ‘a livassi!

TARARA’                  ( mafioso ) E chi sintiti diri ora, ca fu qualchidunu?

FILLICO’                    ( pausa ) Arrispunniti ‘mpari Pè!

‘MPARI PE’              ( alzandosi e affrontandolo ) Chi si spaccau, sula?

TARARA’                  ( minaccioso ) Oh ‘mpari Pè, viditi ca nuddu c’appuiau!…..Non facemu ora…….

CARMINIDDA          Finiscila Tararà. ( trattenendolo )

‘GNA TANA              Chi focu ranni Gesù e Maria…….E comu si fa, comu si fa?

TRISUZZA                Chiddu ora farà cosi di pazzi!

FILLICO’                    E cu’ ci sta ccà? Jù lassu tuttu e mi ni vaiu.( si avvia )

TRISUZZA                Megghiu, jemuninni.( si avvia )

CARMINIDDA          Si, si, si…...( si avvia )

TARARA’                  Chi è?……Vi nni jti?…..Scecchi!….E accussì cu ciù leva da testa ca non fomu nuatri………. Tutti ccà,….tutti ccà hama stari!…….Ci dicemu a verità, ca l’attruvamu rutta.

CARMINIDDA          Giustu, chi ni po’ fari?

TARARA’                  A mancu si era u diavulu. S’annerba?……U facemu sfuari e temmina ddà………Carusi, omini semu no quaquaraquà……a nostra parola cunta qualchi cosa no?………..Vui, ‘mpari Pè……itilu a chiamari!

‘MPARI PE’              Jù? ……( fa segno di no col capo. )

TARARA’                  Fillicò….( fa segno di andare )

FILLICO                     ( con la mano alla fronte fa segno come per dire Pazzu si! )

‘MPARI PE’              Picchì non ci vaiu tu, vistu ca ti senti accusì malandrinu?

TARARA’                  ( lo guarda e si avvia per non dargli sazio. Si ferma ci ripensa e torna indietro. Fa segno ai due, di avvicinarsi e fare la conta. Eseguono ed esce ‘mpari Pè )

‘MPARI PE’              ( stizzato si avvia per il sentiero )

TARARA’                  ( lo blocca ) Unni iti……di ccà, ittatici ‘na uci di ccà.

‘MPARI PE’              Chi è non vi fidati?

FILLICO’                    Ppì nenti!

‘MPARI PE’              ( monta sul sedile di pietra, si mette una mano alla bocca e chiama a più riprese, perché non gli esce la voce ) Don Lollò?……..Ah Don Lollòòòò…… Non senti…non po’ sentiri……sta gridannu cu’ chiddu de’ muli……Don Lollòòòòòòò

FILLICO’                    ( che sta guardando anch’egli in lontananza ) Non si vota!

‘MPARI PE’              E’ inutili, ..non senti ( scende ). Ci fazzu ‘na cussa.

FILLICO’                    ( trattenendolo per il braccio ) Non facemu scherzi!

‘MPARI PE’              ‘N funnu chi pozzu diri jù…..nenti! Attruvamu a giara rutta….chistu sulu ci pozzu diri. ( Fillicò lo lascia e lui via per il sentiero )

TARARA’                  Signuri mei, taliatimi bonu tutti quantu siti……….’Na parola sula!…..Tutti d’accordu hama essiri……..Muti, e tinemuci testa si ni voli ‘ncurpari a nuatri!……..( sentenziando ) LA GIARA SI RUPPI SULA! …S U L A !!

GNA’ TANA              E succedi….autru si succedi!……Non è a prima vota ca i giari sani si rumpunu suli!

TRISUZZA                Veru, scattiunu accussì……..N’accattau una ‘na vota mo’ za’ Rosa, ppì l’acqua…..Non si ci spaccau dopu tri jorna?……D’idda sula!

FILLICO’                    E certu, picchì quannu li cociunu allu stazzuni, tanti voti, sapiti com’è? …… Basta ca ‘na faidda ci resta ddà intra ‘ncagghiata,….ca appoi tutta ‘nta ‘na vota…- TAN – scatta!

TRISUZZA                Eh, eh, eh…accussì,…veru! ‘A giara di mo’ za’ Rosa fici accussì! Comu a ‘n bottu: - TAN! Ca passi ca c’avissuru sparatu.

‘GNA TANA              ( che stava controllando dal fondo il sentiero ) Succedi lu ‘nfernu ora!

CARMINIDDA          Chi stanu facennu?

GNA TANA               Ciù sta dicennu!……Megghiu ca non vidu….( si allontana, lasciando il posto a Trisuzza che sta di vedetta )

FILLICO’                    U peggio è ca ancora non l’ha pavatu!

TARARA’                  Nun l’ha pavatu?……Quattr’unzi a pavau, autru ca storii!

GNA TANA               Piccatu, quattr’unzi pessi!

CARMINIDDA          Chianci lu cori!

TRISUZZA                ( che stava sul muretto ) Pattiu, pattiu……pari ‘na furia….

TARARA’                  Mi raccumannu…….tutti d’accordu…….non sbagghiati a parrari picchì appoi bi faciti i cunti macari ccù mia!

TRISUZZA                Ccà è…ccà……( scende con un salto ) Matri chi facci!

CARMINIDDA          Signuri aiutatini!!!!!

TARARA’                  Calmi, stati calmi……ci pensu jù. ( lo aspetta al passo. Man mano che Don Lollò si avvicina, lui indietreggia, fino a nascondersi dietro l’albero )

SCENA 7°

( Don Lollò, Tararà, Fillicò. ‘Mpari Pè, le 3 donne, Nuciaredda )

DON LOLLO’            ( pallido, su tutte le furie, entra seguito da ‘mpari Pè e Nuciaredda. ) Sangu di la Madonna,…..dicitimi cu fu!……( fermo al centro si guarda intorno. Afferra per il petto Tararà e scrollandolo violentemente ) Tu, tu, tu…….

CARMINIDDA          Pp’amuri di Diu, Don Lollò!

TARARA’                  ( impaurito ) Don Lollò, mi lassassi!

DON LOLLO’            E m’ha pavi ora……

FILLICO’                    ( che va in aiuto a Tararà ) Don Lollò chi fa?

DON LOLLO             ( lascia Tararà e prende Fillicò ) Allura fusti tu……unu di dui…..e mi l’hata pavari. ( lo lascia per afferrare nuovamente Tararà )

TARARA’                  ( impaurito ) Sangu di Giuda, mi lassassi……

GNA’ TANA              ( tirandolo dalle spalle ) Don Lollò, Don Lollò……ccu ccù s’ha pigghia vossia?

DON LOLLO’            ( lo lascia e si allontana )

TARARA’                  ( spavaldo adesso ) Senza manu di supra…..ca mali finisci!

DON LOLLO’            ( si avvicina quasi ringhiando ) Chi dicisti?

TARARA’                  Jù?…. Nenti, …cu ha parratu!

DON LOLLO’            Dicitimi cu mi ruppi ‘a giara di vuatri dui!

FILLICO’                    Sula si ruppi….nuddu ci l’ha ruttu!

TARARA’                  ‘A truvamu spaccata!……E c’era ccù nuatri ‘mpari Pè ca ciù po’ diri!

DON LOLLO’            E chi si spacau sula? ( urlando ai due )

TARARA’                  ( indietreggiando da quell’urlo va da ‘mpari Pè, lo afferra ) Chi ci dicistu, chi ci dicistu!!!!!

DON LOLLO’            Ca s’attruvau spaccata mi dissi!……I giari ora si spaccunu suli?

GNA’ TANA              Sula, sula…sissignura!….E ciù putemu giurari macari nuatri ca nuddu ci l’ha tuccatu.

TRISUZZA                ‘Nnuccenti su…tutte e dui!

CARMINIDDA          Non ci cuppa nuddu! Itila a taliari e vi ‘n’addunati vui stissu.

DON LOLLO’            ( minaccioso guarda i due )  Quant’è veru Diu, si c’attrovu lu singu di qualchi botta….. (e si avvia…. Si arresta ) No……itala a pigghiari e puttatila ccà fora quantu a viu ‘o lustru……..E si m’addugnu ca fu ‘ntappata, picchì s’ha vidiri…….l’arma vi scippu e v’ha fazzu pavari a tutti quantu siti, omini e fimmini!……..Puttatila ccà!

( ‘Mpari Pè, Tararà e Fillicò vanno a prenderla )

GNA’ TANA              Macari a nuatri? Vossia pazzu è!

TRISUZZA                Ni ci voli mentiri macari a nuatri?

CARMINIDDA          Mancu ccù l’occhi l’hama taliatu.

DON LOLLO’            ‘Hata trasutu e nisciutu do’ palmentu macari vuatri!

TRISUZZA                E passannu, c’ha ruppimu ca fadetta, e veru?…… Ma si ni issi, vah!

DON LOLLO’            I carusi allura!…….Ca non siti boni mancu a darici tannicchia d’educazioni!

TRISUZZA                Don Lollò, ora stamu esagerannu…….i picciriddi non c’hana statu e Nuciaredda l’hama avutu ccù nuatri a cogghiri!

( Gli uomini ritornano, con la grossa giara rotta. )

DON LOLLO’            ( non osa guardarla, ad ogni osservazione delle donne, è come se riceve un colpo al cuore )

CARMINIDDA          Piccatu…piccatu appiddaveru!

GNA’ TANA              Cosi cosi…….ma taliati chi c’è ccà!

TRISUZZA                Taliati chi spaccu

CARMINIDDA          Piccatu…..piccatu….

DON LOLLO’            ( si fa coraggio e lentamente si volta a guardarla ) Quattr’unzi di giara….. taliati……..la bedda giara!………( le gira attorno ) A bedda giara, ca m’hava teniri l’ogghiu di l’annata!………’Na casa era….( appoggiando la fronte alla bocca della giara, sconsolato )E unni a ‘ttrovu ‘n’autra a stissa,…. unni?.......…Cuppa mia……...e comu haia fari ora… comu?….. ( guardando gli uomini ) Disgraziati….disgraziati….. ( sta per avventarsi su Tararà )

‘MPARI PE’              No Don Lollò……a taliassi bona…….u sta vidennu u tagghiu? Cripata d’idda stissa è!

FILLICO’                    Scattau dintra……si vidi tantu bellu?!

DON LOLLO’            A bedda giara……e chi n’è fari ora?……E’ persa,….è persa!

TRISUZZA                Certu, hava essiri ‘ntisa prima…..

DON LOLLO’            Chi ‘ntisa e ‘ntisa, ca sunava comu ‘na campana quannu arrivau.

‘MPARI PE’              Chistu è veru…comu ‘na campana,…….’a pruvai macari jù?

DON LOLLO’            Si po’ ‘gghittari, non servi cchiù!

TARARA’                  No, chi diciti?..... U spaccu è nettu!….’N pezzu sulu…..Si po’ cunzari perfetta!……. Nova ci po’ turnari a manu di ‘n bravu consalemmi.

DON LOLLO’            Ma no’ stati vidennu chi dannu?...... Unni u trovu unu accussì bravu ca ‘a sapissi sanari nautra vota.

GNA’ TANA              U zi Dima,….. u zi Dima Licasi v’ha rimetti a postu tempu nenti e non si vidi mancu u singu! …….Mastru finu appidaveru!

DON LOLLO’            E chi fa miraculi?

GNA’ TANA              Iddu no, ma ‘u so’ mastici si!…….Quannu fa prisa, mancu ‘u marteddu ci po’.

DON LOLLO’            ‘N mastici?

GNA’ TANA              Sissignura,……fattu d’iddu , ca cu sapi comu l’ha spirimintatu! Tanti ci l’hana smurfiatu ppì capiri com’è fattu, ma nuddu c’ha pututu.

FILLICO’                    S’u mannassi a chiamari, s’u mannassi a chiamari…..Fa miraculi.

DON LOLLO’            ( che sta girando attorno la giara per osservarla bene ) Ma chi miraculi e miraculi!………’A giara è persa vi dicu!……Quattr’unzi……..

‘MPARI PE’              Bi l’hava dittu jù!

DON LOLLO’            Chi cavulu mi dicevi tu,  si si spaccau sula!……Mi fa dannari l’arma chistu , cchiù di quantu l’haia dannata!……C’haia fari ora, c’haia fari?

TARARA’                  Ciù stamu dicennu……U zi Dima, mannassi a chiamari u zi Dima.

DON LOLLO’            Ma chi c’hava cunzari ‘stu zi Dima………..( deciso ) Jù chiuttostu ccù l’avvucatu haia ‘gghiri a parrari….si, si, si…..l’avvuvatu ci voli!… Unn’è?….L’hata vistu?

NUCIAREDDA        E’ sutta ‘o ceusu.

DON LOLLO’            ‘O chiamulu!........Si spaccau sula?…..E allura voli diri ca non era bona!…( sta per avviarsi )

‘MPARI PE’              Sunava però,….sunava quannu arrivau.

DON LOLLO’            ( torna in dietro ) Già, e jù mi la ricivii comu sana!…….Ci firmai a mo’ dichiarazioni!…….Non c’è cchiù nenti di fari!…….E c’ha pavai!….. Chisti su’ quanttr’unzi pessi!….Ci pozzu fari ‘a cruci.

‘GNA TANA              Non facissi accussi don Lollò…….si mannassi a chiamari u zi Dima, ca nova ci torna……..cu ‘na para di liri,…..tri al massimu, voscienza si ni nesci.

TRISUZZA                E si dici ca dura cchiù na quattara rutta ca una sana.

CARMINIDDA          Ma è veru macari ca ‘na quattara ciaccata non torna nova.

TRISUZZA                Muta tu!

CUMP MULI             ( da fuori ) Don Lollò, c’hama fari….mi ni staiu jenmnu!

DON LOLLO’            ( come se si riprendesse da un torpore, si batte una mano in fronte ) Mannaggia a tutti li diavoli…… haju li muli a la costa co’ cuncimi ….. ( a ‘mpari Pè ) …C’ammucchi passuluni, tu?…..Scappa, ‘o vacci!….. ( a Fillicò ) E tu, …( Fillicò, indica se stesso )….si, si…tu…curri a circari ‘stu Zi Dima e dicci ca dumani matina appena agghiorna ha essiri ccà!….Forza, spicciti!………. A testa, a testa mi fumia……

TUTTI                         ( lentamente escono, mentre le luci della sera sopraggiungono )

DON LOLLO’            ( rimasto solo a contemplare la sua giara, l’abbraccia  ) Povera giara mia,.chi ti ficiru……Invidia…..chista fu ‘mmidia o ‘nfamità………Cuppa mia…..cuppa mia…….Si non ti lassava sula eri ancora sana………A mo’ badissa…….comu si t’avissa spaccatu ppà raggia……..pp’aviriti misa  ‘nto palmentu………Cuppa mia,….cuppa mia……..

NARRATORE         

Tutto avrebbe immaginato, ma mai che la sua Badessa potesse fare quella fine.

Già nel cielo si spegnevano gli ultimi fuochi del crepuscolo e tra la pace che scendeva

sulla campagna con le ombre della sera e la dolce frescura, avventavano i gesti di

un uomo infuriato, un uomo che  con la sua avidità non sa neppure godere dell'abbondanza

dei beni di cui la natura lo colma.

Fine primo atto

ATTO SECONDO

Scena 1°

( Don Lollò, Tararà, Fillicò, ‘Gna Tana, Trisuzza, Carminidda, Nuciaredda, Zi Dima )

In fermo scena:

Carminidda seduta sul bordo dell’abbeveratoio, sta

prendendo dell’acqua,

Trisuzza e Nuciaredda, sedute per terra in un angolo

scartano olive,

Fillicò sta svuotando una cesta alle donne da dx,

Zi Dima sta entrando da sx

Don Lollò e Tararà stanno parlando in prima.

Gna Tana sta versando dell’acqua a Don Lollò

NARRATORE

Il giorno appresso, all’alba, puntuale, si presentò Zi’ Dima Licasi, un vecchio sbilenco,

dalle giunture storpie e nodose, come un ceppo antico d’olivo saraceno.  Per cavargli una

parola di bocca ci voleva l’uncino. Mutria o tristezza radicate in quel corpo deforme…….  o

anche sconfidenza che nessuno potesse capire e apprezzare giustamente il suo merito

d’inventore non ancora patentato.

FILLICO’                    U zi Dima arrivau!…….( gli va incontro ) Zi Dima ccà c’è Don Lollò

DON LOLLO’            E pezzu di minchiuni, c’è bisognu ca cciù dici tu ca cci sugnu jù?

( andadogli incontro )

ZI DIMA                     ( avanza di qualche passo e lo sorpassa,  mentre tutti lo guardano )

DON LOLLO’            Chi è, non usati mancu salutari vui , quannu vi prisintati a qualche banna

ZI DIMA                     ( non gli presta attenzione e va direttamente alla giara )

DON LOLLO’            Ccù vui parru!

TARARA’                  ( A don Lollò ) Vidissi ca non parra

DON LOLLO’            Mutu è?

GNA’ TANA              No, ma è di picca paroli.

DON LOLLO’            M’hana dittu c’aviti ‘n mastici ca fa miraculi……..facitimmillu vidiri.

ZI DIMA                     ( lo guarda e nega col capo )

‘GNA TANA              No’ voli fari vidiri a nuddu! Ni è gilusu.

TARARA’                  All’opira si vidi.

DON LOLLO’            U sapeva. Cosa d’opira e pupi è….u staiu vidennu!

ZI DIMA                     ( offeso, si chiude il mantello e si dirige all’uscita )

DON LOLLO’            Chi faciti……dicitimi almenu si a giara cunzata veni bona.

ZI DIMA                     ( lo guarda e torna alla giara. Posa a terra la cesta, ne cava un fazzolettone stinto e logoro, tutto avvoltato. Prende a svolgerlo pian piano, tra l’attenzione e la curiosità di tutti e quando alla fine ne viene fuori un paio di occhiali col sellino e le stanghe rotte, legate con lo spago, sospira e tutti ridono. Si guarda attorno ma non si cura delle risate. Si pulisce le dita col fazzoletto e prende gli occhiali; se li inforca e si mette ad esaminare con molta gravità la giara. Alla fine dice:  ) Bona veni!

DON LOLLO’            Nisciu a sentenza……Ma viditi ca di ‘stu mastici sulu non mi fidu. Ci vogghiu macari i punti.

ZI DIMA                     ( prende il fazzoletto, gli occhiali e li butta rabbiosamente nella cesta. Se la rimette in spalla e s’avvia per andarsene )

DON LOLLO’            Chi stati facennu?

ZI DIMA                     Mi ni vaju!

DON LOLLO’            ( gli sbarra il passo e a furia di spintoni lo riporta al centro ) Unni?…. Messeri e porcu, accussì trattati i cristiani?……Chi su’ tutti ‘st’arii di Carlomagnu!….Cu vi criditi di essiri?…..Tintu conzalemmi siti e aviti stari all’ordini!…… C’è mentiri ogghiu ccà intra……e l’ogghiu suda, armalazzu ca siti ( sta per caricargli un pugno )

TUTTI                         Don Lollò!!!!

DON LOLLO’            ‘N migghiu di spaccatura, signuri mei, co’ mastici sulu?……. C’hata mentiri i punti!….Mastici e punti!……..Cumannu jù!

ZI DIMA                     ( posa la cesta ) Tutti accussì……tutti accussì!.’Gnuranti! ( cerca gli occhiali )

DON LOLLO’            Si tutti ci volunu i punti, volidiri ca u giudiziu voli ca ci fussiru dati i punti.

ZI DIMA                     La ‘gnurantità,…..no lu giudiziu! ( li inforca )…..Macari si è ‘na quartana, macari si è ‘n limmiceddu……..macari si è ‘na ciotola o ‘na cicaredda……i punti!……I denti do’ vecchio, ca nesciunu di fora e pari ca ridunu e gridunu a tutti:……- SUGNU RUTTA,…… SUGNU RUTTA .E MI CUNZARU - ……Signuri mei,…si chista è sorti?……..Offru lu beni e nuddu si ni voli apprufittari!

DON LOLLO’            C’ha stati facennu longa!

ZI DIMA                     Picchì m’ha veniri niatu lu piaciri di fari ‘n travagghiu pulitu,…. filatu….. a regola d’arti……e di dari la prova di la virtù di lu me mastici?

DON LOLLO’            Picchì vogghiu essiri sicuru, c’haia mentiri ogghiu vi dissi e l’ogghiu suda.

ZI DIMA                     Sintissi ccà: si la giara, co’ mastici sulu, non ci tonna a sona comu ‘na campana………

DON LOLLO’            No vi dissi! E’ inutili ca faciti a predica!……..E diceuvu ca non parrava……. Mi pari ca parra quantu ‘na pica vecchia!……. Ci voluni i punti e basta!

‘GNA TANA              Macari a mia mi pari ca ci vulissiru……saro ‘gnuranti zi Dima….

TRISUZZA                Ca si sapi….tenunu cchiù forti!

DON LOLLO’            Appuntu,….bravi, diciticcillu macari vuatri a ‘sta testa dura.

ZI DIMA                     I punti bucano, chiddu ca non sapiti vuatri…..Ogni puntu, du’ puttusa!……Vinti punti, quaranta puttusa!

DON LOLLO’            E allura?

ZI DIMA                     Quannu ca co’ mastici sulu, si po’ fari ‘n travagghiu pulitu e a giara torna sana e nova.

DON LOLLO’            Già,….ppì 5 minuti!

ZI DIMA                     Ppì l’eternità!

DON LOLLO’            Non si ni parra!

ZI DIMA                     Madunnuzza di lu Carminu…….ca apriticcilli ‘sti testi a ‘st’ignuranti!

DON LOLLO             Ohooo…zu.... comu schifiu vi chiamati, lassati stari santi e madonni. U patruni ccà sugnu jù e ci vogghiu i punti!…..Pavu mastici e punti!… Quantu v’haia dari?

ZI DIMA                     ( esamina nuovamente la giara ) Eccu,…sintissi……si è co’ mastici sulu…..

DON LOLLO’            Minchiuni chi testa!….E chi è mulu?……Comu parru cinisi?….. V’haia dittu ca ci vogghiu macari i punti!……( si allontana e dalla stizza, getta atterra il cappello, che Nuciaredda prontamente raccoglie ) E chi ci pozzu cummattiri jù ccù chistu!……Mi sta facennu acchianari ‘na cosa di ccà.. ( tutti ridono ) Ma dicu picciotti…e chi è?…Opira ‘e pupi appiddaveru?.. Forza, tutti a travagghiari………. Vuatri fimmini….a scartari!……( agli uomini ) Vuatri ‘nta ispenza a livari a utti vecchia!… Marciamu! ( si avvia per andarsene dal viottolo di dx.)

ZI DIMA                     Aspittassi.

DON LOLLO’            Chi vuliti?

ZI DIMA                     E chi mi lassa sulu? Haiu bisognu di qualchidunu ca m’aiuta a reggiri u pezzu….a giara è ‘grossa!

DON LOLLO’            ( chiamando a dx ) Tararà…….Tararà…….

TARARA’                  ( torna di corsa ) Voscienza cumanna!

DON LOLLO’            Resta ccà ccu’ chistu,….dacci ‘na manu. ( via Si ferma e urla ) CAPPELLO!!!!

NUCIAREDDA        ( prontamente glielo da e poi corre via a dx )

SCENA 2°

( Zi Dima e Tararà )

TARARA’                  ( rimasto solo ) Sempri a mia c’havi ‘nta ucca.

ZI DIMA                     ( nel frattempo si mette all’opera con sdegno, facendo i buchi col trapano alla giara e al pezzo staccato )

TARARA’                  C’haia fari?

ZI DIMA                     ( non risponde )

TARARA’                  Allura m’assettu!…….( si accartoccia una sigaretta )……. Successi ‘n fini munnu ppì ‘sta giara, u sapi zi’ Dima?………E menu mali ca a pigghiau accussì…… Ora vossia ci la sistema e accussì no’ sintemu cchiù…….. ( l’accende e ne fa una bella tirata ) Vuliti favuriri ?…………. ( vedendo che non risponde, ritrae la mano )…… comu non dittu!……

ZI DIMA                     ( sbuffa )

TARARA’                  Non si pigghiassi di collira, ….zi Dima?……Chi vi ni veni a vossia,…….ci volunu i punti?……E vossia ci dunu i punti…….Quantu ci ni ponu vuliri, ‘na trentina?………( zi Dima lo guarda )……Chiossai? Trentacincu…… ( si Dima lo guarda ) Chiossai? – Quaranta!….. ( zi Dima lo guarda e alza gli occhi al cielo ) Chiossai? E quantu allura? A cinquanta ci arrivamu? ( Zi Dima scrolla il capo come per dire bene o male, si )……….. E bonu, ……..Si ci veni laria, che’ ‘denti ‘i fora, comu diciti vui,…ci veni laria a iddu…….Vossia cumannatu è!……( Zi Dima, scrolla il capo )……..Avissa statu jù….. sulu c’ ‘a codda mi l’avissa fattu cunsari……m’avissa fidatu!….. Ma siccomu chiddu non si fida mancu de’ so vudedda……

DON LOLLO’            ( da fuori ) Tararà comu jemu ddocu?

TARARA’                  ( affacciandosi di corsa ) A postu don Lollò!

DON LOLLO’            D’armalu ci sta mintennu i punti?

TARARA’                  Ca certu,…..sulu co’ mastici a cu ava fari ridiri!

DON LOLLO’            Bonu, bonu…….

TARARA’                  ( con lo sguardo come lo stesse seguendo con gli occhi allontanarsi….poi torna da Zi Dima che lo guarda di traverso mentre lui si giustifica con lo sguardo )

ZI DIMA                     ( continuando a lavorare ) ‘A vidi ccà ‘sta saittedda di trapanu?….. Comu fazzu accussì……fru e fru…..fru e fru……u ciriveddu mi sentu sputtusari ….  ……...mi sentu pirciari lu cori!

TARARA’                  Non ci pinsassi!

ZI DIMA                     L’arma m’addannu, l’arma!

TARARA’                  Fregativvinni!….. Voli accussì?…..Facitilu cuntentu….basta ca vi paja.

ZI DIMA                     Ca spiramu!

TARARA’                  No, ppì chistu….tuttu santu e binidittu. Precisu e puntuali!

ZI DIMA                     Ammenu!

TARARA’                  ( altra boccata di fumo e dopo una pausa ) Ma è veru ca vossia l’appi ‘nsonnu ‘a ricetta di ‘stu mastici?

ZI DIMA                     ( abbassa la testa )

TARARA’                  E cu ci spuntau ‘n sonnu?

ZI DIMA                     Mo’ patri!

TARARA’                  Vi ‘nsunnastu vostru patri e vi dissi comu l’hava fari?

ZI DIMA                     U sai tu cu è mo’ patri?

TARARA’                  Cu è?

ZI DIMA                     Avviciniti……. ( quando Tararà si avvicina, a voce alta ) ‘U DIAVULU!…… Ca ti mancia vivu!

TARARA’                  Morti subbitania, mi facistu spagnari!

ZI DIMA                     Non ci cridi?

TARARA’                  Avissa cridiri ca vossia è figghiu do’ diavulu?

ZI DIMA                     E chista ca c’haiu ccà ‘nta coffa è la pici di lu ‘nfernu!

TARARA’                  A vah, non buffuniassi, zi Dima!…..E chi è niura?

ZI DIMA                     Janca è! E mu’ ‘nsignau mo patri a falla janca ‘sta pici!……..Non ci voli cridiri nuddu ca quannu pigghia non lassa cchiù!……..Aspittati ca siti morti e vi jettunu ‘nte carcari do’ ‘nfernu…..e allura si, ca sarà festa!….. “ Non ci vulistu cridiri a mo’ figghiu Dima? – dirà mo’ patri –    “ Sintiti ora, si teni “ ( spezza il fil di ferro con le tenaglie ) U vidi ccà ‘stu ferru filatu?…….Accussì ci stuccassi l’ossa a ccù non ci cridi!………. Però, ci cridunu tutti chiddi ca fanu l’arti mia………( alla cesta per prendereil mastice)……ca si vinnissiru l’arma o diavulu pi sapiri com’è fattu ‘stu mastici ccà.

TARARA’                  ( incuriosito si avvicina )

ZI DIMA                     ( gli dice di voltarsi, mentre lui tira fuori  una scatola di latta contenente il mastice. Lo apre e lo guarda ammirato) Chi è, nenti!……( inizia a passare la colla sui bordi, mentre Tararà lentamente si volta a guardare )……… Non pari ‘n mastici comu a n’autru?………Ma si ti ‘ncucchiu du ‘ita ne’ stacchi cchiù……………( accorgendosi che lo sta guardando ) si ti ‘ncucchiu ‘u funciu co’ nasu,….accussì   ( fa per avvicinarsi al labbro di Tararà che gli sta sul collo, mentre questi con un balzo si tira indietro ) ….arresti scimmia ppì tutta a vita!

TARARA’                  E com’è ca vossia u tocca e non ci fa nenti?

ZI DIMA                     Sceccu!….E quannu mai u cani ha muzzicatu u so’ patruni?…… Vah, veni ccà…….reggi ccà…….( vedendo che Tararà, tentenna ) non ti spagnari, ca nenti ti fa!…….Jù mi mentu cca’( si mette dentro la giara )

TARARA’                  D’intra si metti?

ZI DIMA                     E unni m’haia mettiri bestia?….Di unni l’haia firmari i punti?…… Porta ccà…….accussì…..a ‘ncasari…..Alleggiu…..accussì, ‘ncasa…… tenila ferma ‘n minutu…….non ti moviri

TARARA’                  ( come abbracciato alla giara sta fermo in quella comica posizione,)

ZI DIMA                     ( chiuso dentro  esce la testa lentamente ) Ci si’?

TARARA’                  Ccà sugnu!

ZI DIMA                     E ora tira,…tira ccù tutta a to forza.

TARARA’                  ( prova a tirare )

ZI DIMA                     U vidi?….E ancora è senza punti!?…….Tira, tira…….Non si scodda cchiù….. Mancu centu para di ‘voi ( buoi ) a putissiru scuddari

TARARA’                  Ppì tutti ‘i diavuli, veru è!

ZI DIMA                     Va’ diccillu,…..va’ diccillu ‘o to’ patruni. Malasorti a cu’ non ci voli cridiri! ( si cala dentro e inizia a dare i punti )  E unu…..e dui…..e tri… e quattru……

TARARA’                  ( guarda la giara incredulo. Poi le da un tocco per farla suonare. La giara suona come una campana ) Porca miseria!

ZI DIMA                     ( da dentro ) I manu!!!!

TARARA’                  Si non l’avissa vistu che’ mo’ occhi…….

ZI DIMA                     ( seguitando a contare )…..e cincu….e sei…..e setti…..Tutti ‘sti purtusa ccà……Mi pari ‘n cula pasta!

SCENA 3°

( Tararà, Carminidda, Filicò, Mara )

MARA                        ( si affaccia dalla finestra della casa di Don Lollò e civettuosamente sorride a Tararà )

TARARA’                  ( la saluta con un inchino, togliendosi il berretto )

CARMINIDDA          Tararà, nuatri hama parrari.

MARA                        ( rientra velocemente )

TARARA’                  Ora?....No’ vidi ca staiu travagghiannu?

CARMINIDDA          Non ti stancari sa’?...........Vidi ca jù mi stancai a ‘spittari…….

TARARA’                  Aveumu appuntamentu?

FILLICO’                    ( entra per prendere dell’acqua alla fontana )

CARMINIDDA          Non fari u spiritusu…….t’ha dicidiri…..o  mi mariti o ti lassu.

TARARA’                  Ehhhh…chi primura………( afferrandola per la vita ) Non stamu boni accussì?........Picchì ‘n hama mettiri a furca o coddu?........Semu libbiri di fari l’amuri quannu vulemu…….

CARMINIDDA          ( liberandosi ) Appuntu, e ora mi stancai……..

TARARA’                  Ti stancasti di mia?........E cu ti voli cchiù……..Fillicò? ( ride )

CARMINIDDA          Mi ruvinasti e ora mi pigghi macari ‘n giru, veru?........Maliditta sugnu, maliditta ppì sempri….pp’aviriti datu la me ‘nnucenza!

TARARA’                  A mia e a tanti autri!

FILLICO’                    ( sta per andare, ma resta in ascolto semi nascosto )

CARMINIDDA          ( si scaglia contro ) Disgraziatu….comu po’ diri chistu?

TARARA’                  ( tenendogli i polsi ) Staiu schirzannu………E chi è, non si po’ cchiù mancu buffuniari ccù tia?

CARMINIDDA          No, ‘nta sti condizioni no!

TARARA’                  ( la lascia di botto) Quali condizioni?..........( la guarda mentre lei abbassa gli occhi ) Non mi diri ca tu…….( fa il segno della gravidanza ) Gravida si’?

CARMINIDDA          ( con gli occhi bassi fa segno di si )

TARARA’                  ( diventa serio di colpo, si porta le mani alla testa e si accascia su uno sgabello )

CARMINIDDA          Sugnu di 4 misi……..e fa cuntu ca si vidi. Chi ci dicu a mo’ patri quannu accumincia a fari dumanni?

TARARA’                  Carminidda, jù………ti vogghiu beni, si……..ma chista è ‘n autra cosa, non sugnu prontu ppì ‘n impegnu accussì granni.

CARMINIDDA          ( urlandogli in faccia ) Non si’ prontu?......Non si’ prontu?

TARARA’                  NO! ( esce furioso )

CARMINIDDA          ( piangente resta in scena )

FILLICO’                    ( appare e timidamente l’abbraccia ) Non ti preoccupari Carminidda, ci pensu jù……..’Stu figghiu è miu! ( lentamente se la porta via, asciugandole le lacrime )

SCENA 4°

( Zi Dima, Tararà, ‘Mpari Pè )

‘MPARI PE’              ( sta tornando dal viottolo di sx ) Già allistiu?….. E chi fu diavulu?

TARARA’                  ( rientra lentamente accertandosi che Carminidda non c’è  ) Ca figghiu do’ diavulu è!

ZI DIMA                     E diciottu…..e diciannove…….e vinti…..

MPARI PE’               ( affacciandosi alla bocca ) Comu jemu Zi Dima?

ZI DIMA                     Vintiquattru…… vinticincu…. vintisei….

‘MPARI PE’              Chi cunta i punti? Quantu ci n’ha dari?

TARARA’                  ‘Na cinquantina!

‘MPARI PE’              Piccatu appiddaveru…….’a bedda giara.

ZI DIMA                     Trentadui,…. trentatré….. trentaquattru

TARARA’                  Mi passi cchiù calmu, veru?

‘MPARI PE’              Menu mali ca ìu accussì liscia……Rispettu a chiddu ca teni certi voti ppì nenti!

TARARA’                  Appiddaveru! ….Ppì ‘n alivu ca cci scafazzunu,….ppì ‘n filu di pagghia ca ci levunu da’ mangiatura……ppì ‘n panaru spicchiatu…….E ‘sti cretini ca si fanu mentiri sutta!

 

‘MPARI PE’              ‘Sti cretini!?!!! ( ironico )

MARA                        ( esce sul pianerottolo e come prima civettando sorride ai due )

‘MPARI PE’              ( si avvicina e le sorride )

TARARA’                  ( lo allontana ) Non su’ cosi ppì vui.

ZI DIMA                     Quarantotto…..quarantanovi…..e cinquanta!( soffia ) Basta!!!…..Aiutatimi a nesciri ora.

‘MPARI PE’              E spincitivi, no?

Con scena a soggetto, Tararà e ‘Mpari pè si alternano per ricevere le attenzioni della ragazza

che divertita, ride di gusto, vedendo i due che si azzuffanno.

ZI DIMA                     Oh……e chi è?

                                   

Zi Dima non riesce più ad uscire. Con scena a soggetto fa vari tentativi ma è tutto inutile: è 

rimasto incastrato nella giara a causa della sua gobba. I due, divertiti, tenteranno di estrarlo.

TARARA’                  Alleggio…aspittassi…….di latu.

‘MPARI PE’              ‘U vrazzu,…niscissi prima u vrazzu.

ZI DIMA                     Oh oh….mu stati sdilugannu! Ahaiai….

TARARA’                  L’autru…tutti e due ‘nsemi.

ZI DIMA                     ( si abbassa e fa uscire le braccia unite, ma non passa )

‘MPARI PE’              Nenti,….mancu accussì…..Ma chi è, stritta di ucca?

TARARA’                  Già, tantu ‘grossa di panza, tantu stritta di ucca……

ZI DIMA                     E comu schifiu finiu…santu diavulu……com’è?…..Non pozzu cchiù nesciri?

‘MPARI PE’              Chissà sula vi manca! ( ridendo )

TARARA’                  ( ridendo ) Bella fussi,…dopu avilla cunzata……..

ZI DIMA                     Ma chi c’arriditi……sangu di Giuda, datimi aiutu!

‘MPARI PE’              Aspittati zi Dima…..videmu!……Tararà, calamula……videmu si di latu…….

ZI DIMA                     No, no…..peggio è!…….’U ‘ntoppu è ne’ spaddi

TARARA’                  E chi ‘ntoppu!….Si vossia è difittusu….

ZI DIMA                     Jù?…….Ha diri chi cavulu di giara è chista!…….Vaddati che’ bella!……C’haia nisciutu sempri di tutti…….. e di chista ora non ci pozzu cchiù nesciri? ( con ostinazione ritenta, ma inutilmente )

TARARA’                  E’ stritta di ucca ci dicu…..è inutili!

‘MPARI PE’              E comu si fa ora?

TARARA’                  ( si sganascia dalle risa ) Oh che bello….oh che bello……Megghiu di l’opira ‘e pupi……( ridendo corre a chiamare gli altri ) Fillicò,….. Gna’ Tana……Trisuzza…..Viniti, viniti ccà…..( uscendo )U zi Dima non po’ nesciri cchiù da’ giara.

ZI DIMA                     Maria santissima su’ pigghiu…..

‘MPARI PE’              Non v’arraggiati…….pigghiatila a ridiri macari vui…..( ridendo )

SCENA  5°

( Tutti, tranne Scimè  )

GNA TANA               (seguita dalle altre donne e alla fine Fillicò e Tararà che ridono a crepapelle ) ‘Nta giara?…..E com’è ca non pò nesciri cchiù

CARMINIDDA          Veru, si chiusi d’intra.

ZI DIMA                     ( inferocito si abbassa, per uscire prima la mano che tiene il martello. Sta per darne un colpo)

‘MPARI PE’              ( gli blocca il braccio ) Chi siti pazzu!…..L’hava diri don Lollò!

ZI DIMA                     E itilu a chiamari, santu Diu…itilu a chiamari!

FILLICO                     ( che si trovava alla fontana per bere ) Non c’è bisognu, sta vinennu

TARARA’                  C’hava mannatu già a Nuciaredda.

DON LOLLO             ( entra di corsa, sudatissimo, seguito da Nuciaredda ) Non ci pozzu cridiri…….intra a giara?……Si cusiu intra a giara?

ZI DIMA                     Don Lollò, aiutatimi….

DON LOLLO’            E chi aiutu vi pozzu dari jù, vecchiu scemu!……..( va alla ricerca di uno sgabello )

GNA’ TANA              Hava pigghiari i misuri prima d’azzicarisi ccà intra!

DON LOLLO’            Livativi!…..( tutti fanno largo. Sale sullo sgabello e cerca di farlo uscire ) U vrazzu….datimi u vrazzu

TARARA’                  Nenti, non po’ nesciri don Lollò,….ficimu tutti i provi.

GNA TANA               Ma taliati chi c’è ccà.

CARMINIDDA          Poviru zi Dima

ZI DIMA                     Mi sta ammazzannu!

DON LOLLO’            ( lo prende da sotto le ascelle, ma zi Dima abbassandosi se lo tira dentro )

TRISUZZA                Cosa di jucarisilla…..signori me’…intra a giara arristau!

DON LOLLO’            E comu si fa ora?

ZI DIMA                     Spaccassi a giara.

DON LOLLO’            Chi?……Dopu ca a ‘bbissastu?…..

ZI DIMA                     Spaccassi a giara vi dicu!

DON LOLLO’            Chi spaccu?….Unni!

ZI DIMA                     E chi mi vulissivu teniri ccà?

DON LOLLO’            AspIttati……Videmu comu s’ha fari.

ZI DIMA                     C’haia aspittari!…..Jù vogghiu nesciri….nesciri…u capistu?

DON LOLLO’            E si, si……….Stati..calmu!……Chistu è ‘n casu novu!…….’Na cosa di chista n’ha successu mai a nuddu……( pensa, poi all’improvviso ) …..Nuciaredda veni ccà……..curri ppì ‘stu violu, ddà , …. sutta a ‘d’alivu, c’è l’avvocatu. Fallu veniri subbitu ccà. ( Nuciaredda via di corsa a dx ) 

ZI DIMA                     ( si sta dibattendo per far cadere la giara )

DON LOLLO’            Fermu vui ddocu!…….Tararà, Fillicò…tinitulu fermu….( guarda entusiasta la giara ) E’ nova n’autra vota……. ……

GNA’ TANA              Ciù diceumu ca tunnava nova!

DON LOLLO’            Chista non è giara…..Diavulu è!…….

ZI DIMA                     ( si dibatte, nonostante i due che lo tengono )

DON LOLLO’            Fermu!……Non siti capaci a farlu stari fermu?

FILLICO’                    C’havi ‘na forza!

ZI DIMA                     O la rumpi vossia,…o vidissi ca ‘a fazzu arruzzulari e ‘a rumpu co’ curriu!…Facitimi nesciri, facitimi nesciri!

DON LOLLO’            Casu novu vi dicu, frati miu…..

ZI DIMA                     Non sugnu vostru frati.

DON LOLLO’            E l’ha risolviri l’avvucatu!

ZI DIMA                     U marteddu l’ha risolviri! Quali avvucatu…..Chi mi voli teniri ccà?

DON LOLLO’            Nto’ vostru interessi, pezzu di sceccu!……..Comu dici l’avvocatu si fa! ……..Jù intantu mi guardu u mo’ dirittu a’ giara…..e accuminciu co’ fari u mo’ duviri……Ccà, vi pavu u travagghiu!…….Quantu v’haia dari?

ZI DIMA                     Non vogghiu nenti!….Vogghiu nesciri.

DON LOLLO’            Appoi, quannu u dici l’avvucatu…..jù intantu vi pavu!……..Tri liri vi bastunu?……..Testimoni tutti…..u staiu pavannu!……Unu,….dui…e tri….Intra a giara!

ZI DIMA                     Facitimi nesciri, dilinquenti!

DON LOLLO’            Ancora n’hata manciatu mancu ppì menzionnu……..Fillicò, va pigghiacci ‘na vastedda di pani e ‘n pezzu di caciu, quattro alivi……subbitu!

FILLICO’                    ( via in casa di Don Lollò )

ZI DIMA                     Non vogghiu nenti vi dicu!

DON LOLLO’            Ciù ittati ‘e cani, non m’interessa. L’importanti è ca vi l’haia datu. Testimoni tutti!

SCIME’                      ( sta venendo da dx ridendo )

GNA TANA               Si sta ammazzannu de’ risati.

SCIME’                      ( appare ) Ah ah ah..…ah ah ah..….

TUTTI                         ( ridono contaggiati, tranne Don Lollò e Zi Dima )

SCIME’                      ( che si era seduto stanco dalle risa ) Ah ah ah…… ques….que…sta si che è be…...lla!

DON LOLLO’            Ma chi c’è d’arridiri, scusassi!….A vossia non c’abbrucia…….a giara è mia! ( insieme all’avvocato ridono tutti )

SCIME’                      ( non potendosi tenere ) E che prè……… che pretendete….di tenè…..di tenerlo lì dentro?….ah ah ah…ohi ohi ohi…..Lo voreste tenere lì dentro per non perderci la giara? ( tutti ridono )

DON LOLLO’            C’arriditi….macari vuatri…..Tutti a travagghiari, ca chisti non su affari vostri!

TUTTI                         ( escono di scena )

DON LOLLO’            ( a ‘Mpari Pè ) No, tu resta……’n autru paru d’aricchi fanu sempri comutu!

SCENA 6

( Don Lollò, ‘Mpari Pè, Zi Dima, Scimè )

Durante questa scena, Tararà e gli altri, faranno capolino perché vogliono sentire.

ZI DIMA                     Signo’ avvocatu, mi facissi nesciri….ciù dicissi!

DON LOLLO’            Mutu vossia!……Signo’ avvucatu, chi s’ha fari?

SCIME’                      Dovete farlo uscire, mi sembra ovvio!

DON LOLLO’            E chi c’è peddiri a giara?……Curnutu e vastuniatu, signo’ avvocatu!?

SCIME’                      Ma lo sapete come si chiama questo?……..Sequestro di persona si chiama!

ZI DIMA                     Sequestru di persona,….u stati sintennu?

DON LOLLO’            Sequestru?…..E cu l’ha sequestratu?……S’è sequestrato da lui stesso medesimo!…….Chi cuppa n’haiu jù?

ZI DIMA                     E ppi cchistu jù n’haia putiri nesciri cchiù?

DON LOLLO’            E nisciti!….Picchì non nisciti…..cu vi sta tinennu!

ZI DIMA                     Non pozzu!….Picchì non mi fa nesciri vossia si c’arrinesci!…..Jù non pozzu!

DON LOLLO’            U stati sintennu avvuca’?……Dici ca non po’ nesciri!

ZI DIMA                     Non dicu….è accussì, e perciò vossia l’ha rumpiri! Non ci su’ discussioni!

DON LOLLO’            Bonu, e c’appizzu a giara?

ZI DIMA                     C’appizza, si…..chi vuliti di mia!

SCIME’                      ( calmando le acque ) Signori miei…..calmatevi!……Lasciate parlare me!

DON LOLLO’            Lassatilu parrari.

‘MPARI PE’              E’ ccà ppì chistu!

SCIME’                      Qua i casi sono due!

DON LOLLO’            Dui?

SCIME’                      Sissignore, due.......e dovrete mettervi d’accordo, perché……..

DON LOLLO’            Chi ‘ntinniti diri?

SCIME’                      Se mi lasciate continuare?

DON LOLLO’            Mi scusi, signo’ avvucatu! Prego….continuassi!

SCIME’                      Dunque dicevo:……..Dovrete mettervi d’accordo,…… voi Don Lollò dovete subito liberare il qui presente Zi Dima Licasi……..non ne potete fare a meno per non…….…..

ZI DIMA                     Eccu…..bravu……U stati sintennu vui?

DON LOLLO’            Ma stativi mutu……ca non capistu nenti!

ZI DIMA                     Picchì vui chi capistu, sintemu?

DON LOLLO’            Ca siti nu sceccu ccù l’ali!

SCIME’                      Mi fate parlare , si o no?

DON LOLLO’            A scusari….cuntinuassi!

SCIME’                      Dov’ero arrivato?

DON LOLLO’            Ca l’haia libbirari.

ZI DIMA                     Almenu ‘na cosa a capistu.

SCIME’                      Appunto, dovete liberarlo per non rispondere di sequestro di persona…….Avete capito?

ZI DIMA                     U capistu?

SCIME’                      Ma dall’altra parte, voi Zi Dima, dovete rispondere del danno che avete cagionato, chiudendovi nella giara, senza badare che non ne sarebbe potuto più uscire.

DON LOLLO’            Hata caputu?

ZI DIMA                     Chi cosa?…….Signor abbucatu, jù non ci fici casu picchì su tant’anni ca fazzu u consalemmi……e ‘na cosa di chista non m’hava mai capitatu……Centomila giari haia cunzatu e sempri mi c’haia misu d’intra ppì darici i punti…..comu l’arti cumanna….. Cu l’hava diri ca chista era stritta di ucca.

DON LOLLO’            E ccù chistu chi vulissi diri?

ZI DIMA                     Ca si l’ha pigghiari ccù lu stazzunaru, ca c’ha fici difittusa, no ccù mia!……

DON LOLLO’            Ma ‘stu jmmu c’aviti, cu vu fici, u stazzunaru o vostra matri?…… Stritta di ucca, signo’ avvucatu!

ZI DIMA                     Tantu ppì sapillu, ccù ‘stu jmmu, di l’autri giari c’haia trasutu e nisciutu comu da mo’ casa!

DON LOLLO’            Pochi chiacchiri…..m’hata pavari a giara!……Giustu avvucatu?

ZI DIMA                     Chi è?

SCIME’                      Senza precipitare…..la vorreste pagata per nuova, adesso?

DON LOLLO’            Ca certu, ppì nova….e allura comu!

SCIME’                      Oh bella…..ma se era rotta Don Lollò!

DON LOLLO’            Rutta?

ZI DIMA                     Picchì, non era rutta?…C’ha cunsai jù!

DON LOLLO’            Appuntu, a cunsastu….tant’è veru ca ora è sana, quali rutta!……… S’ha rumpu ora, non si pò cchiù cunsari….Giara persa, signo’ avvocatu.

ZI DIMA                     Avvucatu,…ma s’era già persa!

DON LOLLO’            Non era persa vi dicu,…….Si non m’attuppava ‘n consalemmi armalu comu a vui e cu ‘stu jmmu.

SCIME’                      Basta, basta….volete far parlare me? Altrimenti vado via e buonanotte.

DON LOLLO’            No, no…parrassi, parrassi. Non ci dati cuntu a stu scunchiudutu.

SCIME’                      ( avvicinandosi a Zi Dima ) Sentite,voi…..dovete decidervi…..o il vostro mastice è buono o non è buono!

DON LOLLO’            ( con soddisfazione a ‘mpari Pè ) Senti, senti….Quannu accumincia accussì……

ZI DIMA                     Certu ca è bonu…….non servunu puntazzi!

SCIME’                      Allora se il vostro mastice  è come dite,  la giara così com’è deve avere il suo valore…..….Che valore?……Stimatela voi stesso!

ZI DIMA                     Ccù mia d’intra?

DON LOLLO’            Fa u spiritusu macari!

SCIME’                      Poco spirito che non ho tempo da perdere!

ZI DIMA                     Ci arrispondo, parlandoci in taliano tanto per intenderci meglio!…..Si don Lollò mi avissa dato il permesso di sistimarla solo co’i mastice come vuleva jù……..prima di tuttu non mi avrei trovato qua dentro, picchì l’avrei sistemata di fora…….e quindi ‘sta giara avesse avutou lo stisso valore di prima, …..tali e quali……comu nova, né ppù e ne menu…….Accussì arrupizzata, ccù tutti sti puntazzi ca mi fici dari,….. chi valuri po’ aviri cchiù?……’N terzu si e no, di quantu valeva!

DON LOLLO’            ‘N terzu?

SCIME’                      Un terzo!…Zitto voi!…..Cioè?

DON LOLLO’            Fu quattr’unzi!……’N unza e trentatré.

SCIME’                      ( a zi Dima ) Lo sentite?

ZI DIMA                     U staiu sintennu, non sugnu suddu!……’N unza e trentatrì, tostu cchiù picca ma no’ cchiassai!

SCIME                       E va bene,…passi la vostra parola!……. Viene a dire diciassette lire….. Adesso prendete diciassette lire e gliele date.

ZI DIMA                     Jù?….A cui?

‘MPARI PE’              ( nel frattempo si era avvicinato a Tararà che lo chiamava )

SCIME’                      A mia sorella!........A don Lollò, no?…..Gliela pagate per quanto kl’avete stimata voi stesso, così lui la rompe e vi farà uscire.

DON LOLLO’            Mi pari tantu lisciu!?

ZI DIMA                     Comu l’ogghiu! Bonu ci iti tutt’e dui!……Jù?……Pavari?…..Vossia pazzu è!…….Ccà intra ci fazzu ‘i vermi!

DON LOLLO’            U stati sintennu?

ZI DIMA                     ‘Mpari Pè, pigghiatimi ‘a pipa ‘nta coffa…ddocu……( ‘mpari Pè esegue ) Grazii…….Fammi addumari…….Grazii……E baciamu li mani a tutti! ( saluta e si cala sotto )

DON LOLLO             ( che ha seguito la scena con disappunto, prende a sberle ‘mpari Pè )

TARARA’                  ( fa segno a tutti di venire )

DON LOLLO’            E chi facemu ora signo’ avvucatu?…. Comu si fa? Chi rimediu c’è si chistu non voli nesciri cchiù?

TUTTI                         ( lentamente entrano in scena per assistere )

SCIME’                      ( si gratta la testa ) Già……già…..già…….Fino a che voleva uscirne lui, il rimedio c’era,…ma se adesso non lo vuole più…….

DON LOLLO’            ( dentro la giara ) E chi è, non vuliti cchiù nesciri ora?

ZI DIMA                     Ppì nenti!……Ci staiu perfettu ccà!….Megghiu da mo’ casa!……. Friscu, bellu…..ca mancu ‘n paradisu!

FILLICO’                    ( sopraggiunge dalla cascina con un involto )

DON LOLLO’            Ah si?…..Vi vuliti domiciliari ‘nta mo’ giara?…….Testimoni tutti…… Non voli nesciri iddu, ppì non pavarla!……….Jù sugnu prontu a rumpilla!……… ( si apparta a parlare con l’avvocato )

SCENA 7°

( TUTTI )

‘GNA TANA              ( e Trisuzza  si affacciano dentro la giara ) Sta comutu?……Havi bisognu cosa ?

ZI DIMA                     Comodissimu!

TRISUZZA                E chi sta ccà intra?

GNA’ TANA              Fillicò, ci puttasti a mangiari?

FILLICO’                    ( glielo porge )

GNA’ TANA              Zi Dima, mangiassi.

ZI DIMA                     Non ni vogghiu!

‘GNA TANA              U coddu!……..( Posa l’involto per terra )

CARMINIDDA          ( e Tararà si guardano da lontano )

DON LOLLO’            Avvucatu……ma si non voli nesciri, no’ pozzu citari ppì alloggiu abusivu? E certu,….mi sta impidennu l’usu da’ giara.

ZI DIMA                     ( sporgendo la testa ) Sbagghia vossia!…..Non ci vogghiu ‘mpidiri nenti jù!…….Chi ci staiu forsi ccà intra, ppì piaciri miu?……. Mi facissi nesciri e mi ni vaju satannu satannu.

DON LOLLO’            Prima hata pavari!

ZI DIMA                     Pavari?…..Ppì pavari è, vossia si l’ha scuddari!……mancu ppì jucari l’hava diri!……( si abbassa nuovamente ) Non mi movu cchiù di ccà intra.

DON LOLLO’            ( come un toro inferocito, afferra la giara e la scrolla ) Non ti movi cchiù?……Non ti movi cchiù?

ZI DIMA                     U stati vidennu chi mastici?……Chi putenza di mastici?

DON LOLLO’            Pezzu di latru ‘nfami!…………Cu sbagghiu, jù o tu?……….E l’haia pavari jù?………( prende l’involto posato per terra e se lo porta )….Mori di fami ‘ddocu a d’intra,….e videmu cu vinci! ( si avvia verso casa )

ZI DIMA                     ( affacciandosi ) Signo’ avvucatu, u po’ fari?…….Mi po’ fari moriri di fami ccà intra?

DON LOLLO’            ( si blocca sulla porta di casa per sentire la risposta )

SCIME’                      Visto che non volete uscire?

ZI DIMA                     Cu cciù dissi, jù prontu sugnu!………..Sugnu jù ca non vogghiu nesciri?…….. Non pozzu, no ca non vogghiu!

DON LOLLO’            Ma cosi di scimuniri, vah!

ZI DIMA                     Chi mi c’infilai ccà, ppì piaciri?…..Signuri mei……vinni ppì fari ‘n sirvizu e inveci di essiri pavatu,………. voli essiri pavatu iddu di mia!

DON LOLLO             Facitulu zittiri, picchì u staiu ‘mmazzanu ( sta per andare, ma viene trattenuto sulle scale da Tararà e Fillicò )

ZI DIMA                     Vuatri siti pazzi,…tutte e dui……diciassetti liri!……Unni vuliti iri ccù ‘sta sunata…..Mancu ‘nta 15 jorna i vadagnu tutti ‘sti soddi…….Chi cavulu di liggi è!

SCIME’                      Ma se avete sbagliato!…….Lo state obbligando a rompere la giara per farvi uscire. Glielo volete pagare questo danno?…..Di una giara rotta che deve farsene!

DON LOLLO’            Chiù chiaru d’accussì vi l’ha dimustrari?……( scende ) E mittissi anzi, ca u travagghiu jù già ciù pavai……Ci desi tri liri!……Ci ittai intra a giara………

ZI DIMA                     Si è ppì ‘i tri liri…..ccà, ci pozzu tunnari….Non c’haiu nudda difficoltà.

DON LOLLO’            No!….Tu autru ca chisti m’ha dari…..Diciassetti liri….comu dici l’avvucatu…...

ZI DIMA                     S’’u po’ scuddari!…….Ci dicu ca jù, ccà ci fazzu i vermi! ( trae piano una boccata di fumo, poi dice ) Si s’ha fida, mi fa nesciri! ( e si ricaccia dentro ) Primura non ci n’haiu, cu c’havi pacenzia, vinci!

DON LOLLO’            ( furioso ) Signo’ avvucatu….signo’ avvucatu…..

SCIME’                      Non fate così…….lasciatelo cuocere nel suo brodo……..fategli passare lì dentro tutta la notte e vederete che domattina, sarà lui stesso a chiedervi di farlo uscire…….

DON LOLLO’            E allura, o 17 liri o nenti!

SCIME’                      Esatto……Andiamo….lasciatelo in pace!

DON LOLLO’            ( a tutti ) E vuatri turnati o travagghiu, ca ancora nuddu v’ha dittu timminari. ( tutti riprendono il normale lavoro mentre lui e l’avvocato rientrano in casa )

ZI DIMA                     ( si affaccia ) Don Lollò, si ni va?

SCIME’                      Non gli date retta……entriamo!

ZI DIMA                     Sabbinidica! ( dentro )

Mentre tutti si affaccendano le luci si abbassano lentamente, scandite da una musica

in modo da far supporre allo spettatore il tempo che passa.

CALA LA SERA.  e la scena resta vuota

FILLICO’                    ( attraversa la scena per accendere i lampioncini )

ZI DIMA                     Fillicò, pigghia ccà…( porgendo le 3 lire ) ccà ci su’ 3 liri, pigghia vinu, pani, baccalà, pipi salati e pottili ccà….curri…..facemu fistinu!

SCENA 8°

( Zi Dima, Nuciaredda, Ninuzzu e Bastianeddu )

ZI DIMA                     ( dentro la giara. Si vede solo il fumo che esce. )

NUCIAREDDA        ( seguita da Ninuzzu e Bastianeddu, entra con delle ceste in mano ) Viniti ccà,……. non vi spagnati….aiutatimi!

NINUZZU                  Ma chi vo’ fari?

NUCIAREDDA        Vogghiu vidiri chi sta facennu.

BASTIANEDDU       Jù mi spagnu…….’ntisi mo’ matri ca diceva ca è figghiu do’ diavulu.

NINUZZU                  Si, veru, veru…..ciù ‘ntisi diri macari a mo’ patri.

NUCIAREDDA        ( arrampicandosi ) E vuatri siti ammuccalapuni!…… Ci vaddu jù!…….. Forza aiutatimi,……. aiutatimi,……..

I DUE BAMBINI invano cercano di tenerla

NUCIAREDDA        Haia caputu…….livativi di ccà addummisciuti! ( si china per sistemarsi meglio i panieri )

ZI DIMA                     ( nel frattempo non visto aveva uscito la testa e sorridendo li stava guardando. Poi rientra )

NUCIAREDDA        Avanti! ( si spinge per guardare )

ZI DIMA                     ( esce la testa ) Sugnu u diavulu!!!!!!

NUCIAREDDA        ( spaventata ) Ahahhhh… ( mentre gli altri due bambini scappano via ) Mamma…mamma……. ( scappa )

SCENA 9°

( Tutti, tranne Scimè )

ZI DIMA                     ( ridendo di gusto, passa da un espressione allegra ad una infelice di solitudine. Si odono i cani ululare…… Si guarda attorno….. ) Picciotti…….Unni siti?……Picciotti...

TARARA’                  Chi vuliti Zi Dima?

ZI DIMA                     Non mi lassati sulu, chiama l’autri……e festeggiamu allegramenti. Vogghiu ‘ngignari a casa nova!

TARARA’                  ( chiama tutti ) Viniti ccà, u zi Dima voli cumpagnia.

TUTTI                         ( entrano lentamente, perché si spaventano che Don Lollò possa sentirli

ZI DIMA                     Chè, vi spagnati do vostru patruni?……( vede tornare Fillicò ) Bravu Fillicò, pigghiasti tutti cosi? 

FILLICO’                    Si…….. ( posa il tutto sulla panca )

GNA TANA               Trisuzza, pigghia piatti e bicchieri.

TRISUZZA                Vaju ( esce per tornare poco dopo con piatti e bicchieri )

ZI DIMA                     ‘Mpari Pe’, a sa’ sunari ‘sta chitarra?

‘MPARI PE’              Certu, chi l’haiu ppì addobbu?

ZI DIMA                     E sonala allura, c’aspetti? 

‘MPARI PE’              ( strimpella )

CARMINIDDA          ( balla provocando Tararà )

TARARA’                  ( dopo averla guardata per un po’, esplode e la fa smettere. I due si appartano )

TUTTI                         ( allegramente mangiano, bevono , imboccano a Zi Dima )

‘MPARI PE’              E chi è, viviti tutti e ppì mia ca sonu nenti?

GNA TANA               Macari ppì vui……tiniti. ( gli da il fiasco direttamente che lui tracanna )

FILLICO’                    ( sta osservando Carminidda e Tararà,  che sembrano aver fatto pace. Si intristisce e si siede lateralmente )

‘MPARI PE’              ( accenna una tarantella e tutti ballano )

TRISUZZA                Fillicò, chi fai tuttu sulu,….veni abballamu! ( trascinandolo )

TARARA’                  ( con Carminidda )

FILLICO’                    Gna’ Tana, chi fa assittata……ballamu!

GNA TANA               No, sugnu vecchia……

FILLICO’                    Quali vecchia e vecchia…….( tirandola ) …viniti.

GNA TANA               ( dopo un po’ di resistenza cede e inizia a ballare )

LA TARANTELLA ADESSO SI TRASFORMA IN MUSICA VERA E PROPRIA.

Alcuni lavoranti che come comparse in precedenza stavano ai lati della scena, chi con il

marranzano, chi con il fischietto, chi con la fisarmonica, suoneranno. In assenza di queste

persone, la musica può essere sostituita da una base musicale.

ZI DIMA                     ( sembra divertito, accompagna con il capo la musica, fuma e gesticola )

MARA                        ( si affaccia )

TARARA’                  ( le fa segno di scendere, non visto da Carminidda, che divertita gira su se stessa )

MARA                        ( gli fa capire che non può, perché ha paura che Don Lollò si accorge )

TARARA’                  ( le dice d’infischiarsene, sale le scale e la trascina in mezzo agli altri )

CARMINIDDA          ( voltandosi, vede i due che ballano e ingelosita, lo allontana da Mara, costringendolo a ballare con lei )

LA MUSICA FINISCE e tutti stanchi morti si accasciano.

DOPO UN PO’

‘GNA TANA              Taliati chi luna, ……Pari jornu….. taliati…….

TUTTI                         ( si dirigono a dx, da dove proviene un fascio di luce bianca )

ZI DIMA                     A vogghiu vidiri…….facitimmilla vidiri macari a mia……Carriatimi alleggiu alleggiu ddà, quantu a viu! ( ‘Mpari Pè e Tararà eseguono ) accussì….alleggiu, alleggiu………Oh, quant’è bella……’N suli pari.

‘MPARI PE’              ( inizia un canto e tutti seduti attorno la giara a guardare la luna )

                                    Bedda la facci,

beddu lu visu,

bedda pariti un paradisu……

                                    Figghia mia figghia,

maccia da ruta,

‘n angilu passa e ti saluta…….

Bedda la facci

Beddu lu visu

Bedda pariti un paradisu……

Figghia mia figghia

Maccia di rosa

Chi ha di l’amuri n’arriposa……..

Figghia mia figghia

Maccia di ruta

‘n angilu passa e ti saluta…….

‘n angilu passa e ti saluta.

ZI DIMA                     ( ad un tratto inizia a battere le mani in cadenza, tutti in circolo, battono delle pietre, lui come se dirigesse l’orchestra, iniziando così un rito propiziatorio per far saltare i nervi a Don Lollò )

DON LOLLO’            ( dopo un po’, irrompe su tutte le furie ) Santu e santissimu diavuluni…. Unni semu alla taverna?……

TUTTI                         ( si bloccano e si spostano lateralmente )

DON LOLLO’            ( allunga un formidabile calcio alla giara ) Tiniti ccà, vecchiu diavulu…..stuccativi u coddu!…….

La giara cade e rotola scomparendo.

TUTTI                         ( alzano le grida e si precipitano a seguire con lo sguardo.Si sente il fracasso della giara che si rompe )

‘GNA TANA              Maria!….U ‘mmazzastu!

CADE UN SILENZIO CHE GELA

FILLICO’                    No,…..sta niscennu……

TARARA’                  Si susi,….si susi……

‘GNA TANA              Nenti si fici!

TUTTI                         ( battono le mani e gli vanno in contro ) Viva Zi Dima…Viva Zi Dima….

DON LOLLO’            ( caduto in gionocchio )

ZI DIMA                     ( entrando, in spalla a ‘Mpari Pè e Fillicò, trionfante li fa fermare innanzi a Don Lollò) Ciù dissi …ca vinceva jù.

TUTTI                         ( portano in trionfo Zi Dima ed escono, lasciando solo lo sconfitto Don Lollò )

DON LOLLO’            ( solo e sconfitto ) A mo’ bedda giara!....A mo’ badissa!!!!!!

 

 

FINE