A chi è figlio o’ giuvinotto

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‘ ‘ ’A CHI E’ FIGLIO…

       

                           

                  SALVATORE    E.  PIPARIELLO

                                                               

  ‘’ A chi è figlio o’ giuvinotto ’’

                                          Commedia  in due atti

                                  

                            Personaggi

Rosa Tintarelli: La sorella Maggiore

Angelina Tintarelli: la sorella minore

Don Michele Lume: Parroco del Paese

Fabio: O’ Giuvinotto

Filuccio Coperchio: Fidanzato di Caterina

Caterina Tintarelli: la seconda delle sorelle

Peppino: il sacrestano

Santulillo: il pazzo

Concetta: Pettegola vicina di casa

Nicola Travaglia: il Cavaliere

Ninuccio: Garzone

Matilde Coperchio: sorella di Filuccio

Dott. Mandolino: L’ispettore

Agostino Cassaforte: Venditore Ambulante

 ‘ ‘ ’A CHI E’ FIGLIO….’O GIUVINOTTO ? ‘’

ATTO PRIMO

Casa Tintarelli,vigilia della santa Pasqua. Rosa la maggiore delle tre sorelle Tintarelli,nel poggiare sul tavolo ‘’ ‘o casatiello’’,antico dolce napoletano da lei preparato….si lascia appena sussurrare….

Rosa: E’ pure chiste è fatto…..adesso non ci resta che nfurnà  sulo ‘e pastiere ‘e grano.

Angelina: (la sorella minore,nel far riferimento al casatiello)Mamma mia quante è bello…..(a Rosa)chist’anno te’ si superata. Già immagino ‘a faccia  de’ guaglione(in riferimento ai figli gemelli dello loro unico fratello)…..comme appena ‘o vedeno.

Rosa: (tagliente)Per forza,teneno ‘na mamma ca’ penso sulo a ‘se  criccà….

Angelina:…..E non solo…..

Rosa:(taglia corto)Lasciamo perdere,chiste so’ casatielle che non ci riguardano,piuttosto pensiamo alle nostre pastiere.(cambiando discorso)Sai se Caterina(sarebbe l’altra sorella) è tornata dal parrucchiere?

Angelina:Penso proprio di no.

Rosa:Speriamo che torni presto.

Angelina: Perché ti preoccupi?

Rosa:Nun vulesse ca’ in questo momento,se venesse ‘a piantà ca’ dinto,chella specie del suo fidanzato,(Caterina è l’unica  delle tre sorelle,tutte zitelle, ad avere un fidanzato) …..accussì fernimmo ‘e nfurnà ‘e pasticciotte.

Angelina:Pecchè dice specie?…..Tene pure ‘nu nomme.

Rosa:Si…..ma nun tene ‘e palle.

Angelina:(sorpresa)Come fai a saperlo che non c’è l’ha?

                                                             

Rosa:E sono domande da farmi queste?Uno che è fidanzato con una donna per trent’anne e che ancora non riesce a prendere la decisione di sposarsi…...pe’ forza ‘o posto ‘’e chelle ccose’’ che ti ho detto prima……nun tene ….niente!

Angelina: Forse aspetta l’occasione buona.

Rosa: ‘A sissant’anne?…..Doppo che se’ ne’ ghiuto pure in pensione,ma famme ‘o piacere.

Angelina:Però si vogliono bene.

Rosa:E già dimenticavo,il grande amore,lo stesso che si verifica nei grandi romanzi,travolti da tantissime vicissitudini …..

Angelina:.E che poi alla fine tutto  si risolve in meglio.

Rosa:Qui invece, tutto è filato liscio,non c’è stato un benche  minimo ostacolo da superare,ne tanto meno un don Abbondio e ne un Capuleti a mettersi di mezzo….eppure?

Angelina:Hanno preferito rimanere zitelli…..come del resto lo siamo anche noi.

(intanto bussano alla porta)

Rosa: (appena aperto l’uscio si ritrova davanti don Michele,il parroco della locale parrocchia) A cosa dobbiamo  questa vostra improvvisa visita?Prego accomodatevi.

Don Michele: (una  volta preso posto,titubante dice):…..A questa.(mostrando alle donne una lettera alquanto bruciacchiata)Lo trovata per caso nel vecchio ripostiglio della sacrestia, in un cassetto del comò appartenuto alla buonanima di Don Mariano….mio predecessore.

Angelina:(che insieme alla sorella è rimasta alquanto sorpresa della visita del sacerdote,interrompendolo sorridente dice):Non sarà mica una mappa di qualche tesoro nascosto?

Rosa:(che ha sempre la battuta pronta)Portata direttamente da un nuovo abate(rivolto al prete)Faria.?

Don Michele:(sempre alquanto titubante)Non è una mappa……è una lettera!

Angelina:’Na lettera?

                                                                

Don Michele:Esatto,anche se alquanto bruciacchiata……si tratta di una lettera,anzi…..da quel poco che ho potuto decifrare, di una confessione scritta, spedita alcuni anni fa a don Mariano.

                                                           

Rosa:’Na confessione ‘a distanza?Mica è ‘na cosa lecita?

(intanto bussano di nuovo alla porta)

Angelina: (dopo aver fatto entrare il nuovo ospite,si tratta del goffo sacrestano Peppino)Certamente(rivolta all’impacciato uomo)vai in cerca di don Michele vero?

Peppino:(senza dare ascolto alla donna,si rivolge subito alquanto balbettando al più che sorpreso parroco)’Tenco ‘na ‘cosa int’ ‘o cazone ca’ me’ prore….

Rosa: ‘E Ratate.

Don Michele:(più che sbalordito,riprende il sacrestano)Sono cose questa da dire in presenza di due distinte signorine?

Peppino:(al quale la balbuzie gli gioca cattivi scherzi,intendeva dire tutt’altra cosa,ora rosso di vergogna,cerca in qualche modo di rimediare)Io volevo dire (sempre rivolto verso il sacerdote)Cercavo proprio voi per darvi un’informazione.

Rosa:(nel riprendersi)E questo è tutta n’atu  ragionamento.

Peppino:(di nuovo si ubriaca con la lingua)’A signora  ‘a ‘tena ‘aperta.

Don Michele:Peppino,Peppino.

Peppino:(nel riprendersi subito)La signora Maddalena v’aspetta….per la benedizione della casa.(poi,s’impappina un’altra volta)…..e si facite ‘o strunzo chella sciulea ca’ vocca ‘e ‘a balla ‘a tarantella.(mette di nuovo una pezza)….e si nun ghiate subito,fernesce ca’ po’ ‘a truvata ‘a casa ‘e Naninella.

Don Michele:(che consce bene il difetto di Peppino)  Se tu  invece di parlare te ne stessi zitto…..forse sarebbe meglio.

Peppino:(poco convinto,lascia l’appartamento,cosi dicendo):Me’ piglio ombrello,me’ faccio ‘na cantate alleramente e m’alluntano pe’ sempe ‘a ‘sti fetente.(poi si coregge) E’ venuto ‘o mumento,’e   salutà affettuosamente  tutta ‘sta brava ggente.

Rosa:(una volta uscito Peppino,sorridente ai presenti dice):Però chelle che tene è bella è la traduzione immediata.

                                                          

Angelina:Seppure a rilento,riesce poi a  modo suo a spiegarsi.

Don Michele:Ne siete proprio convinte?…….Io intanto per questo difettuccio che ha,ho dovuto mio malgrado toglierlo dal servire la messa,iniziava a dare risposte insensate ad ogni orazione.

Rosa:Non mi dite che  erano uguali a quelle che ci ha appena sussurrato?

Don Michele:(soprassiede)Più o meno…..siamo li……Ma adesso dimentichiamo per un momento Peppino……e torniamo all’argomento per il quale sono venuto qui.

Angelina:La lettera.

Don Michele:Esatto.(quindi dopo aver drizzato il foglietto alla meno peggio) Se me lo consentite, posso anche iniziare a leggere.(avute dalle due donne un segno di consenso,inizia a dare lettura dello scritto) ……’’Caro e reverendissimo don Mariano  sono passati ormai diversi anni  da quando sono andato via da Furgillo,anche se per me  è stata di breve durata la permanenza in questo magnifico paese,conservo sempre  di questo luogo un bellissimo ricordo.’’ E qui inizia la bruciatura, (nel mostrare alle donne il foglio malandato)…….Cosa è questa una P…..?……Ma?…..Ecco qui invece  si legge bene…… ‘’in quel periodo ebbi una breve relazione………(di nuovo la bruciatura) ………. Tintarelli,dove poi ………(la bruciatura riprende a d essere ancora più vistosa,dopo di che,di nuovo lo scritto si fa leggibile)……un bambino che io stesso portai all’orfanatrofio delle suore Carmelitane,attualmente il ragazzo ha sette anni,io seppure  rimanendo nell’ombra,non gli ho mai fatto mancare nulla.(di nuovo la bruciatura) ………Tintarelli se ne andò.Mia moglie di questa storia non è al corrente e ne mai lo deve sapere,io ormai ho pochi mesi di vita e questo senso di colpa non lo voglio portare con me nella tomba,quindi vi prego di prendere in custodia mio figlio,di educarlo per bene,magari farlo studiare in qualche istituto di vostra conoscenza…….ho depositato nel frattempo  presso la banca(di cui non si riesce a specificare il nome)……… ….a vostro nome  il denaro necessario per esaudire questo mio desiderio……vi abbraccio cordialmente,chiedendo perdono al Signore…..e a voi’’….vostro …… (queste sono le ultime parole leggibili,il resto del testo è del tutto malandato) …….Questo è tutto.

Rosa:(che insieme alla sorella,ha seguito del tutta sbalordita la lettura della lettera,,titubante,quasi sommessamente si rivolge al prete)Se ho sentito bene  nella lettera si faceva riferimento anche alla nostra famiglia?

Don Michele:Precisamente. E se non sbaglio a Furgillo,in questo nostro benamato paese,di Tintarelli siete solo voi.

                                                                                                                      

Angelina:Un momento!……Non è che vi stà balenando nella testa qualcosa di increscioso nei nostri riguardi?

Rosa:(più realista)Pensate  forse che una di noi sia la madre del ragazzo…..cioè del giovanotto……

Don Michele:(più che impacciato)Per  l’amicizia che mi lega alla vostra famiglia e per quanto ho avuto modo di conoscervi profondamente,sono pronto a mettere la mano sul fuoco,sulla vostra estraneità in questa vicenda.Ma……

Angelina:Vedo però,che non ne siete alquanto convinto,

Rosa:E Per quello scritto ‘’Tintarelli’’ vero?Non vi da pace è così?

Don Michele:Effettivamente.(passando la lettera tra una mano all’altra)Guardate un po’….dove si doveva bruciare.

Rosa:(con ironia)Magari prendere fuoco dopo…..così avremmo risolto l’inghippo.Io intanto mi tolgo di mezzo…..(nel vedere che sia la sorella ,che il prete la guardano in modo strano,si lascia dire):perchè vi garantisco,pur essendo in età matura, che sono ancora  come mi ha fatto mia madre……e quindi il giovanotto non può essere assolutamente mio figlio,almeno che in quell’anno,non ritornò di nuovo sulla terra l’Arcangelo Gabriele…..

Don Michele:Adesso cercate solo di non dire stupidaggini.

Rosa:E voi di non fantasticare.

Angelina:(che ha Genova per diversi anni ha prestato servizio nelle poste,dice anche lei la sua)Io non lo nego…..ho avuto dei fidanzati,cosa però di poco conto.

Rosa:Ne sei proprio sicura?Chille ‘e vvote so’ proprio chille ca’ non contano, ca’ fanno ‘guaje..        

Angelina:( irritata)Non è che sospetti di me adesso?

Don Michele:(apprestandosi a lasciare l’appartamento)Be’ io adesso devo andare,ciò che mi stava a cuore farvi sapere ve l’ho detto….ora resta….

Rosa:A noi sbrogliare la matassa…..vero?

Don Michele:(andando via)Se la lana è vostra,come sembra,non posso mica sfilarla io?

                                                                    

Angelina:(una volta rimaste soli)Hai capito a don Michele,se pigliata ‘a pizzicate pur’isso.

Rosa:E tu ‘a chiamma pizzicate?Chille  nce ‘a fatto chistu bello  ricamo ncoppo, primma ‘a nnanz’  ‘e  doppo areta  ……con entrambi le mani.(poi di botto)E certo però, che il problema esiste,nun te dico si pò se’ spanne a voce…….sai che divertimento?

Angelina:Già vedo i titoli…..

Rosa:(redarguendola)Siente tu non devi vedere,devi solo ricordare.A Genova dimmi la verità,come sono andate effettivamente le cose,adesso ti puoi confidare.

Angelina:(con rabbia) Dici sul serio?

(ma ecco entrare tutto spavaldo Filuccio Coperchio,fidanzato di Caterina)

Filuccio:(vestito come un damerino,sorridente,si rivolge verso le  due donne)Dove sta la stella mia più lucente del firmamento,la luce soave e penetrante dell’universo,’o murzillo cchiù azzuccuso e prelibate e n’intero ciardino ‘e nespole…..ditegli che arrivato il faro,il porto sicuro dì ogni suo desiderio…..ditegli…..

Rosa:(sprezzante)Che arrivato chi mo’ nun nce fa mpastà cchiù ‘e pasticciotte.

Angelina:Facenece perdere tiempo inutilmente.

Filuccio:Chi….io?Ma se sono come il vento…..tutto trasporto,tutto prendo(nel prendere dal tavola una fetta di casatiello).

Rosa:(nel dargli un buffetto sulle mani)Fuorché  questo! Non è per voi,l’abbiamo fatto per i ragazzi.

Filuccio:Ma che maniera……così si tratta uno di famiglia?Un vostro prossimo cognato……un gentiluomo come me?

(entra Caterina)

Caterina:(nel vedere Filuccio)Tu già stai ccà?

Filuccio:Catena mia,uocchie ndarlate ‘e perle sopraffine,ricchezza ‘e chistu core,che spasame d’amore e ca’ se’ fiamme subito quanno sta vicino ‘a te.

                                                                                                                                   

Rosa:(a Caterina) Portalo subito adde pompiere ‘a chisto, nce avessa  appiccià ‘a casa?

Angelina:(beffarda)’E cu’ che cosa appicce?Si nun tene niente.

Caterina:(corre in aiuto del fidanzato)Come fai a sapere ca’ nun tene niente?

Rosa:Gli ha fatto l’autopsia.

Filuccio:A me?(sorridente)Mica so’ morto?

Rosa:Tu no……ma tutto ‘o riesto si.

Caterina:(alquanto seccata,al fidanzato dice): Viene Filù’,lievite ‘a vicine ‘a ‘sti frigorifiche ….ca’ te può gelà.

Filuccio:(nel seguire la fidanzata in un’altra stanza)Fata  ‘e ‘stu suonno d’oro,suspiro mio d‘ammore,io si nun tenesse ‘a te, sarìa ‘na varca mmiez’ ‘a ‘na tempesta,’na fronna sbattuta ‘a cca ‘e ‘alla do’ viento…….si nun tenesse ‘a te….io che sarìa?

Rosa:(da lontano)’Nu strunzo…..senza niente.

Angelina:(appena i fidanzati sono usciti)Ma da dove prende tutte quelle frasi?

Rosa:Dalla capa malata ca’ tene.

Angelina:E ciò che me’ fa cchiù  rabbia ‘e ca’ chella scema di nostra sorella ci crede anche.

Rosa:Appunto……proprio pecchè è scema.Si era normale,puteva mai stà  pe’ trent’anne attaccata ‘a ‘na finzione…..‘e ommo,

Angelina:E nnuje po’ fossemo ‘e frigorifeche?Loro….allora che so’?Si  pe’ tant’anne,nun so’ state capace ‘e fà scattà  neanche ‘na scintilla.

Rosa:N’iceberg …….che se sguagliato chianu chianu…… ‘o sole.(cambiando discorso)’A stessa fine che faranno ‘sti pastiere si nun ‘e jammo subito ‘a nfurnà.

(uscite le donne,dopo qualche secondo,entra nell’appartamento Santulillo un cugino di queste,che da qualche anno causa incidente,ha perduto la memoria).

                                                              

Santulillo:(che crede di essere il grande imperatore Ottaviano Augusto,appena messo piede nella stanza….esclama):Addò stà  chillu nfamone ‘e  Tatonno?…..E quella sgualdrina della sua concubina?Se li prendo…..’e faccio ‘a piezzo.

(contemporaneamente,fa il suo ingresso di nuovo Peppino,che sentito le ultime parole di Santulillo,,alquanto spaventato….. allo smemorato dice):

Peppino:Che fa stu cesso dint’ ‘o corridoje.(riprendendosi subito)Ave  ‘a te Cesare mio grande imperatore.

Santulillo:(a Peppino)Da quale legione vieni….mio proto?

Peppino:Me faccio ‘na marenna ‘e sette’e n’ata ‘e nove.(traduzione immediata)Da quella che fa la sentinella e nun se’ move.(poi nel vedere entrare Filuccio insieme a Caterina)’O cane è stato bastunato do’ padrone pe’ ‘na semmena.(subito rimedia) ’Stu pazzo esagitato se crede l’imperatore Ottaviano.

Santulillo:(nel vedere i due fidanzati) Finalmente siete usciti allo scoperto?(poi rivolto a Peppino)Prende la spada e tagliale le teste.

Peppino:Tenco  ‘sti palle ca’ me’ fanno male.

Caterina:’E tagliele che aspetti?

Peppino:(tradotto subito) ‘o grande imperatore Ottaviano,(continuando correttamente)vedo che avete perso la pazienza(di nuovo s’impappina)vuje ca’ site ‘o capo da’ munezza, (si corregge)‘e sta fortezza…che fate? Ve perdite arete ‘a sti schifezze?

Santulillo:(a Caterina)Donna perversa che mi hai illuso il cuore,mai domo resterò e con rancore….sempre ti odierò.(poi a Filuccio)Vile che sei,dal tuo miglior amico ti prendesti, con l’inganno….. la gemma più brillante.(nel prendere dal tavolo un coltello)Ora io ti sfido…lurido bastardo…..

Caterina: (vedendo che la situazione precipita,interviene drasticamente)Santulì’puose ‘stu curtiello…..ca’ nce putimmo fa male overamente.

Rosa:(appena rientrata nella stanza)Nun bastavano ‘e scieme ca’ dinto,mo’ nce veneno pure ‘e pazze……

Filuccio:I pazzi sappiamo chi sono, ci dite invece chi sarebbero i fessi.

                                                              

Rosa:Chi lo domanda….è semplice no,uno che è diritto ti può mai fare una domanda del genere?

Caterina:(a Filuccio)’A fatto  n’ata bella figura ‘e merde.

Filuccio:Chi io?

Peppino:Io sicuramente no…..tenco altri problemi,po’ a parte Santulillo,nun veco cchiù ‘a nisciuno ca’ dinto…..oltre  ‘a voi.

Filuccio:Quindi in poche parole ‘o fesso sarei io …..è così?

Rosa:(cerca di mettere una pezza)Quella ‘a volte le cose si dicono tanto per dire, ‘e vvote uno pare scemo…..tanto ca’ ggente ce crede overamente,ma non lo è,perché  lui non ci crede che è scemo,pure se ciò lo pensano gli altri.

Caterina:(alla sorella)Non ti sembra che stai esagerando un po’…..fesso ‘o nun  fesso ……chiste,è sempe ‘o nnamurato mio.

Filuccio:(in riferimento a Caterina)Quanta è bella.

Caterina:(continuando)Quindi…..quanno arapre ‘a vocca cerca di fare più attenzione a quello che dici.

Santulillo:(che nel frattempo se ne stato in un angolo alquanto silenzioso)Cleopatra,(che sarebbe Caterina)ora tu lascerai questo lurido verme…..

Peppino:Pure verme…..nun bastava che è già scemo.

Caterina:(indispettita)Né ….‘a te, chi te la dà…tanta confidenza?Piuttosto pienze ‘e guaje tuoje….ca’ nun so’ poche.(poi a Santulillo)Siente ……Ottavià,’truovate ‘a n’ata,ca’ io già tenco a ‘stu bello Marco Antonio……è già è tanto,se poi avete deciso di mandarmi al manicomio….fate voi.

Peppino:(balbetta)Mo’ ve’ racconto ‘o cunto,(si coregge)Intanto a questo punto…

Caterina:Finalmente ‘a vista ‘a via.

Peppino:Sarà meglio che me ne vado,se fatto tardi…..(balbettando)e io devo spremmero ‘o limone,(si coregge)e io devo prepararmi per la funzione.Arrivederci.(detto ciò lascia l’appartamento                                                          cosa che fa anche Santulillo dopo alcuni secondi)

                                                         

Santulillo:(prima di andare via,a Filuccio dice):Anche questa volta ti è andata bene,ma non sempre la fortuna sarà dalla tua parte….aspetterò il momento propizio che questa ti girerà le spalle……e poi vedrai cosa sarà capace di fare …..quest’uomo.

Rosa:(allo smemorato mentre esce) Ma non arriverai mai a fare quello che ha fatto…(rivolto a Filuccio)questo signore.

Filuccio:(chiamato in causa)Che sarei io è così?

Caterina:(con fierezza) E chi altro se non tu ,(nel guardarsi attorno) infatti,oltre a te,qui dentro non vedo…nessuno altro signore.

Filuccio:(estasiato)Zuccherone mio.(le manda un bacio con le mani).

Rosa:(alla sorella) Tiene  pure ‘o coraggio e tò tene  astritto… ‘a ‘stu cummò

Filuccio:(indignato)Prima un signore,adesso ‘nu cummò.

Caterina:Credo che sia giunto il momento di smettere di offendere,non ti sembra?

Rosa:Mica lo sto offendendo...noto solo delle anormalità.

Filuccio:Non capisco spiegatevi meglio…Penso che infondo sono una persona normale.

Rosa:(senza perdersi più in chiacchiere)Chi voi? Una persona normale?Uno che si fidanza con  questa  povera e sciagurata donna…per trent’anni…

Caterina:Que’ vai piano con questi complimenti.

Rosa:(sempre rivolta verso Filuccio)Senza mai prendere la decisione di sposarla.

Filuccio:Quindi, è solo per questo che  voi pensate,che  noi non siamo normali?

Rosa:Esatto.

Filuccio:Hai sentito?Questo vale anche per te.

Caterina:E’ che so’ scema io?Se poi, vogliamo proprio essere precisi,chella sta parlanno cu’ te…..mica cu’ me.

                                                        

Filuccio:In poche parole si nce stà ‘nu strunzo ca’ dinto, questo sono io.

Rosa:Non credo,ce stà pure qualche…

Caterina:… Stronza…che  poi sarei io,vero?

Rosa:Esatto.

Caterina:Che brava……finalmente sei arrivata al dunque.

Rosa:Tu invece stai ancora ferma alla partenza.(con rabbia)Ma quanno ti rendi conto, ca’ tu  cu’ chiste nun è cosa?(rivolta poi a Filuccio)Chisto ‘o vire è buono sulo pe’festività…..pe’ Natale….pe’ Pasca….

Caterina:(con ironia)……E’ p’a Befana.

Rosa:Brava, pure pa’ Befanià,anzi è questa la festa sua più importante….dato la sua somiglianza con  i pupazzi.

Filuccio:Que’ que’ è questo è il colmo,prima avete detto che nun servo,poi che non sono normale,infine che sono ‘nu stronzo è in ultima…’nu pupazzo.Che altro ancora devo continuare a subire in questa casa?

Angelina:(entrando)Per il momento,credo che basta così,poi se ci vengono in mente qualche altra cosa te lo diciamo.

Caterina:E’ arrivata anche quella che mette sempre la fine ad ogni nostro conclave.(a Filuccio)Ora è meglio che ce ne andiamo…..cheste  so’ peggio de’ ciucevettole….sciò sciò……mamma mia……eccome site pesante!

Filuccio:(sull’uscio della porta)Ma pecchè nun ve’ truvato ‘nu nnamurato pure vvuje?

Angelina:(ironica)Lo farei…..solo se questo….. fosse come  te.

Rosa:(tagliente)Nce mancasse ca’ chiste tenesse pure ‘nu gemello?…..Sai che divertimente?                                                          

(una volta usciti i due fidanzati,ecco che di nuovo bussano alla porta)

                                                             

Angelina:(quasi rimane  fulminata, dopo avere aperta la porta,dalla presenza di un bel giovanotto,al quale però subito chiede):A chi cercate?

Fabio:(è il suo nome)Vado in cerca di don Michele,mi hanno detto che l’avrei trovato qui.

Rosa:(alla sorella)Ma che fai così impalata?Che aspetti?Su….fai entrare il giovanotto.(una volta entrato il giovane)Prego accomodatevi,volete una fetta di casatiello?…..L’abbiamo appena fatto?….In quando a don Michele se ne andato da circa una mezz’ora,

Fabio:(si siede)Grazie…..vedo che siete molto gentile,una fetta…..la prendo volentieri.

Angelina:(ha subito notato,come dal resto anche sua sorella,che dai gesti il giovane gli sembra alquanto effeminato,cosa questa che la turba un po’.Infatti, nel momento in cui gli serve la fetta di dolce,quasi del tutto spontanea al giovanotto chiede):Dite siamo nella M…..oppure nella F……?

Fabio:(che non si rende conto dell’effettivo motivo del quesito,che gli ha posto la donna,così risponde):….Brava!L’avete azzeccato….Infatti,mi chiamo proprio Fabio……….di cognome invece,(lunga pausa)……Pregate.Si proprio così……Pregate  Fabio.

Rosa:(sorridente) Se è così…..….avrei già da chiedergli una grazia ?

Fabio:(stando al gioco)Bene sentiamo,vedrò se posso esaudirla.

                                                         

Rosa:Vorrei tanto sapere,dato che non vi conosco,da dove venite?

Fabio:Io sono il nipote delle buonanima di don Mariano,il vecchio parroco,voi  sicuramente l’avete conosciuto.

Angelina:Certamente che l’abbiamo conosciuto,ma non sapevamo che avesse un nipote così giovane…..nipote poi, da parte di sorelle o di fratelli?

                                                        

Fabio:(un po’ rosso in viso,poi con fermezza)Da nessuno dei due  ceppi.Don Mariano mi ha adottato quando avevo sette anni.I miei genitori non li ho mai conosciuto……e nè so chi sono.

Rosa:(insieme ad Angelina,inizia ad avere i brividi)Quindi voi sareste quello della lettera?

Fabio:(sorpreso)La lettera?……Di quale lettera parlate?

Rosa:(si rende conto che il giovanotto, non è al corrente dello scritto e subito ci mette una pezza).Ah dimenticavo….. voi vi chiamate Fabio.

Fabio:Perché cosa cambia?

Angelina:(non di meno)Cambia…..altro che se cambia,quello della lettera….infatti si chiamava Salvatore.

Fabio:Perché dite si chiamava…..non sarà mica morto?

Rosa e Angelina:(insieme)No.

Fabio:E allora?

Angelina:Dato che la lettera risale a diversi anni fa……

Rosa:Questo Salvatore…… appunto si chiamava così.(nel vedere poi, che a Fabio il casatiello piace)E’ buono vero?Ne volete un’altra fetta?Senza cerimonie,se la volete prendetela pure.

Fabio:(nel prendere un’altra fetta)Grazie…..mi capita molto di rado gustare un dolce così speciale……è veramente sapurito.

Angelina:(a Fabio,quasi se lo mangia con gli occhi)Mangiate,mangiate.(poi cambia discorso)Vivete solo?

Fabio:Dopo la morte di mio zio……si.Anche se, ad essere sincero anche prima ho sempre vissuto da solo.

                                                             

Angelina:(nel commuoversi)Povere guaglione.

Rosa:Ci sarà pure stato qualcuno che si è preso cura di voi…..oltre alla buonanima…..credo?

Fabio:Certamente,prima le suore e poi diversi istituti qualificati.E devo onestamente ammettere che, entrambe  queste istituzioni, mi sono state molto vicine.

Angelina:Mai però,come sarebbe stato  con la propria madre.

Fabio:Lo so,ma non è stato colpa mia,anzi……non so cosa darei pur di poterla conoscere?

Rosa:Anche se vi ha abbandonato?

Fabio:Certamente….. se l’ha fatto avrà avuto di sicuro i suoi bravi motivi.Io già l’ho perdonata….se è questo che volete sapere.    

 

Angelina:Ma che bravo.

Rosa:(alla sorella,cercando di sapere se potrebbe essere stata lei la madre)…..Ma come fai ‘a nun sentì niente ….?Pure dovresti provare qualcosa?Che diamine!

Angelina:(che a sua volta,pensa la stessa cosa della sorella,subito gli ribatte)Appunto……ti vedo fredda…..un minimo di emozione lo dovresti pure provare…..sempe ‘nu figlio è.

Rosa: (con freddezza)Ma di  chì?Figlio a me certo non lo è…levatela ‘a dinto ‘a capa.

Angelina:(gli viene spontaneo un dubbio)E se la madre fosse Caterina?

Rosa:(mentre Fabio continua  a mangiare il casatiello)E’ vero.Non ci abbiamo proprio pensato.

Angelina:Né abbiamo avuto il tempo di metterla al corrente.

Rosa:Cu’ chella marionetta ca’ se’ trascine sempe affianco,addò ‘o truvammo ‘o mumento di dargli questa lieta notizia.

                                                          

Fabio:Non mi dite che c’è stato qui dentro….un lieto evento?

Rosa:(tergiversa)Potrebbe esserci stato,ma non sappiamo ancora da parte di chi.

Fabio:(sorridente)Non è che volete prendermi in giro?Se in questa casa,come dicevate è avvenuto il parto,chi meglio di voi conosce la gestante?

Angelina:Il problema sta proprio in questo,pur sapendo che  qualcosa di grosso è accaduto in queste mura……ed ora né abbiamo anche la prova evidente,(che sarebbe proprio lui)ancora non conosciamo,né il mandante e né l’esecutrice.

Fabio:E questo per voi sarebbe un lieto evento?A  me scusate se ve lo dico,di come ne parlate,mi da più l’impressione di una resa di conti,tra bande armate di malviventi.

Angelina:Fino a questo punto ancora ci dobbiamo arrivare.Forse effettivamente ci siamo spiegati male…….(ma proprio mentre si appresta a dare al giovane una versione plausibile dell’accaduto,fa di nuovo il suo ingresso nell’appartamento don Michele).

Don Michele:(nel vedere Fabio)Non vorrei sbagliarmi…..dovreste essere il nipote di don Mariano vero?

Fabio:Esatto…..e voi don Michele è così? (cenno di consenso del parroco).

Rosa:(anche in questa occasione,riesce ad inventare una di quelle sue proverbiali battute di spirito)Manco  Cristoforo Colombo avrebbe fatto una scoperta del genere.

Angelina:(nell’accodarsi)Difficile…..veramente difficile.

Don Michele:(finge di non aver sentito e continuando al giovane dice):Ho saputo che mi state cercando?

Fabio:Si infatti……Ho ricevuto in questi giorni la vostra lettera e mi sono subito precipitato da voi.

Rosa e Angelina:(bisbigliando insieme)La lettera?

Don Michele:Potevate almeno avvertirmi del vostro arrivo?

Fabio:(alquanto schivo)Sapendo che in questi giorni siete molto impegnato,non volevo recarvi ulteriore disturbo.

Angelina:(sottovoce alla sorella)Ma comme è educato ‘stu giuvinotto. Quasi quasi l’ho adotto.

Rosa:(di risposta)Inizi avere degli scrupoli…..vero?’A mamma è sempe ‘a mamma! ……E io mo’ si fosse ‘a te approfitterei della presenza di don Michele…. confessandomi  questo atroce  peccato.Su cosa aspetti?

Angelina:(pur non alzando la voce,fa comprendere alla sorella tutto il livore che gli alberga nel cuore)Come te lo devo dire…..che questo non è mio figlio?Magari lo fosse stato?Sarebbe di certo cambiato tutta la mia vita.

Rosa:Calma,stai calma……che vuoi farti sentire proprio adesso che stanno incominciando le indagine?

(e mentre le due donne,continuano a farfugliare tra di  loro,Don Michele prende sottobraccio Fabio ed insieme si avviano verso l’uscio della casa).

Fabio:(nel fare un cenno di saluto)Grazie di tutto,siete state veramente gentile.Difficilmente mi dimenticherò di voi.

Angelina:(non senza rimpianto)La nostra casa per voi è sempre aperta,venite quando volete…..noi vi accoglieremo sempre  con gioia.

Rosa:(invece raggiunge fin sull’uscio don Michele,al quale candidamente sottovoce dice):Questo che vi state portando sarebbe il capretto vero?

Don Michele:(ancora più candidamente,il prete gli risponde):Esatto. E sapendo anche dell’avvenuto decesso del montone, ora non ci resta che individuare la capra che l’ha partorito.

(usciti i due,anche Angelina abbandona momentaneamente la stanza)

Rosa:(rimasta sola,inizia a mettere un po’ d’ordine per la stanza,quando di nuovo bussano alla porta)….Pure voi quì?(è l’esclamazione più spontanea che gli viene nel vedersi d’avanti il cavaliere Nicola Travaglia).

Nicola Travaglia:(più che sorpreso da questa fredda accoglienza)Sono qui per porgervi gli auguri di Pasqua.

Rosa:Ma Pasqua è domani cavaliè’…..oggi siamo ancora nella passione.

                                                                

Nicola Travaglia: (il cavaliere,come appunto viene chiamato in paese è vedovo da qualche anno,il quale vorrebbe risposarsi.Da qualche tempo infatti,sta iniziando a fare la corte sia ad Angelina che a Rosa)…..Più passione della mia…..(cercando di abbracciarla)e poi ogni scusa è buona per vedervi.Ditemi…..riguardo a quella mia proposta…..

Rosa:(scostandolo)Mamma mia è cumme state appicciato.

Nicola Travaglia:E’ il sangue che bolle.

Rosa:Il sangue?Vvuje sembrate ‘o Vesuvio.

Nicola Travaglia:E’ l’amore…..questo sentimento che mi travolge,che mi annebbia  la testa….che mi tortura il cuore.

Rosa:Il cuore no, mi dispiace…..voi avete una età.Non fatelo soffrire così tanto,potrebbe farvi male……Io intanto vi consiglio e ve’ fa ‘na doccia.

Nicola Travaglia:(prende coraggio)Vedo che vi sta a cuore la mia salute?(cerca un'altra volta di abbracciarla).

Rosa:(allontanandolo di nuovo)Cavaliè’ embè’?!…..Cercate di mettere ‘e ‘mane ‘a  pposto.E poi chi vi ha dato …..tanta confidenza?Infondo io vi ho consigliato di farvi una doccia….mica vi ho autorizzato di sciacquarvi sulla mia persona.

Nicola Travaglia:(incredulo)Ma come?….Nemmeno un’istante fa, ho notato che eravate preoccupato per la mia salute.

Rosa:E lo sono ancora,in quando mi dispiacerebbe  vedervi perire per un colpo al cuore……e per giunto poi,per colpa mia.

Nicola Travaglia:(nel farsi di nuovo audace)Vedete,qualcosa del sottoscritto, pure  batte nel vostro petto.(quindi,prende dalla tasca della giacca un piccolo contenitore,dove dentro e depositato un anellino)E’ un mio piccolo pensiero per Pasqua…..vorrei che l’accettaste.

Rosa: (schiva,ma nello stesso tempo curiosa,apre la scatoletta,e dopo aver visto il contenuto,così si rivolge all’arzillo cavaliere):Adesso che volete farmi compromettere? (indecisa) Però è veramente bello.(dubbiosa)Non sarà mica della buonanima?

                                                             

Nicola Travaglia:(risentito)Che volete offendermi adesso?L’ho appeno comprato da Alberto il gioielliere……apposta per voi.

                                                          

Rosa:(indecisa)Cavaliè’……quindi, (tergiversa)l’avete  comprata proprio per me?Che bravo.Chissà quando l’avete pagato?

Nicola Travaglia:Per  una donna pure è onesta  come voi ,non  si bada ai prezzi.

Rosa:(nel guardare il cavaliere dalla testa ai piedi)Appunto,proprio pecchè nun tenco prezzo…….che è difficile comprarmi.

Nicola Travaglia:Nun me ne’ facite piglià ‘na morta?

Rosa:Sentite io nun  ve’ voglio purtà  ncopp’ ‘a cuscienza,perciò vi prego(nel mentre,il cavaliere tenta di tastarla con la mano)è luvate ‘sta mano ‘a cca!… Mammai mia è che diavolo!Ma che nce vonno ‘e catene pe’ ve’ fa sta quieto?

Nicola Travaglia:Scusateme è più forte di me.

Rosa:Ma vvuje state proprio arruvinato,e che diamine?!Manco Zorro era capace e fa tutte ‘sti duelle.Sarà anche l’astinenza……ma vvuje cavaliè’ facite paura.(Poi nel riprendere il discorso di prima)Nun è cosa,mi dispiace,pigliateve st’aniello e trovatevi un’altra dama,io voglio rimanè così come sono….’na  ‘meza pedina.

(ma proprio nel momento in cui l’anziano uomo sta per rispondere,entra nell’appartamento Concetta,una vicina di casa.Donna questa molta pettegola).

Concetta:(nel vedere ancore nelle mani di Rosa l’anello,sospirando dice):Ha…….Finalmente vi siete decisa…..era ora..

Rosa:(nel dare l’anello a Nicola) ’A fa che  cosa?

Concetta:(unendo i due indici delle mani)A prendere sta benedetta decisione di sposarvi.

Rosa:Ma perché da zitella vi do fastidio?E poi,se proprio ci tenete a dare una sistemazione al cavaliere……spusatavele vvuje!

Concetta:Ma io già sono sposata.

Rosa:Divorziate allora.

                                                             

Nicola Travaglia:(intervenendo,a Concetta dice):Non ve la prendete a male,ma se proprio dovessi rifare il fatidico passo…..preferisco una donna come la signorina Rosa.Quelle già sposate,poco m’interessano.

Concetta:Cavaliè’?…..Nun è ca’ mo’ tenite pure ‘e raglie ?

Nicola Travaglia:Con la mia buona posizione,me lo posso anche permettere.

Concetta:E’ chi lo discute,però  oltre ‘a ‘sta ‘bona posizione avesseve  tenè pure ‘na ventina ‘e anne mancante.

Rosa:E vvuje pensate ca’ o cavaliere….cu’ ‘na ‘bona posizione e cu’ vint’anne mancante…..stesse ancora a perdere tiempo ca’ dinto?

Nicola Travaglia:Se esisterebbe la stessa situazione di vedovanza,anche con vent’anni di meno…..sarei qui a chiedervi la vostra mano.

Rosa:Cavaliè’…..jammo facite ‘o serio.Che se vostra moglie malauguratamente  sente dall’aldilà tali parole,chelle è capace  e  turnà subito ncopp’ ‘a terra…ligneneve ‘sta faccia  ‘chine ‘e schiaffe.

Concetta:(a Nicola)Era accussì terribile vostra moglie?

Nicola Travaglia:(era proprio quello che voleva sentire,appunto per poter farsi biasimare)E’ meglio non parlarne,la mia vita con la buonanima è stata un inferno.Che dirvi?’O Pataterno mi ha voluto premiare nella vecchiaia.

Concetta:(incredula)Facendo morire prematuramente vostra moglie.E quindi voi pensate che l’avvenuto decesso…..per voi sia stato un premio?

Rosa:Si vede c’aveva fernuto ‘e legnere ‘a schede…che punte da’ Miralanza.

(entra nel frattempo Ninuccio,il garzone di don Antonio il salumiere)

Ninuccio:(porge la borsa della spesa a Rosa)Eccovi la borsa è questo è il biglietto relativo alla spesa (poi nel veder il cavaliere)Don Nicò’ voi state qui?

Nicola Travaglia:Non capisco? Vuò vedè ca’ dongo fastidio pure a te ….stando qui sopra?

                                                                                                                        

Ninuccio:Volevo solo avvertirvi che giù c’è gente che vi cerca.

Nicola Travaglia:Chi sono?Li conosco?

Ninuccio:Io no,ma se vi cercano…..si vede che li conoscete.

Concetta:Sarà certamente  qualcuno che viene a chiedere la vostra mano.

Nicola Travaglia:(fremendo)Ma no,di sicuro qualche scocciatore.

Rosa:A questo punto, non vi resta che verificare,su andate…..cosa aspettate?

Nicola Travaglia:(finge di tentennare) Bene,se me lo dite voi,vado un momento,ma non credo che ci sia gente che è venuta fino a qui…..(a Concetta) per ciò che avete detto prima.(dopo di che in tutta fretta lascia l’appartamento).

Concetta: ‘O cavaliere  è n’ato ca’ pure st’appiccicato cu’ ‘a verità.(esternando ad alta voce)Ma si ‘o sape  tutto Furgillo ca’ vo’ convolare a nuove nozze.

Ninuccio:E non solo,anche per i paesi qui vicino.

Concetta:E tu come lo sai?

Ninuccio:(sorriso beffardo)Chille don Nicola stà facenno ‘a corte ‘a mia zia da più di un mese.

Concetta:(incredula)Ma chi Teresa?

Ninuccio:Si proprio lei,pensate che  l’altro ieri ‘o cavaliere gli voleva regalare un anello d’oro.

Concetta:(gli scappa)Pure  ‘a  essa?E che ha fatto se le preso?

Rosa:Non credo.

Concetta:Già,voi pensate che sia lo stesso che voleva dare a voi vero?Hai  capito ‘o mandrillone?Tena ‘a stessa esca  pe’ tutte ‘e pulzelle.

Ninuccio:(prima di andarsene)Sarà pure vecchio ‘o cavaliere….ma nun è scemo.

                                                                                                                                      

Rosa:(nel dare la mancia al giovanotto)Nnuje neanche guagliò’ lo siamo…… anzi,se solo vorremmo……sapessemo truvà  il modo di come farlo fesso.Ma nun ‘o facimmo pecchè tenimmo ancora ‘nu poco ‘e decora (a Concetta)…non vi sembra?

Concetta:(dopo che Ninuccio è andato via)Allora avete fatto bene a restituirgli l’anello.

Rosa:Sarà bene chiarire la faccende una volta per tutto.Io non lo avevo mai preso,lo stavo solo guardando.

Concetta:State parlando dell’anello vero?

Rosa:E di cos’altro?Né’ ‘onna Cuncè’!……Non è che ve’ vulite piglià ‘a pizzicate pure vvuje?

Concetta:Per carità!E voi mi conoscete bene.

Rosa:Appunto,proprio perché vi conosco bene….so dove volete arrivare.Ma ora se permettete,devo uscire un momento,devo fare un ultima commissione prima che arriva mio fratello con la sua famiglia.

Concetta:Quindi sta per arrivare Giovanni con Luisa?Chesta sì chè ‘na bella notizia.E ditemi non è che già l’avete detto a qualcun altro?

Rosa:(sorridente No.Ve la sto comunicando in anteprima.

Concetta:(uscendo dall’appartamento insieme a Rosa) E si ‘a ‘nutizia è fresca….

Rosa:(sempre sorridente)……’O telegiornale  ‘o putite inizià.

(uscite le due donne,ecco rientrare nella stanza Angelina).

Angelina:(va in cerca di qualcosa)Ma dove diavolo lo messo?…..E’ mai possibile che mi sono scimunita fino ‘a questo punto?Da non ricordare più dove depongo la mia roba.(nell’aprire poi il comò) Eccolo qua!(si tratta di un piccolo corno d’argento,regalatogli da un suo corteggiatore,nel periodo in cui si trovava a Genova e che lei ritiene che gli porta  portafortuna) Mamma mia!I’ che paura…..credevo proprio che stavolta l’avessi perso.

Caterina: (che nel frattempo è rientrata a casa)Cos’è che non trovavi?

Angelina:(sorpresa di vedere la sorella)Il mio  caro e affezionatissimo cornetto.

                                                                                                                                         

Caterina: Già dimenticavo……il tuo portafortuna.

Angelina:Vedo  però che hai fatto presto ritorno,come mai?E non dirmi che ‘a Filuccio l’hai perso per strada?

Caterina:Mica è ‘nu ninnillo ca’ se’ po’ perdere?

Angelina:Ma che! Chille è n’aitante  giuvinotto.(parola questa che gli riporta subito alla mente, le figure di don Michele e di Fabio)’Nu mumento! A proposito do’ giuvinotto,tu ancora nun sai ‘a nuvità.

Caterina:’A nuvità?

Angelina:E’ che nuvità!….. Un lieto evento nella nostra casa.

Caterina:Non mi dire che ha di nuovo partorito Luisa?(sarebbe la moglie del fratello)

Angelina:Ma se non era incinta,come partoriva?(di botto)Il bambino è stato dato alla luce,da una di noi,tu non sai niente?

Caterina:(non riesce ancora a rendersi conto,a ciò che allude la sorella)Scusami se te lo domando…..oggi è la vigilia di Pasqua,oppure è il primo aprile?

Angelina:E’ la vigilia di Pasqua.

Caterina:E allora cerca di non prendermi in giro.

Angelina:Io non ti sto prendendo in giro,quello che ti ho appena accennato,risponde alla sacrosante verità.E’ tale verità si trova attualmente in una lettera,che ci ha letto don Michele.

Caterina:(ancora non comprende)…’Na lettera?Don Michele?…….Il bambino?Né ma che me’ vulesse mannà  ‘o manicomio ogge!?

Angelina:Calma,stai calma.Quindi in poche parole,neanche tu sai niente del bambino?

Caterina:N’ata vota cu’ ‘stu bambino?…….Ma allora è ‘na fissazione  ‘a toje?

                                                                                                                            

Angelina:(finalmente arriva al dunque)Don Michele stamattina  nel venire a farci visita,ci ha letto una lettera di uno sconosciuto spedita al vecchio parroco don Mariano,molti anni orsono.Il quale dichiarava di avere avuto una  breve storia d’amore,con una donna di questo paese e che da questa relazione era nato poi, un bambino.

Caterina:Quindi è questo il bambino a cui ti riferivi?

Angelina:Lo stesso,che poi è diventato giovanotto e che ci è venuto a farci visita,circa una mezz’oretta fa.

Caterina:Senti,tu fino ad un certo punto sei stata chiara,vuoi continuare ad esserlo,oppure devo smettere di ascoltarti?

Angelina:(di botto)Vuoi proprio sapere le cose come stanno?In poche parole…..in questa benedetta lettera,si presume,dato che viene menzionato più di una volta il nostro cognome,che una di noi abbia partorito il bambino.

Caterina: (allibita)Ma tu  nun staje ‘bona ca’ capa?

Angelina:Pecchè me’ visto ‘e piglià quarche Aulin?

Caterina:Non sto parlando di dolore di testa fisico……ma dolore di testa mentale.Uno di noi che ha avuto un figlio?…..E che paradossalmente le altre due sorelle non lo sanno.

Angelina:Esatto….proprio così.

(intanto arriva pure Filuccio)

Caterina:(nel vederlo)Lo sai che  sei diventato padre?

Filuccio:(Sorpreso)Non dirmi che hai avuto qualche bambino in affidamento?

Caterina:Ma che?Per posta.

Filuccio:In un pacco?

Angelina:(intervenendo)Proprio così.Un pacco regalo.

Caterina:Speditoci in un’occasione delle festività di Pasqua.

                                                                                                                       

Filuccio:(sciocco)E’ chi è ca’ tenuto chistu bello pensiero?

Angelina:(ne approfitta)Don Michele……il parroco.

Filuccio:E ve la mandato per posta?Perché non ve  lo ha portato lui personalmente?

Caterina:Si vede che non aveva tempo.

Filuccio:E dove si trova adesso….il bambino?

Angelina:Fino a mezz’ora fa si trovava qui…..poi è venuto don Michele è se le ripreso.

Filuccio:(non si rende conto)Non capisco…..come mai, a mandarlo ve lo ha spedito per posta,e poi,per riprenderselo è venuto di persona.

Angelina:(ci sguazza sempre di più dentro)Forse non si fidava (ma ecco che all’improvviso fa di nuovo il suo ingresso nell’appartamento un giovanotto,che somiglia stranamente a Fabio,.Più che sorpresa la donna si lascia appena dire):Ecco è  ritornato di nuovo il bambino.

Caterina:(anche lei sorpresa,da questa improvvisa visita)Chi questo?

Angelina:Si proprio lui.

Filuccio:(ingenuo)Ma come int ‘ ‘a mezz’ora è cresciuto così tanto?

Angelina:Si vede che don Michele gli ha fatto prendere un latte speciale.

Il giovanotto:(con modi alquanto delinquenziali,così si rivolge ai presenti):’Né sapesseve addò pozzo truvà ‘o parruchiano?

Angelina:Ma come sei appena uscito insieme a lui?

Il giovanotto:Chi io?Vedi che ti stai sbagliando…..io ‘a ‘stu parruchiano non lo mai visto!

Filuccio:Mi sa ca’ don Michele nel dargli il latte  oltre a farlo crescere prematuramente gli ha fatto anche perdere la memoria.

Il giovanotto:(a Filuccio)Què’ manico ‘e mbrello,cosa stai dicendo sul mio conto?(minacciandolo)Te’ faccio vede buono…..chi è  ca’ perduta ‘a memoria?

                                                                

Caterina:(a difeso del fidanzato)Siente giuvinò’….prima di tutto chiste nun è ‘nu ‘brello è il mio fidanzato.

Filuccio:(estasiato)Quanta è bella….quanno dice ‘sti ‘cose.

Il giovanotto:Però to’ putivo  truvà meglio,pure hai dovuto aspettare tanto.

Caterina:Chiste sono fatti che non ti riguardano.Tiempo ‘o nun tiempo chiste è   ‘o nnamurato mio e tale rimane.

Filuccio:(raggiante)Che femmenone…..nun nce sta niente ‘a fa,tene ‘e qualità.

Caterina:(guappesca)E po tu,ca’ dinto nun faje vedè ‘o riesto ‘e niente……pecchè si sulo faje ‘na mossa,add ‘ ’ò parruchiano te’ nce porto io….ma  ‘a schiaffune nfaccie…..nce simmo capito!?

Filuccio:Ed è pura ‘nzista.

Il giovanotto:(sarcastico,insegno di sfida)Maronna che paura.E con quale mano…..mi dareste poi,questi schiaffoni?

Angelina:(intanto rimasta sbigottita dal susseguirsi degli eventi,al giovane dice):Con la mano giusta,quella dell’educazione.Ma dimmi ….tu sei Fabio? …O sei un altro?

L’Ispettore di Polizia:(entrando)Un mascalzone,un delinquente…..un ladro.Finalmente ti ho preso.(dopo aver ammanettato il giovanotto, rivolto ai presenti): Adesso però,cercate  di stare  calmi,ormai il pericolo è passato.(al giovane)Su,.cammina,un paio di anni di carcere non te li leva nessuno.

Filuccio:(solo adesso gli viene il fiato)E’ ringrazia il cielo che è venuto l’ispettore,se no,invece del carcere…..ti mandavo all’ospedale.

Caterina:(nel riprendere il fidanzato)Filù’ è meglio che continui a dormire.

Filuccio:Ma io stongo scetato!

Caterina:Si…..ma dint’ ‘o suonno.

Il giovanotto:(intanto,non si da pace)Ma guarda ‘nu poco che mi doveva succedere stamattina?(al poliziotto)Stavo solo chiedendo dell’informazione.

L’Ispettore di Polizia:Li conosco bene le tue informazione.Stavi per preparare una rapina vero?

                                                            

Il giovanotto:Ma che rapina ‘e rapina,(indicando i presenti)loro ve lo possono dire,   stavo cercando ‘o parruchiano.

L’Ispettore di Polizia:(sorriso ironico)O parruchiano?Su…inventi qualcosa di più plausibile…’o parruchiano?

Il giovanotto:Ci credete o no…è la verità.

L’Ispettore di Polizia:E volevi trovarlo qui?Non è mica una chiesa questa.Già dimenticavo,che per te questi ambienti ti sono familiari….. tu che sei nato è cresciuto negli orfanotrofi.

Angelina:(gli viene spontaneo)Pure chisto?

Il giovanotto:(biasimandosi da solo)Uno ca’ nun avuto il piacere di conoscere chi fosse la madre e ne tanto meno il padre,solo in posti come questi poteva crescere.

L’Ispettore di Polizia:Diventando poi quello che sei.

Il giovanotto:Io volevo vedè a vvuje nelle mie condizioni……solo è abbandonato come un cane.Senza l’affetto di nessuno…a parte qualche monache.

Angelina:Le Carmelitane?

Il giovanotto:Esatto.Ma vvuje comme ‘o sapite?

Angelina:Ci sono solo loro ‘a ‘stu paeso.

Il giovanotto:E menumale ca’ nce stevono cheste,si no….chissà che fine avrei fatto.

Caterina:Poveretto.( presa dalla compassione)Seppure con noi, non si sia dimostrato molto educato,ad onore della verità,il giovanotto non vi ha raccontato fandonie,nel dirvi che era in cerca del parroco.

L’Ispettore della polizia:Sara anche come dite voi,ma per lui non cambia niente,era ricercato ormai da mesi,per una lunga seria di misfatti.

                                                                  

Angelina:(presa anche lei dalla pietà)Ma prima almeno,portatelo dal parroco?

L’Ispettore della Polizia:Ma quale parroco?Questo deve andare in galera.(ma proprio nel momento in cui si appresta a varcare la soglie della porta per andarsene,che viene quasi investito da Santulillo)E chist’ato mò’ chi è?

Caterina:Il grande Ottaviano Augusto!

L’Ispettore di Polizia:(sorridente)Embe…. se lui è Ottaviano…..Io allora sono Giulio Cesare.

Santulillo:(nel sentire pronunciare quel nome)Mio zio?…..il grande Cesare.Quindi, non sei morto?Sei sopravissuto a tutte quelle coltellate?Ma come hai fatto?

L’Ispettore della Polizia:(andando via definitivamente)Semplice….li ho schivato tutte.

Santulillo:(nel seguire fuori l’ispettore)Ed io ci posso mai credere?…Che mi vuoi prendere per i fondelli?

(uscite i tre,sia Angelina che Caterina rimangono alquanto turbate,per l’evolversi della situazione.Intanto iniziano a sospettarsi a vicenda).

Angelina:Io ancora  nun me’ faccio capace.

Caterina:Di che cosa?

Angelina:Di  questi due giovanotti che sono venuti uno dopo l’altro a casa nostra,mi dovete credere….uguali in tutti i particolari,due gocce d’acqua...è  cosa strana entrambi in cerca di don Michele.

Caterina:(in riferimento alla lettera)Nun è che invece è uno…..’e giuvinotto fossero due?

Filuccio:(nella sua grande stupidità)Forse nella confusione….. il padre si è sbagliato ‘a cuntà.

Caterina: (con ironia a Filuccio)Adesso si che ti sei svegliato.

                                                         

Filuccio:Come te ne sei accorta?

Caterina:Nel sentirti dire chest’ata  bella strunzata.(ritornando alla situazione del giovanotto)Però,pure nce vò’ ‘nu core ‘e cane pe’ fa ‘sti cose…..’Na mamma c’abbandona il proprio figlio.

Angelina:In questo caso….forse due.Però  a questa donna,neanche gli dobbiamo puntare il fucile contro.E poi,che ne sappiamo noi del motivoche l’ha spinta a fare  questo immane gesto.Immaginiamo per un solo momento che ciò fosse capitato a te,tu cosa avresti fatto?

Caterina:N’ata vvota?…Ma allora ‘a toje è ‘na fissazione.Piuttosto cerca di ricordati tu,se in quel periodo…appunto, quanne facive ‘a Vamp…è  appriesse  tenive tutte chelli pecore zoppe ca’ te ‘ facevano ‘a corte…si quarcuruno ‘ e chiste,oltre a lasciarti ‘stu cornette….dato l’occasione,nun te ‘ lasciaje pure ‘ qualche altro ‘’regalino’’.

Angelina:(imbestialita)Io ‘a Vamp.?…E tu  cos’eri?E già,te’ si scordata mo’?Vuoi che te lo ricordo io?Chillu tizio?’O furastiero ca’ te gironzolava attorno matina ‘e sera…e  che tu poì,ne pigliaste ‘na malatia quanno chiste se’ ne’ jette…’Stu fatto si  che si potrebbe collegare al ‘’regalino’’…nun te pare?

Caterina:(non di meno)A tanto arriva la tua malvagità?Veramente pensi a ciò che hai detto?’O tizio…è vero è stato n’ammore ‘e giuventù,ma una volta partito…tutto è finito.E poi,io non ho niente da nascondere,tanto per fartelo sapere,di questa mia storia… sin dal primo momento Filuccio né era al corrente.

Filuccio:(chiamato in causa)Si… me la sempre detto,che in gioventù pigliaje ‘na scivolata pe’ n’ato.Pur’i’ se vogliamo da giovanotto, n’aggiù pigliato butte…ma chille overo…quelli per essere preciso…ca’ te’ spaccavano le gambe.

Angelina:Allora erano normali.

Filuccio:Come sarebbe a dire…normali? Se io me’ spaccavo ‘e cosce?

Angelina:Appunto è normale pe’ chì cade è se’ rompa ‘e cosce…diventa invece cchiù complicato,quanne se’ sciulee  ‘e te’ rumpe ‘a ‘capa.

Filuccio:No,se proprio devo essere sincero…io ‘a ‘capa nun me’ l’aggiu mai rotto.

Caterina:E  tu perciò ‘a tiene sempe fresca.

(intanto arriva come un forsennato Peppino)

Peppino:(tutto di un fiato)’O capitone ‘a fatte ‘na fine ‘e merde .

                                                             

Angelina:L’ hanno arrestuto?

Peppino:(si corregge)Sotto ‘o purtone è cadute pe’ terra.

Caterina:Chi?’

Peppino:Pascale ‘e Giulinella(chiarisce subito)Rosa vostra sorella.

Angelina  e Caterina:(spaventate,insieme rispondono)Madonna…e che  se’fatta?

Peppino:Se’ fatturata ‘e cosce ‘e  rotte  ‘e  riente.

Caterina e Angelina:(di nuovo insieme)Mamma mia!

Peppino:(correggendosi)E’ stata fortunata ca’ nun se’ fatta niente.

Angelina:Menomale.(poi sorridente a Peppino dice):Non sarebbe meglio per tutti…che tu le frasi le dicessi nel modo giusto.

Peppino:In che  senso?

Caterina:Nel dire prima le seconde frasi…e poi,magari le prime.

Peppino:(dopo un prolungato respiro,senza minimamente balbettare) E ‘ghiate riscenno pure ca’ siete andate ‘a scuola…vergogna!

(di nuovo fa la sua apparizione Santulillo,stavolta rincorso da una furente Concetta)

Concetta:(che ha  nelle mani un grosso mestolo)Altro che Ottaviano,si t’acchiappo te’ manno ‘a  Schiava…è più precisamente ’a Ville Elisa.

Angelina:(più che sorpresa)Ma che cosa ha fatto di  tanto grave?

Concetta:(rincorrendo sempre Santulillo,così risponde):Ha sfidato al duello l’urdemo dduje pollastre ca’ tenevo int’ ‘o ciardino…è a cosa bella e che doppo che li ha uccisi,li ha  chiamate anche per nome…Bruto e Marco Antonio.

Filuccio:(intervenendo)Per forza,erano i suoi più acerrimi  nemici.

Concetta:Chi ‘e pullastre miei?

Filuccio:Ma no…i nemici suoi.

Concetta:’E chi sarebbero questi  suoi nemici?

Filuccio:Chille che teneno ‘o stesso nomme de’ pollastre vuoste …Bruto e Marco Antonio.

Concetta:(riferendosi a Santulillo)E’ allora chiste nun è pazzo…è scemo.

Caterina:Come fate ad esserne così sicura?

Concetta:Pecchè ha sbagliato pollastre ‘e mie nun si chiamavano accussì!

                                  Fine primo atto

‘’  ‘A CHI E’ FIGLIO ……’O GIUVINOTTO? ‘’

ATTO SECONDO

Casa Tintarelli,martedi dopo Pasqua.Da poco sono partiti Giovanni con la moglie Luisa e i due figli,dopo tre giorni trascorsi in con i  loro cari.Nella stanza attualmente c’è Caterina con la vicina di casa Concetta).

Concetta:(con tristezza)Comprendo il sentimento che state provando in questo momento,un fratello è sempre un fratello,specialmente poi se ne è uno solo.

Caterina:(alquanto triste)Che dirvi?Ogni qualvolta che parte mi prende un nodo alla gola.

Concetta:Che ci volete fare è la vita.Quello il guaio più grosso per voi tre e che nessuna di voi si è sposata.Magari avreste avuto dei figli è così il distacco sarebbe stato meno sentito.

Caterina:Un figlio?(lunga pausa)E’ vero,era proprio quello che ci voleva.Ma il destino ha voluto che le cose andassero in tutt’altra maniera.

Concetta:(sorridente)Vi riferite forse a quel forestiere che tanto s’innamorò di voi?

Caterina:Vedo che avete una memoria di ferro.

Concetta:(pungente)Se proprio devo essere sincera…senza però  voler disprezzare Filuccio…chille sì ch’era ‘nu bello giuvinotto.

Rosa:(entrando)Voi,con queste parole a Filuccio non l’avete disprezzato…l’avete ucciso.

Concetta:(a Rosa con ironia)Se effettivamente con le parole si potrebbero ammazzare le persone,gli omicidi aumenterebbero da uno a mille.E poi,cosa ho detto di tanto eclatante?Ho solo fatto un piccolo paragone.

Rosa:Piccolo?Forse nell’espressione,non nel concetto.(a Caterina)Intanto,se ne è andato anche Pasqua.

Caterina:Ed anche il ‘’Lunedì in Albis’’…embè?

Rosa:E Filuccio ancora non si decide.

Concetta:(sorridente)Forse,aspetta ancora l’occasione propizia.

Rosa:Doppo trent’anne?Aspetta ancora l’occasione?

Concetta:Diciamo ‘o mumento adatto,pe’ fa ‘stu passo.E’ poi, non è mica un bambino,ormai i denti in bocca gli sono spuntati da tempo.

Rosa:(sarcastica)Infatti,adesso nun ‘ne tene neanche uno.(di botto)C’aspettame ca’ forse ‘e cresceno n’ata vota?

Caterina:(più che decisa)E’ basta!(alla sorella)Nun capisco?Parli comme si ‘a Filuccio t’avisse spusà tu!

Rosa:Manca si mo regalassero,nzieme ‘a ‘na meza montagna ‘e oro…e ‘na nave ‘e brillante,io mo’ pigliasse.

Concetta:E po’ dicite ca’ io che parole accire ‘a ggente?Vvuje ‘e facite pure ‘o funerale.

Caterina:(a Rosa)Già dimenticavo,ca’ tu tiene sempe int’ ‘a capa…’a Luigino,l’unico uomo della tua vita.Il cavaliere errante.

Concetta:A proposito del professore,neanche si è saputo più niente di lui.

Caterina:Anche lui svanito nel nulla.

Rosa:Esattamente,proprio come scomparve il tuo spasimante.

(ma ecco bussare alla porta,si tratta di Agostino Cassaforte,venditore ambulante di biancheria)

Agostino:(una volta entrato,depone per terra due grosse valige,dopo di che, ai presenti,sbuffando dice):Mamma do’ bicarbonato…e meglio a scalà ‘na montagna,ca’ ‘a sagliere ‘sti scale.

Caterina:Prego accomodatevi(dopo che Agostino ha preso posto)Cosa le possiamo offrire?

Agostino:(ansimando)’Nu pucurillo ‘e sciato.

Concetta:(avvicinandosi ad Agostino)Come lo desiderato,fresco…frizzante…

Agostino:Non ho nessuna preferenza,(nel mettersi una mano davanti alla bocca)basta sulo ca’ nun puzza.

Rosa:(cambiando discorso)Cosa ci avete portato di bello?

Agostino:( mette una valigia sul tavolo)Tenco ‘nu scambulillo da proporvi che è ‘na cosa eccezionale.’Na  rarità,nel vero senso della parola.

Caterina:(curiosa)Di che cosa si tratta?

Agostino:(apre la valigia)E ‘na coppia ‘e lenzuola, ricamate ‘a mano, ntrecciata ‘e  file d’oro, ‘nzieme ‘a ‘quatte federe dello stesso spessore artigianale.(a Caterina)Io si fosse  ‘a vvuje,nun ma’ facesse scappa st’ occasione.

Concetta:(ammirando le lenzuola)Belle,veramente fatte bene.(a Caterina)Queste si che arricchirebbero di molto il vostro corredo.

Agostino:(nell’andare subito alla carica)E non solo,penso che vanno a pennello sotto ‘a chill’ato capolavoro ‘e cupertino,che vi portai l’ultima volta.

Concetta:(ruffiana)Nun è pecchè state presente,ma lla se fermo ‘o rilogio.(a Caterina)Cu’ chillu cupertino avite fatto veramente n’affarone.E se me lo consentito,io non mi farei scappare nemmeno questa bella accoppiata di lenzuola.

Rosa:(a Concetta)Ma…se tanto vi piacciano,pecchè nun ve’ pigliate vvuje?

Concetta:Mica mi devo sposare io?

Rosa:(sarcastica)Già dimenticavo che si deve sposare lei.

Agostino:(a Caterina)Finalmente!…Sono proprio contento.E quando si realizzerà questo benedetto sogno?

Rosa:Quanno se’ scete Filuccio.  

Agostino:(comprende subito a cosa allude Rosa)Sarebbe anche ora…ormai sono anni.(a Caterina)Quanti per l’esattezza?

Rosa:(prima che intervenga la sorella)Credo che non sia poi,un calcolo tanto difficile.I festeggiamenti per i venticinque anni d’argento di fidanzamento,ormai sono passati da tempo e se tale situazione continua a rimanere sullo stesso stallo,penso che tra non molto festeggeranno anche quelli d’oro.

Agostino:(dopo aver messo sul tavolo parte della biancheria,cambiando discorso,ai presenti dice):Non ditemi niente,se vi lascio un momento,vado sopra dalla signora Gemma a portargli ‘sti ddoje cammise ‘e notte.Voi intanto continuate pure ad ammirare tutta sta bella sciccheria.  

(ma ecco che appena uscito Agostino,entra come una furia, nell’appartamento il giovanotto).

Il giovanotto:(rivolgendosi a Caterina)Presto nascondetemi!

Concetta:(più che spaventata)E’ Chist’ato chi è?

Rosa:Come chi è ?E’ Fabio,il giovanotto che don Michele è venuto a prendere a casa nostra.

Caterina:Ma quale don Michele?Era l’ispettore Mandolino…ca’ sa’vennute ‘a piglià.

Concetta:(che non riesce a comprendere)Un ispettore di polizia,vestute ‘a prevete?

Il giovanotto:(con aria delinquenziale)Avete capito…che dovete nascondermi?(estraendo un coltello dalla tasca)Che aspettate…che faccio una carneficina?

Rosa:(poco convinta)Vuo’ vedè ca  ‘a chiste don Michele…da angelo, ’a fatto addeventà demonio?(poi al giovanotto)Ma dimmi a don Michele dove l’hai lasciato?      

Il giovanotto:Int’ ‘a parrocchia.

Rosa:(alla sorella)Te l’avevo detto che era andato via con don Michele.

Caterina:(incredula,al giovane dice):E’ l’ispettore?

Il giovanotto:Al commissariato.

Concetta:(nel prendere la palla al balzo)E allora a questo punto,dopo che don Michele,si trova in parrocchia e l’ispettore in commissariato, a me non resta che andarmene a casa…non vi pare?

Il giovanotto:( fare minaccioso)Tu per adesso,non vai ‘a nisciuna  parte, siediti e resta tranquilla.

                                                                    

Concetta:(spaventata)Ma chiste ca’ vo’ ‘a me?Io devo andare a preparare il pranzo a mio marito,che tra poco torna dal lavoro.

Il giovanotto:(sempre più minaccioso)T’aggiu ditto assettate,circa sulo ‘e nun me’ fa girà ‘a ‘capa.(poi alle sorelle)Vedete? Me’ tremma ‘a mano…è pecchè sono un po’ nervoso,nun vulesso stammatina combinà n’atu guaio.

Rosa:(preoccupata)Come sarebbe a dire?Che già ne hai fatto uno?

Il giovanotto:(sorriso ironico)Appunto,ho appena sferrato tre curtellate ‘a ‘nu miezo strunzo,vestute cu’ ‘na tunica janca,ca’ me’ se’ apparate davanti e nun me’ vuleva fa passà.

Caterina:Santulillo!

Rosa:(incredula)Hai ucciso Santulillo?

Concetta:Ma comme me’ pruruta ‘a capa ‘e venì stammatina ca’ dinto?

Il giovanotto:(con freddezza)Nun l’aggiu acciso,l’aggiu sulo ferito ‘a ‘na mano.(nel sentire delle voci,provenire dalle scale,ai presenti del tutto allarmato dice):Presto nascondetemi.(notando,la titubanza delle donne)Su che aspettate?(cerca poi,di metterla sul patetico)Allora fate come se io fosse un vostro figlio.

(sia Rosa che Caterina,colpite da queste parole,lo fanno nascondere subito nell’armadio della stanza da letto).

L’ispettore di Polizia:(entrato proprio nel momento in cui le due donne escono dall’altra stanza e a cui con fermezza si rivolge)Non è che avete visto quel farabutto?Quel delinquente ha appena ferito qui sotto un passante….per giunta malato di mente.

Rosa:(interviene proprio nel momento in cui sta per rispondere Concetta)No…qui non è venuto nessuno.(poi a Concetta)Voi non avevate detto,che dovevate preparare il pranzo a vostro marito.

Concetta:(capisce l’antifone)Già,me ne ero quasi dimenticato,grazie per avermelo ricordato.(avviandosi verso la porta,rivolta all’ispettore appena appena sussurra):E un grazie va anche  a voi.

L’ispettore di Polizia:(sospettoso)E io che c’entro?

                                                         

Caterina:(intervenendo subito)Come che c’entrate?Proprio perché siete arrivato voi,che ci siamo ricordati che Concetta doveva andare a preparare il pranzo al marito.

L’ispettore di Polizia:(per niente convinto,a Concetta dice):Quindi,se non arrivavo io,vostro marito oggi avrebbe fatto il digiuno.(rivolto poi,a tutti i presenti)Ma voi veramente mi fate così fesso?

Rosa:Per carità,siete voi che lo dite,noi non ci permettiamo neanche  di pensarlo.

L’ispettore di Polizia:(nel mentre Concetta esce dall’appartamento)Di pensare cosa?

Rosa:Che voi siete scemo.

L’ispettore di Polizia:(taglia corto)Credo che sia giunto il momento di smetterla non vi pare?E magari di dirmi piuttosto,dove avete nascosto il furfante.

Caterina:Ma chi sarebbe poi,questo furfante?

L’ispettore di Polizia:Quello che prima di Pasqua scovai proprio in casa vostra.

Caterina:’O giuvinotto?…Ma scusate voi non l’avevate arrestato?

L’ispettore di Polizia:Certo che l’avevo arrestato,solo che  in quello stesso giorno,(a Caterina)nel sentire il vostro pietoso suggerimento,lo portai da don Michele…e li,in un momento di distrazione il lestofante se la squagliò.

Rosa:Lestofante?Usate queste parole grosse…pe’ ‘nu piccolo mariunciello da strapazzo.

Caterina:E per giunta,cresciuto senza mamma e padre.

L’ispettore di Polizia:Nun è colpa mia si ‘na mamma sciagurata l’abbandonato.

(parole queste che suonano come un martello,nella testa delle due donne,che ripresosi,insieme subito ribattono).

Rosa e Caterina:Neanche ‘a nosta.

L’ispettore di Polizia:(sorridente)Per carità, mica mi riferivo a voi.

Caterina:E chello nce vulesse pure,che tenesseve qualche dubbio sul nostro conto. 

                                                              

L’ispettore:I dubbi,cara signorina,fanno parte della mia professione,guai a non averli.Be’ stavolta,diciamo che faccio finta di credervi e me ne vado.Ma se solo scopro che mi avete mentito…dopo sono…cavoli vostri,mi capite vero?

Rosa:(pur se sconvolta,non lo lascia trapelare)Ci mettete in galera anche  a noi…è così?

L’ispettore:(prima di lasciare l’appartamento)Esattamente!Non penso proprio che in questi casi,vi darebbero una medaglia.

Caterina:(andato via l’ispettore,alla sorella tutto d’un fiato dice):Stavvota veramente nce l’avimmo visto brutta.

Il giovanotto:(uscito dal nascondiglio)Brave,mi devo congratulare con voi,siete state eccezionale.Mentire per voi,vedo che non è un problema.

Rosa:Adesso passiamo anche per bugiarde…i’ che bella cosa!

(nel frattempo ritorna Agostino)

Agostino:(nel notare il giovane)Non è mica un vostro parente?

Caterina:(titubante)Forse si,forse…chissà?Bisogna solo verificare…di chi è?

Agostino:Di chi è che cosa?Io parlavo del giovanotto.

Rosa:E noi del giovanotto stiamo parlando.Lui infatti,ci ha appena detto,che  è figlio di uno nostro lontano parente.

Il giovanotto:(nel far riferimento alla biancheria sul tavolo)’Sta merce non è niente male.

Agostino:(al giovane)Vedo che te ne intendi,(sorridente)nun è ca’ facisse ‘o stesso mestiere mio?

Il giovanotto:(sprezzante)’A vennere  ‘e pezze?Ma’ pe’ chi me’ pigliate?

Agostino:(guardando  il giovane in modo irrisorio dalla testa ai piedi)Nervosetto vero?(poi rivolto alle donne)’O guaglione ‘o veco ‘nu poco agitate.

Caterina:Diciamo piuttosto esuberante.

                                                                    

Agostino:(per niente convinto)Esuberante?Cu’ st’aria ‘e malandrine che tene?A me chiste…signorina bella, me’ da l’impressione  è ‘nu cammuristielle.

Il giovanotto:(pavoneggiandosi)Allora in questo caso,m’avisse pavà ‘o pizzo…’a tegente.

Agostino:(in segno di sfida)’A chì…’a te?Ma famme ‘o piacere.Io nun ‘a pave ‘a chì effettivamente fa paura.

Il giovanotto:(minaccioso)Pecchè io  te faccio ridere?

Agostino:(biasimandolo)No…me’ faje chiangnere.(alle donne)Voi permette se mi assento un ‘altra volta?Porto ‘stu paje ‘e tovaglie ‘e ‘stu mantesino ‘a cummara Filumena cca ‘a ffianco….è torno subito.

Rosa:(ad Agostino)Si’ continuate ancora ca’ dinto ‘a fa ‘stu parcheggio…‘finisce ca’ tangente doppo, nce avita pavà ‘a nnuje.

Agostino:(uscendo,sorridente dice):Nun ve’ preoccupate ca’ doppo,pe’ vvuje, sempe aesce ‘nu bello regalo.

(neanche il tempo che esce Agostino,che subito nell’appartamento ci si infila Peppino)

Peppino:(del tutto agitato,balbettando dice):M’aggiù sunnato ‘a sorete aiere sere ‘e sette.(nel correggersi subito)’Onna Rò’ sappeseve addò stà ‘onna Cuncetta?

Rosa:E’ stata qui fino ‘a ‘na decina di minuti,poi se né andata,perchè doveva preparare il pranzo al marito.

Caterina:Sarà  scesa  a comprare qualcosa giù.Vedrai che tra poco tornerà.

Peppino:( nel vedere il giovanotto)Teresse tante ‘e chelle carocchie(di nuovo si corregge)Ma vvuje nun stevevo ‘a parrocchia? 

Il giovanotto:(sempre viscido)Ma mo’ che vo’ chist’ato sarchiappone?

Peppino:(offeso,balbetta ancora di più)Mo’ me’ levo ‘a ‘cinta ‘e m’accalo ‘o cazone.

Caterina e Rosa:Sai che bello spettacolo.

                                                        

Peppino:(nel dire correttamente)Ma ‘stu guaglione  e  proprio senza educazione.(seppure  continua a balbettare,stavolta,le frasi le dice precise)Eppure,mi aveva dato n’ata impressione,(nel riferirsi a Fabio)pure ‘e vestite se’ cagnate.

Caterina:Forse si tratta di un’altra persona?

Rosa:(come al solito,da la sua brava spiegazione)Chiste è comm’ ‘a chillo,ma nun è isso…è n’ato!

Peppino:(di nuovo s’impappina)Mentr’io sono ‘a trumbetta …vvuje ballate.(correggendosi)Pecchè nun ve spiegate meglio…quanno parlate?

Il giovantto:Appunto…io si fosse ‘a te ,me facesse subito ‘na bella sciacquata ‘a ‘sta lengua.

Caterina:Sono cose da dire queste?Quella è una malattia mica…

Rosa:…’Na finzione.

Il giovanotto:A me mi è antipatico è basta!Guardate comme ‘e chiatto?…Pare ‘nu pruvulone.

Peppino:(nervoso al massimo)Me’ cagno sta mutanda  ‘e  pe’ ‘a  priezza …me’ votto ‘a mare.

Il giovanotto:Se proprio hai deciso falle ‘e subito.

Peppino:(correggendosi prima di andare via)E’ meglio ca’ me ne vaco,si no perdo ‘a pazienza ‘e faccio qualche guaio.  

Il giovanotto:(alle donne)Avete sentito?Chille ‘o prusutto minacce pure?

Caterina:(andato via Peppino)Perché non vi comportate più da persona per bene.

Il giovanotto:Che me vulite fa ‘e prereche mò’?Io accussi so’ cresciuto.Nisciuno mai ma ditto:cumpurtate accussì ca’ faj bbene,oppure,nun fa chesta  ca’ può fernì malamente.A verità è ca’ me’ so’ dovuto industrializzare sempre da solo,senza mai avere l’aiuto di nessuno…(biasimandosi)come un cane.

Rosa:(a Caterina)’E visto che succede,quanno s’abbandonane ‘e figlie?’A fine ca’ fanne ‘sti guaglione?

Caterina:Nun capisco pecchè ti rivolgi a me?Mica so’ ‘a mamma io?

Il giovanotto:(riso amaro)Tanto ca’ ve’ fa schiffo  ‘e  tene ‘nu figlio cumme’ a me?

Caterina:Non era questo che intendevo dire.Magari foste veramente mio figlio,ne sarei tanto felice.

Rosa:(commossa,al giovane dice):Anch’io,ne sarei tanto onorata e lusingata,di avervi come figlio.

Il giovanotto:Peccato.Avessi potuto avere una madre come voi,cosa mi mancava?Prima di tutto sono sicuro che non mi avrebbe abbandonato e poi…(lunga pausa)….Ora però è meglio che me ne vado…finisce che mi commuovo…e nun faccio cchiù chello che devo fare.

Caterina:Sarebbe?

Il giovanotto:(nel mettere le mani in tasca,estrae un coltello)Nun perdimmo cchiù tiempo,chesta è ‘na rapina…cacciate subito ‘e  sorde!

Rosa:Ma allora chiste è ‘nu mariuolo overamente?

Il giovanotto:(sorridente con ironia)Pecchè credevate che era finto?Io,tanto per essere preciso,so’ n’ommo positivo…e saccio pure fa ‘o signore.(di botto)Datemi solo cento euro…è vi passerà la paura,però fate presto…ca’ tenco fretta!

Rosa:(dopo un breve cenno di approvazione con la sorella,prende i cento euro e li consegna al giovane,dicendogli):…E’ grazie dello sconto.

Caterina:(una  volta uscito il giovanotto alla sorella si lascia dire):Menomale se accuntentate ‘e poco.

Rosa:Che fetentone,prima ci ha medicato e doppo  ci ha sparato.

(non termina neanche la frase,che ecco entrare nell’appartamento Filuccio con la sorella Matilde,quest’ultima anche lei zitella)

Caterina:(nel vedere la cognata,fa buon viso e cattivo gioco)Che bella sorpresa?Come mai da queste parti?

Rosa:(prima che la donna risponde,sottovoce alla sorella dice):Mo’ stammo proprio apposta…è arrivata pure a madre Badessa.

                                                                   

Matilde:(temperamento schivo,distaccato e molto superba)E stato lui,(indicando Filuccio)ad insistere a venire a trovarvi.Sapete io sono molto pigra,non mi va proprio di muovermi da casa.

Filuccio:(paternale)Prendere un boccata d’aria ogni tanto,non può che farti bene.(poi,nel vedere la valigia con la biancheria sopra il tavolo,a Caterina dice):Abbiamo fatto spese?

Rosa:(stando a conoscenza della sudditanza di Filuccio verso la  sorella)Non ancora,ma stiamo quasi nella fase conclusiva.(con ironia)Com’è che oggi non si recitano le poesie?Vi manca forse l’ispirazione?

Caterina:Non direi,piuttosto la lingua…non vedi che gli si è bloccata in bocca.

Matilde:(accortasi anche lei della biancheria sul tavolo)Vedo che comprate ancora a domicilio?

Caterina:E per convenienza,ci fa risparmiare tempo e denaro.

Matilde:(avvicinandosi al tavolo,prende dalla valigia una tovaglia e con sorpresa a Caterina dice): Non dirmi che ti sei fatto il corredo con questa robaccia?

Rosa:Robaccia?Chella ‘a mia sorella lle’ custate n’uocchie,p’apparà tutte ‘sta robba.

Matilde:(acida)Ne poteva anche  farne a meno…e tutta merce sottomarca.

Caterina:(offesa, a Filuccio dice):Ma era proprio necessario portartela dietro ‘a questa?Pecchè nun  ‘a rimasta ‘a casa?Chella  appena arapre ‘a vocca,nun vire ca’ fa sulo danne?

Filuccio:(trovandosi,tra l’incudine e il martello)Non credo che mia sorella,ti volesse offendere?

Caterina:(sarcastica)Ma comme?…Stive facenno ‘nu figurono…nello startene zitto.Comme te’ pruruto ‘a ‘capa  ‘e  araprì ‘a vocca?

Filuccio:Perchè aprendola cosa ho fatto?

Rosa:‘Na bella figura ‘e merda!!!

Matilde:(che di questi discorsi non ha sentito niente,rivolgendosi a Caterina dice):  A proposito di matrimonio,mio fratello sembra ormai deciso a fare il fatidico passo…tu  che ne pensi?Sei d’accordo anche tu?

Rosa:(intervenendo)E glielo dite pure?Sono trent’anni ormai,che mia sorella aspetta…che vi mettete d’accordo tutte e due.

Matilde:E io cosa c’entro?

Rosa:C’entrate,c’entrate…eccome.Senza il vostro lasciapassare,questo non si muove!

Matilde:Lo sapete che mi fate ridere…non credo che a vostra sorella la devo sposare io?

Rosa:Appunto,sarebbe anche ora che ve’ luvate ‘a  miezo.

Filuccio:(si accorge che la discussione sta prendendo un brutto epilogo) Ma che fate?Proprio nel giorno in cui finalmente,ho preso la decisione di  sposarmi…litigate?

(ma ecco rientrare Agostino)

Agostino: (che conosce bene anche Matilde,in quando una volta era anche lei una sua cliente,nel vederla si lascia dire):Ha!… Vedo che c’è anche la signorina Matilde?

Caterina:(sorpresa)Conoscete mia cognata?

Agostino:La conosco?Certo che la conosco! La signorina Matilde Coperchio,via della Addolorata,isolato cinque,quarto piano con ascensore,perennemente guasto.(poi rivolto direttamente a Matilde)Chi non muore si rivede.Be’ come si va?.

Matilde:(alquanto impacciata)Come vanno un po’ tutti quelli della mia età.

Rosa:(quasi non sta nella pelle)Non mi dite che anche voi,avete approfittato di qualche scambulillo…proposto da questo signore? 

Agostino:(spietato)Non solo né  ha approfittato…il bello e che deve ancora onorarlo.

Filuccio:Sarà stato per dimenticanza,(alla sorella)…vero?

                                                                                                                          

Agostino:(nel prendere la palla al balzo)E quale momento miglior di questo per farvelo rammentare.(dopo aver frugato nelle tasche,estrae un piccolo libretto,dove inizia a sfogliarlo febbrilmente,fin quando non trova la pagina che gli interessa.Una volta trovata,inizia col leggere il contenuto)Speso 1200,pagato 950…con lunghissime ed estenuanti processioni da calvario.Resta 250,pari a mezzo milione delle vecchie lire.Adesso sta a voi,sempre quando vi resta comodo,togliervi questo sassolino dalle scarpe.

Rosa:(a Caterina,sottovoce)Hai sentito bene?Sta befana faceva pure ‘asprucete.

Caterina:Cu’ tutte  ca’ teneve ‘e prete  dint’ ‘e scarpe.(detto ciò,insieme a Filuccio,vanno in un altra stanza).

Agostino:(rivolgendosi a Rosa)Non mi dite niente,vi chiedo solo quest’ultimo favore,( prende l’altra valigia,quella  rimasta sempre chiusa)il tempo di andare a fare alcune consegne a delle cliente che abitano qui di fronte…e sono subito da voi.

Rosa:(mentre Agostino lascia di nuovo momentaneamente l’appartamento,sorridente gli dice):Avite fatto diventare oggi questa casa un parcheggio.Un centro di smistamento,fate fate pure,che dopo faremo i conti.(poi rivolta a Matilde)…Quindi avete deciso,che  finalmente gli eterni ‘’ promessi sposi ‘’si devono sposare.

Matilde:Di nuovo?Come ve lo devo ripetere che non sono io che ho deciso…è stato mio fratello…il quale,proprio stamattina mi ha detto,che quasi certamente tra due anni,non di più,vorrebbe sposarsi.

Rosa:Due anni?

Matilde:Pensate che siano pochi?

Rosa:(con ironia)Due anni?Cosa volete che siano due anni?troppi invece sono i trent’anni che ci ha messo,per prendere sta decisione.Certo però,sa poteva  pure sparagnà chest’ata  proroga.

Matilde:A questo punto,un anno in più,un anno in meno,non credo che cambi molto,vi sembra?

Rosa:(sempre con la stessa ironia)Se effettivamente dovrebbero aspettare ancora qualche anno,sarebbe meglio per loro,rimanere come stanno.

Matilde:Senza sposarsi?Non lo dite neanche per scherzo.Che volete che a mio fratello gli venga un colpo.

                                                                      

Rosa:Su questo potete stare tranquilla,vostro fratello nun  ‘more neanche si ‘o sparano cu’ ‘nu colpo ‘e cannone.

(ma ecco entrare all’improvviso Santulillo,stavolta nei panni del grande imperatore Napoleone Bonaparte,a cavallo di una scopa)

Santulillo:(che ha la mano destra fasciata,rivolgendosi alle due donne dice):Lo fatto franca anche stavolta,hanno appena tentato di ammazzarmi,(sorriso beffardo)…ma non ci sono riusciti.

Matilde:(alquanto spaventata)E’ questo da dove è uscito?

Rosa:(fingendo sorpresa anche lei)Volete dire forse da dove è scappato?

Santulillo:(che non aspettava altro)Da Sant’Elena…’na mezz’ora fa.

Rosa:E’ già state cca?

Santulillo:(lasciandosi scivolare dalle gambe la scopa)Tenco ‘nu cavallo ca’ so’ po’ permettere.

Matilde:(impaurita)Ma allora chiste è pazzo.

Rosa:Nun penzo che sia normale,uno ca’ se ne va in giro vestito in questo modo,non essendo oggi carnevale.

Santulillo:(intanto si avvicina minacciosamente a Matilde,che lui crede che sia una dama della corte d’Austria)Volevate sbarazzarvi di me vero?

Matilde:(sempre più impaurita)E’ adesso cosa vuole questo da me?

Rosa:(sorridente)Non vi preoccupate  pure si è pazzo è innocuo.

Matilde:(mentre Santulillo,con una spada giocattolo,cerca d’infilzarla) Ne siete proprio certa? Chiste manea ‘a spada comme fosse Tartagnan.

Rosa:Nun è Tartagnan…è Napoleone.

Matilde:(mentre Santulillo continua ad inferire)E allora vuol dire che Napoleone ‘a scherma ‘a sapeva fa meglio ‘e Tartagnan.

Santulillo:(sempre con quel sorriso beffardo)Come sarebbe a dire ‘a sapeva?…Pecchè adesso ‘na saccio fa cchiù?(nel mentre continua a far vibrare in aria la spada)Su cosa aspetti?Fatti sotto!

Matilde:(capisce una cosa per un'altra e a Rosa del tutta spaventata,dice):’U Madonna mia!Avete sentito anche voi?Vuole che mi faccio addosso?

Rosa:(sorridente)Ma vvuje nce avite ditto ca’nun tenite ‘o pannulino?

Matilde:(impacciata e nello stesso tempo offesa)Che fate adesso mi sfottete anche voi?Ma dove diavolo sono capitata stamattina!

(intanto rientra Filuccio e Caterina)

Santulillo:(nel vederli)Ecco altri due nfamoni!

Caterina:Mo’ si ca’ stammo apposta!C’è anche sua maestà.

Filuccio:(fingendo sorpresa)Napoleone?!

Matilde:(al fratello)Che faje adesso?Ti metti ‘a fa ‘o scemo pure tu?

Santulillo:(a Filuccio)Ho sentito bene?Tu si n’ato ca fai ‘o scemo,pe’ nun chi ‘a fa ‘a guerra.

Rosa:Non credo proprio ca’  ‘o fa apposta.

Matilde:(risentita)Mo’ ve’ mettite ‘a sfottere pure ‘a Filuccio?

Rosa:Pe’ carità!L’ho detto solo pe’ nun ‘o fa  i’ ‘a fa ‘a guerra.

Matilde:Sara meglio che me ne vado,se no qui dentro mi fate diventare scema pure a me.

Santulillo:Chesta è n’ata,ca’ neanche tene genio ‘e  ‘i ‘a combattere.

Caterina:(prende sottobraccio Santulillo, avviandosi entrambi verso la porta)Maestà,dovete aver un po’ di pazienza,almeno per oggi credo,non ci saranno nuovi  arruolamento.

Santulillo:(nell’andare via)Pe’ forza …site addeventate scieme tutte quanti.

                                                                 

(frase questa che fa rimanere allibiti tutti i presenti)

Matilde:(che insieme a Filuccio e a Caterina si appresta a lasciare l’appartamento,con desolazione si lascia appena dire):Ma siete proprio sicuri ca’ chiste è pazzo?

(una volta andati via i tre,Rosa  va  nella stanza da letto.Ma ecco che,nello stesso momento entrano nell’appartamento Angelina con don Michele)

Don Michele:(alquanto incredulo)Ma siete proprio sicura di quello che mi avete detto?

Angelina:(in riferimento a Fabio e al giovanotto)Due gocce d’acqua.

Don Michele:E quest’ultimo,sarebbe il delinquente,il quale anche lui,andava in cerca del sottoscritto?

Angelina:(meravigliata e nello stesso tempo,sorpresa)Perché non l’avete visto?

Don Michele:No.

Angelina:(nel fare confusione di nomi)Eppure ‘o Mandolino(in riferimento all’ispettore) aveva detto che ve lo avrebbe portato.

Don Michele:Un mandolino a me?E chi è che me lo doveva portare?

Angelina:Nessuno.Ma cosa a avete capito?Io mi riferivo all’ispettore Mandolino,quello che ha arrestato il giovanotto.

Rosa:(entrando)E che dopo si è fatto scappare.

Angelina:Ma tu che dici?Il giovanotto è scappato?E tu come lo sai?

Rosa:Ci ha appena fatto visita.

Don Michele:Quindi è scappato ed è ritornato qui da voi…e per fare cosa?

Rosa:’Nu mariuolo ca’ fa,quanno trase int’ ‘a ‘na casa?Arrobba!Mica prega.(di botto)E’ stata ‘na rapina a mano armato!

Angelina:(spaventata)Gesù,Giuseppe,Sant’Anna e Maria…’na rapina…ca’ dinto?Ma allora chiste è ‘nu delinquente overo?(preoccupata)Che se’ pigliate?

                                                              

Rosa:(rassicurandola)Cento euro.

Angelina:(ripresosi)Solo questi?

Rosa:Diciamo pure che  ci è venuto troppo bene.

Angelina:(sospiro di sollievo)Menumale.

Don Michele:Mettere a repentino la vita sua e degli altri per pochi spiccioli,non è cosa normale.

Rosa:Forse ci ha voluto riservare un trattamento di favore,dato che l’abbiamo nascosto,quando è ritornato l’ispettore a cercarlo.

Don Michele:( mettendoli subito sul chi va la)Non  fate parole a nessuno di ciò che mi avete appena detto,che potrebbero arrestarvi come complici.

Rosa:E’ chesta è n’ata bella novità,nce vulesse pure ca’ nce arrestassero,dopo che ci hanno rapinato.

Don Michele:Io intanto vi ho avvisato,poi fate voi quello che volete.(poi cambiando volutamente discorso ad Angelina dice):Stavate dicendo che Fabio e il ladruncolo si somigliano come due gocce d’acqua.(pensieroso)Come è possibile?Nella lettera si menziona un solo bambino.

Angelina:Appunto,quest’altro allora chi è?

Don Michele:Sarà di sicuro uno scherzo della natura,a volte capita che due persone pur non avendo nessuna parentela si somigliano.

Angelina:(poco convinta)Frequentando magari, nello stesso periodo anche gli stessi istituti…per non dire lo stesso convento…

Rosa:Delle Carmelitane…senza però mai conoscersi…ma?

Don Michele:E chi vi dice che una cosa del genere non può succedere?(cambiando di nuovo discorso,sorridente dice):Piuttosto tra di voi,avete scoperto qualcosa su ciò che faceva riferimento la lettera?

Angelina:Tra di noi,ancora no.

Rosa:Ma io penso,che hanno deciso di venire a confessarsi direttamente da voi.

Angelina:Chi?

Rosa:Una di voi due.

Angelina:E tu perchè ti escludi?

Don Michele:(nel rendersi conto che la discussione tra le due sorelle,sta prendendo una brutta piega,toglie subito il disturbo)Bene,adesso devo  proprio andare,mi aspettano in parrocchia.

Rosa:Vi dispiace se vengo con voi,ne approfitto per accendere una candela a Santa Rita,voglio ringraziarla per lo scampato pericolo,dopo quella terribile scivolata.(alla sorella,prima di andarsene)Se nel frattempo torna Agostino,digli che Caterina ha scelto questi due capi di biancheria e nient’altro.

(una volta rimasta solo la donna,inizia a mettere un po’ d’ordine nella stanza,quando all’improvviso suona il campanello)

Angelina:(aperta la porta,con grande sorpresa si trova davanti Nicola Travaglia,al quale con ironia dice):Cavaliè’ mi sa che oggi avete sbagliato appartamento?  

Nicola Travaglia:(che nelle mani ha un buche di rose)Non credo,la locazione che cercavo è questa,il mio cuore infatti,mi ha condotto proprio davanti a ciò che desideravo…voi!(nel dargli le rose)Accettate intanto,questo piccolo omaggio floreale.

Angelina:(prende le rose,ma nello stesso tempo,respinge l’uomo che si sta facendo alquanto audace)Grazie,ma perché vi siete disturbato,(di botto)faciteve però ‘nu poco cchiù ‘a lla,ca’ fa cavare!

Nicola Travaglia:(insiste)Ed è proprio questo che mi manca: un po’di calore,un po’ d’affetto…svanito,perduto,da quando la buonanima se ne andata.

Angelina:(di nuovo cerca di allontanare l’uomo)E  voi perchè non cercate di raggiungerla?

Nicola Travaglia:E mi fate questo augurio?Io mai come in questo momento,mi sento come un leone,pronto ad assecondare ogni vostro desiderio.  

Angelina:Cavaliè’ comme se’ ‘vere ca’ tenite ‘a capa fresca,’a chesta età jate ancora  sfruculiànno  ‘a mazzarella ‘e Sant’Antonio.

Nicola Travaglia:Io ‘a sfruculià?Ma per carità!Sto solo cercando un po’ di calore.

Angelina:Allora ve’ cunsiglio …’e v’ accattà  ‘na stufa!

                                                           

Nicola Travaglia:(per niente domo,cerca di abbracciarla)Se solo mi diceste di si,farei di voi la donna più felice del mondo.Cos’è che non vi potrei dare?Amore,gioia,ricchezza…

Angelina:(svincolandosi)Ma che tenite ‘o poste de’ mane…’e tenaglie?E stateve ‘nu poco fermo!…Manco si fosseve ‘na piovra.

Nicola Travaglia:(del tutto sordo anche a questi ultimi  richiami,continua in questo suo frenetico corteggiamento,estraendo dalla tasca il famoso anello)Questo è per voi.

Angelina:(stando a conoscenza della storia dell’anello)Che bello!(guardando poi,più dettagliatamente il prezioso oggetto,si lascia dire)Peccato però,lo vedo ‘nu poco arrugginito.(sarcastica)Non poteva essere diversamente,visto il suo grande pellegrinare tra tante mani.

(ma proprio nel momento in cui sta per rispondere l’arzillo dongiovanni,ecco entrare Agostino)

Agostino:(nel vedere il Travaglia,sorridente dice):Vedo che oggi vi siete spostato in pianura.

Angelina:(che ha capito l’antifona)Perché ieri il cavaliere dove stava?

Agostino:In montagna,presso casa mia(cambiando espressione)A rompere le scatole a mia sorella.

Angelina:(sorpresa)Caspite cavaliè’…pure fino alla ncoppo vi’ site  jute ‘a rompe  ‘e cosce.

Nicola Travaglia:(cerca di difendersi)Ma cosa dite?Io mi trovavo li per comprare una mucca.

Agostino:(più che nervoso)E ‘a vulevevo truvà  proprio ‘addu me?Mica ‘a casa mia è ‘na stalla?(cercando di metterlo sul chi va la)Cavaliè’ non so più come dirvelo,vvuje ‘na vota pe’ sempe  la dovete smettere di dare fastidio a mia sorella,pecchè soreme  può anche perdere la  pazienza…e si ‘a perde,chelle è capace doppo…’e v’araprì ‘a capa.

Angelina:(cerca di stemperare la tensione)Mamma mia…mo’ state overamente esagerando,manca si vostra sorella fosse poi,effettivamente ‘na mucca.(cambiando discorso)Caterina,vuole solo questi due capi,altro per il momento non gli interessa. 

Agostino:(nel rimettere i capi di biancheria nella valigia)Se vi dico che mi dispiace è la verità,peccato…vostra sorella si è lasciato sfuggire oggi una irrepetibile occasione.

Angelina:(mentre Agostino,lascia definitivamente l’appartamento) Pazienza,sarà per una altra volta.

Agostino:(dopo aver salutato,da un ultimo avvertimento a don Nicola)Cavaliè’ vi raccomando fate come vi ho detto…anzi,vi dò n’atu consiglio,invece della mucca,jateve ‘accattà  ‘na  gallinella vecchia,ca’ chella ve’ fa pure l’ove.

Nicola Travaglia:E addò ‘a trovà?

Agostino:(sull’uscio)Di sicuro int’ ‘a n’ospizio,mica dinto ‘a ‘nu pullare.

(uscito Agostino,il cavaliere tenta subito uno nuovo arrembaggio) 

Nicola Travaglia:Avete sentito?Cu’ tutte ‘sti belli pullastrella in giro…che faccio? Me ne vaco ‘a truvà  una vecchia into ‘a n’ospizio?

Angelina:(ormai stanca e al limite della sopportazione,si lascia dire)Cavaliè’ adesso mi dovete fare il favore di smetterla,anzi ‘e ve’ nej’ pecchè invece di andare all’ospizio(tutto di un fiato)…io ve’ manno all’ospedale!(accompagnandolo fino alla porta)Sciò sciò…e cercate ‘e nun nce dà cchiù fastidio.(rimasta sola)…’E chisto pe’ ne’ ‘o fa i’…’a n’atu poco aveva chiammà ‘e carabinieri.

(non termine neanche la frase,che bussano di nuovo alla porta.Si tratta di Ninuccio che oltre a portare le buste della spesa,si è portato tra la sorpresa di Angelina,dietro anche Fabio).

Ninuccio:(quasi come si volesse scusare)Il giovanotto stava giù al palazzo,ha voluto per forza aiutarmi.

                                                               

Fabio:(sempre con quei suoi modi gentili)Ma no…dato che dovevo salire da voi,ho voluto dargli una mano.

Angelina:(nel mettere a posto le buste della spesa,a riguardo di Fabio si lascia dire):Certo ca’ nce sta ‘na bella differenza,tra chiste ‘e chill’ato.(poi a Ninuccio)Cosa ti devo?

Ninuccio:(prende lo scontrino dalla tasca)Se pagate solo la spesa di oggi,sono 22,00 euro e 50,se poi volete pagare anche la rimanenza di quella di ieri,in tutto sono 31,00 euro.

Angelina:(nel dargli il denaro)Questi sono per il tuo padrone,quest’altri invece sono per te.

Ninuccio:(più che soddisfatto)Se fossero tutti i nostri clienti come voi,a quest’ora già mi avrei aperto ‘na salumeria per conto mio.(cambiando discorso)A proposito,nelle scale abbiamo incontrato il cavaliere,stava tutto teso,tanto che non ci ha neanche salutato.

Angelina:(sorridente)Si vede che aveva fretta,oppure non ti ha riconosciuto.

Ninuccio:Non credo proprio che non mi abbia riconosciuto,piuttosto…si vede che aveva fretta.

Angelina:(mentre Fabio ascolta divertito la discussione)Come fai ad essere così sicuro?

Ninuccio:Che difficilmente ci si dimentica di una persona,che appena l’altro ieri ha avuto una violenta discussione con una sua parente.

Angelina:Tua zia?

Ninuccio:Esattamente!Per poco non lo mandava all’ospedale,gli ha spaccato in testa ‘na tiella chiene ‘e cuccuzielle.

Angelina:Ma tu che dici?

Ninuccio:Che dico?’A fortuna ssoje è stata  ca’ mia zia ‘a tielle ancora  la doveva mettere sul fuoco.Si no,oltre a spaccargli la testa,’e picciave pure chelle cervelle fracide ca’ tene.

Angelina:M guarda ‘nu poco…è manco se’ leva ‘o vizio.

                                                               

Ninuccio:(andando via)Signurì’ chille ‘o lupo,perde il pelo ‘e nun ‘o vizio(poi a Fabio)Grazie e arrivederci.

Fabio:(dopo che Ninuccio è andato via,parlando del cavaliere dice):Eppure dal viso sembra un bravo uomo.

Angelina:Voi dite?Pecchè dalla faccia voi vi accorgete se uno è bravo ‘o è fetente?

Fabio:A volte l’espressione è lo specchio dell’anima.

(intanto in casa rientra Rosa,che ha  appena sentito le parole di Fabio)

Rosa:(sorridente)Non per il cavaliere,a lui…caro Fabio,gli è rimasto solo l’espressione.L’anima? Nun ha mai tenuto.’O specchio invece,’o tene  sulo pe’ se’ guardà quando fa schifo. (un attimo di pausa,solo per prendere un po’ di fiato,per poi subito continuare nel dire):Come mai da queste parti?

Fabio:(più che  emozionato così risponde):Sono in cerca di mia madre.Ho parlato con don Michele  diverse volte,in questi ultimi giorni,di questo argomento.Alla fine abbiamo concluso che,con ogni probabilità la donna che mi ha dato alla luce,si trova ancora in questo paese.

Angelina:Per dire questo avete  di sicuro delle prove?

Rosa:Sicuramente si riferisce alla lettera.

Fabio:Quale lettera?

Angelina:Come quale lettera?La stessa  di cui  ne parlammo la volta scorsa,vi siete dimenticato?Quella che ci ha letto don Michele.

Rosa:E che faceva riferimento…forse,proprio al caso vostro.

Fabio:(pensieroso)Come…come?Una lettera che faceva riferimento al sottoscritto.

Angelina:Sembra proprio di si,anche se era come vi dicemmo l’altra volta,alquanto bruciacchiata.

(ma ecco entrare all’improvviso nell’appartamento,l’ispettore Mandolino)

L’ispettore di Polizia:(scambiando Fabio,per il giovanotto,del tutto raggiante dice):Che soddisfazione!Finalmente vi ho sorpreso con le mani nel sacco!(nel mettere le manette ad uno spaventatissimo Fabio)Tu intanto,non mi sfuggirai più,(riferendosi poi verso le due donne)in quando a voi,credo proprio che stavolta non la passerete liscia,anzi vi dico di più…dopo che ho accompagnato questo lestofante,verrà anche il vostro turno,perciò…preparatevi.

Angelina:(che ancora non si è ripresa,da questo improvviso blitz fatto dall’ispettore,più che impaurita appena appena sussurra)Per andare…dove?

L’ispettore di Polizia:(sorriso beffardo)Al commissariato.

Angelina:Per fare che cosa?

L’ispettore di polizia:Per essere arrestate.

Rosa:Chi noi?Perché cosa abbiamo fatto?

L’ispettore di Polizia:Per complicità,avendo dato asilo ad un latitante.

Fabio:(cerca d’intervenire)Latitante a me?Guardate che state prendendo un abbaglio.Io neanche vi conosco.

L’ispettore della polizia:Guagliò’ embè’?Che me’ vulisse piglià pure pe’fesso mò’?Ti conosco io…è questo mi basta!

Rosa:(decisa)Questo giovanotto non è quello che voi cercate…chiste,come ve lo dobbiamo dire…è un altro!

L’ispettore di Polizia:Nun me’ dicite ca’ vvuje ca’ dinto ve’ site passate ‘a stessa voce.

Angelina:Che sarebbe?

L’ispettore di Polizia:Ca’ io songo ‘nu strunzo.

Rosa:Noi questo non l’abbiamo mai pensato.Credo però,che lo diventerete se effettivamente ci arrestate. 

L’ispettore di Polizia:Ma come vi permettete?Lo sapete che vi posso denunciare anche per oltraggio ad un pubblico ufficiale?

Fabio:(nel fare un ultimo tentativo)Se non ci credete,portateci allora da don Michele.

                                                                

L’ispettore di Polizia:(solo a sentire quel nome,gli sale di molto la temperatura) Avete sentito?Che bravo!Vuole andare da don Michele?Così te la squagli un’altra volta vero?’Stu piezzo ‘e furfante!Su adesso cammina!

Fabio:(cercando di allentare la morse delle manette)Ma per chi mi avete preso?E non tirate che mi fate male.

Angelina:Ma non vedete che il giovanotto è delicato.

Rosa:Volesse verè si fosse figlio a’ vvuje?Si ‘o trattaseve accussì?

Angelina:I’ che brutte maniere ca’ tenite.

Rosa:Cercate almeno di non fargli male.

L’ispettore di Polizia:Parlate comme si fosseve ‘a mamma.

Angelina:E ammesso che una di noi lo sia…che fate lo liberate?

L’ispettore di Polizia:(dopo averci pensato un po’ su,sorridente,così risponde):Può anche darsi?(non avendo poi,dalle donne nessuna risposta,continuando dice):Ma dato che non lo siete, me lo porto con me.(sorriso beffardo)Poi manderò qualcuno a prendere anche voi.(detto ciò,quasi trascinandolo si appresta a portare via Fabio).

(ma quando tutto ormai sembrava perduto,ecco arrivare nell’appartamento don Michele)

Don Michele:(stupito,più che meravigliato di vedere le manette ai polsi di Fabio,all’ispettore dice):Perché lo arrestate?

L’ispettore di Polizia:(anche lui meravigliato da questa domanda)E me lo chiedete pure?Non esiste in tutta la zona un delinquente di questo calibro.Finalmente l’abbiamo acciuffato!

Don Michele:(cerca di persuaderlo)Vedete che vi state sbagliando.

L’ispettore di Polizia:(nel sentire tali parole,con rabbia così risponde):Ma allora questa è una congiura?Veco ca’ mò’ pure ‘e  prievete  mi  prendono per  i fondelli.Quindi non mi sbagliavo nel dire…ca’ vi site passato ‘a voce.

                                                                  

Rosa: (che insieme alla sorella, ha tirato un sospiro di sollievo nel vedere don Michele,adesso drasticamente interviene)E dalle!?Neanche ‘e carabiniere teneno ‘a ‘capa accussì tosta.Ma come ve lo dobbiamo dire …ca’ ‘’chiste’’ nun è chillo ca’ vvuje cercate.

Angelina:’O delinquente è n’ato.

Rosa:Chiste nun vedite che è ‘nu bravo guaglione.

Angelina:La sua unica sfortuna è che somiglia ‘a chille ca’ vvuje cercate.

Don Michele:Esatto…e per chiarire per sempre questa scomoda situazione,basta che vi fate dare dal giovanotto,un documento di riconoscimento.

L’ispettore di Polizia: (poco convinto)Adesso volete farmi credere che questo si porta appresso anche un documento di riconoscimento?

Fabio:Se vi resta comodo,lo potete prendere voi stesso dalla mia tasca.

Don Michele:Su…cosa aspettate?

L’ispettore di Polizia:(seppure a malincuore,si vede costretto a prendere il documento dalla giacca di Fabio,dopo di che,con un sorrisetto beffardo, si lascia dire):Quindi tu …ti chiameresti Fabio Pregato?

Fabio:Mi chiamo Fabio Pregato…precisamente!E cercate di togliermi questi ferri dai polsi al più presto…che mi fanno male!

L’ispettore di Polizia:Calma…stiamo calmi,che devo ancora assodare se ciò risponde a verità(detto ciò,prende il cellulare ed inizia a fare alcune telefonate,dopo di che,avuto… presumiamo, l’informazione giusta,si scusa con i presenti)Avete ragione,non sapeva che c’era  in giro uno che si somigliava così tanto a quel delinquente.(nel mentre toglie dai polsi le manette a Fabio)Vi prego di scusarmi,(alquanto mortificato)seppure credo che non è stata colpa mia,chiunque nel vedervi si sarebbe confuso.

Don Michele:(visto l’esito positivo)Adesso però, cercate di non  rammaricarvi più di tanto,l’importante e che tutto si è risolto positivamente.

L’ispettore di polizia:E menomale ca’ nun l’aggiù purtato al commissariato?Sai che bella figura ‘e merde ca’ avrei fatto?

                                                          

Rosa:Nuje appunto pe’ chesto,stavamo cercando in tutti i modi…di evitarvi.’e fa ‘sta figura…come l’avete chiamato voi.

Angelina:Voi invece…cu’ ‘sta capa tosta,nun avite vuluto sentì ragione.

Rosa:E ciò succede,quanno se’ pigliano ‘e fissazione.

L’ispettore di Polizia:(nel congedarsi)E’ vero,m’ero come si dice: convinto d’aver messo finalmente il leone in gabbia,con tutti i suoi proseliti.Ma mi sono sbagliato.Per una volta il mio fiuto da poliziotto non ha funzionato.

Don Michele:(mentre l’ispettore se ne va)Cosa volete farci?…Ci vuole solo un po’ di pazienza,sono cose queste che a volte capitano.

Rosa:(appena uscito l’ispettore)Mamma mia,io nun aggiu mai visto ‘a uno cchiù caputuosto  ‘e chiste,manco si fosse ‘nu tedesco.(poi subito insieme alla sorella, si va  a sincerarsi dello stato di salute di Fabio)Fateci vedere i polsi.(nel vederli alquanto arrossiti,esclama):U’ Madonna! ‘E chille n’atu poco…’e segave ‘e mane!

Angelina:(con grande affettuosità)E  se ci mettiamo pure lo spavento,ca’ ‘stu puvero figlie ‘e mamma,se’ pigliato.E tutto cheste pe’ ‘nu sbaglio…

Rosa:(terminando con una battuta)…’E  ’nu mandolino stunato.(anche lei rivolto al giovane con grande affettuosità)Prego accomodatevi.Volete che vi faccio un po’ di camomilla?’O vulessevo ‘na bella tazza ‘e caffè?(poi rivolto al parroco)Don Michè’…voi invece che prendete?

Fabio:(orma ripresosi,sorridente…dice)Se proprio avete intenzione di offrirmi qualcosa,desiderei,sempre se è possibile, ‘na fetta di quel bel casatiello,che mi avete fatto provare la vigilia di Pasqua.

Angelina:(anticipando la sorella)Vado subito a prenderlo,sperando però,che  nun se’ l’hanno affugato tutte quante ‘e guaglione.

Rosa:(mentre Angelina corre in cucina,a don Michele ripete la richiesta)E allora avete deciso,cosa vi dobbiamo offrire?A proposito,non ci avete detto ancora il motivo per cui  siete ritornato?

Don Michele:(nel far vedere il breviario)Per questo!E menomale che sono tornato,se no,dopo,chissà dove vi avrei dovuto andare a cercare.Be’ se quel casatiello di cui parlavate prima,ne è rimasto un poco anche per me,Lo accetto volentieri

                                                                                                                            

Angelina:(tornando dalla cucina)E allora,abbiatevi allecca ‘e baffe…che ce ne per tutti,guardate ne è sopravvissuto quasi una metà.

Rosa:(incredula,in riferimento al casatiello)Non capisco,come abbia potuto resistere a tutti quegli assalti dei barbari.(sarebbero i nipoti,i figli del fratello).

Angelina:(posando il vassoio sul tavolo)Se’ vere ca’ nun l’hannu cecato.Oppure steveno chine comme ‘a l’uovo.

Rosa:Io penso  proprio ca’ stevono abbuffate…e  nello stesso momento  nun hannu avuto ‘o tiempo  materiale p’alleggerì,in quando come ben sappiamo,sono dovuti tristemente partire.

Don Michele:(nel prendere una fetta del casatiello)Vi riferite ai vostri nipoti vero?So che ne soffrite molto la lontananza.

Angelina:Nun parlammo proprio.E’ ‘na tragedia quanno se ne vanno.

Don Michele:Capisco.Però che diamine, pure qualcuno di voi,si poteva sposare…almeno ‘nu nipote ‘o tenevevo sul luogo,non vi sembra?

Rosa:(guardando fisso Fabio)E chi dice…che non può succedere,bisogna solo verificare.Può darsi che questo…già esiste.(poi al giovane)E’ ancora buono?

Fabio:(in riferimento al dolce)Ottimo.(nel fare i complimenti alle donne)Come avrei preferito,avere una madre come una di voi,sarebbe stato per me una gioia immensa,siete veramente delle donne stupende.

(parole queste che sconvolgono le due donne)

Don Michele:(il quale invece,subito ne approfitta)Se effettivamente una di loro fosse tua madre,dopo queste tue  supplichevole parole si sarebbe gettata subito nelle tue braccia.(non notando nessuna reazione,da parte delle due sorelle,continua)Ma siccome sfortunatamente,nessuna delle due lo è…caro mio dobbiamo cercare altrove.

Fabio:(rammaricato)E questo mi dispiace(alzandosi,si avvia insieme al sacerdote verso la porta)Grazie lo stesso.

Angelina:Come sarebbe a dire grazie lo stesso?Non siamo mica una di noi vostra madre?Magari lo fossimo stato,(a Rosa)…che ci mancava.

Fabio:(prima di uscire dall’appartamento)Grazie allora per il casatiello.

                                                               

(rimaste soli,le due donne,iniziano un altra volta ad avere dei forti dubbi una verso l’altra.

Rosa:Non capisco…ma è tanto difficile confessare le proprie colpe?Ammettere che uno ha sbagliato?Tutti gli essere umani hanno sempre qualcosa da farsi perdonare.Nessuno,come del resto.disse anche Gesù…è senza peccato.

Angelina:Questo monologo è riferito a me,ho  è una tua visione generale?

Rosa:Più di una visione,penso che sia una riflessione di vedere determinate cose,poi se una ha la coda di paglia,questi sono affari suoi.

(ma ecco entrare Peppino,il quale del tutto affannato dice):

Peppino:Se scassate ‘a bicicletta e se’ songo rotte ‘e ‘llente.(versione immediata)Ho trovato ‘onna Cuncetta doppo n’ora finalmente.Steve fresca ma puzzava.(correggendosi)Steva tutta ‘ntussecate.

(e come se non bastasse,ecco presentarsi anche Santulillo,Stavolta vestito da Giuseppe Garibaldi)

Santulillo:(nel veder il sacrestano,sorridente dice):Chiste è n’ato ca’ va’ buono per lo sbarco dei miei Garibaldini.  

Rosa:(intervenendo,come suo solito)Non credo…è ‘nu poco cacagliusu.

Peppino:(risentito)Cantate nzieme ‘a me ‘stu ruiturnello.(arriva subito la correzione) Cercate adesso di non offendermi,(di nuovo però,s’impapera) pecchè me’ levo ‘a cinta ‘e faccio ‘nu maciello(versione corretta)Giacchè nun songo cchiù ‘nu guagliunciello

Santulillo:Il dato è tratto!

Angelina:Generà’…questo l’ha detto Giulio Cesare…vostro zio.

Santulillo:Mio zio?Veramente?Tenco ‘nu zio ca’ se’ chiamma Giulio Cesare?

Rosa:Si…ma sulo quanno faje ‘a parte ‘e Ottaviano Augusto.

Santulillo:Pecchè mò’ ca’ parte ‘sto facendo?

                                                                                                                        

Angelina:Chella e Garibaldi.

Santulillo:E Garibaldi nun tene nisciunu zio?

Rosa:E chesto ‘a sapè tu…mica Garibaldo songo io?

Peppino:(intervenendo)’O cavallo se’ sfurriato è ha dato caucia ‘a cecate.(versione)A don Nicola Travaglia hannu dato ‘nu sacco ‘e mazzate.

Angelina:Ma chi?

Peppino:I fratelli da vedova Scopone…scusate… Sapone.

Rosa:Chi Giusuppina?Pure addu essa è jute?Ma nun  se’ ne fà scappa proprio nisciuna?

Peppino:Pe’ ‘nu piezzo ‘e pruvulone lle sagliuto ‘a pressione.(versione istantanea) Chillu piezzo ‘e fetentone s’era fissata  da signore.(di nuovo balbetta) Nè bastava ‘a mortadella,vuleva pure ‘a prusutella.(si corregge)So arrivati po’ i fratelli  e l’hannu fatto bellu bellu.

Angelina:Hannu fatto proprio buono,accussì se’ leva ‘o vizio.

Peppino:(nel sentire suonare la campana)Adesso devo proprio scappare,(intermezzo con balbettio)ve’ lascio e scarpe  ‘o cappotto ‘e ‘a giacchetta(per poi riprendersi,prima di andare via)‘a campana ha sunnata e don Michele m’aspetta.

Angelina:(dopo che se ne andato Peppino,alla sorella dice):Scendo anch’io un momento,devo fare delle compere.

Rosa:N’avota ca’ te’ truove  ‘a scennere,puortete pure ‘a Garibaldi.

Santulillo:Non posso.

Rosa:Per quale motivo?

Santulillo:Nun tenco ‘o cavallo.

Rosa:(nel prendere la scopa, lasciatogli Santulillo precewdentamente,sorridente dice)E allora pigliate chiste ‘e Napoleone e curre subito a Teano…ca’ llà, te’ sta aspettano Vittorio Emmanuele. Sciò Sciò….

(Rosa,rimasta sola,dopo un po’,si ritira nella stanza da letto.Passano alcuni minuti,ed ecco entrare nell’appartamento Caterina con la vicina di casa Concetta)

Concetta:(sorpresa e meravigliata) Ma come hanno preso a schiaffi Filuccio?E per quale motivo?

Caterina:(ancora provata da questa brutta esperienza)E ca’ nun se’ fa mai…..i cavoli suoi.E un po’ anche per colpa ‘e chella strega e sua sorella.Primmo ‘a nzurfato  e pò quanno  ‘a visto ‘o frate  cumbinate cumme ‘a marmellata…è svenuto pe’ terra.

Concetta:U’ Madonna?!Allora nun so’ state sulle schiaffe?

Caterina:Calci,pugni…muzzeche e altro…mamma mia che spavento!

Concetta:E mò addò se’ trova?

Caterina:A leccarsi le ferite,insieme a chella ruffiana della sorella.

(ma ecco arrivare tutto incerrottato don Nicola Travaglia)

Nicola Travaglia:(nell’offrire a Caterina un mazzo di fiori)Ho appena saputo della disgrazia del vostro fidanzato.

Concetta:(allibita)Disgrazia?

Nicola Travaglia:(continuando)Sono qui,per porvi la mie più sentire condoglianze

Concetta:E’ morto Filuccio?

Nicola Travaglia:(sempre continuando)Se solo lo volete,in questo momento così tragico e doloroso per voi,sono pronto con tutto il mio ardore,fervore e massimo rispetto, a sostituire il vostro caro estinto… sia fisicamente,che spiritualmente!

Concetta:(mentre Caterina,presa dalla disperazione,inizia a piangere)Ma che diavolo?Nun credo propro ca’ chisto sia il momento adatto pe’ fa certe dichiarazioni?

Nicola Travaglia:Lo so,capisco la situazione. Ma cca,cara signore  si gioca sull’anticipo.Non ci dimentichiamo che la signorina qui presente,viene da un fidanzamento travagliato…trent’anni non sono pochi.E chi vi dice che questo brutto evento per lei non si trasformi… 

                                                             

(non termina neanche la frase,che ecco entrare nell’appartamento Filuccio,anche lui del tutto incerottato,accompagnato e sostenuto dalla sorella.Grande è la sorpresa di tutti i presenti,non meno grande è l’emozione di Caterina nel vederlo)

Filuccio:(mentre Caterina,gli corre incontro,al cavaliere dice):In un funerale per voi?(poi con rabbia e posa da guappo,continua)’Ne piezzo ‘e fetente,come ti sei permesso d’infastidire questo fiorellino profumato,sta rara priezza…cchiù doce ‘e  ‘na musica divina…cchiù(nel vedere che la sorella lo guarda alquanto infastidita… taglia subito corto)…mo’ te’ fenisco  io ‘e  t’accungià  pe’ feste.(tentando quindi, con una delle mani ancora fasciate di colpire l’arzillo vecchietto)

Rosa:(entrate proprio in quel momento,nel vedere tale scena,sorridente dice):Mo’ nce mancava sulo  ca’ qui dentro se’ faccessero  pure e duelle rusticano(poi,vedendo i due uomini in quelle condizioni,si lascia dire)Mamma do’ Carmine…manco si fosseve  jute ‘a fernì sotto ‘a ‘nu cammion ‘a rimorchio?Ma chi è stato ca’ va’ cumbinato ‘e sta menera?

Matilde:(intervenendo)Degli insolenti,dei mascalzoni nel vero senso della parola.Quattro….badate bene… è non uno solo,a picchiare senza ragione…’stu povero fesso.

Caterina:(risentita) E chillu sulo ‘nu fesso come  vostro fratello,poteva intervenire a vostro favore…doppo  chello che v’asciuto ‘a vocca  contro ‘a chilli giuvinotte.E rimango ancora alquanto meravigliata,come a voi non hanno fatto niente.

Rosa:(dopo aver osservato attentamente il viso di Filuccio)Io penso…ma questo è sulo ‘nu parere personale mio,dopo che  effettivamente, ho visto in che stato è ridotto Filuccio,che ‘’quelli’’ nel dargli tutte ‘sti mazzate,hanno messo nel conto  pure ‘a razione della sorella.

Concetta:Caspite!Hanno pure tenuto ‘o tiempo ‘e fa  ‘e  calcoli?(poi avvicinandosi a Nicola Travaglia)Vedo che anche  voi,non è che state messo meglio?Che avete avuto qualche brutta discussione pure voi?

Rosa:(intervenendo)No… è scivolato ncopp’ ‘o sapone(in riferimento ai fratelli Sapone)

Caterina:(che non è al corrente della delicata questione,in cui è incorso il cavaliere,si lascia appena sussurrare):Mamma mia!Pe’ ‘na scivolata?Vi siete ridotto in questo stato?Io veco ‘a  Filuccio  ca’ pure  piglianno ‘na montagna ‘e paccare …’sta diece vote meglio ‘e vvuje.

                                                                   

Rosa:(non dandogli modo di comprendere,il vero senso di ciò che sta dicendo)Può darsi che in questo caso,si siano sbagliati a fare i calcoli.

Matilde:(sorriso ironico)I calcoli,non erano solo per mio fratello?

Concetta:Penso proprio di si,perché appunto si parlava di mazzate e non di…

Rosa:Mazziatoni.(alla sorella)Tu perciò,facenno ‘e calcoli pe’ Filuccio te’ truove ca’ staje quase cu’ diece ‘a sotto.Il cavaliere infatti,se trova  invece  cu’ diece ‘a ‘coppa,pecchè è stato primo insaponato e poi rasato dai fratelli Sapone.

Filuccio:(nell’intento di scagliarsi contro il cavaliere)Farabutto!Manco cu’ tutto’stu sapone,so’ riuscite ‘a te’ luvà ‘sta munezza  nfaccia?…Allora vuol dire che ci penso io…’na vota pe’ sempe ‘e te’ luvà attorno!

(visto le cattive intenzioni di Filuccio,don Nicola taglia subito la corda,seguito dallo stesso Coperchio e dalla sorella di quest’ultimo).

Caterina:(nel mentre si sta apprestando anche lei a seguire il fidanzato,sommessamente dice).Spero solo che  ‘o cavaliere non si ferma.

Concetta:Perché avete timore che se si ferma,possa perdere quel dieci di svantaggio che ha sul vostro fidanzato?

Caterina:(mentre Concetta sta andando via)Non solo il dieci…visto le loro corporature,Filuccio potrebbe passare perfino in vantaggio.Ed è  questo che mi preoccupa.

Concetta:Che forse,piglia altre mazzate?

Caterina:(dopo che Concetta ha quasi varcato la soglia)Toglieteci pure il forse e rimaneteci sulo ‘e mazzate.

(Ma ecco che non appena esce Concetta,entra nella stanza,come un fulmine il giovanotto)

Il giovanotto:(mentre le due sorelle colte di sorpresa,sono del tutto spaventate,lui con calma dice):So che vi è venuto a trovare lo sbirro…e che ve la siete passato alquanto male…vero?

Rosa:(non del tutto ripresosi da questa inaspettata visita,con coraggio risponde):E ciò lo dobbiamo a voi.Frutto di queste improvvise e repentine visite che ci fate.

                                                             

Il giovanotto:Perché non siete contente?Eppure potrei essere figlio ad una di voi.

Caterina:Mo’ pure chist’ato?

Il giovanotto:Già,dimenticavo…voi siete interessato a quell’altro…A proposito,come si chiama…

Rosa:(decisa)Sentite,noi per prima cosa,non siamo interessati a nessuno,neanche a quel giovane che avete menzionato…ci siamo capiti?E adesso,cercate di andare via da qui,il più presto possibile.Cosi evitate di farci passare qualche brutto guaio.

Il giovanotto:(sordo alle richieste della donna,continuando dice):Fabio?!Ecco…questo è il suo nome…dicevate…

Angelina:(entrando)Che dovete andarvene subito,perché se viene l’ispettore stavolta non la passiamo liscia.

Il giovanotto:(nel vedere la donna)Ora si che stiamo al completo.

Caterina:Non credo,manca ancora qualcuno.

L’ispettore di Polizia:(entrando di corsa nell’appartamento)Infatti…eccomi qua!

Rosa:(alla vista dell’ispettore,più sconsolata che mai,si lascia dire):Stavvota ‘e fierre nun nce  lleve nisciuno!

L’ispettore di Polizia:Che brave…come avete fatto ad indovinarlo?(poi al giovanotto,nel mettergli le manette)E’ finita la villeggiatura,finalmente si ritorna  a casa.

Il giovanotto:(fissando le tre sorelle)…’A casa?E chi l’ha mai avuto ‘na casa,magari l’avessi avuto?Sicuramente non mi troverei in queste condizioni.Ma il destino ha voluto prendersi gioco di me.

L’ispettore di Polizia:(drasticamente lo interrompe)Siente n’accumingiammo mo’ cu ‘sti lamiente…ormai li conosco a memoria.

Il giovanotto:Ma sono sicuro invece,che non conoscete il mio grande dissapore,la mia più grande delusione della vita.

L’ispettore di Polizia:Che sarebbe?

                                                              

Il giovanotto:Non quella di essere stato in un primo momento abbandonato da una madre,ma la rabbia mia,ciò che più mi tortura  e che nello stesso tempo mi avvilisce…e sapere che costei,pur sapendo d’avere davanti il proprio figlio…continua nel non farsi  riconoscere.

Don Michele:(arrivato quasi di soppiatto,con grande sollievo delle donne)Eccomi.Penso che mancavo solo io.

L’ispettore di Polizia:(per niente colto di sorpresa al prete così risponde):Appunto stavamo aspettando proprio voi.(nel togliere poi,le manette ai polsi al giovanotto,continuando dice):La farsa è finita,ora potete anche andare.

Rosa,Caterina e Angelina:(tutte e tre insieme)Una farsa?

Don Michele:Esattamente!…Si è stato tutto una farsa.Infatti,Fabio è il Giovanotto non sono altro che la stessa persona.E l’ispettore era d’accordo con noi.

Rosa,Caterina e Angelina:(gesto di meraviglia)Veramente?E per quale motivo poi?

L’ispettore di Polizia: Speravamo in una vostra confessione.

Don Michele:In un  gesto d’amore.

Fabio-Il giovanotto:Di conoscere finalmente chi di voi fosse mia madre.

Rosa: (nel farsi carica anche delle sorelle,arrabbiatissime così risponde)…Adesso basta!Credo che sia giunto il momento di smetterla con questa storia…Noi non abbiamo nessun figlio!E nè una love story da raccontare.

Caterina:(a Fabio)Ci dispiace,ma ho l’impressione che devi andare a cercare tua madre da qualche altra parte. 

Angelina:Qui perdi solo tempo.

Don Michele:(nel vedere tanto restio da parte delle donne,inizia col dire):Certo ci vuole un cuore di pietra,neanche le bestie più feroci sono capaci di tanto.Rinnegare un figlio?E’mai possibile?Il sangue del tuo sangue,la stessa tua carne.Sarà stato anche il frutto di un amore proibito,di un peccato giovanile,di un momento particolare…ma non si può assolutamente disconoscere chi si è tenuto e portato in grembo…e poi dato alla luce. 

Fabio-Il giovanotto:…E dimenticarlo,come ci si può dimenticare di un qualsiasi pacco,ho borsa da spesa.

                                                            

Don Michele:E non solo per un giorno.

Fabio-Il giovanotto:…Per anni,dopo anni.Senza una carezza,un bacio…una parola dolce.

L’ispettore di Polizia:(visto l’esito negativo)Per me,ce ne possiamo anche andare,vedo che qui non si commuove nessuna.Queste…don Michè’!? Non hanno solo il cuore di pietra,ma continuano ‘a tenè’ ‘a coscienza sporca.Nun capisco ancora però, comme fanno ‘a sera ‘a mettere ‘a  ‘capa  ncopp’  ‘o cuscino ‘e prendere sonno…’cu  ‘nu  fardello ‘e chiste ncopp’ ‘o stomaco?

(e qui le tre donne,iniziano a cambiare atteggiamento,i volti incominciano a far trapelare l’emozione).

Don Michele:E voi lo chiamato fardello?’A ‘stu guaglione accussì bello.Guardate l’uocchie?O viso? ‘E mane?L’espressione…’a gentilezza,’o stile…il portamento.Chi mamma!?Diciteme…chi mamma?! Nun ‘o vulesse tenè pe’ figlio?

(Ecco che dalla  parte delle donne, si sentono dei singhiozzi)

L’ispettore di Polizia:’A mamma don Michè’!?La sola è vera mamma!Ed è proprio chella sciagurata… ca’ nun ‘o vò’!

Fabio-il giovanotto:…..Nu’ fa niente , ispetto’……A vivere solo ci sono abituato, purtroppo per me  fin dalla nascita ……

Fin da piccolo ,….. giocando in parrocchia con gli altri bambini mi chiedevo chi fossero quelle dolci signore che   venivano a prenderli a fine giornata……e li abbracciavano…….coccolavano ……Alla fine tutti andavano via ed io   …rimanevo solo …..e solo sono cresciuto ……pero’ con una grande speranza dentro di me….Che sicuramente un giorno mia madre sarebbe anche lei venuta a prendermi …….e mi avrebbe abbracciato e coccolato dolcemente  come fanno tutte le mamme ……

(rassegnato)   Vuol dire che me ne tornero’ all’ istituto e da lì continuero’ ad aspettare  che mia madre mi venga a prendere ……..(fiducioso) Perché sono sicuro …..Don Michè …che molto presto lei verrà per abbracciarmi!!!!!

(a questo punto, avviene una cosa del tutto inaspettata,incredibile e  surreale.Non solo una,ma tutte e tre le donne piangendo si gettono ad abbracciare Fabio.Scena questa, che riempie i cuori di gioia e di emozioni di  don Michele e dell’ispettore)

L’ispettore di Polizia:(colto da tanto sentimento,a don Michele dice):Finalmente!

                                                               

Don Michele:(seppure contento di aver potuto finalmente raggiungere  ciò che si era prefisso…sussurrando appena,si lascia dire):…Si però…me’ sa  c’avimmo fatto n’atu guaio.

L’ispettore di Polizia:(incredulo,così risponde):Ma come…proprio adesso che finalmente siamo riusciti a sapere,che una delle tre donne,deve per forza essere  la madre…voi dite che stiamo nei guai?A proposito…voi vedete come se lo abbracciano?

Don Michele:E’ chillu ‘o guaio è proprio chiste. Infatti,adesso  ci costa andare a cercare…chill’ati dduje creature?!

                                                             Fine della commedia

TRAMA

Ambientata nei giorni nostri, la trama si sviluppa intorno alle vicende delle tre sorelle Tintarelli, (Rosa, Angelina, Caterina) nella cui dimora irrompe, come un fulmine al ciel sereno, Don Michele Lume, parroco del paese, recante una lettera che cambierà la vita delle tre sorelle Tintarelli. In essa infatti, si legge dell’esistenza di un Bambino, figlio della relazione extraconiugale tra un facoltoso uomo della zona, ora scomparso, ed una delle tre sorelle Tintarelli.

Questo è il punto centrale da cui si sviluppano tutti gli intrecci tra i vari personaggi : il simpatico Peppino, sacrestano afflitto da balbuzie,Santulillo, il pazzo che più pazzo non si può, Agostino Cassaforte, abile venditore ambulante, Filuccio Coperchio eterno fidanzato sessantenne di Caterina, Nicola Travaglia, vedovo, altro play boy non certo di primo pelo, Concetta, classica vicina di casa pettegola, l’ispettore Mandolino, impegnato a sedare le scorribande di Fabio, o’ giuvinotto,  afflitto dalla sindrome del Dottor Jekill e Mister Hyde.