A ciascuno il suo

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E IL NONNO DOVE LO METTO

A CIASCUNO IL SUO

COMMEDIA BRILLANTE IN TRE ATTI

di

ALFREDO GIUNTI

( TUTTI I DIRITTI RISERVATI)

PERSONAGGI

AMILCARE  LANDINI                             capo famiglia Cassaintegrato

ERSILIA GIUSTI nei LANDINI                moglie d’AMILCARE

DANTE                                                       figlio  d’AMILCARE

BEATRICE                                                 figlia d’AMILCARE

VIRGILIO LANDINI                                  padre d’AMILCARE pensionato

FELICE BELLAVITA                                fidanzato di BEATRICE

GIOCONDO BELLAVITA                         padre di FELICE

SERENA RESTI nei BELLAVITA            madre di FELICE

FANNY BALDI vedova BELLACCI         proprietaria dell’attico

PAOLO AMOROSO                                   antennista TV.

CARLA LANDINI nei MARONI               figlia di VIRGILIO

CORRADO MARONI                                 marito di Carla

ROSA BUONCOMPAGNI                         operatrice  circolo “ Vivere Insieme“

MARIA RESTI                                            vicina di casa

AMERIGO STIATTI                                   avvocato

ANTONIO TALENTI                                 portiere del condominio

ATTO PRIMO

La scena si svolge all’interno di un salotto arredato con una tavola, alcune sedie, un divano, una finestra, una vetrina, una vecchia televisione un piccolo tavolo con sopra un telefono, alcuni quadri appesi alle pareti raffiguranti paesaggi e persone, in un angolo della stanza un manichino con indosso un vestito da donna lungo, ancora da terminare. Esistono due porte, una è esterna, l’altra è quella che collega la stanza con il resto dell’appartamento, la data è quella attuale.

Un uomo di età apparente 50- 55  anni, Amilcare, sta parlando al telefono ad alta voce..

Amilcare                          - no, no, contessa, lei pretende troppo, non ci siamo con questo prezzo, l’ultima volta ha voluto 1500 euro, la volta avanti erano 1000 euro, e ora ne vuole 2000. Mi dispiace, ma non  se ne fa nulla. Ma lo so anch’io, che lei è una contessa, e che mi da garanzie di serietà, ma in fin dei conti è sempre il solito buco, e credo che con il passare degli anni, non è certo migliorato. Certo che sono un vecchio cliente, e sempre venuto da lei, ma ora a queste condizioni proprio non posso. No, no, non è perché mi mancano i soldi! Proprio non c’ho codesta cifra. Ora ne parlo con mia moglie, e poi  ci si risente, la saluto signora contessa.( Riaggancia il telefono, e a voce alta) ma che siamo pazzi, 2000 € per quel buco in mezzo a quella boscaglia

Si apre la porta esterna, e entra una donna con una borsa di plastica, dalla quale fuoriescono foglie di verdura. La donna di apparente età fra i 50 – 55 anni, é vestita in maniera ordinaria. Appena entrata, chiude la porta alle spalle, posa la borsa sul tavolo al centro della stanza, e si siede. E’ Ersilia moglie d’Amilcare.

Ersilia                              - oh Amilcare, io e te lo dico, a fare la spesa, non ci vado più!

Amilcare                          - e vorrà dire che si manda la donna di servizio, oh Ersilia, ma i che ti passa per il capo?

Ersilia                              - no, è che con questa faccenda dell’euro, appena t’avvicini a un banco, come minimo, dovresti essere scortata dalla guardia di Finanza, e dai Carabinieri…

Amilcare                          - di già che tu ci sei, tu potresti richiedere anche l’esercito, ma, fammi capire, di che banco tu parli, che é quello dei pegni?

Ersilia                              - no, non è quello dei pegni, ma fra un pochino vedrai se vuoi mangiare, prima di fare la spesa, ci devi passare. Guarda, sembra che ti piglino in giro, tutti gl’hanno il solito ritornello, venga signora, che  oggi la merce non costa nulla, solo un euro, due euro, tre euro, quattro euro al chilo, oh da come te la propongano, sembra che ti facciano un regalo!

Amilcare                          - ma cosa ti devono dire, secondo te, se ora c’è l’euro, per forza i prezzi li fanno con questa moneta, ma tanto mica é cambiato nulla!

Ersilia                              - come non è cambiato nulla? Prima un chilo di pomodori, lo pagavo 500 lire, ora, sembra che quando ti chiedono 2 euro al chilo, che ti facciano un regalo.

 Amilcare                         - ma te, mica per caso invece d’andare dall’ortolano, tu vai da un gioielliere? . ..

Ersilia                              - vedi se si mangiasse gioielli, invece dell’ insalata, delle mele, e dell’altra frutta e verdura! io dico che si spenderebbe di molto di meno. . .

Amilcare                          - e allora che cosa si deve fare? si cerca di risparmiare, ma, oh, qualcosa bisogna mangiare. Oramai la cosa è risaputa, che ognuno aumenta i prezzi come gli pare. Ma il peggio, è che gli stipendi, e le pensioni, sono rimaste alle vecchie  lire!..

Ersilia                              - siamo messi male Amilcare, te pensa che sono andata al macello, e. 

Amilcare                          - come, tu sei andata al macello? Ma perché che è festa, o il compleanno di qualcuno?. 

 

Ersilia                              - no, non è ne festa, e ne il compleanno di nessuno, ma un pezzetto di carne ai ragazzi,  gli va dato, perché devono crescere.

Amilcare                          - perché? che ti sembrano piccini quei due brindelloni, comunque t’hai fatto bene.

 

Ersilia                              - insomma sono andata alla macelleria dalla sora Alvara, mentre mi serviva, come il suo solito, mi raccontava che appena torna a casa, il su Jemesse, le serve il “ te “ in guanti bianchi con i pasticcini. …

Amilcare                          - oh chi sarebbe codesto “ Jemesse “ ?

Ersilia                              - io dico che te sei l’unico in tutta Firenze, a non sapere che Jemesse, è il suo maggiordomo Inglese, e appena incomincia a servirti, la sora Alvara, ti racconta di questo personaggio così distinto e signorile.

Amilcare                          - e allora, a noi, che cosa ce ne frega, se lei ha il maggiordomo inglese. 

Ersilia                              - e se ce ne frega! altro che! Con tutte quelle chiacchiere, i clienti li rincoglionisce, e non  fanno caso a che ciccia ti rivoga. Ma io la tenevo d’occhio, e appena la fatto il verso di chiudere il fagotto, le ho detto- codesti trimbelli, la li dia al suo maggiordomo, sora Alvara.

Amilcare                          - a non conoscere la sora Alvara, sembrerebbe cosa da nulla, avere avuto il coraggio di dirle una cosa cosi? ma lei, i che la fatto?

 Ersilia                             - la mi se rivoltata che sembrava una iena, e la m’ha detto: che nella su macelleria di lusso ce solo carni di prima scelta, e che i morti di fame, le bene che vadano a fare la spesa alla coppe. .

Amilcare                          - accidenti, e te i che t’hai fatto?

 

Ersilia                              - nulla, ho preso l’uscio e sono venuta via. Vorrà dire che oggi ai ragazzi e gli fo l’uova al tegamino. Ma te piuttosto, che le hai telefonato alla contessa, a Marina di Grosseto, per fissare la casa?

Amilcare                          - vedi se invece di telefonarle, m’ero dato due martellate su i diti della mano, avevo goduto di più. Ma lo sai che quella sanguisuga vuole più 500 euro dell’anno passato.

Ersilia                              - (con la voce sopra le righe) come, come, l’avrebbe il coraggio di chiedere per 15 giorni 2000 euro. Per quel garage, che l’ha anche la faccia tosta di chiamarlo il mio “cottegge “ quei due buchi di stanze, e con un licite che non c’é nemmeno l’acqua per lavarsi, parlando per bene, dico il viso!

Amilcare                          - guarda, ha perfino detto, che ci fa quel prezzo, perché noi siamo vecchi clienti. Che il mercato degli affitti é rincarato di molto, e poi, siccome è aumentato tutto, e allora. .

Ersilia                              - ma, che non si vergogna, e chiama il “Cottegge ”quella capanna in muratura, nel mezzo all’orto, dove le zanzare da come sono grosse, le sbagli per cavallette.

Amilcare                          - oh guarda che io gl’ho detto che l’avrei richiamata per dare l’eventuale conferma

Ersilia                              - allora, ma lo sai cosa ti dico Amilcare    - e se noi  per questo anno, si rimanesse a casa, oh non  si sarebbe risolto tutti i nostri problemi?. 

Amilcare                          - é quello che ho pensato subito anch’io Ersilia. Così la sanguisuga rimane a bocca asciutta. Ma, c’è un  problemino.  .

 

Ersilia                              - magari ci fosse solo un problemino, noi se n’ha tanti che si potrebbero anche vendere. .

Amilcare                          - e lo so anch’io, ma c’è da dirlo a Beatrice,  perché questa volta, voleva portare anche il suo fidanzato al mare con noi!

Ersilia                              - e lo so anch’io, ma pagare quella cifra, Amilcare non è possibile. Vorrà dire che si parla con i ragazzi, e gli si dice che 2000 euro per 15 giorni in una capanna, ci sembrano troppi! .

Amilcare                          - proviamo a parlarne, ma non credo che sarà una cosa semplice convincere Beatrice, di rinunciare al mare.  .

Ersilia                              - e allora come tu diresti di fare?. Che ci sono questi soldi?

 

Amilcare                          - ma cosa vuoi che ci sia, io, é una vita che non vedo 2000 euro. .

Ersilia                              - ho capito, come sempre la parte dell’uomo, tocca farla a me! stai tranquillo che la notizia, che questo anno si sta tutti a casa, la do io! Vai non ti preoccupare .

Amilcare                          - tu lo sai come è fatta la tua figliola, le va fatto capire per bene, che noi, non è che non vogliamo, ma che non possiamo. .

 Ersilia                             - vorrà dire che a lei, per faglielo capire le scriviamo una lettera. Ma mi spieghi perché a Beatrice bisogna avere tutti questi riguardi.    

Amilcare                          - non volendo, ho ascoltato i propositi di svago che avrebbero fatto al mare lei e il suo fidanzato. Il programma, era così pieno, che per attuarlo tutto ci sarebbero volute giornate di 30 ore, e più di 60 giorni di villeggiatura. 

Ersilia                              - benino, ci mancava anche questa, certo detta fra noi Amilcare, si fa proprio la figura dei morti di fame con il suo ragazzo. .

Amilcare                          - stai tranquilla, vorrà dire che ci parlerò anch’io, e le spiego, casomai se ne fosse dimenticata, che io sono in cassa integrazione da quasi due anni. E per questo anno dovrà andare  alla piscina di Bellariva, c’è poco da fare.  .

Ersilia                              - ma siamo sicuri Amilcare, che sul nostro conto corrente in banca non ci sia rimasto più nulla?

 Amilcare                         - guarda che il nostro conto, non è più corrente, ma è diventato una pozza secca, e arsa.. Figurati che non trovo più nemmeno la scheda del bancomat

      

Ersilia                              - guarda che la scheda è nel primo cassetto del cassettone , se tu vuoi, vado a prenderla, così vai a provare, se tante volte ci fosse rimasto qualcosa. . …

Amilcare                          - stai sicura che non c‘e rimasto più nulla. Perché l’ultima volta che provai per vede se c’era rimasto qualcosa da prelevare, il bancomat non mi prese nemmeno in considerazione.

Ersilia                              -  ma avrai sbagliato a pigiare qualche tasto. .

Amilcare                          - ma che sbagliato!, figurati, e riprovai un paio di volte, ma non disse ne ai e ne vai, ebbi quasi paura, che uscisse il direttore e mi prendesse a schiaffi, per aver tentato di fare il furbo. …

      

Ersilia                              - nooo, Amilcare, per me t’hai sbagliato, te dovevi passare dalla banca, e sentire come mai il bancomat, non ti da più i soldi. .......

Amilcare                          -  ma che non hai capito? In banca noi, non abbiamo che debiti, quelli volendo li puoi prelevare!

Ersilia                              - allora al mare noi ci siamo di già, ma quello dei guai.

Amilcare                          - basta!, è deciso, al mare non si va più. Ora bisogna trovare il sistema di dirlo a Beatrice, e al suo fidanzato.  

Ersilia                              - ma non dici sempre che il capo famiglia sei te, e allora  Amilcare vedi un pochino che cosa fare. …

Amilcare                          - quei due s’erano fatti dei programmi, d’andare tutte le mattine a giocare al tennis, poi in  spiaggia fino alle 3, con desinare, riposino, e nel tardo pomeriggio, aperitivo su i corso, con cena a lume di candela, e ballo fino alle ore piccole. E ora i che gli racconto?

Ersilia                              - certo non si faceva mancare di nulla, la tua bambina, ma per caso, non sarà mica convinta d’essere la figliola d’Agnelli?

Amilcare                          - no, la verità è che lei è figliola di Pecorone, e in sostituzione al mare, le proponiamo, panino con la mortadella ai bordi della piscina di Bellariva, e per bere acqua del sindaco.

Dalla porta interna entra una ragazza di bell’aspetto, si stira, sbadiglia. indossa un pigiama, e va a sedersi sul divano.( Beatrice)

Beatrice                           - (si stira e sbadiglia di nuovo) buon giorno, ma si fa per dire.

Amilcare                          - buon giorno Beatrice, non è che t’abbiamo svegliata noi con i nostri discorsi?

 

 Beatrice                          - no, no, ci mancherebbe, m’ha svegliato il pesce rosso che é di là in cucina. Ma dico una cosa, parlavate cosi forte, che vi sentivano anche da Rifredi. Quando non c’è il nonno con la televisione a tutto volume,  ci siete voi a fare il comizio.

Ersilia                              - t’hai ragione bellina, ma lo sai che il babbo è un poco duro d’orecchi, e allora bisogna vociare, altrimenti quello capisce fischi per fiaschi…

Amilcare                          - si, si, é vero! La nostra era una discussione un pochino animata, perché  ci sono dei problemi (poi guardando Ersilia che con la testa le fa segno di negazione)  ma ora è tutto a posto, non è nemmeno il caso di parlarne

Beatrice                           - (guardando nella direzione del manichino) oh mamma, ancora non l’hai finito il vestito? guarda che come minimo me ne occorrono due, non posso mica andare a ballare tutte le sere con il solito vestito?

Ersilia                              - t’hai ragione, non ho trovato il tempo di finirlo, ma non ti preoccupare, che quando si parte per il mare di vestiti ce n’è saranno anche troppi!

Dalla porta interna entra un uomo  70 – 75  anni, dal portamento eretto, e dal passo svelto. Indossa un vecchio pigiama, (è il nonno Virgilio.)

Ersilia                              - benino, si parla dei problemi, e l’arriva il numero uno . . .

Virgilio                            - buon giorno a tutti, abbiate pazienza, se sono ancora in pigiama, siccome ho sentito un certo vocio, mi sono alzato di corsa, ma per caso avete fatto riparare la televisione? 

Amilcare                          - oh che seguiti babbo, no, é sempre guasta. Però ho parlato con Paolo, il tecnico della T.V. e m’ha detto: che prima di venire, noi si. ..

Virgilio                            - ascolta Amilcare, se lui non può venire, cerchiamone un’altro, perché sono 10 giorni che la tv la non funziona. .

Amilcare                          - oh fammi finire di parlare. Paolo,dice che sicuramente dipende dalla nostra antenna, e m’ha suggerito di dargli un’occhiata da noi, casomai si fosse rotto un filo, oppure il vento l’avesse girata. .   

Virgilio                            - (va ad un cassetto del mobile e prende un cacciavite e un paio di pinze) allora, se le cose  stanno così, vado su in terrazza, e la riparo io!

Beatrice                           - oh nonno, lascia stare, non vedo perché tu lo debba fare te, con tutti i giovani che ci sono. . 

Virgilio                            - (si guarda intorno): ma qui, non c’è che vecchi, e i giovani dormono. 

Amilcare                          - oh babbo, che t’è preso la furia tutta insieme, che non puoi resistere un’altro pochino?

Ersilia  via Virgilio, intanto la faccia colazione, e poi la vedrà che qualcuno si trova!

Amilcare                          - io avrei pensato a Dante, quando si sveglia. Si manda lui a vedere cosa può essere successo all’antenna, visto e considerato che é anche un Geometra.

Virgilio                            - allora non ci va furia, bisogna aspettare che si svegli, perché l’ho visto tornare dal lavoro stamattina verso le 6 quando mi sono alzato per andare in bagno.

Ersilia                              - oh Virgilio, ma di che lavoro la parla, è ? guardi che il mio Dante è disoccupato, lui appena diplomato, l’ha fatto un sacco di domande di lavoro, ma se non sei raccomandato, non trovi nemmeno da tirare i sassi in Arno.

Virgilio                            -  allora mi sono sbagliato, e dire che avrei giurato che il ragazzo lavorasse, come guardia notturna,

Ersilia                              - non creda Virgilio, ma suo nipote, va in cerca di lavoro anche di notte…

Virgilio                            - ecco perché lo vedo sempre uscire dopo cena, e ritornare al mattino. .  

Amilcare                          - via babbo, non ti preoccupare, che per questa sera la T. V. funzionerà , e se non ci riesce di ripararla da noi, Paolo m’ha promesso che passa a dargli un’occhiata.

Beatrice                           - siamo alla fine del benestare, da stasera telegiornali a sfare, e film a tutte le ore della notte, a volume da discoteca!  arrivederci.         - (esce dalla porta interna)

Ersilia                              - anche lei Virgilio, non da un attimo di pace, e la radio, il giornale, la televisione, oh che non gli riesce di stare un momento tranquillo? mica tanto, ma 10 minuti fermo a occhi chiusi, non  ci vorrebbe mica tanto?. .

Virgilio                            - oh i che devo fare? La televisione  é guasta, alla radio, non ci sono che musiche da rincoglionimento. …

Ersilia                              - ma se tutti i giorni Dante gli porta il giornale! ma lo sa quante notizie. .

Virgilio                            - è vero, il giornale lo porta, ma appena entra in casa, diventa la lettura di tutti quelli che vanno al bagno, sembra che sia un lassativo, io dico che quel giornale, passa più tempo al bagno, del rotolo di carta igienica.   

Amilcare                          - via babbo, lasciamo correre, ci sono dei problemi più seri della televisione e del giornale

Ersilia                              - purtroppo Virgilio ora è un periodo che nel capo, e s’ha altre preoccupazioni

Amilcare                          - Vedi babbo, tanto per dirtene una, Io sono alla fine della cassa integrazione, e di un’altro lavoro non se ne parla. .  .

Virgilio                            - ma non dicevano che la fabbrica la riapriva alla fine di questo mese?.

 

Amilcare                          - e dicano tante cose, ma poi stringi, stringi, non cambia nulla. Le spese l’aumentano e i soldi diminuiscano, e in questa situazione è di molto difficile andare avanti. .

Suonano alla porta.

Virgilio                            - vai, è l’ora del castigo quotidiano, se per caso fosse Maria, e, chiedesse di me, ditele che ho cambiato casa (si alza e si appresta ad uscire dalla porta interna)

Ersilia                              - (con passo svelto apre la porta esterna) buon giorno Maria, venga, venga s’accomodi,( poi      indicando Virgilio in piedi nel mezzo della stanza) oh Virgilio, ma che non m’ha sentito, che s’è precipitato per aprire l’uscio, che c’avrei pensato io. È, questo uomo era impaziente, non vedeva l’ora che lei l’arrivasse . 

Virgilio                            - si, è vero, sono impaziente, ma d’andare via. .

Maria                               - (una donna dall’età 60 – 65 anni, non bella,) mica disturbo vero? Non vorrei essere arrivata nel mezzo di una discussione di famiglia.

Amilcare                          - ma che disturbare, e poi, si figuri se noi sa dei segreti per lei.

Maria                               - Sa purtroppo (solleva entrambi le mani) anche non volendo, le pareti sono sottili e, senza volere a volte si sentono i discorsi, (ripete il gesto delle mani) ma io non ci faccio caso, no, no.

Virgilio                            - ma che date retta a lei? Figuratevi che questa qui, in casa sua, la viaggia con lo stetoscopio ai collo come i dottori al pronto soccorso.

Maria                               - oh, per avere e ce l’ho davvero lo stetoscopio, quando lavoravo in farmacia, il dottore lo voleva buttare via, perché era vecchio. Allora lo presi io, ma ora, non so nemmeno dove sia .  

Ersilia                              - ma non le dia ascolto Maria, la colpa è nostra, il fatto e che noi, non siamo capaci di parlare come persone normali, poi lei, é come se fosse una di famiglia

Virgilio oh date retta, é mezzora che state ripetendo a Maria, che lei é di famiglia, ma per caso mica avrete intenzione d’adottarla?

Amilcare                          - lei signora Maria, lo sa come è fatto il mio babbo, le piace dare noia alle donne. Mi faccia la cortesia di sedersi qui vicino al vecchio brontolone, per fargli un poco di compagnia. Perché io e mia moglie, si deve uscire per una commissione.(e guarda Ersilia) ma che non te lo rammenti? E? c’è d’andare da, ma come? Non ti ricordi di nulla?.

Ersilia                              - certo! hai ragione, stamani non so dove ho il capo si, si, ora mi ricordo via su, su, andiamo che s’è fatto tardi (e mentre dice questo, non vista, fa gesti al marito come dire, ma dove andiamo i due escono salutando Maria e Virgilio)

Virgilio                            - l’ho sempre detto attori si nasce e quei due sono la dimostrazione...

Maria                               - (si fa vicino a Virgilio, come se volesse abbracciarlo, ma lui si tira indietro) allora, dopo tanto tempo ti sei deciso a fare questo famoso primo passo.

Virgilio                            - ascolta, io veramente più che un passo, ho cercato di darmi a gambe levate,

Maria                               -  Ma lo sai che anche la tua povera moglie prima di morire mi disse     - Maria pensaci te al mio Virgilio “ (tenta nuovamente di abbracciare Virgilio) ora che siamo soli, finalmente “ Virgi “ approfittiamone.

Virgilio                            - ferma con le mani sai, e poi per il discorso che dopo la morte della mi povera moglie, te avresti dovuto prendere il suo posto, per me, questo, mi sa di vendetta postuma.

Maria                               - ma via Virgi, non ti sei reso conto, che l’appuntamento del tuo figliolo è un espediente perché noi si rimanesse soli! .

Virgilio                            - ma perché noi si deve rimanere soli? Guarda che io non voglio ripigliare donna, e bisogna che ti convinca che non mi sento di fare questo passo. .…

Maria                               - Guarda, che a me non m’importa, che se per chiede la mi mano tu ti metta in ginocchioni. Mi basta che mi faccia la dichiarazione anche in piedi, e sono contenta lo stesso…

Virgilio                            - i che tu vuoi che faccia? E per giunta che mi metta anche in ginocchioni, oh dai retta Maria, te t’ai visto troppe volte “ Biutifulle“. .

Maria                               - io sono sincera, ci terrei, dopo tutti questi anni, quel momento magico lo vorrei vivere, almeno una volta!

Virgilio                            - Ma te lo sai che se mi metto in ginocchioni, ammesso che riesca a rialzarmi da solo, tu sentiresti uno scricchiolio delle giunture, che un ortopedico, c’andrebbe a nozze, altro che dichiarazione! Qui si rischia il ricovero in traumatologia!  

Maria                               - ho capito, te sei romantico come il rumore di uno sciacquone nel  water…

Virgilio                            - oh i che ti devo dire? E sono cose che si potevano fare da giovani, ma ora credo che non vadano più di moda, nemmeno fra i giovani...  

 Maria                              - via Virgi, non fare tanto il sostenuto, non si tratta mica di fare tanti discorsi difficili, bastano solo due parole dette con il cuore. D’altronde, io, sono sempre una ragazza, anche se ho qualche annetto (si tocca i fianchi e il petto, rimirandosi) ma ben portati, che ne dici?

Virgilio                            - (scuote la testa) siamo sinceri Maria, a te bene non ti riesce nemmeno di portare la borsa della spesa, figuriamoci gl’anni!

Maria                               - non è vero! tutti si meravigliano della mia età, e dicono che ne dimostro di molto di meno, come minimo dieci anni. .E poi devi sapere che sono arrivata a questa età, (gira la testa dall’altra parte) non ho mai visto un uomo nudo, insomma, sono come si dice, come m’ha fatto la mamma. …

Virgilio                            - oh Maria, come? t’avresti aspettato tutto questo tempo, per vedere proprio me, come il tuo primo uomo ignudo? ma non t’è capitato nulla di meglio? 

Maria                               - guarda che la colpa non è tutta mia, io da tanto tempo aspettavo questo momento. Solo che te non eri convinto. ..

Virgilio                            - guarda che nemmeno ora sono convinto. Sono troppo vecchio, forse da giovane,  t’avrei potuto far vede come deve essere un vero maschio, ma ora duro fatica a trovarlo quando vado al bagno, e te, vorresti, (scuote la testa) ma figurati.  

.

Maria: ho Virgilio, questo lo sapevo anch’io, non crederai mica che non sappia che a codesta età resta difficile fare certe cose, ma un matrimonio, è fatto di ben altro

Virgilio                            - intanto di codesta difficoltà che tu dici te, io non ne soffro, e te, pur di non farti scappare un probabile matrimonio, ti accontenteresti anche di sposare uno spaventapasseri!

 

Maria                               - ma perché lo vuoi negare, sono sicura che anche te saresti contento se noi ci si sposasse. .

Virgilio                            - allora non vuoi capire. Io ho una certa età, ho le mie abitudini, i miei vizi, la mia prostata, e legarmi a una donna, non so come potrei fare.  .

Maria                               - ma che discorsi, lo so che non siamo più dei ragazzi. Guarda che se avessi pensato al matrimonio anche per fare, insomma t’hai capito cosa? con te, avrei sbagliato uomo.

.

Virgilio                            - oh bellina, ascoltami bene, non crederai mica d’essere la Ferilli, guarda che l’appetito viene anche secondo di quello che ce sulla tavola  apparecchiata, e te, credimi, tu levi la fame prima d’incominciare.

Maria                               - e invece te, tu ti credi Raul Bova, ma che ti sei mai guardato allo specchio?

Virgilio                            - è tanto che mi guardo, e sono sincero, non mi garbo per nulla. Ma per quei famosi rapporti intimi fra moglie e marito, si dice sempre prima del matrimonio, che é una cosa secondaria, e poi si scopre che se in una coppia non si “ lalla, perché non c’è i lilli “ e va tutto a carte quarantotto.

Maria: ’hai ragione, noi non siamo ne la Ferilli, e ne Raul Bova, ma devi sapere una cosa Virgi, quando sono andata in pensione, le mi colleghe di farmacia, m’hanno regalato per scherzo delle pasticche, che secondo loro erano miracolose

Virgilio                            - i che t’hanno regalato, le pasticche contro la stanchezza,  che quando non carburi più, basta pigliarne una, che ti sentiresti di ribaltare il mondo.

Maria                               - bravo Virgi, hai  proprio dato la descrizione giusta della medicina, ma non è per curare  la stanchezza, no, per quella che intendi te, ma per la mancanza di un certo appetito, che tu dicevi!

Virgilio                            - guarda che io non soffro d’inappetenza, ma non ho capito di che cosa stai parlando?

Maria                               - te hai capito tutto, ma seguiti a fare finta di non sapere. Io dico, che di quelle pasticche che m’hanno  regalato, ne basta una, e un uomo, anche di 100 anni e ritorna per un certo tempo come quando ne aveva 20 degl’anni.

Virgilio                            - tu dici? Ma fammi capire, uno e ringiovanisce, in che senso? Che per caso  gli  viene più fiato e così e può lavorare di più. .

Maria                               -  (la voce è spazientita) ma che seguiti a fare il finto tonto, mi vorresti far credere che non hai capito in che cosa si ringiovanisce? Io ti dico quello che le mie amiche sposate, m’hanno raccontato!

Virgilio                            - eppure tu lo sai, che io sono ritardato, che alla prima non capisco mai,  spiegati meglio Mery!

Maria                               - allora faccio finta che fino a questo momento, noi si sia parlato di un tipo di croccante morbido. Loro, le mie amiche, dicevano che quel croccante, da tenero, diventa duro, e se tutto quello che mi raccontavano, era vero, per via di quelle pasticche. Da ultimo, anche troppa grazia …

Virgilio                            - ma va via, non ci posso credere. Sicché basterebbe pigliare una pasticca, e la caldaia entra in pressione, e lo stantuffo rincomincia a stantuffare. E sarà anche vero, ma deve essere roba rara, e cara?. . 

Maria                               - oh, ma allora tu lo fai apposta, se ti dico che le mi amiche, l’hanno collaudate con i rispettivi mariti, e qualcuna anche extra, oh che seguiti a fare il tonto, è tutto vero!. .

Virgilio                            - allora la cosa é sicura, si può stare tranquilli, è tutto sotto controllo?

Maria                               - del risultato delle pasticche, ne sono più che sicura, ma nel tuo caso, oh dei dubbi che  facciano effetto. Penso, e sono convinta, non ci sia più nulla da fare, c’è il rischio che sia tutto morto.

 

Virgilio                            - ma te fammele provare, e poi tu vedrai che non ci sono morti. Portami la scatola, e così si vede come funzionano. Dai Maria, vai a prenderle, che facciamo subito il collaudo.

Maria                               - oh bellino, i che tu vorresti fare? con me non le provi, se prima non ci si sposa,. Ma sentilo,che cosa l’aveva studiato, ma ditemi voi, dopo tutto questo tempo, che aspetto il momento magico, lui lo vorrebbe fare di contrabbando, o, o, …

Virgilio                            - guarda che io non compro a scatola chiusa! E se poi non fosse vero? E se quelle pasticche  servissero solo per curare la diarrea o il male di denti,  che si fa?

Maria                               - allora tu mi metti alle strette, se proprio le vuoi provare prima del matrimonio, vorrà dire che io sono disposta anche, (a questo punto Virgilio tenta d’abbracciare Maria che lo respinge) oh, stai fermo, e ti dicevo, che ti porto le pasticche, e sei libero di provarle, ma non con me prima dell’altare, convinciti, non ce nulla da fare, hai capito?

  

Dalla porta esterna entrano Amilcare e Ersilia.

Amilcare                          - allora babbo?

Virgilio                            - allora i che? Che vuoi sapere se la congiura è andata a buon fine?. 

Amilcare                          - ma di che congiura tu parli, io t’ho domandato come va, ma ti potevo anche dire buon giorno babbo!

 Virgilio                           - allora ti voglio ragguagliare lo stesso dal momento che dici che non vuoi sapere nulla. Tutto dipende se la miccia fa entrare la caldaia in pressione, e lo stantuffo ricomincia a stantuffare, e in questo caso si potrebbe anche fare.

Amilcare                          -  Ma che hai avuto un attacco di grullaia? che centra la miccia, la caldaia, lo stantuffo, io, e t’ho domandato coma va, e basta!. 

Ersilia                              - davvero Virgilio, non mi faccia preoccupare con codesti discorsi, ma che si sente bene? Perché la vedo di molto agitato e con un viso rosso,. .

Maria                               -  ma no! E sta bene il vostro Virgilio, non vi preoccupate, anzi, ci siamo chiariti. Se la prova esterna della caldaia va bene, ci potrebbe scappare anche un matrimonio.

Amilcare                          - oh mammina, anche questa è partita di cervello. Io dico che si sono contagiati a vicenda  della grullite. Ma mi fate capire i che centra la caldaia con il matrimonio.

Virgilio                            -  e centra, e centra, eccome. Se devo pigliare codesta donna     - (accenna a Maria) per poi fare da fratello e sorella, io non piglio nessuno. A meno che, con una miccia non si rimetta in funzione la vecchia caldaia di Virgilio. Che v’è chiaro?

Ersilia                              - oh Virgilio, ma cosa mi dice?, spero proprio d’avere capito male. Quando parla della caldaia,  lei si riferisce a quello che sarebbe in grado di fare con una donna, e se poi non fosse possibile, allora non si sposerebbe?

Virgilio                            - brava, tu l’hai detto! io sono nato figlio unico, e ora a settanta anni, ritrovarmi con una sorella, ma che ti sembrerebbe il caso Ersilia?.

Si apre la porta interna, e sbadigliando entra un giovane di bella presenza, indossa un pigiama con pantaloni corti. È Dante

Dante                               - buon giorno a tutti, (il tono della voce è sostenuto) io l’ho sempre detto, in questa casa, è impossibile svegliarsi perché uno non ha più sonno, ma  in una maniera oh nell’altra, ci sono sempre delle discussioni, ma i che dico, dei comizi!

Amilcare                          - Oh Dante, noi siamo una famiglia che non ci riesce di parlare piano, ma poi, guarda che non è mica tanto presto, a momenti é mezzogiorno!

Dante                               - perché i che ce i desinare pronto?

Virgilio                            - no Dante, questa stanza, é piena di gente che non vuole capire, allora si vocia tutti, credendo che chi vocia più forte ha ragione!

Dante                               - nonno, ci scommetto che tanto per cambiare, la discussione tu l’hai rizzata per il menù del desinare, t’avresti voluto pappardelle nel coniglio e bistecca, invece come succede spesso, minestrina nel dado e fetta di mortadella, e vai!

Maria                               - oh Dante, non t’arrabbiare, anch’io ho fatto la mi parte di confusione, ma ora tolgo il disturbo, (poi rivolta a Virgilio) noi ci si vede dopo, arrivederci a tutti (esce)

Virgilio                            - però non volendo Dante, tu mai letto nel pensiero. E’ vero, spesso si parla del mangiare, e ogni tanto, dentiera permettendo, un pezzetto di bistecca lo sgranerei volentieri, ma questa volta si parlava d’altro.  .

Ersilia                              - ma lo sa Virgilio che a sentirla parlare così, e sembra per davvero  che a lei gli si dia solo minestra nel dado, e mortadella.

Amilcare                          - (indicando la parete che confina con l’appartamento di Maria) ma per chi ci sente e sembra vero! È babbo!       - (alza il tono della voce) Ma se ieri a desinare t’hai lasciato nel piatto un pezzo di bistecca

 Ersilia                             - D’altronde, la lo dice anche lei che tante cose non riesce a mangiarle, per colpa dei denti! 

Virgilio                            - ma che siete sicuri che io ieri ho lasciato un pezzo di bistecca nel piatto? boo! Eppure da quando ho rifatto la dentiera nuova, alla prova é risultata micidiale, quasi come un tritatutto. …

Amilcare                          - (alzando i tono della voce) si babbo, tu l’hai lasciata nel piatto e, t’hai anche detto, che tutta questa carne ti sarebbe venuta a noia.

.

 Virgilio                           - non è possibile, con quello che me costata, alla sera quando me la levo, la chiudo in cassaforte. (rivolto verso Ersilia) Te non ti preoccupare dei miei denti, prova a buttarmi nel piatto una bistecca, e poi. …

Amilcare                          - via babbo, diamoci un taglio, che l’argomento di quello che tu mangeresti più volentieri, ce lo reciti tutte le volte che siamo a tavola.

Virgilio                            - ma se a tavola, non si parla del mangiare, i che si deve dire è?

Amilcare                          - mai! e dico mai! tu dicessi una sola volta, che ti va bene quello che è nel piatto.  . ..

Dante                               - oh nonno, appena trovo un lavoro, si va a cena da  “ Calandrino “ e ti faccio portare una fiorentina, che per metterla sulla tavola, e ci vuole un facchino dei mercati generali.

Virgilio                            - allora e bisogna che smetta di mangiare minestrine con le tempestine, per risparmi la dentiera per quel giorno.

Dante                               - guarda che se mi va in porto un certo affare.  .

Virgilio                            - va bene. Ma ora che me lo faresti un favore, ci sarebbe d’andare su nella terrazza, per vedere che cosa è successo all’antenna della T V. perché sembra che il guasto e sia proprio li..

Ersilia                              -  ma non sarà mica pericoloso è? Non vorrei che si sporgesse troppo, e magari e cascasse giù dalla terrazza . .

Amilcare                          - oh Ersilia, ma dove vuoi che cada, se l’antenna é bloccata nella ringhiera che divide la terrazza condominiale da quella dell’attico della vedova Bellacci, che pericolo vuoi che ci sia? 

Dante                               - allora spiegatemi di preciso che cosa ci sarebbe da fare! Ma che sia una cosa svelta, perché ho furia.

Amilcare                          - c’é da vedere quello che é successo all’antenna della TV, perché il guasto potrebbe dipendere, oh, da un filo rotto, oppure perché s’è spostata, e non prende il segnale.

Ersilia                              - oh Dante, mi raccomando stai attento. 

Virgilio                            - (con voce in falsetto) mi raccomando Dante, per andare su nella terrazza, mettiti la maglia di lana, e prendi l’ascensore, non vorrei che tu ruzzolassi giù per le scale. .

Dante                               - ma cosa vuoi che mi succeda mamma? Te nonno accendi la tv, e io quando sono  arrivato all’antenna, ti chiamo con il telefonino, e si vede come funziona, va bene? (al termine di queste parole Dante prende un telefonino un cacciavite, e un paio di pinze e apre la porta esterna, e si trova d’avanti Maria che stava per bussare)

Maria                               - (si rivolge e Dante) oh Dante, abbi pazienza, ero venuta per dare questa roba al tuo nonno, (le porge una  piccola scatola, poi rivolgendosi ai presenti) scusate i disturbo (esce chiudendosi la porta alle spalle)

Dante                               - (con la scatola in mano si avvicina a Virgilio porgendogli la scatola) tieni nonno,ma  che sono medicine?

Virgilio                            - (prende la scatola e l’appoggia sul tavolo) si, sono contro i disturbi al basso ventre, Maria, dice che fanno bene. …

Dante                               - allora non sono il solo, perché stanotte ho avuto  qualche strizzone, ma se  fanno bene, ne prendo una anch’io. (apre la scatola, prende una pasticca e la inghiotte) ovvia, vediamo di sistemare la tv.( si avvia verso la porta)

Ersilia                              - (gridando dietro a Dante)  oh Dante, mi raccomando stai attento. 

Virgilio                            - t’hai fatto di molto bene a dirgli di stare attento, perché per lui quelli sono attrezzi pericolosi, e si potrebbe anche fare male. Via, accendiamo questa televisione e vediamo i che succede.

Virgilio accende la televisione e si porta in prossimità del telefono, che è poco distante dalla TV. e dopo poco suona.

Virgilio                            - pronto, che sei Dante? Allora che cosa è successo a l’antenna? No, no, fai con calma che non ho fretta. I che tu dici? che c’è una donna nell’altra terrazza ? e non sai chi sia? vedrai che é sicuramente la vedova Bellacci.(alzando la voce) pronto, pronto, oh Dante, ma mi dici con chi tu parli? Ah, con quella donna? E i che la vuole?

Ersilia                              - (con voce apprensiva) oh Virgilio, ma i che succede? Via non mi faccia stare in pensiero?

 Virgilio                           - (tace per alcuni secondi) come? ti sta chiedendo chi sei, figuriamoci, crede che tu sia il tecnico della tv.( tace per alcuni secondi) . Che cosa vuole? che tu gli guardi anche la su televisione, e che tu ci vada subito, pronto, pronto, oh Dante    - (guardando Ersilia e Amilcare) qui non si sente più nulla, quello per me ha riattaccato

                                 

Ersilia                              - (con voce allarmata) : lo dicevo io, gl’è successo qualcosa! E ho un presentimento che non mi lascia tranquilla. Io ora vado su in terrazza, tanto lo sapevo, il mio figliolo, non è capace di lavorare con le mani, lui le cose le fa con il cervello....

Virgilio                            - oh da quando in qua, lavora con il cervello, forse quando fa le parole incrociate, ma neanche li, perché le più difficili le finisco sempre io... .

Amilcare                          - oh Ersilia, ma i che voi che gli sia successo, e si sarà  messo a chiacchierare  con la vedova Bellacci. Figuriamoci quella la parlerebbe con il buio, e se poi la si trova una persona all’uscio di casa!

Ersilia                              - voi dite quello che vi pare, ma io ora vado su in terrazza per vedere che cosa gl’é successo  (si alza e si porta vicino alla porta)

Virgilio                            - (ancora con il telefono all’orecchio) qui tutto tace , mi sa che i nostro tecnico, sta facendo un’altra riparazione.(aggancia il telefono, dopo alcuni secondi suona di nuovo) pronto, pronto, ma chi è? Bo? qui si sente delle voce in lontananza che una mi sembra quella di Dante

Ersilia                              - io me lo sentivo, lui è caduto dalla terrazza. .

Virgilio                            -  si, si, si sente la voce di Dante,  e quella di una donna, si, si, è proprio Dante, ma, ma, i che dice? (con una mano copre il microfono, e ripete quello che sente) stai ferma, ferma, si, si, no, no, che bello, oh, oh, bene, no signora, così no! Ma si, ma si, stai tranquilla che dopo non scappo. Oh porca di una miseriaccia ho premuto il pulsante della richiamata, voi vedere che i nonno l’ha seguito in diretta il tutto?  (Virgilio alzando la voce) chi io, no davvero, qui non s’è sentito proprio nulla!

Ersilia                              - (s’avvicina a Virgilio) oh Virgilio, non mi faccia stare in pensiero, non si sarà mica fatto male il mio bambino?, via mi dica qualcosa?

 

 Virgilio                           -  per quello che ho potuto sentire, mi vorrei essere fatto male io, come lui!..

Amilcare                          - ma nulla, cosa vuoi che gli sia successo, si vede che ha trovato delle difficoltà, e non riuscito a sistemare la TV.

Virgilio                            - io non mi vorrei sbagliare, ma Dante qualcosa ha sistemano, non l’antenna, ma la vedova di sicuro!

Ersilia                              - (trascorrono alcuni minuti nel silenzio più assoluto, cammina in su, e in giù per la stanza) ora io vado su, a vedere quello che è successo(apre la porta esterna, e entra Dante, ha tutti i capelli arruffati, il viso, il collo, cosparsi di macchie rosse, la parte superiore del pigiama è tutta aperta, e priva di bottoni, con una mano si regge i calzoni del pigiama. Vede Dante in quelle condizioni, si mette le mani nei capelli, e corre verso di lui gridando) Dante, Dante che cosa t’è successo? Lo sapevo, sei caduto dalla ringhiera? Ma guarda quante sbucciature, sei pieno di lividi, povero il mio bambino!

Dante                               - (con una mano cerca di allontanare la madre) : non è successo nulla! Stai tranquilla mamma,

Amilcare                          - su, su stai tranquilla Ersilia, lo vedi, non s’è fatto nulla, s’è macchiato con la vernice del palo. altro che sbucciature!

Virgilio                            - ( alzando la voce e prendendo per un braccio Ersilia che era accorsa verso Dante) ma che caduto dalla ringhiera, lui - (indicando Dante) al massimo sarà cascato, ma da un letto! Stai sicura che non s’é fatto male, ma del bene!

Dante                               - (la voce è spazientita) ma che seguitate, se vi dico che non é successo nulla   - (cerca di sistemarsi il pigiama) ma quanto la fate lunga è tutto a posto!

Ersilia                              - (con voce apprensiva, e dirigendosi verso la porta interna) ora prendo l’alcole e il cotone, perché bisogna disinfettare tutte le ferite - (esce dalla scena)

Amilcare                          - fermi tutti, qui bisogna capire quello che è successo? perché per un’antenna, non ci si può ridurre così. E sembra un superstite di Tsunami. .  .

Virgilio                            - (rivolto verso Amilcare) che t’eri un poco ritardato, lo sapevo, ma che ancora non avessi capito quello che gl’è successo al tuo figliolo, mi preoccupi!

Amilcare                          - io vorrei sapere come t’hai fatto a ridurti così. Sembra che t’abbia fatto la lotta con una tigre

Dante                               - (con voce sognante) peggio! no meglio, che donna, che donna. .

Virgilio                            - menomale, che tu dici che era una donna, di questi tempi, non vorrei che  fosse stato un maschietto.

Amilcare                          - allora il ragazzo s’è imbattuto in una femmina focosa, che gl’ha mostrato come può essere una vedova con ancora sangue nelle vene, che dico bene Dante?.

Dante                               - (con voce contrita guardando il padre e il nonno) io, io non so quello che m’è capitato. L’impulso di saltarle addosso, l’ho avuto quando m’ha portato per forza a casa sua, in camera da letto, perché diceva che dal primo canale, lei non sentiva più nulla. .

Amilcare                          - come, come, i che t’avresti fatto. T’eri andato in casa della vedova per sistemarle il primo canale, ma, perché non le hai detto, che non sei un tecnico, e non t’intendi nulla di canali?

Virgilio                            - oh Amilcare, ma che sei sicuro che Dante non s’intenda di canali

Dante                               - ora secondo te, vuoi che non le abbia detto che non ero competente? ma lei la sembrava che non mi sentisse, e poi vi dico la verità anch’io volevo andare a casa sua. 

Virgilio                            - certo se l’è stata lei a invitarti a casa sua e. .

Dante                               - più che invitarmi, mi c’ha sospinto, e quando siamo entrai in camera, lei per farmi passare, s’è seduta sul letto, e la vestaglia s’é aperta, allora, allora, ho visto rosso, e mi sono buttato

Amilcare                          - in dove ti sei buttato?, non avrai mica tentato il suicidio?. .

 

Virgilio                            - (rivolto verso Amilcare) ma dove vuoi che si sia buttato? ma non capisci proprio nulla. Comunque Dante, la faccenda a questo punto si complica.

 

Ersilia                              - (che era rientrata nella stanza, sta osservando Dante da vicino) ma, ma, codeste, non sono mica sbucciature? ma sono tracce di rossetto!     - (poi s’avvicina, e con una mano le apre la parte superiore del pigiama) oh, ma tu l’hai su tutto il corpo. Ma quella donna è peggio di una “ Mantella rigogliosa “. .

Virgilio                            - io un’animale così in terrazza non credo che ci sia! ..

Amilcare                          - oh Ersilia, ma che animale è codesta Mantella rigogliosa, non è che per  caso tu vorrai dire una “ Mantide Religiosa “ allora se è così, é andata bene che sia tornato a casa.

Ersilia                              - (con voce risentita) : non fare tanto il Piero Angela, e t’hai capito di che animale volevo dire.

Amilcare                          - Ma ditemi voi, si manda un ragazzo a guardare un’antenna, e invece, trova una donna che lo violenta.

 Virgilio                           - ma che siete proprio sicuri che sia stata lei, oppure il nostro Dante che abbia preso l’iniziativa?  . .

Dante                               - oh, oh, piano con tutti questi discorsi, che lei, che io, Guardate che non sono  mica un ragazzino di 15 anni, sono un uomo di 24 anni.

Ersilia                              - guarda Dante, dalla taglia dei vestiti, si vede che sei un uomo, ma da come  ti sei comportato nella terrazza, e ho dei dubbi

 

Dante                               - é vero, non capisco che  cosa mi sia successo, ma appena mi sono vestito, torno su dalla signora per chiarire i fatti, e la mia posizione.

Virgilio                            - e allora la televisione ? (guarda Dante) . .  .

Dante                               - oh nonno, ma non penserai mica che torni su per riparare la televisione, perché ho altre cose per il capo!

                          

Amilcare                          - allora a questo punto babbo, mi vedo costretto a andare su nella terrazza, e vedere se sono capace di ripararti la televisione. Altrimenti qui non si campa più!

Ersilia                              - (a queste parole si porta davanti a Amilcare con le mani sui fianchi) dov’è che vorresti andare bellino? Guarda che se ti provi a andare in terrazza, prima farai bene a chiamare  il 118. .

Amilcare                          - stai tranquilla Ersilia, io non mi faccio male in terrazza, sto di molto attento!

Ersilia                              - che non ti faccia male in terrazza, lo so anch’io, perché è qui che ti disfò dalle legnate, se fai tanto di muoverti, vecchio rincoglionito. …

 Amilcare                         - ma i che t’hai capito Ersilia, io lo facevo per il mi babbo, poverino.

Ersilia                              - state zitti e buoni, ora voglio telefonare a quella, a quella, insomma alla Bellacci, per dirgliene quattro.

Dante                               - mamma, lascia stare, queste sono cose che me le vedo da me! Ora vado a vestirmi, e, intendiamoci, che la cosa finisca qui, perché non è successo nulla! capito!

Virgilio                            - (voce malinconica) : é proprio vero, che non è  successo nulla, perché  la televisione, è sempre guasta.

Amilcare                          - (rivolto verso Virgilio) oh babbo, io con questa televisione, non so più che cosa fare?

Virgilio                            - Allora lo volete sapere come si fa, dato che sono l’unico, diciamo che non ho impegni matrimoniali, prendo l’attrezzi e vado a ripararmela da solo (poi parlando verso il pubblico) e speriamo che quella li,( indica in alto) mi sbagli per Dante.

Dante                               - voi fate come vi pare, l’importante che la signora Fanny rimanga fuori dalle vostre bischerate, chiaro! (Al termine di queste parole Dante esce.)

Amilcare                          - ma vi rendete conto che cosa ha detto quello li - (indicando la porta da dove è uscito Dante) che noi non si parli con la sua signora Fanny. Io dico che quella donna gli ha fatto un maleficio, non c’è altra spiegazione. …

Virgilio                            -  te sei convinto che Dante sia stato vittima di un maleficio. Povero  Coglione, si vede che non ti sei reso conto di quello che è successo. Ma quale maleficio, lui ha trovato ma un beneficio. …

 Suonano alla porta, i tre si guardano in faccia, e quasi simultaneamente dicono    - e ora chi sarà? poi Ersilia va ad aprire la porta, e si trova davanti una donna, età apparente 25 – 30 anni ben portati, veste una lunga vestaglia nera dalle maniche lunghe un boa bianco intorno al collo che le ricade sulla vestaglia fino ai piedi, viso bianco, capelli neri corvini, raccolti in parte in una crocchia, bocca carnosa piena di rossetto, si appoggia allo stipite della porta con un braccio alzato al disopra della testa, è la signora Fanny Baldi vedova Bellacci in atteggiamento alla Francesca Bertini  (famosa attrice del cinema muto)

Fanny                              - (con parole ben scandite senza nessuna inflessione dialettale) buon giorno, buona donna,vorrei parlare con la signora Landini. Perché avrei urgente necessità di avere un colloquio con ella!

Ersilia                              - (è rimasta ammutolita si è spostata lateralmente facendo in maniera che gli altri componenti della stanza vedano chi è alla porta, poi con voce balbettante) ma, ma, lei chi è?. .

Virgilio                            - (a alta voce) oh, codesta mi sembra d’averla vista al cinema, quando era muto. Chi é arrivata la Francesca Bertini, la regina dei film muto. Falla passare Ersilia,che ora si va in scena. .....

 

Fanny                              - (con voce stizzita guardando Ersilia) su, su, mi risponda che ho fretta. Comunque nel caso che lei non mi abbia riconosciuta, (con voce altisonante) io sono la signora Fanny Baldi vedova Bellacci, (poi indirizzando la mano verso Virgilio) e non questa Bertini, che io non conosco. Su, su, faccia presto, e mi chiami la sua signora.

Ersilia                              - (prende per un braccio Fanny e la fa entrare in casa, poi con energia chiude la porta, la voce è squillante) allora tu saresti te quella divoratrice di uomini. Ma non ti vergogni per quello che hai fatto al mio bambino, è ?

Virgilio                            - brava Ersilia, fattelo anche spiegare come se non s’avesse capito che cosa è  successo! dai retta a me, vai piano a dare la colpa, che non si sa mai dove la casca ....

Fanny                              - ma cosa state dicendo, di che cosa mi si accusa, sono io la vittima. Presto riceverete la visita del mio avvocato, perché intendo denunciare il signor Dante  Landini per stupro e. .

Ersilia                              - (con voce sopra le righe) i cheee, la vorrebbe, denunciare il mio figliolo perché  l’é stupido? La stia attenta a come parla sa!

Amilcare                          - oh signora, ma che l’è sicura che le cose stiano come le racconta lei? Perché lei, ci vorrebbe fa credere che  qualcuno abbia abusato di lei. …

                                       

Fanny                              - qui si mette indubbio la mia parola. 

Amilcare                          - e se invece e fosse al contrario?, cara la mi signora, e poi, che siamo sicuri che sia il mio figliolo, non potrebbe essere uno sconosciuto?

Virgilio                            - (rivolto verso il pubblico) e l’ha ragione il mio figliolo, potrebbe essere anche uno che l’aspettava il filobus  il 17 per Careggi, e passano tutti dalla terrazza. .

Fanny                              - lei lo sa meglio di me, che non è un qualcuno sconosciuto, ma un membro della sua famiglia, e non mi sarà difficile dimostrarlo, ne ho le prove.

Virgilio                            - si, é vero, sono d’accordo, era proprio un membro della famiglia, ma dica la verità, lei, da quando è rimasta vedova, membri cosi gagliardi, che le erano mai capitati?

Amilcare                          - oh babbo che seguiti, che ti sembra il momento di fare certe allusioni?. .

Ersilia                              - ora ho capito, allora, secondo lei il mio figliolo l’avrebbe sedotta?

Fanny                              - signora, e da quando ho messo piede in questa casa che le sto dicendo che.

Ersilia                              - ma come, se è tornato a casa che sembrava uno supersite di un terremoto,tutto strappato, pieno di rossetto su tutto il corpo, io non so fino a che punto è arrivata, perché mi sono fermata per pudore poco più sotto di bellico, ma i baci al rossetto  continuavano......

Virgilio                            - ma una volta, dicevano che per difendersi dalle aggressioni, le donne usavano uno spray orticante, da spruzzare sul viso. Ora sembra che ci sia il rossetto, ma che fa lo stesso effetto?

Fanny                              - ma una donna, se aggredita nella sua camera, avrà ben il diritto di difendersi con tutti i mezzi che si trova a disposizione . .

Ersilia                              - ma lei poteva anche chiudere la porta a chiave, e magari gridare aiuto, tanto per spaventarlo, mica riempirlo di baci al rossetto da per tutto . 

Virgilio                            - ma cosa dici Ersilia?  ma vuoi che non abbia chiuso la porta? Certo che l’ha fatto, ma per non farlo scappare. E poi, perché doveva chiedere aiuto, come puoi vedere, anche da sola ce l’ha fatta,  e di molto, ma di molto bene.

Fanny                              - qui si seguita a mettere in dubbio la mia parola, ma voi non sapete chi sono io, e chi era il mio defunto marito. …

Amilcare                          - oh i che la dice signora?, , eccome che lo conoscevo il suo povero marito, era quello che  chiamavano il “ re del Lampredotto”. Mi ricordo che aveva un barroccino tirato a mano, con sopra due pentole, una di lampredotto, e una di trippa caldi, pronti per fare i panini.

Fanny                              - guardi che mio defunto marito era una persona rispettabile, e lei lo sta deridendo.

Amilcare                          -  ma che deridere, ero ma invidioso, vendeva i panini vicino alla loggia del Porcellino. Io quando ci capitavo, uno con il lampredotto lo pigliavo sempre, e le male lingue, dicevano che alla sera l’aveva guadagnato più lui di Diego Della Valle. …

Ersilia                              - (con un gesto plateale) : ma allora s’ha  a che fare  con una nobile. Perché se il suo marito era il Re, del lampredotto, lei é la regina!

Fanny                              - (la voce si fa bassa quasi a supplicare) la prego signora, io sono una povera vedova e basta. .

Ersilia                              - povera, ma con stemma araldico.di un panino con un pezzo di lampredotto fumante, e con sotto i motto”mangiami “ ma via facciamola finita, di fare la parte della nobile oltraggiata da un plebeo

                    

Fanny                              - (il tono della voce diventa normale) si è vero il mio povero marito lo chiamavano il re del lampredotto, faceva un mestiere brutto, ma gli rendeva tanto, si figuri che i soldi li portava in un sacchetto.

Amilcare                          - oh signora, c’è  tanta gente che fa  mestieri ancora più brutti, e alla sera quando e tornano a casa, e portano un sacchetto, ma di panni sporchi .

Virgilio                            - via gente, che si deve parlare di quello che é successo, oppure si seguita con i ricordi. Allora signora Fanny, ci dica quello che ha intenzione di fare?intende andare per via legale, oppure  fa finta che un sia successo nulla e.  .

Fanny                              - no! Io non posso far finta che non sia successo niente. Ma vorrei parlare con Dante, per spiegargli che il mio comportamento, non va giudicato per quello di una donna leggera.

Virgilio                            - allora facciamo cosi, lei va a casa sua. Noi da parte nostra gli si promette di farla chiamare da Dante, così chiarite tutto. Oh mi raccomando, ci parli solo per telefono, almeno così non ci sono tentazioni!

Ersilia                              - guardi signora, io non le prometto nulla, non so se Dante sarà rimasto scosso, e magari non se la sente di chiamarla, dipende tutto da lui per quello che vorrà fare, se scusarsi, oppure, sa, noi ci s’entra poco. …

Virgilio                            - io dico che più che scosso, sarà stanco. Ma vedrete che lui a telefonare non ci pensa nemmeno. Sono sicuro che appena s’è lavato, e vestito, rifà gli scalini a quattro, a quattro, e torna su  per la riavuta, (guarda Fanny)

Ersilia                              - ma via Virgilio ma cosa dice ?

Virgilio                            - i che dico?  ma che lo conoscete Dante? Quello non le telefona, ma piglia le scale e  va su, e non si rivede più per un bel pezzo.

Amilcare                          -  ora non esageriamo babbo! Ma ha detto bene Ersilia, dipende da Dante, e se non si volesse scusare, lei signora Fanny, comprenderà che il mio figliolo potrebbe anche pensare che la colpa non sia tutta sua.   

Fanny                              - io vi dico che sono venuta per avere un chiarimento con Dante, e anche per spiegare a voi che nonostante quello che è successo, non dovete pensare che io sia una donna di facili costumi. .

Amilcare                          - noi non si pensa niente di male, ma sa come dice un proverbio? che l’occasione fa l’uomo ladro!

 

Fanny                              - ( sorridendo) . è vero, ma mettetevi nei miei panni, affacciarsi alla porta della terrazza, e trovare un uomo così, sfido chiunque a rimanere impassibili a certi sguardi. Ma ora mi dovete scusare, devo proprio andare perché mi vergogno           - (apre la porta e sta per uscire)

Virgilio                            - oh signora Fanny, e se domattina io venissi su in terrazza, tanto la televisione è sempre guasta, che cosa mi potrebbe succederebbe?

Fanny                              - (che si era soffermata prima di uscire) le porterei una tazzina di caffè, nonno. Arrivederci       - (esce)

Amilcare                          - certo babbo, te a fare la figura del bischero non ci rinunci mai. Ma la vista per bene, che ti sembra alla tua portata? Se quella t’abbraccia, e non hai il torace, minimo a 6 atmosfere di pressione come una bombola del gasse. Tu rimani stiacciato!  

Virgilio                            - ma vai via, te non ti preoccupare della mi pressione. Io ho tentato, visto e considerato, che vedova lei, vedovo io, si poteva anche fare!

Ersilia                              - via facciamola finita, te Amilcare chiama questo benedetto antennista, per  vedere se almeno  si risolve il problema della televisione. …

Virgilio                            - oh, vediamo di risolverla è, perché per un’antenna, qui se intaccato il codice penale, e speriamo che finisca tutto bene .

Amilcare                          - stai tranquillo babbo, che di quella donna non se ne sentirà parlare più. Ora chiamo Amoroso, il tecnico della tv, così  si risolve anche questa. Oh a proposito, mi raccomando, acqua in bocca con Beatrice del fatto di Dante, e della signora Fanny.

Suonano alla porta, Ersilia s’incammina per aprire

Virgilio                            - non ci sarà mica il secondo atto della commedia, oppure c’ha ripensato, e vuole che io vada a riparare l’antenna?

Ersilia                              - (apre la porta e con voce festosa) oh Felice, buon giorno, che bella sorpresa, vieni passa. Ma Beatrice, sapeva di questa visita?

Felice                               - (entra nella stanza, si tratta di un giovane  25 – 30 anni, indossa un completo nero camicia bianca, cravatta nera, scarpe e occhiali da sole neri. Parla con un tono di voce basso e si frega le mani l’una con l’altra) Buon giorno signora Ersilia        - (poi vedendo Amilcare e Virgilio) buon giorno signor Amilcare, come va nonno Virgilio?. . 

Virgilio                            - (senza essere visto da Felice si tocca velocemente i testicoli) guarda mi dispiace dirtelo, ma bene come oggi, non sono mai stato, te, non ci crederai, ma proprio ora parlavo con il mio figliolo, e gli dicevo che nemmeno quando avevo 20 anni mi sentivo così bene, figurati te!.

Felice                               - la cosa mi fa molto piacere. (Poi si rivolge a Ersilia) no, signora Ersilia, Beatrice non sa che sarei venuto a trovarla, sa, è capitato un lavoro qui vicino, e sono dovuto venire per prendere accordi con i familiari . .

Amilcare                          - bene, bene, quando c’è lavoro, va sempre bene. Se t’aspetti un momento, vado a chiamarti Beatrice (esce dalla porta interna)

Virgilio                            - (parlando verso i pubblico) certo c’é poco da fare, il mio figliolo, era grullo anche da bambino, ora è anche peggiorato, ma ditemi voi, e gli dice a quello li,” Quando c’è lavoro, va sempre bene.” Ma non lo sa che mestiere fa Felice? Non è, possibile che nessuno gli abbia detto che fa il cassamortaro, e i suoi clienti sono tutti di salute cagionevole

Ersilia                              - oh Virgilio, ma i che la rimbrottola, che la parla da solo?.

Virgilio                            - io, ma i che tu dici, ero qui che mi domandavo se avevo chiuso la finestra di camera, e siccome non sono sicuro, ora vado a vedere, allora Felice, ti saluto.

Felice                               - (stropicciandosi le mani l’una con l’altra) bene, bene, allora arrivederci a  presto nonno. .

Virgilio                            - via,  oh che è possibile, quello per me allude, nella speranza d’avermi presto come cliente, sarà bene che mi  levi di torno, perché  va a finire che mi comprometto (e mentre  esce) hai capito biondino, a non rivederci presto.

Ersilia                              - oh Felice; abbi pazienza con il nonno, è fatto a modo suo.

Entra Beatrice.

Beatrice                           - Felicino, ma che bella sorpresa, proprio questa mattina si parlava delle vacanze, (si rivolge a Ersilia)  vero mamma ?

Ersilia                              - il tuo babbo ha parlato con la contessa, è tutto a posto. .

Beatrice                           - guarda, non vedo l’ora. Pensa che bellezza, stare tutto il giorno insieme. Il babbo, ha preso accordi per un lettino in più da mettere insieme a quello di Dante! Vero mamma?

Ersilia                              - ma certo che é vero! Te lo sai, se il babbo, da una parola, la mantiene. Proprio questa mattina ha parlato con la padrona del  cottegge, tutto a posto. Ora mi devi scusare Felice, ma vi devo lasciare, perché se non vado in cucina, oggi non si desina, ciao Felice,(esce)

Appena sono rimasti soli i due giovani si abbracciano e si baciano

Felice                               - (la voce è un poco circospetta) allora, non mi dici nulla, ma lo sai che dal pensiero non ci dormo più. Ma è mai possibile che appena ci siamo provati, se belle fatto la frittata. . …

Beatrice                           - ma no, stai tranquillo, sarà dovuto al cambio di stagione, vedrai che è un semplice ritardo, e poi io, non ho nessun sintomo. No che ne abbia esperienza, ma dicano, che ti viene il vomito, la nausea. Ma io per ora, sto bene.  

Dalla porta interna entra Dante.

Dante                               -  ciao Felice, come va? tutto bene?.

Felice                               - ciao Dante, che ti devo dire, potrebbe anche andare meglio, ma si piglia come viene. …

Dante                               - speriamo che non venga di peggio. abbi pazienza Felice, ma devo uscire di corsa. Per piacere Beatrice, di alla mamma che oggi a desinare non ci sono. Ciao Felice. (esce dalla porta esterna)

Felice                               - accidenti che furia l’aveva il tuo fratello, ma che ha qualche problema,.mai visto così teso, e di così poche parole.

Beatrice                           - certo, anche lui ha i suoi problemi, a 24 anni, é ancora disoccupato, e per giunta la fidanzata l’ha lasciato. Però è strana tutta quella fretta, non è certo per andare a lavorare. …

Felice                               - se è per il problema del lavoro, la mia offerta di venire nella mia ditta è sempre valida. 

Beatrice                           - via Felice, lo sai che a lui e gli fa paura perfino i vivi, figuriamoci i morti. …

Si sente suonare dalla porta esterna. Dalla cucina arriva Ersilia.

Ersilia                              - comodi ragazzi, ci penso io        - (apre la porta e un signore con una tuta da lavoro e una borsa da attrezzi)

Signore in tuta da lavoro        - buon giorno signora, sono Amoroso, il tecnico della tv. M’ha telefonato suo marito, per l’antenna, guasta. Allora se qualcuno m’accompagna, andrei sul terrazzo, per vedere di sistemare la faccenda.( entra e chiude la porta alle spalle)

Ersilia                              - (guarda i presenti) si, si, il mio marito, ma detto che sarebbe venuta, ma ora è un momentaccio, ho il tegame al fuoco, e non posso accompagnarlo su in terrazza. Ci sarebbe il mio suocero, ma non so se. ..

Suonano alla porta

Beatrice                           - (che nel frattempo si era portata in prossimità della porta e si accingeva ad uscire in compagnia di Felice) . lascia mamma, apro io, tanto devo andare a accompagnare Felice giù alla macchina.( apre la porta e entra Maria) venga signora Maria entri, s’accomodi.( Beatrice e Felice escono.)

 

Ersilia                              - brava Maria, la capita proprio a proposito, che potrebbe accompagnare il signor Amoroso su in terrazza, per vedere se  ripara l’antenna della tv.

Maria                               - (che guarda Paolo con un certo interesse) volentieri, così dopo, se ha tempo, mi da un’occhiata anche alla mia televisione, però. (con voce scherzosa) ma che si chiama per davvero Amoroso?

Amoroso                          - guardi che mi chiamano tutti Paolo. Perché Amoroso, è un cognome che può creare dei sottintesi.

Maria                               - certo, se una viene nel suo negozio, e gli dice oh Amoroso, lei potrebbe anche fraintendere…

Paolo                               - ovvia, ora che s’é chiarito perché mi faccio chiamare Paolo. Sarebbe il caso di  vedere di riparare questa antenna?

Maria                               - oh la dia retta, non sarà mica permaloso?

Paolo                               - ma che permaloso! Solo che ci vorrebbe un’altra persona, per dirmi quando la TV va bene. Che ce qualcuno disponibile, ho portato il telefonino per parlarsi fra su, e giù. ..

Ersilia                              - codesto è proprio il lavoro adatto per il mio suocero. Se l’aspetta un attimo, lo chiamo, che é di la in camera sua, e, vedrà che l’aiuta, aspetti che lo chiamo - (esce)

Dopo alcuni secondi entra Virgilio 

Virgilio                            - oh Paolo, allora questa sembra la volta buona che si ripara la televisione. Ovvia, dimmi i che devo fare, per vedere di far funzionare questa scatola delle bugie. (si siede di fronte alla tv)  

Paolo                               - (si avvicina a Virgilio, gli mette sul tavolo piccolo un telefono) con questo si parla fra noi due. Te accendi la televisione, e mi dici come funziona. (poi nota sul tavolo la scatola delle pasticche di Maria) per caso, mica sono pasticche per l’abbassamento della voce?

Virgilio                            - (prende la scatola in mano e fa l’atto di mettersele in tasca) no, proprio per l’abbassamento della voce, non sarebbero, dice che le curano altri tipi abbassamento

Paolo                               - (prende la scatola di mano a Virgilio, l’apre e prende una pasticca) allora fanno bene per l’abbassamento! che ho io. (inghiotte la pasticca e restituisce la scatola a Virgilio, poi si gira verso Maria) :ovvia, sposa, mi faccia strada verso la terrazza.  .

Maria                               - ( con voce sostenuta) prego buonuomo, io sono signorina, di nome e di fatto, che cosa crede, sa, io ci tengo al mio stato di nubile. Venga, venga, mi segua, su!          - (cammina ancheggiando esageratamente i due escono, e da fuori scena si sente la voce di Maria) no, no, si va a piedi, io con uno sconosciuto non ci monto in ascensore)

Virgilio                            - (è solo, guarda la scatola delle pasticche, parla a voce alta) se seguito a tenerle in mostra, mi sa che la caldaia la rimane spenta. È, se avevo 40 anni di meno, e ti facevo vedere io che antenna la si ritrovava la regina del lampredotto.

Ersilia                              - oh Virgilio, io vado in cucina, se dovesse avere bisogno di me, mi chiami! (esce)

Virgilio                            - (gracchia l’apparecchio che Paolo gli aveva lasciato per comunicare fra di loro) pronto, si sono io, che cosa è successo a codesta antenna? Come sarebbe a dire nulla, se qui non si vede niente, ah, allora s’era allentato il morsetto. Ora si vede bene, bravo Paolo, bene t’aspetto giù. .

Virgilio                            - (il telefono gracchia di nuovo) cosa c’è  Paolo, ora vai a vedere se a Maria le funziona tutto?. Va bene, d’accordo, ciao

 Rientra da fuori Beatrice

Beatrice                           - nonno, é tutto sistemato? la scatola delle bugie funziona bene? Allora, puoi rincominciare con il telegiornali a tutte le ore .  .

Virgilio                            - perché, invece te con quell’isola dei famosi tu c’hai fatto due scamorze che non se ne può più. Io spero che un’onda anomala, l’affoghi tutti, compreso quei grulli che sono in Italia.

Beatrice                           - ma quelli sono degli eroi, vorrei vedere te in un isola deserta? . 

Virgilio                            - io sono stato disoccupato appena finito la guerra, in quel periodo, si che c’era la  fame, ma quella vera, mica quello che ti fanno credere quei quattro vagabondi rincoglioniti...... .

Beatrice                           - oh nonno; ma i che tu dici, ma lo sai che i “ realiti  “ e sono i programmi più seguiti. Mica li vorresti paragonare al tuo “Super Quarch “. Via, via, di già solo a parlarne, mi gira la testa. .

Virgilio                            - (con voce allarmata si porta vicino alla nipote) oh passerottino, ma che ti senti poco bene?  hai fatto un visino bianco, vieni qua, (prende una sedia e la porge alla nipote) mettiti a sedere, ma cosa t’è preso?...

Beatrice                           - no, no, nonno, non è nulla, sarà un poco d’indigestione, sai ieri sera con Felice, siamo andati a mangiare la pizza, e ora mi sembra di non averla ancora digerita.

Virgilio                            - ma! se mi dici che é indigestione da pizza, va bene, (poi marcando la parola) quella con un poco di bicarbonato passa subito, invece l’altra, passa, ma ci vuole qualche mese. .

 

Beatrice                           - oh nonno, ma i che tu vuoi che sia, se non è indigestione, sarà la primavera. Quanto la fai lunga. Via nonno, vado in camera mia perché ho da studiare, ciao        - (esce)

Suonano alla porta ripetutamente, Virgilio va ad aprire.

 Virgilio                           - calma, che succede, che brucia il palazzo? (apre la porta e si trova di fronte Paolo. Ha la tuta tutta sbottonata, è rosso in viso, tutto spettinato e ansima.) oh Paolo, ma cosa t’è successo? che sei caduto per le scale?

Paolo                               - (entra e richiude la porta dietro di se, parla a voce bassa) oh Virgilio, nella mia vita, non m’era mai capitato un fatto del genere, no lo so che cosa m’é preso. Allora siamo saliti su in terrazza.  .

Virgilio                            - che vuoi che ti sia successo, sei salito per le scale, e t’è venuto il fiatone!

Paolo                               - ma che fiatone, quando si saliva le scale per andare su in terrazza, lei Maria (con la mano indica verso l’ appartamento attiguo) saliva davanti a me, si dimenava che la sembrava un’anguilla, é stato in quel momento che m’é preso un certo formicolio. .........

Virgilio                            - ecco l’hai detto, il formicolio, è sintomo di mancanza d’ossigeno, sicché mettiti a sedere e stai tranquillo

Paolo                               - ma allora non mi vuoi capire, a me, il formicolio m’é preso giù (indica il basso ventre) perché quella Maria e m’ha smosso i . .

 

Virgilio                            - da retta Paolo, non mi vorrai mica dire che te in terrazza hai approfittato di Maria? Oh Amoroso? ma che ti sei ribevuto il cervello?

Paolo                               - no, no, in terrazza no, ma quando siamo andai a casa sua per controllare il 1° canale, che secondo lei le funzionava male, e m’ha portato in camera. …allora

Virgilio                            -  come? T’ha portato in camera? perché la televisione in cucina non era uguale?, che motivo c’era d’andare in camera?

Paolo                               - io te lo giuro, é stata lei che m’ha detto di seguirla in camera. Appena siamo entrai, s’è seduta sul letto, mentre io cercavo di regolare la tv. E’ stato a quel punto che non c’ho visto più, e allora mi sono buttato su quella donna, e, e, e,

Virgilio                            - ma che sei diventato pazzo, mica mi vorrai dire che, te, insomma, t’avresti abusato della Maria, la famosa signorina di nome e di fatto, perché se fosse vero, il coraggio non ti sarebbe mancato. Vedi se  per sbaglio avevi pestato una mina, era meglio.

Paolo                               - oh Virgilio, ci credi che non mi so capacitare nemmeno io, purtroppo é successo proprio così. Ma te lo immagini, io e la signorina Maria   - (con una espressione del viso compiaciuta) .ora solo di nome, e, e, come si direbbe, noi s’è consumato .

Virgilio                            - via, via, Paolo te mi vuoi pigliare in giro, non ci posso credere che sia vero! Ma come è stato possibile che lei t’abbia permesso di. ........

 Paolo                              - guarda, l’ammetto, sono stato io a prendere l’iniziativa, ma, ma, lei non ha fatto resistenza, anzi, dopo non ti dico quello che l’ha combinato, mi sembrava un polpo, aveva 8 mani, 4 gambe,e, non mi riusciva di scappare.

Virgilio                            - certo dopo 60 anni, che era riuscita a portare un uomo nella su tana, e con una voglia repressa da sempre, anzi, mi meraviglio che tu sia riuscito a scappare con le tu gambe. Perché quella è un fiume in piena, e ora l’ha rotto gl’argini! .  .

Paolo                               - ma chi s’immaginava che fosse un fiume in piena così! Ma quando ho detto che dovevo andare via, non mi voleva far scappare di casa.

Virgilio                            - io dico che se poteva a questo punto, avrebbe murato anche l’uscio di casa.

Paolo                               - Ma lo sai che cosa ti dico Virgilio? ripensandoci bene, ora torno di la, perché non ho finito un certo discorso, sento  che mi devo spiegare meglio con questa donna          - (si gira e esce  di corsa)

Si sente suonare un campanello, una porta s’apre, la voce sospirata di Paolo “ Maria, “ un’altra voce “ vieni, vieni, Paolino “  una porta si chiude con rumore.

Virgilio                            - (grattandosi la testa) ora bisogna stabilire una cosa, sono le pasticche che fanno questo effetto, o è la terrazza che è Afrodisiaca,  boooooo?

Si apre la porta interna e entrano Ersilia e Amilcare.

Amilcare                          - allora è sistemata questa televisione? Spero che finalmente si sia risolto tutto, perché non se ne poteva!...

Virgilio                            - te non ci crederai, ma il guasto della televisione, ha fatto del bene a tanta gente, che voi nemmeno v’immaginate. ..

Ersilia                              - come l’ha fatto del bene? ma perché?, cosa sarebbe successo ancora per via della televisione guasta?

Virgilio                            - no, no tutto bene, specialmente a chi so io. .

 

Amilcare                          - allora la faccenda della TV é sistemata. Ora ci sarebbe un paio di problemi da risolvere babbo, e io quasi mi vergogno.

Ersilia                              - oh Amilcare, ce poco da vergognarsi. La senta Virgilio, ora gli spiego la faccenda    - noi si dovrebbe lasciare in casa da solo per una 15° di giorni, se lei è d’accordo. 

Amilcare                          - credimi babbo, io ne farei anche a meno d’andare al mare. Ma Beatrice, ha invitato anche il suo fidanzato, e ora dovergli dire che non andiamo più, perché non sappiamo dove lasciare il nonno, e sembrerebbe quasi una scusa.

Virgilio                            - ma non  vi date pensiero per me, io sto bene anche da solo! andate, andate e divertitevi

Ersilia                              - si ma questo è uno dei problemi, poi c’é quell’altro, con quello che c’hanno chiesto per l’affitto, in un primo tempo, s’era deciso di stare a casa, ma quella benedetta figliola di Beatrice, ha invitato anche il suo fidanzato. e allora.

Virgilio                            - oh, per pura curiosità, ma quante v’hanno chiesto per 15 giorni di zanzare e di cicale che non si chetano mai. 

Amilcare                          - una cosa da non crederci, ma lo sai quanto l’ha chiesto quella poco di buono della contessa, 2000 euro. . .

Virgilio                            - ma allora, con di molto meno di quella cifra, il tuo futuro genero, ti trova anche una cappella di famiglia al cimitero di Marina, e magari per tutto il mese. Almeno lui rimane nel suo ambiente, e voi intanto fate pratica per quando non ci sarò più. …

Amilcare                          - io lo so, che quel ragazzo non t’è simpatico, ma quello fa un lavoro che è come un altro, e alla tua nipote non gli dispiace per nulla.

Virgilio                            - guarda, mi posso anche sbagliare. Ma io ho l’impressione che  ogni volta che mi vede, mi da la sensazione che mi prenda la misura della cassa, e a me, non mi garba per nulla!

Ersilia                              - oh Virgilio, mica la lo deve sposare lei! .  

Virgilio                            - si, ma le sempre la mia nipote, e quello gira sempre per casa. Comunque veniamo a noi, che idea vi siete fatti per la mi sistemazione per quei 15 giorni?

Ersilia                              - noi si sarebbe pensato, sempre che lei la sia d’accordo, di sentire la sua figliola Carla, se potesse per quei 15 giorni di prenderla in casa con lei. Tanto il posto non gli manca, la casa è  grande, e c’abita solo lei con il marito.

Amilcare                          - io babbo t’avevo parlato di due problemi, oltre questo, ci sarebbe anche l’altro, purtroppo ti devo chiedere anche un prestito, ma, stai sicuro, che a dicembre quando e riscuoto la tredicesima, te li rendo . .

Virgilio                            - lascia stare, tanto di qui a Dicembre, può darsi che il tuo genero, m’abbia belle fatto il vestito di legno. Almeno lui finalmente sarà contento.

Ersilia                              - ma via Virgilio, lei ci seppellirà tutti. Comunque prima s’è telefonato a Carla per sentire quello che ne pensava, ha detto che tanto doveva venire qui, per fargli visita, e allora se ne sarebbe parlato. .

Virgilio                            - ah si? io ho perso il conto dei giorni, ma a occhio e croce si dovrebbe essere vicino alla fine di mese, o mi sbaglio?

Amilcare                          - oggi é venerdì 25 babbo! A proposito, ma Paolo, che l’hai pagato te?

Virgilio                            - no, no, lui da me non ha voluto nulla, per fortuna, c’ha  pensato Maria, e credo che siano rimasti contenti tutti e due .  .

Amilcare                          - allora mi rifarò con Maria. .

Virgilio                            - lascia stare, Maria ha pagato con una moneta che lei voleva spendere da 50 anni, e sembra che a Paolo gli sia piaciuta.

Amilcare                          - oh perché, che fa i numismatico Paolo,che gl’è interessato una moneta che ha 50 anni?

Virgilio                            - no, Paolo e fa l’antiquario, e s’è preso anche un pezzo antico di 65 anni,

Suonano alla porta Ersilia va ad aprire.

 

Ersilia                              - ciao, Carla, ciao Corrado, prego accomodatevi. .

  

Carla                                - (Carla donna intorno ai 45 anni ancora piacente, e curata nell’abbigliamento) ciao Ersilia, buon giorno babbo, ciao Amilcare, (si siede sul divano vicino al padre) oh babbo, è quasi mezzogiorno, e sei sempre in pigiama, ma che ti senti male?

Virgilio                            - ma no! Solo che questa mattina ho avuto da fare, e non ho trovato il  tempo di cambiarmi.

Corrado                           - (uomo sui 50 anni,di corporatura bassa e grasso, veste in maniera eccentrica, porta i capelli neri con una divisa al centro della testa. un paio d’occhiali, con le lente spesse, che nonostante tutto, non lo fanno vedere bene, anzi quasi nulla. Sembra che quando è agitato sia anche balbuziente. Si dirige verso il manichino) ci, ci, ci, ciao Ami, ami mi,mi lcare, co, co, cocome st, st, stai

Amilcare                          - (con voce allegra) oh Corrado, io sono qua vicino al divano, mica stavi parlando con me?

Carla                                - (si alza in piedi, prende per le braccia il padre sollevandolo) via, si va in camera a vestirsi, e poi  si parla dei nostri problemi. Andiamo, su babbo       - (i due escono dalla porta)

Corrado                           - u,u, u a, a, abb, abbi pa, pa, pazien, za, E, e, ersi, ersi, lia, ti, ti, ti sba, sba, glia, a, a, vo pe,pe, Ami, ami amilca ca, care.

Amilcare                          - ascolta Corrado, noi si sta tutti bene, a come vedo anche te stai magnificamente. Vieni verso la finestra, sotto ce il divano, mettiti a sedere, che Ersilia t’offre da bere.

Corrado                           - gra, gra, grazie, ma, ma, no, no, impo, impo, importa.

Amilcare                          - fammi un piacere Ersilia, a Corrado dagli un bicchierino d’olio, per vedere se lubrifica lo scilinguagnolo 

 Ersilia                             - (rivolta verso i marito) lascia stare Corrado, ma piuttosto, che ti sei spiegato bene con la tua sorella, ma quella, mica avrà capito che c’era da vestirlo il tuo babbo, invece di accudirlo per quei 15 giorni d’agosto?

Corrado                           - (ancora sta cercando il divano) chi dovrebbe accudire per 15 giorni, mica sarà il vecchiaccio, vero?

Amilcare                          - che l’hai sentito Ersilia, quando non è d’accordo il nostro Corrado, non tartaglia più. E per quello che riguarda Carla, le ho spiegato tutto. La storia di volerlo vestire, è perché vuole rimanere sola con il vecchio, per pelarli un poco di soldi. Sempre fine mese, viene a chiedere un prestito a fondo perduto!

Ersilia                              - ecco perché viene sempre una volta al mese a trovare il suo babbo!

Amilcare                          - e meno male, che viene una volta al mese, non ti vorrai mica rammaricare?

Corrado                           - (con voce pacata) fate poco gli spiritosi, perché Carla ha detto che vi sistema lei.

Si apre la porta e entra Carla che chiude una borsetta che aveva con se

Carla                                - (si siede vicino alla tavola) allora gente, siccome al telefono non si poteva parlare, ditemi che cosa c’é?

Amilcare                          - vedi Carlina, noi s’avrebbe necessità di lasciare il babbo per una quindicina di giorni, e

Carla                                - e che problemi ci sono, in fin dei conti io sono dell’idea che. .

Ersilia                              - grazie, grazie, noi ci facevamo conto, che tu prendessi in casa tua il babbo per una quindicina di giorni. Ci togli un gran peso. Sai, ci sarebbe dispiaciuto lasciare  da solo qui il babbo!. . 

Carla                                - (con voce alterata) fermi, fermi tutti, allora non ci siamo capiti, io sono d’accordo per lasciare il vecchio da solo, ma che lo vogliate affibbiare a me, è no, è no, cari i mie furbini.

Ersilia                              - oh Carla ma al telefono, c’era sembrato che tu fossi d’accordo. .

Carla                                - io, non ho detto nulla, voi come sempre, capite fischi per fiaschi. Io ci tengo  troppo alla mia libertà, figuriamoci se mi metto in casa un rompipalle come quello!( indica la porta delle camere)

Amilcare                          - guarda che stai parlando del tuo babbo, e non ti dimenticare, che per tutto l’anno sta in casa con noi . ..

Carla                                - alt, il discorso non è esatto, siete voi che state in casa con lui, perché fino a prova contraria, lui è il padrone, e un domani    - (con un gesto indica la casa) di tutto questo, metà sarà mia! e allora si discuterà di tutto.

Ersilia                              - (si agita in preda alla collera) e brava la nostra signora della questua di fine mese, ricordati che sono 30 anni che io accudisco il tuo babbo, ma questo non lo faccio per un tornaconto, ma perché io a Virgilio gli voglio bene come se fosse il mio babbo

Amilcare                          - oh Carla, ma cosa dici è, ma non ti vergogni? Allora lo sai cosa devi fare? metti la museruola al tuo canino, poi prendi l’uscio, e ti levi di torno dalla mia mezza casa       - (a queste parole va, apre la porta e invita Carla e Corrado a uscire)

Carla                                - (camminando altezzosamente si avvia alla porta) sperate che campi di molto il vecchio, perché appena muore vi sistemo io, morti di fame. .

Corrado                           - che, che, si, si, siete co, co, conte, contenti o, o, ora? (i due escono)

 

Amilcare                          - mamma mia, che serpe! E ora come si fa? E il nonno dove si lascia?

 

Ersilia                              - io il tuo babbo da solo non lo lascio, oh viene con noi, oppure, io rimango a casa con lui, e al mare c’andate da soli. . .

 

Dalla porta entra Virgilio, è vestito con un vecchio completo di giacca e pantalone,  camicia cravatta, scarpe e sotto il  braccio ha una borsa di pelle tutta consunta

Amilcare                          - oh babbo, va bene vestirsi per stare in casa, ma così, mi sembra un  pochino troppo, ma che vai a una festa?

Virgilio                            - sii, t’hai proprio indovinato, si va a una festa. Vestiti per bene, piglia un documento di riconoscimento, e vieni con me, che il notaio Barenghi, ci sta aspettando . .

Amilcare                          - e se è lecito, i che si va a fare dal notaio Barenghi. .

Virgilio                            - stamani ho deciso di venderti la mi casa, (marcando le parole) la mia casa, si, signore, ti vendo la mia casa, che ti sta bene?. . 

Amilcare                          - oh babbo, ma non lo sai che non ho nemmeno i soldi per un caffè e. .

Virgilio                            - (con voce allegra) vieni via coglione, per caso che t’ho chiesto i soldi, via datti una mossa che il notaio e c’aspetta.

                           FINE ATTO PRIMO

                                              

SECONDO ATTO

La scena si svolge nel medesimo ambiente. Sono presenti Ersilia, Amilcare, e Virgilio che sfoggia un abito nuovo completo di camicia e cravatta.

Ersilia                              - (e seduta e scuote la testa come negare) io un affronto così, non me lo sarei aspettato. Ma come, si lascia la casa dove sei nato, la mamma, il babbo, insomma tutti, per andare a vivere con un’altra persona, sono cose da non crederci.

Amilcare                          - oh vini via Ersilia, é una cosa che è nella  del natura del maschio, quando  diventa adulto, va in cerca della compagnia dell’altro sesso, e il tuo figliolo, sembra che l’abbia trovata. ..

Virgilio                            - e meno male che é andato in cerca dell’altro sesso, con tempi che corre, non si sa mai. Ma a te Ersilia, ti deve dispiacere, non solo perché è andato via di casa, ma anche per la lontananza, ditemi voi, s’è trasferito due piani di sopra . …

Ersilia                              - no, e poi no Virgilio, il mio Dante, questo non me lo doveva fare. Non è la distanza, ma con chi è andato, con una più vecchia di lui di quasi 6 anni, e per giunta vedova di uno, che per età, poteva essere suo nonno. 

Amilcare                          - ma perché il bene fra due persone che si misura in base a gl’anni?. …

Virgilio                            - io, ho avuto modo di  parlare con Fanny, credetemi che quella donna è a posto. Lei, poveretta, è stata vittima della propria famiglia, che l’imposero quel matrimonio.  .   

Ersilia                              - è, ma il mio Dante, prima di fare una cosa così, si poteva anche consigliare con la su mamma. Queste sono cose importanti, prima se ne discute, e poi casomai si decide il che fare.

Virgilio                            - si perché te saresti stata d’accordo? facciamola finita Ersilia, tanto sono grandi e vaccinati, se le cose  non dovessero andare, a rifare il trasloco, è questione di due piani di scale. E per di più anche in discesa.

Amilcare                          - e dice bene il babbo, Ersilia, vediamo come va, prima di fasciarsi la testa. Ma a proposito babbo, dal momento che Dante non viene più con noi al mare, che vuoi venire te al posto suo?

Ersilia                              - già, é vero, l’unico problema sarebbe quello di dormire nella stessa stanza con Felice, ma per il resto. .

Virgilio                            - ma che siete matti? Io russo come un trattore, quello qualche notte, mi mette in un carro funebre, mi porta al cimitero, e mi ci seppellisce. Lasciate stare, preferisco rimanere a casa da solo

Amilcare                          - guarda babbo, che l’è stata un’idea che è venuta così, sul momento. .

Virgilio                            -  non lo metto in dubbio, che solo te avresti potuto avere una pensata così!  No, io rimango a casa!

 

Amilcare                          - noi babbo, come t’ho detto, ci siamo messi in contatto con un’associazione di volontariato, che fra gli altri scopi, ha anche quello di prendersi  cura delle persone che momentaneamente rimangono sole.

Ersilia                              - guardi Virgilio, e c’hanno assicurato che é una associazione seria, con personale altamente qualificato.

Amilcare                          - E te babbo, vedo che ti sei preparato per fare bella figura. Vestito così, sembra che tu vada a un matrimonio.

Virgilio                            - che mi dovevo far trovare in pigiama, e magari anche piscioso? Oh, è vero che ho quasi 70 anni, anche se a volte le gambe le fanno cilecca, ma il cervello è ancora a posto.

Amilcare                          - no, no, hai fatto di molto bene, vedrai che gli farai una buona impressione.

Virgilio                            -  comunque, io ve lo dico, di questa soluzione non sono per nulla contento. Ma queste persone, chi sono?, e cosa vogliono? e  poi, che c’è da fidarsi?

Ersilia                              - via Virgilio, prima di giudicare, veda come si presentano, e quello che gli propongono. Ma sia chiaro una cosa, se non gli dovesse andare bene, io sono disposta a rimanere a casa con lei. Noi da solo non si lascia!

Suonano alla porta.

Ersilia                              - (mentre s’incammina per aprire) ci scommetto che questa è Beatrice che s’è dimenticata la chiave di casa, quella da un po di tempo mi sembra tutta ribevuta (apre la porta e)      

               

Una signora ben vestita, età 60—65 anni, con una borsa a tracolla che le da un’aria di una persona giovane, e dinamica.

Sconosciuta                     - buon giorno signora, sono la signora Rosa Buoncompagni, dell’associazione Vivere Sereni, e sono venuta per. .

Ersilia                              - prego, prego, signora entri pure, si accomodi , si sieda. Noi la stavamo aspettando, se permette faccio le presentazioni, io sono la nuora, quello è mio marito, il signore seduto vicino a lei è . ..

Rosa                                - mi scusi, prima di iniziare il nostro colloquio, vorrei, se non ci sono problemi di deambulazione, che la persona, per la quale si richiedete il nostro intervento, fosse presente hai nostri colloqui. … . .

Virgilio                            - (prima di parlare si schiarisce la voce) veramente signora, la persona sarei io. Vede, sono i miei famigliari a essere preoccupati di dovermi lasciare solo, perché loro credono che non sia all’altezza. Ma io non ho problemi a restare solo.

Amilcare                          - no babbo, noi si fa, perché si vuole stare tranquilli. Ma con questo non si pensa che tu non sia capace di restare solo per pochi giorni. Te mi conosci, sai come sono apprensivo, anche quando qualche volta fai tardi alla casa del popolo!.

Ersilia                              - si, si, Virgilio, noi si fa solo per questo, si vuole stare tranquilli!, essere sicuri che a lei non gli manchi nulla . .

Rosa                                - (con voce allegra guardando Virgilio) lei signor Virgilio, ha ragione, ma lo sa che lei, volendo, potrebbe diventare un operatore dell’associazione Vivere sereni.

Amilcare                          - hai sentito babbo, se tu voi, puoi entrare a far parte dell’associazione.

Rosa                                - del resto tutti i componenti dell’associazione, sono quasi tutte persone che sono rimasti privi del marito o della moglie, e per rendersi utili a quelli meno fortunati prestano la loro opera. …

Virgilio                            - no signora, se devo essere sincero, per principio sono contrario che un estraneo venga a frugare nelle mie cose. L’abbia pazienza, mi dispiace, ma non se ne fa di nulla

Amilcare                          - ovvia babbo, noi se di già capito, vorrà dire che si resta tutti a casa, così tu sarai felice e contento, e nessuno metterà mano nelle tu gioie!

Rosa                                - (che è seduta sul divano accanto a Virgilio, le mette una mano sulla gamba) : allora, facciamo così signor Virgilio, non prenda nessuna decisione affrettata, io verrò qui per due o tre giorni, e facciamo finta che lei sia rimasto solo, così proviamo se la cosa può funzionare.

Ersilia                              - via Virgilio, la provi se la cosa è fattibile, d’altronde la signora Rosa si presta a fare questo esperimento, noi da parte nostra, se lei vede che non va bene, stia tranquillo che non s’abbandona.

Virgilio                            - no, ho di già deciso, rimango da solo, non vi preoccupate, che mi so guardare . …

Rosa                                - (si alza) : va bene signor Virgilio, lei faccia come crede, loro hanno il nostro indirizzo, se dovesse cambiare idea ci telefoni. Ora le vorrei chiedere una cortesia, non sono pratica di questa zona, se qualcuno gentilmente mi potesse accompagnare alla fermata dei filobus, perché ho l’impressione di non orientarmi e . .

Amilcare                          - (prontamente si alza in piedi) non si preoccupi signora, l’accompagno io. .

Ersilia                              - (si alza e con uno spintone rimette a sedere Amilcare e con voce alterata) ma non ti fa male una gamba che non riesci nemmeno a alzarti da letto? (poi cercando di non farsi udire da Rosa, e da Virgilio, gli parla a l’orecchio) di che sei zoppo, se no ti ci faccio diventare io, che hai capito vecchio caprone.

Amilcare                          - già, gia, non me lo ricordavo, oh babbo, per favore, potresti accompagnare la signora Rosa, così tu gli fai vedere anche come coltivi il giardino. .

Virgilio                            - (si alza in piedi e da un cassettino del mobile prende una pasticca e la inghiotte, e s’incammina verso la porta) venga signora Rosa, a sentire quei due, sembrerebbe, che siano loro quelli che non si possono lasciare soli. Mi segua, però per prima cosa le faccio vedere il panorama di Firenze dalla nostra terrazza. 

Rosa                                - (s’incamminata verso la porta seguendo Virgilio, poi rivolta verso Amilcare e Ersilia) allora, non resta che salutarci, arrivederci - (i due escono)

Virgilio                            - (si sente solo la voce che proviene dalle scale) vedrà che terrazza e che sorpresa, e sento di già che la caldaia la incomincia a entrare in pressione..  

Amilcare                          - ora tu mi dei spiegare, perché io devo essere zoppo, ma cosa sono tutte queste manovre, e poi, perché il babbo ha voluto portare la signora Rosa in  terrazza,è?

Ersilia                              - ora secondo te, la signora Rosa, ti sembra una che non sappia trovare la fermata del filobus? Quella è capace a occhi chiusi d’andare a piedi camminando all’indietro da Firenze a Roma.

Amilcare                          - e allora i che centra farsi accompagnare alla fermata del filobus…

    

Ersilia                              - appena torna il tuo babbo gli voglio domandare se da bambino tu sei ruzzolato per le scale. Ma che non lo capisci, il fatto di farsi accompagnare, è l’ultimo tentativo per convincere l’altro caprone, che è il tuo babbo.

 

Amilcare                          - però, furba la signora è, come tutte le donne ne sapete una più del diavolo, e speriamo che la terrazza, e annessi, le garbi alla signora Rosa . ..

Ersilia                              - meno male che t’hai capito. Ma io, ho un pensiero fisso per il mio figliolo, che l’è cascato nelle mani di quella vampira, lei, se ne approfitta di quel bischero di Dante. Con lui s’è fatta lo schiavo, povero il mio bambino.

 

Amilcare                          - guarda, se tu credi che il tuo bambino sia un giocattolo in mano alla vampira, io avrei dei dubbi su chi dei due è lo schiavo.

Ersilia                              - ma io ho una voglia di vederlo   - (poi con un sospiro) ma dove sarà? Ma cosa starà facendo in questo momento? . . .

Amilcare                          - oh Ersilia, fammi capire, ma non è passato da qui prima di desinare, e allora? quando stava di casa qui, si vedeva la sera a cena, e poi, fino al giorno dopo, non si rivedeva, e ora i che dovrebbe fare è?. .

Ersilia                              - ma che l’hai visto, l’aveva certe occhiaie, che sembrava un “Panda “ Quella è capace di non farlo nemmeno mangiare, povero il mio bambino. .

Amilcare                          - e si vede che gli manca il tempo, e che è impegnato a fare altre cose più piacevoli che di mangiare, e poi, Ersilia, i tuo figliolo ha 24 anni. io a quell’età e.  . 

Ersilia                              - stai zitto sai, perché te a quella età, il tempo per mangiare, lo trovai, éra per le altre cose, che non lo trovavi, oh forse perché non ci pensavi nemmeno?. ..

Suona il telefono

Ersilia                              - (si alza, prende il telefono e risponde) pronto, si casa Landini, si, si, è qui, aspetti che gli e lo passo- (poi coprendo il microfono con una mano) Amilcare, l’è uno che ti cerca, vieni

Amilcare                          - ma che ti sei fatta dire chi è? Non sarà mica successo qualcosa al babbo? (prende il telefono) pronto chi parla?  A, tu sei te Rossi, che novità ci sono, che sono tornati i sindacalisti da Roma? Si, e allora che cosa hanno deciso?che riapre la fabbrica?.

Ersilia                              - i che dicano, tutto a posto?

Amilcare                          - (fa segno a Ersilia di stare zitta) Porca miseria, come sarebbe a dire, che la fabbrica l’hanno portata in Polonia, e allora noi i che si fa? Sicché si sta a casa e senza cassa integrazione, peggio di così non poteva andare e meno male che c’hanno pensato quelli del sindacato. E’ vero qui bisogna reagire, d’accordo ci si vede domani alla fabbrica, ciao.

Ersilia                              - non mi dire nulla, ho capito tutto, la fabbrica non ce più, e il periodo della cassa integrazione è finito. Ora si può dire che siamo veramente a posto, non c’é ne soldi, e ne lavoro

Suonano alla porta

Amilcare                          - abbi pazienza Ersilia, apri l’uscio al mio babbo.

Ersilia va ad aprire la porta e si trova di fronte la cognata Carla e il marito Corrado.

Carla                                - (sposta lateralmente Ersilia e entra seguita dal marito) vorrei parlare con il mio babbo, voglio sapere se è vero  che. . .

Corrado                           - (che è entrato seguendo Carla, cerca di ripete)  do, do, dove, è il ve, ve, ch, vecchio. .

Carla                                - (rivolta verso il marito) stai zitto Corrado, se non vuoi rimediare uno schiaffo!

Amilcare                          -  venite, sedetevi, mi dispiace Carla, ma il babbo è andato fori a accompagnare una signora, figurati, che è quasi un’ora, e ancora non si vede. 

Carla                                - via , fai poco il furbo, dimmi dov’è il babbo? Tiralo fuori, perché se no chiamo i carabinieri, e vi denuncio per sequestro di persona incapace d’intendere, e di volere

Corrado                           - ca, ca, car, laa, chi, chi, amo io i ca, ca, cara, bibini, eri . 

Carla                                - bravo Corrado chiamali te i carabinieri, così quando avranno capito, saremo di già da casa di riposo. Stai zitto, e pensa per te!. .

Ersilia                              - oh Carla, ma che modi sono questi di piombare in casa d’altri. 

Carla                                - in casa d’altri? E t’hai un bel coraggio, a dirmi in casa d’altri. Guarda che sono al corrente di tutto. Questa é sempre casa mia per metà. Ma cosa credevate che sia bastato portare il vecchio rincoglionito da un notaio, e fargli firmare un foglio, per credere che sia tutto a posto

Amilcare                          - ma di che cosa parli Carla, noi abbiamo fatto le cose in regola.  .

Carla                                - in regola? I mio avvocato ha detto che il vecchio l’avete         - (si gira e guarda i marito) oh come la detto Corrado? a ecco “circonciso “. .

Corrado                           - si, si, si, ci, ci, circ, circo, circonciso, l’ha detto la, la, avvo, ca,  ca, cato, si l’ha de, de, det, tto. . 

Amilcare                          - ma che circonciso, caso mai vorrete dire  “circuire “ ma noi non s’è fatto nulla di tutto questo. Il babbo ha ritenuto opportuno di vendermi la casa, di fronte a un notaio e a due testimoni. . .

Carla                                - non fare tanti discorsi, allora è vero, il vecchiaccio t’ha venduto la casa. A questo punto, io per non creare dei problemi, pretendo, capito, io pretendo, che mi venga dato la metà dei soldi che l’ha ricevuto da parte tua, per la vendita. .

Corrado                           -  si, si, la la, la, me, me, ta, metà. …

Amilcare                          -  questo mi sembra più che giusto, che a te, il babbo, ti dia la metà del ricavato della vendita. Ma ora come t’ho detto, é fuori, e non so quando ritorna, ma appena torna, ti faccio chiamare per prendere gli accordi.

Carla                                - (rivolta al marito) hai visto come si fa, basta essere decisi, e sapere quello che si vuole.  Mica come te, che alla mattina quando ti svegli, non sai se ti devi alzare o andare a letto.

Corrado                           - te, te, te, s, s, sei bra, bra, brava

Carla                                -  lo puoi anche dire, vedrai che al vecchiaccio ci penso io a levargli metà del gruzzolo.( poi si rivolge a Amilcare)  Noi si va via, e ricordatevi che Carla non è fessa.

Corrado                           - no, no, no, Ca, ca, ca, carla è fe, fe, fe, fessa no, no, no, booo!.

Carla                                - ma chetati pappagallo, che appena prendo i mie soldi, ci sarà anche per te il ben servito. Vieni via lasciamo questi poveri nella loro catapecchia   - (detto questo aprono la porta e escono.)

Ersilia                              - ascolta Amilcare, io con i numeri e c’ho capito sempre poco, ma la meta di nulla, che l’è di molto?. .

Amilcare                          - lascia stare Ersilia, non mi sembra il momento di ridere (ma con voce allegra) ma quando ci vuole, e ci vuole, povera grulla della mia sorella, la metà di nulla, è nulla, oh via. Così è sistemato lei e il pappagallo.

Ersilia                              - ma che dici, non sarà il caso che tu vada a vedere che fine ha fatto il tuo babbo, perché ora, è di molto che è fuori con quella donna, non vorrei che si fosse perso lui

Amilcare                          - oh via, andiamo a vedere i che la combinato il babbo. (mentre dice questo si sente aprire la porta) babbo, ma che sei te?( Entra Dante.)

Dante                               - buona sera, ma mi sbaglio, oh tu credevi che fosse il nonno? Ma perché, ora il vegliardo quando va fuori, non si sa più quando ritorna a casa!

Amilcare                          -  (torna indietro) : ma no! è uscito per accompagnare una signora fino alla fermata del filobus, ma sono passate un paio d’ore, e ora ci si preoccupa! . …

Dante                               - oh che ti preoccupi per questo ritardo, eppure tu lo sai come è il nonno, magari l’ha trovato un amico, e s’è fermato a chiacchierare . . .

Ersilia                              - speriamo che non gli sia successo nulla, tanto di disgrazie se ne avesse avute poche!Allora Dante, come va con la signora Fanny, tutto a posto, tu mi sembri un pochino dimagrito, che t’andrebbe un bel piatto di spaghetti, guarda che in un lampo e te li fo!

Dante                               - no mamma, sono pieno che non respiro nemmeno

Ersilia                              - e ci credo poverino, chissà quanti panini con il lampredotto t’hai dovuto mangiare, è .

Dante                               - oh mamma, ma che seguiti a chiamare la mia compagna la signora Fanny, e poi guarda che in cucina ci sa fare, altro che panini con il lampredotto!

Ersilia                              - oh come la devo chiamare, se quello è il suo nome?

Dante                               - no, è sufficiente chiamarla Fanny, e niente signora, e poi, oh che è tanto tempo che sono andato via di casa, che già mi vedi deperito? Su, su, parliamo di cose  più allegre. Non siamo sicuri, ma ci potrebbe essere la probabilità che diventiate nonni! . ..

Ersilia                              - ma i che tu dici? Ma che sei diventato matto? Un figliolo con una donna che non ci sei nemmeno sposato, u mammina che vergogna, che vergogna. Lo sapevo, non bastava che c’andasse a convivere, ora ci vorresti fare anche un figliolo?

Dante                              - ma stai calma mamma, ancora non siamo sicuri. E poi se fosse vero?. …

Ersilia                              - a sii, io dovrei anche restare calma. Io ve lo dico, se succede una cosa così, non vado più in chiesa, perché il sor priore mi butta fuori a pedate.  .

Amilcare                          - ma se ti dice qualcosa il sor priore, te, Ma falla finita Ersilia con tutti i problemi che ci si ritrova, i che vuoi che m’interessi di quello che dice il sor priore.

Ersilia                              - l’é vero, te non ti preoccupi di quello che può dire il sor priore, perché in chiesa ci vado io. Ma lo sai che da il pulpito, potrebbe anche dire che in chiesa c’é la madre di uno che vive nel peccato. .

Amilcare                          - oh che seguiti con questa lagna Ersilia. Il problema è un’altro  - (indica Dante) lui nelle sue condizioni di disoccupato, ma i che dico, io sono disoccupato, lui nemmeno quello, perché non ha mai lavorato. E vorrebbe avere anche un figliolo da allevare, ma i che ti dice il cervello, oh Dante è?

Dante                               - fermi tutti, chi l’ha detto che io sono disoccupato. Da oggi il geometra Dante Landini, è il titolare dell’agenzia “ Fiorentina immobiliare “. 

Ersilia                              - oh Dante, ma i che vuole dire immobiliare, mica per caso tu ti sei messo a vendere i mobili, e magari tu vuoi vendere la tua camera, dal momento che no ci stai più?.

Dante                               - no mamma, immobili, vuol dire case, appartamenti, fondi, e non mobilia, che hai capito?. .

Amilcare                          - ma a te, tutte codeste case, fondi, appartamenti, ma chi te li da, per caso non penserai mica di vendici questa casa? è .

Dante                               - ma figurati babbo che hai paura che ti venda la casa? Quella che voi chiamate la signora Fanny, di case, appartamenti, fondi, ne possiede tanti, che non sa nemmeno lei quanti

Ersilia                              - però le brava la nostra Fanny, io l’ho sempre detto, vero Amilcare, che quella era la donna per te Dante

Amilcare                          - ma fammi capire una cosa, te, che sei all’altezza di fare il mercato immobiliare?

Dante                               - dopo la morte di suo marito, Fanny faceva amministrare tutto il suo patrimonio immobiliare dal vecchio geometra Barbagli. Lei era al corrente che il geometra si rubava mezzi soldi.

Ersilia                              - ma sentite che gente, approfittarsi di una povera vedova, chissà quando la nostra Fanny l’ha saputo, come c’è rimasta male?

Dante                               - Allora se deciso,  che io dovevo diventare titolare della ditta, e il geometra, se gli andava bene, doveva fare l’impiegato, altrimenti s’andava dai carabinieri

Ersilia                              - vieni via Dante, dai retta alla tua mamma lascia stare, troppa gente, il geometra, i carabinieri, l’immobiliare, va a finire che tu combini qualche guaio perché non sei esperto, e quella         - (con l’indice rivolto verso l’alto) ti manda in prigione.

Amilcare                          - oh Ersilia, se Dante dice che é tutto regolare, e che le proprietà immobiliari sono di Fanny, che problemi ci devono essere?

Ersilia                              - comunque  Dante, se tu ci dovessi ripensare, ricordati che qui c’è la tua camera che t’aspetta, e t’ho messo perfino anche i lenzuoli puliti.

Dante                               - state tranquilli, che é tutto a posto. Io, a quella donna gli voglio bene, e sono ricambiato, e non cerco altro. fatevene una ragione. .

Amilcare                          - a noi, basta sapere che sei felice, e tranquillo, poi, se si diventerà anche nonni, meglio, perché più siamo. . …

Ersilia                              - si, si, l’é vero, più siamo e più guai ci sono. Ma, io bisogna che te lo dica, ma che sei sicuro che questo eventuale figliolo, insomma, te che pensi che sia tuo?

Dante                               - oh capito mamma, te hai un’idea sbagliata su Fanny! Quella donna, é tutto il contrario di quello che uno crede che sia. Ma ora bisogna che torni su, perché ho già fatto tardi, salutate il nonno e Beatrice (esce).

Amilcare                          - oh Ersilia, ma i che t’è preso, dirgli al tuo figliolo, se era sicuro che lui fosse il babbo? Ma cosa ti passa per il cervello?.

Ersilia                              - ma voi uomini, che cosa ne sapete? ma lo sai quanti figlioli, che non sono  nemmeno parenti con quello che chiamano babbo. . …

Amilcare                          - ei, oh sposa, non vorrai mica alludere a qualcosa vero?

Ersilia                              - ma fammi il piacere, si fa tanto per dire.

 

Si sente aprire la porta esterna, ma non entra nessuno.

Amilcare                          - babbo, oh babbo, che sei te? (non ottenendo risposta si alza e va alla porta, poi vede che c’è  Beatrice con Felice, che esitano a entrare) oh ragazzi, ma che fate a nascondino,perché state fermi all’uscio?

Beatrice                           - (parla con un filo di voce a testa bassa) no babbo, non facciamo a nascondino, ma mi vergogno, guarda, che invece d’entrare in casa andrei piuttosto sottoterra.

Felice                               - (sta in disparte, a testa bassa, e parla con un filo di voce) no, Beatrice, te non ti devi vergognare, perché la colpa è mia, solamente mia, e basta. .

Ersilia                              - (con voce risoluta) oh via ragazzi, fateci capire anche a noi, per quale motivo vi dovete vergognare  tutte e due?. . …

Felice                               - ecco signora Ersilia,( fa un grosso sospiro) io non so come dirlo, ma è successo un guaio, e ora . 

Amilcare                          - vai, lo sapevo io, avete fatto ai cozzi, e magari t’hai anche tamponato qualcuno. E te Beatrice, ci scommetto eri alla guida della macchina di Felice. Ma quante volte t’ho detto, avanti fai la scuola guida, e poi incominci a guidare.

Ersilia                              - (la voce è sopra alle righe) Amilcare chetati, il tamponamento c’è stato, e se ho capito bene, è successo fra Beatrice e Felice, (rivolgendosi ai due ragazzi) che dico giusto ragazzi?.

Amilcare                          -  guarda che io non c‘ho capito nulla, se il tamponamento ce stato fra loro due, ma allora, che macchina guidava Beatrice, se ha tamponato quella di Felice?

Beatrice                           - babbo, tu mi rendi la cosa ancora più difficile, perché non vuoi capire, che non ce stato nessun tamponamento. Solamente io credo, forse di essere un pochino  incinta. .

Amilcare                          - i che tu credi te? D’essere un pochino incinta? ma dai retta, in queste cose il pochino non esiste, oh lo sei, oppure no!. . .

Ersilia                              - ma che sei sicura, perché oggi con tutti i sistemi di controllo che ci sono, non esistono sono errori, oh é si! oppure è no!     

Beatrice                           - (con voce piena di pianto) è si, è si, ma come è possibile, per una sola volta. . .

Felice                               - la colpa è mia, Beatrice non voleva, ma io ho insistito. . 

Amilcare                          - è no! in questi casi, la colpa è di tutte e due. Oh ragazzi su, su , che a tutto  ce rimedio! meglio cento persone  in  più, che una in meno.

Ersilia                              - certo se non era successo nulla, per il momento era meglio, però a questo punto cosa vi si deve dire…

Amilcare                          - è vero, il momento non è uno dei migliori, ma vorrà dire che si cercherà di fare il meglio possibile. .

Ersilia                              - un tetto non vi manca, e dove si mangia in quattro, si mangia in cinque . .

Felice                               - grazie, grazie, io speravo nelle vostra comprensione, soprattutto per Beatrice

Beatrice                           - (abbraccia il padre) babbino ti voglio tanto bene, lo sempre detto, te e la mamma siete  due angeli

Felice                               - noi, prima di tornare a casa, siamo passati dai miei genitori, e le abbiamo raccontato tutto. Voi non ci crederete, ma alla notizia che presto sarebbero diventai nonni, hanno fatto i salti di gioia.  .

Amilcare                          - la vita è fatta così, c’é chi salta di gioia, e chi s’accascia per i pensieri .

 

Felice                               - ora i mie genitori, sono impazienti di conoscervi, e hanno chiesto se era possibile d’incontrarvi quanto prima . ..

Amilcare                          - sono contento che la notizia gli abbia fatto piacere. Guarda che anche noi siamo felici. Al momento si può dare un sostegno morale, e poco più, ma vedrete che non vi mancherà nulla.

Ersilia                              - (visibilmente commossa ha le lacrime agli occhi, poi abbraccia  Beatrice) la mi bambina, ancora non sei finita di crescere, e tra poco diventi mamma. .

Felice                               - ma non vi dimenticate, che io ho un lavoro, e sono anche contitolare della ditta, e per di più anche figlio unico. …

Amilcare                          - allora non è il caso di dire, fino a che c’è vita, c’è sempre speranza, vista la tua professione.  .

Felice                               - ma oramai, allusioni sul mio mestiere sono finite, perché sto per cambiare lavoro, anzi si sta cambiando attività, io e i miei genitori. C’è capitata l’occasione di cedere la nostra azienda . .

Beatrice                           - io non t’avevo mai detto nulla, ma il sapere quale era il tuo lavoro, mi dava un poco di tristezza.. …

Si apre la porta, entra fischiettando un motivo di una canzonetta dei tempi andati Virgilio, tutto pimpante.

Virgilio                            - (accortosi della presenza di Felice,) come, avete di già chiamato l’addetto alle onoranze funebri, perché sono stato fuori un paio d’ore senza dirvi niente, dite la verità, pensavate al peggio,è? 

Ersilia                              - (rivolta verso Felice) non gli dare ascolto Felice, mio suocero  scherza…

Amilcare                          - ma no babbo, non eravamo in pensiero per te, siccome Felice è venuto a riaccompagnare Beatrice, s’è fermato a fare due chiacchiere, tutto qui!.

.Virgilio                           - allora sono tranquillo, con le vostre facce da funerale, io non centro per nulla?

Beatrice                           - piuttosto nonno, ti vedo allegro, che non era capitato da tempo. .

Virgilio                            - oggi sono contento, voi non ci crederete, dopo tanto tempo, ho riacceso la vecchia caldaia, ma da vero gentiluomo, non voglio entrare nei particolari, ma ce Rosa che ancora non ci crede. Ragazzi che stantuffo, che stantuffo!        .

Amilcare                          - va bene babbo, poi tu ci racconterai della signora Rosa, della caldaia, dello stantuffo, della terrazza e del resto. …

 

Felice                               - oh nonno Virgilio, ma per caso, ma lei, che va nelle case a riparare le caldaie?

 

Virgilio                            - no, la caldaia e quella mia, ma è un discorso lungo. Ma piuttosto, se non stavate in pensiero per me, deve essere successo qualcosa. Vedo Ersilia che l’ha i lucciconi agli occhi, te, Amilcare, tu sei rosso come un peperone, e questi due ragazzi li vedo di molto mogi…

Ersilia                              - ma no Virgilio, è che s’era a guardare una commedia in televisione, sa, una di quelle a strappa lacrime, e allora ci siamo immedesimati alla vicenda. Ma piuttosto, oh che l’ha riaccompagnata a casa la signora Rosa, invece che alla fermata di filobus?

 

Virgilio                            - guarda che non abita mica tanto distante da qui, e fra un discorso e un altro, siamo arrivati sotto casa sua, è stato qui che Rosa, m’ha chiesto se non c’era niente in contrario, ci si poteva anche dare del tu.

Amilcare                          - e dire che non la volevi nemmeno accompagnare alla fermata del filobus

Virgilio                            - allora Rosa m’ha detto, visto che, tu sei qui, che ne diresti di venire su da me per un caffè?

Ersilia                              - io l’ho detto appena l’ho vista, quella è una donna con i fiocchi, ma pensi come é stata gentile a invitarla a prendere i caffè, e lei che ha fatto?

Virgilio                            - Io ho accettato, perché non mi sembrava gentile rifiutare, però è stata l’occasione per riaccendere la caldaia.  .

Felice                               - oh nonno, allora non m’ero sbagliato, lei é andato da questa sig. Rosa a riaccendere la caldaia

Virgilio                            - io parlo di un’altra caldaia. Dopo l’invito a salire in casa, il fatto che abbiamo incominciato a darci del tu, qualche confidenza, ricordi di gioventù, piano, piano, se presentato l’occasione per accendere. …

Amilcare                          - come babbo, tu l’hai accompagnata fino al suo portone, e poi, sei anche salito in casa? Allora la signora Rosa è riuscita a convincerti ? . . 

Virgilio                            - guarda che forse e l’ho convinta più io. Noi s’è belle fissato, domattina passo da casa sua,  poi dopo che s’é abbassata la pressione alla caldaia, si va in Boboli, a fare due passi.

Beatrice                           - oh nonno, tu parli di una certa signora Rosa, e che sei stato a casa sua.  E gl’hai acceso la caldaia. Ma si può sapere chi è questa donna? . . …

Ersilia                              - oggi, quando eri fuori, è venuta qui a casa, questa signora Rosa dell’associazione di volontariato “ Vivere Sereni “ che si occupano anche di sostegno alle persone che rimangano momentaneamente sole. .

Beatrice                           - insomma nonno, tu mi vorresti dire, che hai trovato una donna che ti fa vivere sereno.       Perché a vederti mi sembri ringiovanito di 20 anni!

Virgilio                            - diciamo che mi sento meglio. A proposito Ersilia, se tu mi dessi un occhio a quei vestiti che ho nell’armadio, se vanno sempre bene, perché quando andrò fuori con Rosa, mica voglio sfigurare.

Felice                               - allora mica ci sarà in vista un matrimonio, è nonno?

Virgilio                            - il mio! no di sicuro. .

Amilcare                          - (con voce allegra) allora babbo, si potrebbe dare conferma per il mare? perché a questo punto, se noi si rimanesse a casa, ti daremmo quasi noia!  

Ersilia                              - da retta, Amilcare, noi al mare, ci siamo di già, ma quello dei guai. Ma come, con tutto quello che ci sarà da spendere, vorresti anche andare a dare 2000 euro a quella sanguisuga per affittare il suo “ cottegge “ ma fammi i piacere. .

Suonano alla porta tutti tacciono.

Amilcare                          - e ora i che c’è ? io ve lo dico, ho paura a aprire l’uscio. Di sicuro, visto l’andazzo, non m’aspetto niente di buono.

Virgilio                            - lo sai i che si fa, si dice che la famiglia Landini é assente, e che ripassino un altro giorno

Ersilia                              - e vo io a aprire, tanto peggio di così non potrebbe andare        - (apre la porta, e si trova davanti un uomo e una donna. L’uomo vestito tutto di nero, con camicia bianca e cravatta nera, età 57 62 anni di corporatura robusta. La donna età 52-- 55 anni indossa un vestito nero con scarpe e borsa neri, ha in mano un enorme mazzo di fiori.) si, buona sera, chi cercano i signori?

Felice                               - (con voce meravigliata dall’interno della stanza) babbo, mamma, ma che ci fate qui?

Ersilia a queste parole si fa subito da parte, e invita le due persone a entrare.

Sconosciuto                     - (con voce cordiale) come avrete capito, noi siamo i genitori di Felice. Permettete che ci presentiamo. (indicando la donna) questa è mia moglie Serena, e io mi chiamo Giocondo Bellavita, dal momento che si passava da queste parti per motivi di lavoro s’è detto, perché non fare la conoscenza con la famiglia di Beatrice?.   

Ersilia                              - (che era rimasta ferma alla porta li raggiunge e) che piacere, c’avete fatto, di venire a trovarci. Allora voi sareste i genitori di Felice, (detto questo porge la mano alla signora e poi all’uomo) io sono la mamma di Beatrice, piacere, (Amilcare si era portato nelle vicinanze) questo (indicando Amilcare) è mio marito, il papà della Beatrice. Ma vi prego, accomodatevi.

Virgilio                            - (parlando da solo) mai visto tanti cassamortari così. Meno male che si sono dimenticati di me, non vorrei che questa riunione fosse di lavoro, e io la parte in causa. .            

                                                                                                                

Ersilia                              - scusate, naturalmente, voi avete già conosciuto nostra figlia Beatrice.

    

Giocondo                        - ma certo. Certo, nostro figlio ce l’ha già presentata. . ..

Amilcare                          - Scusate, ma nella confusione ci siamo dimenticati del nonno Virgilio.

Giocondo                        - (si fa incontro a Virgilio con la mano tesa) ah, finalmente conosco il signor Virgilio, ma lei non sa quante volte mio figlio m’ha parlato di lei            - (sempre tenendo la mano di Virgilio e guardandolo intensamente)

Virgilio                            - (che cerca inutilmente di divincolarsi) ci scommetto che ero un  argomento di lavoro. .

Giocondo                        - (sempre tenendo la mano di Virgilio) no, si parlava che nonostante l’età, lei con un poco di trucco, ad esempio la faccia più colorita, diciamo le guance, e poi un poco di ombretto ai bordi del naso così che sembrerebbe più piccolo, e poi, (a questo punto tira fuori dal taschino della giacca un pettine) e poi i capelli, io li pettinerei molto al centro per coprire la calvizie. .

Felice                               - (con voce alterata) oh babbo, ma che fai. 

Giocondo                        - ma niente, era solo per dare dei consigli al nonno Virgilio, per farlo sembrare più giovane.  

Virgilio                            - (che s’era divincolato dalla stretta di Giocondo) grazie signor Giocondo, vedo che lei pensa sempre a i lavoro, e magari se poi stessi immobile in una cassa, il lavoro verrebbe anche meglio. Ma per ora e reggo, anzi, mi sento meglio il sapere che così come sono non sarei perfetto per i trapasso.   

Giocondo                        - ma no, cosa dice signor Virgilio, la mia è una deformazione professionale mica avevo intenzione di truccarla per l’estremo commiato!.

Felice                               - (con voce sostenuta) oh babbo, ma è mai possibile che per una volta tanto non riesca a dimenticarti del lavoro? Te, a lasciarti fare  tu lo porteresti anche a casa. …

Serena                              - (con voce sopra le righe) ma Giocondo, ricordati per quale motivo siamo venuti. Allora signora Ersilia, io mi scuso per mio marito           - (porge a Ersilia il mazzo di fiori)  :questo per farci perdonare di questa intrusione.. .

Virgilio                            - (parla da solo) vedi se il cassamortaro e seguitava, io la sua deformazione professionale gliela facevo anche fisica. Comunque l’importante che non siano venuti per me, ora poi che ho trovato Rosa, m’é venuto un pizzicorino che non vi dico.  

  

Ersilia                              - ma non c’è niente di cui vi dovete scusare. La vostra visita c’è molto gradita.

Virgilio                            - (scuote la testa) eee…io dico che qui c’è sotto qualcosa, mai sentita Ersilia parlare così lavata. Ma questi tre, che vi sembrano impresari funebri seri? a me mi sembra di no, il figliolo si chiama Felice, il babbo, Giocondo e la mamma Serena, e per finire di cognome  Bellavita

Amilcare                          - ma quale disturbo, questa visita ci fa molto piacere, (poi si rivolge al padre)  vero babbo?. .

Virgilio                            - eccome, anzi dato che ci sono tutti, perché non ti fai fare un bel preventivo per me! così almeno sai dove vai a cascare per le mie esequie. .

Beatrice                           - via nonno oh che seguiti? guarda che loro sono venuti per un’altra questione, molto più importante.

Giocondo                        - dunque, io sono un uomo pratico, e vengo subito al nocciolo della faccenda. I ragazzi, vi avranno messo al corrente  di quello che è successo, per loro sembra una tragedia, ma io sono del parere che. . 

Amilcare                          - si, si,siamo al corrente, ma comunque, anch’io dico che non è una tragedia, magari il momento non sarebbe dei migliori, ma noi non ci tiriamo indietro

Ersilia                              - guardi non ci fraintenda, quello che voleva dire mio marito, è che noi  avremmo voluto per nostra figlia un bel matrimonio, ma purtroppo, momentaneamente le nostre finanze, sono molto limitate. …

Serena                              - ma signora Ersilia, qui si sta parlando, non solo del matrimonio della vostra figliola, ma anche del nostro unico figlio. E per questo che noi si vuole che i ragazzi abbiano tutto quello che loro desiderano. .

Virgilio                            - date retta gente, ma che mi sono perso qualche puntata della tele novella, ma si può  sapere il perché questi ragazzi si devono sposare così di corsa, a meno che, non sia successo? e allora si spiega tutto. .. .

Amilcare                          - vedi babbo, prima quando sei tornato da fuori, non t’abbiamo detto nulla, ma Beatrice, e, e, insomma, avrai capito quello che è successo. .

Beatrice                           - nonno, io mi vergogno, ma aspetto un bambino. .

Felice                               - no, sono io che mi devo vergognare, la colpa è solo mia.  .

Virgilio                            - oh ragazzi, se ogni volta che una donna rimane incinta, ci si dovesse vergognare, il mondo sarebbe pieno di gente che sta a testa bassa, con la faccia rossa, e poi, è nella tradizione di famiglia, é successo a me, (si rivolge a Beatrice) a il tuo babbo, e ora a te, e allora, i che c’è di male?. …

Ersilia                              - via, via, Virgilio, non é questo il momento di raccontare certe cose, ma ora  bisogna vedere di fare le cose per bene. 

Giocondo                        - come si fa? Ora ve lo dico io. Ma non ha detto Felice che la colpa è sua? Bene, allora, dato che il signorino, è pieno di soldi   - (mentre dice queste frasi ride) sarà lui che metterà il denaro per tutte e due.

Felice                               - di questo è sicuro, non dubitate!. .

Giocondo                        - E se il denaro non dovesse bastare         - (prende per mano la moglie) noi gli si da un anticipo dell’eredità che dovrà avere oh, ma speriamo tardi, ma di molto tardi!

Amilcare                          - grazie della vostra generosità, ma noi non si può permettere, (poi guardando Virgilio) vero babbo? Qualcosa di liquido c’è ancora, dico bene?

Virgilio                            - certo, hai voglia te a liquido, da quante ce né, mi tocca tenere la segatura nel cassettone, sennò si bagna in terra       - (poi scotendo la testa e rivolto ad Amilcare) ma fammi il piacere te e i liquido!  .

Giocondo                        - scusate se insisto, con il matrimonio dei ragazzi, noi avremo un tornaconto, perché l’azienda Bellavita, aumenterà il personale. . …

Beatrice                           - siccome Felice a accennato che avreste cambiato attività, senza specificare niente, vorrei sapere in che cosa consiste questo nuova attività? .

Felice                               - (con un gesto perentorio fa segno ai presenti di tacere) hai ragione Beatrice, Noi       - (e indica il padre e la madre) non siamo più i titolari della impresa di pompe funebri, l’abbiamo ceduta, e abbiamo acquistato un grande agriturismo vicino a Siena a Monteriggioni.

Ersilia, Amilcare si guardano e emettono un gran sospiro :eeeee, però!.

Virgilio                            - allora, quando vi vedo posso stare tranquillo, ora si, che merita essere vostro cliente, mica prima . . .

Serena                              - lei signor Virgilio, sarà nostro ospite, ogni volta che ci onorerà della sua presenza.

Beatrice                           - (abbraccia Felice) :  ma perché non m’hai detto nulla. Hai aspettato questo momento, ora sono veramente felice.

Felice                               - ti volevo fare una sorpresa quando tutto era sistemato, ma visto l’urgenza ti anticipo la notizia. Pensa Beatrice, noi vivremo in campagna a contatto della natura, in un posto meraviglioso.

Ersilia                              - allora ragazzi decidete tutto voi, e noi, secondo le nostre possibilità vedremo che cosa si potrà fare.

Giocondo                        - giusto, che loro decidano, noi da parte nostra, se avranno bisogno sanno dove trovarci

Serena                              - intanto se siete d’accordo, io direi di abolire tutte le formalità, incominciamo con il darsi del tu, poi cara Beatrice, io vorrei che mi considerasti come una seconda mamma. .

Amilcare                          - giusto, io dico che da ora in poi noi saremo una sola famiglia. …

Virgilio                            - a sentirvi parlare cosi, mi sembra di vedere il finale di una delle solite telenovela. Ma c’è poco da dire, noi della famiglia Landini, per il momento si può dare  tanto affetto, ma pochi soldi, mentre, si spera che la famiglia Bellavita, oltre l’affetto, la metta anche i soldi. Che è chiaro i discorso?

 

Giocondo                        - io direi che in poche parole il nonno Virgilio ha detto tutto. Io da parte mia sono pienamente d’accordo. A questo punto caro Amilcare, non ci resta ritrovarsi tutti insieme, magari  davanti a una bella tavola imbandita, per dare inizio a questa nuova famiglia   

      

Ersilia                              - va tutto bene, ma ora ho bisogno di un poco di tempo per rendimi conto, di tutto quello che m’è capitato in un solo giorno.

Serena                              - si, lo capisco Ersilia, queste sono notizie che lasciano il segno. Comunque avremo il modo di parlarne nei prossimi giorni, ora noi si toglie il disturbo, sono proprio contenta che il mio figliolo abbia trovato una famiglia come la vostra.

Giocondo                        - (guarda Virgilio) io sor Virgilio se la permette ci terrei a truccarlo, sono sicuro che nemmeno i suoi amici la riconoscerebbero da come la ringiovanirei.

Virgilio                            -  io sono sicuro che sia vero, ma i che la vuole, meglio vecchio, e brutto, ma vivo, che morto e truccato da sembrare  più giovane. .

Felice                               - ma no! Il mio babbo, diceva che se si truccasse, sembrerebbe più giovane.

Virgilio                            - no, io piaccio così, date retta a me, sono ancora ricercato dalle donne …

  

Giocondo                        - contento lei. Allora Serena, per essere il nostro primo incontro, siamo stati anche troppo invadenti. Spero che ci vogliate scusare, ma per noi oggi è un giorno di grande felicità. .

Virgilio                            - che vi devo dire la verità, anche per me, oggi sembra che le cose le possano cambiare in meglio, e speriamo che lo sia per tutti. .

Si alzano tutti in piedi, Serena, Giocondo, Felice si avviano verso la porta, seguiti da Beatrice.

Giocondo                        - allora gente, noi si toglie il disturbo, ma ricordatevi, che quanto prima mi piacerebbe avervi a casa nostra, chiaro, ovvia, arrivederci a presto. .

Felice                               - (si rivolge a Ersilia) ce niente incontrario se Beatrice esce con noi. Vi prometto di riportarla a casa presto!

Amilcare                          - vai, pure Beatrice, solo mi raccomando di stare attenta, e non fate tanto tardi ragazzi!        

Ersilia, Virgilio e Amilcare si alzano, abbracciano e salutano Serena e Giocondo, che escono insieme a Felice e Beatrice.

Virgilio                            - a me tu mi devi dire a cosa deve stare attenta, oramai mi sembra un tantino tardi,  (guardando Ersilia e Amilcare) cari i miei nonni. Presto saremo di matrimonio, poi di battesimo ..

Suonano il campanello Ersilia va ad aprire e entra Maria

Virgilio                            - (non fa proferire parola a Maria) allora signorina Maria, che novità ci porti, mica mi vorrai dire che la tua televisione ancora non funziona?

Maria                               - nooo, te lo sai caro il mio Virgilio, a me, mi funzionano tutti i canali, ma te, hai il palo dell’antenna ciondoloni, e non vedi nessun canale! . .

Amilcare e Ersilia assistono ammutoliti al battibecco spostando la testa come ad un incontro di tennis, una volta a destra, una a sinistra e così di seguito.

Virgilio                            - lo credi te, figurati oggi ho messo in funzione la trivella, e mi sembrava d’essere hai tempi di quando ero giovanotto, che mi chiamavano “ il succhiello di porta Romana “

Maria                               - tempi passati, ora vivi solo di ricordi. Ma figurati, quando la tua povera moglie aveva capito che non aveva più speranza di guarire, mi disse    - Maria, ascoltami, ma perché non lo sposi te Virgilio. Guarda è tanto bravo, anche se è un poco boticone, ma stai tranquilla che con lui dormiresti fra due guanciali

Virgilio                            - e lo so, era l’ultimo dispetto che si proponeva quello di farmi passare da un cataplasma a un altro, oh Maria, ma che ti sei vista allo specchio, ogni volta che ti vedo e credo che sia il 6 Gennaio, e che tu sia venuta a portare i regali ai ragazzi.

Maria                               - ma sentilo, e crede d’esser bellino lui, e sembra un graticcio. Comunque sono venuta per dirti che quanto prima mi sposo, perché ho trovato l’uomo che m’apprezza.

Virgilio                            - ma chi l’é, un antiquario, e per giunta anche ceco?, e che l’ha perso l’uso delle mani e dell’udito, fammi capire, che ci sono ancora in circolazione di questi individui?. 

Maria                               - te, tu vorresti essere come lui, lo conosci di molto bene, ma te lo voglio dire ugualmente, è il tuo amico Paolo Amoroso, si proprio lui, stamani s’è dichiarato, e che dichiarazione, e poi non contento, è tornato due volte per rifarmi la dichiarazione

Virgilio                            - certo, lo sapevo che Paolo era affamato, ma che l’avesse uno stomaco come una capra non c’avrei creduto. Ma te naturalmente sei rimasta impassibile, fredda come una statua di marmo, di la verità? solo oggi, ti sei resa conto d’avere aspettato troppo tempo per farti controllare il primo canale?. ..

Ersilia                              - via fateci capire anche a noi, te Maria avresti accettato di sposare Paolo Amoroso, se non mi sbaglio è l’antennista della tv. Quello che avevi accompagnato in terrazza.

Amilcare                          - oh se le vero, io dico che ha procurato più matrimoni questa antenna della televisione, di un agenzia matrimoniale.

 Maria                              - sai come dice il proverbio - meglio tardi che mai, (poi si rivolge a Virgilio) e te, sei rimasto a bocca asciutta caro il mio succhiello, e poi la vuoi sapere una cosa? non fare affidamento a quelle famose pasticchine, perché quelle servono per altre cose, con questo vi saluto (e ancheggiando forzatamente esce)

Virgilio                            - ma ci pensate voi che fortuna, finalmente s’è sistemata, così non la vedrò più per casa, specialmente la mattina, appena la vedevo, mi venia i fortori di stomaco.

Amilcare                          - di la verità babbo, tu c’avevi fatto un pensierino e ora e tu sei rimasto a piedi. .

Virgilio                            -  si l’è vero! Non posso dire di no, mai più di un pensierino, il mio era un cattivo pensiero. Avevo deciso che se seguitava, uno di questi giorni di portarla in terrazza e di buttarla giù di sotto…

Ersilia                              - ma mi faccia il piacere, lei Virgilio l’ha perso, ma una bella occasione. Tanto quella era una sistemazione con i fiocchi, tutto a uscio e bottega, e poi detta fra no, oh che l’è tanto brutta.

.

Suonano alla porta Ersilia s’avvia per aprire

Virgilio                            - oh non sarà mica Maria che la ritorna per dirmi che è stato tutto uno scherzo?, perché questa volta la porto in terrazza su il serio.

Ersilia                              - venga signor Antonio, prego s’accomodi, (chiude la porta e accompagna Antonio nella stanza)

Antonio                           - (persona di una età indefinita, veste con panni da lavoro) buona sera signora Ersilia,   (poi si rivolge ai presenti nella stanza) mi dispiace disturbarvi, ma, ma io sono dovuto intervenire, perché l’ascensore è rimasto bloccato fra il vostro piano e quello di sotto.  .

Amilcare                          - e allora sor Antonio? la chiami quello della manutenzione, comunque grazie per averci avvisato, oppure è una cosa che ci deve interessare? . 

Antonio                           - è per questo che sono venuto da voi, perché dentro ci sono due persone,   (mentre parla indica la porta) e dice che hanno suonato il campanello dell’allarme tante volte, ma nessuno s’è affacciato sulle scale. .

Virgilio                            - oh Antonio, noi non s’è sentito nessun campanello, ma in definitiva, a noi, non ce ne può fregare più di tanto, oppure non é vero, e la cosa ci riguarda?

Antonio                           - veda lei, perché una di quelle persone che sono rimaste bloccate dentro, dice di essere la su figliola con il suo avvocato.  .

Ersilia                              - (mettendosi la mano alla fronte) oh poverini noi, con tutto quello che é successo, m’ero dimenticata che Carla aveva  telefonato, per dire che sarebbe venuta in serata con il suo avvocato …

Antonio                           - (indicando la porta) vede  Virgilio, se si lascia la porta di casa aperta, può vedere, e sentire la sua figliola, perché sono riuscito a aprire la porta dell’ascensore al piano, ma non ce lo spazio per uscire    - (al termine delle parole apre la porta di casa e si sente una voce di donna agitata)

Voce di donna                 - babbo, oh babbo, accidenti a voi e a un branco di pidocchiosi, ma quando lo fate riparare questo  ferro vecchio . .

Amilcare                          - (che era accorso alla porta e da fuori scena) oh Carlina, stai tranquilla, vedrai che ora viene quello della ditta, e vi farà uscire.

Voce di uomo dall’interno dell’ascensore- senta, mi ascolti bene, io sono l’avvocato Stiatti, e se entro cinque minuti, dico cinque minuti, lei non ci fa uscire da qui, io la denuncio per sequestro di persona, ha compreso, le è chiaro il concetto buonuomo !

Amilcare                          - ma, ma mica ce l’ho chiusa io nell’ascensore, oh che discorsi sono codesti, io sono uno dei proprietari, i che la crede! …

Avvocato                         - bravo, lei è uno dei proprietari, ma stia tranquillo che anche gli altri mi dovranno indennizzare, e lei signora Carla, si renderà conto di come è caro il mio tempo!

 Virgilio                           - (si rivolge a Antonio che è presente nella stanza) oh Antonio, che c’hai parlato con quelli della manutenzione, i che l’hanno detto, quando vengono?

Antonio                           - (parlando sottovoce) il fatto è che non risponde nessuno al numero del pronto intervento. 

Virgilio                            - (alzando il tono della voce) allora e questione di minuti, perché i tecnici sono in arrivo !

Antonio                           - (parlando a voce bassa) ma no, i che l’ha capito? Guardi che quelli della manutenzione non riesco a trovarli !

Ersilia                              - (che era andata presso la porta dell’ascensore e si sente solo la voce) oh Carlina, come mi dispiace per questo contrattempo, che posso fare qualcosa per te!

Carla                                - certo che tu puoi fare qualcosa, datevi una mossa per tirarci fuori di qui! Perché, sono convinta che voi l’abbiate fatto a posta! E quando esco di qui, vi faccio vedere io chi è Carlina

Ersilia                              - ma i che tu dici, Carla. Ora vado dal tuo babbo, per sentire cosa hanno detto quelli della manutenzione        - (rientra nella stanza)

Virgilio                            - e te lo dico quando avranno rintracciato il tecnico. Per ora non hanno  trovato nessuno!

 

Ersilia                              - (parla con voce bassa, torcendosi le mani) allora per il momento rimangano dentro? (si rivolge a Antonio) ma come é possibile che non ci sia niente da fare?

Antonio                           - (parlando a bassa voce) io quello che potevo fare l’ho fatto, ma vede, da come m’ha trattato la signora Carla, per me lei la dentro ci può rimanere, per sempre. Io sono il portiere, mica l’addetto a l’ascensore! Ovvia!

Avvocato                         - (con voce alterata) signor Virgilio, so che lei mi sente, mi faccia uscire da qui, perché come dice sua figlia credo anch’io che questo guasto sia opera sua. Guardi che se non mi fa uscire immediatamente, io la denuncio per sequestro di persona.

Virgilio                            - oh avvocato, se lei vuole denunciare il sottoscritto, il mio figliolo, la mia nuora, la ditta che fa la manutenzione, il portiere, e poi l’amministratore. Io gli e lo dico, non si dimentichi del padreterno, perché ci potrebbe entrare anche lui!

Avvocato                         - lei signor Virgilio si ricorderà di questo giorno.

Virgilio                            - Ma mi faccia il piacere, la smetta con tutte queste minacce. Anzi, lo sa quello che faccio ora? chiudo l’uscio di casa cosi mi rompete meno i ciglioni lei e la mia figliola!

Amilcare                          - (ritorna nella stanza) oh babbo, porta un po’ di pazienza. Carla m’ha detto che l’avvocato soffre a stare al chiuso, è per questo che è nervoso. E poi a forza di vociare gl’è venuto anche un abbassamento di voce.

Ersilia                              - povero uomo, s’e l’ha paura a stare in un posto chiuso, sarà per questo che s’è agitato cosi?

Amilcare                          -  Vedrai che ora si calma, perché gli ho dato una delle tu pasticchine babbo, sai quelle per tirare su la. ..

Virgilio                            - (precipitosamente apre i cassettino, tira fuori la scatola, e conta le pasticche) 1, 2, 3,  4, e poi un ce n’è più . (si rivolge a Amilcare) ma mi dici perché tu gl’hai dato una delle mie pasticche, ma questa scatola, che l’avete presa per  l’acquasantiera, che tutti c’inzuppate le dita?

Amilcare                          - (e si mette la mano all’orecchio per ascoltare) lo senti babbo, s’è di già  chetato, quelle pasticche sono miracolose, e poi babbo, non erano per tira su.  …

Virgilio                            - accidenti a te, e al tuo figliolo, me le avete finite tutte, queste pasticche fanno bene solo a me! (detto questo le mette in tasca) ovvia, oh vediamo se queste le salvo, altrimenti a Rosa i che gli racconto di quando ero a fare i militare a Pinerolo?

Si sente la voce di Carla alterata

Carla                                - ma cosa fa avvocato! non si permetta sa! Ma stia fermo! Guardi che chiamo mio marito, lui è un tipo manesco, e sa come metterla a posto! . . .

Ersilia                              - (che ritorna fuori scena) oh Carlina, ma i che succede, e ti sento tutta arrabbiata, che posso fare qualcosa ?

Avvocato                         - senta signora, se veramente si vuole rendere utile, chiuda la porta dell’ascensore. …

Carla                                - (la voce è tranquilla, quasi allegra) si Ersilia, chiudi la porta perché  qui c’è un riscontro che ci fa quasi freddo. .

Amilcare                          - che vi devo dare una coperta? un bicchiere d’acqua, ditemi quello che vi posso fare!

Virgilio                            - oh non te l’hanno detto che cosa vogliono, vai,  Chiudi la porta dell’ascensore, e rientrate in casa, così anche noi si starà tranquilli. 

Antonio                           - (che era rimasto sempre in prossimità dell’ascensore, si affaccia nella stanza) senta signor Virgilio io vado giù, per vedere se l’arriva il tecnico per liberare quei due disgraziati

Rientrano Ersilia e Amilcare, Chiudono la porta

 

Ersilia                              - (torcendosi le mani) come mi dispiace per quei due poveri cristiani, ma ci pensate voi, chiusi in un ascensore al buio, chissà che paura che avranno. Ma mica si sentiranno male, perché non si sente più nulla?. ..

Amilcare                          - e si vede che si sono adirati e si tengano il muso. 

Virgilio                            - no! e giocano a scopa! Via fatela finita, sono grandi e vaccinati, lo sanno da se cosa fare. Comunque io sono preoccupato più per l’avvocato, che per Carla.

Suonano alla porta Amilcare va ad aprire

Antonio                           - (entra nella stanza) oh sor Virgilio, tutto a posto, ho provato a chiamarlo l’ascensore dal pianterreno, dopo un pochino s’è messo in movimento e é disceso al piano.

Ersilia                              - (che si avvicina alla porta) e la mia cognata, e l’avvocato, dove sono?

Antonio                           - e sono andati via di corsa, perché l’avevano bisogno di darsi una sistemata, secondo me, a causa del caldo, e della poca aria, erano mezzi denudati!....

Virgilio                            - certo ci deve essere stato un bel caldo, l’ascensore é piuttosto piccolo, e in due persone, specialmente se c’è un uomo e una donna,  si bolle

Antonio                           - io sor Virgilio e metto il cartello che l’ascensore è gusto, altrimenti ci si ritrova a un’altra tragedia. . .

Virgilio                            - bravo tu fai bene, metti il cartello, ma tanto oramai la disgrazia é di già successa, soprattutto per l’avvocato!

                             FINE SECONDO ATTO 

ATTO TERZO

La scena si svolge nella stessa stanza, in scena è presente Ersilia che sta rimettendo a posto dei giocattoli, quando entra dalla porta esterna Fanny

Fanny                              - Ersilia, hai visto sono andata, e ritornata in un attimo. Virgilio è stato buono?

Ersilia                              - quello è un angelo, appena sei andata via, a voluto che lo prendessi in collo, e che gli raccontassi la novella del gatto con gli stivali. Dopo tre parole s’è addormentato, ora è di la a dormire in camera mia. .

Fanny                              - è lui a questa ora si fa sempre un sonnellino, poi per il resto della giornata è abbastanza agitato 

 Ersilia                             - (guarda l’orologio al polso) ma il tuo marito, e il suo babbo, non è che si sono dimenticati di dove si deve andare oggi? e di quello che c’è da fare?

Fanny                              - questa mattina mi sono svegliata, e non c’era più in casa, non so a che ora è andato via?

Ersilia                              - perché Amilcare? anche lui s’è alzato presto e è andato via. (guarda l’orologio al polso) ma quando arriveranno quelli di Monteriggioni. Non vedo l’ora che l’arrivi Filippo.

Fanny                              - è presto, vedrà che a momenti arrivano. Certo che Filippo assomiglia tutto al suo nonno Giocondo, non solo fisicamente, ma anche nel modo di fare, sempre allegro

 Ersilia                             - io penso a come sono cambiate le cose, da quando Dante t’ha conosciuta, anche per Amilcare, da quando é andato a lavorare con il suo figliolo, in questa casa non esistono più orari .

Fanny                              - perché che pensi che Dante non faccia uguale. Figurati, che passavo con il bambino vicino all’ufficio, ho pensato di fargli una visitina. Non é stato possibile di vedere ne Dante, che era in riunione, e ne Virgilio perché aveva dei clienti .

Ersilia                              -  lo so anch’io, ma é meglio così. Ora alla sera quando torna a casa, è stanco da non poterne  più, ma é tanto contento!.

Fanny                              - anche Dante lo dice, io ti farei vedere il mio babbo, lavora con una competenza, che sembra che abbia fatto sempre questo mestiere

Ersilia                              - Credimi,  non lo fa per i soldi, ma per la soddisfazione che il suo figliolo in pochi anni, è diventato un nome nel  campo immobiliare. (Si gira e tocca in un braccio Fanny) e se no c’eri te, ora vuoi sapere in che condizioni s’era! 

Fanny                              - no, il merito è solo di Dante, io l’ho aiutato inizialmente, mettendogli a disposizione il capitale. Ma lui, non ha avuto bisogno di nulla, è riuscito a fare tutto da se!

Suonano alla porta Fanny va ad aprire

Fanny                              - guarda chi c’é mamma? è arrivata Beatrice e Felice (abbraccia e bacia entrambi)

Beatrice                           - (abbraccia e bacia la madre che era corsa verso la porta) che credevi che ci fossimo dimenticati ? Vedi, poteva cascare il mondo, ma questa è un’occasione che non mi sarei persa nemmeno se ero su la luna.

Felice                               - purtroppo non abbiamo potuto portare il bambino, s’è dovuto lasciare a casa con i nonni, perché ha preso un raffreddore che non vi dico. Ma Virgilio dov’é?

Fanny                              - è in camera della mamma a dormire, questa è l’ora che ci concede di riposo, appena si sveglia, incomincia la giostra.    

Beatrice                           -  si, perché il suo cugino a Monteriggioni, é  meglio. Mio suocero è fisso dietro a quel birbante, ne combina di tutti i colori        - (si rivolge al marito) vieni Felice, si va a vedere se Virgilio è sveglio.(I due escono per la porta interna)

Ersilia                              - qualcuno, che ha pensato di rammentarlo a Carla? perché tutti quelli della famiglia devono essere presenti. . .

Fanny                              - mamma, ha detto Dante che  c’ha pensato lui a invitare tutti i parenti, e qualche amico, compreso i due novelli sposi Maria e Paolo.

Ersilia                              - proprio ieri, ho incontrato il nostro parroco, fra l’altro, s’é parlato proprio di Maria e di Paolo, mi diceva che si sono sposati, lei 65 anni, e lui 67 anni tutti e due erano arrivati a quella età nubile e celibe.  .

Fanny                              - certo il sor priore, si sarà domandato che cosa è successo nel nostro palazzo, in un paio d’anni, tre matrimoni e due battesimi. Per questa storia, siamo portati per bocca da mezza Firenze.

Entrano Beatrice e Felice.

Beatrice                           - (si rivolge a Fanny) guarda che l’è sveglio che sembra uno scoiattolo, pensa che c’ha perfino riconosciuto, ma lo sai che tendeva i bracci per essere preso in collo,

Ersilia                              - no per carità, lascialo stare sai, fino a quando non piange è bene lasciarlo a letto  . .

Suonano alla porta, Felice che è il più prossimo va ad aprire

Felice                               - buon giorno Rosa, come va? (l’abbraccia e la bacia) Ma lo sa che mi sembra ringiovanita, poi vestita così, tutta una ragazzina. .

 

Rosa                                - buon giorno a tutti (Rosa è vestita elegantemente, con in testa un cappellino)  caro il mio Felice, l’età delle persone non si può nascondere  indossando un bel vestito. .

Beatrice                           - (facendosi incontro a Rosa e l’abbraccia) ma cosa dice, lei sembra una ragazzina, al primo incontro amoroso. Chissà il nonno come è felice e contento di ritrovarsi alla sua età una sposina così!

Fanny                              - il nonno, da quando è andato a convivere con Rosa, sembra che abbia trovato l’elisir di lunga vita, da non riconoscerlo più. Io te lo dico, sembrano due ragazzini al loro primo amore.

Felice                               - e vero, giorni fa, ero venuto a Firenze per affari,quando vicino a casa di Rosa, ho incontrato il nonno, vestito elegantemente, camminava con una borsa in mano, ma così svelto, che per poter scambiare due parole, ho dovuto corrergli dietro. 

 

Rosa                                - lui é sempre fuori, da quando si convive, la spesa la vuole fare lui, ma non vi dico quello che combina, non compra mai quello che s’era stabilito.

Ersilia                              - e lo so Rosa! anche quando stava qui con noi, non gli potevo dire d’andare a comprarmi qualcosa, lui portava sempre tutto il contrario. .

Rosa                                -  Io sono sincera, il vostro nonno ha una vitalità che non avrei mai creduto. E’ sempre un passo avanti a me, per lui non esistono problemi,

Beatrice                           - Rosa, meglio così, io sono convinta che se gli si chiedesse l’età, lui stia sicura che si calerebbe come minimo 30 anni .

Rosa                                - figuratevi che l’ha certe pretese  - (poi scuote la testa) E, mi vergogno solo a pensarci, via, m’avrete capito, a cosa mi riferisco, (poi guardandosi intorno) ma che non viene più nessuno?.

.

Ersilia                              - stia tranquilla Rosa, sono tutti in arrivo, questione di minuti e ci saranno tutti.

Rosa                                - (che guarda i presenti) ma Virgilio, dov’è, che non lo vedo. .

Fanny                              - è in camera, s’è svegliato proprio ora, e ancora per un poco di tempo sta tranquillo. …

Rosa                                -  allora se è sveglio e non vi dispiace vado a vederlo     - (esce)

Suonano alla porta

Felice                               - non vi scomodate, che alla porta oggi ci penso io. (apre la porta e entra nonno Virgilio) oh nonno, come va, tutto bene? Siccome s’è visto arrivare Rosa da sola, e s’è pensato, ma vuoi vedere che il nonno ha fatto il furbo e c’ha ripensato?

Virgilio                            - buon giorno a tutti, (poi rivolgendosi a Felice) con quella donna, c’è da fare poco il furbo. Oh mangio questa minestra oh salto dalla finestra          - (guarda nella stanza)  e Rosa dov’é?  Ma non era salita prima di me,? . . .

Ersilia                              - Oh Virgilio, stia tranquillo, Rosa é di là da il bambino. Però,vedo che s’è impaurito, appena s’è accorto che non la vedeva!

Virgilio                            - ma che impaurito! Fatemi il piacere. Siccome mi sono fermato a parlare con Antonio, non volevo che l’avesse trovato uno che per sbaglio l’abbia portata in terrazza?

Felice                               - eppure é tanto che ne sento parlare, e mi piacerebbe sapere di questa terrazza, non si fa che rammentarla, ma poi di preciso non si sa nulla!. 

Fanny                              - oh nonno, ma lei é proprio fissato con questa terrazza. Ma poi in fin dei conti, che cosa credete  che sia successo lassù!

Virgilio                            - nulla, oh i che ci doveva succedere, solo tre matrimoni e due battesimi, per ora . Io dico che è più Afrodisiaca quella terrazza di una cesta di ostriche . .

Beatrice                           - te nonno, ci vuoi far credere all’effetto della terrazza, ma tutto questo solamente per prenderci in giro, te sai, che tutto è successo, a causa di quelle pasticchine di Maria! oppure no?

Virgilio                            - ma voi, credete alle chiacchiere messe in giro da Maria?. Ma non è vero, e stato tutto uno scherzo!  

Ersilia                              - oh Virgilio, non sarà nemmeno vero, ma quella famosa scatolina, è sparita dalla circolazione, e non se n’è saputo più nulla! .

Virgilio                            - l’ho buttata via, perché non serviva a niente. Ma poi, che si deve  parlare sempre di me!  (poi si rivolge a Fanny) :piuttosto, non vedo i due ragazzi, Virgilio e Filippo, ma dove sono?

Ersilia                              - Virgi è di la in camera mia, s’è svegliato da poco, c’è Rosa a fargli compagnia ..

Felice                               - e Filippo, s’è dovuto lasciare a casa Filippo, con i miei genitori, perché ha preso un raffreddore tremendo.

Beatrice                           - io glielo dicevo al mio suocero, di non farlo giocare nella terra umida, ma non c’è stato modo di farglielo capire1

Felice                               - e sono bambini il nonno e il nipote, c’è poco da fare. Comunque nonno Virgilio, i miei genitori si scusano di non potere essere presenti, anche perché c’è l’agriturismo al completo. Ma loro l’aspettano lassù . .  

Virgilio                            - oh, io sono sincero, il fatto che anche uno di quei bambini non possa venire alla festa del suo bisnonno, m’ha rintristito. .

                                       

 Beatrice                          - lo capisco nonno, lo sai come sono fatti i ragazzi, Filippo, vede nonno Giocondo che fa le buche nel giardino per metterci i fiori, anche lui ha trovato una palettina, e fa buche da per tutto nel prato, ma ti farei vedere come le fa profonde. . .

                              

Virgilio                            - oh, che durerò fatica a crederci? è figlio, e nipote d’arte. (indica Felice) voi le buche le  avete  nel “  di- enne- a “, lui crede che le si facciano solo per i fior,  povero bambino.

Beatrice                           -   via nonno, che seguiti con questa zolfa, oramai l’è acqua passata..

 

Suonano alla porta

Felice                               - vado io a aprire, non vi preoccupate, questa è l’ultima volta, ora lascio la porta aperta       - (apre la porta e con voce allegra) buon giorno signora Maria, buon giorno signor Paolo (poi stringe la mano a entrambi) come va, tutto bene, prego entrate.  .

Ersilia                              - venga signora Maria, guardi proprio ora e mi domandavo come mai ancora non eravate arrivati, prego, sedetevi non fate complimenti. 

Maria                               -  Grazie Ersilia, lei la lo sa che non faccio complimenti. Sono sincera, ancora non ci credo che Virgilio faccia questo passo, (poi si gira verso Virgilio) io non volevo nemmeno venire, perché non mi sento tanto bene,. Ma l’ho fatto, non per te! ma per Rosa, e basta!

Virgilio                            - ho Paolo, ma per caso questo malessere di Maria, non sarà mica che é in attesa di darti un’erede? ..

Paolo                               - oh Virgilio, tu sei sempre il solito. Maria è stanca, e allora l’avrebbe preferito stare a casa, ma io ho insistito, perché ti voglio vedere entrare in chiesa!

Virgilio                            - è vero, questo è un sacrificio non indifferente, te lo sai, io sono allergico ai preti, ma per Rosa, sono disposto a questo e altro!

Una voce di un uomo che è appena entrato

Amilcare                          - a i che tu sei allergico babbo? . .

Virgilio                            - guarda chi é arrivato, i due capitalisti . .

Dante                               - (che ha preso l’aspetto di un uomo d’affari, ben vestito e con occhiali da vista) ciao nonno, allora ci siamo alla resa dei conti. Che credevi, che mi perdessi un’occasione come questa, sarei venuto anche se fossi rimasto sotto un treno. .

Fanny                              - (si fa incontro a Dante, l’abbraccia e lo bacia) ciao Dante. …

Dante                               - e Virgi, dov’ é?. .

Rosa                                - (che rientra dalla camera) s’é svegliato, il tuo Virgilio, sta bene, é vispo e salta su i letto come una scimmia. Pensa che mi s’era attaccato al collo, e non mi voleva lasciare più. …

 

Ersilia                              - le peggio del suo bisnonno, anche lui, appena t’ha vista, non t’ha mollato più, c’è poco da fare, é proprio un Landini. .

Paolo                               - (si rivolge a Virgilio) fatti coraggio Virgilio, te avevi perso l’abitudine al matrimonio, ma io te lo dico, anche se ho poca esperienza.  Quando ci si sposa, si sta male il primo giorno, e dopo sempre peggio.

Maria                               - da retta Paolo, io t’ho accompagnato alla terrazza, ma per il resto, hai fatto tutto da te!.

Una voce di donna che entra dall’esterno

Carla                                - (si porta al centro della stanza, si ruota per mostrare un vestito,e una borsa, è accompagnata da uno sconosciuto) se si mancava solo noi, ora si può anche andare in chiesa,( poi indicando l’uomo che è entrato con lei) voi vi ricordate dell’avvocato Amerigo Stiatti, vero?, allora sapete tutto. . .

Virgilio                            - oh Carla, come vuoi che non ci si ricordi dell’avvocato. La prima volta che l’ho visto, voleva denunciare tutti, a causa dell’ascensore, e la seconda volta quando venne a parlarmi di voi due. Io lo misi in guardia, chi era stato il vero sequestratore! 

Carla                                - oh non s’éra chiarito tutto? Lui soffre di Claustrofobia, era per quello, mia per altro

 

Amilcare                          - e s’è capito per quale motivo non ha denunciato nessuno, perché tutto sommato e c’ha trovato il suo tornaconto. Ma per caso mica avrete ripreso l’ascensore?

Avvocato                         - no, no, questa volta siamo saliti a piedi. Però io sono d’accorso con te Amilcare, devo ringraziare il vostro ascensore, che mi ha permesso di conoscere la donna della mia vita       - (indica Carla)

Virgilio                            - te, devi ringraziare quel bischero del mio figliolo, che t’ha dato la miccia per la caldaia, perché senno a quest’ora te, eri perso dietro alle pratiche, invece che alla sottana di Carla.…

Ersilia                              - oh Virgilio, che ci risiamo con la caldaia, le due anni che sento parlare, e mai nessuno m’avesse spiegato i che vuol dire!

 

Carla                                - oh Ersilia, ma che dai  retta a quello che dice il mio babbo?. Io l’ho detto, devo ringraziare l’ascensore, sennò con Amerigo non ci saremmo conosciuti così a fondo

Amilcare                          - ma quel pappagallo del tuo ex marito, mica l’avrai messo in una voliera?

Carla                                - Ci siamo separati, e siccome la casa era sua, io sono andata a convivere con Amerigo nella sua villa  di Fiesole, in attesa del divorzio.

(NOTA PER IL REGISTA: i personaggi che rimangono fuori dai dialoghi come

Dante e Fanny parlano fra di loro, Maria con Rosa e Paolo)

Avvocato                         - che donna, che donna. Ora io non potrei vivere senza di lei, solo al pensiero che ciò possa accadere, mi sento male. 

Virgilio                            - se è per codesto, anche lei non potrebbe vivere senza, ma non di te, ma dei tuoi soldi,

Carla                                - oh babbo, un pochino di riguardo per l’avvocato. Ricordati che lui fa parte del foro fiorentino, e è una persona molto influente

Virgilio                            - ora ho capito perché gli avvocati si fanno pagare tanto,  fanno parte della banda del buco, .

 

Carla                                - via babbo finiscila con questi discorsi. Senti Ersilia, ho dato il numero del  vostro telefono al nostro maggiordomo Jemess, nel caso che qualcuno cerchi l’avvocato, sai ci sono dei clienti che hanno delle urgenze . . .

Ersilia                              - come, come, Carla, ma codesto maggiordomo Jemesse, non sarà mica quello della sora Alvara? 

Carla                                - ma per carità Ersilia, il maggiordomo della sora Alvara, non è mica inglese autentico come il mio!. Figurati, dicono che sia uno di Radda, e li faceva l’uomo tutto fare in casa di un inglese, e siccome  si dava troppo da fare con la padrona, è stato licenziato.

Ersilia                              - via, non ci posso credere che il Jemesse della sora Alvara non sia un’inglese!

Carla                                - fidati, non sarà inglese, ma un furbo di sicuro. Per potersi spacciarsi da vero maggiordomo, se tinto i capelli di biondo, e parlando qualche parola d’inglese, s’è spacciato per maggiordomo inglese.

Ersilia                              - ho mammina, mi sta pensiero per lui, ma t’immagini te quando la sora Alvara scoprirà che il suo tanto decantato Jemesse, è un falso?. .

Carla                                - ma te credi che la sora Alvara non si sia accorta che non è un maggiordomo inglese?. Hai voglia te, ma siccome è un tutto fare,.  a lei le basta quello

 

Amilcare                          - (rivolto alle persone presenti) allora se siamo tutti, si potrebbe anche partire pe la chiesa. .

Carla                                - (rivolgendosi al padre) oh babbo! Voglio sperare che fra gli invitati in chiesa ci siano persone di riguardo, perché non vorrei sfigurare con il mio Amerigo, sai, noi  si frequenta persone importanti, e ci terrei che tu facessi bella figura.

Virgilio                            - vai tranquilla, fra l’invitati c’è il sindaco, il priore, e il dottore.

Carla                                -   ho babbo, un sapevo che avessi delle conoscenze così altolocate, i sindaco, un priore, un dottore, ma come fai a avere di queste amicizie?  

Virgilio                            - come faccio a conoscerle? per  forza, tutti i giorni si gioca insieme a carte alla casa del popolo.

Carla                                - ma chi sono queste persone, il sindaco, priori, dottori?

Virgilio                            - chi sono? Il sindaco gl’è il Rossi, quello che faceva il messo comunale, il priore gl’è il Carli, che da ragazzo faceva i chierichetto, e il Franceschi, è il dottore, perché da militare faceva l’infermiere. Che sono abbastanza alla vostra altezza, o le devo far salire sulle panche della chiesa?

Carla                                - e mi sembrava bene babbo, facciamo finta di nulla, tanto appena è finita la funzione religiosa, io e Amerigo, purtroppo saremo costretti a lasciarvi  per impegni già presi. …

   

Dante                               - e ci dispiace zia di perdere la vostra compagnia, ma si farà del nostro meglio.(e rivolto a Virgilio) però nonno prima d’andare in chiesa, mi devi dire come ha fatto il nostro priore a convincerti di sposarti in chiesa?

Virgilio                            - la verità  è che sono stato messo alle strette. Rosa ha detto che se non ci fossimo sposati in chiesa, metteva fine alla nostra relazione. E poi perché, mi sono messo d’accordo con il priore. L’ha acconsentito a due  richieste, la prima, che la messa deve essere veloce, la seconda, che durante la cerimonia ci fosse la musica

Amilcare                          - io non ho capito che cos’è la messa veloce?  per la musica, che accordi hai preso, dal momento che tutte le domeniche, c’é la messa cantata, accompagnata dall’organo, allora che condizione sono? …

Virgilio                            - ora te lo spiego. La messa veloce, deve essere senza sermone, perché a me tutto quel parlare, mi confonde. Poi per la musica, al priore gl’ho detto che i musicanti li portavo io. .

Amilcare                          - ma cosa vuoi che al priore gli interessi di quelli che devono suonare in chiesa. se li porti te, vorrei vedere non fosse stato d’accordo. Tanto sempre musica suoneranno, ma piuttosto, con che strumenti, e che musica.  .

Virgilio                            - per fare musica, vanno bene tutti gli strumenti, comunque è un violino, e una fisarmonica. Siccome conoscono solo due brani, e suoneranno solo quelli.

 

Carla                                - oh babbo, non ci farai mica far brutta figura invero, spero che i due pezzi che suoneranno  facciano parte del repertorio di musica classica da chiesa

Virgilio                            - io non te lo so dire, se quei due pezzi che suoneranno facciano parte del repertorio della musica per la chiesa, ma sono i più richiesti quando si fa le feste alla casa di popolo di Scandicci,

Carla                                - poveri noi, ma te, vuoi sapere che cosa suoneranno quei due. Questa é la volta buona che il priore ci mette all’uscio. Oh babbo, mica gli avrai raccontato che io, insomma, mi sono accompagnata…

Virgilio                            - io al priore non gl’ho raccontato nulla, ma per quello che riguarda la musica, tu dici che il sor priore non sarà tanto d’accordo? Perché uno è l’inno Dell’internazionale socialista, e quell’altro é Bandiera rossa.

Amilcare                          - oh babbo, ma te, t’hai sbagliato, ma che credevi di sposarti alla casa del popolo, invece che  in chiesa!

Virgilio                            - voi diete di conoscere il sor priore, io dico che non è vero, quando con Rosa c’abbiamo parlato, lui c’ha detto, l’importante che veniate in chiesa, puoi potete suonare quello che volete. Io sono la che v’aspetto.

Ersilia                              - allora gente, se siamo pronti, é l’ora d’andare in chiesa, che nonno Virgilio l’ha furia, via diamoci una mossa

Virgilio                            - (prende a braccetto Rosa che era vicino) . Forza gente che s’ha dire d’andare, perché le giornate le passano in un lampo, e noi stasera s’ha da fare, ma ricordatevi che la vita da a ognuno quello che si merita, oh prima, oh dopo, l’importante è crederci, e aspettare!   

                      

FINE

                                               - (   TUTTI I DIRITTI RISERVATI  )

1° EDIZIONE  Dicembre  2006-finito

2° EDIZIONE  Aprile   2009    

Alfredo Giunti

                                                  

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