‘A figlia ‘e Juorio

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A mia Moglie, alle mie Figlie

                               A mia Moglie, alle mie Figlie

"  'A FIGLIA 'E JUORIO  "

POEMACCIO IN RIMA SBACIUCCIATA O QUASI DI

ANGELO ROJO MIRISCIOTTI

…..in onore o piuttosto  alla faccia del Sommo Vate M°.Ill.mo don Gabriele d’Annunzio…….( che mi perdoni..!)

‘A FIGLIA ‘E JUORIO: 2 Atti - 6 U e 10 D. - Durata 100 minuti circa.

E’ una divertente e comicissima parodia della Figlia di Iorio del grande D’Annunzio. La storia è quindi mutuata dal Dramma Dannunziano mentre personaggi ed eventi sono umanizzati quando non addirittura ridicolizzati.Il pastore Aligi, Lazaro di Rojo, Vienda la strega e tutti gli altri archetipi del Vate abruzzese vivono azioni minime e passose,riportate all’attualità.Si ride,si ride tanto.Unica difficoltà è che, essendo praticamente un Poemetto,le battute sono tutte in rima…Ci vogliono attori con una testa quadrata..ma io non dispero..ci sono, ci sono…

PREFAZIONE

A quei due o tre sconsiderati che, a tutti i costi, volessero, per amicizia ed affetto, leggere la farsa che segue, suggerisco di ingerire, quale antidoto, la presente prefazione. E' opportuno, infatti, che prima di affrontare " 'A figlia 'e Juorio ", si spieghino " i perchè " ed i " per come " che indussero a tale parto in apparenza irriverente. Innanzi tutto, una precisazione: ciò che si leggerà, mi si creda, nasce, comunque, da un atto di amore e di devozione nei confronti dell'immenso  Don  Gabriele D'Annunzio.

Ero lì, infatti, che leggevo, ammirato e compunto, il testo originale del capolavoro "vatesco", quando mi sentiì sommerso, colpito, addirittura contuso cerebralmente dalla potenza poetica e concettuale dell'opera stessa. Stetti male di fronte a tanta prorompente genialità, come male sta chi viene, suo malgrado, investito da una frana di macigni sul cuore e sullo stomaco: i macigni essendo gli accadimenti pressanti, feroci e tempestosi della stesura D' Annunziana. " Che Genio ! - mi dissi - Che poetica ! "  " E' il massimo " aggiunsi - " E' troppo ! "....

Ed infatti, per la mia fragile mente parte - nopea  e parte epicurea cresciuta a Viviani ed A. Gill, Scarpetta e a De Filippo era tanto, era davvero troppo, era insostenibile !

Bisognava, per la mia salute , trovare il modo di sgusciar fuori da tale ponderosa epica, magari scavando con un'unghietta ironica un cunicolo per consentire ad un'anima lieve lieve di " riveder le stelle e gli scogli " di Mergellina ". Ecco, dunque, che prende idea e corpo la metamorfosi Ovidiana: l'uomo, il semidio si muta in bestia, bene,.... che la truculenta tragedia si muti in farsa ridanciana !!

L'orrore e l'angoscia la percorrono ? Bene... l'uno diventi  sensualità,... l'altra.... l'allegria! Per il linguaggio, poi, aulico, ridondante, pomposamente terrifico bisognava trovare qualcosa che, pur conservandone la dignità di lingua, ne traducesse i ritmi da Vagneriani in Rossiniani. E allora ? Lapalissiano: si userà all’uopo  la nostra bella lingua              Nazional - Napoletana, così ricca delle sue cadenze sdrucciole, le parolette tronche, le immagini musicali e fuggitive !

Dunque, concepita l'idea, trovato il " medium ", non restava che attaccare il testo con fiero cipiglio, limando i picchi ove il testo si inerpicava, allargandolo dolcemente come pasta bignè, laddove terribilmente si inturgidiva.

I Personaggi, salvo qualche lieve traslato fonetico nei nomi, sono praticamente, inalterati. Manca, invece, " la folla" d'Annunziana, vera corale delle lamentazioni di massa; c'è invece,"  il gruppetto " che con le sue miserie, è proprio della farsa.

Qual'è il risultato di tanta " rispettosa " manipolazione ? Mah ?! E chi lo può dire ?! A chi può interessare ? A me sta a cuore solo di aver provveduto ed " inciarmare " una storiaccia ridanciana capace di tirar fuori qualche improvvisa ed imprevista risata, a bocca piena, senza substrato psicologico, pseudo-mistico, serioso, culturale, e va…pure drammaturgico…!!!!!

                                                   L’autore

                                               Angelo Rojo Mirisciotti.

        "  'A FIGLIA 'E JUORIO  "

********

PERSONAGGI E TIPI

MILA DI CODRA...................... LA BELLISSIMA JANARA

ALIGI..........................................'O SPOSO

LAZARO DI ROJO.....................'O PATE DO SPOSO

CANDIDA................................'A MAMMA CO' PEPE

FAVETTA 1  a FIGLIA ............... 1 a PULLANCHELLA

SPLENDORE 2a FIGLIA............. 2 a PULLANCHELLA

ORNELLA 3  a FIGLIA................. 3  a PULLANCHELLA

VANDA...................................'A SPOSA TRADITA

COSMA...................................'O SANTO  'MBRUGLIONE

IL RAGAZZO LOCUSTA.............'NU SCUGNIZZO

1o MIETITORE.........................'NU BRUTO

2o MIETITORE.........................N'ATU BRUTO

LE COMARI:

DONNA MATILDE....................'NA 'MPECHERA

DONNA BICE...........................N'ATA 'MPECHERA

DONNA NINUCCIA...................TERZA 'MPECHERA

DONNA SOFIA.........................QUARTA 'MPECHERA

 "  'A FIGLIA 'E JUORIO  "

Epi-farsa in tre atti

ATTO PRIMO

LA SCENA RAPPRESENTA, ( COME NELLA TRAGEDIA ORIGINALE ), L'AIA DI UNA CASA DELLA CAMPAGNA NAPOLETANA IN UN'EPOCA NON MEGLIO PRECISATA. CI SONO TUTTI GLI ATTREZZI CARATTERISTICI      DI     UN' ATTIVITA'     CONTADINA ( UN ARATRO, CANESTRI, SGABELLI, FALCI ETC ). IN SCENA LE TRE SORELLE DI ALIGI, SPLENDORE, FAVETTA ED ORNELLA CON LA FUTURA COGNATA VANDA ( E NON L'INPRONUNCIABILE VIEND! ) INTENTE A SCEGLIERE DALLE CASSAPANCHE DEL CORREDO, GLI ABITI PER LA PROSSIMA CERIMONIA NUNZIALE DI VANDA STESSA CON ALIGI.

SPLENDORE :  Ma insomma, Vanda, te si decisa ?

                         Te jesse bona chesta cammisa ?

                         Oppure 'o sciallo co' crespo giallo,

                         e 'a vesta nera co' parapallo ?

VANDA :          Me voglio mettere a minigonna,

                         cu 'e calze a  rete comme 'a Madonna !

ORNELLA :      Ma che si scema, o staje 'mbriaca ?

                         'O matrimonio t’ha dato 'ncapa !?!

FAVETTA:      Tu si 'na sposa, no 'na soubrette,

                         t'avissa vestere p’o' cabarette?!

                         Miettete  ‘a vesta verde pisello,

                         'e scarpe vascie, sciassa e cappiello.

                         Si no maritete t'alliscia 'e scelle

                         jesce d’a Chiesa 'e vaje  'o Cardarelle !

SPLENDORE:  Guè, bambulè, facimmo ambressa,

                         miettete 'o scialle e 'a pettenessa.

                         Ca a n'atu poco, a miezojuorno,

                         vene 'a cummara cu figlie e cuntuorno,

                         venene pariente, amice 'e vicine,

                         suocere, zie e sore cugine !

                         Vene Don Ciro  co' Sagrestano

                         e zì Nicola cu 'e mane mano!...

VANDA:          Cu tre galline e quatte sciuscelle,

                         mo vene 'o Prisepio cu e Bambenielle !

                         Pe' chellu ppoco ca m'hanna dà,

                         veneno sulo pe' strafucà !

ORNELLA:      Zitta, ca mamma, si sente, se 'ncazza.

                         Ce tene tanto 'o Censo e 'a Razza!

FAVETTA:      Parla do' diavulo e spontano 'e corna.

                         Ecco ca Mamma da Messa torna !

[ENTRA CANDIDA LA MAMMA DELLE TRE FANCIULLE]

CANDIDA:       Neh, pullanchè, v'avite aggiustate ?

                         Songhe tre ore che pepetiate !

                         Io lavo, stiro, arrecetto 'a cucina

                         e vuje scagnate scarpe e vestina.

                         "....Miette stu scialle.." " prova stu manto.."

                         ....e io me faccio nu mazzo tanto !! 

                         'O frate vuosto s'è appriparato ?

                         E' sempe ll'urdemmo, stu sciaurato !

                         Tengo tre figlie ca so abbunate

                         e 'o figlio masculo ch'è handicappato !

                         E... infatti... eccolo, ora è arrivato,

                         'stu nzallanuto...., mo s'è scetato !

DALLA CASA ANCORA IN MANICHE DI CAMICIA E PANTOFOLE ESCE ALIGI, LO SPOSO:

ALIGI:             Pe' corne e pizzo dellu Demonio.

                         sto jenno proprio allu Manicomio...,

                         ....'e scarpe nove me vanno strette...

                         manca 'o buttone ncoppo 'e brachette.

                         'A giacca tira sopra alle spalle

                         mentre 'o cazonne me stregne 'e.....

CANDIDA :       Guè !?!...

ALIGI:             .... 'e ntestine !

CANDIDA:       Ah,...mbè !

                         Aggie pazienza, figlio mio bello,

                         ca mo t'accorcio braca e cappiello.

                         Chiuttosto, fatte 'nu buono bagno,

                         e lavete 'e piede senza sparagno !

FAVETTA:      Si 'o frate nuosto se lava buono

                         perde lu fieto de pruvulone...

                         e si 'e capille buono se lava

                         perde la puzza de' caso e fava !

ALIGI:             Tu statte zitta, ca lu bidè

                         nun sai nemmeno che cacchio è,

                         ca pe la puzza dei  li toje veste

                         tenimmo aperte porte e feneste!

FAVETTA:      Ah, malandrino... Te scippo la faccia !

ALIGI:             Mo te surogno, brutta bardascia !

CANDIDA:       Embè, 'o fernimme chisti burdella ?....

                         tra frate e sore, sti jacuvelle ?....

                         Mettite scuorno nfaccia 'o Casato.

                         Nuie simme nobbele d'antico ciato !

                         Jammo criatù..., facimmo ambressa,

                         mettite 'o scialle e 'a pettenessa.

                         Vestite 'a sposa per la funzione,

                         ca sta venenno la prucessione....

LE FANCIULLE IN SCENA FINISCONO DI ADDOBBARE LA SPOSA E SE STESSE CON CARATTERISTICHE MOINE FEMMINILI.

VANDA:          So tutta verde, firmata Fiorucci,

                         scarpe e burzetta songo di Gucci,

                         e si vedite lu negligè...

                         songo  cchiù sexy della Bertè!

ALIGI:             Si nun c'è male...si bunarella,

                         però a me piace de cchiù Brunella,

                         chella capretta ca lana nera

                         ca me vo bene da' Primmavera !

CANDIDA [A VANDA]:

                         Figlia mia bella, agge pazienza,

                         a stu cretino, 'mparace a scienza...

                         Chisto è cresciuto cu 'e pecurelle,

                         scagna  animale cu femmene belle !

                         E mo' azzittate e cantate cu mico,

                         stanne  saglienne è cummare do' vico,

                         chelle so quatte sfunnate 'e capere

                         ca, si accamuffano, fanno 'e mpechere...

                         Jammo redite ! Parite cchiù allere,

                         si no nce sfottono pe tutto 'o  Quartiere !

LE FANCIULLE DANNO DEI GRIDOLINI DI GIOIA, ACCENNANO QUALCHE PASSETTO DI BALLO, SI CAREZZANO E SORRIDONO PER SIMULARE UNA GRANDE ALLEGRIA NUNZIALE.

ENTRANO IL GRUPPO DELLE COMARI DONATRICI, ALMENO 6 CON CANESTRI E PRESENTI VARI.

ORNELLA:      Siè cummarè...quale onoranza!

                         Quale piacere... venite annanza !

                         Care signore, amiche noste .....

                         quantu disturbo... pè facce voste !

CANDIDA:       Guè, Donna Bice cu Nina Perrella !....

                         Matilde Jassa cu' figlia e sorella...

                         Quanta riale,.... quanta abbondanza....

                         nun ce bastava la sola crianza ?!?

FAVETTA:      Donna Sufià, do vico 'e Scugnate

                         c'ha rialate daie scarpe spajate...

                         Donna Matilde 'e coppe 'e Sagliute

                         purtaie nu chilo 'e limmone spremmute !

SPLENDORE:  Trentotto carte dò mazzo è scupone

                         purtaje siè Bice dellu Cavone,

                         mentre Minuccia di Marianella

                         purtaje 'o trepiede da' furnacella!...

CANDIDA:       Quanto disturbo,... quanta pensiere,...

                         nce cunfunnite lu core e li piere !

                         Troppo è l'onore che 'nce faciste

                         purtanno casce, canestre e caniste.

IL CORO DELLE VISITATRICI: ESSE DECLAMERANNO LA 1* QUARTINA INSIEME E IL RESTO ALTERNANDO LE VOCI:

IL CORO:        Niente è bastante pè chesta famiglia

                         quanno lu zito na' sposa se piglia.

                         Vanda ed Aligi nce songo assai care

                         e le purtajeme li gemme chiù care !

                         Pirciò stipaime per la spusella:

                         addore ed acqua de saittella,

                         uocchie de treglia e curne 'e curallo,

                         e penne e lengua de' pappavallo,

                         zizze abbuffate e panza 'e cuniglia

                         pe fa a ogni botta 'nu figlio o 'na figlia !

                         Allu Spusillo purtaime in dono

                         de' spaseme e cuorne 'nu ricco trono,

                         cussì s'assetta curnuto e bijato

                         e nu s'addona che è  scurnacchiato !

                         E si la notte nu basta la forza

                         cà nce nu cetrulo cu tutta la scorza!

ALIGI:             Chillu cetrulo purtato da sulo

                         ve lo putite 'nfezzàte dentro allu..

CANDIDA:       Guè..!

ALIGI:             allu mazzo.... de frutte e verdure

                         pe' fa lu brodo alli vostre criature !

CORO:        Mo' che v'avimmo ammullate 'e presente

                         restano a farvi li complimente....:

                         Bella è la sposa de verde vestuta,

                         pare 'na rana cresciuta e pasciuta,

                        mentre lu sposo è 'o cchiu bello do munno:

                         pare 'o cucchiere de' Bellumunno!

                         E mo' ca li cunte so state saldate

                         jammo 'o buffet, che stammo affamate !

VANDA:          Prego cummare, mettiteve 'o frisco

                         ca mo v'arriva nu bello refrisco:

                         Cugnate, damme a 'sti belle cumpagne

                         turze 'e pennielle e vierme 'e castagne,

                         nu bellu fiasco 'e vino peruto,

                         cennere, pile e latte scaduto.

                         E 'a cumarella che ha parlato adesso,

                         datele pure a scupetta do' cesso !

CONVENEVOLI, COMPLIMENTI, AUGURI, SCAMBIO DI EFFUSIONI. ALL'IMPROVVISO DA UNA QUINTA POSTICA LATERALE ENTRA UNA DONNA ANSANTE DI FATICA E DI SPAVENTO CHE SI ACCUCCIA TREMANTE ACCANTO AL FOCOLARE: E' MILA DI CODRA, LA FIGLIA DI JUORIO !

MILA:              Aiuto, gente prestateme asilo

                         me so salvata mo' mo' pe'  'nu pilo...!

                         Allu purtone mettite la spranga,

                         alle fenestre lu fierro arrimanga !

                         'E duje Mieitore  me vonno piglià,

                         pe' farme fare lu ciacchete - cià!

                         S'hanne bevuto na votte d'asprino,

                         stanne 'mbriache e me fanno 'o festino ! 

                         Aiuto gente, pe' chi a core tenite,

                         salvateme 'a vita e l'onore ferite !

ORNELLA COME IN TRANCE SUBITAMENTE VA ALLA PORTA E LA SPRANGA.

BICE:               Guè bambulè,... e che d'è sta pensata

                         e trasì dinto  a 'na casa onorata ?

                         Ca s'appripare 'na festa de nozze....

                         c'avissa rompere e scorze de' cozze !?

CANDIDA:       Jettate fore sta gatta furesta

                         ca nce ruvina lu juorno de festa !

                         Chesta puttana jettatela fore,

                         ca c'arruvina  la casa e l'onore!

VANDA:          Guè zucculò mo nce è rutto abbastanza !

                         Io te scarpeso la faccia e la panza !

                         Lu malagurio 'nce puorte int'  'a casa

                         brutta fetente, schifosa e pruvasa !!

ORNELLA:      Chelle ca tene de bello la sposa

                         è che la vocca l'addore de rosa !

                         Dice 'e parole cchiù zozze e cchiù nere

                         ca nun le sape 'nu carrettiere !

                         Ad ogni modo sta povera figlia

                         cerca arrecietto alla nostra famiglia...

                         L'ospite è sacro e chi lo discaccia

                         perde l'onore, la stima e la faccia !

MILA:              Eccoli, eccoli fore alla porta

                         ca m'appriparano la malaciorta...

                         ridono, vottano, parlano forte

                         e a me puverella priparano 'a morte !

                         Forse non proprio la morte vitale,

                         però, sicuro fernesco 'o spitale...

                       M'hanno stracciato già 'a veste e 'a suttana,

                         ...e pe' lu riesto manca so' sana...!

SONO ARRIVATI I MIETITORI UBRIACHI DI VINO E DI SOLE E RECLAMANO A GRAN VOCE LA GIOVANE MILA PER SAZIARE IL LORO DESIDERIO

1* MIETITORE: Chesta è la casa de' Lazzaro Rojo

                         nce sta sul'essa pe' tutto lu muojo!

                         Chella bagascia cca dinta trasette...

                         sento l'addore delli cazette !

2* MIETITORE: Io envece, sento l'addore 'e lavanda

                        ca essa teneva sulla mutanda !

                        Starà annascosta nellu fienile,

                        nellu granaro o dinto all'ovile ?

1* MIETITORE: Seguenno 'o profumo de chesta cimasa

                         essa è nascosta dint'alla casa.

                         Pastore Aligi arape 'o purtone

                         fance acchiappare lu puttanone !

2* MIETITORE: Pastore Aligi, dance 'a mignotta

                         si nò allucammo fino a stanotta !

                         Si nun ce la daie prima de mo'

                         nuie t'allisciammo lu pilo e 'o popò ! 

MILA:              Nun me vuttate miezo a sti cani

                         chiste me strujieno fino a domani.

                         E io songo ancora quasi zitella, 

                         ...pecchè dint'è recchie so verginella !!!

CORO INTERNO: All'anima da palla mbuttunata !...

CORO ESTERNO: Pure int'è recchie sta rusecata !....

ALIGI:             Insomma donna , ma che hai passato?

                         Chiste so pazze o t'hanno  'ncuitato ? 

                         Certo de' vino nu stanno mo senza .....

                         ma tu c'avisse date la cunferenza ?

MILA:             La cunferenza ?... Non dirlo ancora:

                         io so virtuosa comm'a na suora ! 

                         Steve fermata alla fonte de' Pizze

                         che me lavavo li cosce e li zizze.

                         M'ero spugliata per stare cchiu fresca

                         e nzapunavo dereto e ventresca...

                         Pe cchiu' de tre ore m'aggio sceriata

                         e sulo all'urdemo m'hanno nutata...

CANDIDA:       Famme capì,... loro stevene annanza

                         che te guardavano le zizze e la panza ?

                         Ma si tu appice la furnacella ....

                         se fa de fuoco la  carbunella ?!!

MILA:              Nun è pe chesto ca stanno nquartate

                         ma pè li sorde ca l'aggio cercate...

                         tremila a capa... 'o pezzo è già onesto...

                         Vuie le cercaveve meno de chesto ?...

CANDIDA:       Brutta puttana e, che piglio denare

                     quando la dongo a don Ciccio 'o Cumpare....

                         P'è senza niente se fanno sti cose:

                         pizzeche e vase nun fanno... pertose !

MIETITORE: Aligi, Aligi, guardiano 'e caprette

                         dance la donna che loco trasette

                         avimmo accuchiato la somma totale,

                         meza in contanti e meza a cambiale.

CANDIDA:       Guè scurnacchià. Va fora a do' Vico,

                         tu e sti fetiente ca stanno cu tico.

                         Mettite a " capa " sotto a funtana

                         o ve cercate a n'ata puttana.

                         'A casa nostra nce sta la festina

                         di spusalizio di Aligi e Vandina.

                         Si ve  reprode lu cucuzziello.....

                         Jate cchiu annanze: ci sta lu Burdello!

1* MIETITORE: 'O vero Casino tra poco se mbroglia

                         quanno don Lazaro a casa ritorna....

                         Tene la capa tutta nfasciata, 

                         per na mazziata ca s' è abbuscata.

                         Vuleva pur' isso pruvà sta figliola

                         anzi voleva spassarsela 'a sola....

                         Cussì l'hammo dato na bona lezione

                         per le  imparare l'educazione!

CANDIDA:       Brutta schifosa e senza pudore,

                         zoccola, stronza e cagna in calore!

                       Pure a maritemo ch'è viecchio e ch'è muollo

                         è fatto mpazzire e tirare lu cuollo.

                         Mo che ce penso, però, lu fetente 

                         cu mico niente tocca e pretende...

                         eppure ancora so' bona...  e so' bella,

                         e abballo meglio di Oriella Dorella !

ACCENNA, SULL'ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE ALCUNI PASSI DI 9 SETTIMANE E 1/2

LE COMARI: E de nuie quatto che ne dicite ?

                         Simme nu mazzo de rose fiurite !

                         Quanno ballammo le tarantello...

                         simme cchiu belle delle Blue Bell !

                         Guardate cca che stacco de cosce,

                         vedite che fianchi, che borze e calosce !

                         All'uommene facimmo veni lu sturzillo,

                         si tutte nzieme muvimmo 'o culillo !

MIETITORI: Cummà, addo jate cu cheste pellecchie ?

                         Vuie site storte, arrugnate e stravecchie !

                         A nuie ce piace de' Mila a ciacella

                         pecchè è soda, cchiù fresca e cchiù bella !

                         E mo', pe Cristo, fernite e gracchiare,

                         levate a spranga e fateci entrare,

                         sino scassammo la casa e la porta,

                         e si alluccate, nun ce ne m'porta!

ALIGI:             Ma che alluccate ? Ma che scassate ?

                         Cheste e so' porte 'a poco accattate!.

                         Sette miliune pavata a cambiale

                         che ancora a mano me ce face male.

                         Maneglia e chiuove so 'e Valentino

                         mentre la chiave è firmata Moschino !

                         Chi me le tocca, fa palla corta...

                         Nce scass'o  naso proprio int'a porta !

MILA:              Che diece d'ommo...! E che coraggio !

                         Tene nu core e 'nu metro de raggio !

ALIGI:             Nun è 'o curaggio che s'è scetato,

                         songo e denaro che aggio cacciato !

                         Ad ogni modo, si avita trasì,

                         faciteve arreto che v'arap'ì....!

MILA:              No, non lo fare. Aita! L'arresta !

                         Chisti curnute me fanno la festa!.

                         Songo mpazzute, tienele mente...

                         ca cca nun abbasto io sulamente !

                         Loro s'aizano pure 'e cummare

                         e le guaglione da maretare.

                         Si pò l'avanza nu poco 'e forza

                         se fanno a vecchia, cu tutta la scorza!

ALIGI:             E non sia mai!. Non le toccate!.

                         Esse son pure, non sputtanate !

ORNELLA - FAVETTA - SPLENDORE :

                         Si siamo vergini, si siamo pure...

                         Siam delle bimbe, siamo immature.

                         Indietro cani. Siamo verginelle....

                         andate a fottere le vostre sorelle !!!

CANDIDA:       Guè, piccere, parlate pe' vuie,

                         e nun rumpite le ova a nuje...

                         io e li cummare siamo disposte

                         a subì l'onta e sti cape toste !

CANDIDA APRE LA PORTA AI MIETITORI CHE ENTRANO VEEMENTI ALIGI, PERO', SI FRAPPONE REPENTINO  TRA ESSI E LE DONNE SOLLEVANDO MINACCIOSO UNA GRANDE IMMAGINE DI TINA PICA IN BABY DOLL:

ALIGI:             Si nun tenite onore e rispetto,

                         mo v'ammuccate chistu cunfietto !

                         Cionchi, adorate l'icona antica

                         ca' sacra immagine 'e Tina Pica!

                         Addenucchiateve, cu 'e mane giunte,

                         sino cu chesta facite 'e cunte.!

                         Perdite subbeto ogni arrapanza,

                         si Tina Pica passa pa' stanza !!!

I MIETITORI CADONO IN GINOCCHIO FULMINATI DA COTANTA VISIONE.

1 MIET.           Maronna mia.... Quale impressione !!

                         E chi sarrà stu scarrafone ?!

                         A me m'è scesa 'a  voce e l'udito,

                         e tutto il resto s'è rattrappito !!

2 MIET.           Santa de' Purpe.... Santa Luciana .....

                         Libera e scanza da ' sta befana !

                         Sotto l'immagine 'e tanto cesso

                         crollo distrutto e genuflesso!!

1* MIET.           Oh Tina Pica, sono pentito...

                         Stongo schifato e appecundrito !

                         Pirciò a te, Dea tra le vecchie

                         addenucchiato bacio 'e pellecchie !!

2* MIET.           E che pellecchie.... e che paposce....!

                         Guarda che pietto... Guarda che cosce...!

                         Ato ca orgia e sesso sfrenato....

                         Io per un anno sono ammosciato !!

CANDIDA:       Ma insomma, dico, siete impazziti ?!?

                         'O, comme mascule, siete finiti ?

                         Ve so' passate turbe e  calori ?

                         State indisposti o siete del F.U.O.R.I. ??

                         Mo ca se steva pe' cumbinà....

                         mo v'ammusciate?!... jata a sculà !!

                         Aliggi, lieve sta foto 'a lloco...

                         sinò se 'ngrippano e... addio 'o gioco !

1 e 2 MIET.     Indietro donne, levateve 'a nanza,

                         Vista la foto... non c'è speranza !

                         Sul nostro ardore non ci contate

                         chesta Signora c'ha scumbinate!....

                         Lo strupro vuole concentrazione

                         e a noi crollo ogni ... tentazione!!

                         Ce so' cadute le unghie ed i denti...

                         nuje ce ne jammo... siamo impotenti !!

ORNELLA:      Gesù , Giuseppe, Sant' Anna e Maria

                         guardate nu poco a chesta via  !

                         Papà... papà mio ma che mai hai passato?

                         Come S. Lazzaro staie cumbinato !!

ARRIVA LAZARO DI ROJO, PIENO DI CEROTTI E BENDE SORRETTO DA UN CONTADINO

LAZARO:        Ahia, ahia ahi... e comme sto male...

                         forse è meglio ca vaco 'o Spitale...

                         M_f____f______âf_______>!>______Ç4(ÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇÇüìíöü_p(ü_à__à___ü__ü__ò__ü_ö£üì_____Çnä4(4)

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                         e so mazzate 'a tarantella !

                         Ve l'evo  ditto,  nun m'ate  creduto

                         ca chistu viecchio è nu diece 'e curnuto !

2 MIET.           S'era fissato cu la guagliucella

                         che le sceppajie la faccia e la zella.

                         'O riesto l'avette de me e da chisto

                         pecchè vuleva fa 'o cammurristo !

CANDIDA:       Brutto schifuso... ommo nguacchiato,

                         faccia di Giuda... disonorato!

                         E a me ca ancora le songo mugliera

                         lascia 'a pellechia matina e sera !

LAZARO:        Guè... Candidù... è..damme 'o perdono

                         fu solo un attimo di abbandono..

                         'O sole ncapa me fece lu scherzo

                         e tutto lu sanghe m'iette pe smerzo!

                         Ora, però, songo buono pentito...

                         stongo ciaccato, ferito e contrito...

                         A  colpa pò fu de sta figliola

                         ca tene 'e carne cchiù toste è na sola!

 

CANDIDA:       Ancora tuorne a fa 'o farenella?

                         Nun t'è bastata l' ammasciatella?... 

                         E viene, ca ancora te dongo lu tanto

                         e te mann' io allu  Campusanto !  

                         A chistu punto 'a festa si rimanda....,

                         ato ca sposalizio di Aligi cu Vanda. 

                         Io aggio  accirere a chistu nzevuso.

                         Prima 'o struppeo e dopo 'o spurtuso!

 

                         CANDIDA TENTA DI COLPIRE IL MARITO

                         CHE COME PUO' CERCA DI FUGGIRE

                         CLAUDICANDO

 SPLENDORE:  Basta mammà, mò basta papà...

                         chist'è 'o mumento ca v'ata calmà!!

                         Che brutta figura...! Che parole zozze,

                         c'avite nguajiata la festa de nozze !

FAVETTA:      Ma che miette pace, che vuò salvà,

                         ncoppo a sta cosa ava tuorto papà!

                         L'uomme so tutte na vranca 'e fetiente

                         pure do' meglio, nun se salva niente!

ALIGI:             Pe' me 'o matrimonio se pò rimanda

                         Cara Vandina mo  nun è cosa 'e spusà... 

                         Pa casa sta troppo nu diece 'e burdello.....

                         Scusami tanto ma io prendo cappello....

                         E po' aggio visto di Mila le cosce...

                         che 'e toie a paragone songo paposcie !

                         A chisto punto me sposo cu essa.

                         Se comme li cosce è pure la...

VANDA:          Che ? Guè ?!

ALIGI:             La fe....La fedeltà !....

VANDA:          Brutto fetente... ommo 'e schifezza

                         tu si accuppatura e tutta 'a munnezza !

                         So quindece anne che te so promessa

                         e mo, antrasatto, te spuse 'sta cessa !

                         Ma io me te magno  core e intestine

                         e si abbisogna..... li cannarine !

                         Si me tradisce cu chesta animale,

                         acciso te manno a Puciuriale !!!!

         

SCENA A SOGGETTO CON MOVIMENTI CONVULSI. VANDA CERCA DI BASTONARE ALIGI. CANDIDA INSEGUE LAZARO. ORNELLA, SPLENDORE, FAVETTA  CERCANO DI DIVIDERE. LE COMARI E I MIETITORI UN PO' APPARANO, UN PO' INCITANO ALLA VIOLENZA, TUTTO SU UNA MUSICA DA CAN - CAN.

                                  CALA LA TELA.

                                  FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

LA SCENA RAPPRESENTA UNA CAVERNA MONTANA, APERTA, A SINISTRA VERSO UN SENTIERO PIETROSO. SI INTRAVEDONO SUL FONDO LE MONTAGNE E DI PASCOLI. NELLA CAVERNA, DA UN LATO, UN GIACIGLIO ED UNA RUSTICA DISPENSA ; DALL'ALTRO UN BANCHETTO CON ATTREZZI, STAMPINI, TIMBRI, SCAMPOLI DI PELLAME: TUTTO IL NECESSARIO PER FARE FALSI IN SIMILPELLE. ALIGI LAVORA AL DESCHETTO. MILA, NERVOSA, SFERRUZZA. NEL GIACIGLIO TRA PELLI E CENCI DORME SONORAMENTE RONFANDO COSMA IL SANTONE.

MILA:              Songo duie mise ca simme scappate

                         e secondo vuie ce simme  spusate ???....

                         Dint'a sta grotta me tiene annascosa

                         mentr'io sognavo nù nido di sposa.

                         M'ive prummiso na casa a Surriento...

                      E stò int'à na grotta addò chiove e fa viento !

                         Vulevo e mobili 'e Tortoriello...

                         e tengo doje segge e nu bancariello !

ALIGI:             Suvvia, Miluccia, nu poco e pacienza...

                         pe primme tiempe putimme fa senza...

                         simme fujute cu poche denare

                         e ogge e' pesune a Surriento, so care.

                         Ce sta difatti a crisi e l'alloggi

                         che cacchio affittavo tra ieri e oggi ?

                         Sta grotta ce steva, chest'aggio truvato....

                         c'è l'equo canone e il  fitto bloccato !

MILA:              Si si cresciuto miez 'e zulù

                         dint'o 'a caverna nce può restà tu !

                         Io voglio na casa 'a Capodimonte

                         ca vista  sul mare e Capri di fronte!.

                         Voglio a cucina, 'o bagno, e 'o salone,

                         a cammera 'e liette firmata Aiazzone!

                         Che bello affare aggio fatto cu te :

                         nun tengo nu sorde, ne bagno e bidè!

ALIGI:             Mila mia bella, mio bel tesoro,

                         che nce  vuò fa si manca il lavoro.

                         Luntano da casa, senza la gregge,

                         senza lavoro e marchette di legge,...

                         me sto arrangianno cu' 'e false stampate

                         faccio burzette e cinture firmate

                         " Luì Vuitton, Armani e Valentino

                         Gianni Versace, Gucci e Moschino ! "

MILA:              Sti fetenzie ca vaie appriparanno

                         'o Sapunaro manco nce danno !

                         Si venene tutte na mezza botta

                         nun se venneno manco 'a Forerotta !

                         Ad ogni modo, mo me so rotta

                         'e mangià cicere e carna cotta,

                         e tenè sempe sta vesta pe' cuollo,

                         e piede scaveze e 'o culo a muollo !

ALIGI:             Se c'è una cosa che in te io adoro

                         è la tua classe e il tuo decoro.

                         Quando tu parle,  è mele e cannella

                         ch' esceno fore da chella vucchella!

                         Susanna Agnelli vicino a te

                         è na vajassa do' Vico " E Tre Re "! .

                         E mò staie zitta  'o vaso è già chieno,

                         scola, accidete, e jetta 'o bbeleno!

MILA:              E tu muore e subbeto, ladro, falsario !

                         Era più meglio se stavo co Mario

                         'o guardamachine 'e fore 'a Marina

                         ca tene 'a vespa e 'a Casa 'a Resina

                         'E ancora meglio era pure Filippo

                         maestro 'e poker e campione di scippo.

                         E pure Andrea mi voleva sposare

                         peccato ch'era di Castellammare !

COSMA IL MAGO DISTURBATO DAL DIVERBIO INIZIERA' A GEMERE NEL DORMIVEGLIA, E SI AGITERA' DAL GIACIGLIO DI PELLE DI CAPRE

COSMA:         E' mai possibile ca dint'a sta grotta

                         nun se po' dormere tutta 'na notta !

                         E' nu burdello..., nun è 'na casa,

                         fra chistu piecoro e sta pruvasa !

ALIGI:             'Oh Santo Cosma, 'O re dei veggenti

                         tu che sei il mago dei teleutenti...,

                         tu che strabili da Tele Mercato....

                         'Stu diece 'e guaio nu l'hai immaginato ?

                         'A quanno io chesta ce simme accucchiato

                         tengo cchiù rogna 'e nù cane arrugnato!

                         Tu ca prevedi il passato e il presente ....

                         Sapive ca chesta era tanto fetente ?!?

COSMA:         Io ascolto, figlio,  la voce del vento,

                         guardo la luce del firmamento,

                         io scruto Giove, osservo Nettuno,

                         songo 'o Stregone 'e Canale Ventuno !

                         .....Si tu facieve buono attenzione,

                         .....si me chiammave pa' televisione..

                         al santo numero un, quattro, quattro...

                         te deve subbeto 'o responso esatto !

MILA:              Guè, omme quequero, e fance sentì,

                         ca chesta storia mò adda fernì!

                         Guarda int'e viscere, scruta l'aucielle

                         vide si ascimme 'a 'stu diece 'e burdelle !

                         Vide s'avimme 'na ciorta radiosa,

                         o rimanimme int'è Grotte 'e Pertosa !

                         'O pate, a isso , forse,' o struppea...?

                         e a mamma, a mico.... mi paccarea ?

ALIGI:             Per ce fa da perdono e curaggio

                         sto preparanno un set da viaggio:

                         pe' papà Lazzaro, rasoio e bacinella,

                         sciarpa e cravatta " Griffè " Marinella !

                         Doje valigette , cintura e suttana

                         so' pe' mamma; 'e " Dolce e Gabbana "!

COSMA:         Si,... nun c'è male, può sempe pruvà

                         ma è meglio primma 'o futuro scrutà !.

                         Mettite lla ncoppo na forma è Reggiano,

                         duje chile 'e salsicce e tre etti 'e Rumano...

                         Io mi concentro e vado in veggenza,

                         cu sei pullaste e na meza Criscenza.

                         Infine, 'e misteri ve svelo do munno,

                         cu cinche litre 'e " Pere 'e palummo! "

MILA:              Chisto Santone t'è amico , è ovè ?!?

                         Nù magnafranco cchiù povero 'e te !

ALIGI A GESTI E OCCHIATE ZITTISCE LA COMPAGNA AFFINCHE'  NON DISTURBI IL SANTONE CHE TRA GEMITI CURIOSI, MIAGOLII, SOSPIRI, GESTI MAGICI, SI PREPARA ALLA TRANCE :

ALIGI:             Mia santità, 'o verite 'o futuro ?

MILA:              A me me pare ca guarda int'o muro !

ALIGI:             Quà muro e muro, lui vede il destino...

MILA:              Isso è veggente, ma tu si cretino !

ALIGI:             Zitta!.... San Cosma potete vedè ?

MILA:              Comme adda fottere a te e pure a me !

COSMA:         AH... AH... (GEME)

ALIGI:             Il demone ...viene... l'avete accusato ?

COSMA:         AH... AH.... (GEME)

MILA:              Si, Napoli a Coppe e Asso piombato !

COSMA:         Ah, figli miei, il buio è rischiarato....

MILA:              E ce vò a zingara, sta 'o fuoco appicciato !

ALIGI:             Te vuò sta zitta, pierde lu ciato !

MILA:              Sempe tu e jsso, doppo sculato !

COSMA:         Zitti!.. Ascoltate: il fato è ormai chiaro!

                         Vedo nel buio la luce di un faro....

                         Vedo una spiaggia, e una bella marina...

                         Vedo un palazzo, e una casa piccina,

                         bianca è una stanza a via Manzoni,

                         piena di fiori, di arance e limoni!.

                         Vedo una scritta a caratteri belli

                         si, certo.. " è ? " Fatebenefratelli "!

ALIGI:             Ma cosa dici, che d'e stu palazzo ?

MILA:            A spiaggia ... a marina... ma chisto è pazzo !

COSMA:         Ma nun è capito che d'è stu palazzo ?

                         Guaglione mio... nun capisci... nu.. azzo !

                         Sa che vo dicere, figli mie belle ?....

                         Ca jate a ferni allu Cardarelle !...

                         Pecchè tuo padre, appena te ncoccia

                         t'arape 'o fronte, 'o culo e la coccia!

                         E a sta guagliona, zeza e corrotta,

                         a fà arrestà pecchè 'e na mignotta !!

MILA:              Guè,.. ccà mignotta sarà tua sorella...

                         io so n'artista... attrice e modella !

                         Comunque... basta... 'o fatto è normale

                         si nuie turnammo, fernimmo 'o spitale !

                         Tuo padre ,'o fetente, ...sta avvelenuto.

                         Pecchè è geluso e pecchè nun m'ha avuto!

                         Mammeta pò, 'a Signora per bene...

                         se vo vendicà pe' corne ca tene !

ALIGI:             Sai che te dico... e ndrinchetendrà....

                         nuie simme giuvene.. putimmo aspettà !

                         Pe' mò nce basta l'amore e 'a passione

                         e una bella casetta a poco pesone !

MILA:              No, Alì...no.. tu si tutto scemo!!

I MIETITORI: " Cosma, Cosma ! Sei li dentro esci

                         per  carità! [VOCI DALL'ESTERNO]

COSMA:         Eccomi pronto, chi mi chiama, chi è ?

                         vulite 'o Mago, 'o Duttore o nu thè ?

APPIONO AL LIMITARE DELLA CAVERNA I DUE MIETTITORI CHE SORREGGONO UN RAGAZZO MAGRO E VERDASTRO COME UNA LOCUSTA, LEGATO, LE BRACCIA AI FIANCHI, CON PIU' GIRI DI CORDA

1 MIET.           Oh, Cosma..., Oh Santo ! Oh anima bella..!

                         Tu ca si cchiù meglio di Giucas Casella...!

                         Tu ca risani lu corpo e la mente

                         vide che tene  stù diece 'e samente !

                         Divino Cosma, santo vecchione ....

                         Tu ca faje 'e carte pà televisione,

                         lieva lu male da chisto ragazzo...

                         ca sbava e strilla comm'a nu pazzo !

ALIGI:             Chi è... ma ch'è stato ? Ma che si sente ?

                         S'è avvelenato o fu un incidente ?

2 MIET.           Ma quale incidente...?  Ma quale veleno ?

                         stu deficiente ha la serpe nel seno...

                         Tiene la febbre del tifo malato,

                         e se comporta come un drogato

                         insomma .... 'a cosa... accussì e' ita

                         stevemo 'o Stadio... a vede' la partita.....:

                         Napoli - Milan, finale di Coppa

                         e 'o Napule steve tre gol 'a coppa !

2 MIET.           Due gol Careca ed un gol di Giordano,

                         'E 'o Milan steva co' stommaco mmano !

                         Ma l'arbitro cesso e gran scurnacchiato,

                         nce cagna a scena, cupione e teatro!

                         Jesce pazzo e mentre 'o Napule insiste,...

                         nce da tre rigore 'e Milaniste..!!!

                         E chillu piecuro 'e Gullit alla fine

                         fa n'ata gol cu 'a  capa e treccine !

ALIGI:             Ma... nun me pare assai grave, oh bella !

MILA:              No.. è ovè... tu si scemo de' cervella !

IL RAGAZZO:    Giusto, è accussi ca io so' mpazzuto...

                         Comme se fa ?... Dico... grande cornuto...

                         na vota tanta ca simme 'e vincente

                         arriva l'arbitro e fà 'o Malamente!!!

                         Io pò aspettavo a vittoria a 'nu mese,

                         a faccia e Gina che è milanese.....

                         Gina Brambilla a femmena mia..

                         che è di Milano.. ma sta a Ferrovia...

COSMA:         Orsù Figlio, libera tutto il pensiero

                         dì sino in fondo... e dicimi il vero !

RAGAZZO:    Si eccellè... 'o fatto è fernuto

                         che na scummessa la Gina ha vinciuto..!

                         " Miette " dicett'essa, nordista  e capera

                         " miette " ca 'o Napule perde stasera....

                         te fai d'uoglio e ricino e nu buttiglione,

                         po' baci 'a foto 'e Berluscone!!!

                         Te miette ncoppo 'o rinale stasera

                         e liegge 'a vita 'e Giuvanne Rivera !

TUTTI:             E' troppo... nun si può..! E' un omicidio ..!

                         Assassina!... Cosma salva il ragazzo !

COSMA:         Il fato, è stato con questo ragazzo

                         certo maligno... e' uscito pazzo !

                         Troppe n'ha viste e nun ha torto

                         se mo scumbina.. e pare un ch'è morto !  

                         Vedendo il Milan 'e Berlusconi

                         girano a tutti  le corna e i coglioni !

                         Si sa di gente morta quest'ànn,

                         per un rigore segnato a Bobàn !

2 MIET.:           Dio ce ne scampi, Dio ci sollevi !

                         dal culo rotto dei rossoneri !

1 MIET.:           Ora che certa è la fetenzia,

                         Santo stregone, fà una magia...!

COSMA CON GESTI SOLENNI E MISTERIOSI TRAE DA UN VALIGIONE UN PROIETTORE... L'ACCENDE E SU UN TELONE DI FONDO INIZIANO A SCORRERE LE IMMAGINI DEI GOALS PIU' BELLI DI MARADONA.....

RAGAZZO:    Mamma mia bella, dal coma mi sveglio

                         e quasi all'istante mi sento già meglio !

                         Respiro, parlo, canto nel coro

                         se vedo i goals del Pibe de oro !

COSMA:         Ancora un ultima e grande magia,

                         ed poi è sconfitta la malattia...

                         Dai, bello, annusa questa scarpona,

                         è a scarpa sinistra 'e Maradona !

                         Mò sì guarito, ecco puoi andare....

                         prima , però mi devi pagare !

                         Due centomila, I.V.A. compresa

                         'E 'a guarigione che vale la spesa !

RAGAZZO:    Pago, ma il prezzo è nu poco caruccio...

                       C'è un po'  di sconto a salute do Ciuccio ?!?

COSMA  PRENDE I SOLDI LI CONTA E LI RIPONE POI CON CURA SMONTA IL SUO ARMAMENTARIO. RIPONE TUTTO IN ALCUNE SACCHE CHE INDICA AI MIETITORI

COSMA:         Songo e tariffe, comprese di I.G.G.E,

                         Jammo, guagliù, mò pigliate 'e valigge,

                         ca tra doie ore devo stare a Lioni

                         per il congresso dei falsi stregoni..

                         Io, Silvan, Craxi, Gava e Andreotti

                         Siam relatori, gli esperti i più dotti

                         per insegnare ai maghi in congresso

                         come arrubbare, imbrugliare e fà fesso !

ALIGI:             Caro Maestro, è stato un piacere

                         avervi mio ospite, a mangiare e a bere..

                         Se permettete vi accompagno un pochino

                         e quà di rimpetto vi offro un quartino.

                         A te, bella cosa... tra poco ritorno....

                         famme, pè cena, frittata e contorno...

                         Ah... e miette 'o prevete dint'a lu lietto

                         ca quanno torno te dongo 'o cunfietto !

MILA:              Sua Maestà vuole altro ?... Comanda ?

                         Ma va murì acciso, tu e tutta 'sta banda !

MILA E' RIMASTA SOLA. MESTAMENTE SI DA FARE PER METTERE ORDINE NELLA GROTTA. SPOLVERA, ALZA QUALCOSA E BORBOTTA

ORNELLA:      Mila di Codra... Posso ? E' permesso ?

                         Resto qui fuori... o traso lo stesso ?

MILA:              Ma veco buono... si tu... tu sì Ornella ,

                         A sora 'e Aligi... la mia cugnatella !

                         Trase Nennè, chè  si a benvenuta

                         trase e rispunne: Pecchè si venuta ?

ORNELLA:      Songo venuta dal Piano 'a muntagna

                         pe te parlà comme sora e cumpagna.

                         Songo tre mise, mia cara sorella

                         c'avite fatta sta fuitella...

                         Songo tre mise sora mia cara,

                         che 'a vita nosta s'è fatta amara !

                         Mammà ca chiangne, papà ca strilla

                         nce vonne 'e litre 'e cammumilla...!

MILA:              Si 'a colpa nosta 'e chesta cca',

                         Non c'è problema, vulimme turnà !

                        Nuie nce spusammo... annanza a Don Gino

                         e vuie ce date machina, casa e giardino !

ORNELLA:      Ma tu che dice...?  Ma che fusse pazza ?

                         Chille v'aspettano cu tanta na mazza!

                         'E chillu nzevuso viecchio 'e papà

                         sempe se sonna cu te 'e azzuppà...

                         mentre ad Aligi, già me lo sento,

                         'o vo nzerrà dint'o Cunvento !

MILA:              Maronna mia... Vergine cara..

                         che destino che se appripara....

                         ed io ca sugnavo na casa in Costiera:

                         chiste c'accideno e bonasera !

ORNELLA:      Mo ca saie 'o fatto , mo che vuò fà ?

                         Vuò sta cu Aligi ?... O vuò riturnà ?...

                         Sappi poi infine ca chillu uguacchiato

                         'o testamento ha già priparato

                         tutto a noi lascia, a mamma e sorelle,

                         a te e Aligi, so' maneche e 'mbrelle!

                         Sai che ti dico, mia cara cognata....

                         truovate a n'ato, pecchè staje nguaiata !

MILA:              Forse hai ragione..... io così faccio

                         ora che torna isso...piglio e no' caccio !

                         No... forse e meglio che invece part'io,

                         vaco a Molfetta, 'a casa è mio zio...

                         si, accussi sia !  Tu.torna in famiglia

                         e dice a mammeta ca pò sta tranquilla:

                         ' A figlia e Juorio pe' vuie ora è morta !

                         Io mo' sparisco... pe' chella porta !

ORNELLA:      Cara sorella... tu sì  Santa Rosa !

                         Nun te credevo accussì generosa !

                         Mò  avviso Aligi... là  nella fossa...

                         Ca si non te trova nce vene na mossa !

                         Addio, Miluccia, io vado di fuori

                         e se di dolore stavolta non muori,

                         truovate a n'ato meno mpechisso,

                         cuna famiglia cchiù stronza de' isso!

ESCE MENTRE MILA CON LE LACRIME AGLI OCCHI INIZIA A PREPARARE LA VALIGIA CON LE SUE POVERE COSE

MILA:              E mi sta bene, scema, cretina...

                         io mi innamoro di una mappina !

                         'e 'nu mollusco fesso e 'nzevuso

                         dissoccupato e co' pate rattuso!.

                         Quanta ragione teneva papà

                         quando diceva: " prima e 'ncia dà,

                         chiedi al maschietto che ti vorrà

                         il conto in banca e le proprietà...!

SENZA CHE LEI SE NE ACCORGA, SULL'USCIO DELLA GROTTA. COPERTO DA PELLI. COME ORRIDA BELVA E' COMPARSO LAZARO DI ROJO

LAZARO:        'E proprietà ?... Oro..?  Gioielli ?

                         Che vuò...'na casa ..a Ponticelli ?

                         Vuò a villa a mare... o vuoi per caso,

                         'na bajta ai monti, a Roccaraso ?

                         Io songo Lazzaro... Songo putente !

                         So 'a Barra 'o primmo contribuente....

                         tengo nu diece 'e sette e quaranta,....

                         Io songo 'o diavulo e l'acqua santa !

MILA:              Ma overo tiene stu bene 'e DDio  ?

                         e in cambio io cosa ti dongo io ?

                         Io niente tengo,io so na pezzente,

                         guarda cca sotto... nun ce sta niente !

COSI'DICENDO MILA APRE LE VESTI MOSTRANDO UN MAGNIFICO DECOLTE'. BODY . CALZE A RETE ED UN CORPO SINUOSO E SUPERSEXY

LAZARO:        Nun tiene niente ? Io mò esco pazzo

                         guardate lla che diece 'e mazzo !

                         Nun tiene niente ? E quante so' belle....

                         nun songo niente sti mummarelle...!?!

                         E chesti cosce, do' marmo cchiù chino

                         so' doie culonne 'e travertino !.

                         E miezo 'o riesto ce sta 'na rosa

                         ca vale 'e cchiù d'ogni ata cosa!

MILA:              Troppo è l'onore ca mo me facite,

                         so l'ucchie vuoste... che ve credite ?

                         Però si sti cose davvero 'e gradite....

                         Prego.... venite... è ghià.... favorite !!!

LAZARO IMPAZZITO DI DESIDERIO SI LANCIA IRRUENTO SU MILA CHE RICAMBIA VOLUTTUOSA IL SUO ABBRACCIO.

MENTRE I DUE SONO AVVINGHIATI SULL'USCIO COMPAIONO ALIGI ED ORNELLA CHE GUARDANO STRABILIATI LA SCENA:

ALIGI:             Ah... disgraziata, ah brutta schifosa !

                         appena io esco, abbije a fà 'a zuzzosa !

                         Ho detto: " dieci minute e torno ! "

                         e pe tramento mi hai fatto un corno !

                         Mo, fà vedere  chi è il tuo Fetonte,

                         ca senza meno c'arapo 'o fronte!

                         M'aggia sputa nfaccia da sulo,

                         si nun l'affetto cu chisto rasulo !

L'UOMO SI VOLTA GLI RIVELA IL VOLTO: E' SUO PADRE LAZARO DI ROJO: ORRORE! ALIGI TRASECOLA E IMPALLIDISCE

LAZARO:        Fammè vedè... caccia 'o curtiello

                         famme vede comme fai stu maciello !

                         Ja, si si guappo, pe' chello ch'è avuto

                         lava co sanghe, sinò si curnuto!

ALIGI:             Uh, mamma mia,  e che situazione....

                         so' scurnacchiato dal padre padrone !.

                         E mo che faccio? Acciro 'a papà ?!

                         Caro d'Annunzio... E nun se po' fa!

                         Nella tragedia la cosa è scontata

                         Ma nella vita... e nà strunzata!

                         Però lo domando pecchè so curiuso...

                         E' essa zoccola o sì tu rattuso ?!?

MILA:              Aligi... Ammore io songo innocente...

                         a colpa 'a tene stu diece 'e fetente..!

                         Io cà stevo sola, stennenno 'o bucato

                         quando è trasuto chist' omme arrapato...

                         Era cchiù forte... nun tenevo difesa

                         è sotto a viulenza che me so arresa....

                         O saje, io songo na femmena onesta,

                         sulo pe te, m'aizavo sta vesta !!!

LAZARO:        Si cride a chiustu miezo mbrellino,

                         cchiu' che curnuto si pure cretino.

                         Cert'essa è bona ed io c'ho provato,

                         però è stat'essa che m'ha provocato !

                         Guarda, na femmena cchiù puttanesca

                         nun ce sta manco pe' miezo 'a Duchesca,

                         Appena de sorde ha sentuto l'addore....

                         Ha fatt'a scelta, e addio all'ammore.

ALIGI:             Ce credo, certo, ce credo adesso

                         pecchè tanta votè e' succieso l'istesso !

                         Na vota 'o Prevete, na  vota 'o surdato,

                     venerdì 'o Vescovo, poi il grande Avvocato....

                         E poi  nun e' stato che l'altro ieri

                         ca s'aizaie duie bei ragionieri....!

                         Il santo Cosma,.. stamani un ragazzo

                         e 'a giunta ruotolo, Michele 'o pazzo!

MILA:              Visto che 'o fatto s'è scummugliato,

                         Miettece pure 'o Deputato,

                         Arturo, Oreste, Mario e Marcello,

                         'A squadra e ll'Ascoli e 'o il Settebello !

                         Cu biancaneve e i sette nani

                         C'ho un ammucchiata dopodomani.

                         Ma 'a colpa, crideme, nun è da mia...

                         So ' un pò ninfomane, è malatia !!

LAZARO:        S'ire malata, si a " cosa " prudeva....

                         che dubbio c'è, se cumpiateva.....

                         Ma tu pè sorde facive marchette,

                         vulive gioielle, denare, villette,

                         radio, tivvù, e , con l'antenna speciale

                         prendevi pure... il secondo canale !

                         Ordunque, figlio, stu fuosso e' scanzato,

                         turnammo a casa e, chi è stato è stato !

ALIGI E LAZARO SI ABBRACCIANO, POI RACCOLTE LE POCHE COSE PERSONALI, S'INCAMMINANO VERSO L'USCITA:

ALIGI:             Visto ca torno 'a casa 'e mammina

                         te lascio anche  mobilia e  cucina...

                         e tienete pure l'attrezzatura:....

                         'o scanno, o stampo e 'a punzonatura.

                         Dunque, dicevo, ritorno a mammina

                         e sposo Vanda domani mattina.

                         Si tu arrimane cca a fà a puttana

                         io e papà, doie o tre vote a semmana

                         ccà stammo... e con un tot  a prestazione

                         te faie 'o stesso 'na posizione.!

MILA:              Vabbene, io resto, vabbè io rimango

                         non c'è nemmeno bisogno che piango.

                         Visto ca chesta e 'a ciorta da mia

                         torno a fa la vita e.... cosi sia!.

                         Vuol dire che a grotta addiventa casetta

                         Vi aspetto sabato per la marchetta!

                         Mò vi saluto e vi e al fin dico sulo....

                         Lazaro e Aligi,... ma jate a fa n'culo!!!!

LAZARO:        Ciao bella gnocca, turnammo in famiglia

                         Domani Aligi la sposa si piglia.

                         Io tengo 'a vecchia che ancora mi aspetta,

                         sono pentito e nzerro a brachetta !

I DUE SALUTANO E SI AVVIANO A BRACCETTO CON LA POVERA MILA CHE LI SEGUE CON SGUARDO FURENTE SINO ALL'USCIO. APPENA USCITI:

MILA:              Bella pareglia 'e fetiente e samente !

                         Uno se sposa, chill'ato se pente !

                         E io resto qui fregata e scurnata

                         na mano annanza e areto chell' ata !

                         Ma io nun songo na meza cazetta,

                         so a Figlia 'e Juorio e voglio vendetta.

                         Io songo 'na maga pè parte 'e papà

                         embè, pè vendetta, io l'aggia schiattà!!!.

                                      CALA LA TELA

                               ATTO TERZO

LA SCENA TORNA AD ESSERE QUELLA DEL 1* ATTO: L'AIA  DELLA CASA DI LAZARO DI ROJO INGOMBRA DEGLI USUALI ATTREZZI, OLTRE A RESIDUI                      ( FESTONI, ADDOBBI, COTILLONS ) DI UNA RECENTE CERIMONIA. ALIGI E VANDA SI SONO, INFATTI SPOSATI IL GIORNO PRIMA ALLA PRESENZA DEI PARENTI E DEGLI AMICI. ORA SONO  NELLA CASINA NUZIALE IN COLLINA A TUBARE. IN SCENA CANDIDA, LE FIGLIE E LE COMARI DELL'      1      * ATTO.

IL CORO DELLE COMARI: SEDUTE IN SEMICERCHIO, INTENTE  AD UNA PREGHIERA UN PO' PARTICOLARE:

                         Pate, Figliuolo e Spirito Santo,

                         Angeli e Santi dal candido manto.

                         Sant'Anna, S. Agnese e Santa Maria

                         Tenite luntana la pecundria....

                         Maria, Giuseppe. 'O bue e l'asinello

                         a chi ncevo  male ca le jesce 'o scartiello!

                         San Ciro, San Carlo e San Filippino

                         a chi guarda stuorto, nce cade 'o pipino !

                         San Giorgio col drago e con la corazza

                         a chi ce cuffea, la capa scamazza !

                         San Pucci, San Fiffi e Santù Geggè,

                         i froci e ai ricchioni lontani da me !

                         Santa Lucia ca l'uocchie prutieggi

                         Santa Sisina patrona dei seggi

                         San Peppe Asceta patrono de botte,

                         San Latticino ca facive 'e ricotte,

                 San Ciccillo vergine, cu 'e guante e co 'mbrello,

                         guardateve 'e spalle a' Santu Marcello

                         ca porta rogna e sfascia gli amori

                         pecchè è 'o patrono degli jettatori !

CANDIDA:       Ora pro nobis, reqna materna....

                         ca prossima vota pigliammo 'a quaterna,

                         sabato, infatti, 'o terno è sfumato

                         po vintiquattro su 'a ruota di Prato.

SPLENDORE:  E' stata, overo, na brutta strazione,

                         San Cipollino e Santa Eccezione....

                         Stevane forse aiutanno a qualcuno

                         si nò, era ambo, cu sette e vintuno.!!

FAVETTA:      Ora Regina,.... ora pè figlie,

                         miettece 'a mano, e sabbato piglie...

                         mo qua in famiglia ce sta n'ata panza

                         nu buono terno ce dia 'e abbondanza!

ORNELLA:      Santi del cielo, pie verginelle....

                         dateci sempre lupini e sciuscelle,

                         e a nuie ca simme e' cchiu piccerelle

                         na bona scartata 'e caramelle!

TUTTE:             Preghiere, preci, salmi e Ave Marie

                         Songa a passione di noi donne pie,

                         basta ca stammo senza fa niente

                         e inizia 'o festival de penitente.

                         Nuie simme do' cielo 'e radioamatrici.

                         Nuie chiu pregammo, chiu simme felici...!

                         E nun  fa niente ca doppo 'e preghiere

                         simme nu poco cchiù cesse d'aiere

                         Nuie malignammo, sparlammo dell'ate

                         e cu duije Gloria ce simme sciacquate!

                         Quanto all'invidia e alla diffidenza

                         col Patrenostro se fa 'a penitenza...

                         Mettimmo 'e corna, simme puttane

                         e, pò zitte  zitte , giungiamo le mane !

                         e' 'o Pataterno pe' chiudere 'a storia,

                         'o nzallanimmo 'e Tridui,  Ave e Gloria !

                         Po pe scanzà ogni male e malìa

                         pregammo in coro, e accussi sia !

CANDIDA:       Ammen ! E pure oggi dopo pregato

                         'o Paradiso s'è guadagnato !!

                         Mo ca tenimmo a cuscienza pulita,

                         putimmo turnà a fa 'a solita vita !

                         Allora, commare che v'è sembrato

                         d'o matrimonio che si è celebrato ?

                         Io sto stanchissima, e pure 'ntrunata

                         pare mill'anne chè è terminata !

1 COMM.:        Che bella funzione, che spusalizio!

(SOTTOVOCE) " Manco si stevemo dint'all'Ospizio:

                         Donne arrappate, viecchie scuncigli

                         pareva 'a  mensa dei " Poveri Figli "....

2. COMM:        E chilli spuse, che meraviglia :

                         dellu paese a cchiù bella pariglia!

(SOTTOVOCE) " Isso co smoking arremediato,

                         ca nce pareva n'andicappato !"....

3. COMM:        E che delizie chillu buffet,

                         che paste 'e mandurle, che cabaret!

(SOTTOVOCE) " Perute, muffite e tutte ntustate,

                         pure li cane l'hanno schifate!!....

SPLENDORE:  " Mamma, me pare ca 'a cummarella

(SOTTOVOCE) Stesse sfuttene 'a mazzarella"

                         Ma overo le cose furon  tanto gradite ?

                         O son complimente ca nce facite ?

CANDIDA:       E' overo, figlie.... queste mie amiche

                         so doci e tenere comm'a le fiche!

(SOTTOVOCE) " D'India, però... chelli spinose,

                          Lisciano e sparlano, chesti zuzzose!"

1 COMM.         ....E patron Lazzaro, s'è cuntentato

                         mo ca lu masculo suo s'è nzurato?

                         (Si nun lo dava a chella cretina

                         so' cunservava dint'a cantina !)

FAVETTA:      Ad ogni modo, i nostri spusini

                         songo felici,come duje culumbini !

                         Mò stanno là, nella Casa de' Rezze,

                         a farse ciancie e dolci carezze !

ORNELLA:      Vedete llà,. chella bella bandiera

                         ca llà scuteleia da ieressera:

                        embè, ogni volta che 'a sposa si appresta...

                         mette 'a bandiera fore a fenesta !

CANDIDA:       Guè piccerè, e se dice ? Azzettite !

                         Chesti schifezze nun le dicite.....!

                         'E spuse songa na cosa sola,

                         comme 'e palumme dint'a a gajola.!

1 COMM.         Saranno pure duje  palumbelle

                         però sbatteno troppo li scelle!

Sottovoce       ( Nun teneno proprio nu poco 'e scuorno

                         pe chesti criature ca stanno attuorno !)

SPLENDORE:  Quà scuorno e scuorno? Quello è l'amore

                         teneno 'a voglia e' caldo....il cuore!

                         però mo' basta, parlammo d'ato.....

                         arriva Don Cosma, Santo e Beato....

DIFATTI IL SANTONE COSMA SI AVANZA APPOGGIANDOSI AL SUO BASTONE. LO SGUARDO E' SCURO, L'ESPRESSIONE PREOCCUPATA.

CANDIDA:       Diletto Cosma, quale piacere...

                         siete venuto a bervi un bicchiere ?

                         O preferite che Ornella vi porta,

                         na sfugliatella, na fetta 'e torta ?

COSMA:         Qua torta , qua dolci, quali bicchieri ?

                         Io vengo scurtato da mali pensieri.

                         Porto pe vuie na mala nutizia....

                         nu diece 'e guaio... è na primizia !

CANDIDA:       Ma tu che dice, Santo stregone ?

                         Quale nutizia, quale magone ?

                         'A casa nostra è ancora in festa...

                         vì che bandiera ncoppa 'a fenesta !

COSMA:         E' proprio chisto 'o diece d'o guajo.

                         Mannaggia 'a capa do'giunalajo !

                         ebbene, femmine,  immote restate,

                         'rapite 'e recchie, e 'e lengue ciuncate !

                         Io nella pratica della alchimia

                         l'oggi e il domani so per magia....

                         pirciò, accesi, spensi, riaccesi

                         sperimentai, mischiai,... per mesi,

                         sinchè  al fine di ogni cupo progetto,

                         sciolsi l'enigma del porno sospetto.

                         Insomma donne, ... mi manca il ciato:

                         Mila di Codra... Aligi ha impestato!

CANDIDA:       Che cacchio dici,  che hai ammaccato ?

                         che intendi, spiegati, chi è impestato ?

                         Non certo Aligi... lui è vigoroso .

                         Stà dint'a casa a fare lo sposo !

COSMA:         Ecco.. è propr ' esso... il malo destino

                         egli è corrotto nel pisellino !

                         Ordunque,...ecco... la maga spergiura,

                         Mila di Codra l'ha fatto 'a fattura !

                         Quanno lui e Lazzaro l'ebber lasciata,

                         più che offesa anche sputtanata,

                         ella giurò di farsi vendetta,

                         del vostro Aligi e della sposetta !

                         Allora impastò surore 'e cavallo,

                         e zampe e' furmica e de' pappavallo,

                         nzogna, pisciazza e sanghe 'e puttana,

                         scorze 'e pesielle e nippule 'e lana,

                         forfora 'e zella 'e Tony Dallara 

                         e tutte vullette int'a  caurara.

                         Po' quando fu pronto lu minestrone

                         jettaje ad Aligi la maledizione !

CANDIDA:       Brutta schifosa, 'o figlio mio bello !

                         e che malizia le fece al pisello ?

                         Quale malanno, qual malattia ??

                         tosse, influenza o dissenteria ?

COSMA:         Qua malattia ? E'non è chiarito ?

                         Mila stregò l'undicesimo dito !

                         Lue, scolo, A.I.D.S, rogna e chiattille,

                         tene 'o guaglione da 'e piede 'e capille!

                         Onde per cui non appena il ragazzo

                         tocca qualcuna, davanti o sul mazzo,

                         o quando inciarma la..... " porcheria",

                         passa alla donna  la sua malattia !

                         La malattia è, poi così perniciosa,

                         che si trasmette perchè è contagiosa ,

                         a tutti color che hanno avuto contatto

                         d'occhi, di carne, di mani e di atto.!

                         Onde per cui anch'io son fregato

                         perchè con Aligi ho un dì fornicato !

                         Perciò ora vado prima a confessarmi,

                         e poi, più tardi, a suicidarmi !

                         Addio !

COSMA, ZOPPICANDO E BORBOTTANDO SI ACCASCIA SU UNA SEDIA. TUTTE LE DONNE PRESENTI SI GUARDANO POI, TUTTE INSIEME LANCIANO UN URLO, E COMINCIANO A LAMENTARSI.

TUTTE:            Ah.... Ah.... Aita !! Aita !!

CANDIDA:       Nè, cummare, ma pecchè ve sturciate?

                         'O guaio è dè figlimo e de chi l'ha tuccato !

                         Guè ma vuie ancora ve lamentate...

                         site cretine?.... No!? .... State mpestate ?!?

1 COMM.         Si sono contagiata, sapite pecchè ?

                         Pecchè l'anno scorso, ha scopato con me !

                         Son lavandaia e inta 'a lavanderia....

                         presi l'oggetto e la sua malattia!

2 COMM.         Io mungo latte e faccio 'a ricotta.

                         Il mese scorso Aligi mi ha sedotta.

                         Presi l'oggetto e or sto così male

                         ca vaco di corsa all'ospedale !!!

3 COMM.         Io non so bene se ho preso il male,

                         però un piccolo dubbio mi assale.....

                         l'estate scorsa fui da Aligi baciata

                         non sulla bocca.... sono impestata !??

CANDIDA:       All' anema de' zoccole tutte sfunnate.....

                         'e  vuje site state ben contagiate !!

                         Stu figlio mio nun ha truvato pace

                         mancu 'ca fosse 'nu bronzo di Riace ?!?

SPLENDORE FAVETTA ORNELLA:

                         (in coro)  Madonna mia, salvateci dal male

                         pecchè nuie pure stiam tale e quale!

                         Non per Aligi, in questo è certezza,

                        però, cu'don Cosma facemmo 'a schifezza!

CANDIDA ( STRAPPANDOSI I CAPELLI)

                         Pure 'e criature !?...Mio Dio, anch'esse !

                         pure  'e piccerelle pigliajne l'A.I.D. esse !

                         Si acchiappo a Mila dint'a 'o purtone,

                  le scippe 'e stentine e nce mangià 'o purmone!

DA UNA QUINTA, ZOPPICANTI, BENDATI DAPERTUTTO, COMPAIONO SORREGGENDOSI ALIGI E VANDA:

ALIGI:             Ahia che dolor... ahia che dolore....

                         come sto male!. Ahi che bruciore !

                         Ardo di sopra e specialmente sotto...

                         songo chiù fritto e 'nu panzarotto !

VANDA:          Ed io lo stesso e in più mi gratto....

                         il tutto è cominciato all' intrasatto!

                         mi sento male, e m'arde 'a natura...

                         tenisseve nu poco di jodio 'a tintura ?

ALIGI:             Steveme 'nzieme pe' copp'ò lietto

                         quando è comparso un.... animaletto!

                         Vanda ha ditto " Ma chi sarrà chillo "?

                         ed io a lei " A me pare un chiattillo !

VANDA:          A me poi  mi venne anche la cistite,

                         e uno poco dopo anche una vaginite.

                         Ce simme fatte vintuno bidè....!!

                         Niente...! Sapisseve che cacchi'è ??

TUTTI:             'O sapimmo...'O sapimmo! Si dumandate

                         ve respunimmo:  state 'mpestate !

LAMENTANDOSI, FASCIATO COME UNA MUMMIA COMPARE DAL RETRO PURE LAZARO DI ROIO:

LAZARO:        Mamma do' Carminiello, mamma mia bella

                         e che sto passanno dint'è budella !

                         Me so sentuto male all'improvviso,

                         e tengo pure  'e frungoli in viso!

                         Steve zappanno quando ho sentito

                         ceder le gambe e un mal mi ha colpito!

                         Tengo la febbre e ora parlo da solo

                         e pare pure che ho un pò di scolo !

TUTTI:             'O Sapimmo!.... 'O Sapimmo! E' scolo !

                         E si è per questo, non siete solo !

CANDIDA:       Tu pure brutto, fetente e racchio....

                         tu pure e' fatto 'o play boy dò cacchio !

                         Cu chi si stato...? forse ca Cummara,

                         ca 'a tene 'nfucata.. 'a caurara !?!

LAZARO:        Non so pecchè domandi or questo,...

                         io come sposo son più che onesto !

                         Solo una volta perdette 'a mutanda,

                         e se non sbaglio, fu proprio cu' Vanda !

CANDIDA:       Maronna ! Mamma ! E che casino !

                         Pure cu 'a nuora faciste o'mbruscino !

CANDIDA SVIENE, VANDA SI ACCASCIA, TUTTI SI LAMENTANO IN MODO TRAGICO E GOFFO. DA LONTANO ARRIVA TRAFELATO IL RAGAZZO INVASATO DEL II ATTO.

IL RAGAZZO:    Che sta succedenno,?... Morì qualcuno?

                         furono i Fedayn , I Thugs, o Studio Uno ?!

                         Comunque se qualcuno ancor ci sente

                         io songo venuto per dir sulamente:

                         " Dalla montagna vulanno senza l'ali

                         arriva Mila con due bei maiali!

                         Tene 'na faccia cchiù janca da' cera....

                         state buone accorte, e bonasera !

IL RAGAZZO INPAURITO SI PONE IN UN CANTO. TUTTI SI RIVOLGONO ATTERRITI ALLA STRADINA DALLA QUALE SI ANNUNZIA L'ARRIVO DELLA STREGA. DIFATTI COMPARE MILA CON 2 PORCI AL GUINZAGLIO.

MILA:              Salve ! ... Spontanea è la domanda !

                         Comme sta Aligi... comme sta Vanda ?

                         Ma ch'è ? Non siete lieti di vedere,

                         'A figlia 'e Juorio, 'o fattuchiere ?

                         Guardate invece come mi son diletti

                         questi due porci....'sti maialetti !

                         Non li riconoscete: i mietitori belli !?!

                         Eran già bestie  ed or son porcelli !

                         Ma voi che avete ? Cosa vi rincresce ?

                         Ah, già, capisco, è il mal che v'esce !

                         Allor è vero ciò che si sussurra.

                         Ca site peggio e Sodoma e Gumurra !

                        Ognuno annascuso ha fatto 'nu nguacchio:

                         Aligi 'e 'a cummara, Vanda co' racchio !

                         Candida " 'a santa " faceva 'o scupone,

                         'e picerelle pure... con il Santone!!!

LAZARO:        Mila.... Mila di Codra... ! Orsù, pietà !

                         Io ho sbagliato un pò per l'età !....

                         Lo  feci in fondo sol per vedere,

                         s'erò già finito come bucaniere.....

                         Mia moglie era vecchia e arrepecchiata,

                         non si lavava, e steva 'ncrustata !

                         Così voletti andar  cu'à figliola,

                         fresca e pulita,....  'na vota sola !

VANDA:          Envece  io cedette a stu deliquente

                         pecchè amavo Aligi sinceramente!

                         così per averlo cercaje 'o pato

                         che p'aiutarme, m'ha violentato !

ALIGI:             Io ero ancor putto e ignorante,

                         credevo, in fede, a tutte quante....

                         chelle 'e cummare steveno 'nfucate

                         io dà boy scout....l'aggio aiutate !

                         Che ne sapevo ch'era un peccato,

                         erano lloro che han provocato!.....

                         Io mi sentivo comme a Fiorello....

                         e loro giucavano a mucche e torello !

LE COMARI: E' vero....  proprio il vero tu dici

                         però 'o saje, nuje simme infelici,

                         arrepecchiate, rugose e al tramonto...

                         perciò cercavammo amore al più tonto !

                         'A femmena che giovane  che è pure bella

                         non ha problemi, ha l'anima gemella...

                         ma quanno se fa brutta e po' vecchia

                         le resta sulo 'a voglia e 'a pellecchia !

CANDIDA E' APPENA RINVENUTA: HA ASCOLTATO LE ULTIME PAROLE ED INTERVIENE:

CANDIDA:       E che ' ero forse io cchiu fessa?

                         Pure a me me prudeva l'allessa.!

                         Chillo maritemo steve sempe a zappà,

                         e a sera subbeto  se jeva a cuccà.!

                         Ora dico, feci qualcosa di male

                         se ogni tanto " chiamavo " il compare ?

                         Don Ciccio quello che raccoglie il cartone

                         e venne pezze, bacili e sapone.

                         A me lo donava, scusate se piango,

                         alla maniera dell' ultimo tango !

                         Piuttosto resto molto perplessa

                         pe' piccerelle che envece e ì 'a messa

                         o di giocare cu 'e bambulelle

                         cu Cosma facevano 'e zucculelle !

                         Di certo, cà, tutte, crude o stracotte,

                         simme na bella 'nfurnata 'e mignotte !

FAVETTA:      Nu pucurillo simmo lolite

                         però è il Santo che ci ha infessite....

                         a me promise, pensate un pò

                         e fa' 'a carriera 'e Brigitte Bardò!

SPLENDORE:  E a me che provo tanto diletto

                         po' cabaret, il canto e 'o balletto

                         promise cedendo ai suoi sporchi fini

                         di farmi addiventà Valeria Marini !

ORNELLA:      E io che di tutte so' la cchiù bella

                         Volevo addiventare una grande stella:

                         promise a me, di esser  qualcuno:

                         'A primma soubrette 'e Italia Uno !

COSMA:         E' tutto vero... perchè io son Stregone,

                         So' Cosma, 'o Divo da' Televisione !

                         Mesco e mpapocchio, so' n'alchinista,

                         ntruglio cchiu meglio e nu farmacista.

                         Dunque, da poco inventai na pozione

                         ca cagna 'nu viecchie in uno stallone

                         prova e riprova, trovai la ricetta !

                         Aglio, fravaglio, uocchie sicche ed uvetta !

                         Mo ci voleva un bell'elemento

                         ca se prestasse all'esperimento.

                         Nessun s'offerse, nessuno s'è prestato,

                         cussì cu è nennelle mi son sacrificato !

                         Tengo ottant'anni, so' un pò cochon,

                         non sembro di certo Alain Delon,

                         cosi per averle felici e accaldate

                         cuntaie a tutte  nu sacco 'e strunzate !

LAZARO:        Brutto fetente e chiavico totale,

                         con le bambine ha fatto il maiale

                         Io mo ti taglio subito la cresta

                         e butto alle oche quello che resta !

MILA:              Fermo! Ormai è inutile fare del  male,

                         tanto ciascun di voi, tale e quale

                         per la magia di Mila è condannato

                         e in quello ch'era sarà tramutato !!

                         Aligi ch'è  stupido e un poco becco

                         ecco che si trasforma in un stambecco !

                         Lazaro che è un maniaco sessuale

                         eccolo tramutato in un maiale..!

                         Cosma vecchiaccio laido e fuso

                         che si trasformi subito in gufo !

                         Candida e le Comari che mai sono roche,

                         eccole diventate un gregge d'oche!

                         Vanda la smorfiosa mezza donna,

                         diventi all'istante 'a gatta 'e Madonna!

                         Le tre sorelle: eccole tramutate

                         in zoccole piccole ma patentate !

NEL DECLAMARE I SUOI VERSI MILA SI E' CON GESTI MAGICI E MOVIMENTI SINUOSI SPOSTATA DA UN ELEMENTO ALL'ALTRO: MAN MANO LI HA TOCCATI CON UNA CONTORTA RADICA MAGICA TRAMUTANDOLI, ALMENO NEGLI ATTEGGIAMENTI NEGLI ANIMALI, CHE PER CIASCUNO HA NOMINATO.

MILA:              All Right!.... Pure questa è fatta!

                         Compiuta è ormai intera la vendatta!

                         Sarebbe, inver, vendetta, ma la rima

                         impone una licenza al rigo prima !

                         Comunque sia, or sono vendicata

                         di chi mi volle male e sputtanata!

                         Sono tramutati tutti, e agli animali

                         ch'eran già ora sono uguali,

                         e in più dalle  zampe  alli capille

                         stanno mpestate e chine 'e chiattille!

RAGAZZO:    Mila... E a me nun me faie niente ?

                         Perchè me salve miezo a 'sta gente?

                         Io sono  piccolo,.... ancora un bambino,

                         potevi mutarmi in un maialino!

MILA:              E invece no, perchè non hai capito

                         che in mezzo a questi sei il solo pulito!

                         Sei ancora  giovane e molto sincero,

                         ingenuo e forte: un uomo vero!

                         Perciò non ti trasformo ora in un ragno,

                         anzi ti scelgo, inver, per compagno.

                         Vieni con me, sarai l'uomo di Mila,

                         'a Maga cchiù grande da qui alla Sila!

                         Aspetta solo un attimo, piuttosto,

                         che guardo se il pubblico sta bene a posto...

                         oppur colpito dal mio Sermone,

                         è trasformato in capro o  scimmione.

                         Nun posso creder che fra tanta gente,

                         so tutte buone,.... manco un samente !

                         Perciò, attento Pubblico, ca dopo torno...

                         e ve trasformo in polli e contorno!!!

                         Un accidente infin, vi piglia !.....

                         Pecchè di Juorio sono la figlia !!!

SU UNA MUSICA ALLEGRA, MILA ED IL RAGAZZO SI INCHINANO, SALUTANO E DANZANDO A BRACCETTO SI ALLONTANANO GIOIOSAMENTE BEFFEGGIANDO I PERSONAGGI TRASMUTATI E GRUGNANTI.

                                  CALA LA TELA