A scuola di matematica… o quasi

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A scuola di matematica ... o quasi di Giuseppina Cattaneo

AUTRICE

GIUSEPPINA CATTANEO

POSIZIONE S.I.A.E. N° 193077

http://copioni.dnsalias.org

TITOLO

A SCUOLA

DI MATEMATICA …

O QUASI.

SKETCH

Personaggi

CATI

ROSA

GIUSI

A scuola.

SCENA I

Maestra Giusi, Cati e Rosa

GIUSI. (Entra) buongiorno.

CATI - ROSA. (All’inizio sono sedute e poi si alzano) Buongiorno signora maestra.

GIUSI. Oggi, come già accennato ieri, parleremo delle frazioni. Avete portato il libro delle frazioni vero?

ROSA. (A Cati) Cati, tu lo hai portato?

CATI. Si, certo. E tu, lo hai portato?

ROSA. Si, ce l’ho, ma non sai la fatica che ho fatto per averlo.

CATI. Per fortuna mi sono ricordata che mia zia lo aveva. D'altronde, come poteva non averlo?!

ROSA. Tua zia? (Ricordandosi) ah già che tu hai una zia là.

GIUSI. Scusate se vi interrompo nella vostra conversazione, ma vi ricordo che siamo ancora a scuola. Prendete il libro delle frazioni.

CATI - ROSA. (Prendono il libro da sotto il tavolino e lo mettono sopra lo stesso).

ROSA. (Guardando il libro di Cati) ma il mio non è uguale al tuo!

CATI. (Guardando il libro di Rosa) anche il mio non è uguale al tuo!

GIUSI. Com’è che non avete lo stesso libro? Ma se vi avevo dato lo stesso titolo ieri mattina! Ora fatemi vedere i vostri libri. E subito!

ROSA. (Mostra il libro dal titolo: COMONTE, FRAZIONE DI SERIATE).

CATI. (Mostra il libro: BU’, FRAZIONE DI SERIATE).

GIUSI. (Guarda il libro e poi le due bambine) ma si può sapere che libro avete portato?!

CATI. ROSA. IL LIBRO DELLE FRAZIONI … DI SERIATE!

GIUSI. (Rassegnata) ma non era quello il libro delle frazioni che dovevate portare!

ROSA. (A Cati) hai visto che avevo ragione io, Cati? Dovevamo portare il libro delle frazioni di Bagnatica e non di Seriate!

GIUSI. (Rassegnata) penso sia proprio il caso di lasciar perdere le frazioni per oggi. Vediamo di passare a risolvere qualche problema.

CATI - ROSA. (Si guardano contente).

CATI. (A Rosa) Rosa, tu hai dei problemi da risolvere?

ROSA. Come vedi, solo io sono un problema. E tu Cati, ne hai di problemi da risolvere?

CATI. Non parlarmi di problemi! La mia vita è tutto un problema.

ROSA. Se è per quello anche la mia. Ma in questo momento il problema più importante è che Michela, da qualche settimana, si mangia le unghie.

CATI. Rosa, non sarà un problema quello! Almeno una persona al mondo su due lo fa.

ROSA. Non credo proprio Cati, Michela si mangia le unghie “dei piedi”.

CATI. (Meravigliata) dei piedi? Ma … come fa?

ROSA. Guarda, fa così ( fa per mostrargli come fa quando Cati la ferma subito).

CATI. Si, si, Rosa, ho capito come fa Michela. (Fra se) ma per carità! (A Rosa) il mio problema più grosso in questo momento è che non riesco a far mangiare pasta e fagioli a Veronica.

ROSA. (Convinta) è proprio un bel problema il tuo!

GIUSI. Ora prendete il libro dei problemi. Iniziamo con il problema a pagina numero 13.

ROSA. (Controlla la pagina) signora maestra, ma questo non è il mio problema.

CATI. E nemmeno il mio.

GIUSI. Mah … non capisco. Cioè, volete forse dirmi che volete risolvere qualche altro problema? Va beh, ditemi a che pagina è scritto.

ROSA. Non è scritto in nessuna pagina maestra, ma qui (le mostra la sua fronte).

CATI. Anche per me vale la stessa cosa signora maestra, e perciò prima di risolvere i problemi degli altri, penso che sia più opportuno risolvere i nostri di problemi.

GIUSI. (Sbigottita) i vostri … problemi? Non capisco … (Ripensandoci) ah, voi avete pensato dei problemi da risolvere! Ma che brave! Su, allori ditemeli che li risolveremo insieme.

ROSA. Inizio io.

CATI. E no, inizio io, lo hai detto anche tu che il mio problema è più importante del tuo.

GIUSI. Su bambine, non fate così, vedrete che alla fine risolveremo i problemi di tutte e due. Dai Rosa, inizia tu.

CATI. Sempre lei!

ROSA. La mia Michela si mangia le unghie!

CATI. La mia Veronica non vuole mangiare pasta e fagioli.

GIUSI. E che tipo di problemi son questi?

CATI - ROSA. I nostri di casa.

GIUSI. In che senso … di casa. Li ha avete inventati … a casa!

ROSA. No signora maestra, non li abbiamo inventati, sono reali. Ci aiuta a risolverli vero?

CATI. Si signora maestra, sono i nostri veri problemi. Ci aiuta a risolverli, vero?

GIUSI. Ma non fatemi ridere. Qui siamo a scuola e non … in qualche teatro a reciatare !

CATI - ROSA. Davvero?

GIUSI. (Arrabbiata) smettete di fare le spiritose ed aprite il libro a pagina 13 e vedete di risolvere il problema. E in fretta.

CATI. ROSA. (Aprono i libri e fingono di scrivere).

GIUSI. (Dopo qualche secondo) avete fatto i calcoli giusti?

ROSA. CATI. (Si guardano).

ROSA. (A Cati) Cati, li hai fatti tu i calcoli?

CATI. Io no. E tu?

ROSA. Nemmeno io. Però mio papà li ha fatti.

GIUSI. (Arrabbiata) sempre la solita. Quante volte ti ho detto che non ci si deve far aiutare!

ROSA. Ma signora maestra, io non li ho mai fatti i calcoli.

GIUSI. Ma come non li hai mai fatti? È impossibile!

CATI. Signora maestra, nemmeno io li ho mai fatti.

GIUSI. Ma come non li avete mai fatti? Ma se ve li ho dato anche per compito ieri: fare i calcoli del problema a pagina 12!

ROSA. Lo so signora maestra e infatti io ci sono andata dal mio medico a digli che dovevo fare i calcoli, ma lui mi ha detto che era impossibile fare i calcoli dato che non li avevo.

CATI. Anch’io ci sono andata ieri e anche a me ha detto la stessa cosa: niente calcoli!

GIUSI. Ma ditemi voi cosa c’entra il medico con i nostri problemi di matematica!

CATI - ROSA. (Si guardano) ah, di matematica!

SIPARIO