A stansia di ravatti

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                                      A STANSIA DI RAVATTI

                                      (Commedia brillante in due atti di Giovanni De Moliner)

U povou GIUAN – cu se ne deva ana duman;

NANDIN – amigu e vexin;

Seu chigna BENEITA – che ‘sta otta a gh’è cheita

A figgia PRESIUSA – che da chi a n’annu a se spuza;

Seu barba DUNOU – cu paa propriu ma ciapou;

MORENA – a badante rumena;

A SCIA MIRANTE – vexin-a cuiuza e intrigante;

A LALLA LILLA

                                                            LA SCENA 

    E’ l’ingresso/soggiorno di un modesto appartamento di un ultimo piano di un piccolo condominio dell’entroterra ge novese, una giornata qualunque di un mese estivo del nostro tempo.

   Ci sono due ingressi: uno da sinistra rispetto alla platea che porta verso l’esterno e l’altro da destra rispetto alla platea che conduce le altre stanze.

  La scena è disadorna. Al centro c’è un tavolo contornato da alcune sedie, negli angoli e sul fondo alcuni scatoloni e varie masserizie e/o suppellettili accantonate mostrano chiaramente che è in cor so un trasloco.   

  All’apertura del sipario in scena c’è solo Giuan, seduto a capotavola. Ha davanti una scatola da scarpe e sta sfogliando una serie di foto e/o carte togliendole dalla scatola ad una ad una e am- monticciandole ordinatamente davanti a se.

1 – GIUAN – (E’ un uomo già avanti con gli anni, coi capelli bianchi e il viso segnato. Veste con una camicia a maniche lunghe, pantaloni di tela sorretti dalle bretelle e un panciotto scuro. E’ assorto con aria sofferente e gli occhi lucidi davanti ad una vecchia scatola da scarpe dalla quale tira fuori ad una ad una vecchie foto e/o carte soffermandosi a guardarle qualche attimo e deponendole poi ordinatamente in una pila poco oltre la scatola. “Sinquant’anni…..” (Mormora fra se a mezza voce quasi fosse una preghiera) “Sinquant’anni…..!!!”

    La cosa va avanti per qualche secondo, giusto il tempo di estrarre dalla scatola un paio di foto, poi da sinistra, si sente la voce di Nandin, seu amigu e vexin.

2 – NANDIN – (DA FUORI A SINISTRA) “Giuan….” (Lo chiama ripetutamente) “Giuan…..” (Insiste ad alta voce) “….tie in ca….??”

3 – GIUAN – (E’ richiamato alla realtà. Alza un attimo gli occhi al cielo scuotendo leggermente la te sta) “Nu…..” (Risponde acido, senza interrompere il suo lavoro) “…..sun anetu a ‘l’ostaia…!!”

4 – NANDIN – (Sempre DA FUORI A SINISTRA, deciso) – “Alantun vegnu avanti….!!!!”

5 – GIUAN – (Alza nuovamente la testa verso il cielo bofonchiando qualcosa e scuotendola con più forza) “Dai….” (Replica) “….a porta a l’è averta…!!”

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    Passa qualche secondo e, da sinistra, entra in scena Nandin.

6 – NANDIN – (Entra in sena da sinistra. E’ un uomo più o meno della stessa età di Giuan, vestito in maniera similare con in più in testa uno strano berretto/coppola/cappello, addosso una giacca al la cacciatora o simile e ai piedi un paio di scarponi da lavoro. Ansima, vistosamente provato) “Ciao Giuan….” (Lo saluta entrando) “Beleu chi…..” (Stramazza pesantemente su una sedia di rimpetto a Giuan) “Ma cumme ti fee a munta e schee tutti i giurni…..??” (Protesta con un filo di voce. Prende un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni, si asciuga la fronte. Allargando platealmente le braccia) “Paen quelle de San Pe….!!”

7 – GIUAN – (Fa spallucce) “Me cau Nandin….” (Ribattere senza distogliere lo sguardo dal materia le che continua ad estrarre dalla scatola e riporre con cura sul tavolo) “…..doppu sinquant’anni e gambe van da sule….!!”

8 – NANDIN – (Non è convinto) “Sci….!!” (Replica un po’ irriverente) “Veuggiu vedde quelle de teu barba Dunou….!!”

9 – GIUAN – (Ha un risolino sardonico) “Beh…..” (Replica beffardo) “A le semai ghe femmu oudua u pissu d’en pa de fade…..” (Distoglie finalmente lo sguardo dalla scatola: con un gesto emblematico della mano) “U s’aregagisce subetu….!!!”

10 – NANDIN – (Ha un’espressione ilare) “Ma va….!!!” (Lo canzona) “Su l’ha ciù anni che l’invensiun de anaa au leugu….!!!!”

11 – GIUAN – (E’ ritornato al suo lavoro) “Perché ti se…..” (Lo stronca lapidario) “….u s’è afrazou ben pe essise cunsumou, eh….!!”

12 – NANDIN – (Fa spallucce) “Beatu le….!!”

13 – GIUAN – (Amaro) “E ti peu dilu, va….”

    C’è un attimo di silenzio durante il quale lo sguardo di Nandin viene attratto dal lavoro che sta facendo Giuan.

14 – NANDIN – (Osserva un attimo Giuan, quasi con tenerezza, poi si fa serio. Chiede severo) “Tie a tiu cun u stramu-u….??”

15 – GIUAN – (Si rabbuia, replica lapidario) “Nu….”

16 – NANDIN – (Sussulta) “E cumme mai….?!?!?”

17 – GIUAN – (Interrompe il suo lavoro. Appoggia le mani sul tavolo, sospirando pesantemente) “Manca ancun a stansia di ravatti…..”

18 – NANDIN – (Lo guarda interdetto) “E cumme mai….?!?!?”

19 – GIUAN – (Scuote ancora tristemente la testa) “Troppi ricordi, Nandin….” (Gli si incrina la voce) “Troppi ricordi….!!”

20 – NANDIN – (Fa ampi cenni di assenso con il capo) “E sci…..” (Commenta) “…..sinquant’anni sun tanti….!!”

21 – GIUAN – (Alza le spalle) “Ciù de na vitta….!!” (C’è un attimo di silenzio con Giuan che resta co me assorto nei suoi pensieri, poi esplode) “E quellu serpente cun i seunaggi de seu SEU, che a me Rosa a nu l’ea mancu ancun morta…..” (Sacramenta con rabbia astiosa) “…..ca l’è vegnu-a a dame u sfrattu de persun-a !!”

22 – NANDIN – (Sospira contrito) “Ma nu, dai….” (Cerca di minimizzare) “A saia vegnu-a peeee….” (Cerca le parole giuste) “….vedde cumme ti stavi….” (Allarga le braccia: volutamente esagerato) “E ti tie capiu tuttu a moddu teu…..!!!”

23 – GIUAN – (Trasalisce) “A sci….?!?!?!?” (Scatta come una molla) “Tieu propriu savei cose a m’ha ditu quella gran scignua de mee cugnaa Beneita….????” (La scimmiotta gesticolando in modo ridi-

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colo) “Oua che Rosa a se n’è aneta ti peu anatene anche ti….” (Assume un’aria marziale) “Me serve a cà che da chi a n’annu….” (Con acredine, parlando in farsetto) “…..mee figgia Presiuza….” (Rafforza le parole alzan- do il tono della voce) “….a se spuza….!!!!”

24 – NANDIN – (Sobbalza vistosamente) “Chi…..” (Chiede stupito) “….quella becua de teu nessa…..?!?!?!?”

25 – GIUAN – (Sospira contrito. Con aria forzatamente corrucciata si abbassa a guardare sotto il tavolino. Si rialza un attimo dopo: allargando leggermente le braccia, con aria sorniona) “Chi sutta a-a toua nu ghe n’è atra….!!!!”

26 – NANDIN – (Con aria visibilmente sorpresa) “Ma sa l’è ciù sussa che a morte pe famme….!!!”

27 – GIUAN – (Alza le spalle) “U mumentu du belinun u vegne pe tutti….!!”

28 – NANDIN – (Ancora decisamente perplesso) “Va ben ma…..” (Replica perplesso) “…..a quellu cu a piggia deven aveighe arancou i euggi……”

Giuan sta per rispondere quando, da fuori a destra, si sente la voce di Beneita che lo chiama

29 – BENEITA – (DA FUORI A DESTRA, a voce altissima e stridula) “ARRIGOOOOOO……!!!!!!”

30 – NANDIN – (Sobbalza vistosamente) “Ta chi mia….!!!!” (Commenta agro) “Ti parli du diau…..” (Fa il ge- sto delle corna a semicerchio) “….e spunta e corne….!!!”

31 – NANDIN – (Decisamente perplesso) “Sci….va ben….maaaa…..” (Si avvicina al tavolo: poggiandovi sopra con una mano e agitando l’altra a mo’ di pigna) “….chi u saievi ‘stu Arrigo ca serca….?????”

32 – GIUAN – (Sobbalza nuovamente) “Cumme chi u saieiva…..” (Ribatte. Accalorandosi, si indica con en- trambe le mani) “Sun mi….!!!!”

33 – NANDIN – (Scatta in piedi) “Cumme tie ti…..” (Chiede stupefatto) “Ma nu ti te ciammi Giuan ….?????”

34 – GIUAN – (Quasi distrattamente) “Me ciammu Arrigo….” (Spiega) “Giuan u l’è u numiaggiu….”

35 – NANDIN – (Si illumina) “Aaaaaaaaaaaa……!!!!” (Si indica) “Cumme mi che me ciammu Fernando….” (Si indica. Poi, allargando le braccia) “……e me ciamme tutti Nandin…!!”

36 – GIUAN – (Ancora distrattamente) “Eccu….brau….” (Fa per rispondere alla cognata ma Nandin lo blocca

37 – NANDIN – (Ancora perplesso) “Sci….va ben maaaaa…..” (Si riavvicina al tavolo) “Fernando….” (Gestico- la con le mani indicando l’accorciare) “……Nandin….!!” (Conclude con naturalezza) “U l’ha in sensu….” (Con- sidera) “Ma cose gh’intra Giuan….” (Sposta entrambe le mani verso destra) “….cun Nandin….????”

38 – GIUAN – (Alza leggermente gli occhi al cielo) “E cose tieu che ne sacce….” (Risponde un po’ seccato) “M’an sempre ciamou cuscì….!!!!!”

In quel momento, da fuori a destra, si sente nuovamente la voce di Beneita che chiama Giuan

39 – BENEITA – (DA FUORI A DESTRA, decisamente infastidita e nervosa, a tutta voce) “ARRIIIIIGOOOOO….!!

40 – GIUAN – (Seccato, fa per rispondere ma Nandin lo blocca nuovamente) “E nu perché…..” (Sposta nuova mente entrambe le mani questa volta prima a sinistra) “Giuan…..” (E poi a destra) “….Arrigo…” (Poi conclu- de con ovvietà) “Ti m’acapisci ben che nu gh’intren ninte…!!!”

41 – GIUAN – (Decisamente infastidito) “Fanni na seduta spiritica…..” (Replica a Giuan. Mettendo le mani alla bocca a mo’ di megafono, alla cognata, a tutta voce) “L’E’ AVERTU….!!!!!!!” (Poi, rivolgendosi a Nandin) “…..e dumandilu au me bacan….!!” (Rimettendo le mani ai lati della bocca, alla cognata, ancora a tutta voce

“IN CA’ MEE E PORTE SUN SEMPRE AVERTE…..!!!!!!!!!!”

Dopo qualche istante, da destra, entrano in scena Beneita e sua figlia Presiusa.

42 – BENEITA – (Entra per prima da destra. E’ una donna sulla cinquantina, vestita in modo un po’ antiquato, con una lunga gonna nera, camicetta bianca, giacca ed un cappellino in testa. Ha porta- mento serio e baldanzoso ed è decisamente nervosa) “Arrigo….” (Apostrofa Giuan appena entrata, senza nemmeno salutarlo. Col fiato corto, fermandosi solenne a pochi passi dal tavolino e indican

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do con un braccio l’entrata dietro di se) “….ti m’ee fetu sceupa….!!!!”

43 – GIUAN – (Non la considera. Riprende a fare il lavoro che aveva lasciato a metà) “Beneita…..” (Risponde distrattamente senza sollevare lo sguardo dalle carte che ha ricominciato a selezionare dalla scatola) “…..ti pueivi catate cà au cian teren….!!”

44 – BENEITA – (Scrolla le spalle: con acredine) “Spiritusu….!!”

45 – GIUAN – (Alzando appena lo sguardo, categorico e glaciale) “Insensaa….!!”

46 – PRESIUSA – (E’ entrata subito dietro la madre. E’ una ragazza tutt’altro che piacente e piacevo le. Veste in maniera sportiva ma è decisamente brutta e non fa nulla per mitigarlo: capelli arruffati, son un filo di trucco. E’ entrata ansimando pesantemente e si è appropriata di una delle sedie vici- no al tavolo crollandoci pesantemente sopra e allungandosi in una posizione innaturale sventolan- dosi un giornale davanti al volto per farsi aria. Alle parole di Giuan, scatta in piedi) “Barba….” (Lo a postrofa inviperita con voce stridula e sgradevolissima) “Ti u se ben….” (Protesta fermandosi di tan to in tanto per riprendere fiato) “….che da quande sun nasciua….” (Si ferma, deglutisce pesante- mente. Poi fa quasi il pieno di fiato. A tutta voce, strascinando l’ultima parola, prima di ripiombare sulla sedia e ricominciare a farsi aria con il giornale) “……PATISCIU D’AAAAAAASMAAAAA……!!!!!!”

47 – NANDIN – (Ha assistito in dolente silenzio a tutta la pantomima. All’urlo stentoreo di Presiusa si tura le orecchie con le mani gorgogliando quasi, dolorosamente) “O mue caa…..!!!!!!”

48 – GIUAN – (Soffoca a stento una risata) “Beneita…..” (Si rivolge alla cognata: scimmiottando la nipote) “…..insensaa dui viaaaaaggiiiiii…..!!!!”

49 – BENEITA – (Prova a reagire) “Arrigo….” (Rampogna il cognato con voce stridula) “….maducou !!”

C’è un attimo di silenzio con Beneita che prende a passeggiare nervosissima per la scena, Nandin si quarda intorno con aria indifferente, Presiusa continua a farsi vento con il giornale e Giuan prose- gue imperterrito nella sua attività. Poi è Beneita a rompere gli indugi.

50 – BENEITA – (Continuando a passeggiare per la scena) “Alantun…..” (Apostrofa Giuan) “….tie ancun finiu u stramu-u….????”

51 – GIUAN – (Lapidario) “Nu….”

52 – BENEITA – (Si blocca davanti a Giuan, braccia conserte) “E cumme mai….??”

53 – GIUAN – (Ancora lapidario) “G’ho ancun da roba da levaa….”

54 – BENEITA – (Con aria di sufficienza) “E de duve….??”

55 – GIUAN – (Impassibile) “D’en ta stansia di ravatti….”

56 – BENEITA – (Fa spallucce) “Uhm….” (Lo apostrofa con strafottenza. Ricomincia a passeggiare per la scena) “Chissà che muggiu de ravatti ghe saià….” (Si ferma. Con supponenza, indicandosi in- torno agitando un indice in aria) “…..in te sta cà…!!”

57 – NANDIN – (Fino a quel momento aveva assistito alla pantomima fingendo indifferenza. Sem- bra scuotersi, passa velocemente lo sguardo da Presiusa a Beneita. A giuan avvicinandosi al tavoli no) “Giuan….” (Lo apostrofa. Indicando di sottecchi prima Presiusa e poi Beneita) “….a mi me paa che ghe ne segge in muggiu….!!!!”

58 – BENEITA – (Alle parole di Nandin sobbalza vistosamente) “Amia berodu…..” (Lo apostrofa invi perita) “…..che in ravattu tiu saiè ti, se….!!!”

59 – PRESIUSA – (Anche lei sembra rianimarsi di colpo) “E u parla propriu le…..” (Inveisce contro Nandin alzandosi di scatto ed andandosi a fermare davanti a lui. Agitandogli a sua volta l’indice davanti al volto) “…..cu l’ha ciù anni de l’invensiun de…..” (L’agitazione gli provoca un blocco respi- ratorio: strascicando la parola con un gemito sinistro) “…..anaa au LEEEEEUUUUGGGGUUUU….”

60 – GIUAN – (Si alza in piedi di scatto) “Presiusa….” (La apostrofa secco) “In quante a leughi…..”

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(Con un gesto perentorio delle braccia) “…..nu tie secunda a nisciun….!!”

61 – BENEITA – (Scatta furente) “Stanni a senti gabibbu….” (Apostrofa acidissima Giuan) “L’è inuti- le che ti stagghi a ruxentatelu cun a stansia di ravatti….” (Gli abbaia contro) “….che tantu che te guste o nù….” (A tutta voce, scandendo quasi le parole) “….TI….TE ….NE….DEVI….ANAA….!!!!!!” (Ri fiata: senza dare a Giuan il tempo di rispondere) “Te daggu chinze giurni de tempu…..” (Rincara la dose) “….apeu chi a treuate…..” (Indica il pavimento) “….ghe vegnu cun i carbinee….!!” (Riprende fiato) “Tie capiu….” (Gli abbaia in faccia) “…..salacca….!!!!!”

62 – GIUAN – (Con un’espressione di falsa apprensione) “Eu la peppa….!!!!” (Ribatte) “Amia che an che ti tie zà ‘na serta etee….” (La canzona) “….se ti vee avanti cuscì te sceuppa u figaitu….!!!!”

63 – BENEITA – (La reazione canzonatoria di Giuan la manda in bestia) “ARRIGOOOO…..” (Lo apo- strofa nuovamente schiumante rabbia) “A mia che natr’annu Presiusa….” (Indica la figlia che, in evi dente debito di ossigeno, è rimasta ansimante dietro lei: a tutta voce, imbufalita) “……A SE SPUSA.. …..!!!!!!”

64 – NANDIN – (Sobbalza vistosamente) “Segnu…..” (Esclama trafelato) “….an treuou u Yeti….!!!!!”

65 – BENEITA – (Non lo considera. Ancora a Giuanin) “CHINZE….” (Ribadisce scandendo nuovamen- te le parole) “….GIURNI….!!!!” (Girando sui tacchi e avviandosi verso l’uscita di destra) “Nu in menu tu de ciù….!!!” (Agguantando Presiusa e spingendola fuori da destra, prima di uscire a sua volta) “E vanni….” (Le abbaia contro) “…..lumasun-a…!!!!”

La scena rimane ferma alcuni istanti con Giuan che ride amaro scuotendo leggermente la testa, ri- pone le carte nella scatola e la poggia a terra accanto alle altre masserizie e Nandin quasi bloccato dalla furia di Beneita. Poi è Nandin che rompe gli indugi.

66 – NANDIN – (Si avvicina al tavolino) “Belandi Giuan….” (Apostrofa l’amico) “U saiva che teu chi- gnaa a l’ea agra….” (Considera) “….ma ca fisse cuscì fiea nu mou credeiva…!!”

67 – GIUAN – (Sta tornando al tavolo) “Nu te sciataa….” (Lo rassicura) “….a nu m’ha mai rezu-u….!!

(Allarga le braccia) “Doppu tuttu a l’ha raxun….” (Si indica intorno) “….a l’è cà seu…!!!”

68 – NANDIN – (Si infervora) “A l’ea a cà di teu seuxui…!!”

69 – GIUAN – (Si siede stancamente a tavolino) “Ma oua a l’è tutta a seu…!!” (Di colpo si fa serio) “A l’ea meitee pe un….” (Spiega. Gli si incrina la voce) “Ma quande Rosa a s’è amoutia….” (Allarga le braccia sconsolato) “….pe pueila curaa me sun duvu-u levaa anche e braghe…” (Fa spallucce) “E oua tou li cumme a l’è aneta….!!”

70 – NANDIN – (Si avvicina al tavolino) “Ma nu l’è miga giustu se….” (Obbietta) “….ti te l’ee tegnui sempre ti fin-a a l’urtimu i teu seuxui….”

71 – GIUAN – (Riprende vigore) “E anche i barbi e-e lalle….!!!!”

In quel momento, da fuori a sinistra, si sente un grido: è la voce di Morena, la badante Rumena.

72 – MORENA – (DA FUORI A SINISTRA) “Aaaahhhh….!!!!!”

73 – GIUAN – (Con un ghigno sornione) “A prupoxitu….” (Indica l’uscita di sinistra) “…..chi gh’è l’a-tra perla….!!!!!!”

Un attimo dopo, da sinistra, fanno il loro ingresso in scena Dunou e Morena, la badante Rumena.

74 – MORENA – (Entra da destra spingendo avanti Dunou. E’ una donna dall’aspetto austero e ve stita in maniera sobria e spartana ma con una gonna piuttosto provocante ed ha i capelli raccolti a

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crocchio. Parla un italiano piuttosto approssimativo) “No toca mio paioto….” (Protesta vibratamen te  con Dunou) “….copro…!!!”

75 – NANDIN – (Sobbalza visibilmente meravigliato) “Giuan….” (Chiede all’amico) “….ma che len- gua a parla …..?!?!?!?”

76 – GIUAN – (Lo tranquillizza) “A l’è Rumena….” (Spiega) “Nu l’è che l’Italian au giasce ancun guei. ….” (Poi si rivolge alla badante) “Morena….” (Chiede con garbo) “…..se peu savei cose sucede…???”

77 – MORENA – (Sta accompagnando Dunou a sedersi al tavolo) “Lui tocato meu paioto….” (Si bat- te la mano su una natica. A tutta voce, inviperita) “LUI COPRO….!!!!”

78 – NANDIN – (Continua a non capire) “Ma cose veu di…..” (Chiede interdetto a Giuan) “….copro…????”

79 – GIUAN – (Sghignazza fra se) “Ti afe sempre a setiman-a enigmistica….??”

80 – NANDIN – (Sobbalza) “Ou sci….!!” (Risponde con un malcelato moto d’orgoglio) “Tutte e setiman-e…..!!”

81 – GIUAN – (Ridacchia sotto i baffi) “Alantun tiu se cose sun i anagrammi….!!!”

82 – NANDIN – (Non capisce) “E sci…..!!” (Risponde sicuro) “Quande se cangia de postu a-e lettie…”

(Spiega con aria saputa) “…..pe cangiaa sensu ae poule…!!!”

83 – GIUAN – (Gli rifila una pacca su una spalla) “Brau….!!!!” (Lo incalza convinto) “Fanne in po un, vanni…..”

Nandin non riesce a capire il senso di quelle parole. Rimane un attimo a guardare Giuan decisame nte perplesso, poi fa spallucce e si avvicina al tavolo dove, nel frattempo, Morena ha fatto accomo- dare Dunou

84 – NANDIN – (Si avvicina la tavolo, si rivolge a Dunou) “Sciu Dunou…..bungiurnu….!!!” (Lo apo- strofa con un largo sorriso) “Cumma va a vitta anch’eu….?!?!?!?”

85 – DUNOU – (E’ una persona molto anziana che ha serie difficolta a muoversi e spostarsi. Veste un pesante pigiama di flanella, una giacca da camera, un berretto di lana e si muove con l’aiuto di un bastone e sorretto da Morena che non lo lascia un attimo. Ha lo sguardo perso nel vuoto. Alle parole di Nandin sembra scuotersi: gli rivolge un sorriso ebete e risponde con un singulto ebete) “Eeeeeeeeehhhhh……!!!!!!!!!!!!!!”

86 – MORENA – (Scosta bruscamente Nandin prendendolo per un braccio) “No discuta con lui….” (Lo apostrofa secco affaccendandosi intorno a Dunou) “Lui testa che scrolla…..”

87 – NANDIN – (Si scosta) “Ma va…..!!” (Sacramenta fra se delineandosi) “Nu se n’eimu mancu a- corti…!!!” (Poi si avvicina a Giuan: a mezza voce, preoccupato) “Ma u l’è sempre cuscì….??”

88 – GIUAN – (Fa spallucce) “Ciù o menu….”

89 – NANDIN – (Scrolla sconsolato la testa) “Povou ommu….” (Commenta desolato) “Me rincresce. ….u paa propriu ma pigiou !!”

Nel frattempo Morena è uscita da sinistra ed è rientrata con un vasetto di yogurt ed un cucchiaio che ha posato sul tavolo davanti a Dunou.

90 – GIUAN – (Sobbalza) “Povou ommu…..?!?!?!?!?” (Ribatte. Ilare) “Sta in po a vei…!!”

Giuan approfitta del fatto che Morena da le spalle al tavolo per sistemare un asciugamano al collo di Dunou e velocissimo fa cadere a terra il cucchiaio che è sul tavolo PROPRIO DAVANTI A DUNOU.

91 – MORENA – (Sente il rumore del cucchiaio che cade. Si gira di scatto, lo nota, sacramenta qual-

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cosa nella sua lingua e si china per raccoglierlo OFFRENDO IL PANORAMA DEL SUO SEDERE A DUNOU)

92 – DUNOU – (Si scuote. Perde di colpo il suo sguardo assente, si illumina e allunga una mano ver so il posteriore di Morena con chiare intenzioni)

93 – GIUAN – (Sta tenendo d’occhio la situazione. Alla mossa di Dunou scatta fulmineo) “Fermu li .. ….” (Gli blocca il braccio alzandosi in piedi e allungando la mano. Riaccompagnandoglielo in grem bo) “…..che nu me paa propriu u caxu….!!!”

94 – MORENA – (Si accorge della manovra in corso. Sbatte con rabbia il cucchiaio sul tavolo: a Dunou, rabbiosa, a tutta voce) “COPRO…..!!!!!!!!”

95 – GIUAN – (A Nandin, sornione) “Tie vistu…..??” (Chiede ironico) “U s’è aregagiu….!!!”

96 – NANDIN – (Interdetto) “A beh…..” (Poi, perplesso) “Ma cose eu di copro….?!?!?”

97 – GIUAN – (A Nandin) “Nandin….” (Lo sollecita) “…..l’anagramma…!!” (Poi, a Morena) “Morena, nu te agitaa….” (La esorta) “….che tantu a l’è a mexima…!!” (Mette una mano in tasca e ne cava  una banconota da cinquanta euro) “Portilu de la….” (Indica Dunou) “….e vanni a cataa in po de ge- latu che chi….” (Indica l’ambiente circostante) “…..cuminsa a faa cadu….!!”

98 – MORENA – (Fa ampi segni di assenso con la testa) “Si Guam….” (Storpia il suo nome. Prende la banconota, si avvicina a Dunou e lo aiuta ad alzarsi) “….io va subito….”

99 – NANDIN – (Fa spallucce, desolato. Poi si rivolge a Dunou che, nel frattempo, sta passando davanti a lui) “Dunou, m’aracumandu….” (Lo esorta) “…..sempre in gamba, eh…!!!!”

100 – DUNOU – (Sta seguendo Morena verso l’uscita di sinistra, ha la faccia da cane bastonato. Si ferma un attimo davanti a Nandin e con sguardo ebete e assente, prima di uscire da sinistra insie me a Morena) “Eeeeeeeeeehhhhh……!!!!!”

La scena rimane ferma qualche attimo con Nandin che guarda uscire sconsolato Dunou.

101 – NANDIN – (Guarda uscire Dunou) “Però….” (Considera poi scuotendo sconsolato la testa) “…. a mi e me fa maa prù….!!”

102 – GIUAN – (Si alza dal tavolo) “A mi….” (Scimmiotta Nandin. Allargando platealmente le brac- cia) “…..propriu nu…!!!”

103 – NANDIN – (Scrolla le spalle. Poi lo rampogna severo) “E alantun perché ti tou tegni….???”

104 – GIUAN – (Si stringe nelle spalle) “U l’è u barba de mee mugee….” (Spiega dirigendosi sul fon- do verso il materiale ammonticchiato) “…..l’urtimu da seu famiggia….” (Cerca qualcosa senza tro- varla, torna verso il tavolo) “Scurilu in te ‘n ricoveru me pariee de fa in tortu a-a me Rosa….”

105 – NANDIN – (Fa segno di assenso con il capo) “Quellu le veu….” (Considera) “Da quande ti stee chi l’ho sempre vistu…!!!”

106 – GIUAN – (Torna a sedersi) “Ghe l’emmu treuou chi….” (Spiega a Nandin sedendosi) “Le e a Lalla Lilla….” (Argomenta) “Le u l’ea u ciù zuenu de tutti e a Lalla Lilla…..” (Fa una smorfia quasi di dolore) “….a l’ea na sacramentu….!!!!” (Indica l’uscita di sinistra con un gesto del braccio) “Stu chi in farfalun sempre in giu cumme e cacca in ti tubbi….” (Si rifà serio) “….e l’atra sempre scuza in ca ….” (Fa una breve pausa, quasi a rincorrere i suoi ricordi) “Aggra cumme in limun e gramma cum- me u teuscegu…..” (Si ferma ancora brevemente, poi, senza dare il tempo a Nandin di replicare) “A l’è morta de là….” (Indica ancora l’uscita di sinistra con un cenno del capo) “…..in ta stansia di ravat ti che alantun a l’ea a seu stansia…..”

107 – NANDIN – (Ha ascoltato interessato) “A Lalla Lilla….” (Replica interessato) “….mi nu l’ho mai cunusciua….”

108 – GIUAN – (Rivolge il suo sguardo verso l’amico: categorico) “E nu tie persu guei, vanni….!!”

109 – NANDIN – (Si siede al tavolo, di fronte a Giuan) “Ma alantun….” (Chiede ancora) “….a l’ea pro

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priu cuscì fiea…..???”

110 – GIUAN – (Si rabbuia) “A l’ea na sacramentu…..” (Replica deciso) “…..sempre prunta a rume- scia di casoulin pe qualunque bechelata e di che nu g’anava ben ninte qualunque cosa a fisse…” (Scrolla le spalle) “Pe mi a seu anima nu l’ha ousciu mancu u diau….” (Commenta infine) “….a l’è ancun de là….” (Indica nuovamente a sinistra con un gesto della mano) “….seraa in te quarche can tia….!!”

111 – NANDIN – (Cerca di minimizzare) “Eeeuuu oua….” Butta li senza troppa convinzione) “Nu esa geraa, dai…!!”

112 – GIUAN – (Sornione) “Nu…nu….” (Ribadisce categorico) “….a l’è ancun de la…!!!”

C’è un attimo di silenzio durante il quale Nandin si aggira a piccoli passi in scena e Giuan rimane pensoso a fissare il vuoto davanti a se. Poi è Giuan che si scuote per primo)

113 – GIUAN – (Si scuote per primo. Sobbalza vistosamente sulla sedia) “A l’è ancun de la ….?!?!?” (Ripete a se stesso a voce alta. Batte pesantemente una mano sul tavolo) “Tou lì perché nu resciu a desbarasaa a stansia di ravatti….!!!!” (Spara a tutta voce. Scatta in piedi: indicando con il braccio l’uscita di sinistra) “A L’E’ ANCUN DE LAAAA…..!!!!!!!”

114 – NANDIN – (Sconcertato) “Ma…..” (Balbetta quasi) “Giuan….” (Chiede imbarazzato) “….ti te senti maa….????”

115 – GIUAN – (Non considera proprio le sue parole. Scatta verso di lui) “Nandin….” (Lo apostrofa concitato) “….nu possu desbarasala a stansia….” (Spiega con fervore. Indicando l’uscita di sinistra) “De la gh’è a Lalla Lilla…..” (Agita le mani davanti alla faccia di Nandin) “….ca l’ea mee lalla….!!!”

116 – NANDIN – (Non capisce: sempre più sconcertato) “Eeeeehhhhhh…..?!?!?!?!?”

117 – GIUAN – (Agita nuovamente le mani in faccia a Nandin) “Gh’è a Lalla Lilla….” (Ribadisce con forza) “….ca l’ea me lalla….!!!!!!!!!!”

118 – NANDIN – (Continua a non capire) “Lali lala lalalla….” (Ripete fra se vagamente inebetito. Si rianima) “Senti in poo….” (Apostrofa Giuan) “…..te s’è ingheugeitu a lengua…..?!?!?!?!?”

119 – GIUAN – (Non lo considera, prosegue nella sua disamina) “De la in ta stansia di ravatti….” (Spiega infervorato a Nandin) “….gh’è u spiritu da Lalla Lilla….” (Agita nuovamente le mani) “…..l’a- nimassa neigra de quella anghesa de me lalla ca nu se n’eu anaa….!!!” (Fa una brevissima pausa. Senza dare a Nandin il tempo di replicare) “E che a-a seia a barbaggia in sa e in la metendu i brividi ze-e a chi l’incuntra…!!!”

120 – NANDIN – (Lo guarda interdetto) “E ti pensi che Beneita e seu figgia….” (Replica decisamente scettico) “….se credden na miccia du genere….?!?!?!?”

121 – GIUAN – (Convinto) “Ou sci….” (Replica categorico) “….perchè a vedian…!!!”

122 – NANDIN – (Interdetto) “E cumme….” (Mimando il gesto della scrittura con una mano) “…ti ghe fee in disegnu…???”

123 – GIUAN – (Imperterrito) “De l’ha in te l’armaiu….” (Precisa) “….gh’è ancun u robun neigru ca se meteiva a-a dumenega pe anaa a messa e u capellu cun a veletta….!!!!”

124 – NANDIN – (Allarga leggermente le braccia) “Va ben….” (Obbietta) “….ma chi se l’infia…?!?!”

125 – GIUAN – (Con un largo sorriso sornione, indicandolo) “Ti….!!!!”

126 – NANDIN – (Trasalisce vistosamente) “MI….?!?!?!?!?” (Scatta in piedi) “O Giuan….” (Obbietta decisamente preoccupato) “….ti t’ee lapou u servellu….?!?!?!?!?!?”

127 – GIUAN – (Con un sorriso beffardo) “Nandin…” (Lo circuisce con voce suadente) “T’en cae e trippe acumodee au zeugga seia e u stocchefisciu cundiu cun e patatte pe dirna au venerdì…” (Co- mincia ad elencare) “U giancu de Cunaa cun a figassa cada a-a matin e un barbera du Piemunte a psatu….”

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128 – NANDIN – (Ha l’acquolina in bocca) “Giuan….” (Deglutisce vistosamente: con voce roca e sof- ferta) “….’stu chi u l’è in ricattu….!!!”

129 – GIUAN – (Si stringe nelle spalle) “Nuuuuu…..!!” (Obbietta) “A l’è sulu….” (Mette li con sconcer tante ovvietà) “….na pruposta de culaburasiun….!!!!!”

130 – NANDIN – (Non sa che dire: comincia a gironzolare combattuto per la stanza, poi, dopo qual che istante si blocca. Si gira di scatto verso Giuan che è rimasto a guardarlo sornione e sbotta) “Giuan….” (Lo apostrofa deciso) “….TI ti scrolli cumme n’erbu…!!!”

131 – GIUAN – (Conosce Nandin tanto da sapere bene che la sua reazione è un si alla proposta) “Be ne….!!!!!” (Prorompe con un largo sorriso) “Oua però….” (Scatta in piedi raggiungendo Nandin: con voce bassa e circospetta) “Bezeugna studiala da gattu….!!”

132 – NANDIN – (Desolato, a mezza voce) “Sperandu cu nu ne granfigne…!!!”

133 – GIUAN – (Non lo considera) “Se femmu in travaggiu du genere…” (Comincia a considerare a voce alta più per se stesso che per Nandin) “…..gh’eu quarche d’un cu ne pore in giu a foua….” (Co mincia a girare a sua volta per la scena, pensieroso) “…..quarche d’un cu sa beive e cu nu aresce a sta sittu….!!!!”

In quel momento, da fuori a destra, si sente la voce da Scia Mirante.

134 – SCIA MIRANTE – (DA FUORI A DESTRA) “O de ca’….” (Chiama a gran voce) “….ghe sei….???”

135 – NANDIN – (Non la sopporta) “O Segnu….!!!!” (Sacramenta sobbalzando vistosamente) “’Sta chi nu a rezu propriu….!!!!”

136 – GIUAN – (Sta per rispondere alla Scia Mirante. Si blocca) “Ca nu se fa i feti seu….????” (Si chiede meditabondo. Poi esplode: indicando con un braccio l’uscita di destra) Ta chi….!!!!!!!!”

137 – NANDIN – (Desolato) “Giuan…..” (Prova ad obbiettare) “….pe piaxei nu….”

138 – GIUAN – (Non lo ascolta. Scatta verso di lui) “Cumme se dixe….” (Interrompe l’amico afferran dolo e scuotendolo eccitatissimo) “…..lupus in fabula….!!!!!”

139 – NANDIN – (Perplesso) “Ma di….” (Obbietta meditabondo) “…..a g’arivia a capii cu l’è tuttu in mastrussu….” (Chiede) “…..a g’arivia….?!?!?”

In quel momento, da fuori a sinistra, arriva la voce di Morena.

140 – MORENA – (DA FUORI A SINISTRA, lancia un grido stridulo) “AAHHAAA….!!!!” (Poi, decisa- mente alterata) “No me toca….” (Protesta. A tutta voce) “…..COPRO…!!!!!”

141 – GIUAN – (Con un ghigno beffardo, indica l’uscita di destra) “A scia Mirante nu so sa g’ariva…” (Poi indica l’uscita di sinistra) “…..ma quel’atru sci….!!!!”

Si sente nuovamente la Scia Mirante chiamare da fuori

142 – SCIA MIRANTE – (DA FUORI A DESTRA) “Sciu Giuan….scia l’è in casa….!?!?!?”

143 – GIUAN – (Con voce suadente e un ghigno feroce) “Scia vegne, scia Mirante….” (Risponde adu latore) “….pe vuscià a mee porta a l’è sempre averta….!!!!!!”

144 – NANDIN – (Sbuffa pesantemente) “Mi….” (Si indica. Prima di allontanarsi immusonito per fer marsi sul fondo) “…..nu a rezu….!!!”

145 – GIUAN – (Ridacchia) “Ma dai….” (Lo canzona) “…..a l’è a povia vidua du primmu cian…!!”

146 – NANDIN – (Sobbalza) “Vidua…..?!?!?!?!?” (Si chiede sarcastico) “Cunuscendula l’è in miaqu ca se segge maja….!!” (Poi, fra se) “E capisciu ben perché l’ommu u l’è mortu zuenu…!!!”

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Un attimo dopo, da destra, fa il suo ingresso in scena a Scia Mirante.

147 – SCIA MIRANTE – (Entra da destra. E’ una donna già attempata ma che veste e si comporta come una quarantenne. Ha una stola al collo e un cappello a falde larghe in testa. Parla con voce stridula ed alta, sforzandosi di dimostrare una simpatia che non ha) “Sciu Giuan bungiurnu….!!!” (Lo saluta con voce garrula. Avanzando decisa verso di lui che l’aspetta a centro scena) “L’è permis su….???”

148 – GIUAN – (La accoglie con un largo, ostentato sorriso) “Ma prego, scia Mirante….” (La esorta) “Pe vuscià a porta de cà mee a l’è sempre averta….!!”

149 – SCIA MIRANTE – (Risponde con un sorriso altrettanto ostentato. Con voce garrula e alta) “Ooooooo….sciu Giuan….scia l’è troppu gentile….!!!”

150 – NANDIN – (Che è rimasto in disparte sul fondo scena fa una smorfia di profondo disgusto, scrolla leggermente la testa e con ostentata indifferenza incomincia a curiosare fra le masserizie ac

catastate davanti a se)

151 – SCIA MIRANTE – (Prosegue il suo incensamento verso Giuan. Con ostentata meraviglia) “Ma scia a l’è ancun chi…..?!?!”

152 – NANDIN – (Feroce) “Nu….” (Replica con falsa indifferenza senza distogliersi da quello che sta facendo) “…..u l’ha rispostu de ‘n sce l’Antua…..”

153 – SCIA MIRANTE – (Riconosce la voce di Nandin: si gira di scatto verso di lui) “Ah….!!” (Com- menta perdendo qualsiasi segno di cordialità) “Sciu Nandin….” (Lo apostrofa acida) “…..scia gh’è anche vuscià….?!?!?!?”

154 – NANDIN – (Canzonatorio) – “Nuuuuuu…..” (Replica. Si gira verso di lei: indicandosi) “G’ho la sciou ‘na futugrafia…..”

155 – SCIA MIRANTE – (Abbozza decisamente disturbata, poi riprende l’interrogatorio a Giuan) “Ma scia medigghe in poo…..” (Ostenta indifferenza) “Scia l’è zà in tac à neuva….????”

156 – GIUAN – (Con aria contrita) “Sci, sci….scia Mirante….” (Risponde serio) “….chi vegnu sulu pe regheugge e urtime cose….”

157 – NANDIN – (Si è completamente estraniato dal colloquio. Sempre in disparte, ripensa a quella parola pronunciata da Morena che lui non riesce a capire) “Ma cose oriaa mai di….” (Si chiede medi tabondo. A voce più alta) “……COPRO….?!?!?” (SI stringe nelle spalle) “Preuemmu a faa l’anagram- ma cumme l’ha ditu u Giuan…..”

157 – SCIA MIRANTE – (Pensosa a Giuan) “E sci….sci….” (Considera scuotendo leggermente la testa con aria greve) “In te sinquant’anni se ne amuggia da roba….!!”

158 – GIUAN – (Limitando il suo atteggiamento) “E sci….e sci….!!”

159 – NANDIN – (E’ alle prese con l’anagramma) “Corpo….” (Bofonchia fra se. Scuote la testa) “U nu ha sensu….!!”

160 – SCIA MIRANTE – (Incalza Giuan) “E i ricordi poi….” (Considera ancora greve. Poi, con un palli-

do sorriso) “Chissà quanti ricordi….!!!”

161 – GIUAN – (Leggermente beffardo, sorridendo lievemente) “Ciù che atru i ravatti….!!”

163 – NANDIN – (Si sta scervellando con l’anagramma) “Orcpo….” (Biascica ancora. Scuota nuova- mente la testa) “A nu l’è na poula…..”

164 – SCIA MIRANTE – (Per un attimo si lascia sfuggire un ghigno di trionfo che smorza immediata mente) “Ou sci….!!!” (Esclama convinta. Poi, sibillina) “L’è pe questu che scia nu l’è abcun resciu a desbarasaa a stansia di ravatti….??” (Seria, senza aspettare una risposta da Giuan) “Ne so quarco- sa quande sun restaa viddua…..” (Assume un’espressione contrita) “Scia sa….” (Considera) “….me maiu u l’ea in grandiscimu….”

165 – NANDIN – (Ha risolto il suo anagramma. Si illumina, esplode a tutta voce) “PORCO….!!!!!!”

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166 – SCIA MIRANTE – (Trasalisce) “Eeeeehhhhhh……?!?!?!?”

167 – NANDIN – (Si rende conto della gaffe) “Ma nu u maju….” (Cerca disperatamente di spiegare) “L’anagramma…..!!!!!!”

168 – SCIA MIRANTE – (Capisce fischi per fiaschi: interdetta e inferocita) “Anche grammu…..?!?!?”

169 – GIUAN – (Capisce di dover intervenire) “Scia Mirante…..” (La apostrofa prendendola a brac- cetto e girandosi verso la platea distogliendo la sua attenzione da Nandin) “U mutivu che nu ho ancun desbarasou a stansia di ravatti….” (Spiega con aria sofferta e contrita) “…..u nu l’è questu…”

(Fa una pausa. Sospira profondamente: con l’aria di chi si sta per togliere un grosso peso dallo sto- maco) “…..u l’è n’atru….!!!!”

170 – SCIA MIRANTE – (Decisamente sorpresa dalla reazione di Giuan, ma decisamente interessata alle sue spiegazioni) “Saieiva a di…..?????”

171 – GIUAN – (Serio e contrito) “De la…..” (Fa una breve pausa. Deglutisce pesantemente) “De la in ta stansia di ravatti….” (Indica l’uscita di sinistra) “…..ghe gia ancun l’anima neigra de me Lalla Lilla….!!!”

172 – SCIA MIRANTE – (Trasale vistosamente. Incredula e leggermente in ambasce) “Eeeeehhhhhh ……?!?!?!?!?”

173 – GIUAN – (Ha a sua volta un leggero ghigno di soddisfazione che maschera immediatamente) “L’emmu vista, scia Mirante…..” (Spiega accorato) “…..mi e u Nandin l’emmu vista…..!!!!” (Si gira di scatto verso Nandin: lo esorta) “L’è vea Nandin….?!?!?!?!?”

174 – NANDIN – (Sobbalza, è colto di sorpresa) “Eh….?!?!?”

175 – GIUAN – (Lo esorta nuovamente) “Ma sciiiiii…..” (Incita Nandin) “A Lalla Lilla…..ca l’ea me lalla....!!!!!!"

176 – NANDIN – (Capisce) “Ah….!!” (Con aria oltremodo convinta, scuotendo la testa in senso affer matio) “Eeeeuuuuhhhh…..!!!!”

177 – GIUAN – (Comincia a girare per la scena trascinandosi quasi dietro una perplessa Scia Miran-te) “Chinze giurni fa…..” (Racconta con voce profonda) “…..mi e u Nandin eimu de la che trafegamu in ta stansia di ravatti….” (Si ferma. Quasi titubante) “Damu a schen-a a l’armaiu dunde dentru gh’è ancun tutta a giancaia da lalla….” (Riprende a camminare per la scena) e de puntu in giancu….

(Si blocca nuovamente di colpo) “Patapamfete….!!!!” (Spara a tutta voce facendo sobbalzare una sempre più sconcertata Scia Mirante) “In curpu seccu de deree….!!!!” (Si stacca dalla Scia Mirante) “Se giemmu de curpu e…..” (Fa una lunga pausa studiata) “Scia Mirante…..!!” (Sibila appena con un filo di voce) “SCIA MIRANTEEEEE…..!!!!!!!!” (Ripete poi a tutta voce provocandole un altro sussul to) “Se l’emmu treua davanti….!!!!!!!!” (Sospira pesantemente) “Indossu u robun neigru ca se me- teiva a-a dumenega pe anaa a messa….”

178 – SCIA MIRANTE – (E’ rimasta impietrita accanto a lui: si fa rapidamente il segno della croce rantolando quasi) “Sant’Eustorgio….!!!!”

179 – GIUAN – (Si accorge di aver colto nel segno. Prosegue convinto, con fare quasi tremebondo) “In testa u capelin cun a veletta…..”

180 – SCIA MIRANTE – (E’ decisamente colpita. Si fa nuovamente velocemente il segno della croce) “Sant’Apolinare….!!!!”

181 – GIUAN – (Nasconde a fatica un ghigno soddisfatto) “E sutta a veletta nu gh’ea u seu muru…”

(Esclama con enfasi piazzando la stoccata finale) “….GH’EA A MORTE CICCA….!!!!!!”

182 – SCIA MIRANTE – (Trasalisce vistosamente. Segnandosi nuovamente, con voce metallica) “San ta Trofimena….!!!!!!!”

183 – NANDIN – (E’ rimasto sul fondo ad assistere impassibile alla scena. All’ultima esortazione del la Scia Mirante sbotta) “Santa Trofia….?!?!?!?!?” (Si chiede decisamente sconcertato. Alla platea, agitando una mano a pigna) “Ma de dunde a sei ha aranchee ‘sti chi…..?!?!?!?”

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184 – GIUAN – (Non lo considera) “A ‘sti punti, Scia Mirante…..” (Continua il suo soliloquio. Pensoso e corrucciato, riprendendo a Scia Mirante sotto braccio e ricominciando a trascinarsela dietro pas- seggiando in scena) “….pensu propriu che i tempi s’alunghian pe forsa….” (Si blocca di colpo: tea- trale, spalancando il braccio libero) “Duviemu propriu serca n’esorcista…!!!!”

185 – SCIA MIRANTE – (Si blocca a sua volta. Con un filo di voce, quasi mugolando) “Ohimè mi…!!!”

186 – GIUAN – (Ormai ha preso piega, va a ruota libera) “E sci….e sci….” (Sottolinea meditabondo. Ricominciando a passeggere sempre con Scia Mirante al traino) “Anche perché….scia sa….” (Espo-ne con ostentata preoccupazione) “Nu me fiu miga a lasciaa a cà a me nessa…..” (Spiega) “…..saven du ben che primma o poi a porieiva avei serte avventure….!!”

187 – SCIA MIRANTE – (Decisamente confusa) “E sci, eh….!!!!!” (Conferma con un belato di voce) “E sci….!!!!!”

188 – GIUAN – (Si blocca di colpo) “E cumunque….” (Arringa serio la Scia Mirante) “Mi gou diggu a vuscià perché se cunuscemmu da na vitta….” (La incensa) “….e so ben che me possu fija…!!”

189 – SCIA MIRANTE – (Sobbalza) “Sciu Giuan….” (Si affretta a rassicurarlo) “….pe citee….” (Allarga leggermente le braccia: serissima) “G’amanchieiva….!!!!”

190 – GIUAN – (Quasi solenne) “M’aracumandu….!!!!”

191 – SCIA MIRANTE – (Incrocia le dita medie davanti alla bocca) “Tranquillu….” (Lo rassicura nuo- vamente) “….na tumba…!!”

192 – NANDIN – (trattiene a stento un singulto) “Eeeeuuuuhhhhh…..!!!” (Commenta agro) “Me paa de veila…!!”

193 – SCIA MIRANTE – (Si ricompone) “Ben….ben….” (Si accomiata) “Scia l’agge pasiensa sciu Giuan ma oua bezeugna propriu che vadde….!!”

194 – NANDIN – (Venefico, con un ghigno sarcastico mimando con la mano il gesto di attaccare) “A mette i manifesti….!!”

195 – SCIA MIRANTE – (Lo ha sentito, vorrebbe reagire ma stringe i denti e abbozza) “Voria di che semai….” (Aggiunge prima di incamminarsi verso l’uscita di destra non prima di aver folgorato con gli occhi Nandin) “…..pasioo turna in po duman a vedde cumme scia stà….!!”

196 – NANDIN – (Ci ha preso gusto: a voce sempre un po’ più alta) “E a cheuge u restu…!!!”

La Scia Mirante si avvia impettita verso l’uscita di destra, Giuan si gira voltandole le spalle per non scoppiare a ridere, Nandin rimane sul fondo fingendo indifferente. A un passo dall’uscita a Scia Mi- rante si blocca.

197 – SCIA MIRANTE – (Si blocca ad un passo dall’uscita) “Però….” (Rimugina fra se a mezza voce) “Chissà se ‘sta foa du spiritu a saià da creddise in davei….!!” (Poi, prima di uscire con passo deciso) “U dioo in po a Teresa Lengua Lunga e a Luiggi u spanteiga….” (Conclude uscendo) “Sun ciù veggi de mi e se gh’ea quarcosa in giu u san sens’atru….!!!!”

Non appena la Scia Mirante è uscita Giuan si volta verso Nandin prorompendo in una sguaiata e fragorosa risata.

198 – GIUAN – (Si volta verso Nandin) “E tou li….” (Commenta ridendo fragorosamente) “Che a fritaa a l’è feta…!!!”

199 – NANDIN – (E’ perplesso) “Tieu di….” (Chiede dubbioso) “….ca se l’ha colaa in davei….??”

200 – GIUAN – (Categorico) “Butigiun e tuttu….!!”

201 – NANDIN – (Si avvicina a Giuan) “Ma nu te paa….” (Chiede titubante) “….d’avei spaou in poo grossu….??”

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202 – GIUAN – (Fa spallucce) “E gente….” (Sentenzia tassativo) “….ciù ti e cunti grosse e ciù se e col len…!!”

203 – NANDIN – (Allarga le braccia) “Va ben ma….” (Considera desolato) “….quella da morte cicca..

….!!!!”

204 – GIUAN – (Fa spallucce) “A m’è sciortia cuscì….” (Spiega) “…..sensa pensaghe….!!!”

205 – NANDIN – (Sbuffa pesante) “Ma oua….” (Chiede in ambasce) “….cumme femmu a fala….??”

206 – GIUAN – (Si allarga in un sorriso) “De la in te l’armaiu…..” (Indica l’uscita a sinistra) “….gh’è na maschera de carlevaa….”

207 – NANDIN – (Prova ancora ad obbiettare) “Va ben ma…..”

208 – GIUAN – (Lo interrompe) “Anemmu a sercaa i tocchi dai…..” (Lo esorta partendo poi verso l’u scita di sinistra) “….che se demuemmu….”

209 – NANDIN – (Lo segue esitante) “Ma Giuan…..!!!!”

210 – GIUAN – (Ormai già fuori) “E mescite….” (Lo incalza facendo spuntare un braccio da fuori sce na e trascinandolo letteralmente fuori a sua volta) “……becafighe….!!!!!”

La scena rimane vuota per qualche breve istante, poi, da sinistra, entra in scena Lalla Lilla.

211 – LALLA LILLA – (Entra in scena da sinistra. Indossa un lungo vestito nero con una cintura stret- ta in vita, ha in mano un ventaglio (o altro oggetto simile) ed in testa un cappellino quadrato con una veletta piuttosto spessa che gli copre il volto. Avanza lentamente, con passo deciso, per alcuni passi, poi si ferma a guardare il materiale depositato sul fondo e scuote leggermente la testa)

In quel momento, da fuori a sinistra si sente la voce di Nandin che sta rientrando in scena.

212 – NANDIN – (DA FUORI A SINISTRA, piuttosto concitato) “A l’è roba da matti….” )Esplode con citato) “Amia in po’ se pe due trippe acumodee…..”

213 – LALLA LILLA – (Si blocca. Si gira di scatto verso l’uscita di sinistra, poi si ferma sul fondo, asso lutamente immobile, rivolta verso la platea)

214 – NANDIN – (Rientra in scena furibondo avviandosi con passo svelto verso l’uscita di destra: ha sul braccio un vestito nero ed in mano un cappellino quadrato con la veletta. Le passa davanti, le lancia uno sguardo frettoloso e distratto. Senza mai fermarsi, la saluta) “Bungiur- nu scia Lilla….” (Prosegue la sua marcia a passo svelto sacramentando fra se) “E in gotin de giancu …..”

215 – LALLA LILLA – (Rimane ferma, immobile ed impassibile, finchè Nandin non le è passato davan ti poi, senza mai profferire parola, si defila velocemente a sinistra uscendo di scena)

216 – NANDIN – (Continua a sacramentare) “Me tucca fa u nesciu vestiu….” (E’ sull’uscita di destra Si blocca di colpo, irrigidendosi. Rimane fermo un lungo istante, lo sguardo stranito, guardando fis so davanti a se. Poi si sblocca. Ingrana la retromarcia e, molto lentamente e rimanendo sempre con lo sguardo fisso davanti a se e dando sempre le spalle all’uscita di sinistra, torna indietro a ritro so fino al punto dov’era Lalla Lilla. Si blocca, rimane fermo immobile ancora qualche secondo poi, di scatto, gira lo sguardo verso il punto dove l’aveva notata. Non la vede più. Si rilassa emettendo un lungo, pesantissimo sospiro) “Ma mi….” (Cerca di articolare le parole: non ci riesce. Deglutisce pesantemente) “Mia in po se devu lasciame invexenda da serte bechelaie….!!!” (Commenta poi an cora decisamente agitato) “Me parsciu-u propriu de aveighela davanti….” (Allarga platealmente le braccia: alla platea, desolato) “E l’ho fin-a reseunaa….!!!!!!” (Scuote agitatissimo la testa: riparten do a passo svelto verso destra) “GIUANNNNNN…..!!!!!!!” (Esplode irritato a tutta voce. Prima di uscire da destra, ancora a tutta voce) “N’ASIDENTE A TI E A-A STANSIA DI RAVATTI…..!!!!!!!!!!!”  

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                                           SECONDO ATTO

La scena è rimasta pressochè invariata, solo alcuni dettagli fanno notare che sono passati alcuni giorni. Le masserizie sul fondo NON CI SONO PIU’, al loro posto un pesante attaccapanni (o simile).

All’apertura del sipario Beneita sta passeggiando nervosamente sul fondo, lungo la scena, mentre Presiusa e Giuan sono seduti ai due capotavola, Presiusa a capo chino, che fa tamburellare nervosa mente il piede sul pavimento, Giuan, tranquillo e rilassato, che si sta pulendo le unghie delle mani con un tagliaunghie.

Dopo alcuni secondi, è Beneita a rompere gli indugi.

1 – BENEITA – (Si blocca a metà scena) “AAAARRRIIIIIGGGGOOOOOO…..!!!!” (Spara a tutta voce, acidissima) “Nu ti te credie miga che me sciurbe ‘sta storiella du fantasma da lalla, eh….!!!!”

2 – GIUAN – (Si sta pulendo le unghie con un taglierino/tagliaunghie) “Beneita…..!!!” (Risponde canzonandola e scimmiottandola) “Fanni in po cumme te vegne megiu….!!!”

3 – PRESIUSA – (Nervosissima) “Ma mamaaaaa……” (Risponde ansimando disperatamente: smette di battere il piede per terra) “Quella de la a duvia esse a me stansiaaaaaaaa…..” (Ansima ancora) “Bezeugna esse segiiiiiiiiiiiiii……”

4 – BENEITA – (Si gira di scatto verso Presiusa) “E cumme fassu a essilu….” (La rampogna inviperita

“……bezuga…!!!!”

5 – GIUAN – (Distrattamente, continuando imperterrito la sua attività, la canzona) “Preua a faghe na racumanda….”

6 – BENEITA – (Si rivolge a Giuan, decisamente infastidita) “Spiritusu…..!!!”

7 – PRESIUSA – (Scatta in piedi) “A l’è a me stansiaaaaaaa……” (Prorompe agitatissima, ansimando vistosamente. Si agita convulsamente, la voce gli muore in gola) “Euggiu essine seguaaaa….aaaa…. aaaaa……”

8 – GIUAN – (HA finito di pulirsi le unghie. Posa, il taglierino sul tavolo, con ironica e acida ovvietà, a Presiusa) “E mandighe na cartulin-a….!!”

9 – BENEITA – (Sbuffa pesantemente. Estrae un nebulizzatore dalla borsetta e lo porge a Presiua. Con una punta di sofferente fastidio) “Te….!!”

10 – PRESIUSA – (E’ quasi franata sulla sedia) “Mueeeeee…..” (Prende il nebulizzatore, lo usa un paio di volte. Dolente, a Beneita, indicando Giuan) “……u me piggia in giu….!!!!!!”

11 – BENEITA – (Scatta piccata) “Uhm….” (Digrigna i denti. A Presiusa, feroce, agitando convulsa- mente un braccio) “Me paa cu ne ghe pigge tutti…..!!!!”

12 – GIUAN – (Quasi sorpreso) “E perché….?!?!?!?” (Obbietta. Allarga le braccia) “Mi v’ho sulu avisou….!!”

13 – BENEITA – (Scatta verso di lui) “Ma ti peu capì…..” (Lo affronta a muso duro) “….se me collu na miccia du genere….!!”

14 – GIUAN – (Impassibile) “Te l’ho ditu…..” (Alza le mani quasi in segno di difesa) “…..fanni in po cumme tieu….!!!!!”

15 – BENEITA – (Ha un gesto di stizza) “E ti nu sta a faa ninte, eh….” (Gli urla contro) “M’aracuma ndu…!!”

16 – GIUAN – (Pacifico) “A l’è teu lalla….” (Obbietta sornione) “…..miga a me…!!”

17 – BENEITA – (Si agita) “Ma ti….” (Insorge) “….ti l’e vista e cunusciua ciù che mi….”

18 – GIUAN – (Sornione) “Ben a posta…!!!” (Spara. Feroce) “Mutivu in ciù pe tegnimeghe distante !!”

19 – BENEITA – (Nervosissima) “E mi…..” (Si indica) “…..cose duvieiva fa….?!?!?!?!?”

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20 – GIUAN – (Sbuffa) “Beneitaaaa…..” (Ribadisce con ostentata insofferenza) “….a l’è teu lalla mi- ga a me….!!!!!”

Beneita sta per rispondere ma da fuori a sinistra la ferma il grido di Morena.

21 – MORENA – (DA FUORI A SINISTRA) “Ahaha….!!!!!!”

22 – GIUAN – (Con un sorriso canzonatore) “E ‘stu chi….” (Indica a Beneita l’uscita di sinistra) “…..u l’è seu free….!!” (Allarga le braccia: con un ghigno soddisfatto) “Teu barba….!!”

23 – BENEITA – (E’ sobbalzata al grido. Preoccupatissima, a Giuan) “Ma cose…..”

24 – GIUAN – (La tranquillizza) “O ninte….” (Spiega) “….u l’ha tucou u cu a-a badante…!!” (Alla pla- tea, con enfasi, a tutta voce) “Ma che bella famiggia….!!!!”

25 – MORENA – (Ancora a gran voce, DA FUORI A SINISTRA) “Non mi toca arretro….” (Protesta fero ce. A tutta voce) “……COPRO….!!!!!”

26 – BENEITA – (Non capisce la parola: interdetta, a Giuan) “Copro….?!?!?!?!?”

27 – GIUAN – (Scrolla le spalle) “A l’è ‘na poula in ta seu lengua….” (Spiega) “Tieu savei cos’eu di..?

(Chiede a Beneita. Risoluto, canzonandola) “Fanni n’anagramma anche ti….!!!!!”

Un attimo dopo, da sinistra, entra in scena Dunou accompagnato da Morena.

28 – MORENA – (Entra sacramentando da sinistra. Ha cambiato abbigliamento, indossa una gonna lunga fin sotto il ginocchio o un vestito lungo e ha cambiato pettinatura. E’ sottobraccio a Dunou e lo sta redarguendo duramente) “Tu no toca me di dietro….” (Spara a gran voce. Lo accompagna a sedersi al tavolo) “Tu copro…!!”

29 – DUNOU – (La guarda un attimo in silenzio, poi le rivolge un sorriso ebete ma soddisfatto emet tendo un suono gutturale) “Eeeeeeeeeehh….!!!!!”

30 – GIUAN – (Indica Dunou a Beneita) “Tou li, mia…..” (La canzona) “Digghe cu se infurme le se l’è vea o nu che l’animassa neigra de seu SEUU a l’è ancun de la…..!!”

31 – BENEITA – (Lo manda platealmente a quel paese con un gestaccio) “Ma vanni au diau….!!!!” (Sacramenta. Indica Dunou) “Stu chi u nu sa mancu de esse au mundu….!!”

32 – MORENA – (Sobbalza) “Non è verito….!!!!!” (Protesta) “Quando deve tocare mio paioto….” (Si inalbera portandosi una mano alle natiche) “…..sa benissimo !!”

33 – BENEITA – (Non la considera. Si avvicina a Dunou) “Ciao barba….” (Lo apostrofa con voce melli flua) “…..cumme ti ste….??”

34 – DUNOU – (La guarda a lungo con sguardo vacuo, senza profferire parola)

35 – BENEITA – (Sbuffa nervosa) “Ma ti me cunusci….??” (Insiste) “Sun Beneita…..” (Lo esorta con voce e fare sdolcinati) “….a seu da Rosa….!!”

36 – DUNOU – (Sembra scuotersi. La fissa nuovamente in silenzio per un lungo istante, poi con voce e aria sconsolata emette il solito suono) “Eeeeeeeeeeeeeeeeee……!!”

37 – BENEITA – (Scatta) “Ma vanni au diau…!!” (Sbotta nervosa. A Giuan) “Te l’ho ditu….” (Lo apo- strofa nervosissima) “…..u l’è in te n’atru moundu…!!”

38 – GIUAN – (Con un sorriso beffardo) “Te saieiva cau vea….??” (Ribatte pacato) “Un de menu da duveighe daghe u sfrattu….!!” (Poi allarga le braccia) “E invece….” (Commenta fatalista) “…..me sa che a suteralu ti duviee spetaa ancun in toccu….!!!!”

39 – PRESIUSA – (Si è rianimata) “Ou nuuuuuuu…..!!!!!” (Scatta in piedi furiosa) “Quella de la a saiaa a me stansia….” (Protesta con veemenza) “Me e de me majuuuuuuuuu……” (Va in debito di ossigeno, ansima pesantemente. Poi si riprende. Con un altro lungo ansimo finale) “…..e mi a veug- giu subetuuuuuuuuuuuuuu……!!!!”

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40 – GIUAN – (La scimmiotta) “E alantun digghe a teu mue ca dagghe u sfrattu anche a seu lallaaaaaaaaaa…..!!!”

41 – BENEITA – (Scatta inviperita) “Arrigo….ma ti m’ee pigiou pe nescia….?!?!?!?” (Apostrofa agra Giuan) “Ma ti creddi propriu che mi me colle ‘sta foua du fantasma da Lalla Lilla in ta stansia di ra- vatti…..?!?!?!?”

42 – GIUAN – (Flemmatico) “Ma mi nu te euggiu pigia pe ninte…..” (Replica) “…..me n’avardu ben !!”

43 – PRESIUSA – (Insorge nuovamente) “Arrigo….” (Apostrofa pesantemente Giuan chiamandolo per nome) “…..a mi nu m’interessa ninte da Lalla Lilaaaaaaaa…..!!” (Ansima decisamente alterata) “Oua vaggu de là….” (Indica l’uscita di sinistra) “…..e cumensu a pigiaa e mezue pe acataa u lettu e i mobili….!!”

44 – GIUAN – (Scrolla le spalle) “Cuntenta ti…..” (Commenta sornione) “….cuntenti tutti….!!!!”

Presiusa si inalbera ed esce piccata da sinistra, con passo svelto.

45 – BENEITA – (Sbuffa pesantemente) “Questu l’è troppu….!!” (Sacramenta fra se decisamente al- terata. Si posizione davanti a Giuan, mani sui fianchi, offrendo il suo posteriore allo sguardo concu piscente di Dunou) “Arrigo….” (Si rivolge nuovamente a Giuan con aria minacciosa: quasi scandendo le parole, a tutta voce) “QUESTU……L’E’…..TROPPU….!!!”

46 – DUNOU – (Approfitta della momentanea assenza di Morena che, nel frattempo, ha continuato a fare avanti e indietro dalla cucina per servirgli la colazione per concentrare la sua attenzione sul fondoschiena di Beneita che gli si è parato davanti. Gli si illumina lo sguardo: la mano si alza fulmi nea verso di esso. Con un suono di godimento) “Eeeeeeeeeeeeeee……!!!!!”

47 – GIUAN – (Si accorge della mossa di Dunou) “Amia….” (Lo blocca. Sporgendosi verso di lui con la testa) “…..cu l’è quellu da Beneita….!!!!!”

48 – DUNOU – (Abbassa lentamente la mano: con un’espressione di sommo disgusto) “Eeeeeeee eeeeeeeeee….!!!!!!!!!!”

49 – MORENA – (Rientra da sinistra con una tazza ed un cucchiaio: si avvicina al tavolo e li posa da- vanti a Dunou)

50 – GIUAN – (Scrolla tristemente la testa) “Dunou…..” (Lo rampogna con fastidio) “Guanta u chugiaa e-e muen posile in ta cupetta vanni…..” (Conclude agro) “…..che l’è megiu…!!”

Un attimo dopo, da fuori a sinistra, si sente un urlo disarticolato di Presiusa.

51 – PRESIUSA – (DA FUORI A SINISTRA, a tutta voce, terrorizzata) “AHAHAHAHAAAAAAAAA…..!!!”

52 – BENEITA – (Al grido di Presiusa sobbalza visibilmente preoccupata) “Ohimemì….!!!”

53 – MORENA – (E’ faccia a faccia con Dunou) “Io no grito….” (Si giustifica ponendo le mani) “Co- pro…..” (Indica Dunou) “….no toco me….!!”

54 – GIUAN – (Con un largo sorriso) “Tranquilla Morena….” (Replica) “St’otta chi….” (Indica l’uscita di sinistra) “…..a l’è mee nessa ca se gh’è tucaa e miolette….!!!!”

55 – BENEITA – (Fulmina Giuan) “Cose l’è sucessu….?????” (Chiede con aria accusatrice) “Ti ne see ninte ti….?????”

56 – GIUAN – (Si stringe nelle spalle) “Mi te l’aiva ditu….” (Replica alzando le mani in segno di resa) “Se nu ti m’eu credde…..” (Indica l’uscita di sinistra) “…..vaniteghe a vedde….!!”

57 – BENEITA – (Ha un gesto di stizza) “Razza d’en brutuu che nu t’ee atru….!!” (Sibila fra i denti acidissima all’indirizzo di Giuan) “Presiusa…..” (Chiama poi a gran voce partendo con passo svelto e prima di uscire da sinistra) “PRESIUSAAAAAAA……!!!!!”

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58 – GIUAN – (Prorompe in una fragorosa risata) “Ahahaaaaa….!!!” (Spara a tutta voce) “E oua che vegne u bellu….!!!”

59 – MORENA – (Si gira di scatto alla sua risata) “Eh….?!?!?!?” (Chiede perplessa) “Ti gira cervello… ….???”

60 – GIUAN – (Secco) “Morena, gite ti….” (Gli indica Dunou che è già sul chi va la con un cenno del capo) “….che tie in te na brutta pusisiun….!!!”

Morena si gira di scatto e, un attimo dopo, da fuori a destra, si senta la voce della Scia Mirante.

61 – SCIA MIRANTE – (DA FUORI A DESTRA, a tutta voce) “Sciu Giuan….” (Chiama con insistenza) “.. ….scia l’è in casa….????”

62 – GIUAN – (Ilare, alla platea) “E chi gh’è l’atra scuri ratti….!!” (Poi, rivolto all’uscita di destra) “A vanti….” (Esorta la Scia Mirante) “…..e porte sun averte….!!!”

Un attimo dopo, da destra, fa il suo ingresso in scena a Scia Mirante

63 – SCIA MIRANTE – (Entra da destra con passo deciso) “Bungiurnu….bungiurnu….!!!” (Saluta gar-rula, con enfasi eccessiva) “Pasavu da queste parti e me sun dita….” (Argomenta fermandosi vicino al tavolo proprio di fronte a Giuan e con le spalle rivolte a Dunou) “….cumme u staiaa u sciu Giuan..

64 – GIUAN – (Con assoluta naturalezza) “Mi dieva ben….” (Replica) “….vuscià cose scia dixe…??”

65 – SCIA MIRANTE – (Si schernisce) “Ou sci…ou sci…” (Ribadisce civettuola) “…dieiva mi ascì…!!”

66 – GIUAN – (Deciso) “Bene….!!” (Replica) “Scia veu savei de l’atru….??” (La incalza) “Gh’è de novi tee…sci…!!” (Puntualizza) “In scia foua da Lalla Lilla….” (Prosegue senza darle il tempo di interrom- perlo) “…..Teresa Lengua Lunga e Gioxe u Spanteiga han fetu propriu ben u seu travaggiu….!!” (Sor nione) “Oua a-a sa tuttu u riun….!!”

67 – SCIA MIRANTE – (Trasalisce) “Ma….” (Ha un attimo di imbarazzo, poi si riprende) “Sciu Giuan…

….” (Ribatte con aria offesa) “…..scia nu se credià miga che MI….” (Si indica rafforzando la parola al zando il tono della voce) “….segge andeta a spantegaa i seu afari cun quelle due lenguasse, eh…!!”

68 – GIUAN – (Con ovvietà) “Mi….” (Allarga leggermente le braccia) “….nu ghe i ho cuntee de segu-u…!!!”

69 – SCIA MIRANTE – (Decisamente offesa) “Sciu Giuan….!!” (Si inalbera) “Scia l’amie che sun ‘na persun-a de assuluta fiducia, eh….!!” (Si gira verso la platea, VOLGENDO LE TERGA A DUNOU) “Se mi nu veuggiu….” (Sentenzia con aria marziale) “….da ‘sta bucca nu ghe sciorte ‘na poula….!!”

Nel frattempo Dunou, lasciato momentaneamente solo da Morena che ha continuato ad andare avanti e indietro da fuori a sinistra, affaccendata nei suoi servizi, ha adocchiato il sedere da Scia Morante.

70 – DUNOU – (Ha adocchiato il fondoschiena che si è parato davanti a lui: si illumina. Con un ver so di estasi, LASCIA PARTIRE VELOCEMENTE LA MANO CHE COGLIE NEL SEGNO) “Eeehheeehhheee eeehhheeehhhheeeeee……!!!!!!!!!”

71 – SCIA MIRANTE – (E’ raggiunta. Scatta in avanti con un urletto stridulo) “Ahahahahaaa…!!!!”

72 – GIUAN – (Caustico, alla platea) “Insumma….” (Commenta acido) “….miga sempre dieiva…!!”

73 – DUNOU – (Con un’espressione di massima soddisfazione) “Eeeeeeeeehhhhhhh……!!!!!!!”

74 – SCIA MIRANTE – (Scatta come una molla) “MADUCOU….!!!!!!!!!” (Spara a tutta voce rivolta a Dunou) “Ma cumme ti te permetti….” (Lo aggredisce furiosa) “…..strasun da lavaa in tera…!!!!”

75 – MORENA – (E’ RIENTRATA DA SINISTRA IN TEMPO PER ACCORGERSI DELLA MANATA) “Noooo.

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….!! (Si precipita verso Dunou) “Tu capiscia lui….” (Lo giustifica con Beneita: fa il gesto della pazzia portandosi l’indice alla tempia) “….suo cervello è in zuppa….!!!!”

76 – SCIA MIRANTE – (Furibonda) “In zuppa….?!?!?!?” (Esplode verso Morena) “Ma pe chi u m’ha pigiou ‘stu reganissu beusou….” (L’aggredisce) “Mi sun na donna cumme se deve….” (Protesta rivol gendosi poi a Giuan) “….’na scignua de na votta….!!!!!”

77 – MORENA – (Fa spallucce) “No porcurati….” (Cerca di ammansirla nel suo stentato italiano) “…. poi ci si bitua….!!”

78 – GIUAN – (Canzonatorio, a Morena) “Amia ca l’è propriu tutta li a questiun…..” (Allargando pla tealmente le braccia) “A nu gh’è aviaa….!!!!”

79 – SCIA MORANTE – (Sobbalza vistosamente) “E scia peu ben dilu forte…..” (Apostrofa Giuan) “… in t’en sertu moddu….” (Fa l’aria pudica) “…..m’ha tucou sulu u mee poviu maiu….!!!!!!”

80 – GIUAN – (Feroce) “E me sa cu nu se n’è mai pentiu a basta…..!!!!!!”

81 – SCIA MORANTE – (Esplode: facendo girare lo sguardo da Giuan a Dunou e a Morena) “Ma cun chi credei de parla vuiatri…..?!?!?!?”

82 – GIUAN – (Cambia espressione) “Cun ‘na vegia sciarbella cun a lengua lunga….!!!!” (Esplode a sua volta scattando in piedi) “Ca l’ha fetu u seu servisiu de spia e che oua…..” (Usa il taglio della mano per indicare il gesto di andarsene) “…..a peu anche pasaa a porta….!!!!!!”

83 – SCIA MORANTE – (Rimane impietrita dalla reazione di Giuan. Rimane qualche attimo in silen- zio) “Ma mi v’aruin-u….” (Sbotta poi girando sui tacchi, prima di uscire da destra a passo deciso) “Ve tiu zù a pelle d’en sciu cu cumme ai macacchi….!!!!!!”

Morena guarda a Scia Morante uscire da destra inviperita, poi si rivolge a Giuan.

84 – MORENA – (Si rivolge a Giuan) “Ma….” (Chiede interdetta) “Lei….” (Indica l’uscita di destra) “…rabiata…!!!!”

85 – GIUAN – (Fa spallucce) “A se ne faoà na raxun…!!!”

86 – MORENA – (Preoccupatissima) “Ma detto che ci fa male…!!”

87 – GIUAN – (Beffardo) “L’ea na vitta che ueiva daghe u rizu cun a natta….” (Commenta) “Nu te sciataa…” (Tranquillizza Morena : sornione) “Ti viè che apeu a quaccia e ae…!!”

Un attimo dopo, da sinistra, entrano in scena Beneita e Presiusa

88 – BENEITA – (Entra per prima, sorregge Presiusa) “Ninin, stanni tranquilla….” (La rincuora) “… tie vistu che nu gh’è nisciun, nu….?!?!?”

89 – PRESIUSA – (E’ sorretta dalla madre. Ha lo sguardo stranito e i capelli bianchi e sparati in aria)

“A la la li lali li la….” (Continua a ripetere scuotendo muovendo la testa dall’alto in basso) “….a li li la li la….”

90 – GIUAN – (Le guarda entrare con un sorriso beffardo) “E cosa l’ha….” (Chiede sogghignando a Beneita con ostentata meraviglia) “….u ballu de San Vittu….?!?!?!?!?”

91 – BENEITA – (Sbuffa pesantemente) “Ma diggu….” (Protesta vibratamente accompagnando Presiusa a sedersi al tavolo) “….sun schersci da faa….?!?!?!?” (Furibonda, a tutta voce, muovendo verso Giuan e agitandogli minacciosa una mano sotto il naso) “TE PAEN SCHERSCI DA FAAAA…?!?”

92 – GIUAN – (Serioso) “Beneita….” (Ribatte secco) “….te l’aiva ditu…!!!!”

93 – BENEITA – (Trasalisce) “Ma cose ti m’aivi ditu….?!?!?!?” (Si inalbera “Nu t’orie miga che me colle pe n’davei a foua du fantasma, eh….!!!!!”

94 – GIUAN – (Semi serio) Ti nu….” (Ridacchia malignamente indicando Presiusa. Agitando una mano) “Ma le…..!!!!!!!”

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95 – BENEITA – (Sobbalza vistosamente) “Arrigo….” (Si scaglia furente contro Giuan) “….oua tie pa sou tutti i limiti….!!!” (Alza la voce fino al diapason) “A-a mee figin-a….” (Indica Presiusa) “…ti gh’e fetu vegni squexi n’infartu….!!!!”

96 – GIUAN – (Beffardo) “Tieu di….?!?!?!” (La canzona) “Pensa in po che le….” (Indica Presiusa) “… au fa vegni ai atri tutti i viaggi che l’amien in tu muru…!!”

97 – BENEITA – (Esplode) “Bruttu siottu….” (Insorge livida di rabbia) “Scarpa veggia…!!!” (Riprende fiato, poi) “Sacci ben che duman euggiu veite feua de chi sedunca…..”

98 – GIUAN – (L’interrompe scimmiottandola) “Sedunca….?!?!?!?”

99 – BENEITA – (Rischia di esplodere: con quanta voce gli rimane, d’un fiato) “TE FASSU CACIA FEUA DAI CARBINEE….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

In quel momento, da fuori a sinistra, entra in scena la Lalla Lilla.

100 – LALLA LILLA – (Entra in scena da sinistra. E’ vestita con l’abito nero ed ha in mano un ombrelli

no/prendisole. Si avvicina lentamente sul fondo, fermandosi a centro scena)

101 – MORENA – (Trasalisce. Decisamente spaventata, a Giuan, indicando Lalla Lilla) “Signora nera …..!!!!”

102 – PRESIUSA – (Che fino a quel momento era rimasta seduta al tavolo ripetendo a mezza voce la sua litania, sobbalza vistosamente sulla sedia. A tutta voce, indicando Lalla Lilla) “A LA LA LI LA LA LI LA……”

103 – GIUAN – (Con falsa meraviglia) “E ben….??” (Chiede fingendo stupore) “Cos’ei vistu….” (Rin cara la dose) “….in fantasma….?!?!?!?!?”

104 – BENEITA – (Inviperita) “IN FANTASMAAAAA…..?!?!?!?!?!?” (Parte decisa verso il fondo) “Oua tou daggu mi u fantasma, lazagnun….!!!!” (Arriva di fianco a Lalla Lilla, le solleva la veletta) “Fatte vei in tu muru….” (Gracida agra. Ma sotto la veletta trova il teschio) “….razza de….” (Si blocca: deci samente interdetta) “Ma cumme….???”

105 – LALLA LILLA – (Si scosta leggermente in modo di essere di fronte a Beneita) “TIE… CUNTENTA ….” (La rampogna con voce metallica e asettica. Colpisce secca Beneita in fronte con il parasole) “MADU…CAA….!!!”

106 – BENEITA – (Accusa il colpo) “Ahia…!!!” (Stupefatta) “Ma cose….”

107 – LALLA LILLA – (Avanza a passo lento ma sicuro fino al tavolino) “VEDDU…C’ANEI…SEMPRE…. TUTTI….D’ACORDU….” (Ironizza feroce, con voce spettrale) “BANDA….DE….SINGAI….”

108 – PRESIUSA – (Se la ritrova davanti. Il suo tremore, che si era leggermente affievolito, riprende vigore e raddoppia in velocità. A tutta voce) “ALALILALILILALALI…..!!!!!!!!!!!!!”

109 – BENEITA – (Si scuote. Si precipita verso il tavolino) “E ti finiscila, nescia….” (Arringa Presiusa) “Tieu scumette che chi sutta a maschera gh’è….” (Alza nuovamente la veletta di Lalla Lilla, prova a strappargli la maschera dal viso ma non riesce a toccarla, abbrancando solo l’aria davanti a lei. Con un gemito di sofferenza) “….u Nandiiiiiiinnnnnn……”

110 – LALLA LILLA – (Rimane impassibile. Alla fine alza nuovamente il parasole) “ALANTUN….” (Apo strofa Beneita ribattendoglielo in piena fronte) “….TIE…A….SUCCA….DUA….!!!”

111 – BENEITA – (Accusa nuovamente il colpo) “AHAHAHA….!!!!” (Spara a tutta voce, portandosi una mano alla fronte e battendo velocemente in ritirata) “Ma porca…..”

112 – PRESIUSA – (Si alza lentamente in piedi. Terrorizzata, con un filo di voce ed un lungo gemito finale, rantolando quasi) “Mueeeeeeeeeeee……..!!!!”

113 – GIUAN – (Si sta divertendo come un matto. Sarcastico) “Pue, figgiu e spiritu santuuuu…..!!”

114 – MORENA – (Allibita) “Giyuan….” (Lo apostrofa. Mima il gesto delle botte con il taglio della mano) “Quella mena….!!”

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115 – GIUAN – (Ilare) “Ou beretin chi….” (La apostrofa) “…..quellu ti l’e imparou de cursa, eh…!!!”

116 – MORENA – (Fa spallucce. Drastica) “Botte fare male….!!”

Nel frattempo Beneita si è precipitata al tavolino per cercare di calmare Presiusa.

117 – BENEITA – (E’ accanto a Presiusa) “Stanni braa ninin….” (Cerca di tranquillizzarla) “….a l’è tut ta na missa in scena….!!”

118 – PRESIUSA – (Non la considera terrorizzata dall’avvicinarsi di Lalla Lilla al tavolino) “LALALALA ……” (Continua a ripetere come paralizzata) “LALALALAAAAA……”

118 – LALLA LILLA – (Guarda malissimo Presiusa) “E….CHI…A….SAIEE….” (Chiede acida a Giuan gi- randosi verso di lui. Indicando Presiusa) “….STA….ROSSUA….CHIE…..?????”

Ma girandosi, Lalla Lilla si presenta all’attenzione di Dunou, che fino a quel momento è rimasto in silenzio a sbocconcellare la sua colazione, il suo posteriore.

119 – DUNOU – (Ha davanti a se il posteriore di Lalla Lilla. Si illumina. Con un’espressione di beati

tudine) “EEEEEEEEEEEEEHHHHHHHH……!!!!!!” (La mano scatta verso il bersaglio ma anche lui rie- sce solo a colpire l’aria. Con un’espressione di stupitissima sorpresa) “EEEEEEEEHHHHHHH…..????”

120 – LALLA LILLA – (Con una calma glaciale, si gira verso di lui) “NU…TI…L’EE….PERSU….U….VISIU ….” (Lo apostrofa malamente calandogli il parasole in mezzo alla testa) “BE…CA….FIGHE…!!!!” (Poi, categorica) “E…ISSITE…E….CAMI-A INSEN- SOU….” (Il parasole cala nuovamente sulla testa di Duno u) “…CHE…TI…STE…MEGGIU…DE…TUTTI…I…ATRI…!!!!!”

121 – DUNOU – (Riceve la seconda potente ombrellata sulla testa) “AHIAAAA….!!!!!!!” (Esplode a tutta voce nellu stupore generale. Scatta in piedi) “Ma belan chi….” (Sacramenta dirigendosi a sini stra ed uscendo velocemente) “Belan chi….!!!!!!!!!”

122 – GIUAN – (Lo guarda uscire da sinistra decisamente sorpreso) “Tie capiu….” (Commenta fra se stupito e decisamente piccato) “…..’stu lazarun….!!!!!”

123 – MORENA – (Ha guardato uscire Dunou con gli occhi strabuzzati) “Giyuan….” (Bisbiglia incre- dula) “Copro mentito….” (Insiste risentita) “….lui bugliardo….!!!!”

124 – GIUAN – (Categorico, sentenzia) “Nu, u l’è in siottu…!!!”

125 – BENEITA – (Trasalisce, si inalbera. A Giuan, a muso duro) “U l’è me barba….!!!!!”

126 – GIUAN – (Feroce, con la stessa durezza) “E ti tie seu nessa….!!!!!!”

127 – MORENA – (E’ rimasta ferma immobile, come folgorata. Si riprende) “Mentitavolo….disone- sto….” (Inveisce con Dunou. Partendo a passo svelto e deciso, prima di uscire da sinistra, imbufalita

“…..profitterol….!!!!”

128 – GIUAN – (Esplode in un ghigno sarcastico. A tutta voce) “Sant’honorè….!!!!!” (Girandosi ver so l’uscita di sinistra) “Morena…..” (La insegue con la voce) “….se dixe profittatore nu profitterol..!”

129 – BENEITA – (Avanza verso Giuan, mani sui fianchi) “E ti….” (Lo incalza feroce) “….nu ti t’ei mai acortu de ninte vea….?!?!?!?”

Nel frattempo, sviando l’attenzione di Beneita e Giuan impegnati a discutere, LALLA LILLA si è lenta mente defilata verso l’uscita di sinistra sparendo poi con la stessa discrezione con la quale era en- trata.

La discussione fra Beneita e Giuan è bruscamente interrotta da Presiusa che, dopo essere rimasta vari secondi quasi in apnea ansimando pesantemente, riesce finalmente a riprendere fiato.

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130 – PRESIUSA – (Si riprende, riacquista fiato. Disperata, con un gemito sinistro, a Beneita) “Muee eeeeeeeehhhhhh…..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

131 – BENEITA – (Trasalisce all’urlo della figlia) “Presiuuusssaaaaa……” (Spara a tutta voce precipi- tandosi verso di lei) “…..figin-aaaaaaaa….!!!!!!!!!!!”

134 – GIUAN – (Sbuffa pesantemente. Scimmiottando Beneita) “Meschinin-aaaaaaa…..!!!!”

135 – BENEITA – (E’ accanto a Presiusa) “Presiusa….stelin….” (La ammansisce) “…..ma cose l’è sucessu….????”

136 – PRESIUSA – (Ha lo sguardo perso nel vuoto) “Quella la vesti-a de neigru….” (Ripete meccani- camente tutto d’un fiato indicando la posizione dov’era prima Lalla Lilla) “Apena sun intraa de là a me s’è pa-a da- vanti….” (Racconta con occhi sbarrati e sguardo fisso perso nel vuoto) “….e a m’ha ditu che me le-vesse subitu d’en ta seu stansia sedunca u metru pe pigia e mezue a me l’infiava….” (E’ in debito d’ossigeno: si ferma, respira, emette un lungo ansito) “….dunde nu ghe batte u suu..!”

137 – BENEITA – (Cerca di rincuorarla) “Ma nu…ma nu….” (Prova a tranquilizzarla con voce melli- flua) “Stanni tranquilla….” (Insiste) “….a l’è tutta ‘na missa in scena…!!” (Poi, rivolta a Giuan) “’Sta chi zu-u che ti ma paghi…!!”

138 – GIUAN – (Con una smorfia di scherno) “Euuuuhhhh….!!” (La canzona) “Sun zà chi che trem- mu…!!”

139 – BENEITA – (A Presiusa) “Ma ti l’ee pigee e mezue….” (Cerca di sviare il discorso) “Tie vistu se ghe ‘stà armaiu e lettu….???”

140 – PRESIUSA – (Strabuzza nuovamente gli occhi) “Nuuuuuuuuu…..!!!!!!” (Ansima dolente) “Nu ho pigiou nisciun-a mezua….” (Spiega fra un singulto e l’altro) “….ho pigiou a porta e viaaaaa…!!!”

141 – BENEITA – (Cercando ancora di rassicurarla) “Va ben va ben….” (Torna ad ammansirla) “…. Nu veu dii ninte…!!” (Poi, ostentando tranquillità) “Vegnimmu n’atru viaggiu, eh…????”

142 – PRESIUSA – (Scatta come morsa da una tarantola) “Nuuuuuuuuuuu….!!!!!” (Spara nuova- mente quasi gorgogliando) “Nu m’interessa ninte ne de lettu ne de armaiu….” (Scatta in piedi: ansi mando disperatamente) “In te ‘sta cà nu ghe mettu mai ciù pe….” (Esplode con quanta voce gli ri mane in corpo ed un ansimo tremendo alla fine) “…..MANCU SE ME PAGHENNNNNN…..!!!!!!”

143 – BENEITA – (Trasecola) “Ma figin-a…..” (Chiede a Presiusa, interdetta) “…..alantun dunde l’è che ti ve a staa se ti te maji….?!?!?!?!?”

144 – PRESIUSA – (Decisamente in ambasce, brusca) “Sutta i punti….” (Spara. Girando sui tacchi e uscendo precipitosamente da destra) “….insemme ai ratti….!!!!!”

145 – BENEITA – (Interdetta) Ma figin-aaaaaaa…..!!” (Si precipita a sua volta verso l’uscita di destra Voltandosi verso Giuan, furente) “E ti tegnite a teu beleu de cà….” (Spara a tutta voce. Prima di uscire da destra) “….u barba, a Lalla Lilla e a stansia di ravatti….!!!!” (E’ già fuori. Rifà capolino solo con la testa) “D’oua in avanti cun ti parlian sulu i me avucati….!!!!!!”

146 – GIUAN – (Si apre in un largo sorriso) “Cumme tieu....i spetu…!!!” (La insegue con la voce) “Ma che saccen che da beje nu ghe ne daggu….!!!!”

Giuan aspetta che Beneita sia uscita, poi esplode in una fragorosa risata.

147 – GIUAN – (Ride sguaiatamente) “E oua….” (Sentenzia raggiante) “…..aneivela a spende….” (Si siede al tavolo allungando le gambe e stravaccandosi sulla sedia) “…..macarun-e…!!!!” (Rimane qualche attimo in silenzio a fissare il soffitto, poi si rianima) “Però….” (Commenta sornione fra se) “…..che belle sudisfasuin ca dà a vitta….!!!” (Fa un’altra breve pausa) “U Nandin u l’è steto propriu n’artista….” (Considera fra se) “Quella du paeguin poi…..” (Riflette meditabondo. Con un ghigno si- nistro) “E a vuxe cu paiva in robot….!!!!” (Ghigna nuovamente soddisfatto) “A Presiusa a mumenti ghe vegne n’infartu….!!!!” (Ride sguaiato) “Cun a pansaa ca se n’è feta….” (Fa un gesto categorico)

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“….pe in toccu chi a nu g’aria ciù de segu-u….!!!!” (Ridacchia ancora sornione) “Attru che trippe….” (Considera poi a voce alta come se stesse parlando con qualcuno) “U proscimu viaggiu ghe metem mu anche dui raieu che ti tei e guagni…..” (Girando la testa verso l’uscita di sinistra) “….tou paa..?”

(Rimane qualche attimo in silenzio attendendo una risposta) “L’è vea Nandin….??” (Replica poi a voce più alta. Rimane un attimo perplesso) “E dunde u s’è infiou oua….?!?!?!?!?” (Si chiede alzan- dosi) “Nandin….!!!!!” (Chiama a voce più alta avvicinandosi all’uscita di sinistra) “Mia che se ne sun aneti tutti….” (Grida verso l’esterno) “Ti peu anche cangiate e vegni feua…!!!!” (Attende ancora per qualche secondo in più ma dall’esterno nessuna risposta) “Nandin….” (Chiama ancora. Poi, a tutta voce) “NANDIIIINNNNN…..!!!!!!!!”

Questa volta Nandin risponde, MA DALLA PARTE OPPOSTA.

148 – NANDIN – (DA FUORI A DESTRA, a tutta voce) “OOOOOUUUUUHHHHH…..!!!!!!!!!”

149 – GIUAN – (Trasalisce, sobbalza. Fra se, quasi mugolando) “Ma…..”

Un attimo dopo, da destra, fa il suo ingresso in scena Nandin

150 – NANDIN – (Entra da destra: ha in mano il vestitone nero ed il cappello con la veletta. E’ deci- samente affaticato) “E arivu…!!” (Ansima quasi. Va al tavolo) “N’asidente a ti….” (Sacramenta agro

“…..e a e teu beleu de schee…!!!!”

151 – GIUAN – (E’ rimasto quasi folgorato, immobile. Si rianima. Scatta verso destra, si ferma un attimo sull’uscita, scuote la testa. Poi gira sui tacchi e ripete l’operazione con l’uscita di sinistra)

152 – NANDIN – (Lo guarda interdetto. Poi, fra se, scuotendo a sua volta la testa, categorico) “U l’ha bevu-u….!!!!!!!”

153 – GIUAN – (Scatta nuovamente di corsa e si blocca alle spalle di Nandin) “’Sta in po a sentii…!!”

154 – NANDIN – (Di rimando) “Ou….”

155 – GIUAN – (Decisamente interdetto) “Ma cumme tie fetu a intraa de li….” (Indica l’uscita di de- stra con un braccio. Ripete il gesto verso l’uscita di sinistra) “…..se tie apena sciortiu de li….?!?!?!?”

156 – NANDIN – (Pacifico) “Sun apena introu de li…..” (Indica l’uscita di destra. Poi ripete il gesto con quella di sinistra) “…..perchè nu sun mai sciortiu de li…!!”

157 – GIUAN – (Si irrigidisce) “Nu l’è puscibile….” (Decreta) “….t’ho vistu mi….!!!!”

158 – NANDIN – (Sarcastico) “E nu tie l’unicu….!!!”

159 – GIUAN – (Con un sospiro di sollievo) “Eeeeehhhhh….!!!!”

160 – NANDIN – (Perplesso) “Anche quella benarda da Beneita a m’ha fermou zù in tu portegu….” (Spiega) “…..tantu che mi intrava e le a sciortiva de cursa a preu a-a figgia e a m’ha cuntou a mexi- ma foua….!!!!” (Fa una breve pausa) “Senti in po…..” (Guarda severo Giuan) “….ve sei miga inciu- chee insemme….?!?!?!?”

161 – GIUAN – (Squadra Nandin) “E cose a t’avieiva ditu a Beneita….??”

162 – NANDIN – (Allarga le braccia) “Che g’ho spaventou quellu bociolo de reuza da figgia presen- tandumeghe davanti bardou cun stu asidente….” (Gli mostra il vestito che ha ancora fra le braccia) “…..che seu figgia a l’è scapaa de cursa e chi…” (Indica il pavimento con un gesto) “….a nu gh’eu ciù mette pe…” (Fatalista) “….e pe bun peizu….” (Aggiunge sconsolato) “…..ca me fa scrive da l’avuca- tu……”

163 – GIUAN – (Scatta deciso) “Ti vei….!!!” (Apostrofa convinto Nandin) “E ti cose ti gh’ee rispostu.

….???”

164 – NANDIN – (Caustico) “G’ho dumandou quante rappa eivi azuntu au caffè e lete stamatin….”

165 – GIUAN – (Si avvicina minaccioso a Nandin) “Amia nan….” (Lo apostrofa serio) “….che a foa da

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Lalla Lilla a l’è tutta ‘na miccia, se….!!”

166 – NANDIN – (Abbozza) “E u so….” (Ammette con ovvietà) “….l’emmu creaa insemme…!!!”

167 – GIUAN – (Sbuffa pesantemente) “T’orieisci di che nu tie ti….” (Chiede indagatore) “…che in po fa tie sciortiu de li….” (Indica l’uscita di sinistra e poi nuovamente l’abito in grembo a Nandin) “cun ‘stu palandran adossu……??”

168 – NANDIN – (Serafico) “Nu….!!”

169 – GIUAN – (Lo incalza) “E nu tie ti che t’aivi u paeguin in man e ti l’e deto in sce corne a Benei- ta e Dunou…??’’

170 – NANDIN – (Tranquillissimo) “Nu….!!”

171 – GIUAN – (Sempre più opprimente) “E nu tie ti…..”

172 – NANDIN – (Perde la pazienza) “Giuan….”  (Lo interrompe indispettito) “….nu posso esse stetu mi a esse de la….” (Indica l’uscita di sinistra con entrambe le mani. Ripete il gesto con l’uscita di de stra) “…..se sun apena introu de sa….!!!!”

173 – GIUAN – (Rimane spiazzato) “De la….” (Farfuglia appena indicando in successione le due usci te) “….de sa….”

174 – NANDIN – (Adesso è lui ad incalzare Giuan) “Pe zunta  eivimu ditu de vedisse pe dexe e meza….” (Indica a Giuan l’orologio che ha al polso) “….e l’è oua dexe e meza…!!!!”

175 – GIUAN – (Strabuzza gli occhi. Porta di scatto il polso con il suo orologio davanti alla faccia, lo abbassa con un gemito e a Nandin, incredulo) “Nu è puscibile…..!!!!”

176 – NANDIN – (Fa spallucce) “E mi….” (Commenta fatalista) “….se tiu di ti….!!!”

177 – GIUAN – (Sobbalza) “Nu-u diggu mi….” (Si inalbera indicandosi. Tracciando un cerchio nell’a- ria) “U dimmu tutti….!!!!!!”

In quel momento, da sinistra, fa il suo ingresso in scena Morena. Ha con se due grosse borse ed è di umore nerissimo.

178 – GIUAN – (La nota, si illumina) “Taa chi….!!!!”

179 – MORENA – (Si ferma poco dopo l’ingresso. Interdetta) “Eh….?!?!?!”

180 – GIUAN – (La raggiunge, le cinge la vita con un braccio. A Nandin, indicandola) “A l’ha vistu anche le….!!!!!”

181 – MORENA – (Sempre più interdetta) “Cosa io vistuto….???”

182 – GIUAN – (Di getto) “Nandin intraa de li….” (Indica l’uscita di sinistra) “….cun ‘stu remaggiu chi adossu….” (Indica il vestito in grembo a Nandin) “….cun u paeguin in man….” (Mima la figura di un ombrellino) “….e dalu in scee servelle primma a Beneita e poi a Dunou che invece u s’è isou de scattu e u l’è scntou ferua cume na saetta parlandu turna e …….”

183 – MORENA – (Ha posato le valigie) “Giyuan….” (Lo interrompe secca. Mima il gesto della paz- zia con la mano davanti alla fronte) “….tu scrolla come albero….!!!!”

184 – GIUAN – (Si blocca interdetto) “Eh….?!?!?!?”

185 – MORENA – (Caustica) “Tu mangiato male ieri sera e fatto incubi….!!” (Ribadisce) “Io visto niente di quello che dire….!!” (Controbatte feroce) “Nessuno entra vestito così….” (Indica a sua volta il vestito sulle ginocchia di Nandin) “….e Donato no spiccica parola…!!!!” (Indica con rabbia l’u scita di sinistra) “Lui adesso di la che sghignazza seduto a finestra e io ora vado via perché toccato di nuovo mio paioto e io stanchia che toca sempre mio paioto….!!!!” (Prende le due borse da terra e si avvia con passo deciso verso l’uscita di destra A tutta voce) “Lui è ….”

Morena è quasi sull’uscita di destra quando spara a tutta voce l’ultima parola del suo discorso imi tata da Nandin che finisce per parlarle in contemporanea

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186 – NANDIN e MORENA – (A tutta voce, INSIEME, Morena prima di uscire piccata da destra) “COPRO….!!!!!!!!!!!!!”

187 – NANDIN – (Subito dopo che Morena è uscita, a Giuan) “Tie vistu mia….” (Ridacchia beffardo) “….ho imparou a seu lengua…!!!!!”

188 – GIUAN – (Non replica. Rimane fermo, impassibile, senza proferire verbo ne muovere muscolo

“Nu l’è puscibile….” (Mormora solo fra se) “….nu l’è puscibile…!!”

189 – NANDIN – (Vede Giuan in difficoltà, il sorriso gli svanisce dalle labbra) “Giuan….” (Lo scuote serio)  “….tuttu ben….???”

190 – GIUAN – (Si avvicina la tavolino a passo strascicato) “Nu lè puscibile….” (Replica a Nandin scuotendosi e agitando nervosamente le mani) “….nu possu essime seunou tuttu….!!!”

191 – NANDIN – (Lo calma) “Va ben….” (Si alza e gli va accanto) “….va ben…!!!” (Ribadisce posan- dogli una mano su una spalla) “Saià ben cumme ti dixi ben ma oua acarmite….” (Lo esorta) “…..e vegnite a setaa…!!”

192 – GIUAN – (Annuisce con un cenno del capo e va a sedersi a tavolino) “L’ea tuttu cuscì veu….” (Si giustifica quasi con Nandin) “….cuscì reale…!!!!!”

193 – NANDIN – (Si è seduto nuovamente accanto a Giuan) “Beh….” (Riflette) “….ca segge cumme a segge pensa che oua pe in po ti queti….” (Considera) “Ne Beneita ne Presiusa me paive guei inten siounee de vegni a-a carrega guei a-a spedia…..” (Gli posa una mano su una spalla) “Oria di che staggu chi cun ti a fate cumpagnia nach’eu….” (Lo rassicura) “Magari metemmu a postu a stansia di ravatti…..!!”

194 – GIUAN – (Scrolla la testa come a scacciare i brutti pensieri) “Sci Nandin….” (Ribatte convinto) “Femmu propriu cuscì….!!” (Si allarga in un pallido sorriso) “E staseia trippe….” (Propone cercando di essere il più convincente possibile) “….e giancu de Cu-unaa…!!!”

195 – NANDIN – (Convinto) Beniscimu…!!!” (Raccoglie il vestito e tutto il resto dalla sedia) “E ‘sti chi….” (Chiede a Giuan) “….dunde i infiu….??”

196 – GIUAN – (Con noncuranza) “Infili in po de la….” (Indica l’uscita a destra) “….in ta stansia di ra vatti….” (Indica l’attaccapanni sul fondo) “….in sce l’omettu….”

197 – NANDIN – (Fa un cenno d’intesa e sparisce fuori a sinistra portandosi dietro l’armamentario di Lalla Lilla e l’attaccapanni)

La scena rimane ferma qualche attimo con Giuan a fissare pensoso il vuoto davanti a se. Poi comin cia a sacramentare fra se.

198 – GIUAN – (Rimane pensoso a fissare il vuoto davanti a se. Poi ricomincia a rimuginare) “Epure

….” (Bofonchia fra se) “….’sta chi a me pa troppu grossa…!!” (Rimane in silenzio ancora qualche atti mo. Poi sbotta) “Nu possu esse diventou scemmu persu tuttu de curpu…!!!” (Rimane ancora alcuni attimi in silenzio) “Devu saveilu….” (Bofonchia ancora fra se) “…devu essine segu-u….!!!!”

 

Un attimo dopo, da fuori a destra, si sente la voce della Scia Mirante

199 – SCIA MIRANTE – (DA FUORI A DESTRA, con voce acida e infastidita) “L’è permissu…..” (Si an- nuncia) “….se peu…??”

200 – GIUAN – (Alla voce della Scia Mirante alza gli occhi al cielo con sguardo dolente. Sospira pro- fondamente) “Avanti….!!!!”

201 – SCIA MIRANTE – (Entra impettita, gli si para davanti) “Ho incruxiou pe caxu a scia Beneita e seu figgia zu in ta stradda in po fa….” (Lo affronta senza neanche salutare) “….e a scia Presiusa a m’ha detu incaregu de retia quarcosa de seu….” (Fa un attimo di pausa) “….in metru me pa….”

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 (Puntualizza prima di fermarsi in attesa di una risposta) “…..ca l’ha lasciou inavertitamente chi..!!”

202 – GIUAN – (Gelido, indica l’uscita di sinistra) “In ta stansia di ravatti….”

203 – SCIA MIRANTE – (Molto sostenuta, avanzando con passo marziale verso sinistra, prima di usc re) “Grasie….!!!”

204 – GIUAN – (La guarda uscire accompagnandola con una smorfia di disgusto, poi fa spallucce e ripiomba nelle sue meditazioni) “Mi decu saveilu e basta….” (Bofonchia sentenziando cattedratico fra se) “…..se me sun aseunou veramente tuttu o se de là…” (Indica l’uscita di sinistra dietro di se) “….gh’è viamenti a Lalla Lilla o quellu che gh’è arestou de le….” (Conclude poi) “Devu avei in segnu de cunferma o menu…!!!!”

Un attimo dopo, da fuori a sinistra, si sente la voce della Scia Mirante prorompere in un urlo disart ticolato di terrore.

205 – SCIA MIRANTE – (DA FUORI A SINISTRA, a tutta voce) “AHAHAHAHAAAAAAA……!!!!!!!!!”

206 – GIUAN – (Trasecola. Sbarrando gli occhi, quasi con terrore) “A gh’è…..!!!!!!!”

Un attimo dopo, da sinistra, appare in scena Nandin.

207 – NANDIN – (Appare in scena da sinistra, piuttosto seccato a Giuan) “Vegnime in po a da na man mia….” (Invita Giuan) “Quella beccafighe da Scia Mirante a l’ha vistu l’omettu cun u robun nei gru che g’aiva apena missu in simma….” (Prima di uscire nuovamente da sinistra) “…….e ciù in po a me secca davanti…!!

208 – GIUAN – (Si rilassa, tira un sospiro di sollievo) “E tou li, mia….!!!” (Sacramenta) “Ma mia in po….” (Si alza, si dirige verso l’uscita di sinistra) “…se devu esse cuscì abechelou da fame vegni i pa tansci pe…”

Giuan è quasi sull’uscita quando, da sinistra, entrano in scena Dunou e la Lalla Lilla parandosigli davanti.

209 – DUNOU – (Entra per primo da sinistra SEGUITO DA LALLA LILLA, è vestito di tutto punto. Ve-

De Giuan, gli si ferma davanti. Deciso, prima di riprendere il cammino e uscire da destra SEGUITO DA LALLA LILLA) “Cumpagnu me seu a messa….” (Lo apostrofa) “Se vedemmu ciù tradi….”

Giuan rimane fermo immobile, lo sguardo trafelato, gli occhi sbarrati, incapace di profferire verbo.

210 – NANDIN – (DA FUORI A SINISTRA) “Ti vegni o nu….??” (Lo esorta) “Metemmu in pe ‘sta be- cua e poi recatemmu a stansia….!!!”

211 – GIUAN – (Rimane ancora qualche attimo fermo, rigido e stranito, poi si scuote) “NUUUUUUU

UUUUU…..!!!!!” (Spara a tutta voce) “Nu a recatemmu a stansia di ravatti….” (Spara decisamente preoccupato prima di uscire da sinistra con passo svelto) “A MUEMMU A STANSIA DI RAVATTI…!!!”

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