Accidenti, vostro fratello!

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PROLOGO

Accidenti, vostro fratello!

La “vera” storia di Paolo e Francesca

Commedia in due atti di

Luigi   Zanon

Personaggi:

NARRATORE

FRANCESCA

SUOR PIA

2° SUORA

MALATESTINO

PAOLO

SERVA

SAMARITANA

ALCHIMISTA

BALLERINE

Scenografia:

(Nota di regia: lo spettacolo essendo ironico e parodistico necessita di una scenografia essenziale e funzionale; gli oggetti di scena non rispettano alcun criterio di stile o d’epoca, se non quello sopra citato.)

Un fondale con tre tende scorrevoli, una dietro l’altra: la prima rossa, la seconda gialla;nella terza – che può essere fissa – vi è dipinto l’interno di una grande stanza signorile. All’occorrenza oggetti vari.

PRIMO ATTO

PROLOGO

(Scena: neutra; fondale rosso.

Musica di sottofondo. Le luci lentamente si alzano; non ci sarà comunque una luce massima ma leggermente bassa. Entra il Narratore vestito di nero, a lutto. Si dispone in centro al palco e fa cenno al musicista di abbassare il volume.)

NARRATORE – (Con tono pacato, pensieroso) “ …sì che di pietade / io venni men così com’io morisse… E caddi come corpo morto cade….” 

Nessuno può rimanere indifferente davanti alla storia dei due amanti sfortunati. Questa non è leggenda, Paolo e Francesca sono realmente esistiti e la loro passione, finita in tragedia,  ha fatto sospirar molti cuori dal Medioevo ad oggi.

Siamo verso la fine del milleduecento…

Due famiglie, i Malatesta e i Da Polenta si accordano per unire in matrimonio i loro figli e stabilire una salda e pacifica alleanza tra loro.

Alla bella Francesca Da Polenta viene detto che sposerà un giovane di un potente casato; non le resta che obbedire e lo fa di buon grado quando vede Paolo Malatesta, detto “il bello”, giunto a Ravenna per sposarla.

Francesca pronunciò felice il suo “sì” senza sapere che Paolo la sposava “artificiosamente” per procura ossia a nome e per conto del fratello Gianciotto.

Francesca caduta nell’inganno, si accorgerà del fatale errore la prima notte di nozze.

A Francesca non resta altro che adeguarsi e continuare a sognare il suo bel Paolo ma…

se è vero che… “amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende “… anche Paolo  s’innamora della bella cognata; entrambi, vengono trasportati da impetuosa passione l’uno tra le braccia dell’altro, verso l’adulterio.

Chi si accorge di qualcosa è il terzo fratello, Malatestino che instilla a Gianciotto la cosiddetta “pulce nell’orecchio”.

Gianciotto finge di partire ma rientra di nascosto e sorprende la moglie tra le braccia di Paolo. Accecato dal furore e dalla gelosia li uccide entrambi.

E così, tragicamente, ebbe fine l’impossibile amore di Paolo e Francesca.

(Commosso, ha un attimo di pausa. Si riprende; con un sorriso beffardo)

O forse, non è andata proprio così….. Ah!.. Ah!.. Ah!…

(La musica si alza mentre mestamente esce. Buio.)

           

PRIMO QUADRO

(Scena: cappella; fondale rosso; un inginocchiatoio a sinistra. Nel pannello sempre di sinistra un dipinto della Madonna e sotto, un contenitore per le candele.Luci gialle; musica di sottofondo per cambio scena. Buio.

Musica da organo. Entra Francesca e va ad “accendere” una candela alla Madonna. Poi si inginocchia e prega. La musica sfuma.)

FRANCESCA - (Scossa) Oh, Vergine Madre, che tanto soffristi, aiutami e soccorri-mi-ci ….Oh, Madre Santa, dammi-ci la forza di affrontare ciò che domani m’aspetta…. E proteggimi-ci… e sostienimi-ci nei momenti più critici-mi….

SUORA -  (E’ entrata di soppiatto da destra. Ha ascoltato le preghiere di Francesca. Sottovoce, in parte.) L’amore è come la tosse, si fa sempre sentire.

FRANCESCA – Oh, Vergine Santa, fa che il mio sposo sia lui, quel nobile cavaliere, quel giovane bello e gentile che vidi quel dì…

SUORA - Questa giovane è malata d’amore…

FRANCESCA – Mi dissero che si chiamava Paolo… Oh, Paolo, mio dolce Paolo…

SUORA - … E non c’è nessun medico che la possa guarire. ( Si fa notare) Francesca… Francesca…

FRANCESCA -  (Sente la voce e si volta e come se fosse in estasi) Paolo?… Sei tu, Paolo?… (Le si getta ai piedi)

SUORA -  No, sono suor Pia.

FRANCESCA -  Pia, come Pi-a-olo… Allora sei tu, Paolo!

SUORA - (Lentamente perde la pazienza) Non sono Paolo, sono suor Pia, suor Pia…

FRANCESCA - Sofia?… Quale Sofia?…  Conosci Paolo, per caso? Il mio dolce Paolo?…

SUORA -  Non sono Sofia e non conosco Pa… quel giovane. (Seccata, si sposta in parte. Francesca, mancandogli l’appoggio cade distesa per terra). Basta, per favore!.. Smettila!..

FRANCESCA – (Alza la testa e ritorna in sé) Suor Perpetua Immacolata Assunta…

SUORA - (Contenta) Oh, finalmente s’è svegliata!

FRANCESCA -  Avete sentito?… Mio padre ha deciso… Sarà per sabato… Capite?… Per domani!…

SUORA – Lo so, me l’ hanno detto poco fa… Ma tu, devi stare tranquilla… Non devi preoccuparti.

FRANCESCA – Non devo preoccuparmi?… E’ tutto quello che sa dirmi?… E’ questo l’aiuto che sa darmi?…

SUORA – Cosa possa fare di più, Francesca?

FRANCESCA - Risponda almeno a queste mie domande… Primo: perché sono costretta a sposarmi per volontà di  mio padre?… Secondo: perché con un uomo che non conosco e non ho mai visto?… Terzo: perché non sposerò l’uomo del quale sono innamorata?… Quarto: perché proprio questa settimana che non ho fatto la ceretta?

SUORA -  Detta così, sembra l’apocalisse.

 

FRANCESCA - E lei, suor Perpetua Immacolata Assunta…

SUORA -  Pia, è meglio.

FRANCESCA -  … mi viene a dire di stare tranquilla… di non preoccuparmi?… Ma io mi ammazzo! (Fa il gesto di buttarsi giù dal palco)

SUORA -  (Trattenendola) Ma sei impazzita?… Non devi nemmeno pensarle queste cose…. Vediamo con calma di rispondere alle tue domande.

FRANCESCA – Benissimo! Via alle domande!…. ( Stacchetto musicale breve. Prende una cartellina come i conduttori dei quiz televisivi) Ha messo la cuffia?

SUORA -  (Si è sistemata dietro l’inginocchiatoio che funge da “cabina”) Sì, come vedi la indosso sempre.

FRANCESCA -  Bene. Prima domanda.

SUORA - Quanto tempo ho ha disposizione?

FRANCESCA – Tre minuti.

SUORA – Grazie… (Si copre gli orecchi con le mani. Concentrata.)

FRANCESCA – Prima domanda…

SUORA – Mi scusi, vorrei partire dall’ultima.

FRANCESCA -  Quarta domanda. Via al cronometro… (Si sente il tic-tac dei secondi) Perché proprio questa settimana che non ho fatto la ceretta?

SUORA -  Non importa: sposa pelosetta, sposa benedetta.

 

FRANCESCA - Bene. Seconda domanda: perché sono costretta a sposarmi per volontà di mio padre?

SUORA – Oggi è tuo padre, domani sarà il tuo fidanzato: poco cambia. Non spetta  mai a noi donne decidere!

FRANCESCA – Brava! Perché mi sposo con un uomo che non conosco e non ho mai visto?

SUORA - Molte donne, il giorno dopo il matrimonio sono vedove del marito che avevano immaginato. Tanto vale rassegnarsi!

FRANCESCA – Ultima domanda: perché non sposerò l’uomo di cui sono innamorata?

SUORA – Forse…. Non è detto… Chissà…

FRANCESCA – Dovete essere più precisa!… Perché?

SUORA – Non lo so!

FRANCESCA – Peccato!… Lei è e-li-mi-na-ta!… (Stacchetto musicale. Finisce il gioco. Depone, fuori scena, la cartellina. Ritorna in sé; si avvicina alla Suora e con tenerezza). Perché, suor Perpetua Immacolata Ass…

SUORA – PIA!

FRANCESCA - … avete risposto che: “forse”, “non è detto”? Pensate davvero che Paolo potrebbe essere…

SUORA -  Potrebbe essere…

FRANCESCA –  (Abbraccia affettuosamente la suora) Dio sia benedetto!…Spiegatevi…

2° SUORA – (Entra di fretta con un telefono portatile) E’ per voi, suor Pia! La cuoca. (Consegna il telefono a Suor Pia)

SUORA – (A Francesca) Scusatemi un attimo… (Si sposta lateralmente) Sì… E’ lei Suor Agnese… No, oggi c’è digiuno e astinenza… No… Nemmeno due ravioli!… No!… Solo due?… Con la zucca…. E due con la ricotta… Ma solo due!… Va bene… D’accordo… Sempre sia lodato… (Riconsegna il telefono) Grazie, suor Centralina…

2° SUORA – Di niente… (Esce da dove è entrata)

SUORA – Scusatemi, Francesca… Dove eravamo rimaste?

FRANCESCA – Dicevate che Paolo potrebbe essere…

SUORA – Lo sposo, sì!… perché lo sposo sarà uno dei tre figli di Malatesta da Verucchio, signore di Rimini.

FRANCESCA – Continuate, vi prego…

SUORA – Il più vecchio è Giovanni, detto Gianciotto, perché zoppo.

FRANCESCA – Poi?…

SUORA - Poi c’è Malatestino, detto “dell’Occhio”, perché cieco da un occhio…

FRANCESCA - E il terzo?…

SUORA – Il terzo è… lui, “il bello”…

FRANCESCA – Lui, chi?… Come si chiama?

SUORA – Si chiama…. Paolo Malatesta!

FRANCESCA – Paolo…. Il mio Paolo?…

SUORA – Sì, proprio il tuo Paolo…Che coincidenza!… Sembra proprio una favola...

FRANCESCA – Ma…. Quale dei tre sarà il mio sposo?… Paolo, vero?…

SUORA – Non lo so… Non lo sa nessuno… Vedremo domani…

FRANCESCA – (Si inginocchia accanto alla Madonna) Oh. Vergine Santissima, fa che il mio sposo sia Paolo… il mio dolce Paolo…

SUORA – Francesca, ascoltami… Comunque vada devi ricordarti sempre queste parole:

omnia vincit amor.

FRANCESCA – Che vuol dire?

SUORA – L’amore vince sempre.

FRANCESCA – (Ripete tra sé) Omnia vincit amor…. Omnia vincit amor…

SUORA – E ricordati che l’amore è sempre un mistero e un’avventura. E se ha da succedere… succederà.

FRANCESCA – Ma a lei, suor Pia, chi ha detto tutte queste cose?

SUORA – Una sorella… una certa “monaca di Monza”.

(Luci colorate. Entra il Narratore che improvvisa una melodia su cui recita il pezzo che segue. Entra anche la 2° Suora e tutte insieme

ballano allegramente.

L’amore…L’amore…/E’ un mistero l’amore…l’amore/che non si può raccontare/e non si può nemmeno spiegare./ Se ha da succedere… succederà/l’imprevisto…  l’inatteso… l’impossibile/succederà… succederà…/L’amore… L’amore…/E’ un’avventura l’amore…l’amore/che non si può prevedere/e non si può nemmeno calcolare./E se ha da succedere…succederà/l’imprevisto…l’inatteso… l’impossibile/ succederà…succederà…./

E se ha da sbocciare…sboccerà/ dirompente…rigogliosa…vigorosa/sboccerà… sboccerà…/

E niente…e nulla fermare potrà/quel che il Cielo hadeciso già.

Buio.)

SECONDO QUADRO

( Scena: sala d’armi; fondale rosso; alcuni “scudi” raffiguranti stemmi di casati. Luci gialle; musica sottofondo per cambio scena. Buio.

Paolo e Malatestino si stanno preparando per duellare. Uno è a destra e l’altro a sinistra davanti. Entrambi si stanno mettendo i guanti bianchi. Paolo esegue qualche esercizio ginnico di riscaldamento mentre Malatestino si diverte con un “scioglilingua”.)

MALATESTINO – Quando, talor, frattanto, giammai, piuttosto, alquanto, come, perché, bensì!….

PAOLO – Ma cosa dici?… Sei scemo?…

MALATESTINO – Per la testa… Bisogna allenare anche il cervello: deve essere sempre pronto, attento, scattante….

PAOLO – E si allena con le filastrocche?…

MALATESTINO – Certo, e con cosa senò?…  Ma, se, mediante, quantunque, attesochè, nonostante, conciòssiacosachè!

PAOLO – (Impaziente) Ne hai ancora per molto?…

MALATESTINO – Finito. Possiamo iniziare.

PAO.-MALAT. – (Incrociano le spade. Gridano.) La mia anima a Dio, la mia vita al re e l’onore a me! (Iniziano a duellare)

MALATESTINO – Nostro fratello non esce più dal castello. Sta passando un momento difficile….

PAOLO - Non è il solo!…

MALATESTINO – Evita le compagnie e le feste. Se ne sta da solo tutto il giorno…

PAOLO – Non sarà per caso innamorato?… Magari, tiene nascosta in camera una micetta che gli dà conforto.

MALATESTINO – Sarebbe un gioia per tutti!

PAOLO – Che significa?… Non vorrà tradire il nostro sangue che bolle alla vista di un’unghietta di femmina?

MALATESTINO – No, no… Questo mai!… Ha solo paura di non essere accettato e amato dalle donne per il suo aspetto fisico…

PAOLO – Paura?… Non ci credo!…

MALATESTINO – Tu, non puoi capire…. Per te il problema non esiste…non è mai esistito….

(Suona un colpo di “GONG”. I duellanti si fermano. Musica sottofondo film Rocky.

Entra la Serva con in mano uno sgabello e una bacinella con dentro una borraccia di acqua; sulla spalla sinistra porta un asciugamano bianco; si accomoda a sinistra un po’ in fondo. Paolo va a sedersi sullo sgabello; beve, si asciuga il sudore ecc… come fanno i pugili sul ring. Malatestino si sposta lateralmente davanti a destra ed esegue degli esercizi di rilassamento e vocali. Malatestino, estrae dal fodero la pietra che usano i contadini per affilare la lama della falce e, comicamente, si mette a ravvivare la lama della spada. )

MALATESTINO – Quando, talor, frattanto, giammai, piuttosto, alquanto, come, perché, bensì….

PAOLO – Sei fissato con le filastrocche!…

MALATESTINO – Ti danno l’esatta diagnosi del tuo stato di forma mentale…. Ma, se, mediante, attesochè….

PAOLO – Gli devo tagliare la lingua con la spada così la smetterà di farfugliare!…

(Suona il GONG. I due fratelli si rimettono a duellare. La Serva esce con tutte le sue cose.)

MALATESTINO – Nostro padre ha deciso che nostro fratello si deve sposare al più presto.

PAOLO – Giusto!… Ma con chi? Serve una donna.

MALATESTINO – La giovane c’è!… E’ Francesca Da Polenta.

PAOLO – Francesca?…

MALATESTINO – E’ già tutto deciso. Sabato il matrimonio… Però…

PAOLO -  Però?…

MALATESTINO – Però…

PAOLO – Però?…

MALATESTINO – Nostro padre teme che se la bella sposa vede Gianciotto…

PAOLO - …si rifiuterà di sposarlo.

MALATESTINO – Appunto, e non sarà certo facile farle cambiar idea.

PAOLO – E allora?…

MALATESTINO – Allora, meglio ricorrere al matrimonio per procura.

PAOLO – Per procura!.. (Smettono di duellare. Cambiando tono di voce.) Per procura…. E chi prenderebbe il posto di nostro fratello?

MALATESTINO – Chi se non un altro fratello?

PAOLO – Tu?

MALATESTINO – No!

PAOLO – Io?

MALATESTINO – Sì!  Così ha deciso nostro padre! Sarai tu, Paolo Malatesta il procuratore di Gianciotto Malatesta a sposare Francesca Da Polenta. (Accenna ad uscire) Sabato… A Ravenna… Buona fortuna… (Esce)

PAOLO – (Confuso e spiazzato) Sposare Francesca?… Sabato… Per procura… Per inganno… E se poi, io?… E se poi, lei?… Oh, che compito ingrato!….

(Luci colorate. Entra il Narratore che improvvisa una melodia su cui recita il brano che segue; entra una ragazza con il viso nascosto da una maschera e insieme a Paolo eseguono una pantomima.

Come farò a dirle/che non sono io/l’uomo che ama?/Come farò?/Io non lo so…/Come farò  a dirle/che non sono io/lo sposo suo?/Come farò?/Io non lo so…/Non vorrei, credetemi/essere il vostro inganno/e farvi soffrire/per gli anni a venire./ Non vorrei, credetemi/soffocare i vostri sogni/e spegnere/tutte le vostre passioni./Forse c’è/un altro destino per noi?/Ma c’è forse/Una via d’uscita per noi?

Buio.Luci gialle; musica sottofondo per cambio scena. )

TERZO QUADRO

(Scena: casa Malatesta; fondale con dipinto l’interno di una stanza.

Luci piene. Francesca e la sorella Samaritana sono in scena, davanti a sinistra, e attendono con trepidazione l’arrivo dello sposo. Samaritana sistema il vestito a Francesca.)

SAMARITANA – Perché sorella te ne vai così in fretta?… Resta ancora qui … Non lasciarmi sola…

FRANCESCA – Povera, sorellina…. Rimarrei volentieri ma, lo sai…nostro padre ha deciso così! Non mi resta che obbedirgli….

SAMARITANA – Non hai paura per quello che t’aspetta?… Lui, non lo conosci, non l’ hai mai visto…

FRANCESCA – Forse l’ ho visto!

SAMARITANA – (Stupita) L’ hai visto?… Quando?… Non mi sono mai separata da te. Come puoi averlo visto?

FRANCESCA – Perché ti agiti tanto?… Stai tranquilla: verrà anche per te questo giorno…

SAMARITANA – E come si chiama?

FRANCESCA – Paolo… Paolo,detto “il bello”….

SAMARITANA – (Abbracciandola) Oh, Francesca, sono in ansia per te…

FRANCESCA – Ma… (Staccandola da sé) non dovrei essere io ad esserlo?

SAMARITANA – Hai ragione, sorella… Perdonami… Perdonami se non ti sono d’aiuto…

(Si sentono delle voci provenienti dal fondo, a sinistra)

FRANCESCA – Eccoli, sono arrivati…. Mi raccomando, cerca di essere gentile.

(Entrano Malatestino e Paolo. Parlano tra loro e si dispongono davanti sul lato destro. Imbarazzati lanciano qualche occhiata alle sorelle)

MALATESTINO – Che ne dici, eh?… Non sono niente male…

PAOLO – Niente male???.. Le sposerei tutte e due.

MALATESTINO – Alla fine, non ne sposerai nemmeno una!… Ah! Ah!… (Ride)

PAOLO – (Seccato) Grazie per avermelo ricordato.

SAMARITANA – (Alla sorella sottovoce) E’ lui?

FRANCESCA – (Agitata) Lui, chi?…

SAMARITANA – Quello che hai visto?… Che conosci?…                                                 

FRANCESCA – Sì, è lui!… Guardalo, è il più bel cavaliere del mondo.

SAMARITANA – E’ elegante nel portamento…

FRANCESCA – E dolce in viso…

SAMARITANA – E come sono bianchi i suoi denti…

MALATESTINO – (Vede che Paolo mostra un foglio che tiene infilato in cintura) Cos’è quello?

PAOLO – (Alla Cevoli) Il certificato.

MALATESTINO – Cosa?…

PAOLO – (c. s.) Il certificato.

MALATESTINO - … di procura! Ma sei matto? Nascondilo subito!…

(Pausa. Si guardano tutti imbarazzati… sorridono… tossiscono…. Nessuno sa cosa dire e fare.)

PAOLO – (Al fratello) Che ne dici se ci presentiamo?…

MALATESTINO – D’accordo… Ma divertiamoci un po’… mischiamo le carte.

PAOLO – Cosa vuoi fare?…

MALATESTINO – ( Sottovoce, all’orecchio di Paolo) Fingiamo che io sia lo sposo.. (Si avvicina alle ragazze) Oh, gentilissime damigelle, permetteteci di presentarci… Io sono Malatestino Malatesta e lui è mio fratello..

PAOLO – Paolo…

SAMARITANA – (D’istinto) Lo sposo!..

MALATESTINO – Non proprio…

FRANCESCA – Che cosa intendete dire, signore?…

MALATESTINO – Che lo sposo… non è mio fratello…

SAMARITANA – E chi è allora?

MALATESTINO - Sarei io!… Con immensa gioia e gratitudine, sarò io a sposare Madama Francesca Da Polenta…

SAMARITANA – (Alla sorella, abbracciandola, sottovoce) Oh, povera sorella, che delusione…

MALATESTINO – Ma vorreste, cortesemente, farci conoscere i vostri nomi?… Lei, se dico bene, è Francesca, la promessa sposa?… (Indicando Francesca)

FRANCESCA – No. Dite male, signore… Io sono Samaritana e lei è mia sorella, Francesca, la promessa sposa…Piacere… (Porge la mano. Samaritana è  imbarazzata)

MALATESTINO – (Pure lui confuso) Il piacere è vostro…. Che dico, è mio…

PAOLO – (Più felice) Alla mia futura cognata?… (Si avvicina a Samaritana) Di grazia…

(A Francesca) Alla dolcissima sorella… (Bacia la mano con più calore)

FRANCESCA – (Porge la mano mestamente) Piacere…

( Breve pausa. Nessuno sa cosa dire e cosa fare.)

PAOLO – (Notando un silenzio generale) Che euforia c’è in giro… Le presentazioni hanno sortito un effetto sorprendente…. E se non fosse vero?…  Se non fosse vero che le cose stanno proprio così…. Se qualcuno avesse voluto “mischiare le carte” per burla?…

SAMARITANA – (A Francesca) Diglielo.

PAOLO – Cosa deve dirci, madama Francesca?

FRANCESCA – Scusatemi, sono stata io a mentire….

PAOLO – (Al fratello, stupito) E’ stata lei…..

MALATESTINO – Voi, avete mentito?.. Su cosa?…

FRANCESCA – Sì, ho mentito… Sono io, Francesca, la promessa sposa…. Perdonatemi..

MALATESTINO – (Fingendosi irritato) Ma come avete potuto prendervi gioco di noi?… Siamo galantuomini noi, persone perbene, rispettabili…

FRANCESCA – (Affranta) Perdonatemi… Perdonatemi, ancora…

PAOLO – Ma perché l’avete fatto? Cosa vi ha spinto a fingere?

SAMARITANA – (Cercando di difendere la sorella) Gli è venuto così, quando voi (a Malatestino) avete detto che eravate lo sposo…

FRANCESCA – (Alla sorella, in parte seccata) Che dici? Stai zitta!…

PAOLO – Lasciatela parlare, vi prego.. Sono curioso di conoscere le sue ragioni… Prego..

SAMARITANA – Mia sorella, sperava che lo sposo foste voi… (indicando Paolo)

FRANCESCA – (Severa, alla sorella) Smettila!…

PAOLO – Ah, davvero?… E perché speravate che fossi io lo sposo? Forse, mio fratello…

FRANCESCA – No, no… E’ che… Vi avevo già visto… Vi conoscevo…

PAOLO – Bene… Bene… Mi fa molto piacere, lo confesso… (Al fratello) Fratello,non hai qualcosa da dire a queste damigelle a proposito delle “carte mischiate”?..

MALATESTINO – Siete state scanzonate quanto noi….

SAMARITANA – Cosa intendete dire, signore?

FRANCESCA – Spiegatevi, vi prego.

MALATESTINO – Anche noi, vi abbiamo ingannate: non sono io lo sposo ma mio fratello. .

( All’orecchio di Paolo, in parte, sottovoce) … L’altro fratello!…

PAOLO – (Gli dà una pacca sulla spalla) Vi dobbiamo le nostre scuse…

FRANCESCA –  Allora, siete voi?… (Indicando Paolo)

PAOLO – Sì, sarei io!

SAMARITANA – Sia lodato il cielo.

PAOLO – (Avvicinandosi a Francesca, teneramente) Ci siamo burlati entrambi… ed entrambi ci siamo scusati….

FRANCESCA – (Eccitata sempre di più) Sì, è vero…

PAOLO – Ma ora, siamo parimenti felici…

FRANCESCA – Sì, felici…

PAOLO –  E parimenti cerchiamo di nascondere le nostre emozioni…

FRANCESCA - … zioni, sì!…

MALATESTINO – (Battendo le mani) Ehi!… Ehi!… Non siete ancora sposati….

FRANCESCA – (A Samaritana, ritornando in sé) Oddio, cosa mi sta succedendo?….

MALATESTINO – (Con autorità) A questo punto, non ci resta che dare inizio ai solenni festeggiamenti…Suonate e ballate genti tutte di Ravenna che il giorno delle nozze è arrivato.

(Parte la musica da ballo. Si formano subito le due coppie: Francesca con Paolo e Malatestino con Samaritana. Ogni tanto, la musica si abbassa per dar modo agli attori di dire le loro battute.)

FRANCESCA – Vi ho sognato tutte le notti ….

PAOLO – Anch’io, vi ho sognata, ma di notte io dormo! (Ballano)

FRANCESCA – E una voce mi sussurrava: “se tu m’amassi..”

PAOLO –  Ero io!  Perché, sì, vi amasso! (Ballano)

FRANCESCA – Ma ditemi: io vi piaccio?

PAOLO – (Le coppie si sono “scombinate”. Al fratello credendola Francesca) Voi mi piacete da morire…

MALATESTINO – Hai qualche problema?.. (Ballano)

PAOLO – (Questa volta a Francesca) Mi piacete da morire… Ed io, vi piaccio?

FRANCESCA – (A Malatestino credendolo Paolo) Mi piacete tantissimo….

MALATESTINO – (Stupito) Devo essere proprio affascinante!

( La musica improvvisamente cambia: musica nuziale. Dal fondo entra la serva con il mantello bianco e un mazzolino di fiori per la sposa. Francesca si prepara aiutata anche dalla sorella. Paolo si dispone sul fondo con Malatestino. Quando la sposa è pronta la musica si abbassa, ed iniziano le promesse solenni)

VOCE F. C. – (Può essere la voce del Narratore fuori campo. Oppure, lo stesso Narratore può entrare in scena vestito da sacerdote, con i paramente per la liturgia, e celebrare il matrimonio) )Vuoi tu, Francesca, prendere Paolo come tuo sposo?

FRANCESCA – Sì, lo voglio!

VOCE F. C. – Vuoi tu, Malatesta, prendere Francesca come tua sposa?

PAOLO – Sì, lo voglio.

VOCE F. C. – Da questo memento siete marito e moglie.

( Riparte la musica… Felicitazioni…. Baci… Abbracci… A Paolo gli cade per terra “il certificato” che teneva in cintura. Francesca lo vede subito e lo raccoglie. La musica cessa di colpo. Silenzio imbarazzante)

FRANCESCA – Cos’è questo?

PAOLO – Il certi….

MALATESTINO – (Interrompe il fratello) Un certo foglio…  (Allunga la mano per prenderlo) Se non le dispiace…

FRANCESCA – E cosa c’è scritto?

PAOLO – Niente… Parole.. versi… Pochi, però…

FRANCESCA – Allora è una poesia…. E l’avete scritta voi?

PAOLO – (Imbarazzato) No, anzi, sì…

FRANCESCA – Per me?….

PAOLO – (c. s.) Sì….

FRANCESCA – (Porgendo il foglio) Avanti, leggetela!

MALATESTINO – Scusate, madamigella, ma non è il caso di…

SAMARITANA – Via, sentiamo questi vostri versi amorosi.

PAOLO – Come desiderate…

MALATESTINO – (In parte) Ma sei scemo: non sai neanche scrivere!

PAOLO - (Apre il foglio e con visibile imbarazzo finge di leggere) … Alla mia sposa!….

Alla mia sposa, che ho sposato, sennò non sarebbe mia……

MALATESTINO – (Tra sé) Mi pare ovvio!…

PAOLO – Dopo tanto cavalcare, venni nel vostro giardino per vedervi, ma non vi vedetti…

MALATESTINO – (Lo corregge) .. Vi vidi!

PAOLO – … ma non vi vidi. Che sfiga: era notte fonda!……..

Dopo tanto cavalcare, venni nel vostro giardino per sentirvi, ma non vi sen…

MALATESTINO - …tii.

PAOLO - …sentii. Che sfiga: eravate già a letto.

                E allora, io dicco: dopo tanto cavalcare,

                perché non venite voi da me?

(Parte la musica di sottofondo molto ritmata e veloce. Luci “stroboscopiche”. 

Pantomima: Paolo scappa con il certificato in mano mentre viene rincorso dagli altri; eseguono qualche giro intorno e poi escono tutti. La luce sfuma. Buio.

Luci gialle; musica sottofondo per cambio scena. Buio)

QUARTO QUADRO

(Scena: camera sposi; fondale giallo; un letto sulla destra con a fianco un comodino, e un separé a sinistra, tra il centro e la quinta. Sul comodino vi è un candelabro con tre candele accese. Una sedia davanti,quasi al centro. Luci piene)

FRANCESCA – (E’ in scena da sola. Indossa una vestaglia da notte. Sbuffa, si agita. Aspetta Paolo eccitata.) Oh, Paolo… mio dolce Paolo, dove sei andato?… Il mio sangue bolle e le mie mani tremano….  Paolo…oh, Paolo…. Se non ti sbrighi mi sciolgo come la neve al sole….(Seccata, ad alta voce) Paolo, ohhhh, Paolo! Dove cavolo vi siete cacciato?..

PAOLO – (Entra da dietro, pure lui agitato. Indossa un pigiama di flanella.) Eccomi… Perdonatemi, se vi ho fatto attendere, perdonatemi…. Avevo un “affare” da sistemare…

FRANCESCA – Quale affare?…

PAOLO -  Una cosa personale… Un affare intimo… Che, in questo momento, mi crea qualche problemino..

FRANCESCA – E, riguarda anche me?…

PAOLO -  Eh, diciamo di sì…

FRANCESCA – E, mi renderà felice?

PAOLO – Beh… io lo spero.

FRANCESCA – (Sedendosi sul letto) E, allora, perché non me lo volete “svelare” subito?

PAOLO – Cosa?

FRANCESCA – Il vostro “affare”, no?….

PAOLO – Ma cosa avete capito???… (Si siede sul letto vicino a Francesca) Oh, voi non potete immaginare quanto io vi desi… vi devo…. Perché, se tanto dà tanto… io ho da prendermi tutto… tutto di voi, e tutto di me, fanno….

FRANCESCA – Oh, Paolo… non è che per caso, vi siete bevuto il cervello?…

PAOLO – Sì… Anzi, no!!…(Si alza dal letto) E’ che.. è stato una giornata faticosa per me… Il matrimonio, gli invitati, il pranzo…

FRANCESCA – Paolo, mio dolce Paolo, venite vicino a me, venite qui…

PAOLO – (Tra sé) Accidenti se verrei!…

FRANCESCA – Cosa avete detto?..

PAOLO – Che verrei subito se non avessi da… da andare in bagno…

FRANCESCA – E allora, muovetevi che vi aspetto…

PAOLO – (Tra sé) Ma quando arriva quel disgraziato!.(Fingendosi sereno) Intanto, voi fate qualcosa… Che né so, andate a chiudere la porta sul retro.

FRANCESCA – Ma in questo castello di porte ce ne saranno 200!..

PAOLO – L’importante è che siano tutte chiuse!

FRANCESCA – Lo saranno senz’altro!..

PAOLO - Beh, allora andate in cucina a chiudere il gas.

FRANCESCA – Ma noi non abbiamo il gas!

PAOLO – Eh, già… non c’è ancora il gas!… (Bussano alla porta) Hanno bussato! (Tra sé) Era ora! (Ad alta voce) Chi è?

GIANCIOTTO – (Voce fuori campo, imitando una femmina) La serva..

PAOLO – Finalmente è arrivato lo spumante. (Fa accomodare la serva che non è altro che Gianciotto vestito da cameriera. Si fa consegnare il vassoio con sopra due bicchieri da spumante.) Grazie, molto gentile….

GIANCIOTTO – Non c’è di che! (Finge di uscire e invece si nasconde dietro la parete mobile)

PAOLO (Stando ovviamente al gioco) Grazie… Grazie, ancora… (A Francesca) E’ uscita…

(Squilla il cellulare sotto il cuscino di Francesca. Paolo sta versando lo spumante nei bicchieri)

FRANCESCA – (Risponde) Pronto… Sì!…. Cosa desiderate?… No!… No, grazie!…. (Seccata, spegne il cellulare e lo rimette dov’ era.)

PAOLO – (Avvicinandosi con i due bicchieri in mano) Chi era?

FRANCESCA – Erano i soliti scocciatori di “TECNOCASA”!

PAOLO – E cosa volevano?

FRANCESCA - … sapere se il castello era in vendita.

PAOLO – Non se ne può più: sono peggio dei testimoni di Geova! (Porge il bicchiere a Francesca) Alla mia bellissima sposa!

FRANCESCA – Al mio Paolo… il mio dolce Paolo.

(Stanno per baciarsi quando Gianciotto, che sta spiando, fa cadere qualcosa dietro la parete.)

FRANCESCA – (Impaurita) Oddio, cos’è stato?…

PAOLO – (Fingendo di non aver sentito) Cosa?

FRANCESCA – Un rumore, da là… Provate a guardare se c’è qualcuno.

PAOLO – Ma chi volete che ci sia? (Finge di guardare oltre la parete) Non c’è nessuno, ve l’avevo detto!… Dove eravamo rimasti?.. Ah, sì!… Cin-cin…

FRANCESCA – Cin-cin.. (Bevono)

PAOLO – (Finge di avere “mal di pancia”) Oh, dio… Oh, che dolori…

FRANCESCA – Lo spumante?

PAOLO – (Dolorante) Credo di si…Scusate, ma devo andare…Intanto voi fate qualcosa..

FRANCESCA – E cosa posso fare?…

PAOLO – Non so?.. Leggete un libro… Guardate la tivù…  Oppure, mettetevi a letto e, tenendo gli occhi chiusi, contate fino a cento!                        

FRANCESCA – Ci proverò… (Mentre Paolo esce inizia il “gioco”) Uno… due.. tre… (e così via fino al venti. Poi inizia a saltare qualche numero) Ventuno … Ventitre…

PAOLO – (Dietro la parete mobile è nascosto Gianciotto, pronto a sostituirlo. Si sveste aiutato dal fratello.) Ventidue!…

FRANCESCA – Ventidue… ventitre… ventiquattro…… Trenta… Trentacinque…

PAOLO – (Fa indossare il proprio pigiama a Gianciotto) Trent’uno!

FRANCESCA – (Seccata si rialza dal letto; rivolta verso la parete) Oh, basta, questo gioco mi ha stufata!… Paolo, oh Paolo… quanto lunghi sono ancora i vostri bisogni?…

PAOLO – Ho quasi finito… (A Gianciotto) Sbrigati!

FRANCESCA –  Ma siete voi che dovete sbrigarvi!…

PAOLO – Infatti, lo dicevo a me!…

FRANCESCA – Si vede che è la prima volta anche per voi.

PAOLO – Sì, per oggi, sì!

FRANCESCA – Allora ne avete avuto delle altre?

PAOLO – Delle altre?…

FRANCESCA – Donne.

PAOLO – Ah, donne…Sì,..

GIANCIOTTO – (Interrompendolo) No, voi siete la prima! (Paolo gli dà una pacca) Ahia!

FRANCESCA – Cosa avete?…Vi sentite male?..

PAOLO – (Camuffando un po’ la voce) No.. no, è solo una fitta… un dolore qui…

FRANCESCA – Quanto avete da fare ancora?

PAOLO – Pochi minuti, e sono da voi… Intanto, infilatevi nel letto e spegnete le candele… Per creare l’atmosfera, capite…

FRANCESCA – (Demoralizzata) E va bene, farò come desiderate… (Spegne le candele e si infila nel letto) Io sono pronta..

PAOLO – (V. f. campo ancora) Anch’io… sono pronto anch’io! (Butta letteralmente in scena Gianciotto)

GIANCIOTTO – (Inciampa e quasi cade) Accidenti…

FRANCESCA – Cos’è successo?

GIANCIOTTO – Niente.. niente… Sono inciampato…

FRANCESCA – Venite qui, accanto a me.

GIANCIOTTO – Vengo, adesso vengo ….

FRANCESCA – Siete agitato? Avete la voce che vi trema!

GIANCIOTTO – Sì, trema un po’… ma mi passerà!

FRANCESCA - Siete voi che puzzate così o qualcosa sta bruciando?

GIANCIOTTO – E’ il mio nuovo profumo: “parfum fritt de fish”.

FRANCESCA – Non è un granché, eh! (Gianciotto si siede in fianco al letto, nel lato opposto a Francesca) Ma, perché non venite sotto le coperte?

GIANCIOTTO – Mi sto togliendo i calzini….

FRANCESCA – Forse sono quelli che puzzano….

GIANCIOTTO – Per questo me li tolgo…. (Silenzio)

FRANCESCA – Non avete niente da dirmi?

GIANCIOTTO – Volete che vi racconti una barzelletta? Sì! Bene!… Sapete cosa disse la mamma a Cappuccetto Rosso prima di mandarlo dalla nonna? In bocca al lupo!… Ahh..

FRANCESCA – Siete spiritoso stanotte…

GIANCIOTTO – E sapete cos’è un tavolo?… E’ il nonno di Pinocchio.

FRANCESCA – Chi è Pinocchio?… Un conte?

GIANCIOTTO – Sì, un conta-balle!… Ahhh….

FFRANCESCA - Ora basta!…Venite sotto, vi prego.

GIANCIOTTO – E sapete come comincia una favola russa? C’era una vodka.. Bella, no?

FRANCESCA – (Con uno scatto lo afferra e lo trascina nel letto) Vediamo adesso se venite!

GIANCIOTTO – Ma mi volete ammazzare?…

FRANCESCA – No, vi voglio vicino!… (Sistemati sotto le coperte) Ce n’è voluto, eh…

GIANCIOTTO – Eh… E’ che non ho sonno.

FRANCESCA – Ma voi sudate: avete qualche linea di febbre?..

GIANCIOTTO – (Imbarazzato) No, è che… ho avuto un’infanzia difficile.

FRANCESCA – Oh, Paolo… il mio Paolo.. (Lo accarezza) Ma che naso grosso avete.

GIANCIOTTO – Ho le adenoidi ingrossate.

FRANCESCA – Ma che voce strana avete.

GIANCIOTTO – Colpa delle tonsille infiammate.

FRANCESCA – Ma che denti piccoli avete.

GIANCIOTTO – Sono ancora quelli da latte.

FRANCESCA  - Ma che orecchi grandi avete.

GIANCIOTTO – Ho passato gli orecchioni da grande.

FRANCESCA – (Toccando qua e là..) E hanno avuto delle complicanze, vero?!…(Si alza seccata e demoralizzata)

GIANCIOTTO – Eh… ma a tutto c’è rimedio!…

FRANCESCA – (Si avvia verso la parete mobile come se stesse per andare in bagno)  C’è rimedio, sì… E intanto… (Rumore di Paolo. Francesca va a vedere) Cosac’è?.. Chi è stato?

GIANCIOTTO –  Francesca, fermatevi… Non andate di là!…

FRANCESCA – (Esce dietro la parete. Vede nascosto Paolo, vestito da serva. Emette un forte grido di spavento) Ahhhh!!!…… (Entra) Cosa ci fa quella?… Non era uscita?…

PAOLO – (Entra in scena; con voce comicamente femminile) Sono venuta a prendere i bicchieri.

GIANCIOTTO – (Si affretta a porgere il vassoio con sopra i due bicchieri) Eccoli, prendete e andatevene subito!

PAOLO – (Prende il vassoio) Grazie… Grazie…

GIANCIOTTO – (Spingendolo fuori) Andate… Andate via…

PAOLO – Scusate, dolcissima signora…

GIANCIOTTO – Va bene.. va bene… Ma ora andatevene!…

FRANCESCA – Fermatevi!… Venite avanti, vi voglio vedere bene in ..

GIANCIOTTO – (Interrompendola) No, se ne deve andare subito!

FRANCESCA – Venite qui, subito!… (Paolo esegue a testa bassa) Guardatemi!… Ma voi assomigliate…. Ma voi… (Gli toglie la parrucca).. siete, Paolo. (Sviene)

GIANCIOTTO – Hai visto cos’ hai combinato?…

PAOLO – La colpa è tua se mi ha scoperto!… Portiamola sul letto… (La prendono e la portano sul letto. Gli fanno vento con le lenzuola)

GIANCIOTTO – E cosa dovevo fare per impedirgli di venire di là?

   

PAOLO – Invece di raccontargli quelle stupide barzellette dovevi….

GIANCIOTTO – Ssss… si sta svegliando!

FRANCESCA – (Alza il capo. Guarda prima Paolo e poi Gianciotto. Commossa) Paolo, come siete conciato?… Siete uno di quelli?…

PAOLO – No, per carità… Vi spiegherò tutto…

FRANCESCA – E voi, chi siete?… Da dove venite?… Cosa fate nel mio letto?…

GIANCIOTTO – Io, sono… Ecco vedete… Non è facile spiegare…

 

FRANCESCA – (Disperata, sull’orlo di una crisi di pianto) Paolo, ditemi cosa sta succedendo?… Se è uno scherzo, guai a voi!..

PAOLO – La colpa è…

FRANCESCA – (Decisa) Di chi è la colpa? Colpa di cosa, di chi??…

PAOLO – Del… (Guarda Gianciotto)

GIANCIOTTO – Del…

FRANCESCA – (Gridando) Di chi???

GIANC-PAOLO – (Insieme) Del cer-ti-fi-cato!

(Luci colorate. Entra il Narratore che improvvisa una melodia su cui recita il brano seguente; gli attori in scena eseguono una pantomima a soggetto.

Il certificato…/Il certificato/È’ la chiave di volta/È’ il colpo di grazia/…un colpo di grazia/che fa pari e patta./Quando arriva… arriva…/arriva… arriva…/Il certificato…/Il certificato/E’ l’ultima spiaggia/E’ un’arma segreta/…un’arma segreta/che ti mette al tappeto./Quando arriva… arriva…/arriva… arriva…/Il certificato…/Il certificato…

Gli attori restano immobili per qualche attimo. Buio. Luci gialle; musica sottofondo per cambio scena. Buio)

QUINTO QUADRO

(Scena: la stessa; le candele sono spente. Luci molto basse. Musica sottofondo suspence.

Entra Paolo nella camera di Francesca vestito “da guerra”, con l’armatura. Cammina goffamente, appesantito; inciampa e cade a terra. Francesca, che sta dormendo, si sveglia di soprassalto impaurita. Luci piene)

FRANCESCA – (Seduta sul letto) Chi siete?…Cosa volete?…

PAOLO – (Rialzandosi a fatica, dolorante) Sono io, Paolo…

FRANCESCA – (Salta fuori dal letto) Paolo, che fate qui?… E’ pericoloso, se qualcuno.. (Vede come è vestito) Ma… perché siete vestito così?..

PAOLO – (Recitando “sopra le righe”) Addio, Francesca. Tutto è finito! Gioie e speranze per me sono finite! Io parto per la guerra. Parto per dimenticare e dimenticarvi per sempre!

FRANCESCA – State scherzando? Avete bevuto? O avete fumato, per caso?..

PAOLO –  Da quella notte.. da quando vi consegnai a mio fratello, la mia vita è diventata un tormento, un inferno!

FRANCESCA – Oh, Paolo, voi lo sapete: voi siete mio e io sono vostra.

PAOLO – No! Voi non siete mai stata mia! Siete sempre stata di mio fratello!

FRANCESCA – No! Non è come pensate!

PAOLO – Cosa intendete dire con… “come pensate?”

FRANCESCA – Vostro fratello non mi ha mai conosciuta!

PAOLO – Cosa intendete dire con… “mai conosciuta?”

 

FRANCESCA – Conosciuto in senso biblico. Non mi ha mai avuta.

PAOLO – Cosa intendete dire con… “mai avuta?”

FRANCESCA – (Seccata) Oh, sentite Paolo: perché, invece di andare in guerra, non andata in un centro di recupero per rincretiniti? Vi gioverebbe molto di più!

PAOLO – No, non posso! Per uscire dal tunnel devo partire e la guerra è la mia unica medicina! Addio, Francesca. (La bacia e d esce) 

FRANCESCA – (Rimane impietrita con lo sguardo fisso verso il pubblico. Emozionata) Paolo.. oh, Paolo.. il mio Paolo, che dolci e zuccherate sono le vostre labbra e che profumato di fragola è il vostro alito… Avete, per caso, una Bibabol anche per me?…… (Rincorrendolo fuori) Paolo…. Oh, Paolo… (Esce)

 

(Musica di sottofondo. Buio)

                                                                                                          

 

                                                                                  FINE PRIMO ATTO

                                               

SECONDO ATTO

SESTO QUADRO

(Scena: camera sposi, la stessa del quadro precedente. Entra il Narratore e inizia il suo breve monologo. Luce sul Narratore. Francesca è seduta sul letto e, in fianco, si trova Samaritana con in mano una bacinella: entrambe resteranno immobili per tutto il monologo. Musica sottofondo uguale al prologo)

S’era fatta sposa ad un gran signore,

ricco d’averi ma povero d’aspetto,

e tutto donò a lui, tranne l’amor.

L’amore – poveretta! – era già dato

ad un altro, né ritorlo essa potea…

Tanto più che il mortale avventurato,

quel giovin dall’animo gentil,

molto caro e prezioso, in cuor suo, lo tenea…

E malgrado l’acerba lontananza,

perch’egli in guerra se n’andò,

quell’amor si nutriva di speranza

da crescer e sospirar sempre più.

E la giovane tra le lacrime e il dolor,

aspettava ch’egli tornasse, bramando amor…

Ma il fratello ingannator,

dall’aspetto bruto e dal perfido cuor,

tramava qualcosa di assai crudel…

Ed ora… se un po’ di senno avete…

Il resto della storia apprenderete….

(Esce. La musica si alza per qualche secondo per poi sfumare. Luci piene. Francesca è seduta sul letto che piange “a dirotto”: si asciuga le lacrime con un fazzoletto inzuppato d’acqua; poi lo dà alla sorella che bada a strizzarlo in una bacinella. La povera Samaritana, cerca invano di consolare la sorella addolorata.)

FRANCESCA –  (Piangendo) Oh, Paolo…. Il mio dolce Paolo, dove sei?… Sei vivo o sei morto?… Oh, Paolo…

SAMARITANA –  Francesca, calmati, per carità!…. Non puoi continuare a piangere…. 

FRANCESCA -  Invece sì!… Voglio solo piangere!… Ahh!.. Ahh!… (Piange)

SAMARITANA –  “Sorridi, sorridi, piangerai quando sarai sposa!” dicevano.

FRANCESCA – E avevano ragione, sì!.. Avevano ragione!…. Ahh!… Ahh!… (Piange)

SAMARITANA -  Le lacrime non hanno mai fatto andare un orologio.

FRANCESCA – Ma “le lacrime alleggeriscono il cuore.”

SAMARITANA – Non tutte le lacrime vengono dal cuore.

FRANCESCA –   Le lacrime sono le parole dell’anima.

SAMARITANA –  Le lacrime offuscano la vista non riparano ai mali subiti!”

FRANCESCA -  Però: “le lacrime alleviano i dolori!”

SAMARITANA –  Comunque, “a piangere non si cava un ragno dal buco!”

FRANCESCA – (Ritornando “normale”; ironica) Scusa, eh! Ma questa è proprio scema: che c’entra il ragno, poveretto?

 (Rumori provenienti dall’ingresso della camera)

SAMARITANA – (Sentendo i rumori) Sssss… Zitta! C’è qualcuno!…

SUORA – (Entra. Indossa un mantello con cappuccio per non farsi riconoscere)

SAMARITANA – Chi siete?… Andate via!…

SUORA – (Si abbassa il cappuccio) Sono io!

SAMA-FRAN. – (Insieme) Suor PIA?! 

SUORA – Ssss!… Non fate rumore… Come state? (Abbraccia Samaritana) E tu, Francesca, come stai?

FRANCESCA – (Come se fosse “fatta”) Suor Perpetua Immacolata Ass…

SUORA – (Interrompendola) PIA!… Ma, come stai, Francesca?…

FRANCESCA – (Vorrebbe dire tante cose ma non vi riesce) Sono tanto- ma -è successo che- mi sento male- il cuore mi si- e non posso più- ma io lo amo- e lui è- e io piango- e piango sempre- piango di giorno- piango di notte- e basta!… Avete capito?

SUORA – Continuate a piangere, questo l’ ho capito!.. Ma, ora ascoltami bene.  Uno sconosciuto mi ha consegnato questa lettera.. (mostra la lettera) supplicandomi di portartela, senza farmi vedere da nessuno.          

FRANCESCA – Una lettera?

SUORA - E prima di andarsene mi ha pregato di dirti che “lui” sta bene e ti pensa continuamente.

FRANCESCA – Lui chi?

SUORA – Sssss… (Si guarda attorno) Il vostro “amore”.

FRANCESCA – Paolo…. Il mio P…

SUORA – (Le tappa la bocca con la mano) Sì, proprio lui. Ma ora devo andare, non vorrei che qualcuno mi vedesse!… (Accenna ad uscire)

FRANCESCA – Suor Perpetua Immacolata Ass..

SUORA – Pia!… (Ritornando indietro) Sssss…. Francesca, per favore, cerca di stare calma e, mi raccomando, non fare pazzie! D’accordo?

FRANCESCA – D’accordo!

SUORA – E ricordati: OMNIA TEMPUS HABENT.

FRANCESCA – (Ripete tra sé) Omnia tempus habent….

SUORA – Ogni cosa ha il suo tempo!… Il Signore vi protegga. (Esce, incappucciata).

SAMARITANA –  (Precedendola) Non c’è nessuno!… Potete andare!….

FRANCESCA – Samaritana, ti prego, leggi questa lettera per me… (Le porge la lettera)

SAMARITANA – Come vuoi tu, sorella. (Apre la lettera)

FRANCESCA – Il mio Paolo… Il mio dolce Paolo, mi ha scritto! Che emozione!… Ahh!…

SAMARITANA – (Legge) Dolcissima Francesca…. Se ti conobbero prima…. Ti avessi amata con tanto di me stesso.

FRANCESCA – Oh, Paolo… come scrivete bene!

SAMARITANA – (Continua) Ma nonostante ciò, io vi amo tanto, tanto così… da il giorno in cui vi vedesti io non mi raccapezzalo più!

FRANCESCA – Oh, Paolo… come conoscete i verbi!

SAMARITANA – (c.s.) Perché, voi siete buona come un biscotto e tenera tenera come un orsetto di pelu… pelu…, di stoffa!

FRANCESCA – Oh, Paolo… che ignorante siete!

SAMARITANA – Ma nonostante la atroce guerra ci tenga distanti… e il tempo non ci lasci tempo di fare i nostri intimi bisogni… io bramo e ri-abramo vedervi e abbracciarvi tanto… Il vostro amore disperato…. Paolo 85.

FRANCESCA – Oh, Paolo… quanto sincero è il vostro amore..  e quanto somaro siete in italiano!

SAMARITANA – C’è anche un Pi Esse…

FRANCESCA - E leggilo, no …

SAMARITANA – Speriamo finisca questa guerra altrimenti sto diventando ostetrico.

FRANCESCA – Ostetrico?...

SAMARITANA – Sì, buonanotte!…. Vuole cambiar mestiere?…

FRANCESCO – Ma dove avrà imparato a scrivere così?

SAMARITANA – Al CEPU! E dove senò!?…  (Chiude la lettera e la dà a Francesca) Ma, sai cosa penso, sorella?

FRANCESCA – Sì, dimmi...

SAMARITANA – Penso che il tuo Paolo sia il classico tipetto “tutto fuori e niente dentro”, come dire… il belloccio ignorantaccio!..

FRANCESCA – Forse, ma l’amore, ahimè, è cieco…. E se deve succedere… succederà!… Ed è successo!

(Rumori provenienti dall’ ingresso.)

SAMARITANA – (Avvicinandosi all’ingresso) Sssss!… C’è qualcuno che ci spia là dietro?… (Va a vedere)

MALATESTINO – (Entrando di colpo spaventando Samaritana) Sono io!…

SAMARITANA – (Prende paura) Oddio!…

MALATESTINO – Malatestino… (,A Samaritana severo) Se permettete, avrei da far quattro chiacchiere con Francesca, in confidenza!… (E’ un chiaro invito ad andarsene)

SAMARITANA – (A Francesca, un po’ impaurita) Sorella, vado di là un momento.. (Esce dall’ingresso)

FARNCESCA – Samaritana… (A Malatestino, impaurita) Cosa volete da me?

MALATESTINO – Ne avete versato di lacrime, vedo….

FRANCESCA – Vi dispiace, forse?

MALATESTINO – Ma certo!… Dispiace che una giovane carina e  attraente come voi soffra per delle cose tanto banali e sciocche…

FRANCESCA – Perché dite così? Cosa ne sapete voi del mio dolore?….

MALATESTINO –  Cosa né so io?… (Ride)  Cosa né so io?… (Si avvicina a Francesca con l’intenzione di baciarla) Io né so più del diavolo!

FRANCESCA – (Ritraendosi per paura) Vi prego…. Mi mettete paura!..

MALATESTINO – (Cercando di essere dolce) Io, vi metto paura?…  Volete scherzare?… Io vi voglio bene, e vi ho sempre aiutata e sostenuta nei momenti difficili… Non è vero?

FRANCESCA – Forse… Ma, ora… cosa volete da me?

MALATESTINO – Cosa voglio da voi?… Cosa voglio da voi?… (Alzando la voce) Voi!…

Solamente voi!… (Cerca di abbracciarla ma si rimedia uno schiaffo) Ahia!!!… (Desiste)

FRANCESCA – (Impaurita) Scusatemi… Non volevo…  Non l’ho fatto apposta…

MALATESTINO – (Tra sé, in parte) Brutta carogna, me la pagherete cara! (A Francesca, severo) Datemi la lettera!

FRANCESCA – Quale lettera?

MALATESTINO – (Estrae il pugnale) La lettera!… Voglio la lettera!…

FRANCESCA – Ma cosa ve ne fate?… Sono solo i saluti di un amico.. Perché v’ interessa?..

MALATESTINO – (Interrompendola, puntandole il pugnale addosso) La lettera! (Prende la lettera.) Questa… potrebbe essere la vostra condanna!…

(Esce sventolando la lettera)

FRANCESCA – (Gridando, si getta sul letto) Nooooo!!!…..

(Buio. Luci gialle.  Musica sottofondo per cambio scena. Buio)

SETTIMO QUADRO

(Scena: casa Da Polenta; fondale dipinto; una sedia a dondolo al centro. Luci piene.

Francesca e seduta sulla sedia che legge. Gianciotto sta giocando con arco e frecce)

GIANCIOTTO – Sapete come finisce la favola dei cioccolatini?…

FRANCESCA – (Noncurante) Ehhhhh…

GIANCIOTTO – E vissero felici e fondenti!… (Ride) Ah!!.. Ah!!…

FRANCESCA – (Tenendo sempre lo sguardo sul libro) Non avete nient’altro da fare?..

GIANCIOTTO – Sto imparando a difendermi…. Non si sa mai…

FRANCESCA – Voi, difendervi?…. Volete scherzare?…. Non sarete mai come vostro fratello, Paolo!… Lui sì che è un vero guerriero: sa combattere e lottare coraggiosamente.

GIANCIOTTO – (Seccato) Lo so!… Lo so!… Ma mio fratello, le gambe… le ha tutte e due sane!

 

FRANCESCA – Le gambe?…. E il resto?….

(Pausa. Stacchetto musicale secco)

GIANCIOTTO – Ultimamente, non fate altro che leggere romanzi rosa…. Non è che, per caso, cercate il modo di evadere?…

FRANCESCA – Non vi facevo così intelligente…

GIANCIOTTO – Lo sono sempre stato!… Comunque, voi siete una donna illusa.

FRANCESCA – Dite?

GIANCIOTTO – Siete come quella mucca che beve cacao perché spera di produrre cioccolata! (Soddisfatto perché si accorge d’aver centrato il bersaglio)

FRANCESCA – (Lo guarda esterrefatta; smorfia di disappunto.)

(Pausa. Stacchetto musicale secco)                                                                             

GIANCIOTTO - Cosa state leggendo?..

FRANCESCA – Niente, se continuate ad interrompermi… Comunque, se vi intessa tanto saperlo, è la vita di Padre Ralf.

GIANCIOTTO – (Quasi tra sé) Quando il corpo si frusta, l’anima si aggiusta.

FRANCESCA – Cosa avete detto?

GIANCIOTTO – Che finalmente vi siete data alle letture spirituali…. E, come si intitola?

FRANCESCA – Uccelli di rovo.

GIANCIOTTO – Mi sono sbagliato!

FRANCESCA – Su cosa?

GIANCIOTTO – Sul corpo! Non è ancora frusto!

SAMARITANA – (Entra di fretta. Va da Francesca) Francesca… Francesca..

FRANCESCA – Sorella, cosa avete?

SAMARITANA – (Le parla all’orecchio: non vuole che Gianciotto senta)

FRANCESCA  - (Gli “scappa” il nome) Paolo!

SAMARITANA – (Fa cenno di sì, poi fa capire a Francesca che bisogna mandare via Gianciotto)

FRANCESCA – (Capisce e si avvicina furbescamente al marito; con tono gentile) Maritino mio… Maritino mio… Ascoltatemi…Mi è venuta una voglia di… (Gli parla nell’orecchio)

GIANCIOTTO – (Raggiante) Gianduiotti!

FRANCESCA – (Ancora all’orecchio gli spiega dove sono i cioccolatini) Sì, e li ho nascosti…

GIANCIOTTO – Vado subito a prenderli! (Esce, di corsa,contento)

FRANCESCA – (Al marito) Io vi aspetterò qui….

SAMARITANA – Lo faccio entrare?

FRANCESCA – Sì, presto… (Samaritana esce da dove è entrata. Si sistema il vestito e i capelli; è visibilmente agitata)

Oh, Paolo…. Il mio dolce Paolo…

PAOLO – (Entra; indossa la divisa da guerra sporca e stracciata. E’ visibilmente “fatto”.

Sembra che non ci veda bene; confuso, cerca Francesca)  Francesca… Francesca..

FRANCESCA – Paolo… il mio Paolo. Siete tornato!

PAOLO – (Come se barcollasse nel buio) Francesca… Francesca…

FRANCESCA – Paolo, dove andate: sono qui!

PAOLO – Francesca… (Si abbracciano. Con lo sguardo “lontano”) Ascolta l’upupa / Note funeree / Bieco un fantasma / ci guarda e ride….

FRANCESCA – Paolo… che vi succede?

PAOLO – O mia vita / non fu mai tanto folle / Vi sentivo tra gli spari mortali…

FRANCESCA – Paolo, non vi capisco: spiegatevi.

PAOLO – Spiegarmi al nemico, mai!

FRANCESCA – Oh, Paolo, ma cosa vi succede? La guerra è finita! Perché siete così confuso?

PAOLO – Le canne… Le canne…

FRANCESCA – Le canne dei fucili?

PAOLO – No, le canne di fumo!… Ma aiutatemi voi ad uscire dal tunnel, vi supplico!

( Si inginocchia, disperato)

FRANCESCA – Sì, vi aiuterò, non preoccupatevi…

PAOLO – (Si alza e l’abbraccia calorosamente) Grazie, Francesca… Grazie…

FRANCESCA – (Mancandogli il respiro) Ma voi puzzate!.. Cos’è questo odore?

PAOLO – Autan! Era il profumo del nemico americano.

FRANCESCA – Americano? Avete combattuto contro gli americani?

PAOLO – Sì, loro ci avevano imposto la pace con la guerra.

FRANCESCA – Oh, Paolo, quanto mi siete mancato… La vostra lettera mi ha fatto molto

piacere; ma quanti errori grammaticali: non siete andato a scuola?

PAOLO – Ero sempre ammalato. Finivo sempre le giustificazioni il primo quadrimestre…

FRANCESCA – Ora capisco!…Ma adesso, dovete andare, Gianciotto dovrebbe arrivare da un momento all’altro.

PAOLO – No, non voglio lasciarvi ancora!.. No, mai più!

FRANCESCA – Nemmeno io, Paolo… Ma adesso dovete proprio andare: è pericoloso!

PAOLO – E quando vi rive.. vi rive.. vi rived.. ci incontriamo, Francesca?

FRANCESCA – Domani è giovedì, e come tutti i giovedì, Gianciotto va a Pesaro per affari.

 

PAOLO – E ci devo andare anch’io?!

FRANCESCA – Ma, no!.. Domani, a mezzogiorno, dopo i sei rintocchi di campana, salite dal muro, lungo l’edera, nella mia camera. Io, sarò lì che vi aspetto!.. Capite?

PAOLO – A mezzogiorno…. Dopo i sei rintocchi…

FRANCESCA – Ma ora andate.. E’ meglio che non vi vedano qui!

PAOLO – A domani, mia corna-musa (Esce da dove è entrato)

FRANCESCA - Musa, Paolo!… Musa! (Si guarda attorno. Prende il libro ed esce dalla parte opposta; tra sé.) Ma che ignoranza!…

GIANCIOTTO – (Entra canticchiando e cavalcando un “cavallino” giocattolo; ha sotto il braccio una scatola di Gianduiotti. Compie alcuni giri intorno alla scena) Trottolino amoroso… E du du da da da…. Il tuo nome sarà… il nome di ….. ……….. ……………

(Si accorge di essere solo. Si ferma e si guarda attorno. Poi, come un bambino che non trova più la mamma, grida disperato) Francesca… Francesca, dove siete andata?…. (Appoggia il cavallino in parte e si  siede sulla sedia piagnucolante; inizia a mangiare i cioccolatini) I gianduiotti… Eccoli qui! Come mi avevate ordinato…. Francesca… Dove siete?…. Se non venite li mangio tutti io!… Così imparate, un’altra volta!….

MALATESTINO – (Entra e vede Gianciotto comportarsi come un bambino goloso. Gli si avvicina deciso e sgridandolo gli strappa dalle mani i cioccolatini). Smettila di comportarti come un bambino! Tu sei un Malatesta, te lo sei dimenticato?….

GIANCIOTTO – E’ stata Francesca che mi ha detto di…

MALATESTINO – Francesca!… Francesca!.. E’ ora che tu apra bene gli occhi!…

GIANCIOTTO – (Ironico) Se lo dici tu che ci vedi bene.

MALATESTINO – Ti ricordi la lettera? Era tutto vero!.. Nostro fratello è innamorato di tua moglie!

GIANCIOTTO – E mia moglie?

MALATESTINO – Peggio! E’ pazza di lui!

GIANCIOTTO – E io?

MALATESTINO – (In napoletano) “Cornuto sei!”.. Ma io, se fossi in te, gliela farei pagare!

GIANCIOTTO – Eh, sì! Gliela farò pagare cara!…

MALATESTINO – Bene! Allora, ascoltami…(In parte) Paolo, è tornato oggi!

GIANCIOTTO – Allora, non è morto?!

MALATESTINO – Se è tornato!.. Ascolta! Si è già incontrato, in tutta fretta, con Francesca e.. 

GIANCIOTTO – Poco fa?…  I gianduiotti!…

MALATESTINO – E hanno deciso di vedersi, di nascosto, domani, quando tu sarai a Pesaro.

GIANCIOTTO – Hanno già organizzato tutto per farmi “fesso”?…… No, non la passeranno liscia! Io gli faccio… Io gli rompo… Io gli spezzo…

MALATESTINO – No, devi usare la testa!… Ci vorrebbe qualcosa di più “sottile”… Qualcosa che gli provocasse una lenta agonia…

GIANCIOTTO – Il veleno?..

MALATESTINO – Il veleno?… Sì!.. Sì!..

GIANCIOTTO - Li avveleno senza che se ne accorgano!

MALATESTINO - Così mi piaci! Adesso cominci a ragionare da vero uomo!

GIANCIOTTO – Dove posso trovarlo?

MALATESTINO - Cosa?

GIANCIOTTO – Il veleno!

MALATESTINO – Conosco chi può averlo!

GIANCIOTTO – Chi?…

MALATESTINO – L’alchimista!.. Vieni, andiamo subito… dall’alchimista!

(Escono. luci colorate. Entra il Narratore che improvvisa una melodia su cui recita il brano che segue. Entrano le Ballerine ed  eseguono un balletto “colorato”; dopo un po’ entrano anche Gianciotto e Malatestino e si uniscono nel balletto. Durante il pezzo di  musica strumentale, le ballerine escono, le luci si abbassano, ed entra l’Alchimista, con un mantello e cappuccio nero: consegna il libro con le pagine avvelenate a Gianciotto e poi esce;  di seguito, entrano le Ballerine che terminano il balletto insieme a Gianciotto e Malatestino.

Dall’alchimista noi andiam a farci dar/ la medicina per guarire il mal d’amor/ per metter fine a così tanta pena/ e ad un destino pazzo ed infame/Dall’alchimista noi andiam a comperar/ la medicina che può annientare/ il tarlo che uccide della gelosia/così da vendicar quel falso amore. (Musica strumentale)

Dall’alchimista noi torniamo con le mani piene/ della polvere che può guarire il mal d’amor/ che metterà fine a tanta pena/e ad un destino pazzo ed infame.

Buio. Luci gialle; musica sottofondo per cambio scena. Buio)

                                                                                                              

OTTAVO QUADRO

(Scena: camera sposi,come quarto quadro, ma, invece del candelabro, sul comodino si trovano una caraffa e un bicchiere di rame. Luci piene)

FRANCESCA – (E’ seduta sul letto che legge. E’ visibilmente agitata.) “E Madonna Isotta sì fece lo somigliante; e cominciano a pensare ed a guardare l’uno l’altro… (Sospira) Ed andarono ambedue di sotto in una camera, e quivi incominciano quel gioco insieme…” (Sospira ancora. Appoggia il libro sul letto e si alza. Sente dei rumori: è in arrivo qualcuno. Si infila di corsa nel letto. Entra Gianciotto.)

GIANCIOTTO – (Entra) Permesso..

FRANCESCA - (Fingendosi impaurita) Ah, siete voi!

GIANCIOTTO – (Sta per partire; vuole salutare Francesca) E chi volete che sia?…. Come mai stamattina non siete scesa a far colazione?

FRANCESCA – Non mi sentivo bene…(Finge di avere la tosse) Toh.. Toh…

GIANCIOTTO – Avete la tosse?…

FRANCESCA – Un po’, sì!… Sono anche un po’ calda. Venite a sentire… Sentite!

GIANCIOTTO – E va bene, sentiamo…(Appoggiando la mano sulla fronte di Francesca) E’ vero, siete “caldina”..

FRANCESCA – (Ruffiana) Non volete restare qui con me?….

GIANCIOTTO – Non posso, lo sapete, no… Oggi è giovedì, devo andare a Pesaro per affari.

FRANCESCA – (Fingendosi dispiaciuta) Lasciate stare gli affari per un giorno… Fatemi un po’ di compagnia: mi sento tanto sola!…

GIANCIOTTO – Vi ho detto che non posso…

FRANCESCA – (c.s.) Rimanete, vi supplico…rimanete con me…

GIANCIOTTO – Ora che ci penso, potrei mandare.. Ma, sì! Vadano al diavolo gli affari!

FRANCESCA – (Preoccupata) Cosa avete detto?… Ma volete scherzare: mandare un altro a sbrigare i vostri affari personali... Non fate una cosa simile, per carità!” Né va di mezzo il vostro matri..  patrimonio!

GIANCIOTTO - Avete ragione. Non posso delegare nessuno: ci andrò io.

FRANCESCA – (Prontamente) Fate bene. E’ meglio non fidarsi di nessuno! Andate, io vi aspetterò… (Rimarcando) con devota rassegnazione…

GIANCIOTTO – (Tra sé, ironico) Sì, demonio ingannatore.

FRANCESCA – Cosa avete detto? 

 

GIANCIOTTO – Che siete un angelo innocente… e per questo vi voglio donare un libro. (Porge il libro con le pagine avvelenate) Siete contenta?

FRANCESCA – Contentissima!…(Prende il libro) “La storia d’amore di Ginevra e Lancillotto”.. Ma è meraviglioso!.. (Dà un bacetto sulla guancia a Gianciotto)  Grazie… Sono commossa, mi tremano le gambe.

GIANCIOTTO –  (Tra sé) Fa già effetto!

FRANCESCA – (Mette il nuovo libro sul leggio e va a prendere l’altro sul letto; lo mostra a Gianciotto) Questo, l’ ho già letto dieci volte; è la storia d’amore di Tristano ed Isotta.

GIANCIOTTO – Sono vostri parenti?…

FRANCESCA – Chi?

GIANCIOTTO –  Tristano e Isotta.

FRANCESCA – (Seccata) Sì, alla larga….

GIANCIOTTO – Meglio così!.. I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più fanno male… Ora devo andare, a domani… (Accenna ad uscire) Intanto, voi leggete… leggete..

(Sarcastico) Poi mi direte se vi è piaciuto!(Esce)

FRANCESCA – Sì..Sì.. Vi aspetterò!.. (Sbuffando) …con devota rassegnazione. (Si getta sul letto)

(Musica sottofondo suspense. Dopo un po’, si ricorda del libro. Si alza e va a prenderlo. Il pubblico deve pensare: adesso lo legge e si avvelena! Ma, questo non succede, almeno per ora. Prende in mano il libro sta per aprirlo quando le campane suonano mezzogiorno, sei rintocchi. Chiude di colpo il libro e va alla finestra immaginaria, davanti al palcoscenico. Aspetta l’arrivo di Paolo. Sottovoce, curva verso il sotto palco) Paolo… Paolo, ci siete?… Paolo, fatevi sentire… Siete lì sotto?…Paolo?.. (Prende il bicchiere e lo getta di sotto)

PAOLO – (V.f.c.) Aihaaaa!!…….

FRANCESCA – Chi è stato?.. Siete voi, Paolo?…

PAOLO – (Sale sul palcoscenico da davanti. Ha foglie di edera su tutto il corpo. Con ilbicchiere in mano) Maledizione… Sono caduto di sotto.

FRANCESCA – Oh, Paolo…Come state? (Gli toglie le foglie e i rami di edera)

PAOLO – Bene, se non mi colpivate in testa con questo! (Grattandosi il capo mostra il bicchiere.) 

FRANCESCA – Perdonatemi, Paolo… Non volevo… Venite qua che vi bagno con un po’ d’acqua…

PAOLO – (Si siede sul letto) Non è stato facile salire fin qui! L’edera si strappava tutta: ci fosse stato almeno il canale…

FRANCESCA – (Mentre continua a medicarlo)  Un fiume?

PAOLO – Sì, per tuffarmi dentro!?…  (Si alza) Basta così, mi è passato.. Grazie… Il vostro massaggio fa più bene del LASONIL.

FRANCESCA – Dite davvero?…. Lo sapete che ho tanto sognato questo meraviglioso momento. Avervi qui, nella mia camera, è per me un miracolo.

PAOLO – (Teneramente) Anch’io vi ho tanto sognata, Francesca…(Si frena) Ma, mio fratello, cioè vostro marito, è partito?

FRANCESCA – Sì!.. Perché vi preoccupate?

PAOLO – (Insistendo) Scusatemi, ma siete certa che sia partito? Perché non ho sentito nessuno uscire dal castello!

FRANCESCA – Ne sono certa, sì! Stamattina, è venuto a salutarmi prima di partire. Mi ha persino regalato questo libro. (Lo prende in mano e legge il titolo) “La storia d’amore di Ginevra e Lancillotto”

PAOLO – Allora, io sono Lancillotto… (Con tono scherzoso) Il cavallo di spade!.

FRANCESCA – Ed io Ginevra: la regina di denari.

PAOLO – Facciamo una mano “a scopa”?…

FRANCESCA – (Con tono da femminista frustata) Eccolo, il maschio conquistatore: vuole subito il dolce!

PAOLO – Scusatemi, Francesca.. Era solo una battuta!

FRANCESCA – Battuta, sì!.. La verità è che, voi maschi, non vi curate dei preliminari!

PAOLO – Che dite, Francesca… facciamo i preliminari e anche i supplementari se lo desiderate!

FRANCESCA – Se “galeotto” deve essere il libro, galeotto sia! (Apre il libro e lo depone sul leggio) Venite a leggere con me!…

PAOLO – Ecco, il fro-de Lancillotto!

FRANCESCA – Pro-de! Non frode!… (Legge con visibile trasporto) “Non vedete voi come questi ferri sono rigidi per chi voglia piegarli e spezzarli?”

PAOLO – (Toccando il libro; con comica passione) “Signora, non preoccupatevi!”

FRANCESCA – “Voi non potrete mai torcerli né strapparli via!”

PAOLO – “Non preoccupatevi.. Nulla all’in-fu-ori di voi, mi può trat-tare dal…

FRANCESCA – (Interrompendolo) Trattenere!

PAOLO – “Trattenere dal giun-ge-re a voi!… Se un vostro per-netto me lo..”

FRANCESCA – (c.s.) Per-mes-so, me lo concede!

PAOLO – “Me lo concede, la via per me com-ple-ta-mente libe-ra sarà!

FRANCESCA – Voi leggete come scrivete!

PAOLO – Ero sempre ammalato!

FRANCESCA – Dovete leggere con trasporto, con pathos!

PAOLO – Non lo conosco!

FRANCESCA – Chi?

PAOLO – Quel Pathos! Chi è?…

FRANCESCA – Ma, Paolo… Volete scherzare?…

PAOLO – Continuate… continuate….

FRANCESCA - “Quando Lancillotto, vede la regina la saluta con un dolce saluto….

Ed essi erano pieni di desiderio…”

PAOLO – Sì!… Sì!… Che bello!

FRANCESCA – “Egli di lei ed essa di lui. E Lancillotto.. (Una fitta) Aiha!…

PAOLO – (Preoccupato) Francesca?

FRANCESCA – Una fitta!…(Legge a fatica)  “Viene al letto della regina e le si inchina  e la  

adora.”

PAOLO – Aiha!

FRANCESCA – Anche voi?

PAOLO –Forse è un dolore contagioso!….

FRANCESCA – Vado avanti?… “E gli fa miglior accoglienza che mai,..” Aiha!.. “suggerita da Amore  e dal cuore.”

PAOLO – (Davanti) Basta.. Basta… Francesca, io vi a… Aiha!

FRANCESCA – Sì, anch’… Aiha! (Si butta nelle braccia di Paolo)

PAOLO –  Sono sempre più fitte le fitte!

FRANCESCA – Paolo, venite qui… Aiha!…Mi sento male… (Si sdraia)

PAOLO – Sì, Francesca!

FRANCESCA – Volete abbracciarmi?

PAOLO – Sì, lo voglio!

FRANCESCA – E anche baciarmi?

PAOLO – Sì, finalmente! (Si getta su Francesca ma si deve bloccare perché è arrivato il

fratello)

GIANCIOTTO – (Entra con il cavallo giocattolo tra le gambe, strombettando; ha una pistola in cintura) Peh.. Peh…

FRANCESCA – (A stento) Accidenti, vostro fratello!

PAOLO – Ve l’avevo detto che non era partito!

GIANCIOTTO - Guarda!… Guarda!… Che bella sorpresina!… (Gira intorno)

FRANCESCA – Sbagliate se pensate che…

PAOLO – Stavamo solo leggendo…

GIANCIOTTO – (Risatina sadica) Cattiva lettura porta alla sepoltura!…

PAOLO – Cosa vuoi dire?

GIANCIOTTO – Che è la vostra fine!

FRANCESCA – (A fatica) Perché? Cosa avete fatto?… Aiha!..

GIANCIOTTO – Ho messo il veleno nel libro.

FRANCESCA – (Emette un grido) Nooooo!!!

PAOLO – (Sconvolto) Hai messo il veleno per ucciderci?

GINCIOTTO – Bella idea, no?!..

FRANCESCA – Aiha!… Paolo, è la nostra fine!

PAOLO – E della commedia!… Aiha!

FRANCESCA – Oh, che destino crudele!.. (Si sdraia sul letto)

PAOLO –E che sfiga nera! Proprio ora che…

FRANCESCA – Assassi-no! (Spira)

PAOLO – (Con il respiro pesante) Ma perché l’ hai fatto? Perché?… (Cade esanime a terra)

GIANCIOTTO – (Si ferma in mezzo al palco) Perché?… perché ho le palle quadrate!.. 

( Strombettando, fa qualche giro intorno ed esce. Breve stacchetto musicale. Buio.) 

( Musica prologo. Luci soffuse. Entra il Narratore, la musica resta di sottofondo quando inizia a parlare)

NARRATORE –  (Dopo aver osservato i due corpi stesi a terra; rivolto al pubblico)

Gianciotto non aveva le palle quadrate.

Lui era un povero marito geloso affetto da sindrome assassina da cornificazione….

Il duplice delitto gettò nel lutto le due famiglie ma non fu causa di nuove lotte.

Tutti ritennero giusta la feroce vendetta di Gianciotto che, avuta l’assoluzione papale, si risposò con una vedova, bella ed elegante, da cui ebbe cinque figli.

(Accenna ad uscire; torna avanti, deciso.)

 

E la morale?… Rivoltatela come vi pare / prima viene lo stomaco / e poi la morale!…

(Esce; la musica si alza per poi sfumare con le luci. Buio. Dopo qualche secondo, parte la musica finale allegra; luci colorate; entrano tutti gli attori in ordine di importanza, ed eseguono un balletto festoso conclusivo. Terminato il balletto, la musica sfuma mentre si chiude il sipario. Buio)

                                                                                                                                            

                                                      SIPARIO

                                                                                                                (Inverno 2004/05)

                                                                       ( Posizione S.I.A.E. n° 164671 )

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347/9240801