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                                                   AGGIUNGI UN POSTO A LETTO

                                      COMMEDIA IN DUE PARTI  TRATTA DAL LIBRO

                                                   

                                                     “ GEOMETRIE DELL’ ANIMA”

PERSONAGGI :  Andrea – scrittore di storie a fumetti affermato professionista, marito e padre

                             realizzato. Mente effervescente, creativa e amante della trasgressione.

                             Luisa – direttrice di una compagnia turistica. Bellissima moglie di Andrea  e

                             dolce madre di Cristina . Sembra trascinata dal marito ma  sa  navigare  bene

                             anche da sola.

                             Cristina – figlia adorata dei due dai quali ha preso lo spirito libero, l’intelligenza

                             e la bellezza. Studia archeologia.  Una donna perfetta.

                             Simone – nasce come regalo di anniversario per diventare poi l’amore della vita

                             per Cristina. Fra le due sponde un fiume di sensazioni.

                             Beatrice – cugina di Simone e ancora di salvezza di Cristina. La   razionalità  e

                             l’affetto con gli occhi color oro.

                             Sono Eligio Bartoli autore del romanzo “Geometrie dell’ anima” e del presente

                             Tutte le mie pubblicazioni sono descritte e in vendita  sul  Blog   eligiobartoli.it

                             dove  scrivo  anche  articoli su  ogni  argomento  per  promuovere un  forum di

                             discussione.                                  

                             L’ utilizzo di questo copione deve essere autorizzato dall’ autore tramite richiesta                                   

                             da inoltrare all’ indirizzo e-mail eligiobartoli@gmail.com.

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                                                                ANTEFATTO

       La vicenda si svolge nel mondo della borghesia medio alta.

       Andrea, un affermato scrittore di storie a fumetti,  decide di  fare un regalo estremamente 

       originale a  sua moglie in occasione del ventesimo anniversario del loro matrimonio.

       Sicuro dell’ amore che li lega e forte della confidenza consolidatasi in anni di felice vita

       sessuale,  progetta e realizza  una memorabile serata con  finale  esplosivo  di  sesso  e passione      

       insieme alla ignara moglie Luisa e ad un disponibilissimo regalo.

       Ma  l’ apoteosi è di breve durata perché  il  graditissimo  regalo  parte  per un seminario di studi

       archeologici  in Egitto durante il  quale  conosce  e  ama,  ricambiato,  Cristina  figlia di Luisa e

       Andrea.  Il loro è  un  amore  di  quelli  che  nascono  grandi  e tali sono destinati a rimanere nel

        tempo.

       Terminato  il corso i due tornano  alla vita  di  tutti  i  giorni  profondamente  cambiati da questa

       travolgente esperienza. Ad aspettarli,  per  motivi  totalmente  diversi, ci  sono  Luisa  e  Andrea

       amanti  proiettati  in  un  orbita  erotica  molto  simile  alle  montagne  russe  ma  anche genitori

       affettuosi e  sinceramente ansiosi di riabbracciare la loro figlia.

       Ignari  degli  intrecci  tessuti  dal  destino  i  quattro entrano  nella  più pericolosa  e  inaspettata

       rotta di  collisione allorquando Cristina decide di presentare Simone ai suoi genitori.

       L’ incontro,   programmato in  un  ristorante  della  città,  sconvolge  tre  vite  mentre  la quarta,  

       all’oscuro  di  quanto sta per accaderle, si aggira felice e leggera fra i suoi affetti più cari.

       Cosa fare?  Tacere  la  pazzesca  verità  e  vivere  tutta  la  vita  in  commedia  oppure   sollevare

       il sipario  sulla loro avventura e trasformarla in tragedia?

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       Tacere a fin di bene o parlare a  fin di bene?

       Questi  interrogativi  rimbalzano  nella  testa  dei  tre disposti  a  tutto  pur  di  non far del male

       a  Cristina. D’altra parte chi la conosce bene sa che non sopporterebbe mai di essere “protetta”

       a  sua insaputa come una bambina incapace di pensare a sé.

       Per  questo  la  scelta   appare  obbligata  e  i  tre  decidono  di  raccontare l’accaduto a Cristina

       sperando  che  il  suo  amore  per  loro sia  tanto  grande  da  reggere  all’ urto di questa valanga

       capace  di spazzare via quattro vite felici.

       L’esplosione è devastante. Cristina scappa e si rifugia da Beatrice, cugina di Simone, alla quale

       si affida, come naufraga alla boa, nel mare di disperazione in cui è stata scaraventata.

       Beatrice, con calma e affetto, l’aiuta a diradare le tenebre del suo dolore e a  guardare  la  realtà    

       amara  e  ostile,  che  le  si  è  improvvisamente  posta  davanti, con gli occhi dell’amore e della

       cultura. Solo così è possibile vincere ogni avversità.

       Sconfiggere  l’ ipocrisia   che  permea   la  nostra  esistenza  è  l’unica  via  di  uscita  anche  per

    situazioni incredibili come la sua.

       Sembra un’ impresa  disperata  ma  Cristina , resa  forte  e  matura  dall’amore dei suoi genitori,

       riesce a difendere e salvare sia il suo amore che l’ esistenza della famiglia.

       Non è una favola è una delle tante commedie che nella realtà finiscono quasi sempre in tragedia

       proprio perché nella realtà, quasi sempre, mancano amore e cultura mentre trionfa l’ipocrisia.

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I    SCENA

       Palazzo della Megastory,  società editrice di fumetti per la quale lavora Andrea. Siamo  nel  suo

       ufficio  e questi sta guardando fuori dall’ ampia finestra, senza vedere nulla tanto è  concentrato

       sulla parole da utilizzare e voltandosi si rivolge a Simone.

       ANDREA   -  “Allora  Simone,  come  ti  dicevo,  desidero  realizzare  un progetto particolare e

                                per farlo ho bisogno dell’ aiuto di una persona decisamente speciale. Spero non

                                ti dispiaccia se per questo ho pensato a te.” (sorriso accattivante e atteggiamento

                                coinvolgente di Andrea.)

       SIMONE   -     Non so se questa collaborazione possa  essere  compatibile con l’ università,  sai

                                sono molto impegnato e non vorrei dare  a mio padre la soddisfazione di un  mio

                                insuccesso, visto che non ho voluto seguire la strada che aveva tracciato per me.

       ANDREA  -     “ No, no!  Vedi,  sarà  una  cosa  di  brevissima  durata. Molto  particolare, forse

                                unica e che presuppone dei requisiti straordinari in chi partecipa.”

       SIMONE  -       “ Ok, non è del tutto chiaro ma continua pure.”

                                 A  questo  punto,  dopo aver  bussato  alla  porta,  fa  il  suo  ingresso una bella e

                                 procace  segretaria che porta il caffé ai due. La ragazza dispone sul basso tavolo

                                da salotto le tazzine,  e sorridendo,  si  gira con intenzione mostrandosi in tutta la

                                sua avvenenza, poi esce.

       ANDREA  -     “Stupenda vero?” Mentre con falso distacco  mette  lo  zucchero  nel  caffé.  Poi

                                senza aspettare l’ ovvia risposta di Simone prosegue.

                                “Ti   è  mai  capitato  di  immaginare  situazioni   erotiche   fuori  dagli   schemi       

                                                                                                                                                    

                                tradizionali?”

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       SIMONE  -      “ Se ti  riferisci a  precise  forme  geometriche  come  triangoli  o  quadrilateri, la

                                risposta  è  sì. Ma cosa  c’entra questo con il tuo progetto?

       ANDREA  -     “Hai  ragione,   è  meglio  che  mi  spieghi,  sai  non  è  facile  per  cui ti prego di

                                ascoltare tutto quello che  dirò e di rispondermi solo quando avrò terminato.

                                Se   sarà  no,  non  ci  saranno   problemi  e  potremo  restare  amici;  se  sarà   sì

                               diventeremo  amicissimi!”

                                Breve pausa.

       ANDREA  -      “Devi sapere che  sabato  prossimo  festeggeremo  il  ventesimo  anniversario di

                                matrimonio  ed  essendoci  arrivati,  Luisa  ed  io,  felici   e  innamoratissimi,  ho

                                pensato di farle un regalo straordinario a sua totale insaputa. Siccome nel  nostro

                                universo sessuale esiste una sola regola, che stabilisce che non ci sono  regole,  il

                                regalo in questione  dovresti  essere  tu. In sostanza ti sto invitando ad un volo di

                                fantasia, e non solo, nella massima libertà.  Ora se vuoi  puoi rispondere sì o no.”

                                Breve pausa. Simone, come una vela,  si riempie di vento e vola.

       SIMONE  -      “ Desidero che diventiamo amicissimi.”

       ANDREA  -     “Evviva”  (festoso e liberatorio).   Quindi  si  alza  e  stringe  la  mano di Simone

                                dandogli un cameratesco colpetto sulla spalla.

       SIMONE  -      “Ma Luisa non mi conosce e poi io… non so… forse dovrebbe vedermi… prima.

       ANDREA  -     Oh no, non ti preoccupare!  Sarà   lei  stessa  a  scartarti  facendoti  uscire da una

                                confezione regalo e questo avverrà al termine di una cenetta pretesto.

                                Tu  la  conoscerai  proprio  durante  la  cena e ti assicuro che non parlerà certo…

                                delle  previsioni del tempo!                                                                                                  

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       SIMONE  -      “Molto bene”  (pienezza del tono e sorriso carico di aspettative fantastiche)

                               

       ANDREA  -      “Ci sentiremo sabato mattina se ci sono novità altrimenti verrai direttamente ad

                                impacchettarti a casa nostra nel tardo pomeriggio.”

       SIMONE  -      “Molto bene!”  (idem in crescendo)

II     SCENA

       Casa di Luisa  e Andrea.

       ANDREA  -      “Ti prego  di  non  insistere,  è  fuori  discussione;  dovrà essere una sorpresa e ti

                                 garantisco che lo sarà!” Posso solo  darti  indicazioni generiche se proprio  vuoi,

                                 Uhm… vediamo… originale? Si molto.

 

                                 Insolito? Decisamente! Raffinato? Lo spero proprio. Costoso? Lo sapremo  poi.

       LUISA  -           “ Ma insomma! Di che si tratta? D a quello che  mi hai detto ne so  meno  di

                                 prima.  Che cos’è un gioiello? E dove  si mette?   (Espressione di Andrea)    Sei    

                               

                                 certo che mi  piacerà?   In fondo abbiamo  sempre scelto insieme i nostri regali!.

                                 E  poi  questa  idea  della cenetta  in  casa! Noi soli!  Non   mi sembra che sia la

                                trovata  più  originale  del  mondo!  Sembreremo  due patetici post-romantici che

                                giocano ai luoghi comuni.”

                                Andrea   imperturbabile  e  sempre  più ermetico ma con un sorrisetto ironico sul

                                viso.

       ANDREA  -     “Quando ripenserai a queste parole, dopo la festa, ci faremo qualche risata!”

                                Poi con tono accomodante prosegue:

                               “ Senti cara, l’idea è così travolgente e… corposa  che fatico a non rivelartela, ma

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                                solo se resta  assolutamente  sconosciuta,  provocherà  una  deflagrazione  che  ti

                                ripagherà di tutta l’attesa.”

       LUISA  -          Rassegnata ma non convinta lo prende sotto braccio.

                                “E va bene, adesso andiamo a mangiare, ma poi ne riparliamo!”

III    SCENA

       Dopo cena Luisa comunica a Cristina le intenzioni  del padre,  avvertendola  della  necessità che

       resti lontana anni luce da casa la sera dell’ anniversario.

       CRISTINA  -    (ironica)    “insomma,  il  nostro  eroe  racconta  fiabe  vuol  mettere  in  cena un

                                clamoroso canto del cigno e io devo stare fuori dai piedi!”

      LUISA  -           “Ma che canto del cigno? Non crederai mica che tuo padre sia ormai prossimo  a

                                qualche  capolinea  spero!  Tutt’altro!  E’  solo  una  bizzarra idea, che non mi ha

                                 voluto rivelare per festeggiare un anniversario molto importante.

                                Lasciamolo  giocare  un po’ al regista e poi, quando ti racconterò tutto, ci faremo    

                                le nostre brave risate.”

       CRISTINA  -   (ancora più ironica)

                                “Quando è quest’ audace rendez-vous, per sabato sera? Davvero originale!  Così

                                la domenica potrete  ricaricare  le  batterie! Beh  troverò  qualche  anima  pietosa

                                disposta   ad   accogliere   per   una   notte  una  povera orfana di sexy genitori in

                                travolgente  azione.”

                                                                

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       LUISA   -         (pronta e spiritosa)

                                “Dai,  che  fra  i  tuoi  tanti  amici  ‘cerca  sassi’  ce  ne  sarà   pure  uno   senza

                                occhiali e con la voglia di scavare non solo buche. Dopo tutto  anche se non sei

                                molto datata, sei sempre un ottimo reperto da scoprire, no?”

      CRISTINA  -     (voltandosi di scatto e trattenendo a stento uno scoppio di risa)

                                “Ma  senti  che  modo  di esprimersi! Certo che con  voi genitori di ieri non si         

                                ragiona  più davvero! Chissà dove andremo a finire di questo passo!

                                E a proposito di anniversario, lo sai cosa ti regalo io?

       LUISA   -         (fintamente esasperata)

                                “Noo, basta! Non sopporto altri indovinelli,  buona notte.”

IV     SCENA

                                Arriva il grande giorno, è sabato mattina. Casa di Luisa e Andrea

       ANDREA  -      “ Ciao  LU, buon anniversario tesoro, come stai?”  (abbraccia allegro Luisa)

       LUISA       -      “Bene grazie, se non fosse che per la prima volta non so come lo passerò!

                                 (finta polemica)

       ANDREA   -     Cristina  è partita vero?  Bene, bene”  (si frega le mani)

       LUISA        -     “Si è già andata via.” (punta di tristezza nella voce perché è la prima volta

                                  che Cristina manca alla loro festa) poi si riprende e prosegue “ E noi siamo

                                  pronti a divorare questa giornata tutta nostra? Cosa devo fare comandante?

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                               Quali sono le istruzioni per la truppa?” (Acre ironia dovuta all’esclusione dai

                                preparativi  del “loro” anniversario.)

        ANDREA  -    “Questa è solo l’avanguardia, il vero regalo è per stasera, tesoro (Andrea spazza

                                via il breve annuvolamento regalandole un simpatico paio di orecchini a forma                  

                                di punto interrogativo)  sfiora le ciglia con un bacio.

       LUISA    -        A questo punto decide di stare al gioco  e di fidarsi del marito la cui lealtà non è

                                mai mancata. “Anche io il regalo te lo do  stasera, ma senza   alcuna avanguardia

                                                          

                                però” (tono finto burbero) “Buon anniversario anche a te tesoro!”

                                Il  rumore della serratura che si apre li riporta alla realtà. E’ Enrica la  domestica.

                                Il tempo stringe, la giornata vola, quindi tutti via al lavoro.

V    SCENA

                                Alle ore 19,00 in punto Simone suona il campanello e Andrea lo fa  velocemente

                                accomodare nell’ ampio salone dove, vicino ad  una  porta  finestra troneggia un

                                tavolo elegantemente apparecchiato per due.

       ANDREA  -     “Dubbi?”

       SIMONE   -      “Nessuno, solo un po’ di emozione, ma è naturale.  Però  una  cosa  da  chiederti

                                  ce l’ho, ma non so in che modo.”

       ANDREA  -       “Dimmi  pure,  non  avere  timori  di  sorta,  dimmi,  dimmi.”  (Breve  paura  di

                                 complicazioni)

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     SIMONE  -       “ E’  la prima  cosa  alla  quale  ho  pensato,  dopo  che  ci siamo  spiegati l’altra

                                mattina: quale deve essere il mio atteggiamento una volta che sarò stato scartato?

                                Potrò seguire il mio istinto o dovrò rispettare un copione?

       ANDREA  -     “ Credo che seguiremo tutti il nostro istinto”  (Rassicurato)

                                Simone fa un giro d’orizzonte  ammirando la raffinatezza degli arredi e subito  si

                                sente parte di quel piccolo universo, totalmente a proprio agio.

       SIMONE  -       “Cosa dicevi? Scusami ma ero distratto. Una  foto di  tua  moglie?  No, no,credo

                                proprio  che  non  sia   necessario.  Qui   ogni  cosa  parla  di  lei  e  la   raffigura

                                magnificamente!”

       ANDREA  -      “Bene allora vieni con me, ti faccio vedere una cosa.”

                                (Simone   lo  segue  nella  stanza  attigua   e  lo  trova  appoggiato, con  il gomito

                                all’altezza della spalla, ad  uno  scatolone   enorme  costellato  di  fori fra i  quali

                                campeggia una scritta)

       SIMONE  -       “Maneggiare  con  cura,  ma  soprattutto  maneggiare.”  (strizzatina  d’occhio  di

                                Andrea  e risata di Simone)

       ANDREA  -      “Dai, aiutami a portarlo di là, che fra poco dovrebbe  rientrare Luisa  e tu dovrai

                                 essere  già  nel  tuo  pacchetto  chiuso  da  questo enorme fiocco rosso. Il drappo

                                 serve solo per non consentirle di leggere. Spero che non sentirai caldo, ma ti

                                 prometto che la cena  non durerà molto.”

       SIMONE  -       “Dove lo mettiamo?”

       ANDREA  -      “Qui,  così  Luisa  lo  avrà  di  fronte  e tu  la vedrai mentre ceniamo. Su entra e

                                 mettiti comodo.” (fermata l’anta con l’enorme fiocco)

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       ANDREA  -      “Tutto ok?”  (due colpetti per rassicurarsi)

       SIMONE  -       “Si tutto ok!”  (due colpetti rassicuranti)

V I     SCENA

                                Luisa rientra in casa e Andrea l’ abbraccia portandola  opportunamente  verso  la

                                zona notte.

       ANDREA  -     “Finalmente sei arrivata! Su sbrigati che fra pochi minuti è pronta la cena.”

                                Senza  avere  il  tempo  di  replicare  Luisa  si  ritrova  sospinta  sotto una tiepida

                                doccia  rigeneratrice.

       ANDREA  -     “Appena  in  tempo!”  Mentre   si   avvia  ad  aprire  la   porta  al  commesso  del

                                ristorante che porta la cena.

       ANDREA  -     “Si c’è tutto, grazie” Mentre lo congeda soddisfatto per la generosa mancia.

                                Dopo qualche minuto una splendida Luisa appare silenziosamente alle sue spalle

                                e  mentre lo abbraccia, dondolandosi maliziosamente, dice:

       LUISA    -        “Come ti è venuta l’idea di un simile abito? Metà raso e metà pizzo?”

       ANDREA  -     “Perché non ti piace?”  Risponde divertito.

       LUISA   -         “Oh  sì  moltissimo,  ma  tu  non fai  mai nulla per caso e di sicuro c’è un motivo

                                preciso dietro questa scelta; che so un messaggio, un segnale…”

       ANDREA  -      “Sei incredibile, non  ti  si  può raccontare niente di diverso dalla realtà. Tu cosa

                                pensi, che idea ti sei fatta?”

                                (Calandosi nella parte la stuzzica come sa.)

       LUISA   -         “Non so,  ma  ho  una  strana  e  piacevole  sensazione da quando l’ho indossato,

                                                                                                                                                    11

                                come se mi rendesse doppia; e il bello è che non so ancora bene  quale  delle due

                                voglio   essere. Quella  elegante  e sinuosa vestita  di raso o  quella  aggressiva  e

                                travolgente vestita di pizzo?”

       ANDREA  -     “Tutti noi aiuteremo una delle due meravigliose Luise a vincere la competizione

                                e ad essere eletta Regina della festa!”

       LUISA     -       “Tutti? Ma se siamo solo noi due!”  (Piacevolmente disorientata ed eterea)

       ANDREA   -     “Beh  si certo, è solo un piccolo lapsus.”  (Guardando il regalo)

       LUISA     -       “ E tu quale Luisa preferisci?”  (tono carico di promesse)

       ANDREA   -     “Quella   che,  spero,  vincerà  questa  sera.”   Mentre  sposta  la  sedia  per  farla

                                  accomodare.

     

       ANDREA  -       “A noi tutti!”  Brinda sollevando la coppa di champagne.

       LUISA    -          “A noi tutti?” (testa inclinata e interrogativa) ed inizia la cena.

       LUISA    -          “Che cos’è quell’ affare?”  (indicando con la forchetta in direzione del regalo)

       ANDREA  -       “ Quello, tesoro mio, è il tuo regalo per l’anniversario.”   (Beandosi   dei   suoi

                                 

                                   occhi spalancati.)

       LUISA   -           “Accidenti, hai comprato un cammello o è solo l’ancora dello yacht ormeggiato

                                 

                                  qui sotto? Voglio subito vedere di cosa si tratta!”

 

.      ANDREA  -       “ No, no,  non   ancora.   Dobbiamo   almeno   stappare  la  seconda  bottiglia di

                                  champagne per apprezzare  questo  pensierino  da  nulla!”   Poi per distrarla dal

                                  regalo aggiunge:

                                  “Sentite,  care Luise, avete già cominciato   la  competizione?  Come pensate di 

 

                                  battere ognuna l’ avversaria? “

                                  La moglie guardandolo con gli occhi socchiusi e con un sorriso da KO  sussurra

                                                                                                                                                    12

        LUISA   -          “Stiamo pensando di allearci per battere l’ideatore di questo duello”

       ANDREA  -       “Bene,  meglio di  così si  muore, caro  il  nostro  ‘regalo’!” (Sguardo  di  Luisa

                                  divertita  e ignara.)

       LUISA   -           “Un momento! Chi giudicherà le due Luise? Dov’è la giuria che deve eleggere

                                  la  regina della festa?”  (Andrea cogliendo lo spunto rilancia stuzzicandola)

       ANDREA   -      “Sentiamo,  chi ci vorresti qui ad ammirarti e magari ad esaminarti  ben bene da

                                   vicino?”   (Giocano    spesso   ad    immaginare   persone  conosciute  o   amici 

                                   coinvolti nei loro giochi di fantasia.)

       LUISA   -            “Questa   sera   vorrei   qualcuno  che  non  conosciamo,  qualcuno con cui non

                                   abbiamo  confidenza e che non sappiamo se rivedremo oppure sparirà, come se

                                   fosse esistito solo nelle nostre fantasie.” (tutto va nel verso gusto)

       ANDREA  -        “Ti va di ballare con uno sconosciuto?”

       LUISA       -        “Sì.”

       ANDREA  -        “Pensi davvero di poter… ballare con uno sconosciuto, tesoro?”

       LUISA     -          “Questa sera sì.” (Ballano, si cullano, si baciano…poi…pausa.)

       ANDREA  -        “E quale Luisa faresti ballare con questo sconosciuto?”

       LUISA    -           “Sono certa che saprebbero dividerselo da buone amiche.” (Ride rovesciando             

                                   la testa indietro)           

                                   “Sei geloso forse?”   (uccidendolo con lo sguardo)

       ANDREA  -        “Questa sera no!...  E per dimostrartelo, adesso ti darò il mio regalo!”

                                   (Voltandosi verso l’ imballo)

                                   “Al nostro anniversario e alla nostra felicità.”  (brinda)

   

                                                                                                                                                    13

       LUISA   -            “Al  nostro amore”  svuotando  l’ennesima  coppa di champagne,  Andrea  con   

                                   mossa volutamente  celebrativa  toglie il drappo dall’ imballo.

       LUISA  -             “Cosa vuol dire  ‘maneggiare con cura, ma soprattutto maneggiare? “

       ANDREA   -       “Apri e lo saprai”  (Andrea in orbita)

                                   Luisa si guarda intorno indecisa, poi tirando un capo  del  fiocco  lo  scioglie  e

                                  l’anta  si apre. Grande sorpresa,  Luisa  guarda  il viso che le sorride smarrito e

                                  Andrea, rimbalzando fra loro come una palla da tennis. La tensione è palpabile.

                                  Poi Andrea…

       ANDREA  -       “Tesoro, questo è il tuo regalo di anniversario.  Si chiama  Simone e non credo

                                  vivrà  ancora per molto, se non ti decidi a fargli un sorriso!”

                                  Luisa guarda Andrea   con  gli  occhi socchiusi come per riordinare i pensieri e

                                  dopo alcuni momenti ..

       LUISA   -           “Tu mi hai regalato…? Tu hai pensato che io…? Adesso  capisco quei discorsi!

                                   Ma …come sei riuscito a… che incredibile idea!  Tu mi hai…  E tu…

                                   (tendendo  la  mano  verso  Simone lo aiuta ad uscire dalla  fantasia per entrare

                                   nella loro splendida realtà.)

                    

                                   Tre coppe di champagne  si  incontrano  nell’ aria e,  felici come gabbiani,  si

                                 

                                   librano in volo verso sensazioni fino a quel momento solo sognate. Come tre

                                   nuvole cariche di elettricità, dapprima si sfiorano, provocando tuoni di

                                   emozioni, poi si fondono   in una danza primordiale che, come il fuoco 

                                   sospinto  dal maestrale, disegna nuovi paesaggi bruciando la ragione.

                                   Il  giovane,  graditissimo  ospite,  si   aggira  con   inesauribile   bramosia  di

                                   conoscenza in quell’ orto botanico dai mille colori che è il  pianeta del  piacere

                                                                                                                                                    14

                                   puro, dove non esiste la  forza  di  gravità della gelosia. Scopre l’emozione di

                                   inserirsi, intonato strumento, in una melodia collaudata e perfetta.

                                   La   donna,  priva  dell’ abito  che  la  divideva  in  due, é onda e barca in quel

                                   tempestoso mare di piacere, solcando il quale conosce l’altra faccia della luna.

                                   Più volte, a occhi chiusi, cerca di indovinare quale destriero stia  cavalcando

                                   e libera di sognare non riconosce quella mano che la  trae, ma le obbedisce lo 

                                   stesso. Nuovi profumi si mescolano a quelli conosciuti e amati, nuovi  suoni,

                                   nuovi profili la stregano, confondendo e  sovrapponendo  visi,  occhi, mani e

                                   battiti di cuore. Che salti  fa la sua mente! Che  meraviglioso  mare  ha

                                   scelto di navigare!

                                   L’uomo, nei brevissimi istanti di folle lucidità, si bea nel  guardare la propria

                                   idea  materializzata e  ascoltando la voce della moglie, che non parla a lui, la

                                   sente lo stesso melodiosa e sempre sua.

                                   Dopo   mille   naufragi   e   milleuno  approdi,  i  mari  si  quietano,  il  vento

                                   impetuoso vola   via  e  quattro  mani  si  stringono, mentre il respiro di ognuno

                                   lentamente ritorna nel petto.

VII   SCENA

                                   Il  giorno dopo.

                                   Luisa  sta  preparando  il  caffé. Si sente strana, diversa, è a disagio con Andrea

                                   teme   di   avergli   rivelato,   oltre   che   a  sé  stessa,  una  Luisa sconosciuta e

                                   sconcertante.

                                                                                                                                                    15

       LUISA  -             “Ciao, come stai?”   (parla a occhi bassi)

       ANDREA  -         (abbracciandola)  “Grazie amore mio! Ti voglio bene come non mai!”

                                    Il gesto di Andrea  fa sparire ogni timore. Luisa si sente di nuovo sicura e

                                    

                                    forte e, sorridendo maliziosa, dice:

       LUISA  -              “Che dici, mi è piaciuto il    regalo? “

                                    Risata .  Simone arriva e li vede.

       SIMONE              “Sono stato così buffo e imbranato da farvi ridere ancora?”

                                     

                                    Si salutano e Luisa cingendo la vita ai due mondi:

       LUISA                  “Si,  ridevamo   pensando  a   te,   ma  non  per  quello  che  hai  detto;  stavo

                                  chiedendo ad Andrea se, secondo lui, mi era piaciuto il ‘regalo’  e lui… glielo

 

                                  diciamo?...  mi ha risposto:  “chi  passe-partout?”

                                  Un violento rossore divampa sul volto di Simone e un singulto a  momenti gli

           

                                  fa rovesciare il caffè  che sta bevendo. E’ ancora festa e la spensierata

            

                                  risata   collettiva   che  ne  segue  dice  a  tutti  e  tre  che possono e vogliono

                                  continuarla. Luisa torna ad essere una bianca spiaggia tropicale, piacevolmente

                                  sferzata da onde impetuose, che scaricano su di  lei  aromi  e  sapori di acque                                  

                                  

                                  lontane. Si sente libera di volare dal ramo allo scoglio e desiderosa di tornare al

                                  ramo e allo scoglio.  Amore, passione, ammirazione  e puro desiderio fisico  si

                                  miscelano di nuovo, creando quell’ inebriante mistura che già li aveva nutriti

                                  e storditi, e ne vogliono ancora bere a sazietà.

                                                                                                                                                   16

VIII   SCENA

       STAGE  IN EGITTO:

       SIMONE            “Senti,   sono   otto  giorni  che  ci  conosciamo  e  non  abbiamo  fatto altro che

                                   studiare, catalogare e riassumere; sempre con i tre rompi tutto fra i piedi.

                                   Basta! Non ne posso più! Questa sera dovrà essere solo per noi, ce ne andiamo                     

                                   al  piano bar e… ti uccido se inviti qualcuno del gruppo.”

       CRISTINA          “Lo sai da quanto  aspetto  questo  invito?  Da ‘felice di conoscerti, mi chiamo

                                    Simone.’  “ ce ne hai messo di tempo eh? Dammi la mano  e scappiamo prima

                                    che ci veda qualcuno di loro.  (Ridendo lo trascina verso il piano bar)

       SIMONE              “Questa è la musica che ci vuole per dire tutto senza  parlare.  Vieni balliamo,

                                    così mi guardi e mi racconti qualcosa di te.”

       CRISTINA           “Non c’è  molto  da  dire  della  tranquilla  vita  di  una  tranquilla ragazza che

                                    cerca  di crescere tranquilla e senza che il mondo la noti.”

       SIMONE              “ Stai tranquilla, non ti credo!”

                                    Bacio appassionato. Escono dal piano bar  per  andare  nella  stanza di Simone

                                    dove  inizia una notte di grandi scoperte.

IX    SCENA

                                    ORE  11,00  DEL MATTINO

                                    Cristina  si  sveglia  e  vede  Simone  seduto  davanti ad  una porta finestra che

                                    guarda i propri pensieri  poi ricordandosi dove si trova:

       CRISTINA           “E Vincenzo?”

                                                                                                                                                    17

       SIMONE              “Ha  tanto  insistito  a  lasciarmi libera la camera che non me la sono sentita di

.                                    contrariarlo!”    (Sorriso)

       CRISTINA            “Ma allora tu sapevi già come sarebbe finita?”

       SIMONE               “No, non potevo saperlo, ma lo speravo tanto; del resto  anche  quando si va a

                                      fare  degli  scavi  non  si  sa  se  e cosa si troverà, ma l’attrezzatura si porta lo

                                      stesso.  (Scherza sedendosi sul letto)

                                      “Ho già preso il  caffé , ne vuoi anche tu?”

       CRISTINA             “No   grazie,   dammi   solo   qualche  minuto  e  sarò  pronta  per  una  super

                                      colazione,  altro che caffé!”  (salta fuori dal letto nuda e bellissima)

                                      “Faccio un salto in camera mia, poi ti raggiungo al bar.”

                                      

                                      (Manda un bacio con l’indice)

X    SCENA

                                    

                                      AL BAR

       CRISTINA             “Dunque che tipo di disastro abbiamo combinato secondo te?”

       SIMONE                (guardandola colpito)  “Stranamente mi ricordi una persona  speciale  che ho

                                      conosciuto… come dicevi…  che disastro? Beh, abbiamo solo fatto saltare la

                                      metà  sbagliata  del ponte, ormai  indietro  non  si  torna!  Ma ti confesso una

                                      cosa:  indietro non ci voglio tornare.”

       CRISTINA             “Quindi è seria anche per te questa faccenda?”  (Scherzando)

       SIMONE                “Sì”  (arriva il cameriere e serve la colazione)

                                                                                                                                                    18

XI  SCENA

       LUISA                  “Allora è deciso, oggi chiami Simone e organizzi per  sabato prossimo!”

       ANDREA             “Sì sì,  è tornato ieri e penso che non ci sia nulla in contrario, ci penso io”

XII  SCENA

                                      L’ultima sera a passeggio.

       CRISTINA             “Non   so  perché,  ma  ora  che  stiamo  per  tornare  a  casa,  mi sento meno

                                      tranquilla,  ho paura di svegliarmi e non trovarti più.”                 

       SIMONE                “Non  sapevo   che  questa  meravigliosa  ragazza  nascondesse  una  vecchia

                                      veggente pessimista. No non c’è nulla che possa allontanarmi da te, alchimie

                                      sortilegi o stregonerie non ci toccheranno mai.”

       CRISTINA             “Sei sicuro che non siamo stati imprudenti  buttandoci in  una  storia che qui,

  

                                      in questa ipnotica atmosfera,  sembra  naturale  ma  che  nella realtà potrebbe

                                      risultare forzata o frettolosamente definita?”

       SIMONE               “Senti  tesoro,  di  una  cosa sono sicuro oltre ogni dubbio: queste magnifiche

                                      sere e la poesia di questi luoghi sono stati solo una  magnifica  cornice  per  il

                                      nostro amore, che sarebbe comunque esploso, anche  se  ci fossimo incontrati

                                      su  una   sperduta  landa   polare.  L’unica  ipnosi   che  c’è  è  quella  dei tuoi

                                      magnifici occhi, che ormai non mi lascerà più.

                                                                                                                                                    19

XIII    SCENA

       Tornati a casa, a cena.

       LUISA                “Deve essere proprio bravo, perché ha scovato il reperto più prezioso.”

       CRISTINA         “Vorrei che lo conosceste   al  più  presto.  Sapete  che  mi  interessa  la   vostra

                                   opinione  e  siccome  il  fuocherello vuole assolutamente diventare un incendio

                                   è bene  andare sul sicuro.”

                        

                                   PAUSA

                                   “Però  non  vi  dirò  nulla di lui, né nome né altro della sua famiglia; vorrei che

                                    non   vi  faceste  idee  preconcette.  Dovrete  esprimere la vostra opinione solo                 

                                   dopo averci   parlato. Spero siate d’ accordo con me.”

       ANDREA           “Sì, e siamo anche felici che tu non ci escluda, in un momento così importante

                                   della  tua vita, cara.”

       LUISA                “Hai già deciso cosa fare?”  (Le posa la mano sul braccio)

       CRISTINA          “Vorrei   organizzare  una  cena  in  territorio  neutro.  Potete  scegliere  voi  il

                                   ristorante adatto; poi cominceremo a frequentarci che ne dite?”

       ANDREA           “Sembra una buona idea, e a quando questa cena?”

       CRISTINA          “Se  non  avete  in  programma  qualche  altra follia avevo pensato al prossimo

                                    sabato.” (Sorride scherzosa”)

       LUISA                 “Oh Andrea noi non avevamo nulla in programma, vero?”

       ANDREA            “Decisamente  no.  E  poi  che  possono avere  da  fare due poveri quasi nonni

                                   ormai! (Risata generale) Prenoterò io il ristorante.

       LUISA                 “E noi sceglieremo gli abiti adatti alla serata, tutto deve essere perfetto!”

      

                                                                                                                                                    20

XIV   SCENA

       AL BAR CON ANDREA E LUISA.

       ANDREA            “Allora caro Simone qual è questa importante novità?”

       SIMONE              “Quando  mi  hai  chiamato  non  potevo dirlo al telefono, ma adesso che siete

                                     qui  posso  spiegarmi.  Spero  che  non vi sembri sciocco, ma per me ora siete

                                     molto  importanti  e   così  desidero  condividere  con  voi  un  altro  momento

                                     decisivo della  mia vita  e …  insomma, ecco  la grande novità: ho conosciuto

                                     una splendida ragazza e,  se  lei  non  rinsavirà  in tempo, credo che diventerò

                                     suo  marito. E’  la  persona  giusta,   anche  se  la  conosco  da poco, so di non

                                     sbagliare, che ne dite?”

       LUISA                  “Che  sfortuna!  E’  proprio  vero  che  i  giocattoli  più belli sono quelli che si

                                     rompono  subito, e senza averci giocato nemmeno tanto  poi!”

                                     (Cercando di nascondere la delusione.)      

       ANDREA             “Vorrà dire che passeremo allo studio del rettangolo! Su facciamo un brindisi

                                     a questa ragazza, perché non rinsavisca mai e ti dia la felicità che meriti!”

       LUISA                  “Sì, brindiamo e se  poi  dovesse  rinsavire  dimostrerebbe  di  non  meritarti e

                                     allora  penseremo noi a consolarti come si deve!” (Risata generale)

      

                                 

                                                                                                                                                    21 

XV  SCENA

       AL RISTORANTE

       ANDREA            “Siamo in leggero anticipo, volete qualcosa di fresco da bere?”

       LUISA                 “Sì grazie!”

       CRISTINA           “Sì grazie!”

       ANDREA             “Sai,   questo   giorno   l’abbiamo   paventato  dal  primo  momento  che  ti 

                                     abbiamo vista, piccola indifesa e già bellissima.”

       LUISA                  “Sì  è  vero, ma forse sei  ‘troppo’  per essere  solo nostra, speriamo solo che

                                     tu  sia felice!”

       CRISTINA           “Non  fatemi   piangere   vi  prego, è  già  così difficile,  tanto   sono   felice…

                                      Oh  eccolo!”

       LUISA                 “Dove?”

       CRISTINA          “Là,  è lui!”

       LUISA                 “Simone!”   (Le sfugge di bocca)

       SIMONE              “ Luisa!   Andrea!”

       ANDREA             “Simone!” (Seguendo Luisa nell’ incauta esclamazione)

       CRISTINA           “Ma… come, voi… vi conoscete?”  (In preda al panico)

       ANDREA             “Ma  guarda  chi  si  vede. Simone!  Non  dirmi  Cristina  che  il tuo giovane

                                      fuoco è lui. Ma Luisa guarda, è  Simone  il  ragazzo  che  Cristina ci vuol far

                                     conoscere!    Ci  pensi?   Simone!?    (cercando   di   recuperare   un   po’   di

                                     autocontrollo.)

       LUISA                  “Sì caro, calmati  lo vedo che è Simone!”

     

                                                                                                                                                    22  

        LUISA                 “Complimenti    Cristina,   hai   proprio   scelto   un   ottimo   ragazzo.   Sai

                                     conosciamo  Simone e sappiamo che per quanto riguarda lui e la sua famiglia

                                     non potevi scegliere di meglio davvero!”

       SIMONE              “Microscopico il mondo eh? Chi   se  lo  sarebbe  mai  sognato di  rincontrarvi

                                     così  presto e in questa occasione poi!”

       CRISTINA            “ Insomma,   qui   l’ unica   a   non   capirci  nulla sono io! Se non vi dispiace

                                     gradirei   che   qualcuno   si  degnasse di spiegarmi oppure, se sono di troppo,

                                     posso anche volare via e sparire!”

                                     La sua frustrazione è grande. Aveva  immaginato un  gioco di  occhiate                      .                                    indagatrici e lei al centro dell’attenzione, e invece niente di tutto questo.

                                     Loro   si   conoscevano  già.  Luisa   coglie   lo  stato   d’animo   di  Cristina                                                                                                                                                 u                                   e, con uno  sforzo di  concentrazione sovrumano, torna madre.

       LUISA                 “Dunque, molto semplicemente. Simone ha conosciuto Andrea per ragioni di

                                    lavoro. Hanno avuto   occasione  di  incontrarsi  più  volte e, sai come sono gli

                                    uomini, hanno fraternizzato presto  riuscendo  a  diventare  amici anche senza

                                    frequentarsi  molto.   In un paio  di  occasioni  sono  stata  presente  anche io a

                                    questi incontri e così il cerchio si è chiuso, semplice no?”

                                    Silenzio e tensione  mentre i tre si guardano cercando ognuno la conferma                                d                                  della  credibilità della  storia. Dopo un po’…

       CRISTINA           “Sono così felice che Simone vi vada bene, che vi perdonerei qualunque cosa,

                                     figuriamoci  il   fatto  di   conoscervi  e di avermi tolto il ruolo di protagonista

                                     della serata.” (Risata generale e tensione che si allenta un po’)

                                                                                                                                                    23

       ANDREA              “Che  ne  direste  allora  di  dare inizio  alla cena? Siamo qui per questo no?

   

                                      O per qualcos’altro?”

       CRISTINA            (Esplodendo allegra mentre tiene la mano dei due uomini!)

                                     “ Papà!”

                                     Inizia la cena, mentre la mente dei tre è in subbuglio e cerca di immaginare

                                     come poter uscire da quella incredibile situazione.

XVI   SCENA

       Luisa e Andrea tornano dalla cena. E’ lei che rompe il lungo silenzio.

       LUISA                 “Che  malefico  destino!  Che sproporzionata  punizione!  Per  venti  anni  di

                                    matrimonio  ho  vissuto  solo  per  la  nostra  famiglia, ti  ho  amato  in modo

.

                                    esclusivo e Cristina è sempre stata in cima alle mie preoccupazioni.

                                    Rispettabilità, serenità e affetto, solo questo ho cercato di dare alla nostra casa

                                    e adesso, al  primo fuori pista, tutto può crollare!Un attimo di folle e innocente

                                    spensieratezza   può  mandare  in  mille  pezzi  tutto  un  mondo faticosamente

                                    costruito!”

      

                                    Andrea le stringe la mano in silenzio.

       LUISA                 “Oh   se   fosse   per   me   non   ci   sarebbero problemi, perché questo unico e

                                    bellissimo  volo  di fantasia,  lo  nasconderei nell’angolo più remoto della mia

                                    mente. Ma gli occhi di Cristina! Hai visto i suoi occhi? Come  si può deluderli

                                      

                                    e far loro del male!  Ma perché, fra  milioni di persone abbiamo scelto proprio

                                    Simone, perché?... perché?”                                

                                

                                    Luisa si torce le dita in preda all’ ansia.

    

                                                                                                                                                   24

  

    ANDREA             “Ti prego amore,  non  sentirti  colpevole  di  aver amato, quel che abbiamo

                                    fatto  è  stato  un gesto d’ amore reciproco. Dobbiamo  solo  riuscire  a non far

                                    soffrire Cristina e se ci aiutiamo, un modo lo troveremo.”

XVII    SCENA

       Cristina e Simone dopo la cena.  Si salutano con un lungo bacio.

       CRISTINA           “Ei , bel ragazzo, siamo fidanzati da  pochi minuti e  sei  già  preoccupato?”

       SIMONE               La guarda negli occhi intensamente.

                                     

                                     “Non   pensavo di  poterti  amare  così  e  soprattutto  non  pensavo che amare

                                     potesse far soffrire tanto.”

       CRISTINA            Aggrottando le sopracciglia spaventata e carezzandolo in volto.

                                     “Perché dici così? Cosa c’è che non va?”

       SIMONE              “Questa   sera   ho  avuto,   per   la  prima  volta,  paura  di  perderti.  Tesoro ti

                                     prometto  che farò qualunque cosa per evitare che questo accada, te lo giuro!”

       CRISTINA            “Basta   solo  che  tu  mi voglia bene e che mi guardi sempre con questi occhi

                                     mascalzoni. Non voglio altro”   ( Bacio )

                                                                                                                                                    25

XVIII     SCENA

       Gli incubi di Luisa.

       Camera da letto, Luisa e Andrea non riescono a dormire. Luisa è in preda ad un incubo e sogna,   

       con realismo impressionante, gli occhi di Cristina. Le lacrime copiose che rigano il suo bel viso

       si trasformano in segni indelebili come le cicatrici di dolorose frustate.

       Cristina non dice nulla, ha uno sguardo immensamente triste e il suo volto si allontana sfumando  

       nella nebbia. La sta perdendo e Luisa allora grida, la chiama con l’anima fuori dai denti ma dalla

       sua bocca non esce alcun suono e nessun cenno riceve da quel volto  che sparisce lontano

       Si   ritrova  seduta  sul  letto,  sudata  e  affannata.  Sente  la  mano di Andrea che le accarezza la

       schiena come per quietarla. Si lascia abbracciare cullandosi fra le sue parole.

       ANDREA              “Cristina  capirà  e  ci  perdonerà,  ne  sono  sicuro!  Ci  ama e sa quanto lei è

                                     importante  per  noi.  Sono  preoccupato  molto di più per lei e Simone, noi ci

                                     possiamo aiutare, loro rischiano di ritrovarsi soli e nemici per sempre.

                                     Dobbiamo aiutarli, non so ancora come, ma dobbiamo farlo!”

XIX    SCENA

       E’ domenica mattina. Luisa e Andrea sono in cucina a fare colazione mentre Cristina sfreccia

       festosa salutandoli con un allegro: 

       CRISTINA            “Bye-Bye”

       Loro si guardano e silenziosamente giurano di non distruggere mai tanta felicità.

                                                                                                                                                    26 

XX      SCENA

       CRISTINA           “Ciao, eccomi qui puntuale  e  pronta  a  divorare questa domenica insieme al

                                     mio collega preferito”

       Risata e abbraccio. Simone  la  guarda  e  la tiene stretta a sé per lunghi  momenti affondando il

                                     viso fra i morbidi capelli. Cristina  si  stacca  con  dolcezza  dall’abbraccio e,      c                                    colpita  dalla  sua intensità,  lo guarda negli occhi carezzandogli il viso e…

       CRISTINA          “Per tutta la vita?”

                                    Breve pausa.

       SIMONE             “Sì, per tutta la vita.”

                                    Si avviano silenziosi tenendosi per mano.

       CRISTINA          “Allora,  dove è questo ristorante dove si mangia divinamente?”

       SIMONE              “Dietro quelle   colline,  è  sul lago, una vista magnifica, ti piacerà. Ma prima

                                     facciamo un giro, il mondo ci deve vedere insieme è domenica anche per lui   

                                     Cristina sorride e gli accarezza il braccio.

                                            

XXI  SCENA

       Cristina e Simone arrivano al ristorante e si sistemano in un angolo della terrazza che scopre in

       un bellissimo colpo d’ occhio il lago sottostante.

       SIMONE             “Allora cosa ti hanno detto di me i tuoi genitori?”  (aprendo il menù)

       CRISTINA          “Mah… niente,  erano  troppo  presi  a fare colazione insieme per accorgersi di                        

                                    me. Ora che ci penso è proprio strano che mia madre non si sia precipitata a                                                                                                                                                                                                                            

                                                                                                                                                    27

                                      

                                    parlarmene stamattina…non è da lei…  (cambiando discorso)  e tu cosa pensi                            

                                 .

                                    di loro?”

       Simone si morde il labbro per aver aperto lo spinoso argomento e si rifugia così nel generico.

       SIMONE             “Sono sicuro che ti vogliono un gran bene e che  sarebbero  disposti a tutto pur

                                    di  non  farti  soffrire,  seppure  questo  dovesse  accadere,  sarebbe certamente

                                    contro la loro volontà.”

       Cristina lo guarda interdetta e sorpresa da questa specie di arringa difensiva.

       CRISTINA           “Sei certo di non dovermi dire qualcosa di più?”

       Simone è quasi nel panico.

       SIMONE               “No, niente, è che volevo solo scimmiottare i miei genitori: dovresti vedere

                                      come difendono la loro categoria!”

       CRISTINA             “Sai, non potrei sopportare che tu mi nascondessi qualcosa, anche se fosse a

                                      fin di bene, mi sembrerebbe di non essere stimata adulta, capace di affrontare

                                      anche un dolore.”

       Cristina ha parlato e Simone toglie il ‘quasi’ ed è nel panico.

       SIMONE                “Buon appetito amore!”

       CRISTINA             “E  dei tuoi genitori non mi dici niente?”

       SIMONE               “No!   E’  domenica   ed  è  una  splendida   giornata.  Aspettiamo  un  triste

                                       pomeriggio di pioggia e vento, è l’ambientazione ideale per parlare di loro!”  

                                       

                                      (Risata)

                                                                                                                                                    28

                                     

XXII   SCENA

       Cristina  e  Simone  arrivano a casa di questi eccitati e abbracciati. Simone gira nervosamente le    

       tre mandate della serratura. Come attori si ritrovano sul loro palcoscenico preferito: Cristina è la

       ragazza  dolce  e  tremante  d’emozione   e  l’impavida  amazzone  padrona  del gioco; Simone il

       sapiente e  calmo  scopritore  di vibrazioni nascoste e l’inesauribile destriero padrone assoluto di

       monti e praterie.

XXIII   SCENA

       E’ sera , Cristina torna a casa.

       ANDREA             “Eccola di nuovo qui, la signorina! E noi che speravamo di essercene liberati,

                                     finalmente!

       Andrea scherzando bacia affettuosamente sulla guancia protesa Cristina. La madre sorride

       cingendole la vita.

       LUISA                  “Cosa avete combinato di bello tutt’oggi?” (Mentre  la invita a sedere accanto

                                     a loro battendo lievemente con la mano sul divano.)

       CRISTINA            “Volete sapere proprio tutto?” (Scherza con aria trionfante di leggerezza)

                                      “Credo   che  per  alcune   cosette  dovrò  prima  controllare la vostra carta di

                                      identità e solo se risulterete maggiorenni ve le potrò raccontare.”

       ANDREA              “Luisa!  Ma  cosa  dice  la  nostra  creatura!  Quel  satiro  di  Simone  l’ha già

                                      traviata, oh che insopportabile dolore!” 

                                                                                                                                                    29

       Il grottesco tono di voce da burbero padre-padrone provoca una risata generale interrotta proprio

       da Cristina.

       CRISTINA            “A proposito di Simone, sapete  che  sono  rimasta  un  po’ disorientata  dalla

                                      vostra  reazione?  Va bene che lo conoscevate già, ma  mi aspettavo lo stesso

                                      che   ne  voleste   parlare  subito;  e   invece niente, nemmeno un cenno. Mi è

                                      sembrato  quasi che abbiate voluto evitare l’argomento di proposito, anche se

                                      non riesco a capire il perché.”

       LUISA                   “Sai,  la  sorpresa  ci  ha  un po’ spiazzati e poi in fondo siamo qui a parlarne,

                                     no?   Secondo  noi  le  premesse  per un buon rapporto sembrano esserci tutte,

                                     anche  se  non  è detto che questo debba necessariamente essere l’amore della

                                     vita, quello con tutte le lettere maiuscole, vero Andrea?”

       ANDREA              “Si certo, sono pienamente d’accordo con tua madre e mi sembra  ingeneroso

                                     addossare  sia  ad  un  rapporto  appena  nato,  che  a Simone una così grande

                                     responsabilità,  dando  loro  un’ importanza  quasi  vitale;  c’è  tempo, ci deve

                                     essere  sempre  il  tempo  per verificare ogni cosa, mantenendosi disponibili a

                                     rivedere tutto  senza farne drammi.

       Cristina li guarda con un misto di irritazione e benevolenza.

       CRISTINA           “E’  proprio vero che i genitori sono sempre gli ultimi ad accorgersi che i figli

                                     cambiano e che  anche  quando  hanno  tale   consapevolezza  la  rifiutano. Da

                                     voi  però  non  me  lo aspettavo. Sono proprio sconcertata nel sentire quel che

                                     sento!  Non  è da voi assumere atteggiamenti paternalistici e scontati. No, non

                                     è  da  voi:  ve  lo  ripeto,  sembra che non abbiate voglia di parlarne sul serio,

                                     come se non voleste dire qualcosa o prendere tempo per decidere. Non so, c’è

                                                                                                                                                    30

                                     qualcosa che non torna.             (Pausa)

                                     Comunque  vi  assicuro  che  il  mio  rapporto  con  Simone  è  serio  e  senza

                                     emotività incontrollata, posso dire che ha tutta l’aria di essere definitivo!”

      

        Il  tono  calmo  e  sicuro  conferisce a queste parole una forza che sgomenta Luisa e Andrea, per

       cui decidono  all’unisono  di prendere tempo prima di rispondere. Scherzando un po’ l’abbraccia

       con affetto.

       ANDREA              “Vorrà dire che con la prossima figlia saremo più pronti e rispondenti!”

       LUISA                    “Ora che tutto si è chiarito, vogliamo andare a cena?”

           

XXIV   SCENA

       Luisa, Andrea  e  Simone  sono al ristorante, qualche attimo di attesa per dare modo al cameriere

       di raccogliere le ordinazioni poi…

       SIMONE               “Cosa facciamo?”

       ANDREA              (Stringendo le mani della moglie)   “La situazione è talmente paradossale che

                                     necessita  di una soluzione altrettanto paradossale. Se inquadriamo la vicenda

                                     secondo   i   tradizionali    canoni  , non   ne  esce che uno squallido quadretto

                                     grottesco, umiliante per noi e distruttivo per Cristina.

       LUISA                  “Ma non è questo quello che c’è stato fra noi!”

       ANDREA             “Certo   che   no!   Personalmente  non  considero   te  e   me  dei  depravati in

                                    affannosa ricerca di stimoli straordinari che mantengano in vita un matrimonio

                                    ormai  spento.  Il   nostro amore è vivo e felice quindi va difeso, come l’amore

                                    fra Cristina e Simone.”  

                                                                                                                                                    31

       SIMONE              “Sono  d’accordo  con  te,  ma  come  facciamo  a  farci  capire da Cristina, lei

                                     si sentirà tradita ed umiliata!”

       ANDREA             “E’ vero,  per  questo sono convinto che il nostro incontro va visto alla luce di

                                     concetti  un  po’ straordinari, che ci aiuteranno a dire a Cristina che quanto si

                                     sentirà precipitare addosso non sarà necessariamente una valanga di fango!

                                     Quello   che  c’è  stato  fra  noi  non  è  espressione  di  degrado  morale  e   di

                                     perversioni sessuali da tenere nascoste e delle quali vergognarsi

       LUISA                  “Significa  chiederle  di  compiere  un  quadruplo  salto  mortale  intellettuale,

                                     culturale e spirituale. Una cosa da nulla!”

       ANDREA             “Sì, dovrà seguirci in un sentiero tortuoso, stretto fra i tentacoli della natura e

                                    della cultura. Certo è una ragazza intelligente e buona, ma lo vorrà fare? Vorrà

                                    rinunciare,   ancora   prima  del  matrimonio,  a  ciò che per lei è sacrosanto, al

                                    diritto  alla  fedeltà?  Vorrà  guardare  oltre la siepe e vedervi non tradimento e

                                    sporcizia, ma orbite di vita più ampie e orizzonti a lei sconosciuti?”

       SIMONE             “Credo  che una mente come quella di Cristina possa fare il grande volo. Certo

                                    per me  è  più  facile  ragionare  così,  perché  quello da perdonare sono io, ma

                                    confido   che  lei  non  si  fermi  a  questa considerazione riduttiva e che voglia

                                    soprattutto  credere  alla  mia   e  alla   vostra  buona  fede.   Del  resto  la  sola

                                    alternativa  che  abbiamo  è  tacerle  la  verità,  escludendola  per sempre da un

                                    fatto  importante  e  minaccioso   se  resta  segreto.  No,   non  me  la  sento  di

                                    mancarle di rispetto e fondare il nostro rapporto su una mancata verità.”

                                                                                                                                                    32

       Luisa gli  accarezza  affettuosamente la  guancia  e  sorridendogli  con  materna approvazione, lo

       congeda  dal  ruolo  di  amante  per  accoglierlo  in  quello di futuro marito di Cristina.  A questo

       punto  il   cameriere  compare  con  le  ordinazioni  e  i  tre ‘lati’ sollevati dalla alleanza stabilita,

       mangiano.

    

       Dopo alcuni momenti.

       ANDREA             “Chi di noi dirà tutto a Cristina?”  Momento di imbarazzo, quasi panico poi..

       LUISA                  “Se  qualcuno  di voi prova a dire che queste sono cose da regolare fra donne,

                                     lo uccido!”

       SIMONE               “Ma… forse sarebbe il caso… che…”

       LUISA                   “Fermi! Abbiamo deciso di fare fronte comune e di aiutarci no? Quindi in tre

                                     abbiamo fatto il guaio e in tre vi porremo rimedio, siete d’accordo?”

       ANDREA              “Sì”

       SIMONE                “Sì”

       Al termine della cena.

       ANDREA              “Allora ci vediamo domani sera a casa nostra e che Dio ci aiuti!”

       SIMONE               “Sì, a domani sera, ciao ragazzi!”

                                            

        

                                                                                                                                                    33

XXV  SCENA

       Simone e Cristina passeggiano sotto braccio per i viali dell’ università.

       CRISTINA            “Come mai vieni a casa nostra stasera? C’è qualche ragione speciale?”

                                      Mentre gli sfiora la guancia con le labbra.

       SIMONE                “Beh si,  qualcosa di speciale c’è; il nostro futuro, la nostra vita. Parlarne con

                                      i tuoi ci aiuterà a prendere le giuste decisioni”

       CRISTINA             “Decisioni?  Ci  siamo appena fidanzati e dobbiamo finire gli studi, cos’altro

                                       c’è  da  decidere  se  non  un  fittissimo  calendario  di  certi…  incontri   che

                                       suggerirei di frequenza giornaliera!”

       Colpetto di gomito e risatina maliziosa.

       BEATRICE             “Ciao Simone, come stai?”  (Si voltano all’unisono verso la voce)

       SIMONE                 “Beatrice! Ciao, come sono contento di vederti! Benone, va tutto benone. Ti

                                       voglio  far  conoscere  una  persona  molto  importante  e che sicuramente ti

                                       piacerà.  Lei  è   Cristina,  il  regalo più bello e immeritato che potessi avere.

                                       Cristina lei è Beatrice, mia cugina e insostituibile compagna di mille giochi.

       Le   due   ragazze   si   guardano,   si   studiano   e  in tre secondi, come solo le donne sanno fare,

       sanciscono con una stretta di mano, l’inizio di una grande amicizia.

       BEATRICE             “Quindi sei tu l’onda anomala!” (Sorridenti occhi color oro)

       CRISTINA              “L’onda anomala?”  (voltandosi verso Simone)

       SIMONE                 “E’   una   delle  nostre  espressioni  in  codice. L’onda anomala è quella che

                                        spunta improvvisa,  inaspettata,  più alta e forte delle altre; ghermendo tutto

                                                                                                                                                    34

                                      quel  che  trova  ti  strappa  al tuo mondo per portarti in un altro nuovo e non

                                      sempre  migliore.  Quando  da   ragazzi  parlavamo del futuro, ci chiedevamo

                                     come  sarebbe  stata  la  nostra  onda  anomala.  Fra  la  voglia  e  la  paura  di

                                     crescere cercavamo di immaginare la fine dell’adolescenza.”            

       SIMONE              “Come vedi, la realtà ha superato la migliore fantasia. Si  tratta  proprio di una

                                     bellissima e caldissima  onda  anomala, dalla quale, ormai, non scenderò più!

                                     (Stringe a sé Cristina)

       BEATRICE           “Credo    proprio    che   dovremo   diventare   amiche   noi   due,   visto   che

                                     condividiamo l’affetto di questo speciale ragazzo!”   (Sorriso)

       CRISTINA            “A  pensarci  bene,  una  vera  e grande amica è quello che mi manca. Ho due              

                                     genitori  meravigliosi,  ho  ghermito un ragazzo niente male e se poi il destino

                                     mi regala  anche una vera amica, credo di non aver altro da chiedere se non di

                                     non svegliarmi  mai da questo sogno perfetto!”                                                                                                                                                             

                                     (Simone le stringe la mano,  teso per quanto potrà accadere in serata)

       BEATRICE           “Caro   Simone  ti  decidi  ad  offrirci  qualcosa  per  festeggiare  l’incontro?”

                                     Voglio   sapere  tutto:   come  è  cominciato  il  vostro  rapporto,  dove vi siete

                                     conosciuti,    tacendo   per   non  farmi  scoppiare  di  invidia,  solo quello che

                                     sicuramente avrete fatto fra una parola e l’altra.”

                                     (Si avviano tenendosi sotto braccio come amici da sempre)

    

                                                                                                                                                    35

XXVI   SCENA

       E’  sera.  A casa di Cristina.

       CRISTINA           “Ciao  bello!”   (abbracciandolo)    “Vieni  i  miei  sono  già  in  soggiorno che

                                     aspettano;  sai   li  ho  visti  strani, sono preoccupati per qualcosa e non sanno 

                                     nasconderlo, chissà di cosa vorranno parlare?”

 

       Simone non riesce a rispondere. L’attira  a sé  e la stringe con forza baciandole i capelli. Cristina  

       percepisce   il   suo   disagio,  si  scioglie  delicatamente   dall’ abbraccio  e  gli accarezza  il viso

       interrogandolo con il suo magnifico sguardo.

       CRISTINA            “Anche   tu   sei  diverso  da  oggi.  C’è  qualcosa che non va? Dimmelo forse

                                     posso aiutarti.”

  

       SIMONE               “L’ unica cosa che  mi  fa  star male  è il  pensiero  di poter perdere l’amore e

                                     l’amicizia di questi tuoi occhi.”

                                     (Mentre parla,  con i pollici segue il delicato profilo del viso.)

                                     “Forse  la  mia  mente  potrebbe  anche guarire  se  ti  perdessi, ma la vita non

                                     sarebbe più bella e degna di essere vissuta  come adesso.”  

       CRISTINA            “E   perché   dovresti  perdermi?”   (Crescendo di apprensione) Cosa c’è ?  ti

                                     prego,   che  motivo  hai di preoccuparti? Ho fatto qualcosa di sbagliato, ti sei

                                     offeso per le battute fatte  con Beatrice?  Dimmi, ti prego!”

       SIMONE               “Tu non hai fatto niente di sbagliato, anzi! Ti ripeto è solo la paura di perderti

                                     che mi uccide, (Simulando una impossibile allegria) e i vorrei vivere tanto!”

                                     (Accenno di sorriso e lungo bacio)

                                                                                                                                                    36

       CRISTINA            “Andiamo di là altrimenti chissà cosa penseranno i ragazzi!”

                                      

                                      (Sorride sciogliendosi malvolentieri dall’abbraccio.)

      

XXVII   SCENA

       ANDREA              “Oh eccoti  qua! Ciao Simone come stai? Dai siediti e bevi qualcosa; dimmi

                                      vuoi un brandy, whisky, cognac! (Attacco logorroico da panico – Luisa tesa e

                                     pallida in silenzio)

       CRISTINA            “Papà, credo che se gli dai un attimo di respiro, potrà dirti cosa preferisce, mi

                                     sembri  un  cameriere  automatico  che  elenca  tutti i piatti del ristorante! Ma

                                     cosa   avete   tutti da  essere  così  nervosi!  E’  una  serata in famiglia, mica il

                                     processo di Norimberga! Ricominciamo da capo, dunque, servo io tu mamma

                                     cosa gradisci?”.

       LUISA                  “Cognac!” (Cristina la guarda meravigliata, non lo beve mai)

       CRISTINA           “Tu   papà    sei   già   servito  e  per  me e Simone va bene un vermouth, vero 

                                     giovanotto?  (Prova a scherzare)

                                      ( Attimi di silenzio mentre sorseggiano, occhi che si scrutano ansiosi)

       CRISTINA           “Dunque  quali  sono  le  ragioni di questo incontro?” (Mentre compie un giro

                                     con  i  suoi  luminosi  occhi  felici)    “Perché  un  motivo  ci deve essere se ci

                                     troviamo   qui,  subito  dopo la cena di presentazione. Spero solo che nessuno

                                     voglia parlare di ‘senso di responsabilità’… ‘di scelte impegnative’  o di altre

                                     antipaticherie del genere, che solo a pensarci mi danno la nausea.”

                                                                                                                                                    37

       ANDREA             (Raccogliendo l’invito ma senza riuscire a guardarla)

                                     “Il  motivo  di  questo  incontro  è  molto importante e, come tale, necessita di

                                     alcune premesse che ci consentano di capire il problema e di risolverlo.”

     

       Le parole  e  il tono  colpiscono  Cristina  che  comincia  ad avvertire un disagio crescente, il suo

       sorriso si trasforma in una triste caricatura.

       ANDREA              “Siamo qui per parlare  di  un  fatto  che  ci riguarda  tutti e che si è verificato

                                     solo  per   una  coincidenza  incredibile  e  irripetibile.  Occorre  parlarne  con

                                     onestà ,   rispetto  per  tutti  e  trasparenza d’animo, perché solo così possiamo

                                     sperare di non esserne schiacciati.”

       Cristina spalanca gli occhi spaventata e incredula mentre cerca lo sguardo di Simone e Luisa.

       CRISTINA            “Esiste un problema fra noi?” Ma…                  

                                      Andrea le fa un piccolo cenno e continua.

       ANDREA              “Tu sai il bene che ti vogliamo tua madre ed io, sai  che  il  nostro  rapporto è

                                     basato  su rispetto e considerazione reciproci. Fin da quando eri una bambina

                                     per  noi  sei  sempre  stata  una persona prima che una figlia. Negli anni tu sei 

                                     diventata  donna  e  noi,  riuscendo  a  non  invecchiare nelle idee e nel nostro

                                     amore, adulti.  Sai, non è facile per i  figli  pensare  ai  propri  genitori come a

                                     semplici  individui  con  bisogni  e desideri, ma tu ci sei riuscita e noi con te. I

                                      nostri ruoli non  hanno  impedito  all’ amore  e  all’ affetto di coesistere nella

                                     reciproca  libertà  al  riparo da  incomprensioni  e  gelosie. Tutto questo fino a

                                     che   la   vita  non   ha   deciso  di  metterci  alla    prova,   giocandoci  un  tiro

                                     incredibilmente vile e colpendoci proprio nell’ anima e negli affetti.

     

                                                                                                                                                    38

        Andrea fa una pausa, beve un sorso di cognac, sempre evitando gli occhi di Cristina. Rotola fra

        le palme delle mani il lungo bicchiere di cristallo. Cristina lo fissa pallida aspettando, impavida

       e  disperata, la stoccata finale.

       ANDREA              “Già, la vita! Ma forse siamo noi che non valutiamo le possibili conseguenze

                                     delle nostre azioni. Accettiamo certi schemi sociali e familiari e poi viviamo

                                     come  se  questi  non ci fossero assumendoci grandi rischi. Tesoro, quello che

                                     sto  per dirti a nome di tutti e tre, è qualcosa che non avrei mai voluto dirti ma

                                     devo,  dobbiamo  farlo per il bene di tutti e, ti prego di una sola cosa: questo è

                                     il  momento  di  applicare  la  regola  fondamentale della nostra vita, quella di

                                     non giudicare e dare sempre una possibilità a se stessi e cento agli altri.”

       CRISTINA            “Ma  cosa potete mai avere da dirmi tutti e tre?  Cosa avete in comune, che io

                                     non so? ”

       ANDREA              “Tu  sai  che  conoscevamo Simone prima dell’ incontro al ristorante; ma non

                                      sai come e quando ci siamo conosciuti.”

       CRISTINA            “Per ragioni di lavoro, mi avete detto!”

       ANDREA              “Sì  è   vero,   è   così,  ma   se  non  ci  fosse   stato  un secondo fine la nostra

                                     conoscenza si sarebbe limitata ad una consegna di documenti in ufficio e oggi

                                     non saremmo qui ad affrontare una questione più grande di noi.”

                                     Cristina guarda i tre senza capire.

       ANDREA              “Quando   vidi   Simone,   in   ufficio,  lo  ritenni  adatto  a  svolgere un ruolo

                                     particolare in  un  gioco  cui  stavo pensando;  il gioco doveva essere una

                                     serata - regalo  per  il nostro anniversario e Simone doveva essere il regalo.

                                                                                                                                                    39

                                     Può   sembrarti   una   cosa  pazzesca,   per  menti  malate,   ma  per  noi era il

                                     coronamento di venti anni di vita e di amore.  Simone a quel tempo era libero

                                     e disponibile all’ avventura e volle vivere un’esperienza particolare insieme a

                                     noi. Poi vi siete   conosciuti e amati e lui è entrato nella nostra famiglia, come

                                     potevamo   tenerti  all’ oscuro di questa cosa? Sarebbe stata una mina vagante

                                     per tutta la vita e che alla fine avrebbe potuto  distruggerci tutti.

       Il silenzio è rotto dal pianto sommesso di Luisa, poi un urlo di dolore e rabbia esplode nella testa

       di Cristina.

       CRISTINA            “NOOOO!”

       Col  dorso  della  mano  si chiude la bocca, per soffocarne un’ altro, la morde tesissima, guarda i   

       tre immaginandoli  in  frenetiche  danze  di  sesso. Non ce la fa e deve fuggire. Scappa in camera

       sua, mentre un pensiero la  soccorre.

       CRISTINA            “Beatrice!”

                                       Dall’altro capo del filo.

       BEATRICE            “Ma certo Cristina, certo che puoi venire da me.”

                                             

                                     

                                                                                                                                                    40

XX VIII  SCENA

       LUISA                  “Dove può essere andata? Così sola e disperata! Non possiamo starcene qui

                                     ad  aspettare, impazzisco se non so dov’è!”

   

       ANDREA             “Proviamo a ragionare, non è il caso di muoversi all’impazzata; tu sai se ha

                                      qualche amica del cuore con la quale magari confidarsi?”

       SIMONE               “No,  ma  non  credo che cercherebbe l’aiuto di chiunque, è troppo orgogliosa

                                      per  divulgare  questa  storia;  penso  che  cercherà di starsene da sola e poter

                                      piangere senza riserve.”

                                      Poi improvvisamente un pensiero lo fulmina.

       SIMONE                “Aspettate!  Forse  è  una sciocchezza, ma mi è venuta un’idea. Beatrice, mia

                                       cugina, l’ ha conosciuta  da  poco ma sono subito diventate amiche e lei vive

                                       sola quindi…”

       ANDREA               “Dove sta?   Chiamala  subito e avvisala che se Cristina va da lei ce lo faccia

                                       sapere subito! Dai!”

                                       Simone compone il numero.

       SIMONE                “Beatrice  sono  io,   salutami  subito  come  se  fossi la tua  migliore amica e

                                       dimmi  solo se  Cristina è lì da te! Non farle capire che stai parlando con me;

                                       ti prego è di vitale importanza, voglio solo sapere se è lì.”

       BEATRICE            “Giulia!  Ciao  sono  contenta  di sentirti, era ora! Stai bene? Anch’io grazie;

                                       avevi ragione tu, ma come hai fatto a pensarci?”

   

                                                                                                                                                    41

       SIMONE               “Non   c’ è   tempo   per  le  spiegazioni   ora,   scusami  ma è importante che

                                     Cristina sia da te… quando saprai il motivo, capirai. Ciao a presto.”

       BEATRICE           “D’accordo, ciao e non scomparire ancora una volta, ti aspetto!”

                                    Simone resta con il telefono in mano per qualche istante, poi si rivolge ai due.

       SIMONE              “E’ da lei!   Forse  non  vuole  sparire!  E se c’è una persona capace di aiutarla

                                     quella è Beatrice.”  

       LUISA                  “Dio ti ringrazio!”

XXVIIII        SCENA

       Casa di Beatrice.

       Beatrice  ripone  il  telefono  mentre  guarda  Cristina  che,  ignara, continua a fissare un qualche

       punto davanti a se, seduta nella poltrona accanto al letto.

       BEATRICE            “Allora,  è  chiaro che puoi approfittare della mia ospitalità finché vorrai, ma

                                       non  per  questo  mi  dovrai  rivelare  il  motivo  della  tua venuta. Anche se,

                                       conoscendo  chi  ami,  non  mi  è  difficile   immaginarlo;  solo una  cosa  mi

                                       incuriosisce:  perché  sei  venuta  da  me  e  non dai tuoi genitori, ma non c’è

                                       fretta, se  vorrai  me lo dirai. Per adesso sistemiamoci, tanto so già che il tuo

                                       soggiorno qui, finirà anche troppo presto!”

       Cristina  non  aspettava  che  di essere  trattata  con  affetto,  queste poche parole rompono la sua   

       tenue resistenza,  tende  le  mani  verso  Beatrice  che,   prontamente  si  avvicina  e   l’abbraccia

       accogliendo  il   suo  pianto  dirotto. Senza parlare le accarezza per lunghi minuti i capelli finché

       Cristina, pian piano, riesce a domare i violenti singhiozzi che la squassano.

                                                                                                                                                    42

       BEATRICE           “Sembri una rosa scompigliata da una forte ventata.” Poi le aggiusta i capelli

                                      che tornano  a  formare una magnifica cornice intorno al viso e continua: “se

                                      piangi  e  ti  disperi tu, così come sei, cosa dovrebbero fare le poverine meno

                                      fortunate  come me?”

       Un  tenue  sorriso  attraversa di corsa il volto di Cristina che torna subito seria e volgendo di lato

       lo sguardo dice:

       CRISTINA             “Ti prego perdonami, ma non riesco a tenermi dentro il dispiacere. So che

                                       non ho il  diritto di coinvolgerti e disturbarti con i miei problemi, ma mi

                                       resti solo tu; ho bisogno di aiuto… mi è successa una cosa terribile.”

       Beatrice resta colpita dal tono e dalle parole.

       BEATRICE            “Anche  il  più  grande  dei problemi ha la sua soluzione nascosta da qualche

                                      parte, spero solo di esserti  utile. Mentre tu ti prepari per la notte io porto una

                                     tisana  calda  per  tutte  e  due,  così  ci  calma  un  po’ e poi facciamo come le

                                     signore, che non parlano se non hanno una tazzina fra le mani.”

       Ridendo si avvia verso la cucina.

                                   

                                                                                                                                                    43

XXX   SCENA

       Beatrice torna con la tisana, Cristina è seduta sul letto con le braccia intorno alle ginocchia.

       Scimmiottando la voce e le parole di sua madre.

       BEATRICE            “Bevila finché è calda, così ti farà bene!”  Poi seduta vicino a lei:

                                       “Bevi un sorso e poi spara tranquilla, sono a tua disposizione.”

       Cristina avvicina lentamente la tazzina alle labbra, beve un po’ e poi, guardando Beatrice negli

       occhi chiede:

       CRISTINA              “Cosa ne pensi di Simone come uomo? Che tipo di persona credi che sia in

                                       generale?”

       BEATRICE             “Quindi il bersaglio è lui!”

       CRISTINA              “Beh sì… ma dimmi.”

       BEATRICE             “Credo  di  conoscerlo  bene  e  posso dire che i tipici difetti maschili, in lui,

                                       sono  minimi;  come  uomo  non  posso  giudicarlo  perché le nostre strade si

                                       sono divise quando lui era,  per così dire, in embrione. Però se non ha tradito

                                       le   premesse  da  cui   muoveva,  oggi  dovrebbe  essere  una  persona  leale,

                                       affidabile e profondamente buona.” 

       CRISTINA              “Possibile che non abbia difetti?”

       BEATRICE             “Ne ha, ne ha!  Quello  più grande e che rischia di condizionare la sua vita e

                                       quella di  chi  gli sta vicino, è, come gli dicevo da ragazzi, di essere una vela

                                       e di raccogliere  anche il più debole dei venti gettandosi nell’ avventura oltre

                                       i limiti considerati normali.”

                                                                                                                                                    44

       CRISTINA            “Lo conosci proprio bene tu!”

       BEATRICE           “Credo  che  tu  abbia  scelto  un  compagno  di viaggio particolare, mia cara,

                                      ma credo pure che persone sensibili e intelligenti non siano così comuni,  per

                                      cui se hai dei problemi con lui,  ti  auguro  di  risolverli  perché  è davvero un

                                      ragazzo che vale.”

       Cristina resta in silenzio mentre rimugina che le parole di Beatrice hanno dipinto proprio il ‘suo’

       Simone. Beatrice aspetta qualche momento, poi accarezzandole la mano le dice.

       BEATRICE            “Vuoi  girarci  ancora  intorno  o  mettiamo,  come  dicono  certi  medici,  il 

                                       corpo  sul  tavolo  e  vediamo,  senza  tentennamenti, se  si  può  evitare  che

                                      diventi cadavere?”

       Cristina, forse, non aspettava altro e con un moto liberatorio quasi grida:

       CRISTINA             “Bene! A questo punto i corpi da mettere sul tavolo , o meglio sul letto, sono

                                       tre e  ti assicuro che,  per  quello che sono stati capaci di fare, tutto rischiano

                                       meno che di diventare cadaveri!”

.

       Gli occhi di Beatrice si spalancano a dismisura, guarda Cristina come se fosse impazzita.

       BEATRICE             “ Povera Cristina, quanto devi soffrire, sragioni!”

       CRISTINA              “No, no, non sto impazzendo! Adesso ti racconto tutto senza girarci intorno:

                                       il  tuo  caro  cuginetto,  onesto  e profondamente buono, la meravigliosa vela

                                       variopinta,  il  più  leale  figlio  di  puttana che esiste al mondo, si è fatto una

                                       originalissima   crociera   di  sesso,  non con una comunissima e noiosissima

                                       ragazza,  no,  ma  con  una  coppia,  marito   moglie! E sai dove li è andati a

                                       pescare  quei  due tesorucci?   Non  lo  indovineresti  mai!  A  casa  mia  li  è

                                                                                                                                                    45

                                       andati   a  pescare:  i   suoi  sfrenati soffiatori di vento sono mia madre e mio

                                       padre! Ecco cosa è accaduto, ecco il corpo sul tavolo; adesso dimmi tu come

                                       si può evitare che diventi cadavere.

       Il  crescendo  Wagneriano  lascia sbalordita Beatrice che posa la traballante tazzina, si passa una   

       mano sulla fronte, si alza, fa un paio  di  giri  intorno  al letto e torna a sedersi davanti a Cristina.

       Calma e conciliante le dice:

       BEATRICE            “E  tu  come  lo  hai  saputo,  chi  te l’ha fatta una spia così perfida? Sei certa

                                      che non sia tutta una balla?”

       Cristina si asciuga le lacrime e, calma e glaciale, risponde:

       CRISTINA             “Sono stati loro, i tre perfidi angioletti a raccontarmi il film! Non riuscivano

                                       vivere  se   non  si  alleggerivano  le coscienze, ammesso che ne abbiano una

                                        parvenza. Lo hanno fatto per me!  Capisci, per me! Per non tradirmi con un

                                       segreto!”

       BEATRICE            “Come,  come?   Te  lo  hanno  detto  loro?   Tradirti  con  un  segreto?   Che

                                       significa? Scusami ma non capisco. Accidenti  a me  e all’ idea del cadavere

                                       sul tavolo! Andiamo con ordine se no perdiamo  la  testa; quando è successo

                                       l’ incredibile fatto?”

       CRISTINA              “Il giorno  del ventesimo anniversario di matrimonio dei miei, circa tre mesi

                                       fa.”

       BEATRICE            “Ma tu e Simone  vi   siete  conosciuti  successivamente,  in Egitto, quindi di

                                       che tradimento parlano? Non esistevate come coppia allora!”

      

                                                                                                                                                    46

                                       Cristina torna nervosa.

      

       CRISTINA            “Sì  è  vero,   allora  Simone era libero di fare sesso anche in fondo al mare se

                                      voleva, ma è andato a letto con  mia madre! Capisci?”

       Beatrice focalizza il problema e delicatamente abbraccia Cristina, parlandole con calma.

       BEATRICE            “Ma allora la cosa  è  diversa,  scusami!  Da come mi hai sbattuto in faccia la

                                       notizia,  sembrava  che  il  tradimento  l’avessero fatto l’altro ieri! Eh no, no,

                                       stando così le cose la faccenda cambia aspetto.”

       CRISTINA              “Davvero? Non mi dire! E io che mi fermo a constatare che fra mia madre e

                                       Simone  c’è  stato  del sesso pazzesco con la supervisione e non solo, di mio

                                       padre! Sono proprio limitati i miei orizzonti, vero?”

     

                                       Con pazienza Beatrice non ribatte al sarcasmo di Luisa.

      

       BEATRICE            “Se  non  fai  lo sforzo grandissimo di vederla sotto una luce neutrale, questa

                                       faccenda  distruggerà  te  e  tutti gli altri; non vederla come sesso proibito in

                                       famiglia  perché  non  lo  è,  è  solo  un  fatto  di  vita  complicatosi  per  una

                                       incredibile combinazione.”

       CRISTINA              “Sbaglio a prendermela, vuoi dire? Non la fai troppo facile?”       

       BEATRICE             “No,  tutt’altro. Voglio dire che se continui a vedere solo ciò che è successo

                                        non   ne  vieni  fuori: addio a Simone e ai tuoi genitori, sei sola e basta. Non

                                        dico oggi,   ma   con   pazienza  e  a  mente   fredda   forse  puoi   provare  a

                                        considerare alcuni  aspetti,  non  secondari,  che ti aiuteranno a capire. Tutto

                                        dipende da quanto vuoi fargliela pagare a quei tre e da  quanto  ti importi di

                                        loro visti i legami in gioco.”

                                                                                                                                                    47

       Cristina rimane in silenzio alcuni minuti poi allunga una mano e stringe quella di Beatrice.

       CRISTINA             “Se  non  fosse  per  altro,  devo ringraziare quel verme di Simone per averci

                                       fatto  conoscere;  forse   il  furbo  lo  ha  fatto  sapendo  quanto  saresti  stata

                                       necessaria, visti gli sport che pratica.”

XXXI   SCENA

       BEATRICE             “Dai svelta, devi essere pronta prima che il caffé si freddi!”

                                        Pochi minuti dopo Cristina torna in cucina.

       CRISTINA             “Lo  sai ?   sembri  mia  madre.  Già   ‘mia madre’  mi suonano strane queste

                                       parole, ora che l’ho scoperta così clamorosamente donna.” 

       BEATRICE             “Hai paura di lei?”

       CRISTINA             “Sì.   Non  ho  mai  pensato  di  confrontarmi  con  lei sul piano fisico. Lei ha

                                       classe,   fascino e sicurezza e sicuramente ora lo sa anche Simone! Cosa può

                                       aver  trovato  in  me  dopo  aver conosciuto così totalmente lei. Mi sento una

                                       gassosa di fronte ad un cognac! La odio ! Odio tutti!”

       BEATRICE             “Bene,  fai  progressi  ragazza!  Ieri eri distrutta oggi riesci ad odiare, chissà

                                       che domani tu non riesca a capire.”

.

       CRISTINA             “Mi prendi in giro perché non sai quanto sto soffrendo, se vuoi me ne vado!”

       BEATRICE             “Lo sai che hai fatto un errore, mia cara, venendomi a cercare? Ormai non ti

                                       liberi più di me e forse non ti liberi più nemmeno di te!”.

       Cristina la fissa colpita.

       CRISTINA              “Perché non hai un ragazzo?”

                                                                                                                                                    48

       BEATRICE             “Perché  quando  di  una  materia  conosci perfettamente la teoria, non riesci

                                       ad   accettare  di  doverla  vivere  male  in  pratica;  soffri  ma non ci riesci.”

       Beatrice non riesce a controllare una nervosa contrazione del viso.

       BEATRICE            “Ti va di parlare, ora?”

       CRISTINA             (Rassegnata)    “Si.   Chiedimi   quello  che  vuoi   sapere  e  ti  prometto  che

                                       cercherò di rimanere calma.”

       BEATRICE             “Raccontami i fatti e dopo vedremo se una soluzione si può trovare.”

       CRISTINA             “Pare   che  superata  la  quarantina,  di  anni  intendo,  si  senta  il bisogno di

                                       festeggiare  a  base di sbornie di sesso gli anniversari di matrimonio e di fare

                                       regali, per così dire, ‘animati’, per rallegrare la festa.

                                       Il  modello  di ragazzo che   si   è prestato, nell’ occasione, è nientemeno che

                                       Simone: carino, riservato, sensibile ed eroticamente scatenato. Tutto qua! E’

                                       il  caso  di  tralasciare  tutti  i particolari sulla performance del regalo, sennò

                                       esplodo in mille pezzi.”

       Le lacrime tornano ad assediare gli occhi di Cristina 

     

       CRISTINA              “Ah, se ripenso a mia madre che mi disse , al mio ritorno, che la serata, alla

                                       fine si   era  risolta  in  una  affettuosa  e  semplice  serata romantica. Perfida

                                       strega!  Perfidi  e  depravati  tutti!   Mi  hanno  trattata come una bambina, si

                                       sono burlati di me.”

       BEATRICE             “Beh non potevano certo dirti: ‘ Cara ti dispiace lasciarci la casa libera per

                                       stasera?   Sai desideriamo fare un’orgia’  Non devi vedere l’inganno e la

                                       malafede nel fatto che ti hanno taciuto quello che doveva essere e che poi è

                                       stato. E’ il solito, vecchio e sempre giovane problema della famiglia, un

                                                                                                                                                                                        

                                                                                                                                                    49

                                       mondo  in  perenne  guerra  con  se  stesso,  dove i figli nascono attraverso il

                                       sesso, lo stesso tipo di sesso da cui  sono nati i genitori e da cui nasceranno i

                                       loro  figli.  Ma  i  genitori  devono  sembrare puri spiriti e fingere di ignorare

                                       che    i    loro   figli   consumano   sesso   e   intanto   si   scavano   abissi   di

                                       incomprensione in fondo ai quali cadiamo tutti.”

       Cristina ascolta con attenzione.

       BEATRICE              “Tua   madre,   poi,   tutto  mi   sembra   meno  che   una   ‘perfida    strega’

                                        sicuramente   ignorava   i   piani di tuo padre per l’anniversario sennò addio

                                        sorpresa;   quindi   non  ti  ha   ingannata  prima e non ti ha potuto dire nulla

                                        dopo.  Se  ti  avesse raccontato l’accaduto, come li avresti giudicati? E’ solo

                                        che   doveva   restare   un   loro   segreto,  appartenente soltanto a loro; ma è

                                        saltato fuori tutto perché di mezzo c’era il terzo ‘perfido’. “

       CRISTINA              “Come l’avresti presa tu, se fossero stati i tuoi genitori a fare queste cose?”

       Beatrice fa una fragorosa risata.

       BEATRICE              “Te l’immagini papà con la sua sconfinata pancia e mamma terrorizzata dal

                                        pericolo   di  rovinarsi  l’acconciatura  o   di   scheggiarsi  lo smalto con una

                                        carezza   audace?  Nooo! E poi in tre! Ma quando mai! No, stiamo parlando

                                        di   statue,  mica di persone. Magari lo facessero, significherebbe che oltre a

                                        respirare,   litigare  e  mangiare,  esistono!  E  poi  bisognerebbe  chiedere  a

                                        Simone se se la sentirebbe di provare!”

       CRISTINA              “Beatrice!”

       BEATRICE             “No   scusami,  ma  è  più  forte  di me: ogni tanto mi esce una battuta e non

                                        sempre è geniale. Come questa vero?”

                                                                                                                                                 

                                                                                                                                                    50

       CRISTINA              “Beh certo, te la potevi risparmiare.”

       BEATRICE              “Va   bene,  prometto  di  farne  solo di geniali d’ora in poi, okay? Ma dove

                                        eravamo   prima  che  mi  interrompessi  con  quella  pazza   idea  dei   miei

                                        genitori?   Ah   si  parlavamo  del  terzo  perfido,   il  bravo  Simone sempre

                                        educato, che sa  stare  al  suo  posto,  ma  anche  a quello degli altri fa la sua

                                        figura…”

       CRISTINA              “Beatrice!”

       BEATRICE              “Oh scusami ancora, ti prego. Per quanto riguarda Simone non c’è molto da

                                        dire,  la   tua  disperazione  è  sacrosanta  anche  se  non ti conosceva ancora

                                        quando ‘veleggiava.’   Qui tutto dipende da te. Nessuno ti può dire cosa fare

                                        perché   per   tutta   la   vita   e  ogni  volta  che  farete  l’amore,  vi  faranno

                                        compagnia  dei   fantasmi e i dubbi vi assaliranno. Non ci sarà un legame di

                                        sangue  a  difendere  un  rapporto che è, e deve essere, più forte di un

                                        legame di sangue. Per Simone devi riflettere, devi  capire quanto puoi fare a

                                       meno  di  lui.  Ma sappi che qualunque cosa decidi  ti peserà per tutta la vita.

                                       Ascolta il tuo cuore e decidi cosa ti peserà di meno.”

       CRISTINA              “Credo  sia meglio  che   mi riposi un po’, la testa non ce la fa a ragionare di

                                       più, grazie Beatrice per quello che fai.”

       BEATRICE             “Senti,   mentre   tu   te  ne  stai   tranquilla,  io   approfitto   per   fare   delle

                                       commissioni. Goditi la mia assenza, che, come tutte le cose belle dura poco.

       Scherzando si chiude la porta di casa alla spalle.

                                                                                                                                                    51

XXXII   SCENA

       Appena in strada Cristina si accorge di Simone ma tira dritto e svolta l’angolo.

       BEATRICE             “Cosa   fai   da   queste  parti?   Non  capisci  che  sarebbe  un   disastro se ti

                                        vedesse?   Penserebbe  che  sono d’ accordo con te e sarebbe un altro dolore

                                        per lei!”

       SIMONE                 “Come sta?”

       BEATRICE             “Oh benone!  Ma  perché me lo chiedi? Conosci un motivo per cui dovrebbe

                                        stare  male?  Solo   la tua faccia tosta supera la tua incoscienza. So tutto!  E

                                        non   ho   parole  per  dirti  quello  che  penso  di te, ma dubito che la cosa ti

                                        interessi: tu pensi solo a te stesso.”

       SIMONE                 “Ti   prego Beatrice, sto già tanto male, risparmiami il tuo feroce sarcasmo e

                                        dimmi davvero come sta? Che vuole fare? Che ha detto di me?”

       BEATRICE              “OOH  calmati  per  favore!   Che  tu stia  male  ha  importanza  solo per te,

                                        credimi: come sta lei ,  se ti sforzi un po’ forse anche tu riesci a intuirlo. Lei

                                        ancora  non lo sa, ma io lo saprei bene cosa fare, e quanto a cosa ha detto di

                                        te,  purtroppo,  dimostra che ti vuole ancora bene perché ti ha chiamato solo

                                        ‘perfido figlio di puttana!’  Adesso  se  non c’è   altro  avrei  alcune  cose da

                                        fare, di nessuna importanza, ma molto più importanti che stare a parlare con

                                        te.”

.

       SIMONE                 “Beatrice !  Ascoltami,  non  sono  un bambino, non puoi pensare che meriti

                                        un simile trattamento, almeno tu che mi conosci come nessun altro!

                                        Aspetta, dimmi qualcosa.”

                       

                                                                                                                                                    52

       BEATRICE          “Sì, una cosa te la voglio  chiedere: mi sai dire perché mai vi è saltato

                                     in mente,  a  voi  tre,  di  sbatterle  sulla  faccia  le  vostre  discutibili imprese

                                     erotiche? Non vi bastava averle fatte, volevate anche il riconoscimento della

                                     critica! Ma come, vi siete sentiti tanto adulti da saltare gli schemi e non siete

                                     stati capaci di sopportare il peso di un segreto!

                                     Non ce l’avete fatta in tre e l’avete scaricato tutto sulla povera Cristina!

      SIMONE            “ Non mi dai modo di spiegare nulla, mi hai già condannato;   spero solo che        lei sia meno sbrigativa e mi dia la possibilità di dimostrarle che  non è stato per scaricare la mia coscienza, ma per poterla guardare  negli occhi senza timore di ombre fra noi. Comunque ti ringrazio per quello che fai; so che Cristina è in buone mani; ti chiedo solo di farmi sapere come sta.”

                                    

XXX III    SCENA

       ANDREA               “Pronto”  (Dall’altro capo del filo un respiro agitato. Poi…)

       CRISTINA              “Sei tu papà?”

       ANDREA                “Sì tesoro, sono io, stai bene?”   (Alcuni istanti di silenzio)

       CRISTINA              “ Proprio  bene non direi, ma non ha importanza. Volevo solo dirvi che non

                                       ce  l’ho  con  voi:  il  mio problema è un altro e devo risolverlo da sola. Mi

                                       servirà  del  tempo  e  sarà  meglio che stia lontana da tutti. Non sopporterei

                                       facce tristi o finte allegre, per cui state tranquilli che so badare a me stessa.”

       ANDREA               “Vuoi che ti passi tua madre per un istante?”

       CRISTINA             “ No,no, un’altra volta, salutala tu per me, ciao a presto.”

 

                                                                                                                                                    54

XXXIV    SCENA

       Luisa guarda fuori dalla finestra, volge le spalle ad Andrea.

       LUISA                “Non  ha  voluto  parlare  con  me,  vero?  Credo di capire cosa prova nei miei

                                   confronti,  per la  prima volta in vita sua mi vede come una donna e non come 

                                   madre e ha paura di me: Andrea tu mi devi aiutare!”

                                   Si gira verso Andrea.

                                   “Non  voglio  perderla! Non sopporto l’idea che mi consideri una nemica. Tu

                                   mi  devi  aiutare;  non  so  come,  ma  insieme  dobbiamo  fare in modo che io

                                   rinasca   ai  suoi  occhi.   Per  te  è  diverso!  Ti  ha  parlato… non  si  sente in

                                   competizione con te. E’ di me che non si fida!”

       ANDREA           “D’accordo  hai  ragione  e ti  prometto  che  farò  l’impossibile  perché torni a

                                   vederti nella giusta luce.”

                                                                                                                                                    55

               

XXXV  SCENA

       Casa di Beatrice

       BEATRICE            “Eccomi  sono  tornata!.”   (Sbuffando  scherzosa  si  libera delle buste della

                                        spesa lasciandole sul tavolo.)

       BEATRICE             “Questo è per te, ti piace?”

       CRISTINA              “Che bell’ orsacchiotto! Ma perché questo regalo?”

       BEATRICE             “ A  me  non   servono  i  ‘perché’  per  fare  regali  e poi lui non voleva più

                                        stare  da  solo e mi ha promesso che non smetterà mai di farti compagnia, a

                                        meno  che  tu  non  ne  voglia  del tipo che né io né lui possiamo darti, vero

                                        orso?”

       CRISTINA              “Devo  proprio  ringraziarti:  sei  molto  paziente  con  me… sai  che ho già

                                        fatto  progressi  dopo una sola seduta di analisi con il Dott. Beatrice Freud?

                                        Sì,  ho  telefonato  a  casa  e ho parlato con papà; l’ho salutato e rassicurato

                                        che non corro rischi e che mi farò viva presto.”

       BEATRICE              “E con la perfida strega non hai parlato?”

       CRISTINA               “ No, non le ho parlato;  tanto avevo detto tutto a  papà, che  bisogno  c’era                                       

                                         di     ripetermi?”           (Quasi senza rendersene conto strapazza l’orso)

       BEATRICE              “ Beh, se lo dici tu! Però fai una cosa: la prossima volta che telefoni parla

                                        con lei e dille di salutarti tuo padre, altrimenti potrebbe pensare che hai

                                        qualche motivo per evitarla e tu non ne hai, vero?

       CRISTINA               “Quanto rompi Freud quando ti ci  metti! Basta  dai, non vorrai mica

                                        rovinare la serata a me e all’orsacchiotto, no? Pensiamo alla cena invece

                                                                                                                                                    56

                                  

                                        visto che finora ho mangiato solo dosi massicce di psicoanalisi.”

                                        (Ridendo scartano i pacchetti della spesa)

      

XXXVI    SCENA

       Mattino dopo a colazione.

       BEATRICE              “Questa notte ho sentito che hai lottato contro i  tre  draghi,  come  è finita,

                                        chi ha vinto?

       CRISTINA               “Credevo dormissi  e  speravo di non farmi sentire, ma  gli incubi arrivano

                                        improvvisi e non riesco a dominarli.” (Scusandosi si siede sul letto)

       BEATRICE              “ Beh  che  cavolo  di  incubi sarebbero se non ti sconvolgessero ben bene,

                                        riducendoti uno straccio?”

       CRISTINA              “Perché sono ridotta così male?”    (Si precipita allo specchio)

       BEATRICE              “Ah  ma  allora  ci  tieni  ancora a quel muso perfetto. Credevo che volessi

                                        distruggerti,  che  per  te  ormai  fosse tutto finito e invece… forza ragazza,

                                        che  il  mondo  non  finisce né domani né dopodomani, appoggiati alle mie

                                        forti spalle e risorgi.”

       CRISTINA               “Cosa facciamo oggi?”

       BEATRICE              “Ce  ne  andiamo a spendere un pò di soldi, mai faticosamente guadagnati

                                        da mio padre, così  diamo  senso al fatto che esista e che sbraiti sempre con

                                        tutti.”

                                                                                                                                                    57  

XXX VII     SCENA

       Cristina e Beatrice tenendosi sotto braccio fanno un allegro shopping e scherzano sulla gente

       che passa.

XXX VIII   SCENA

       E’ sera e tornano a casa.

       BEATRICE              “Ti ha fatto bene l’uscita, c’è di nuovo vita sulle tue guance.”

       CRISTINA               “Sì è vero, all’ improvviso ho deciso che non è giusto bruciare in un fuoco

                                         acceso da  altri. Se c’è una  soluzione va trovata,  piangere e soffrire non

                                         aiuta.”

       BEATRICE               “C’è la soluzione?”

       CRISTINA               “Sai  ho  pensato tanto,  ma  da  qualunque  punto di  vista  esamini  questa

                                         storia,  non  riesco  a  trovarne  una  accettabile.  Se  penso  di rinunciare a

                                         Simone  mi sento morire; se penso di perdonarlo mi chiedo quale vita sarà

                                         la  nostra  e  quali  i  rapporti  con  i  miei  genitori. Potremo frequentarci o

                                        dovremo vivere lontani, come festeggeremo i prossimi anniversari senza

                                        che tornino   i fantasmi? Come  potremo parlare di ciò che è lecito e di ciò 

                                         che  non lo è? Tutto ci riporterà a quello che è successo!”

                                         (pausa)

                                        “ E   poi  c’è  mia  madre,  è  lei  che  più  mi  spaventa  e mi preoccupa per

                    

                                        Simone.”

                                                                                                                                                    58

       BEATRICE              “Perché tua madre?”   (pungolandola)   

                               

       CRISTINA               “Insomma,  è  chiaro!  Fra  lei  e  Simone non c’è stata una semplice storia

                                         che poi  è finita, ma un rapporto sessuale improvviso, senza frontiere, e lei

                                         non  si  è mostrata nuda solo nel corpo ma soprattutto nell’ anima. Simone 

                                         l’ha  conosciuta  come mai avrebbe dovuto, dovendone sposare la figlia; la

                                         totale libertà del loro rapporto può diventare la più pesante catena.

                                         Ogni  volta  che  si  guarderanno,  anche solo per dirsi ‘ciao’, dentro di me

                                         qualcosa  urlerà:  Si stanno  rivedendo   come  in   quel   momento! E   io

                                         impazzirò mille volte al giorno.”

   

       Cristina fa una breve pausa, sorseggia l’immancabile tè e si asciuga una lacrima.

                                     

                                        “Queste  sono  cose che rimangono nel cuore e negli occhi per sempre; non

                                         riesco a credere che le scordino. Nella loro mente resterà una copia di

                                        quel film e ogni momento penserò che lo rivedano. A ogni cosa che faremo

                                        amandoci,  dentro  di me una voce mi schernirà “Questo lo ha già fatto con

                                        lei”  e  il  confronto  mi ucciderà ogni volta. Non c’ è angolo della mente di

                                        Simone che lei non conosca e viceversa.”

       BEATRICE              “Questo  succede   a  tutte  le  coppie  che hanno altre esperienze prima del

                                        matrimonio;   pensa  solo  ai  divorziati,  che  si  ricostruiscono un rapporto

                                        dopo anni di vita sessuale con un altro partner: In questi casi credo che non

                                        ci siano angoli di sorta da scoprire! Ma tutto ciò non impedisce il nascere e

                                        crescere di nuove e solide storie d’amore.” 

       CRISTINA              “Non può essere la stessa cosa! Ma stai scherzando? Come fai a paragonare

                                        situazioni  tanto diverse fra loro? So benissimo che Simone può aver avuto

                                                                                                                                                    59

                                        altre donne prima di conoscermi, ma per me sono donne senza nome, senza

                                        volto e  sicuramente non avranno la benché minima probabilità di rivederlo

                                        tutti i giorni e di diventare le nonne dei suoi figli!”

       BEATRICE             “Beh, devo ammettere che il tuo ragionamento non fa una piega,ma  tu  stai

                                        cercando lo stesso di ricomporre un quadro andato in mille pezzi e forse un

                                        miracolo non basta.”

       CRISTINA              “Non c’è via d’uscita allora?”

       BEATRICE             “Direi  che  non  esistono situazioni senza  una via d’uscita… tutto dipende

                                        da cosa si intende per via d’uscita…”

       CRISTINA              “  Oh!    insomma  ti  metti  a  fare  gli  indovinelli  da  sibilla  ora?  Ti   sto

                                        chiedendo aiuto, ti prego dammi una mano!”

       Beatrice la guarda negli occhi e sorride indulgente poi le accarezza il viso e dice:

       BEATRICE               “Quanto  sei  forte,  quanta  forza c’è  dietro questo muso d’angelo. Io che

                                         avrei già distrutto tutto, che  avrei  fatto  a pezzi coloro che tu vuoi salvare

                                         perché ancora ami, io  dovrei darti una mano? Non ne hai bisogno; sei già

                                         dove io non arriverei mai. Non ti posso spingere,solo sorreggere, perché io

                                         non salverei quei tre,  che  come  un  equipaggio  ubriaco  hanno portato la

                                         nave sugli scogli e ora stanno lì ad aspettare che il più innocente dei mozzi

                                         la sollevi e la riporti in mare aperto! Cristina tu hai già deciso la strada che

                                         farai,   non  ti  serve  aiuto  e  nessuno  te  lo può dare. Hai solo bisogno di

                                         gradini  per  salire  in  cima alla tua decisione ed io posso soltanto essere il

                                         primo.

      

                                                                                                                                                    60     

       CRISTINA               “C’è tanta tristezza nella tua voce, ho la sensazione che ti stai allontanando

                                        da me, perché.?

       BEATRICE              “Perché avrei voluto che tu gliela facessi pagare cara la scappatella ai tuoi

                                         genitori,  avevo  sperato  in  una  dissetante  vendetta.  Per  una volta che il

                                         potere di fare  del  male  era  in  mano  ad una figlia tu,  invece di dare

                                         spazio all’odio che doveva dare spazio alla distruzione dei sentimenti, hai

                                         ascoltato solo il tuo cuore.

XXXVIIII    SCENA

       Quella  notte  Cristina  dormì.  Per  la  prima volta, da quando era stata sconvolta dai perfidi tre,

       nessun brutto pensiero l’assalì, nessun fantasma notturno le strinse la gola. Forse quella parte di

       sé che aveva deciso di non  bruciare  il  mondo,  aveva silenziosamente stabilito che era finito il

       tempo  del  dolore  e  che  cominciava   il  tempo  della  ricostruzione:  Di  tutto  ciò non ebbe la

       minima percezione, ma si giovò del nuovo corso mentale e dormì.

       Nella  notte  sognò  di  essere  bambina  e  di  correre felice verso le due braccia tese che sapeva 

       essere  di  sua  madre; ma di lei non riusciva a vedere il volto e quando alla fine arrivava festosa

       fra  quelle  braccia    scopriva,  con  disappunto,  che  non c’era sua madre lì pronta a stringerla.

       Varie volte il sogno le propose la scena con la stessa  delusione finale, finché, improvvisamente

       cresciuta, fu  lei  ad  allargare  le  braccia  e  ad accogliere una festosa bambina che aveva il suo

       viso.  Sentì  il  contatto  stranissimo  del  fragile  corpo  della  bimba  stretta   lei; e, nello stesso

                                                                                                                                                    61

       momento, sentì di essere lei quella bambina che  dopo  un  istante  si  sciolse  dall’abbraccio,  la

       salutò e corse  via, senza  che  lei  riuscisse a chiamarla, perché non  uscì alcun suono dalla  sua

       bocca   malgrado urlasse con tutte le sue forze.  

XL   SCENA

       Cristina porta la colazione a Beatrice.

       BEATRICE             “Bentornata primavera! Ma che fai, sei già guarita?

                                

                                        Questo  significa  che per averti qui, dovrò ammalarmi io ed avere bisogno

                                        di mille attenzioni, altrimenti, come triste pianta senz’ acqua , morirò!”

                                        (Scherzando si getta  indietro sul letto a braccia larghe.)

       CRISTINA               “No,  mia cara,  non sono guarita, ma voglio cominciare a pensare che non

                                         sono  nemmeno  mai  stata  malata;  diciamo  che sono cresciuta, anzi, che

                                         sono dovuta crescere all’improvviso.” 

       BEATRICE               “Senti  che  metamorfosi! Dai, voltati, fammi vedere quante paia di  ali ha

                                         messo la mia  amica farfalla; e dove è finita quella povera crisalide che ha

                                         bussato, secoli fa, alla mia porta in cerca di aiuto?”

       CRISTINA               “Per  alcuni  aspetti  sono  ancora  una  povera  crisalide, ma ho deciso che

                                         devo  sapere  prima possibile, anzi subito, se ho speranza che  mi spuntino

                                         le  ali.  Grazie  a  te  ho  capito  che mi devo sbrigare  a verificare se si può

                                         tornare a prima del big bang, senza ignorare però che c’è stato.

   

                                                                                                                                                    62

       BEATRICE              “Vieni fatti  abbracciare ragazza  speciale. Ora che so chi sei, comunque                                                                                                                           v                                       vadano le cose, non voglio perdere la tua amicizia e se resterò zitella                       

                                           sarò la zia di tutti i tuoi figli.

.

       CRISTINA               “Quanto sei matta!”    (Cristina ride stringendosi a Beatrice)

       BEATRICE              “Bene,   ora  smettiamola con i convenevoli e… all’attacco! Dimmi cosa ti

                                         serve che io faccia per la prossima mossa e io lo farò.”

                                         (Beatrice scimmiotta il classico attendente cretino)

       CRISTINA               “La  prossima mossa non sarà una battaglia ma una semplice telefonata per

                                         un appuntamento e in base a come andrà forse ce ne saranno altri.”

       BEATRICE               “Te lo ricordi il numero di telefono di Simone o lo hai rimosso?”

       CRISTINA               “No,  caro  Freud,   non  l’ho  rimosso,   ma   prima  di  chiamarlo   volevo

                                         chiederti  se  posso  incontrarlo qui… non me la sento di andare da lui o in

                                         giro chissà dove.”

       BEATRICE               “Astuta  mossa  generale. Stani il nemico e lo costringi in terreno  avverso

                                         per distruggerlo: bene, seminerò  armi  e munizioni in tutta la casa, sarà un

                                         trionfo.!”

       (Beatrice  scimmiotta  ancora  l’attendente sempre più cretino socchiudendo gli occhi per dargli     

       una impossibile aria di furbizia. Poi abbandonando la macchietta ritorna Beatrice.)

       BEATRICE                “No, aspetta! Non chiamare ancora: devo prima cambiare le lenzuola!”

       ( E si chiude di corsa nel bagno seguita da una ciabatta che si stampa sulla porta)

                                                                                                                                                    63

                           

XLI          SCENA

       Cristina chiama Simone dopo mille dubbi ed esitazioni. Quattro squilli e…

       SIMONE                 “Buongiorno , chi parla?”

       CRISTINA              “ Ciao sono io, Cristina. ”

       Sorpresa, silenzio poi…

       SIMONE                 “Sei tu Cristina, davvero?”

       CRISTINA               “Certo che sono ‘io Cristina davvero’ esiste anche ‘io Cristina per finta?’

       La tensione la fa essere scortese.

     

       SIMONE                 “No,  scusami,  ma  è  che  non  ti  aspettavo,  cioè… sono  così contento di

                                        sentirti che per la sorpresa non trovo le parole per dirtelo.” 

       CRISTINA               “Certo  è  più  facile  ‘veleggiare’ che  trovare  le  parole!  Tranquillo  te le

                                        ‘regalo’  io  le  parole:  puoi venire da me? Devo parlarti e credo che anche

                                        tu abbia qualcosa da dirmi, no?”  (Ironica e scostante)

       SIMONE                 “Da te? Dove, a che ora?”

       CRISTINA              “Sono da  Beatrice,  ma  mi  riesce  difficile  pensare  che tu non lo sapessi:

                                        comunque se potessi venire prima possibile mi faresti una cortesia.”

     

       (Cristina ritorna Cristina.)

      

       SIMONE                  “Subito! Vengo subito, finisco la doccia  e arrivo, a fra poco, ciao!”

       Cristina resta qualche istante seduta con il telefono in mano, ancora emozionata per aver

       risentito quella voce, quindi bussa alla porta del bagno.

       CRISTINA                “Simone sarà qui fra pochi minuti. Sbrigati Beatrice.”

       La porta si apre.      

       BEATRICE               “ Allora sei certa di voler restare sola con lui e che non ti serva una mano?

                                                                                                                                                    64

       CRISTINA                “Non  incontro  mica  uno sconosciuto, anche se ho tanta paura di trovarlo

                                         diverso.”

       BEATRICE               “Quindi non ho speranze. Mi devo rassegnare a perdere questo incontro  a

                                         cui tenevo moltissimo: poteva essermi utile per il futuro, non si sa mai!”

       CRISTINA                “Dai, vai che fra poco arriva… augurami la migliore fortuna.”

XLII          SCENA

       Suona il campanello,  Cristina  indugia  poi  si  decide  ed  apre  la porta.  Restano senza parlare

       qualche momento, si guardano negli occhi.

       CRISTINA               “Ciao Simone, sono contenta che tu sia qui entra pure  e grazie per i fiori.”

       SIMONE                  “Ciao, questi sono per te e questi sono per noi.”

       Da dietro la schiena fa comparire una simpatica scatola di cioccolatini.

       CRISTINA               “Conosci  già  l’ambiente,  quindi  accomodati  mentre sistemo i fiori in un

                                        vaso; faccio in un attimo.”

      

 

                                                                                                                                                    65

XLIII                SCENA

       Simone  è seduto in una poltrona.

       CRISTINA               “Ho trovato solo questo, mi spiace, ma l’importante è che abbiano l’acqua.

       SIMONE                  “Se oltre a profumare sanno anche nuotare sono salvi.”

       Scherza cercando  di scaldare l’atmosfera. Cristina si siede in una poltrona ad angolo con quella        

       di Simone.

       CRISTINA               “Credevo  non  venissi più!  Sono passati più di quaranta minuti da quando

                                        hai detto ‘ vengo subito’ “

       SIMONE                 “Al  telefono  avevo  il  sapone  anche  negli occhi, poi… dopo aver preso i

                                        fiori, ho avuto bisogno di fermarmi alcuni minuti a riflettere.”

       CRISTINA               “Su cosa?”

       SIMONE                 “Sul  fatto  che  venivo  qui,  che  mi  davi  la  possibilità  di  parlarti e sulla

                                        necessità di concentrarmi per non dire cretinate e compromettere tutto.”

       CRISTINA               “Bene,  allora  possiamo  cominciare  e  se  ci  aiutiamo,  alla  fine, saremo

                                        almeno più amici di adesso.” 

       Cristina sente il bisogno di una pausa. Poi…

       CRISTINA               “Quello  che  è  successo,  non  è esattamente la migliore premessa per una

                                        felice vita di coppia; per cui ti dico quello che intendo fare. Per prima cosa

                                        non   dobbiamo   decidere  tutto  adesso,   possiamo  prenderci  tempo   per

                                        riflettere  e  quindi ti prego di non essere precipitoso e di non dare nulla per

                                        scontato, anche se quello che sto per dire può far sembrare tutto più facile.

                                                                                                 

                                      

                                                                                                                                                    66

                                                                                                                                                     

       Altra pausa:Simone  si  appoggia  allo  schienale  della  poltrona,  Cristina  lo guarda fisso negli

       occhi.

     

       CRISTINA              “Ti  voglio  bene  e  non intendo rinunciare a te e voglio bene anche ai miei

                                        genitori con  i  quali  desidero  restare  per sempre in ottimi rapporti! Certo

                                        quanto  è  accaduto rappresenta la negazione di tutto questo, ha creato tanta

                                        incompatibilità   fra  noi  quattro  che  anche  il  più  ottimista ,   se   avesse

                                        cervello, non vedrebbe alcun futuro per noi.

                                       Ma  io,  oltre  a  quel  poco  di cervello che si intravede, ho un cuore che mi

                                       dice  di non arrendermi, perché non è giusto rinunciare alla vita per un fatto

                                       della vita. Amare qualcuno è capire di amare una persona, una creatura cioè

                                       più  portata  a  sbagliare  che a respirare e so che non posso negare la libertà

                                       degli  altri,  quando  la  mia  è  stata  sempre  rispettata.  Allora ho deciso di

                                       provarci  e  sondare  la  tua disponibilità e poi, se questa c’è… ma di questo

                                       parleremo poi.”

       Cristina lascia che segua un lungo silenzio quindi riprende:

       CRISTINA              “Voglio  essere  sincera  con  te  fino in fondo:non pensare che non ti abbia

                                       odiato per quello che  hai fatto: ti  ho  odiato  con  tutta  me stessa e ancora,

                                       ogni  volta che ripenso al male ricevuto, ti odio e una parte di me mi dilania

                                       perché  te  la vuole  far  pagare.  Un’altra  cosa voglio  chiarire. Io non ti ho

                                       perdonato perché non c’era niente  da  perdonare  visto che le tue bravate le

                                       hai fatte quando non esistevo per te;  altrimenti  sappi  che  avrei  cercato di

                                       annientarti con tutte le mie forze.

                                                                                                                                                    67

       SIMONE                “I  tuoi   occhi  mi  dicono  quanto  hai  sofferto,  farei  qualunque  cosa  per

                                       cancellare la loro sofferenza. Ti  ringrazio  per  la possibilità che mi dai e la

                                       fiducia che hai in me.”

       CRISTINA              “Non  ho  alternative;  o meglio ne ho una sola ed è quella di buttare a mare

                                       te,  mamma  e  papà,  i vostri giochetti e un’altra cosuccia da niente che è la

                                       mia vita.  Non  venirmi  a  parlare  di  fiducia  dopo  quanto è accaduto, non

                                       voglio  credere  un  bel  niente!  Voglio  solo  verificare  se  tutto  questo   è

                                       realmente possibile. Pensaci e fammi sapere se sei disposto ad aiutarmi non

                                       c’è fretta  ma  non  voglio  essere  più  sospesa ad un filo, o lo tagliamo o lo

                                       trasformiamo in un legame per la vita!”

       Pausa.                               

       SIMONE                “Vorrei qualcosa da bere, anche acqua se non hai altro, grazie.”

       Sente la gola secca, si alza e mentre Cristina torna con una bibita, apre una finestra e respira a

       pieni polmoni la ventata d’aria fresca.

       SIMONE                “Posso confessarti di essere disorientato?”

       CRISTINA              “Come se ti avessi confessato che faccio triangoli a letto?”

       Pausa.  Simone scuote la testa e fa un amaro sorriso.

       SIMONE                “Ti ho  dato  un  dolore  immenso.  Solo  tanta  sofferenza spiega la paura di

                                       soffrire  che  hai:   ho solo  un  modo  per  rimediare  al male che ti ho fatto:

                                       amarti come meriti dandoti tutto quanto c’è di buono in me.”

       Cristina gli volta le spalle per nascondere le lacrime che non riesce più a trattenere.

       SIMONE                “Vedi  Cristina,  ho  bisogno  di parlare di quello che è accaduto. Non posso

                                       negare  che   ne  resterà  una  traccia  per  tutta la vita, ma per il rispetto che 

                                                                                                                                                    68

                                       devo  ai  tuoi e soprattutto a te, sarà il ricordo di  un gioco, semplicemente e

                                       solo  di  un  gioco.  Ormai  ho  capito  che  potrò  conviverci perché rimarrà

                                       relegato in un angolo della mia mente e mai offuscherà la nostra vita.”

       Pausa.

       SIMONE                “Quello  che  mi  sconcerta è che tu sarai condannata ad avere fiducia in me,

                                       perché  ogni   volta  che  volessi  ricordare  e  tradirti,   tu   non  lo   sapresti

                                       nemmeno. Stai provando ad erigere una fortezza a protezione del tuo amore

                                       ed  io,  semplicemente  pensando,   potrei   vanificare   tutte  le  tue  fatiche.

                                       Credimi,  questo  pensiero mi fa impazzire: tu che butti te stessa in fondo al

                                       mare pur di far stare a galla la nostra barca mentre è solo la fedeltà della

                                       mia  mente,  l’unica garanzia di successo. Il  tuo è un  atto  d’amore   mi

                                       stordisce,  mi   fa  dubitare d’amarti come tu mi ami, mi fa sentire come una

                                       nebbia   pesante   che   non   riesce   a   staccarsi   da   terra,  di  fronte  a  te,

                                       leggerissima nuvola padrona del cielo più azzurro.!”

       Cristina torna a guardarlo negli occhi,  per alcuni istanti lo lascia sospeso, poi accenna un lieve

       sorriso e…

       CRISTINA              “Forse abbiamo cominciato bene.”

       Incapace  di  rompere la quarantena con un abbraccio Cristina gli porge la mano per una ancora

       neutrale stretta.

       SIMONE                “Cosa faremo adesso?”

       CRISTINA              “Rifletteremo  su   quanto   abbiamo  detto;  devo parlare con i miei…   poi

                                       vedremo.

       SIMONE                “Però ci rivedremo presto?”

     

                                                                                                                                                    69  

        CRISTINA             “Non  mettermi  fretta  per  favore.  Non  si tratta di chiedere il permesso di

                                       uscire,  devo capire  se sono  ancora  loro e se possiamo continuare a vivere

                                       insieme. Non è cosa da poco!”

       Si salutano.

XLIIII         SCENA

       BEATRICE             “Una  cosa  è  certa,  siete  proprio fatti l’uno par l’altra! Tu che stravolgi le

                                       regole del  sano  odiare e della vendetta e organizzi un miracoloso recupero

                                       del    Titanic.  Lui,   che  invece  di   prostrarsi,  di  strisciare,  di   implorare

                                       clemenza, viene a chiedere  il tuo aiuto per riuscire a lanciare il più lontano

                                       possibile  la  chiave  della  stanza del peccato, che la sua operosa mente non

                                       può  fare  a  meno  di  costruire!  Ma io gliela tagliavo seduta stante la testa!

                                       Siete   unici  ed  uguali  e  credo  che  questo  vi salverà. Volate senza paura

                                       dove  anche  l’aquila non si spingerebbe. Un po’ mi spaventate e vi invidio

                                       tanto.”

       Beatrice abbraccia Cristina.

       CRISTINA              “Ora non posso più fermarmi, devo parlare con ‘lei’

       BEATRICE              “Chiamala subito allora!”

       CRISTINA              “Dici che non è presto?”

       BEATRICE              “Batti il ferro, sennò che l’hai scaldato a fare?”

       CRISTINA              “Sì,  ora la chiamo.”

                                                                                                                                                    70

XLV  SCENA

       Tardo pomeriggio a casa  di Luisa e Andrea. Andrea apre la porta e Luisa gli salta fra le braccia

       facendogli fare un paio di piroette.

       LUISA                   “Cristina!  Cristina!  Ha chiamato;  domani viene a parlarmi; vuole vedermi,

                                      l’ho sentita, credo che non mi odi. Sono così felice che lo vorrei gridare!”

                                      

       ANDREA               “Beh secondo il mio timpano lo stai facendo, eccome!”

       Si massaggia  l’orecchio sorridendo.

       ANDREA               “Hai  detto  a  parlarti?  Cioè  a parlare con te sola? E perché solo con te? Io

                                        non conto niente?”

       LUISA                    “Lo  sai  che  gli  uomini servono solo a combinar guai e che poi tocca a noi

                                       donne porvi rimedio!”

       Luisa si morde le labbra per l’infelice frase che le è sfuggita.

       LUISA                     “Scusami amore… volevo  fare solo una battuta sulla solidarietà femminile

                                        e  invece  ne  è uscita la più cretina ed ingiusta frase che potessi mai dire, ti

                                        prego perdonami.”

       Andrea la guarda negli occhi, l’abbraccia e roteando cadono insieme sul divano.

      

  

                                                                                                                                                    71    

XLVI         SCENA

       CRISTINA              “Si, sono io.”

       LUISA                     “Sali pure tesoro.”

       Cristina  sale  in  fretta,  ansiosa  di  scoprire  chi ci  sia ad  attenderla lassù; sua madre o ‘quella

       donna!’

         

XLVII        SCENA

       Cristina arriva in cima alle scale e lì, appoggiata alla porta vede sua madre. La guarda, esita.

       Vorrebbe scappare ma vuole restare. Dopo qualche interminabile momento…

       LUISA                 “Non vuoi entrare?”

       Cristina si scuote torna a guardarla ed entra.

XL VIII             SCENA

 

       Cristina riassapora la giovane aria di casa. Sembra che l’abbia lasciata da secoli.

       LUISA                 “Ti va  qualcosa?   Vuoi   mangiare?   Ho   comprato   un  po’  di  tartine e dei

                                     pasticcini, tanto noi non abbiamo problemi di linea, vero?”       

       Quell’ innocente  riferimento  al  loro fisico basta ad irritare Cristina, che posando  la borsa  e la

       giacca sul divano, risponde:

       CRISTINA            “Dopo, mentre parliamo, forse mangerò qualcosa grazie.

                                                                                                                                                    72

       Si  guardano negli occhi, Luisa accenna un sorriso, Cristina abbassa lo sguardo. Poi  Luisa posa

       la sua mano su quella di Cristina che resta passiva.

       LUISA                 “La  vita  ci ha messe l’una contro l’altra. Gelosa del nostro amore mi ha fatto

                                    diventare  per  te  odiosa  come  il  sole ai  vampiri. Dovremo  fare uno sforzo 

                                    grandissimo  per  ritrovarci,  ma  ti  giuro  che  farò  l’ impossibile  perché ciò

                                    avvenga e perché  tu non debba più soffrire a causa mia.”

       CRISTINA           “Ah  dunque  è stata la vita ad organizzare la festa! Ed io che avevo incolpato

                                    voi tre! Che cattiva!”

       LUISA                 “Cristina  ti prego, di sofferenza ce ne è stata per tutti noi e ho un’ idea molto

                                    precisa  del  male  che  ti   ho  fatto;  solo  l’amore  di tuo padre e il mio per te

                                    hanno impedito che perdessi la ragione e la stima di me stessa.”

       CRISTINA           “Posso  credere  che  stai  soffrendo,  ma  vogliamo mettere al primo posto la

                                    mia  vita  per una volta? Non sono venuta qui per gioire del tuo dolore ma per

                                    cercare,   se c’è,  uno straccio di possibilità di tornare a vivere! Ho bisogno di

                                    sapere  quanto  è  rimasto  di  te  sulla  pelle  e  nella mente di Simone; voglio

                                    capire  se  è  possibile  bonificarla e guarirla dal  tuo virus. Della tua  vita ora,

                                    poco mi interessa perché non corre rischi.”

       LUISA                 “Sono  disposta  a tutto pur di aiutarti tesoro, ma non considerarmi un mostro

                                   o  come  hai  detto  ‘un virus’  ti prego…sono solo una donna che per un gesto

                                   d’amore ora si trova in fondo ad un pozzo di disperazione.”

       Cristina sembra non sentire le parole di Luisa.

  

                                                                                                                                                    73

   CRISTINA           “Ci  sono  dei  pensieri  che  riducono la mia mente in brandelli. Quando penso

                                 che con quelle  splendide  ali  che  hai,  sei  volata  in  cima  alla  mia  vita e hai

                                 occupato  tutto  lo  spazio  destinato a me. Quando penso che ogni volta che mi

                                 sdraierò su un pensiero di Simone, sentirò dal tuo calore che lì tu ci sei già stata

                                 e che lui  mi  berrà  da  un  calice che sa anche di te, confondendomi con te.  Tu 

                                 non  sei  semplicemente  ‘un’ altra  donna’  sei  mia madre, sei me prima che io

                                 nascessi  e  non  ho  la  minima  possibilità  di  batterti se non sei tu a ritirarti, a

                                 scomparire dai luoghi del mio amore.”

       LUISA              “Ma  io  nei  luoghi  del  tuo amore non ci sono mai entrata: sono stata solo una

                                meteora  che  è  passata troppo vicino alla terra di Simone bruciandola un po’ in

                                superficie. Però  credimi,  lui  è già guarito e il tuo amore laverà via ogni traccia

                                di me. Devi solo essere  forte  e  paziente. Non puoi oscurare il sole perché ti

                                brucia. Devi aspettare che si faccia notte su questi pensieri; e stai  tranquilla che

                                si fa sempre notte su tutte le cose, anche le più brutte.”

       CRISTINA        “Ma tu non sei per niente una meteora!”

       LUISA              “Lascia   che  ti  dica  una  cosa.  Stai  sopravvalutando  questa storia e rischi di

                                 rimanere schiacciata da immagini che sembrano eterne e che  invece sono labili

                                 come castelli di sabbia.”        

       Cristina la guarda interrogativa mentre le monta da dentro un ondata di nervosismo.

     

                                                                                                                                                    74

       CRISTINA         “Ah  è  così!  Il  problema  non  è  in  ciò  che  è  successo,  ma  nella  maniera

                                   sbagliata  in  cui  io l’affronto, incapace come sono di capire le vostre comode

                                   teorie!  Non vedo  castelli  di sabbia qui intorno! Vedo solo la vostra immensa

                                  spregiudicatezza  che  minaccia  la  mia  vita.  Valgo  poco  per  te,  se  le   mie

                                  angosce ti sembrano isterie da adolescente!”

          LUISA            “No,  no  aspetta,  non  ho  pensato  un  solo istante che le tue angosce possano

                                   essere  esagerate.  E’  solo  che stai sopravvalutando l’importanza che io possa

                                  avere  per  Simone.  Quello  che  è  stato è nato dal nulla ed è finito nel nulla; è

                                  stata un’ avventura  che  se anche  si  fosse  ripetuta  mille  volte,  mai  sarebbe

                                  diventata qualcosa di diverso. E’  invece  il  suo  amore  per  te che sottovaluti.

                                  Quando  ha  saputo  chi  ero  sono  cambiata  ai  suoi  occhi e la mia immagine

                                  erotica è subito svanita: sono diventata solo tua madre.  Quando si vuol bene, e

                                  lui  te  ne  vuole davvero, si rimuove ogni ricordo per far posto all’amore che è

                                  nato;  sei  convinta  di  non reggere il confronto con me come donna e ne soffri

                                  da  morire,  ma  io  ti  dico che  questo  confronto  non  ci  sarà  e comunque lo

                                  perderei  perché  tu  sei  l’amore  vero  ed  io la sbornia sessuale di una sera. Ti

                                  prego  tesoro,  non  confondere  il  sole  con una luce artificiale e potentissima:

                                  tutte e due illuminano, ma solo uno può scaldare per tutta la vita.”

       CRISTINA         “Credi davvero  che  sia possibile separare la mente dai ricordi? Credi davvero

                                  che  l’amore  sia più forte della vita? Perché se così non fosse, non ce la farei.”

                                                                                                                                                    75

       LUISA                “Vivendo  insieme  alla  persona  giusta,  capirai  come  l’amore sia allo stesso

                                  tempo una grande malattia e una grande  medicina, capace di mutare nel tempo

                                  e  di  adattarsi ai nostri cambiamenti, restando sempre la stella polare che salva                                

            

                                  ogni navigatore.”

       Cristina  la  guarda  negli  occhi  e improvvisamente ritrova la serenità e senza quasi rendersene

   

       conto ripete  un  gesto che le era abituale. Si adagia su un fianco e appoggia la testa sulle gambe

       della madre sollevando le sue sopra il divano. Dopo alcuni momenti di silenzio.

       CRISTINA          “Mamma posso farti una domanda particolare?”

       LUISA                 “Certo cara.”

       CRISTINA           “Cosa è successo fra te e papà per indurvi a far entrare un estraneo nel vostro

                                     amore?  E   come   spieghi  che   ancora  state   insieme   come  se nulla fosse

                                     accaduto?”

       LUISA                  “Mi   stai  chiedendo  di  parlarti  dell’amore  senza  distruggere  l’amore,   di

                                     conciliare la poesia con la prosa.”

      

       CRISTINA            “Cioè?”

       LUISA                   “Capisco come tutto questo ti sembri strano e inconciliabile con i concetti di

                                      fedeltà e onestà, ma la vita coniugale può riservare sorprese. Vedi, all’inizio

                                      di  un  amore  dominano  la fedeltà, la  gelosia  e  l’appartenenza   reciproca.

                                      Questa fase può  durare  anche tutta la vita e le persone che si amano vivono

                                      nel   rispetto   delle   convenzioni   sociali   ispirandosi   alle   regole     della

                                      monogamia. Con il passare  del  tempo  il  rapporto  si  può  trasformare,   in

                                      funzione della   confidenza totale che si stabilisce fra moglie e marito e della

                                      biologica propensione alla poligamia, naturale in tutto noi.

                                                                                                                                                    76

       CRISTINA            “Vuoi  dire che a un certo punto si sente il bisogno di fare esperienze nuove?

                                     Al di fuori  del  matrimonio perché questo non basta più? Ma allora significa

                                     che   l’amore  è  finito!   Se si  desiderano  altre  persone che senso ha restare

                                     insieme? Ma tu lo ami ancora papà nonostante quello che è successo?”

       LUISA                   “Certo che lo amo, ma  non posso pretendere che tu comprenda che il nostro

                                     legame  sia  uscito  rafforzato da questa esperienza: per capire la vita bisogna

                                     viverla.  Parlarne  a  volte  può  risultare anche dannoso, fermiamoci e diamo

                                     tempo alla tua vita di svolgersi,  poi  se  ti  piacerà  quel panorama sarai tu ad

                                     aprire la finestra.”

       CRISTINA            “Non puoi esser un po’ più chiara”

       LUISA                   “Quello  che  voglio  dirti  è  che  queste esperienze si possono fare solo se il

                                     legame è saldo e l’amore è grande come quello fra tuo padre e me. Non deve

                                     essere  una  comoda  fuga  dal  matrimonio  ma  un’  esperienza   dettata   dal

                                     rispetto reciproco e vissuta come evoluzione del rapporto. Adesso comunque

                                     non  ci  pensare  come  ad  una  cosa che possa riguardarti. Riflettici solo per

                                     capire  il  nostro  comportamento  e non giudicarci dei mostri di perversione;

                                     teniamo tanto alla tua stima e alla tua fiducia.”

       Si abbracciano e ritrovano la pace.

     

                                                                                                                                                    77 

XLVIIII                  SCENA

       Sulla porta d’ingresso.

       LUISA                 “Quando ti rivedremo?”

       CRISTINA           “Presto,  presto,  ormai  il  tempo  non  conta  più perché non devo scappare e

                                     anche  quando  non  staremo  insieme saremo sempre vicini. Salutami papà e

                                     digli che poi lo chiamerò. Ciao.”    

            L               SCENA

       Luisa apre gli occhi, nella casa ormai al buio, e sente la mano di  Andrea che  l’accarezza  lieve.

       LUISA                 “Si è stata qui. Abbiamo parlato:  tutto  o  quasi  si è chiarito. Cristina   è  una

                                     donna ormai e per diventarlo non si è fermata davanti a nulla.”

       Andrea l’abbraccia e nel silenzio della quiete ormai ritrovata si addormentano.

     

                                                                                                                                                    78

L I                        SCENA

       Andrea è alle prese con una storia finita in un vicolo cieco della sua mente. Suona il telefono,

       tenta di ignorarlo,  poi spazientito rotea lo sguardo e l’afferra.

       ANDREA                “Sì, chi è’”     Gracchia la sua voce

       CRISTINA               “Papà sei tu? Sono  Cristina, c’è qualcosa che non va?”

       ANDREA                 “Ciao  tesoro!   Sei davvero tu?   Come  sono contento di sentirti, ma dove

                                        sei?  Che  cosa fai all’altro capo del filo? Vieni qui da me che ho tante cose

                                        da   dirti  e  tanta   voglia   di   rivederti!”   (come  una valanga la investe di

                                        domande)

       CRISTINA               “Sono  in  una  cabina  telefonica, qui sotto al tuo studio e volevo sapere se

                                        per caso hai tempo per fare quattro chiacchiere con me.”

       ANDREA                “Quattro  miliardi  di  chiacchiere  vorrai dire! Senti stai ferma dove sei che

                                       arrivo subito. Mollo all’istante questa noiosissima storia e sono da te. Ce ne

                                       andiamo a colazione dove ci pare e passiamo insieme una intera giornata, ti

                                       va?”

       CRISTINA              “Si,  ma  non  ti agitare così. In fondo non c’è nulla di speciale nel fatto che

                                        una figlia incontri suo padre per parlare un po’ con lui, no?”

       Scherza per mettere Andrea a suo agio e dopo pochi minuti...

                                                                                                                                                    79

LII                      SCENA

       ANDREA               “Eccomi qua!”

       Cristina lo guarda, gli gira intorno come a riscoprirlo e poi allarga le braccia sorridendo. Senza

       parlare si  sciolgono dal lungo e intenso abbraccio e si avviano alla macchina.

      ANDREA                “Hai qualche preferenza su dove andare, tesoro?” (Mentre   tiene  aperta  la

       portiera)

       CRISTINA               “Una sola e che vale per qualunque  posto  tu  scelga:  che sia all’aperto. In

                                        questo momento ho bisogno di spazio, di luce e di aria, ti disturba?”

       ANDREA                 “No,  figurati,  anche per me sarà meglio: lo spazio rende libera la mente e

                                         l’avvicina al cuore.” 

       Cristina si volta a guardarlo ammirata con tanta intensità che…

       ANDREA                 “Hai deciso a quale specie di mostro appartengo?”

       CRISTINA               “No,   non  ho  ancora  capito  se  sei  o no un mostro e per la verità non so

                                         proprio chi sei,  figurarsi se sono in grado di classificare. Credevo di poter

                                         poggiare la mia vita su solide certezze; ero pronta a edificare grattacieli su

                                        di esse e ora non so più  niente  o peggio, quello che so non vale, non serve

                                         e anzi sembra essere di intralcio alla vita stessa.”

       Lo sguardo di Cristina si perde nel paesaggio che le viene incontro.

       ANDREA                 “Ci siamo decisamente persi di vista vero? Mai stati tanto lontani, tesoro

                                         mio”

       Toglie una mano dal volante e stringe quella di Cristina.

                                                                                                                                                    80     

        ANDREA               “Purtroppo   quello  che è stato  non  si cancella, ma sono certo che insieme

                                         sapremo trovare il modo di conviverci.”

       Torna il silenzio fra loro.

LIII                  SCENA

       Arrivano ad una locanda circondata da campi.

       ANDREA                “Questo mi sembra il posto che cercavamo, che ne pensi?”

       CRISTINA              “Si è perfetto.”

       Scendono e si avviano sottobraccio.

LIV               SCENA

       Entrano  e  il  cameriere  prontamente  li invita  verso una   saletta  appartata  ma,  deludendolo,

       Andrea sceglie un tavolo che ha tutta la sala davanti come una platea.

       ANDREA                “L’etichetta  di amanti ce l’ hanno affibbiata senza riserva alcuna. Hai visto

                                        come è facile  prendere  un abbaglio quando si giudica frettolosamente e in

                                        base a stereotipi?

       Cristina lo guarda fisso e…

       CRISTINA               “Sarà  la  tua  dimestichezza  con  il clandestino a darti quell’aria complice

                                         e  trasgressiva.  Io  mi  sento  solo  tua figlia e sicuramente ai loro occhi, il

                                         satiro sei tu!”

                                                                                                                                                    81

       ANDREA                “Cominciamo male!”

       CRISTINA               “Scusami  papà,  non  volevo essere cattiva, ma ultimamente mi succede di

                                         non controllare certi impulsi  e  dico  cose  che fanno male, rendendomene

                                         conto solo dopo averle dette.”

    

       Poi cercando di alleggerire l’atmosfera gli pone la mano sulla sua attraverso il tavolo.

       CRISTINA                “Sai  da chi  ho  imparato a parlare senza riflettere? Da Beatrice, la cugina

                                        di  Simone.  E’  proprio  un  fenomeno;  ha  sempre  la  battuta  pronta  e si

                                        accorge di quel che dice  solo  dopo  averlo detto; ma è tanto cara e sincera

                                        come   nessuno.   Per   me  è  stata  una  vera  ancora  di  salvezza,  l’amica

                                        migliore.”

       ANDREA                “Beh in fondo, visto che l’abitudine a parlare senza controllo è così diffusa,

                                        forse sarà più facile capire che si può anche agire senza riflettere e fare del

                                        male senza volerlo.”

       Si guardano  intensamente  negli occhi.

       ANDREA                “Una  cosa  sola  mi  interessa  al  di sopra di tutto tesoro: voglio tornare ad

                                        essere tuo padre! Chiedimi qualunque  cosa possa servire a chiarirti le idee,

                                        sbattimi in faccia tutte le mie responsabilità, sfoga la tua rabbia, ma dammi

                                        una possibilità, una sola.”                           

       Arriva il cameriere e raccoglie le ordinazioni.

       CRISTINA               “Non  si  tratta  di  darti o non darti un’altra possibilità. E poi cosa pensi di

                                        dover dimostrare, che  sei  un uomo  e soprattutto un maschio? Quanto vali

                                        lo sappiamo bene tutti, perfino Simone lo sa! Dunque non è questo che è in

                                        discussione;   sia   ben  chiaro!  E  ti  prego  non  fissarmi  come  se  da   un

                                        momento  all’ altro  al   mio   posto  dovesse   apparire,  per  magia,  quella

                                                                                                                                                    82                                                                                                                                               

                                        bimbetta  tutta  riccioli  neri  che  saliva al cielo ogni volta che la guardavi!

                                        Sono   dovuta  crescere  mio  malgrado;  non   l’ho  chiesto io questo corso

                                        accelerato di vita vissuta. Voglio solo capirci qualcosa.”   

       Cristina parla tenendo gli occhi bassi e disegna indecifrabili figure sulla tovaglia.

      

       Trascorrono alcuni istanti e il cameriere torna con gli antipasti.

       ANDREA                “Buon appetito tesoro”

       Cristina risponde con un cenno del capo e un lieve sorriso.

       ANDREA                “Allora,  visto che  siamo una  di  fronte all’altro cerchiamo di incontrarci e

                                        mettere in contatto  i  nostri due mondi. Non è facile ma proviamoci. Ti sei

                                        certo chiesta che razza di uomo io sia mai per rinunciare al mio regno in un

                                        gioco  così  particolare. Beh, non so spiegarmelo nemmeno io, perché venti

 

                                        anni fa  avrei  ucciso,  se  qualcuno  lo  avesse solo accennato, ma la vita ci

                                        cambia ad ogni istante che passa senza che noi  ce ne accorgiamo. Amo tua

                                        madre forse più di venti anni fa  e  allora  tu  mi dirai: come è possibile? La

                                        verità è che siamo strane  creature  della  natura  amministrate  con severità 

                                        dalla cultura. La  nostra  mente  e  a nostra anima nascono con sembianze e

                                        profili  multiformi  capaci  di  toccare  latitudini  lontane  dove imperano la

                                        fantasia e la gioia di vivere. Ma la cultura ha uno stampo unico, un angusto

                                        contenitore: il conformismo.  E tutto  ciò  che  esce fuori da questo stampo,

                                        come   una   inflessibile   madre   badessa,    lo   taglia   via  o   lo costringe

                                        distorcendolo per tutta la vita. Il meglio di noi  viene  punito e,   reo solo di

                                        esistere,  relegato  sul  fondo  del  fondo,  sotto l’ultimo respiro. Cresciamo

                                       

                                                                                                                                                    83

 

                                        dominati  da  leggi  che  pretendono  di  regolare  anche  i  battiti del nostro

                                        cuore e combattono la poesia con un’ implacabile  azione di inaridimento.”

      

       Cristina segue con attenzione la pacata analisi del padre che fa una pausa e poi…

       ANDREA                 “Ma  quella  parte  di  noi  non  muore  e talvolta riesce ad opporsi tanto da

                                        aprire  la  crosta  della  cultura  originando  violente  eruzioni.  Quando  ciò

                                        avviene,  tutto  si  ridimensiona:  quello  che  prima  era  sacro e inviolabile

                                        diventa  piacevolmente  trasgredibile.   Questo  è  quanto  è accaduto a noi:

                                        abbiamo cavalcato la fantasia e siamo saltati sul trapezio della vita.”

       CRISTINA               “Mi pare,  però,  che  la  corda  si  sia  spezzata ed il tonfo rischia di essere

                                        grande.”

       ANDREA                “Spero  che  prima  di  spiaccicarci  a  terra,  riusciremo ad aggrapparci alle

                                        mani tese della comprensione.”

       Arriva il cameriere che indugiando  cerca  un  cenno  di  approvazione da parte loro e di captare

       qualche  parola della conversazione. Cristina sporgendosi  verso  il  padre   gli  dice   sottovoce:

       CRISTINA                “Credo sia il caso di mostrare i nostri documenti al cameriere.”

       ANDREA                  “No, no,  lasciamoli cuocere nella curiosità. Rovineremmo tutto rivelando

                                          che  siamo  solo  un  noioso  padre  con la  sua  bellissima figlia. Adoro la

                                          clandestinità e le situazioni intriganti: mi fanno  sentire vivo e mi ispirano

                                          più di un esercito di muse!”

       Cristina lo guarda e non può  evitare di sorridere e scuotendo la testa dice:

       CRISTINA                “Sei proprio incorreggibile! Siamo qui a cercare di riparare i danni causati

                                          dall’intrigo  e  tu mi vuoi coinvolgere in una commediola di terz’ ordine!”

                                                                                                                                                    84

       Riprendono a mangiare e dopo qualche momento…

       CRISTINA                 “Vedo che sei sempre un ragazzo pieno di appetito! Quando comincerai a

                                          lamentare  doloretti   e  acciacchi come si conviene ad un vecchio padre?”

       ANDREA                  “Con tutto il rispetto per il ruolo, non sarò mai un vecchio padre e anche a

                                          novantanove anni vorrò restare amico dell’ allegria, perché di musoni che

                                          recitano  come  mummie la parte degli autoritari e dei saccenti ce ne sono 

                                          e ce ne saranno  sempre  troppi.  Lascio volentieri a loro questo compito e

                                          per me tengo il verde dei prati, l’azzurro del cielo e il rosso della fantasia;

                                          loro non sbiadiscono mai!”

       CRISTINA                “Sai,  ho  sempre  ammirato il tuo modo di parlare, mi è sempre piaciuto il

                                          tuo anticonformismo. Tu  non  sei  un  padre come glia altri, mai ho avuto

                                          paura   di  te   e   della  tua  autorità   e   mai  ti  ho  mancato di rispetto ad

                                          eccezione  di  questa  volta  che  mi  sono presa l’imperdonabile libertà di

                                          rubarti un giocattolo della tua fantasia.”

       L’animo di Cristina ondeggia fra l’allegria del passato e la tristezza del presente.

       CRISTINA                “Perché  è  successo  proprio  a noi? Perché da soli abbiamo rovinato tutto

                                          ciò che avevamo, come se non lo meritassimo più’?

       Andrea torna serio.

       ANDREA                  “Vedi  la  vita  è  un  universo  infinito  nel quale ci muoviamo convinti di

                                          essere   liberi,  senza  pensare che  le nostre  azioni  non  restano fini a sé

                                          stesse,  ma possono essere raccolte, come fili di innumerevoli gomitoli da

                                          quel  viandante   bizzarro  che  è  il  destino.  Questo li annoda alla rinfusa

                                                                                                                                                    85

                                          causando intrecci  portatori  di  fortune e di disgrazie. A noi l’intreccio ha

                                          portato una commedia che solo la tua forza ha impedito si trasformasse in

                                          tragedia. Ma ci pensi che bomba: il sesso e la famiglia!”

       CRISTINA                 “Cioè?”

       ANDREA                  “Voglio  dire  che  il  sesso  in  famiglia  è  sempre  entrato  dalla  porta di

                                          servizio,  come  il  più  spregevole  degli  ospiti e da sempre la cultura si è

                                          difesa   sotterrandolo    sotto   mille    tabù.    Ma   lui   come,   un    legno

                                          inaffondabile, torna sempre in superficie, cercando invano  di  farci capire

                                          che negando la sua esistenza e la sua naturalezza,  uccidiamo  ogni giorno

                                          gran parte di  noi.”

       Di nuovo il cameriere appare e quando libera la scena…

       CRISTINA                “Vuoi dire che il male non sta in ciò che è accaduto ma nel contesto in cui

                                          è accaduto?”

       ANDREA                  “Certamente!   Perché  la  vita  sessuale  di  ognuno  di  noi  non dovrebbe

                                          subire il giudizio degli altri. Tu hai sempre saputo che fra tua madre  e me

                                          esiste il sesso e mai per te è stato un dramma; lo è diventato nel momento

                                          in  cui  i  due  famosi  fili  sono  stati  annodati:  quello  che  era naturale e

                                          legittimo  è  così  diventato  spregevole.  Non  possiamo  e non dobbiamo

                                          essere aperti  ed  evoluti  per  noi stessi ed oscurantisti verso gli altri; se il

                                          sesso  è  pulito  quando  è  nostro,  non  può  essere sporco quando è degli

                                          altri.”

       CRISTINA                “Stai cercando di dirmi che non vi devo giudicare?”

                                                                                                                                                    86

       ANDREA                  “No,  ma  nel  farlo  cerca  di  essere  comprensiva  e tollerante, altrimenti

                                          l’abisso che oggi ci separa non lo supereremo mai!”  

       Nel  lungo  silenzio  gli  occhi  di  Cristina  vagano  per  il tavolo poi orgogliosi e fieri guardano

       quelli del padre.

       CRISTINA                “Perché  pensi  che  siamo qui noi due, se non perché queste cose io me le

                                          sono  già  dette  e  ridette,  mille  volte  respinte  e  mille  volte  accettate?

                                          L’odio  che  ho  provato  per  te,  per  mamma e per quel verme del vostro

                                          dannato   regalo,   è   stato   devastante.  Ho  odiato voi e il vostro mondo;

                                          ho  odiato  me  stessa   perché   mi   sono   sentita  diversa,   pietosamente

                                          normale, inesistente  al  vostro  confronto: voi tre capaci di volare a quote

                                          sconosciute  e  io  con il mio bel guinzaglio al collo, inchiodata a terra dal

                                          conformismo e dal cuore che batte per uno spericolato acrobata del sesso!

                                          Semplicemente  avvilente. Mi  sentivo  importante perché amavo Simone,

                                          sicura di essere per lui la donna che nessun’altra sarebbe stata mai, invece

                                          mi  sono  trovata,   insignificante  ragazzina,  a  competere con una donna

                                          vera,  con  la  persona  a  me  più  cara  e vicina, insostituibile… sai di chi

                                          parlo vero?”  

       Andrea si versa un po’ di vino.

       CRISTINA                “Senti,   il caffé  prendiamocelo  all’aperto là  sotto  quelle  querce,  ti  va?

                                          Non sopporto più questa platea pettegola.”

       ANDREA                   “Splendida idea. Cameriere!”

       Si  alzano e si avviano. Andrea pone un braccio sulla spalla di Cristina che prontamente, stando

       al gioco, gli cinge le reni.

                                                                                                                                                   87

                                                                                                                                                   

LV                     SCENA

       ANDREA                  “Abbiamo fatto bene a venire qui,  è  proprio il  posto  giusto per decidere

                                          cose   importanti,   c’è   pace  e  c’è  pubblico e questo per due come noi è

                                          essenziale.

       CRISTINA                “E’  un  po’  che  mi stai  tirando  verso  te  con  queste   allusioni. Non   ti

                                          affannare  perché   lo   so   benissimo  di  chi  sono   figlia.  Il  fatto che ci

                                          somigliamo non alleggerisce il problema”.                                     

      ANDREA                  “Non  sei  cambiata  per  niente  da  quando, bambina, prenderti per mano

                                          non significava  poterti  portare  ovunque.  Beh, carte  in tavola allora! Mi

                                          stai  chiedendo  se  potremo  ancora  avere  una  vita  familiare   e   questa

                                          domanda rimbalza anche in altre tre povere teste. Non  sarà  facile  perché

                                          nulla  si   cancella  e  meno  che  mai  certe   sofferenze;   per  cui   l’unica

                                          possibilità che abbiamo è di amarci oltre gli schemi mentali seguiti finora,

                                          guardarci negli occhi e  credere  che  ciò che è stato non sarà più, perché i

                                          nostri  ruoli   sono  cambiati.  Come attori  di  una  commedia impossibile

                                          dobbiamo   dimenticare  la  parte  e  le  battute  e  rinascere  a  nuova vita.

                                          Ripeto  non  è  facile  ma  se  tu  ami  noi  tre  fino al punto di non volerci

                                          perdere, non puoi negarci la tua fiducia.”

       CRISTINA                 “La  battaglia  resta  quindi  una  cosa soltanto  mia!  Devo dimenticare le

                                          sequenze  di  un  film  non  visto  ma  non  per  questo  meno  dolorose! E

                                          l’unica  garanzia  è  la  vostra  buona  fede! Devo essere proprio matta ma

                                          sento di poterci provare!”

 

                                                                                                                                                    88

       Le braccia di Andrea si aprono e accolgono una Cristina finalmente libera da ogni paura.

  

LVI      SCENA

       CRISTINA                 “Siamo noi!”

       Luisa corre loro incontro e li abbraccia.

      

LVII    SCENA

       Suona  il  campanello  e  Simone  apre  la porta di casa. Resta di sasso davanti ad una bellissima

       Cristina, che dopo aver bussato due volte ancora,  gli dice:

       CRISTINA                “Pensi  di   riuscire   a   dirmi  ‘Ciao  come stai,   entra  pure,  non   stare li

                                          impalata   fuori  dalla   porta   che  non   sta  bene  nemmeno nei confronti

                                          dell’esattore delle tasse?’  o   resterai  come  uno  scemo a guardare chissà

                                          cosa?”

       Simone la segue con lo sguardo mentre gli passa davanti e entra come una ventata di primavera.

     

       CRISTINA                “Sembri  un pesce pescato di notte!”  E ridendo apre le braccia. “E dai che

                                          aspetti ad  abbracciarmi? Te ne stai li impalato come se fossi un miraggio.

                                          Dopo aver  fatto  il  giro  del  mondo  cento volte, sono tornata al punto di

                                          partenza: da te, dal mio punto di partenza.” 

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