AGONIA DAMORE
Commedia in un atto
di ARTHUR SCHNITZLER
Traduzione di Umberto Barbaro
PERSONAGGI
ANATOLIO
MAX
ELSA
Commedia formattata da
(E' appena calata la notte. In casa di Anatolia).
Anatolio - Resta, te ne prego. Non ho nessuna voglia di rimaner solo, e chi sa se lei verr!
Max - Ah!
Anatolio - Sette volte su dieci la aspetto inutilmente.
Max - Io non potrei sopportare una cosa simile.
Anatolio - Bisogna pur accettare le sue scuse... sono tanto vere!
Max - Tutte e sette le volte?
Anatolio - E che ne so io? Ah, te lo giuro, non c' niente di peggio che essere l'amante di una donna maritata...
Max - Oh s... c' l'esserne il marito.
Anatolio - E' gi un pezzo che dura questa storia... due anni... anche pi. Facevano due anni a carnevale, ora siamo alla terza primavera del nostro amore....
Max - Ma che hai?
Anatolio - (che si gettato, senza togliersi il cappotto e senza abbandonare il bastone, su di una poltrona) Non lo so neppure io... Sono nervoso...
Max - Fai un viaggio.
Anatolio - E perch mai?
Max - Per abbreviare la fine.
Anatolio - Che cosa intendi per la fine ?
Max - Ti ho gi visto altre volte in uno stato simile...
Anatolio - Vuoi dire che io non l'amo pi?
Max - Oh, sarebbe magnifico!... Arrivati a quel punto non si pi nervosi!... Tu ti trovi m questo momento in uno stato molto peggiore della morte, nelle convulsioni dell'agonia... E'appunto per questo che io ti dico : mettiti in viaggio, o abbi il coraggio di dirle la verit.
Anatolio - Di dirle che cosa?
Max - Dirle francamente e semplicemente che tutto finito.
Anatolio - Non c' da essere fiero di un simile genere di verit, quella la franchezza brutale di coloro che sono stanchi di menzogne.
Max - D'accordo. Voi preferite piuttosto nascondervi con mille astuzie di non essere pi gli stessi. E perch questo?
Anatolio - Perch non lo crediamo noi stessi. Perch, nel deserto infinito di un'agonia di questo genere, ci sono momenti di straordinarie illusioni, di rinnovamento, in cui tutto bello come non mai... Noi non abbiamo mai avuto unacos ardente sete di felicit come negli ultimi giorni di un amore che muore... Allora vengono momenti in cui ci si chiede reciprocamente perdono di tante cose, senza esprimerlo in parole... Tale l'abbattimento e l'angoscia della morte che improvvisamente la vita ritorna pi ardente, pi brillante che mai... e pi ingannevole che mai...
Max - Bada per che la fine comincia spesso molto prima di quanto noi stessi non supponiamo. C' pi di un amore che ha cominciato a morire col primo bacio. Non hai mai sentito parlare di quei malati che, pur essendo gravemente colpiti dal male, tuttavia si credono in perfetta salute fino all'ultimo momento?
Anatolio - Io non sono tra quei felici tipi che tu mi descrivi. Io sono sempre stato un ipocondriaco dell'amore... Gli altri non hanno, credo, quello strano senso di colpevolezza che la causa segreta di ogni rottura...
Max - Quale colpevolezza?
Anatolio - L'eternit di un amore che abbiamo promessa sempre, mentre abbiamo amato solo pochi anni, o poche ore E cos quando ci separiamo da una donna la nostra malinconia non che una confessione silenziosa. E' il nostro ultimo atto di onest.
Max - Qualche volta anche il primo.
Anatolio - E tutto ci fa male.
Max - Caro mio, per te i legami troppo prolungati non possono valer niente... hai il naso troppo delicato tu!
Anatolio - Cio?
Max - Tu hai indosso tutto un fardello di passato per cui, anche nelle ore pi sane e pi radiose della tua vita attuale, c' un odore di decomposizione che aleggia per l'aria e avvelena irrimediabilmente ogni attimo di felicit.
Anatolio - E' verissimo. Quest'atmosfera rovina i miei istanti migliori, ed io vorrei poterne fare a meno.
Max - Ahim, vedo che proprio nessuno pu essere sicuro di non dover mai pronunciare delle parole serie! (Pausa) Io vorrei dirti: Anatolio, sii forte, sii sano!...
Anatolio - Ma, caro mio, me ne manca il meglio. Me ne manca il bisogno. Io sento tutto quello che perderei se un bel giorno mi trovassi forte e sano come tu vuoi... Ci sono tante malattie e non c' che una salute... che consiste nll'esser obbligati a star bene come tutti gli altri... Ma si pu esser malati in tutt'altro modo che non in quello del vicino...
Max - Presunzione!
Anatolio - E quand'anche lo fosse?...
Max - Vuol dire che non vuoi partire.
Anatolio - Partir probabilmente, bene inteso. Ma d'un tratto... Bisogna che la cosa avvenga senza premeditazione... La premeditazione rovina tutto. Quello che c' di pi spaventoso in tutte queste storie che bisogna fare il proprio baule, mandare a prendere una carrozza e dire: Alla stazione!
Max - Se vuoi sar io che far tutto questo per te. (Poich Anatolio andato alla finestra e guarda fuori) Che c'?
Anatolio - Niente...
Max - Ah, s, dimenticavo... Me ne vado.
Anatolio - Vedi, in questo momento mi sembra ancora...
Max - ?...
Anatolio - ... di adorarla...
Max - Di questo si pu dare una spiegazione semplicissima, dicendo che tu l'adori realmente... in questo momento.
Anatolio - Allora addio. Non chiamare ancora la carrozza.
Max - Non presumere troppo. Il diretto per Trieste non parte che fra quattro ore... e si pu farsi mandare i bagagli.
Anatolio - Grazie tante!
Max - (sulla porta) Non posso far a meno di fabbricare un aforisma.
Anatolio - Sentiamo.
Max - La donna un enigma .
Anatolio - Nuovo...
Max - Non vero?... Ma pensa un po' che enigma saremmo noi se la donna fosse abbastanza ragionevole per riflettere su di noi?...
Anatolio - Bravo! (Max esce. Dopo qualche istante, entra Elsa) Finalmente!
Elsa - E' tardi, lo so. Ma mi stato impossibile di venire prima... impossibile.
Anatolio - Avresti potuto farmi avvertire... lattesa mi snerva... Almeno rimani?
Elsa - Non troppo, amore. Mio marito... (Anatolio si mostra seccato) Insomma... ancora una scena. E che ci posso fare io?...
Anatolio - S... Hai ragione, dopo tutto. E' cos e bisogna pur rassegnarsi. Vieni, tesoro mio... vieni qui... (Si avvicinano alla finestra).
Elsa - E se mi vede qualcuno?
Anatolio - Ormai scuro. E la tenda ci nasconde. E' triste che tu non possa restare che poco! Sono gi due giorni che non ti vedo...
Elsa - Mi ami dunque?...
Anatolio - Oh, lo sai bene! Tu sei tutto, tutto per me. Non abbandonarmi mai...
Elsa - Anch'io sono felice accanto a te.
Anatolio - Ah... essere con te cos... (l'attira accanto a s sulla poltrona)... sul lago di Como... o a Venezia...
Elsa - Ci sono stata in viaggio di nozze.
Anatolio - Bel momento di ricordarmelo!
Elsa - Ma io non amo che te... non ho mai amato altri che te. Nessun altro, neppure mio marito mi ha mai...
Anatolio - Oh, ma ti prego!... Possibile che tu non possa nemmeno per un secondo dimenticare di avere un marito?... Assapora questi minuti... immagina che al mondo non ci siamo che noi due... (Suona una pendola).
Elsa - Che ora ?
Anatolio - Elsa, Elsa... non me lo chiedere. Dimentica che esistono altri esseri al mondo... tu sei con me...
Elsa - (teneramente) Ho dimenticato gi tante cose per te....
Anatolio - Tesoro .mio!... (Le bacia la mano).
Elsa - Anatolio caro...
Anatolio - (con commozione) Che cosa?...
Elsa - (sorridendo gli fa segno con la mano che deve andar via).
Anatolio - Come?
Elsa - Bisogna che me ne vada.
Anatolio - Bisogna proprio?
Elsa - S.
Anatolio - Bisogna proprio che te ne vada? Subito? Ebbene, vattene!
Elsa - - Ma insomma, con te non si pu pi parlare!
Anatolio - Non mi si pu pi parlare... (Va e viene per la stanza) Ma non vedi che questa vita mi rende pazzo?
Elsa - Ecco come tu mi ringrazi!...
Anatolio - Ringrazio?... Ringraziare di che?... Non ti ho dato io altrettanto di- quanto mi hai dato tu? Ti amo forse io meno di quello che tu non mi ami? Ti rendo io forse meno felice di quanto tu non renda felice me?... L'amore... follia... dolore., ma riconoscenza! Come si fa a pronunciare una parola cos assurda?
Elsa - Allora io non ho diritto a nessuna gratitudine da parte tua; io che ti ho sacrificato tutto...
Anatolio - Sacrificato? Io non voglio sacrifici... se c' stato un sacrificio vuol dire che tu non mi hai mai amato...
Elsa - Ah, ma il colmo!... Non lo amo... io... che per lui inganno mio marito... non lo amo!...
Anatolio - Io non ho detto questo...
Elsa - Ah! Che cosa ho fatto!...
Anatolio - (si ferma in piedi davanti a lei) Ah, che cosa ho fatto! Non ci mancava pi che questa ammirevole esclamazione! Che cosa hai fatto?... Te lo dir io che cosa hai fatto. Sette anni fa hai sposato tuo marito perch bisogna pure sposarsi. Hai fatto il viaggio di nozze e sei stata felice... a Venezia...
Elsa - Mai!...
Anatolio - E come?... Non ti ha egli stretta fra le sue braccia? Coperta di baci?... Non sei stata sua moglie? Poi siete ritornati e tu hai cominciato ad annoiarti. Naturalmente, perch tu sei graziosa, sei elegante... e sei donna. E lui semplicemente un imbecille. Allora vennero gli anni della civetteria... ammettiamo che si sia trattato solo di civetteria. Non hai amato mai nessuno prima di me? Tutto questo non si pu provare, ma io voglio ammetterlo, perch il contrario sarebbe troppo spiacevole per me...
Elsa - Civetteria, io?...
Anatolio - S, civetteria! Che vuol dire essere civetta? Vuol dire essere a un tempo piena di desiderio e di furberia...
Elsa - Ed io ero cos?
Anatolio - S, tu. E poi furono gli anni di lotta... e tu vacillavi, ce Non avr dunque mai io il mio romanzo? . Tu diventavi ogni giorno sempre pi bella e tuo marito sempre pi noioso, stupido e insopportabile. Finalmente quello che doveva accadere accaduto, e tu ti sei presa un amante. Ed io mi sorto trovato per caso ad essere il tuo amante.
Elsa - Per caso, tu?...
Anatolio - Per caso, s... io... perch se non fossi stato l io ci sarebbe stato un altro. Tu ti sei sentita infelice nel matrimonio o non sufficientemente felice... perch tu volevi essere amata. Tu hai flirtato un poco con me, hai sognato la grande passione e un bel giorno... Non c' bisogno di grandi frasi per quest'avventura.
Elsa - Anatolio! Anatolio! Un'avventura...
Anatolio - S. Un'avventura.
Elsa - Ritira quello che hai detto, te ne prego.
Anatolio - Che cosa vuoi che ritiri?
Elsa - Tu credi a quello che hai detto?
Anatolio - S.
Elsa - Ebbene, allora bisogna che io me ne vada.
Anatolio - Vai... non ti trattengo.
Elsa - Mi cacci?
Anatolio - Ma come? Son dieci minuti che non stai facendo altro che dirmi: Bisogna che me ne vada !
Elsa - S, Anatolio. Bisogna che me ne vada. Ma come, non capisci?
Anatolio - (risolutamente) Elsa.
Elsa - ?...
Anatolio - Elsa... mi vuoi bene?... Tu lo dici, almeno...
Elsa - Lo dico e che prove vuoi tu, dunque?...
Anatolio - Vuoi saperlo? Bene. Forse allora potr credere che imi ami...
Elsa - Forse... mi dici questo ora?
Anatolio - E allora resta con me.
Elsa - Come?
Anatolio - Fuggi con me... s, con me in un'altra citt, in un altro mondo... io voglio essere solo con te...
Elsa - Ma che ti prende?
Anatolio - Che mi prende? La sola cosa che sia naturale... Come posso lasciarti andar via... per andare da lui... e come puoi farlo tu che mi ami?... Come? No, no... Noi ci siamo lasciati andare, non abbiamo visto come tutto questo mostruoso... E' assolutamente impossibile che noi continuiamo a vivere cos. Elsa, Elsa, vieni con me... Ebbene, non dici niente... in Sicilia... dove vorrai... di l dai mari...
Elsa - Di l dai mari ?...
Anatolio - Dove vorrai tu.
Elsa - Caro, caro piccolo mio...
Anatolio - Esiti?...
Elsa - Ma senti, caro, ma... Per far che cosa, infine?
Anatolio - Come?...
Elsa - Non affatto necessario tutto questo... Quando qui a Vienna possiamo vederci quando vogliamo, o quasi...
Anatolio - Quasi... Infatti... Non. necessario...
Elsa - Sono sogni chimerici...
Anatolio - Hai ragione. (Pauso).
Elsa - (suona la pendola) Com' tardi!
Anatolio - Ebbene, vai pure.
Elsa - Verr domani da te alle sei.
Anatolio - Come vuoi.
Elsa - Domani... ti risarcir...
Anatolio - Addio.
Elsa - Un altro bacio.
Anatolio - E perch no? (Sulla porta) L!...
(Elsa esce. Anatolio rientra).
Anatolio - Un'altra!... (Pausa, si scuote) Sciocchezze!
FINE
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