Agriturismo Poggioraso

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LA CASA STREGATA

           di

Valerio Di Piramo

                                                     

AGRITURISMO POGGIORASO

3 ATTI-6 UOMINI-4 DONNE-BRILLANTE

Una girandola di situazioni comiche renderanno questo agriturismo il palcoscenico ideale per colpi di scena inattesi e di sicuro effetto, che coinvolgeranno il pubblico totalmente.

Questa commedia è la continuazione naturale della commedia” Natale al basilico;” i personaggi sono gli stessi, ai quali naturalmente se ne aggiungono altri; comunque può essere rappresentata anche senza aver prima messo in scena “Natale al basilico”. Le due commedie sono due storie diverse della stessa famiglia, completamente indipendenti l’una dall’altra.

Secondo il mio modesto parere si presta moltissimo ad essere tradotta nei vari dialetti dove verrà rappresentata (Come del resto anche Natale al basilico).

PERSONAGGI:

ORESTE                                CAPOFAMIGLIA                45-55

CARLA                                 MOGLIE DI ORESTE         45-55

ANGELA                              FIGLIA                                  18-25

FRANCESCO                       FIGLIO                                  18-25

ADELE                                 MADRE DI CARLA                        60-70

VLADIMIR                          AMICO DI ADELE              60-70

                                   TOM                                      OSPITE                                  20-40

JERRY                                  AMICO                                  20-40

ROBERTO                            FRATELLO DI ORESTE     55-65

KATIA                                   SUA COMPAGNA              25-35

La commedia si svolge oggi, interno di casa di campagna: grande tinello; un tavolo rettangolare, con almeno sei sedie. La porta d’ingresso è sul fondo.

Madia, e una vetrinetta, stile toscano. Importante la presenza di un computer portatile e di un telefono. Un orologio a pendolo che segna le sette di sera. Diciamo che è tutto stile arte povera toscana, ma di famiglia benestante. Telefono. A destra vista pubblico quinta che conduce nelle camere, a sinistra in cucina.

Questa commedia è la continuazione naturale della commedia” Natale al basilico;” i personaggi sono gli stessi, ai quali naturalmente se ne aggiungono altri; comunque può essere rappresentata anche senza aver prima messo in scena “Natale al basilico”. Le due commedie sono due storie diverse della stessa famiglia, completamente indipendenti l’una dall’altra.


I° ATTO

Scena I°

Francesco, Angela, Vladimir

Le sette di sera; l’ambiente è addobbato a festa; Francesco e Angela stanno fissando uno striscione da parte a parte dove c’è scritto : WELCOME TO POGGIORASO! Angela è su uno scaleo, Francesco dalla parte opposta della stanza su di una sedia. Vladimir sta apparecchiando per sei persone.

Francesco        Angela, fissalo meglio…ecco, così…stai attenta a non perdere l’equilibrio, sei così…così maldestra…

Angela                        Maldestro sarai tu! Io, per tua norma e regola, sono parecchio accorta.

Francesco        Sì, come quella volta che cadesti mentre mettevi le palline all’albero di Natale…

Angela                        Che c’entra! Fu quel cretino di Fabio che mi spinse!

Francesco        Già. Chissà a cosa stava pensando in quel momento…

Angela                        Cosa vorresti insinuare?

Francesco        Niente, niente…

Angela            Ecco, Francesco, sapessi che rabbia mi fai quando dici “niente, niente”! Adesso mi dici cosa stai malignando dentro quel tuo cervello invidioso.

Francesco        Eh, lo vidi bene io dove aveva le mani il tuo Fabio!

Angela            Ah sì? E posso sapere dove?

Francesco        Va la’ che lo sai benissimo! Frugava nella tua camicetta come se cercasse l’ultima nocciolina del sacchetto!

Angela            E se anche fosse? Sei forse geloso di tua sorella? Ho vent’anni anni, e mi faccio frugare dove mi pare e piace!

Francesco        Padronissima. Però cerca di non farlo quando sei in cima a una scala. E poi Fabio fa anche volontariato con la croce verde…e non sta bene che un volontario….

Angela            Insomma Francesco, ora basta!

Vladimir         Scusa me, signor Francesco, devo mettere posate buone?

Francesco        Ma neanche per sogno! Che ti salta in testa? Le posate buone…no, no, quelle di tutti i giorni vanno benissimo.

Vladimir         E i bicchieri? Io mettere quelli da cucina?

Francesco        Santo cielo, Vladimir! Ma che domande sono? Certamente! Dove si beve noi possono bere anche gli altri.

Vladimir         Così sarà fatto, Francesco.

Angela            Facendole il verso Così sarà fatto, Francesco.

Francesco        Ma insomma, Angela, si può sapere che cos’hai? Sembra quasi che tu sia dispiaciuta che finalmente riusciremo a fare un po’ di soldi!

Angela            A parte il fatto che questa dei soldi per ora è solo una teoria, hai pensato a quando dovremo lavorare con questa attività?

Francesco        Ma smettila! Che lavorare! Vitto e alloggio…cosa vuoi lavorare…e poi c’è sempre Vladimir.

Angela            Sì. A  parte il fatto che è leggermente russo, e quindi, oltre a non parlare bene la nostra lingua non mi sembra la persona più adatta a lavorare in un agriturismo italiano, non può mica fare tutto lui!

Francesco        Anche se Vladimir non ha mai fatto il cameriere, non vedo cosa ci sia di difficile per lui rifare qualche letto e preparare la tavola…E’ una persona intelligente, si arrangerà benissimo. Stai tranquilla, ti rimarrà anche il tempo per pensare un pochino anche al tuo Fabio…

Angela            Guarda che io non voglio fare la tua fine…trent’anni…guardatelo lì…e non è neanche fidanzato…e se per caso le chiedi cosa aspetta, ti senti rispondere: “Il mio tipo di donna”. Dai retta, Francesco! La “tua tipa” non esiste!

Francesco        E tu cosa ne sai? Ma non l’hai visto che oggi quasi tutti trovano l’anima gemella intorno ai trent’anni? Per esempio, tu Vladimir a quanti anni trovasti la tua…come si chiamava?

Vladimir         La mia prima moglie? Tatiana. Vladimir avere avuto diciotto anni… poi, quando rotta la prima, presa la seconda…ma rotta anche lei, e allora trovata vostra nonna Adele.

Francesco        Va be’…finchè dura…

Angela            E bravo il nostro Vladimir! Precoce, eh?

Vladimir         Eh, signorina Angela, in Russia no divertimenti…neve, neve…e allora noi scaldare davanti stufa…e quando finita legna noi scaldare in altro modo. Noi prendere donna, spogliare di vestiti, e poi….

Angela            Vladimir, per favore! Non vorrai farci una lezione educazione sessuale? Ormai siamo grandi! Sappiamo benissimo come va a finire…

Vladimir         No tu…come si dice…tu fraiteso, ecco. Uomini spogliare donna e poi mettere addosso anche suoi vestiti, così sentire meno freddo.

Angela            E quelle povere donne mezze nude?

Vladimir         Dopo tre ore dure dure come baccalà seccato.

Francesco        Alla faccia dei diritti delle donne! Ora ho capito perché le mogli ti sono durate così poco!

Angela            Bella roba gli uomini russi! Ma non provate vergogna?

Vladimir         Per la steppa! Perché vergogna? Tradizione russa…e poi quasi tutte donne di mio paese grasse come foca…sentire solo un pochino di freddo…

Francesco        Va bene, va bene… Vladimir, dovresti andare a dare un’occhiata alle camere degli ospiti…

Vladimir         Già fatto. Io avere spolverato tutto e dato anche straccio con acqua in terra.

Francesco        Lo so, lo so…ma vorrei che tu andassi ugualmente…a volte ci sfuggono delle piccolezze…dei dettagli che a colpo d’occhio sembrano insignificanti, ma che poi si rivelano importantissimi.

Vladimir         A me pare inutile lavoro. Io avere già fatto quello che tu dici. In Russia io medico chirurgo, e non avere mai fatto due volte stessa operata.

Angela            Operata?!?

Vladimir         Sì, come dire…tonsille, pendicito…

Francesco        Ah, un’operazione… Mah, se ne sei così sicuro…vai pure, ti chiamerò io quando avrò bisogno.

Vladimir         Vladimir va in cucina a aiutare Adele a preparare cena per primi ospiti che arrivare tra poco.

 

Francesco        Ecco, bravo, in cucina ci dovrebbe essere anche la mamma. Credo che stiano preparando il coniglio al forno con le patate…vai a darle una mano, vai…povera donna! Sono tre giorni che corre da una stanza all’altra per sistemare tutto nel migliore dei modi…

Angela            Povera donna? Ma che povera donna! Potrebbe benissimo farne a meno! Quelle sue manie da gran signora…è un’agriturismo, mica un hotel a cinque stelle! Anche il calesse ha voluto comprare! E siccome in Italia non è riuscito a trovarlo l’ha fatto venire dalla Svizzera! Una fortuna, c’è costato! E meno male che il cavallo c’era già!

Francesco        Ha fatto bene. Ora questo posto ha un’aria più rustica, più vera…quale altro agriturismo della zona può vantare un calesse con cavallo?

Vladimir         In Grande Russia essere ancora tanti calessi con cavallo…poi appena arrivare inverno si toglie ruote e si mette slitte…come dottor Zivago. Grande popolo quello russo!

Francesco        Già. Però per trovare una nuova donna sei dovuto venire in Italia.

Vladimir         Per forza. Dopo seconda moglie rotta nessuna donna russa più volere Vladimir…dice che non c’è duo senza tre…adesso andare. Se avete bisogno…Esce da sinistra.

Angela            Francesco, mi sembri un po’ teso…mi pare che l’inizio di questa nuova attività ti stia facendo uno strano effetto…

Francesco        Effetto? Ma che vai farneticando? Quale effetto? Voglio solo che tutto sia in ordine per quando arriveranno gli ospiti.

Angela            Secondo me te la prendi troppo.

Francesco        E tu troppo poco. Pensa al babbo, e a quanti sacrifici sta facendo per darci un futuro, un’occupazione…

Angela            Già. Lui fa i sacrifici e noi si lavora. Qui c’è qualcosa che non quadra.

Scena II°

Angela, Francesco, Oreste, Vladimir

Oreste             Entra da destra con la camicia abbottonata e il colletto rialzato; evidentemente manca la cravatta Ragazzi, avete visto la mamma? Non riesco a trovare la cravatta a pois che mi regalò mio fratello Carlo!

Francesco        Quella a pois verde e gialla?

Oreste             Sì, proprio quella…ho guardato in tutti i cassetti del comò, e anche nell’armadio a muro. Guardando lo striscione E quello che sarebbe? Non si potrebbe essere un pochino più sobri? Si spende e si spande da tutte le parti! Chissà quanto sarà costato quello striscione…e i colori, poi…

Francesco        Ecco che la tirchiaggine di papà prende il sopravvento su tutto il resto…

Oreste             Ma che tirchiaggine! Buon senso. Puro buon senso. E non dimenticate che sono nato a Genova…e a Genova non si spreca nulla. E poi, perché “Welcome?”

Angela            Dimentichi che i signori che stanno per arrivare sono di Philadelphia? Il signore e la signora Purple? Gradiranno sicuramente!

Oreste             Non riesco ancora a capire come hanno fatto a sapere di questo posto…

Francesco        Papà, te l’avrò detto cinquanta volte: abbiamo messo il nostro agriturismo su di un sito internet, così è visibile da tutto il mondo.

Angela            La gente arriva su questo sito, e se gli piace fissa il soggiorno qui da noi con un semplice clic del mouse.

Oreste             Di che cosa?  

Francesco        Del mouse, papà, del mouse…sai quell’affare fatto a topo che si tiene in mano quando si naviga su internet?

Oreste             Topo? Non mi piacciono i topi…mi fanno schifo i topi…non sopporto neanche sentirli nominare…Insomma, la mia cravatta?

Angela            Sarebbe quella cravatta lunga lunga che ti arriva alle ginocchia?

Oreste             Proprio quella. Sapete dov’è?

Angela            No, per fortuna. E anche se lo sapessi non te lo direi. E’ orrenda.

Oreste             Ma che orrenda e orrenda! Forse un po’ fuori moda…

Francesco        Un po’ fuori moda? Ma se hai sempre detto che tuo fratello Carlo te la regalò trent’anni fa!

Oreste             E’ vero. Ma Carlo era anche il mio unico fratello…

Francesco        Non è vero! C’è anche tuo fratello Roberto!

Oreste             Silenzio! Non nominate quella specie di satiro impunito in questa casa!

Angela            A parte il fatto che a me lo zio Roberto mi sta simpatico, non capisco perché non vuoi accettare le sue scelte. Dopotutto è la sua vita.

Francesco        E’ vero, papà. E se lui ha scelto di andare a convivere con una donna venti anni più giovane di lui, non saranno affari suoi?

Oreste             Ma lo sapete che è diventato lo zimbello del posto? E che tutti quelli che li vedono insieme pensano che lei sia la badante?

Angela            Ma dai! E poi comunque sia non ha fatto torto a nessuno. Era rimasto vedovo, sua figlia ha sposato uno svedese e ora vive a Oslo, quindi le scelte erano due: o una vita da eremita solo e imbruttito dalla vecchiaia incombente, o una vita da…da…

Oreste             Gaudente e libertino!

Angela            Ma fammi il piacere! Siamo nel ventunesimo secolo!

Oreste             BASTA! Non una parola di più. Quello che è stato è stato, ma nessuno mi potrà convincere che quella non potrebbe essere sua figlia....e lo prova il fatto che è una ballerina di avanspettacolo. Si è messa con lui solo per i suoi soldi, ne sono sicuro. E non voglio sentir più parlare di mio fratello Roberto in questa casa. Da quando è morto Carlo, IO NON HO PIÙ FRATELLI! Squilla il telefono

Angela            Va a rispondere; la telefonata dovrà durare circa un paio di minuti; Angela risponderà a soggetto Pronto? Ciao! Che tempismo! Come stai? Sì, dimmi……bene…..certamente…..figurati! Quello che posso fare……non ti preoccupare, ci penso io…..va bene, riferirò. Ciao ciao. Riattacca

Oreste             Chi era?

Angela            Il satiro impunito.

Oreste             Mio…mio fratello? Roberto?

Angela            No. Nostro zio Roberto. Tu non hai più fratelli, ricordi?

Oreste             E che voleva?

Angela            Ha detto che tra un po’ arriva. E poi si ferma a cena da noi.

Oreste             Si ferma…CHE COSA FA? E PERCHÉ? E POI, CHI L’HA INVITATO?

Angela                        Perché ha detto che ora questo è un agriturismo,  quindi l’invito è superfluo, visto che pagherà come tutti gli altri.

Oreste             Ma che diavolo…NON CE LO VOGLIO IN CASA MIA!

Angela            Ecco, a questo riguardo ha detto che un terzo della casa è sua, e che se noi abitiamo anche la sua parte è perché lui è buono di cuore.

Oreste             Buono di cuore? TRECENTO EURI AL MESE!

Angela            Ha anche detto che ora sono trecento euro, ma che da settembre saranno trecentocinquanta.

Oreste             CHE? TRECENTOCINQUANTA EURI? MA QUELLO E’ MATTO! DA ME NON GLI AVRA’ MAI!

Angela            …e che se non ti va sarà felicissimo di cedere la sua parte ad un’altra famiglia per cinquecento euro al mese.              

Oreste             Pensare che è mio fratello…bel fratello! Non verrà mica con quella…come si chiama…

Francesco        Katia, papà. Si chiama Katia.

Angela            Ha detto che viene con chi gli pare e piace, e che tu pensi agli affari tuoi.

Oreste             QUESTO E’ UN AFFARE MIO! E QUELLA DONNA MANGIA TANTISSIMO!

Angela            Si è anche raccomandato di non urlare che altrimenti ti si infiamma la carotide.

Oreste             ACCIDENTI A LUI!

Angela            Anche lui ti saluta e si raccomanda di non metterti quell’orribile cravatta che ti regalò Carlo trent’anni fa.

Oreste             IO MI METTO QUELLO CHE MI PARE E PIACE! FINO A PROVA CONTRARIA E’ CASA MIA, QUESTA!

Francesco        Quasi tutta, papà, quasi tutta…per esempio dove noi abbiamo fatta la sala colazioni per gli ospiti dell’agriturismo appartiene a zio Roberto.

Vladimir         Entra da sinistra;. Ciao Oreste. Tua moglie dice che se cercare cravatto quello lungo con palle, lei legata alla tapparella di camera perché rotta. Dice che se tu aggiustare tapparella puoi prendere cravatto.

Oreste             Ma come? L’ha legata…e poi si dice cravatta! CRAVATTA! TU CAPITO?

Vladimir         Io non capire perché scaldare tanto. Chi mette cravatto?

Oreste             Io!

Vladimir         E tu essere uomo. Quindi cravatto, no cravatta.

Francesco        Non fa una grinza, papà…

Oreste             ACCIDENTI! Esce da destra

Vladimir         Ha detto vostra mamma che voi due dovete andare cucina ad aiutare.

Francesco        Bene. Aggiungi due posti, Vladimir. Abbiamo altri ospiti.

Vladimir         Sì? Per la steppa! E chi?

Angela            Il fratello di papà e la sua compagna.

Vladimir         Signor Roberto venire con compagna? Io felice felice. A me piacere Roberto.

Angela            Noi andiamo in cucina. Via da sinistra

Scena III°

Vladimir, Adele, Oreste, Carla

Vladimir         Bene. Ora io aggiunge due coperti…

Adele              Entra da sinistra Ciao Vladimir.

Vladimir         Ciao Adele, angelo mio. Tu venire qui e dare bacio tuo uomo..

Adele              Vladimir! Che bacio! Può entrare qualcuno da un momento all’altro!

Vladimir         E allora? Vladimir non avere niente da nascondere! Io volere bacio da Adele!

Adele              Sì, appena posso te lo do, te lo prometto…

Vladimir         Bene. E dopo noi fare come stanotte.

Adele              Vladimir, santo cielo!

Vladimir         Uffà! Ma non potere dire niente!

Adele              Ascolta, Vladimir, dovresti attaccare il cavallo al calesse, così puoi andare a prendere gli ospiti americani quando arrivano col treno…ormai è questione di minuti…

Vladimir         Perché? A che ora arriva?

Adele              Poco prima delle otto.

Vladimir         Poco prima delle otto? Questo essere orario di treni?

Adele              In Italia sì. Io torno in cucina…mi raccomando, non dimenticarti.

Vladimir         No, no. Ora Vladimir finire di mettere coperti e poi andare ad attaccare cavallo. E tu non dimenticare bacio. Adele esce da sinistra e quasi contemporaneamente entra Oreste da destra.

Oreste             Entra da destra vestito con la giacca sotto braccio; ha una cravatta a pois annodata al collo; è veramente brutta, tutta raggrinzita, lunghissima e gli arriva alle ginocchia. Vladimir? Vladimir, va bene il nodo alla cravatta?

Vladimir         Squadrandolo perplesso Per Gorbaciov! Davvero tu mettere quel ridicolo cravatto?

Oreste             Insomma, Vladimir! Ora non cominciare anche tu! Un po’ di rispetto per i gusti degli altri, e che diamine! E poi, non mi sembra così male.

Vladimir         Nodo essere buono…ma cravatto essere lungo come strada Cracovia-Mosca.

Oreste             Ma che lunga! Guarda, la metto dentro i pantaloni…ecco… che te ne pare? Naturalmente la cravatta gli fa un’enorme gonfio sul davanti

Vladimir         Tu lì davanti grosso come uomo che ha ernio.

Oreste             Ernio?

Vladimir         Sì. Palla grossa.

Oreste             Ah, ernia! Perché? Si guarda davanti O mamma mia! Si gira e raspa per sistemarla; entra Carla da sinistra, col grembiule da cucina.

Carla               Senti, io non so cosa stai facendo e non lo voglio neanche sapere…

Oreste             Carla! Si gira ma naturalmente il gonfio c’è sempre.

Carla               Che cos’è, un miracolo?

Oreste             Ma che miracolo! Tutta colpa della cravatta, è così lunga…Cercando ancora di accomodarla Non riesco a sistemarla…

Carla               Ah, ecco, credevo che fosse una gara tra voi maschietti…bene, in cucina è tutto pronto, io vado a cambiarmi.. Oreste?

Oreste             Dimmi Carla…

Carla               Ma perché prendi un paio di forbici e… zac?

Oreste             ZAC?!?

Carla               La cravatta, Oreste, la cravatta… Esce da destra.

Oreste             Aspetta, guardami il nodo se è fatto bene… Via dietro a Carla

Vladimir         Questa essere davvero famiglia di matti…però matti simpatici. Andiamo a prendere ospiti. Via dal fondo.

Scena IV°

Angela, Francsco

Angela                        Entra da sinistra seguita da Francesco …Se non ti va bene, te li fai da solo!

Francesco        Angela, ascolta: non sto dicendo che non sai fare i crostini col samone, sto solo dicendo che forse hai esagerato un po’ col burro…

Angela            Ma insomma, dobbiamo fare la figura dei pezzenti? A me i crostini piacciono con tanto burro!

Francesco        …e tanto salmone….

Angela            E tanto salmone, sì! Sui crostini burro e salmone ci vuole tanto burro e tanto salmone. Saporiti! Mi piacciono saporiti!

Francesco        Speriamo che non se ne accorga il babbo, altrimenti sai che guerra?

Angela            Francesco, a meno che il babbo non vada fuori a cena se ne accorgerà senz’altro, quando li mangerà. L’ha voluto l’agriturismo? E ora deve sopportarne le conseguenze! Nel bene e nel male!

Francesco        Andiamo a cambiarci…. A proposito, chi va alla stazione a prendere i signori Purple?

Angela            Ma Vladimir, naturalmente! Cosa c’è di meglio per due turisti americani che essere accolti in Italia da un cocchiere russo che guida un calesse svizzero? Esce da destra, seguita da Francesco.

Scena V°

Roberto, Oreste.

Roberto           Entra dal fondo Ehi, di casa! C’è nessuno?

Oreste             Entra da destra Roberto. Sei arrivato presto.

Roberto           Dimentichi forse che abito dall’altra parte della strada?

Oreste             No, dicevo per la cena. E’ ancora presto.

Roberto           Guardando la cravatta di Oreste Non ci posso credere! Te la sei messa davvero!

Oreste             Che cosa? Ah, la cravatta…senti, in casa mia sarò padrone di vestirmi come mi pare e piace? O forse disturba la tua sensibilità di gran signore specializzato in baciamani e adescamenti di giovani pollastrelle in fase di svezzamento?

Roberto           Ma santo cielo! Siamo nel duemila! Tra poco sbarcheremo su Marte e tu te ne vai in giro con una cravatta che sarebbe stata vecchia anche per Giosuè Carducci!

Oreste             Che c’entra il Carducci ora? E poi non ci vado mica io su Marte! Sei venuto per litigare? Perché se è così ti assicuro che troverai pane per i tuoi denti…e poi, che cos’è questa storia di aumentarmi l’affitto?

Roberto           Che vuoi, mi sono accorto che è già un po’ che non riguardiamo i nostri accordi, e allora, un ritocchino…

Oreste             Ritocchino? Non ce la faccio! Il costo della vita aumenta…

Roberto           Senti, è inutile che tu pianga miseria, con me non attacca. I soldi li hai.

Oreste             E allora? Me li sono sudati, io!

Roberto           Più che altro fai sudare chi ha da averli da te….

Oreste                         Invece tu, eh? Un ritocchino qua, un ritocchino là…va là che hai trovato la maniera di vivere alle spalle degli altri!

Roberto           E se anche fosse, che male ci sarebbe? Sai quanta gente c’è al mondo che non fa niente dalla mattina alla sera e vive come un nababbo? Io almeno i soldi me li godo! Non come te, che per scucirti un centesimo bisogna chiamare i carabinieri!

Oreste             Va bene, va bene… allora cosa sei venuto a fare così presto?

Roberto           A vedere la tua nuova attività…un bell’agriturismo…

Oreste             Sì, un agriturismo. Che c’è di male? Sai benissimo che l’ho fatto per dare un futuro ai miei figli!

Roberto           Va be’, va be’, lasciamo andare…

Oreste             Che vorresti dire?

Roberto           Eh, so io che si farebbe pur di pagare meno tasse! Con tutte l’agevolazioni fiscali che ci sono quando uno comincia un’attività…

Oreste             Va bene, pensala come ti pare. Ora devo scappare alla stazione a prendere i primi due ospiti…pensa, sono marito e moglie, e sono americani! Si trattengono solo questa notte, perché poi devono andare a Parigi…

Roberto           Una coppia americana? Accidenti! Vengo con te…tanto non ho niente da fare…

Oreste             Tu non hai mai niente da fare. E va bene, allora prendiamo la tua macchina.

Roberto           La mia macchina? Ma sei scemo? Gli ospiti sono i tuoi!

Oreste             Ho paura di avere finita la benzina…

Roberto           Non cambierai mai. Da qui alla stazione ci sono solamente quattro chilometri, eppure faresti di tutto per risparmiare anche due euro di carburante…niente da fare. Non mi freghi. Andiamo con la tua.

Oreste             NO! Su questo non transigo. ANDREMO CON LA TUA AUTOMOBILE!

Roberto           Va bene, parliamo del ritocchino…

Oreste             Ora che ci penso, un po’ di benzina in fondo al serbatoio ci deve essere rimasta…Vieni, forse ce la facciamo… Via tutti e due dal fondo.

Scena VI°

Francesco, Angela, Carla, Adele

Francesco        Entra da destra, seguita da Angela Certo che papà questa storia dell’agriturismo l’ha presa a cuore per davvero…ha già detto che se le cose andranno bene prenderà l’aspettativa in ufficio, e si dedicherà anima e corpo a rendere fiorente la nostra attività.

Angela            E’ un brav’uomo, ma a volte è insopportabile…quella sua taccagneria lo fa sembrare così antipatico…

Francesco        Che vuoi, Angela, intanto è nato a Genova, e questo vorrà pur dire qualcosa…e poi non dimenticare che viene da una famiglia povera, e che ha dovuto lavorare sodo e sudarsi faticosamente tutto ciò che possiede…

Angela            Va bene, io cerco di capirlo, ma non sempre ci riesco…prendi lo striscione, per esempio…si sarà speso sì e no venti euro per farlo…e guarda che figurone...no, a volte è davvero esagerato.

Carla               Entra da destra Ah, siete qui…tutto fatto in cucina?

Francesco        Tutto pronto. C’è nonna che sta disponendo i crostini al salmone sul vassoio d’argento ovale.

Carla               Allora dovrebbe essere tutto a posto… A Angela A proposito dei crostini, non avrai mica messo delle montagne di burro come fai sempre, vero? Altrimenti chi lo sente tuo padre!

Angela            No mamma, stai tranquilla…tutto sotto controllo…mi è bastato il panetto da due etti.

Carla               Il panetto da due etti? Ma è tantissimo!

Francesco        Io te lo avevo detto…non mi stai mai a sentire.

Angela            Insomma, se non vi va come faccio le cose, perché non ve le fate da soli? Non vi sopporto più, esco a prendere una boccata d’aria. Esce dal fondo

Carla               Ma che cos'ha?

Francesco        Niente, solo che l’inizio di questa attività gli ha scombussolato i suoi piani con Fabio.

Carla               Ah, Fabio...credevo che si fossero lasciati.

Francesco        Si lasciano, si ripigliano, si rilasciano...lo sai come sono questi giovani...non trovano pace.

Carla               E tu? La troverai pace, tu?

Francesco        Mamma, per favore...non cominciamo, eh?

Carla               Non ti preoccupare…dico solo che a me e papà ci piacerebbe essere nonni prima di diventare due vecchi rimbecilliti…

Adele              Entra da sinistra Carla, di là è tutto a posto...Sarà meglio mettere l'acqua a bollire per la pasta? Avranno fame...

Carla               Aspetteranno, mamma. Figuriamoci se faremo la figura dei provinciali mettendosi a tavola non appena gli ospiti entrano in casa! E poi, chissà quando arriveranno!

Adele              Come sono emozionata! Due americani autentici!

Carla               Già. Un russo, due americani…sembra di essere all’Onu.

Angela            Rientrando a corsa dal fondo Eccoli, eccoli, sono in fondo alla strada!

Francesco        Già qui?

Carla               Per forza, è andato papà con la macchina...

Angela            Veramente sono sul calesse con Vladimir.

Carla               Sul calesse? Avete visto che è servito il mio calessino svizzero? Che cosa meravigliosa! Santo cielo, sono tutta in disordine! Mi vado a preparare...accoglieteli voi, io mi sbrigo in un attimo...Esce da destra

Angela            In disordine? Ma se non ha un capello fuori posto!

Francesco        Nonna, vai a mettere l'acqua sul fuoco, vai...altrimenti non si cena più.

Adele              Hai ragione, Francesco…vado subito. Esce da sinistra

Francesco        Come sono? Sei riuscita vedere qualcosa?

Angela            Poco sai... ho intravisto solo le figure...dalle siluette mi è sembrato lui abbastanza normale, ma lei deve essere stupenda…alta…e certe curve…avevano appena svoltato. Arrivano dalla scorciatoia.

Francesco        Va be',  non resta che attendere. Certo che se era qui anche papà...

Angela            Speriamo che sua moglie sia simpatica...e soprattutto che parlino italiano, altrimenti sarà dura intendersi col quel poco inglese scolastico che conosciamo!

Francesco        Ma sì! Almeno lui...dalla corrispondenza che abbiamo avuto via internet, si fa capire bene…Ma non arrivano? Va a dare un'occhiata dal fondo Che succede? Vladimir ha fermato il calesse...  sono scesi e ora li porta in campagna...

Angela            In campagna? E perché?

Francesco        Cosa vuoi che ne sappia...

Angela            Come sono? Riesci a vedere?

Francesco        Male, ormai sono troppo lontani...guarda guarda…sembra che li stia portando in cima alla collina…ah, ho capito! Li porta a vedere il tramonto! Ecco, stanno per arrivare proprio sul cucuzzolo di Poggioraso.

Angela            Accidenti! Chissà come saranno stanchi! E Vladimir li porta a vedere il tramonto! Come se in America non esistesse il tramonto!

Francesco        Ritornando nella stanza Ma come ha fatto ad arrivare prima Vladimir col calesse che  papà con la macchina?

Angela            Ecco, questo è davvero un bel mistero...forse papà avrà forato...

Scena VII°

Francesco, Angela, Roberto, Oreste, Carla

Roberto           Entrando dal fondo seguito da Oreste; tutti e due col fiatone dalla camminata                              sostenuta e con i calzoni impolverati Un cretino! Sei davvero un cretino!

Oreste             Non te l'avevo detto? Andiamo con la tua automobile!

Roberto           Ma che ne sapevo che eri davvero senza benzina! Con quella tua avarizia...abbiamo                     fatto sì e no cinquecento metri...

Oreste             Va bene, prendiamo la tua macchina. In un attimo siamo alla stazione.

Francesco        Non importa. Sono già qui.

Oreste             Qui? E come hanno fatto?

Roberto           Sarà arrivato in anticipo il treno.

Angela                        Sono venuti in calesse con Vladimir.

Oreste             Vladimir? Non l'abbiamo incontrato...

Francesco        Ha preso la scorciatoia.

Angela                        Però…per essere russo le strade le conosce…

Roberto           E ora dove sono?

Francesco        Li ha portati in cima alla collina di Poggioraso a vedere il tramonto.

Oreste             Ma saranno stanchissimi! Non poteva portarceli domattina, a vedere il tramonto?

Carla              Entra da destra, molto elegante Ebbene? Dove sono?

Angela                        A vedere il tramonto. Vieni, Francesco, andiamo in cucina a vedere se nonna ha                          bisogno di una mano. Esce da sinistra seguita da Francesco

Scena VIII°

Roberto, Oreste, Carla, Katia

Carla               Il tramonto? Vedendo Oreste e Roberto E voi due cosa avete combinato che siete                        tutti impolverati?

Roberto           Tuo marito. Benzina finita.

Carla               Un classico. Sai quante volte abbiamo dovuto prendere il bus?

Oreste             Che volete, me ne dimentico...

Roberto           Ma cosa ti dimentichi! Se c’è un esempio vivente di quanto siano tirchi i genovesi quello sei tu!

Katia               Entra dal fondo Allora? Dove sono questi americani? E la cena?

Non è ancora pronta?

Oreste             Ecco, questa non pensa che a mangiare...

Roberto           Arrivano, Katia, arrivano...ormai il tramonto è finito...

Katia               Il tramonto? Che c'entra?

Oreste             Pare che gli Americani, prima di cena, amino vedere il tramonto.

Roberto           Eh, grande popolo! Legato alle tradizioni, alla famiglia numerosa, magari con sette          o otto figli! E' davvero una grande nazione! Non per nulla stanno esportando la democrazia in tutto il mondo.

Oreste             Ora non entriamo in politica.

Carla               Ormai saranno qui...non vedo l'ora di conoscerli....specialmente lei...chissà come              veste e come vive una donna americana!

Oreste             Speriamo che mangi un po' meno di certe italiane di mia conoscenza!

Scena IX°

Roberto, Oreste, Carla, Katia, Tom, Jerry

Tom                            Entra dal fondo Eccomi qua! Oh my God! Finalmente in Italia! Come sono happy! Vede lo striscione Mamma mia, you avere messo anche uno striscio di benvenuto! Grazie, che very very very beautiful accoglienza! Allora, vediamo...Io essere Tom...Tom Purple. Ma prima aspettare...io voglio fare conoscere voi una persona... Chiama Jerry? JERRY? Via, tu smetti di giocare con quel grosso Cow-boy russo, e vieni vicino to me!

Jerry                Entra dal fondo; gay, si vede lontano un miglio; più donna che uomo; Eccomi,                            eccomi, santo cielo! Ma cosa c'è da urlare così? Buonasera a tutti...

                       

Cinque secondi di pesante silenzio in cui tutti si guardano l’un l’altro.

Carla               Ma...ma non doveva venire con sua moglie?

Tom                 Questo mio compagno di lavoro e di vita... your name is Jerry.

Oreste             Ah ecco. Jerry.

Roberto           Piacere.

Katia               Che forti questi stranieri!

Carla               Ma...ma non è americano?

Tom                 Lui nato to Posillipo. Ma ormai sono tre anni che abita con me to Philadelphia. Voi                     scusate me per questo little…piccolo italiano che parlo... Jerry parlare meglio di me.

Jerry                            Forse vi sembrerà strano che ci fermiamo solo una notte, ma il lavoro…dobbiamo essere a Parigi tra tre giorni, per una sfilata di moda in cui saranno presentati dei nostri modelli…Quindi domani sera dobbiamo ripartire.

Oreste             Ma dai! Non ci posso credere!

Jerry                Che cos'è che non può credere?

Oreste                         Che sia già così tardi...che ne direste di metterci a tavola e continuare la conversazione davanti ad un bel piatto di maccheroni?

Tom                 This is proprio una buona idea... il viaggio ci ha…affamati... a Jerry non è vero,                          my topolino?

Jerry                Sì, dolcezza, un bel piatto di pasta non guasterebbe affatto. Però prima dobbiamo                       andare a prendere i bagagli sul calesse...

Tom                 Well... a Carla Dove li portiamo?

Carla               Di là, nella vostra camera...matrimoniale, come avete chiesto per posta elettronica…

Jerry                Bene, andiamo subito...ci sbrighiamo in un attimo...vieni Tom...

Tom                 Eccomi, Jerry... Escono dal mano nella mano..

                       

Almeno un minuto di assoluto silenzio in cui tutti si guardano a vicenda sorpresi e sconcertati;

Roberto           Dai!  Non ci posso credere! Tom e Jerry! E lo chiama topolino!

Oreste             Isterico IO ODIO I TOPI!

Carla               Non urlare così che ti si infiamma la carotide.

Oreste             E ora? Cosa facciamo, ora?

Carla               Perchè? E' cambiato qualcosa?

Katia               Se volete la mia opinione qualche cosina è cambiata…i primi due ospiti dell’agriturismo Poggioraso sono due checche! Bella pubblicità! Se si sparge la voce la prossima volta qui dentro ci organizzano un gay-pride!

Roberto           KATIA! Sono due stilisti!

Katia               Due stilisti checche.

Roberto           Ma insomma, che cos’è questo linguaggio scurrile?

Oreste             La colpa è tua. Se facevi come me e ti trovavi una maestra, invece di una

ballerina di fila...

Scena IX°

Roberto, Oreste, Carla, Katia, Francesco, Angela,Tom, Jerry

Francesco        Rientra seguita da Angela, guardandosi intorno Ma non sono ancora arrivati?

Oreste             Sono arrivati, sono arrivati...

Angela                        E dove sono?

Katia               A prendere i bagagli.

Francesco        E com'è il primo ospite dell’agriturismo Poggioraso?

Roberto           Il primo non c’è male. E’ il secondo che è un problema.

Francesco        Che vuoi dire?

Carla               Stringendosi nelle spalle Se il buongiorno si vede dal mattino...

Angela                        Buongiorno? Mattino? Mamma, che cosa stai dicendo?

Carla               Uffa! Lui è normale…

Francesco        Ho capito...due orecchi, due occhi, eccetera eccetera...e la moglie com'è?

Katia               Uno spettacolo!

Roberto           KATIA!

Katia               Ma insomma, non si può dire nulla in questa casa?

Oreste             Adesso basta. Stanno per tornare, quindi non una parola di più. Mettiamoci l'animo                    in pace e cerchiamo di affrontare questa situazione con fermezza d'animo e                          nello stesso tempo con moderazione. Pausa MANDIAMOLI VIA!!

Carla                           Mandarli via? Ma sei scemo? Hanno pagato anticipato fino all’ultimo euro! Ho messo in banca proprio ieri l’assegno che hanno mandato per posta.

Oreste             Gli si rendono i soldi. NON CE LI VOGLIO QUEI DUE TOPI IN CASA MIA!

Carla               Gli si rendono i soldi? Oreste, ma ti senti bene?

Roberto           Carla ha ragione. Sei scemo? Mandare via i primi due ospiti? Se si sparge la voce addio agriturismo!

Francesco        INSOMMA, QUALCUNO SI VUOL DECIDERE A SPIEGARE QUALCOSA                                 ANCHE A NOI DUE?

Oreste             Sono due gay.

Angela                        Cosa...cosa sono?

Carla               Due gay, due diversi, DUE CHECCHE!

Oreste             CARLA!

Roberto           Da quando fai la ballerina? Sai che ti dico? Ridendo Quei due…topi mi sono veramente simpatici!

                       

Francesco e Angela cominciano a ridere convulsamente mentre dal fondo rientra            Jerry con una valigia

Jerry                            Ma che bella famigliona allegra! Mamma mia come sono contento di aver accompagnato Tom in questo suo viaggio…e pensare che quando me lo chiese ero così titubante…ma poi, sapete…la possibilità di tornare in Italia dopo tre anni… Sono sicuro che questo poco tempo insieme voi sarà indimenticabile! Chiamando verso l’esterno Tom! Tom, presto come here! E smettila di giocare con quel russo! E’ troppo vecchio per te!

Tom                Entrando dal fondo Eccomi, eccomi! Oh my god! Guardando la cravatta di Oreste che very nice! Oh, it’s very, very, very beautiful! Che delizioso cravatto! Così moderno! E i colori, poi? Colors stupendi! Dove potrei trovarne uno uguale?

Oreste             Mah, non saprei…è un regalo…       

 Tom               Andiamo, Jerry, noi porta valigio in nostro nido d’amore… dove essere?

Carla               Prego, venite dietro a me, vi faccio strada.

Jerry                Solo un attimo. Non abbiamo ancora fatte le presentazioni…

Carla               Mamma mia, che sbadata! Avete ragione…dunque, io sono Carla, mio marito Oreste, I miei figli Angela e Francesco, questo è Roberto, il fratello di Oreste, e lei…

Tom                Oh, io avere capito! Essere sua badante, figlia di cow-boy russo!

Roberto           BADANTE?!? MA QUALE…

Katia               Ridendo in sordina lo prende sotto braccio e lo porta verso destra Vieni Roberto, vieni…non t’agitare…da bravo…

Jerry                A Grazia Grazie, gentile signora… Via Carla da destra, seguita da Tom e Jerry.

Sipario

FINE I° ATTO

II° ATTO

All’aprirsi del sipario, è esattamente tutto come nel primo atto, tranne le sedie che sono tutte  spostate e il pendolo che segna le nove e dieci di mattina. In scena ci sono già Oreste e Carla, nelle stesse posizioni in cui erano i figli all’inizio della commedia, che tentano di sciogliere i nodi dello striscione di benvenuto per tirarlo via; naturalmente Oreste è su una sedia e Carla sullo scaletto;

Oreste ha la stessa cravatta c’è anche Vladimir, che sta rimettendo a posto le sedie, l’ultimo lavoro; importante che in tavola ci sia un vassoio con dentro un solo crostino al salmone.

 

Scena I°

Oreste, Carla, Vladimir

Oreste             Ma era proprio necessario farlo noi, questo lavoro?

Carla               E chi altri? I ragazzi dormono…

Oreste             Ragazzi…quando ti deciderai a capire che ormai non sono più tanto ragazzi? E poi non potevamo lasciarlo? Con quello che sarà costato è un peccato toglierlo subito.

Carla               Uno striscione di benvenuto serve a dare il benvenuto. Poi subito dopo deve essere tirato via, altrimenti diventa una cosa vecchia, che sa di antico. E poi tanto questa sera se ne vanno.

Vladimir         Scusate, se non avere più bisogno di me io andare ad aiutare Adele a preparare colazione…tra poco tutti svegliare …cosa mangiano gli americani la mattina?

Oreste             Poco. Mangiano poco. Devono tenersi in forma…

Vladimir         Come noi in Russia? Un caffè e una pannocchia di mais…

Oreste             Ecco, bravo, una pannocchia di mais è più che sufficiente.

Carla               Macchè pannocchia! Fanno certe colazioni che noi non ci sognamo neppure! Latte, caffè, toast, uova, pancetta, frittate varie, pane abbrustolito, marmellata, succhi di frutta…

Oreste             O Madonna mia! Ma ne sei sicura?

Carla               Sicuro. Mi sono informata dalla Luisa, che è stata un paio d’anni dalla sua sorella a Los Angeles.

Oreste             Ma che c’entra Los Angeles con Philadelphia! Avranno sicuramente usanze diverse…

Carla               …e usano molto il burro. Lo spalmano praticamente dappertutto.

Oreste             A proposito, ma chi imburrati i crostini ieri sera? Ce n’era un chilo a fetta! E anche il salmone, poi…quanto costa il salmone?

Carla               E’ meglio che non te lo dica altrimenti resto vedova…però guarda che successo hanno avuto: n’è avanzato uno solo.

Oreste             Vladimir, lascia lì quel vassoio, che il crostino me lo mangio dopo.

Vladimir         Sicuro.

Oreste             Questi ci svuotano la dispensa…perché non si accontentano di un bel pezzo di formaggio come tutti i roditori che si rispettino? Dopotutto si chiamano Tom e Jerry!

Carla               Vai, Vladimir, vai pure…e metti ad abbrustolire il pane. Quello è importantissimo. E tira fuori i succhi di frutta. Qui facciamo noi. Vladimir esce da sinistra

Oreste             Santa Vergine immacolata, ma come l’hanno stretto questo nodo?

Carla               Il problema è che tieni le unghie così corte…usa le forbici, tanto non credo che servirà ancora…

Oreste             Le forbici? E rovinare irrimediabilmente questo pezzo di spago quasi nuovo? Ma scherzi?

Carla               Ci risiamo…e allora fai come ti pare. Ma sbrigati, per favore. Io l’ho già sciolto. Regge lo striscione aspettando che anche Oreste abbia completato l’operazione.         

Oreste             Stai attenta su quella scala, non è sicura…traballa…ti ricordi Angela lo scorso Natale?

Carla               Già, che capitombolo! Nonostante ci fosse Fabio che la teneva per non farla cadere, abbracciò l’albero e…giù, tutti per terra!

Oreste             E mi ruppe le palle.

Carla               ORESTE!

Oreste             Insomma, è possibile che capisci sempre tutto all’incontrario? Undici palle dell’albero, mi ruppe! Di cui una dorata che aveva dentro un villaggio con la neve!

Carla               Povera Angela! E povero anche Fabio…ricordo ancora com’era dispiaciuto…la tastava da tutte le parti per accertarsi che non si fosse fatta niente…si vede che sta studiando medicina…

Oreste             Sì, per tastare la tastava… comunque è proprio un bravo ragazzo, quel Fabio…ma stanno ancora insieme?

Carla               Dalle ultime notizie pare di sì.

Oreste             Spero che si accasino presto, così forse avremo nipotino…perché se si aspetta Francesco…

Carla               Oreste, queste sono cose che un padre non deve nemmeno pensare. Quando sarà il loro tempo faranno quello che devono fare.

Oreste             Sì, ho capito, va bene Angela…ma Francesco, santo cielo! Ha più di trent’anni, e che io sappia non ha neanche una relazione…o sbaglio?

Carla               E che vuoi che ne sappia io! E’ finito il tempo in cui i figli si confidavano con le madri…ormai fanno tutto da soli, senza consigli…mi chiedo dove andremo a finire di questo passo…allora, riesci da solo a sciogliere quel nodo o devo andare a trovare un marinaio?

Oreste             Sciogliendolo, trionfante Eccolo qua. Visto? E senza tagliarlo. Entra Tom da destra; ha indosso una tuta attillatissima, al limite del ridicolo

Scena II°

Oreste, Carla, Vladimir, Tom, Jerry

Tom                            GOOD MORNING ITALY! GOOD MORNING ORESTE E CARLA! GOOD MORNING ITALY! We have sleep very very very benissimo!

Oreste             Eh?

Tom                Sì, come dire…io e Jerry avere fatto sonno… profondo, dormito tanto tanto e bene bene! Pausa Dopo…

Oreste             Dopo? Dopo cosa?

Carla               A denti stretti Non indagare, Oreste, non indagare… a Tom Il letto era comodo?

Tom                Oh, sì…moltissimo comodo.

Jerry                Entra da destra, anche lui con una tuta al limite del ridicolo Buongiorno a voi! Siete tutti e due qui?

Oreste             Eh sì…buongiorno…riposato bene?

Jerry                Una dormita così non la facevo da anni…questo odore di campagna, questi silenzi…questi letti così alti da terra che quasi ci vuole lo scaletto per scendere…mi hanno commosso. Mi sono ricordato la mia infanzia a Posillipo…

Tom                E poi, che panoramo della finestra di nostra camera! Che beautiful valley!

Jerry                ...e quel cucuzzolo incima alla montagna da dove ieri sera abbiamo visto quel tramonto magnifico? Con le pecore che pascolano e gli agnellini che le seguono felici…

Oreste             Vi posso assicurare che a Pasqua saranno un po’ meno felici…

Carla               Quello è il monte Poggioraso…bene, adesso andate a fare colazione…se vi volete accomodare in cucina, Adele e Vladimir stanno già abbrustolendo il pane e facendo il caffè.

Oreste             C’è anche il burro…

Jerry                Oh my God! Ancora burro! Non ricordavo che in Italia se ne consumasse così tanto. Non che mi dispiaccia, ma poi la linea…non è vero cicci?

Oreste             A Carla Visto? Voi e la vostra mania di usare tonnellate di burro!

Tom                Yes, thankyou, thankyou…andiamo Jerry...ma voi non venire a fare colazione?

Oreste             No, grazie. Noi abbiamo già mangiato.

Carla               E dopo colazione? Che programmi avete?

Jerry                Quel simpatico cow boy russo ci ha invitato a visitare i dintorni con il suo calesse! Non la trovate un’ idea fantastica?

Tom                Pensa che bello, Jerry … come viaggio di nozze …  su una carrozza come essere a Central Park in the big apple…nella grande mela …

Oreste             La grande mela?

Jerry                Oh yes, New York! Noi la chiamiamo così...  io e Tom ci abbiamo fatto il viaggio di nozze …

Oreste             Nella grande mela?!?

Jerry                Certo! Una cosa stupenda! Era ottobre, e i colori erano così intensi … via, andiamo a fare colazione! Vieni, Tom… Escono da sinistra

Oreste             Facendo  il gesto del cerchio con le mani Ma dai! Con tutti i posti in cui sarebbero potuti andare proprio nella grande mela! Non lo trovi di cattivo gusto?

Carla               Ma che vai a pensare! A me invece mi sembra una coppia felice … d’accordo, non è una consuetudine qui in Italia, dove siamo anche un po’ bigotti … sai, Roma, il Vaticano, il Papa … guarda invece in Olanda, in Svezia … insomma, al nord, dove passano tutto l’inverno in casa e fanno le cose più civili di noi perché hanno più tempo per pensare… questi casi stanno aumentando in maniera considerevole. Solo in Italia siamo rimasti indietro …

Oreste             Va be’, se devo essere sincero non è che la cosa mi tocchi più di tanto … e poi si può sapere a te chi te le dice tutte queste cose? La Luisa?

Carla               Sì, la Luisa! Figurati! Se si tratta di parlare dell’America … io, per tua norma e regola, leggo molto, e siccome ho una memoria di ferro, ricordo anche le cose più insignificanti. Quindi ti conviene stare molto attento a quello che dici…

Oreste             Va bene, va bene … senti, andiamo in cucina a prendere un altro caffè? Mi ci vuole proprio … e poi voglio vedere di far parlare un po’ Tom e Jerry …

Carla               Parlare? E di che cosa?

Oreste             Di qualunque cosa. E’ difficilissimo parlare e mangiare contemporaneamente … così spero di distrarli un po’… Esce da sinistra, seguito da Carla

Scena II°

Francesco, Katia, Angela

                        Entra da destra; è vestito in maniera molto vistosa, con colori accesissimi;magari non sfigurerebbe una bandana; attraversa la stanza e sta per uscire da sinistra, ma dal fondo entra Katia.

Katia               Buongiorno, Francesco…sai dov’è Angela?

Francesco        Ma, stamani non l’ho ancora vista. Deve essere ancora a letto.

Katia               Già, questa notte siamo andati tutti a letto tardi… Tom e Jerry si sono alzati?

Francesco        Non so nemmeno questo…sei la prima persona che vedo questa mattina.

Katia                           Scusa se sono curiosa, ma…come mai ti sei vestito in modo così appariscente? Non ti ho mai visto così…così colorato!

Francesco        Diamine! Per mettere i nostri ospiti a loro agio! Non vorrei che si sentissero degli estranei in questa casa…già tutti quei discorsi del babbo ieri sera  tavola…e la famiglia qui, e la famiglia là…sembrava il depositario assoluto della verità…non riesce a capire che ognuno vuol vivere la propria vita come meglio gli aggrada.

Katia               Che ci vuoi fare…è gente vecchia…ma non di età, di testa…

Angela            Entra da destra sbadigliando Buongiorno a tutti…chi è che è vecchio di testa?

Francesco        Stavamo parlando del babbo.

Angela            Squadrandolo Santo cielo! Vai subito a riportare quei vestiti in camera degli americani!

Francesco        Angela, ma che dici? E’ roba mia!

Angela            Tua? E da quando ti vesti così?

Francesco        A dir la verità è la prima volta che mi metto questa roba addosso…

Katia               L’ha indossata per solidarietà.

Angela            Sembri un pappagallo.

Francesco        Uffa! Quanti discorsi! Ma in questa casa non si può fare nulla? Critiche, sempre critiche…vado a fare colazione. Esce da sinistra

Katia               Angela, ti devo chiedere una cosa.

Angela            Dimmi pure.

Katia               Riguarda questa storia della badante…Roberto ieri ci rimase così male…

Angela            Me ne sono accorta. Non ha più parlato per il resto sella serata.

Katia               Stamani mi ha chiesto di indagare se quello che scappò detto a Tom ieri sera era una voce isolata o se altri la pensano come lui…

Angela            E perché lo chiedi proprio a me?

Katia               Perché sei una donna giovane…una che può giudicare la nostra storia senza pregiudizi…e poi sei sempre stata sincera.

Angela            Vuoi sapere la verità?

Katia               Certamente. Altrimenti non te l’avrei chiesto.

Angela            Sì. Non “qualcuno”, ma “tutti” la pensano come Tom. Papà, mamma, e tutta la gente che conoscete. Tutti.

Katia               Caspita! A questi livelli?

Angela            Sì. Ma che ti aspettavi? Trent’anni di differenza di età sono tanti. La gente non capisce, non approva, e quindi maligna. E la gente che maligna diventa cattiva, e fa sempre del male agli altri. Sempre. Ormai tu sei diventata “la badante”.

Katia               E ora dove lo trovo il coraggio per dirlo a Roberto?

Angela            E tu non glielo dire. Non è mica necessario. Fai finta che io non ti abbia detto niente.

Katia               E’ una parola… dover sopportare tutto questo da sola, senza un conforto, una persona con cui sfogarsi…

Angela            Katia, sai benissimo che su di me puoi contare ciecamente.

Katia               Grazie Angela, grazie…vieni, andiamo a fare colazione… Escono da sinistra

Scena III°

Roberto, Oreste, Tom, Jerry, Francesco

Roberto           Ma in questo agriturismo non c’è mai nessuno? Ehi di casa! Girandosi vede il vassoio col crostino O mamma, n’è avanzato uno! Ora me lo mangio…speriamo non lo venga a sapere mio fratello, altrimenti sai che urli… si avvicina, lo prende e viene sul centro della scena; lo guarda un attimo e se lo mette in bocca; in quello stesso momento entra Oreste da sinistra, quindi Roberto sposta il crostino dentro una guancia, e ciò gli provoca un grande gonfio.

Oreste             Ah sei tu…santo cielo! Che ti è successo?

Roberto           Parlando male Un accesso a un dente.

Oreste             Ma come … così, all’improvviso?

Roberto           Già. Mi è gonfiato da poco…

Oreste             Che caso insolito! E’ la prima volta che vedo una cosa simile …

Roberto           Mi succede spesso … pensa che questo gonfio compare e scompare in un attimo …

                        Ora c’è, e magari tra cinque minuti è sparito.

Oreste             E quando sei gonfio così riesci a mangiare?

Roberto           No. Purtroppo no.

Oreste             Meno male! Una colazione risparmiata!

Roberto           Sono svegli i tuoi ospiti?

Oreste             Sì. Hanno fatto fuori mezza dispensa… ho provato a distrarli, a farli parlare…non è servito a niente. Più parlavano e più mangiavano.

Roberto           Certo che una cosa così non se l’aspettava nessuno! Due uomini!

Oreste             Già, già… e io che credevo fosse una famiglia …

Roberto           Beh, magari non è come ce la aspettiamo noi, ma è una famiglia…se sono felici… però non riesco a capire una cosa.

Oreste             Che cosa?

Roberto           Chi è la moglie?

Oreste             Accidenti, non lo so! E’ da ieri sera che me lo chiedo … forse faranno un po’ per uno…

Roberto           Zitto, sento dei passi …

Tom                Entra da sinistra seguito da Jerry Well! Che ottima colazione!

Jerry                E quel pane abbrustolito … eccezionale … pane, burro e caffè italiano …

Tom                Davvero una cosa good good good!Vede Roberto Oh my God! Tua faccia essere gonfia come palla da rugby!

Roberto           Eh, un accesso a un dente …

Jerry                Oh, poverino! Chissà come soffre! Via, adesso noi andiamo alla scoperta dei dintorni… dov’è il grosso Cow-boy russo?

Francesco        Entra da sinistra E’ fuori che ci attende col calesse. E’ uscito dalla porta sul retro.

Roberto           Francesco! Ma come sei vestito?

Francesco        E’ per solidarietà. Guarda la guancia di Roberto ci dovresti mettere un po’ di ghiaccio…

Tom                Allora noi andare subito. Come on, Jerry, andiamo a cercare quel grosso uomo russo!

Francesco        Vi spiace se vengo con voi? Il calesse è un po’ piccolo, ma basta stringersi…

Jerry                Certamente! Così potrai farci da cicerone e illustrarci i meravigliosi dintorni di questo splendido agriturismo! Escono dal fondo.         

Scena IV°

Roberto, Oreste, Carla, Francesco, Adele

Carla               Entra da sinistra Roberto! Santo cielo, ma che cosa hai combinato?

Oreste             Anticipando Roberto Non è niente, solo un piccolo accesso…

Carla               Piccolo? Sembra che abbia un pompelmo in bocca! Chissà come soffri!

Oreste             Anticipando ancora Roberto No, macchè soffre! Un pochino di fastidio, un’uggia…

Carla               Vado subito a prendere un foular di seta per tenere al caldo la parte infiammata.

Oreste                         Ancora anticipando Roberto Infiammata? Macchè infiammata! Tanto tra poco si sgonfia da solo…non importa sporcare un foular…

Roberto           Insomma, posso rispondere io? O hai intenzione di continuare a farmi da balia ancora per molto?

Carla               Va bene, va bene, ora non litigate…Via da destra

Oreste             Intanto che aspettiamo Carla, mi mangio quel crostin…Vede il vassoio vuoto CHI L’HA PRESO?

Roberto           Ah, non guardare me. Io con questo mal di denti…

Oreste             Gli comincia a girare intorno, iniziando a sospettare qualcosa Apri la bocca.

Roberto           Prego?

Oreste             APRI LA BOCCA HO DETTO!

Roberto           Si gira, e velocemente inghiotte Ecco…aprendo la bocca ahhh…

Oreste             L’HAI INGOIATO! VIGLIACCO! Altro che accesso…ti sei fregato l’ultimo crostino che era avanzato…

Carla               Rientra da destra con un grande foular di seta di smargianti colori Ecco qua…siediti un attimo, che te lo lego…ma…ma ti è già sgonfiato?!?

Roberto           Sì. Va e viene senza preavviso. Velocemente.

Francesco        Rientra dal fondo C’è un po’ di vento devo…mamma! Ma come facevi a sapere che mi serviva un foular? Che colori splendidi! Lo prende Lo riporto appena finita la gita fuori porta…ciao! Esce dal fondo

Carla               Sorpresa Ma come si è vestito?

Roberto           E’ per solidarietà.

Adele              Entra da sinistra Sentite, se oggi volete che il brasato venga come Dio comanda mi servirebbe del vino. La carne sta cuocendo bene, ma tra poco comincerà ad attaccarsi. E in cucina di vino non ce n’è più neanche una goccia.

Carla               Che vino ti serve, mamma?

Adele              Del barolo, naturalmente, vecchio e forte.

Oreste             BAROLO? Hai la più pallida idea di quanto costi una bottiglia di barolo?

Carla               Oreste! Se la mamma dice che nel brasato ci vuole il barolo avrà il barolo! O forse vuoi cucinare tu?

Oreste             No, che c’entra…ma dicevo…non vedo la differenza tra il barolo ed un altro vino un po’ più andante…

Carla               ORESTE!

Roberto           Ma anche da piccolo eri così?

Oreste             TACI TU, MANGIATORE DI CROSTINI A SBAFO!

Carla               Va bene, mamma, so dove trovarlo…ce ne dovrebbero essere ancora tre o quattro bottiglie. Vado subito in cantina a prenderlo Esce dal fondo

Adele              Sbrigati. Torno di là, prima che la carne mi s’attacchi al tegame. Adele esce di nuovo da sinistra.

Roberto           Via, allora io andrei…

Oreste             Neanche per sogno. Vai in garage, sullo scaffale c’è una bottiglia con della benzina dentro. Portala qui, andiamo a prendere la mia automobile che è ferma da ieri sera.  

Roberto           Va bene. Torno subito. Esce dal fondo.

Scena V°

Oreste, Angela, Katia, Roberto, Carla, Adele

Angela                        Rientra seguita da Katia Ti assicuro che è autentico.

Katia               Accidenti, dave valere una fortuna!

Angela                        Eh sì… sai papà, stavamo parlavando del bracciale etrusco che ritrovasti mentre costruivi il cascinale…

Oreste             Non mi va che tu lo racconti a tutti.

Angela            Katia non è “tutti”. E’ la compagna di tuo fratello Roberto. E tu muori dalla voglia di mostrarglielo.

Oreste             E va bene…ne sono così fiero…lo trovai per caso, mentre stavo spalando della terra… venite, lo tengo in camera in cassaforte…ma promettetemi che non lo dite a nessun altro. Non vorrei che si spargesse la voce e che mi prendessero per una specie di tombarolo…

Katia                           Incrociando le dita Promesso.

Oreste             Venite con me… Escono tutti e tre da destra

Roberto           Rientra dal fondo con una bottiglia piena di benzina tappata con un sughero. Ecco la benzina… Oreste! Ma dove ti sei cacciato? Guarda in giro Se pensi che oggi sia la giornata adatta a giocare a nascondino, ti sbagli di grosso. Vacci da solo a sistemare la macchina. Posa la bottiglia sul tavolo e esce dal fondo.

Adele              Rientra da sinistra Ma insomma, questo vino! Il brasato si attacca! Vede la bottiglia sul tavolo Ah, eccolo lì! Meno male… Prende la bottiglia esce da sinistra

                       Scena vuota cinque secondi; si ode un ‘esplosione terrificante.

Angela            Rientra seguita da Katia e Oreste Ma che è  successo?

Katia               Eppure sembrava provenisse da qua.

Oreste             Non sarà mica saltato in aria Roberto? L’avevo mandato a prendere la benzina!

Roberto           Entra dal fondo Cos’è stata quella botta?

Katia               Meno male, sei vivo!

Roberto           Vivo? Ma sei scema?

Oreste             Credevamo tu fossi saltato in aria.

Carla               Rientra dal fondo con una bottiglia di barolo in mano Cos’ è scoppiato?

Roberto           Guardando il tavolo Dov’è la benzina? Avevo lasciata la bottiglia proprio lì…

Angela            Oddio! E la nonna voleva il barolo!

Carla               MAMMA! Alza la bottiglia quasi piangendo Ce l’ho io il barolo! Sta per precipitarsi a  sinistra ma entra Adele

Adele              Vestito sbrucciacchiato; nera in viso; capelli ritti; più è enfatizzata questa figura più sarà l’effetto comico; Adele parlerà a voce altissima, perché l’esplosione l’ha resa momentaneamente sorda ECCOMI!

Carla               ODDIO, MAMMA, MA CHE È SUCCESSO?

Adele              PRESTO! SCAPPATE! I RUSSI CI BOMBARDANO! HANNO COLPITO IL TEGAME COL BRASATO! Sviene, ma la sorreggono Angela e Katia.

Angela            Mamma mia, bisogna vedere se ha delle ferite addosso! Svelte, portiamola in camera e spogliamola!

Carla               Sì, presto, presto! E tu Oreste, non stare lì impalato! Fai il 118 e chiama un’ambulanza! PRESTO! Angela, Katia e Carla escono da destra trascinando Adele

Oreste             Va verso il telefono lo prende e compone il numero Accidenti! Ma perché avevi messa la benzina sul tavolo?

Roberto           Perché tu non c’eri più. Cosa dovevo fare? Ora non mi vorrai dare la colpa di quello che è….

Oreste             Pronto? 118? Potete mandare un ambulanza al 114 di via Bassi? D’ora in poi Oreste parla come se rispondesse a delle domande che gli vengono rivolte dall’operatore del 118 Sì, via Bassi…un’esplosione…no, che morti…solo mia suocera è rimasta ferita…non lo so dove, la stanno spogliando per accertarsi…MA CERTO CHE RESPIRA, ALTRIMENTI NON VI AVREI CHIAMATO! Sono calmo, sono calmo… di preciso non l’ho mai saputo…credo sulla settantacinquina…se è lucida? Questo non lo so…ma invece di star a perdere tempo con tutte queste domande, non potrebbe far venire un’ambulanza? Un quarto d’ora? Va bene, va bene…Riattacca.

                        Hanno detto che ci vorrà un quarto d’ora.

Roberto           Ho sentito, ho sentito….

Angela            Rientrando da destra L’hai chiamato il 118?

Oreste             Sì, tra poco arrivano… come sta la nonna?

Angela            E’ ancora svenuta. La mamma ha provato a farle annusare la bottiglia dell’aceto, ma non funziona.

Carla               Si affaccia da destra E’ rinvenuta! Presto Angela, vai a scaldare un po’ d’acqua per fare un tè alla nonna! Rientra dietro la porta di destra.

Angela            E dove la scaldo l’acqua se la cucina è saltata in aria?

Roberto           Tira fuori un mazzo di chiavi Vieni, andiamo a casa mia…tanto abito qui davanti. Roberto e  Angela escono dal fondo.

Katia               Da destra Dov’è Roberto?

Oreste             E’ andato a fare un tè con Angela… Adele?

Katia               Mi sembra un po’ rintronata… dice di andare tutti nei rifugi antiaerei perché se ritornano i russi ci ammazzano tutti.

Oreste             Ci credo…con quel colpo…altro che rintronata! E’ ferita?

Katia               Sembrerebbe di no…a parte qualche graffio e qualche bruciatura…l’ambulanza è stata chiamata?

Oreste             Sì, ormai non dovrebbe tardare..mi hanno detto che in un quarto d’ora saranno qui.

Carla               Rientra da destra Dov’è Angela?

Katia               E’ andata a casa di Roberto a scaldare l’acqua per fare il tè.

Carla               Bene… Oreste, l’hai chiamata l’ambulanza?

Oreste             SI’! L’ho chiamata! Devo mettere un cartello?

Carla               E non ti agitare! Piuttosto…ma come può essere successo?

Oreste             Sai, quando versi una bottiglia di benzina in una pentola col brasato che bolle è il minimo che può succedere.

Carla               Accidenti! Ma perché la mamma ha preso la bottiglia con la benzina?

Oreste             Perché era lì, sul tavolo, esattamente dove l’aveva lasciata Roberto…l’ha scambiata per la bottiglia del barolo.

Carla               Quello che non capisco è perché Roberto ha messo una bottiglia di benzina sopra il tavolo…

Oreste             Glielo ho detto io. Era per andare alla macchina, metterla in moto e riportarla in garage.

Carla               Lo sapevo. Gira e rigira anche questa volta la colpa è tua…Tendendo l’orecchio verso destra Oddio! Senti, si lamenta! Mamma! Arrivo mamma, tieni duro!

Angela            Rientra dal fondo con un pentolino in mano seguita da Roberto  Vado in cucina a vedere se almeno una tazza si è salvata. Esce da sinistra.

Katia               Ti aiuto…La segue

Roberto           Allora? Com’è la situazione?

Oreste             Come vuoi che sia… mia suocera è mezza morta e tutto il mondo se la prende con me perché ti ho mandato a prendere la benzina…Si ode, molto lontano, il suono di una sirena dell’ambulanza; esso dovrà aumentare piano piano Senti? Meno male, ecco l’ambulanza! Accidenti, sono arrivati prima del previsto.

Roberto           Ma che vai farneticando? Io non sento niente!

Carla               Rientra da destra Finalmente! Ecco l’ambulanza!

Oreste             A suo fratello Visto che avevo ragione?

Carla               E’ tornata Angela?

Oreste             E’ in cucina che sta preparando il tè…

Angela            Rientra da sinistra con una tazza in mano seguita da Katia Se vedeste in che stato è la cucina…non c’è più un piatto sano.

Katia               E’ davvero un miracolo che Adele non si sia fatta quasi niente.

Angela            Ecco il tè, mamma…ma…questa è l’ambulanza?

Roberto           Pare proprio di sì.

Oreste             Ormai dovrebbero essere alla curva…senti la sirena come aumenta?

                        La sirena aumenta, mentre tutti porgono l’orecchio. Poi si sente uno schianto terrificante, e la sirena mezza rotta che continua a suonare in modo ridicolo, finchè si spenge completamente.

Carla               Cos’è successo?

Oreste             Ha avuto un incidente!

Katia               Un incidente?

Roberto           Deve aver urtato nella vecchia quercia, in fondo alla strada….

Angela            O madonnina mia santissima! Speriamo che non si sia fatto male nessuno!

Carla               Santo cielo, Oreste, vai a vedere!

Oreste             Lo sai, se vedo il sangue svengo.

Katia               Vai tu Roberto!

Roberto           Anch’io svengo. E’ una tara di famiglia.

Vladimir         Entra dal fondo, si vede che ha avuto un incidente, è pieno di sangue; ha il foular di Francesco messo a mo’ di fascia sulla testa. Voi aiutare me…presto!

Oreste             Oddio il sangue! Sviene.

Roberto           Oddio il sangue! Sviene anche lui.

Angela            VLADIMIR! COSA E’ SUCCESSO?

Vladimir         Io non so…guidavo calessino, quando arrivato uno matto con ambulanzo e volato tutto in aria.

Carla               Mamma mia, il mio calessino svizzero!

Vladimir                     Poi ambulanzo picchiato contro albero, e quello che guida rotta la testa.

Roberto           Rinvenendo Cos’è successo?

Oreste             Rinvenendo anche lui Non lo so. C’era del sangue…

Adele              Entra da destra, urlando CHE COSA E’ SUCCESSO?

Vladimir         ADELE! PER LA STEPPA! CHE COSA AVERE FATTO TU?

Adele              VISTO? CHE VI AVEVO DETTO? SONO ARRIVATI I RUSSI! SCAPPATE!

Sipario

FINE II° ATTO

                                          

 

 

                       

III° ATTO

Scena I°

Angela, Katia, Carla.

Pomeriggio inoltrato, quasi sera; all’aprirsi del sipario Angela e Katia sono sedute, mentre Carla passeggia nervosamente.

Carla               Insomma, vorrei sapere voi due come fate ad essere così tranquille!

Angela                        Calmati, mamma, calmati…

Carla               Calmarmi? Ma avete idea di che cosa sia successo oggi in questa casa?

Katia               Carla, Angela ha ragione… agitarsi non serve a niente… dobbiamo solo aspettare…

Carla                           Già! Aspettare! E’ tutto il giorno che aspettiamo! Qui se qualcuno non si decide a tornare divento matta!

Angela            Mamma, lo sai come sono al pronto soccorso…chissà quanta gente c’era prima di loro… eppoi, insomma, anche i medici, vedersi arrivare otto persone tutte insieme…

Carla               Che c’entra! E’ il loro mestiere, no? E’ da stamani alle undici che sono là! E sono quasi le sette di sera!

Katia               Certo, è il loro mestiere…ma ci vuole calma…calma e gesso….

Angela            Soprattutto gesso…

Carla               Ecco, mancherebbero solo le tue battutine di spirito a completare la giornata!

Katia               Via, cerchiamo di vedere anche il lato positivo della faccenda.

Carla               Lato positivo? La cucina è esplosa, il mio calessino svizzero è distrutto, i primi ospiti del nostro agriturismo sono al pronto soccorso a farsi medicare e a me tra cinque minuti esatti mi salteranno definitivamente i nervi… DOV’E’ IL LATO POSITIVO DELLA FACCENDA?

Katia               Non è morto nessuno…

Carla               Mancherebbe solo questo!

Angela            Accidenti! Sembra che qualcuno ci abbia gettato addosso una maledizione!

Katia                           Mamma mia! Non lo dire neanche per scherzo, queste cose mi fanno paura…

Angela            Eppure…pensateci bene… papà ha finito la benzina, e quindi ha innescato tutta questa serie di eventi…l’esplosione, l’incidente…

Carla               Naturalmente. Comunque si rigiri questa faccenda, la colpa è sempre di tuo padre.

Angela            Volevo dire che forse non è stato il caso che ha fatto finire la benzina a papà…

Carla               Pensierosa Non ci avevo pensato…vuoi vedere che…aspettatemi qui. Esce da destra

Katia               Ma dove va?

Angela            Boh? La mamma è così: quando le viene in mente una cosa prima la fa e poi la dice.

Katia               Ma non può sparire così all’improvviso proprio mentre si parla di maledizioni…ti rendi conto che siamo sole, in balia a chissà quali fenomeni sovrannaturali? Io ho paura! Ho tutta la pelle prippolata!

Carla               Rientrando trionfante, con un grosso e vecchio libro in mano Eccolo qua! L’ho trovato nel comodino di mamma!

Angela            Che cos’è?

Carla               Un libro di magia nera. Vecchissimo, sono generazioni che ce lo tramandiamo di famiglia in famiglia.

Katia               Un libro di magia nera? IO HO PAURA!

Carla               Ma che paura! E poi io non ci credo a queste cose.

Angela            E allora perché lo sei andato a prendere?

Carla               Così, per curiosità…per vedere se magari c’è dentro una formula per togliere le maledizioni…

Katia               Oh mamma mia!

Carla               Sfogliando il libro Dunque, vediamo all’indice… Mabel, Macao, Male, Maledizioni… eccolo qua…pagina 17…

Katia               O Gesù! Proprio la diciassete!

Angela            Ma che c’entra! E’ solo la pagina!

Carla               Dunque, qui dice testualmente: “ Le maledizioni possono essere volontarie o involontarie. Può essere che qualcuno sia portatore di maledizioni senza saperlo, e allora occorre recitar a voce alta il nome del grande mago onde invocarlo, davanti a tutti i sospettati, uno per uno. Solo così si può essere sicuri che la sventura cessi.”

Angela            Il nome di un mago? Che mago?

Carla               Non so,  non c’è scritto altro…

Katia               Meno male.

Carla               A meno che…Sfoglia il libro e va alla prima pagina Ma sì! Deve essere questo tizio, l’autore del libro!

Angela            E come si chiama?

Katia               NON LO DIRE! Non lo dire, per carità!

Carla               E perché no? Ma cosa vuoi che succeda!

Angela            Insomma, questo nome?!?

Carla               Con voce impostata ANTIMONIUM LUXUS OMNI SALEPPE!

                        Squilla immediatamente il telefono, che impaurisce le tre donne

Tutte               AHH!!! Paura generale, ma poi Carla si riprende.

Carla               Calma, calma, è solo il telefono.

Angela            Chi sarà?

Katia               ANTIMONIUM!

Carla               Ma che Antimonium! Va al telefono e alza la cornetta Pronto? Ah, sei tu? Sì, dimmi…meno male…bene, bene…va bene ho capito…anche te però non potevi chiamare prima? Sì, va bene, va bene, le solite scuse…quando arrivi a casa io e te si fanno i conti…pronto..pronto? Riattacca la cornetta. E’ cascata la linea.

Angela            Papà?

Carla               Era papà, sì. Ha detto che zio Roberto è partito già da un po’, e tra poco dovrebbe essere qui, insieme a Adele, Vladimir e Fabio.

Katia               E gli altri?

Carla               Se ho capito bene gli altri arriveranno più tardi, con Oreste…

Angela            Ma come stanno?

Carla               Non ho fatto in tempo a chiederlo. E’ cascata la linea. Vado a mettere via questo libro prima che torni tua nonna…è così gelosa delle sue cose…

Angela            Aspetta mamma, aspetta… ma non hai visto? Appena hai fatto il nome di quel tizio…quel…mago, subito una buona notizia…

Carla               Già, è vero, non ci avevo pensato…sai che fo? Metto via il libro, ma questo nome lo scrivo su un foglietto di carta e me lo metto in tasca…casomai dovesse servire ancora. Esce da destra

Katia               Senti Angela, senti…prendimi la mano…sto ancora tremando…

Angela            Su su sciocchina! E’ solo suggestione! Figurati se dicendo a voce alta ANTIMO…

Katia               NON LO DIRE! Non lo dire, per l’amor del cielo!

Angela            E va bene. Non lo dico. E poi tanto non me lo sarei ricordato… porgendo l’oreccho

                        Eccoli…ho sentito un clacson…

Katia               Sì, l’ho sentito anch’io… gli vado incontro. Esce dalla porta di fondo

Carla               Rientra da destra Sbaglio o stanno arrivando? E Katia dov’è andata?

Angela            Qui fuori, ad attenderli. L’hai rimesso via il libro?

Carla               Naturalmente. Ma il nome l’ho scritto su questo pezzo di carta…non si sa mai…

Scena II°

Angela, Carla, Vladimir, Adele

Vadimir          Entra zoppicando ma sorreggendo Adele che avrà solo qualche cerotto sulla faccia Eccoci a casa, noi due, Adele.    

Carla               Mamma, come stai?

Adele              Come vuoi che stia…l’ultima cosa che ricordo è che ho attraversato la strada. Poi deve essere arrivato quel camion che mi ha investito.

Angela            Camion? Che camion?

Vladimir         No no, lei ancora un pochino confusa… dice dottore dell’ospedale che presto Adele riprende a essere normale.

Carla               Tastandola  Ma ti sei fatta niente? Stai bene?

Adele              Sto bene, sto bene…l’unica cosa è che quando chiudo gli occhi Mimando vedo lì davanti tutti i fuochi d’artificio come l’ultimo dell’anno…chissà perché…

Carla               Già, chissà perché…vieni mamma, vieni con me, che ti accompagno in camera…ora avrai bisogno di riposare un po’.

Adele              Sì, una dormitina la farei volentieri…andiamo Carla esce da destra sorreggendo Adele.

Angela            E gli altri come stanno?

Vladimir         Io non so. Ci hanno messi cerotti in stanze differenti.

Angela            Ma Katia e zio Roberto dove sono?

Vladimir         Loro andati a casa. Ora io ora andare a vedere come essere ridotto calessino svizzero…

Angela            Ti accompagno, perché non mi sembra che tu cammini molto bene…poi voglio anche passare a vedere come sta zio Roberto. Via tutti e due dal fondo; scena vuota tre secondi.

Scena III°

Carla, Oreste, Adele

Carla               Rientra da destra Beh? Dove sono andati tutti?

Oreste             Entra da sinistra Ciao Carla..ma come, non sono ancora arrivati?

Carla               Sì, sono arrivati…ma tu…da dove sei passato?

Oreste             Dalla porta dietro la casa, quella di cucina. La lasciate sempre aperta. A proposito, ci sono gli idraulici di là.

Carla               Lo so, li ho chiamati io. Stanno riparando le tubature dell’acqua. E gli altri? Tom e Jerry? E Francesco?

Oreste             Erano in macchina con me. Ora sono qui fuori che parlano.

Carla               Ma come stanno?

Oreste             Oh, niente di irreparabile: qualche osso rotto, un paio di commozioni cerebrali…tutta roba guaribile in quindici o venti giorni al massimo.  

Carla               E come l’hanno presa? Sono arrabbiati con noi?

Oreste             Con noi? E perché mai? Hanno detto che sono cose che capitano…anzi, vedessi che risate si sono fatti quando l’infermiere, che ci ha visti arrivare tutti insieme, ci ha chiesto se era deragliato un treno!

Carla               Bene…ma non vengono in casa?

Oreste             Ti ho già detto che stanno parlando…pare che abbiano offerto un lavoro a Francesco…

Carla               Un…cosa?

Oreste             Un lavoro, Carla, un lavoro. Ormai quei due sono stilisti affermati, e stanno cercando personale per poter aprire una succursale qui in Italia…pare che Francesco sia proprio la persona che fa al caso loro.

Carla               Francesco? Sta studiando legge! Che c’entra la moda?

Oreste             Mah, da quello che ho sentito in macchina pare che la cosa che ha colpito di più Tom e Jerry sia stato il modo di vestire di Francesco.

Carla               Il modo di vestirsi? Ma se sembra una checca!

Oreste             Appunto, Carla, appunto…mamma mia, come sei rimasta indietro! Ma non ti accorgi di come veloce gira il mondo? E di quanti tabù tu sia ancora schiava? Per fortuna che in questa famiglia ci sono io, che ho la testa proiettata nel futuro…e che non mi scandalizzo per una diversità ormai riconosciuta e accettata dalla società.

Carla               Ma fammi il piacere! Prima, quando sono arrivati, li volevi mandare via!

Oreste             Prima era prima, e ora è ora. E poi io non li volevo mandare via perché sono…diversi, ma perché si chiamano Tom e Jerry. E a me i topi fanno schifo.

Carla               E il nome d’arte di Francesco quale sarebbe, Gatto Silvestro?

Oreste             Carla, per favore! Smettila col tuo solito sarcasmo e cerca di far mente comune che potrebbe anche essere un colpo di fortuna per Francesco…forse quella della moda è davvero la sua strada…in fondo noi come facciamo a saperlo?

Adele              Entra da destra Cos’è che dovremmo sapere?

Oreste             Ciao Adele, vedo che stai un pochino meglio.

Adele              Sì, sto bene, ma non riesco a riposare…non cambiare discorso: cos’è che dovremmo sapere?

Carla               Il fatto è che i due stilisti americani hanno offerto un lavoro a Francesco…

Oreste             Un lavoro ben retribuito, nel campo della moda…

Carla               Si tratterebbe di aprire una succursale qui in Italia…

Adele              Bene! Che fortuna! E qual è il problema?

Oreste             E’ che è nostro figlio. E quei due sono…sono diversi, ecco!

Adele              Vuoi dire due checche?

Carla               MAMMA!

Adele              Che c’è di male? E di cosa avete paura?

Oreste             Che a forza di frequentarli anche Francesco diventi come loro!

Adele              Vuoi dire una checca?

Carla               MAMMA!

Adele              Ma cosa andate a pensare?

Oreste             Carla, tua madre ha ragione. Non è mica una malattia infettiva! Se nostro figlio non è come loro, non vedo come possa diventarlo.

Adele              Già. E se lo è?

Oreste             Che cosa?

Adele              Una checca.

Carla               MAMMA! Non lo dire nemmeno per scherzo!

Adele              Perché?

Oreste             Ma dai, non è possibile!

Adele              E perché non potrebbe essere possibile? Quand’è l’ultima volta che hai visto tuo figlio insieme a una donna?

Oreste             Oh, saranno…dunque, mi pare…ricordo che…

Adele              Appunto. E tu, Carla? Ti ricordi di qualche donna che abbia sconvolto la vita di Francesco?

Carla               Ma sì, santo cielo! Dunque, fammi pensare… o mamma mia! Non mi viene in mente nessuna donna! Solo amici maschi! Ma che vuol dire?

Adele              Stringendosi nelle spalle Vuol dire che è una checca.

Carla               MAMMA!

Oreste             Ma non è possibile…in tutti questi anni ce ne saremmo accorti…

Adele              Non è detto. E poi, quando non si vuol vedere…

Oreste             Ora vado là fuori e se è vero gli do’ tante di quelle sberle…

Carla               ORESTE! E la tolleranza? E la testa proiettata nel futuro?

Oreste             MA CHE TOLLERANZA E TOLLERANZA! IO NON STAVO PARLANDO DI FRANCESCO!!!

Scena III°

Carla, Oreste, Adele, Francesco.

Francesco                    Entra dal fondo Chiamavi, papà?

Oreste             PROPRIO TU! AVVICINATI, CHE TI DEVO CHIEDERE UNA COSA!

Carla               Non urlare così che ti si infiamma la carotide.

Adele              Carla ha ragione. E poi, a che serve urlare?

Oreste             A SFOGARSI! SERVE A SFOGARSI!

Francesco        Perché ti devi sfogare, papà?

Oreste             Con rabbia repressa Guardami negli occhi. E rispondi ad una semplice domanda che ora ti farò. Qui qualcuno, e questo qualcuno è tua nonna, sostiene che tu sei una specie di…di… che sei…come quei due topi lì fuori, ecco! Cos’hai da dire?

Francesco        Abbassando la testa Credevo che lo sapeste…

Carla               Oddio è vero! Sta per cadere, ma Oreste la sorregge, e durante tutto il colloquio le fa aria con la mano.

Oreste             Saperlo? E come facevamo a saperlo? Ce lo hai forse detto?

Francesco        No, ma durante gli anni che abbiamo passato insieme ho cercato di farvelo capire in tutti i modi. Poi, quando sono capitati qui Tom e Jerry, ho preso la palla al balzo e mi sono detto :”ora o mai più”. E mi sono messo questi vestiti non per solidarietà, ma per farvi capire la mia diversità.

Adele              Bravo, bel discorso. In questa casa sei sempre stato il più intelligente.

Oreste             PER FAVORE, SUOCERA! SONO IO IL CAPO FAMIGLIA!

Adele              Sì, ma il più intelligente è lui.

Carla               Tirandosi su E smettila di fare vento che prendo una polmonite! E poi non urlare così. A Francesco, urlando isterica  DOVE HAI PRESO QUEI VESTITI?

Francesco        Ce ne ho un’armadio pieno zeppo. Non vedo l’ora di indossarli!

Oreste             NO,  IN QUESTA CASA QUELLA ROBA LI’ NON TE LA METTI!

Carla               HA RAGIONE TUO PADRE! SEI RIDICOLO!

Francesco        E invece la cravatta di papà è all’ultima moda?

Oreste             CHE C’ENTRA! E POI LA CRAVATTA E’ UN INDUMENTO MASCHILE!

Francesco        Sentite, non ho voglia di sentir urlare. Torno fuori con Tom e Jerry a definire gli ultimi dettagli del lavoro che mi hanno offerto. Perché loro, papà, mi hanno offerto un lavoro. E molto ben retribuito. Esce dal fondo.

Carla               E’ una checca. Nostro figlio è una checca.

Adele              Io mi meraviglio che l’abbiate capito solo ora.

Oreste             Va bene, va bene. Cerchiamo di tirare un bel respiro e ricominciamo a elaborare l’informazione in maniera pacata e serena…però prima devo sapere una cosa.

                        FRANCESCO!

Francesco        Entra dal fondo Dimmi papà.

Oreste             Quant’è?

Francesco        Quant’è cosa?

Oreste             NON FARE FINTA DI NON CAPIRE! Quant’è che sei…che sei…

Francesco        Gay, papà, si dice gay.

Oreste             Appunto, gay.

Adele              Ma non è gay, è una checca!

Carla               MAMMA!

Francesco        Lo sono sempre stato. Fin da piccolo. Vuoi sapere altro? Se vuoi, uno di questi giorni ti racconterò la storia della mia vita, perché ho come l’impressione che tu ti sia perso qualcosina negli ultimi vent’anni che abbiamo trascorso insieme. Esce dal fondo.

Carla               Bella figura. Ti sta bene, così un’altra volta impari a essere un po’ più presente nella vita di tuo figlio!

Oreste             Io, eh? E tu allora? Se non sbaglio anche tu non eri a conoscenza di questo fatto!

Adele              Via, ora non litigate… certo che storia! Sembra quasi una maledizione!

Carla               Oddio, la maledizione! Presto, Oreste, richiama tuo figlio!

Oreste             Perché? E’ uscito ora, e non credo…

Carla               RICHIAMALO SENZA FARE DOMANDE!

Oreste             Va alla porta di fondo, e chiama verso l’esterno Francesco? Puoi venire un attimo? Mamma ti deve parlare.

Francesco        Rientrando Che cosa c’è ancora?

Carla               Tira fuori il foglietto e legge ANTIMONIUM LUXUS OMNI SALEPPE!

Oreste             Guardando Carla Sei scema? Che stai dicendo?

Carla               ZITTO! A Francesco Come ti senti?

Francesco        Esattamente come prima. Anzi, no…

Carla               DAVVERO? C’è qualcosa di diverso?

Francesco        Sì. Ora ho anche la consapevolezza di essere stato allevato da due genitori fuori di testa. Torna fuori.

Oreste             Ma…ma che hai detto?

Carla               Lascia perdere, lascia perdere…sono proprio una cretina.

Adele              Vado in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.

Carla               Non puoi. Gli idraulici hanno tolto l’acqua per riparare i tubi che si sono rotti con l’esplosione.

Adele              Esplosione? C’è stata un’ esplosione?

Carla               Mamma, perché non vai un po’ a riposare?

Adele              Buona idea. Esce da destra

Scena IV°

Carla, Oreste, Vladimir

Vladimir         Entra dal fondo Ciao Oreste…io veduti gli altri qui fuori…poteva andare peggio assai.

Oreste             Peggio di così? NO! NON POTEVA ANDARE PEGGIO!

Carla               Calmati Oreste, calmati…

Vladimir         Perché tu urli come matto? Io non alzato voce con te!

Oreste             E IO SI’! VA BENE? QUESTA E’ CASA MIA, POTRO’ FARE COME MI PARE?!?

Vladimir         In Russia noi dire “quando uomo parla forte due potere essere le ragioni: o lui sordo o voce essere unica cosa che riesce ad alzare”.

Carla               Grande popolo, quello russo….

Oreste             MA INSOMMA, CARLA!

Vladimir         Eh, nostro popolo molto saggio!

Oreste                         Allora, visto che sei così saggio, perché non mi dai un consiglio su come mi devo comportare?

Vladimir         Io non capire…

Oreste             Ora te lo spiego… Francesco…

Carla               ORESTE! Non vorrai raccontare i nostri fatti ad uno sconosciuto!

Oreste             Sconosciuto? Ma se si porta a letto tua madre!

Vladimir         Questo essere vero.

Oreste             Vladimir, quello che ti dico ora deve rimanere tra noi. C’è un giuramento russo che ti impedisca di rivelare a qualcuno quello che sto per dirti?

Vladimir         Io capito. Sì. Io giuro e rigiuro  su grande piazza rossa che segreto resterà con me.

Oreste             Bene. Ascolta. Francesco, nostro figlio, è…è…santo cielo, non mi riesce nemmeno dirlo!     

Carla               Eccolo qui, quello al passo con i tempi! Te lo dico io, Vladimir: Francesco è gay.

Vladimir         E allora? Io non capire.

Oreste             Te lo spiego in due parole: gay vuol dire….

Vladimir         Io sapere cosa vuole dire gay. In russo noi dire culattòskj.

Oreste             …E ti pareva…

Carla               Allora cos’è che non capisci?

Vladimir         Vladimir non capire quale essere segreto.

Carla               Perché tu…tu ne eri a conoscenza?

Vladimir         Io? Sì. Tutti a conoscenza che Francesco culattòski. Perché, voi genitrici non sapeva?

Oreste             Certo, certo… volevamo solo sapere come vi comportate in Russia in una situazione del genere.

Vladimir         A noi non dare fastidio.

Carla               Visto? Che ti dicevo? Non gli danno fastidio! Grande popolo quello russo! La tolleranza, l’umanità…

Vladimir         No, no, tu non avere capito una tuba…Non dare fastidio perchè appena servizi segreti KGB scopre, subito portare in Siberia, e tenere lì con orsi bianchi e trichechi.

Oreste             All’anima della tolleranza! In Siberia, li portano, a morire di freddo!

Scena V°

Carla, Oreste, Vladimir, Tom, Jerry.

                                                                                                   

Tom                Entra dal fondo, seguito da Jerry; tutti e due sono fasciati; questo particolare è a discrezione del regista. Ecco qua… Noi ora andare a preparare bagagli…

Jerry                Sì, il nostro volo per Parigi è tra tre ore, e dobbiamo andare all’aereoporto.

Carla               Ma certo, ma certo… Oreste vi accompagnerà con l’automobile.

Oreste             Accidenti! Ma ci sono ventisei chilometri!

Tom                Non importa, non importa, Francesco detto che verrà lui con macchina di papà.

Oreste             Ho capito, ma la benzina….

Carla               ORESTE! A Tom e Jerry  Non so come scusarmi…l’incidente, l’ospedale…

Jerry                Non si crucci, signora Carla, sono cose che capitano… se proprio doveva succedere è stato bene che sia successo qui in Italia…se per disgrazia accadeva in America ci sarebbero voluti tanti di quei dollari per farsi curare…

Tom                Oh yes. Very, very money.

Vladimir         Io andare a vedere come sta Adele. Via da destra.

Oreste             E io vado a dare le chiavi dell’ auto a Francesco…è ancora fuori?

Tom                Sì, lui essere fuori che parla con cavallo.

Carla               Parla col cavallo?

Jerry                Sì. Ha detto che dopo la nonna è il componente più intelligente della famiglia.

Oreste             Gli porto le chiavi…passo di cucina, così vedo gli idraulici a che punto sono. Via da sinistra.

       

Tom                Allora noi andare. Vieni, Jerry…

Jerry                Eccomi, topolino… Via da destra tutti e due.

Scena VI°

Carla, Katia, Roberto, Angela, Adele, Vladimir, Oreste, Francesco.

Roberto           Rientra dal fondo seguito da Katia e da Angela Dov’è mio fratello?

Carla               Fuori.

Roberto           E gli americani?

Carla               Stanno preparando i bagagli. Il loro volo parte tra tre ore.

Angela                        Buon per loro…vanno a Parigi!

Carla                           Eh sì, a Parigi… senti Angela, devo chiederti una cosa…anche a te Roberto, tanto è una cosa di famiglia…una cosa delicata, riguarda Francesco…

Katia               Non mi dire che finalmente l’hai capito!

Carla               Ecco fatto. Lo sanno tutti.

Roberto           Anch’io, pensa. Tu e tuo marito avete delle braciole sugli occhi. Ma come avete fatto a non accorgervene? Io lo so da svariati anni.

Angela            Visto mamma? Io avevo dei dubbi, ma quando stamani l’ho visto vestito in quel modo…

Adele              Entra da destra seguita da Vladimir Mi ha detto Vladimir che gli americani vanno via…li vorrei salutare…

Carla               Sono in camera a preparare i bagagli.

Oreste             Rientra dal fondo seguito da Francesco Allora? Sono pronti? Dove sono?

Adele              Intanto vi devo dare una notizia…io e Vladimir ci sposiamo.

Carla               Tu e Vladimir…cosa?

Vladimir         Noi sposare. Noi volere vivere insieme ultimi nostri anni.

Oreste             Ma in questa casa una notizia normale mai?

Adele              Perché? Non è normale che ci vogliamo sposare?

Francesco        La nonna ha ragione. La vita è loro.

Angela            Nonna! Come sono contenta! La abbraccia.

Carla               Bene, Oreste… a quanto pare la famiglia si allargherà…

Roberto           Almeno voi avete più o meno la stessa età…io e Katia, invece… è un miracolo che non la scambino per la mia badante!

Oreste             Già, un vero miracolo…

Katia               Ma che dici, Roberto! Sei ancora così giovanile!

Roberto           Va bene, va bene…lasciamo perdere.. non vi sembra che questa sia l’occasione giusta per festeggiare?

Oreste             Festeggiare? Festeggiare che cosa?

Roberto           Ma come che cosa? L’imminente matrimomio…

Carla               E magari anche il fatto che stamani non ci siano state gravi conseguenze…

Francesco        Buona idea, prendo subito i bicchieri e lo spumante. Si avvia, ma Oreste lo ferma

Oreste             FERMI! Qui nessuno festeggia niente…senza il mio consenso! 

Carla               E allora daccelo e falla finita una buona volta di fare il bastian contrario!

Oreste             Non è che faccio il bastian contrario. E’ che lo spumante costa.

Adele              Genero, sei davvero senza speranza.

Vladimir         Facciamo come brindisi in grande Russia?

Angela            Sarebbe?

Vladimir         Quando avere brindato noi gettare bicchieri dietro spalle per augurio di buona fortuna.

Oreste             MA  SEI SCEMO? SI ROMPONO!

Carla               ORESTE! Non dare dello scemo a uno che tra poco chiamerai papà!

Katia               Che idea meravigliosa! Un brindisi d’altri tempi…

Francesco        Stupendo…prendo i bicchieri…

Oreste             Lascia, Francesco, lascia…li prendo io… Si avvia verso la dispensa; armeggia un po’ e torna trionfante con una fila di bicchieri di plastica Ecco qua! Questi sono i bicchieri…forza, Francesco, prendi lo spumante e facciamo questo famoso brindisi russo!

                       

                        A questo punto la commedia è finita, però, dove fosse possibile, non sarebbe male se ci fossero delle persone in sala pronte con delle bottiglie di spumante in mano e bicchieri di plastica, per coinvolgere il pubblico in questo brindisi. Il tappo dovrà saltare con l’accensione delle luci in sala.

FINE