AHI,
BAHIA!
Commedia Musicale
in un Atto e Cinque Quadri
di
Albertina Giuliana
Alberti
Turate, 9 Ottobre 2001 - Giugno 2003
Personaggi
Romeo, fotoreporter alle prime armi
Gaudinho, giocatore, baro, tombeur de femmes
Norma, sua moglie, barista
Eunice, amante di Gaudinho e cantante
Dona Pedrita, amica di Norma
Carlinhos, amico di Gaudinho
Manuelito, amico di Gaudinho
Sor Faustino, direttore di banca
Una Medium
Lucifero, re dell’Inferno
La scena si svolge a Salvador de Bahia, nel quartiere del Pelorinho, il primo
giorno di un carnevale di qualche anno fa.
Quadro Primo
Scena I°
Romeo: (Voce fuori campo) Capitò alcuni anni fa: ero giovane, allora. Avevo la
testa piena di sogni e le tasche piene di buchi ma avevo una grossisima voglia
di sfondare. Avevo trascorso l’adolescenza con la camera appesa al dito:
dovunque ci fosse qualcosa da fotografare, io ero là, reporter per vocazione,
scugnizzo di professione. Avevo bussato a molte porte: il più delle volte me
l’avevano chiusa in faccia ma finalmente era successo il miracolo: avevo in
tasca il mio primo contratto per un VERO servizio fotografico. Destinazione:
Salvador do Bahia! (Stacco musicale)
Scena II°
(Una piazza di Bahia, affollata di gente in costume carnevalesco. L’ingresso di
un bar e il mare sullo sfondo. La gente canta e balla al ritmo di una musica
indiavolata)
Gaudinho: (Uscendo dal bar, con una bottiglia di spumante in una mano. Indossa
un costume femminile con una vistosa corona in testa. Al suo apparire tutti
applaudono. Gaudinho li zittisce poi, ad alta voce) A nome di tutti gli
abitanti del Reconcavo, il più vivace (applausi), il più creativo (applausi),
il più gioioso fra i quartieri di Bahia, io, Gaudinho Pedreira, (sogghignando)
in arte Gaudinha, dichiaro ufficialmente aperti i festeggiamenti per il
Carnevale! (dà la stura allo spumante)
Tutti: (applaudendo) Evviva! Viva Gaudinho! Viva il nostro re del Carnevale!
(Carlinhos e Manuelito si affrettano a porgere il bicchiere mentre gli altri
cominciano a danzare cantando sulla musica) Cantiam cantiam/ cantiamo in coro/
e festeggiamo il nostro re del Carnevale!/ Con lui brindiamo/ alla fortuna/ e i
dispiaceri nella musica scordiam! (continuano a ballare facendo un festoso
corteo)
Romeo: (facendosi largo a fatica fra la folla danzante) Ehi, lasciatemi vedere
qualcosa! (prende alcuni scatti. La folla lo coinvolge nella danza. Sospinto
dagli altri, Romeo comincia a danzare anche lui, fermandosi ogni tanto per
prendere altre foto. Gioiosamente) Incredibile! Questa gente ti trasmette un’euforia,
una voglia di vivere che è un piacere! (Canticchia sopra la musica, continuando
a scattare delle foto, mentre i ballerini lo fanno segno a continue e gioiose
effusioni)
Scena III°
Carlinhos: (abbracciando Gaudinho con esagerata lascivia) Ahi, garota! Quanto
te quero!
Gaudinho: (con voce femminile, sfuggendogli) Se mi vuoi, caccia fuori i
cruzeiros!
Carlinhos: (canticchiando) No tengo dinero, ah, ah!
Gaudinho: (allontanandolo) Allora va al cimitero, ah, ah!
Manuelito: (prendendo Gaudinho fra le braccia, canticchia) Ahi, querida! Non
posso frenar meo desejo. Quero suofocarte coi miei bejos! (Cerca di baciarlo ma
Gaudinho si sottrae con una smorfia)
Gaudinho: (a Manuelito, battendolo su una mano) Scostumato! (Carlinhos intanto
si avvicina a una comparsa. Dona Pedrita resta sola. Romeo scatta alcune foto
alla coppia)
Manuelito: Mi amor! (tenta di baciarlo di nuovo)
Gaudinho: (sfuggendogli e facendosi aria con la mano) Col tuo alito mi mandi
davvero al creatore. (si stacca da Manuelito. A Romeo) Ehi, amico, perché non
mi fai un primo piano?
Romeo: Perché no? (gli scatta una foto)
Eunice: (stringendosi al fianco di Gaudinho) Uno anche a me!
Dona Pedrita: E anche a me!
Romeo: Volentieri! (esegue. Sulla porta del bar intanto si è affacciata Norma,
mani sui fianchi, viso corrucciato)
Gaudinho: (Sottovoce a Eunice, mentre ballano) Ne facciamo un’altra stasera?
Figura intera. Sulla spiaggia, al chiaro di luna…(Eunice annuisce tenendo
d’occhio nel contempo Romeo)
Manuelito: (che sta cercando di evitare Dona Pedrita, sussurra maliziosamente
alla coppia) Esta noche in riva al mar,/ con te,/ sotto la luna…(gli altri
cominciano a ballare il cha-cha-cha. Romeo li imita malamente ballando da solo
mentre Norma resta sulla porta a guardare sospettosa)
Dona Pedrita: (acchiappando al volo Manuelito e costringendolo a ballare con
lei) Perché non ci andiamo anche noi sotto la luna?
Manuelito: (cercando una scappatoia) Perché la luna mi fa male…Soffro di
…licantropia!
Dona Pedrita: Cioè?
Manuelito: (mollandola) Divento un lupo! Ferocissimo!
Dona Pedrita: (sobbalza perplessa. Agguantando Romeo) Lei è solo? E allora
balli con me. (comincia a strattonarlo qua e là ballando)
Gaudinho: (a Romeo, continuando a ballare con Eunice) Non si balla così il
cha-cha.
Romeo: Certo che se avessi una ballerina come la sua…
Dona Pedrita: Non è questione di ballerina. E’ che lei non sa ballare!
Romeo: Effettivamente dovrei prendere qualche lezione!
Gaudinho: Cinquanta cruzeiros e te le faccio io. Cinquanta a lezione,
naturalmente!
Romeo: Non mi pare un grosso affare, parlo per me naturalmente.
Carlinhos: Come no? Se ti iscrivi a una scuola di samba, vedi che prezzi!
Eunice: Senza contare che avresti il miglior maestro di tutto il Pelorinho.
(gli altri annuiscono)
Gaudinho: Ti voglio venire incontro, dato che mi sei simpatico: cento cruzeiros
per tre lezioni, una al giorno. Prendere o lasciare.
Romeo: Facciamo cinquanta una tantum, per un’ora da adesso. (cerca la monete
nel portafogli. Sfogliando alcuni biglietti di grosso taglio. Alla vista delle
banconote. Gaudinho, Manuelito e Carlinhos si stringono attorno a lui
scambiandosi un’occhiata significativa) Mi dispiace, ho solo dollari. Qualcuno
ha da cambiare?
Gaudinho: (prendendogli velocemente il biglietto dalle mani e guardandolo
controluce) No…ma se mi dai un minuto…
Romeo: (riprendendo il biglietto) Ripensandoci, è meglio che rimandi le lezioni
a più tardi.
Gaudinho: Peccato! Avresti dovuto approfittare: non è facile trovare un maestro
come me. (a Eunice) Vero, pupa? (Lei annuisce. Riprende a danzare guancia a
guancia con Eunice, canticchiandole all’orecchio) Esta noche in riva al mar/ te
especto/ dopo le nove…
Eunice: (stringendosi a lui e facendogli un cenno affermativo, canta) Sì,/ sì,
sì, sì, sì mi amor/ verrò/ anche se piove./ Una noche d’amore con te/ sarà
croce e delizia per me/ e mi struggo perché voglio star/ con te avvinta sul
mar!
Carlinhos e Manuelito: (cantando e ballando insieme) Damme un beso, sìssississì
damme un beso, sississississì damme un beso, dammelo por favor! Sì senor!
(Gaudinho, mentre ballano tutti ballano, sfila il portafogli a Romeo, che è
impegnato a scattare delle foto)
Scena IV°
Gaudinho: (trovandosi davanti improvvisamente Norma) Rosa del mio giardino, que
queres così arrabbiat…?
Norma: (dividendolo bruscamente da Eunice ed appioppando a quest’ultima un
sonoro ceffone) Questo è per l’altra noche in riva al mare.
Eunice: (stupita e indignata) Ma si può sapere cosa ti ho fatto?
Norma: Io non lo so bene ma tu lo sai di sicuro! (rivolta a Gaudinho) Quanto a
te, non sognarti di mettere piede fuori casa dopo cena! (fa per ritornare sui
suoi passi ma Gaudinho la trattiene per un braccio)
Gaudinho: (supplichevole) Querida! Siamo di carnevale!
Norma: (appioppando un ceffone anche a lui) E ogni scherzo vale!
Manuelito: (ghignando) Ahiahi, che botta!
Carlinhos: Che temperamento!
Eunice: (Imbronciata, massaggiandosi la guancia) Non è giusto che fai così!
Norma: E’ giusto invece quello che fai tu? Malafemmina!
Eunice: (protestando) Non ti permettere, sai? Io non ho fatto niente di male!
Norma: A no?! E le passeggiate in riva al mare dove le metti?
Gaudinho: (massaggiandosi a sua volta, mentre gli astanti soffocano le risa)
Cercavamo solo i gamberi!
Norma: (indicando Eunice) E invece hai trovato una cozza! (Eunice fa per reagire
offesa) Non si pescano i gamberi al chiaro di luna! (Impedendole di replicare)
Si può sapere perché non ti cerchi un marito tutto tuo? Cosa credi di trovare
nei mariti delle altre?
Carlinhos: (maliziosamente) Non NEI MARITI. In TUO marito.
Gaudinho: (stringendo Norma allusivamente) Lo sai perfettamente, tesoro. Tutte
le donne cercano la stessa cosa. Quella che piace tanto anche a te…(Norma lo
respinge)
Manuelito: (imita il cinguettio degli uccelli fingendo di scrutare il cielo)
Carlinhos: (sottovoce) L’uccello padulo!
Dona Pedrita: Quello che vola all’altezza del…
Manuelito: (interrompendola con aria di rimprovero) Dona Pedrita, non è da lei!
Gaudinho: Tu lo sai che io sono macho!
Manuelito: E forse anche un po’ frocio!
Norma: (ironica, osservando l’abbigliamento del marito) Macho?!?
Carlinhos: (alludendo a Gaudinho e a Eunice) Lui la fa sentire donna!
(ridono)
Norma: (Guardando Eunice con disprezzo) Se hai bisogno di un uomo per sentirti
donna, dispero per te. Perché non metti un annuncio sul giornale per procurarti
un marito? Chissà, potresti avere fortuna!
Eunice: (livida) Grazie del consiglio!
Gaudinho: (cercando di mettere pace. Mellifluo, circondando con un braccio
Norma) Amore, non abbiamo ancora fatto un ballo insieme!
Norma: Non è colpa mia se mi tocca stare dentro al bar. Qualcuno deve pur
pensare a mandare avanti la famiglia!
Gaudinho: (con ipocrisia) Hai ragione. D’altra parte, se mi hanno fatto re del
Carnevale, devo stare qui. Ah, se non ci fossi tu!
Norma: Sì, sì…Intanto però sei pronto a tradirmi con la prima smorfiosa che ti
allarga le cosce.
Eunice: Io non ho allargato proprio niente!
Gaudinho: Tradirti? Che parola grossa!
Manuelito: Non è colpa sua se le donne gli corrono dietro!
Carlinhos: (sogghignando) Da oggi, gli corrono dietro anche gli uomini!
Norma: Ve lo dico io com’è: le donne gli corrono dietro perché lui corre dietro
a loro!
Eunice: Appunto. Allora perché te la prendi con me?
Norma: (a Eunice) Chiudi il becco, puttana! (Norma ha un gesto di disappunto.
Romeo le si avvicina per consolarla)
Romeo: (a Eunice) Non le dia retta, signorina. La gelosia è una brutta cosa.
Dona Pedrita: Che gelosia e gelosia! Qui si tratta di corna!
Gaudinho: (cingendo Norma per la vita e cercando di ballare con lei) Su, da
brava, Norminha. Lo sai che per me le altre sono solo un passatempo. Una sola è
la donna che amo! (di nascosto cerca con gli occhi Eunice, per rassicurarla)
Norma: Non cercare di farsi su con le tue moine! (Gaudinho imperterrito
continua a palpeggiarla cercando di ballare con lei)
Manuelito: (a Norma) Dai, Norminha! Arrabbiati domani! Oggi è il primo giorno
di Carnevale! Su, fate la pace!
Gaudinho: (a Norma) Amore: tu sei l’unica, per me, dovresti saperlo. Perché non
ne parliamo più tardi? (fa cenno ad Eunice che le parlerà più tardi. Eunice gli
volta le spalle imbronciata)
Norma: Ah, Gaudinho! Io non so mai se credere o no alle tue parole.
Gaudinho: Devi credermi! Io non mento mai quando parlo d’amore! (canta ballando
da solo con lei) Amor, amor, amor!/ Tu sola sei/ la mia mulher,/ la mia
sirena!/ Tesor, tesor, tesor!/ Senza di te/ la vida mia/ es una pena!/ Senza di
te perde il sol lo splendor/ Cibo e bevande non han più sapor/ Non ci son
stelle né luna nel ciel/ ma sol la fiamma del mio desider… (Continuano a
ballare cantando insieme abbracciati, mentre gli altri li accompagnano con
movimenti del corpo. Infine Gaudinho trascina in disparte la moglie e continua
a discutere sottovoce con lei mentre prosegue il successivo dialogo)
Scena V°
Romeo: (scattando nuove foto) Proprio uno spaccato di vita quotidiana, una
tranche de vie! (pesta un piede casualmente a Dona Pedrita)
Dona Pedrita: (acida) Si tranci le palle, invece di ficcare il naso negli
affari altrui!
Romeo: Mi scusi! Non l’ho fatto apposta!
Dona Pedrita: Sì, sì, non l’ha fatto apposta! Un’altra volta stia più attento!
Guardi come mi ha ridotto la scarpa! (se la toglie e si siede per esaminarla)
Ohiohi, che male! (si massaggia il piede)
Carlinhos: (interloquendo) Dona Pedrita, non è bello essere scortese con un
ospite straniero!
Dona Pedrita: Mi ha quasi azzoppato!
Carlinhos: Una persona di cultura, un giornalista!
Romeo: (a Carlinhos, con modestia) Grazie ma sono solo reporter. Vede? Ho la
camera. (Gli mostra la macchina fotografica)
Carlinhos: (prendendogli la camera dalle mani) Permette? Io me ne intendo un
pochino.
Romeo: Anche lei fotografo?
Manuelito: (interloquendo) Più che altro, lui fotografa…la situazione! (la
esamina insieme a Carlinhos)
Carlinhos: Bellissima! Di grande valore!
Manuelito: Ci si possono ricavare un mucchio di cruzeiros.
Romeo: (cercando di farsi riconsegnare la macchina che Manuelito e Carlinhos
continuano a passarsi dall’uno all’altro) Cioè? Scusate, potreste rendermela?
Non è per dire, ma mi è costata una cifra…
Carlinhos: (inquadrando Romeo) Non vuole un souvenir di Bahia? (scatta alcune
foto) Da un collega! (rendendogli la macchina e canticchiando) Diner, diner,
diner!/ Senza di te, la vida mia/ è una pena! (Romeo si pone in disparte a
sostituire il rullino)
Eunice: (avvicinandoglisi) Lei fa solo istantanee o fa anche delle pose?
Romeo: Faccio di tutto.
Dona Pedrita: (acidissima) Soprattutto posa i piedi dove non dovrebbe!
Romeo: (a dona Pedrita) Signora! Le ho già chiesto scusa!
Eunice: (dandosi delle arie) Io una volta ho posato per un pittore.
Romeo: Ah sì? Che brava! Primo piano o figura intera?
Scena VI°
Carlinhos: (avvicinandosi ai due) Intera, intera. Sulla spiaggia di Ipanema.
C’era un mucchio di gente.
Romeo: Complimenti! Non è da tutti mettersi nudi in mezzo alla folla.
Eunice: Non ero mica nuda!
Dona Pedrita: Non era nemmeno vestita!
Eunice: Non è vero! E comunque, anche se lo fossi stata, non sarebbe stato un
brutto spettacolo per nessuno mentre tu…
Carlinhos: Si può sapere cos’avete mangiato oggi? E’ carnevale! Finitela!
Manuelito: (interrompendo Eunice) Se stassera Gaudinho è occupato, posso
accompagnarti io a cercare i gamberi…
Dona Pedrita: (aggrappandosi a Manuelito) I gamberi piacciono moltissimo anche
a me…
Manuelito: (allontanandosi asciutto) Mi sa che lei ha preso un granchio! (a
Eunice) Allora, cosa mi rispondi?
Eunice: Non so… (Guarda di sottecchi Gaudinho, poi Romeo)
Norma: (ad alta voce a Gaudinho, che nel frattempo ha cominciato a baciarla e
ad accarezzarla) Ah, Gaudinho! Tu riesci sempre a portarmi dalla tua parte!
Dona Pedrita: (acida, a Carlinhos) E’ lui che non sta mai dalla sua!
Gaudinho: (dando una sculacciata alla moglie mentre rientra nel bar) Tu sei la
mia regina di cuori!
Dona Pedrita: E lui è il suo asso di bastoni!
Eunice: (fra sé) Vorrei averlo io quell’asso di bastoni!
Gaudinho: (accomiatandosi da Norma) Le altre sono onde che passano. Tu sei la
mia Janaìna, la vela dell’albero di maestra, la polena della mia nave!
Norma: Ah, Gaudinho, lingua di miele! (Entra nel bar dopo seguita da Gaudinho)
Scena VII°
Dona Pedrita: (velenosamente) Io direi “lingua di fiele”!
Eunice: (a Dona Pedrita) Stai parlando della tua, vero?
Dona Pedrita: Non fare la finta tonta: con la lingua di Gaudinho hai già fatto
conoscenza di sicuro.
Eunice: Mentre con la tua non vuol fare conoscenza nessuno. Sanno tutti che è
avvelenata.
Dona Pedrita: Dovresti proprio vergognarti! E’ un uomo sposato.
Eunice: Bisognerebbe informarlo. Lui non se lo ricorda di certo!
Dona Pedrita: Tu non lo aiuti a ricordare di sicuro. Non ti illuderai che ti
ami, vero? Per lui, sei una delle tante. Gaudinho è già stato a letto con tutte
le donne di Bahia. Quella povera Norma ha sulla testa una corona di corna.
Eunice: (alludendo a lei) Eh, le manca un corno per completare la corona ma
dovrà morire con la corona incompleta.
Dona Pedrita: (con orgoglio) Ti riferisci a me? Io sono una donna onesta.
Eunice: Quando una donna non trova nessuno, si attacca all’onestà!
Carlinhos: (intervenendo) Smettetela! Adesso vi date la mano e fate pace!
Avanti! (spinge le due donne l’ una verso l’altra. Pedrita ed Eunice oppongono
resistenza)
Romeo: Ma sì! Dai che vi immortalo in un bel primo piano. (Le donne si
avvicinano mettendosi in posa per la foto. Romeo scatta il clic.
Carlinhos e Manuelito: (applaudono) Brave! Così si fa! (Subito le due
riprendono a guardarsi in cagnesco)
Gaudinho: (ritornando al centro della scena con una bottiglia e dei bicchieri)
Amici! Cachaça per tutti, offre Gaudinho! (Mesce da bere)
Tutti: (applaudendo) Viva Gaudinho! Viva il nostro re del Carnevale! (La musica
attacca un samba. Tutti ballano) Cantiam, cantiam,/ cantiamo in coro/ e
festeggiamo il nostro re del Carnevale./ Con lui brindiamo/ alla fortuna/ e i
dispiaceri nella musica scordiam!
Scena VIII°
Sor Faustino: (urlando fuori scena) Dov’è? Dov’è quel delinquente? (entra in
scena su tutte le furie, sventolando una cambiale. Al suo apparire la musica
cessa all’istante, mentre Gaudinho si defila. Rivolto agli astanti) Dove si è
nascosto? Lo so che è qui!
Carlinhos: (guardandosi intorno e facendo il finto tonto) Gaudinho? Era qui un
momento fa. (Sentendo le urla, Norma si fa sulla porta e cerca di pararsi
davanti al Sor Faustino per dare il tempo a Gaudinho di nascondersi nel bar)
Dona Pedrita: Dev’essere entrato nel bar.
Norma: (prontamente, fulminando Dona Pedrita con un’occhiata) No, nel bar non
c’è.
Sor Faustino?: Sì, eh? (fra sé) Filho de puta! Se solo riesco a mettergli le
mani addosso…(Agli altri) Avanti, lo so che è qui. Dove si è nascosto quel
farabutto?
Manuelito: Perché ce l’avete tanto con Gaudinho? E’ così una brava persona! (A
qualcuno va di traverso l’acquavite e comincia a tossire)
Sor Faustino: (dirigendosi al bar) Se tutte le brave persone fossero come lui,
il mondo sarebbe pieno di delinquenti!
Carlinhos: (tagliandogli la strada) Eh, il mondo è cattivo!
Manuelito: (impedendogli di entrare nel bar) Ci sono jene e sciacalli
dappertutto!
Dona Pedrita: (guardando Manuelito con livore) E lupi mannari!
Sor Faustino: E’ qua? (allontanando Norma, che nel frattempo si è messa sulla
porta del bar) Lasciatemi passare! Lasciatemi passare, vi dico!
Scena IX°
Gaudinho: (Allontanando Norma, si affaccia sulla porta del bar con aria altera.
Tiene una bottiglia di acquavite in una mano ed il bicchiere nell’altra.
Sedendosi ad un tavolo sulla piazza) Cosa vi succede, Sor Faustino?
Sor Faustino: (furibondo) Ah, sei qui, mascalzone?
Gaudinho: Come vi permettete, Sor Faustino? Offendermi qui davanti ai miei
migliori amici. Nessuno ha mai dato del mascalzone a Gaudinho.
Sor Faustino: Finalmente ne è arrivato uno: io!
Eunice: (protestando debolmente) Non è un mascalzone! E’ un uomo generoso!
Dona Pedrita: Lei parla per esperienza!
Gaudinho: (si siede a cavalcioni su di una sedia e se ne tira appresso
un’altra) Non restate lì in piedi. Sedetevi qua e bevete un bicchiere di
acquavite con noi, ché vi tirerà su il morale.
Sor Faustino: (ignorando l’invito di Gaudinho e mettendogli una cambiale sotto
il naso) Lo sai cos’è questa?
Gaudinho: (Prendendo in mano il foglietto ed esaminandolo con calma) Mi pare
una cambiale.
Sor Faustino: E’ una cambiale. La TUA cambiale. E’ scaduta da tre mesi.
Gaudinho: E allora? Venite a chiedere i soldi a me?
Sor Faustino: E a chi, se no?
Gaudinho: Abbiate pazienza, Sor Faustino: la vedete questa firma sotto la mia?
(Faustino annuisce) E’ quella del signor Sampaio, avallante. E’ lui che ve la
deve pagare. Perché vi rivolgete a me?
Sor Faustino: Perché il debito l’hai contratto tu, caro mio. Zè Sampaio l’ha
solo avallato.
Gaudinho: Se l’ha avallato significa che si è assunto la responsabilità del
debito. Trattate me come un delinquente quando dovreste invece dare una bella
strigliata a quel furbone di Zè Sampaio.
Sor Faustino: (torvo) Zè Sampaio non si fa trovare né per mare né per terra ed
io sono stufo di corrergli dietro.
Gaudinho: (ostentando meraviglia) Ma guarda un po’ che scostumato quel Sampaio!
Prima si offre di pagare e poi sparisce come un lestofante! Se lo avessi
saputo, non mi sarei fidato di lui…(Scuote il capo) Eh, dagli amici mi guardi
Iddio…(mescendo da bere) Bevete un bicchiere di cachaça, Sor Faustino, che fa
passare i cattivi pensieri.
Sor Faustino: (gettando a terra il bicchiere con una manata) I cattivi pensieri
mi passeranno quando avrai pagato il tuo debito! E me lo paghi subito, adesso.
Da qui non ti muovi fino a che non avrai scucito tutti i cinquecento cruzeiros!
Gaudinho: (fingendo risentimento) Vi ho mai preso in giro, Sor Faustino? Potete
forse dire che Gaudinho non onora i suoi debiti? Fino a prova contraria, avete
tutte le garanzie che vi servono.
Sor Faustino: (gridando) Non mi servono delle garanzie! Mi serve il denaro
contante. Ti avverto che, se non paghi, stavolta fai una brutta fine! In
galera, ti mando, in galera! Imbroglione, baro, farabutto che non sei altro!
Gaudinho: (alzandosi, con dignità) Io credevo di parlare con una persona
educata, civile, ma vedo che mi sono sbagliato. Comunque, dal momento che ne
fate una questione di principio, (gettandogli in faccia una manciata di
dollari) Gaudinho vi mostra che sa onorare la parola data. (Il Sor Faustino si
affretta a raccogliere le banconote ed a contarle. Contemporaneamente Romeo,
che era seduto in disparte ad osservare la scena, acchiappa al volo un
biglietto)
Romeo: Ehi, ma questi dollari…? (cerca il portafogli nella tasca dei jeans, poi
nelle tasche della camicia. Sgomento) Mi hanno rubato il portafogli! (tutti lo
ignorano)
Sor Faustino: (alludendo alle banconote) Questi fanno quattrocento cruzeiros!
Ne mancano cento.
Gaudinho: (gettandogli un’altra banconota, con disprezzo) Si vede che il
dollaro è sceso. Spilorcio! Taccagno!
Romeo: (ad alta voce) Chi ha preso il mio portafogli?
Sor Faustino: Visto che hai della disponibilità, non potresti saldarmi anche
l’altra cambiale?
Gaudinho: E’ già scaduta?
Sor Faustino: Scade domani.
Gaudinho: Domani è un altro giorno! (Faustino fa un gesto irato e svolta le
spalle per andarsene) La mia cambiale? (Faustino gliela rende. Con gesto
ostentato Gaudinho la fa a pezzi e li getta per aria. Tutti battono le mani)
Romeo: (A Faustino) Scusi, Sor Faustino, quei dollari, me li farebbe vedere?
(Faustino si affretta a metterli nel portafogli)
Gaudinho: (a Faustino) Non volete proprio bere un bicchiere in compagnia? E’
Carnevale!
Sor Faustino: Certi lussi se li possono permettere solo quelli come voi. Io
lavoro, io! (si allontana)
Gaudinho: Farò finta di non aver sentito! (a Norma) Norma, mia stella polare,
servi da bere. Offro io!
Sor Faustino: (Ritornando sui suoi passi) Cerca di conservarne qualcuno per
domani!
Romeo: E anche per me.
Sor Faustino: E, soprattutto, non giocarteli alla roulette.
Gaudinho: Mi avete dato un’idea. Grazie, Sor Faustino! (Il Sor Faustino esce
indispettito scuotendo il capo)
Scena X°
Gaudinho: (Agli astanti) Amici! Oggi è un giorno speciale: è il 17, il giorno
della fortuna…Punterò sul diciassette.
Romeo: Ho paura di aver contribuito tangibilmente alla fortuna di questo
bellimbusto.
Gaudinho: Bevete alla mia salute. Offre Gaudinho! Offre il vostro re del
Carnevale!
Tutti: (alzando il bicchiere ed applaudendo) Bravo! Viva Gaudinho! Viva il
Carnevale! (Bevono poi ricominciano a ballare)
Scena XI°
Gaudinho: (sedendosi, a Romeo) Che c’è, straniero? Bevi un bicchiere con noi!
(gli tende un bicchiere. Intanto Norma è andata a prendere una bottiglia di
cachaça e rientra con un vassoio su cui ci sono i bicchieri e la bottiglia))
Romeo: (senza badargli) Dove hai preso quei dollari?
Gaudinho: (prendendo tempo) Quali?
Romeo: Quelli con cui hai saldato la cambiale.
Gaudinho: Nella fabbrica dei soldi: in banca.
Romeo: Quale banca? Non c’è nessuna banca qui.
Gaudinho: E allora, che ti frega? Se non è qui, sarà da un’altra parte. Dai,
non farti pregare! (gli tende il bicchiere) Non è Carnevale, senza cachaça.
Siediti! Non stare lì come uno stoccafisso! (gli avvicina una sedia. Romeo
obbedisce macchinalmente) Di dove sei?
Romeo: (beve) Sono di un paese…
Gaudinho: Un paese?!? Hai paura a dirmi come si chiama?
Romeo: Zelo buon Persico.
Gaudinho: Persico? Ma non è un pesce?
Romeo: I pesci non centrano. Centrano le pesche.
Gaudinho: Le pesche? Non sapevo che venissero dalla Persia. Però! Ne hai fatta
di strada! (agli altri) Avete sentito, amici? Abbiamo un persiano fra noi!
Manuelito: Io ho anche un siamese. Mao! Miao!
Tutti: (brindando) Viva i persiani! Viva i siamesi!
Romeo: (replicando il brindisi) Zelo buon Persico è in Italia.
Gaudinho: (meravigliato) E com’è che avete un paese persiano in Italia?
Romeo: (togliendosi il golf e togliendosi prima la macchina dalla tracolla)
Lascia perdere! (che caldo!) Sei sicuro che quei dollari li hai presi in banca?
Gaudinho: Ti sembro uno che racconta balle?
Romeo: Veramente, sì!
Gaudinho: (fingendosi offeso) Questo, caro persiano dell’Italia, non lo dovevi
proprio dire. Tutti conoscono Gaudinho Pedreira, perfino i sassi del Pelorinho,
dove mi onoro di abitare, e nessuno ha mai osato darmi del bugiardo. (Norma che
è appena tornata a riprendere i bicchieri gli lancia un’occhiataccia)
Dona Pedrita: (sogghignando sottovoce) Tranne sua moglie.
Gaudinho: Forse sarò un baro, magari anche un ladro ma..
Romeo: Appunto…Un ladro.
Gaudinho: (balzando in piedi, offeso) Come ti permetti di dare del ladro a
Gaudinho Pedreira? Prova a chiedere al Tabaris, al Palace, all’Abaixadinho, se
ho mai rubato una fiche, un cruzeiro, un anello a una bella signora.
Figuriamoci un portafogli! (fa per allontanarsi indignato)
Romeo: (trattenendolo) Chi ti ha detto che mi hanno rubato il portafogli?
Gaudinho: (battendosi la fronte con un dito) C‘è un cervello, qua dentro!
Romeo: (confuso) Sì, lo so. Mi scusi. (Non sa se piangere o ridere. Gaudinho fa
nuovamente per allontanarsi offeso ma gli altri lo trattengono)
Eunice: Dai, Gaudinho, non fare così! Non vedi che non sa cosa dice?
Manuelito: Non vorrai andartene proprio ora!
Carlinhos: Non vale la pensa di prendersela per un pesce persico!
Gaudinho: (ritornando sui suoi passi) Avete ragione! Non è proprio il caso di
arrabbiarsi per le cattiverie di uno straniero! (prendendo una chitarra, a
Norma) Dai, dolcezza! Canta per noi! (comincia a suonare “Ragazza di Ipanema”,
Norma canta e tutti si raccolgono attorno a loro ad ascoltare. Anche Romeo
ascolta un po’ alticcio.
Gaudinho: (abbracciando Norma alla fine della canzone) Oh meu amor!
Tutti: (applaudendo) Bravi! Bene! Bis!
Scena XII°
Sor Faustino: (affacciandosi) Nessuno canta meglio di Norma!
Gaudinho: (scorgendo il Sor Faustino) Bravo Sor Faustino! Venire a ballare con
noi! (salta sul tavolo e comincia a ballare un samba indiavolato, imitato dagli
altri. Norma e Manuelito prendono per mano Romeo e lo costringono a ballare con
loro. Intanto Carlinhos fa sparire la macchina fotografica. Improvvisamente
Gaudinho, comprimendosi il petto, urla) Ahi, che dolor!
Eunice: Gaudinho, che ti succede?
Norma: (intromettendosi, ad Eunice) Stà lontana, puta!
Gaudinho: Me duele il corazon! Ahi che dolor, ahi che dolor!
Norma: (in ansia) Amore, que passa?
Gaudinho: Passa che stoj per morir! (crolla sul tavolo morto. Un silenzio di
gelo si spande attorno)
Carlinhos: (sollevandogli un braccio. Incredulo) E’ morto!
Tutti: (sgomenti) Morto?!?
Carlinhos: Defunto. Falecido. Kaputt! (Traccia un segno di croce sul cadavere)
Norma: (precipitandosi sul corpo del marito e scuotendolo forsennatamente)
Gaudinho! Non pode lassarme accussì! Cosa faccio aqui de per mi?
Eunice: (desolata fra sé) Anca mi!
Norma: Gaudinho! Mi amore, mi vida! (piange disperatamente)
Eunice: Mi sento un poco smarrita.
Dona Pedrita: (con aria solenne) La notte di lutto s’adorna!
Tutti: (sottovoce facendo scongiuri) La morte! Facciamo le corna!
(Carlinhos e Manuelito sollevano il corpo di Gaudinho e lo portano fuori scena,
accompagnati da un’ironica marcia funebre. La scena si abbruna mentre gli
attori apprestano i paramenti funebri)
Quadro Secondo
Scena I°
Romeo: (voce narrante) Così il primo giorno del mio Carnevale brasiliano, che
sembrava nato sotto i migliori auspici, si era trasformato in un funerale: il
funerale dei miei soldi, dei miei documenti e, dulcis in fundo, della mia
costosissima superautomatica macchina fotografica, inseme al funerale di quel
farabutto di Gaudinho, parlandone da vivo. Fine del mio Carnevale bahiano e
fine della mia brillante carriera appena cominciata. No, non potevo arrendermi:
dovevo fare quel servizio a qualunque costo!
Scena II°
(La camera ardente, al centro della quale si trova il cataletto con il morto.
Sul proscenio, seduti di fronte al pubblico Eunice, Dona Pedrita, Carlinhos e
Manuelito mentre Norma è seduta di fianco al cadavere del marito, in gramaglie.
Romeo, in piedi, fa la spola fra Norma e gli altri)
Norma: (urlando sopra le righe) Gaudinho! Flor do meu sertao! Porque m’hai così
presto abandonao? (piange rumorosamente)
Manuelito: Poverina!
Dona Pedrita: Che pena!
Eunice: (amara, in disparte, fra sè) Che fregatura!
Norma: Parlami, amore! Dimmi qualcosa! Rompi questo terribile silenzio!
Romeo: (a Norma) Magari, di già che c’è, potrebbe domandargli dove ha messo il
mio portafogli? E anche la mia macchina fotografica, se l’ha presa lui! (Norma
gli dà un’occhiata furibonda)
Dona Pedrita: (a Romeo) Le sembra il momento, questo?
Norma: (tragica, al morto) La mia vita ormai non ha più senso! Io sono una
donna dimezzata, inutile, finita!
Eunice: (a Norma) Dai, Norma, non fare così!
Norma: (a Eunice, torva) Silencio, puta! (Eunice si allontana indispettita. A
Gaudinho, con esagerata disperazione) Come farà la regina senza il suo re?
Eunice: (velenosa, a Dona Pedrita) Già! Le stava così bene quella corona di
corna!
Manuelito: (sottovoce agli altri) A proposito: bisognerà eleggere un altro re
del Carnevale.
Carlinhos: E già! Ma come facciamo se siamo qui? Un bel casino.
Norma: (scuotendo il morto) Voglio morire! Voglio morire anch’io!
Romeo: (A Norma) Su, su, non mi pare il caso. Che succederebbe se i parenti
defungessero anche loro quando muore qualcuno? Ci sarebbe un’ecatombe!
Norma: Di cosa s’impiccia, lei? Mi lasci crogiolare nel mio dolore!
Romeo: (ritirandosi) Si crogioli, si crogioli pure se le fa piacere! (a
Manuelito) Scusi, ha preso lei la mia macchina fotografica?
Manuelito: C’è il morto, non lo vede?
Dona Pedrita: Un po’ di rispetto, santo Iddio! (Romeo si trae in disparte)
Scena III°
Sor Faustino: (si affaccia. Al suo apparire, gli altri si alzano. Ai presenti)
Come va? (alludendo a Norma che singhiozza disperatamente) Si è ripresa un
poco? (Gli altri scuotono la testa sospirando. A Norma) Dona Norma….
Norma: (andando verso Faustino) Che disgrazia, Sor Faustino, che disgrazia!
Sor Faustino: A chi lo dice! (fra sé) Settecento cruzeiros mi doveva! Mi viene
proprio da piangere.
Romeo: Anche a me.
Norma: (prendendolo per mano) Venga a vederlo. Non le sembra che sorrida?
Sor Faustino: Mi sembra proprio che mi rida in faccia.
Norma: Gli è sempre piaciuto ridere. Anche adesso mi sembra di sentire la sua
risata argentina. (restano tutti col fiato sospeso. Da fuori giunge l’eco dei
canti carnevaleschi. Scuote il capo, tornando a piangere sul morto)
Scena IV°
Faustino: (tornando verso gli altri, sospira) Siamo nati per soffrire!
Eunice: Cerchiamo di non esagerare. E‘ carnevale, dopotutto.
Dona Pedrita: Non so se la buonanima si meritasse poi tutto questo dolore…
Romeo: (tirando in disparte il Sor Faustino) Scusi, Sor Faustino: se ho capito
bene, lei è banchiere.
Sor Faustino: Magari! Bancario, bancario.
Romeo: Scusi l’indiscrezione. Il signor Gaudinho era cliente della sua
banca?
Sor Faustino: Cliente? Se vogliamo chiamarlo così…
Romeo: Ha cambiato del denaro di recente?
Sor Faustino: Cambiato come?
Romeo: Cruzeiros in cambio di dollari.
Sor Faustino: E a lei cosa interessa? Sono faccende private queste. C’è il
segreto bancario, non lo sa?
Romeo: Sì, lo so. Mi scusi. (Non sa se piangere o ridere) Comunque, il caro
estinto le ha saldato una cambiale.
Sor Faustino: (facendo lo gnorri) Quando?
Romeo: Prima di defungere. L’ha pagata in dollari, ho visto bene.
Sor Faustino: E allora? L’importante è che l’abbia pagata. Non capisco dove voglia
arrivare.
Romeo: A questo: i dollari non erano del defunto. Erano miei. La buonanima me
li ha fregati con tutto il portafogli. Dovrebbe gentilmente restituirmeli.
Sor Faustino: (freddo) Credo che lei abbia subito uno shock! (gli volta le
spalle e si unisce agli altri)
Scena V°
Dona Pedrita: (a Carlinhos, alludendo a Romeo) Che screanzato! Ha una bella
faccia tosta!
Manuelito: Venire qui con certe domande mentre si fa la veglia funebre!
Carlinhos: A proposito di veglia, non si cena stassera?
Dona Pedrita: Ho paura che Norma ci faccia stare a bocca asciutta: sembra così
immersa nel suo dolore…Per quanto, non so se la buonanima si meriti tutto
questo rimpianto!
Eunice: (sospirando, fra sè) Se lo merita, se lo merita! (Dona Pedrita alza le
spalle ostentando indifferenza)
Carlinhos: (sottovoce a Manuelito) Lei parla per competenza.
Manuelito: (a Carlinhos e agli altri, alludendo a Norma) Bisognerebbe distrarla
in qualche modo. (a Eunice) Perché non la convinci a mettersi ai fornelli?
Norma: (quasi in risposta alla domanda di Manuelito) Non c’è più scopo alla mia
vita! Non mangerò più, non berrò più, non canterò, né danzerò mai più. Mai più!
Romeo: (a Norma, timidamente) Scusi, signora: se mi dicesse qualcosina della
mia macchina fotografica, poi la lascerei defungere in pace. (Tutti restano in
silenzio ad attendere. Norma non risponde)
Manuelito: (solenne) Il morto porta il segreto nella sua tomba.
Tutti: Amen!
Scena VI°
Dona Pedrita: (agli altri, riferendosi a Norma che singhiozza ad alta voce)
Adesso mi pare che esageri… Capisco il lutto ma mettersi a digiunare per quel
lavativo di Gaudinho, poi…
Manuelito: E far digiunare anche i suoi amici!
Dona Pedrita: Appunto. S’è mai vista una veglia funebre senza un caffè, due
biscottini, qualche polpettina di aipim?
Carlinhos: Senza salatini, panini col formaggio o la mortadella?
Dona Pedrita: Insomma, non pretendiamo mica la luna. Potremmo accontentarci di
pane e burro, cose semplici. Lo sappiamo anche noi che ci sono già abbastanza
complicazioni con il morto.
Norma: (piangendo, a Gaudinho) Dimmi che non sei morto! Dimmi che è solo un
brutto sogno!
Eunice: Che strazio!
Carlinhos: (sospirando) Povero Gaudinho! Così allegro, così pieno di vita!
Sor Faustino: (sospira a sua volta) Così pieno di debiti!
Dona Pedrita: (a Norma) Scusa, Norma, non ci sarebbe un po’ di caffè?
Norma: (tragica) Né caffè né altro cibo. Non arderà più fuoco nella mia cucina:
il sole ormai è spento e insieme a lui la fiamma che faceva ardere il mio
cuore! (tutti si guardano perplessi)
Dona Pedrita: (piccata) Avete sentito? (Tutti annuiscono tristemente) Eh, non è
bello saltare la cena proprio la sera di Carnevale!
Carlinhos: Se la buonanima fosse stata qui, non l’avrebbe permesso!
Tutti: (tetri) Già!
Dona Pedrita: Stesse a me, io mi sarei già messa ai fornelli ma soffro di
artrite alle mani. Non riesco neppure a muovere le dita. Eppoi, devo star qui a
sostenere la vedova, poveretta. Capace che faccia un gesto inconsulto… (Norma
emette un gemito) La sentite? Non fa altro che piangere!
Carlinhos: (a Eunice) Perché non ti metti tu ai fornelli, che sei una donna?
Eunice: (sostenuta) Qua?!? Fuori di casa mia io non tocco neanche un cucchiao!
Sor Faustino: E il funerale? Non ci dovremo mica pensare noi, no? (Tutti
guardano Romeo)
Romeo: Non guardate me: io non ho una lira! E lo devo proprio al caro estinto
se sono rimasto in braghe di tela.
Carlinhos: Potrebbe contattare però l’impresa di pompe funebri, pensare ai
fiori, alle corone. Non crederà che la vedova ci possa pensare lei?
Manuelito: In fin dei conti lei si è introdotto qui senz’essere invitato.
Arriva a Bahia, sfrutta la nostra immagine…
Romeo: (trasecolando) Io sfrutto la vostra immagine?
Manuelito: Come no? Non ci ha fatto lei le foto? (Romeo assente) E ci ha forse
dato un cruzeiro, una lira, un dollaro?
Romeo: I dollari se li è presi tutti la buonanima!
Dona Pedrita: Non si sparla di un defunto! Senza contare che lei è qui alla sua
veglia per mangiare a sbafo!
Romeo: Io mangiare a sbafo?!? Roba da matti! Ma se sono digiuno da ieri!
Manuelito: Una ragione di più per rendersi utile. Perché non va in cucina e non
ci prepara qualcosa? Qualcosina a sua scelta, magari un piatto persiano.
Romeo: Io non so neppure accendere il gas! E quanto al funerale, spetta ai
familiari, agli amici, a…
Eunice: (interrompendolo) Appunto. Gaudinho si è comportato proprio come un
amico con lei…Comunque al funerale ci possiamo pensare domattina, se ci
arriviamo con questo digiuno “eucaristico”!
Carlinhos: A me non dispiacerebbe qualche fetta di cuscus con le uova fritte.
Dona Pedrita: (con saccenteria) Quelle si servono solo al mattino e solo a chi
ha fatto tutta la veglia funebre in casa. Voi avete intenzione di passare tutta
la notte qui? (Gli altri si guardano dubbiosi)
Manuelito ed Eunice: Certo non a stomaco vuoto.
Scena VII°
Dona Pedrita: (alzandosi con decisione) Se proprio dona Norma non è capace di
pensare ai suoi amici nel momento del bisogno, vorrà dire che ne trarremo le
debite conseguenze.
Tutti: Cioè?
Dona Pedrita: La lasceremo sola col suo dolore! (da fuori scena giunge l’eco di
un samba, di voci e di canti) Li sentite? Loro fuori a far festa, noi qua
dentro a far dieta! (Si avvicinano tutti in punta di piedi alla finestra e
guardano fuori con circospezione. La musica si fa più vicina) Allora?
Eunice: Io vado a dare un’occhiata. (guarda verso Norma poi si avvia in punta
dei piedi all’uscita)
Manuelito: Io vengo con te. (la segue)
Carlinhos: Anch’io! (fanno per uscire ma Romeo li ferma)
Romeo: Dove state andando?
Eunice: E a lei cosa interessa? Non sono mica fatti suoi!
Romeo: Altrochè se sono fatti miei! O voi o il caro estinto mi avete fregato la
macchina fotografica, oltre al portafogli e a tutti i documenti. Dunque da qui
non vi muovete prima di aver fatto saltare fuori tutto quanto. Altrimenti vado
alla polizia e finite tutti al fresco. O, meglio, al caldo. E sicuramente non
vi mancherà da mangiare: pare che in prigione ci siano dei topi grossi come
conigli!
Manuelito: (cercando di calmarlo) Su, su, non è il caso di prendersela così
tanto, col morto ancora caldo a letto.
Carlinhos: E comunque è inutile che vada alla polizia, tanto non ha uno
straccio di prova.
Romeo: Ci sono i dollari, quelli con cui il la buonanima ha pagato la cambiale
al Sor Faustino e vi ha offerto da bere. Li avete visti tutti, no?
Manuelito e gli altri: (scambiando un’occhiata significativa coi compagni) Noi?
Noi non abbiamo visto proprio niente!
Dona Pedrita: E scommetterei che anche il Sor Faustino non si ricorda niente.
(Faustino annuisce)
Romeo: (afferrando Manuelito e Carlinhos per il bavero, con aggressività) Vi
farò tornare io la memoria, state certi!
Manuelito: Ah si?!?
Carlinhos: E come?
Romeo: Rompendovi il grugno! (fa per vibrargli un cazzotto ma Norma
improvvisamente si alza)
Norma: (parlando ad alta voce) Silenzio! Lo spirito di Gaudinho sta parlando!
(tutti la guardano paralizzati dalla paura, facendo nascosti scongiuri)
Romeo: (con un filo di voce) E che dice?
Gaudinho: (con voce cavernosa) Andate tutti all’inferno! (Tutti si guardano
terrorizzati poi, tutti insieme, corrono verso l’uscita)
Romeo: Aspettate! Non vorrete lasciarmi qui da solo con la vedova?!?
Carlinhos: Meglio con una vedova che una vergine! (esce)
Romeo: Ditemi almeno cosa ne avete fatto della mia macchina! (affacciandosi
fuori scena ed urlando) Dove l’avete messa?
Gaudinho: (sillabando, con voce ancor più cavernosa) All’in-fer-no! (Romeo
guarda Norma atterrito. I due restano a fissarsi attoniti mentre la scena si
oscura)
Quadro Terzo
(Un forte stacco musicale introduce il terzo quadro. Musica orgiastica, di
forte impatto emotivo, dal ritmo sempre più incalzante. Al centro della scena
una medium, in trance, che si muove con gesti scomposti. Impugna l’erukerè, un
bastone con in cima un ciuffo di peli, con il quale traccia nell’aria dei segni
simbolici. Davanti a lei c’è un piccolo altare con una brocca d’acqua e un
cratere pieno di vino, un mestolo, un bicchiere con delle conchiglie e un
grosso coltellaccio. Di fianco a lei, lo sguardo smarrito, c’è Norma con il sor
Faustino che ha in mano un gallo. Intorno in cerchio, ci sono gli altri
personaggi i quali suonano tamburi, battono le mani e calpestano ritmicamente
il suolo ripetendo le invocazioni della medium, la quale comincia a parlare
quando la sarabanda si ferma)
Scena I°
Medium: (salmodiando, a Norma e Faustino) Deum, te deum,/ mi hai portato il
bebeum?
Sor Faustino: (con un gallo morto in mano) No, che non te l’ha portato,/ però
un gallo mi han dato/ e a te l’abbiam recato/ perché sia immolato,/ in saecula
saeculorum! (le tende il gallo)
Tutti: Amen!
Medium: (con una smorfia, già parzialmente in trance) Solo un gallo per l’egum?
Non hai altro tecum? (Faustino scuote il capo)
Norma: (scuotendo il capo, sottovoce a Faustino) Ve l’avevo detto che ci voleva
anche una capra!
Sor Faustino: Senza soldi non si va da nessuna parte!
Medium: (Si lava le mani, versa dell’acqua sopra il gallo, vi disegna sopra tre
segni di croce poi salmodiando agli dei) Magra è l’offerta per il sacro rito!
Dei lo vedete:/ il morto era un fallito. (Depone il gallo sull’ara e gli stacca
la testa con un colpo improvviso del coltellaccio. Quindi solleva il gallo in
alto e fa sgocciolare il sangue dentro al cratere, quindi lo depone per terra,
gli traccia intorno un cerchio, poi chiude gli occhi, giunge le mani e prega
sottovoce)
Norma: (sottovoce a Faustino) Dove avete messo i dollari di mio marito?
Sor Faustino: (sottovoce) Abbiate pazienza, dona Norma, ma domani scade
l’ultima cambiale… (Norma sospira)
Medium: (salmodiando) Okè, okè!
Tutti: Okè, okè,!
Medium: Arò, arò!
Tutti: Arò, arò!
Medium: (cominciando a battere i piedi per terra ritmicamente) Arò, okè,/ okè
arò!/ Arò, okè/ okè, arò!
Tutti: (imitandola) Arò, arò,/ okè, arò!
Medium: (afferrando il gallo e girando in tondo, canta sull’aria di “Il leone
si è addormentato”) Il gallo canta/ canta chicchiricchì!/ L’alba è ancora assai
lontana/ la luna invece è qui!/ Ah! Nel buio danzan gli spirti./ Ah! Di umane
spoglie si veston!/Quando all’alba/ dentro le tombe/ gli spettri torneran,/ le
paure nei nostri sogni/ il sol ricaccerà!
Tutti: (ballando a ritmo) Oh-okè-arò-o-okè! Oh-okè-arò-o-okè!
Medium: (urlando ispirata tendendo le mani verso il cielo) Ascolta padre!
Ascolta la iawo di Oxossi, la iawo nel cerchio degli orixàs!
Tutti: (imitandola) Ascolta gli orixas!
Medium: Okè arò Oxossi!
Tutti: Okè, okè, okè! Okè, okè, okè! (la Medium beve il vino dal cratere)
Romeo: (si aggira smarrito in mezzo agli altri, rammaricandosi di essere
sprovvisto della macchina fotografica) Mai più! Un’occasione così non mi
capiterà mai più. Mi fossi portato almeno una macchina di riserva! (la Medium
beve più volte, poi comincia a ruotare il capo e a far ondeggiare la criniera,
quindi improvvisamente si ferma e resta perfettamente immobile con gli occhi
chiusi. Al sor Celestino) Cosa succede adesso? (la Medium lo zittisce
imperativamente)
Medium: (grave) Silenzio! Il padre ha parlato all’egum!
Romeo: E cos’ha detto?
Medium: (uscendo repentinamente dalla trance e ritornandovi subito dopo) La
vuoi piantare? (Romeo zittisce) Dov’eravamo? Ah sì! (rientrando nella trance)
Otto per otto,/ mandragola e risotto. Galli e pollai,/ amuleti scacciagui./ Dei
e demòni/ nascosti in cielo e in terra/ fra noi s’ascondon/ e fanno sempre
guerra. (tutti fanno scongiuri. Urlando teatralmente) Aaaah! S’agita l’onda,
sotto il soffiar del vento./ Il vortice trascina/ la barca a perdimento./
Ah!
Romeo: (sottovoce a Eunice) Si può sapere cosa sta dicendo?
Medium: (destandosi improvvisamente) Ah, ma sei proprio un chiacchierone! (agli
altri) Si può sapere chi l’ha portato?
Tutti: Io no! E’ venuto da solo. Io non c’entro etc.
Medium: Non va mica bene che m’interrompi sul più bello! Gli spiriti sono
permalosi. Se mi interrompi ancora ti faccio cacciare via! (Romeo fa segno che
starà zitto) Stà attento! (si rimette in posizione poi improvvisamente si
rilascia e solleva il gallo) Certo che è proprio strapennato! Non so se gli dei
si lasceranno convincere ad aiutarvi! A proposito, cosa gli devo
chiedere?
Norma: (alla medium) Chiedigli dove si trova Gaudinho! Se è in paradiso oppure…
Romeo: (interrompendola) E dove ha messo la mia macchina fotografica.
Medium: (a Romeo) Ah, ma sei proprio recidivo!
Romeo: E’ che…
Medium: (fulminandolo) Silenzio! Chi ha portato l’offerta?
Norma: Io.
Medium: (ammonendola) Figlia mia! Come si fa? Un gallo per sapere che fine ha
fatto il morto? E poi, che morto! Va bè… (traccia dei segni sulla fronte, sul
viso, sulle spalle e sulle mani di Norma. Si concentra e prega) Deum te deum,
non m’ha portà il bebeum,/ un gallo spennacchiato/ è quello che m’ha dato./
(versa per terra il bicchiere con le conchiglie e le esamina) Raddrizza la tua
chiglia/ raccogli la conchiglia. Senza la rete, il mare non dà pesce. Cammina
cammina, se vuoi il pane, devi portar farina.
Romeo: (sottovoce a Faustino) Mi pare che tutti i salmi qui finiscano allo
stesso modo. O paghi o…
Medium: (alzando la voce e fulminando Romeo con un’occhiata) Ascolta: l’eluò ha
letto il tuo destino nelle conchiglie rituali. Non c’è pace per te…no, non c’è
pace. Senza il caro estinto tu non avrai pace. Non hai scelta: per riavere la
pace devi riavere lui – per quanto non capisco come potevi chiamare pace la
vita che ti faceva fare, comunque affari tuoi – Ma per riavere Gaudinho, tu
dovrai scendere all’inferno a chiederlo a Satana.
Norma: (tremando) E’ lì che si trova l’amore mio?
Medium: (annuendo) Egli abita il tuo desiderio. Il fuoco di Oxum brucia la tua
anima. Devi combattere il fuoco con il fuoco.
Romeo: Cioè?
Medium: (toccando la testa di Romeo con il bastone) Ah, ma non capisci proprio
niente! Combattere il fuoco col fuoco: più chiaro di così…Hai bisogno di fare
esperienza. Gli spiriti ti hanno nominato suo Oxum, il suo angelo custode. (a
Norma) Lui ti accompagnerà laggiù e ti proteggerà dagli ebò.
Romeo: Cosa? Io non sono nessun Oxum, mi chiamo Romeo e non ho nessuna
intenzione di andare all’inferno, anche se molti mi ci hanno già mandato, per
la verità.
Medium: (dandogli una bacchettata sulla testa, per indurlo al silenzio) Chiudi
il becco! Oxum è l’orixà dei fiumi. Dovresti essere onorato!
Romeo: Ori-chè?
Faustino: L’orixà, la divinità dei fiumi. Tu sei una divinità.
Romeo: Io?!? E magari faccio anche i miracoli! Riuscissi a far saltare fuori la
mia macchina fotografica!
Medium: L’acqua spegne il fuoco. Tu l’accompagnerai all’inferno perché tu
spegni il suo fuoco con la tua acqua.
Romeo: Bella consolazione!
Norma: E riuscirò a tornare sulla terra?
Romeo: Appunto. Non è un dettaglio trascurabile.
Medium: Chi non tocca il fondo, annega nel profondo. L’egum ha parlato!
(urlando sempre più forte) Okè, arò!
Tutti: Okè, arò!
Medium: Arò, Arò!
Tutti:Arò, arò!
Medium: Okè, okè, Arò, okè! (Le invocazioni si ripetono più volte accompagnate
dalle percussioni che diventano sempre più incalzanti. La medium si muove ad un
ritmo sempre più frenetico. Intorno a lei gli altri l’accompagnano in una danza
parossistica finchè improvvisamente il ritmo si placa e la scena si fa buia)
Quadro Quarto
Scena I°
(L’inferno. Al centro della scena troneggia Lucifero, aria regale, superbo
nella sua prestanza. In un angolo, Gaudinho, in abiti civili ma con accanto il
costume carnevalesco, sta eseguendo un solitario con aria rassegnata)
Coro: (sull’aria di Jezebel) Lucife-e-e-e-er! Lucife-e-e-e-er! /
Lucifero: (canta) Son stato cacciato dal ciel/ E son qui, nel mio gel,/ nel
mister!/ Da sopra le nubi blu/ mi spinsero quaggiù/ dentro alle viscere./
M’affascina la beltà/ il piacer,/ la voluttà!
Coro: Lucifer! Lucifer! Lucifer! Etc. (da sistemare)
Lucifero: (al termine della canzone) Ah-ah-ah-ah-ah-a! (ride con ironica
cattiveria)
Scena II°
(Entrano Norma e Romeo tenendosi per mano. Alla vista di Lucifero arretrano
spaventati. Vedendo la moglie, Gaudinho si alza e fa per correrle incontro
stupito)
Lucifero: (a Norma e Romeo) Beh, che volete voi due? Chi vi ha fatto passare?
Gaudinho: (avvicinandosi alla moglie) Norminha! Che ci fai qui?
Norma: E’ stato l’egum. La medium ha detto che…
Lucifero: (allontanando Gaudinho) Spiacente, caro. Se volevi tua moglie, te la
potevi tenere.
Gaudinho: Non ho mica scelto io di morire.
Lucifero: Ah no? E allora tutta quella cachaça che ti sei bevuto? Tutte le
femmine che ti sei fatto? Tutte le canne che ti sei fumato? Senza contare le
notti perse in discoteca, il gioco d’azzardo, le corse dei cani, dei cavalli, i
combattimenti dei galli e tutte le altre bestie a due e quattro zampe che hai
frequentato…Caro mio, nessuno ti ha costretto a farla questa vita. Te la sei
scelta tu. Perciò…
Norma: Ma io sono venuta all’inferno per lui.
Lucifero: Non ti bastava l’inferno che ti ha fatto passare da viva?
Norma: (timidamente) E’ che io gli voglio bene.
Lucifero: Però! Ci vuole un bel coraggio!
Gaudinho: (offeso) Perché? Non sono poi tanto male!
Lucifero: Cito! Adesso fili in sala d’attesa e aspetti che ti assegno il
girone.
Gaudinho: D’andata o di ritorno?
Lucifero: Di sola andata, scemo. (siccome Gaudinho indugia, gli fa segno di
uscire) Marsch! (Gaudinho si avvia lentamente. Urla) Alzare le chiappe!
Muoversi! Un due! (Gaudinho esce sbuffando)
Scena III°
Lucifero: (Rivolto a Romeo) Tu, chi saresti? Il suo angelo custode?
Romeo: Sì, almeno così mi hanno detto. Comunque io voglio solo ritrovare la mia
macchina fotografica.
Lucifero: E la vieni a cercare all’inferno? Non è mica l’ufficio Oggetti
Smarriti.
Romeo: Sì, lo so. Veramente io non volevo, ma mi ci sono ritrovato.
Lucifero: (ironico) E già! Passavi di qui!
Romeo: (confondendosi) Sì, no. Ecco. Prima mi hanno rubato il portafogli. Sa è
il mio primo servizio importante. Senza la macchina, come faccio? Guardi, non
so più quante ne ho in tasca. E’ un vero inferno.
Lucifero: (guardandosi intorno) Sì, non c’è male. L’abbiamo appena fatto
ridipingere. (Si siede. Con aria di superiorità, a Norma) Allora, bellezza, che
mi stavi dicendo? Ah sì…Che rivuoi indietro quello scansafatiche di tuo marito.
(scuote il capo. Al pubblico) Io le donne proprio non le capisco. E sì che ne
frequento tante. Più un uomo è delinquente e più gli si attaccano. E si
santificano. Così i maschi finiscono all’inferno e le femmine vanno in
paradiso. (scuote il capo) Mah! Ci vuole pazienza! (a Norma) Torniamo a noi.
Sei sicura che lo rivuoi indietro? (Norma assente. Alludendo a Romeo) Non ti
potresti consolare con questo qua? Mi sembra un po’ sconclusionato ma ha l’aria
di un bravo ragazzo.
Norma: Non mi piacciono i bravi ragazzi. Sono noiosi.
Lucifero: (al pubblico) Che vi dicevo? (a Romeo) Caro te, o cambi musica o
resti sempre a bocca asciutta. (girando attorno a Norma compiaciuto) E’ una
bella pollastrella. Guarda qui che culetto, che tettine!
Scena IV°
Gaudinho: (affacciandosi) Veramente quella sarebbe mia moglie!
Lucifero: La tua ex moglie! Sei morto, te lo sei dimenticato?
Gaudinho: (riferendosi a Norma) Anche lei è morta?
Lucifero: (palpandola) Mi sembra piuttosto viva. (a Norma) Sei viva o morta?
Norma: (cercando di sottrarsi a Lucifero, con spavento) Non lo so più.
Romeo: (interloquendo) Direi che siamo più morti che vivi.
Lucifero: (con ira, a Gaudinho) Tu, intanto, torna in sala attesa e guai a te
se rimetti il becco in faccende che non ti riguardano! (Gaudinho fa per
protestare ma Lucifero lo fulmina con un’occhiata) Fuori! (Gaudinho si ritira)
Scena V°
Lucifero: (a Norma) Invece di riportare in vita quel bellimbusto di tuo marito,
perché non prendi in considerazione l’ipotesi di restare qui con noi?
Norma: (sgomenta) All’inferno?
Lucifero: Precisamente. Non devi trascurare i vantaggi dell’ambiente. Caldo
assicurato per tutto l’anno. Abbiamo un impianto formidabile. Se però
preferisci stare al fresco, ti mando giù a Caina, reparto traditori. Lì,
guarda, è meglio che al polo Nord. Pensa che lo uso come mio freezer personale.
Norma: (esitante) E’ lì che vuoi mandare Gaudinho?
Lucifero: Sono indeciso fra il girone dei Traditori e quello dei Lussuriosi. Ci
devo pensare su.
Norma: Ma ogni tanto potrei vederlo?
Lucifero: (tergiversando) Beh, ogni tanto potrei fare un’eccezione e farvi
incontrare.
Norma: E potremmo anche…? (lascia in sospeso la frase lasciando intendere “fare
all’amore?”)
Lucifero: E no, quello proprio no! Dove ti credi di essere? In paradiso? Il
massimo che posso concederti è di vederlo ogni…ogni…ogni…morte di papa e basta.
Ecco, sì, ogni morte di papa direi che è una bella frequenza.
Norma: (delusa) Solo?
Lucifero: Beh, mettiamoci anche qualche vescovo, ma niente di più. Guarda, più
di così non posso proprio fare. Prendere o lasciare.
Romeo: (intromettendosi) Scusi, e la signora dove abiterebbe?
Lucifero: (con calore) Ma qui, nell’appartamento reale, insieme a me.
Norma: (spaventata) A tu per tu con lei?
Lucifero: (offeso) Perché? Non sono mica così brutto, ti pare? Lo sai che quando
ero in paradiso, ero l’angelo più bello in assoluto? Adesso, magari, è passato
un po’ di tempo…Ho messo su qualche chilo….Comunque, rispetto a tuo marito,
faresti senz’altro un passo avanti. Anche se, per altri aspetti, il signor
Gaudinho “ne sa una più del diavolo”!
Norma: (accasciandosi e cominciando a piangere disperatamente) Voglio mio
marito! Voglio mio marito! Sono stufa di essere vedova.
Lucifero: Ma se l’hanno appena seppellito!
Norma: (singhiozzando) Voglio Gaudinho! Sì, è vero, lui non era un marito
esemplare ma mi teneva allegra.
Lucifero: (cercando di consolarla) Posso farlo anch’io! Conosco certe
barzellette!
Norma: (scuote il capo continuando a singhiozzare) Voglio lui. Senza di lui la
mia vita è… un inferno! (Lucifero alza gli occhi al cielo e sospira)
Scena VI°
(Mentre Norma piange, si affaccia Gaudinho che resta ad ascoltare la
conversazione di nascosto)
Lucifero: (cominciando a spazientirsi) A me le donne quando cominciano a
piangere, mi fanno perdere la pazienza. (a Romeo) Provaci tu a calmarla, se ti
riesce.
Romeo: (chinandosi su Norma) Su, signora, si calmi. In fondo, era da
prevederlo. Non si fanno patti col diavolo.
Lucifero: A meno che non ne valga la pena.
Norma: (asciugandosi le lacrime) Cioè?
Lucifero: (prendendo tempo) Vediamo. Vuoi riprenderti tuo marito e riportarlo
in vita? (Norma annuisce) Mi sembra un pessimo affare, comunque, contenta
te…(consultando degli scartafacci) E’ passato solo un giorno dalla morte. Il
verbale di presa in carico non è ancora stato compilato, dunque potrei anche
restituirtelo…(Norma balza in piedi al colmo della gioia) Ma…
Norma: Ma?
Lucifero: Devi pagare pegno.
Norma: Cioè?
Lucifero: Devi danzare con me. Guarda, voglio essere generoso, mi accontento di
una sola notte. Però non dovrai fermarti mai.
Romeo: (interloquendo) Non mi sembra un gioco alla pari. Per lei è uno scherzo
ballare senza riprendere fiato ma per la signora Norma non è la stessa cosa.
Lucifero: (rude, a Romeo) Tu pensa ai fatti tuoi!
Romeo: Ma sono il suo angelo custode, il suo ebò!
Lucifero: Non crederai alle scemenze della macumba?!
Romeo: E allora, secondo lei, come ho fatto ad arrivare qui?
Lucifero: Già! Bella domanda! (riflette. A Norma) Comunque, mio bel bocconcino,
le cose stanno nei termini che ti ho detto. Allora? (cominciando a ballare)
Vuoi concedermi questo ballo? (Norma si lascia prendere per mano. Da questo
momento appare sempre più soggiogata da Lucifero)
Norma: Non mi dà alternative…(cominciano a ballare un valzer lento. Mentre
ballano Lucifero le sussurra alle orecchie frasi appassionate. Arrossendo) Dite
le stesse cose che mi diceva mio marito…
Lucifero: (fra sé, indispettito) L’ho detto che ne sapeva una più del diavolo!
Scena VII°
Gaudinho: (sottovoce, a Norma) Mollalo, Norma! Quello ti fa fuori! (a Romeo)
Diglielo anche tu di non ballare! (Romeo allarga le braccia. Lucifero e Norma
appaiono sempre più distaccati da quello che succede intorno a loro)
Gaudinho: (disperandosi in disparte) O Signore! Vuoi vedere che la seduce? (a
Romeo) Fa qualcosa! Finirà per perdersi!
Romeo: Io?!? Fossi matto! Mettermi contro il diavolo! Forse, se suggerissi ai
tuoi amici di far saltar fuori la mia macchina fotografica…
Gaudinho: A quest’ora l’avranno già venduta.
Romeo: E il mio portafogli? (Gaudinho lo estrae da una tasca. Romeo lo prende e
controlla il contenuto)
Romeo: C’è rimasto solo un dollaro!
Gaudinho: (riprendendogli il portafogli) Te lo rendo se fai qualcosa per
salvare Norminha. Non sei il suo orixà?
Romeo: Per la verità, non so proprio più chi sono. Non ho più neppure i
documenti…Si può sapere cosa ne hai fatto?
Gaudinho: Li ho buttati. Non mi servivano.
Romeo: Ma servivano a me! Farabutto che non sei altro!
Gaudinho: (deciso) Ormai è fatta, non si può riparare. Invece tu potresti fare
un piacere a me.
Romeo: Ma pensa te! Hai una bella faccia tosta!
Gaudinho: Non c’è male. Ascolta: io ormai non posso più fare niente per salvare
mia moglie. Sono morto. L’unico che può fare qualcosa sei tu.
Romeo: Mi spieghi come?
Gaudinho: Devi distrarre il diavolo. Diventare più seducente di Norma.
Romeo: (esterrefatto) Ma dai i numeri?
Gaudinho: Sissignore. Non ti posso rendere la macchina fotografica ma posso
darti un numero che ti permetterà di comperarti tutte le macchine fotografiche
che vuoi.
Romeo: Ma fammi il piacere!
Gaudinho: Prendere o lasciare!
Romeo: Figlio di puttana!
Lucifero: Un po’ d’educazione, per favore. C’è una signora. (La musica attacca
un tango. A Gaudinho) Sei ancora qui? (Gaudinho esce portandosi via il costume)
Romeo: Ma guarda tu che situazione! Loro si divertono ed io qui a reggere il
moccolo. Non è mica vero che l’inferno è infernale per tutti. Qualcuno ci si
può trovare anche molto bene. Non è il mio caso, purtroppo!
Gaudinho: (riaffacciandosi. Sottovoce, a Romeo) Spicciati! (Romeo esce anche
lui)
Scena VIII°
(Lucifero e Norma eseguono figure ed evoluzioni sempre più audaci. Il tango
finisce e comincia un mambo)
Lucifero: (staccandosi da Norma e prendendo posizione sulla scena per
cominciare il mambo) Mambo! (cominciano a ballare un mambo indiavolato)
(Improvvisamente entra in scena Romeo, con il costume da donna di Gaudinho, e
prende il posto di Norma, spingendo questa da una parte. Gaudinho fa capolino
da una quinta e prende fra le braccia la moglie)
Gaudinho: (a Norma) Ssstt! (comincia a baciarla)
Lucifero: (che non si è accorto del cambio di partner) Mia sirena bruna! Balli
da Dio! (si ode un tuono)
Romeo: Che è?
Lucifero: (continuando a ballare, con noncuranza) Non farci caso. E’ quello di
sopra: è un po’ suscettibile.
Romeo: (fra sé) Qui ci vorrebbe proprio la mano di Dio!
Lucifero: (cominciando a notare qualche diversità nel partner) Sai che, più ti
guardo, più mi sembri un’altra?
Romeo: La musica mi trasfigura!
Lucifero: Mi sembri addirittura più alta. E più robusta (palpa Romeo)
Romeo: Eh, l’amore fa crescere. (cercando di sottrarsi alle mani di Lucifero)
Giù le zampe!
Lucifero: Sei una donna strana: hai un che di virile.
Romeo: Diciamo che sono una donna… con le palle.
Lucifero: (tentando di baciarla) Adoro le donne con le palle.
Romeo: (tentando di sottrarsi) Ho mangiato un caruru pieno di cipolle.
Lucifero: Adoro il sapore delle cipolle.
Romeo: (non sa più che cosa dire o fare per respingere le avançes di Lucifero)
E non mi sono neppure lavata i denti.
Lucifero: Adoro i sapori forti. Per te potrei fare uno sproposito. Potrei
addirittura rinunciare alle altre donne!
Romeo: Sarebbe un peccato interrompere una carriera di così lunga tradizione!
Lucifero: (interrompendo il mambo) Non resisto più: amore, mi vuoi sposare?
Romeo: Io? (ansimando) Fammi riprendere fiato. Non capita tutti i giorni di
ricevere una proposta…del demonio! (indica disperatamente l’orologio a
Gaudinho. Sottovoce) Che ora è? (Gaudinho gli indica le tre. Romeo si sente
svenire)
Lucifero: (sospiroso) Non vedo l’ora!
Romeo: (desolato) Anch’io!
Lucifero: (riprendendo a danzare) Non mi hai ancora risposto. Allora, vuoi
sposarmi?
Romeo: Ho paura che fai un pessimo affare. Io mi metto sempre le dita nel naso.
E poi di notte russo.
Lucifero: Quando dormo, non sento neppure le cannonate.
Romeo: Racconto sempre i sogni che faccio. E sono chilometrici.
Lucifero: Ho sempre inseguito i sogni. Per questo sono finito all’inferno.
Romeo: (desolato) Anch’io!
Lucifero: Allora, dimmi di sì!
Romeo: (disperato) Sono pieno di peli. Mi cresce perfino la barba.
Lucifero: Donna pelosa, donna virtuosa!
Romeo: E poi, mi piacciono le donne!
Lucifero: Ho sempre amato i triangoli.
Romeo: (estenuato) Ma sono un uomo!
Lucifero: Beh, nessuno è perfetto! (lo travolge con un bacio appassionato,
lunghissimo. Alla fine Romeo appare possibilista)
Romeo: (trasognato, al pubblico) Sapete che vi dico? Quasi quasi cambio sponda.
(Lucifero lo bacia di nuovo. Cercando di ricomporsi, con voce femminile) Senti,
amore, prima che ci trovi troppo gusto, perché non facciamo un patto?
Lucifero: Tutto quello che vuoi, mia adorata.
Romeo: Se tu mi lasciassi vivere la mia vita fino alla fine e ci sposassimo
alla mia morte? In fondo, non ti chiedo di aspettarmi mica per l’eternità. Cosa
vuoi che siano per te cinquanta o sessant’anni? Una bazzecola!
Lucifero: (spazientendosi) E magari vuoi portare con te quel buono a nulla di
tuo marito?
Romeo: Per me, te lo puoi anche tenere. (Norma e Gaudinho, nascosti dietro un
paravento, lo minacciano)
Lucifero: Vedo che stai diventando ragionevole. Allora non lo vuoi più?
Romeo: Ripensandoci, non mi sembra una buona idea. Non vorrai che la tua
fidanzata passi il resto della sua vita tutta sola, vero amore?
Lucifero: (reciso) Se, mi ami davvero, devi scegliere: o lui o me.
Romeo: Perché ne vuoi fare una questione di principio? In fondo, chi mi
garantisce che la tua non sia una manovra per assicurarti un’ospite femminile
in più? Non hai detto tu che c’è carenza di donne nell’inferno? E allora!?!
Anch’io sento il bisogno di una prova d’amore, la prova che puoi rinunciare a
qualcosa per me. Del resto, ti ho già garantito la mia presenza dopo la morte.
(sottovoce, fra sé) Posso sempre pentirmi prima di morire…
Lucifero: (con passione) Ma io ti voglio adesso, in carne e ossa, anima e
sangue! Vuoi mettere la differenza fra abbracciare la carne e abbracciare lo
spirito? Se mi fossero piaciuti i puri spiriti, me ne sarei stato su, in
paradiso, in mezzo agli angeli…Sai che palle! Canti gregoriani tutto il santo
giorno e mai una toccatina qua e là!
Romeo: Vediamo di arrivare a una mediazione: se ti garantissi una visitina ogni
tanto, che so ogni decina, ogni ventina d’anni, saresti contento? In fondo, che
sono vent’anni per te?
Lucifero: (prendendo carta e penna) Va bene. Scriviamo il patto!
Romeo: (seducente, con voce femminile) C’è proprio bisogno di scrivere? Non ti
fidi di me?
Lucifero: La fede non è il mio forte. (ormai sedotto) Tuttavia, per te farò
un’eccezione. (lo bacia di nuovo)
Romeo: (staccandosi, fra sè) Filiamo, prima che mi converta. Certe esperienze è
meglio non farle: ti possono cambiare la vita. (A Lucifero) Allora,
arrivederci, amore!
Lucifero: (accompagnandolo all’uscita e baciandogli le mani) A presto!
Romeo: (agitando la mano) Arrivederci! (fa cenno a Norma e a Gaudinho di
uscire. I due se la battono di nascosto)
Lucifero: Ti aspetto!
Romeo: (sottovoce) Aspetta e spera! (ad alta voce) Addio!
Lucifero: Arrivederci! (resta solo. Sospira, rapito in estasi. La musica suona
ironicamente “Lucifer-e-e-e-er”. Da sotto un cuscino Lucifero estrae la macchina
fotografica, ne toglie il rullino e sempre con aria rapita) Nell’attesa mi
consolerò con la sua immagine! (Buio in scena)
Quadro Quinto
Scena I°
(La stessa piazza dell’inizio. Gli amici festeggiano il ritorno di Norma e
Gaudinho)
Tutti: (Danzando e ballando) Cantiam cantiam/ cantiamo in coro!/ E festeggiamo
il nostro re del Carnevale!/ Con lui brindiamo/ alla fortuna/ ed il ritorno
della vita festeggiam! Cantiam cantiam…etc. (al termine della canzone) Viva
Gaudinho! Viva Norminha! Viva il nostro re del Carnevale! (issano Gaudinho
sulle spalle e lo portano in trionfo) La-a-la-la-la etc.
Gaudinho: (tornando coi piedi sulla terra) Amici! Non capita a molti di tornare
dall’inferno e questo lo devo alla mia adorata mogliettina. Perciò oggi bisogna
festeggiare in modo speciale. Voglio una festa grandiosa, come non se n’è mai
vista in tutto il Pelorinho!
Tutti: (appladendo) Bravo! Giusto! Bene! Etc.
Sor Faustino: Già! Ma chi paga? (si fa silenzio)
Scena II°
Romeo: (entrando in scena con un grosso pacco di biglietti di banca e una
macchina fotografica fiammante) Ho vinto! Sono ricco! Ho vinto una montagna di
soldi! (tutti si scambiano sguardi d’intesa)
Gaudinho: Hai giocato il 17?
Romeo: (annuendo) E’ uscito diciassette volte di seguito. Ho giocato l’unico
dollaro che mi era rimasto. Diciassette volte lo stesso numero alla roulette.
Ti rendi conto?
Gaudinho: (festante) Ragazzi, abbiamo risolto il nostro problema! (Dà la stura
allo champagne) Norminha, da bere per tutti! Offre il persiano! (Norma si affretta
a portare i bicchieri)
Romeo: (sorridendo) Ma sì! Chi è abituato a pagare, paga sempre! (getta per
aria alcuni biglietti che tutti si affrettano a raccogliere, poi tutti
riprendono a ballare)
Tutti: Cantiam cantiam/ cantiamo in coro etc. (continuando a cantare formano un
trenino che scende fra il pubblico finchè, tornati sul palco, si inchinano e
cala il
Sipario
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