Aiuto… sono una donna di successo

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Ombretta Colli in

“aiuto…sono una donna di successo”

commedia musicale ad un personaggio di

Giampiero Alloiso - Ombretta Colli - Giorgio Gaber


LA SCENA Una grande stanza d'albergo con pareti in legno laccato bianco rifinite in legno opaco. Sul fondo, leggermente rialzato tra le porte a specchio del bagno e dello spogliatoio, incassato nella parete il letto in orizzontale sotto una grande finestra. AI centro un divano componibile bianco. Sulla parete di sinistra la porta d'ingresso, anch'essa a specchio, eun baule porta-abiti molto elegante. Sulla parete di destra un piccolo scrittoio accanto ad un'altra finestra. Più avanti un piccolo tavolo rotondo con due poltroncine in pelle bianca. Qua e là, situate sapientemente, alcune p~ante di diverse dimensioni danno all'ambiente una suggestione vagamente estiva.

PRIMO TEMPO

Le luci si abbassano. Musica del tema conduttore dello spettacolo. Buio. La musica diminuisce di volume, un telefono squilla. La stanza si illumina: la luce del giorno filtra dalle tende chiuse creando un leggero chiarore. Una voce maschile con accento napoletano risponde al telefono. Grand Hotel Baia Verde... Attenda un animo... Mi dispiace, la signora riposa e non vuole essere svegliata prima delle quattordici... No, no, guardi. non posso proprio... Se vuoi lasciare un messaggio, io... Ecco, sì... dica pure Allora: devo riferire che ha chiamato "O" Scusi, ma "O" in che senso? .. Va be', io lo scrivo … Guardi che ho scritto, eh …Sì. O. e basta …Stia tranquillo... ma le pare si figuri... dovere... Buongiorno caro signor "O".

La comunicazione si interrompe, la musica continua per alcuni secondi fino a concludere. Silenzio. Si sente armeggiare alla porta. La chiave gira nella serratura. La porta si apre. Nella stanza entra una cameriera che si dirige verso la finestra. Decisa apre la tenda: la luce invade la stanza. Solo ora ci si accorge che nella stanza c'era qualcuno. Lei, infatti, stava dormendo nel letto situato in fondo alla scena. Risvegliata di soprassalto si siede stravolta ed emette un suono interrogativo che assomiglia ad un rantolo.

Lei - Ouh!... (esausta ricade sdraiata).

Cameriera - Mi scusi signora... mi scusi... non sapevo... non avrei immaginato... (si dirige verso la porta, ma si ferma un attimo). Vuole che richiuda la finestra?

Lei - (solleva soltanto la lesta) No!… (ricade sfinita)

Cameriera - (esce, poi rientra) Ah, scusi signora.

Lei - Eh. Cameriera - Non mi farebbe un autografo? È per mia figlia...

Lei senza neanche alzare la testa fa un gesto con la mano come dire "più tardi ''. La cameriera esce. Silenzio. Poi di colpo, forte e fastidioso, il rumore di un aspirapolvere. Lei si rigira nel letto. Il rumore smette. Poi, fuori dalla porta, due voci: sono due cameriere che ridacchiano. Una delle due canticchia: - Salvatore!... Ridono di nuovo.
- Te l'ha fatto l’autografo?

- Ma se li ho detto che dorme...

- Ancora Non saràmica malata?

- No, no sta bene. Solo che dorme.

Lei scende dal letto durante il dialogo. Raggiunge la porta. La apre.

Lei - Non dorme! È sveglia'...

Cameriere - (insieme) Buongior...

Lei - (chiude la porta)... e vuole essere lasciata in pace!...

Gira per la stanza un po' allucinata. Vede il telefono. Lo raggiunge.

- Sebastiano! Caffè'...

Ripone esausta il ricevitore. Si trascina verso il tavolo. Si siede con la testa fra le mani. Poi alza il capo:

- Ero lì... sul palcoscenico... un teatro stupendo... la sala gremita... e cantavo... non so come mai, ma cantavo Fratelli d'Italia... » (canta)... Fratelli d'Italia, cantavo... e non mi sembrava per niente strano... sì, nel sogno era tutto logico, normale... E la gente era entusiasta, batteva le mani, pazza di gioia... E io convinta... (canta)... E tutti: Bene! Brava!... E io mi dicevo: ma guarda 'sta canzone come funziona... Chi l'avrebbe dello... il patriottico è il mio genere... E via che ci davo dentro... Un trionfo!

A un ceno punto il palco si inclina, comincia a muoversi... a oscillare... Che succede? .. Io faccio finta di niente... cerco di mantenere l'equilibrio e continuo a cantare... Ma il movimento aumenta, diventa sempre più forte... La gente comincia ad accorgersi e piano piano smette di applaudire... Io non riesco più a stare in piedi... Anche l'orchestra si interrompe... lo continuo a cantare da sola, ma ormai la situazione è insostenibile. Il palcoscenico ora è in discesa, una discesa rapidissima... che mi trascina verso il pubblico... verso il buio... Aiuto!... Scivolo, scivolo... scomposta, i vestiti mi vanno da tutte le pani... cerco di coprirmi mentre cado... cado, cado sempre pIU In basso... Aiuto .... Aiuto.... a questo punto che si accende una luce, una luce bianca, violentissima... una gran luce... una gran luce... una gran luce...

Era la cameriera che ha aperto la finestra. (qualcuno bussa alla porta, Lei va ad aprire). Ecco cos'era la luce... Sono riusciti a svegliarmi anche oggi...

(apre la porta) Buongiorno.

(il cameriere le porge il piccolo vassoio con il caffè. Lei sta per chiudere, ma ci ripensa).

Non le capita mai di sognare di essere su un palcoscenico in discesa?

(evidentemente il cameriere non risponde. Lei chiude la porta).

No, eh? Beato lei... Mah, strano sogno. veramente strano... (mette lo zucchero nella tazzina). Cosa può significare? (beve il caffè). Va be', è chiaro che da una lettura del tutto superficiale viene fuori l'insicurezza professionale... È un po' come se il cameriere si sognasse di rovesciarmi addosso il caffè!... che discorsi... ma se uno vuole andare in fondo alle cose: il palcoscenico è la vita, si sa... L'ha detto Euripide, l'ha della Plauto, l'ha detto Shakespeare, l'ha detto Pirandello .... A questo punto lo dico anch'io...

Io però l'ho sognato in discesa. Quindi vuol dire che la mia vita in questo periodo. Eppure mi sembra che vada tutto bene. anche il lavoro... meglio di così!... Salute ottima Voce (prova qualche nota)... voce buona… Il resto tranquillo, normale. Non capisco proprio.

A meno che non si tratti di un sogno simbolico in senso sociale. Cioè... io che canto «Fratelli d'Italia» sono l'Italia... e l'Italia... Ma no!... Per sapere che l'Italia va a rotoli non c'è mica bisogno dei sogni... Ci deve essere sotto qualcosa d'altro. (alza il telefono). Non vorrei che... Sebastiano, la linea per favore... (compone il numero) No, impossibile... il mio spettacolo va benissimo... ieri sera c'era un sacco di... (al telefono) Willie ciao... Come va la prevendita?... No, non sono preoccupata, ma voglio sapere... Si… lo so che monta, ma... monta in che senso? Ieri era esaurito... Ma cosa vuoi dire quattro sesti di teatro? Willie, lo sai che sono analfabeta, lo sai che le frazioni non le ho mai capite... E allora se lo sai non farmi 'sti discorsi... Quattro sesti... ma quali sesti... io voglio sapere il numero... quanti sono, quanta gente c'è?... Solo!... Siamo rovinati.. sono rovinata … Si le prenotazioni telefoniche, lo so... Insomma, tu mi devi spiegare perché ieri sera novecentosedici persone hanno preso le loro macchine, sono venuti in questa zona che è anche scomoda per il parcheggio, sono andati alla cassa, hanno messo lì i loro soldini, si sono comperati il loro biglietto... e stasera invece ci sono solo seicentocinquanta prenotazioni... Ma a chi lo devo chiedere? .. Ma figurati! Ma cosa vuoi che interessi alla gente Milva coi suoi tanghi... argentini… Ma va'... non ci credo. Va be', fammi sapere tienimi al corrente. Ciao Willie ciao... (chiude)

E giàc'è Milva: ho visto i manifesti. Ha incartato la cittàe ha coperto i miei che tra l'altro si vedono poco... No, ma non credo che vada bene... è anche in un periodo astrologico... Oh, la gente è pazza... va a vedersi anche i tanghi argentini... (prende il libro delle effemeridi e lo sfoglia) Eh sì, sì.. ha la Luna in quadrato con Giove in sesta casa opposto a Urano, quindi... Oddio, speravo peggio... (squilla il telefono) Sì... sì, Sebastiano, buongiorno... sì, bene abbastanza bene... E lei come ha dormito? Lo so che ha i suoi pensieri... Ah, l'ha visto anche oggi?... E lei naturalmente zitto... Capisco... Insomma, questo Gualtiero non la fa dormire, eh?... Sì, si... divino, devo ammettere... Va be'... ci sono novità?... un messaggio per me? E lei non mi ha svegliata e ha fatto bene. Di chi è ti messaggio? O. Ma O. In che senso)... Ah, va bene... Sebastiano, la prossima volta oltre alla "O" si faccia dire anche il resto... Grazie... Come) Un bambino? No, qui non c'è nessun bambino... Mah!... (chiude)

GIORNI

Giorni in cui la sola cosa utile da fare

èquella di tornarsene a dormire

Giornate vuole dedicate a guadagnare tanti

soldi da spendere in paesi belli caldi

Giorni di languore in cui hai trovato

il grande amore che il giorno dopo butteresti a mare

Giorni come un gioco senza scopo da ripetere da capo

Giorni giorni

giorni, giorni

giorni di festa, giorni

giorni, giorni di gioia

Giorni fiduciosi in cui ti viene da pensare

stavolta ho proprio smesso di fumare

Giornate andate nei salotti a raccontarsi le

scemenze

in cui si fanno buone conoscenze

Giornate disperate in cui rinneghi la tua

dieta in preda ad una fame incontrollata

Giorni come un gioco sen za scopo da ripetere

da capo

Giorni, giorni

……………….

Giorni in cui ti senti senza dubbio affascinante

e aspetti aspetti e non succede niente

Giornate liete in cui mi andresti proprio

bene come amante se solo fossi un po’ più

divertente

Giorni in cui percorri la tua via senza ritorno

da ricordare giorno dopo giorno

Giorni come un gioco senza scopo da ripetere

da capo

Giorni, giorni

……………….

E sì... il nostro saràanche un bel mestiere ma... bisogna sempre tenersi in forma… (fa qualche piegamento sulle gambe). Chi bella vuoi comparire molto deve soffrire. Tutte le mattine... un po' di movimento, una buona mezz'ora di ginnastica, piegamenti. torsioni sul busto... (esegue) uno-due, uno-due... una corsa (esegue) un-due, un-due... E sì, devo farlo un-due, un-due... (sempre correndo) E poi con la vita che si fa un po' di ginnastica la dovrebbero fare tutti! (si ferma) lo non la faccio mai. Non resisto più di trenta secondi. Non ci riesco... Una noia!

Eppure la dovrei fare... gli anni passano per tutti... mi farebbe bene, diciamolo... qualche chilo in meno ..

Una volta ho letto che in America c'era un movimento che si chiamava: "Fat is beautiful ..... Grassi è bello! Ho avuto un momento di grande speranza... e forse quella è stata l'unica volta in cui ho davvero sperato in un mondo migliore. Per una settimana mi sono abbandonata ai cibi più sfrenati... Un'orgia di pastasciutte, di risotti, di cioccolata... E giàsentivo le voci: Come stai bene... sei bellissima... Quanto pesi? Ottantacinque chili... Che donna stupenda... complimenti!

Macché, niente. Fine del movimento. Grassi è bello... non ne ho più sentito parlare. In compenso per riprendere sembianze umane ho dovuto osservare un mese di digiuno assoluto. Non c'è niente da fare: io, per essere giusta... non magra, normale, non dovrei mangiare mai, altro che storie. (con accento bolognese) «Care signore, con questa mia nuova crema a base di alghe, le famose alghe dell'Amazonia, in quindici giorni la cellulite sparisce, in quindici giorni... parola di Wanna Marchi. La confezione completa costa solo trecentomila lire. Ripeto: trecentomila, e non avrete più problemi di cellulite!»

Magari!... (Bussano alla porta. Lei apre. Dalla porta spunta un mazzo di fiori. Lei li prende e ringrazia. Stacca il biglietto e lo legge)

- Ti sono vicino. O. Eccolo qui. O... Odoacre... Ottavio... Otto, sicuramente tedesco: no. Omero, improbabile Orazio... Orlando: ah, Ruggero Orlando Gentile, però!… Ma chi è? Boh... No, non ho la testa io per queste cose!… Adesso ci mettiamo anche a fare i giochini degli innamorati... Perché lui si crede che io adesso stia qui a chiedermi chi è...

O.! Non mi viene proprio in mente nessuno... Che poi da quando ho questa storia con Giordano... Ah, tra l'altro poi stanotte Giordano non ha mica chiamato... Mi sono addormentata... non mi ricordavo neanche più... proprio ieri sera che mi doveva telefonare, lo sapeva... E inutile, non c'è niente da fare... non c'è da fidarsi. E io dovrei mettere su casa con uno che... non mi fido. Lui vorrebbe che io smettessi di fare questo mestiere. Non me l'ha proprio detto, però l'ultima volta che siamo stati insieme tre giorni quando sono andata via... E sì: lui si è innamorato della cantante e adesso vuole la casalinga, un classico. J soliti discorsi: una donna in giro da sola che vita è... sempre in mezzo alla gente uomini... vuoi dire lui, perché lui quando parla della geme parla solo degli uomini... No, lui mi vuole anche bene, ma io: primo, non ho nessuna voglia di smettere di lavorare; questo mestiere mi piace, mi sta andando anche bene... Poi la moglie l'ho giàfatta una volta e mi è bastato. Anche con Nini era uguale: era più contento quando non lavoravo. Non la vogliono capire: donna cuciniera prendila per mugliera, donna cantante prendila per amante! Sì, perché noi artisti siamo liberi... si fa per dire... cioè, sì… nel senso della morale.

Se una di noi, non so... la Vanoni... Ecco, se la Vanoni ha tre amanti nessuno dice niente. È vero, ti perdonano di più, non c'è niente da fare, l'amore con le fotografie su "Stop" è meraviglioso! Le mogli dei tranvieri se fumano per strada sono troie, si sa. Giusto, così smettono di fumare … E io fumo, fumo dalla mattina alla sera perché "scostumata sono"! E "O" lo sa. E mi manda i fiorii Sì, figuriamoci… ci vuole altro che questi giochini da scemo... No, mi ha scocciato il fatto che Giordano ieri sera non ha chiamato. Prima insiste perché io faccia le analisi, poi non telefona nemmeno per sapere come sono andate.

Chissàdov'è andato quello li stanotte! Avràvisto della gente!... Perché la cantante la sera va a cantare, ma l'ingegnere la sera che fa?

Si preoccupa per la mia salute: è tipico. Gli uomini per farti vedere che ti vogliono bene vogliono sapere come stai. Veramente io mi sento bene... Oddio, quando uno è lì che lo visitano dalla testa ai piedi vuoi che non gli trovino una cosina) Anche piccola? Con tutto quello che abbiamo dentro... E poi da quando sono tornata a casa sento un fastidio... Saràanche un'idea, ma uno ci pensa. Ecco: con 'sta storia delle analisi Giordano è riuscito a mettermi paura. Non avevo niente... e adesso ho paura, e lui non mi telefona!

(solleva il ricevitore) Sebastiano... Senta, se chiama Giordano gli dica che non ci sono .... che sono fuori …Ma non so, gli dica che ritorno stasera si, dopo lo spettacolo... Grazie ..

Ah, Sebastiano... (fra sé) Ha messo giù... (al telefono) Sebastiano... la linea, sì, la linea per favore!...

(compone un numero) Pronto, è il Policlinico?... Mi passi il professar Gianni Martini, per cortesia... Sì, attendo, rimango in linea. (fra sé) Sono andata lì la manina alle sette... tra l'altro un sonno pazzesco... oh, mi hanno fatto di tutto. (al telefono) Il professar Martini… per favore... sì, attendo... (tra sé) … Non si capisce perché le analisi te le devono fare alle sette di mattina! (al telefono Gianni... Ciao... Comincio a riprendermi... Cosa ridi?... Come vuoi che stia? Sono in fremente attesa... Ah, tutto bene? Meno male... Non le hai ancora tutte, certo... ci vuole un po' di tempo... Ti manca? La termografia? Cos'è, quella del seno?... Ecco: era proprio quella lì che mi interessava... Come non mi devo preoccupare? Se non ci si preoccupa per queste cose qui... No, no, non scherzare, dai... Me le fai avere in albergo stasera... Sì, no... io vado in teatro, ma casomai le lasci al poni ere. Ciao Gianni... va bene, non mi preoccupo. Ciao, grazie di tutto. Ciao. (chiude)

Io a questo Martini bisogna che prima o poi gli faccia un regalo. Lo vedo solo quando ho bisogno. Lui invece è così carino!... E simpatico, Martini. Ci conosciamo da sempre. Se a mio padre non gli veniva l'ulcera chissàquando ci saremmo rivisti! D'altronde ormai senza l'amico medico com'è che ti muovi in un ospedale? A chi chiedi, a chi ti rivolgi? Per farti l'esame del sangue devi aspettare una vita... No, ma non è mica colpa di nessuno! Di chi è la colpa? Di nessuno. È che hanno altro da fare...

Ieri mattina, ragazzi, sono stata al Policlinico: una roba! Uomini in pigiama buttati li su una panca ad aspettare; donne anziane in vestaglia, poverine, con un freddo tremendo... che camminano avanti indietro... rifiuti, sacchi di siringhe, letti, letti da tutte le parti, letti nei corridoi con la gente coi tubi nel naso... Roba da tempo di guerra! E lì passano i dottori... alcuni devo dire neanche male... disinvolti, abbronzati, con la camicia aperta sotto il camice bianco, seguiti dalle assistenti che scodinzolano in mezzo alle immondizie, alle garze, alla polvere... un odore da vomitare! Quando vedi quelle cose lì ti viene dentro una voglia che... (imita un mitra) Ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta! Va be', lasciamo perdere, va'... tanto io ho il professor Martini! Un Martini al giorno d'oggi è praticamente obbligatorio. Tra poco saràsicuramente previsto dalla Riforma Sanitaria!

Niente, tutto bene. Sono andata lì e in una mattina... L'unica cosa che per me è veramente un disastro è l'esame del sangue. Non mi trovano mai la vena. C'era un dottorino tutto emozionato... lui... figurati io... E buca qui, e buca lì... gentile anche... mi scusi Signora, so che le taccio male, ma ha le vene così piccole!... Saràstato li mezz'ora. Poi è arrivato l'anestesista: zac! Al primo colpo. Le vene piccole... negato! Trenta buchi mi avràfatto... anche sfortunato! E chiaro che dopo, mentre mi tiravano via il sangue a momenti svengo. Meno male che è arrivato il Martini, preoccupatissimo... Mi ha falla sdraiare, e mi è passato.

Alla fine mi ha voluto presentare al primario. Io l'ho capito: è chiaro, la cantante... Insomma, andiamo per i corridoi, tutto come da copione, rifiuti, immondizie, eccetera, eccetera... arriviamo davanti alla porta, entriamo: un altro film!

Una stanza stupenda, ottagonale, arredata con mobili antichi e quadri d'autore alle pareti... una meraviglia! Il barone si alza dalla scrivania, ci viene incontro, baciamano, quattro chiacchiere frivole sulla musica leggera... Era un ammiratore di Milva! Uno di quei deficienti che impazziscono per i tanghi argentini!

Guarda un po' in che mani siamo! E intanto la situazione peggiora. Ogni volta che vado in un ospedale è sempre più una schifezza. Bisognerebbe smettere di pagare le tasse. Tanto loro i soldi li spendono per le manifestazioni culturali, pensa che turbi E quando ti capita qualcosa di grave clinica privata, è chiaro. Che poi no, non un dolore... Mah, saràsuggestione! Madonna che paura!

HO PAURA

 

Ho paura della notte

ho paura degli ospedali

ho paura della gente che ha paura degli animali

ho paura di fare tardi

ho paura di non fare gente

ho paura di quelli che non hanno paura di niente

Ho paura di essere incinta

ho paura che ti somigli

ho paura di chi ha paura e non si fida a fare dei figli

ho paura di non farmi capire

ho paura di sì

ho paura che tu mi veda ridotta così

Non so se faccio bene o faccio male

non so se puòservirmi nella vita

ma la paura aiuta; aiuta, aiuta

qualche volta aiuta.

Ho paura di non essere in grado

ho paura di non essere in forma

ho paura di questa paura che ogni tanto

ritorna

ho paura della guerra

ho paura per i miei

ho paura di partire senza rivederti mai

Ho paura del buio

ho paura del sole e del vento

ho paura degli alberghi senza riscaldamento

ho paura degli inetti

ho paura degli esami

ho paura che i giovani d'oggi siano un po'

scemi

Non so se faccio bene o faccio male

non so se puòservirmi nella vita

ma la paura aiuta, aiuta, aiuta

qualche volta aiuta.

Ho paura dei Russi

ho paura anche degli Americani

ho paura di chi ha paura di non esistere

domani

ho paura della scienza

ho paura degli scienziati

ho paura di chi li paga e perchésono pagati

Ho paura delle donne magre

ho paura delle tue amanti

ho paura che tu e la tua amica non siate

 contenti

ho paura della tangenziale

ho paura delle punture

ho paura la notte di non riuscire a dormire

Non so se faccio bene o faccio male

non so se puòservirmi nella vita

ma la paura aiuta, aiuta, aiuta

qualche volta aiuta.

Mi devo rilassare. Ho davvero una tensione... Ma sì… adesso mi metto lì, bella tranquilla, e mi dedico alle mie letture preferite: le mie critiche.

Hanno scritto delle robe, ragazzi... Guarda qui: "Una donna tutta giusta" ... "Trentotto applausi a scena aperta ..... Guarda, guarda questo cosa dice: "Ottima e puntuale la regia ... "No, questo non c'entra. Ah, ecco: "... si muove, canta, balla e recita come Liza Minnelli ... " Questo ha un po' esagerato. E pensare che non mi credeva nessuno. Avevo pensato davvero di cambiare mestiere...

(Bussano alla porta. Lei va ad aprire. Dalla porta spunta un mazzo di fiori)

- Grazie. (chiude) Oggi è proprio la giornata dei fiori. Chi sarà(mentre apre il biglietto) Vado di moda, è un periodo che piaccio. (legge il biglietto) "Ho una gran voglia di vederti. "O. ' Ah, "natra vota", ancora lui! Questo ha visto troppi quiz in televisione! Ma chi è? Prima o poi si faràvivo. Non può mica andare avanti così tutta la vita!

Ma sì, chi se ne frega!. .. (posa i fiori e riprende a leggere) Dunque ... "Fregali in gonnella" ... "in due ore di grande spettacolo la protagonista ha divertito ma anche commosso un pubblico numeroso ed entusiasta". Com'è vero!

Se la genie sapesse come nascono le cose... Ero lì, disperata, non sapevo cosa fare... Ma sì, proviamo anche questa! E mi sono messa a scrivere... (squilla il telefono) Per forza, in Italia autori che scrivono per le donne non ce n'è... Oddio, non ci sono neanche quelli che scrivono per gli uomini... (alzando il ricevitore) In Italia gli au tori non ci sono! (al telefono) Chi è?... Ah, mia figlia! Me la passi Cara... Bene, bene, ieri sera era strapieno speriamo anche stasera;, e tu?... Dimmi, se posso è chiaro che un piacere te lo faccio... Sì, lo so che Eros scrive poesie Sì, sì... mi hai dato anche il suo libretti no Ceno che le ho lette... sono molto... Ah, le vorrebbe recitare... Sì, ceno che lo conosco il direttore del teatro... Ma come faccio a chiedergli il teatro per una settimana... No, Sara, dai, sei fuori! Si, lo spettacolo va bene, sono tutti contenti, ma non è che posso ricattarli per far lavorare il tuo... Ma Sara, non ha senso... lo un piacere te lo faccio volentieri, ma questo non è un piacere: è una pazzia!... Ma come vi è venuto in mente?... Sì, ho capito che ci tieni molto... Va be', lasciami pensare... Sì, ci sentiamo stanotte dopo lo spettacolo... ciao. (chiude)

La disoccupazione giovanile... Vogliono fare tu ui i registi, gli attori, i poeti, i divi... Lo so anch'io che è difficile trovare un lavoro! Ma tu pensa se adesso io devo andare da quello li a chiedere di darmi il suo teatro per una settimana di repliche del recital di poesie di Eros Drusiani.

(prende il libro di Eros Drusiani e legge a voce alta).

L'ARAGOSTA

S'abbandona dolcemente

a pensieri bui e tristi

mentre corre la sua mente

ai fondali mai piùvisti

agli atolli corallini

al suo mar alla risacca

quand'èpresa pei piedini

da un signore con la giacca

nel bollor poi sprofondò

quasi tutto allor comprese

solo un dubbio le restò

ma. .. cos'èla maionese?

(sul silenzio di imbarazzo creato dalla poesia vicina giungono le voci concitate di una coppia che sta litigando)

- Furibondi, eh? (ora forse si stanno anche picchiando)

- Mamma mia!... Durissima... Ahia, ahia... (poi silenzio)

Mio padre e mia madre erano uguali. Litigavano sempre. E io... com e stavo male! Stavo male per mia madre... Mio padre era tremendo, durissimo, con la mano pesante. No, adesso non è più così., è molto cambiato. Adesso... soltanto qualche guizzo ogni tanto.

Ma quand'ero piccola non c'era giorno che non finisse in una tragedia. Alla mattina lui si svegliava tardissimo. Anzi, si svegliava nel pomeriggio, con una faccia incazzata che subito si spargeva il terrore. E già, perché lui lavorava di notte. Faceva il batterista fantasista: il famoso Carlito. Ogni tanto mia madre mi portava a vederlo. Ah, piaceva, piaceva moltissimo. Credo che fosse anche un bell'uomo. Presentava, cantava, raccontava barzellette, si vestiva da donna, ne faceva di tutti i colori...

Be': un successo incredibile, tutte le sere da Balzola, caffè concerto di Alassio, la domenica anche il pomeriggio.

Finito di lavorare andava a mangiare e non arrivava mai a casa prima delle sette di mattina, quando arrivava. Doveva avere un giro di donne di tutti i tipi.

Mia madre, la sarda, lo sapeva ma stava zitta, non ne parlava con nessuno, neanche con me... dura, orgogliosa.

Una volta però ha perso la testa.

Mi ricordo: era una signora in vacanza, di quelle perbenino... Credo che fosse lì con il tiglio, un bambino più piccolo di me che ogni tanto vedevo al mare, ai bagni dove mia madre faceva la bagnina.

Abitavano nel vicolo San Romolo, me lo ricordo perfettamente.

L'abbiamo aspettata sotto casa, io e mia madre... appostate nella viuzza stretta stretta.

Mia madre stava zitta, immobile... più sarda che mai. E io: zitta anch'io. Avrò avuto nove anni, ma avevo capito tutto. Eravamo lì impassibili, senza guardarci.

Non so quanto saremo rimaste lì, cogli occhi puntati nella viuzza.

A un certo punto lei è uscita. Me la ricordo benissimo. Veniva verso di noi, con l’andatura ondulante. Doveva essere ricca, era molto elegante, cogli occhiali da sole. Aveva delle scarpe bellissime, col tacco a spillo, marroni, di coccodrillo. Non le avevo mai viste così belle.

Arrivata a un paio di metri da noi ha alzato lo sguardo e ci ha viste: un attimo di sorpresa. Le è stato fatale. Quante ne ha prese! Mia madre le è saltata addosso gridando frasi indicibili. Madonna, quella volta lì cosa non ha detto! E intanto picchiava: pugni, calci, balle! E io... io anch'io, l'ho presa per una gamba e ho cominciato a tirare. Sentivo sopra la mia testa urli, schiaffi, strattoni... Ma io, dura... non mollavo. A un certo punto siamo crollate a terra tutte e tre, io un po' in disparte, loro due ancora avvinghiate.

Ho chiarissima l'immagine di mia madre che prende uno zoccolo e glielo dàfortissimo in testa: tuc! tuc! Che male!

Le hanno divise. Mia madre è venuta a raccogliermi e mi ha portato via, sempre gridando. L'altra l'avevano fatta alzare e piangeva disperata. Aveva perso tutto: occhiali, borsa, scarpe... Mentre mi allontanavo ne vidi una vicino al tombino. Era bellissima, con un tacco di almeno dieci centimetri... almeno dieci centimetri. Che strane sono le cose che Magari il resto è confuso, ma la scarpa me la ricorderò tutta la vita quella scarpa lì.

Credo che cominciammo a correre tenendoci per mano. Corremmo fino a non poterne più. Quando ci sentimmo fuori pericolo ci abbracciammo. Mia madre aveva le lacrime agli occhi. Io... io ero spaventata, non da quello che era successo, anzi, lì mi sembrava che fosse andato tutto benissimo. No… avevo paura di mio padre. Chissàcome si incazza mio padre quando lo viene a sapere.

Mi ricordo che quella sera non riuscivo a dormire.

Be': niente. Mio padre non fece e non disse assolutamente niente. Ssssst... come se niente fosse accaduto. (si avvicina al telefono) Hai capito che grinta la sarda!... (compone il numero) Mamma... come va? Sì, lo spettacolo bene... Sì, anche gli esami, tutto bene, sì. ; Pensa che sono stata li ieri mattina... Sì, al Policlinico... e appena tornata in albergo m'è venuto un fastidio al seno... Ma no! Martini dice che non c'è assolutamente niente da preoccuparsi... E allora sono io... sono io che sono un po' scema... Ha chiamato qualcuno) ah, la Mirella... poverina... Si è lasciata col marito... E lo so... Dopo quindici giorni è dura... Mi dispiace, mi dispiace molto... Bisogna proprio che la chiami. .. E si, è proprio una tragedia... Senti: Sara non ti ha mica parlato di quella sua idea geniale? Ah, non sai niente... Va be'... Cosa? Cos'è arrivato?... No! Impossibile!... Ma come fanno quelli della banca a dire che sono in rosso? Ma quale conto?... Quello della società? Non è possibile. Figuriamoci! Ma se ho parlato due giorni fa con papàe mi ha detto che ci erano su quarantacinque milioni e rotti?… Ma come non ne sa niente? E lui l'amministratore della Coccofresco-coccobello s.r.l. ... Ma adesso dov'è?... Dal commercialista. Quando viene a casa digli di telefonarmi stanotte... E lo so che non ci parli, ma questa è una cosa grave!... Va be', allora lasciagli un biglietto... Sì, dai, forza, scrivi... Hai preso... Allora: Caro papà, chiamami in albergo stanotte a qualsiasi ora. Ho saputo della storia della banca e ho paura che tu abbia fatto una cazzata... Cazzata, mamma, si chiama così e si scrive così! Dunque, scrivi: Bravo papà! È tutta la vita che cerchi di rovinarmi e finalmente ci sei riuscito. Firmato "O."... Come in che senso? Tu metti "O." e basta... Lasciaglielo sul letto. Grazie... ciao? (chiude) Oh!...

Ma guarda se dovevo mettermi nelle mani di quel disgraziato di mio padre! Mi rovina, mi rovina, lo so che mi rovina! E poi anche la storia che gli uomini sono più bravi con i soldi è tutta da rivedere. Anche Nini... non era mica capace. Quando ci siamo separati e abbiamo dovuto mettere a posto un po' di conti san venuti fuori di quei casini!... Il peggio: Nini in queste cose è il peggio! Io non saprò fare le frazioni, lui proprio non sa fare due più due! (alza il ricevitore)

Sebastiano... Ha chiamato Giordano?... Ah, non ha chiamato, eh... maledetto. Ecco, se chiama non me lo passi!. .. No, io non ho visto nessun bambino. Ma cos'è questa storia del bambino?... Siamo in un albergo, mica all'asilo. (chiude)

Che vita! Quando hai un problema non sai mai con chi parlarne... Te li raccomando, i miei amori... qualche moina quando sei bella e un'aspirina se hai la febbre. Ma di quello che passa in me? Tutto quello di più tremendo, di più pauroso che si agita dentro, vi siete mai preoccupati?

Mai che una persona si interessi a me... come dire... che si metta proprio al mio posto senza guardarmi dal suo.

Qualche volta nella faccia di Nini c'era forse un'intuizione, ma svaniva subito. Del resto ognuno ci ha le "sue" da buttare sul partner. San curiose le pene. U no crede di liberarsene scaricandole sugli altri, ma non è mica vero. Se le conserva tutte per sé. E come ti invecchiano certi fatti... E così che si diventa adulti, coi mali al seno... mica prima!

LA VITA

Tu mi guardavi negli occhi

io ti guardavo negli occhi

la notte era bella e la piazza era tutta per noi

e mi veniva da dire "sai che non deve finire"

tu che pensavi "lo so... ti voglio bene ... "

Tu con il sole negli occhi

io con il sole negli occhi

la spiaggia era piena di vento, era tutta per noi

che restavamo a guardare

l’irrequietezza del mare

con l apprensione infinita di chi si aggrappa

alla vira con quella gioia infinita

Ma la vira, la vita èdiversa

non èsolo questo

la vita èqualcosa di più

ma la vita dev'essere un'altra

non so come dirlo

ma sono sicura èdi più

non lo so se sia allegra o noiosa

ma non èquesta cosa la vita...

Io ti guardavo negli occhi

lei ti guardava negli occhi

la Sara era bella e la notte dormiva con noi

era una bimba serena

con un faccino da buona

mia figlia appena nata giàmi salvava la vita

con quella gioia infinita...

Ma la vita, la vira èdiversa

Ora ti guardo negli occhi

ora mi guardi negli occhi

la spiaggia ora èpiena di gente un po' come noi

ora mia figlia ècresciuta

ora la piazza èsparita

ora che mi ricordo e che èpassata una vita

con quella gioia infinita. ..

Ma la vita, la vita èdiversa...

……………….

E va be', adesso devo prepararmi per andare a teatro.

(bussano alla porta) Arrivo... (dalla porta entrano altri fiori)

Grazie... Questo insiste... Mi ha preso per la Madonna. Non so più dove metterli... (apre il biglietto) "Ci vediamo stasera in teatro. Sarò in terza fila". Firmato "O".

E adesso lui spera che io faccia lo spettacolo in terza fila per cercare di capire chi è... E lo farò, è chiaro che lo farò!

La gente è pazza. (squilla il telefono) La gente non sa più...

(al telefono) Sì... Dica Sebastiano È giàarrivato Willie?... Scendo subito … Si, è carino... Ma insomma, Sebastiano, allora le piacciono proprio tutti... Si, ho capito... Me lo passi... Willie, come mai sei giàqui? Un'intervista in teatro?... E me lo dici adesso) A che ora? Allora siamo giàin ritardo!... Chi è? Una donna!... La Aspesi, figuriamoci... Maledizione, che figura da scema... Willie, va avanti tu... io poi arrivo con un taxi... Ma sì, la intrattieni... Le fai un po' di corte... Ma dai Willie... hai o non hai dei begli occhi... e allora usali...

(Preparandosi di corsa)

Willie è fuori, mi viene a dire adesso che ho un'intervista con la Aspesi... Parca miseria... Come mi vesto. È anche una giornalista di moda (sceglie il vestito). No, questo no... con questo sembro una suora... No Ecco, questo... può andare. Via di corsa Mam-ma mia come sono in ritardo! Quella si offende e poi scrive che sono una stronza! (Suona il telefono) Nooo! (al telefono) Mirella... cara Mirella... si, ho saputo... e immagino... è proprio un disastro (intanto cerca di vestirsi)... e si capisco... sembra impossibile (continua a vestirsi facendo strane acrobazie) eh sì,... ma pensa, incredibile (batte il piede nervosamente (alla fine decide di liberarsi). Pronto... pronto... (grida). Non sento più niente... Scusa Mirella... è la linea... Ti chiamo domani... Sì, ti chiamo io... scusa. Ciao... (finendo di vestirsi, trafelata) Che figurai. La mia migliore amica... ci avràcreduto. Ma! Vado, vado... sono in ritardo... Che vita! Che vita! (Ritornello della canzone 'La vita')

FINE DEL PRIMO TEMPO


SECONDO TEMPO

Le luci si abbassano. Musica del tema conduttore dello spettacolo. Buio. La scena si illumina: la luce di una piccola abatjour acca n to alleno crea nella stanza vuota una leggera penombra. La musica diminuisce di volume. Dall'esterno, probabilmente dal corridoio, si sentono dei passi. Qualcuno sta parlando davanti alla porta della stanza.

Uomo -... Veramente... una serata bellissima, uno spettacolo davvero straordinario. E poi che successo!... E quanta gente...

Lei - Sì, il teatro era esaurito. Abbiamo fatto più gente di Milva...

Uomo - Proprio bello... Ecco, una cosa... Devo dire che io nel finale ti avrei preferita vincente.

Lei - Ma lei è vincente: è lei che dice a Gigi che la commedia non la fa, no?... Ti sembra perdente una donna che... insomma, sceglie decide...

(La porta si apre e le voci arrivano nella stanza con maggiore chiarezza. Il dialogo prosegue)

Uomo - A me mi sembrava perdente. Comunque se lo dici tu... Anzi, devo dire che... mi sei piaciuta molto, sia come attrice che come... E chiaro che anche lì sul palcoscenico si vede che c'è dietro...

Lei - E sì... (pausa)

Uomo - Dormiamo insieme?

Lei - (pausa) Perché, hai sonno?

Uomo - No, è che io... (Rumori di lotta. Si capisce che lui cerca di aggredirla)

Lei - Ma no, no... Lasciami, lasciami!...

(Le entra in scena un po' sconvolta chiudendo frettolosamente la porta alle sue spalle)

- Mamma mia! Di violenza... mi voleva prendere di violenza! Uè... Non c'è mica qui Biancaneve! Ma guarda un po’! .. Chi l'avrebbe detto! Oliviero, così per bene, tranquillo, direttore di una catena di alberghi internazionali, quattro lingue, viaggi all'estero, modi raffinati, fiori, fiori, fiori... e alla fine mi è saltato addosso. M'è saltato addosso!

Come l'ho visto male! Goffo, scomposto, fuori luogo... E si, perché anche la violenza... magari uno ti afferra, ti prende... Per carità, non è che mi piaccia... Però, se uno è vero, è giusto, lo capisco. Ci ha il fisico... una bestia... Ma Oliviero, così distinto, elegantino, che figura! Tutto spettinato, poverino!

Che poi non è che mi dispiace... Oliviero è carino, se si fosse comportato un po' meglio... Chissà, 'poteva avere delle chances! Ma così no, eh...

Giàprima: "Dormiamo insieme ... " Ma che come si permette? In fondo sono una signora, E le signore vanno messe a loro agio, coccolate, adulale... almeno un pochino, no?... E invece: "Dormiamo insieme ... " Tu pensa...

Sapessero gli uomini le occasioni che perdono per dei dettagli, per dei piccoli errori di comportamento! Perché, è chiaro, se una donna esclude a priori qualsiasi tipo di possibilità, be', l'altro capisce. Per fare delle brutte figure bisogna essere proprio scemi. Ma il più delle volte le donne non sanno, possono farlo e non farlo: optional. E in quei casi tutto dipende da come vanno le cose.

Se uno non capisce che dire a una come me "Dormiamo insieme" è una stronzata, è chiaro che va in bianco. Se lo merita. Rimontare dopo è dura.

(squilla il telefono)

Eccolo qua

(al telefono) Buonasera... Ma figurati … Ma no che non ti sei comportato… male Ma cosa dici? Non me ne sono neanche accorta … Niente, non devi fare niente... Perdonato ,,,Chiuso lo spiacevole qui-pro-quo …Grazie, sei molto carino... Buonanotte Ciao. (chiude)

QUANDO FACCIAMO L'AMORE

Quando facciamo l'amore

sei sempre molto carino

quando facciamo l'amore

ti muovi come un bambino

Quando facciamo l'amore

sei anche troppo gentile

 preoccupato di farmi piacere

forse un po' femminile

Quando facciamo l'amore

ti cambia proprio la voce

quando facciamo l'amore

sei sempre troppo veloce

Quando facciamo l'amore

non è che non sei passionale e violento

èche a volte ti senti un demonio

a volte un santo

Quando facciamo l'amore io e te

Quando facciamo l’amore

 facciamo come nei films

chissàse sei Dustin Hoffman

o un impiegato dell'Inps

Quando facciamo l'amore

a volte ti immagini come un nazista

cogli stivali di pelle

il berretto e la frusta

Quando facciamo l'amore io e te

Quando facciamo l'amore

sei un piccolo gatto, un topino, un maiale

una tigre bellissima, un uomo

o qualche altro animale

Quando facciamo l'amore

a volte ti sento lontano

sei perso nei tuoi pensieri

peròmi tieni la mano

Quando facciamo l'amore io e te

Quando facciamo l'amore io e te

Povero Oliviero! Ma sì, in fondo non è mica colpa sua. E un fattore di educazione, di informazione; perché in queste cose siamo ignoranti, non siamo preparati, anche... praticamente. Cosa sa un uomo di una donna?... Quando è lì... che deve... Non sa come prenderla, non sa come muoversi... Uno pensa che così, spontaneamente, quello che gli viene vada bene. No, non va bene! Bisogna conoscere, bisogna sapere come... come toccare, dove, quando... Magari c'è anche la buona volontà... lui ci si mette di impegno, per ore... e tu sei lì che non puoi mica dirgli: "Guarda che non sento niente, anzi, mi dàfastidio ... " E allora che fai? Fingi, devi fingere di essere tutta presa... per riuscire a girarti fino a conquistare una delle mille posizioni dell'amore: quella in cui non ti vengono i crampi!

La gente è ignorante. Siamo un popolo di ignoranti! L'educazione sessuale... Mi fa ridere! Il cosino che entra nella cosina, deposita il semino e dopo nascono i bambini. Che bello! Ma non e che ogni volta che il cosino entra nella cosina nascono i bambini' Dovete dirglielo... dovete parlare chiaro.

Questi dicono: il cosino... la cosina... Oppure parlano in latino: il coitus, la fellatio... Ma come?

E i Tantra, il Kamasutra, i Veda? Le mille posizioni dei Veda? Fateci vedere i disegnini, anzi, le foto...

Ma no, è inutile, anche nel sesso noi italiani siamo Terzo Mondo... anzi, peggio! Perché almeno lì nel Terzo Mondo: "io Tarzan, tu lane" e si conclude. Qui invece: indovinala grillo…

Perché anche le donne... cosa sa una donna italiana di un uomo?... anche straniero... lo, cosa so? lo ho una conoscenza del... dell'oggetto maschile come quella di una suora!... Com'è fatto più o meno lo so... l'ho giàvisto... voglio dire, l'hanno visto tutti... anche al cinema... Ma poi, all'alla pratico... che cosa ci fai?

Sì, a parte l'unica posizione in cui non ti vengono i crampi, ma in tutto il resto... voglio dire... nelle pratiche più sofisticate... perché appunto, non conoscendo le mille posizioni dei Veda uno ogni tanto deve trovare qualche variante, altri mento il tutto diventa noioso …  Appunto, dico... io, nel momento in cui voglio anche essere gentile, voglio fare un piacere... san cose che più o meno facciamo tutte, si può dire, no?... Dunque, l'oggetto è lì... io faccio del mio meglio… smania: “Ahahah!”… cosa saràquesto "ahahah!" … Non gli farò mica male... È chiaro, lui deve farmi vedere che non resiste dal piacere.. Per me finge. Vorrebbe staccarsi, ma resiste, si contrae .. Ahahah!. … Come dal dentista... Che male!

Poco professionismo...

E allora? Allora l'unica possibilitàdegli italiani è la posizione del missionario. Siamo un popolo di missionari!

(squilla il telefono)

Appunto. Terzo Mondo. (al telefono) Oliviero!?

(al pubblico) Ci riprova. Un classico.

(al telefono) Ah, non riesci a dormire... E lo so che domani mattina devi partire… Eh, quando torni mi chiami... Certo, ci vediamo presto... Ma come subito? (ride) È tardi, dai... Ho avuto una giornata faticosa... Ti prego, non insistere... Vieni qui? Ma sei pazzo? (al pubblico) È duro, eh... (al teI.) No, non farlo, ti prego... Guarda che non ti apro, guarda che mi metto a urlare... Dai, dai, fai il bravo... Ciao, ciao... ciao... Sì, Buonanotte. (chiude)

(il telefono squilla ancora, lei risponde credendo sia ancora Oliviero)

Aiuto! Ah, è lei Sebastiano... Chi? Giordano? Ah, era ora... ha voluto restare in linea? Allora me lo passi...

(un po' freddina) Ciao... Bene, tutto bene... Scusa, adesso non posso parlare... No, ho qui della gente... Sì, uomini, donne... Sì, degli amici. Cosa volevi?... Ah, adesso ti sei ricordato delle analisi... Lo so che me le hai fatte fare tu, e per questo pensavo che ieri sera o almeno oggi tu mi telefonassi... Hai avuto il telefono guasto?... E lo so, ne stavo parlando proprio adesso con i miei amici: in Italia non funziona niente, nemmeno i telefoni:... Martini mi ha detto che va tutto bene. (si massaggia il seno)... No, i risultati non li ho ancora avuti, anzi, forse dovrebbero essere giàqui... (fingendo di essere chiamata da qualcuno) Sì, sì... vengo subito (ride)... ho finito, ho finito chiudo subito... che impazienza! (al tel.) Scusa, adesso devo mettere giù, mi aspettano... Ah, ti incazzi? E incazzati. Ciao. (chiude)

Magari... magari... Quello impaziente ce l’avrei! Se fossi un altro tipo di donna te lo farei vedere io, caro Giordano, il telefono rotto... Ma va! .. che poi son tutte storie squallide!

Nini, Giordano, questo Oliviero, mio padre, Sebastiano... uomini... Ma che uomini?... Fra tutti questi uomini l'unica che ci ha i coglioni sono io!

CHE UOMO SEI

Va bene vai, ma dimmi che ci vai a fare

lo capirei se tu ti fossi innamorato

se avessi in te il coraggio di lasciare tutto

quello che hai da me

allora si lo capirei

che uomo sei; che uomo sei, che uomo sei,

che uomo sei

Che uomo sei non sai nemmeno cosa vuoi

continui a dire quelle tue stupide bugie

èproprio qui, èquesta tua meschinitàche

vuol salvare sempre tutto

che mi fa male anche di più

che uomo sei, che uomo sei, che uomo sei,

che uomo sei

E la mia rabbia non èsoltanto gelosia

ma èdi sapere come sei, èdi vedere cosa fai

così indeciso, così meschino e pauroso

e che hai paura anche di me

e che hai paura anche di noi

e che hai paura della

gente paura della verità

E allora recitiamo

come due innamorati

sì grazie, si tesoro

siamo anche educati

Come si fa non ce la faccio piùa lottare

hanno un bel dire che anche questo, questo

èamore

e invece no, èproprio il tuo comportamento

fatto di cose mediocri

che ci allontana sempre più

che ci allontana sempre più

che uomo sei, che uomo sei, che uomo sei,

che uomo sei

E poi per cosa non èche lei ti piaccia tanto

io so che tu lo fai per te

per quell'orgoglio che tu hai

perchéti vuoi sentire bello

perchéti vuoi sentire forte

interessante

Ma dentro come sei

ma dentro che uomo sei.

E mio padre non chiama. Io sono rovinata e lui non telefona.

Che gli frega? Saràal bar a giocare a boccette. E un po' tardi. .. Saràandato al night. E un po' presto... In Italia quelli che vanno al night saranno in quindici: uno di questi è mio padre. No, magari va a trovare gli amici... ha lavorato una vita nei night. .. Quello sa fare, mica l'amministratore... E io invece, scema, gli ho messo in mano quei quattro soldi che ho... che avevo.

Non ho più una lira, sono in rosso... me lo devo ricordare, me lo devo mettere in testa. Ho ordinato la macchina nuova, bianca, tetti no nero, turbo diesel. interno in pelle... che poi a me la pelle …fa schifo e costa una cifra... E adesso... come faccio a pagarla? Chi me li dài soldi? A chi li chiedo.

Perché mio padre va al night, mia figlia mantiene nel lusso i giovani poeti, mia madre... mia madre è diventata la regina dei supermarket... E no, ragazzi, è finita! Non ce n'è più di gelati! Siamo ridiventati poveri! Non ve lo siete mica dimenticati com'eravamo, eh? Quando papàlavorava in Svizzera e io e la mamma tacevamo il contrabbando della carne a Torino!

In quel buco di negozio dove potevamo vendere solo le uova... solo che con le uova un negozio non lo tieni mica... E allora andavamo da dei tiri a Moncalieri... Vendevamo la carne a mercato nero, senza dogana... Noi ce la nascondevamo sotto i vestiti e tornavamo in tram... con la carne gelata, sotto i vestiti. .. Una volta mi ha fermato la Finanza. Mi sono messa a piangere e mi hanno lasciata andare...

E adesso? Chi me li dài soldi? Come lo pago il turbo-diesel? l vari amici si riconoscono nel momento del bisogno. Io poi ci ho tutti amici sfigati... Chissàse Oliviero è un amico? Lui ce li avrebbe... Forse vorrebbe in cambio qualcosa: e già, una mano lava l'altra, la vita è una ruota, l'amore è un turbo-diesel.. con l'interno in pelle!

Nini non se ne parla: mi deve due milioni e mezzo, mi scoccia anche chiederglieli, così lui non me li daràmai... lo, orgoglio e pregiudizio, non ho voluto neanche gli alimenti...

Giordano non ci ha una lira... a parte dei Bot intestati alla madre... però non posso mica comprarmi il turbo-diesel portando via i Bot alla madre di Giordano...

Maledizione! Saranno vent'anni che lavoro e non ho messo via una lira! Mio padre mi ha preso un appartamentino di tre locali così lo affiniamo a qualcuno e ci rende bene! Mi costa più di spese che quello che prendo d'affitto. E quelli non vanno via neanche con le cannonate... E pensare che c'è della gente che san sicura... con questo mestiere qui hanno fatto i soldi... hanno fatto veramente i soldi. Una a caso: Milva. Secondo me Milva è ricchissima. Ha fatto tanto di quel grano... Bot, Cct, Buoni del tesoro, societàfinanziarie, multinazionali... Madonna Milva!

Potrei chiederli a Milva... Scusa Milva, avrei da pagare il turbo ...

(con la voce di Milva)

“E a me che mi frega?! …” La pantera di Goro se ne fotte dei miei problemi!

Sono rovinata! Sono rovinata

(Squilla il telefono)

Aiuto, Sebastiano!... Cosa? Ma no, qui non c'è nessun bambino... gliel'ho giàdetto! Ma cos'è 'sta storia del bambino... Ah, è un bambino che sta lì con lei. .. Ho capito... Fa un po’ il baby-sitter... E bravo Sebastiano... Si arrotonda, eh?... Chi c'è in linea?... Ah, mia figlia. Me la passi. Ciao Sara, come va?... Se ho parlato di cosa?... Ah già, il tuo amico poeta... No, non gliene ho parlato, mi sono dimenticata... cioè, no... non è che mi sono dimenticata, è... è che quella roba lì non si può fare, è irrappresentabile!... Ma tu ti vedi uno che va sul palcoscenico e recita "L'aragosta"? .... a sì che l'ho letto, il libretto... Ma cosa cosa vuol dire "moderno"... Sara, però sei testona, quando ti metti in testa una cosa...

(qualcuno bussa alla porta)

(Abbassando la voce) No, Sara, ascolta, cerca di capire... No, non sto parlando piano... E la linea che è disturbata, anch'io non sento benissimo... (ancora bassa) Sì, sì, va bene, ho capito: domani ne parlo con il direttore del teatro... (ancora bussa) Ma ti dico di sì... Ciao, ciao! (chiude) si volta al pubblico, sottovoce) Oliviero (indica la porta)

(si avvicina in punta di piedi, l'altro tossisce da dietro la porta, lei scappa via spaventata: all'esterno Oliviero infila un biglietto sotto porta, lei esita, poi lo raccoglie e sempre in punta di piedi si allontana fino a raggiungere l'angolo opposto della stanza, poi legge ...)

CANE BASTONATO

Un cucciolo di cane

randagio nella notte

dal falco e dal destino

èstato preso a botte

Èstato un delinquente

a batterlo o un bastone

nessun di questi invero,

Èstata una visione!

Io sono di ogni uomo

amico piùsincero

per te, dolce signora

san solo il tuo Oliviero.

Bravo, veramente bravo. Per essere un direttore d'alberghi è bravo come poeta. Assomiglia un po' a Eros Drusiani. Potrebbero fare un duo... E sì, perché in fondo oggi il mondo è poeta, è artista!...

(canta) Artisti. Artisti. All'armi siamo artisti!

UNA DONNA SENZA

Una donna senza soldi

una donna senza la maniglia giusta

 una donna senza agganci

senza nemmeno il commercialista

Una donna senza saperlo

senza uomini interessanti

una donna senza parole

una donna senza documenti

Una donna senza inibizioni

senza averlo mai visto prima

senza proprio conoscerne il nome

una donna che non ci ha il problema

Una donna senza sigarette

una donna senza potere

senza case di amici che al limite

la porrebbero ospitare

Una donna senza desideri

una donna chiusa nei suoi pensieri

una donna sola nella sua stanza

una donna senza

Una donna senza parente

senza lavoro per adesso

senza amici di sesso opposto

una donna senta un posto fisso

Una donna senza fatica

senza farlo troppo soffrire

senza dubbio la migliore

fra tutte le donne senza cuore

Una donna senza figli

una donna senza niente

una donna che se n'èandata

senza una ragione apparente

Una donna senza idee

senza la voglia di ricominciare

senz'altro bellissima in quei momenti

senza nessuno che la possa vedere

Una donna senza desideri

Una donna senza futuro

senza ideali in cui sperare

una donna senza passato

senza uomini da mantenere

Una donna senza storie

senza neanche farlo apposta

una donna senza tante

belle palle per la testa

Una donna senza benzina

una donna senza gettoni

senza donna di servizio

una donna senza padroni

Una donna senza niente

di decente da mettersi addosso

una donna senza trucco

una donna che va bene lo stesso

Una donna senza desideri

………………….

E sì, cara Sara, i gelati sono finiti. E non solo perché finiscono i soldi... Intanto tuo nonno non chiama... è che finisce tutto, si diventa vecchi... Vedi Sara, alla tua età. con Oliviero... magari... boh! Ma adesso. non si può fare i ragazzini tutta la vita. Ad un certo punto bisogna smetterla di essere giovani. Si diventa ridicoli. Un po' di dignità! Ad un ceno punto vai a fare le analisi e te la fai addosso... perché è chiaro che io me la faccio addosso... E intanto mio padre non chiama ... "E morto un bischero"... Avessi visto, Sara. com'era buffo tuo nonno... sul palco con l'orchestrina... (canta) "E morto un bischero ... " Veniva fuori con due candele, due ceri accesi... con il lenzuolo addosso... faceva il fantasma... era irresistibile... ma anche bello... piaceva alle donne... Adesso tu lo vedi così, ma tuo nonno da giovane... E il bischero non chiama... e allora lo chiama la bischeri (compone il numero al telefono) Papi... Sei sveglio... Eh, aspettavo una tua telefonata... Ah, guardi Videomusic... e va be', la guardi sempre... E lo so che ti fa incazzare. E non guardarla... No, no, non è musica. Lo so che quella lì non è musica... Senti papà, volevo _parlarti un po' di quella questione lì della banca... Si, dicono che siamo in rosso. Dai, dai spiegami un po': che cosa è successo? .. Ma come "niente", papà, avevamo quarantacinque milioni e adesso non abbiamo più una lira... E cosa ti ha detto il tuo amico commercialista?... Regolare? Regolare come?... Ma papà, sono rovinata!... Si, siamo rovinati... Ma mi vuoi dire una buona volta perché siamo rovinati) ..... Ah ..... Ho capito .... E giusto... Abbiamo pagato le tasse... Ma che bella cosa... Noi abbiamo pagato quarantacinque milioni di tasse... Abbiamo fatto il nostro dovere. lo e te e quel cretino del tuo commercialista siamo gli unici in Italia che pagano le tasse!... Non è che mi incazzo!! È che se io pago giàil commercialista lo pago per non pagare le tasse! E chiaro? Perché se no uno il commercialista cosa lo paga a fare? .. Papà, basta con quello lì, basta! Se non lo cambi tu vi cambio io a tutti e due: cambio commercialista e cambio padre, va bene? Hai capito? Non ce n'è più ai gelati! I gelati sono finiti!!! (chiude) (prende dal frigorifero dell'albergo un barattolo di Nutella e parla fra un boccone e l'altro)

Loro spendono dei miliardi per l'opera lirica, i balletto, la cultura... e io pago.

Loro si riuniscono nei consigli di quartiere, nel consiglio di zona, nel consiglio comunale, nel consiglio regionale, alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo, all'Onu... e io pago.

Cossiga va da Reagan, arriva con  l’aereo personale... l'aperitivo, con le signore, i giornalisti pranzi, ricevimenti... champagne a fiumi …l’interprete ci vuole, giànon si capiscono così, figuriamoci senza... segretaria, telefono... una telefonatina a casa per sentire come va... da Washington... e io pago.

Il Serpente Monetario, il Debito Pubblico, la Cassa del Mezzogiorno, la Mafia... e io pago.

E l'esercito? L'esercito mi costa una cifra! Per forza: duecentomila ragazzi lontano da casa, che mi dormono fuori, mi mangiano fuori, che mi vanno in giro sul carro armato… mi vanno in giro con l’elicottero… che mi si buttano giù col paracadute... E la divisione Folgore? E il battaglione San Marco? E la Marina? Uè! Ragazzi... ma solo la Marina mi costa una cifra di gasolio che non ne avete un'idea!...

Hai capito? Loro buttano via i soldi... i miei... e se a me mi capita di avere bisogno di un ospedale mi devo arrangiare da sola se no mi lasciano morire e se ne fregano... e io pago. Tra l'altro poi... non si può litigare perché la Giustizia... la Giustizia fa schifo, l'Inps fa schifo, i partiti fanno schifo... Anche Giordano è un fallito... è moscio, non fa niente per uscire dal disastro, dall'apatia... sembra un bambino, è sempre indeciso! È lì che non ce la fa a sganciarsi... ci ha ancora i problemi con la madre... e a me che me ne frega, ma che se la sbrighi da solo... che cresca. Non sono mica nata grande, io... ci sono diventata". un po' di grinta, per Dio! E mio padre ... quello non diventeràmai grande... gioca con Bot, fa casino, che tanto dopo ci penso io... tanto sono nata fortunata, a sedici anni lavoravo già, te lo ricordi papà... ti ho giàtirato fuori una volta... in galera li dovevo mandare... che ora mi ributti nella merda... Ma si capisce, tanto io lavoro, vado alla televisione... me li regalano i soldi... non ho mica altre preoccupazioni, sto benissimo... Guarda che spalle!... Dai, addosso, ma sì, anche tu, Nini... fatti avanti un'altra volta... hai bisogno di soldi, di affetto? Poverino, ma sì che stai tanto male!. ..

E dai, dai, tutti addosso a me... tanto sono grande, sono cresciuta. Ma sì, che si diventa forti a forza di botte. Guarda che spalle! Mi ci sono fatta una carriera, non è mica facile, e chi te le apre le pone? Bisogna sfondarle, a spaliate... è solo così che si, riesce a lavorare!

Mi pareva impossibile, proprio ora che ce l'avevo fatta, che il lavoro funziona... Dài! Un'altra mazzata. .. che questa volta non mi rialzo più... E quando sei rovinata: niente, non se ne accorgono, continuano a chiederti, sono capaci solo di chiedere. Anche mia figlia, devo pensare a tutto io... anche al suo poeta... alle sue stronzate... Sembra impossibile, è sempre così... Prima ce ne aveva un altro ancora più deficiente... voleva fare il fonico... e chi ce lo porta al Piccolo Teatro... io!... una figura di merda! Ma certo, penso a tutti io... tanto ci ho le spalle larghe. Persino Sebastiano. il portiere, lo conosco appena... ecco: mi ha scelta.

E giù una cascata di dolori... le donne, non c'è mai riuscito... non è mica colpa mia... non è mica colpa mia se gli piacciono i ragazzini!...

E quell'altro, Oliviero, che mi vuoi portare a letto, e intanto mi racconta della moglie che è fragile, che piange sempre... E lo viene a raccontare a me!... Tanto io ci ho le spalle larghe perché sopporto tutto... mi- ca piango, io no, non piango mai!!! (si avvicina al telefono)

Non piango mai... (compone il numero) PapàPassami la mamma... Ah, sta dormendo e già, che stupida, è tardi... No, non svegliarla... (si tocca il seno)... No, no... non è una cosa importante... La chiamerò domani. Ciao. (chiude)

(pausa) E come vivere in un sogno: tu sei sul palcoscenico, da sola, i riflettori puntati, la sala piena di gente. Improvvisamente ti accorgi che il palcoscenico è in discesa, una discesa ripidissima che ti trascina verso il pubblico, verso il buio.

E io scivolo, scivolo sempre più in basso, non riesco a fermarmi, non c'è niente a cui possa aggrapparmi. Eppure sono tutti lì che mi guardano, sanno che ho bisogno di aiuto e non fanno niente. Ma come? Io lo so che mi volete bene... Siete i miei amici, i miei parenti.. i miei uomini... Perché non mi aiutate, perché non mi date una mano)... Forse non è vero niente... forse non mi volete bene... forse sono io che sono tutta sbaglia la. No, non è questo Siamo diventati cattivi non per cattiveria ma perché non abbiamo più le mani...

E io sto precipitando, e voi non mi aiutate perché non avete le rnanì.. Uomini senza mani. .. donne senza mani... che non lo sanno o fingono di non saperlo... E io continuo a credere, e io continuo a parlare... e io ho male al seno e sono sola.

(pausa)

(nella camera accanto l'uomo e la donna che qualche tempo prima stavano litigando ora stanno facendo l'amore)

(lei resta impassibile, dopo qualche secondo si alza e si dirige al telefono)

(alza il ricevitore) Sebastiano... Mi scusi, ma... non è che questa sera è venuto qualcuno a portare una busta per me... Sì, una busta con delle... analisi... Ecco, bravo, provi a guardare... (pausa)... Ah sì, l'hanno portata... Ma no, Sebastiano, non è colpa sua, sono io che non l'ho chiesta... Sì, grazie... me la porti su... (chiude)

SOLA.

No

non credo piùche sia possibile

per me

capire veramente le persone

 la confusione ènella nostra vita

la vita

Chi èsempre pronto ad esserti vicino

e chi

se puòti dàuna mano

ma tutto questo amarci non aiuta la vita

Sola lasciatemi da sola

non mi capisce e non mi serve stare insieme

voglio farcela da me

cosìda sola

voglio andare fino in fondo al mio dolore

non cercate di aiutarmi per piacere

non ci riuscireste mai

Sola sola sola sola

…………………….

No

non credo piùche sia possibile

per me

dividere con gli altri la paura

stasera non ci sono per nessuno

nessuno

Chi finge di capire chi sta male

e chi

non trova le parole

la gente che conosco ètroppo fragile

stasera non ci sono per nessuno nessuno

Sola

lasciatemi da sola

non mi piace e non mi serve stare insieme

voglio farcela da me

così da sola

voglio andare fino in fondo al mio dolore

non cercate di aiutarmi per piacere

non ci riuscireste mai

Sola sola sola sola

lo so che sono sola

non ho voglia di parlare con nessuno

voglio rimanere qui

da sola da sola

ho bisogno di star sola

da sola stasera.

Bussano alla porta. Lei si avvicina, ha un attimo di esitazione, poi apre. Ritira la busta. Nell'agitazione del momento non chiude la porta. La accosta soltanto. Si allontana, raggiunge il divano in assoluto silenzio e posa la busta E indecisa. Non sa se aprirla. Rimanda. Va in bagno.

Dalla porta accostata s'avverte l'ingresso di qualcuno. E un bambino di circa quattro anni, in pigiama. Si tratta evidentemente del bimbo che si era perso nell'albergo e che Sebastiano ha spesso cercato per telefono. Il piccolo si avvicina al divano e prende la busta. Lei rientra dal bagno e viene sorpresa da quella presenza imprevista.

- Uèilà!... Allora sei tu il piccolo vagabondo... Va be', vieni qua, bambino... (lo prende in braccio e si siede sul divano) Che cosa ci saràdentro questa busta?

Non è difficile saperlo... Basta aprire e guardare. (apre la busta, legge velocemente i vari fogli soffermandosi su quello che le interessa di più; dalla sua espressione e da un esagerato sospiro di sollievo è evidente che la sua ansia è finita)... Caro bambino: dentro questa busta non c'è niente... Il giochino è finito... (ridendo butta via la busta) Adesso però bisogna fare la nanna... Ecco... (lo fa sdraiare con la testina sulle sue ginocchia) mettiti qui tranquillo... e io... (prende il librettino di poesie) e io ti leggerò una bella storiellina...

IL POMPELMO

Una notte di solstizio

dell'inverno che èpassato

sopra un ponte a precipizio

del confin serbo-croato

s'incontrarono un pompelmo

 appassito e un po' ammaccato

e un limon, tale Guglielmo

fresco fresco di bucato.

Tu sei marcio, amico mio

tu sei verde e non profumi

s'azzuffavan; ma il buon Dio

disse a entrambi: "Siate agrumi".

FINE