AL DI LA’ DEL PARCO
atto unico di CARLO NONES
(adattamento di R. Lussignoli)
Personaggi :
Lei
Tassista
Lui (voce fuori campo)
(Lei è elegantemente vestita; dopo due passi si ferma e prende il cellulare dalla borsa;
compone un numero di telefono. Lui è una voce fuori campo.Luci di lampi e rumore di tuoni accompagnano tutto il brano, intensificandosi sempre più)
LEI Sono io; fra quanto tempo sei a casa ?
LUI Due minuti, sto parcheggiando.
LEI Bene; io sono uscita in questo momento.
LUI Possibile che tutte le settimane, regolarmente, tu debba uscire ? Anche quésta sera
poi.
LEI Quésta sera è come le altre sere.
LUI Il bambino ha la febbre ed il cièlo è nero. Si preannuncia bufera.
LEI (lascia cadere il discorso) I piatti li ho lavati e la cucina è riordinata.
(pausa) Almeno il mercoledì. Tutti gli altri giorni sono chiusa in casa!
Le amiche mi aspettano al circolo. (e guarda l’orologio).
LUI Hai lètto il giornale? Anche quésta notte, nel parco, una donna... E tu fai proprio
quélla strada...
LEI Uffa... tutte le volte la stessa storia...
LUI Ma lo sai quante donne sono state assassinate dall’inizio dell’anno?
LEI Mi prendo un taxi; pericoli non ne corro.
LUI (sospiro) Se il bambino si lamenta cosa devo fare?
LEI L’aspirina basterà. E’ solo un po’ di raffreddore, ora si sta appisolando.
Se tieni basso il volume del televisore può darsi che dorma sino a domattina.
LUI Sei proprio pazza ad uscire quésta sera. Che cosa c’è di mèglio délla tua famiglia?
LEI Ricordati di spegnere le luci quando vai a letto.
LUI Non serve a nulla, vero? Almeno ritorna presto.
LEI Ciao. (e spegne il cellulare; passeggia nervosamente avanti ed indietro; ogni tanto
guarda l’orologio) E’ veramente tardi ! E quell’accidente di un taxi non arriva...
(afflitta) Ci mancava la febbre del bambino... è tutto il giorno che si lamenta.
Domani dovrò chiamare il medico. (pausa) Ma guarda che cielo...I soldi ! (fruga
nella borsetta) Ah, eccoli ! (pensierosa) Quésta sera mi è sembrato più
insistente delle altre volte. Non vorrei che cominci a sospettare qualcosa.
(decisa) Non mi importa di niente e di nessuno. (romantica)Mi brucia un fuoco
dentro... non sono mai stata tanto disperata e tanto felice nello stesso tempo.
(alza il tono) Paolo, sto arrivando ! (pausa, tono normale; si guarda attorno)
Dio mio, che tempo. (afflitta) Il mio bambino ha la febbre...(normale) Mio Dio,
che tempo...
TAXISTA (entrando)Buona sera, signora !
LEI (sarcastica) E’ proprio una bella sera. Ma lo sa che ora è ?
TAXISTA Mi dispiace veramente, ma ho avuto un contrattempo, e poi pensavo di non
trovarla. Ha sentito i notiziari ? Anche quésta mattina hanno trovato una donna...
LEI (ignorandolo) Lo facesse a prezzi modici... le ricordo che il suo servizio mi costa
400.000 lire per un tragitto di pochi chilometri.
TAXISTA (paziente) Signora, ne abbiamo già discusso altre volte. Ancora non è
persuasa del piacere che le faccio. Se riesce a trovare un altro taxi a prezzo più
conveniente, si accomodi pure.(normale) A quést’ ora nessun taxista è in
servizio e solo io, diciamo la verità, sono così incosciente da rischiare.
(preoccupato) Sarà pure un tragitto breve, ma di notte attraversare il parco,
aspettare tre ore chiuso in macchina perché non c’è un bar aperto, sobbalzare ad
ogni rumore...
LEI (normale) Sarà, ma sono sempre 400.000 lire. Se non avessi paura, uscirei con la
mia macchina. Andiamo ora, che sono in ritardo (e fa per uscire)
TAXISTA (la blocca) Ce li ha i soldi ? Come sempre, pagamento anticipato.
LEI (frugando nella borsetta) Si, si. Eccoli. (e glieli dà)
TAXISTA (conta i soldi) Signora, non bastano. Sono solo 300.000
LEI Trecento ? (glieli strappa di mano e conta) Oh, mio Dio ! (glieli rende)
Niente, mi sono sbagliata. Ha ragione. Mercoledì prossimo saldiamo il conto.
TAXISTA E no, signora ! O tutto o non se ne fa niente ! Il prezzo è quéllo
stabilito e lei non se ne deve approfittare della mia gentilezza !
LEI (accondiscendente)Le dico che il resto lo avrà la settimana prossima. Invece di
400.000 lire, le darò 500.000 lire.
TAXISTA (brusco) La prossima volta, la prossima volta...Ho una famiglia, dei figli
da mantenere, e se faccio quésti turni infami è perché ho bisogno di soldi ! (deciso)
No signora, o tutto o niente, e subito!
LEI (implorante)Ma non posso tornare a casa a prendere i soldi ! (conclusiva) Su, sia
comprensivo. Calcoleremo anche gli interessi.
TAXISTA (brusco) Niente da fare.
LEI (si spazientisce) Facciamo così: lei cominci a portarmi là. Per il ritorno mi sarò
procurata quanto le spetta.
TAXISTA (iroso)Un momento, signora! Il suo tono non mi piace! Si rende conto che
mi sta chiedendo qualcosa che non le spetta ?!?
LEI (vinta, abbassa la testa e annuisce lentamente)
TAXISTA (sospira) Va bene... la porto a destinazione...ma se a mezzanotte non
sistemiamo la questione le giuro che non la riporto a casa.
LEI (facendogli ancora premura) Sì, sì, come vuole lei, ma sbrighiamoci ora.
(escono; buio; tuoni in lontananza; dopo dieci secondi circa ritorna la luce;
il tassista è in scena e passeggia nervosamente, spaventato dai tuoni sempre più
forti; lei entra)
TAXISTA Signora, ero proprio stanco di aspettare. Mezzanotte è passata da 20 minuti.
Sto tremando dal freddo, e non solo per quéllo. Ombre minacciose mi danzano
intorno e rumori strani mi fanno sobbalzare.
LEI Ma quali rumori strani ?! E’ solo il temporale. Allontaniamoci, che è tardi.
TAXISTA I miei soldi ! ce li ha i soldi ?
LEI O Dio, me li sono dimenticata. Aspetti. (Esce di scena e suona il campanello.
Rombi di tuoni sempre più marcati. Lei suona più volte il campanello)
TAXISTA Allora ? !
LEI (continuando a suonare, chiama ad alta voce) Paolo... Paolo !
TAXISTA Come mai non risponde ?
LEI (rientra in scena) Dormiva quando sono scesa. Ora non lo sveglierebbe neppure il
terremoto.
TAXISTA E io che faccio ?
LEI (esce nuovamente e chiama ancora) Paolo ! Paolo !!! (rientra) Ritorniamo a
casa. Non c’è proprio verso di...
TAXISTA (interrompendo bruscamente) Senza i miei soldi lei di qui non si muove.
L’avevo avvertita. A me non piace essere preso in giro.
LEI Ma lo vede anche lei che non serve suonare, gridare, urlare !
TAXISTA (irato) Prima si dimentica i soldi a casa, adesso “ lui ” non risponde !
E intanto io ho lavorato per niente ! (pausa) Signora, se non mi dà quéllo che
mi spetta, io la pianto qui.
LEI (raffiche di vento; spaventata) Ma cosa sta dicendo ! Mi pianta qui ?(concitata)
Ha un bel coraggio solo a pensarlo. In un anno ho sempre pagato puntualmente
e adesso per 100.000 lire minaccia di abbandonarmi in mezzo alla strada, con
quésto tempo, davanti al parco !
TAXISTA (sforzandosi di star calmo) Signora, mi sta innervosendo con tutte le sue
chiacchiere. I patti erano chiari: 400.000 lire, andata e ritorno, dalle 21 a
mezzanotte.(pausa) Ora è quasi l’una; si sta scatenando la fine del mondo e lei non
solo non mi dà i soldi che mi spettano, ma pretende anche di avere ragione.
No signora, io la lascio qui.
LEI (ansiosa)Aspetti ancora un minuto. Telefono a mio marito e gli dico di venirci
incontro con i soldi.
TAXISTA (violento)Già che telefona a suo marito, gli dica anche di venire a prenderla!
Io me ne vado ! (ed esce)
LEI (implorante)Ma un momento, aspetti. Ho paura. Un momento. Ho sempre l’orologio,
la catenina.(rumore di auto che si allontana ; resta qualche secondo smarrita, poi
prende il cellulare e compone un numero) Pronto ? Sono io.
LUI (agitato)Dove ti trovi ? Ti sto cercando da un ora. Ho telefonato al circolo ma non ti
ha visto nessuno. Il bambino ti chiama e sta male. Io non so che fare.
LEI (implorante)Vieni a prendermi con la macchina. Non voglio attraversare il parco.
LUI (violento)Sei pazza ? Il bambino ha la febbre alta ed io dovrei lasciarlo solo per
venire a prenderti ? Affrettati tu, piuttosto !
LEI (c.s.)Ma come faccio ? Devo attraversare il parco a piedi. Ho paura. Vieni, ti prego.
Ti aspetto vicino alla cabina telefonica. Poi ti spiegherò perché mi trovo qui.
LUI (brusco)Il bambino piange, non posso lasciarlo solo. Arrangiati in qualche modo.
(insinuante) Ma... il tuo amico non ha la macchina ?
LEI (tesa) Ma quale amico ?! Sono qui sola, in mezzo ad una strada. Vieni, per favore.
LUI (ironico)Ma tu credi che io non sappia che mi tradisci? Mi consideri così ingenuo?
(esplicativo)Più di un milione e mezzo al mese mi stanno costando, da un anno,
le tue infedeltà. Per procurarti i soldi hai persino falsificato la mia firma sui miei
assegni. (iroso) Quésta sera poi mi hai fatto fare una gran bella figura: il bambino
stava male ed io non sapevo dove sbattere la testa. Mi son perfino illuso che per
una volta tu fossi veramente al circolo ed ho chiamato. Mi ha risposto la tua amica:
“Tua moglie ? No.(ironico) Come mai la cerchi qui ? “(pausa) Mia moglie. (violento)
Mia moglie se ne stava con il suo amante ed adesso pretende che io mi metta a sua
disposizione! Hai un bel coraggio. (volgare) Fatti aiutare da lui!
LEI (sincera)E’ vero: ho un amante, ho rubato i tuoi soldi... hai tutte le ragioni del
mondo e sono disposta a pagare.(implorante) Ma adesso vieni a prendermi, ti
prego. Ho paura ad attraversare il parco. Ho paura !
LUI Il bambino piange; (violento) non posso lasciarlo solo.
LEI (lacrimosa) Ti prego, ti prego !
LUI (sarcastico) Tutti i mercoledì, dalle nove a mezzanotte, ti illudevi che io mi
bevessi le riunioni al circolo con le amiche e.... sì, vengo ! (brusco) Il bambino
mi chiama; devo lasciarti. (ed interrompe la comunicazione)
LEI (smarrita, guarda il cellulare; lentamente lo spegne e lo mette in borsa. Aumentano
tuoni e lampi. Angosciata, cammina più volte avanti ed indietro, indecisa sul da
farsi. Poi si ferma sul lato opposto all’ uscita per il parco) Il mio bambino. (pausa)
Sta male. (pausa) Devo correre da lui. (Si avvia verso il parco. Sei, sette secondi di
silenzio poi urlo finale.)
SIPARIO