Al ritrat dl’antenà

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due in atti in mantovano di

enrico scaravelli

PERSONAGGI IN ORDINE DI APPARIZIONE

ADALBERTO CATTANEO avvocat

MIRELLA s mojer dotorsa

SUSANNA la fila

COLOMBA colf

JEAN PLANCHET BOTTA amich d Adalberto

GERMANO REALE mastr poc pul

ALFREDO idraulich

NORMA amiga ad Mariella

LAURA amiga ad Mariella

FILIPPO CATTANEO lanten

In una villa signorile ai giorni nostri

ATTO PRIMO

Salotto di una villa nella pianura Padana. Porta centrale con grande vetrata. Porta a destra che va alle camere, cucina, ecc. Porta a sinistra che conduce allesterno. Caminetto ad angolo, mobili depoca, specchio alla parete. Telefono su tavolino, mobiletto con televisore. Stelo per attaccapanni, quadri alle pareti ed un quadro sopra la consolle, ben visibile che evidenzia un ritratto del trisavolo risalente al 1823 circa. Allapertura del sipario la scena vuota. Si ode una musica da ballo soffusa.

SCENA I

Quadro primo

(Adalberto Mirella)

(Mirella seduta su una poltrona e sta leggendo una rivista. Sul tavolino un bicchiere con liquore)

Adalberto:- (entra da destra e va al mobile bar senza avvedersi della moglie e si versa un bicchiere di wisky. Lo alza verso il ritratto del suo antenato) A te, Filippo Cattaneo, trisavol e nobile dla Republica ad Rs (sorseggia) Sentat che sapl a gh da dl?... E tti i-an l la stessa filmina (scimmiottando la voce di Laura)>Auct> la dis la siura Laura > anca stn a farm la festa ad Carnoal in c vostra, vera?... A gh una saln grand>. E cltra la Norma? Con cal cucai ad so mar lt un metar e mes chal s and a metar a custm da spiderman (mima alcuni passi goffi e con comicit i movimenti) Al vl imitar luomo ragno- con la pansa chal ghha al par incinto e va a fnir che luomo ragno larmagnar ingati in dla s tlarina. Al podrs andara a a balar in dal programa <Ballando sotto le stalle Eh, caro Filippo, a ghho la testa cm un baln Gnanca mal che me fila, Susana, a par chlas divartes

Mirella :- (che ovviamente ha ascoltato le considerazioni del marito, preso il proprio bicchiere si avvicina con passo felpato, alle spalle di Adalberto)

Adalberto :- (alza il bicchiere verso il ritratto) A la t salt!(sorseggia)

Mirella :- (lo imita e con voce tonante che vuol essere ironica) Anca a te!

Adalberto :- (preso di sobbalzo, si spaventa e sbruffa il wisky) Ah!

Mirella :- (che non si aspettava questa reazione del marito, sbruffa anche lei il liquore) Ah

Adalberto :- (guarda esterrefatto il quadro poi sente la mano della moglie che batte sulla sua spalla) Chi chi l?

Mirella :- Ma Adalberto, a son m!

Adalberto :- Ma chat gnes i brufi in dal ns, at m fat ciapar un spi che poch a gh manc cham gns un culp!

Mirella :- A t det <salute> e m a tho rispost

Adalberto :- (va a sedersi, posa il bicchiere) Ma porca palta, m a deghi <salute> al m anten e am senti rispondar, come una scc-iuptada: salute, e con la vos ad dna

Mirella :- Ma m a ghho sempar v la vs da dna

Adalberto :- Ma a sunt armas sgestion e a m fin pars chal fes lil (indica il quadro) a rispondar

Mirella :- (ironica) Cun la vs da dnaMa dim s, quand mai i quadar is met a parlar Gnanca mal chat s aucat!

Adalberto :- A sar al <stress> (si alza agitato) Agh mancava anca quei in sala chi f dal casot Parch an ti a pari fra?... Admatina a gh dalvaram s ad bunora parch a ghho una causa delicada in tribnal

Mirella :- (posa il bicchiere a sua volta e si appresta ad uscire per andare in sala) Ma un strolicadur daocat cm te al sla cava listes. Stat mia preocupar sion ad va s la presiun Vt chat la misra?

Adalberto :- (ironico) Am fidi poch ad vuatar dotor dal chr

Mirella :- Par misrar la presiun?...Ma sa tat senti mal, inveci dal dotor a ciamar le pompe funebri

Adalberto :- Speta ca tochi fr

Mirella :- Ben a vaghi in dal salon a diragh che che am gn lemicrania

Adalberto :- Dit chi la caps?

Mirella :- Ma un po ad sal in dla sca i ghlar, no?

Adalberto :- E sin glha mia?

Mirella :- Ma che noius chat s Parch in dovrs mia andar via?

Adalberto :- (ironico) Sar mi dir a Colomba cha vaga da dl con i s capot e capl Acs i caps ad sicr

Mirella :- (allontanandosi dopo aver guardato in malo modo il marito) Agh deghi ca m gn lemicrania , va ben?

Adalberto :- A speri da ds A ghho la testa imbalusada e po e po an ghho mia voja dandar a far i pasetin (comicamente accenna a dei piccoli passi) in fla con li man in si galn ad ch iatar, a far al treno cha parm tanti bech (comico fa il segnale del treno) <ci-ci>

Mirella :- Dai chandem a veder si porta via li bli

Adalberto :- (avviandosi, con ironia) Dottoressa! Moderi il linguaggio, prego(escono)

SCENA II

(Colomba Jean Adalberto)

Colomba :- (con grembiule e cuffietta da cameriera in testa entra da destra con vassoio e bicchieri vuoti) Sperema chin simbariga mia I-ha mand zo al campagne (invece di dire champagne) com laqua in dal scc-er (esce a destra mentre suona il campanello della porta esterna. Colomba rientra, attraversa la scena e va ad aprire a sinistra)

Jean :- (fuori scena; parler sempre con forte accento francese) Perdonn moi, madame, sono Jean Planchet Botta (pronunciare Bott), amico dellav- vocato Cattaneo

Colomba :- Si accomodisca, prego

Jean :- Meri bien (entra. Tipo eccentrico, elegante, snob, ha con s una piccola valigetta 24 ore, o un borsone) Mi aveva detto che preparavano una festa in costume e vedo lei vestita da domestique. Complimenti, costume azzeccato

Colomba :- (ironica e comica) Ci propprio indovinato. Mi ci catto cos bene con questa costumanza che quasi quasi, me la metto anche domani. Ci propprio occhio lei

Jean :- ǒest vrai come dite voi italiani, ho locchio in clinica

Colomba :- (lo guarda e con comicit) Ma sal ghha lc in clinica l mei chal sal vaga a tr, sion al v pers

Jean :- Ah pardon volevo dire che ho locchio clinico.. E possibile parlare con lavvocato Filippo Cattaneo? (additando al presunto costume di domestica) Magari chiedetelo alla vera domestica

Colomba :- (comica) Se la vedo glielo dir Come ha detto che si chiama?

Jean :- Jean

Colomba :- L come al nostar Giun! Vado a a vedere se trovo la vera domestica (esce)

Jean :- (nellattesa si avvicina al ritratto dellantenato di Cattaneo) Che strano sembra quasi vivo

Adalberto :- (entra e va incontro a braccia aperte a Jean) Jean Planchet Botta, caro amico... che sorpresa (si abbracciano) A che debbo lonore di questa visita?

Jean :- Vengo da Roma ed ho fatto scalo a Bologna con lavion, ho preso un taxi e sono vento a farti un saluto. Riparto domani alla volta di Parigi Dimmi di tecomment a va?

Adalberto :- Abbastanza bene A sunt ciap dal lar e mae mojer las lamenta ca la trascri Oh, scusami, parlavo in dialetto sai comlabitudine

Jean :- Continua pure lo capisco abbastanza, sai che mia madre era di Guastalla e ho imparato a capirlo, anche se non lo parlo quasi per nulla (con lentezza e difficolt) a fars redar li galini

Adalberto :- Per.. a tat la cavi ben

Jean :- Insomma e tua moglie come sta?

Adalberto :- An gh mal L sempar a mastr con la s profesion da dotoresa quand la n mia adr a far ciapar di spavent

Jean :- Non capisco E dimmi con la tua professione di avvocato fai sempre aringhe?

Adalberto :- (sorridendo) No le aringhe la i prepara la dna ad sarvesi e li vo in un recipient ad vedar, io faccio le arringhe, con due erre

Jean :- E tua figlia sar ormai una signorina immagino, cosa fa di bello?

Adalberto :- Susana la frequenta lltim an ad giurisprudensa e la v da m in stdi a far pratica Ma dim at tecosa fet dinteresant?

Jean :- Sono sempre nel mondo della lirica. Il Ministero della Cultura e dello spettacolo francese, mi ha incaricato di avviare contatti con i migliori tea- tri. Ne vengo da Metropolitan di New York e dal San Carlo di Napoli. Mi fermer a Milano per il teatro della Scala e poi si vedr forse Genova col Carlo Felice per proporre la <Carmen> di Bizet e la <Luise> di Charpentier

Adalberto :- Compliment E dim s stanot in dua vt a dormir?

Jean :- A Reggio, devo solo telefonare per confermare la camera

Adalberto :- Agh mancars atar A ghm un camara par i ospiti e tat fermi ch da quanta... a daghi disposision (suona il campanello)

Jean :- Ma non vorrei disturbare

Adalberto :- Nisn distrb

Colomba :- (entra) Al ciam?

Adalberto :- No; ho siful.. Prepara la camara di ospiti. Al me amich al dorum ch par stant

Colomba :- Va ben

Jean :- (confuso) Ma la tua vera domestica?

Adalberto :- Vera?

Jean :- Che stupido sono stato Le ho detto che il costume di domestica era perfetto per Carnevale ah, ah, ah

Adalberto :- Hai preso una cantonataIntant Carnoal al def incor rivar mai gidicar da li aparensi (sentenziando) a dli aparensi stat mia fidar sa tan v rastar mia frig>

Jean :- A proposito di apparenze. (si avvicina al ritratto) osservavo prima quel ritratto ha uno sguardo penetrante, misterioso assomiglia ad un vostro patriotaun carbonaro nest pas?

Adalberto :- E un mio antenato, io sono il suo pro-pronipote. E Filippo Cattaneo patriota della Carboneria. E una lunga storia Ma sntat (siedono) Al quadar l sta rub quand a ghera incora mae nnu M a gha incora da vegnar al mond. Me pdar al gheva la fotografia dal quadar, quand un d, ca sera a Modna, a senti improvisament al desideri dandar a un asta, a pareva che un qualchidn lam ccs. Figrat che m an sont mai and a unastaA vaghi dentar e a v mes a lasta propria al quadar dal me anten e am pareva ad sentar la s vs chla madseva: <t al quadar portam a casa>

Jean :- Interessante

Adalberto :- A pareva che al destin al mes guid vers la sala ad lAsta, con lim- posision ad comprar al quadar

Jean A volte accadono certi fatti inspiegabili come ad esempio trovarsi in un posto dove non ci sei mai stato e poi, improvvisamente, conoscere il luogo. Cher am, la mente umana piena di misteri e certe situazioni non ce le sappiamo spiegare

Adalberto :- E questa l la storia dal quadar

Jean :- Ma chi sarebbe effettivamente?

Adalberto :- Filippo Cattaneo, patriota carbonaro, amico di Ciro Menotti. A par chal sia mort dopo limpiccagion dal sacerdote Giuseppe Andreoli in dal 1820 dopo una spida a la polizia ad eh, propria dun t anten, Amilcare Botta, confident ad Francesco IV dEste, che in un prm moment a pareva dar ascolt ai desideri ad libert di patrioti e dopu, forsi istig da lAustria, lha volt gabana Figrat che a gh dli volti cham par a vedal comal vres admandaram ad sistemar i cont in sospes con chi lha trad ma varda te

Jean :- (si avvicina al quadro) Ha uno sguardo indagatore Pare persino che ce labbia con me

Adalberto :- (sorridendo) E parch no?... In fond at s al discendent ad vn chl sta, a quant a risulta da li ricerchi cho fat, lha fat ciapar di patrioti com- pres al me anten

Jean :- Ma io cosa centro?... Mi stai suggestionando con questa storia. Mi risulta che Amilcare Botta, il mio antenato, sia emigrato in Francia a quellepoca e

Adalberto :- (mimando una fuga) Emigrato l scap par faras mia cup

Jean :- Peut-tre.. Pu darsi Per il passato passato e le mie radici sono sempre qui, perch mio padre ha sposato mia madre che era di Guastalla ed io li sono nato Dopo siamo andati in Francia, dove ho studiato non dimenticando il dialetto anca sa nal parli mia ben. Ma ritornando al ritratto mi sembra unanima in pena (ritorna a sedersi)

Adalberto :- In dal me stdi a Carp a ve tanti animi in pena che inveci ad far laocat a doveva far al psicologo Ma cambima discors. Sicome admatina am lvi s ad bunura, as saltem ads e se par caso a sas vdma (sorridendo) ant salti p!

Jean :- Fam saver ad t

(Buio o telo chiuso- Fine del I quadro)

Secondo quadro

SCENA III

(Susana Germano)

Susana :- (giovane ragazza entra da destra con Germano) Am dispias ma me padar l and a Rs in tribnal e a nas so mia a che ura al gnir Ma siur Reale gh qul chan va mia? Lam par z ad carsada

Germano :- (ben vestito, sulla quarantina) Lha gh rasun a gh na grsa quistin e a vreva consilir con so padar

Susana :- Sal vl prov p s tardi... magari al do una telefonada prma

Germano :- (si avvicina intenzionato alla ragazza) Signurina Susana la libera stasra?

Susana :- (sul chi vive) Parch?

Germano :- Parch a gh d bilit par al teatar ad Novalra chi do una comedia: <Teresa Raqin, dEmilio Zola

Susana :- P che comedia l una tragedia

Germano :- (infervorato) La tragedia a sers un so rifit

Susana :- Adritra! (decisa) Al ringrasi dlinvit ma a gh da stdiar. E ads, siur Reale, chal ma scsa ma bisogna ca vaga

Germano :- (con passione studiata) Ma chlam cima par nm...Germano...

Susana :- Germano?

Germano :- Si!

Susana :- Germano Reale?

Germano :- Ma det acs: Germano Reale am par dsar un ndar(caricando con passione) Solament Germano (si avvicina e tenta di abbracciarla)

Susana :- (si divincola e lallontana con uno spintone) Ma l mat?!... Par chi al mha tt? (si allontana avvicinandosi al ritratto dellantenato)

Germano :- Ma m a vrea sol(in quellistante fa un balzo in avanti portandosi le mani al sedere come chi riceve un calcio nel di dietro, barcolla e cade a terra. Si rialza massaggiandosi le natiche. Guarda allibito la ragazza gridandole) Ma cusa scd?... Lha mha dat una psada in dal cl?

Susana :- (stupita) M?...Ma sa sun lontana comavres fat?... A s un cunta bli a casch par tra e po a d la culpa a chiatar

Germano :- (se la d goffamente a gambe e uscendo a sinistra...) A s una stra!

SCENA IV

(Susana Colomba)

Susana :- Ma cusa gh pas par la sca a chal cojon l Al s bt par tra e almda dla stra Agh manca ad sicr una rudlina in dal sarvl (chiama la colf) Colomba!

Colomba :- (entra da destra) Chal dga signurina

Susana :- A vaghi a Modna a lniversit e an so mia a che ura a gnir.. Informa m padar quand chal v

Colomba :- Dacrdi ma (osservando il suo turbamento) a gh quel chan v mia?

Susana :- A tam cunosi ben eh?... L pena and via al siur Reale, chla tant s insoma

Colomba :- (con affetto) O cap L un bel galis Chla staga a lc parch a dli me amighi li mha det chl un poch ad bun Chal slunga li man e chl sta anca indag..deghia gist indag?

Susana :- (fa un cenno di assenso)

Colomba :- da i carabiner an s mia al parch Ma am par chal sia st sistem, vera signorina Susana?

Susana :- Verament al s sistem da par l. A un cert moment a s sant come un ps felp al fa d ps con li man in sal da dr e al casca par tra, come s ls cci Als leva s, lam varda con i oc spirit, e intant chal scapa via lam dis dla stra

Colomba :- L un tipu strano Signorina, chal frances in dla camara di ospit, al siur Giun, ghlntia da ciamar?

Susana :- Spta ca vaga via e dopu a tal ciam. Sal ved chan gh p nisn landr ben via

Colomba :- Ah a gh untar fat Al scaldabagn in dal c腔 (si corregge) in dal bagn al na funsiuna mia. A vrea dirgal a so madar ma l andada a Rasl in dal so stdi. A vor dir che al siur Giun al sa sgrar cun laqua freda. Ho sirc Alfredo, al latonral stagnin, ma a gh sempar la segreteria tefelonica

Susana :- At vor dir telefonica e mia tefelonica

Colomba :- Am s ingati la lengua...Pla dirgal l dal moment che (sorniona) lal cunos ben?

Susana :- A provar al laura e al stdia anca l Va ben, ciao, a vaghi. Ricordat da dasdar al siur Jean (esce)

Colomba :- Arvdas (passa davanti al quadro e cerca svogliatamente di metterlo diritto) L sempar stort (al ritratto, con comicit) Ma an st mia bun da star drt?... At gh poch da vardaram cun chi oc spirit (si volta e in quelli- stante si ode lo schiocco di due sonori schiaffi. Colomba ha un grido di dolore e si porta la mano alla guancia colpita si guarda attorno spaventata) Ahi, ahi che mal che sberla Oh, Signur banadt maa gh i fantasma? (a schiena curva si guarda attorno... osserva guardinga il ritratto allontanandosi con circospezione) A n mia posbul (tragicomica) Che smatafln!

SCENA V

(Colomba Jean)

Jean :- (entra da destra, col suo bagaglio, pronto per uscire) Bonjour gi andato via lavvocato?

Colomba :- (ancora incredula e frastornata, con la mano sulla guancia) Eh?.. Chi?

Jean :- Domandavo se il signor Adalberto c perch volevo salutarlo

Colomba :- (c.s) Ah... lavvocato.. l un psoln.. un bel psolino che uscito

Jean :- (osservando il comportamento della donna) Che ha? Si sente male?

Colomba :- Non lo so

Jean :- Non lo sa?.. Si sieda e si tolga la mano dalla guancia

Colomba :- (esegue)

Jean :- (osserva la guancia) Ha male ai denti?

Colomba :- Pi che ai denti am f mal la gansa!

Jean :- Ma chi lha trattata cos. Certo non Adalberto il est un gentilhomme

Colomba :- (cauta, con voce misurata come se qualcuno fosse in ascolto) Caro siur Giun .. l un mistero misterius ma se glielo dico lam ts par na balsa

Jean :- Mi racconti e si rilassi

Colomba :- L un bel dir <si rilassi>ma ch a vola psdi in dal da dr e di sbarln a na qual manra L tanti an ca sunt ch a sarvsi di siur Cattaneo e tt l sempar and bastansa ben S insma li soliti discsion ca gh in dli famj, ma ads chagh pensi da quand riv chal quadar, l incominci a cambiar qul E tac a capitar di fat strani

Jean :- Ma solo un ritratto e quali sarebbero queste cose strane?

Colomba :- Adesso ci dico Se metto un vaso di fiori sotto il quadro, a volte me lo trova rovesciato con lacqua straminata sul pavimento a gh da tr un strass par sgar

Jean :- Ma ci sar stato il vaso in bilico. traballante

Colomba :- (con prudenza) Ma non traballaaaavaaa io sono slicciata sul mjo.. si insomma sul bagnato e a ho dat na clada par tra Vla saveran untra? Ce lo dico! Una sera era scoppiato un temporale con sajeti e flmina un trat salt via la ls. Con la Susana impisma un candelari antgh

Jean :- Candelari sarebbe dove si mettono le candele, vero?

Colomba :- (salace) Ho prov a mtag dli carti, ma lin simpsa miaacs a ghm mes a dli candeli Cun la signorina Susana andma vers al cuntator a dla ls e pasma davanti al ritrat(con suspence, misurando le parole) .. quand a santma sopiar

Jean :- Sar stato il vento

Colomba :- Nooo! Qualchidn la sopi in sli candeli e a sem armasi incora al scr

Jean :- Formidable et alors?

Colomba :- Eh al alor la Susana lam dseva ca sera m ca supiava con li bghi dal nas e inveci a nera mia vera Poi tornata la luce e per un po tutto andato bene, ma

Jean :- Ma?

Colomba :- (con fare misterioso) Ma anche lorologio ca gh in dlandit al s ms a ciocar li uri senza avera dat la corda a la suneria. Al cap siur Giun?

Jean :- E come mai non avete caricato la molla della soneria E cos romantico sentire, nel buio della notte, il rintocco del suono di campana Con la fantasia sembrerebbe dessere a Londra a sintire il <big-ben>

Colomba :- (ironica) Sar anche bello sentire il bingo-bello a lombra, ma ch, in dal pin dal durmir, dasdaras ogni quart dura parch a suna al bingo-bello, l una bla rotra ad cojon

Jean :- Vedr che queste stranezze avranno una spiegazione logicaNon c altro?

Colomba :- Atar ch Am fa incora mal la ganasa parch prma, quand oh vest al quadar stort e m scap ad dirag qul tant l sol un quadaram sunt dta

Jean :- (siede con atteggiamento incredulo) E che cosa ha detto di strano al ritratto?

Colomba :- (tergiversando)Ma sa an vors mia che sagh dghi qual cha gh det a lil am rives unatar sganasn

Jean :- Bene! Se capiter potr testimoniare che

Colomba :- E bli bli! L al testimonia e me am tegni unatar sbarlon!

Jean :- Alors?

Colomba :- Alors ce lo dico in un orecchio (esegue)

Jean :- Ma no!

Colomba :- Ma s!... Chal varda che me an son mia viada a caiaparam a sberli da par m e agh dghi anca che prma a gh sta un cunusent di siur Cattaneo, chal na s cumpurt mia tant ben vers una parsuna, a par chal sia sta ci a psadi in dal cuin sal da dr

Jean :- Ma figuriamocie quando mai e da chi

Colomba :- Da m mia ad sicr Nm an i a faghi mia a nas so mai cheA far solamente di segn (indica a gesti alternati il ritratto)

Jean :- E tutto questo lha raccontato ad Adalberto?

Colomba :- A sun stada l l par dirgal, ma dopu pans: <Slam ts par una visiunaria l bun a mandaram a spigular al furment dinveran

Jean :- Vedr che tutto avr una logica. Gliene parli a lavvocato, magari con la testimonianza della figlia per quelle candele che si spegnevano

Colomba :- Agh vrs una medium Ma chal vegna cun m chagh prepari la clasin

Jean :- Le petit djeuner

Colomba :- Ma no che non digiuna Intanto io vado (esce)

Jean :- Intendevo dire <colazione> Vengo subito (si avvicina al ritratto, lo scruta e gli parla) Prendendo per vero, seppur assurdo, quello che dice la domestica, qualunque cosa ti abbiano fatto ai tuoi tempi, perch te la prendi con altri?... Ma che sto facendo mi lascio suggestionare da Colomba Un quadro non pu parlare, n tanto meno prendere a schiaffi o calci qualcuno suggestioniMai oui, ils sont des hallucinations (si volta e fa un gestaccio al quadro)

Colomba :- (entra) La colassione 腔 (si interrompe e guarda esterrefatta il comportamento di Jean)

Jean :- (dopo il gesto al ritratto, barcolla come se avesse ricevuto un calcione nel sedere, saltella, si abbassa, si massaggia lamentandosi) Ma chi ma come Ohi, ohi, ohi a nest pas posible (si appresta ad uscire)

Colomba :- (salace) Ma non se la prenda siur Gin vedr che ci sar una spiegazione logica! (escono entrambi)

SCENA VI

(Susana Alfredo Colomba)

(si ode la voce di Susana che entra dallesterno con Alfredo, lidraulico)

Susana :- V dentar Alfredo (posa sul tavolo dei libri) Meno male ca tho cat

Alfredo :- (posa a terra la cassetta da idraulico) Par te a sunt sempar daspgn anca sa gh tanti laur da far ma (con affetto) Per te questo e altro!.. Cusa gh cha nat funsiuna mia?

Susana :- A m am funsiuna ttVe da dla in dal bagn chat faghi vedar al scaldabagn (fa per avviarsi ma viene trattenuta da Alfredo)

Alfredo :- Anca a m am funsiuna tt (labbraccia)

Susana :- Sta braf che slam vds me padar al dsires

Alfredo :- Chat fe ben!

Susana :- Al dsires <ma propria t chat s la fila dun aocat aferm a tat v a inamorar dun idraulich

Alfredo :- A parte ca stdi anca m fra curs ma a stdi al m master l un lavor onest e as guadagna anca ben Me an gh mia al padar aucat Al mio al fa al scarpulin, ma agh vl anca quei

Susan :- Ma me at voi ben listes

Alfredo :- Gnanca mal Al d dinch an gh p nisn ca f i master ad na volta al scarpulin, al scragner, al marangnla badante a lasma far chi master ch ai forest e dopu as lamantma chis porta via al laur

Susana :- Ma na ptla dinch lans vo mia a tr un scarpulin, un cuntadin

Alfredo :- E gi Le ragazze di oggi (guarda con affetto Susana) par fortna mia ttisognano di fare le veline alla tiv, mtas quasi ndi par far cariera I nagh pensa mia ad faras una famja Trpi sacrifsi Im fa rdar quei ca dis: <tutti hanno diritto al studio> S ma con quai bsi?

Susana :- Ben, ads sa mia far al cuntestator e va a vedar al scaldabagn

Alfredo :- Vedat chat sarves un idraulich inveci dun stdent?

Colomba :- (entra da destra) Ah, signurina meno male a vedi chl cat al stagnin

Alfredo :- Idraulico!

Susana :- Colomba, compagnal in dal bagn

Colomba :- Chal vegna siur latonr

Alfredo :- Idraulico, prego! (escono)

SCENA VII

(Colomba- Susana)

Susana :- (davanti allo specchio si d unaggiustatina ai capelli) Eh, caro al m Alfredo, chis se la nostra storia landr a bun fin

Colomba :- (entra con circospezione. D unocchiata timorosa al quadro, fa per raddrizzarlo ma poi, comicamente desiste)

Susana :- (che si era voltata, nota il suo strano comportamento) Colomba cosa ft?

Colomba :- (impacciata) Ehm a voleva drisr al quadar l sempar stort

Susana :- E lura, drsal

Colomba :- (c.s.) Amnincli mia

Susana :- Questa l bla e parch?

Colomba :- (avvicinandosi lentamente al tavolino) Parch parch酔

Susana :- (siede e fa cenno a Colomba di sedersi)

Colomba :- Signurina psia faragh una confidenza?... Ma chla nam tga mia par una visionaria

Susana :- Sentat e cuntam

Colomba :- (siede come fosse sulle spine) Prma che al siur Giun lands via, ho dris al quadar che chis come mai, l sempar stort

Susana :- A sar al gancin chal n mia ben in dal ms

Colomba :- Mah e acs ho un po bruntul e a lho dris

Susana :- E alora?

Colomba :- (tragicomica) E alora am riv un smataflon in sla ghegna ca gh manc poch ca casches par tra

Susana :- (incredula) Ma a n mia pusebul at sar pars ad ciapar una sberla

Colomba :- Dal mal ch sant e dal segn di sinch d in sl ganasa a dsirs ad no. Anca al siur Giun lha vest la me ganasa rsa e me, sberli a man daghi mia

Susana :- (sorridendo) Ma di s... a ta tat sar insugnada

Colomba :- Alura al s insugn anca al frances parch la det qul al s anten e al s ciap dli pdasi in dal da dr, tant l vera che m a ghho det li paroli chal ma det a m: <agh sar una spiegasin logica adr!>

Susana :- Ma dabun?... Ma lura ads chagh pensi sura anche al siur Reale ma cusa vaghia a pansar

Colomba :- A meno che al frances al na mia sta bun a dras d psadi in sal da dr da par l

Susana :-(perplessa, si alza) Ben ads sta mia a trtla a cr an parlar con i m酔 (esce a destra)

SCENA VIII

(Colomba Norma Laura Mirella Susana)

(suonano alla porta, Colomba si alza e va ad aprire Sono Laura e Norma)

Colomba :- (fuori scena) Oh, bungiuran

Norma :- Bungiuran Colomba podmia vegnar dentar?

Colomba :- Ma sicr

Laura :- (donna di mezza et come Norma) Ghla la dotorsa? A voleum parlar par la festa ad Carnual

Norma :- Prma ad far i preparatif

Colomba :- A vaghi a vedar sla fes rientrada da Rasl Comodef printant

Norma :- Grasie (siede)

Laura :- (vede il quadro e va a curiosare) Norma.. an la mai vest chal quadar l, e t?

Norma :- A nam sovegn mia dal rest l un bel psolin chan gnma in questa sala Chi sarl mai?

Norma :- (con noncuranza) Al sar vn qualunque a tal s comi i siur

Mirella :- (entra non vista e si sofferma davanti alla porta centrale, braccia conserte, ad ascoltare le malelingue)

Laura :- At gh ragiun i tca al mr un ritrat antich e po i dis chl un lontano parente

Norma :- (sorridendo) Magari un nobil

Laura :- (quasi sghignazzando) E magari lera un sotcaldera ah, ah, ah

Mirella :- And pr avanti, n? (si avvicina indispettita)

Norma e Laura:- (sobbalzano prese in castagna. Norma si alza di scatto)

Norma :- (in grande imbarazzo) Ma a nera mia par vuatar

Laura :- (contrita e untuosa) Agh mancars tar

Norma :- As parlava acs in generale La famja Cattaneo l una famja rispetabile

Laura :- Rispetabilisima!

Mirella :- Dmagh un ti Cume mai ch?

Norma :- A sima gndi par saver in che modo organisar la festa par Carnual.. par darat una man

Laura :- Ema las in dlingrs do bursi

Mirella :- (interrompendo salace, squadrando le due donne) Ah Am cardeva che li do bursi li fs che dentar!

Norma :- A vreum un consilio da te par i costm

Mirella :- Da m?

Laura :- T at gh bun gst

Norma :- A gh da pansar anca al rinfresco

Mirella :- A santir al parer anca ad m mar, an parlarm dopu Tant, par al rinfresch a lho sempar fat far dal ristorant che darent

Laura :- A vor dir ca ritornema incora

Mirella :- (salace) Ma stef mia a distrbar a pod dar anca fa una telefonada. Ma stan a vi poca gent p o meno ds parsoni compres nuantar

Laura :- Solament?... Ma alora a dovema lasar fra al ragiunier Mastro e la so sposa

Norma :- A la stesa manera anca al geometro Mantissa con li s fili

Mirella :- Bene Am fa piasr ca tach a far un po ad selesin

Laura :- Ght una qual preferenza in di custm par quei ca gnir?

Norma :- (contrita) Par chi pochi chagh sar

Mirella :- A piacere Basta chin sia mia custm ridicol o poch rispetus. I va ben quei ad lan pas

Laura :- Agh suntarm un qual fiochetin

Mirella :- Tolif un t?

Laura :- (scambiando uno sguardo con Norma) An voresum mia distrbar

Mirella :- Nisn distrb cumparms (esce)

Laura :- (nota sulla consolle, sotto il quadro, una scatoletta di latta, o di legno. Ritenendola non ben in centro si alza per sistemarla in tal senso) La st p s ben in dal ms (la pone al centro, la osserva compiaciuta e si avvia per sedersi. La scatola lentamente si sposta e ritorna al posto di prima. Laura dapprima non se ne avvede, poi si ferma, volta adagio il capo, scrolla la testa e riv a mettere la scatola ancora al centro) Che strano A sera propria convinta daverla msa in sal ms

Norma :- St mia tocar a nas so mai chat rompi qul

Laura :- (staper andare a sedersitenendo docchio la scatola che lentamente ritorna al posto di prima)

Norma :- (se ne avvede e balza in piedi)

Laura :- (spaventata, con voce tremolante) NoNoNooormaaa la scatola la se spostada da par l酔 (corre verso lamica)

Norma :- (agitata) Ho vevest i fantasma?.. A n mia posbul

Rosana :- (entra da sinistra) Oh, bungiuran scs sa naf tegni mia cumpagnia ma a gh lidraulich chl adr riparar al scaldabagn

Norma :- Comoda, comoda A spitema s mama chl andata a preparar al t

Rosana :- Ma coma s spiritadi E scs qul?

Laura :- (a Norma) Digal t

Norma :- Ma no, digal t

Susana :- Mitv dacordi!

Laura :- (imbarazzata) cu chla nam tga mia par una visionaria ma l cheam sont avsinata a chal quadar l o sirc ad sistemar in dal ms chla scatola.. (indica) e

Susana :- E

Norma :- (con voce tremula) La s spostada da par l酔

Laura :- (c. s.) L ritornada in dua lera prma come se una man invisibile a ls spostada

Susana :- Adritra una man invisibile

Laura :- M o spost incora la casta in sal ms a dla consolle e l l ritornada indr da par l Vera Norma?

Norma :- Paroli santi

Susana :- E pr la scatola lhan gh mia li mli

Laura :- Cusa scd signurina Susana?

Susana :- (perplessa, tra s) Ma alura la Colomba, Jean e anca Germano

Norma :- Cusala dt ca nho mia cap?

Susana :- Hem... che an sar mia gndi ch par vedar sa gh i fantasma

Laura :- Ah, no, nolera par preparar la festa ad Carnual

Norma :- (sibillina, per cambiar discorso) E.. a gh sempar al stagnin dad l?

Susana :- S lidraulich l dad l Parch? Ghla i tbi dlaqua intasa?

Norma :- Prads no ma i guast i capita quand vn al na si aspta mia

Laura :- E a n mia facil aver lidraulich sbit a disposisiun

Susana :- Ma an gharsuf gnanca al temp da stagh a dr parch a si a master a spostar li scatoleti da sta i quadar!

SCENA IV

(Norma Laura Susana Alfredo Colomba)

Alfredo :- (inizia a parlare da fuori scena) Amre ho finito di (si interrompe vedendo che c gente)

Laura :- (sorniona) Bungiuran

Norma :- (allusiva) Andma via av lasm liberi da gistar i tbi idraulici!

Alfredo :- (salace, reagendo) Sa gh a dli perditida na qual banda ciamm pr

Susana :- Se invci a prefer spostar dli scatoli firmv ch

Norma :- (agitandosi) No, no par carit andma via

Laura :- A nma v a s

Susana :- (accennando alla porta) Alura af cumpagni Stm ben(le due donne escono)

Alfredo :- Ma coma fev a averagh in di p du carabatoli acs!

Susana :- I era amighi ad me madar incora ai temp dli scli mdi e agh dispias diragh chlin vegna mia (si avvicina al ritratto) La Laura lha det daver spost questa scatula par do volti e par do volti la scatola l ritornada al s sit (sposta la scatoletta, losserva e non succede nulla) Lha s mia spostada

Alfredo :- (scettico) A sar dificil chla sa sposta da par le a meno che lhan ghbia mia li rudli

Susana :- A lho fat parch anca la Colomba la dis daver bruntul contra al ritrat e daver ciap un sbarln

Alfredo :- Da chi?

Susana :- La det chera da par l

Alfredo :- Ma s, ades li sberli li vola da par lor La sar stada in ciarna

Susana :- L astmia E a par che anca al siur Jean, un amigh ad me padar

Alfredo :- Chalt fa al filarin

Susana :- al sia sta trat mal con dli psadi dal cu in sal da dr dopo chla det na qual mala parola in di confront dal quadar e prma che ta mal dmandi, lera da par l!

Alfredo :- (inchinandosi comicamente davanti al ritratto) Ma grasie Nobile Filippo Cattaneo a m fat un grs piaser

Susana :- At tse propria ridicul Anca al siur Reale a par chlabia ricev al stes tratament

Alfredo :- (c. s) Mo incora grasie Nobile Cattaneo

Susana :- Sar po vera?

Alfredo :- Se a quei chit fo al fil adr i cipa di sbarln e dli psadi in dal.. da dr a ma sta ben!... Ma stema mia a faras insaplar da chli babli l Comas fa a credar che se vn al dis na qual mala parola contra a quel ritrat al v ciap a bti

Susana :- Per li testimoniansi li gh e in abondansa anca

Alfredo :- (come a dare un taglio) Eh a vl dir chi <fenomeni paranormali>, acs ema risolt la quistion T a t spost la scatola e a n sces nint, no?

Susana :- (pensando) Forsi parch a son na s lontana parent

Alfredo :- Mooolto lontana!

Susana :- A m gn nidea Parch an prvat mia te

Alfredo :- A far cosa?

Susana :- Ma a diragh qul cuntra par esempi Tant, sl vera, an sced gnint

Alfredo :- (tergiversando) Beh insma a podrs anca fral(trova la scusa per rifiutare) ..ma sal faghi l come ametar chagh credi anca me e sicome a n mia vera.

Susana :- (cantilenando) Bla scsa Magari at pensi che<in fondo non si sa mai> Val, at la s lunga: Cambima discors e dim cosa spendi pral lavor dal scaldabagn

Alfredo :- Ma par t gnint, bla!

Susana :- Al laur fat al v pag Quant?

Alfredo :- Ma ho cambi solament la guarnizion dal piezoeletrico Per am contenti ad questo (labbraccia e lei ne sfugge indicando il quadro e mimando il silenzio)

Susan :- Als ved!

Alfredo :- E no eh?... Sta mia catar la scsa dal quadar parch an siem mia come Mary Poppin chi saltava dentar e fra dai quadar

Susana : Porta pasiensa caro ma am senti am senti controlada

Alfredo :- (innervosito) Questa l na scsa bla e buna L sol un quadar, sensa corp e sensa anima

Susana :- E lura prva sat gh curagio a dargh ads, acs as mitma al cr in pace

Alfredo :- Ah ho cap a t tt tti sti voltavia par faram fa la figra dal bambs E va ben! Par te al faghi anca sa nagh credi mia natralment

Susana :- Natralment

Alfredo :- (davanti al ritratto titubante) E cusa ghontia da dir?

Susana :- A nat manca mia la fantasia di, s

Alfredo :- (rassegnato) E va ben acs tat rendi cunt chi tha cont dli bli o chi di visionari

Susana :- Sta mia tirarla par la lunga

Alfredo :- (si raschia la gola e ostentando sicurezza con le mani sui fianchi) Siur Filippo Cattaneo, prma a vho ringrasi ma ades, a quan i dis, a st a far i dispt a la gent (guarda Susana che gli fa cenno di andare avanti e lui accenna di s col capo) parch a nand mia da ntra banda a rompar li sidli? (attende un attimo comicamente timoroso, come a ripararsi con le bracci. Poi, non accadendo nulla guarda Susanna, allarga le braccia mimando: <visto che non succede nulla?>In quellistante cade la scatola per terra, i due si voltano apprensivi, si ode il rumore di uno schiaffo e Alfredo si porta la mano ad una guancia lamentandosi. Poi abbozza il movimento di chi riceve dei calcioni nel didietro e curvo scappa fuori seguito da Susana che grida spaventata)

FINO ATTO PRIMO

ATTO SECONDO

(stessa scena del primo atto)

SCENA I

(Germano Mirella Adalberto)

Germano :- (seduto legge un giornale o una rivista)

Mirella :- (entra da destra indossando un camice bianco. Al collo uno stetoscopio) Bungiuran siur Reale <qual buon vento>

Germano :- Bungiuran dotorsa, la voia scsar al distrb ma a sun preocup parch l soquanti d ca gh un dulur al stomach e am senti al bras sinistar strach indulent

Mirella :- (professionale) Ehm a gh un pasient in dal stdi, ma intant a misurma la presiun. Chals faga s na mandga

Germano :- (si alza, si toglie la giacca e intanto che si avvolge la manica della camicia accenna al ritratto) Ho vest che al ritrat dal s anten l sempar in bla mostra

Mirella :- (armeggiando con lo stetoscopio e con la pompetta della pressione) L un trisavol ad me mar (ironica e con aria volutamente misteriosa) Al fa la guardia a la casa

Germano :- A pensi propria ca gh ragion

Mirella :- Ads tas (ascolta con aria professionale, toglie la fascetta dal braccio e scuote il capo)

Germano :- (si alza riassettandosi) Gh qul chan v mia ben?

Mirella :- Traquilo l sol un infart!

Germano :- (agitato) Un un infart?... E la mal dis come sa gh un brufl?

Mirella :- Ma chals calma Al na sn gnanca acort. Agh far un elettrocardiogramma adman in dal m stdi a Rasl e agh dar la cra chagh vl Ma sicome al cunosi e a cunosi li s magagni lerna jattale, lesofagite e via andare, als def dar na regolada in di stravsi daras na calmada e far mia di fat poc pul, parch la polisia o i carabinier, if v incra a daraf una scfiada As siema cap siur Reale?

Germano :- (offeso) Li m ativit i- leciti!

Mirella :- La polisia la dsires da no. Comunque i- fat vostar al cr l al vostar e linfart anca. Auguri!. A va speti par lECIGI (E.C.G.)

Germano :- Che rba la?

Mirella :- Elettro-cardio-gramma!

Germano :- A vegni adman

Mirella :- E gnint stress sion (accenna al segno della Croce)

Germano :- (apprensivo) Vacca boia a suntia acs mal ms?

Adalberto :- (entra dallesterno allultima battuta) La gh ragiun specialmente dopo li denunzi per <appropriazione indebita, riciclaggio di denarosporco, estorsione e>L mei cham ferma ch

Mirella :- Come mai za ch?

Adalberto :- A gh d bisogn di documenti ch las a casa (a Germano) At gh un fasicul elt acs (accenna ad una misura ipotetica)

Germano :- Bel aocat chat s! Non esiste il segreto professionale?

Adalberto :- Acs me mojer la so i fat e la pl crarat ben al stress quadar a parte

Mirella :- Cusa ghintral al quadar

Adalberto :- (ironico) Cara moglie pare che il caro antenato, il trisavolo Cattaneo, si diverta che abbia ripreso vita

Mirella :- (che intanto siede e prescrive la richiesta di E.C.G. per Germano) At gh sempar vja ad dir dli bagianadiBisogna mia dar corp a quel cha par, ma quel chl腔 (d la richiesta a Germano) cu, al v a prenotaras lesam pral cr o a lospedal o siun da m

Germano :- Andr a lospedal

Adalberto :- Bravo, in tri o quatar msi it cima sat tse vif

Germano :- Am so tant cham tocar andar a pagament

Mirella :- Quand al vl, a sun a disposision

SCENA II

(Adalberto Susana Mirella)

Susana :- (entra dallesterno) Ciao pap za a casa a stura? (da il bacetto ai genitori)

Adalberto :- A ghva da tr di document ca tgnea in casa.. Dm ptost com i v i t esam Nt dat?

Susana :- Ho ciap trenta ad <diritto penale>

Adalberto :- A sont propria cuntent

Mirella :- (soddisfatta) La m ptlta La far na bla cariera in dal mond ca cunta

Adalberto :- A pruposit dal mond chal cunta vera chat frequenti un latonr?

Susana :- Frequenti?... A tal d come sal fes un brt fat (guarda la mamma e intuisce) Ahli do sgagnafilfr a dla Laura e dla Norma bla, bla, bla

Adalberto :- Alura l vera

Susana :- Ma pap, m e Alfredo as volema ben

Adalberto :- Ah, als ciama Alfredo al t stagnin

Susana :- (seccata) Israulico e po al guadagna di bi bsi col s master e al stdia

Mirella :- (disapprovando) Par vivar

Adalberto :- Ah s? E cusa stdial?

Susana :- Economia e commercio fra curs

Adalberto :- (come previsto da Susana) Ma propria t cha tse

Susana :- (interrompe e prosegue polemicamente) la fila dunaocat conos

Adalberto :- Ma lsat in dal pansera ads?

Susana :- .no a gh indguin!

Mirella :- A speri cha sia sul una momentanea infatuasiun e po (si alza) a n mia dt chal dra

Susana :- (indispettita) Grasie dal pansr. M invci a speri al contrri!

Mirella :- (cercando di coinvolgerla) Pensa te che al siur Jean al mha admand sat seri libera parch a tagh pisi L anca una parsona importante

Susana :- (nterrompe e con ironia) ...ad quli in dal mond ca cunta?

Mirella :- funsiunari dal Goveran frances

Susana :- Oh, ma insma A sun magiorne e a so sbali anca sensa al vostar ait (esce sveltamente)

Mirella :- (al marito) E t? Parch an tgh det gnint?

Adalberto :- Ma a t sant cuslha det chl buna da sbali anca da par l (guarda lorologio e si d una mossa) Eil al temp al psacomunque an podma mia impnas i temp i- cambi (avvicinandosi al quadro) Dghia ben Filippo Cattaneo? (si ode il fragore di un tuono e la scatola della consolle cade a terra)

Mariella :- (sobbalza spaventata portandosi le mani al petto) Ahimem che spi Ma cusl sta?!

Adalberto :- (che aveva fatto un balzo anche lui, intimorito, ma dandosi un contegno, va a rimettere a posto la scatola) Eh cus scs l st sul un culp ad tron tt ch酔 (d unocchiata furtiva al ritratto e poi, rapido) Va ben a vaghi ciao, ciao..

SCENA III

(Mirella Colomba Laura Norma)

Mirella :- (si alza stancamente massaggiandosi lo stomaco e cercando di calmarsi) L sta sul un culp ad trnintant lha port via li bli (suonano alla porta) Colombaaa i-ha sun!

Colomba :- (entra da destra, attraversa la scena e va ad aprire)

Laura :- (fuori scena) Bungiuran ghla la dotorsa?

Mirella :- (fa un gesto eloquente come a dire: <sono ancoro loro>)

Colomba :- Chla spta ca vaghi a vedar (rientra ed a Mirella) Siura ghla?

Mirella :- Second t agh suntia?

Colomba :- Sicom a gh la siura Laura con la siura Norma a pansava ad dir chlera fra

Mirella :- Agh sun, agh sunt Fli vegnar dentar

Colomba :- (esce di scena per andare dalla porta esterna) Lha dt chla gh Comodef

Laura :- (entra precedendo Norma) Ciao Mirella distrbmia?

Mirella :- (ironica) Ma af par? An vdeva lura

Norma :- Da bun?... Alura a parlema a dla festa

Mirella :- Comodf

Norma :- (siede e guarda Laura che le fa cenno che preferisce stare in piedi) Par i custm a sim a post e par la musica me fil al mha dat chi discht i <picc i citt셔

Laura :- I CD

Norma :- Cla rba l. Par al bevar e i dulsin a tagh pensi t, vera?

Mirella :- (sottile) Come al solit M ho ordin al bevar, i pastisin eccetera e vuatar i port al CD

Laura :- Oh, ma cusa vt mai a sirchema ad colabor, at par? Ema invit anca al mago <Sbrufadel>, chal far di zgh ad prestigio

Mirella :- Chlimbonitur? Quel chl sempar a la television privada <Telerompo?>

Norma :- L par far qul ad divers ad lan pas

Laura :- (mogia,con vittimismo) Per sat pensi da no

Mirella :- Oramai, sa l invit...

Laura :- (con sottile intenzione, si avvicina e siede) E la Susana coma stala?

Norma :- La s fta propria na bla bagaita chis quanti zuvnot igh f al filarin

Mirella :- Sa nal sav vuatar

Norma :- L na parsona democratica

Laura :- Ah, s la san mia casu a dli diferensi sociali. I pl sar aocat, dotor, m da comercio come al siur Reale o

Norma :- latonr

Laura :- Tti cumpagn l propria democratica

Mirella :- (sottile) Questo l vera, parch lhan f diferensi gnanca con vuatar

Laura :- (che ha incassato, si alza) Ehm alura a siem dacordi

Norma :- E grasie par la t disponibilit (si alza e d una sbirciatina furtiva al ritratto)

Mirella :- A vedi ca si interes a lanten ad me mar av pisal?

Laura :- (agitata) A vardaral a par ad sentar la s presensa

Norma :- (a disagio) A senti come a dla ostilit come sagh dsum fastidi

Mirella :- (come una frecciatina) A l no!... E po. L sul un ritrat fat da un pitr. E pensar che Adalberto, par la festa ad Carnoal, al vors vastiras come al s anten

Laura :- (sbirciando timorosa il quadro, si avvicina con Norma, alluscita) Andem e scsa pral distrb

Mirella :- (accompagnandole, con ironia) A marcmandi stef mia dasmangar ad vegnar par la festa agh cunti

Norma :- Sta mia star in panser a gnma ad sicr. Vera Laura?

Laura :- Sl par far un piaser a la nostra amiga Mirella, a gnema ad sicr. Ciao (escono)

Mirella :- A sun sicra chlins dasmenga mia

SCENA IV

(Susana Colomba Jean - Mirella)

Susana :- (entra da sinistra; posa lo zainetto, o una borsa con i libri e chiama col cellulare) Ciao Alfredodistrbia?....A vrea dirat che me padar al so a dla nostra relasiun (pausa) Beh, l par l al gh un po armas ma (sorridendo) Cumimaginava lha dt: <ma propria t cha ts la fila dun aocat conos cm la betonica. (pausa) Ma s, a tal s chat voi ben, siuchet ma varda ben dan tram mia in gr parch酔 (sorridendo) a parli con un parent tac al mr e (pausa) Ma s chat pensi at pensi ogni volta chimpesi al scaldabagn S ciao. Fa bl e bunanot (chiude il cellulare mentre suonano alla porta)

Colomba :- (attraversa la scena e va ad aprire. Fuori scena) Ah.. al siur Giun

Jean :- Bonsoir Colomba Posso entrare?

Colomba :- Chal speta un moment ca vagh a vedar sa gh qualchidn (rientra e a Susanna, sottovoce) Signurina a ghla in casa? A gh腔

Susana :- (seccata) Ma l incora ch?... Fal vegnar dentar

Jean :- (entra speditamente e con enfasi) Ho sentito la sua voce ed eccomi qua: Jean Planchet Botta ai vostri ordini mademoiselle Susanna

Colomba :- (allarga comicamente le braccia, scuote il capo come accentuare che non ha atteso linvito a farsi avanti)

Jean :- (accenna ad un esagerato baciamano a Susanna mentre Colomba si china comicamente a guardare) Incontro pi bello non me lo aspettavo

Susanna :- (scocciata) Nemmeno io. Mi dispiace ma stavo per uscire

Colomba :- (intenzionalmente) Sla gh bisogn ad m a sun da dl con la canela dal sfi a portata ad man!

Susana :- Va ben, va ben. Varda sa gh incora me mdar e digh ca gh al siur Jean

Colomba :- Sbit! (esce)

Susanna :- (allospite) Asseyez vousSintef Credevo che foste a Parigi

Jean :- Spero non le dispiaccia Ho il compito di prendere contatti col teatro Regio di Parma e ne ho approfittato per vederla (fa un passo di avvicinamento)

Susana :- Vado a vedere se Colomba ha trovato mia madre

Jean :- (la trattiene per un braccio e con galanteria) La prego, non se ne vada C gi andata la vostra domestica, nest pas? (con gesto teatrale si inginocchia e ad occhi chiusi declama il suo amore per lei)

Colomba :- (rientra, vede e si blocca)

Susana :- (fa cenno a Colomba di avanzare rapidamente e le segna col dito di non parlare. La fa stare davanti a Jean mentre lei si eclissa fuori scena)

Jean :- (ad occhi chiusi, con una mano sul cuore, profferisce il proprio amore) Come iran de Bergerac, in ginocchio davanti a lei, confesso che lamo con tutto il mio cuore, che la penso continuamente e che le mie intenzioni sono serie In ogni donna io vedo soltanto lei! Mi dica di s, la prego

Colomba :- (che ascoltava con gesti comici) MA SIUR GIUAN, A PODRES ESAR SO MADAR!

Jean :- (balza in piedi costernato, imbarazzatissimo) Sacrebleu!... Ma lei non Susanna!

Colomba :- (salace) E come ha fatto a capirlo?!

Jean :- (si volta deluso e seccato) Non stata nemmeno ad ascoltarmi

Colomba :- Aveva spresia di uscire (come dare un buon consiglio) Ma siur Giun chal masculta ben accetti un mio conseggio perde solo del tempo. Lha unatar in dla testa Capito siur frances?

Mirella comoda :- (entra da destra) Monsier Jean soyet le bienvenuestavo per andare nel mio studio a Reggiolo ma che bella sorpresachals

Colomba :- (uscendo) Ah, l stata propria una bla sorpresa

Jean :- Come stavo spiegando a Susanna (con un po di acredine, mentre si siede) prima che sparisse improvvisamente, devo andare a Parma a prendere contatti col teatro Regio per uno scambio culturale con Parigi

Mirella :- (sedendo a sua volta) Speriamo bene perch non ci sono fondi per la cultura a va tt a remengo Ma si accomodi, prego

Jean :- Sempre indaffarata oltre che per la sua professione anche per preparare la festa di Carnevale, nest pas?

Mirella :- Oh, quella L n mia na gran festa sul un po ad sapl, tant par star in compagnia con di amigh Perch non viene anche lei?

Jean :- Ma non so se sarei ben accetto anche da Susanna. Vedo che mi sta evitando e poi, non saprei che maschera o che vestito indossare

Mirella :- Non da irano de Bergerac

Jean :- (a disagio) Penso proprio di no

Mirella :- Basta anca una mascherina in di oc un caplin ad carta o anca gnint

Jean :- La ringrazio per linvito e la lascio Come le ho detto devo andare a Parma (si alza)

Mirella :- (si alza anchessa) Al cumpagni a la porta

(buio in scena, o viene chiuso momentaneamente il sipario, per poter togliere il ritratto lasciandovi solo la cornice)

SCENA V

(Mirella - Norma Laura Jean)

(dal salone si sente della musica da ballo soffusa)

Mirella :- (entra dal centro con Norma e Laura. Indossano costumi per la festa e vanno a sedersi) E la festa par Carnoal l rivada che mal ai pe... I sar sti scarpi chan i a meti quasi mai (si massaggia il dorso di un piede)

Laura :- Et vest al frances cumal perd li bavi adr a t fila?

Norma :- (spettegolando) Am par per che l lagh daga di voltavia

Laura :- Cume mai t mar al na gh mia?

Mirella :- Al ghea dandar a Mantua, ma a speri chal faga a ura vegnar in temp par far un po ad festa anca l l sempar impgn E po a n mia chalgh tegna tant a mascararas Al dis che la maschera a sla mitema a la matina apena a salvema s

Laura :- At mvi det chal ghva intension ad mtars al vast come quel dal s anten

Mirella :- Sempar chalghabi av al temp dandar da un costmista teatrale Magari l bun ad mtas sul una mascherina tan par cuntantaram

Laura :- Et vest i zgh ad prestigio dal mago Sbrufadl? Lha fat anca la previsiun ca rivar un m dal pas a sirc cumal dt?... Ah, <a cercare la pace dellanima turbata dai soprusi del passato>

Mirella : Cun chal sapl in dal salun la pace dellanima l mei chal vaga a sircarla da natra banda

Laura :- (imitando la voce del mago) <Luomo che arriver dal passato una- nima tormentata alla ricerca delluomo che lha tradito facendolo catturare e torturare>

Norma :- Ah, ah, a tl imit propria ben

Mirella :- Lam para un imbrojun chis quanta gente lha frig cun la s parlantina

Laura :- (malignetta) Acs i aoct i ghha sempar dal laur

Norma :- Lha anca det che <arriver luomo nero a portare via parte di qualcuno

Mirella :- Quanti bli Cusa portal via un bras una gamba? Me madar, quand a sera picolina, la ma dseva che san toleva mia loiu ad marls a sares gn lm negar a portaras via

Jean :- (entra con un saltello come a far presa sui presenti. Indossa un mantello nero, tricorno in testa e mascherina agli occhi) Tatatatan!

Laura :- (ha un sobbalzo) LOM NEGAR!

Mirella :- Ma an vedat mia chl al siur Jean

Jean :- (togliendosi il tricorno e salutando spagnolescamente) Mancando le vostre graziose figure femminili, di l c il vuoto e un sedicente mago (con un sospiro teatrale) Eh... la femme cest toujour la femme

Norma :- Ma sal gh fam a gh i salatin da dl

Mirella :- <Femme>, a vol dir dna in frances e mia fam (a Jean) Ma a gh di tri dni oltre a la Susana

Jean :- (sempre teatrale) Ahim Susanna sparita

Mirella :- (apprensiva, si alza) Come sarebbe a dire?

Norma :- Lera darent a n con la maschera da Zorro

Mirella :- (agitata, va verso il salone) In doa la andada? (esce al centro)

Norma :- (alza lo sguardo verso il quadro e lancia un grido) AH!

Laura :- (scatta spaventata) Ma Norma, am vt far vegnar un culp?

Jean :- Signora, si sente male?

Norma :- (indicando la cornice) Al qua qua

Laura :- Al bal dal qua qua?

Norma :- Al QUADAR AL NA GHEP!

Jean :- ǒest vrai C solo la cornice certamente lavranno portato a restaurare

Norma :- Sar mei chandema in dal salon

Jean :-Andiamo (mentre c uno stacco musicale da la pantera rosa, escono. Si abbassano le luci)

SCENA VI

(Filippo Mirella)

(una scia di fumo entra dai lati. Nel semibuio una luce viene puntata sullantenato che entra. Aspetto nobile, una feluca in mano, si sofferma davanti alla cornice)

Mirella :- (entra e vede luomo girato di spalle, Ritenendo che sia suo marito mascherato come il suo antenato, gli rivolge la parola) Oh, Adalberto, at s riva finalment A t cat al custm Ma cusagh fet al scr Dim s, et vest nostra fila? I lha vesta con vn vast da Zorro e dopu l sparida

Filippo :- (sempre di spalle) M an sun mia Adalberto!

Mirella :- V, sta mia far di schers cha sunt za agitata par la Susana

Filippo :- Vard in sal terasin la sar cun al s stagnin E po a ripeti chan sunt mia Adalberto

Mirella :- (incrociando le braccia come a sopportare le bizzarrie di colui che ritiene essere il marito) L intil chat cambi anca la vs E chi saresat sl lecitu?

Filippo :- (si volta adagio, impettito, altero) A son Filippo Cattaneo, nobile ad Rs, patriota e

Mirella :- (lancia un grido, nota che il ritrartto non c pi) Ada Adalberto questo l un schers da pret.!

Filippo :- Ma che Adalberto di me stivi. Vers i oc dna. A son Filippo Cattaneo, gn da Rs par punir chi mha trad!

Mirella :- (sta per svenie e viene sostenuta prontamente da Filippo che la fa sedere)

Filippo :- Agh mancava anca questa Ah, li dni Sempar cumpagn come ai me temp quand in so mia come cavarsla... i perd i sens trop comud. Agh vrs un botiglin con i sal E ades cusa faghia?... A la lasi ch qualchidn a gnir a sircarla (esce tra il fumo)

SCENA VII

(Mirella Alfredo Susana)

Susana :- (entra guardinga, vestita da ballerina di fandango, con Alfredo vestito da Zorro. Si abbracciano) Sas vd me madar agh v un culp

Alfredo :- (che si era tolto la maschera, si accorge di Mirella, lascia la ragazza e si avvicina alla donna svenuta) A quant a par lha sa za vest (indica sua madre)

Susana :- (soccorrendola) Oh, Signur Mma mma!

Alfredo :- (la schiaffeggia leggermente) Siura Cattaneo

Susana :- Ma cusa ft? Agh det a dli sberli?

Alfredo :- (ironico) Am profti dal moment (misura, scherzosamente uno schiaffone e poi la scuote garbatamente) Siura Mirella

Susana :- (aveva nel frattempo versato un po di cognac in un bicchierino e fa sorseggiare la madre) Curagio mma manda z (posa il bicchierino)

Mirella :- (d alcuni colpi di tosse) Cus sces? Am senti tta sacagnada

Alfredo :- As sentla mi?

Mirella :- Ah!... Lm negar!... al la det al mago Sbru fa del (si accascia)

Alfredo :- Ah, ma alura l un vsi (si accinge a darle qualche schiaffetto)

Susana :- (bloccandogli il braccio)E no, ?... Stagh mia cipa al vsi anca t (richiama la mamma) Mma (ad Alfredo) Dam al bicerin chha gh armas un po ad cognach

Alfredo :- Prma ca tlimbariaghi l mi che lm negar al vada a logaras se no agh v incora un mancament (esce di scena)

Mirella :- (riprendendo i sensi) Ahio a sun mola cm la panada Ma chi ghera cun te?

Susana :- Nisn a tma cat priva ad sens

Mirella :- A tma? Alura a ghera qualchidn.. vast ad negar

Susana :- Al trop laurar alt fa vegnar li visiun

Mirella :- (stentatamente si rialza e si guarda attorno) In do l?

Susana :- Chi?

Mirella :- T padar lera vast come al s anten (accenna al quadro e si accorge che c solo la cornice) Al... al quadar al na gh p

Susana :- Ma sta calma Al lar tolt al pap

Mirella :- Ma alura qul chho vest lera

Susana :- Lera chi?

Mirella :- (frastornata e impaurita) A lho ciam<Adalberto...> a gh dt<a ta ts vast come al t antento> e al mha rispost: <An son mia Adalberto, a sunt Filippo Cattaneo, nobile dla repblica ad Rs>

Susana :- Ads dat una calmada andema in sal terasn a ciapar un po daria

Mirella :- (riflettendo) Ades cham ve in ament lha dt chat seri in sal terasin cun al t stagnin E vera?

Mirela :- Stat mia far sgestion da Sbrufadl V cun me chandema a ciapar un po daria

Mirella :- Un moment ptlta In doa l and al t Zorro?!

Susanna :- Zorro? Al sar in Califorinia! (escono. Si abbassano le luci)

SCENA VIII

(Alfredo Filippo Jean)

Alfredo :- (rientra e chiama guardingo la ragazza) Susana Susy

Filippo :- (preceduto da una nuvola di fumo, entra, vede Alfredo e lo apostrofa) E v, chi sif?... Cusagh fev ch?

Alfredo :- (perplesso) A sun Alfredo ma v ptost chi sif e cusa agh f lug in casa dal siur Adalberto e in costm da Carnoal

Filippo :- A sun Filippo Cattaneo (adirandosi) A far tti la fin ad cla tpa ad scagns ad Francesco IV dEste... laustriach!

Alfredo :- Ah, ho cap. A sin un atur Cumplient a recit ben

Filippo :- Ma cumat permetat!

Alfredo :- Insma, piantmla l: a s o no laocat Filippo Cattaneo?

Filippo :- (adirandosi) Zuvnot! Ghontia la stsa facia?

Alfredo :- Verament a gh poca ls comunque (tra s) l mi secundaral a nas so mai Comunque piaser ad far la so cunusensa nobile Filippo Cattaneo Posia admandaragh cume mai a si si insma a si ritorn in casa dal siur Adalberto Cattaneo?

Filippo :-Cume mai?... (alterandosi) A madmand cume mai?..L p ad sent- siquantan ca tribli (siede stanco e avvilito) A sunt sta trad da chi am cardeva chal fs un amigh, da Federico Botta. I mha ciap, tortr e bt in dal fs come mort Dopo al 1796, quand ma piant in piasa <lalbero della libert> e proclam la <Repubblica Reggiana>, e dopo la restaurasiun ad Vienna dal 1815, Federico IV dEste, austriacante, la volt gabana.

Alfredo :- In quant ad volt gabana a n cambi gnint

Filippo :- I mha prelev a Rs parch ho port in gir la bandiera italiana, nda propria a Rs Cun m i ha ciap anca al sacerdote Giuseppe Andreoli e i lha condan a mort. A m admand <cume mai> a sun ch?.. An so mia cusa rispondar Am sunt cat in un quadar cho fat cumprar da Adalberto e an gh mia requiem a sunt sempar in serca ad chi mha trad

Alfredo :- Ma chi ghha fat la spia uramai l mort

Filippo :- A gh i so disendent!.. E ads lura l rivada!

Alfredo :- Lura?... (guarda lorologio) La Susana lam sircar

Filippo :- L in sal terasin con s madar

Alfredo :- (stupito) Grasie (esce di fretta)

Filippo :- Lam par un braf zuvnot al stagnin Ma a sar mei cham vaga a logar da na qual banda (esce fra una scia di fumo)

Jean :- (entra dal centro) Che buio (accende la luce) Che gabbia di matti di l Bah, accendiamo la televisione e sentiamo le ultime notizie del TG (accende, siede e si sente il notiziaro)

Filippo :- (entra precipitosamente in scena, additta lo schermo e con voce alta) Ma chi l sta a metar chlm dentar a cla scatola?

Jean :- (balza in piedi spaventato, guarda la cornice, guarda Filippo, arretra) Mai, a nest pas vrai.. a nest posibleMonsiuer Filippo Cattaneo?

Filippo :- Ah! A tho cat finalment spin dun Botta!... (si avvicina lentamente e Jean, altrettanto lentamente, e comicamente, arretra) Nemigh dal popul, tortrador di patrioti e (indicando lo schermo) e chal tortra incora A mit la genti in dna scatula e... li gambi l sensa gambi?!

Jean :- Ma cosa dite?

Filippo :- At pagar par li t malefati e m a catar finalment la me pace (lo prende per il colletto della camicia)

Jean :- (con voce soffocata, si divincola, riesce a liberarsi e spegne la TV) Ma nobile Cattaneo, come ha fatto ad uscire dal quadro e

Filippo :- A sun sempar dentar al quadar. anca sa nas vd mia A sunt in casa dun m disendent e ads (alzando il tono, minaccioso) avr la mia vendetta guerrafondaio!

Jean :- Si calmi e parliamo Mi dica prima di tutto, com possibile che lei sia venuto dal passato al 2011, a nesta pas posibleTu sei Adalberto e stai prendendoci tutti per come dite voi italiani per i fondelli

Filippo :- Pochi stori generale Botta at m trad e ades at paghi! (si avvicina minaccioso)

Jean :- (col il braccio cerca di tenere a distanza luomo) Ma di Adalberto non giocare con queste cose Sai benissimo che se fossi il generale Botta dovrei avere quasi duecendo anni ti pare?... Sono un pro-pro nipote, cos come lo sei tu, anche se ti sei travestito come il tuo antenato, lo sei di Filippo E poi, caro amico, riterresti veramente che i discendenti possano avere colpe o meriti del male o del bene, che i loro antenati hanno subto o fatto? E poi Adalberto mi sembra il caso di piantarla con questo scherzo!... E poi le guerre sono una tragedia che i popoli non vogliono ma che subiscono. Piantala e andiamo al ballo nel salone

Alfredo :- (entra da sinistra fra la sopresa di Jean) Al siu Jean al gh ragiun, nobile Cattaneo. Al pas l pas e bisogna tegnar cunt. I popoli chin gh mia dal pas, chis dasmenga la propri storia, in gh gnanca avenir. Calmemas tti e par piaser, tol sit in dal vostar quadar che laocat Adalberto lha ricper A s un patriota, i fat in modo che Adalberto alf ports ch. Pons e sensa far cascar o spost li scatuli, sensa dar dli psadi o mol di sganasun (salace, punzecchiando col dito il petto di Jean) per a pod mettar in una cornis questo bel damerin frances sal na lsa mia l dinfastidir la me murusa Dico bene generale Botta?

Filippo :- (scatta) Generale Botta?! Ma m al cpi!

Alfredo :- (con calma lo blocca) Pace pace nobile Cattaneo Quel chl scs larmagn in di lbar da storia e lei, signor Jean chal vaga al s pase e... bun vis!

Jean :- (saluta inchinando il capo) Ho capito tolgo il disturbo (esce)

SCENA IX

(Filippo Alfredo Mirella Susana Norma Laura)

Filippo :- (va a sedersi) A son strach cunfsion

Mirella :- (entra con Norma, Laura e Susana e con voce soffocata indica Filippo) Ecul l, dunca ho vest gist

Susana :- Ma l al pap (gli va incontro) A tat ts mascar anca t

Filippo :- Suntia forsi t padar?

Susana :- (agitata) Ma mma al n mia al pap!

Filippo :- Questo al so anca m!

Laura :- (guarda i presenti e con voce tremante a Norma) Nooormaaa la cornis l vda (barcollando va per sedersi, poi, comicamente accorgendosi che sarebbe stata vicina a Filippo, va a sedersi altrove) Un grapin a magh vl un grapin

Norma :- (agitatissima) Anca a me

Mirella :- Ma.. nl mia Adalberto?

Alfredo :- (a Susana) A nho incora cap sl un mat o sl un schers da pret na carnovalada

Susana :- A provi a scarsr anca m (si avvicina a Filippo) Pap cio a vrea dir nobile Filippo Cattaneo, me a sun

Filippo :- .Susana, la fiola dAdalberto al so. Al mha cumpr a lasta parch a lho guid m. A sera stf da star in di fond duna cantina par tanti an, in ms a lmidit (si toglie un filo di paglia dalla spalla) sota dl bli ad paja e a tanti reperti storici chi meritars dsar port a lunur dal mond lug insim a tanti altri cumpagn carbonari chi ha lot par la libert Bla riconosensa Ma qul chi mha dt li parsuni chi ha fat la m fin, l che gnanca in di lbar as parla bastansa a dli tortri, dli razi, stupri e via andare, sb da la nostra gent

Susana :- Ads lItalia l nida grasie anca ai vostar sacrifsi

Alfredo :- Pace siur Cattaneo, pace

Filippo :- Questo zuvnt lam pias. I zoan i def pansar a li sorti dla nostra tra e mantegnar ideali ad libert e control chis governa par faras mia ciav (si alza) Ads am senti p tranquilo equasi, quasi a riturnar al m sit ma (lancia un avvertimento) Ste atenti a qul ca f parch av tegni dc sion a vegni via dal quadar unaltra volta e

Mirella :- E

Filippo :- L bun ad vol un qual sc-iafn o na qual psada in doa a digh m o (guardando Norma e Laura) spostar na qual scatola!

Norma e Laura:- (si prendono per braccio agitate) Ohh!

Filippo :- Ste ben! (in mezzo ad una scia di fumo, al semibuio esce, mentre Adalberto, vestito da Filippo, entra e si ferma non visto, dietro ai presenti. Nel frattempo dietro la cornice appare il viso di Filippo, nella stessa posa del quadro)

SCENA X

(Adalberto-Alfredo-Susana-Mirella-Laura-Norma-Germano-Filippo nel quadro-Colomba)

Adalberto :- Scs dal ritardi ma l sces ninconvenient

Mirella :- Adalberto?... (va incontro al marito) Ma alura al t anten

Adalberto :- (come se lo sapesse) El gn fra dal quadar?

Norma :- Cuma fal a saveral?

Laura :- Eral l?

Adalberto :- (vede Zorro) A vedi ca gh anca lm negar, chi l?

Susana :- Alfredo

Adalberto :- Al stagnin?

Alfredo :- Idraulico

Adalberto :- Am par tti imbalsam

Mirella :- Ma an st gnint?

Adalberto :- Ad cosa? A sera in Questra a Rs parch i ha mes dentar Germano

Susanna :- Germano Reale?

Alfredo :- (ironico) Lhai cat in dlra a bcar con in ndar?

Mirella :- Cusal cumbin?

Adalberto :- Laccsa l par <riciclaggio di denaro sporco>

Norma :- Ma cun na lavada als podeva pulir

Laura :- L qul ca deghi anca me

Adalberto :- E lura come mai an si mia in dal salun con chiatar?

Mirella :- Al t anten l sta chin caran e s!

Adalberto :- A n mia posbul l sul un ritrat a si armas imbambul da li babli ad chal SbrufadlAllucinazione collettiva (va davanti al quadro mentre gli altri fanno scena discutendo fra loro. Tra la cornice appare il viso di Filippo che gli fa un sorriso ed annuisce. Adalberto non si scompone, poi, come fosse in trance, va a sedersi restando fisso, immobile)

Alfredo :- (ad Adalberto che appare sempre in trance) S mojer la cardeva ad parlar con l, dal moment chla saveva dla sintensiun ad mtar un costm come al s anten; ma quand lha vest che al ritrat dal quadar lera spar la s spavantada e lha pers i sens

Laura :- (a Norma) Lha spieg ben li <piripissie>dla Mirella

Norma :- Forsi ad vrevi dir <peripessie>

Laura :- E m cusontia det ben cla rba l

Mirella :- (al marito) Lha cunt li s triblasiun lodio contra a Botta

Susana :- (osserva il padre) Pap at sentat ben?

Adalberto :- (risponde muovendo solo le labbra mentre la voce, cadenzata, lenta, proviene dal quadro)Ades am senti ben am senti come come sam fes incarn i dal corp dal m anten

Mirella :- Ma Adalbertoet cambi vs?

Adalberto :- (c. s) A gh sempar av questa vs

Alfredo :- Ma questa l la vs ad Filippo Cattaneo

Laura :- (agitata a Norma) Norma andma a faras dar una banadisiun

Norma :- (balbettando) Sicr e set cusat deghi? Basta festi in questa casa

Mirella :- Ma cus a sced? (va presso il marito)

Susana :- (scuotendo il padre) Pap.. pap tirat s

Alfredo :- (si avvicina ed a Susana) Dam un bicerin con qul ad fort

Susana :- (esegue)

Norma :- Anca a me

Laura :- Anca a me

Alfredo :- If cambi vs anca vuatar do? (prende il bicchierino da Susana e aiuta Adalberto a bere)

Mirella :- Adalberto am sentat?

Adalberto :- (da cenni di assenso col capo)

Susana :- (nota e toglie un filo di paglia dalla spalla di suo padre) Cume mai at gh dla paja in sla spla?

Alfredo :- Come Filippo

Mirella :- (innervosita) Atar che Questra al sar anda in un qual fnl con chi sa chi!

Colomba :- (entra in scena con una feluca in mano) Aocat in dlandit a ghera questa capla la la sua?

Filippo :- (con voce stentorea) NO, LE LA MIA!

Tutti :- (presi dal panico, si agitano, escono rapidamente dalle porte laterale e dal centro. Colomba lascia cadere la feluca e scappa anche lei)

Adalberto :- (accertatosi di essere solo, si alza, raccoglie la feluca e va davanti al quadro) Germano, ades lasa al post al quadar e va via sensa farat vedar da nisn, cap?

Germano :- L una parola andar via An ris mia a mvamcome se qualchidn lam tgns par un bras

Adalberto :- Sta mia far al bals e mesiat prma chi vegna dentar

Germano :- Agh l fta a rimetti al ritrat a post (si vede il ritratto ritornare fra la cornice)

Adalberto :- (fra s, sorridendo e come se parlasse col pubblico) A speri chagh sia pasda a tti la via ad far dli festi in casa mia, a sbafar a gratis. Finalment a ps godar la ps e in tranquillit dla me casa Ah, ah, ah I-ha tir fra che i ha ciap di sc-iafn, dli psadi chi ha vest li scatoli mvars da par lor Mei, mei Anca sa n mia vera limportant l chi porta via li garabatoli (si volta verso il quadro) Scsa Filippo ma agh pensat? I andr in gir a dir che at fe i dispet a chi at mancares ad rispet La gent l spertisiosa e la cred a quel chlan sa mia spegaras Come se i quadar i pods da bon far qul chi dis ca tars fat t: Ma comas f in dal dmla credar incora a sti bagianadi (si allontana adagio commentando. Ad un tratto si sente lo scoppio di un tuono. Le luci sfarfallano e Adalberto fa degli scatti come se ricevesse dei calci nel sedere) Ahio Ma cosa ma chi l a n mia posebul (mentre esce di scena muovendosi in quella maniera, il sipario si chiude)

F INE

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