Alessia

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MARIO  FRATTI

ALESSIA

Atto Unico

-Oggi, a New York

-Camera da letto.

Alessia è una bella ventenne. Seminuda, si sta rivestendo.

Un uomo le parla dalla camera da bagno.

VOCE    : Non puoi immaginare la mia gioia… Con te mi semto nuovo,  rinnovato, giovane…

                 Sei meravigliosa… Grazie, amore, grazie…

                 Sei unica, divina…

Entra un bell’uomo. Sessantenne; capelli brizzolati, aitante; in buona forma (tipo V. De Sica o V. Gassman) E’ sorpreso nel vedere che Alessia si sta rivestendo.

MARK     : Che fai, amore? E’ presto… Ti prego… (la invita a sedersi sul letto)

ALESSIA : Eravamo d’accordo, no?

MARK     : Sì… Di stare insieme…

ALESSIA : E siamo stati insieme. (indica il letto) Quindi…

MARK     : Oh no! Non abbiamo detto un’ora, due, tre. Abbiamo detto… insieme un intero pomeriggio, un’intera notte…

ALESSIA : Sai che la mamma non me lo permette. A casa per le undici. E’ la regola. Per me e per lei. Non siamo mai fuori dopo le undici.

MARK     : (consultando l’orologio) C’è ancora tanto tempo… Fammi felice, ti prego… Questo è il giorno più bello della mia vita…

ALESSIA : E va bene… Ancora un po’… (si sdraia sul letto)

MARK     : Grazie… Grazie, amore… (le carezza il braccio, le bacia una mano) Ti sembrerà forse impossibile… Non crederai, forse… Questo è per me… un dono prezioso, stupendo… il giorno più bello della mia vita…

ALESSIA : Penso che esageri… Si ha spesso l’impressione di essere felici, felicisimi… Giorno unico, irripetibile. Invece…

MARK     : Ti è mai successo?

ALESSIA : Sì.

MARK     : (con curiosità) Dimmi. Hai avuto un… giorno bellissimo? Credevi che lo fosse ed invece…?

ALESSIA : Proprio così. Ricordi il mio amico Frank? La prima volta… Dolcissimo, tenero… una notte specialissima.

MARK     : Notte?

ALESSIA : Mamma era in viaggio. Poi le ho raccontato tutto.

MARK     : E lei?

ALESSIA : E’ una vera madre. Molto saggia. Mi ha dato saggi consigli.

MARK     : Cioè?

ALESSIA : Sarebbe stato meglio se avessi aspettato ma giacchè era successo…

MARK     : Aveva ragione, sarebbe stato meglio se tu avessi aspettato.

ALESSIA : (ironica) Meglio per te, no? Voi uomini… Siete bambini a qualunque età.

MARK     : Torniamo a quella notte “specialissima”, la tua prima… Perché ti è sembrata meno bella, più tardi?

ALESSIA : Il ricordo è lentamente svanito… Lontano come un sogno… Ci sono stati giorni migliori… ore più belle…

MARK     : (lusingato) Vuoi dire che… il nostro stare insieme, questo dolcissimo pomeriggio è stato più bello di… quella notte?

ALESSIA : Dico sempre la verità… (un silenzio; lo tiene in sospeso)

MARK     : Dimmela, amore.

ALESSIA : (esitando, lentamente) Ebbene… devo ammettere che… ora, in questo momento, questa mi sembra la mia esperienza più interessante, più… memorabile.

MARK     : (tutto eccitato) Grazie, grazie, grazie! Non puoi immaginare quel che sento. Ho l’impressione che il cuore mi si stia sciogliendo…

ALESSIA : Non mi morire qua. Lo sai, no? Abbiamo bisogno di te.

MARK     : Oh no! Oh mo! Non voglio morire il giorno più bello della mia vita! Dimmi – la tua sincerità è divina – perché questo pomeriggio ti sembra oggi il più bello della tua vita?

ALESSIA : Perché sono giovane ed ho avuto poche esperienze.

MARK     : Poche… E questo divino pomeriggio ti sembra… il migliore?

ALESSIA : Il più interessante.

MARK     : Perché? Dimmelo, dimmelo, sento che mi farai felice.

ALESSIA : Qualunque cosa dico?

MARK     : (con fiducia) Qualunque cosa dici.

ALESSIA : (lentamente, esitando, cercando le parole giuste) Penso che… Spero che tu non ti offenda… Hai, ovviamente, una tecnica tutta tua… Conosci bene il corpo di una donna, i suoi segreti…

MARK     : E l’amore? l’adorazione? la mia infinita ammirazione? Non l’hai sentita?

ALESSIA : Certo, certo ma a quel vivo desiderio, a quella passione, hai aggiunto… tecnica.

MARK     : Cioè? Spiegati. Di che parli? Che cosè per te questa… “tecnica”?

ALESSIA : Sapienza. Conoscenza intima di quel che una donna vuole… Anche se non sapeva di volerlo.

MARK     : (ripetendo quasi a se stesso)… “anche se non sapeva di volerlo”… Ti ho sorpresa, quindi?

ALESSIA : Sì… Ho sorpreso me stessa quando… (esita)

MARK     : Quando?

ALESSIA : Ho sentito quel che ho sentito.

MARK     : Era la prima volta?

ALESSIA : Una mia amica mi disse che “è sempre la prima volta”. Lo è stata per me.

MARK     : (con curiosità) La prima volta che… hai avuto un…?

ALESSIA : Non so. E’ sempre differente. Più intenso, con te.

MARK     : E non vuoi passare la notte con me?

ALESSIA : Sai che non posso.

MARK     : (godendo le parole) Più intenso, differente, bellissimo.

ALESSIA : Bellissimo. Sai come e… dove.

MARK     : Hai scoperto cose nuove, con me?

ALESSIA : Certo. Frank aveva vent’un anni. Tu ne hai… (lo invita a dire la sua età)

MARK     : Nonparliamo di età. Quando si ama si è sempre giovani.

ALESSIA : E va bene. Ammetto che ne dimostri cinquanta. Ma mamma mi ha detto la tua vera età. Ammiro un uomo che non si vergogna della sua età. Dimmi quanti anni hai.

MARK     : (a disagio) Perché vuoi costringermi a…? Rifiuto di sentirmi quell’età… Mi sento giovanissimo. Oggi, poi, con te, ho vent’anni.

ALESSIA : (insistendo) So anche in che mese sei nato. Ricordi? Abbiamo celebrato il tuo compleanno. Erano…

MARK     : (timidamente) Lo sai, lo sai. Mi ricordo che era scritto sulla torta.

ALESSIA : …e che dicesti a mamma: - “Grazie, questo è il più bel compleanno della mia vita”. …”Della mia vita…” è un’espresisone che usi spesso, che ami.

MARK     : Era vero, era vero. Lo sai che vivo solo. Nessuno si è mai ricordato di celebrare il mio compleanno.

ALESSIA : (insistendo) Quanti?

                   (Mark indica l’età con le dita).

                   Sei più uno. Dillo, no?

MARK     : (in fretta, quasi impercettibilmente) Sessantuno.

ALESSIA : Ma non devi preoccuparti. Mamma ti trova giovanissimo. Le piaci molto. Ha detto: - “Un uomo come quello può farti felice per trent’anni”.

MARK     : “Farti felice”. Parlava di noi?

ALESSIA : No, parlava in generale, pensando a se stessa.

MARK     : (che vuole sempre evitare il soggetto “madre”) …”felice per trent’anni”… Quindi anche tu mi hai trovato… piuttosto giovane?

ALESSIA : Sì. Ti mantieni bene. Sei in gamba.

MARK     : Ed in un certo senso… ti ho sorpresa.

ALESSIA : In un certo senso.

MARK     : Dimmi, fammi felice. Amo la tua voce, il tuo amore per la sincerità, per la verità… Quali cose, quale gesto, quale mia carezza ti ha sorpresa di più?

ALESSIA : Un paio di dettagli che… non conoscevo o – per essere più precisa – che Frank non conosceva.

MARK     : (ansioso) Quali? Quali?

ALESSIA : Come si fa a chiedere cose simili? E’ forse una caratteristica degli… anziani?

MARK     : Ti adoro, ti venero, voglio sapere.

ALESSIA : E’ difficile per una donna dire… - “questo, quello, come…”

MARK     : (scattando in piedi e prendendo penna e carta) Scrivilo, allora, terrò questo biglietto, qyeste tue parole, sul mio cuore. Per tutta la vita!

ALESSIA : Sei prorpio un … bambnino.

MARK     : Lo sono, lo sono! Son rinato con te. Ti prego!

                   (Porge penna a carta)

ALESSIA : (riluttante) E va bene… Lo scrivo a stampatello così nessuno – nemmeno mia madre – riconoscerà la mia grafia.

                   (Alessia scrive un paio di righe; le fissa; sorride; dà il foglietto a Mark).

                   E non fartelo trovare da mamma, da nessuno!

MARK     : (legge; bacia il foglietto con gioia e passione) Grazie, amore, grazie! Ed hai detto di non voler passare la notte con me! Rinunceresti a rivivere queste esperienze? (indica il foglietto)

ALESSIA : Patto chiarissimo. Accordo chiarissimo. Un pomeriggio insieme se…

MARK     : Ho detto “un giorno”, - ricordo benissimo di aver detto “un giorno insieme”…

ALESSIA : Il che esclude la notte.

MARK     : Lo chiedo a tua madre.

ALESSIA : Che cosa?

MARK     : Il permesso di… tenerti con me, per… (cercando) una gita in montagna, una scusa qualunque. Si fida di me!

ALESSIA : E di me! Guarda un po’ (indica il letto) come abbiamo approfittato della sua fiducia!

MARK     : Non sospetterà mai!

ALESSIA : No, probabilmente no… So che ha grande stima e fiducia in te… E sai da quando?

MARK     : Da quando?

ALESSIA : Sei abilissimo tu. Quando fummo ospiti a casa tua ci dicesta: “Mi riempite la casa di calore. Il mio sogno sarebbe sempre stato di avere una moglie gentile e vulnerabile come te ed una figlia meravigliosa come Alessia”.

MARK     : “Meravigliosa…”.

ALESSIA : Da quel momento conquistasti il suo amore.

MARK     : E la sua fiducia. Non sospetterà mai che noi due…

ALESSIA : (perentoria) E non dovrà saperlo MAI, MAI!

                   A quando le nozze?

MARK     : (evitando) Fammi telefonare. Lo sai che è sempre contenta quando le telefono.

ALESSIA : Non da qui. Comincio a sentirmi colpevole. Comincio ad aver dubbi. Sono una figlia… cattiva.

MARK     : Sei una figlia “meravigliosa”.

ALESSIA : Se sapesse… (fissa Mark) L’hai giurato, eh! MAI! MAI! MAI! Non dovrà saperlo mai!

MARK     : Se resti qui stanotte.

ALESSIA : Ah. Cominci con i ricatti? Hai detto poco fa, l’hai ripetuto: - “un giorno”. Vedi? Sono ancora qui! Al tramonto me ne vado.

MARK     : (triste) Il tramonto della mia vita.

ALESSIA : L’INIZIO della tua vita.

MARK     : Perdere te significa morire…

ALESSIA : Non fare il tragico! Ti stimo, ho accettato questo – e non me ne pento – perché sei un vero uomo, uno che sa mantenere la sua parola. Quindi… Niente dubbi, niente ricatti! Io ho mantenuto la mia promessa. Son qui… (si offre, con gesto vago e femminile)

MARK     : (che è incerto e triste) Hai ragione, Alessia… Hai ragione. Ma mettiti nei miei panni. Innamoratissimo, felicissimo. Pieno di dolcezza e tenerezza e… ti sto perdendo.

ALESSIA : Perdendo? Ci vedremo praticamente ogni giorno!

MARK     : Sì! “Vedremo”… Immagina che tortura!

ALESSIA : (mite e saggia) Sto perdendo la stima che avevo per te. Credevo tu fossi un vero uomo. Accordo chiaro e preciso. Ore specialissime, con me, e poi… L’inizio di una nuova vita che ti garantisco sarà bellissima, serena…

MARK     : Devi ammettere che…

ALESSIA : Che?

MARK     : E’ di te che sono follemente innamorato!

ALESSIA : Non esagerare. Una ventenne, nella tua vita? Sarebbe un grosso errore, te l’assicuro!

MARK     : La prima volta che vi incontrai, ricordi?

ALESSIA : Ricordo.

MARK     : A chi davo la mia attenzione, chi guardavo, ammiravo di più?

ALESSIA : Strano che tu ne parli. Lo chiesi a mamma. Mi assicurò che ammiravi lei, corteggiavi lei.

MARK     : Ogni donna pensa così. Rifletti un po’. Perché le facesti quella domanda? Perché le chiedesti chi era l’oggetto della mia ammirazione? (un breve silenzio)

ALESSIA : Perché… avevo dubbi.

MARK     : Perché avevi notato che fissavo te, mi stavo innamorando di te.

ALESSIA : Mi sembrava impossibile.

MARK     : Ti amo, Alessia (Alessia lo ignora)

                   (piagnucolando) Alessia…

ALESSIA : Non piagnucolare! (con vaga sfida ed ironia) Vieni qua! Dimostrami che sei un vero uomo! Capace di mantenere la tua parola.

MARK     : Hai ragione, hai ragione. Ma pensa per un momento a me, a quel che sento, a quel che sto vivendo.

ALESSIA : (vagamente ironica) Le più belle ore della mia vita!

MARK     : Esattamente, le più belle. Divine! Dimmi, hai mai visto un tuo amore, un tuo grande amore, partire per sempre?

ALESSIA : Non ancora. Ho vent’anni.

MARK     : Il treno si allontana. Il fazzoletto che sventola, le lacrime…

ALESSIA : Il mio treno non si allontana. Resto a casa.

MARK     : (triste) A casa…

ALESSIA : Dove sono soltanto la figlia “meravigliosa” di cui parlasti.

MARK     : Pensi che mi sarà facile?

ALESSIA : Deve esserti facile. Nulla è facile nella vita. Pensi che sia stato facile per me prendere questa decisione?

MARK     : Quale?

ALESSIA : Star qui con te.

MARK     : Te ne sei pentita?

ALESSIA : No, no. Ma devi ammettere che è stata una scelta coraggiosa, una scelta difficile.

MARK     : Ma non ne sei pentita.

ALESSIA : No, no. Amo mia madre. Quindi…

MARK     : (serio, incuriosito) Risaliamo un po’ alle origini… Com’è nata questa tua scelta?

ALESSIA : Come sai mia madre ha divorziato quando avevo due anni… Mi ha allevata lei, si è sacrificata per me… Le devo tutto.

MARK     : (che vulo sapere più che può) Come si comportava con… gli altri uomini nella sua vita? Ti mandava via, in campagna, o eri in casa con loro?

ALESSIA : Ha avuto solo due relazioni… Te l’ha detto – ero presente – una per sei anni, una per cinque… Due brave persone… Ero lì, in casa… Famiglia normale, comportamento normale… Come se fossero marito e moglie.

MARK     : Il primo, quello dei sei anni, chi era? Che faceva?

ALESSIA : Un brav’uomo. Un ragioniere.

MARK     : Ah. Noioso? I ragionieri pensano solo ai numeri.

ALESSIA : Calmo, simpatico.

MARK     : La sera, uscivano spesso? Dove andavano?

ALESSIA : Uscivano solo il sabato sera. Cena fuori. Uno spettacolo teatrale o un concerto.

MARK     : E poi? Era quella la notte in cui…? (gesto vago)

ALESSIA : Probabilmente.

MARK     : Li sentivi? La tua stanza è vicina a quella di tua madre.

ALESSIA : No… erano quieti, tranquilli, rispettosi…

MARK     : Rispettosi? Che strano aggettivo! Rispettosi in che senso?

ALESSIA : Non volevano che io sentissi, fantasticassi, fossi incuriosita da…

MARK     : Da che?

ALESSIA : Dalla loro attività sessuale.

MARK     : “Attività”. Ce n’era molta? Ogni notte?

ALESSIA : Oh no.

MARK     : E tu che ne sai? Erano… “rispettosi”. Quindi non sentivi niente.

ALESSIA : Me lo disse la mamma. Solo una volta la settimana, per pochi minuti.

MARK     : E lei? Se ne lamentava?

ALESSIA : Oh no. Mi disse, mi spiegò che ciò che lega una donna ad un uomo non è il sesso, non deve essere solo il sesso. Ciò che conta è avere qualcuno al fianco. Compagnia, amore. (una breve pausa) Non devi preoccuparti.

MARK     : (ferito) Io preoccuparmi? Di che?

ALESSIA : Niente, niente. Mamma non è esigente. Non chiede molto.

MARK     : (vantandosi) Con me… Nessuna donna si è mai lamentata.

ALESSIA : (ignorando) Si contenta di un compagno di vita, un uomo da amare e rispettare.

MARK     : Perché ha perso il… “ragioniere”?

ALESSIA : Scomparso nel nulla… Un bel giorno – lo ricordo bene – mi baciò sulla fronte, uno strano bacio – avrei dovuto intuire l’addio – e ci lasciò.

MARK     : E tua madre pensò subito al sostituto. Chi è quell’altro? Quello dei cinque anni?

ALESSIA : Un pittore disoccupato. Avrai visto un paio dei suoi… (ironica) “capolavori”, nella sala da pranzo. Castelli e fate nelle nuvole.

MARK     : Disoccupato. Sempre a casa. Sempre “attivo”.

ALESSIA : “Attivo”?

MARK     : Hai usato tu quell’espressione, prima: - “attività sessuale”.

ALESSIA : Era sempre al bar. Deluso, triste, depresso. Beveva molto, troppo. Da allora, non abbiamo più liquori a casa.

MARK     : E poi tornava a casa ubriaco e picchiava tutt’e due!

ALESSIA : S’addormentava sul divano all’entrata.

MARK     : E quando facevano all’amore? Quando usava tua madre?

ALESSIA : “Usava”? Che brutto verbo!

MARK     : Quando la… prendeva, violentava – ubriaco com’era?…

ALESSIA : Raramente.

MARK     : Tu che ne sai?

ALESSIA : Me lo diceva la mamma, mi diceva sempre tutto.

MARK     : E si lamentava, no? Perché non lo cacciò fuori?

ALESSIA : Perché, come mi diceva, la presenza di un uomo in casa è importante. Dà un senso di… serenità, successo, vittoria.

MARK     : Come un ragioniere mezzo addormentato ed un pittore sempre ubriaco? Che vita è quella?

ALESSIA : Ed infatti, dopo alcuni mesi…

MARK     : Anni…

ALESSIA : …lo convinse a partire, ad andare in Europa. Non ci hai mai scritto. Non ha mai ringraziato mia madre.

MARK     : (con una punta di gelosia) E a te, quel bacio finale, te l’ha dato?

ALESSIA : No. Lo evitavo. Non lo stimavo.

MARK     : Perché?

ALESSIA : Ovvio, no? Un uomo che beve non merita rispetto.

MARK     : E… quei due, non ti han mai… notata, molestata?

ALESSIA : Ero una bambina… Avevo otto anni.

MARK     : Col primo. E col secondo? Ne avevi almeno quindici!

ALESSIA : (lentamente, incerta) Una delle ragioni per le quali lo evitavo era proprio quella.

MARK     : Cioè?

ALESSIA : Mi toccò un seno, una sera.

MARK     : (con ira e gelosia) Delinquente! L’hai denunciato?

ALESSIA : Evitato. E’ la miglior risposta quando si incontra, quando si vive con un ubriacone.

MARK     : (riflettendo) “Quando si vive…” Due esperienze sbagliate, per tua madre. Due uomini che han vissuto con lei come se fossero mariti. E poi? Altri uomini? Altre avventure?

ALESSIA : No.

MARK     : E’ andata mai via, scomparsa per una settimana, un week-end?

ALESSIA : No. Siamo sempre insieme. Come due sorelle. Ci diciamo tutto.

MARK     :Ma le hai permesso quei due gravi errori!

ALESSIA : Quali?

MARK     : Vivere con due amanti.

ALESSIA : Hai ragione. Una donna non dovrebbe permettere ad un uomo di vivere con lei, senza quell’impegno, l’impegno del matrimonio. Io non lo permetterò mai. Ho imparato da mia madre. Ho imparato tutto da lei.

MARK     : Che altro hai imparato?        

ALESSIA : Amore, rispetto, tolleranza, senso dell’umorismo. E’ una donna perfetta. Sei fortunato.

MARK     : (fissandola con amore) Lo sono, lo so… Fortunatissimo. Specialmente oggi…

ALESSIA : E domani, che sarà l’inizio della tua nuova vita. CON NOI.

MARK     : Voi. Tutt’e due. Ti sarà facile?

ALESSIA : Certo. Ho mentito una sola volta in vita mia. Oggi…

MARK     : (interrompendo, allarmato) Con me?

ALESSIA : No. Con te sono stata sincera, lo sai. Le abbiamo vissute assieme queste ore. Con assoluta sincerità. Ho però mentito a mia madre non dicendole questo, non parliamole di questo accordo. (decisa, precisa) MAI! MAI! Non dovrà saperlo mai! L’hai promesso. Questa sarà la mia unica menzogna. A fin di bene.

MARK     : Di bene… Il bene di che?

ALESSIA : Di tutti e tre. Avremo finalmente una famiglia. Mia madre è innamoratissima di te. Me lo ha detto cento volte. Ti sogna, ti desidera, sa che sei l’uomo ideale per lei.

MARK     : Non me l’ha mai accennato, mai detto… E’ cordiale e sorridente. Tutto lì.

ALESSIA : Dopo due esperienze sbagliate si diventa caute. Lo ha detto a me che ti ama. Mi dice tutto.

MARK     : Quando… da quando dice di… amarmi?

ALESSIA : Te l’ho detto. Da quella tua abilissima frase: - “Mi riempite la casa di calore. Il mio sogno sarebbe sempre stato di avere una moglie gentile e vulnerabile come te ed una figlia meravigliosa come Alessia”.

                   (rifkettendo)Frase abilissima… Eri sincero?

MARK     : Sì, certo… Specialmente su quel “meravigliosa”.

ALESSIA : E “vulnerabile”? Mamma non sembra vulnerabile. Tu l’hai indovinato. Anche quello è amore, intuizione d’amore… Sarai felice.

MARK     : Quando?

ALESSIA : Da domani. Hai promesso che le parlerai domani. Ricordi?

MARK     : Ricordo…

ALESSIA : A che ora ti aspettiamo?

MARK     : Dipende…

ALESSIA : Da che?

MARK     : Dall’ora in cui… ci svegliamo.

ALESSIA : (ignorando l’allusione al passar la notte insieme) A mazzo-giorno. Ti aspettiamo a mezzogiorno.

MARK     : Ci sarai anche tu?

ALESSIA : All’inizio, sì. Poi vi lascio soli.

MARK     : Che le dico?

ALESSIA : Che hai capito il suo amore, che la ami, che vuoi sposarla.

MARK     : E lei?

ALESSIA : Dirà di sì. E’ innamoratissima.

MARK     : E non sospetterà mai…?

ALESSIA : MAI. Sa che non ho mai mentito. Le sarebbe inconcepibile pensare che… ho fatto questo, per lei…

                   (consulta l’orologio) Si sta facendo tardi…

                   (apre le braccia) Vieni da me… Fammi sentire la tua passione.

MARK     : (triste, avanzando verso di lei) La nostra, ancora una volta… Prima del tramonto…

                   (lascia cadere l’asciugamano, restando nudo di fronte ad Alessia).

ALESSIA : (fissando la sua probabile erezione) L’ULTIMA.

(le luci si abbassano – oscurità)