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ALIENI

 -Valerio Di Piramo-

Commedia in due atti

Personaggi

La preside della scuola, insegnante di Inglese e Francese               Martini Lucilla;

Il professore di fisica                                                                                Borgini Matteo;

La professoressa di storia e geografia                                                  Nelli Antonella;

La professoressa di matematica                                                             Vellutini Silvana;

Il professore di letteratura italiana e filosofia                                               Gentiloni Samuele;

La professoressa di informatica                                                            Celli Clara;

Il professore di educazione fisica                                                                      Moroni Niccolò;

Bidella (Intercambiabile con un uomo)                                                Marzia (Mario);

Alieno maschio                                                                                          Bep;

Alieno femmina                                                                                         Gel.

Questa è una commedia dove le età dei personaggi sono abbastanza “elastiche”, a seconda degli attori a disposizione del regista.

I due atti si svolgono in sala professori del liceo unificato “Marconi” in una qualunque città italiana; siamo nell’anno 2018, quindi l’arredamento sarà un po’ futurista, ma non troppo; un tavolo centrale, “da riunioni”, corredato da una decina di sedie d’ufficio; naturalmente chi si siede non avrà mai le spalle al pubblico; una macchinetta a cialde per il caffè, che si dovrà accendere e spengere dall’esterno; un armadio-libreria con libri e carte disposte abbastanza alla rinfusa. Importante un grande orologio; all’inizio della commedia segnerà le otto e quaranta, si dovrà fermare durante la scena. Scenografia identica per i due atti, ma sarebbe importante poter effettuare un cambio luci (l’unico) da un comune “piazzato” effetto giorno a un “piazzato” completamente verde. Due parole su gli Alieni. Sarebbe bello che si potessero distinguere “fisicamente” dagli altri personaggi; sto pensando a due persone molto alte, o molto basse, o molto magre; L’Alieno femmina deve essere prosperosa e sexy, almeno quando è vestita anni ’70. Gli alieni avranno una tuta molto attillata, magari color argento o blu cobalto; l’esemplare maschio avrà un grosso orologio “multifunzione”; avranno  i capelli molto “tirati” con la brillantina; avranno anche evidenti difficoltà a pronunciare le parole, nella prima parte, il tutto in chiave comica,e magari potrebbero parlare “cantinelando”; tutto comunque a discrezione del regista. Due le entrate-uscite, una a destra che da’ in un corridoio e una a sinistra che da’ in un altro corridoio.

Questa commedia si presta benissimo ad essere messa in scena da attori di fascia d’età da venti a sessant’anni, visto che dovranno interpretare personale scolastico, insegnanti o bidelli.

Per mia e vostra comodità, alla voce di chi parla indicherò solo i nomi dei personaggi.

Vi consiglio di leggerla attentamente, perché questa commedia, pur avendo un andamento brillante, porta alla ribalta situazioni di un sottile ma diffuso malessere sociale. Insomma, diciamo che è una commedia tutta da ridere, ma non solo.

Scena I

 -Il caffè-

All’aprirsi del sipario ci sarà Samuele che sta leggendo il giornale; dopo una decina di secondi entra da destra Silvana; non lo guarda, non saluta, non dice niente, attraversa la stanza e va alla macchinetta del caffè; spinge l’interruttore ma non succede niente; stizzita, controlla la spina, riprova con l’interruttore e quindi la comincia a scuotere.

Samuele          Silvana, è inutile che la maltratti… è dall’altro ieri che è rotta. Stiamo aspettando il tecnico.  Aveva detto che sarebbe venuto ieri mattina, invece…

Silvana            …invece non si prende il caffè. Ma sei sicuro che sia stato chiamato?

Samuele          Ho telefonato io stesso.

Silvana            Bene. Ora si spiega tutto.

Samuele          Che vorresti insinuare?

Silvana            Niente, niente…piuttosto, sei solo? Gli altri non sono ancora arrivati?

Samuele          Evidentemente…ma cosa volevi dire con quel discorso?

                                    Silvana alza le spalle e si siede dalla parte opposta di Samuele, tira fuori un giornale, lo apre e lo comincia a leggere.

Matteo            Entra da sinistra Buongiorno Silvana, buongiorno Samuele. Qualcuno di voi sa se è stata riparata la macchina del caffè?

Silvana            Magari!

Matteo            Accidenti, se non prendo un caffè m’addormento…ieri sera sono andato a letto tardissimo…e il bar qui di fronte è chiuso per turno. Ma siete solo voi due? Va alla macchina del caffè e comincia ad armeggiare.

Samuele          Matteo, è sempre presto. Manca un quarto alle nove.

Matteo            Mi sembrava che fosse più tardi…quell’orologio che ho in salotto non è mai andato bene… controllando la macchina …e a questa macchinetta deve essere saltato il fusibile, perché non si accende proprio.

Samuele          Vedi Matteo? Se invece di fare il professore di fisica eri un elettricista ora si prendeva il caffè…

Matteo            Se ero un  elettricista guadagnavo di più. Sferra un pugno sulla macchina Maledetta! Fai il tuo lavoro! La macchina si accende Ehi! Avete visto? Si è accesa! Si è accesa! Prende una cialda, ma la macchina si spegne di nuovo. Eh no…non ora, eh? Forza! Lavora! La prende a pugni e la scuote.

Silvana            Dai, Matteo, così peggiori la situazione…aspettiamo il tecnico…

Matteo            Si era accesa! Per poco, ma si era accesa! Allora deve essere un filo dell’alimentazione che si è allentato… vediamo un po’…

Samuele          Attento a non prendere la scossa. Sono apparecchi infernali, non si sa mai cosa può accadere…

Matteo            AHI! ACCIDENTI, HO PRESO LA SCOSSA! MA CHI SEI TU,  NOSTRADAMUS?

Silvana            Attento Matteo, io con lui indicando Samuele ho vissuto sei anni insieme…e quando si mette in testa di voler portare iella, nessuno riesce a fermarlo.

Matteo            Ma che iella! C’è un filo scoperto, qui dietro…

Clara               Entra da destra e vede Matteo che armeggia intorno alla macchina Buongiorno a tutti. Matteo, già che sei lì, mi faresti un caffè macchiato?

Matteo            Subito signora Clara. Vuole anche un cornetto o magari un bombolone con la crema?

Clara               Noto del sarcasmo nella tua voce, e allora mi chiedo: perché?

Matteo            Già, perché? Potrebbe essere uno dei tanti misteri della vita…

Silvana            E’ rotta la macchinetta. Niente caffè.

Clara               Niente caffè? Ma sono due giorni che non funziona! Non è ancora stata riparata? Accidenti, senza caffè la mattina non mi parte il cervello! Siede e anche lei apre un giornale e inizia a leggere.

Matteo            Beh, accendi il computer e fai partire quello elettronico…sei o non sei insegnante di informatica? Scuote ancora la macchina del caffè

Samuele          Dai retta, Matteo, mettiti l’animo in pace e smetti di torturare quella povera macchinetta.

Matteo            Va be’...forse hai ragione tu. Si siede al tavolo e anche lui inizia a leggere un giornale che aveva in tasca.

Niccolò           Entra da sinistra, in tuta. Salve. Si dirige alla macchina del caffè; qualche buongiorno ma poi silenzio, mentre tutti lo guardano; Niccolò pigia il pulsante e la macchina si accende; prende una cialda, la sistema, fa venire il caffè.

Matteo            Ma come, s’è accesa?

Niccolò           Certo, perché non avrebbe dovuto?

Clara               Ma come perché! Perché è rotta!

Niccolò           Girando il caffè A me sembra che funzioni benissimo.

Matteo            Meno male! Non so come ci sei riuscito, ma non importa. Si avvicina alla macchina e prende una cialda; immediatamente la macchina si spenge. NO! NON PUOI FARE COSI’! PERCHE’ A LUI SI’ E A ME NO? Percuote la macchina. CHE COS’HA IN PIU’ UN’INSEGNANTE D’EDUCAZIONE FISICA DA UNO DI FISICA?

Clara               L’educazione.

Niccolò           Ehi, ehi! Matteo, calmati! Vuoi il mio di caffè?

Matteo            Sì.  Con un gesto veloce glielo toglie di mano e lo trangugia in un attimo. Grazie Niccolò. Mi ci voleva proprio.

Niccolò           Dai! Non ci credo! Hai bevuto il mio caffè!

Matteo            Me l’hai offerto tu. Ci sono i testimoni.

Niccolò           Ma era un modo di dire! Armeggiando intorno alla macchinetta Accidenti, ora non si accende più! Si siede e comincia a leggere la gazzetta sportiva che aveva infilata nella tuta.

Clara               Qualcuno di voi sa l’ora? Dopo la riunione dovrei andare dalla parrucchiera…oltretutto, oggi sarebbe il mio giorno libero.

Samuele          Le otto e venti.

Sivana             Ma era proprio necessaria questa riunione?

Matteo            Non credo che la dirigente avrebbe spostato l’inizio delle lezioni di un’ora e mezzo se la riunione non fosse stata necessaria.

Marzia             Da destra; se possibile accento napoletano; Scusate il disturbo…vi volevo avvertire che la macchinetta del caffè è rotta…

Matteo            Grazie, molto gentile.

Marzia             Stamani dovrebbe venire il tecnico…se volete, posso preparavi un caffè con la mia moka…

Clara               Come presentando Ed ecco a voi Marzia, la bidella più efficiente di tutto il distretto scolastico! Sarebbe possibile averne uno doppio?

Silvana            Hai ancora la moka? Ma lo sai che credevo non esistessero più?

Marzia             Io ce l’ho sempre…una macchinetta da sei tazzine. Era di mia madre, e quando morì  mia sorella non la volle, e la presi io…la tengo nascosta nel mio armadietto.

Clara               Ma il caffè in polvere dove lo trovi?

Marzia             Me lo fa avere un mio amico che lavora in una fabbrica dove fanno le cialde…però non lo dite a nessuno…altrimenti rischia il posto.

Samuele          Ci credo! C’è un decreto legislativo del duemilaquindici che proibisce tassativamente il commercio e l’uso del caffè sciolto.

Niccolò           Addirittura del duemilaquindici? Ne ho sentito parlare, ma credevo fosse più recente. Mi sono sempre chiesto il perché di una legge tanto assurda…

Matteo            La versione ufficiale è che il caffè sciolto è difficilmente controllabile, e quindi può essere un veicolo per i tutti i tipi di virus che provengono dall’altra parte del mondo. Invece la verità è che le multinazionali vogliono vendere le cialde e quelle indicando costosissime macchinette.

Marzia             Io devo andare…devo ancora spolverare il museo dei costumi teatrali…e oggi pomeriggio viene una scuola primaria a visitarlo.

Matteo            Il fiore all’occhiello del nostro istituto: il museo dei costumi teatrali. Che importa se il personale è carente? I soldi non vanno spesi per alzare il misero tenore di vita dei professori, ma per mantenere una mostra di vecchi vestiti polverosi e intarmoliti…

Marzia             E se sapeste signori miei che paura che mi mettono…tutti quei manichini…ho il terrore che da un momento all’altro uno di loro si muova e si metta a parlare…

Clara               A me piace. E’ un pezzo della nostra storia, un deposito di emozioni…tutte le volte che entro lì dentro comincio a sognare…

Marzia             Insomma, quanti caffè devo preparare?

Silvana            Hai detto che la moka è da sei? Preparali tutti, poi vedremo. Marzia esce da destra, e nello stesso momento da sinistra entra Antonella.

Antonella        Buongiorno…la preside non è ancora arrivata?

Matteo            No. L’hai preso il caffè?

Antonella        Sì, perché?

Matteo            Così. Stiamo facendo un sondaggio. Hai mangiato anche un cornetto?

Antonella        Si siede vicino a Niccolò. Un cornetto? Perché vuoi sapere se ho mangiato un cornetto?

Matteo            …è sempre per il sondaggio. E sei favorevole o contraria al mantenimento del museo dei costumi teatrali anche se terrorizzano la bidella?

Antonella        Sempre a Niccolò Ma che cos’ha stamani?

Niccolò           Dai, Antonella, ma non lo vedi che ti prende in giro?

Silvana            Riferendosi ad una notizia del giornale Avete visto? I microchip funzionano…qui dice che ha salvato la vita ad una persona…sempre più gente se lo fa istallare…quasi quasi me lo faccio mettere anch’io…

Matteo            Ma per favore Silvana!

Silvana            Perché? Non ti sembra una buona idea? Pare che non si senta niente. E’ come una puntura, qui dietro l’orecchio; il microchip va sotto la pelle, e il gioco è fatto.

Samuele          Non è solo una puntura. E’ che dopo non sarai più libera di far niente. Continuamente monitorata, seguita da un segnale elettronico…

Clara               Questo non è vero. Sul giornale c’era scritto che nessuno può infrangere il diritto alla privacy…

Matteo            Sul giornale? E tu nel 2018 credi ancora ai giornali? Non l’hai ancora capito che sono tutti al soldo di chi ci comanda? Ma in che mondo vivi?

Antonella        Io non leggo i giornali. Le informazioni le prendo da internet.

Matteo            Mossa astuta, ma di dubbia efficacia. Dopo che sono riusciti a chiudere la maggior parte dei siti, ormai i nostri beneamati politici hanno il controllo anche della rete.

Niccolò           Ma via, non essere così catastrofico!

Samuele          E invece stavolta Matteo ha ragione. Come dice la pubblicità? Istallate il microchip! Vi terrà continuamente informati sulla vostra salute, vi dirà quanti chili dovrete perdere per essere in forma e cosa mangiare; vi ricorderà i vostri appuntamenti e se lo vorrete, ma solo se lo vorrete, sarete monitorati e non avrete più possibilità di perdervi in questo nostro grande mondo!

Clara               Infatti dice proprio così: “solo se lo vorrete”.

Matteo            Illusa! Ma non capisci che non appena te lo istallano diventi un numero, un granellino di polvere che qualcuno può soffiare via quando vuole, e sapranno sempre e costantemente cosa fai, con chi sei e magari anche quanti caffè fatti con la Moka di Marzia ti sei bevuti?

Samuele          Si sono fatta una legge per evitare che le loro conversazioni telefoniche possano essere intercettate…però continuano a spiare noi…

Antonella        Qualcuno di voi sa perché la preside ci ha convocati?

Tut. Ins.          NO!

Antonella        Mamma mia, non è mica il caso di arrabbiarsi!

Matteo            E’ colpa tua. Non puoi cambiare discorso in modo così repentino.

Antonella        Pensavo che la discussione sul microchip fosse finita…

Samuele          Certe discussioni non finiscono mai, per fortuna…fin che qualcuno continuerà a parlarne, forse si troverà il modo di uscirne fuori.

Matteo            E’ vero. E’ quando la gente smette di parlare che anche le cose più gravi rientrano nella normalità e vengono accettate.

Scena II

 -Ormoni-

Lucilla                         Entra da destra con un fascio di fogli sotto il braccio Buongiorno…siete già tutti qui?

Clara               Buongiorno Lucilla. Sì, siamo tutti…

Matteo            Good morning e bonjour alla nostra laureata in lingue nonché preside…siamo in febbrile attesa dell’attimo in cui qualcuno ci esporrà l’argomento di questa mattiniera riunione. E speriamo sia un attimo fuggente, così si finisce prima.

Silvana            Non sarà mica per il fattaccio dell’altro ieri?

Antonella        Che fattaccio?

Silvana            Come, c’è ancora qualcuno che non lo sa? Allora non è vero che le notizie si spargono così velocemente…

Samuele          Forse dipende dal fatto che la maggior parte della gente pensa ai fatti suoi e non mette il naso nelle faccende degli altri…

Silvana            Cosa vorresti insinuare con codesta battuta scema? Che io sono una pettegola? E’ una faccenda di pubblico dominio!

Matteo            Così pubblica che non la conosco neppure io.

Samuele          Una faccenda è privata fino a che qualcuno non la divulga. Solo allora diventa pubblica.

Silvana            E con questo? Va bene, c’è qualcuno che non lo sa! E ALLORA?

Clara               Calma, Silvana, calma…

Lucilla             Via, ve lo dico io, così nessuno di voi potrà più dire che non è stato messo al corrente di ciò che accade in questa scuola.

Matteo            E’ un fatto ormonale?

Silvana            Ormonale?

Matteo            Sì, insomma…spiriti bollenti…gioventù…maschi e femmine…zum zum…

Silvana            ALLORA LO SAPEVI!

Matteo            Santo cielo Silvana! Smettila di saltare per aria ogni volta che qualcuno apre bocca! Ho tirato a indovinare. Cos’hai mangiato stamani, tritolo?

Samuele          Riferendosi a Silvana Avete visto com’è? Nessuno di voi si è chiesto come ho fatto a viverci per ben sei anni?

Lucilla             Tre giorni fa Marzia, la bidella, ha sentito dei rumori provenire dall’aula di fisica, che quella mattina doveva essere vuota perché non c’erano lezioni. Ha aperto la porta e…

Matteo                        E il resto ce lo immaginiamo, grazie. Ormoni.

Lucilla             Appunto, ormoni.

Matteo            Ma perché proprio nella mia aula?

Lucilla             E chi lo sa…

Matteo            Ho capito, della serie quando scappa scappa.

Lucilla             Naturalmente Marzia è venuta subito a riferire.

Samuele          Spia!

Antonella        Ma come può essere successo?

Matteo            Ho pochi elementi a disposizione, ma posso immaginare…lui sopra e lei sotto…o viceversa…forse appoggiati…chi può saperlo? Vuoi che tenti di farti un disegnino alla lavagna?

Clara               Accidenti, con tutto il tempo libero che hanno fuori di qui…

Niccolò           Forse non hanno così tanto tempo libero…forse date troppi compiti a casa.

Samuele          Ora stai a vedere che se due alunni fottono è colpa nostra!

Lucilla             Va bene, ora che lo sapete possiamo passare all’argomento di questa riunione…

Matteo            Aspetta un momento, Lucilla…non ci hai detto come è andata a finire questa storia.

Lucilla             Beh, ho convocato l’autori del…fattaccio, chiamiamolo così, e dopo averli ascoltati, ho fatto loro una bella lavata di capo e ho deciso di soprassedere…naturalmente la cosa non si dovrà assolutamente ripetere…

Matteo            …specie nella mia aula di fisica. Tutto qui?

Lucilla             Tutto qui?!?

Matteo            Niente punizioni, niente di niente?

Lucilla             Non mi sembrava il caso…erano così mortificati…

Matteo            Già. M’immagino come erano mortificati. Si strappavano i capelli?

Silvana            A me mi pare che Lucilla abbia agito bene.

Matteo            Intanto “a me mi” non sì dovrebbe dire, e anche se insegni matematica  ciò non ti esime dal parlare un italiano corretto… e poi io non sono d’accordo. Una punizione ci sarebbe voluta.

Antonella        Ma forse…sarebbe stato peggio…così invece hanno capito, e vedrete che non lo faranno più…

Matteo            Giusto, non lo faranno più. Lei si farà suora e lui prete.

Antonella        No, intendevo…a scuola…

Niccolò           Sono d’accordo. E’ stata una ragazzata, una sciocchezza…

Matteo            Non è questo il punto. Il fatto che dalla loro parte abbiano la gioventù dei sedici anni e l’eccitazione del momento non li giustifica. Ora la voce dilagherà tra i ragazzi, e il colloquio sarà più o meno questo: “Che ti ha detto la preside? Le solite cose…ma poi mi ha dato una pacca sulla spalla…”

Lucilla             NON HO DATO UNA PACCA SULLA SPALLA A NESSUNO!

Matteo            Beh, quasi. E da ora in poi si sentiranno autorizzati a farlo dove vogliono e quando vogliono. E’ così che va il mondo…non c’è riconoscenza…

Clara               Mamma mia come sei catastrofico!

Matteo            Non sono catastrofico, sono realista. Non mi meraviglierei se uno di questi giorni scoprissimo una gigantesca orgia nella palestra.

Niccolò           Perché proprio nella palestra?

Matteo            Beh, ritengo che per fare un orgia con la “O” maiuscola ci voglia una certa preparazione fisica… quindi la palestra mi sembra il luogo giusto.

Silvana            Ma via! In fondo, se ci pensiamo bene, è un fatto normalissimo…

Samuele          …faresti bene a non parlare di cose che ignori.

Silvana            Che ignoro? Come sarebbe a dire che ignoro?

Samuele          Lasciamo stare, lasciamo stare…

Silvana            Eh no caro mio, ora hai cominciato un discorso e lo finisci!

Samuele          Ma dai, smettila…ne riparliamo in privato.

Silvana            Io e te non parliamo più in privato, ricordi? Ormai le uniche cose che ci uniscono sono pubbliche, proprio come la vicenda accaduta qui l’altro ieri.

Samuele                      E va bene, te la sei cercata. Io non te l’ho mai detto, ma le ho contate.

Matteo            Non per intromettermi, ma cos’è che hai contate?

Samuele          Le volte che io e Silvana…insomma…

Matteo            A Samuele Le volte che te l’ha data? Ma tu sei malato!

Samuele                      In sei anni centootto volte. E non certo per colpa mia. “Sono stanca, ho il mal di testa, le vertigini, è tardi…”

Matteo            A Silvana Centootto volte? In sei anni? Ma tu sei malata!

Silvana            Perché, ti sembrano troppe? Viene…viene…

Samuele          Non t’affaticare, te lo dico io…in sei anni viene una volta e mezzo il mese, viene.

Silvana            Ah sì? Avrei giurato di più…

Samuele          Praticamente uno stipendio, ma senza la tredicesima e la quattordicesima! E con un andamento decrescente di frequenza.

Lucilla             Sentite, non vi voglio interrompere, ma abbiamo una riunione da fare prima che rientrino i ragazzi.

Antonella        Sì, per favore…

Marzia             Entra da destra con in mano un vassoio dove c’è la moka sopra. Scusate, ho portato il caffè…I bicchieri potete usare quelli della macchinetta…e anche lo zucchero…Ecco, la poso qua…La mette sul tavolo buongiorno signora preside… io me ne esco di nuovo, perché ho da fare…devo finire di pulire l’aula di fisica.

Matteo            Ecco, brava, però stavolta bussa prima di entrare…non si sa mai… Marzia esce di nuovo da destra.

Scena III

 -La riunione-

Clara               Va alla macchina e prende sei bicchieri, lo zucchero e i bastoncini per girarlo

                        Bene…chi vuole il caffè oltre a me? Lo metto nei bicchierini.

Niccolò           Io.

Antonella        Io l’ho già preso.

Lucilla             Se c’è lo prendo anch’io.

Matteo                        Certo che c’è. E’ una moka da sei, quindi, se Antonella non lo prende, basta per tutti.

                        Tutti, esclusa Antonella, prendono il caffè.

Lucilla             Bene, ora possiamo cominciare…

Samuele          Ma lo sapete che il caffè fatto con la moka è davvero buono?

Lucilla                        Allora, l’argomento della riunione è la presa visione, l’eventuale discussione e l’accettazione della circolare numero 308 arrivata ieri mattina, mercoledì 11 aprile duemiladiciotto.

Matteo            Bene. Leggila, così ne prendiamo visione. La discussione è superflua, visto che tanto dovremo comunque attenerci agli ordini. ATTENTI! Si alza in piedi e porta la mano alla fronte a mo’ di saluto militare.

Clara               Dai, Matteo, cerchiamo di fare presto, che mi aspetta la parrucchiera.

Lucilla             Scartabellando tra le carte e tirando fuori un foglio Ma dove si è cacciata? Ah, eccola qua… vi prego di prestare la massima attenzione. Quello che c’è scritto sarà relativo all’anno scolastico duemiladiciotto duemiladiciannove, quindi a partire dal prossimo settembre.

Silvana            E perché ce lo comunicano in aprile? Non vi sembra un po’ presto?

Lucilla             C’è un allegato alla circolare, che lo dovrebbe spiegare. Prende un altro foglio Ecco qua… Leggendo “La comunicazione avviene adesso perché si tratta di una trasformazione radicale del piano scolastico, che sicuramente porterà con se molti strascichi polemici, e quindi avrà bisogno di tempo per essere completamente assimilata. In ogni modo saranno presi in considerazione tutti i consigli provenienti dal corpo docente atti a migliorare le presenti disposizioni.

Matteo            Figuriamoci! “Saranno presi in considerazione!” Ma chi vogliono incantare? Fanno sempre come gli pare!

Lucilla             Io vi ho letto quello che è scritto. Ora, se non vi dispiace, passo alla circolare…

Clara               Meno male.

Lucilla             Per comodità ne ho preparata una per ognuno di voi, perché mi rendo conto che una cosa è ascoltare e un’altra è leggere… Dando un foglio ciascuno Ecco, tenete…

Niccolò           Dopo aver dato una veloce occhiata al foglio Bene, è tutto chiaro, salvo una cosa: qui dove c’è scritto “ Il pesce non lo prendere perché ce n’è un surgelatore pieno” non ci vorrebbe punto e accapo? Invece dopo si dice “Ricordati le zucchine”…

Lucilla             Ma che foglio ti ho dato? Santo cielo, è quello della spesa che ho preparato per dare a mio marito!

Matteo            Stacci attenta…pover’uomo, rischia di confondere il pesce con le zucchine…

Lucilla                         Porgendogli un altro foglio Ecco, questo è quello giusto. Riprende il foglio della spesa.

Lucilla             Allora…  Lo sapete che è stupido, ma mi devo segnare i presenti alla riunione…Quando dice i nomi gli interessati alzano la mano dunque…Borgini Matteo…Nelli Antonella…Vellutini Silvana, Gentiloni Samuele, Celli Clara e Moroni Niccolò…bene, ora cominciamo leggendo “ A tutti i licei del biennio obbligatorio. Nell’ottica di una modernizzazione che vede come obiettivo predominante la lotta allo spreco e il risanamento delle risorse ministeriali, per il prossimo anno scolastico si prospetta l’ipotesi del seguente piano strutturale:

                        Primo, il numero degli alunni per classe sarà aumentato mediamente del trenta per cento;

Secondo, il numero delle ore settimanali sarà ridotto e portato dalle attuali 36 a 30, lasciando il sabato libero.

                        E’ chiaro che se questa proposta troverà attuazione, l’attuale organico del parco insegnanti verrà ridotto di una percentuale che, secondo studi effettuati, sfiorerà il quaranta per cento. E’ altresì implicito che le materie di insegnamento saranno accorpate, e passeranno da sette a tre. Nello specifico esse saranno:

                        uno-                Lingua Italiana, filosofia, storia e geografia;

due-                Matematica, fisica e informatica;

tre-                  Lingue straniere.

                        Gli insegnanti di tali materie verranno adeguatamente formati con degli appositi corsi istituiti dal ministero stesso durante l’estate del duemiladiciotto; a tal proposito gli istruttori preposti stanno già visitando le scuole per rendersi conto personalmente della situazione.

La materia di educazione fisica, non più ritenuta necessaria, sarà soppressa come avvenne due anni fa con quella di religione.

Tutto ciò che è scritto su questa circolare è stato preventivamente discusso con il sindacato, che ne ha, in linea di massima, accettato il contenuto.

Il ministero è aperto a qualunque proposta atta a migliorare l’attuale disposizione.”

Bene, come vedete è finita. Potete commentare.

                        Venti secondi di pesante silenzio

Samuele          Questi sono i momenti in cui ti penti di aver fatto l’insegnante.

Antonella        Ma non è possibile! Io sono di ruolo solo dall’anno scorso!

Clara               Incredibile. Semplicemente incredibile.

Niccolò           Una cosa così non se l’aspettava nessuno.

Silvana            Mamma mia! Come faremo?

Lucilla             E’ quello che mi sono chiesto anch’io. Come faremo? E’ una cosa assurda, inconcepibile. Io dovrei essere il cuscinetto tra il ministero e il corpo insegnanti, quella che fa rispettare le disposizioni, ma questa volta sono totalmente con voi.

Clara               Ma dove si andrà a finire? E la professionalità? E le nostre specializzazioni?

Niccolò           Matteo, non dici niente?

Matteo            Niente. Sono rimasto senza parole. Incredibile, non pensavo che potesse succedere una cosa simile.

Antonella        E ora come farò? Ho acceso il mutuo per la casa quest’anno!

Matteo            Spengilo.

Silvana            Aspetta, non disperarti, non ti hanno ancora licenziata…

Antonella        Ma lo faranno! Insegno storia e geografia, che saranno accorpate con italiano e filosofia… non hai capito le disposizioni? Ed io ho solamente ventinove anni, accidenti!

Niccolò           Incredibile. Quasi quasi ci si pente di essere giovani.

Matteo            Mi chiedo quale mente può aver partorito una cosa simile. Sicuramente una persona malata, delirante, che non ha assolutamente idea di cosa sia la scuola, l’istruzione, il futuro…una persona che fino a ora ha lavorato in una sartoria o in bar. Altrimenti non saprei spiegarmi il senso di questa circolare.

Samuele          Beh, basta che tu legga l’introduzione: “ Nell’ottica di una modernizzazione che vede come obiettivo predominante la lotta allo spreco, per il prossimo anno scolastico sarà attuato il seguente piano strutturale” Hai capito? La lotta allo spreco! E come la fanno la lotta allo spreco?

Clara               Tagliando, naturalmente. Tagliando personale docente.

Niccolò           BASTARDI! MA PERCHE’ NON SI TAGLIANO LE…

Lucilla             Cerchiamo di mantenere la calma…

Niccolò           La calma? E come faccio a mantenere la calma sapendo che sto per prendere un calcio in culo dopo dodici anni di insegnamento?

Samuele          Beh, almeno tu puoi sempre andare a fare l’istruttore in qualche palestra.

Niccolò           Non è questo il punto. E’ che, per quanto vi possa sembrare strano, mi sono affezionato alla scuola e all’insegnamento.

Lucilla             Tutti noi lo siamo.

Clara               Ma il sindacato? Cosa fa il sindacato? Non è possibile che abbia accettato questo tipo di proposta…non  dovrebbe tutelarci?

Samuele          Infatti lo sta facendo. Se ha accettato sicuramente ha scelto il male minore.

Silvana            Il male minore? All’anima del male minore!

Matteo            Cioè, tanto per capire… secondo te questo è il minore dei mali? E la proposta alternativa quale sarebbe stata, quella di fucilarci tutti e bruciare la scuola?

Samuele          Ho paura di sì.

Antonella        E pensare che quando sono entrata di ruolo ho fatto una festa… e mia madre era così orgogliosa di me…

Matteo            Ma poi che vuol dire che gli insegnanti saranno “formati” durante la prossima estate? Ah, ecco! Devono aver inventato delle  pillole della sapienza! Ne prendi una e…zac, come per incanto diventi un tuttologo, e puoi insegnare qualsiasi cosa!

Silvana                        Ma che pillola! Non hai sentito? Tra poco arriveranno un paio di questi istruttori, e in tre mesi ci diranno come insegnare materie a noi sconosciute!

Niccolò           Ormai sono battezzati: i “Tuttologhi”.

Lucilla             Va bene, ora cerchiamo di ragionare un attimo. Tutti voi sapete benissimo come vanno queste cose: cominciano chiedendo dieci, poi si accontentano di cinque…

Matteo            Non questa volta. Hanno già presentato la proposta al sindacato, ricordi? Quindi tutto ciò che c’è scritto su questo maledetto foglio sarà applicato, parola dopo parola, virgola dopo virgola. Anzi, sono sicuro che quel quaranta per cento di tagli al personale salirà presto al quarantacinque,e forse al cinquanta per cento.

Clara               C’è di buono che andremo via in tanti. Mal comune mezzo gaudio…

Silvana            E le classi? Avete sentito cosa vogliono fare alle classi? Aumentare il numero degli studenti del trenta per cento!

Clara               Abbiamo già classi congestionate, ventotto o ventinove alunni…

Lucilla             In questo modo passeranno i quaranta. Ci vorranno delle stanze grandi come campi sportivi. Non so proprio come faremo.

Matteo            Io un idea l’avrei. Si scopre l’autore di questa meravigliosa proposta, e si manda nelle classi ad insegnare per un anno intero una delle qualsiasi materie che lui stesso ha individuato; alla fine della scuola, quando anche gli ultimi neuroni del suo cervello avranno fatto la valigia e se ne saranno andati, si lega a una lavagna con sopra scritto E=MC al quadrato e si brucia in piazza, sperando che Einstein non abbia avuto ragione del tutto quando disse che nulla si distrugge.

                        Si ode un boato fortissimo, breve, simile ad un terremoto.

Antonella        Mamma mia il terremoto! Tutti si guardano intorno aspettando impauriti.

Matteo            Aspettiamo…se è un terremoto ci saranno altre scosse… Sette o otto secondi d’attesa

Sivana             Io non sento niente…

Niccolò           Forse è stato un aereo che ha sorpassato la barriera del suono.

Lucilla             Sì, deve essere stato un aereo…meglio così. Allora, per la circolare?

Samuele          Io direi di fare un’azione collettiva contro questi provvedimenti.

Niccolò           Non basta! Ci vuole qualcosa di forte, di inaspettato, che prenda tutti in contropiede!

Matteo            Bene. Non ci resta che bruciare la scuola.

Scena IV

 -Paura-

Marzia                        Da destra, a corsa, trafelata e impaurita, entra e si appoggia alla porta O madonna mia! O madonna mia! O madonna mia!

Lucilla             Marzia! Siamo in riunione! Almeno bussa!

Marzia             O madonna mia! O madonna mia!

Clara               Ma che cos’ha?

Matteo                        Forse gli è apparsa la madonna…

Samuele          O forse ha saputo della circolare…

Matteo                        Che c’entra la circolare! Non tagliano mica i bidelli!

Marzia             Di là…o madonna mia!

Silvana            Su Marzia, calmati e fai un bel respiro…ecco, brava, così…

Marzia             Nel laboratorio di fisica…

Matteo                        Ancora?!? A Lucilla Che ti avevo detto? A Marzia Stanno facendo un’orgia? Se è così dimmelo subito, perché vanno spostati nella palestra. Marzia scuote la testa

Niccolò           Ha bisogno d’aria… la sventola col giornale siediti Marzia…vieni, siediti… Marzia si siede

Clara               Insomma, si può sapere cos’è successo?

Marzia             Tira un bel respiro Stavo passando lo straccio sul pavimento, quando ad un tratto…madonna mia! Ad un tratto in fondo all’aula, dove c’è la lavagna, è venuto come un cerchio di fuoco…

Matteo            Venuto? Che vuol dire venuto?

Marzia             Sì, insomma, apparso..così, all’improvviso…e c’è stato un rumore…ma un rumore! O madonna mia!

Samuele          Ecco che cos’era quel boato!

Silvana            Non lo sappiamo che cos’era. Per ora sappiamo solo da dove proveniva.

Lucilla             Matteo, ti è rimasta qualche apparecchiatura accesa?

Matteo            A me? Ma se è da ieri mattina che non metto piede in laboratorio! Marzia, com’era questo cerchio di fuoco?

Marzia             Madonna mia! Grande, grande così! Disegna un grande cerchio allargando le braccia E poi…poi è sparito!

Antonella        Meno male…queste cose mi mettono paura…

Marzia             …e c’erano “loro!”

Niccolò           Loro? Loro chi?

Marzia             Non lo so…li ho visti venire fuori dal cerchio…poi sono corsa via.

Matteo            Bene. Ora cerchiamo di ricapitolare. Allora, Marzia, io ti ripeto tutto, e tu mi interromperai se dirò qualcosa di inesatto. Va bene? Marzia asserisce con la testa, e continuerà a farlo man mano che Matteo procederà col racconto          Dunque, stavi pulendo la mia aula di fisica, quando ad un tratto hai sentito un forte boato e hai visto un cerchio di fuoco vicino alla lavagna…poi due persone sono uscite dal cerchio di fuoco che è sparito subito dopo…giusto?

Marzia             MADONNA MIA!

Matteo                        Sei sicura che fosse zucchero quella polverina bianca che hai messo stamani nel caffè?

Silvana            Matteo! E smettila!

Samuele          E com’erano queste persone? Ce le puoi descrivere?

Marzia             E come faccio, professor Gentiloni? Avevo gli occhi accecati dalla grande luce del cerchio…ho visto solo due ombre… due figure…

Matteo            Ho capito. Non resta che andare a vedere.

Samuele          Andiamo, dai… Esce da destra, seguito da Matteo e Niccolò.

Silvana            Accidenti, non ci lascerete mica qui da sole… aspettateci! Esce da destra seguita da Clara, Antonella, Marzia e Lucilla. Scena vuota cinque secondi;

Scena V

 -Alieni!-

Beb                 Da sinistra; mette la testa dentro la scena; poi entra con circospezione seguito da Gel; ambedue con evidenti difetti di pronuncia  Gel, tu riuscita a capire essere dove?

Gel                              No.

Beb                 Neanco me…

Gel                  Ma non potevi guardare il quadrante quando tu pigio start?

Bep                 Fatalità fu. Mi è schivolato il dito quando la scelta non era ancora seleczionata.

Gel                  Sì, come scorsa volta che ci siamo andati su Marte invece che su Ganimede…dovresti essere più actung, già seconda volta che succedette. Guarda il compagno e comincia a ridere

Bep                 Cosa c’è di così ridesco?

Gel                  Se ti potessi vedere! Con quegli occhi così picci, quel naso così glande glande e con due braccia uniche sole! Sei davvero ridaiolo…oh, oh, oh!

Bep                 Beh, anche tu non scherzi…al solo pensiero di scopicciare con te mi sento svenirole tutto.

Gel                  Ma abbi almeno il pùdore di stattene zittolo! Ti sei scopicciato mezzo universolo!

Bep                 Io fatto solo per continuazione della specie, lo sai…incaricato dagli undici Saggi di trasmettere il nostro DNA fino ai confini di Cosmo. Altrimenti non saremmo aggiro per galassia.

Gel                              Ma che lingua stiamo patlando che non riesco a parlare bene le pàrole parlate?

Bep                 Aspetta che vedo vedo…E poi lo sai che il computer ci mette qualche tempo per migghiorare  la pronunciòla delle parole ablate…Vediamo dove siamo càpiti… Guarda l’orologio e ci armeggia intorno dunque…parliamo una lingua che si chiama italiota…no, aspetta, italiano…PER NEBULOSA DI PARTINK!

Gel                  BEP! NO! Dimmi che non siamo dove penso…

Bep                 Invece sì, Gel. Siamo sul pianeta che gli indigeni del luogo chiamano Terra! Siamo sul terzo pianeta!

Gel                  PER LA METEORA DI XFATAL! TRA I BARBARI! PRESTO, TORNIAMO A CASA!

Bep                 Questo no possibile…deve trascorrere un po’ di tempo tra un viaggio e l’altro…ormai la potenza del computer è stata usatola per darci a noi questo aspetto orrido e farci parlare la lingua, ed ormai è quasi esaurita.

Gel                Ma i nostri Saggi avevano detto di evitare questo pianeta! Come abbiamo noi fatto a finire proprio qui?

Bep                 Non so…posso solo essere più preciso…siamo nella città di guardal’orologio; indicare il luogo dove si svolge la commedia nell’anno duemiladiciotto.

Gel                  LA NOSTRA MISSIONE DOVEVA CONTINUARE SU TITANO! ERA LI’ CHE DOVEVI TRASMETTERE IL DNA DI NOSTRA SPECIE! E ora? Cosa facchiamo ora?

Bep                 Noi nascondère il tempo necessario affinchè il computer si ricarichi di energia cosmica e sperare che nessuno ci trovi…e dopo ripartire per Titano.

Gel                  Nascondère? E dove? No, ci deve essere un’altra soluzione…

Bep                 Potremmo presentarci agli indigeni del luogo.

Gel                              Sì, e cosa gli dichiamo? Salve, noi siamo quelli che arrivassero da un altro sistema solare distante da voi più di duecentomila anni luce?

Bep                 Credi che non sia il casso?

Gel                  CERTO CHE NON È IL CASSO! Eppure a scuola ce l’hanno ripetuto in mille modi che gli abitanti della Terra sono violenti, e che ci sopprimerebbero subito.

Bep                 Però sappiamo solo quello…non ci hanno mai spiegato il perché…non ci hanno mai fatto studiare la storia di questo pianeta…

Gel                  Avranno avute le loro raghioni…insomma, dobbiamo fare qualcosa!

Bep                 Io avuto una idea: presentamoci sotto mentite spoglie.

Gel                  Cioè?

Bep                 Potremo farci credere due terrestri…ora che il nostro computer ha provveduto a renderci fisicamente come loro, e a tradurre simultaneamente la loro lingua, nessuno noterà la differenza.

Gel                  Ma se non sappiamo neppure in che luogo ci troviamo!

Bep                 Lascia fare a me. Ora mi collego col computer centrale e incamero le informazioni necessarie…guarda l’orologio e preme un paio di tasti. Senti però ora come parliamo bene?  Non è poi così brutta, questa lingua…scorre bene, è melodiosa…

Gel                  Sì, lo sento, lo sento… non assomiglia a nessuna delle lingue che abbiamo conosciuto fino ad oggi…forse gli abitanti del luogo la utilizzano come esca…

Bep                 Come esca?

Gel                  Sì, per far avvicinare le vittime e farle cadere in trappola…e poi magari se le mangiano! Ti ricordi sul pianeta Oxsonus terzo? C’erano quelle piante carnivore che cantavano…ti avvicinavi, e loro…zac! Ti mangiavano…meno male ce ne accorgemmo a tempo!

Bep                             Già…zitta Gel, sono connesso…come in estasi ecco qua…interessante…bene…ho trovato!

Gel                  Speriamo che il computer funzioni bene…ti ricordi quando eravamo sull’undicesimo pianeta della Cintura di Orione? Cominciò a darci delle indicazioni sbagliate, e per poco non ti accoppiavi con un cespuglio!

Bep                 Non preoccuparti, ho riparato il guasto... ora funziona perfettamente.

Gel                  Allora? Dove siamo?

Bep                 Siamo in una scuola.

Gel                  Una scuola? Questa? Ma stai scherzando?

Bep                 No, è proprio una scuola…ho incamerato le informazioni necessarie…e questa è la sala dove si riuniscono i professori…per gli anelli di Saturno come sono primitivi! Mi vengono i brividi…ai loro cuccioli insegnano materie che noi insegnavamo ottocento anni terrestri fa… certo, se riuscissi a portare il nostro DNA su questo pianeta… la civiltà si evolverebbe nel giro di pochi decenni…

Gel                  NON CI PENSARE NEPPURE! Lo sai che i rischi sono enormi…è l’unico pianeta proibito a noi esploratori! Una ragione ci sarà!

Bep                 Già, pare che sia un popolo violento…però, se ci riuscissi, diventerei la persona più famosa dell’universo…

Gel                  E tu vorresti accoppiarti con una femmina di questo pianeta? Con queste fattezze? Ma come potresti vincere la repulsione, lo schifo?

Bel                  Con aria superiore Lo farei solamente per il bene della nostra razza, Gel.

Gel                  Questa missione è stata affidata a tutti e due, ricordi? E io sono la tua consigliera ed aiutante. Te lo proibisco categoricamente. Altrimenti mi vedrò costretta ad avvertire gli undici Saggi.

Bep                 Ma dai! Stavo scherzando! Figurati se mi accoppierei con una femmina di questo orrendo pianeta!

Gel                  Insomma, che facciamo ora?

Bep                 Guardando l’orologio Ora cosa dice il computer…TROVATO! Quella macchina! Indica la macchinetta del caffè …quella macchina è rotta. Stanno tutti aspettando qualcuno che la ripari.

Gel                  Ma se non sappiamo neppure a cosa serve!

Bep                 Sì che lo sappiamo. Il computer mi sta fornendo tutte le informazioni necessarie…e mi sta dicendo anche dov’è il guasto…portandosi un dito davanti al naso STTTTTT!!!!!!!! Mi sembra che stia arrivando qualcuno…presto, andiamo in un altro luogo…dobbiamo trovare dei vestiti adatti... il computer mi sta dicendo che a trenta metri da qui ci sono tantissimi abiti…vieni, seguimi…andiamo lì.  Escono da destra

Scena VI

-Ricordi-

Niccolò           Rientrando da sinistra seguito da Sivana, Clara, Samuele Matteo e Antonella. Visto? Che vi dicevo? Niente di niente…

Silvana            Chissà quella povera donna cosa s’è immaginata….

Clara               Forse prende troppi caffè. Ho letto da qualche parte che l’eccitazione provocata dalla caffeina a volte altera il senso della realtà.     

Samuele          Un cerchio di fuoco…e due esseri che si materializzano dal nulla…mi ricorda molto i vecchi film di Star Trek…Avevo la collezione completa di dvd…chissà dove saranno finiti…

Silvana            Te lo dico io. Li ho gettati. Raccolta differenziata. A quest’ora saranno diventati tanti bei contenitori di plastica per l’analisi ospedaliere…spero che qualcuno ci stia facendo la pipì dentro proprio in questo momento!

Matteo            Qualcosa mi dice che la vostra non deve essere stata una separazione all’insegna del “Comunque sia andata vogliamoci bene”…

Samuele          Difficile continuare a volere bene a un mostro come quello.

Silvana            Mostro? Ma sentitelo! Ha parlato il marito perfetto! Se proprio vuoi saperlo, una delle ragioni per cui ho gettati i dvd è perché passavi più tempo davanti alla televisione che con me!

Samuele          Ora che ti conosco meglio, rimpiango i momenti in cui l’ho spenta, la televisione.

Antonella        Insomma, il nostro futuro non esiste più, e voi non trovate di meglio da fare che continuare a scannarvi l’un l’altro?

Matteo            Lasciali fare, Antonella…anche questo è un modo per scaricare la tensione…quando avrai trovata l’anima gemella capirai meglio.

Niccolò           Insomma Matteo, non credo che tu ti possa permettere questi discorsi…con la storia che hai alle spalle…

Matteo            E’ proprio per questo che me li posso permettere…e ti ringrazio di cuore per avermi ricordato ancora una volta la meravigliosa favola di cui sono stato protagonista. Guarda Antonella Capisco dalla tua espressione che non ti hanno ancora detto nulla…strano…credevo che lo sport nazionale di questa scuola fosse sparare cannonate di maldicenze contro i colleghi…non preoccuparti, provvedo subito io.

Antonella        Ma no, non importa…sono affari tuoi…

Matteo           Una cosa che devi imparare in fretta è che quando siamo qui dentro gli affari non sono mai miei o tuoi, ma di tutti. Per esempio, se Niccolò fa una corsa di dieci chilometri e suda si suda tutti, se Samuele litiga con Silvana si litiga tutti, se tu piangi si piange tutti, se Clara fotte con qualcuno…

Clara               Dai Matteo, ora basta. Sotterra l’ascia di guerra e calmati.

Matteo            Ci crederesti? E’ proprio quando mi dicono di calmarmi che m’ incazzo come una lontra…in qualche modo lo percepisco come una limitazione della libertà. Se voglio incazzarmi, m’incazzo. Quando vorrò stare calmo ve lo farò sapere. Ad Antonella Lastoria èmolto semplice: avevo una donna, tanto tempo fa…già questo fatto è scioccante, non credi? Poi mi successe una cosa che credevo succedesse solo nelle barzellette: un giorno tornai a casa in anticipo e la trovai a letto con un uomo; e ti assicuro che non stavano affatto dormendo. Le solite cose: urla, scenate, perché l’hai fatto, non mi ami più, etc etc etc. Mandai via lui e perdonai lei, ma non fu una grande idea; forse dovevo mandare via lei e tenermi lui, perché dopo appena quattro mesi la troia fuggì insieme ad un altro. Ma non quello di prima, proprio uno nuovo di zecca. Ecco, questa è la meravigliosa e coinvolgente favola del professore di fisica e la sua puttana d’oro. Quando avrai dei nipotini gliela potrai raccontare…se mi dai un foglio e una penna ti firmo una liberatoria, così non dovrai pagare nemmeno la Siae.

Samuele          Va be’ Matteo, acqua passata…

Sivana             Ormai sono cinque o sei anni…

Matteo            Facile per voi due parlare così…trascorrete intere giornate a distruggervi moralmente per delle cazzate insignificanti successe milioni di attimi fa pur di scaricare le tensioni che avete accumulato nel periodo in cui siete stati insieme…ma io? Con chi mi sfogo io? Ho tanta di quella rabbia repressa dentro che potrei dichiarare guerra perfino alla Svizzera!

Niccolò           Va bene, Matteo, va bene…scusami, la mia è stata un’uscita inopportuna e anche un po’ scema.

Matteo            Bene. Adesso che ci siamo finalmente ripresi i nostri ruoli appurando che lo scemo sei tu e il becco sono io, cerchiamo di dare un senso a questa giornata cominciata male senza caffè e continuata peggio con quella circolare numero 308…

Clara                           C’è di bello che abbiamo toccato il fondo. Peggio di così non può sicuramente andare.

Matteo            Non ti illudere, Clara…al peggio non c’è mai fine…

Lucilla             Rientra da sinistra Bene, siete tutti qui…possiamo continuare la riunione di poco fa. Mi dovete firmare un foglio di presa visione…va alla sua borsa che aveva lasciata sul tavolo e tira fuori un foglio Eccolo.

Sivana             Da qua. Prima finisce questa storia meglio è.

Niccolò           Io non firmo proprio un bel niente.

Lucilla             Come sarebbe non firmi?

Niccolò           Sarebbe che non firmo. Faccio finta di non aver capito. Dopotutto sono l’insegnante di educazione fisica, e a nessuno importa se sono tonto, scemo o quant’altro. Basta che funzioni il corpo.

Matteo            Grande Niccolò! Bella mossa!

Lucilla             Via, cerchiamo di non fare i capricci come i bambini. Lo sapete benissimo che anche se non firmate non cambierà nulla.

Scena VII

-Incontro ravvicinato-

Bep                 Entra da destra, seguito da Gel. Sono vestiti con abiti di fine ‘800, compresi cilindro guanti e bastone per lui e cappellino guanti e borsetta per lei. Buongiorno. Siamo venuti a riparare la macchina che non funziona.

                        Qualche secondo di silenzio, in cui tutti guardano i nuovi venuti

Lucilla             Scusate, temo di non aver capito bene. Cosa siete venuti a fare?

Bep                 A riparare la macchina.

Sivana             Quale macchina?

Bep                 Indicando col dito Quella. La macchina che produce il caffè.

Matteo                        Che cos’è, uno scherzo?

Bep                 Scherzo? No, no. Quella macchina non funziona, e noi la dobbiamo riparare.

Samuele          Con i guanti?

Niccolò           Col cilindro e la borsetta?

Antonella        Che cos’è questo puzzo di naftalina?

Clara               Ma non vedete che ci stanno prendendo in giro?

Matteo                        Sentite, voi due: stamani ci girano già le palle per conto nostro…

Silvana            Avete scelto il giorno sbagliato per fare questo scherzo cretino!

Marzia                        Entra da sinistra e vede gli alieni AHHHHH!!!!!!!!!! I MANICHINI 362 E 363! LO SAPEVO CHE PRIMA O POI SAREBBE SUCCESSO! Sviene, ma Niccolò la sorregge, mentre tutti si avvicinano minacciosi ai due.

Gel                  PRESTO BEP, FERMA IL TEMPO…FERMA IL TEMPO! Bep schiaccia un pulsante dell’orologio e immediatamente tutti si fermano esattamente nella posizione in cui si trovano;l’orologio sulla parete si fermerà, e tutto il palcoscenico sarà illuminato da un piazzato verde. Le buffe pose saranno a discrezione del regista; è importante ricordarle, perché il secondo atto aprirà con lo stesso quadro.

Fine atto primo

Scena I

Gaffe…!

La scena si apre con lo stesso quadro conclusivo del primo atto; naturalmente luce verde e orologio fermo. Bep e Gel stanno guardando il computer al polso di Bep.

Gel                  Ecco fatto. Ora abbiamo esaurito quasi del tutto le batterie.

Bep                             Eh sì, c’è rimasta pochissima energia…bisogna riattivare il tempo, altrimenti si

scaricherà del tutto…ma era l’unico modo. Hai visto come sono aggressivi?

Gel                  Eri tu che non ci volevi credere! Gli undici saggi ci avevano avvertiti…è un pianeta dove la violenza fa da padrona…

Bep                 Ma cosa abbiamo sbagliato?

Gel                              Ma come, non l’hai ancora capito? I vestiti. Abbiamo sbagliato i vestiti. Non abbiamo chiesto al computer, e questo è il risultato.

Bep                 Sai? Sono sempre più convinto che qui sarebbe necessario diffondere il nostro DNA.

Gel                              Non ci posso credere! Per poco non ci sopprimono e tu vuoi trasmettere le nostre informazioni genetiche a questo popolo! Devi essere impazzito. E poi…guardali… non provi ripugnanza?

Bep                 Girando intorno a Clara Insomma…devo confessarti che comincio quasi a vedere l’armonia dei loro corpi…a percepire come un sottile desiderio…

Gel                  BEP! PER LA NEBULOSA DI OXON! MA COSA STAI DICENDO?

Bep                 Che in fondo in fondo questo esemplare di femmina terrestre non è poi così male…sarà che anch’io ormai ho acquisito le stesse fattezze…Va be’, manca la gelatina intorno alla bocca, non ha i tentacoli come noi e invece di strisciare cammina, ma che vuol dire? Lo faccio per la scienza! E poi non dimenticare che io sono stato addestrato a questo scopo! Con una mano tocca il fondo schiena di Clara. Interessante…fammi un po’ vedere come si accoppiano…guarda il computer Ehi! Guarda qua…però! Accidenti che roba! Sembra che provino davvero un grande piacere…PER TUTTE LE GALASSIE! Guarda, Gel, guarda! Mai visto niente di simile …e chi l’avrebbe mai detto?

Gel                  E io avverto i saggi delle tue intenzioni!

Bep                 Non puoi. Non abbiamo abbastanza energia per trasmettere. Continuando a guardare il quadrante e commentando ciò che vede Per i satelliti di Xenox! Su questo pianeta qualcosa da imparare c’è…ma dai! Anche così?

Gel                  Bisogna prendere tempo. Presentarci sotto un’altra copertura. E SMETTILA DI GUARDARE QUEL MONITOR! Hai sufficiente autonomia per connetterti mentalmente al computer?

Bep                 Mentalmente? Ma certo! Mentalmente! Per mille comete, perché non ci ho pensato prima? Così sapremo in tempo reale cosa succede e come ci dobbiamo comportare…possiamo connetterci tutti e due…ecco, vedi? Dicendo così indica col dito ma schiaccia inavvertitamente il pulsante; cambio luci, tutti si muovono parlando insieme e continuando l’azione del primo atto; PER TUTTE LE SUPERNOVE! Preme di nuovo il pulsante, ancora luce verde e nuovo quadro.

Gel                  E stai un po’ attento! Hai premuto ancora il tasto sbagliato…ne va della nostra vita!

Bep                 Hai ragione, Gel, hai ragione…senti, dobbiamo anche cancellare il nostro ricordo dai loro cervelli…aspetta che imposto il computer… dopo aver armeggiato pochi secondi ecco fatto…non ricorderanno niente di noi… Sto connettendo il computer con le nostre menti, così sapremo cosa fare...tra pochi secondi si attiverà, e allora noi conosceremo gli usi e costumi di questo pianeta e sapremo come comportarci in ogni occasione… guarda, sta già cercando nel database terrestre due nomi comuni con i quali ci presenteremo…presto, usciamo, andiamo a cambiarci d’abito… Esce dalla stanza da destra seguito da Gel.

Scena II

-Sveglia!-

Non appena gli Alieni sono usciti cambio di piazzato, l’orologio ricomincerà a funzionare. Tutti  parlano tre secondi esatti, rendendo le parole incomprensibili; poi si zittiscono di colpo.  

Niccolò           Sta sorreggendo Marzia che era svenuta tra le sue braccia Accidenti! Ma che sto facendo? Stai bene, Marzia?

Marzia             Mi sento la testa confusa…

Lucilla             Bene, siete tutti qui…possiamo continuare la riunione di poco fa. Mi dovete firmare un foglio di presa visione…sventola il foglio.Eccolo.

Sivana             Da qua. Prima finisce questa storia meglio è.

Niccolò           Io non firmo proprio un bel niente.

Lucilla             Come sarebbe non firmi?

Niccolò           Sarebbe che non firmo. Faccio finta di non aver capito. Dopotutto sono l’insegnante di educazione fisica, e a nessuno importa se sono tonto, scemo o quant’altro. Basta che funzioni il corpo.

Matteo            Grande Niccolò! Bella mossa!

Lucilla             Via, cerchiamo di non fare i capricci come i bambini. Lo sapete benissimo che anche se non firmate non cambierà nulla.

Silvana            Ho come la sensazione di avere già vissuto questa scena in un’altra vita…

Samuele          Dejavù. Si chiama dejavù.

Silvana            Lo so benissimo come si chiama! E poi nessuno ha chiesto il tuo stupido commento!

Antonella        Santo cielo! Lo sentite anche voi questo odore di naftalina?

Silvana            Sì sì. Credevo che fosse il mio naso…

Matteo            Ha ragione Niccolò. Che si firma a fare? Tanto la circolare va avanti lo stesso.

Samuele          Da qua, togliamoci questo dente…firma il foglio Ecco fatto. Accidenti, mi sento come uno che ha appena convalidato la sua condanna a morte.

Clara               Senti, Lucilla, visto che il tempo passa e che questo continua ad essere il mio giorno libero, che ne diresti se togliessi il disturbo e andassi dalla parrucchiera?

Niccolò           Che ci vai a fare? Sei praticamente perfetta!

Matteo            Ci sono donne che se non spendono due o trecento euro alla settimana per farsi capelli unghie e chissà cos’altro, non si sentono in pace con se stesse…

Marzia             Non mi ricordo più perché sono qui…

Lucilla             Non fa niente, Marzia, non fa niente…Clara, firma la circolare per favore, e poi vai a goderti il tuo giorno di riposo.

Samuele          Giorno di riposo? Figuriamoci! Mezza giornata sotto un casco rovente di una parrucchiera in vena di torture!

Clara             Insomma, potrò impiegare il mio tempo libero come mi pare? O vi devo rendere conto anche di quello?

Silvana            Visto Clara? Quando ti dico che la convivenza con quell’essere lì è praticamente impossibile, mi devi credere!

Marzia             Io vado di là. Tra un’ora cominceranno ad arrivare i ragazzi. Se avete bisogno chiamatemi. Esce da destra.

Matteo            Bene. Mi rilasso un po’, tanto ho lezione solamente dalla terza alla quinta ora. Ne ho proprio bisogno. Si siede Clara, che ne diresti di fare a cambio? Solo per questa mattina…te resti qui ad insegnare fisica e io vado dalla parrucchiera…

Clara               Accidenti! Ora lo sento anch’io…

Antonella        Che cosa?

Clara               L’odore di naftalina…è fortissimo…toglie il fiato…

Silvana            Era molto più forte prima…chissà da dove viene… Si siede

Lucilla             Bene. Allora io vado in direzione, ma lascio qua sul tavolo questo foglio. Chi non l’ha firmato è pregato di farlo prima del prossimo diluvio universale.

Antonella        Diluvio? Che diluvio?

Niccolò           E’ solo un modo di dire, rilassati…Si siede

Clara               Aspettami Lucilla, vengo fuori con te. Buon lavoro a tutti, ci vediamo domani. Le due escono da destra; per un paio di minuti tutti si rilassano e ricominciano tranquillamente a leggere i giornali.

Scena III

-I tuttologhi-

Clara               Rientra dopo un paio di minuti; nessuno alza gli occhi dal giornale; solo Antonella la guarda  Mi dispiace interrompere questa frenetica attività lavorativa, ma vi rendo noto che sono arrivati.

Antonella        Chi?

Clara               I tuttologhi.

Matteo            Prego?

Clara               Ma sì, i tuttologhi, gli istruttori, quelli che ci terranno il corso estivo, facendoci saltare a piè pari le nostre meritate vacanze a mare!

Niccolò           Ma dai! Sono arrivati davvero? Che velocità!

Samuele          E pensare che qualcuno si chiedeva se quella famosa circolare sarebbe mai divenuta operativa! Visto?

Silvana            E dove sono?

Clara               Sono di là che parlano con Lucilla…un uomo e una donna…stanno per venire qui, e hanno detto che vogliono vedere tutti gli insegnanti, quindi ormai posso dire addio alla parrucchiera…e voi non sarebbe male se per una volta cercaste di assumere un’aria intelligente…

Niccolò           Io insegno educazione fisica, quindi l’aria intelligente non fa parte delle mie specializzazioni. Mi basta “pancia in dentro e petto in fuori”.

Antonella        Come sono? Giovani?

Matteo            Figuriamoci, giovani! Saranno due vecchie cariatidi!

Clara               No, Matteo, non sono vecchi…anche se l’abbigliamento lascia un po’ a desiderare… lui poi non è niente male…

Silvana            Da quando si giudicano le persone dal loro abbigliamento e dal loro aspetto fisico?

Samuele          Una domanda così la avrebbero potuta far tutti, ma non tu…

Silvana            Perchè? Ti risulta forse che io dia importanza a come veste una persona?

Samuele          Mi risulta, sì. Altrimenti non avresti strillato come una scimmia urlatrice tutte le volte che tentavo di mettermi una camicia che piaceva a me!

Silvana            UNA SCIMMIA SARAI TU! Per forza urlavo! Hai lo stesso gusto di un cammello!

Samuele          Ma sentitela! L’ultima sottana che mi ricordo abbia comprato era verde pisello con l’orlo fucsia!

Silvana            Mai una volta che questo signore si sia messa la cravatta, e sempre con la camicia fuori dai pantaloni, sempre…in vita tua non ti sei vestito in maniera decente nemmeno una volta…

Samuele          E che mi dici di quella camicetta rosa bordata di bianco che quando te la mettevi sembravi una grossa fetta di prosciutto cotto?

Clara               Via, basta, fatela finita! Volevo solo dire che vestono un po’ retrò, ecco.

Antonella        Retrò? Che vuol dire retrò?

                        Clara sta per rispondere ma entra Lucilla, seguita da Bep e Gel, vistosamente vestiti anni ’70; ambedue hanno una valigetta ventiquattrore di pelle. (Il tutto a discrezione del regista, ma Gel deve essere molto provocante; non sarebbe male una minigonna)

Lucilla             Prego, entrate…ecco, questa è l’aula delle riunioni…potete accomodarvi dove volete…ecco, allora… la professoressa di informatica Celli Clara l’avete già conosciuta…e quello è il resto del corpo docente…Matteo Borgini, fisica…la signorina Nelli storia e geografia, Vellutini Silvana matematica, Samuele Gentiloni professore di Italiano ed infine Niccolò Moroni insegnante di educazione fisica…

Niccolò           …Ma presto toglierò il disturbo.

Bep                 Molto piacere. Io sono il professor Giuseppe Garibaldi, e la mia collega si chiama Giovanna D’Arco.

Matteo                        Alcollega più vicino Dai! Sembra quella barzelletta dei due matti scappati dal manicomio!

Gel                  Come dice, prego?

Matteo            No, nulla, nulla…

Gel                  Allora, siamo stati mandati dal ministero per illustrarvi le fasi che renderanno effettiva la circolare n 308. L’avete presente?

Samuele          L’abbiamo, l’abbiamo…

Bep                 Bene. La vostra dirigente ci ha detto che avete già letta la circolare, quindi salteremo questo punto, e passeremo subito ai colloqui…A Lucilla Come le ho già detto, signora Martini, ci servirebbero due stanze per poter fare colloqui separati con i docenti…è possibile?

Lucilla             Tra poco arriveranno gli studenti, e le aule saranno occupate…uno potrebbe andare nel laboratorio di fisica…

Matteo            Tanto ormai tutto quello che c’è di interessante in questa scuola avviene lì.

Niccolò           Anche la palestra è libera. Ho lezione solamente alla quarta ora.

Bep                 Bene. Allora io vado nel laboratorio, e la mia collega in palestra…a Clara signorina Celli, vuol essere così gentile da accompagnarmi? Così il colloquio lo inizierò con lei… Dov’è l’aula di fisica?

Clara                           Per di qua, venga…Esce da destra seguita da Bep e dallo sguardo contrariato di Gel.

Niccolò           Anch’io dovrò fare il colloquio?

Gel                  Mah…credo di sì…

Matteo            Crede di sì? Come, non è sicura?

Gel                              Ma sì, naturalmente. Tutti quanti dovranno fare il colloquio. A Niccolò Lei cosa ha detto che insegna?

Niccolò           Educazione fisica.

Gel                  Bene, mi accompagni nella palestra…comincierò proprio con lei. Niccolò esce da sinistra seguito da Gel.

Scena IV

-Litigi-

Antonella        Ma sono loro che puzzano così tanto di carbonina?

Lucilla             Credo di sì. Chissà in che vecchi armadi saranno stati i vestiti che indossano!

Matteo            Però. Giuseppe Garibaldi e Giovanna D’Arco. Ora questa scuola ha davvero visto di tutto. Mancano i marziani e poi siamo a posto.

Samuele          Se si continua di questo passo si vedranno presto. Stanno accadendo le cose più assurde.

Matteo            Sai che ti dico Antonella? Quasi quasi sono contento per te che te ne vai da questa gabbia di matti.

Lucilla             Non è detto, che se ne vada lei, Matteo, non è detto…

Silvana            Che vorresti dire?

Lucilla             Che non se ne andranno i più giovani. I due signori che sono appena usciti sanno tutto. Ma proprio tutto. Come li chiamavate? I tuttologhi? E’ vero. Mi hanno detto che per prima cosa daranno un po’ di scivolo per fare attaccare alla pensione i docenti più anziani…

Matteo            Questo non mi dispiace affatto.

Lucilla             Ma la cosa veramente clamorosa è questa: il colloquio che stanno facendo serve ad individuare le persone che resteranno qui come insegnanti, indipendentemente dall’età e dalla materia che insegnano.

Samuele          Cosa?!? Aspetta, fammi capire: vorrebbe dire che l’insegnante di educazione fisica potrebbe restare e insegnare fisica, matematica e informatica?

Lucilla             Già. O magari un altro pacchetto di materie citate nella 308…

Silvana            Ma dai! Non è possibile!

Lucilla             Invece è proprio così…Me lo sono fatto ripetere due volte.

Antonella        Questo vuol dire che anch’io ho delle probabilità di restare?

Lucilla             Ed anche molto buone. Mi hanno detto che preferiscono professori giovani e dinamici.

Matteo            Capito? Dinamici! Quando ti interrogano ti consiglio di ballare il tip tap nuda sopra la scrivania.

Samuele          Non ci posso credere…non ci posso credere…

Antonella        Evviva! Finalmente una buona notizia!

Matteo            Cioè, reputi una buona notizia il fatto che potrai restare a insegnare in una scuola che sta andando a catafascio? Dove non ti premiano per quello che sei o che hai fatto, ma semplicemente per come la pensi su determinati argomenti?

Antonella        E che mi importa? Avrò uno stipendio, potrò pagare il mutuo…e soprattutto i miei saranno consapevoli di non aver buttato via i loro soldi facendomi studiare.

Matteo            Se la pensi davvero così sei più malata dei signori che stanno al ministero.

Silvana            Via, Matteo, lasciala stare…

Matteo            Ma come lasciala stare! Non hai sentito? Qualsiasi cosa, pur di mantenersi questo posto di merda!

Samuele          Ora mi sembra che tu stia esagerando…

Antonella        QUALSIASI COSA, SI’! FAREI QUALSIASI COSA! HO STUDIATO PER QUESTO, HO SACRIFICATO UN TERZO DELLA MIA VITA PER QUESTO, HO PASSATO ORE E ORE SUI LIBRI PER QUESTO! E SE ORA, PER POTER FARE QUELLO PER CUI HO STUDIATO, DOVESSI BALLARE IL TIP E TAP NUDA SU UNA SCRIVANIA, LO FAREI SENZA PENSARCI UN ATTIMO!

                        Silenzio cinque o sei secondi; imbarazzo totale.

Lucilla             Senti, Antonella, per favore, mi accompagneresti in bagno? Le cinge una spalla con il braccio e la accompagna fuori da sinistra.

Samuele          Matteo! Ma anche tu!

Silvana            Certo che sei davvero bravo a far incazzare la gente…mi ricordi una certa persona…

Matteo                        NO, EH? ORA NON RICOMINCIATE! NON VI SOPPORTO PIU’! Esce da destra.

                        Samuele e Silvana si lanciano un’occhiataccia, quindi vanno a sedersi uno a destra e uno a sinistra della stanza, più lontano possibile l’uno dall’altro, e ricominciano a leggere il giornale; dopo circa un minuto entra Marzia da destra

Marzia             La signora dirigente non è qui?

Silvana            No, è uscita…avevi bisogno di qualcosa?

Marzia             Le volevo chiedere se ora posso tornare a finire di spolverare l’aula di fisica…

Samuele          Lo dovresti domandare al professor Borgini: l’aula è di sua competenza.

Marzia             L’ho incontrato qui fuori e gliel’ho chiesto, ma non mi ha risposto…

Samuele          Lascia stare…Matteo stamani non si deve essere svegliato troppo bene… capita…

Silvana            Eccola qua, la grande solidarietà maschile…chissà cosa fareste voi maschietti pur di coprirvi le spalle l’un con l’altro…

Samuele          Ho semplicemente fatto una constatazione. Questa volta che cos’è che ti brucia?

Sivana             Niente, niente…figurati se mi faccio condizionare dalle cretinate che dici ogni volta che apri bocca!

Marzia             Timidamente, ma nessuno dei due la prende in considerazione Scusate…

Samuele          Ma stai scherzando? E’ tutta la mattina che appena apro bocca mi attacchi senza ragione, per il solo gusto di darmi contro!

Silvana            IO? Tu, piuttosto! Non perdi l’occasione per offendermi!

Marzia             Cs Scusate…

Samuele          OFFENDERTI? E quando sarebbe successo? Ma che film hai visto?

Sivana             Offendermi, sì! Davanti ai colleghi, davanti ai bidelli…tutti hanno visto, tutti hanno sentito! Non è vero, Marzia?

Marzia             Ecco…veramente…

Samuele          Su, Marzia, dì la verità! Quando mai mi hai sentito offendere questa specie, fortunatamente in via di estinzione, di strega?

Marzia             Appunto, volevo dire…

Sivana             Hai sentito, Marzia? Hai sentito? Mi ha offeso di nuovo! Mi ha chiamato strega!

Samuele          E questa secondo te sarebbe un’offesa? Ma stai scherzando? E poi figurati se ho tempo da perdere cercando appellativi che ti rendano giustizia…ho ben altro da fare, io!

Silvana            Lo senti, Marzia? Lo senti? Ha bene altro da fare! Ma che cosa hai da fare, fammi il piacere! Nulla! Proprio come quei sei anni che hai vissuto sotto il mio tetto: nulla!

Marzia             Allora io andrei…

Samuele          Questa poi è bella! Il tuo tetto?  Ma se il mutuo l’ho sempre pagato io!

Silvana            Bravo! E chi tirava avanti l’appartamento? Chi ti lavava e ti stirava? Non è forse anche questo il modo di contribuire al pagamento?

Samuele          Ho capito. Ecco a voi l’orco…Barbablù…che ha schiavizzato per sei lunghi anni questa tenera fanciulla…eppure mi sembra che tu sia sopravvissuta…anzi, a riguardarti meglio mi pare che tu sia perfino ingrassata…Non è vero Marzia che è ingrassata?

Sam-Sil           Cominciano insieme a urlarsi uno contro l’altro, finchè Marzia non li zittisce.

Marzia           Con voce stentorea INSOMMA, ORA BASTA! NE HO PIENE LE TASCHE DEI VOSTRI LITIGI! ANCHE GLI ALTRI HANNO DEI PROBLEMI, SAPETE? MA NON LI VANNO CERTO A SVENTOLARE IN PIAZZA COME FATE VOI DUE! Esce da destra;Samuele ricomincia a leggere il giornale.

Silvana            Bella figura. Proprio una bella figura, mi hai fatto fare… Esce da sinistra

Matteo            Rientrando da destra Bravi. Vi si sentiva urlare di fondo al corridoio…ma dov’è Silvana? L’hai fatta e pezzi e l’hai mangiata? Bravo: ha fatto la fine che si meritava.

Samuele          Ormai siamo arrivati al limite. Credo che la cosa migliore sia che uno di noi due si decida a cambiare scuola, prima di arrivare allo scontro fisico.

Matteo            Non ti preoccupare, con la nuova circolare si aggiusterà tutto in quattro e quattr’otto. Te o lei sarete buttati fuori senza ritegno alcuno. Magari tutti e due. E comunque lo scontro fisico non te lo consiglio. Ci rimetteresti. Nessuno picchia più forte di una donna fuori testa…io ne so qualcosa…

Samuele          Non dirmi che la troia ti menava!

Matteo            Allora Samuele, mettiamo subito in chiaro una cosa: il termine troia, per la mia ex, lo posso usare solo io, perché sono io che l’ho trovata a letto con un altro, e sono sempre io che sono stato abbandonato; quindi ti sarei grato se usassi un sinonimo un po’ meno crudo.

Samuele          E va bene, scusa. Però non hai risposto alla mia domanda…

Matteo            Facendo l’indiano Domanda? Che domanda?

Scena V

-Sorpresa!-

Niccolò           Entra da sinistra, con aria sconvolta, completamente spettinato O mamma mia! O mamma mia!

Samuele          Santo cielo, Niccolò, ma che è successo?

Niccolò           Di tutto, E’ successo di tutto!

Matteo            Che vuol dire? Ma che razza di colloquio è? Ti ha picchiato?

Niccolò           Ma che picchiato!

Samuele          Insomma, vuoi spiegarti una volta per tutte?

Niccolò           Non ci crederete mai...

Matteo            Prova a convincerci.

Niccolò           E va bene…era cominciato tutto normalmente…le solite domande di routine…nome, anno del diploma…se con i ragazzi ho un buon rapporto…se vado d’accordo con gli altri insegnanti…cosa ne penso della circolare…fino a quando, improvvisamente, la tizia si è bloccata, come un frullatore che resta senza corrente… ha fatto un paio di sospiri…

Matteo            …poi ha tirato fuori i cerini e si è data fuoco!

Samuele          Ma che stai dicendo?

Matteo            Non si chiama Giovanna D’Arco?

Niccolò           Ma che fuoco! Ha dato fuoco ma a me!

Matteo            Capito tutto. Ti ha dato fuoco. Ma, visto che in questo momento non mi pare che tu stia bruciando, prova a spiegarci questo concetto.

Niccolò           Ha cominciato a dirmi che lei è qui per una missione ben precisa…e mentre diceva questo si è tolta la camicetta…poi ha detto che non riusciva a capire come potessimo riprodurci…

Matteo            Riprodurci?

Niccolò           Riprodurci. E si è levata la minigonna!

Samuele          Ma dai! Ci prendi in giro!

Niccolò           No, è la verità…continuava a farfugliare parole senza senso…diceva qualcosa intorno al DNA…poi ha cominciato a spogliare me…ha fatto presto, perché sono in tuta…e dopo…

Matteo            Non  ci credo! Ti sei trombata la tuttologa! NDA Questo termine, se reputato troppo forte, può essere sostituito con “Fatta”

Niccolò           Sì! Non è una donna, è un ciclone! Mamma mia, sembra che venga da un altro pianeta…mi ha letteralmente massacrato… e pensate che io sono allenato…insomma, dal punto di vista fisico…

Samuele          Che razza di colloqui sono questi? Ma che sta succedendo alla scuola?

Matteo            A questo punto mi chiedo quali saranno i termini di valutazione che adotterà la tuttologa…mentre lo facevate ti ha chiesto qualcosa?

Niccolò           No…solo gridolini di meraviglia e di sorpresa, come se fosse la prima volta…

Samuele          Figuriamoci! La prima volta! Non mi sembra che abbia sedici anni!

Matteo            Se avessi sapevo che sarebbe stato un colloquio di questo tipo mi sarei riletti tutti i capitoli del Kamasutra.

Samuele          Ti avrebbe fatto comodo, visto che probabilmente non ti ricordi più nulla…

Matteo            Ma falla finita! La mia era una battuta! Però vi confesso che se chiamasse me mi sentirei leggermente imbarazzato…

Niccolò?         Perché?

Matteo            Per via della mutande…

Samuele          E che hanno le tue mutande?

Matteo            Sono fucsia…io adoro quel colore…

Samuele          Fucsia?

Gel                  Entra da sinistra, con i capelli sciolti, molto sexy; a Niccolò Ah, professor Moroni, lei è qui? Pensavo che rientrasse in palestra per finire il nostro colloquio…

Niccolò           Perché, non avevamo finito?

Gel                  Ah, è già finito? In così breve tempo? Credevo durasse più a lungo…

Niccolò           Breve tempo? Ma come breve tempo!

Matteo            Beh, effettivamente ti potevi impegnare un po’ di più…

Gel                  Ma non ci sono altre cose da sapere, da sperimentare?

Samuele          A Gel Il nostro Niccolò è bravo…ma si applica poco…

Matteo            Eh sì…non è bello lasciare le cose a metà…

Niccolò           A METÀ? MA CHE METÀ! QUELLO CHE C’ERA DA FINIRE L’HO FINITO!

Matteo            Sì sì, dicono tutti così…

Gel                  Va bene, vorrà dire che inizierò un altro colloquio… chi di voi due vuol venire per primo?

Sam-Mat         Insieme, quasi urlando IO! IO!

Matteo            Tocca a me! Io sono il più anziano!

Samuele          Appunto, io sono il più giovane! Duro di più!

Matteo            Ma io sono più esperto!

Samuele          Questo poi è da vedersi!

Matteo            Ma se hai appena detto che ne facevi una al mese!

Samuele          E tu neppure quella!

Gel                  Va bene, va bene… andiamo in ordine alfabetico…

Matteo            Bene, allora tocca a me! Io sono Borgini, e lui Gentiloni! Prima la bi e poi la gi! Tiè! Fa il gesto dell’ombrello a Samuele.

Samuele          Dai! Non è giusto! Che c’entra l’alfabeto?

Gel                  Va bene, signor Borgini, andiamo pure…devo ancora approfondire un sacco di cose che non mi sono ancora chiare… Esce da sinistra seguita da Matteo che si strofina le mani.

Scena VI

-Attesa-

Marzia             Entra da destra Non è ancora tornato il professor Moroni?

Samuele          Sì, è tornato, ma è andato via di nuovo.

Marzia             Sapete dov’è? Gli devo parlare…

Samuele          E’ in palestra.

Marzia             Bene. Gli vado a chiedere come mai l’aula di fisica è chiusa…così non posso lavorare. Bisogna decidersi a far fare dei duplicati delle chiavi.

Niccolò           Chiusa? L’aula di fisica?

Samuele          Da quando sono in questa scuola l’ho sempre vista aperta.

Marzia             Vi assicuro che è chiusa. Ho provato anche a bussare, ma non mi ha risposto nessuno…strano, perché la dirigente mi ha detto che ci dovevano essere dei colloqui, lì dentro…

Samuele          E’ vero! I colloqui! Ora si spiega tutto!

Niccolò           Ma perché, credi che anche l’altro tuttologo…

Samuele          Mah, sai, è con Clara…

Niccolò           Già…spera solo che dopo non chiami te…

Samuele          Me? Sei scemo? Io sono un uomo!

Niccolò           E allora? Con tutto quello che sta succedendo ti meraviglieresti?

Samuele          Ma fammi il piacere!

Marzia             Allora vado in palestra a parlare con il professor Moroni… Esce da sinistra.

Niccolò           Sarà meglio fermarla?

Samuele          Fermarla? E perché? Diamo una botta di vita alle squallide giornate di Marzia la bidella! Ci pensi? Se  ci va bene e se i tempi sono quelli giusti vedrà un professore di fisica in mutande fucsia!

Niccolò           O forse senza…

Samuele          Prospettiva allettante. Quasi quasi vado anch’io.

Niccolò           Ma ci pensi? Bastava che Marzia fosse arrivata dieci minuti prima e al posto di Matteo ci sarei stato io!

Samuele          E anche questa sarebbe stata una prospettiva altrettanto allettante…

Antonella        Entra da sinistra Matteo non è qui?

Samuele          No. E’ in palestra.

Antonella        In palestra? A fare cosa?

Samuele          Sta seguendo un corso di ginnastica ritmica.

Antonella        Dai, non mi prendere in giro…gli voglio chiedere scusa…

Niccolò           Scusa? E perché?

Antonella        Per poco fa…abbiamo litigato.

Samuele         Macchè litigato! Diciamo che vi siete scambiati i rispettivi punti di vista in un modo alquanto energico.

Niccolò           Ma insomma, che è successo?

Samuele          Ma niente, niente…mentre te eri impegnato con la tuttologa c’è stata uno scambio di opinioni piuttosto animato tra la qui presente signorina Antonella e quell’orso di Matteo…ma niente di grave…

Antonella        A Niccolò Ah, già, è vero, eri al colloquio! Com’è andata?

Niccolò           Bene…

Samuele          Beh, a sentire la tuttologa non troppo bene…

Niccolò           Non è vero!

Antonella        Dai, dimmi i particolari, così quando toccherà a me saprò almeno di che si tratta…

Samuele          Dammi retta, è bene che tu non li sappia, i particolari…in certi casi la miglior cosa da fare è improvvisare.

Antonella        O bella! E perché?

Lucilla             Entrando da sinistra Qualcuno sa che cos’è successo alla bidella? L’ho incontrata fuori dalla palestra che rideva come una matta…ho provato a fermarla, ma non mi ha dato retta…continuava a ripetere: “Le mutande fucsia…le mutande fucsia…”Ah, Niccolò, ma tu non dovevi essere al colloquio?

Niccolò           Finito.

Lucilla             Di già? Accidenti, è durato poco!

Niccolò           Risentito Poco? Macchè poco! E’ DURATO QUANTO DOVEVA DURARE!

Lucilla             Non capisco perché ti scaldi tanto…E Clara? E’ ancora sotto?

Samuele          Sì. O forse sopra…chi può saperlo?

Lucilla             Ma che stai dicendo?

Antonella        Spero proprio che dopo Clara tocchi a me…

Niccolò           E’ possibile. Come fai di cognome?

Lucilla             Che c’entra il cognome?

Samuele          Chiamano in ordine alfabetico. Matteo m’ha fregato bene bene, altrimenti ci sarei stato io al posto suo.

Lucilla             Non capisco tutta questa fretta di fare il colloquio…

Silvana            Entra da sinistra, e non vede Niccolò. Ecco fatto. Ora abbiamo davvero toccato il fondo.

Lucilla             Cos’è successo?

Silvana            E’ successo che in palestra c’è una donna che insegue Niccolò in mutande che corre come un centometrista!

Samuele          Eccola qua. Sempre la solita spia.

Niccolò           Difficile essere in due posti contemporaneamente…

Silvana            Niccolò?!? Ma allora chi è l’uomo in palestra?

Samuele          Dipende. Di che colore erano le mutande?

Silvana            Fucsia, mi pare…

Samuele          Allora deve essere Matteo. Adora quel colore.

Niccolò           A Samuele Lo sta rincorrendo…che ti avevo detto?

Lucilla             Insomma, qualcuno mi vuole spiegare? Cosa c’entrano le mutande?

Matteo            Entra da sinistra trafelato No, eh? Così no! Prima la bidella che comincia a ridere come una pazza, poi indicando Silvana la professoressa di matematica che sbircia come un guardone in un canneto…ma non si può avere un po’ di privacy?

Lucilla             ALLORA, COSA STA SUCCEDENDO NELLA MIA SCUOLA?!? SONO IO LA DIRIGENTE! E SE QUALCUNO GIRA IN MUTANDE PER I CORRIDOI HO IL DIRITTO DI SAPERLO!

Matteo          Non giravo per i corridoi. Sono sempre stato in palestra. Stavo facendo un po’ di movimento, va bene? Da quando è proibito curare il proprio aspetto fisico?

Lucilla             DA QUANDO CI SI METTE IN MUTANDE E CI SI FA INSEGUIRE DA UNA DONNA!

Matteo            Almeno fosse servito a qualcosa…

Niccolò           Vuoi dire che…

Matteo            Bravo, hai capito perfettamente. E ora chiudiamo questa storia lacrimevole.

Niccolò           Ma allora perché ti stava rincorrendo?

Matteo            Me le voleva dare.

Samuele          Che? Ti voleva picchiare? E perché?

Matteo            Non lo so…era cominciato tutto così bene…poi ad un tratto si è fermata, come se fosse entrata in trance, è rimasta immobile per un paio di minuti, mi ha guardato, ha preso un giavellotto e ha cominciato ad inseguirmi…sono uscito dalla palestra proprio quando me lo ha scagliato contro…sono vivo per miracolo.

Samuele          Che ti avevo detto? Dovevo andare prima io…

Sivana             Ma che sta succedendo?

Lucilla             Non lo so. Non c’ho capito nulla. Spero solo che prima o poi qualcuno si decida a darmi delle spiegazioni.

Clara               Entra da destra, tranquilla; tutti la guardano. Eccoci qua…ho finito il colloquio…

Antonella        E com’è andata?

Clara               Mah, mi sembra bene…

Silvana            Che vuol dire “mi sembra bene?”

Clara               Vuol dire…che non lo so…suppongo che…ma poi non mi ha detto niente, quindi…

Antonella        Ma che ti ha chiesto?

Clara               Un po’ di tutto…i miei rapporti con la scuola, con gli alunni…insomma, le solite cose…ma soprattutto mi sembra interessato a come interagisco con il mondo che mi circonda…

Lucilla             Non capisco…

Clara               Sì, insomma, come vivo, se sono felice, se cambierei qualcosa nella mia esistenza attuale…tutte domande quasi filosofiche…di scuola abbiamo parlato poco o nulla…

Matteo            Non dimentichiamoci che si chiama Giuseppe Garibaldi. Qualcosa di strano lo deve pur avere.

Clara               A te Niccolò come è andata?

Niccolò           Come a te. Anche noi di scuola abbiamo parlato poco o nulla. Però abbiamo fatto parecchia pratica…

Samuele          A Clara Ma insomma, tutto qui? Non ti chiesto altro?

Clara               No. Mentre stavamo parlando l’orologio che ha al polso ha emesso un bip…lui l’ha guardato, e mi ha mandato subito via…chissà, forse deve prendere una pillola per la pressione…

                        Cambio luci; piazzato verde; tutti i presenti immobili; entra da destra Bep, e da sinistra Gel.

                         

Scena VII

-Partenza-

Bep                 Da destra guardando il computer al polso Ma come può essere possibile?

Gel                  Da sinistra Ah, eccoti qui…ma come, hai bloccato di nuovo il tempo? Finirai per esaurire completamente la riserva di energia!

Bep                 Non preoccuparti…non capisco come sia successo, ma siamo di nuovo a pieno regime. Carica completata.

Gel                  Forse nell’aula di fisica dove eri tu c’era molta energia elettrica.

Bep                 Sì, deve essere così…

Gel                  Allora ce ne possiamo andare?

Bep                 Anche subito. Però prima dobbiamo rivedere che cos’è successo nel periodo in cui siamo stati qui, e cancellare eventuali tracce del nostro passaggio. Vediamo… aziona l’orologio; Gel si avvicina e guarda insieme a lui.

Gel                  Ecco qua…il nostro arrivo…poi la bidella che ci ha visti…la nostra prima apparizione…dopo abbiamo fermato il tempo…

Bep                 …Poi ci siamo presentati ancora…il mio colloquio con la signorina Celli Clara…il tuo col signor Moroni Niccolò…PER TUTTE LE GALASSIE DELLA VIA LATTEA! CHE COSA STAI FACENDO COL PROFESSORE DI EDUCAZIONE FISICA?

Gel                  Guardando il quadrante Non ci credo! Non posso essere io! Non ricordo nulla!

Bep                 Guarda che roba! Ma non dovevo essere io quello che diffondeva il nostro DNA nell’universo? E dove hai imparato tutte le cose che stai facendo? GUARDA CHE ROBA!

Gel                  Non lo so…non ne ho la più pallida idea…e smettila di guardare!

Bep                 E perché ora stai inseguendo il professor Borgini con quell’oggetto appuntito in mano?

Gel                  Questo lo ricordo: me lo sono trovato davanti in mutande, e non capivo perché.

Bep                 Aspetta, fammi vedere…ecco, ho capito! Il computer rimasto quasi senza energia ha fatto un errore, e ha connesso la tua mente alla mia casella, quella della diffusione del DNA…

Gel                  Vuoi dire che io ho preso il tuo posto?

Bep                 Sì, ma solo temporaneamente…il tempo necessario per fare tutte quelle cose che hai fatto col professor Moroni…non appena il computer ha avuto carica sufficiente, ti ha riconnesso alla tua casella mentale…e ti sei trovata davanti l’altro insegnante in mutande!

Gel                  Ora capisco tutto!

Bep                 Aspetta, voglio vedere una cosa…metti il pollice sul quadrante del computer… Gel esegue Ecco! Lo sapevo!

Gel                  Che cosa?

Bep                 Guarda! Mostrando il quadrante Sei incinta!

Gel                  COSA? Ma stai scherzando?

Bep                 Il computer non sbaglia. Aspetti un piccolo terrestre esattamente da  trentasei minuti e dodici secondi.

Gel                  PER LA COMETA DI XFATAL! E adesso?

Bep                 Non c’è niente da fare. Lo sai. Devi portare a termine la gravidanza. Sulle tavole cosmiche c’è scritto che non possiamo danneggiare nessuna forma di vita. Durerà nove mesi, quindi preparati…

Gel                  Ma che succederà quando riprenderò le mie fattezze originali?

Bep                 Non puoi riprendere le tue fattezze originali. Devi restare così, almeno per finire questa missione…poi decideranno i saggi.

Gel                  Insomma, porteremo il DNA dei terrestri sul nostro pianeta…

Bep                 Sì. Le cose si sono invertite…e chi l’avrebbe mai detto? Gel, è ora di tornare.

Gel                  Va bene, andiamo. Cancellerai la loro memoria?

Bep                 Naturalmente. Dal momento in cui ci siamo presentati come istruttori. I loro ricordi di noi iniziano da lì.

Gel                  D’accordo, imposta il computer e aspettami nell’aula di fisica, ti raggiungo subito…

Bep                             Bene…imposta ecco fatto. Hai esattamente quattro minuti da ora per raggiungermi. Esce da destra

Gel                  Si dirige verso Niccolò e gli gira intorno, guardandolo intensamente;poi si avvicina.

                        E va bene, terrestre. Mi hai incastrato. Ho un figlio tuo dentro di me. Non so se riuscirò ad accettarlo, ma ti assicuro che ci proverò. In questa stanza tra poco il tempo ricomincerà a scorrere, ma tu non ricorderai niente; i momenti passati insieme saranno cancellati per sempre dalla tua mente. Per me è diverso: io potrò ricercare tutti i “file” nella memoria del computer, e farli di nuovo miei. Non credo che i saggi siano propensi a farmi tenere tuo figlio sul nostro pianeta…probabilmente sarò esiliata, e in questo caso chiederò di poter tornare qui su Geo, dopo aver ottenuto la mutazione molecolare che renderà definitiva la mia attuale struttura. Addio Niccolò: forse un giorno ci rivedremo. Lo bacia sulla fronte ed esce da destra.  

Scena VIII

-Epilogo-

                        Cambio di piazzato; tutto torna alla normalità;

Silvana            Mamma mia mi scoppia la testa!

Antonella        Anche a me…

Clara               Via, allora io vado dalla parrucchiera…

Lucilla             Aspettami, esco con te, devo fare un salto in segreteria…ma che cos’è questo odore di naftalina?

Samuele          Accidenti, è fortissimo…

Matteo            Mi sento le gambe indolenzite, come se avessi corso una maratona.

Clara               Uscendo Arrivederci a tutti. Ci vediamo domani. Esce seguita da Lucilla.

Silvana            Nessuno di voi ha un aspirina?

Niccolò           Sono spossato. Mi sembra di aver scaricato un camion di mattoni.

Samuele          Va be’ riposiamoci un po’ tanto stamani i ragazzi arriveranno solo alle dieci.

Marzia             Entra da sinistra Gli studenti stanno entrando nelle aule…

Matteo            Cosa? Ma che ore sono? Guarda l’orologio al muro, che naturalmente segnerà pressappoco le dieci Ma è…è impossibile! L’ho guardato un attimo fa e segnava le nove e venti!

Silvana            Guarda il suo orologio da polso Pareva anche a me, però anche il mio orologio segna le dieci.

Samuele          Non mi dire che hai sempre al polso la solita patacca che ti rifilò tua sorella!

Marzia             Scusate…vi volevo avvertire che c’è un giavellotto piantato nella porta della palestra.

Niccolò           Cosa c’è?

Marzia             Un giavellotto piantato dall’interno. Non sono riuscita a toglierlo…è piantato proprio bene.

Matteo            Stupidi scherzi. Sarà stato qualche ragazzo.

Marzia             Forse è stato quel signore che era in mutande dentro la palestra venti minuti fa…

Silvana            Un uomo? In mutande? Marzia, ma che stai dicendo?

Marzia             Mi ha fatto tanto ridere; pensate, aveva le mutande fucsia!

Samuele          Fucsia? E chi era?

Marzia             Non lo so, non sono riuscito a vederlo in faccia…l’ho visto di dietro, e ho cominciato a ridere, a ridere…

Matteo            Ma com’era fatto? Quanti anni aveva? Insomma, non hai visto proprio nulla?

Marzia             Era un uomo di una certa età…assomigliava un po’ a lei, professore…alto come lei, con lo stesso portamento…

Niccolò           Ma che ci faceva un uomo in mutande nella mia palestra?

Marzia             Stava correndo…e c’era anche qualcuno che lo inseguiva…una donna mi pare… vado a controllare i ragazzi. Esce da destra.

Antonella        Ma davvero c’era un uomo in mutande in palestra?

Sivana             Per l’amor del cielo, Antonella, ora non ti ci mettere anche tu! Io non so cosa stia succedendo a Marzia, ma ultimamente è così strana!

Matteo            Prima l’alone di fuoco, poi gente in mutande…chissà che la prossima volta non veda un disco volante atterrare sul terrazzo della scuola!

Samuele          Oddio, tutto può essere…ma questa storia non è credibile…figuriamoci! Chi si metterebbe le mutande fucsia?

Antonella        E’ un colore così improbabile…

Matteo            Un po’ risentito A parte il fatto che per quanto riguarda l’abbigliamento  in questo paese c’è ancora un briciolo di libertà, e se uno si vuole mettere le mutande verdi a palle gialle lo può fare, non vedo che cosa avrebbe di strano il fucsia…a me piace.

                        Si ode un boato fortissimo, come quello del primo atto; si guardano tutti sgomenti.

Samuele          Accidenti! Un altro aereo?

Silvana            Evidentemente.

Antonella        O mamma che spavento!

Niccolò           Accasciandosi su una sedia e reggendosi il petto Mi sento male…

Matteo            Niccolò! Che ti succede? Tutti vanno intorno a Niccolò.

Niccolò           Non lo so…è come se mi avessero strappato qualcosa da dentro…

Silvana            Via, via! Lasciatelo respirare!

Niccolò           Grazie, sto già meglio…forse un dolore intercostale…

Samuele          Sì, comunque stai qui seduto e cerca di stare tranquillo…chiamo subito un dottore.

Niccolò           No, macchè dottore! Sto bene, ti dico…

Lucilla             Entra da destra con in braccio i vestiti che indossavano Bep e Gel Scusa Matteo, mi sai spiegare perché questi vestiti che evidentemente dovrebbero stare nel museo erano per terra nella tua aula di fisica?

Matteo            Nell’aula di fisica?

Lucilla             Sì, stavo passando lì davanti quando c’è stato quel boato infernale…mi è sembrato che provenisse da lì, quindi sono entrata e ho trovato questi vestiti.

Matteo            Non ne ho la più pallida idea.

Silvana            In questa scuola stanno accadendo troppe cose strane…

Antonella        E’ vero. Troppe.

Samuele          Ma per favore! Siamo nel 2018, non vorrete ancora credere ai fantasmi!

Niccolò           Io ho una mia teoria.

Lucilla             E cioè?

Matteo            Questa notte un uomo e una donna sono entrati di soppiatto nella scuola e sono andati nella palestra, probabilmente in cerca di un posto dove poter fare i cavoli loro, e dopo si sono addormentati sui materassini. Stamani, spaventati dall’arrivo della bidella, si sono rifugiati nel museo ed hanno indossato i primi vestiti che hanno trovato.

Silvana            E poi?

Matteo            Sono entrati nell’aula di fisica e non hanno retto alla vergogna: si sono spogliati e si sono suicidati sciogliendosi nell’acido solforico. Fine.

Niccolò           Ma sai che hai la mente davvero contorta?

Samuele          Bene, io ho lezione, sarà meglio che vada. Esce da destra.

Silvana            Anch’io. Seconda C. Esce da sinistra.

Antonella        Se penso che questa sarà una delle ultime lezioni che farò…mi vien da piangere.

                        Esce da sinistra.

Lucilla             Io ho da riempire tanti di quei fogli... A dopo. Esce da destra. Matteo e Niccolò ricominciano a leggere il giornale; ad un tratto Matteo si gira e vede la macchina del caffè accesa.

Matteo            Ehi! Sta andando! Si alza e mette il bicchierino sotto, poi preme il pulsante, ma la macchina si spegne. Maledetta…MALEDETTA!! Sipario, mentre Matteo percuote la macchina, Samuele scuote la testa e parte la musica.

FINE