All’anima della buonanima

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“ALL’ANIMA DELLA BUONANIMA”

Opera inedita tutelata e depositata su www.patamu.com

Con il licenza n. 13433 del 10.09.2014 -­‐22:24:09

COMMEDIA COMICA

in

DUE ATTI

di

Domenico Borsella

In caso di rappresentazione o di traduzione in vernacolo è necessario chiedere il permesso all’autore tramite e-mail a:

dom.borse777@gmail.com

TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI

SINOSSI

ADA eredita dopo un anno l’alloggio disabitato da tempo di proprietà del defunto suocero Vito Capricalà. Costui, morto vedovo, scriveva commedie mai pubblicate. L’alloggio è pieno di fogli, scritti a mano, di cui ADA vuole disfarsi. Per rimetterlo a nuovo incarica un giovane e simpatico tinteggiatore, amico di famiglia, che sa fare il suo mestiere. Con l’aiuto delle figlie SOFIA e AGATA e il marito di lei SALVATORE, sgomberano tutto tranne un baule, un prezioso archivio di copioni teatrali mai rappresentati.

Uno di questi copioni sarà galeotto nella storia d’amore tra la figlia di Ada, SOFIA e il tinteggiatore MARINO.

PERSONAGGI:

ADA:Vedova. Nuora del vecchio Vito Capricalà, donna energica, pratica e intelligente,capofamiglia, tratta tutti con rispetto ed è rispettata.

MARINO: Giovane scanzonato, onesto tinteggiatore, bello, furbo, simpatico e affabulatore, pococolto ma intelligente.

SOFIA: Figlia di Ada, bella, intelligente, sarcastica, romantica, sognatrice, cui piace Marino manon vuole ammetterlo.

AGATA:Figlia di Ada, sorella maggiore di Sofia, un po’ ignorante, praticona, piuttosto ottusa,moglie di Salvatore

SALVATORE: Marito di Agata, un po’ ignorante, scansafatiche ma bonaccione.

SCENA PRIMA

(Ada entra nell’appartamento disabitato di proprietà del suocero morto da oltre un anno….)

ADA: …E dopo tutte queste scale eccoci arrivati…entrate Marino…entrate … Madonna delCarmine che disordine …all’anima della buonanima … da quanto tempo in questa casa non c’entrava qualcuno? …. guardate …guardate che catacomba… ci sarà da lavorare caro Marino…

MARINO: …vedo, vedo…ma …vostro suocero viveva da solo?


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ADA: …negli ultimi tre anni si era isolato da tutti e tutto, non voleva vedere più nessuno, néme e nemmeno le sue nipoti Sofia e Agata, le mie figlie …dopo che è mancata la moglie e poi mio marito Ciro, che era suo figlio, ha chiuso col mondo …non si è più ripreso…e questi cosa sono? …giornali vecchi ammuffiti…che schifo…quanta polvere …guardate, guardate …quanta roba vecchia …qui è tutto da buttare …

MARINO: … io però devo solo tinteggiare …il resto mica la faccio… qui dev’essere svuotatotutto…

ADA: eccome non lo so? …farò venire le mie figlie Sofia, Agata e pure suo marito Salvatore

…così non devo incaricare nessun rigattiere …che oggi costano …costano caro Marino… MARINO: …eeeeh …

ADA: madre mia … qua ci sono…cassetti, bauli, casse piene di carte scritte … ma quanto

scriveva quell’uomo?

MARINO: …era uno scrittore?

ADA: ma che scrittore! …quello si faceva passare per commediografo …ma non ha mai

combinato niente …s’è consumato come una candela per diventare famoso ...ma è rimasto fino alla morte con le pezze al culo…pace all’anima sua (si segna)

MARINO: …qui signora…ve lo dico non deve restare niente … devo muovermi con la scala …

ADA: e niente resterà caro Marino…quello accumulava…accumulava…ha accumulato fino

all’ultimo giorno di vita …ma io faccio portare via tutto MARINO: …e come mai qui ci venite solo adesso?

ADA: perché quel disgraziato di notaio doveva fare l’atto….avete capito? L’atto…e per fare una

firmetta qua e una là ci ha messo un anno …e solo ieri il notaio ci ha consegnato le chiavi …è che mia figlia Sofia dopo che aspetta, aspetta si è incazzata …è andata a casa sua ha fatto fuoco e fiamme …e così gli ha dato le chiavi…

MARINO: E poi lui …è morto?? …

ADA: morto chi?

MARINO: il notaio…

ADA: no…perché?

MARINO:(sorridendo)…voi dite che vostra figlia ha fatto fuoco e fiamme a casa sua

ADA: e certo! …se no le chiavi non gliele dava …

MARINO:(canzonatorio)…e gli ha bruciato la casa?

ADA: ma quale casa Marino! …si dice fuoco e fiamme quando fai casino…alzi la voce …

MARINO:(ironico)ah! …mi credevo che avesse dato fuoco alla casa e al notaio …

ADA: E sì…e mò stavamo qui a parlare io e voi…

MARINO: beh?...mentre il notaio si consumava …(ride)

ADA: Marino! …guardate qui invece…tutti questi fogli ingialliti …legati con questi spaghi

lunghi lunghi ... fini fini…

MARINO: …con gli spaghetti…

ADA: …seeee …piuttosto …fatevi un calcolo dei metri quadri che se mi dovete fare ilpreventivo voglio che sia preciso …non voglio avere supplementi dopo …ci siamo capiti Marino?

MARINO: …certo siggnò …mi appoggio su questo tavolo … che devo fare due conti …

ADA: …fate, fate … che intanto io vedo la schifezza che c’è nelle altre stanze …(esce di scena)

MARINO:(confabula mentre scrive)dunque …quattro pareti per quattro stanze, più il soffitto,due mani di bianco …la cornicetta …il battiscopa … eeee qua ci vogliono due latte da dieci litri …facciamo tre … e pecchè tre? …facciamo quattro … Rullo, pennello …anzi due, una

pennellessa e un pennello lungo…spatola, stucco …carta vetro …acqua ADA:(rientrando) …acqua? …Marino pure l’acqua mi contate?

MARINO: l’acqua?…e…sì…l’acqua “raggia” signò…

ADA: e che ci dovete fare con l’acqua raggia?


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MARINO: …allungare la tinta…

ADA: ma quale allungare, quella la dovete dare pura …qui è tutto incrostato dall’umidità se cimettete ancora dell’acqua ci cadono i muri addosso…. voi dovete lasciare integro solo il caminetto in pietra …questo qua …vedete?

MARINO: eeeh…lasciate fare a me signora …quando tutto sarà finito sembrerà la Reggia diCaserta …se poi ve la volete vendere come dite ci metto pure la firma …”Tinteggiata dal maestro del pennello Marino Marini” …

ADA: e che?...volete fare una vostra firma in basso al muro?

MARINO: una sola? scherzate …io la ‘metto ‘ngoppa a tutti i muri!(ride)

ADA: seee… con la pennellessa così fate o manifesto di propaganda …

MARINO: …no…no cara signora …col pennello lungo e stretto, quello è fatto apposta …cosìguardate

(Marino si china dando l’impressione che stia firmando in basso al muro ma l’azione sembra molto equivoca ….sembra che voglia orinare)

ADA: provateci e ve lo spezzo …compresa la mano!

(La figlia Sofia entra con molta circospezione e sente la frase della mamma)

SOFIA: Mamma! …Marino cosa state facendo?

MARINO: io? …niente …ancora non ho cominciato!

SOFIA: screanzato …ma non vi vergognate?

ADA: Sofì …Marino stava solo facendo delle prove …ma non la farà vero Marino?

SOFIA: non la farà? …Certo che non la farà! …altrimenti lo denuncio!

ADA: Sofia …eh… Madonna del Carmine …per una prova contro il muro?

MARINO: …mi denunciate per così poco? …signorina Sofia!

SOFIA: questi atteggiamenti sono indegni … Mamma!

ADA: Sofia …già sei entrata di soppiatto e mi hai messo paura…e mò ti metti a discutere con

Marino per uno schizzo sul muro che ancora non ha fatto? MARINO: infatti …e poi facevo finta …mica posso farla così …

SOFIA: Marino! …Mamma!

ADA: Sofia cerca di calmarti …è la prima volta che vieni in casa del tuo povero nonno e fai

tutte queste scenate …ma che ti succede?

MARINO: …ho capito …io signora me ne vado…poi vi faccio avere il preventivo(ironico)…così

appena spogliato di tutto comincio …arrivederci signorina Sofia SOFIA: come spogliato? Chi è che si deve spogliare?

ADA: Sofiaaa …e mò basta! Marino andate pure che ci sentiamo per telefono …e miraccomando …se mi costate troppo vi cambio …

MARINO: …seeee… e chi ve lo fa uno schizzo sul muro come lo faccio io? ahahah….(esce

ridendo)

SOFIA: Mamma…ma come fai a fidarti di un fetente come quello?

ADA: ma che dici Sofì! …mi stava facendo vedere come voleva fare la sua firma sul muro…stava scherzando…

SOFIA: a me questo Marino mi fa venire il nervoso …è uno strafottente …

ADA: Sofì…hai sempre avuto un debole per lui …mamma lo sa …e poi lascia perdere …se sarà

onesto il lavoro lo farà lui…

SOFIA: Ma che dici mamma! ..sarà anche un bellone ma è un presuntuoso …prima o poi lometto a posto io…

ADA: …vabbé…guarda piuttosto tuo nonno cosa ha lasciato in questa casa…un mucchio di

scartoffie, di giornali, di pacchi e pacchettini di fogli scritti a mano e legati con gli spaghetti … SOFIA: con gli spaghetti?

ADA: sì…questi cordini finissimi…guarda qua…. bauli, cassetti pieni, armadi da svuotare,

…questi vestiti vecchi, li daremo alla parrocchia insieme ai vecchi mobili tutti scassati …


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insomma Sofì …tu, Agata, e suo marito Salvatore dovete venire qui e liberare tutto per Marino…che deve tinteggiare e non vuole niente in mezzo alle stanze …

SOFIA: ma quante pretese ha questo Marino, va bene che è un amico di famiglia ...ma che devedettar legge lui…mi sembra troppo..

ADA: ma figlia mia…se uno deve lavorare puoi lasciare tutto sto casino? Questa casa deve

diventare pulitissima, bianca come il Santo Sepolcro, che chi entra per comprala… SOFIA: si fa il segno di croce alla porta…

ADA: eeeee…figlia mia quanto sei criticona …senti io devo andare, ormai ho visto tutto…fammi il piacere, fai una cosa, guarda in tutte le stanze, vedi di farti un’idea del lavoro che dovete fare per lo sgombero che poi ne parliamo con Agata e Salvatore e vi mettete d’accordo

per portare via tutta sta monnezza … vado… quando esci chiudi bene con la chiave, tre giri …falli tutti …hai capito Sofì? Io torna a casa..…ciao a mamma… (esce)

SOFIA: ciao mà..(si guarda intorno alzando qualche foglio qua e là)…tre giri… che se venissequalche mariuolo e si portasse via tutto ci risparmierebbe la fatica….

(in questa fase la ragazza gira per la casa per ispezionarla, poi apre con difficoltà un baule dove scopre dei copioni teatrali impolverati e legge qualche riga ad alta voce – il copione meglio se letto fisicamente)

SOFIA: ….Oh...nonno Vito scriveva romanzi(più attenta)…no…non sono romanzi…(legge un

copione) … uomo-­‐donna…uomo-­‐donna…Autore: VITO CAPRICALA’  …titolo …”UN AMORE

TRIBOLATO” -­‐ Personaggi: ELISA figlia della marchesa Lucrezia di Sant’Orsola – BIANCA MARIA Contessa di Aversa - MARINO conte di Aversa …Marino…come quel cretino dipittamuri… ma è un copione teatrale …(continua a leggere a voce alta)…ATTO SECONDO:Elisa rifiuta le proposte del conte Marino, e le comunica la decisione di rinchiudersi in convento -…oddio…ma è interessantissimo …vediamo …vediamo…(entra nella parte e legge)qui parla lei… ELISA:Marino…perché mi tormentate? Voi volete la mia virtù?…Mi sonoconsacrata a Dio ormai…vi prego non mi sfiorate con le vostre mani! Voi siete un nobile ricco, avete tutto quello che volete, io ho fatto voto di castità e povertà da quando la mia povera mia madre è morta … sì Conte Marino, anche se vi ho amato appena ho incrociato il vostro sguardo ho preso la mia decisione…vedete …quando vi siete inchinato qui ai miei piedi io ho provato per voi un grande sentimento d’amore ma… perdonatemi se non continuo … la mia sofferenza è troppo grande…pianto …madonna mia che situazione…

(Sofia stringe il copione sul petto come estasiata e sommessamente si commuove, mentre è in quella posizione entra Marino)

MARINO: permessooooo? …permesso?...oh! …Buongiorno signorina Sofia, scusate…ho un paiodi chiavi anch’io …me le ha lasciate vostra madre …ma ho visto aperto e sono entrato … scusate, sono tornato perché nella fretta ho dimenticato i miei conti sul tavolo ecco…questi…li prendo e vado…ma ….se volete che resti un po’ con voi… resto…

SOFIA: e perché?…no…no… che restate a fare? prendete le vostre carte …poi andate pure…

MARINO: …scusate …prima vi siete arrabbiata ….se volete vi spiego quello che dicevo con

vostra madre…è nà sciocchezza …

SOFIA: me lo ha già spiegato mia madre, è stato un equivoco … non ne parliamo più …

MARINO: scusate …ma sulle scale mi è mi sembrato di sentirvi parlare…siete sola?

SOFIA: no…c’è pure mio nonno…

MARINO: come vostro nonno?

SOFIA: l’anima di mio nonno è qui…in questa stanza …con tutte le sue memorie, i suoi scritti,le sue commedie …ma voi che ne sapete dell’anima ...siete solo un tinteggiatore


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MARINO: e perché? I tinteggiatori non hanno un’anima?

SOFIA: voi dite?

MARINO: eh sì!

SOFIA: e fatemela vedere allora…

MARINO: mo’?

SOFIA: sì mo’!

MARINO:(perplesso)…mi devo spogliare?

SOFIA: eccerto! Poco fa volevate spogliare l’alloggio o no? e allora adesso spogliatevi dellecose terrene ed elevatevi…se avete un’anima ce l’avete dentro … su fatemela vedere, siete così disinvolto con mammà, siatelo anche con me…

MARINO: ma io …

SOFIA: beh?...non tenete il coraggio di spogliarvi per farmi vedere la vostra anima?

MARINO: no…è che non so dove si trova di preciso…

SOFIA: e allora spogliatevi tutto, da qualche parte la troveremo…

(guardandosi intorno smarrito …comincia a tirare su la maglietta…lentissimamente)

SOFIA: beh? state facendo o’ spogliarello o volete davvero fare una ricerca “animale”? …nel

senso della ricerca dell’anima, non fraintendete.…

MARINO:(rimasto a torso nudo)…che devo fare adesso?

SOFIA: …dimostratemi che i tinteggiatori provano del sentimento …del sentimento! …avetecapito egregio signor Marino ….sentimento …che poi depositano nell’anima ….per poi tirarlo fuori nei momenti opportuni …tiratelo fuori suvvia!

(prima smarrito e sorpreso, poi titubante si tira giù lentamente anche i pantaloni rimanendo in boxer) …

SOFIA:(guardandolo con sussiego)… vedo che il vostro sentimento non è così sviluppatocome lo è nei poeti, negli artisti, nei commediografi….come mio nonno appunto… dov’è la

dolcezza?...perché siete così materialista? …e poi dove lo nascondete? Mostratemi il meglio di

voi …quel dono meraviglioso che ogni anima nasconde in mezzo …al cuore … MARINO: qui? …mo’? …

SOFIA: sì qui…mo’…recitate una poesia se ne ricordate qualcuna …su …su fate lavorare quelloche avete sotto la scorza di uomo …elevatelo, innalzatelo, erigetelo …fate vedere di cosa siete capace …o senza il vostro pennello siete un uomo qualunque?

MARINO: è che …così …all’improvviso …

SOFIA: Vedete caro il mio Marino? …siete tutto fumo e niente arrosto … qui dentro mio nonnoha scritto copioni di teatro, tragedie, drammi, opere che toccano il cuore …e voi? …voi vi preoccupate solo di sbiancare questi muri con scala e pennello …senza sapere che qui dentro abitava il phatos … il phatos …

MARINO: ma vostro nonno non abitava solo?

SOFIA: e no!…. non abitava solo …qui c’erano tutti i suoi personaggi, c’era Elisa, figlia …figlia…

(legge il copione) della contessa di sant’Orsola e anche un conte che portava il vostro nome

Marino …un conte …mica un pittore accussì…

MARINO:(guardandosi)…ma voi…

SOFIA: … io vi ho chiesto di mostrarmi l’anima egregio signor Marino …non le vostre mutande

MARINO:(rivestendosi)… io mi credevo …

SOFIA: cosa credevate? …che la vostra sfrontatezza poteva far breccia in una donna come me

che ama la poesia, la letteratura….? Ci vuole un bel coraggio …

MARINO:(piuttosto irritato)…mi state offendendo…

SOFIA: e cosa succede se vi offendete?

MARINO: mi offendo e basta …

SOFIA: fatemi vedere come vi offendete!

MARINO: oooooo…nata vota?


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SOFIA:(dopo una pausa)… siete stato incaricato di imbiancare i muri, domani cominceremolo sgombero e voi potrete lavorare …mia madre vi pagherà e voi farete il vostro dovere … potete andare Marino, ….le carte coi conti le avete, le chiavi anche…arrivederci…

(lui prende i fogli ed esce senza salutare)

SOFIA:(rimette il copione dentro al baule)Che bella soddisfazione mi sono tolta… quel

bell’imbusto meritava una lezione… cercava l’anima nei pantaloni lui… che sprovveduti gli uomini, come li metti in difficoltà vanno in crisi … (ride, poi manovra e sposta alcune cose)

questo baule non si tocca, mi voglio leggere tutto quello che ha scritto nonno Vito… lo metto qui e domani lo porto via e ci scrivo pure un cartello …NON TOCCARE …ecco fatto…… Ah! Se

nonno mi avesse permesso di frequentarlo!…uno scrittore …un commediografo …madonna mia che bello …mi voglio leggere tutto …altro che buttare!

E se quel Marino si prende altre licenze lui sì che lo butto giù dalla scala, con tutta la

tinteggiatura … se ha un’anima…bianca come la tinta gliela faccio diventare…(dopo aver messo tutto a posto esce lentamente)

Oscurità

SCENA SECONDA:

MARINO:(entra con le chiavi in dotazione, portando una scala e qualche attrezzo)…Eccomi

qua, mamma mia che fatica ‘ste scale …quelli tra poco vengono a pulire …ma io mi voglio preparare, così mentre si portano tutte e’ cose io comincio … (s’inciampa nel baule dei copioni) …che è?… “NON TOCCARE” …questa è Sofia che l’ha scritto … è vero! …stava leggendo qualcosa quando sono entrato… cos’era? …io l’ho sentita che parlava a voce alta … (apre il baule e comincia a frugare tra i copioni)… ecco qua dove ci sono tutti i fogli del nonno,…mi ha voluto

umiliare, ma io non mi faccio fottere, voglio proprio vedere cosa leggeva…

(lo apre e scartabella sul fondo trovandosi in mano non il Secondo Atto ma il Primo)

…questo?...no…questo? …no …ah! ecco cosa leggeva! … (legge prima piano poi a voce alta) ….Autore: VITO CAPRICALA’ …titolo …”UN AMORE TRIBOLATO” – Personaggi: ELISA

marchesina di Sant’Orsola – MARINO, conte di Aversa – BIANCA MARIA Contessa di Aversa -­‐ ATTO PRIMO -­‐ BIANCA MARIA: Marino figlio mio, ti vedo triste da qualche tempo, non cavalchi più “Nerìdo” il tuo cavallo bianco, … a un cavallo bianco ‘o chiamaNerìdo? … eviti me da giorni, persino il tuo cane sta ore e ore davanti alla porta del tuostudio e tu non lo degni di una carezza …cosa ti succede? …(pausa poi di nuovo ad altavoce)

MARINO: madre mia…credo che morirò prima o poi…ho il cuore che sanguina d’amore,qualche mese addietro cavalcando il baio intorno al maneggio…un maneggio?...ho incontrato una fanciulla bellissima, una nobile decaduta, il suo nome è ELISA, marchesina di Sant’Orsola … il suo sguardo mi ha rapito il cuore … (si ferma per meditare)…il suo

sguardo mi ha rapito il cuore …maneggio …mi ha rapito il cuore …maneggio … vedi che belle parole che dice sto Marino … baio, …chisto è o’ cavallo… (poi deciso) questo copione me lo

piglio io …voglio sapere tutto di questo Marino …

(sente dei rumori e chiude baule, senza l’Atto Primo del copione che nasconde tra le intercapedini del caminetto di pietra, entrano tutti, SOFIA, AGATA, SALVATORE e ADA lamadre)


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ADA: …la porta aperta? …Marino ci siete voi?

MARINO: …sì …signora…ne ho approfittato per portare la scala …quella è pesante, così

mentre voi sgombrate io mi aggiusto…

SOFIA:(precipitandosi sul baule)… questo bauletto non si deve spostare di qua …me loprendo io …lo dico a tutti, anche a voi Marino…

AGATA: mamma mia che sporcizia, abbiamo ereditato più monnezza che beni…

SALVATORE: bisognerà faticare assai … comunque qui siamo e qui restiamo finché non

abbiamo finito di portare via tutto …

MARINO: se cominciate da questa parete io provo la tinta …

ADA: …sì…sì è giusto, prima facciamo lavorare Marino e prima finiamo ‘a pittata …

AGATA: Signor Marino, voi se non mi sbaglio avete anche pitturato l’alloggio di Franco,

l’amico di Salvatore, vero Salva?

SALVATORE: …sì…sì è lui, avete fatto un buon lavoro…

MARINO: per norma io faccio sempre bene il mio lavoro…

ADA: lo sappiamo Marino, lo sappiamo …venite Salvatore e Agata che vi faccio vedere le altrestanze…

AGATA: …permettete Signor Marino?

MARINO: passate passate …

ADA: …Marino, spostate la scala … mica ci possiamo passare sotto?

SOFIA: …eh…ancora con queste superstizioni …

AGATA: …che dici Sofia? … Salvatore è superstiziosissimo …infatti ha portato un ferro di

cavallo da mettere sulla porta …

SALVATORE: …eh…mi dovete scusare …ma quando l’inquilino muore nella sua casa …laprima cosa da fare è mettere un ferro di cavallo sullo stipite … così il suo spirito non torna SOFIA: …io sono contraria queste stupidaggini … e poi nonno era uno spirito poetico …ha

scritto dei copioni di teatro … AGATA: a fatto la fame “lo scrittore” … MARINO: posso vedere questo ferro di cavallo?

SALVATORE: … eccolo qua e…scusate perché lo volete vedere?

MARINO: …io a volte vado a cavalcare …

ADA: voi?

SOFIA: voi andate a cavallo? ahah…

AGATA: perché? ..non può andare a cavallo?

SALVATORE: ma cavallo…cavallo …o pony, ciucciariello…

MARINO: ma che dite …si chiama …Nerìdo, …un baio …tutto bianco …

ADA: bianco? Ma voi siete fissato con ‘sta tinteggiatura!

MARINO: ma mica l’ho imbiancato io? Quello …è bianco di suo!

SOFIA: …e ditemi…com’è che un cavallo bianco l’avete chiamato …Nerìdo?

AGATA: …in effetti …potevate chiamarlo Sbianchito

MARINO: ...perchè…perché…ha gli occhi neri …

ADA: ah! …allora avete fatto bene! E adesso spostate la scala che andiamo di là …venite voidue…

(I tre escono, rimangono solo Sofia e Marino)

SOFIA:(girando intorno a Marino lo guarda con un certo interesse…)cosicché voi andate a

cavallo …e ditemi…dove lo tenete il cavallo…a casa vostra? MARINO: …signorina Sofia …a casa mia non c’è erba abbastanza …

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SOFIA: già …e quando lo montate? Tra una tinteggiatura e l’altra?

MARINO: Sofia! …ma che dite? …i cavalli si montano tra loro …io lo cavalco solo…

SOFIA: siete il solito villano …non avete capito la domanda …

MARINO: eh no! …siete voi che siete maliziosa …

SOFIA: Ah…io? …voi potete incantare i miei parenti ma non me …ditemi la verità … la coda sta

davanti o dietro al cavallo?

MARINO: la coda lo dice la parola stessa …sta dietro …

SOFIA: allora un giorno o l’altro me lo farete vedere questo vostro …cavallo bianco…

MARINO: …se venite con me al …al …maneggio…sì!

SOFIA:(sorpresa dalla parola maneggio)… maneggio? …voi andate al maneggio?

MARINO:(dandosi delle arie)… con queste stesse mani!

ADA:(rientrando)… avete capito? …tutta quella roba viene a prenderla il sacrestano con gliaiutanti, voi dovete solo radunare il resto e metterlo nei sacchi neri…

AGATA: Salvatore però deve smontare lo scaffale quello il sacrestano no lo fa…

SALVATORE: mamma mia quanto lavoro…

MARINO: … io allora signora Ada potrei anche andare, comincio domani se qui è libero …questa è la prima parete che tinteggio…

ADA: sì…potete andare Marino …siete stato previdente e puntuale …così va bene …andate

pure, grazie

AGATA: a domani …

SALVATORE: …io comunque il ferro lo metto …

SOFIA: …salutatemi il vostro Nerino, il bianco cavallo…

MARINO: Nerìdo signorina Sofia …Nerìdo… grazie e arrivederci a tutti …(esce)

ADA: …Sofì …perché sei sempre così sarcastica con questo povero Marino? E’ un buongiovane, va pure a cavallo…

SOFIA: seeee a cavallo…

AGATA: perché? È vietato cavalcare?

SALVATORE: beh… se avesse detto che andava in barca era meglio…

ADA: sulla scala, sulla barca o sul cavallo…sempre ‘ngoppa a qualcosa sta!

SOFIA: a me questa storia del cavallo non mi convince …devo indagare …

AGATA: fatti i fatti tuoi Sofì….

SOFIA: perché secondo voi un tinteggiatore bugiardo è un buon tinteggiatore?

AGATA: l’amico di Salvatore è stato contento…vero Salvatò?

SALVATORE: vero, vero…e poi pure se è bugiardo quello deve muovere le mani mica la

lingua?

AGATA: deve maneggiare …

SALVATORE: beh…cominciamo a sgombrare che qui si fa tardi….

ADA: sì…sì…diamoci da fare …Sofia, prendi quello …tu Agata vai di là che Salvatore smonta loscaffale …su su…sbrighiamoci …

OSCURITA’

SCENA TERZA

(Sofia torna in ore serali per continuare a leggere il copione del II Atto, non trovando il I Atto sottratto da Marino)

SOFIA: …Oggi abbiamo faticato ma abbiamo già fatto un buon lavoro di sgombero, adesso che

Marino comincerà a tinteggiare questo alloggio viene una meraviglia …ecco il baule…ed ecco i copioni … (cerca) dov’è quello che leggevo? …eccolo qua! … “UN AMORE TROBOLATO”


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…mi piacerebbe sapere dov’è l’inizio di questa commedia …questo è il Secondo Atto, manca il

Primo Atto …chissà dov’è finito mannaggia …magari è in mezzo alle altre scartoffie … (dopo averlo cercato e non trovato si siede su una sedia e legge a voce alta) …

Conte MARINO: Elisa! come avete potuto prendere i voti …senza vocazione ma solo per orgoglio? Io ero disposto a disobbedire ai voleri di mia madre pur di sposarvi e voi…. ELISA: tacete Conte!…sto soffrendo come non potete immaginare, ma sono sola almondo e nessuna famiglia nobile vorrebbe una povera ragazza decaduta e senza dote … Conte MARINO: …venite via con me ho il mio cavallo Nerìdo che vola come il vento …

….cavallo Nerìdo???? …Oh Maria vergine! …si chiama come quello di Marino! …non è possibile!

E fuggiremo lontano da queste terre, io e voi …vi prego ascoltatemi, domani sera vi aspetterò al maneggio …non mi deludete …io vi amo!… …teneva pure lui il cavallo al

maneggio!

ELISA:…no…no…andatevene Conte, il mio destino è segnato…io anche vi amo…maormai la mia decisione è irrevocabile …addio Conte Marino…

…ma perché si vuole fare monaca? …cosa è successo prima? …questa commedia mi sta prendendo in modo straordinario… devo trovare la prima parte … e poi…il cavallo che si chiama come quello di Marino …pazzesco! … lui Marino e il cavallo Nerìdo … non ci posso credere…

(entra Agata che ha visto la luce accesa e si è allarmata, Salvatore è con lei ma arriva dopo) AGATA: …c’è qualcuno? …

SOFIA: …chi è?.... Agata? …che ci fai qui?

AGATA: ho visto la luce appicciata …tu che ci fai qui?

SOFIA: … ho dimenticato ….il cellulare ….eccolo …per fortuna l’ho trovato …credevo di averlo

perso invece era qui …mannaggia che spavento….

AGATA: …è tardi Sofia … anche tu mi hai fatto spaventare …va bene che non c’è niente da

rubare qui …però …

SALVATORE: …Agata! …

AGATA: …sono qui…era Sofia che ha dimenticato il cellulare ..

SALVATORE: …mamma mia dopo tutta la fatica di oggi …ancora ste scale … andiamo che sonostanco …

AGATA: sì adesso andiamo…uffa! …Sofì, …io me ne vado allora, chiudi bene e mi raccomandotre giri di chiave

SOFIA: tre giri…tre giri…stai tranquilla…andate, andate … buona serata…

SALVATORE: lascia tutto spalancato Sofì così domani troviamo il lavoro già fatto …

AGATA: Salvatore!

(escono)

SOFIA: mai una volta che si possa stare in santa pace in questa casa … ritiriamo tutto bene edomani sera mi leggo il seguito …povera Elisa … e quel Conte Marino…con un cavallo che porta lo stesso nome di quello di Marino il pittamuri… ma è mai possibile?

(esce di scena e chiude con te mandate)

SCENA QUARTA

(Tre mandate alla porta e entra Marino con un telo di plastica e qualche scatola)

MARINO: …mamma mia tre mandate a questa serratura …ma se qui non ci sta più niente…che ci viene a fare un mariuolo qua? Sistemiamo ‘sta roba va … (posa e sistema tutto poi prende il copione nascosto in qualche anfratto e si siede su una sedia)… domani comincio a

tinteggiare ma mo’ mi leggo un po’ di quest’opera teatrale del defunto, bella assai devo dire… eccolo qua (estraendolo dall’intercapedine del caminetto) … io non avevo mai visto un copione

di teatro …questo nonno era bravo …tutto specificato, questo che faceva quello, la madre che


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gli stava appresso … quello che era innamorato ….ecco…ecco… (leggendo sempre in modo

infantile) …

Conte MARINO: Madre mia so che vi do un dispiacere grande ma io voglio cercare quella ragazza perché la voglio prendere in sposa … voglio che la marchesina Elisa diventi mia moglie! …e bravo Marino!

Contessa BIANCA MARIA: Marino figlio mio! Come puoi fare un gesto così avventato! Tuo padre dal cielo ne soffrirà! Egli ti aveva promesso alla contessa Giulia della Rovere, che possiede la casa più lussuosa nella grandissima tenuta di Poggioreale! …Ah! …questatiene la tenuta!

Conte MARINO: No mai ! non voglio finire di fare il tenutario di quella casa!  Ma questa che

faceva …teneva ‘e zoccole?

Contessa BIANCA MARIA: Che dici figlio mio? Quella casa possiede quadri di valore, della scuola di Posillipo; Salvator Rosa, Ercole Gigante, Beniamino de Francesco. Un giorno saranno dei tuoi figli… …Salvator Rosa, come la via di Napoli …Ercole Gigante…chegià è Gigante è grande e grosso e lo vanno a chiamare Ercole? …e tutti di Posillipo … Conte MARINO: Che me faccio di quelle croste? croste? Quali croste? …le pareti della mia casa saranno candide come il cuore della donna che amo … … senti che bello senti…”le pareti della mia casa saranno candide come il cuore della donna che amo”… candide come il cuore della donna che amo…

(lentamente ripone il copione nello stesso nascondiglio e piano piano ripetendo la frase esce dando tre mandate)

SCENA QUINTA

(mattino di buon’ora – Marino è già al lavoro sulla scala e pennella cantando una canzone)

ADA: …Oooo …eccoci di nuovo qui, buongiorno a voi caro Marino, vedo che siete già all’opera,

bravo, bravo, ho fatto bene a fidarmi di voi…

MARINO: buongiorno siggnò, siete sola?

ADA: …no…adesso arrivano anche gli altri “faticatori”, abbiamo ancora della roba da smaltiree poi la casa sarà tutta vostra, potrete muovervi in libertà e finire di tinteggiare senza tutte ‘ste “frattaglie” di quel poveraccio tra i piedi…

MARINO: quello, vostro suocero secondo me era un grand’uomo …

ADA: sì? E voi come lo sapete? Non l’avete nemmeno conosciuto …era un misantropo, semprechiuso qua dentro …avete visto pure voi come teneva tutto disordinato …a quell’uomo mancava una donna … da quando morì la moglie prima e suo figlio dopo, si è rintanò qui a scrivere…scrivere …tutte queste carte inutili che sono solo da bruciare …

MARINO: …ma che dite bruciare? … vostra figlia Sofia che fa fuoco e fiamme a casa del notaio,

voi che volete bruciare queste carte …mi devo stare attento a non lasciare fiammiferi in giro con voi … (ride)

ADA: ma che dite Marino …si fa per dire …intanto è tutta roba vecchia …carte ingiallite eimpolverate … e poi è mezza marcita …chi la legge più …

MARINO: sì …ma non bruciate niente ...magari ci sono documenti interessanti …voi nonsapete nemmeno cosa scriveva …

ADA: vi ho detto che non brucio, non voglio sporcare questo bel caminetto … so che scrivevaracconti, storielle, una specie di cantastorie senza arte ne parte …

MARINO: siete troppo severa con vostro suocero signora Ada …se teneva ‘a mugliera voi oranon sareste qui …

ADA: …la povera ELISA, se n’è andata come una principessa …

(Marino sorpreso da questo nome fa cadere il pennello e rischia di cadere dalla scala)


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MARINO: Maria Vergine …a momenti cascavo sotto …

ADA: e che vi succede! …

MARINO: niente, ero in bilico …come avete detto che si chiamava a mugliera?

ADA: Elisa …una donna mite, buona ...ma sfortunata …era figlia di una donna che si spacciavaper la marchesa di Sant’Orsola…quale marchesa … una povera pezzente che alla figlia non ha dato un centesimo di dote …

(Marino fa cadere un altro attrezzo e di nuovo rischia di cadere dalla scala)

MARINO: mannaggia ‘a morte!

ADA: state attento Marino, se cominciate a distrarvi finite che vi fate male …continuate conattenzione …vedo che state facendo un buon lavoro… io mò vado di là che sta arrivando la compagnia traslochi…

(esce e dopo un attimo entrano tutti gli altri)…

SOFIA: …eccoci qua …eeee che vuoto …è cambiato già l’aspetto … la tinteggiatura la fa piùluminosa …guadate guardate …

AGATA: …è vero! … che bella bianca così!…e sarà ancora più bella quando faremo piazza

pulita di tutte ‘e cose …

SALVATORE: sarà la casa più bianca del quartiere …più bianca di quella do presidente

americano…

MARINO: …se non ve ne siete accorti vi faccio accorgere che ci sono anch’io ..buongiorno!

SOFIA: …oh scusate, buongiorno…dite, mamma sta già qui?

AGATA: sento un rumore di là…mo’ vado a vedere se ci sta mammà …(esce)

SALVATORE: Marino …siete troppo svelto …noi dobbiamo ancora togliere della roba …seandate troppo in fretta dobbiamo faticare il doppio …siate meno nordico, prendetevi un caffè che ora dico a Agata di metterlo sul fuoco …

MARINO: come volete Salvatore, ma tenete la signora Ada e Sofia lontano dalla fiamma …

SOFIA: …cosa state insinuando?

SALVATORE: Agataaaaa! …Agata! …fai il caffè per tutti per favore…che qui Marino deve fare

una pausa di lavoro …

MARINO: sì…sì…la faccio volentieri …(scende dalla scala)

SOFIA: …non mi avete risposto, perché dovrei stare lontano dalla fiamma?

SALVATORE: Sofia …Marino scherzava …vero Marì?

MARINO: …vedete signorina Sofia, ci sono dei precedenti pericolosi che vostra madre mi hariferito …

SOFIA: …precedenti pericolosi? …quali precedenti?

MARINO: fuoco e fiamme in casa del notaio …

SOFIA: ma che state dicendo? …vi siete bevuto la tinta?

SALVATORE: oh…oh…non litigate per una fesseria …qui dobbiamo lavorare ma primadobbiamo prenderci il caffè in santa pace…ora vedo se Agata lo ha preparato…. (esce) MARINO: …ditemi piuttosto se vi piace come sto lavorando…

SOFIA: lo dirò quando avrete finito …

MARINO: sono sicuro che questo bianco vi piacerà …qui sarà uno splendore

SOFIA: non ci devo abitare io …e nemmeno voi …

MARINO: sapete Sofia …(cercando di ricordare la frase del copione)…le pareti di casa mia

saranno candide come il cuore della donna che amerò …

SOFIA:(sbalordita)…Ma …Marino… mi state sorprendendo …avete parlato come un poeta…

MARINO: sarà l’atmosfera di questa casa …di vostro nonno che ci abitava …

SOFIA: …sì…sì …è vero…anche io provo la stessa sensazione …

ADA:(entrando insieme agli altri)…oh eccoti pure tu qui Sofia …il caffè è pronto …venite purevoi Marino …prendetevi una pausa …fate ‘ampressa che si fredda (rientra tra le quinte)


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SOFIA:(rivolta a Marino)…con voi devo parlare …devo chiarire delle cose …più tardi trovate

una scusa per poter parlare da solo io e voi senza tutta sta truppa in mezzo …

MARINO: …come volete …mi inventerò una scusa per farli uscire tutti …

ADA:(dalle quinte)Marino, Sofia …

SOFIA: eccoci mammà …(escono)

AGATA:(rientra in scena insieme a Salvatore) …ci voleva proprio un caffé…quando rimettiamo

a posto la casa noi, voglio Marino come pittore …vedi come è bravo …e anche svelto, SALVATORE: a me mi piacciono di più le tappezzerie a fiori …

AGATA: quale fiori? …se vuoi far risaltare i quadri dev’essere tutto bianco

SALVATORE: quali quadri? …e perché? …Non dico fioroni …dico fiorini

AGATA: eeeeeh …dollari, euro, franchi svizzeri …facimmo ‘a parete di zio paperone …

ADA:(rientrando in scena)… di cosa stavate parlando?

AGATA: dillo tu mammà, un quadro può risaltare meglio su una parete tutta bianca o con una

tappezzeria a fiorini?

SALVATORE: quelli piccoli, quelli piccolini …

ADA: …non saprei …dipende dai quello che mettete ‘ngoppa a parete …forse Marino vi può

dare un consiglio …

SOFIA:(rientra insieme a Marino)…come mi piace il caffè al mattino presto …ti mette

l’allegria addosso …e ti invoglia a lavorare …

SALVATORE: …su questo ho i mei dubbi …

ADA: …sentite Marino, voi pensate che per valorizzare un dipinto messo su una parete siameglio tinteggiare di bianco o ci può stare anche una tappezzeria a fiorini …

AGATA: …fiori piccoli, margherite, primule, campanelle …scarpette della madonna…

SALVATORE: eeeeeehhh… o prato di Villa Pignatelli ….

MARINO: …(con molto sussiego calcolato)… vedete …se poniamo ci mettessimo un quadro diSalvator Rosa o di Ercole Gigante …

SOFIA: Marino! …voi conoscete questi pittori?

AGATA: lascialo finire …

MARINO: diciamo che siamo colleghi di pennello …solo che loro hanno fatto le scuole aPosillipo e io a san Ferdinando …

ADA: ….e quindi?

SOFIA: …Madonna del Carmine Marino! …

AGATA: lo vuoi lasciare finire?

SALVATORE: …questo ha fatto le scuole!

MARINO: ebbene direi che una parete bianca fa risaltare meglio qualsiasi dipinto…ma nonsempre

ADA: e bravo Marino che non solo è un bravo pittore …ma conosce tutte ‘e cose

SOFIA: voi frequentate le pinacoteche?

MARINO: no …niente boschi … l’ultima volta che sono stato a Poggiorale …nella villa dellacontessa …..quella …quella …Giulia della Rovere …i quadri erano lì…tutti in fila con il muro pittato di bianco …

ADA: Ah!

SOFIA: Ah!

AGATA: Ah!

SALVATORE: Ah!

MARINO: Eh!

ADA: …Marino, ci state sorprendendo tutti con la vostra erudizione, complimenti!

SOFIA: …siete stato …nella villa di Giulia della Rovere a Poggiorale?

AGATA: l’ha detto proprio mo’

SALVATORE: ha visto tutti quadri pittati ‘ngoppa u’ muro bianco …ma non sempre


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MARINO: …non lo dico per vantarmi …ma studiando le cose si imparano …

ADA: e già! …adesso però direi che la lezione è finita e dovete ricominciare a tinteggiare …io vipago le ore caro Marino …pure quando prendete il caffè …

AGATA: …sì è giusto …ricominciate pure …

MARINO:(salendo sulla scala)…sì, però vi devo chiedere un favore…

ADA: quale favore?

MARINO: siccome voglio cominciare una parte del soffitto voi ve ne dovete uscire una

mezz’oretta …la tinta piove dal cielo …vi potreste sporcare i vestiti … SALVATORE: sono d’accordissimo …io comincio a uscire già adesso …

MARINO: …dovete uscire tutti …magari resta solamente Sofia che è più svelta e mi può dareuna mano porgendomi i vari pennelli …

SOFIA: …sì…sì volentieri …mi sembra una buona idea …

AGATA: …se lo dite voi … noi allora usciamo …

SALVATORE: l’ha detto, l’ha detto ….usciamo tutti meno Sofia….

ADA: …voi siete il pittore, noi siamo ai vostri ordini finche siete ‘ngoppa a scala …quindi

adesso ce ne usciamo e torniamo tra mezz’oretta … SOFIA: andate pure che qui resto io … AGATA: jamocenne …ja…

SALVATORE: se tardiamo di qualche mezz’ora in più non vi allarmate …è per farvi finiremeglio il vostro lavoro …

ADA: quale mezz’ora in più, Salvatore? …noi torniamo giusti giusti per finire di portare via

tutto…

SOFIA: va beh!...dieci minuti più, dieci meno…che fa? …siamo quasi alla fine …

AGATA: arrivederci a dopo …(esce)

SALVATORE: …a dopo a dopo(esce)

ADA: Marino, mi devo complimentare un’altra volta per come siete scrupoloso …hai sentito

Sofia…e mi raccomando …aiutalo come chiede che quest’uomo è un vero galantuomo … SOFIA: sì …mammà…vai mo’….vai…(accompagnandola alla porta che poi chiude con tremandate)

MARINO:(da sulla scala)… mi volete parlare mentre sto qui? o posso scendere?

SOFIA: … tengo un dubbio che devo chiarire …

MARINO: …volete vedere di nuovo dove tengo l’anima?

SOFIA: ….no! …ma che dite! …ho bisogno di sapere una cosa …giurate di dirmi la verità…dite

lo giuro!

MARINO: eeeeee …che volete farmi un processo giuridico?

SOFIA: ….giurate per favore …

MARINO: lo giuro …ma con riserva…

SOFIA: quale riserva?

MARINO: con la riserva che se non mi piace la domanda ritiro il giuramento …

SOFIA: e allora promettete di dirmi la verità…solo la verità…va bene così? …promettete!

MARINO:(perdendo un po’ di tempo poi a voce bassissima)…’o prometto…

SOFIA: non ho sentito…

MARINO: ‘o prometto …

SOFIA: Marino, vi faccio una domanda personale…è molto importante per me …direi che nonci dormo la notte … (fa segno a Marino di tacere) …aspettate, non chiedetemi niente,

rispondetemi dopo … voi avete un cavallo giusto? …e questo cavallo lo avete chiamato Nerido, è bianco, è un baio e lo tenete al maneggio …giusto? ….Ora ditemi …perché lo avete chiamato

così? …Era bianco!, ci sono migliaia di nomi e voi lo avete chiamato Nerìdo …perché??? (Marino scende lentamente dalla scala per avere il tempo di pensare ad una risposta poi… con molta calma le va incontro e comincia un monologo come fosse a teatro)


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MARINO: …voi perché vi chiamate Sofia? ….Vostra madre poteva chiamarvi in mille modi, ma

quando siete nata avrà pensato …ma guarda questa creatura che meraviglia! …è una bellezza

….somiglia alla nostra Sofia nazionale, capelli nerissimi, naso greco, ciglia lunghe, bocca carnosa (gli si avvicina sempre di più quasi a sfiorarla) … gambe lunghe e tornite … SOFIA: …ero piccola che gambe e gambe? Le tenevo corte…

MARINO: lasciatemi finire … e così…guardando questo corpo umano accussì bello …bianco erosso, che odorava di latte e cercava con la boccuccia il seno materno, e poppava, poppava,

poppava …ha detto …ma sì, sta creatura bellissima ‘a chiamammo Sofia …e Sofia siete! SOFIA:(confusa fa lunga pausa)…e il cavallo?

MARINO:(ancora più teatralmente)quello quando è nato …così piccirillo, con le zampette chezampettavano da tutte le parti …con la coda dietro e il musetto davanti …che quando me lo sono visto nascere tra le braccia ho esclamato…è nato è nato!

SOFIA: …come ‘o bambinello!

MARINO:(calmissimo e trasognato)come o’ bambinello! …quella nascita aveva qualcosa dimiracoloso …esso …era tutto bianco, lasciatelo dire a me che di bianco me ne intendo …ma aveva gli occhi di pece, neri come la notte di Margellina …e mi guardava come dire …beh?...che nome mi metterai? Bianchetto? Bianchino? Biancuccio? …no…voglio un nome di fuoco, come i miei occhi …chiamami Nerìdo!

SOFIA: ….(come incantata da quel monologo)…lo avete sentito nel cuore?

MARINO: sì! …l’ho sentito qua! …appena nati i cavalli non parlano …era una sensazioneinteriore …lui me lo diceva con gli occhi …chiamami Nerìdo …chiamami Nerìdo …e io come vostra madre vi chamò Sofia … lo chiamai Nerìdo …

(dopo questo monologo lui come un attore di teatro riprende il pennello e rimonta sulla scala ricominciando a dipingere, mentre lei lo guarda estasiata)

SOFIA:…Marino …io …

MARINO: ssssstttt …non dite niente …restiamo così…ognuno con il suo nome …

OSCURITA

SIPARIO

FINE PRIMO ATTO

(14 PAGINE = 6750) parole)


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SECONDO ATTO

ADA:Vedova. Nuora del vecchio Vito Capricalà, donna energica, pratica e intelligente,capofamiglia, tratta tutti con rispetto ed è rispettata.

MARINO: Giovane scanzonato, onesto tinteggiatore, bello, furbo, simpatico e affabulatore, pococolto ma intelligente.

SOFIA: Figlia di Ada, bella, intelligente, sarcastica, romantica, sognatrice, cui piace Marino manon vuole ammetterlo.

AGATA:Figlia di Ada, sorella maggiore di Sofia, un po’ ignorante, praticona, piuttosto ottusa,moglie di Salvatore

SALVATORE: Marito di Agata, un po’ ignorante, scansafatiche ma bonaccione.

SCENA PRIMA

(Ada e Sofia entrano nella casa già quasi del tutto imbiancata)

ADA: ….Ecco ci qua… Madre Santa quante scale … mi devo riprendere Sofia … mi siedo un

momento qui

SOFIA: siediti, siediti mamma … non abbiamo fretta, oggi è domenica, Marino non c’è …(siaggira stupita) guarda guarda com’è cambiato… è venuto un capolavoro …che differenza dalla

prima volta che l’ho visto …. Se nonno mio l’avesse avuta così bella non sarebbe morto triste,

solo e disperato …questo caminetto esalta tutto…queste pietre rendono tutto antico ADA: …. se pure questo alloggio fosse stato pittato così bianco o con i fiorini di Salvatore,

quello sempre misantropo restava

SOFIA: non devi dire così mamma … tu non lo conoscevi bene …e secondo me era una persona

sensibile … scrittore, poeta, …e poi con le disgrazie si sa che uno cambia, s’intristisce … non teneva più la moglie, papà che era suo figlio, morto …pace all’anima sua (si segna) …come si fa

a vivere bene …però scriveva, aveva un animo elevato … tu non hai letto mai niente ma io ho trovato dei copioni teatrali che mi voglio leggere poco alla volta …

ADA: ….tutte fesserie Sofì …con la penna non si guadagna niente … meglio il pennello …

(indicando la volta) hai visto Marino che bel pennello che tiene!

SOFIA: …mammà!!

ADA: volevo dire il bel lavoro che ha fatto sto bravo guaglione … ha quasi finito tutto … ed èdavvero una bellezza mo’ che sta imbiancato con le pietre levigate del caminetto … questo salone se arredato da signore sembrerà davvero il salone delle feste della Reggia di Caserta come dice Marino … Maria Santissima, vuoi vedere che quello ha messo veramente ‘a firma in basso al muro … eeeee ma io non lo pago…se scopro che ha fatto quello che ha detto…non lo pago…

SOFIA: Io invece sostengo che sentendosi un collega dei pittori della villa di Poggioreale…seci mette la firma questo alloggio acquista pregio …

ADA: Sofì …com’è che prima non lo sopportavi e adesso vuoi la sua firma sul muro …

SOFIA: perché ha fatto un lavoro coi fiocchi … e mi sono ricreduta su di lui …sembrava unosbruffone …invece frequenta il maneggio, cavalca, visita le ville antiche, s’intende di quadri …un filosofo persino …e anche un po’ poeta …

ADA: Sofì…niente niente Marino con le sue pennellate ti ha …..

SOFIA: ma che dici mamma! … figurati … dico solo che è stata una sorpresa che non miaspettavo ecco…

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ADA: Io l’ho sempre detto che è un bravo ragazzo …onesto, fidato, svelto e capace …peccatoperò che è un povero in canna e deve faticare per vivere …pure se va a cavallo e va a vedere la tinta nelle vecchie ville … quello è uno spiantato Sofì…

SOFIA: …non ci va per quello mammà…ci va per cultura sua …

ADA: …cultura…cultura …Sofì …lascia stare Marino, non parliamone più …su…su …tu deviliberare questo baule pieno di scartoffie che intralcia, prenditi quello che ti interessa e

togliamolo di qua che voglio che sia tutto vuoto e pulito alla fine della tinteggiatura… SOFIA: non toccate questo baule…per ora sta qui, poi quando Marino avrà finito mi prendo

tutte e’ cose e me le porto a casa ..

ADA: eeeeee …a casa mo’….

SOFIA: sì…sì…e voglio leggere tutto quello che scriveva

ADA: Sofì… io ho visto abbastanza, me ne vado prima che devo passare dalla sarta, tu chiudi

con....

SOFIA: con tre mandate! Lo so!…ma se qui è tutto vuoto?...

ADA: non importa…fai come ti dice mamma…va bene?...beh…io vado Sofì….ciao…

SOFIA: ciao mammà…tra poco vengo pure io… voglio solo rivedere quello che c’è nel baule…

ADA:(uscendo)…tre mandate Sofì….

SOFIA:(facendo un gesto impaziente)….sì…sì… ciao…(poi assicurandosi che la madre sia

uscita) …finalmente! …ora mi leggo in santa pace qualche pagina della commedia…non vedevol’ora …solo qui posso farlo ispirata, qui, dove c’è lo spirito della buonanima di mio nonno… eccolo qua …peccato che sia il secondo capitolo, mannaggia, …mi voglio leggere subito la fine, voglio sapere com’è finito questo amore tormentato … ecco l’ultima pagina…

Contessa BIANCA MARIA: …figlio! …figlio! …perché l’hai fatto??? …figlio! …figlio mio!!!

…ma che ha combinato questo? …

Conte MARINO: ….mamma …perdonate questo gesto malsano …ho mescolato al vino il veleno che mi ha procurato Salvatore, il mio fido servitore …

Oh….Gesù Maria! …Marino si è avvelenato! …ma perché???...

Senza Elisa io non voglio più vivere …

lo ha fatto per amore lo ha fatto….

Contessa BIANCA MARIA: …nooooo! Dio non lo permetterà! …Marino! …Marino! Dio mio fa che si salvi….

Conte MARINO: … un’ultima cosa mamma …dietro alla pietra più scura del camino ….ho murato alcune pietre preziose che volevo donare a Elisa …ma non…mamma… mamma… io non…io …

Maria santissima! …è morto per amore … si è bevuto il vino avvelenato! Contessa BIANCA MARIA: Nooooooo…figlio mio…figlio mio…. - FINE

(Sofia come stordita da quel finale posa il copione poi si lascia andare allo sconforto)

SOFIA: …(rivolta al soffitto)Maria Vergine! … nonno perché lo hai fatto morire?

Perché?...potevi fare che Elisa si pentiva … povero ragazzo!…che fine miserabile! …ma non potevi scrivere che ….che mandava affanculo il convento e si sposava il conte Marino …facevano il matrimonio sul cavallo bianco …e poi facevano figli, nipoti …era ricco assai,

perché questo finale? …hai pure messo quel Salvatore, servo ingrato che gli fornito il veleno perché …nonnooooo! (poi come in trance, con mosse lente rimette il copione nel baule ed esce dall’alloggio dando le solite tre mandate)

SCENA SECONDA

(Ada è nell’alloggio e parla con Marino)


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ADA: Caro Marino, vi rimane solo più poco poi avete finito, il lavoro lo avete fatto bene, …orave lo posso dire …ho controllato pure che non avete fatto firme nascoste… che di voi non mi fido del tutto…

MARINO: che dite signò?... guardate che splendore, tutto è bianco! …. come la neve, come le

mozzarelle di Caserta, …bianco come la crema del babbà …

ADA: Marino…a crema du babbà è gialla!

MARINO: ma è fatta con il latte bianco …

ADA: voi siete un po’ fissato con questo bianco … financo u’ cavallo! …

MARINO: cavallo?

ADA: il cavallo…il cavallo

MARINO: quale cavallo?

ADA: …come quale cavallo…il vostro!

MARINO: …Ah! …sì o’ cavallo! …mi stavo scordando di lui … sapete da quando ho cominciato atinteggiare non sono più andato al maneggio…

ADA: Marino voi mi sorprendete sempre …però… vi devo fare una confidenza …giurate che

non direte niente a Sofia… giurate!

MARINO: …nata vota!

ADA: …come nata vota? …è la prima volta che ve lo chiedo…

MARINO: …è che …che …ho giurato a me stesso di fare un bel lavoro…e i giuramenti si fannouna volta sola …

ADA: … allora sentite, niente giuramenti …promettete però…

MARINO:(sottovoce)è una fissa chista da’ promessa…. Prometto!

ADA: Marino… qui lo dico e qui lo nego …Sofia ha un debole per voi!

MARINO: Sofia? …per me?

ADA: e per chi se no? …se dico voi, dico voi…

MARINO: ma io non ho fatto niente ….

ADA: vero! …però voi avete dimostrato che siete un uomo intelligente, colto… un buonparlatore e le ragazze sapete….

MARINO: …pennello e parole vanno sempre insieme…

ADA: sì…sì… ma quando suscitano le fantasie delle ragazze noi mamme dobbiamo vigilare…vedete Marino, voi andate a cavallo, visitate le ville storiche, vi intendete di arte di pittori …insomma Marì …Sofia si è presa una cotta per voi…io sono la madre e questo cose le vedo prima degli altri…

MARINO: eeeee…per una villa e nu’ cavallo….

ADA: no…no…voi non capite le donne caro Marino … quello che piace alle ragazze è lapersonalità dell’uomo, e voi siete un uomo che ha un mestiere, sapete parlare, conoscete tante cose …ma….c’è un ma! …voi …non vi offendete se ve lo dico,…siete povero, vivete del vostro lavoro quando c’è …ma con i tempi che corrono mettere su una famiglia costa … e i cavalli

costano …quelli anche mangiano…

MARINO: ma cosa volete che mangino … qualche filo d’erba … una pizza ogni tanto …

ADA: va bene…va bene… ma io voglio che mia figlia faccia una vita meno travagliata della miae quindi la cotta per voi deve farsela passare e voi dovete fare in modo di non alimentarla quindi vi prego di tenere le distanze da Sofia, finite il lavoro che ancora dovete finire e poi

quando vi pagherò ve ne andrete senza fare troppo rumore …mi avete capito Marino? MARINO:(pensieroso e un po’ turbato)devo ancora mettere la cornicetta …poi ho finito…un

giorno o due …

ADA: non vi metto fretta, fate tutto a modo, ma rispettate la parola data, non date troppaconfidenza a Sofia…intesi? Un uomo deve sapere quando c’è un limite …sono stata chiara Marino?

MARINO: chiarissima …


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ADA: bene allora io vado …voi sapete cosa fare, cosa dire e soprattutto cosa non dire … anzimio genero Salvatore ha una mezza intenzione di tinteggiare o mettere i fiorini al muro…nel suo alloggio …quindi regolatevi che il vantaggio è tutto vostro…

(esce facendo segni d’intesa con Marino che risponde a gesti)

MARINO: Hai capito Sofia? …si è presa una cotta per me e io mo’ sto inguaiato peggio di prima…era meglio se non leggevo il nonno … (rivolto al soffitto) scusate buonanima…voi mi avete

messo in un bel guaio con il vostro teatro…a me Sofia mi piace …per colpa vostra ho detto del cavallo, della villa, dei quadri e tutte e’ cose …ma mo’ con la promessa alla mamma non ho più scampo …non so che devo fare …mi dovete aiutare voi, …mi dovete dare un suggerimento, mandare un segnale, venirmi in sogno …e mentre ci siete mi date anche qualche numero buono … siete voi lo scrittore, il poeta, io nun saccio niente, ciuccio ero e ciuccio sono …ma vostra nipote è bella assai e una buona ragazza e con me sarebbe felice …pure che non ho il cavallo …se volete favorirmi fatelo mo’… e poi avete visto come vi ho fatto bello l’alloggio? …guardate buonanima, guardate …qui adesso è na meraviglia eddìo, se lo tenevate voi accussì, diventavate famoso subbito … …. e poi se voi non mettevate il nome Marino al povero conte

tutto questo non succedeva … io mi tinteggiavo l’alloggio, verniciavo le pietre del camino, mettevo a cornicetta e finivano tutte ‘e cose (pausa)…Buonà !…dico a voi …rispondetemi …io

sto accà!

(in quello stesso momento Salvatore, bussa alla porta ed entra con un fiasco di vino) SALVATORE: Marino!!

MARINO:(sorpreso dalla presunta risposta della buonanima)Madonna del Carmine … il

nonno!

SALVATORE: nonno?…quale nonno ..Marì …sono Salvatore …vostro amico ed estimatore …

MARINO: …scusate Salvatore, trasite, trasite … ero distratto, stavo guardando da dove

cominciare a mettere la cornicetta …

SALVATORE: …bene…bravo… così finite tutte e’ cose …ecco Marino, vi ho portato unabottiglia di vino di quello buono, che ho fatto io …e che ci dobbiamo bere alla fine del vostro lavoro ….e poi volevo chiedervi una cosa…

MARINO: …vino? …siete troppo gentile Salvatore, lo accetto volentieri … alla fine faremo il

brindisi tutti quanti insieme …grazie, grazie assai …ditemi

SALVATORE: mia moglie Agata vuole che tinteggiamo anche noi … sono venuto a prenotarvi

…e se potete mettere una parola per mettere i fiorini sul muro …io li preferisco…

MARINO: …come no? …intanto vi ringrazio per la fiducia …poi per quanto riguarda la carta da

parati a fiori, quelli piccoli …state tranquillo che mi accorderò con vostra moglie SALVATORE: siete un galantuomo Marino …grazie

MARINO: e quando me lo volete dare questo questo incarico?

SALVATORE: ah…di questo Agata, che sta arrivando, vi dirà tutto …io sono come un messo

comunale, un postino, una guardia giurata, un pignoratore….

MARINO: eeeeee… Salvatò! … ci manca solo che siete o’ spirito santo!… tenetemi questo

pennello con la vernice piuttosto che sposto la scala?

SALVATORE: certamente ma non passateci sotto mi raccomando…date qua …vedi che bel

camino che è venuto …avete levigato le pietre avete levigato …

MARINO: non credo a queste cose, sono invece contento che vi piace e se piace a voi caroSalvatore (rivolto al soffitto) …la buonanima del nonno sarà contento! …

SALVATORE: certamente! …questa pietra però non è venuta lucida … vi siete dimenticato lavernice


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MARINO: dove sta? …fate vedere … che strano …è una pietra più scura, non me n’ero accorto

grazie …mo’ vedo di rimediare … scusate un momento vedo se trovo una carta vetrata nell’altra stanza…(esce di scena)

SALVATORE: fate, fate …(con il pennello della vernice in una mano e il fiasco di vino nell’altraguardandosi intorno va vicino al caminetto per osservarlo da vicino)

AGATA:(entra in quel momento)Eccomi qua …mamma mia ste’ scale, che fatica …Salvatore!?

…che stai facendo?

SALVATORE: niente … stavo aspettando Marino

AGATA: e ti metti a pennellare il camino?

SALVATORE: quale pennellare? Lo devo solo tenere in mano, Marino viene subito…piuttostoho portato una bottiglia del mio vino, per festeggiare …

AGATA: il tuo vino? …quello acido? …ma è aceto ormai Salvatò!

SALVATORE: ma quale acido? ..tu sei fissata con st’acidità …è buonissimo, quella l’acidità tu

ce l’hai nello stomaco …e poi il ragazzo meritava un premio AGATA: e come premio lo vuoi avvelenare?

SALVATORE: ma la vuoi finire? Questo vino l’ho fatto io con le uve del Vesuvio e l’ho pureportato al prete una settimana fa …

AGATA: Salvatò …Don Domenico è da una settimana che non dice Messa …(Salvatore gesticola infastidito dalle insinuazioni di Agata)

MARINO:(rientrando)… oh! …buongiorno Agata … vi vedo in gran forma, siete uno splendore

oggi

AGATA: …Marino, voi sì che siete un uomo che sa parlare alle donne …non come mio marito

che non mi dice mai una parola gentile …

MARINO: Salvatore è un marito molto generoso, ce ne fossero tanti come lui!

SALVATORE: …ho portato pure il vino ho portato…

MARINO: infatti, e mi ha fatto molto piacere, grazie ancora …

AGATA: aspettate …aspettate a ringraziare …

MARINO: a cosa devo questa visita improvvisa? Volevate vedere tutto finito? …mi dispiace mamanca ancora la cornicetta e qualche ritocco al camino…

AGATA: …no …no…siamo venuti per chiedervi un impegno …Marino, ci piacerebbe cheveniste a tinteggiare a casa nostra …

MARINO: a tinteggiare a casa vostra? …

AGATA: vi stupite? … non siete contento di lavorare per noi?

MARINO: no, che dite? …anzi sono contentissimo della fiducia, …ma prima dovrei vederel’alloggio …sapete Agata, a volte non sempre il bianco si adatta a certi ambienti, magari la carta da parati rende di più …dovrei vedere prima casa vostra se non vi dispiace …siete d’accordo anche voi Salvatore?

SALVATORE: come no?(facendo gesti d’intesa)…siete voi il maestro del pennello

AGATA: e va bene …quando volete ci avvisate e passate da casa nostra per un …come sidice…un …

MARINO: un sopralluogo …una verifica …una mappatura

AGATA: eeeee quante cose …quello l’alloggio è piccolo! …voi venite, guardate il lavoro da fare

e se mi fate un buon prezzo il lavoro lo fate voi…

MARINO: va bene! …vi faccio sapere quando posso …qualche giorno ancora poi vi telefono

AGATA: allora siamo intesi, grazie assai Marino…noi mo’ ce ne andiamo ma torniamo tra unamezz’ora quando ci sono anche Mamma e Sofia …Salvatore, lascia il cosiddetto vino e jamocenne …arrivederci Marino …arrivederci…

MARINO: grazie a voi …e statemi bene, grazie Salvatore del vino ..grazie assai …

AGATA:(uscendo)aspettate a ringraziare …aspettate


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(i due escono salutando ancora a gesti, poco dopo entrano Ada e Sofia – Marino è vicino al camino che tenta di lucidare la pietra scura)

ADA: … meno male che siamo alla fine, queste scale mi fanno venire l’affanno al cuore……buongiorno Marino

SOFIA: siediti mamma, riposati un attimo…buongiorno Marino…

MARINO: buongiorno, buongiorno

ADA: …siete quasi al buono …vero Marino?

MARINO:…ho ancora la parete da completare con la cornicetta e questo camino da rifinire

…poi vi consegno le chiavi del paradiso

ADA:(facendo le corna)non vi disturbate …lasciamo fare al Signore …

SOFIA: …(guardando estasiata)…che bel lavoro che avete fatto …devo riconoscere che con ilpennello ci sapete fare …mi complimento

MARINO:(si trattiene dal rispondere per la promessa fatta)…mm mm ….

SOFIA: siete soddisfatto immagino…

MARINO: …mm mm…

ADA: Marino, domani vi porterete via la scala e i vostri attrezzi e mi riconsegnerete le chiavi,poi mi farete il conto e ci mettiamo d’accordo per il pagamento …

SOFIA: mamma guarda il camino com’è venuto lucido …chi l’avrebbe mai detto? Marino siete

soddisfatto?

MARINO: mm mm …

SOFIA: Ma che avete? …prima vi dovevano tagliare la lingua e mo’ non dite una parola?

ADA: Marino è stanco, sali e scendi, sali e scendi dalla scala…tinteggiare stanca

SOFIA: che c’entra? …anche andare a cavallo stanca

MARINO: signorina Sofia …il cavallo si muove da solo, chi sta ‘ngoppa sta seduto

SOFIA: sì…ma le briglie le dovete tenere …

MARINO: ma quali briglie …io sono povero e vivo del mio lavoro …

ADA: Sofia …non essere insistente …lascialo finire…

SOFIA: siete indisponente sapete? …uno vi fa i complimenti e voi rispondete a monosillabi

ADA: Sofia per favore! …ditemi piuttosto Marino …avete visto Agata e Salvatore …so che

dovevano passare per parlarvi

MARINO: sono andati via mo’ ma tornano tra poco…mi hanno chiesto di tinteggiare anche da

loro …ma lui vuole i fiorini sul muro e Agata la tinta …devo prima vedere l’alloggio … SOFIA:(allarmata)e questo fiasco di vino? …che ci fa qui? ADA: vino? …quale vino? …Marino ma voi bevete di mattino?

MARINO: no…quello è un regalo di Salvatore per il lavoro che ho fatto …è stata una gentilezza,

mi ha fatto piacere e lo beviamo tutti alla fine del lavoro …

SOFIA:(tra sé)mio Dio…il vino! come nel copione di nonno!(poi ad alta voce)…voi nonberrete proprio niente …questo vino non si tocca!

ADA: e perché? …è un regalo di Salvatore …

SOFIA: no…no…non lo permetto! …

MARINO: voi mi volete proibire di bere il vino di Salvatore? …e perché?

SOFIA: perché…perché…perché potrebbe contenere …solfiti … e poi in questo alloggio uncerto conte Marino è morto avvelenato… lo ha scritto il nonno

ADA: Gesù Maria! Sofia che dici? …l’abbiamo appena tinteggiato!

SOFIA: mamma tu non lo sai ma nonno mio ha scritto una storia d’amore proprio qui inquesta casa e alla fine il servo del conte Marino, che si chiamava Salvatore …gli ha procurato del vino mettendogli dentro il veleno …e quindi questo vino per scaramanzia non si beve! MARINO: Sofia…mi dispiace contraddirvi ma io questo sgarbo a Salvatore non lo voglio fare e

se permettete mo’ me ne bevo pure un sorso …e una questione di principio … SOFIA: non lo farete! …lo piglio e lo verso in cucina…


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ADA: Sofì ma cosa fai? …vuoi versare il vino di Salvatore? …quello si offende!

SOFIA: non mi interessa, qui non deve morire più nessuno!

ADA: Sofì…ma che cazzo stai dicendo?

SOFIA: mamma lasciami fare!

MARINO:(impedendole il passaggio le strappa il fiasco di mano e aprendo il tappo ne beve unsorso, sputandolo schifato subito dopo) …puuuuaa! …Madonna Incoronata …questo e davveroveleno!!! Che schifo! … (tossisce senza freno) …ma davvero voleva avvelenarmi?? SOFIA: Marino! …ecco! Lo sapevo! … ve lo siete voluto!

ADA: Maria Santa Vergine …Salvatore ha messo il veleno nel vino? …ma perché????

(in quel momento entrano Agata e Salvatore – sono tutti in scena per il finale)

AGATA: …permesso? …cosa sono tutte queste urla? …che è successo?

ADA: il vino!...il vino di Salvatore!

SALVATORE: …ma come si sono bevuti il mio vino senza nemmeno aspettarci?

SOFIA: Marinooooo come state? Oh Gesù Gesù!... Marinoooo …rispondete!

AGATA: si può sapere cosa è successo?

SOFIA: Salvatore ha portato un vino avvelenato….una schifezza!

(Marino fa segno che non riesce a parlare – la scena è molto concitata e tutti sono in preda all’agitazione)

AGATA: Ha bevuto il vino di Salvatore? …Santa Croce del Cielo …l’avevo detto io che eraveleno!

ADA: Agata! …come hai potuto permettere a tuo marino di avvelenare Marino? Se vi dovevapittare la casa?!!

SOFIA: Agata, perché non l’hai impedito? Perché?

AGATA: io l’ho detto a Salvatore che sto vino era veleno …ma lui niente! Pure il parroco l’ha

bevuto e da una settimana a’ canonica è chiusa!

SALVATORE: ma se l’ho preparato io con le mie stesse mani …e io me lo sono bevuto!

MARINO:(piegato in due con un filo di voce)scusate Salvatò… io non ve l’avevo chiesto…

SOFIA: Madonna del Carmine! … Marino! …il nonno ha scritto che morirete tra atroci dolori

…Marino!!!

ADA:(sventolandosi con la maglietta)ma come è potuta succede tutta questa tragedia?

Come??

AGATA: è la maledizione del nonno, quello non voleva che tinteggiassimo, non voleva chegettassimo tutte e’ cose …è la sua divina punizione!

SALVATORE:(gridandolo a tutti che non lo ascoltano)…ma io è da un mese che me lo stobevendo a pasto! …e mica sono morto!

ADA: ancora no…per fortuna …

AGATA: Marino dovete prendere subito una purga!...subito!

SOFIA: ma quale purga …deve solo vomitare… venite qui Marino…appoggiatevi al caminetto,

sforzatevi … appoggiatevi a queste pietre

MARINO:(si appoggia la camino)…no…no…c’è la vernice …e poi ce n’è una più scura che devoschiarire …

ADA: Marì! …state morendo e pensate alla pietra scura?

SOFIA: pietra scura? Quale pietra scura? …Oh Madonna del Carmelo! …vuoi vedere che la

storia della pietra del conte è vera!

AGATA: …ma che vai dicendo?

SALVATORE:(come inebetito)io me lo sono bevuto …e sono ancora vivo …

ADA: Salvatore …non parlate troppo presto


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SOFIA: Marino …quale pietra dovevate schiarire …è importante … ditelo prima di mor… di

vomitare…

SALVATORE: è merito mio…è merito mio…

AGATA: …e certo che è merito tuo…te l’avevo detto che il tuo vino era veleno!

SALVATORE: no…no…non per il vino, quello è buono …sono io che ho detto che questa pietra

era scura… Marino la voleva schiarire …il vino era un regalo, un dono, un omaggio… MARINO:(sempre dolorante fa un vistoso cenno di sì con la testa)…Salvatò …ma chi cazzo ve

l’aveva chiesto?....

SOFIA: Questa pietra va rimossa …prendete un martello, uno scalpello…dobbiamo vederecosa c’è dietro!

AGATA: …ma questa è uscita pazza! Sofìììì

ADA: Sofia bella di mamma tua …cerca di calmarti …sei sconvolta per il romanzo del nonno esei agitata per Marino …calmati a mamma …calmati…

SOFIA: sentite tutti… nel copione di nonno il conte Marino dopo essere stato avvelenato harivelato che dietro a una pietra scura del camino c’era un dono prezioso per Elisa …la fidanzata del convento…

AGATA: una fidanzata nel convento?

SALVATORE: una suora?

ADA: una monaca?

SOFIA: macchè! …il conte Marino l’amava ma nonno nel suo copione l’ha messa in convento, elui per amore ha voluto morire avvelenato con l’aiuto del servo Salvatore …ma prima ha rivelato alla mamma che dietro a una pietra scura del camino aveva nascosto qualcosa per lei …mo’ tutto si sta avverando!

AGATA: ma questo nostro Marino deve morire si o no?

SALVATORE:(verso il pubblico)se lo dice il nonno …sì!

ADA: ma quale nonno e nonno! …facciamo in modo che Marino vomiti ‘sto vino velenoso che

chiudiamo l’alloggio e ce ne andiamo

SALVATORE: ma io l’ho bevuto io …

MARINO:(riprendendosi un pochino)Sofia …se devo morire …voglio rivelarvi una cosa …ilcavallo…

SOFIA: nooooo voi non morirete e non pensate al cavallo, a quello magari ci pensa Salvatore,voi ora vomiterete e poi mi farete il santo favore di rompere questa pietra scura…questo è un segno di nonno mio…

MARINO: (eccitato)…il segno! …già il segno! …

SOFIA: anche voi sapete?

AGATA: io non aggio capito niente!

SALVATORE:(verso il pubblico)…io il cavallo non lo voglio …

MARINO:(più presente e attivo) …mi gira la testa ma forse ho capito il segno… voi Salvatoreme l’avete combinata bella col vostro vino …ma avete anche svelato che c’era una pietra più scura …e ora Sofia mi ha dato un segno, il segno del nonno per uscire da questa storia …datemi il martello e lo scalpello che togliamo questa pietra…

SOFIA: sì…sì…grazie Marino…vedo che state meglio …un martello presto!

AGATA: meno male che a casa mia non tengo camini…

ADA: Sia lodato Gesù Cristo …state già meglio…all’anima della buonanima …quello ci fapenare fino alla fine … prima abbiamo messo a nuovo tutto l’alloggio e mo’ spacchiamo le pietre del camino, Madonna Incoronata che guaio …tutta colpa di quel copione!

(Marino comincia a battere sul camino per liberare la pietra che a poco a poco viene via e dietro c’è un sacchetto sigillato legato con una lettera allegata – tutti sono esterrefatti)

MARINO: (tirando fuori un vecchio sacchetto impolverato)… C’è qualcosa! …c’è qualcosa! …unsacchetto …ora lo tiro fuori … (fermandosi un attimo) mi sento ancora lo stomaco che brucia…


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SALVATORE: …è l’emozione…

AGATA: è o’ vino Salvatò!

MARINO: l’ho preso! …l’ho preso! Eccolo qua! C’è pure una lettera sigillata …

SOFIA: …il tesoro nascosto!…il nonno aveva ragione …

AGATA: Oh Maria Vergine …e quello cos’è?

MARINO: …io non sono degno di aprirla…fatelo voi Sofia …

SOFIA: anch’io non lo sono …mamma mia che agitazione! …nonno aiutatemi voi…

ADA: io mi siedo prima di svenire …

SALVATORE: ma guarda guarda il nonno che segreti teneva …

MARINO: …aspettate Sofia! …dobbiamo essere sicuri che sia una cosa giusta da fare …

SOFIA: ma la lettera lui l’aveva scritta per Elisa ed Elisa è morta… tocca a noi sapere …

AGATA: leggi Sofì!

ADA: Signora della Consolazione e della Grazia abbiate pietà di noi …

SALVATORE: pietà, pietà ..ma leggi Sofì…

MARINO: questo è il segno …leggete Sofia …

SOFIA:(legge con voce emozionata e tutti partecipano con espressioni accomodanti)…Io VitoCapricalà, commediografo fallito, dietro a questa pietra scura, sulla quale tante volte ho versato lacrime di dolore per la morte di mia moglie Elisa e di mio figlio Ciro, ripongo alcuni gioielli ereditati dalla marchesa Lucrezia di Sant’Orsola mia suocera. Sono il premio e la ricompensa per chi si è accinto a leggere il mio copione teatrale fino in fondo, scoprendo questo segreto. Desidero che chi lo troverà lo usi per coronare il suo sogno d’amore. Sarà il mio dono di nozze. Vito Capricalà.

(Sofia guarda Marino e Marino le mette le mani sul viso come per invitarla a baciarlo) MARINO: Sofia …

SOFIA:(asciugandosi le lacrime)…è un miracolo del nonno …

MARINO: meno il veleno per fortuna …che era solo acido …

SALVATORE: vuol dire che me lo bevo io alla salute di tutti …

AGATA: Sofia, Marino…che aspettate ad aprire il sacchetto?

ADA: Datelo a me! …(apre e trova molte pietre preziose)…Gesù Giuseppe Maria! questo è il

tesoro della buonanima …ha lasciato la dote per Sofia … ma qui diventiamo tutti ricchi!

SOFIA: …cosa dici mamma!

ADA: …ci sono diamanti, smeraldi, zaffiri, …quanta grazia di Dio! …da dividere tra tutti noi …

ma soprattutto come ha scritto la buonanima per coronare il sogno di due ragazzi innamorati (tutti guardano i due ragazzi e dopo una pausa)

MARINO: Sofia mi volete sposare?

SOFIA: io? …Sì!

(si abbracciano)

AGATA:(asciugandosi le lacrime)…la tinta ce la darete dopo …

SALVATORE: e il cavallo che mi volevate regalare ….ve lo restituisco …

(staccandosi dall’abbraccio con Sofia)

MARINO: …cavallo…Salvatore, ma quale cavallo?!

FINE

(II Atto -­‐ 9 PAGINE = 4590) parole)


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