Enzo Consoli
All’ombra del frassino
Commedia brillante in due atti
AVVISO: Prima di rappresentare questa commedia, si dovrà chiedere regola-re permesso all’autore o alla Concessionari Associati:
vconsoli@libero.it
maripet@tin.it
PERSONAGGI: (in ordine di entrata)
Gianfilippo Raviati, detto Gianci
Laura, sua moglie
Nicola Binazzi, giovane ragioniere
Fumagatti, ispettore
Mareta, prostituta
LA SCENA:
Il salone di un appartamento elegante. Sulla parete di fondo, rialzata rispetto al piano palcoscenico, una grande vetrata dalla quale si accede ad una terrazza. In primo pia-no,centrale, un grande divano. A sinistra, l’uscita per l’ingresso, la cucina, il bagno di servizio, e a destra quella che porta al reparto notte. A sinistra un attaccapanni con ap-peso un accappatoio. Tavolino, mobiletto con telefono.
© Enzo Consoli 1999 All Rights Reserved
SIAE – Library of Congress
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Primo Atto
Scena 1 - I°
(La scena è vuota. Il borsone e il beauty case di Laura sono allineati in proscenio. Squilla il telefono.)
LAURA
(f.c.) Gianci…
GIANCI
(f.c.) Sono in cucina, mi sto preparando un caffè.
LAURA
…rispondi tu… io mi sto truccando..
GIANCI
(f.c.) Va bene, Laura, rispondo io. (Entra in scena e solleva la cornetta del telefono) Pronto… sì, sono io… (A bassa vo-ce) amore non arrabbiarti, non ti rispondevo al cellulare per-ché è guasto, anzi credo che sia proprio da buttare… (Prende degli occhiali che sono sul tavolo e li muove tra le dita) Macerto che ti… sicuro… E va bene… ti… ti amo. Contenta?! (Gli occhiali gli scivolano di mano e finiscono nel vaso dei pesci rossi) Porca vacca… no, no, no dico a te… Oh credimi,Giusy, non ti chiamavo perché mia moglie è ancora qui… ti avrei chiamato appena partita… una decina di minuti, mas-simo un quarto d’ora, appena arriva il taxi la portiera citofo-na… no, l’ispettore non è ancora arrivato, ma dovrebbe arri-vare da un momento all’altro… amore. Ti chiamo io, non es-sere impaziente…
LAURA
(Da fuori scena) Gianci…
GIANCI
Devo chiudere… ciao… ciao.. (Chiude il telefono)
LAURA
(Entra in scena, annaspando con le mani nell’aria. Tiene sottobraccio una cartelletta che contiene dei fogli e un abito) Hai per caso visto i miei occhiali? Li ho cercati in bagno, in camera da letto e non li ho trovati, così mi sono convinta di averli lasciati in questa stanza…(Parlando è andata diretta verso l’attaccapanni e gli si rivolge come fosse il marito)
GIANCI
Amore, stai parlando con l’attaccapanni, io sono qua..
LAURA
(Ridendo) Per questo non mi rispondeva… Mi ha tratto ininganno il tuo impermeabile… (Cerca tra i cuscini del diva-no) Accidenti ai miei occhiali. Devo averli lasciati qui..
GIANCI
Te li perdi sempre… non capisco perché li togli.
LAURA
Ho dovuto mettere il collirio.
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GIANCI
Non avevi preso le lenti a contatto?
LAURA
È un contatto che non sopporto. Le ho buttate.
GIANCI
Potevano esserti utili per cercare gli occhiali.
LAURA
Cos’è, mi prendi in giro?
GIANCI
(Toglie gli occhiali dal vaso, li asciuga alla buona) Ecco ituoi occhiali.
LAURA
Dov’erano?
GIANCI
Nel vaso dei pesci rossi.
LAURA
E che ci facevano?
GIANCI
Forse un pesce soffriva di miopia.
LAURA
Spiritoso. (Siede sul divano e riordina i fogli della cartellet-ta)
GIANCI
Amore, Lauretta. Dovresti farmi un prestito…
LAURA
Perché?
GIANCI
Oh, bella! Perché non ho un euro e devo comprarmi un cellu-lare..
LAURA
Non ti va più bene quello che hai?
GIANCI
E’ scassato.
LAURA
Ti faccio un assegno.
GIANCI
Tremila… duemila..
LAURA
Non più di cinquecento euro perché mio fratello non vuole… (Firma un assegno e glielo dà)
GIANCI
Da quando mi hai tolto la firma dal conto corrente è una gran seccatura.
LAURA
Non sono stata io, è stato mio fratello! Lui dice che se non te l’avessi tolta, saremmo già sul lastrico.
GIANCI
Grazie della fiducia.
LAURA
I prestiti che ti ho fatto per quella dannata concessionaria, non sono più tornati indietro.
GIANCI
Questione di tempo.
LAURA
Sono passati dieci mesi… e sei anche sul punto di chiude-re… non li rivedrò mai più.
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GIANCI
È… è solo… solo un momento difficile… il ragionier Binaz-zi sta cercando una soluzione… (squilla il telefono)
LAURA
Rispondi tu, senti se è la portiera, forse è arrivato il taxi.
GIANCI
La portiera non telefona, citofona.
LAURA
E’ vero. (Continua a riordinare i fogli)
GIANCI
(Solleva la cornetta) Pronto… (Sussurra) ah… sì.. no, no,no… grazie (Alza il tono) io… salve, la richiamerò. (Chiude)
LAURA
Era la G.I.U.S.I. ?
GIANCI
No… sai, quelli che fanno le offerte per telefono.
LAURA
(Finisce di sistemare le carte) Ecco fatto. Adesso sono pron-ta. Avevo paura di non riuscire a sistemare il manoscritto, prima dell’arrivo del taxi.
GIANCI
Avrei voluto accompagnarti io all’aeroporto ma tra poco ar-riva l’ispettore… Comunque ti faccio tanti auguri per il libro. Sono sicuro che sarà un grande successo.
LAURA
Lo hai letto?
GIANCI
No.
LAURA
E allora come fai a dirlo…
GIANCI
Perché so che sei piena di talento e fantasia…
LAURA
Però ieri sera, appena ho cominciato a leggertelo, ti sei ad-dormentato.
GIANCI
Perché è un libro che richiede una grande concentrazione, io ero stanco, amore. In questi giorni poi, con i grattacapi che mi dà il lavoro, quando arrivo a sera sono distrutto.
LAURA
Te lo leggo adesso. Capitolo primo…
GIANCI
No, sta arrivando il taxi. Potrebbe interromperti sul più bel-lo..
LAURA
E’ vero.
GIANCI
Comunque io sono sicuro che diventerà un Bestseller! Già il titolo è bello.
LAURA
Ti piace?
GIANCI
E’ bellissimo. “All’ombra del… cipresso”
LAURA
No, non è un cipresso.
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GIANCI
Vero, vero, non è un cipresso. Non me lo dire che ci arrivo da solo. È… è… “All’ombra del… del… pioppo”…
LAURA
Ma che pioppo!
GIANCI
Del… del…
LAURA
Vedi che non lo ricordi.
GIANCI
L’albero… non ricordo l’albero… il titolo lo ricordo benis-simo. “All’ombra… Insomma mi vuoi dire qual è il nome dell’albero?
LAURA
Frassino.
GIANCI
Ecco. L’avevo qui sulla punta della lingua. “All’ombra del frassino”… devi ammettere però, che non è un albero facile da ricordare. Potevi scegliere un altro albero. Che albero è il frassino? Io nemmeno lo ricordo.
LAURA
L’editore dice che bisogna trovare una frase, uno slogan per lanciarlo. Qualcosa che colpisca la fantasia dei possibili let-tori.
GIANCI
Col frassino è difficile. Con un altro albero si poteva anche cercare la rima. “All’ombra del pero… trovi l’amore vero”… “All’ombra del ciliegio, amore di gran pregio!” “All’ombra del mandarino l’amor si fa divino!” e se ne potrebbero trova-re altri cento, ma con il frassino proprio…
(Si sente il campanello dell’ingresso)
LAURA
Il taxi!
GIANCI
Non era il citofono, amore, ma il campanello. È certamente il ragionier Binazzi. (Va ad aprire)
LAURA
“Siedi all’ombra del frassino, e aspetta che ti passino... ” no…
Scena 2 - I°
BINAZZI
(Entrando) Buonasera mia adorabile signora Laura! So chesta partendo per il suo libro. (Canta) Tanti auguri a te, tanti auguri a te…
LAURA
Grazie ragioniere… lei ha tanta fantasia, forse può aiutarmi: l’editore dice che dovrei trovare una frase per lanciare il li-bro, uno slogan.. non le viene in mente niente?
BINAZZI
Non l’ho letto.
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LAURA
Adesso glielo leggo. Cinque, sei pagine prima che arrivi il taxi…
BINAZZI
Non è necessario. Di cosa parla?
LAURA
D’amore.
BINAZZI
Mi dica almeno il titolo.
LAURA
All’ombra del frassino.
BINAZZI
Un momento solo, mi ci faccia pensare… Trovato. “All’ombra del frassino, il sesso arriva al massimo”…
LAURA
(Sorride vergognosa) Non è un romanzo porno…
GIANCI
Lei, ragioniere, il sesso ce l’ ha sempre qui, in testa.
BINAZZI
E’ la vita, ingegnere, oggi si fa tutto con il sesso. (Suono di citofono)
LAURA
E’ arrivato il taxi! (Si alza e prende il beauty case)
GIANCI
T’accompagno. (Suona il telefono) Ragioniere, per favore l’accompagni lei. (Binazzi prende il borsone e si accinge a seguire Laura) Ciao, amore, ciao.. ancora tanti auguri!
LAURA
Ciao, ti faccio sapere qualcosa appena arrivo. (Esce)
GIANCI
(Solleva la cornetta del telefono) Pronto…
LAURA
(Rientrando) Mi ero dimenticata di dirti che non bisogna a-prire il rubinetto del bagno grande perché se lo apri, il rubi-netto parte e ti fa una doccia completa.
GIANCI
(Al telefono) Un attimo, scusi… (Mette la mano sulla cornet-ta) Chiamerò l’idraulico.
LAURA
E poi… che nel bagno piccolo si è allentata la maniglia che rischia di sfilarsi. Rosita c’è rimasta chiusa dentro.
GIANCI
Ci metterò un cartello per ricordarmene.
LAURA
Mi raccomando, non dimenticare di farlo. Chi è al telefono?
GIANCI
Non lo conosci, amore, non lo conosci…
LAURA
Se dovesse chiamare la G.I.U.S.I. dille che soldi non ce ne sono più. (Esce)
BINAZZI
(Guarda allibito Gianci e poi segue Laura)
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Scena 3 - I°
GIANCI
(Sempre al telefono) E’ partita adesso. Ti avevo detto che tiavrei chiamato io appena se ne andava… Di cosa hai paura? No, stai tranquilla. Non devi aver paura, Giusy… L’attico e la casa al mare sono intestate a te, nessuno te le può togliere. Io non ho niente intestato a mio nome... anche questa casa è di mia moglie, tutto quello che possediamo è di mia moglie, non abbiamo mai fatto la comunione dei beni... il fratello di Laura non ha voluto… cosa possono sequestrarmi? L’abito che indosso… vuol dire che quando sarò nudo verrò a rifu-giarmi nel tuo letto.
BINAZZI
(Rientra e si ferma a guardare Gianci)
GIANCI
Ti chiamo io. Per forza lo ricevo qua in casa. In ufficio è tut-to sotto sequestro e mi hanno tagliato anche la luce… Co-munque quando l’ispettore se ne va, ti racconto come è an-data. (Chiude il telefono)
BINAZZI
Mi scusi, ingegnere… mi permetta una domanda: sua moglie
èal corrente della sua relazione con la signorina Giusy?
GIANCINo.
BINAZZI
Se non vado errato ha detto: se è la Giusy niente più soldi..
GIANCI
Adesso le spiego, ragioniere. Per mia moglie la Giusy è una associazione umanitaria.
BINAZZI
Come?
GIANCI
Un giorno non mi sono accorto che mi stava ascoltando men-tre parlavo al telefono con Giusy e stavo dicendole che le a-vrei portato del denaro, e così quando mia moglie mi chiese chi era questa Giusy lì per lì inventai che era una associazio-ne umanitaria la “Giovani Italo Ugandesi Senza Incentivi”. Dandogli del denaro io li incentivavo a fare qualche cosa.
BINAZZI
E sua moglie ci ha creduto?
GIANCI
Mia moglie crede a tutto. E’ per questo che il padre morendo le ha messo come tutore quel fratello. E’ stato lui che mi ha fatto togliere la firma dal conto corrente. Proprio adesso! Con questa dannata ispezione. Ha dato un’occhiata alle car-te?
BINAZZI
Sì, ho controllato tutto.
GIANCI
E allora?
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BINAZZI
Se devo essere sincero: lei è nella cacca, ingegnere!
GIANCI
Bella immagine!
BINAZZI
Di uso corrente.
GIANCI
E’ colpa sua, ragioniere. Non ha fatto altro che spendere e spandere. Basta solo guardare quanto abbiamo speso per i regali. Politici, funzionari, mogli dei politici, mogli dei fun-zionari, amanti dei politici, amanti dei funzionari…
BINAZZI
Marketing,
ingegnere!
Oggi
è
necessario
curare
l’immagine…
GIANCI
E così ci siamo dissanguati.
BINAZZI
Ma l’attico in città e la villa al mare per la signorina Giusy non rientrano nelle spese di marketing.
GIANCI
In qualche modo dovevo giustificarne la spesa!
BINAZZI
Più o meno due milioni di euro.
GIANCI
Vuole forse insinuare che sono al fallimento per quella spe-sa?
BINAZZI
Se oggi lei avesse a disposizione quel denaro non sarebbe al fallimento.
GIANCI
Insomma la colpa è mia.
BINAZZI
Dico che forse le è mancato un certo equilibrio.
GIANCI
Questa è una cosa che non mi si può proprio rimproverare. Ho sposato una donna ricca quindici anni più vecchia di me, per mantenermi un’amante povera che ne ha quindici di me-no. Quindici da una parte e quindici dall’altra, più equilibrio di così!
BINAZZI
Lei crede che sua moglie non le farebbe un altro prestito?
GIANCI
Lei certo che me lo farebbe, ma non può. Il fratello ha bloc-cato tutto. E non perché manchino i soldi, ma è perché, dice lui, di questo passo trascinerò la famiglia sul lastrico.
BINAZZI
Ma lei gli ha parlato?
GIANCI
A chi?
BINAZZI
Al fratello.
GIANCI
Niente da fare. Non vuole nemmeno vedermi.
BINAZZI
E se ci parlassi io?
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GIANCI
Lei?
BINAZZI
Eh, ci potrei provare. Che tipo è?
GIANCI
Uno sbruffone! Pieno di soldi, che non sa come spendere: perennemente in crociera, giocatore d’azzardo, frequenta tut-ti i casinò del mondo spostandosi con un aereo personale.
BINAZZI
E’ vecchio?
GIANCI
No, è più giovane di mia moglie. Avrà più o meno la mia età.
BINAZZI
Pieno di donne immagino!
GIANCI
Al contrario. E’ gay.
BINAZZI
Potrei provare a parlargli io, anche per vedere se mi riesce di ricuperare i sei mesi di stipendio che lei mi deve, ingegnere.
GIANCI
In ogni caso non si può fare subito. Ammesso che mio co-gnato accetti di parlare con lei, ci vorrà del tempo prima che lei possa incontrarlo, e purtroppo l’ispettore sarà qui a mo-menti.
BINAZZI
Se riusciamo a convincere l’ispettore a darci un po’ di respi-ro….
GIANCI
Ci possiamo provare, ma non sarà facile.
BINAZZI
Si potrebbe portarlo a cena in qualche locale molto elegante, tanto per metterlo in soggezione e fargli capire che tratta con gente piena di soldi e… sotto il tovagliolo, guarda la combi-nazione, fargli trovare un ricco assegno… se la cifra gli va bene lo intasca senza dire niente, se invece rimette l’assegno sotto il tovagliolo…
GIANCI
… vuol dire che la cifra deve essere più alta E se invece ri-fiutasse l’assegno?
BINAZZI
Questo non capita mai.
GIANCI
Sarebbe un’idea, ma il denaro dove lo trovo?
BINAZZI
Anche un assegno scoperto, prima che lui lo possa incassare io avrò convinto il fratello. Come si chiama?
GIANCI
Il fratello dell’ispettore?
BINAZZI
No. Il fratello di sua moglie. Come si chiama?
GIANCI
Giorgio.
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BINAZZI
Prima che l’ispettore possa incassare l’assegno, Giorgio avrà provveduto a versare quanto necessario. Mi dia indirizzo, te-lefono…
GIANCI
Questo è il suo biglietto da visita, c’è tutto… ma se Giorgio non ne vuole sapere? La galera!
BINAZZI
Non è detto. C’è sempre il Sud America, ingegnere. Caracas le va bene? (Campanello della porta) Questo deve essere l’ispettore.
GIANCI
Vado ad aprire?
BINAZZI
Ci vado io. Lei si sieda sul divano, accavalli le gambe, si dia importanza… deve mettergli soggezione. Tanto per comin-ciare: i bilanci, non glieli facciamo vedere.
GIANCI
Con che scusa non glieli facciamo vedere?
BINAZZI
Gli diciamo che deve portarli la segretaria che non è qui ma la stiamo aspettando…. Comunque, quando lei non sa cosa dire lasci parlare me. (Campanello della porta) Vado ad a-prire. (Esce per l’ingresso)
Scena 4 - I°
BINAZZI
(FS) Prego, prego si accomodi.
ARSENIO
(f.s.) L’ingegnere Raviati?
BINAZZI
(f.s.) No, io sono il ragioniere. Venga, venga… (Entra in scena seguito dall’ispettore) Ingegnere le presento l’ispettoremandato dalla Modernstyle.
GIANCI
Gianfilippo Raviati, per gli amici e quindi anche per lei, Gianci.
ARSENIO
Arsenio Fumagatti
GIANCI
Molto lieto.
ARSENIO
Lui chi è?
GIANCI
Lui è il mio braccio destro-sinistro, insomma è il ragionier Binazzi, lui fa tutto e sa tutto.
ARSENIO
Allora mi spieghi perché siamo qui.
GIANCI
Come?
ARSENIO
Qui dove siamo?
GIANCI
Siamo a casa mia.
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ARSENIO
E perché non siamo alla sede?
GIANCI
Glielo… glielo… spieghi lei ragioniere.
BINAZZI
Beh ecco… stiamo ristrutturando gli uffici… Visto che rap-presentiamo la Modernstyle, l’immagine è una questione prioritaria. E’ un vecchio palazzo, bisognava dare una rinfre-scatina alle pareti, abbiamo cambiato dei mobili… vero, in-gegnere?
GIANCI
Sì. Nel frattempo ci è arrivata la comunicazione che sarebbe venuto lei… e così abbiamo preferito riceverla qui. Le di-spiace?
ARSENIO
No. Tanto devo solo controllare dei registri, farlo qui o alla sede è la stessa cosa.
GIANCI
E’ quello che dico io. Ma la prego, si accomodi. Gradisce qualcosa da bere?
ARSENIO
Non bevo, grazie.
GIANCI
Niente?
ARSENIO
Solo un dito di champagne nelle grandi occasioni.
BINAZZI
Una sigaretta?
ARSENIO
Non fumo, grazie
BINAZZI
Non beve, non fuma, ma in quanto a Venere…
ARSENIO
No, nemmeno quello.
BINAZZI
Lei sta scherzando.. con quel fisico, con quella presenza, sarà pieno di donne… vero, ingegnere?
GIANCI
Certo. I tipi come lei qua li chiamano sciupafemmine!
ARSENIO
No, no, si sbaglia…io, io non sono di quel tipo… è a causa del solletico, sarebbe troppo lungo da spiegare, se abbiamo tempo, dopo il controllo dei bilanci… (Squilla il telefono e siccome nessuno risponde) il telefono…
BINAZZI
Rispondo io, ingegnere.
GIANCI
No, lasci, faccio io. (Solleva la cornetta) Pronto..
BINAZZI
Qualcosa di non alcolico?
ARSENIO
Niente, grazie. (Guarda verso il telefono)
GIANCI
Sì, è qui, stiamo parlando…
ARSENIO
Scusi ingegnere… ingegnere..
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GIANCI
(Al telefono) Scusa, cara.. Dica, ispettore, parlava con me?
ARSENIO
E’ mia moglie?
GIANCI
Sua moglie cosa?
ARSENIO
Al telefono è mia moglie?
GIANCI
No.
ARSENIO
Siccome lei ha detto: sì, è qui, stiamo parlando..
GIANCI
Parlavo di lei, ma non con sua moglie.
ARSENIO
Mi perdoni.. prego, continui..
GIANCI
(Al telefono) Ti chiamo io appena abbiamo finito.. scusa manon posso stare al telefono… (Chiude)
ARSENIO
(Ha tolto una foto dal portafoglio e la mostra a Binazzi) E’lei.
BINAZZI
Chi?
ARSENIO
Mia moglie.
BINAZZI
Complimenti, che bella donna.
ARSENIO
Avrei dovuto sposarla brutta?
BINAZZI
Giovane..
ARSENIO
Dovevo sposarla vecchia?
BINAZZI
Certamente no. Guardi ingegnere Gianci) guardi che bella moglie!
(Passa la fotografia a
GIANCI
Bellissima direi! L’ho detto che lei è uno sciupafemmine! Perché non l’ ha portata con se?
ARSENIO
Mi sarebbe piaciuto ma..
GIANCI
Dove l’ha lasciata?
ARSENIO
Veramente è lei che mi ha lasciato.
GIANCI
E non le ha detto dove andava?
ARSENIO
No, non me lo ha detto, ma siccome è nata in questa città.
GIANCI
Ah, è nata qua?
ARSENIO
Sì, e allora io pensavo che poteva esserci tornata. Perché si torna sempre nei luoghi della propria infanzia. Lei non l’ ha mai vista in giro?
GIANCI
In giro dove?
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ARSENIO
Per la strada, non è che uno sta sempre in casa. A volte si e-sce, per far compere, per fare una passeggiata…
GIANCI
Ah, certo. No, io non l’ho mai vista, E lei, ragioniere? (Gli passa la fotografia)
BINAZZI
No, non mi pare. Una donna così bella l’avrei notata.
GIANCI
Mi permetta una domanda… dott. Fumagatti, lei aveva dato a sua moglie il numero di questo telefono?
ARSENIO
Non lo sapevo nemmeno io, come facevo a darglielo?
GIANCI
Allora perché quando ha squillato il telefono lei mi ha chie-sto se era sua moglie…
ARSENIO
Perché io spero, io spero sempre… Secondo lei io non devo sperare più?
GIANCI
Come no? Il proverbio dice che la speranza è l’ultima a mori-re. Comunque io non ho capito bene come stanno le cose, lei, ragioniere?
BINAZZI
Nemmeno io. Mi perdoni, amico Fumagatti, ricapitoliamo:
lei quando ha lasciato sua moglie..
AESENIO
Le ho già detto che è stata lei a lasciarmi.
BINAZZI
… ma quando? Prima di venire qua, appena arrivato..
ARSENIO
No, no.. Cos’ ha capito? Dieci anni fa mi ha lasciato…
GIANCI
Dieci anni?
ARSENIO
Dieci anni.
BINAZZI
E lei da dieci anni …
ARSENIO
La cerco, ma spero che anche lei mi cerchi. E’ scappata con un giovanotto, uno di quelli che per far carriera sono disposti a tutto.. un bastardo… ma troverò il modo di rifarmi… e sarà la mia vendetta.
BINAZZI
E quindi anche quella foto di sua moglie..
ARSENIO
E’ di dieci anni fa, di quando ci siamo sposati…. eravamo sposati da due mesi… E non l’ho vista più! Una pena, un do-lore! Un amore così grande!
BINAZZI
Il suo. Perché quello di sua moglie, mi permetta…
ARSENIO
Chissà che cosa le ha promesso quel mascalzone! E lei gli ha creduto! Poi magari ha capito chi era quello… non ha avuto il coraggio di tornare da me perché si vergognava. Sono sicu-
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ro che è andata così. Appena ho finito di controllare i bilanci, vado a cercarla.
GIANCI
Certo, dopo dieci anni non sarà più quella della fotografia.
ARSENIO
Ma io sono sicuro che la riconoscerò subito!
BINAZZI
Mi è venuta un’idea. Andiamo tutti e tre a cercarla. Lei, que-sta sera non è nelle condizioni di controllare serenamente i bilanci, ne riparliamo domani, dopodomani.. insomma quan-do avremo trovato sua moglie. Lei che ne dice ingegnere?
GIANCI
E’ un’idea straordinaria! Lei è fantastico, ragionier Binazzi! I bilanci non li controlliamo! Niente bilanci! Andiamo a cerca-re sua moglie! Come si chiama sua moglie?
ARSENIO
Faustina.
GIANCI
Faustina, Faustina questa volta non sfuggirai.
BINAZZI
Che ne pensa di questa idea, amico Arsenio?
ARSENIO
Sarebbe una bella idea!
BINAZZI
Sarebbe?
ARSENIO
Sì perché credo non sia possibile.
BINAZZI
E perché?
ARSENIO
Non sarei a posto con la mia coscienza di ispettore. Prima devo controllare i bilanci e poi andiamo tutti e tre a cercare Faustina.
GIANCI
Mi sembra una perdita di tempo…
ARSENIO
Qualche ora in più o in meno, ingegnere, sono dieci anni che la cerco! Mi dia le carte, i registri. Un quarto d’ora e tutto sa-rà fatto.
GIANCI
Ragioniere, dia le carte e i registri all’ispettore.
BINAZZI
Come glieli posso dare? Lei, ingegnere, si è dimenticato che non li abbiamo noi, deve portarli la segretaria…
GIANCI
E’ vero. Avrebbe dovuto essere già qui e invece, chissà per-ché ancora non è arrivata. Ma sarà qui a momenti, vero ra-gioniere?
BINAZZI
Questione di minuti.
ARSENIO
Allora non ci resta che aspettare.
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BINAZZI
Ma perché aspettare qua? Potremmo andare al ristorante qui sotto. E’ molto elegante, una clientela piuttosto chic, si man-gia bene…
GIANCI
Una cena d’ affari.
BINAZZI
In un certo senso.
ARSENIO
Io so come finiscono le “cene d’affari”. Di solito sotto il to-vagliolo dell’ispettore fanno trovare un bell’assegno: se la ci-fra va bene, l’ispettore mette l’assegno in tasca, se invece non va bene, rimette l’assegno sotto il tovagliolo..
BINAZZI
Ah, sì? Finiscono così?
ARSENIO
Lei non lo sapeva?
BINAZZI
No, non lo sapevo. E lei, ingegnere?
GIANCI
E’ la prima volta che lo sento.
ARSENIO
E’ un modo elegante per corrompere l’ispettore.
BINAZZI
Sono furbi!
GIANCI
Le pensano tutte!
ARSENIO
Solo che c’è anche chi l’assegno lo straccia.
BINAZZI
Può capitare anche questo?
ARSENIO
Di solito non capita mai.
BINAZZI
Lo immaginavo.
ARSENIO
Succede solo quando ci sono io.
BINAZZI
Ah!
ARSENIO
Sa cosa dicono di me?
GIANCI
Cosa dicono?
ARSENIO
Che sono un idiota.
GIANCI
(Tra sé) Lo immaginavo.
ARSENIO
Altri però, no.
BINAZZI
Meno male! Questi altri che cosa dicono?
ARSENIO
… che sono un cretino. Che poi, idiota o cretino in fondo è la stessa cosa. Non mi si può corrompere, non è colpa mia, sono fatto così, sono onesto.
BINAZZI
C’è rimasto solo lei.
ARSENIO
Così pare.
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BINAZZI
Io dico che è bello avere a che fare con le persone oneste.
GIANCI
Che fortuna abbiamo avuto!
ARSENIO
Allora adesso io vado a fare quattro passi e mi guardo attor-no. Chissà! Potrei anche incontrarla. Le lascio il mio bigliet-to da visita dove c’è il numero del cellulare e aspetto che mi facciate avere notizie.
GIANCI
Quali notizie?
ARSENIO
Sull’arrivo della segretaria.
BINAZZI
Appena arriva, io le telefono.
ARSENIO
Benissimo. A più tardi, (Esce)
Scena 5 - I°
GIANCI
Un vero idiota.
BINAZZI
Un cretino.
GIANCI
Sì, ma purtroppo un cretino incorruttibile.
BINAZZI
All’apparenza. (Sorride)
GIANCI
Perché sorride?
BINAZZI
Ho trovato il suo punto debole.
GIANCI
E qual è?
BINAZZI
Umiliato e offeso…
GIANCI
Da chi?
BINAZZI
Come da chi? Dal tradimento della moglie. Lei è un pessimo psicologo, ingegnere! Non ha sentito quello che ha detto? Quell’uomo cerca la rivalsa… una sorta di vendetta… occhio per occhio, dente…
GIANCI
E noi, che c’entriamo?
BINAZZI
Adesso le spiego: se il nostro uomo riuscisse a fare a un altro quello che hanno fatto a lui, capisce, al cornuto di turno lui non potrebbe negare un favore.
GIANCI
E chi dovrebbe essere questo altro cornuto?
BINAZZI
In questo caso, lei!
GIANCI
Ma è pazzo?! Come le pare possibile che io possa acconsen-tire? E mia moglie, secondo lei, ci starebbe a fare una cosa
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del genere? A parte il fatto che non è così giovane da essere desiderabile e che io sappia non possiede particolari doti di seduzione.
BINAZZI
Ma io non pensavo alla sua vera moglie.
GIANCI
Se il cornuto devo essere io, la fedifraga deve essere mia moglie.
BINAZZI
L’ispettore deve credere che sia sua moglie…
GIANCI
Ah… lei intende un’altra donna, una che si finga mia mo-glie…
BINAZZI
Appunto. Fumagatti non ha conosciuto la signora Laura per-ché quando lui è arrivato lei era già partita, e da quanto ho sentito mancherà almeno un paio di giorni.
GIANCI
Forse anche di più.
BINAZZI
Quindi l’appartamento è libero. E questa notte potrebbe veni-re ad abitarci una finta signora Raviati.
GIANCI
Certo teoricamente…
BINAZZI
No, teoricamente, praticamente è possibile.
GIANCI
Ma non è così facile! Ci vorrebbe una donna giovane attraen-te, puttana ma anche attrice oppure attrice ma anche puttana.
BINAZZI
Ce l’ho.
GIANCI
Cos’ha… un giro di ragazze squillo?
BINAZZI
Diciamo che ho un’agenzia per giovani esordienti. Oggi la vita è cara, ingegnere, soprattutto per uno come me che da sei mesi non percepisce stipendio. (Pausa)
GIANCI
E quanto può costare questo imbroglio?
BINAZZI
Non si preoccupi. Vedrà che ci metteremo d’accordo.
GIANCI
Beh… allora si dia da fare.
BINAZZI
(Sfoglia l’agenda) Oh, bene… eccola qui la donna che fa pernoi. Mareta.
GIANCI
Come?
BINAZZI
Si chiama Mareta.
GIANCI
Che brutto nome. Spero che il resto sia meglio.
BINAZZI
Non se la deve mica sposare, ingegnere!
GIANCI
Ma si deve presentare come mia moglie!
- 18 -
BINAZZI
Mareta abita a qualche isolato da qui. Quindi, se non è già uscita, in pochi minuti potrebbe raggiungerci. (Compone il numero) Sei tu?! Sei proprio tu? Proprio, proprio tu?
GIANCI
Perché non le chiede se è lei?
BINAZZI
Tesoro… piccola, piccola, bambolina mia…
GIANCI
E’ minorenne?
BINAZZI
Ho bisogno di te. Sì, sì, tenerezza… no, no, non dire così… non ti offenderei neppure con lo sguardo… lo sai che… che… che… ma che fai, strilli?! E no, ciccina… non hai mo-tivo di… quella volta la fregatura l’hai presa tu, ma l’ ho pre-sa anche io! Dimentica, ti giuro che non capiterà più… e questa è la volta per farmi perdonare… e va bene, te lo do il morsichino sul collo!
GIANCI
Ma che ci fa alle donne, le sevizia?
BINAZZI
No, no… stavolta dobbiamo parlare d’affari… sì, sì… una bella sommetta…
GIANCI
Non esageri…
BINAZZI
Per questo ho pensato a te… la mia dolce, unica… sì, hai ra-gione ma è che solo parlando con te, mi esalto… mi lascio trasportare dal… (Pausa) Vicinissimo a casa tua… puoi fare un salto a piedi. Certo, sicuro… eccolo… via Romualdi … numero…
GIANCI
Trentatré.
BINAZZI
Trentatre. Vieni subito. Raviati… Quinto piano. Troverai il portone ancora aperto. E quanto pensi di metterci per arriva-re? Dieci minuti? Va bene. (Chiude la comunicazione) E questa è fatta. Adesso che abbiamo trovato la finta moglie chiamo Fumagatti. Il biglietto con il numero del cellulare…
GIANCI
Lo aveva lei.
BINAZZI
Eccolo.
GIANCI
E che gli dice?
BINAZZI
Mareta sarà qui tra dieci minuti, altri dieci minuti per istruirla su quello che dovrà fare… gli dico che fra venti minuti arriva la segretaria…
GIANCI
E se quando arriva non la trova?
- 19 -
BINAZZI
Troverà la sua finta moglie. E solo lei perché anche noi due ci saremo allontanati. Poi le spiego. (Forma il numero di Fumagatti) Pronto, pronto Fumagatti, sono il ragionier Bi-nazzi. Volevo dirle che la segretaria sarà qui tra venti minu-ti… lei non venga prima... Non c’è fretta, noi l’aspettiamo. E appena avrà terminato di esaminare i bilanci, brinderemo alla nostra amicizia con un bicchiere di champagne francese, co-me nelle grandi occasioni! Va bene a più tardi. (Chiude il te-lefono) C’è Champagne in casa?
GIANCI
In frigorifero, un paio di bottiglie...
BINAZZI
E cinque coppe..
GIANCI
Cinque coppe? Saranno in due!
BINAZZI
Questo lo sappiamo noi. Ma Fumagatti, quando arriverà, do-vrà credere che noi siamo andati a prendere la segretaria che ha avuto un incidente e che stiamo per arrivare da un mo-mento all’altro. Loro due più noi tre, quanto fa? Cinque.
GIANCI
Ma, sapendo che stiamo tornando, lui non cederà alle avance della mia finta moglie.
BINAZZI
Ma noi non torneremo. Faremo una telefonata per dire che siamo rimasti bloccati e che potremo rientrare solo domani.
GIANCI
Ho capito, avranno tutta la notte. (telefono. Solleva la cor-netta) Pronto? (a Binazzi) E’ Giusy. (Al telefono) Sì,l’ispettore se n’è andato… (Campanello d’ingresso)
BINAZZI
Vado a vedere chi è. Potrebbe essere Mareta. Abita qua vici-no gliel’ ho detto. (Campanello) Vado ad aprire. (Esce di scena)
GIANCI
Scusa, amore, ti devo lasciare, è arrivato qualcuno… (Si in-terrompe)
Scena 6 - I°
MARETA
(Entra. È una donna sui quarantacinque, capelli arricciati dalla permanente, esageratamente truccata, stivaloni simil-pelle con tacchi enormi, minigonna color lilla, camicia gial-la)
BINAZZI
(Entrando) Ecco… vorrei presentarti la…
GIANCI
(Rimane a guardare a bocca spalancata)
- 20 -
BINAZZI
Allora, che ne dici?
GIANCI
Non… non ho parole.
BINAZZI
Sapevo che ti sarebbe piaciuta.
GIANCI
Come? Ah, sì, ecco… (A Mareta) Dove… dove è riuscita a trovare, la roba che ha indosso?
MARETA
“Women Inn” una boutique dove mi servo sempre. Che è, nun iè piace?
GIANCI
No, no… solo che, ecco… mi sembra un po’ troppo In… per l’occasione, voglio dire.
MARETA
Che occasione?
BINAZZI
Sì, ora ti spiego… ecco…
MARETA
Umh… di che me devo vestì?
BINAZZI
Come?
MARETA
Monaca, casalinga, da sciantosa… ‘na volta uno mi fece ve-stire da marinaretto. Un perdofilo.. ‘Stavo na favola’!
GIANCI
Oh, Dio mio!
BINAZZI
No, no… niente di tutto questo.
MARETA
Ho capito… me vole subito nuda. (Accenna a svestirsi)
BINAZZI
(Fermandola) Lui non c’entra. Non è lui che devi sedurre.Tra poco… verrà qui un signore… un ispettore. Insomma, uno molto importante per il futuro della concessionaria dell’ingegnere. E’ con questo ispettore che dovrai usare la tua abilità.
MARETA
E sto ‘ngegnere, che fa, guarda?
GIANCI
Io!?
BINAZZI
No, l’ingegnere non ci sarà affatto.. Perché tu dovrai fingere di essere sua moglie.
MARETA
Io? Sua moglie? Non si può fare.
BINAZZI
Perché?
MARETA
Lo sanno tutti che a me, l’omo piace corto e seccagno...
GIANCI
(Incazzato) Oh, basta! Lasciamo perdere, ragioniere.L’ispettore capirà subito l’inghippo… Lo chiami e lo fermi in tempo perché se no… sarà un disastro.
BINAZZI
Non precipitiamo, ingegnere…
- 21 -
GIANCI
Ma non lo sente cosa dice?!
BINAZZI
… mi dia il tempo di spiegarle quello che deve fare.
MARETA
Non c’è niente di spiegà perchè io ho capito tutto. Devo fare finta di esse ‘la moglie di sto cetriolo…
GIANCI
Guarda un po’ che razza di…
MARETA
Ma perché, lui non ci presenta a sua moglie?
BINAZZI
Sua moglie è partita. E dato che noi dobbiamo cercare di ammorbidire questo ispettore, ci è venuto in mente di fargli trovare una moglie, fittizia diciamo, ben disposta e pronta ad accontentarlo, in tutto e per tutto.
MARETA
Io ce posso provà, ma non so sicura che mi riesce proprio bene.
BINAZZI
Avanti, Mareta. Io so che hai fatto pure l’attrice.
MARETA
‘A comparsa! L’ultima vorta mi fecero dire pure tre parole.
Era un documentario per la RAI. Tutto finto era.
BINAZZI
E anche adesso!
Non
è che
lo
devi
sposare
sul
serio,
l’ingegnere…
MARETA
Va bene. Provamoce.
BINAZZI
Sarai bravissima!
GIANCI
Ma bisogna cambiarle abito. Mia moglie non si vestirebbe mai in quel modo! Vestita così, si capisce subito...
MARETA
Che si capisce?
BINAZZI
L’ingegnere vuole dire che sua moglie non si serve alla… “Women in”.
MARETA
E sbaglia perché ci sono capi firmati di tutte le meglio sbot-tiques.
BINAZZI
Sarò io stesso a dirlo alla moglie dell’ingegnere. (All’ inge-gnere) Adesso, se lei è d’accordo, potremmo farle indossarequalcosa di sua moglie.
GIANCI
Là nell’anticamera c’è una vestaglia..
BINAZZI
(Va a prenderla.. A Mareta) Provala..
MARETA
(La prende) ‘Il colore non mi piace ma come misura mi pareche va. ‘Me la provo qua?
- 22 -
GIANCI
Nel corridoio d’ingresso c’è un bagno. (Mareta si avvia) Non apra il rubinetto del lavandino perché parte e le fa una doccia completa. (Mareta esce- A Binazzi) Quanto tempo abbiamo?
BINAZZI
Ho detto a Fumagatti di non arrivare prima di venti minu-ti…ne sono passati dieci… Abbiamo ancora una decina di minuti.. (telefono)
GIANCI
Pronto.. (a Binazzi) E’ Giusy..
BINAZZI
Le porga i miei saluti.
GIANCI
Ti saluta Binazzi. Ricambia. Sì, è qui anche lui, anzi è lui che ha avuto l’idea… Come dici?
BINAZZI
Ingegnere…
GIANCI
Scusa cara…(a Binazzi) Che c’è?
BINAZZI
Ci sono per casa fotografie di lei con sua moglie?
GIANCI
Mi pare che ce ne sia una in camera da letto.
BINAZZI
Vado a farla sparire.
GIANCI
Perché?
BINAZZI
Se Fumagatti la vedesse potrebbe sospettare.
GIANCI
E’ vero. (Binazzi esce. Gianci riprende a parlare al telefono) Scusami, amore, ma siamo molto indaffarati…
(Rientrano Binazzi e Mareta)
MARETA
(Ha cambiato abito) Come vi appaio?
BINAZZI
Sembra fatto per te. Lei che ne dice, ingegnere?
GIANCI
(Al telefono) Come dici? Di chi è la voce della donna? Nonla conosci, ma non ti devi preoccupare, fa parte del piano.. abbi un poco di pazienza, più tardi quando verrò da te, ti spiegherò tutto. (Posa la cornetta e guarda Mareta) Molto meglio di prima.
MARETA
Quel rubinetto del lavandino! Butta acqua che pare ‘na ca-scata! Meno male che lei, ingegnere, m’aveva avvisato! Mi scansai per un pelo.
BINAZZI
(A Mareta) Non c’è molto tempo. Vieni qua. Siedi vicino ame e ascolta bene quello che sto per dirti. Da questo momen-to ti chiamerai Laura.
MARETA
Perché?
BINAZZI
Perché così si chiama la moglie dell’ingegnere..
- 23 -
MARETA
E che c’entro io?
BINAZZI
C’entri. Perché tu dovrai diventare lei.
MARETA
Che è ‘na cosa di spiritismo?
BINAZZI
Ma no… Se mi lasci spiegare…
GIANCI
No, no… sarà un disastro, una apocalisse. Addio concessio-naria. È finita... finita!
BINAZZI
(Grida) Vogliamo calmarci un momento?! Allora… lui,l’ingegnere… diciamo, tuo marito… si chiama Gianfilippo… per gli amici Gianci.
MARETA
A me, uno che si chiama così…
GIANCI
Non le va bene niente…
BINAZZI
Senza discutere, ascolta quello che devi fare. Quando l’ispettore arriverà noi non ci saremo. Lui si troverà te di fronte, sicuramente crederà che tu sia la segretaria e ti chie-derà: “Lei è la segretaria?”
MARETA
E io che gli rispondo?
BINAZZI
Tu gli dirai di no, gli dirai che sei la moglie e ..
MARETA
E ci vado a letto…
BINAZZI
No! Prima lo fai accomodare e gli offri una coppa di cham-pagne…
MARETA
Ho capito. Aspetto che beve ‘lo Champagne e poi ci vo a let-to.
BINAZZI
No.
MARETA
Manco dopo ‘lo Champagne?
GIANCI
(Si porta le mani ai capelli)
in camera da letto!
Non dovrà essere lei a portarlo
MARETA
Che c’è, pure n’altra donna?
GIANCI
Ma no! C’è solo lei!
MARETA
E allora, se non ci vado a letto io chi ci va?
BINAZZI
Se mi interrompi e non mi fai finire...
MARETA
Va bene… ‘lo faccio entrare… lui mi fa ‘la domanda, “lei è la segretaria?” “No, gli rispondo, sono la moglie” ‘lo faccio sedere, ci offro lo Champagne … e poi che faccio?
BINAZZI
Lo intrattieni.
- 24 -
MARETA
Ho capito. Parliamo del più del meno.. di “Un posto al sole” “Incantesimo” “Beautiful”…
GIANCI
Magari gli fa il riassunto delle puntate precedenti.
BINAZZI
La prego, ingegnere! Siccome lui ti chiederà dove siamo noi, tu gli dirai che siamo andati a prendere la segretaria che ha avuto un incidente di macchina.
MARETA
S’è fatta male?
BINAZZI
Ma non è vero. E’ una bugia per giustificare la nostra assen-za.
MARETA
Ho capito.
BINAZZI
Allora l’ispettore dirà che forse è meglio rimandare tutto a domani e tu che farai?
MARETA
Lo accompagno alla porta e tante cose belle.
GIANCI
La mandi via, tanto non concludiamo niente!
BINAZZI
Ma no! Lo inviterai a restare. “Perché - gli dirai - che la se-gretaria non si è fatta niente e che noi arriveremo da un mo-mento all’altro.” E bevendo lo champagne gli dirai: Dobbia-mo festeggiare il nostro incontro”
MARETA
Lui s’imbriaca e stavolta, finalmente, ci vado a letto.
GIANCI
No, lei deve resistergli… dimostrare di essere fedele a suo marito. Una donna per bene, capisce?
MARETA
Ho capito. Se ci prova, gli do ‘no smataflone, gli strappo il gargarozzo, ‘lo piglio a pedate, calci pugni, ‘lo riduco un Santo Lazzaro!
GIANCI
Non ha capito niente.
MARETA
Sì invece. Devo fa ‘la parte’ della moglie onesta!
GIANCI
Niente… niente… non ce la farà mai.
MARETA
(A Binazzi) Senti, a me questo mi fa venire ‘il nervoso. Orame ne vado e non se ne fa più niente.
BINAZZI
Tu non ascoltare quello che dice l’ingegnere. Tu ascolta solo quello che dico io.
MARETA
E poi l’ispettore sapendo che state per tornare, non ci viene a letto con me.
BINAZZI
Dieci minuti dopo il suo arrivo ti faccio una telefonata per dirti che anche noi abbiamo avuto un incidente…
- 25 -
MARETA
Un altro?!
BINAZZI
Finto naturalmente… “non c’è da preoccuparsi – ti dirò - perché non ci siamo fatti niente, ma la macchina è sfasciata e quindi per questa notte non possiamo tornare”. A quel punto tu avrai davanti tutta la notte per sedurlo, è chiaro?
MARETA
Io sono pronta.
BINAZZI
(A Gianci) Io ho finito, per me possiamo anche andarcene.
GIANCI
Bravo! Così corriamo il rischio di trovarcelo improvvisamente di fronte. Appena lui suona noi ce ne andiamo dal terrazzo dove c’è una porta che dà sulle scale.
BINAZZI
Io vado subito da Giorgio, il fratello di sua moglie e domatti-na ci vediamo qui. Lei dovrà venire molto presto per scoprire i fedifraghi, se tutto andrà bene, ancora a letto, in modo da poter fare poi la parte del marito cornuto e umiliato, al quale non si può negare un risarcimento per le corna appena spun-tate.
MARETA
Oh… quando lei rientra e ci trova abbracciati nel letto, non è che preso dalla parte di marito cornuto, mi ammolla qualche sganassone. Perché la prestazione diventa masocristica, e ‘il prezzo cambia’.
GIANCI
Stia tranquilla che non la toccherò nemmeno con un dito.
MARETA
Chi sputa in cielo, in faccia gli ritorna. (campanello) faccio? Apro?
Che
BINAZZI
Aspetta. Vado a guardare dallo spioncino. (Esce e torna) E’ lui.
GIANCI
Dal terrazzo, presto. Che Dio ce la mandi buona! (Esce)
MARETA
Un momento! Ancora non abbiamo parlato di soldi.
BINAZZI
E ti pare questo il momento?
MARETA
Un anticipo...
BINAZZI
Dopo, dopo, fammi fare una bella figura…
MARETA
Che m’è venuto in testa da venì qua… ‘Sul viale, a quest'ora, sai quanto te tiravo su… (campanello)
MARETA
Nmomemto. Ora vengo. Buonasera ci dico e lui mi fa ‘la domanda. “Lei è la segretaria?” mi dice e io ci rispondo: “No io sono ‘la moglie” Mamma mia che emozione! Che bello, me pare d’esse in una ‘fiscion! Biutiful! ‘ncantesimo… Mi
- 26 -
sento n’attrice… come a quella Brucche… (campanello)
Vengo, vengo, che premura che ci ha!
FINE DEL PRIMO ATTO
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SECONDO ATTO
Scena 1 - II°
MARETA
(Rientra seguita da Arsenio Fumagatti) accomodi.
Prego, prego… si
ARSENIO
Grazie.
ARSENIO
Ma non mi sono ancora presentato. Ragionier Fumagatti… Arsenio Fumagatti.
MARETA
Arsenico?
ARSENIO
No, no… Arsenio… come Lupin.
MARETA
Ah, il ladro!
ARSENIO
Ma no…
MARETA
Che mestiere fa?
ARSENIO
Sono nell’amministrazione della società.
MARETA
Amministra?
ARSENIO
E già.
MARETA
Allora, va bene Arsenio Lupè.
ARSENIO
(Ride) Simpatica, davvero simpatica. Posso sedermi?
MARETA
E c’è bisogno che lo domanda? Si assieda, faccia conto che è a casa sua.
ARSENIO
Grazie.
MARETA
Mi pare stanco...
ARSENIO
Lo sono perché questa sera ho camminato molto... e non ci sono più abituato, ma sono tanti anni che non vengo in que-sta città e allora ne ho approfittato… Lei è di qua?
MARETA
Cinque generazioni.
ARSENIO
L’avevo capito dall’accento.
MARETA
E non le piace?
ARSENIO
Al contrario. Io adoro i dialetti…
MARETA
Sono contenta perché quando parlo dialettosa sono più natu-rale.
ARSENIO
Mi scusi… lei è la segretaria?
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MARETA
No, io sono la moglie.
ARSENIO
Ah, lei è la moglie.
MARETA
‘La moglie, sì.
ARSENIO
E gli altri dove sono?
MARETA
Non ci sono.
ARSENIO
Come non ci sono? Al cellulare il ragioniere mi ha detto che la segretaria stava arrivando …
MARETA
… e invece non arriva. Un incidente co’ la machina.
ARSENIO
Mi dispiace. Si è fatta male?
MARETA
Non s’è fatta niente ma la machina la può buttare.
ARSENIO
Allora che faccio io? Se non posso controllare i registri me ne vado.
MARETA
Che è tutta sta premura? La segretaria viene subito. Sono an-dati a prenderla in macchina e ora arrivano. (Con intenzione) Mentre aspettiamo iè posso offrire una coppa di champagne?
ARSENIO
No, grazie, io lo bevo solo nelle grandi occasioni.
MARETA
E questa per lei non è una grande occasione?
ARSENIO
Perché?
MARETA
Perché ci siamo conosciuti, io e lei.
ARSENIO
Ah, sì, certo,
MARETA
E allora dovemo festeggià. (Telefono) Permette che rispondo al telefono?
ARSENIO
Prego, prego…
MARETA
(Solleva la cornetta) Pronto... pronto?… pronto? (Abbassa la cornetta. Rimane perplessa)
ARSENIO
Chi era?
MARETA
Una voce di femmina…
ARSENIO
Mia moglie?
MARETA
Che ne so…
ARSENIO
Cercava me? Che cosa le ha detto?
MARETA
Fece solo in tempo a dirimi che c’è lo sciopero de l’aerei, e poi è caduta la linea.
ARSENIO
Non le ha detto come si chiama?
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MARETA
No.
ARSENIO
Vede…. mia moglie mi ha lasciato…
MARETA
Ora beviamoci lo champagne, ci imbriachiamo e ci scordia-mo di tutto.
ARSENIO
Facile a dirsi, io non riesco a dimenticare.. le volevo tanto bene e mi pareva che me ne volesse anche lei… invece.. quel bastardo! Si chiama Faustina.. non il bastardo, lei, mia mo-glie si chiama Faustina.
MARETA
Allora… Sto champagne?
ARSENIO
E sia… magari mi apre uno spiraglio di luce, nel buio più profondo.
MARETA
Se vuole, le accendo il lampadario.
ARSENIO
(Ride) Oh, oh… questa sì che è buona… Ma dove le trova?
MARETA
Mi vengono così. Beva questo champagne e non ci pensi più!
ARSENIO
E come faccio a non pensarci più? Sono dieci anni che ci penso! dieci anni che aspetto…
MARETA
Ma in dieci anni avrà conosciuto altre femmine!
ARSENIO
Conosciuto certo, tante.
MARETA
Ma io voglio dire, conosciuto-conosciuto.
ARSENIO
No, conosciuto-conosciuto nessuna.
MARETA
Non mi dica che non glie so capitate l’occasioni.
ARSENIO
(Durante la battuta Mareta serve lo champagne e bevono)
Io, Faustina, l’ho sposata per amore. Due volte mi sono in-namorato nella mia vita. La prima quando avevo dieci anni: Lola, la figlia del mio vicino di casa… beh, me ne ero inna-morato… Un giorno ci incamminammo per il parco e lì, ac-cadde quello che non avrei mai osato sperare.
MARETA
Che cosa?
ARSENIO
Mi… mi diede un bacio… e quasi svenni. Fu lì che sentii per la prima volta la carica.
MARETA
Carica?
ARSENIO
Sì, la sentivo chiaramente nelle mie orecchie… mi creda. L’abbracciai e la baciai. Poi mi successe la stessa cosa con Faustina. Mi accarezzò la guancia e subito sentii la carica della cavalleria. Lo squittire della tromba che mi perforava i
- 30 -
timpani. Non capii più nulla... fu come un raptus. L'afferrai, in preda a un desiderio incontrollabile e l’amai con tutto il fervore del mio corpo!
MARETA
Ma lei, ispettore, lo sa che il proverbio dice che non c’è due senza tre? (Telefono) (Solleva la cornetta) Pronto… (Una lunga pausa commentata da brevi monosillabi)
ARSENIO
Gli domandi come si chiama…
MARETA
(Gli fa segno di non parlare) E com’è successo? E ora? Orale passo l’ispettore e racconta tutto a lui. (Passa la cornetta ad Arsenio)
ARSENIO
E’ mia moglie?
MARETA
E’ Binazzi.
ARSENIO
Pronto.. ragioniere, che c’è? … oh! che disastro! Contro un albero? Ma c’è qualche ferito? … Meno male! Mi dispiace… e quando pensa che arriverete? Ah, non lo sa… e certo se sie-te in aperta campagna… e deve raggiungere a piedi il primo paese… se ne parla domani certo.. Lei non pensa di essere qui prima dell’ora di pranzo… ho capito. No, non si preoc-cupi per me. Saluto subito la sua gentile e simpatica signo-ra… Sì, davvero simpatica… e ci vediamo domani. Mi chiama lei quando arriva, d’accordo? A rivederla. (Posa la cornetta) E’ una giornata sfortunata questa! Prima l’incidentealla segretaria, adesso questo, contro un albero! Meno male che non si è fatto male nessuno! Allora… adesso io tolgo il disturbo.
MARETA
E mi lascia con sti pensieri? Prima di domani a mezzogiorno mio marito non torna, e io già so che stanotte non mi riuscirà di chiudere occhio!
ARSENIO
La capisco.
MARETA
Ma se mi capisce, perché non rimane a dormire qua?
ARSENIO
La prego, signora. Lei è sola in casa…
MARETA
Proprio perché non c’è nessuno! Se mi sento male chi mi da ‘na mano?
ARSENIO
E poi… non sono dell’umore giusto.
MARETA
Cos’è, perché Faustina l’ha lasciato?
ARSENIO
Purtroppo.
- 31 -
MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA
Il mondo è pieno di Faustine… se la levi dalla testa.
Ah… non posso…
(Sorride ambiguamente) Che ti faceva, eh?
Come?
(Siede sul bracciolo della poltrona) Qualche cosa di stuzzi-
coso?
(Imbarazzato) Non… io, signora non capisco.
E dammi del tu.
Non mi permetterei mai.
E permettiti… (Gli fa un buffetto sulla guancia) Bello… paf-
futello…
Signora, continuo a non capire…
E ti conviene capire, invece.
Ma non…
Non, che… non, che?! Timido, impiegatizio, pantofolaro…
che ci posso fare, a me l’uomo così m’attizza.
Non mi sarei mai aspettato…
Meglio! Non ti piacciono le sorprese?
Beh, questa non me l’aspettavo davvero.
E ti dispiace?
Non è questo.
Che è, allora?
Io… io non ho mai tradito Faustina.
Però lei ha tradito te.
Lo so, è vero ma… sono ancora legato a lei. Come intrappo-
lato…
Che mi vuoi fare diventare, la pianta che non colsi?
Non era, il fiore?
Ma tu, non sei manco alla foglia. Abbandoniamoci, io ti pos-
so far toccare il cielo con una mano.
… Un dito.
Che dito?
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ARSENIO
Il cielo con un dito…
MARETA
Comincia con la mano, dai retta. Abbracciami!
ARSENIO
Il fatto è che…
MARETA
Oh… che è, non ti piaccio?
ARSENIO
No, no… lei è bellissima, affascinante… chissà quanti uomi-ni la desiderano… però io…
MARETA
Avvinghiami! Strapazzami, Strofinami per terra…
ARSENIO
Ma cosa dice…
MARETA
Io sono una donna perbene… Ma da quando stasera i nostri sguardi si sono incrocchiati, già sapevo come sarebbe fini-ta’…
ARSENIO
Lei mi dice un cosa che… io non immaginavo…
MARETA
Non cercavi la vendetta contro il bastardo che ti fotté la mo-glie? Ebbene, io sono la tua vendetta. Vieni tra le mie brac-cia, bocciolo di rosa che a tua moglie dalla testa te la levo io.
ARSENIO
Bocciolo di rosa, sarei io?
MARETA
Tu, e sei pure un mazzetto di viole, un buchè…
ARSENIO
…mazzetto di viole va bene ma buchè proprio…
MARETA
Persi la testa. Pigliami, coglimi, sono tutta tua!
ARSENIO
La prego, affrontiamo la situazione con calma. Mi dispiace, mi creda, ma non posso farci niente perché non sono innamo-rato.
MARETA
Io so fare cose che t’innamori di botto.
ARSENIO
E poi… soffro il solletico, sì, un solletico terribile che appe-na mi toccano divento come un epilettico. Solo con la donna che amo, non mi succede.
MARETA
Ora ti faccio ‘na danza del ventre ca ti manda ‘mparadiso…
ARSENIO
No, la prego. Non c’è niente da fare, davvero..
MARETA
Perché?
ARSENIO
Perché io sono ancora innamorato di Faustina. Mi perdoni, ma.. adesso me ne vado…
MARETA
(Cambia tattica) Lo dovevo immaginare che sta serata sa-rebbe finita così! Umiliata e offesa.. (Piange di rabbia)
- 33 -
ARSENIO
Non pianga, su… Mi dispiace. Davvero mi dispiace. commuove)
(Si
MARETA
Ora che fa? Piange pure lei?
ARSENIO
Io quando vedo una donna piangere… (Piange)
MARETA
Rimanga… solo per qualche minuto, la prego. Il tempo che mi passa sto peso dal core.
ARSENIO
Va bene, mi fermo solo il tempo che si riprende..
MARETA
Ma che posso ‘nventare per farti cambiare idea? (Lo prende alle spalle)
ARSENIO
(Attacco di solletico)
MARETA
(Meravigliata e un poco spaventata) Che succede?
ARSENIO
Glielo avevo detto che soffro il solletico. Se lei non sta ferma io me ne vado subito. (Piange dal ridere)
MARETA
E se ne va con la faccia piena di lacrime?
ARSENIO
Se lei mi dice dove posso darmi una sciacquatina.
MARETA
Nel bagnetto là… apra bene il rubinetto perché è difettoso ed esce poca acqua... (Arsenio esce) Forse ho trovato il modo di farlo rimanere.
ARSENIO (Si sente un urlo) Aiuto!
MARETA Ora voglio vedere come se ne va.
ARSENIO (Rientra, la testa bagnata e un asciugamano da mare che lo copre tutto) Sono tutto bagnato. Come ho aperto il rubinetto
èpartito e prima di riuscire a chiuderlo mi sono bagnato tut-to, come posso uscire così?
MARETA
Bisogna aspettare che il vestito si asciughi. Se lo tolga.
ARSENIO
E resto in mutande?
MARETA
Si vergogna? (Prende l’impermeabile dall’attaccapanni e glielo porge) Si metta sto impermeabile.
ARSENIO
(Lo prende e lo indossa) Forse bisognerebbe accendere il for-no in cucina e metterci davanti i vestiti…
MARETA
(Danzando e cantando un motivetto, si avvicina ad Arsenio)
ARSENIO
Non mi tocchi, ha visto che soffro il solletico…(Mareta gli poggia le mani sulle spalle, Arsenio si contorce ridendo co-me un epilettico. Senza lasciarlo Mareta lo trascina sul di-
- 34 -
vano. Mareta sente aprire la porta. Si ferma. Anche Arsenio si ferma.)
MARETA
Ho sentito aprirsi la porta. (Si nasconde dietro Arsenio che guarda stupito verso l’ingresso)
Scena 2 - II°
LAURA
(Entra. Come al solito è senza occhiali.) Gianci, sono arriva-ta. Non t’aspettavi che tornassi così presto, vero? La rabbia quando ho saputo che c’era lo sciopero degli aerei! Ho tele-fonato subito all’editore per dirgli di non aspettarmi, poi ho chiamato casa, giusto il tempo di dirti che c’era lo sciopero e il cellulare si è scaricato… come mai sei con l’impermeabile… (E’ arrivata vicino ai due e si ferma per-plessa. Sembra accorgersi che l’uomo non è suo marito e c’è anche una donna…) Mi scusino, forse ho sbagliato apparta-mento… (Fa per andarsene. Poi ci ripensa, cerca gli occhia-li nella borsa e li mette. Si guarda attorno) Ma no, questa ècasa mia. Lor signori chi sono?
MARETA
(Imbarazzata) Di… dica lei chi è!
LAURA
Io sono la moglie.
MARETA
Di chi?
LAURA
Dell’ingegnere.
ARSENIO
Lei è la moglie dell’ingegnere?
LAURA
Sì. E questa è casa mia.
ARSENIO
(A Mareta) Ma, scusi, lei non mi ha detto che..
MARETA
Un momento che mi scappa… (Corre nel bagno piccolo e vi si chiude)
LAURA
Non entri lì!
MARETA
(FS) Oh, mamma mia!
ARSENIO
Che è successo?
MARETA
(FS) È caduta la maniglia.
LAURA
Oh, no!
ARSENIO
Provi a rimetterla.
MARETA
(FS) Ci sto provando ma continua girare a vuoto… non pi-glia più.
- 35 -
LAURA MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA LAURA MARETA ARSENIO MARETA LAURA ARSENIO LAURA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO LAURA ARSENIO MARETA ARSENIO MARETA ARSENIO
È un vero disastro. L’ultima volta ho dovuto chiamare il fab-
bro.
(FS) Oh… ma che fate?! Io voglio uscire da qui.
Stiamo pensando alla strategia da seguire.
(FS) Mi viene la soffocazione!
Apra la finestra.
(FS) La finestra, neanche c’è.
E’ vero. Accenda l’aeratore.
(FS) Che?!
Accenda l’aeratore.
(FS) L’arredatore?
Spinga il pulsante accanto a quello della luce. A sinistra.
Ci vorrebbe qualcosa a punta. Una limetta…
(Ne prende una dalla tasca) Eccola…
(La passa sotto la porta – A Mareta) Senta , provi con que-
sta. La infili nell’ugello.
(FS) E parla educato, sa…
Nel… nel buco. Fatto?
(FS) Sì ma gira a vuoto.
Stia calma… penseremo a qualcos’altro.
(FS) Io voglio uscire!
(Esasperato batte una mano sulla porta del bagno che si a-
pre) Si è… aperta…
Meno male.
(Entra nel bagnetto. A Mareta) Mi dia la maniglia.
(Esce dal bagno, si aggiusta i capelli) E’ lì per terra. (Passa
una mano sull’orecchio) E dov’è?
(FS) Che cosa?
L’orecchino. (Cerca sul pavimento)
(FS) E lo chiede a me?
- 36 -
MARETA
Mi sto perdendo tutto, qua dentro. (Lo trova per terra) Oh meno male, eccolo! (Si piega e col sedere da una spinta alla porta che si chiude)
ARSENIO
(FS) Ehi ma cosa ha fatto?!
MARETA
Che ho fatto?
ARSENIO
(FS) Ha chiuso la porta.
MARETA
Oh, mamma mia!
LAURA
Niente paura, ci batta sopra come prima…
MARETA
Va be’. (Batte con i pugni sulla porta che non si apre)
ARSENIO
(FS) Allora?
MARETA
Niente.
ARSENIO
(FS) Fate qualcosa! Io soffro di claustrofobia!!
MARETA
Stia buono. Tanto a forza di battere, prima o poi…
ARSENIO
(FS) Che poi e poi?! Non posso rimanere un minuto di più.Comincio a star male!
MARETA
E se muore soffocato?
ARSENIO
(FS) Mamma mia… ho già la tachicardia… sto sudando… (Respira rantolando)
LAURA
Cos’ha adesso?
ARSENIO
(FC) L’a… as.. asma… un attacco d’asma…
MARETA
Senta… se la veda lei che io levo il disturbo.
LAURA
Ah… se ne lava le mani…
MARETA
Macché, non funziona manco il rubinetto. l’ingresso. - Alle sue spalle la porta del bagnetto di essa appare Arsenio)
(Vaverso si apre. Su
ARSENIO
(Piuttosto provato) Se ne va?
MARETA
E già…
ARSENIO
Ma come… non è lei la moglie dell’ingegnere?
MARETA
Io? Si sbaglia, non ho mai detto una cosa simile. E non lo po-tevo dire perché in effetti la signora è la moglie dell’ingegnere e quindi non posso dire che sono io la moglie dell’ingegnere. (Tra sé) Ma che sto dicendo?
- 37 -
ARSENIO
Ma quando io le ho domandato se lei era la segretaria, lei co-sa mi ha risposto?
MARETA
Io… le ho detto: ‘no, sono la moglie’
ARSENIO
Appunto.
MARETA
Ma non le ho detto la “moglie dell’ingegnere”. Le ho detto solo: “Sono la moglie”
ARSENIO
La moglie di chi?
MARETA
… La moglie dell’altro… del ragioniere.
LAURA
Lei è la moglie di Binazzi?
MARETA
Diciamo così…
LAURA
Non sapevo che fosse sposato.
MARETA
Non siamo proprio sposati ma è come se fosse. Ora non par-liamone più. Me ne vado se no questa è ‘na serata persa. E ora che con l’euro tutto costa più caro, tempo non ne posso perdere più.
LAURA
Come dice?
MARETA
Non faccia caso a quel che dico. (Si è vestita e si avvia per uscire) Chi me l’ha fatto fare di venire qua? Bonasera! (E-sce)
Scena 3 - II°
LAURA
Che ci faceva qua la moglie di Binazzi?
ARSENIO
Non lo so. Quando sono arrivato c’era già. Forse, suo marito e il ragioniere, l’hanno fatta venire quando hanno dovuto an-darsene per l’incidente della segretaria.
LAURA
Si è fatta male?
ARSENIO
No, non si è fatto niente, ma non poteva più venire e allora suo marito e il ragioniere sono andati a prenderla.
LAURA
Ecco perché hanno fatto venire la moglie di Binazzi! Per a-spettare lei altrimenti non avrebbe trovato nessuno!
ARSENIO
E’ probabile che sia così! (Accorgendosi che Laura nota il suo abbigliamento) Non mi giudichi male… Ero andato perlavarmi la faccia in quel bagno là...
LAURA
E si è fatto la doccia! Io l’avevo detto a mio marito che quel rubinetto era guasto!
- 38 -
ARSENIO
Ma a me nessuno lo aveva detto! E così ho dovuto levarmi i vestiti per farli asciugare. E per non restare in mutande mi son messo questo impermeabile.
LAURA
(Si avvicina ad Arsenio, che è imbarazzato e lo guarda bene) Noi ci conosciamo?
ARSENIO
Non mi sembra, però…
LAURA
Però che cosa?
ARSENIO
… lei ha un viso che non mi è nuovo.
LAURA
Che strano! Ho anch’io la stessa impressione… forse asso-miglia a qualcuno che io ho conosciuto.
ARSENIO
Adesso però… non vorrei disturbare. Anche se gli abiti sono bagnati mi vesto e me ne vado.
LAURA
Non deve aspettare che arrivi mio marito con la segretaria?
ARSENIO
No, perché mentre andavano a prendere la segretaria sono fi-niti contro un albero.
LAURA
Oddio!
ARSENIO
Non si preoccupi, non si sono fatti niente, nessuno, ma la macchina non cammina più, e suo marito non crede che po-tranno tornare prima di domani, verso l’ora di pranzo. Ho parlato io con lui.
LAURA
Non posso nemmeno chiamarlo perché ha il cellulare gua-sto…
ARSENIO
Se lei non ha niente in contrario, io me ne andrei.
LAURA
Ma lei è proprio sicuro che non ci conosciamo?
ARSENIO
Mi pare proprio di sì, però più la guardo e più..
LAURA
E più che cosa?
ARSENIO
E più mi sembra di averla conosciuta, non so dove, non so quando..
LAURA
Non se ne vada. Lei ha l’aria di un uomo intelligente...
ARSENIO
Ma che ci faccio a le femmine stasera!
LAURA
…forse può aiutarmi.
ARSENIO
A fare cosa?
- 39 -
LAURA
Io ho scritto un romanzo. All’ombra del frassino... che tra poco sarà pubblicato. Ma l’editore dice che devo trovare uno slogan per lanciarlo..
ARSENIO
Di cosa parla?
LAURA
D’amore.
ARSENIO
Davvero?
LAURA
E’ un libro in parte autobiografico, e in parte no.. E’ bello sa? Almeno una volta alla settimana vado a leggerne alcune pa-gine al Circolo letterario. Si crea un silenzio, una pace... una calma, una distensione..
ARSENIO
Che si addormentano...
LAURA
… tanto che la marchesa del Salto l’altro ieri si è addormen-tata, anche la baronessa Smidili, poverine, sono vecchie, co-munque è molto interessante, è un libro che affascina. Pensi che questa sera, al ritorno dall’ aeroporto ne ho letto un bra-no al tassista. Si è talmente immedesimato che non guardava più nemmeno la strada e stavamo finendo contro un muro, io ho urlato e lui si è ripreso. Appena in tempo.
ARSENIO
Come posso trovare uno slogan senza averlo letto!
LAURA
Se lei rimane io glielo leggo.
ARSENIO
Tutto?
LAURA
Intanto gliene leggo una pagina. Quella dove parlo dell’ uni-ca volta che mi sono innamorata. (Sfoglia fino a trovare il punto che cerca) Ecco. (Legge) ‘Lulù, aveva detto miamamma, vai a fare quattro passi nel parco con Ninì. E’ così carino…’ E un giorno ci incamminammo per il parco io e lui. E lì, accadde quello che non avrei mai immaginato. Gli… diedi un bacio… e quasi svenne. Poi mi disse che stava sentendo la carica della cavalleria.
ARSENIO
(Interrompendola) Questa storia a lei chi l’ha raccontata?
LAURA
Non è una storia e non me l’ ha raccontata nessuno. E’ vera! E’ successo a me! (Riprende a leggere) E fu così che m’innamorai del figlio del vicino: un ragazzino di dieci anni, del quale ricordo il volto, ma purtroppo non ricordo il nome..
ARSENIO
Si chiamava Arsenio..
LAURA
Arsenio?
- 40 -
ARSENIO
…ma lo chiamavano Ninì.
LAURA
Ninì, ecco si chiamava Ninì.
ARSENIO
E la bambina la chiamavano Lulù, ma il suo nome era Laura.
LAURA
Ninì… sei tu?
ARSENIO
E tu sei Lulù.
LAURA
Per questo ci sembrava di conoscerci..
ARSENIO
Perché effettivamente ci conosciamo..
LAURA
Oh, Ninì… (Lo bacia sulla guancia)
ARSENIO
La cavalleria… (Si chiude le orecchie con le mani) La trom-ba suona la carica… mi spacca i timpani.
LAURA
Oh, mio Dio…
ARSENIO
Lulù …
LAURA
Dimmi, Ninì.
ARSENIO
Tra un attimo, so che non risponderò più di me!
LAURA
Oh, Ninì, che vuoi fare?
(La prende in braccio e si muove velocemente verso la cuci-na)
LAURA
(Lo tocca sulla spalla) Arsenio…
ARSENIO
Sì?
LAURA
Di la… (Indica l’uscita per il reparto notte. Arsenio cambia direzione. I due escono mentre una musica va su di volume - La scena si oscura fino al buio)
Scena 4 - II°
(Si riaccendono le luci, è il mattino dopo. La luce del giorno entra dalla grande vetrata, dietro la quale appare guardingo Gianci)
GIANCI
(Si avvicina ai vetri e spia all’interno. Cautamente apre la vetrata ed entra nella stanza. Va verso il corridoio che porta nel reparto notte. Tende l’ orecchio, poi si avvia verso l’altro corridoio, vede appesi all’attaccapanni i vestiti di Arsenio. Si frega le mani. Va a sedersi sul divano)
- 41 -
ARSENIO
(Entra dalla cucina con un piatto e sopra la tazza del caffè. Si accorge della presenza di Gianci, Rimane immobile senza pronunciare parola)
GIANCI
Buongiorno.
ARSENIO
Buongiorno… da dove è entrato?
GIANCI
(Sorridente) Dal terrazzo.
ARSENIO
Non ho sentito…. Forse per il rumore della macchinetta del caffè espresso… Ho preparato il caffè per… sua moglie.
GIANCI
E’ colpa mia! Sono io che l’ ho viziata. La mattina sono sempre io il primo ad alzarmi e preparare il caffè. Oggi è toccato a lei. Bravo! (Il sorriso di Gianci è disarmante)
ARSENIO
Grazie. (Fa per andare)
GIANCI
Lo fa anche per me il caffè?
ARSENIO
Se lo vuole…
GIANCI
Sì, grazie. Doppio. Io la mattina lo bevo sempre doppio. Per me è una carica di energia di cui sento il bisogno! (Gesto con le braccia, a pugni chiusi)
ARSENIO
(Spaventato) Cosa deve fare con tutta questa energia? Nonrisolve niente… bisogna capire la situazione… vedere come uscirne… insomma bisogna ragionare.
GIANCI
L’energia serve appunto per far ragionare gli altri. A volte tre cazzotti servono di più di un lungo ragionamento.
ARSENIO
Lei usa questo sistema?
GIANCI
Il migliore, creda. Quegli abiti appesi all’attaccapanni sono i suoi, vero?
ARSENIO
Sì, sono i miei… ma io non li ho tolti per… Erano tutti ba-gnati…
GIANCI
Ha fatto bene. Come ha riposato?
ARSENIO
Riposato proprio..
GIANCI
Perché quando si cambia letto ci vuole un po’ di tempo per trovare la posizione giusta. Ognuno ha le sue.
ARSENIO
Vero.
GIANCI
E’ mio quel pigiama, vero?
ARSENIO
Sì, è uno dei suoi. Mi sono permesso..
- 42 -
GIANCI
Ha fatto bene. E come ci si trova?
ARSENIO
Bene. Lei che dice?
GIANCI
Dico che le sta bene, un po’ largo, ma per una notte!
ARSENIO
Stia tranquillo che prima di restituirglielo lo mando in tinto-ria.
GIANCI
Non si preoccupi. Ci penserà mia moglie.
ARSENIO
Io non credevo che lei sarebbe arrivato così presto. Lei stesso mi aveva detto “non prima di mezzogiorno”si ricorda?
GIANCI
Sì, ricordo benissimo.
ARSENIO
E adesso che ore sono?
GIANCI
Le sette.
ARSENIO
I meccanici a quest’ora sono ancora chiusi... come ha fatto a…
GIANCI
Sono stato fortunato! Per combinazione è passato un amico e mi ha accompagnato lui.
ARSENIO
Guarda che fortuna! (Pausa) Porto… porto il caffè a sua mo-glie...
GIANCI
…. e poi lo prepara anche per me.
ARSENIO
D’accordo… (Esce)
Scena 5 - II°
BINAZZI
(Entra dal terrazzo) Dov’è Fumagatti?
GIANCI
Ha portato il caffè a Mareta, in camera da letto. Ma quando sono entrato lui era in cucina a prepararlo.
BINAZZI
Quindi non li ha trovati a letto..
GIANCI
No.
BINAZZI
Come ha reagito quando si è trovato lei di fronte?
GIANCI
Non sapeva cosa dire… però, non avendoli trovati a letto, io non potevo fare scene di gelosia e così mi sono comportato come se mia moglie lo avesse ospitato.
BINAZZI
Lei non aveva fiducia in Mareta e invece avevo ragione io!
Ce l’ha fatta!
- 43 -
GIANCI
Brava, è stata brava… adesso dovremo trovare il denaro per pagarla.
BINAZZI
I soldi ci sarebbero.
GIANCI
… rebbero?
BINAZZI
Per Mareta e per la Concessionaria.
GIANCI
E dove li avrebbe trovati?
BINAZZI
Non le ho detto che andavo da Giorgio? Ci sono andato.
GIANCI
E che ha detto?
BINAZZI
Ha detto che a lei denaro non ne dà…
GIANCI
..ma..
BINAZZI
… ma se glieli chiede sua sorella… è disposto a saldare an-che i debiti della concessionaria.
GIANCI
Laura non mi dirà mai di no. Ma ci vorrà tempo… intanto l’ispettore potrebbe chiudere prima…
BINAZZI
Per questo dobbiamo portare fino in fondo il nostro gioco.
Perché ci dia del tempo.
GIANCI
Lei è stato bravissimo. Anche più di Mareta.
BINAZZI
In fondo siamo tutti e due della stessa razza. Sono sicuro che Mareta sarà bravissima anche a fare la parte della moglie a-dultera scoperta in flagrante.
GIANCI
Speriamo che non mi venga da ridere..
BINAZZI
Ci mancherebbe altro!
GIANCI
Perché quando capirò che mia moglie mi ha tradito, dovrò essere terribile e minaccioso..
BINAZZI
Sì, ma non troppo. Disperato deve essere, tanto disperato da spingere lo stesso Fumagatti a chiederle se può fare qualcosa per lei.
GIANCI
Gli dirò: mi hai tolto l’onore, lasciami almeno la concessio-naria..
BINAZZI
Non in questo modo, però!
GIANCI
Stia tranquillo che troverò le parole adatte. Però, tra qualche giorno, quando scoprirà l’inganno..
BINAZZI
Non potrà fare niente perché raccontando quello che è suc-cesso si coprirebbe solo di ridicolo.
- 44 -
Scena 6 - II°
ARSENIO
(Entra) Io volevo vestirmi, perché essere in casa sua con in-dosso un suo pigiama mi mette in un certo imbarazzo, so-prattutto pensando a quello che le devo dire, ma sua moglie mi ha detto: No, no, risolvi subito questa cosa. Come se fosse facile! E poi… (Indica Binazzi) Lui deve stare qui?
GIANCI
Ha portato i registri per farli controllare da lei…
ARSENIO
Non è di questo che le devo parlare. E’ una cosa intima. Io preferisco che restiamo noi due soli...
GIANCI
Può parlare tranquillamente, io e il ragioniere siamo amici-amici e tra noi non ci sono segreti.
ARSENIO
E’ che io sono solo, voi siete in due, amici-amici, pieni di energia, facciamo l’ipotesi che v’incazzate…
GIANCI
Perché dovremmo incazzarci?
ARSENIO
…perché può succedere…
BINAZZI
Io vado di là, ingegnere. Quando vuole mi chiama.
GIANCI
Se l’ispettore lo preferisce..
ARSENIO
Lo preferisco.
BINAZZI
Sono in cucina. (Esce)
ARSENIO
Adesso noi due ci sediamo e parliamo con calma, perché, in queste occasioni è necessario mantenere la calma. Io ci sono passato e posso dirlo con cognizione di causa.
GIANCI
Dica, dica..
ARSENIO
Io posso spiegarle… tutto… anche il pigiama.
GIANCI
Non c’ è niente da spiegare. Se mia moglie l’ha fatta rimane-re… un motivo ci deve essere. Mi fido di mia moglie. E non mi lascio ingannare dalle apparenze.
ARSENIO
Ah, lei proprio non pensa che…
GIANCI
No, non vado certo a pensare che…
ARSENIO
…se lei ci pensasse per me sarebbe un aiuto. Io le ho parlato di mia moglie, vero? E di quel bastardo che me l’ ha portata via..
GIANCI
Sì, mi ricordo..
ARSENIO
(Lo guarda) Allora mi dia del bastardo!
- 45 -
GIANCI
Prego?
ARSENIO
Mi dia del bastardo.
GIANCI
Non mi permetterei mai… una persona a modo come lei… un funzionario della società e io… no, no, no.
ARSENIO
Deve dirmelo, perché me lo merito… mi sono comportato da vero bastardo.
GIANCI
Mi spieghi perché.
ARSENIO
Io... con sua moglie…
GIANCI
(Sorride) Le ha fatto un po’ di corte?
ARSENIO
Non… c’è n’è stato bisogno. È accaduto tutto spontaneamen-te... ho sentito la carica della cavalleria.
GIANCI
Che cosa?!
ARSENIO
La tromba… beh, sarebbe lungo da spiegare. Ecco, siamo andati in camera da letto …
GIANCI
A suonare la tromba?
ARSENIO
Beh, anche quello… però… Insomma, come glielo devo dire che io e sua moglie abbiamo fatto l’amore!?!
GIANCI
Un momento, la prego, un momento, mi faccia capire bene:
lei viene a casa mia una sera…
ARSENIO
Per controllare i bilanci.
GIANCI
Io non ci sono …
ARSENIO
Perché era andato a prendere la segretaria.
GIANCI
..si toglie i vestiti..
ARSENIO
Perché erano bagnati …
GIANCI
… indossa il mio pigiama e va a letto con mia moglie? In pratica, mi avete fatto cornuto?!.
ARSENIO
Non usi questi termini per favore.
GIANCI
Non ho il dizionario dei sinonimi a disposizione ma credo che la parola basti ad esprimere la mia condizione attuale.
ARSENIO
E allora io?
GIANCI
Lei, cosa?
ARSENIO
Mia moglie mi ha mollato per un tizio senza scrupoli.
GIANCI
E cosa vuole che importi a me?
- 46 -
ARSENIO
Mal comune mezzo gaudio… niente?
GIANCI
Sento che mi sto arrabbiando davvero.
ARSENIO
Si calmi, ingegnere! In questi casi bisogna mantenere la cal-ma…
GIANCI
(Chiama) Ragioniere! Ragioniere!
ARSENIO
Perché lo chiama?
BINAZZI
(Entra) Mi ha chiamato, ingegnere?
GIANCI
Mia moglie mi ha tradito con l’ispettore! (Si accascia sul di-vano)
BINAZZI
(Guarda a lungo Arsenio) Con lui? E come è possibile?
ARSENIO
Faccio tanto schifo? Lei mi vede in pigiama, vestito sono meglio, e anche nudo non sono niente male.
BINAZZI
In questo momento non ci voleva! Guardi come è ridotto! (indica Gianci che piange sul divano)
ARSENIO
Lo capisco perché ci sono passato anch’io.
BINAZZI
Voglio dire che il tradimento della moglie, si aggiunge a un’altra situazione tragica che l’ingegnere sta vivendo.
ARSENIO
Gli è morto qualcuno?
BINAZZI
La Concessionaria è al fallimento.
ARSENIO
Certo che così, tutto insieme, fallito e cornuto, poveretto, fa pena!
GIANCI
(Trattenendo il pianto) Se lei si mettesse una mano sulla co-scienza, potrebbe aiutarmi.
ARSENIO
Io lo farei volentieri, ma… non so, mi dica lei che cosa posso fare..
GIANCI
Chiudere un occhio.
ARSENIO
Purtroppo non è possibile…io sono onesto.
GIANCI
Solo per qualche giorno, perché il ragioniere ha trovato il modo di rimediare, vero ragioniere?
BINAZZI
Solo per qualche giorno.
GIANCI
Alla Centrale si fidano di lei. Una scusa qualsiasi..
ARSENIO
Se si tratta solo di qualche giorno...
BINAZZI
Il tempo di trasferire un assegno da una banca all’altra.
- 47 -
GIANCI
E se fra tre giorni tutto questo non sarà successo, lei sarà li-bero di agire come meglio crede.
ARSENIO
Se tutto questo può alleviare il suo dolore, io non ho niente in contrario.
GIANCI
Grazie. Dio gliene renda merito.
ARSENIO
Sistemata la Concessionaria io sono sicuro che lei troverà u-n’altra donna con la quale cominciare una nuova vita.
GIANCI
In fondo tra me e Laura era tutto finito già da tempo. Si do-vrebbe avere più coraggio e chiudere la partita, quando le co-se non vanno più per il verso giusto
ARSENIO
Lei è una persona ragionevole. Sono contento perché io mi aspettavo una tragedia.
GIANCI
Oh, per carità. Siamo tra persone civili…
ARSENIO
Mi complimento con lei per la calma dimostrata nell’affrontare la situazione. … (Lo guarda) Ingegner Ravia-ti… Sono felice di aver conosciuto una persona come lei.
GIANCI
E io, altrettanto di aver conosciuto una persona come lei!
ARSENIO
E’ un sentimento reciproco.
GIANCI
Reciproco. (Si stringono la mano)
ARSENIO
Ci abbracciamo?
GIANCI
Abbracciamoci.
ARSENIO
Ci baciamo?
GIANCI
Baciamoci.
ARSENIO
Vado a dirlo a Laura, perché anche lei era un po’ preoccupa-ta, mi scusi…(Esce)
GIANCI
(A Binazzi) La Concessionaria è salva! E sono salvo anch’io.Niente galera! Appena Fumagatti e Mareta se ne vanno, vedo di rintracciare Laura dall’editore, le dico di telefonare al fra-tello, lui firma l’assegno e lei, ragioniere, lo va a prendere e lo versa sulla mia banca.
BINAZZI
Mi dispiace, ingegnere, ma dovrà farlo lei.
GIANCI
Perché?
BINAZZI
Perché io non ci sarò. Ci siamo trovati così bene insieme io e Giorgio che oggi stesso partiremo per una lunga crociera e non sappiamo quando torneremo.
- 48 -
GIANCI
Si è sistemato bene lei…
BINAZZI
Gliel’ ho sempre detto che lei mi sottovaluta.
GIANCI
Complimenti.
BINAZZI
Sono venuto con la Mercedes di Giorgio. C’è l’autista sotto che mi aspetta.
Scena 7 - II°
LAURA
(Entra, seguita da Arsenio che porta due valige) Ecco, le va-lige sono pronte.
GIANCI
(Forte reazione)
dall’editore?
Ah!! Tu cosa fai qua? Non eri andata
LAURA
Quando sono arrivata all’aeroporto ho scoperto che c’era sciopero e allora sono tornata. Ho chiamato a casa ma tu non c’eri, il mio cellulare scarico, il tuo sfasciato…
GIANCI
Un momento! Non capisco bene..
ARSENIO
A me pareva di essere stato chiaro.
GIANCI
Ma quando lui parlava di mia moglie, parlava di te?
LAURA
Certo. Non sono io tua moglie? Ninì mi ha detto….
GIANCI
Ninì chi è?
LAURA
Lui.. Si chiama Arsenio ma io lo ricordavo come Ninì, e lui mi ricordava come Lulù, vero?
ARSENIO
Mi ricordavo anche Laura, ma soprattutto Lulù. Perché era di Lulù che io ero innamorato.
LAURA
Ninì mi ha detto che tu sei stato così comprensivo. Lui non sperava tanto.
ARSENIO
E’ stato bellissimo. Ci siamo anche abbracciati e baciati, vero Gianci?
LAURA
Anch’io non speravo tanto, sai? Ti avevo giudicato male, ma adesso anch’io sento il bisogno di ringraziarti per la com-prensione dimostrata…(Lo bacia e lo abbraccia)
GIANCI
(Indica le valige) E adesso che vuoi fare? Lasci questa casa ete ne vai con lui?
LAURA
Io? Tu te ne vai. Questa è casa mia! Ti ho fatto il favore di riempire quelle valige con la tua roba, le prendi, le svuoti e poi me le restituisci.
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GIANCI
Ha sentito, ragioniere? Per me è finita. E la colpa è sua! Per tutti gli imbrogli che inventa! Dal Marketing, al fallimento, al naufragio del mio matrimonio! Sua la colpa e di quell’altra disgraziata! Dov’è adesso?
Scena 8 - II°
MARETA
(Fuori dalla porta) Aprite! Lo so che ci siete! Aprite o buttogiù la porta!
BINAZZI
E’ qua.
MARETA
(f.s.) Voglio i miei soldi! Aprite!
BINAZZI
Credo si meglio che noi ce ne andiamo..
GIANCI
Lei va in crociera, ma io vado in galera!
BINAZZI
Non si demoralizzi, ingegnere. Le resta sempre il Sud Ame-rica. Questo è il biglietto per Caracas. L’aereo parte tra mezz’ora. Se vuole l’accompagno io all’aeroporto.
GIANCI
Ma lei come sapeva che sarebbe finita così?
BINAZZI
Io sono sempre pronto, qualsiasi cosa accada!
MARETA
(f.s.) Vi prendo tutteddue a calci nel sedere! A quel cetriolodell’ingegnere, ci rompo pure la dentiera!
GIANCI
La senti?
BINAZZI
Ce ne andiamo dal terrazzo. Le do una mano a portare le va-lige… (Prende le valige) Lei cominci ad avviarsi, presto! (Gianci esce) Laura..
LAURA
Si?
BINAZZI
Giorgio mi ha incaricato di dirle che appena torniamo dalla crociera, passiamo una serata assieme noi quattro.
MARETA
(f.s.) Vi Taglio il sedere a fettine e me lo rivendo a mazzetti.
BINAZZI
Vi mando una cartolina! (Esce)
MARETA
(f.s.) Aprite o vi pianto un casino che faccio uscire tutti gliinquilini!
LAURA
Aprile, altrimenti sveglia tutto il palazzo.
ARSENIO
Si calmi, ora le apro.
MARETA
(Irrompe sulla scena) Dove sono?! Voglio i miei soldi dopouna serata perduta! (Durante la battuta entra ed esce) Dove
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si sono nascosti? Maledetti, schifosi, impuniti, non ve la farò passare liscia. Vi spezzo le gambe! (Non li ha trovati. Si ferma ansante) Mi scusi, signora, lei mi deve dire dove sisono nascosti. Se no i soldi me li da lei.
LAURA
Se ne sono andati dal terrazzo.
MARETA
Maledetti! Scendo subito che magari li acchiappo. Ma non gliela faccio passare liscia. Quel mariolo di Binazzi so dove abita. E il cetriolo… l’ingegnere l’aspetto al portone e così vediamo come finisce. (Esce)
LAURA
Che c’entra il ragionier Binazzi con mio fratello Giorgio? Io non ho capito niente. Tu?
ARSENIO
Niente. Perché era così arrabbiata la moglie di Binazzi?
LAURA
Non pensiamoci più. Ti leggo un poco del mio libro?
ARSENIO
Sì, volentieri. Vado a prenderlo. (Telefono)
LAURA
Adesso rispondo, poi lo stacco e lo riattacchiamo solo quando avrò finito di leggere. (Solleva la cornetta) Pronto? Come dice? Chi è lei? Faustina? adesso glielo passo. (Arsenio rientra) E’ per te.
ARSENIO
Per me?
LAURA
Sì. Una certa Faustina.
ARSENIO
Faustina?
LAURA
Faustina. (Arsenio non risponde) Beh, cosa le dico?
ARSENIO
Dille che non ci sono..
LAURA
Dice che non c’è..
ARSENIO
Che non abito qui..
LAURA
Dice che non abita qui..
ARSENIO
E che non mi cerchi più..
LAURA
E che non lo cerchi più! (Attacca la cornetta) Chi era questa Faustina?
ARSENIO
Una seccatrice.
LAURA
Adesso sdraiati. Mettiti comodo, concentrati e ascolta con at-tenzione. Sei pronto?
ARSENIO
Sì, sì.
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LAURA
All’ ombra del frassino. Capitolo primo. Lulù strizzò gli oc-chi e fece un grande sbadiglio.. (Arsenio russa, ha gli occhi chiusi e non risponde) Arsenio!? Oddio, si è addormentato.Gianci, le signore del Circolo, l’autista, adesso Ninì… Allora è vero! Oh! Come sono contenta. (Sveglia Arsenio) Ninì, Ni-nì, svegliati. Ho trovato lo slogan!
ARSENIO
Oh che bello!
LAURA
“UN LIBRO CHE VI FARA’ DORMIRE” Con tutta la gente che soffre d’insonnia, farò i soldi a palate! (Cantano)
T E L A
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