AMORE SACRO AMORE PROFANO
Una scena
di FERENC MOLNAR
traduzione di Stefano Rokk-Richter
PERSONAGGI
PRIMO UOMO
SECONDO UOMO
Commedia formattata da
(Una sera d'autunno nel Giardino Pubblico, quando si abbassa già un tenue velo di nebbia sul viale Stefania, e lontano, all'orizzonte, luccicano gialli i fanali davanti a una nuvola rossa fiammeggiante. I rumori dei veicoli della città vicina arrivano qui attutiti come in una stanza tappezzata. Due uomini passeggiano lungo il viale).
Primo uomo - (credendo di dire qualche grande saggezza) Io credo che mai nella donna l'amore fisico e l'amore spirituale possano esistere uno accanto all'altro e uguagliarsi. Ha ragione Tiziano.
Secondo uomo - Perché ha ragione Tiziano?
Primo - Di aver dipinto il magnifico quadro intitolato ce Amore sacro e amor profano ». Vi sono due donne: l'una è tutta serenità celeste e tranquillità pura, l'altra tutta sensualità carnale. E' così anche nella vita reale.
(Aspira a lungo dal sigaro, come chi ha risolto tutto il problema. E' soddisfatto e felice).
Secondo - Credi?
Primo - Io non ci ho colpa. Sono un primitivo e mi piacciono le donne grasse. E' bella la vita interiore, sono belle le sofferenze dell'amore, ma a me sfuggono tutte queste sciocchezze dello spirito, se posso scivolare con la mia bocca sulle belle labbra rosse ardenti di una donna. Sento quasi che piccole scintille elettriche si scaricano tra le due paia di labbra arse.
Secondo - A queste cose l'uomo viene educato dalla donna.
Primo - In che modo?
Secondo - L'uomo è pronto a tutto. Forse la tua donna... non temere, non sarò curioso... La tua donna è forse un essere sensuale. E così anche tu non sogni che labbra. La mia donna... non temere, non sarò indiscreto... E' tutta diversa. Non so, forse perché è una donna magra, ma sono convinto che la tenerezza dell'anima e l'amicizia che rende felice, siano il vero contenuto anche di una simile relazione colpevole.
Primo - Donna magra.
(Fuma a lungo per aver risolto il problema a base biologica}.
Secondo - Nell'amore lei è pudica e fine. Ha pensieri fini. Per lei la parte carnale e attiva dell'amore serve soltanto come sfondo di pensieri teneri e belli, di una premura calda per me. Forse mi riterrai un imbecille, ma ho la sensazione che ci separiamo, anche dopo i più ardenti pomeriggi, come fratello e sorella. Pace tiepida e beata nelle anime. Ricordo indisturbato e silenzioso.
Primo - Quanto diverse sono le donne! Quando lascio io la mia, mi sento come un maschio selvaggio, furioso, che si nasconde nei boschi per tilulare perché gli hanno strappato la sua femmina. E anche lei se ne va degnamente, da leonessa. Con le labbra gonfie dai baci, accesa, con un certo odio d'amore e desiderio di vendetta nel cuore. Perché dell'amore sensuale non si è mai paghi.
Secondo - La mia donna non potrebbe capire queste cose. Mi prenderebbe in odio e le farei schifo se le parlassi così.
Primo - La mia ti deriderebbe di gusto se ti sentisse parlare. Sai bene, quando uno comincia a corteggiare una donna, prova tutte le maniere. Anch'io ho tentato con lo stile « spiritualista ». Ma lei mi ha messo così bene a posto che ne ho perduto per sempre la voglia. Mai più si è parlato tra noi di queste cose. Baciare, baciare, stringersi, ardere, ribollire, essere accesi e insaziabili! Occorre questo! (Fuma).
Secondo - Strano come ci siamo incontrati noi due.
Primo - Perché?
Secondo - Perché viviamo alle due estremità. Tu vivi l'amore de] sangue, io le sensazioni dell'anima. La tua è la donna grassa e rossa, la mia la magra e bianca.
Primo - Però la mia non è poi tanto grassa...
Secondo - Anche la mia non è poi tanto magra, magra...
Primo - La mia è la giusta misura. Non è ne grassa riè magra. Ma dà la sensazione di esser grassa.
Secondo - Anche la mia donna è una via di mezzo. Ma lei dà piuttosto la sensazione della magra. E non è bianca, ma pallida-rosa.
Primo - Anche la mia non è mica rubiconda. E' rosea, ma di un roseo infocato.
Secondo - Sarebbe bello far conoscere le nostre donne! Che cosa potrebbero dirsi fra loro due? Potremmo combinare un pranzo assieme, tutti e quattro. Che cosa ne pensi?
Primo - No, non va... E' possibile che si conoscano già.
Secondo - Su... diamine! Che strano! E se si conoscessero già?
Primo - Forse sono anche buone amiche.
Secondo - (arrossisce) Tu...
Primo - (supponendo ciò che vuol dire l'altro) Ebbene?
Secondo - Senti... Se tu mi dirai chi è la tua, io ti dirò chi è la mia...
- (Camminano muti, uno accanto all'altro, e a tutti e due piace molto questa trovata. Ora riflettono solo se sia la massima ignobiltà scambiare i nomi, o soltanto un innocentissimo traffico).
Primo - (dopo lungo silenzio) Dammi la tua mano.
Secondo - (gli stringe la mano).
- (Si guardano stranamente, poi si mettono a sorridere felici. Una prolungata e forte stretta di mano maschile).
Primo - (piano) Lucia Szabò.
Secondo - Come? (spalanca gli occhi come un pazzo).
Primo - Ora mi dici tu il nome della tua.
Secondo - Che cosa?! Chi hai detto?! Che nome?!
Primo - La moglie... di Geremia... Szabò.
Secondo - (gli si aggrappa al braccio) Tu...
Primo - Ebbene?! Ebbene?!
Secondo - E' anche la mia!...
- (Pausa terribile).
Primo - Martedì, giovedì, venerdì.
Secondo - - Lunedì, mercoledì, sabato.
- (Altra pausa).
Primo - E domenica?
Secondo - (con le lacrime agli occhi) Chi lo sa?
Primo - E' questa la donna spirituale!
Secondo - Questa! La magra bianca donna spirituale, l'amore celeste, la tiepidezza da sorella, la fanciulla pudica!
Primo - E questa è la donna grassa, rossa, sensuale, l'amore terrestre, la vampa femminile, la leonessa inselvaggita.
Secondo - Potrei piangerne!
Primo - Potresti piangere perché tu l'amasti come donna spirituale. Io potrei riderne, perché mi aveva educato a questo stile.
(Colui che disse di poterne piangere, sorride agramente. L'altro che disse di poterne ridere, fa il muso tragico).
Secondo - Ora che cosa sarà di noi?
Primo - Lo chiedi ancora? Siamo uomini saggi e moderni, e non ci accopperemo a vicenda. Io non so che cosa ne pensate voi spirituali, ma a noi sensuali, ci fa urlare l'idea che con la nostra donna h,a da fare anche un altro. La cosa è semplicissima. Non la vogliamo più.
Secondo - Noi spirituali... noi spirituali... poi... Non la voglio neppure io.
- (Si stringono la mano).
Primo - Attento, ho un'idea!
Secondo - Ebbene?
Primo - L'idea è, ottima. Ho la sensazione di non aver avuto mai nella vita un'ispirazione così buona. Ascoltami bene. Quella donna si è divisa con tale meravigliosa abilità in due donne che merita di essere premiata.
Secondo - Premiata? In che modo?!
Primo - Che degnamente, da veri gentiluomini, accettiamo il suo concetto di vita. Se lei s'era divisa in due donne, accettiamola come due donne in sé. Crediamole. E...
Secondo - E...?
Primo - E... e tutto deve rimanere come prima.
Secondo - (senza riflettere) Sì.
Primo - Siamo d'accordo?
Secondo - Sì.
Primo - E mai, mai, mai più parleremo di lei, anzi di nessun altro affare d'amore. E anche lei non si accorgerà di un mutamento nella nostra persona. Io continuerò ad essere sensuale, e tu, anche d'ora in poi, darai la maggior importanza alla vita interiore. E vivremo in santa pace e felicità. Ciao.
Secondo - Ciao.
- (Si stringono le mani rapidamente, mio se ne va a destra, l'altro a sinistra, e tutti e due pensano di cambiar tattica con la donna, per soppiantare l'altro. Tutti e due sono accesi e tutti e due faranno domani una scenata alla donna. E la donna li pianterà domani, tutti e due, e se ne cercherà altri dite. E avrà completamente ragione).
FINE