André le magnifique

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Siamo nel teatro di Vigoulet La platea è immersa nell'oscurità Sul palcoscenico una

ANDRE’

LE MAGNIFIQUE

di

I. Candelier

Traduzione

Paolo Cananzi

commedia brillante in 3 atti con 2 donne e 3 uomini
ATTO 1

SCENA 1

Siamo nel teatro di Vigoulet La platea è immersa nell'oscurità Sul palcoscenico una luce fioca aumenta la scena è illuminala da una luce di servizio. Scorgiamo un tavolo coperto da una tovaglia bianca, sul quale voi7o appoggiati dei bicchieri e una bottiglia. Andrea si direbbe arrivata da pochi minuti, ha in mano una valigia piuttosto ingombrante

ALESSIO:          (Chiamando da dietro le quinte Roberto? ... Roberto ... Ma dio di un dio...  (entra in scena) Ali, Andrea! Meno male! Almeno una che è puntuale!

ANDREA:           Buongiorno, signor Ader.

ALESSIO:          E' ancora tutto spento qua... Come va? Stai bene?

ANDREA:           Sì.... Al, a, è andata bene col signor Faix?

ALESSIO:          Non è andata bene per niente: non è ancora arrivato…. Hai visto? Ti dispiaceva perdere il brindisi di benvenuto e invece ...

ANDREA:           Ma come mai non è ancora qui?

ALESSIO:          Non abbiamo notizie... Sono tre ore che l'aspettiamo. Sull'ultimo treno non c'era .... Siamo tutti un po' preoccupati ... lo non capisco, poteva farei una telefonata …… Va beh… Assettiamo Piuttosto tu (indica la sua valigia) Arrivi dal Nepal o stai partendo per la Tanzania?

ANDREA:           Ma no, sembra grossa ma non è che ho portato tanta roba.... Giusto una coperta.... Ho pensato: magari fa, freddo in questo teatro ...

ALESSIO:          Hai fatto bene, la notte qua dentro è un po' rigida

ANDREA:           Ho portato anche i miei affari di toilette, la mia radio, delle calze...

ALESSIO:          Sì, sì, sì... molto bene... (Indicando la valigia) Ma. adesso posala! Mi fa male il braccio per te! Ascolta, adesso ho un po’ di cose da fare... Ti ho portato un materasso, eh? Te l'ho messo di là, più tardi te lo faccio vedere.

ANDREA:           E lo dormo....

ALESSIO:          Ti puoi mettere dove vuoi  , scegli tu Il teatro è grande... (va per uscire)


ANDREA:           E il materasso?

ALESSIO:          (Molto contrariato ma preoccupato di mostrarsi gentile e disponibile) Va bene, va bene. Vado ad accendere le luci e te lo faccio vedere adesso, subito!, (Alessio esce. Andrea resta solo per qualche istante... I proiettori si accendono dietro ali lui Si gira. Alessio ritorna col materasso

ANDREA:           (Guardando verso la platea) E' grande...

ALESSIO:          E' bello vero? E quando pensi, che vogliono demolirlo Un posto così.... ma prima le ruspe devono passare sul mio cadavere... Beh, io vado che sono in un ritardo...

ANDREA:           E le chiavi?

ALESSIO:          (Non riesce proprio ad andarsene e questo lo rende sempre più nervoso) Le chiavi! Ah sì! Le chiavi... Allora.... questa è la chiave della porta principale, questa è la chiave dell'entrata posteriore a sinistra …

ANDREA:           (Le indica a sua volta, confondendole) Un momento un momento Questa è la chiave, . dell'entrata... posteriore.

ALESSIO:          (Tenendo una chiave con due dita) Posteriore a sinistra (prendendone un'altra) quest'altra posteriore a destra... (ne afferra un ultima) E questa è la chiave del ripostiglio che, visto che sarai qui……….

ANDREA:           (interrompendo Il ripostiglio è...?

ALESSIO:          Là dietro,

ANDREA:           Ah sì, lo vedo... E visto che sarò qui? Lo devo chiudere?

ALESSIO:          Sì. La sera, quando ce ne andiamo tu chiudi tutto

ANDREA:           A che ora chiudo?

ALESSIO:          Quando ce ne andiamo tu chiudi, ecco.

ANDREA:           E...... a che ora, apro?

ALESSIO:          lo ho la copia delle chiavi, non preoccuparti.

ANDREA:           (Mostrando un'altra chiave del mazzo) E questa... cos'è?


ALESSIO:          Quella è la chiave della toilette… E' per sicurezza... Non ti spaventare... è che delle volte succede che quando siamo fuori non riusciamo ad aprire e altre volte quando siamo dentro non sempre si riesce ad uscire.

ANDREA:           Capisco.

ALESSIO:          Insomma, è meglio che tu non chiuda quando sei dentro. Ma la maggior parte delle volte abbiamo difficoltà ad entrare, non tanto ad uscire... Insomma. tu prova...

ANDREA:           E come faccio per la toilette … io … hem…

ALESSIO:          Beh... lo vado fuori! ...Per le piccole necessità si va fuori, nel cespugli dietro al teatro... Invece per le grosse necessità... Se proprio non riesci ad aprire quella porta, vai alla bocciofila e glielo chiedi... semplice

ANDREA:           E cosa gli dico?

ALESSIO:          Beh, gli dici, ecco che...

ANDREA:           Ecco io?

 ALESSIO:         (Non vede l'ora di finire quella conversazione) Bene, li avverto io quelli della bocciofila, non c'è problema! (Sta per uscire)

ANDREA:           (Declamando con trasporto) "Oh mio bene amato, riappari infine! Lode a te, Beata Vergine, che pregai ogni. sera!"

ALESSIO:          (Molto sorpreso) Tu... sai il testo a memoria.?

ANDREA:           Sì... so tutto il copione per intero! Lei scrive proprio bene... che bel dialoghi Quello che mi piace di più è quando il cavaliere ritorna e ritrova Vittorina... Ecco, tutto quello che lei dice In quel punto lì...

ALESSIO:          TI piace?

ANDREA:           Molto, moltissimo...

ALESSIO:          Mi fa molto piacere Ma Andrea - figlia mia - detto sinceramente, forse non era necessario memorizzarlo. Il suggeritore tiene in mano il copione, lo legge e poi lo suggerisce...

ANDREA:           Ah bene! ... lo pensavo….. Non avevo capito...


ALESSIO:          Niente di grave! Lo sai a memoria? Tanto meglio ... Spero solo che tu non abbia fatto la fatica che ha fatto Giannina per ficcarselo in testa.

ANDREA:           Come sta. Giannina?

ALESSIO:          Oh bene, bene .. E' in preda al panico, recita il suo testo dalla mattina alla sera e son già tre volte che riscalda le polpette, poveretta, con quello là che non arriva mai

ANDREA:           Giannina ha fatto le polpette?

ALESSIO:          Si….beh, adesso vado davvero. Ciao! (sta per uscire)

ANDREA:           Un momento, scusi…

ALESSIO:          Cosa c'è?

ANDREA:           E la buca?

ALESSIO:          La buca?

ANDREA:           Sì... la buca del suggeritore, dov'è?,

ALESSIO:          Ah! Non c'è più. Quando ero piccolo ce n'era una, era là... Poi è stata chiusa, non so

ANDREA:           Non c'è più?.. E lo dove mi metto?

ALESSIO:          Non lo so, Andrea, ci penseremo; in un angolo, su un lato, di fianco, di dietro... Troverai una soluzione con il signor Faix... se arriva.

ANDREA:           E' importante, la buca.

ALESSIO:          Lo so bene, ma stai tranquilla Sai alla fine è un battesimo per tutti: io è la prima volta che scrivo, Giannina  siamo tutti nella stessa barca stringere le chiappe e via! Ci aiuteremo fra, noi Ciao, (Sta andando)

ANDREA:           Un momento un momento, un'ultimissima cosa signor Ader... (Riprende il mazzo di chiavi e ne impugna una) Questa è la chiave di?

ALESSIO:          Ascolta Andrea, non ho tempo... Perché non ci metti delle etichette?

ANDREA:           Ah, sì, delle etichette!


ALESSIO:          Ecco... bene!

ANDREA:           Perché quando sono entrata era aperto.

ALESSIO:          E' normale, siamo tutti qui.'

ANDREA:           Ah sì!

ALESSIO:          Bene, tu cerca di ambientarti, ti sistemi, fai come fossi a casa tua, okay? A più tardi... (esce)

ANDREA:           E il materasso? (Alessio rientra decisamente seccato)

ALESSIO:          E' qui! Lo vedi? A posto?... (esce)

ANDREA:           Ah sì, eccolo qua...

ALESSIO:          (da fuori) Roberto!

ANDREA:           Uh! E per le etichette, signor Ader, vado alla bocciofila...? Signor Ader? Signor Ader? (nessuna risposta. Si rimette alla ricerca della buca del suggeritore, parla fra sè) .. In un angolo, in un angolo... Eh... Va bene, in un angolo! (Dà dei colpi sulle tavole del palco, ci Passa sopra la mano, gratta il pavimento) L'hanno incollata! E' tappata! (Alla fine si sceglie un punto, vicino ad una quinta)

SCENA 2

Dalle quinte sentiamo la voce di Giannina. Entra bisbigliando non si sa cosa - la suA parte, probabilmente - e s'illumina vedendo la valigia di Andrea.

GIANNINA:        Gridando Signor Faix? ... Alessio! ... Roberto! ... Sbrigatevi, è arrivato! Signor Faix

ANDREA:           No! E' la mia!

GIANNINA:        Andrea! Mi hai fatto paura

ANDREA:           MI dispiace.  Volevo solo dire che è la mia valigia

GIANNINA:        Ah, è tua.. Come stai? (entra Alessio)

ALESSIO:          (Guardandosi intorno) Allora, dov'è?


GIANNINA:        Non c'è, Alessio.. . Scusami Andrea ha lasciato la sua valigia in mezzo al palco, così lo ho creduto che fosse quella del signor Faix, Mi sono sbagliata.

ALESSIO:          Eh, m’hai illuso…

GIANNINA:        Andrea, sistema la tua valigia.. non lasciarla così tra i piedi...

(Alessio prende la valigia per spostarla)

ANDREA:           No lasci signor Ader, lasci... (entra Roberto)

ALESSIO:          (Rivolto a Roberto) Allora?

ROBERTO:         Niente.

ALESSIO:          Niente! Niente! Come mai niente? Non una notizia! A Parigi non ce l'hanno il telefono?

GIANNINA:        Calmati, Alessio.

ALESSIO.:         (Rivolto a Roberto) E il ripostiglio? Cosa fa, si svuota da solo?... Bisogna svuotarlo! Recitiamo tra cinque giorni... (Roberto si dirige verso le polpette ignorandolo) Eh, bravo, fai il sordo...

GIANNINA.:       No! Giù le mani

ALESSIO:          Allora ci penso lo! Cosa vuoi che ti dica?

GIANNINA:        Alessio, smettete di litigare sempre! Piuttosto dimmi cosa devo fare. Se queste povere polpette non si mangiano subito sarà una catastrofe,

ALESSIO:          Saranno squisite lo stesso, ne sono sicuro, ciccia (la abbraccia).

ROBERTO:         (Rientra in scena) Magari ha avuto un incidente!

ALESSIO:          Ma dai, Roberto!

GIANNINA:        Tu credi?

ROBERTO:         Beh, sono cose che capitano.

GIANNINA:        Potremmo chiamare l’ospedale


ALESSIO:          Come no! ...

ROBERTO:         lo ci vado.

ALESSIO:          Ma dove vai Resta lì Stiamo calmi e aspettiamo! (Sta per uscire)

ANDREA:           Signor Ader..

ALESSIO:          Cosa c'è?

ANDREA:           Lei ha detto che sull'ultimo treno non c'era, no?

ALESSIO:          Sì...

ANDREA:           Vuol dire che avrà perso la coincidenza ad Auch, Non è facile come coincidenza mi sono già fatta fregare una volta quando ero stato a fare un

ALESSIO:          (Interrompendola) Sì, sì., e allora?

ANDREA:           Allora è rimasto nella stazione di Auch, sul marciapiede numero 3; ha dovuto prendere la coincidenza per Carensac  alle 16.02 che l'ha fatto arrivare a Montarnaud alle 17.05. Là ha dovuto aspettare un po' sulla banchina prima di prendere la littorina per Tissoul delle 17.53. Ci sono 50 ... 52 ... 56 chilometri E' arrivato a Tissoul alle 18.58 e da li ha dovuto prendere il bus del signor Gauthier, che fa il collegamento tutti i mercoledì e che arriva sulla  piazza di Vigoulet alle 19.47.

GIANNINA:        E quindi a che ora arriva?

ALESSIO:          Sono le 8...

ANDREA:           (Sicura) Allora è qui! (Guardano tutti in direzione della sala)

 ALESSIO:         Giannina, vai sulla strada grande... Roberto! Alla porta di Rouede, Andrea Tu resti qui. (Tutti escono di corsa. Roberto rientra il tempo di prendere una polpetta)

ANDREA:           Roberto! Giannina ha, detto che... (Roberto afferra la polpetta ed esce velocemente)

SCENA 3

Andrea è sola. Si avvicina al vassoio delle polpette, ne sta  per prendere una quando si sente del rumore provenire dalle quinte)


FAIX:                (fuoriscena) Oh merda Non è possibile!... (entra) Ali, finalmente! Che odissea! Buongiorno, (Tende la mano) Jean-Pascal Faix... come va? (Faix aspetta che Andrea si presenti, ma Andrea lo fissa senza dire niente) Allora, ecco il famoso teatro di Vigoulet

ANDREA:           Sì, è questo.

FAIX:                Però Vigoulet è piuttosto mal servita dai mezzi, eh... se vogliamo usare un eufemismo .

ANDREA:           Il mercoledì in particolare, non è facile.

FAIX:                Ah, solo il mercoledì? Allora. cara signorina, sono io che non ho fortuna! Partire Auch è stato l'inferno. Ho dovuto prendere una serie infinita di trabiccoli enini sempre più piccoli, che si fermavano ogni tre minuti in aperta campagna. Era il Far West! Ci mancavano solo i Cheyenne! Finché alla fine ho preso una diligenza ed eccomi qui..

ANDREA:           Una diligenza?

FAIX:                Sì, non so cos'era Credo un autobus o qualcosa di simile.

ANDREA:           L'autobus del signor Gauthier!

FAIX:                Ah, questo. non lo so L’autista non si è presentato...

ANDREA:           Ma ... è passato per Tissoul?

FAIX:                Sì, boh, forse... non lo so... non so niente

ANDREA:           Tissoull-Carensac, lei ha preso...

FAIX:                Sì, mi pare ci fosse un qualche posto che si chiamava così

ANDREA:           E' perché lei ha perso la coincidenza ad Auch?

FAIX:                Scusi?

ANDREA:           Lei ha perso la coincidenza ad Auch!

FAIX:                Ah! Auch... Sì... Sono sceso ad Auch e mi sono messo ad aspettare un taxi. Sinceramente ero convinto che il teatro mi avrebbe mandato un taxi

ANDREA:           Un taxi?


FAIX:                Sì un taxi. Quando ho realizzato che il taxi non c'era', mi sono messo il cuore in pace e ho aspettato il primo treno...

ANDREA:           La littorina Tissoul-Carensac!

FAIX:                Sì, esatto, sì.

ANDREA:           Infatti.... Lo so perché anche a me è successa la, stessa cosa. L'anno scorso a Natale ero a Lourdes con mia zia e ho perso la coincidenza ad Auch, e quando si perde la coincidenza ad Auch è fatta., eh? Si è fregati E sa perché?

FAIX:                No.

ANDREA:           Perché si è portati ad andare sul marciapiede numero 3, quando invece il marciapiede giusto è quello numero 4, perché... (Entra Robusto, Faix ne approfitta per liberarsi)

FAIX:                Salve, Jean-Pascal Faix. (Roberto esce) Nooo, ma questo è un incubo.

ANDREA:           Bisogna andare dritti dritti al marciapiede numero 4; ma attenzione!

FAIX:                Sì, lo ho preso il primo treno...

ANDREA:           Esatto, lei ha preso la littorina... "Littorina", si chiama. E' arancione... è tutta arancione... . (Gli punta nuovamente l'indice) Era arancione?

FAIX:                E sì… come tutte le littorine.

ANDREA:           Come me, come me, come me! Stesso viaggio, tale e quale!

FAIX:                Senta ma.... Dov'è il signor Alessio Ader?

ANDREA:           Arriverà. Andrea Lagachigue, molto, molto piacere

SCENA 4

GIANNINA:        (Da fuori) Signor Faix ... ? E' là?

FAIX:                Si, si, sono sul palcoscenico. (Giannina, Alessio e Roberto entrano)

ALESSIO:          Ali, ecco Il nostro cavaliere


FAIX:                Buongiorno, Jean Pascal Faix.

ALESSIO           Alessio Ader! Molto lieto.

FAIX:                Molto lieto anch'io di essere arrivato - alla fine - in ritardo, ma vivo.

GIANNINA:        (Porge la mano) Benvenuto!

FAIX:                Jean Pascal Faix.

ALESSIO:          Scusi, ma da dov'è passato? lo l'aspettavo davanti al teatro.

FAIX:                Ho fatto quello che fanno tutti gli attori! Sono passato dall'ingresso degli artisti!

ALESSIO:          Che salame, ma certo! Avrei dovuto pensarci. Ebbene, siamo contenti dì vederla, eravamo un po' preoccupati.

GIANNINA:        Ci ha fatto stare in pensiero, lo sa?

FAIX:                Vi sarete sentiti come Vladimir ed Estragone

GIANNINA:        Oh, no. Non li conosco....

FAIX:                (Stupito) "Aspettando Godot"! Beckett!

GIANNINA:        Ma certo! Aspettando.. . Beckett. sì.

FAIX:                Ho rischiato di non arrivarci proprio, qui...

ALESSIO:          E insomma, come mai questo ritardo?

ANDREA:           Ha fatto come me l'anno scorso a Natale....

FAIX:                (Stizzito) Sì, sì... ne stavo giusto parlando con... con...

GIANNINA:        Andrea!

ALESSIO:          Forse è ora che le presenti un po' tutti. mia moglie Giannina che sarà sua moglie nella commedia

FAIX:                Vittorina!

GIANNINA:        Ecco! Sì, si... è la prima volta nella vita che io....


ALESSIO:          E' già in preda al panico.

GIANNINA:        (rivolta a Faix) Basta che mi guardi e subito mi viene la tremarella.

FAIX:                Allora non la guardo più

GIANNINA:        Mano! Sì, sì!

ALESSIO:          E questo è Roberto, il nostro uomo dalle mani d'oro...

FAIX:                Roberto! A me piace "Roberto"  volevo chiamare mio figlio così ma la mia ex moglie lo trovava un nome ridicolo. E' buffa 'sta cosa dei nomi... Jean Pascal Faix.

ALESSIO:          Roberto ha fatto un gran lavoro per rimettere tutto in ordine... e poi ha visto cosa abbiamo recuperato... Gli alberi... La storia si svolgerà tutta in una foresta... E quindi ecco qui Andrea, giardiniere municipale.

FAIX:                Sì, sì, ci conosciamo.

ALESSIO:          Che per l'occasione farà da suggeritrice - se lei ne ha bisogno naturalmente  , e che la notte dormirà qui per sorvegliare il teatro...

FAIX:                Ah, è la serva allora?

ALESSIO:          “La serva"...? Cosa intende?

FAIX:                Ma non è in senso dispregiativo! In gergo teatrale "la serva" è la piccola lampada che vigila sull'anima del teatro quando la notte tutto tace.

ALESSIO:          Ah ... ? Si chiama così? Non lo sapevo, vede...

FAIX:                In tutti i teatri c'è una serva.... (Roberto scoppia a ridere)

GIANNINA:        Allora, brindiamo?

FAIX:                Ali sì, brindiamo!

GIANNINA         Roberto, servi tu?

ALESSIO:          Sì, beviamo.


GIANNINA:        Sono fatte in casa, si chiamano "polpette di mare''. E' una piccola pasta sfoglia leggermente aromatizzata con aglio e acciughe

ALESSIO:          Sono una specialità di mia moglie.

FAIX:                Sento già che mi piacciono.

GIANNINA:        Le assaggi, prima... Vanno mangiate calde.

ALESSIO:          E con del Pinois.

GIANNINA:        ... Che invece è una specialità. di mio marito, fatta con le noci di mia madre.

FAIX:                (Alza il bicchiere) E allora... beviamo!

ALESSIO:          (Alzando il bicchiere) Allora.... al cavaliere San Germano!

GIANNINA:        (Unendosi al brindisi) A San Germano!

FAIX:                "Let the theatre be our save"... sono gli inglesi che dicono così.

ALESSIO:          Nessuno qui capisce l'inglese.

FAIX:                Oh, se è per questo neanch'io io! (ride)

ALESSIO:          Ah, allora è come se le dicessi  "Va t'en chier à la vigne et rapporte moi la chef” E' lo stesso, per lei. Non capisce, no?

GIANNINA:        Alessio! Non cominciare col. dialetto...

ALESSIO:          ... Vorrebbe dire "va' a cagare nella vigna e riportami la chiave". Lo si dice a qualcuno quando rompe le scatole...

FAIX:                (un po' confuso) lo veramente ho detto "che il teatro sia la nostra salvezza"....

Una pausa.

ALESSIO:          Beh, una bella frase.

GIANNINA:        Prenda un'altra polpetta, non sia timido prenda quella grossa al centro... intanto io ne dò un po' alle belve che ne vanno pazzi .. (Giannina offre delle polpette ad Andrea e Roberto) Calma calma!


ALESSIO:          Signor Faix, se permette, vorrei leggerle un piccolo discorso di benvenuto.

GIANNINA:        Mio marito ama fare le cose secondo le regole.

FAIX:                (fra sé)... "Va' a, cagare nella vigna e riportami la chiave era già piuttosto interessante,

ALESSIO:          Ah, sì, beh...

FAIX:                Oh mi scusi... prego.

ALESSIO:          Va bene.. (verifica che tutti lo stiano ascoltando) Caro Jean Pascal Faix, prima di tutto a nome della nostra compagnia ci tengo a ringraziarla calorosamente.

GIANNINA:        Ah davvero ..Siamo tutti molto onorati di averla con noi.

ALESSIO:          Ciccia, per favore.

GIANNINA:        (Arrossendo) Scusa...

ALESSIO:          Grazie a lei, ciò che a noi sembrava impossibile è diventato realtà. Grazie a lei noi speriamo di realizzare ciò che, con mio, grande rimpianto, sei anni di attività come Sindaco di questa città non mi hanno permesso di compiere: offrire alle nuove generazioni (indica Roberto e Andrea) ciò che Louis Dastugue ha lasciato alla  nostra: spettacoli, canzoni, ricordi

FAIX:                Ebbene, quando si sentono delle cose simili...

ALESSIO           Non ho finito.

FAIX:                Oh, scusi...

ALESSIO:          Un ricordo, fra tutti,  quando nel 1958 Gerard Philippe fece scoprire ai Vigolotti alcuni dei nostri più grandi poeti contemporanei e, nello stesso anno, Louís Dastugue moriva dopo aver fatto dono alla città di questo teatro. Ebbene, quarant'anni dopo Jean Pascal Faix fa di nuovo entrare la luce in questo teatro; questo teatro del quale mia moglie ed lo conserviamo un commosso ricordo. Grazie dunque a lei Jean Pascal Faix, e benvenuto al teatro "Louis Dastugue". Ecco, ho finito.

FAIX:                lo sento che sto cominciando ad innamorarmi di lei, Alessio,..


ALESSIO:          Ah sì?

FAIX:                Ma anche di lei, Sabina....e di voi due, certo, ehm...

ROBERTO:         Roberto..

ANDREA:           Andrea….

FAIX:                Così come sono già pazzamente innamorato di questo piccolo dramma... Perché nel momento i cui viviamo in una società che non aiuta i suoi buffoni, lei, Alessio Ader a guisa di Louis Stractuc..

ALESSIO:          Dastugue Dastugue

FAIX:                Dastugue,sì      lei scrive un testo magnifico... poi si rivolge ad un attore professionista e tutto questo perché? Per salvare il suo sogno, il suo teatro e dire merda a tutti quei creatori di profitti capitalisti che vogliono distruggere il suo sogno, Ebbene, devo dire che del suo progetto è questa la cosa che mi ha fatto maggiormente vibrare. E quando dico "vibrare" la parola. non è troppo forte perché se sono qui non è evidentemente per una mera questione di soldi, ma per amore, desiderio, un vero trasporto emotivo. Ecco, ci tenevo proprio a dirlo.

ALESSIO:          Bravo, bravissimo

GIANNINA:        (Civetta) 0h, signor Faix! Lei ha una voce incantevole! E posso dire di averla amata prima ancora di conoscerla, proprio per questa sua voce! Due anni fa lei ha recitato al castello di Saint  Caprais ed io ho detto a mio marito, ti ricordi Alessio...

ALESSIO:          Sì, sì, sì....

GIANNINA:        Questa voce, ma questa. voce...

ALESSIO:          Ali sì, lei è rimasta affascinata! Infatti è Giannina che ha pensato subito a lei per questo ruolo.

GIANNINA:        Lei ha una voce magnifica, una voce... d'attore!

FAIX:                Sentite, io sono confuso davanti a tanta gentilezza e a tanto charme...

ALESSIO           Aspetti, aspetti... non è finita  oh, no! (Rivolgendosi a Roberto) Roberto, vai a prendere il manifesto

FAIX:                Non vedo l'ora di vederlo ...


ALESSIO:          Oli sì, devo dire che abbiamo fatto del nostro meglio Vedrà, è un manifesto di Gerard Philippe nel Cid. E noi, al posto della faccia di Gerard Philippe, abbiamo i messo la foto che ci ha mandato

(Entra Roberto e srotola il manifesto con gesto plateale)

ALESSIO:          Et voilà! Ci sembrava che fosse adatto... C’era già l'armatura da cavaliere

GIANNINA:        ... Sì, già bell'eppronta

ALESSIO:          Beh, la testa è un po' più piccola del corpo, ma. secondo me, si vede e non si vede.

GIANNINA:        In compenso il cavallo si vede bene!

ALESSIO:          Allora?

FAIX:                Oh, beh.... sì, si, sì... E', un po' scioccante.... A proposito, già che ci siamo, è con lei che devo parlare per la questione note spese?

GIANNINA:        Sì.

FAIX:                Beh, allora, questo è il biglietto del treno prima classe, la ricevuta dei vagone ristorante, lo scontrino del bar  due birre   .... Poi c'è anche il taxi che mi ha portato in stazione, sapete, abito in periferia

GIANNINA:        Dia tutto a me. Non ci sono problemi.

FAIX:                Ecco fatto. Così vorrei che non parlassimo più di soldi.

ALESSIO           Sì, anche perchè è inutile parlarne, dato che non ne abbiamo!

GIANNINA.        Beli, un po' ne abbiamo.

ALESSIO:          Sì, voglio dire che quei pochi che abbiamo sono per lei .... Ma direi che adesso, se il signor Faix è d'accordo, potremmo cominciare con le prove, no? Roberto aiutami a spostare il tavolo, per favore.

FAIX:                Senta, in verità,. siccome sono molto stanco a causa del viaggio, vorrei prima mangiare qualcosa, poi andare in albergo a farmi una bella doccia calda e poi andare in branda,


GIANNINA:        Albergo? Signor Faix, mio marito ed io, se lei è d'accordo, avremmo previsto di ospitarla a casa nostra. Le abbiamo preparato la nostra camera...

FAIX:                Camera vostra? E voi?

GIANNINA:        Oh, noi abbiamo liberato un angolo del soggiorno..  andrà benone, non si preoccupi... così lei sarà indipendente

FAIX:                Ma siete proprio squisiti  .... Perché lo ci tengo molto ad avere   come sì dice   "il mio piccolo giardino segreto"

GIANNINA:        Ma noi ce l'abbiamo il giardino, guardacaso. la camera ci si affaccia giustappunto sopra.

ALESSIO:          Bene, allora si comincia domani mattina?

FAIX:                D'accordo, domani pomeriggio è perfetto.

ALESSIO:          Va bene.

GIANNINA:        Roberto, prendi. la borsa del signor Faix. (Roberto esegue)

FAIX:                Oh, grazie

GIANNINA:        Allora si va a mangiare.

FAIX:                Vorrei vedere! 

ALESSIO:          Andrea cosa fai, vieni con noi?

ANDREA:           Dove andate?

ALESSIO:          Al solito posto, da Nenè,

ANDREA:           Ah no, no, no ... ! Da Nenè no., no!

ALESSIO:          Perché no? Vieni!

ANDREA:           No, no grazie... Resto qui tranquilla,..

ALESSIO:          Beh, come vuoi Intanto grazie, Andrea.


ANDREA            Oh... di niente, signor Ader!

ALESSIO:          Buonanotte,

ANDREA:           Buonanotte, signor Ader.

Tutti escono salutando Andrea che, rimasta sola, prende la sua valigia.

ANDREA:           (rivolta alla valigia chiusa) Come va? (Posa lo valigia in un punto del palcoscenico, la apre ed estrae una coperta dentro la quale è avvolta la statuetta di una Madonnina. E' a lei che si rivolge) Non ha avuto troppo caldo nella valigia? Non immagina neanche quanto ero in pensiero! (La solleva per mostrarle il teatro) Ha visto? E' grande eh?. (La appoggio a terra col viso rivolto verso se stessa. Comincia a prepararsi il letto, vi leva le scarpe, intanto parla con la Vergine) ... Simpatico, sì, simpatico... Un po’... No, no, simpatico, A mangiare da Nenè?.. Facciano pure  E' la prima volta che dormiamo in una foresta. eh? .... Ah sì? (Per un attimo ascolta in silenzio il parlare della Vergine, di' tanto in tanto annuisce. Si sta per sdraiare, ma la Vergine non ha ancora finito di parlare, Alla  fine commenta) Ma veramente? Pazzesco! (Si sdraia e accende, la radio) Buonanotte, sogni d'oro! (Dei riflettori si accendono di colpo, la accecano) Accidenti! (Si alza, cerca i fili elettrici. Segue con il dito i fili ed esce a sinistra della scena. Per sbaglio illumina la platea. Ritorna e se ne accorge.) Accidenti! (Esce di nuovo e spegne la sala. Preme un bottone. Una pertica scende con un rumore meccanico. Andrea ritorna correndo e vede la pertica che scende. E' presa dal panico) Signor Ader! Signor Ader, Signor Ader!... (Resta terrorizzata fissando la pertica che si è fermata. Uno dei proiettori fissati sulla pertica illumina perfettamente il suo guanciale. Si sdraia. Si rivolgealla Vergine) Buonanotte! (Si ripara dalla luce mettendo la testa sotto Il cuscino. Poi si ricorda di qualcosa: tira fuori la testa, prende un calzino e lo sulla testa della, Vergine) Di niente. 'Notte.

BUIO


ATTO 2

SCENA 1

Andrea dorme sulla scena. Lo valigia vuoto è posata a cavallo della sua testa, a fare ombra, come una tenda.

ALESSIO           (da fuori) Andrea? Sono io! (Alessio entra, la cotta d'arme sul braccio, si avvicina ad Andrea e vede la pertica) E quella che ci fa lì? Ma che cavolo ha combinato? (Va ad azionare il bottone. La pertica risale)

ANDREA:           (Si sveglia di soprassalto) Aaaah!

ALESSIO:          Sono io, sono io.. Non  aver paura....... ciao.

ANDREA:           Ah, buongiorno signor Ader... Ma che ora è?

ALESSIO:          Allora ...proviamo li ... (va a cercare una poltrona)

ANDREA:           Non è possibile, mi scusi, mi sono dimenticata di svegliarmi, mi scusi!

ALESSIO:          Non hai bisogno di scusarti Piuttosto, cara, se hai bisogno di luce devi dirmelo..  ti avrei portato una lampada da comodino.. , sai, (indicando i riflettori ancora accesi) ... consumano un casino quei bestioni là....

ANDREA            No, è che non ho trovato il... il coso per spegnere.

ALESSIO:          Guarda: è quell'enorme bottone rosso che vedi là in fondo.

ANDREA:           Ah sì! lo vedo!

ALESSIO.          Tu lo pigi e si spegne tutto. Come tutti gli interruttori... (Scorge la Vergine con la calza sulla testa) Vedo che sei sotto buona protezione, non ti  può succedere niente...

ANDREA:           Oh, sì, questa è la mia Madonnina...

ALESSIO:          E cos'è Hai paura che prenda un raffreddore?

ANDREA:           No, no, no...


ALESSIO:          Ti tiene compagnia? (Andrea fa sparire velocemente la Vergine mettendola nella valigia, raccoglie rapidamente le sue cose e arrotola il materasso. Intanto Alessio porta gli elementi che compongono il costume del cavaliere)

ANDREA:           Eh, sì, non dormo mai senza di lei.

ALESSIO:          Ah, beh...

ANDREA:           E' un regalo di mia zia.

ALESSIO:          lo, invece, non ce la  farei mai a dormirci insieme, guarda un po'...

ANDREA:           Ah sì? Come mai?

ALESSIO:          Ascolta.. Ognuno ha i suoi gusti, no? Com è andata stanotte, hai avuto freddo?

ANDREA.           No, con la coperta va. bene, poi. con le luci  bene , benissimo... In un attimo  riscalda.

ALESSIO:          Bene, non ci sono stati problemi, non hai sentito niente?

ANDREA:           No, ho anche fatto un giro, fuori, tutto tranquillo ... Signor Ader... Il materasso?

ALESSIO:          Sì?

ANDREA:           Dove lo metto?

ALESSIO:          Lascialo là per il momento e se poi dà fastidio, )o metteremo in un altro Posto.

ANDREA.           Allora la valigia, la inetto vicino al materasso...

ALESSIO:          Sì. (Va verso il bidone della spazzatura)

ANDREA:           Allora, com è andata ieri sera al ristorante di Nenè? (E intanto va a mangiare una polpetta superstite)

ALESSIO:          Oh, benissimo 1000 franchi.

ANDREA:           No!


ALESSIO:          Ti posso assicurare che ama, i prodotti tipici della regione. o temuto che l'avrebbe fatta uscire di testa, alla povera Nenè. Ad ogni piatto che portava in tavola c'era qualcosa che non andava (Ritorna con il bidone) Ci ha raccontato tutta la storia della stia carriera... Per darti un'idea del fiume di  parole, Giannina non è riuscita ad infilarne una  immagini? tutta la sera, te

ANDREA:           No! (E afferra  un'altra polpetta)

ALESSIO:          Cosa fai! Mangi le polpette fredde?

ANDREA:           Eh, beli, sì,.

ALESSIO:          Ma sono vomitevoli quando sono fredde così...

ANDREA:           No, no...

ALESSIO:          Dai, butta via quella roba. Giannina. ti porterà qualcosa da mangiare.

ANDREA:           Ma .... ma...

ALESSIO:          E Roberto? Proprio lui, che non beve mai' Il signor Faix l'ha fatto bere, bere, bere finché alla fine gli ha vomitato addosso. (Porta fuori il bidone)

ANDREA:           Nooo, Robi gli ha vomitato addosso? Al signor Faix?

ALESSIO:          (Fuori scena) Figurati l'imbarazzo. Roberto era completamente sbronzo, ho dovuto riaccompagnarlo a casa sua e metterlo a letto (rientra). Dammi una mano, per favore (spostano il tavolo)

ANDREA:           E' successo anche a me, una volta, di bere un. pochi sono messa a passare il taglia erba su un campo dì basket!

ALESSIO:          Ali, sì! Mi ricordo!

ALESSIO:          (Attraversando il palcoscenico) Alla fine sono rimasto da solo a finire le affissioni, stamattina... Andrea guarda se mi trovi una sedia da quella parte per favore! (esce)

ANDREA:           Sì, eccola là.       (esce)

ALESSIO:          (Fuori scena) .   Giannina e Il signor Faix sono rientrati che era l'una e mezza passata. Per tino "stanco del viaggio" l'ho trovato piuttosto in forma. (Andrea rientra con la sedia. (Alessio esce. Entra Roberto ed attraversa la scena in direzione delle toilettes)


ANDREA:           (a Roberto) E' vero che hai vomitato sul signor Faix?

ROBERTO:         Così sembra,

ANDREA:           Hai vomitato addosso al signor Faix?

ROBERTO.         Oli, basta!

ALESSIO:          (Ritorna con un guanto da cavaliere) Roberto sbrigati a svuotare il ripostiglio! Eby Andrea, hai visto cos'ho trovato? (Alessio indica il costume) E' una vera caverna di Alì Babà quel ripostiglio. E' bello no? Cosa. ne pensi? (Andrea non sa cosa rispondere, visibilmente non so cosa rappresenti quel mucchio informe di roba) Ali anche tu lo trovi... te lo immagini come sarà il signor Faix qua dentro?

ANDREA:           Ali, sì...

(Alessio e Andrea stanno ancora osservando il costume in silenzio)

ANDREA.           Oh, signor Ader, gliel'ha chiesto?

ALESSIO           Cosa?

ANDREA:           Dove sto lo?

ALESSIO:          Ah! Sì, sì... appena arriva glielo chiedo.

ANDREA:           Perché questa notte c'ho pensato... potrei mettermi in quell'angolo... No? Posso farlo! Mi i netto così e poi... però preferirei che sia lei a chiederglielo.

ALESSIO:          D'accordo! D'accordo!

ANDREA:           Perché,.,;.,.'

ALESSIO:          Glielo vado a chiedere.

SCENA 2

Sentiamo Giannina ed il signor Faix che stanno arrivando, Entrano insieme. Giannina ride sguaiatamente, mentre lui sta raccontando un, gustoso aneddoto su se stesso.

GIANNINA:        Dio, coni è divertente quest'uomo, non so da quanto tempo non ridevo così!


FAIX:                (Cordiale, forse ironico, rivolto ad Alessio) Buongiorno all' Autore! (ad Andrea) Salve!

GIANNINA:        E dopo lei ha ricominciato come niente fosse?

FAIX:                Come niente fosse.

GIANNINA:        (consegna  un sacchetto di plastica ad Andrea) Tieni Andrea, questo è per te

ANDREA:           Oh! Ciliegie!

GIANNINA:        Ma no! E' una crostata!

ANDREA:           Ohhh...è ancora meglio!

FAIX:                Ah amici, ho trascorso una notte da sogno...

ALESSIO:          Si dorme bene in campagna!

FAIX:                Dodici ore di seguito nei l'incoscienza totale! E la cena di ieri sera... Quanto è quella Nenè, un po' bislacca, un po' demodé, ma (vede il costume) E quello cosa sarebbe?  I.

ALESSIO.          Ecco a lei! Il suo costui ne, spero che le andrà bene.

FAIX:                Ma certo che mi andrà bene! (Dà lasua giacca ad Andrea, lasciando apparire una maglietta reclamizzante   con una scritta   scolorita     un festival teatrale di* dieci anni prima) Me la puoi tenere? Grazie,

GIANNINA:        Alessio...

ALESSIO:          (A Faix) Senta, signor Faix...

FAIX:                Ah, no'

ALESSIO:          Mi scusi    "Jean Pascal" La disturba se cominciamo dalla scena con mia moglie, oggi?

FAIX:                La scena finale? ... Ma mente affatto! Però, se lei peri nette, preferirei fare una ripassatina delle battute iniziali, giusto una. prova di voce


ALESSIO:          Chiaro! Va benissimo.... (A Giannina) Va] ciccia, vatti a preparare. (Giannina esce tutta eccitata. Faix infila la colta)

FAIX:                Oli.... E' pesante! Come si aggancia questa roba? Ali, sì... così...

ALESSIO:          Ecco... E' facile._

FAIX:                Dice? Per cominciare, queste bisognerà accorciarle... (indicando le maniche troppo lunghe)

ALESSIO:          Ah si! Se ne occuperà Giannina, non si preoccupi.

FAIX.                 Sento già che sarà il personaggio sarà di peso... (ad Andrea) Scusa, mi dai una mano.... ehm... com è che ti chiami, già?

ANDREA:           Andrea.

FAIX:                (fra se) Andrea... Andrea... bisogna che me lo ficchi in testa.

ALESSIO           (Passa gli elementi della corazza ad Andrea) Questa è la parte posteriore... (Andrea appoggia la parte posteriore della corazza sulla schiena di Faix)

FAIX:                (Ritraendosi) Oli là.... è gelata!

ALESSIO:          (Passandole un altro pezzo) Ecco il davanti... (Andrea gli piazza la parte davanti della corazza che quasi strangola Faix)

FAIX:                Ehy, ma sei capace? Mi stringe un pochino qua sul collo.... (Intanto Alessio porta un elmo molto pesante)

ALESSIO:          Mano, couillon  E' qui che devi stringere! (mostra ad Andrea come fissare la corazza)

FAIX:                Sì, forse è meglio spiegarle cosa fare

ALESSIO:          Tenga. (dà l'elmo a Faix)

FAIX:                No, questo lo vediamo dopo, quando il personaggio comincia a vivere... (Andrea tenia di allacciare le due parli della corazza con un certo sforzo) Ahia, ahia, ahia! 1 Non così! Mi fa male! (fissa Andrea, si rivolge ad Alessio) Allora: ho già capito che questo coso mi farà molto ma molto male.... Bisognerà foderarlo di gommapiuma... Qui e qui.


ALESSIO:          Ho capito Andrea, ci pensi tu?

ANDREA:           A far che?

FAIX e ALESSIO:   (all'unisono) La gommapiuma

(In quel momento entra Giannina indossando il costume di Vittorina. Canta un'aria medievale)

ANDREA:           E dove si compra la gommapiuma?

FAIX:                Woaaa! Sublime! E' sublime

GIANNINA:        Oh, ho fatto quel che potevo, non è ancora finito.. Ma anche lei, andrà a meraviglia, è proprio magnifico là dentro.

FAIX:                Serve solo un po' di gommapiuma ma... (dietro dì lui Andrea fa dei gesti incomprensibili rivolti verso Alessio) Eh? Che vuoi? (Andrea tenta ancora di far capire qualcosa ad Alessio)

ALESSIO:          Cosa? (Andrea ingrandisce i suoi gesti)

ALESSIO:          Ali si! ... (A Faix) Vorrebbe sapere dove mettersi per suggerirle il testo.

FAIX:                Senti, non so... Ti puoi mettere semplicemente da questa parte    (fa un posso e calpesta il sacchetto della torta) Occhio però, Andrea, non lasciare in giro le ciliegie...

ANDREA            Era. una crostata_

FAIX:                Mi dispiace. Allora là andrà benissimo... Diciamo la verità, suggerire è una vera stronzata Ci vuole feeling... Intesa! ... Beh, è proprio simpatica!

ALESSIO:          Bene possiamo cominciare?

FAIX:                Cominciamo! "0 Sole sei tu? Sole del mio paese Vigoulet..."

ANDREA:           Vigoulot!

FAIX:                Scusa?

ANDREA:           'Vigoulot"!


FAIX:                Scusami ma non importa se faccio un piccolo errore su un nome proprio... Questo non è feeling, capito? .. (riprendo a declamare) "0 Sole, tu che conosci la perigliosa ventura della mia vita, le battaglie, gli assedi i rischi che dovetti affrontare... Tu sai tutto dei disastrosi  accadimenti, le mie commoventi avventure per terra e per ma re, la morte schivata d'un pelo stilla breccia minacciosa la mia cattura da parte dell'insolente nemico, la mia vendita coi ne schiavo, il mio riscatto e tutto quello che è seguito. 0 dolore 1* il esti ngui bile. Tutte le notti combattimenti agguati, imboscate! Noi a strisciare verso i Turchi, col ventre a terra ma il cuore al cielo. Ogni anfratto roccioso a celare un' insidia, sotto il peso vacillante di una terra ingenerosa, un giorno massacrai un'intera banda, che perì senza nemmeno poter gridare: "Allah"... (Scatta verso Andrea e si ferma a venti centimetri da lui. Andrea mette il sacchetto della crostata al riparo e suggerisce il testo seguente)

ANDREA:           (Sottovoce) La battaglia è durata per dodici anni ...

FAIX:                Ssst! La battaglia durò dodici anni e . osi in quei monti ribollenti di un ardore di fornace (verso Andrea) Ssst! E rieccomi in patria_ (risale, Giannina rìde a suo turno, Alessio le fa segno di tacere), la mia patria fedele e lo cosa vedo sotto questo sole ardente?' Ma sì, voi,  vedo voi verdi colline di Carcusac, I' orto fecondo di Grignac, le mammelle paffute delle vacche di Tissoul! E tutti I miei amici che mai dimenticai..., Lacouardette, Espapieu, Bartherotte, Guisarat! Pinglette! (ad Alessio) Sono amici vostri, vero? (Poi riprende) Ma soprattutto mi stringe il cuore il desiderio e l'angoscia di rivedervi, Vittorina, il mio più bel ricordo e la mia più bella speranza... Ti ritroverò vicino al camino? Avrai .... uh ... avra i forse... (ad Andrea) Testo!

ANDREA:           (Impreparata) Avrai 'Mi scusi Avrai forse indosso ...

FAIX:                Avrai forse indosso l'umile partire che portavi allora, quando i nostri cuori distrutti si lasciarono per non rivedersi mai più nel fondo di questa radura di  Cabeyzac? O Vittorina, sento che il mio cuore si affligge, si strugge Dopo aver  ille precipizi, aver vi I attraversato m rito  Turchi, essere sopravvissuto a venti naufragi, ecco che lo soccombo alla vista di un campanile, di una vacca, e presto della mia

Vittorina:          Sole, ora alto nel cielo profondo, portale questo mio cuore e questa spada, che le parli no per me perché io non posso più dir niente, la mia voce si estingue, l'amore mi sommerge, il resto ... è silenzio.

GIANNINA         Bravo, bravo, bravo!

FAIX:                Oli, non è che la prima prova,

GIANNINA:        Oli là là! Ma e stato for mi da bi le! Guardi mi ha fatto venire la pelle d'oca!


ALESSIO:          Beli ... Fa una strana impressione. E' la prima volta, capisce.... Uno scrive in solitudine, nella stia stanza

GIANNINA:        (dandogli una  testa) Si è commosso, poverino!

ALESSIO:          Dio santo... e poi . così, all'improvviso, sentire declamare i propri versi in modo così ... sublime E' un piacere... Capisco cosa può provare un autore   beli, io parlo per me, s'intende,

FAIX:                Sapete cosa, mi diceva il mio professore d'arte drammatica?

GIANNINA:        No.

FAIX:                Un giorno mentre gli recitavo un monologo ed ero gelato di paura, davvero, avevo la tremarella...

GIANNINA.        Immagino immagino...

FAIX:                Gli recito il monologo del Cid, avete presente. "Noi partiamo cinquecento!"

ALESSIO:          Sì, sì, sì...

GIANNINA:        Sì., sì, sì (è e evidente che ignora di cosa si stia parlando)

FAIX:                Insomma, finisco Il mio monologo: niente; silenzio di tomba,

GIANNINA:        Oh!....

FAIX:                Allora mi dico  ecco, ho sbagliato tutto... e il mio maestro, un uomo straordinario che io adoravo, mi fa: "Dì, sai che mi hai fatto venire la pelle d'oca? Brutta carogna!"

GIANNINA:        "Brutta carogna,"! Eh sì, era un i nodo di...

FAIX:                Era un'espressione d'amore

GIANNINA:        Eh sì, una espressione d'amore! ... (Ad Alessio) Capisci, Alessio, vecchia carogna!

FAIX:                Questo è Il teatro un insulto può diventare un amplesso superbo (Con trasporto bacia Giannina swl collo. Intanto Roberto sta svuotando il ripostiglio; attraversa il palco trasportando elementi della scena ed accessori. Si fermerà di colpo durante il monologo del cavaliere, nascosto dietro gli alberi, ad osservare le prodezze recitative di Faix)


GIANNINA:        lo capisco, sì....

ALESSIO:          Roberto.. .! 

ROBERTO:         Ho un po' di mal di testa..

ALESSIO:          E' normale che tu abbia mal di testa con quello che ti sei scolato ieri sera

FAIX:                Non è più il Signor la Bricole, è ìl Signor la Picole!

ALESSIO:          Visto? Hai fatto proprio una bella figura davanti al signor Faix.

FAIX:                Bene allora, cosa. facciamo adesso?

ALESSIO:          Ebbene, coi ne abbiamo detto, la scena con mia moglie, no?

FAIX:                E allora cominciamo.

ALESSIO:          (a Roberto) Monta la scena del Castello, per favore!

FAIX:                Roby! (Gli lancia la spada che Roberto afferra al volo)

ALESSIO:          Opplà!  i

(Roberto va a installare la scena del castello, Giannina entra assai tesa. Ha in mano un lavoro a maglia)

GIANNTNA:       Allora, signor Faix... ho pensato  siccome questa donna sta aspettando, potrebbe lavorare a. maglia no? E *in più mi occuperebbe le mani, vede

ALESSIO:          (A Giannina) Che testarda che sei! (A Faix) Le ho già detto che è sera, non c'è molta luce, deve avere in mano una, candela, dio di un buon dio!

GIANNINA:        ma io non posso lavorare a maglia e contemporaneamente tenere in mano una candela, dai, Alessio!

ALESSIO:          Certo che no, io non ti ho mai chiesto dì fare tutt'eddue le cose.

GIANNINA:        E comunque per i ne, questa donna aspetta e lavora a. maglia.

ALESSIO:          Oli, se è per questo può anche mungere una mucca


FAIX:                Ascoltate...ascoltate... lo credo che la cosa migliore per questa scena sia... niente! ... L'amore, soltanto amore

FAIX:                Cioè nessuna occupazione collaterale: niente  candela, niente maglia.' Sulla scena solo amore, amore e basta.

GIANNINA:        Ah, bene    dunque più niente allora?

ALESSIO:          Ecco... Facciamola senza niente, sarà più semplice

FAIX:                Ebbene cominciai no! (Esce, Giannina va a sedersi sulla poltrona)

GIANNINA:        Roberto! (Lei gli consegna i ferri da maglia)

FAIX:                (entra) Allora faccio la mia entrata! (esce)

GIANNINA:        E io cosa faccio con le mani adesso?

ALESSIO:          Non lo so!

FAIX:                (da fuori) Ci sei, Giannina?

GIANNINA:        Sì,, sì, sono pronta    (Sottovoce ad Alessio) lo mi sento scema, che cosa faccio?

ALESSIO:          Fai finta di fare la maglia. dai!

FAIX:                (da fuori) Datemi il via. Entro da qui... sto per entrare

GIANNINA:        E se le mani lo...

ALESSIO:          (Bruscamente) Mettile davanti alla bocca.

(Roberto si è seduto su un secchio di fianco ad Andrea)

FAIX:                (Da fuori) lo entro (entra) "Mentre mi avvicino al focolare, sento cadere le lacrime. Vittorina, io percepisco lì tuo dolce profumo tra queste cose familiari; questa pietra cento volte l'hai toccata, questo povero orcio mille volte l'hai riempito, queste oche che mi fissano coi loro occhi dispettosi, sei tu elle le ingozzi e le spenni Rivedrò dunque la mia sposa? Sei tu mia diletta? E' lei? Non è piuttosto un sogno?"

VITTORINA:       Che cosa, vedo? Spettro Fantasma! Apparizione? Ma no, è lui, sei tu! 011 mio bene amato, riappari infine! Lode a. te, Beata Vergine, che pregai ogni sera!


GERMAINE:       Oh mia dolce...

VITTORINA:       (Lo interrompe)   Da qualche giorno un felice presentimento mi accompagnava! Passeggiavo nel viale che tu amavi tanto e mi ripetevo senza fine: che ne sarà stato del mio bel Germaine, il mio dolce cavaliere? E' morto, si è nsposato In qualche paese mesopotamico o nel Mercantili.

GERMAINE:       Coi ne posso io, questa sera...

VITTORINA:       lo lo sapevo, mio adorato, ma lascia che ti contempli! Come sei bello, immenso, potente e fiero, non sei cambiato affatto! Quanto a me il tempo non ha il mio viso col suo dito crudele, tracciando mille avvizzimenti? troppo marcato t i i  i.

Riconosci la tua diletta. Sono ancora.... Sono ancora il fresco fiore che un bel giorno di primavera cogliesti con audacia? Parlai Sii franco!

GERMAINE:       Ma

VITTORINA:       lo ti credo mio nobile Germaine! Tutte le tue parole fanno sobbalzare il mio cuore! Avrei tanto voluto che la nostra piccola figlia potesse conoscerti, ti ricordi, mio diletto, di quell'infante che Portavo, No, mio cavaliere, la  peste rivedo   coraggi osa nelle sue piccolo corpo martoriato ripetendo senza sosta: papà! Papà! Papàpò... Papò. (S 'impapera) Povero padre la tua santa madre, tua sorella Leontina e il piccolo gracile Raul no non piangere mio tenero sposo, raccontami piuttosto le mille avventure i  del  tuo periglioso viaggio! Orrore! Questi pirati mi sono più odiosi di Satana! Ma continua questo racconto che mi strazia il cuore. Quanti erano questi Saraceni che calpestavano la bandiera della Fede? E Allora? Mio Dio, tu solo di fronte a quest'orso, questo demonio coperto di peli! Ali, fiero Gemaine! Vieni sui mio cuore e sul nostro letto (lei lo attira a sé brutalmente) la notte ci avvolge. La Santa Vergine ed il cielo intero ci benedicono. 0 mio bene amato... (lei lo rialza)    Ecco fatto,

(L'armatura di Faix è orizzontale)

FAIX:                Una valanga!

GIANNINA:        Che trasporto! ...

ALESSIO:          Va bene, ciccia ... Dovresti' solo dargli il tempo di dire anche la sua parte, no?

GIANNINA:        Ah sì, è vero, che stupida

FAIX:                Giannina   cara   il teatro è "uno parla, l'altro risponde"....


ALESSIO:          E che diamine!.

GIANNINA:        E' che V ho imparato così senza interruzioni .... Allora mi sono lasciata un po' trasportare!

ALESSIO           Ma non  può funzionare così, ciccia!

FAIX:                (Rivolto ad Andrea) Ascolta Andrea, adesso il dolore comincia a diventare davvero insopportabile  bisogna, che tu mi inverta, questi dite pezzi qua e mi metta gommapiuma ... dappertutto!

ANDREA            Sì, ma mi scusi, la gommapiuma

FAIX:                (lascia cadere pesantemente l'armatura) Oh, mio dio! E' spaventoso! Ti puzza l'alito in un modo... Hai  mangiato tiri topo morto o cosa?... (Faix si allontana) Sono rovinato! Il suggeritore ha l'alito di un bue!

GIANNINA:        Cos'hai mangiato Andrea?

ANDREA:           Forse... le polpette di stamattina.

GIANNINA:        Ma le polpette fredde sono terribili! Vieni di là con i ne, ho dei limoni, fai dei gargarismi e torni fresca come una rosa, (escono)

1

FAIX:                (Portandosi un fazzoletto al naso) E dacci dentro, Andrea  Alessio posso parlarle un istante?

ALESSIO:          Certo.

FAIX:                Robi, tu non hai per caso qualcosa da fare di là? No?

FAIX:                Ci lasci un minuto per favore?

(Roberto esce)

FAIX:                Alessio, vuole un mio giudizio spassionato? La scena dell'incontro tra Vittorina e il Cavaliere sarebbe molto più forte e coinvolgente lavorando per sottrazione.... Sintesi! Esprimendo il non detto cori tiri silenzio un'emozione con uno sguardo Oh mio bnene amato Ecco tutto!  Niente di più.

ALESSIO:          Ali, bene  Niente di più?


FAIX:                Allora lascio che sia, lei stesso a dirlo a sua. moglie ... E' più elegante che glielo dica lei, no? La prenderà meglio, no? lo vado a fare un goccio di pipì e torno. (esce)  i

ALESSIO:          Ah sì... Vada, vada. Dio di un buon dio!... (Giannina ritorna canticchiando la solita aria medievale)

GIANNINA:        Il signor Faix?

ALESSIO           E' andato a fare la pipì . E' andata bene no, ciccia? Eppoi, che trasporto!

GIANNINA:        Ho recitato pensando a te.

ALESSIO:          Che carina... Ascolta, adesso però mi piacerebbe fare una cosina...

IN.

GIANNINA: ..     Mi sono lasciata andare come non mi era mai successo prima....

ALESSIO:          Sì... Sì.. Ciccia...

GIANNINA:        Allora, cosa vuoi provare?

ALESSIO:          Allora, vorremmo... cioè vorrei provare, solo.... Capisci... Dicendo solamente...

GIANNINA:        La posizione. Non andava la mia posizione, forse?

ALESSIO:          No, no, no, quella andava benissimo

GIANNINA         Ah, bene.

ALESSIO           Bisognerebbe solo che tu facessi... è una prova... che tu dicessi solo...

GIANNINA:        Non cambiarmi troppe cose perché la memoria..

ALESSIO:          Non ti preoccupare... sì, cambiamo qualcosa ma vedrai che è più facile. Devi dire solo "Oh mio bene amato".

GIANNINA:        "Oh mio bene amato".

ALESSIO:          Ecco. Perfetto.

GIANNINA:        Cioè... All'inizio dico solo "Oh mio bene amato"…. e non dico più “riappari infine”


ALESSIO:          Ecco, "Oh mio bene amato" e nient' altro!

GIANNINA:        E poi dico . "Grazie Santa Vergine...."

ALESSIO           No, no, no, non dici più niente... Fai : "Oh mio bene amato" e ti fermi lì... E' solo una prova.

GIANNINA:        Cosa vuol dire "non dici più niente". Non dico più la, mia parte?

ALESSIO:          No. E' per provare, ti dico. Tu dici solo "Oli. mio bene amato". GIANNINA: E perché? ALESSIO: Non c'è un motivo così, per provare che effetto fa!

GIANNINA:        Non andava bene come l'ho fatta?

ALESSIO:          Ma si, ma sì.

GIANNINA:        E' inutile che continui a girarci intorno. Non va bene come l'ho fatta!

ALESSIO:          Non sono io che posso dirti se va bene o non va bene.,  Cosa vuoi che ne sappia,

GIANNINA         Te l'ha detto il signor Faix

ALESSIO:          Beh, no…  Neanche

GIANNINA:        Alessio! Cerca di essere sincero, una volta nella vita. Questa cosa puzza lontano un miglio... Che nervi che mi fai venire!

ALESSIO:          Ti dico che è per provare, ..

GIANNINA:        Eh, provare, provare! lo però (io provato a imparai melo il tuo testo.   Ti rendi conto? Con tutta quella storia dei Dardanelli e dell' infante morto, che è una cosa tremenda ... Tre settimane c'ho i nesso.... Ho anche pianto perché noli riuscivo a ricordarmelo ... E lo faccio in tempo a recitarla una volta, faccio del mio meglio, ho le gambe che mi tremano. . Neanche il tempo di... di... e tu subito mi togli la parte! Bisogna dirlo prima! ... . Non si tratta così la gente, soprattutto me. Questa donna ha atteso il marito per quindici anni? Beli, l'o ti assicuro che non ti avrei aspettato.

ALESSIO:          Ma. ciccia!


GIANNINA:        Non sono la tua ciccia! Adesso lo vado là, aspetto, dico "Oh mio bene amato", Poi non dico più niente e me ne vado.

ALESSIO:          Ascolta...

GIANNINA:        E dato che non devo più parlare nella commedia, non vedo perché devo parlare con te! (Alessio si siede affranto Si sente del rumore da dietro le quinte).

FAIX:                (ritorna canticchiando) Complicati questi gabinetti! Riprendiamo?

GIANNINA:        Allora signor Faix, le annuncio che l'Autore, qui, desidera che non dica niente di più che "Oh mio bene amato"..

FAIX:                Ma che mi dici?

GIANNINA:        "Oh mio bene amato" e poi basta!

FAIX:                "Oh mio bene amato" e poi basta? (Lo ripete fra sé) "Oh mio bene amato"... Beh, potrebbe anche essere... Dopo tutto, perché no, se è un'esigenza autorale... Proviamolo, tentiamo. .. . Allora... "Rivedrò dunque la mia sposa? Sei tu mia diletta? E' lei? Non è piuttosto un sogno?"

GIANNINA         (lanciando uno sguardo verso Alessio) "Oh mio bene amato"

FAIX:                Bene! .... Benissimo! Funziona terribilmente... meglio cosi, complimenti all'autore! (Alessio si alza, guarda in faccia Faix ed esce) Che cos'ha? C'è qualcosa che non va?

GIANNINA:        Lo scusi signor Faix... Abbiamo un po' litigato poco fa a causa della scena.

FAIX:                Sei un po' delusa, vero? Ma cara, adesso ti dirò una cosa che sicuramente ti sorprenderà: sai perché sono convinto che abbia ragione? Perché mai come in questo caso avverto come il silenzio comunica più di mille parole.

GIANNINA:        Sì, può darsi, sì ... ma per esempio, quando mio marito

FAIX:                (La interrompe) Ssst ....

GIANNINA:        Cosa c'è?

FAIX:                Ascolta... Senti? Cosa senti?

GIANNINA:        Beh... Niente.


FAIX:                Ascolta meglio... Succedono tante cose nel silenzio... Il silenzio... parla! (si avvicina a Giannina e la prende Ira le braccia) molto bella, Giannina. (entra Andrea)

FAIX:                ....Ad ogni i nodo trovo che la scena così funzioni moltomeglio. Vado a parlarne con Alessio, Dov'è Alessio? Alessio? (esce)

GIANNINA:        Se ne vanno tutti! Non c'è più nessuno... Andrea vieni, non mi sento bene. (Andrea si precipita)

ANDREA:           Vuole mettersi sulla sedia?

GIANNINA:        Aspetta... mi si annebbia la vista... Mi siedo cinque minuti... (vi dirigono verso la sedia, Andrea aiuta Giannina a sedersi)

ANDREA:           Come va?

GIANNINA:        Meglio, già meglio...

ANDREA:           Vuole che vada a cercare il signor Ader?

GIANNINA:        No, no, sto bene    davvero. Quando sto seduta sto meglio.

ANDREA:           Dicono che in questi casi bisogna respira re così (espira  profondamente)

GIANNINA:        Va meglio il tuo alito, eh... non si sente più.

ANDREA:           Ah bene    ho rimesso i limoni nel sacchetto, eh?

GIANNINA:        Ah sì, va bene    

ANDREA:           Io, delle volte, quando ho dei malori così, bisogna respirare profondamente, bisogna...

GIANNINA:        No, no, sto bene... sto bene ... Alessio, è andato via... Non vuole più che dica la mia Parte ...

ANDREA:           Ah sì?

GIANNINA          Mi fa dire "oh mio bene amato" e basta.

ANDREA:           E come mai?


GIANNINA:        Non lo so! Non i ne l'ha detto... Tutto Il testo di Vittorina non vuole più che io lo dica.

ANDREA            Ma non è possibile... La parte di Vittorina l'ha scritta apposta per lei, non è possibile. (Entra Alessio, Andrea si precipita verso di' lui) Mi scusi, signor Ader, ma... Giannina mi ha appena detto che lei ha eliminato la parte di Vittorina Perché? Non si può levare! E' Il più bel testo della commedia (In  quel momento entra Faix) Sono sicura che il signor Faix è d'accordo con me… Lei mi ha detto che quella parte l'aveva scritta apposta per Giannina. lo, quando l'ho letta la prima, volta, l'avevo trovata magnifica... lo glielo avevo detto. lo..io...io..lei..lei. lei ... lei non vuole rimettere il testo di Giannina perché...

ALESSIO:          Ebbene calmati...non piangerai mica eh? Beli, Andrea, lasciami dire che per me è una gran gioia,.  E' la prima volta che ti vedo esprimere un parere con tanta convinzione... e veemenza

ANDREA:           Mi scusi...

ALESSIO:          Ma non scusarti, buon Dio! Mi sto congratulando! Ascolta, non so se il testo sia magnifico ma lo rimettiamo al sito posto... Lo rimettiamo!

ANDREA:           Ooooh! Giannina?

FAIX:                (Alessio fissa Faix. C'è un momento di pausa) Molto bene! Grande idea? Formidabile! Rimettiamolo! Al lavoro!

ALESSIO:          Esatto, sì, l'unica. cosa che dobbiamo fare è lavorare.

ANDREA:           Lei è d'accordo con me, signor Faix?

FAIX:                Ma certo, basta che ritorni al tuo posto,

ANDREA:           D'accordo!

FAIX:                (ad Alessio) E' un grosso errore, questo...

ANDREA.           (saltellando eccitata) Da dove si riprende?

FAIX:                Ma è ovvio, no? Questa è terribile! ... Beh allora..., "Rivedrò dunque Vittorina?... "

ANDREA:           La mia sposa.


FAIX:                Scusa?

ANDREA:           "La mia sposa", non "Vittorina", "la mia sposa".

FAIX:                Sì...

ANDREA:           "Rivedrò dunque la mia sposa".

FAIX:                "Rivedrò dunque la mia sposa? Sei tu,..."

ANDREA:           "....Mia diletta?" (Faix fissa Andrea senza dire niente) "Sei tu mia diletta? Mia diletta... (scandisce) "m i a     d i l e t t a"

FAIX:                (ad Alessio) Mi scusi, ma adesso mi sento completamente svuotato... E farò una cosa che detesto ma.... per oggi mi fermo qua, perché non me la sento più...

ALESSIO:          Beh... Se non si sente bene. se è stanco.... si riposi .... E comunque dovremo trovare un momento per lavorare con mia moglie...

GIANNINA:        SI, sì ... lo troveremo.

FAIX:                (a Giannina) Sei formidabile! Bene! Vado! Scusatemi davvero ... Passate una buona serata, io sono con voi con tutto il cuore.... (una perfetta uscita teatrale) ... vi amo... ciao ... ciao! (esce)

GIANNINA:        Ciao!

ANDREA:           (timidamente) Ciao!

Una pausa.

ALESSIO:          Caspita! Altro che gommapiuma Questi esserini vanno adagiati con cura nella bambagia, altrimenti si stancano in fretta! (Rivolto agli altri)  Bene ragazzi, a questo punto andiamo a riposarci anche noi, tanto è inutile farsi il sangue cattivo…

GIANNINA:        lo vado a fargli un brodo caldo, se si sente così svuotato...

ALESSIO:          Va bene, vai anche a fargli un brodo  Ma, scusa adesso ti dà anche del tu?

GIANNINA:        Tra partner è normale, no? (esce)

ALESSIO:          Ah, che stupido ... certo (le fa il verso) "Ciao"...


ANDREA:           Signor Ader?

ALESSIO:          Sì.

ANDREA:           Non è che per caso è colpa. mia?

ALESSIO:          Di che cosa?

ANDREA;           Se se n'è andato così

ALESSIO:          Macché! Te l'ho già detto: hai fatto benissimo a dare il tuo parere... Ognuno ha il diritto di dire la sua… Mai farsi mettere i piedi in testa... Ma che fine ha fatto Roberto? Quello là sparisce ogni volta che c'è bisogno di lui! (Alessio comincia a preparare la scena del castello. Andrea scorge Roberto che dorme sul suo materasso)

ANDREA:           Eccolo là! E' sul mio letto! Robi ... svegliati!

ALESSIO:          Roberto! Dio di un buon dio... Dai muovi un po' le chiappe! Dammi una mano!

ROBERTO:         (Svegliandosi) Che cosa è successo?

ALESSIO:          Il nostro Artista è andato a riposarsi, ecco cosa è successo!

ROBERTO:         E' andato a riposarsi? Beh, vuoi dire che non è preoccupato....

ANDREA:           (a Roberto) Neanche tu sei preoccupato, mi sembra, ...

ROBERTO:         Scusatemi, ero stanco morto

ALESSIO           (da fuori) Piuttosto, ricordati di pensare al tuo costume per domani.

ROBERTO:         Sì, sì...

ALESSIO:          (da fuori) Giannina!

GIANNINA:        (da fuori) Sì?

ALESSIO:          (da fuori) Io vado a Gazaupouy!

GIANNINA:        (da fuori) Va bene.

ROBERTO          (Uscendo) Buonanotte Andrea


ANDREA:           Buonanotte.

ALESSIO:          (da fuori) Buonanotte Andrea, a domani

ANDREA:           Buonanotte signor Ader! ,Eh, signor Ader... (Nessuna risposta. Entra Giannina)

GIANNINA:        Andrea, volevo ringraziarti per poco fa.

ANDREA:           Beh, mi sembrava così ...

GIANNINA.        Ssst! Sei un amore (la abbraccia) A domani (esce canticchiando. Andrea resta a specchiarsi nella corazza)

ANDREA:           (Estraendo la stauetta della Vergine dalla valigia) A proposito, lei non sa cos'è la "gommapiurna"?... (Mostra la corazza) No? Non è grave... non fa niente. (Va a mettere la corazza a sinistra del palco, spegne la luce e ritorna cantando. Prepara il suo letto, si sdraia, accende la radio, fa ballare la Vergine cantando sempre più forte) Oh!... Mi scusi! (Ripone la Vergine al suo posto) ... Una storiella? Va bene, basta che sia breve.... (Sembra ascoltare luna storiella buffa. Al termine della quale Andrea ride sguaiatamente ente) Che stupida! (si accorge della gaffe).

BUIO

Atto 3

Scena 1

Andrea sta dormendo. Roberto avanza piano piano nella penombra. Ha indosso un costume da orso. Si inginocchia vicino ad Andrea e fa il verso dell’orso. Andrea urla, sia alza e corre verso le quinte. Roberto lo insegue

ALESSIO:          (da fuori) Cosa diavolo sta succedendo?

ANDREA:           (da fuori) C’è un orso! Signor Ader! C’è un orso in teatro. (Alessio accende la luce. Roberto si è tolto la maschera dell’orso ed è sorridente. Andrea rientra impugnando una spada. Appare Alessio)

ALESSIO:          Ho creduto ad un omicidio, davvero!

ANDREA:           Ed io ho creduto che ci fosse un orso!

ROBERTO:         ero io.

ANDREA:           Non è divertente, Roberto! (va a rimettere la spada al suo posto, è furiosa)

ALESSIO:          Che furbo, eh?

ROBERTO:         (ridendo) Volevo solo provarlo: funziona!

ALESSIO:          Allora, è questo che hai trovato?

ROBERTO:         Si.

ALESSIO:          Fa vedere… mettitelo

ANDREA:           (rientra e si veste) Non è divertente sai! Non è divertente per niente! Una di queste notti vengo a casa tua vestita da Vedrai (Roberto ha rimesso la testa dell’orso)

ALESSIO:          (a Roberto) Alza la braccia! Grida un po’?

ANDREA:           Si, è vero: non fa molta paura…

ALESSIO:          Infatti! Non va per niente! Dovrebbe terrore quest’orso, non sorridere come un imbecille!


ROBERTO:         E’ vero, un po’ sorride. Ma è un orso!

ALESSIO:          Andrea, mettitela un attimo, per favore.. Così Roberto si rende conto. (Andra indossa la testa) Ecco… Vai indietro, via indietro…Guarda! (Alessio è Roberto guardano Andrea).

ROBERTO:         Alza le Braccia, grida.

ALESSIO:          Mi sembra chiaro che non si può fare.. Pazienza, cercherai di non farla  vedere troppo quella testa eh? Starai il più possibile di schiena…

ROBERTO:         Di schiena? Ma come faccio a fare l’orso di schiena!

(Intanto Andrea mette la testa dell’orso al contrario)

ALESSIO:          E’ la schiena che bisogna girare, non la testa, salame! Su, andiamo! Dia forza… che abbiamo un sacco di roba da fare.. (Toglie la testa d’orso ad Andrea) Sbrighiamoci … (ad Andrea) Togli di mezzo ‘ sto letto, vai!

ANDREA:           Si, subito signor Andrea. (Roberto esce, seguito da Alessio. Alessio ritorno con un piccolo sgabello.)

ALESSIO:          Guarda cosa ti ho portato, mi facevi pena seduta su quel secchio lurido.

ANDREA:           Oh grazie, signor Ader.

ALESSIO:          Allora, come hai trovato il signor Faix ieri?

ANDERA:           E’ un bravo attore, davvero! Un bravo attore!

ALESSIO:          Può anche darsi che sia un bravo attore, ma allunga un po’ le mani con Giannina, per i miei gusti.

ANDREA:           Ah, anche per me …Soprattutto là (indica il luogo dove ha sorpreso Faix e Giannina) Quando … ha … così.

ALESSIO:          Quando ha cosa?!

ANDREA:           Beh,, quando ha, quando ha   (Si mette una mano davanti alla bocca) aaah, si, è vero,,, lei non c’era… No, no, quando l’ha… l’ha consolata… ecco! L’ha consolata.

(Si sentono le voci di Faix e di Giannina)


SCENA 2

Entrano Faix e Giannina.

FAIX:                E allora, visto che lei soffriva cosi tanto, ho preferito divorziare i-m-m-e-d -a-t-a-m-e-n-t-e.

GIANNINA:        Buongiorno a tutti.

FAIX:                (Nota subito l‘espressione accigliata di Alessio) Buongiorno Alessio! (gli stringe la mano)

ALESSIO:          Buongiorno.

GIANNINA:        Tieni Andrea, oggi.... calamari farciti!

ANDREA:           Calamari? Li adoro! Grazie!

FAIX:                Ti farai una bella scorpacciata. (Roberio rientra con indosso la pelle dell’orso,)

GIANNINA:        Mio Dio,Roberto, è bellissimo! (lo bacia)

ROBERTO:         Buongiorno Giannina.

GIANNINA:        Allora oggi è il grande giorno!

ROBERTO:         Lei è pronto, signor Faix?

FAIX:                Buongiorno... sì... (scopre con sorpresa il costume dell‘orso) ... e anche tu, vedo...

ALESSIO:          Questo è l’unico costume che abbiamo trovato.

FAIX:                E’ questo il costume?

ALESSIO:          Sì, non è proprio quello che avevamo in mente, ma...

FAIX:                E che costume sarebbe?

ALESSIO:          “L’orso”, la scena dell’orso.


FAIX:                La scena dell’orso? Ah si l’orso... quindi si fa anche quella scena?

GIANNINA:        Si, e lei lo uccide, no? .

ALESSIO:          Eh! Perbacco!

FAIX:                Si, ma io pensavo di ucciderlo qui in un angolo... così.... hoplà.... E chiusa li.

ROBERTO:         No! Ma con Alessio abbiamo pensato che (si muove per la scena) io esco da li, mi sposto fino a qui... e poi...

FAIX:                D’accordo, d’accordo!

ALESSIO:          Il problema è che per essere un orso infuriato ha una gran faccia da fesso, questo sì... Insomma, è l’unica che abbiamo trovato.

FAIX:                Sarà molto difficile... (prende Roberto per le braccia e lo porta fuori scena)... Perché quando io lo decapito, poi devo brandire la testa, no? (prende la testa d’orso tenendola per un orecchio)... Il pubblico crederà che Saint Germain abbia spaccato la faccia a Yoghi, no?...

ALESSIO:          Sono perfettamente d’accordo con lei... ma stavo pensando.... Se lei lo uccidesse da dietro?

FAIX:                Ma sì, posso farlo, mi piace lavorare sotto costrizione.

GIANNNA:         E sì, sì...

FAIX:                Sono un attore, io faccio tutto quello che mi è richiesto.

ALESSIO:          Bene, allora proviamo così?

FAIX:                Come no... Benissimo! Proviamo così.,.

ALESSIO:          D’accordo allora! Roberto, fai vedere al signor Faix quello che abbiamo fatto.

FAIX:                Si, fammi vedere cosa avete fatto! (ride)

ALESSIO:          Magari per adesso non gliela faccio mettere, la testa...

FAIX:                No, no, scusatemi! Mettila Roby, ti prego.... Sei troppo carino....


ALESSEO:         (a Roberto) Allora. tu fai come abbiamo detto, però di spalle

ROBERTO:         Alessio, guarda, io ci ho riflettuto, ma di spalle...

ALESSIO:          Beh, se non funziona poi vediamo.

ROBERTO:         Hai mai visto un orso camminare rinculando?...

ALESSIO:          Bene, su su su... sbrighiamoci, sbrighiamoci, perché se continuiamo a discutere sempre, non ne veniamo fuori!

FAIX:                Eh sì, ho paura anch’io...

GIANNINA:        Roberto! Roberto! Su,. dai... comincia!

ALESSIO:          (A Roberto) Ti ricordi tutto, si?...

ROBERTO:         Sì, sì...

FAIX:                Un attimo... Questa cosa dell’orso è solo un dettaglio nell’economia della commedia, vero? Siamo tutti d’accordo?

ALESSIO:          Ma sì .... (Intanto Roberto va dietro le quinte,)

FAIX:                Vado? Dunque cominciamo: “lo marcio attraverso i tuoi alberi secolari, foresta, e presto questi rami lasceranno il passo ed io sarò di nuovo al fianco della mia diletta. ..io marcio, io marcio...

ANDREA:           Occhio!

FAIX:                Ma l’ho visto!... “lo marcio, io marcio.,” (Roberto entra ringhiando, camminando all’indietro) Ma non ho ancora detto che...

ALESSIO:          Roberto! Roberto! Non è subito che... Torna al tuo posto! Ti faccio segno quando tocca a te. (‘Roberto torna dietro te quinte)

FAIX:                (ad Andrea) Comunque guarda che l’avevo visto benissimo, eh?

ANDREA:           Scusi.. Avevo paura che inciampasse.

FAIX:                Io sono un attore! marcio attraverso i tuoi alberi secolari, foresta  Marcio, marcio. (saltella) Andrò a dissetarmi a questa vicina sorgente! Orrore! (Entra dell’orso dietro di Faix,) Incantesimo notturno, sei forse tu che fai apparire


ai miei occhi questa visione degli Inferi? Che cosa vedo! Un orso vicino alla sorgente! Sei tu Demonio coperto di peli che mi sbarri la strada? (Si dirige verso le quinte) Ma dov’è finito?

ALESSIO:          E’ là.

FAIX:                “Vieni qua Demonio che ti fendo! (Faix fà un affondo con la spada) Io ho ucciso l’orso! La prodezza senza dubbio è gloriosa. (l‘orso si rialza, Faix mena un nuovo fendente,) Muori! Muori! (La scena si ripete parecchie volte: evidentemente l‘orso Roberto non vuole saperne di morire. Faix gira intorno alla bestia. Passando vicino ad Alessio commenta) Prima o poi deve finire! E’ spaventoso! (Grido dell’orso, Faix lo uccide di nuovo e l’orso grida ancora. Faix corre, lo colpisce ripetutamente, ripassa davanti ad Alessio.) L’ho già ucciso quattro volte, credo possa bastare, no? (Urla in un orecchio dell’orso) Ma crepa! Merda! (Roberto continua a grugnire, Alessio si alza di colpo e va deciso verso di lui)

ALESSIO:          Roberto! Roberto! Smettila! (Roberto si blocca di colpo) Va bene,.. Ma appena ti colpisce con la spada basta! Sei morto! Non è che ti puoi rialzare cinquanta volte!

FAIX:                Roby, capisci anche tu che non è possibile, così!

ALESSIO:          Eh, diamine!

ROBERTO:         Non andava bene così?

ALESSIO:          Va bene se muori più velocemente!

ROBERTO:         Ma avevamo detto che...

FAIX:                La scena dell’ orso diventa una scena vera, allora? Una scena a sé?

ALESSIO:          No, no! Va ridotta. (Roberto si leva la testa dell’orso,)

ROBERTO:         Cosa vuoi dire “va ridotta.”... Allora non va bene come lo faccio?

ALESSIO:          Non si tratta di questo...

ROBERTO:         E tutto quello che abbiamo provato, allora?

ALESSIO:          Insomma, dobbiamo tenere conto dei consiglio del signor Faix, lui conosce il teatro meglio di me e di te, o no?


ROBERTO:         Allora come vuole lei, signor Faix, se è lei che decide... (torna dietro le quinte)

ALESSIO:          Allora, appena ti colpisce con la spada, tu muori!

ROBERTO:         Ma perché non si deve fare come si era deciso di fare.., (Faix dà la spada ad Andrea e si siede sulla sedia di Alessio,)

FAIX:                Bene, adesso risolvete i vostri problemini e quando volete riproviamo la scena....

GIANNINA:        Roberto... fidati! Così è troppo lunga, davvero!

ROBERTO:         Rientra sul palco) Ma non gli abbiamo fatto vedere l’inizio! Adesso lui sa....

ALESSIO:          Roberto basta! Non si discute! T’infili la testa e appena vieni colpito muori. Basta, non c’è altro da dire! Su riprendiamo (Roberto ritorna dietro le quinte,)

FAIX:                Avete finito? La questione è risolta? (si alza)

ALESSIO:          (a Giannina, sedendosi,) E’ penoso!

FAIX:                E’ commovente! Assistere a questo dialogo tra un uomo maturo e un ragazzo vestito da orso.., molto poetico! (Riprende la spada dalle mani di Andrea) Roby, ci sei?

ROBERTO:         (Urlando) Sì!

FAIX:                (Riprende) “Orrore! Incantesimo notturno, sei forse tu che fai apparire ai miei occhi questa visione degli inferi? Che cosa vedo! Un orso vicino alla sorgente! Sei tu, Demonio coperto di peli, che mi sbarri la strada? (Una pausa. Roberto non entra. Faix aspetta) Vieni qua Demonio che ti fendo!

ALESSIO:          (a Roberto) Santa madonna! Roberto! Che cavolo stai facendo?

ROBERTO:         (Compare la testa da orso dalle quinte,) Se tu non mi fai segno, io non posso entrare!

ALESSIO:          Ma ti ho fatto segno!

ROBERTO:         Quale? Con ‘sta cosa non vedo niente... Dimmi “entra” e così capisco.

ALESSIO:          Dai, rifacciamo.. Su.


FAIX:                Così diventa difficile...

ALESSIO:          Sì, lo so, mi dispiace...

FAIX:                .. Molto difficile.

GIANNINA:        Vado a dirgli due parole

ALESSIO:          No, no Resta dove sei… è già abbastanza complicato così. Forza... Questa volta la fa bene, vedrete... Bene. Al segnale entri.

ROBERTO:         (Da dietro) Se mi fai segno posso entrare, se non mi fai segno non posso entrare.

ALESSIO:          Ma dio di un buon dio! Senti con che tono mi risponde quello adesso? La vedi questa? (mostra la mano) Ma insomma! Dai, non perdiamo tempo!

(Mentre avviene il dialogo tra Alessio e Roberto, Faix si sfoga con Giannina)

FAIX:                Per un attore, non c’è niente di peggio...

GIANNINA:        Sì, sì, capisco...

FAIX:                Essere interrotto, così, di continuo...

G1ANNINA:       Si, interrotto.., così...

ALESSIO:          (A Faix.) Scusateci. (Faix si rimette in posizione)

(Roberto e Andrea fanno dei commenti

FAIX:                Riattacco... Riattacco... (Li zittisce ripetendo la prima parola, alzando via via la voce) RIATTACCO! (Roberto e Andrea smettono di parlare) “Orrore! Incantesimo notturno, sei forse tu —

ROBERTO:         Pensavo... In che punto vuole che entri, signor Faix?

FAIX:                (Molto adirato) Non lo so io, non lo so, non lo so! Quando Alessio te lo dice... Insomma, mi sembra molto chiaro dal copione!

ROBERTO:         Com è? ... “Un orso vicino alla,..”


FAIX:                “Cosa vedo, Un orso vicino alla sorgente. Sei tu Demonio di peli che mi sbarri la strada”. Beh? Non entri?

ROBERTO:         “Strada”.. è a “strada”! Allora ho capito: entro a “strada”.

ALESSIO:          Sì, è a “strada”... Ma ti faccio comunque segno.

ROBERTO:         (E’ tornato dietro le quinte,) Sì, ma bisogna saperlo.. (Roberto continua a parlare dietro le quinte,)

FAIX:                “Orrore! Incantesimo notturno, sei forse tu- (s’interrompe sentendo Roberto che continua a borbottare) Roberto, disturbo?

ROBERTO:         Scusi...

FAIX:                Bene, io riprendo direttamente a: “Vicino alla sorgente...”

GIANNINA:        Sì, sì...

ALESSIO:          ...Sì, non sforzi troppo..

FAIX:                Perché la parte è piuttosto.

GIANNINA:        E poi, soprattutto, perché è stia... La possiede!

FAIX:                Sì... Penso di possederla...

(Andrea scoppia a ridere)

FAIX:                (ad Andrea) E adesso cos’è che ti fa cosi ridere?

ANDREA:           No... E’ comico quando lei dice “Demonio coperto di peli”... (ride) E’ comico!

FAIX:                E’ comico?

GIANNINA:        (ridendo,) Ti fa ridere?.. (Intanto Roberto esce con la sua testa d’orso e guarda cosa succede)

ANDREA:           Sì! E’ comico!

FAIX:                Ma non è comico! Non dovrebbe far ridere.

ANDREA:           A me fa ridere.


FAIX:                E’ Robi che ti fa ridere?

ANDREA:           No, no, in quel momento è leil

FAIX:                Beh, grazie Andrea. Ascolta, fai una cosa: da adesso in poi guarda verso di à (indica la platea) E’ molto più interessante per te, e per me e meno fastidioso, perché questa ragazza m’indispone..

ALESSIO:          Ah sì?

FAIX:                Si, ce 1’ ho sempre sotto il naso... Così, quando dovrei avere in mente solo la mia beneamata, mi ritrovo la faccia di .. di...

GIANNINA:        Andrea.

FAIX:                No, non è una cosa personale ma... Eppoi non puoi toglierti quel cavolo di berretto?

GIANNENA:       Non se lo toglie neanche per lavalo...

FAIX:                Vabbeh, lasciamo perdere... Bene, io riprendo al momento dell’entrata dell’orso, eh?

ALESSIO:          Si, sì.

ROBERTO:         (Sottovoce) Alessio!

FAIX:                “Che cosa vedo?”

ROBERTO:         (Sottovoce) Alessio... Alessio?

FAIX:                (S’interrompe,) Scusa?

ROBERTO:         (A Faix) Volevo chiedere, entro facendo già il verso dell’orso o no?

ALESSIO:          Sì, sì, fai del tuo meglio...

FAIX:                (esasperato) Cos’è un orso? (Andrea alza il dito per rispondere, ma viene ignorato)

FAIX:                Roberto?

ROBERTO:         Un animale. (Andrea fà no col dito)


FAIX:                Bravo! Un animale molto forte. .. in quanto a bestialità fa a gara con (Ad Andrea) Tu! Guarda là! (va verso Robero fuoriscena) Sai cos’è un orso? Senti cos’è un orso?

ALESSIO:          Aia!!!

FAIX:                (rientrando,) Ecco! E’ sessuale! E’ logico: se è di qualche interesse è perché è sessuale! (guardando Giannina,) Adesso fa ridere? Non fa ridere! Ah, fa ridere!

GIANNINA:        (ride) Ah, ah ,ah

FAIX:                “Oh! Oh! Oooooooh, che cosa vedo? Un orso vicino alla sorgente... Un orso vicino alla sorgente... sei tu, sei tu.. .“ - adesso non. riesco più a dirlo.... “Un orso vicino alla sorgente, sei tu, sei tu...” (Ad Andrea) Testo!...

ANDREA:           “Demonio coperto di peliiiii... “(scoppia a ridere)

FAIX:                “Demonio coperto di peli sì (Ad Andrea) Se devi continuare a ridere così, puoi anche uscire, eh?

ANDREA:           No... No, basta.

FAIX:                Ah si, sì... “Sei tu demonio coperto di peli” coperto di peli! “Coperto di peli” non va bene.

ALESSIO:          Perché?

FAIX:                Beh, è chiaro che un orso è coperto di peli, non si è mai visto un orso glabro.,. a meno che non stia facendo fa chemio!... ma allora perché il cavaliere se la dovrebbe prendere con quella povera bestia Ricomincio... Entrerà il nostro? Sarà dentro la pelle dell’orso?

ROBERTO:         (da dietro) Si!

FAIX:                Bene! “Sei tu demonio coperto di. .“, per ora continuo a dirla così, poi vedremo.

ALESSIO:          Sì, si.

FAIX:                “Sei tu demonio,..”

ALESSIO:          Ma se non le piace non lo dica!


FAIX:                Basta interruzioni! Cosa c’è?

ALESSIO:          Dicevo; non lo dica se non. le piace; per me in fondo...

FAIX:                Ma cosa dico allora? io dico “Sei tu..?” Sei tu! Ceno, anche questo “sei tu”... (Entra Roberto,) Lo conosco quest’orso? E’ come se fosse “Oh guarda chi si vede! Ciao, orso! Tocca a te, oggi, sbarrarmi la strada?” (a Roberto) Non mi dare la mano, tu!

ALESSIO:          No deve dire “Sei tu”...

FAIX:                Demonio?

ALESSIO:          “Demonio che mi sbarri la strada”, Suggerivo solo di eliminare quel “coperto di peli”.

FAIX:                “Sei tu, demonio, sei tu... (a Roberto spingendolo verso le quinte) Scusami, metti la testa e rientra un po’... “Ah cielo che cosa vedo! Un orso vicino alla...”

ANDREA:           Sorgente!

FAIX:                Sorgente, grazie eh...

ANDREA:           “Demonio coperto di peli”... (ride)

FAIX:                Ma questo l’abbiamo appena tolto! E’ stato tolto!

ANDREA:           E’ stato tolto?

FAIX:                Guarda là (Indica Io platea),

ALESSIO:          Zitta!

FAIX:                “Sei tu Demonio che mi sbarri la strada”, (Alessio fa il segnale a Roberto. Roberto entra e si sposta rapidamente dai fondo della scena fin proprio di fronte a Faix, con le braccia aperte).

FAIX:                Che cosa fai qua?

ROBERTO:         Beh, sbarro la strada.

FAIX:                Ah sì, sbarri la strada, certo... Come fanno tutti gli orsi, chiaro! Dammi qua! (Faix strappa la testa dell’orso da quella di Roberto, se l’infila e percorre la scena come un indemoniato) Che debba essere così complicato fare l’orso.., e fare “uh


Uh!Uh! (si agita per la scena, ringhia. Poi si toglie di colpo la testa dell’orso e si fa male ad un occhio) Merda!

GIANNINA:        Si è fatto male Jean-Pascal? Mi faccia vedere...

FAIX:                No, va bene, va bene...

GIANNINA:        Lei dice così e dopo...

ALESSIO:          Lascialo in pace! Vieni qua! (Da un colpo sulla sedia,)

FAIX:                No, no, tutto a posto, davvero... Grazie Giannina.

ROBERTO:         E io, allora? Cosa devo fare? (Alessio esasperato si alza per andare a  spiegare per l’ennesima volta a Roberto cosa deve fare)

FAIX:                Ah... mio dio, che giornata!... No.... Alessio... resti al sito posto, la supplico!

ALESSIO:          Allora glielo dica lei come vuole che lo faccia, perché io,..

FAIX:                Quest’orso deve durare tre secondi!

ROBERTO:         Allora appena entro lei mi uccide?

FAIX:                Oh, si! Tu entra e vedrai come ti uccido! (Roberto rientra nelle quinte,)

GIANNINA:        Roberto! Roberto! Devi essere più aggressivo!

FAIX:                (Attraversando la scena,) Vedrai come ti uccido.

ROBERTO:         Un momento solo... Devo concentrarmi...

FAIX:                (Esasperato) Ssssh! Silenzio... L’orso deve concentrarsi!

ROBERTO:         Comincio a sentire il personaggio.

FAIX:                Quello che sento io è la. coincidenza Madi-Tiss, ecco cosa sento io... E basta ridere te, coso! Fine! Senti l’orso? E cosa dice?.Vuole un po’ di miele o una grattata? Basta adesso, andiamo... “Cosa vedo...”

GIANNINA:        (Sottovoce ad Alessio,) Secondo me non ce la fa.

FAIX:                Giannina... Ricomincio!


GIANNINA:        Chiedo scusa.

FAIX:                Sono già molto affaticato.

GIANNINA:        Chiedo scusa.

ROBERTO:         (Da dietro) Quando volete, io sono pronto

FAIX:                Si parte!!! “Che cosa vedo...

ALESSIO:          (a Roberto) Taci!

FAIX:                (Implorarne) Oh no... Moliere, Shakespeare ,venite a darmi una mano! Bene...”Salve tu... coso! Sei tu che mi sbarri la strada oggi?” (Dice le battute mangiandosi le parole, senza nessun trasporto. Roberto entra con decisione, si precipita su Faix e io getta a terra).

FAIX:                (Grida, ma è Faix che grida, non il personaggio) Ahhhhh!

ROBERTO:         (Ruggisce,) Greeee! (Si rotolano a terra. Alessio si alza e incita Roberto, come se guardasse una gara di wrestiing)

GIANNINA:        Alessio! Alessio! Fermalo! Non vedi che lo sta sbranando? E’ una bestia!

ALESSIO:          Roberto! Roberto! Fermati. ...fermati. (Faix riesce a liberarsi, s rialza furioso)

FAIX:                Vacca boia! Ma quanto è stronzo quest’orso! Mi ha morso! Ho il petto che sanguina!

GIANNINA:        Faccia vedere Jean-Pasca!.

FAIX:                Mi ha morso il petto!

GIANNINA:        No, no, non è niente!

FAIX:                Ma mi fa male! E’ una barbarie!

ALESSIO:          (a Roberto) Sei matto! Cosa ti ha preso?

FAIX:                Guardate.,. Io faccio degli sforzi sovrumani per... Vi avverto che un attore è fragile, è molto fragile! E’ come un fuscello di paglia! Perché non è altro che un sogno, un attore; allora se lo si tratta come una pezza da piedi... io mi sento molto


disprezzato, violentato... (sta per uscire e ritorna bruscamente.) io amo il teatro amatoriale, è per questo che sono qui, anche se prendo due soldi... Perché etimologicamente “amatoriale” deriva dalla parola “amore”... e cosa vuol dire, eh, signor Ader? Vuol dire amore per l’arte dell’attore rispetto per l’attore... Perché quando non c’è amore, quando non c’è rispetto.., che cosa siamo noi? Siamo dei GUITTII Come quest’orso: (indica Roberto) un GUITTO! E dentro la pelle dell’orso? Non c’è un attore, c’è un COSO Poi è proprio indispensabile quest’orso? (A Roberto) Perché lo fai? Cos’è, una missione?

ROBERTO:         Euh...

FAIX:                In verità tu te ne freghi!

ROBERTO:         Beh....

FAIX:                Allora... (fa un gesto di forbici.) Zac Si taglia l’orso!

GIANNINA:        (Ad Alessio) Ecco! Non fai più l’orso così non ci sono più problemi.

FAIX:                Ma Robi o non Robi... Non è questo il punto. (Ad Andrea) E tu perché non vai a mangiare i tuoi calamari farciti, ed ad alitare in faccia ai tuoi compari da qualche altra parte? (A Giannina) Lei! Lei sì che ama veramente il lavoro dell’attore, ma è l’unica! (Faix sta per uscire poi torna) E’ forse troppo quello che vi sto chiedendo? Un pochino d’amore e di generosità? Io mi trovo qui come un bimbo non amato... Ma è mai possibile? E’ poi così difficile fare teatro? Sì, è difficile. Si può persino morire per il teatro, ed è questo che mi fa sentire vivo. Adieu! (Esce)

GIANNINA:        Ah... bravo... bravo.... bravo Ah è stato formidabile. Voi forse non vi rendete conto come sia difficile fare quello che fa quest’uomo. Ci sono passata anch’io ieri, quand’ero sul palcoscenico, e posso dirvi che è molto sconfortante essere interrotti continuamente così... Perché in fondo il teatro cos’è? E’ io gli rispondo... lui ti parla, ecco

ALESSIO:          Ma che cosa stai blaterando? Ma chi credi di essere, Greta Garbo o cosa? Sei tu che non ti rendi conto, Ah, ma è vero.,. “tu hai l’amore dell’attore”...

GIANNINA:        Ascolta, io sarò quella che sono, ma resta il fatto che quest’uomo, poveretto, è un uomo ferito, turbato, scosso. (esce)

ALESSIO:          Ma sì, brava! Vai a preparargli un brodino, vai! Va a consolarlo, tocca a te adesso! Ah, Dio di un buon Dio.

ROBERTO:         Risultato? Alla fine? II mio orso? Non lo faccio più?


ALESSIO:          Eh! Te l’ha detto!

ROBERTO:         Mi dite: “devi essere aggressivo”; allora faccio l’aggressivo, gli salto addosso... non l’ho fatto apposta!

ALESSIO:          Ma che cos’hai? Sei esaurito? Guarda che la situazione è già abbastanza difficile, eh?

ROBERTO:         va bene, va bene... Allora iL COSO non fa più l’orso, iL COSO toglie il disturbo! Adieu!

ALESSIO:          Ecco, bravo... Togli il disturbo.., vattene....sparisci! (Roberto esce) Buon Dio di un buon Dio, cos’è.. è indernoniato questo teatro? Che cosa diavolo succede? (ad Andrea) E tu? Hai qualcosa anche tu da rimproverarmi? Ho sbagliato qualcosa?

ANDREA:           No, no,

ALESSIO:          Perché altrimenti vado da Nenè e mi prendo una sbronza al Ricard, eh!

ANDREA:           Non ho problemi signor Ader...per me va tutto bene.

ALESSIO:          Scusami Andrea...

ANDREA:           Andrà meglio domani.

ALESSIO:          Sì, forse hai ragione... L’unica cosa da fare è dorrnirci sopra. Ciao. A domani (Alessio esce)

ANDREA:           Arrivederci signor Ader... (Andrea cerca la sua valigia, la apre, estrae la Vergine e la posa al suo posto) Oh basta! Non ci si metterà anche lei! (tira fuori il materasso, si spoglia) Non è colpa mia se quella cosa mi faceva ridere.., vorrei vedere lei se mi vedesse con quella testa d’orso. (Posa i vestiti sullo schienile della sedia. Il signor Faix torna)

FAIX:                Allora, sono andati via tutti? Non c’è più nessuno? Volevo scusarmi....pazienza, lo farò domani (vede il letto dì Andrea,) Oh, questa è la tua casetta? Il tuo piccolo rifugio, eh? A dormire in un teatro si devono fare dei sogni sublimi, ti invidio molto, sai? (un attimo e poi il suo sguardo cade sulla Vergine) Oh... ma che cos’è ‘sto orrore?

ANDREA:           No, non la tocchi, non si tocca!...


FAIX:                No, no, io rispetto... (Ride e se ne va) Ciao! Ciao! (Esce. Una pausa. Andrea accende la radio. Faix ritorna,) Dimenticavo... Hai fatto poi quel che ti ho chiesto di fare?

ANDREA:           Si.

FAIX:                E pensi di aver fatto bene il tuo lavoro? Vieni, vieni a vedere due secondi... (Andrea lo segue fuori) Mi sembrava di averti detto che bisognava. invertire i due bulloni qua e là e che bisognava mettere della gommapiuma dappertutto? No? Non ero stato chiaro?

ANDREA:           Sì...

FAIX:                In che lingua ti devo parlare perché tu capisca? In giapponese? Guardami quando ti parlo.

ANDREA:           Sì.

FAIX:                Ma... mi ascolti?

ANDREA:           Si.

FAIX:                Non è che stai pensando alla, tua Madonnina? Mi stai seguendo.. ?

ANDREA:           Sì.

FAIX:                Non è che mi prendi per un imbecille?

ANDREA:           ...No!

FAIX:                Allora stai cominciando a capire che cos’è un attore?

ANDREA:           Sì.

FAIX:                Perché, cara la mia allocca, un attore è fragile. E’ molto fragile.

(Si sente un fracasso spaventoso. Di corazza che cade a terra Dopo un momento Andrea rientra tirando il corpo di Faix per le braccia, si ferma al centro del palcoscenico, scuote le braccia ciondolanti di Faix, inspira e soffia più volte sul viso della sua vittima per tentare di rianimaria, riflette un’istante, incrocio lo sguardo della Vergine, ma lo ritrae subito, non pesce a sostenerlo. La radio sta trasmettendo “Perché te ne vai“. Trascina Faix tra le quinte. Ancora rumori. Andrea torna tirando una grossa pattumiera. Il coperchio cade svelando la testa di Faix, il viso ha un’espressione inebelita. Andrea si gira verso la Vergine).


ANDREA:           Grazie, grazie (A Faix) Signor Faix mi scusi, non l’ho fatto apposta... ma lei mi ha criticato in quel modo.. Allora ascolti...non si vede troppo, è solo un piccolo bernoccolo (Faix sparisce dentro al bidone; Andrea raccoglie il coperchio e chiude la pattumiera) Non è niente. Vado a cercare dell’acqua per tamponarla un po’, torno subito.. Non si muova... (Esce e va alle toilettes) Signor Faix! Signor Faix? Sono bloccato nelle toilettes! Ascolti signor Faix, le chiavi sono nella tasca dei miei jeans, sulla sedia... La prego! Dia un’occhiata! E’ la chiave piccola, quella con l’etichetta “Gabinetti”! Signor Faix? Mi apra! Signor Faix???!!

BUIO


ATTO 4

SCENA 1

ROBERTO:         (fuori scena) Alessio. aspettami —

ALESSIO:          (fuori scena) Roberto, lasciami perdere..

ROBERTO:         Alessio ascoltami Alessio Alessio...”

ALESSIO:          Ascolta, non ne voglio più parlare... (Entra) Giannina? (Cercando Giannina) Ma buon Dio di un buon Dio.... Sono scomparsi tutti! Non c’è uno che sia nel suo letto, stamattina!

ROBERTO:         (Entra) Se vuoi la testa non la faccio vedere... Ho trovato un modo che si vede solo il sedere dell’orso e ... (Alessio dà un gran colpo alla pattumiera)

ALESSIO:          Ma che palle che sei! Ti ho già detto che vedrò cosa posso fare. Ma porca... cosa ci fa qui questa pattumiera? Perché non la sposti là? Qua ci si deve passare!

ROBERTO:         Sì, ho capito. Il COSO è buono giusto per spostare i bidoni, e allora il COSO toglie i! disturbo... (Cerca di sollevare il bidone ma è pesantissimo) Uhf! (esce trascinando la pattumiera)

ALESSIO:          (A bassa voce) Sì esatto.... sgombra, sgombra. (Avanza verso la sala) Giannina?

ANDREA:           (Fuoriscena) Signor Ader

ALESSIO:          Che cosa c’è?

ANDREA:           Sono Andrea. Sono chiuso a chiave nelle toilettes.

ALESSIO:          Ah, buon Dio! E’ da tanto che sei là dentro?

ANDREA:           Beh.,.ormai comincia ad essere un bel po’.

ALESSIO:          (Esce per andare da lei) Però io te l’avevo detto di andare alla bocciofila,

ANDREA:           Lo so...

ALESSIO:          Lascia la maniglia, se vuoi che ti apra.


ANDREA:           (Finalmente la porta si apre) Ah! Grazie!

ALESSIO:          Aia! Fai piano, salame! -

ANDREA:           (Esce correndo) Beh? Dov’è La...

ALESSIO:          Che cosa?

ANDREA:           La... la... che era là? La.. la. la,.. pattumiera.

ALESSIO:          Alt.. Niente, l’ha. appena portata fuori Roberto... Piuttosto... Non è che hai visto Giannina?

ANDREA:           Giannina? No, non l’ho vista Giannina.. Vado a cercarla nella pattumiera... (Esce correndo, Giannina entra)

SCENA 2

ALESSIO:          Ah eccoti qua, dov’eri?

GIANNINA:        Niente, a fare una passeggiata.

ALESSIO:          Alle sei del mattino? Ma ti sei bevuta il cervello? (Andrea entra trascinando la pattumiera e passa dietro a loro)

ANDREA:           (Imitando l’altoparlante di una stazione) Pattumiera in transito Pattumiera in transito! (Esce)

GIANNINA:        Ma cosa cavolo sta facendo con quella pattumiera?

ALESSIO:          Non ne ho la più pallida idea.

ROBERTO:         (entrando) Ma cos’è, impazzita? E arrivata e mi ha strappato la pattumiera dalle mani!

GIANNINA:        Andrea?

ANDREA:           Vado a sistemare la pattumiera, sistemo la pattumiera, bisogna sistemare la pattumiera. (Esce)

GIANNINA:        Ma cosa le ha preso? (Pausa. Restano ad osservare in silenzio Andrea che ritorna canticchiando) Andrea?


ANDREA:           Si? Tutto bene, tutto a posto.

GIANNINA:        Sinceramente non mi sembra..,

ANDREA:           No, no, va tutto bene.

ALESSIO:          Forse la notte bisognerebbe dormire, no?

GIANNINA:        Ma che cos’hai?

ANDREA:           Beh, sono stata tutta la notte in gabinetto...

GIANNINA:        Va beh, e allora?

ANDREA:           ... Tutta la notte. Nei gabinetto.

GIANNINA:        Ma cosa ti ò successo in quel gabinetto, insomma?

ANDREA:           Beh, quando la pattumiera viene buttata nella spazzatura fa “scrac, scrac, scrac” e poi le polpette — si — le polpette... Ho fatto polpette di Faix e la pattumiera fa “craaaa! Craaaaa!” eppoi, finite le polp -

GIANNINA:        Su vieni a sederti!

ANDREA:           fa così, eh? Con le polpette fa “craaaac” eppoi più niente... Fa una cosa tutta come macinata nel cassonetto, no?

ALESSIO:          Eh, beh, sì... Tutto viene pressato, così ce ne stadi più...

ANDREA:           Viene pressato, eh? Soprattutto le cose... fragili, eh?

GIANNINA:        Ma perché pensi a questo adesso?

ANDREA:           (A Roberto) Tu sei completamente pazzo... Non si svuotano le pattumiere... così!

ALESSIO:          Beh.. .cosa c’ era in quella pattumiera? Ci hai buttato dentro qualcosa di importante?

ANDREA.:          No, no, no, niente d’importante, assolutamente niente. Qualcuno ha visto il signor Faix?

ALESSIO:          No.,. ma Giannina sicuramente sa dov’ò...


GIANNINA:        Lo so quanto te! Sarà a casa, a dormire.

ALESSIO:          No, a casa non c’è!

ANDREA:           (Fintamenie allarmata) Non è a casa?

GIANNINA:        (Allarmata) Non è a casa?

ALESSIO:          No, non ha dormito a casa.

GIANNINA:        Ma dai? Speriamo che non -

ANDREA:           Io vado a vedere se magari non è nel.. .eh? Perché potrebbe anche aver avuto... Non si sa mai.. Alle volte.., no? Potrebbe anche essere... Euh! Io vado a vedere...!

ALESSIO:          Eh, sì, giusto!... Vai, vai a vedere... (Andrea esce)

GIANNINA:        Deve aver avuto un incubo, in quel gabinetto.

SCENA 3

ALESSIO:          Sì, è così, è così... Non sarebbe il caso che me ne parlassi?

GIANNINA:        Che ne so, io.. .Non vorrei che Jean Pascal, dopo tutto quello che è successo ieri.... l’atmosfera che c’era...

ALESSIO:          Scusami, scusarni, ma questa mattina... (A Roberto) Roberto, scusa, non hai del lavoro di là?

ROBERTO:         No.

ALESSIO:          Allora vai a fare quella famosa cosa nella vigna e riportami La chiave!. (Roberto esce) ... Stavo dicendo che questa mattina il signor Faix non era nella sua camera...

GIANNINA:        Ho capito...

ALESSIO:          E quando mi sono svegliato, non c’eri neanche tu. Allora capisci che... uno più uno... (Fa il gesto)

GIANNINA:        Tu non crederai che...


ALESSIO:          io credo a quello che vedo, sono tre giorni che fai gli occhi dolci e ti tucchi.,. sempre tutta in ghingheri..

GIANNINA:        Ma certo! E’ chiaro! E sai perché mi inetto “in ghingheri” come dici tu? Perché voglio sedurre Jean-Pascal Faix, ammaliarlo, adescarlo Ma ne dici di fessenie, eh?

ALESSIO:          Ecco, brava! Gridalo un po’ più forte.

GIANNINA:        Infatti è innegabile che quell’uomo ha talento, ha classe, sensibilità e fascino da vendere.., ed è vero che tutto ciò non mi lascia certo indifferente, ma tutto si ferma li per quanto mi riguarda... Io non sono attratta sessualmente da lui, sono sensibile al suo carisma, questo sì... Ad esempio. .. Prova a star zitto un attimo... (pausa) Non senti niente?

ALESSIO:          Io non sento un tubo.

GIANNINA:        ... Perché sei arido dentro! Bisogna ascolatare il silenzio,.. Il silenzio ha sempre qualcosa da dirti!

ALESSIO:          (scettico) .. E da quant’è che ti sei messa ad ascoltare il silenzio?

GIANNINA:        Questa mattina sono andata in riva al mare ed ho ascoltato... Sono rimasta sola per due ore e mezzo e ho sentito un sacco di cose che non avevo mai sentito, e dire che su quella spiaggia ci sono andata mille volte,.. Ma questa volta ho visto tre piccole nutrie...

ALESSIO:          L’unica cosa che sento è che tu stai diventando scema, questo si!

GIANNINA:        Non sono io che sono scema, Alessio. Il fatto è che tu non mi vedi più.. e che io non ti vedo più, ecco cos’è.

ALESSIO:          Che cos’è ‘sta storia? lo ti vedo. E ti vedo molto bene.

GIANNINA:        Ma sì, anch’io ti vedo - che idiozia - certo che ti vedo, ma voglio dire vedere in un modo che l’altro dica “ti sento!”... Capisci?

ALESSIO:          (in uno scatto d’ira,) Ascolta, io accetto di passare sopra a diverse cose pur di fare questo spettacolo... ma senza superare certi limiti chi ti ha messo in testa ‘ste cose? Perché se è stato Faix ti consiglio di fare un salto a sentire il silenzio mentre io vado a fargli sentire un pugno in faccia!

GIANNINA:        Ah, eccolo là! Sembri proprio tuo padre! Razza contadina!


ALESSIO:          Beh? Perché? Cos’ ha mio padre? Vogliamo parlare di tua madre?

GIANNINA:        Dai, forza, parliamo di mia mamma. Cos’ha fatto mia mamma?

ALESSIO:          Ti ha dato in eredità quella... bocca a ciabatta!

GIANNINA:        (Plateate) Sì! La nostra stirpe si contraddistingue per la bocca a ciabatta! E ne siamo orgogliosi! (Andrea entra)

SCENA 4

ALESSIO:          (Ad Andrea) E tu cosa vuoi?

ANDREA: ..        C’è una lettera per lei. (Gli consegna una busta)

ALESSIO           …una lettera?

ANDREA:           Era nella pattumiera volevo dire nel camerino del signor Faix.

ALESSIO:          (Leggendo) “Signor Ader” con I’ “h”, ha scritto “Ader” con l’”h”!

GIANNINA:        Ma aprila, sbrigati! (gli prendere la lettera dalle mani, la legge) “Forse avete già notato l’assenza della mia presenza.... (tutti si guardano un po ‘sconcertati) …Sono partito... Non sono più possibilitato a recitare il cavaliere con l’orso.... E’ fragile un attore.... io non posso più andare avanti così... Ho preso la littorina per Tissoul alle 7.45.... e arrivo a Montarnaud in tempo per la coincidenza per Carensac delle 9.10.... Grazie a tutti, buona fortuna a tutti, un saluto a tutti, un abbraccio a tutti: a Giannina, a Roberto e soprattutto ad Andrea, che è un bravissimo suggeritore. Jean Pascal Faix”.

ALESSIO:          (lndispettito) .. Neanche si è ricordato di me.... Ebbene, sarà anche un grande attore, ma scrive come un ritardato.

GIANNINA:        Ma cos’è, uno scherzo?

ANDREA:           Ah no, no, non è uno scherzo. Era nel suo camerino.

ALESSIO:          (A Giannina) Vedi, il principe azzurro è risalito sulla carrozza e va a prendere la coincidenza delle 7 e 10  con la zucca...

ANDREA:           (Lo corregge) NOVE e dieci

GIANNINA:        Non può essere partito così, Alessio!


ANDREA:           Ah no, no, non è partito così. Non in carrozza.... “In littorina”, come puntualizza nella lettera.

GIANNTNA:       Non è possibile.

ALESSIO:          (Rassegnato) Oh... sì che è possibile! E non so chi mi trattenga dal prendere anch’io la littorina, andare da lui e farlo passare da un vagone all’altro a calci nel culo! (Entra Roberto)

GIANNINA:        (Ripete come un automa, sguardo nel vuoto,) Non è possibile.

ROBERTO:         Allora, che succede?

GIANNINA:        Non abbiamo più il. cavaliere, ecco che succede. (Lei esce brontolando, si percepiscono le parole “testardo” e “coglione”)

ANDREA:           (A Roberto) Il signor Faix è partito.

ROBERTO:         E dov’è andato?

ANDREA:           Beh... è partito per Parigi.., c’era una lettera... che era in camerino... vicino al vaso.., in camerino.., c’era il lavandino e poi c’è... io non c’entro.

ROBERTO:         Se è partito... non recitiamo più?

ANDREA:           Beh no, non recitiamo più.

ALESSIO:          Cosa vuoi dire “non recitiamo più”! Dammi il costume. Lo faccio io il cavaliere, lo faccio! Non recitiamo più un cazzo! Avanti, avanti. (Alessio e Roberto restano irrigiditi,) Datevi una mossa, si comincia!

GIANNINA:        Adesso cominci veramente a dare i numeri!

ALESSIO:          Beh? Perché? Pensi che sia così difficile interpretare il cavaliere? Basta mettersi una corazza... Nel momento preciso in cui hai indossato la corazza tu sei già il cavaliere e poi.. .hop! (Roberto entra con la cotta di maglia) Tu... la porti un po’ a spasso (si muove a balzelli cavallereschi, con espressione cavalleresca,), vai di qua, vai di là, intanto dici quello che devi dire ed il gioco è fatto.

GIANNINA:        Andrea digli...

ALESSIO:          Andrea vieni ad aiutarmi. (Mette la cotta di maglia e la corazza) Non mi va bene?


GIANNINA:        (Non crede ai suoi occhi) Cosa stai combinando Alessio?

ALESSIO:          Guarda come sono bello! Non sono bello? Mi va come un guanto! Sei sicuro che questo vada dietro?... Porca puttana se pesa ‘sto coso! E’ come cammminare con un asino morto sulle spalle...

GIANNINA:        Ti rendi conto che sei ridicolo?

ALESSIO:          Siediti e guarda il lavoro.,. Andrea, tu mi suggerisci? (Andrea va a raggiungere il suo posto, Roberto gli porge l’elmo) No, questo non lo metto, per ora,.. Dov’è la,.. la scimitarra la? (Roberto gli dà la spada, Alessio si lancia di colpo verso il bordo della scena)

ANDREA:           Occhio!

ALESSIO:          Ho visto! Non ho due anni, buon Dio di un buon Dio! (Con un tono di voce confidenziale) “Sole sei tu?” Ah sì, bisogna che io urli.,. (gridando) “Sole sei tu? Sole del mio paese ascoltami! O dolore inestinguibile! (Si lancia verso le quinte) “Tutte le notti combattimenti, agguati, imboscate! Noi a strisciare verso i Turchi, col ventre a terra ma il cuore al cielo. Ogni anfratto roccioso a celare un’insidia...” (Si sente un rumore provenire dalle quinte, Alessio rientra dalle quinte. A Roberto) Cosa fai là? Spostati.. spostati... (Va per riprendere - a Roberto che intanto ha messo la testa dell’orso) Vattene! (Roberto lo fissa con la sua festa d’orso. forse cerca di fargli compassione) Vattene! (Roberto abbassa la testa ed esce, poi ad Andrea) E poi anche tu vattene! Via...via.., (Andrea esce senza capirne il motivo, Alessio riprende) “Tutte le notti combattimenti, agguati, imboscate! (Gli cade la spada. Giannina piange, Alessio ha un malore, .s’appoggia ad una quinta e rabbiosamente si leva la corazza, la tuta di maglia e si siede sulla poltrona, di spalle a tutti,).

SCENA 5

ALESSIO:          (Pausa)... E’ un po’ acciaccato questo cavaliere, vero tesoro?

GIANNINA:        Un po’ si! Per poco non mi crepi, salame. (Pausa,) Certo che eri ridicolo parecchio, là dentro.

ALESSIO:          Ah sì? Allora non sono un cavaliere?

GIANNINA:        No, direi di no.

ALESSIO:          Eh no. (Un momento di silenzio, Alessio guarda verso la platea,)... H8.

GIANN1NA: Cos’è “H8”?


ALESSIO:          Il tuo posto era H8! E il mio, ti ricordi?

GIANNTNA:       H9...

ALESSIO:          Eh no, H6, quello è il settore dei numeri pari.. Ottava fila.

GIANNINA:        Tu eri tirato come un violino quel giorno...

ALESSIO:          Beh, mi ero fatto bello.

GIANNINA:        Sei cambiato un bel po’...

ALESSIO:          Grazie..,. Sempre gentile.., perché, non sono più bello?

GIANNINA:        Ma sì, sei bello...

ALESSIO:          Ah bene... (Pausa. Canticchia “Sur le quais du vieux Paris “, dopo un momento Giannina canta Con lui prima di attaccare il ritornello. Alessio si alza e la raggiunge: “E là io ti prendevo, ti ricordi?” Continuano a cantare, senza interrompere la canzone. Alessio intercala un “Tieni” e dà il suo fazzoletto a Giannina. Alessio ha un vuoto di memoria. In quel momento entra Andrea) Si tu hai ragione. (Giannina vede Andrea e smette dì cantare) Cosa c’è? (Lui si gira e scopre Andrea)

SCENA 6

ANDREA:           Scusate, non volevo disturbare... Cantate, cantate pure....

ALESSIO:          Non scusarti, sono io che devo scusarmi per prima.

ANDREA:           Oh, non è grave.

GIANNINA:        (Con tono grave) Non recitiamo più Andrea.

ANDREA:           Beh, no.,. Immaginavo.

GIÀNNTNA:       Non c’è più bisogno che tu dorma qui... puoi peparare le tue cose, se vuoi.

ANDREA:           Bene, okay... (Va a cercare la sua valigia)

GIANNINA:        Su, facciamo un po’ d’ordine! (Lei prende la tuta di maglia e la corazza) Tieni Andrea. (Le indica la spada) Me la prendi, per favore?


ANDREA:           Sì. (Raccoglie la spada) Eh... per le luci, signor Ader (Indica la soffitta con la spada), lascio che se ne occupi lei? D’accordo? (Alessio la fissa senza rispondere, Giannina entra, scopre la scena e guarda Alessio che sta guardando Andrea. All’unisonoi entrambi rivolgono il loro sguardo su Andrea e poi sulla’ spada. Andrea sembra non capire, li guarda uno alla volta, poi siccome loro guardano la spada fa scivolare il suo sguardo lungo ìl suo braccio e infine sul suo corpo)...Ah no, no!

ALESSIO:          (Imperativo) Tu lo fai e non si discute.

ANDREA:           (Agitata) No, no, no!

GIANNLNA:       Perché non vuoi?

ANDREA:           No, io torno a casa mia.

GIANNINA:        Domani c’è la Prima.., Andrea fallo per me!

ANDREA:           Neanche per te, Giannina, io ti voglio bene.., ma no, non posso.

ALESSIO:          (Una folgorazione) Allora fallo per la Madonnina...

ANDREA:           Cosa??!! La. Madonnina?! Tutto, ma lasciate stare la Madonnina! Poi finisce che la Vergine se la prende con me... (atterrita) E - crac - è finita! Ed io finisco nel fondo di una pattumiera destinazione inferno... Fiiit — filati.

ALESSIO:          Va bene, va bene, calmati! Calmati! Non ne parliamo più... Era solo un’idea, cosi... (A Giannina,) Fila a casa!

GiANNINA:        Cosa?

ALESSIO:          (Più gentile) Fila a casa.

GIANNTNA:       Perché?

ALESSIO:          Non fare domande.

GIANNI’NA:       Ma dimmi almeno perché, Alessio...

ALESSIO:          Fila a casa, buon Dio di un buon Dio! (Giannina esce. Ad Andrea) Tu cosa fai, non vai a letto?

ANDREA:           (Stupita,) Come?


ALESSIO:          Vai a letto o no? (Va a cercare il materasso di Andrea e, senza nessuna grazia, le prepara il letto)

ANDREA:           Adesso?

ALESSIO:          Eh si.,.. oggi è stata una giornata dura per tutti,..

ANDREA:           Beh, si, ci siamo stancati..

ALESSIO:          Vedi? Quindi è ora di andare a letto. Dammi! (Prende la valigia dalle mani di Andrea, la apre, mette la Vergine e la radio al solito posto)

ANDREA:           Ma è un po’ presto!

ALESSIO:          ... Presto? Domani mattina si comincia a lavorare all’alba!.

ANDREA:           Va bene, d’accordo...

ALESSIO:          Ecco! Sdraiati, resto qui con. te per due minuti. Fai come se non ci fossi (Andrea per pudore va a mettersi il pigiama dietro le quinte. Rientra) Su - hop - a dormire! (Solleva la coperta) .... Hai fatto pipì?

ANDREA:           (Sconcertata) ... Si.

ALESSIO:          Bene! Chiudi gli occhi e conta i montoni.

ANDREA:           Come?

ALESSIO:          Chiudi gli occhi e conta.., un montone, due montoni...

ANDREA:           (Sdraiata, obbedisce,) Un montone, due montoni...

ALESSIO:          Non così in fretta!

ANDREA:           Un montone... due montoni.., tre montoni... (sbadiglia,) quattro montoni cinque montoni sei montoni sette montopi (Alessio esce e spegne la luce,).. ..quattrodici montoni (dorme)

SCENA 7

ANDREA:           (Ha un sonno molto agitato) Settecentoottantatre montoni, settecentoottantaquatro bidoni... (dalle quinte sente una voce “cristallina “. Andrea si sveglia, spegne la radio e si gira dall’altra parte.. La voce continua. Tenta di nuovo di spegnere la radio, ma non succede niente. Finice per dare dei gran colpi


All’apparecchio radio. improvvisamente appare - su un carretto a rotelle, vestita con un abito da sposa con una ghirlanda in resta - Giannina. Fa dei vocalizzi, una specie di canto gregoriano,) La Vergine! Lo sapevo... (Si nasconde sotto la coperta e si agita come una.forsennata).

GIANNINA:        (Con tono mistico) Sono scesa dall’ Alto dei Cieli per parlarti

ANDREA:           Lo so! Non è colpa mia! lo non ho fatto niente,.. (Giannina guarda verso le quinte, disperata, chiedendo aiuto con lo sguardo ad Alessio,)

GIANNINA:        (Imponendo le mani) Calmati, Andrea, calmati.

ANDREA:           E venuta per mandarmi all’inferno?

GIANNINA:        Ma no, stupidona!

ANDREA:           ... Mi vuole punire?

GIANNINA:        Ma no, imbec... (cercando una parola più adatta ai personaggio,) imberbe creatura.

ANDREA:           Io non sono degna di lei.

GIANNINA:        Calmati un po’ così che io ti possa parlare. (Andrea si ferma immediatamente) Andrea Lagacliigue, tuoi amici del teatro di Vigoulet devono debuttare con il loro spettacolo. Solo un uomo può salvarli... Tu..

ANDREA:           Io? Un uomo!

GIANNINA:        Intendevo “un uomo” in senso universale, un “essere umano”.

ANDREA:           Ah.

GIANNINA:        Tu devi interpretare il cavaliere Saint-Germaine!

ANDREA:           Io?

GIANNINA:        Tu puoi farlo, Io sai fare.

ANDREA:           Ma...

GIANNINA:        Tu non sei peggio di chiunque altro.

ANDREA:           Lei crede?


GIANNINA:        Ma sì, mia piccola Andrea, e farai felice i coniugi Ader, tua zia.... e la Vergine sottoscritta.

ANDREA:           Lo so, ma allora lei mi ha perdonato?

GIANNINA:        Evidentemente mia cara E, dopo questa notte miracolosa, tutti i tuoi peccati sono perdonati, tutti i tuoi errori dimenticati.

ANDREA:           Ah! Grazie, mia Vergine.

GIANNINA:        Di niente, figlia mia.

ANDREA:           Lei sa che ogni giorno penso a lei...

GIANNINA:        Lo so, lo so!

ANDREA:           Lei è ancora più bella di come l’immaginavo. E’ più bella dal vivo che in televisione.

GIANNINA:        Televisione?

ANDREA:           Recentemente hanno dato “Gesù di Nazareth”.

GIANNINA:        (Uscendo preicolosam ente dai personaggio; si sta decisamente divenendo un mondo) Ah, sì... l’ho visto... Ma quell ‘attrice là non mi rendeva giustizia. Grazie, figlia mia. Sai, tutte le tue preghiere arrivano a destinazione, non me ne perdo una... E mi toccano molto, sai? E quando sono là, spaparanzata sulla mia nuvola, mi dico: “Mio Dio! (rendendosi conto che è una strana esclamazione pronunciata dalla Vergine,) Ehm, venga a sentire anche Lei che belle preghiere mi dice questa ragazza! (la ghirlanda di Natale lampeggia tre volte. E’ il segnale) ... E anche lui è d’accordo con me.... (Si gira in direzione delle quinte) Sì arrivo.., e dice che hai una bella anima. (La ghirlanda lampeggia più volte) Bene bisogna che ti lasci mi chiamano in Cielo. Allora Andrea Lagachigue posso contare su di te?

ANDREA:           Si, mia Vergine!

GIANNINA:        Arrivederci mia piccola Andrea! Mio prode Cavaliere Lasciami un posto in prima fila!

ANDREA:           Arrivederci... Signora. (La Vergine scompare tra le quinte. Lei, tra sé, già in parte) “Andrea Lagachigue, cavaliere di Saint-Germain, per servirla”...


Il nero cade lentamente sulle parole di Andrea.

Buio


ATTO 5

SCENA I

(Luci. Alessio si rivolge a Roberto che sì trova tra le quinte)

ALESSIO:          Ma no, porca puttana! E’ il contrario: tu riaccendi, (si sente Giannina cantare “la riviera, la riviera “,.) corri , prendi la poltrona, la posi, un il primo sipario, il secondo sipario, niparti e spegni le luci. Allora sei pronto?... Comincia! (Rumore nelle quinte. Giannina da fuori “Scusami”) Buon Dio, stai attento!

GIANNINA:        (Entra con indosso il costume dì Vittorina.) Scusami.

ALESSIO:          Allora si comincia... (a Roberto) hai capito tutto, eh?

ROBERTO:         Sì!

ALESSIO:          Dici “sì” e poi fai un casino,.. Allora.., luce, corri, poltrona, i sipari... (nel frattempo Giannina sta rivedendo le posizioni di Vittorina, spostandosi sul palco)

GIANNINA:        (Gridando) Alessio!

ALESSIO:          Sì?

GIANNINA:        Le lampadine!

ALESSIO:          Buon Dio di un buon Dio! (A Roberto) Non mi dire che sono finite le lampadine?

ROBERTO:         No, non sono finite, me le sono dimenticate... Sono nella cassa (fa per andare a prenderle)

ALESSIO:          No... non adesso... Finiamo qui, poi dopo le metti.

GIANNTNA:       Alessio!

ALESSIO:          Sì?

GIANNINA:        Dov’’è Andrea?

ALESSIO:          Dovresti sapere che ha un po’ fifa, allora... (Indica in direzione delle porte delle toilettes e ritorna verso Roberto)


GIANNINA:        Va bene, allora ci vado dopo.... Alessio.. -

ALESSIO:          Sì?

GIANNINA:        Se chiedono di me sono in camerino, (Esce, mentre Alessio la guarda, stupefatto)

ALESSIO:          (A Roberto) Allora, attenzione!... Vai! Adesso! (rumori dalle quinte, Roberto: Ahi! - Giannina: Scusa!) Giannina! Via di li! Roberto! ... su... su... svelto! La poltrona - hop - il sipario - hop - l’altro sipario - hop - ! Ricordati che tutte queste cose, poi, le farai al buio .... Bisognerà che tu faccia attenzione. Su, svelto, metti a posto le lampadine.... (Roberto esce) Che ora è?’ (Guarda l’orologio) Porca puttana, è tardissimo! (Tiro il primo sipario, Roberto entra con le lampade. Alessio sistema la poltrona, Roberto leva la Vergine dal palcoscenico,) Li hai corretti i manifesti?

ROBERTO:         Si.

ALESSIO:          Tutt? Ce l’hai fatta?

ROBERTO:         Sì.

ALESSIO:          Spero che avremo abbastanza sedie perché “Jean-Pascal Faix” era un nome che non avrebbe detto niente a nessuno, ma adesso, con “Andrea Lagachigue” è come aver scritto “Eleonora Duse è ancora viva”! (Roberto mette la Vergine nel ceslo delle lampade) No! NO! Cosa fai? Non-spostare-la-Madonna! Andrea la vuole in scena! Se gliela togli è la fine!

ROBERTO:         E dove la metto?

ALESSIO:          Lasciala là! Esattamente dov’era! (Si sente un rumore terribile provenire dalle quinte. Entra Andrea,)

ANDREA:           Eccomi qua. Il problema “porta toilette” è definitivamente risolto... E adesso, signor Ader mi scuserà, ma bisogna che io faccia una piccola preghiera alla Vergine. Mi scusi.

ALESSIO:          D’accordo, d’accordo, faccio entrare il pubblico intanto?

ANDREA:           Solo due minuti.., Giusto un’ultima preghiera alla Vergine.

ALESSIO:          Va bene.... (esce)


SCENA 2

Andrea s ‘inginocchia.

ROBERTO:         Scusami Andrea., un’ultima volta...

ANDREA:           San Germano.

ROBERTO:         Come?

ANDREA:           San Germano! Mi farebbe piacere che d’ora in poi tu mi chiamassi “San Germano”; ti dispiace?

ROBERTO:         D’accordo... Senti, San Germano, allora..., ti ricordi, no? Prima io bevo alla sorgente, poi annuso camminando all’indietro, ad un certo punto sento il tuo odore.... ti vedo Ed è a quel punto che tu ti spaventi...

ANDREA:           Esatto, mi spavento.

ROBERTO:         E mi uccidi.

ANDREA:           Cosa?

ROBERTO:         Dico: mi uccidi.

ANDREA:           Si, si, si! Ti guardo, mi annusi, mi spavento...

ROBERTO          (puntualizza) ... Molto....

ANDREA:           Mi spavento MOLTO e ti uccido, (Roberto rassicurato, esce)

ANDREA:           (Alla Vergine) in fondo è simpatico, no? (Roberto rientra)

ROBERTO:         Germano...

ANDREA:           Sì!

ROBERTO:         E’ per finta vero?

ANDREA:           Ma certo che è per finta! Io non è che ti infilzo, con la spada!

ROBERTO:         Tu me la metti nel fianco, eh? (mima la scena) Sembra... No?


ANDREA:           Ascolta, ti uccido subito... Questione di due secondi... non senti niente... (Roberto, rincuorato, esce. Una pausa. Andrea odoro attorno a se stesso.)

SCENA 3

La botola ai posto dei sugge ritore si spalanca di colpo.

ANDREA:           La buca!

FAIX:                (Uscendo come un diavolo, il suo stato è pietoso) Ah, sono tornato! Direttamente dall’inferno...!!

ANDREA:           Signor Faix! (Si segna parecchie volte davanti alla Vergine) Sono... mortificata! Io non l’ho fatto apposta.... Il fatto è che lei mi aveva rimproverata in quel modo.

FAIX:                (Sbalordito) Stai dicendo che sei stata tu?

ANDREA:           Sì, io...

FAIX:                Ma è uno scandalo! Io ti denuncio! Dove sono gli Ader? Aiutami ad uscire da qui! E, soprattutto, cosa ci fai nei mio costume?

ANDREA:           Non posso spiegarglielo. Questa notte ho avuto una visita.... Importante... Sono io il cavaliere San Germano!

FAIX:                Ma che diavolo dici? Io sono il cavaliere San Germano!

ANDREA:           Ascolti, io non ho tempo di discuter.... Ho bisogno di fare una preghiera, devo interpretare il ruolo del cavaliere e ho bisogno di fare una preghiera alla Vergine... Quindi mi scusi Signor Faix, mi scusi, mi scusi, mi scusi, io mi scuso profondamente, ma — davvero - devo andare.

FAIX:                No! Mi sembra di sognare: esco diritto da una discarica pubblica per ritrovarmi in una gabbia di matti! (dice questa frase mentre Andrea si sta ancora scusando) Che cosa combinano Ader e la fondatrice dell’Actor’s Studio?

ANDREA:           Attenzione, attenzione a quello che dice, signor Faix.

FAIX:                Ma cosa parli tu, supposta! (con enfasi) Io sono Jean-Pascal Faix, commediante professionista, e pretendo di essere trattato come tale.


ANDREA:           Ed io sono Andrea Lagachigue, impiegata municipale, cavaliere di San Germano, quindi un po’ di rispetto... pattume ambulante!

FAIX:                (Offeso) Ma nessuno mi ha. mai...

ANDREA:           Eh! Oh! Eh! (Fa solo dei gesti della mano col guanto da cavaliere: fanno un tale rumore da indurre Faix a tacere)

FAIX:.               Bene, bravissinia! Sappi che non interpreterò mai questo spettacolo di merda, voglio solo i miei cinquemila franchi, dopodichè prendo la coincidenza Tissuol Carensac e me ne torno a Parigi.

ANDREA:           Questa sera non c’è la coincidenza Tissuol-Carensac, di notte non funziona.

FAIX:                Ma cosa vuoi che me ne freghi! Prenderò un taxi.

ANDREA:           Riprenda il camion dell’immondizia.,..

FAIX:                (Si getta su Andrea e cerca di colpirlo) Maledetta...

ANDREA:           (Puntandogii addosso la spada) Stai indietro! “Demonio coperto di peli”, trombone parigino!

FAIX:                Ma che onore, provincia di merda! ... Contadini!

ANDREA:           (Agitando la. spada) Smettila, ti decapito!

FAIX:                Ma sei completamente matta! (Entra Roberto)

ROBERTO:         Signor Faix! Che cosa ci fa qui?

FAIX:                Ma non l’avevo ammazzato quell’orso di merda?

ROBERTO:         (come a chiedere spiegazione ad Andrea) Germano!

ANDREA:           E’ diventato completamente pazzo, vuole interpretare il cavaliere San Germano.

FAIX:                Ma ero io il cavaliere San Germano, prima che questa salsiccia mi rubasse il costume ed mi ricoprisse di merda!

ANDREA:           Io non sono una salsiccia, io sono il cavaliere San Germano! (Gli rifà il verso) “In che lingua devo parlare, giapponese?”


FAIX:                Fatemi vedere gli Ader! ‘Dove diavolo sono? Razza di demente! (Faix prende Roberto per il petto,)

ROBERTO:         Gli Ader sono dietro. (Attacca la testa dell’orso a un ramo, con gli occhi verso il pubblico)

FAIX:                Dove sono, dove sono, povero stronzo?

ROBERTO:         Sono.... Sono di là, nello sgabuzzino.... (lo porta verso la destra del palco)

FAIX:                Ma dove? (da fuori si sente un baccano terribile. Andrea s’inginocchia e si segna. Entra Alessio, richiamato dal rumore,)

ALESSIO:          Che cos’è questo casino?

ANDREA:           E’ Roby... si sta allenando con il suo orso!

ALESSIO:          (A Roberto, gridando fuori scena) Ma che diavolo combini? Ti sembra il momento di portare fuori la pattumiera? (Roberto rientra, attraversa la scena sotto gli sguardi di Alessio e Andrea, riprende la testa dell’orso e raggiunge il suo posto tra le quinte) Ma che cos’ha?

ANDREA:           Non lo so...

ALESSIO:          (Ad Andrea) Allora, mi raccomando non fare come oggi pomeriggio! Soprattutto non dimenticare: al momento dei Saraceni,..

ANDREA:           (Si sfoga) Ah... ma non è possibile avere due minuti per sé! Non è possibile! .. Ah la la ah la la ali la la (Esce con la statuetta,)

ALESSIO:          Bene... .va beh... Tanta merda, Andrea.

ANDREA:           (Ritorna con la statuetta tra le mani) Signor Ader.

ALESSIO:          Si.

ANDREA:           Che cosa ha detto?

ALESSIO:          Eh bè, ho detto “tanta merda”

ANDREA:           Ascolti signor Ader, non è carino dire parole volgari al cavaliere San Germano.


ALESSIO:          Oh... certo!

ANDREA:           Mi scusi signor Ader, io le voglio molto bene ma.. attenzione eh (Batte col suo dito inguantato sulla Vergine) Attenzione a quello che dice!

ALESSIO:          Ho capito.., eh bè, buona fortuna allora...

ANDREA:           Si, buona fortuna mi va bene. (Esce. Alessio sta per uscire, Giannina entra)

GIANNINA:        Alessio! ho La trernarella, è spaventoso!

ALESSIO:          Ma no, ma no, andrà tutto bene. Sei riuscita a fare pipi?

GIANNINA:        No!

ALESSIO:          Eh no, ha spaccato tutto, Andrea! Ma io dico...

GIANNINA:        Alessio! Ho il panico!

ALESSIO:          Ebbene ecco.... Tu reciti pensando a me... Io sono nella sala e ti guardo.

GIANNINA:        E dove vai a metterti?

ALESSIO:          Secondo te?... Su vai dietro....

GIANNTNA:       Merda!

ALESSIO:          (Sottovoce) Merda! Roberto sei pronto?

ROBERTO:         Sì.

ALESSIO:          Silenzio, cominciamo.

Una pausa. Musica. In due minuti assistiamo ad un riassunto dello spettacolo nello stile della pantomima. Andrea entra saltellando come se fosse sul suo cavallo. L ‘orso appare, annusa, si gira. Andrea lo uccide, Roberto, ancora col suo costume da orso addosso, installa la scena del castello come avevamo visto all’inizio del quinto atto. Vittorina e il cavaliere si ritrovano. Il cavaliere prende Vittorina fra le sue braccia e la porta via. Cala il sipario.

FINE