Anniversario di matrimonio

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ANNVERSARIO DI MATRIMONIO

anniversario

di

matrimonio

di Piero Batella

                       personaggi

          biagio………………………………………………….muratore

          annunziata…………………………..moglie  di  biagio

          roberta…………………………………….figlia  di  biagio

          Paolo………………………………………..figlio  di  biagio

          Samantha……………venditrice  di  enciclopedie

          vincenza……………………...amica  di  annunziata

          artemio………………………..………………………….fioraio

          elisa – pamela – simona…....amiche  di  roberta

                   

                                   ATTO PRIMO

SI APRE IL SIPARIO E IN SALOTTO CI SONO ROBERTA CON LE COMPAGNE DI SCUOLA PAMELA, ELISA E SIMONA,CHE STANNO STUDIANDO PER PREPARARSI ALL’ESAME DI STATO.

Roberta: (seduta a tavolino si rivolge a Simona ed Elisa che parlottano

                sedute in poltrona)  Ooooohhh…ce mettemo a studià o no……

                Pamé…ooohhh…Pamé…

Pamela: (da fuori) Arrivo…!

Roberta: Forza che fra poco arriva ‘l mi babbo…famìse vedé che studiamo

                (Elisa e Simona si alzano dalla poltrona e si seggono a tavolino)

Simona: Pamé…!

Pamela: (entra) Eccola!

Roberta: Mettete a siede forza!...(apre un libro) Che poesie avete preparato?

Simona: Che pizza stì poesie!

Elisa: ( con atteggiamento da saputella) Sbagli! Poesia significa migliore

           parola possibile nel miglior ordine possibile!

Roberta: (imbarazzata) Aaahhh….Vabbé…! Tu Pamé che poesia porti?

Pamela: Io ragazze porto una poesia impegnativa……bellissima…

Elisa: Una bella poesia è un contributo alla realtà! Il mondo non è più lo

           stesso dopo che vi si è aggiunta una bella poesia…

Roberta: (interrompendola) Elì…sée brava …bella…intelligente…(guarda le

                altre)…che si può dire di più…manca qualcosa?

Simona: Hae messo anche troppo!

Roberta: Ecco, ora però piantala, perché c’ hae rotto le p…puntini puntini…

Pamela: …alle!

Simona: Pamé, che poesia è?

Pamela: Allora, silenzio perché inizio a declamarla!

Simona: Declama, declama.

Pamela: Dunque di Giuseppe Ungaretti…M’illumino d’ immenso…(pausa)

               M’illumino d’immenso. (tutte la guardano in silenzio)

Roberta: Sì…emo capito…continua.

Pamela: E’ finita!

Simona: Te sée sciupata!

Elisa: Ragazze, se permettete vi faccio sentire la mia. E’ una poesia sofferta!

Roberta: (tra se) Ariécchice…Sì…sì, diccela.

Elisa: (si alza) Forse bisogna essere morsi da un’ape velenosa per mandare

           messaggi e pregare le pietre che ti mandino luce…………( nel

           frattempo Roberta e Simona sbuffano, Pamela si trucca noncurante

           di quello che sta dicendo Elisa)…e poi…

Simona: (mentre Elisa prosegue con la poesia, si alza e si avvia verso lo

               stereo, prende in mano un CD) Robé, ma chi è st’Apicella?

Roberta: Ma che ne so…l’ha comprato ‘l mi babbo…Mette qualcosa de

                mosso va !

Elisa: (continua a leggere la poesia)..E poi………vivevo……..

Roberta: (interrompendola) Brava…bravissima…straordinaria poesia!

Elisa: Ma…mica è finita!

Roberta: Vabbé, hae compensato quella de la Pamela, mo però fa la brava

                mettete a siéde!

Simona: Aaahhh, ma c’hae l’ultimo de Madonna…

Roberta: Mettolo…mettolo!

Simona : (inserisce il CD e iniziano a ballare) …E  vai…e vai…( mentre Elisa

                 continua a leggere Pamela e Roberta ballano e Simona sale su una

                 sedia) …e vai…che ritmo ragà…Uau! E vai…e vai…

                 (Mentre le ragazze continuano a ballare entra in scena Biagio, il

                 padre di Roberta. Ritorna dal lavoro, fa il muratore ed è tutto

                 sporco. Le ragazze non si accorgono della sua presenza e

                 continuano a ballare.)

Pamela: (accorgendosi dopo un po’ della presenza di Biagio si rivolge a

                Roberta) O…Robé…Robé…

Roberta: (continuando a ballare) Ma che vòe…! Balla e sta zitta…sente che

                ritmo!

Pamela: (insistendo) Robé…Robé…c’è ‘ tu babbo…

Roberta:(non comprende) Sì…sì…de musica nun ce capisce gnente, altro che

               Apicella …(Pamela la fa voltare e glie lo indica e di corsa va a

                spegnere lo stereo) O bà…mbé…già sée arrivato?!

Biagio: Come sarebbe a dì “già sée arrivato”! Nu lo sò, famme lavorà ‘n’ altro

             po’…simmae fò ‘l farmacista!  Mbe’ questo che è un metodo nòvo

             pe’ preparà l’esame, oppure v’hanno da interrogà su Shakira o

             i Rolling Stones?!

Roberta: O ba’, sò du ore che stamo a studià…ce stavamo ‘n po’ a rilassà…

Biagio: Ah…! E que tu lo chiame rilassasse con tutte stì busse! Ve sentivono

              fino a giù a la piazza…pareva ‘l giorno de San Pancrazio…se sò

              messe a ballà tutte, Manfredo,Alessio,Adelino…Adelino!  Robé…

              ma famme ‘l piacere!(rivolgendosi a Simona) A Britney, do pense de

              esse sul cubo…!Scenne giù da stà sedia che si casche me tocca anche

              pagatte pe nòva! (poi notando che Elisa sta ancora leggendo la

              poesia) E que’?! Ma che stae a dì ‘l rosario?!

Roberta: Ho capito va…ragà pe oggi basta studià,riprendemo domattina…

               Ora annamise a fà ‘na passeggiata. (in tono offeso) Sente Apicella

               che è mejo! Annamo va…(esce)

Ragazze: Arrivederci…arrivederci…(escono)

Biagio: Arrivederci…arrivederci. O, e fa pure l’offesa…ma dimme ‘n po’ tu!

              E’ proprio vero, nun c’è più religione, uno fatica, s’arrapina tutto

               ‘l giorno pe fà cresce bene le fije, e queste sò le risultate…mah!

               (si avvia verso un’altra uscita) Famme annà a fà ‘na bella doccia che

               c’ho proprio bisogno…!(esce)

               (entra in scena Annunziata, la moglie,brontolando e in mano porta

               due grandi buste della spesa stracolme)

Annunziata: Pfui…che fatica! Anzi m’ha aiutatati sta mostra…O m’ha

                       ‘ncontrato pe le scale m’avesse detto “ o ma’ che c’hae bisogno

                       de ‘ na mano?”…Gnente, manco per sogno…e che te lo dico

                       a fà …!La prossima vòrta si vojono magnà lascio gnicosa giù

                       da piede a le scale e la vanno a pijà da lore! (poggia le buste sul

                       tavolo, nel frattempo rientra Roberta)

Roberta: O ma’ damme ‘ n po’ cinque euro pe pijà ‘l gelato!

Annunziata: Io te darebbe cinque panacche mal muso, no ‘l gelato!

                       Sente ‘n po’, perché nun m’hae aiutato a portà su sta roba?

                       Hae fatto finta de nun conoscime…lo sae che me viene

                       l’affanno a fa tuute stì scale co le pese…!

Roberta: O ma’, me lo poteve pure chiede!

Annunziata: Ah, te lo dovevo chiede…e magare pure in carta bollata!

                        Il fatto è bella mia che tu che tu c’hae la testa sempre fra le

                        nuvole!

Roberta: Vabbé ma’, hae finito? Mo me le dae o no stì cinque euro?

Annunziata: Ecco, sée come ‘ l tu fratello, solo a chiede le sòrde sete bòne,

                       vojo vede si quel pòro disgraziato del tu babbo un giorno

                       smettesse de lavorà, voe che strada pijate! A proposito, ma

                       ancora nun è rientrato che nu lo sento brontolà per gnente?!

Roberta: E’ rientrato…è rientrato, già me lo sò dovuto subì prima. Su forza   

                ma’ , che me stanno a aspettà, me le dae o no stì sòrde?

Annunziata: (prende il portafoglio,lo apre)Thò…basta che te léve da torno

                       che nun te sopporto più…(fruga nel portafoglio) E mica ce

                       l’ho cinque euro…ce l’ho dieci…(li estrae)

Roberta: (glie le sfila dalle mani) Vabbé nun fa gnente è uguale…!

Annunziata: Nun è uguale manco per gnente, vede de portammo ‘l resto

                       sinnò nun becche più ‘na lira pe ‘na settimana!

Roberta: Sì…sì te lo porto, basta che stae zitta…(esce)

Annunziata: Oh, e ruga pure…ma dimme’n po’ tu…

Biagio: (rientra in scena indossando l’accappatoio, ed è molto arrabbiato)

             Annunzià…

Annunziata: Che vòe!

Biagio: Perché nun viene l’acqua?

Annunziata: E lo domanne m’a me! Domannolo mal comune, è più de

                       ‘n ‘ora che manca!

Biagio: E io mo come fò a lavamme, sò tutto ‘nzaccarato…!

Annunziata: E che t’ho da dì…vatte a lavà giù a la fontana!

Biagio : Mo fae pure la spiritosa!? Guarda che nun fae ride nessuno…(nel

               frattempo entra Paolo, l’altro figlio, col fiatone)

Paolo: O ba’…o ba’…

Biagio: Mo che vòle questo?!  Che c’è…che t’è successo mo?

Paolo: Préstime Dieci euro…mòvite…

Biagio: E perché? Che c’hae da fà tutto prescioloso così?

Paolo Su daje, nun fà tante domande…Sò rimasto senza miscela…su mòvite

           che ho lasciato  lo scooter su a la salita del “Pojaccio”!

Biagio : (rivolto alla moglie) Emo fatto “Boschetti secondo” emo fatto!

Paolo: Daje ba’, nun me fà perde tempo che hom paura che me lo fregono!

            Me le dae o no stì dieci euro?

Biagio: O sta calmo, sinnò becche ‘na panacca mal muso! Secondo te

              ‘l portafojo ce l’ho ma la saccoccia de l’accappatoio?!

Annunziata: Aspetta…viene qua Pa’ , te le dò io…(apre il portafoglio e

                       gli dà dieci euro)

Paolo: Grazie ma’ , ‘na fortuna ce sée tu! (esce di corsa)

Biagio: (rimproverando la moglie) Brava! Tu dajele sempre…sarebbe ora

             che ‘l signorino le dieci euro se le guadagnasse! E poe mo che ce

             ripenso m’ha detto “prestime”…ma perché tutte quelle che j’ho

             dato me l’ha ridate mae?!

Annunziata: E quanto sée esagerato! Vedrai che quando inizierà a fà

                       quarcosa…nun ce romperà più l’anima!

Biagio: Sì…sì,tu aspetta e spera, co sta voja che c’ha quanno lo trova quello

              un lavoro!

Annunziata: (fingendo di non ascoltarlo svuota le buste della spesa) Porca

                       miseria! Me l’immaginavo.

Biagio: Mo che c’é…che t’è successo?!

Annunziata: E’ successo che me sò scordata de compratte la porchetta!

Biagio: Ah…questo è un errore enorme cara la mia signora! Si  nun

              me lavo nun me frega gnente, ma si nun c’ho la porchetta a cena

              stasera fò ‘na strage!

Annunziata: E’ mae possibile che al venerdì in quasi tutte quell’altre case

                       se magna ‘l pesce, e mecquì invece s’ha da magnà la porchetta!

Biagio: Ecco, hae detto bene, in quasi…! Io in casa mia fò quello che me pare,

             si vòjo magnà un porco sano lo magno…va bene? Mica ho da rende

             conto mà nessuno!

Annunziata:(quasi ad implorarlo) Famme ‘l piacere, vacce tu a compralla!?

Biagio: Sì…mo ce vò coll’accappatoio, così m’arrestono pure…me pijono

             pe un maniaco ……Ma famme ‘l piacere Nunzià!

Annunziata: Vabbé ho capito…arìfamise stì cinquanta scaline…un giorno

                       o l’altro me ce trovate sdraiata a forza de fa su e giù! (esce)

Biagio: (tra se) Magare fosse!... E chissà mo st’acqua quanno riviene! Guarda

              qua…so tutto ‘nsaccarato…c’ho le mane piene de stucco…E vabbé,

               che ce voe fa…aspettamo…Basta che arriva prima de notte , sinnò

               chi dorme conciato così!? (suonano alla porta)…E mo chi è!?(si

               avvicina alla porta) Chi è?

Samantha: (da fuori) Mi scusi se la disturbo, ho da proporle un grosso affare!

Biagio:(interrompendola) No…no, grazie…nun me serve gnente…!

Samantha:(da fuori)Ma guardi che si tratta di una buona occasione…un vero

                   affare…!

Biagio: No…no, ho detto che nun me serve gnente!

Samantha:(da fuori) Guardi, le rubo soltanto cinque minuti…vedrà che non

                   se ne pentirà!

Biagio:(dubbioso)…Ma nun è per caso che sete le festarole de San Pancrazio?

Samantha:(da fuori) No,no.

Biagio: Ambé! No perché la mi moje già j’ha dato venti euro!

Samantha: (da fuori) No,no lo giuro! Su mi apra per favore, le prometto che

                    vado via subito…!

Biagio:(spazientito) O, ma è de coccio! Adesso vedrai che scaccione che je do!

             (apre,alza il braccio come per indicare di andarsene subito,notando

              però l’avvenenza della ragazza rimane allibito) Allora cara amica

              ora..se…ne…ma perché non entra, cosa fa lì sulla porta!

Samantha:(entra, vestita in maniera elegante,molto carina e attraente, con

                   una ventiquattore in mano)Buonasera,Samantha!(le porge la

                    mano)

Biagio: (la fissa, quasi senza fiato)Oh…mi scusi…(le dà la mano)…Mi scusi

              se mi trova in desabillé, ma…sa…stavo aspettando appunto che

              arrivasse l’acqua…per…farmi una doccia e quindi…E’ che qui da

               noi…basta che che co ‘na picconata rompono un tubo…rimanemo

               senz’acqua pe un mese e…quindi…

Samantha: Ma non si preoccupi, anzi mi scusi se sono stata un po’ invadente.

Biagio:(cambiando atteggiamento) Ma si figuri!Lei non disturba affatto,si

             segga la prego!(si seggono tutt’e due sul divano,lui accavalla le

             gambe) Allora, mi dica…di che si tratta?!

Samantha: Dunque…io sono qui per proporle un grosso…grossissimo affare!

Biagio: Oh…oh…oh…e che cosa sarà mai…!

Samantha: Si tratta precisamente della “Treccani”…

Biagio:(Interrompendola)No…mi scusi…guardi lei è bella, attraente,…è…

             bbbon…è quello che è, ma io d’animale,oltre al mi fijo, c’ho ‘l porco

             che me basta e m’avanza! Quindi signorì…me dispiace tanto ma a

             me tre cane nun me servono proprio!

Samantha: Ma cosa ha capito?!

Biagio: No…no,ho capito bene, mica so scemo io! Voe me volete appioppà

              tre cane, che tra l’altro manco le sopporto! E magare se tratta pure

              de quelle che pesono ‘n’etto e fanno più casino de ‘n’ san bernardo!

              No…no, guardate ete sbajato proprio casa…Me dispiace per voe…

              sete bella, simpatica…bo…bo…sete ‘na buona ragazza…brava, ma

              questa è roba che nun fa per me!

Samantha: Ma no! Lei mi ha frainteso, io le sto parlando della “Treccani”…

                    l’enciclopedia più famosa d’Italia!

Biagio: (visibilmente impacciato) E…e…en…enciclopedia?!

Samantha: Ma si, l’enciclopedia! Avrà certamente sentito parlare

                    dell’enciclopedia “Treccani”…Immagino di sì!

Biagio: (cambiando atteggiamento) Eeeehhh……! Ma che sciocco che sono…

              come no, l’enciclopedia “Treccani”!(tra se) Ma che ne so…ma che

              robba è …!? Ma su mi dica…mi illumini!

Samantha: Dunque, adesso le farò alcune domande…Allora, mi dica…lei

                    é sposato, ha figli?

Biagio: Purtroppo sì,e ahimé ho due figli…

Samantha: Ma…come sarebbe adire purtroppo! Una persona distinta e

                    simpatica come lei, sicuramente avrà un’ottima famiglia!

Biagio: (con aria interessata)Lei dice?

Samantha: Ma certo! Sono sicura che lei ha una bella moglie e due splendidi

                    figli!

Biagio: No…no, non mi riferivo a questo…Davvero lei mi trova simpatico?

Samantha: Ma certo!...

Biagio: (passandosi una mano tra i capelli,pavoneggiando) E…mi dica…mi

              scusi…l’indiscrezione…lei…é…è sposata…fidanzata…

              accompagnata?

Samantha: (titubante) Nn…no…Ma perché mi fa questa domanda?

Biagio: No…era così….tanto per dire…Dunque lei è libera?!

Samantha: Sss…sì…diciamo di sì…(imbarazzata)…ma…torniamo a noi…

                    …dunque, dove eravamo rimasti?...Ah sì, lei dunque ha due figli,

                    studiano?

Biagio: Sì, una sì…l’altro è mejo che nun ne parlamo…!

Samantha: Quindi lei ha una figlia che studia, e mi dica…che studi fa…

                     quanti anni ha?

Biagio: (disinteressandosi delle domande) Ma perché continuiamo a darci

              del tu…me fa sentì vecchio, più de quello che nun so!

Samantha: ( impacciata) Va bene, se desidera…oh scusa…volevo dire se

                    desideri così diamoci del tu.

Biagio: Dunque tu non sei fidanzata…Ma qualche storia ce l’avrai senz’altro,

              …una ragazza carina come te come fa a nun avecce avuto almeno

              almeno…che so…un fidanzato!

Samantha: (mentendo)  Sss…sì sì…ce l’ho avuto…ma…ormai è storia finita.

Biagio: (con uno scatto di gioia) Ah…eeehhmm me pareva!

Samantha: Ma torniamo a noi,dunque…dicevo…ho perso il filo…mi hai un

                    po’ confuso…Ah sì dicevo hai una figlia che studia, giusto?

Biagio: Sì…sì…anzi pe’ dilla tutta se stà a preparà …preparà pe’ modo de dì,

              visto quello che stavano a fa stasera, comunque se starebbe a preparà

              all’esame.

Samantha: Per quali esami? Quelli di terza media, superiori  o d’università?

Biagio: Sssseee d’università…no no superiori, credo…

Samantha: Perfetto! Ho qui proprio l’offerta speciale che fa per lei. In questi

                    volumi troverà una risposta per qualsiasi domanda…c’è proprio

                    tutto,ed è utile per grandi e piccini…sa,un domani dovesse avere

                    dei bei nipotini! Quindi, come vede, è una collana che durerà in

                    eterno.

Biagio: Ma…scusa, non mi avevi detto che vendevi enciclopedie?

Samantha: Sì!

Biagio: E allora mo sta collana da dov’è scappata fore!? Nun è per caso che

             me vòe appioppà ‘na fregatura?!

Samantha: Ma nooo…ma cosa hai capito! Intendevo dire il lavoro, i volumi

                    …i libri insomma!

Biagio:Aaaahhhh, me pareva!

Samantha: Ma lo sai che qui c’è proprio tutto! Su, chiedimi una cosa che ti

                    interessa…qui in un baleno c’è una risposta a tutto.

Biagio: A tutto tutto tutto?

Samantha:Sì sì a tutto. Su,dimmi cosa vuoi sapere.

Biagio :(impacciato)Ma io…adesso veramente…me trovi un po’ impreparato.

Samantha: Ma su, dai, fammi una domanda…su forza, ci sarà una cosa che ti

                    sarai sempre chiesto ma non hai avuto mai una risposta certa!

Biagio: Beh…veramente a pensacce bene una ce l’avrei de domanda da fa…

             …ecco…vorrei sapè chi è quello scienziato che ha ‘nventato la

             “mulazza”…!?

Samantha: Eehhmm…scusa ma non ho capito…Si tratta per caso di un

                   oggetto… o cosa?

Biagio: Ma come! La mulazza…la betoniera…come te posso spiegà…quella

             macchina pe fa la carce!

Samantha: Aaahhh…ho capito! Beh, sicuramente ci sarà anche questo…

                    questa cosa qui…forse sotto un’altra definizione…ma c’è

                    sicuramente.

Biagio: No…no ma mica pe gnente, ero solo curioso de sapello…!

            

   

Samantha: (sfogliando un campione)Ecco qui. Per esempio sai chi è stato

                    il primo Papa?

Biagio: (visibilmente impacciato)…Certo! E’ stato…ma sì,il primo Papa è

             …stato…é…coso là,come se chiama…

Samantha: Pi…Pi…

Biagio: Ah sì…Pio primo!

Samantha: Ma no! Pietro…è stato Pietro…l’Apostolo!

Biagio: Ah sì…Pietro…è vero…è vero…scusa m’ero confuso co ‘n’altro!

Samantha: Ecco,come vedi qui c’è proprio tutto quello che vuoi sapere.

                    Allora,ti interessa?

Biagio: Ma…io…veramente…

Samantha: (notando la sua incertezza cerca di sedurlo) Ma su,dai! E’ una

                    grande occasione,vedrai un domani rimpiangerai di non averla

                    acquistata!

Biagio: Ma nu lo so…è che…ultimamente c’ho avuto ‘n sacco de spese…

Samantha: ( appoggiandogli la mano sul ginocchio) Su,dai…la pagherai a

                    rate! Alla fine non ti accorgerai nemmeno di averla pagata.

Biagio: (dubbioso) Tu diche?!

Samantha: Ma certo!

Biagio: ( dopo una pausa) Vabbé…m’hae convinto! Ma giusto perché sée tu.

Samantha: Allora…lo firmiamo questo contratto?

Biagio: Ma sì…che me frega,damme qua…firmamo…firmamo tutto!

Samantha:  (tira fuori un foglio dalla borsa) Ecco…allora c’è da riempire

                     questo modulo…dunque nome e cognome?

Biagio: Biagio Marocco.

Samantha: Marocco?!

Biagio: Sì…sì…come marocchino…

Samantha: Anni? Data di nascita?

Biagio: (accostandosi a lei) Secondo te…quanti me li dai?

Samantha: (mentendo spudoratamente) Ma io direi…diciamo…trenta?

                    Uno?...Due?...

Biagio: Sì…tre e pallotta estime! Ma secondo te ho fatto ‘n fijo a dodici anne!?

Samantha: Ma perché…non ce li hai trenta?

Biagio: Eh…magare…!

Samantha: E quanti ce li hai?

Biagio: (con atteggiamento spavaldo) Quarantatre!

Samantha: (falsamente incredula) Ma va! Ma…veramente …sembri molto

                    più giovane…Complimenti!

Biagio: Grazie…grazie…

Samantha(frettolosamente) Su…su metti qui una bella firmettina.

Biagio: (prende la penna,pausa)Ma nun è per caso che…

Samantha:Che?

Biagio : Bhé…sono un po’ impacciato…

Samantha: Su…su,dimmi,sono tutt’orecchi

Biagio: No…dicevo…non è che domani…possiamo vederci…che ne so

             …magari prendiamo un aperitivo insieme…o una Céres…é…allora?

Samantha: Ma…io…veramente…

Biagio: Ma su,solo un aperitivo,giusto per scambiare quattro chiacchiere,

             per conoscerci meglio! Allora…che mi dici,facciamo domani?

Samantha:Ma io domani…avrei da fare…

Biagio: Su via…soltanto qualche minuto!

Samantha: E va bene,tanto domani è sabato,ci vediamo per un aperitivo,

                    va bene?

Biagio: Bene?! Benissimo direi!(firma il contratto)

Samantha: (gli consegna il contratto) Allora,questo è il contratto…la collana

                    …eehhmm volevo dire i volumi ti arriveranno tra una settimana,

                    ecco,qui c’è tutto…allora ci vediamo domani…ciao!

Biagio: (si alzano,e lui l’accompagna verso l’uscita) Ciao!...Allora a domani,

             me raccomando eh…ciao!(uscita Samantha in tono esultante) E vai!

             Questa sì che è ‘na bella occasione, questa me ce sta…ta…ta…ta(balla,

             si passa una mano sui capelli,si specchia e poi apre il contratto)

             Eeehhh!...5000 euro! Ma che é…e che costa quante ‘n camioncino?!

Annunziata: (entra) E mo che fae,parle anche da solo?

Biagio: (sobbalzando, mette il contratto nella tasca dell’accappatoio) Oh…che

             storzo che m’hae fatto pijà! Ma che voe…Sì,parlo da solo,te va bene?

             Sta zitta che so nero come’ l tormento co st’acqua che anco’ nun

             viene!

Annunziata: Ma che stae a dì! Guarda che l’acqua  è rivenuta …qui sotto ce

                       l’hanno tutte,anche ‘l macellaio ce l’eva.(si ferma,annusa)

                       Ma che è sto profumo!?

Biagio:(facendo il finto tonto)Profumo?! (annusa)…Io nun sento nessun

             profumo.

Annunziata: Sì sì, questo è profumo,(annusa) E anche da donna é. Ma chi

                       c’è stato qualcuno?

Biagio: (impacciato) No…chi c’ha da esse stato?! Sarà quel profumaccio

             che mette sempre la tu fija!

Annunziata:No no, quello lo conosco bene.(annusa di nuovo)Questo nun è

                      quello che usa Roberta…no no…e te dovessi dì…è pure de

                      quello bòno! Sente ‘n po’…nun è che me stae a nasconde

                      quarcosa?

Biagio: E che dovrée nasconde…ma chi c’ha da esse stato!

Annunziata: Mmmmmhhh…sarà,tu mica me convince tanto…

Biagio: Vabbé sì…voe sapé la verità?...(ironico) Ebbene sì…c’è stata Julia

              Roberts…sée contenta mo?! E m’ha detto pure che sono molto

              affascinante!(pausa) Nunzià…Nunzià,qui nun è entrato nessuno,

              ma come te l’ho da dì…!

Annunziata: (poco convinta) Mmmhhh sarà!?

Biagio: (cambiando discorso) Piuttosto,parlamo de cose serie…allora sta

             porchetta l’hae trovata?

Annunziata: Sì sì te l’ho comprata almeno starae zitto…Comunque io nun

                       vorrei insiste ma mecquì c’è stato qualcuno,ce metto la mano

                        sul fòco...Sente tu che profumo!

Biagio:Arìdaje! Sente ‘ po’, ma che t’hanno allevato ‘nsieme a le cane da

             tartufo?! Comunque sente, io vò a fa la doccia,tu pensa quello che

             te pare, e mòvite a apparecchià perché c’ho pure fame!(esce)

Annunziata:Mhà…sarà…apparecchiamo va.(mentre si appresta ad

                      apparecchiare la tavola, nota sul divano un foulard da donna)

                      E que de chi è?! (lo annusa) Ecco da do viene sto profumo!

                      (lo guarda) E questa nun è roba nostra sa! E de chi sarà?(pensa

                      sospettosa)

Roberta: (entra) Ciao ma’…

Annunziata. (con un gesto istintivo nasconde il foulard dietro la schiena)

                       Oh….sèe tu!? M’hae fatto pijà ‘n colpo! Bhè, già sei rientrata?

Roberta: O ma’,so quasi le sette…me sbajo o tra poco se cena? Ma si tu vòe

                ariescio!

Annunziata:(guarda l’orologio) Mannaggia, e mica m’ero accorta! Da quanne

                      se so allungate (o accorciate) stì giornate, nun ce raccapezzo più

                      niente! Su, mòvite,damme ‘na mano a apparecchià.

Roberta: (vede il foulard) O ma’, e sto còso…de chi è?

Annunziata: E’…mio…perché?

Roberta: E’ nòvo,ma quanne l’hae comprato? Nun te l’ho mae visto addosso!

Annunziata:Sssì…sì…è nòvo, l’ho comprato oggi…

Roberta: (lo annusa) Arrabbiolo che profumo! Questo lo conosco…è de

                quello bòno! (annusa) Ma da quanno in qua mette sto profumo…

                minimo minimo que costa settanta o ottanta euro! (la guarda

                sospettosa) N’è per caso che te l’ha regalato qualche spasimante?

                (ride)

Annunziata: Beata te Robé che c’hae voja de scherzà! (glie lo toglie dalle

                       mani) Dà qua sto còso!

Paolo: (entra) O ma’…è pronto?

Annunziata: Oh, sta calmo! Ma che annate tutte de prescia stasera!? A

                       proposito, co lo scooter com’è annata a finì…ce l’hae messa

                       la benzina?

Paolo: Sì,sì…tutto a posto.

Roberta:Perché, che è successo?

Paolo: Gnente…gnente…

Roberta: Scommetto che arì sèe rimasto a fette!

Annunziata: Perché è più de ‘na vorta che rimane senza benzina? Allora

                       c’ha ragione ‘l tu babbo…!

Paolo: Ma stae a dà retta m’a lèe! (rivolto a Roberta)E tu ‘na vorta tanto

            fatte ‘n capagno d’affaracce tue!

Annunziata: Ooohh,nun risponne così ma la tu sorella,sinnò te do ‘na

                       panacca mal muso che t’arìgiro da quell’altra parte sa!

Paolo: Sì…vabbè…Comunque,è pronta o no sta cena?

Annunziata: No, ancora n’è pronta…va bene?

Paolo: Io vò di sopra, quann’è pronta famme ‘n fischio! (esce)

Annunziata:Certe vòrte me verrebbe voja de daje ‘na scarica de bòtte…!

                      ma è ‘na parola!?

Roberta: O ma’,ma…’l babbo dov’è?

Annunziata: Se sta a fa la doccia.( mentre si appresta ad apparecchiare,

                       ripensa al foulard,poi si rivolge a Roberta)Ma tu Robè…come

                       me trovi?...Secondo te me sto a ‘nvecchià troppo?

Roberta: Ma…mo che so stì discorse! Ma che stae a dì?

Annunziata: No…no…Era così pe dì…Anche perché tra de noe nun parlamo

                       mae!

Roberta: (la guarda) Oddio…a guardatte bene…’n po’ de palestra e

                n’aggiustatina ma stì capelle nun te farebbero male! Però…anche

                così, potreste fa girà la testa a qualcuno…

Annunziata: Sì…vabbè…ho capito,mo te ce mette anche tu a pijamme

                       ‘n giro!

Roberta: No…no,te lo giuro! (nel frattempo entra Biagio) E’ ba? Tu che

                diche…secondo te la mamma pò ancora fa girà la testa a qualcuno?

Biagio: A qualcun altro magare pò fa girà la testa! Io so solo che so vent’anne

             Che me fa girà tanto le c…….mmmhhhh…boccaccia mia statte zitta!

Annunziata: E te pareva…che nun te dava sta risposta!

Roberta: O ba’…Madonna quanto sèe orso! Se fa così pe dì…! Te piace

                ‘l foulard che ha comprato la mamma?

Biagio: Quale foulard!?

Annunziata: (glie lo sventola sotto il naso) Questo!

Biagio: (lo riconosce) Ah…bello…complimenti! Uno se fa un mazzo così

             tutto ‘l giorno, e questa che fa? …Spénne le sòrde pe le zannate!

Annunziata: Ma sente poe quant’è profumato! (glie lo mette sotto il naso)

Biagio: Aaahhhh, allora era questa la puzza che sentive prima! M’hae fatto

             ‘na capoccia così co sto profumo…e poe se scopre che è tuo! Se pò

             sapè allora che voe da me!

Annunziata: Sì…sì…poe famo le conte, adesso magnamo che è mejo.

                       (rivolta a Biagio) Chiama ‘l tu fijo…dije che è pronto.

Biagio: Perché, te annata via la voce tutta ‘n botto…Solo pe urlà con me

             L’use? (va verso la porta) O Pa’…Pa’…Pàààà…

Paolo: (da fuori) Che vòe…!

Biagio: Viene qua che è pronto!

Paolo: (da fuori) Sì…mo arrivo!

Biagio: (rivolto alla moglie)Chissà si ‘l signorino vòle esse servito ‘n camera,

             oppure…che ne so…assumemije ‘na badante…tante le vòrte se

             straccasse troppo a nun fa gnente! Tu me raccomando dajele sempre

             vinte…e queste so le risultate!

Annunziata: Sì,sì…la colpa è sempre la mia!

Biagio: Mia ,no de certo! E lo sae che te dico…? Che da ora in poe se cambia

             musica! Voe le sòrde   ? Venghe a lavorà con me…così te ‘mparo

             a conosce la callarella, ‘l fusto,la pala…

Paolo: (entra) Arì via co stì discorse…! O ba’ te l’ho detto mille vòrte…io

            ‘l muratore nu lo vojo fa’!

Biagio: (sedendosi a tavola) E allora che vorreste fa…? Studià…nun voe

             studià…lavorà…nun voe lavorà…dimme tu che voe fa’? Voe fa’

             l’allenatore anche tu?

Annunziata: Vabbè…mo basta! E’ possibile che quanno se mettemo a magnà

                       Emo sempre da discute!

Roberta: Brava mamma,c’hae ragione!

Biagio: Tu pensa a esse promossa,’nvece de ballà sul tavolino,sinnò porto

             a servì a muratore anche m’a te!

Roberta: Ooohhh…ooohhh,a annà!

Biagio: A proposito de studie…a…a enciclopedie come annamo?

Roberta: In che senso!?

Biagio: Cioè…volevo dì…me pare che quella che c’emo è ‘n po’ vecchiotta!

Paolo: O ba’…l’unica che c’emo è quella de quanno annassimo all’asilo!

Biagio: Tu sta zitto che manco quella hae letto mae,hae guardato sempre

             le figure!

Annunziata:Ma…adesso sto discorso che m’arìppresenta…che è sta storia

                      dell’enciclopedie!?

Biagio: No, era così…tanto pe sapè…! Visto che ora questa ha da dà l’esame,

             na bòna enciclopedia poteva esse utile!

Annunziata: E je la compre adesso che ha finito de studià?!

Biagio: E…e si volesse continuà? Si volesse annà all’università?

Roberta:(euforica) Sì…sì vojo continuà…vojo continuà!

Biagio: Visto!

Annunziata:Ma tu lo sae quanto ce costa a mannalla all’università?

Biagio: E quanto ce costerà mae! Mica l’emo da mannà a Oxff…Oxfff…

Roberta: Oxford ba’!

Biagio: E’! Mica a da diventà come la Montalcini!

Roberta: Sì…sì, vojo annà all’università! (si alza lo bacia) Grazie ba’!

Biagio: Che grazie e grazie…tu prima pensa a esse promossa,sinnò te porto

             a lavorà con me!

Annunziata: Vabbè mo famala finita co st’università! Allora che diceve de

                       st’enciclopedia?

Biagio: Ecco…stavo a dì che …poteva esse utile…e…e quindi ho deciso de

             compralla…

Annunziata: Scusa è…ma co tante cose che ce so da fa, tu stae a pensà

                       all’enciclopedia! Mah…!

Paolo: (mentre mangia) Davero è…!

Annunziata: Vabbè oramai hae deciso…! Almeno però comprala una che

                       costa poco!

Biagio: Sì,mo la compramo da le marocchine! Ma famme ‘l piacere ! Si la

             pijamo la pijamo una…bòna…e questa è bona…credime Pa’ è bòna,

             ma bòna tanto! Tu che diche Robè,fo bene o fo male?

Roberta: Sì,sì…a me sta bene tutto,basta che me manne all’università!

Paolo: M’amme’ nun me frega gnente…però la mamma c’ha ragione!

Biagio: Ecco…si m’a te nun frega gnente allora stà zitto…che nessuno

             t’ha ‘nterpellato! Comprì? E poe ‘n’enciclopedia bòna…e questa

             v’assicuro è bòna parecchio…po’ esse utile anche per te che sèe

             ‘gnorante!

Paolo: Ha parlato Leonardo Da Vinci!

Biagio: Che hae detto?

Paolo: Gnente…gnente…

Biagio: Mo te fò ‘na domanda semplice semplice. Dunque...(tra se) che m’ea

             detto quella? Ah…! Tu lo sae chi è stato’l primo Papa?

Paolo: O ba’…ma che ne so…mica semo a “Rischiatutto”! Perché tu lo sae?

Biagio: Certo che lo so! ‘L primo Papa è stato…Pietro,Pietro primo!

Roberta: Ma che Pietro primo! Pietro e basta…o ba’ era l’Apostolo no!

Paolo: Ecco,hae voluto fa ‘l capiscione e mamanco tu lo sae!

Biagio:Vabbè… Pietro,Pietro primo, Pietro Mennea,Pietro Micca sempre

            Pietro è!

Annunziata: Ora basta! Stasera che emo da fa,fino a ieri ma sta casa nun se

                       Faceva altro che parlà de callarelle,breccia,de guernà ‘l porco,

                       e mo!? Mo se parla de enciclopedie…Mah!

Biagio: Ma perché tu sèe rimasta ‘ndietro…! Sèe rimasta all’età della pietra!

             Tu sèe ‘na vangata…’na zappa vivente!

Annunziata: Ha parlato ‘l principino Filiberto! Eppure lo sapete mejo de me,

                       che pe sposà m’a te ho dovuto rinuncià a finì l’università…

                       stavo pe diventà architetto!

Biagio: Ah…ah…ah…Tu al massimo poe diventà architrave! Tu l’unica cosa

             che poteve progettà era l’arello del porco che c’emo qui fòre!

Annunziata:Sì…sì…vabbè, famme sta zitta che è mejo!

Biagio: (rivolto a Paolo) A proposito, l’hae guernato ‘l porco?

Paolo: Oooohhhh….ora sì che t’ariconoscio! Sì ba’,l’ho guernato!

Biagio: Bravo!

Paolo: Grazie!

Roberta: O ba’, me l’hae promesso è! Nun te rimagnà le parole…io

                all’università ce vò!

Biagio: Sì,sì… Voe annà all’università?

Roberta: Certo!

Biagio: E allora passìme la porchetta, e va a cavà ‘l vino che è finito! (buio)

                                FINE PRIMO ATTO

                                    SECONDO ATTO

SI APRE IL SIPARIO,IN SCENA C’E’ ANNUNZIATA CHE PREPARA

LA COLAZIONE. DOPO QUALCHE SECONDOENTRA BIAGIO.

Biagio: Buongiorno!

Annunziata: Sse…da mo che è giorno!

Biagio: Oh…ce fosse mae ‘na vòrta che me risponne  ‘n po’ a modo, mica

             dico tanto…’n po’ de delicatezza!

Annunziata: Ma perché…tu merite d’esse trattato co delicatezza?

Biagio: Vabbè, ho capito, lasciamo perde…ogge potrebbe èsse ‘na giornata

             favolosa e nu la vojo guastà de prima mattina!(dopo una breve

              pausa)sente ‘n po’ ma Paolo stanotte a che ora è rientrato che nu

              l’ho ‘ nteso?

Annunziata: Stanotte…! Me dirae stamane!

Biagio: Stamane?!

Annunziata: Alle sei! Ce mancavono dieci minute…Hae capito,’tu caro

                       fijo a che ora è rientrato!

Biagio:  E questo perché…? Perché tu je le dae sempre vinte!

Annunziata: Ah…io je le do sempre vinte!?

Biagio: Sì,tu…tu!

Annunziata:Ah, e tu che je stae sempre a dì “mo lo porto a lavorà con me”!

                      Ma do lo porte…a lavorà mall’arca lo porte!

Biagio: Sente, io ogge ,te l’ho già detto nun me vojo ‘nguastì,quindi

             st’argomento! Vorrà dì che stasera,quanno ‘l signorino s’arza, je le

             sturro io l’orecchie! Dopo domane a lavorà! Sèe contenta mo?

Annunziata:Sì…sì,sempre dopodomani…

Biagio: Certo…dopo domane, che me voe fa lavorà anche de domenica?

Annunziata:Sì,sì…è mejo cambià discorso…

Biagio: No guarda, è mejo che nun  parlamo più per gnente,perché ogni

             vòrta che tu apre bocca è sempre ‘na discussione!

Annunziata: Ah,quindi vorreste dì che so io la causa de tutte stì battibbecche!

Biagio: Sì,tu sée…sì!

Annunziata: E allora, visto che stamane semo partite in tromba,spieghime

                       ‘na vòrta pe tutte di chi è sto còso!(gli mostra il foulard)

Biagio: Aaahhh…aaaahhhh…Arìdaje co sto fazzolettaccio! Te l’ho già detto

             Iersera Nu lo so! Te l’ho da scrive tamanto sul muro? NU...

             LO…SO…!

Annunziata: E invece lo sae che penso?

Biagio: Perché tu pense pure?

Annunziata: Penso che tu…sì tu, c’hae ‘na altra donna! Ecco che penso…!

Biagio: (ride) Ah…ah…ah…Ma magare fosse! Magare ce l’avesse a, almeno

             Me levo da torno e nun te vedo più! Magare…Dio lo volesse!

Annunziata: Sì,sì…è inutile che fae tanto l’attore, perché a me nun me freghe,

                       hae capito?

Biagio: Sente Nunzià…tu pòe pensà quello che te pare, che c’ho ‘n’amante,

             che c’ho ‘n harem, che me piaciono l’òme! Pòe pensà quello che te

             pare,abbasta che pe ogge nun me rompe più le scatole! Perché io…

             sì io,cara la mia signora nun te sopporto più!(esce)

Annunziata: (sbraitando) Ma sì…sì, va via…sbatte la porta,tanto l’ho capito

                       che tipo sée! Dice”Nun ch’ho nessun’altra”…E que?

                       (sventolando il foulard) Que a casa come c’è entrato,c’è venuto

                       da solo, o è passato quarche mago!? E la fa entrà anche ‘n casa!

                       Perché nun ce la presente,perché nu la porte mal nostro letto?

                       (si siede e piange) Ma dove ho sbajato…che ho fatto de male

                       pe meritammo stà condanna?(si alza,prende il telefono,

                       compone il numero) Pronto? Sée tu Vincè? O Vincenza ciao so

                       Annunziata.(piange) Eehh che c’ho…che c’ho, c’ho che ho

                       litigato ‘n’altra vòrta co Biagio…No,no…stavòrta è ‘na cosa

                       seria…! Sì…sì…Vincé…Biagio…Biagio c’ha l’amante…! No…

                       no,so sicura! Sì…sì, e sto mostro la porta pure a casa! Eh sì, io

                       veramente era ‘n po’ de tempo che me l’immaginavo. Sì perché

                       è sempre nervoso…saranno sée mese che nun annamo a cena

                       fòri, quanno annamo a letto se gira sempre da quell’altra parte..

                       e nun…nun…e…e…come te l’ho da dì…Vincé nun famo quello

                       che dovessimo fa…! Ma che ce stà a succede…Dimme la verità

                       Vincé…ma tu me trove tanto trasandata…invecchiata? Arìdaie

                       anche tu co stì capelle! Mo me le tajo a zero,così sarete tutte

                       contente! (nel frattempo entra Roberta) Vabbé…adesso te devo

                       lascià…(sottovoce) Sì…sì…se vedemo tra poco al mercato,così

                       parlamo mejo…sì…sì…ciao…ciao…ciao.(riattacca)

Roberta: Con chi stave a parlà ma’?

Annunziata:Co…co…con chi stavo a parlà?!

Roberta: E’…con chi ere al telefono?

Annunziata: Ero…ero…O,ma fatte ‘n po’ l’affare tue! Stavo a parlà co

                       ‘n’amica…te va bene?

Roberta: Mmmmhhh…sarà! Ma nun è che c’hae l’amante per davero?!

Annunziata: Sì,c’ho ‘n’amante! C’ho l’appuntamento tra ‘n’ora co Ridge

                       al Fosso del giudéo…te va bene? Robè…Robè,te ce mette anche

                       tu stamane!

Roberta: Sarà, ma tu nun me la racconte giusta! Comunque nun me frega

                gnente!

Annunziata: Ecco brava! Allora si nun te frega gnente nun me rompe più

                       l’anima!

Roberta: (mentre fa colazione)Stanotte nun ho chiuso occhio,so stata quasi

                sempre sveja.

Annunziata: E com’è? Anche tu ere preoccupata pel tu fratello che n’era

                       ancora rientrato?

Roberta: Ma che me frega de quello! Sto a pensà m’a lue…! No,so stata sveja

                perché so indecisa che facoltà prende:

Annunziata: Aaahhh…aaahhh…Arìvia co st’università! Robè, ne riparlamo

                       quanno hae dato l’esame, adesso per cortesia nu la vojo più

                       sentì nominà!

Roberta:No…no,io ‘nvece ce penso fitto fitto…e nun vedo l’ora d’annacce!

Annunziata: Mannaggia al tu babbo…nun c’eva gnente da fa a mettette stà

                       Purce mall’orecchio! Tu adesso,e te lo ripeto pe la millesima

                       Vòrta, pensa a esse promossa, poe ne riparleremo.

Roberta: Ma…come sarebbe a dì!

Annunziata:Sarebbe a dì quello che ho detto,punto e basta!

Roberta: (alzando la voce)No…nun me frega gnente…

Annunziata: Ma che fae… rughe?

Roberta: Oramae ‘l babbo me l’ha promesso,e le promesse vanno

                mantenute! (nel frattempo rientra Biagio,vede sua moglie e sua

                figlia che stanno discutendo animatamente,cerca di uscire senza

                farsi notare,ma la figlia lo vede e lo blocca) O ba’, viene qua nun

                scappà!

Biagio: Ma che vòe…se po’ sapè che so tutte st’urle…che è successo mo?

Roberta: E’ vero o no che me posso segnà all’università?

Biagio: (scocciato) Sì,sì…abbasta che la fae finita co sta cavolo d’università!

             (tra se) Mannaggia a me e a quanno l’ho nominata pe la prima vòrta!

Roberta: (rivolta alla madre) Toh…pija que e porta a casa!(esce)

Annunziata:Che te pije ‘n bene…passa qua! (rivolta al marito) Ecco, hae

                      visto? Poe so io quella che je le da sempre vinte! Hae visto…

                      queste so le risultate! (Biagio rimane in silenzio) Mo che fae,

                      nun parle più? Che t’hanno potato la lingua?(silenzio)

                      Ooohhh…sto a parlà con te! E guardime quanno te parlo!

                      (pausa) Sì…sì,è mejo…famme uscì che è mejo! (prende la

                      borsa e il soprabito) Famme annà al mercato, sinnò stamane

                      succede ‘na tragedia!

Biagio: (tra se) Ooohhh…l’hae capita! Va,va al mercato e stacce anche tutto

             ‘l giorno,così meno te vedo e mejo è!

Annunziata: E’…? Che c’é…? Che hae detto? Ce l’hae con me?

Biagio: Ma che vòe…ma chi t’ha detto gnente…ma chi te conosce!

Annunziata: (tra se) Sto burino e birracchio che n’è altro!

Biagio: E’…? Che hae detto…?Che farfuje? Ce l’hae con me?

Annunziata: Ma chi sée, che vòe, ma chi t’ha detto gnente!(sbatte una sedia

                       ed esce)

Biagio: (urla) Ma sì…va…va,va via…sbatte la sedia,rompe gnicosa…tanto

             c’è chi paga! (tra se) Ma che j’ho fatto io mal Padreterno pe subì sta

             condanna! (dopo una breve pausa, prende un foglietto che tiene in

             tasca) Dunque…qui ce dovrebbe esse ‘ numero de cellulare de quella

             …de Samantha. Ah…Samantha…Samantha quanto sei tanta,quanto

             sei tanta!(va al telefono alza la cornetta) Allora…338 0645…(si ferma)

             Un momento…nun è che questa m’ha messo ‘l telefono sotto

             controllo?!(pausa) Mejo pijà ‘l cellulare,anche si de sti tempe nun è

             tanto indicato manco quello.(compone il numero) Pronto? Hallo?

             Chi è Samantha? Oh ciao cara…sono io…Come chi!? Ci siamo

             conosciuti ieri qui a casa mia…Come quale casa?! Ah già…scusa,

             dimenticavo! Eh sì, chissà in quante case sei entrata ieri…Comunque

             sono Biagio…come va? Hai dormito bene? Sì,sì…io ho dormito

             benissimo…sì…sì…non parliamo poi del risveglio…una mattinata

             stupenda…tranquilla…molto rilassante! Allora…? No …volevo

             sapere se è confermato quell’appuntamentino per l’aperitivo? Come

             ti sei dimenticata! Ma…(mentre sta a colloquio con Samantha entra

             Paolo in pigiama tutto insonnolito)

Paolo: (sbadiglia,si gratta la testa e il sedere,prende una bottiglia d’acqua dal

            frigo ,beve a “tonfo”,ripone la bottiglia,sbadiglia di nuovo, guarda il

            padre) Ma…c’ore so!

Biagio: (col cellulare in mano non riesce a parlare)Eeeehhhh?!

Paolo: Vabbé,nun lo vojo sapè…io arìvò a dormì.(esce)

Biagio: (riprende il colloquio con Samantha) Oh…scusa! Sì,sì…ci sono…

             Scusa ma…mi ero distratto un attimo! È che qui a casa è entrato un

             animale e… E’…? Che animale? Guarda è un animale raro…nun poe

             capì…poe te spiegherò! Ma ritornamo a noi…dunque dicevamo? Ah

             già…l’aperitivo…allora verso che ora ci vediamo? Va bene per le

             11,30-12,00? Si?...Ok,allora ci vediamo al bar per quell’ora! Ciao…ciao

             …ciao.(posa il cellulare) E vualà…è fatta! (pausa) Ma lo sae che te

             dico…? Io quasi quasi je la butto là pure pe un pranzetto…Io ce

             provo…più de dì de no…mica me menarà!(esce un attimo,rientra con

             in mano tre cravatte) Chissà quale sarà mejo? (nel frattempo entra

             Roberta con le compagne di scuola)

Roberta: Ciao ba’!

Amiche: Buongiorno…buongiorno…

Simona: Robé,do l’appoggiamo sta roba?

Roberta: Sul divano…do te pare!

Elisa: Oggi non voglio bruciare il tempo,sono venuta per studiare…

Pamela: Sì…sì,anche noe!(si avvia verso lo specchio)

Roberta: Pamé…Pamé, do vae! Mettete a siede sinnò pijo sto specchio e lo

                frullo da la finestra! O ba’,ma che fa eco stì cravatte su le mane?

                Che sée pe uscì?

Biagio: Sì,devo uscì…e stavo a vede quale  potevo mette.(rivolto a Roberta)

             Tu che diche?...Anzi no,tu nun fae testo! Sentimo quest’altre.(rivolto

             a Simona) Britney…tu che pense…qual’è mejo secondo te?

Simona: Ma dove deve andare?

Elisa: Se deve andare a teatro,io consiglierei questa qui…Se deve andare a

          una conferenza è meglio questa blu!

Roberta: Sì…’l mi babbo ateatro!

Biagio: Oooh tu…giovanotta,fatte ‘m po’ l’affaracce tue! (guarda Elisa) Me

             piace sta ragazza…osservazione giusta! Io dirée de mette questa…

             Sì,è decisamente più culturale! (poi,rivolto a Pamela) Tu sée

             d’accordo?(pausa) Un momento…ma io te conosco! Tu sée…

Pamela: Pamela!

Biagio: Ah…Pamela! Sente’m po’,’l tu babbo quanno va a caccia al cinghiale,

             quale cravatta mette?

Pamela: Il mio papà non la mette…la fa indossare direttamente al cinghiale!

Biagio: Ah…ah…ah…Bella questa! Hae capito spiritosa la mia futura nuora!

             (silenzio,lo guardano tutte)

Roberta: (impacciata) O ba’, ma che stae a dì! Ma che hae bevuto ‘na cassa de

                Céres de prima mattina!?
Biagio: Ma…scusa é…ma perché lée nun é…(rivolto a Pamela) Ma tu nun

             sée…

Pamela : Chi?

Biagio: Pamela la fidanzata de Paolo…’l mi fijo?

Pamela: Guardi…

Biagio: (si volta) Guardi…chi?! Dove?!

Roberta: (interrompendolo) O ba’,e nun me fa fa stì figuracce!

Biagio: Scusa ‘n ‘attimo…famo mente locale…Io l’altro giorno ho dato

             cento euro m’a Paolo perché doveva comprà l’anello de

             fidanzamento e regalallo a una certa Pamela amica di mia figlia…

             quindi…(fissa l’anello che porta Pamela e le prende la mano) E’

             questo vero?

Pamela: Non credo proprio! Que me l’ha regalato ‘l mi babbo…è di osso

               di cinghiale!

Roberta:O ba’,Paolo t’arì ha fregato! E nun è intelligente lue…!

Biagio: Quanno lo chiappo te fò vede io…sto mostro! Ma…che dovete

             studià?(rivolto a Elisa)

Roberta: O ba’, è inutile che te lo spiego…tanto nun capisce!

Biagio: Sta zitta! Sto a parlà co lée,chi t’ha interpellato a te!

Elisa: Studiamo l’ultima parte dell’Apocalisse!

Biagio Aahh…interessante! Sentiamo…!

Elisa: La battaglia di Gog e Magog nello scontro finale di Armagetton…

Biagio: Aaahhh…co Bruce Willis!(pausa)

Roberta: O ba’…ma nun doveve annà via?

Biagio: Perché nun è co…? E’ quello co Marlon Brando? (tutte scuotono la

             testa) No e’….allora io…(mima di uscire)

Roberta: Vai…vai…(Biagio esce)

Simona: Madonna Robé come lo tratte male però!

Roberta: Eh…se le cerca! Comunque ragà sarà quel che sarà, ma su le

                Barzellette nu lo batte nessuno…è un vero e proprio fuoriclasse!

                Sentite questa…me l’ha raccontata iere…

Elisa: Ma…dobbiamo studiare!

Simona: Sì…sì,tu intanto avvìite!

Pamela: (mentre si aggiusta i capelli davanti allo specchio) Allora…dicce sta

               barzelletta Robé!

Roberta: Allora…C’è una cicogna che vola sopra la città e porta con se un

                uomo de 75 anni…a un certo punto,l’uomo la guarda e je fa:”Ce

                semo persi eh? “(Roberta ride, le altre no) Capito…?! Vabbé

                studiamo che è mejo! (nel frattempo rientra Biagio) O ba’,arrabbìte

                che barzelletta che m’hae raccontato iere!

Biagio: Ma che vòe…Ah, sentite questa…dunque c’è una cicogna che vola

            sopra la città e porta con se un uomo de 75 anni…a un certo punto

            l’uomo la guarda e je dice: “Ce semo persi eh?”

Simona:(ride insieme alle altre ragazze) Ah…ah…ah…forte…gajarda! Su

              però adesso studiamo! Forza Elì attacca…

Elisa: Va bene! L’apertura del settimo sigillo chiama sulla scena sette Angeli

           con tromba…

Simona: (insieme alle altre) Tuu…tuuu…oh scusa…continua…

Elisa: Ad ogni squillo di tromba…(fino alla fine)

Roberta:(dopo una breve pausa) Io nun c’ho capito gnente! N’è che m’ha

              attaccato la malattia ‘l mi fratello!?

Pamela: A proposito del tu fratello…di un po’…

Roberta: (interrompendola) Pamé…piantala…nun me lo nominà…

Elisa: Se non avete niente in contrario ve lo spiego io.

Simona: Per me va benissimo…Voi che ne dite?

Roberta e Pamela: E che dovemo dì…vai…vai…

Elisa: (leggendo) Dunque……(Roberta e Simona sbuffano,mentre Pamela si

           mette il rossetto)…finito! Allora,ditemi…che ne pensate?

Simona: Bello…complimenti…!

Roberta: Oddio…bello,potresti fare meglio!

Elisa: Meglio!? La storia è questa,non si inventa mica nulla! Tu Pamela che

          ne pensi?(Pamela non risponde,è tutta presa col rossetto)

Simona: (rivolta a Pamela) Ooohhh…guarda che ce l’ha con te!

Pamela: (con aria assente) Ah…’l rossetto?! Perché, me sta male?(si alza e

               si specchia)

Elisa: (si alza indignata) Basta…io me ne vado!

Roberta: Do vae,viene qua! Pamela stava a scherzà…anche perché si ce vae

                via tu, noe che strada pijamo! Su da brava arì mettite a siede. Anche

                tu Pamé…su forza ripijamo a studià!

Elisa: (si siede e si rivolge a Pamela) E piantala co sto rossetto! (glie lo toglie

           dalla mano) Allora…continuiamo…

Simona: Aspetta,famo ‘na piccola pausa musicale! (si alza) Robé tira ‘n po’

               fòre quel CD d’Apicella!(nel frattempo entra Annunziata con le

               buste della spesa stracolme)

Roberta: O ma’,ma…che hae fatto…hae svitato tutte le bancarelle del

                mercato?

Annunziata: Sì,sì…tu fa la spiritosa ‘nvece de venimmo a aiutà!

Roberta: Me poteve pure chiamà! La bocca l’hanno fatta anche pe parlà!

Annunziata: Da mo che me sto a sgolà da giù da piede a le scale! Robééé…

                       Pààà…Pààà…Robéèè…Macché,hae visto nessuno tu!

Roberta: Te giuro ma’,io nun ho sentito gnente! (rivolta alle amiche) Voe ete

                sentito gnente?

Simona: Io no…Non lo so loro,ma ero troppo impegnata a spiegare l’ultima

               parte dell’Apocalisse!

Pamela: (in tono ironico) Tu Elì la dovreste avè sentita, che sée stata a

               truccatte fino a adesso!

Elisa: (sorpresa,col rossetto in mano)Ma…io…

Roberta: ‘Na fortuna che nun semo al tribunale, sinnò da mo che m’evono

                arrestata! Vabbé, pe ogge famo lè…(si alzano tutte,prendono i libri,

                e si avviano verso l’uscita)

Annunziata: Robé…do vae! M’hae da aiutà a fa ‘l pranzo!

Roberta: mmmmhhh…che pizza! Vabbé regà,ce vedemo ogge pomeriggio…

               ciao…!

Ragazze: Ciao…ciao…Arrivederci signo’…!(escono)

Roberta: Ah me stavo quasi a scordà…

Annunziata: De che’?!

Roberta:Ha detto ‘l babbo che pranza fòri.

Annunziata: Fòri?! E dove?

Roberta: E che ne so…! Parlava de ‘n pranzo de lavoro…boh!

Annunziata:  Me l’immagino che discorse raffinate scappono fòre! Chissà si

                       co le colleghe de lavoro parla de Pape,enciclopedie e via

                       discorrendo! Vedrae come l’azzittono subito!

Roberta: Ma…adesso che ce penso, da quanne in qua ‘l babbo va a le pranze

                de lavoro!Si‘l massimo che ha fatto è annà a la Sagra de la

                porchetta de San Lorenzo!

Annunziata: Se vede che hanno da discute de un lavoro grosso.

Roberta: Sì,e che avranno da fa mae…manco avessero da ristrutturà

                ‘l conservane! Mah…!(suonano alla porta) E mo chi è?! (va ad

                aprire) Oh…ciao Vincé!

Vincenza: Ciao Robé…posso entrà? Scusate si vengo a quest’ora! (entra)

Annunziata. Viene…viene Vincé…Ma che è successo, se semo lasciate

                       mezz’ora fa! Che te sée scordata de dimme quarcosa?

Vincenza: No…cioè…sì…(guarda Roberta) Te…dovrée parlà de ‘na cosa

                  abbastanza seria!

Annunziata: E vabbé…parla!

Vincenza: Sì ma…(le si avvicina,e a bassa voce) Te devo parlà da sola…

Annunziata: (guarda Roberta) Ho capito…! Robé…ma tu nun m’eve detto

                       che voleve uscì?

Roberta: Veramente io volevo uscì,ma tu m’hae detto che te dovevo aiutà

                a fa ‘l pranzo!

Annunziata: Vabbé…ho cambiato idea…va,va…fò da sola…tanto è solo pe

                       noe due…va….va pure.

Roberta: Ho capito, me state a caccià via! Chissà stavòrta su chi ete da

                sficcanasà! Ce vedemo tra un po’…ciao!(esce)

Annunziata: (assicurandosi che sua figlia fosse uscita)Allora?! Su,racconta,

                       che c’è de così tanto urgente da dimme!?

Vincenza: Nunzià…fatte forte! Quello che te sto pe dì te farà male…molto

                  male!

Annunziata: E che sarà successo mae! Daje su…nun me fa sta su le spine…

                       sputa ‘l rospo Vincé!

Vincenza: (mettendole una mano sulla spalla) Nunzià…c’aveve ragione tu!

Annunziata: Ragione de che?! (Vincenza mima le corna) No…! Nun me lo

                       dì! Dimme che nun è vero…dimme che nun sée sicura!

Vincenza: No Nunzià,so sicura al cento per cento…E’ proprio così! Me

                  piagne ‘l còre a dittolo,ma è la realtà…! ‘L tu marito c’ha ‘n’altra

                  donna!

Annunziata: (lasciandosi andare,si siede sulla poltrona) Ero sicura…ero

                       sicura! Te l’evo detto io! E tu, no…nun po’ esse! Mo..mo te

                       sée convinta…l’hae visto co le tu occhie!

Vincenza: Eh sì…c’eve proprio ragione!

Annunziata: E dimme…com’è? E’ giovane, è alta,bassa,bionda bruna…

                       com’è?

Vincenza: Eh…com’é…com’é…! E’…è bella…io l’ho vista a mezzo busto,

                  perché erono a siede al bar che beverono…Però de viso devo

                  ammette che è proprio bella! Comunque nu la conosco,nun l’ho

                  mae vista bazzicà da stì parte.

Annunziata: (si alza e con uno scatto d’ira) Dimme dov’é…in quale bar è,

                       che mo vò là e lo corco davante a tutte! Dimmolo! Lo vojo

                       sapé…dov’è!

Vincenza:(cercando di calmarla) E’ inutile Nunzià,nun te c’avvelenà! Sta

                 calma…!

Annunziata: Sto calma!? Sto calma!? Mo te fò vede io! (prende il matterello)

                       annamo! Pòrtime là…Je vojo spaccà tutte l’osse…! Lo vojo

                       fa camminà co le cròccele pe du anne! Annamo t’ho detto!

Vincenza: Nunzià…cocca mia, adesso do vae a fa ride tutte le gente…lo sae

                   bene poe come va a finì…queste ce godono…nun se farà altro che

                   parlà de questo pe tutto l’anno! Daje Nunzià,ragiona…posa sto

                   lanzagnòlo! Damme retta, fatte servì da chi c’è passato prima de

                   te!

Annunziata: No! Nun me frega gnente de quello che dicono le gente…vojo

                       annà là! (fa per uscire)

Vincenza: (la blocca) Calmite…viene qua…ragionamo! Su calmite, mettete

                  a siede…tanto così nun risolve gnente! Su via…fa la brava!

Annunziata: (si calma,si siede e scoppia in una crisi di pianto) Ma perché…

                       perché me domanno io…perché proprio a me doveva toccà

                       sto calvario…perché! (piange)

Vincenza: Su sta calma…(si alza) Mo te vò a pijà ‘n bicchiere d’acqua…

Annunziata: No…no, nun vojo gnente grazie…me so calmata…

Vincenza:Daje su,asciughìte st’occhie…(le dà un fazzoletto) Mo rientra

                 Roberta…nun te fa vedè così…su fa la brava…!

Annunziata: (mentre si asciuga gli occhi)Sì…sì,c’hae ragione…Le fije

                       lasciamole fòra da stà faccenna…!

Vincenza: Oooohhh…brava! Vede che ora comince a raggionà!

Annunziata: Sto mostro, sto birracchio che n’è altro! Io me domanno e dico,

                       ma che ce troverà de bello quella,pe…pe fassela ‘nsieme a lue?!

                       Me lo sae spiegà Vincé?

Vincenza: Ah nu lo so!

Annunziata: Te lo dico io che ce trova de bello...! Ce trova che mo je magna

                       stì quattro sòrde che c’ha e poe lo manna a quel paese bene

                       bene!

Vincenza: Vabbé…mo come fae a dillo…!

Annunziata: So sicura, ce metto la mano sul fòco! E’ impossibile che ‘na

                       bella ragazza se possa ‘nnamorà de un saettone simile! Solo io

                       ce so cascata!

Vincenza: Vabbé, mo nun esagerà…! In fondo in fondo ‘l tu marito è anche

                   ‘n bell’òmo!

Annunziata: Ma hae d’ annà a fonno parecchio però! Ma…dimme’n po’…

                       quant’anne c’avrà…è giovane?

Vincenza: Ma che ne so Nunzià…! Come posso giudicà…l’ho vista solo pe

                  ‘n attimo! Mica je so annata a chiede la carta d’identità!

Annunziata: Vabbè,che c’entra, dico…un’idea te la sarae fatta!

Vincenza: Ma che te dico…a occhio e croce avrà sì e no…’na…’na ventina…

                  venticinque…trenta…al massimo quaranta toh!

Annunziata: Ah annamo bene! Un altro po’ e arrivave a sessant’anne!

Vincenza: Nunzià..che t’ho da dì…! Nu lo so! E’ giovane ecco…o…

                  perlomeno…ch’ha ‘n aspetto giovanile!

Annunziata: Dimme la verità Vincé…è…è mejo de me?

Vincenza: (imbarazzata) Beh…senza offesa Nunzià…però…me pare…mica

                  tanto é…! Ma un pochettino…penso de sì…

Annunziata:Ecco…! Hae visto…anche tu lo diche!

Vincenza: (riprendendosi dalla gaffe) Ma comunque so sicura che quanno

                  c’avrà la tu età…quella…quella nun t’allaccia mamanco ‘na

                  scarpa!

Annunziata:Sì…sì,ora consolìme co l’ajetto…

Vincenza: No,dico sul serio…me potessi cecà…! Comunque Nunzià, bisogna

                  che passe al contrattacco!

Annunziata: Ma…come! Io lo volevo annà a svergà,e tu m’hae bloccato!?

Vincenza: Ma no…no passà al contrattaco col lanzagnolo!Io intendevo

                  co ‘na mossa psicologica!

Annunziata: Sì…psichiatrica,no psicologica!

Vincenza: (dopo una breve pausa) Ho trovato! Provamo a fallo ‘ngelosì!

Annunziata: Ma a chi!? E quello quanno se ‘ngelosisce! Anzi, accennerà

                      quarche cero a Santa Cristina si me potesse levà da torno!

Vincenza: Ma…mica è detto sa!

Annunziata: Comunque tu mettala come te pare…però adesso è lue che

                       fa ‘ncancarì ma me!

Vincenza: Io Nunzià, c’avrebbe ‘n’idea!

Annunziata: E sarebbe?

Vincenza: Ascolta…je famo capì che anche tu c’hae ‘n amante!

Annunziata: E come fae a fajolo capì? Bisognerebbe trovà qualcuno che

                       sia disponibile sull’istante! E chi trove a quest’ora!? Tu conosce

                       qualcuno?

Vincenza: Ma no,nun c’è bisogno che trove pe forza qualcuno…lo famo

                  ‘ngelosì co ‘na telefonata sospetta! E’…che diche?

Annunziata: A me nun me pare tanto ‘na grossa idea! Capirae quanto je

                       frega ma lue si me telefona qualcuno! E poe hae da trovà

                       sempre uno che me chiama…! E a chi lo diche…? Come famo

                       a spiegaje tutta sta storia! No…no,scusa Vincé, ma nun è

                       proprio ‘l caso!

Vincenza: Già…è vero…E allora come se po’ fa…? (pausa) Ho trovato!

Annunziata: Mmmmhhhh…Sentimo.

Vincenza: Stamme bene a sentì! Te fae spedì ‘na bella pianta o un bel mazzo

                  De fiore,co ‘n bel bijetto scritto che lo fa ‘nsospettì!

Annunziata:E…dovemo trovà sempre uno che me lo spedisce!

Vincenza: A quello ce posso pensà pure io!

Annunziata: E come?!

Vincenza: Eh…come…come! Io l’ordino,ce fò mette ‘n bel bijetto romantico,

                  e te fò consegnà le fiore da quello del negozio!

Annunziata: Mmmhhh…ho capito…ma sto lavoro bisogna fallo quanne

                       c’è lue…!

Vincenza: Ma certo,sinnò che senso c’ha! Io dirée che prima lo famo e mejo

                  é…famolo oggi stesso!

Annunziata: Va ‘n po’ a sapè sto mostro a che ora rientra!...Si rientra! No,no

                       é impossibile , nu lo potemo fa!

Vincenza: Ma che è impossibile e impossibile…gnente è impossibile! Sente

                  come famo…

Annunziata: Eh…sentimo…

Vincenza:Dunque…quanno  ogge pomeriggio lue rientra…

Annunziata: Tu diche?!

Vincenza: Ma sì,prima de cena sicuramente sarà a casa…! Beh,tu sta in

                  camera tua,e quanno lo sente arrivà me chiame sul cellulare…

                  io scenno di sotto dal fioraio e te fò mannà ‘n bel mazzo de fiore…

                  così, quanno tu lo riceve, vedemo come reagisce! Beh…allora…

                  che ne pense?

Annunziata: (pausa di riflessione) Mmmhhh…però…nun te ce facevo!

Vincenza: Ah…grazie!

Annunziata: Ok…m’hae convinto…famo come hae detto tu!

Vincenza: Ma c’ho anche ‘n’altra idea!

Annunziata: Eh…mo nun t’allargà!

Vincenza: Stamme a sentì…pe l’occasione te devi truccà…te devi vestì in

                  maniera provocante…come nun hae fatto mae!

Annunziata: E che fò…mica me posso presentà davante al fioraio in tanga!

Vincenza: Ma no…che hae capito! Ce l’avrae lappe l’armadio ‘n vestito

                  elegante! Che ne so…’na minigonna…’n vestito co lo spacco!

Annunziata: Boh…! Sì, qualche cosa del genere ce lo dovrebbe avè…saranno

                       quindic’anne che nu le metto più…ho paura che nun me stanno

                       più bene!

Vincenza: Vabbé,tu provele,vedrae che quarcosa scappa fòre!

Annunziata: Ma tu diche che ce riuscimo a ottené quarcosa?

Vincenza: Secondo me sì…ce metto la mano sul fòco! (nel frattempo rientra

                  Roberta) Oh…ciao Robé!

Roberta: Beh…!? Ancora n’ete finito de chiacchiarà? E ‘l pranzo?!

Annunziata: Vòe magnà?...Beh,ce so du scatolette de simmenthal…ogge

                       pranzamo con quelle!

 Roberta: Ero sicura che annava a finì così!

Vincenza: Vabbé,io vo via Nunzià…allora rimanemo d’accordo così…me

                   raccomanno è! (alza il cellulare per intendersi)

Annunziata: Sì…sì,ho capito…! Ciao Vincé e grazie!

Vincenza: E de ché…Ah…rose rosse o pianta?

Annunziata: Fa tu…per me è indifferente.

Vincenza:Vabbé…ce penso io allora! Ciao!...Ciao Robertì! (esce)

Roberta: Ma questa ‘na casa ‘n ce l’ha? A forza de sficcanasà ogge tocca

                magnà pure a secco! ?na fortuna che nun c’è ‘l babbo…sinnò vedrae

                che guerra! Ma pòe che è sta storia delle rose rosse!

Annunziata: (fingendo di non sentire) Ma…che sée stata verso ‘l bar per

                       caso?

Roberta: Sì,perché?

Annunziata: No…gnente…Ma che hae notato quarcosa de strano? Hae

                       ‘ncontrato qualcuno?

Roberta: No…! E chi avrée dovuto ‘ncontrà?

Annunziata: No…gnente…gnente…era così pe dì!

Roberta: O ma’…ma tu e la Vincenza ete svinato!? Prima le rose rosse,poe

                sta domanda senza senso…ma…(nel frattempo entra Paolo

                insonnolito e ancora in pigiama)

Annunziata: Oh…zitte,è risuscitato!

Paolo: E’   ? che hae detto?

Annunziata: Gnente…gnente…

Paolo: Ma che ore so?

Roberta: (strizzando l’occhio alla madre) So…le otto e mezza…che te preparo

                la colazione?

Paolo: Ma che sée matta! No…no,ch’ho tutto lo stomaco rivurticato! (rivolto

            alla madre)Oma’…quanno è ora de pranzo chiamìme! (sta per uscire)

Annunziata: Oohh Pa’..Paolo!

Paolo: Che c’è!

Annunziata: E’ ora de pranzo! (Roberta ride)

Paolo: (le guarda) Ma che ete bevuto ‘na damigiana de vino? (esce)

Roberta: Noe…!

Annunziata: Apposta no! Potemo vince la guerra! (rivolta a Roberta) Su…

                       tira fòre  sti du scatolette e damìse ‘na mossa a magnà,che dopo

                       c’ho da fa! M’aspetta un pomeriggio de fòco! (musica,buio,

                       sipario)

                              FINE SECONDO ATTO

                                        TERZO ATTO

SI APRE IL SIPARIO,LA SCENA E’ VUOTA. DOPO ALCUNI SECONDI

COMPARE BIAGIO,MANI IN TASCA E ARIA AFFLITTA.

Biagio: (posa le chiavi,il cellulare, si toglie la giacca e passeggia

             nervosamente) Che cretino…! Che imbecille…! Che broccolo che so!

             Ce so dato…ce so dato subito ma la tajola…! Che cretino… ce so dato

             co le mane e co le piede…! Ma come ho fatto…! Come ho fatto dico

             io,a nun accòrgemme subito…! (pausa) Dice…(imita la voce di

             Samantha) Io fidanzata!? Ma no!...Sono libera…Ho avuto una storia,

             ma è tutto finito…! (parla di nuovo normale) Tutto finito…! Tutto

             finito un corno! (si schiaffeggia sul viso) Broccolo…saettone…

             scialacòtto…! Che te pije ‘n corpo! Ah…nun è libera…!Nun é

             fidanzata!  E se l’è scerto anche bello grossòtto, e te devo dì anche

             ‘n po’ ‘gnorantotto…! Che te pije ‘n corpo ‘nartra vòrta! (pausa) Ero

             riuscito tanto bene a portalla a pranzo quanno a ‘n certo punto se

             presenta st’armadio…! Lì per lì,ho pensato…sarà ‘l cameriere!?

             E ‘nvece?! (con voce fina) Ti presento il mio fidanzato…ti dispiace

             se pranza con noi? (con voce normale) Fidanzato!? Ho pensato,ma…

             che s’è fidanzata stanotte?!  A sto punto ho voluto vedecce chiaro…

             Ma…come iersera a casa mia m’eve detto che …E lée paracula pe nun

             fasse sgamà da quel saettone…(con voce fina) Ah…sì…spero mi

             perdonerai se ho usato un piccolo stratagemma per convincerti…!

            (con voce normale) Piccolo stratagemma un cazzo! Sto piccolo

            stratagemma m’è costato la bellezza de 5000 euro! Proprio adesso

            che evo trovato ‘n camioncino usato! Ma pòe…! Alla fine m’é toccato

            pagà pure ‘l conto…! Altre 140 euro…!Da quante ero nervoso ho dato

            gnicosa mal su ragazzo…Arrabbiolo come magna! E’ come un

            concassé! (pausa) Mo lo sae che fò? La chiamo, e je dico che

            l’enciclopedia nun me serve più! (prende il cellulare,compone

            numero)…Così ‘mpara a pijà ‘n giro le gente!...Pronto? Chi è

            Samantha?.(cambia tono) Oh ciao! Sono Biagio…E grazie di che…!

           

            E’ stato un piacere…ma no…nun te preoccupà…che sarà mae…ho

            offerto solo un pranzetto…! Senti…t’ho chiamato pe ditte che siccome

            quella svojata de la mi fija ha deciso de nun continuà più le studie…

            Ecco…volevo sapè…è possibile annullà quel contratto…?(pausa)

            No é…!? Ah beh già, ormai l’ hae inviato alla direzione generale…e

            quindi…Vabbé…come non detto…vorrà dì che mo ce la manno a

            zampate all’università…! Anzi lo sae che te dico?...Fò continuà anche

            quel capoccione del mi fijo…! Vabbé…allora te saluto e…gnente…se

            rivedemo più là…Ciao…ciao! (getta il cellulare sulla poltrona) Ma chi

            te vòle più rivede! Appena arrivono sti libre vojo fa un focarone

            grosso più de quello de San Giorgio! (si specchia) Guarda qua…dal

            nervoso me so uscite tutte brollone…guarda grosso questo! E’ come

            ‘n faciòlo borlotto! (nel frattempo entra Annunziata elegantissima)

            Bònasera! Cercava qualcuno? (pausa) Guardi che fòri c’è anche un

            campanello…Che fate, entrate ma le case de le gente senza chiede

           permesso! Ma nun è per caso che anche voe me volete appioppà

            quarcosa?! Ma che s’è sparsa la voce…? Che l’emo presa pe la casa

            del cojone!

Annunziata: Ma…

Biagio: Ma che ma e ma! Guardate…stasera nun è proprio aria…quindi fate

             la cortesia…

Annunziata:Ma…o Bia’…ma che stae a dì?

Biagio: Bia’…?! Ma che ce conoscemo!?

Annunziata:Ma…stae a scherzà…! Me stae a pijà ‘n giro?

Biagio: (la guarda con attenzione dalla testa ai piedi) Ma…nun me dì che…!

             Ma…ma come te sée conciata!

Annunziata: Beh,perché? Che C’è de male?!

Biagio: Ah nu lo so! Ma te sée specchiata?

Annunziata. Eeehhh…! So du ore che sto davante allo specchio!

Biagio: Ma se po’ sapè do vae conciata così?

Annunziata: Ho d’annà…ho d’annà a…a ‘na festa con po’ d’amiche…!

Biagio: Stasera!?

Annunziata: Stasera sì…stasera…mica domattina!

Biagio: Ho capito…! Stasera c’è ‘l gran raduno de le ficcanase! Famme

             telefonà giu al comune che attaccassero la sirena pel coprifòco!

Annunziata: Guarda che nun fae ride nessuno! Visto e considerato che tu

                       nun me ce porte più,allora approfitto dell’occasione!

Biagio: Guarda che si io nun te ce porto più, è perché a la sera so cotto come

             ‘n paracenere! Hae capito?

Annunziata: Anche de sabato?

Biagio: Anche de sabato sì!

Annunziata: Vedo però che ogge nun ere stracco per gnente!

Biagio: Vabbé…che c’entra…! Ogge…ogge era un pranzo de lavoro!

Annunziata: Ah…un pranzo de lavoro! Me l’immagino!

Biagio: Beh…! Che vorreste dì? Nun sarò stato a pranzo co Tronchetti

             Provera, però  sempre  pranzo de lavoro era!

Annunziata:Me l’immagino che conversazione! E de che ete parlato?

Biagio: (impacciato) De che emo parlato?! Emo parlato de…de…ma che te

             frega de che emo parlato noe! Nun t’è mae fregato pe vent’anne…mo

             tutto st’interesse da do è scappato fòre!

Annunziata:Vabbé…nun me frega gnente!Hae magnato…?Hae bevuto…?

                      sèe satollo…? Hae fatto bene! Sèe contento mo?

Biagio: No! Nun so per gnente contento! Perché tu,come al solito, hae sempre

             da mette bocca su ogni cosa che fò! Tranne quanno c’è da tirà fòre le

             sòrde!

Annunziata: A proposito de sòrde…chi l’ha pagato ‘l conto ‘l capoccia?

Biagio: Sì…’l capoccione! E quanno paga quello! Emo fatto a la romana te va

             bene?O si nun te fide te vò a chiamà ‘l cameriere pe sapè quanto emo

             pagato e quanto emo magnato!

Annunziata: (guarda l’orologio con impazienza) E chissà?! (pausa)

Biagio: Che c’é…l’amiche tue so in ritardo? Mesà tanto che t’hanno fatto

             ‘na sòla!? (pausa) Ma che t’hanno da venì a pijà?

Annunziata: E’…? No…no. Cioè sì…! Boh!?

Biagio: Sì o no?

Annunziata: (urla) T’ho detto sì! Ma che sée sordo!?

Biagio: Oh…nun urlà che te do ‘no scaporzone sa! E stasera noe che

             magnano…? Avrae preparato quarcosa spero!

Annunziata: Veramente…nun ho preparato gnente!

Biagio: Ho capito…tu vae a cena fòre e noe digiunamo!

Annunziata: Ma perché,ogge nun te sée abbuffato a pranzo!? Sicuramente

                       avrae magnato come ‘n porco, come ‘l solito tuo!

Biagio: (tra se) Eeeehhhh…! Vabbé, io potrée anche nun magnà stasera…

             Ma te sée scordata che c’hae anche du fije…anzi tre,perché ‘l tu

             fijo magna pe due!

Annunziata: De lore nun t’hae da preoccupà…se la cavono da sole.

Biagio: Vabbé…ma almeno è avanzata ‘n po’ de porchetta?

Annunziata: No,l’hae divorata tutta iersera! Nun è avanzato manco

                       ‘n fegatello!

Biagio: Mmmhhh….che nerve!

Annunziata: ( con uno scatto d’ira) Che c’é…semo nervose? Hae fame…?

                       Vòe che te preparo quarcosa? (prende alcune scatolette di

                       tonno,simmenthal,fagioli,e le sbatte sul tavolo) Ecco…la cena

                       è servita! Contento mo?

Biagio: Sta roba…magnala tu!

Annunziata: Allora lo sae che te dico…? Arì va al ristorante, così magne

                       quello che te pare! (suonano alla porta) Hanno suonato!

Biagio: (con idifferenza) Beh…? Che vòe da me…? Ho sentito…mica so

             sordo!

Annunziata: (insistendo) No…dico…hanno suonato! E chi sarà mae?!

Biagio: A meno che nun sée ‘na maga,si nun vae a aprì nu lo sapremo mae!

             (risuona il campanello)

Annunziata: E chi sarà?

Biagio: (spazientito) Ma che sée stupida! Saranno le tu amiche che te so

             Venute a pijà, chi a da esse! La vòe aprì o no sta porta!

Annunziata: Ma…semo sicure?! (risuona il campanello)

Artemio: (da fuori) C’è nessuno?

Annunziata: E’  ‘n omo!? E chi sarà?

Biagio: (spazientito) Chi è!?

Artemio: Sono il ragazzo delle consegne!

Biagio: Chiii?

Artemio: (da fuori) Il ragazzo delle consegne! Debbo consegnare una cosa!

Biagio: Vòe scommette che è già arrivata l’enciclopedia! (rivolto alla moglie)

             Apre tu….dije che ha sbajato casa!

Artemio: (da fuori) Allora,m’aprite o no! C’ho da fa altre consegne, mica

                 posso sta qui a perde tempo co voe!

Biagio: Ma che fa…ruga pure?!

Annunziata: (spazientita) Un attimo,arrivo…sinnò qui famo notte! (entra il

                       fioraio con un mazzo di fiori o pianta)

Artemio: (guarda la ricevuta e si rivolge a Biagio) La signora Canalis?

Biagio: No…! Io so la velina quella bionda! …Ma te pajo ‘na donna!

Artemio: Vabbé…scusate…mica v’ete d’arrabbià tanto!

Annunziata: Sono io!

Artemio: Questi fiori sono per lei! Un attimo che c’è da firmare questa

                 ricevuta: (porge i fiori o la pianta a Biagio) Fate ‘l favore reggetime

                 sto còso…! Grazie…Ecco…una firma qui signora.

Annunziata: Dove?

Artemio: Qui…qui sotto.

Annunziata: Ecco fatto! A posto così?

Artemio: A posto.

Biagio: Sente ‘n po’…giovanotto…ma semo proprio sicure che è proprio per

             lée?

Artemio: Sentite…io veramente de Canalis ne conosco ‘ n’altra…però voe

                 nun me parete Vieri!

Biagio: Ah..ah…che spirito il nostro giovanottello! Vabbé…si è così allora…

             (Artemio rimane in attesa della mancia) Bella sta casa…! Eehhmm…!

Annunziata: (dando un’occhiataccia a Biagio) Ooohhh…daje!

Biagio : Ma…ma che hae! (Annunziata le si avvicina all’orecchio) Aaahhhh…

              già…scusa tanto é…!(si rivolge alla moglie) Tié…almeno reggìme

              sto còso!

Annunziata: E pòsolo sopra al tavolino no!

Biagio: Attenzione é…te dovesse venì l’ernia! (poggia i fiori sul o la pianta

             sul tavolo,prende il portafogli,fruga) Eehhmm…eehhmm…(rivolto

             alla moglie) Che c’hae quarcòsa spiccio?

Annunziata: No…nun ce l’ho!

Biagio: (estrae una banconota da 50,00 euro) Sentite giovanò…me dispiace

             tanto,ma nun me trovo gnente spiccio e quindi…

Astemio: (con un gesto fulmineo gli sfila la banconota dalle dita) Nun fa

                 gnente…m’accontento anche de queste! Grazie…grazie…e tanti

                 auguri signora! (esce velocemente)

Biagio: (rimane impietrito) Ma…ma che ha fatto…!? S’è preso 50,00 euro de

             mancia?!

Annunziata: E capirae!

Biagio: E capirae…capirae un corno! Mamanco ‘ l Duca d’Aosta lascia  ‘na

             mancia così! Che te potesse sfragne mal primo albero che ‘ncontre!

Annunziata: (non l’ascolta,prende i fiori o la pianta) Che bel mazzo di fiori!

                       (o pianta) Che bel pensiero! (sfila il biglietto,lo legge,e sospira)

Biagio: Ma che è sta robba?! Chi te l’ha mannato!

Annunziata: (dandosi delle arie) Mah…una  persona!

Biagio: Ce mancherebbe che te l’esse mannato ‘n cavallo! Se è lecito…se po’

             sapè chi è sta persona?

Annunziata: (fingendo l’imbarazzo) E’…é…un’amica…(farfugliando)…un

                       amico…

Biagio: Eéééhh?! Ma che parle arabo!? Famme légge sto bijetto!

Annunziata: Oh…ma fatte ‘n po’ l’affaracce tue! (lo nasconde dietro la

                       schiena)

Biagio: (spazientito) Sente…io so ‘l padrone de casa…e esigo che tu me fae

             légge sto bijetto!

Annunziata: Che hae detto?! Ripete ‘n po’ che nun ho capito!

Biagio: Hae capito benissimo! Damme qua sto bijetto!

Annunziata:(con veemenza) Ma con quale coraggio tu venghe a dì a me io

                      esigo…! Io esigo…!

Biagio: Sì…lo esigo sì! Io so quello che manna avante sta baracca…quindi

             vojo esse informato su tutto! Vòjo sapè gnicosa...! Comprì?

Annunziata: (urlando) E noe   ‘nvece?  Noe nun dovemo sapè gnente de sua

                       maestà…de quello che combina! Vòe sapè tutto…? Toh allora…

                       légge…légge bene! (gli tira il bigliettino in faccia)

Biagio: C’hae ‘l coraggio pure de rugà! (raccoglie il bigliettino e legge ad alta

             voce) “Se vedemos a le nueve davante al venditores de merangueles.

             Ciao guapona mia!” (pausa) Ma… ma chi è sto matto che scrive così!

Annunziata: (anche lei sorpresa) E’…è un mio ammiratore…te va bene?

Biagio: Ah…ah…ah…Ammiratore! Ma…ma come se permette sto burinos

             Spagnolo de famme  ‘n affronto così! A mannà  ‘n mazzo de fiore

             (o pianta) in casa mia! E tu…tu…tu nun te vergogne a fa questo!

             Una donna sposata…co le fije grosse…e io…io che…

Annunziata: (con impeto,quasi scagliandosi addosso a Biagio) E tu…tu ché!

                       Te pare de esse mejo de me? Io almeno a casa nun ce fò venì

                       nessuno!

Biagio: Ma che stae a dì…ma che hae svinato? E pòe nun urlà così con me…

             Hae capito? Sinnò…

Annunziata: Sinnò ché…! Che me fae…me vòe menà? Su…daje…che

                       aspette!

Biagio: (indietreggiando) Ma…ma…ma come te permette! Come òse

             affrontamme così! (Annunziata esce) Mo do vae! C’hae paura è !

Annunziata: (rientra subito,con il foulard in mano) Ogge caro mio te sée

                       scordato de riportaje questo!

Biagio: (impacciato) Dimenticato?! Come…?! Ma…ma che stae a dì? Ancora

             co sto trappolo su le mane!

Annunziata: Che te crede che nun me so accorta de gnente? “So a un pranzo

                       de lavoro!” Nu lo sapevo che ‘l tu capomastro era ‘na donna!

                       E che donna!

Biagio: Ma…ma che stae a dì!

Annunziata: Sto a dì caro il mio amico,che tu c’hae ‘n’ altra donna!

Biagio: (impacciato) Un’altra…donna?! Ma…te lo giuro su le fije che…

Annunziata: (con impeto) Nun giurà su quelle pòre creature,che nun

                       c’entrono gnente! Vergògnìte!

Biagio: Ma guarda Nunzià…che te stae a sbajà de grosso! Credìme…stae a

              pijà ‘na bella cantonata!

Annunziata: Ah sì ? E allora spieghìme chi era quella che stava al bar con te

                       verso mezzogiorno? Con chi l’hae preso l’aperitivo?

Biagio: (impacciato)L’a…peritivo?!

Annunziata: Sì,l’aperitivo sì! T’hanno visto!

Biagio: Eh sì…mo m’hanno visto! Ma che m’hae fatto pedinà da Tom Ponzi!

Annunziata: Te dico che t’hanno visto…t’ha visto ‘na persona che te conosce!

Biagio: (con risolutezza) Ma che stae a dì, che a parte ‘l barrista  nun c’era

             ness…uno…Cioè…volevo dì…(accorgendosi di essersi tradito) Cioè..

             …era quasi…

Annunziata: Aaahhhh…lo vede? Nun sée bòno manco a dì le bucìe!

Biagio: (tra se) Mannaggia a me e quanno nun tengo la bocca chiusa!

Annunziata: Sì…sì, è inutile che fae ‘l vago…ormae so tutto!

Biagio: Ma che sae tutto! E’ arrivata quella che sa tutto! Ma lévìte! (con

             risolutezza) Tu nun sae ‘n bel gnente cara mia!

Annunziata: E io ho sempre creduto che tu nun avreste mae fatto ‘na cosa del

                       genere! Ho sempre creduto in te…anche si litigamo spesso…!

                       Ho sempre creduto alla tua schiettezza! (pausa)

Biagio: (deciso)Sì…! Ebbene sì…è vero! E’ vero…pe ‘na vòrta ne la mi vita

             m’è presa via la capoccia…ho fatto ‘na mattata sì! Però…nun t’ho

             mae tradito…e dopo st’ersperienza penso che nu lo farò mae…!

Annunziata: Allora è vero che…

Biagio: (interrompendola) Sì…è vero! Vòe sapé tutta la verità?

Annunziata: Sentìmo.

Biagio: (si siede) Iere,quanno tu sée annata a comprà la porchetta,hanno

             sònato alla porta…apro, e me se presenta davante questa…tutta

             acchittata…’mprofumata…! Al che je domanno che voleva,e me

             risponne che venne l’enciclopedie…

Annunziata: L’enciclopedia?!

Biagio: Sì…! E riffe raffe…’na parola tira l’altra…so volate ‘n po’ de

             complimente…e so riuscito a fissà un appuntamento pe ogge…

Annunziata: Ecco che era tutto st’interesse pe l’enciclopedia!

Biagio: Appunto!

Annunziata: E…st’incontro com’è annato?

Biagio: Male! E me lo merito! Sì…me lo merito…perché ‘l su atteggiamento,

             ‘l su modo de fa, nun era altro che pe famme comprà sta cavolo

             d’enciclopedia! So ito all’appuntamento,emo preso ‘n aperitivo, l’ho

             ‘nvitata a pranzo…e indovina chi è venuto pure?

Annunziata: Chi?

Biagio: ‘L su ragazzo! Hae capito? Arto un metro e ottantacinque per

             centocinque chile de peso…praticamente un orso! ‘Na fortuna

             m’eva detto che era libera! Hae capito che robba? (silenzio)

Annunziata: Giura su le tu fije che nun m’hae raccontato fròttole!

Biagio: Ma come…! Prima a momente me magne si giuravo su le fije e mo…

Annunziata: Sì,prima però era ‘na bucìa…mo potrebbe esse vero…su giura!

Biagio: Nunzià…te lo giuro su…sì…Dio me cieche!

Annunziata: No…per bene!

Biagio:  Ma…ma che semo a un processo pe direttissima!?

Annunziata: No…te lo vojo sentì dì!

Biagio: Oohhh…co sto vojo…vojo,piuttosto…e co sto spasimante spagnolo

             come la mettemo!

Annunziata: Ma che spasimante e spasimante! Era tutta ‘na finzione…era

                       solo pe fatte ‘ngelosì,pe vedè come reagive… me vole vo rifà!

                       le fiore…la cena…n’era vero gnente!

Biagio: Dunque…sti fiore…

Annunziata: Sì…me le so spedite da sola,e…ho scritto ‘n bijetto in spagnolo,

                       pe fa na cosa originale…

Biagio: Ah…ah…che originalità! Più che in spagnolo, pareva scritto in

             sanlorenzano!

Annunziata: (pausa) Ma che ce sta a succéde Bia’? Forse ce stamo a

                       ‘nvecchià…ce stamo a rincojonì bene bene!

Biagio: Mesà…!Nun semo più come ‘na vòrta…quanno annassimo quasi

             tutte le sabate a cena fòri,e poe a ballà! Sarà l’età…sarà quello che te

             pare…ma a noe urtimamente  ce riesce solo de baccaià…de litigà

             pe qualsiasi  sciocchezza!

Annunziata: ( dopo una breve pausa ) C’ho un’idea! Famo finta che nun è

                       Successo gnente! Ripartimo da da capo…!

Biagio: Ripartimo da da capo?

Annunziata: Sì!

Biagio: Allora vamme a comprà la porchetta! (ride) Nooo…scherzo…!

Annunziata: Daje…cominciamo da stasera…Annamo a cena fòri,e pòe

                       annamo a ballà! E’…tu che diche?

Biagio: Ma sì…sì,annamo! (si ferma,la guarda) Ma lo sae che nun sée per

             gnente male! Sèe proprio ‘na bella guapona! (ballano su un motivetto

             cantato da Biagio)

Annunziata: Ma perché…nun t’ere mae accorto?!

Biagio: Veramente me so accorto vent’anne fa!

Annunziata: Davvero!? Giurolo su le tu fije! (nel frattempo, mentre ballano,

                       entrano Roberta e Paolo)

Roberta: Ma…che state a fa! ( Biagio e Annunziata si bloccano )

Paolo: O ma’…è pronto da magnà?

Roberta: Me ne frego che look! E d’ete d’anna acchittate così?

Paolo: Davero è! Era da quanne ho fatto la comunione che nun ve vedevo

            onciate così! Ma…di chi è la festa?

Roberta: (si mette una mano sulla fronte) Aaaahhh…è vero! Ma che stupida

                che so! Nun ce pensavo!

Annunziata: Ma…Robe’…che stae a dì!?

Biagio: Mo de ché te sée scordata…che hae combinato!

Roberta: Ma sì…! O Pa’,però anche tu te poteve ricordà!

Paolo: Ricordà de ché…!? Ma che hae svinato!

Roberta: Ma…come1 Ogge…(si avvicina all’orecchio sussurrandogli

                qualcosa)

Paolo: E’ vero…! Ma che stupido che so!

Biagio: Su questo nun c’erono dubbie! Ma…ce volete fa capì anche a noe

             quarchecosa!

Roberta: (va ad abbracciare la madre) Auguri ma’! (va dal padre) Auguri ba’!

Paolo: Io nun ve bacio…ma l’auguri ve le fo lo stesso! Abbasta che dopo

            sganciate 50,00 euro a cranio!

Annunziata: Ma…scusate é…! Auguri de ché?

Roberta: Daje ma’…nun fa la finta tonta! Mo ce la vòe fa scontà?

Paolo: (indica i fiori)  Robe’…Robe’,guarda che j’ha regalato ‘l babbo!

Roberta: Hhiiiii…belle! Che pensiero gentile! (rivolta al padre) Però…nun

                te ce facevo!

Biagio: (visibilmente scocciato) Robe’…fra poco tu e ‘l tu fratello beccate ‘no

             scaporzone per uno ma la capoccia…! Ma che ce state a pijà ‘n giro?

             Ete per caso saputo quarcosa?

Paolo: L’emo saputo sì…! Ce semo ricordate tarde…però come se dice…

            mejo tarde che mae! (rivolto alla sorella) Quante primavere so?

Roberta: La bellezza de vent’anne! (all’unisono col fratello) Auguri di buon

                anniversario di matrimonio!

Biagio: (dopo una pausa) Eeeehhhh…! (rivolto alla moglie) Hae…visto!

             A bon’ora ve sete ricordate!

Annunziata: (sorpresa) E…e…Grazie regà…io…io rimango senza parole…!

Biagio: Mejo! Meno parlamo e mejo è!  Su…forza! Annatìve a cambià che

             stasera se va tutte a cena fòre…! Poe de corsa a ballà in discoteca!

Roberta: Sì…sì,che bello! So proprio curiosa de vedé come ballate! O ba’ te

                vojo vedè ballà sul cubo!

Biagio: Sì…sul triangolo isoscele!

Paolo: (rivolto ai genitori: Famìse a capì…! In discoteca noe nun se

            conoscemo…! Nun se semo mae viste…comprì?

Biagio: Ce pòe contà! Ora però annatìve a cambià…forza! ( i figli escono)

Annunziata: (dopo un pò di silenzio) O Bia’…che figuraccia che stavamo a

                       fa!

Biagio: Pòe dicono le fije…le fije…Ma ce ne fossero! Almeno anche loro ogni

             tanto c’aprono l’occhie!

Annunziata: Vabbé…mo però annamo…perché sinnò va a finì che oltre

                       all’anniversario de matrimonio,se scordamo pure d’annà a

                       magnà! Approfittamo de st’occasione!

Biagio: Sì…sì è vero! ( a voce alta ai figli verso l’esterno ) Oohh…damìse

             ‘na mossa! (poi rivolto alla moglie,piega l’avambraccio) Prego

             signora…la posso accompagnare fino alla macchina?

Annunziata: Con vero piacere! (escono)

                                              FINE