ANTIGONE
Scheda copione
Titolo Eventuale titolo |
ANTIGONE ANTIGONE |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
30 .07.2017 |
Anno di stesura |
2017 |
Genere |
monologo |
Atti |
1 |
Durata (min) |
30 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
( voce fuori campo) |
Personaggi femminili |
(voce fuori campo) |
Minimo attori maschili |
0 |
Minimo attrici femminili |
1 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera 929274A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: Angeletti in questo monologo, focalizza il tragico destino della principessa Antigone sepolta viva e condannata a morire di stenti in un anfratto con poco cibo ed acqua dallo zio e tiranno di Tebe Creonte per aver contraddetto una sua “grida “ che proibiva una degna sepoltura a suo fratello “ Polinice “ reo di aver preso le armi contro Tebe. Il contrasto tra i due si riferisce all’eterna disputa tra le leggi divine e le leggi umane : la ribellione di Antigone non riguarda solo la non sottomissione alle leggi terrene ma una vera e propria rivolta alle convenzioni del tempo che vedevano solo la donna come sottomessa e rispettosa delle volontà dell’uomo padrone . Con Antigone si ha invece il primo esempio di emancipazione femminile. Nel monologo il drammaturg ligure, si differenzia da Sofocle, creando nuovi dialoghi tutti fuori campo: tra la principessa sepolta viva, e vari personaggi non previsti nel testo originale : prima con Ismene, poi con una guardia e infine con Emone: il tutto completa e rende ancora più toccante e più tragica la drammaturgia .
ANTIGONE
Eventuale titolo
ANTIGONE ( nella grotta)
monologo
di:
Giuliano Angeletti
Con
(fuori campo: voce maschile e voce femminile)
Numero Posizione SIAE 198563
Codice Opera 929274A
PERSONAGGI
ANTIGONE
(voci maschili e femminili fuori campo)
SCENA:
scena
scarna, fondo neutro , sacchetto con sabbia e delle pietre
FONO:
canto nuziale e canto di morte acheo
OGGETTI DI SCENA:
cibo, acqua e grande velo da sposa
ANTIGONE
( canto nuziale acheo, o antica musica greca
)
( a lato un cumulo di pietre , un sacchetto di sabbia, un piccolo telo )
( lampi e luci pscichedeliche )
( entra Antigone)
( cessano le luci
pscichedeliche e le luci si fanno soffuse e di colore marrone)
( la ragazza, come smarrita guarda nel vuoto, il suo sguardo è assente ed è come
sgomenta)
ANTIGONE:
Io sono qui: prigioniera … vittima di un destino che gli dei hanno voluto ma che non mi appartiene
( canto acheo)
( cessa il canto)
Io condannata a morire inanzi tempo, non per aver commesso né delitto e né infamia : ma solo per aver reso giustizia:
(pausa)
Lontana è la giustizia dal mondo degli uomini, ma non si possono infangare il volere degli dei
(pausa)
I miei fratelli, Eteocle e Polinice hanno un eguale diritto per entrare nel regno di Ade: perché per Eteolcle cerimonia funebre solenne e lutto cittadino: mentre per il corpo di Polinice, vi è solo banchetto per cani e pasto per i corvi
(pausa)
Polinice è vero ha preso le armi contro Tebe minacciando la nostra Polis, ma aveva ragione : Edipo nostro padre e re: aveva disposto nel regno la regola dell’alternanza: per sei mesi doveva governare Eteocle e per altri sei mesi Polinice
(pausa)
Eteocle, governò per primo: non so se governò bene, perché era sotto la protezione di mio zio Creonte ed era lui che decideva ogni cosa, ogni legge : qualsiasi cosa ; perché mio fratello Eteocle era talmente bravo che era un fantoccio nelle sue mani!
(pausa)
Passati i sei mesi Eteocle, doveva lasciare il regno a Polinice per poi riprenderlo sei mesi dopo, secondo l’equa legge dell’alternanza: i miei fratelli erano in comune accordo:
ma è intervenuto lo zio Creonte che con i suoi modi plagiò Eteocle e per paura che governasse Polinice ; mise il fratello contro il fratello… mise il tebano contro il tebano … ed esiliò il principe Polinice dalla città!
(pausa)
(prende il sacchetto di sabbia e lo avvicina ai suoi piedi)
Il principe Polinice sentendosi tradito e per prendersi quello che di diritto era su, fece una alleanza con il re di Argo Adrasto dichiarando guerra alla sua città e al suo posto
(pausa)
Polinice e il re di Argo arrivarono nei pressi della città e l’assediarono con un eroe per porta: cosi fece anche Eteocle presidiando con eroi tebani le sette porte : le sei porte non caddero : così l’assedio si spostò alla settima porta e il sorteggio infame fa scontrare i due fratelli e principi Eteocle e Polinice in un duello all’ultimo sangue dove nessuno dei due ne uscirà vivo … facendo così il gioco di Creonte che diventa ufficialmente il re di Tebe
(pausa)
Dopo la morte dei due contendenti il re di Argo rinuncia all’assedio, così Creonte ritornando in possesso dei due corpi: decreta che
(pausa)
Ad Eteocle gli siano conferiti tutti gli elogi funebri per fare in modo che entri direttamente nel regno di Ade mentre il corpo di Polinice venga lasciato ignudo fuori dalla settima porta a marcire e ad essere banchetto per cani e bestie immonde
(pausa)
Ed è anche proibito renderne omaggio o farne sepoltura pena la morte
( pausa)
( antica musica achea)
Io principessa Antigone figlia del re Edipo e di sua moglie Giocasta , e promessa sposa di Emone figlio di Creonte … non potevo permettere tale scempio e né potevo permettere che gli dei siano adirati con Tebe e con tutti i tebani
( pausa)
Io potevo anche “non fare” e vivere così aspettando “ le nozze con Emone “ e diventando regina…
( pausa)
Non potevo aspettare … non potevo aspettare… per placare gli dei dovevo dare al corpo di mio fratello gli unguenti sacri e seppellirlo
(pausa)
( con le mani si inginocchia muove le mani e parla con loro, si immedesima come se parlasse con Polinice)
Con queste mani: o Polinice io ho con pietre scacciato i cani che facevano scempio del tuo corpo:
(pausa)
Con queste mani ho preso un bastone e ucciso un corvo che divorava i tuoi occhi un giorno cosi belli ed azzurri come un figlio di Poseidone
( pausa)
Con queste mani, ho pulito con unguenti sacri la tua pelle un giorno bella e soffice come la seta ma anche muscolosa come quella di un eroe, ancora ricordo Polinice le tue vittorie ai giochi , primeggiavi nella lotta, nella corsa e grande eri con il ferro i tuoi nemici avevano timore di te
( pausa)
Ho visto la tua ferita sul costato, un ferro argivo, ricordo ora rimarginata è rimasto solo il segno cicatrice ancora testimonianza del tuo onore , del tuo valore : mentre tutto intorno, carne lacerata ed ormai putrida, testimonianza del disonore ma non tuo , ma dell’infame tiranno Creonte
(pausa)
Lui vuole cancellarti dalla memoria, cancellare dopo cerimonie solenni anche il ricordo di nostro fratello Eteocle… cancellare Ismene e me … solo perché per me contano più gli dei che gli uomini
(sparge con la mano la sabbia sul palcoscenico)
Polinice con questa sabbia, dopo aver purificato il tuo corpo e reso omaggio agli dei per renderti più agevole il tuo passaggio verso il regno delle tenebre ho coperto il tuo sacro corpo in modo che nessun animale possa farvi banchetto …
(pausa)
E dopo per ingraziarmi gli dei, ho sacrificato un gallo nero ad Esculapio
(pausa)
Poi venni catturata da due guardie che mi portarono al cospetto di Creonte, che non volle sentire ragioni e quindi mi condannò ad essere sepolta viva in una caverna con poca acua e cibo
(pausa)
Sia fatto il volere degli dei…
( pausa)
Pensavo che mia sorella Ismene fosse dalla mia parte, invece pavidamente ha cercato di dissuadermi per poi stare dalla mia parte dopo che mi hanno preso …
Ed Emone io lo amo e lui mi ama … non so … pensavo si mettesse dalla mia parte … invece … lo è per il momento solo a parole
(pausa)
E il popolo tebano … anche lui è con me a parole …
Mancavano pocho tempo alle nozze …
( intanto, prende le pietre dal cumolo e le posizionsa sul palco formando un simbolico perimetro chiuso che raffigura una caverna)
( la luce con varie intensità e colori viene focalizzata sul perimetro circoscritto con le pietre con l’attrice dentro: la rimanenza delle voci è fuori scena)
Le ancelle avevano già preparato il talamo
il tutto era sontuoso
arrivano doni da tutti i re dell’Attica
onori e futuro florido
per la figlia di Edipo e il figlio di Creonte
gli indovini leggendo nelle viscere degli animali
vedevano un futuro ricco di gloria per Emone, mio sposo e in me una saggia regina
gli indovini vedevano una grande e temuta Tebe
tutti …
( pausa)
Quasi tutti!
(pausa)
Solo Tiresia aveva letto nel volo degli uccelli , le ali dalla mia sventure e della mia morte
(pausa)
Solo lui aveva predetto il vero …
Solo lui aveva visto i funesti presagi della stirpe di Edipo
( pausa)
E per questo Creonte lo ha allontanato
(pausa)
Dovevo sposarmi con l’uomo che amavo, invece mi sposerò con Ade e presto scenderò con lui nel regno dei morti …
Morte mia fedele ed eterna compagna: io non ho mai vissuto le felicità che la vita offriva alle ragazze della mia età, ma solo dolore , disprezzo e infamia
Io ho vissuto la maledizione di Edipo …
tutta la stirpe di Edipo, perirà nel dolore, tutti coloro che avranno sul corpo il marchio del serpente vivranno nell’infamia e moriranno nel disprezzo
( con una mano prende una manciata di sabbia e la lascia cadere piano … piano sulla scena)
Solo questa sabbia, questi infiniti granelli, alcuni talmente fini come la vita umana che come sabbia non si trattiene nel palmo di una mano, ma scivola piano attraverso le dita e poi sul palmo dovove gli dei hanno tracciato il futuro umano: sul palmo si cura l’illusione di trattenerne alcuni: ma la sabbia scivola di nuovo e di nuovo torna sulla terra che l’ha creata, perché lei stessa è terra, figlia della terra …
Come vorrei essere uno di questi granelli, come vorrei essere eterna e soffice, figlia del mare e dei venti: e invece sono qui , aspettando di morire …
Ho brividi di freddo … ho decisamente freddo …
( pausa)
Ho solo uno spiraglio di luce da dove entra una mano …
(pausa)
ho solo un lembo di luce, che sembra una lama
( pausa e ad alta voce)
Una crudele lama che invece di darmi speranza mi trafigge il cuore
La mia solitudine interrotta solo dal canto degli uccelli
(fono: si sentono cantare gli uccelli)
Uccellini di Tebe, vi sento e vi considero amici, solo voi riuscite a capire la mia solitudine e i miei patimentii : passeri, merli, tordi e pernici ; pago io con la mia prematura morte, pago io l’arroganza degli uomini che si beffano … degli dei …
Civetta sacra ad Atena, che ora riposi sulle piante più alte: questa notte porta alla dea della sapienza il mio dolore e fai in modo che ascolti le mie suppliche e fai in modo che interceda per me … condannata da una grida infame fatta da un uomo infame
Sacra civetta, emissario piumato della dea della saggezza, fai in modo che il mio trapasso verso il regno delle ombre accada senza che io debba troppo soffrire e rimpiangere questo mondo per me solo sorgente di pianto: perché morire, adesso e in tua grazia Atena protettrice è solo un guadagno per me
Atena mia dea, fai in modo ti prego di squotere le coscienze e le menti del popolo tebano
( pausa)
Ed ora non mi rimane che aspettare che il mio destino si compia
( musica)
( si sente una voce fuori scena)
ISMENE: ( voce fuori scena) Antigone ! Antigone! Antigone!
ANTIGONE: ( commossa) sorella mia, come hai fatto a raggiungermi lo sai che è proibito arrivare a questa grotta, ed è proibito pena la morte avvicinarmi e parlarmi
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva)
Antigone, sorella mia in questo turno, le due guardie sono Posippo e Mileto : sai mi hanno viso e fermato: ma anche loro, come la maggior parte dei Tebani la pensano come te; ma nessuno osa sfidare Creonte
ANTIGONE: nessuno osa sfidare Creonte, ma sanno che Creonte ha sfidato cose molto più potenti della sua tirannide:
(pausa)
Creonte ha osato mettere in discussione il potere degli dei
( pausa)
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva)
Io stessa sorella, me ne pento : so di essere stata una pavida… non dovevo lasciarti sola, anch’io dovevo venire e condividere la tua stessa sorte ….
ANTIGONE: io stessa pensavo mi seguissi senza remore, ma il timore e la coscenza hanno combattuti in te ed ha vinto la paura
( pausa)
Non nego, ho serbato per te rancore per la tua decisione, non decisione , ma poi quando sono stata catturata dalle guardie e portata al cospetto del re, e tu mossa da senso di giustizia e da amore fraterno volevi condividere la mia sorte
(pausa)
Ebbene si in quel momento e per tutta la mia pur breve vita , perché mi rimangono ancora ben poche ore di vita, non ho cessato un solo attimo nel pensare a te e nel volerti bene
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva)
Io voglio morire con te sorella mia, nel vederti chiusa qui dentro in questa fredda caverna, un cuore puro come il tuo …
ANTIGONE: devi vivere Ismene, tu non devi seguirmi nella mia disperazione
ISMENE:( voce fuori scena, voce molto apprensiva) la nostra stirpe è maledetta dagli dei
ANTIGONE: tu sei l’unica rimasta della stirpe di Edipo, per favore ascolta
ISMENE:( voce fuori scena, voce molto apprensiva) adesso bramo solo accompagnarti nella sventura
ANTIGONE: la sventura si abbatte su di me, non su di te
ISMENE:( voce fuori scena, voce molto apprensiva) io voglio morire con te
ANTIGONE: gli dei vogliono che tu viva, non si può ostacolare il volere degli dei : sorella mia … luce della mia luce, sangue del mio sangue: davvero tu vuoi mi vuoi bene
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) come la mia vita e più della mia vita
ANTIGONE: allora tu devi viere e non seguirmi nel mio tragico destino
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) ma questo non è il mio volere:
ANTIGONE: ti prego sorella, vivi per poter tramandare il sangue di Edipo , perché un giorno la nostra maledizione finirà, perché il tuo destino è sposarsi ed avere dei figli senza il simbolo del serpente
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) non mi chiedere di vivere: ti prego! Sono sicuro che questo non è il vero volere degli dei
ANTIGONE: si è questo!
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) io non posso e non voglio essere madre, perché sono solo portatrice di sventura
ANTIGONE: la sventura finirà: adesso vai … io ho bisogno di te!
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) hai bisogno di me!
ANTIGONE: si di te !
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) dimmi cosa vuoi ed io ti esaudirò!
ANTIGONE: Ismene, adesso rientra alla reggia: cerca Emone e dille di portarmi il lungo velo nuziale: voglio metterlo per l’ultima volta prima di morire
(pausa)
Adesso vai e fai alla svelta, perché io sento freddo, e il freddo è l’anteprima della morte
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) ( piange ) vado ! vado!
ANTIGONE: Ismene non piangere, tua sorella sta sposando la morte: e per sposarsi ha bisogno del vestito nuziale …. Vai da Emone e digli di portarlo lui … lo aspetto
( pausa)
Smetti di piangere e vai !
ISMENE: ( voce fuori scena, voce molto apprensiva) ( piange ) si ! si! Vado … vado … Antigone ti voglio bene
ANTIGONE: ( piange) anch’io ti voglio bene!
( il pianto di Ismene diviene soffuso e poi piano piano scompare)
(la guardia Posippo: voce fuori campo )
(la guardia Posippo: voce fuori campo) principessa Antigone ! Principessa Antigone!
ANTIGONE: chi sei ! non riesco a vederti, solo un piccolo spiraglio di luce dell’ampiezza di una mano entra in questa caverna
(la guardia Posippo: voce fuori campo ) principessa Antigone ! Principessa Antigone! Io sono Posippo la guardia
ANTIGONE: Posippo, sai che non puoi rivolgermi la parola: non hai paura della crudeltà di Creonte!
(la guardia Posippo: voce fuori campo ):
principessa, non ho paura di Creonte, tu con il tuo gesto hai creato nel popolo una nuova autorevole consapevolezza: tutta Tebe è con te ed approva il tuo gesto di pietà nei confronti del principe Polinice :
Tutto il popolo spera che il tuo sacrificio plachi l’ira degli dei
( pausa)
Perché tutti si aspettano una crudele ed infausta giustizia divina
(pausa)
ANTIGONE: sono contenta che almeno si siano destate le dormienti coscienze
(pausa)
(la guardia Posippo: voce fuori campo ):
a Tebe sono aumentati i sacrifici agli dei e tutti sanno che è stato Creonte a fare scatenare questi infauti eventi:
( pausa)
ANTIGONE: ma se sono pienamente nella ragione, i tebani non fanno niente per indurre
Creonte a liberarmi ?
(la guardia Posippo: voce fuori campo ):
i nobili tebani hanno provato a riportarlo alla ragione, ma lui non ne ha voluto sapere anzi : Melagrippo che più animatosamente ha protestato è stato imprigionato …
altri partiti per Atene hanno avvisato Tiresia l’indovino che ha tanto a cuore Tebe e il suo popolo: e Tiresia è subito giunto nella città dalle sette porte ed ora sta conferendo con Creonte
ANTIGONE: chissà se il buon Tiresia riuscirà a riportare alla ragione il perfido tiranno
(la guardia Posippo: voce fuori campo ):
adesso prendi: ho del formaggio e acqua da passarti
( un uomo vestito di nero passa il cibo ad Antigone: il pubblico non deve vederlo)
ANTIGONE: ( afferra il cibo ) grazie Posippo, gli dei te ne renderanno merito
(la guardia Posippo: voce fuori campo ):
ora devo andare, vado a vedere arriva gente: è il principe Emone
EMONE( voce fuori campo): amore mio adesso ci sono io vicino a te
ANTIGONE(disperata): Emone: io non ho mai cessato di amarti
EMONE( voce fuori campo) : mi ami ancora, anche se non sono riuscito a difenderti
ANTIGONE ( disperata) : si tanto! Hai portato il mio velo nuziale
EMONE ( voce fuori campo) : si ho tutto con me !
ANTIGONE ( disperata) : bellissimo il mio velo!
EMONE ( voce fuori campo) : si ho tutto ed ho anche del cibo!
ANTIGONE ( disperata) : passami tutto amore mio, voglio mettermi il velo
EMONE ( voce fuori campo) : ecco amore mio!
( un uomo vestito di nero passa il cibo e il velo con la cinghia ad Antigone: il pubblico deve vedere gli oggetti , ma non deve vedere Emone)
ANTIGONE ( disperata) : grazie tesoro!
( Antigone si spoglia nuda e si riveste con il grande velo nuziale acheo)
Mi sono cambiata ed ora sono pronta per le nozze: sento in lontananza i musici che suonano per annunciare al popolo tebano le nozze della principessa Antigone con Emone il figlio del prode Creonte
( si sentono canti achei)
EMONE( voce fuori campo):non riesco né a vederti e né a toccarti , ma sei la mia vita
ANTIGONE: la mia vita sta fuggendo via , il dio Ade mi aspetta
EMONE (voce fuori campo): o con te o morirò con te
ANTIGONE: prigioniero è il mio corpo, ma libera è la mia psyche e con lei la mia voglia di amarti
EMONE (voce fuori campo): io mi sposerò con te amore mio con te o con nessun’altra
ANTIGONE: il fato ha ormai deciso, nulla si può contro il fato
EMONE ( voce fuori campo) : nulla mi può impedire l’amarti
ANTIGONE: questa fredda roccia ci impedisce di amarci
EMONE (voce fuori campo): io rimuoverò l’ostacolo al nostro amore, e poi fuggiremo lontano in un ‘isola deserta dove nessuno mai ci troverà!
ANTIGONE: ma tesoro non ti spaventa l’ira di tuo padre Creonte
EMONE( voce fuori campo): amore: ho appena affrontato mio padre, ma lui non ne vuole sapere, per questo ho deciso di venire solo … per liberarti o morire con te …
ANTIGONE: amore mio ! Amore mio! Ti prego non farti carico della mia sventura ormai io sono una donna morta e perduta
EMONE( voce fuori campo): adesso cerco di liberarti cercando di spostare il grosso masso che ostruisce la caverna
( si sente gemere dallo sforzo)
Non riesco! Non riesco!
Adesso riprovo
( si sente gemere dallo sforzo)
Non riesco! Non riesco! È troppo pesante !
( ansante)
Adesso chiedo alla guardia!
Posippo, vieni a darmi una mano
(Posippo: voce fuori campo): si mio principe!
( entrambi ansanti )
EMONE( voce fuori campo): amore mio : è troppo pesante, non riusciamo neppure a spostarlo
Adesso vado a cercare un palo di legno forte per poter fare un cuneo
( Antigone si spoglia nuda e con con il velo prepara un cappio)
ANTIGONE: ( disperata) lascia perdere amore mio; e sia fatta la volontà degli dei
( Antigone mettendo la testa nel cappio si suicida )
SIPARIO