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Un atto di Roberto ZERBONI

da IL DRAMMA n. 137

del 15 Luglio 1951

LE PERSONE:

LA MADRE

LA FIDANZATA

ANTONIO

Sul pendio di un monte, dove è passata la guerra.

Rappresentato al Teatro Ateneo di Roma l'otto maggio 1951

♦ Tutti i diritti riservati all'autore per ogni Paese.


Antonio è una magia lunga e disperata in cui i silenzi sembrano incidersi nel tessuto ampio e deserto della recitazione come attese fitte di muta e disadorna eloquenza. Il personaggio impalpabile si incarna nell'aria ruota con il peso di tutto il suo sudore di guerra, lo sguardo corso da una mortale esperienza, la pelle arsa e quasi segnata di fresco sangue rappreso.

Antonio sulla scena, diventa « vivo »; si specchia nelle parole povere, nei toni trattenuti, negli occhi di una madre e di una fidanzata che sono due ombre di assoluto dolore.

A. S.

Interno di una povera casa. La porta della casa. L'uscio di una stanza. Una tavola. Tre sedie. Una finestrella.

La Madre       (sempre senza dolcezza)   « ... sì, sì, è ritornato! ». Lei, scosse la testa. Ho capito quello che pensava.

La Fidanzata            (sedendo accanto alla madre)   Dove l'ha incontrata?

La Madre      Giù, vicino alla sua casa.

La Fidanzata           Nella valle?

La Madre      Sì. (Pausa)  Da ragazza, la Rosa cor­reva dietro al mio uomo. Che colpa ne avevo, se lui voleva bene a me? Non mi ha mai perdonato, mai!

La Fidanzata           Quanta strada ha fatto!

La Madre      Tre volte avrei voluto rifare la sa­lita, pur di trovare del vino. Si va, si va, si cerca; ma non si trova. Qualcuno ha ancora le botti sot­terrate. Non sono passata per il sentiero. Ho ta­gliato giù. Ho attraversato i campi.

La Fidanzata           Ci sono le mine, mamma!

La Madre      Sì, le mine.

La Fidanzata           Si ricordi... non deve andare per i campi.

La Madre      Se si potesse trovare del vino!

La Fidanzata           Hanno promesso... cinque litri, per il mio scialle di lana.

La Madre      Assaggialo! Ricordati. Lo devi sen­tire. Anche se è asprigno, a lui piace. Piace di più.

La Fidanzata           Pensi... uno scialle di lana per solo cinque litri!

La Madre      Non ne berremo nemmeno una goc­cia. Tutto per lui.

La Fidanzata           Antonio non mi ha mai chiesto se bevo o non bevo. Gli dirò che il vino non mi piace.

La Madre      L'uomo può stare senza bestie, senza moglie; ma senza vino, no. Vedi come è fatto... lui sa che non si trova... e non lo chiede.

La Fidanzata           Se la guerra non avesse distrutto la mia casa. Ne avevamo tre botti di rosso, noi.

La Madre      Non ti lamentare! Pensa che mio figlio è ritornato. Gli altri... poveretti... quanti!

La Fidanzata            (con un sospiro)   Dio non ci ha dato proprio niente!

La Madre      E Antonio, lo chiami niente lui?

La Fidanzata           È vero. Pensavo al prossimo in­verno. Non ci saranno più nemmeno foglie di rape da mangiare.

La Madre      Quando un uomo ritorna dalla guer­ra si può ringraziare il Signore e morire anche di fame. Non mi piace come parli.

La Fidanzata           Lei, non mi ha capita. Forse, non mi sono spiegata.

La Madre      Dio ci ha dato una grande cosa. Te lo dice una vecchia. Ci ha dato il cuore.

La Fidanzata           Oh, lei è!...

La Madre      Sono così. Come tutti. Non vi avrei dato il consenso se non avessi visto il tuo cuore. La moglie di mio figlio deve avere il cuore come dico io.

La Fidanzata            (facendosi il segno della croce)  Ringrazio Dio perché Antonio è ritornato!

La Madre      Così mi piace. A noi, la guerra, ci ha lasciato tutto. È ritornato lui. È rimasta  in piedi la casa.

La Fidanzata           Dimentica, lei... sotto la mia casa è morto mio padre.

La Madre      Lo so. So quello che hai perso. Ma noi... prima o poi... sono i giovani che devono re­stare. Tu hai Antonio, questa terra, il campo di tuo padre sulla parte buona della montagna e un bosco nella valle. Una mattina, sì... noi domani mattina andremo su. Incominceremo noi due. Tuo padre sarà contento. Quella terra era tutta sassi. Ad uno ad uno lui li ha gettati via. Al ritorno raccoglieremo legna. Abbiamo due fascine in casa. Non ti lamentare... pensa piuttosto... e se Antonio non fosse ritornato?

La Fidanzata           Non mi sarei mai sposata. Mi dica... avrei potuto abitare qui? con lei?

La Madre      Sì, certo. Se quel maledetto giorno tu non fossi venuta a portarmi il pane, ora, saresti là, sotto le pietre, morta.

La Fidanzata           Che ho provato, Dio, che ho sentito quando sono ritornata e ho visto la casa tutta giù! Ho rimorso di non avere pianto. Non so perché. Non ho pianto quando ho ritrovato mio padre.

La Madre      Quando un dolore è grande, non si piange mai. Mi hai vista forse qualche volta piangere?

La Fidanzata           Ho pianto dopo, perché credevo di non aver cuore. Poi, ho avuto lacrime di gioia, per Antonio.

La Madre      Mah!... All'Abbazia hanno trovato il Cristo tutto mitragliato.

La Fidanzata           Anche lui?!...

La Madre      Sì, me l'ha detto la Rosa. Come è diventata la  Rosa! Capelli  bianchi e senza denti in bocca.

La Fidanzata           All'Abbazia ci sono andata con Antonio.

La Madre      È una bella passeggiata. Quel Cri­sto di legno era grande due volte un uomo. (Sol­leva lo sguardo al muro).

La Fidanzata           Me lo ricordo.

La Madre      Come sono diventati questi muri! Quando sono venuta qui, erano bianchi come il latte.  Adesso,  sono come  me.   Non  sono  sporchi sai... ma vecchi. Ci sono delle ragnatele.

La Fidanzata           Non le vedo.

La Madre      Oh, i miei occhi sì! Vedono sempre più lontano.

La Fidanzata           Mamma.

La Madre      Che cosa hai?

La Fidanzata           Ho la bocca amara.

La Madre      Le foglie delle rape sono. Vai. Bevi un po' d'acqua.

La Fidanzata           No, no.

La Madre      E domani... che cosa mangeremo?

La Fidanzata           Mah! (Pausa)  Come è lunga la giornata!

La Madre      Le domeniche sono sempre così. Quando si è giovani, no. Alla domenica mi met­tevo le calze pulite.

La Fidanzata           Io, d'estate, mi lavavo fuori. Nes­suno mi vedeva. In una botte.

La Madre       (mostrando le titani)   Guarda... tutte rovinate dalla sabbia! Sono una povera vecchia... vedi... perdo la pelle, la pelle se ne va. Chi avrebbe detto che avremmo dovuto lavarci con la sabbia?

La Fidanzata            Bisognerà mescolarla con le fo­glie, come quando si pulisce il rame. A proposito, dove ha sepolto il paiolo?

La Madre      Vicino al noce. Ma ci sono le mine.

La Fidanzata           Lo diremo ad Antonio.

La Madre      Domani. Domani glielo diremo. Non ti sembra che Antonio sia diventato più bello? Ap­pena ritornato era... (Scuote la testa).

La Fidanzata           Sì, mamma.

La Madre      È l'aria della sua montagna. Dimmi la verità. Non  credevi  che sarebbe tornato  così presto?

La Fidanzata           Credevo, mamma. Qualche volta avevo paura che... come dicevano gli altri...

La Madre      Quattro giorni! Sono quattro giorni che è ritornato.

La Fidanzata           Quasi... io... non ci credo ancora.

La Madre      Sono contenta che Dio abbia detto ai poveri di non lavorare la domenica. Mi piace stare con le braccia incrociate.  Domani, incomin­ceremo con la terra. Se Antonio si accorge che il campo ci fa morire di fame andrà via, a cercare lavoro. Lontano. E io qui. Sola.

La Fidanzata           Ci sarò sempre io.

La Madre      Tu, sposerai. Sposerai! Seguirai il tuo uomo. Il tuo uomo...

La Fidanzata           Ha gli occhi tra il biondo e il nero.

La Madre      Color di terra: belli, più del cielo.

La Fidanzata           Mamma... noi lavoreremo. Io e lei lavoreremo tanto.

La Madre      Dio voglia che il campo diventi più buono!

La Fidanzata           Come mai Antonio non si è ancora svegliato?

La Madre      Povero figlio mio! Nessuno crede che tu sei tornato.

La Fidanzata           Gli è venuto da piangere quando gli ho raccontato del paese. Ha detto che, per lui, è come se avessero distrutto tutti i paesi del mondo.

La Madre      Sono state le mine. (Pausa)  Sì. Dovremo lavorare. Noi due dovremo avere più di venti braccia. Tutti se ne vanno da questa terra. Se n'è andato anche il cane.

La Fidanzata           Penso che è andato a morire. Non faceva che piangere. Ricorda, come ululava sempre?

La Madre      Così... lui... non ha visto ritornare il suo Antonio. Sempre con lui stava, anche di notte, con lui, sai? Povera bestia! Qualche volta andava e tornava il giorno dopo. Andava fino al fiume.

La Fidanzata           Al fiume?

La Madre      Ci ritrovò la capra. Noi, la cerca­vamo verso la montagna. Lui tornò, e ci condusse giù. Sembrava un pazzo che abbaiasse forte. La capra là, sopra una roccia, guardava l'acqua.

La Fidanzata           Mi saltava addosso, mi leccava le mani.

La Madre      Aveva fame, forse, per questo è an­dato via. Che domenica! Non ho memoria di una domenica come questa! Lunga... serena...

La Fidanzata           Le domeniche... gli altri giorni... sedute là, fuori! Oh!

La Madre      Con gli occhi grandi, aperti sul mu­ricciolo, come se lui dovesse apparire... Figlia! Quando mi sentivo morire d'angoscia, mi curvavo a guardare la punta dei miei piedi e dopo qualche ora, mi mettevo a cantare, perché non mi restava che cantare.

La Fidanzata           Dietro la porta, a sentire il vento.

La Madre      Ci burlava. Credevamo di sentire la sua voce. Che sciocche. Aprivamo l'uscio e lui, non c'era. (Pausa)  Non vorrei consumare le fa­scine. Avevamo quelle due fascine sulla testa quan­do siamo entrate in casa e lo abbiamo trovato qui.

La Fidanzata           Non mi sono mossa. Perché non gli sono andata incontro? Come ho pianto di gioia quando mi ha abbracciata!

La Madre      Adesso, te lo posso dire. Certi giorni, mi facevi rabbia. Avevo voglia di cacciarti via. « Vattene! » dicevo. « Brutta strega! Non ti voglio più vedere! Vattene via! » e sai quando? Quando credevi a quello che diceva la gente.

La Fidanzata           Aveva ragione, mamma. Lei, ave­va ragione di mandarmi via.

(L'uscio della camera si apre cigolando come se entrasse Antonio. Antonio è invisibile. L'uscio cigolando si richiude. Voltan­dosi verso l'uscio) 

Oh!...

La Madre       (ad Antonio)   Hai dormito? Ti sei riposato?

Antonio         (come se parlasse)   .....

La Madre      Sono contenta. Ti vedo più tran­quillo.

Antonio        .....

La Madre      No, non facevamo nulla.

La Fidanzata           Aspettavamo che ti fossi risvegliato.

La Madre(alla fidanzata)   Prendi una sedia. (La fidanzata eseguisce. Ad Antonio)  E tu, Antonio, vieni qui, vuoi uscire?

Antonio        .....

La Madre      Che bravo figlio... siedi con noi.

Antonio        .....

La Fidanzata            (ad Antonio)   Scusami. Hai ra­gione. Mi sono dimenticata. Se volevi l'acqua, mi potevi chiamare.

La Madre      La brocca è rotta. (Alla fidanzata) Ricordati!  Devi portargli il secchio in camera. Antonio, dimmi, perché anche oggi non ti sei voluto cambiare? Li vuoi portare sempre? Perché non ti togli questi brutti pantaloni da soldato? Gettali! Io, non li posso più vedere.

La Fidanzata            (ad Antonio)   Gli altri sono pronti. Li ho aggiustati.

La Madre       (ad Antonio)   Questi, dalli a me! Li voglio seppellire in una buca.

Antonio        .....

La Madre      Hai ragione. Lo so. Mi ricordano troppo il tempo in cui tu sci stato via.

La Fidanzata            (alla madre)   Con questo panno, faremo delle pantofole.

La Madre       (alla fidanzata)   Brava! Delle panto­fole, sì. Mi farà piacere sentire questa stoffa sem­pre sotto i piedi. (Ad Antonio)  No, non ti alzare adesso, ormai te li cambierai domani.

La Fidanzata            (ad Antonio)   Hai la barba lunga. Perché non ti sei fatto la barba? È domenica oggi.

La Madre       (alla fidanzata)   È come suo padre, lui. Mi ricordo di averlo visto senza un filo di barba solo il giorno delle nozze.

Antonio        .....

La Fidanzata           È vero, come ti puoi sbarbare se non c'è sapone?

La Madre       (alla fidanzata che ritrae una mano)   Perché hai tolto la mano? Perché ci sono io? Lascia che Antonio prenda la tua mano. Non c'è nulla di male.

La Fidanzata            (ad Antonio che le ha preso una mano)   Che mano calda!

La Madre      È giovane. È il sangue. È la mano di un uomo. (Appoggiando una mano sopra una mano della fidanzata)  La mia... invece... ogni gior­no... più fredda.

La Fidanzata           No, mamma. Anche la sua trema. (Rivolgendosi ad Antonio)  Che cosa hai detto, Antonio?

Antonio        .....

La Fidanzata           Sì, sì... scaldiamo le mani della mamma.

La Madre       (porgendo l'altra mano ad Antonio)  Una mano a mio figlio, e l'altra, alla mia figliola. Se Dio ci avesse fatti senza mani, non ci sarebbe stato il mondo. Restare così! È come certe sere... prima di addormentarmi... c'è qualcuno che viene a cullare i vecchi. Che bello! (Ritraendo le mani)  Adesso basta. Può far male. Dopo una vita, si è abituati al dolore. Alla grande gioia, no.

Antonio        .....

La Fidanzata            (ad Antonio)   Sì, Antonio, sì.

La Madre       (ad Antonio)   Da quando sei tornato, io non penso che a vivere. Voglio vedere i vostri figli e vorrei vedere i figli dei figli e ad ogni fi­glio mormorare: « Questo, è come Antonio. È pro­prio lui. Sì, sì, anche questo è lui. Tutti tutti... sono sempre lui! ». Parlo troppo.

Antonio        .....

La Madre      Ah ricordi eh? A tua madre è sempre piaciuto chiacchierare. Sono così. Ho sempre detto quello che ho dentro. (Alla fidanzata)  Mio marito diceva:           « Chiacchierona, finiscila! Quando sarai ca­pace di stare zitta, ti regalerò questa casa! ». Pove­retto... è stato zitto lui, invece.

Antonio        .....

La Madre       (ridendo)   Ah, ah, se penso a quello che dice la gente! (Freddamente)  Dice... che tu... non sei tornato.

La Fidanzata           Sì, lo dicono tutti.

Antonio        .....

La Madre      Sarebbe bene che tu andassi in paese. Non ti hanno visto. Andrai con Maria. Non puoi rimanere sempre qui, o girare intorno per i campi e vedere le pietre.

Antonio        .....

La Madre      Sì, come vuoi. Domani. Ma domani è lunedì.

La Fidanzata           Dopodomani, mamma. (Ad Antonio)  Dopodomani ti pulirò le scarpe.

La Madre      E allora, io potrò guardare quelli che stanno fermi sulle porte e domandare:  « Avete vi­sto mio figlio? ». E ridere in faccia. Ridere forte a chi non mi dice niente.

La Fidanzata           Non lo deve fare.

La Madre      Quando Matteo è ritornato al paese io non sono andata a dire che non era tornato.

Antonio        .....

La Fidanzata           Ha ragione Antonio, mamma. Non deve ascoltare la gente. Non deve fare come facevo io.

La Madre      I tuoi denti, Antonio! Sembrano lavati con la fuliggine. Ho cominciato a perdere i denti io. Me ne è rimasto uno infilato in una crosta di pane.

La Fidanzata           In sogno, mi sono caduti tutti!

La Madre       (ad Antonio)   Sì, Antonio, sì. Ti ascolto.

Antonio         .....

La Madre      Non ti preoccupare, figlio mio. Quan­do non avremo nulla, avremo ancora la terra.

La Fidanzata            (ad Antonio)   Ho un bosco di sugheri con le cortecce non ancora tagliate. È la cosa più grande della mia dote. Il bosco, è nella valle. Ora, non comprano più terra; comprano i boschi adesso.

La Madre       (alzandosi di scatto, terrorizzata)   Ah!

(Con una mano si chiude la bocca per soffocare il grido).

La Fidanzata            (spaventata)   Mamma!

La Madre Non è nulla. Per un attimo, mi è sembrato che Antonio non fosse qui con noi. (Ri­siede lenta. Ad Antonio)  Come è stupida la tua povera mamma! (Scuote la testa).

La Fidanzata            (ad Antonio)   Ti sei spaventato, tu?

La Madre      Una coltellata fredda (toccandosi la nuca)  nella nuca.

La Fidanzata            (ad Antonio)   La mamma è nervosa perché parli poco. So che non sai che cosa dire. Ma parla! Parli così poco!

La Madre       (ad Antonio)   Tu, sei sempre stato di poche parole. (Alla fidanzata)  Che cosa vuoi che dica di più?

La Fidanzata           Vorrei che lui... solo lui... e io... zitta.

La Madre       (ad Antonio)   Matteo, si è messo a picchiare la moglie. Lei, dice, che è stata la guerra. Chi picchia la moglie, picchia anche la madre. Perché anche la moglie è madre. Se lo incontri, di­gli tu qualche cosa. Era tuo grande amico. Andavate a giocare alle bocce.

La Fidanzata           Antonio ha un capello bianco.

La Madre      Vidi il mio primo, a ventidue anni.

La Fidanzata            (ad Antonio)   Stai fermo. Te lo voglio strappare.

La Madre      No, no. Sette ne nascono. Sette.

Antonio        .....

La Fidanzata           Ne hai uno solo. Sì, uno solo. Non avrei voluto vedertelo.

La Madre       (ad Antonio)   Ti alzi? Vuoi uscire? Vai, vai. Fa' quattro passi. Stai attento. Ci sono le mine. Cammina sul sentiero. (Guarda Antonio e lo segue con lo sguardo come se si avviasse alla porta).

La Fidanzata            (ad Antonio)   Non tornare tardi! (La porta di casa si apre lentamente come se Antonio uscisse. Poi, la porta si richiude).

La Madre       (alla fidanzata)   Perché fai il muso? Non lo vorrai qui, sempre attaccato a noi...  alle sottane. Aspetta.

(Si alza e si avvia verso la porta) 

Sta' ferma. (Apre la porta e chiama)  Antonio! Senti. (Pausa. Poi a mezza voce)  Perché non porti Maria a fare quattro passi? (Pausa)  Oh sì, prima di sera. Hai capito? (Richiude la porta. Alla fidanzata)  Ver­so sera ti condurrà fino alla fontana. Sei contenta adesso?

(Si avvia alla finestrella e guarda fuori).

La Fidanzata            (alzandosi e lasciando gli zoccoli ac­canto alla sedia)   Grazie, mamma.

La Madre      Vicino al gradino c'era un passero. Antonio l'ha sfiorato con un piede; ma il passero, non è volato via, Vieni.

(La fidanzata eseguisce. Pausa) 

Da quale parte dici che va?

(La fidanzata guarda dalla finestrella) 

Non dovevi parlargli di quel capello bianco.

La Fidanzata           Quando va via, penso che po­trebbe non ritornare. Se fosse l'ultima volta, se non lo dovessi vedere più, preferirei cadere in terra.

La Madre      Si è messo a camminare sul muretto. Quando ritornerà... ricordami... gli devo chiedere una cosa.

La Fidanzata           È saltato giù.

La Madre       (allontanandosi dalla finestrella)   Vie­ni via dalla finestra.

La Fidanzata            (seguendo la madre)   Che strano! Mi sembra di avere il cuore dentro un velo.

La Madre       (prendendo una sedia e portandola alla tavola)  È la debolezza. (Pausa)  Antonio ti ha chiesto del cane?

La Fidanzata            (prendendo la seconda sedia)   Gli ho detto che è scappato.

La Madre      Vai. Mangia quattro foglie di rape.

La Fidanzata           Non è debolezza.

La Madre      E perché sei così allora? Io, alla tua età, avevo sempre voglia di cantare.

La Fidanzata            (prendendo la terza sedia)   Non ho voce, mamma.

La Madre      Ti ha parlato del giorno delle nozze?

La Fidanzata           No. E io non gliel'ho chiesto.

La Madre      Te ne parlerà. Certo che la gente... tu, vivere qui... con lui... ora, forse non sparla... cre­de che non sia tornato... ma poi...

La Fidanzata           Non gli chiederò mai niente. Sono felice di vivergli vicino. Non me ne importa della gente. E poi... lei, non ricorda che cosa ci ha detto il prete?

La Madre      No.

La Fidanzata            Quando lo abbiamo incontrato, lei ha parlato delle nozze; ma il prete ha risposto che non ci poteva sposare.

La Madre       (giurando)   E io ho giurato che non metterò più piede in chiesa e giuro ancora, che non metterò piede nemmeno quando l'avranno rico­struita. Pregherò Dio qui.

La Fidanzata           È triste non poterci sposare.

La Madre      Se Antonio ti parlerà delle nozze, tu corri da me. (Come pregando)  Oh Signore, che uni­sci tutte le creature, unisci Antonio e Maria per amore! Oh benedetto, tu, che proteggi il cuore dei buoni, salva dalla vita nera i miei figlioli! Condu­cili, se puoi, per mano! Non lasciarli mai cadere! Confortali nel dolore e così sia!

La Fidanzata           Queste parole non le dovrebbe dire il prete!

La Madre      Dice altre cose. Parole che non si capiscono. Sempre le stesse, a tutti. Quando ti spo­serò davanti a Dio è come se ti avesse sposato il prete.

La Fidanzata           Speriamo che Antonio parli di questo giorno!

La Madre      Sono sicura.

La Fidanzata           Meno male che ho salvato la cassa con il mio corredo.

La Madre      Ricordati. Lui è un uomo. Tu... devi stare attenta.

La Fidanzata           Antonio mi ama. Non è peccato.

La Madre      Oh lo so, non nascerà più un cuore simile al suo! Tutto sarebbe come a settembre tra gli ulivi, se avessero il suo cuore! Non ho meriti io. Il Signore lo ha fatto così. Chissà se tu, Antonio mio, senti il mio cuore? Io e Maria, ti vorremmo amare di più; ma non si può. Perché non si può, Signore? Ho un lievito di gioia che mi gonfia il petto. Il mio cuore è come una cicala. Canta sem­pre: (mormora)  Antonio, Antonio...

La Fidanzata           Ho freddo ai piedi, mamma.

La Madre      Mettiti gli zoccoli. Sono lì. (Mormora)  Antonio, Antonio, Antonio...

La Fidanzata            (infilandosi gli zoccoli)   Non viene più sera!

La Madre      Non avere premura. Ti porterà alla fontana. È acqua di sorgente. Da bambina, andavo là con le capre, perché c'erano le more. Ne ho be­vuta di quell'acqua io! Ad Antonio, non piace l'ac­qua. Ci vorrebbe il vino.

La Fidanzata           Domani! Lo compreremo, con lo scialle.

La Madre      Se vado per la scorciatoia, sono an­cora in tempo. Non ho chiesto vino alla Cascina Maggio. Forse... me ne potrebbero dare un litro. È domenica, e lui, povero figlio...

La Fidanzata           Non vada via. Non lo troverà. Aspettiamo domani. Antonio non ha chiesto vino.

La Madre      Prima che lui andasse a riposare, quando stavamo al sole, mi deve avere chiesto un bicchiere di vino. Tu... non hai visto... Non ti sei accorta... che l'ombra di Antonio era differente dalla nostra?

La Fidanzata           No, mamma.

La Madre      Non hai visto che la sua ombra era tutta chiara? La nostra, era come la mia sottana. Perché la sua ombra non è come la mia? Non sono io sua madre?

La Fidanzata           Avrà cambiato l'ombra quando è stato via. E poi... mamma, lui, non ha il vestito nero.

La Madre      Parli, come se non avessi mai visto un'ombra. Non era bianco il nostro cane? E le nu­vole bianche, non fanno un'ombra nera?

La Fidanzata           Non si arrabbi. È colpa mia forse?

La Madre      Se non lo sai, stai zitta. (Pausa)  Avrei potuto farmi portar via le gambe da una mina.

La Fidanzata           O mamma!

La Madre      Avrei potuto schiacciarmi la testa contro un albero.

La Fidanzata           Perché, no, non lo dica.

La Madre      Non avrei sentito niente. Nemmeno un piccolo dolore. Perché il dolore per lui, quando non c'era... oh quello sì, era molto, molto più grande!

La Fidanzata           Ora... è passato!

La Madre      Voglio ricordare. Se non avessimo patito quel dolore, lui, non sarebbe ritornato.

La Fidanzata           No no, sarebbe ritornato egual­mente.

La Madre      Hai ragione. Maria... non devi cre­dere ai presagi. Tutti i presagi sono falsi e le idee anche... Quando Antonio partì per la guerra, mi sembrò di sentire che lui era come l'acqua di un fiume che non torna mai indietro.

(Pausa. La fidanzata si allontana)  Dove vai?

La Fidanzata           Ad accendere il fuoco.

La Madre      È presto. Lascia stare. Lo accenderò io. Lo accenderò quando andrai alla fontana. (Siede alla tavola)  Quando potremo ancora mangiare a questa tavola?

La Fidanzata           È meglio mangiare col piatto in mano. Ci sono solo foglie di rape.

La Madre      Sì, è meglio mangiare sul gradino di casa. O Signore, regalaci, questa notte, la pioggia! Io e Maria, andremo a cercar le lumache.

La Fidanzata           Ci sono le mine.

La Madre       Eh le maledette! Le hanno sepolte per farci morire di fame. Se lui non fosse ritor­nato, chi sarebbe venuto a togliere le mine dal no­stro campo? Lo aiuteremo.

La Fidanzata           Io, ho paura.

La Madre      Hai paura di tutto tu. Anche del temporale. Come potrai fare un figlio? E se il figlio avrà la testa come quello che mi è nato morto?

La Fidanzata           Quella di Antonio è piccola. Anche la mia è piccola.

La Madre      Sarà come una mela. Come tre­mano e come diventano leggere le mani, quando si tocca la testa di un bambino!

La Fidanzata           Mamma, non nascerà come il suo?

La Madre      Stupida. Quello nacque così perché caddi dal mulo. Tuo figlio, sarà come Antonio. Cre­scerà in fretta.

(La porta di casa si apre come se entrasse Antonio, poi, la porta si richiude) 

Chi è?

La Fidanzata           Antonio.

La Madre       (voltandosi verso Antonio)   Tu? Già tornato?

Antonio        .....

La Madre      Hai incontrato qualcuno?

Antonio        .....

La Madre      Perché non incontri mai nessuno, tu?

La Fidanzata            (ad Antonio)   Mi vado a pettinare. Usciamo adesso?

Antonio        .....

La Fidanzata           Come vuoi, più tardi.

La Madre       (ad Antonio)   Siediti, Antonio. (Alla fidanzata)  E tu, non stare all'angolo della tavola. (La fidanzata siede)  Tornerete su con la luna.

Antonio        .....

La Madre      Non ti preoccupare, figlio mio. Io andrò a letto. Lo sai, non c'è lume. Non abbiamo olio.

La Fidanzata           Ti sei annoiato fuori?

La Madre      Hai guardato la terra? Hai visto come è magra? Non è più terra!

Antonio         .....

La Madre      Dici che diventerà più buona? Perché?

Antonio        .....

La Madre       (con meraviglia)   Ah! (Pausa)  Hai capito, Maria?

La Fidanzata           Sì.

La Madre      Come sarà bello il mondo! (Ad Antonio)  Perché togli le mani dalla tavola? Lasciami guardare! In chiesa, c'era dipinta sul muro la mano di Dio. Era proprio così. Come la tua. Ci vuoi rac­contare qualche cosa?

La Fidanzata           Qualche cosa, Antonio.

Antonio        .....

La Madre      Sì. (Lunga pausa)  Come sei morto?

(La madre e la fidanzata ascoltano il racconto di Antonio e si chiude il sipario).

F I N E

Rappresentata per la prima volta al Teatro-Estùdio do Salitre, Lisbona, il 30 aprile 1948, con l'interpretazione di Fernanda Martins e Idalina Guimaràce; in Italia, al Teatro dell'Ateneo di Roma, l'8 maggio 1951, con l'interpretazione di Lola Brac­cini e Franca Maresa.