Arcicoso

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                                            ARCICOSO

Di Robert Pinget

Il re

Il ministro Baga

Il cuoco

La morte

     Una camera povera arredata con pretensione. A destra del letto baldacchino, una poltrona, un tavolo, una pelle d'orso per terra. In fondo al centro una porta. In fondo a sinistra un paravento fisso che nasconde un camerino da bagno. All'estrema sinistra un armadio a muro. In mezzo alla stanza una pianta verde dentro un copri vaso. Al levare del sipario il re è seduto in poltrona. A la corona in testa. È in veste da camera. Si esamina, si aggiusta il colletto, gratta una macchiolina sul bavero, si spolvera le maniche, si mette le pantofole. Poi prendere un piccolo specchio sul tavolo, si guarda dentro, si aggiusta i capelli, tira fuori la lingua. Smorfia. Posa lo specchio e prende le forbici da unghie. Si taglia le unghie.

Re        (a Baga invisibile dietro il paravento ) Ci siamo?

voce di Baga    Non proprio. Ancora un minuto.

Re        Ma cosa fai? Abbiamo detto cose semplici. Chi trasformi come?

voce diBaga     Da ambasciatore. Deve essere credibile.

Re        Credibile! Mi ha dolori Baga.

voce diBaga     Lasciami in pace.

Re        Adesso sbircio.

voce diBaga     Proibito sbirciare. Ho presto finito.

Re        Stavi facendo?

voce diBaga     No è cotone.

Re        (grida)  Per la millesima volta non si getti niente nella tazza! Abbiamo conti fantastici di sturatura.

voce diBaga     Mille scuse a Maestà.

Re        Evidentemente non paghi tu.

voce diBaga     Perché sei tu? I tuoi sudditi hanno le spalle larghe.

Re        Non pensare a i miei sudditi e vieni fuori di li.

voce diBaga     Ancora un colpetto..... ecco.

Re        (aggiusta ben gli oggetti sul tavolo).  Ci siamo?

voce di Baga    Ci siamo.

Baga    Sire i miei omaggi.

Re        (saluta senza sollevarsi)   Son io signore. Che cosa volete?

Baga    Non si dice che cosa volete, si dice vi ascoltiamo.        

Re        Vi ascoltiamo.

Baga    Ma che disdetta dopo tanti anni non avere ancora imparato le formule. Non fai nessuno sforzo.

Re        Che lagna. Abbiamo deciso di svagarci. Continua.

Baga    (saluta di nuovo)   Sire. Certo a voi non sfugge che il mio signore il re di Novocordia vanta diritti alla vostra successione. La legge istituita dalla bisnonna vostra

Re        Non ricomincerà mica no? Col pretesto che in sei in maschera. Chi proibisco di parlarmene.

Baga    Va bene va bene. Riprendo daccapo. (Saluta di nuovo) Sire. Certo a voi non sfugge.

Re        Potresti cambiare un po' formula

Baga    Beh trova qualcosa, tu.

Re        (si alza saluta sollevando la corona) Sire. Vostra maestà ama la buona tavola. Ci permettiamo di proporre un menu per stasera.

Baga    Un ambasciatore proporre un menu!

Re        Perché no? Un menu fa sempre piacere. Predispone alla bontà, all'equità, alla…..

Baga    E dopo che cosa ti chiede?

Re        La mano di mia figlia per il suo re.

Baga    Questa poi?

Re        Come, non ti va?

Baga    No ma bisognerebbe prima fare una figlia.

Re        Insomma giochiamo si o no?

Baga    Deve restare verosimile.

Re        Verosimile! Mi fai pena...

Baga    E se io non facessi altro che dormire come te chi riscuoterebbe le tasse? Spendi tutto per mangiare.

Re        Perché non ho nient'altro da fare. Non conto più sulla tua conversazione.  (Pausa)  Che cosa si mangia oggi?

Baga    Abbiamo detto un'ora di svago. Quelle che è detto è detto. Continuo.  (Saluta di nuovo)  Sire. Certo a voi non sfugge.

Re        Ancora?

Baga    Che il mio signore desidera sposarsi. Dalle voci che corrono sappiamo che vostra figlia è la più bella di tutte le ragazze del vostro regno.

Re        Toh mi fa in pensare che devo innaffiare Figlina. ( Si alza, prende in un angolo un piccolo innaffiatoio e va riempirlo nel camerino da bagno.Baga nel frattanto  si siede e riflette . fa dei calcoli, contando sulle dita. il re esce dal camerino con l'innaffiatoio e innaffia la pianta)  Mai dimenticare di innaffiare Figlina. È una pianta rara.

Baga    (recita) Che mi vieni da mia zia Estella che è costata mille rupie ed è femmina a quattro foglie pelose uno stelo e un sesso che non si vede è

Re        Continua.

Baga    E' molto delicata la si porta in casa d'inverno.

Re        Non questo punto. L'ambasceria.

Baga    (si alza, saluta di nuovo) Sire. Certo a voi non sfugge che il mio

Re        Che lagna! Trova altro.

Baga    Non ho più i idee. Tu mi in disponi. (Pausa) In fondo preferivo tua madre.

Re        Andavi a letto con lei eh?

Baga    Un pochino. Mica fantastica.  Ma almeno nel governo mi lasciava iniziative. Se hai ancora la corona sul cranio non dimenticare  ché è merito mio.

Re        (si è seduto di nuovo)  Cosa bisogna sentire!

Baga    (va su e giù per la stanza)  Proprio così. Ho sventato dei complotti io. E ho fatto la guerra nel Cianciese. E ho firmato un trattato di commercio.

Re        Il tuo capolavoro! Sì parliamone! Non abbiamo più niente da mettere sotto i denti.

Baga    Bisogna sapersi limitare. Interesse superiore . (pausa) . Del resto non fai nessuna pena.

Re        Continua.

Baga    Sei grasso come un frate, prendi cinque

Re        Non questo.  L'ambasciata.

Baga    Ti ho detto che non ho più i idee.

Re        Bene discutiamo del menu.

Baga    No vado a travestirmi in un altro modo.

Re        Se si cambia sempre non si può far durare il piacere.

Baga    Non si è parlato di piacere si è parlato di svago. Se per di più si vede provare piacere.....

Re        Oh il signore fa il muso?

Baga    Mi stufi. Da un pezzo.

Re        Non sprecar fiato

Baga    Vado di di nuovo a travestirmi.

Re        Va' di nuovo a travestirti. (Baga ritorna nel camerino. Il re non sa che cosa fare. Prende una lettera sul tavolo, la legge voce bassa, da segni d'impazienza, la posa di nuovo, prende uno specchio, lo posa di nuovo. Pausa lunga. Poi si alza e si avvicina al camerino).  Sbircio.

Voce di Baga    No! È una sorpresa.

Re        Assomiglia a cosa?

Voce di Baga    Vedrai. Leggi la tua lettera d'amore.

Re        Mi stufa. (Ritorna verso il tavolo. Si china e carezza alla pelle d'orso per terra).  Il povero mio papà. Il povero mio papà che cacciava l'orso.  Aveva fastidi domestici.  Si stufava forse meno di me?  (Pausa).  Che cosa si potrebbe inventare? (A Baga). Andiamo a vedere le cucine?  (Pausa).  Posso prendere un pernod?

Voce di  Baga   Proibito.

Re        Per una volta non vuoi? Solo una.

Voce di Baga    No e no.

Re        Solo una volta mentre ti aspetto!

Voce di Baga    Va bene vada  per una. Ma soltanto il fondo del bicchiere.

Re        Finalmente! (Batte le mani. Va verso l'armadio a muro, lo apre, tira fuori una bottiglia e un bicchiere e va servirsi sulla tavola. Con l'acqua dell'annaffiatoio).  Ne vuoi?

Voce di Baga    Dopo.

Re        (si siede. Beve).  Mmm buono. (Alza il bicchiere).  Ti ricordi  quand'eravamo a Fantonia.

Voce di Baga    come?

Re        Quand'eravamo a Fantonia quelle sedute di pernod! Ci torniamo?

Voce di Baga    Non sono ancora le ferie.

Re        Però questo potremmo offrircelo.

Voce di Baga    Il governo innanzi tutto. E poi lasciami in pace, non posso fare due cose alla volta.

Re        Non hai bisogno di rispondere. (Comincia a bere. Un po' brillo si alza, col bicchiere in mano, e imita l'ambasciatore). Sire, vogliate gradire i miei distinti saluti.  (Pausa. A Baga).  È giusto? (Pausa).  Parlo a te.

Voce di Baga    E non scocciare.

Re        (continuando la stessa mimica). I miei omaggi alla signorina vostra figlia. (Ride. Pausa. A Baga).  È di nuovo un ambasciatore?  (Pausa).  Parlo a te.  (Pausa).  Com'è? Un re? Un cavallo? (Pausa). Sì lo so. Un cuoco. (Sempre parlando si era avvicinato allo stanzino).

Voce di Baga    Non sbirciare!

Re        Se è questa la tua commedia, sei sempre dietro le quinte. Alla tre entro. Uno... due...   (Baga ecc. ed allo stanzino. È travestito da donna, moda 1900. Vestito a sbuffi, gran cappello, veletta, boa, ombrellino. Passeggia sdilinquendosi). Mica male! Sì direbbe la via Estella.  (Sempre limitando Baga va a sedersi sulla poltrona).

Baga    (voce di donna) Mio caro nipote adoro la vostra stanza! È di un gusto, di un intimo! E che comodità mio caro esclamativo stanzino da bagno e tutto. Avete ereditato il mio gusto del lusso, arcicoso.

Re        No senz'altro lei aveva meno pancia te.

Baga    ( voce di donna). Oh vedo che avete ancora la mia pianta! Bello, questo.

Re        Sì zia. Si chiama Figlina. L'innaffio tutti i giorni.

Baga    (voce di donna) Avete ragione nipotini io. L'avevo avuta da una cugina negra che è morta poveretta. Mi ha lasciato per testamento questa pianta e il suo portamonete in cui c'erano cinque rupie. Ma a proposito... l'avete conosciuta?

Re        Sì. Un tombolotto.

Baga    (voce di donna) No. Un donnone.

Re        Sì insomma.

Baga    (voce di donna) Vediamo nipote mio. Parlatemi del vostro governo. Parlatemi del vostro ministro Baga.

Re        Un vero deficiente, zia.

Baga    (voce di donna). Arcicoso siete imperdonabile! Parlare così a me! Sapete che avrei potuto essere vostra madre?

Re        Come si sarebbe zia?   

Baga    (voce di donna). Vostro padre mi ha amata prima. I eravamo intimi. A dovuto lasciarmi per sposare la mia sorella maggiore. Quella scema.

Re        Vi proibisco di insultare la memoria della mamma.

Baga    (voce di donna). Bene bene. (Pausa). Ma..... non vedo Baga?

Re        È al gabinetto zia.

Baga    (voce di donna). Davvero? Molto divertente. Vedo che fate progressi in conversazione. (Pausa).  A proposito in re di Novocordia

Re        Hai capito quello che ti ho detto? (Pausa). Zia, come sta mio zio?

Baga    (voce di donna).  Il marchese e molto stanco. Le sue terre sono un onere troppo pesante. Io... ma cosa vedo? Del pernod?

Re        (si alza, premuroso). Ne volete? Vi do un bicchiere. (Va a prendere un bicchiere nell'armadio poi lo riempie e vuole riempire il suo)

Baga    (voce normale). Attento!

Re        Soltanto più uno! L' ultimo!

Baga    (gli strappa dalle mani nella bottiglia. Voce normale). È inutile.

Re        E va bene non gioco più. (Volta le spalle a Baga)

Baga    (voce normale. Indietro).  Benissimo.  Volevo parlarti di certi utili realizzati nella Ciancese.

Re        (Si volta bruscamente). Davvero? Oh dimmi!

Baga    (voce normale). Se continui.

Re        Continuo.

Baga    (voce di donna). Di che mi nipote miglio che pensate del vostro ministro?

Re        È un ottimo ministro, zia (Baga approva con la testa). Lo amo molto. Ci intendiamo di benissimo. (Baga idem). Ma si ostina a proibirmi il pernod. Senza nessun motivo.

Baga    (voce di donna). Davvero. Probabilmente un motivo ce l'ha? Il vostro fegato forse? No? Allora i reni? Si devono essere i reni.. Che volete Arcicoso invecchiamo tutti. (Pausa). Dicevate dunque ottimo ministro?

Re        Ottimo. Allora quegli utili?

Baga    (voce normale). Dopo. (Pausa. Cerca delle pose. Voce normale). Adesso cerco di adescarti. Continuiamo (si avvicina a re e in li fa delle moine. Voce di donna). Oh che bel nasino!

Re        Stupido!

Baga    (voce di donna). E che bel di occhiolini! E che dei muscoletti!  (Gli fa il solletico. Il re ride)

Re        Basta così.

Baga    (voce di donna). E che belle coscettine!  (Pausa. Voce normale).  Ma di' qualcosa! Fammi qualcosa! (Si accarezza i seni e i fianchi. Voce di donna). Venite caro, non posso più aspettare. (Lo prende per il braccio e vuole girarono verso letto)

Re        Ahi mi fai male. Non è divertente.

Bga      (voce di donna). E va bene

Re        Dimmi di quegli utili.

Baga    (voce normale). Non dirò niente.

Re        E se continuo a giocare mi dirai? Ma non all'amore.

Baga    (voce normale). Quanto sei puritano! (guarda l'orologio). Bene d'accordo. Abbiamo ancora una mezzora. Vado a travestirmi.

Re        Come ti travesti?

Baga    Da Dio.

Re        Caspita!

Baga    (va verso lo stanzino). Aspettami e non sbirciare. (entra nello stanzino)

Re        Dio padre o Dio figlio.

Voce di Baga    Vedrai.

            Il re riprende meccanicamente la lettera sul tavolo,la rilegge, alza la testa, si gratta, alza le spalle. Pausa.

Re        Il governo innanzi tutto! Quale governo? Ciascun per sé. ( a Baga). Mi prendi in giro forse?

Voce di Baga    Io? Perché?

Re        Quale governo? Quale governo?

Voce di Baga    I tuoi sudditi diamine.

Re        I miei sudditi! Tu li hai visti?

Voce di Baga    Sento l'odore. Mi basta.

Re        Che odore hanno?

Voce di Baga    Cattivo.

Re        E' vero che pagano ancora? (pausa). Bella figura alla nostra età. (pausa). Grossi utili? ( a se stesso). E poi degli utili per cosa? (a Baga). Fatto?

Voce di Baga    Fatto. (esce dallo stanzino. E' vestito da giudice. Con aria molto dignitosa. Aggrotta le ciglia).

Re        Cos'è? Hai cambiato?

Baga    E' il giudizio universale. Sono il giudice supremo che adesso ti condanna.

Re        Caspita. Pensavo che sarebbe stato più divertente.

Baga    Non si scherza con Dio. Si ascolta la sentenza di morte. Inginocchiati.

Re        Perché dal momento che sono condannato?

Baga    Per obbedire. In ginocchio.

Re        Son stanco. E poi non mi piacciono le condanne.

Baga    Sei pietoso.

Re        Può darsi. Non ho più voglia di divertirmi.

            Bussano alla porta.

Baga    Avanti!

            Entra il cuoco, col berretto in mano

Cuoco  Sua Maestà è servita.

Re        Come? E la mia barba?

Cuoco  Il signor Baga aveva detto.

Re        Chi è che comanda qui?

Baga    Avevo detto di servire quando fosse pronto.

Re        E io son pronto forse?

Baga    Per una volta non hai bisogno di farti la barba.

Re        E l'etichetta? E il governo? (fa cenno al cuoco di andarsene). Via! (il cuoco esce). Oh questa è bella! Non posso più far niente! Sono lo schiavo dei miei uomini! Mi danno degli ordini!

Baga    Calmati. Vado a prendere la bacinella da barba.

            Baga va nello stanzino.sempre vestito da giudice viene di nuovo fuori con la bacinella da barba che posa sul tavolo. Il re sembra molto  stanco nella poltrona.

Baga    Non stai bene?

Re        Non molto. Vorrei coricarmi.

Baga    Vuoi che chiami il dottore?

Re        No (pausa). Credo che ho la mia malattia.

Baga    Ci mancava anche questa.

Re        (soprapensiero). Baga,ci credi al governo?

Baga    Se ci credo? Che cos'hai?

Re        La mia malattia. (pausa). Perché non abdicare? Andremmo a vivere in campagna. Non avremmo niente da fare. Questi sudditi complicano tutto. Quei fetenti nei loro buchi. Li hai visti?

Baga    Sento l'odore ti dico, il loro denaro puzza.

Re        (indica con la testa il lato sinistro della stanza). Ti ricordi quando il letto era lì? Credo che mi piacesse di più.

Baga    (fa un gesto di rassegnazione e si siede sul letto). Va bene, fatti la tua malattia.

Re        Sì credo che mi piacesse di più. Era più allegro.

Baga    Eravamo più allegri noi.

Re        Credi?

Baga    Da quanto tempo non abbiamo fatto più nulla. Nemmeno una guerricciola. Ci stiamo arrugginendo.

Re        Siamo così cambiati? (pausa) Baga ho voglia di parlarti della mia infanzia.

Baga    (costernato) Oh no ti supplico!

Re        Sì, ho voglia. (pausa. Baga alza le spalle) Non so dove cominciare.

Baga    Dall'inizio.

            Pausa

Re        (riflette) E' strano che siano tutte le stesse (pausa) Vorrei dirti la mia ma non come al solito. Vorrei cambiare un poco. (pausa) Vorrei……vorrei parlarti della mia anima.

Baga    Gesù!

Re        Parlarti della mia anima sì…. e della vita.

Baga    Quale vita?

Re        La vita…… la vita.

Baga    C'è la tua vita. Quello che fai, quello che hai fatto, il tuo governo, i tuoi..

Re        Soltanto questo?

Baga    Come soltanto questo?

Re        Non è possibile. Allora non ho una vita io?

Baga    Se credi che io ne abbia una! Ho questi cosi da farti firmare e ordino il menu.

Re        Non ti piace?

Baga    Non so neanch'io.

Re        Io nemmeno. (pausa) Alle volte mi dico che si potrebbe cambiare.

Baga    Cambiare che cosa?

Re        Non so …..rimettere il letto lì, ricoprire le poltrone……

Baga    Ma Arci non sono mica dei cambiamenti questi.

Re        Che cosa sarebbero dei cambiamenti?

Baga    Che ne so …….. fare dei viaggi?

Re        (reagisce di colpo) Baga sarebbe formidabile! Facciamo un viaggio!

Baga    Dove?

Re        Da qualunque parte! Facciamo le valigie, puliamo la vecchia carretta di papà e partiamo!

Baga    Dove, ti domando.

Re        Be'……. Nel Ciancese per esempio.

Baga    Il Ciancese? Una valle piena di topi? Cosa vuoi che ci andiamo a fare?

Re        Be'…in Dualia?

Baga    Per andare a gelare? Mica per me.

Re        Be'….oh lo so. Andiamo a Estellosa. I lavori sono finti eh?

Baga    Ci sono andata la settimana scorsa. Il castello è tutto da rifare. I soffitti sono caduti e c'è acqua nelle cantine.

Re        Così presto? Ma hanno lavorato da cani! Quando hanno finito i lavori? Non mi hai detto niente?

Baga    Povero vecchio mio. E' un secolo che è finito. Ha avuto tempo di muffire.

Re        Un secolo! Ho dimenticato quel castello per un secolo!

Baga    E' questo l'oblio. (pausa. Si alza e aiuta il re) Ascolta, mettiti a letto andrà meglio.

            Il re si sistema  sul letto. Baga gli tira su la coperta poi si siede sulla poltrona.

Re        Ti ricordi quando ti facevo delle domande?(pausa) Parlo a te.

Baga    Eh?

Re        Quando ti facevo domande sulla natura.

Baga    Oh no senti, preferisco ancora che mi parli della tua infanzia.

Re        Non ricordo più niente (pausa) La natura serve a acosa?

Baga    A governarci.

Re        Ancora? Il mare, gli alberi, le montagne? (pausa) A me sembra il contrario. Del resto quello che dico…… no ricordo mi dicevo che i paesaggi io li darei tutti in canbio di una camera verso il cortile. (pausa) Purché ci sia qualcuno dentro.

Baga    (fa un gesto circolare e indica anche se stesso) Be' ecco qui.

Re        Non tu Baga….voglio dire…..

Baga    Non prenderti questa pena ho capito.

Re        No no è quello che voglio dire. Quello che voglio dire è qualcuno.

Baga    Qualcuno a cui tu vuoi bene?

Re        Lo sai no che ti voglio bene Baga.

Baga    Allora che cosa?

Re        Allora niente.

Baga    Una donna con cui fare all'amore?

Re        Io.

Baga    In una camera verso il cortile far l'amore tutto il tempo? Credi che non si sia stufi in capo a tre giorni?

Re        Be' diciamo  una camere con un balcone che da sul mare.

Baga    Fa due gioni di più. E dopo?

Re        Forse invece fa tutta la vita? Che ne sai?

Baga    Che ne so? Ne so che da un secolo ci stufiamo assieme.

Re        Ma dal momento che non abbiamo fatto.

Baga    E' esattamente lo stesso.

Re        Credi?

Baga    Sicuro (pausa) uno ha bisogno di cambiamento.

Re        Ah vedi.

Baga    Di cambiamento quando ricrede ancora. Poi non serve più a niente.

Re        (fantasticando) Una camera verso il cortile……

Baga    Se ti dicessi che io avrei voluto essere ministro?

Re        Ministro? Lo sei.

Baga    Be' vedi.

Re        Oh come sei noioso. (pausa) Sono stanco. Non sto troppo bene.

Baga    Vuoi dormire?

Re        No grazie.

Baga    Vuoi mangiare?

Re        No grazie.

Baga    Vuoi che ti racconti una storia?

Re        Ne conosci?

Baga    Proverò (pausa. Cerca) Un giorno Dio si disse…..no  (pausa)  Un giorno c'era un re e il suo ministro.

Re        Vedo dove vuoi arrivare.

Baga    Non m'interrompere. (pausa) Il re non sapeva cosa fare e nemmeno il ministro. Cercavano, non trovavano. Allora Dio si disse bisogna che faccia qualcosa per costoro. Cerca, non trova. Chiama il suo consigliere il serpente. Gli dice vedi quel re e quel ministro? Vorrei dar loro delle idee. Trova qualcosa. Il serpente

Re        Perché un serpente?

Baga    Non m'interrompere. Il serpente va a prendere la sua borsa e la porta a Dio. Gli dice toh prendi. Che cosa devo fare? Dice Dio. Tira fuori qualcosa dalla borsa. Qualsiasi cosa? Sì la prima che ti viene in mano. Dio ficca la mano nella borsa e tira fuori……

Re        E' simbolico?

Baga    …e tira fuori…..aspetta che mi ricordi. (pausa) Ah sì. Un bambino. E Dio dice al serpente quel re si annoia perché è solo e si cruccia per la sua successione. Questo bambino è una buona idea. Glielo mando. Lo terrà occupato. E lancia il bambino sulla terra.

Re        E' simbolico?

Baga    Il ragazzo cade sul letto del re che si sveglia e dice cos'è sto moccioso? Il ministro gli dice Sire è un dono dal cielo, bisogna adottarlo.

Re        Che gioco sarebbe?

Baga    Non m'interrompere. Il re d'accordo, che nome gli diamo? Il ministro ci pensa un po' e dice Figliolo, gli diamo un'educazione borghese e ti succederà. Il re è felicissimo, dimentica i suoi crucci, non si occupa d'altro che di suo figlio. Il figlio cresce, diventa un personaggio, rallegra la vecchiaia di suo padre che può morire tranquillo.

Re        Delizioso (pausa) Così mi consigli di sposarmi?

Baga    No.

Re        Allora di fare un figlio?

Baga    No. E' roba che dà crepacuore. Ma potresti addottarne uno. E' molto che ci penso. La tua successione.

Re        E dove  prenderlo?

Baga    All'orfanatrofio.

Re        E quale garanzia che non sarà un buonannulla?

Baga    Bisogna scegliere  tra questo e la successione al re di Novocordia.

Re        Mai! Preferisco l'adozione. (pausa) Ma che cosa ti prende tutto ad un tratto? Hai paura che me ne vada?

Baga    No penso al tuo benessere, alla tua tranquillità.

Re        E che con me ti stufi e un figlio ti terrebbe occupato.

Baga    Esatto.

Re        Non sei gentile Baga.

Baga    Sono ministro Sire.

            Pausa

Re        Mi fa paura un figlio. Per allevarlo (pausa) No vorresti che fosse anche tuo? Un pochino?

Baga    Sarò il suo padrino. Gli metteremo un letto qui e la sua roba nell'armadio. E io gli darò lezioni di governo.

Re        Avrà che età?

Baga    Sette anni. Non pisciano più nel letto e capiscono quello che gli si dice.

Re        Scommetto che hai già fatto delle pratiche senza dirmelo.

Baga    No ma la cosa mi tormentava. (Pausa). Se starai meglio domani andremo a comprarne uno all'orfanotrofio.

Re        Quant'è?

Baga    Sulle mille rupie. Dipende.

Re        Hai dei soldi?

Baga    Li pigliamo i nella cassa dello Stato.      

Re        Quanto c'è?

Baga    (tira fuori da sotto il letto una cassa. Ci rovista dentro e conta) Mille... duemila... tremila... cinquemila... cinquemila rupie.

Re        Straordinario! Si potrà anche ricostruire  Estellosa, sarà la mia residenza estiva! (Pausa). Oh mi sento meglio! Posso alzarmi?

Baga    No. Domani.

Re        Cosa facciamo nell'attesa?

Baga    Cosa facciamo? (Pausa). Si potrebbe provare.

Re        Provare cosa?

Baga    La tua parte di padre. Come l'affronterà ?

Re        È vero questo.

Baga    Sì proviamo. Io faccio il figlio e tu il padre.

Re        Adottivo.

Baga    Adottivo. (Si alza) Ecco. Diciamo che tornano dal giardino. In monopattino. Entro in giro nella stanza. (Imita un bambino in monopattino e gira intorno alla stanza. Voce sciocca da bambino) Ciao papà! Mi piace molto il mio nuovo monopattino!

Re        Oh oh, chi te l'ha regalato?

Baga    (voce da bambino) Sei stato tu. Io avrei voluto una moto.

Re        Una moto alla tua età? Ma sei matto.

Bata     (voce da bambino) Non  sono più un bambino, papà ho sette anni.

Re        Credi che ha sette anni io avevo una moto?

Baga    (voce da bambino) sicuramente no! Eri troppo addormentato.

Re        Come parli a tuo padre?

Baga    (voce da bambino) Mi darai una moto quando avrò otto anni?

Re        Non prima di quindici.

Baga    Mi chiederò una al padrino.

Re        Ci è il tuo padrino?

Baga    (voce da bambino) non te ne ricordi nemmeno! È Baga

Re        E che cosa ti ha insegnato oggi il padrino?

Baga    (voce da bambino. Gira sempre) Le divisioni.

Re        Oh Oh! (Pausa.) quanto fa sette diviso tre?

Baga    (voce da bambino) fa... fa... otto.

Re        Ma no su. Fa... fa... due virgola tre tre tre tre.

Baga    (voce da bambino) quante volte?

Re        All'infinito.

Baga    (voce da bambino) E’ impossibile.

Re        Come è impossibile?

Baga    (voce da bambino) E’ soltanto il buon Dio che è infinito.

Re                    Ma

Baga    (voce normale. Senza fiato. Gira sempre) Non potresti dirmi di fermarmi? Non ti stanca?

Re        Sì. Figliolo fermati quando ti parlo.

Baga    (voce da bambino. Continua girare) No faccio il giro di Francia.

Re        Fermati mi senti?

Baga    (voce da bambino) No sono in piena tappa.

Re        Allora adesso che cosa dico?

Baga    (voce da bambino) Mi fai stare senza frutta.

Re        Figliolo starai senza frutta.

Baga    (voce da bambino) Che cosa c'è come frutta?

Re        Ehm... che cosa c'è come frutta?

Baga    (voce da bambino) Non sò, te lo domando.

Re        E’ a te che te lo domando.

Baga    (voce da bambino)  Ma non lo so papà!

Re        A te Baga pezzo d’asino!

Baga    (voce normale. Gira sempre) E supponiamo che io non ci sia.

Re        Come che tu non ci sia?

Baga    (voce normale)  Che sia nelle cucine. Che cosa gli rispondi?

Re        Và a vedere nelle cucine.

Baga    (voce normale)   Bei principi educativi!

Re        Allora che cosa  dico?

Baga    (voce normale)  Dici niente frutta capito?

Re        Niente frutta capito?

Baga    (voce da bambino. Gira sempre)  Per l’appunto non mi piace la frutta papà.

Re        Be’ ….oh merda.

Baga    (voce da bambino)  Oh papà che ha detto merda-a-a papà ha detto merda-a-a!

Re        (urla)  Baga fermati!

Baga    (si ferma. Voce normale)  Sei pietoso. (è estenuato e si lascia cadere sul letto)

Re        Che cosa avrei dovuto dire? Sono tutti così?

Baga    Tutti. Bisogna essere duri.

Re        Ma dopo la frutta che cosa c’è?

Baga    Per oggi basta.

Re        Non è mica colpa mia. Non si potrebbe sceglierlo un po’ tranquillo?

Baga    Un addormentato? Vuoi una pappa molla?

Re        No ma…

Baga    Sarà un maschio o una pappa molla.

Re        Ma insomma perché non prenderemmo una femmina? E’ più calma no?

Baga    E la legge salica?

Re        Abbiamo solo da abrogarla.

Baga    Impossibile.

Re        Baga potresti ben far questo per me.

Baga    Ti dico che è impossibile. Ci occorre un maschio.

Re        Va bene (pausa abbastanza lunga) Sono triste Baga. Tutto quello che facciamo è triste, questa stanza è triste, la vita.

Baga    Adesso non ricomincerai mica no?

Re        La mia anima è triste.

Baga    E va bene!

Re        Ci sforziamo continuamente. Mi dicevo che le cose sarebbero cambiate, pensavo……(pausa) Se potessimo ritirarci. Non abbiamo nemmeno voglia……vedi la molla della vita è la voglia. (pausa) Anche quella della morte. Quando uno non ne ha voglia muore come un cane.

Baga    Senti hai finito? Non hai bisogno di pensarci. E poi insomma ci sono io.

Re        Ci sei tu sì. (pausa) Un immenso viaggio! Non vuoi? Perché non vuoi?

Baga    Ma sì che voglio. Dove?

Re        No non chiedere. Facciamo le valigie e partiamo domani.

Baga    Be’ facciamo le valigie.

Re        (raggiante) Ah! (pausa) Oh sto bene!

Baga    (tira fuori da sotto il letto una valigia. La apre poi va verso l’armadio) Quante paia di calze? Tre? Quattro?

Re        Cinque! Si và lontano.

Baga    Allora cinque mutande?

Re        E cinque camicie e cinque fazzoletti! E l’abito di tweed con un berretto a visiera. Fa viaggio (pausa) Non dimenticare la sciarpa e gli occhiali neri. Viaggiamo in incognito.

Baga    Questa mania dell’incognito! In ogni modo tutti ci riconoscono.

Re        Già ma semplifica l’etichetta.

Baga    (va dall’armadio alla valigia, imballi i capi di vestiario)  Che ne facciamo di Figlina?

Re        La lasceremo alle cucine. La innaffieranno.

Baga    Non hai timore che muoia?

Re        Be’ morirà.

Baga    Proprio non ti riconosco più.

Re        (si gonfia)  Bisogna saper reagire!  (pausa) Non dimenticare le mie pantofole. (pausa) Domani! Domani dormiamo in un’altra stanza!

Baga    Verso un cortile forse.

Re        Un’altra stanza, altre pareti, un altro orizzonte! Un orizzonte largo largo, l’infinito!

Baga    (sempre intento alla valigia)   E cosa diciamo alle donne di servizio? Chi le sorveglierà? Non faranno più niente.

Re        Be’  tanto meglio! Si divertano!

Baga    E la cassa?

Re        Ce la portiamo dietro. (pausa) Baga

Baga    Cosa?

Re        Il futuro non è mai orribile come si crede.

Baga    Prendiamo la macchina fotografica?

Re        Torcere il collo al futuro! Possederlo fino in fondo!

Baga    E aggressivo per giunta!

Re        Baga faremo buccia nuova.

Baga    Sarebbe ora.

Re        Mai troppo tardi. Ricupereremo il tempo perduto, vivremo! Impiegheremo tutto il denaro della cassa! Liberarci, più niente vincoli, più niente governo., più niente di niente! Andremo all’avventura! Ah Baga la libertà!

Baga    Non eccitarti,vecchio (pausa) dove hai messo gli occhiali da sole?

Re        Il sole! Tutto nudo nel sole! (prende lo specchio accanto a lui e si guarda)  Sembro proprio un rottame?

Baga    (gli prende lo spacchio dalle mani) Lascia stare questa roba e riposati. Ti ecciti troppo adesso  (bussano alla porta) Avanti!

            Entra il cuoco, col berretto in mano.

Cuoco  Sire non è per la colazione.

Re        Peccato. Per che cosa allora?

Cuoco  E’ …credo che sia….insomma….

Re        Ebbene parlate!

Cuoco  No è uno che c’è Sire….credo che sia uno che si fa annunciare…..

Re        Da chi?

Cuoco  Da una staffetta.

Re        Una staffetta?

Cuoco  Sì un ciclista.

Re        E’ qui?

Cuoco  No è ripartito.

Re        Cosa ha detto?

Cuoco  Ha detto così….ha detto….

Re        Be’ deciditi!

Cuoco  Non so Sire, no ho capito.

Re        Ma insomma cuoco di che cosa parlava, più o meno?

Cuoco  Io…io credo che abbia detto un menu straordinario….qualcosa così.

Re        Per chi? Per me?

Cuoco  Non so Sire.

Re        Ma bisognava trattenerlo, chiedere spiegazioni! ( a Baga)  Che cosa vuol dire?

Baga    Non vedo  (al cuoco)  E’ tutto quello che ha detto?

Cuoco  Sì credo…..no diceva molte cose ma non ho capito.

Baga    Non ha detto da dove veniva? Né per chi? Perché credi che sia un messo?

Cuoco  Non so….ha detto…..un menu straordinario e se n’è andato.

Re        (con un cenno lascia capire a Baga che il cuoco è matto)  Va bene cuoco va bene. Andate (il cuoco esce) Poveretto. Mangia a sufficienza?

Baga    Che beva a sufficienza è sicuro.

Re        Alla sua età? Ha dispiaceri d’amore?

Baga    (alza le spalle. Si rimette a fare la valigia)  Dicevo dunque occhiali neri…..(prende un taccuino sul tavolo e segna)   e roba da mangiare.

Re        Un ciclista? Un menu straordinario?  (pausa)  Tu lo conosci il cuoco?

Baga    Se lo conosco?

Re        Conosci i suoi dispiaceri d’amore?

Baga    Da quando in qua sono una portinaia Sire?

Re        Non mi farai credere

Baga    Be’ lo sai. Non conosco i dispiaceri d’amore del cuoco.

Re        E’ un torto.

Baga    Un torto? Ma stai rimbambinendo!

Re        Sono il padre dei miei sudditi, devo conoscerli.

Baga    Be’ richiamalo e chiedigli il suo segreto.

Re        Ho un ministro, dunque offici lui.

Baga    Mai. I segreti degli altri…..ti vuoto il vaso da notte e mi basta.

Re        Benissimo benissimo  (pausa)  Che cosa prendiamo come provviste?

Baga    Un menu straordinario.

Re        Che scocciatore  sei.

Baga    Sono  ministro Sire.

            Il re si sdraia. Si volta dalla parte del muro. Baga chiude la valigia, riprende l’annaffiatoio sul tavolo e va nello stanzino. Ne viene fuori con l’innaffiatoio e innaffia la pianta.

Re        (senza voltarsi)  Cosa fai?

Baga    Innaffio Figlina.

Re        E’ un pensiero gentile. (si volta e si siede. Sorriso pieno)  Baga

Bga      Sì?

Re        Partiamo! Oh sto bene! (pausa)  Se facessimo di nuovo la commedia? Solo una volta?

Baga    Riposati.

Re        Sì mi riposerò ma prima tu ti travesti, soltanto una volta.

Baga    (alza le spalle)  Se vuoi…..

Re        Come ti travesti?

Baga    E’ questa la sorpresa. Coricati e aspetta.

Re        (si sdraia, voltato contro la parete)  Mi dirai quando?

Baga    Sì  (va nello stanzino)

            Pausa abbastanza lunga. Il re non si muove. La porta in fondo si apre appena. Compare la morte. E’ più alta di Baga. Scheletro avvolto in un sudario. Porta la falce. Entra a passi felpati. Scricchiolio del pavimento.

Re        (si volta spaventato)  Mi hai fatto paura!  (pausa)  Niente male sai!  Si direbbe che sei cresciuta.

Baga    Come?

            La morte si avvicina la letto.

Re        (è terrorizzato. Si mette le mani davanti agli occhi)  Baga! Mi fai paura!

Baga    Un momento! Che cos’hai?

            La morte abbassa la falce.

Re        (atterrito) Baga!  Baga! No! No!

            La morte con un gesto falcia l’aria sopra il re. Questi lascia cadere le braccia. E’ morto. Bocca aperta. La morte in gran fretta se ne va dalla porta.

Baga    Ma che cos’hai? Hai visto un ragno?  (pausa) Eh?   (pausa)   Ci siamo. Adesso vengo.

            Sipario