ARES,
LA PENULTIMA VERITA
di
PATRIZIA MONACO
MONOLOGO
PERSONAGGI
ARES, dio greco della guerra, in multiformi personalit che traversano i
secoli
VOCI
LA SCENA SI PRESENTA VUOTA, CON ALCUNI OGGETTI OLTRE A PEDANE E PRATICABILI. UN
ATTACCAPANNI O UN ALBERO, CON APPESE UNA RETE DA PESCATORE, UNA MASCHERA
ANTIGAS, UN PASSAMONTAGNA NERO, UNA BORSA DA COMPUTER, CONTENENTE UN PORTATILE,
UN ELMO GRECO.
IN UN ANGOLO TRE ROTOLI DI SETA, UNO ROSSO, UNO VERDE UNO AZZURRO.
IL SUONO DI UN CLARINETTO BASSO FARA DA CONTRAPPUNTO AI DIVERSI MOMENTI.
Nota dellautrice: PIENA LIBERTA DI ESECUZIONE E LASCIATA AL REGISTA.
LO STILE E VOLUTAMENTE SEMPLICE ALLINIZIO PER POI ADDENTRARSI NEI MEANDRI
DELLA PSICHE DI UN DIO CHE TANTO SEMPLICE NON ERA.
IL LINGUAGGIO E VOLUTAMENTE RIPETITIVO, COME LO SONO LE GUERRE.
PROLOGO
AL BUIO O A SIPARIO CHIUSO, VOCI CON ACCENTO SICILIANO.
(le voci sono ovviamente preregistrate, oppure riprodotte dello stesso attore,
SEMPRE REGISTRATE, per dare un tono diverso)
GRAN VOCIARE.
I VOCE Aiutami, non ce la faccio!
2 VOCE Come pesa!!!
1 VOCE Non un tonno!
2 VOCE E una statua!
1 VOCE Di che diventiamo ricchi!
2 VOCE E come i Bronzi di Riace!
1 VOCE Allora buttala! Che a noi non ci viene in tasca niente.
2 VOCE Sar un dio
ACCORDO DI CLARINETTO BASSO.
SECONDO PROLOGO
LUCE SULLA RETE DA PESCATORE.
ENTRA UN UOMO ROBUSTO, IN PANTALONI MILITARI CON TASCHE DAPPERTUTTO E
CANOTTIERA DELLO STESSO COLOR VERDE. ANFIBI NERI, ORECCHINO E TATUAGGIO.
(Pertanto pu essere o un giovane alla moda o un soldato.)
ARES (IRACONDO, VERSO LE QUINTE)
A che ti serve leggere?
Non c libro che insegni
Come avere dellacqua
Quando si pende da un reticolato!
UN LIBRO ARRIVA GETTATO DALLE QUINTE. ARES LO RACCOGLIE.
E UN LIBRO MARRONE RILEGATO PIUTTOSTO VOLUMINOSO, CON LA SCRITTA IN ORO.
PRIMA ED UNICA SCENA CON VARI MOVIMENTI
ARES (LEGGE) I Miti Greci. (LO APRE) Vediamo un po cosa dice di te, Ares,
figlio di Zeus e di Era, dio della guerra.
ARES POSA IL LIBRO E PRENDE LELMO E SI TOGLIE LA CANOTTIERA.
SI TOGLIE PURE GLI ANFIBI E I CALZINI, NERI, CHE ANNUSA E POI
INFILA NEGLI ANFIBI.
ARES E toccato a me.
Nel pantheon ind ci sono non so, credo due milioni di dei, o duecentomila
comunque una bella cifra. In quello greco, molti meno, ma sempre tanti. E
ognuno era il dio di qualcosa.
A me, Ares, figlio di Zeus e di Era, toccata la guerra.
Non lho chiesto io, capitava cos. Non proprio per caso, ma quasi. Dal modo in
cui si nasceva o dal carattere che si preannunciava. E i modi di nascere erano
tanti e fantasiosi. C chi nato da una coscia di Zeus, come Dioniso, e chi
nato dalla testa di Zeus, armato di tutto punto, come Atena, la mia
nemica.(PAUSA) Cio, colei che nel gioco dei ruoli era la mia nemica Io ero
iracondo e impetuoso e passionale e con poco cervello e poich i greci,
specialmente gli ateniesi, erano degli intellettuali, mi affibbiarono la
guerra.
La guerra non piace a nessuno. (AMMICCA) E perci io non gli andavo molto a
genio, ero pi apprezzato come Marte, dai Romani, una razza di gladiatori, ma
questa unaltra storia.
Ho detto che la guerra non piace a nessuno. E una di quelle frasi che sembrano
vere, ma se ci riflette, sono false.
Voi direte, per uno che ha poco cervello, ne dice di cose, questo. E forse intelligenti.
(PAUSA BREVE)
Intanto il poco solo relativo. E poco in funzione del tanto. Di quello di
Ulisse, di cervello, dico, ad esempio, o di Atena, che nata appunto dalla
testa di mio padre. Io che son nato in maniera normale, ragiono di pi con (SI
TOCCA I GENITALI) la parte anatomica pi consona e banale per generare.
Niente di male a ragionare col cazzo, le donne dicono che ragionino con la
fica, pardon, la vagina.
Niente di male, a non essere cerebrali, ad essere tutto senso, sesso e cesso.
La vita tutta qui, no? Mangiare bere cacare uccidere e fottere. Scopiamo,
violentiamo, stupriamo le donne dei nostri nemici, preda di guerra. Quante ne
ho sentite godere sotto di me! I loro "no" erano un ... come si
dice.. pro forma. Parte delle regole.
Anche le loro urla, anche quando si afflosciavano sanguinanti e con gli occhi
sbarrati in mezzo al fragore della battaglia.
Squarciate dalla possanza di tanti membri. A volte, per divertirci un po', non
usavamo neanche il cazzo, ma altre cosucce, cos, alla portata di mano, archi,
rami, mitra, obici...
SILENZIO
Poi a volte, quando le palle tornan vuote... si riflette...
Si stava parlando di guerra, che toccata a me, nel gioco dei ruoli
dellOlimpo.
E che la guerra non piace a nessuno.
ACCORDO DELLO STRUMENTO.
Intanto, piace ai fabbricanti di armi. Che sono uomini importanti, alleati coi
politici, che dichiarano le guerre e che spesso, attraverso le guerre,
diventano popolari, e quindi piacciono pure a loro. Poi ci sono i militari di
carriera, i poveracci che si son arruolati per fame, quelli che hanno firmato
per girare il mondo e poi ci sono quelli che ci si trovano in mezzo quando
sono di leva, o richiamati. Affermano di disprezzarla, di odiarla, ma nel
cuore, dentro dentro, e non lo dicono quasi mai, ma poi sono quelli che
confessano ai nipotini che non si sono mai sentiti cos vivi come quando erano
in guerra che come quando ci si trova davanti alla morte.
Tanta ipocrisia mi faceva diventare pi bestiale che mai!
Dicevano che io andavo in guerra e non parteggiavo per nessuno, mi piaceva il
fragore della battaglia.
Omero che mi aveva in antipatia pi di tutti addirittura proclam che nella
guerra di Troia io ero dalla parte dei Troiani e che Atena mi sconfisse
parecchie volte e che tutte le volte, quandero ferito, andavo a piagnucolare
da mio padre.
Ah s, perch dicevano che io ero anche codardo
Mio padre, Zeus, mi avrebbe anche detto, una volta, secondo Omero,
quellaccecato, pardon, non vedente, che ero: Un fazioso incostante, a me e
a tutti i Celesti odioso. E risse e zuffe e discordie e battaglie, ecco le care
tue delizie!
Turbolento e litigioso! Certo, una volta per uno scherzo mi chiusero per
diciassette anni in una botte di bronzo, quando ne uscii se non ero incazzato
io, ditemi voi!!!
Dicevano che io andavo in battaglia accompagnato dalla mia altrettanto
antipatica prole Deimos, il terrore e Fobos, la paura. Con noi cera mia
sorella Eris, la Discordia, e la compagnia dei bravaccioni era cos completa.
Quello che non si dicevano che i figli li avevo avuti da Afrodite dea della
bellezza e dellamore, scusate se poco..
E da lei ebbi anche una prole un po pi simpatica, ai cari mortali: Eros e
Armonia.
ACCORDO DI CLARINETTO BASSO.
Armonia, c nome pi soave? E loro mi appiopparono come simboli il cane e
lavvoltoio, entrambi mangiatori di cadaveri.
(PAUSA BREVE)
Eros e Armonia. Cosa c di pi bello? Lamore e larmonia.
Ma questo gli ateniesi se lo volevano dimenticare, perch preferivano darmi
addosso come dio sanguinario. Il loro killer instinct era salvo, quegli
ipocriti davano la colpa a me e loro potevano cos discutere di filosofia.
Discutevano del thums, mi ricordo, che vuol dire tanto coraggio come ira
E nella vita, inutile raccontarsi storie, ci vogliono tutte e due ed io le
rappresento entrambe, alla faccia loro.
ACCORDO DI CLARINETTO BASSO.
ARES SI TOGLIE LELMO E RIMETTE LA CANOTTIERA. POI CALZA
SCARPE E CALZINI. SI SPOSTA VERSO ALTRO ANGOLO DEL PALCO.
ARES INDOSSA LA MASCHERA ANTIGAS E PRENDENDO A TRACOLLA LA BORSA DEL COMPUTER
SI RECA VERSO UN ALTRO PRATICABILE, ESTRAE IL COMPUTER DALLA BORSA E BATTE SUI
TASTI PER QUALCHE ISTANTE.
MUSICA CHE LO ACCOMPAGNI.
ARES Bingo! (SI ALZA LA MASCHERA SULLA TESTA)
Con le armi intelligenti adesso la guerra, che va in diretta televisiva, riduce
al minimo le vittime fra i civili. Casualties, in inglese, la lingua che ora ha
sostituito il greco e il latino. Bella parola, casualties casualties, pi che
la morte ricorda la moda, il look, (MOSTRA I SUOI PANTALONI COI TASCONI
LATERALI) casual. La gente poi fa tanto chiasso quando le casualties sono fra
gli ospedali o nelle ambasciate. Loro non capiscono che le armi sono
intelligenti anzi intelligentissime, ma si sa che la maggior parte delle
persone intelligenti hanno studiato molto e chi studia si rovina la vista e
perci diventa miope. Allora anche le armi sono miopi pure loro Ma a noi che
ce frega?
Noi ci scusiamo. E quelli sono i nostri nemici. E neanche li vediamo.
Schiacciamo un bottone dopo aver programmato al computer. Un lavoro di grande
soddisfazione, e ben pagato. E non so neppure com fatto il sangue.
ACCORDO DI CLARINETTO BASSO.
(SI DISTENDE, CON MASCHERA A FIANCO, TENDE IL BRACCIO COME SE AVESSE UNA FLEBO
INSERITA)
Un tumore. (PAUSA) Com possibile? Non ho mai fumato, ho sempre mangiato
verdura fresca e cavolfiori. Ah, e una mela al giorno.
Lo stesso mia moglie. Eppure nostro figlio nato senza tre dita
BUIO
MUSICA.
SI SFILA CANOTTIERA E SCARPE, INDOSSA LELMO.
ARES (SEDUTO DOVE STAVA PRIMA, IL LUOGO DEPUTATO DEL DIO GRECO) Afrodite era
nata dalla spuma del mare, unaltra versione della leggenda racconta che nata
dallo sperma di Urano, dopo che il figlio Crono gli aveva tagliato i genitali,
e gettati nel mare Oceano e sono io poi il sanguinario?!? Secondo altri
Afrodite era figlia di Zeus, e non so chi, quindi mia sorellastra. Afrodite. La
mia amante preferita. Incesto? Oh, nel nostro ambiente non si faceva caso a
queste cose.
Con Afrodite ce la siamo proprio spassata. E ci amavamo, sul serio. Altrimenti
non potevano nascere Eros e Armonia, se non ci fossimo tanto amati. Un vero
amore. Quello che ti fa sentire come se tu avessi un gatto vivo nella pancia,
che ti fa tornare bambino, anche se non lo sei mai stato.
Afrodite era regolarmente coniugata con quello storpio di un Efesto, Vulcano
per i Romani. Dicono che i suoi genitori, che erano anche i miei, lo
scagliarono gi sulla terra perch non gli piaceva, altri invece dicono che lo
buttarono di sotto perch nato zoppo.
Insomma, zoppo di nascita o zoppo da caduta, Efesto era proprio brutto, (LUI
SFOGGIA LA SUA POSSANZA). Era il dio del fuoco, che pur non mera antipatico,
perch io amo tutto ci che fiammeggiante.
Con Afrodite ci vedevamo un po dappertutto, e sapete com la passione, ad un
certo momento, diventammo imprudenti e qualche dio ci vide. Ce nerano tanti e
sempre tutti ad infrattarsi di qua e l o fra loro o con i mortali. Certo che
la nostra religione non era una barba come quelle monoteiste tutte divieti
No, ora mi ricordo, a scoprirci fu proprio Eolo, dio dei venti, eh, naturale,
sempre in giro pure lui, a fare danni. Efesto furibondo ma molto pi furbo di
noi, escogit una trappola. Prepar una rete di bronzo, sottile come un velo ma
solidissima, e la assicur segretamente ai lati del suo letto coniugale. Quando
Afrodite torn da casa mia, in Tracia, tutta sorrisi e con la scusa pronta , mi
pare gli avesse detto che era andata a Corinto, per certe faccende, Efesto le
annunci tutto amoroso: Perdonami cara consorte, ma debbo recarmi per lavoro a
Lemno, star via alcuni giorni. Afrodite non perse tempo, Mi chiam subito.
Ah, voi vi chiederete come? Avevamo i nostri sistemi. Mercurio ad esempio, il
messaggero degli dei. Un ruffiano. Un ruffiano fatto e finito, ma veloce, eh?
Io mi precipitai da lei. Lei pregustava lidea di far becco il marito proprio
nel letto coniugale e io beh io pensavo solo a lei, e (PAUSA BREVE) a lei. Era
un bello scherzo da fare a quello storpio, (GONFIA I MUSCOLI) ma lo scherzo
laveva preparato lui per noi. (PAUSA BREVE)
Efesto era fabbro, ma anche un dio, e le sue catene le aveva fatte invisibili.
Ci coricammo senza por tempo in mezzo (AMMICCA AL PUBBLICO) e allalba ci
svegliammo intorcicati fra noi, nudi e senza scampo, avvolti in una rete come
tonni. Neppure la mia forza sovrumana riusc a districarsi dalle catene.
Efesto, che oltre che furbo aveva ottimo senso dellumorismo, perch ce ne
vuole eh, chiam tutti gli dei ad assistere alla sua pesca e noi nudi bruchi
esposti agli occhi maliziosi dellOlimpo. Le dee non vollero mettere in
imbarazzo Afrodite e distolsero gli sguardi, ma gli dei, oh i loro commenti
Apollo mi pare sussurr ad Ermete: Ehi, non ti piacerebbe essere al posto di
Ares, sia pur con rete e tutto il resto? Efesto intanto pretendeva un riscatto,
volle indietro da Zeus la dote che aveva dovuto pagare per sposare Afrodite.
Zeus finse di essere troppo disgustato dalla faccenda per scendere in tali
volgarit e cos Efesto il riscatto lo pretese da me! Io promisi e fui messo in
libert, inutile dire che non pagai mai Poseidone si era reso garante, e alla
fine dovetti promettere a Zeus che non avrei pi rivisto la mia amata. Intanto
Afrodite, come soleva fare ogni mese, and ad immergersi nelle acque di Pafo,
nellisola di Citera, la sua bella isola, dove recuperava la verginit,
bagnandosi in quel mare.
CLARINETTO.
(PAUSA)
S, lo faceva regolarmente, e chiss perch e se vi chiedete com possibile
pensate un po ad un altro mito, pardon, dogma, sulla verginit
Perch limene intatto sia cos importante io non lo so proprio, e neanche mi
ci voglio rompere il cervello a pensarci, per per so che sono contro la
violenza carnale! In tempo di pace. Quello s, e se lo dico perch io fui il
vincitore di un processo per omicidio a legittima difesa di uno stupro. Ad
Atene, in mezzo a quei sapientoni.
(SI ALZA) Ad Atene ancora adesso si erge lAreopago, e il nome deriva da Ares,
(SI BATTE IL PETTO) dove si svolse il primo processo per omicidio, che poi
divenne il tribunale supremo degli Ateniesi. Ci nonostante, quegli occhialuti
mi considerarono sempre un barbaro della Tracia, come quella povera sciagurata
sciammannata di una Medea.
Da noi in Tracia si usano i tatuaggi, e questo agli Ateniesi non andava, altro
segno di barbarie.
BUIO E MUSICA ARABA DAL CLARINETTO.
ARES SENZA ELMO MA CON CANOTTIERA, SCALZO, CON UN SASSO
MANO.
ARES (SOPPESANDO IL SASSO) La terza non so, disse Einstein, ma la quarta di
sicuro sar combattuta con la clava. Noi coi sassi. Quelli delle strade
insanguinate della mia Palestina.
Al tavolo della pace, dopo la seconda guerra mondiale, nelle loro stiratissime
uniformi coloniali, gli Inglesi presero una cartina del Medio Oriente e un
righello e zac, tirarono
una bella riga dritta, di qua gli ebrei, di l noi, i palestinesi.
Loro, gli ebrei, affamati dai campi di sterminio e noi attanagliati dalla sete
millenaria del deserto.
Allinizio una stentata coabitazione fra disgraziati, poi
E facile a suon di dollari, trasformare il deserto in belle oasi e piantagioni
di pompelmi. E cos lArabo pigro, scaltro, sciatto, ladro, non ci
riesce proprio a farne un giardino di questo deserto come han fatto gli
israeliani
E come in una novella delle Mille e una Notte, vi fu una magia, una magia nera.
Gli agnelli sacrificali diventarono falchi.
(CON RABBIA LANCIA IL SASSO)
Intifada!
BUIO
INNO DEI MARINES.
ARES CON UN ELMETTO CON FRONDE A SCOPO MIMETICO. INDOSSA GLI ANFIBI.
ARES Semper Fidelis.
(PRENDE IL ROTOLO DI SETA VERDE E LO SVOLGE LUNGO IL PALCO) Quella sporca
guerra, tutto quel sangue, fragore, sudore e morte.
Tutto per vendere la Coca Cola.
Lo so, non sono affari miei. E la legge del mercato globale. Come il petrolio
nella Guerra del Golfo o gli scopi pseudo umanitari in Bosnia. Io sono un
marine pagato per uccidere, anzi, nato per uccidere. Born to kill.
Ricordo (SI ABBASSANO LE LUCI) sul sentiero Ho Chi Min, che adesso meta per
turisti lho visto laltro giorno in unagenzia di viaggi sulla
Cinquantaseima, il poster!
Non sapevamo mai in quella giungla del cazzo dove stava il nemico e non eravamo
mai sicuri se stava per attaccarci lui o se la prima mossa sarebbe toccata a
noi. Quando ci accampavamo per la notte, il buio era spaventoso e il caldo era
terribile. Scavavamo le trincee e cominciavamo a fissare il buio, aspettando
gli ordini, cercando di riposare ma soprattutto preoccupandoci per ci che
sarebbe successo.
Sapevamo che il nemico era l fuori, nella giungla, territorio sconosciuto, pi
del pianeta Marte, per noi ragazzi di citt o di campagna. (PAUSA BREVE) Sapevamo
che il nemico aspettava il momento giusto. Eravamo tesi, poi finivamo con
laddormentarci. Ci svegliavano per fortuna i fuochi dellartiglieria, fuochi
dartificio ci sembravano nel dormiveglia, come se fosse il quattro luglio.
Spaventoso e allo stesso tempo, bellissimo.
Fango, sangue, bagliori di fuoco, case distrutte, campi bruciati, civili in
fuga, tappeti di cadaveri.
LUCE SFOLGORANTE.
Napalm, Zyklon B, defolianti La chimica al servizio delluomo.
Ora sono un veterano con una misera pensione ma a me, chi me li paga a me tutti
quegli anni, gli anni della mia giovinezza? Fra tutto quello sventolare di
bandiere.
ACCORDO DOLENTE DELLO STRUMENTO.
ARES SI TOGLIE LELMETTO, SFILA LA CANOTTA, METTE LELMO.
SOPRA IL ROTOLO VERDE SVOLGE IL ROTOLO DI SETA ROSSA.
ARES Io sono il fiammeggiante pianeta Marte. Io sono Ares, il dio greco della
guerra, che seminava terrore e paura e godeva del sangue.
Gli uomini comuni, servi di Ares, son pedine.
Una volta bersagli per frecce di frassino,
poi carne da cannone ed ora vittime, casualties, delle armi intelligenti.
Io sarei in ogni battaglia, non parteggiare per nessuno combattere ed anche
essere ferito, e dopo la guerra di Troia sarei andato a piagnucolare da mio
padre
Ma dopo la guerra di Troia quante altre guerre fino a .. fino a.... quando
questo mondo sar governato dai Grandi, quelli che si riuniscono ogni tanto qua
e l e decidono delle sorti degli Ultimi della Terra? E guai a chi si oppone.
(PAUSA) Come sono fastidiosi e cattivi i pacifisti! Bisogna dargli sempre una
lezione!
(PAUSA)
Io son stato dappertutto.
Anchio sono stato sul sentiero Ho Chi Min, anchio sono stato ferito, e mentre
si aspettava lelicottero
SUONO DI PALE DELICOTTERO. ASSORDANTE. OPPURE SUGGERITO DALLA MUSICA.
Mi son rimesso dentro, pazientemente, tutti i visceri.
Dato per spacciato allospedale di Saigon.
La citt dei bordelli.
Semper Fidelis.
Poi le mie ferite si son cicatrizzate.
Perch io, vedete, sono eterno.
(PAUSA)
Noi dei guardiamo gi verso voi uomini con invidia.
Noi possediamo il dono dellimmortalit.
In altre parole, la maledizione di non poter morire.
MUSICA DAL CLARINETTO.
(SI SIEDE ALLORIENTALE SUL TAPPETO ROSSO)
La vita umana ci dicevano su nellOlimpo non che malattia, vecchiaia, morte,
ignoranza del domani e angoscia del futuro.
Ma i servi di Ares, gli uomini dellet del bronzo, non hanno il tempo di
invecchiare, muoiono in pieno combattimento, non hanno avuto neanche
uninfanzia. Solo le fatiche di Ares.
BUIO. MUSICA. ALLA LUCE ARES INDOSSA IL PASSAMONTAGNA.
ARES (LEVANDO IL PUGNO) Nada mas! In migliaia arrivammo dal Chiapas sulla
Piazza delle tre Culture a Citt del Messico. Lungo la strada si erano uniti a
noi tutti i disgraziati gli sfruttati i diseredati.
Fu una ragazza a parlare per prima, col volto coperto come il mio, come quello
del suo comandante. Nada mas! Cominci. Mai pi. Mai pi svendere la nostra
terra alle multinazionali delle banane.
Mai pi portare negli uffici della (PRONUNCIA IN MANIERA CHE NON SI COMPRENDA
IL NOME DEL MONTE) gli scalpi degli indios per avere cento dollari e la
strada libera per disboscare
Mai pi votare, ascoltare, leggere la propaganda di coloro che hanno un buco
nero al posto del cuore.
(SI GIRA E SI TOGLIE IL PASSAMONTAGNA.
ORA ARES INDOSSA LELMO GRECO E PARLA ALLA SUA MANIERA DISINVOLTA SEMPLICE, MA
MENO DI PRIMA)
ARES Chiss perch questo mi ha fatto venire in mente un altro dei miei miti: i
denti del drago e la nascita degli Sparti. Sempre quegli Ateniesi colti e
occhialuti che disprezzano laggressivit.
Cera una drago (SI LEVA GLI ANFIBI, SI ALZA E VA A PRENDERE IL ROTOLO AZZURRO
E LO STENDE SU QUELLO ROSSO) a custodire la mia fonte, nei pressi di Tebe.
Cadmo, marito di mia figlia Armonia, lo uccise e seppell i suoi denti.
I denti del drago germogliarono e scaturirono, armati e gi uomini fatti, gli
Sparti.
Gli uomini di Ares, le pedine dei potenti, le casualties.
(PASSEGGIANDO NEL FIUME AZZURRO)
Dotati di forza brutale, vigore fisico, dopo la morte non hanno diritto ad
alcun onore, per spaventosi che siano stati, sprofondano nellanonimato.
Anche se han corazze di bronzo il cui bagliore sale fino al cielo. Il bronzo
getta lo spavento nellanima del nemico.
Il suono del bronzo battuto dal bronzo.
Perch son posseduti dallhybris, da una folle smisuratezza.
Loro, creati solo per combattere, potevano sfuggire al loro destino?
Scendevano nellOltretomba, ma nessuno li ricordava pi.
Quindi, perch criticarli, se furono creati per fare la guerra?
(PAUSA, CUI SEGUE UN DIALOGO DI CUI NON SI SENTONO LE RISPOSTE PER CUI
BREVISSIMA PAUSA DOPO OGNI BATTUTA)
Cosa c?
Chi mi chiama? Qualcuno cerca di bere a questo fiume.
Il Lete.
Per dimenticare.
Ehi tu, chi sei?
Non capisco.
E neanche ti vedo bene, sei unombra in cammino.
Come?
Gay?
Ah Enola Gay.
Laereo del fungo.
Hiroshima Mon Amour.
Laereo del fungo.
Il pilota dellaereo del fungo.
S ne muoiono ancora adesso, cancro, leucemia, s, dopo pi di cinquantanni
E tu, cosa vuoi da me?
Hai obbedito agli ordini.
(SCUOTE LA TESTA)Lo so, questo, qui, non ti consola.
E thanno cacciato tutti.
Il Dio dei Cristiani,
Il Dio degli Ebrei,
Il Dio dei Musulmani
Ma forse Dio solo un amalgama di memorie abbandonate nei sotterranei della
Microsoft...
MUSICA.
Il Dio della Guerra la tua ultima risorsa. E da me che vuoi una risposta
ARES SI ALLONTANA DAL RUSCELLO DOPO AVER DATO UNOCCHIATA A DOVE
PRESUMIBILMENTE STA QUELLOMBRA.
ARROTOLA TUTTI E TRE I TAPPETI.
Eh s, anchio ho dovuto andare in analisi
Specialmente dopo la guerra del Vietnam.
Ce ne sono state di guerre nel mondo da quando mi han creatoeppure quella,
accidenti, se mi ha segnato
Sono cambiato vero?
E lanalisi.
Ho dovuto farla. Con un padre cos, come Zeus, uno stupratore nato, che se la
faceva con capre, gazzelle, giovenche e giumente qualunque cosa respirasse.
Tutte le colpe a me, dopo avermi nominato dio della guerra, incolpato di tutte
le guerre avvenute sinora.
Lanalista mi ha anche fatto leggere i Miti greci. In quel libro ho saputo che
forse lAreopago di Atene non si chiama cos per il mio processo, che il nome
non deriva da Ares, eh no! Io voglio credere alla prima versione. Fu il primo
processo per omicidio. Io ne sono orgoglioso, Io ho ucciso lo stupratore di mia
figlia, e sono andato assolto!
Mi son difeso da solo! Altro che stupido!
Io ho portato solide prove in tribunale. Ma quel che li ha convinti stato il
mio discorso sullamore.
Con la dea dellamore io ho generato Amore. Avevo anche generato le Amazzoni,
altro capo di imputazione, perch donne guerriere. E cosa significa? Erano sole,
dovevano difendersi, chi lha detto che le donne devono nascere e fare figli e
morire davanti al forno a microonde?
Ma stavo parlando damore.
Lanalisi per un po mi ha messo in crisi, si sa. Una volta ero uno, Ares,
figlio di Zeus e di Era, disprezzato da tutti, poi mi han chiamato Marte, quei
Romani dallanimo di conquistatori, ed ero un po pi rispettato, poi son stato
relegato come tutti gli altri dei (SI GUARDA INTORNO) in un libro di mitologia,
ma intanto le guerre continuavano. Venivano condannate, ma continuavano.
Giuste, ingiuste, sporche, pulite.
Ogni guerra uguale, per chi muore.
MUSICA.
Ed io mi contorcevo, perch non avevo neanche pi Afrodite con cui consolarmi
Armonia, mah, forse (INDICA UN PUNTO DOVE SI SUPPONE ARRIVINO LE NOTE DEL
CLARINETTO BASSO) solo nella musica.
Ma Eros, Amore, ah quello c, esiste sempre, c sempre amore, ovunque, anche
quello nei cessi delle stazioni amore, ed io ci credo perch sono stato io a
generarlo. Poi qualcuno venuto a predicarlo. Amate gli altri come voi stessi.
Era bello, stato bene, ma intorno ci han fatto su troppa filosofia.
E divieti e tab.
(SOSPIRA)
Io che una volta ero di poche parole. Il dio dal membro eretto.
Che ragiona col cazzo. (GUARDA IL PUBBLICO) In questo non solo lunico e non
c bisogno di essere dio per farlo.
Adesso parlo parlo parlo. Ho tutta leternit davanti.
(PAUSA)
Sapete cosa vi dico? Che quella che vi ho raccontato la penultima verit.
Lultima non pu essere tradotta in parole.
E al di l delle parole, delle immagini, al di l del confine limitante della
Ruota del Divenire, dellAde, dellInferno e del Paradiso, della reincarnazione
e della trasformazione del vino in sangue. La mia storia lancia la mente al di
l di questo confine, verso ci che possiamo conoscere, ma non dire.
Il mito la penultima verit.
.
fine
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