Aria di famiglia

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ARIA DI FAMIGLIA

di Agnes Jaoui e Jean Pierre Bacri

3 U e 3D

PRIMO ATTO

Un unico ambiente, un modesto caffè di provincia lontano dal centro-città. Un giardino all’entrata. In fondo una scala che scende verso i bagni. Al centro, il bar che continua in una seconda sala fino al cortile. Sul muro in fondo un passe-plat. Una donna giovane è seduta ad un tavolino, sola davanti ad un bicchiere di qualcosa di alcolico. E’ Betty. Il cameriere è impegnato nelle sue occupazioni. E’ Denis. Sono le 19.30. E’ l’ora di chiusura. Dal juke-box ci arriva un’aria rap o hard rock che presto si interrompe per un guasto. Ascolteremo il seguito nel secondo atto, quando l’apparecchio sarà riparato.

DENIS: Vuole qualcos’altro, la signorina? (Betty fa “no” con la testa)…No?… Non vuole un altro aperitivo?

BETTY: No. La signorina non vuole niente, grazie

DENIS: Ma davvero?…

BETTY: Ma, sì.

DENIS: Magari un altro prosecchino, no?

BETTY: No, no, va bene così, grazie.

Tempo

DENIS: E’ arrabbiata, la signorina, si direbbe…

BETTY: Oh, dai, falla finita, Denis…

Tempo

DENIS: Che fai, metti il muso?

BETTY: Ma proprio per niente.

DENIS: …non metti il muso?

BETTY: no, no, non metto il muso affatto.

DENIS: Sei contenta…(soddisfatta?)

BETTY: Sì, sì, ho un sacco di ragioni per essere contenta, ho passato una bella giornata, ho mandato a quel paese il mio capo, era da tanto che ne avevo voglia, sono proprio contenta…

DENIS: Chi Benito?

BETTY: Sì, Benito in persona

DENIS: … e tuo fratello stava lì?

BETTY: No, che cavolo, se l’è perso, peccato… Quando glielo racconterò farà i salti al soffitto…

DENIS: … di gioia vuoi dire?…

BETTY: Beh, certo….

DENIS: Ah, sì?…Tu credi?…

BETTY: Beh, sicuro…non aspettava altro…E’ soprattutto Philippe che lo regge, Benito…

Tempo breve

DENIS: Ti piace proprio, eh, Philippe?

BETTY: E’ mio fratello.

DENIS: Anche Henri è tuo fratello.

BETTY: Sì, ma…non è la stessa cosa. Ho più affinità con Philippe, ecco … e poi lavoriamo insieme, ecco tutto (un mezzo tempo). Ma non dovevamo vederci mercoledì?

DENIS: …eh…mercoledì?..ma non dovevamo sentirci per telefono?

BETTY: No, eri tu che dovevi chiamarmi.

DENIS: Io? Come io?

BETTY:…

DENIS: Ti ho detto che avrei chiamato? Sei sicura?

BETTY: Oh, smettila, ti prego…

DENIS: Ma aspetta un po’!…Io proprio non mi ricordo: ti ho detto che avrei chiamato io?

BETTY: Beh, senti non me lo ricordo più neanche io, ecco!!…Mi deprime questa conversazione…

DENIS: Sei sicura che ci eravamo messi d’accordo proprio così?

BETTY:…

DENIS: No, perché allora vuol dire che l’ho del tutto dimenticato. E’ strano.

BETTY: Non è per niente strano, succede una volta su due.

Tempo breve

DENIS: Ma perché non mi hai chiamato tu?

BETTY: Ascolta, Denis. E’ meglio farla finita con questa …questa cosa qui, questa specie di relazione di merda, tanto per tirare a campare. Non ci si vede più e basta, eh? Facciamola finita (un tempo). Non è che cambierà poi molto ma sarà tutto più chiaro, almeno.

DENIS: ….questa relazione di “merda” hai detto?….

BETTY: E’ un’immagine.

BENIS: Sì… E’ un’immagine forte.

BETTY: Questa relazione da coglioni, se preferisci.

DENIS: Beh.. sì, al limite la preferisco (Denis incassa il colpo). Bene…(silenzio). Sei tu a decidere.

BETTY: Come sempre.

Un tempo. Denis è seduto con un canovaccio sulle ginocchia. Qualcuno suona il campanello.

DENIS: Io non capisco. Non ci siamo mica  promessi qualcosa?..tu. tu… tu ti aspetti qualcos’altro?

BETTY: Cosa?! Cosa?! Ma cosa vuoi che mi aspetti, non mi aspetto niente, non ti chiedo di sposarmi, sono come te, io, ho la mia vita, sai…Ti chiedo solo di chiamarmi quando dici che lo farai!!…

Entra nel caffè Henri

HENRI: Tutto bene, Denis, non è troppo duro oggi il lavoro? Che stai facendo, ti pulisci le ginocchia?

DENIS: (distratto, un po’ giù di morale) Sì, sì…

HENRI, Beh, allora sono proprio pulite bene, ora puoi passare al resto, se vuoi..(va verso la ragazza e la bacia sulle guance). Sei qui da molto, tu?

BETTY: Dieci minuti, un quarto d’ora…

HENRI: (verso il retroscena) E tu che vuoi? Hai fame… bisogna avere pazienza, mangerai, arrivo, arrivo…(poi di nuovo alla ragazza). Stavo preparandomi di sopra quando sento una voce di donna. Convinto che fosse la  mamma, mi sono detto ”Cazzo, sono già arrivati…” (passa dietro la cassa). E’ incredibile, hai la stessa voce di mamma tu, da lontano…

BETTY: Hai messo il tuo gileino del venerdì?

HENRI: Beh, certo, che cosa avrei dovuto mettere?

BETTY: e Arlette?…E’ di sopra?

HENRI: No, non c’è, figurati…Non lo so che combina, manca poco alle 8 meno un quarto, e lei non è ancora rientrata, tutto questo per cosa poi, per chiacchierare con la sua amica, come sempre…

Un tempo breve

BETTY: E comunque, è bello l’amore…

HENRI: Che cosa “è bello l’amore”?

BETTY: Il modo in cui parli di tua moglie è bello…Si sente tutta le tenerezza, la comprensione…

HENRI: Che ne sai tu, che vivi con qualcuno?… Quando avrai vissuto con qualcuno per 15 anni, se ne riparla della comprensione…Tu vai troppo al cinema, tu…lui legge troppi libri e tu vai troppo al cinema…

DENIS: Ma io che c’entro adesso?

HENRI: (irritato, verso Betty) Loro arriveranno e lei non c’è. Ti sembra che vada bene così? Lo sa che il venerdì è il giorno della famiglia, non può avere un po’ di rispetto, no? Mi fa passare per chi, a me, loro arrivano e lei non c’è?…Per un imbecille che non sa come comportarsi con la sua donna…Io non sono come papà, io…Non mi faccio sicuro mettere i piedi sopra come lui…Troppo buono, troppo coglione…Ma questo non mi impedisce di amarla, Arlette!!…La amo!!..Ma!!…senza esagerare! Mi sembra di essere anche troppo buono…E te, che hai da ridere nel tuo angoletto, non è vero, forse?…

DENIS: Non lo so, capo. Io non sono di parte, io…

HENRI: Sì, ma dai!…Dì quello che pensi, forza…

DENIS: No, no, non conosco la situazione, sinceramente preferisco farmi gli affari miei…

BETTY: Non vuole prendere impegni, Denis, è fatto così lui…Non è di  parte, lui.. ma posso risponderti io al suo posto, se vuoi…

HENRI: No, no, tu no. La conosco la tua risposta, tiri fuori il tuo cavallo di battaglia: le donne così, le donne colà, per un’ora intera.

BETTY: Un’ora intera forse no, ma le donne così, le donne colà, sicuramente sì.

HENRI: Puoi raccontarmi quello che vuoi, io so che un uomo è un uomo e una donna è una donna.

DENIS: Su questo siamo d’accordo.

HENRI: Ad ognuno il suo…(verso il retroscena) Vuoi (?) (va dietro e ritorna subito)…L’altra volta, guardo il tennis in tv e che ti vedo? Una donna in short!! Francamente! Una tennista in short!…(a Denis) Che ti sembra normale, a te?

DENIS: Eh…una donna in short?…Se mi sembra normale?

HENRI: (in fretta) Si, una tennista professionista!

DENIS: Eh…Non mi sono mai posto la domanda, ma eh…penso che dipende dagli short, ho visto certe donne in certi short, eh…beh, beh…

HENRI: Non fare il coglione, Denis! Una tennista professionista!!!

DENIS: Ora, una tennista professionista non lo so…Lei preferisce il gonnellino non è vero?

HENRI: (con convinzione) Sì, preferisco il gonnellino!!!

Un tempo, Betty e Denis sono afflitti

BETTY: (a Denis) Senti, mi sa che prendo un altro prosecchino…Ho bisogno di bere un po’, io, il venerdì…

HENRI: E anche tu, se tu fossi un po’ più femminile non ti farebbe mica male…

BETTY: Sì, verrò con il gonnellino la prossima volta…

HENRI: Parli come un uomo, bevi come un uomo, che ti sembra tutto questo? Non è così che troverai qualcuno, francamente…Io te lo dico per il tuo bene, eh… Si prendono più mosche col miele che con l’aceto…. Ti faccio presente che non hai più tanto tempo da perdere…

BETTY: Grazie, Henri, penso che ne farò buon uso, avevo proprio bisogno di qualcosa di poco complicato per rimettermi in sesto, tu hai trovato esattamente quello che era giusto dire: “Si prendono più mosche col miele che con l’aceto”!! E io che credevo che servisse proprio l’aceto. Mi stai veramente aiutando, è incredibile come un semplice modo di dire può facilitarti la vita! (un tempo, Betty si calma) Dici sempre che non vuoi essere trattato da imbecille, Henri, ma tu pure qualche sforzo devi farlo…

Un tempo

HENRI: (a Denis) Ci hai capito qualcosa tu?

DENIS: Sì, sì, tutto…

HENRI: Si è offesa?

DENIS: Sì, direi di sì..

HENRI: Beh…la verità fa male…

DENIS: No, no, non è vero..Anche io la pensavo così fino a 12 anni e poi..

HENRI: Se non si può più parlare neanche tra fratello e sorella…(un tempo, osserva Denis) hai intenzione di lucidarla ancora per molto la spina della birra?

DENIS: Bisogna lustrarla, capo, bisogna che brilli, sennò a che serve? Se c’è una cosa che deve brillare in un bistrot è sicuramente la spina della birra, insomma, bisogna farlo seriamente, ecco…

HENRI: Dai una passata di straccio in terra, Denis. Siamo in ritardo, e tu te la prendi comoda, chiacchieri!…Mi sembra un cantiere qui…Il venerdì sera non c’è tempo per le chiacchiere! Lo sai che chiudiamo prima il venerdì…

DENIS: E’ lei che mi fa le domande…

HENRI: Cazzo!!! Oh, là, là, là, porca miseria, l’ho completamente dimenticato, lui!!

DENIS: (interrompendo le sue occupazioni) Cosa?

HENRI: Lavora, tu!!…Non sei mica come Napoleone, non sei capace di parlare e di fare le faccende allo stesso tempo, tu…

DENIS: Perché? Napoleone faceva le faccende?

HENRI: Mi sono dimenticato di guardare mio fratello!!!

DENIS: Di guardarlo?...

HENRI: (spazientito) Alle 19!!…Mi ha chiesto di guardarlo…

DENIS: Cioè è venuto alle 19 e le ha detto: “Guardami!”?… Non la capisco..

HENRI: (irritato) Alla tv!!! Partecipava ad una trasmissione sul canale regionale alle 19 e io proprio a quell’ora lì guardo il mio programma preferito e spengo. Non ci ho più pensato per niente.

DENIS: Partecipava ad una trasmissione? E a quale titolo?

HENRI: A quale titolo? Vuoi scherzare? Ma lo sai chi è mio fratello? (un tempo breve) Me la sono  proprio persa. (A Betty) E tu l’hai visto, Betty? Bon, va bene, dai…sei molto femminile…L’hai visto Philippe, allora? Te ne sei ricordata?

BETTY: Beh, certo…

HENRI: Va bene, tu lavori con lui tutto il giorno, è facile.. Allora, lo hai visto?

BETTY: Sì.

Un tempo. Henri riflette

HENRI: Gli dirò che l’ho visto anch’io, dimmi un po’ com’era?

BETTY: Allora vuoi mentire?

HENRI: E’ chiaro che mentirò, mica mi diverto a dire che l’ho dimenticato dopo che mamma mi ha telefonato un’ora prima perché non lo scordassi… (un tempo breve) Del resto non lo so come mai mi è passato di mente, così…Allora? Com’è andata? Che ha detto Philippe? Di cosa ha parlato? Com’era vestito?

DENIS: Sì, e poi la scenografia, l’arredamento, il giornalista…

HENRI: Sì, ecco, tutto questo…

BETTY: Pensi che ti domanderanno tutti questi particolari?...

HENRI: No, ma non si sa mai, lui mi ha detto: “Senti, guarda che io domani alle 19 partecipo ad un programma”… E mamma che un’ora prima mi chiama, sicuramente  perché io dica loro cosa ne penso…

BETTY: Ma no, è perché tu lo guardi, è tutto. Ha chiamato tutti. Va in televisione, chiama tutti i parenti, è normale… Cosa vuoi che ti domandi, ci capisci qualcosa tu del mercato informatico?

HENRI: Sì, è vero, io sono il coglione,  l’imbecille di famiglia, hai ragione, non capisco proprio perché dovrebbero domandarmi qualcosa.

BETTY: E io ho detto questo?

HENRI: Ogni volta la stessa storia, conosco la solfa, che sia tu, mamma o Philippe, è sempre la stessa storia, io non so niente e non vale la pena che mi si spieghi niente…

BETTY: Ma no! …smettila… non è vero…

HENRI: Non è vero? Denis!!Non è vero?

DENIS: Ancora a me! Perché sempre io?

HENRI: E a chi vuoi che lo domandi?

Un tempo breve

DENIS: Insomma, qual è la domanda?

HENRI: Non sono io l’imbecille di famiglia?

DENIS: Sì, sì…

HENRI: AAAH!! Insomma! (un tempo, poi verso Denis) E’ tutto quello che hai incassato nel pomeriggio?

DENIS: Non c’è stato un cane.

HENRI: Eh, beh, dimmi un po’…

DENIS: Ho leggiucchiato tutto il pomeriggio, praticamente non mi ha disturbato nessuno….

HENRI: In ogni caso non mi sembra che tu ne faccia un dramma…

BETTY:  C’è poca gente in giro in questo momento?

HENRI: E’ tranquillo, molto tranquillo….Si lavora un po’ a pranzo, come sempre… (verso il retroscena) Sì, sì, tra un po’ mangerai, ti preparo qualcosa, e poi resti qui, vai a dormire tranquillo perché questa sera è venerdì e il venerdì si va al ristorante con tutta la famiglia!...E poi ritorno eh…(a Betty e Denis) Vorrebbe venire con noi ma…

BETTY: Porca misera, è una palla, un’altra volta al ristorante Duc de Bretagne, non si potrebbe cambiare un po’ ogni tanto, ne ho fin sopra i capelli del Duc de Bretagne!

HENRI: Come fai ad averne fin sopra i capelli  del Duc de Bretagne? E’ il migliore ristorante della zona, ha una…come cazzo si dice….una stella…

DENIS: Ah, sì, un cazzo, è una rarità…

HENRI: Beh, comunque è il solo….

La signora Mesnard, la madre, entra attraversando la scena da parte a parte

MADRE: Devo fare immediatamente pipì, non c’è nessuno in bagno, spero…

Phlippe entra a sua volta seguito da Yolande, sua moglie

PHILIPPE: (a Henri, entrando) Tu, lo sai tu cosa vuol dire quando fa tic-tic-tic-tic, vicino alle ruote (lo bacia sulle guance), quando giro a destra si sente un tic-tic-tic-tic…

Tutti si baciano

HENRI: E che ne so io, ci vuole un meccanico, perché lo domandi a me?

PHILIPPE: Mi scoccia, è una macchina nuova…

BETTY: (baciando sulle guance Philippe) Bravo, eh, ti ho visto, è andata molto bene.

PHILIPPE: Ah, davvero? Trovi che sia andato tutto bene ?

YOLANDE: Io gli ho detto che…

PHILIPPE: (a Betty) Sinceramente? Perché io non riesco a rendermene conto, non so cosa pensare…

BETTY: Sì, sì, sinceramente…Beh, la sola cosa che si può dire è che non ti hanno fatto parlare molto, ma…

YOLANDE: Sì, e poi io gli ho detto…

PHILIPPE: Ah! Lo hai notato anche tu, che mi interrompevano sistematicamente, è quello che ho detto a mamma, mi hanno continuamente interrotto, e io gliel’ho detto, del resto, hai visto?..Quando gli ho detto: “No, fatemi finire!!”.

BETTY: Ah, sì, sì!!

PHILIPPE: Stanno lì, ti pressano, ti mettono fretta, non hai neanche il tempo di rispondere che loro sono già passati ad un’altra domanda, è destabilizzante, capisci? Comunque credo di essere riuscito a dire l’essenziale, ho cercato di essere chiaro, ho ripetuto 4 o 5 volte il nome della società, ora si starà a vedere…

BETTY: Sicuro…(un tempo) Buon compleanno,  Yolande…

PHILIPPE: Ah, beh, no, aspetta!! Non adesso!

BETTY:  (stupita) Ah, sì, e perché? Quando allora?

PHILIPPE: Beh, tra poco, tutti insieme, al ristorante…

BETTY: Ah, sì….?

PHILIPPE: Senti, ci si siede 5 minuti, no? Non è qui Arlette?

HENRI: Eh…penso che stia….

PHILIPPE: (a Henri) L’hai visto il programma, tu?

HENRI: Sì, sì.

Un tempo

PHILIPPE: Ti è sembrato che fossi comprensibile?

HENRI: …comprensibile?…

BETTY: Ah, sì! E’ proprio un dettaglio, è una stupidaggine,  ma hai un po’ balbettato ad un certo punto.

YOLANDE: Ah, vedi!?

HENRI: Sì, hai balbettato, come mai?

MADRE: (che riappare e bacia Henri e Betty continuando a parlare come aveva fatto Philippe) Non si vede un accidente su queste scale, un giorno qualcuno ci cascherà…ma non lo so, (a Henri) aspetti che qualcuno si spacchi la faccia per mettere un’illuminazione più forte? (indicando Denis) E lui non potrebbe andare a comprare una lampadina nel pomeriggio?…(guarda verso il retroscena) Oh, scusami, non ti ho ancora salutato!! Buongiorno, mio caro Caruso! Ooooooooh, come va? bene? Va bene? …

PHILIPPE: Tutti dicono che ho balbettato.

YOLANDE: Sì, insomma, una volta o due, è tutto.

MADRE: Ma sì, che importanza vuoi che abbia, è andato tutto molto bene, sono stata fiera di te, io….Lo sai che ti ha visto anche il fruttivendolo?

PHILIPPE: Ah, davvero ? e che ti ha detto?

MADRE: Niente, mi ha detto che ti aveva visto. (un tempo) Ma fa un caldo qui dentro…

YOLANDE: Io ho freddo, pensi un po’, che strano…

PHILIPPE: Fa molto caldo…Come fai a dire che fa freddo?

MADRE: No, io ho notato una cosa…

PHILIPPE: Non vorrai mica riparlare della cravatta, mamma?

MADRE: No, non ne voglio riparlare, ma continuo a pensare che non era una cravatta da mettere per andare in televisione, è tutto. Io ci avrei visto meglio qualcosa di più elegante.

YOLANDE: Gliel’ho detto stamattina, non ha voluto darmi ascolto, gli ho detto: “E’ troppo giovanile, fa troppo fou-fou, questa cravatta”…Lui non mi ha dato retta…

PHLIPPE: Fou-fou, ti pare che questa fa troppo fou-fou?

BETTY: Ma no, per niente.

PHILIPPE: E poi questi sono dettagli, lasciamo stare i dettagli…parliamo di cose costruttive…Ho balbettato, ero vestito male, d’accordo, ma…

MADRE: Nessuno ha detto che eri vestito male….

PHILIPPE: Allora, a parte questo che avete da dirmi? (a Denis) E lei, l’ha vista la trasmissione?

DENIS: No, io ero qui a quell’ora…leggevo.

MADRE: (a Henri) Leggeva, lui. Qui?…Che fortuna.

PHILIPPE: (a Henri) E tu?

HENRI: Hai balbettato.

PHILIPPE: Sì, va bene, ho balbettato…ma a parte questo?

HENRI: A parte questo non ho niente da dire, non ho visto niente, io. (si riprende) Non ho visto nient’altro.

PHILIPPE: Ok. Nessuno ha visto qualcos’altro?

YOLANDE: Sì, eri troppo truccato, te l’ho detto..

HENRI: Ah, si, ecco, troppo truccato!!!

MADRE: Ma lo fate apposta?

HENRI: E’ lui che insiste  e allora si finisce per trovare qualcosa, per forza…

MADRE: Sei stato molto bravo, Philippe, dammi retta….io ti ho guardato molto bene, non hai niente di cui preoccuparti, sei stato breve, è durato non più di due minuti, hai sorriso sempre, sei stato molto simpatico, non hai niente da rimproverarti, credimi.

HENRI: Volete qualcosa da bere?

MADRE: (a Betty) Hai una faccia, tu, dimmi un po’…

BETTY: Ah, sì?

YOLANDE: (a Philippe) Sei preoccupato ?

PHILIPPE: Eh? No, affatto.

HENRI: Allora, bevete qualcosa?

MADRE: (a Betty) Sei stanca?

BETTY: No, va tutto molto bene, mi fai paura quando fai così…

HENRI: ALLORA, BEVETE QUALCOSA?

PHILIPPE: Che ti prende a gridare così?

MADRE: Imbecille, mi hai fatto paura!…

HENRI: Sono tre volte che ve lo domando!

PHILIPPE: E allora?…Non ti avevamo sentito, non ti viene il dubbio che se nessuno ti risponde è perché nessuno ha sentito? No, io non prendo niente, io…

MADRE: Io neanche, non abbiamo tempo, dobbiamo andare…Dov’è Arlette?

HENRI: (a Denis) Senti, va un po’ a vedere se è rientrata, sali, bussi alla porta, e le dici che stiamo tutti aspettando lei, se c’è…

DENIS: E se non c’è?…No, era solo per scherzo, capo.

Denis esce

MADRE: Si prende molte libertà, quel tipo lì…

PHLIPPE: Riri, vedo che ti sei messo il gileino del venerdì…

MADRE: Non gli ha detto male,  al tipo qui…Legge, scherza…E ha una casa gratis…Vive come un principe, è proprio fortunato ad aver trovato un datore di lavoro come te, sai…Non è che tu lo traumatizzi, eh…Almeno dovrebbe evitare di prenderti in giro…

HENRI: Non ha la casa gratis, mi paga un affitto…

PHILIPPE: Senti, Henri, non è che voglio fare il pignolo ma sai bene che potresti affittarla a molto di più, sono due belle stanze, si affitta tranquillamente ad almeno 800 euro un appartamento simile, tu gli fai un enorme regalo…Ci perdi almeno 300 euro al mese, il calcolo è semplice…

MADRE:  E con 300 euro al mese, sai cosa potresti farci?

HENRI: Sì, lo so, mamma, sistemare il locale, lo so…

MADRE: Tu lo sai ma non lo fai…Mi sembra proprio di vedere tuo padre, quando ha comprato questo caffè non ha passato neanche una mano di pittura, avrebbe potuto farne qualcosa di molto carino, senza rompersi troppo la testa, che ne so io, un posto accogliente che ti fa venire voglia di entrare…

PHILIPPE: Un’altra volta la storia del pub, mamma?

MADRE: Sì!! Sì!! Io ci vedevo bene un pub, qualcosa di accogliente, di elegante…Ma per quello ci voleva un po’ di ambizione…Pfff! Ci pensi, l’ambizione!! Non sapeva neanche cosa voleva dire…La sua sola ambizione, era “Au pere tranquille”, ecco quello che era.

HENRI: So già tutto quello che pensi di papà, è inutile che me lo ripeti, e lui anche lo sapeva, glielo hai detto mille volte, in tutti i modi, e se non fosse morto glielo diresti ancora. Io, sono molto fiero di te, papà!…E se gli assomiglio, tanto meglio!

BETTY: In tutti i modi, non vedo proprio cosa c’entra papà in tutto questo, non ti stiamo parlando di papà ma del locale, ti stiamo semplicemente dicendo che potresti fare uno sforzo…

DENIS: (di ritorno) Non è ancora rientrata, sua moglie…

PHILIPPE: Alla fine faremo tardi..(guarda l’orologio) Insomma, per ora ancora…ma…

BETTY: Io prendo qualcosa da bere, un altro prosecco…tu ne vuoi, Yolande? Dopo tutto è la tua festa oggi, no? Non vuoi cominciare a rimpinzarti con me?

YOLANDE: No, sei matta, smettila…

MADRE: (a Henri) Che sta facendo a quest’ora? Se non sono indiscreta…

HENRI: Come faccio a saperlo, glielo domanderemo quando arriva…

MADRE: Sei arrabbiato con me?

HENRI: Ma, no, affatto, mamma…Volete accomodarvi cinque minuti nella sala accanto aspettando che arrivi?…Vi portiamo qualcosa, intanto…Noi dobbiamo finire qui…

PHLIPPE: Sì, via, andiamo nell’altra sala, così loro finiscono…

BETTY: Sì, allora intanto due prosecchi per noi…

YOLANDE: No, bisogna che  faccia attenzione perché io mi ubriaco subito, io…

Betty e Yolande passano nell’altra sala

PHILIPPE: Tutto bene, Henri?

HENRI: Beh…sì, tutto bene. Perché, che c’è?

PHILIPPE: Niente, mi domandavo se andava tutto bene, è tutto…

HENRI: Mi dici “tutto bene?” con un’aria, come se fossi un dottore!!…

PHILIPPE: Senti, non ci si crede, io ti ho solo domandato gentilmente se va tutto bene, non ti ho mica fatto niente!!

Squilla il telefono, Henri risponde

HENRI: Buonasera, Au pere tranquille. (Philippe esce) Ah, insomma dove sei?…ma lo sai che ore sono?…Ah, davvero…E perché?….Ah, bene…E hai bisogno di andare dalla tua amica per riflettere, non puoi riflettere a casa?…Ma su cosa? Su cosa vuoi riflettere? …Non ci capisco niente…non capisco cosa mi vuoi dire…(si innervosisce) Ma chi te le ha messe certe idee in testa?…E poi devi proprio scegliere il venerdì per farmi questo?…(cerca di calmarsi) Bon, senti, Arlette, ti propongo una cosa: tu vieni stasera…e cominci a riflettere da domani, per esempio…Allora, sai che ti dico, prenditi una settimana, prenditi 15 giorni, prenditi tutta la vita, se vuoi, a me non me ne frega niente!!!…E io parlo come mi pare!!! (riattacca violentemente, un tempo)  “Non è il caso di farne un dramma”, dovrei ridere, prenderla con calma, te lo faccio vedere io come la prendo con calma, vengo là e le spacco il muso a quella!!

DENIS: Ah, questo può farle effetto, questo…

HENRI: E’ una novità questa, di andare a riflettere una settimana, riflettere su cosa poi?…(un tempo breve) Ecco! Che gli racconto adesso a quelli là? Mi diranno “dov’è Arlette?”, e io che gli rispondo? (un tempo, Henri riflette) Ha un altro, è questo?

DENIS: Nooooooo…

HENRI: E che è allora? Non ho considerazione per lei, io?

DENIS:…e cioè…?

HENRI: Considerazione, non lo so neanche io che vuol dire, mi ha detto che non ho considerazione per lei, ci capisci qualcosa tu?

DENIS: Non lo so, forse vuol dire che la tratta male, no?

HENRI: Io!! La tratto male??

DENIS: Lo ha detto lei…

HENRI: Io la tratto benissimo!!!…E in ogni caso, non ci si vede mai, vorrei anche trattarla male qualche volta, ma non ne ho il tempo…Io lavoro 13 ore al giorno, mangio, dormo, e ecco…è tutto quello che faccio!!…(un tempo, accusa il colpo) Pfffff…sono disgustato…disgustato…

(silenzio, Denis è toccato)

DENIS: Vedrà che torna…giusto il tempo di chiarirsi un po’ le idee…

HENRI: Sì, come no!

Henri è dubbioso

DENIS: Fa bene, a volte, fermarsi a riflettere..

HENRI: Ah, sì?....(dubbioso) non lo so se fa bene….

DENIS: Ma, capo, come può dire questo,…riflettere…riconsiderare tutte le cose, fare un bilancio, valutare i pro e i contro..

HENRI: Io questo lo chiamo cercare il pelo sull’uovo.

DENIS: Ah, è vero, lei lo chiama così….

HENRI: Se ti metti a pensare a tutto, trovi sempre qualcosa che non va, allora…Non se ne esce più!!...Che dice il sindaco quando ti sposi?

DENIS: “Siete uniti in matrimonio”

HENRI: No!

DENIS: Eh, sì!

HENRI: Prima, che ti dice prima?

DENIS: Che ne so io…”Fedeli sempre”…?

HENRI: No, no, no, ti dice “Nella buona e nella cattiva sorte”!....Ecco cosa ti dice! Non c’è da riflettere…se tutto va bene, sei contento, se non va, aspetti che vada meglio….E’ così la vita…Lei mi conosce? Sa come sono?...Non posso mica cambiare adesso…

DENIS: E perché no?

HENRI: Perché uno è come è, non si cambia e basta.

DENIS: Ah, no, no. Non sono per niente d’accordo, se si decide si…

HENRI: No. (un tempo) Che volevo dire?...Vuoi che prepari l’anatra?

DENIS: Ma non voleva fare il pesce?

HENRI: No, no, il pesce è finito…

DENIS: Beh, allora d’accordo, l’anatra…

Henri va in cucina, Denis apre un libro, entra Yolande

YOLANDE: Posso avere altri due prosecchi? Ah, sta leggendo…la disturbo?

DENIS: No, no affatto.

YOLANDE: Non capisco come fa a leggere…a me fa venire sonno…

DENIS: (posa il libro un po’ scocciato  per l’interruzione) Eh…allora, altri due prosecchi?

YOLANDE: Sì, uno per me e uno per Betty…(un tempo) Ho freddo, fa molto freddo qui, no?...Betty dice che un altro prosecco mi riscalderà.

DENIS: Ne sa qualcosa di prosecco, Betty…Ecco…E buon compleanno, eh…E’ il suo compleanno, non è vero?

YOLANDE: Sì, sì…(Yolande vede il cane disteso) Caruso!...Caruso!...(cerca di attirare l’attenzione del cane)…Perché si chiama Caruso, lo sa lei?

DENIS: Perché prima cantava….Prima di rimanere paralizzato. Aveva una voce da tenore, così lo hanno chiamato Caruso…E’ il suo cantante preferito, Caruso…

YOLANDE: Questo cane qui, cantava?

DENIS: Sì, insomma, faceva Huuuuuuuuuu!! Non è che cantasse un’aria conosciuta, ecco, cantava quello che gli veniva…Da quando ha avuto l’artrosi…più niente, si è demoralizzato o qualcosa del genere e ha smesso. Di botto. Non è poi così grave….Un cane in fondo non è fatto per cantare…

YOLANDE: (compassionevole) Sì, ma è fatto per correre, comunque…Disteso tutto il giorno, senza fare niente, deve essere insopportabile.

DENIS: Il problema è tutto il giorno, soprattutto…perché disteso e senza fare niente, non è mica male….

YOLANDE: Lei pensa che lui si rende conto di essere paralizzato?

DENIS: Forse quando vuole spostarsi da un posto ad un altro, alla fine dovrà accorgersene, dopo due o tre volte…

(Denis mostra con il movimento del collo lo sforzo di Caruso per alzarsi)

YOLANDE: A che serve tenersi un cane paralizzato?

DENIS: E’ decorativo, è come un tappeto ma è vivo.

YOLANDE: (perplessa) Ah, sì, è vero…

Betty arriva con fare indifferente

BETTY: Oh!! Ho fatto un’enorme cavolata, non bisognava dirgli che aveva balbettato, ora comincia ad avere dubbi….E mia madre che non smette di rompere i coglioni con la cravatta. No, no, è stato un errore, bisognava dirgli che era andato tutto bene e basta. E’ questo il mio bicchiere?

Lo prende senza attendere la risposta

YOLANDE: Io gliel’ho detto che era andato tutto bene.

BETTY: Senti, non potevamo certo immaginare che per lui avesse così tanta importanza.

YOLANDE: E’ molto importante per lui, Betty, non te ne rendi conto…E’ stato scelto lui per rappresentare la società anche se è solo il numero 4…Si, è il numero 4, Philippe, si dice sempre “direttore”, “direttore” ma in effetti lui è il numero 4…(un tempo breve) Dovevamo partire per una settimana, l’avevamo programmato da almeno un anno, abbiamo dovuto annullare tutto…Quindi, vedi quanto è importante…(un tempo) Dovevamo partire una settimana, tranquilli, senza i ragazzi per una volta, e poi….

BETTY: Stanno bene i ragazzi? E’ un sacco di tempo che non li vedo..

YOLANDE: Oh, ne ho fin sopra i capelli dei ragazzi in questo momento…Michel va bene ma Kevin, senti non ne posso più, non fa altro che contrariarmi, sai che mi ha combinato mercoledì scorso?... si è preso un’otite!

Henri si affaccia dal passe-plat

HENRI: Denis, la tua anatra!

DENIS: (va a prendere il piatto) Grazie, capo.

Denis si mette a tavola, arriva la madre

MADRE: Allora, Philippe può avere un succo di pomodoro?

DENIS: Un succo di pomodoro, si…

MADRE: Tanto per aspettare…(a Betty) E’ normale che questo esca così da sotto la giacca?

BETTY: Cosa è che esce?

MADRE: Questo qui…a che serve?

BETTY: Perché? Non va bene?

MADRE: Sì, sì…è un genere…..Allora, dimmi un po’, quando lo vedremo questo famoso fidanzato?

BETTY: Quale fidanzato?

Betty non sembra gradire molto questo genere di discorsi in presenza di Denis

MADRE: Sì, quel ragazzo di cui mi hai parlato, sai?

BETTY: Io ti ho parlato di un ragazzo?

Betty non gradisce affatto. Denis è pronto per andare a portare il succo di pomodoro nell’altra sala ma temporeggia per ascoltare

MADRE: Beh, che c’è? non vuoi che se ne parli? In fine dei conti io ho solo domandato…sembrava che lo trovassi così eccezionale questo ragazzo e allora…Non voglio impicciarmi delle tue storie, ma semplicemente pensavo a questo oggi pomeriggio, mi dicevo che mi piacerebbe vederti con qualcuno, comunque hai 30 anni quindi è normale che io ci pensi….Sono preoccupata.

Denis va nell’altra sala

YOLANDE: Tu hai 30 anni?????!!

BETTY: Sì, l’anno scorso ne avevo 29 e ti eri già stupita. Non so se te lo ricordi…

YOLANDE: Ah, sì, no.

BETTY:Si, si, mia madre mi diceva sempre le stesse cose, che era preoccupata per me perché avevo 29 anni e, tu con lo stesso tono mi hai detto: “Tu hai 29 anni????!!”

MADRE: Ti rendi conto, io avevo già tre figli alla tua età….

YOLANDE: Anch’io..due..

BETTY: Sì, sì, lo so sono fuori tempo, non rispetto le regole, ho torto, sbattetemi in prigione, che volete che vi dica? Mi fa cagare dover essere sempre nella norma!!

Betty si isola dalla parte opposta di Denis che nel frattempo è rientrato nella sala

MADRE: Io non le rimprovero niente, sono sua madre e mi preoccupo per lei, è normale no? (un tempo, guarda Denis che mangia) Mi fa venire fame, quello lì….

Henri arriva dalla cucina e mette una ciotala davanti al cane

HENRI: Tieni, è anatra, e poi non c’è più niente, eh…

Henri ritorna in cucina

MADRE: (al cane) Mmmmmmh….Ti piace, te lo stai gustando eh? Buon appetito, piccolo…

DENIS: Grazie

MADRE: A lei piace scherzare, vero?

PHILIPPE: (entrando) Sai che faccio, mamma? Faccio un colpo di telefono a Michaud.

YOLANDE: (seduta accanto a Betty) Ti ho offesa, Betty?

BETTY: No, no affatto.

PHILIPPE: (mentre fa il numero) Posso fidarmi di Michaud, è molto sincero, lui, se c’è qualcosa che non gli è piaciuto me lo dirà…

MADRE: Ma io ti ho parlato molto sinceramente, caro, sai….

PHILIPPE: (con un gesto della mano le fa segno di tacere) Sì, Michaud? Sono Mesnard, ti disturbo?...Dimmi, hai visto i telegiornali regionali?....Bene, mi ha visto?....Che ne pensi, dimmelo, in due parole…certo sinceramente…

YOLANDE: (a Betty) Com’è come numero Michaud, dì un po’?...

BETTY: 5

MADRE: Ma è sotto  a Philippe, questo…

YOLANDE: Si, è sotto, Philippe è il numero 4 …

MADRE: E’ quello che volevo dire.

PHILIPPE: (giustificandosi) Mi interrompevano sempre…e allora? Il giornalista è la vedette, ecco cos’è…Sì, s’ì ….d’accordo…l’ho capito…Ma, dai…troppo sorridente?...Ma come si può essere troppo sorridente?....Sì…sì d’accordo ho capito, Michaud….beh,bene ti lascio..ho un…A lunedì allora.

(un tempo, tutti hanno ascoltato la telefonata)

MADRE: Non so se hai fatto bene a chiamarlo….Penserà che la  sua opinione sia molto  importante per te, lui, certo passa per uno che dice le cose in faccia, allora si dà un po’ di arie, se ne rallegra, capisci….Io penso che sia di capitale importanza essere sorridenti.

PHLIPPE: E’ quello che gli ho detto, gli ho detto: “Come si può essere troppo sorridenti...”

MADRE: E poi, in ogni caso, l’importante è sapere cosa pensano quelli che sono sopra di te, sono loro che devono giudicare, no?...Non puoi chiamare il tuo capo?

PHILIPPE: Ma no, dai!...Non lo posso disturbare per questo…Potrei chiamare Benito, al limite, ma…

YOLONDE: Ah, si, è il numero 3, lui…

PHILIPPE: Si, che ne pensi?

YOLANDE: oh, si, …perché no?

PHILIPPE: No, ne parlerò a Betty.

YOLONDE: Ah…scusa.

MADRE: Non mi ricordo, ma io lo conosco questo Benito?

BETTY: E’ proprio un coglione. E poi, Phlippe, bisogna che ti racconti…

PHILIPPE: (interrompendola) E’ Mazzolini…

MADRE: Ahh…

PHILIPPE: In ufficio lo chiamiamo Benito, capito la finezza? Benito Mazzolini….

YOLONDE: Ah, è per questo?...

MADRE: Oh!...e anche lui è un duro?

PHILIPPE: (sempre a sua madre) Scherza, è uno stronzo rifinito, ignobile, questo Mazzolini…E come si comporta con gli impiegati…non lo puoi sapere!....E nessuno lo affronta a viso aperto chiaramente, ci si indigna nei corridoi ma davanti a lui, tutti zitti….

BETTY: Ecco, io, questo pomeriggio davanti a lui non sono rimasta zitta, per l’appunto…

Un tempo. Si valuta la portata dell’informazione. Henri arriva in questo momento

HENRI: Ho appena parlato con Arlette al telefono, non sarà qui prima di un quarto d’ora, forse più, voi andate, io l’aspetto e poi vi raggiungiamo. (Nessuno risponde) Allora?

PHILIPPE: (a Betty) Oggi pomeriggio, in ufficio?

BETTY: Sì, sì…Senti ero stanca, non avevo voglia di farmi rompere le scatole, è venuto a sbraitarmi in faccia come al solito, è stato più forte di me, mi è montata una rabbia… di colpo gli ho detto: “Direttore o no, lei non ha il diritto di rivolgersi alle persone in questo modo! Mi parli educatamente!” Insomma, non mi sono lasciata mettere i piedi in testa, ecco…E posso dirti che è cascato dalle nuvole.

PHLIPPE: Oh, gli hai detto così? Come mi dispiace che non c’ero….

HENRI: Allora, ho appena parlato con Arlette al telefono …

MADRE: E allora?

HENRI: Non si è accorta che passava il tempo, era da un’amica…

BETTY: A chiacchierare?

HENRI: (sospira) Eh…perciò il tempo di…arrivare, un quarto d’ora, venti minuti, non lo so…andate voi se volete, io vi raggiungo dopo…

MADRE: Ma lo sa che la stiamo aspettando da più di mezz’ora, glielo hai detto?

HENRI: (prostrato) Sì, mamma…certo che gliel’ho detto…

Un tempo breve

YOLANDE: Non è che per caso c’è una porta aperta?

PHILIPPE: Dai, si sta benissimo, Yoyo…

MADRE: Io sto morendo di fame.

HENRI: (mettendo fretta) Allora, insomma, andate…..Dai, sbrigatevi!!! Io vi raggiungo dopo…Così cominciate a mangiare e io sarò più tranquillo!

PHILIPPE: C’è qualcosa che non va, Riri, hai un problema?

HENRI: No, non ho nessun problema, e smettila di chiamarmi Riri, sono trent’anni che te lo chiedo, lo fai apposta per rompermi le palle o cosa?!

PHILIPPE: Va bene, va bene, mi è scappato…

HENRI: Mica io ti chiamo Fifi? Ti chiamo Fifi, io?!

PHILIPPE: Mi sembri molto irritabile per essere  uno che non ha problemi!....

MADRE: Bene, prendiamo i cappotti e andiamo, non litigherete mica…Dopotutto è il compleanno di Yolande! Andiamo Yolonde, prendiamo i cappotti….

La madre e Yolande passano nell’altra sala, Henri va in cucina

PHILIPPE: Non ho affatto voglia di litigare…(un tempo breve) Sì, eh…Betty, eh….Non è che hai esagerato? Che sei stata aggressiva?...in ufficio…

BETTY: No, non particolarmente.

PHILIPPE: (scuote la testa, soddisfatto) No, è perché so che tu puoi essere molto…..

BETTY: Non particolarmente.

(Philippe scuote la testa, soddisfatto e passa nell’altra stanza. Betty fa per seguirlo)

DENIS: Betty…..(Betty si volta)…..Posso dirti una cosa?

BETTY: Sì, vai…

DENIS: (dissimulando male una certa soddisfazione) Sai, ho sentito quello che ti diceva tua madre sul tuo…”fidanzato”….e…mi ha molto colpito…

BETTY: Ah. Sì?..e cosa ti ha colpito?

DENIS: Non sapevo di contare così tanto per te e…mi ha fatto effetto….

BETTY: Sì, ma scusami non stavo parlando di te, quindi….

DENIS: Ah, davvero?

BETTY: No…

DENIS: Ah, d’accordo….Quindi sono stato ridicolo a pensarlo….

BETTY: (animatamente) No, non ridicolo, perché ridicolo?...Ti sei semplicemente sbagliato.

Un tempo

DENIS: E io lo conosco?

BETTY: Forse lo hai intravisto.

Un tempo

Spunta fuori Henri e li interrompe

HENRI: (a Betty) Ma che ci fai ancora lì, tu? Dite che andate ma state sempre qui?

BETTY: Ok!!! Due minuti!! Accidenti, che hai stasera, Henri?!

HENRI: (a Denis) E tu, te ne vai e mi lasci il bancone sporco marcio?... Ci metti un’ora a pulire la pompa della birra e non pulisci il bancone?

DENIS: (cercando di contenersi) L’ho fatto, capo, ma nel frattempo è passata un po’ di gente, suo fratello, sua cognata, sua madre, hanno lasciato tracce di bicchieri, di mani.

HENRI: E allora puliscilo di nuovo, la mattina il cliente non deve ritrovarsi davanti un bancone schifoso, perché se ne frega il cliente che tu una volta lo hai pulito… Lui vede un bancone sporco e non torna più! Lui, tutte le scuse sono buone per non combinare niente!...

DENIS: Lo pulisco di nuovo il bancone, ma lei non faccia così.

HENRI: Ti dice proprio bene, qui a te…

DENIS: Beh, questo è tutto da vedere…

HENRI: Vogliamo parlarne?

DENIS: (con un sorriso d’intesa)  No, no…va bene, capo,…

Henri sparisce

BETTY: Sta diventando matto, lui.

DENIS: No, non sta diventando matto, è depresso, ecco tutto.

BETTY: …Ah, davvero…?

DENIS: Ha ricevuto una brutta notizia.

BETTY: ….Ah, davvero….?

DENIS: Ha saputo qualcosa che lui…che gli ha fatto …

BETTY: (spazientita) Sì, ho capito, una cattiva notizia, ma quale?

DENIS:….

BETTY: Dai, dai, è mio fratello, dai!!!!

DENIS: Arlette se ne è andata, è partita per una settimana…per “riflettere”, dice lei…

BETTY: Non è possibile…oh, cazzo, ma perché?

DENIS: Ehh…non lo so proprio…

BETTY: (infastidita dalla sua reticenza) Si, va bene, dimmi cosa sai e me la sbrigherò io…

DENIS: In soldoni, dice che lui non la considera abbastanza….

Yolande rientra dall’altra sala, seguita da Philippe e dalla madre. Hanno addosso i cappotti.

PHLIPPE: (mentre sta rientrando) Gli lascio 200 euro ogni venerdì, non mi faranno osservazioni se arrivo con venti minuti di ritardo, non dire stupidaggini, cara…

MADRE: (sulla soglia della porta, con gli altri)Allora, Betty?...Aspettiamo te…

BETTY: No, no, resto qui, io…

PHILIPPE: Resti qui?...

BETTY: Sì, resto un po’ con Henri….

PHILIPPE: Ah, bon e perché?

BETTY: Ha un problema….

MADRE: Cosa, cosa, che c’è?

BETTY: No, niente..

PHILIPPE: Dai, allora, cosa c’è?

BETTY: Beh…Arlette se ne è andata.

DENIS: (moderando) Una settimana, per riflettere…

BETTY: E’ Denis che me lo ha detto…

MADRE: (a Denis) E come ha fatto a saperlo, lei?

DENIS: Ha chiamato lei, dieci minuti fa…e io ero qui….

Un lungo tempo. Tutti assimilano la notizia

MADRE: Ecco….

Un lungo tempo

PHLIPPE: Insomma….una settimana….non è così grave…magari ritornerà…

MADRE: E’ triste da dire, ma ecco….solo a lui succedono queste cose…

YOLANDE: E’ per i bambini che è terribile….fortunatamente loro non ne hanno…

Un tempo

PHLIPPE: Allora, che si fa? Bisogna prendere una decisione. Disdico la prenotazione, che faccio?

TUTTI:…..

PHLIPPE: Beh, cara, è il tuo compleanno?...Che cosa vuoi che facciamo? Io me ne frego, ci mangio tutta la settimana al ristorante, non ci tengo particolarmente, perciò…E’ la tua serata, decidi tu. (un tempo breve) Tieni conto che mamma è affamata, che siamo già molto in ritardo e che posso benissimo disdire la prenotazione. Che cos’è che ti farebbe piacere?

DENIS: Io, ho l’impressione che lui preferisca rimanere da solo.

Appare Henri

HENRI: (stanco di ripetersi) Avete intenzione di restare ancora molto qui a discutere? Non capisco proprio cosa state facendo!...(Silenzio. Tutti lo guardano) Che avete tutti da guardarmi in quel modo?

Tempo breve

Nero


SECONDO ATTO

Stesso luogo. Il palcoscenico resta al buio. Solo la luce di qualche candelina, sopra un dolce di fortuna, rischiara un gruppo di persone attorno ad un tavolo dove si intravedono i resti di un pasto.

PHILIPPE: (a Yolande) Su, dai !!! Soffia !!!

Yolande soffia. Applausi. Denis riaccende la luce e si mette ad aggiustare il juke-box.

BETTY: Lo possiamo aprire adesso lo champagne, capo?

PHLIPPE: Senti, Betty, non è che ti ho proibito di aprirla, questa benedetta bottiglia, ti ho semplicemente domandato di aspettare che lei avesse spento le candeline, mi sembra più logico, no?

YOLANDE: Peccato che non si possa mettere un po’ di musica…(a Denis). Non funziona, vero?

DENIS: Penso di aver capito come mai non funziona, ma…

PHLIPPE: Il bicchiere, HENRI!…HENRI! Il tuo bicchiere, bevi qualcosa, dai, non può farti male… al contrario…

MADRE: Tirati su, per piacere, non prendere sempre le cose così tragicamente, non puoi farti il sangue amaro tutta la sera con questa storia… Non è che tu abbia un carattere facile-facile, questo bisogna riconoscerlo, lei si è stufata e si vuole prendere un settimana di vacanza, le farà bene, prenderà un po’ d’aria…una donna ha bisogno di prendere aria ogni tanto….

PHLIPPE: No, quello che mi tormenta …è Benito…aveva un umore nero, prima al telefono,,,

YOLANDE: Non ti dimenticare di richiamarlo, eh!

PHILIPPE: Ma certo…ma non ora… tra una mezz’oretta…(poi, a Betty) Sì, …molto secco, del tipo “non ho tempo per parlare, ora”…

BETTY: Non è mai tanto tenero, Benito…

PHLIPPE: (nervosamente) Sì, sì, lo so com’è, ma era particolarmente sgarbato…E questo che mi preoccupa. Dovevo essere in vacanza in questo momento e sono proprio stufo di questa storia…

HENRI: (immediatamente) Ho fatto un sogno proprio strano stanotte, eravamo tutti qui, come ora, intorno al tavolo, e io avevo un grosso pesce in mano e colpivo la mamma in testa con…

MADRE: Il pesce?

HENRI: Sì.

MADRE: E’ un bel sogno questo, significa denaro. Guadagnerai un bel po’ di soldi.

HENRI: Ah, sì?…

YOLANDE: (prende uno dei regali) Posso cominciare ad aprirli?

MADRE: Ma certo, sono fatti apposta!…Aspetti, aspetti, apra prima il pacchetto piccolo…è il mio regalo (Yolande comincia ad aprire)…e poi l’altro, è di Henri e Arlette, meglio aprirlo dopo….Hi, hi, hi…quando li avrà aperti entrambi capirà perché…

YOLANDE: (che ha finito di aprire il pacchetto piccolo) Oh!!…Che cos’è?

PHLIPPE: Non lo vedi che cos’è, cara…

YOLANDE: E’ la foto di un cane.

Un tempo breve

BETTY: Fai per caso  collezione di foto di cani?

YOLANDE: No, infatti, no…(guarda di nuovo nel pacchetto) Ah, …ecco…è un ….Un buono per ritirare un cane in un canile?!? E’ così?…Mi sta regalando un cane?

MADRE: E’ lui, quello della foto…La avverto subito, si chiama Binì, ma siccome è un cucciolo gli può cambiare nome, tanto non è ancora abituato, non avrà problemi…è un maschio, eh…Tra parentesi, le darà molto meno fastidio un maschio, non so se rendo l’idea…

YOLANDE: Ma, sì….grazie tantissimo….signora, eh….ma…Che volevo dire?….come devo tenerlo?

BETTY: Lo devi innaffiare tutte le mattine, credo…

PHILIPPE: (a Yolande) Sei contenta ? ….hai fatto una faccia strana…

MADRE: E’ la sorpresa.

YOLANDE: Sì, ecco…è stata una sorpresa, ma…

Un tempo

MADRE: Vede, Yoyo..Io ho una grande esperienza in fatto di cani, ho sempre vissuto con dei cani. Eh, bene, le assicuro che quando capirà cosa significa ne sarà veramente sorpresa. Vuole sapere cosa penso dal profondo del cuore? un cane non vi deluderà mai!

HENRI: E’ vero…purtroppo è proprio vero…

MADRE: Può sembrare stupido quello che dico ma nessuno mi ha voluto bene, nessuno mi ha capito così bene come Freddy. E quando è morto, a 18 anni passati, lo sa cosa ho fatto?

LA FAMILLE: (in coro) Sì, sì…

MADRE: Ho cambiato casa, eh, sì!!

DENIS: (tra sé e sé) Almeno lo ammette.

YOLANDE: (guardando la foto) Sembra il cane di Henri…

MADRE: Infatti, anche quello lì che non cammina più me lo ha regalato mia madre… Il solo problema con questa razza di cani è che a un certo punto si ammalano …ma comunque mai un lamentela, sempre di buon umore. Caruso…

YOLANDE: (disperata verso la madre) E anche il suo era paralizzato?

MADRE: Certo…(Yolande si mette a piangere piano piano e apre l’altro regalo) Com’è sensibile questa ragazza…

HENRI: (quando Yolande ha finito di aprire  il secondo regalo) E’ un guinzaglio.

YOLANDE: (sempre piangendo) Sì, ho visto…

HENRI: E i chiodi, sono placcati in argento..

YOLANDE: Ah, grazie…

PHLIPPE: (mettendo il suo regalo davanti a Yolande) E questo è il mio…

MADRE: Aaah!!

PHILIPPE: (mentre Yolande apre il pacchetto) Smettila di piangere, stai esagerando, ora…

YOLANDE: Mi dispiace, ho bevuto troppo, non sono abituata…Oh, un altro guinzaglio….

PHILIPPE: (dominando il nervosismo) No, è un collier, cara…

YOLANDE: (lo guarda più da vicino) Ma… non è  troppo prezioso per un cane?

PHLIPPE: E’ per te, non è per il cane, è per te. E’ un collier da donna.

YOLANDE: Ahhhh!!! (è sollevata)…Grazie, grazie, caro…Me lo metto subito (è una striscia di velluto nero di due dita di spessore tempestata di diamanti). Mi sta bene?

BETTY: Benissimo, prova ad abbaiare per farci vedere meglio!

MADRE: (sorridendo di malavoglia) Che bestia che sei, è molto bello, magnifico…E’ molto elegante.

PHLIPPE: Buon compleanno, cara.

MADRE: (emozionata) ….Quanto è gentile…(a Yolande) Lei è veramente una donna fortunata, sa… è meraviglioso avere un marito così pieno di attenzioni…

HENRI: (molto brusco) Bisogna avere i soldi, ecco tutto….Papà non ce li aveva i soldi, cosa avresti voluto? Che li comprasse a rate i diamanti?… “un marito così pieno di attenzioni”, è facile…

MADRE: Ma c’è qualcosa che non va? Insomma, Henri, che ti prende? Chi ha parlato di tuo padre? (un tempo). Capisco che tu sei un po’ fuori fase, lo capisco bene, ma…non è colpa mia….quindi cerca di calmarti, per favore, riprenditi!

HENRI: Io volevo stare tranquillo, ve l’ho detto e ridetto, ma voi niente, siete rimasti, io non avevo voglia di vedere nessuno, io….

MADRE: Come potevamo lasciarti da solo!!!….Non credi che anche noi avremmo preferito andare al ristorante come era stabilito?…

PHILIPPE: (prende con decisione la parola) Bene, ora se non vi dispiace vorrei brindare ai 35 anni di Yoyo…(sospira) Via, alziamo i calici, Henri, il tuo bicchiere…

YOLANDE: (indicando Denis) E al signore, lì, non offriamo da bere?

PHILIPPE: (sempre con il bicchiere in alto) Si, si, come non gli serviamo da bere…

DENIS: Grazie, signora Mesnard…

Si avvicina

YOLANDE: Non c’è di che…

PHILIPPE: (il bicchiere sempre in alto) Non c’è di che, quindi, brindiamo a Yoyo, eh...cosa volevo dire…Ah, a Yoyo, la madre dei miei figli, accanto a me da quindici anni…(cerca le parole per continuare) senza mai una lamentela, sempre di buon umore…

DENIS: Complimenti, signora Mesnard.

PHILIPPE: Non avevo ancora finito…beh, pazienza, è troppo tardi oramai, mi ha completamente deconcentrato, non ce la faccio più a finire, quindi, buon compleanno cara, è tutto. (a Betty) Tu naturalmente hai già bevuto, non è che hai aspettato per bere insieme agli altri…

BETTY: Senti, quanto ci devi rompere ancora con tutte le tue regole? Che accidenti hai stasera?

Philippe sospira, domina a mala pena il suo nervosismo

YOLANDE: (indicando il dolce, molto “risicato”) In quante parti lo divido?…E’ un po’ piccolo, ma…

MADRE: E’ solo per ricordo….

PHILIPPE: Cinque parti…

YOLANDE: (conta i presenti) Uno, due, tre, quattro, cinque…(indicando Denis) e per il signore?

PHILIPPE: Ah, bene, sei allora….E’ ridicolo questo dolce…

MADRE: E’ per ricordo (ognuno mangia la  propria fetta di dolce). Allora, Betty, qual è il tuo regalo per Yoyo?

BETTY:…

MADRE: Dai, ti sto solo stuzzicando un po’…

PHILIPPE: Ma figurati se lei si degna di fare un regalo come tutti gli altri, è banale…non è abbastanza…originale!

BETTY: Ma ce l’hai con me, Philippe?….E’ da più di un’ora che mi tormenti con i tuoi rimproveri…

PHLIPPE: Non potevi entrare in una libreria e comprare uno straccio di libro da 10 euro? Lo sapevi che era il compleanno di Yoyo, non potevi fare un piccolo gesto? E’ troppo per le tue forze un gesto?

BETTY: Perché dei regali a date fisse ti sembrano un grande gesto?…

MADRE: E’ già qualcosa.

BETTY: Sì, puoi ignorare completamente qualcuno durante tutto l’anno o trattarlo come una merda, basta fare la tua bella figura una volta l’anno e tutto è risolto!

MADRE: Ma!!!…Lo sappiamo tutti cosa pensi, Betty…

PHILIPPE: Non fare proprio niente, è ancora più pratico…

YOLANDE: A me piacciono i regali…

BETTY: (a Yolande) Il cane, per esempio, ti è piaciuto?

YOLANDE: No, ma in generale…

PHILIPPE: (a Yolande) E’ molto gentile da parte tua, Yoyo, grazie, sei proprio carina….

MADRE: Lascia stare, Philippe, dai, non è poi così grave….

YOLANDE: Ma perché cos’ho fatto? (il juke-box riprende a funzionare improvvisamente. Denis si gira soddisfatto verso Yolande, e lei verso Philippe) Balli?

PHILIPPE: No, davvero.

YOLANDE: Oh, ti prego…solo uno…

PHILIPPE: No, sono stanco…

Un tempo breve

YOLANDE: Henri…ti va di ballare?

HENRI: Scusami ma non ho proprio voglia di ballare un rock’n roll.

Denis si avvicina a Yolande la invita con un gesto della mano

DENIS: Signora Mesnard…

Yolande si alza di scatto, lo raggiunge e iniziano a ballare. Un tempo

HENRI: (tra sé e sé) Non è proprio la musica che fa per me, questa…

PHILIPPE: Cosa?

HENRI: (urlando) Non è proprio la musica che fa per me, questa!!!

La madre si alza e va verso il bagno, facendo segno con la mano che la musica è troppo alta. Dopo un po’ di tempo la musica si ferma.

YOLANDE: Aaaaah!!!! Grazie, Denis… Aaaaah!!!! Da quanto tempo non mi divertivo così....

PHILIPPE: Ti basta poco.

YOLANDE: (a Betty) Balla bene Denis…(a Denis) Lo sa che lei balla veramente bene!

DENIS: Non ha fatto nessuna scuola…faccio a modo mio…improvviso…

YOLANDE: Ah, comunque mi è piaciuto, grazie…

DENIS: E’ stato un regalino per il suo compleanno, sig.ra Mesnard…Ne vuole un altro?

PHILIPPE: No, no basta, basta, la prego…va bene così..

DENIS: (a Yolande) Mi dispiace…è il signore che comanda…

Dietro le quinte si sente un gran rumore

MADRE: (voce fuori campo) AAAAAAAAAAAAH!!!

Tutti escono di scena dirigendosi verso le scale che conducono al bagno. Denis si assicura da lontano che non sia successo niente di grave ma resta sul palco. Comincia a sparecchiare. Betty risale per prima.

DENIS: Che si è fatta?

BETTY: Niente, le verrà solo un bel livido …si è presa una gran paura, soprattutto….Henri si sta facendo insultare perché non ha cambiato la lampadina…(poi, in tono paternalistico). Non se ne perde una, il povero Henri…

Denis interrompe le sue attività e guardando Betty in faccia

DENIS: Ti sembra davvero che ci sia poca luce nelle scale, a te?

BETTY: A me?

DENIS: Sì.

Un tempo, Betty riflette

BETTY:….No.

DENIS: Allora perché dici che non se ne perde una?

BETTY:….

DENIS: Sei tu che non te ne perdi una con lui.

BETTY: (a disagio)….Non esagerare.

Un tempo

DENIS: Non è per caso il tipo dell’autoscuola?

BETTY: Cosa?

DENIS: Il tuo uomo meraviglioso, il tuo “fidanzato”…

BETTY: Ah!…il mio fidanzato…me lo ero dimenticato….no, non è il tipo dell’autoscuola..

DENIS: Chi è allora? E uno di qui?

BETTY: Sì, proprio di qui.

Phillippe irrompe sulla scena

PHLIPPE: (inveendo contro Denis) Bene, lei, mi ascolti!! Siccome mio fratello è incapace di prendere qualsiasi iniziativa e di darle ordini chiari, allora lo faccio io al suo posto, e le ordino: domani! di buon ora vada a comprare una lampadina da 100watts per illuminare in modo normale queste scale!!! Ha capito bene??

Ritorna verso la madre

BETTY: (dopo un tempo breve) E’ particolarmente gentile mio fratello questa sera, non trovi?

DENIS: Sì, fa proprio venire voglia di accontentarlo.

BETTY: E’ strano, sai….Tu mi ci  vedi con quello dell’autoscuola?…

DENIS:…il farmacista?…

BETTY: …mi vedi con il farmacista?…

DENIS: Che ne so, io,  sto tentando….

BETTY: Comunque, perché lo vuoi sapere?

DENIS: Così, niente…solo per curiosità.

BETTY: Ah, sì…

Henri arriva, si siede abbacchiato in un angolo

HENRI: Betty…vorrebbe un bicchiere di acqua... ti dispiace portaglielo?

Betty si alza e va a riempire un bicchiere di acqua

BETTY: (a Henri) …Tutto bene?

HENRI: Sì, va bene, si sta riprendendo…

BETTY: No, io dicevo..tu tutto bene?

HENRI: Io? Di me se ne fregano tutti…(Betty si ferma un secondo, non sa cosa dire, poi scende le scale. Un tempo. Verso Denis) Finirò da solo, mi sa…

DENIS: Ooooh, capo, non deve essere così disfattista, non si può mai sapere quello che succederà, può succedere che…

HENRI: (interrompendolo) Ma no, ti ho detto che puoi andare, finisco io da solo…

DENIS: No, no, posso tranquillamente restare, non mi dispiace affatto darle una mano, non ho niente da fare questa sera…

Un tempo

HENRI: ….Credevo che sarebbe tornata….Per un attimo mi sono detto che si sarebbe accorta che non è possibile, siamo troppo abituati a questo punto, non può abbandonarmi così dopo quindici anni…sono un coglione, io, credo ancora a Babbo Natale…

Un tempo

DENIS: Perché non ci va lei da sua moglie?

HENRI: Là? Dalla sua amica? Pfff….Cosa vuoi che ci vada a fare laggiù!

DENIS: A parlarle, che ne so, io….

HENRI: No, no, no, no, no. E’ lei che se ne è andata, tocca a lei tornare. Che mi devo pure mettere in ginocchio?…Un tempo Fai bene tu, vai…non hai una moglie, non hai una famiglia, non c’è nessuno che ti rimprovera tutto il giorno, sei fortunato, tu…

DENIS: Beh, non c’è nessuno che ti rimprovera tutto il giorno…non mi azzarderei ad affermarlo, capo….

HENRI: Se credi che io abbia voglia di scherzare….

DENIS: Ma perché non vuole andarci? Mica si deve mettere in ginocchio, basta dirle che non ce la fa senza di lei, che le manca, che ne so, io….Insomma chiarite tutto guardandovi in faccia, capisce quello che voglio dire?…Piuttosto che stare qui a rimuginare in un angolo…(un tempo breve) Prenda (prende il suo libro, lo apre) Qui, per l’appunto, c’è una frase proprio giusta su…

HENRI: (interrompendolo) No, no basta con i tuoi libri, non è il momento, te lo giuro non ho voglia di leggere ora.

DENIS: Lei non ha mai voglia di leggere.

HENRI: Sì, beh, adesso ancora meno. (un lungo silenzio. Henri rimugina. Arriva Betty. Henri va dietro il bancone e si serve da bere. Guarda il suo cane) Tu te ne freghi, eh? Tu dormi…(torna a sedersi) Lei non mi vorrà vedere. Se se ne è andata è perché non mi vuole più vedere.

DENIS: Mmmmmh! Non è detto…sentiamo il parere di una donna…che ne pensi tu, Betty? Se tu avessi lasciato uno per un colpo di testa, non ti colpirebbe il fatto che lui viene da te, che si scusa? Capiresti che ci tiene a te, che non ti vuole perdere..insomma? Non ti farebbe piacere? non ti toccherebbe?

Un tempo. Betty fissa Denis negli occhi

BETTY: Sì, sì…mi farebbe piacere.

DENIS: Ah!!…(verso HenriI) Lo vede, le farebbe piacere…

HENRI: Non voglio chiedere scusa!!….Mio padre lo ha fatto per tutta la vita di chiedere scusa, è stato molto gentile e si sa com’è andata a finire!

DENIS: …Cioè?

HENRI: Lei se n’è andata.

Un tempo

BETTY: ….e per te? Com’è finita per te? (un tempo, Henri  incassa)….Tua moglie è Arlette….non è mamma…Arlette, lei ti chiede di essere gentile, a lei piace che tu lo sia.

Un tempo. Henri continua a rimuginare. Philippe e Yolande salgono, sostenendo la madre

MADRE: Va bene, va bene, ora, ho avuto un colpo al cuore, soprattutto…non riuscivo più a riprendere fiato, stavo soffocando…

PHILIPPE: Sì, ti sei messa paura, hai avuto paura, tutto qui…

YOLANDE: Anche noi, del resto….che paura ho avuto quando l’ho vista tutta raggomitolata, in fondo alle scale….Oh, senti, berrei proprio un bel bicchiere di qualcosa…

PHILIPPE: Piano, cara, con l’alcool.

YOLANDE: “Piano, cara, con l’alcool”, come se fossi un’ubriacona..

PHLIPPE: Mi sembra che tu abbia già bevuto abbastanza.

YOLANDE: E’ il mio compleanno, ballo, bevo…(poi, insistente) e quand’è l’ultima volta che ho bevuto??

PHLIPPE: Non lo so, non mi ricordo…

YOLANDE: E beh, neanche io, perciò, vedi!!!

PHILIPPE: Che c’entra, non è questo il problema, io sto dicendo di questa sera…

BETTY: Non ti fare rompere le scatole con queste storie, Yolande, vieni, ti servo io…

Betty accompagna  alla parola il gesto

PHILIPPE: (a Betty, con tono riprovevole) Ecco, proprio quello che bisognava dire, brava…

BETTY: E’ il suo compleanno…

PHLIPPE: Lo sappiamo che è il suo compleanno!!!…e comunque non è che deve ballare sui tavoli nuda perché è il suo compleanno….

Un tempo

MADRE: Non stai dimenticando di fare quella telefonata, caro?

PHLIPPE: Non c’è pericolo che lo dimentichi, non faccio che pensare a questo…(guarda l’orologio) Tra dieci minuti…

YOLANDE: Non sono mica matta, c’è una porta aperta da qualche parte, sento una corrente d’aria fredda che viene da lì e che mi arriva qui, proprio sul collo, qui…

Henri esce dal suo torpore e si alza di scatto come una molla

HENRI: Bon, io vado, io…me ne vado un attimo e torno subito, se siete ancora qui bene, altrimenti…Denis, ti occupi tu di tutto? Ok? Mi fido di te.

DENIS: Nessun problema.

MADRE: Ma che succede? Dov’è che vai?

HENRI: A passeggio…

MADRE: A passeggio in piena notte?

HENRI: Ho voglia di fare un giro.

MADRE: Eh bene, guarda, grazie mille!…E’ gentile da parte tua…

HENRI: Vado da Arlette.

MADRE: Ah, davvero?…e perché?

HENRI: Per parlarle.

MADRE: Che idea pazzesca.

HENRI: Cosa?

MADRE: Che cosa le vorresti dire?

HENRI: Cosa le vorrei dire…ehh, non lo so, vado a parlarle, ecco, invece di restare qui a rimuginare per conto mio una settimana…

MADRE: Mmmmmasì…(un tempo) E’ una questione di carattere, certo, io non potrei mai fare una cosa così, ma…

BETTY: Perché?

MADRE: Perché….lo trovo un modo per degradarsi.

BETTY: Ah, davvero? Io non lo penso affatto.

PHILIPPE: Senti, mamma, Henri fa quello che gli pare, se vuole andare….

Henri parte velocemente. Un tempo

MADRE: (a Betty) Sei stata tu a dargli questo bel consiglio?

BETTY: No, non sono stata io…

DENIS: Sono stato io, signora…

MADRE: Lo sai cosa succederà ora? Posso dirtelo io, se vuoi, è chiaro come il sole: succederà esattamente il contrario di quello che speravate, lei lo manderà a quel paese, molto semplicemente! Se se n’è andata non è stato certo per cadergli tra le braccia tre ore dopo, primo!! E, secondo, mendicare in amore non funziona, non intenerisce…irrita.

PHILIPPE: Eh, sì, sfortunatamente, è vero…fuggi e io ti inseguo, seguimi e io fuggo.

MADRE: Ma è chiaro!!!

YOLANDE: “Fuggi e io ti inseguo, seguimi e io fuggo”, ma chi?

PHILIPPE: (arrabbiato, articola ogni  parola) Fuggi: io ti inseguo: seguimi: io fuggo!!!

YOLANDE: Ah, sì!!!…(sembra capire)….ah, davvero?…(ci ripensa)…ah, no…

BETTY: (alla madre) E tu lo sai perché se n’è andata? Non lo sai, come fai ad essere così sicura di te?

MADRE: Non so la ragione esatta ma non ho dubbi, ecco… Henri l’ho fatto io, lo conosco bene, so che bisogna avere una pazienza di Giobbe per sopportarlo.

Un tempo

PHILIPPE: (con fare conciliante,  a Betty) Tu la sai la ragione?

BETTY: Non ho più voglia di parlarne, no non la so la ragione. Ecco!

MADRE: Con Henri niente è mai andato in modo regolare…(Un tempo, sospira) Non si cambia, non c’è niente da fare…E’ così da quando è nato…Se non era un problema di salute, era qualcos’altro, bisognava stargli dietro tutto il giorno…Ha camminato molto tardi, ha parlato molto tardi, insomma era in ritardo su tutto.

YOLANDE: Eh, sì…Kevin è uguale….E’ lento, è calmo…

MADRE: Ma sì! Già da subito si capisce come sarà un bambino …Henri aveva appena due giorni, me lo ricorderò per tutta la vita, mia madre davanti alla culla, l’ha guardato per un bel po’ e poi mi ha detto “Avrai dei problemi con questo bambino”….Avete capito: due giorni!!

BETTY: (anticipandola)…”Mentre invece Phlippe!”….

MADRE: Proprio così!

PHLIPPE: (esausto, anche lui lo ha sentito tante volte questo discorso) No, mamma, smettila, non ricomincerai mica con questo discorso!??

MADRE: Mi innervosite voi due, non posso non fare confronti! Ho due maschi, li ho educati nello stesso modo, e sono come il giorno e la notte.

BETTY: Sì, lo sappiamo, mamma, tutti lo sanno. Per uno strano caso del destino Philippe è meraviglioso e Henri è un coglione. E’ molto semplice da ricordare.

DENIS: (a Betty, in disparte) E tu cosa sei?

BETTY: Io?..Sono una femmina…non è la stessa cosa.

YOLANDE: (a Betty, indicando Denis) Vi conoscete?…

BETTY: Hmmm?

YOLANDE: No, perché ti ha dato del tu…

BETTY: Eh, sì…sì.

YOLANDE: Ah!….vi conoscete…

BETTY: Sì.

YOLANDE: Ah….(un tempo) Balla bene il rock-on-roll.

Yolande si alza e getta un’occhiata al cane

MADRE: (una mano sullo stomaco) Non so cos’è, ma ho impressione che non la digerisco proprio, l’anatra…

YOLANDE: Sembra morto, questo cane….Se penso che io ne avrò uno uguale, è terribile…

La madre incassa

PHILIPPE: (uno sguardo verso sua madre e poi a Yolande) Ecco, vedi perché ti dico di non bere troppo?

YOLANDE: Ma non è vero che ho bevuto troppo, smettila!!! Ho bevuto solo cinque bicchieri!! Ho il diritto di dire che sembra morto, non si muove più!!

PHILIPPE: Non si è mai mosso!!

YOLANDE: Sì, ma quando dorme, sembra ancora più morto!!

PHILIPPE: Bene, brava. Lo hai detto finalmente!!!

YOLANDE: Se penso che io ne avrò uno uguale, è terribile, e poi…ecco tutto!! (un tempo dopo lo sfogo di Yolande. Fastidio. Atmosfera pesante). Io, quando tu rientri tutti i martedì alle tre del mattino, mica ti dico niente, io…

PHILIPPE: Scusa, Betty…eh..Yoyo, non vedo cosa c’entra il martedì, non sai di cosa parli, se posso permettermi….

YOLANDE: C’entra il fatto che io ho il diritto di bere ogni tanto, e che tu potresti essere più gentile con me..(comincia a piangere come una bambina) Dovevo fare un bel viaggio e alla fine mi ritrovo con un cane.

Un tempo

PHILIPPE: Vieni…vieni, cara…(la sostiene)…Andiamo a prendere un po’ d’aria…Camminare un po’ all’aria fresca ci farà bene…

E la conduce verso l’uscita. Un tempo

MADRE: Com’è gentile…

BETTY: Sì…Lo stavo proprio per dire, me lo hai tolto di bocca.

Un tempo

MADRE: (a Betty) Come potevo saperlo che non le piacciono i cani…(un tempo breve) Non lo prenderesti tu?

BETTY: No, no, per carità, grazie.

La madre guarda Denis

DENIS: No, mi dispiace…

Un tempo

MADRE: Lo domanderò ad Henri…a lui piacciono gli animali. (un tempo. Guarda l’orologio) E’ arrivata l’ora per Philippe, no? Deve chiamare adesso (un tempo) Si sta preoccupando molto per questa storia, speriamo che quest’altro, questo “Benito”, lo rassicuri….insomma sembra che fosse di cattivo umore, quindi…mia madre diceva sempre “cattivo umore, cattiva coscienza” ed è vero…Quando sei sull’agitato hai bisogno di qualcosa per risollevarti, e spesso te la prendi con il primo che arriva, eh, in questo caso….è lui che paga per tutti…

Betty sospira  rumorosamente

BETTY: Pfffffffffff…Quante storie per due fottuti minuti in una trasmissione da coglioni, quanto ne stiamo a parlare!!! E francamente chi se ne frega se gli è piaciuta a Benito, un testa di cazzo simile!!!!!

MADRE: (scioccata) Ma come puoi essere così volgare, Betty? Ti ascolto e non riesco a credere che sono io ad averti educata, non sei capace di esprimerti diversamente?! Credi che sia carino, nella bocca di una donna?

BETTY: Ma io me ne frego, sai, di fare la “carina”…non è la mia principale preoccupazione fare la “carina”…

MADRE: Ebbene, ti sbagli, perché è sconcertante, non piace a nessuno questo modo di parlare… Che tu lo voglia o no, sei una donna, e una donna non dice certe volgarità. Non è una mia invenzione!…Non è femminile, è….è ripugnante!!!

DENIS: Io, se posso permettermi, io trovo che…

MADRE: (interrompendolo bruscamente) Non abbiamo chiesto il suo parere, non ha visto che stavamo parlando tra di noi?

DENIS: (trattenendosi) Ah…mi scusi…

Denis si ritira in cucina. Un tempo breve

BETTY: (glaciale) Ci sono cose che io trovo molto più sconcertanti del mio modo di parlare.

MADRE: Che cosa, cosa vuoi dire, che c’entra?

BETTY: Vuol dire che si può essere molto volgari senza dire una sola parolaccia, ecco cosa voglio dire…

MADRE: Che mi stai dicendo?…

BETTY: (non si tiene più) Dall’inizio della serata non fai che preoccuparti dei piccoli problemi di Philippe, mentre Henri si sta disperando in un angolo…Questa come la chiami?…delicatezza? decenza, forse?

MADRE:…

BETTY: Philippe qui, Phlippe là!! Sarà pure meraviglioso il tuo Philippe ma questo non gli impedisce di trattare sua moglie come una merda !! Ah! Ti sembra volgare così? E invece io trovo volgare lui, guarda un po’… Non siamo d’accordo!!… E trattare Denis come un cane, come hai appena fatto, per esempio, non ti sembra volgare? Anche se poi è sbagliato dire “come un cane” perché in questa famiglia i cani sono quelli trattati meglio….

La madre resta interdetta. Un tempo

MADRE: Eh, beh, allora…Non sapevo di essere un mostro simile ai tuoi occhi…

Si mette a piangere

BETTY: Ma, no …Ti ho fatto piangere, sono io che sono un mostro…
In quel mentre arriva Yolande, va verso la madre con un aria mortificata

YOLANDE: Beh,  ecco, io mi scuso…. Insomma, mi scusi se l’ho offesa. Ecco tutto.

Si va a sedere

MADRE: (in lacrime) No, lei non mi ha offesa, Yoyo… Credevo che lei amasse gli animali, mi sono sbagliata, sono io che le chiedo scusa…

YOLANDE: (con dolcezza, credendosi responsabile della crisi della madre) Io non ho mai detto che non amo gli animali, è quel cane lì, che mi ha…che mi ha fatto deprimere….

MADRE: Non fa niente, non fa niente…

YOLANDE: Bene…

Un tempo

MADRE: Dov’è Philippe, che sta facendo?

YOLANDE: E’ al telefono.

MADRE: In macchina?

YOLANDE: Sì.

MADRE: Ah…bene.

Un tempo breve

MADRE: Sono molto comodi comunque questi telefoni in macchina…

YOLANDE: Philippe ne ha dappertutto di telefoni.

MADRE: Eh, sì, per forza.

YOLANDE: Non per forza, è che lui adora telefonare, solo questo.

Un tempo. Philippe fa irruzione

PHILIPPE: (verso Betty con violenza) Dì un po’, che mi hai detto poco fa, Yolande?!?..ehh…Betty?!? Che mi ha  detto?

BETTY: Ma che sei ammattito, che è questa faccia da assassino, di cosa stai parlando?

PHILIPPE: Poco fa!!!! Quando ti ho domandato se eri andata in collera con Mazzolini! Cosa mi hai risposto?!

BETTY: Ma ti rendi conto in quale stato sei?

PHILIPPE: Perché secondo lui non è andata per niente come l’hai raccontata tu, ha trovato inammissibile il tuo comportamento, era fuori di sé…Io lo chiamo come se niente fosse, per sapere che pensava della trasmissione e dall’altra parte c’è un pazzo furioso!!…Allora?!?

BETTY: Che cosa “Allora”? Non è abituato ad essere rimesso al suo posto, non l’ha digerito, si è offeso, che vuoi che ti dica?

Henri riappare, tutti si girano, lo guardano

HENRI: …Non mi ha voluto parlare. E poi ho pure svegliato tutti.

MADRE: (a Betty) Allora?…Che ti avevo detto?

HENRI: (a Betty e Denis) Mi avete dato proprio un bel consiglio, voi due.

Un tempo

MADRE: (a Philippe) E della trasmissione che ne pensa?

PHILIPPE: (innervosito) E che ne so, abbiamo avuto un solo soggetto di conversazione: Betty!! L’avvenimento della giornata non è stata la trasmissione ma il numero della signorina!! Tra parentesi, ti avverto, sei fuori della porta.

MADRE: Ah, davvero? La vuole licenziare?

PHILIPPE: Ma certo!!

MADRE: Oh, madonna…non è possibile…

PHILIPPE: Certo non la premierà, comunque…

Un tempo breve

MADRE: Oh…(un tempo breve) E sulla trasmissione niente, allora..

PHILIPPE: No, no…Niente di niente (a Yolande) Che? Che? Che vuoi?

YOLANDE: Sei seduto sul mio scialle!!..Ho freddo…

BETTY: Io non ti capisco sinceramene, non capisco perché te la prendi in questo modo. Siamo sempre stati d’accordo, ne abbiamo parlato mille volte tutti e due, di Benito, è uno stronzo, fa cagare tutti, tutto il giorno! A te per primo! Tu lo detesti, quel tipo, non vedevi l’ora che qualcuno lo rimettesse al suo posto. Non mi sono mica inventata tutto?

Un tempo

MADRE: (con tono seccato) Sì, insomma, Betty, ti sei accorta che hai esagerato, hai fatto un torto a tuo fratello, in fin dei conti è lui che ti ha raccomandato…

PHILIPPE: Questo è un dettaglio, lei se ne frega, è molto più comodo fare quello che le pare senza farsi domande. (un tempo) Ti voglio dire una cosa, Betty, fino a diciotto anni era pure divertente, non frenavi mai la lingua, eri il clown di famiglia, ma adesso cominci a stancarmi, te lo giuro…Non so sei stata informata ma a trent’anni sei considerata un’adulta, capisci, non un’irresponsabile che fa tutto quello che le passa per la testa. Non potresti riflettere un po’ e chiuderla quella bocca ogni tanto?

BETTY: …ero convinta che ti avrebbe fatto piacere…mi sono detta “Quando lo racconto a Philippe farà i salti di gioia…” Pensa te, non avevo proprio capito niente.

PHILIPPE: Salti di gioia? Perché hai insultato Mazzolini?…

BETTY: Non l’ho insultato.

PHILIPPE:…Non mi conosci proprio.

BETTY: Sì, evidentemente non ti conosco proprio…

Un tempo

MADRE: (arrabbiata) Ma insomma, Betty, perché insisti così? Hai fatto una stupidaggine, hai fatto una stupidaggine! Ammettilo per una volta! Hai voluto farti notare, come al solito, e ora ecco!

BETTY: No, non ho voluto “farmi notare”, mi sono trovato di fronte uno schifoso, ingiusto, che abusa del suo potere, e gli ho voluto dire quello che pensavo, ecco quello che ho fatto…Guardo, non lo so, magari Philippe ora ci dice che è un tipo formidabile, questo Benito..

PHILIPPE: Bene, d’accordo, è uno stronzo, Betty, siamo d’accordo. Benito è uno stronzo!!! E tu gli hai detto il fatto suo! E allora? Credi che cambierà qualcosa? Che sarà diverso? Lunedì pensi che arriverà in ufficio con una collana di fiori al collo e che distribuirà caramelle a tutti? Basta vedere come mi ha risposto al telefono…La verità é che tu ti sei sfogata, hai pensato solo a te, e a me mi hai messo nella merda.

MADRE: Eh, sì, era molto ben visto tuo fratello, finora…

PHILIPPE: Ecco, non avranno più fiducia in me, passerò per uno che si fa prendere dalle crisi isteriche.

MADRE: E quindi pensi che la licenzieranno?

PHILIPPE: E’ chiaro, me lo ha detto, ne sono sicuro..

MADRE:Ti rendi conto, Betty?

BETTY: Me ne frego.

Un tempo

PHILIPPE: Tu te ne freghi , perché conti su di me per trovare un lavoro, come sempre.

BETTY: No, no…non preoccuparti…non ti chiederò più niente..

PHILIPPE: Tra due o tre mesi, quando non avrai più un soldo, farai come al solito: “Philippe, non è che conosceresti qualcuno che…”

BETTY: Non ti domanderò più niente, ti ho detto…

PHILIPPE: Sarebbe una novità.

BETTY: Una novità, giustamente!! D’ora in poi, Philippe…per favore…per favore…non fare più niente per me …Costano troppo i tuoi regali, non li voglio più.

Un tempo

PHILIPPE: Ah, non li vuoi più i miei regali?..Ah, molto bene..(un tempo breve) D’accordo, te la sbrigherai da sola.

BETTY: Ecco. Come un’adulta.

PHILIPPE: Mmmmmm…Ti vedremo all’opera. (un tempo) La scoprirai la vita, per conto tuo…(un tempo) Staremo a vedere cosa diventa la tua sfacciataggine. (un tempo) Forse tra sei mesi, un anno, sarai meno fiera di te, te ne accorgerai ...

DENIS: (interrompendolo) Bene, basta, credo che abbia capito, adesso…hai capito, Betty…Hai capito tutto?

PHILIPPE: Di cosa s’immischia, lui? Abbiamo forse chiesto la sua opinione?

DENIS: Eh!! Oh! Oh! Oh!! Guardi che lei non si sta comportando bene, bisogna che si controlli un po’!…Si rende conto di come si sta rivolgendo a me dall’inizio della serata?…A tutto c’è un limite, non le sembra? Se continua così prendo una sedia e gliela rompo sul muso…Ci metto un po’ ma quando mi arrabbio, mi arrabbio sul serio!…

Un tempo. Philippe non si tira indietro. Sono faccia a faccia

PHILIPPE: (a Henri) E tu non gli dici niente?….

HENRI: (stanco) No, non gli dico niente, non me ne importa un cavolo delle vostre storie, ho solo voglia di chiudere e di andare a dormire, quindi, ecco tutto….sono stanco.

PHILIPPE: Non ne te importa un cavolo delle mie storie?…Ti ringrazio.

HENRI: Perché a te t’importa delle mie? Ne sai qualcosa tu delle mie storie? A parte il tuo programma in televisione, che del resto non ho visto, cos’è che ti interessa? Chi ti interessa?…Che considerazione hai tu degli altri?

PHILIPPE: Cosa vuoi dire?

HENRI: Ah, vedi!….non sai neanche cosa vuol dire…

Un tempo

DENIS: Ha ancora bisogno di me, capo? Perché sennò  io me ne andrei adesso….

HENRI: Sì, sì, vai…Grazie per l’aiuto, Denis.

DENIS: Non c’è di che…(un tempo) Betty?…Andiamo a bere qualcosa?…un posto tranquillo, noi due?…

BETTY: …d’accordo…(si alza). Bene. (alla famiglia) Alla prossima..(nessuna risposta)..Bene.

Bacia Henri

YOLANDE: Arrivederci, Betty…

Betty e Yolande si sorridono

DENIS: (a Betty, tutti e due sull’uscio) Quel tuo fidanzato non sarà per caso il cameriere del “Pere Tranquille”?

BETTY: ..fuoco…

Escono. Un tempo

HENRI: Betty e Denis…questa poi…mmmmmh, infatti mi sembrava…sempre a chiacchierare, tutti e due….

MADRE: E sarebbe lui il ragazzo eccezionale?..

HENRI: E perché no?

YOLANDE: Sì, mi aveva detto che si conoscevano ma non a questo punto, io non sapevo niente..e voi lo sapevate? (nessuna risposta) Ora quindi fa parte della famiglia…(facce della madre e di Philippe) E’ mio cognato…(alla madre) E’ suo genero…

MADRE: Sì, è proprio così, Yoyo. Bene, penso che siamo tutti stanchi, forse potremmo anche andare,  no?

YOLANDE: Ad ogni modo, è fortunata, Betty…è così carino, Denis…

Un tempo

PHILIPPE: Quando vuoi, mamma.

MADRE: Andiamo…(si alza, tutti prendono i cappotti. A Henri) Arrivederci, caro…E non prendertela…mi raccomando….va meglio?…

HENRI: Certo, andrà tutto bene.

MADRE: … Sei andato lì e lei non ti ha voluto parlare?

HENRI: Sì, proprio così…

MADRE: Vedi, io te lo avevo detto che non dovevi…

HENRI: Beh, certo, è andata proprio come avevi detto tu.

Un tempo breve

MADRE: A venerdì prossimo, allora…

HENRI: A venerdì.

MADRE: Non mi dai un bacio?

HENRI: Sì, sì.

Si baciano

MADRE: E non prendertela, eh?

Esce

PHILIPPE: (tenendo la porta aperta per Yolande) Che fai. vieni?

YOLANDE: (a Henri) Non vuoi che ti aiutiamo, Henri?

HENRI: No, è tutto ok, metterò a posto domani, mi sveglio presto e faccio tutto …

PHILIPPE: (impaziente) Yoyo…

YOLANDE: Vai, vengo subito..

PHILIPPE: Dai, vieni…

YOLANDE: Ti ho detto che vengo subito….Un secondo, accidenti….! (Philippe esce. Yolande va verso Henri) Nessuno te lo ha detto ma era veramente buona la tua anatra, e io me ne intendo, lo sai che..

HENRI: Sei gentile, Yoyo.

YOLANDE: No, no, è vero….Io me ne intendo, era molto buona.

Lo bacia ed esce. Henri, rimasto solo, si dirige verso il juke-box e pigia un tasto. Parte “Una furtiva lacrima” cantata da Caruso. Mette a posto due o tre sedie e comincia a spegnere le luci.

HENRI: (passando davanti al cane) E’ ancora presto per noi due per ricominciare a cantare, eh? (Henri spegne l’ultima luce. Squilla il telefono. Risponde) Sì…Arlette?!…

Sale la musica

Buio