Armi e bagagli

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Armi e Bagagli

N° di Rep. SIAE: 848652A

3 Atti Unici

di

Lamberto Stefanelli

Pos. SIAE 104298

Con gli Atti Unici:

Una Vacanza a Denver

L’Agenzia viaggi

Uno su milioni

L’invio del presente materiale non autorizza la messa in scena del testo per il quale è necessario lo specifico permesso dell’ autore.

Una Vacanza a Denver

Primo Atto

Personaggi

-Barbara Parker

-James Nolan

-Milly Bourke

-David Collins

(Barbara entra nella stanza, con un notevole numero di borse e valigie. Con molta fatica le appoggia sul letto, che appare disfatto, così come la stanza è molto in disordine).

B)     (ansimando) Ecco. Oh... finalmente... però. “Un appartamento con i fiocchi”, aveva detto. Pulito, ordinato, luminoso... (si avvicina ad una finestra e la apre, affacciandosi) Milly? Tutto a posto, puoi parcheggiare la machina, ti aspetto. (si riaffaccia di corsa, urlando) Terzo piano... ciao. ma bene... da che parte rifarsi? Vediamo un po’. Sembra sia appena passato un pachiderma (inizia a disfare le valigie, squilla il cellulare).Pronto? mamma ciao, si siamo appena arrivate tutto a posto, certo... la macchina è a posto, si... ho la maglia di lana, le babbucce e pure il pigiama pesante. Mamma! E’ luglio! Si, va bene ora scusami che ho da fare... Milly sta parcheggiando. Non, non fare così, mamma! due mesi, solo due mesi, cosa vuoi che siano. Sono tre anni che non faccio una vacanza, e dopo quello che è successo posso pure concedermi due mesi di aria fresca, voglio dire, la danno anche ai carcerati. Si, un’ora d’aria... mamma era un esempio, e poi io non sono carcerata, anzi ho quasi la sensazione di essere appena uscita dal carcere... Certo che starò attenta agli uomini, starò sicuramente attenta agli uomini, e poi Denver non sarà così pericolosa come New York. ora scusa mamma, ho veramente da fare, ti richiamo io eh? Ok, baci. Si... ciao.

(inizia ad aprire gli armadi, trova biancheria ed altre cose). Che schifo... ma cos’è? (annusa) Ketchup?! Ma che ci fa del ketchup in un armadio? E questi cosa sono? Calzini... Ma dove siamo finite? (inizia a mettere a posto) Lascio una casa bellissima ed ordinata per venire a ripulire gli appartamenti a Denver... proprio strana la vita. “C’era da aspettarselo che ti avrebbe lasciato” dice Milly “gli uomini sono tutti uguali” ed io che non ho mai avuto il coraggio di dirle che aveva ragione (si ferma di scatto) Ok Barbara, calma. Tutto a posto. Parentesi chiusa, vacanza, shopping, svago. Due mesi di svago. (respira) Ok. (inizia a mettere in ordine il letto, dove c’è una coperta disfatta. Trova altri calzini) Calzini... oh ma che schifo... ora Milly mi sente per davvero... (tira un lembo della coperta ed un uomo cade dall’altra parte del letto, in pigiama. Barbara inizia ad urlare isterica). Ahhh!!! E tu chi sei? (il tizio fa per alzarsi e lei lo blocca) Fermo, non ti muovere! (apre la borsetta ed estrae una bomboletta)

J)      Ma io veramente...

B)     (isterica) Ti ho detto di non muoverti! Questo spray è un potente irritante per gli occhi, per la pelle e... (legge sulla bomboletta) ...per le vie respiratorie

J)      Quello?

B)     Si. Proprio questo

J)      (si avvicina) Ma io non credo...

B)     (urla e spruzza, ma esce solo della schiuma) Ahhh!!!

J)      (gliela toglie di mano) E’ una schiuma depilatoria, la usa anche mia sorella

B)     (fruga nuovamente nella borsetta)

J)      Ehi ehi... ma che vuoi fare? (Tira la bomboletta fuori dalla finestra) Ti sembra questo il modo di comportarti in casa mia? Vieni qui nel bel mezzo della notte, mi svegli e vuoi assalirmi con una schiuma depilatoria?

B)     Veramente sono le otto della sera, non l’alba, e poi questo appartamento l’abbiamo regolarmente affittato... ecco qui il contratto (estrae un foglio dalla borsetta)

J)      (prende il foglio e legge) 21, Palmer Street, Denver. Appartamento 7b. E’ questo, ma è mio... e poi cosa vuol dire “lo abbiamo regolarmente affittato?”, vuol dire che da qualche parte c’è un’altra “Miss Pazzia ora ti Depilo”?

B)     C’è la mia amica Milly, sta parcheggiando. Ma come sarebbe a dire... “tuo”

J)      Sarebbe a dire che vivo in questa stanza, che non è un appartamento, da almeno sei mesi. Ed è quindi mio.

B)     (titubante) Avrai... un contratto di affitto, spero...

J)      Probabile, da qualche parte.

B)     Probabile...

J)      Esatto, probabile. Se vuoi cercarlo accomodati pure, se è in questa stanza verrà fuori.

B)     (sarcastica) Non vorrei mettere in disordine.

J)      Vuol dire che dopo rimetterai tutto a posto, ho riordinato la stanza proprio ieri (apre il comodino e prende una birra). vuoi una birra... Miss... Miss...

B)     No, non voglio né una birra né quant’altro tu possa tenere nel comodino.

J)      Bene. Allora, visto che non vuoi darmi confidenza e relazione, penso che a questo punto tu possa salutarmi.

B)     Vai.. vai via?

J)      No, penso che sia tu ad andare via.

B)     (sorride) Ah... beh... non vorrai mettermi fuori casa così...

J)      No, posso offrirti una birra, se vuoi... Miss... Miss...

B)     Barbara... no, non voglio nessuna birra.

J)      Bene, abbiamo il nome di Miss ora ti Depilo. Senti Barbara, io non posso aiutarti. Tu e la tua amica avete con molta probabilità trovato un agente immobiliare disonesto, che vi avrà affittato una stanza già regolarmente occupata.

B)     Già, penso anch’io.

J)      Sai uno di quegli agenti viscidi, come si trovano solo a New York.

B)     Esatto.

J)      Vuoi dire che tu... tu sei di New York?

B)     Si perché?

J)      E come sei finita qui? Voglio dire: Denver! Non è il massimo. Stai fuggendo da qualcuno... no no aspetta, non mi dire: tu stavi per sposarti con Mister ora ti depilo, poi alla vigilia di nozze ti accorgi che stai per fare l’errore più colossale della tua vita e che fai... glielo dici? no, scappi a Denver! Ah Ah Ah!

B)     Non è esattamente così. E’ scappato lui.

J)      Ah. Scusa. Beh, Cara amica mia, la sostanza non cambia. La stanza è mia ed ora devo salutarti, devo vestirmi ed uscire. E’ stato un piacere (fa per stringerle la mano).

B)     Innanzitutto io non ti conosco, cioè , non so ancora il tuo nome...

J)      James, o Jimmy se preferisci. Ora che siamo intimi capisco che devi lasciarmi, dispiace anche a me ma ciao (fa nuovamente per stringerle la mano).

B)     Ah, Ah... calma. Ora, vediamo un po’. Io mi trovo nella stanza giusta, ho un contratto in mano, ho aperto la porta con le chiavi e sono elegantemente vestita. Tu non hai nessun contratto e sei in pigiama. Possiamo chiamare la polizia e vedere a chi credono.

J)      Mossa scorretta.

B)     Mossa perfetta.

J)      No, scorretta. Ok, facciamo così, ora cerco il contratto, mi vesto elegantemente e poi quando siamo in pari possiamo anche chiamare la polizia.

B)     (ci pensa) Ok.

J)      Bene.

B)     Bene.

J)      Penso tu debba voltarti.

B)     (imbarazzata) Ah, si, scusa.

J)      (inizia a vestirsi con abiti presi qua e là, quindi le passa vicino) Scusa, hai visto una mia camicia, qui, nella MIA stanza?

B)     (categorica) No.

J)      Ok (apre l’armadio).

B)     (lei lo vede con la coda dell’occhio9 Non credo che sia lì, ci tieni il ketchup...

J)      Ed uno a casa sua non può tenere le camicie dove tiene il ketchup? (la trova) Visto? (la indossa) Allora, non resta che trovare questo contratto, quanto basta per mettersi in pari, poi chiamiamo la polizia e Miss “ora ti depilo” ci saluta.

B)     Bisogna però trovare questo contratto...

J)      Ok, dovrebbe essere in uno di questi cassetti.

B)     Lì ci tieni la birra.

J)      Senti bella, io tengo quel che voglio dove voglio. Se tu sai dov’è il contratto prendilo e finiamola qui.

B)     Non so dove tieni il contratto, se poi il contratto ce l’hai.

J)      Ce l’ho, ce l’ho. E’ solo che ieri ho messo in ordine e non so dove posso averlo messo.

B)     Sono sbalordita dall’ordine. Ragionando con il tuo sistema, visto che tieni il ketchup nell’armadio e la birra nel comodino potresti aver messo il contratto anche nel bagno.

J)      (un attimo di silenzio) Ci sei già stata vero?

B)     Dove?

J)      In bagno.

B)     Assolutamente no, non so nemmeno dove si trova questo bagno, se poi c’è un bagno in questa “stanza”.

J)      Spiritosa... certo che c’è. E’ proprio qui. (sposta un accappatoio ed apre una porta. Entra ed inizia a frugare. Dopo qualche secondo) Ah Ah! trovato (esce con una scatola da scarpe)

B)     (sarcastica) non ci posso credere, devi proprio aver messo in ordine.

J)      (fruga nei fogli ma non lo trova9 Mi sembra impossibile. Eppure dovrebbe essere qui...

B)     Cosa c’è? Ora abbiamo una elegante ragazza con contratto in mano ed un normo-vestito uomo senza contratto.

J)      Non capisco, ti giuro che dovrebbe essere qui (pensa) Ah, ma certo! (indica una zampa del letto)

B)     Vuoi dire che tieni il contratto di affitto sotto la zampa del letto?

J)      Che vuoi... ballava... dai, dammi una mano, tu alzi il letto ed io sfilo il foglio.

(ci provano, ma non riescono)

B)     Non ce la faccio. Prova ad alzare tu il letto, che io prendo il foglio. se poi non solo le istruzioni dello scaldabagno...

J)      (pensa) No, quelle le ho buttate.

(James alza il letto con fatica, mentre Barbara accovacciata prende l foglio. In quel momento Arriva Milly, che trova i due in un posa simile ad un amplesso orale. James, sotto sforzo) Dai... su.... datti una mossa, non ce la faccio più... ahhh... si... brava così...

B)     Ce l’ho fatta!

M)    Barbara!

B)     Milly!

J)      (lascia di colpo il letto)

M)    Barbara amore mio ma che fai (posa le borse sul letto) “Non voglio più saperne di uomini per il resto delle mai vita” e dieci minuti in un città sconosciuta ti fanno cambiare idea?

B)     Non scherzare ti prego!

M)    Scherzare? Ma dico... ti sei vista? Ti lascio sotto casa, parcheggio la macchina e ti trovo con un uomo ed il letto disfatto!

B)     Il letto era già disfatto, e l’uomo era già qui...

M)    Non mi sembra un buon motivo per provare sia l’uno che l’altro.

B)     Milly ti prego non scherzare, ci sono dei problemi.

M)    E lo credo.

B)     Lui è James, e sostiene di abitare qui.

J)      Piacere... Jam...

M)    Come abita qui? Ma stiamo scherzando? Quest’appartamento lo abbiamo affittato noi.

J)      Non tutti gli agenti immobiliari sono ottime persone...

M)    Martin Grosvenor è la migliore persona che conosco, un uomo brillante, onesto e serio. Tant’è vero che l’ho sposato due volte.

B)     Si ma hai anche divorziato due volte.

M)    Cosa c’entra. E poi tu se con me o con lui? Beh, se sostiene di abitare qui avrà un regolare contratto di affitto.

J)      Appunto.

M)    Vediamolo.

J)      Era proprio quello che cercavamo di fare (glielo passa).

M)    Ah che schifo, sembra stato sotto ad una zampa del letto.

J)      (fa cenno a Barbara di far silenzio)

M)    21, Palmer Street, Denver. Appartamento 7b. Sembra esatto.

J)      Che vi dicevo.

M)    Ah Ah! Qui però dice che il contratto di affitto scade il 30 giugno. Ed oggi è il 3 luglio.

J)      (le strappa il contratto di mano) Come come? non è possibile. David! Avrebbe dovuto dirmelo!

M)    Che vuoi, con tutti gli agenti immobiliari sono ottime persone...

J)      David è il mio coinquilino!

B)     Vuoi dire che siete in due?

J)      Esatto!

B)     E pure l’altro è uguale a te?

J)      Che vuoi dire?

B)     niente... comunque il problema è risolto, non c’è neppure bisogno di chiamare la polizia.

J)      Che vuoi dire?

M)    Vuol dire che ora tu fai armi e bagagli e te ne vai, quest’appartamento è regolarmente affittato a noi.

J)      Ma è la vigilia del 4 luglio, dove possiamo trovare un’altra sistemazione questa sera?

M)    Il problema è tuo e del tuo amico, non sono qui per risolvere i tuoi problemi.

B)     Milly, calma, ragioniamo. non possiamo certo metterli fuori così.

M)    (pensa) Hai ragione... Mister James, ma che onore. Può elegantemente lasciare il MIO appartamento subito, con tutta calma, in tre minuti.

B)     Milly! Senti James, facciamo così. Per questa sera troviamo una sistemazione, noi non sfacciamo le valigie e tu inizi a preparare le tue. Nel frattempo ti consiglio di uscire a cercare una sistemazione perché da domani tu ed il tuo amico dovrete comunque andarvene.

M)    Ma Barbara cosa stai dicendo? Non vorrai stare qui con due sconosciuti!

B)     (dopo un attimo di silenzio) Milly, questo è James. James, questa è Milly. Ora che anche voi siete intimi e non più sconosciuti vediamo di convivere per una serata.

M)    Barbara non approvo minimamente, ma dal momento che ho giurato di assecondarti per questi due mesi di vacanza, vuol idre che faremo così.

J)      Due mesi? Accidenti, devo davvero trovare una sistemazione...

M)    Ma no?!

J)      Beh, io esco, vedo se Paul Erskine, un mio caro amico, può ospitarci per u paio di giorni, poi troveremo un altro appartamento (apre una borsina attaccata all’attaccapanni e prende le scarpe).

M)    Tieni le scarpe all’attaccapanni?

B)     E la birra nel comodino.

M)    Barbara!

J)      Ok, torno appena posso, se nel frattempo torna David, spiegategli la situazione, ma mi raccomando con molto tatto, non è proprio rifinito.

M)    Cioè è peggio di te?

J)      Cioè è peggio di me.

M)    Stento a crederlo.

B)     Milly non essere così scortese. Va bene aspetteremo qui.

J)      (uscendo) Torno subito.

M)    Barbara per un attimo ho temuto il peggio.

B)     Cioè?

M)    Quando ti ho vista in quella situazione strana ho pensato che avessi mandato a monte i tuoi buoni propositi.

B)     Ma non prendermi in giro. Tu piuttosto sei stata molto scortese.

M)    E’ bene non prendere confidenze con gli sconosciuti. Semmai siamo già nei guai. Siamo arrivate da un’ora e già ci troviamo due uomini in camera.

B)     Ma no, e poi la camera era loro.

M)    Si ma noi abbiamo un regolare contratto, ed il loro è scaduto.

B)     Va bene, possiamo comunque essere gentili, e poi vedrai che troveranno una sistemazione, Anche perché qui c’è solo un letto ed il divano, non sembra minimamente quello splendido appartamento che qualcuno di nome Martin Grosvenor aveva tanto declamato.

M)    Che vuoi, non tutti gli agenti immobiliari sono ottime persone.

B)     Soprattutto quelli che hanno avuto il coraggio di sposarti due volte.

M)    E di divorziarne altrettante. Bene, mi sembra inutile continuare a discutere così, siamo entrambe stanche, ci meritiamo una doccia.

B)     Ed io per prima.

M)    E tu per prima, siamo in democrazia. E poi, come i veri pazzi, ho deciso di assecondarti.

B)     Meno male,  almeno qualche volta avrò ragione di qualcuno. Allora io faccio una doccia, tu cerca di sistemare quel che puoi e stai attenta se arriva il pazzo.

M)    Tranquilla, con i pazzi ci so fare.

(Barbara estrae un accappatoio dalla valigia ed entra in bagno, Milly resta sola).

M)    E voilà, si lasciano a casa dei problemi e se ne trovano altri. Guarda qua che confusione... sembra sia passato di qui un pachiderma. (inizia a squillare il telefono) E ora? Dove sarà il telefono? (trova la spina al muro e segue il cavo, il telefono è proprio sotto il letto. Si inginocchia, proprio in quel momento entra David. Milly lo sente e si ferma mentre il telefono continua a squillare. David sta sulla porta. Dopo un attimo di silenzio)

D)     Il telefono...

M)    Si... (raggiunge l’apparecchio e risponde) Pronto? No. Non è la lavanderia del Mariott. E’ una casa privata. Cero che sono sicura, è casa mia!

D)     (guarda il cartellino sulla porta)

M)    Saluti anche a lei. Addio. (riattacca, ancora in ginocchio)

D)     Buonasera...

M)    Ciao.

D)     (riguarda il cartellino sulla porta) E’ il 7b?

M)    E’ il 7b.

D)     (Riguarda il cartellino) E tu...

M)    (alzandosi) e dio sono Milly, tanto piacere. ho affittato questa stanza, ed ora tu e James dovreste trovare una soluzione.

D)     Vuoi dire che James ti ha affittato questa stanza?

M)    No, voglio dire che io ho affittato questa stanza perché il vostro contratto di affitto era scaduto.

D)     Ma...

M)    Ma?

D)     Ma io l’ho fatto rinnovare tre giorni fa...

M)    Come?

D)     Ho fatto rinnovare il contratto. James non se lo sarebbe mai ricordato. Scadeva.

M)    (terrorizzata) E dove sarebbe questo contratto?

D)     Ce l’ho in tasca, io sono un tipo preciso.

M)    Ci credo ciecamente. Ma chi ti avrebbe rinnovato questo benedetto contratto?

D)     Boh? Un certo Martin dell’Agenzia Victoria di New York, sono loro che gestiscono il palazzo.

M)    Ma... Martin Grosvenor?

D)     Lui.

M)    Farabutto!

D)     Farabutto! (con lo stesso tono)

M)    Chi?

D)     Che ne so? Quello che dice lei.

M)    Ah... lascia perdere, qui la faccenda si complica.

D)     Si complica.

M)    E dire che ho pure trattato male il tuo amico James.

D)     Tu hai visto James?

M)    Era qui poco fa.

D)     (silenzio) E ora?

M)    Ed ora evidentemente non c’è. (pausa) Oddio, scusa, non volevo trattarti male. Beh, presentiamoci, io sono Milly...

D)     Molto piacere Milly.

M)    (pausa) E tu?

D)     Ad, si... io no, no sono Milly.

M)    Lo credo bene. Se non ero tu dovresti essere David.

D)     Si, io sono David.

M)    Ma bene (squilla il telefono numeroso volte) Che fai, non rispondi?

D)     Ah si... (segue il cavo e prende il telefono) Pronto? Si. Si esatto è la lavanderia del Mariott. no, qui non c’è nessuna donna. Avrà sbagliato numero. Bene. Vengo tra poco. Grazie, buonasera.

M)    Ma tu ti fai passare per la lavanderia del Mariott?

D)     Una sera devono aver sbagliato numero. Hanno chiamato e mi hanno chiesto di lavare della biancheria per dei loro clienti. Io passo a ritirarla e loro mi danno 2 dollari a capo.

M)    E tu dove la lavi?

D)     Alla lavanderia a gettoni. Con 3 dollari posso lavare 12 capi. 21 dollari di guadagno a volta.

M)    Proprio scemo non mi sembri.

D)     Come dici?

M)    Niente. Ma la lavanderia a gettoni dov’é?

D)     Qui dietro. Proprio al primo piano del Mariott.

M)    Confermo, non sei scemo.

D)     (rincuorato) Meno male.

M)    Scusa?

D)     Me lo dicono tutti.

(si sente un urlo e Barbara esce dal bagno con un accappatoio addosso ed uno in testa. Esce urlando, vede David ed urla di nuovo. David urla a sua volta).

B)     Ahhhh!!!

D)     Ahhhh!!!

B)     E tu chi sei? (coprendosi alla meglio)

D)     Ma chi sei tu?

B)     io sono Barbara... Milly ma...

M)    Barby questo ragazzo è David... capito? David!

B)     Ah, ho capito tutto. (piagnucolando) Milly! C’era la maionese al posto dello Shampoo!

D)     Eh si eh, sta proprio lì.

B)     Ma dico io? Ti sembra il posto dove tenere la maionese? E lo shampoo dov’è? Nel frigo?

D)     Brava.

M)    Milly, dobbiamo trovare una soluzione.

M)    Barbara, altro che se dobbiamo trovare una soluzione. Le cose, per quanto complicate si complicano. Guarda qua. (le porge il contratto di David)

B)     Fantastico! E’ proprio fantastico! Martin...

M+B)        Grosvenor!

M)    Non tutti gli agenti immobiliari sono ottime persone.

B)     Soprattutto quelli che hanno avuto il coraggio di sposarti due volte. E ora?

M)    Ed ora siamo nei guai. Il loro contratto è firmato il 30 giugno, il nostro solo ieri, 2 luglio. Se vogliamo andare per vie legali hanno ragione loro.

B)     Quindi siamo noi ad essere per le strade. Accidenti Milly! Senti, tutto quel che vuoi, ma per due mesi non voglio tornare a New York. Pensa a mia madre, non aspetta altro.

M)    Non preoccuparti, non torneremo a New York. Stai calma e vedrai che quando meno te lo aspetti la soluzione busserà alla porta.

(in questo preciso istante entra di nuovo James)

J)      (affranto) Ciao. Ciao David...

D)     Ciao Jimmy.

J)      Ragazze, brutte notizie, non ho trovato soluzioni. Paul Erskine potrà ospitarci solo tra un paio di giorni, martedì. Ha una stanza in più ma è affittata per il 4 luglio.

M)    (accondiscendente) Beh, non vedo dove sta il problema, per un paio di giorni potrete sistemarvi anche qui... (ammiccante) vero Barbara?

B)     Come? Ah... si! Certo. Ma anche sul divano, non ci sono problemi.

J)      Davvero... davvero voi potete tenerci in casa fino a martedì?

M)    Sicuro.

B)     Ma certo.

M)    Non siamo certo senza cuore.

B)     Lasciarvi fuori casa il 4 luglio?

M)    Mai.

D)     E poi il loro contratto non vale.

J)      Come?

D)     Il loro contratto non vale.

J)      Sarebbe a dire?

M)    Sarebbe a dire che...

M+B)        Non tutti gli agenti immobiliari sono ottime persone.

J)      Ora ho capito... il vostro contratto è una farsa...

M)    No. E’ solo che il tuo amico scemo no è poi così scemo. Aveva rinnovato il contratto.

J)      David! Che fenomeno! MA bene... le parti si invertono... Ed ora noi che dovremmo fare?

B)     Beh dovreste...

M)    Essere gentili...

B)     Già.

M)    Noi vi avremmo ospitato.

J)      Posso crederci fermamente. tanto fermamente che sono corso da Paul Erskine. Beh, qualcuno deve dimostrare che il buon senso esiste. Facciamo così, fino a che “voi” non trovate una soluzione potete restare. Sul divano, s’intende.

D)     S’intende.

(squilla il telefono. David segue il cavo, lo trova e risponde)

D)     Pronto? Si esatto, è la lavanderia del Mariott. Si. Ma certo Signora Druitt. Una giacca e due paia di pantaloni. Vengo a prenderli stasera. Grazie.

(silenzio. David estrae una calcolatrice e fa rapidamente un calcolo, quindi, a voce alta...)

D)     12 dollari netti. Ci faccio 12 dollari netti.

M)    Io sto rivedendo drasticamente le mie teorie sulla stupidità.

B)     E l’hai sposato due volte.

M)    Barbara!

J)      Iniziamo a sistemare la stanza, è quasi ora di cena.

B)     Se devi sistemarla come hai fato ieri puoi lasciarla così, mi sembra meglio. Io vado a vestirmi (va in bagno).

J)      Non ricordo di aver mai incontrato una New Yorkese simpatico fino ad ora.

B)     allora io sono l’eccezione che conferma la regola.

J)      No, tu sei decisamente la regola.

B)     Va beh, in fin dei conti anch’io non ho mai trovato qualcuno di Denver simpatico.

M)    Sei a Denver da meno di due ore.

J)      (sogghigna) Ah Ah!

M)    Dai, mettiamo a posto questo letto, poi prepareremo il divano. Con la cena come ci comportiamo?

J)      C’è del cibo cinese precotto proprio in frigo.

B)     (si affaccia) Miracolo!

J)      La birra ormai sapete tutti dov’è.

M)    Ok David, dammi una mano che sistemiamo la tavola.

D)     Sistemiamo la tavola.

M)    Bravo, questo l’hai capito.

D)     Questo l’ho capito.

J)      Milly, sotto il letto c’è il microonde

B)     E dove sennò?

(mentre si abbassa per prendere il forno sotto il letto squilla nuovamente il telefono. Milly, che è la più vicina, risponde con non-chalance)

M)    Pronto lavanderia del Mariott. Si certo Signora Flinders: 3 gonne e 2 paia di pantaloni. D’accordo. No, David non c’è, sono la sua nuova segretaria. Eh si, ci stiamo allargando, gli affari vanno bene. Arrivederci.

 (David nel frattempo fa il conto alla macchinetta, appena Milly abbassa la cornetta...)

D)     15 dollari netti.

M)    Voglio la percentuale.

B)     Beh ragazzi, abbiamo in tavola una pseudocena, possiamo addentare qualcosa.

J)      David prendi la birra.

(i quattro iniziano a mangiare, in silenzio. Dopo poco squilla il cellulare di Barbara)

B)     Accidenti, mia madre! Le avevo detto che l’avrei richiamata! Pronto? Ciao mamma! No, ti chiedo scusa ma mi sono dimenticata. ma cosa dici, certo che ti penso. Dimmi di papà...

(nel frattempo)

D)     Ci vorrebbe della salsa di soia.

M)    Non oso pensare a dove potreste tenerla.

J)      Semplicemente non la teniamo.

D)     E’ per questo che ci vorrebbe. non c’è.

B)     Mamma? Si... era la voce di un uomo, anzi due... ma no, non ti preoccupare, sono gli ex inquilini dell’appartamento, domani se ne andranno...

J)      (sottovoce) Noi... ce ne andremo “noi”... Capito?

D)     Ma non andavano via loro? non ci capisco più niente.

B)     Ma no! E’ un bellissimo appartamento, ci sono due camere separate, dormiremo lontani... si... mamma: ho trent’anni! Anche Milly... ok, baci... baci... (riattacca) E’ una tortura. Ma è colpa mia, mi aveva avvertito di guardarmi bene da Martin Grosvenor.

M)    Martin è un uomo serio ed onesto.

B)     Mi viene il dubbio che tu voglia sposarlo di nuovo.

M)    A dire il vero ci stavo proprio pensando.

J)      Beh, la sontuosa cena offerta da James Nolan e David Collins è finita, ora viene il bello.

D)     Ora viene il bello.

M)    Ma devi proprio ripetere tutto?

D)     No, tutto no.

M)    Non ti dico scemo perché sarebbe un complimento.

D)     (lusingato) Grazie. Grazie davvero.

B)     Milly falla finita. prendi la borsa ed andiamo a metterci il pigiama. Se i padroni di casa ci fanno la cortesia di sparecchiare almeno la tavola... grazie...

(le ragazze vanno in bagno ed i due uomini rimangono soli. Silenzio. Si guardano intorno circospetti)

J)      Ottimo! Come hai fatto a falsificare un contratto in pochi minuti?

D)     (serissimo) La copisteria qua sotto ha uno scanner. Ho copiato la carta intestata dell’Agenzia Victoria e cambiato le date ad una copia del vecchio contratto.

J)      Sei un genio.

D)     Sono un genio, ma lo scemo la prossima volta lo fai tu. Tutte le volte è così.

J)      Ma dai, è che ti viene bene.

D)     Sono sicuro che con poco sforzo verrebbe bene anche a te.

J)      Dimmi, ora che facciamo?

D)     Che facciamo? Prendiamo tempo. Cerchiamo di sistemare le cose con le ragazze, domattina farò in modo di trovare per noi un’altra sistemazione e a loro lasceremo l’appartamento.

J)      Maledizione, dovremo nuovamente deviare la linea telefonica del Mariott ad un altro appartamento.

D)     Questo non è un problema. Posso fare la deviazione senza cambiare numero, il business della Premiata Lavanderia del Mariott continuerà senza problemi.

J)      Già. Riceviamo qui le telefonate, ritiriamo la biancheria direttamente dalla camera del cliente, laviamo a gettoni e riconsegnamo al cliente, il tutto in due ore con un ricarico pazzesco. Sei un genio.

D)     Sono un genio. Ma lo scemo la prossima volta lo fai tu.

J)      Shhhh... silenzio, stanno uscendo.

B)     Ragazzi, il bagno è tutto vostro.

D)     Tutto nostro.

J)      Anche l’appartamento, se non vado errato è tutto nostro.

M)    Se non fosse che in città non c’è una sola camera d’albergo ce ne saremmo già andate.

J)      Non ti preoccupare Milly, troveremo una soluzione, siamo persone magnanime.

(James e David entrano in bagno. Silenzio. Le ragazze si guardano intorno circospette)

M)    Hanno avuto prontezza di riflessi con quel contratto.

B)     Già. Ma ormai hanno i minuti contati. Togli il registratore dalla borsa. Funziona?

M)    Certo, ha registrato tutto.

(Barbara compone un numero al cellulare)

B)     Pronto mamma? Qui figlia, tutto a posto, potete mandare gli agenti, abbiamo sgominato la Banda della Lavanderia del Mariott, sono in bagno ed in pigiama, andranno poco lontano. Passo e chiudo.

M)    certo, che per essere due Agenti della Finanza siamo proprio dei geni...

B)     Già...

L’Agenzia Viaggi

Secondo Atto

Personaggi

-Commessa al banco

-Delinquente

-Cliente 1

-Cliente 2

(Il Delinquente entra nell’Agenzia furtivo mentre la commesa sta scrivendo. Apre l’impermeabile e tira fuori una pistola. ne prova il funzionamento, la carica, si avvicina al banco).

D)     (titubante) Sc...scusi?

Co)   (irritata)     Aspetti un secondo... non lo vede che sono impegnata?

D)     Scusi.

Co)   E che diamine. Pensa sia qui a far niente? E’ da stamani alle 8 sa che combatto con tariffe, sconti, prenotazioni e altro. E poi per chi? Per gente che va in vacanza, come lei magari, non per qualcuno che come me ha voglia di lavorare... no. vacanza. (gli indica una sedia) Si segga lì che la chiamerò io.

(acconsente, si siede e si asciuga il sudore, agitatissimo. Dopo un po’ pensa, estraenuovamente la pistola e si riavvicina).

Co)   (lo blocca al volo, sempre più irritata). Allora? Forse non mi sono spiegata. Senta, poco fa un cliente, Rossano Paolini per la precisione, sì proprio il noto industriale, mi ha lasciato venticinque milioni in contanti, ecco li vede (mostra delle mazzette di banconote)? E lo sa per cosa? Per organizzargli una vacanza con l’amichetta. Ora, penso lei comprenda che di fronte a cifre di questo genere il cliente ha diritto ad un lavoro ben fatto, ed io sono ancora qui che combatto con il passaporto di...di... (fruga tra i fogli) Mi regga questi per favore (gli passa le mazzette dei soldi. Trova il foglio). Ecco: Bencini Armida, esatto, l’amante del Paolini. Una vacanza alle Maldive. Quindi, se mi fa la cortesia di aspettare su quella sedia la chiamo io, mi ridia i soldi. (irritatissima) E si allontani dal banco, un po’ di discrezione, che diamine!

(si risiede affranto. Pensa ancora un poco poi si alza di scatto e va al banco di corsa con la pistola in mano urlando)

D)     Fe... ferma!!!

C1)   (entra un cliente con un sorriso smagliante) Buongiorno!

Co)   Buongiorno! (radiosa) Si accomodi. Come va? Un’altra gita fuori porta? Bene... ne sono felice per lei. (al delinquente, alterata) E lei si segga! E che diamine!

(i due si siedono accanto. Attimi di silenzio, poi il cliente rivolge la parola al delinquente).

C1)   Bella giornata vero?

D)     (scocciato) Ohe...

C1)   (pressante) Dica... è qui per una vacanza?

D)     Eh?

C1)   No, dico: è qui per prenotare una vacanza?

D)     Ah. Si.

C1)   Bene. (silenzio) E dica dica, dove va di bello?

D)     Eh?

C1)   Dico: dove ha intenzione di andare?

D)     (scocciatissimo) Ma che ne so... dove capita...

C1)   Bravo! Si improvvisa, elegante. Anch’io sto “improvvisando”, mia moglie non sa niente. (confidente) Vede, dei nostri amici, benestanti, sono sempre in vacanza. Lui, Rossano Paolini, è un industrialotto. produce camicie. L’anno scorso sono stati alle Seychelles, l’anno prima alle Mauritius. Quest’anno, il Paolini, mi ha confidato che ha per le mani una maialotta e che vuol farsi un mesetto alle Maldive. beato lui. Allora ho detto, sai che c’è Giuliano? Quest’anno si porta Armida in vacanza. Si si si. la porto a Perugia, o Terni, ora si vede.

D)     Armida?

C1)   Esatto, Armida Bencini, mia moglie. La conosce?

D)     No.

C1)   Infatti, e come potrebbe? Non esce mai di casa, solo un paio di sere a settimana va a fare le pulizie dai Paolini, quando la moglie di Rossano ha il bridge con le amiche, la cornuta. Eh... avere le corna e non saperne niente. Poveretta. E lei?

D)     Io cosa? Le corna?

C1)   Ma no... che simpatico... dicevo: la vacanza. Dove ha intenzione di andare?

D)     Fosse per me, il più lontano possibile da qui.

C1)   Bravo, bell’atteggiamento. Staccare, troncare, deciso. Bravo. Ottimo.

Co)   Avanti il prossimo.

C1)   Su, tocca a lei...

D)     (titubante) A... a me?

C1)   Su, tocca proprio a lei...

D)     Ma io... vada lei.

C1)   No, ci mancherebbe, ma che educazione, vada vada tranquillo.

D)     (si alza e si avvicina pian piano al banco) ...’giorno.

Co)   Buongiorno. Dica.

D)     (esita) Io volevo fare una... una...

Co)   Dica.

D)     E’ che...

Co)   Che? Dica.

D)     No, sono un po’ imbarazzato, vede...

C1)   E’ timido.

Co)   Come dice?

C1)   E’ timido, ma è un brav’uomo, glielo dico io. Lei lo sproni.

Co)   Si vabè, ma io no è che ho tempo da perdere. Dica.

D)     Io volevo fare solo una rap...

C1)   (lo interrompe) Guardi, mi sta simpatico. Le vengo a dare una mano.

D)     Ma che ca...

C1)   Su su, si lasci consigliare.

D)     (alza le spalle)

C1)   Mare? Sole? Paesaggi?

Co)   Montagna? Neve?

C1)   Città d’arte? Musei?

Co)   Grandi metropoli? Avventura?

D)     (li interrompe) Oh! Buoni un attimo.

(silenzio)

C1)   Scusi, in confidenza, ha una situazione per le mani?

D)     Prego?

C1)   Dico: una maialotta?

D)     (serio) No, credo che siano già tutte prese.

C1)   Ah Ah, simpatico, no perché sennò potevo suggerirle...

Co)   Le Maldive.

D)     Maldive?

C1)   Maldive. Vanno tutti lì quest’anno.

Co)   (inizia ad illustrare una vacanza) Allora guardi, per le Maldive ci sono delle ottime offerte: 8 giorni 6 notti in pensione completa a 1.890.000.

D)     Ragionevole...

C1)   Ragionevole? Una bazzecola. Si figuri che il Paolini mi ha detto che spenderà una fortuna, sia pure con maiala al seguito.

Co)   Ci sono poi varie opzioni. Noleggio barca, sdraio, escursioni, snorkeling, immersioni. Il pacchetto completo viene due milioni e mezzo.

D)     Una sciocchezza.

C1)   Una sciocchezza. Si figuri che il Paolini...

D)     (scocciato) Ne spenderà venticinque.

C1)   Bravo.

D)     Si ma con la maiala.

C1)   Esatto.

Co)   Allora?

D)     Allora che?

Co)   Vedo qui sul computer che c’è solo una disponibilità, quella con il pacchetto completo da due milioni e mezzo, più volo.

D)     E il volo quanto viene?

Co)   Il volo da Roma viene 1 milione e 8 cento.

D)     All’anima, è un furto!

C1)   Ma se il Paolini ne avrà spesi 4 solo di volo!

D)     Si ma il Paolini fa le camicie, io le compro solo!

Co)   Allora?

D)     Allora che?

Co)   Questo viaggio. Devo chiudere, non è che posso stare con lei tutto il giorno.

D)     Non si può risparmiare qualcosa?

Co)   (categorica) No.

D)     Magari sul volo...

Co)   No.

D)     Allora in treno. Si prendo il treno.

Co)   Per le Maldive?

C1)   Gliel’ho detto che è un simpaticone. Ma quale treno... un bel Boeing da 300 posti e via... scattare! Sole, mare, spiagge. Magari becca una bella maialotta.

D)     Si, magari mi faccio quella del Paolini.

Co)   Allora, pacchetto All Inclusive, più volo fanno 4 milioni e 3 centomila.

D)     Ma io ero venuto qui solo per fare una rapina...

C1)   (scoppia a ridere) Un simpaticone!

Co)   (seria) No. Le rapine qui le facciamo noi.

D)     Mi pare...

Co)   Viaggia solo?

D)     Perché con chi...

Co)   Allora c’è il supplemento singola di un milione.

D)     Pure? Se lo sapevo andavo con sua moglie.

C1)   Troppo forte...

Co)   Pensione completa obbligatoria, sono altre...

D)     Alt! Ferma un attimo. Come mai obbligatoria?

Co)   (si toglie gli occhiali e lo guarda seria) Tesoro. Sei su un’isola deserta. Dove vorresti mangiare per 8 giorni?

D)     Non c’è proprio niente, che ne so, un McDonald?

Co)   No.

C1)   Dia retta, una vacanza con i fiocchi. Non proprio come quella del Paolini, però...

Co)   All Inclusive, volo, supplemento singola, pensione completa, fa un totale di 6.200.000. Paga subito?

D)     Ferma ferma che vuol dire “Paga subito”?

Co)   Quando vuol partire?

D)     E che ne so , il prima possibile...

Co)   La prima partenza disponibile è il mese prossimo. Meno di trenta giorni, deve darmi almeno il 50% del totale.

D)     Si ma però...

Co)   Contanti o assegno?

D)     (si fruga in tasca) Contanti... si però qualcosa non torna... e poi io non ce l’ho qui tre milioni.

Co)   Quanto ha?

D)     (fa i conti) Poco più di due milioni, ho appena fatto visita al Bar di fronte...

C1)   Simpatico... Senta mi scusi se mi intrometto, ma vedo che al polso ha un bel Rolex Daytona.

D)     Si... la gioielleria di stamattina...

C1)   Bene immagino che non si offenderebbe se le dico che potrei darle una mano comprandole quell’inutile orologio...

D)     No ma...

C1)   Allora guardi, ho qui giust’appunto il  milione che le manca, io le dò i soldi, lei mi dà l’orologio, e tra un mesetto lei si godrà il sole delle Maldive.

D)     (ci pensa)

Co)   Devo chiudere la prenotazione!

D)     Ma il Daytona vale 18 milioni.

C1)   E che vuole tutto non si può avere: o l’orologio o la vacanza.

D)     Cazzo, ma 18 milioni!

Co)   Devo chiudere!

D)     Ok, Ok! Ma è un furto!

C1)   Ma quale furto, dia qua che ha fatto un affare... un orologio per le Maldive... lei ha appena fatto una rapina, dia retta ha me!

D)     Io volevo farla la rapina.

Co)   Allora. Signor?

D)     (sottovoce) Morelli... Walter Morelli...

Co)   (urlando) Walter Morelli...

C1)   (curioso) Morelli? Come quel tizio evaso ieri pomeriggio...

D)     Quasi uguale.

Co)   Residente a ?

D)     Regina Coeli.

C1)   Simpatico. (guarda sul bancone, perplesso) Ma... ferma un po’ ... Ma quella non è mia moglie...

D)     No, è la maia...

C1)   Ma si, è proprio Armida... (rivolto alla commessa) Che ci fa qui li suo passaporto?

Co)   Ha prenotato...

C1)   Ferma non mi dica niente, vuol farmi una sorpresa. Accidenti, mi ha preceduto... e dica... dove vuol portarmi...?

Co)   La signora va alle Maldive...

C1)   Alle Maldive? Accipicchia, con quello che costano le vacanze alle Maldive...

D)     Non lo dica a me...

C1)   E dove avrà trovato tutti quei soldi?

D)     (con fare perfido) Forse il Paolini...?

C1    (fra sé) Già... il Paolini... esatto! Le avrà dato un aumento sullo stipendio... ma sì: in fondo se lo merita, è proprio brava, non guarda orari, spesso sta dai Paolini fino a tardi, soprattutto quando quella fannullona della moglie di Rossano è fuori con le amiche. Ma si, e poi Armida, mi creda, ci sa fare, fa proprio dei bei servizi...

D)     Credo ne sia convinto anche il Paolini, sui servizi di sua moglie.

C1)   Guardi, non perché è mia moglie, ma come scopa la mia Armida...

D)     Ci posso credere...

C1)   E’ seria, precisa, puntuale, meticolosa... (torna in sé) Ma insomma, guarda un po’! Va a finire che ci troviamo tutti alle Maldive, io, lei, mia moglie, il Paolini e la maialotta...

D)     Esattamente in quattro...

C1)   Quattro? Mi tornava cinque... Tuttavia, Armida, ah... ora però non posso scoprirla, devo mantenere il segreto per non rovinarle la sorpresa. Aspetterò con calma che lei prepari le valigie e... ma che bella sorpresa sarà...

Co+D)       Bellissima.

Co)   Allora Morelli, questa è la sua prenotazione, il suo voucher le arriverà a Regina Coeli.

D)     Splendido...

C1)   Splendido... ma che giornata fantastica, non oso immaginare cosa ancora possa capitarmi...

(Entra una donna con una calza in testa ed una pistola in mano)

Do)   Fermi tutti! Questa è una rapina!

(Tutti si fermano e alzano le mani, la ragazza si fa consegnare i soldi dalla commessa)

Do)   Metti tutti i soldi in questo sacco e alla svelta, e tu (rivolta a D) non mi guardare con quella faccia da deficiente! Su, coraggio! Bene, bene così, è stato un piacere! (esce)

D)     (affranto e disperato) Ma guarda te...

C1)   Chiami la polizia!

D)     Ohe!

Co)   Si ma c’è calma...

C1)   Calma? Le hanno rubato tutto...

Co)   Già, oltre 28 milioni, 25 del Paolini e 3 del Signore qui. Ma li avevo già registrati via computer, ci penserà l’Assicurazione.

C1)   Fiiiiù... allora è andata bene... E non avevo ancora pagato il mio soggiorno... Oddio? E il suo viaggio alle Maldive?

Co)   E’ al sicuro... gli arriverà da pagare i restanti 3 milioni, ma la prenotazione è al sicuro

C1)   Meno male, è fortunato. Ma pensa te... (lo prende per una spalla e si avviano fuori). Un furtarello in una Agenzia Viaggi e quella si porta a casa oltre 28 milioni. Eh... non sono più sicure le strade, creda a me... in fin dei conti ci è andata bene, guardi qua: mi è rimasto il Rolex. Ma lo sa che vale almeno 18 milioni?

(Si sente un urlo del delinquente ed un colpo di pistola, seguito da un lungo silenzio)

C1)   Esagerato! Per 10 milioni glielo ridavo. Esagerato!

Uno su milioni

Terzo Atto

(Scena vuota, asettica. Fondale nero, solo una sedia come elemento scenico. Entra 1, con calzamaglia azzurrina, grossa coda, una “X” sul petto, una valigetta.  Si guarda intorno, poi inizia a parlare al pubblico)

1)      Buonasera. Sono il primo, ma bene, già un buon segno. Tra poco qui saremo milioni, è bene essere tra i primi, sul nastro di partenza. Perché quando sarà il momento, non esisteranno regole, nessuna pietà, guerra aperta. Pensate di essere i soli a combattere? Il capoufficio vi rompe le scatole, il macellaio prova a fregarvi sul peso delle braciole, la vostra migliore amica vi tradisce, il meccanico fa finta di cambiarvi l’olio all’auto, vostro amico si fa la segretaria, vostro figlio va male a scuola. Voi, poveri illusi mentecatti ignobili squallide controfigure di voi stessi, benemeriti ed impuniti sognatori tonti alienati col cervello in panne. Sapete un accidente voi di cosa sia la guerra. Qui è la guerra, qui sta la vita vera, questo è il solo ed unico campo di battaglia dell’esistenza. Il vostro mondo non è che una misera controfigura della vita, un inutile arrancare dietro traguardi irraggiungibili, combattimenti inutili tra esseri inutili per scopi, tesori e premi inutili. Che squallore. Ah ma voi vi starete chiedendo chi sono. Chi sono io per dare dal mio piccolo grandi e solenni sentenze, avventati giudizi e flagelli divini. Ebbene io sono…

(viene interrotto da 2, che entra in scena. Calzamaglia rosina, grossa coda, una “Y”  sul petto, una valigetta. Si guarda intorno, poi inizia a parlare con 1)

2)      Buonasera. (pausa) Il primo?

1)     Buonasera, si sono il primo.

2)     Bene. Allora sono la seconda.

1)     Mi sembra piuttosto evidente.

2)     Che fai, inizi subito a rompere?

1)     Chiedo scusa.

2)     Ah, non devi scusarti. Quando sarà il momento sarà guerra, guerra aperta. Cosa vuoi che mi faccia una tua battuta pesante? Paura?

1)     Beh, brutta quanto vuoi ma non era proprio una battuta pesante.

2)     Permaloso, pure.

1)     (visibilmente contrariato) No, non è che sono permaloso, è solo che me la prendo se qualcuno…

2)     (lo interrompe) Permaloso. Un bel guaio. Va Beh, qualcosa di buono ce l’avrai pure.

1)     Penso proprio di si. (si guardano complici) Che dici, diamo un’occhiata?

2)     (sottovoce) Dai! Apri la valigetta!

1)     Allora: (Apre la valigetta, inizia ad estrarre dei foglietti) Vediamo un po’ cosa c’è qua. Occhi azzurri, capelli biondi… un metro e ottanta, un bel maschietto. Carattere grintoso, vincente, tendenzialmente portato per la meccanica. Ottimo.

2)     Wow! Ma è magnifico! C’è altro?

1)     (sotto tono) Un po’… permaloso.

2)     Lo vedi? Aspetta un po’, ora guardo io. Un metro e sessanta. Non male.

1)     Insomma.

2)     Per una donna, non male. Occhi neri, capelli neri e lisci. Bene. Carattere remissivo, rompiscatole, tendenzialmente psicotica.

1)     Non male, veramente non male.

2)     Va Beh, nessuno è perfetto. Tu per esempio sei permaloso.

1)     Ma non è vero…

(entra 3, vestito esattamente come 1, con la valigetta in mano)

3)     Allora? Ma che fate ué?! Ma non lo sapete che è vietato aprire la valigetta dei cromosomi?

1)     Si vabbè…

2)     Un attimino…

3)     Un attimino un accidente. Se non si può non si può. Fine. E che diamine. E’ bene essere ferrei e categorici.

1)     Avvocato.

2)     Notaio.

3)(indica la valigetta) Magistrato, c’ho già guardato. Potrei diventare un buon magistrato.

1)     Ah!

2)     Ah!

3)     E va bene, magistrato, un metro e settantadue, un po’ sovrappeso, calvo a trent’anni, tendenzialmente un simpatico. E che ci posso fare? I cromosomi dicono così, e che ci posso fare?

1)     (rivolto nuovamente al pubblico) Mi sembra chiaro. Forse state iniziando a capire. Piccoli, miseri, microscopici spermatozoi, ognuno con il proprio bagaglio di geni e cromosomi, pronti a dar battaglia per raggiungere per primi il traguardo che darà vita ad una nuova vita. Qui, ciclicamente, ci raduniamo a milioni, creati dalla vostra libido e dai vostri corpi che anni fa, uno di noi, ha estratto dal suo misero bagaglio sotto forma di disegno, di progetto umano. Quindi è inutile che vi guardate intorno: il capoufficio, il macellaio, i vostri amici, il meccanico: voi avete già vinto la vostra battaglia, anni fa, contro migliaia di altri spermatozoi, di altri individui, di altri progetti d’uomo.

3)      Accipicchia, che discorsoni.

2)     E’ un poeta.

1)     Può darsi. Forse, chi lo sa.

2)     Sei proprio un vincente, forse hai delle speranze.

1)     Credo proprio di avere delle possibilità, ho notato anche un buono spunto sulla corsa. E’ quello poi, che conta.

3)       Il guaio cari amici è che sembra stiano cambiando le regole.

2)     Cioè?

3)     Cioè sembra che non sia più tutto affidato alle nostre potenzialità. Una volta era semplice. Ci radunavamo a milioni, poi, sotto la spinta dell’eccitazione del corpo dell’uomo che ci ospita partivamo all’attacco della cellula femminile e via per centimetri e centimetri. Gomitate, spallate, pure qualche colpo basso, ma alla fine chi arrivava per primo era comunque il più forte, il più generoso, il più degno designato dalla natura e dalla legge della vita.

1)     (rivolto al pubblico) Perché sia chiaro anche a voi ed una volta per tutte: voi siete già dei vincenti, avete combattuto la vostra prima battaglia almeno nove mesi prima della vostra nascita. E se siete qui è un segno che l’avete vinta. Complimenti.

2)     Si ma che significa che cambiano le regole?

3)     Ho sentito dire che ora ci sono tecniche artificiali di fecondazione, che possono praticamente scegliere a caso uno di noi ed inseminare l’ovulo.

1)     Ma dai!

3)      Eh no?! Uno a caso, te, me, uno a caso.

1)     Ma è uno scandalo! E come fanno a beccare proprio quello più forte?

2)     E’ uno schifo.

3)     Già. Ma non è tutto. Fanno di peggio. Prendono te e pigliano i cromosomi suoi. Pigliano me e mi danno i cromosomi tuoi. Ci mischiano e ci scozzano. Fanno un bel mix, secondo loro funzionale. Mah.

(entra 4, vestita esattamente come 2)

4)     (sofisticatissima) Buonasera. E’ questo il luogo d’incontro designato?

1)     E’ qui. Buonasera.

4)   Bene. Speriamo che non ci sia da aspettare troppo, mi si potrebbe rovinare il trucco. (si siede) Voi avete già guardato nella valigetta? A me l’hanno appena data, ma proprio non mi va di guardarci dentro. So già cosa ci può essere.

2)     Un po’ di presunzione forse?

1)     Forse.

3)      Giusto un attimino.

4)      (si ripassa il rossetto) E nelle vostre magari un po’ di invidia. Tuttavia è chiaro come il sole che la prescelta sarò io.

2)     Il fatto cara mia è che non ci sono scelte. Vince chi arriva primo e arriva primo chi corre di più e meglio.

4)    Vedrete che ci sarà chi mi spingerà. Se è vero quel che dicono presto saremo in milioni. E se poi invece passano alla scelta “manuale” sono di nuovo in Pole Position. (apre la valigetta) Un metro e ottanta, biondissima, occhi verde mare, fotomodella, gambe da urlo, intelligenza acuta e sofisticata.

2)      Tendenzialmente troia.

4)      Questo non lo so, non ci ho fatto caso. Tuttavia da chi volete che prendano i cromosomi? Da te? Da te? Non mi sembra ci siano dubbi.

(tutti e quattro hanno uno scossone)

1)     Ci siamo, l’amico si sta eccitando. Fra poco si che saremo in tanti.

3)      Infatti, guarda là: ne stanno arrivando altri.

(si sente del brusio)

2)      Oddio, mi sento tremare le gambe.

1)     Tienile calde e pronta allo scatto: quando sarà il momento, semaforo rosso, giallo, verde via! Sparati veloci come il vento.

3)      E’ un miracolo della vita. Su milioni e milioni solo uno ce la fa. A proposito, è la vostra prima volta?

2)      No, sono già stata qui centinaia di volte.

1)     Anch’io.

4)      Io giro da poco.

1)     (al pubblico) Solo uno su milioni ce la fa. E gli altri? Povere animelle sperdute create dal nulla al nulla tornano e presto, rigenerate dai miracoli della natura tornano qui, pronte ad una nuova sfida, più forti e combattive di prima.

2)     Già, se poi non incontriamo problemi. Io sono stata in testa una volta.

(mormorio degli altri)

3)     Ma dai!

4)     Davvero?

2)     Esatto. Ero lì sui blocchi, parto a testa bassa, scodinzolo per minuti e quando mi giro indietro: il vuoto. Ero prima.

1)     Accipicchia!

2)     Ho continuato a correre, ho intravisto il traguardo, ho quasi pianto dalla felicità, stavo per dare vita ad una cellula!

3)     E poi?

3)     Sbang. Un muro di gomma. Un fottutissimo muro di gomma. Niente da fare. A casa.

4)     E’ uno scandalo. Noi siamo creati per procreare a nostra volta. Cosa c’entrano qui muri di gomma… quelle schifosissime creme spermicide.

1)     A me andò anche peggio.

2)     Cioè?

1)     Tempo fa mi trovai in testa pure io, sensazione magnifica. Corsa potente, ma rilassata, nessun muro di gomma, niente.

3)     E allora? Com’è che sei ancora qui?

1)     Niente, niente ho detto. Cioè ho corso invano, arrivato al punto d’incontro dall’altra parte non ho trovato l’obbiettivo.

4)     Pillola.

1)     Come?

4)  Pillola. Dicono che le donne prendono delle pasticche  che praticamente non gli fanno creare il nostro obbiettivo, l’ovulo.

2)     Che sfortuna.

1)     Eh no?

(nuovo scossone)

2)     (con voce tremante) Ecco: ci risiamo.

3)     Ed ecco centinaia di altri colleghi. La gara si fa interessante.

1)     Mettiamo il caso che vinciate la gara, cosa vorreste diventare?

2)     Una professionista, una mamma. Una mamma professionista, anzi.

1)     E tu?

3)      Un magistrato non sarebbe male. E poi ci sono portato, almeno così dice il mio bagaglio.

1)     E la signorina Sofistica?

4)      Io? Io non ho pretese. So già che darei bellissima dal punto di vista fisico. Il carattere… si sostanzialmente è già scritto, ma credo che buona parte lo formi l’ambiente familiare, i genitori, i fratelli, gli amici, i parenti.

1)     (al pubblico) Ecco cari amici. Voi, meschine creature di una ambiente infame date colpa alla genetica per tutto quello che non vi piace di voi stessi e degli altri. “E’ fatto così” dite di un bambino viziato “non ci si può far nulla” blaterate di una donna di facili costumi “è la sua natura” sproloquiate di un fannullone ozioso e ciondolone. Il fatto vero è che noi, qui, ci facciamo un mazzo incredibile per dare vita ad una creature magnifica, ad uno dei più belli esercizi di stile di Madre Natura e voi, incuranti di tanta ricchezza ricevuta gratuitamente rovinate voi stessi e la vostra prole perdendo di vista tanta ridondanza iniquamente ricevuta.

3)      Caro amico, e lo dico contro il mio stesso interesse, meriteresti proprio di raggiungere l’obbiettivo, sembri un vero saggio uomo di Mondo, tu che il mondo non lo hai ancora visto.

4)     Sta qui il conquibus. Raggiunto l’obbiettivo anche il nostro amico si trasformerebbe, proprio in uno di quegli esseri ignobili che va declamando da un po’. E’ troppo facile parlare da questo pulpito. Qui ognuno di noi non ha difetti, ha solo pregi e tendenze, e proprio come dicevo prima, è l’ambiente che poi ci condiziona tirando fuori solo il peggio.

1)      (al pubblico) E’ chiaro?

2)     Cioè?

4)      Cioè è la società umana che ci condiziona. Avete visto bene tutti, abbiamo un bagaglio di cromosomi, di geni. Sono le nostre capacità, le nostre tendenze oltre che i nostri tratti fisici. Ma se avete visto bene, nessuno di noi ha tendenze suicide, omicide, criminali. Ra di noi non ci sono ladri, assassini, farabutti. E’ l’uomo che ci fa diventare tali.

2)      Con questi presupposti verrebbe voglia di scioperare, non ho proprio voglia di diventare una di quelle persone.

4)      Il guaio cara amica è che non esiste sciopero. Sai benissimo che quando i sensi chiamano si deve partire. Noi qui cresciamo di minuto in minuto. Poi ad un certo punto un uomo incontra una donna, si conoscono, fanno l’amore e via! Si deve partire.

1)     E credo proprio che questo incontro stia avvenendo, ho notato che negli ultimi minuti ci siamo moltiplicati, teniamoci pronti.

2)     Accipicchia sono eccitatissima. Ma ora che mi viene in mente. Tu (rivolta ad 1) invece cosa vorresti diventare?

1)     Un filosofo. Credo proprio che vorrei diventare un grande filosofo. Uno di quelli che riesce a guardare la vita dall’alto, giudicarla con rispetto e giudicare se stesso senza autolesionismo, ma con costruttiva per quanto cinica critica filosofica. Fosse per me me ne starei su una collinetta a guardare il mare, a guardare gli uomini.

4)      Non ce la farai mai.

1)     Scusa?

4)      Dico che non ce la farai mai. Sembri troppo perfetto per poter vincere. E se per caso tu vincessi, penso che con il Mondo che troveresti dall’altra parte tutta la tua filosofia si trasformerebbe in mania suicida.

(altro scossone)

2)     Ué. Ci siamo quasi ragazzi. Questo scossone era tipico, tra poco partiremo a razzo verso la più grande sfida dell’uomo.

1)     (rivolto al pubblico) Perché sia chiaro una volta per tutte. Il miracolo che stiamo per compiere e che porterà uno di noi a diventare uno di voi non deve essere vano. La più grande sfida dell’uomo si compie qui, tra noi piccoli spermatozoi, carichi di speranza e con un bagaglio di idee, progetti e disegni. Progetti di Uomini. Non a caso tra milioni di milioni solo uno ce la farà, dovrà essere il più forte, il più motivato. E una volta tra di voi, non lo deludete. Sarà un piccolo bambino affamato di vita e carico di stimoli, ma così pronto a cogliere informazioni che tutto quello che gli gira intorno sarà pronto a farlo suo, un nuovo bagaglio per un nuovo Progetto di Uomo. Non appesantite la sua valigia. Non comunicate messaggi errati. Non vanificate tanto lavoro della Natura. Non distruggete la speranza.

(nuovo scossone)

4)      (emozionatissima) Ci siamo!

2)      E’ ora.

1)      Ok pronti, riuniamoci qui al centro (vanno tutti fronte palco, mano per la mano, reciteranno una preghierina)

3)      Bene ragazzi, è l’ora. Reciteremo qui la preghierina, con l’augurio che vinca il migliore, che non ci siano muri di gomma, colpi a vuoto o peggio ancora che non ci facciano trovare l’obbiettivo. Buona fortuna a tutti.

Preghierina (recitata come una cantilena dai quattro)

Oh Madre Natura che generosa ci inventi

Noi siam tutti pronti, con armi e bagagli

Crea un miracolo, che vita diventi

E fa che al mondo non si compiano sbagli

Proteggi quell’uomo cui vita daremo

Proteggi la donna che vita darà

Fa in modo che in vita un giorno sapremo

Che grazie a noi un bel Mondo sarà

Oh Madre natura che generosa ci inventi

Noi siamo tutti pronti, con armi e bagagli

E per tutto quel tempo che al Mondo vivremo

Fa si che sia almeno un mondo sereno

1-2-3-4) (si guardano in faccia in silenzio, iniziano a tremare, nuovo scossone)

VIA!

(escono di corsa dietro una quinta. Musica)