Assassinio in casa Wilson

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ASSASSINIO IN CASA WILSON

ASSASSINIO IN CASA WILSON

Commedia in un atto unico

di Paolo Corsi


Personaggi:

Edward Standford (detto Eddy) Brian Ohrostovskj                                                                     Susan Barkley                                                                          Jeff Peterson                                                           Clara O’Neil                                                             Louise Mellrow                                                                         

Ambientazione unica, nell’appartamento di Eddy.

La vicenda si svolge nell’arco di una singola giornata.


Scena I

[In casa di Edward Standford, scrittore alle prime armi; la stanza è molto disordinata: libri, indumenti, disordine un pò dappertutto. Un divano con un tavolino al centro. Edward è spaparanzato sul divano, cravatta slacciata, una scarpa infilata e l'altra per terra, le maniche della camicia rimboccate. Sta dormendo e russando. Comincia a suonare il telefonino. Dopo parecchi squilli, Edward si desta e con l'aria di chi riemerge dalle tenebre si mette a cercare il telefonino, che alla fine trova sotto un cuscino.]

EDDY:      Pronto ! .... ..ah è lei signor Miller! Come ? No, non sono sorpreso, perchè dovrei ? Il racconto ? .. quasi pronto.. si.. solo gli ultimi dettagli ... vedrà che le piacerà ... beh domani no ... certo che mi ricordo gli impegni presi, ma come le ho detto ... ancora qualche ritocco perchè sia perfetto ... diciamo … un'altra settimana ? .. no no no che dico ? Mi bastano quattro giorni ... tre ... due, la prego almeno due ... glielo prometto ... ho mai mancato un impegno ? .. Si d'accordo questo è solo il secondo lavoro che mi commissiona, però l'altra volta è rimasto soddisfatto no? ... Va bene signor Miller .. fra due giorni ... ci conti ... la saluto. [si lascia cadere sul divano e si prende la testa fra le mani] Oh mio Dio, e adesso come faccio ? Non ho ancora scritto una riga ! Accidenti a me, dovevo dirglielo subito o almeno trovare una scusa passabile ... ma no, ormai ... ormai la frittata è fatta. Quel megalomane, poi, mica si accontenta di una cosa semplice: “Un giallo pieno di suspance, Standford, per tenere la gente sulle spine, con una punta di horror ... la gente è morbosa, ... ma anche un pò divertente, sa .. per spezzare la tensione, .. ah, Standford, ci metta anche un pò di sesso .. sa per non far calare l'attenzione ... e poi .. beh insomma faccia un pò lei e ... non mi deluda !“. Non la deluderò .. signore. [Si alza e comincia a passeggiare nervosamente per la stanza] Allora, vediamo un pò: un assassino, ovviamente mi serve un assassino .. e che fa un assassino ? .. uccide qualcuno .. quindi mi serve una vittima .. è ovvio che mi serve una vittima ... si perchè un assassino uccide una vittima .. è così che funziona... [si ferma] no, così non ci arriverò mai ! [si avvicina al carrello dei liquori e si scola un whisky d'un fiato, poi riprende a camminare avanti e indietro]. E perchè un assassino uccide una vittima ? Ci vuole un movente ! .. già, un movente è qualcosa che muove qualcuno ad uccidere qualcun'altro [indugia un attimo, poi va a scolarsi un altro whisky] .. al movente ci pensiamo dopo  .. tanto al giorno d'oggi ci si ammazza anche per niente ... piuttosto, come avviene l'assassinio ? ... che mal di testa … [fruga in un cassetto e tira fuori una pillola che ingoia] ... meglio pistola o coltello, veleno oppure oggetto contundente ... un'esplosione accidentale ? Un incidente provocato ? Una induzione al suicidio ? .... anche questo è un dettaglio secondario ... accidenti a questo mal di testa … [ingoia una seconda pillola e ci beve dietro un altro whisky] ... e l'assassino ha agito da solo oppure aveva un complice ... e quali sono i rapporti del complice con l'assassino ? ... e quelli della vittima con il complice ? [prende il flacone delle pillole e con un gesto di stizza ne versa un bel pò nel palmo della mano e le ingoia con un ennesimo whisky, poi ricomincia a camminare barcollando e farfugliando] ... e il sesso ? Cominciamo da quello anatomico ... l'assassino è maschio o femmina ... e la vittima  ... è ... è .. maschio .. femmina .. oppure  ... oppure … [stramazza sul divano apparentemente privo di sensi].


Scena II

EDDY:      [Eddy apre gli occhi, solleva il capo, si guarda attorno poi scatta in piedi come una molla] ci siamo, ci siamo ! Ho un sacco di idee in testa, devo solo scriverle con ordine [tira fuori da una valigetta un computer portatile, lo sistema sul tavolino, si siede e comincia a scrivere parlando ad alta voce] ..Allora...Quella notte la furia del temporale aveva deciso di mostrare tutta la sua potenza, imperversando sulla casa dei Wilson. Solo Ted Wilson era in casa, ancora sveglio a sbrigare noiose faccende burocratiche … [si alza in piedi e comincia a raccontare a se stesso, camminando avanti e indietro] ... Non si accorse, il povero Ted, che, coperto dai rumori del temporale [rumori di temporale e lampi fuori scena] qualcuno si era introdotto in casa ...

[entra l'assassino, con passo felpato, si avvicina lentamente a Eddy, il quale si è risieduto ed ha ricominciato a scrivere]

... Se Ted si fosse girato, forse avrebbe fatto in tempo a scorgere il balenare di una lama lucente sopra la sua testa …

[l'assassino estrae un grosso coltello e lo solleva in alto, poi Eddy si interrompe]

... no, no, una lama è giù di moda ... meglio ... una calza di nylon !

[l'assassino si blocca sul momento di colpire Eddy e, disorientato, mette via il coltello, fruga in una tasca ed estrae soddisfatto una calza di nylon, Eddy riprende a scrivere]

.. se il povero Ted avesse sollevato gli occhi, avrebbe forse visto, riflesse nello specchio del vecchio comò, due braccia sollevarsi in alto, pronte ad avvinghiarlo ... [interrompendosi ancora, sul punto in cui l’assassino lo sta per aggredire] ... no, no, troppa fisicità nell'azione ...no, meglio una rivoltella ..

[l'assassino si blocca e, con un gesto di impazienza, mette via la calza e ricomincia a frugare nelle tasche fino a trovare ed estrarre una rivoltella]

... si, si, così è più moderno, più pulito, più efficacie, un colpo alla nuca e via ... [riprendendo a scrivere] ... era una lucente rivoltella quella che Ted aveva puntata alla nuca. Un breve colpo sordo e, dopo un istante, la testa del povero Ted, sbattendo sullo scrittoio, lo avrebbe inondato di sangue … il sangue schizzato ovunque … anche sull’impermeabile dell’assassino …

[l’assassino si ritrae di scatto controllandosi i vestiti]

… mentre dal cranio fracassato, sarebbe poi cominciata a fuoriuscire viscida materia cerebrale

[l’assassino fa una smorfia di disgusto]

… sul pavimento si sarebbero in breve cosparse le maleodoranti sostanze organiche fuoriuscite dal corpo del povero Ted …

[l'assassino trattiene a stento un conato di vomito, si tappa la bocca con una mano e scappa fuori scena]

… che dava così il suo triste e macabro addio al mondo !

EDDY:      [Eddy si rialza in piedi e ricomincia a raccontare, passeggiando] ma perchè Brian Ohrowstoskj, questo era il nome dell'assassino, lo voleva morto ? Il movente era il più classico dei classici: il denaro ! La bella Susan Barkley, un tempo fidanzata di Brian, se la spassava ora con il facinoroso Ted. Chi avrebbe potuto resistere al fascino di Susan …

[entra Susan che si avvicina a Ted con sensuali movenze]

bella e fatale, irresistibile e implacabile ! Ma di Ted, a Susan, interessava solo il denaro, che avrebbe ottenuto alla sua morte, in qualità di unica beneficiaria dell’assicurazione che lo stesso Ted aveva voluto imprudentemente stipulare a suo favore … quindi, lei e  Brian Ohrowstoskj, l'amante di sempre, avrebbero potuto vivere la vita a lungo sognata. Per questo, Susan, stava aspettando Brian in macchina, con il motore acceso, pronta per la fuga …

[Susan comincia ad agitarsi per non essere al proprio posto]

Guai se qualcosa fosse andato storto... guai se qualcuno non fosse stato al proprio posto !

[Susan corre fuori dalla scena, in preda all'agitazione]

si stava per consumare un delitto perfetto, ... perfetto forse anche per il valente detective Jeff Peterson. Infallibile, prestante, intelligente, bello …

[entra il detective che si atteggia nella tipica posa di James Bond, con la rivoltella in mano]

97 casi affidati a lui per 97 casi risolti, un genio dell'anticrimine … Ma non era ancora il suo momento, di lui si sarebbe sentito parlare soltanto ... dopo !

[Jeff se ne esce di scena indispettito]

mi piace ... si, si , mi piace proprio ... intrigante ... con quei personaggi così azzeccati poi: il povero Ted Wilson [indica la sedia vicina al tavolo] la vittima, breve la sua apparizione ... in teatro si potrebbe fare anche con un manichino ...

[entrano in scena i personaggi a mano a mano che Eddy li nomina, come in una presentazione, senza che lui si accorga di loro]

… Brian Ohrostovskj, l'assassino

... Susan Barkley, la complice

... Jeff Peterson, il detective di polizia.

[suona il campanello della porta di ingresso, i personaggi corrono a nascondersi, Eddy sembra non accorgersi del campanello fino all'ennesimo insistente squillo ... poi, ridestatosi di colpo, va ad aprire]

Scena III

EDDY:      Arrivo, arrivo, un momento !

[entra di filato la padrona di casa, la signora Clara O'Neil senza chiedere permesso, andando a porsi al centro della stanza]

... avanti, avanti, signora O'Neil, non faccia complimenti !

CLARA:    non ne farò giovanotto, visto che non ho tempo da perdere, al contrario di qualcun'altro .... siamo già a tre mesi di arretrato con l'affitt...

EDDY:      [interrompendola] gradisce una tazza di tè Clara ?

CLARA:    quante volte le ho detto che non gradisco da parte sua il tono confidenziale ... del resto è del tutto inutile che lei tenti di saldare il suo debito con le lusinghe !

EDDY:      signora, ma che brutte cose mi dice ? Neanche fossi un delinquente ! Sono in ritardo con l'affitto ? Deve aver pazienza, sa, ultimamente ... gli impegni ... gli editori ... le presentazioni dei libri ... provvedo subito [apre il cassetto del tavolino] .. quanto le devo ?

CLARA:    sono tre mesi, signor Standford, al prezzo pattuito ... non sa fare il conto ?

EDDY:      certo, certo ... dunque sono esattamente ... [finge di frugare nel cassetto] ... vediamo ... oh, disdetta, ho dimenticato di cambiare l'ultimo assegno del mio editore e, purtroppo sono rimasto senza spiccioli liquidi .... [invita la padrona di casa ad alzarsi] passerò in banca domani mattina e glieli farò avere in giornata [la accompagna con decisione verso la porta] ... ora se mi permette, sa, sono molto occupato.

CLARA:    lei tiene molto occupata anche me signor Standford … a ricordarle i suoi debiti !

EDDY:      le consiglio una bella vacanza !

CLARA:    le consiglio di farsi trovare domani con il denaro ... signor Standford .. [in tono spregiativo] ...scrittore ! ! [esce sbattendo la porta].

Scena IV

[Eddy si gira, si appoggia alla porta tenendo gli occhi chiusi e facendo un respiro profondo, poi apre gli occhi e vede i personaggi, usciti nel frattempo dai propri nascondigli]

EDDY: E voi, chi diavolo siete ?

SUSAN:    come, non ci riconosci ?

JEFF: [fissando Eddy]  ..no, direi proprio di no !

BRIAN:     eppure siamo proprio come ci ha descritti !!

EDDY:      [vi gira attorno e gli osserva] ... un momento ... vorreste forse farmi credere ... no, non è possibile !

[i tre, uno dopo l'altro, si presentano tendendogli la mano, che Eddy, sbigottito, stringerà senza convinzione]

SUSAN:    Susan Barkley, la complice !

JEFF: Jeff Peterson, il detective !

BRIAN:     Brian Ohrostowskj, l'assassino !

SUSAN:    ... freschi, freschi di stampa ... eh..eh !

EDDY:      [sospettoso] chi vi ha mandato? Miller? Come fate a conoscere i nomi dei miei personaggi ?

JEFF: Eddy, ma noi siamo i tuoi personaggi !!

EDDY:      [si siede sul divano e si sfrega le mani energicamente sul volto] mi sveglio, mi sveglio ... si, ora mi sveglio ! [tenendo gli occhi chiusi] ora apro gli occhi ... e voi non ci siete più ! [esegue e alla vista dei tre sobbalza sul divano con un grido, poi titubante] ..pe..perchè vi vedo ancora ?

SUSAN:    Eddy, calmati... non aver paura, va tutto bene !

EDDY:      [ritraendosi di scatto] No, invece, non va bene un accidenti !!

JEFF: senti, caro autore, non è successo niente di così grave: ci hai dato dentro un pò troppo, sei uscito dal seminato ... e noi ti abbiamo seguito !

EDDY:      .. beh, allora, se le cose stanno così ... [indica il computer] ... prego, rientrate pure !

BRIAN:     oh bella, facile a dirsi ! Non so come sono uscito, figurarsi se so come rientrare!

SUSAN:    il fatto è che noi non siamo padroni delle nostre azioni, sei tu che ci devi muovere. Le tue decisioni sono le nostre decisioni. Se tu non sai come farci rientrare, credo che dovrai rassegnarti a tenerci qui !

EDDY:      [ancora incredulo] ...no, è impossibile ... chiunque voi siate, o ve ne andate subito o chiamerò la polizia !

JEFF: non disturbarti, è già qui: detective Jeff Peterson, 97 casi affrontati per 97 casi risolti ... ricordi ?

EDDY::     ricordo, ricordo ... come ricorderebbe chiunque mi avesse sentito mentre costruivo il testo !

BRIAN:     e come saremmo entrati, Eddy, sotto le gonne della padrona di casa ?

EDDY:      certo che no, anche perchè allora sarebbe stato troppo tardi per carpirmi la trama del racconto !

SUSAN:    e dai Eddy ! Saremmo forse rimasti nascosti qui, in questo buco di appartamento, in tre e per non so quanto tempo ?

EDDY:      questo, effettivamente, è già più improbabile …

BRIAN:     te lo vuoi ficcare in quella zucca che noi possiamo essere usciti solo dalla tua immaginazione ?

JEFF: in fondo cosa avremmo da guadagnarci ... e quali sarebbero poi le nostre losche intenzioni ?

EDDY:      [ormai convincendosene] .. oh mio Dio !

SUSAN:    su Eddy, non è mica una tragedia ! In fondo ne succedono di cose strane anche nella realtà, non trovi ?

EDDY:      già, in fondo ... devo averlo proprio toccato il fondo ! [pausa, poi rivolto verso i tre con fare risoluto] ..D'accordo ! Volete che giochi ? E allora giochiamo ! Tanto disperato lo sono già per conto mio ! Tutto questo nasce da un mio problema: c'è un editore che che mi sta con il fiato sul collo, per un impegno che ho preso con lui ... [guarda l'orologio] ed ho solo poche ore per rispettarlo ... [si ferma ed incomincia ad osservare i tre girandovi attorno, poi a sogghignare] poche ore però potrebbero anche bastare ! Il racconto sarà pronto entro il termine richiesto e voi, signori, ne sarete gli autori ... sissignori, a tirarmi fuori da questo pasticcio sarete proprio voi ! Ecco ... [prende tre fogli di carta e ne mette uno in mano a ciascuno] ... vi dò carta bianca .. e, quanto a me, ho bisogno di rimettermi un pò in sesto. Buon lavoro ! [esce]

Scena V

[i tre si guardano l’un l’altro, indecisi]

BRIAN:     beh, che si fa ? Qualcuno ha qualche idea ?

JEFF: che razza di domande fai ? A noi le idee non vengono, è l'autore che ce le mette in testa !

SUSAN:    eppure qualcosa dobbiamo inventarci. Avete sentito Eddy, no ? E' stato piuttosto categorico ! Su, ragazzi, in fondo potrebbe essere interessante; per una volta sfuggiamo alla dittatura dell'autore e proviamo a metterci del nostro !

JEFF: una traccia l'abbiamo già: abbiamo i ruoli assegnati e le nostre caratterizzazioni ... possiamo lavorare sulle bozze di Eddy. Quello che ci serve è solo un pò di tempo e di tranquillità !

[suona il campanello]

BRIAN:     ecco fatto !!

SUSAN:    [va a guardare dallo spioncino, quindi si gira, allarmata] è ancora la padrona di casa... ma questa è un vero tormento !

BRIAN:     dobbiamo trovare il modo di liberarcene, almeno per qualche ora.

JEFF: addormentiamola ! In bagno Eddy ha dei sonniferi ! [il campanello suona ancora insistentemente, Jeff si rivolge a Susan] avanti, avanti ... apri !

CLARA:    [entrando decisa] non ho tempo da perdere ! [si ferma ed osserva i tre] e voi chi siete? Inquilini abusivi ? Lo sapevo che quel Standford era un poco di buono !

JEFF: ma signora, che dice ? Noi siamo suoi vecchi amici !

CLARA:    ah si ? E lui, dov'è ?

BRIAN:     è uscito a fare un pò di spesa per questa sera … ci fermiamo a cena !

CLARA:    solo a cena, mi auguro !

SUSAN:    ma perchè non si accomoda e prende una tazza di tè con noi ?

CLARA:    no, no, grazie ... non ho molto tempo !

BRIAN:     [trattenendola con garbo ed invitandola a sedersi sul divano] coraggio signora, solo cinque minuti ! Ci farebbe tanto piacere !

CLARA:    oh, beh...quand’è così .. d'accordo ! Però solo cinque minuti !

SUSAN:    vado subito a prepararlo. [esce]

CLARA:    vecchi amici eh ?

JEFF: si, si, da parecchi anni ! … Susan è stata anche la sua ragazza !

CLARA:    Davvero, e come è successo ?

JEFF: che cosa, che si siano lasciati ?

CLARA:    no, no, che si siano messi assieme ... la signorina mi pare tanto a modo !

JEFF: ah, ah, che simpatica !

CLARA:    grazie ! ... e.. lasciati .. come ?

BRIAN:     mah, sa come vanno queste cose: ci si conosce e di primo acchito sembra di essere fatti l'uno per l'altra ... poi, col passare del tempo ... comunque sono rimasti ottimi amici !

SUSAN:    [uscendo con il tè] si, si, ottimi amici... ecco il tè ! [serve]

JEFF:        e lei, signora O'Neil, che fa nella vita, oltre la padrona di casa ?

CLARA:    oh, mi basta e avanza ! Solo in questo stabile ho sette appartamenti  ed altri tre sono nello stabile qui difronte !

SUSAN:    dev'essere un lavoro impegnativo !

CLARA:    [sorseggia il tè e ad ogni sorso i tre la osservano con evidente interesse] oh, beh, quando gli inquilini poi sono come il vostro amico ! Non immaginate quanti solleciti sono costretta a fargli prima che mi paghi l'affitto !

BRIAN:     oh, lo immaginiamo, lo immaginiamo !

CLARA:    nove volte su dieci riesce a non farsi trovare ... [sbadiglia] … mamma mia che sonno !

BRIAN, SUSAN, JEFF: [contemporaneamente] sarà il troppo lavoro !!

[La Siga.ra O'Neil li guarda sorpresa]

SUSAN:    beva ancora un pò di tè, le farà bene !

CLARA:    è anche molto buono ... però ... non riesco a tenere ... gli occhi ... aperti ... [stramazza sul divano, addormentata]

JEFF: [a Susan] Accidenti, ma quanto ne hai messo ?

SUSAN:    ho voluto essere prudente  !

BRIAN:     ora dobbiamo toglierla di mezzo !

JEFF:[dopo essersi guardato attorno]nell'armadio ... è un'ottima sistemazione ... aiutami Brian ! [adagiano la Siga.ra O'Neil nell'armadio e chiudono l'anta] ... ed ora, cari colleghi ... al lavoro !

[prendono il portatile, si mettono a sedere e cominciano a leggere le bozze di Eddy]

Scena VI

EDDY:     [entrando in scena] allora, come procede ? Bello eh, fare gli autori ?

SUSAN:    abbiamo avuto un piccolo contrattempo e siamo ancora in fase di studio ... penso tuttavia che riusciremo a fare un buon lavoro, vedrai !

EDDY:      quale contrattempo ? [suona il campanello, Eddy va a controllare allo spioncino, poi si gira agitato] ... mio Dio, è Louise, la mia ragazza !

BRIAN:     la cosa ti entusiasma, vedo !

EDDY:      noo, voi non la conoscete, non potete capire. E' una gran brava ragazza, ma terribilmente sospettosa .. e gelosa ! Con voi qui ... come faccio ? Non capirebbe di sicuro ! ... Nascondetevi .. presto ... trovatevi un nascondiglio !

[scena convulsa durante la quale Susan e Brian escono da due parti diverse e Jeff si nasconde nell'armadio, nella parte non occupata dalla Siga.ra O'Neil, mentre il campanello suona sempre più insistentemente. Alla fine Eddy si riassetta e va ad aprire]

EDDY:      Louise, che sorpresa !

LOUISE:   di che sorpresa parli Eddy?! Vengo qui tutti giorni a quest'ora ! ... Piuttosto, come mai ci hai messo tanto ad aprire ?

EDDY:      [guardando l'orologio]  ... ma guarda .. non pensavo fosse così tardi! Ero così preso dal lavoro che non mi sono accorto dell'ora ... e nemmeno del campanello che suonava, scusami.

LOUISE:   Eddy, ti vedo un pò confuso ... è successo qualcosa ?

EDDY:      assolutamente no !!! ...  che doveva succedere ?

[Jeff incomincia a dare dei colpi sull'anta dell'armadio e a chiamare Eddy]

JEFF:        Eddy... ehi Eddy, mi senti ? Fammi uscire, qui dentro si soffoca ! Eddy !

LOUISE:   Eddy, qualcuno ti sta chiamando !

EDDY:      [imbarazzato] Dici ? No, non sento nulla !... Ah, forse dalla strada ... [si avvicina alla finestra, mentre Louise va verso l'armadio]

LOUISE:   sembrerebbe che nell'armadio ci sia qualcuno..

JEFF:        Eddyyyy !

LOUISE:   ... qualcuno che ti sta chiamando !

EDDY:      ma no Louise, figurati se nell'armadio .... [Jeff apre la porta con uno spintone e balza fuori] ... c'è qualcuno !

JEFF:        Finalmente ... la dentro si soffocava ... oh, vedo che sei in compagnia !

[pausa imbarazzata con i tre che si guardano l'un l'altro]

... Beh! Non ci si presenta ?

EDDY:      [impacciato] Ahm si..certo..: Louise, ti presento ... ti presento ...

JEFF:        Jeff Peterson, detective di polizia [stringe vigorosamente la mano a Louise]

LOUISE:   ... detective ?

EDDY:      Si, si, e tra i migliori .. me lo hanno consigliato in molti !

LOUISE:   non capisco...

EDDY:      [prendendo sottobraccio Louise] Cara, non te l'avevo detto per non allarmarti, ma è da un pò di tempo che ricevo strane minacce …

JEFF:        Già ... l'editore !

EDDY:      [dopo un'occhiataccia a Jeff] così ho deciso di assoldare qualcuno che faccia dei controlli.

LOUISE:   nell'armadio ?

JEFF:        Cimici, signora, microscopici microfoni per rubare le idee della concorrenza ... Eddy è un brillante romanziere e gli invidiosi sono come la gramigna !

LOUISE:   .. e ne ha trovate ?

JEFF:        negativo, signora, ma ho appena cominciato a passare al setaccio l'apparamento.

LOUISE:   ..la prego, non voglio intralciare le sue indagini.

[Jeff si mette a perquisire la casa. Entra Susan, disinvolta, con una sottoveste in mano]

SUSAN:    Eddy, forse ho trovato l'idea giusta: se immaginiamo che la storia abbia uno sfondo a luci rosse … [si avvicina a Louise e le appoggia la sottoveste valutando la taglia] ... questa deve essere sua !

LOUISE:   [strappandole la sottoveste di mano] si capisce che è mia, dal momento che io sono la fidanzata di Eddy e che di tanto in tanto trascorro qui parte del mio tempo ! E' assolutamente normale che io qui sia di casa ed in giro vi siano miei oggetti personali ! [cominciando ad alterarsi] Quello che non è affatto normale è la presenza in casa del mio fidanzato di persone sconosciute che si gingillano con le mie cose !!

EDDY:      Louise, calmati, ti ho gia detto che Jeff ...

LOUISE:   ok, ok, facciamo pur finta che la storia del poliziotto sia vera ... in tal caso questa qui chi sarebbe, la signora Fletcher ?

SUSAN:    oh, ma si sbaglia, io sarei, anzi sono ....

EDDY:      la moglie ! ... si è la moglie di Jeff !

JEFF:        come sarebbe ?

SUSAN:    ma dove sta scritto ?

EDDY:      [dà una gomitata a Jeff] ... sempre in vena di scherzare voi due eh ?

SUSAN:    [stando al gioco] si, Jeff e io siamo sposati da sei anni.. e siamo praticamente inseparabili.

LOUISE:   anche sul lavoro ?

JEFF:        no, in realtà Susan mi ha solo accompagnato qui da Eddy.

SUSAN:    sono la segretaria di Miller, il suo editore.

EDDY:      così il cerchio si chiude: „sa Miller, sono preoccupato per delle minacce che ricevo ... Standford, si prenda qualcuno del mestiere per fare delle indagini ... a proposito, c'è giusto il marito della Barkley che è della polizia ... „  [rivolto a Louise] capisci ora ?

LOUISE:   guarda caso ... le coincidenze !! No Eddy, non capisco proprio invece. Tu ...

BRIAN:     [entrando con un barattolo di fagioli] .. ehi Eddy, guarda che sei messo male in dispensa ... l'ultimo barattolo di fagioli è scaduto da due mesi !

LOUISE:   oh bene !! Adesso comincio a capire: è una festa ! O un incontro di lavoro o qualcosa di simile a cui io, in ogni caso, non sono stata invitata !!

EDDY:      no, Louise, le cose non stanno proprio così ...

LOUISE:   mi stai nascondendo qualcosa Eddy ? O ti volevi solo divertire alle mie spalle ...tu ... tu ... ti stai prendendo gioco di me. Ora però la devi piantare: o mi dici che cosa sta succedendo o me ne vado per sempre e bada che non sto scherzando !

[pausa di alcuni secondi durante la quale tutti quanti guardano Eddy]

EDDY:      ok, Louise, ora siediti ed ascolta attentamente. Ti dirò tutta la verità e ti scongiuro di crederci, anche se non ti sarà facile… [pausa] …

Ho promesso a Miller un nuovo racconto entro la settimana, ma sono più scarico di una pila esausta .. non mi vengono idee ... non riesco a concentrarmi ... insomma, sono disperato ! Ieri sera ho bevuto un po’ troppo e stamattina mi sono alzato con un terribile cerchio alla testa. Mi ha chiamato Miller .. ed ho avuto un attacco di panico. Ho bevuto del whisky, ho preso delle pillole, insomma ho fatto un pò di confusione … e devo essere svenuto. Poi mi sono ripreso ed improvvisamente sono cominciate a venire le idee, tante interessanti idee per il racconto ! Mi sono messo a scrivere di getto, quando mi ha interrotto la O'Neil, riattaccando con la solita solfa dell'affitto. Quando alla fine sono riuscito a liberarmene, ho chiuso la porta, mi sono girato, ed ho trovato questi tizi in casa mia !

BRIAN:     è vero !

SUSAN:    è andata proprio così !

JEFF:        confermo !

EDDY:      ero a dir poco sbigottito e terrorizzato, mentre cercavo di capire che cosa fosse successo ... fino a quando ... ho dovuto prenderne atto: [pausa, poi con gravità] loro, Louise, sono i miei personaggi, i personaggi del mio racconto, hanno preso forma dai miei pensieri e sono piombati nella realtà, così come anche tu ora li vedi.

LOUISE:   [calma, si alza, sospira profondamente] Hai superato ogni limite, Eddy. Se volevi liberarti di me ... non era necessario che ti inventassi un modo così plateale e... e... incredibile !!! Addio Eddy ... e voi, signori, continuate pure .. qualunque cosa steste facendo ... tolgo il disturbo. [esce, inseguita da Eddy]

EDDY:      no Louise.. Louise ... ti prego ... lo so che è .... incredibile !

Scena VII

EDDY:      Perfetto … in un colpo solo rischio di perdere lavoro e ragazza !

SUSAN:    coraggio, non disperarti, vedrai che le cose si sistemeranno. Louise alla fine capirà e quanto al lavoro, beh, non ci resta che darci da fare !

JEFF: forza, stavamo già andando così bene !

EDDY:      no, scusate, non me la sento. Non riesco a pensare a qualcosa di diverso dai miei guai !

BRIAN:     facciamo cosi: per prima cosa buttiamo giù un racconto da premio Pulitzer, poi, a Louise dirai che sei dispiaciuto per averla presa in giro, ma che noi eravamo soltanto degli attori con cui volevi verificare l’efficacia della sceneggiatura.

JEFF: ma si ! Vedrai, una serata romantica con la scusa di festeggiare la pubblicazione del tuo racconto, metterà le cose a posto !

EDDY:      si, questo potrebbe funzionare, ma  … e voi ?

SUSAN:    non preoccuparti per noi, in qualche modo faremo.

JEFF: potremmo entrare sul serio stabilmente nella tua vita … naturalmente in un modo più accettabile.

BRIAN:     oppure, male che vada, ci metteremo a cercare un altro autore. Del resto, non saremmo mica i primi sai !

EDDY: mi avete convinto. Ora però vediamo di combinare qualcosa, altrimenti tutti i nostri propositi resteranno delle belle parole campate in aria ! [si siedono tutti attorno al PC] ero indeciso sul metodo usato dall’assassino ….

JEFF: no, no … l’ultima soluzione, quella della rivoltella è ottima. Non sarà originale ma è efficace !

EDDY:      d’accordo … e del movente, che ne pensate ?

BRIAN:     è classicissimo ma è anche realistico e credibile. Il denaro, l’energia che fa muovere tutto, gli uomini e le loro azioni … e spesso è anche l’origine dei loro drammi.

EDDY: bene, e anche su questo ci siamo ! I personaggi, ovviamente, non posso cambiarli o eliminarli, altrimenti avrei già risolto almeno uno dei miei problemi !

BRIAN:     spiritoso !

SUSAN:    io avrei una piccola richiesta: non mi potresti ridimensionare un pochino ? In realtà io non sono bella e fatale come mi descrivi ! E poi tutti sanno che bella e fatale è sinonimo di stupida e leggerina !

EDDY:      Susan, mi dispiace, ma ho proprio bisogno di una complice così.

JEFF: non preoccuparti Susan, vedrai che Eddy saprà renderti degna di sfatare questo luogo comune !

BRIAN:     comunque, se posso dir la mia, a gran parte del pubblico piacerà un sacco. Come si dice: piuttosto che intelligente e brutta come una cozza …

SUSAN:    d’accordo, mi sta bene ... [rivolta a Brian, con ironia] del resto … anche per quel che riguarda il mio complice ….

EDDY:      basta così ragazzi, è solo un racconto ! Si va beh, voi siete reali, a quanto pare, ma per i lettori sarete solo immaginari ed ognuno vi immaginerà a modo suo, sicuramente diversi da quello che siete. …Scusate, ma ho bisogno di bere qualcosa … voi continuate pure. [esce]

SUSAN:    cosa ve ne pare ?

JEFF: credo possa funzionare !

BRIAN:     io ci sto prendendo gusto !

JEFF: si, si è divertente, ma dobbiamo concludere qualcosa al più presto, altrimenti Eddy finirà veramente nei guai !

SUSAN:    era il momento della tua entrata in scena, Jeff. Il delitto è avvenuto, io e Brian ce ne siamo già andati, dopo aver preso il denaro dalla cassaforte, per depistare le indagini.

JEFF: entro io e comincio ad indagare, frugare, curiosare … e ad avere i primi sospetti.

BRIAN:     io e Susan, ovviamente, abbiamo evitato di sparire dalla circolazione, altrimenti per la polizia tutto quanto sarebbe fin troppo chiaro ! Abbiamo deciso di stare al gioco, recitare da innocenti in attesa del momento buono per tagliare la corda !

JEFF: ma io non sono uno stupido, fiuto subito l’odore di bruciato e vi metto sotto pressione fino a farvi cedere !

SUSAN:    ehi, ma che fine ha fatto Eddy ?

BRIAN:     doveva solo andare a bere qualcosa !

JEFF: Susan, che c’è da bere in cucina … oltre al tuo tè ?

SUSAN:    Per la miseria ! Temo nient’altro !

JEFF: andiamo a vedere.

           [i tre escono trasportando Eddy addormentato ed adagiandolo sul divano]

BRIAN:     poteva venirti in mente anche prima !

JEFF: e perché a voi no ?

SUSAN:    va bene, va bene. Vorrà dire che per un po’ dovremo fare a meno del suo aiuto.

BRIAN:     questo ha fatto la stessa fine della O’Neil … che se ne sta ancora addormentata nell’armadio.

SUSAN:    lasciamoli dormire tutti e due, forse è la cosa migliore.

JEFF: venite, spostiamoci in cucina, lavoreremo più tranquilli anche noi.

BRIAN:     però, Susan, per prima cosa butta via quel tè !

[Buio. I personaggi escono di scena e si prepara la scena successiva]

Scena VIII

[Il divano con Eddy addormentato è in primo piano ma in penombra, mentre si illumina la scena dietro: si intravvede Ted seduto allo scrittoio. Entra Brian, furtivo, si avvicina a Ted da dietro. Alza la mano armata e spara ! La musica si interrompe di colpo. Brian si avvicina al cadavere e si china per esaminarlo, entra Susan]

[nota: Ted dovrebbe essere impersonato da qualcuno degli attori camuffati]

SUSAN:    Allora ?

BRIAN:     [sussulta per lo spavento e si porta una mano al cuore] accidenti, vuoi che muoia anch’io ??

SUSAN:    scusami, ma non ce la facevo più ad aspettare … è .. è morto ?

BRIAN:     tu che ne dici ?

SUSAN:    [si avvicina ad esaminare il cadavere] che impressione … non posso credere che l’abbiamo fatto davvero !

BRIAN:     non vorrai mica tirarti indietro, ora !

SUSAN:    non intendevo questo.

BRIAN:     forza, mettiamo un po’ tutto a soqquadro e portiamo via il denaro … dovrà sembrare una rapina. [eseguono]

BRIAN:     direi che così può bastare. Adesso andiamocene e procediamo col piano.

SUSAN:    ok, domani mattina ci presenteremo qui, ignari di tutto, recitando la nostra parte.

BRIAN:     poi, quando le acque si saranno calmate, incassati i soldi dell’assicurazione, daremo il nostro addio a questa parte di mondo … è ora di sgomberare, andiamo …

           [Susan indugia guardando il cadavere, Brian l’afferra per un braccio e la porta via]

           … andiamo !

           [Buio. Il cadavere “esce” di scena]

Scena IX

           [Luci. Rientrano Jeff, Brian e Susan]

JEFF: dunque, signorina, lei è la segretaria !

SUSAN:    esattamente, ispettore.

JEFF: e com’erano i suoi rapporti con Ted Wilson ?

SUSAN:    oh, molto buoni, davvero … lei avrà saputo che in passato c‘era stato qualcosa tra noi … si, insomma, avevamo avuto una storia … ma ci siamo presto accorti che le cose sarebbero funzionate meglio rimanendo solamente amici.

JEFF: capisco. E lei, signor Ohrostowskj, se non sbaglio lavora qui come giardiniere.

BRIAN:     non sbaglia ispettore, da due anni.

JEFF: voi due siete fidanzati ?

SUSAN:    si, ci siamo conosciuti proprio in questa casa !

JEFF: [Jeff passeggia guardandosi intorno in silenzio] povero signor Wilson. Ucciso per pochi soldi. E’ una morte assurda, dalla quale poi non ci guadagna persona alcuna. Essendo senza eredi e non avendo fatto testamento, il suo cospicuo patrimonio sembra essere destinato alle profonde e bucate tasche dello Stato.

SUSAN:    credevo fosse assicurato !

JEFF: crede bene, infatti una polizza esiste … lei ne conosce anche il beneficiario ?

SUSAN:    no, non ho idea di chi possa essere !

JEFF: ignora forse che Ted Wilson aveva indicato proprio lei come beneficiaria in caso di morte ?

SUSAN:    oh, davvero ?

BRIAN:     che sorpresa inaspettata !

JEFF: ebbene si, lei era la beneficiaria all’atto della stipula … ma non lo è più alla data attuale !

SUSAN:    come ?

JEFF: eh si, cara signorina Barkley, in tempi recenti Ted ha avuto un ripensamento e ha dato disposizioni alla compagnia assicuratrice affinchè il beneficiario diventasse, in un certo senso, l’intera comunità, devolvendo la somma alla locale pubblica amministrazione. Lei ha forse qualche idea del motivo di questo ripensamento ?

BRIAN:     ispettore, dove vuole arrivare ?

JEFF: cerco solo la collaborazione di tutti per risolvere questo caso … e penso proprio che, a questo punto, sia utile che voi due mi accompagnate alla centrale. Ci sono molte cose che potreste aiutarmi a chiarire. Spero che per voi non sia un problema !

BRIAN:     si figuri, siamo a sua completa disposizione ! [escono]

           [Pausa. Rientra Jeff, visibilmente soddisfatto]

JEFF: caro detective Peterson puoi pure segnare “novantotto” sul tuo curriculum. L’ultimo caso è stato così semplice che quasi stento ad attribuirmene il merito. Non so se più abbia fatto la mia arguzia o l’ingenuità di quei due. E’ bastato un mezzo giro di vite e quelli sono crollati come mura d’argilla. Al povero Ted Wilson interesserà ben poco, ma almeno la giustizia questa volta ha fatto il suo corso !               [esce]

Scena X

           [La scena si ripresenta come all’inizio, con Eddy steso sul divano ed il telefonino che comincia a suonare. Dopo parecchi squilli Eddy si desta, cerca il telefonino e risponde]

EDDY:      pronto ? … Signor Miller ! … Guardi, io non so cosa mi sia successo … ma lei deve capire … come ? … il racconto ? … ah … lo ha trovato entusiasmante … ma … non capisco … come ? … i personaggi azzeccati … si, si la sto ascoltando … mi sento bene si … da lei questa sera per l’annuncio alla stampa specializzata ? … D’accordo … alle nove … va bene … a.. arrivederci ! [posa il telefono rimanendo per un pò immobile con lo sguardo nel vuoto, poi si ridesta ed incomincia a guardarsi attorno e a cercare i personaggi] … Brian … Susan … Jeff … dove vi siete cacciati ? Jeff … Jeff … [si dirige verso l’armadio e apre l’anta dove Jeff si era nascosto precedentemente, trovandola vuota] … Jeff ! … ma dove diavolo … [suona il campanello, Eddy  va ad aprire. Entra Louise con un fascicolo]

LOUISE:   Oh, Eddy, caro ! E’ fantastico ! Lo ho già letto tutto !

EDDY:      letto … che cosa ?

LOUISE:   come “che cosa” ? Il tuo racconto ! … Mi ha telefonato Miller per invitarmi alla presentazione di questa sera e mi ha proposto di passare da lui per averne una copia in anteprima … è a dir poco entusiasmante !! … Beh, non dici niente ?

EDDY:      scusami, cara … è che non ricordo … non sei più arrabbiata ?

LOUISE:   io ? e quando mai ? Sono tre settimane che non ci vediamo ! Del resto so quanto sia importante per te startene tranquillo mentre stai lavorando a qualcosa di nuovo !

EDDY:      ma come, tu non sei passata qui stamattina ?

LOUISE:   certo che no ! … … ah … ci risiamo, è successo anche l’altra volta, ma non credevo fosse sistematico: ti sei esaurito … hai trasfuso tutto te stesso dentro questo racconto … e ti devi ancora riprendere ! Certo che quel Brian, quella Susan e quel Jeff te ne hanno prese di energie !

EDDY:      allora li hai conosciuti anche tu ?

LOUISE:   ma certo, è tutto scritto qui ! [apre il fascicolo ad una pagina a caso]  “… era una lucente rivoltella quella che Ted Wilson aveva puntata alla nuca “ [cambia pagina e legge ancora] “… la bella Susan e Brian Ohrostowskj, l’amante di sempre, avrebbero così potuto realizzare il loro sogno …” [cambia ancora pagina] e poi ancora:  “… l’infallibile detective Jeff Peterson, 97 casi affidati a lui per 97 casi risolti, un genio dell’anticrimine …” … visto ? So tutto di loro !

EDDY:      [ comincia  camminare per la stanza e un po’ alla volta a ridere, sempre più forte] Non ci posso credere … tutto questo è successo … e io non mi ricordo niente !     Ho scritto un racconto che sta per essere pubblicato … e non mi ricordo neanche di che cosa parla !!

LOUISE:   non preoccuparti Eddy, è l’effetto dello stress … vedrai che dopo qualche giorno di riposo tutto quanto ti apparirà più chiaro !

EDDY:      Ti giuro che loroerano qui, Louise !… abbiamo anche lavorato assieme … poi … poi sei arrivata anche tu e ti sei arrabbiata perché non ho saputo spiegarti la presenza di queste persone …

LOUISE:   lo vedi che te lo sei sognato ! Me ne ricorderei, non ti pare ?

EDDY:      … beh, direi proprio di si ! Del resto, con tutte le pillole che ho preso, non ci sarebbe da stupirsi se avessi visto anche la Madonna !

LOUISE:   vieni, andiamo subito a festeggiare !

EDDY:      [indugiando un attimo, poi divertito …] … scusa sai, ma non posso fare a meno di pensare al sogno: ho sognato perfino la O’Neil, e questo più che un sogno è un incubo … che presto diventerà realtà: prima o poi quell’aguzzina si farà vedere veramente !

LOUISE:   allora sbrighiamoci ! [trascina con sé Edd. I due escono sbattendo la porta. Nello stesso istante si apre lentamente l’anta dell’armadio, mostrando Clara ancora addormentata che sta russando fragorosamente !]

FINE