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ATTI IMPURI

di

Stefano Disegni

Tullio Solenghi


Tre personaggi in cerca dell'autore per spaccargli i denti

(In scena una donna sta cucendo, seduta. Ha i capelli raccolti, modi delicati, il vestito molto castigato. L'atmosfera è tranquilla. Improvvisamente entra un uomo che, senza darle il tempo di reagire, la tira a sé e la bacia con passione. La donna prima si difende con forza, poi sempre più debolmente. Infine cede all'abbraccio e ricambia il bacio. Subito dopo, però, si stacca dall'uomo e ricade sulla poltroncina.)

MARIA Marco!! Venire qui! È follia!! Vattene!

MARCO Non ce la facevo più, Maria! Credevo di impazzire! Non ti preoccupare, non mi ha visto nessuno! Maria, io...

MARIA Perché sei tornato? Ti scongiuro, và via, non possiamo, non dobbiamo...

MARCO Maria, dovevo ritrovarti! lo non posso perderti! Tu... tu sei la risposta a tutte le domande, sei la scintilla che accende la mia vita, tu sei la vita stessa...

MARIA Zitto, Zitto...

MARCO L'ho capito tardi, perdonami! Perdonami, Maria! A volte si è confusi, smarriti incapaci di vedere quanto di buono e di bello abbiamo accanto e si finisce per desiderare un altrove che non esiste! Ho sbagliato, Maria! Perdonami, o non avrò più pace!

MARIA (guardando in basso tristemente) Io non ho nulla da perdonarti, Marco... nessuno ha colpa della sua natura... non si può rimproverare a un lupo il suo essere lupo... se azzanna, la colpa è solo di chi si è avvicinato troppo... Tu sei così, non potevi fare diversamente...

MARCO No! Io sono cambiato! Comprendere i propri errori fa crescere in fretta! E ora ti chiedo di perdonarmi con tutta l'anima mia!

MARIA (sorridendo mesta) No, no, te l'ho detto, non hai nulla da farti perdonare... “E poi, chi può dire. Io non ho mai sbagliato"? Chi può permettersi di giudicare gli altri senza giudicare se stesso? Chi può affogarsi il diritto di decidere cosa è bene e cosa è male? Adesso va', prima che Giacomo sia dì ritorno!

MARCO Maria, amore mio, che vuol dire?

MARIA Che Giacomo rientra per cena più o meno a quest'ora...

MARCO No, dico che vuol dire "affogarsi il diritto di decidere cosa è bene e cosa è male"?

MARIA Arrogarsi, il diritto. Ho detto "arrogarsi".

MARCO Sei sicura?

MARIA Sì.

MARCO M'era parso. Maria, vieni via con me! (le si getta ai piedi) Ora ho un buon lavoro, una casa mia, non vedo più quella brutta gente che ti spaventava tanto! E quella... quella donna non sò più neanche dove sia... vieni, Maria, andiamocene, subito, ora! (le afferra le mani, supplicando)

MARIA No, Marco non posso! Non nego il mio sentimento per te, ma non posso! Sono una donna sposata, adesso! Giacomo mi ha aiutata, si è dedicato a me senza chiedere niente, lui è buono e io sono tutto quello che ha! Non voglio fargli del male! Vattene, ti scongiuro!

MARCO Ma lo ami?

MARIA Zitto, Marco, zitto!

MARCO (incalzante) Lo ami, Maria?

MARIA Ti prego...

MARCO (la scuote gridando) Lo ami come hai amato me, Maria? Risconsimiz!

MARIA (mentre Marco la scuote) Che?

MARCO Ho detto, lo ami, rispondimi!

MARIA No, hai detto "risconsimiz"!

MARCO Risconsimiz?

MARIA Io così ho capito.

MARCO Guarda che ho detto "rispondimi".

MARIA No, no, hai detto "risconsimiz". Mica sono scema.

MARCO. Ma dai, ti pare che in un momento così importante per la mia vita mi metto a dire stupidaggini! Faccio sul serio, Maria! Non perdiamo altro tempo! Fuggianchio insieme bondano da qui! Facciamolo subito!

MARIA No, aspetta un attimo. “Fuggianchio bondano" no. Ma ti sei sentito?

MARCO Sì, stavolta sì... ho proprio detto ''fuggianchio''.

MARIA E "bondano".

MARCO E "bondano".

MARIA Ma che sta...

(Entra Giacomo sorridendo verso sua moglie. Maria trasale.)

GIACOMO Maria, cara, eccomi a casa, è stata una giornata pesante, il capo non voleva più lasciarmi andare, ma finalmente sono qui! Sono così felice ogni sera quando... (Giacomo vede Marco) Lui qui! Maria! Lui è qui! Dopo quello che ti ha fatto ha il coraggio di venire qui! E tu non...

MARIA No, Giacomo, ascolta...

GIACOMO Ma certo! Da quanto, Maria! Da quanto vi vedete di nascosto in casa mia? E io stupido illuso che credevo... che pensavo..

MARIA No, Giacomo, caro, non è così, credimi!

MARCO (gettandosi tra Giacomo e Maria) Giacomo, la prego, Maria non c'entra!

GIACOMO Nella casa in cui ti ho accolto, Maria! Nella casa in cui ti ho donato tutto me stesso senza nulla chiederti in cambio, nella casa in cui ti ho arato come non ho mai arato nessuna!

MARIA Arato?!

MARCO Arato?!

GIACOMO Arato?!

MARIA Ma che dici, Giacomo?

GIACOMO Non lo so. Che dico?

MARIA Hai detto che mi hai arato come nessuna!

MARCO E tu vuoi restare con un uomo che ti ara?! Vieni via subito, Maria! Siamo ancora in tempo per costruirci una nuova vita insieme bon... lontano da questa creatura malata!

GIACOMO (facendosi minacciosamente sotto a Marco) Disgraziato! Con quale faccia vieni qui a distruggere quello che io e Maria abbiamo costruito? Tu sei un passato che non può tornare, che non deve tornare! Tu hai gettato Maria nel dolore, togliendole ogni spermanza! Da te ha avuto solo il tuo gelido eroismo! Ma che cazzo sto dicendo?

MARCO Già, che cazzo stai dicendo? La tua stupida rabbia ti fa straparlare!

GIACOMO (perplesso) Volevo dire speranza ed egoismo e ho detto...

MARCO Spermanza ed eroismo!

MARIA Mio Dio! Che ci sta succedendo! Siamo malati!

GIACOMO Tutti e tre. E cos'è, un'epidemia?

MARCO Maria, non mi importa nulla di tutto questo! Vieni via con me! Io ti farò felice e...

MARIA Zitto un attimo, stò cercando di capirci qualcosa...

MARCO Che c'è da capire? Adesso noi pallipuppo fralliccione e non torniamo più! Oddio...

GIACOMO Pallipuppo fralliccione?! E che vuol dire?

MARCO Non lo so...

MARIA Guardo sul vocabolario. (esce di scena)

GIACOMO Mi pare che il fralliccione sia un roditore cieco, o qualcosa del genere...

MARCO (a Maria fuori scena) C'è?

MARIA Un momento fragile, fragola, fragore, frappa... no, non c'è. L’altro... com'era?

MARCO Pallipuppo...

MARIA No, niente...

(MARIA rientra e si siede.)

MARIA Masfirintì abbreciànzico nurmi! Gneppe bò! (porta la mano alla bocca)

Aaaahhh! Che Misuccede!! Aaaahhh!! (ha una crisi isterica)

Aaaahhh! Sono diventata pazza! Pazza! Pazza!

GIACOMO (la scuote) Calmati, Maria! Calmati!

MARCO (tira via Giacomo e si mette al suo posto davanti a Maria) Maria, è colpa di questa casa! Ti scongiuro! Vieni via con me prima che scrataparro in fila per otto! Vabbè, come non detto.

(Maria urla ancora piú forte, Marco la calma, Giacomo cerca di ragionare)

GIACOMO Dunque… improvvisamente diciamo tutti delle cose insensate… indipendentemente dalla nostra volontà… perciò… perciò…

MARCO Perciò?

MARIA Perciò?

GIACOMO Niente, non capisco.

MARCO Zettapruncil gnagnafrù gààààààà.

GIACOMO Smettila, spaventi Maria!

MARCO Non posso, è più forte di me! Accìacciacciacciaààààààà!

MARIA Aaaaahhh!!!

GIACOMO Ma dai! Non l'avete ancora capito?

MARCO No…

MARIA Cosa?...

GIACOMO Non dipende da voi! Voi non potete decidere nulla! Siete solo docili strumenti nelle mie mani! Sono io che vi faccio dire quello che voglio! Io! Ah! Ah! (ride come un invasato)

MARCO Tu?!

GIACOMO No! Non lui! Io!

MARIA Giacomo caro, non stai bene?

GIACOMO Scema! Hai davanti il corpo di Giacomo, la bocca di Giacomo, la voce di Giacomo, ma chi parla non è Giacomo! Sono io che gli faccio dire quello che mi pare, quando mi pare! Babbutto! Schopenhauer, Forza Lazio! Icsipsilon! Bereberebere!. Io sono dentro di lui e non potete farci niente!

MARIA Aaahh! il demonio! ti posseduto!

MARCO (cavando di tasca una croce) Vade retro, Satana...

GIACOMO (assumendo un'aria stupita di se stesso man mano che parla, come di chi non si aspetta di dire quello che dice) Ma che c’entrano ‘sté stronzate! Certo che vi ho fatto proprio scemi... Possibile che non avete ancora capito? Uno che parla tramite voi e vi fa dire quello che gli pare, chi può essere, imbecilloni?

MARIA Il suggeritore?

GIACOMO Ma allora siete di legno! Vi aiuto... vediamo... ve lo dico con una poesiola, così mi diverto un pò. dunque, attenti.,. uhm sì... Son la mente che ha l'idea... sono il genio che ti crea... faccio rima con "fautore", del tuo testo son...

MARCO Giacomo, torni in lei, reagisca, siamo tutti sconvolti, ma dobbiamo mantenere il controllo, mi ascolti, staprìnzaz! Fricchi fricchi! Abebè! E che palle!

GIACOMO Ma non lo vedi? Decido anche cosa far dire a te! E' chiaro, no? Su, che ci arrivate! Allora, forza... del tuo testo son...

MARCO Son?

MARIA Son?

GIACOMO Niente, eh? Del resto, se non ve lo faccio dire io...

MARIA Un altro aiutino?

GIACOMO Faccio rima con fautore! Dai! Più facile di così!

MARCO Pastore?

MARIA Idrotermoconvettore?

GIACOMO L’autore, per la miseria! L'autore! Io sono il vostro autore! Chi volete che sia uno che vi mette le parole in bocca! Voi siete i personaggi e io sono l'autore, no? Stamattina volevo scrivere qualcosa per forza, ma quando vuoi scrivere per forza non funziona mai... è venuta una storia che faceva cagare... lei, lui, l'altro... che depressione! Poi ho fatto il primo sbaglio... affogarsi il diritto... era buffo, e allora ho pensato di divertirmi un pò con voi... a farvi dire delle gran troiate! Ah! Ah! Ah!

(Giacomo prima ride, poi tace di colpo stupito, con gli occhi sbarrati.)

MARIA Marco, stammi vicino, ho paura!

MARCO (abbracciandola) Non preoccuparti, amore, ci sono io, non può farti nulla!

MARIA Oooh... Toccami tutta... sìììì... mi vuoi? Sfogati su di me, toro scatenato, so fare certi lavoretti... uuhmm... oooh... ti piacciono i miei seni? Sono piccoli e turgidi... può gettarsi nella mischia anche il tuo amico, vedo che ha un bel mazzapicchio... uuhmmm... sìììì...

MARCO (Schiaffeggiando Maria) Maria!! Maria!! Riprenditi! Torna in te!!

GIACOMO È inutile, fai male a lei, non a me... Ah! Ah! Ah!

MARCO (avventandosi su Giacomo) Bastardo! Lasciala fuori da questa lurida storia! Prendi me! Prendi me!

GIACOMO No, adesso non mi va.

MARCO Perché non ti va?

GIACOMO Perché no. Te l'ho detto, sono l'autore e faccio quello che mi pare. Ecco, ora invece mi va. Capriccetti. Bello, il potere. Sì, molto bello. Su il braccio destro! Hop!

(Marco alza il braccio.)

GIACOMO Su la gamba sinistra! Hop!

(Marco alza la gamba.)

GIACOMO E adesso, via! Miagolare!

(Marco miagola.)

GIACOMO OK, stop, basta così. Fai pena.

MARIA (come risvegliandosi) Mio Dio, cos'è stato? Cosa ho detto?

MARCO Nulla! Nulla, Maria, tesoro! Siamo in balia di un pazzo sadico, vieni tra le mie braccia che ti appoggio questo sfilatino dove te lo senti meglio! Nooooo! Maledetto!

(Giacomo gira per il palco saltellando su un piede solo.)

GIACOMO Cosa sto facendo? Cosa sto facendo?!!

MARCO (sorpreso delle parole che gli escono dalla bocca) Ve l'ho detto, fate tutti quello che voglio io! Sono in tutti voi! Sono il Padreterno! Tò! (si volta, abbassa i pantaloni e mostra il sedere)

MARIA (gridando) Viva viva il nostro autore! Lo gridiamo con ardore! Egli è eccelso! Egli è il più grande! E ha davvero un grosso glande!

GIACOMO (saltellando) Troppo buona, grazie...

MARCO (rialzandosi i pantaloni) Oh, no, Maria! Riprenditi! Maria! Amore! (prende ad aggirarsi urlando e guardandosi intorno come una belva inferocita) Dove sei, bastardo!! Dimmi dove sei! Esci fuori, se sei un uomo!! Figlio di puttana, fatti vivo, sono qua che ti aspetto!! Avanti, fatti vedere, stronzo! E allora ti chiamerò Trottolino amoroso e dudu dadadaaa... (canta)

MARIA Oh, Marco è inutile, siamo perduti! Perduto! Perdute! PertUdtz! Perdusk! Perdòl! Perdasdefogu! (scoppia a piangere)

GIACOMO (sempre saltellando a zonzo su un piede solo, urlando) Clemenzi Alberto, via Cesare Cordara, 61, 5916423!

Clemenzi Aldo, via Oderisi da Gubbio 320, 6498724!

Clemenzi Angela, via Appia Nuova 76, 7049685!

Clemenzi Anna, via dei Ciliegi 98, 2453678!

Clemenzi Antonio, vicolo di S. Giuliano 66,67496117!

Clemenzi Basilio, piazza dei Re di Roma 4, 7859764!

MARCO (facendo improvvisamente la voce di bimbo) Papà, da grande voglio fare lo scrittore!

GIACOMO (fermandosi su due gambe) Tu?Ma se quando provi a scrivere nome e cognome ti vengono le vertigini e rimetti! Sei troppo imbecille! Lo scrittore!

Chi te l'ha messo in testa? Quella scema di tua madre, scommetto!!

MARIA Che c'entro io se tuo figlio è un cretino! Io gliel'ho detto che ha un futuro di manovalanza!

GIACOMO E allora chi gliele mette in testa certe idee, a questo deficiente?

MARCO Sarò un grande scrittore! Sarò un grande scrittore! Voi oggi non credete in me, ma un giorno io diventerò un grande scrittore!

(Marco esce di scena.)

MARIA (solenne) Passarono gli anni, e quel fanciullo incompreso, con dura tenacia e severa applicazione, divenne un drammaturgo di grande ingegno e intelligenza. Le strade della letteratura internazionale si spalancarono per lui decretandone un enorme successo di pubblico e di critica.

MARCO (rientrando) Mamma, papà, dopo tanti anni sono tornato ricco e famoso! Ora credete al mio talento?

GIACOMO Figlio mio, perdonaci, non potevamo sapere, non potevamo immaginare... sono fiero di te!

MARIA Tesorone di mamma, io e tuo padre siamo stati degli stupidi! Avevamo un genio in casa e non ce ne siamo accorti!

MARCO Papino, mammina, guardo i vostri capelli canuti e vi perdono. Con quello che guadagno come scrittore posso garantirvi una vecchiaia serena! Ditemi grazie.

MARIA Grazie...

GIACOMO Grazie...

MARCO No, in ginocchio.

(Giacomo e Maria si inginocchiano davanti a Marco.)

GIACOMO Grazie...

MARIA Grazie...

MARCO Accidenti, suonano alla porta.

MARIA Come, figlio mio?

MARCO Lascia perdere, dico sul serio. Tiratevi su. Per la miseria, proprio adesso che stavo per scrivere la scena del Premio Nobel per la Letteratura! Vabbè, torno subito, restate così.

(I tre si immobilizzano nelle loro ultime posizioni.)

(Restano fermi in silenzio per un bel pò di tempo)

GIACOMO V'è andata bene, potete rilassarvi.

(Marco, Maria e Giacomo si sbloccano, sgranchendo i muscoli.)

GIACOMO Questo mio amico ha letto tutto e dice che fa schifo. Secondo lui così com'è c'è da sputarmi in un occhio. Voi che ne pensate?

MARIA Non è vero, è bellissimo.

MARCO Davvero, bravo.

GIACOMO Lasciate perdere i complimenti. Tanto sono io che li scrivo, mica vale. Lui dice che era meglio prima, dice che una bella storia d'amore contrastato funziona molto di più..

MARCO Eh... be' ...

MARIA Embè, sì ...

GIACOMO ... specie se alla fine s'ammazzano. Dai, un bel finale tragico, e ce ne andiamo a pranzo.

(I tre protagonisti assumono un espressione allarmata.)

MARCO No, un momento... perché... io eviterei... ci pensi ancora...

MARIA Aspetti... mi pare una soluzione narrativamente banale... una via d'uscita abusata... e poi possono esserci dei bambini in sala...

GIACOMO Meglio un bel lieto fine che rassicura, con l'amore che trionfa e tutti si abbracciano e... senta? Ci ascolta ancora? Autore? Drammaturgo? Signore?

MARCO (estraendo una pistola dalla tasca) E va bene, Maria, ho capito. Ciò che ho avuto un giorno non potrà più essere mio. La colpa è troppo grande e non mi è dato di riscattai‑la in alcun modo. E perciò dovrei rassegnarmi a perderti per sempre, lasciandoti nelle braccia di un altro, che per giunta non ami.

MARIA Marco! Per l'amor di Dio!

MARCO No, è troppo, per me. Cosa sarebbe la mia vita? Potrei fuggire in qualsiasi angolo del mondo, anche nel più remoto, e sempre vedrei il tuo volto, ovunque. No, Maria, io non lascerò che tu sciolga i tuoi capelli per un altro uomo. lo ti porterò con me, Maria, dove saremo Per sempre insieme. Per sempre, Maria.

(Marco punta la pistola su MARIA e spara. La donna crolla a terra.)

GIACOMO Nooooo!!!

(Prima che Giacomo possa intervenire, Marco Si spara, crollando vicino a MARIA. Giacomo disperato cade in ginocchio accanto ai corpi esanimi. Piangendo impugna la pistola.)

GIACOMOMaria... Maria... col tempo mi avresti amato... eri un fiore delicato che avrei coltivato giorno per giorno... mi sarebbe bastato guardarti e sapere di averti vicina... avresti deciso tu se e quando farmi dono di te rendendomi l'uomo più felice del mondo... un fiore bellissimo, e io ti avrei aspettato anche per tutta l'eternità. Ora quel fiore è reciso, il giardino è spoglio e a me non resta che pisciarmi sulle scarpe cantando la Cucaracha...

(Giacomo si volta a guardare verso l'alto gridando furente,)

GIACOMOUn pò di rispetto, almeno ora!!!

(Giacomo prende lentamente la pistola, se la punta alla tempia e si spara, scivolando morto accanto agli altri due.)

(SIPARIO)


                        Vi presento Giorgio

(In scena una tavola apparecchiata. Piatti, bottiglie, pane. In fondo, una finestra. A tavola siedono un uomo e una donna, più anziani della ragazza che si gira concitata verso di loro dopo essersi affacciata alla finestra.)

FIGLIA Ci siamo, papà, sta arrivando Giorgio! Adesso ti prego di non metterti a fare i tuoi soliti commenti! Giorgio è molto sensibile!

PADRE (tipo rozzo e pratico) Che commenti?!

FIGLIA (polemica) I commenti che hai fatto con gli altri! Tutti quelli che hai fatto scappare!

PADRE Ho solo detto quello che pensavo! Non si può? Me li porti a far conoscere e devo stare zitto? Se vuoi posso fare il vecchio padre rincoglionito! (scimmiottando, con voce tremante) Ah... lei... è il fidanzato della mia bambina... bravo, bravo... adesso scusi, ma devo andare a cambiarmi il catetere...

FIGLIA Molto divertente... Papà, qua lo sappiamo bene tutti! Tu giudichi solo dall'apparenza e dall'estrattoconto! Se uno non è pettinato, con la cravatta e almeno una Mercedes, non lo consideri neanche un essere umano! Hai sempre diviso il mondo in due categorie: vincenti e perdenti!

PADRE Hai dimenticato la terza: i deficienti, una categoria che grazie a te in questa casa abbiamo avuto modo di conoscere approfonditamente.

FIGLIA Come sei arido! Non capirai mai le aspirazioni di noi giovani!

MADRE (conciliante) Ma no... papà si preoccupa soltanto del tuo futuro... desidera solo il meglio per te, e...

FIGLIA Oh, mamma tu lo stai sempre a giustificare! Quando la smetterai? (al padre, solennemente) Papà, è bene che tu lo sappia subito: Giorgio non è un cretino pieno di soldi come piacciono a te!!

PADRE (alla madre) Ho capito, ha rimediato un extracomunitario morto di fame. Dopo il punk che ci vomitava nell'acquario e il tossico coll'embolo nel ripostiglio delle scope, è proprio quello che ci mancava... Guarda che non gli dò una lira e il vetro della macchina è già pulito.

FIGLIA (rabbiosa) Papà!! Giorgio non è... Oh, mamma, parlaci tu, io non lo sopporto!!

MADRE Su, non litigate... Dai, Mario, Giorgio è un bravissimo ragazzo ... è serio e ha sempre una parola gentile per tutti ... vedrai, ti piacerà! Certo... è un tipo... sì ... diciamo... particolare... forse unico nel suo genere ... ma in fondo, chi non lo è almeno un po'?

(dolcemente) Te lo sei scordato quando, da ragazzo, ti presentasti con la maschera e le pinne per riparare il lavandino di mia madre?...

Dai, su, abbi un pò più di fiducia in nostra figlia, ormai è grande...

PADRE Non sarà uno della mafia cinese?

FIGLIA (voltandosi di scatto dalla finestra, furibonda) Papà!!!

PADRE Non portarmi delinquenti in casa, perché io...

(Si sente, prima da più lontano, poi sempre più vicino, lo scalpitio degli zoccoli di un cavallo, che sembra fermarsi davanti alla porta di casa, fuori scena.)

FIGLIA (eccitata) Eccolo! E' lui! E' arrivato!

PADRE Cristo, un fantino! Ti sei messa con un fantino! Con uno di quei nani vestiti da bandiere! Ma non ci pensi ai figli? Il DNA non è un'opinione!

FIGLIA (stizzita) Giorgio non fa il fantino!

PADRE E allora perché va in giro a cavallo? Cos'è, un cazzo di pistolero?!?

MADRE Caro, per favore...

FIGLIA Giorgio non va in giro a cavallo! 0 almeno... non esattamente...

(Suona il campanello d'ingresso.)

CAMPANELLO Plìn‑plòn!

(Madre e figlia si guardano interrogativamente Silenzio teso, nessuno si muove.)

PADRE Il pistolero passa attraverso i muri, o bisogna aprirgli le porte come alla gente normale?

(La madre fa per alzarsi, ma la figlia la ferma.

FIGLIA Vado io, mamma! (Si Precipita fuori scena)

VOCE FIGLIA DA FUORI Giorgio! Amore, finalmente, non vedevo l'ora! Vieni, mio padre muore dalla voglia di conoscerti!

PADRE E' l'incontro della mia vita...

MADRE (al marito preoccupata) Adesso ti prego, caro, stai calmo...

PADRE Mai stato più calmo di così. E' un altro morto di fame, vero? Dai, dimmelo, non mi arrabbio, tanto lo so, se li va a cercare, quella!

MADRE No... no... è che... cioè...

PADRE Rilassati, non glielo mangio, il pistolero... non ho mai...

(Fa il suo ingresso Giorgio. Giorgio è un centauro, tronco di uomo corpo e zampe di cavallo.

Due attori impersonano l'animale mitologico: uno per il busto umano e le zampe anteriori, un altro per il corpo equino e le zampe posteri . ori, dentro un costume con coda e zoccoli. La coda sarà agitata ogni tanto e le zampe scalpiteranno un pò come fanno i cavalli quando sono fermi a lungo nello stesso posto.

Giorgio, o meglio la sua parte umana, ha una giacca e una cravatta sul torso nudo.)

GIORGIO Buonasera.

FIGLIA Papà, questo è Giorgio... Giorgio, questo è papà... papà?

PADRE (trasecolando) Oh, cazzo! Oh, cazzo!! Ma è... è... è... è... Oh, cazzo!!!

FIGLIA (aggressiva) Sì, è un centauro, e allora? Che c'è di male? Se due persone si amano, che importanza ha il colore della pelle o il loro aspetto fisico? Io e Giorgio ci amiamo e niente ci dividerà! E non provarti a rifare le storie che hai fatto con Marcello! Te lo ricordi, mamma?

PADRE Quello aveva solo un piede con sei dita! Questo è un... una specie di... di...

GIORGIO (molto garbato) Scusate se mi intrometto arbitrariamente in una discussione tra padre e figlia, ma mi pare di capire che ne sono involontariamente causa, e me ne dolgo. Mi sembra altresì giusto rassicurarla, signore, e insieme a lei desidero rassicurare la sua gentile signora, che le mie intenzioni sono molto serie, e che il mio più grande desiderio è fare la felicità di stia figlia!

PADRE E come? Consigliandole le corse al Totip?

FIGLIA Papà!! Oh, mamma, dì qualcosa tu!

MADRE (cercando di sdrammatizzare) Ehm... perché non ci mettiamo a tavola? Altrimenti si raffredda!

PADRE Per carità! Il fieno va mangiato a scottadito!

FIGLIA Papà!!

MADRE (porgendo una sedia al centauro) Prego, Giorgio, si accomodi...

GIORGIO La ringrazio e chiedo perdono, signora, ma noi mangiamo in piedi. Se la cosa non le reca disturbo, naturalmente. Nel caso, posso tornare più tardi...

MADRE No, no, mi scusi lei... dovevo saperlo... avrei dovuto documentarmi... conoscere... ma sa, non capita tutti i giorni di...

PADRE Dormite anche in piedi, se non sbaglio, no?

FIGLIA Papà!

GIORGIO No, lascialo dire, mi divertono molto le battute. Lo sapevate che le migliori barzellette sui centauri le inventiamo proprio noi? Per esempio quella delle due amiche che si incontrano e una dice all'altra “Ho sposato un centauro!” e l'altra “Anch'io!” e la prima: “Il mio ha una quattro cilindri a iniezione!” e l'amica “Il Mio una quattro zoccoli a biada!” Ah! Ah! Ah! Capito? Una quattro zoccoli a biada! Ah! Ah! Ah! Carina, no? Quattro cilindri, quattro zoccoli! Ah! Ali! Ah!

(Nessuno ride, mentre Giorgio si lascia andare a una lunga risata equina, quasi un nitrito.)

MADRE Ehm... Lei lavora, Giorgio?

GIORGIO Studio, signora. Conto di laurearmi entro tre anni... poi la specializzazione.

PADRE Settore trasporti, immagino. Può dare una bella mano.

GIORGIO No, veterinaria. Vorrei fare della mia condizione naturale uno strumento di conoscenza prezioso per la salute di tutti gli animali.

FIGLIA (innamorata) Non è ammirevole, mamma?

MADRE Mi sembra molto nobile da parte sua, Giorgio...

(Giorgio alza la coda e defeca vistosamente e rumorosamente ‑ plop! plop! ‑ come fanno i cavalli. La cosa sarà ottenibile con palle di segatura compressa che l'attore all'interno del costume farà fuoriuscire da un buco sotto la coda.)

PADRE (esterrefatto) Ma che fa?!? Sta cagando sul tappeto. Oh, cazzo! Sta cagando!!

GIORGIO  (mortificatissimo) Perdonatemi, vi prego! Non volevo! E' la mia componente equina! Non riesco a controllarla del tutto! Vi prego di scusarmi! Perdonatemi! Non si ripeterà più! Signora, se mi dà uno straccio, pulisco!

FIGLIA No Giorgio, non ti preoccupare, faccio io! (esce e torna cori scopa e paletta)

PADRE Mica basta, Ci vuole una ruspa!

GIORGIO Mi rincresce davvero, scusate... Sono così mortificato...

MADRE Ha provato con i pannoloni?

GIORGIO Per un periodo, ma mi sentivo ridicolo... mi scusi tanto, signora...

MADRE Via, non ne facciamo un dramma, in fondo sono manifestazioni naturali! (ridendo) Ci concimeremo i gerani! Su, se non la pigliamo un pò a ridere...

PADRE Un agrumeto, ci concimiamo! Ne fa in quantità industriali!

FIGLIA Papà! Non essere volgare!

PADRE (a Giorgio) Senta... Giorgio... io non ce l'ho con lei, ma credo proprio che qua l'accoppiata non possa funzionare. Adesso mangiamo, ci vediamo la partita tutti insieme e poi vi salutate OK? Per chi tifate, voi mostri?

GIORGIO (disperato e romantico) Ma signore, io amo sua figlia con tutto il mio cuore! Non rida di me, ma quando sono con lei (si volge teneramente verso la ragazza che lo ricambia accarezzandolo) è come se intorno a me sbocciasse la primavera, come se la mia vita avesse finalmente un senso e vorrei che tutti i colori dell'arcobaleno si dessero appuntamento sulla tavolozza di un pittore che li utilizzasse per ritrarre le sue sembianze! Quando penso al suo volto di madonna medioevale, ai suoi capelli di seta luminosa, alle sue labbra di fragola (la ragazza continua a carezzarlo), quando penso al suo sorriso che fa dolcemente prigionieri, al suo sguardo innocente e impudico al tempo stesso, quel suo essere così bambina e già così donna, quando penso alle sue mani che mi accarezzano piano...

(Durante l'ultima romantica battuta di Giorgio, è spuntato un po'alla volta, sotto la pancia di cavallo, un enorme pene, che alla fine del breve monologo è fuoriuscito fin quasi a raggiungere terra. Si tratterà, per l'attore all'interno del costume, di far uscire pian piano il coso da un buco tra le zampe posteriori.)

MADRE Giorgio!

FIGLIA (un pò ammirata) Giorgio!

PADRE E Cristo!! Ma si controlli!! Lei fa veramente schifo!!!

GIORGIO (disperato) Gliel'ho detto, è la mia parte animale!! Tento di soffocarla, ma non ce la faccio!! Stò tentando anche con l'ipnosi, ma niente! Perdonatemi, vi prego! Perdonatemi!!

FIGLIA (comprensiva) Non hai niente da farti perdonare, Giorgio! Quello che conta è l'energia interiore, e io so che tu hai una grande forza che ti permetterà di realizzare le tue aspirazioni più profonde!

PADRE Giusto. Lo aspetta un futuro radioso. Come pornostar.

FIGLIA Pover'uomo! Ti rifugi nelle battutacce, perché certe sfumature non le capisci proprio!

GIORGIO (afferrando una pagnotta dal tavolo) No, ha ragione! Non posso continuare così! (prendendo a frustarsi con la pagnotta) Tò! Prendi, bestia, così impari!

Ahia! (dopo ogni colpo che si infligge, Giorgio, che sta colpendo se stesso, lancia anche un grido dì dolore) Tò! Ahia! Tò! Ahia! (si picchia selvaggiamente)

FIGLIA (cercando di fermarlo) No, Giorgio, non ti torturare! Non è colpa tua! Non farti del male! Giorgio! No!

GIORGIO (alzandosi sulle zampe posteriori) Lasciami! Deve imparare!! Anzi, devo imparare!!! Tò! Ahia! Tò! Ahia! Tò! Ahia! (il trattamento funziona, il grosso pene sbatacchiando qui e là rientra nella pancia, nel trambusto cade qualche stoviglia)

PADRE (esplodendo) Basta! Porta questo maiale fuori da casa mia, o lo butto fuori a calci!!!

GIORGIO Semmai, cavallo! E quanto ai calci, le consiglio di stare attento!

PADRE Minaccia pure, il quadrupede!! Ma io l'ammazzo!! (fa per lanciarsi su Giorgio brandendo una bottiglia)

(Gran caos, tutti gridano. La madre trattiene il padre.)

MADRE Caro, calmati, per l'amor del cielo, ti fa male!!

PADRE Tu stà zitta che lo sapevi e non mi hai detto niente!!

MADRE Avevo paura che ti arrabbiassi!!

PADRE (urlando come un ossesso) Ionon mi arrabbio!! Io mi incazzo come una iena..

MADRE No, no, caro, calmati, ora ti prendo le pillole!!

FIGLIA (urlando anche lei) Ma sì! Brava mamma!! Continua a fare la schiava come hai sempre fatto!! Continua a farlo sentire il padrone del vapore!!

PADRE Padrone del vapore?!? Che cazzo dice, questa psicolabile?!?

FIGLIA (ancora alla madre) Ma sì! Continua a obbedire! Annullati nella sua ombra!! lo invece sono stufa! Me ne vado con Giorgio! Ci costruiremo una vita insieme! Una vita piena d'amore, libera da preconcetti e squallidi tabù piccolo-borghesi!

(Sotto la pancia di Giorgio rispunta una porzioncina di pene. Giorgio si rifustiga con la pagnotta, urlando a ogni colpo. Il pene sparisce.)

FIGLIA Addio, mamma!! (al padre) E tu vaffanculo, fascista!!

GIORGIO (costernato) No, no, aspettate... calmatevi ... io... io... mi spiace di aver causato tutto questo... io ...

FIGLIA Portami via, Giorgio! Non resterò in questa casa un secondo di più!!

GIORGIO No, aspetta, ti prego, calmati... calmiamoci tutti... vi racconto un'altra delle nostre storielle, va bene? Vedrete, poi staremo meglio... ecco... allora c'è un centauro che incontra un bue e gli fa "Sei un bue?" e quello "No, sono un centauro anch'io, ma mia moglie mi tradisce!" Ah! Ah! Ah! Carina, no? Su, una bella risata tutti insieme!

PADRE (come impazzito) Fuori di qui!!! E tu bada! (alla figlia) Se te ne vai con quello non metterai più piede qui dentro!!

FIGLIA Chi se ne frega!! La odio, questa casa!! Andiamocene, Giorgio!

GIORGIO Aspetta, calmati, dai...

FIGLIA Giorgio!

GIORGIO Ma...

FIGLIA Aaaa... bbiù!!! (alla maniera dei carrettieri)

(Giorgio nitrisce ed esce seguito dalla ragazza. Madre e padre restano soli. La madre piange.)

MADRE Se n'è andata! La mia bambina se n'è andata!

PADRE Non ti preoccupare, tornerà... gli troverò un posto di lavoro, a quel disgraziato... da mio cugino cercano un praticante...

MADRE (sorridendo tra le lacrime) Oh, Mario! Lo sapevo che in fondo sei buono! Che fa tuo cugino?

PADRE Ha una macelleria equina...

(SIPARIO)



                        Tanto santo pianto

(In scena un confessionale, una sedia e una finestra oblunga da chiesa. Dal confessionale esce un Prete. Ha in mano «Penthouse» e si sta riallacciando la patta dei pantaloni. Dà un'ultima occhiata al paginone centrale. Il tramestio di qualcuno in arrivo lo fà trasalire. Entra sbuffando un uomo. Porta faticosamente in braccio un grosso natio da giardino con la barba bianca e la giacca rossa stile Disneyland.)

UOMO Padre, guardi questa statua!

PRETE (gettando velocemente «Penthouse» nel confessionale) Grazie, siamo al completo. Nelle navate ho San Firmino e tutta la Via Crucis. Sotto il pulpito c'è Santa Elisabetta con le tette sul vassoio, che mi sa che la tolgo perché le pigliano tutti per uova al tegamino e li sento che ridono, durante l'omelia. Davanti al portale ho San Giuseppe Falegname che fa sei scaffalature aiutato dal Bambino... grazie, buongiorno.

UOMO (insistendo, concitato) Ma padre, lo guardi! Ho faticato come una bestia, per portarlo qua! Pesa l'animaccia sua!!

PRETE (seccato) Non insista, per favore! Non mi serve niente!

L’unico spazio libero è la nicchia dell'altare maggio­re, mica ci posso mettere un nano in giacca rossa! E poi mi mandano i soldi col contagocce, lo sa? Mi tocca fare la cresta sulle questue, si figuri lei!

Che la perpetua mi ricatta pure, dice che mi sputtana se ogni giovedì non la... ha 62 anni, non so se mi spiego...

UOMO (con enfasi) Padre! Questo nano piange!

PRETE Al suo posto non sarei contento nemmeno io.

UOMO Ma sono lacrime vere! Umane! Salate! Assaggi! (tendendo un dito umido al prete)

PRETE (schifato, respingendo il dito) Lacrime?

UOMO Lacrime!

PRETE Vere?

UOMO Vere!

PRETE Quel nano lì?

UOMO Questo nano qui!

PRETE (tagliente) E a me, le vieni a raccontare, queste cazzate?

No, dico, ragazzo, vieni a rubare in casa di ladri?

UOMO Senta, io non lo so che ha da piangere ‘sto nano, però piange!

Piange da giorni come se gli fosse morta la madre! Certe volte mi fa una pena che quasi lo porterei fuo­ri a svagarsi un pol

E guardi che io, 'sto sgorbio, l'ho sempre odiato!

(più confidenziale) Vede, mia Moglie è una burina... sa... centrini sul televisore, statuine Capodimonte, i coniglietti che scopano sul cruscotto... roba così...

PRETE Bella merda...

UOMO Non lo dica a me che ci devo vivere...

Insomma la tamarrona m'ha piazzato in giardino sette nani più Cenerentol

PRETE Biancaneve.

UOMO Vabbè, una smosciacoglioni di quelle. Non ci andavo nemmeno più, in giardino, che fare lo slalom tra i mostri mi dava sui nervi. Poi, una mattina ne scopro uno con gli occhi bagnati... Mammolo, per l'esattezza. Sulle prime penso "Gli avrà pisciato addosso il cane", ma la burina ha voluto il chihuahua, e quel sorcio mica ci arriva fino agli occhi, e comunque non avrebbe quella mira. Poi mi sono reso conto che erano lacrime vere e che ero testimone di un miracolo!

PRETE E no!

UOMO No che?

PRETE Lasciamo stare i miracoli, per favore! Non mischiamo il Sacro col Profano!

UOMO Ahó, questo piange, è di gesso, perciò è un miracolo, no?

PRETE Ma mi faccia il piacere! È un nano, mica la Madonna!!

UOMO (urlando) E perché se piange la Madonna è un miracolo, e se piange il mio nano, no?!! I diritti dei nani sono equiparabili a quelli di tutti noi! Anzi! Proprio per la loro condizione hanno diritto a maggior considerazione e affetto!! È tutto più facile se uno è la Madonna! E Nostra Signora di qua, e Mater Pulcherrima di là... Ragazzi, me lo fate un bel Duomo? Detto fatto! Quante guglie? Gente, oggi ho voglia di una bella clinica privata, me ne dedicate una trentina? Subito, Signora, al suo servizio!! Persino le cantanti rock usano il suo nome! Ma s'è mai visto un cantante che abbia scelto di chiamarsi "Nano"? Nano Springsteen, Nano Jackson o Nano Daniele? Nessuno! Al massimo un aperitivo! (carezzando Mammolo) La vita non è mai a portata di mano, per un nano!

PRETE Ma questo è di gesso!

UOMO (incazzandosi) Pure la Madonna di Civitavecchia è di gesso!! (incazzandosi peggio) Una Madonna di gesso piange! Uno stracazzo di nano di gesso piange!! Dov'è la differenza?!?

PRETE (urlando pure lui) La Madonna è la madre di Dio! I nani neanche parenti acquisiti!!

UOMO (strillando come un matto) E parli con qualche pezzo grosso! Col vescovo, coi cardinali, col Papa! Inventatevi il culto del Santo Nano Addolorato!! 0 il Cuore Misericordioso del Santissimo Corto!! Ma ve le devo dire io, le cose?!! (calmandosi) Rifletta... una bella cappelletta a casa mia, agli arredi ci pensa mia moglie... e poi giornalisti, TV, pellegrini... Se l'immagina? Lacrime del Santo Nano! Da oggi anche nel pratico dispencer formato famiglia, £ 30.000! Portachiavi con immaginetta del Corto Divino più stemma squadra del cuore e corno portafortuna, 25.000! Gli potrebbe intitolare la chiesa! Parrocchia del Sacro Cuore del Mestissimo Nano! Suona bene, no? Allora OK? Fifty‑fifty? 60 e 40? Dica lei, vedrà che un accordo lo troviamo! E potrà smettere di trombare la perpetua!

PRETE (furibondo) Basta così!!! Non le permetto di venire a bestemmiare nella casa del Signore! Un nano è un nano e la Madonna è la Madonna!! Senno qua dove andiamo a finire?

(Entra un secondo uomo. Porta in braccio una grossa statua di ceramica raffigurante un giaguaro, di quelle in vendita nelle stazioni di servizio autostradali. L'uomo ogni tanto deterge gli occhi al giaguaro.)

2o UOMO Padre, mi piange il giaguaro Ho pensato che non gli piacesse stare in corridoio e l'ho spostato in salotto accanto al Benjamin. Ma lui continua a piangere. Così mi son detto: Fosse santo?"...

1o UOMO (intervenendo) E no, scusi c'ero prima io! E che facciamo? Qua il Padre è già molto occupato col Santo Nano Addolorato... Ripassi, faccia il favore...

2o UOMO (stupito) Col Santo che?!?

1o UOMO Col Santo Nano Addolorato! Precisamente questo! (lo mostra Piange, lo sa?

2o UOMO Embè, che c'è di strano, anche il mio giaguaro piange!

1o UOMO Sì, ma mica si Può fare santo un giaguaro! (rivolgendosi al prete, che ha l'aria di chi sta per scoppiare) Vero, Padre, che non si può fare? Figuriamoci... San Giaguaro dal Kilimangiaro!(facendo il verso come i bambini) Gnè gnè gnè...

2o UOMO (canticchiando, a sua volta) Santo Nano Addolorato, mai sentito, mai cagato! Ah! Ah! Ah!

(Il prete, accasciato stilla sedia, guarda nel vuoto mentre i due uomini si fronteggiano, da dietro le rispettive statue. Entra una donna con una grossa Torre di Pisa di gesso tra le braccia.)

DONNA Padre, mi piange la Torre! Se me la fa dichiarare santa, tiriamo su un pò di svanziche, che ne abbiamo un gran bisogno tutti e due, da quello che mi racconta la perpetua. Le piace il nome "Santa Torre di Pisa Abbattuta"?

1o UOMO Mica è abbattuta, pende soltanto.

DONNA In senso morale, imbecille! t abbattuta perché il mondo va male e c'è tanta cattiveria in giro!

2o UOMO Allora sarà per quello che mi piange il giaguaro! Sta a vedere che è sensibile! E poi le chiamano belve!

1o UOMO (tirando il prete per la manica) No, Padre, scusi, lei l'ha visto, c'ero prima io, glielo dica anche lei...

(Durante gli ultimi dialoghi il prete si è gonfiato sempre più. Ora esplode.)

PRETE (isterico) Andate viaaa!! Non voglio più sentire niente!! Fuori di qui!! Tuttiii!!! Viaaa!!

(I tre escono borbottando. Mozziconi di frasi... "La Madonna sì e il nano no, mica è giusto... " San Giaguaro da Mombasa vi piace?" "Torre di Pisa Depressa?" "Forse Nairobi suona meglio... ")

(Il prete è rimasto accasciato sulla sedia. E' molto provato. Silenzio.)

(Le teste dei tre si riaffacciano dalla quinta.)

DONNA Padre... e una bella Trinità? Torre, Giaguaro e Brevissimo Santo! Mica male, no? Che ne dice?

1o UOMO 30, 30, 30 e 10 a lei... eh? Per noi va bene!

(Il prete non risponde. Fissa il nulla con gli occhi sbarrati.)

2o UOMO Vuole fare 25, 25, 25 e 25? Ci dica qualcosa, Padre... Padre?

DONNA Padre?

(Il prete comincia a piagnucolare.)

DONNA Piange!

TUTTI E TRE Miracolo!!!

(SIPARIO)


                         Dejeneur sull’erba

(In scena due alberi, una tovaglia da picnic, una sedia a sdraio. Una donna dispone piatti e bicchieri sulla tovaglia. Sulla sdraio donne un anziano con un plaid sulle gambe. Dietro, un uomo e un ragazzo giocano allegramente a palla. L'atmosfera, bucolicamente serena, è resa ancor più soave dai cinguettii degli uccellini.)

PADRE(ridendo) Dai, figlio, tira!

FIGLIO(ridendo anche lui) Stavolta non la prendi, papà!

PADRE  Vedremo! Ah! Ah! Ah!

(Il figlio tira la palla)

PADRE  Presa! Attento, ora tiro io! Pronto?

(Il padre tira a sua volta.)

FIGLIOPresa!

PADRE  Hai stoffa, giovanotto! Sei quasi bravo come me! Ah! Ah! Ah!

MADRE(molto materna) Basta, campioni,  venite, è pronto! Altrimenti mangeranno tutto le formiche!

PADRE(parando l'ultimo tiro)  Hai sentito la mamma? Pronti, via! E l’ultimo che arriva lava i piatti! Ah! Ah! Ah!

(PADRE e FIGLIO correndo e ridendo arrivano accanto alla tovaglia apparecchiata.)

FIGLIOPrimo! (cantilenando) Papà lava i piatti! Papà lava i piatti!

PADRENon vale! Ti ho lasciato vincere perché sono molto generoso!

FIGLIO  Allora rifacciamo. Dai, rifacciamo, papà!

MADRE(sorridendo) Piantatela, voi due... tanto lo sapete che alla fine i piatti li lavo sempre io...

PADREUhmm, che profumino! Ho una fame! Che hai preparato di buono, signora moglie?

MADRE(sorridendo) Tu che dici?

PADREDirei... cotolette di capodoglio farcite con ragù di canguro!

MADRESpiritoso... quasi quasi oggi ti lascio a digiuno! Ti farebbe anche bene, stai mettendo su pancetta! Non lo voglio un marito grasso!

PADRE(ridendo) No, mio comandante! Tutto, ma digiuno, no! Ah! Ah! Ah! Farò ginnastica, lo giuro davanti a testimoni! Hai sentito, piccolo?

FIGLIO  Hai fatto anche il budino, mamma? Posso assaggiarlo?

MADREDopo, dopo... ora vai al ruscello a lavarti le mani! E lascia stare le rane!

FIGLIOUffa, mamma...

MADREMarsch!

(Il figlio esce e il padre si fa più vicino alla madre.)

PADRESveglio il nonno?

MADRENo, gli ho già dato la sua minestrina poco fa. Mi ha raccontato per la centesima volta di quando era caporale e le granate fioccavano e una centrò il bordello e ci fu una pioggia di preservativi. La prossima volta la minestrina gliela dai tu.

PADRE(cingendo affettuosamente le spalle della madre che continua ad apparecchiare la tovaglia) Dai, è un uomo anziano... Chissà come saremo noi alla sua età. Tu già sei brontolona adesso... ma guarda che bella giornata... Ah, sì, ogni tanto ci vuole uno stacco! Un po' di sole e di aria pura insieme alla mia famigliola, vicino alla mia dolce mogliettina (la tira ancora più a sé) anzi, vicinissimo... (allunga le mani sulle tette di lei) ooh, ma guarda, sembra proprio che per questi meloncini il tempo non passi mai... (tenta l'approccio ridacchiando, la sbaciucchia)

MADRE(vezzosa) Ma dai... sta' fermo che ci vedono...

PADREChi? Non c'è anima viva, il nostro birbante è al ruscello e starà inseguendo qualche ranocchia... il nonno non ci vede neanche da sveglio, e quanto a sentirci... vieni qua, signorina...

MADRE (sempre più vezzosa, cedendo) Dai, su, che fai, non siamo più ragazzini, dai, ooh... caro... caro... caro... car..

(Improvvisamente l'uomo si stacca dalla donna, si porta le mani alla pancia e alla gola e prende a contorcersi in modo scomposto, roteando gli occhi, facendo delle facce orribili, rantolando e soffiando drammaticamente.)

PADREAaaggh! Ooouurrgh! Aaanff! Ooorrgh! Aaarrgh!

MADRE(spaventatissima) Mio Dio, che ti succede, caro?! Cos'hai? Parlami! Stai male? Rispondi! Che ti sta succedendo Oh, mio Dio!!

(L'uomo improvvisamente come prima, si calma, diventa gelido, guarda freddamente negli occhi la donna sempre più terrorizzata.)

MADREStai meglio? COS'è Successo? Parlami! Perché mi guardi così?

PADRETaci, creatura terrestre morfologicamente elementare, di sesso femminile, ovipara, bipede, onnivora, bioculare, priva di branchie. Non sono quello che la vostra primitiva organizzazione sociale ti spinge a chiamare con la stupida parola "marito". Quello che hai davanti è solo l'involucro di tuo marito. Lui non esiste più.

Chi ti parla proviene dal pianeta Zevon della costellazione di Arturo. Appartengo alla settima flotta intergalattica. Siamo qui per invadere il secondo pianetino della zona stellare 14, da voi denominato Terra, sostituendoci segretamente all'identità dei suoi abitanti. Ora tocca a te.

MADRE(indietreggiando mentre il PADRE alieno avanza minaccioso verso di lei) No! Noi Stammi lontano!! Non ti avvicinare!!!

PADREÈ inutile, non puoi sfuggire. Disattiverò la tua coscienza sostituendomi ai codici del tuo DNA... Non ti farà alcun male... poi sarà tutto più facile per te... niente più emozioni, niente più dolore... non opporre resistenza, lasciati andare...

MADREMa vaffanculo! Ma vaffanculo!! Ma vaffanculo!!!

PADRECome, vaffanculo?!?

MADREMa vaffanculo te e tutto Zevon! Sempre tra i coglioni, vi dobbiamo trovare! Sempre!!

PADREPrego?!

MADRECi facciamo trentadue zilioni di km per arrivare su questo orrendo pezzo di torba e ci ritroviamo tra le palle voi!! Ma allora lo fate apposta!

PADREVi siete fatti... ma tu non sei... cioè... voi... voi chi?!!

MADRE(seccatissima) Noi di Antar IV, ottava galassia, sedicesima costellazione a destra! Sono dieci anni che stiamo su questa palletta infame a pigliare l'identità dei terrestri! Piano piano, uno alla volta, attenti a non farci scoprire... un mazzo così! Che poi te li raccomando, i terrestri! Mai incontrata una specie più ignobile in tutto l'Universo! Hanno la forfora, le unghie sporche e l'alito fetido! Gridano! Scorreggiano sui mezzi pubblici! E sotto gli arti superiori hanno ghiandole sudoripare che abbatterebbero un tigrodonte di Blefarus!! E hanno solo due testicoli esterni!

PADRELo so, è orribile... però... noi...

MADREE voi arrivate da Zevon freschi freschi!! Invadono, loro! E no!... A casa, bello! Mi spiace, ma c'eravamo prima noi! Vai a giocare ai marziani su qualche meteorite, va'! Aria, aria!!

PADRENo, senti, scusa, anche noi ci siamo fatti zilioni e zilioni di km! Col prezzo del propellente nucleare che aumenta tutti i giorni! E anche noi ci sorbiamo i terrestri e le loro ghiandole! Perciò abbiamo gli stessi vostri diritti di invadere questo pianeta!! Mi spiace, ma dovete...

(Lo scambio viene interrotto dalla voce del ragazzo che arriva trafelato e allarmato.)

FIGLIOMamma! Papà! Che succede?!

(PADRE e MADRE si guardano, poi guardano gelidamente il FIGLIO.)

FIGLIOMamma, cos'ha papà? Non sembra lui! Cioè, è lui, ma non è lui! E anche tu, mamma! Perché mi guardi così? Mi fai paura!

(Padre e madre scattano all'unisono. Si gettano addosso al FIGLIO, tentando di scansarsi l'un l'altro, spintonandosie gridando in coro, ognuno tentando di sovrastare la voce dell'altro.)

PADREe MADRETaci, creatura terrestre in fase evolutiva morfologicamente elementare, di sesso maschile, con tempesta ormonale incipiente e anche un po' stronzetto come tutte le creature adolescenti dell'Universo! lo non sono tuo PADRE (MADRE). Ciò che vedi è solo il suo involucro esterno! Ora lasciati andare, non opporre resistenza, mi sostituirò al tuo DNA, non ti farà male, e poi per te sarà tutto più facile, niente più emozioni, niente più dolore e...

FIGLIOMa mannaggia quella porcaccia di una miseriaccia zozza!! Ci siamo fatti zilioni di km per venire a invadere la Terra, e voi... Chi cazzo siete, voi?!!

MADRE(intimidita) Ma tu non... io ... noi...

PADREOh, cacchio, è un bel casino ...

MADREIo sono di Antar IV..

PADRE Io di Zevon...

FIGLIOE io di Zoppas, il pianeta gassoso! Ci stiamo sostituendo a questi deficienti di qui, gli rubiamo l'identità uno per volta...

PADREAnche noi ...

MADREAnche noi ...

NONNOE già, io invece sto qua per cambiare aria no?

(alzandosi di scatto dalla sdraio dove sinora aveva dormito profondamente, o così pareva)

NONNOMa è roba da pazzi!...

PADRE, MADREe FIGLIO(avventandosi sul vecchio, spintonandosi, gridando all'unisono, cercando ognuno di sovrastare la voce degli altri due) Nonno! Cioè... creatura terrestre morfologicamente elementare, una volta onnivora e ora non più, dall'apparato riproduttivo obsoleto e prolassato, in preda a decadenza cerebrale, noi non siamo quelli che tu pensi che noi siamo, ma siamo diversi da quello che sembriamo che siamo, cioè, insomma, ecco, lasciati andare, non opporre resistenza, non ti farà male, e poi sarà tutto più facile per te, niente più emozioni, niente più dolore, niente più incontinenza e...

NONNO(incazzato come un cinghiale) Allora ditelo che non ci volete far lavorare!!! Ma cazzo di Saturno, avete tutto l'Universo a disposizione, miliardi e miliardi di pianeti, e dovete venire tutti qua a rompere i coglioni!!! Sono vent'anni che ci sostituiamo ai terrestri, uno alla volta, zitti zitti, piano piano... lo sapete che vuol dire?

TUTTILo sappiamo sì...

NONNOAbbiamo fatto zilioni di km per arrivare da lkea fino a questo buco del culo dell'Universo! E le nostre astronavi vanno a legna, non so se mi spiego! E poi arrivate voi!!! Ma porca di quella puttana di una puttana puttanona... (è furibondo, urla)

PADRE  Calmati, o ti verrà un infarto, cioè, verrà all'involucro.

MADRERagazzi, parliamone.

(Si siedono tutti. Appena seduti una VOCE irritatissima grida.)

VOCEChe fate, stronzi!? Ci state schiacciando! Controllateli, almeno, i corpi in cui vi infilate! Ci avete ammazzato trentasei unità di invasione in un colpo solo!!

TUTTIMa chi... cosa... dove...

VOCEDove guardi, deficiente di uno zevoniano! Siamo qua! Qua, scemo! Qua!!

NONNO(guardando intorno ai suoi piedi) Le formiche!!

FORMICAGli involucri, delle formiche, cretino! Noi del pianeta Dash 41, dopo aver percorso zilioni di km, ci siamo sostituiti all'identità di questi animaletti primitivi per entrare in tutte le case e invadere di soppiatto il pianeta Terra!

ALTRA FORMICAUna bestiola alla volta... avete idea?

ALTRA FORMICANon finivano mai!

ALTRA FORMICAE adesso arrivate voi!

ALTRA FORMICAVia, via, sgomberare!

(PADRE, MADRE, FIGLIOe NONNOprendono a calpestare il suolo con rabbia schiacciando le formiche aliene.)

PADRE, MADRE, FIGLIO, NONNO(urlando) Tò Almeno voi ve la pigliate nel culo!! Tò! Tò! Tò!

FORMICHENo! No! No! Aaahh!!!

GLI ALTRIBastarde! Tò ! Là ce n'è un'altra! Tò! E tò! E tò!

(Entra in scena un contadino, con cappellaccio, fazzolettone al collo e pala. Parla rurale.)

CONTADINOCu fate sulcambo mio? Ve sete 'mbazziti? V'ha mozzicato la tarandola? Qua è cortivato, e mo' se nun smammate...

NONNO(freddamente) Di che pianeta sei?

CONTADINORiello IV, ottava galassia di Atari. Dopo aver viaggiato per zilioni di km, stiamo invadendo la Terra sostituendoci a...

PADREBe', ma allora lasciamo perdere, andiamocene tutti a casa e non se ne parla più...

FIGLIOMa sì, basta, dai, così non ha senso...

VOCE NON IDENTIFICATAPerò, ragazzi, la prossima volta organizziamoci, senno è un casino!

TUTTI(guardandosi intorno) Chi è?! Chi ha parlato?!?

MADREUna formica! Là!

FIGLIO(precipitandosi a schiacciare l'animale) Tò!

FORMICAAaahh!!

VOCEMacché formiche! Noi di Ultrabrait 28 ci siamo sostituiti all'identità dei virus per invadere la Terra. Ci siamo teletrasportati per zilioni di km, molti di noi sono morti di raffreddore e...

PADREVabbè, ho capito, ciao, ci vediamo, io vado...

MADRESì, pure io, tanto qua...

FIGLIOVengo anch'io, forse riesco ancora a prendere la coincidenza per Zoppas...

NONNO(un pò dietro guardando fissamente in terra) Lasciati andare, creatura terrestre morfologicamente elementare, di sesso maschile, onnivora, con piccoli arti atti alla presa, pelo, grandi padiglioni auricolari e lunga appendice posteriore. Mi sostituirò al tuo DNA, non ti farà male, e dopo per te sarà tutto più facile... niente più emozioni, niente più...

MADRE(uscendo di scena, insieme agli altri) Piantala, è un topo morto...

(Il nonno dà due calcetti, per verificare se il topo è morto davvero, poi esce di scena anche lui, mestamente Poco dopo, il rumore di razzi in partenza. Prima forte, poi sempre più piano, a sfumare, in progressivo allontanamento.)

(SIPARIO)


Kafka chi?

(Scena vuota. Penombra. In terra un pezzo di specchio rotto e molta sporcizia: cartacce, scarti non identificabili, immondizia varia.)

Rannicchiato sul pavimento dorme un uomo nudo [perizoma se l'attore è pudico]. L' uomo si sveglia, sbadiglia, si stira. Poi si guarda le mani con aria esterrefatta. La luce aumenta come se facesse giorno, mentre, ancora più stupito, l' uomo si osserva le estremità inferiori.

Con un grido balza in piedi. Barcolla. Si guarda il... resto. Altro grido. Lamentandosi e coprendosi il... resto con le mani, prende ad aggirarsi per il palco, finché non si imbatte nel pezzo di specchio.

Si guarda, l'espressione sempre più spaventata, fino a prorompere in un urlo terrorizzato.)

UOMO Aaaaaaaaahhhhhhhhh!!

(All'urlo, entrano in scena tre attori vestiti da scarafaggi grosse corazze brune, sei zampe antenne. Gli scaraffaggioni vedono l'uomo e urlano anche loro.)

SCARAFAGGI Aaaaaaaaahhhhhhh!!

(Gli scarafaggi, gridando, urtandosi, cadendo, inciampando, fuggono caoticamente fuori scena.)

UOMO Mamma! Papà! Sorellina!

(Sempre coprendosi il... resto con le mani, l' uomo corre verso la quinta dove sono fuggiti i suoi... parenti.)

UOMO Mamma! Papà! Sono io!!

VOCE MASCHILE DA FUORI Chi ti conosce, sgorbio!!

VOCE FEMMINILE DA FUORI Sparisci! Fai schifo! UOMO Ma sono io!! Mamma, sono tuo figlio!

VOCE FEMMINILE Oooooohhhh....

ALTRA VOCE FEMMINILE Aahh! La mamma è svenuta!

VOCE MASCHILE Largo! Facciamole aria! Sdraiamola su quel mucchio di lanugine!

UOMO (disperato) Papà, sono io, ti dico! Per favore, papà! Te lo giuro!

VOCE MASCHILE Non puoi essere tu! E non mi chiamare papà! Fai vomitare!

UOMO Lo so, ma non è colpa mia! Sono andato a dormire normale e mi sono svegliato così!

VOCE FEMMINILE (più comprensiva) Che hai mangiato ieri sera?

UOMO (piagnucoloso) Ouello che avete mangiato voi! Qualche pelo, un po' di merda e della morchia da tubature!

VOCE MASCHILE Peli, merda e morchia non hanno mai fatto male a nessuno! Li ho mangiati tutta la vita ed eccomi qua! Finisci di raccontare balle, mostro, e scompari da dove sei venuto, che se mia moglie si sente male per colpa tua, giuro che...

UOMO Papà, mamma, sorellina, sono io, come ve lo devo dire? Non so che mi è successo, ma sono io!

(Lo scarafaggio‑mamma si getta in scena. Lo scarafaggio‑papà la segue cercando di trattenerla.)

VOCE FEMMINILE FUORI SCENA Mamma! Torna indietro!

SCARAFAGGIO-MAMMA (isterica, scagliandosi contro l'uomo) Nooo!! Tu non sei il mio bambino! Lui è bellissimo! Ha due antenne lunghe e dritte e la corazza più tosta di tutta la fogna! E sei zampotte belle pelose! E quattro mandibole da fare invidia a un cervo volante! Tu... tu fai schifo pure ai sorci!!

(Lo scarafaggio-papà riesce finalmente a trascinare fuori lo scarafaggio-mamma.)

SCARAFAGGIO-PAPA Vieni via! E' pericoloso!

UOMO (rattristato) Lo so, ma... l'apparenza esteriore mi dà torto, e forse si è prodotto uno scollamento tra soma e psiche tale da indurre perplessità e sconcerto in un osservatore esterno, ma la mia identità è fatta salva, il mio io non è messo in discussione, né è rimasta compromessa in alcun modo la memoria biologica della specie, e...

VOCE MASCHILE DA FUORI Ma come cazzo parli?! E saresti mio figlio?! Io e lui non abbiamo mai avuto bisogno di tante chiacchiere! Ci bastavano una sfregatina di antenne, o due schizzi di sputo per capirci perfettamente! Altro che parole!

UOMOPapà, le parole sono il filo invisibile che connette le coscienze, altrimenti destinate a dibattersi in un limbo di insensatezza senza spazio e senza tempo...

VOCE MASCHILEE dagli! Che cazzo stai dicendo?!

UOMONon lo so, mi vengono così... sinceramente prima io queste cose non me le sono mai neanche immaginate... mica male, però! Senti quest'altra: un bacio è l'apostrofo rosa tra le parole "t'amo"..

VOCE MASCHILEUn che?!?

UOMOUn bacio. L'unione o contatto fisico tra cuscinetti adiposi circostanti l'orifizio comunemente detto "bocca".

VOCE FEMMINILEDetto come?

UOMO(protendendo le labbra verso la quinta) Detto “bocca” Ecco, questa è una bocca! Non lo so perché lo so, ma lo so! Posso aprirla (la spalanca), chiuderla (la richiude), o farla stretta stretta a culo di gallina! (lo fa)

TUTTE LE VOCI FUORI SCENA Aaaaahhhhh!!!

UOMOOra che c'è?

VOCE MASCHILEQualunque cosa tu sia, non fare più quelle cose mostruose con quella... quella...

UOMOBocca, papà, e non c'è niente di spaventoso a fare il culo di gallina! Non si spaventerebbe neanche un bimbo!

VOCE FEMMINILEUn che?

UOMO(alzando gli occhi al cielo) Oh, Signore!... Sentite, venite qua e parliamone. 0 vengo io là? (faper andare)

URLA CONFUSEAaaahhhh!! Non ti avvicinare! Sta' lontano!!! Aaaahhh!!!

UOMOAscoltatemi, vi prego! Siete la mia famigliola, ho solo voi al mondo e in questo momento ho veramente bisogno di un pò di conforto...

VOCEFEMMINILEPapà, sembra sincero, diamogli almeno la possibilità...

VOCE MASCHILETu sta' zitta! Come puoi credere che quella cosa immonda sia tuo fratello?

UOMOSe vi dò una prova inconfutabile che...

VOCE FEMMINILESe ci dai cosa?!

UOMOSe vi dimostro che sono io, poi verrete qui accanto a me, almeno per farmi sentire il vostro affetto? Capisco che non avendo armi naturali atte alla difesa come zanne o artigli, siete geneticamente programmati per la fuga davanti al pericolo, ma io non costituisco alcun rischio, la mia aggressività è sotto il controllo del pensiero cosciente e...

VOCE MASCHILERicomincia a sparare cazzate! Oltre che disgustoso è pure matto!

UOMOScusate, scusate, non so perché mi vengono certe cose, però mi vengono... insomma, vi dimostrerò che non voglio farvi del male e che potete venire qua...

VOCEMASCHILEL’ultimo che l'ha detto era un corvo, e mia madre è rimasta vedova con sessantuno figli...

UOMOIl gatto morto, papà! Te lo ricordi il gatto morto? Una mattina di sole, Un gatto morto, e te che ci dici a noi piccini "Per un mese la pappa è assicurata"! Te lo ricordi? E ricordi che mentre eravamo tutti lì a ridere e mangiare e farei gli scherzi arrivò l'automobile? Una grandissima automobile che puntava dritto su di noi?

VOCE MASCHILEUna grandissima che?

UOMOUna... un... un grossissimo animale pericoloso che voleva ammazzarci! Tutti fuggimmo... Solo tu non ti accorgesti del... dell'animale che ti era quasi addosso, preso com'eri a mangiare con tutte le mandibole immerse nel...

VOCE MASCHILEBe', era dell'ottimo fegato...

UOMOIo ero piccolo, ma fuggendo, vidi che tu non ti eri accorto di nulla ed eri rimasto là, e la... grossa bestia ti era quasi addosso e mi staccai dagli altri e tornai indietro e non c'era più tempo e non potevo avvicinarmi e mi misi a frinire con tutto il fiato che avevo sotto la mia piccola corazza e tu ti sei voltato, hai capito quello che stava per succedere e sei riuscito a venire via un attimo prima che l'au... che l'animale passasse sul gatto e...

VOCEMASCHILE ... e mi siete tutti corsi incontro frinendo e piangendo e ci siamo abbracciati così stretti...

UOMO... che è trascorso un giorno prima che riuscissimo a districare tutte le zampe...

VOCE FEMMINILEA fare che?

UOMOA scioglierci dall'abbraccio, mamma! Ve lo ricordate?

(Silenzio di attesa. L'uomo tace guardando la quinta.)

VOCE FEMMINILEMa sei davvero tu?!?

UOMOVe l'ho detto! Sì!!

VOCE MASCHILEQuante uova c'erano nella cova da dove sei nato?

UOMOCentocinquantotto. Centosettantadue se mamma fosse andata a deporle più lontano da quel geco.

VOCE FEMMINILENon è stata colpa mia! Tuo padre ha detto che era un posto sicuro e... oh, Dio!

UOMOOra ci credete o no?

(Silenzio. Poi pian piano gli scarafaggi entrano in scena, con molta circospezione, tenendosi dapprima a distanza dall'uomo, poi avvicinandosi fin quasi a toccarlo.)

SCARAFAGGIO-PADREE così sei tu!

UOMOIn persona. Cioè, insomma, sì... anche se il mio impatto estetico è un po' spiazzante.

SCARAFAGGIO-SORELLAChe?

UOMONiente. Sono brutto forte, eh?

SCARAFAGGIO-SORELLABe'...

SCARAFAGGIO-MADREPer me sei sempre bellissimo!!

UOMOOgni scarrafone è bello a mamma soja.

SCARAFAGGIO-MADREChe dici, figlio mio, non ti capisco...

UOMOMa che ne so... ve l'ho detto, mi vengono in mente cose che non mi so spiegare... "Endecasillabo"... "Moka Express"... "Pinacoteca"... "Obliterare"... "Tramonto sul mare"... vi dice niente "Tramonto sul mare"?

SCARAFAGGINo... No... Sinceramente no...

UOMOIo invece vedo un infinito cielo azzurro che diventa prima viola, poi arancio, poi rosso, mentre una grande palla di fuoco si immerge in una enorme massa d'acqua verdastra piena di animali senza zampe.

SCARAFAGGIO-PADREAccidenti, figlio, sei messo male! Sembri tuo zio quando ingurgitò la polvere bianca intorno alla sua tana... Prima ci disse che eravamo tutti gialli con tre teste, poi parlò di certe fiamme azzurre che uscivano dalla terra sotto di lui e si rovesciò sulla schiena perché voleva camminare sul cielo. Stava ancora a zampe all'aria, quando con una scorreggia spaventosa sparò fuori le budella e ci restò secco.

SCARAFAGGIO-MADRE(piangendo) Aaaahhh!! Nooooo! Figlio mioo!! Nooo!!

SCARAFAGGIO-SORELLAPapà!! Ma ti sembra il caso di spaventare così la mamma? Non ti basta quello che è successo?

SCARAFAGGIO-PADRE(imbarazzato) Scusate, non volevo ... cioè... mica è detto che anche lui... scusa, cara ...

SCARAFAGGIO-SORELLACome ti senti, fratellino?

UOMONo, no, state tranquilli, sto benissimo. Ho solo una certa famina... è da ieri che non tocco cibo...

SCARAFAGGIO-MADRETi preparo subito un pò di merda. Prima te la mastico, così la mangi bella calda. Come quando eri piccolo!

UOMOChe schifo! Mamma, ti prego!!!

SCARAFAGGIO-MADREMa ti è sempre piaciuta tanto!

UOMOOra non più. Io non la mangio più la... la cosa, lì..

SCARAFAGGIO-PADRELa merda.

UOMOE poi, papà, ti pregherei di non dire più quella parola! Chiamala sterco. È meno volgare.

SCARAFAGGIO-PADREMeno che? Mi sa proprio che non ti sei rimescolato solo fuori. Anche dentro devi averci un bel casino!

SCARAFAGGIO-SORELLAMa no! Non capite? Se è diventato un... un'altra cosa, allora forse mangerà altre cose! (rivolta al fratello) Vero?

UOMOSì... può essere... credo di sì...

SCARAFAGGIO-SORELLAAspetta qua! (esce di scena)

SCARAFAGGIOMADRESicuro che non vuoi un pò do..

UOMOMamma, per favore...

SCARAFAGGIO-SORELLA(rientrando con qualcosa in mano) Ecco qua!

UOMOCos'è?...

SCARAFAGGIO-SORELLAPezzetti di legno... prova...

UOMO(assaggiando) No, non va...

SCARAFAGGIO-SORELLAEra solo il primo tentativo, non scoraggiamoci! (riesce di scena)

SCARAFAGGIO-MADREDevi mangiare qualcosa, figlio mio! Devi tenerti su, adesso che sei malato...

UOMOMamma, te l'ho detto, stò bene...

SCARAFAGGIO-SORELLA(rientrando con altre cose) Ecco, prova queste!

UOMOChe roba è? (assaggia)

SCARAFAGGIO-SORELLAPallette di grasso.

UOMO(sputando e tossendo) Per carità!

SCARAFAGGIO-SORELLA Vuoi della morchia? Ne ho vista un pò lungo il tubo...

UOMOMi fai star male!

SCARAFAGGIO-MADREStai male? Dimmelo!

UOMOUffa, mamma, no!

SCARAFAGGIO-SORELLATi vanno un po' di scagliette di intonaco? Te le vado a i‑accogliere, ce n'è un sacco!

UOMONo, no, grazie...

SCARAFAGGIO-SORELLAAllora dimmi tu...

UOMORisotto ai quattro formaggi, sogliola alla mugnaia e Saint-Honoré. E uno Chardonnay dell'87.

SCARAFAGGIO-SORELLA(scoppiando a piangere) Oh, fratellino! Tu sei malato!

SCARAFAGGIO-MADRE(piangendo anche lei, disperata) L'avevo detto io! Figlio mio! Povero figlio mio!

UOMOBella questa cosa, però!

SCARAFAGGIO-PADREBello che?

UOMOQuesta mia... questa mia... questa mia meta... questa mia metafora!! questa mia metafisica! metacarpo! metastasi! Metal-detector! metallaro! metadone! metatarso! metabolismo metaemoglobina! (sempre più invasato)

SCARAFAGGIO-PADRE(scuotendolo) Calmati, ragazzo, calmati!! Torna in te!

UOMOPerdonatemi ma... non so... ho la testa piena... non capisco da dove saltino fuori tutte queste idee..  e già! Idee! Ecco come si chiamano! Idee! Idee Idee!! Sentite come suona bene! Mi è venuta un'idea! è tua quest'idea?! Ho avuto un'idea! Mi sono fatto un'idea! Non ne ho la più pallida idea! Che idea del cazzo!

SCARAFAGGIO-SORELLA Va bene, ma cos'è bello?

UOMOEh?

SCARAFAGGIO-SORELLA Prima hai detto "bella questa cosa"... quale cosa?

UOMOIl mio cambiamento! Non trovate? Voglio dire.. molto interessante, no? Qualcuno ne potrebbe scrivere!

SCARAFAGGIOPADREScrivere?

UOMOTracciare simboli grafici caratterizzati da costante riconoscibilità, corrispondenti a singoli fonemi riconducibili a un codice di comunicazione. Scrivere, no?

SCARAFAGGIO-MADREAaaahhh! Ricomincia! Il mio bambino sta male! Fate qualcosa!!

UOMONon sto male! Sto benissimo! Seppure la mia identità oggettiva sia stata destrutturata, io, comunque, resto consapevole in quanto centro soggettivo attivo. E quando dico “Io” intendo l'esserci come sensazione primaria del soggetto che vive nell'autoassicurazione della presenza di sé nel mondo, in una ricchezza di sensazioni che si concentrano nel viversi autoriflessivo. Perché non esiste coscienza di sé senza conoscenza di sé e non esiste sentimento della soggettività senza una percezione della propria identità di persona pensante se stessa che pensa!

SCARAFAGGIO-PADREC'è da ruzzolare un sacco di merda arretrata. Dai, vieni, lavoriamo e ci divertiamo...

(Silenzio. Si sente solo il piagnucolio sommesso e sconsolato dello SCARAFAGGIO‑MADRE.)

UOMOBaygon.

SCARAFAGGIO-SORELLA COS'è?

UOMONon lo so, ma mi piace. Chiamatemi Baygon. E' un bel nome, Baygon.

SCARAFAGGIO-MADRE(dolcemente) Va bene, se ti fa stare più tranquillo... vieni, Baygon... vedrai che tutto si aggiusta... Sì, sì, Baygon è proprio un bellissimo nome, piace tanto anche a noi, vero che ci piace tanto anche a noi?

SCARAFAGGIO-SORELLA Sì...

SCARAFAGGIO-PADREBe'... sì...

SCARAFAGGIO-MADREAllora vieni, Baygon?

UOMOEh?

SCARAFAGGIOMADREHo detto, vieni Baygon?

UOMOCosa?

SCARAFAGGIO-PADREOltre che matto, è pure rincoglionito ... tua madre ti sta dicendo se tu... ehm... Baygon ... vuoi andare con ...

UOMOIo... non vi capisco ... che lingua parlate? Non sembra avere un senso compiuto, sembra più un'emissione animale inarticolata... forse un richiamo...

SCARAFAGGIO-SORELLA (parlandogli da vicino) Mamma-dire-se-tu-che-essere-Baygon-volere-andare-con-papà-ruzzolare-mer..

UOMO(tappandosi le orecchie) Ma non potete parlare invece di fare questi brutti versi?

SCARAFAGGIO-PADREÈ completamente andato!

SCARAFAGGIO-MADREFiglio! Figlio mio!! È la tua mamma che ti parla! Io...

UOMOVi devo sterminare!

SCARAFAGGIO-PADRE(agli altri) Come ha detto?

UOMODevo ammazzarvi tutti!

SCARAFAGGIO-SORELLAFratellino!

UOMOTutti. Anche gli zii, i cugini, la nonna, il nonno e i parenti fuori. Tutti. Bestiacce.

SCARAFAGGIO-PADRESenti, figlio, sarai pure un pò scosso, ma stai passando il limite! Io...

UOMO(gridando e gesticolando con una sola mano, mentre con l'altra si copre le pudenda) È una cosa vergognosa! Indegna di un paese civile! Ma dove siamo, nel terzo mondo? Ci vogliamo beccare qualche brutta malattia? Lo sapete che siete portatori di ecchinococco, leptospirosi, tifo e febbre bottonosa? Ma vi sistemo io, brutti schifosi! Una bella passata di lisoformio, soprattutto dietro gli angoli, che è lì che vi annidate, e non se ne parla più! Roba da matti! Ma quant'è che non puliscono, qua? Chi ci abitava, gli zingari?

SCARAFAGGIO-MADREFiglio mio, per carità, non fare cosí! Rispondimi!

UOMOMa non c'è uno strofinaccio in questa casa?

SCARAFAGGIO-MADRENon capisco cosa stai dicendo...

SCARAFAGGIO-SORELLAFratellino-io-essere-sorella-tuparlare-piano-noi-non...

UOMO(aggirandosi convulso) Iovoglio dormire, la notte! Non stare sveglio a sentire i vostri versacci immondi!! Ah, ma adesso vi aggiusto io!! Voglio vedervi tutti a zampe all'aria! E' finita! è arrivato Mastro Lindo!!

SCARAFAGGIO-PADRERagazzo non mi costringere a...

UOMO(urlando sempre più) lo ho tutta una vita davanti a me! E come potrò diventare un Amministratore Delegato con possibilità di avanzamento, se ho una casa piena di bacarozzi! Non posso invitare nessuno! Fare una vita di relazione! Portarmi una donna a casa! Avere una moglie, dei figli, una bella famigliola! Una station-wagon! Degli hobby! Una polizza-vita!

Ah, ma vi sistemo! Cazzo, se vi sistemo! Dovessi schiacciarvi uno per uno! Dove ho messo le ciabatte? (Si guarda intorno come un pazzo invasato)

SCARAFAGGIO-PADRE . (andando verso l'uomo)  Basta! Quando è troppo, è troppo! Avrei dovuto farlo prima!

SCARAFAGGIO-MADRE(cinturando lo SCARAFAGGIO-PADRE) No! E' sempre nostro figlio!!

SCARAFAGGIO-SORELLA Sì, Ma è pure un pò stronzo...

UOMONon le trovo, le ciabatte! Allora vi schiaccio a mani nude! Vincerò l'atavica ripugnanza dell'umano per tutto ciò che striscia, sibila e vive nella sporcizia, ricorrendo al razionale controllo dell'istinto che fece del pitecantropo un homo sapiens, e ci rese superiori alla bestia! Non è un caso se la selezione naturale ha favorito noi, brutti schifosi! Noi siamo il Number One e voi le ultime merdacce dell'Universo! (urlando come un ossesso) Dio è fatto a nostra immagine e somiglianza!!

(Fa appena in tempo a terminare la frase che lo SCARAFAGGIO-PADRE, liberatosi della madre,che si rifugia tra le zampe della sorella,gli salta addosso, schiacciandolo con la sua grossa mole corazzata.)

UOMO(da sotto lo scarafaggione) Nooooo!! Aaaaahhhh!!!

SCARAFAGGIO-PADREQuando ce vò, ce vò!!!

(Lo scarafaggione si rialza, il corpo dell'uomo rimane inerte sul pavimento. Lo SCARAFAGGIO-MADREpiagnucola abbracciata allo SCARAFAGGIO‑SORELLA.)

(Gli scarafaggioni osservano l'uomo. Il padre cinge affettuosamente la corazza della madre, consolandola. Poi, in silenzio, i tre si avviano a uscire di scena. La figlia sosta per un attimo. Si stira, l'aria allegra e soddisfatta.)

SCARAFAGGIO-SORELLAAaahh... come mi sento bene!

SCARAFAGGIOPADRETi pare il momento di stirarti, questo?

SCARAFAGGIO-SORELLAScusate... non so perché l'ho fatto, ma lo dovevo proprio fare...

(Gli scarafaggioni escono di scena. Resta al centro, immobile, l'uomo morto.)

(SIPARIO)