BALLERINA
(Entra in scena vestita da ballerina con un costume un poco ridicolo per sdrammatizzare subito la situazione e fare da contrappeso al fatto che si sorregge con le stampelle).
“Io sono Caterina, aspirante ballerina, con una grande passione per la danza. Quando
ero ancora una bambina mi chiudevo a chiave nella mia stanza e ballavo dalla sera alla mattina.
Ballavo, guardandomi allo specchio e, con la fantasia, sognavo di ballare davanti al pubblico, che mi applaudiva.
All'età di sedici anni ho conosciuto un’artista di strada, un saltimbanco romano, che con la bocca spruzzava fuoco e fiamme. Gli ho chiesto se voleva farmi da impresario ed egli, senza pensarci due volte, ha accettato la mia proposta. Che fortuna!
Io devo tutto al mio impresario e gli sarò sempre riconoscente con il cuore e con la mente. Lui non ha mai tradito la mia fiducia e mi ha sempre incoraggiata. Anzi, più che incoraggiata, mi ha sempre stimolata. Si, si, stimolata. Stimolata......con i fili della luce, con la corrente elettrica per farmi diventare.... elettrizzante. Ih, ih, ih!
Mi ha voluto tanto bene, un bene dell'anima. Dell'anima de li mortacci sua, naturalmente.
Il mio impresario è stato sempre disponibile e molto comprensivo. Quando gli ho confidato che volevo fare il ballo con il saltello, mi ha risposto: “non ti preoccupare perché presto ti faccio fare pure quello”. E una mattina mi ha portato a fare un provino per fare la velina a “Striscia la notizia”. Ma, per farmi distinguere da tutte le altre concorrenti, mi ha fatto ballare sui.........carboni ardenti. Che idea!
Com'è andata? Benissimo!
Ho cominciato naturalmente a saltellare, (vorrei vedere...!) ed ho fatto un figurone davanti alla giuria. Mi hanno preso subito. Si, si. Mi hanno preso subito per.....matta.
“Si vede chiaramente che hai il sacro fuoco dell'arte, che ti brucia dentro” mi ha detto il presidente della giuria.
“Mi brucia dentro? Più che dentro a me …. mi brucia sotto i piedi” gli ho risposto prontamente con una battuta fulminante. Io sono pronta di spirito modestamente.
Incoraggiata da questa e....saltante esperienza, mi sono sbloccata ed ho detto al mio impresario che volevo ballare sulle punte, come fanno le ballerine vere con il tutù e le scarpette rosa.
“Tu vuoi ballare sulle punte?” Mi ha chiesto lui, sorpreso da cotanto mio ardire.
Si. Quello di ballare sulle punte è un sogno che vorrei finalmente realizzare.
E lui non se l'è fatto ripetere due volte. Che fortuna! Ma invece che sulle punte, come io gli avevo chiesto, mi ha fatto ballare sulle......puntine, quelle da disegno. Le avete presenti quali sono? Le cimici. Ecco, proprio quelle. Un’idea geniale!
Com'è andata? Benissimo!
“Forse proverai un gran dolore”, mi ha detto lui con tanto amore, “ma in compenso potrai disegnare....i passi più belli della danza”. Forse.....forse..... Io, che ero rimasta scottata, (è proprio il caso di dirlo), da quella esperienza sulla brace, non ne volevo proprio sapere di ballare sulle puntine, perché avevo paura di rovinarmi i miei piedini ma lui, testardo come un mulo, mi ha convinto subito con un …. calcio in culo. Che fortuna!
Come è andata? Benissimo!
Ma i piedi mi fanno ancora male. Ma che sono cose da fare?
Il mio impresario mi ha sempre spinto a dare il massimo, mi ha spinto a migliorare. Mi ha spinto a........ mi ha spinto e....basta.
“Ti farò fare una bellissima carriera”, mi ha detto l'altro giorno”, ti prenderò per mano e ti farò arrivare sempre più in alto, fino al massimo livello, a quello della scala, più o meno come Carla Fracci”.
Li mortacci! E ieri, detto fatto, mi ha portato proprio alla scala, quella...santa per la precisione, famosa per i suoi cento e più gradini e me l’ha fatta salire tutta fino all'ultimo gradino. Poi mi ha guardata negli occhi e mi ha detto: “sei contenta di essere arrivata in cima alla scala?”
“Quale scala? Ho chiesto io, preoccupata.
Ed all'improvviso mi ha dato la spinta, che mi aveva promesso per farmi fare una bella carriera. Una spinta......che mi ha fatto ruzzolare per tutta la scala fino all'ultimo scalino dal quale poco prima ero partita. Che idea!
Com'è andata? Benissimo!
Mi sono tutta rotta naturalmente ed il mio impresario mi ha fatto mille complimenti.
“ Brava!” Mi ha detto, “ brava! Vedo che per il ballo ti sai fare pure in quattro”.
“Solo in quattro?” Ho risposto io “ ma non lo vedi che mi sono fatta in mille pezzi? Mi sono rotta tutta. Mi sono rotta una gamba, un braccio, la testa, la spina dorsale e quello che non si è rotto mi fa un sacco male”.
“Bene” ha detto lui “bene, ora che sei tutta rotta puoi ballare anche il can can e fare finalmente la....spaccata”. Ih, ih, ih! Questo figlio di put....na!
E' proprio vero: la via del successo è tutta una.... scalata. Con questo impresario forse non sono arrivata molto in alto fino a raggiungere le stelle, ma in compenso, come potete vedere, sono costretta a camminare con le stampelle”. Ih,ih,ih! Che fortuna!
Italo Schirinzi
Questo monologo, contenuto nella raccolta
” Cose di questo e dell’altro mondo”,
fa parte della commedia brillante
PENSIONE E FANTASIA
dello stesso autore.
( Appendice facoltativa a discrezione del regista).
Conduttrice: Quello che hai appena detto è tutto vero?
Ballerina: Non è né vero, né falso. Questo è teatro.
Conduttrice: Il teatro, secondo te, è verità o finzione?
Ballerina: Il teatro è finzione ma deve sembrare verità perché deve emozionare. Se non emoziona che teatro è?
Conduttrice. Allora tu non sei tutta rotta?
Ballerina: No. Ma gli spettatori devono credere che io sia rotta veramente, altrimenti non si divertono.
Conduttrice: Hai ragione perché molto spesso si ride di …. cuore sulle disgrazie altrui.
Ballerina: Che fortuna! (Esce sostenendosi ancora con le stampelle ).
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