Barbone!!

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“BARBONE!!”

COMMEDIA BRILLANTE IN DUE ATTI

di Stefania De Ruvo

Cod. SIAE N. 932557A

Una commedia con un barbone come protagonista, senza cadere nei soliti stereotipi dell’ubriacone che barcolla e chiede l’elemosina. Al centro di questa commedia c’è un barbone delicato, gentile e rispettoso preso come pietra miliare per intraprendere un discorso di riflessione rivolto ad una società ipocrita, egoista ed ottusa. Sempre con il linguaggio della commedia questo testo fa sorridere, ridere e riflettere. E’ un testo sulla solitudine che si vive nelle grandi città, tra mille impegni e ghettizzazioni. Il più trasparente tra tutti, il barbone, imporrà la sua presenza e, mostrandosi agli altri, farà capire che non è lui quello invisibile.

PERSONAGGI: 3D 3Uoppure 4 D 2 U

BARBONE (U) Senza passato. Entrerà nella vita dei condomini, ne evidenzierà le difficoltà e li aiuterà nell’affrontarle per poi uscire in punta di piedi.

SILVIO (U) Uomo d’affari, molto impegnato, apparentemente sicuro di sé. Attacca il barbone, vede in lui le sue paure, ossia il fallimento sociale ed economico. Inizialmente tratta il barbone con distacco e sufficienza poi, quando vengono abbattute le sue difese diventa il suo principale alleato. Nel finale si vestirà da barbone e prenderà il suo posto per difenderlo dal vigile sorprendendo tutti.

CARLA (D) Moglie di Silvio e casalinga, si è annullata per seguire la carriera del marito ed adesso, che il marito non la vede più, si sente ancora più sola. Ha inizialmente paura del barbone per poi dimostrarsi gentile con lui. Vorrebbe aiutarlo da subito ma non ha il coraggio di opporsi al marito. Troverà il coraggio di autodeterminarsi, esponendosi per il barbone. Nel finale sarà piacevolmente sorpresa del comportamento del marito in difesa del barbone, e questo cementerà la loro unione.

MARIA (D) Portiera del condominio, pettegola e petulante è la più grande oppositrice del barbone. Considera il condominio come suo e mal sopporta l’invasione del barbone. Al contrario del barbone lei ascolta i condomini per poi usare le informazioni a suo vantaggio. Usa mezzi meschini, bugie e stratagemmi per liberarsi del barbone. Nel finale sarà incastrata con le sue stesse armi.

FRANCA (D) Single o meglio zitella, di una certa età, rimasta agli anni settanta, figlia dei fiori e sostenitrice dell’amore fraterno, viene emarginata dal resto dei condomini per la sua eccentricità. Sostenitrice fin da subito del barbone, si oppone con fermezza agli oppositori.

VIGILE (D o U) Occhio esterno, neutro. Sarà lo strumento per tentare di cacciare il barbone prima e per smascherare la portiera nel finale.

SCENOGRAFIA:

Cortile interno del condominio. A destra il cancello di ingresso e l’appartamento della portiera, a sinistra ingresso del condominio, qualche pianta di decorazione. Al centro la “postazione” del barbone: una panchina, un carrello della spesa e tanti scatoloni. Il barbone compone, con materiale di riciclo, vari elementi di arredo, non devono per forza essere funzionali ma solo estetici. Consiglio l’uso di tanti cartoni da montare in scena (pretagliati). Una radiolina portatile.

Al sipario deve apparire solo un mucchio di scatoloni.

PRIMO ATTO

SCENA 1

Una panchina, tante scatole. Ne esce un barbone, si è appena svegliato ed inizia a sistemare il suo spazio. Mette via i cartoni della notte e prepara lo spazio per il giorno.  Deve ricalcare quello che farebbe una persona comune quando si sveglia, si veste, sistema “casa”, ecc… Rende il suo spazio presentabile, anche con elementi d’arredamento (es. fiori finti di cartone). Al termine, si prepara anche la colazione, magari riciclando un vecchio filtro e si siede a mangiare. Evidenziare il contrasto con la povertà dell’ambiente e dei vestiti e con i modi delicati e sofisticati del barbone.

Entra da sinistra Silvio (uomo d’affari) sovra pensiero, al telefono, vestito da ufficio.

SILVIO             (al telefono alzando la voce) Ti ho detto che non mi importa un cazzo! Siamo un’azienda, non un ente benefico. Se non è in grado di rispettare i termini del contratto, lo si rescinde immediatamente. Ma certo che va nella merda! Se salta il contratto ci deve restituire l’anticipo e pagare la penale. Tutta. Non mi interessa della crisi, la crisi esiste solo per chi non sa fare il proprio lavoro. Non mi voglio ripetere o devo pensare che neanche tu sei adatto al ruolo che ricopri? Ed io urlo quanto voglio! (mette giù il telefono) Mi faranno venire un’ulcera, sti incapaci!

BARBONE       Camomilla?

SILVIO             (sovra pensiero e senza guardare passa oltre) No, non ho moneta!

BARBONE       Ma è gratis!

SILVIO             (si ferma di colpo e ritorna in dietro) E tu chi sei? E che cosa ci fai nel mio cortile?

BARBONE       Vuole sapere il mio nome?   

SILVIO             Mi interessa di più sapere perché e come sei entrato nel cortile del mio condominio!

BARBONE       Ah, mi pareva! Sa, sono anni che vado in giro e nessuno si è mai interessato al mio nome. Mi chiamano in tanti modi, barbone, senza tetto, senza dimora, clochard, homeless… sì, conosco le lingue! Ma anche feccia, scarto, pezzente, letamaio, pezzo di merda, rifiuto… da quando è iniziata la racconta differenziata anche compost, umido e rifiuto urbano.

SILVIO             Ma che!                                                                                                                           

BARBONE       Vagabondo, mendicante, accattone, pezzente, straccione, miserabile, emarginato, indigente, razza di cane da compagnia con orecchie pendenti e pelo riccio… ah no quello è "barbone" il cane. Hanno incominciato a chiamarmi barbone quando avevo barba e capelli tagliati a zero per via dei pidocchi, ironico vero?

SILVIO             A me non interessa l’etimologia di “barbone”, voglio sapere come hai fatto ad entrare nel mio cortile!

BARBONE       Non vuole più sapere come mi chiamo?

SILVIO             Fa come ti pare, basta che rispondi alla mia domanda che mi stai facendo perdere tempo!

BARBONE       Curioso questo modo di dire, "perdere il tempo". A me sembrava che lo stessimo vivendo questo tempo.

SILVIO             Si dice così quando non si fa niente di produttivo.

BARBONE       Continuo a non capire, in questo tempo lei ha telefonato, io ho bevuto la mia camomilla, poi lei mi ha chiesto il mio nome.

SILVIO             No, per niente!

BARBONE       Oh sì invece, mi ha chiesto (imitandolo) "e tu chi sei!", mica semplice come domanda da rispondere!

SILVIO             Voglio solo sapere che ci fai qui!

BARBONE       Una domanda per volta! E’ la prima volta che mi chiedono il mio vero nome! Non è certo un'occasione da sprecare! Le dispiace se ne approfitto e mi scelgo un nome importante, che rimanga impresso? Un Cesare, un Vercingetorice, Ronaldo!

SILVIO             Hai finito?

BARBONE       Il nome è importante, non le è mai capitato di conoscere una persona che aveva un nome evocativo? Di quelli che dati alla nascita ti determinano il destino? O te lo negano. Una ragazza che si chiama Assunta non può essere disoccupata, così come non può essere che un tizio di nome Rosario sia ateo? Una volta ho conosciuto una Immacolata che faceva il “mestiere”. Scegliere il nome è una faccenda importante! Io, ad esempio, non chiamerei mai mia figlia Santa, sai che peso che le dai! Lei come si chiama?

SILVIO             Silvio.

BARBONE       Uomo d’affari scommetto, si interessa anche di politica?

SILVIO             Solo affari.

BARBONE       Mi ha dato un bel grattacapo, le dispiace se ci penso un po’ sopra?

SILVIO             Prenditi tutto il tempo che vuoi! Ma pretendo di sapere adesso, come sei entrato!

BARBONE       Dalla porta, lo so, non è molto poetico ma è pratico, quando ero giovane entravo anche dalle finestre, dai cancelli ed una volta da un balcone ma mai dai portoni, a me quando si chiude una porta non si apre mai un portone!

SILVIO             Spiritoso.

BARBONE       Grazie, anche lei è molto simpatico, e poi è entrato subito in confidenza.

SILVIO             In confidenza?

BARBONE       Certo, mi dà del tu! Non se la prenda a male se io non ricambio. Sono un tipo chiuso, faccio fatica a superare quella facciata di superficialità con cui si confrontano le persone.

SILVIO             Nessuna confidenza e solo che ...

BARBONE       Io, del tu, lo do solo agli amici e con chi entro in confidenza. E' la prima volta che mi chiedono l'amicizia dopo solo pochi minuti che ci siamo incontrati.

SILVIO             Ma che dici? Io non ti ho chiesto niente. Con te non ho niente in comune, nessun interesse ad entrare in confidenza né a conoscerti. Io "del lei" lo do alle persone importanti.

BARBONE       Oh! Quindi i tuoi amici, la tua famiglia e chi ti è vicino non è importante? O da del lei a sua moglie?

SILVIO             No, io ...  ma che centra! Va bene, vuoi del lei, come "desidera".

BARBONE       Oh, io non desidero niente sono a posto così.

SILVIO             Certo che stai bene! Che sta bene! Si è trovato un bel posticino al riparo! Peccato che non sia il "suo" posticino. (duro) Si rende conto che sta commettendo un'effrazione di proprietà private! Potrei denunciarla!

BARBONE       Si sta arrabbiando di nuovo, lo si capisce perchè alza la voce e le si gonfia quella vena lì sulla fronte.

SILVIO             Voglio solo che se ne vada da dove è entrato, immediatamente, se non vuole che chiami le forze dell’ordine!

BARBONE       Non le fa bene tutto quest’astio! Le verrà l’ulcera! La vuole la camomilla? E’ un toccasana per i nervi!

SILVIO             Io … (guarda l’orologio) Ecco, ho fatto tardi. Non si faccia trovare al mio ritorno!

Silvio esce dall’altra quinta, si sente il suono di un citofono.

MARIA            (voce fuori scena) Chi è?

SILVIO             (voce fuori scena) Sono il Dottor Rossi, scendi immediatamente, abbiamo un ospite sgradito nel cortile.

MARIA            (voce fuori scena) Si, mi preparo e scendo!

SILVIO             (voce fuori scena) Non ci siamo capiti, ho detto immediatamente!

SCENA 2

Entra in scena da destra Maria, ancora scompigliata magari con una calza su ed una giù, che si allaccia la divisa.

MARIA            (entra camminando all’indietro) Ma chi si crede di essere, urlarmi in quel modo! Che cavolo! Tutto questo casino per il solito scarafaggio! (si volta)

BARBONE       Scarafaggio! Mi chiamano in tanti modi ma la svolta entomologica mi mancava! (prende un blocchetto ed una penna, svoglia e si ferma) Beh in effetti mi hanno già chiamato “insetto”.

MARIA            Ma tu sei un barbone!

BARBONE       E’ una identificazione di genere o voleva essere un’offesa!

MARIA            Genere?

BARBONE       Sì genere, non intesa come sesso ma come occupazione lavorativa e posizione sociale che poi spesso coincidono. (silenzio) Comunque si, io sono un barbone e lei è una portiera.

MARIA            Vuoi offendere!

BARBONE       Io no, figurati, era una costatazione di fatto, ho pensato che lei volesse definire i nostri ruoli nella società come primo approccio.

MARIA            Ma che stai dicendo, io non definisco niente e non approccio neanche!

BARBONE       Ah! Allora era un’offesa! Una donna amante dei classici, ma un po’ superato. Ormai barbone lo si dice anche al vicino di casa, basta che abbia qualche zero in meno sul conto corrente o qualche cavallo in meno nel motore della macchina che si viene subito etichettati come barboni. Io saprei fare di meglio! Ad esempio usando un paragone animalesco, adoro quando mi chiamano maiale o porco, sono animali splendidi!

MARIA            Come sei entrato?

BARBONE       Dalla porta! Vuoi una camomilla?

MARIA            Non voglio niente da te, che schifo! Potrei prendermi qualche malattia!

BARBONE       Oh  le garantisco che questo filtro è sicuro, sono due settimane che lo uso e non mi sono mai preso niente.  Neanche la camomilla, ma ci si accontenta!

MARIA            Ma vuoi stare zitto? Tu non puoi stare qui, te ne devi andare, raccatta le tue cose e vattene. Se lo stronzo torna e ti trova ancora qui ci vado di mezzo io!

BARBONE       (scrive nel suo taccuino) Stronzo, pezzo di merda…

MARIA            Dici a me!

FRANCA          (voce fuori scena) Ma cosa succede? Perché sta urlando Maria! (entra) Ah!! Chi è quell’uomo!

MARIA            E’ un barbone!

BARBONE       Vagabondo, lo preferisco, ha un che di poetico!

MARIA            L’ho trovato adesso ed ha avuto il coraggio di offrirmi una camomilla con un filtro di due settimane!

BARBONE       Ho fatto spesa due settimane fa, sa gli impegni!

FRANCA          Oh, poverino, avrà fame! Starà cercando qualcosa da mangiare!

MARIA            La pattumiera è la fuori, non serviva che entrava qui dentro.

FRANCA          Maria, è una persona non un cane!

MARIA            No, Franca non è una persona, è un barbone!

BARBONE       Vagabondo prego, anche perché se mi chiamate barbone si rischia di confondersi con la nota razza di cane da compagnia con orecchie pendenti e pelo riccio. Ho provato con un diminutivo ma Vaga è troppo …

FRANCA          Vago?

BARBONE       Esatto e Bondo sa tanto di agente segreto. Preferisco vagabondo per intero. Lei è Franca vero? Bello sa di vero e leale.

MARIA            Avete finito? Te ne devi andare, pezzente!

Si sente un rumore sordo.

BARBONE       (si tocca la pancia) Oh, scusate, deve essere il mio stomaco.

FRANCA          Da quando tempo non mette qualcosa nello stomaco!

MARIA            Sicuramente avrà bevuto!

BARBONE       Camomilla! Solo camomilla, sono astemio!

MARIA            Un barbone astemio? E chi ci crede!

FRANCA          Non ho molto qui con me, ma basterà per comprare qualcosa da mangiare!(apre la sua borsa e tira fuori un portafoglio e una banconota)

MARIA            Ma come! Per me non hai un soldo di mancia ed a lui fa l’elemosina!

FRANCA          Maria, lei riceve uno stipendio!

MARIA            Perché io faccio un lavoro!

BARBONE       La ringrazio signora ma non ho bisogno di elemosina, anche io mi guadagno da vivere. 

FRANCA          Qualcosa da mangiare lo accetta vero? Aspetti qui! Non vada via!

Franca esce, il barbone si mette comodo.

MARIA            Che fai? Prendi le tue cose e vattene!

BARBONE       Devo aspettare qui, non posso andare via! Ha sentito la signora.

MARIA            Qui non c’è nessuna signora!

BARBONE       Neanche lei?

MARIA            Senti pezzente.

BARBONE       Vagabondo. 

MARIA            Ascoltami bene, questo è il mio condominio, qui sono io che gestisco tutto. Senza di me sarebbe un disastro ma questi “Signori” non se ne rendono conto. Se non te ne vai subito io finirò nei guai. Soprattutto con il Dottor “ce l’ho solo io” che è uno stronzo di prima categoria!

BARBONE       E così non ti apprezzano quanto meriti?

MARIA            Se solo lo volessi, li metterei tutti nei guai, stando tutto il giorno qui si vengono a sapere tanti di quei segreti!!

BARBONE       Davvero! Deve essere dura tenere per se tutti questi segreti! Non poterne parlare con nessuno.

MARIA            Il Dottor “comando io” è in crisi con la moglie, lui brontola sempre, si sente bene dal mio appartamento e lei è uno zerbino. Secondo me il problema è sotto le lenzuola!

BARBONE       Come fa a saperlo?

MARIA            Perché sento le discussioni ma nessun rumore di quando si fa la pace, se mi capisci! Lei non è felice.

BARBONE       Perché non fa la “pace”? Magari la fa felice in altri modi!

MARIA            Una donna si fa felice in due solo modi, e non le vedo nuovi gioielli addosso!  Secondo me il Dottore sta facendo felice un’altra!

BARBONE       Ne è sicura? Ha le prove?

MARIA            Le sto raccogliendo! Poi vedremo se farà ancora il prepotente con me!

BARBONE       E la moglie?

MARIA            Dici che mi pagherebbe per mantenere il segreto?

BARBONE       Le ha parlato, ha capito perché non è felice?

MARIA                        Mica si confida con me! Non parla con nessuno! Se ne va sempre in giro con la puzza sotto il naso come se fosse la padrona di tutto il mondo, quando invece fa la mantenuta e deve tutto allo stipendio del marito.

BARBONE       E la signorina Franca? Sembra una signora gentile, neanche con lei si confida?

MARIA            La tua nuova amica? E’ una zitella frustrata, sempre in cerca di attenzione ma nessuno la considera e ci credo! E’ di una noia pazzesca e poi con tutte quelle idee strane sul mangiare! Non sai quante storie fa alle riunioni di condominio!

BARBONE       Certo che ne sa di cose!

MARIA            Io ho una buona vista!

BARBONE       Oltre ad un buon udito ed una buona lingua. Le manca il tatto però!

Entra Franca, si avvicina al Barbone per dargli da mangiare.

FRANCA          (al barbone) Tenga, sono dei biscotti vegani, senza zucchero né uova e privi di glutine.

BARBONE       Grazie! Sono perfetti con la mia camomilla!

MARIA            Per una finta camomilla, dei finti biscotti!

FRANCA          (al barbone) Non vorrei offenderla ma non c’è un buon odore.

MARIA            No, no, puzza proprio!

BARBONE       (verso Maria) Complimenti! Con l’odorato ha completato i cinque sensi! A no, le manca sempre il tatto!

FRANCA          (al barbone) Chissà da quanto tempo non vedrà dell’acqua corrente.Avrà bisogno di un bagno, Maria mi dà una mano?

MARIA            Non ci penso neanche, già fatico troppo a stare dietro a questo condominio! Cosa credete che sia, la vostra serva?

FRANCA          Certo che no!

MARIA            Io mi occupo della manutenzione e delle pulizie in questo condominio ma questo non vi autorizza a usare questo cortile come la vostra pattumiera!

BARBONE       Parlate di me?

MARIA            Non sei il solo rifiuto che mi tocca togliere!

FRANCA          Maria! E’ un essere umano non un rifiuto.

BARBONE       (prende il blocchetto e segna) Rifiuto della società, a Maria piacciono i classici. Maria … un po’ troppo pio come nome, non le si addice!

MARIA            (verso Franca) Parlando di rifiuti veri allora, cosa mi dici della tua scatola del compost?

FRANCA          Io faccio la raccolta differenziata!

MARIA            E mi lasci la tua scatola per il compost ad appestare l’aria sotto le mie finestre! Se vuoi salvare il mondo fallo nel tuo balcone!

BARBONE       In effetti non c’è un buon odore! (si annusa le ascelle) No, scusate, sono io.

FRANCA          Per maturare bene il compost deve stare all’ombra. E l'unica ombra nel cortile è da lei!

BARBONE       Ha ragione! Al sole il compost puzzerebbe ancora di più.

MARIA            Non ti devi intromettere!

BARBONE       Scusate!         

MARIA            Non c’è scritto nel mio contratto che devo stare dietro alle vostre manie!! A me non interessa salvare il pianeta, mi accontento di arrivare a fine mese!

BARBONE       Che tristezza!

MARIA            Io faccio il mio lavoro e lo faccio per bene ma voi inquilini non vi rendete conto di quanto fatico, non mi ringraziate mai.

FRANCA          Io a Natale le faccio sempre un regalo!!

MARIA            Una confezione di lavanda fatta in casa?

BARBONE       Un regalo fatto con le proprie mani, ha più significato!

MARIA            I soldi hanno più significato! Quelli sì che sono un attestato di stima!

FRANCA          Io la stimo! Ho votato per farle dare un aumento!

MARIA            Che aumento? Non mi avete dato nessun aumento!

FRANCA          Non è colpa mia se non mi hanno ascoltata!

MARIA            E te credo! Conti come il due di coppe quando comanda bastoni!

FRANCA          Ma…

MARIA            Oh, insomma! Non capisco come puoi permetterti di vivere in questo quartiere! Non so neanche che lavoro fai, se hai un lavoro!

FRANCA          Vendo essenze naturali!

MARIA            O contengono qualche droga o non capisco come puoi mantenere quest’appartamento!

FRANCA          Me lo hanno lasciato i miei genitori! Ma non è affare suo!

MARIA            Ah, mi pareva. Un’ereditiera! Non hai mai lavorato un giorno in vita tua e commenti il lavoro degli altri!

FRANCA          Io adesso aiuto questo pover’uomo, con o senza il suo aiuto!        

MARIA            Senza di sicuro, ho altro da fare! E te (verso il barbone) ci siamo capiti vero?

BARBONE       Io t’ho capita benissimo! (verso Maria che se ne va) Non sono sicuro che lei abbia capito se stessa!

Maria esce.

SCENA 3

FRANCA          Certa gente non sa cosa vuol dire essere soli ed invisibili. Basta essere un po’ diversi dagli altri e sei subito isolato. Lei mi sembra una brava persona, magari ha avuto solo un brutto periodo, qualche problema.

BARBONE       Un problema con tutto il parentato!

FRANCA          Cosa?

BARBONE       Il fatto è che il problema non viene mai da solo. Tutti riuscirebbero a superare un problema se venisse da solo ma lui viene con il guaio, il grattacapo, l’avversità, l’incaglio, la bega, la difficoltà, la disavventura e l’ostacolo. Allora sì che diventa dura. Soprattutto se si è soli.

FRANCA          Il tempo passa e senza neanche che te ne accorgi ti ritrovi da solo, senza nessuno accanto.

BARBONE       Non è semplice per chi non si uniforma alla massa. Se mi fossi accontentato di essere un barbone era tutta un'altra storia, ma io ho voluto essere un vagabondo!

FRANCA          Quello che da giovane pensavi fosse una tua caratteristica, col passare del tempo diventa un marchio. Solo i ricchi sono eccentrici, se sei povero sei solo strano.

BARBONE       Bisogna essere molto ricchi per diventare eccentrici, molto più semplice restare strani.

FRANCA          Io non ho scelto di essere sempre sola. Io sono come sono, ma per gli altri sono strana.

BARBONE       E allora? Cosa c'entra essere strani con l'essere soli. Tra tante persone tutte uguali lei spicca. Anche io preferisco distinguermi. Infatti sono un vagabondo e non un barbone. Ho conosciuto un sacco di gente, certo molti non mi sopportano anzi mi schifano proprio, ma incontro anche gente come lei, gentile…

FRANCA          Strana…

BARBONE       Interessante.

FRANCA          Sola.

BARBONE       In questo momento non siamo soli, visto che siamo in due!

FRANCA          Una strana ed un barbone! Bella coppia!

BARBONE       Un vagabondo ed un’eccentrica!

FRANCA          Non sono così ricca.

BARBONE       Per me si che lo è!

Franca sorride e si siede accanto al barbone.

FRANCA          In casa ho ancora dei vestiti di mio padre, sono vecchi ma puliti e si stanno rovinando chiusi nell’armadio. Se non si offende li può prendere!

BARBONE       Ne sarei onorato! Questo è per lei!

Il barbone dà a Franca un oggetto (es. il fiore di cartoncino).

FRANCA          Ma che fa!

BARBONE       L’ho fatto io, glielo voglio regalare.

FRANCA          E’ bellissimo! Potrebbe venderlo e comprarci da mangiare con il ricavato!

BARBONE       Preferisco fare un regalo ad una bella persona!

FRANCA          Grazie!

Franca prende il fiore, sorride ed esce, il barbone prende un libro dal carrello e si mette comodo a leggere.

SCENA 4

Entra Carla e si ferma alla quinta.

CARLA             (al telefono) Si, caro è ancora qui. Cosa devo fare? Ma io non sono capace, lo sai che odio litigare e non sopporto sentir gridare le persone. Maria? Lei è la peggiore, mi guarda sempre … sì, lo so, è una dipendente… una sottoposta. Ma sei sicuro? Devo scegliere se affrontare quell'uomo … o affrontare Maria? Ma se è pericoloso? Beh, certo meno di Maria. E se è armato? Da chi mi faccio aiutare! Non c'è nessuno qui e tu tornerai tardi ... no, non sto ricominciando a lamentarmi dei tuoi orari, lo so che hai un'azienda da portare avanti. Quanto tempo ho per decidere? (allontana il telefono dall’orecchio) Non serve che urli… va bene urla quanto vuoi. (chiude il telefono).

Carla si avvicina lentamente, ogni tanto il barbone alza lo sguardo e lei si ferma, come se giocassero a "un due tre stella". Quando Carla è abbastanza vicina.

BARBONE       Stia tranquilla, non sono armato.

CARLA             Hai sentito quello che dicevo?

BARBONE       Stavo in silenzio ed è il modo migliore per ascoltare gli altri.

CARLA             Che ci fai nel nostro cortile?

BARBONE       (guarda il suo libro) Adesso sto leggendo!

CARLA             Proprio nella nostra panchina?

BARBONE       E’ una bella panchina!

Il barbone si alza e Carla indietreggia.

BARBONE       Nervosa? E’ una cosa comune da queste parti, ho appena incontrato un signore molto distinto e molto nervoso.

CARLA             Era mio marito di sicuro!

BARBONE       Un uomo d’affari, di nome Silvio, con la mania del controllo e nessuna attenzione a quello che gli succede attorno?

CARLA             Si proprio lui.

BARBONE       Oh, (triste) deve essere dura! (prende un biscotto di Franca) Ho finito la mia camomilla! Ma un ottimo … ho un biscotto! (lo offre) Me lo ha dato Franca.

CARLA             Chi?

BARBONE       Franca, quella bella signoraun po’ eccentrica, gentile, libera ed attenta al mondo.

CARLA             Non abita nessuno qui così.

BARBONE       La … (pensa) zitella, stana, mogia, sempre sola e fissata con l’ambiente?

CARLA             Ah! Sì, l’inquilina del 3B.

BARBONE       Che cosa strana, vero? Uno pensa di conoscere una persona

CARLA             Ed invece è solo l’idea che si è fatta di lui.

BARBONE       Dovrebbe conoscerla meglio, potrebbe scoprire una persona totalmente diversa.

Il barbone si rimette a leggere e Carla lo guarda un momento in silenzio.

CARLA             E’ libero? (indicando parte della panchina)

BARBONE       (pulisce) Prego. (si rimette a leggere)

Silenzio, Carla guarda fisso davanti a se, ogni tanto si volta verso il barbone e tenta di parlare, ma desiste. Il Barbone prende un libro, lo pulisce e lo allunga a Carla, che lo prende senza aprirlo. Silenzio.

BARBONE       Bello il silenzio vero? Quando tutto il mondo corre, si arrabbia ed urla, io prendo un libro e leggo in silenzio.

CARLA             Che sta leggendo?

BARBONE       Un romanzo, racconta di una donna che ha passato la vita ad essere il sostantivo di qualcun altro, la figlia di, la moglie di, la madre di… 

CARLA             Mi è familiare come trama!

BARBONE       Lo ha già letto?

CARLA             No, no. Come va a finire?

BARBONE       Trova la sua identità e la sua strada. Non senza difficoltà affronta tutti e si affranca realizzandosi nelle sue aspirazioni.

CARLA             Allora è un romanzo di fantasia!

BARBONE       Sta avendo una brutta giornata?

CARLA             Lei è un senza tetto e dice che io ho avuto una brutta giornata?

BARBONE       Tutti hanno diritto ad una brutta giornata. Con la storia che c’è qualcuno che sta peggio non possiamo mai lamentarci.

CARLA             Beh, sì possiamo, ma dovremmo anche guardarci attorno!

BARBONE       I bambini africani vincono su tutti i fronti, è una partita persa. Io ogni tanto mi concedo il lusso di lamentarmi anche se non sono un bambino africano. Si faccia viziare anche lei! Sta avendo una brutta giornata?

CARLA             (sorride) Sì, pessima! Grazie!

BARBONE       E cosa le è successo!

CARLA             Ma non posso dirglielo!

BARBONE       Non la giudico, può dire quello che vuole! Anche che le si è spezzata un’unghia!

CARLA             Ho appena parlato al telefono con mio marito che mi ha detto che se la trovavo ancora qui dovevo mandarla via subito o pretendere che lo faccia la portiera. Non sapevo chi affrontare, lei o la portiera.

BARBONE       Conoscendo la portiera anche io avrei preferito il sottoscritto.

CARLA             Maria è decisamente più pericolosa di lei.

CARLA             Ma io non voglio cacciarla!

BARBONE       Non vuole cacciare Maria?

CARLA             No, lei, non voglio cacciare lei. Ma mio marito si arrabbierà moltissimo se tornando dal lavoro la troverà ancora qui.

BARBONE       Si farà venire un ulcera!

CARLA             Maria?

BARBONE       No, suo marito! (ride)

CARLA             Mio marito è un tipo preciso, un gran lavoratore. Si è fatto da solo sa? Ha una sua azienda, è abituato a comandare e le cose le vuole come dice lui, anche a casa. Abbiamo passato anni a tirare la cinghia, io facevo le pulizie per permettergli di prendere la laurea e anche quando ha aperto l’azienda, le cose non sono andate subito bene. Abbiamo faticato parecchio prima di raggiungere il benessere.

BARBONE       Adesso ve la cavate benone!

CARLA             Si, adesso posso permettermi di stare a casa.

BARBONE       Ma lei che cosa vuole?

CARLA             Sarà strano ma rimpiango i vecchi tempi quando si andava avanti a scatolette di tonno. Eravamo una squadra, adesso non gli servo più.

BARBONE       Si è dimenticato dei sacrifici fatti per lui?

CARLA             No, ma mi ringrazia a modo suo e non a modo mio! Pensa che, non dovendo più lavorare e vivendo in una bella casa ed un bel quartiere, basti per rendermi felice.

BARBONE       Invece?

CARLA             Mi manca lui. E’ sempre occupato e stressato, quando torna a casa è sempre stanco ed arrabbiato.            

BARBONE       Non può andare a lavorare?

CARLA             A fare le pulizie? Non so fare altro. Non ho studiato, non ho fatto altro che aiutare mio marito a fare carriera.

BARBONE       A me piace leggere e fare lavoretti con il cartone. A lei cosa piace?

CARLA             Non lo so!

BARBONE       Perfetto! Ha un’occasione unica di vivere un’avventura. Immagini, può provare, cercare e sperimentare cose nuove ogni giorno in cerca di quello che le piace veramente.

CARLA             Per mia fortuna me lo posso permettere! Mi presta il suo libro? Potrebbe essermi di ispirazione.

BARBONE       Non credo ne abbia bisogno, non più.

CARLA             Grazie. (allunga il libro che le aveva passato per restituirlo)

BARBONE       Lo tenga comunque, è un regalo, anche i vagabondi si possono permettere di fare un regalo ad una amica.

CARLA             Vedrò di ricambiarla.

Carla prende il libro ed esce, Il barbone accende la radio. Musica.

SCENA 5

Entra Maria con Il vigile.

MARIA            Ecco, vede! Adesso si è messo pure a fare schiamazzi notturni!

VIGILE             E’ giorno!

MARIA            Ma fra poco si fa notte! E comunque schiamazza uguale! Deve fare qualcosa, lo arresti, lo sbatta in galera, lo faccia espatriare! Deve farlo sloggiare subito!

VIGILE             Adesso non esageri. Non c’è bisogno che lasci l’Italia.       

MARIA            Dovrebbe lasciare il paese invece, dovremmo sbattere tutti via! Con sta crisi non possiamo certo permetterci di mantenere a sbaffo pezzenti e … gentaglia del genere!

VIGILE             Non sta lei certamente decidere chi può e chi non può rimanere in questo cortile, figurarsi nel paese. Adesso si calmi e mi lasci fare il mio lavoro.

Il vigile si avvicina al barbone che ha rassettato tutto.

VIGILE             Buongiorno Signore.

BARBONE       Buongiorno Signor Agente, Signor Vigile … come la devo chiamare? Ha un nome preferito, io sì.

VIGILE             Agente va benissimo. Ho ricevuto dei reclami per la sua presenza in questo cortile. Le posso chiedere a che titolo sta qui?

MARIA            Ecco, che ci fai qui?

VIGILE             Faccio io le domande!

BARBONE       Leggo! 

VIGLILE           Proprio qui, questo è un cortile privato.

BARBONE       Mi piace la tranquillità di questo luogo e poi ci sono delle persone molto gentili.

MARIA            Non è più tranquillo con te qui.

BARBONE       Non tutti sono gentili.

MARIA            Ha commesso un’infrazione, lo arresti!

VIGILE             Effrazione al massimo e poi no, visto che il cancello è aperto. Nessuna effrazione.

MARIA            Adesso è colpa mia!

VIGILE             A me non interessa di chi è la colpa. Se non c’è la prova che il signore sia molesto, per me può rimanere.

MARIA            Certo che è molesto!

VIGILE             Cosa fa per essere molesto?

MARIA            Parla.

VIGILE             Ha offeso qualcuno? E’ scurrile, urla, l’ha minacciata? In che modo parlando la sta molestando?

MARIA            E’ ironico, e mi fa fare una brutta figura!

Entra Franca con dei vestiti sul braccio.

FRANCA          Che sta succedendo? Salve Signor vigile.

BARBONE       Signor agente, lo preferisce.

VIGILE             (leggendo in un blocchetto) Ho ricevuto una denuncia per effrazione di proprietà privata, rumori molesti, occupazione di suolo pubblico; a proposito (verso Maria) o è suolo pubblico o è proprietà privata.

BARBONE       Wow, tutto in questo poco tempo!

MARIA            Io non rimango a guardare! Difendo quello che è mio!

FRANCA          Lei è una dipendente e vive in affitto, niente di questo è suo.

MARIA            Ma se non ci fossi io…

VIGILE             Io avrei meno da fare!

FRANCA          La nostra portiera ha sporto denuncia per il mio ospite?

VIGILE             Esatto.

MARIA            Ma che ospite e ospite! E’ un barbone!

BARBONE       Vagabondo.

MARIA            Che differenza c’è, sei sempre un barbone!

BARBONE       Non so che dirti, io non mi sento un barbone, sarà che mi guardo da dentro. Forse se mi vedessi da fuori come mi vedi tu, allora forse mi ci sentirei, barbone.

MARIA            Non mi importa quello che ti senti, lo sei. E basta.

BARBONE       Ma esserlo non vuol dire che la gente te lo possa dire. Ti faccio un esempio, se incontri una signora distinta e sovrappeso la saluti con buongiorno, non aggiungi grassona lardosa sovrappeso, ti fermi al buongiorno. Il guaio che a noi vagabondi non inizi neanche con il buongiorno.

MARIA            Vede Signor Vigile come parla, a me mi dà fastidio.

FRANCA          A me dà fastidio!

MARIA            Finalmente inizi a ragionare, dà fastidio anche a te!

FRANCA          No, a me no. Si dice a me dà fastidio senza mettere il “mi”.

MARIA            A me non mi frega una accidente di cosa va messo e cosa no! (verso il vigile)Lo vede cosa devo sopportare!

FRANCA          Non è un barbone è un artigiano, un artista che ha avuto qualche problema!

VIGILE             Quindi a lei la presenza del nostro amico non disturba.

BARBONE       Amico? Che bello, allora possiamo darci del tu!

FRANCA          Esatto, a me non disturba affatto, l’ho invitato io a rimanere.

VIGILE             Ma alla qui presente Signora sì.

MARIA            Ho fatto la denuncia!

VIGILE             Altrimenti non avrebbe fatto la denuncia. Vorrei sapere quello che ne pensano gli altri condomini.

MARIA            (verso Franca) Fregata! Il Dottor Rossi è dalla mia parte!

FRANCA          E la moglie?

MARIA            La moglie non conta!

VIGILE             Adesso devo tornare in ufficio, tornerò tra poco e vorrei parlare con gli altri condomini. Se potreste avvisarli… a dopo.

FRANCA          A dopo Signor agente e scusi il disturbo.

MARIA            Ma come a dopo? E quello lì lo lascia qui.

BARBONE       Quello lì? (si volta dietro) Ah, sono io!!

VIGILE             Per adesso non vedo problemi, ma tornerò a parlare con gli altri inquilini.

MARIA            E quando tornerà? Nel frattempo devo sopportarlo qui? E se fa qualcosa?

FRANCA          Cosa dovrebbe fare? Leggere un altro libro?

VIGILE             Di questa gente non c’è da fidarsi! Io le conosco, non hanno regole, non sanno vivere nella società

FRANCA          Per me è lei che fa vivere gli altri in pace!

VIGILE             Se succede qualcosa mi richiama, il numero lo sa a memoria.

Esce il vigile e subito dopo Maria va verso la sua casa (a destra).

FRANCA          Dove va?

MARIA            A fare qualche telefonata, vedremo chi comanda qui dentro!

Maria esce.

FINE PRIMO ATTO


INIZIO SECONDO ATTO

SCENA 6

FRANCA          Le ho portato i vestiti che le avevo promesso.

BARBONE       Dammi del tu, siamo amici ormai!

FRANCA          Non volevo mancarti di rispetto, non credo ne ricevi molto.

BARBONE       Mi parli e mi ascolti, è tutto il rispetto che chiedo! (prende i vestiti) Belli! Grazie, mi serviva un cambio.

Il barbone inizia a svestirsi, si toglie la vecchia giacca.

BARBONE       Permetti un momento?

FRANCA          Prego, fai pure!

Il barbone prende gli scatoloni, li apre e forma un separè. Va dietro ed inizia a spogliarsi porgendo i vestiti vecchi a Franca.

FRANCA          Più tardi se vuoi lavarti, puoi venire a casa mia!

BARBONE       Sei molto gentile ma non credi sia un po’ sconveniente? Un uomo solo, a casa di una donna sola!

FRANCA          Già credono che sono strana, che parlino pure non me ne importa!

BARBONE       A me si invece, potrei rovinare la mia buona reputazione! (silenzio, poi ride) No, non me ne frega niente!!

FRANCA          Hai ragione, potrei spaventare la lunga fila di pretendenti fuori dalla mia porta!(ride)

BARBONE       Sbaglierebbero a farsi spaventare! Perderebbero una bella occasione di conoscere una splendida persona.

FRANCA          Grazie del complimento. (prende i vestiti) Questi te li porto a lavare?

BARBONE       No, grazie. Ci penso io!

Il barbone esce rivestito di tutto punto.

FRANCA          Ti stanno benissimo! Sei un figurino!

BARBONE       Facciamo ingelosire qualcuno?

FRANCA          Con piacere!

Il barbone accende la radio ed invita Franca a ballare. I due accennano un passi di danza quando entra Carla, i due si separano. Il barbone spegne la radio.

FRANCA          (agitata) Salve Signora Rossi, lui è un mio amico.

CARLA             Sono contenta, è anche un mio amico. Ti trovo bene, sei molto elegante!

BARBONE       Sono un regalo della Signorina Franca.

FRANCA          Basta Franca, erano di mio padre. Stavano ad ammuffire nell’armadio.

CARLA             Oh, sì. Condoglianze. Mi dispiace non averle fatte prima.

FRANCA          Non si preoccupi, non c’è stata l’occasione.

CARLA             Non ci siamo mai parlate in verità.

FRANCA          Già. Viviamo nello stesso palazzo da anni ma non ci conosciamo per niente.

BARBONE       Scommetto che credevate di conoscere una signora altezzosa ed una strana zitella asociale! Posso fare le presentazioni? Carla, ti presento Franca, è una signora molto gentile ma altrettanto timida, ha un’anima da artista ed una gran voglia di aiutare il pianeta.

CARLA             (verso il barbone) Sì, me lo avevi già accennato. (verso Franca) Piacere di conoscerti.

BARBARA        Franca lascia che ti presenti Carla. E’ una donna decisa, lavoratrice che non ha paura di sporcarsi le mani, ma che vorrebbe fare di più.

FRANCA          Piacere mio! E’ assurdo che sia stato un barb… vagabondo a presentarci! (verso il barbone) Adesso che ci penso, non so come ti chiami!

BARBONE       Ci sto ancora pensando!

FRANCA          In che senso?

BARBONE       Mi voglio scegliere un bel nome ma non ho ancora deciso.

FRANCA          Con te, non mi stupisco più di niente. Aspetteremo.

CARLA             Va bene aspetteremo, in fondo non è importante!

Il barbone viene escluso dal discorso che segue, deve trovare qualcosa da fare, mettere a posto la sua roba, costruire un altro fiore ecc…

FRANCA          (prende Carla in disparte) Carla, il nostro amico ha un problema. Poco fa si è presentato un vigile, l’ha chiamata Maria per mandarlo via.

CARLA             Ma che ha quella donna? E’ sempre così astiosa!

FRANCA          A me fa quasi paura!

CARLA             Io ne sono terrorizzata!

FRANCA          Ha detto che tornerà fra poco a raccogliere i pareri degli altri condomini e se il nostro amico disturba qualcuno, dovrà andarsene!

CARLA             A me non disturba affatto!

FRANCA          A Maria sì, e parecchio!

CARLA             Ma lei è una inquilina, non ha diritto di voto.

FRANCA          Ma tuo marito si! Cosa pensa del nostro ospite?

CARLA             Male! Mio marito mi ha ordinato di mandarlo via.

FRANCA          No, non ci credo! (silenzio) In verità un po’ me lo aspettavo!

CARLA             E’ sempre stato abbastanza rigido, io no. Lo sono stata per seguire lui ma non sono così.

FRANCA          Ti vuoi mettere contro marito? Scusa, ma non è mai successo, in nessuna riunione di condominio.

CARLA             Lo so, sono stata una stronza.

FRANCA          Veramente no, ma neanche altro… scusami ma non ti sei esposta molto.

CARLA             Anche io ho una mia opinione, è ora che venga fuori!

FRANCA          Bene, ma siamo sempre due contro uno! Che facciamo?

CARLA             Ci faremo valere, sei con me?

FRANCA          Certo, amica mia!

Franca e Carla si siedono accanto al barbone.

SCENA 7

Entra Silvio.

SILVIO             Che ci fa ancora qui? Le avevo detto di andarsene.

BARBONE       Ma che carino, mi dà ancora del lei! Pensavo avesse cambiato idea!

SILVIO             Che sta succedendo qui? Che ci fai Carla seduta sulla panchina con … quello.

CARLA             Sto leggendo un libro.

SILVIO             Potevi leggerlo anche a casa. Andiamo.

CARLA             Sono stata invitata a leggere in questa panchina, e mi piace. C’è silenzio e bella compagnia.

SILVIO             Invitata? E da chi?

BARBONE       Da me.

SILVIO             Da te? Ma non vivi mica qui!

BARBONE       Sono stato invitato.

SILVIO             E da chi?

Franca si alza.

FRANCA          Da me.

Carla si alza.

CARLA             E da me.

SILVIO             Carla, che stai dicendo? Siete impazziti tutti quanti!

CARLA             Quello che ho appena detto, io e Franca abbiamo invitato … (si volta verso il barbone)

BARBONE       Ci sto pensando.

FRANCA          Il nostro nuovo amico.

CARLA             Il nostro nuovo amico, a restare.

SILVIO             Appena sono entrato, ti ho vista seduta accanto al quell’uomo ma non volevo crederci.

CARLA             Non mi hai salutato.

SILVIO             Stavo facendo finta di non vederti.

CARLA             Quello che hai fatto negli ultimi anni, quindi.

SILVIO             Carla, io ti avevo chiesto di accertarti che quest’uomo se ne fosse andato.

CARLA             Me lo hai ordinato, urlando.

SILVIO             Allora? Sono un uomo deciso lo sai, se non fai così nel mondo vero ti mangiano vivo.

CARLA             Qui nessuno ti vuole mangiare vivo, devi rilassarti. Io sono dalla tua parte!

SILVIO             Non sembra!

CARLA             Non quando fai delle stronzate.

SILVIO             Io non faccio stronzate!

CARLA             Oh, sì invece. Ti sei accanito contro un uomo senza neanche conoscerlo. Bene, adesso te ne do l’occasione. Io e Franca andiamo a prendere un caffè. Mi inviti a casa tua Franca?

FRANCA          Con piacere.

CARLA             Tu rimarrai qui. Fra poco torneranno i vigili e vorranno sapere cosa devono fare con … il nostro amico.

SILVIO             Io so già cosa devono fare.

CARLA             Allora ti prenderai solo un po’ di fresco e di aria buona. (verso Franca) Andiamo?

FRANCA          Ti vanno dei biscotti con il caffè? Sono vegani, senza uova né latte.

CARLA             Posso sempre provarli, ho intenzione di provare molte cose nuove. Ma se non mi piacciono sarò sincera.

FRANCA          Naturalmente.

Carla e Franca escono. Il barbone è seduto, Silvio è in piedi con le braccia incrociate.

BARBONE       Mi piace questo cortile, è come un micro mondo a parte, riparato, al sicuro.

Silvio rimane in piedi con le braccia incrociate durante il monologo del barbone.

BARBONE       E’ bello avere un porto sicuro, qualcuno su cui fare affidamento. (silenzio) Mi piace Carla.

SILVIO             E’ mia moglie!

BARBONE       E’ fortunato. E’ una donna molto interessante oltre che attraente.

SILVIO             Lo so che è attraente, lo è sempre stata.

BARBONE       E lei lo sa? Sa, a volte le donne se lo dimenticano.

SILVIO             Ma lei che ne sa di donne o di mogli?

BARBONE       Potrei essere stato sposato, una, due, tre, anche dieci volte. No, dieci è troppo.

SILVIO             La smetta! Non accetto consigli da un barbone, da uno che ha fallito, che non ha saputo combattere per rimanere in corsa o per tornarci! Facile gettare la spugna ed andare in giro con la mano tesa. (tende la mano come a chiedere l’elemosina)

BARBONE       Una mano tesa vuole dire tante cose. (allunga la mano e gliela stringe, poi unisce anche l’altra) Una mano tesa può dimostrare supporto e stima, può raccogliere un amico da terra.

SILVIO             Io non sono suo amico e soprattutto non sono a terra. Ho una mia azienda e me la sono costruita tutta da sola. Io per terra non ci torno!

BARBONE       Sei un gran lavoratore.

SILVIO             Ci può giurare!

BARBONE       Con un ottimo senso degli affari!

SILVIO             Il migliore!

BARBONE       Niente potrà mai intaccare il tuo successo.

SILVIO             Niente! Mai! Mai. (si siede sulla panchina, silenzio) Io non ti odio, ho solo paura, tu mi fai paura. Hai avuto qualche problema, per finire per strada ed io sono terrorizzato che possa accadere anche a me! Non lo posso fare, non a Carla.

BARBONE       Non ti succederà perché hai Carla accanto a te. E’ una donna in gamba.

SILVIO             Lo so. Io faccio l’uomo d’affari ma se non fosse per lei starei ancora a bottega. Mi ha aiutato a realizzare il mio sogno.

BARBONE       Adesso tocca a lei. E’ stanca di stare a casa, non è un donna da tenere rinchiusa.

SILVIO             E se si stancasse di me? E si accorgesse che non ha più bisogno di me?

BARBONE       Renditi indispensabile ma non come hai fatto fino ad ora, tenendola a casa. Diventa il suo più convinto sostenitore.

SILVIO             Sei in tipo strano ma hai una dote, sai ascoltare.

BARBONE       Sei tornato a darmi del tu. Posso farlo anche io?

SILVIO             Già, siamo entrati in confidenza.

BARBONE       Vuoi una camomilla? Ho anche i biscotti.

SILVIO             Volentieri. (si toglie la giacca e si mette a sedere, poggia la giacca)

Il barbone, prende i biscotti e la tazza piena di camomilla, poi un bicchiere e ci versa un po’ di camomilla e la porge a Silvio.

BARBONE       Bella giacca.

SILVIO             Grazie! Vuoi provarla? (se la toglie) Anche la tua è bella.

BARBONE       E’ nuova, o quasi. Me l’ha regalata Franca, era del suo povero papà. Dovrò costruirmi un altro armadio, ho troppi vestiti.

Il barbone si toglie la giacca di Franca e si prova la giacca di Silvio.

SILVIO             Ti sta bene!

BARBONE       E’ troppo leggera! La mia è più resistente! (porge a Silvio i vecchi vestiti)

SILVIO             Questi puoi buttarli via! Hai i vestiti di Franca adesso.

BARBONE       E perché mai? Ci sono affezionato, sono la mia identità.

SILVIO             Da barbone, anzi da vagabondo.

BARBONE       Sono casual, non posso sempre vestirmi elegante.

SILVIO             Certo che no. (assaggia camomilla e biscotti) Strana commistione.

BARBONE       Sono vegani.

SILVIO             Ah!! Dammi, te li sistemo io! (prende i vestiti vecchi e si reca dietro al paravento)

SCENA 8

Entrano Franca e Carla.

CARLA             Sei da solo? Dov’è mio marito?

BARBONE       A sistemare il guardaroba.

CARLA             Ma come? Gli avevo detto di aspettare qui!

FRANCA          Avete parlato?

BARBONE       Si.

FRANCA          E?

BARBONE       Non vuole finire sulla strada come me.

FRANCA          Siamo rovinate, non ci appoggerà mai con il vigile.

CARLA             (al barbone) Mi dispiace, pensavo che una volta che ti avesse conosciuto…

Da fuori scena.

MARIA            (fuori scena) Oh, eccola finalmente, era ora!

VIGILE             (fuori scena) Mi faccia passare!

Entra il vigile seguito da Maria.

VIGILE             Bene, vedo che il cortile è affollato!

BARBONE       Buon giorno signor Agente!

MARIA            Vede, il barbone è ancora qui!

FRANCA          Non è un barbone, è un artista.

CARLA             Ed un letterato.

VIGILE             Generalità per favore.

FRANCA          Ecco il mio documento. Vivo in questo condominio.

CARLA             Questo è il mio.

Il vigile prende i documenti. Poi si rivolge al barbone.

VIGILE             Mi fornisca documento di identità prego!

BARBONE       Volentieri ma non so dove sia finito!

VIGILE             Forse nel portafoglio!Nella tasca della giacca!

Il barbone prende un portafoglio dalla tasca della giacca e lo porge alla vigilessa. Che lo prende, lo apre e tira fuori un documento.

VIGILE             Sig. Silvio Rossi, Via degli invisibili, 31. La foto non le assomiglia molto.

FRANCA          E’ una foto vecchia. E’ dimagrito qualche chilo (n.b. se l’attore che fa Silvio è più grosso) Il taglio di capelli, un bagno.

VIGILE             Sembra che lei abiti proprio qui! Lei si chiama Silvio?

BARBONE       Silvio è un bel nome non crede?

VIGILE             Non mi ha risposto.

CARLA             Sì, è il suo nome!

MARIA            Non è vero, quello è il documento di suo marito!

CARLA             Saprò chi è mio marito e chi non lo è!

VIGILE             Quest’uomo è suo marito?

CARLA             Certo che non lo è!

MARIA            Visto! Lo dicevo io!

CARLA             E’ il signor Rossi, nostro vicino di casa!

FRANCA          Esatto, vive qui!

MARIA            E’ falso, sono due bugiarde, stanno proteggendo un barbone!

FRANCA          Come si permette di darci delle bugiarde! La bugiarda è lei!

MARIA            Io sono una persona per bene e non dico bugie!

VIGILE             Di storie se ne inventa però! Negli ultimi cinque anni ha sporto dodici denunce!

MARIA            Era mio diritto!

VIGILE             Tutte risultate infondate!

FRANCA          E’ stata lei? Dobbiamo ringraziare lei per tutti quei problemi con le forze dell’ordine? 

MARIA            Le mie erano denunce anonime contro ignoti? Non ho mai messo il nome mio!

VIGILE             Forse le prime sono state anonime ma poi le mandava via fax.

MARIA            Era per fare prima, come avete fatto a scoprire chi ero?

VIGILE             In alto a destra appare nome e numero di telefono.

MARIA            Accidenti!

CARLA             Di questo si preoccupa? Di essere stata scoperta? Ci ha fatto passare un sacco di guai!

MARIA            Ma se il giudice ha sempre dato ragione a voi?

CARLA             Ed il tempo perso? Le preoccupazioni? Per non parlare dei soldi!

FRANCA          Con quello che abbiamo dato all’avvocato si è comprato una macchina nuova!

MARIA            Ho fatto solo il mio dovere, mi dovevo occupare di far girare tutto per il verso giusto! Erano tutte denunce sacrosante!

VIGILE             (legge da un blocchetto) Reclami per inquinamento di suolo pubblico.

MARIA            Buttano le cartacce per terra.

VIGILE             Disturbo alla quiete pubblica.

MARIA            Parlano a voce alta, soprattutto quando passano sotto le mie finestre.

VIGILE             Costruzione abusiva?

MARIA            Ha messo su delle tende nuove di un colore orrendo.

FRANCA          Erano di tessuto naturale con colori bio! E poi avevo ottenuto il permesso del condominio.

VIGILE             Oltraggio al pudore?

MARIA            Il colore era proprio orrendo! Un oltraggio al buon gusto!

VIGILE             Lesioni colpose.

MARIA            Gettavano cose pericolose dal balcone! (il vigile la guarda male) Hanno sbattuto la tovaglia, ma c’erano grossi pezzi di pane, con la crosta!

VIGILE             Questa è un’altra delle sue solite denunce senza fondamento!

MARIA            Se non si fida di me lo chieda al Dottor Rossi! Al marito della signora!

VIGILE             Dov’è suo marito signora?

CARLA             Adesso non c’è!

MARIA            Starà a casa! L’ho visto tornare dal lavoro, se andiamo a chiamarlo, lui è sicuramente d’accordo con me.

Franca e Carla tentano di fermarli.

CARLA             Ma deve proprio disturbarlo? E’ così stanco! Non serve, parlo io per lui.

MARIA            Dobbiamo proprio! Non mi fido di quello che dici tu.

VIGILE             A malincuore devo dare ragione alla qui presente querelante. Ho bisogno di conoscere il parere di tutti i condomini.

MARIA            Venga, le faccio vedere quali sono i campanelli.

Maria e il Vigile si avviano alla quinta di sinistra.

VIGILE             So trovare un campanello da solo, grazie.

MARIA            Nessun disturbo.

Maria e il Vigile escono a sinistra. Carla e Franca li seguono e si fermano alla quinta fissandola con lo sguardo.

Esce Silvio dal separé, non visto, vestito da barbone e si mette a sedere vicino al barbone.

Si sente un campanello suonare e nessuna risposta. Rientrano Vigile e Maria.

VIGILE             Non risponde nessuno in casa.

MARIA            (verso Carla) Dove ha nascosto suo marito, che ne ha fatto? (alza lo sguardo verso “i barboni”) Ah! Si sono replicati!

CARLA             Silvio! Ma sei tu?

VIGILE             E’ suo marito? Quale dei due?

CARLA             Quello vestito… peggio.

Si avvicinano alla panchina.

VIGILE             Qualcuno può spiegarmi quello che sta succedendo?

SILVIO             Niente di particolare…

BARBONE       Signor agente.

SILVIO             Niente di particolare Signor agente. Il qui presente Signor Silvio ed io stiamo solo facendo colazione all’aria aperta, con …

FRANCA          Camomilla …

CARLA             E biscottini vegani.

FRANCA          Siccome siamo sempre chiusi nelle nostre case.

CARLA             E nei nostri uffici.

SILVIO             Silvio ci ha convinto ad uscire, a stare un po’ insieme, a fare conoscenza.

MARIA            Stronzate, lui è un barbone e vi ha fatto il lavaggio del cervello.

CARLA             Si vede che andava lavato!

BARBONE       Perché? Puzza? Anche quello! (si annusa le ascelle)

SILVIO             Il tuo no di certo e neanche il mio adesso. Il tuo Maria?

MARIA            Ma li sente agente? Sono impazziti! Colazione all’aperto, certo e come mai si è vestito da pezzente?

BARBONE       Vagabondo!

SILVIO             Silvio è contro lo spreco ed il consumismo, questi vestiti sono sì un po’ vecchi ma ancora molto resistenti ed io avevo un po’ freddo. Li vuole provare sono comodissimi!

MARIA            Stia lontano! E non mi chieda di lavarli, non basterà la solita tariffa.

VIGILE             Che tariffa? Lei per caso, svolge un’attività abusiva?

MARIA            Ma che abusiva, io lavoro per il condominio.

VIGILE             E percepisce uno stipendio per questo. Un altro discorso se lei, di fronte ad un altro lavoro, esempio un servizio di lavatura…

FRANCA          E stiratura!

VIGILE             Ricevesse del denaro in pagamento senza rilasciare ricevuta e senza essere in regola!

MARIA            Ma che pagamento! Sono delle mance.

FRANCA          Io non faccio mai mance, me lo ricordava prima!

MARIA            Dei regalini!

CARLA             Per la sua enorme simpatia!

VIGILE             Forse dovrei dare una controllatina al suo appartamento ed ai suoi conti.

MARIA            Non c’è niente da controllare, in verità mi sono proprio sbagliata, non sta succedendo niente di strano in questo condominio. Mi dispiace averla disturbata, l’accompagno all’uscita?

VIGILE             Sì, sono d’accordo, non c’è niente per me qui. Ma la prossima volta che chiama in ufficio la denuncio io, per procurato allarme!!

SILVIO                         Già che esce Signora Maria, perché non inizia a raccogliere le sue cose, vorremmo che se ne andasse da qui. Non abbiamo più bisogno dei suoi servizi.

MARIA            Non mi potete licenziare così, ho un contratto.

VIGILE             Si può licenziare solo per giusta causa.

MARIA            Che non c’è.

SILVIO             Ha ragione lei, Signor agente? Dobbiamo tenerci Maria dopo tutto quello che ci ha combinato?

VIGILE             Una giusta causa potrebbe raffigurarsi nell’elenco di denunce ingiustificate e nel reato di violazione di privacy.

MARIA            Non ho violato la privaci di nessuno.

VIGILE             Vorrei continuare a fare quattro chiacchiere con lei in ufficio!

MARIA            Ma io ho da fare! Devo sistemare … ha bisogno di me Dottore vero?

SILVIO             Per niente!

MARIA            Signorina Franca l’aiuto con il compost!

FRANCA          Faccio da sola!

MARIA            Signora Carla …

CARLA             Addio Maria!

VIGILE             Venga, mi segua!

Maria ed il vigile escono di scena.

SCENA 9

FRANCA          Ha ottenuto quel che si merita!       

CARLA             Sei tornato presto dal lavoro oggi!

SILVIO             Maria mi ha chiamato in ufficio, mi ha detto che … Silvio era ancora qui e di tornare subito. Pensava che sarei stato dalla sua parte.

CARLA             Anche io lo pensavo.

SILVIO             Lo ero, prima di conoscere Silvio! (verso il barbone) Ma ti chiami davvero così?

BARBONE       No, ma è un bel nome! Dispiace se lo tengo per un po’?

SILVIO             Prego, fai pure.

FRANCA          Silvio!

I due uomini si voltano.

SILVIO             Si?

BARBONE       Si?

CARLA             Credo che dovrai sceglierti un altro nome.

FRANCA          Posso invitarvi tutti a casa mia per pranzo? Ho voglia di festeggiare!

CARLA             Io accetto volentieri, ne sono molto contenta. Avevo tanto desiderato un buon rapporto con il vicinato.

FRANCA          Siamo amiche più che vicine, vero?

CARLA             Amiche!

SILVIO             L’invito vale anche per i Silvio o è solo per donne?

CARLA             Non devi tornare in ufficio?

SILVIO             Il capo non ci farà caso visto che sono io! Non finirò mica sulla strada per mezza giornata di riposo!

BARBONE       Prima di pranzo posso darmi una lavata? Di testa, ma anche le ascelle…

FRANCA          Ma certo! Puoi andare a casa mia.

SILVIO             Fra poco ci sarà un appartamento libero, perché non vai nell’ex appartamento di Maria a lavarti? E fai presto che ho una gran fame. Camomilla e biscotti li ho già digeriti!

Il barbone prende le sue cose e si avvia verso la quinta destra.

CARLA             Che fai? Puoi lasciare qui le tue cose.

BARBONE       Forza dell’abitudine.

SILVIO             Prendi pure tutto e lasciali nell’appartamento del custode, potresti rimanerci anche tu.

CARLA             Bravo Silvio, buona idea! (gli da un bacio sulla guancia)

Il barbone esce. Silvio, Carla e Franca si siedono sulla panchina.

CARLA             Sai che ti stanno bene i vestiti del vagabondo?

SILVIO             Mi danno un’aria interessante?

CARLA             Sì, interessante, affascinante ed anche un po’ sexy.

SILVIO             Solo un po’?

CARLA             Non esagerare!

SILVIO             Speravo di essere diventato bello come lo sei tu!

FRANCA          Mi sa che sono di troppo! Vado a casa ed inizio a preparare!

CARLA             Ti raggiungo subito Franca! (Silvio la bacia) Non proprio subito!

FRANCA          Abbiamo tutto il pomeriggio per stare insieme, fate con calma!

SILVIO             Ti devo un favore Franca!

CARLA             A dopo!

Franca esce.

SILVIO             Scusami.

CARLA             Per cosa?

SILVIO             Per come ti ho trattata negli ultimi anni. Mi serviva un barbone …

CARLA             Vagabondo.

SILVIO             Mi serviva un vagabondo per capire che stavo sbagliando. Per paura di perdere tutto, non stavo facendo caso a quello che avevo. Io che sono ricco ho ricevuto la carità più importante da un barbone.

CARLA             Ha fatto dei regali a tutti.

SILVIO             Il nostro benefattore!

CARLA             Vuoi rimanere qui a fare i piccioncini o vuoi andare a chiamare il nostro benefattore e raggiungere Franca a pranzo?

SILVIO             Ai tuoi ordini!

Silvio esce. Entra Franca.

FRANCA          Il pranzo è quasi pronto, vado a chiamare l’altro Silvio… dobbiamo convincerlo a trovarsi un altro nome!

CARLA             Sì, un Silvio basta e avanza.

Silvio ritorna di corsa con un biglietto in mano.

SILVIO             Se n’è andato, non è da Maria!

FRANCA          Come andato? E’ stato cacciato? Da chi?

SILVIO             Da nessuno, ha lasciato un biglietto. (lo legge) Silvio è un bel nome ma non è il mio, sono un vagabondo e non posso fermarmi. Se mi fossi fermato non vi avrei conosciuto. Adesso mi aspettano, il fatto che non so chi né dove non è importante. So solo che altre persone hanno bisogno di me e mi aspettano. Fatevi compagnia, è stato un piacere. Fran… no. Mar… accidenti c’è una macchia e non si legge il nome!

CARLA             Se n’è andato davvero!

I tre si siedono sulla panchina.

FRANCA          Perché lo avrà fatto? Non si trovava bene con noi? Avrebbe avuto un appartamento tutto suo!

SILVIO             Non era quello che voleva.

CARLA             Che peccato! Non abbiamo fatto in tempo a conoscerlo veramente.

FRANCA          Però ha permesso a noi di conoscerci. Che ne dite, andiamo a pranzo?

CARLA             Guarda, ha lasciato la sua radiolina!

Carla l’accende, si sente una musica leggera, Carla invita Franca a ballare poi si alza Silvio. I tre si mettono a ballare e a ridere.

Sipario.

FINE