Basta una donna

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BASTA UNA DONNA

Commedia in un atto

Di MICHEL PROVINS

PERSONAGGI1

JANE D’AYRELLES

EDMONDO D’AYRELLES

GUIDO DI TREUILLES

GIROL

Commedia formattata da

Jane d'Ayrelles, venticinque anni, finemen­te sa porosa, monella anche nella sensualità, leg­gera di cuore, non di cervello. Inganna il mo­nili, e non già per il cattivo fine d'ingannarlo, poiché « gli''vuol bene»; ma perché l’amore, proibito la diverte, come un capriccio ch'ella si appaga senza annettervi importanza (simile in questo alle marchese libertine del secolo decimottavo), come un piacere in cui ella mette un po' di desiderio, molta allegria e voluttà, I nemmeno un'ombra di vizio,  e che ella dimentica, appena sia finito, per pensare ad altro.

Edmondo d'Ayrelles: uno dei tanti di cui si dire con leggero sorriso ambiguo: « E' il mu­rilo della graziosa Signora X ». Ha avuto sem­pre l'ignara serenità del suo stato coniugale, manifesta però, da alcuni giorni, certe velleità d'informazioni che inducono la moglie ad es­sere guardinga.

Guido di Treuilles: è l'amante attuale di Jane. Non ha altri meriti che quelli attribuitigli da lei (donna dotata di molta fantasia e di molla immaginazione) per una stagione di adul­terio.

GlROL: giovanotto piuttosto bello, ben pian­talo, con quel non so che di particolarmente virile che «fa effetto », momentaneamente, su celle donne un po' troppo impulsive. Per la sua origine e la sua educazione, è superiore al mestierucolo d'impiegato dell'agenzia « La Si­lenziosa i). mestiere che ha dovuto accettare essendogli mancata l'energia o la fortuna d'una sorte migliore. Jane, pronta per uscire, pas­sa nello studio del marito, e fruga con lo sguar­do fra le carte sparse, sulla scrivania. Vi scorge, un po' nascosta, una circolare della « Silen­ziosa »           - (Agenzia sicurissima, informazioni confidenziali, inchieste, sorveglianze, divorzi, in­carichi di fiducia). L'altro giorno il marito ha mandato ad imbucare una lettera sulla quale, con la coda dell'occhio, ella lesse appunto l'in­dirizzo di quest’ agenzia.

Edmondo                      - (entrando) Cosa cerchi, fra le mie carte?

Jane                               - (tranquillamente) Un foglietto per scrivervi le compere e le visite che devo fare.

Edmondo                      - (diffidente) Vai, a far delle visite in tailleur e con un cappello da sartina?

 Jane                              - Vado soltanto da due amiche: Gior­gina e Lucy.

Edmondo                      - Per due visite, non c'è bisogno d'una lista... Ma forse le compere dovranno essere piuttosto complicate....

Jane                               - Complicatissime!

Edmondo                      - (alzando la voce) Dove vai?... Dimmelo.

Jane                               - (ridendo) Come sei stupido, mio po­vero Edmondo! Diventi geloso;!... Eppure lo sai, che l'ho nel sangue, l'onestà! Lo sai che mi piace dire delle sciocchezze, ma che avrei un sacro orrore di farne... quando tu non le facessi con me! (Dandogli degli schiaffetti ami­chevoli) Via! Fuma in pace il tuo sigaro, mio caro... e arrivederci! (Uscendo) Tornerò a casa verso le sei.

Edmondo                      - (solo, riflettendo) Forse è vero! Sono timori assurdi!... E' troppo naturale, la sua calma!

                                      - (Jane, scendendo le scale, incontra un si­gnore che si scosta troppo premurosamente perché ella non abbia la tentazione di osservarlo bene. Il signore, un po' seccato, attende che. ella sia scomparsa, per suonare il campanello della porta di d'Ayrelles, al quale fa presentare il suo biglietto: «M. Girai, della "Silen­ziosa, , »).

Edmondo                      - (ricevendolo ed esaminandolo) Avevo domandato alla vostra agenzia una per­sona dai modi perfettamente corretti. Vedo, si­gnore, che voi infatti...

GlROL                          -. .. Sono laureato in legge, signore... Fui anzi, per qualche tempo, consigliere di pre­fettura.

Edmondo                      - Benissimo. Vi hanno avvertito non è vero? che la sorveglianza ch'io de­sidero esercitare sulla signora d'Ayrelles, mia moglie, dev'essere estremamente delicata e di­screta?. ..

Girol                              - La discrezione è la qualità essen­ziale della mia agenzia. Inoltre, siccome io sono, personalmente ed anzitutto, un uomo di mondo...

Edmondo                      - Siete veramente esperto in que­sto genere di... indagini?

GlROL                          - Oh! signore!... Potrei citarvi i no­mi di parecchie signore di finanzieri, d'uomini politici, di magistrati, presso le quali, o, piut­tosto,, contro le quali, io seppi compiere mira­bilmente la mia missione. Spero di potervi sod­disfare pienamente... (Come correggendosi) Di­co soddisfare, dando a questa parola un chiaro significato...

Edmondo                      - Va bene... va bene... capisco... Che cosa vi occorre, per cominciare?

GlROL                          - Nient'altro che la fotografia della signora d'Ayrelles e... il nenie del suo amante.

Edmondo                      - (scattando) Come?!... Il nome del... Ma se lo sapessi, non vi pagherei per saperlo!... E poi, perbacco!, non siamo già a questo punto!... Io sospetto, suppongo, imma­gino... ma spero bene, anzi sono quasi sicuro, che... il fatto... sì... il fatto non sia ancora avvenuto.

Girol                              - Dunque, desiderate soltanto di sa­pere a quale capitolo del romanzo sia giunta, finora, la signora d'Ayrelles...

Edmondo                      - Ammesso che il romanzo esista!

GiROL                          - Quando un marito si rivolge a noi, il romanzo esiste in diciannove casi su venti, e... il fatto è accaduto diciotto volte su diciannove - (Prendendo degli appunti) Voi saprete esattamente ora per ora, ciò che la signora d'Ayrelles farà in ogni suo pomeriggio. Vi ga­rantisco i particolari più interessanti.

Edmondo                      - Sì, ma autentici?...

Girol                              - Agirò io di persona! (Prendendo la fotografia che Edmondo gli porge, e ravvi­sando la signora incontrata sulle scale) Oh!... Molto, molto bella!... Mi spiego perfettamente le vostre inquietudini.

Edmondo                      - (seccato) Non vi domando; il vo­stro parere... Volete, ora, indicarmi la tariffa della vostra ditta?

Girol                              - Prima classe, mille franchi, signore. La prima classe dà diritto ad una relazione quo­tidiana. Invece, la seconda classe dà diritto sol­tanto ad una relazione per ciascun giorno spe­cificatamente stabilito, ed ognuna di tali rela­zioni costa cinquanta franchi.

Edmondo                      - Mi basterà la seconda classa Non ho intenzione di prolungare molto l'esperimento. (Smorfia di Girol, che aveva sperato in un cliente serio). Potete cominciare oggi stesso: la signora è uscita un quarto d'ora fa. Si recherà, specialmente, a far visita a due che, una delle quali abita ai Campi Elisi. L’altra tra sta lì accanto nell'Avenue Montaigne, vicino al garage delle automobili elettriche.

Girol                              - Questo mi basta. (Uscendo) Ho l’onore di salutarvi, signore...

                                      - (Mezz'ora dopo, Girol ritrova infatti le tracce di Jane che, diffidando dell’atteggiamento di suo marito ha giudicato prudente creare - prima di andare da De Treulles -  l’altra delle due visite preannunciate. L'apparire di Girol, ch'ella riconosce pel signore incontrato sulle scale, e che la segue troppo da vicino e senza alcuna precauzione, conferma i suoi sospetti. Ella pensa subito, sorridendo, a tutto un piano di malizia, cammina lentissimamente perché l'uomo possa avvicinatesi, poi, ad u I tratto, si volta, e gli va incontro risolutamene

Jane                               - Scusate, signore... Vorreste farmi gentilezza di indicarmi una cosa?

Girol                              - Volentieri, signora.

Jane                               - L'indirizzo della «Silenziosa»?

GlROL                          - (stupito) L'indirizzo della... Mal non so, assolutamente... Sbagliate, signora..

Jane                               - Perché volete mentire?... Avete gii capito benissimo che vi ho-... fintato!

Girol                              - (scusandosi) Creda, signora, tanti volte si è obbligati a scegliere certi mestieri. E non si deve giudicare un uomo dalle apparenze...

Jane                               - Non me la prendo con voi... Affatto!

Girol                              - Appartengo ad un'ottima famiglia..! sono laureato in legge... ex consigliere di prefettura...

JANE                            - Ed anche cavaliere di qualche ordine cavalleresco?... Vi ripeto che non vi serbo rancore. (Carina) D'altronde, è plausibile... un vero  professionista sarebbe certo stato più abile di voi…. Ed è perciò appunto ch’io vorrei facilitare il vostro compito…. (Chiamando un taxi con un cenno) Salite con me…. Così mi seguirete dappertutto, senza fatica. La vostra relazione così, potrà riuscire eccellente!... 

Girol                              - Ma... veramente... non potrei.

Jane                               - (ironica) Temete di compromettervi?... Preferite che io vada anzitutto alla « Silenziosa” a raccontare la vostra riuscita? (Vedendo che Girol accetta) Ecco siate gentile con me… sarà meglio così…. Così, non perderemo il nostro posto,  né voi, né io...

                                      - (Salgono in automobile. Jane dice al conducente di andare al Louvre).

Jane                               - Che cosa vi ha detto, poco fa, quello stupido di mio marito?

GlROL                          - Oh! signora!. .. Quale espressione! Certo, il signor d'Ayielles m'è sembrato... dotato di un'intelligenza... mediocre; ma ha conservato per voi dei sentimenti abbastanza buo­ni!... Sospetta di voi, ma senza credere... che il fatto sia avvenuto.

Jane                               - Ah! bellissima!... Che cosa gli avete risposto, voi?

Girol                              - Gli ho risposta, guardando la vo­stra fotografia, datami da lui, che, trattandosi di una signora tanto carina, non era improbabile... che egli s'illudesse!...

Jane                               - Siete pieno di spirito!

                             

Girol                       - Lui, è andato su tutte le furie!

Jane                               - (prorompendo in una risata) Questa è curiosa! (Seria) Spero, tuttavia, che voi non supponile, nemmeno per un momento...

Girol                              - (scenico, ma sedotto) Oh! nemme­no per un attimo!

Jane                               - Eccoci al Louvre. Mi aiuterete a portare qualche pacco!

                                      - (Dopo un'ora trascorsa nell'immenso nego­zia, dove ella lo carica di una quantità di nin­noli e d'involtini, escono insieme, discorrendo (quasi cordialmente, Jane fa fermare, il taxi ad un ufficio postale).

Jane                               - Rimanete... aspettatemi... Devo soltanto riscuotere un vaglia. (Facendoglielo ve­line) Eccolo qui... Così, avrete visto tutto.

                                      - (Sola nell'ufficio, ella spedisce un telegram­ma a Guido de Treuilles). « Impossibile oggi; dirò perché posdomani, albergo e camera consueti, ore quattro. Tua Jane ».

Jane                               - (risalendo nel taxi) Devo ancora pas­sare in Ruc de la Paix, al «Printemps », da Aulici, dalla mia sarta... e poi... eccetera!...

                                      - (Girol non protesta contro quella passeggia­la, che indica deliziosa. Vinto dalla spiritosa civetteria di Jane, le fa delle confidenze, ed ella comincia a rispondere al bel giovanotto assai più che all'impiegato della « Silenziosa », cosicché, alle cinque, alla porta dei d'Ayrelles, si lasciano mollo amici).

Jane                               - Domani non uscirò; ma siccome pos­domani dovrete certamente seguirmi, volete che vi faccia salire nel mio taxi alla Maddalena?

GlROL                          - Inteso! (Conquistato) Ah! se la discrezione professionale non m'impedisse di dirvi che siete adorabile!...

JANE                            - Ditelo pure. (Lasciandolo, con un malizioso sorriso) Ma non lo metterete nella relazione di oggi, vero?

                                      - (Due giorni dopo si ritrovano, al convegno fissato).

Jane                               - (facendolo salire nel taxi) Pronto al dovere! Molto bene.

Girol                              - Non mi accade mai di aspettare con tanta impazienza l'ora del... mio lavoro!

Jane                               - Ah! ah! davvero? Ebbene: sappiate che anch'io ero abbastanza ansiosa di rivedervi; e mio marito mi sembrò contentissimo, l'altra sera, leggendo il vostro foglietto... Dunque!, tutto va bene!

Girol                              - (vedendo che il taxi si ferma davanti ad uno dei grandi alberghi del centro di Pa­rigi) Ah!... Una visita qui?

Jane                               - No, no... Potete accompagnarmi.

                                      - (Perplesso, Girol segue Jane nell'albergo. Senza domandar nulla, ella sale al secondo pia­no ed entra in un appartamento che le viene aperto da un cameriere).

Girol                              - Capisco... Ora siamo nel nido, sul teatro dell'adulterio! (Un po' contrariato) Ve­ramente, è una bella prova d'audacia, l'avermi condotto qui... Ma, e se diventassi cattivo?...

Jane                               - Aiutatemi a levarmi il mantello e il cappello. Sarà meglio...

Girol                              - (eccitato) Avete dei capelli mera­vigliosi... e un corpicino!... Quante promesse, nella sua flessuosità!... E pensare che io sto scoprendo tanto tesoro per un signore che... A proposito: a che ora deve venire?

Jane                               - Alle quattro.

GlROL                          - (sorpreso) Ma sono soltanto le due!

Jane                               - (con sguardo enigmatico) Ebbene... non vi proibisco di distrarmi, in queste due ore...

Girol                              - Forse mi avete condotto qui sol­tanto per questo?

JANE                            - Forse!

Girol                              - Mi guardate in un modo tanto stra­no, tanto inquietante, che non so più che cosa pensare... che cosa dire... Ma voi, dite... cosa significa tutta questa commedia?...

Jane                               - (sfiorandolo) Cercate!

Girol                              - E se trovassi una cosa che è inve­rosimile, inaudita, pazzesca?...

Jane                               - (provocante) Vi sono delle cose paz­zesche, che una volta Lauto hanno un certo sapore...

Girol                              - (esaltandosi) Oh! non vi burlate di me, signora, vi scongiuro! Con un po' di for­tuna nella vita, avrei potuto essere di quelli che hanno diritto, d'incontrarvi, di parlarvi, di desiderarvi; ma io sono un rottame nel ma­re della vita, e sarebbe tanto ridicolo che il vostro... poliziotto vi dicesse che vi ama!... Pure, per poco che io valga, sono e rimango, un uomo come gli altri, un uomo dal cuore troppo sensitivo e troppo sensibile e dalla carne assai debole, e che, ora, freme, sconvolto, da­vanti alla più inebriante tentazione!

Jane                               - Lusinghiero davvero, quanto dite!...

Girol                              - Ma è ancora troppo lontano da ciò che penso, da ciò che provo...

Jane                               - (con uno sguardo nel quale si offre com­pletamente) Se è tanto lontano... avvicina­tevi!

Girol                              - (abbracciandola appassionatamente) Ah! tanto peggio!...

Jane                               - (rendendogli il bacio) Tanto meglio, mi sembra!...

                                      - (Alle tre e mezzo).

Jane                               - Perbacco! non abbiamo più tempo da perdere!... Presto!... Prima che ve ne an­diate, redigiamo il rapporto!

Girol                              - Ma, potrò occuparmene io...

Jane                               - Voglio spedirlo io stessa, per espres­so. Oh! non per diffidenza! Per una specie di golosità, piuttosto!... Scrivete: « Incontrata la signoria, all'una e mezza, davanti alla Madda­lena; - visite sul Boulevard Malesherbes e in via Sant'Onorato. Ore 2 3/4, entrata nella chiesa di San Rocco, dov'è rimasta fino alle quattro. Ha udita la predica di quaresima, Sul pericolo delle relazioni, sensibili, ,. Ore 4 1/2, visita all'Esposizione degli acquerellisti; ore 5 1/4, entrata nella pasticceria di via Royale, la signora ha mangiato due panini al salmone. Ritornò a piedi, pei Campi Elisi ». Ora, date qua; una stretta di mano da buoni amici, e... buona sera!...

Girol                              - (con tristezza) Tutto finito!

Jane                               - Tutto finito, sì... conservando tutt'e due il ricordo, di una simpatica avventura, chiu­sa col suggello della « Silenziosa ».

                                      - (Quando giunge Guido de Treuilles, Jane finge un'agitazione straordinaria).

Guido                            - Ebbene?... Perché non sietevenuta, l'altro giorno? Quali novità?

Jane                               - C'è che mio marito mi fa sorvegliare... C'è che mio marito s'è rivolto ad un'agenzia d'informazioni, e che un uomo mi ha seguita l'altro ieri ed oggi...

Guido                            - (turbato) Perbacco!... e potremo essere sorpresi! Ma tu... avresti dovuto tentare qualcosa... provvedere!... Gl'impiegati di simili agenzie sono pronti a vendersi a chi di più!... Con un po' di denaro...

Jane                               - Credo che quel tale con cui hai fare si lascerebbe prendere, più facilmente un sorriso.

Guido                            - Ebbene, se è così... dovevi agire questo senso... flirtare con lui... dargli anche non so quali speranze... A grandi mali, grandi rimedi! Curioso... le donne non hanno idi non hanno iniziativa!...

Jane                               - (con velatissimo disprezzo) Che non ho la tua intelligenza!... E, d'altronde avrei temuto che tu fossi geloso!...

Guido                            - Un uomo come me, geloso di una spia?! scherzi! (Tornando a ciò che lo preoccupa) Ma... ma... capisci in quale condizioni mi troverei, se fossimo colti in flagrante?, sono emozioni, queste, che tagliano le gambe letteralmente! (Avvicinandosi a lei, e baciandola) Basta, cara... Giacché siamo qui.

Jane                               - No, no... tesoro... Le emozioni fanno anche a me lo stesso effetto!... Sono affranta. Rimandiamo alla prossima settimana.

                                      - (La sera, dopo pranzo, d'Ayrelles riceve l'espresso di Girol e lo assapora con giubilo evidente. Jane passa dietro a suo marito, senza ch'egli se ne accorga, e finge di leggere lei pure, chinandosi sulla sua spalla).

Jane                               - Hai osato sospettare di me!... Ti sei abbassato fino a ricorrere a questo spionaggio….

Edmondo                      - (confuso, cadendole ai piedi Perdonami!... Sono stato stupido e spregevole!... Ti giuro, amor mio, mogliettina mia adorata, che sono guarito!...

Jane                               - (minacciandolo coll'indice teso) se non ti volessi bene, e se non avessi tratto profitto dalla predica!...

Edmondo                      - Sì, hai ragione!...

Jane                               - Eppure, queste cose fanno veramente pensare quanto meritereste che vi s'inganna»

Edmondo                      - No! no!... Mai!... (sorride. Ma perché mi dai del voi?...

Jane                               - (con un certo sorriso che le donne ereditarono da Eva) Per niente... Pensava un plurale!...

FINE