BELLA DI FUORI…FRACIDA DENTRO
commedia brillante in due atti
di Calogero Maurici
(elaborata da Rosanna Maurici)
(Titolo originale in dialetto siciliano: Bedda di fora fracida di dintra)
Personaggi
Beniamina Calandra (la moglie)
Lamberto Valenti (il marito)
Bernadette Valenti (la figlia)
Nazzareno (il fidanzato di Bernadette)
Agata ( la vicina di casa)
Angela (l’amica di Beniamina)
Mario (il marito di Angela
P. Tonino ( il sacerdote del paese)
(elaborata da Rosanna Maurici)
(tel. Autore- abit. 090/638009 -- cell- 3393359882
Alla dottoressa Laura Pellegrini , persona di grande sensibilità, umanità,
che comprende i veri valori della vita;
con affetto immenso senza alcuna piaggeria
ma dal più profondo del cuore.
Bella di fuori…fracida dentro.
commedia brillante in due atti
di Calogero Maurici
(elaborata da Rosanna Maurici)
Chissà quante volte abbiamo sentito dire: “ Prega il Signore e frega il prossimo.”
Probabilmente è una frase che abbiamo qualche volta detto anche noi, di certo
non ho scritto questo lavoro per condannare chi non ha un comportamento
consono al suo credo; né tanto meno voglio giustificare coloro che non
frequentano e sovente attaccano i praticanti ripetendo la frase sopra-citata.
Io sono un praticante e penso che i non praticanti di questa frase forse ne
abusano perché non tutti i praticanti ovviamente sono ipocriti come non tutti
coloro che non vanno mai a santificare le feste sono l’esempio di onestà.
In questa commedia voglio soltanto raccontare di una donna che super
impegnata in parrocchia, con un comportamento angelico conquista la
fiducia oltre che dal parroco, dalla comunità, quando in realtà in famiglia assume
un altro comportamento e dopo aver predicato angelicamente diventa un diavolo.
Una personalità dalla due facce che riesce a manovrare con l’aiuto di un’altra
parrocchiana “angelica” anche il parroco. Sono certo che il pubblico dirà che in
ogni comunità almeno una con queste caratteristiche senza ombra di dubbio c’è.
Ovviamente il lavoro in due atti è comico-brillante senza tralasciare ormai quel
messaggio finale che contraddistingue le mie caratteristiche di autore. Scena
unica come meglio ritiene il regista e lo scenografo.
S C E N A I°
(Beniamina, Lamberto, Bernadette)
Ben. Ogni giorno la stessa vita, capiscio che una madre di famigglia si deve alzare
presto, pero esagerare non è giusto. Da due ore che sono alzata, e perchè?
Per quel digraziato di mio marito che non mi fa dormire. Io che sono
piena di impegni, come devo fare.(entra Lamberto il marito ancora in maglia di lana
mentre si mette la cintura)
Lam. Ma si puo’ sapire che hai…da due ore ti lamenti e non mi fai dormire…
Ben. Lambertino…
Lam. Ti ho detto di non chiamarmi Lambertino…
Ben. Io ti chiamo comu voglio, quando voglio…Lambertino ti devi operare al
Naso… hai il setto nasale tutto scombussolato, deformato e storto… i due
seni Paranasali saranno stretti e l’aria non ti passa bene…
Lab. Praticamente ho un naso che fa schifo. Veramente l’aria mi manca quando
sei vicino a me…si blocca…
Ben. Io questa vita a non dormire più la notte non la posso fare…proprio quando
cumincio a pigliare sonno, tu cominci a russare ma russare peggio di un
russo…e io mi sveglio…Poi quando sto per pigliare di nuvo sonno,
tu ti giri nel letto che sembri un cavallo pazzo, il letto rimbalza e io mi
sveglio… Poi quando sto pi prendere di nuovo sonno, tu cominci a
parlare ma parlare, la notte fai più parlare che dormire…
Lam. E per forza il giorno parli sempre tu!|
Ben. Tu lo sai ca io sono una donna piena di impegni, la famiglia mi porta tanto
tempo, la casa, i lavori di casa, il pensiero di tua figlia, la parrocchia…
Lam. Ecco, l’unica cosa chi ti porta tanto tempo e l’ultima cosa che hai detto.
LA PARROCCHIA!...
Ben. Non dire fesserie che io mi so organizzare le giornate.
Lab. Infatti il lunedì consiglio pastorale, il martedì le prove di canto, il mercoledì
la riunione dei catechisti, il giovedì la catechesi, il venerdi riflessione del
vangelo, il sabato pulizia della chiesa…
Ben. Non dire fesserie la pulizia io la faccio fare agli altri, io ci vado per
controllare.
Lam. La domenica a Messa, comuncia a mezziogiorno e ci dobbiamo alzare alle
sette e mezza.
Ben. Non dire fesserie che proprio tu ti alzi alle otto menonquarto. Pittosto,
di a tua figlia che non si sfascia la testa per quel giovanotto, che non mi
piaci, non va mai in chiesa…
Lam. Quanto vado …
Ben. Dove vai.
Lam. In bagno.
Ben. Aspetta un poco, perchèi il bagno l’ho lavato sei munuti fa…almeno fallo
stare un poco pulito…
Lam. Non ti preoccupare ogni minimo pelo che faccio lo levo…
Ben. I peli li fai sicuro, sei talmente peloso che se ti levi a maglia sembrii che hai
Un maglione.
Lam. E tu sei talmente liscia che sembri che ti hanno passato una pialla…
Ben. Megglio liscia ma non ruvido come te… Stai attento quando ti lavi a non
bagnare…
Lam. Non ti preoccupare mi lavo a secco!!! (entra nella stanza)
S C E N A II°
(Beniamina, Agata, Lamberto)
Ben. Quanta pancia ci vuole…non capisce che il signore viene al primo posto.
(bussano, entra la signora Agata vicina di casa)
Aga. Buongiorno signora, mi scusi, ma ho bisogno di un suo consiglio, perchè
sò che lei è disponibile cu tutti, pronta a mettere pace e la sua dolcezza
riempi il cuore a ogni persona.
Ben. Grazie troppo buona, se sono cosi è merito del signore, che mi ha dato questo
dono…Prego mi dica…
Aga. Ho troppi problemi con la mia vicina di casa, quella del terzo piano, la notte
non fa dormiri a nessuno, rumore di sedie fino a l’una e due, la televisone
forte, il pomeriggio verso le due già accende lo sterio ad alto volume…
Ben. Signora Agata, Nostro Signore quando ha sofferto, ci vuole pazienza e,
magari un giorno di questi, ci sale e con delicatezza e un sorriso sulle labbra
ci parla e ci dici di fare meno rumore, con il dialogo civile si ottiene tutto
in più io nelle mie preghiere mi ricorderò anche di questo suo problema.
Aga. Ma lei questa pazienza, tutta questa forza, tutta questa dolcezza di prodigarsi
Per altri da dove la piglia.
Ben. Dalla preghiera…dalla preghiera…(entra Lamberto)
Lam. (al pubblico) Ma se fai pregare sempre me! Buongiorno signora Agata.
(Agata risponde)
Ben. Signora mi scusi, io vado a prendermi la giacca che devo andare in chiesa
sono già in ritardo. (entra nella stanza)
Aga. Sig. Lamberto, che fortuna ha avuto lei a trovare una moglie cosi, se con
gli estranei ha questa dolcezza figuriamoci in famigghia, sua moglie è
Proprio comu si dici: Bedda di fora…
Lam. (Al pubblico veloce) E fracida ddentro!…
Aga. E bella di dentro!.. Io per ora avrei litigato dieci volte con quetsa vicina di
casa invece sua mmoglie sempre calma, dolce, forte, con quel sorriso che dà
sicurezza. (Lamb. fà scena) grazie anche a lei. (entra Beniamina)
Ben. Signora Agata, chi è vicino a Dio scopre delle cose di se stessa che uno
neppure sà d’avere, cerchi di veniri a messa.
Aga. Ha ragione, ci vuole volontà e fede, spero di trovarli tutte e due. (saluta ed esce)
Ben. Lamberto, hai capito la signora Agata, cosa schifosa, sporca, maleducata,
della condomina del terzo piano gle ne fa di tutti i colori. Perché ha capitato
a lei, se avesse capitato me per ora lei al terzo piano non ci starebbe più.
Senti, io stò andando in chiesa non manco molto, in questo fogglio di carta
ti ho scritto tutto quello che devi fare, inutile dirtelo a voce, perchè oltre al
tempo che perdo, poi ti scordi sempre qualcosa. Lo vedi di quantu sono
precisa e come mi so organizzare la vita?!.. Lambertino…
Lam. Ti ho detto non mi chiamare Lambertino.
Ben. Io ti chiamo comu voglioiu e quando voglio…Lam…be…r…tino, ma
Quando morirò come farai…
Lam. Tu spicciati a morire che poi vediamo!…
Ben. Spiritoso! Prima che lo scordi, domenica a messa non ti mettire in terza
fila, sempre in prima fila…il marito di Beniamina deve stare sempre in prima
Fila, anche perchè io ti devo controllare se rispondi, se canti, se ti inginocchi,
alla Santa messa si partecipa non si ci và per assistere…
Lam. Quando ho la faringite non posso cantare…
Ben. La faringiti cosa è in confronto a quello che ho io…la tracheite, la laringite,
la bronchite, la stomatite, la gastrite, l’artrite, la cistite, l’esofagite, l’epatite A.
Lam. Io invece ho la rincoglionite e la cretinite B.
Ben. E nonostante tutti questi acciacchi, il Signore mi dà la forza di essere una
Donna impegnata e di pensare al prossimo. (esce)
S C E N A III°
(Lamberto, Bernadette, Beniamina, Agata )
Lam. Figlia di buona madre, ha una capacità di sdoppiarsi incredibile, con tutti e
fuori appare una santa, con me e dentro il diavolo in confronto a lei è un
santo. (rientra Beniamina) Dici che non dormi, però ha gli occhi spalancati
peggio di una finestra…Chi ha una moglie di questa a lato e sempre
travagghiato e sudato …Chi si sposa una volta è compatito ma la seconda è
tramortito Capisco il vento ci vuolei, però lei vuole tenenere le candele
sempre accese. (entra la figlia)
Bern. Ciao Papà…
Lam. Bernadette ciao…che c’è hai ‘una faccia.
Bern. Sono stata con Nazzareno, papà è un ragazzo d’oro…giorno dopu giorno
capisco che è il ragazzo che fà per me. La vita mi ha fatto incontrare un
ragazzo pieno di sentimenti, sincero, umile, pieno di vita, innamorato, dovrei
scoppiare di gioia, invece… invecei mi sento un poco di tristezza.
Lam. Ma tu devi essire felice, se dici che ti voli beni cosi forte e che stai bene con
lui.
E poi tua madrei sarà contenta, appena sa che si chiama Nazzareno.
Bern. Se per questo di cognome suo padrei si chiama Di Dio…e sua madrei Di
Maria…
Lam. Bello, risparmiamo di diri il rosario…
Bern. Suo padrei si chiama Di Dio Salvatore e sua madre Di Maria Maddalena…
hanno almeno cento pecorelle…
Lam. (verso il pubblico) A Natale possiamo fare il presepe!.. Piacere
Nazzareno…piacere Di maria in Di Dio…mancano i re magi.
Bern. Papà per favore…
Lam. Scherzo, comunque tutto calza a pennello, anche col nome tuo: Bernadette...
fino a quà tua madre non può esserne che contenta…l’unico problema è
che non frequenta in chiesa?!.
Bern. Papà non è tanto questo il problema, perchè è credente e col tempo verrebbe
a messa, il problema è, che è diplomato ma fa il muratorei e lo sai la mamma
come la pensa.
Lam. È questo per lei è un problema grosso…immagino appena lo sà come
dici: (la imita) Tutti cosi buone ha, ma mia figlia con un muratore!
La figlia di Beniamina Calandra, perchè dice sempre il suo cognome mai
quello mio… Beniamina Calandra, figlia del professore di storia
Calandra Eugenio e della dottoressa Ferrantelli Caterina in Calandra…
fidanzata con un muratore!…
Bern. Papà io non capisco lei che va in chiesa dalla mattina alla sera come puo’
fare queste discriminazioni…
Lam. Perché lei papà per apparire esteriormente è una professoressa per
nascondere interiormente…(entra Beniamina)
Ben. Di quale professoressa parlavi…
Lam. Delle più brava che c’è in circolazione…
Bern. Mamma ti devo parlare da donna a donna…
Ben. Da donna a ragazza…ancora devi crescere figlia mia. (bussano entra Agata)
Aga. Buon giorno…signora Beniamina, mi scusi se approfitto della sua bontà,
ma mia sorella Luisa, ha un problema e io vorrei un suo consiglio per riferire
poi a lei o magari la faccio veniri…abita a Sciacca… (Mettere un altro paese)
Lam. Non c’è bisogno signora…
Ben. Lambertino, rispondo io alla signora prego…
Aga. Lambertino lo chiama a suo marito, che siete teneri! Sig. Lambertino ma da
Dove è venuta questa sua moglie!
Lam. E’ caduta dal cielo! (poi al pubblico) Non si poteva rumpere il collo!
Ben. Lambertino…Bernadette sedetevi e ascoltate in silenzio. Prego signora.
Aga. Ecco, la figlia di mia sorella è universitaria, vuole un ragazzo di buona
famiglia, di Ribera una cittadina vicino Sciacca, si vogliono veramente, però
mia sorella non è d’accordo perché il ragazzo lavora a giornata fa il muratore…
Ben. Eh! No cara signora Agata, deve dire a sua sorella che di fronte agli occhi
di Dio siamo tutti uguali, e poi se è di buona famiglia, di sani principi, che c’è
di non essere d’accordo. Deve dire a sua sorella signora Agata di leggere il
vangelo, il libro della vita, c’insegna a vivere la vita, perchè noi essere
umani certe volte siamo disgraziati. Dica a sua sorella di lasciarli amare
e poi cosa c’è di più bello di quanto due si amano alla follia. Mi ricordo ai
miei tempi, la follia che facevo per il mio fidanzato…Quante telefonate e mia
madre mi aspettava, quante rientrate tardi e mia madre mi aspettava, quanti
silenzi e mia madre capiva…
Lab. Ma io tutti queste cose veramente non li ricordo.
Ben. Non eri tu il fidanzato ce ne sono stati sei prima di te…
Aga. Ma perchè sempre sua madre, suo padre non c’era?
Ben. A mio padre me lo giocavo meglio, ma mia madre era più furba…Tranquilla
signora, l’amore non ha colore figuriamoci un muratore.
Aga. Grazie signora, lei riesce sempre a tranquillizzarmi, a lei la dovrebbero fare
Santa… (esce)
Lam. Madre Teresa di Calcutta mi pare!
Bern. Mamma dovrei parlarti…
Ben. Senti a mamma, oggi ho una stanchezza. (squilla il telefono) pronto, Angela
Dimmi… (ascolta pochi secondi) No assolutamente no, questa nel coro non
deve entrarci, tu sei la responsabile del coro e io ti dico no…perchè, questa da
semplice cantante puo’ diventare la responsabile, e non ce lo possiamo
permettere, poi non possiamo fare quello che vvogliamo…mi raccumando io
non c’entro fai tutto tu, senza fare capire niente, poi possono pensare che
comando pure nel coro….(chiude) Mamma mia quanti problemi, tu che
pensieri hai, sempre tutto pronto, pensieri per gli altri non te ne prendi.
Lam. Mio padre si è fatto i fatti suoi ed è morto a novantaseanni…
Ben. Mia madre si è fatto i fatti degli altri e a centoduenni campa ancora!
Piuttosto domani si deve fare almeno du ore di compagnia, vuole fatta la
pastina, si deve lavare, si ci deve lavare tutta la casa.
Lam. Allora domani manchi tutta la giornata!
Ben. Che manco tutta la giornata…tu devi andarci, domani oltre al consiglio
Pastorale dobbiamo discutere conmia comare Angela che è la responsabile del
coro, quali canti scegliere per la settimana santa, e quellasenza di me non
sceglie.
Bern. Mamma, pe favorei fatti parlari, possibile che per me non hai mai tempo?
Lam. Per te… ma lei tempo non ne ha mai per la sua famiglia…
Ben. Mi rimproverate! Di quanti cosi che faccio, di come mi muovo, di come mi
cercano, una donna cosi impegnata…
Lam. Una donna in carriera…
Ben. Dovreste essere contenti invece mi fate capire che siete scontenti…e tu
bambina mia, ti stò facendo crescere meglio di una principessa…
Lam. (verso il pubblico) Principessa sul pisello!
Bern. Mamma io mi stò frefendanto cu un ragazzo.
Ben. Ma come me l’hai detto veloce a mamma.
Lam. Altrimenti domani se ne parlava.
Ben. Ma chi è a mamma. Io non sò niente di questo ragazzo, se prima non capisco
chi è, come si chiama, di chi è figlio, cosa fa suo padre,sua madre, i suoi
nonni, i suoi parenti chi sono…
Lam. Appena lo vedi gli diciamo di portare le analisi, ecografia e raggi!
Bern. Mamma, è di Caltabellotta, da provincia di Agrigento…(ovviamente cambiare i paesi)
Ben. E quando sei andata tu a Caltabellotta.
Ben. Mamma, lui lavora quà…
Ben. Lavora! Allora gia laureato è…e cos’è a mamma, medico, professore,
veterenaio…qual è l’arnese che tiene per lavorare…aspetta a mamma
vediamo se indovino io…tiene il gesso…(Bern. gesticola facendo capire NO)
Ben. Se non tiene il gesso non è professure…Allora tiene il fonendoscopio…
(stessa scena di sopra)
Ben. Allora non è medico…
Bern. Mamma ma non ti interessa come si chiama?
Ben. Hai ragione a mamma, cominciamo dal nome.
Lam. Si meglio è…meglio prima la gioia avere e poi il dispiacere…
Bern. Si chiama…Nazzareno…
Ben. Mamma mia, manco se te l’avessi detto io…Nazzareno, appena lo sa la
comunità parrocchiale s’inviadiano tutti…solo padre Tonino sarà contento.
Ma ci pensi a mamma Bernadette e Nazzareno…
Lam. A voglia di miracoli! Acqua Santa non ne mancherà di sicuro e Nazzareno non
morirà mai…
Bern. Mamma sua madrei si chiama Di Maria…
Ben. Santissimo…ma tu mi stai dando ventanni di salute in più a mamma.
Lam. (al pubblico disperato) E quando muore allora!
Bern. Suo padre si chiama Di Dio…
Ben. Mamma mia, non ci posso credere…ma tu sei la figlia della vita mia, tu sei la
figlia della mia salute, tu sei la figliaa che mi hai dato ventanni poco fà e altri
trentanni ora.
Lam. (al pubblico) Non muore più questa…
Ben. E dimmi a mamma, con quanto si è laureato…
Bern. Mamma non è laureato…
Ben. Mih! Ancora non è laureato e già lavora! Ma cosa fa?.
Bern. Costruisci…costruisce case…
Ben. Architetto o ingegnere…allora tiene la squadra, il metro, la calcolatrice…
Lam. A cazzola!
Ben. Lamberto non diri parolaccie specialmente vicino a tua figlia…
Bern. Mamma ma u papà no dissi parolaccia…
Ben. Dissi parolaccia a mamma, dissi: CA… ZZ… CAZZOLA!
La parola veramente è maschile solo che lui per non farlo capire l’ha detto al
femminile CAZZOLA.
Lam. Beniaminuccia, Cazzola è l’arnese chi tiene Nazzareno…
Bern. Mamma fa il muratore….
Ben. Che hai detto… muratore?! Ma sei pazza?! LA figlia di Beniamina
Calandra figlia del professore Calandra Eugenio e della dottoressa Ferrantelli
Caterina fidanzata con un muratore…mai e poi mai…
Bern. Mamma tu predichi bene ma razzoli male…le persone non ti conoscono bene
tu prendi in giro tutti, la comunità, padre Tonino, i vicini di casa, la tua
famiglia e soprattutto Dio…quel Dio che hai sempre sulla bocca per tutti
ma che tu non l’hai mai avuto dentro di te…Quel Dio che vuoi fare
conoscere tutti ma che tu non lo conosci e che forse non lo conoscerai mai.
Io non mi vergogno di avere un ragazzo che sà cosa significa amare, che
mi ama, invece mi vergogno di avere una madre ca è sicuramente bella di
fuori ma fracidia dentro…(se ne va piangendo)
S C E NA IV°
(Beniamina, Lamberto, Padre Tonino)
Ben. Non ti preoccupare, è uno sfogo di gioventù, ci passerà e poi mi ringrazierà.
Lam. Ma ti rendi conto di quanto sta soffrendo…
Ben. Piuttosto, lo sai che quando mi riempino di brutte parole, mi si abbassa la
glicemia e ho bisogno di cose dolci, esci e vai a comprare due chila di
pasticcini di Mignotteria…
Lam. Mignotteria!
Ben. Facci mettete il liquore in tutti i mignòn…
Lam. Certu altrimenti poi non ti li poi magnòn… (esce)
Ben. Una madre mette al mondo dopo tanti sforzi una figlia e poi vogliono
decidere della propria vita…un muratore! E diri che tutto era preciso
i nomi, i cognomi…ma un murature ca cazzarola no!..(bussano entra P. Ton.)
P.ton. Carissima Beniamina, come stai…
Ben. Padre Tonino, si accomodi…
P.ton. Lambertino e Bernadette dove sono.
Ben. Lamberto è andato prendere un po’di pasticcini di mignotteria…lo sà che è
Goloso…Bernadette nella sua stanza che prega…
P.ton. Che famiglia…chi famiglia…esemplare, siete l’esempio dell’unità
in tutto il paese, vi prendono tutti come modello…una come te ne
dovrebbero esistere dieci, venti, cento in ogni paese…e poi la comunità
parrocchiale come dovrebbe fari senza te…
Ben. Padre, io faccio quelo che posso, e mi pari che faccio sempre poco…
P.ton. Sempre con umiltà, senza quella mania di grandezza, e sempre a disposizione
del prossimo ma sempre cosi sei stata.
Ben. Sempre padre Tonino, vivendo in una determinata famiglia, i buoni
sentimenti te li porti per tutta la vita…
P.ton. Senti Beniamina, che dici tu se la messa del sabato al posto delle sei
l’anticipiamo di mezzora…
Ben. Ma secondo me meglio posticipalla di mezzora, la facciamo alle sei e mezza.
P.ton. Va beni meglio alle sei e mezza.
Ben. Però Padre tonino, io gli direi anche il sabato di falla la raccolta, perchè mi
pare che alcuni vengono il sabato per risparmiare…
P.ton. Possibile una meschinità del genere…
Ben. Padre Tonino lei è da poco che è in questo paese… (entra Lamberto)
P.Ton. Carissimo Lambertino…
Lam. Padre ma perchè mi chiama Lambertino…
P.Ton. Ma tu a me mi puoi chiamare padre Tonino…(ride)
Lam. Ma lei già è padre Tonino…(ride)
P.Ton. Che ride come me?
Lam. Quando faccio qualcosa come lei, mia moglie è contenta…
P.Ton. Tua moglie, la dovresti chiamare con quattro g a tua moglie.
Lam. Già quando la chiamo cu una g è assai…
P.ton. Una statua d’oro dovresti farle, e alla sua morte una bara d’oro
e sulla sua tomba scrivere: qui giace Calandra Beniamina, benefattrice
dell’umanità che ha dedicato la sua vita alla famiglia, ai bisognosi, ma
soprattutto a Dio.
Ben. Padre Tonino, io voglio la semplicità, anche perchè prima accompagno
a mio marito al camposanto!
P.Ton. Certe volte mi domando, come può una donna cosi impegnata, a non fare
mancare niente alla famiglia ed essere cosi comprensiva col marito e figlia.
Io per questo mi fido ciecamente di te Beniamina. Vedi che io non sono
un cretino che non capisco il carattere delle persone…io ho naso.
Lam. (al pubblico) Avrà il setto nasale deviato!
P.ton. La parrocchia senza tua moglie sarebbe persa, ci sono certuni che vogliono
comandare e io faccio capire loro, prendete esempio di Beniamina, che non
vuole apparire ed è sempre disponibile con tutti...ti dovrebbero fare beata!
Lam. A momenti ci piglia il posto alla madonna! (al pubblico)
P.Ton. A proposito Beniamina vedi che dobbiamo rinforzare il coro perchè c’è
qualcuna che vuole entrare.
Ben. Vero! Ora ci parlo io con Angela, anche se è lei la responsabile.
P.ton. Come dovrei fare senza te…(entra Bernadette)
Bern. Padre Tonino…
P.ton. Bernadette…ciao…
Bern. P.Tonino, io prego sà, prego tanto per mia madre che il Signore la possa
fare cambiare…
P.ton. Bernadette, non disperare se tua madre è cosi, vuol dire che lei è nata
per fare la missionaria…
Lam. (al pubblico) E perchè non se ne và in Africa!
Bern. Padre ma lei che ha capito di mia madre, io soffro come una disperata…
Ben. Vai nella tua stanza a mamma dai…
Bern. Lasciami stare…
P.Ton. Bernadette, io ti capisco, di tua madre ho capito tutto…pensa manco certi
sacerdoti hanno questo cuore che ha tua madre..
Bern. Lei non capisce…
P.Ton. Capisco che tu soffri perché la vorresti meno sensibile, meno disponibile
e meno pronta a mettere sempre una buona parola per tutti e portare pace
là dove c’è guerra. Ora me ne vado…
Ben. Padre Tonino, si porti questi dolci…cosi evitiamo che a mio marito gli sale
la glicemia…
P.Ton. Quanto ti pensa tua moglie! Che la pace, l’unione e l’amore di questa
casa possano regnare sempre come hanno regnato fino ad adesso. (esce)
Lam. (Beniamina lo accompagna) La pace, l’unione, l’amore, più questo prega
Più succede il contrario.
Bern. Non ha capito proprio quello che gli volevo dire…
Lam. P. Tonino ormai è talmente preso che neppure se vedesse con i suoi occhi e
sentisse con le sue orecchie non crederebbe di come si fatta. (squilla il
telefono)
Ben. Pronto…signora mi dica…certo che il coro è aperto a tutti, dobbiamo
sempre allargare i nostri orizzonti…. Veramente del coro non mi occupo io,
però farò in modo di parlare con la responsabile…mi raccomando però
sempre presente alle prove…lei quando può provare…o Lunedi o Mercoledì
va bene non si preoccupi…(posa il telefono e telefona ad Angela) Pronto
Angela, sono Beniamina, mi ha telefonato la signora che vuole entrare nel
coro, cambiamo giornata di prove, cosi non puo’ venire e ce la togliamo di
mezzo in maniera pulita e nessuno capisce niente… Mi raccomando io non
sò niente…
Bern. Mamma, lo sai ci vorrebbe un miracolo per te…
Lam. Le vie del Signore sono infinite..Signore fai che Beniamina che già è la mia
Rovina nel secondo atto piglia qualche spina perchè chi sempre piglia e
mai dona anche il Signore l’abbandona… (Fine I° Atto)
I I° A T T O
S C E N A V°
(Beniamina, Angela, Agata, P.Tonino)
Ang. Beniamina, a momenti viene padre Tonino, cerchiamo di essere
convincenti perchè altrimenti qualcuna piglia le redini e noi passiamo in
secondo piano.
Ben. Prima devono passare sul mio corpo, non ti preoccupare che ora sistemiamo
a tutti, padre Tonino arriverà al punto che deve celebrare solo la messa, perchè
tutto deve passare in primis dalla mia approvazione e poi in mia assenza
ci sei tu. (bussano, Beniamina và ad aprire entra la vicina Agata)
Ang. Lui sarà…
Ben. Buongiorno signora…prego…
Aga. Signora Beniamina, forse sono venuto nel momento sbagliato, lei ha visite.
Ben. Questa è la mia amica Angela, un’altra sgnora impegnata come me.
Aga. Io veramente le volevo dire una cosa un poco intima e non so se è il caso.
Ben. Signora, puo’ parlare tranquillamente, lei è come me, anzi qualche consiglio
in più gli puo’ dari.
Aga. Ecco, si tratta di mio marito, fin’ora io non ho detto niente perchè sono cosi
un poco…magari mi vergogno dillo…ma siccome lei ma risolto gli altri
problemi, io ho pienamente fiducia…
Ben. Prego signora parli…
Aga. Ecco, certe volte mio marito non mi capisce…
Ang. Signora mio marito non mi capisce mai…
Ben. I problemi con i mariti li abbiamo tutti.
Aga. Ecco…lui…lui pretende che tutte le serei…però a me capita che qualche
sera mi fa mali la testa e lui sii arrabbia…e comincia a diri: uno lavora
arriva stanco la sira, vuole a sua mogliei…e a lei le fa male la testa.
Ang. Ma come arriva stanco e vuole…ma mio marito quando arriva stanco non mi
dici mai niente…
Ben. Mio marito è sempre stanco…e dormi e russa che può dirigere un’orchestra.
Ang. Cara signora, lei non si deve disperare, quando suo marito si arrabbia, lei con
dolcezza gli dici…Amore lo sai quanto mi piacerebbe, però stasera non mi
sento in forma, appena sto bene è un’alta cosa…
Ben. Signora Agata, mio marito pure si arrabbiava, ma io quando ritornavo
stanca perchè sono stata sempre una donna impegnata, poi con la dolcezza,
sapendolo pigliare capiva, poi recitiamo il rosario e si sentiva meglio…
Aga. Mamma mi sento più libera, signora Beniamina, ha ragione pure la sua amica
è una donna comprensiva e pronta per il prossimo…Non è vero che tutti quelli
che vanno sempre in chiesa si battono il petto e fregano il prossimo.
Ang. Signora sono maldicenze…ma noi perdoniamo anche queste persone…
Ben. E preghiamo soprattutto per loro…
Aga. Io vorrei inserirmi nella vostra comunità ed essere impegnata come voi.
Ang. La comunità è aperta per tutti…
Ben. Più siamo meglio è…
Aga. Grazie…grazie…comu mi sento libera e serena….(esce)
Ang. Figlia di buona madre, ha un marito che anche stanco…ogni sera. Mio marito
appena si sente stanco manco mi guarda…e poi quando mi sento stanca io
se si permette di arrabbiarsi gli dò un colpo di bottiglia in testa.
Ben. Mio marito una volta si è permesso, gli ho dato un pugno nell’occhio che
ancora se lo ricorda…all’ospedale quando il medico gli ha detto cosa è
successo, per la paura che se avesse detto che sono stata io, gli facevo pure
l’altro occhio nero, gli ha detto: dottore ho sbattuto…(ridono subito dopo
bussano ed entra Padre Tonino)
P.Ton. Eccomi quà…mi volevate parlare…come mai quà e non in sacrestia.
Ben. Padre Tonino, in sacrestia cominciano a controllarci…
Ang. Padre Tonino, lei sà quanto facciamo per la nostra comunità…
P.to. Certo, siete quelle che portate avanti quasi tutte le attività parrocchiali.
Ang. Padre Tonino…Quasi…
Ben. Stu quasi non è preciso…
P.ton. Mi è scappato quasi…ma in realtà…
Ang. Tutte…Tutte
Ben. Allora Padre Tonino, andiamo per ordine: al consiglio pastorale, non sono
tutti presenti…
Ang. Alle prove di canto tanti si mettono a cantare pi farsi vedere..
Ben. Alla riunione dei catechisti, vengono anche chi non è catechista e disturbano.
Ang. La catechesi l’orario non và e dobbiamo cambiarlo…
Ben. La riflessione del vangelo, parliamo sempre gli stessi sembra che la bocca gli
altri ce l’hanno cucita..
Ang. Padre Tonino la pulizia della chiesa, il turno non si rispetta più, sono
sempre gli stessi, non si pulisce bene, e noi non possiamo controllare tutto.
Ben. La domenica a messa troppo eleganza…tante pelliccie sfilano in prima fila.
Ang. La predica Padre Tonino, non la faccia durare più di un quartodora,
perchè noi vediamo già che tanti cominciano a sbuffare e guardano l’orologio.
P.ton. Posso parlare…
Ben. Certo possiamo parlare sempre noi?!.
P.To. Facciamo tutto quello che volete, basta che la chiesa è sempre piena di
Domenica…alla santa messa, ricordo tutte queste cosei…
Ang. Mi raccomando, padre Tonino, perchèi già qualcuna pensa che siamo tutta una
cosa con lei…
P.To . Non vi preoccupate, faccio capire che me ne sono accorto io di tutto…
altrimenti finisci che voi che siete cosi buone e ci tenetei a tutto, vi prendono
per cattive…Ora andiamo che abbiamo la riunione con i genitori dei bambini
della prima comunione.
Ang. Si andiamo, padre tonino mi raccomando anche i genitori sempre presenti
ad ogni riunione…
Ben. Perchè certuni con la scusa che lavorano non vengono.
P.To. E comuninone non gli ne faccio.
Ang. Bravo…quando ci vuole ci vuole… (escono… stacco musicale)
S C E N A VI°
(Lamberto, Mario)
Lam. Entra Mario entra…
Mar. Lamberto siamo consumati… (dialogo con grande mimica e comicità)
Lam. Forse io sono più consumato...pure a mia figlia ci vuole priobire di
fidanzarsi.
Mar. A me mi fa diri il rosario tutti i giorni…anche quando lei non non c’è…
Lam. Ma scusa quando lei non c’è fai come me, non ne dico.
Mar. Mi piglia il registratore e vuole che registro tutto il rosario, giorno, orario di
inizio, orario di quando finisco e in quale sedia mi siedo…
Lam. A me mi fa diri deci l’ave maria, dieci paternostro, dieci salve regina, per
ognuna che le racconta qualche cosa… dice a tutti non si preoccupi che prego
per lei…e poi le preghiere li fa fare a me…
Mar. Quando è nato mio figlio, che litigi, io volevo mettergli un nome normale
Che ne so: Matteo, Giovanni, Sandro…lei mi ha detto facciamo testa o croce
ha scelto croce ed ha vinto lei, e gli ha messo Pio e addirittura voleva
mettergli vulia mettiri Cristo Re per onore all’istituto Cristo re dove è
crescitua lei...e tanti quando lo chiamano lo scherzano gli fanno piu…piu…la
gallinella c’è…
Lam. E che voi a te ha fatto scegliere a me ha detto: questa si deve chiamare
Bernadette che già dall’ecografia mi sono accorta che assomiglia a me…
E quando la prima volta avevamo andare a Lourds, mi ha portato a Fatima e
Mi ha detto: Lamberto la Madonna un altro miracolo ha fatto: acqua non ce
n’è più. Io ho risposto che eravamo a Fatima e acqua miracolosa non ce n’è
stata mai…lei mi ha risposto se abbiamo un’altra figlia femmina la chimiamo
Fatima…e se l’avessimo maschio ci mittemu Pargoletto.
Mar. Poi quando mi fa fare il digiuno, lei mangia e io pane e mollica, mi dice
fai finta che la mollica è formaggio…
Lam. Tu pane e mollica…io acqua sola, perchè dice che mi devo purificare di tutti
i peccati che faccio durante il giorno…
Mar. A questa età mi vuole fare servire la missa la domenica…
Lam. A me mi vuole fare fare il Diacono…
Mar. Ma come non se ne accorge quel cretino di prete di quanto sono false…
Lam. Quel cretino di prete!... non se ne accorgono neppure le persone…
Mar. Già sono donne impegnate!…
Lam. Fino a che soffro io magari non ci fa niente, ma a mia figlia non la voglio
vedere soffrire.
Mar. Adesso me ne vado…
Lam. Come mai cosi presto.
Mar. Devo iniziare il Rosario…ma tu quando lo reciti.
Lam. Ancora io sono indietro con le preghiere…mi mancano dieci ave maria…
Il rosario lo diciamo prima di dormire…e se non finiamo anche quando c’è
freddo non mi fa mettere le scarpe da notte…dice che nella vita bisogna
capire la sofferenza…
Mar. Lamberto…ma chi ci pio’ salvare!?.
Lam. Gesù Cristo e la Madonnna.
Mar. Io mi accontenterei di uno dei due…mi pare che le preghiere nostre non li
sentono. Sentono solo quelle delle nostre mogli…ci vediamo dominica a
messa in prima fila e si non mi vedi cantare, dici che la bocca me la fa tenere
chiusa per una settimana.
Lam. Pure a me, e si non mi piglio la comunione per tutta la settimana prima e
dopo i pasti cento atti di dolore…
Mar. Ciao…che già sono in ritardo per il rosario. (prima di uscire Mamma mia che
siamo consumaaaaaatiiii (esce)
S C E N A VII°
(Lamberto, Bernadette, Nazzareno)
Lam. Non posso capire se è più consumato lui o io…(entra Bernadette)
Ber. Papà ho vosto il sig. Mario che diceva il rosario e aveve il registratore in mano.
Lam. Si, era in ritardo e ha cominciato da quà.
Ber. Papà ma hai visto che ha combinato la mamma?!…
Lam. Che ha combinato…ne combina tante cose.
Ber. Si è portato il cellulare mio per non farmi chiamare a Nazzareno…di dentro
non posso chiamare perchè poi lo capisce…
Lam. Senti Bernadette ti dò il mio cellulare, mandagli qualche messaggio, fallo
venire, tanto tua madre ancora non se ne parla di ritornare, io arrivo al circo
vado a dare un’occhiata al giornale...ciao. (esce)
Ber. (manda il messaggio…musica preferibilmente messaggio d’amore dei Matia Bazar)
Non mi interessa, è cosi evidente che mia madre ha torto sfacciato, anzi se fosse
solo torto non sarebbe niente, ma è in peccato…disprezzare cosi un ragazzo per
bene solo perchè è un muratore…per giunta diplomato e di buona famigghia. La
mamma è sempre la mamma, ma quando ci sono mamme cosi…menomale
che ce ne sono una ogni decimila cosi…e giusto giusto l’ho capitata io.
(bussano, Bernadette và ad aprire)
Naz. Fammi entrare…(fuori scena)
Ber. Ma che sei pazzo a venire qua…
Naz. Fammi entrare…(entra) dov’è l’essere perfetta in ogni luogo e in ogni
momento.
Ber. Nazzareno ti prego non complicare le cose.
Naz. Bernadette, io a te non ci rinuncio…tu mi vuoi.
Ber. Certo che to voglio.
Naz. Non ci possiamo condizionare la vita per certi pregiudizi meschini di
tua madre.
Ber. Nazzareno ti prego vattene, domani ci vediamo, se capita che ti
trova qua e capisse che sei Nazzareno fa mi fa uscire più.
Naz. Non ti preoccupare per ora (ironico) è concentrata nelle sue preghiere, per
ora dà consigli, ma comen non si vergogna...io, si che dovrei vergognarmi
di entrare in questa famiglia.
Ber. Ti ricordo ca quando parli questa famiglia ci fà parte mio padre e io…
Naz. Scusa…scusa amore, sai che non intendevo…la rabbia a volte fa sbagliare,
l’amore che provo per te è qualcosa che non avevo mai provato prima.
(si sente bussare, è Beniamina che ha dimenticato le chiavi)
Ben. Lambertino…apri che mi sono scordata le chiavi.
Ber. Mi madre...ti prego come facciamo…
Naz. Io l’affronto…
Ber. No ti prego non è il momento…
Naz. Io non ho paura… (la madre continua a chiamare)
Ber. Fallo per me…non le dire che sei Nazzareno…
Naz. Le dico che sono Lazzaro…
Ber. Non è il momento di scherzare…prometti…(Nazzareno promette)
Mamma…
Ben. Come mai hai perso tutto questo tempo, e questo ragazzo chi è.
Naz. Piacere, sono Carmelo.
Ber. Piacere Carmelo…ma non sei di quà.
Naz. No, ho parenti in un paese vicino, sono amico di alcuni amici di Bernadette.
Ber. E’ amico di Giovanna, Sara e Lucio.
Ben. Come mai si trova quà.
Naz. Sa mi trovo in paese per motivi di studio.
Ben. Giovanotto, quando dico quà, intendo dire quà a casa mia.
Ber. Lo invitato io mamma, perchè Carmelo è iscritto al secondo anno di psicologia
proprio dove mi voglio iscrivere io.
Ben. (cambia atteggiamento) Psicologia!? Interessante, quindi vuoi fare lo
psicologo.
Naz. Si, curare certe teste è stata sempre la mia passione. Ho sempre avuto un
dono sempre da piccolo… aiutare gli altri.
Ben. Questi sono doni che ci dà il Signore…non sei d’accordo.
Naz. Si…si, certo sono doni che non tutti hanno e ci vengono dal cielo!
Ben. Quindi mi pare di aver capito che sei credente.
Naz. Credente ma non praticante.
Ben. C’è sempre tempo di diventare praticante…
Naz. Si ha ragione.
Ben. Bernadette, quando questo giovanotto che mi sembra cosi per bene, equilibrato,
si trova quà, fallo partecipare alle prove di canto sono sicura che ha una bella
voce.
Ber. Certo se Carmelo è d’accordo…
Ben. Certo, so suonare anche il piano.
Ben. Benissimo, meglio di cosi…
Naz. Adesso devo andare, si è fatto tardi…
Ber. Senti più tardi ci sara anche mio marito, avrei piacere di fartelo conoscere
se vuoi puoi rimanere a cena.
Naz. Conoscere suo marito mi farà un grandissimo piacere, la ringrazio signora
a più tardi.
Ber. Ti accompagno Carmelo…(mentre vanno)
Ben. Questo ragazzo è quello che le farà scordare a Nazzareno…il muratore!
(rientra Bernadette) Questi sono i ragazzi da praticare a mamma, non i…
Ber. Mamma per favore Carmelo è Carmelo, Nazzareno è Nazzareno…
Ben. Infatti sono due cose diverse c’è una differenza abissale.
Ber. Ma se tu non lo conosci a Nazzareno…
Ben. A mamma mi basta sapere poco per capire le persone…questo ragazzo si
capisce già dal portamento che è per bene, psicologo…certo che fra un
muratore e un psico…
Ber. Mamma, io penso che differenza non ce n’è, e qualche volta te lo dimostrerò.
Ben. Non ma dimostrare niente, perchè questo Nazzareno dentro casa mia non ci
entrerà mai...Carmelo può venire quando vuole…Bernadette a mamma, se
Nazzareno fosse come questo Carmelo…
Ber. Mamma basta, finiamola con questa discussione…vado a studire. ( se ne entra)
Ben. Che ragazzo bello, fine, educato, universitario e credente…certo non
praticante…di certo non glie lo farò scappare a mia figlia, e poi quando
sarà mio genero diventerà praticante al massimo, anzi appena si laurea, gli
faccio fare il corso per diventare Diacono visto che mio marito non ne ha voluto
saperne . (bussano, entra Angela)
S C E N A VIII°
( Beniamina, Angela, Lamberto, Mario)
Ang. Beniamina, le sorelle Giannetto, vogliono mettere scompiglio nella festa
che dobbiamo organizzare a settembre. Hanno detto Padre Tonino, che è inutile
spendere tutti questi soldi per i giochi d’artificio.
Ben. E padre Tonino che ha detto…
Ang. Ora vediamo, veramente me la devo pensare bene, però guardava me…
Ben. Quello senza il nostro parere non fa niente…comunque a sti sorelle Giannetto
ce li dobbiamo liquidare, in maniera pulita ma devono scomparire…La
presidente del comitato festa è comare Tonina, le diciamo che fa di tutto per
falle scomparire dal comitato…anzi telefoniamo adesso…pronto Tonina,
Beniamina sono, ma che cosa è questa storia delle sorelle Giannetto…facciamo
in modo di cancellarle dal comitato festa…comare Angela è avvilita…lo sò che
padre Tonino senza di me e Angela non muove un dito, però di meno
pettegole abbiamo meglio è…non si spiccicano, senza una non butta un
passo l’altra, quello che fa una, fa l’altra, fai in modo che nel comitato al
massimo ce ne deve essere una per ogni famiglia, cosi l’altra automaticamente
non viene più….ciao. E sistemiamo anche questa…(entrano i mariti fcendo notare
una certa stanchezza)
Ben. Guardate sembra che venite di zappare…
Lam. Peggio…
Ang. Mario il rosario l’hai detto?
Mar. E senza Rosario come posso stare, solo che mi sono finite le batterie e l’orario
di quando ho finito non l’ho potuto registrare…
Ang. Una settimana glie l’hai cambiate, ti dico sempre piglia le duracel che durano.
Ang. A Pio l’hai visto…
Mar. Io lo vedo, tu ogni tanto…
Ang. Sti battute conervale per quando siamo a casa, ti fai forte che sei con
Lambertino.
Lam. Ti ho detto Angela non mi chiamare Lambertino…
Ben. E niente ci fa, io a Mario quante volte lo chiamo Mariuccio. Piuttosto dalla
prossima settimana cominciate a dare una mano a Tonina per la raccolta casa
per casa per la festa di Settembre…
Mar. Casa per casa…ogni anno tanti si lamentano ognuno soldi non ne vuole uscire.
Ang. Però la festa la voglion fatta…
Lam. Io però non dico a nessuno a chi vuole dari deci euro…pochi sono!
Ben. Tu lo dici prechè altrimenti quelli che mancano te li faccio mettere a te…
Ang. La bella festa che abbiamo arrivano da tutti i paesi vicini, l’anno scorso sono
Venuti sei autobus di Caccamo della provincia di Palermo.
Mar. Caccamo…a voglia di cacca… (al pubblico)
Ang. Beniamina, andiamo perchè ancora dobbiamo preparare da mangiari a mio
figlio Pio.
Mar. Lamberto è da due settimane che mangiamo pane e mortadella…
Ang. Non ti lamentare, e ringrazia il Signore che sono sempre in movimento.
E poi la preghiera lo sai quanto tempo mi porta via…
Mar. Ma se fai pregare sempre a me…
Ben. Comare hanno questo vizio di lamentarsi…non capiscono il nostro impegno.
(salutano ed escono)
Lam. Bernadette dov’è…
Ben. Nella sua stanza…anzi quanto le dico una cosa…(si avvicina alla stanza) Se
vuoi telefonare a Carmelo a mamma telefona…Lamberto senti, mi ha fatto
conoscere a questo ragazzo…
Lam. Ma chi è questo Carmelo…
Ben. Lei mi ha detto che è un amico, però ho capito subito che c’è del tenero.
meglio, cosi si scorda subito quel muratore… questo studia psicologia…
Lam. Allora ti può curare bene…
Ben. A te deve curare che sei squilibrato…se avessi un quartu anzi la metà di un
quarto quantè?
Lam. 250 Grammi…
Ben. Se tu avresti 250 grammi di equilibrio che ho io saresti, 125 grammi di
Persona equlilibrata. Senti vedi che dobbiamo fare in modo di averlo sempre
tra i piedi a Carmelo. Intanto più tardi viene e forsi cena quà.
Lam. Che hai preparato pane e salame…
Ben. Non ti preoccupare, esco io, e compèro un pollo e contorno di patate…
Tu se dovesse venire mentre non ci sono io, non ci fare tante domande, perchè
tu più parli più sbagli. (esce)
S C E N A IX°
( Lamberto, Bernadette, Nazzareno, P.Tonino)
Lam. Carmelo psicologo…(entra Bernadette)
Ber. Papà..
Lam. Bernadette, ma cu è stu Carmelo che è riuscito ad entrare nelle grazie di tua
Madre.
Ber. Papà…Carmelo non è Psicologo…
Lam. Non è psicologo? Ma chi è questo Carmelo!
Bern Papà Carmelo…non è Cermelo…
Lam. Manco Carmelo è?…Ma chi è questo Carmelo..
Ber. Carmelo è Nazzareno…
Lam. Come Nazzareno!...
Ber. Si, ci è stata confusione e Nazzareno per me ha mentito…Papà abbiamo la
prova che la mamma prega…prega…e…o prossimo.
Lam. Ti vergogni dirlo perchè c’è il pubblico? Allora lo dico io: Prega e fotte il
Prossimo.. da quanto tempo lo sò…
Ber. Papà Carmelo che la mamma tanto simpatia gli ha ha fatto, tanto da
spingermi a fidanzarmi con lui è proprio Nazzareno.
Lam. Mamma mia appena viene a saperlo, un colpo di sangue le viene.
Ber. E’ giusto che l’affrontaimo e la risolviamo questa situazione.
Lam. Ah! Come vorrei che ci fosse padre Tonino nascosto. (bussano, è padre Tonino)
Lam. Padre Tonino, ma chi lo manda il cielo…
P.Ton. Sembra che mi aspettavate…sono venuto per avrei un consiglio da
Beniamina.
Lam. Padre Tonino mia moglie non è in grado di dar consigli a nessuno,
lei nasconde la sua vera identità…
P.Ton. Ancora con questa discussione Lambertino.
Lam. Per favore non mi chiami Lambertino.
Ber. Padre non è vero che al cuore non si comanda e per nostro Signore siamo
Tutti uguali…
P.Ton. Certo, ma tua madre di questo ne ha fatto sempre tesoro…(bussano, entra
Nazzareno)
Lam. Lo vede questo ragazzo…
p.Ton. Che sono cieco?!
Lam. Fin’ora è stato cieco, storpio e muto…
Ber. Questo è Nazzareno, il ragazzo di cui mi sono innamorata, ma è muratore
e mia madre mi ostacola…
P.Ton. Beniamina? Non ci posso credere, non è possibile, mi rifiuto…
Lam. Sta diventando più cieco più storpio di com’era prima…praticamente
tutto difettoso!...
Ber. Padre, si nascondi là dentro ed esce al momento opportuno…
Naz. Padre lei ci puo aiutare e constatare se tutto è verità…
P.Ton. Praticamente dovrei fare il compare!...
Lam. Ma quali compare e compare…lei deve fare il sacerdote , aiutare chi è in
difficoltà...
Ber. E mettere sulla retta via chi sbaglia ed aiutarla a sbagliare sempre di meno.
Mia madre ha bisogno di tanto aiuto…
P.Ton. Va bene, mi nascondo là dentro…(và)
Lam. Facciamola parlare un po’ prima di arrivare alla conclusione, cosi padre
Tonino ha una veduta chiara della situazione.
Naz. Bernadette…
Ber. Nazzareno…
Naz. Bernadette…
Ber. Nazzareno…
Lam. (al pubblico) Se ne stanno andando a Betlemme!..(entra Beniamina)
Ben. Carissimo Carmelo, già quà…spero che mio marito non ti abbia annoiato
con le sue chiacchere…
Naz. Sono arrivato adesso…
Ben. Lamberto se non ti dispiace, vai a preparare con Bernadette, io nel frattempo
voglio dire quattro parole a Carmelo.
Lam. Si, appena è pronto vi chiamiamo. (se ne entrano)
Ben. (si siedono) Senti Carmelo, io ho capito quello che tu non hai capito, tu
pensavi che io non avessi capito ancora, ma a me è difficile che mi si
raggiri.
Naz. Ma io veramente…
Ben. A me sta bene, anzi benissimo che tu sei innamorato di mia figlia, però
tu mi devi aiutare a risolvere una situazione.
Naz. Io?...ma è sicura che io posso aiutare?
Ben. Si, altrimenti non te l’avrei detto.
Naz. Mi dica signora…
Ben. Nella vita di mia figlia c’è un certo Nazzareno, che non la lascia in pace,
e la ragazza ha una certa inquietudine, pensa si era innamorata di lui…
Naz. Innamorata?!..
Ben. Si, ma mia figlia come tu hai capito è una principessina, e di certo non si
puo’ mettere con un muratore...aiutala, fai in modo che si scordi
completamente questo muratore…anche se già penso che è sulla buona strada.
Sai io appartengo a una famiglia…
Naz. Signora ma questo muratore le fa schifo?
Ben. No, ma non è il massimo per mia figlia.
Naz. E non pensa che questo muratore può essere pieno di nobili sentimenti?!
Ben. A sentire mia figlia si…però un muratore è sempre un muratore.
E poi se tu la vuoi, devi combattere…si combatte per la propria amata.
Naz. Però se nel cuore di sua figlia c’è questo muratore…io non mi sento con
l’inganno di portarla verso di me…l’amore vero, è quello spontaneo, senza
inganni senza imbrogli...l’amore vero è quello che nasce dal cuore.
Ben. Bravo…hai detto tutto bene, però sei uno che ti arrendi subito.
Naz. Non mi arrendo subito, infatti ho combattuto per averla, ho combattuto
con un ostacolo difficile…vede signora, quando si combatte con un ostacolo
difficile, ma vero e leale, alla fine anche lo sconfitto ne esce vincente…ma
quando si combatte con uno ostacolo falso, ipocrita, con una doppia
personalità lo sconfitto ha già perso prima di combattere…
Ben. Come si vede che sei istruito e studente di psicologia…si capisce da tutto che
sei diverso dal quel nazzareno…un muratore che si conosce subito dalle
mani… (sottfondo musicale)
Naz. (stende le mani) Guardi le mia mani…fin’ora non le aveva viste…Sono
quelle di un muratore…(escono Lamberto e Bernadette)
QUELLE DI UN MURATORE…
Ber. Mamma lui è Nazzareno…
Ben. Mi stò sentento male!..Lamberto la glicemia vai a prendermi i dolci (si
accascia su una sedia)
Lam. (con un gesto) Tiè…cosi se li mangia sempre padre Tonino…
Chi cerca sempre l’inganno prima o poi trova il malanno!
Naz. Lei signora Beniamina non è capace di riconoscere un muratore da uno
psicologo…Io da Carmelo le parlavo da Nazzareno…o se preferisce
da Nazzareno le parlavo come Carmelo…picchi Nazzareno è come
il Carmelo che lei ha conosciuto…
Ben. (si alza) Siete tutti traditori (entra padre Tonino)
P.Ton. Beniamina!!!... (Beniamina si accascia di nuovo)
Ben. Come mi sento male!...
P.Ton. Beniamina non ci credevo, ma tu hai bisogno di andare sei mesi in ritiro
Spirituale… ma come… io che ho sempre avuto una fiducia cieca…
Lam. Gli e l’ho detto che è cieco!
P.Ton. Beniamina, allora fin’ora sei stata bella di fuori…
Lam. E fracida di dentro…
P.Ton. (ai fidanzati) A voi vi dico crescete uniti nell’amore che il signore ha voluto
donarvi…e vidivo anche:
Quannu bussa l’amore aprite subito il vostro cuore .
Lam. Bravissimo a Padre Tonino…Cara moglie alzati…come dici tu, c’è sempre
tempo per rimediare…
Ben. Voglio rimanere seduta.
Lam. Meglio brutta seduta che bella figurata…Se permetti padre Tonino
P.Ton. Lamberto, tu, tua figlia, Nazzareno, io, dobbiamo pregare assai ma assai per
tua moglie.
Lam. Padre Tonino, menomale che in ogni comunità ce ne sono massimo una due
cosi…a voi gentilissimo pubblico, fatemi un favore: se preghoamo solo
noi non c’è la facciamo, ma se tutti voi pregate, una speranza di salvezza
forse c’è… ricordatevi che il Signore si serve soprattutto rimanendo in
famiglia… e non vi innamorate mai solo delle bellezza di fuori….
Innamoratevi della bellezza di dentro e sicuramente farete centro…
(elaborata da Rosanna, e dallo stesso autore)