Bella e Indifferente
Da “Le bel indifferent” di Jean Cocteau
«Cocteau tire d’une situation grotesque, une réflexion émouvante sur l’existence»
Traduzione e adattamento di Antonio Sommella
Jean Cocteau scrisse questo testo per Édith Piaf che lo portò in scena con l’attore Paul Meurice. Fu un successo straordinario.
In una stanza d’albergo, una donna racconta la propria sofferenza ad un uomo che nemmeno le rivolge la parola, che non la degna di uno sguardo: come se lei non ci fosse. Al fiotto delle sue parole d’amore, di gelosia e di disperazione si oppone un’indifferenza muta. La sua esistenza è negata al punto che non ha nemmeno più un nome. Attraverso situazioni bizzarre e crudeli, il flusso delle sue parole denota momenti di lucidità che si rifugiano poi dietro una fragilità mascherata.
Èuna donna dalla sensibilità a fior di pelle e l’angoscia che la invade le impedisce ogni possibilità di reazione: minaccia ma è incapace di qualunque ritorsione.
Questo nella visione dell’Autore il quale chiude la commedia/dramma con la Donna che – ancora una volta e chissà fino a quando ‐ viene lasciata sola.
_______________________________________________________________________
Ho ripreso questo testo rifacendone innanzitutto la traduzione con un linguaggio che si attagliasse meglio alla situazione evocata ed apportando alcune sostanziali modifiche. Prima: affidando ad una donna il ruolo del protagonista maschile
Seconda: segmentando il ruolo della protagonista e affidandolo a tre attrici diverse.
Terza:immaginando una «soluzione finale», liberatoria, che distrugge con l’Assassinioil sortilegiodell’Indifferenza e della Dominazione.
Con queste variazioni, sullo spartito di un’amore tra donne, ci è possibile suonare la sinfonia dei sentimenti, delle emozioni e della passione della protagonista mediante l’impiego di tre diversi strumenti.
Il finale cruento diventa invece il sacrificio del capro espiatorio: Emi paga per tutte le Lei e tutti i Lui che fanno dell’amore una gabbia o uno strumento di tortura.
Sarà la Catarsi (κἁθαρσις) finale, la cerimonia di purificazione, il riscatto.
COSTUMI – Le attrici indosseranno una sottoveste di seta, rispettivamentebianca, rossa e nera.Due indosseranno un accessorio che sarà utilizzato per l’omicidio finale: sciarpa, calze. Il terzo strumento di morte sarà il cordone del telefono. Emi indosserà un tailleur giacca/pantaloni scuro, possibilmente a righe con una canottiera bianca direttamente sulla pelle e sotto la giacca.
SCENOGRAFIA – Scatola nera con pochi, essenziali oggetti di scena: vecchio telefono, attaccapanni,divano o dormeuse, bicchiere, bottiglia. Potrebbe esserci un grande orologio privo di lancette
LUCI – molto mobili, concentrate sull’azione, bianche, violente.
MUSICHE – Piazzolla e Yo‐Yo Ma, Hossam Ramzy per l’assassinio, Piaf sul finale
1
Parte la musica (Stacco musicale N.1)Musiche Bellindiff\01 SIPARIO e PRIMA DONNA Piazolla & Yoyoma ‐ Cafe1930.mp3)45” prima che si apra il sipario. All’apertura la scena è al buio, le tre donne sono in scena in tre posizioni diverse (forse su tre sedie diverse).Le posizioni saranno riprese ogni volta che ciascuna finisce la propria azione.
Luce sulla prima donna che indossa una sottoveste bianca, è scalza e completamente priva di trucco. Va verso il
telefono e forma un numero.La musica sfuma fino a zero sulle prime parole della battuta
Pronto?! Sei tu Georgette? Passami Vittorio... Si cercalo per favore, aspetto in linea.... breve attesa,
gioca nervosamente col cordone del telefono ...è arrivato?..grazie, passamelo.
(pausa) Ciao Vittorio, sono io; Emi è lì da te?...no?.....? inquieta A che ora?...... e....... era in
compagnia?....Non ti ha detto niente? ...Aveva bevuto? ....
No, non sono inquieta, è che avevo una cosa urgente da dirle e non so dove sia. .....Come vanno le
cose lì? ..... |
ascolta distrattamente bene, sono contenta.... |
||||||
Io? .... |
Solito, dopo il lavoro torno a casa distrutta ma non mi lamento. ....Il dottore? |
...Figurati, |
|||||
dovessi fidarmi dei dottori... |
Ma si, certo che mi prendo cura di me |
..... Emi? Oh, Emi è un angelo,.... |
|||||
Finge tranquillità Ma certo, tra poco torna... |
non mi lascia mai sola, ....è che stasera aveva un |
||||||
impegno... |
per un affare. Adesso ti lascio.... |
va bene......ci sentiamo |
.....Ciao Vittorio... |
ciao. |
|||
Riaggancia, sente il rumore dell’ascensore e va ad origliare alla porta. Squilla il telefono corre a rispondere |
|||||||
Pronto....... |
delusa ah, ... è lei!.... |
Emi?! Certo che è qui ,... È qui ma è in bagno...Aspetti..... |
|||||
Emi!.... |
Emiii!!! Come, non puoi venire?..... |
Che finezza!!..... |
Pronto .... |
No, mi ha urlato che non può |
|||
venire..... |
Insomma, cosa vuole che le dica, non‐vuo‐le‐ve‐ni‐re!!... |
.Cosa!??.. Se sono sicura che è |
|||||
qui... |
? Ma lei deve essere matta, certo che è qui!.. |
||||||
Senta non è colpa mia se si rifiuta di venire al telefono, ...... |
|||||||
Tua sorella dice che potresti anche scomodarti!.... Pronto.... |
dice che è nella vasca e che ha voglia |
||||||
di restarci.... |
va bene....si, va bene glielo dirò..... |
Riaggancia : Stronza.
Ricomincia l’attesa. Rumore d’ascensore, si precipita, si sente sbattere un’altra porta. Silenzio, in piedi si appoggia stremata alla porta. Guarda l’orologio. A mezza voce:
In fondo non è difficile telefonare, cosa ci vuole!?
Guarda il telefono poi va a mettere un plaid sulle spalle. Rumore di chiavi… toglie il plaid ... corre verso il divano e prende un libro. Si apre la porta, entra Emi. Stacco musicale N. 2Musiche Bellindiff\02 ENTRATA EMI Astor
Piazzolla‐Suite Troileana_ Bandoneon.mp3.Luce su di lei. Non saluta. La donna le va subito incontro, la ferma, leaccarezza una guancia e le appoggia la testa sul petto. Emi è rigida, sguardo vuoto. Lei tenera, mantenendo la posizione ma stringendosi di più a Emi. La musica sfuma restando bassissima sullo sfondo
Ha telefonato tua sorella... Le ho detto che eri in bagno ... a che serviva farle sapere che non eri
ancora tornata, che eri in giro chissà dove?... Emi si scioglie bruscamente dall’abbraccio si porta verso il
2
proscenio, chiude gli occhi e si tappa le orecchie. Lei, mentre lo segue, istericamente.Sai come sarebbe statacontenta . ...Tanto lei telefona solo per impicciarsi. Continuava a ripetermi: “Ma è proprio sicura che è li? ” Che carogna Emi comincia a spogliarsi e si dirige verso una quinta. Lei, alzando la voce quantobasta....Dov’eri?...
Ti ho cercata da Vittorio.... Mi ha detto di averti vista però non sapeva dove fossi andata. (pausa) Il
tempo passa così presto, mi sembrava di essere appena tornata dal lavoro, poi guardo l’orologio e mi rendo conto che invece è un’ora impossibile (pausa)musica a zero
...Dov’eri? (Silenzio, pausa. Lei, indispettita)
Perfetto!... Non vuoi rispondere... come al solito... Va bene, non rispondere,. ....non sarò certo io a
farti domande, a insistere. (Con finta indifferenza) Io non sono di quelle donne che fanno interrogatori, che rompono le palle finché non hanno saputo quello che vogliono. Con me non hai nulla da temere (tornando nella propria posizione)
Ti domando solo dov’eri.... Stacco musicale N. 3Musiche Bellindiff\03 ENTRATA SECONDA DONNA Astor
Piazzola & Yoyo Ma ‐ Milonga Del Angel.mp3
Luce sulla seconda donna. Scalza, in sottoveste nera e truccata al bianco, rossetto nero. Porta calze sostenute da
reggicalze. . La musica sfuma fino a zero sulla prima parola della battuta
(pausa, appena alterata) Rifiuti di rispondere?
Va bene, è tutto chiaro.
D’ora in avanti io farò quello che mi pare. Mentre tu te ne vai a spasso io andrò dove più mi aggrada e non renderò conto a nessuno.
(alza gradualmente la voce) Eh no! Troppo facile! Tu fai i tuoi comodi mentre io me ne sto rinchiusa adoppia mandata. Finalmente ho capito, adesso si che ho capito.... Io me ne torno a casa come una
brava ragazza ad aspettare e lei invece no, non rientra.....lei è tranquilla, lei sa che io aspetto. lei è
in giro a fare i comodacci suoi. Emi torna in scena, è rimasta in pantaloni e canottiera, si sdraia (letto o divano?)
accende una sigaretta e apre il giornale nascondendovi il viso.
Ma le cose cambieranno, ah, ah, vedrai se cambieranno. Ironica, vanitosa,con finta allegria, infilandosi le
mani nei capelli e toccandosi il corpo
Da domani accetterò tutti gli inviti di quelli che mi mandano fiori, lettere, champagne. Alza improvvisamente e gradualmente la voce E tu vedrai cosa vuol dire aspettare e aspettare easpettare. Leggi, leggi pure il tuo giornale o fa finta di leggere. Nulla mi impedirà di urlare...
(dall’appartamento vicino battono sul muro divisorio. Si volta verso il muro e grida di più)
….di urlare quello che mi pesa sul cuore.
3
Ècomodo il giornale, tu dietro quel giornale ti nascondi. Ma io, dietro quel giornale, la indovino lo stesso la tua faccia cattiva e attenta...si, at‐ten‐ta!
Parlerò, vuoterò il sacco, niente potrà impedirmi di vuotare il sacco
(battono ancora) Vaffanculo...!
Leggi, leggi pure il tuo giornale! (lunga pausa, abbassa la voce, )
Ma lo sai tu cosa vuol dire essere malati, avere il petto sconquassato dalla tosse fino a pensare di morirne? Lo sai tu cosa significa tornare a casa sperando di trovare l’appoggio di qualcuno che si ama, di non trovare nessuno e di dover aspettare, aspettare, aspettare...? La conosco bene questa camera, oh se la conosco.
Le conosco le luci di quei cartelloni pubblicitari che si accendono e si spengono di rosso, di verde come il tic di un vecchio maniaco.
Li conosco i tassì che sembrano fermarsi invece rallentano e ripartono...E ogni volta il cuore arresta i suoi battiti. Lo conosco l’ascensore che si ferma al piano di sotto o continua fino al piano di sopra e il rumore delle porte che sono sempre quelle degli altri.
Le conosco le lancette dell’orologio che corrono a tutta velocità se non le guardi e che, se le guardi, scivolano via come dei ladri, così lentamente che sembrano immobili e credi che l’orologio si sbagli.
Aspettare. Per te far aspettare è un’arte! Una tortura cinese. Tu conosci tutti i modi, tutte le astuzie più orrende per fare del male e ferire.
Quanto ho aspettato! .......
Conto fino a mille, fino a diecimila, fino a centomila. Conto i miei passi tra la porta e la finestra e trucco i miei calcoli perché i miei passi contino il doppio. Intanto ascolto, ascolto con tutta la mia pelle, come gli animali. E qualche volta non ce la faccio più e allora telefono.
Telefono in uno di quei postacci che frequenti tu, dove sicuramente stai torturando altre donne. Ma non ti trovo mai, tu sei sempre appena andata via. E dall’altra parte c’è ogni volta qualcuno che mi fa una voce compassionevole. Li ucciderei..........
D’altra parte può darsi benissimo che io ti uccida........
Ci sono donne che uccidono il loro amante per molto meno.
Aspettare, aspettare, aspettare: c’è da impazzire.....e sono le pazze che uccidono.
Dopo mi ucciderò.....non potrei sopportare di vivere senza di te....ne sono certa. (portandosi al suo
posto) Ma forse sarebbe solo un riflesso.Nessuno stacco musicale
Luce sulla terza donna. Scalza, in sottoveste rossa, molto truccata ha una sciarpa di seta nera intorno al collo.
4
(Si attacca subito alla battuta precedente e continua velocemente),Vedi, io parlo, parlo; un altra butterebbevia il giornale, mi risponderebbe, si spiegherebbe o mi prenderebbe a schiaffi. Tu no! Tu leggi il giornale o fai finta di leggere.
(acre) Cosa non darei per vedere la tua faccia dietro quel giornale. La tua faccia di demone. Quellafaccia che adoro e che mi fa venir voglia di prendere una pistola e di spararle (appena più calma) Ascolta Emi, stanotte ho deciso di dire tutto.
Io credo sia meglio che ci lasciamo.
Si. Tu sei abituata che io soffra in silenzio, che tenga la bocca chiusa, ma la misura è colma.
Alle due mi ero ripromessa, se tu fossi tornata, di tacere, di essere carina, di andare a letto, di far finta di dormire, di far finta di risvegliarmi.
Ma alle due e dieci è cominciata la tortura delle macchine e dell’ascensore.
E poi, alle due e un quarto, tua sorella ha avuto l’idea geniale, luminosa, di fare la sua ispezione per capire se eri tornata. Alle due e mezza ho perso il controllo di me stessa e ho deciso che avrei parlato e che l’avrei fatta finita con questo silenzio!
Oh! Puoi startene zitta, puoi leggere il tuo giornale, ti puoi rifugiare dietro quel giornale...io me ne
fotto. Io non ci casco più. Io ti vedo lo stesso.... malgrado il giornale!! Ha, ha!.......
La mia scenata ti sta sui nervi eh? Non te l’aspettavi. Ti dicevi “È una vittima, approfittiamone”! (esultante)Ebbene no, no, no, no e no,mi rifiuto di essere una vittima e di lasciarmi cuocere a fuocolento. Io vivrò, lotterò ... ed avrò la meglio.
Stacco musicale N. 4 Musiche Bellindiff\04 INTERLUDIO TERZA DONNA Astor Piazzolla & Yoyo Ma‐Le GrandTango.mp3Pertutta la durata della musica la donna cammina nervosamente in silenzio torcendosi le mani poi siferma di colpo.
Accorata Io ti amo... e tu lo sai. Ti amo e questa è la tua forza. Tudicidi amarmi...ma non mi ami, . (con un sorriso amaro) Se tu mi amassi non mi lasceresti nell’attesa, non mi tormenteresti ogniminuto. Io sono logorata. Sono l’ombra di me stessa. Un fantasma, un vero fantasma coperto di catene, di tutte le catene che tu mi leghi addosso. Un fantasma in un anfratto dimenticato.... (pausa) Io lo so cosa vorresti, lo so. Tu vorresti poter andare e venire, fare tutto quello che ti passa
per la testa, andare a letto col mondo intero e sapere che io, io che tu ami, (sarcastica) ....sembra...
(appassionata) io sono chiusa a doppia mandata in una cassaforte di cui tu possiedi la chiave. Ecco,allora saresti tranquilla! (in tono accusatorio) Questo è ignobile, Emi, ignobile. (una risata appenaaccennata, triste)Sei grottesca, ecco cosa sei: grottesca.... Cosa vorresti dimostrarmi, che sei calma?
(isterica) E io ? Io non sono calma? Io sono La Calma! Unmodellodi calma. Io non conosco tantedonne che manterrebbero la calma come la mantengo io.
5
Un’altra ti avrebbe da un pezzo strappato quel giornale o ti avrebbe costretto a dire qualcosa. Io no. (Diventa molto calma) Io ho deciso di mantenere la calma e la manterrò.
Sei tu che non sei calmo! Non sono matta, la vedo la tua gamba che trema, le mani che ti si sbiancano. Stai schiattando di rabbia. Schiatti di rabbia perché sai di avere torto.
Stacco musicale N. 1Musiche Bellindiff\01 SIPARIO e PRIMA DONNA Piazolla & Yoyoma‐Cafe 1930.mp3Laprima
donna(lunga pausa, mentre si torce le mani, senza guardarlo) Dov’eri? (pausa, con un sarcasmo che lascia trasparire il dolore)
Ti ho cercata da Vittorio ... tu eri appena andata via, sicuramente con quella troia che ti porti a letto quando mi dici che stai via per lavoro.
Sta zitta, la conosco e ti conosco. Una donna che ha il doppio dei tuoi anni e che si veste come una pezzente. Ecco, è questa la donna con cui mi tradisci.
Almeno mi ingannassi con una ragazza giovane, fresca,.... Non dico che mi farebbe piacere, certo,
ma avresti almeno una buona scusa. Invece no, una vecchiaccia e nemmeno ricca. Ma cosa ne ricavi? ... Eh? Dimmi... cosa?
Tu devi essere pazza! Pazza e, viziosa Sei ... nefasta... Ah! ecco la parola che cercavo: nefasta. Tu sei nefasta!
E la mia salute? Ci pensi alla mia salute? ... Macché, tu te ne freghi. Se crepassi ti sbarazzeresti di me. pausa
Tu credi che faccia bene alla mia salute aspettarti? Aspettarti, aspettarti e ancora aspettarti!? Andare dalla porta alla finestra e dalla finestra alla porta.
Qui non c’era nemmeno il telefono, l’ho fatto mettere io; perché tu potessi chiamarmi, rassicurarmi: “Ho un impegno, sono in tale o tal’altro posto, non preoccuparti tesoro, torno presto”. ... Una spesa inutile: telefona solo tua sorella.
Il telefono è solo diventato uno strumento di tortura in più. C’era l’ascensore, c’erano le porte degli altri che si aprono, c’era l’orologio. Adesso c’è anche il telefono. Il telefono che guardo, divoro con gli occhi e... il silenzio.
Mai che ti passasse per la mente ... dovunque ti trovi e chissà dove ti trovi, preferisco ignorarlo ... l’idea di chiamarmi: “Crepa da sola in quella stanza, ma si, le faccio un colpo di telefono”
No, troppa fatica, bisognerebbe allungare il braccio e poi faresti sapere alla puttana che è con te che c’è un’altra che ti aspetta a casa. Così romperesti l’incantesimo del tuo mistero, del tuo mutismo.
6
(Torna lentamente verso Emi) |
Emi..., Emi!! Perché ti ostini? Continui ad aggrapparti a quel giornale? Va bene, e io continuo. Continuo...tanto so che mi ascolti e che ti rompo ma non ne posso più tirerò fuori tutto quello che ho ingoiato per mesi e mesi. Ti dirò tutto quello che mi pesa sul cuore... Io ho un macigno sul cuore, un macigno enorme e devo tirarlo via se non voglio esserne schiacciata....
Le menzogne, le tue menzogne … Che bugiarda che sei! Per te mentire è come respirare ... tu menti in continuazione, anche per le cose più banali.. Tu menti per abitudine, per il piacere di mentire.
Ieri mi hai detto che andavi dal dentista: e chi ci ha creduto! Sono andata a farti la posta davanti alla casa della tua vecchia baldracca e ti ho visto uscirne. Non dire no! Non giurare su tua madre, ti ho visto!
Potevi fare a meno di dirmi che andavi dal dentista. Anche se non deve esserci molta differenza tra andare dal dentista e scoparsi quella lì. Ma in fondo sono fatti tuoi, fa quello che ti pare.... E’ la
menzogna che mi rivolta lo stomaco. Tu menti talmente che inciampi nelle tue stesse bugie. E poi le dimentichi le tue bugie e io stessa sono imbarazzata quando ti ascolto raccontare storie che non hanno né capo né coda. E lo fai con una faccia tosta. Oh Dio, che faccia che hai... E poi sono sicura che menti anche a quell’altra, anzi alle altre. E la tua esistenza deve essere complicata come un incubo. Stacco music N. 3Musiche Bellindiff\03 ENTRATA SECONDA DONNA Astor Piazzola & Yoyo Ma‐Milonga DelAngel.mp3
Luce sulla seconda donna. Rivolta al pubblico ma verso un punto indefinito
Una volta, i primi tempi che stavamo insieme, ero gelosa persino dei suoi sogni. “Dove va quando dorme, chi incontra?” mi domandavo. Lei sorrideva nel sonno ed io mi mettevo ad odiare i personaggi dei suoi sogni. Ma la sua faccia beata io non la sopportavo e allora cercavo di svegliarla, lo facevo apposta. Ma a lei piaceva sognare e allora si infuriava.
Adesso invece quando dorme io sono tranquilla ... mi dico “È qui, con me, posso guardarla, toccarla, coccolarla”.
Io invece dormo male: non dormo quasi mai ma lei è con me... non è in giro chissà dove. È mia e la tengo stretta.
(Isterica) Emi... Emi !! Ti giuro che mi farai fare una sciocchezza, potrei spaccare tutto, potrei finiredentro per colpa tua. Dì, mi ci vedi in galera? Per colpa tua?
(pausa, poi con calma determinata) Ascoltami bene, finora ti ho parlato con calma ma la mia pazienza èal limite. (alza il tono), Ti do tre minuti, anzi no, conto fino a tre. E se non molli quel giornale, ti avverto Emi, se non lo lasci faccio un disastro.
7
(inizia a contare) Uno, due, tre, quattro, cinque, .......diciotto, diciannove.......... |
venti (interrotta dallo |
|||
squillo del telefono) tre... |
Sei fortunato (va al telefono senza affrettarsi) |
|||
“Pronto...? Pronto? ...... |
Emi..? Emi sta leggendo il giornale. .. ah, è lei, ...si .. |
bene, attenda”....(con la |
mano sulla cornetta) Allora? Che fai, rispondi? È la tua vecchia baldracca. (silenzio. Si finge divertita) “No,signora. ..Gliel’ho detto ma non vuole scomodarsi...Le ripeto: legge‐il‐giornale. Emi, vuoi venire o no?....”. (silenzio)
No, signora, niente da fare.....cosa vuole che faccia? Ah, davvero? Lei è proprio carina! Insomma!
Si rifiuta di parlarle , cosa vuole che le dica?? Oh!!!
(Riattacca) Stronza!!!! (Si avvicina ad Emi) Grazie Emi. Sei stato davvero carina...non l’avrei mai creduto.
Èvero, sarei morta di vergogna se tu le avessi parlato, a quella lì. Sono noiosa vero? Lo so, scusami Emi, abbracciami.
La terzadonnasi avvicina, sposta il giornale, Emi dorme, la sigaretta è caduta. Infuriata)Emi, ma che fai? Dormi?Io ti parlo e tu dormi? Ha telefonato la tua vecchia, ti ho chiamato ma tu non hai risposto. (piange) Allora ho creduto che tu ti rifiutassi di rispondere e parlarle ...che lo facessi per me... Emi!!?
(Emi la respinge con un gesto brusco, si stiracchia, si alza, accende una sigaretta e va verso il bagno. Lei la segue. Emi inizia a rivestirsi)
La primadonnaAh, ti rivesti? Sta attenta! Io mi butto dalla finestra: mi ammazzo.
(Va verso la finestra: il proscenio. Emi esce verso il bagno: lei non lo vede, si volta e, davanti alla stanza vuota, istericamente)
Emi, dove sei Emi?? Emi!
(Emi rientra, lei si calma ma è ancora agitata)
Oh, Dio! Mi hai fatto paura, credevo che fossi andata via
(Emi si pettina, lei di nuovo in agitazione)
Cosa fai? Che ti prende? Ti stai rivestendo?!
(Emi mette la giacca)
La secondadonnaStai uscendo? No, non è possibile! Ma cosa ho detto? Emi rispondimi, dimmiqualcosa. Non essere così dura, così feroce...
Io aspetto, aspetto, ti aspetto fino a morirne. Finalmente arrivi, devo parlarti, ti parlo, ti parlo. E tu leggi il giornale...ti addormenti... e nemmeno ascolti quello che ti dico. È troppo... tu vuoi punirmi ma di cosa, di cosa!!!?? (Si attacca a Emi che la respinge)
Lo so, io sono stata violenta e tu detesti sentire la verità..No, no... solo certe cose che ti danno fastidio.
8
Stacco musicale N. 6 (Piaf) Musiche |
La terzadonnaDimmi qualcosa Emi, per favore, parla, apri quella bocca, non restartene li come unastatua. Oh no, tu non esci, non ti lascio andar via. Ho sofferto troppo. Abbi pietà di me, abbi un po’ di cuore. Tu hai cuore... tu mi ami, se non mi amassi non torneresti a casa. Invece torni, torni tardi ma torni. Tu tieni a me. Dimmi che non è finita. Emi, giurami che non è finita.
Stacco musicale N. 5 che resta bassissimo sullo sfondo fino alla fine Musiche Bellindiff\05 ASSASSINIO Al Quantara(The Bridge).mp3
A partire da questo momento le donne hanno uno sguardo assente, il tono della voce è piatto, privo di sentimenti, i gesti sono lenti e meccanici. Netto contrasto tra la passione espressa finora dal testo e dalla recitazione
(Emi va al telefono e si accinge a fare una telefonata. Va verso di lei la prima donna, glielo impedisce e le
stringe il filo del telefono intorno al collo.) ) No,no, non puoi! Pensa a tutto quello che ho fatto per te! No,scusami non volevo dire questo. Perdonami...perdonami...non volevo rinfacciarti niente .
(Emi cade in ginocchio, la prima donna toglie il cordone mentre sopraggiunge La seconda donna che strozza Emi con
la calza) Mi detesti perché ti parlo così? Scusami, scusami, farò la brava, non mi lamenterò più.
Starò sempre zitta, ecco starò zitta.
(La seconda donna scioglie la calza mentre sopraggiunge La terza donna che avvolge la sciarpa di seta nera intorno al collo di Emi)
Ti metterò a letto e ti rimboccherò le coperte, tu ti addormenterai e io ti guarderò dormire. Farai i tuoi sogni e nei tuoi sogni andrai dove vuoi, mi tradirai con chi vuoi. Ma resta!
Resta! Ti scongiuro. È atroce! Guardami, guardami! Accetto tutto. Puoi mentire, mentire e farmi aspettare. Aspetterò Emi, aspetterò tutto il tempo che vuoi.
Bellindiff\06 FINALE Edith Piaf ‐ canzone.mp3
9