Bella e la bestia

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SACRIFICIO: Sacrificio

BELLA E LA BESTIA

ALFONSO

AMELIA

ANCELLA

ARTEMIA

BELLA

BESTIA

CAPO

CERFOGLIA

CHIACCHERA

CORAGGIO

GEROLAMO

GOFFREDO

GRATTUGIA

GUGLIELMO

LANTERNA

LEALTA’

LUCCIOLA

MACININO

PASSIONE

PERDONO

SACRIFICIO

SPERANZA

ATTO PRIMO

SCENA I

SACRIFICIO: Sacrificio!

SPERANZA: Speranza!

PASSIONE: Passione!

CORAGGIO: Coraggio!

LEALTA’: Lealtà!

PERDONO: Perdono!

SACRIFICIO: Il principe conosceva il sacrificio!

SPERANZA: La speranza alimentava le sue giornate!

PASSIONE: Intense erano le emozioni!

CORAGGIO: Con coraggio affrontava ogni sfida!

LEALTA’: Ogni creatura era da lui rispettata!

PERDONO: Sapeva che il perdono lo avrebbe confortato!

SACRIFICIO: Arrivò un tempo in cui gli fu giurato amore ...

PASSIONE: ... un amore intenso, vivo e puro.

CORAGGIO: Ma fu ingannato.

LEALTA’: Il suo cuore virtuoso fu rifiutato in nome dell’ambizione.

PASSIONE: La fanciulla che gli giurò amore lo tradì attratta dalle sue ricchezze.

CORAGGIO: ... ebbe paura.

SPERANZA: Rifiutò ...

PERDONO: ... ripudiò ...

SACRIFICIO: ... bandì quel sentimento.

SPERANZA: Immensa fu la sofferenza ...

PASSIONE: ... scaturita dall’inganno.

CORAGGIO: Un sortilegio avvolse il suo castello ...

LEALTA’: ... la sua immagine

PERDONO: ...  la sua anima.

SACRIFICIO: Sacrificio!

SPERANZA: Speranza!

PASSIONE: Passione!

CORAGGIO: Coraggio!

LEALTA’: Lealtà!

PERDONO: Perdono!

PASSIONE: Non cercò il nostro conforto!

SACRIFICIO: Poi il buio.

PASSIONE: Il dolore.

CORAGGIO: La solitudine.

LEALTA’: La rabbia.

SPERANZA: Gli sembrò più facile imprigionarci!

SACRIFICIO: Per decenni la gente fantasticò sul castello e il suo principe!

SPERANZA: Poi l’interesse si dissolse ...

PERDONO: ... restò la leggenda.

PASSIONE: Il castello era abitato da un mostro ...

CORAGGIO: ... sanguinario

LEALTA’: ... prepotente ...

SPERANZA: ... irascibile.

PERDONO: Per tutti il tanto amato principe ...

SACRIFICIO: ... si tramutò ...

ROSA: ... nella Bestia!

SCENA II

Giardino, Bella sta curando le rose, entrano Artemia e Cerfoglia

ARTEMIA: Cerfoglia, c’è Bella, vieni che ci divertiamo un po’!

CERFOGLIA: Ci divertiamo un po’?

ARTEMIA: (con intezione) Cerfoglia, cosa fai oggi?

CERFOGLIA: Non lo so, cara Artemia , forse un po’ di giardinaggio!

ARTEMIA: Ma cosa dici. Di villane in casa ne basta una! Vero Bella?

BELLA: Come?

ARTEMIA: Ho detto che di villane in casa ne basta una!

CERFOGLIA: ...ne basta una!

ARTEMIA: Una con le mani sempre sporche di terra!

CERFOGLIA: ...di terra!

ARTEMIA: Le scarpe infangate!

CERFOGLIA: ...infangate!

ARTEMIA: E che si diverte a pastrocchiare con il letame!

CERFOGLIA: ...con il letame!

A DUE: Che schifo!

BELLA: Mi piace coltivare le rose! Lasciatemi in pace! Non ho voglia di litigare!

ARTEMIA: (a parte rifacendole il verso) “E adesso lasciatemi in pace”

CERFOGLIA: “Non ho voglia di litigare!”

ARTEMIA: Mi fa una rabbia!

CERFOGLIA: Ti fa una rabbia! Oh! Anche a me! Mi fa una rabbia!

ARTEMIA: Vieni che la sistemiamo!

CERFOGLIA: E dove la mettiamo! Oh, in quel senso!

ARTEMIA: Lo sai Cerfoglia chi ho visto?

CERFOGLIA: (piano) Dovrei saperlo? (occhiataccia di Artemia) Oh! No, cara Artemia, dimmi chi         

                        hai visto?

ARTEMIA: Il conte Teofrasto!

CERFOGLIA: Davvero e cosa ti ha detto?

ARTEMIA: Non te lo dico!

CERFOGLIA: Perché? (occhiataccia di Artemia) Oh! Dai, dimmelo!

ARTEMIA: Mi ha detto: “ Signorina vorrei dare tanti bacini ...”

CERFOGLIA: A chi?

ARTEMIA: Non te lo dico!

CERFOGLIA: Dai, a chi a chi a chi?

ARTEMIA: A Bella!

CERFOGLIA: La solita fortuna!

ARTEMIA: Ci sei o ci fai! Lo sai che Bella rifiuta ogni suo corteggiatore!

                    (riprendendo lo scherzo) E sai quanti gliene manda?

CERFOGLIA: Quanti Artemia?

ARTEMIA: Tanti, tanti ...

A DUE: Bacini! Bacini! Bacini!(le due corrono da Bella e con la scusa dei bacini la strapazzano)

BELLA: Lasciatemi in pace! Basta!

A DUE: Bacini! Bacini! Bacini!

BELLA: Per favore! (Cerfoglia smette di stuzzicarla)

CERFOGLIA: Ha chiesto per favore!

ARTEMIA: Tu non sei mia sorella!

CERFOGLIA: Come lo hai scoperto!

ARTEMIA: Te lo dico io come l’ho scoperto! ( le da un calcio nel sedere, entra Gerolamo)

GEROLAMO: Cos’è questa confusione?

CERFOGLIA: Oh papà...Cerfoglia a scoperto che non siamo sorelle! E’ terribile!

GEROLAMO: Su, su Artemia stava scherzando, vero?

ARTEMIA: Si padre!

GEROLAMO: Adesso basta. Non voglio più vedervi litigare! (Bella sorride)

ARTEMIA: E’ cominciato tutta per colpa di Bella, si fa mandare tanti bacini dai suoi spasimanti e

                    si vanta!

BELLA: Non è vero!

ARTEMIA: E noi dobbiamo darglieli, vero sorellina cara!

CERFOGLIA: E’ vero!

A DUE: (avventandosi su Bella) Bacini, bacini, bacini!

GEROLAMO: Basta! Basta! Smettetela e venite qua da me! Dunque bambine, io devo partire!

                         Aspetto un carico di merci e se la fortuna mi assiste farò buoni affari.

ARTEMIA: Allora potrete portarci i regali!

CERFOGLIA: Ce l’avevate promesso!

BELLA: Quanto tempo starete via?

GEROLAMO: Una settimana circa. Forse anche una decina di giorni!

ARTEMIA: Padre i regali!

GEROLAMO: D’accordo bambine cosa desiderate?

ARTEMIA: Io ho sempre pronta una lista! (srotola una lunga lista)

CERFOGLIA: E anch’io! (srotola una lunga lista)

GEROLAMO: Vedrò di accontentarvi! E tu Bella...

BELLA: Quando partirete?

GEROLAMO: Oggi stesso!

ARTEMIA: Vuoi smetterla di ficcare il naso negli affari di papà!

CERFOGLIA: ...negli affari di papà.

ARTEMIA: Non fargli perdere altro tempo.

CERFOGLIA: ... altro tempo!

ARTEMIA: Addio padre e tornate presto!

CERFOGLIA: Tornate presto!

GEROLAMO: E tu Bella che regali desideri!

BELLA: Davvero posso chiedervi quello che voglio?

ARTEMIA: Chissà cosa chiederà questa volta! E’ una snob lei!

CERFOGLIA: E’ una snob lei! Cos’è una snob!

ARTEMIA: La volta scorsa a chiesto dei semi di quadrifoglio, la volta prima del nettare di

                    fiordaliso, tutto per quello stupido giardino!

CERFOGLIA: Come fai a sapere che è stupido? Ti ha parlato!

GEROLAMO: Avanti Bella, dammi la tua lista!

ARTEMIA: Su Bella, di cosa vuoi a paparino! Vuoi un raggio di luna, uno sguardo di passero o il

                    passo di un oca!

CERFOGLIA: ... tutte quelle cose!

GEROLAMO: Lasciatela parlare!

BELLA: Ecco padre, vorrei una piantina di rosa candida per il mio giardino.

ARTEMIA: Cosa ti dicevo? Una piantina di rosa per il suo giardino! Che zoticona!

CERFOGLIA: Veramente non l’avevi detta la piantina di rosa can...Che zoticona!

GEROLAMO: Solamente? Non vuoi abiti, gioielli, profumi...

BELLA: La rosa candida è rarissima. Vi sarà difficile trovarne una. Una piantina di rosa

               candida basterà!

    SCENA III

Folto del bosco

LANTERNA: Si faccia luce! (appare una luce fioca)Ho detto si faccia luce!

LUCCIOLA: E’ quello che sto facendo Lanterna!

LANTERNA: Non ci stai mettendo impegno! Dobbiamo rischiarare questa notte buia.

LUCCIOLA: Ma la notte è la notte ed è nata per essere buia.

LANTERNA: Cosa sentono le mie orecchie! E la gente come farebbe ad orientarsi

                        senza il nostro prezioso aiuto.

LUCCIOLA: Sta a casa! Dove deve andare di notte! Io prima di quello stupido sortilegio

                      a quest’ora ero già a letto.

LANTERNA: Ma ora siamo lanterne e il nostro compito è quello di fare luce dove è buio.

LUCCIOLA: A te il sortilegio ti ha bruciato il cervello.

LANTERNA: Cosa sentono le mie orecchie! Fai luce!

LUCCIOLA: Tanto anche se vedono la nostra luce vanno dove pare a loro.

LANTERNA: Cosa intendi dire.

LUCCIOLA: Quante volte facciamo luce e preferiscono una strada buia a noi.

LANTERNA: Oh! Sciocchezze.

LUCCIOLA: E’ così! Quante volte è già successo: alla loro destra una strada illuminata e

confortante, alla loro sinistra una strada buia e tetra e quale scelgono? Quale scelgono?! Naturalmente quella buia, si vede che amano il rischio, l’ignoto, oppure quelli scemi voltano tutti in questa direzione.

LANTERNA: Non tollero il tuo atteggiamento.

LUCCIOLA: Ma guardati intorno siamo imprigionati in questo bosco tetro e buio da centinaia di

                      anni, certo, i primi anni molti curiosi si addentravano nel folto del bosco ma “ signor

                      fascino” lassù a fatto  cambiare idea a più di un avventuriero.

LANTERNA: Se ti sente parlare il Principe...

LUCCIOLA: Cosa fa? Diventa brutto e cattivo! Già fatto!

LANTERNA: No lui, lui... Oh, fai luce e basta. (una luce rischiara il palco, entrano Macinino,

                        Chiacchera e Grattugia)

MACININO: Fermi!

GRATTUGIA: Basta!

LANTERNA: Che succede adesso!

MACININO: Anche stasera il principe non vuole luce!

LUCCIOLA: “Signor luce di stelle” poi è il più strambo di tutta la razza. Di giorno si rinchiude

                      nelle cantine e la notte esce solo se c’è la luna piena!

MACININO: (arrabbiandosi) Come osi parlare in quel modo del tuo Principe.

LANTERNA: Non faccia caso a lui, non sa  tenere a freno quella linguaccia.

MACININO: Adesso andate! ( Lanterna e Lucciola escono)

GRATTUGIA: Lucciola non ha tutti i torti.

MACININO: Cosa dici!

GRATTUGIA: Il principe non cerca la luce da lungo tempo.

MACININO: E così diventa sempre più triste.

GRATTUGIA: E sempre più solo.

MACININO: Ma una volta non era così! Ti ricordi?

GRATTUGIA: Come posso dimenticare.

MACININO: Era un giovane generoso e gentile.

CHIACCHERA: Pieno di soldi e con un capitale immenso!

GRATTUGIA: Era amato e rispettato.

CHIACCHERA: Non ci scordiamo del capitale!

MACININO: .Fu ingannato e tradito dalla fanciulla che gli giurò amore e decise che era più

                       saggio odiare ed essere odiato che amare.

GRATTUGIA: E da allora il castello e noi, suoi fedeli servitori, siamo imprigionati da un

                         sortilegio.

CHIACCHERA: Se si faceva un contratto prematrimoniale questo non sarebbe mai successo.

MACININO: E lui per tutto il suo popolo è la Bestia.

GRATTUGIA: Già così lo chiamano adesso.

CHIACCHERA: Però i soldi e il capitale ci sono ancora.

MACININO: Cosa c’entrano i soldi! I soldi non danno la felicità!

CHIACCHERA: E’ vero, però possono aiutare!

MACIINO: A far cosa? Non lo vedi? Adesso è: ricco, infelice e brutto!

CHIACCHERA: Se fosse povero, infelice e brutto, sarebbe peggio, no?

GRATTUGIA: E adesso che il principe è tornato buono, sensibile e garbato, perché non       

                         torniamo come prima?

MACININO: Deve amare e essere amato.

GRATTUGIA: Già! Chi vuoi che si innamori di lui brutto com’è.

MACININO: Lui poi si è scoraggiato. Non vuole vedere nessuno. Adora solo la sua rosa candida!

                       L’innaffia, la sarchia, la pota, l’annusa, la bacia...

CHIACCHERA: E’ diventato scemo!

A DUE: Chiacchera!

CHIACCHERA: Io l’avevo trovata una ragazza disposta ad amarlo! Perché non l’ha voluta!

MACININO: Quella non era una donna: era una strega!

CHIACCHERA: Non facciamo i difficili che non possiamo permettercelo.

GRATTUGIA: Ah, quella! Ottant’anni portati male.

MACININO: ...senza denti e senza capelli...

GRATTUGIA: ...sorda come una campana...

MACININO: ...con la gobba e le gambe storte...

GRATTUGIA: ...e appena ha visto il principe lo ha picchiato perchè era anche cattivissima!

CHIACCHERA: Poteva sposarla lo stesso! Si sposava, la fata toglieva l’incantesimo. Poi divorziava, coi soldi che ha le pagava gli alimenti e viveva solo, felice e contento...

MACININO: Dimentichi la cosa più importante.

CHIACCHERA: Cosa?

MACININO: L’amore.

CHIACCHERA: Siamo a posto.

 SCENA VI

Attorno a un fuoco dei briganti dormono, si ode un richiamo, nessuno si muove, si ripete il richiamo, nessuno si muove.

GOFFREDO: (entra, va all’orecchio di uno dei briganti e ripete il richiamo)

ALFONSO: (si alza di botto) Cosa succede! (Goffredo spazientito ripete il richiamo) Sta arrivando

                    qualcuno?!

GUGLIEMO: C’è da menare!

ALFONSO: Dov’è!

GOFFREDO: Ormai sarà vicino!

ALFONSO: Ti sei addormentato invece di fare il tuo dovere!

GOFFREDO: Io?!

ALFONSO: Dov’è il capo?

GUGLIELMO: Dorme più in là!

ALFONSO: Che aspetto ha l’uomo nel bosco?

GOFFREDO: Se fossi una donna direi che è un bell’uomo, moro, occhi profondi ...

ALFONSO: Se tu fossi una donna non lo capirebbe nessuno. Intendevo se ha della grana o è un

                    morto di fame!

GOFFREDO: Corro a chiederglielo!

GUGLIELMO: Lo devo menare.

ALFONSO: Non conta niente.

ALFONSO: La mamma me lo diceva di fare il contadino! Fermo! Gli abiti, come sono gli abiti!

GOFFREDO: Al buio non ho visto bene ma un bel rosso damascato con sfumature gialle...

ALFONSO: Tu dovevi fare il contadino!

GUGLIELMO: Lo meno!

ALFONSO: Dopo! Damascato...un nobile! E’ scortato!

GOFFREDO: No.

ALFONSO: E’ solo, si sarà perso, sembra la nostra notte fortunata.

CAPO: (entrando) Che succede!

ALFONSO: In fondo al sentiero, un uomo, probabilmente si è perso.

GOFFREDO: Sembra un nobile!

CAPO: Tutti ai posti di combattimento.

ALFONSO: Subito! (i briganti prendono fuori vecchi lenzuoli e lanterne)

GOFFREDO: Sono tutto emozionato!

CAPO: I briganti non sono emozionati, i briganti sono guerrieri freddi e determinati.

GOFFREDO: Si.

CAPO: Chi siamo noi!

GOFFREDO: Guerrieri!

CAPO: Chi siamo noi!

GOFFEDO: Guerrieri!

CAPO: Chi sei tu!

GOFFREDO: Goffredo!

GUGLIELMO: E’ da menare!

ALFONSO: Attacca! (Guglielmo da un pugno a Goffredo)

GOFFREDO: Mi ha fatto male!

CAPO: Te lo meriti! Ed ora ai propri posti (i briganti si mettono in attesa) Allora prima lo facciamo   

             morire dalla paura poi lo derubiamo!

GOFFREDO: E se non si spaventa!

CAPO: Lo attacchiamo.

GUGLIELMO: Lo meniamo!

ALFONSO: E lo derubiamo!

GOFFREDO: E non potremo attaccarlo e basta.

ALFONSO: La smetti di deconcentrare il capo.

CAPO: Ecco, eccolo che arriva.

GEROLAMO: Non c’è nemmeno la luna stanotte. Spero che questa sia la strada giusta per trovare la rosa candida. Aveva ragione Bella è rarissima.

CAPO: (con voce camuffata) Fermati!

GEROLAMO: Chi è!

CAPO: Hai osato profanare il riposo del bosco e per questo sarai punito.

GUGLIELMO: Lo meniamo.

ALFOSO: A momenti.

GOFFREDO: Psst, Capo non le sembra si potesse trovare una scusa migliore!

ALFONSO: Sei il solito idiota!

GOFFREDO: Capo mi ha offeso.

CAPO: Vogliamo concentrarci!

GEROLAMO: Rispondetemi, chi ha parlato!

CAPO: Siamo gli spiriti protettori del bosco!

GOFFREDO: Certo che anche lei capo poteva trovarne una migliore!

GEROLAMO: Non credo ai fantasmi, venite fuori, sono pronto a combattere, non ho paura di voi.

GOFFREDO: Come la mettiamo adesso capo!

GUGLIEMO: Lo meno!

ALFONSO: Non ancora!

CAPO: Lasciatemi concentrare.

GOFFREDO: Si ma se continua a concentrarsi il forestiero passa...

ALFONSO: Ti ha detto di lasciarlo concentrare, idiota!

GOFFREDO: Capo mi ha offeso.

CAPO: Taci, idiota!

GOFFREDO: Capo mi ha offeso anche lei. Io sono sensibile.

CAPO: I briganti non sanno cosa sia la sensibilità. I briganti sono guerrieri freddi e spietati!

             Chi siamo noi? (Gerolamo passa inosservato e scompare dietro le quinte)

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: Chi siamo noi!

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: Non ho sentito! Chi siamo noi?

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: Attaccate! (i briganti si voltano e si accorgono che Gerolamo è scomparso)

GOFFREDO: Siamo idioti capo!

ALFONSO: Menalo! (buio)

SCENA V

Folto del bosco

LANTERNA: Presto Lucciola c’è lavoro per noi! Un uomo nel bosco...

LUCCIOLA: Stasera niente luce! Non ricordi signor “ mi sento osservato” vuole il buio.

LANTERNA: Smettila e aiutami a illuminare la strada!

MACININO: Cos’è questa luce, mi sembrava di essere stato chiaro!

LUCCIOLA: Non guardare me e lui che disturba la quiete pubblica.

GRATTUGIA: Che succede!

LANTERNA: C’è un uomo nel bosco!

MACININO: Presto accendete le luci!

LUCCIOLA: Basta decidersi perché se si scatena signor “ avevo detto buio” sono minuti amari.

CHIACCHERA: L’ho visto, l’ho visto è ricco è ricco, mamma mia quanto deve essere ricco!

MACININO: Luce!

LUCCIOLA: E’ sicuro, allora vado!

MACININO: Sbrigati! Chiunque sia nel bosco bisogna dargli ospitalità! Il principe vuole così!

CHIACCHERA: Dunque, cena, singola e colazione...io direi 120 scudi!

GRATTUGIA: Chiacchera!

CHIACCHERA: E’ troppo!

MACININO: Silenzio! Sta arrivando!

GEROLAMO: Certo che me la sono vista brutta! Per un pelo non venivo attaccato dai briganti! C’è una luce...! Una strada, la seguirò forse mi condurrà da qualcuno che mi può dare asilo per la notte.

LUCCIOLA: Questo sembra sveglio!

GRATTUGIA: Sta arrivando! Sta arrivando! Sembra un mercante!

MACININO: Presto facciamogli conoscere l’ospitalità del principe! Ma mi raccomando non facciamoci vedere. Ci sarebbero troppe cose da spiegare. E il principe non vuole!

CHIACCHERA: Io vado a prendere il libretto degli assegni!

MACININO: Per fare cosa?

CHIACCHERA: E’ un mercante! Forse se lo paghiamo bene procurerà lui una moglie per il principe, magari una di bocca buona!

MACININO: E smettila!

SCENA VI

Sala del castello, Gerolamo trova la tavola imbandita, mangia, beve e si va a coricare, il mattino seguente passando per il giardino vede una Rosa bianchissima.

GEROLAMO: Meraviglia! Deve essere lei, la rosa candida! Non avrei mai immaginato in un tal splendore. (si china per raccoglierla)

BESTIA: Ingrato!

GEROLAMO: Chi parla!

BESTIA: Sono io!

GEROLAMO: Chi siete?

BESTIA: Sono l’ospite che hai ingannato!

GEROLAMO: Io non ti ho mai visto, come posso averti ingannato?

BESTIA: Hai mangiato?

GEROLAMO: Si!

BESTIA: Bevuto?

GEROLAMO: Si!

BESTIA: Riposato?

GERLAMO: Si!

BESTIA: E non ti è piaciuta la mia ospitalità!

GEROLAMO: E’ stata squisita. Davvero!

BESTIA: E tu mi ricompensi rubando la mia rosa?!

GEROLAMO: Non volevo rubarla!

BESTIA: Ora lo dici! Ora che ti ho scoperto!

GEROLAMO: Sono disposta a pagartela!

BESTIA: La mia rosa non ha prezzo!

GEROLAMO: Ogni cosa ha prezzo!

BESTIA: Non la mia rosa!

GEROLAMO: Te la pagherò bene. Sono ricco!

BESTIA: Le tue ricchezze non bastano più neanche per la tua vita!

GEROLAMO: Cosa volete dire!

BESTIA: Hai ucciso la mia fiducia! Meriti di morire!

GEROLAMO: No.

BESTIA: Ormai ho deciso! (batte le mani, entrano due aguzzini insieme a Chiacchera, Macinino e

                Grattugia) Imprigionatelo nei sotterranei e lasciatelo morire di fame!

GEROLAMO: Oh povero me! Per pietà! Le mie figlie come faranno senza di me. Per pietà non mi

                         uccidete!

MACININO: Le sue figlie? Ha delle figlie!

CHIACCHERA: (con il libretto degli assegni) Bene! Ce ne vendi una! Quanto vuoi?

GEROLAMO: Come?

MACININO: (spingendo via Chiacchera) Niente, niente. Hai delle figlie?

GEROLAMO: Si!

MACININO: Giovani?

GEROLAMO: Si!

GRATTUGIA: Belle!

GEROLAMO: Si!

MACININO: Ci siamo! Lasciate fare a me!

GEROLAMO: Povere le mie bambine!

MACININO: E ti vogliono bene, le tue figlie?

GEROLAMO: Moriranno di crepacuore se io non tornerò!

MACININO: Allora noi ti lasceremo in vita.

GEROLAMO: Davvero? Oh grazie, grazie!

CHIACCHERA: Ma, ad un patto!

GEROLAMO: Qualunque patto!

CHIACCHERA: Mandacene una e noi, oltre a lasciarti andare, ti faremo anche un bell’assegno in

                            bianco!

MACININO: Chiacchera! Una di loro deve venire qui al tuo posto!

GEROLAMO: La ucciderete al mio posto?

MACININO: No, dovrà tenere compagnia al nostro principe!

GEROLAMO: A quel mostro!

GRATTUGIA: Il principe non è un mostro!

MACININO: Solo per quello che hai detto meriteresti di morire!

GRATTUGIA: Decidi, non abbiamo tempo da perdere!

CHIACCHERA: Il tempo è denaro!

MACININO: Allora?

GEROLAMO: Lasciatemi e vi manderò una delle mie figlie!

GRATTUGIA: Vai! Sei libero!

MACININO: Non cercare di fare il furbo (spruzza del pepe e Gerolamo starnutisce) Ho immesso

                       nell’aria che tu hai respirato un potentissimo veleno!

CHIACCHERA: Lo abbiamo pagato un occhio della testa!

MACININO: Se entro tre giorni tua figlia non sarà qui, tu morirai!

GRATTUGIA: La accompagnerai alle porte del castello e noi ti daremo l’antidoto!

MACININO: E adesso vai! E di corsa!

GEROLAMO: Oh povero me! Povero me! (esce)

MACININO: E’ fatta!

CHIACCHERA: Mah! Secondo me se gli facevamo un bell’assegno...

GRATTUGIA: E smettila! Lui è ricchissimo! Non hai sentito!

CHIACCHERA: Perché, ai ricchi cosa gli fanno schifo gli assegni?

GRATTUGIA: E se non torna?

MACININO: Se non torna muore.

CHIACCHERA: Ma è pepe quello che ha respirato, non veleno!

MACININO: Già, ma lui non lo sa mica!

SCENA VII

Casa di Bella. Bella, Cerfoglia, Artemia e Gerolamo

CERFOGLIA: E’ tutta colpa di Bella! Voglio la rosa candida.

ARTEMIA: E adesso voi, padre, per colpa sua morirete.

BELLA: Il babbo non morirà, io andrò al castello.

GEROLAMO: No Bella non andare. E’ un mostro! Non voglio che tu vada!

CERFOGLIA: E noi non vogliamo restare senza padre!

ARTEMIA: Bella deve andare!

CERFOGLIA: Non ti preoccupare ci occuperemo noi del tuo giardino.

ARTEMIA: Poteremo noi le tue rose!

BELLA: Se non fosse stato per me voi non sareste in pericolo di vita. E’ giusto padre! Io andrò!

SCENA VIII

Sala del castello La Bestia e i suoi servitori

MACININO: Altezza, questa è la vostra ultima occasione. Non dovete lasciarvela scappare.

CHIACCHERA: Sfoderate tutto il vostro fascino ... pardon! Insomma fatele dei regali, vestiti,

                            gioielli, profumi ... firmatele degli assegni in bianco...

MACININO: (spingendo via Chiacchera) Parlatele, maestà ...

BESTIA: Sarà lei che non vorrà parlare con me!

GRATTUGIA: A questo penseremo noi!

BESTIA: Non vedete come sono ridotto? Un mostro!

MACININO: Mostratele il vostro animo, maestà!

BESTIA: Il mio animo è triste!

CHIACCHERA: Allora mostratele il vostro conto in banca!

BESTIA: Così lei amerebbe le mie ricchezze, non me!

CHIACCHERA: Ma col tempo ... da cosa nasce cosa ...

BESTIA: No! Io non voglio che mi ami per le mie ricchezze!

MACININO: (spingendo via Chiacchera) Avete perso la vostra bellezza esteriore, è vero!

                       Ma avete conquistato altre bellezze ... la vostra immagine ...

BESTIA: Non parlarmi della mia immagine, la odio!

MACININO: No, non quella dello specchio, l’altra!

BESTIA: Ero buono, ero rispettato, mi è stato tolto tutto, la mia dignità, la mia felicità, ero

                amato e sono diventato questo! Perché?! Perché?! Lasciatemi stare, non parlerò mai

                con quella ragazza! Mai! (esce)

CHIACCHERA: Antipatico, testone, asino!

GRATTUGIA: E tu sei uno stupido! Soldi, soldi, soldi! E l’hai fatto scappare!

SCENA IX

Nel bosco i briganti russano rumorosamente attorno a un fuoco, si ode il richiamo di avvertimento, nessuno si muove, si ode nuovamente il richiamo, nessuno si muove a fondo scena passano correndo Gerolamo seguito da Bella

GOFFREDO: (entra correndo) Uffa! (rifacendo la voce di Alfonso) Fai il richiamo! Se vedi

                        qualcuno svegliaci con il richiamo! Io il richiamo l’ho fatto, no! Mi avete sentito

                        tutti! Io non li sveglio! Cosa ne sanno loro! Mi dicono le cose cattive se vengono a

                        sapere che mi sono lasciato scappare qualcuno e poi il richiamo io l’ho fatto! (esce)

CAPO: (svegliandosi di soprassalto) Che succede!?

GUGLIELMO: C’è da menare!

ALFONSO: Aspetta! (restano in attesa qualche secondo) Falso allarme capo.

CAPO: Se scopro che quell’idiota si è lasciato scappare qualcuno.

GUGLIELMO: Lo meno!

ALFONSO: Lo meni!

CAPO: Torniamo a dormire. (i briganti si riappisolano)

SCENA X

Ingresso del castello

MACININO: E’ tua figlia!

GEROLAMO: Si è lei!

MACININO: Entra fanciulla! Non ti faremo alcun male. (a Gerolamo) Avvicinati! (gli spruzza del

                       pepe) Questo è l’antidoto, ora va. (Gerolamo esce a malincuore, buio)

SCENA XI

Bella si aggira per il castello e scorge la rosa candida, le si avvicina.

CORAGGIO: Ti aspettavo!

PERDONO: Ben arrivata.

BELLA: Chi ha parlato!

LEALTA’: Io!

BELLA: Io chi!

ROSA: Io!

BELLA: Ma come può essere...

PASSIONE: Non temere!

SPERANZA: Avvicinati! (Bella si avvicina)

CORAGGIO: Hai paura.

BELLA: Voglio tornare a casa, da mio padre...

ROSA: Lo so.

SACRIFICIO: Tornerai.

BELLA: Mi puoi aiutare!

ROSA: No.

BELLA: (piangendo) Perchè...

PASSIONE: Solo un cuore puro può cogliermi.

BELLA: Ma io non voglio farti del male, voglio solo andare a casa.

SACRIFICIO: Tornerai.

BELLA: Ma cosa sei?! C’e’ qualcosa di normale in questo castello. (piange)

LEALTA’: Forte è il sortilegio.

PASSIONE: E giovane il tuo cuore.

ROSA: Capirai. (si ode un rumore)

BELLA: Chi è la? Rispondete! Siete voi macinino?

BESTIA: No.

BELLA: Chi siete?

BESTIA: Sono il padrone del castello.

BELLA: Lasciatemi andare a casa!

BESTIA: Non posso!

BELLA: Cosa volete da me!

BESTIA: Non lo intuite.

BELLA: No.

BESTIA: Non voglio farvi del male.

BELLA: Lasciatemi andare via allora!

BESTIA: Non posso lasciarvi andare.

BELLA: Perché?

BESTIA: Non posso.

BELLA: Ma voi chi siete? Qual’è il vostro nome? Perché vi nascondete nell’oscurità!

               (non ottiene risposta) Non volete rispondermi!

BESTIA: Voi giudicate un essere umano dal nome e dal viso!

BELLA: No. Ma un nome e un viso servono per fissare un immagine.

BESTIA: Un immagine!

BELLA: Si.

BESTIA: Volete vedere la mia immagine? Eccola! Ahhh!

BELLA: Ahhh!

BESTIA: Si, sono un mostro! Questa è la mia immagine.

BELLA: No, vi prego, non fatemi del male!

BESTIA: E sapete qual’è il mio nome? Bestia, Bestia il mio nome è Bestia! (Bella piange. Il

                principe esce)

MACININO: (entra subito con Grattugia e Chiacchera) Su, non piangete!

CHIACCHERA: Lo sapevo che andava  a finire così!

GRATTUGIA: Non piangete. Sono sicuro che il principe non voleva...

MACININO: Il principe non vi farà mai del male!

CHIACCHERA: Su, su non preoccupatevi, è brutto ma in compenso è pieno di soldi!

A DUE: Chiacchera!

MACININO: Volete due granelli di pepe per tirarvi su?

BELLA: No, grazie.

MACININO: Siete stanca adesso, dovete riposare.

GRATTUGIA: (batte le mani) Ancella!

ANCELLA: (entrando) Cosa comandate!

MACININO: Accompagnate la signorina Bella nelle sue stanze!

ANCELLA: Seguitemi!

BELLA: Ma io ...

ANCELLA: Non abbiate paura. Venite con me. (buio)

                       

ATTO SECONDO

SCENA I

Bella siede a un tavolo apparecchiato per la cena

ANCELLA: Mangiate qualcosa.

BELLA: Non ne ho voglia! (entra Amelia)

AMELIA: Lasciaci sole.

ANCELLA: Come volete! (esce)

AMELIA: Vi prego mangiate principessa?

BELLA: E’ tutt’oggi che mi chiamate principessa. Non sono una principessa.

AMELIA: Dovete mangiare Principessa.

BELLA: Non mangerò nulla.

AMELIA: Il Principe si inquieterà!

BELLA: E’ un mostro.

AMELIA: Non parlate così.

BELLA: E’ un mostro.

AMELIA: Lo conoscete?

BELLA: Quello che ho visto mi è bastato.

AMELIA: Vedere a volte non basta.

BELLA: Vi tiene sotto il suo incantesimo da secoli e ancora lo difendete?

AMELIA: Il sortilegio ci vincola a questo castello è vero ma siamo rispettati e ascoltati.

BELLA: Un prezzo alto da pagare.

AMELIA: Voi dite. Esistono libertà più forti del rispetto e dell’ascolto.

BELLA: Scegliere! Siete rispettati ma non potete uscire, siete ascoltati ma le vostre parole non

               arrivano al di là di queste mura.

 AMELIA: Non abbiamo perso la speranza di ritrovarlo.

BELLA: Ritrovarlo?

AMELIA: Adesso mangiate! Buonanotte Principessa.

BELLA: Non sono una principessa.

Buio - musica - luce

ANCELLA: La cena Principessa.

BELLA: Servitela nella mia stanza.

ANCELLA: Non volete far compagnia al Principe.

BELLA: No.

ANCELLA: Come desiderate. Buonanotte Principessa.

BELLA: Non sono una principessa!

ROSA: Si.

PASSIONE: Lo siete.

BELLA: Perché parli con me?

CORAGGIO: Ho bisogno del tuo aiuto.

BELLA: Del mio aiuto!

PERDONO: Si.

BELLA: Non capisco!

LEALTA’: Da tempo sono intrappolata fra questi petali.

BELLA: Chi è stato?

PASSIONE’: Il mio Principe.

BELLA: E’ crudele e spietato.

ROSA: No!

SACRIFICIO: E’ solo spaventato.

PERDONO: Triste.

SPERANZA: Solo.

BELLA: Perché non ti libera.

CORAGGIO: Non si ricorda di me.

BELLA: Parlagli.

LEALTA’: Non mi ascolta.

BELLA: Però deve amarti molto, sei bellissima.

PASSIONE: Mi cura ma non mi vede!

BELLA: Io vedo una rosa!

SACRIFICIO: Quello che vedi è una rosa!

CORAGGIO: Quello che sono è un anima!

BELLA: Anima?

ROSA: Anima. (si ode un rumore)

BESTIA: (entra) Vi chiedo perdono per l’altra sera.

BELLA: Mi avete spaventata.

BESTIA: Avete paura di me?

BELLA: Non dovrei?

BESTIA: Sicuramente non è stata la maniera più educata per presentarsi. Vi chiedo nuovamente

                perdono.

BELLA: So che non siete ciò che mi avete mostrato.

BESTIA: E come lo sapete!

BELLA: Non lo so...è vostro questo castello?

BESTIA: Si.

BELLA: E’ molto bello...

BESTIA: E’ la mia prigione da tanto tempo.

BELLA: Le prigioni non esistono sono solo il riflesso di una realtà spaventata.

BESTIA: Pensate che io abbia paura.

BELLA: Non sareste stato segregato per così tanto tempo.

BESTIA: Voi avreste preferito la luce del giorno e la compagnia con tal aspetto.

BELLA: No, probabilmente no!  Mi sarei chiesta cosa mi a portato ad esso.

BESTIA: Pensate che non me lo sia chiesto?

BELLA: Penso che non avete ancora una risposta. (avvicinandosi alla rosa candida) E’ stupenda!

BESTIA: Ve la dono.

BELLA: Non la voglio! E’ per causa sua che adesso sono qui!

BESTIA: Pensavo vi facesse piacere possederla!

BELLA: Una volta, perché non sapevo che sarebbe costata tanto a me e a mio padre.

BESTIA: Però la desiderate.

BELLA: Vi prego lasciatemi tornare a casa.

BESTIA: Non posso.

BELLA: Non potete o non volete.

BESTIA: Non posso!

BESTIA: Perché?

BESTIA: Lo capirete. (entrano Macinino, Grattugia e Chiacchera)

MACININO: Scusatelo, il nostro principe non è abituato alle visite e ...

BELLA: No, vi sbagliate, è stato cortese.

A TRE: Cortese!

GRATTUGIA: Avete detto cortese?

CHIACCHERA: Vi ha dato dei soldi!

BELLA: Perché è diventato ... insomma perché ... come a fatto ...

MACININO: ... a diventare la Bestia.

BELLA: Cosa è successo.

MACININO: Tanto tempo fa chiuse il suo cuore.

BELLA: A cosa?

MACININO: Se lo volete sapere dovete scoprirlo da voi, adesso sarete stanca, Grattugia vi

                      accompagnerà nelle vostre stanze.

GRATTUGIA: Venite.

BELLA: Ma io ...

MACININO: Riprenderemo questo discorso in un altro momento. (Bella esce con Grattugia)

CHIACCHERA: Perché non le hai spiegato tutto.

MACININO: L’amore, più di ogni altra cosa, ha bisogno di tempo per amare.

CHIACCHERA: L’amore, più di ogni altra cosa, ha bisogno di soldi, non si vive di solo amore.

MACININO: Quella ragazza piace al nostro principe.

CHIACCHERA: Già, ma se non mi sbaglio il problema è l’esatto contrario.

MACININO: Vedremo.

 

 SCENA II

Bella accanto alla Rosa candida

BELLA: Parli solo con me.

SPERANZA: Si.

BELLA: Dov’eri prima di essere nella Rosa!

CORAGGIO: Nel suo cuore.

BELLA: Allora deve amarti più di ogni altra cosa!

LEALTA’: Non può.

BELLA: Perché?

PASSIONE: Sono l’anima del suo cuore.

PERDONO: La più difficile da trovare.

PASSIONE: Una volta persa.

BELLA: Stai parlando dell’amore!

ROSA: Si!

BELLA: Ma perché non ti trova.

SACRIFICIO: Lui non mi cerca.

CORAGGIO: Non sa di avermi perso.

BELLA: Io non lo credo! Solo un cuore che sa amare può far vivere una cosa così bella.

SPERANZA: La bellezza del cuore...

CORAGGIO: ... non si mostra con la bellezza dell’immagine.

BELLA: Perché hai bisogno di me.

LEALTA’: Devi condurmi da lui.

BELLA: Ma come posso riuscirci.

BESTIA: (entrando) Con chi state parlando?

BELLA: Con la rosa.

BESTIA: (ironicamente) Con la rosa!

BELLA: Si.

BESTIA: E cosa vi diceva.

BELLA: Dice di essere un anima.

BESTIA: Allora ditele che le rose non hanno anima. Certo che siete ben stramba anche voi.

BELLA: Cosa intendete.

BESTIA: Io non ho vinto per un pelo mister eleganza quest’anno ma voi ...

BELLA: Come osate.(prende l’innafiatoio e minaccia di bagnare la Bestia)

BESTIA: Se fossi in voi non lo farei!

BELLA: Ah no!? ( si avvicina e lo bagna)

BESTIA: (fingendo) Nooo, l’acqua mi uccide! Nooo, siete malvagia! Ha muoio! (si accascia)

BELLA: (spaventata) Oddio! Cosa ho fatto! (si inginocchia accanto a lui) O mio Dio, svegliatevi...

BESTIA: (di scatto) Ahhh!

BELLA: Ahh! Brutto ...

BESTIA: E questo si sapeva! Una migliore?

BELLA: Screanzato!

BESTIA: Wow! (indignata Bella esce e la Bestia rimasta sola ride, entrano Macinino, Chiacchera,

                Grattugia)

MACININO: (guardando gli altri meravigliato) Vi sentite bene altezza!?

BESTIA: Mai stato meglio! (si alza ed esce)

MACININO: Avete visto quello che ho visto io?

CHIACCHERA: Non ne sono sicura!

GRATTUGIA: Stava ridendo!

CHIACCHERA: E le sue azioni sono in ribasso.

SCENA III

BESTIA: Buonasera!

BELLA: Buonasera!

BESTIA: Cosa leggete?

BELLA: (provocatoria) Un libro!

BESTIA: Sapete leggere dunque.

BELLA: Certo che siete ben cafone.

BESTIA: Avete cominciato voi! E’ che mi diverte scherzare.

BELLA: Me ne sono accorta! (rifacendo la scena della sera prima) Ahhh! Mi sciolgo! Mi avete

               preoccupata sul serio.

BESTIA: Preoccupata? Non spaventata.

BELLA: Ho pensato realmente di avervi ucciso.

BESTIA: E’ il mio scherzo migliore.

BELLA: Per questo non avrete mai una moglie.

BESTIA: No, non credo sia per quello.

BELLA: Scusate, non volevo.

BESTIA: Niente. E poi di bestie in casa ne basta una.

BELLA: E’ veramente più forte di voi!

BESTIA: Scusate! Scusate!

BELLA: Cosa volete da me?

BESTIA: Parlare con voi.

BELLA: Di cosa?

BESTIA: Di tutto!

BELLA: Fatemi una domanda allora!

BESTIA: Perché volevate la Rosa candida?

BELLA: Ho letto di lei su un libro e la desideravo nel mio giardino.

BESTIA: Amate le rose?

BELLA: Molto! Anche voi le amate molto!

BESTIA: Faccio in modo che non muoiano.

BELLA: Allora ditemi come coltivate la Rosa candida.

BESTIA: Non è facile ... (buio)

 

SCENA IV

Bella accanto alla rosa candida.

BELLA: E’ buono, io lo so, perché il sortilegio non si spezza. (nessuna risposta)

BESTIA: Siete cara.

BELLA: Mi avete spaventata.

BESTIA: Non volevo, ma mi riesce difficile evitarlo.

BELLA: Non è per quello, non potete continuare a sbucare all’improvviso.

BESTIA: Già l’effetto sorpresa è raddoppiato, mi siete mancata...

BELLA: Sono contenta che lo diciate. E’ buio qui!

BESTIA: Lo preferisco.

BELLA: Perché?

BESTIA: La luce mostra il mio profilo peggiore.

BELLA: Non scherzate.

BESTIA: La luce è crudele.

BELLA: Sono gli occhi di chi vi giudica senza conoscervi che sono crudeli non la luce.

BESTIA: (si alza e da le spalle a Bella) Fate luce!

BELLA: Voltatevi!

BESTIA: Ecco, ora potete vedermi, uno spettacolo vero. Vi faccio ribrezzo!

BELLA: (si avvicina a lui) No.

BESTIA: Non dovete fingere.

BELLA: Io non fingo. (prende il suo viso fra le mani e lo accarezza la Bestia si discosta)

BESTIA: Non fatelo mai più.

BELLA: Ma ...

BESTIA: Scusatemi. (esce)

SCENA V

LANTERNA: E’ meraviglioso, il nostro Principe a riscoperto la luce.

LUCCIOLA: Meraviglioso! Adesso vuole la luce ovunque! Ma non la deve mica fare lui la luce.

                      Le donne quando arrivano devono stravolgere per far vedere che sono passate. Donne.

LANTERNA: Ma Bella è una donna speciale.

LUCCIOLA: Una donna è sempre una donna, più è carino l’involucro esterno più ti frega!

LANTERNA: Parli così solo perché sei pigro e non vuoi lavorare.

LUCCIOLA: Parlo così perché so come andrà a finire.

LANTERNA: Cosa intendi dire!

LUCCIOLA: Quello che ho detto! Ma dai! Pensi veramente che qualcuno possa provare amore per

                      signor “ sono orrendo e neanche tanto buono”.

LANTERNA: L’amore è cieco. (entra Bella si mette in ascolto in disparte)

LUCCIOLA: Alla faccia! Poi adesso quei due passano intere nottate a parlare di

                      arte, musica, letteratura, razze di cani, astrologia, astronomia, giardinaggio, storia

          con tutti quei nomi di persone morte e mummificate, io dico, ognuno del suo tempo fa

                      quello che vuole, ma perché proprio di notte!

LANTERNA: La notte è più romantica.

LUCCIOLA: Se fossero innamorati.

BELLA: (intervenendo) Scusate!

LANTERNA: (colto di sorpresa) Prego, prego. Non disturba mai! (rivolto a Lucciola) Tu e la tua

                        linguaccia! (a Bella) Buonanotte Principessa!

LUCCIOLA: Ossequi!

BELLA: (rimasta sola si avvicina alla rosa) Sei splendida.

CORAGGIO: Rifletto gioia.

BELLA: Sei felice?

SACRIFICIO: Si.

BELLA: Allora anche il Principe è felice.

ROSA: Si.

BELLA: Il principe è sensibile, garbato, mi sembra di conoscerlo da sempre, legge ogni mio

               desiderio e lo esaudisce. Con lui posso parlare di tutto. Sono felice.

PERDONO: La felicità è il primo passo.

BELLA: Il primo passo per cosa?

SACRIFICIO: Per l’amore!

BELLA: Perché dici questo.

BESTIA: Disturbo?

BELLA: No. Sto bene con voi. (Bestia non risponde, si alza, va alla rosa)

BESTIA: Volete tornare a casa.

BELLA: Vorrei! lo sapete. Ma  non è il mio pensiero in questo momento.

BESTIA: Mi rendete felice Bella.

BELLA: Venite via con me.

BESTIA: Come!?

BELLA: Voglio farvi conoscere il mio mondo.

BESTIA: Lo conosco già.

BELLA: Conoscete me, questo non vuol dire conoscere tutto.

BESTIA: Non posso resistere all’esterno, al di fuori di queste mura sono un mostro.

BELLA: Quello che ho visto e conosciuto io lo può vedere anche il mondo.

BESTIA: Il mondo! Il mondo mi ha rinnegato!

BELLA: Voi lo avete rinnegato.

BESTIA: Il mondo mi ha imprigionato in questo castello!

BELLA: O voi avete imprigionato il mondo.

BESTIA: Io sono il signore di questo castello, e comando quello che più desidero.

BELLA: Cosa desiderate Bestia!

BESTIA: Non chiamatemi così.

BELLA: Vi da fastidio Bestia.

BESTIA: Vi ho detto di non chiamarmi così.

BELLA: Bestia!

BESTIA: (rabbioso) Smettetela!

BELLA: Siete nel vostro castello avete la libertà di non soffrire se solo lo comandate.

BESTIA: Andate via!

BELLA: E’ cosi che comandate.

BESTIA: Lo comando! Andate via ho detto! Via! (entrano Macinino,Grattugia e Chiacchera)

MACININO: Bella! Bella!

BELLA: Cosa c’è!

MACININO: E’ giunta questa lettera.

BELLA: Ebbene!

MACININO: E’ di vostro padre!

BELLA: Di mio padre! Che succede!

MACININO: E’ molto malato!

BELLA: Molto malato! Devo andare da lui!

BESTIA: Andate. Siete libera.

BELLA: E’ così che comandate.

BESTIA: Lo comando. (Bella esce)

MACININO: Ma Principe ...

BESTIA: Silenzio. Ho deciso così! (esce)

MACININO: Mi rincresce ...

BELLA: No! Ho sbagliato io.

GRATTUGIA: (porgendole un rametto di rosa candida) Tenete!

BELLA: Ma ...

MACININO: Niente ma, portatela con voi, il Principe vorrebbe così, ricordate però che è una rosa

                       speciale. Voi lo sapete! Sarà il vostro cuore a decidere se un giorno ci rivedremo.

BELLA: Grazie.

MACININO: Adesso andate! E buona fortuna!

SCENA VI

BELLA: (rivolta alla Rosa) Sei molto pallida. Cosa significa? Lui sta male?

GEROLAMO: (entrando) Bella!

BELLA: Siete guarito babbo caro.

GEROLAMO: Grazie a te figliola! Cosa c’è? Mi sembri turbata!

BELLA: Desidero tornare dal Principe.

GEROLAMO: Perché mai figlia mia! E’ un mostro senza cuore. Non lo permetterò.

BELLA: Non dite così! Può sembrare un mostro ma non lo è.

GEROLAMO: Lo difendi. E’ stato il tuo carceriere per mesi.

BELLA: Lui è solo il carceriere di se stesso. Parlava con me, mi ascoltava, mi capiva e io invece gli

               ho urlato in faccia la sua diversità. Voglio chiedergli scusa.

GEROLAMO: Non capisco!

BELLA: Vi prego padre.

GEROLAMO: Se è quello che sente il tuo cuore.

BELLA: (lo abbraccia) Grazie.

ARTEMIA: Sentito Cerfoglia!

CERFOGLIA: Torna al castello.

ARTEMIA: Hai detto giusto torna al castello. Perché mai?!

CERFOGLIA: Perché mai?!

ARTEMIA: Te lo dico io il perché.

CERFOGLIA: Dimmelo tu!

CERFOGLIA: Ma quanto sei tonta! Chissà quali ricchezze ci sono dentro al castello! Riverita,

                        servita, ossequiata, scommetto che ogni suo desiderio viene esaudito.

ARTEMIA: Ma ne sei sicura!

CERFOGLIA: Perché dovrebbe tornare allora?

ARTEMIA: Forse a tanti amici.

CERFOGLIA: Vivi proprio in una favola!

ARTEMIA: Fingi di star male!

CERFOGLIA: Perché!

ARTEMIA: Così le impediamo di partire.

CERFOGLIA: Che bello giochiamo al dottore.

ARTEMIA: Datti una mossa!

CERFOGLIA: Ahhh! Povera me! Sto male! Sono malatissima ...

ARTEMIA: Aiuto Bella, Cerfoglia sta male!

BELLA: Chiama un medico. Io devo andare.

CERFOGLIA: Io non voglio dottori. Voglio Bella! Ah!

ARTEMIA: Sta malissimo. Resta ancora qualche giorno Bella.

BELLA: La rosa impallidisce.

ARTEMIA: E dalle un po’ di concime. E’ più importante una rosa di tua sorella!

BELLA: No! Non è questo!

ARTEMIA: Vuoi che tua sorella muoia per colpa tua!

BELLA: No, questo mai. Resterò ancora due giorni.

(musica - buio - luce)

CERFOGLIA: Ah! Sto malissimo! Aiuto Bella non mi abbandonare!

BELLA: Devo andare la rosa sta appassendo!

ARTEMIA: E dalle un po’ d’acqua! (Bella corre a prendere un po’ d’acqua)

CERFOGLIA: Come sto andando!

ARTEMIA: Sei un attrice nata adesso diamole il colpo di grazia.

CERFOGLIA: Artemia!

ARTEMIA: Non in quel senso tonta! Adesso devi svenire!

CERFOGLIA: Come così! (finge di svenire)

ARTEMIA: Proprio così! Ahh! Aiuto! Bella aiuto!

BELLA: Che succede! (si avvede della sorella svenuta) Cerfoglia! Cerfoglia!

CERFOGLIA: Si! (Artemia sorride imbarazzata)

BELLA: Mi avete ingannata, ma perché!

CERFOGLIA: Così non tornavi al castello. Siamo state brave vero? (Bella fugge via)

ARTEMIA: Tonta! Sei Tonta! Sei tonta dentro e fuori! Vieni seguiamola!

CERFOGLIA: E dove andiamo!

ARTEMIA: Al castello! Siamo le sorelle meritiamo anche noi di vivere nel lusso! (escono)

SCENA VII

MACININO: Posso fare qualcosa per voi!

BESTIA: No!

MACININO: Non potete continuare così! Chiuso in questa stanza da giorni! Non mangiate, non

                      dormite, vi rifiutate di parlare anche con me, vostro fedele servitore, la vostra rosa

                      impallidisce e non sembra preoccuparvi, Principe lasciate ...

BESTIA: Lasciami solo! Ti prego!

MACININO: (rassegnato) Come volete!

BESTIA: Non sono ferito ma il mio cuore sanguina come trafitto da rovi. Lei non è con me da tempo ormai, perché non cessa il dolore? Conosco la risposta, la conosco da tempo! Amore! L’amore porta sofferenza e insicurezza. In nome di quel sentimento sono stato imprigionato in questo corpo eppure è sempre nel suo nome che il sortilegio può essere spezzato.

ROSA: Ascoltami.

BESTIA: Chi parla?

ROSA: Io!

BESTIA: Allora è vero! Parlavi con lei!

SPERANZA: Si.

BESTIA: Di cosa?

PERDONO: Lo sai.

BESTIA: Come posso saperlo.

LEALTA’: Cosa sono?

BESTIA: Una rosa. La mia rosa! Perché non mi hai mai parlato!

CORAGGIO: Sono una rosa.

BESTIA: Mi prendi in giro!

PASSIONE: Sto morendo!

BESTIA: Non è vero! Perché dici questo!

SPERANZA: Tu mi condanni.

BESTIA: Ho sempre fatto in modo che non ti mancasse nulla. Perché muori?!

SACRIFICIO: Mi stai sacrificando!

PERDONO: In nome della tua paura.

BESTIA: Paura! Di cosa?

LEALTA’: Di amare.

BESTIA: Ti sbagli! Io la amo!

PASSIONE: L’hai lasciata andare.

BESTIA: E’ lei che non è tornata.

PERDONO: Non l’hai seguita.

BESTIA: Lei non mi ama. Nessuno può amare una Bestia. Una Rosa non può capire.

CORAGGIO: Vuoi vedere ancora una rosa.

BESTIA: E’ quello che sei!

SACRIFICIO: Sono il sacrificio che hai rinnegato.

BESTIA: Il vero sacrificio è la condanna a questo corpo.

LEALTA’: Sono la lealtà che non accompagna più il tuo cuore.

BESTIA: Non ho mai ingannato il mio cuore.

PERDONO: Sono il perdono che non riesci a concederti.

BESTIA: Il perdono è debole.

CORAGGIO: Sono il coraggio che hai dimenticato.

BESTIA: Sei una rosa!

ROSA: Sono l’amore.

LEALTA’: Tanto tempo fa mi hai sacrificato in questa rosa ...

PASSIONE: ... rifiutandomi il tuo cuore.

SACRIFICIO: Non mi hai più cercato.

PERDONO: Mi hai dimenticato!

SPERANZA: Ma ho continuato a vivere

CORAGGIO: Perché tu vivevi,

PERDONO: Ho atteso ...

SPERANZA: ... nella speranza ...

PASSIONE: ... che ricominciassi ad amare.

BESTIA: Taci! Le tue parole per me non hanno alcun significato.

PASSIONE: Allora morirò e tu con me.

SCENA VIII

Nella foresta i briganti intorno al fuoco, si ode il richiamo

CAPO: Il segnale.

ALFONSO: Sta arrivando qualcuno!

GUGLIELMO: C’è da menare!

ALFONSO: Quelle dopo!

CAPO: Non lasciamolo scappare. (entra Goffredo) Allora chi arriva?

GOFFREDO: Sembra una ragazza.

CAPO: Sembra una ragazza. O lo è o non lo è.

GOFFREDO: Lo è!

CAPO: Da cosa lo hai capito.

GOFFREDO: Via capo! Lo sa anche lei! E’ molto carina!

ALFONSO: L’ultima volta giuravi di aver visto un uomo e invece...

GUGLIELMO: ... ti abbiamo menato.

GOFFREDO: Ma veramente ...

ALFONSO: Sarà meglio che la tua vista non ti abbia giocato un brutto scherzo altrimenti

                    Guglielmo ...

GUGLIELMO: Guglielmo ti mena!

CAPO: Potremo rapirla.

ALFONSO: E chiedere un riscatto.

GOFFREDO: Ma è una cosa brutta capo.

ALFONSO: La tua opinione non interessa il capo.

CAPO: Lo vuoi capire che siamo briganti.

GOFFREDO: Ma se si mette a urlare mi impressiono.

CAPO: I briganti non si impressionano davanti a niente. I briganti sono guerrieri astuti e

            determinati. Chi siamo noi?

TUTTI: Guerrieri.

CAPO: Chi siamo!?

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: (rivolto a Goffredo) Chi sei tu!

GOFFREDO: Il guerriero più astuto della foresta.

ALFONSO: Capo quello sono io.

CAPO: Sono io il brigante più astuto della foresta.(Bella passa non vista)

GUGLIELMO: Li meno capo!

CAPO: Chi è il vostro capo?

GUGLIELMO: Li meno capo!

CAPO: Quelle dopo! Rispondete! Chi è il vostro capo!

GOFFREDO: Non urli capo, soffro di labirintite.

CAPO: Di ...

GOFFREDO: Labirintite capo! Infiammazione dell’insieme delle cavità interne che formano

                       l’orecchio.

GUGLIELMO: Non m’importa cosa dice: lo meno!

CAPO: Basta! I briganti non hanno i labirinti. I briganti sono guerrieri sani e robusti. Chi siamo

             noi?

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: Chi siamo noi?

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: Chi siamo noi?

TUTTI: Guerrieri!

CAPO: Attaccate! (fanno capolino in scena le due sorellastre) Ahhhh.

LE DUE: Ahhhh!

ALFONSO: Sono due capo!

CAPO: Lo vedo!

GOFFREDO: Come hanno fatto a diventare due? (Guglielmo lo mena)

LE DUE: Ahhhh!

GOFFREDO: Due piccioni con una fava.

CAPO: Due racchie con una fava! (si avvicinano alle sorelle) Volete compagnia?

LE DUE: Ahhhh!

GUGLIELMO: Le meno!

CAPO: Le donne non si toccano! (le guarda) Ben vestite! Quanti soldi ha il paparino!

LE DUE: Ahhhh!

CAPO: Mi stanno assordando! Caricatele! (esce con Alfonso, i briganti si avvicinano alle sorelle)

LE DUE: Ahhhh!

GUGLIELMO: Le meno!

GOFFREDO: Con le donne non funziona così, me lo diceva la mamma, si fa così! (prende

                       Cerfoglia)

CERFOGLIA: Ahhhh! (Goffredo la bacia, Cerfoglia smette immediatamente di urlare, Goffredo

                        la carica in spalla, Guglielmo si avvicina ad Artemia)

ARTEMIA: Ahhhh! (si avvicina per baciarla, Artemia sviene, Guglielmo la carica in spalla)

GUGLIELMO: Funziona veramente! (esce ancora meravigliato)

SCENA  IX

Nella foresta

 

LANTERNA: Lucciola! Lucciola!

LUCCIOLA: Che c’è Lanterna!

LANTERNA: Bella, la nostra Principessa sta tornando.

LUCCIOLA: A te il petrolio ti ha dato alla testa.

LANTERNA: Ti dico che Bella sta tornando!

LUCCIOLA: Non è possibile! Chi tornerebbe qua di sua spontanea volontà!

LANTERNA: Una persona innamorata!

LUCCIOLA: Sapevo di avere del fascino.

LANTERNA:  La notte non è mai stata così buia! Dobbiamo illuminarle la strada di casa!

MACININO: Che succede!

LANTERNA: (balbettando dall’emozione) Bella signore ....

GRATTUGIA: Hai detto Bella.

LANTERNA: (continuando a balbettare) Si! La nostra Principessa ...

CHIACCHERA: La nostra Principessa ...

LUCCIOLA: ... è nel bosco e sta tornando a casa!

MACININO: (balbettando) Bella sta tornando a casa!

LUCCIOLA: Proprio un allegra comitiva di personcine normali.

GRATTUGIA: Basta indugiare! Aiutatela! Fate luce!

CHIACCHERA: Non m’importa quanto ci costerà, irrorate la foresta, ogni suo angolo più recesso

                            sia illuminato!

LUCCIOLA: Io non ho mai visto un soldo!

      

SCENA XI

Bestia a terra, la rosa è sempre meno illuminata.

AMELIA: Mio signore! Mio signore!

BESTIA: Ho detto che non voglio vedere nessuno.

AMELIA: Bella è qui altezza!

BESTIA: Non mentire.

AMELIA: Che motivo avrei per mentirle.

BESTIA: Lasciami.

AMELIA: Ma non è quello che desideravate.

BESTIA: No!

AMELIA: Basta con questa commiserazione, non capite! Lei è qui! Perché avrebbe scelto di

                 tornare se non per voi!

BESTIA: E’ tornata per ingannarmi.

AMELIA: Lo pensate veramente.

BESTIA: L’amore a portato questo al mio cuore.

AMELIA: Lottate per lei!

BESTIA: Ho smesso di lottare tanto tempo fa!

AMELIA: Ma non capite potete riscattarvi, avete la possibilità di ritrovarvi, il sortilegio può essere

                 spezzato, potete amare ed essere amato!

BESTIA: E cosa dovrei fare! Chiederle di amarmi! Lei dovrebbe amare questo! Capisci! Guarda a

                cosa mi ha portato l’amore. Mi ha imprigionato.

AMELIA: L’amore che  rinnegate, l’amore che non volete, l’amore che non cercate è l’unica cosa

                 che vi consentirà di vivere!

BESTIA: Ho vissuto per decenni senza amore. Non ne ho bisogno! E ora lasciami!

AMELIA: Quello che più mi rattrista è che voi crediate veramente di aver vissuto! (esce)

CORAGGIO: E’ tornata!

BESTIA: Non vuole me.

SACRIFICIO: Apri il tuo cuore all’amore!

BESTIA: Ho paura! Perché dovrebbe amarmi!

PASSIONE: Ha visto quello che tu, da tempo, non vedevi più.

BESTIA: Cosa!

ROSA: Il tuo cuore!

LEALTA’: Riprendimi con te.

BESTIA: Sei sempre stata con me.

ROSA: Amala!

BESTIA: Non voglio soffrire più. Me lo puoi promettere.

CORAGGIO: Non lo posso promettere!

BESTIA: Allora non voglio amare! Mai! (la Rosa si chiude e la Bestia si accascia a terra)

BELLA: Principe! (entrando) Principe!

BESTIA: Bella!

BELLA: Perdono! Perdono! E’ colpa mia! Non dovevo lasciarvi.

BESTIA: Perché siete tornata?

BELLA: La rosa impallidiva e ho temuto per voi!

BESTIA: Vi prego andate via! E’ meglio per tutti che la Bestia scompaia.

BELLA: Perché dite questo!

BESTIA: Siete bellissima. Lasciate che vi guardi un’ultima volta. (sviene)

BELLA: (piange) No! No! (alla Rosa) Ti prego fa qualcosa! Non lasciarlo morire! Ti prego! Non

               lasciarmi! Non lasciarmi! Ascolta il tuo cuore, può amare, vuole amare. La Bestia che 

               vedi non è quello che sei. Guardate la Rosa! La vostra bella Rosa sta morendo, non potete

               permetterlo, specchiatevi in essa, i suoi petali sono candidi e trasparenti come l’acqua di

               una fonte, le sue foglie verdi come puri smeraldi. Specchiatevi in essa e capirete quanto

               vi amo! (Bella si china sulla Bestia e la bacia, la Rosa si apre irrorata dalla luce

               dell’occhio di bue, il Principe si solleva da terra e non è più la Bestia)

BESTIA: Bella! (si abbracciano, buio)

MACININO: E’ commovente vero?

GRATTUGIA: Amarsi è sempre una cosa meravigliosa!

CHIACCHERA: Specialmente quando si è padroni di un castello, una vasta tenuta, trentasei

                           carrozze, servitori ...

A DUE: Chiacchera!

MACININO: Il nostro Principe ha ritrovato l’amore che la luce accolga questo lieto giorno.

LUCCIOLA: Ti pareva!

 

 FINE