Biondo Ceneretti

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BIONDO CENERETTI

dramma in tre atti

di

Matteo Tibiletti

personaggi

biondo ceneretti (uN UOMO ROBUSTO SUI QUARANT'ANNI)

COMMISSARIO SEGRE (UOMO SUI CINQUANT'ANNI)

BRIGADIERE ANTONUCCI (UOMO SUI TRENTACINQUE ANNI)

PADRE ANSELMO (UOMO SUI SETTANT'ANNI)

IL SIGNOR GIUSEPPE (UOMO  DI CIRCA OTTANT'ANNI)

BRIGADIERE FAUCI (UOMO DI CIRCA TRENT'ANNI)

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Matteo Tibiletti nasce a Varese il 23/10/1978. Da sempre coltiva una profonda passione per il cinema,

la fotografia e per la scrittura creativa. Autore di sceneggiature, racconti, poesie e copioni teatrali si

cimenta spesso come regista di brevi cortometraggi o shooting fotografici (su www.youtube.com/teotibi

e www.flickr.com/teotibi  è presente tutta la sua produzione).  Nel 2009 ha pubblicato tramite il sito

www.lulu.com   una raccolta dei suoi migliori scritti dal titolo “LO SCONOSCIUTO”.  Ha frequantato per cinque

anni la Scuola di Teatro Città di Varese. Dal 2008 è uno dei membri fondatori, attori e registi  dell’Associazione

culturale “Compagnia Duse” di Besozzo. Da gennaio 2012 è regolarmente iscritto alla SIAE come autore

teatrale e fotografo.

DATI DELL’AUTORE

NOME E COGNOME: Matteo Tibiletti

NATO A : Varese il 23/10/1978

RESIDENTE IN: Via C. Goldoni 41/B, Varese (VA)

INDIRIZZO MAIL:  tibilettimatteo@gmail.com

POSIZIONE SIAE: 213623

ATTO I

Scena 1

Musica lenta, sensuale. Le luci si alzano molto lentamente sulla scena che è quasi completamente spoglia. C'è una scrivania sul fondo a destra, un mobiletto in legno con una vetrinetta e una poltroncina. Sul fondo a sinistra alcuni schedari in disordine. Al centro una sedia sulla quale è seduto un uomo il cui nome distrae e spesso disorienta i suoi interlocutori: Biondo Ceneretti. Biondo è un uomo di circa quarant'anni, robusto, barba incolta e dall'aspetto rude. Indossa una camicia a quadri, le maniche sono tirate su fino al gomito. I jeans che indossa sono sporchi di grasso, le scarpe da tennis, sporche di fango. Al principiare della scena stava dormendo, man mano lo vediamo riprendersi e sbadigliare. Vorrebbe stiracchiarsi ma non può, le mani sono vincolate alla sedia con delle manette. All'improvviso, dalla quinta a destra si ode un vociare crescente, poi una porta che viene aperta e richiusa. Si fa avanti il commissario Segre, uomo distinto, sia nell'aspetto che nei modi. Giunto alla scrivania si ferma, firma alcuni incartamenti, si accende una sigaretta, quindi si volta verso Bioindo.

COMMISSARIO SEGRECi siamo decisi?

BIONDO CENERETTI Cosa?

COMMISSARIO SEGRE Ops, ma lei stava dormendo!

BIONDO CENERETTI Devo essere svenuto.

COMMISSARIO SEGRE Svenuto?

BIONDO CENERETTI Sì, svenuto. Da quanto tempo mi trovo qui dentro?

COMMISSARIO SEGRE Non ricorda nulla?

BIONDO CENERETTI No. Da quanto tempo?

COMMISSARIO SEGRE Calma, caro signore. Qui le domande...

BIONDO CENERETTI Le fa lei?

COMMISSARIO SEGRE Esatto, vede? Questa è una risposta intelligente.

BIONDO CENERETTI Posso sapere da quanto tempo mi trovo qui?

COMMISSARIO SEGRE Perchè lei non risponde invece alle mie domande?

BIONDO CENERETTI Quali domande?

COMMISSARIO SEGRE Quelle che le ho posto prima di andare ad informare i genitori della vittima.

BIONDO CENERETTI Vittima?

COMMISSARIO SEGRE Mio caro signore, se lei continua con questa litania di domande fuori luogo, non andremo molto lontano, se ne rende conto, spero!

BIONDO CENERETTI Ma io non so di cosa stia parlando! Per favore, posso fare...

COMMISSARIO SEGRE Una telefonata?

BIONDO CENERETTI Già.

COMMISSARIO SEGRE Lo vede? facciamo parte tutti e due dello stesso film.

BIONDO CENERETTI Sì, ma il mio ruolo non è affatto comodo, non so se ha notato che ho le mani imprigionate da un bel paio di manette! Ora per favore mi vuol dire da quanto...

COMMISSARIO SEGRE (guardando l'orologio da polso) Due ore e quarantacinque minuti.

BIONDO CENERETTI Sono qui da due ore?!

COMMISSARIO SEGRE Basta ora! Una domanda a testa, che dice, le va se facciamo questo patto?

BIONDO CENERETTI Va bene.

Il commissario Segre prende la sedia accanto alla scrivania e va a sistemarla di fronte a quella di Biondo. Si siede. Lo fissa. I due si guardano in silenzio per un lungo istante.

COMMISSARIO SEGRE Lei chi è?

BIONDO CENERETTI (sorridendo) Cosa?

COMMISSARIO SEGRE Le ho chiesto: Lei chi è?

BIONDO CENERETTI Mi avete ammanettato per chiedermi questo?

COMMISSARIO SEGRE Lo avrebbe fatto anche lei se si fosse trovato di fronte ad un uomo violento e irascibile che ha mandato all'ospedale uno dei miei uomini migliori.

BIONDO CENERETTI Chi? Ma... di cosa...

COMMISSARIO SEGRE Continuiamo con le domande che non portano lontano!

BIONDO CENERETTI Ma io non...

COMMISSARIO SEGRE Certo, lei non ricorda, lei non sa, soprattutto lei non capisce! Non è così?

BIONDO CENERETTI Seriamente commissario, non sto scherzando!

COMMISSARIO SEGRE Però ricorda il mio grado di servizio. Bene, è già qualcosa.

BIONDO CENERETTI C'è sempre un commissario.

COMMISSARIO SEGRE No, non sempre. Dipende dallo stile di vita che si conduce. Alcuni hanno facoltà e modo di incontrarlo, altri no.

BIONDO CENERETTI Pare non sia questo il mio caso.

COMMISSARIO SEGRE Già, pare proprio di no.

Pausa.

COMMISSARIO SEGRE Chi è lei?

BIONDO CENERETTI Mi chiamo Biondo Ceneretti.

COMMISSARIO SEGRE Prego?

BIONDO CENERETTI Biondo Ceneretti.

COMMISSARIO SEGRE E il cognome quale sarebbe?

BIONDO CENERETTI Ceneretti. Ceneretti è il mio cognome e Biondo è il mio nome.

Si alza e va a spegnere la sigaretta nel posacenere sulla scrivania, poi torna a sedersi.

COMMISSARIO SEGRE Biondo. Mai sentito un nome del genere.

BIONDO CENERETTI Nemmeno io.

COMMISSARIO SEGRE E posso chiedere come mai..

BIONDO CENERETTI Senta commissario, non credo sia questa la motivazione per la quale mi trovo qui questa sera. A proposito, che ore sono?

COMMISSARIO SEGRE Sono le 18.30.

BIONDO CENERETTI Accidenti.

COMMISSARIO SEGRE Ha qualche impegno?

BIONDO CENERETTI No. Ho solo fame. Mangio sempre molto presto alla sera.

COMMISSARIO SEGRE Le posso far portare un panino, se vuole.

BIONDO CENERETTI Sì, per favore.

Il commissario si alza ed esce dalla quinta a destra.

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Brigadiere, mi faccia portare un panino ed una bottiglia d'acqua.

Il commissario rientra dalla quinta e si ferma all'ingresso.

COMMISSARIO SEGRE Cosa ci vuole nel panino?

BIONDO CENERETTI Prosciutto, prosciutto va bene.

COMMISSARIO SEGRE Cotto?

BIONDO CENERETTI Che?

COMMISSARIO SEGRE Cotto o crudo?

BIONDO CENERETTI Crudo, se c'è. Ma non fa molta differenza.

COMMISSARIO SEGRE Oh, sì che la fa!

Il commissario esce di nuovo.

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Brigadiere, il prosciutto crudo, non cotto. Mi raccomando!

Il commissario rientra, passa dalla scrivania, raccoglie alcuni fogli e poi torna a sedere davanti a Biondo.

COMMISSARIO SEGRE Vedrà, non ci vorrà molto.

BIONDO CENERETTI Per cosa?

Pausa.

COMMISSARIO SEGRE Per il panino, al bar qui sotto sono molto rapidi.

BIONDO CENERETTI Ah, per il panino.

COMMISSARIO SEGRE Esattamente. Ora, mi ascolti. Io ho qui un rapporto della vigilanza che riporta quanto segue: (leggendo) "Alle ore 15.30 è stato rinvenuto in via Abruzzi, incrocio con via Lazio, il corpo senza vita di Amelia Dulcisi, trentotto anni, residente al numero 41 di via Abruzzi."

BIONDO CENERETTI Sgomento. Cosa?!

COMMISSARIO SEGRE La prego, mi faccia proseguire. (leggendo ancora) "La vittima, riversa sul suolo stradale con il viso immerso in una pozza di sangue, presenta numero dodici ferite da taglio alla schiena, probabilmente inferte con un coltello da cucina di grosse dimensioni. " (alzando lo sguardo verso Biondo) Allora, tutto questo cosa le suggerisce? Sempre che le suggerisca qualcosa, è chiaro.

BIONDO CENERETTI Io non ne ho idea. Amelia.

COMMISSARIO SEGRE Come? (rileggendo)  Ah, lei allude alla vittima, immagino. Sì, Amelia Dulcisi.

BIONDO CENERETTI Amelia...

Pausa

E' terribile!

COMMISSARIO SEGRE Sì, verissimo. Dopo le mostreremo le foto del cadavere.

BIONDO CENERETTI No, la prego, no!

COMMISSARIO SEGRE Come sarebbe a dire, lei si rifiuta di riconoscere il corpo?

BIONDO CENERETTI Ma non dovrebbe farlo un familiare?!

COMMISSARIO SEGRE Sì, ma come le dicevo abbiamo tentato di avvisare i parenti della vittima. Pare fosse sola al mondo. O comunque in casa sua non è stato trovato alcun contatto valido a parte il suo.

BIONDO CENERETTI Quindi che vorrebbe dire, con questo? Mi state accusando? Mi avete tenuto per più di tre ore, qui dentro senza alcun diritto! Per quale motivo avrei dovuto ammazzarla?!

COMMISSARIO SEGRE A dire il vero speravo che me lo avrebbe svelato lei, il motivo.

BIONDO CENERETTI Io non ho ammazzato proprio nessuno! Come potete pensare ad una cosa del genere! Voi frugate nella casa della vittima, trovate il mio numero di telefono e fate uno più uno, uguale due?!

COMMISSARIO SEGRE No, caro signore. Non è andata proprio così. Vede, quando parlavo di contatto, parlavo di contatto "significativo".

BIONDO CENERETTI E cosa diavolo dovrebbe significare questo?

COMMISSARIO SEGRE Mio caro, abbiamo rinvenuto tracce del suo sperma sul corpo della vittima.

BIONDO CENERETTI Impossibile! in due ore! non avreste avuto il tempo! (Cercando di liberarsi dalle manette) Voi state cercando di incastrarmi!

COMMISSARIO SEGRE Due ore? Niente affatto. Vede, il verbale risale a cinque giorni fa.

Pausa.

COMMISSARIO SEGRE Non siamo così imprudenti da interrogare qualcuno senza avere delle motivazioni serie, sa?

BIONDO CENERETTI Ma non è possibile.

Pausa. Bussano alla porta.

COMMISSARIO SEGRE Avanti.

Entra il brigadiere Antonucci con un panino e una bottiglietta d'acqua per poi porre tutto in mano al commissario. Antonucci fa per andarsene, ma il commissario lo ferma.

COMMISSARIO SEGRE Antonucci, aspetti.

BRIGADIERE ANTONUCCI Mi dica, commissario.

COMMISSARIO SEGRE Pare che il nostro amico abbia finalmente intenzione di parlare con l'autorità costituita.

BRIGADIERE ANTONUCCI Bene, prendo l'occorrente per il verbale.

Antonucci esce. Lunga pausa. Biondo e il commissario si guardano in silenzio. Ad un tratto il commissario, dopo aver appoggiato la bottiglietta d'acqua a terra, prende tra le mani il panino ne morde un grosso pezzo. Biondo ha un accesso d'ira e cerca di divincolarsi ancora dalle manette.

BIONDO CENERETTI Bastardo! Bastardo! Cosa vuoi da me? Cosa cazzo vuoi da me!

COMMISSARIO SEGRE (Finendo di masticare) Cosa voglio? Per ora voglio mangiarmi questo buonissimo panino.

BIONDO CENERETTI Gridando. Stronzo!

COMMISSARIO SEGRE Devi sapere che il baretto qui all'angolo è il preferito di tutta la stazione di polizia per due ottimi motivi.

BIONDO CENERETTI Ficcateli nel culo!

COMMISSARIO SEGRE (Proseguendo) Dunque, innanzitutto perchè, come accennavo poco fa, sono rapidissimi nella preparazione di pietanze anche discretamente complesse. In secondo luogo, i proprietari sono imparentati per vie traverse con degli allevatori molto noti nella zona. Di conseguenza hanno prezzi scontatissimi sulle carni e gli affettati. Squisiti, davvero squisiti.

BIONDO CENERETTI Fanculo!

COMMISSARIO SEGRE (Proseguendo) Costano forse un poco di più, rispetto alla pizzeria che c'è alla fine di via Abruzzi; ma, per ovvie ragioni a noi viene più comodo muoverci il meno possibile dalla stazione di polizia, non trovi?

BIONDO CENERETTI E chi se ne frega!

COMMISSARIO SEGRE Oh, sì che te ne frega, caro il mio...come hai detto di chiamarti?

BIONDO CENERETTI Biondo, Biondo Ceneretti mi chiamo! E adesso voglio il mio avvocato!

Il commissario ha un moto di sorpresa alla richiesta di Biondo, dopodichè appoggia il panino sulle proprie gambe e applaude con tono ironico in direzione dell'interrogato.

COMMISSARIO SEGRE Devo ammettere, questa mancava ancora alla nostra bella sceneggiata! Già, vero? Voglio il mio avvocato si usa spesso nei polizieschi! Ma anche in altri contesti, non trovi?

BIONDO CENERETTI Liberami, o giuro che ti faccio passare un guaio!

COMMISSARIO SEGRE Come lo hai fatto passare ad Amelia?

BIONDO CENERETTI (Urlando) Io non ho fatto niente!

COMMISSARIO SEGRE Già, così sembra.

Dalla quinta di destra rientra il brigadiere Antonucci con alcuni fogli e una macchina da scrivere. Appoggiato il tutto sulla scrivania, lo vediamo armeggiare dietro il mobiletto di legno. Ne estrae a fatica un tavolino pieghevole che porta al centro della stanza, proprio tra il commissario e Biondo. Prende una sedia dalla scrivania e la posiziona al centro, accanto al tavolino. Si siede. Comincia a scrivere

BRIGADIERE ANTONUCCI Bene commissario, io sono pronto.

COMMISSARIO SEGRE Molto bene. (Rivolto a Biondo) Possiamo ricominciare da capo? (Morde un altro boccone dal panino.) Le spiace?

Silenzio. I due si guardano a lungo. Il commissario mastica con un sorriso quasi compiaciuto. Biondo digrigna i denti e ringhia. Il brigadiere sembra quasi in imbarazzo di fronte alla scena.

COMMISSARIO SEGRE Nome?

BIONDO CENERETTI Biondo, Biondo Ceneretti

BRIGADIERE ANTONUCCI Come?

COMMISSARIO SEGRE Il signore afferma di chiamarsi Biondo Ceneretti. Prendi nota.

BRIGADIERE ANTONUCCI Biondo, vuol dire biondo come il colore?

COMMISSARIO SEGRE Credo di sì. Il signor Ceneretti conferma?

BIONDO CENERETTI Sì, il mio nome è Biondo, esattamente come il colore di capelli: biondi.

COMMISSARIO SEGRE Bene.

BRIGADIERE ANTONUCCI Bene.

BIONDO CENERETTI Puah!

COMMISSARIO SEGRE Continuiamo. Può confermare che la sua residenza è... (Consulta una della carte che ha sotto mano.) ... Via Abruzzi 23?

BIONDO CENERETTI Sì.

COMMISSARIO SEGRE Ci vive da molto?

BIONDO CENERETTI E' la casa dei miei genitori.

COMMISSARIO SEGRE Prego, risponda alla domanda.

BIONDO CENERETTI Sì. Ci vivo da quando sono nato. E' la casa in cui sono cresciuto.

COMMISSARIO SEGRE I suoi genitori?

BIONDO CENERETTI Morti.

COMMISSARIO SEGRE Tutti e due?

BIONDO CENERETTI Sì.

COMMISSARIO SEGRE E come?

BIONDO CENERETTI Ha importanza?

COMMISSARIO SEGRE Vede, singor Ceneretti, se lei avesse un briciolo di ragionevolezza, smetterebbe di vestire i miei panni e comincerebbe a ragionare da imputato e non da accusatore. Lei mi chiede l'utilità a quasi ogni domanda posta. Lo fa, probabilmente, per mettermi in difficoltà. Il fatto è che forse lei non ha compreso realmente la gravità della situazione. Io non sono qui per spiegare a lei qualcosa. Sono qui per sapere da lei qualcosa. Mi permetto perciò di incoraggiarla a non essere così evasivo nelle risposte. Porne delle altre non fa che alimentare il mio dispiacere nel condurre un'indagine nei confronti di una persona che spero essere innocente, non le pare?

BIONDO CENERETTI E lei quando spera l'innocenza lo fa in questo modo?

COMMISSARIO SEGRE A cosa allude, mi perdoni?

BIONDO CENERETTI Alludo al trattamento ricevuto.

COMMISSARIO SEGRE Trattamento?

BIONDO CENERETTI Sì!

COMMISSARIO SEGRE Non capisco.

BIONDO CENERETTI Il panino!

COMMISSARIO SEGRE Il panino?

BIONDO CENERETTI Esattamente! Le avevo chiesto qualcosa da mettere sotto i denti. Ho molta fame e lei per tutta risposta si sta mangiando il panino che le avevo chiesto di preparare per me!

COMMISSARIO SEGRE Brigadiere, lei ha per caso sentito il signor Ceneretti richiedere qualcosa da mangiare?

BRIGADIERE ANTONUCCI Assolutamente no, signore.

COMMISSARIO SEGRE Vede, Ceneretti? Forse non ci siamo capiti.

BRIGADIERE ANTONUCCI Io ho eseguito il suo ordine, commissario. Ho fatto arrivare il panino e l'acqua che lei mi ha richiesto meno di mezz'ora fa.

COMMISSARIO SEGRE Esatto.

BIONDO CENERETTI Sì, ma...

COMMISSARIO SEGRE Facciamo un patto, signor Ceneretti: lei mi risponda senza esitazioni e le prometto che, al termine di questo interrogatorio, avrà ciò che chiede.

BIONDO CENERETTI Cristo!

BRIGADIERE ANTONUCCI Per favore!

Il commissario e Biondo si fermano, improvvisamente e si voltano verso il brigadiere Antonucci.

COMMISSARIO SEGRE Che c'è?

BRIGADIERE ANTONUCCI (Con lieve imbarazzo) Be', non approvo la bestemmia. Gradirei che il signor Ceneretti non si esprimesse con toni così offensivi nei confronti di Nostro Signore.

COMMISSARIO SEGRE Sentito, Ceneretti? Niente bestemmie. Rispetti la volontà del brigadiere Antonucci. Siamo d'accordo?

BIONDO CENERETTI Va bene!

Silenzio.

COMMISSARIO SEGRE Riprendiamo: Lei dunque afferma di vivere al numero 23 di via Abruzzi. Conferma altresì di essere orfano di padre e madre. Come sono deceduti i suoi genitori?

BIONDO CENERETTI (Sbuffando) Incidente stradale. Sono stati coinvolti in un brutto incidente stradale, circa trent' anni fa. La cosa ebbe una certo eco perchè mio padre era un diplomatico molto noto.

Silenzio.

COMMISSARIO SEGRE Ma davvero? E fu colpa loro? Voglio dire, l'incidente fu causato da terzi oppure...

BIONDO CENERETTI Mio padre era alcolista. Non lo si era reso pubblico, per ovvi motivi. Quella sera aveva bevuto molto, come altre sere del resto. Stava piovendo. Tornavano da una festa a casa del procuratore e, durante un sorpasso azzardato, l'auto dei miei genitori fu travolta da un tir che procedeva nel senso opposto. Sebbene fu provato che il camionista andava ad una velocità superiore a quella consentita, a mio padre fu addossata la colpa dell'intero accaduto.

COMMISSARIO SEGRE Ma quindi sopravvisse all'incidente?

BIONDO CENERETTI Sì.

COMMISSARIO SEGRE Ma lei ha appena detto che...

BIONDO CENERETTI No, io ho detto che i miei genitori sono morti entrambi a causa di un incidente stradale. (Pausa) Mia madre morì sul colpo, lui si suicidò a seguito dello scandalo. Rientrato dall'ospedale si rintanò nel suo studio, si chiuse a chiave, si tagliò le vene con il tagliacarte e attese la morte, in completa solitudine. Va bene?

COMMISSARIO SEGRE Oh, se va bene a lei...

Il commissario, finito di mangiare il panino, apre la bottiglia d'acqua e ne beve un lungo sorso, quindi si alza, getta il tutto in un cestino accanto alla scrivania e poi torna a sedere.

COMMISSARIO SEGRE Brigadiere, ha scritto tutto?

BRIGADIERE ANTONUCCI Sì, signore, tutto quanto.

COMMISSARIO SEGRE Bene. Vada avanti, signor Ceneretti.

BIONDO CENERETTI Che altro vuol sapere?

COMMISSARIO SEGRE In effetti, be'... ci sarebbe qualcosa che esula da tutta questa storia, ma che vorrei sapere, sempre se non le dispiace...

BIONDO CENERETTI Mi dica.

COMMISSARIO SEGRE Lei capirà... (Rivolto al brigadiere Antonucci) Lei non riporti questa domanda, la prego.

BRIGADIERE ANTONUCCI (Smettendo di scrivere e appoggiando le mani sulle ginocchia.) Va bene, commissario.

COMMISSARIO SEGRE Vede, sono sempre stato una persona molto curiosa. Mi piace sempre vedere a fondo nelle cose e credo che conoscere fino in fondo l'origine e il passato delle persone, specie se imputati, mi aiuti a comprendere meglio i gesti e le motivazioni di questi, lei non crede?

BIONDO CENERETTI Non so che dire, ancora non mi è stato detto nulla in merito alle mie colpe, quindi non so di cosa si stia parlando.

COMMISSARIO SEGRE Già, certo, ma conviene con me che c'è un che di saggio nel mio ragionamento, vero?

BIONDO CENERETTI Certo, anche io sono sicuro che senza conoscere a fondo una persona non si possa essere sicuri della sua colpevolezza.

COMMISSARIO SEGRE O innocenza.

BIONDO CENERETTI Certo, o innocenza.

COMMISSARIO SEGRE Ecco, bene, dunque quello che le vorrei chiedere è molto semplice: qual è l'origine del suo nome?

Biondo sorride e abbassa lo sguardo. Lunga pausa, poi, mesto, comincia a parlare. Nel farlo, Biondo, alzerà lentamente la testa, fino a ritrovarsi occhi negli occhi con il commissario.

BIONDO CENERETTI Che posso dire? Mio padre non era certo uno stinco di santo, ma di sicuro è sempre stato un uomo spiritoso e forse ha voluto comunicarmelo in un modo assai singolare.  (Pausa) Quando nacqui, nacqui con un gran cesto di capelli biondi in testa, biondi al punto da essere quasi bianchi. Ricordo, durante la mia infanzia che nei week end in riva al lago, spesso alcuni dei villeggianti mi scambiavano per tedesco. Avevo sopracciglia bianche e capelli bianchi.

COMMISSARIO SEGRE Strano, ora...

BIONDO CENERETTI Lei possiede ancora connotazioni della sua infanzia?

COMMISSARIO SEGRE (Sorride) Oh, no, io no...

BIONDO CENERETTI Be', nemmeno io. Mi sono scurito molto velocemente. La mia carnagione ha preso colore e i miei capelli, con il tempo sono diventati quasi grigi.

COMMISSARIO SEGRE Direi, forse...

BIONDO CENERETTI Esatto, lo dica.

COMMISSARIO SEGRE Biondo cenere.

Il commissario e il brigadiere hanno un moto di stupore negli occhi e sulle labbra si disegna un sorriso stupefatto. Biondo risponde con un sorriso, più beffardo che accondiscendente.

BIONDO CENERETTI Lei come si chiama, commissario?

COMMISSARIO SEGRE Mario, mi chiamo Mario Segre.

BIONDO CENERETTI (Rivolto al brigadiere) E lei?

BRIGADIERE ANTONUCCI Io? Salvatore, Salvatore Antonucci.

BIONDO CENERETTI Non è poco, non vi pare?

COMMISSARIO SEGRE Che cosa?

BIONDO CENERETTI Un nome significativo, vuol dire anche un distacco non indifferente dall'anonimato.

COMMISSARIO SEGRE Sta dicendo che io e il brigadiere, avendo nomi comuni, siamo anonimi?

BIONDO CENERETTI Affatto! Sto dicendo che per voi esiste un mondo pronto ad accogliervi. Esiste un onomastico. Esiste od è esistito qualcuno che è stato in grado di fare qualcosa prima di voi, con quello stesso nome. Sembra una sciocchezza, ma è una responsabilità in meno, per voi. Sapere che qualunque cosa farete, se non dovesse essere qualcosa di memorabile, non se ne renderà conto nessuno. Capite?  E questo proprio perchè qualcun altro ha portato avanti, quasi come una bandiera il vostro nome. Anonimo, per voi, ma agli occhi della gente è qualcosa di più. (Pausa) Io sono Biondo, Biondo Ceneretti. Sono Biondo di nome e non più di fatto. (Sorride) Non ho un onomastico, capite? Nessuno si è portato sulle spalle la responsabilità di questo nome, prima di me oppure, se lo ha fatto, non è stato così forte da imprimere il proprio segno nella storia. Io non ho mai avuto nessuno a cui appellarmi per poter fare meglio di quel che ho fatto fino ad oggi. Sono Biondo, semplicemente. Non ho altro che questo nome.

Pausa.

COMMISSARIO SEGRE Interessante riflessione. Dunque lei per dare un significato alla sua vita, potrebbe essere in cerca di un gesto eclatante volto ad imprimere un segno nella storia?

Il commissario fa cenno al brigadiere di prendere nota.Il brigadiere si rimettere a scrivere a macchina.

BIONDO CENERETTI Non sia così generico. Non cerchi la soluzione a qualcosa di complicato, in maniera così semplice. Lei è convinto che io, pur di rimanere impresso nella memoria altrui, sia così abile e coraggioso da commettere un reato, di qualunque entità esso sia?

COMMISSARIO SEGRE Non so, mi dica lei.

BIONDO CENERETTI Direi che risulterei un idiota, non un santo. Non riuscirei a far celebrare il mio onomastico, non le pare? Un omicida non è un grande esempio da dare, no?

COMMISSARIO SEGRE Certo.

Pausa.

BIONDO CENERETTI Ora, la prego commissario. Ho fame. Mi faccia portare qualcosa da mettere sotto i denti, per favore.

Pausa

COMMISSARIO SEGRE Va bene.(Si rivolge al brigadiere Antonucci) Brigadiere, ordini un panino al prosciutto crudo e una bottiglietta d'acqua....(A Biondo)La preferisce naturale o frizzante?

BIONDO CENERETTI Frizzante, grazie.

COMMISSARIO SEGRE Brigadiere, la prego.

BRIGADIERE ANTONUCCI Bene, facciamo una pausa allora?

COMMISSARIO SEGRE Sì.

Il brigadiere esce. Il commissario guarda negli occhi Biondo.

COMMISSARIO SEGRE Ha bisogno di andare al bagno?

BIONDO CENERETTI A dire il vero sì, è possibile?

COMMISSARIO SEGRE Ma certo.

Il commissario gli si avvicina, estrae dalla tasca delle chiavi, libera Biondo e gli fa cenno verso la quinta di sinistra.

COMMISSARIO SEGRE Il bagno è di là.

BIONDO CENERETTI Grazie.

Biondo esce di scena. Il commmissario rovista nelle proprie tasche, estrae una sigaretta e un accendino. Fuma.Buio.


ATTO II

SCENA 1

A sipario chiuso si ode una voce provenire da una radio della polizia.

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Ripeto, Biondo Ceneretti, alto circa un metro e ottantacinque, peso approssimativo cento chili. Barba incolta, jeans e camicia a quadri.

CENTRALINO Commissario, cosa è successo esattamente?

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) E' scappato, il figlio di puttana, ha sfondato la finestra del bagno di servizio del mio ufficio ed è fuggito! Ma non può essere andato molto lontano. Il mio ufficio è al secondo piano, cadendo non può non essersi fatto male!

CENTRALINO Commissario, mi sta dicendo che si è liberato delle manette ed è scappato? Lei sta bene? Cosa le ha fatto?

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) No, niente di tutto questo (Con imbarazzo) E' soltanto scappato, non aveva le manette... gliele avevo tolte io, voleva mangiare qualcosa...

CENTRALINO Vuole dire che lei ha tolto le manette ad un pericoloso pregiudicato? Si rende conto della leggerezza?

COMMISSARIO SEGRE (Fuori di sè) Ascoltami bene, pezzo di merda, tu ti rendi conto in che casino ti cacci se ti fai sfuggire una sola parola di questa storia? Ti strappo le corde vocali e poi ci costruisco una chitarra, è chiaro?

CENTRALINO Ma, commissario...

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Niente "ma", hai capito? Lo dobbiamo ritrovare, ad ogni costo! (Pungente) Sarò più esplicito... se non doveste ritrovarlo, saremmo in due ad essere nei guai, d'accordo? (Pausa) Brigadiere Fauci, mi sta ascoltando?

CENTRALINO Sì, commissario...

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Sarà sua premura mobilitare tutti i nostri uomini migliori, nel massimo riserbo, altrimenti lei, così come me passerà una bella serie di guai...

CENTRALINO Ma io...

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Non mi sfidi, brigadiere, non si sfida il potere. Al potere si obbedisce.

CENTRALINO Ricevuto.

COMMISSARIO SEGRE (FUORI CAMPO) Al lavoro.

CENTRALINO Agli ordini commissario.

La comunicazione radiofonica viene interrotta. Si alzano le luci sulla scena. Ci troviamo in una piccola chiesa. In fondo, al centro, c'è un altare. Sulla destra un confessionale e in proscenio, al centro, tre file di sedie disposte ordinatamente su due lati. Tale disposizione crea, sempre al centro della scena, un corridoio che porta direttamente all'altare. Si sente il rumore di un portone che viene aperto e poi richiuso. Biondo entra in scena dalla quinta di destra, sta zoppicando. Si guarda attorno circospetto, poi va a sedersi su una delle sedie.

BIONDO CENERETTI (Con affanno) Al diavolo.

Pausa.Dalla quinta di sinistra, silenziosamente, entra Padre Anselmo, un uomo esile, ricurvo, di circa settant'anni, che guarda con sorpresa il nuovo arrivato.

PADRE ANSELMO Buonasera.

Biondo ha un sussulto e fa per alzarsi, ma il dolore alla gamba lo fa accasciare a terra, dolorante. Nel movimento urta e fa cadere molte delle sedie attorno a lui.

PADRE ANSELMO Oh, buon Dio, ma lei è ferito! (Si fa avanti per soccorrerlo)

BIONDO CENERETTI Mi lasci stare padre.

Padre Anselmo si blocca, smarrito.

PADRE ANSELMO Voglio solo aiutarla, figliolo.

BIONDO CENERETTI (Sorridendo e rialzandosi a fatica) Oh, la prego, l'ultima persona che mi ha chiamato così non è certo da annoverare tra le persone che meglio hanno contribuito alla mia salvezza, quindi se il piede di partenza è questo, lasciamo perdere.

PADRE ANSELMO (Padre Anselmo gli si avvicina, con sguardo rassicurante) Nessuno di noi si può scegliere i genitori. Ci si ritrova quelli che si ha.

BIONDO CENERETTI Forse è questo il problema.

PADRE ANSELMO Stia attento però, nemmeno i figli si scelgono.

BIONDO CENERETTI Vero anche questo.

PADRE ANSELMO (Giunto in prossimità di Biondo, gli avvicina una sedia e lo aiuta a sedersi, poi prende a sistemare le altre sedie cadute.) Forse chi l'ha chiamata figliolo l'ultima volta non era consapevole del valore di quella parola. O forse più semplicemente aveva una scala di valori diversi rispetto alla sua. Forse questa persona le ha causato un danno, come, forse lo può aver causato lei con questo suo sprezzo verso l'autorità costituita.

BIONDO CENERETTI (Ride nervosamente.) Ma cos'è, vi siete messi d'accordo tutti questa sera? (Ride ancora) Mi perdoni Padre, ma lei è la seconda persona, oggi che mi viene a parlare di rispetto dell'autorità costituita.

PADRE ANSELMO Davvero?

BIONDO CENERETTI Sì! E la cosa ironica è che lo state facendo con la persona sbagliata!

PADRE ANSELMO Lei dice?

BIONDO CENERETTI Sì, le ripeto (Pausa). E intanto io continuo ad avere una gran fame.

PADRE ANSELMO Ha fame?

BIONDO CENERETTI Da morire, padre!

PADRE ANSELMO Be' che diamine, venga con me, le posso offrire qualcosa se ha bisogno di rifocillarsi. Qui accanto c'è un ottimo bar, deve sapere che fanno dei panini squisiti... sa, i proprietari...

BIONDO CENERETTI Sono imparentati con una famiglia di allevatori, perciò le loro carni ed i loro affettati sono prelibati, vero?

PADRE ANSELMO Esatto, dunque lei ci è già stato?

BIONDO CENERETTI No, ma conosco qualcuno che si serve spesso da loro.

PADRE ANSELMO Qualcuno che si serve spesso da...

Pausa. Padre Anselmo si mette a sedere di fronte a Biondo.

PADRE ANSELMO E' nei guai?

BIONDO CENERETTI Fino a qualche ora fa pensavo di no.

PADRE ANSELMO Cosa le è successo?

BIONDO CENERETTI Ha molta importanza?

PADRE ANSELMO Perchè non dovrebbe averne. Lei non sta bene, questo è evidente, io sono qui. Se posso aiutare. E' il mio lavoro.

BIONDO CENERETTI Lavoro? Lei lo considera un lavoro?

PADRE ANSELMO Lei non considera il mio un lavoro?

BIONDO CENERETTI Non saprei, certo è più un lavoro di concetto che un vero e proprio lavoro, non trova?

PADRE ANSELMO Il lavoro è lavoro anche quando tiene occupata la sola capacità intellettuale, non ne conviene?

BIONDO CENERETTI Mio padre la pensava così. E' uno dei tanti punti che non ci ha trovati d'accordo.

PADRE ANSELMO Non andava d'accordo con suo padre? Peccato.

BIONDO CENERETTI Per quel che ho potuto conoscerlo, intendiamoci. Era spesso lontano, per lavoro. Un lavoro di concetto, per l'appunto.

PADRE ANSELMO Posso chiedere cosa...

BIONDO CENERETTI Era un diplomatico, forse ne avrà sentito parlare: Giuseppe Ceneretti.

Pausa. Padre Anselmo ha un sussulto.

PADRE ANSELMO Giuseppe Ceneretti?

BIONDO CENERETTI Sì, forse lo ricorderà per una serie di scandali in cui fu implicato una decina di anni fa. Fu investito da un'ondata inattesa di celebrità. A dire il vero l'ondata finì anche addosso alla sua famiglia.

Silenzio. Padre anselmo porta la mano alla bocca, stupito.

PADRE ANSELMO Io conoscevo suo padre!

BIONDO CENERETTI Non mi stupisce, chiunque abbia letto almeno un quotidiano negli ultimi anni, lo ha conosciuto.

PADRE ANSELMO No, no. Io l'ho conosciuto di persona.

BIONDO CENERETTI (Stupito) Davvero?

PADRE ANSELMO Oh, sì! E' stato in occasione del battesimo di suo figlio.

Lunga pausa. Biondo rimane perplesso, poi sorride.

PADRE ANSELMO Perchè ride? Lei ha fratelli?

BIONDO CENERETTI Non stavo ridendo. Sorrido, mi capita spesso di fronte a buffe coincidenze. No, non ho fratelli.

PADRE ANSELMO Io ricordo che battezzò il figlio con un nome molto singolare...

BIONDO CENERETTI Altro che!

PADRE ANSELMO Devo molto a suo padre, sa? E non sarò io a giudicare le colpe altrui, avendone commesse per primo, talune indegne della veste che indosso.

Pausa. Si odono rumori di automobili e sirene spiegate all'esterno della chiesa. Padre Anselmo si alza in piedi e corre verso l'ingresso, sulla destra.

BIONDO CENERETTI Padre, non si preoccupi, non le darò altro disturbo. Sapevo che non avrei potuto fuggire loro molto a lungo.

PADRE ANSELMO (Brusco) Stia zitto! Si nasconda nel confessionale e non faccia rumore!

BIONDO CENERETTI (Stupito) Come?

PADRE ANSELMO Faccia quello che le ho detto! Forza!

Biondo non si fa pregare, zoppicando arriva al confessionale e tira la tenda. Padre Anselmo va verso l'ingresso, sulla destra. Sentiamo aprire e poi richiudere il portone. Entrano in scena il commissario Segre e il brigadiere Antonucci. Il commissario Segre parla, senza levarsi il cappello. Padre Anselmo lo guarda in malo modo. Il brigadiere Antonucci, accortosi dello sguardo, si fa il segno della croce e si leva velocemente il copricapo.

COMMISSARIO SEGRE Padre, buonasera.

PADRE ANSELMO (Brusco) Si levi il cappello.

COMMISSARIO SEGRE Come ha detto, prego?

PADRE ANSELMO Ho detto: Si levi il cappello. Questa è una chiesa. Un po' di rispetto!

COMMISSARIO SEGRE E va bene, va bene! Non sia così suscettibile! (Esegue, poi con voce alta e arrogante prosegue) Allora, padre, io sono qui per...

PADRE ANSELMO Nessuno le ha insegnato che quando si entra nella casa del Signore, lo si fa nel massimo rispetto?

COMMISSARIO SEGRE E ora cosa ho fatto?!

Il brigadiere Antonucci lo tocca su una spalla e gli fa cenno, con la mano, di abbassare il tono di voce.

COMMISSARIO SEGRE Cosa c'è? E' il mio tono di voce c he non le va bene, padre?

PADRE ANSELMO E' il suo atteggiamento sfrontato, la sua voce arrogante e il suo fare da prepotente che indispone me e non rende rispetto a Nostro Signore!

COMMISSARIO SEGRE Padre, non vorrei essere maleducato, ma, vede, io non sono qui per una lezione di catechismo. "Nostro Signore", per me, può indicare solo il mio diretto superiore che, ci posso scommettere, è pronto a farmi un c...

Il brigadiere Antonucci lo interrompe con un colpo di tosse.

COMMISSARIO SEGRE Ehm... volevo dire è pronto a darmi una bella lezione se non dovessi riuscire a ritrovare un sospettato, fuggito poco fa dalla stazione di polizia.

PADRE ANSELMO Bene, e cosa pensa di trovare qui?

COMMISSARIO SEGRE Niente, o forse tutto. Me lo deve dire lei.

Pausa

COMMISSARIO SEGRE Il sospetto è un uomo corpulento, veste un paio di jeans logori ed una camicia a quadri. Essendosi gettato dalla finestra del bagno, al secondo piano, siamo quasi sicuri che si sia almeno slogato una caviglia, o qualcosa del genere. Dovrebbe zoppicare vistosamente insomma.

PADRE ANSELMO Di che cosa è sospettato?

COMMISSARIO SEGRE L'accusa principale è di omicidio. Ma non è solo questo ad averlo incastrato.

PADRE ANSELMO Omicidio? Chi avrebbe ucciso?

BRIGADIERE ANTONUCCI Padre, questo è riservato!

COMMISSARIO SEGRE Zitto, Antonucci! Qui conduco io la partita. Il prete qui, vuol essere informato dei dettagli scabrosi e sanguinolenti perchè non sa come passare il tempo, vero?

PADRE ANSELMO Come?!

COMMISSARIO SEGRE Ma sì, a me lo può anche dire, rimarrà un segreto. Mi sono in effetti sempre chiesto cosa faccia, come riesca a passare il tempo, un uomo che in abiti da donna non esercita la professione più antica che c'è.

PADRE ANSELMO Lei è un ignorante, oltre ad essere un maleducato e arrogante!

COMMISSARIO SEGRE E lei mi ha stufato! Sa quanti come lei ho trovato con le brache calate addosso ai ragazzini? Dico, avete un bel coraggio a parlare di rispetto, di dignità, povertà e misericordia! La pena di morte, ci vorrebbe per quelli come voi!

PADRE ANSELMO Ne ho conosciuti tanti anche di quelli come lei, commissario, anche qui, sul sagrato di questa chiesa. Venivano a chiedere perdono per i propri peccati e poi, senza voltarsi nemmeno una volta verso il crocefisso al quele sussurravano in segreto di essere devoti, pagavano prostitute o peggio, giovanissimi ragazzini in cambio di prestazioni sessuali. Uno dei vostri colleghi l'ho pescato e denunciato io stesso, mentre là, proprio in quel confessionale, violentava una delle suore del convento benedettino. La vergogna è del genere umano, non di un genere di esseri umani. Lei forse pensa alla Bibbia come ad un romanzo rosa. Punti di vista, certo, ma gli insegnamenti che sono contenuti in quel romanzo, sono gli stessi per i quali lei porta avanti, senza passione, la professione che pensa di saper condurre senza alcuna macchia sulla coscienza.(Pausa) A me basta guardare in faccia quelli come voi. Quelli che non credono perchè fa comodo dire che siamo soli al mondo. Perchè è comodo non pensare al dopo. Perchè comunque vada riusciranno a farla franca. Sa, quelli sono proprio i peggiori. Sono quelli che più di tutti se la fanno sotto dalla paura, sono quelli che vivono con assoluto disagio il proprio ateismo. Sono quelli che non riescono a credere nemmeno in se stessi! Lei viene qui, alza la voce e si arroga il diritto di inquadrarmi come se mi conoscesse più di me stesso. Ma le dico una cosa, caro signore: lei, non sa niente. E anche se la persona che cerca le stesse ballando sotto al naso, lei non avrebbe sufficiente fiuto per annusarne il sudore freddo e la paura.

Silenzio imbarazzante. Il commissario rimane fisso con lo sguardo verso il prete. Abbozza un sorriso beffardo, ma è chiaro che ha incassato il colpo. Il brigadiere Antonucci è ammutolito e stropiccia nervosamente il copricapo tra le mani.

PADRE ANSELMO Vi prego, andatevene ora. Tra poco avrà inizio la funzione della sera.

Pausa. Il commmissario e il brigadiere si voltano ed escono in silenzio. Rimasto solo, Padre Anselmo estrae da una tasca un fazzoletto, si terge la fronte, sospira e poi si dirige verso il confessionale e tira la tenda ma il confessionale è vuoto.

PADRE ANSELMO Biondo!

Padre Anselmo si guarda attorno, stupito. Buio.


ATTO 3

SCENA 1

Le luci si alzano lentamente al ritmo della musica sensuale con cui si è aperto il primo atto. La scena rappresenta l'interno di un salotto molto ricco. Divano e poltrone in pelle, un tavolinetto basso in vetro, un camino sul fondale di poco spostato sulla destra, quadri alle pareti, un mobile bar. Sulla sinistra c'è una scrivania in legno pregiato, colma di carte e plichi. Curvo sulla scrivania e illuminato appena da una lampada, c'è un uomo anziano, intento a scrivere. Di  tanto in tanto tossisce. Il suo respiro è affannoso. La musica scema. Sulla destra compare Biondo. Ha un attimo di esitazione nel vedere il vecchio, poi avanza, senza che il padrone di casa si accorga della sua presenza.

BIONDO CENERETTI Sono qui.

Il vecchio, i cui movimenti sono di una lentezza infinita, alza il capo verso l'interlocutore. Prende un paio di occhiali da vista. tossisce. Indossa gli occhiali. Guarda meglio e con maggiore attenzione, ma la sua espressione non muta.

SIGNOR GIUSEPPE Non so chi lei sia. Ad ogni modo sto lavorando, lasci un messaggio alla mia segretaria e torni in un secondo momento, per favore.

BIONDO CENERETTI Non c'è nessuno qui fuori.

SIGNOR GIUSEPPE (Cercando di alzare la voce) Giovanna! (Silenzio.) Dev'essere già andata a casa, strano...(Guarda l'orologio da polso) E' tardi. Non mi ero accorto fosse così tardi.

Silenzio

SIGNOR GIUSEPPE Caro signore, io non posso riceverla senza alcun appuntamento. Le consiglio di telefonare domattina e di prendere un appuntamento con la mia segretaria. La riceverò appena possibile, non sono mai venuto meno ad un impegno preso, ma mi lasci il tempo di pianificarlo, prima di prenderlo in esame.

Silenzio. Biondo rimane immobile. Il vecchio torna a scrivere tra le sue carte.

BIONDO CENERETTI Non posso aspettare. Devo parlare ora.

Il vecchio parla senza alzare la testa dalle sue scartoffie.

SIGNOR GIUSEPPE Caro signore, non ho mai accettato imposizioni da chicchessia. Trovo l'arroganza un mezzo quanto mai bieco per raggiungere un obiettivo, per nobile che esso sia. Le impongo il rispetto per il sottoscritto che,oltre ad essere il padrone di casa, è un'autorità.

BIONDO CENERETTI: (sottovoce) L'autorità costituita.

SIGNOR GIUSEPPE (che non ha colto) Inoltre deve sapere che ho l'abitudine di  mangiare sempre molto presto, oggi ho fatto una particolare eccezione a causa dell'enorme quantità di lavoro da portare a termine.

BIONDO CENERETTI Lo so.

SIGNOR GIUSEPPE Lei sa? Sa cosa? Cosa vuol sapere?( ride) Lei caro mio ha proprio sbagliato tutto, oggi.

BIONDO CENERETTI So anche questo.

SIGNOR GIUSEPPE E se lo sa, perchè non fa quel che le ho consigliato? Torni a casa, se ha già cenato si infili sotto le coperte e faccia una buona dormita, vedrà che domattina...

Biondo lo interrompe

BIONDO CENERETTI Hai sempre costretto me e la mamma a mangiare presto perchè dicevi che, qualora ci fossimo trovati nella condizione di dover passare un lungo periodo in ospedale, le nostre abitudini non sarebbero state intaccate.

Il vecchio alza lo sguardo verso Biondo. Biondo si fa avanti, durante il discorso che segue non perderà mai d'occhio il vecchio e, dopo aver girato la stanza con fare curioso, si metterà a sedere su una delle poltrone posizionate a centro scena.

BIONDO CENERETTI Io ho sempre disprezzato il tuo modo assurdo di stabilire regole su regole, senza che queste avessero realmente un significato chiaro. Soprattutto conoscendo bene le regole che invece non ti sei mai imposto di osservare tu!

SIGNOR GIUSEPPE (Sorridendo) Credo che lei, giovanotto, mi stia scambiando per qualcun altro.

BIONDO CENERETTI (Noncurante dell'affermazione del vecchio.) Ricordo una notte, io e la mamma eravamo andati già a dormire da diverse ore. Forse era l'alba. Entrasti, completamente ubriaco, sbattesti la porta e, giunto in salotto inciampasti nel tappeto finendo con la testa contro lo spigolo del tavolo. Ci spaventasti a morte!

Sorride

BIONDO CENERETTI Avrò avuto circa dieci o dodici anni e non avevo idea di cosa avremmo dovuto fare. La mamma era molto agitata. Io suggerii, nella mia incoscienza, di chiamare l'ambulanza, ma la mamma subito mi zittì dicendo che non sarebbe stato il caso.

Pausa. Il vecchio, lentamente si alza dalla sedia e, zoppicando, raggiunge il mobile bar. Durante il discorso che segue, il vecchio verserà in due bicchieri del whiskey, ne offrirà uno a Biondo (che accetterà, continuando a parlare) e poi si metterà a sedere sul divano.

BIONDO CENERETTI La mamma compose un numero, non ricordo il numero esatto ma... pensa un po' cosa rimane nella testa dopo tanti anni e soprattutto cosa possa essere in grado di memorizzare la testa di un bambino così piccolo! Insomma, ricordo che vidi scorrere sul disco gli ultrimi tre numeri. Erano 3, 3, 3. Ti ricordano nulla?

Il vecchio rimane in silenzio.

BIONDO CENERETTI Rispose un tale all'altro capo del telefono. La mamma spiegò l'accaduto e poi riattaccò. Ti mettemmo a sedere sul divano, esattamente come sei ora. Forse è lo stesso divano, quello?

Il vecchio non risponde.

BIONDO CENERETTI Ma che importa! Ad ogni modo, poco dopo si presentò un tizio. Un giovanotto alto e robusto che, senza dire una parola ti prese di peso e ti portò via. Probabilmente in qualche clinica privata dove ti avrebbero sistemato il taglio profondo che ti eri fatto proprio sopra il sopracciglio.

Biondo si sporge, avvicinandosi al vecchio che lo guarda in malo modo. Biondo beve un sorso dal bicchiere e poi sospira.

BIONDO CENERETTI No, non c'è più niente.

Silenzio

BIONDO CENERETTI Vero?

Il vecchio abbassa lo sguardo ma continua a rimanere in silenzio.

BIONDO CENERETTI E' un peccato che tu ti ostini in questo modo a far finta di niente. Il tempo passa, è vero, ma è altrettanto vero che le ferite rimarginate non cancellano il ricordo, dico bene? Ma sì che dico bene.

Silenzio. Biondo si alza, si dirige verso il mobile bar e, pur avendo ancora il bicchiere pieno, si versa dell'altro Whiskey. Poi, dopo un attimo di incertezza, torna a sedere portando con sè l'intera bottiglia.

BIONDO CENERETTI Non si sa mai, la notte è lunga.

Appoggia la bottiglia sul tavolinetto basso, in vetro, di fronte alla poltrona. Segue una lunga pausa.

SIGNOR GIUSEPPE Cosa vuoi?

BIONDO CENERETTI Cosa voglio?

SIGNOR GIUSEPPE Sì, cosa vuoi?

BIONDO CENERETTI Innanzitutto, capire.

SIGNOR GIUSEPPE Capire cosa?

BIONDO CENERETTI Voglio capire cos'è successo nell'ultima settimana. Voglio capire perchè, questo pomeriggio, mi sono ritrovato al commissariato. Voglio capire per quale motivo sono stato accusato di un crimine che ancora non mi è stato chiarito. Voglio capire perchè tu te ne stai qui, nel lusso, mentre io vivo in una topaia di trenta metri quadri. Voglio capire che fine hai fatto negli ultimi trent'anni della tua vita del cazzo. Voglio capire, infine, chi sono.

SIGNOR GIUSEPPE Chi sei, tu?

BIONDO CENERETTI Già. sembra una domanda idiota,vero? Non lo è per me.

SIGNOR GIUSEPPE Figliolo perdonami, ma... sono stanco ed ho fame.

BIONDO CENERETTI Ho fame anche io. Credo che mi fermerò a cena, ma non ti preoccupare, non mi fermerò oltre. Ho molti problemi da risolvere, fuori di qui.

SIGNOR GIUSEPPE E va bene, ti accontenterai di quel che c'è. Ho ottant'anni e soffro di diabete, non potrai trovare granchè gustoso quel che mangio io.

BIONDO CENERETTI Il Wiskey era ottimo però.

SIGNOR GIUSEPPE Non fare lo spiritoso, non vorrai levarmi l'unico piacere che mi è rimasto, spero!

BIONDO CENERETTI Per carità.

Il signor Giuseppe si alza.

SIGNOR GIUSEPPE Io mangio sempre qui, nello studio, spero non ti dia fastidio.

BIONDO CENERETTI Niente affatto. Andrà benissimo, papà.

Lunga pausa. Il vecchio lo guarda serio e corrucciato.

SIGNOR GIUSEPPE Dammi qualche minuto.

Il vecchio esce. Biondo rimane da solo. Buio.

SCENA 2

Al levarsi delle luci il vecchio e Biondo hanno finito di mangiare. Sono ancora seduti sul divano e sulla poltrona.

BIONDO CENERETTI Davvero ottimo. Altro che cena da diabetico!

Pausa

SIGNOR GIUSEPPE Biondo, per cortesia, dimmi cosa sei venuto a fare. Cosa vuoi sapere esattamente?

BIONDO CENERETTI Te l'ho già detto, non vorrai che ti ripeta il milione di domande che ancora attendono una risposta, vero?

SIGNOR GIUSEPPE Ma Cristo! Come puoi, tu?! Come pretendi di...

Il signor Giuseppe ha un affanno e tossisce.

BIONDO CENERETTI Stai calmo, papà, non hai più l'età per queste piazzate.

Pausa, i due si guardano, Biondo ha un sorriso beffardo sul viso, il vecchio cerca di riprendersi dall'affanno ed è molto teso.

BIONDO CENERETTI Chi ha ucciso Amelia?

Silenzio. Il vecchio abbassa lo sguardo.

BIONDO CENERETTI (Gridando) Papà, rispondi! Chi ha ucciso Amelia Dulcisi?

SIGNOR GIUSEPPE Che importanza ha, è morta!

BIONDO CENERETTI Avvicinandosi alla scrivania.

Tu mi chiedi, che importanza ha?

Biondo prende un tagliacarte dalla scrivania e si avventa contro il vecchio, puntandoglielo alla gola.

BIONDO CENERETTI Mi importa sì, dal momento che ora stanno accusando me del suo omicidio! L'accusa, guarda caso è anche stata in grado di aggiungere il dettaglio relativo al mio sperma! Eh, sì, papà! Io e Amelia eravamo amanti! Sai com'è, scopava bene! Non dico certo di esserne mai stata innamorato, questo no! Ma era una gran bella fica e ci stava!

SIGNOR GIUSEPPE Questo lo so.

BIONDO CENERETTI Lo sai, bene! Deduco che tu le abbia dato una bella ripassata prima di darle la buonanotte!

SIGNOR GIUSEPPE Sei impazzito?! Dico, mi hai visto? Secondo te sono in grado di... Oh, santo cielo! Ho detto che so, nel senso che sapevo di voi due. Sapevo della vostra relazione.

BIONDO CENERETTI E perchè sapevi della mia relazione con Amelia Dulcisi, perchè dopo tutti questi anni, così, improvvisamente, decidi di farti i fatti miei?

Silenzio.

BIONDO CENERETTI Rispondi!

SIGNOR GIUSEPPE Perchè sapeva chi eri.

Biondo si alza e fa un passo indietro.

BIONDO CENERETTI Cosa?!

SIGNOR GIUSEPPE Amelia sapeva chi eri! E la polizia sarebbe arrivata a te comunque, anche se tu non l'avessi ammazzata.

BIONDO CENERETTI Ma io non ho ammazzato nessuno!

SIGNOR GIUSEPPE Sei sconvolto, lo so, ma ora, per favore, calmati.

BIONDO CENERETTI Dico ma siete tutti impazziti, oggi?!

SIGNOR GIUSEPPE No, figliolo. Hai ucciso Amelia dopo aver avuto con lei un rapporto, circa una settimana fa. Lei deve averti rivelato di avere incontrato un altro uomo, questo almeno è quello che sostengono i suoi vicini di casa. Dicono di aver udito una lite furibonda provenire dal suo appartamento e poi hanno visto uscire te, qualche ora dopo. Lei ti ha rincorso in strada e tu... be' devi avere perso la testa.

Silenzio. Biondo si mette a sedere, sconvolto.

BIONDO CENERETTI Siete pazzi... tutti quanti, state cercando di farmi uscire di testa! Ma perchè, papà, perchè?

SIGNOR GIUSEPPE So che hai incontrato Padre Anselmo.

BIONDO CENERETTI Come fai a...?

SIGNOR GIUSEPPE Figliolo, non dimenticarti chi ero! Il fatto d'essermi allontanato da te, non vuole affatto significare aver perso di vista il mio lavoro.

BIONDO CENERETTI Ma quale lavoro?! Tu non esisti più agli occhi di nessuno! Hai voluto sparire dalla circolazione trent'anni fa perchè, sempre per le tue stupide regole, non potevi più muoverti in tutta libertà nel mondo politico e ora...

SIGNOR GIUSEPPE Ora faccio quello che fanno in tanti, fingo d'esser morto per poter comandare i vivi.

BIONDO CENERETTI Me?!

SIGNOR GIUSEPPE No. Tu sei stato un errore di percorso. Ho sempre badato alla mia famiglia come meglio ho ritenuto opportuno, anche se tu hai sempre criticato il mio operato. Se sei quel che sei oggi, lo devi a me, ricordalo!

BIONDO CENERETTI Vaffanculo! Io in dovere verso di te?! E per cosa? Per i trent'anni di latitanza nei quali hai sguazzato nel lusso mentre io facevo carriera come parcheggiatore? Oppure per la bella sorpresa di oggi?!

SIGNOR GIUSEPPE Devi a me il fatto che sei ancora vivo.

BIONDO CENERETTI Questa è molto divertente!

SIGNOR GIUSEPPE Ma proprio non capisci eh?

Ansima e tossisce.

SIGNOR GIUSEPPE Chi credi che abbia influito su Padre Anslemo affinchè ti nascondesse dalla polizia? Sei stato preso perchè sei stato un imprudente! Perchè hai cosparso il cadavere di tue tracce,ecco perchè! Eppure guarda dove sei, ora!

BIONDO CENERETTI Sono qui perchè ho fatto un volo di due piani, rischiando l'osso del collo!

SIGNOR GIUSEPPE E sei stato un idiota, ne saresti uscito comunque, anche senza fare l'acrobata! Pietro Macaluso stava venendo a prenderti in centrale.

BIONDO CENERETTI E chi diavolo è Pietro Macaluso?

SIGNOR GIUSEPPE Quello di cui ricordi solo le ultime tre cifre del numero di telefono.

Il signor Giuseppe beve.

BIONDO CENERETTI Sono stanco, papà! Perchè tutto questo, perchè?

SIGNOR GIUSEPPE Ognuno ha la propria croce.

BIONDO CENERETTI E la tua, quale sarebbe?!

SIGNOR GIUSEPPE L'idea di non poter arrivare fino in fondo.

BIONDO CENERETTI In fondo a cosa?

SIGNOR GIUSEPPE A tutto. Biondo, io ho sbagliato tanto in vita mia e so che, in parte, quel che sono stato ha influenzato te ed il tuo modo di vivere. Non sono fiero di me. So che questo non ti basta, ma almeno tienilo a mente quando tutto questo finirà. Ho sempre agito per il bene tuo e della mamma, che riposi in pace. Non ho condotto una vita perfetta, ma come vedi anche tu ora, la vita non è così semplice da far camminare su di una linea retta. Ogni scossone, ogni ostacolo, interrompe un cammino che pareva già disegnato.

BIONDO CENERETTI (Sorride) Parli come Padre Anselmo poco fa!

Le luci si abbassano improvvisamente. Padre Anselmo compare sul fondo scena.

PADRE ANSELMO Sono qui, Biondo.

Biondo ha un sussulto.

PADRE ANSELMO Dà ascolto a tuo padre. Ogni uomo ha diritto di chiedere perdono ed ogni uomo ha il dovere di perdonare. Solo così potrà vedere ripulita la propria coscienza.

BIONDO CENERETTI Ma che diavolo... Cosa ci fa lui qui?

SIGNOR GIUSEPPE Lui è qui per te.

BIONDO CENERETTI Per me?

SIGNOR GIUSEPPE Sì.

PADRE ANSELMO Non agitarti figliolo.

PADRE ANSELMO- SIGNOR GIUSEPPE  Siamo qui per te.

buio.

SCENA 3

All'alzarsi delle luci, Biondo è sdraiato sul divano. Suonano alla porta. Biondo si alza e, con fatica, va ad aprire. Entrano il commissario Segre, il brigadiere Antonucci e il brigadiere Fauci. Quest'ultimo è un ragazzo molto giovane, magro e dal viso spigoloso. Biondo accoglie i nuovi arrivati come se fosse in attesa della visita.

BIONDO CENERETTI Posso prepararvi del caffè?

COMMISSARIO SEGRE No, grazie, non per me.

BRIGADIERE ANTONUCCI Neanche per me.

BRIGADIERE FAUCI Per me sì, grazie.

Il commissario Segre gaurda il brigadiere Fauci con rimprovero.

BRIGADIERE FAUCI Anzi,chiedo scusa, per me no, grazie.

BIONDO CENERETTI E va bene, però poi non dite che non vi ho offerto nulla.

Esce dalla quinta a sinistra. I tre si guardano intorno.

COMMISSARIO SEGRE Signor Ceneretti, lei vive qui?

BIONDO CENERETTI (FUORI CAMPO) Sì.

COMMISSARIO SEGRE Ha davvero una bella casa.

BIONDO CENERETTI (FUORI CAMPO) Già.

BRIGADIERE FAUCI (Sottovoce) Commissario?

COMMISSARIO SEGRE (Sottovoce) Dica brigadiere.

BRIGADIERE FAUCI Crede sarà necessario l'uso della forza?

COMMISSARIO SEGRE No, non credo.

BIONDO CENERETTI (FUORI CAMPO) Chiedo scusa, potete dirmi che ore sono, per cortesia? L'orologio non funziona.

Il commissario e i due brigadieri guardano contemporaneamente i propri orologi da polso.

COMMISSARIO SEGRE Sono le...

In quel momento Biondo esce dalla quinta di sinistra di corsa, impugnando un coltello. Cerca di aggredire i tre, riuscendo solo a ferire il brigadiere Fauci che cade a terra, ferito. Il commssario, dopo una breve colluttazione, riesce ad immobilizzare Biondo. Il brigadiere Antonucci lo ammanetta.

BIONDO CENERETTI (Gridando) Noooooo!

Buio. A luci spente, si odono delle voci. Frasi già udite.

COMMISSARIO SEGRE Ci siamo decisi?

BIONDO CENERETTI Cosa?

COMMISSARIO SEGRE Ops, ma lei stava dormendo!

BIONDO CENERETTI Devo essere svenuto.

Dal buio riparte la musica lenta e sensuale con cui si era aperto il primo atto.

Fine