Biscotti alle noci

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             BISCOTTI ALLE NOCI

Trama

1° Tempo

Due siciliani, il dottor Sallanà e la signora Saltarelli, si rivolgono alla stessa agenzia immobiliare per trovare un'appartamento in affitto a Milano dove i due si trovano per lavoro (segretario comunale lui, impiegata alle Poste lei). Per un caso fortuito si trovano a visitare lo stesso appartamento (l'unico disponibile a Milano in quel periodo) che per una regola condominiale (imposta dalla sorella dell'arciprete Polentini, una zitella sessantenne che abita al 1° piano dello stabile) non può essere abitato da "single". Dopo lunghe insistenze l'agente immobiliare convince i due ad abitare lo stesso appartemento e a fingersi marito e moglie. I due dovranno superare, e subito, le varie prove a cui vengono sottoposti.

2° Tempo

La convivenza impone delle regole precise e vani sono i tentativi del dottor Sallanà di instaurare un rapporto più confidenziale con la donna. A creare scompiglio infine c'è la visita della signorina Polentini e di zia Fina, una zia del marito della signora Saltarelli (che questa non conosce poiché abita da sempre a Roma), che si trova a Milano per ritirare un premio vinto ad una trasmissione televisiva. Un paio di guanti insospettisce la zia che (si dirà all'inizio del 3° tempo) riferirà tutto a Rocco, il marito della signora.

3° Tempo

Rocco dopo aver fatto indagare e, dopo aver messo al corrente della cosa pure la moglie del dottor Sallanà, si reca a Milano.Dopo un carosello di veloci situazioni ed equivoci, il finale mette a posto tutto.                                                 

                                                      

               BISCOTTI ALLE NOCI

Commedia in tre tempi di Nino Criscione

Personaggi in ordine di apparizione:

Ubaldo Specchi = Agente immobiliare     (1° e 3° tempo)

Dr. Antonio Sallanà = Segretario comunale (1° - 2° - 3° tempo)

Anna Saltarelli = Funzionario delle poste (1° - 2° - 3° tempo)

Gioacchino = Portiere                     (1° - 2° - 3° tempo)

Sig.na Elisa Polentini = Inquilina stabile (2° e 3° tempo)

Pina Saltarelli = zia di Anna e Rocco Saltarelli (2° tempo)

Rocco Saltarelli = Marito di Anna         (3° tempo)

Silvia Sallanà = Moglie di Antonio         (3° tempo)

Scena:

Interno appartamento (soggiorno).A destra porta camera da letto e corridoio;A sinistra porta camera da letto e corridoio;Di fronte a sinistra portoncino ingresso (comune); Di fronte a destra porta cucina; Tra le due porte: citofono portineria, telefono. Nel 2° e 3° atto si aggiungono alla scena suppellettili, portabiti, vaso sul tavolo, notes attaccato al portoncino d'ingresso. Accessori indispensabili: cartella per Specchi, bicchiere, vassoietto per dolci, guanti neri da uomo e guanti neri da donna, scatoletta medicinale a gocce, tavolo con 4 sedie e 2 poltrone (o divano 2 posti), valigia o borsone per zia Pina, borsetta per Anna e Silvia. Ambientazione invernale. Cappotti per tutti (tranne per Gioacchino).

          

                                                   1° TEMPO

                                                          Scena I

                                                  Specchi - Antonio

(Entra Specchi, controlla le camere posa la cartella sul tavolo. Si solleva polvere, prende il telefono con due dita, fa un numero).

Ubaldo - Pronto? Pronto? Quante volte ti ho detto che appena rispondi devi dire "Agenzia una casa tè la trovo"? Chi segretaria sì? Ti vergogni? A fine mese però non t’affrunti a dumannari u stipendio e guai a ritardare un giorno. Novità? Io sugnu cca, nell'appartamento di via dei Giardini, prendi il numero di telefono: 4, 3, 1, 5, 6, 2. Hai scritto? Il telefono non è stato disattivato. A nuatri nonn’ interessa, ci penserà la Sip! Io sto aspettando un signore che vuole affittare l'appartamento, si il dottor Sallanà, avissa essiri cca a momenti, il nuovo segretario comunale trasferito da Catania, si. Come sarebbe "c'è 'un'altra"? Un'altra signora che vorrebbe vederlo? Allora dille come stanno le cose e falla venire mentre sono qui, senza impegno però. A più tardi... (suonano) Bussano... Ciao! (va ad aprire). Buongiorno...

Antonio - Buongiorno, il sig. Specchi?

Ubaldo - ...II dottor Sallanà?

Antonio - Piacere di conoscerla!

Ubaldo - ...cere! Si accomodi prego. Questo è l'appartamento! Troverà disordine e polvere ma penso non si lascerà influenzare...

Antonio - No di certo. Con le difficoltà che ci sono nel trovare alloggi...

Ubaldo - Eh si! Oggi mi creda non è affatto facile e vedrà, con l'inserzione ca misumu ‘nto giornale di oggi, quante richieste avrò.

Antonio - Lo so, lo so. Infatti non mi pari veru di riuscire quantomeno a visitarne uno.

Ubaldo - ...E poi, questo appartamento è vicino al comune dove lei lavora, ha una cucina grandissima, due camere da letto, due bagni!! I mobili non saranno di lusso ma dopo una pulizia generale, dovrà solo portarsi le lenzuola e le posate...  Poi c'è tutto!  Anche il telefono, (tono confidenziale) L'inquilino  che ha dovuto lasciare l'appartamento non ha fatto disdetta, per cui, finu a che non lo staccano, u  pò usari gratis e in ogni caso l'impianto c'è già. (Sallanà comincia a visitare le stanze). Dottore le dico subito che fra poco arriverà una signora anch'essa in cerca di   casa   per   cui   dovrà   darmi   una   risposta immediata...Allora? Come le sembra?...Di là c'è la cucina e due bagni completi (Sallanà nel frattempo aveva visitato l'appartamento).

Antonio - Non c'è male, non c'è male. Forse è troppo...

Ubaldo - Le sembra caro? Ma se non abbiamo parlato di prezzo?

Antonio - No, forse è troppo...

Ubaldo - Troppo piccolo? Ma lei scherza! Un appartamento così?!

Antonio – Mi voli fari finiri, la prego. Volevo dire che forse è troppo grande per vivere da solo.

Ubaldo - Cosa? Lei vorrebbe abitare da solo l'appartamento?

Antonio - Si... perché?

Ubaldo - NO! NO! NO!

Antonio - Come sarebbe NO! NO! NO!

Ubaldo - NO!...NO!...NO! In questo condominio vige una legge ferrea: niente "single"!...É per questo che è stato cacciato l'inquilino precedente. Pensi, al primo piano abita la signorina

           Polentini sorella dell'arciprete Polentini e, quel poveraccio non poteva ricevere nessuna donna in casa, neanche la propria sorella. Lei però per telefono mi aveva detto di essere sposato.

Antonio – Certo che lo sono!

Ubaldo - Di avere figli!

Antonio – Cci l’haiu! Ma il concorso di segretario comunale u vincivi iù da solo; mia moglie è insegnante elementare ed è di ruolo al mio paese. Chi vulissi ca ppi farimi compagnia avissa rinunciare al suo stipendio? Tra l'altro, entro un anno al massimo tornerò a Catania.

Ubaldo - Mi spiace caro dottore, non posso proprio aiutarla.

Antonio - Ma le prometto che non riceverò nessuno.

Ubaldo - Guardi non posso rischiare. Pensi che mi vulevunu fari chiudiri l'agenzia e ci stavano riuscendo. L'arciprete è una persona molto influente (suonano). Questa sarà la signora di cui le parlavo. Se vuole può anche restare (va ad aprire) per vedere come finirà. 

                                                   scena II

                                      Specchi - Antonio - Anna

Anna - Buongiorno il sig. specchi?

Ubaldo - In persona! Lei è la signora...

Anna - Saltarelli. Anna Saltarelli. Ho parlato con la sua segretaria prima e mi ha detto che potevo venire a trovarla...

Ubaldo - Come no signora, prego si accomodi.

Anna - Vedo che forse sono arrivata tardi, il signore sarà il nuovo inquilino?

Antonio - Quasi!

Ubaldo - No, no signora, che dice? Il signore ha già rinunciato.

Anna - Ha trovato qualcosa di meglio?

Antonio - Si è veru. Ho visto qualcosa di meglio subito appena arrivato: grandi saloni pieni di divani, specchi alle pareti,  grandissimo.  Con  un  sacco  di  bagni...e completamente gratuito!

Ubaldo - Non me lo aveva detto!

Anna - E come mai non l'ha preso?

Antonio - Picchì non mi piaciunu i treni?

Ubaldo - I treni? Che c'entrano i treni?

Antonio - C'entrano! Stai parrannu della sala d'attesa di prima classe da stazioni.

Anna - II signore con tutti i problemi che abbiamo ha voglia di scherzare. Forse ha tempo da perdere lui!

Ubaldo - Andiamo al dunque. Signora vuole lei prendere l'appartamento?

Anna - Si!

Antonio - Bene, vi dichiaro marito e moglie!

Ubaldo - La smetta, la prego. Signora dia almeno un occhiata alle stanze, al mobilio.

Anna - Guardi non occorre. Io dovrò starci pochissimo in questa città. Prima o poi, un anno al massimo, sarò trasferita al mio paese in prov. di Catania! Ho vinto il concorso alle Poste e sono bene raccomandata anche per il trasferimento.

Ubaldo- Anche lei! Ma, mi dica signora, lei è sposata?

Anna - Si!

Ubaldo - Meno male. E suo marito?

Antonio - Che domanda, è sposato con lei!

Ubaldo - Voglio dire: suo marito verrebbe ad abitare con lei?

Anna - Niente affatto. Mio marito non lascerebbe il suo supermercato per nessuna cosa al mondo e non si distaccherebbe da sua madre neanche per un giorno. E vedova da poco.

Ubaldo - Insomma, lei vorrebbe abitare da sola qui?

Anna - Si, si!

Antonio - NO! NO! NO!

Anna - Prego?

Antonio - Non è possibile. Se lo faccia spiegare da lui.

Ubaldo - (si siede) Signora, in questo condominio si accettano solo coppie sposate, niente "singoli" ad eccezione (all'unisono con Sallanà) della sorella dell'arciprete signorina Polentini del primo piano.

Anna - Ma io sono sposata!

Ubaldo - Ma è sposata da sola mi scusi. Non sta con suo marito!

Anna - E con chi starei? Io sono una donna seria e fedele

Antonio - Come si permette di offendere la signora

Ubaldo -Io non intendevo offendere nessuno.. Non mi fraintenda la prego. Dico che in questo condominio una donna sposata o un uomo sposato devono vivere con il coniuge sotto lo stesso tetto, (amareggiato) Ma dicu iù: con la crisi degli alloggi che c'è, ho un appartamento che vale oro, e non trovo due persone sposate che lo vogliono affittare...

Anna e Antonio – (insieme) Ma noi siamo due persone sposate!

Ubaldo - (espressione diabolica - guarda pima lui, poi lei, in silenzio) CI SONO! CI SONO! (si alza)

Antonio - C'è! C'è!... E nuatri ca pensavumu di essere suli.

Ubaldo - Ho un idea!... Dunque: questo appartamento ha due camere da letto, due bagni separati (indica col braccio destro) uno di là (indica col braccio sinistro) uno di là... E vicino al municipio, è vicino alle poste, penso sia l'unico appartamento libero in città e, non vi viene niente in testa?

Anna - No!

Antonio - No!

Ubaldo - Ripeto: questo appartamento ha due camere da letto, due bagni separati (gesticolando come prima) uno di là, uno di …

Antonio – Cci vulissi un fischietto. Mi sembra un vigile urbano.

Ubaldo - È vicino al municipio, è vicino alle poste, è l'unico appartamento sfitto in città. Voi non siete di qua, nessuno vi conosce, io non sono tenuto a chiedere certificati di matrimonio alle coppie.

Anna - Continuo a non capire!

Antonio - Io, invece, comincio a capire. Cara signora, costui ha pensato una cosa diabolica, una soluzione bomba da situation commedy.

Anna ...E cioè?

Antonio - Mi ascolti. Questo appartamento ha due camere da letto, due bagni separati, (imita Specchi) uno di là, uno di là. E vicino alle poste, è vicino al municipio, è l'unico appartamento libero nel raggio di chilometri, noi siamo qua da soli senza famiglia. Ma il condominio non lo permette. Non le viene niente in testa?

Anna - Si, una forte emicrania se continuate a giocare agli indovinelli.

Ubaldo - Parliamoci chiaramente signori: si iù oggi v’avissa vistu insieme avrei potuto benissimo scambiarvi per una coppia, una coppia regolarmente sposata.

Anna - e allora?

Ubaldo - Facciamo finta che sia così!

Antonio - Facciamo finta di essere marito e moglie!!

Anna - (si siede) Mio Dio! Sposarmi con uno sconosciuto...

Antonio - (porgendo la mano) È vero non ci siamo ancora presentati. Permette? Dottor Antonio Sallanà.

Anna - (porgendo la mano priva di vita) Anna Saltarelli... piacere.

Ubaldo - Allora? Cosa ne persate della mia idea? Possiamo discuterne?

Anna – Ma di cche? No, no, mio marito farebbe un'ecatombe, ammazzerebbe il condominio intero!

Antonio - Me muggheri turnassi ‘nti sò madre che con grande gioia ci dicissi "te l'avevo detto io" convinta com'è che io abbia sempre avuto un altra donna. No, non è il caso di parlarne. Cercheremo altrove.

Ubaldo - Mi fate ridere. E già difficile trovarne uno di appartamento, figuriamoci due.

Antonio - È vero. È una settimana che vivo in albergo e già spinnivi tuttu u prossimo stipendio.

Anna - Anch'io sono disperata ma questa situazione è impossibile!!

                                                     Scena III

                              Specchi - Antonio - Anna – Gioacchino

 Ubaldo - -Suonano. Chi sarà mai? (va ad aprire).

Gioacchino - Buongiorno. Ah! È lei signor Specchi. Sa mi ero allontanato un attimo dalla guardiola ppi iri a ‘ccattarimi u pani e quannu turnai a   signorina   Potentini   mi   ha subito citofonato per dirmi che aveva visto salire della "gente" (cerca di guardare chi c'è dietro Specchi). Prima un uomo, poi un altro, poi una donna e lei sa , mi ha costretto praticamente a tuppuliari a tutti l’inquilini ppi vidiri come stavano le cose. I signori chi sono?

Ubaldo - Sono, saranno forse, i nuovi inquilini. Può tranquillizzare la signorina Polentini, qui è tutto regolare (rivolto ai due) Vero? (cercando complicità).

Gioacchino - Scusatemi se vi sembro invadente. Sono Gioacchino il portiere dello stabile. Generalmente mi fazzu i fatti mei tranne quando la signorina Polentini mi dumanna, per la moralità del condominio, di farimi chiddi di l’autri.

Antonio - La signorina Polentini!!

Gioacchino - La conosce?

Antonio - Di fama per la sua avversione nei confronti degli scapoli

Gioacchino - Allora sapi tutti cosi! Ddu puvureddu del geometra Mazzella che abitò per ultimo l'appartamento, questo appartamento, si la ritrovava sul pianerottono ogni vota che nisceva e si sentiva additare "peccatore", "hai scambiato il condominio per Sodoma e Gomorra" e altre frasi simili; le assicuro che quel tipo non ha mai ricevuto in casa una donna. Tra l'altro, era daveru lariu!

 Anna - E come ha fatto la signorina a convincerlo ad andarsene?

Gioacchino - Una volta ho scoperto la signorina ca spruzzava acqua benedetta sulla porta, su quella porta (indica la porta d'ingresso) Comu mi visti mi costringivu  ad inginocchiarmi e tenere un crocefisso in mano mentre lei ripeteva "Vade retro Satana". Avissuvu dovutu vidiri a faccia di ddu puvureddu appena rapiu a porta. Cci abbastavu chistu ppi fallu scappari: a stissa notte dormiva già a nn'autra banna.

Antonio – Ma cchè simpatica questa signorina. Quanti anni ha?

Gioacchino - Cchiù di sessanta senz'altro.

Antonio - Allora ha perso ogni speranza e odia gli scapoli.

Ubaldo - Senta Gioacchino ora ci lasci lavorare. Riferisca alla signorina che una coppia, una normale coppia sta visitando l'appartamento e forse lo affitterà.

Gioacchino - (mentre va via). Signora dica a suo marito che non si lassassi scappare questa occasione. Un appartamento così non lo troverà tanto facilmente. Glielo dica!

Anna - Senz'altro. Appena ci sentiremo per telefono.

Gioacchino – (torna indietro colpito) Ma, comu? Voi due comunicate per telefono?

Ubaldo - No, la signora voleva dire...

Gioacchino - La signora ha detto "appena ci sentiremo per telefono"

Antonio - Si, ma la signora (Specchi lo rimprovera con gli occhi)...cioè mia moglie, voleva dire... che voleva dire?

Gioacchino - Non lo so!

Antonio - Voleva dire...

Anna - È un nostro modo di dire Gioacchino. Significa appena saremo soli, senza orecchie indiscrete, come per telefono.

Gioacchino - A pensarci bene è un bel modo di dire. Rende l'idea sa?(soddisfatto) Ora mi nni vaiu, ma spero proprio che una coppia, una bella coppia come voi, venga ad abitare qui. Siti propriu molto simpatici e affiatati. (fa per andare. Si ferma) A proposito, vi lu dumannu... anche perché poi vi lui domannerà anche  la signorina Polentini, siti maritati da molto?

Anna - Da dieci anni.

Antonio - (quasi all'unisono) Da dodici anni.

Gioacchino –( torna indietro perplesso) Comu, comu? Lei è maritata ccu so marito da dieci anni e, so marito con lei da dodici?

Antonio - Che dice? E’ ca mia moglie li conta da ... dalla nascita del primo figlio.Dice che prima la nostra era una relazione  amorosa e basta. Dice che un matrimonio senza figli...

Gioacchino - A proposito quanti ne avete?

Anna - Uno!

Antonio - (quasi insieme) Due.

Gioacchino - Stiamo giocando la schedina? Cci mittemu ics e semu a postu!

Anna - Stava dicennu uno maschietto e una femminuccia. Ma non verranno ad abitare con noi. Resteranno con nonni. Nuatri semu cca per lavoro.

Gioacchino - A proposito, che lavoro fa lei?

Antonio - Sono il nuovo segretario comunale!

Gioacchino - (mettendosi sull'attenti) ECCELLENZA!

Antonio - Non esageriamo, mi chiami semplicemente "dottore"

Gioacchino - E la signora?

Anna - (indispettita) Lavoro alle poste, e se la signorina Polentini voli sapiri il numero delle mie scarpe ci dicissi ca portu u  "37" e cci dicissi pure che ho fatto tutti i vaccini prescritti dalla legge.

Gioacchino - Signora!!E chi fa si sinnia?  Va beni , sta vota mi nni vaiu daveru.

Ubaldo - Arrivederci Gioacchino. Mi raccomando, descriva bene i signori alla Polentini.

Gioacchino - Ci può contare. Un segretario comunale nel palazzo! Buongiorno Eccellenza, buongiorno signora, buongiorno signor Specchi.

Antonio - Arnvederci.

Ubaldo - Arrivederci Gioacchino.

Anna - Addio!(esce Gioacchino)

                                                Scena IV

                                      Ubaldo - Antonio – Anna

Ubaldo - Avete visto com'è facile? Chista fu a prova generale... Se decidete di affittare l'appartamento abbiamo già superato la prova portiere.

Anna - Ma non sono solo questi i problemi, gli ostacoli. Ci sono anche quelli morali.

Antonio - Pensandoci bene però potremmo dire tutto ai nostri coniugi. Forse capirebbero il problema degli alloggi.

Anna - Mio marito MI, anzi CI farebbe trovare alloggio in una corsia d'ospedale, reparto "ortopedia".

Antonio - Eppure penso che con un pò d'astuzia ci la putissumu fari. Mia moglie non si sognerebbe mai di venire all'improvviso.

Anna - Se è per questo neppure mio marito potrebbe fare una cosa del genere. Non si sognerebbe certo di chiudere il supermercato, è attaccato al lavoro in modo incredibile.

Ubaldo - E allora?! Sarà un segreto che sapremo solo noi tré. Ma, un momento: e se qualcuno di voi dovesse essere trasferito prima dell'altro?

Antonio - Chi resta avrà l'obbligo di risposarsi con il nuovo coinquilino!

Anna - Ma che dice?

Ubaldo - In questo caso putissimu diri a verità: "II coniuge è stato trasferito" e chi resta dovrà pagare da solo l'affitto.

Antonio - Potremmo mettere qualche lira in più ogni mese e costituire una cassa speciale per chi resta.

Anna - Giusto! (Si accascia su se stessa) Oddio, mi sento male.

Antonio - CARA!

Anna - Che è sto "cara"?...Niente confidenze sa. Ma guarda un pò.

Antonio - Ero entrato nella parte.

Anna - Farà bene ad uscirne subito. Non ho ancora accettato io!

Ubaldo - Tenga conto signora che c'è un sacco di gente pronta ad affittare l'appartamento... Oggi stesso l'affìtto sa?

Antonio – Cci la voli finiri? Prima offende la signora e ora addirittura la minaccia. Non vidi ca sta male?

Ubaldo - Mi scusi, non volevo...

Anna - Lasci perdere sto già meglio.

Ubaldo - Lei capisce: gli affari, il mio tempo, la mia dignità!

Anna ,- E la mia allora? La mia dignità dove la mettiamo?

Antonio - Se è per questo ci sono anch'io. Lavoro al municipio...IO!

Anna – Picchì ha qualche cosa contro le poste?!

Antonio - Niente! Anzi quasi ogni iornu le poste mi recapitano delle liete novelle "Ha vinto 300.000 €. "Questa macchina è sua", "II suo nome è stato scelto tra tutto l'universo. II postino ora si è abituato a questa mia fortuna, ma ai primi tempi pareva ca avissa vuluitu dirmi : ma lo sa che lei ha un bel...

Anna - La prego, niente volgarità in questa commedia. Lei è un insensibile se pensa a scherzare in questi momenti. Non pensa al mio stato d'animo? Dover decidere in fretta, anche se per finta (con sdegno) di essere la moglie di un uomo appena incontrato.

Antonio - Lei crede ai colpi di fulmine?

Anna - Io credo di più ai colpi di mio marito egregio signore e farebbe bene a pensarci anche lei.

Ubaldo - Ma guarda che giornata. Chi me lo doveva dire? (telefono)

Anna - CIELO! MIO MARITO!

Ubaldo - Ma che...E senz'altro la mia segretaria.(Specchi risponde al telefono)  Pronto! E la mia segretaria che vi dicevo. Cosa? E tu chi cci dicisti? Ma no, e ora? Senti ci penso io, si subito! (riattacca). Sentite io devo necessariamente allontanarmi. Perderò non più di 10 minuti. Devo andare a 100 metri da qui, a mettere una firma dal notaio, al mio ritorno su non v’avissa trovari, pazienza, ma se sarete ancora qui è perché vi sarete decisi a prendere l'appartamento. Intesi? A fra poco.

Anna - Ma ci lascia soli?

Antonio - Signora, io sono un gentiluomo!

Ubaldo - (uscendo) E se andate via spegnete le luci...

                                                       Scena V

                                                Anna – Antonio

                (Silenzio Antonio si mette dietro Anna.)

Anna - (di scatto) Ma che fa? Che intenzioni ha?

Antonio – Volevo soltanto muovermi e rivedere le stanze per valutare la possibilità...

Anna - Stia attento sa! Non mi tocchi!

Antonio - Ma cosa pensa, di essere l'unica donna al mondo?

Anna - Al mondo no, ma qua dentro si! E voi uomini ci vedete subito come prede.

Antonio - Signora, senta, approfittiamo invece del fatto che siamo soli per...

Anna - Per far cosa? E si metta qui davanti a me, non voglio nessuno alle spalle!

Antonio - Volevo dire che mentre Specchi non c'è potremmo vedere meglio la casa, parlarne, per vedere se è possibile trovare la soluzione.

Anna - Non ce n'è soluzione "dottore". "Dottore"! Con quale facilità danno le lauree oggi!!

Antonio - Io mi solo laureato all'Università Bocconi, signora, e le assicuro...

Anna - Ma che assicura lei? Tutto il tempo a scherzare in una situazione seria come questa.

Antonio - Ho cercato di sdrammatizzare. Se vuole saperlo, anch'io sono molto preoccupato, qualunque sarà la decisione che prenderemo. Perciò adesso parliamone a quattr'occhi e cerchiamo di definire tutto prima del ritorno di Specchi.

Anna - Bei tipo anche lui!! Proporre a una signora seria come me una cosa simile.

Antonio - Specchi ha cercato di darci una mano in questa situazione di disagio che viviamo tutti e due.

Anna - Io di più però. I pregiudizi contro le donne sono più di quelli che riguardano gli uomini. Al suo paese, se si sapesse una cosa del genere, lei farebbe la figura del superuomo, del "maschio". Al mio paese invece non potrei neanche uscire da casa e non solo per i pregiudizi, ma  anche per come mi ridurrebbe mio marito.

Antonio - Tipo violento suo marito!!

Anna - Da giovane frequentava una palestra di pugilato!

Antonio - E come mai ha smesso?

Anna - Perché ha conosciuto me. Io gli ho detto chiaramente "o il pugilato o me"!

Antonio - E tra i due mali ha scelto il minore.

Anna - Come si permette?

Antonio - Mi riferivo al matrimonio in se, non a lei signora che, anzi, mi ha subito colpito...

Anna - Non dovevamo parlare dell'appartamento? Qui si perde tempo in chiacchere inutili.

Antonio - Allora, l'appartamento ha due camere da letto...

Anna - Due bagni, uno di qua, uno di là. Non ricominciamo con la poesia per carità!

Antonio - Stavo mettendo a fuoco la planimetria dell'appartamento

Anna - Non è certo il castello Sforzesco! È tutto qua l'appartamento. La. suddivisione non è difficile. Fermo restando che ognuno ha una camera da letto e un bagno, ci resta solo da stabilire l'uso della cucina, di questo soggiorno e un ferreo regime di convivenza.

Antonio - In che senso scusi?

Anna - Nel senso che se si decidesse di vivere insieme qua dentro, dovremo avere un comportamento adeguato alle situazioni d'emergenza.

Antonio - E cioè?

Anna - Dovremo fare in modo che nessuno dei due interferisca nella sfera di sensazioni e di privacy dell'altro, rispettandone anche le più piccole esigenze.

Antonio - Non afferro bene...

Anna - Egregio dottore...

Antonio - Mi sta scrivendo una lettera?

Anna - ...Buona idea!! Nel caso in cui, malauguratamente, dovessimo  accettare  questa  disgrazia,  io  e  lei comunicheremo solo per iscritto, così faremo a meno di incontrarci. Metteremo un notes dietro la porta!

Antonio - Cominciamo male però, e io che volevo chiederle di darci del tu!

Anna  - Del tu?? Questa è un'idea che non dovrà mai balenare nel suo cervello. Io rimango la signora Saltarelli e lei (con sufficienza) il Dottore... il Dottore...

Antonio - Antonio Sallanà!

Anna - Basta il cognome: Sallanà. Dottore Sallanà... suona anche male tra l'altro il suo cognome.

Antonio- Se suona male lo mandero' a scuola di musica

Anna - Quando la smetterà di fare a tutti i costi lo spiritoso?

Antonio - Quando lei la smetterà di punzecchiarmi con le sue frasi offensive. Io cerco di essere gentile e lei...

Anna - Ha ragione; forse mi faccio prendere dal nervosismo. Ma chi non lo sarebbe al posto mio?! E tutto per un posto alle poste.

Antonio - Cara signora, la vita riserva sempre delle sorprese. Quando tutto sembra essere raggiunto, quando pensiamo che il nostro equilibrio, le nostre abitudini sono al sicuro, la vita ci mette a nuove prove. Un mio amico addirittura è stato chiamato alle armi perché per un errore non era stato chiamato prima; ed ora quasi cinquantenne è li che marcia con i ragazzi e che sta sull'attenti quando incontra un superiore. Lui, direttore di banca! Chi glielo doveva dire?

Anna - Gli farà bene però questa prova. Loro, i direttori di banca, hanno sempre avuto lo stesso atteggiamento dei generali, hanno sempre preteso che la gente si prostrasse per ottenere un prestito.  Mio marito, per poco, non scaraventava il direttore della sua banca fuori dalla finestra. Lo aveva esasperato per un prestito, tra l'altro ridicolo, quando ha messo su il supermercato. Rocco è buono, ma...

Antonio - Rocco è suo marito?

Anna - Si, Rocco è mio marito, è buono ma quando si arrabbia, è incontrollabile.

Antonio - (preoccupato) È sicura signora che suo marito non lassa u supermercatui? Sa, non vorrei trovarmelo all'improvviso davanti.

Anna - Ha visto, ha visto che anche lei ha paura! Ora mi capisce vero? Capisce il perché io sia così così agitata in questo frangente? Ha l'idea di cosa succederebbe se Rocco sapesse tutto.

Antonio - Non oso pensarci, ma visto che non possiamo dormire sotto i portici, parliamo di questo evento, con serietà.

Anna - Allora, fermo restando il modo con cui comunicheremo, "il notes"...

Antonio - Salvo eccezioni!!

Anna - Nessuna eccezione!

Antonio - Ma insomma comu fazzu a scriviri "signora si svegli c'è il terremoto" oppure "signora, al telefono".

Anna - II telefono, vero! Questo sarebbe un altro problema. Come rispondere al telefono? Se chiama mio marito e risponde lei?!

Antonio - Se chiama mia moglie invece e risponde lei?! Facciamo fìnta che l'appartamento non ha telefono.

Anna - La prima cosa che Rocco mi ha raccomandato è proprio il telefono in casa... Si sente più tranquillo.

Antonio - Anche mia moglie è così. Loro si sentiranno più tranquilli ma noi?

Anna - Mettiamo due telefoni con due numeri diversi e con due suonerie diverse.

Antonio - Così i vicini penseranno che questa è una casa squillo!

Anna - Ci mancherebbe solo questo! Ho trovato, faremo così: quando squilla il telefono, chiunque di noi due risponde, sta zitto, e aspetta che parli chi ha chiamato, così si capirà per chi è la telefonata. Se rispondo io, ad esempio, e intuisco che la telefonata è per lei, riattacco.Dall'altra parte penseranno a un guasto o che sia caduta la linea e rifaranno il numero. Nel frattempo avremo modo di avvertirci per rispondere tranquillamente.

Antonio - Non col notes però!

Anna - E va bene! A voce. Ma solo in questo caso!

Antonio - Ma non pensa, signora, che tutto questo silenzio possa insospettire i vicini, i condomini? Qualunque famiglia che si rispetti ha i giorni in cui litiga.

Anna - Anche questo è un problema sa: i vicini! Dobbiamo fare in modo di non incontrare nessuno, per evitare che facciano domande imbarazzanti o ancora peggio, che vogliano frequentarci. Dovremo evitare i vicini, scegliendo gli orari di entrata e di uscita dallo stabile quanto più insoliti.

Antonio - Ma io non posso uscire da casa alle sei per non farmi vedere, o rientrare alla 4 dall'ufficio... così anziché il pranzo farei merenda.

Anna - Ha visto quanti problemi? Decidiamo subito che non se ne fa niente e andiamo via da qui.

Antonio - Ma no! Pensiamoci ancora!

Anna - Poco fa lei ha parlato di pranzo. Come faremo con una cucina sola?

Antonio - Già è vero!

Anna - Lei deve per forza mangiare...

Antonio - È un'abitudine che ho da bambino e non voglio perderla.

Anna - Sempre spiritoso. Volevo dire, lei deve per forza mangiare in casa?

Antonio - È meglio che le dica che soffro di colite, di gastrite, e preferirei non frequentare ristoranti, self service, etc...

Anna - Basta così! Tra l'altro con i turni che ho il problema si porrebbe a settimane alterne. Vuoi dire che quando saremo a casa insieme ognuno di noi avrà 30 minuti di tempo per occupare la cucina.

Antonio - Cucinare, mangiare e bere in 1/2 ora?? A casa mia mi soffermavo anche un'ora dopo il pasto a sorseggiare del vino...

Anna - Niente vino!!! Il vino inebria, accende i sensi.

Antonio - Niente vino??

Anna - Solo acqua, latte, e bevande analcoliche.

Antonio - Ma ci pensa? Ostriche e gassosa! Scampi e chinotto! Aragosta alla parigina con acqua minerale non gasata!

Anna - Così dev'essere, dottor Sallanà. E poi tutti questi cibi che lei ha elencato, lo sa che sono afrodisiaci?

Antonio - A parte il fatto che io, grazie a Dio, non ho bisogno di stimoli gastronomici, ma poi con gli acciacchi che ho posso solo sognarmele cene cose! Dicevo così per dire.

Anna - Lei continui a sognare quello che vuole, ma la realtà la dirigo io.

Antonio - Ha parlato Paganini!

Anna - Ha parlato una signora che per la prima volta, forse, mentirà al marito. Ma che resterà sempre una donna fedele.

 Antonio - Io non ho nessuna intenzione di farle cambiare atteggiamento. Specie dopo quello che mi ha raccontato di suo marito non riuscirei a toccarla nemmeno con un dito.

Anna - Perché io glielo avrei consentito?

Antonio - Che ne so io?

Anna - Che ne sa? Guardi è meglio che glielo dica subito, lei non è il mio tipo d'uomo!

Antonio - Certo, non faccio pugilato io!

Anna - Che c'entra! Non è il mio tipo e basta, non mi ispira neanche lontanamente sensazioni piacevoli. Se lo metta in testa definitivamente.

Antonio - Non è bello quel che dice signora. Io non ho mai creduto di essere un Adone, ne di ispirare attrazione a prima vista, ma sentirselo dire le assicuro che fa male.

Anna- Io lo faccio anche per il suo bene, per il futuro, se dovessi accettare di stare qui...

Antonio - E se lo avessi fatto io? Se fossi Staio io a dirle che non è il mio tipo, che non m'ispira niente di piacevole, cosa avrebbe pensato lei?

Anna - Che ha mentito naturalmente!!

Antonio - La sua modestia è pari alla sua ...alla sua...

Anna - Ma se non sa nemmeno cosa dire! Non parli, è meglio'.

Antonio - Guardi signora, io non sarò come il suo Rocco quando si arrabbia, ma le assicuro che quando mi arrabbio io perdo la dignità, la signorilità.

Anna - Ma cosa vuole perdere lei!

Antonio - (minaccioso) Signora!

Anna - Si e allora? (con aria di sfida)

Antonio - Non cerchi di esasperarmi...

Anna - Perché altrimenti...?

Scena VI

Ubaldo - Antonio - Anna

Ubaldo – (Entrando) Bravi! Dal pianerottolo sembravate davvero una coppia che litiga. Vi state allenando?

Anna - Stiamo facendo sul serio!

Antonio - Certo, la signora non fa altro che punzecchiarmi, è una sfida continua alla mia pazienza.

Ubaldo - Signori basta! Non so perché continuo ad insistere con voi. Lo capite o no che questa è l'unica vostra soluzione? L'unica vostra possibilità?

Anna - Ma se qualcuno venisse a scoprirlo?

Antonio - Io non voglio insistere, ma chi potrebbe scoprirlo? Io a Milano non conosco nessuno.

Anna - Neanch'io. Ma non si può mai sapere... Lei mi promette che si atterrà eventualmente a regole ben precise che andremo a stabilire?

Antonio - (alza la mano) Lo prometto solennemente.

Ubaldo - Ed io vi prometto che se non decidete immediatamente vi inviterò a lasciare questa casa. Allora?

Antonio - Per me va bene e per lei?

Anna - Per me...

Antonio - Per lei?

Anna - Per me...

Ubaldo - Per lei?

Anna - (lunga pausa) Va bene!

Ubaldo - Finalmente! Avviso la segretaria (usa il telefono) Eleonora? I signori hanno detto si. Si... Si hanno detto si. L'appartamento è affittato ai signori... SA LLA NA'. (Anna scoppia in lacrime)                                     SIPARIO

                                                              

                                                                    II° TEMPO

          Qualche giorno dopo- Soggiorno più ordinato, qualche libro, qualche stampa, notes e penna attaccati dietro la porta.

                                                                   Scena I

                                                             Antonio - Anna

Antonio - (esce dalla porta di destra e va a bussare a quella di sinistra) Signora!  Signora Saltarelli! Senta signora siamo qui da tré giorni e non ci siamo ne visti, ne parlate» Non si può andare avanti così: sembriamo delle spie, rintanati nelle proprie stanze, aspettando di essere soli per andare in cucina... spiando i movimenti dell'altro. Capisce che non si può continuare così. Signora, SIGNORA, risponda almeno!

Anna - (esce dalla stanza solo la testa) I patti sono stati chiari. Abbiamo sottoscritto insieme le regole fondamentali di questa convivenza...

Antonio - Ma sono regole che ha imposto lei!

Anna - (esce dalla stanza) Forse è meglio che gliele ricordi! Primo:mai in pigiama, vestaglia o abbigliamento osé fuori dalla camera da letto; secondo: nessuna confidenza con i vicini onde evitare pericolosissime visite; terzo: rispettare a costo di saltare i pasti gli orari diurni e serali di accesso alla cucina; quarto: eliminazione totale di alcolici e cibi afrodisiaci; quinto  fare in modo che al telefono parli prima chi chiama e quindi agire di conseguenza; sesto: le comunicazioni se proprio necessarie dovranno avvenire per mezzo notes attaccato dietro la porta (mostra il notes). Se ha qualcosa da dire visto che abbiamo fatto una eccezione la dica subito o taccia per sempre.

Antonio - Qualcosa da dire?...Tante cose!! Primo: non mi sembra giusto che per lavarmi la mattina debba prima vestirmi;secondo: nella mia vita sono sempre stato una persona educata e cordiale e ora mi ritrovo a non salutare nessuno per le scale e ad essere additato come "l'orso del quarto pianto"; terzo: se per caso faccio dello straordinario devo saltare i pasti perché la cucina fuori dagli orari prescritti diventa zona minata; quarto: siamo tornati ai tempi del proibizionismo e in casa non circola nemmeno l'alcool per disinfettarsi; quinto: rispondo al telefono che sembro "il muto dei portici"; sesto: comunicare col notes poi, non ce la faccio più!

Anna - (con finta calma) Egregio dottore, mi rendo conto che la situazione è paradossale ma la mia moralità non deve mai essere messa in discussione. Se cominciamo a lasciarci andare in confidenze, dove andremo a finire?

Antonio - Ma un pò di amicizia non guasterebbe! Poter scambiare qualche parola la sera o una volta tanto, magari dirci solo buonanotte!

Anna - Magari con un bacino vero? La smetta di dire sciocchezze.

Piuttosto abbiamo parlato abbastanza e per comunicare...

 Antonio - C'è il notes dietro la porta! Cose da pazzi! Chi doveva

dirlo che un uomo a quarantanni avrebbe vissuto una

simile esperienza...

Anna - Non le ho chiesto l'età io. Lei per me non ha età , ne SESSO.

Antonio - Come sarebbe? Come sarebbe?

Anna - Per me lei potrebbe essere una cosa, un animale domestico,un frigorifero, un gatto, un pappagallo, ma mai un uomo...

 Antonio - (minaccioso) signora, signora...(suonano alla porta)

                                                                     Scena II

                                                   Antonio - Anna - Gioacchino -

Antonio - Chi è?

Gioacchino - La posta! Sono Gioacchino.

Anna - E chi ci scrive?

Antonio - (apre) Entri Gioacchino.

Gioacchino - Eccellenza questa è la posta di oggi.

Antonio - Cara, è l'ENEL che ci scrive, sarà la copia del contratto.

Anna - Cara??

Gioacchino- Eccellenza, se vuole la copia del contratto può darla a me, la rispedirò io all'ENEL.

Antonio - Buona idea, Gioacchino, così mi evita di uscire. Entri/il tempo di mettere la firma.

Gioacchino - Posso?

Antonio - Certo! Certo!

Gioacchino - Buongiorno signora.

Anna - Buongiorno.

Gioacchino - Signora, senza complimenti: se vuole qualcosa mentre vado fuori me lo dica.

Anna - Niente grazie, non manca nulla in casa (rientra).

Gioacchino - Eccellenza, sarà mia impressione, ma non devo essere tanto simpatico alla signora. Ha sentito come mi ha risposto?

Antonio - Non ci faccia caso Gioacchino, sa come sono le donne: oggi hanno un umore, domani un altro, e poi un altro ancora.

Gioacchino - Tutte le donne?

Antonio - Bé certo!

Gioacchino - Mia moglie no però. Ha sempre lo stesso umore:pessimo. Ogni giorno si lamenta di qualcosa. Dice che non meritava di stare in guardiola, era nata per stare in appartamenti di lusso, lei.

Antonio - Ma non si è ancora abituata?

Gioacchino - NO! Sa come mi chiama in casa?

Antonio - No.

Gioacchino - Mi chiama "portiere. "Portiere"! A volte mi viene voglia...

Antonio - Su gioacchino, le donne vanno sempre trattate bene.

Gioacchino - Si ma a volte...

Antonio - Ma ci saranno pure i momenti lieti, nell'intimità per esempio come ti chiama?

Gioacchino - Dipende?

Antonio - Da cosa?

Gioacchino - Da cosa vede in TV!

Antonio - Prima di...

Gioacchino - No, durante.

Antonio - Durante?

Gioacchino - Si eccellenza. Lei è la prima persona a cui lo confido,ma mia moglie durante il rapporto coniugale guarda la televisione.

Antonio - No!

Gioacchino - Si, e a forte volume. Per questo a volte mi chiama Mike, Pippo, Corrado. Una volta mi ha chiamato Rocky e persino Rambo.

Antonio - (scoppia a ridere) Scusa Gioacchino, ma sai...

Gioacchino - La capisco, non deve scusarsi.

Antonio - Ma da quando le cose stanno così?

Gioacchino - Da quando abbiamo il televisore. Prima c'era la radio,e tutto sommato, si limitava a cantare. Andava bene anche a me, poi...

Antonio - E così lei diventa il personaggio televisivo del momento.

Gioacchino — Ricordo che una volta mi ha chiamato Sandokan e per tutto il periodo del teleromanzo, parecchi mesi, non ho voluto avere altri rapporti con lei. In fondo però a modo suo mi vuole bene.

Antonio - Ed è questo ciò che conta.

Gioacchino - Forse è vero, ma a volte ci vuole più armonia: bisognerebbe raccontarsi le cose che si pensano, che ci accadono ogni giorno, come penso avvenga tra lei e la sua signora.

Antonio - Come no! Noi stiamo sempre a parlare, a parlare. A volte addirittura ci si asciuga la lingua.

Gioacchino - Che bello che dev'essere così! E magari vi fermate a tavola dopo cena.

Antonio - Uh! Sempre!

Gioacchino - A centellinare del buon vino?

Antonio - LITRI! Caro Gioacchino, LITRI!

Gioacchino - E dopo...

Antonio - Eh! Dopo lo capiscano!!

Gioacchino - Si sta facendo tardi; dottore, metta la firma...

Antonio - Si certo, (firma) ...Codice fiscale? Chi se lo ricorda? Scusi  vado a cercarlo, spero di trovarlo subito.(entra in camera silenzio. Entra Anna)

Anna - È ancora qui lei?

Gioacchino - Sto aspettando che il dottore trovi il Codice fiscale per il contratto.

Anna - E doveva aspettarlo qui?

Gioacchino - Mi dica lei dove devo mettermi!

Anna - Non si invade la casa altrui come sta facendo lei Gioacchino!

Gioacchino - Mi metto fuori dalla porta?

Anna - Non sarebbe una cattiva idea. Vorrei sapere di cosa avete parlato tutto questo tempo con il dottore.

Gioacchino - Del più e del meno, gli ho raccontato un pò della mia vita coniugale.

Anna - II dottore dovrebbe pensare a sua moglie.

Gioacchino - E perché il dottore dovrebbe pensare a mia moglie? A mia moglie ci penso io.

Anna - Dicevo la moglie del dottore.

Gioacchino - Bastava dire "a me" signora.

Anna - Si a me, a me! A me ci penso io! (entra Antonio)

Antonio - Eccolo qua. (Rivolto ad Anna) Come mai lei qua?

Gioacchino - Scusi dove vuole che sia. Sono qui ad aspettare che mi dia la copia del contratto.

Anna - Devo andare in cucina.

Antonio - Ma non poteva aspettare?

Gioacchino - Dottore; io sto aspettando da un bel pò, che va dicendo?

Antonio - Gioacchino, mi scusi ero soprappensiero.

Anna - Devo andare a bere, posso?

Antonio - Prego!(Anna entra in cucina. Antonio scrive il cod. fiscale e consegna a Gioacchino il contratto). Ecco Gioacchino. Non c'è bisogno di affrancatura . Grazie!

Gioacchino - Di nulla eccellenza. Quando ha bisogno di me, mi chiami pure. Arrivederla.

Antonio - Arrivederci.

                                                                 Scena III

                                                           Anna – Antonio

Anna - Non si deve ripetere più

Antonio - Cosa scusi?

Anna - Che in casa ci sia qualcuno a conversare

Antonio - Ma era Gioacchino che anzi ci ha fatto la cortesia di...

Anna - Nessuno, Gioacchino compreso, deve turbare il normale andamento di questa casa

Antonio - Tanto normale non è.

Anna - E così com'è, come dev'essere in questa situazione.

Antonio - Sa le voglio dire una cosa di Gioacchino

Anna - Se non è indispensabile non la dica...

Antonio - Sua moglie, la portiera, nell'intimità...

Anna - Parlate di queste cose voi uomini?

Antonio - A volte, ma non c'è niente di male...

Anna - Comunque non mi interessa e quindi non mi racconti nulla.

Antonio - Era divertente però le assicuro.

Anna - Io da quando vivo in questa casa, di divertente non trovo nulla tranne i suoi inutili tentativi di approccio.

Antonio - Andiamo, vorrei vederla sorridere una volta.

Anna - Io non ci tengo ad accontentarla, io sorrido solo a mio marito.

Antonio - Quando le fa le foto?

Anna - Quando ne ho voglia!

Antonio - E ne ha voglia spesso? (con aria di Ganimede).

Anna - Dottore, non si renda ridicolo; pensi che ha una moglie e due bambini.

Antonio -E allora? (serio) Tutti quelli che sono sposati e hanno figli non possono sorridere, scherzare, devono sempre essere seri,  preoccupati?!

Anna - Lo sa che non volevo dir questo! Non sono una donna sciocca io!!

Antonio - L'ha detto come se volesse offendermi.

Anna - Io non voglio offendere nessuno. Voglio solo stare in pace in questa  trincea  che   ci  vede  alleati  e  nemici contemporaneamente. (telefono)  II telefono! Chi risponde? A quest'ora non ha mai chiamato nessuno.

Antonio - Rispondo io.

Anna - Le raccomando però!

Antonio - (muovendo solo le labbra) Pronto... (poi fa cenno che si tratta del marito di Anna).

Anna - Pronto? Sei tu? Si questo telefono a volte non funziona, dovresti saperlo, è inutile che me lo ripeti ogni volta, come stai? Dimmi è successo qualcosa? Michelino? Bene! Si, si, tua zia Fina che vive a Roma. Lo so, lo so che sei quasi un figlio per lei e allora? Ha vinto un'automobile a un quiz televisivo? Ma guarda che fortuna! Dev'essere dal notaio domattina? Scusa ma perché mi dici questo? Il notaio è a Palermo?! VIENE A Palermo?, È GIÀ' PARTITA? OSPITARLA QUI?... Ma non possiamo!! C|OÉ NON POSSO! Il condominio ha delle regole ben precise, e poi non ho confidenza con lei, non l'ho mai vista. Si, ci siamo sentiti per telefono è vero, ma abitare con una che non conosco anche se per una sola notte... NO, No! Si, si lo so che sei tu il capofamiglia. Non ci sono alberghi disponibili a Palermo lo so ,lo so che non si trovano e, va bene, si ciao. (Crolla) Mio Dio sto male!

Antonio - Calma, calma.

Anna - Calma? Una zia sta venendo qui, una zia che non conosco neppure sarà qui a momenti, e devo essere calma? Cosa diremo alla zia?

Antonio - Diremo che sono il ...maggiordomo!

Anna - Si, ed io Madame de Pompadour! Bisogna escogitare qualcosa non possiamo rischiare che scopra tutto. Ho trovato: senta, lei va in albergo per una notte e...

Antonio - In questo periodo non si trova un buco!

Anna - È vero... perché non va alla stazione?

Antonio - Io, segretario comunale, a dormire con i barboni e i marocchini?

Anna - Razzista!

Antonio - Senta signora calma!

Anna - Con la zia che arriva? Che può scoprire tutto? Lo sapevo io che non dovevo accettare questa situazione: "Chi vuole che verrà a saperlo, sarà un segreto..."Un bei segreto"!!

Antonio - Un momento, ho trovato la soluzione. Io vado via, chiudo a chiave la mia stanza, il mio bagno, e aspetterò che sia notte alta, quindi tornerò a casa /senza fare il minimo rumore e mi rinchiuderò nella mia stanza. Ne uscirò domattina appena sua zia sarà andata via. Vedrà, non si accorgerà di nulla. Se glielo chiede dirà che le stanze sono chiuse perché non comprese nell'affitto.

Anna - (pausa) Penso sia l'unica soluzione. Però mi dispiace per lei...

Antonio - (con tono da attore) Signora, un gentiluomo sa come comportarsi in ogni circostanza della vita!( CAMPANELLO)

Anna - È lei. Ora che facciamo?

Antonio - Non perdiamo la testa.

Anna - Un momento, arrivo...

Antonio - (mettendosi il cappotto e prendendo i guanti) dica che sono uno di passaggio, l'ispettore della Sip e che sono venuto per controllare il telefono (tiene il "telefono in mano, nell'altra i guanti), vada ad aprire.

                                                                        Scena IV

                                                            Polentini - Anna – Antonio

Anna - Si, si (apre la porta). Che piacere conoscerla! Finalmente ci vediamo, (pensando che si tratti della zia)

Polentini - Non vorrei disturbare.

Anna - (con ironia) Ma che dice? Si accomodi prego.

Antonio - Allora io vado!!

Polentini- La prego rimanga ancora un attimo, voglio che assaggi i miei biscotti alle noci. Antica ricetta toscana, mi sono permessa di portarne un pò (posa i guanti).

Antonio - Solo un attimo, allora, per renderla felice; ma sa, nel mio lavoro devo sempre correre (si siede poggia i guanti sul tavolo) sempre correre.

Anna - Sa! È Ispettore della SIP ... Lui.

Polentini - Ma, mi scusi, non sapevo che gli impiegati comunale potessero avere un doppio lavoro, ufficialmente intendo.Lei non era Segretario comunale

Antonio - (paralizzato) SA TUTTO!!

Anna - Dio mio! Senta, so che le verrà diffìcile capire ma tra me e lui non c'è stato niente, niente, neanche un bacio.

Potentini - Neanche un bacio?

Antonio - Nemmeno quello della buonanotte!

Potentini - Ma non è giusto figlioli e poi non ci credo, come avreste fatto i figli? Un uomo e una donna devono pur avere dei momenti di intimità, di calore fisico. La chiesa lo consente e mio fratello nelle prediche paria spesso di questo argomento.

Anna - Suo fratello?!

Antonio - ... Nelle prediche?

Polentini - Si miei cari. Mio fratello l'arciprete! Qualche giorno ve lo farò conoscere, viene spesso a pranzo da me   e potremmo pranzare tutti insieme, magari domenica prossima?

Anna - Ma lei, lei è la signorina Polentini del primo piano?

Polentini - Certo, chi pensavate che fossi...

Anna -  (rivolta a Sallanà) Mi dia dell'acqua la prego... Mi si è asciugata la gola...

Antonio - Ci vorrebbe dell'alcoo! (Va in cucina)

Potentini - Prenda un altro biscotto, questi non fanno male.

Anna - Non riuscirei ad ingoiare in questo momento. Mi sembrerebbe una gomma da masticare.

Antonio - (torna Sallanà con un bicchiere d'acqua) Tenga, la mandi giù tutta!

Polentini - Ma allora non ho frainteso? Voi vi date del LEI!

Anna - Sa (sputando l'acqua) lo facciamo per allenarci?

Polentini - Allenarvi?

Antonio - Beh!, In caso di separazione...

Polentini - Suvvia, ... parlare di separazione. Devo dire che sonostata illuminata a venirvi a trovare. Forse è stato il santo protettore delle coppie a mandarmi qui, forse ho salvato un matrimonio. Sapete che vi dico?

Antonio - No, che ci dice?

Polentini - Non me ne andrò da qui se prima non vi date un bacio in mia presenza!

Anna - Ma che dice signora? Un bacio in sua presenza?...

Antonio - Siamo timidi!

Polentini - Su su forza, e forza!

Anna - Ma non si può...

Antonio - Io, comunque, sono pronto!

Potentini - Allora non stia così impalato, si avvicini e la baci.

Anna - La prego!!

Antonio - Pensi all'appartamento.

Anna - E a mio marito???

Antonio - E chi glielo dovrà dire?

Anna - Faccia piano però!

Antonio - Se vuole le faccio l'anestesia locale!

Anna - Io chiudo gli occhi (bacio. Prima distaccata, poi cede e abbraccia Antonio) Dio mio che ho fatto.

Antonio - (estasiato)-Mi ha baciato, sentito male?

Polentini - Bravi, bravi! Mi avete fatto arrossire, ma sono contenta.Ora posso lasciarvi soli, chissà che non continuiate con le tenerezze...

Anna - Ci mancherebbe altro!

Antonio - Io sono sempre pronto, comunque, a sacrificarmi.

Anna - Ah! Sarebbe un sacrificio?

Antonio - Per via dell'appartamento volevo dire.

Polentini - Lei stasera non deve uscire, si tolga il cappotto, rimanga in casa.

Antonio - Proprio stasera devo uscire, signora!

Anna - E in fretta pure!

Polentini -   (mentre esce) Mi raccomando. Mettetecela tutta e tornate ad essere felici. L'amore è la cosa più bella, per sentito dire... (sospiro)

Anna - Arrivederla signorina!

Polentini - Arrivederci cara!

Antonio - Buongiorno signorina!

Potentini - Buongiorno dottore! (Anna chiude la porta)

Anna - Pretendo, dico pretendo, che dimentichi quanto è accaduto.

Antonio - (estasiato) Come potrei, non sarebbe gentile tra l'altro.

Anna- E invece DEVE! È stato tutto un incubo!

Antonio - Non certo per lei, se non fossi stato io a distaccarmi saremmo ancora abbracciati. mi  si era quasi incollata!

Anna - Ritenga il bacio un ...ringraziamento tangibile per i fastidi che le sto arrecando a causa della zia. A proposito, si sbrighi ad andar via, potrebbe arrivare da un momento all'altro.

Antonio - (chiude la stanza) VADO !

Anna - Ci mancava solo la signorina Polentini oggi. Che giornata. "Non me ne vado da qui se prima non vi date un bacio in mia presenza, l'amore è la cosa più bella", roba da matti (va in camera da letto).

Anna (esce dalla stanza, si ricompone) Eccola è LEI!!

                                                        Scena V

                                           Gioacchino - Zia – Anna

Gioacchino - Buongiorno, mi scusi c'è qui una signora che cerca una certa Saltarelli (con aria di sufficienza) che abiterebbe in questo palazzo. Ho detto che non c'è nessuna Saltarelli in questo condominio... Ma ha insistito tanto dicendo tra l'altro che abitava al quarto piano.

Zia - (Appare zia Pina) E siamo qua!

Anna - Zia cara zia! Lei è zia Pina vero?

Zia - Cara! Ti ho trovato finalmente ... non ci eravamo mai visti prima ma ti immaginavo così... (bacetti).

Anna - Anch'io sa, non mi sarei mai potuta sbagliare vedendola!

Gioacchino - Ma, mi scusi, lei non si chiama SALLANA'?

Zia - Saltarelli non insista. È la mia nipotina.vuole saperlo melgio di me?

Gioacchino - Ma suo marito si chiama SALLANA'!

Zia - II marito della signora, nonché mio nipote si è sempre chiamato Saltarelli. Vuole sentirlo per telefono e se lo fa dire da lui stesso?

Gioacchino - Non ho bisogno di sentirlo per telefono, lo vedo almento due volte al giorno...

Zia - Lo dicevo che costui è pazzo... Come fa a vedere mio nipote se è lontano più di 300 chilometri da qui.

Anna - Forse è meglio calmarsi un attimo. Zia posi la sua valigia in camera da letto di là, tolga il cappotto e cerchi di rilassarsi...

Zia - forse è meglio, (andando via) Un portiere pazzo e doveva capitare proprio a me...

Anna - Gioacchino, (cercando complicità), deve sapere che la zia, perché è veramente la zia di mio marito, è qui a Palermo per una visita specialistica psichiatra. Da qualche tempo soffre di amnesia, scambia i cognomi, non ricorda nulla, neppure che mio marito non abita più al Catania e che si trova a Palermo. Pensa che tutti siano contro di lei, pertanto, la pregherei di assecondarla, la prego...

Gioacchino - Senz'altro signora, io non sapevo che le cose stessero così. Ci può contare.(Rientra la zia)

Zia - allora è sempre convinto che mi sbagli? Mi ha preso per una folle?

Gioacchino - Che dice signora, ha ragione lei! Chissà perché mi è venuto in mente quel nome, SALLANA', ma dove l'avrò preso!?

Zia - Allora è d'accordo con me: Saltarelli!!

Gioacchino - Come no? SALTARELLI, SALTARELLI

Zia - Dimentichiamo il battibecco. Sono qui a Palermo per una cosa lieta e non voglio amareggiarmi.

Gioacchino - ... Una cosa lieta?

Zia - Si ho vinto un premio ad un quiz televisivo e sono qui per formalizzare la vincita. Mi aspetta il notaio domattina.

Gioacchino- Certo, in notaio psichiatra !

Zia - No il notaio Depilli. Lo conosce?

Gioacchino - No signora; io sono il tipo che dal notaio ci andrà solo per il testamento. Bene, torno giù ( rivolto ad Anna) Posso lasciarla sola? Non c'è pericolo?

Anna - No, vada pure.

Gioacchino - Arrivederla signora.

Zia - ...Arrivederla.

Gioacchino - Signora SALTARELLI!

Anna - ... Gioacchino... (esce).

                                                        ScenaVI

                                                   Zia – Anna

Zia - Che gioia trovarmi qui. I nipoti, l'ho empre detto, sono dei tesori. E poi vedi la coincidenza: una nipote viene a lavorare a Palermo ed io vinco un'automobile e devo recarmi a Palermo dal notaio? Non è una doppia fortuna?

Anna - (ironicamente) Eccome!

Zia - Pensa, a quest'ora sarei in una stanza d'albergo senza nessuno con cui parlare e invece mi ritrovo qui come se fossi a casa mia e in più conosco finalmente la moglie del mio adorato Rocco. A proposito dammi del tu, ci tengo.

Anna - Senti zia, stanotte dovremo arrangiarci nello stesso letto perché...

Zia - Non dire più niente... è solo per una notte se vuoi posso restare qui in poltrona.

Anna - No, no che dici? Questa è zona di passaggio, cioè, volevo dire è una zona

               fredda di notte, ma il letto è grande, ci staremo bene. Siedi, ti preparo il thè.

Zia - Grazie, non faccio complimenti, lo accetto volentieri (Anna va in cucina) Sei stata  fortunata a trovare questo appartamento proprio vicino alle poste...

Anna - Si ho avuto tanta fortuna, ma sai prima o poi tornerò giù. Sarà questione di mesi, al massimo un anno. Sai Rocco conosce tanti uomini politici al nostro paese e , oddio! È finito il thè! (Entra in soggiorno) Senti zia io vado giù a comprare il thè che è finito.

Zia - Non disturbarti posso fame a meno.

Anna - Lo faccio volentieri e voglio comprare qualcos'altro per la  cena, visto che ci sei tu! Non dev'essere fredda come la cena che consumo ogni sera.

Zia - Vuoi che venga con tè?

Anna - Stai comoda, rilassati se vuoi in camera mia c'è il televisore, piccolo ma funziona bene (intanto mette il cappotto), starò via pochissimo.

Zia - Non voglio che la mia presenza ti crei problemi. Anna - Ma no! Che dici? Lo faccio con piacere (esce) A più tardi.

Zia – (scena a soggetto) Uhhh, la telenovella… dissi ca u televisori è nicu , ma che improta… (via per la stanza)  (Muica poi campanello)

                                                                             Scena VII

                                                                         Zia – Polentini

Polentini- Buongiorno, cercavo la signora.

Zia - Non c'è è uscita, lei chi è?

Polentini - Sono la signorina Polentini del 1° piano. Ero venuta prima, e mi scusi, lei è la donna delle pulizie?

Zia - Io sono la zia!!

Polentini - La zia? Lei abita a Palermo?

Zia - No io sto a Catania; sono qui per affari.

Polentini - Di cosa si occupa signora?

Zia - L'affare di cui parlo è il ritiro di un premio vinto a una trasmissione televisiva a quiz.

Polentini - Davvero?Io ho sempre creduto che le vincite fossero una messa in scena.

Zia - No, no, le assicuro che domani mattina sarò dal notaio a ritirare il premio: un'automobile!

Polentini - Addirittura un'automobile? Ma come l'ha vinta?

Zia - A un gioco musicale. La prego si accomodi.

Polentini - Io amo la musica.

Zia - Questa era diversa. Era un motivo misterioso, poche note e storpiate per giunta. Bisognava scoprire quale fosse il motivo e quando è toccato a me rispondere, dopo aver sentito solo due note, stavo per dire "Mamma mia com'è difficile", ma appena ho detto "Mamma" II presentatore e la valletta mi hanno abbracciata. Lo studio è esploso, applausi, ovazioni di ogni tipo. Insomma il motivo misterioso era "Mamma"!

Polentini - Questa è vera fortuna!

Zia - Non mi ha ancora detto cosa voleva da mia nipote! Potentini - Oh nulla. Sono venuta a vedere se per caso ho lasciato qui i miei guanti prima (da un'occhiata in giro). L'hanno chiamata per metter pace?

Zia - Non capisco! Che ha detto?

Polentini - Dico, i signori, la signora Anna e suo marito l'hanno invitata per mettere un pò di serenità in casa?

Zia - Signora, mi faccia capire: di quale marito parla?

Polentini - Dell'unico marito della signora, uomo distinto, per bene e che ha apprezzato i miei biscotti alle noci. Zia - Dev'essere! un errore signora. Mia nipote è sola! Polentini - Con lo spirito forse, ma qui vive con il marito. Anche se per ora c'è qualcosa che non va, sono sicura che tutto tornrà come prima. L'ho capito quando si sono baciati.

Zia - BA - CI - A - TI?

Polentini - Baciati davanti a me neanche 1/2 ora fa!

Zia - Signora, ci pensi bene prima di rispondere: lei ha visto mia nipote baciare un uomo qua dentro?

Potentini -Proprio li!

Zia - E mi dica com'era quest'uomo?

Polentini - (descrizione dell'attore) Ecco dove sono i miei guanti... Anzi no, vede? Questi devono essere quelli del marito della signora, andando via avrà preso i miei per sbaglio, stessa pelle, stesso colore.

Zia - (tiene i guanti in mano e li osserva). Non sono suoi questi vero?

Polentini - No, sono troppo grandi e i miei sono ricamati sulle dita. Ma la vedo perplessa. Ora chiamo il portiere così glielo dirà anche lui. (citofona). "Gioacchino senti sono la signorina Polentini, devi salire qui al 4° piano dalla nuova inquilina". Sta salendo di corsa. In questo palazzo tutti mi rispettano. È bastata la prima riunione di condominio a cui ha partecipato mio fratello l'arciprete. Doveva vedere tutti gli inquilino come erano rispettosi. La riunione è cominciata recitano tutti insieme il "Padre Nostro" e... (bussano) È Gioacchino! (apre).  

                                                                  Scena VIII

                                                   Gioacchino - Polentini – Zia

Gioacchino - Eccomi qua! Che c'è, che è successo?

Polentini: Gioacchino. senti dobbiamo chiarire una cosa: potresti dire alla signora chi abita questa casa?

Gioacchino - La nipote della signora!

Polentini - E poi?

Gioacchino - E poi che?

Potentini - E chi ci sta con la nipote della signora?

Gioacchino - Chi ci sta?

Polentini - II marito?

Gioacchino - Ah si il marito!

Zia - Ma quale marito? In questo palazzo deve essere! uno strano virus che fa vedere le cose che non ci sono. che fa scambiare i cognomi...

Gioacchino - (fa gesti alla zia indicando che la sig.na Polentini è un pò svanita)

Zia - Ora si spiega!

Potentini - Cosa si spiega?

Zia - Niente, niente e quindi mia nipote sta con il marito qui, sono contenta.

Polentini - Come? Ora ne è convinta? Ma se poco fa...

Gioacchino - (fa segni alla sig.na Polentini che la zia è un po’ matta).

Zia - Poco fa non avevo capito.

Polentini - Certo può darsi che io mi sia confusa, sa l'età!

Zia - Ma che dice, mia nipote abita qui con il marito.

Polentini - No, mi sono sbagliata, chissà cosa mi è passato per la testa. La signora è sola, vive sola!

Zia - La signora vive col marito, invece!

Polentini - No, è sola.

Zia - E col marito, invece.

Gioacchino - Scusate ma forse è meglio non parlarne più. si sta facendo tardi.

Polentini - È vero. Ora la lascio signora.

Gioacchino - (fa segno di compatire la sig.na Polentini)

Zia - Arnvederci... (riprende i guanti in mano)... già ma questi guanti di chi sono??

                                                          Scena XI

                                                       Anna - Zia

Anna (Entra) - Eccomi qua. Ho comprato delle mozzarelle freschissime, ti vanno zia?

Zia - A una vecchietta come me va bene tutto!

Anna - Vecchietta tu? Ma che dici zia, ti mantieni tanto bene.Vorrei anch'io essere come tè quando avrò la tua età...

Zia— Per piacere a Rocco?

Anna - Certo!

Zia - E a chi oltre a lui?

Anna - Anche a me stessa certo, ma soprattutto a lui.

Zia - Senti Anna, la lontananza di Rocco ti pesa?

Anna - Come no zia, sapessi che tristezza la sera, da sola...

Zia - Non è che hai qualche amico, con cui passi delle ore, magari solo per parlare?

Anna - N000, ma che ti passa per la testa!!

Zia - Niente! Ma sai noi esseri umani siamo così deboli...

Anna - Ma figurati!

Zia - (guarda i guanti) Di chi sono questi guanti? Anna - Quali guanti?

zia - Questi!!

Anna - Non saprei...

Zia - Sono da uomo, chi li ha lasciati qui??

Anna - Forse... il  portiere...

Zia - O un altro uomo?

Anna – E’ un mistero, non saprei proprio chi può averli lasciati qui!! Dev'essere stato Gioacchino, non ci sono altri uomini che frequentano l'appartamento.

Zia - Se è così, Gioacchino dev'essersi accorto che gli mancano i guanti, chiamiamolo! (si avvicina al citofono per chiamare Gioacchino). Gioacchino può salire un attimo su, qui dalla signora Saltarelli, Saltarelli, 4° piano... (riattacca). Ora vedremo cara, diversamente sarò costretta a pensare che altri uomini frequentano casa tua e, in questo caso non potrò non farlo sapere a Rocco...!!

Anna - Ma che dicizia!!

                                                              Scena X

                                                Zia - Gioacchino - Anna

Zia - Gioacchino... Entri prego...

Gioacchino- Che c'è, che è successo? Forse è meglio che mi trasferisca qui.

Zia - Senta ha dimenticato qualcosa qui... prima?

Gioacchino (guarda Anna) non mi pare... Vero signora Saltarelli?

Anna - (indica le mani e fa capire che è una nuova fissazione della zia)

Gioacchino - Ah si, si lo smalto per le unghie... Si!!

Zia - Ma che smalto Gioacchino. Voglio aiutarla: qualcosa di colore nero.

Anna - (continua a suggerire toccandosi le mani e mostrandole aperte).

Gioacchino - L'arpa!! ... Certo la mia arpa nera. Dov'è??

Zia - Voglio ancora aiutarla Gioacchino: qualcosa che si indossa.

Gioacchino - Senta non so rispondere, mi faccia una domanda di riserva!!

Anna - (continua toccarsi le dita).

Gioacchino -Gli anelli!!! Ceno i miei anelli!! Devo averli lasciati qui prima. Dove sono??

Zia - Gioacchino parliamoci chiaramente: di chi sono questi guanti??

Anna - (indica a Gioacchino che deve dire che sono i suoi).

Gioacchino - Che sbadato! Io sentivo freddo alle mani e pensavo chisa che, e invece avevo lasciato i guanti. Grazie signora ma non era il caso di farmi partecipare a un quiz, ... poteva dirmelo subito!!

Zia - Eh no!! Caro Gioacchino, i suoi guanti sono stati molto più importanti di quanto crede!!

                                                                  FINE II                                

                         

                           

                           

                          ATTOIII

                                            (qualche giorno dopo) Scena I

                                                         Rocco – Ubaldo

Rocco - Avanti cammini, non esiti (spingendo dentro Ubaldo)

Ubaldo - Ma questa è violazione di domicilio, rischiamo la galera...

Rocco - Ci pensava prima, prima! anziché mettere sotto lo stesso tetto mia moglie e uno sconosciuto. Forse un maniaco sessuale.

Ubaldo - Che va dicendo, il dr. Sallanà è un gentiluomo!

Rocco - Gentiluomo un corno, anzi due! Ma se mi accerto che è successo quello che temo, vi prendo tutti e tré e vi ridurrò ad "hamburger".

Ubaldo - La prego andiamo via.

Rocco - Non si preoccupi. I fringuelli sono ancora al lavoro e io voglio conoscere prima il luogo del delitto... Cara zia Pina se non mi avessi messo in guardia tu... E i soldi dell'investigatore? Ha mai avuto bisogno lei di un investigatore? Sa quanto costa un'indagine? Certo anche la Sig.ra Sallanà dovrà contribuire alle spese per il 50%. Così saremo pari in tutto. Quindi, questo è il soggiorno, (apre la cucina)...La cucina dove i colombi si cibavano; (si avvicina alla camera da letto).

Ubaldo - Quella è la camera da letto...

Rocco - La camera da letto non voglio guardarla.

Ubaldo - Ce ne sono due...

Rocco - Due... addirittura!! Ma allora è veramente un maniaco... Lo ammazzo! E lei...

Ubaldo - La prego andiamo via potrebbero sentirci, sono quasi le due.. Potrebbe sentirci qualcuno.

                                                       Scena II

                                                  Rocco - Ubaldo – Gioacchino

Ubaldo - Chi è?

Gioacchino - Sono io Gioacchino, chi è la?

Ubaldo - (apre)

Gioacchino - Sig. Specchi, lei qua? Ho sentito un rumore e...

Ubaldo - Si... Gioacchino, sono in compagnia di un signore che cerca casa.

Gioacchino - E l'ha portato qua? Quest'appartamento è occupato!

Rocco - Questo appartamento si libererà oggi stesso!!

Gioacchino - Ma come mai io non ne sapevo niente?

Ubaldo - È successo all'improvviso.

Gioacchino - Cosa è successo all'improvviso?

Rocco - Che i signori Sallanà si dividono.

Gioacchino - NO!

Rocco - Si invece, si.

Gioacchino - Ma come, una coppia così affiatata...(Ubaldo fa cenno a Gioacchino di stare zitto)

Gioacchino - E no! Mi lasci dire. In tanti anni che sto qua, questa è l'unica coppia che non ha mai litigato. Non si sente mai gridare. C'è un silenzio! Sembrano due sposini.

Rocco - Ah si?

Gioacchino - II dottore mi ha raccontato delle ore che passano dopo cena. (Ubaldo continua a fare cenni)

Rocco - Che facevano dopo cena?

Gioacchino - Stavano a tavola a bere litri e litridi vino, a parlare e..

Rocco - E dopo?

Gioacchino - Non me lo ha detto, ma possiamo immaginarlo, vero sig. Specchi?

Ubaldo - Io non ho molta immaginazione in questo momento. Ho solo fretta di andarmene da qui.

Rocco - C'è tempo. Non si preoccupi c'è tempo! Cosa facevano dopo cena? Cosa c'è da immaginare? (minaccioso)

Gioacchino - Ma come, un uomo alla sua età, non sa cosa può fare una coppia dopo cena?

Rocco - Abbia il coraggio di dire quello che pensa.

Gioacchino - Ma scusi, perché si altera tanto?

Ubaldo - È stanco è tutta la giornata che gira.

Gioacchino - Anch'io sono stanco, ma non per questo aggredisco le persone e poi che gli interessa di quello che fa una coppia che neanche conosce? Conosce forse il dottor. Sallanà?

Rocco - No ancora no! (a denti chiusi).

Gioacchino - La moglie di Sallanà allora?

Rocco - No! Credevo di conoscerla!!

Gioacchino - Se devo essere sincero lui mi è più simpatico. Oddio è una brava persona anche la moglie, ma il dottore è più alla mano, meno distante...

Rocco - Secondo lei chi dei due è più innamorato dell'altro?

Gioacchino - Secondo la sig.na Polentini...

Rocco - E chi è questa?

Ubaldo - È l'inquilina del 1° piano, la sorella dell'arciprete.

Gioacchino - Secondo la sig.na Poloenrini, che li ha visti baciare...

Ubaldo - Cosa? (Rivolto a Rocco) Non ne sapevo nulla, mi creda.

Rocco - E come mai la sorella dell'arciprete si mette a guardare una coppia nell'intimità?

Gioacchino - Pare che avessero litigato e la sig.na Polentini ha messo pace, sa, per amore dei figli.

Rocco - Figli? Quali figli?

Gioacchino - Ma non si arrabbi, (a Ubaldo) ma che è impazzito? Questo nel palazzo non lo voglio sigor Specchi!

Rocco - Secondo lei allora il figlio della signora è figlio del dottor Sallanà!

Gioacchino - Ne hanno due figli, egregio signore, e questa storia non mi piace più, me ne vado.

Rocco -Due figli??

Ubaldo - Gioacchino, non dica niente ai signori Sallanà. Non sanno che siamo qua.

Gioacchino - Non dirò nulla anche se la sua è violazione di domicilio.

Ubaldo - (a Rocco) Violazione di domicilio, che le dicevo?

Rocco - Di fronte al pluriomicidio cosa vuole che sia.

Gioacchino - Addio, addio... (esce)

                                                                    Scena III

                                                              Ubaldo – Rocco

Ubaldo - La prego non faccia follie. Deve esserci una spiegazione. A tutto c'è una spiegazione. Vedrà non sarà successo nulla.

Rocco - Abbiamo un testimone oculare, non cerchi di salvare la sua vita con le menzogne.

Ubaldo - Io non mento; il dottore è una persona per bene, non avrebbe mai approfittato...

Rocco - Non ha ancora capito che era tutto organizzato, che si conoscevano da molti anni prima?

Ubaldo - Questa è fantascienza.

Rocco - L'altro figlio di cui ha parlato il portiere allora è forse E.T.?Si conoscevano, hanno pure un figlio segreto, ed io che ho amato Michelino come un figlio vero. Che famiglia disgraziata.

Ubaldo - Senta, perché non ne parla con calma con il dottore appena torna?

Rocco - Con calma! Io l'ammazzo!

Ubaldo - Allora con la signora Sallanà. (Rocco cerca di colpire Specchi). Scusi, la signora Saltarelli, sua moglie. Comincio a confondermi anch'io. La pregoora andiamo via.

Rocco - Si, andiamo. Lui sta per tornare e sarà solo per un po’ perché come tutti i venerdì mia moglie fa dello straordinario e, prima lo farò parlare, poi aspetterò che torni mia moglie e poi, ZAC! (segno di pugnalata). (escono)...

                                                            Scena IV

                                                   Antonio – Rocco

Antonio- ( Entrando) Finalmente a casa. Cchi  settimana pesante: La sig.naPolentini, la zia Pina, i problemi dell'ufficio, ma finalmente è venerdì e potrò rilassarmi. Non voglio neanche pranzare. Preferisco riposarmi e leggere il giornale. A proposito di lettura... (va a controllare il notes)... "la pregherei, se le è possibile di russare silenziosamente la notte. Grazie!" Mah! Prima o poi mi chiederà di non respirare più per evitare correnti d'aria. (Si siede) Finalmente! Che tranquillità! (SUONANO)  Oh no! Chi diavolo sarà?!? (va ad aprire) Chi è?  Prego?

Rocco - Buongiorno! Il doitor. Sallanà? Sono dell'agenzia "Una casa tè la trovo". Sono il socio del sig. Specchi. Sono venuto per la visita mensile.

Antonio - Per cosa?

Rocco - Vede, noi non ci limitiamo a far trovare la casa, vogliamo che i nostri clienti si trovino bene e ci teniamo informati di tutto: se ci sono problemi, reclami. Abbiamo pure un questionario.

Antonio  - Guardi che qui è tutto a posto, grazie. Comunque se deve, si accomodi e facciamo presto. (Si siedono)

Rocco - Prestissimo! Allora vediamo!Nome e cognome:Antonio Sallanà Professione            Segretario Comunale aggiunto Età: 42 anni Coniugato? (ammicca)

Antonio - Che ha un tic?

Rocco - Suvvia, qua mettiamo che vive con la moglie, mentre noi sappiamo che vive con la sig.ra Saltarelli...

Antonio - Già certo voi sapete...

Rocco - A proposito la signora non c'è?

Antonio - Oggi è Venerdì e fa un pò di straordinario. Sarà qui più tardi.

Rocco - E mi dica, mi dica (ammiccando)." NIENTE?

Antonio - Non capisco... Rocco - (a gesti chiede se c'è qualcosa tra lui e la signora) Lei, e la signora...

Antonio - Mi scusi, ma questo a lei non interessa!

Rocco - Interessa, interessa.

Antonio - No, non c'è stato nulla, nulla.

Rocco - Vuole farmi credere che un mese di convivenza non le ha svegliato istinti erotici? lei è un bell'uomo...

Antonio - (inorgoglito) Che dice?

Rocco - La signora dicono sia una bella donna...

Antonio - Ah si! Una bella donna!

Rocco - E allora? Su, su, me lo confessi, allora?

Antonio - Beh!

Rocco - Beh?

Antonio - Sa...

Rocco - Si.

Antonio - Eh mio caro signore, non tutti gli uomini siamo usuali...

Rocco -Ma era la prima volta che tradiva il marito? 

Antonio - Ma no! Doveva vederla. Era troppo esperta, disinibita. A volte mi faceva arrossire. E dire che io e ho avute tante di avventure, ma lei senz'altro di più. Era decisa come solochi ha avuto molti amanti può esserlo. Sapesse quante cose mi ha insegnato! Le vuole sapere?

Rocco - NO! NO! E mi dica quante volte è successo? (comincia a manifestare nervosismo).

Antonio - Ogni giorno, due volte al dì.

Rocco - Dopo i pasti?

Antonio - E che è un medicinale? Per quanto salutare. Durante il giorno, quando ci prendeva la passione.

Rocco - E lei, non ha paura del marito? (agitato)

Antonio - II marito è così lontano! E poi lei lo tiene a bada con il telefono. Lui non lascia il suo supermercato, non ha motivo di sospettare nulla. Ma non si agiti, se lo fa lei, figuriamoci cosa farebbe il marito!

Rocco - Lo saprà subito, gentiluomo da strapazzo. Io sono Rocco Saltarelli di professione MARITO GELOSO!! Sei pronto a pagare con la vita ...VERME!

Antonio - Aiuto! NO, no. La prego si calmi (inizia un lento inseguimento tra i mobili della stanza). Tra me e sua moglie non c'è stato nulla.

Rocco - Due volte al di e me lo chiama "nulla"!

Antonio - Abbiamo vissuto come due eremiti. Ognuno nella sua tana, mai una parola più del necessario, mai a vedere la TV insieme...

Rocco - Certo non ne avevate il tempo indaffarati in altre cose... E io dovrei crederti, farabutto? Poco fa eravate grandi amanti, ed ora? Abbi almeno il coraggio di morire da uomo, vigliacco!!!

Antonio - Nulla, non c'è stato nulla. Si calmi non faccia sciocchezze. Poco fa mi sono sentito ferire nel mio orgoglio di maschio e le ho detto un sacco di balle...

Rocco - Ora ti sentirai ferire davvero, farabutto!!!

Antonio   - La prego, mi creda, aspetti che torni la sua "santa" moglie e lo chieda a lei...(Rocco si ferma e si mette una mano sul cuore)

Rocco - Sto male, presto mi aiuti, mi sento, mi sento svenire, presto un letto...

Antonio - Di là l'accompagno nel mio letto. (Entrando in camera da letto) Ha visto che le fa male arrabbiarsi? ( suonano)

Antonio -Vengo!Vengo!Un pomeriggio davvero tranquillo..Vengo,Vengo!(apre la porta)

                                                       Scena V

                                             Polentini – Antonio

Polentini - Buona sera! La signora non c'è?

Antonio - No, non c'è, ma venga lo stesso e mi aiuti... Di là c'è un uomo che sta male. È svenuto!

Polentini - Un uomo??

Antonio - Si è mio fratello! Ha vissuto sempre in Africa, non mi vedeva da tanto tempo e l'emozione lo ha fatto star male.Ma mi aiuti...

Polentini - Non ha sali? Cardiotonici???

Antonio - No qui. non era mai svenuto nessuno prima...

Polentini- Io a casa non ne tengo... Le conviene andare subito in farmacia, è qua sotto.

Antonio - E lui resta solo?

Polentini - Che dice starò qua io e lo controllerò ogni tanto!

Antonio - (indossa il cappotto) Lasci la stanza al buio però. Ho sentito dire che è meglio in questi casi...

Polentini - Va bene, ma ora vada e faccia presto. (Antonio esce.Potentini entra in camera ma ne esce subito)

Polentini - Nella penembra non si capisce però se si somigliano! (Campanello) Eh! L'emozione a volte gioca brutti scherzi...

                                                                Scena VI

                                                             Polentini – Silvia

Polentini - Prego?

Silvia - Buongiorno. Ma è lei la signora? (con stupore).

Polentini - No, guardi, io sono una vicina, desidera?

Silvia - Cercavo mio marito. Deve essere qui.

 Polentini - Suo marito?

 Silvia - Si Sallanà!

 Polentini - Ah si certo! Anche lei viene dall'Africa?

 Silvia – Dall’africa? Siti chiù vicini vuatri all’africa… Razzista! Si anch'io vengo dall'Africa. Non ho messo gli anelli al naso per non farle paura.

Potentini - Si accomodi signora... Senta, la prego innanzitutto di rimanere calma!

Silvia - Perché che è successo??

Potentini - Guardi, suo marito sta male, è svenuto.

Silvia - Svenuto?

Polentini - Si, l'emozione alla vista del fratello.

Silvia - Non capisco signora, non mi aveva mai parlato di un fratello. Mi dica come stanno le cose!!

Polentini - Le cose stanno così: suo marito è svenuto non appena ha rivisto il fratello. Un piccolo attacco di cuore ed ora è di là nella stanza al buio e sta riposando in attesa dei medicinali. Speriamo si riprenda.

Silvia - Oh Dio un attacco di cuore, lui che non ne ha mai sofferto... Forse è colpa mia, tutte le maledizioni che gli ho mandato appena ho saputo che conviveva con un'altra, ma ora, non mi sento di odiarlo e se vorrà sono pronta a perdonarlo e a ricominciare con lui.

Potentini - Non so di che parla, signora, ma le conviene andare di là a controllarlo. Non accenda la luce però, in questi casi è meglio la penombra. (Silvia vadi là).

Polentini - (Dopo aver spiato) Non lo stringa troppo, signora... signora la smetta di baciarlo a lui manca già l'aria!! (chiude la porta della camera da letto per pudicizia).

                                                          Scena VII

                                             Tutti tranne zia Pina e  Gioacchino

Antonio –(entrando) Ecco i medicinali. Quante gocce????

Polentini - 20 dovrebbero bastare, ma ora può rilassarsi c'è sua moglie di là?

Antonio - MIA MOGLIE??!!??

Polentini - La moglie di lui.

Antonio - E venuta finalmente!

Polentini - E vedesse come lo abbraccia e lo bacia... e tra un bacio e l'altro gli ripete che  lo ha perdonato!

Antonio - Lei a lui? Questa è buona. Vado in cucina a prendere l'acqua.(Antonio entra in cucina) (Entra Anna)

Anna - Signorina, lei qui?

Polentini - Si ero venuta per riprendermi il vassoio dei biscotti alle noci e poi mi sono fermata per... (entra antonio con il bicchier d'acqua e le gocce)

Antonio - Ma come sta già andando via?

Anna- Sto arrivando adesso. La smetta di fare lo spiritoso ad ogni costo.

Antonio - Ma se lei sia arrivando adesso, chi c'è di là?

Anna - Chi c'è di là??

Polentini - Una coppia che si vuole bene e che ha ritrovato l'amore. Che tenerezza, dovreste sentire le parole d'amore che si dicono, dovreste imparare!

Antonio - Senta di là c'è ,suo marito...

Anna - Cosa? MIO MARITO!? Rocco!

Antonio - Pensi, voleva ammazzare tutti. Poi per fortuna si è sentito male.

Anna - Si è sentito male? E ora chi c'è di là con lui?

Antonio - (Prima resta con la bocca spalancata)... Sua moglie!

Anna - IO??

Antonio - NO!! Allora deve essere MIA MOGLIE!! (Urlo di Silvia)

 Antonio - È lei la riconosco!   

Silvia - (uscendo arrabbiatissima. Chi è quello là?? (indicando la camera da letto) (rivolta al marito) PORCO!!! (indicando Anna) Chi è questa qua??

Anna - Glielo dica chi sono!!

Antonio - Cara, Ti presento Anna Saltarelli che divide con me questo appartamento.

Silvia - La tua amichetta! pensavo che nel cambio ci avresti guadagnato... Invece.

Anna - Come si permette?

Silvia - Ha pure il coraggio di minacciare. Non le è bastato concupirti, ammaliarti.

Anna - Che va dicendo. Ammaliare suo marito io? Chi pensa di aver sposato lei Paul Newman?

Silvia - Un attore in ogni caso l'ho sposato. Sapesse come ha recitato bene la parte del marito innamorato, del padre affettuoso.

Antonio - Silvia, ma io ti voglio bene, non ti ho mai tradito.

Silvia - Neghi l'evidenza per salvarti, vigliacco! (Entra Rocco)

Rocco -(scapigliato) MI GIRA LA TESTA!! Non capisco niente (si siede).

Anna - Rocco!!

Antonio - È suo marito

Silvia - E io l'ho baciato!

Antonio - Cosa hai fatto?

Silvia - L'ho baciato!

Anna - E lui?

Silvia - Pure!

Anna - Ah si! Ed io che sono stata fedele nonostante il diavolo tentatore cercasse...

Antonio - Che diavolo tentatore! Io cercavo di alleviare la tristezza di essere lontano da casa mia, senza le mie abitudini. Lei piuttosto, è solo colpa sua se ci troviamo in questa situazione penosa. Sua e di sua zia Pina!

Rocco - Zia Pina dove sei? (Si alza e va incontro alla Potentini)

Polentini - Che fa, che vuole fare??

Rocco - Zia Pina!!

Potentini - È impazzito! (Rocco abbraccia Polentini) AIUTO!! (Si inseguono tra le stanze).

Antonio - È ancora intontito!

Anna - I BACI DI SUA MOGLIE!!!

Silvia - Perché non pensa a ciò che ha fatto lei con il qui presente Dr. Sallanà?

Antonio - Vi prego!

Anna - Io non ho fatto niente signora. Suo marito è intatto... come l'ha lasciato lei.

Potentini - AIUTO" Liberatemi da costui!

Antonio - Si riprenda suo marito sembra uno zombi.

Anna - Rocco... Rocco fermati. Non è zia Pina quella lì. Vieni da me dalla tua "fedele" mogliettina. 

Silvia - Dovremmo credervi? Nonostante vi hanno visto baciare in questa stessastanza. (intanto Anna recupera Rocco e lo fa sedere e gli da il medicinale) (Polentini si accascia esausta su un'altra poltrona)

Antonio   - E tu nell'altra stanza?? (indicando la camera da letto)

Anna - Sul letto poi...

Silvia - Pensavo fossi tu!

Antonio - Anch'io quando sono stato costretto dagli eventi a baciare la signora Anna, pensavo a te!

Anna - E io avevo in mente solo Rocco... Il mio Rocco (corre ad abbracciarlo piangendo).

Rocco - BASTA !! Ero venuto qui per fare una carneficina...

Antonio - Ancora! Ci risiamo!!

Rocco - La signorina vi ha visti baciare, ma ha visto anche me e la signora abbracciati! E su un letto!!! A volte le apparenze ingannano davvero.

Polentini - Vero! Vero!

Silvia - Credevo fosse Antonio (e si avvicina a lui).

Rocco - E io credevo fossi tu cara Anna! (si avvicina ad Anna)

Antonio - Allora è tutto chiaro? Ci mittemu ‘na petra supra. Siamo salvi vero?

Rocco - Si, siamo tutti salvi. Se ci si vuole bene davvero. Se ci si ama, non ci sono ne distanze ne occasioni.

Polentini - Sembrano parole di mio fratello!!

Rocco – A lei però ‘ncunsigghiu cci lu vogghiu dari: megghiu non dire mai al primo che le capita delle sue false qualità amatorie. (Antonio imbarazzato). Prima di tutto  per non intaccare la reputazione di una signora e poi per non creare complessi di inferiorità: ddu voti al giorno, dopo i pasti! 

Anna - Ma che stai dicendo?!?

Antonio - Sta parlando di un nuovo medicinale, un ritrovato americano che serve a far crescere i capelli.

Polentini - Crescere i capelli? Mio fratello, l'arciprete, ne ha bisogno. Mi può dire come si chiama il prodotto!

Antonio - Per suo fratello proprio questo prodotto non va bene! (suonano)

Antonio – Chi e?

Gioacchino - Gioacchino, la posta (entra). Ma che c'è una festa?

Antonio - Si una festa.

Gioacchino - E cosa si festeggia?

Rocco - Iù, festeggio un mancato ergastolo per pluriomicidio.

Gioacchino - Ma lei è fissato!

Antonio - Per tutti noi invece il trionfo della verità nonostante le apparenze.

Gioacchino - Non capisco.

 Antonio – Glielo spiego dopo. Piuttosto signorina Polentini per lei è tutto chiaro ora?

Polentini - Perché che c'è da capire? Ho solo avuto paura quando suo fratello intontito mi ha inseguito, Chiddu ca non capisco è come mai lei abbraccia accussì forte sua cognata e sua moglie così forte suo fratello. Mah! (comincia a chiudersi il sipario e si abbassano le luci, mentre le coppie pian piano vanno per le stanze)

                                     fine della commedia