Bisognino… fa trottar la vecchia

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BISOGNINO FA TROTTAR LA VECCHIA……

BISOGNINO… FA TROTTAR LA VECCHIA…….

Di  Nando VITALI

PERSONAGGI                                    INTERPRETI

GIANNA

Moglie di Clemente

CLEMENTE

Capofamiglia

SILVIA

OSVALDO

       Loro figli

TOSCA

ALBERTINO

AGOSTINO

Vecchio amico di Clemente

GASPERO

Macellaro e finto medico

GAETANO

Laureato in scienze agrarie

A FIRENZE – ANNI TRENTA


ATTO PRIMO

Una stanza discretamente elegante. Nel fondo due porte, quella di destra è la comune, l’altra mette in cucina e nel resto della casa. Due porte a destra danno in due camere; a sinistra una porta al proscenio che dà in una terza camera e, al fondo, una finestra.

Il mobilio, di un certo buon gusto, è formato da una tavola a sinistra, un piccolo scrittoio a destra, al fondo un “buffet”. Sparse per la scena alcune sedie; al proscenio un divano. Molti abbellimenti e ninnoli.

Al salire del sipario la luce è accesa poiché sono le otto di una sera di febbraio.

SCENA I

Gianna, Albertino e Tosca

(Gianna apparecchia, Albertino straccia le pagine di un libro per far barchette e aeroplanini. Si ode la voce della Tosca che fa dei vocalizzi.)

TOSCA

(di dentro) Ah… Ah… Ah… Ah… Ah… Ah… Ah… Ah… Eh… Eh… Eh… Eh… Eh… Eh… Ih… Ih… Ih… Ih… Ih… Ih…

GIANNA

Dio, che martirio!

TOSCA

(come sopra) Oh…Oh…Oh…Oh…Oh…Oh…Uh…Uh…Uh…Uh… (entra dal fondo con un foglio di musica e seguita)Uh…Uh…Uh…

GIANNA

Ma quanto la deve durare codesta storia?

TOSCA

I’ mmaestro m’ha detto che fra dieci anni…

GIANNA

Fra dieci anni! Gesù mio!…

TOSCA

Cara mamma, ‘un si può subito arrivare a cantare la Vally! Si capisce: bisogna fare i’ ttirocinio.

GIANNA

I’ mmale gli è che tu ci mandi via di cervello!

TOSCA

(Avvicinandosi ad Albertino). Mamma vien qua: guarda i’ cchè gli ha fatto Albertino!

ALBERTINO

Spia! Spia! Spia! Spia!

GIANNA

(accorrendo) Dio de’ cieli! Tutto i’ llibro strappato! Ora tu senti tu’ padre quande ritorna!…

ALBERTINO

‘Un mi dice mica nulla. E poi, se i’ llibro gli è rotto, si ricompra.

GIANNA

Ah si, eh! ma 'quattrni chi te li dà? brutto furfante

ALBERTINO

Ce n'ha tanti i' bbabbo di quattrini

TOSCA

Brutto streghino

GIANNA

Io 'un so chi t'abbia partorito!

ALBERTINO

Te!

GIANNA

Davvero, sai ! Da vecchi si rincitrullisce, gli era meglio se andavo a fare una girata qui' ggiorno. a'meno pigliavo aria.  Rimetti per bene le pagine.., E nascondilo, che ‘un loveda tu' padre. (L'aiuta).  Domani te lo ricompro io, 'un gli dir nulla. (Si rimette ad apparecchiare sbuffando).

ALBERTINO

.(A Tosca).Spia! spia!spia! spia!

TOSCA

Oh ma io ti tiro un ceffone!

GIANNA

Lascialo fare: gli è un bambino

TOSCA

(Ripiglia la tiritera) : Ah.. ah… ah...ah.. .

(Suona il campanello).

GIANNA

Apri, gli è Osvaldo, Tosca.

TOSCA

(Non da retta), Eh.. eh... eh... eh

GIANNA

Uffa ! (Va ad aprire)

TOSCA

(Seguita a vocalizzare)

  

SCENA II

Detti e Osvaldo

GIANNA

(Rientrando, ad Osvaldo).  Che se’ te?

OSVALDO

0 tu' un mi vedi ?

GIANNA

Tu sara' vestito bene, ma con tu’ madre tu se’ un gran marrano

OSVALDO

(Si leva il soprabito e lo getta su una sedia).  Pazienza

GIANNA

Attaccala, la roba , la si sciupa a buttarla così.

OSVALDO

Mah ! se la si sciupa, la si ricompra. Giusto : bisogna che me n' ordini un altro.

GIANNA

Un altro paltò ? Ma se gli è quasi nòvo, questo.

OSVALDO

Che vorresti che ci fosse le toppe? I' ttipo  “raglan” 'un va più, ora gli usa i' “ddorsai” all’Inglese : attillato e con la vita alta.  Con ottocento lire se l' è fatto anche i’ pPeruzzi,

GIANNA

I' pPeruzzi gli è ricco.

OSVALDO

0 noi, che siamo poveri ? Tanto c'è i'bbabbo che paga.

GIANNA

(Uscendo dal fondo portando via il soprabito). ('Unn ha mica tutti 'torti, poerino).

TOSCA

(Vocalizzando) ih…ih…ih…ih…ih… (finisce con una stecca)

OSVALDO

Accidenti che stecca!

TOSCA

Tu' un te n’intendi: l’ho fatta di testa

OSVALDO

Tu stecchi.

TOSCA

Per tu regola, io la voce l'ho impostata

OSVALDO

Tu l'avrai impostata; appunto per questo la 'un t’arriva

TOSCA

Poero grullo(Ricomincia a vocalizzare). Oh...oh.,. oh,.

OSVALDO

Chetati

TOSCA

Un c' è bene, via.(Posa la musica) Senti, Osvaldo: che ci si va,         stasera?

OSVALDO

Indove ?

TOSCA

A i'ccircolo.

OSVALDO

Io ci vo.

TOSCA

Allora vengo anch' io.

OSVALDO

Te?... Con me ?...

TOSCA

Bada li : tu ci va’ con tante sciacquine, tu ci po' portare anche la tu' sorella

OSVALDO

Ma tu' un lo sai che stasera c’è, “gran suarè”?

TOSCA

Meglio!

OSVALDO

Indove tu l'hai l'abito da sera?

TOSCA

Grullo ; tu pagheresti ! Me ne son fatto uno da far invidia anche alla principessa Corsini.

OSVALDO

Sicuro, vah! Per te si spende e si spande: te tu sei i' cucchino di casa, e io, invece...

TOSCA

Vai, vai ! Lo “smochin” da mille lire, chi l'ha pagato ?

OSVALDO

Le lezioni di canto a venti lire, chi le paga?

TOSCA

E te sempre a zonzo, a fumare e bere, chi ti mantiene ?

OSVALDO

I' bbabbo ! E te?

TOSCA

I' babbo! Ma io ci ho una spe­ranza…

OSVALDO

Io mi tiro su per corridore automobilistico

TOSCA

E lo per soprano lirico

OSVALDO

Io alla prima corsa che vinco son ricco.

TOSCA

Tu corri senza automobile ?

OSVALDO

Poerìna! Appena son allenato, vo alla Fiat, e gne' ne dico...

TOSCA

A chi ?

OSVALDO

Alla Fiat: vorrei una macchina per tentare la coppa Fiorio.  E loro: zá! Zà! S' accomodi, la scelga : preferi­sce questa o questa altra ?

TOSCA

Ma chi te l'ha detto?

OSVALDO

I' mmigliorini.  Lui fece così: gli andò in un garage e ne prese una... Però la portò via quando 'un c'era i' ppadrone., e allora successe un malinteso e gli andó dentro! Si capisce: anche lo « sport » gli ha 'su' martiri!…

TOSCA

lo mi vergognerei... Almeno la carriera della cantante l'è più onesta.

OSVALDO

I' cchè me n'importa a. me ?

TOSCA

0 a me di te ? Hum!

OSVALDO

Tanto. a ballare 'un ti ci porto.

TOSCA

E io, ci vo co i'ddottore...

OSVALDO

Qui' manico di granata ?

TOSCA

Tu pagheresti ! Intanto, lui gli è dottore. Gli ha detto che alle nove e mezzo viene a prendermi con la su’ so­rella 'n carrozza.

OSVALDO

Meglio per te. (Tirando uno scapaccione ad Albertino).  Levati dì torno te!

ALBERTINO

Mamma !... Mamma!... Osvaldo mi picchia!

OSVALDO

Chetati, rospo!

ALBERTINO

Mamma!    Mamma!

SCENA III

Gianna, Silvia Tosca Osvaldo e Albertino

GIANNA

(Entra dal fondo, seguita da Silvia che porta una zuppiera). Che vi volete chetare, tutti ?

ALBERTINO

E' mi tira gli scapaccioni

OSVALDO

(Facendo il verso).  E' mi tira gli scapaccioni!

SILVIA

Via, via, Osvaldo alla tu' età... Tu se' vecchio, si poi dire...

OSVALDO

Te tu sara' vecchia: zittellona!

SILVIA

Io ti compatisco.

OSVALDO

(Minaccioso).  C'è poco da compatire, sai ?

GIANNA

(A Silvia). Ovia ! O lascialo fare anche te, tu fomenti!

SILVIA

Eh, già : io fomento...

TOSCA

(A Silvia): Che me l' hai stirato i' vvestito ?

SILVIA

 Sì, gli é bell' e pronto.

OSVALDO

C'era da ricucire le bretelle

SILVIA

Le son ni' ccassettone, bell' e ricucite.

GIANNA

Andiamo, andiamo, si mangia.  Quel­l'omo ritarda, stasera,

SILVIA

Ma aspettiamolo, mamma.  E' veniva da Arezzo ; gli avrà ritardato i' ttreno.

TOSCA

Se ritarda I' ttreno, 'un ci s'ha colpa noi. Io ho furia.

OSVALDO

Anch'io.

GIANNA

V' avete furia?  E perchè?

TOSCA

lo vo a ballare : alle nove e mezzo viene i' ddottore a prendermi con la su' so­rella 'n carrozza

SILVIA

Ma perchè tu va' sempre a qui' ccir­colo?

TOSCA

Che ti vo' impicciar de' tu' fatti ? lo fo i' cchè voglio.

SILVIA

Tu fossi la mi' figliola, invece che la mi' sorella...

TOSCA

E' farei come fo ora. (Frignando) E poi t'ha a smettere, sai!

GIANNA

(a Tosca) Dio ! t'ha  una linguaccia! (a Silvia) E se la vole andare, lasciala andare. Dopo tutto la va co' un dottore, e' sarà sempre una persona distinta.  Va' a rigirar qui' ppollo, che 'un s'attacchi.

OSVALDO

E  metti un ferro, tu mi dai una rin­frescatina allo « smochin »

SILVIA

Ah! Tu va' a ballare anche te?. 

OSVALDO

Se ti pare

SILVIA

(Uscendo e sospirando). Mi pare, mi pare....

(Suona il campanello).

GIANNA

  Apri, Silvia, gli è tu' padre. (Silvia esce per la comune).

ALBERTINO

  (Scende dalla seggiola).  I'bbabbo m' ha portato le caramelle !

GIANNA

  (Ad Osvaldo).  E ora 'un cominciamo con la solita storia de' quattrini. Tu lo slo sai che' brontola. (Te li do poi io...)

OSVALDO

( Guarda se tu gli parli di' ppaltò...

                                        

SCENA IV

Detti e Clemente

CLEMENTE

(Entrando, seguito da Silvia) Ohi! Bonasera, figlioli!

TUTTI

Bonasera. (Clemente dà un bacio a tutti).

GIANNA

T'ha' ritardato, eh

CLEMENTE

Ma che ha' visto?

SILVIA

Via, levati i' ppaltò. (L'aiuta).

CLEMENTE

Bada fa' piano gli è tutto sdrucito

ALBERTINO

Babbo, le caramelle…
CLEMENTE
Che se' stato bono ?
GIANNA
(Subito).  Si... si...
CLEMENTE

(Leva un pacchetto che dà al fanciullo), Tieni, pallino. (Guarda la ta­vola).  Che è pronto?

GIANNA

Altro che pronto : la minestra l'ha messo le corna.

CLEMENTE

0 via, allora si mangia.  Andiamo ragazzi. (Tutti si seggono a tavola). 0 la Silvia ?

GIANNA

(Mescendo la minestra).  Ora la viene.

CLEMENTE

Oh !... Come sono stanco! Ho fatto tre o quattro paesi intorno a Arezzo...La gente la 'un compra… I commercio gli é fermo.  E poi, si sa, la roba l' è cara... io glielo dissi a i'ssor Orlando: se  ‘un ribassa... Oh, lo sai, Gianna, che forse fra poco, si cambia proprietario ?  Ho sentito dire che i’ ssor Orlando voglia vendere la conceria.  Speriamo che co' i' nnovo la vada meglio,.,

GIANNA

I' bbisogno ci sarebbe...

CLEMENTE

Ho capito l'antifona: bussi a cassa...
GIANNA

Busso... busso.  E’ busso sicuro ! Stasera le son tre..,.

CLEMENTE
Tre… I' cchè

GIANNA

Trecento.,.

CLEMENTE

Lire ? Pe' farne i' cchè?

GIANNA

Tu se' buffo, sai, te! Son quattro figlioli da mantenere.  Le ragazze le vogliano ; quest'altro e' chiede ; i' piccino anche lui gli ha 'libri…

CLEMENTE

Lo so, ma trecento…

GIANNA

A me tu mi fa' montare i’ ppulcino.  Che ti se' messo in testa che te li rubi, io e' quattrini?  Se tu vòi  ti fo vedere  i' llibro !

CLEMENTE

‘Un t' arrabbiare accidenti. Che almeno si possa mangiare in pace.
GIANNA

Tu fa' certi discorsi, che se ‘un ragionassi...

CLEMENTE

Ma vedi come tu sei

GIANNA

E' son così ! Queste creature l'hanno diritto di vivere!

CLEMENTE

Mangiamo, gli è meglio

GIANNA

No, 'unn è meglio.  Tu  t’ha' a spiegare.

CLEMENTE

Io so una cosa sola: che mi tocca a girare i' mmondo come un dannato  per mantenere questi du' zuzzerelloni bòni a nulla!

GIANNA

Meschino

CLEMENTE

(Ad Osvaldo che si alza da tavola): 0 te?

OSVALDO

Io ? 'Unn ho fame. Così tu' un dirai che si mangia troppo. E poi, tanto per cambiare, c'è il ppollo, a me m'è venuto a noia.

GIANNA

(a Clemente).  Lo vedi i'cchè tu fai?  Sicuro. co' i' ttu brontolare! Io mi sento gelare, quando tu torni.

CLEMENTE

Figurati io ! (a Tosca che si alza). 0 che va' via anche te?

TOSCA

Tanto 'unn ho fame nemmeno io.

GIANNA

Benone

TOSCA

E poi si fa lo spuntino a i' ccircolo.

CLEMENTE

Tu vai a ballare?

GIANNA

Si. La va co' i' ddottore...

CLEMENTE

Ma chi gli è i' ddottore ?

TOSCA

Gli  è un giovane che si conobbe l'altra sera,..

CLEMENTE

E te tu ci vai, così, a ballare insieme.

TOSCA

Mica sola: c’è la su’ sorella.

CLEMENTE

Mah!

GIANNA

Sarebbe a dire: mah!

CLEMENTE

Mah!

GIANNA

Tu mi fa' ridere, vedi! Codesto gli é proprio i' vverso di stuzzicare i' gginepraio, con le figliole: e’ sospetti! (A Tosca) ‘un gli dar retta va' vai a prepararti, (Prende le scodelle e le mette, sul  “buffet”, Tosca esce dal fondo a sinistra)

OSVALDO

(a Gianna). (Ho bisogno de' soldi).

GIANNA

(Te li do poi...). (Osvaldo esce da destra)

 (Albertino rovescia un bicchiere colmo di vino).

CLEMENTE

Vai ! Addio pantaloni! (Si asciuga) Se tu stessi un po' fermo!

ALBERTINO

Ah!... (Si mette a strillare).

GIANNA

(ad Albertino), Vieni, vieni, poerino.. tu mangi di là, sai. (A Clemente, uscendo dal fondo): Quando tu vien te, vien la grandine!

SCENA V
Clemente e Silvia
CLEMENTE
(Rimasto solo, gira intorno lo sguardo) Benone!  Scena vòta! Mah! (Si mesce da bere)

SILVIA

(Entra dal fondo con un tegame. Ha gli occhi rossi).  Tieni, babbo

CLEMENTE

l'cchè t' ha' fatto ? 0 che piangi ?

SILVIA

(Piangendo) : La 'un può durare que­sta vita... Tutte le volte che tu torni l'è questa storia.

CLEMENTE

Via, via: tu esageri. Io son felice anche così.  In tutte le famiglie c' è sempre qualcosa, si capisce ; e’ c' è chi sta peggio di noi! Grazie al Cielo io mi sento bene, e quando c' è la salute. si può lavorare e tirare avanti.  Su, su, grullina…

VOCE OSVALDO

Silvia, 'ndove sono e' calzini di seta?

SILVIA

(Alla porta di destra): Al su' posto, nella cassetta, (A Clemente): Otu'un mangi, babbo?

CLEMENTE

E' m' é andato via la fame anche a me

VOCE TOSCA

Silvia! Vien qua.

SILVIA

(Sulla porta del fondo).  I' cchè c'è?

VOCE TOSCA

Guarda come tu me l'ha stirato!

SILVIA

Ma d'altronde, t'avevi furia...

VOCE TOSCA

Bella figura ci fo. Ma se tu'un sa' stirare, allora, i' cchè tu sa' fare ?

SILVIA

Bambina, un'altra volta stiratelo da te.

VOCE TOSCA

(Imitando): Stiratelo da te! Uhm!…

CLEMENTE

(Scattando): Brutta...

SILVIA

Babbo...

CLEMENTE

Se un giorno o l'altro mi piglia i' tticchio, tu vedi i' icchè son capace di fare!

Suona il campanello),

SILVIA

O questo?

VOCE TOSCA

Silvia, apri te; forse gli è i’ ddottore

SILVIA

(A Clemente): Ahi!.. L'accompagnatore (va ad aprire)

                        

SCENA VI

Detti, Gianna, Agostino poi Osvaldo

GIANNA

(Entrando dal fondo). Ochi è, ora?

CLEMENTE

Gli è l'amico della tu'figliola..

GIANNA

Seguita a far' i' ggrullo

CLEMENTE

Poeri noi!

GIANNA

Guarda se tu mi' da' quattrini.

CLEMENTE

Quanto t'ha detto?

GIANNA

Trecento.

CLEMENTE

'Un si fa nulla meno ?

GIANNA

Dammene dugento.

CLEMENTE

(Le dà due fogli da cento).  Tieni.

GIANNA

Ce n'hai due da cinquanta?

CLEMENTE

(Eseguisce).  Eccoli... Oh!... O i' ffoglio da cento ?

GIANNA

O che ha' paura ?, caspiterina!  Te ne chiedo di meno un' altra volta.,

CLEMENTE

Ma io rimango senza

(Gianna fa una spallata e l'atto di uscire, ma apparisce Agostino seguito da Silvia)

AGOSTINO

Permesso ?

GIANNA

S'accomodi...

CLEMENTE

Favorisca...

AGOSTINO

Clemente... Tu'un mi riconosci ?

CLEMENTE

(Sopra pensiero): Scusi... scusa...(Lo riconosce): Toh! 'Unn è possibile! Agostino!

AGOSTINO

Io, perdiana! (Lo abbraccia) : Come va il nostro Clemente ? Dopo vent'anni!

CLEMENTE

(Riavendosi dallo stupore).  Agostino! Figliolino:      come tu stai?(Si baciano e si danno delle manate sulla schiena).

AGOSTINO

(Guardando Gianna) questa l'è' la tu' moglie… Già, già... la sora Gianna, vero ? Come sta, signora?

GIANNA

Bene, grazie.

AGOSTINO

lo mi ricordo di quando son partito : loro gli erano sposini novelli e io ero un ragazzo, avevo diciott'anni... T'avevi una bambina, la Silvia, me ne ricordo ancora : bellina, bionda…

GIANNA

Eccola lì: l’è unpo' cresciuta...

AGOSTINO

(Si rigira).  Che bella ragazza che la s'è fatta ! Come s'invecchia

CLEMENTE

Io invecchio, car’Agostino! Tra poco e' son cinquanta, Vieni, vieni mettiti a sedere.

AGOSTINO

Vu' mangiavi

CLEMENTE

Chè? S’é finito, ma se tu vo' favorire…

AGOSTINO

Grazie, ho mangiato in treno.

CLEMENTE

Allora; tu bevi. Silvia, dammi un bicchiere.

AGOSTINO

(Seguendo collo sguardo Silvia).Che         ci ha' questa sola ?

CLEMENTE

Sola ? Ce n’ho quattro : du’ maschi e du' femmine.

AGOSTINO

Accidenti.

CLEMENTE

Sai, le son cose che succedono a pigliar moglie a vent’anni

AGOSTINO

(A Gianna). Brava. Signora! Bisogna far così : crescere e moltiplicare! Vangelo!

GIANNA

La scusi, sa, ma ho da fare.

AGOSTINO

Prego, la faccia, la faccia(Gianna esce dal fondo).

VOCE TOSCA

(di dentro) Mamma….

GIANNA

(Sul limitare): No, Tosca, 'unn è lui.

CLEMENTE

(Mescendo): Tieni, bevi.  Che ti piace sempre?

AGOSTINO

A botti, lo beverei! specialmente questo. Ho bevuto un po' di tutto per i’ mmondo: purchè la fosse roba rossa! BONO.  Questo si chiama vino all’estero lo fanno co' i'ccinabrese (Guarda Silvia)Ma guarda che bella ragazza! 0h! la 'un se n'ha mica per male, eh? Io, si pol dire, son di casa...

SILVIA

Ma che le pare...

CLEMENTE

E torna bene i'cconto: l’ha 25 anni: te t'andasti via quando l’era ancora cosi...

AGOSTINO

Sicché l' avrà anch' i' ddamo, eh ? Oh, o che si vergogna ?

CLEMENTE

No, no : la ‘un ce l’ha... Sai, la 'un ci tiene.  'Unn è vero, Silvia?

SILVIA

Ma che discorsi, babbo,..

CLEMENTE

Eh ! se ‘unn avessi lei!

AGOSTINO

0 quegli altri?

CLEMENTE

Osvaldo gli ha ventidue anni : la Tosca, venti ; il piccino, Albertino,11

quello gli è stato lo sgocciolo,

AGOSTINO

Eh. ma tu se' sempre in tempo

CLEMENTE

(Gli mesce impetuosamente il  vino) Tieni, gli é meglio bere!

OSVALDO

(Appare da destra in maniche di camicia) : Vien qua, Silvia 'un m' entra i' ggemello.

CLEMENTE

Vedi, quello gli è Osvaldo.  Vien qua, Osvaldo.  Questo gli è Agostino

Tani, sai, qui' mmi' amico che te ne parlo sempre,,

OSVALDO

(In malo modo) : Piacere. (A Silvia): Vien via, Silvia. se no fo tardi. (Esce da destra.  Silvia lo segue)

SCENA VII

Clemente, Agostino

AGOSTINO

(Guardando dietro a Osvaldo) Gli è un po' bisbetico...

CLEMENTE

'Un ci badare.  E' vo' diventar corridore: e allora l'educazione... si sa...

AGOSTINO

Eh… capisco. (Beve).  Ma senti che vinetto! Dunque, tu' un t' immagini

nemmeno perchè son venuto a trovarti a quest' ora bruciata!

CLEMENTE

Per rivedermi, dopo 20 anni

AGOSTINO

Anche.  Ma più che altro per farti una sorpresa.

CLEMENTE

Una sorpresa?

AGOSTINO

Si, preparati.

CLEMENTE

(prende la sedia e la porta più vicino ad Agostino)Son pronto...

AGOSTINO

Che lo sai chi son io?...

CLEMENTE

Che burlone! Tu se' Agostino, Agostino Tani.

AGOSTINO

Non solo, ma chi sono io per te?

CLEMENTE

(Gli tira un'altra manata sulla schiena).  I'mmi' amico, tu sei. T 'un se' mica cambiato : tu se' sempre i' medesimo burlettone ! Oh, che te ne ricordi?  Che se n' è fatta una ! Solamente quando s'andò su i' ccampanile della chiesa a riempire di cenci la campana di' pprete! Me ne ricordo sempre ! Gli arrivò mez­zogiorno - e sai, lui ci teneva a so­nallo preciso! - tira che ti tiro e la campana la 'un voleva sonare! Gli venne un accidente,  poero don Marco! Che scapaccioni che ci dette! Bevi, Bevi, ! Guarda bevo anch’io, tanto gli è maglio affogare…quello che c’è dentro! (ride istericamente e beve)

AGOSTINO

(L'osserva e cambia tono).T’ un se’ contento? Noo?

CLEMENTE

(Un po' triste). Si, ma…credi… tanto ora nessun ci sente : una vita, caro te! Co' figlioli, oggi... con l' idee che gli hanno !

AGOSTINO

Ma 'figlioli bisogna saperli domare, caspita!

CLEMENTE

Te tu li domi, e la moglie la li sdoma! Sai, sulle prime l'eran liti, ma poi, ho portato i' bbon per la pace, mi son rassegnato...

AGOSTINO

0 i'cchè fanno ?

CLEMENTE

Di' mmale 'un ne fanno…’un voglian far nulla, ecco, la Silvia, no, sai: quella la dirazza ! Se la fosse stata la minore invece che la maggiore, avrei pensato a chi sa che cosa; ma di quella son sicuro: l' è i' ffrutto della luna di miele

AGOSTINO

Come tu se' cambiato !

CLEMENTE

Gli è i' llavoro. Io monto in treno la mattina alle cinque e torno all' otto stanco morto, per guadagnare più che sia possibile.  Poi, fra scrivere qualche lettera, rimettere un po' d'ordine fra' mi' fogli, mi metto li e ci fo mezzanotte . Vo a letto, e, fra' pensieri di casa e quelli di' llavoro, mi rigiro fino allora di levarmi: e allora: via di corsa alla stazione.  Dormo un pochino 'n treno.  La Domenica... eh !, la domenica mi riposo: sto 'n casa e' mi par d'essere un papa… fra le gioie della famiglia!

AGOSTINO

Ma almeno, che guadagni bene ?

CLEMENTE

'Un mi lamento.  Viaggio per una conceria di Pescia... Si potrebbe guadagnar di più, se 'un ci fosse qui' ppa­drone gretto e poco pratico

AGOSTINO

(Con intenzione) : Ah...

CLEMENTE

Ma, dice, vol vendere ogni cosa, e sarebbe bene, perchè se 'un vendono va tutto a rotoli !...

AGOSTINO

Già, ti volevo appunto parlar di questo...

CLEMENTE

Della conceria ?

AGOSTINO

Sicuro. Ti dicevo dianzi che tu indovinassi chi sono io...

CLEMENTE

I' cchè tu centri te colla conceria ?

AGOSTINO

E c'entro (pausa) l' ho comprata io...

CLEMENTE

(Ride).Te?Brutto birbone, tu scherzi, eh ? Sempre i'mmedesimo! (Gli batte alcune manate sulla schiena)

AGOSTINO

(Serio, sotto i colpi): Da ieri sono i' ppadrone.. Su i' sserio

CLEMENTE

(Mortificato, con la mano in aria). La mi scusi!

AGOSTINO

Va, la, va' la, va' la... Tu se' tanto baggiano!

CLEMENTE

(C.  S.). Sicchè

AGOSTINO

Ma siamo sempre amici perbacco!

CLEMENTE

(C. s.)Ma che dici i' vvero?

AGOSTINO

Dico i’ vvero sicuro!

CLEMENTE

(Gli mesce impetuosamente il vino) T' ha a ribere! (Mesce anche per sè)

SCENA VIII

Detti, Gianna, Silvia, Osvaldo, Tosca e Albertino

CLEMENTE

(A Silvia che rientra da destra). Ma te ‘un lo sai, Silvia..

AGOSTINO

(Interrompendolo) Già... Gli vorrebbe raccontare le mi' avventure.  Eh, eh ! me n'è successe tante, in Siberia, ni' gGiappone, in India; ma gliele racconterò a comodo..

GIANNA

(Entra dai fondo, conducendo Al­bertino, che ciondola per il sonno).  Tieni, Silvia : mettilo a letto.

SILVIA

Si, mamma. (Esce da destra con Albertino).

TOSCA

(Di dentro) : Silvia!...

GIANNA

Ora la viene, Tosca, abbi pazienza…

OSVALDO

(Di dentro).  Silvia!...

GIANNA

Eccola.  Osvaldo, un momentino

TOSCA

(Entrando discinta dal fondo): Ma insomma, indove la s’è cacciata?

OSVALDO

(Entrando da destra con lo “smoking” sul braccio)  Gli avevo detto di Stirarmi lo “smochin” !

GIANNA

Si, bambini abbiate pazienza…

TOSCA

Ma che pazienza! Io fo tardi

OSVALDO

Così 'un me lo posso mettere ecco, accidenti a ogni cosa

CLEMENTE

Ohe ! Che modo gli è questo? (A Tosca): E te va' di là : 'un ci si presenta così quando c'è della gente che un si conosce.  Potrebbero essere anche persone di riguardo!  Via 'n camera vostra!

GIANNA

Che modi son codesti ?

CLEMENTE

Son modi così. E basta.  Oh!

GIANNA

Guarda guarda come rizza la cresta! (Ad Osvaldo): Dammi qua, te lo stiro io. (Prende lo  smoking ed esce dal fondo conducendo seco Tosca).  Ora vengo io, sai, Tosca: 'un t’ arrabbiare.

OSVALDO

(Uscendo da destra): O mamma, 'un ci far pieghe morte!

SCENA IX

Clemente e Agostino, poi Gianna e Osvaldo

AGOSTINO

(Dopo un po' di silenzio) Poero Clemente! Ti devon mangiare come i' ppane

CLEMENTE

Mah !

AGOSTINO

E tu mantieni que’ fannulloni li?; con tutte quelle pretese ?

CLEMENTE

Prova a non mantenerli, se ti riesce.

AGOSTINO

Ma come ?: tu' un ti ribelli ?, tu'un li bastoni tutti ?

CLEMENTE

Bisogna lottare con la vecchia…

AGOSTINO

'Unn è con la vecchia che bisogna lottare : gli è con ' la tu' debolezza : per­chè se questa gente che vive alle tu' spalle la provasse i' mmorso di'llupo... Eh, allora…

CLEMENTE

Sarebbe a dire?

AGOSTINO

Sarebbe a dire che son nell'oro e ‘un se n' accorgono per il semplice fatto che 'un si son mai ritrovati a i' bbisogno... Ma che si gira!.. un figliolo di ventidue anni che 'un fa nulla.

CLEMENTE

No, si tira su per corridore d' au­tomobile

AGOSTINO

Indove ?

CLEMENTE

Sai, gli è amico di tre o quattro che ci hanno la macchina.  Gli sta tut­t'i'ggiorno lì in via Pellicceria : bevono un caffè, montano su, fanno quattro scoppi e un po' di puzzo, poi ripigliano un altro caffè, rifanno un'al­tro po' di puzzo, e tutt' i' ggiorno l' è questa storia

AGOSTINO

E I' ccomune li lascia fare ?

CLEMENTE

Pare di sì.

AGOSTINO

E la tu' figliola ? Una ragazza di 20 anni che la un sogna che 'balli

CLEMENTE

Pe’ quello la va anche a scuola di canto: tu sentissi che musica, la domenica

AGOSTINO

E quasi quasi tu gli da' ragione

CLEMENTE

'Un gli do ragione, ma d'altronde...

AGOSTINO

D' altronde ? Ma come tu parli, te, òmo onesto e padre di famiglia ? Ma che lo sai i' cche diventeranno que' du’ figlioli ?

CLEMENTE

‘Un lo so, 'un lo so : 'un mi ci far pensare

AGOSTINO

 Anche i’ppiccino, sai.  L'ho visto come gli è andato a letto: senza nem­men guardarti.  Ma che è quello i'mmodo?

CLEMENTE

E' gli è tanto che lo dico, un giorno o l’altro piglio i' ttreno…

AGOSTINO

Ma che treno ! Clemente, te l' ho già detto : Bisognerebbe che provassero i' mmorso di' llupo.

CLEMENTE

Che morso ?

AGOSTINO

Ma, dico, t' un potresti morire ?.

CLEMENTE

Corna !

AGOSTINO

Corna un corno! Per i treni... un disastro...

CLEMENTE

Tiè!

AGOSTINO

Tu potresti diventare infermo, ina­bile a i' llavoro...

CLEMENTE

Ricorna!

AGOSTINO
Una paralisi, per esempio,.. Che idea ! Bella cosa una paralisi!

CLEMENTE

Senti, Agostino : con tutto i' rrispetto per i' pprincipale, ma tu va' via di cer­vello

AGOSTINO

Con tutto i' rrispetto per i' ssotto­posto, tu se' un cretino! Tu vedresti

se tu fossi paralizzato, come filerebbero, alle prese con la fame!

CLEMENTE

Ma io me n' imbuschero! Io sto bene sano!

AGOSTINO

Vedi che tu' un capisci? lo dico una paralisi, ma simulata

CLEMENTE

Pe' ffinta ?

AGOSTINO

Si capisce: una paralisi falsa

CLEMENTE

(Pensa un po').  Tu mi fa' ridere

AGOSTINO

Pensaci bene. Mi potrebbe anche mandare i' ddestino.  Ieri sera, quando presi possesso degli uffici a Pescia, vidi il ttu' nome e i' ttu’ indirizzo fra' nostri rappresentanti, e su bito, così, mi venne l' idea di venirti a trovare.  Perchè ?

CLEMENTE

Perchè tu mi se’ amico

AGOSTINO

Non solo, ma avevo un presentimento.  E dianzi, perchè 'unn ho votuto che tu dicessi alla tu' figliola maggiore chi ero ?

CLEMENTE

Ah, quello 'un lo so capire

AGOSTINO

Un altro presentimento. O 'un potre' essere io i' ttu' angelo custode ?

CLEMENTE

Con codesto viso ?

AGOSTINO

Io parlo su i' sserio, e te tu scherzi.

CLEMENTE

Sì, ho bevuto un pochino ; 'un ci badare

AGOSTINO

Dunque ?

CLEMENTE

Dunque ? I’cchè?

AGOSTINO

Facciamo questa prova.

CLEMENTE

Ma che se' matto ?

AGOSTINO

Scusa, i' cchè tu ci perdi ? lo sono il ttu' principale, e' son d'accordo con te, dunque,,,

CLEMENTE

Ma che ti pare che mi possa mettere a far la commedia ?

AGOSTINO

E sai! t' eri poco burlone, da ragazzo!

CLEMENTE

Quando mi vesti' da donna e mi feci rincorrere da que' due... Ti ricordi?  Oh, ma s' erano 'nviperiti abbono! (Pensa).  S' ha a ribere!(Mesce il vino, poi, dopo aver guardato in giù per il collo del fiasco, serio serio ad Agostino): Oh !

AGOSTINO

Eh ?.

CLEMENTE

Che ne soffri te di vertigini ?

AGOSTINO

Io?  No davvero!

CLEMENTE

(Porgendogli il fiasco perchè lo guardi): Allora tu ti po' affacci:are.

AGOSTINO

(Seccato): Senti Clemente, lascia andare gli scherzi e piglia quest'occa­sione: se no questa gente tu'un la domi più.

CLEMENTE

(Un po' trasognato).  Sicchè tu diresti !...

AGOSTINO

Si capisce ! Tu cominci... così : tu dici che le gambe le 'un ti reggono... tu tremi un po' con le mani..

CLEMENTE

Ma a i'ddottore che ci ha pensato ?

AGOSTINO

I' ddottore 'un si chiama.

CLEMENTE

Già, 'un si chiama! E 'n casa i'cchè' gli si racconta?

AGOSTINO

(Pensa un po') : Un'idea! Si chiama un mi' amico : un veterinario.

CLEMENTE

'Un son mica un bue

AGOSTINO

Un bue, no; ma una bestia si... e da soma

CLEMENTE

Quasi quasi... Domani

AGOSTINO

Macchè domani.  Stasera, subito ! Così: un dolore alla schiena, le gambe..., le mani.

CLEMENTE

(Accarezzando l'idea) : Eh, eh... Che idea ! E tu credi?,..

AGOSTINO

Credo?  Son sicuro ! Fra pochi giorni le cose, le son cambiate da così a così. Bevi ! (Gli mesce da bere)

OSVALDO

(Entra da destra).  Mamma mamma,.. che l' ha' stirato?

GIANNA

(Entra dal fondo con lo smoking), Eccolo, tieni. (Piano) : Fruga in tasca. (Esce dal fondo).

OSVALDO

(Osservato dai due, leva dalla tasca dello smoking un foglio da cinquanta). Bah ! L' è bazza! ( Via da destra)

CLEMENTE

Nati di cani! Le mi’ cinquanta lire!

AGOSTINO

Ci ho piacere!

CLEMENTE

E io che oggi, per guadagnarle sì e no, ho fatto se' chilometri sotto la neve!

AGOSTINO

Sode

CLEMENTE

Ah, no!  Ah, no! Paralisi! L'è decisa.  Guarda. (Si irrigidisce comicamente sulla sedia).

AGOSTINO

Ora tu esageri.

CLEMENTE

'Unn esagero ! Piuttosto che fammi rubare i' sudore a qui'mmodo, fo la commedia per tutta la vita! Mascalzoni. Guarda, eh Agostino: son duro come un pezzo di legno, e finchè 'un si guadagnano i'ppane da sè, 'un mi smovo... (Vede Silvia che attraversa la scena per ­uscire dal fondo, e desiste dall’ntenzíone).  Nòe, nòe, via! Quella poera figliola….

AGOSTINO

Eh certo: l’è l’unica che la possa soffrire

CLEMENTE

Gli si racconta tutto

AGOSTINO

No.

CLEMENTE

E perchè?  Tu se' buffo, sai…

AGOSTINO

Sai... un presentimento… E poi le son donne, le 'un gli reggono 'segreti

CLEMENTE

T' ha ragione; voi dire che la soffrirà per il bene di tutti. O via! (Si irrigidisce come sopra)

AGOSTINO

Si, ma 'un fare a quella maniera. Piano, piano; tu devi dire che ti s'informicola le gambe e poi tu ti metti a sedere, e un po' per, volta...

CLEMENTE

Ho capito.  Chiama.

AGOSTINO

Mi raccomando : 'unn ismarronare!

CLEMENTE

(Quasi da sé  mettendosi in posi­zione) : Cinquanta lire! Mascalzoni!  Chiama, chiama!

AGOSTINO

Pronto ?

CLEMENTE

(Deciso) : Vai

AGOSTINO

(Alla porta di fondo): Signora... Signorina... Le vengan qua un momento... (A Clemente): Eccole: coraggio, Clemente.

SCENA X

Detti, Gianna, Silvia, Osvaldo e Tosca

GIANNA

(Entrando dal fondo seguita da Silvia).  I'cché c'è stato?

SILVIA

(Accorre verso Clemente).  Babbo...Babbo...

AGOSTINO

S' era qui .. Si parlava...

CLEMENTE

'Un sento più le gambe... l'ho tutte informicolite…

GIANNA

Su, su: sarà i'freddo!

AGOSTINO

Altro che freddo! Mi sembra dimolto pallido

SILVIA

Babbo, babbo: vuoi un caffè?.,. qualcosa ?..,

CLEMENTE

Ohi... ohi...

GIANNA

I' cchè tu ti senti ?

CLEMENTE

'Un lo so.. Le gambe, le gambe !

SILVIA

(Abbracciandolo).  Babbino, babbino!

AGOSTINO

(Interviene): La ‘un gli stia ad­dosso!

GIANNA

Oh, Vergin Santa ! (Chiama): Osvaldo

AGOSTINO

Coraggio, Ciemente!

SILVIA

Prova a alzarti, babbo; fa' du' passi.

AGOSTINO

Provati, Clemente

(Clemente, simulando. si alza, fa qualche passo e si lascia cadere sul divano)

GIANNA

Osvaldo!  Osvaldo! (va sulla porta a chiamarlo)

SILVIA

Tosca vien qua. Tosca  (va sulla porta a chiamarla)

CLEMENTE

(ad Agostino) : E' me le sento deboli davvero

AGOSTINO

(Sfido io ! t'ha' bevuto!  Buci !).

OSVALDO

(Uscendo da destra in  smoking») I' cchè c'è?

GIANNA

Gli è preso una mancanza, guarda!

OSVALDO

Su, babbo, su…

SILVIA

Dio mio, Dio mio! (Insieme con Osvaldo sta presso il padre),

AGOSTINO

(In disparte a Gianna): (Anche i'mmi' fratello fece a qui' mmodo e poi s'infermò).

GIANNA

(Sie, ci mancherebbe anche questal).

OSVALDO

(a Clemente) O provati! (lo tira per un braccio)

CLEMENTE

No !... No!... Ohi !... Ohi!

AGOSTINO

Scusi, che l' ha preso per un bar­roccino ? Se 'un pòle.,,

OSVALDO

Ma come 'un pòle!

AGOSTINO

'Un pòle, vah! 'Un ci ha mica l'acceleratore, lui !

TOSCA

(Entra vestita da sera).  I'cchè gli è successo ?

OSVALDO

Si sente poco bene i' bbabbo

TOSCA

(Con una certa premura).  Oh, Dio...Povero babbo!

AGOSTINO

La lo lasci fare, signorina; piuttosto portiamolo a letto. Vieni, vieni, Clemente, (Aiutato da Silvia e da Gianna prende a braccia Clemente e lo porta verso destra)

CLEMENTE

Io vorre' sapere come mai,

GIANNA

La sarà la stanchezza! (Escono da destra).

SCENA XI

Osvaldo e Tosca, poi  Gaetano e Agostino

TOSCA

Poero babbo...

OSVALDO

Ma guarda i' cchè va a capitare...

TOSCA

'Un sarà nulla...

OSVALDO

Bisogna chiamare un dottore

TOSCA

Sicuro: tu va' te.

OSVALDO

Ora?

TOSCA

Io credo che basti anche domattina

(Suona il campanello).

OSVALDO

O questa ?

TOSCA

Eh?  Gli è i'ddottore che viene a pigliarmi! Meglio di lui!  Aspetta lo fo salire! (si precipita dalla comune)

AGOSTINO

(Entra da destra) Chi ha suonato?

OSVALDO

Gli è un ' nostro amico, dottore.

AGOSTINO

Dottore ?

OSVALDO

Si :  cosi gli si' fa visitare i' bbabbo

GAETANO

(Entrando dalla comune seguito da Tosca) Cosa mi dice ? Oh, poveretto! Mi dispiace proprio.  Buonasera.

OSVALDO

Buonasera, dottore.  Che lo vol visitar lei?

AGOSTINO

(Vai, l'è finita!).

GAETANO

Io ? No, no! Qui ci vuole uno spe­cialista... E' meglio. (Da sè): (Ci mancherebbe anche questa !).

TOSCA

(Trascinandolo) : Ma tanto per ve­derlo...

AGOSTINO

(Parandosi loro davanti): Lei, la sarebbe ?

GAETANO

Dottor Gaetano Mori...

AGOSTINO

Vada, vada!

GAETANO

Dove?

AGOSTINO

A ballare.  Andate tutti' a ballare gli è meglio

OSVALDO

Co’ i' bbabbo così?

TOSCA

Io direi…

GAETANO

Ma si capisce: ci vuole lo specialista.

AGOSTINO

Bravo dottore.  Domattina si chiama.

TOSCA

Mi sembrerebbe di cattivo augurio...

AGOSTINO

A non andare, eh ? 0 andate!

GAETANO

Per scaramanzia!

OSVALDO

Già, per scaramanzia!

TOSCA

Sicuro : per scaramanzia!

AGOSTINO

0 bravi !Per scaramanzia. (Li spinge tutti fuori e rimane col braccio proteso accennandoli al pubblico e tentennando la testa): Per scaramanzia!

SIPARIO


ATTO SECONDO

La medesima scena. Il mobilio è aumentato di una poltrona presso la tavola. Sono le nove del mattino.

SCENA I

Clemente ed Agostino

(Clemente  è seduto sulla poltrona con i ginocchi coperti da uno scialle; Agostino gli è accanto)

CLEMENTE

(nervoso) Ma che ti pare! Quindici giorni in questa posizione! C’è da paralizzarsi davvero!

AGOSTINO

Eh! Ormai, caro mio, bisogna seguitare. Dopo tutto, i’ cche son quindici giorni? E poi ‘unn è che i’ ggiorno: la notte tu ti riposi….

CLEMENTE

…Sdraiato! Ma che lo so i’cchè mi si prese quella sera! E’ fu qui’ bicchier di vino di più.

AGOSTINO

Ringrazialo qui’ bicchier di vino: sarà quello che salverà la tu’ famiglia.(controscena: sfoglia un giornale, scrive qualcosa ecc.)

CLEMENTE

Tu credi? A me mi sembra che si vada sempre peggio! Ma poi tu ‘un conti i’ mmartirio, la sofferenza e la rabbia che mi devo ingozzar tutti i giorni! Almeno prima mi levavo di torno la mattina  e tornavo a notte fatta! ( marcare bene la differenza tutte le volte che lo dice) MA ORA!… prima la vecchia la bociava co’ figlioli E ORA la bocia co’ figlioli e con me; la Tosca la cantava E ORA la canta e frigna; Osvaldo buttava via i quattrini E ORA s’è riempito di chiodi… (con iniziale tenerezza, poi più contrariato) ‘Un c’è che i’ ppiccino: lui gli è sempre contento; con la scusa che ‘un gli si dà i soldi pe’ i’ ttranvai, ‘un gli par ‘i vvero di far tardi a scuola e gli sta tutt’i’ ggiorno per la casa a indiavolare e a berciare.

AGOSTINO

Ma caro Clemente, si capisce: tutte le malattie l’hanno i’pperiodo acuto prima della guarigione.

CLEMENTE

Nòe, ‘unn è per codesto! Io penso:(pausa) se veramente fossi paralizzato, se la mia la ‘un fosse una finta, che me lo dici i’ ccore di questa gente?… (si agita)

AGOSTINO

Se’ bono, se’ bono: ‘un ti smovere!

CLEMENTE

‘Un mi smovo? Tu lo dici te! Una volta o l’altra mi rizzo, agguanto la prima seggiola che mi capita fra le mani e giù seggiolate finchè c’è rimasto un pezzetto grosso come un duino.

AGOSTINO

Tu lo dovevi far prima

CLEMENTE

Già, ma allora ‘un c’era i’ccoraggio della disperazione… Ma ora, PER…(inizio di parolaccia) (e si alza)

AGOSTINO

(ributtandolo giù) Che  se’ pazzo?

CLEMENTE

Peggio! Peggio che pazzo! Carnefice, mi sento! Tu mi rammenterai!

AGOSTINO

Senti, Clemente, mi sembra che se tu seguiti così tu butti all’aria ogni cosa. Sarebbe meglio che tu lasciassi questa casa…

CLEMENTE

(meravigliato) Lasciar la casa?

AGOSTINO

Sicuro: una scusa…l’aria di campagna, per esempio

CLEMENTE

Ma chi mi dà ‘quattrini? In quindici giorni s’è finito ogni bene! Io, tu lo sai: ogni volta che facevo gli affari, pigliavo le provvigioni… Cioè le pigliava la vecchia…

 

AGOSTINO

'Un c'è bisogno di quattrini : tu vien da me, nella mi’ villetta a Pratolino... Oh, se tu ci vieni, si va a caccia!

 

CLEMENTE

A caccia, Agostino... Andiamo subito. (E si rizza)

 

AGOSTINO

(Lo costringe a sedersi): Santo Cielo, ma sta' giù ! Che ti pare che un paralitico, nelle tu' condizioni, possa pigliar l'uscio e via ? Ci vuole un consiglio, anzi, una prescrizione di' ddottore; una barella, un' automobile...

 

CLEMENTE

Vai, va' a chiamar l'automobile, la barella e i' ddottore !

 

AGOSTINO

A i' ddottore ci ho già pensato, l' ho già chiamato

 

CLEMENTE

I' ssolito ? I’ ttu' amico veterinario ?

 

AGOSTINO

No, lui gli ha preso moglie, gli è in viaggio di nozze.

 

CLEMENTE

O quando torna?

 

AGOSTINO

Uhm... tardi... Gli ha sposato una signorina,.. tu vedessi.

 

CLEMENTE

Come? Piglia un disgraziato, gli fa la prognosi riservata, te lo scaraventa in una poltrona e poi piglia moglie e va via ? Eh, ma io mi rizzo da me

 

AGOSTINO

Se' bono, Clemente ! Te I' ho detto: n' ho chiamato un altro.  Che lo sai chi ho chiamato ?

 

CLEMENTE

I' ccassino che ci porti via tutti

 

AGOSTINO

(Sente gente), Zitto, ecco la tu’ moglie

  

SCENA II

Detti, Gianna e Osvaldo

GIANNA

(Entra dalla comune con alcuni involti) Bongiorno

AGOSTINO

Bongiorno sposa.  L' ha fatto la spesa, lei, eh ?

GIANNA

L'è spesa di tutti 'giorni: patate e fagioli.  Ormai 'un so faraltro. (Porge una lettera a Clemente). Guarda, c’è una lettera per te, (Esce dal fondo).

CLEMENTE

(Che ha preso la lettera con mano tremante di paralitico, ad Agostino): l'cché I' è... L'é della Conceria ! Tu l'ha scritta te ?

AGOSTINO

Si, gli è i' ttu licenziamento.

CLEMENTE

Tu mi licenzi?

AGOSTINO

Si capisce : per dar più sapore alla cosa. (Prende la lettera, la leva dalla busta e la mostra a Clemente).  Guarda...E senza liquidazione.

CLEMENTE

Oh, ma tu fa' apposta per davvero. eh?

AGOSTINO

Ma si capisce, grullone!

OSVALDO

(di dentro) Mamma… O mamma…

CLEMENTE

Ecco i' ssignorino che s' è svegliato.

GIANNA

(Rientra dal fondo)I'cchè tu boci, te ?

OSVALDO

(in pigiama, appare da destra).  Mai' ccaffè, quanto s’ha a aspettare ?

GIANNA

Caffè ? Se tu vo' un po' di cicoria

OSVALDO

Cicoria ! Poerina, piuttosto 'un lo piglio.

GIANNA

E te 'un lo pigliare.

OSVALDO

(Uscendo, con una spallata).  Va' ia, va' ia, va' ia!

GIANNA

(Uscendo dal fondo): A che ferri ! -A che ferri!

AGOSTINO

Ha' visto se la comincia, la tu’ moglie ?

CLEMENTE

Uhm, ci credo poco.  Parliamo piuttosto di noi : dunque?

AGOSTINO

Dunque, lo sai chi ho chiamato per fare i' ddottore ?

CLEMENTE

Chi?

AGOSTINO

Gaspero, lo Stianti

CLEMENTE

Chi gli è lo Stianti ? Un altro veterinario ?

AGOSTINO

No, in quanto a quello 'gli è un macellaro.

CLEMENTE

(Con furibondo stupore): Macellaro ?E tu’ mi fa' visitare da un macellaro ?

AGOSTINO

Giá !... Tu. lo vedessi, quando gli è rivestito! E poi, sai, gli è un burlettone!…e’rifà la voce di tutti. Quando gliel'ho detto, m' ha risposto: “La stia tranquillo, sor Agostino, che per esser macellaro, e' pagherebbero, a Santa Maria Nova”

CLEMENTE

(arrabbiato)Me n’imbuschero io! Nòe,! Nòe! Licenziami, fa’ i’ cchè ti pare, ma io rivoglio la mi’ libertà!

AGOSTINO

Mah! Per me, fa' te...

CLEMENTE

I' cchè son diventato ? Un capretto? Chè, chè 😮 guarda come si fa : (si toglie la coperta di sopra le gambe, e poi tentennando) uno…due... e…(torna a sedere perché arriva gente di fondo)

SCENA III

Agostino, Clemente Tosca, Gianna, Silvia e Osvaldo

TOSCA

(Entra dal fondo con un paio di calze in mano ele gambe nude), No, no, e poi no ! (Si incontra con Gianna che ritorna dal fondo).

GIANNA

Tu m'avresti rotto le scatole!

TOSCA

Voglio le calze!

GIANNA

Brutta pettegola te le do lo le calze! Balla meno, leti dureranno di più!

SILVIA

(Appare da sinistra).  Ma Dio mio, i’ cchè c’è?

OSVALDO

(Appare da destra) che vi volete chetare ? Accidenti ! E' m’ero riappisolato..

TOSCA

(A Silvia): Guarda un po’ se mi posso mettere un par di calze tutte smagliate

OSVALDO

T' ha' andar fòri senza...

TOSCA

Sì, ora vo fòri 'gnuda!

GIANNA

O bambina!

SILVIA

Basta., basta.  Un po' di rispetto per la gente di fòri, e per un malato...

OSVALDO

O io ? lo la mattina voglio dormire, che avete capito'?

TOSCA

E io voglio uscire e 'unn ho calze!

OSVALDO

E te comprale, ma 'unn urlare cretina!

TOSCA

Le compro, co' soldi di Pinco!

OSVALDO

E allora arrangiati!

TOSCA

Te tu t'arrangi meglio: tu metti laroba in gobbo!

GIANNA

(Interviene).  Basta., basta, basta!

OSVALDO

E l'è lei!

TOSCA

(Piangendo).  Gliè lui che dà di cretina ! Già, io piglio l'uscio e vo via!

CLEMENTE

(Con voce di malato): Ragazzi, smettiamola,.. Smettiamola, ragazzi..

GIANNA

(alterata) Tu 'un sa' dir altro, te.

CLEMENTE

(Con rabbia mai repressa):Io, per…

AGOSTINO

. (Lo trattiene).  Bono, bono...

TOSCA

Io devo andare a lezione, avete capito ? Le calze le mi ci vogliono per forza.

SILVIA

'Un t'arrabbiare, te ne do un paio io, delle mie...

TOSCA

Un paio delle tue ? Quelle l'usavan nell'uno...

SILVIA

E allora, sta’ n casa,

TOSCA 

   Io 'un so i'cchè farei ! (fugge dal fondo, smaniando).

OSVALDO

   Ma che si gira, che baccano' (Ad Agostino): Che ci ha una sigaretta, lei?

AGOSTINO

   Una sigaretta, 'no, ma se la vol mezzo « toscano »..

OSVALDO

   Toscano?! Io per su’ regola, fumo le “Kapstan” !

AGOSTINO

   O bravo la fumi le "Kapstan”

OSVALDO

   (a Silvia)    CheI' hanno riportate le camicie stirate ?

SILVIA

Le si sono stirate in casa'.

OSVALDO

Chi sa che fichi secchi che v'avete fatto.  Le son camicie inglesi!.. Poeri noi!

GIANNA

 Silvia, vien via, c' è da sbucciar quelle patate.

OSVALDO

 Anch’oggi patate ? Ma vu' un lo sapete che io ho lo stomaco debole?

AGOSTINO

Anzi, le patate le rinforzano.

OSVALDO

Lei l'ha a 'pigliare in giro!...(Uscendo): O mamma, se 'un c'è caffè, portami la cicoria : si starà a vedere. (Esce da destra),

GIANNA

(Uscendo dal fondo)(demoralizzata)Poeri figlioli! (Vede rientrare Tosca).O te?

TOSCA

O te ?. O te ?.. Se voglio uscire bisogna che la Silvia la mi dia le calze!

GIANNA

Daglie! dagliele, Silvia : contentala, poerina,.,

SILVIA

Andiamo, Tosca: l' ho di là. (Esce Insieme coti la Tosca da sinistra).

AGOSTINO

(Piano a Clemente): (intanto, cicoria e calze dell'uno: l'esercito capitola!)

GIANNA

(A Clemente): I'cchè c'era in quella. lettera ?

CLEMENTE

(Con la solita voce di malato che ostenterà solo in presenza dei familiari): Una brutta notizia: la ditta la mi licenzia.

GIANNA

(con drammatica disperazione) Dài agli zoppi grucciate!…Però i’ttu' padrone gli è un bel mascalzone!

AGOSTINO

Vede, signora...

GIANNA

Sicuro, la l'ha anche a difendere! Ma che si pòle licenziare così, su' du' piedi ?

AGOSTINO

Se 'un c'è contratto di lavoro, sì. Lui 'un ce l' ha...

GIANNA

Ah,'un ce I' ha (demoralizzata) (poi si altera) (A Clemente): Ha'capito? Ora. si pol fare la fine di' conte Ugolino.

AGOSTINO

Ci vòl pazienza, cara lei.  Poi gli volevo dire un'altra cosa : Clemente, gli è bene che e' vada in campagna…

GIANNA

A batter lacastagna! Chi ce li ha a dare 'quattrini?

AGOSTINO

A quello la 'un ci deve pensare perché ‘gli anderebbe dalla mi' balia, a Pratolino.

GIANNA

Mah, vòl dire che noi ci s’arrangerà

AGOSTINO

O brava.  Ho parlato ieri con un mi' amico medico..

CLEMENTE

(Interviene): …Chirurgo!

AGOSTINO

Già . medico chirurgo. E' m’ha detto che sarebbe venuto stamani a visitare i’mmalato per vedere se gli era i'ccaso di fargli pigliare un po' d' aria.

GIANNA

Mah! Beato lui che si leva dagli impicci. . (Uscendo dal fondo): e noi si rimane a soffriggere!

SCENA IV

Clemente, Agostino e Silvia

CLEMENTE

Che ha' sentito?  Ma sefossi malato davvero?

AGOSTINO

'Un ci badare: l' èun po' rustica, ma infondo la pensa a’figlioli, dunque la 'unn è cattiva.

CLEMENTE

Tutti uguali, nella su' famiglia.  L'unico parente che ci s'ha gli è un su' zio, prete con un sacco di soldi: lei la gli scrisse raccontandogli le nostre miserie... Tu 'un lo sai i' cchè gli ha risposto?  Gli ha risposto che pregherà Iddio per noi.

AGOSTINO

Cose che succedono : parenti…

CLEMENTE

Ma parenti preti, però!

SILVIA

(Rientrando da destra con una mano nascosta): La scusi, sor' Agostino ; avre' da dire du' parole al babbo.

AGOSTINO

Se disturbo, vo via...

CLEMENTE

No, no, Agostino, resta ; tu se’ si può dire, il mmi' fratello.

SILVIA

Però...

AGOSTINO

E' disturbo, via...

SILVIA

No, no, la resti : tanto 'unn è nulla di male. (Porge la mano chiusa a Clemente).  Tieni, babbo.

CLEMENTE

I’cchè?

SILVIA

Tu guardi dopo. (Cerca di mettergli qualcosa in tasca).

CLEMENTE

(Glielo impedisce).  Dopo?  Ora, vo' guardare.

SILVIA

O via...

CLEMENTE

Ma insomma, i' cchè c'è?

SILVIA

De' soldi…

CLEMENTE

De' soldi?

SILVIA

E' sono 'mi' risparmi, esiccome…

CLEMENTE

Io… ‘uncapisco.

SILVIA

Ma sì, babbo: ho pensato che ora vi possono far comodo...

CLEMENTE

(Prende i soldi e li guarda).  Comodo...a me?..

SILVIA

A te, a gli altri, a tutti, insomma… (Si ritira un po' vergognosa).

CLEMENTE

(Vorrebbe dire qualcosa ; ma ad un tratto si alza e, noia potendone più braccia Silvia).  La mi' bambina!

AGOSTINO

Vai ! Gli ha smarronato!

SILVIA

(Stupita): Babbo! (suspance)

AGOSTINO

Zitta, per carità ! La 'unne sciupi ogni cosa

CLEMENTE

L'ho fatta bella! Ma chi resiste?

SILVIA

Ma insomma, che mistero 'gli è questo

AGOSTINO

Gli si spiega poi, ma mi raccomando : se la 'un vòle che tutto i’nnostro piano rovini, la 'un dica nulla a nessuno. (A Clemente): Lo vedi se ho ragione a mandarti in campagna ?

SILVIA

Dunque, (pausa) ‘unn è vero?

CLEMENTE

No, ‘unn è vero : fo apposta.

SILVIA

Ma perché?

AGOSTINO

La 'un se n'occupi, per ora: gli è meglio.

SILVIA

O, Dio, Dio... (Cade su una sedia).

CLEMENTE

Su, su, Silvia!

AGOSTINO

O i' cchè gli è preso?

SILVIA

La scusi, son colpi questi !... 'Un mi sento più le gambe !

AGOSTINO

Anche lei! Finisce che si fa uno spedale.

CLEMENTE

Poera figliola : (si alza) l’è sensibile, ha ‘nteso!

AGOSTINO

Che sta meglio, ora?

SILVIA

Si, si…

         (Suona il campanello).

AGOSTINO

Gli é i' ddottore, la vada aprire. (A Clemente) : E te, sta' giù.

(Silvia esce dalla comune).

SCENA V

Detti, Gianna e Gaspero

GIANNA

(appare dal fondo) Che hanno suonato?

AGOSTINO

Dev’essere i’ddottore.

GIANNA

Ah…(si leva il grembiule).

SILVIA

(rientrando dalla comune): S’accomodi..(rientrando dalla comune): S’accomodi..

GASPERO

(Entrando dalla comune)  Bongiornosignori. (A Gianna): Sorasposa…

GIANNA

Rìverisco, sor dottore...

AGOSTINO

La venga, sor dottore... vede?, questo gli è il mi' amico malato (Piano) (Giudizio e ordinagli la campagna)

GASPERO

(Idem). (La si lasci servire ni’ coscetto !)

GIANNA

Giá, quindici giorni fa, una sera…

AGOSTINO

Gilel' ho già raccontato.

GASPERO

Lo so, lo so.  E poi, ora vedo io. Vede la scienza... (Prende il polso a Clemente che glielo dà di mala voglia; poi fa qualche soggetto)

SILVIA

(Piano ad Agostino): (Ma chi gli è?).

AGOSTINO

 (Idem). ('Gliè Gaspero Stianti i'mmacellaro).

SILVIA

(Trattenendo lerisa) : Figurati!...

GASPERO

(A Clemente, con comica gravità dopo avergli lungamente tastato il polso): Che ce n’ha febbre ?

CLEMENTE

No, mai...

GASPERO

Appetito ?

CLEMENTE

'Un c'è male...

GIANNA

E' mangia, sa ? La vedesseche piatti di patate...

GASPERO

Sposa. un momento. (aClemente): La mi faccia veder la lingua, (Clemente eseguisce).

GIANNA

L' è bona, vero, so' ddottore, lalingua...

GASPERO

La lingua, sposa ? L' é i' miglior boccone ! (Gesto di tutti).

GIANNA

(Piano a Silvia) : (I’cché gli ha voluto dire?).

SILVIA

(E chi lo sa ?).

GASPERO

(A Clemente): I' cchè la si sente?

CLEMENTE

Un' uggia, vede ?: qui...

GASPERO

Alla lombata, eh ?

AGOSTINO

(Interviene) : Già, a' reni... Un'uggia, vero, Clemente ?

CLEMENTE

Si.  Eppoi, de' crampi e de' dolori qui sotto...

GASPERO

Ah: gli dòle i' ssoccoscio e i'.mmelino..

GIANNA

Piano  (Ad Agostino) : (O che medico é egli? O se parla come un macellaro!).

AGOSTINO

(Gliel' ho detto: gli è un medico chirurgo ; e poi parla così perchè 'gli è un dottore alla bona, sa ?, venuto su dalla gavetta !).

GASPERO

(Seguitando, mentre Silvia ride).  Sì, sì: ho capito benissimo. Lei la si riguardi da i' ffresco e la mangi carne: sempre carne.  La stia attento che la un sia congelata: la si riconosce da i' ccolore. (A Gianna) : E lei, sposa, quando la la compra, la ci guardi bene, perchè gnene rifilano che l' è una bellezza. E a i' ppeso, la guardi, perchè i' mmacellaro gli ha i' bbanco alto apposta perchè 'clienti 'un possan vedere i' cchè gli armeggia.  Oh!... E io, visto come qualmente l'ammalato 'un sia proprio sano, direi di cominciargli una curettina per rinforzargli lo schienale e i' mmuscolo e aria fina, campagna e movimento.

AGOSTINO

Ma   come  “movimento” ?

GIANNA

O se 'un- si pol mòvere!

GASPERO

Ah, già... E allora, fermo a sedere, gli è lo stesso.  Ma aria, aria.

GIANNA

(Piano a Silvia): (Ma che mi dici i' cchè tu ne pensi ?).

SILVIA

(I' cchè t'ho a dire, mamma?...).

GIANNA

('Un mi va amica giù, a me, qúi' ddottore che parla di lombata, di melino e di carne congelata!).

SILVIA

(Sarà un modo d'esprimersi com' un altro).

GIANNA

Ché!... A me m'è venuto un sospetto...). (Seguitano a parlare fra di loro)

AGOSTINO

(Piano a Gaspero). (Nòe,Gaspero: i' ssoccoscio e lo schienale 'un ci volevano !).

GASPERO

(E' si chiamano così)

AGOSTINO

(Da' macellari, non da’ dottori).

GASPERO

(O 'come li chiamano 'dottori ?).

AGOSTINO

(Nomi difficili, ci vòle : paroloni!).

GASPERO

(Come si legge su' giornali?).

AGOSTINO

(Preciso!  Basta che 'un si capiscano).

(Suona il campanello).

SILVIA

Apro io. (Esce dalla comune).

GIANNA

(Insinuante, a Gaspero) : Sicché, via, sor dottore..

SILVIA

(Rientrando): Omamma, lo sai chi c’é?

TUTTI

Chi?

SILVIA

C' é il sor Gaetano...

GIANNA

I 'ddottore ? Giusto lui! (Si precipita fuori) La venga, la venga, sor dottore

SILVIA

(Ai tre uomini): Vu'l' avete fatta bella !

CLEMENTE

La 'un si rimedia, via

GASPERO

Ho capito: io finisco alle Murate! (Fa per uscire).

AGOSTINO

O che scapperesti ? (Lo trattiene).

SCENA VI

Detti e Gaetano

GIANNA

(Rientra, seguita da Gaetano) S’accomodi, sor dottore,,. (A Gaspero): La un vada via, sor professore: così si fa i' cconsulto!

CLEMENTE

(Aiuto ! L'è la rovina).

GAETANO

Ma io, veramente... Bongiorno.. Bongiorno...

GIANNA

(Guarda Gaetano e Gaspero).,Ma come !, 'un siconoscano?

AGOSTINO

(Facendosi coraggio) : il Dottor Gaspero Stianti.

GAETANO

(Dà la mano a Gaspero) : Piacere.. Dottor Gaetano Mori...

AGOSTINO

(Da sè) : (Crepa!).

GASPERO

Collega, eh ?

GAETANO

Un pochlino, eh, eh I

GASPERO

(Dopo un silenzio penoso): Già...Questo malato...

GAETANO

Eh... eh...

GASPERO

(Tirando. il fiato): Che l'ha visitato. lei ?

GAETANO

lo ?... No, no.

GASPERO

Eh, già... Paralisi...

GAETANO

Senti, senti...

GASPERO

Davvero!  Che paralisi..!

GAETANO

Progressiva ?

AGOSTINO

(Da  sé) : (Ci siamo!)

GASPERO

(Pensa un poco).  Altro che progressiva!... Radioattiva!

AGOSTINO

(c. s.) (Bonanotte !)

GAETANO

(Pensieroso).  Eh !...Gaspero, Agostino e Clemente si guardano in viso.  Gianna e Silvia sbarrano gIi occhi).

AGOSTINO

(Piano a Gaspero) : (Sotto, Gaspero). (A Silvia):(Quello gli è dottore come Gaspero, vede !).

GASPERO

(Sudando) : Già, caro collega...

GAETANO

E… i sintomi, i sintomi.

GASPERO

La 'un mi parli de' sintomi! Certi sintomi grossi così ! (fa il gesto con le mani)

GAETANO

(Si asciuga il sudore).  Sa, io, veramente, non vorrei entrare in circostanze

GIANNA

Anzi, la ci fa piacere...

AGOSTINO

(Da sè) : (La vecchia!)

GAETANO

Se le fa piacere.. ( Visita a soggetto Clemente).  A me sembra un fenomeno di… palingenesi…

AGOSTINO

(A Gaspero) : (Dài, Gaspero!)

GASPERO

Nevropatologica…

GAETANO

(Più forte): Al metacarpo

GASPERO

(Idem)...Con principio di stancanassi

GAETANO

(Più forte ancora) : Psicopatica.

GASPERO

(Idem). ...Al peloponneso

GAETANO

(Urlando): ...Superiore ed inferiore

GASPERO

(Idem) ...Con deficienza centrale e prassi biologica !!!

AGOSTINO

(Interviene): Mipare che 'unci sia da arrabbiarsi

GASPERO

Anzi : più d'accordo di così, si more(1 due si asciugano il sudore).

GIANNA

(A Silvia) : (Ha' visto?  Gli era un dottore davvero!).

CLEMENTE

(Ad Agostino): (Ma che midici, i' cchè succede?).

AGOSTINO

(A me tu lo domandi ?) (Forte a Gaspero) : Beh, beh, dunque, caro dottore, lei la diceva che un po' di campagna…(va accanto a Gianna)

GAETANO

(interviene).  Campagna ? No…

GASPERO

(minaccioso).  Come“no”?

GAETANO

Non ho mai prescritto altro all'infuori della campagna.  La campagna è l'unica cura, in questi casi

GASPERO

E dimolta carne.

GAETANO

Sempre carne, anche a colazione.

AGOSTINO

(ritorna accanto a Gaspero)Scusino una cosa: 'un può darsi il caso che i' mmalato, da un momento all'altro si rizzi, cammini e poi, dopo un momento, ricaschi giù peggio di prima ?

GASPERO

Mai!…

GAETANO

Mai!…

AGOSTINO

(Con un urtone a Gaspero): (SI) (SI) (SI).

GASPERO

Ma ci son de'casi... Vede, de'casi!...'Unn è vero, collega?

GAETANO

Spessissimo, anzi, quasi sempre.

GASPERO

(Ad Agostino) : Gielo dicevo io? (Piano) : (Ora basta, sor Agostino !)

AGOSTINO

(T' ha' fatto anche troppo). (Forte):Allora, sor Dottore, grazie tante ; la stia tranquillo chè. si porta via subito.  Domani passerò a pagare…

GASPERO

Faccia lei : in caso gnene segno sulla vacchetta. Arrivedelli signori…Caro collega…(pomposamente)

GAETANO

Arrivederci, caro collega. (pomposamente)

GASPERO

(Uscendo accompagnato da Gianna):Sora sposa, la stia attenta quando la fa la spesa, perché c' è i' ccaso di cercare i' vvitello e cascar su' i' ccavallo... (Esce dalla comune).

GIANNA

Lá 'un dubiti: alla carne, per ora, gli s'è detto addio!  Arrivederlo, sor Dottore. (A Clemente) : Allora, ha' capito ? Bisogna che tu ti vesta.

AGOSTINO

La 'un si scomodi, lei: l'aiuto io

GIANNA

La mi fa’proprio un favore.  Ho da far  i' ccaffè per qui'   rragazzo.(Esce dal fondo).

GAETANO

Ah, è sempre a letto, Osvaldo ?

SILVIA

Vada, vada ..

GAETANO

Grazie. Signorina... Signori....(Esce da destra)(IMPORTANZIOSO)

                      

SCENA VII

Clemente, Agostino e Silvia

AGOSTINO

(a Silvia)Gliel' ho detto? Quello gli ha esser dottore come Gaspero !

SILVIA

Ma insomma, mi spiegate questo mistero ?

CLEMENTE

Fattelo  spiegar da lui, perchè io comincio a non capirci più nulla.

AGOSTINO

Glielo spiego subito.! Lei  che gli vol beneasu' padre ?

SILVIA

Che discorsi...

AGOSTINO

Ecco.  Allora. ‘un c'è bisogno di spiegazioni.  Per lei, su' padre gli è malato ; lei la'unn ha visto nulla, la 'un sa nulla, fuori che una cosa ; tutto quello che si fa gli è per ‘il bene di tutta la famiglia.

CLEMENTE

Bella spiegazione, eh ?

SILVIA

Io' ci capisco meno di prima.

AGOSTINO

Gli è appunto questo che vorrei: che lei la sapesse soffrire e tener gelosamente i' ssegreto.  ‘Ungli basta di sapere che su' padre gli sta meglio di me e di lei?

SILVIA

Sì, ma mi dispiace per gli altri.  So che i' bbabbo gli è stato anche licenziato dal su' principale...

CLEMENTE

Inquanto a questo...

AGOSTINO

(L'interrompe).  Inquanto a questo, ritroverà da impiegarsi, ne son certo

SILVIA

Ma  intanto qui gli è entrato la miseria.  Que' du' ragazzi, ormai sono abituati a quella maniera…; mi dispiace di vederli mordere i' ffreno

CLEMENTE

Senti, Agostino: mi vien proprio voglia di dargli un bacio!

AGOSTINO

E a me, no, vah!

SILVIA

Vu saresti poco buffi, tutt' e due!

CLEMENTE

Siamo stati lustri!

AGOSTINO

Specialmente io!

SILVIA

Dunque, io dovre' essere la vostra complice ?

AGOSTINO

Si. La mi deve promettere un'altra cosa, però: que' soldi la li faccia sparire e guai se la li mette fòri.  Dev' esser come se la 'un li avesse.

SILVIA

Se gli è per il ben di tutti... (Ad Agostino) : Ma la scusi : perchè, con che interesse lei la s'è messo in quest' impresa ?    

AGOSTINO

Niente interesse : amicizia.  E poi... ci ho un presentimento...

CLEMENTE

'Un ci badare, sai ; lui gli è quello de' presentimenti

LA VOCE DI TOSCA

(Da sinistra) : Silvia…

AGOSTINO

(fa l’atto di tacere):   Mosca!...

SILVIA

Eccomi, Tosca, (Esce da sinistra).

CLEMENTE

Che angiolo!

AGOSTINO

Che santa!... Vieni, vieni in camera tua; tuti vesti, cosi si fa più presto.  Bisogna partire prima che sia possibile; tu se' troppo pericoloso qui

CLEMENTE

Guarda come si fa. (Si alza e va spedito).           

AGOSTINO

Che se' matto?

CLEMENTE

Ma se 'un c'ènessuno.

AGOSTINO

Nòe, t' ha' a camminar piano... Poi. a caccia, tu correra' quanto ti pare, (Escono a soggetto da destra)

SCENA VIII

Tosca e Silvia

TOSCA

(Entra da destra seguita da Silvia).  Gli è mezz' ora che mi guardo -allo specchio ! Mache ti par possibile ? Invece che du' gambe mi par d'avere du' tronchi di querciolo.(Mostra le gambe coperte da calze ordinarie).

SILVIA

La ‘unn è colpa delle calze: le son le sottane troppo corte...

TOSCA

'Unn avre' a uscire in queste condizioni!

SILVIA

Mettiti un vestito più lungo.

TOSCA

Si, l'ho lì! Gli ho tagliati tutti.

SILVIA

Piglia quello mio verde.

TOSCA

Pe' farmi guardar da tutti, vestita da vecchia !

SILVIA

Poerina, vah ! E allora resta in casa.

TOSCA

(Battendo i piedi) : Incasa ? ‘Un ci penso nemmeno ! Io esco a tutti 'costi figurati! Ho deciso...

SILVIA

I' cchè t' ha deciso ?

TOSCA

Tu vedrai!  Ma che ti pare che possa vivere in queste miserie ?! Io son nata per i' ggran mondo, per tu' regola.

SILVIA

E allora ?

TOSCA

Guardami in viso : che son proprio brutta?

SILVIA

Sai, io me n'intendo poco.

TOSCA

Ma c' è chi se n' intende.

SILVIA

Te tu va' via di cervello, vedi!…

TOSCA

Tu sbagli. lo vo via, ma di casa

SILVIA

Indove ?

TOSCA

Indove mi porterá...

SILVIA

Chi ?

TOSCA

Questo 'un t'interessa... Gli è un signore e gli è tanto che mi sta dietro

SILVIA

E tu me lo dici così?

TOSCA

O come te l' ho a dire ? E poi, a te, i' cchè te n' importa ?

SILVIA

Nulla... Tu se' tanto stupida !

TOSCA

Tu credi che 'un ne sare' capace?

SILVIA

No. Tu se' stupida, ma i' ffondo gli è bono.  Per codesto son tranquilla

TOSCA

Tu vedrai, tu vedrai !

(Gianna attraversa la scena con una tazza di caffè e la porta nella

camera di destra)

SILVIA

(Quando è passata Gianna).  Dunque?

TOSCA

Intanto voglio uscire.  Indove gli è?

SILVIA

I' cchè?

TOSCA

I’ttu' vestito verde?

SILVIA

Nell'armadio,

TOSCA

O guarda come si fa. (Esce da sinistra)

SCENA IX

Gianna, Silvia poi Agostino

GIANNA

(Rientra da destra) : 0 tu' padre ?

SILVIA

Si veste, l'aiuta il sor' Agostino

GIANNA

Lui va via... Tu vedrai i' cchè succede inquesta casa ! Intanto domani per far la spesa, 'un ci sono.

SILVIA

Si venderà qualcosa, o meglio si farà come Osvaldo si metterà qualcosa in pegno.

GIANNA

Le 'un son cose che ti riguardano.  Osvaldo, per tu' regola, gli ha messo 'n pegno la mia, di roba, non la vostra. Di' mmi' oro sarò padrona io, si spera.  Va' n'cucina. piuttosto, e sbuccia le patate

SILVIA

Si... Ma... attenta, mamma : tieni gli occhi aperti, sia per Osvaldo, sia per la Tosca.  Son troppo giovani... (Esce dal fondo).

GIANNA

A mc, la m'insegna !

AGOSTINO

(S'affaccia da destra). Signora, che vòl favorire un momentino ?

GIANNA

Eccomi, (Esce da destra insieme con Agostino).

SCENA X

Tosca e Gaetano

TOSCA

(Entra da sinistra e si rigira guardandosi l'acconciatura buffa)

GAETANO

(Entra da destra ela guarda sbalordito).

TOSCA

(Si accorge di Gaetano e cade su una sedia, scoraggiata).

GAETANO

(Rimane impietrito ad osservarla)

TOSCA

(Con un fil di voce): Gaetano...

GAETANO

Amore...

TOSCA

Ha' visto come son ridotta?

GAETANO

lo t'amo sempre: l'amore è cieco.-

TOSCA

Davvero ?

GAETANO

Lo giuro

TOSCA

E allora, Gaetano, mantieni la tu' promessa. Io son pronta a venir via con te. Portami via!

GAETANO

Via...di casa?  No, amore...

TOSCA

Sì, sì... Io 'un posso più vivere in questo stato. (Lo abbraccia)

GAETANO

Non vorrei che venisse qualcuno

TOSCA

Meglio,  così vedranno i' nnostro amore, e tu mi sposerai!

GAETANO

Tesoro, neparleremo domani.

TOSCA

No, Gaetano, subito.  Dammela ora questa prova d'amore !Portami Via! Io 'un son nata per questa miseria: io voglio i' llusso,una villa, un' automobile, tutte quelle cose che tu m' ha' promesso !

GAETANO

Domani, domani, Tosca, amor mio

TOSCA

Oggi, subito, andiamo,guarda son pronta (si toglie la vestaglia)

GAETANO

(L'osserva).  Vestita così ? (Gli vien da ridere).

TOSCA

I' cchè tu ridi?

GAETANO

Senti, Tosca... (è preso dalla risarella).

TOSCA

Gaetano, Gaetano: perchè tu ridi? Dunque tu 'un' mi vo' più bene ? (Gaetano non risponde più.  Il riso lo soffoca) 'Un ridere!

GAETANO

Ohi... Ohi...

TOSCA

Tu mi fai arrabbiare!

GAETANO

Non ne posso più!

TOSCA

Vigliacco!

GAETANO

Ohi, ohi !... Bisogna che vada via!

TOSCA

Sì, sì, va' via! Traditore ! 'Un ritornar più fra mì' piedi, sai! Via!, via! (Lo spinge fuori dalla comune).

GAETANO

Senti, Tosca... (Esce sbuffando).

TOSCA

(Cade su una sedia, e singhiozza)Vigliacco ! Vigliacco

SCENA XI

Tosca, Albertino, Osvaldo, Agostino, Clemente, Silvia e Gianna

ALBERTINO

(Entra dalla comune correndo, ha una cartella e un panierino),I’ cchè rideva qui' ggrullo per le scale O Tosca, lo sai ? : ho fatto tardi ascuola. (Balla e canta): Ho fatto tardi a scuola. bene bene. benebene, bene bene! (Si avvicina a Tosca).  I'cché tu piangi?

TOSCA

Albertino, son tanto infelice !

ALBERTINO

Perchè ? Perchè tu se' vestita così buffa ?

TOSCA

Questi dolori tu 'un li potrà' mai capire

ALBERTINO

Anch' io li capisco, invece... (Si mette mogio)

TOSCA

Anche te, Albertino?  Eh.,.

ALBERTINO

Sicuro ! 'Un mi comprano più le caramelle!

TOSCA

Perchè i' bbabbo gli è malato

ALBERTINO

I' cchè c'entra ?

TOSCA

Se gli è malato, 'un guadagna 'soldi,e per le caramelle e tutte quell' altre cose, ci vòle 'soldi….

ALBERTINO

Davvero?  Sicchè, se guarisse

TOSCA

Allora le sarebbero finite le miserie.

ALBERTINO

Speriamo che guarisca, eh Tosca?

OSVALDO

(Entra da destra), 0 Gaetano ?

TOSCA

I' ttu i amico Gaetano, gli è andato via.

OSVALDO

O codesta che maniera l' è di rispondere ?

TOSCA

Lasciami stare, ho' nervi !

ALBERTINO

(Balla e canta) Ho fatto tardi a scuola, bene bene, bene bene, bene bene!

OSVALDO

Ora tu senti la mamma I

AGOSTINO

(Ad Osvaldo) : la 'un c'è la su'sorella ?

ALBERTINO

No...

AGOSTINO

Bisognerebbe chiamarla.

OSVALDO

Subito...  La senta, però: (Piano) Avre'  bisogno d'un -favore.

AGOSTINO

Sentiamo...

OSVALDO

Che la mi prestasse cento lire.

AGOSTINO

Mi dispiace, ma 'un posso.

OSVALDO

Ho capito: la 'un me le vòl prestare.

AGOSTINO

Gli ripeto che ‘un posso; ma anche se potessi...

OSVALDO

E codesti son gli amici !

AGOSTINO

(Forte) : Giovanotto, la tenga la lingua a posto. Io son amico di su' pa dre, non suo.

OSVALDO

(Idem).  Bell’amico, a parole ! Quando si tratta d' aiutare...

AGOSTINO

D' aiutare 'su’  vizi, eh ? Io, alla, su' etá, ero in India a portar balle di cotone sulla schiena.  La faccia come me : invece di stare a far i' ppuzzo con gli amici in Pellicceria; la lavori, costolone!(con severità)

OSVALDO

Io lavorare?  'Un son mica grullo!(Clemente entra da destra non visto e ode la tirata), La guardi mi' padre: la guardi i' cchè gli ha fatto per la voglia di lavorare! Io per su' regola un voglio finire a qui' mmodo, come una bestia da soma!

CLEMENTE

(Si raddrizza e scatta). Basta, perdio ! Basta, brutto mascalzone ! Basta, per tutti! Per tutti ! Per  tutti !

GIANNA

(Entra da destra).  Clemente!

CLEMENTE

Per tutti! Per te vecchia grulla che tu me li ha' avvezzati FORCHE; per te, imbecille rivestito e sfruttatore di' mmi'sangue ; (A Tosca) : e per te, stupidona, gestrosa ; e anche per questo marmocchio! Da oggi vu' lavorerete tutti o vi tirerò tante legnate sulle costole da farvi diventar lividi come petoncian!i

SILVIA

(Accorrendo dal fondo): Babbo… Babbo…

AGOSTINO

Clemente!

OSVALDO

O se gli sta meglio di noi!

TOSCA

Gli è guarito?

GIANNA

(si mette lentamente in ginocchio) Gli è guarito?  Santa Vergine, vi ringrazio !

ALBERTINO

(Urla) : I' babbo gli è guarito, le son finite le miserie ! (Tutti. meno Clemente e Agostino, si precipitano verso Albertino minacciosamente).

CLEMENTE

(Guarda sbalordito Albertino nel silenzio penoso che s'è fatto, poi, con amarezza, parlando a se stesso) : (Ah no!… questa 'un ve la do vinta... Riparalisi (Ricade sulla poltrona, simulando)

TUTTI

Tutti. (Intorno a Clemente).  Babbo... Babbo... Clemente!

AGOSTINO

Lo diceva i' ddottore !

SIPARIO


ATTO TERZO

La medesima scena, ma spogliata di tutti gli abbellimenti, quasi squallida per la folata di miseria che v'è passata.  Sono le sei di un pomeriggio di Aprile.  C'è sempre luce.

SCENA 1

Gianna, Silvia e Tosca

(7osca e Silvia son sedute presso il tavolino: Tosca ricama, Silvia spazza, spolvera o rammenda. Gianna.è  seduta presso il  proscenio.  Albertino è seduto alla scrivania e studia di lena).

SILVIA

I’ cché tu leggi, mamma?

GIANNA

Ho trovato questo libro su un barroccino, stamani, in mercato…

TOSCA

Che ti se’ messa a leggere romanzi

GIANNA

Romanzi !… Gli è finito i’ ttempo de’ romanzi….

SILVIA

O che libro gli è ?

GIANNA

I’ rRe de’ cochi…

TOSCA

Per farne i’ cchè?

GIANNA

Per vedere se la si muta, co’ fagioli e le patate… Dice che c’è un monte di mangiarini economici…

SILVIA

Ma guarda che idea!

GIANNA

Bisogna fare economia, figliole! Quell’omo gli é du’ mesi che gli è infermo e se la seguita così si vende anch’ i’ lletto… (Scorre il libro).  Vitella tonnè… Cibreo di prosciutto.. Pasticcio di fegato grasso… Vol-au-vent.. (Alle figlie) : I’ cchè voi dire?

TOSCA

(ripete correttamente) Vol-au-vent

SILVIA

Mah! L'ha a essere una cosa difficile...

GIANNA

Ho paura anch' io: tu vedrai, bisognerà ricascare sulle patate o su' fagioli... Toh, a proposito

TOSCA

Che ha' trovato qualcosa?

GIANNA

Si... (Legge e commenta ) : "Patate alla paesana” ,. Questo gli ha a essere un piatto economico. “Prendete mezzo chilo di patate, mondatele, tagliatele a spicchi e mettetele a rosolare in un tegame di terra in cui avrete versato pochissimo olio . Gli è economico, vah! Fate un battuto con aglio e bassilico... , Ancora i' bbassilico 'un c' è: ci si metterà i’ pprezzemolo, l' è quasi la stessa."...Tritate fino fino due filetti di vitella ,... Ahohe ! Altro che patate !.. Vo' sentire come la va a finire. Assodate due uova e tritatele. Anche du' òva !...Mescolatele alla vitella e versateci sopra della crema di latte…. Benone !  Buttate tutto nel tegame e fate cuocere a fuoco lento.  Servite caldo”. 'Un bastan venti lire !

SILVIA

Eh, ma ci sarà qualcos'altro.

GIANNA

Vediamo. (Sfoglia qualche pagina). Pollo..Maiale..Piccione..Lepre... Fagioli! Eccone un altro: "Fagioli a sorpresa”. Questo gli é economico davvero: gli è corto corto. Dunque: "Fagioli a sorpresa. In una teglia con poco olio e un'idea di burro, mettete a soffriergere due spicchi d'aglio. Quando l’aglio è rosolato buttateci trecento grammi di fagioli , (Con un grido): Eh ? “di fagioli di pollo”.(Butta il libro sulla tavola). Nato d'un cane ! E’ lo chiamano i’ rRe de' cochi ? Io lo chiamerei, ma i' ccoco di' rRe! (Le ragazze ridono, Gianna si alza).  Stasera vi fo patate in istufato, ma senza stufato, come quello di' ppelliccia : tutte patate e punta ciccia! (Esce dal fondo)

SCENA II

Detti meno Gianna

SILVIA

Poera. mamma : anche lei la s'arrabatta...

 

TOSCA

Siamo cambiati tutti in questa casa!

 

SILVIA

Perchè? che stavi meglio prima ?

 

TOSCA

'Un lo so.  Prima c'era più comodità, ma... chi sa? s'era tutti nervosi..  'Un mi so spiegare...

 

SILVIA

Tu vo' dire che ora, lavorando. c'é meno grilli per la testa.

 

TOSCA

Ecco, brava, proprio così.  Anche Osvaldo sembra un altro.

 

SILVIA

O Albertino? Guardalo li che amore, come studia. 'Un ci si vede più: smetti anche te, gli occhi ‘un godono. (Si alza e accende la luce)

 

TOSCA

Ormai finisco: ci ho queste du' foglioline sole, guarda così stasera posso riportar tutt' i' sservito.

 

SILVIA

O 'un sarebbe lo stesso lunedì ?

 

TOSCA

Sì, ma ho più piacere stasera: gli è Sabato così riscòto.  Oh, questa settimana le son ottantacinque lire. I'ffigliolo di' pprincipale m'ha detto...

 

SILVIA

(Con intenzione) : Ah, i'ffigliolo di'pprincipale...

 

TOSCA

Già... M'ha detto che mi darà ‘serviti a punto d'Assisi, e allora arrivo fino a cento lire.  Tu vedessi quanto lavoro che c' è. Anzi, i'ffigliolo di' pprincipale dice...

 

SILVIA

(c. s.) Ah!

 

TOSCA

Tutta l'America forniscono: 'un fanno che spedire serviti, tovaglie, biancheria... Tu vedessi ! i' ffigliolo di' pprincipale...

 

SILVIA

Senti, bambina: che mi dici perchè tu ricaschi sempre su i' figliolo di' pprincipale?

 

TOSCA

Io ?... Macchè...

 

SILVIA

Chè, tu va' troppo volentieri a riportare i' llavoro : ci ha essere qualcosa.

TOSCA

Nulla, nulla : te lo garantisco.

SILVIA

(Ironica): Eh, già ; un commerciante!.. Chi sa che zotico che gli è

TOSCA

No, cara: veste bene e gli ha una ciocca di capelli biondi che sembran oro.

SILVIA

Ah…

TOSCA

E poi, sai: gentile... Ma mica che faccia i' ggrullo con le lavoranti, sai.  'Un le guarda nemmen quanto le son lunghe... quell' altre.

SILVIA

Quell'altre. E te?

TOSCA

A me mi disse, l'altra sera! “Lei l'è l'unica che la mi piaccia perché la 'un fa l'eccentrica e la si veste da donna e non da grulla”.

SILVIA

T' ha detto così ?

TOSCA

Davvero. E io credevo che per piacere agli òmini bisognasse vestirsi di lusso!

SILVIA

Le donne grulle le piacciono agli òmini grulli.

 

TOSCA

(Alzandosi).  Ecco fatto.  Questa l'è la tovaglia. (Conta i tovag1ioli che sonsulla tavola).  Uno... due... tre... quattro... cinque... sei.  Questi sono 'tovaglioli. Aspetta, vo a mettermi i' ccappello, e in du’ salti vo e torno. (Esce dal fondo)

 

SILVIA

(Appena uscita Tosca, va alla finestra, e verso la strada fa della mimica che vuol dire : esce qualcuno, appena uscito salite pure)

 

TOSCA

(Rientra, prende il lavoro, lo incarta in un giornale e, a Silvia): Addio a poi, Silvia.

 

SILVIA

Addio e... giudizio.

 

TOSCA

Io, “giudizio”? L'ho sempre avuto. (Dà un bacio ad Albertino ed esce dalla comune

 

SCENA III

Silvia e Albertino

ALBERTINO

(Si alza e va presso Silvia)Guarda, Silvia: questo gli é il quesito. 'un mi riesce di capire.

SILVIA

Vediamo. (Legge) “Luigi aveva una lira, ma ne dette mezza al fratello Pierino.  Con la metà di quello che gli era rimasto, comprò tante caramelle pagandoletre al soldo.  Si mise a mangiarle per la strada e quando arrivò a casa si accorse che glien'erano rimaste solamente quattro.  Quante ne avrà mangiate ?  'Unnè mica difficile!

ALBERTINO

Si, si, gli e difficile.

SILVIA

Vediamo insieme: 'gli aveva una lira, vero?: mezza la dette al su’ fratello, gliene rimase…

ALBERTINO

Mezza lira.

SILVIA

Bravo.  Quanti soldi c'è in mezza lira?

ALBERTINO

Dieci.

SILVIA

Benissimo.  Per le caramelle ne spese soltanto metà...

ALBERTINO

Cinque soldi

SILVIA

Tre caramelle al soldo, fa' il conto…

ALBERTINO

Cinque via uno Cinque... Cinque via due dieci... Cinque via tre quindici... quindici caramelle.

SILVIA

Quattro gliene rimasero... Via, o che ci vol dimolto?.. l'cchè tu pensi?

ALBERTINO

(Piagnucoloso) Io?.., E' penso che bellezza essere stato Luigi!

SILVIA

(Lo bacia) Toh, tesoro! Domani te ne compro un etto

ALBERTINO

Tutto, per me ?

SILVIA

Tutto per te.

ALBERTINO

(Ballando) bene bene, bene bene! Allora, stasera fo anche i' componimento.

SILVIA

Bravo, ma ‘un t' affaticar troppo.

ALBERTINO

No, no.  Senti, Silvia: che me lo riguardi te i' ssudicio ?

SILVIA

I' cchè ?

ALBERTINO

I' ssudicio.

SILVIA

Si, Albertino.  La brutta copia, eh ?  La brutta copia te la riguardo io.  Però tu mi devi far un piacere.

ALBERTINO

Sì.

SILVIA

Tu devi andar di là a far le lezioni, perchè qui ho da mettere in ordine la roba.  Che mi contenti ?

ALBERTINO

Sì, vo subito. (Prende alcuni quaderni ed esce da destra, ma sulla porta si volta) E poi tu mi riguardi i’ssudicio della brutta copia. (Via)

SCENA IV

Silvia, Clemente ed Agostino

SILVIA

(Appena uscito Albertino, va al fondo e guarda, poi esce dalla comune per riapparire abbracciata a Clemente e seguita da Agostino).  Babbo, babbino mio! (Lo bacia piangendo).

CLEMENTE

(Commosso) La mi' bambina, la mi' bambina! Gli era du' mesi che 'un la vedevo!

AGOSTINO

(Spiando al fondo) Piano, 'un ci facciamo sentire!

CLEMENTE

(Si guarda lungamente intorno) Dunque, gli è tutto cambiato qui?

SILVIA

Si, babbo: da così a così!

AGOSTINO

Si vede: gli è cambiato anche la scena!

SILVIA

Eh! Tutto s'è dovuto vendere i primi giorni.  Ma ora, tutti lavorano.

CLEMENTE

Anche Osvaldo via ?

SILVIA

O 'un te lo scrissi ? E che giudizio gli ha messo ! Tutt' i' ggiorno in officina a smontare e a pulir le macchine.

AGOSTINO

E.., la vecchia... madre ?

SILVIA

La mamma ? Poera donna! ora la 'un pensa che all'economia : l'ha comprato perfino i' rRe de’ còchi.

CLEMENTE

Che miracolo! Lui si deve ringraziare ; i' mmi' principale...

AGOSTINO

(Intervenendo) : I' ssu' principale amico, cara signorina.

SILVIA

Badiamo che la 'un venga... (Va al fondo espia).

CLEMENTE

(Piano ad Agostino) ma  che mi dici perchè tu 'un vòi che la Silvia la s'appia?,

AGOSTINO

(Ci ho un presentimento).

SILVIA

(Tornando presso i due) E ora, i'cchè vu' intendete di fare ?

CLEMENTE

Prima di tutto voglio veder co' mi’ occhi.

AGOSTINO

Come san Tommaso..

CLEMENTE

O i' ppiccino ?

SILVIA

Gli è di là, bòno bòno che studia.

CLEMENTE

(Guardando verso destra) Poer' angiolo... E dire che gli era tanto accidente! Speriamo!

SILVIA

Perchè tu dici “ Speriamo ” ? Alla tu' figliola tu ci po' credere.  Ti dico che son cambiati ; la lezione l’è stata dura, ma l'ha avuto i su' effetti.

CLEMENTE

Si, tu me l' ha' scritto, ma sai...

SILVIA

T' avessi visto, babbo ; t'avessi visto i' cche 'unn è successo in questa casa. Ma oramai, ti dico...(Va al fondo e spia perché ha sentito un rumore)

AGOSTINO

Pur che la duri !

CLEMENTE

Hum ! Bada, veh, che a rivedermi in carne e ossa 'unn abbiano a far dietro fronte!

AGOSTINO

Nulla di male, gli è presto fatto noi si sostiene la commedia e, alla prima occasione: giù! e tu ti riammali da capo.

CLEMENTE

Eh, la sarebbe una bella storia

AGOSTINO

Che ti confondi?  Si ritorna a caccia... Giusto, Clemente : ho pensato anche a qui' ccaso.

CLEMENTE

A i' cchè t' ha pensato ?

AGOSTINO

Dianzi son passato dallo Stianti, sai, da i' macellaro.

CLEMENTE

Da i' ddottore ? Per fare i' cchè ?

AGOSTINO

Per farti rivisitare e per dire alla tu' famiglia che le ricadute le son possibili e pericolose.  Viene stasera con la scusa di riscòtere la visita che ti fece...

CLEMENTE

Tu pensi a tutto, te!

AGOSTINO

Eh... Io ci ho un presentimento…

(Suona il campanello).

SILVIA

Via, via! Nascondetevi in camera mia! (spinge verso sinistra Clemente ed Agostino che escono comicamente a soggetto).

SCENA V

Silvia, Gianna, Osvaldo, poi Albertino

GIANNA

(Apparisce dal fondo)   I' ecchè t'aspetti? Apri che è Osvaldo.

SILVIA

Subito, mamma

GIANNA

O Albertino ?...

SILVIA

Gli è di là che fa le lezioni. (Esce dalla comune)

GIANNA

(Sbaglia e va alla porta di sinistra).  Bravo cocchino, bravo.  Studia e se' bonino... Se tu passi all'esame si va a trovare i' bbabbino in campagna sai..  Oh, eccolo là: 'un si sente!

OSVALDO

Bònasera, mammina.

GIANNA

Bonasera, topo: dammi un bacio… (Fa l’atto).

OSVALDO

(Schernendosi) Tu ti conci!

GIANNA

Anzi, per questo te lo voglio dare (Lo bacia).

OSVALDO

Anche alla mi' sorellina! (Bacia anche Silvia).

GIANNA

Che se' stanco?

OSVALDO

Un pochino. Ma ho fame!

GIANNA

E sai: 'un c'è che patate.

OSVALDO

Patate?  Le son la mi' passione, co' i' sugo finto, eh ? Bone!

SILVIA

Osvaldo, ma lo stomaco…

OSVALDO

Ma che stomaco ! Gli eran tutti que' grondini che si pigliava in Pellicceria. Ora sto bene.

GIANNA

Domani gli è domenica: si farà un po' di carne.

OSVALDO

Domani? Domani io son fòri a mangiare.

SILVIA

(Meravigliata) Eh? Tu se' fòri ?

OSVALDO

Sicuro! (Leva il portafoglio), Guarda mamma : queste le son centoventi della settimana; tieni: cento te, e venti io pe' le “macedonia”

GIANNA

Grazie, topino...

OSVALDO

(Togliendo un altro biglietto di banca) E queste le son cinquanta...

SILVIA

Di chi?

OSVALDO

Mie!

GIANNA

O chi te l'ha date?

OSVALDO

Nessuno, me le son guadagnate con lo straordinario.  S' è riparato la macchina di' mmarchese Falugi che' picchiò nu' olmo a San Casciano.  Tu vedessi che frittata!

SILVIA

O bravo : così tu te le spendi come ti pare. eh ?

GIANNA

Tu 'unn ha' sentito?  Domani l' è ribotta!

OSVALDO

Chè... per domani ci ho un'idea..

SILVIA

Che idea ?

OSVALDO

E' volevo andare a Pratolino...

GIANNA E SILVIA

(stupite e commosse): A Pratolino ?

OSVALDO

Si,a trovare i' bbabbo! Gli è du' mesi che 'un lo vedo...

GIANNA

E per questo t’ha fatto lo straordinario?

OSVALDO

Sicuro.  Quando gli era qui, la sembrava la cosa più comune di questo mondo. Ma ora che' manca... 'un so perchè...

SILVIA

Tu te ne meriti un altro! (va per baciarlo),

GIANNA

E' te lo do anch'io ! (Fa altrettanto),

OSVALDO

O donne, smettetela : ‘un son mica Albertino, io!... (Vede entrare Albertino da destra).  Toh, eccolo, pulcesecca (L'alza fra le braccia e lo bacia)

ALBERTINO

Guarda, Silvia: i' componimento gli è difficile : me lo spieghi te?

GIANNA

(Va in cucina e comincia a portare la roba per apparecchiare e la lascia sulla tavola)

SILVIA

Vediamo. .(Prende il quaderno) “Bisognino fa trottar la vecchia” Eh, un po' difficile gli è. Ma la maestra la te l'avrà spiegato..

ALBERTINO

Sì, ma io 'un mi ricordo bene... I'cchè vòl dire?

SILVIA

Vòl dire che la fame la stana i' llupo..

ALBERTINO

I' cché vòl dire ?

SILVIA

Vòl dire che l' appetito, fa venir voglia di lavorare.

ALBERTINO

A me 'un mi riesce! Ma che lo so, come son questi maestri?  E' danno certi temi... 'Un capiscan nulla!

SILVIA

No; va' di là e pensaci bene: tu vedrai che ti verrà.

ALBERTINO

(Avviandosi verso destra): E' proverò, ma, gli è tanto che ci penso! Ho già mangiato tutt' i' cannello della penna. (Esce)

OSVALDO

Io vo a lavarmi. Apparecchia mamma perchè vo via dalla fame. (Esce da destra).

GIANNA

Io vo a dare un'occhiata, intanto tu apparecchi. (Esce dal fondo).

SCENA VI

Silvia, Clemente ed Agostino

CLEMENTE

(Rientra da sinistra seguito da Agostino) Chè, 'un pol essere: me li hanno cambiati!

AGOSTINO

A balia sai!

SILVIA

Vu' vi farete scorgere

CLEMENTE

Silvia, dimmi la verità ma che son sempre gli stessi ?

SILVIA

Tu vedra' la Tosca : lei poi tu 'un la riconosci

CLEMENTE

(Abbraccia Agostino) Grazie, Agostino! Tu m' ha restaurato tutta la famiglia!

(Suona il campanello).

SILVIA

Via, via : questa l'è la Tosca! (Fa uscire da sinistra i due, ma non vanno in camera di Tosca,  poi va ad aprire).

SCENA VII

Silvia e Tosca

TOSCA

(Entrando seguita da Silvia): Tu sapessi chi m’è venuto dietro !

SILVIA

Chi?

TOSCA

Gaetano Mori

SILVIA

I' ddottorino ?

TOSCA

Davvero! M' ha seguita fin dalla porta di' mmagazzino ; in Via Calzaioli m' ha fermato e m' ha detto che 'un mi pòl dimenticare. Io ho tirato di lungo senza rispondergli, ma giù all' uscio mi son voltata: gli era li a du' passi... (Va alla finestra), Guarda, gli è difaccia a naso ritto!

SILVIA

E' ti vorrà sempre bene...

TOSCA

E’ arrivato tardi! Stasera, Gregorio m' ha parlato

SILVIA

Chi gli è Gregorio ?

TOSCA

I' ffigliolo di' pprincipale.

SILVIA

Ci siamo

TOSCA

Che dichiarazione!  'Unn avevo ma avute a quella maniera

SILVIA

Così alla svelta?

TOSCA

Alla svelta ? Lui le fa così, le cose. Domani viene in casa

SILVIA

E a Gaetano i' cchè tu gli racconti?

TOSCA

lo 'un ne voglio de' dottori : a me mi basta un bravo giovane

SILVIA

Brava la mi' Tosca.

TOSCA

(Le dà del denaro) Tieni: queste le son ottantacinque lire.

SILVIA

Dalle alla mamma...

TOSCA

L’è la stessa.  Dio, come son contenta. Peccato che i' babbo 'un sia

qui con noi! Senti, Silvia.

SILVIA

I' cchè ?.

TOSCA

Domani no, perchè aspetto Gregorio; ma quest' altra domenica vorre' andare a Pratolino...

SILVIA

A trovare i' bbabbo?

TOSCA

Si, ho tanta voglia di rivederlo... (Silvia si asciuga una lacrima)... Anche te vero, Silvia ? E allora si fa tutt' una scarrozzata, compreso Albertino e Gregorio, cosi glielo fo conoscere, eh ?

SILVIA

(Con voce un po' commossa): Si, si quest'altra domenica...

TOSCA

Vo a spogliarmi.  Ho tanta fame! (Fa per uscire dal fondo, ma torna indietro): OSilvia, o Silvia ; prima che me dimentichi: se domani viene Gregorio ‘un gli dire che studiavo canto, perchè m'ha detto che le donne con dimolta voce l' hanno poco cervello. (Fugge dal fondo).

SCENA VIII

Silvia, Clemente, Agostino, Gianna, Osvaldo, Tosca e Albertino

(Silvia comincia ad apparecchiare. Da sinistra rientrano Clemente ed Agostino)

CLEMENTE    (Come trasognato, a soggetto) Agostino, tirami un pizzicotto

AGOSTINO

Perchè ?

CLEMENTE

'Unn è possibile, via; io sogno...Tirami un pizzicotto, Agostino, ma forte!

AGOSTINO

Mah, se tu lo voi... Toh !

CLEMENTE

(Urlando): Ohi!

SILVIA

Ma che siete matti?

CLEMENTE

Dunque, 'un sogno !

AGOSTINO

Tu se' sveglio, vai

CLEMENTE

(Quasi balbettando): Che miracolo, che miracolo! Reggimi, Agostino, perchè io, dalla consolazione, mi paralizzo davvero! (Cade spossato su una sedia).

GIANNA

(Appare dal fondo) Chi è che ha detto “ohi”?(Vede i due e rimane pietrificata sulla porta)

SILVIA

Mamma…

GIANNA

O quella?

SILVIA

Glièi' bbabbo e i’ ssor Agostino...

GIANNA

Eh, lo vedo ! (S' avvicina) Clemente!

CLEMENTE

(Senza forza di rizzarsi) Gianna!

GIANNA

O chi ti ci ha portato ?

CLEMENTE

Le mi' gambe...

GIANNA

(Agli astanti) Le su' gambe? Ma allora gli è guarito...

AGOSTINO

Sì, signora, gli è guarito.

GIANNA

(piangendo di gioia): Ma vu' scherzate !

SILVIA

No, mamma : gli è guarito davvero

GIANNA

(Tende !e braccia a Clemente) Clemente abbracciami! (Vede Clemente immobile) Ose si mòve meno di prima... Clemente!

OSVALDO

(Entrando da destra) I' babbo?  Babbino ! (L'abbraccia).

TOSCA

(Entrando dal fondo) I'cchè ? C'è i' bbabbo ? Babbo! (Id.).

ALBERTINO

(Entra da destra ballando e cantando) Gli è tornato i' bbabbo! (imita i fratelli. Tutti fanno un gruppo commovente)

GIANNA

Clemente, fatti veder camminare

CLEMENTE

Gli 'e come dirla! 'Un posso

GIANNA

Dio mio! Ma allora...

CLEMENTE

No, l'è la consolazione! Abbracciatemi, abbracciatemi

(Suona il campanello.)

 Silvia, asciugandosi gli occhi va ad aprire, mentre gli altri seguitano nelle espansioni)

AGOSTINO

Vu' gli levate l'aria!. 'Un lo strizzate tanto! Stiamo attenti alle ricadute!

SILVIA

(Rientra, e piano ad Agostino) C’è i' macellaro dottore

AGOSTINO

(La lo faccia entrare: l’ho chiamato io). (Forte) C' è il dottore…

GIANNA

Per farne i' cchè?

AGOSTINO

Mah!  Ora si sentirà i'cchè vòle

SILVIA

Va di là, tesoro, c' è i' ddottore. (Albertino va in camera - Silvia rimane sulla comune) Venga, venga, sor Dottore...

SCENA IX

Gaspero, Gianna, Silvia, Tosca, Clemente, Agostino, Osvaldo  poi Gaetano

GASPERO

(Entrando dalla comune) : Salute a tutti…

OSVALDO

(A Gaspero) O so' Gaspero, i'cchè la ci fa in casa mia ?

GIANNA

Che lo conosci, i' ssor Dottore?

OSVALDO

Ma i'cchè dottore!  Quello gli è i'ssor Gaspero Stianti, i' mmacellaro di Via de' Serragli accanto alla mi' officina

TUTTI

Eh ?

AGOSTINO

(Io gli è meglio che scappi!) (Fugge verso le camere).

GIANNA

(A Gaspero) Che m'i dice i' cchè le son queste storie ?

OSVALDO

O sor Gaspero, perchè la fingeva d' esser dottore ?

GASPERO

Io ?... La lo domandi a i' mmi' collega, la guardi, l' ho trovato per le scale: anche lui fingeva (Va un momento dietro alla comune e rientra tirandosi dietro  per un braccio Gaetano)

GAETANO

Ma io fingevo per amore

TUTTI

Per amore?

GAETANO

Per conquistare il cuore di Tosca che io amo!

TUTTI

Eh ?

GAETANO

Sì, son venuto a chieder la sua mano. io non son medico, (con importanza) ma son dottore in agraria.  Se mi va bene un affare entro sottofattore a Rimaggio...

TOSCA

(Si fa avanti) Sor... dottore: se la vole un consiglio, quella l'è la porta.

GAETANO

Ahi!  Misero me: da dottore mi amava, da sottofattore mi disprezza

TOSCA

'Unn è vero.  Domani viene a chiedermi Gregorio, i' ffigliolo di' mmi' principale.  La pòl girar largo; le son cambiate le cose

GAETANO

Ahi! Misero me! Ahi misero me!

GIANNA

O bravo “misero lei” la pòl andare perchè in casa mia di miseria ce n'è abbastanza. (A Gaspero) E anche lei, caro... chirurgo: quella l'è la porta!

GASPERO

La 'un se la pigli con me, sora sposa; anzi, quando l'ha bisogno d'un po' di ciccia 'n gamba la si ricordi dello Stianti di Via de' Serragli, gli do vitella a tutte l'ore! Arrivedelli, signori ! (A Gaetano con una manatasulle spalle).  Andiamo

GAETANO

(Uscendo trascinato da Gaspero): Ahi misero me!.

SCENA X

Tutti meno Gaspero e Gaetano

GIANNA

(A Clemente) E ora si fa' conti io e te.. (Clemente ricade sulla sedia), Gli è inutile che tu ti paralizzi!

SILVIA

Mamma,  mamma : ma dunque tu 'un l'hai capito che l' è stata tutta una commedia per il nostro bene ?

GIANNA

Per i’ nostro bene ?

TOSCA

Perchè per il nostro bene ?

ALBERTINO

(Entra correndo da destra con un quaderno in mano, Agostino rimane un po’ indietro) Silvia, guarda : qui' ssignore me l' ha scritto lui i' componimento

GIANNA

Altro che componimento! (Ad Agostino che è comparso sulla porta): Ma che mi dice, lei..,

AGOSTINO

Sa, ciavevo un presentimento..

GIANNA

I' cchè c' entra i' ppresentimento ?

AGOSTINO

(A Silvia) Signorina, la legga.

SILVIA

(Legge) Tema : " Bisognino fa trottar la vecchia.  Svolgimento: C'era una volta una- famiglia dove nessuno voleva lavorare, tolto il padre e la figliola maggiore...

GIANNA

(E' parla di noi)

SILVIA

(c.s.) "Ma un giorno capitò in quella casa un accattone che si chiamava Bisognino.,,

GIANNA

(Che sarebbe lui!) (indicando Agostino),

SILVIA

(c. s.) "Bisognino toccò il padre con una bacchetta fatata e il padre si ammalò,

GIANNA

(Di paralisi!)

SILVIA

(c. s,) “E la miseria entrò in quella casa, e con la miseria, lafame...

GIANNA

(E che fame!).

SILVIA

(c. s.) Finchè tutti capirono che chi non lavora non mangia. (Ad Agostino) Va bene, ma il presentimento ?

AGOSTINO

La seguiti...

SILVIA

(c. s.) " Quando tutti si furon messi di lena a lavorare, Bisognino, con un altro colpo di bacchetta, rese la salute al padre, e poi, come ricompensa, chiese la mano (con voce tremante)..: dellafìgliola maggiore.,.

GIANNA

(Ecco, indo' voleva arrivare!).

SILVIA

(c. s., sempre con voce tremante) La buona fanciulla rispose... (Ad Agostino) 'Un c' è altro!

AGOSTINO

Come la rispose, 'un ce l' ho messo, perchè 'un lo sapevo... Lei in quel caso i' cchè l' avrebbe  risposto ?

SILVIA

(Guarda tutti che sorridenti le fanno cenno di "sì”, poi, arrossendo) …Di si….

AGOSTINO

Allora la volti pagina,

SILVIA

(Esegue e legge) : E dopo quel sì, Bisognino si trasformò da mendicante a ricco signore e portò la sua sposa a Pescia dove possedeva una Conceria e qualche podere.

TUTTI

Eh?

CLEMENTE

Sì : gli é i' mmi' principale

TUTTI

I' ssu' principale ? (Discutono fra loro).

GIANNA

(Portando al proscenio Agostino) La senta, so’Bisognino : la guardi se la fa trottare e' giovani, perché la vecchia...vol’ella!!!!!

SIPARIO