Café Olympus

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Quattrocchi & Cattivelli

CAFÉ OLYMPUS

commedia musicale in due atti

di Mauro Cattivelli e Paolo Quattrocchi

Quattrocchi & Cattivelli (autori viventi)

e-mail qec@cattivelli.net - http://www.cattivelli.net/q&c

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Mauro Cattivelli - Paolo Quattrocchi

nato a Roma il 21/07/1953 - nato a Roma il 24/03/1956 Via Monti di Pietralata, 268 - Viale Inigo Campioni, 39

00157 Roma - 00144 Roma

cell. 338.3820316 - cell. 333.2683887 mauro@cattivelli.net - paoloqua@gmail.com -------------------------------------------------------


Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

INDICE

SINOSSI - 3

PERSONAGGI - 3

SCENOGRAFIA - 4

NOTE SUI PERSONAGGI - 4

ATTO PRIMO - 7

ATTO SECONDO - 61

INTERMEZZO “IL PROVINO” (facoltativo) - 129

POST FINALE “FUORI ONDA” (facoltativo) - 138

CANZONI

ATTO PRIMO

1.01 - Dove sono gli dèi dimenticati (Venere e Coro) - 7

1.02 - Café Olympus (Giove e Coro) - 9

1.03 - Ambrosia Taxi (Mercurio e Coro) - 18

1.04 - Sono un barbaro (Odino e Coro) - 24

1.05 - Non voglio diventare un divo (Crono e Coro) - 31

1.06 - La grande occasione (Tutti) - 37

1.07 - La vita del barista (Bacco) - 40

1.08 - Il sono il dio del tempo (Crono) - 43

1.09 - Non vogliamo tutto, dacci una parte (Tutti) - 51

1.10 -  La grande occasione (è arrivata) (ripresa - Tutti) - 53

1.11 -   Stanotte non la dimenticherai (Giunone, Venere e Minerva) - 58

ATTO SECONDO

2.12 - Zombie Dance (Hathor e Coro) - 66

2.13 - Come ho sconfitto Crono (Giove, Mercurio e Coro) - 70

2.14 - Grecia mia (Dèi greci) - 73

2.15 - Tu sei il dio giusto per me (Dafne, Giacinto e Apollo) - 92

2.16 - Tu sei giusto per me (ripresa - Dafne e Giacinto) - 94

2.17 - La grande occasione (è arrivata) (ripresa - Tutti) - 98

2.18 - Io sono un regista divino (Manitù-Regista e Coro) - 101

2.19 - La grande occasione (ripresa - Tutti) - 105

2.20 - Questa è la mia vendetta (Crono, Giove e Coro) - 113

2.21 -   Piano piano (Tutti) - 120

2.22 - La grande occasione degli dèi (ripresa - Tutti) - 126


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

SINOSSI

Dove sono andati a finire tutti quegli dèi che un tempo l’umanità adorava? Sono stati dimenticati. E che fanno ora? Molti se ne stanno a casa loro e rimpiangono i tempi in cui erano amati, adorati e implorati. Altri, invece, non si sono rassegnati e hanno pensato che l’unico modo di riconquistare l’amore degli umani è quello di diventare divi del cinema o della musica, i miti moderni.

Un piccolo gruppo, quindi, è “emigrato” a Hollywood, per tentare la difficile via del successo. Tra un provino e l’altro si ritrovano al “Café Olympus”, aperto da Bacco proprio per avere un luogo dove ritrovarsi in un ambiente familiare, poter indossare i propri costumi tradizionali e gustare piatti e bevande del proprio “paese” . Manitu, il dio locale, non vede di buon occhio questa “invasione” e frequenta il locale per tenerli sotto controllo.

Gli dèi scoprono però che Crono, dio del tempo, evaso dall’esilio cui l’aveva costretto Giove, ha deciso di vendicarsi distruggendo l’umanità, con un piano diabolico, messo in atto da anni. Crono teme che gli dèi scoprano il suo piano e ne architetta un altro per indurli a rinunciare a diventare “divi”.

Non ci riesce e gli dèi dimenticati capiranno che possono ancora essere utili agli uomini:

salvandoli prima che sia troppo tardi. Sarà una corsa contro il tempo!

PERSONAGGI

(in ordine alfabetico)

APOLLO

BACCO

CRONO e CHEOLAETL

DAFNE

DIANA

GIACINTO e VON FILMENSTEIN

GIOVE

GIUNONE

HATHOR

MANITU e FINTO VON FILMENSTEIN

MERCURIO

MINERVA

ODINO

VENERE


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

SCENOGRAFIA

La scena è interamente occupata dal “Café Olympus”.

In primo piano, verso il proscenio, cinque tavolini da bar con due-tre sedie ognuno. Sulla sinistra della scena, un bancone da bar con dietro mensole con bottiglie. Sopra il bancone, in alto, una grande scritta al neon “Café Olympus”, con il gambo delle “y” che si allunga a formare una saetta. Sotto la scritta un grande orologio in ombra che si illumina solo quando i personaggi lo guardano. Sulla parete di fondo, in posizione centrale, un cartello con il menu del giorno e, più in alto, una gigantografia di un uomo con un grande cappello nero calato sulla fronte, grandi occhiali neri ed una lunga e folta barba che copre tutto il viso. Sulla destra della scena, in prossimità del proscenio, l’ingresso del café. Sulla destra della scena, un juke- box, una “slot-machine” ed un appendiabiti. Sul fondo, un piccolo palcoscenico rialzato. Di lato al palco, nell’angolo a sinistra, un trono con una saetta disegnata sullo schienale (è il trono di Giove). Ingressi-uscite di scena:

Cantina – in fondo a sinistra, accanto al bancone del bar

Ingresso "Café Olympus" – davanti a destra (è l'ingresso che dà sulla "strada") Toilette – in fondo a destra, dopo la “slot-machine” e il juke-box

NOTE SUI PERSONAGGI

Per la rappresentazione sono stati scelti i nomi romani degli dèi (a parte il caso di CRONO, dove è stato mantenuto il nome greco), più familiari al pubblico italiano. (Per icostumi consigliamo di consultare dei testi di mitologia o fare una ricerca su Internet.) Le indicazioni qui di seguito sono un compromesso tra l'iconografia classica e le esigenze di rappresentazione.

GIOVE (Zeus) –Aspetto:uomo maturo ma giovanile, sui 50 anni, con barba e capelli

brizzolati. Carattere: sanguigno e facile agli scatti d’ira, ma succubo di Giunone; vanesio e galante con il gentil sesso. Abbigliamento: indossa una tunica bianca, decorata con motivo a "greca" dorato (sul modello di quelle indossate dai senatori dell'antica Roma). In mano porta sempre una folgore, gialla e lunga circa un metro, che a volte usa come bastone ed uno scettro sormontato da un'aquila.

GIUNONE (Era) –Aspetto:donna di circa 40 anni, ancora avvenente.Carattere:bisbetica e motivatamente gelosa di Giove, con l’evidente desiderio di piacere ancora. Abbigliamento: indossa una tunica lunga e scollata, stretta in vita con una cinta dorata edecorata con greche anch'esse dorate.

MERCURIO (Ermes) –Aspetto:uomo sui 30 anni, atletico.Carattere:estroverso eciarliero, furbacchione, dinamico ed esibizionista. Abbigliamento: indossa una tunica corta, poco sopra il ginocchio, e calzari alati. Ha con sé la cappa che lo rende invisibile e la bacchetta magica (verga d’oro con serpenti intrecciati), che addormenta o risveglia gli


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uomini. Quando lavora, indossa anche un cappello alato a falde larghe, che tiene a portata di mano o appeso all’appendiabiti all’ingresso.

APOLLO (Elios) –Aspetto:uomo di 30 anni circa, molto bello.Carattere:introverso,narcisista, tipo “bello e impossibile”, con atteggiamento insofferente da intellettuale incompreso. Abbigliamento: indossa una tunica, aperta sul petto, lunga al ginocchio ed una “clàmide” (un corto mantello con fibbia sulla spalla destra). Ha sempre con sé la lira, che strimpella per accompagnare le canzoni o poesie che compone. Ha la testa cinta con una corona di alloro; potrebbe indossare, ogni tanto, occhiali da sole scuri.

DIANA (Artèmide) –Aspetto:donna di 30 anni circa, bella ma con un che di mascolino.

Carattere: polemica e un po’ rude e selvatica, difende la sua verginità con atteggiamentodi diffidenza verso gli uomini. Abbigliamento: indossa una tunica corta al ginocchio e calzari lunghi in pelle. Al polso sinistro, ha un paracolpi di cuoio da arciere. Porta sempre, a tracolla, un arco ed una faretra con diverse frecce.

MINERVA (Atèna) –Aspetto:donna sui 30 -35 anni.Carattere:saggia e colta, a leiricorrono le altre dee per aiuto e consiglio; ha la passione dell’enigmistica. Abbigliamento: indossa una tunica scollata e lunga fin sotto il ginocchio, occhialetti daintellettuale; ha con sé uno scudo, una lancia ed un elmo con un occhio.

BACCO (Diòniso) –Aspetto:uomo sui 40 anni, di corporatura grassoccia.Carattere:bonario, allegro e comunicativo. Abbigliamento: indossa una tunica lunga fino a sotto il ginocchio. Porta al collo un cavatappi ed un cucchiaio da sommellier. In testa ha una corona di grappoli e foglie d’uva.

VENERE (Afrodite) –Aspetto:ragazza di 20-25 anni, bionda e molto avvenente.Carattere: sensuale, disponibile, un po’ insicura. Abbigliamento: indossa una cortissimatunica, scollata e leggera che mette in evidenza le forme perfette. In vita porta il "cinto di Venere", una cintura fatta di rose intrecciate. Ogni tanto addenta una mela, suo frutto prediletto.

HATHOR –Aspetto:donna di circa 30-35 anni, di una bellezza mediterranea.Carattere:serio, austero e taciturno, sempre compassata, anche quando canta canzoni punk- rock. Abbigliamento: indossa un tipico vestito lungo e stretto egizio, capelli lisci neri e lunghi.Sul capo ha un copricapo con due lunghe corna che circondano un disco solare.

ODINO –Aspetto:uomo di 40 anni, robusto e possente.Carattere:allegro, sanguigno,istintivo, rude ma buono. Appassionato di guerre e scommesse. Abbigliamento: indossa un elmo con lunghe ali ai lati che puntano verso l'alto. È vestito con pelli rozze e porta bracciali in metallo. Ha con sé una lancia ed una grande spada appesa al fianco.

MANITU (Wakan Tanka) –Aspetto:uomo di 50 anni, alto e corpulento.Carattere:taciturno, riservato, con sporadiche esplosioni d’ira. Abbigliamento: vestito come un Sachem (capo pellerossa). Si potrebbe prendere ad esempio l'abbigliamento di Toro


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Seduto (Sitting Bull), quindi con un copricapo di penne, lungo fin quasi a terra, ed una tunica di pelle di bisonte, fino a metà polpaccio e pantaloni in pelle, decorati con disegni "indiani", come quelli di una tenda indiana (teepee). Al collo ha collane di ossi, alla cintura un'ascia indiana (tomahawk) Ai piedi ha i tipici mocassini indiani di pelle e porta sempre in mano una lunga pipa (calumet).

MANITU-REGISTA – Quando è travestito da regista von Filmenstein, Manitù indossaun'abbondante palandrana nera, lunga fino ai piedi, un cappellaccio nero; ha una lunga barba nera e dritta, folti baffi neri e grandi occhiali da sole, anch'essi neri (somiglia un po' ai componenti del gruppo "ZZ Top")

CRONO (Saturno) –Aspetto:uomo sui 60-70 anni, con molte rughe e pochi capellibianchi, scarmigliati. Carattere: diffidente, maligno e un po’ pazzoide. Abbigliamento: indossa un ampio mantello nero con un grande cappuccio. Ha con sé una falce abbastanza piccola per essere nascosta sotto il mantello.

CRONO–CHEOLAETL – Quando è travestito da Cheolaetl, indossa un costume tipico dadio azteco, con un copricapo piumato (vedere raffigurazioni di Quetzalcoatl-Cucultan-Votan)


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ATTO PRIMO

Buio e silenzio completo in scena a sipario aperto. VENERE entra da sinistra sul proscenio e, cantando, lo attraversa lentamente tutto fino alla quinta di destra. Un riflettore (occhio di bue) la segue per tutto il percorso. VENERE indossa un lungo cappotto.

Canzone [1.01]: “DOVE SONO GLI DÈI DIMENTICATI

Cantano: VENERE e CORO (si sente ma non si vede, la scena è ancora buia)

Musica: melodico-romantico, più veloce nelle parti col coro

VENERE -                       Vi siete chiesti mai, signori miei,

che fine avranno fatto i vecchi dèi?

Gli dèi di moda nell’antichità

adesso cosa fanno? Chi lo sa?

Gli dèi invocati dai vostri antenati

ma dove mai se ne saranno andati?

Potenti, forti, belli e superfichi

erano un po’ le “star” dei tempi antichi.

In Grecia, Egitto, Siria o Estremo Oriente,

senza gli dèi non si faceva niente.

E adesso? Alzi la mano chi lo sa:

“Che fine han fatto le ex-divinità?”

CORO  -                         Li hanno sfrattati?

VENERE -                       No!

CORO -                            O licenziati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Prepensionati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Li hanno arrestati?

VENERE -                       No!

CORO -                            O confinati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Li han surgelati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Dimenticati?

VENERE -                       Sì!

Proprio così!

Ci hanno dimenticati. Tutto qui.

Allora sì, che si era venerati,


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

con doni e sacrifici vezzeggiati;

e tutti i santi giorni e pur le sere

che stress con quella massa di preghiere!

Ora di quell’amore non c’è traccia

gli umani non ci guardano più in faccia.

Ma non riusciamo a dir “Chi se ne frega!”

Che vita è, se un uomo non ti prega?

Per questo molti dèi dimenticati

le maniche si sono rimboccati

per ottenere un rapido riscatto.

E indovinate un po’ cosa hanno fatto?

CORO -                            Si son arrabbiati?

VENERE -                       No!

CORO -                            O disperati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Disamorati?

VENERE -                       No!

CORO -                            O rassegnati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Si son stressati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Sono ingrassati?

VENERE -                       No!

CORO -                            Organizzati?

VENERE -                       Sì!

Proprio così!

Ci siamo organizzati. Tutto qui.

Un dio non resta con le mani in mano.

E per riconquistar l’amore umano

abbiamo avuto una stupenda idea:

parola mia, parola di una dea!

Be’, non per niente siam divinità!

State morendo di curiosità?

Sapete dove sono quegli dèi?

Io quasi quasi vi ci porterei.

Ma sì, venite tutti dietro a me:

vi porto in un fantastico “Cafè”!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

VENERE esce dalla quinta di destra e rientra subito in scena dalla porta del CaféOlympus, pronunciando le ultime parole della canzone (“… vi porto in un fantastico Café”), si toglie il cappotto, che appende all’attaccapanni e rimane con una corta tunica.. Alla parola “Cafè”, che conclude la canzone di VENERE, si accendono tutte le luci della scena ad illuminare un Cafè Olympus affollato di chiassosi ospiti. Sullo sfondo, dietro il bancone, si è accesa una grande insegna al neon “Cafè Olympus” (la gamba della “y” è allungata a formare una saetta).

Nel Café ci sono cinque tavoli, posti in maniera sfalsata, due in primo piano vicino al proscenio e tre dietro, verso il bancone. Al tavolo in primo piano, sulla sinistra della scena, è seduto MANITU, dalla parte verso la quinta. Al tavolo in primo piano sulla destra, sono seduti APOLLO (a sinistra) e DIANA (a destra) . Al tavolo in secondo piano sulla sinistra, sono seduti GIUNONE (a sinistra) e GIOVE (a destra); al tavolo al centro

èseduta MINERVA; al tavolo sulla destra, è seduto ODINO. Sul fondo della scena, dietro il bancone, c’è BACCO in piedi; davanti al bancone, seduto su uno sgabello alto da bar, c’è MERCURIO.

VENERE prende un grembiulino da cameriera dietro al bancone e lo indossa sopra latunica; poi, quando partono le note della canzone “Café Olympus”, ballando, inizia a girare vorticosamente tra i tavoli per servire i clienti che la chiamano. Mentre gli dèi greci e ODINO cantano e ballano, MANITU non si associa alla festa e sembra contrariato. MINERVA invita MANITU a ballare, ma lui rifiuta.

Canzone [1.02]: “CAFÉ OLYMPUS

Cantano : GIOVE ALTRI e CORO

Musica: il ritornello con un ritmo trascinante, tipo “boogie woogie” da “musical” americano anni ’50; le strofe di Giove e gli altri dèi come un duello di “rappers”.

CORO -                            Café Olympus!

Café Olympus!

Benvenuti qui al divino Café Olympus!

Café Olympus!

Café Olympus!

Siamo ad Hollywood nel nostro Café Olympus!

Café Olympus!

Café Olympus!

Vivi il sogno americano al Café Olympus!

Café Olympus!

Café Olympus!

Torneremo grandi, noi del Café Olympus!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE -                          Amici dèi, gli umani non ci filano più

e quest’indifferenza non ci va proprio giù.

Ma se diventi un divo ti riportano su

ti adorano da pazzi proprio come vuoi tu.

CORO -                            Oh Oh Oh

Un grande divo sarò

Eh Eh Eh

e sarà bello perché

Ih Ih Ih

se son famoso così

Ah Ah Ah

la gente mi adorerà

Uh Uh Uh

come nel tempo che fu.

MERCURIO -               Amici dèi, che sballo, ma che felicità!

Che splendida pensata di venire fin qua.

Perché la nostra vita certo qui cambierà

e il nostro grande sogno presto si avvererà.

CORO -                           Oh Oh Oh

Un grande divo sarò

Eh Eh Eh

E sarà bello perché

Ih Ih Ih

se son famoso così

Ah Ah Ah

la gente mi adorerà

Uh Uh Uh

come nel tempo che fu.

Café Olympus!

Café Olympus!

Che aspettate? Tutti quanti al Café Olympus!

Café Olympus!

Café Olympus!

Il successo sta di casa al Café Olympus!

Café Olympus!

Café Olympus!

Vieni a vivere il tuo sogno al Café Olympus!

Café Olympus!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Café Olympus!

E la fama torna qui nel Café Olympus!

MERCURIO -               Amici dèi, peccato che qualcuno non c’è.

Non tutti son venuti e non capisco perché.

Se ti han dimenticato corri qui, credi a me:

per te c’è sempre un posto qui nel nostro Café.

GIOVE -                          Comunque siamo tanti:

siam belli tutti quanti.

Venite qui davanti

vi voglio presentar.

Per prima ecco Giunone,

che è pure la mia sposa

Severa e assai gelosa,

sta sempre a baccagliar.

GIUNONE -                  Dovrei tacere pure?

Se non vuoi seccature

rinuncia alle avventure

da grande gigolò!

GIOVE -                          Minerva è assai sapiente,

studiosa e intelligente,

ma neanche un pretendente

la vuole corteggiar.

MINERVA -                  Papà, che maldicenza!

È che la mia sapienza

all’uomo che n’è senza

un po’ paura fa.

GIOVE -                          E la vergine Diana,

polemica e balzana,

ti pianta la sua grana

e non la smette più.

DIANA -                         La dea son della caccia.

Ti piaccia o non ti piaccia,

le canto sempre in faccia

a chi non mi va giù.

GIOVE -                          Venere la bella,

regina dell’amore


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

col cinto ammaliatore

lei ti conquisterà.

VENERE -                       Guardatemi un po’, gente.

Si vede chiaramente:

del cinto solamente

il merito non è.

GIOVE -                          Mercurio furbacchione,

simpatico ed istrione,

non perde l’occasione

per farti divertir.

MERCURIO -               Babbino, a dire il vero,

son anche messaggero,

ladrone e menzognero,

ma cambierò, papà!

GIOVE -                          E Bacco fa il barista

da gran professionista,

gentile ed altruista

e sempre mattacchion.

BACCO -                          Son oste sopraffino:

mi piace tanto il vino,

però del palloncino

la prova non la fò.

GIOVE -                          Apollo il gran dottore,

profeta e cantautore,

è fine seduttore,

volubile un bel po’.

APOLLO -                       Del sole guido il carro,

e tutto il dì schitarro,

ma il tipo un po’ tamarro

non lo sopporto, no.

GIOVE -                          C’è Hathor l’egiziana,

cantante molto strana,

di tutti la più anziana,

tipetto da evitar.

HATHOR -                    Ma come mi ha descritto?

Dovrebbe stare zitto!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Non venni aall’Egitto

a farmi calunniar!

GIOVE -                          Dimenticavo Odino,

divinità tedesca

corposa e animalesca,

lontana dal “bon ton”.

ODINO -                        Maestà, non sei gentile!

Non sono un incivile,

ma solo assai virile!

Un dio guerriero son.

GIOVE -                          Quel tipo grossolano

è Manitu, l’indiano.

Si sente americano

e ce lo fa pesar.

MANITU -                     Le spari proprio grosse,

Gran Pulce con la Tosse!

Ma dei miei pellirosse

la fine non farò.

GIOVE -                          E Giove, il sottoscritto

amante mai sconfitto,

ma è meglio che sto zitto,

perché c’è qui Giunon.

CORO -                            Café Olympus! (ecc.)

Quando la canzone “Cafè Olympus” finisce, tutti tornano ai propri tavoli. VENERE gira tra i tavoli e annota le ordinazioni dagli dèi, che la chiamano impazienti tutti insieme. Prima VENERE va al tavolo dove GIOVE legge un giornale (“Il Messaggero degli dèi”) e GIUNONE mostra segni di impazienza. Poi VENERE va al tavolo di ODINO, che,visibilmente innervosito, cerca di trattenerla per parlarle; ma lei taglia corto e va al tavolo dove DIANA è seduta con APOLLO. Infine,VENERE si avvicina rapidamente al bancone dove BACCO lavora con gesti lenti e rilassati.

BACCO - Allora, Venere, com’è andato il provino?

VENERE - Poi ti dico.(guardando i foglietti che ha in mano)Allora, due ambrosie, trenettari... no, quattro… e un latte di capra.

GIOVE -(abbassando il giornale)Bacco, perbacco, sto ancora aspettando le ambrosie ei nettari!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

BACCO - Calma, papà, adesso arrivano.

GIUNONE - (a voce alta a GIOVE, che ha ripreso a leggere il giornale)Come al solito.Il servizio è pessimo. Quell’oca pensa solo ai suoi amanti. Quell’ubriacone è più lento di una tartaruga. E tu non sai farti rispettare, Giove! Sei o non sei il padre degli dèi?

GIOVE –(da dietro il giornale)Giunone, tesorino...

GIUNONE -E non chiamarmi “tesorino”! Non sono una delle tue amanti!

GIOVE -(sottovoce, tra sé)Per fortuna...

GIUNONE - (con tono aggressivo, abbassandogli il giornale con la mano)Ti ho sentitosai?

GIOVE sbuffa e GIUNONE continua a gesticolare. VENERE porta le due ambrosie e idue nettari ordinati a GIOVE e GIUNONE. ODINO inizia a fare a VENERE, da lontano, dei vistosi segnali per chiamarla al suo tavolo. VENERE torna al bancone e prende le bevande ordinate da ODINO, APOLLO e DIANA. Poi va al tavolo di ODINO e poggia sul tavolo il bicchiere di latte.

ODINO -(con tono contrariato, a voce alta)Oh, finalmente!

VENERE – Shh, parla piano. Dammi il tempo, no? Lo sai che mio padre vuole essereservito per primo. Ecco il tuo latte di capra.

ODINO – Per i baffi delle Valchirie! Dove sei stata fino a adesso?

VENERE – Uffa, Odino! Te l’ho detto che avevo il provino per quella pubblicità. Eravamotantissimi.

ODINO – Ma Diana è tornata due ore fa! Non eravate andate insieme?

VENERE – Sì, ma quando ha saputo che doveva spogliarsi, se n’è andata subito.

ODINO – Spogliarsi? Per le zanne del Lupo Fenris! Mi avevi detto che era una pubblicitàdi dentiere.

VENERE – E allora?

DIANA (dal proprio tavolo)– Ormai, per qualsiasi pubblicità, ti chiedono di mettertinuda! Ma io non ci sto.

ODINO (a VENERE)– Tu invece sei rimasta!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

VENERE –(facendo spallucce)Io ci sono nata, nuda.

DIANA – Odino, lasciala lavorare. Venere, ci porti i nostri nettari?

VENERE - Eccomi.(a ODINO, sottovoce con tono affettuoso)Ora devo andare“Picchio”, ci vediamo dopo.

ODINO – “Dopo, dopo”. Hai sempre così poco tempo per me.

VENERE -(accarezzando ODINO)Dai, “Picchio”, non dire così. Qui, fra questo lavoro ei provini, non so perché, il tempo non basta mai. (con tono carezzevole e un po’ infantile) Bacetto picchiarello? (VENERE si avvicina al viso di ODINO con le labbra sporgenti a forma di bacio)

ODINO dopo un attimo di imbarazzo scambia con VENERE una serie di bacetti insequenza molto rapida, come ad imitare un picchio che becca delicatamente un tronco d’albero.

VENERE -(con un sorriso complice )A dopo, “Picchio”!

ODINO –(ad alta voce)Ciao, “Passerina”!

VENERE –(facendo a ODINO segno di parlare piano)Shhh!

ODINO –(sottovoce)Ciao “Passerina”!

VENERE porta al tavolo di DIANA ed APOLLO i due nettari. APOLLO suona la lira ecanticchia sottovoce, con continue interruzioni, come il cantautore che cerca gli accordi e le parole di una canzone che sta componendo. Ogni tanto guarda la piantina di alloro che ha in un vaso sul tavolo, come a cercare l’ispirazione.

DIANA – Oh, finalmente. Com’è andato poi il provino?

VENERE – Al solito, Diana. Non mi hanno preso perché dicono che sembro troppoperfetta.

DIANA – Che significa ”troppo perfetta”?

VENERE – Ah, non chiedermelo. Non me l’hanno mai saputo spiegare. Ti guardano e tidicono: “Sì, sei bellissima, sei perfetta, ma... non lo so... ti manca qualcosa”. L’hai capito tu?

DIANA - Apollo, tu che ne pensi?(alza la voce per richiamarne l’attenzione)Apollo!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO -(riprendendosi dal suo stato di distrazione)Eh? Che c’è?

DIANA – Venere ti sembra troppo perfetta?

APOLLO -(riflettendo)Perfetta?(con l’espressione di chi ha trovato la parola chestava cercando) Sì, perfetta! (guarda la piantina di alloro, poi riprende a suonare e a cantare) “Perfetta come un nembo boreale, perfetta come un secco temporale, perfettacome un calmo fortunale...”

DIANA - Da quando mio fratello s’è messo in testa di diventare un cantautore famoso,non si sopporta più.

VENERE – A proposito, come gli è andata l’audizione con quella casa discografica?

DIANA – Come tutte le altre. Un fiasco.

VENERE – Peccato, perché le musiche non sono male...

DIANA – Per forza, è il dio della musica. Ma i testi...

VENERE -(sottovoce a DIANA, annuendo)Terribili!

APOLLO - I discografici non capiscono niente. Non apprezzano le mie canzoni, soloperché non riescono a coglierne i profondi significati celati dietro l’apparente ermetismo.

DIANA – Hanno ragione. Nemmeno io li capisco i tuoi testi… “ermetici”.

APOLLO – Quando scrivevo i testi per l’oracolo di Delfi, nessuno ha avuto mai niente daridire.

DIANA – Per forza, c’erano quei poveri sacerdoti costretti a interpretare i tuoivaneggiamenti. E poi basta, è ora che tu lo sappia. I tuoi responsi non li leggevano neanche e s’inventavano ogni volta una risposta che avesse “almeno” un minimo di senso.

APOLLO -(allibito)Non li leggevano! Inventavano!

VENERE -(sottovoce a DIANA)Perché glielo hai detto?

DIANA e APOLLO continuano a discutere. VENERE si sposta al tavolo di MINERVA cheè impegnata a fare le parole crociate.

VENERE – Ciao, Minerva! Vuoi ordinare qualcosa?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MINERVA –(con aria assorta, alzando gli occhi dalle parole crociate)“Andò ventimilaleghe sotto i mari”. Comincia con enne.

VENERE – Nettuno?

MINERVA – Pure io avevo pensato così, ma Nettuno ha sette lettere e qui sono otto. Equesta? “L’indimenticato attore protagonista di ‘Via col vento’”. La penultima è una elle.

VENERE -(riflette un momento)Via col vento... Eolo!

MINERVA – Giusto!(delusa)No, manca una lettera. Qui sono cinque.(riprende aleggere le parole crociate, facendo aspettare VENERE)

VENERE –(con tono impaziente)Scusa, Minerva, sto lavorando. Cosa prendi?

MINERVA – Calma! Questo lavoro ti stressa troppo, Venere. A proposito, com’è andato ilprovino?

VENERE - Male, come al solito.

MINERVA - Troppo perfetta, vero?

VENERE - Minerva, dammi un consiglio, non so più che fare.

MINERVA – Secondo me dovresti provare a imbruttirti un po’.

VENERE – Imbruttirmi... Buona idea!

BACCO – Venere, vieni a darmi una mano!

VENERE – Grazie del consiglio, Minerva!

VENERE va verso il bancone.

MINERVA - Ehi, ma io non ho ordinato!

MINERVA torna a fare le parole crociate. VENERE si dirige verso il bancone dove BACCO e MERCURIO stanno parlando. BACCO è dietro il bancone ed è indaffarato nellavoro; MERCURIO è seduto su uno sgabello e discute animatamente, gesticolando con la bacchetta magica.

MERCURIO – …allora quel tipo sull’autobus mi fa: “Ladro, ridammi il portafogli!”

BACCO – “Ladro”? E tu che hai fatto?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO - Che dovevo fare?(da’ un colpo di bacchetta in aria)Zac! L’hoaddormentato con la bacchetta magica e sono scappato… col suo portafogli.

BACCO – Lo sai che non sta bene usare i poteri magici...

MERCURIO – Sì, ma questi umani sono diventati troppo scaltri: mi pizzicano sempre!Comunque, tornando a noi… è un affare sicuro, ti dico.

BACCO - Mercurio, non ti voglio neanche sentire.

MERCURIO – Devi ascoltarmi, invece! La mia è una grande idea. Col servizio “AmbrosiaTaxi” faremo soldi a palate.

VENERE va dietro il bancone ad aiutare BACCO nelle sue faccende.

VENERE – “Ambrosia Taxi”? Che cos’è?

BACCO - Un altro dei soliti “affari” di Mercurio.

MERCURIO -(a VENERE)Un’idea geniale, ti dico! Noi siamo qui, ma lo sapete quantisono gli dei rimasti a casa loro? Milioni! E che fanno tutto il tempo? Niente! Se ne stanno lì, dimenticati da tutti, depressi e annoiati. E allora che facciamo noi?

BACCO - Te lo dico io: niente!

MERCURIO – Gli portiamo direttamente a casa la cena e lo svago. Un bel piatto diambrosia fumante ed un bel film in cassetta. Mangi e guardi, guardi e mangi! Ovviamente pagando...

VENERE – Ma gli dèi rimasti a casa non hanno il televisore e nemmeno ilvideoregistratore.

MERCURIO - Qui ti volevo! Glieli diamo noi, in “comodato d’uso”, ovviamente in cambio diun piccolo canone. Allora, Bacco, che ne dici? Tu prepari l’ambrosia, io procuro i film e faccio le consegne.

VENERE – Tu?

MERCURIO – Certo! Sono o no il messaggero alato? Ho le ali ai piedi e in un attimo arrivodappertutto. Già vedo la pubblicità sul “Messaggero degli dèi”: “Ambrosia Taxi” – Mangi e guardi, guardi e mangi! Servizio istantaneo!”

Canzone [1.03]: “AMBROSIA TAXI”

Cantano: MERCURIO E CORO

Musica: Allegra e ritmata, tipo jingle pubblicitario


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO -               “Ambrosia Taxi”:

idea proprio geniale!

Sarà un successo

davvero celestiale.

Mangiare bene

non è mica un vizio.

Per chi ci tiene,

eccolo il servizio.

Cucinare è una fatica.

Pronto, “Ambrosia Taxi”, dica?

Un’ambrosia col prosciutto,

mezzo nettare ed un frutto.

In qualunque sito al mondo

glielo porto in un secondo.

No, non scherzo per davvero

son Mercurio il messaggero!

CORO -                            “Ambrosia Taxi”:

idea proprio geniale!

Sarà un successo

davvero celestiale.

“Ambrosia Taxi”,

magico servizio.

Una chiamata,

togliti lo sfizio.

MERCURIO -               Le risponde “Ambrosia Taxi”.

Vuole un idromele maxi?

In qualsiasi continente

glielo porto ancor bollente.

Siamo aperti, sissignore,

notte e dì, ventiquattr’ore.

Vuol saper con chi ha parlato?

Con il messaggero alato.

CORO -                            “Ambrosia Taxi”:

idea proprio geniale!

Sarà un successo

davvero celestiale.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

“Ambrosia Taxi”,

senti le chiamate!

Grazie a Mercurio,

farai soldi a palate.

BACCO – Tu e i tuoi affari strampalati. L’ultima volta che ti ho dato retta, mi hai fattocomperare quella “slot-machine” (indica la macchina vicino all’ingresso del café) “Farai soldi a palate!”, mi avevi detto. “La macchina non perde mai!” E invece hai visto come è andata a finire?

MERCURIO - Come potevo immaginare che papà si sarebbe messo a truccare le partiteper vincere sempre?

BACCO - Giocava dalla mattina alla sera e nessuno poteva azzardarsi a dirgli dismettere.

MERCURIO - E chi ti ha trovato la soluzione? Ho messo quel bel cartello con la scritta“guasta” e i tuoi guai sono finiti.

BACCO - Mica tanto. Lo sai che ogni tanto ancora mi chiede quando vengono a ripararla?

GIOVE -(a voce alta, dal suo tavolo)Ehi, Bacco, la “slot-machine” è ancora guasta?

BACCO -(a GIOVE, a voce alta)Sì, papà. Il tecnico ha detto che forse viene lasettimana prossima.

GIOVE - Tu non sai farti rispettare. Sono mesi che ti dice che viene la settimanaprossima. Dimmi il nome che lo fulmino!

BACCO - Dài, papà, lo sai che non sta bene usare i nostri poteri con gli umani, no?

VENERE - Perché non l’hai fatta portare via quella dannata macchinetta?

BACCO - Sì, così papà fulminava me.

MINERVA -(a voce alta dal suo tavolo)Venere, vorrei ordinare, se non ti dispiace!

VENERE, sbuffando, va al tavolo di MINERVA, che appare molto indecisa nelfare leordinazioni.

MERCURIO -(tendendo la mano a BACCO)Allora, Bacco, soci nell’”Ambrosia Taxi”?

BACCO – Neanche per sogno. Mi basta il mio Café Olympus. Questo sì che è stata unabuona idea. E, se permetti, è stata mia.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO – Sì, ma di chi è stata l’idea di venire qui a Hollywood? Chi è che ha scopertoche gli uomini adesso venerano i divi dello spettacolo? Chi è che vi ha convinto a venire qui per tentare di diventarlo anche noi? Se non era per me, adesso ve ne stareste ancora sull’Olimpo a ciondolare e a lamentarvi: (facendo il verso agli dèi lamentosi) “Gli uomini ci hanno dimenticati. Non ci venera più nessuno. Non ci fanno più sacrifici. Nessuno ci pensa, nessuno ci vuole bene...” Chi vi ha salvato dalla depressione? Te lo dico io...

BACCO – Alt! Sai bene che io non ero d’accordo. Diventare divi dello spettacolo perriconquistare l’affetto degli uomini: patetico!

MERCURIO – E allora perché sei venuto a Hollywood?

BACCO – Che avreste fatto, in un paese straniero, senza un posto come questo?Scommetto che adesso sareste dispersi in qualche bar a mangiare hamburger e patatine. Qui al Café Olympus potete essere voi stessi, stare insieme, trovare i vostri piatti, vi potete rilassare sentendo le vostre canzoni…

ODINO si alza con il bicchiere di latte in mano, va al juke-box e sceglie un disco. Daljuke-box esce la musica della “Cavalcata delle Valkirie” di Wagner. ODINO, rimasto accanto al juke-box, l’ascolta con espressione beata.

DIANA - Odino, per favore, basta con questa musica barbara!

ODINO si avvicina a DIANA, dando le spalle al suo tavolo. Entra HATHOR, con andaturalenta e solenne, e si va a sedere al tavolo di ODINO, senza che ODINO, DIANA e APOLLO se ne accorgano. HATHOR ha in mano una borsa da cui estrae un pacco di suefotografie che sparge sul tavolo e comincia a firmare ostentatamente.

ODINO – Per la barba di Sigfrido! Diana, è “La cavalcata delle Valkirie” del grandeRichard Wagner!

DIANA – Si, ma non se ne può più! Sempre la stessa, cento volte al giorno.

ODINO – Tu non puoi capire. Queste note mi ricordano il Valhalla! Il paradiso degli eroiguerrieri caduti in battaglia...

DIANA – ...che ogni giorno si sfidano in tornei in attesa della fine del mondo. Sai chedivertimento!

HATHOR – Uff! Mi fa male la mano a forza di firmare tutte queste foto con dedica peri miei fan!

DIANA - Uffa, ci mancava pure la iettatrice egizia!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO – E sempre con questa messa in scena delle foto per i fan. Come se nonsapessimo tutti che è tutta una finta. Non la sopporto!

ODINO si gira per tornare al suo tavolo, ma vede HATHOR e si blocca e, fa un rapidodietro front e cerca di sgattaiolare via verso sinistra.

HATHOR – Odino, ti ho rubato il tavolo? Puoi sederti con me, non ti mangio mica.

ODINO –(imbarazzato)No, Hathor... è che devo andare...(cerca una scusa mentre losguardo vaga nel locale, fino a fermarsi sul tavolo di MANITU) ... a dire una cosa aManitù.

HATHOR – Ah, non è perché pensi che porto iella.

ODINO –(toccandosi di nascosto le parti basse a mo’ di scongiuro)Nooo!

DIANA – E allora, o grande guerriero, perché ti sei toccato?

ODINO –(gridando)Fatti i fatti tuoi!

ODINO, con il bicchiere in mano, va a sedersi al tavolo di MANITU.

BACCO – Ehi, buoni, ragazzi!

MERCURIO – Meno male che qui si rilassavano...

BACCO – È questa rincorsa del successo che vi sta rovinando. Ma vi vedete, come sietestressati?

MERCURIO – Amico, se vuoi sfondare nello “show business” devi trottare!

BACCO - E poi, mi sembra che qui il tempo scorra troppo veloce. Anche gli uomini sonocambiati: sono diventati tutti così frenetici... Sembra che siano sempre in corsa contro il tempo e il tempo in corsa contro di loro.

MERCURIO – Gli uomini corrono perchè non hanno tutto il tempo che abbiamo noi.

BACCO – È vero. Ma, quello che è assurdo, è che anche a me, che sono eterno, da quandosono a Hollywood, mi sembra di avere meno tempo.

MERCURIO – Lo sai che anche io ho avuto la stessa sensazione?

BACCO – E anche gli altri dèi, forse non se ne sono ancora accorti, ma stanno diventandostressati come gli uomini per mancanza di tempo.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO - È come se qualcuno ce lo stesse rubando, il tempo.

ODINO -(ad alta voce)Bacco, ho fame!

BACCO - Ecco, un momento. Venere, per favore, vai a sentire cosa vuole Odino.

VENERE - Vado subito.(a MINERVA)Quindi, secondo te, un neo finto non basta aimbruttirmi?

MINERVA – No, ma se fosse grosso e peloso…

VENERE - Ma sarei orribile!

ODINO -(urlando)Ho fame!

VENERE – Scusa, devo andare.

VENERE si allontana dal tavolo di MINERVA.

MINERVA (leggendo le parole crociate)– Aspetta: “In Atene e in Sparta”. Due lettere.

Che sarà? Ehi, ma io non ho ordinato.

VENERE arriva al tavolo dove sono seduti ODINO e MANITU, che ha in bocca ilcalumet della pace spento.

VENERE – Odino, stai calmo. Tanto so già cosa ordini: maiale Sadhrimmer e latte dicapra. Che accoppiata! E poi mi vuoi pure baciare!

ODINO – E va bene! Ordinerò un’altra cosa. Fammi vedere il menu.(ODINOprende ilmenu dal tavolo e lo scorre mentre VENERE scrive qualche cosa sul notes per le ordinazioni. ODINO legge da menu con espressione disgustata e sarcastica) “Nettare ...ambrosia... idromele…”. Le solite “delicatessen” da femminuccia! Nulla che sia degno di un vero dio guerriero! E sia! Portami...

ODINO e VENERE -(insieme)...un latte di capra e un maiale Sadhrimmer!

APOLLO –(disgustato)Latte e maiale! Brr! Che barbarie!

ODINO –(ad APOLLO)Ehi, tu, mammoletta! Guarda che ti ho sentito! Scommetti cheadesso questo barbaro ti fa ingoiare quell’arnese con cui ci ammorbi tutto il giorno?

APOLLO – Guarda, non ti rispondo neanche!

ODINO – Te la fai sotto, eh? Aspetto ancora che accetti la mia sfida. Di’ la verità: haipaura che il mio stallone Sleipnir batta il tuo Pegasuccio!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO – Quel mostro a otto zampe? Andiamo, sembra un ragno!

ODINO – È bello il tuo, che sembra l’incrocio tra un asino e una gallina!

APOLLO – Sei proprio un barbaro!

Canzone [1.04]: “SONO UN BARBARO!

Cantano: ODINO e CORO

Musica: rock

ODINO -                        Affilo la mia lama

ma non sono un arrotino.

Cavalco tutto il giorno

ma non credermi un fantino.

Mi chiama tanta gente

ma non sono un centralino.

Degli Asi sono il capo:

sono il grande e forte Odino!

Sto sempre faccia al vento

ma non sono un finestrino.

Conosco mille canti

ma non sono un canarino.

Son pieno di denaro

ma non sono un borsellino.

Io sono, vi ripeto,

l’invincibile dio Odino.

ODINO e CORO -  Barbaro!

Barbaro!

Barbaro guerriero!

Sì lo so,

come no,

barbaro davvero!

Barbaro!

Barbaro,

tutto per intero!

Chiamami

barbaro:

io ne sono fiero!

ODINO -                        Ho sempre un fuoco dentro

ma non sono un bel camino.

Sul corpo ho una pelliccia


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ma non sono un ermellino.

La faccio pagar cara

ma non sono un bagarino.

Ancor non s’è capito?

Sono il truce divo Odino.

Raccolgo i prodi morti

ma non son certo un becchino.

A molti fo le scarpe

ma non sono un ciabattino.

Ne ho visti di duelli

ma non son mica un padrino.

Ma come devo dirlo?

Son il grande dio Odino!

ODINO e CORO -                                                    Barbaro,

certo sì:

io sono sincero.

Barbaro:

tutto qui

e non è un mistero.

Barbaro,

son così:

rigido e severo.

Barbaro:

guarda un po’

come lo sbandiero.

ODINO -                        Otto zampe ha il mio destriero,

è speciale la mia lancia:

di idromele e latte intero

spesso abbotto la mia pancia.

Ho due corvi per amici,

vivo sempre nel Valhalla:

son d’accordo se mi dici

che la vita mia è una palla.

ODINO e CORO -                                                    Barbaro,

certo sì:

io sono sincero.

Barbaro:

tutto qui

e non è un mistero.

Barbaro,

son così:


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

rigido e severo.

Barbaro:

guarda un po’

come lo sbandiero.

MANITU si accende furtivamente il calumet della pace.

VENERE -(scrivendo sul taccuino)Un latte e un maiale, okay! Manitu, spegni quellapipa! Sai benissimo che qui non si può fumare.

MANITU – Non è una “pipa”. È il sacro calumet della pace.

VENERE - Chiamalo come ti pare, basta che lo spegni!

MANITU - Per il sacro bisonte bianco! Voi dèi pallidi avete invaso la mia terra, così comela vostra gente occupò le terre che i miei figli pellerossa abitavano da sempre!

VENERE – Manitu, non ricominciare con la solita solfa. Lo sai che il fumo fa male a tutti,anche agli dèi. E poi dà fastidio.

MANITU –(spegnendo il calumet con stizza)Fastidio? Voi visi pallidi avete avvelenatol’aria con gli scarichi di mandrie di cavalli di ferro, avete oscurato il cielo con il fumo di mille e mille ciminiere ed ora mi venite a dire che la sottile spira di fumo del mio calumet vi dà fastidio?

VENERE – Sì, puzza!

DIANA va al juke-box e mette una canzone.

MANITU – Puzza? Avete appestato l’aria con i miasmi delle vostre fabbriche,ammorbato la terra con il putrido marciume dello vostre discariche di rifiuti, avete...

(dal juke- box parte una musica greca, tipo sirtaki, MANITU fa un gesto di stizza) E poibasta con queste musiche straniere! Ne ho abbastanza delle vostre lagne greche.

DIANA – Lagne? Sono belle le tue musiche pellerossa!(scimmiottando in modocaricaturale una danza pellerossa) Augh! Ora grande stregone Nuvola Tonante faredanza di pioggia (DIANA balla imitando l’urlo di guerra dei pellerossa che urlano battendo la mano sulle labbra) Uhuhuhuhu!

MERCURIO, MINERVA, DIANA, APOLLO e GIUNONE ridono. VENERE trattiene astento una risatina.

MANITU -(facendo il verso al linguaggio “indiano” di DIANA)Donna bianca dimenarenatiche pallide come squaw ballerina!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

DIANA -(si avvicina minacciosamente a MANITU)Come hai detto? “Natiche pallide?”Ripetilo, se hai coraggio!

VENERE trattiene a stento DIANA che vuole avventarsi su MANITU.

VENERE – Fermati, Diana! Non fare pazzie.

BACCO -(dal bancone)Ehi, ragazzi, niente risse nel mio locale!

DIANA – Ringrazia il cielo, Manitù, ti sei salvato!

MANITU resta impassibile portando alla bocca il calumet spento.

DIANA si allontana lanciando ancora sguardi di sfida.

MANITU – Voi visi pallidi…

VENERE - Va bene, Manitù, hai ragione tu. Che prendi?

MANITU – Un bicchiere d’acqua semplice.

VENERE – Siamo alle solite. Manitù, non puoi occupare il tavolo per ore ed ore senzaordinare mai niente.

MANITU – Occupare? Voi visi pallidi avete occupato le grandi praterie dove un tempocorreva libero il grande bisonte bianco...

VENERE – Okay, okay.(ad alta voce a BACCO)Un maiale Sadhrimmer, un latte di caprae un bicchiere d’acqua. (sottolinendo la parola) “Semplice!”.

GIUNONE -(a GIOVE)Oggi quest’ambrosia fa schifo. Bacco, ma che ci hai messo inquest’ambrosia? È immangiabile!

BACCO – Non capisco, è sempre la stessa ricetta.

GIUNONE – Giove, andiamo a mangiare da un’altra parte. E poi, oggi è la tua festa, no?Almeno oggi potresti portami in un vero ristorante! Mi sembra il minimo!

GIOVE – Cara, veramente l’ambrosia non mi sembra così male.

GIUNONE – Certo! Pur di non uscire tu diresti che è buono pure il fiele!

GIOVE – Shhh, cara, per favore, ci sentono tutti.


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GIUNONE – E che sentano! Non m’importa. Quando vuoi sbatterti qualche tuasgualdrinella attraversi mari, ti trasformi in cigno, diventi il sosia del marito, ti travesti da satiro. E per me non fai neanche quattro passi fuori da questo dannato locale!

GIOVE – Va bene, va bene, cara, hai ragione. Oggi è la mia festa. Andiamo a mangiare inun bel ristorante greco.

GIUNONE – Greco? Vorresti portami in qualche bettola greca da due soldi? Voglioandare in un ristorante francese a cinque stelle e ordinare ostriche e champagne.

GIOVE – Va bene, andiamo. Bacco, noi andiamo a mangiare fuori.(dà un’eloquenteocchiata d’intesa a BACCO, senza farsi vedere da GIUNONE) Per festeggiare, sai... Miraccomando la festa di stasera. È tutto pronto?

BACCO – Stai tranquillo, papà, è tutto a posto. Sarà una festa coi fiocchi!

GIOVE – Andiamo cara?

GIOVE e GIUNONE si avviano all’uscita. CRONO-CHEOLAETL entra dalla porta dellocale e fa qualche passo, camminando con circospezione. CRONO-CHEOLAETL indossa un ampio mantello di foggia azteca (sotto il mantello nasconde una falce) e un copricato piumato che gli copre il volto. Appena vede GIOVE e GIUNONE venire verso di lui, CRONO-CHEOLAETL si gira repentinemente di spalle, per non farsi riconoscere e fingedi giocare alla “slot-machine”.

GIOVE –(a CRONO-CHEOLAETL, passandogli alle spalle mentre si dirige all’uscita)Èinutile, amico, è rotta!

CRONO-CHEOLAETL –(a voce bassa, restando di spalle e nascondendo il volto)Grazie.

GIOVE –(a GIUNONE, mentre esce dalla porta del locale si volta a guardare CRONO-CHEOLAETL)Che tipo bizzarro, quello là.(riflette per un momento)Strano, haqualcosa di familiare...

GIUNONE – Sbrigati, che siamo in ritardo.

GIOVE e GIUNONE escono dall’ingresso del café.

CRONO-CHEOLAETL attraversa il locale camminando verso la quinta di sinistra eguardandosi intorno come a cercare qualcuno. Gli dèi lo guardano con la curiosità riservata a un nuovo avventore. CRONO-CHEOLAETL arriva al tavolo di MANITU e

ODINO.

CRONO-CHEOLAETL -(a MANITU e ODINO)Scusate, sto cercando il Grande Manitù.


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ODINO –(indicando MANITU)È lui!

CRONO-CHEOLAETL –(si inchina cerimoniosamente e le lunghe piume del suo copricapovanno in faccia a ODINO che le sposta irritato) Grande Manitù, Signore delle Praterie,ti porto gli omaggi di Quetzalcoatl, supremo dio degli aztechi.

MANITU – Augh! Ricambio gli omaggi. Che tu sia il benvenuto. Accomodati e raccontamicome se la passa il mio vecchio amico Quetzalcoatl.

CRONO-CHEOLAETL –(mettendosi a sedere)Grazie. Il mio nome è Cheolaetl, sono undio minore azteco.

ODINO –(a voce alta, stringendogli vigorosamente la mano)Io sono Odino, caposupremo degli Asi, Signore di Asgard e del Valhalla.

CRONO-CHEOLAETL –(inchinandosi cerimoniosamente verso ODINO e mandandogli infaccia le piume del copricapo) Omaggio a te, potente Odino. L’eco delle tue gesta ègiunto dall’Europa fino al mio paese, il Messico.

Dal juke-box si sente un’altra canzone greca, tipo sirtaki.

MANITU - Ancora queste lagne greche!

ODINO – Non pensarci Manitù, beviamoci sopra. Tu cosa bevi, Chelt... Clet... Dannazione,come hai detto che ti chiami, messicano?

CRONO-CHEOLAETL – Cheolaetl, il mio nome è Cheolaetl. Non bevo mai, grazie.

ODINO - Hai paura di bagnarti le penne?(ride e dà una vigorosa manata sulla spalla di CRONO-CHEOLAETL)Ah! Ah! Ah!

MANITU - Che dice il mio vecchio amico Quetzalcoatl?

CRONO-CHEOLAETL – È preoccupato, molto preoccupato. Mi ha mandato qui perquesto. Ho un suo messaggio per te. (sottovoce, di sottecchi, a MANITU, indicando con il capo a ODINO che è distratto a bere) Ci possiamo fidare di lui?

MANITU – Parla pure.(sottovoce a CRONO-CHEOLAETL)Capisce a malapena un po’d’inglese e noi stiamo parlando spagnolo.

CRONO-CHEOLAETL - Quetzalcoatl dice che se non freneremo in tempo questainvasione di dèi stranieri, per noi dèi americani saranno guai.

MANITU – Ha ragione. Rischiamo di fare la stessa fine che ha fatto il mio popolopellerossa con la conquista del West!


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CRONO-CHEOLAETL – E il mio con i conquistadores spagnoli! Gli europei in America nonhanno portato mai nulla di buono.

MANITU – Tranne la pizza!

ODINO – Pizza? Da quando in qua Bacco fa anche la pizza?

CRONO-CHEOLAETL -(allarmato)Allora, capisce quel che diciamo!

MANITU – Tranquillo, ha capito solo “pizza”. Mi è scappato di dirlo in inglese.

CRONO-CHEOLAETL – Bisogna agire in fretta, prima che la situazione precipiti.Questo è appena l’inizio. In Europa ci sono migliaia di altri dèi dimenticati, pronti a venire qui in cerca di fortuna. Per non parlare di quelli orientali: Mitra, Assur, Isthar, Baal, El, Atiratu...

MANITU – Che possiamo fare?

CRONO-CHEOLAETL – Bisogna far tornare subito a casa questi dèi greci. Quando glialtri dèi vedranno che Giove e compagni, che sono i più intraprendenti, hanno fallito, rinunceranno per sempre a qualsiasi tentativo.

MANITU – Dobbiamo escogitare qualcosa. Qui ci vuole il Grande Spirito!

MANITU estrae da una tasca una fiaschetta di whisky e beve alcuni sorsi.

CRONO-CHEOLAETL – Quetzalcoatl pensa che l’unica soluzione è scoraggiare una voltaper tutte i loro tentativi di successo. Bisogna solo trovare il modo.

MANITU – Quetzalcoatl ha ragione. Ma che si può fare?

VENERE prende il bicchiere d’acqua, il latte e il piatto di maiale, preparati da BACCO, eli porta al tavolo di ODINO e MANITU.

VENERE –(a CRONO-CHEOLAETL)Salve, benvenuto al Café Olympus. Ha già fatto latessera? Sa, questo è un circolo privato. (VENERE tira fuori un cartoncino ed una penna) Nome?

CRONO-CHEOLAETL – Cheolaetl.

MERCURIO sente la conversazione tra VENERE e CRONO-CHEOLAETL, si voltaincuriosito e si avvicina al tavolo.

VENERE – Come?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ODINO - A me l’ha detto tre volte e ancora non l’ho capito.

CRONO-CHEOLAETL -(prendendo la penna e la tessera)Faccio io.(scrive qualcosa epoi restituisce la tessera e la penna) Ecco fatto.

VENERE – Cosa prende?

CRONO-CHEOLAETL – Niente, sto bene così.

ODINO - Lui non beve mai.

VENERE – Non è possibile occupare il tavolo senza consumare.

CRONO-CHEOLAETL – Va bene.(indicando il bicchiere di MANITU)Lo stesso.

VENERE - Bacco, un bicchiere di acqua semplice per quest’altro “signore”(poi guarda latessera e si rivolge a CRONO-CHEOLAETL) Non l’ha completata. Manca l’indirizzo.

CRONO-CHEOLAETL – Messico. Sono un dio azteco.

VENERE – Professione?

CRONO-CHEOLAETL – Sono un dio minore ...(si guarda in giro come a cercarel’ispirazione e gli occhi gli vanno sul calumet di MANITU) La mia è un’attività un po’evanescente. Sono il dio del fumo.

VENERE – Ehi, qui è vietato fumare. Chiaro?

MERCURIO –(arrivando al tavolo)Interessante. È il primo dio azteco che viene qui.Anche lei in cerca del successo? Che divo vuole diventare?

Canzone [1.05]: “NON VOGLIO DIVENTARE UN DIVO

Cantano: CRONO-CHEOLAETL e CORO

Musica: Molto ritmata, tipo “funky”

CRONO-CHEOLAETL -        Non voglio diventar un divo, io

Non voglio diventar famoso, io

Non voglio diventar un altro, io

Io

Sono già un dio.

CORO -                                            Tu non hai capito niente!

Senti bene e tieni a mente:

il successo solamente


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adorare ti farà!

CRONO-CHEOLAETL -        Ai soldi ed al successo son restio.

Non amo delle star lo scintillio

sto tanto bene al borgo mio natio:

Io

Sono già un dio.

CORO -                                            Ma che dici? Niente affatto!

Parli proprio come un matto!

Ma stai bene o ti sei fatto?

Qui che sei venuto a far?

CRONO-CHEOLAETL -        Io sto cercando i miei fedeli, io.

È questo il mio obiettivo ed io non svio.

Non posso rassegnarmi a questo oblio.

Io

Sono un bel dio.

Non voglio essere una star

e tutto il giorno il divo far.

A casa mia mi piace star,

sopra il divano a riposar

Non voglio essere una star!

Sono così, che ci vuoi far?

Mi basta solo stare al bar

e una tequila sorseggiar.

CORO -                                            Tu sei fuori, caro azteco!

Te lo dice questo greco.

Della vita tua fai spreco.

Ma che dio saresti tu?

Senti: un dio senza fedeli

È un aereo senza cieli,

La ceretta senza peli,

Il biscotto senza il tè.

Un dio senza chi l’adora

èTrieste senza bora, la lancetta senza l’ora, pasta senza un bel ragù.

Caro azteco, non ci piaci


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torna a casa dai “mariachi”.

Ti saluto e tanti baci.

Tanto qui che ci stai a far?

APOLLO - La tua è un’illusione, azteco. Non riuscirai a trovare i tuoi fedeli.

HATHOR – Non esistono più fedeli delle nostre vecchie religioni.

DIANA - Gli uomini sono cambiati. Hanno altre idee, altre abitudini, altri gusti...

ODINO – Tranne che per le guerre: quelle vanno sempre forte.

MINERVA – È cambiato il modo di vivere la religione.

HATHOR – È vero, i fedeli oggi non sono più quelli di una volta.

APOLLO – Chi ti invoca più? Chi ti fa più sacrifici e doni? Chi ti adora più con il fervorefanatico di un tempo?

BACCO – Chi si strappa più i capelli e le vesti per te? Chi si dimena più come untarantolato gridando il tuo nome? Ma ve le ricordate le Baccanti?

MERCURIO - Eccome! Che orgie!

ODINO – Orgie? Beati voi.

APOLLO – Perché? Nel Valhalla... con quelle stangone delle Valkirie...

ODINO – Sì, capirai! A quelle piace solo fare a botte!

VENERE – Oggi, l’unico modo di avere dei fedeli come si deve, è avere dei fan.

MERCURIO - E l’unico modo di avere dei fan è diventare dei divi.

MINERVA – Non importa in quale campo: non ci sono solo i divi del cinema.

HATHOR –(mostrando le foto per i fan)Io, per esempio, ho sfondato con la musica. APOLLO – Sfondato?(ride con tono sarcastico)Ah! Ah! Ah!

HATHOR (a CRONO-CHEOLAETL, indicando APOLLO)– Lui, invece, ci sta ancoraprovando.

APOLLO – Io almeno non firmo mie foto solo per far credere di avere dei fan!


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VENERE – Certo, non è facile avere successo.

ODINO – Ci vuole tempo...

DIANA - ...un pizzico di fortuna...

MERCURIO - ...e gli appoggi giusti!

HATHOR – Non tutti ci riescono al primo colpo, come me.

DIANA -(a HATHOR)E basta con questa solfa del tuo successo! Tanto qui non ci credenessuno… nonna!

HATHOR - Non sono tua nonna!

DIANA – È vero, sei troppo vecchia!

HATHOR – Piccola sfacciata! Io non sono vecchia, ma antica. Noi dèi egizi eravamovenerati migliaia di anni prima che arrivaste voi greci con le vostre ridicole beghe familiari!

APOLLO – Le nostre beghe, cara, sono miti!

HATHOR – Sì, telenovelas!

APOLLO – E tu ti sei vista? Se ti vedono al carnevale di Viareggio, ti mettono su uncarro e ti fanno fare la morte in vacanza.

HATHOR - Non avete la minima idea della dignità di un dio. Siete solo dei parvenu. Einfatti quanto siete durati? Poche centinaia d’anni.

BACCO – Buoni, basta litigare! Piuttosto, alle undici non avete un provino importante?Sono già le dieci e mezza.

CRONO-CHEOLAETL - Che provino?

DIANA – Un’occasione unica, un film di von Filmenstein.

CRONO-CHEOLAETL – E chi è von Filmenstein?

TUTTI tranne BACCO, MANITU e CRONO-CHEOLAETL - Chi è von Filmenstein?

APOLLO – Ma dove vivi, azteco?


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DIANA -(indicando la grande fotografia di von Filmenstein appesa alla parete, allespalle del bancone) Eccolo là, è lui!

TUTTI tranne BACCO, MANITU e CRONO-CHEOLAETL si girano verso lagigantografia con espressione estasiata di venerazione.

MERCURIO - Von Filmenstein è il più grande regista di tutti i tempi.

MINERVA - È un vero mito!

VENERE - Di più: è il dio della regia!

ODINO – Possibile che non hai visto “Buio nel Tunnel”, “Deserto silenzioso”, “Ariainsipida”, “L’odore dell’acqua distillata”…

CRONO-CHEOLAETL - Sapete, io sono il dio del fumo: ora che in tutti i cinema èvietato fumare, che ci vado a fare?

BACCO - Mica sono tutti fanatici dello spettacolo come voi!(a CRONO-CHEOLAETL)Non dargli retta, Cheolaetl, sono un po’ esaltati.

APOLLO – Esaltati sì, ma a ragione. Von Filmenstein è uno che può cambiarti la vitadall’oggi al domani.

MERCURIO – Fare un film con lui è il massimo.

MINERVA – Se ti sceglie, sei subito consacrato come divo.

DIANA – Entri nell’Olimpo di Hollywood…

ODINO – Nel Valhalla!

VENERE – E ci entri dalla porta principale!

CRONO-CHEOLAETL - E dunque… oggi avrete la fortuna di di incontrare questa“grande divinità”.

DIANA – Magari! Questa è solo una pre-pre-selezione.

MERCURIO – Vedremo solo i suoi collaboratori. Lui incontrerà solo i dieci fortunati cheavranno superato le varie fasi di selezione.

MINERVA – Capirai, von Filmenstein ha commissionato centinaia di questi provini intutto il paese per cercare i protagonisti del suo nuovo film.


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CRONO-CHEOLAETL – Di che tratta il film?

DIANA – Il tema è top-secret, nessuno lo sa.

BACCO – Neanche von Filmenstein!(ride)

ODINO – Von Filmenstein non rivela mai nulla dei suoi progetti.

APOLLO – È un artista molto ermetico. Il suo messaggio nasce da un profondo travagliointeriore e si definisce appieno solo dopo una fase di continua creazione e distruzione dell’ispirazione…

VENERE – Nell’ultimo film, solo perché non era abbastanza convinto del risultato, hafatto distruggere scenografie costosissime, il lavoro di sei mesi di riprese e poi ha trasferito il set dal Sahara all’Alaska.

MINERVA – Ricominciando tutto da capo!

BACCO – Pensa come è stato contento il produttore!

APOLLO – È un genio.(con espressione ispirata)Una volta, in un’intervista, ha detto:“per me l’idea di un film è come creta, da plasmare e distruggere… e riplasmare ancora, in una ricerca affannosa… e dolorosa… della forma perfetta, della forma in sé, dell’idea stessa di forma, della forma della forma…”

ODINO - Chiaro, no?

VENERE - Von Filmenstein ama il mistero. Pensa che nessuno lo ha mai visto in viso senzacappello, occhialoni e barba!

CRONO-CHEOLAETL –(fra sé, con espressione riflessiva)Interessante. Moltointeressante.

MERCURIO – Perché non vieni anche tu? Tu sei un tipo strano, magari potrestiincuriosire il suo staff.

CRONO-CHEOLAETL - No, io non sono un attore, non so recitare.

BACCO – Non ti preoccupare, nemmeno loro!

APOLLO – Non importa. Se ti sceglie, sarà lui a tirare fuori da te la tua energiacreativa… la tua “vis teatrandi”…

DIANA – Non sarebbe la prima volta. Von Filmenstein ha trasformato in divi dellepersone prese dalla strada che non avevano nessuna velleità di recitare.


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MINERVA – Prendete Ginger Street, prima era una prostituta di strada a Santa Monicae adesso invece è a Hollywood!

BACCO – Ah, ha cambiato zona?

MERCURIO – Dai, vieni con noi. È un’occasione che non puoi perdere.

VENERE – Un provino di von Filmenstein non capita tutti i giorni!

CRONO-CHEOLAETL - No, grazie, io sono qui solo per cercare i fedeli di Quetzalcoatl.

ODINO – Sei fuori strada, straniero. Oggi l’unico modo per essere venerato è diventareun divo.

MINERVA – E solo qui a Hollywood puoi diventare un vero divo planetario.

DIANA – Un divo con la “d” maiuscola.

APOLLO – Devi solo aspettare la “grande occasione”…

Canzone [1.06]: “LA GRANDE OCCASIONE

Cantano: VENERE, MERCURIO, APOLLO, DIANA, ODINO, MINERVA

Musica: Molto allegra e ritmata, con toni scoppiettanti da musical americano anni ’40.

VENERE -                       Se pensi di aver perso la partita,

se la felicità sembra sparita,

per attirare il bello della vita

è l’ottimismo la tua calamita.

MERCURIO -               Io son contento e non me ne vergogno.

Io nella depressione non mi infogno.

Di tranquillanti io non ho bisogno

perché nel cuore ho sempre un grande sogno.

APOLLO -                       Tu pure hai un grande sogno, ci scommetto,

ma non tenerlo chiuso nel cassetto.

Lo vedi, sta ammuffendo, poveretto!

Coraggio, su, trasformalo in progetto.

DIANA -                         Nella miniera d’oro della vita

ognuno può trovar la sua pepita.

La tua occasione è come margherita:

va colta finchè ancor non è sfiorita.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

CORO -                            Per ognuno di noi

c’è una grande occasione.

Ci sarà prima o poi

la tua grande occasione.

Se aspettare saprai

la tua grande occasione,

un bel giorno l’avrai

la tua grande occasione.

Sì, che esiste, vedrai,

la tua grande occasione,

non arrenderti mai

alla grande occasione.

Quando arriva non sai

la tua grande occasione:

occhi aperti e vedrai

la tua grande occasione.

ODINO -                        E a chi ti dice che sognare è vano

tu parlagli del sogno americano.

Del povero che, chicco dopo chicco,

ha risparmiato e adesso è super-ricco.

MINERVA -                  Di chi dal nulla, senza cincischiar,

è diventato una famosa star.

Non stare a sospirare mogio e triste:

amico, il sogno americano esiste!

CORO -                            Il sogno americano

è come un aeroplano

che verso il tuo successo

volare ti farà.

Il sogno americano

ti prenderà per mano,

ti mostrerà l’ingresso

della felicità.

È un sogno americano:

arriva da lontano!

Non essere impaziente

se lui ci mette un po’.

Il sogno americano

a volte bussa piano.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Se uno non lo sente

Lui colpa non ne ha.

CORO -                            Per ognuno di noi, ecc. (ad libitum)

MERCURIO -(con tono ansioso, indicando l’orologio)Ragazzi, il provino!

VENERE –(si toglie il grembiule e corre ad appenderlo all’appendiabiti)Siamo in ritardo!

Mancano pochi minuti!

DIANA – Sbrighiamoci! Corriamo!

BACCO – Non agitatevi, tanto ci arrivate in un attimo. Vi siete dimenticati che siete dèi?

MERCURIO, VENERE, MINERVA, APOLLO e DIANA escono di corsa. ODINO li guardaun po’ sorpreso e poi li segue, uscendo di corsa.

MERCURIO, VENERE, MINERVA, APOLLO, DIANA e ODINO -(fuori scena, ad altavoce) Taxi! Taxi! Taxi!

BACCO -(a CRONO-CHEOLAETL)Se ne sono dimenticati.

CRONO-CHEOLAETL -(si siede al tavolo di MANITU e gli parla sottovoce)Forse hoavuto un’idea. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di un terzo dio.

MANITU – Non troverai nessuno: qui vogliono tutti diventare divi.

CRONO-CHEOLAETL – Non ho detto che debba farlo volontariamente. Ci serve un tipoingenuo.

MANITU – Odino: è il tipo giusto.

CRONO-CHEOLAETL confabula con MANITU che annuisce. Infine i due si sorridono, sistringono la mano e MANITU esce. CRONO-CHEOLAETL resta seduto al tavolo, assorto nei suoi pensieri.

BACCO - Vuoi qualcosa, Cheolaetl? Offre la casa.

CRONO-CHEOLAETL -(alle parole di BACCO trasale e si volta di scatto)No, grazie.

Io non bevo mai.

BACCO -(versando il nettare in una coppa sul bancone)Dài, assaggia un bicchiere dinettare. È fatto in casa.

CRONO-CHEOLAETL -(fra sé, con voce emozionata)Nettare!


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CRONO-CHEOLAETL si alza di scatto e fa per correre verso il bancone, ma si frena e siavvicina a BACCO lentamente. CRONO-CHEOLAETL arriva al bancone, afferra nervoso la coppa, la guarda con cupidigia e poi la beve avidamente.

BACCO -(guardando CRONO-CHEOLAETL che beve avidamente)Buono, eh?

CRONO-CHEOLAETL - Un altro!

BACCO -(riempiendo la coppa)Subito! Ti è piaciuto, eh?

CRONO-CHEOLAETL - Ahhh! Quanto tempo!

BACCO - Ma allora, lo conosci! Non sapevo che gli dèi aztechi bevessero nettare.

CRONO-CHEOLAETL - Volevo dire... “quanto tempo che non bevevo una cosa cosìbuona”.

BACCO – Ahh, ecco. Vacci piano, però. Se non sei abituato, ti inciucca. Odino, la primavolta che l’ha bevuto, ha passato la notte a cantare sul tetto. Capirai, lui beve solo latte di capra. Tu invece, vedo che lo reggi bene.

CRONO-CHEOLAETL -(simulando un malessere)In effetti... mi sento un po’ girare latesta. (con tono enfatico) Ohi, ohi, ohi... Mi devo sedere... (si siede su uno sgabello, volto al pubblico, tenendo la testa tra le mani e, ogni tanto, controlla di sottecchi BACCO)

BACCO – Scommetto che adesso cominci anche tu a raccontarmi la storia della tua vita.

Il nettare scioglie la lingua. Sapessi quante ne sento qui al bancone.

Canzone [1.07]: “VITA DA BARISTA

Cantano: BACCO

Musica: Ritmo lento swing, tipo piano bar.

BACCO -                          Tutte le giornate

io le passo al bar.

D’inverno e d’estate

io sto sempre al bar.

Forse voi pensate:

che ci stai a far

tutte le giornate

sempre dentro il bar?

Io

sono un barista.

Anzi, “barman” veramente suona meglio.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Dà l’idea di un tipo fico e molto sveglio

che fa mille cose con abilità.

Io

sono un artista.

Ogni cocktail è un’autentica creazione.

Coi liquori ed una fetta di limone

io realizzo la mia personalità.

Il barista non si fa per professione.

Èqualcosa in più, diciamo una missione. Non puoi farlo se non hai la vocazione di ascoltare il tuo prossimo nel bar.

Se

non vi rincresce,

un barista non è solo uno che mesce.

Lui ti fa parlar, ma è muto come un pesce:

è un amico per potersi confidar.

Se

non lo sapete,

al bancone non ci vai solo se hai sete.

Un barista ti capisce più d’un prete

quando una passione devi confessar.

Il barista non si fa per professione.

Èqualcosa in più, diciamo una missione. Non puoi farlo se non hai la vocazione di parlare col tuo prossimo nel bar.

Sai,

chi fa il barista

è psicologo, anzi più, psicanalista.

Dal pilota all’impiegato o al camionista

quante storie deve stare ad ascoltar.

Sai,

il buon barista

èinformato come un abile cronista, sa dosar consigli come un farmacista e se occorre i tuoi segreti sa serbar.

Il barista non lo fo per professione.

Ne ho bisogno, è veramente una passione.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

E se passo tutto il giorno qui al bancone

è perché…hic!… son felice solo al bar.

BACCO – Il nettare è una mano santa per le delusione. Però negli ultimi tempi i ragazzine stanno consumando un po’ troppo. Beh, li capisco, con tutti gli insuccessi che stanno avendo.

CRONO-CHEOLAETL – Eh, non è facile sfondare nel mondo dello spettacolo!

BACCO – Vaglielo a dire! Sai quanti provini hanno fatto? E nessuno di loro è mai riuscitoa ottenere neanche una particina.

CRONO-CHEOLAETL – E non hanno pensato di tornarsene a casa?

BACCO – Hanno la testa dura. Secondo me, fino a che non prenderanno una bellabatosta, non rinunceranno.

CRONO-CHEOLAETL – Lo immaginavo! Una bella batosta!

BACCO – Come hai detto?

CRONO-CHEOLAETL – Niente, niente. A proposito, a che ora è la festa?

BACCO –(guarda l’orologio sul muro)Fra due ore.(con tono insospettito)Come fai asapere della festa?

CRONO-CHEOLAETL – Ehm… ne parlavano gli altri dèi, prima.

BACCO – Ah… già. Be’, io scendo in cantina a prendere una bella scorta di nettare e vino.Dopo la delusione del provino i ragazzi gli daranno sotto. Credi a me, il vino fa dimenticare ogni cosa!

CRONO-CHEOLAETL – Come il tempo.

BACCO guarda CRONO con espressione di sospetto..

CRONO-CHEOLAETL – Ma il vino agisce prima!

BACCO – Eh, già.

BACCO esce di scena dalla porta della “cantina”, a sinistra del bancone.

CRONO –(afferrando la bottiglia di nettare dal bancone e bevendone alcuni sorsiavidamente) Ahhh! Nettare! Lo sognavo da secoli! Maledetto Giove! Dal giorno che micacciasti dall’Olimpo per relegarmi in quella remota isola non ho sognato che la vendetta.


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(grida) Giove, figlio degenere! Come hai osato spodestare tuo padre! (CRONO volta le spalle al pubblico, si sfila il copricapo piumato, si toglie il mantello azteco e lo indossa dal rovescio, che è completamente nero e ha un cappuccio. Poi si gira di nuovo verso il pubblico, roteando la falce che aveva nascosta sotto il mantello) Il grande Crono! Il diodel tempo! Giove, tu mi hai tolto il mio regno ma io resto il padrone del tempo! E ho deciso di vendicarmi facendo scomparire l’umanità, perché un dio senza uomini non è nulla. Ho ideato un piano geniale per portare gli uomini all’autodistruzione: farli correre contro il tempo. Una corsa sempre più veloce, sempre più frenetica, fino al collasso finale! Ah! Ah! Ah! Ma sul più bello, mi piombano sulla Terra questi guastafeste degli dèi. Ora temo che scoprano il mio piano e lo mandino all’aria. Devo rispedirli a casa il più presto possibile. E lo farò con l'aiuto inconsapevole di quell'ingenuo di Manitù. Ah! Ah! Ah!

Canzone [1.08]: “IO SONO IL DIO DEL TEMPO

Canta: CRONO

Musica: nella prima parte “rap” poi come ballata da cantastorie con organetto

CRONO –(rap)          Io sono il dio del tempo! Per voi non c’è più scampo: ormai son sceso in campo e senza freni irrompo.

Sapete perché il tempo

trascorre come un lampo?

Io scuse non ne accampo:

son io che il ritmo pompo.

Un dì Zeus dall’Olimpo

Mi cacciò giù. Che zompo!

Per poco non mi rompo

e il muso in terra stampo.

Di collera io avvampo

in forti grida erompo.

“O Zeus, ti prenda un crampo!

La mia vendetta è il tempo.”

La storia mia interrompo:

perché così dirompo

col rischio di un inciampo?

Con calma, ho tutto il tempo.

(CRONO si ferma e canta adesso a un ritmo molto più lento delle strofe precedenti. CRONO canta accompagnandosi con un organetto a manovella, come un cantastorie dialtri tempi. Potrebbe illustrare la sua storia su un telo con i disegni delle vicende


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narrate. Prima gira la manovella e canta lentamente, poi va sempre più veloce, fino a ritornare, nel finale, ad un ritmo vorticoso.)

La mia vita vi voglio narrare

perché sembra un romanzo a puntate.

E potrete così valutare

quante brutte vicende ho passate.

Mi presento, signori, son Crono,

dio del tempo e figliolo di Urano.

Lui del mondo era il re, ma il suo trono

gli strappai con colpo di mano.

Sì, però non fu mia quell’idea:

non avrei mai creato un tal dramma.

A istigarmi fu mia madre Gea:

come dire di no alla mamma?

Fu l’inizio di questa odissea.

Ed i guai non arrivan mai soli.

Mi sposai con la perfida Rea

e ci nacquero ben sei figlioli.

Mica uno, capite? Ben sei!

E mia madre mi fa: “Bada, Crono!

I tuoi figli saran tutti dèi.

Uno di essi ti fregherà il trono!”

“Sì, ma quale, mammà?” Quella tace.

Cosa fare? I presagi son brutti.

Ed a me comandare mi piace

e decido: “Li mangerò tutti!”

Di ogni figlio io faccio un boccone

distruggendo in tal modo le prove.

Però Rea mi rifila un pietrone:

me lo mangio pensando sia Giove.

Mamma mia come pesa ‘sta panza!

Giove, salvo, scatena la guerra.

Coi Ciclopi lui stringe alleanza:

mi ritrovo col culo per terra.

Dopo avermi così spodestato

mi esiliarono su un’isoletta.


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Ma da tempo ne sono scappato

per attuare una grande vendetta.

Vi è piaciuta la storia? Non male.

Non vi sembra una telenovela?

Ed ha pure una bella morale:

“mai fidarsi della parentela!”

CRONO – Beh, è ora. Diamo un’altra spintarella al tempo!(con un gesto indica il grandeorologio, che si illumina, le cui lancette girano rapidamente spostandosi avanti di un’ora) Ah! Ah! Ah!

CRONO esce sghignazzando.

BACCO –(rientra con alcune bottiglie in braccio e le posa sul bancone)Ecco qua,dovrebbero bastare. (guarda il grande orologio sul muro) Accidenti come è tardi! Come

èpossibile? Sono rimasto un’ora in cantina! Mi sembra di esserci stato solo pochi minuti. Mah? Forse ha ragione Giunone quando dice che sto invecchiando.

Entrano VENERE, MERCURIO, MINERVA, APOLLO e DIANA che parlottano tra loro. Ognuno va a sedersi al proprio tavolo. MERCURIO va al bancone. VENERE si rimette il grembiule e aiuta BACCO a mettere a posto le bottiglie.

BACCO (a VENERE)– Com’è andata?

VENERE –(con tono triste)La solita storia.

BACCO -(a VENERE)Coraggio, andrà meglio la prossima volta.

MERCURIO –(sedendosi ad uno sgabello)Dammi un nettare.(sporgendosiesageratamente per guardare meglio il seno di VENERE chinata in avanti per sistemare le bottiglie sotto il bancone) Doppio!

VENERE –(a MERCURIO, accorgendosi del suo sguardo invadente)Hai nascosto labacchetta magica nei pantaloni o sei solo contento di vedermi?

MERCURIO – Venere, lo sai che…

Si sente un trambusto ed un forte vociare all’ingresso del Café.

BACCO – Che sta succedendo?

Entrano ODINO, DAFNE e GIACINTO che portano a braccia MANITU, travestito da REGISTA von Filmenstein (indossa un'abbondante palandrana nera, lunga fino ai piedi, e


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un cappellaccio nero: ha una lunga barba nera e dritta, folti baffi neri e grandi occhiali da sole, anch'essi neri)

ODINO – Ehi, ragazzi, dateci una mano!

MANITU-REGISTA – Ohi! Ohi! Che botta! Che male!

DIANA –(alzandosi di scatto e aiutando ODINO, DAFNE e GIACINTO)Che èsuccesso?

DAFNE – Un incidente!

MERCURIO si dirige di corsa verso ODINO, DAFNE e GIACINTO.

MERCURIO - (a DAFNE, sostituendola nel trasporto di MANITU-REGISTA)Lasci farea me. (a ODINO, DIANA e GIACINTO) Adagiamolo sul palco. Accidenti, quanto pesa!

MANITU-REGISTA – Piano… ahi! Fate piano! Ohi!

ODINO, GIACINTO, DIANA e MERCURIO adagiano MANITU-REGISTA sul palco. BACCO, VENERE, MINERVA e APOLLO si avvicinano al palco per vedere cosa èsuccesso.

DAFNE – Sarà meglio chiamare un’ambulanza!

GIACINTO –(estraendo il cellulare dalla tasca)Ci penso io!(dopo aver provato adusare il cellulare) Accidenti, non c’è campo.

BACCO –(a GIACINTO)È inutile, qui i cellulari non funzionano.(a ODINO, sottovoce,con tono di rimprovero) Ma sei impazzito? Hai portato degli umani qui dentro!

ODINO – Che potevo fare? È successo qui davanti!

MERCURIO – Lo sai che è vietato. Nessun umano è mai entrato qui!

MANITU-REGISTA – Ahi! Che dolore!

DAFNE – Cosa state lì a discutere? Fate qualcosa!

GIACINTO – Non c’è un telefono fisso, qui?

VENERE - No, qui non abbiamo telefoni.

GIACINTO – E come fate? Comunicate per virtù divina?


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APOLLO guarda GIACINTO con interesse.

VENERE – Certo. Noi siamo...

MINERVA –(dando una gomitata e VENERE per zittirla, poi a GIACINTO)...un po’all’antica. Rifiutiamo i ritrovati moderni.

DAFNE – Siete Amish?

GIACINTO – Mentre voi donne chiacchierate, io vado fuori a chiamare un’ambulanza.

APOLLO –(fermando GIACINTO e cingendogli le spalle con atteggiamento gentile eprotettivo) Non ti preoccupare, caro. Ci penso io. Sono medico, sai?

GIACINTO –(imbarazzato dall’abbraccio di APOLLO)Ah, bene.

APOLLO –(a ODINO)Cosa è successo?

ODINO – Stavo aspettando Manitù, qui davanti, quando ho sentito una frenata ed unbotto. Poi ho visto quell’uomo (indica MANITU-REGISTA) sotto il taxi. Lui era al volante (indica GIACINTO) e lei era seduta dietro (indica DAFNE).

APOLLO si volta a guardare DAFNE con evidente interesse.

GIACINTO – Quest’uomo mi è sbucato davanti all’improvviso!(a DAFNE)Glielo dicapure lei!

DAFNE (imbarazzata dallo sguardo di APOLLO)– Non lo so, io ho sentito solo un granbotto...

GIACINTO – E ti pareva. Quindi non ha visto niente?

DAFNE - È stato un attimo! Che spavento!

APOLLO (abbraccia affettuosamente DAFNE e le parla in tono rassicurante)– Staitranquilla, cara. Ci penso io. Sono medico, sai?

DIANA (ad APOLLO, con tono esageratamente allarmato)– Dottore, presto! Lo stiamoperdendo! (a MINERVA, sorridendo) Ho sempre sognato di recitare in un telefilm... “ospedaliero”!

MINERVA –(a DIANA)A chi lo dici!(ad APOLLO, con tono concitato da telefilm tipo“E.R.”) Pressione a sessanta, battiti a trenta, temperatura a quaranta...


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MERCURIO (piegando scherzosamente la schiena di VENERE in avanti)- ...infermiera a“novanta”!

VENERE si rialza ridendo.Ridono anche gli altri tranne DAFNE e MANITU-REGISTA.

DAFNE –(in tono alterato)Qui c’è un uomo ferito e voi giocate!(a GIACINTO)Faccialei qualcosa!

GIACINTO – Vado fuori a cercare aiuto.

APOLLO –(a GIACINTO)Fermo!(con voce impostata e tono enfaticamente serio, a DAFNE)Qui non giochiamo, signorina: salviamo vite! Suo padre è in buone mani.

DAFNE – Non è mio padre!

APOLLO –(facendole l’occhiolino)Però, così è più drammatico!

VENERE –(ad APOLLO, con tono enfaticamente preoccupato)Dottore… ce la farà?

APOLLO –(a VENERE, con tono rassicurante)Ce la farà, ce la farà!(a DIANA)Infermiera! Gli inietti 50 cc di Viagra!

APOLLO, DIANA, MINERVA, BACCO, MERCURIO, ODINO, VENERE ridono.

GIACINTO  – Questi sono matti! Io chiamo l’ambulanza.

APOLLO si avvicina a MANITU-REGISTA, che si alza di scatto.

MANITU-REGISTA (riprendendosi, ad alta voce) –Dove sono? Cosa è successo?

DAFNE - Ma quello é.... von Filmenstein!

GIACINTO, che stava per uscire, ha un moto di sorpresa, si ferma e si volta di scatto.

Poi torna sui suoi passi, dirigendosi verso il palco.

TUTTI (tranne DAFNE, GIACINTO e MANITU-REGISTA)-(guardando, tutti insieme,prima DAFNE, poi MANITU-REGISTA) Von Filmenstein?

TUTTI (tranne DAFNE, GIACINTO e MANITU-REGISTA)–(guardando, tutti insieme,prima la gigantografia di von Filmenstein, poi MANITU-REGISTA) Von Filmenstein!

GIACINTO – Von Filmenstein? Il grande regista? Oh, no!

TUTTI (tranne GIACINTO e MANITU-REGISTA, in tono entusiasta) – Oh, sì!


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MERCURIO –(a GIACINTO)Non t’invidio, amico! Questo ti chiederà un risarcimento dimilioni di dollari!

Tutti gli dei e DAFNE si sono stretti intorno a MANITU-REGISTA, come i fan intorno a una star, nascondendolo alla vista del pubblico.

GIACINTO -(facendosi spazio nel gruppo di dèi attorno a MANITU)Lasciatelorespirare! (a MANITU-REGISTA) Come sta? Come si sente?

MANITU-REGISTA – Ora meglio, ragazzo. Però mi fa male tutto.

GIACINTO – Vado a chiamare un’ambulanza!

TUTTI tranne DAFNE e GIACINTO – No!

MANITU-REGISTA – Non serve, grazie.

TUTTI tranne DAFNE, GIACINTO, MANITU-REGISTA e BACCO – Non serve, grazie! MANITU-REGISTA – Ora sto bene.

TUTTI tranne DAFNE, GIACINTO, MANITU-REGISTA e BACCO –(gridando conentusiasmo) Ora sta bene!

GIACINTO – Ma potrebbe avere un’emorragia interna!

MANITU-REGISTA – Non ho emorragie interne.

TUTTI tranne DAFNE, GIACINTO, MANITU-REGISTA e BACCO – Non ha emorragieinterne!

GIACINTO – Okay. Io però voglio stare sicuro. Mi firmi questa liberatoria in cuidichiara che sta bene e che mi esonera da ogni responsabilità.

GIACINTO porge un foglio a MANITU-REGISTA.

DAFNE –(a GIACINTO)Che cinismo! Quest’uomo è ferito e lei pensa ai soldi!

GIACINTO –(a DAFNE)Senta, crocerossina, lei chiacchiera tanto perché il taxi non èsuo! Non s’impicci!

DAFNE – Io m’impiccio quanto mi pare! E comunque, lei correva un po’ troppo.

GIACINTO – Ah, sì? E chi è che mi aveva detto(in falsetto)“Faccia presto, la prego,sono in ritardo per un provino”?


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MANITU-REGISTA –(a GIACINTO)Va bene, va bene! Mi dia il foglio!(si ferma adosservare meglio GIACINTO) Ma tu hai sangue pellerossa!

GIACINTO - È vero! Mia madre si chiamava Raggio di Bici! Ma lei come lo sa?

MANITU-REGISTA – Ehm.. te lo leggo negli occhi.

TUTTI tranne GIACINTO, MANITU-REGISTA e BACCO –(in tono ammirato)Cheregista! Che regista!

MANITU-REGISTA firma la liberatoria e la porge a GIACINTO.

GIACINTO – Grazie… von Filmentstein.

GIACINTO prende il foglio, lo guarda in calce e poi ha un'espressione perplessa. Quindilo piega e lo mette in tasca.

MANITU-REGISTA – Prego, caro.

TUTTI tranne GIACINTO, MANITU-REGISTA e BACCO –(sventolando dei foglietti)Anche a me, maestro! Anche a me un autografo!

MANITU-REGISTA firma gli autografi agli dèi che si accalcano emozionati come fansdavanti alla star. ODINO e GIACINTO si frappongono come guardie del corpo e cercano di contenere l’entusiasmo degli dèi. GIOVE e GIUNONE entrano e osservano sorpresi la scena.

GIUNONE – Ma che succede qui?

GIOVE – Non ne ho idea, cara.

GIUNONE – Non ci hanno neanche salutato!

GIOVE –(prendendo MERCURIO per un braccio)– Ehi, mi spieghi cos’è questaconfusione?

MERCURIO – È von Filmenstein, il grande regista! Pensa che fortuna, papà, l’hannoinvestito proprio qui davanti.

GIUNONE – Che roba! Degli dèi che si azzuffano per lo scarabocchio di un umano!

GIOVE – Da non crederci!


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GIOVE e GIUNONE si guardano un momento con espressione di altera indifferenza, poisi scambiano uno sguardo d’intesa e si gettano, con un grido, in mezzo agli altri dèi urlanti, spingendo e cercando di farsi largo verso MANITU-REGISTA. MANITU-REGISTA si alza in piedi ed arretra, mentre ODINO e GIACINTO buttano giù dal palcogli dèi che cercano di salire. Sulle note della canzone che segue, inizia un balletto in cui MANITU-REGISTA, sempre protetto a fatica da ODINO e GIACINTO, fugge per lascena mentre gli dèi lo inseguono.

Canzone [1.09]: “NON VOGLIAMO TUTTO, DACCI UNA PARTE!

Cantano: TUTTI

Musica: Ritmo molto veloce e incalzante

DAFNE -                         Ogni uomo ha nel cuore qualcosa

che ritiene davvero importante.

Una cosa speciale e preziosa

preferita e sognata fra tante.

Sai cos’è?

Sai cos’è?

CORO -                            È la bici per il ciclista

La montagna per l’alpinista

È l’articolo per il cronista

Il chilometro per il fondista

La battuta per l’umorista

Il piacere per l’edonista

È l’assolo per il chitarrista

La ricetta per il farmacista

Sai cos’è?

Sai cos’è?

La sfilata per lo stilista

La tisana per l’erborista

Lo spartito per il musicista

Ed il trucco per l’illusionista

Le pedine per lo scacchista

La provetta per l’alchimista

Il nudismo per il naturista

Lo striscione per il pacifista

DAFNE -                         Ogni uomo ha nel cuore qualcosa

per cui nutre una forte passione.


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È un’immagine meravigliosa

che gli dà una vera emozione.

Sai cos’è?

Sai cos’è?

CORO -                            La vetrina per il teppista

Il denaro per l’affarista

La politica per lo statista

Ed il treno per il macchinista

Il successo per l’arrivista

Il cavillo per il giurista

Il pericolo per l’allarmista

E la protesi per il dentista

DAFNE -                         Ogni attore ha bisogno di un ruolo

per potersi giocar le sue carte

E la sera si sente un po’ solo

se non ha da studiare una parte.

Sai che c’è?

Sai che c’è?

CORO -                            Ora ascolta, o mio bel regista:

ti prego fammi andare in pista.

Non lo vedi, sono un grande artista?

Voglio essere protagonista. (ripetuto ad libitum)

MANITU-REGISTA – E va bene! Farò un provino ad ognuno di voi! Ci vediamo qui,domattina alle undici.

TUTTI, tranne BACCO, GIACINTO e MANITU-REGISTA – Evviva! Grazie! Evviva!

BACCO –(a MERCURIO, sottovoce)Vi siete scordati che qui gli uomini non possonoentrare se non sono accompagnati da un dio?

MERCURIO –(a BACCO, sottovoce)È vero.(ad alta voce a MANITU-REGISTA)Verremo a prenderla noi, maestro von Filmenstein.

MANITU-REGISTA – Grazie, non c’è bisogno.

MERCURIO – C’è invece: è difficile trovare l’ingresso in tutte queste stradine.


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MANITU-REGISTA – Ah, giusto.(indicando ODINO)Allora mi metto d’accordo con lui.

A domani.

MANITU-REGISTA esce con ODINO.

Appena uscito MANITU-REGISTA, gli dèi si abbandonano a grandi manifestazioni di entusiasmo ed esultanza.

DIANA – Ma ci pensate?

APOLLO – Il grande von Filmenstein ci farà un provino!

MERCURIO – È un’occasione incredibile!

DAFNE – Mi sembra un sogno. Questa è davvero la grande occasione!

Canzone [1.10]: “LA GRANDE OCCASIONE (È ARRIVATA)” (ripresa di 1.06)

Cantano: DAFNE, VENERE, GIOVE, GIUNONE, MERCURIO, APOLLO, DIANA e

MINERVA

Musica: Molto allegra e ritmata, con toni scoppiettanti da musical americano anni ’40.

DAFNE -                         È arrivata, lo so

La mia grande occasione.

Più aspettar non dovrò

la mia grande occasione.

MERCURIO -               Finalmente ce l’ho

la mia grande occasione.

Io sorrido, perciò

alla grande occasione.

VENERE -                       Ora sì che si può,

ho la grande occasione.

E me la giocherò

la mia grande occasione.

APOLLO -                       Il mio meglio darò

per la grande occasione:

e stupire saprò

la mia grande occasione.

DIANA -                         Il sogno americano

è come un aeroplano

che verso il mio successo

volare mi farà.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE -                          Il sogno americano

mi prenderà per mano,

mi mostrerà l’ingresso

della felicità.

GIUNONE -                  È un sogno americano:

arriva da lontano!

Per questo l’ho scusato

se lui ci ha messo un po’.

MINERVA -                  Il sogno americano

non è venuto invano.

Adesso che ha bussato

la porta gli aprirò.

GIOVE – Bene, ragazzi! Adesso bando alle ciance. Diamoci da fare perché il tempostringe.

DAFNE guarda gli dèi con espressione stupita.

MERCURIO – Giusto, sbrighiamoci!

VENERE – Ci sono un mucchio di cose da fare.

APOLLO – Dobbiamo prepararci bene per il provino.

GIOVE – Un momento. Prima dobbiamo celebrare l’anniversario.

DIANA –(a MINERVA, sottovoce)Uffa! Anche qui? Mica siamo sull’Olimpo!

MINERVA –(a DIANA, sottovoce)Lo sai quanto ci tiene. Figurati se quel vanitoso dipapà rinunciava alla sua festa solo perché siamo a Hollywood.

DIANA – Ma papà, domattina c’è il provino!

MINERVA – Dovremmo studiare...

VENERE - ...vestirci, truccarci...

DIANA - ...e abbiamo solo poche ore!

GIOVE – Ragazzi! La tradizione va rispettata. Bacco, hai preparato tutto per la festa?Mercurio, hai consegnato gli inviti? Venere, mi raccomando, diamo una bella pulita al locale!


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DAFNE resta immobile con espressione stupefatta.

GIACINTO –(a DAFNE, sottovoce, dandole di gomito)Ecco perché sono vestiti cosìstrani! C’è una festa mascherata. Giusto! Un “toga party”! Mi sa che ora ci divertiamo…

DAFNE –(stupefatta, fra sé)È incredibile! È incredibile! Sono dèi... dèi... dèi...

GIACINTO – “Dei” che?

DAFNE –(trasognata, fra sé)Dèi... esseri divini!

GIACINTO –(a DAFNE, correggendola)“Degli” esseri divini!(riflettendo, fra sé)“Esseri divini”? Ma che dice? Divini... (guardando poi il sedere di VENERE, china a pulire un tavolo davanti a lui, ad alta voce) Però... questo sì che è divino!

TUTTI si voltano a guardare GIACINTO e DAFNE.

GIUNONE –(accorgendosi della presenza di GIACINTO e DAFNE)Ma... voi sieteancora qui!

GIOVE –(schiarendosi la voce per irchiamare l’attenzione di GIACINTO e DAFNE)Ehm… Bene, amici, si è fatto tardi. Vi ringraziamo dell’aiuto, ma adesso abbiamo molto da fare. Addio, eh?

GIACINTO - (sottovoce a DAFNE)Mannaggia, non ci hanno invitato alla festa!(confare reticente, si avvicina lentamente all’uscita mentre continua a guardare VENERE con l’acquolina in bocca. Poi, ad alta voce verso gli dèi, con un incerto gesto di saluto) Be’…allora… noi andiamo, eh?

GIOVE - Andate, andate!

GIACINTO - (esitante)Buona festa, eh?

GIOVE -(spazientito)Grazie! Ve ne andate, ora?

DAFNE - No! Io non voglio andare via!

TUTTI si voltano verso DAFNE.

GIACINTO –(guardando VENERE, ad alta voce)Nemmeno io!

DAFNE -(corre verso GIOVE e si mette in ginocchio davanti a lui)Grande Giove, padredegli dèi, ti prego, fammi restare.


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TUTTI tranne GIOVE, DAFNE e GIACINTO -(sottovoce, l’un l’altro)Hai sentito? L’hariconosciuto! Come è possibile? È la prima volta che succede! E adesso?

GIOVE -(imbarazzato)Uhm… che dici, figliola? Quale padre degli dèi?

DAFNE – Tu sei Giove…

GIOVE – Giove chi?

DAFNE – Giove, Zeus, Iuppiter. Hai pure il fulmine!

GIOVE -(nascondendo il fulmine dietro la schiena)Quale fulmine?

DAFNE – Quello che hai dietro la schiena!

GIOVE -(guardando con finto stupore il fulmine che ha in mano)Ah, questo? Questo èsolo… un bastone per camminare… un po’ difettoso.

DAFNE – È inutile che fingi, Giove. Vi ho riconosciuti tutti.(si alza in piedi e va verso glialtri dèi) Tu sei Giunone, sposa di Giove e dea del matrimonio! E tu Venere, la dea dellabellezza! E tu sei Mercurio, il corriere…

MERCURIO – Il “messaggero” !

DAFNE – …degli dèi. Tu sei Minerva, la dea della saggezza. Tu sei Bacco… e tu Diana… Etu Apollo…

GIOVE – Va bene, va bene…

DAFNE – Non potete privarmi della mia grande occasione. Anch’io ho diritto di fare quelprovino!

GIOVE – Ma come hai fatto a capire chi siamo?

DAFNE – Mio padre era uno studioso di mitologia. Mi parlava sempre di voi, fin dapiccola. Ah, se fosse qui, sarebbe felice. (DAFNE torna a inginocchiarsi ai piedi di GIOVE)E tu sei anche più affascinante di come ti avevo immaginato.

GIOVE –(visibilmente compiaciuto, aiutando DAFNE ad alzarsi e con tono seducente)Bene, ragazza, tu sai chi siamo. Ma tu chi sei?

GIUNONE –(mostrando evidenti segni di nervosismo e con tono di richiamo)Giove!

GIOVE –(riprendendosi e lasciando andare la mano di DAFNE)Orsù, dicci il tuo nome.


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DAFNE – Mi chiamo Dafne, Dafne Laurel.

APOLLO -(fra sé, con un fremito)Dafne!

MINERVA – Dafne! Come il grande amore di Apollo!

DIANA – Sì, l’unica che l’ha rifiutato!

APOLLO –(con aria trasognata)Dafne!

GIACINTO –(ad alta voce per attirare l’attenzione)Io invece sono Giacinto, GiacintoTomahawk.

APOLLO -(fra sé, con un fremito)Giacinto!

MINERVA – Giacinto! Come il grande amore di Apollo!

DIANA – Sì, ma con lui gli è andata meglio…

APOLLO –(con aria trasognata)Giacinto!

DAFNE – Ti prego, Giove, fammi restare. In fondo sono stata io a riconoscere vonFilmenstein. Se non fosse stato per me, ora non avreste la vostra grande occasione!

GIOVE –(guardando gli altri dèi, come a cercarne il consenso)Be’, in effetti, mi sembrache la ragazza abbia ragione. Non vi pare?

GIUNONE – No, assolutamente!

MERCURIO – Certo! Giustissimo!

APOLLO – Sono d’accordo!

BACCO – Va bene.

GIOVE – E sia, puoi rimanere.

GIUNONE – Ti pareva!…

GIOVE, MERCURIO, APOLLO e BACCO si fanno intorno a DAFNE congratulandosi conlei.

GIACINTO - Ehi, però von Filmenstein l’ho investito io! Se non fosse stato per me…Posso restare alla festa?


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GIOVE – Bravo, ragazzo! Ma “tu” non puoi restare.

GIUNONE – Chi lo dice? È lui che l’ha investito.(avvicinandosi a GIACINTO, con tonoseducente, ed accarezzandolo) È tutto merito tuo, ragazzo. Se tu non l’avessi messosotto...

MINERVA –(c.s.)...von Filmenstein non sarebbe mai entrato qui...

DIANA –(c.s.)...non l’avremmo conosciuto...

VENERE –(c.s.)...e domani non ci avrebbe fatto un provino…

APOLLO –(c.s.)...di persona!

GIUNONE allontana APOLLO con fermezza.

GIOVE – E va bene. Resta pure tu.

GIUNONE, VENERE, DIANA e MINERVA esultano e festeggiano GIACINTO.

Canzone [1.11]: “STANOTTE NON LA DOMENTICHERAI

Cantano: GIUNONE, VENERE, MINERVA

Musica: Melodica e romantica

GIUNONE -                  Amico è la tua notte fortunata:

non dimenticherai questa serata.

T’ha fatto il tuo destino un bel regalo

facendoti atterrare in questo scalo.

MINERVA -                  Questo sarà il più bello dei tuoi giorni

e sognerai per sempre che ritorni.

E l’avventura è appena cominciata:

stanotte è la tua notte fortunata!

VENERE -                       La notte dura solo poche ore

e vanno spese tutte per l’amore.

Dormire è veramente un grave scialo:

addenta il tempo tuo come uno squalo!

CORO DEE -                Dài, dài

dove vai?

Dài, dài,

ma che fai?

Resta qui con me e vedrai.


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Stanotte,

oh, no! Non la dimenticherai!

GIUNONE -                  Per chi non vuole amare è sempre inverno:

nel cuore ha solo freddo e ghiaccio eterno.

Se resti qui ti insegnerò stasera

che caldo fa nel cuore a primavera.

MINERVA -                  L’amore che cos’è? Mistero grande

da non sciupare con le tue domande.

Come diceva sempre la mia zia:

la pratica val più della teoria.

VENERE -                       L’amore muove tutto l’universo

e quel che lasci poi per sempre è perso.

Se questa notte tu la sprecherai

le mani a vita tu ti mangerai.

CORO DEE -                Dài, dài

dove vai?

Dài, dài,

ma che fai?

Resta qui con me e vedrai.

Stanotte,

oh, no! Non la dimenticherai!

FINE PRIMO ATTO


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ATTO SECONDO

All’apertura del sipario BACCO è in piedi dietro il bancone, MERCURIO e DAFNE chiacchierano, seduti vicini sugli sgabelli del bar. VENERE gira tra i tavoli, pulendo e sistemando, GIOVE, GIUNONE, MINERVA, APOLLO sono seduti ai loro tavoli. GIACINTO e DIANA parlano seduti sul palco.

Si sente una musica di stile “funebre” e dall’ingresso entrano HATHOR e il suo complesso, “Mamma e le Mummie”: HATHOR ha una tastiera elettronica a tracolla e trascina dietro di sé due manichini, travestiti da mummie egizie, su rotelle. Camminando lentamente di profilo come nei dipinti egizi, fa un giro nel locale e poi sale sul palco, sistemando le mummie accanto a lei.

BACCO – Oh, finalmente è arrivato il gruppo!

GIOVE – Bene, la mia festa può iniziare.

MERCURIO –(a voce alta)Prendete posto, lo spettacolo sta per cominciare!

Entra ODINO.

ODINO – Ehi, non vorrete iniziare la festa senza di me!

ODINO corre ad occupare il suo tavolo, in prima fila.

ODINO – Venere! Un latte di capra…

VENERE - … e un maiale Sadhrimmer, lo so!

GIOVE –(a GIUNONE, alzandosi dal tavolo)Cara, io vado a prepararmi per il mio show.Mercurio, vieni ad aiutarmi!

MERCURIO –(a DAFNE, alzandosi)Scusa, ci vediamo dopo.

GIOVE e MERCURIO escono in fondo alla quinta di destra (“toilette”). APOLLO, si alzae si siede vicino a DAFNE, sullo sgabello lasciato libero da MERCURIO.

APOLLO –(a DAFNE)Vieni a sederti al mio tavolo, qui stai scomoda.

GIUNONE si alza e va verso il bancone. Fa un cenno a VENERE per chiamarla indisparte. VENERE si avvicina a GIUNONE.

GIUNONE – (sottovoce a VENERE, con fare circospetto)Scusa, Venere! Prestami iltuo cinto!


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VENERE –(sorridendo con aria maliziosa, si sfila il cinto dalla vita e lo porge a GIUNONE)Come al solito, ti serve per sedurre tuo marito, vero?

GIUNONE –(sorridendo, con aria complice, mentre indossa rapidamente il cinto sopra latunica) Per Giove! Certo!

GIUNONE torna a sedersi al suo tavolo e si guarda intorno, poi guarda con insistenzaverso GIACINTO, che non la vede, preso com’è a corteggiare DIANA. GIACINTO e DIANA si alzano per lasciare libero il palco all’arrivo di HATHOR e si fermano a parlareaccanto al tavolo di MINERVA.

GIACINTO -(a DIANA, guardandola con interesse)Che cosa si festeggia?

DIANA -(in tono sbrigativo)La vittoria su Crono.

MINERVA –(a GIACINTO, sorridente)Ogni anno Giove organizza una festa percelebrare il giorno in cui spodestò Crono e sconfisse i Titani.

GIACINTO –(a MINERVA , tagliando corto)Grazie, signora.(voltandosi di nuovo verso DIANA)Ma sei sicura che non ci siamo già visti? Ma certo, avrai preso il mio taxi!

DIANA –(a GIACINTO, secca)Impossibile, vado sempre a piedi.

GIACINTO –(sorridendo)Sei scozzese?

DIANA – No, sportiva.

MINERVA –(si alza in piedi e si rivolge, con tono entusiasta, a GIACINTO)Io loprendo sempre e mi piace un sacco... (fa una pausa poi, come a spiegare meglio) ...il taxi!

GIACINTO –(a DIANA, ignorando MINERVA)Stavo scherzando! Eppure è strano…Forse ti ho vista in qualche film o in tv!

DIANA –(sospirando)Magari!(DIANAsi allontana verso il suo tavolo)Vado al miotavolo, ci vediamo.

DIANA fa per avviarsi verso il tavolo dove sono seduti APOLLO e DAFNE. Si vede GIACINTO che ferma DIANA toccandole il braccio e poi le parla. Si vede DIANA ridere alle frasi di GIACINTO. MINERVA li guarda e, comprendendo di essere di troppo, sospira e si rimette seduta a fare le parole crociate.

APOLLO –(a DAFNE)...L’ispirazione nasce da un travaglio interiore, da una lentamacerazione di idee, concetti, sentimenti... sensazioni... (con tono ispirato) È una miscela


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di elementi che l’artista manipola, impasta, plasma, stende... e poi con il calore della passione, cresce, lievita...

DAFNE –(ispirata)Come la pizza!

APOLLO –(si volta un attimo a guardare il pubblico con espressione di scoramento, poiriprendendosi) Sì, Dafne... più o meno.

DAFNE giocherella con la piantina di alloro che è sul tavolo.

APOLLO –(con tono brusco, togliendo la piantina di mano a DAFNE)Ehi, stai attenta!

Non strapazzarla!

DAFNE – Scusa, eh? È solo una piantina di alloro!

DIANA arriva al tavolo seguita da GIACINTO e si siede sull’unica sedia libera.

DIANA –(a DAFNE)Scusalo, sai, ma quella non è una semplice piantina: è Dafne! L’hamessa nel vasetto per portarla con sé qui in America.

DAFNE – Vuoi dire la ninfa Dafne? Quella che piuttosto che cedere ad Apollo si fecetrasformare in alloro?

APOLLO –(accarezzando la piantina)Scusate, ma questi sarebbero affari miei…(guardando la piantina con espressione languida) … cioè, nostri.

DIANA - (a GIACINTO, sorridendo)Comincia lo spettacolo. Ci vediamo dopo.

GIACINTO – A più tardi.

GIACINTO si volta, fa due passi e si trova davanti al tavolo di MINERVA.

MINERVA –(cercando di attirare la sua attenzione e spingendo la sedia libera contro dilui) Accomodati pure, è libera.

GIACINTO –(rimane imbarazzato)Grazie, ma...(volta lo sguardo intorno e incrocia losguardo insistente di GIUNONE, che gli sorride. Rimane un attimo come inebetito) Scusa, ma Giunone mi sta chiamando. Devo andare.

GIACINTO si avvicina al tavolo di GIUNONE,

GIACINTO –(a GIUNONE, con finta meraviglia)Come è possibile? Una donna così bellaseduta al tavolo da sola.


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GIUNONE –(ridendo compiaciuta)Mio marito è andato a cambiarsi. Almeno così mi hadetto.

GIACINTO – Posso avere l’onore di sostituirlo... fino al suo ritorno?

GIUNONE –(lusingata, accarezza il cinto con aria compiaciuta)Prego, si segga pure.

GIACINTO – Avrei una preghiera.

GIUNONE – Adoro le preghiere...(con tono allusivo)ma preferisco i sacrifici.

GIACINTO – Posso darle del tu?

GIUNONE – È questa la preghiera?

GIACINTO – Sì.

GIUNONE – Accordato. Parliamo del sacrificio...

GIUNONE e GIACINTO ridono.

HATHOR –(provando l’amplificazione)– Uno… due… prova… ssa! Uno… due… morte...morte…

DIANA -(a APOLLO)Come mai quest’anno alla festa non suoni tu?

APOLLO -(con espressione annoiata)Non mi andava.

DAFNE –(a APOLLO, con ammirazione)Tu suoni la lira!

APOLLO – Sì, ma non solo...

DIANA – Adesso sta studiando l’euro. Ma ancora non ci ha capito niente.

APOLLO - Ma senti che razza di musica!

ODINO –(si alza e va verso il bancone)Ho capito, me lo vengo a prendere da solo illatte di capra. Se aspetto Venere… (a BACCO) Ma come ti è saltato in mente di far suonare alla festa questi iettatori?

BACCO -(a ODINO, servendogli il latte)Che vuoi che ti dica? Giove ha detto “Alla miafesta, fai suonare chi ti pare, (avvicinandosi a ODINO e abbassando la voce) ma quest’anno non voglio sentire le solite lagnose musiche di Apollo!” Hathor è l’unica che sono riuscito a trovare. (riprendendo il tono di voce normale) Torna pure al tavolo, il maiale non è ancora cotto.


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VENERE –(fermandosi a pulire il tavolo di MINERVA)Hai sentito? Hathor ha detto chedeve fare un’intervista con Supermusic Television!

VENERE torna al bancone.

MINERVA –(ad alta voce, a DIANA)Hai sentito? Hathor va a ST! Allora è vero che stasfondando!

APOLLO - Sì, i timpani! Non ci credo. È una delle sue solite sparate!

MINERVA – Hai paura, eh? Se fosse vero, per te sarebbe un grosso smacco!

APOLLO – Sbagli, cara, la televisione non mi interessa!

DIANA – Sì, come no? Faresti carte false per andare a Supermusic Television!

APOLLO – Ma figurati! Quelli mandano solo robaccia commerciale. Le mie canzoni sonoarte, poesia... lirica...

DAFNE – Chiaro! Tu sei di un altro livello. Tu sei il dio della poesia!

APOLLO - Non andrò mai a ST!

DIANA – È la stessa cosa che dicono loro. Hanno chiamato ieri a casa. Non te l’ho detto?

APOLLO -(ansioso)Chi?

DIANA - Quelli di Supermusic Television, no?

APOLLO –(ancora più ansioso)E che hanno detto?

DIANA - Che è inutile che li tempesti di lettere e cassette con le tue canzoni. Non tivogliono nemmeno tra il pubblico!

APOLLO -(riprendendosi e assumendo un’aria di superiorità)La mia era unaprovocazione... Figuriamoci! Quelli non saranno mai in grado di capire la vera arte.

Entra MANITU, dall’ingresso del Café, e si dirige al suo tavolo. ODINO lo vede e si alza in piedi per seguirlo.

ODINO – Ehi, Manitù, che fine hai fatto? Perché non sei venuto all’appuntamento?

Sapessi che è successo! Mentre ti aspettavo, c’è stato incidente. Ora ti racconto...


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ODINO e MANITU si siedono al tavolo e vediamo ODINO raccontare la storiadell’incidente con una gestualità enfatica, mentre MANITU annuisce gravemente. Il complesso attacca a suonare una musica esageratamente lugubre e solenne, con gesti lenti e compassati. Entra di corsa MERCURIO, da destra (toilette), indossando una vistosa giacca a lustrini.

MERCURIO -(con tono allegro ed entusiasta da presentatore di show americano, checontrasta con il tono lugubre della musica suonata dal complesso) Dee e dèi buonasera!Benvenuti al Café Ooo...lympus! Questa sera, in esclusiva mondiale, un evento eccezionale! Per la prima volta a Hollywood, la grande celebrazione dell’anniversario della vittoria di Giove su Crono. Un bell’applauso!

Applauso poco convinto dei presenti: solo DAFNE applaude molto eccitata. BACCO fa ampi gesti per invitare il pubblico ad applaudire.

GIACINTO –(a GIUNONE)Vittoria? Che ha vinto tuo marito?

GIUNONE – La cosa più importante per lui: il potere.

GIACINTO – Eh, già.(guardando GIUNONE fisso negli occhi)Spesso per la carriera siperdono le cose più preziose.

GIUNONE –(guardando GIACINTO fisso negli occhi)Ma qualcuno poi le trova… e leprende.

MERCURIO –(ad alta voce)Ci siete? Non vi sento!

BACCO si sbraccia ancora di più, ma l’applauso sale solo leggermente d’intensità.

MERCURIO – Ahi, ahi, ragazzi! Qui ci vuole una bella scossa di adrenalina. E cosa c’è dimeglio, per scaldare l’atmosfera, del ritmo indiavolato di una musica elettrizzante? Dee e dèi, (indicando DAFNE e GIACINTO) signore e signori... reduce dai grandi successi della sua tournée...

APOLLO - Tournée? Ma se suona solo qui!

MERCURIO - A grande richiesta...

APOLLO - Ma di chi?

MERCURIO – “Mamma e le Mummie”! Tastiere e voce solista... Hathor, la Mamma!

DIANA - Sì, la nonna!(risate del pubblico)

HATHOR suona un piccolo assolo, restando perfettamente immobile.


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DAFNE – Ma è davvero Hathor, la grande dea egizia?

APOLLO –(sarcastico)“Grande”...

ODINO - Hathor, muoviti! Che, ti sei imbalsamata da sola?(ride)Ah! Ah! Ah!

HATHOR -(con tono lugubre)Ciao ragazzi. Come state? Siete caldi? Voglio sentire ungrande applauso. Ora.

Nessun personaggio reagisce, tranne BACCO, MERCURIO e DAFNE, che applaudono dapprima con foga per poi scemare, fino a fermarsi, vedendo la gelida reazione del pubblico.

HATHOR -(tendendo l’orecchio verso il pubblico e sempre con tono lugubre)Non visento, più forte. Siete vivi o siete morti?

Nessuno applaude, ma tutti fanno vistosi cenni di scongiuro.

HATHOR -(con tono lugubre)Sono felice di essere qui con voi stasera. Non è statofacile trovare un buco tra i mille impegni che io e le Mummie abbiamo, ma ci siamo detti: “Per Giove (pronuncia “per Giove” come se fosse un’esclamazione), lo dobbiamo fare!” Buon compleanno, Giove!

GIOVE -(affacciando la testa dalla “toilette”, ad alta voce)Che compleanno d’Egitto?

HATHOR –(impassibile)Tanti auguri, vecchio!

GIOVE -(furente)Vecchio, io?(fa per scagliare contro HATHOR la saetta che ha inmano ma BACCO corre a trattenerlo)

BACCO -(a GIOVE)Fermo, papà, è un modo di dire!

HATHOR – Cominciamo subito con il nostro ultimo successo. È un pezzo che dà la carica,perfetto per dare inizio a questa grande festa: “Zombie Dance”!

Dopo le prime due strofe della canzone, tutti gli dèi si alzano dai loro tavoli, come in trance, poi ballano e si muovono a scatti, trascinando i piedi, come i morti viventi dei film (“zombie”), eseguendo i movimenti indicati nella canzone e cantando, con tono lugubre, il ritornello. Cantando l’ultimo ritornello, tutti tornano a sedersi ai propri tavoli.

Canzone [2.12]: “ZOMBIE DANCE

Cantano: HATHOR e CORO

Musica: lenta e lugubre, leggermente più ritmata nel ritornello.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

HATHOR -                    Lontano un ululato

e un canto di civetta.

I corvi hanno gracchiato:

che notte maledetta!

Risale dal profondo

un grido disumano.

Nel cuore tremebondo

il gelo dell’arcano.

CORO -                            Zombie dance!

Zombie dance!

Balla la tua zombie dance.

Zombie dance!

Zombie dance!

Questa notte, zombie dance.

HATHOR -                   Si ode lo strusciare

di pietre sepolcrali

e un orrido annaspare

di esseri spettrali.

Le forze del mistero

in cerca dell’uscita.

Palpita il cimitero,

tornato a nuova vita.

CORO -                            Zombie dance!

Zombie dance!

Balla la tua zombie dance.

Zombie dance!

Zombie dance!

Questa notte, zombie dance.

HATHOR -                    Si levan mille pietre,

ed è una scena truce:

mille creature tetre

ritornano alla luce.

Macabra sarabanda

di corpi secchi e ossuti.

Un uomo gli domanda:

"Perché siete venuti?"

CORO -                            Zombie dance!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Zombie dance!

Balla la tua zombie dance.

Zombie dance!

Zombie dance!

Questa notte, zombie dance.

HATHOR -                    E quelli: "Non tremare!

Tu temi i nostri assalti,

ma siamo qui per fare

soltanto quattro salti.

Né guerre e neanche lotte:

ti posso garantire.

Oggi è sabato sera:

ci lasci divertire?"

CORO -                            Zombie dance!

Zombie dance!

Balla la tua zombie dance.

Zombie dance!

Zombie dance!

Questa notte, zombie dance.

Al termine della canzone nessuno applaude tranne BACCO e MERCURIO.

HATHOR –(con tono lugubre)Grazie… grazie, ragazzi.(continua a inchinarsi, lanciarebaci al pubblico e a portare la mano sul cuore come a ringraziare un pubblico delirante).Basta, vi prego.

APOLLO - No! Ti preghiamo noi! Basta!

MERCURIO sale sul palco e prende il microfono.

MERCURIO -(con tono enfatico da presentatore di show)Grazie a “Mamma e leMummie”! Bene, vedo che l’atmosfera si è scaldata! (silenzio assoluto tra il pubblico) E adesso, veniamo al clou della nostra festa, con un’autentica sorpresa!

MINERVA - Bella sorpresa: la solita esibizione autocelebrativa di papà!

DIANA - Anche quest’anno!

DAFNE – Che fortuna, non posso crederci! Capitare qui e proprio nel giorno della grandefesta di Giove.

MERCURIO –(ammiccando al pubblico)Ma prima... che ne dite di una bella barzelletta?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ODINO, MINERVA, DIANA, VENERE, GIUNONE e APOLLO -(fischiando e lancianogrida di disapprovazione) No! No! No!

MERCURIO – Bene, ci sono un dio tedesco, un dio egiziano e un dio greco. Il dio egiziodice: “I miei fedeli, quando mi fanno un sacrificio, mi offrono preziosi olii ed essenze!”. Il dio tedesco dice: “I miei fedeli, quando mi fanno un sacrificio, mi offrono grassi animali!” . Il dio greco dice: “Le mie fedeli invece… me la offrono… ma non fanno un sacrificio! ” (ride) Ah! Ah! Forte, no?

Nessuno ride tranne ODINO.

BACCO (a MERCURIO, sottovoce, facendo grandi gesti)– Basta! Deve entrare Giove!

MERCURIO – Grazie, grazie. Siete stupendi. E ora, il momento che tutti attendevate conansia.

DAFNE – Sono così eccitata!

APOLLO, con finta noncuranza, le cinge le spalle con il braccio sinistro.

MERCURIO – Invito qui sul palco il nostro grande padre Giove.(applaude, seguito da BACCO e DAFNE)Ora sentiremo, dalla sua viva voce, il racconto dell’epica vittoria suCrono! (MERCURIO applaude ancora, sempre imitato da BACCO e DAFNE, scandendo il nome di GIOVE e invitando, con ampi gesti e occhiate, gli altri dèi a fare altrettanto) Gio-ve! Gio-ve! Gio-ve! Gio-ve!

Prima VENERE e poi MINERVA, APOLLO e DIANA si associano di evidente malavoglia all’applauso, scandendo il nome di Giove con scarsa convinzione.

TUTTI tranne ODINO e MANITU – Gio-ve! Gio-ve! Gio-ve!

GIOVE entra dalla porta della “toilette”, indossando un vistoso costume. GIOVE sischermisce salutando gli dèi e facendo ampi gesti per calmare l’applauso, mentre sale sul palco.

MERCURIO -(a GIOVE)Grazie, padre!(al pubblico del Café)Anche quest’anno ilpadre degli dèi rievocherà la vittoria su Crono cantando la famosa canzone: di Giove-Apollo- Giove… “Come ho sconfitto Crono”!

APOLLO -(a DAFNE)Questa, come al solito, mi tocca farla.

APOLLO si alza in piedi e si avvia verso il palco.

MERCURIO - Ad accompagnarlo un grande nome della musica…


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO cammina verso il palco salutando il pubblico.

MERCURIO – Signore e signori! Per la prima volta insieme…(gridando)Giove, Mamma ele sue Mummieee!

MERCURIO scende dal palco, a sinistra, e sposta il trono di Giove sul palco. Poi, dallaseduta del trono, prende un mantello nero con una grande “C” bianca impressa sopra, che indossa subito, e una falce evidentemente finta (in cartone coperto di stagnola).

APOLLO rimane impietrito dalla sorpresa, sotto il palco. Poi ha un gesto di disappunto etorna al suo tavolo.

DIANA –(ironica)Perché ti sei alzato? Ha detto: “un grande nome della musica”.

APOLLO - Spiritosa!

DAFNE – Ci sei rimasto male?

APOLLO -(con aria di sufficienza e facendo spallucce)Io? Figurati! Quest’anno,finalmente, mi sono risparmiato la seccatura di accompagnare le stonature di papà.

CRONO-CHEOLAETL entra dalla quinta di destra (entrata del Café Olympus)e va a sedersi al tavolo di MANITU e ODINO.

Canzone [2.13]: “COME HO SCONFITTO CRONO

Cantano: GIOVE, MERCURIO e CORO

Musica: marcetta trionfale

(Mentre canta, Giove fa una pantomima alla quale partecipa Mercurio nelle vesti di Crono. La pantomima accentua enfaticamente la descrizione del duello fra i due. Giove combatte con la saetta e Crono con la falce.)

GIOVE -                          Sentite questo tuono?

Il grande Giove io sono.

Come sconfissi Crono

or vi racconterò.

Eh, sì, la mia famiglia

non fu una meraviglia

ci fu sempre guerriglia

fra mamma e mio papà.

MERCURIO-CRONO assiso sul trono, si guarda intorno con aria spavalda, bieca esospettosa.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE -                          Mammà era una dea

e si chiamava Rea,

ma colpe non avea.

Fu babbo il traditor!

MERCURIO-CRONO mima l’atto di mangiare dei bambini.

GIOVE -                          I miei cari fratelli,

paffuti, sani e belli,

con cinque bocconcelli

il babbo si mangiò.

Sol io non fui mangiato.

La mamma mi ha salvato:

al posto mio gli ha dato

un sasso da ingoiar.

MERCURIO-CRONO mima l’atto di masticare con fatica un boccone e poi di avere unforte mal di pancia.

GIOVE -                          Così sopravvissuto,

appena son cresciuto

quel padre turpe e bruto

decisi di cacciar.

Malvagio padre Crono

per te non c’è condono.

E scendi giù dal trono:

ti voglio spodestar!

MERCURIO-CRONO, quando vede GIOVE, fa una faccia esageratamente spaventata;poi fa segno di no e si avventa su GIOVE tentando di strozzarlo.

GIOVE -                          Ma un capo non abbozza.

E con la mano tozza

per poco non mi strozza

quel babbo senza amor.

MERCURIO-CRONO e GIOVE combattono usando la falce e la saetta. MERCURIO-CRONO mima l’atto di chiamare, a gran voce, qualcuno per dargli man forte, poi rideverso GIOVE.

GIOVE -                          E come due villani

veniamo anche alle mani.

Ma lui chiama i Titani


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Per farsi spalleggiar.

Eh, no, papà, non vale!

La lotta non è eguale.

Per me si mette male

però resisto ancor.

GIOVE fa l’espressione di chi sta per soccombere ma resiste. MERCURIO-CRONO quella di chi crede di avere vinto. GIOVE poi fa il gesto anche lui di chiamare i rinforzi.

GIOVE -                          Ormai sono allo stremo.

“O babbo, non ti temo!

Però non sono scemo:

Ciclopi, tutti qua!”

Arrivano qui i nostri!

E mo’ con questi mostri

son affaracci vostri!

Mi voglio divertir.

MERCURIO-CRONO fa il viso atterrito e poi cade a terra sconfitto e poi viene “legato”e trascinato via, dalla quinta di destra (“toilette”).

GIOVE -                          Ho vinto la battaglia!

Ai mostri, una medaglia.

E Crono, la canaglia

esilio duro avrà.

Al termine della canzone di GIOVE tutti gli dèi applaudono. MERCURIO che indossa ancora il costume da Crono, rientra di corsa dalla quinta di destra (“toilette”).

MERCURIO -(ad alta voce, con tono retorico e di adulazione)Splendida esibizione,papà! Anche se lo abbiamo sentito mille volte, il racconto di come hai sconfitto il terribile Crono e i Titani suscita ancora in noi enorme ammirazione e commozione. Evviva Giove! Abbasso Crono!

TUTTI tranne ODINO, MANITU, HATHOR e CRONO-CHEOLAETL – Evviva Giove!

Abbasso Crono! Evviva Giove! Abbasso Crono!

CRONO-CHEOLAETL, mentre gli dèi esultano, dissimula un gesto di stizza.

GIOVE – Grazie, grazie.(con tono da ringraziamento alla cerimonia degli Oscar)Mavorrei dividere questo applauso con la dea che è stata sempre al mio fianco...

DIANA -(sottovoce a MINERVA)Tranne quando papà ha sedotto le nostre mamme!


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MINERVA – E le mamme di mezzo Olimpo!

GIOVE - ...che ha condiviso con me i momenti belli e quelli difficili, sempre con grandeamore e comprensione, e senza la quale oggi non sarei qui: mia moglie!

GIOVE tende il braccio verso GIUNONE per farla salire sul palco, ma GIUNONE continua a parlare, ridendo divertita, con GIACINTO, senza accorgersi dell’invito di GIOVE, che rimane impalato, visibilmente contrariato.

GIOVE -(a GIUNONE)Cara...(ad alta voce)Cara!(alza la voce fino ad urlare perché GIUNONE è ancora distratta)Cara!(GIUNONE si volta)

GIUNONE –(a GIOVE)Mi hai chiamato?

GIOVE –(a denti stretti)Ti prego, vieni sul palco.

GIUNONE –(a GIACINTO, alzandosi)Scusami, caro, devo andare.(sottovoce)Civediamo dopo.

GIACINTO –(si alza e sottovoce a GIUNONE, con tono galante e complice)Ti aspetto.

GIUNONE sale sul palco e si mette a fianco di GIOVE che la abbraccia. GIACINTO sirimette seduto.

TUTTI -(c.s.)Evviva Giove! Evviva Giunone!

GIOVE – Grazie, ragazzi. La festa continua. Divertitevi pure.

GIOVE e GIUNONE scendono dal palco.

GIOVE –(osservando il cinto di Venere alla vita di GIUNONE)Come mai hai messo ilcinto?

GIUNONE –(un po’ imbarazzata, cercando una giustificazione)Beh… per festeggiare!(riprendendosi, con tono polemico) Almeno una volta l’anno!…

MERCURIO – E ora... discoteca!

Sulle note della canzone “Grecia mia”, che arriva dal juke-box, TUTTI, tranne ODINO, MANITU, HATHOR e CRONO-CHEOLAETL vanno a ballare il sirtaki e cantano, ognunocon le braccia sulle spalle dei vicini.

Canzone [2.14]: “GRECIA MIA

Cantano: TUTTI GLI DÈI GRECI, GIACINTO e DAFNE


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Musica: Sirtaki greco

TUTTI -                          E ti ricordi il plenilunio

sopra la spiaggia a Capo Sounio

solo noi due con quella luna

ma che fortu-una

E ti ricordi Santorini

con centomila e più scalini

coi suoi tramonti tutti rosa

meraviglio-osa.

E ti ricordi i giorni a Creta

com’era buona quella feta

quante fantastiche mangiate

di insala-ate.

E ti ricordi lo tzatziki

quanti souvlaki e quanti i fichi

e che abbuffate facevamo

di moussa-aka.

Penso sempre alla mia Grecia

il mio cuore sta laggiù.

Sogno sempre la mia Grecia

io non me la scordo più.

Quant’è bella la mia Grecia

non lo puoi sapere tu

Prima o poi ritorno in Grecia

e poi non la lascio più.

Al termine della canzone BACCO si commuove e gli altri lo rincuorano. Poi parte una musica di fondo ritmata, da discoteca.

CRONO-CHEOLAETL –(a MANITU)Ne ho abbastanza. Andiamocene.

MANITU – Sono d'accordo, Cheolaetl. Non sopporto la musica dei visi pallidi.

CRONO-CHEOLAETL –(a MANITU, sottovoce)Dobbiamo parlare del nostro piano.

CRONO-CHEOLAETL e MANITU escono a destra (ingresso Café).

Quando la musica da discoteca inizia, i personaggi cominciano a ballare distribuiti in due gruppi, uno attorno a GIACINTO (con GIUNONE, VENERE, ODINO, DIANA e MINERVA) ed uno attorno a DAFNE (con BACCO, GIOVE e MERCURIO). APOLLO è al


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centro della scena, fra i due gruppi, e si sposta ora a sinistra, verso GIACINTO, ora a destra verso DAFNE. HATHOR balla sul palco fra le due mummie.

VENERE, ballando, cerca di avvicinarsi a GIACINTO, ma viene disturbata da ODINO,che ballando in modo invadente si frappone intenzionalmente fra i due. GIACINTO si avvicina a GIUNONE.

GIACINTO –(a GIUNONE)Come balli bene! Sei una continua sorpresa!

GIUNONE –(a GIACINTO, ridendo compiaciuta e con un sorriso allusivo)E questo èniente…

MINERVA –(a GIACINTO, avvicinandosi mentre balla scatenata)Anch’io ci so fare,eh?

GIACINTO –(a MINERVA, annuendo enfaticamente)Eh!

GIACINTO, continuando a ballare, fa una piroetta su sé stesso per voltare le spalle a MINERVA e urta APOLLO. GIACINTO vacilla e APOLLO gli cinge la vita per non farlocadere. APOLLO e GIACINTO si fermano, faccia a faccia, a pochi centimetri l’uno dall’altro, e restano qualche momento a guardarsi in silenzio, mentre APOLLO continua a tenerlo come in una posa di “casqué” del tango.

GIACINTO –(imbarazzato a APOLLO)Scusi…

APOLLO –(a GIACINTO, guardandolo negli occhi con espressione da seduttore)Tu miricordi qualcuno…

GIACINTO, imbarazzato ed emozionato, si stacca da APOLLO che lo trattiene per unattimo. GIACINTO riprende a ballare un po’ confuso, come un pugile dopo un colpo. DIANA si avvicina ballando a GIACINTO.

DIANA –(a GIACINTO)Mio fratello non se ne fa scappare uno. Poi col tuo nome…

GIACINTO – Che nome?

GIACINTO continua a ballare un po’ frastornato. Mentre balla vediamo VENERE e

GIUNONE, che nel ballo cercano di avvicinarsi a lui, disturbate, rispettivamente, da

ODINO e da MINERVA che si frappongono fra loro e GIACINTO.

APOLLO si stacca da GIACINTO ma resta a ballare lì vicino cercando di avvicinarsi dinuovo a lui; ma è ostacolato, per dispetto, da DIANA. DAFNE balla circondata da GIOVE, MERCURIO e BACCO. GIOVE balla molto vicino a DAFNE, ridendo e muovendosiin modo giovanile. DAFNE lo guarda molto divertita e si capisce che ne subisce il fascino magnetico. MERCURIO cerca simpaticamente di farsi notare da DAFNE, ma quando si


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avvicina un po’ troppo, GIOVE, fulminandolo con un’occhiata, lo costringe a retrocedere. BACCO balla più defilato e ha l’aria di divertirsi molto. Ogni tanto improvvisa undivertente duetto con DAFNE, sotto lo sguardo divertito di GIOVE.

DAFNE –(a GIOVE)Mi sembra un sogno! Sto ballando con il grande Giove!

GIOVE –(a DAFNE)Chiamami pure Giò. Ma lo sai, che sei davvero bella? All’inizio tiavevo scambiato per una dea!

DAFNE – Grazie Giove… Giò! E poi, detto da te…

GIOVE – Davvero! Tu hai un fascino particolare.

DAFNE – Chissà a quante l’hai detto, prima d’ora.

GIOVE – No, con te è diverso. È come se fosse la prima volta!

BACCO – Bum!

GIOVE –(a BACCO, con tono indispettito)Come hai detto?

BACCO – Battevo il ritmo! Bum, bum, bum, bum, bum…

MERCURIO –(avvicinandosi a DAFNE, sottovoce)Dafne, c’è un messaggio segreto perte! Shh! (con la mano destra porta l’indice alle labbra in segno di silenzio, poi mostra a DAFNE, di nascosto a GIOVE, un foglietto arrotolato e legato da un nastro che tienenella mano sinistra; appena GIOVE si volta dalla sua parte, MERCURIO riprende subito a ballare, nascondendo il foglietto)

Da questo momento DAFNE e MERCURIO comunicheranno fra loro ogni volta che GIOVE è distratto o voltato. MERCURIO ammicca a BACCO come a chiedergli didistrarre GIOVE. BACCO fa un cenno d’intesa (pollice in su).

DAFNE –(sottovoce a MERCURIO)Che cos’è?

BACCO – A proposito, Giove, lo sai che la tua pantomima è stata proprio grande?

GIOVE, sempre ballando, si gira verso BACCO. GIOVE e BACCO parlano.

MERCURIO –(a DAFNE, sottovoce, con aria misteriosa)Un messaggio d’amore!

MERCURIO porge il messaggio a DAFNE, ma ritrae subito la mano per scherzare.

DAFNE –(a MERCURIO, sottovoce)Dammelo!


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GIOVE si volta di scatto e MERCURIO, con un gesto rapido, fa scomparire il fogliettosotto la sua tunica. Appena GIOVE si volta nuovamente verso BACCO, DAFNE, con un rapido movimento, infila una mano nella tunica di MERCURIO e cerca il foglietto, facendo così il solletico a MERCURIO. DAFNE alla fine estrae il messaggio e sorridendo si stacca da MERCURIO prima che GIOVE si volti. APOLLO, sempre ballando, si allontana da GIACINTO e si avvicina a DAFNE. Fa una piroetta su sé stesso e finge di cadere, urtando così DAFNE e facendole perdere l’equilibrio. APOLLO afferra al volo DAFNE, prima che cada, cingendole la vita con lo stesso movimento usato con GIACINTO . APOLLO e DAFNE si fermano, faccia a faccia, a pochi centimetri l’unodall’altro, e restano qualche momento a guardarsi in silenzio, mentre APOLLO continua a tenerla come in una posa di “casqué” del tango.

APOLLO -(a DAFNE)Oh, scusa!(guardando DAFNE negli occhi con espressione daseduttore) Tu mi ricordi qualcuno…

DAFNE, affascinata, si stacca da APOLLO che la trattiene per un attimo. DIANA siavvicina ballando a DAFNE.

DIANA –(a DAFNE)Mio fratello non se ne fa scappare una.

DAFNE –(a DIANA)E poi col mio nome…

GIOVE –(a APOLLO, come a dire “a buon intenditor“)Apollo... Vedi che qui non c’èspazio per ballare. Vai un po’ più in là...

APOLLO –(a GIOVE, con tono gelido)Devo chiamare Giunone, papà?

GIOVE –(con tono improvvisamente conciliante)Ma sì, resta, ci stringeremo.

La musica ritmata continua ancora per qualche secondo e poi si interrompe e parte una musica lenta e romantica (lento).

GIOVE –(afferrando lesto DAFNE)Mi concedi questo ballo?

DAFNE ride e si stringe a lui.

Appena la musica inizia, si formano altre coppie che ballano il lento. VENERE è subito accalappiata da ODINO, prima che si possa avvicinare a GIACINTO. MINERVA cerca di agganciare GIACINTO, ma è preceduta da GIUNONE, che lo abbraccia. MINERVA afferra APOLLO, che, di malavoglia, accetta di ballare. DIANA balla con BACCO. HATHOR continua la sua esibizione da sola, sul palco, ballando con movimenti lenti eispirati. MERCURIO, rimasto solo, ci pensa un attimo su: poi capiamo che ha avuto un'idea e lo vediamo andare a prendere la falce che aveva usato nella pantomima con GIOVE, per usarla come "scopa" del gioco della scopa.


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DAFNE –(a GIOVE)È vero che ti puoi trasformare in qualunque cosa?

GIOVE –(orgoglioso)Certo! In cosa ti piacerebbe che mi trasformassi?

DAFNE ride e sussurra qualcosa all'orecchio di GIOVE che ride divertito.Mentre continua a ballare con GIOVE, DAFNE apre il foglietto, consegnatole da MERCURIO, e legge il messaggio alle spalle di GIOVE. Dopo aver letto il messaggio,guarda MERCURIO che si sta avvicinando con la "scopa", gli sorride e gli fa un segno come a dire "ci vediamo più tardi". MERCURIO allora si guarda intorno, va dalla coppia APOLLO-MINERVA e dà la "scopa" a APOLLO.

MERCURIO -(ad APOLLO)Ti dispiace?

APOLLO –(con espressione di sollievo, afferra subito la "scopa")No, no, da' qua!

MERCURIO resta a ballare con MINERVA. APOLLO va risolutamente verso la coppia GIOVE-DAFNE e porge la "scopa" a GIOVE. GIOVE fa finta di niente e APOLLO insiste. GIOVE fa cenno con la mano ad APOLLO di andarsene.

GIOVE –(con tono irritato)Va' da qualcun altro.

APOLLO – Devo chiamare Giunone?

GIOVE sbuffando e lanciando un'occhiataccia ad APOLLO, prende la "scopa", si guardaintorno. Vede la coppia GIUNONE-GIACINTO e ha un moto di gelosia. Si dirige a grandi passi verso GIACINTO e gli dà dei colpetti sulla schiena con la "scopa".

GIOVE (a GIACINTO, con tono risentito)– Vorrei ballare con mia moglie!

GIACINTO –(lasciando GIUNONE e salutandola con un sorriso di intesa)Prego.

GIUNONE tende le braccia intorno al collo di GIOVE e inizia a ballare.

GIUNONE –(a GIOVE)Carina la ragazzetta!

GIOVE – Quale ragazzetta?

GIUNONE – Non fare il finto tonto. Hai lo sguardo di quando pensi in cosa trasformartiper farne una delle tue.

GIOVE – Cara, ma figurati!

GIOVE, da dietro la schiena di GIUNONE, fa verso il pubblico un'espressione eccitatadall'idea della prossima trasformazione che DAFNE gli ha chiesto. GIUNONE, da dietro la schiena di GIOVE, fa un cenno con la mano a GIACINTO, come a dire "ci vediamo


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dopo". GIACINTO si guarda intorno e va verso la coppia ODINO-VENERE. ODINO, con la mano dietro la schiena di VENERE, fa a GIACINTO un chiaro cenno di diniego, come a dire . "Vattene, qui non è aria". VENERE, ballando, si gira e, da dietro alla schiena di ODINO, fa un cenno con la mano a GIACINTO , come a dire "ci vediamo dopo". GIACINTO si guarda intorno e va dalla coppia BACCO-DIANA.

BACCO –(a GIACINTO, indicando la "scopa" e ridendo)Per-Bacco o per-Diana? Ah! Ah!

BACCO prende la "scopa", si guarda intorno e va dalla coppia APOLLO-DAFNE.

BACCO – Apollo, fammi fare un ballo con questa bella signorina.

APOLLO –(a DAFNE, con tono galante)Sento che ci rivedremo presto.

DAFNE – Spero davvero che la tua previsione sia giusta.

APOLLO - L'oracolo non sbaglia mai.

BACCO balla con DAFNE. APOLLO prende la scopa da BACCO e va verso la coppia GIACINTO-DIANA. GIACINTO fa l'atto di prendere la scopa, ma APOLLO la porgecon decisione a DIANA.

APOLLO –(a GIACINTO, con un sorriso allusivo)Non è per te. È per lei.

DIANA -(a APOLLO, ridendo)Se non fossi mio fratello, ti direi che sei un gran figliodi...

APOLLO abbraccia GIACINTO con le mani sui fianchi e balla facendo la parte delcavaliere. GIACINTO appare visibilmente imbarazzato. DIANA va dalla coppia MERCURIO-MINERVA e dà la scopa a MINERVA. MINERVA si guarda intorno, guardala coppia APOLLO-GIACINTO ed esulta.

MINERVA –(con un grido di esultanza)– Sììì!

APOLLO e GIACINTO, al grido di MINERVA, si voltano e la vedono arrivare a grandipassi.

APOLLO e GIACINTO -(insieme)Oh no, Minerva!

MINERVA si avvicina alla coppia APOLLO -GIACINTO e porge la "scopa" ad APOLLO. GIACINTO con un movimento repentino, afferra la "scopa" prima che APOLLO possaprenderla, ma MINERVA non la lascia andare. APOLLO mette a sua volta le mani sulla scopa. APOLLO, GIACINTO e MINERVA si contendono la "scopa", tirandola ognuno dalla propria parte.


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GIACINTO -(gridando)È mia!

APOLLO -(gridando)No, è mia!

GIACINTO -(c.s.)L'ho presa prima io!

APOLLO -(c.s.)Ma la voleva dare a me!

La musica finisce e MINERVA resta sconsolata a guardare APOLLO e GIACINTO che le lasciano la scopa.

MINERVA -(con tono triste)E ora, con questa scopa, che ci faccio?

CRONO entra da destra (ingresso Café), con indosso il costume da CRONO, e si fermasul proscenio. Fa un gesto “magico” roteando la falce verso i personaggi.TUTTI i personaggi si bloccano come in un fermo immagine.

CRONO –(parlando lentamente, con atteggiamento da ipnotizzatore)Ora il tempo èfermo, temporaneamente. Giusto il tempo di accelerare il tempo. (fra sé) Ho detto troppe volte tempo? ( CRONO si volta verso l'orologio posto sopra il bancone e con un gesto solenne, alzando le mani al cielo) Tempo... corri, corri, corri! (le lancette dell'orologio si spostano in avanti di tre ore, mentre una musica di sottofondo sottolinea drammaticamente questo movimento) E ora avanti col mio piano. Un piano astuto, unpiano geniale, un piano... forte. Ah! Ah! Ah!.

CRONO esce ridendo, appena uscito TUTTI si ridestano e ricominciano a muoversi comese non fosse successo nulla.

BACCO -(guarda l'orologio e grida)Ragazzi, è tardissimo!

VENERE – Mancano poche ore al provino!

MINERVA – Come è possibile? La festa non è durata così tanto!

APOLLO –(a GIACINTO, con tono romantico)Vedi che effetto mi fai? Quando sto conte il tempo vola!

ODINO – Per la barba delle Valchirie! Dobbiamo darci sotto!(va verso il suo tavolocantando) O-ho! O-ho! (prende VENERE sottobraccio e va a sedersi al suo tavolo). VENERE torna a girare per il locale.

MERCURIO –(a HATHOR)Ci pensi? L'unico che non farà il provino è proprio Bacco, che

èda sempre "pro vino". (ride) Ah! Ah! Ah! (vedendo HATHOR restare impassibile) L'hai capita? "Pro vino"! (a HATHOR, in tono ironico) Non ridere, eh, mi raccomando!


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HATHOR – Non rido perché è una battuta cre-tina. L'hai capita? Cre-tina.

DAFNE – Dio, che stress! Mi sento agitatissima!

BACCO –(a DAFNE)Vieni con me, ti offro una coppa di nettare che ti farà passare ognipaura.

BACCO va dietro al bancone e serve una coppa di nettare a DAFNE, che si siede su unosgabello.

MINERVA va a sedersi al suo tavolo portandosi la falce-“scopa" e appoggiandola altavolo. MERCURIO va al tavolo di MINERVA.

MERCURIO –(a MINERVA, prendendo la falce-"scopa")Scusa, Minerva, questa me lariprendo.

MINERVA – Siediti un attimo. Dimmi se ti piace il pezzo che voglio portare al provino.

MERCURIO – Bene, così ti faccio sentire il mio.

MERCURIO si siede al tavolo di MINERVA. GIOVE e GIUNONE si avviano verso il lorotavolo.

GIOVE –(vedendo DAFNE seduta al bancone, a GIUNONE)– Cara, siediti pure al tavolo.

Io devo dire una cosa a Bacco.

GIUNONE –(vedendo GIACINTO che, vicino al palco, parla con APOLLO)Va bene,caro, ma prima vado un attimo alla toilette.

GIOVE va al bancone e si mette vicino a DAFNE. GIUNONE va vicino a GIACINTO.

GIUNONE – Giacinto, vieni, dobbiamo finire il discorso di prima...

GIACINTO – Con molto piacere.

GIUNONE –(ad APOLLO, con tono che non ammette repliche)Scusaci, Apollo...

APOLLO, sbuffando, va a sedersi al proprio tavolo, dove si è già seduta DIANA, che staripassando nervosamente la sua parte. GIUNONE e GIACINTO chiacchierano sottovoce, vicini alla porta della toilette. A un certo punto, GIUNONE afferra GIACINTO per un braccio e lo trascina dentro la toilette. VENERE, intanto, gira per itavoli ripassando ad alta voce la sua parte leggendo alcuni fogli che ha sul vassoio. DAFNE, al bancone, beve da una coppa di nettare.

GIOVE –(a DAFNE)Allora, la vuoi vedere o no questa trasformazione?


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DAFNE – Mi sa che non c'è tempo...

GIOVE – Ma sì, dài, sarò un fulmine! Zot!(ridendo, le mette una mano sulla spalla e le

lancia uno sguardo allusivo) Non preoccuparti, scherzavo... Non sono mai così veloce...

DAFNE – Ma dove la facciamo questa trasformazione? Qui sul bancone?

GIOVE – Bacco, ti dispiace se scendo in cantina a far vedere a Dafne la tua collezione dibottiglie?

BACCO – Vai pure, papà, ma attento a non rompere niente.

GIOVE dà un'occhiata intorno per controllare se c'é GIUNONE, che è già nella toilette.Poi prende per mano DAFNE e la accompagna fuori scena dalla porta dietro al bancone (“cantina”) . GIUNONE rientra dalla porta della toilette, senza il cinto alla vita. Canticchia con aria giuliva, andando verso il suo tavolo.

GIUNONE –(sedendosi al tavolo, a BACCO, con tono allegro)Bacco, ti prego, una coppadi nettare! Voglio festeggiare!

BACCO – Subito, Giunone! È un piacere vederti così allegra!

GIUNONE – Ah! Mi sembra di essere ringiovanita!

GIACINTO rientra dalla toilette, passa accanto al tavolo di GIUNONE e la salutaelegantemente, poi si avvicina al bancone e si lascia andare su uno sgabello, visibilmente provato.

GIACINTO – Bacco, uno zabaione. Doppio!

VENERE, che nel frattempo è giunta al bancone, si avvicina sensualmente col corpo a GIACINTO e gli accarezza i capelli.

VENERE –(a BACCO, indicando GIACINTO con uno sguardo allusivo)Quadruplo!

GIACINTO – Ciao, Venere.

VENERE -(a GIACINTO, sottovoce, con tono sexy)Ti ricordi quando prima ti ho fattoil segno di "dopo"? (gira il dito nel segno di "più tardi")

GIACINTO – Sì.

VENERE – Be’, è "ora".(gli porge lo zabaione preparato da BACCO)Bevi.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE si affaccia dalla porta della cantina, vede GIUNONE e rientra subito dentro.Dopo un attimo, si affaccia di nuovo cautamente e, non appena vede che GIUNONE è voltata, esce rapidamente a quattro zampe passando dietro al bancone. Sbuca dalla parte opposta del bancone, si alza e si avvicina a GIUNONE portando una bottiglia e due bicchieri.

GIUNONE –(con tono sorpreso)E tu da dove sbuchi?

GIOVE – Ero andato a prenderti da bere.

GIUNONE – Cosa devi farti perdonare?

GIOVE si siede e versa da bere.

GIOVE – Brindiamo!

GIOVE incrocia il suo braccio con quello di GIUNONE come a fare un brindisiconfidenziale e approfitta del movimento per distogliere lo sguardo di lei dalla direzione della “cantina”, così da permettere a DAFNE di uscire senza essere vista da GIUNONE.

DAFNE si affaccia ed esce rapidamente, poi si siede su uno sgabello di fronte albancone: tra i capelli ha una vistosa penna d’aquila.

VENERE –(a BACCO, prendendo GIACINTO per mano)Giacinto mi accompagna incantina a prendere le bottiglie che mi hai chiesto.

BACCO -(distratto)Quali bottiglie?(riprendendosi dopo un'occhiataccia di VENERE)Ah, "quelle" della mia collezione. Attenti a non romperle!

VENERE e GIACINTO escono in fretta dalla porta della cantina.

BACCO -(a DAFNE)A te sono piaciute?

DAFNE – Da morire! Tutte e sei!

BACCO –(perplesso)Sei?(a GIOVE)Giove, vuoi uno zabaione?

MERCURIO si avvicina al bancone e si siede su uno sgabello accanto a DAFNE.

MERCURIO –(sorridendo)Eccomi qua! Sono il messaggero a-lato.(indica che è sedutoa lato di DAFNE) Ah! Ah! A proposito, hai letto il messaggio?

DAFNE -(ridendo)Tu sei matto! Però mi fai ridere. Mi fa bene perché sono cosìstressata.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

BACCO –(a DAFNE)Però ora ti vedo più rilassata. Tutto merito del... nettare!

MERCURIO –(dopo un momento di silenzio, guardando DAFNE)Certo, non abbiamomolto tempo…

DAFNE –(annuendo maliziosamente)Eh, già!

MERCURIO e DAFNE si guardano per un momento dritto negli occhi, poi si alzano discatto e corrono verso la “toilette”, uscendo di scena. ODINO si alza dal suo tavolo e va verso il bancone.

ODINO – Bacco, dov'è Venere?

BACCO – È scesa un momento in cantina. Torna subito.

ODINO – Vado giù, devo dirle una cosa urgente.

BACCO – Aspetta, non puoi.

ODINO – Ma fino ad oggi sono sempre andato a dirle cose urgenti in cantina!(riflette unattimo, poi afferra vigorosamente il braccio di BACCO) Ehi, non ci sarà mica qualcunaltro che sta dicendo una cosa urgente a Venere in cantina?

ODINO lascia il braccio di BACCO e esce di scena dalla porta della cantina. Dopoqualche secondo si sentono le voci di VENERE e ODINO che litigano. GIACINTO esce di corsa dalla porta della cantina seguito da VENERE, che trattiene a stento ODINO, il quale ha in mano un fiasco con cui minaccia GIACINTO (nel fiasco è incastrata una vistosa penna d’aquila).

ODINO – Lo ammazzo!

VENERE – Smettila, Odino! Guai a te se tocchi Giacinto!

GIUNONE –(stupita)Giacinto!

ODINO – Mi hai tradito con quel carciofo!

VENERE - Io faccio quello che mi pare! E tu lo dovresti sapere!

GIUNONE –(fra sé, sbalordita)Giacinto... con Venere...

ODINO –(posa con forza il fiasco sul tavolo di GIOVE e GIUNONE, poi alza le bracciaal cielo, urlando furente) Oh, Lupo Fenris, non attendere la fine del mondo! Vieni a porrefine al mio dolore d’amore! Fa’ di me un sol boccone, assieme al Sole ed alla Terra.


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DIANA –(sbuffando)Ci risiamo con le scenate di gelosia!

DIANA si alza e va alla “toilette”.

APOLLO –(accarezza GIACINTO cercando di tranquillizzarlo)Non preoccuparti, Odinofa sempre così, quando Venere lo tradisce.

GIUNONE osserva incuriosita il fiasco che ha una vistosa penna d’aquila infilzata nellaimpagliatura. VENERE riprende a servire ai tavoli.

ODINO – Geri! Freki! Miei lupi! Venite voi a sbranare il cuore del vostro padrone malatod’amore. I vostri morsi laceranti saranno un sollievo, paragonati allo strazio che mi fa soffrire la passione per questa dea (indica VENERE con un gesto enfatico)

ODINO, furibondo, va a sedersi imbronciato al tavolo dove normalmente siede MANITU. VENERE lo segue, si siede accanto a lui e vediamo che tenta di fare la pace. ODINO si alza dal tavolo, visibilmente irritato e esce dall’ingresso del Café. VENERE torna al bancone. DIANA rientra dalla porta delle toilette con il cinto di Venere in mano.

DIANA – Venere, al bagno ho trovato il tuo…

DIANA si interrompe e riflette un attimo con un’espressione maliziosa, come se avesseavuto un’idea. Poi, di nascosto, indossa il cinto cercando di coprirlo con le pieghe della tunica. DIANA va sedersi al suo tavolo.

GIUNONE –(a GIOVE, strappando via la penna d’aquila dal fiasco)Ma questa penna ètua!

GIOVE –(guarda la penna che ha in mano GIUNONE, sobbalza, poi assume un contegnodi finta indifferenza, si palpa la tunica ed estrae una penna biro che mostra a GIUNONE)No, la mia è qui.

GIUNONE – Non fare il furbo! Perché ti sei trasformato in aquila?

GIOVE – Ehm… Avevo voglia di farmi un volo…

GIUNONE – In cantina?

GIOVE – Sì, volevo prendere una bottiglia in alto e non ci arrivavo.

Entrano MERCURIO e DAFNE. DAFNE ha sempre una vistosa penna d’aquila infilata nei capelli. MERCURIO e DAFNE si siedono al bancone ridendo e parlando sottovoce con l’intimità di due amanti.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIUNONE –(nota la penna di DAFNE e la indica a GIOVE)E lei ti ha dato una mano!

Traditori! (guarda GIACINTO) Voi uomini siete tutti uguali!

GIOVE –(guarda GIUNONE e poi GIACINTO, ha come un lampo d’intuizione negli occhi)Uomini? Io sono un dio! (sottovoce a GIUNONE) O intendevi proprio… “uomini” (volge lo sguardo ad indicare GIACINTO)

GIUNONE – Sono stata una sciocca. Mi sono illusa come una ragazzina…

GIOVE – Non dire niente.(con espressione fintamente contrita)Col tempo… potròperdonarti. Ma ora, scusami: ho bisogno di stare un po’ da solo.

GIOVE si alza e va al bancone.

GIOVE – Bacco, un doppio nettare!

BACCO versa il nettare a GIOVE. GIOVE prende il bicchiere e si gira con le spalle albancone, a osservare i tavoli.

DIANA –(a APOLLO, indicando GIOVE)Scommetti un dollaro che papà adesso va aconsolarsi da Hathor?

APOLLO - Sei la solita maligna, guarda com’è abbattuto!

GIOVE va a sedersi al tavolo di HATHOR.

GIOVE –(a HATHOR, enfatizzando un’espressione da cane bastonato)Hai voglia ditirare su un dio ferito nei propri sentimenti?

HATHOR – Dipende cosa intendi per “tirare su”!

DIANA stende la mano verso APOLLO che le dà un dollaro.

GIUNONE –(fra sé)Questi due umani la devono pagare! Mi hanno offesa due volte!Adesso penserò ad una vendetta terribile! (si mette le mani sulla testa e la agita per riflettere, poi ha l’espressione di chi ha avuto un’idea, poi ci ripensa) No! Ancora piùterribile (si mette di nuovo le mani in testa e l’agita di più, poi ha un lampo di genio) Sì! (con un sorriso sadico, prende la penna d’aquila, la intinge nel bicchiere di nettare e comincia a scrivere sul tovagliolo di carta, leggendo fra sé quello che sta scrivendo) “Caro Cupido, ho bisogno del tuo aiuto…

MERCURIO –(a DAFNE, scherzoso)Ti è piaciuto di più farlo normale o quando mi sonomesso la cappa magica che mi rende invisibile?

DAFNE – Ah, ecco! Io avevo pensato che te ne eri andato!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO –(deluso)Ma allora… non sentivi niente?

DAFNE –(ridendo)Scherzo! Sei stato un dio. Però, quando eri invisibile, non vedevoquegli orribili calzari alati. Ma non te li togli mai?

MERCURIO – Non posso. Sono il messaggero degli dèi. Ho la reperibilità 24 ore su 24!Devo essere pronto in qualsiasi momento.

GIUNONE – Mercurio, vieni qui. Devi portare subito questo messaggio all’Olimpo.

MERCURIO –(a DAFNE, indicando GIUNONE)Che ti dicevo? Ci vediamo.

MERCURIO va al tavolo di GIUNONE che gli parla sottovoce e gli consegna il messaggio. MERCURIO annuisce e poi esce di corsa dalla quinta di destra (ingresso del CaféOlympus), dopo aver preso e indossato il suo copricapo alato. APOLLO guarda con interesse DAFNE e GIACINTO, poi copre la piantina di alloro con un fazzoletto e si alza; va verso il bancone e rimane un momento indeciso se sedersi accanto a DAFNE o a GIACINTO. GIACINTO, quando vede APOLLO, si alza e si allontana. DIANA guardafisso GIACINTO e gli sorride. GIACINTO rimane un attimo colpito, poi va decisamente al tavolo di DIANA. APOLLO, visto che GIACINTO si è allontanato, si siede accanto a

DAFNE.

GIACINTO –(a DIANA, indicando la sedia lasciata da APOLLO)È libero?

DIANA –(sorridendo)Forse.

APOLLO –(a DAFNE, indicando GIACINTO)Non perdete tempo voi umani, eh?

DAFNE – Già, non siamo mica eterni come voi.

GIACINTO –(guardando insistentemente il seno di DIANA)Abbai soltanto o mordianche?

DIANA – I miei cani mordono.(si copre il seno)E se fossero qui, tu faresti la fine diAtteone.

APOLLO –(a DAFNE)Però se fai mille cose in fretta non ne godi veramente nessuna.

DAFNE – Parli bene tu. Il nostro tempo è poco e nella vita ci sono troppe cose belle dafare. E io voglio vivere una vita intensa.

APOLLO – Questo non è vivere intensamente, ma affannosamente.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO entra trafelato dall’ingresso del “Café Olympus” e appende all’appendiabiti ilsuo copricapo alato. Ha in mano un pacchetto che consegna a GIUNONE. GIUNONE si guarda un momento intorno, poi si alza e va sul proscenio con aria circospetta. MERCURIO va al bancone e si siede su uno sgabello.

GIACINTO – Però ancora non mi hai detto che fine ha fatto Atteone. Chi era, un tuoex?

DIANA – Io non ho ex.

GIACINTO – Vuoi dire che stai ancora col primo amore dell’asilo?

DIANA – Non c’è stato nessun primo amore. Non ho mai permesso a nessuno diavvicinarsi a me.

GIACINTO –(incredulo)Ma allora… tu… sei ancora… come si dice?

DIANA – Vergine? Sì.

GIACINTO – Famiglia all’antica, eh?

GIUNONE, sul proscenio, scarta il pacco e ne estrae un piccolo arco e tre frecce. Poiapre un foglietto e comincia a leggerlo.

GIUNONE –(fra sé, leggendo)"Cara Giunone, ecco l'arco e le frecce che mi haiordinato. Ricordati di leggere bene le istruzioni, prima di usarli. Amabilmente tuo, Cupido."

APOLLO –(a DAFNE)E poi, scusa, se vivi tutto così freneticamente, quando hai unastoria, come fai a capire se è vero amore? Il vero amore è come una pianta di ulivo, ha bisogno di tempo per crescere e rafforzarsi.

DAFNE – Non lo so. A pensarci bene, non credo di essere mai stata veramenteinnamorata. E poi, come è fatto il vero amore?

APOLLO –(con espressione enfatica, un po' teatrale)Ah, non chiederlo a me.(sospira)Io purtroppo, fino ad oggi, ho avuto solo storie molto brevi. (alza gli occhi al cielo e non si accorge che DAFNE nel frattempo si è girata a parlare con BACCO) Ah, quanto vorreivivere un amore vero e totale come quelli dei film! Ma per farlo è necessario incontrare la persona giusta. E fino ad oggi... (si volta e capisce che DAFNE, che sta parlando con BACCO, non ha ascoltato una parola del suo discorso e le parole gli muoiono sulle labbraper la delusione) ...non l'avevo ancora incontrata.

DAFNE –(girandosi di nuovo verso APOLLO)Scusa, cosa dicevi?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIUNONE –(legge le istruzioni)"Scrivere sulla freccia il nome della persona di cuivolete che il vostro bersaglio si innamori. Lanciare la freccia su un punto qualsiasi del corpo della persona da far innamorare. Attenzione: l'incantesimo non ha effetto se la persona colpita vive un vero amore." (fra sé, alzando la testa e sorridendo) E allora funziona sempre. (continua a leggere) "Nessuna responsabilità potrà essere addebitata a Cupido per un uso improprio del prodotto."

GIUNONE torna al suo tavolo e si siede: la vediamo rileggere le istruzioni e scriveresulle frecce.

GIACINTO –(giocherellando un po’ imbarazzato con la piantina di alloro)E quindi staiaspettando il vero amore per...

DIANA – Per?

GIACINTO – Per... Per!

GIACINTO, giocherellando con la piantina di alloro, con un movimento maldestro, lasvelle involontariamente dal vasetto, senza che DIANA, pensosa, se ne avveda. Imbarazzato, rimette il vaso al suo posto, coprendolo di nuovo col fazzoletto e si infila il rametto di alloro in tasca.

DIANA –(pensosa)Non lo so più. Sono un po' stanca di aspettare... Forse è stata anchecolpa mia. Quando qualcuno si è interessato a me, sono sempre scappata. Che strano, con te è la prima volta che non sento l'impulso di scappare. E tu... sei veramente interessato a me, vero?

GIACINTO – Sì, io ti trovo fantastica!

DIANA –(con tono timoroso)Anche se non ho esperienza?

GIACINTO – Non preoccuparti. Ci penso io.

GIACINTO e DIANA si prendono le mani e si guardano teneramente.

GIUNONE –(fra sé, rileggendo compiaciuta quello che ha scritto sulle due frecce)A-pol-lo... e una. A-pol-lo... e due. Ecco fatto.

GIUNONE incocca la freccia, la punta verso DAFNE e tende l’arco, ma la corda le sispezza in mano.

GIUNONE –(fra sé, indispettita, guardando l’arco)Lo sapevo. “Made in China”.(perplessa) E ora?


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DAFNE – Senti, Apollo, mi dispiace, ma forse io non sono la persona che stai cercando.Io non me la sento di impegnarmi in un rapporto importante. Ora non ho tempo per l'amore. Prima, devo diventare un'attrice, una grande attrice.

APOLLO – Ti capisco. E rispetto le tue scelte. Ma ciò non ci impedisce di vivere unrapporto bellissimo, anche se fugace!

DAFNE sorride. APOLLO prende DAFNE per mano e la porta verso la porta dellacantina. GIUNONE si alza di corsa e urta volontariamente DAFNE, approfittando per conficcarle la freccia nella schiena (la freccia deve restare attaccata al corpo di DAFNE).

GIUNONE –(a DAFNE)Oh, scusa, cara.

DAFNE –(colpita dalla freccia ha un sussulto e immediatamente si getta con le bracciaal collo di APOLLO) Perché hai detto rapporto fugace? Sarà eterno, invece. Il nostroamore vivrà per sempre. Io sarò solo tua e tu sarai solo mio. Vero?

APOLLO –(imbarazzato da questo improvviso cambiamento di DAFNE)Beh... Vediamo...

Forse dovremmo conoscerci meglio...

DAFNE – No, a me sembra di conoscerti da sempre. È tutta la vita che ti aspetto! Tu seiil mio unico vero amore! E ora che ti ho trovato non ti lascerò più! Neanche per un secondo!

DAFNE si avvinghia a APOLLO in una morsa soffocante.

APOLLO – Ma tu hai tante cose da fare. Devi diventare una grande attrice...

DAFNE – Che m'importa del successo? Io voglio solo te, voglio stare sempre vicino a te.Baciami, amore mio!

APOLLO –(fra sé)Oh, anche se sono un oracolo, che tutto vede e tutto prevede, io conle donne continuo a non capirci un...

DAFNE –(si slancia su APOLLO e lo bacia prima che possa finire la frase)E tu mi ami?

Dimmelo che mi ami! (gridando euforica) Gridalo! Gridalo che mi ami! Come lo grido io!

Che lo possano sentire tutti!

APOLLO –(cercando di frenare l'entusiasmo di DAFNE)Shh! Non facciamo scene.(a BACCO)Bacco, ma quanto nettare ha bevuto questa qua!

DIANA –(a GIACINTO, con tono tenero)Ho un po’ paura, questa per me è un momentoimportante.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIACINTO – Anche per me, Diana.

DIANA – Allora, vado prima io, per non dare nell'occhio. Tu aspetta qualche momento epoi raggiungimi nella toilette, amore mio.

GIACINTO – Non vedo l'ora, amore mio!

DIANA si alza e guardandolo si allontana verso la toilette, poi gli lancia un bacio dalontano. GIACINTO lo restituisce. DIANA esce di scena dalla porta "toilette".

DAFNE –(colta da un raptus, afferra decisamente APOLLO per un braccio e tenta ditrascinarlo verso la porta della cantina) Vieni, amore mio! Andiamo in cantina a vedere lacollezione di bottiglie di Bacco! Vieni!

APOLLO si attacca al bancone per resistere alla presa di DAFNE. GIUNONE passavicino a GIACINTO e lo urta, approfittandone per conficcargli la freccia nella schiena (la freccia deve restare attaccata al corpo di GIACINTO).

GIUNONE –(a GIACINTO)Oh, scusa, caro. Non ti avevo visto.

GIACINTO ha un sussulto e si volta immediatamente a cercare APOLLO.

GIACINTO –(con tono e atteggiamento di invocazione)Apollo! Apollo! Amore mio, dovesei?

GIACINTO vede APOLLO, ancora alle prese con la scatenata DAFNE e si precipita su dilui strattonandolo dal braccio con cui APOLLO si teneva attaccato al bancone.

GIACINTO – Apollo! Amore mio! Vieni dal tuo Giacinto!

DAFNE –(a GIACINTO)Cosa vuoi tu? Lascia stare il mio amore!

DIANA si affaccia dalla porta della toilette e osserva con espressione incredula GIACINTO che sta strattonando APOLLO. Scoppia a piangere e ritorna nella “toilette”.

GIACINTO –(a DAFNE)Lascialo tu! È il mio amore!

DAFNE –(a APOLLO)Diglielo che vuoi bene solo a me!

GIACINTO –(a APOLLO)Mandala via! Dille che se solo mio!

GIUNONE –(fra sé, esultando esce dall’ingresso del "Café Olympus")Vendetta è fatta!

Mentre partono le note della canzone che segue, GIOVE, vedendo che GIUNONE è uscita, prende per mano HATHOR. I due escono dall’ingresso del Café.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Canzone [2.15]: “TU SEI IL DIO GIUSTO PER ME

Cantano: GIACINTO, DAFNE e APOLLO

Musica: melodica e romantica, stile anni ’60.

DAFNE -

Lui

è il dio giusto per me,

ma ho paura perché

non lo so se ama me.

GIACINTO -

Lui

è speciale, però,

cosa fare non so

son confuso un bel po’.

DAFNE -

Chissà se sta pensando a me

almeno per un poco,

oppure se per lui

la nostra storia è solo un gioco.

GIACINTO -

Che stupida paura,

però io sto tremando.

Chissà che cosa prova lui,

ma non glielo domando!

DAFNE e GIACINTO -

Perché sto così male

quando mi sta lontano?

Il mondo è più sbiadito

e il tempo scorre piano piano.

DAFNE -

Lui

APOLLO -

Lei

è il dio giusto per me.

Io dovrei dirle che

E vorrei tanto che

stare sempre con me

stesse sempre con me.

impossibile è.

GIACINTO – Lui

APOLLO -

Lui

è speciale, però,

quant’è bello, però,

cosa provo non so

io capito non ho

ma perché dirgli no?

se ci sta oppure no.

DAFNE -

Lui

APOLLO -

Lei

è l’amore, lo so

è stupenda, però

e con lui io starò

star con lei non potrò

fino a quando vivrò.

sono un dio, ma lei no.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIACINTO - Ehi                                                      APOLLO -        Lui

che imbarazzo, però                                              io purtroppo lo so,

che dilemma che ho:                                              che di lui dopo un po’

se ci prova che fo?                                                 certo mi stancherò.

DAFNE e GIACINTO tengono per mano APOLLO e cominciano a carezzarlo e baciarloognuno dalla sua parte, ognuno chiudendo gli occhi. APOLLO svicola via, tra i due, che restano abbracciati guancia a guancia, senza accorgersi che l'altro non è APOLLO.

APOLLO, facendo segno ai presenti di tacere, esce di corsa dalla porta del "CaféOlympus".

GIACINTO e DAFNE chiudono gli occhi e si danno un lungo bacio. DIANA esce dallatoilette con il cinto di Venere in mano e guarda sempre più stupita GIACINTO abbracciato a DAFNE.

DIANA –(a VENERE, porgendole il cinto con la voce di chi sta per scoppiare a piangere)Tieni il tuo cinto, Venere, l'avevi dimenticato alla toilette.

VENERE – Non mi ricordavo di averlo lasciato alla toilette. Mah? Lavoro troppo.

DIANA –(a VENERE)Fallo vedere, secondo me non funziona bene!

VENERE – Strano, non mi ha mai dato problemi.

DIANA scoppia a piangere e esce di corsa dall’ingresso del Café. MINERVA e MERCURIO la guardano stupiti.

MINERVA –(alzandosi e correndo dietro DIANA fuori scena)Diana, che hai? Perchépiangi?

MERCURIO –(fra sé)Diana che piange? Non era mai successo! Sento odore di scoopper il mio “Messaggero degli dèi”!

MERCURIO esce di corsa dall’ingresso del Café.

VENERE –(osservando il cinto e indossandolo,)Non funziona, eh? Bacco, vieni un po' incantina!

BACCO –(con espressione desiderosa)Subito, Venere!

BACCO entra in cantina.

VENERE –(fra sé, seguendo BACCO, annuendo)Funziona… Funziona…


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIACINTO e DAFNE continuano ad abbracciarsi e baciarsi ad occhi chiusi. CRONO siaffaccia dall’ingresso del Café Olympus, fa dei gesti magici e l’orologio appeso alla parete avanza di un’ora.

DAFNE –(sospirando)Amore mio!

GIACINTO –(sospirando)Amore mio!

DAFNE –(accarezzando il torace di GIACINTO)Che bei pettorali che hai!

GIACINTO –(accarezzando il seno di DAFNE)Però, anche tu non scherzi!...

DAFNE e GIACINTO –(sospirando, all'unisono)Ah, Apollo!

DAFNE e GIACINTO sobbalzano, aprono gli occhi, si guardano fissi da vicino e poi sistaccano stupiti e un po' esitanti. Quando si staccano, i corpi restano solo leggermente distanti, così che i volti dei due restino a una distanza di 30-40 centimetri. La mano di GIACINTO resta come incollata sul seno di DAFNE.

DAFNE –(con tono languido)Ma... tu non sei Apollo...

GIACINTO –(con tono languido)E neanche tu...

DAFNE –(guarda teneramente la mano di GIACINTO sul proprio seno)E neanchequesta è la mano di Apollo.

GIACINTO –(guardando perplesso la propria mano ferma sul seno di DAFNE edindicandola con l'altra mano) È vero! Non è la mano di Apollo!

DAFNE –(con tono dolce, mettendo la sua mano sopra quella che GIACINTO tiene sulsuo seno) Bisognerebbe dire al proprietario di spostarla...

GIACINTO –(con tono dolce)Oh, scusa, la sposto subito.

GIACINTO toglie la mano dal seno di DAFNE ma DAFNE continua a stringergliela e idue restano così in piedi, mano nella mano, uno di fronte all'altro.

Canzone [2.16]: “TU SEI GIUSTO PER ME” (ripresa di 2.15)

Cantano: DAFNE e GIACINTO

Musica: melodica e romantica, stile anni ’60

DAFNE -                                         Tu

L’uomo giusto per me

Io sorrido perché


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ora so che ami me

GIACINTO -                                Tu

sei per me, io lo so

e paura non ho

che tu dica di no


GIACINTO -

DAFNE -

GIACINTO -

DAFNE -

GIACINTO -

DAFNE -

DAFNE e GIACINTO -


Ma come batte il cuore!

L’amore sta bussando.

Ti apro la mia porta

e “Chi è?” non lo domando.

Lo sai, quando ti guardo

mi sento dentro un fuoco

Ti penso ogni momento

Ma mi sembra sempre poco

Tu mi fai stare bene

sei la mia medicina

Su, prendimi due volte al dì

la sera e la mattina

Tu

Tu sei giusto/a per me

E desidero che

Tu stia sempre con me

Tu

sei l’amore lo so

E vedrai ti amerò

Fino a quando vivrò.


DAFNE e GIACINTO si guardano teneramente negli occhi.

GIACINTO –(riluttante)Allora ci vediamo.

DAFNE –(malinconica)Ci vediamo.

DAFNE si volta e GIACINTO vede la freccia conficcata nella schiena di DAFNE.

GIACINTO – Aspetta!

DAFNE –(si gira e torna verso GIACINTO con espressione sognante)Sì?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIACINTO –(voltando DAFNE)Che hai qui dietro? Un freccia!(esamina la freccia)Èdi una tribù che non conosco. C'è una strana scritta...

DAFNE –(ridendo)Sarà una freccia di Cupido! Dài, lasciami andare.

GIACINTO – Non sto scherzando. Senti anche tu.

GIACINTO prende la mano di DAFNE e la guida sulla freccia.

DAFNE –(spaventata)Oddio! Come è possibile?(si tocca la freccia con espressionestupita) Che strano, non mi fa male. Un momento... (resta un attimo pensierosa) Giacinto, cosa dice quella scritta?

GIACINTO –(esaminando la freccia)Non capisco, è scritta in greco.

DAFNE –(con espressione sollevata)OK. Tirala via.

GIACINTO – Sei pazza? Ti farà malissimo!(estrae dalla tasca un fazzoletto, lo arrotolae lo porge a DAFNE, con espressione enfatica da film western) Tieni, mordi questo! (poi prende una bottiglia dal bancone e la porge a DAFNE, con espressione come sopra)

Prima però manda giù un bel sorso di whisky, ti aiuterà a sopportare il dolore!

DAFNE – Hai visto troppi film western. Togli quella freccia!

GIACINTO – Io invece ne ho bisogno!(beve un sorso di whisky e poi posa la bottiglia)

Sei pronta? (tira via la freccia con facilità e rimane stupito a guardarla)

DAFNE –(prende la freccia a la legge)Fatta a mano da Cupido. Lo immaginavo! Lefrecce di Cupido non fanno male.

GIACINTO – Cupido? Il dio greco che faceva innamorare le persone?

DAFNE – Esatto. E sulla punta c'è scritto il nome...(esamina con attenzione la puntadella freccia) Apollo! C'è scritto Apollo!

GIACINTO – Che vuol dire?

DAFNE – Un momento... girati!(volta GIACINTO e vede la freccia conficcata nellaschiena) Lo sapevo, anche tu hai una freccia! Ora te la tolgo!

GIACINTO –(protendendo la mano verso la bottiglia sul bancone)Aspetta, il whisky!

DAFNE –(strappa la freccia dalla schiena di GIACINTO ed esamina la punta)Comeimmaginavo: anche su questa c'è scritto "Apollo"!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIACINTO – E allora?

DAFNE – È stata questa freccia a farti innamorare di Apollo. Proprio come è successo ame.

GIACINTO – La freccia, eh?(con un sospiro di sollievo)Ah, meno male!

DAFNE – Che buffo. Apollo e Giacinto innamorati, proprio come nel mito. Meno male chela fine è diversa.


GIACINTO –(con tono preoccupato)

DAFNE –(ridendo)No, peggio!

GIACINTO –(stupito e preoccupato)


Perché, lì alla fine Apollo è riuscito a…?

Peggio?


DAFNE – Giacinto è morto, colpito da un disco lanciato male da Apollo.

GIACINTO – Prima o… dopo?

DAFNE – Dopo, dopo.(riflettendo)Un momento, Venere ha detto che suo figlio Cupido èrimasto in Grecia! Chi sarà stato a tirarci le frecce?

GIACINTO – Che importa? Quello che conta è che l'effetto è finito. Di Apollo nonm'importa più niente.

DAFNE – Neanche a me. Strano... Ora che ci penso, però, a me la cotta è passata primaancora di togliere la freccia.

GIACINTO – Anche a me! Abbiamo pure cantato tutta la canzone insieme.

DAFNE –(come colpita da una rivelazione improvvisa)C'è solo un caso in cui le frecce diCupido non hanno effetto. Quando la persona colpita prova...

GIACINTO - ...prova?

VENERE e BACCO rientrano dalla cantina.

BACCO –(ad alta voce, guardando l’orologio)Accidenti, come corre il tempo! M’erasembrata una cosa rapida e invece siamo stati giù più di un’ora!

VENERE – Ma che dici, Bacco? Sei stato più veloce di un fulmine di Giove…

BACCO –(indicando l’orologio)Guarda che ore sono.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

VENERE – Non è possibile, c’è qualcosa che non mi convince.(volge lo sguardo intorno esi rivolge a DAFNE e GIACINTO) Dove sono gli altri?

GIACINTO – Non lo so. Poco fa erano qui.

VENERE – Non c’è tempo da perdere! Tra poco il regista sarà qui. Bacco, lancia l’allarmegenerale!

BACCO prende una tromba lunga da sotto il bancone e la suona.

GIOVE, GIUNONE, MINERVA. MERCURIO, APOLLO, DIANA e HATHOR –(rientrandodi corsa dall’ingresso del Café Olympus, con tono agitato) Cosa succede? Che cosa c’è?Perché l’allarme?

GIOVE – Silenzio! State calmi! Comportatevi da dèi. Niente panico!(ottenuto il silenziogenerale, si rivolge a BACCO) Bacco, ci spieghi perché hai lanciato l’allarme?

VENERE – Papà, mancano pochi minuti al provino!

GIOVE –(urlando agitato)Pochi minuti? Ahhh!

TUTTI si agitano correndo qua e là per il locale. GIUNONE, MINERVA, DIANA,

HATHOR, VENERE e DAFNE si truccano, si vestono di corsa e ripassano la parte.

MERCURIO, APOLLO e GIOVE si vestono e ripassano la parte.

Canzone [2.17]: “LA GRANDE OCCASIONE (È ARRIVATA)” (ripresa di 1.06)

Cantano: TUTTI

Musica: Molto allegra e ritmata, con toni scoppiettanti da musical americano anni ’40 (dovrebbe essere accelerata rispetto alla prima esecuzione, magari in un crescendo)

È arrivata, lo so

La mia grande occasione.

Più aspettar non dovrò

la mia grande occasione.

Finalmente ce l’ho

la mia grande occasione.

Io sorrido, perciò

alla grande occasione.

Ora sì che si può,

ho la grande occasione.

E me la giocherò

la mia grande occasione.

Il mio meglio darò

per la grande occasione:


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

e stupire saprò

la mia grande occasione.

Il sogno americano

è come un aeroplano

che verso il mio successo

volare mi farà.

Il sogno americano

mi prenderà per mano,

mi mostrerà l’ingresso

della felicità.

Èun sogno americano: arriva da lontano!

Per questo l’ho scusato se lui ci ha messo un po’.

Il sogno americano

non è venuto invano.

Adesso che ha bussato

la porta gli aprirò.

APOLLO, dapprima guardingo nei confronti di DAFNE e GIACINTO, quando vede che idue non lo curano affatto, si sorprende, si rilassa per un attimo e poi, incuriosito, va a cercarli.

APOLLO – Ciao, Dafne.

DAFNE –(con tono sbrigativo mentre, seduta a un tavolo, si trucca e ripassa la parte)Scusa Apollo, non ho tempo. Devo prepararmi.

APOLLO – Ripeto: anche se sono un oracolo, io con le donne continuo a non capirci un...(vede GIACINTO seduto al bancone e gli lancia un saluto sorridendo) Giacinto!

GIACINTO –(con tono distaccato)Ciao, Apollo.(volta il capo verso DAFNE, prende unamela dal bancone e ci giocherella pensieroso)

APOLLO –(deluso, sospirando)Ah, come ti dimenticano presto gli uomini!

GIUNONE –(guardandosi allo specchio al quale si sta truccando, fra sé)Però, sonoancora uno schianto, eh? (a GIOVE, intento a pettinarsi la barba mentre si guarda in uno specchio, girato da un’altra parte) Caro, che ne dici del mio look? (alzando la voce, per attirare l’attenzione di GIOVE che non si è neanche voltato) Caro! (fra sé) Sì,ciao… (si volta, vede GIACINTO, si alza a va verso di lui) Giacinto, dammi un parere…


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

(colta improvvisamente da un dubbio) Come mai te ne stai lì in disparte? Hai litigato conApollo?

GIACINTO – No, perché?

GIUNONE –(guardando anche DAFNE)No, è che prima mi sembrava…

MINERVA –(arriva di corsa e, con tono concitato, interrompe GIUNONE, mettendosiaccanto a GIACINTO, alla sua sinistra) Giacinto, dimmi, come sto? (prende la mela dalle mani di GIACINTO, come per attirarne l’attenzione) Sono la più bella?

GIUNONE –(a MINERVA, prendendole la mela)Ehi, bella, c’ero prima io!(a GIACINTO, con tono seducente ed avvicinandosi in modo provocante)Di’ la verità, nonsono io la più bella?

VENERE –(seduta su uno sgabello vicino a GIACINTO, smette di truccarsi, si gira versodi lui, accavallando le gambe in modo provocante) Ragazze, lo sapete che non c’è gara! (si prende la mela dalle mani di GIUNONE) Giacinto, diglielo anche tu! Chi è la più bella?

GIACINTO resta in silenzio, poi prende la mela dalle mani di VENERE e ci giocherellapassandola da una mano all’altra, come a dire “a chi la do?”

VENERE, MINERVA e GIUNONE –(insieme, circondando GIACINTO e porgendo lamano per avere la mela) Chi è la più bella?

GIACINTO –(si alza, va verso DAFNE e, sorridendo, le consegna la mela, davanti atutti) La più bella è la donna che ami.

MINERVA –(sospirando, con tono romantico)Accidenti, questo sì, è vero amore!

VENERE – Puoi giurarci. Solo chi è accecato dall’amore vero può preferire una donna auna dèa! E che pezzo di dèa!

GIUNONE –(fra sé)Vero amore! Ecco perché le frecce di Cupido non hanno funzionato.

DAFNE –(taglia la mela in due e, con tono romantico, porge una metà a GIACINTO)Questa è per te!

GIACINTO e DIANA si avvicinano l’uno all’altra per baciarsi ma vengono interrotti da ungrido.

ODINO –(entra dall’ingresso del Café Olympus, portando un grosso sacco sulle spalleche poggia sul palco, e grida) Siamo arrivati! Signore e signori: il grande von Filmenstein!

MANITU-REGISTA entra dall’ingresso del Café Olympus.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Canzone [2.18]: “IO SONO UN REGISTA DIVINO

Cantano: MANITU e CORO

Musica: jazz anni ’40.

MANITU-REGISTA -           Son il mago del ciak:

di talento ne ho un frac.

Io dirigo sul set

grandi attori e “starlet”.

I miei film sono al top:

non ho mai fatto un flop.

Son del cine il gran king

ed il set è il mio ring.

CORO -                                            Adoratelo!

Incensatelo!

Beneditelo

perché

lui è il regista più bravo che c’è.

Lui è il più grande, del cinema è il re.

Anzi, te lo dico io:

per me quello è proprio un dio!

Onoratelo!

Consacratelo!

Esaltatelo

perché

lui è il regista più forte che c’è.

Lui è il più grande, del cinema è il re!

Anzi, te lo dico io:

per me quello è proprio un dio!

MANITU-REGISTA -          Son del cine la star.

Chi lo può dubitar?

I miei film sono “cult”,

veri esempi di art.

Con gli effetti o lo zoom

Ogni mio film è un “boom”.

Con il flip o lo shot

I miei film fanno il bot.

CORO -                                            Acclamatelo!

Invocatelo!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Imploratelo

perché

lui è il regista più super che c’è.

Lui è il più grande, del cinema è il re!

Anzi, te lo dico io:

per me quello è proprio un dio!

Omaggiatelo!

Ossequiatelo!

Vezzeggiatelo

perché

lui è il regista più in gamba che c’è.

Lui è il più grande, del cinema è il re!

Anzi, te lo dico io:

per me quello è proprio un dio!

MANITU-REGISTA -           Forse ho troppo success.

La mia vita è uno stress:

i locali più “in”,

cinque o sei “limousine”.

Ogni giorno un tran tran.

Se mi inseguono i fan,

mi camuffo col trench

mi rifugio nel ranch.

CORO -                                            Additatelo!

Eternatelo!

Festeggiatelo

perché

lui è il regista più ganzo che c’è.

Lui è il più grande, del cinema è il re!

Anzi, te lo dico io:

per me quello è proprio un dio!

Adulatelo!

Lusingatelo!

Abbracciatelo

perché

lui è il regista più fico che c’è.

Lui è il più grande, del cinema è il re!

Anzi, te lo dico io:

per me quello è proprio un dio!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MANITU-REGISTA va sul palco e, con andamento regale, si siede sul trono di GIOVE nel silenzio generale.

GIOVE –(a GIUNONE, sottovoce con espressione risentita)Ma... si è seduto sul miotrono!

GIUNONE –(a GIOVE, sottovoce)Zitto! Se lo merita.... "lui"!

MANITU-REGISTA – Venite a prendere il testo per il vostro provino. La storia è unwestern: questo bar sarà perfetto per la scena del saloon.

GIOVE, GIUNONE, MINERVA, MERCURIO, APOLLO, DIANA, VENERE, HATHOR e ODINO si avvicinano in fila a MANITU-REGISTA, che consegna a ognuno un foglio cheiniziano subito a leggere. Gli ultimi della fila sono GIACINTO e DAFNE.

GIACINTO –(a DAFNE, sottovoce)È un imbroglione. Non è il vero von Filmenstein!

DAFNE –(a GIACINTO, sorpresa, sottovoce)Ma che dici?

GIACINTO –(a DAFNE sottovoce)Non è lui. Io lo conosco bene.

DAFNE –(a GIACINTO, sottovoce)Allora chi è?

GIACINTO sussurra qualcosa a DAFNE nell'orecchio.

DAFNE –(a GIACINTO, a voce alta)Dobbiamo...(GIACINTOla zittisce mentre tuttigli dèi si voltano a guardare DAFNE con un'occhiata di rimprovero. DAFNE continua a parlare sottovoce) ...avvertire gli altri!

GIACINTO –(a DAFNE, sottovoce)Aspetta, prima voglio vedere che succede.

GIACINTO e DAFNE arrivano di fronte a MANITU-REGISTA. MANITU-REGISTA consegna un foglio a DAFNE e poi un altro a GIACINTO.

GIACINTO – Ma io non voglio fare il provino.

MANITU-REGISTA – Silenzio! Tu farai il guerriero indiano, guardia del corpo delgrande capo Bisonte Imbufalito. (a DAFNE) Tu sarai la bella figlia del Grande Capo. (a GIUNONE)Tu farai l'anziana e volgare maitresse del saloon.

GIUNONE –(indispettita, a GIOVE)"Anziana"!

GIOVE allarga le braccia.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MANITU-REGISTA –(a DIANA e VENERE)Voi sarete le corrotte prostitute delsaloon.

MINERVA –(a MANITU-REGISTA, con tono speranzoso)Anch'io devo fare lacorrotta prostituta, vero?

MANITU-REGISTA –(a MINERVA)No. Tu sarai una brutta zitella acida e repressa,che fa la predicatrice bigotta.

MINERVA –(disperata)Oh, no!

MANITU-REGISTA –(a MERCURIO)Tu sei un baro senza scupoli.(ad APOLLO)Tusei uno sceriffo corrotto e vigliacco. (a ODINO) Tu sei un cowboy rissoso e prepotente.

ODINO – C'è da menare le mani? Mi piace!

HATHOR –(a MANITU-REGISTA)Le parti femminili sono state tutte assegnate. Nonvedo la mia.

MANITU-REGISTA – Infatti, tu farai il becchino.

HATHOR –(a MANITU-REGISTA, sorridendo)Bene, così vi seppellirò tutti. Leipreferisce essere imbalsamato?

MANITU-REGISTA fa evidenti segni di scongiuro.

HATHOR –(a MANITU-REGISTA)L'ho vista che si è toccato.

GIOVE –(a MANITU-REGISTA, con atteggiamento compiaciuto, indicando il copione)Ovviamente io sarò il Grande Capo indiano.

MANITU-REGISTA -(a GIOVE)No, quella parte la farò io. Tu sarai il vecchiettoubriacone, rimbambito e petulante.

GIOVE –(indispettito, a GIUNONE)Vecchietto ubriacone, rimbambito e petulante! GIUNONE allarga le braccia.

MANITU-REGISTA –(a BACCO)Ehi, tu perché non hai preso il copione? BACCO – Non m'interessa recitare.

MANITU-REGISTA –(a BACCO)Peccato, perché avevo anche una bella parte per te. Ilbarista del saloon.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

BACCO –(allettato)Il barista? Mi piace!

MANITU-REGISTA –(indicando il grosso sacco, sul palco)Lì ci sono i vostri costumi.Indossateli alla svelta. Fra due minuti cominciamo. (a GIACINTO) Tu resta qui accanto a me.

GIACINTO si mette vicino a MANITU-REGISTA con posa da guerriero.

Durante la canzone seguente, gli dèi ballano e indossano i costumi. (I costumi sono in realtà semplici elementi ed accessori per un travestimento in stile film western: cappelli, pistole, gilet, piume di struzzo, giarrettiere, ecc., ciascuno secondo la parte assegnata al personaggio)

Canzone [2.19]: “LA GRANDE OCCASIONE” (ripresa di 1.06)

Cantano: TUTTI tranne MANITU

Musica: Molto allegra e ritmata, con toni scoppiettanti da musical americano anni ’40.

Ora eccomi qui

per la grande occasione.

Faccia a faccia così

Con la grande occasione.

Che paura, però

Fa la grande occasione.

E sorrider dovrò,

ma nel petto ho il magone.

Dare il meglio dovrò,

per la grande occasione.

E sbagliar non potrò

la mia grande occasione.

Che emozione che ho

per la grande occasione!

E se non ce la fo?

Ti saluto occasione.

Sogno americano,

io mi sento un nano:

guarda come tremo,

che paura ho!

Sogno americano,

dammi tu una mano,

di sbagliare temo

di, come farò?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Durante la canzone, CRONO-CHEOLAETL entra dall’ingresso del Café e va a sedersi al tavolo di MANITU.

Al termine della canzone, BACCO è dietro il bancone; APOLLO è seduto al bancone e beve; GIUNONE è vicina ad APOLLO e si guarda intorno; MERCURIO e ODINO giocano a carte seduti a un tavolo, mentre DIANA e VENERE sono accanto a loro e li accarezzano; MINERVA, seduta a un tavolo, legge un libro e prega; GIOVE, con una bottiglia in mano, cammina barcollando per il locale; HATHOR ha un metro in mano e gira prendendo le misure a tutti, che trascrive su un taccuino; DAFNE è legata ad una sedia vicino a ODINO. MANITU-REGISTA e GIACINTO sono sul palco.

MANITU-REGISTA –(ad alta voce)Pronti... azione!

(Da questo momento tutti i personaggi, tranne DAFNE, dovranno recitare le battute dei "ruoli western" come le reciterebbero attori di basso livello che tentano di recitare enfaticamente)

ODINO – Hai una fortuna sfacciata, straniero.

MERCURIO –(indicando VENERE)Sarai fortunato in amore, amico.

VENERE –(ride)Ah! Ah! Ah!

DIANA –(accarezzando MERCURIO)Perché? Tu non sei fortunato in amore?

ODINO – Dannazione, ho perso tutto!(indica DAFNE)Mi gioco l'indiana.

MERCURIO – Che me ne faccio?

GIUNONE – Te la compro io. La metto qui nel saloon a lavorare per me.(indica VENERE e DIANA) Dolly e Molly non ce la fanno più.

DAFNE – Vigliacchi visi pallidi, mio padre ve la farà pagare!

APOLLO – Chi? Bisonte Imbufalito? Quello se ne sta rintanato nella sua tenda. Fatelovenire qui, a lui ci penso io! (estrae la pistola e la fa roteare)

GIUNONE –(accarezza APOLLO)Ci sai fare col pistolone tu! Ah! Ah!

GIOVE barcollando arriva al bancone.

GIOVE –(a BACCO)Ehi, barista! Dammi un doppio whisky, ho la gola secca!

BACCO – Vacci piano, nonno! Se continui così perdo il mio miglior cliente.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

HATHOR si avvicina a GIOVE e comincia a prendergli le misure.

GIOVE –(facendo le corna)Tiè!(si gira verso HATHOR che gli sta prendendo lemisure) Ehi, che fai tu?

HATHOR – Mi avvantaggio. Belli o brutti, vi seppellisco tutti!

MINERVA –(balza in piedi)Sì, peccatori malvagi e corrotti: morirete tutti! E bruceretefra le fiamme dell'inferno!

ODINO –(balza in piedi e rovescia le carte sul tavolo)Sporco baro! Mi hai imbrogliato!

MERCURIO –(estrae rapidamente una piccola pistola e la punta verso ODINO)Staimanzo, mandriano!

VENERE e DIANA gridano e corrono a ripararsi accanto a GIUNONE. MERCURIO,sempre puntando l‘arma, inizia a raccogliere il denaro dal tavolo e se lo mette in tasca.

APOLLO –(estrae la pistola e la punta verso MERCURIO)Ehi, straniero, lascia lì i soldie dammi quella pistola!

MERCURIO –(estrae una seconda pistola che punta contro DAFNE)Lasciatemi uscire oammazzo l’indiana!

GIUNONE –(a APOLLO, terrorizzata)Fa’ come ti dice. Se la uccide, BisonteImbufalito ci scotennerà tutti!

VENERE –(angosciata)Oh, no! Ho appena fatto le méches!

DAFNE –(guarda MERCURIO con aria di sfida)Avanti, spara, che aspetti? Io non hopaura di te, lombrico bianco! Una fiera squaw indiana non trema di fronte a un viso pallido! (alzando lo sguardo al cielo) Oh, Manitù, proteggimi tu! Tu che sei grande, potente, invincibile, maestoso, incommensurabile, forte…

GIOVE –(sottovoce agli altri dèi)Lunghetta la battuta, eh?

DAFNE –(continuando con sempre meno fiato)…probo, integerrimo, incorruttibile,sublime, gagliardo, formidabile…

DAFNE si ferma senza fiato.

APOLLO – Risparmia il fiato, squaw. Il tuo Manitù non ci fa paura!

MANITU-REGISTA e GIACINTO avanzano ed entrano nella scena “saloon”. TUTTI gliavventori del saloon, meno DAFNE, vedendoli rimangono terrorizzati.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MANITU-REGISTA –(con tono solenne da grande capo indiano)Visi pallidi senza onoree senza faccia! Voi parlate con lingue biforcute. Avete occupato le nostre terre, devastato i nostri pascoli, distrutto i nostri villaggi, inquinato le nostre sorgenti…

VENERE –(sottovoce a GIUNONE)Io queste “tirate” le ho già sentite…

MANITU-REGISTA - …ubriacato i nostri guerrieri, cucinato le nostre donne, insidiato inostri bisonti… (si ferma un attimo perplesso) …cucinato i nostri bisonti, insidiato le nostre donne! Ora la terribile ira di Bisonte Imbufalito si abbatterà sui pavidi vermi bianchi rapitori di sua figlia.

CRONO-CHEOLAETL si agita sulla sedia con evidente nervosismo.

APOLLO –(con una risata sarcastica)Ah! Ah! Ah!(a MANITU-REGISTA, con tono disfida) Credi di metterci paura, “muso rosso”? Pensi forse che adesso ci butteremotremanti in ginocchio di fronte a te a chiederti pietà?

TUTTI tranne DAFNE e APOLLO si scambiano per un momento uno sguardo d’intesa,come a dire “buona idea, proviamo a fare così, per salvare la pelle”, e insieme si gettano in ginocchio davanti a MANITU-REGISTA, con le mani giunte a chiedere pietà.

APOLLO –(guarda gli altri e subito dopo li imita buttandosi in ginocchio con le manigiunte) Indovinato!

TUTTI –(invocando)Pietà, grande capo! Perdonaci! Risparmiaci!

MANITU-REGISTA –(liberando DAFNE)Abbracciami, figlia mia!

MANITU-REGISTA abbraccia DAFNE.

MANITU-REGISTA – Ora va’, figlia mia! Va’ col tuo sposo Penna di Falco,(indirizza DAFNE verso GIACINTO, che la prende per mano)il valente guerriero che mi hascortato fin qui, fra mille pericoli. E che il grande Bisonte Bianco vi protegga! (ad alta voce) Stop! Il provino è finito! Ragazzi, siete un vero pianto… greco!


TUTTI tranne MANITU-REGISTA, MANITU-REGISTA)Come? Ma cheessere!


CRONO-CHEOLAETL e GIACINTO –(circondandodice? Perché? Andavamo così bene! Non può


MANITU-REGISTA – Non ho mai visto, in vita mia, degli attori così cani! Non avete ilminimo talento: non potete fare nemmeno le comparse! Anzi, dirò a tutti i miei colleghi di non perdere tempo a fare provini con voi! In tutta l’America nessuno vi darà mai nemmeno una particina! Se siete venuti fin qui per avere successo, vi conviene fare le valigie immediatamente e tornarvene a casa! Qui state solo perdendo tempo!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ODINO –(sottovoce a VENERE)Insomma, come siamo andati?

MANITU-REGISTA – Però, un momento. Non tutti, fra voi, sono così incapaci. C’èqualcuno che ha dimostrato di avere talento e che prenderò per il mio film… (gli dèi si guardano tra loro speranzosi e ansiosi) …loro due! (indica DAFNE e GIACINTO)

GIOVE – Ma se praticamente non hanno aperto bocca!

MANITU-REGISTA –(voltando le spalle e facendo per avviarsi all’uscita del Café)Basta! Ho perso abbastanza tempo con voi: addio!

GIACINTO – Un momento, mister finto von Filmenstein!

GIOVE, GIUNONE, MERCURIO, APOLLO, MINERVA, DIANA, BACCO, HATHOR, VENERE e ODINO - Finto von Filmenstein?

GIACINTO – È un millantatore! Non è il vero regista!

MANITU-REGISTA –(arretrando verso l’uscita)Ma che dice? Come osa?

GIOVE, GIUNONE, MERCURIO, APOLLO, MINERVA, DIANA, BACCO, HATHOR, VENERE e ODINO – Allora chi è? Fermo lì, dove va? Ehi, vuole scappare!

DAFNE – Mercurio, bloccalo con la tua bacchetta!

MERCURIO –(agitando la bacchetta)Non funziona! Non è un umano!

MANITU-REGISTA arretra ancora verso l’uscita.

ODINO –(avvicinandosi a MANITU-REGISTA)Ci penso io!

MANITU-REGISTA –(roteando minacciosamente il tomahawk)Non vi avvicinate!

Attenti a voi!

APOLLO –(agli altri dèi, sottovoce)Lasciate fare a me! Ho sempre sognato di fare ilcommissario che convince il rapitore pazzo ad arrendersi. (a MANITU-REGISTA) Come ti chiami, amico?

MANITU-REGISTA –(urlando e roteando il tomahawk)Non saprete mai chi sono!

APOLLO –(con tono da commissario che cerca di tranquillizzare il rapitore di unostaggio, avvicinandosi lentamente con la mano protesa) Nessuno sa mai veramente chiè. Stai calmo. Ora mi darai quell’ascia indiana e non ti succederà niente…


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MANITU-REGISTA –(urlando)Non ti avvicinare, viso pallido!

ODINO –(a VENERE)Ascia indiana? Viso pallido? Ma chi sarà?

MANITU-REGISTA –(ad APOLLO, con tono isterico)Ascoltami bene! Voglio un cavalloqui fuori! E centomila dollari! Subito!

APOLLO – Li avrai, ma ci vuole tempo. Devo parlare col governatore. Intanto lasciaandare l’ostaggio!

DAFNE – Ma non c’è nessun ostaggio!

MANITU-REGISTA –(dandosi una botta sulla fronte con il palmo della mano)L’ostaggio! Ecco cosa avevo dimenticato!

APOLLO – Dannazione. Era venuta così bene.

GIACINTO – Ragazzi, so io chi è!(mostra il foglio della liberatoria)Ha addiritturafirmato questa con il suo vero nome. (fa una breve pausa, mentre tutti lo guardano incuriositi) È il vostro amico Manitù!

CRONO-CHEOLAETL sobbalza e poi si guarda intorno, agitato, come a cercare una viadi fuga.

MANITU –(a GIACINTO)Vergogna! Proprio tu, che hai sangue indiano nelle vene!

(togliendosi il travestimento) Ebbene, sì! Sono io!

GIOVE, GIUNONE, MERCURIO, APOLLO, MINERVA, DIANA, BACCO, HATHOR, VENERE e ODINO -(sorpresi)Manitù! Eri tu!

GIOVE –(alzando il braccio che impugna la saetta, fa l’atto di avventarsi contro MANITU ma viene subito bloccato da APOLLO, BACCO e MERCURIO)Canaglia!Farabutto! Sciagurato!… Nefasto!

MERCURIO, BACCO e APOLLO –(si bloccano un momento e guardano GIOVE conespressione interdetta, come se il termine fosse loro sconosciuto) – Nefasto?

GIOVE –(fermando per un momento il suo impeto)Sì! Nefasto, nefasto.

GIOVE si scaglia di nuovo verso MANITU e APOLLO, BACCO e MERCURIO lotrattengono di nuovo.

GIOVE –(brandendo la saetta)Lasciatemi che lo fulmino!

MANITU fa per scagliarsi contro GIOVE ma è subito trattenuto da ODINO.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MANITU – Fatti sotto, viso pallido!

BACCO –(a GIOVE)Sta’ calmo, papà! E anche tu Manitù! Niente risse nel mio locale!

GIOVE e MANITU si calmano e vengono lasciati liberi.

APOLLO – Manitù, perché ci hai fatto questo?

MANITU – Tu che sei un oracolo, non l’indovini?

APOLLO –(imbarazzato, prima si guarda intorno e poi si riprende assumendo un’ariasicura di sé) Ehm… certo che lo so. Ma… è bene che sia tu a dircelo!

MANITU – E va bene. Lo sapete che non ho mai sopportato questa vostra invasione. Lastessa invasione che ha portato gli uomini bianchi a occupare la nostra terra, distruggere i nostri pascoli, cacciare i nostri bisonti…

TUTTI meno CRONO-CHEOLAETL e MANITU – Basta, basta. Lo sappiamo.

MANITU – Per farvi tornare a casa, l’unico mezzo era scoraggiare per sempre le vostrevelleità di successo. E per convincervi veramente della vostra incapacità, chi meglio del vostro adorato regista von Filmenstein? Così, abbiamo pensato di organizzare questa messa in scena.

TUTTI meno CRONO-CHEOLAETL e MANITU – “Abbiamo”? Quindi non hai fatto tuttoda solo!

MANITU assume un atteggiamento fiero e non risponde mentre CRONO-CHEOLAETL si alza e cerca di allontanarsi di soppiatto passando sul proscenio e dirigendosi verso l’uscita a destra (ingresso Café).

GIOVE – Chi c’era con te? Parla… nefasto!

MANITU – Un dio indiano si tradisce ma non tradisce! Non saprete mai il nome del diofratello americano con cui ho attuato il piano.

TUTTI si voltano verso il tavolo di MANITU , dove era seduto CRONO-CHEOLAETL.Vedendolo vuoto, girano lo sguardo e vedono CRONO-CHEOLAETL camminare di soppiatto verso l’uscita, senza che lui se ne avveda. Lo seguono con lo sguardo per qualche secondo.

GIOVE – Cheolaetl?

TUTTI guardano il proprio polso come a guardare l’orologio.


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GIOVE –(ad alta voce a CRONO-CHEOLAETL che ha finto di non aver sentito)Cheolaetl! Fermati, dove vai? Stai scappando, forse?

CRONO-CHEOLAETL si ferma, si gira a fronteggiare GIOVE e poi si toglie iltravestimento.

CRONO – Basta con questa pagliacciata!

GIOVE e GIUNONE –(stupiti)Papà!

CRONO –(a GIOVE e GIUNONE)Chiamatemi Crono, figli degeneri e traditori! Vidisconosco! (a GIOVE) E soprattutto tu! Mi sei sempre stato sullo stomaco!

MANITU –(a CRONO)Ma, allora, neanche tu sei americano!

CRONO – No, io sono il grande Crono, figlio di Urano e di Gea. Capo supremo degli dèiprima che (indica GIOVE) questo sciagurato mi spodestasse dal trono.

GIUNONE – La stessa cosa che tu hai fatto con nonno Urano!

ODINO –(sottovoce, a MANITU e HATHOR)Bella roba! E questi sarebbero i civili eraffinati dèi greci?

APOLLO, MERCURIO, BACCO, MINERVA, VENERE e DIANA –(si guardano un momentotra loro e poi corrono tutti insieme ad abbracciare festosamente CRONO) Nonno!Nonno! Nonno Crono!

CRONO viene circondato da APOLLO, MERCURIO, BACCO, MINERVA, VENERE e DIANA e resta un po’ confuso e intenerito ad accarezzarli uno a uno.

CRONO – Lasciatevi guardare! Tu sei sicuramente Venere, e tu Bacco. Tu, con quella lirain mano, devi essere Apollo e tu, con quella faccetta furbacchiona, non puoi essere che Mercurio. Scommetto che tu sei Diana, tosta e coraggiosa, proprio come tuo nonno; non come quel debosciato di tuo padre. Tu sei sicuramente, Minerva: sei tutta tua nonna Rea. Speriamo che non le assomigli di carattere…

APOLLO, MERCURIO, BACCO, MINERVA, VENERE e DIANA sorridono compiaciutidelle parole di CRONO.

GIOVE – Ragazzi, scusate se interrompo questo quadretto di famiglia, ma credo che ilvostro nonnino ci debba qualche spiegazione! (a CRONO) Come hai fatto a fuggire dall’isola?


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CRONO – Da quando mi hai imprigionato in quello scoglio abbandonato, non ho fatto altroche pensare alla fuga. Hai commesso un errore a lasciarmi la mia falce: con questa, piano piano, secolo dopo secolo, ho potuto scavare un tunnel sottomarino e sono evaso.

GIOVE – E che sei venuto a fare qui?

CRONO - Volevo rimandarvi sull’Olimpo, perché qui sulla Terra avreste potutointralciare il mio piano.

GIOVE – Quale piano?

CRONO – La mia vendetta. Ora ve lo posso dire, tanto oramai non potete più fermarlo.

Ho accelerato il tempo in modo che scorresse sempre più veloce.

Canzone [2.20]: “QUESTA È LA MIA VENDETTA

Cantano: CRONO e CORO

Musica: tipo operetta

CORO -                            Dunque, Crono, tu l’hai fatto apposta

di far correre il tempo più in fretta.

Ma lo sai che hai una gran faccia tosta?

Ma che c’entra con la tua vendetta?

CRONO -                        C’entra, eccome! Volete vedere?

Caro Giove, potresti spiegare

tu che cosa ci fai col potere,

se però non lo puoi esercitare?

Cos’è un dio senza il genere umano?

Senza uomini un dio non è niente.

Ed a questo puntava il mio piano.

Avrei fatto sparire la gente.

Come attuare cotal distruzione?

La mia mossa era astuta e feroce

Dare al tempo un’accelerazione

Sì che corra via via più veloce.

Così come al cinodromo i cani

Corron dietro alla lepre, ma invano,

faccio correre a vuoto gli umani

che del tempo van sempre più piano.

Questa gara perduta in partenza

è per l’uomo di oggi un contagio.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Della corsa non sa più far senza,

gli è impossibile ormai andare adagio.

È la fretta oramai la sua sorte,

perché il tempo non è mai abbastanza.

Su, ragazzi, correte più forte!

Se non altro, smaltite la panza.

Ecco qui la vendetta che ho scelto:

l’uomo insegue la sua distruzione

dietro a un tempo che corre più svelto.

La sua fin sol di tempo è questione.

CORO -                            Il tuo piano è davvero feroce!

C’è una cosa che ancora ci sfugge:

perché l’uomo correndo veloce

alla fine si autodistrugge?

CRONO -                        Mamma mia, siete sì male lingue!

Distruzione è parola un po’ truce.

Meglio dire che l’uomo si estingue

se correndo non si riproduce.

Se oggi l’uomo sta sempre in affanno

per gli impegni, poi ti meravigli

se sull’ara del tempo tiranno

lui per primo sacrifica i figli?

La carriera, la casa, gli svaghi

Quante cose han da fare gli umani!

Più ne fanno e di meno son paghi

e rimandano i figli a domani.

Non c’è tempo, volete capire?

Ed un figlio di tempo ne vuole

e sei tu che lo devi accudire.

Non si può: e rinunci alla prole.

Certo è bello cullare un figliolo

E di farlo ti viene il capriccio.

Et voilà! Se ne fa uno solo

e così si riduce l’impiccio.

E quel bimbo ti dà la manina:

non capisce che tempo ne hai poco.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Non ne hai per andare in piscina,

figuriamoci per un suo gioco.

Corri, uomo, ché è corta la vita

e son troppe le cose da fare.

La tua fine è una corsa infinita:

oramai non ti puoi più fermare.

DAFNE - Il piano di Crono è spaventoso. Ditemi che non funzionerà!

BACCO – Purtroppo, sta gia funzionando. Non vi siete accorti che gli uomini di oggi sonosempre più stressati?

CRONO – Ah! Ah! Ah! Adesso potete anche rimandarmi sull’isola! Il piano della miavendetta è stato avviato e nessuno potrà più fermarlo. Fra poco non ci sarà più nessun umano ad adorarvi: è solo questione di tempo!

GIOVE – Veramente è già un pezzo che non ci adora più nessuno. Gli uomini ci hannodimenticato. È per questo che siamo venuti qui. Vogliamo diventare divi proprio per essere adorati come una volta.

CRONO – Ah, è così? Beh, vi sta bene! Comunque la mia vendetta resta sempre valida. Sel’umanità scompare, non ci sarà nessuno ad adorarvi neppure se diventate “divi”.

GIACINTO – Se è per questo, non c’è pericolo.

DAFNE –(a GIACINTO)Che stai dicendo?

GIACINTO -(a TUTTI)Mi dispiace, ragazzi, ma nessuno di voi ha la stoffa perdiventare un divo, anzi, nemmeno un attore. Questo non vale per te, Dafne, tu sei molto brava.

TUTTI meno DAFNE, MANITU e CRONO – Cosa dici? Ma chi ti credi di essere? Fattigli affari tuoi! E poi… che centra?

GIACINTO – Io, sono il vero von Filmenstein!

TUTTI meno DAFNE, MANITU e CRONO ridono.

GIACINTO – Ve bene, se non credete a me, crederete a questo.

GIACINTO mostra una carta d’identità e DAFNE la prende e la legge.

DAFNE – Santi numi, è vero! È proprio lui!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO – Allora… non ti chiami… Giacinto…

GIACINTO – No. Ci sei rimasto male? Uso questo nome quando mi travesto da tassista.

DAFNE – E perché lo fai?

GIACINTO – Per girare indisturbato la città alla ricerca degli attori per i miei film.

VENERE –(a GIACINTO, con tono allusivo)Ehi, ma una volta non si usava che chiandava col regista poi aveva una parte?

GIUNONE – Sì, sì, è la regola!

GIOVE –(lanciando un’occhiataccia di rimprovero a GIUNONE)Come?

GIUNONE –(minimizzando)Dicevo così, in generale… caro!

GIOVE –(a CRONO)Ti riporteremo sull’isola. Ragazzi, ricordiamoci di richiudere iltunnel. Papà, cioè… Crono, dammi la falce!

CRONO finge di consegnare la falce a GIOVE, poi, con uno scatto improvviso, si avventacontro GIACINTO e lo colpisce.

CRONO –(urlando a GIACINTO)E questo è per te, brutto spione.(aprendo la manodavanti al viso di GIACINTO, come un ipnotizzatore) Adesso il tempo della tua vita èaccelerato: in pochi minuti diventerai vecchio e morirai!

GIACINTO si accascia in terra. MERCURIO e ODINO afferrano CRONO per le spalle elo tengono fermo.

GIOVE –(strappando la falce a CRONO)Pazzo, cosa hai fatto?

CRONO – Ho ucciso il vostro mito! Ah! Ah! Ah!

GIOVE –(a MERCURIO e ODINO)Legatelo!(indicando il trono sul palco)Lì, sul miotrono, visto che ci teneva tanto!

MERCURIO e ODINO mettono CRONO sul trono, rimasto sul palco, e lo legano.

MANITU – Amici, mi dispiace. Anch’io sono stato ingannato da Crono, come voi. Io volevosolo farvi tornare a casa vostra.

ODINO – Non preoccuparti, amico. Ora abbiamo problemi più seri.

DAFNE –(chinandosi su GIACINTO)- Amore, come stai?


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GIACINTO rinviene e si rialza faticosamente, aiutato da DAFNE che lo fa sistemare suuna sedia.

GIACINTO – Ho una strana sensazione, come se fossi diventato improvvisamente piùdebole.

GIOVE – Stai invecchiando rapidamente, Crono ha accelerato il tempo della tua vita. DAFNE – Che significa?

GIOVE – Che i suoi anni stanno scorrendo velocissimi. È la stessa cosa che Crono hafatto all’umanità, solo che per lui il processo è molto più rapido.

DAFNE – E allora dovete fare qualcosa per salvare lui e tutti gli uomini!

HATHOR – Potremmo avvertire gli uomini del pericolo che stanno correndo.

VENERE – Giusto!

MINERVA – Sì, ma come?

APOLLO – Ho un’idea! Posso avvisare io gli umani attraverso l’oracolo di Delfi! DIANA – Sì, ma quanti umani vengono ancora a Delfi? APOLLO – Parecchi. Soprattutto d’estate.

BACCO – Ma quelli sono turisti!

DIANA – Secondo me non c’è più nemmeno l’oracolo!

APOLLO – In effetti è un bel po’ che non lo sento…

ODINO – Amici, ho un’idea. Potremmo girare con addosso dei grossi cartelli con scritto“Attenzione! La fine del mondo è vicina!” e parlare loro da sopra una cassetta. Che ne dite?

DAFNE – In città è pieno di matti che girano con cartelli come quello.

ODINO – Lo so. Proprio da lì mi è venuta l’idea.

VENERE – Un momento… però noi siamo dèi. A noi crederanno.

MERCURIO – Ma ci hanno dimenticato tutti. Nessuno crederà mai che siamo dèi!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

DAFNE – Giacinto, ancora non credi che loro sono i veri dèi?

GIACINTO –(con voce da vecchio)Sì, ora ci credo!(colto da un pensiero improvviso)Ehi, ma allora… ho davvero messo sotto Manitù! Se lo sa mia madre mi ammazza! (avviandosi faticosamente verso il bancone) Devo bere qualcosa.

DAFNE – Stavo pensando una cosa. Ora che Crono è fuori gioco, non potete rallentare dinuovo il tempo?

GIUNONE – Purtroppo è impossibile. Nessuno ha il potere di controllare il tempo,neanche noi déi. Su di noi il tempo non ha effetto, ma neanche noi possiamo influire su di lui.

MERCURIO –(andando verso il bancone, sbuffa dietro a GIACINTO, che gli ostacola ilpasso, poi a GIACINTO) Scusa, ti puoi scansare?

BACCO – Calma, Mercurio, che fretta hai? Non lo vedi che è anziano? E poi il banconemica scappa.

MERCURIO –(perplesso e un po’ confuso)Sì, scusa, hai ragione. Ho tutto il tempo.

BACCO –(riflettendo ad alta voce)Tutto il tempo… Ma certo! Un momento, ragazzi!Giunone ha detto bene: nessuno può controllare il tempo! Siamo caduti tutti nella trappola di Crono!

DAFNE – Che vuoi dire?

APOLLO – Quale trappola?

BACCO – Quel millantatore di Crono ci ha ingannati, così come ha ingannato gli uomini.Non può aver accelerato il tempo, perché non ne ha il potere. Nessun dio lo ha. Sono gli uomini che vanno più veloci, non il tempo.

CRONO si agita sul trono con espressione contrariata.

ODINO – Non capisco, spiegati meglio.

BACCO – Crono non ha fatto scorrere il tempo più velocemente, ma ha indotto gli uominiad andare più forte.

APOLLO – E come?

BACCO - Facendo credere loro che hanno meno tempo. Come un grande illusionista, hafalsato la loro percezione del tempo. Crono ha persuaso gli uomini che il tempo a loro


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disposizione è sempre meno e non basta per tutte le cose che vogliono fare. L’uomo, preso dal panico, ha iniziato a far le cose sempre più velocemente e si è abituato a ritmi forsennati. Così, si è trovato con tempi vuoti da riempire con cose sempre nuove. E più corre, più si abitua a fare le cose in fretta e meno riesce a gustarsele. È il grande consumismo del tempo. E la velocità è una droga a cui l’uomo ormai non sa più rinunciare.

DIANA – Ma allora forse qualcosa si può fare!

DAFNE – Ma allora, se è tutta un’illusione provocata da Crono,(indica GIACINTO)anche lui non sta invecchiando!

GIOVE – Proprio così! Infatti ha sempre lo stesso aspetto, è lui che pensa di esserevecchio. Adesso va solo ridestato dal suo stato di ipnosi.

DAFNE – E come si fa?

GIOVE – Così!

GIOVE fa l’atto di scagliare il fulmine, si vede un lampo e si sente il rombo di un tuono.

GIACINTO –(esultante)Non sono vecchio! Non sono vecchio!

DAFNE –(abbracciando GIACINTO)Evviva! Ma adesso dobbiamo trovare una soluzioneper tutti gli uomini. E in fretta!

BACCO – Calma. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia. È proprio quello che vuoleCrono.

APOLLO – Non possiamo nemmeno destarli di colpo, come Giacinto… von Filmentstein.

Sarebbe il caos.

GIOVE –(ha un’improvvisa illuminazione)Eureka! Ho trovato! Rallenteremo gli umani!

GIUNONE – Che intendi dire?

GIOVE – Costringeremo gli umani ad andare più piano! Proprio come prima ha fatto vonFilmenstein con Mercurio. Visto che gli uomini hanno perso la capacità di fare le cose con calma, li freneremo noi, intralciandoli! Così saranno costretti a rallentare.

MERCURIO – Ma non rimarranno scioccati da quest’improvvisa frenata?

GIOVE – Certo! Per questo la nostra sarà come una cura di graduale disintossicazionedalla droga della velocità. Lo faremo piano piano.


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Canzone [2.21]: “PIANO PIANO

Cantano: GIOVE, GIUNONE, MERCURIO, VENERE, BACCO, MINERVA, APOLLO, DIANA, HATHOR, MANITU e CORO

Musica: Ritmata e allegra, tranne nel ritornello che ha un ritmo lento

CORO -                            Mi spieghi perché

fai tutto di fretta,

vai sempre a manetta?

Mi spieghi perché

di corsa fai tutto,

ti affanni di brutto?

GIOVE -                          Corri tutto il giorno a mille

e la fretta ti tormenta:

i tuoi occhi fan scintille

se qualcuno ti rallenta.

GIUNONE -                  Se c’è fila giù alla posta,

tu ce l’hai con l’impiegato:

“Com’è lento! Lo fa apposta!

Quello andrebbe licenziato!”

MERCURIO -               Anche nel supermercato

urli, strepiti e bisticci,

se un signore si è attardato

a contare i propri spicci.

VENERE -                       E persino in trattoria

sei nervoso ed agitato:

“Cameriere, vado via!

È da troppo che ho ordinato!”

CORO -                            Piano piano!

Ricordati che devi andare

piano piano.

La vita è tutta da gustare

piano piano,

va sorseggiata come un buon caffè.

BACCO -                          Se per strada c’è un vecchietto

che attraversa piano piano,

urli e insulti il poveretto,

fai gestacci con la mano!

MINERVA -                  Anche in banca, discussioni.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Aggredisci una signora:

“Ehi, ma quante operazioni

sta facendo? È più di un’ora!”

APOLLO -                       Sei in vacanza sulla neve

e c’è fila sugli impianti.

Urli agli altri, in tono greve:

“Forza, scemi, andate avanti!”

DIANA -                         Ferramenta: altra protesta.

Uno sceglie calmo i chiodi.

“Ora glieli pianto in testa!”

pensi, e a stento non esplodi.

CORO -                            Piano piano!

Il tempo va gustato a fondo

piano piano.

Ma com’è bello assaporare

piano piano,

la vita è un delizioso consommè.

MANITU -                     Con dovizia di dettagli,

l’istruttore sta spiegando.

Tu, nervoso, ti sventagli.

Pensi: “Adesso ce lo mando!”

HATHOR -                    La commessa fa il pacchetto

lemme lemme, gran cura.

Sudi freddo, poveretto:

questa volta è stata dura.

CORO -                            Piano piano!

Ricordati che devi andare

piano piano.

La vita è tutta da gustare

piano piano,

va sorseggiata come un buon caffè.

Piano piano!

Il tempo va gustato a fondo

piano piano.

Ma com’è bello assaporare

piano piano,

la vita è un delizioso consommè.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Piano piano!

Se incontrerai qualcuno che va

piano piano,

che ti fa rallentare e andare

piano piano,

ringrazialo perchè lo fa per te.

Al termine della canzone BACCO torna dietro il bancone; ODINO, consolando un MANITU molto triste, lo accompagna al tavolo; MINERVA si siede al suo tavolo aparlare con DIANA; MERCURIO, con un blocco notes in mano, è intento a fare un’intervista a CRONO, che appare molto ciarliero; DAFNE e GIACINTO si siedono al bancone; VENERE mette ordine nel locale; APOLLO si ferma un momento a controllare le corde che legano CRONO e poi va verso il bancone; HATHOR si siede al suo tavolo; con lei si siede GIUNONE, che sembra rimproverarle qualche cosa, mentre lei mostra indifferenza.

DAFNE e GIACINTO si guardano teneramente negli occhi.

GIACINTO – Che giornata incredibile! Ne devo fare un film. E tu sarai la protagonista,Dafne.

DAFNE – Solo perché stiamo insieme? A proposito, Dafne è il mio nome d’arte, io michiamo Demetra.

APOLLO –(passando dietro le spalle di DAFNE e sentendo quella battuta, fra sé, deluso)Lui non si chiama Giacinto e nemmeno lei si chiama Dafne!

APOLLO torna al suo tavolo dove c’è sempre il vaso che è rimasto coperto con ilfazzoletto e comincia a strimpellare la lira. APOLLO non si accorge che il fazzoletto copre un vaso senza piantina.

DAFNE - Davvero pensi che sono una brava attrice?

GIACINTO – Certo. Vedi, tu puoi fare quello che gli dèi non possono fare: astrarsi da sé.

Un dio può essere solo sé stesso. Per questo loro non potranno mai recitare.

DAFNE – Se è così, neanche io posso recitare.

GIACINTO – Perché?

DAFNE –(ridendo)Sono o no la tua dea?

GIACINTO e DAFNE ridono.

GIOVE si avvicina a GIACINTO e DAFNE.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE – Scusate, ragazzi. Dafne, ti potrei parlare un momento, da solo.

DAFNE – Certo.(a GIACINTO)Scusa, torno subito.

GIOVE e DAFNE si siedono ad un tavolo e GIOVE inizia a parlare.

BACCO –(chinandosi sotto il bancone e poi parlando a GIACINTO)Bene, il maiale ècotto. Cielo, ho finito l’alloro! E ora?

GIACINTO –(ha come un’illuminazione)Aspetta!

GIACINTO prende dalla tasca la pianta di alloro che aveva strappato dal vaso di Apolloe la porge a BACCO che alza la mano da sotto il bancone.

BACCO –(rialzandosi)Grazie.

VENERE arriva al bancone. ODINO si alza e va verso il bancone.

VENERE –(a GIACINTO)Insomma, non potrò mai diventare una diva…

GIACINTO – Non te la prendere, Venere, anche i divi vengono dimenticati. E moltoprima di quanto si può immaginare.

BACCO –(a GIACINTO, indicando la gigantografia sulla parete del Café)Mi spieghicome mai ti vesti in quel modo?

GIACINTO – Mi diverte fare il “personaggio eccentrico”. E poi è comodo, mi permette digirare senza essere riconosciuto.

VENERE e BACCO continuano a parlare con GIACINTO. ODINO arriva dietro ilbancone.

ODINO – Uhm, che odorino!(si china dietro il bancone)Ne prendo un pezzo.

ODINO si alza con un piatto in mano e va verso il tavolo di MANITU.

DAFNE – Insomma, Giove, spiegati meglio. Vieni al dunque.

GIOVE – Insomma, volevo dirti che ogni volta che ho un incontro con una donna… unincontro come quello tra noi… lei poi rimane…

DAFNE - Sì…


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE – Insomma… siccome quando l’ho fatto con te mi ero trasformato in aquila… traun po’ partorirai… due uova. Come quella volta con Leda, solo che lì ero un cigno. Ma non ti devi preoccupare, provvederò io al mantenimento.

DAFNE –(ridendo)Scusami. Ti ringrazio, sei gentile a preoccuparti. Però io prendo lapillola.

GIOVE –(fra sé, con sguardo allibito)La pillola?

DAFNE si alza, dà un bacio sulla guancia a GIOVE e torna sullo sgabello di fronte a GIACINTO. I due ricominciano a parlare. ODINO si siede e inizia a mangiare con gusto. MANITU, vedendo ODINO che mangia, si alza e va da CRONO: lo vediamo parlargli contono irato, mentre MERCURIO prende freneticamente appunti, poi lo vediamo rispondere a delle domande di MERCURIO. APOLLO continua a strimpellare la lira, poi volge lo sguardo con affetto al vaso. Il suo viso assume un’espressione prima sorpresa e poi atterrita: esitante allunga la mano a sollevare il fazzoletto che copre il vaso.

APOLLO –(scoprendo il vaso vuoto)Dafne! Dafne!

DAFNE – Apollo, che c’è?

APOLLO –(indicando con terrore il vaso vuoto)Dafne… Dafne…

DIANA –(ad alta voce)Qualcuno ha visto la piantina di alloro che stava in quel vasetto?

DAFNE –(a GIACINTO, sottovoce)È la ninfa Dafne, di cui Apollo è pazzamenteinnamorato. Lei ha preferito farsi trasformare in alloro, piuttosto che cedergli. Chissà dove è finita?

GIACINTO ha uno sguardo prima sorpreso, poi preoccupato, poi guarda BACCO, BACCO guarda GIACINTO e poi abbassa lo sguardo sul forno. VENERE e DAFNE, che hanno seguito lo sguardo dei due, abbassano anche lo sguardo sul forno e poi guardano verso

ODINO.

BACCO –(indicando il forno e poi ODINO)Ehm, Apollo, temo che ci sia stato unerrore…

TUTTI guardano BACCO e poi ODINO.

ODINO –(non si accorge che lo guardano, poi prende a tossire con forza e, con vocestrozzata) Accidenti, mi è andato un pezzo di alloro in gola.

TUTTI guardano ODINO che tossisce e poi, finalmente inghiotte.

APOLLO –(guardando ODINO, si mette le mani nei capelli e grida)Dafne! Dafne!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

ODINO guarda APOLLO, poi BACCO, poi il suo piatto.

ODINO – Ehm, mi dispiace, Apollo…

APOLLO –(cadendo seduto con lo sguardo fisso nel vuoto)Dafne… Dafne…

DIANA si alza dal tavolo di MINERVA e si siede vicino ad APOLLO per consolarlo.

DIANA – Dài, Apollo, non fare così. Ora te lo posso dire: non era Dafne.

APOLLO – Non era Dafne?

DIANA – No. Dafne non ce la faceva più ad ascoltare le tue canzoni e mi ha pregato diaiutarla. Così l’ho sostituita con una normale piantina.

APOLLO – Quando?

DIANA – Un paio di giorni dopo che l’hai portata a casa.

APOLLO – Vuoi dire che sono duemila anni che canto a una banale pianta?

MERCURIO lascia CRONO e va al tavolo di APOLLO e DIANA, sempre con il blocconotes in mano: lo vediamo fare domande ad APOLLO, DIANA e ODINO.

GIUNONE –(con tono rinfrancato, ad HATHOR)…quindi alla fine non l’avete più fatto!

HATHOR – Te l’ho detto, quando Giove ha visto che il mio letto è un sarcofago, si èmesso una tale paura che… ha detto che voleva soltanto parlare.

GIUNONE – Gli sta bene, sono proprio contenta.

HATHOR – Io pure, figurati. Solo il pensiero di dovermi togliere e rimettere questovestito così complicato…

GIUNONE si alza dal tavolo e le cade un involto dalla tunica. GIUNONE va a sedersi altavolo con GIOVE e i due cominciano a parlare. MINERVA raccoglie l’involto, lo apre e vede che è la terza freccia di Cupido, non ancora utilizzata da GIUNONE. Guarda la freccia, poi GIACINTO e poi di nuovo la freccia. Ha un lampo di illuminazione e scrive qualcosa sulla freccia.

MINERVA –(fra sé, mentre scrive sulla freccia)Mi…ner…va… La freccia di Cupido nonha mai fallito. Ora, appena incontro uno che mi piace, gliela tiro ed è fatta! (posa la freccia sulla sedia accanto a lei e si mette a fare le parole crociate)


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MANITU si allontana da CRONO, si avvicina al tavolo di MINERVA e si lascia caderepesantemente sulla sedia dove MINERVA ha posato la freccia.

MANITU – Ah, che giornata!(portando le mani al sedere)Ahia! Ma cos’è?(cambiarepentinamente espressione e si rivolge con tono innamorato a MINERVA) Minerva, losai che i tuoi occhi sono più belli di quelli del bisonte bianco?

MINERVA – Ma che dici, Manitù?

MANITU – Le tue labbra sono come le rose spuntate nella rugiada della prateria… E latua bellezza mi ha trafitto il cuore come…

MINERVA –(guarda stupita MANITU, poi la sedia dove è seduto)La freccia!

MANITU –(con tono ispirato)Sì, come la freccia di un guerriero. Minerva, tu haiacceso in me la fiamma di una passione mai provata prima. Vuoi essere la mia squaw?

MINERVA - Portami nella tua tenda, grande capo!

DAFNE e GIACINTO stanno per baciarsi, MINERVA sta per baciare MANITU, quando GIOVE li interrompe parlando ad alta voce.

GIOVE – Un momento, ragazzi! È ora di mettersi al lavoro. Però noi siamo troppo pochi:abbiamo bisogno di aiuto per attuare il nostro piano. Dobbiamo chiamare subito tutti gli altri!

DAFNE – Gli altri chi?

GIOVE – Gli altri dèi dimenticati, no? Questa sarà per loro la grande occasione peressere ancora utili all’umanità.

Canzone [2.22]: “LA GRANDE OCCASIONE DEGLI DÈI         (ripresa di 1.06)

Cantano: TUTTI

Musica: Molto allegra e ritmata, con toni scoppiettanti da musical americano anni ’40.

IOVE                  GIOVE -                          Ragazzi, tutti qui ! Non è finita.

Inizia solo adesso la partita,

per far capire all’uomo che la vita

non ha bisogno di essere inseguita.

GIUNONE -                 Gli umani d’oggi sono assai stressati:

corrono tutti come indiavolati!

Guardate come sono trafelati,

nervosi, intolleranti ed agitati.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO -                       Correre tutto il dì sfrenatamente,

fa diventare ansioso ed impaziente:

chi impegna in troppe cose la sua mente,

alfine può gustare poco e niente.

MINERVA -                  Non è facendo cose più che puoi

che sfrutterai davvero i giorni tuoi.

L’uomo è cambiato, di’ quello che vuoi:

noi dèi non siamo umani e neanche voi.

BACCO -                          Dobbiamo dare all’uomo il nostro aiuto

prima che il suo destino sia perduto.

Ed insegnargli a opporre un bel rifiuto

a questo ritmo troppo sostenuto.

VENERE -                       Gli dèi sono i tutori degli umani.

I sacri han da proteggere i profani.

Però per realizzare i nostri piani

ci servono davvero tante mani.

MERCURIO -              Adesso sì, che c’è tanto da fare!

Dobbiamo tutti quanti rallentare

chi piano piano ormai non sa più andare

e non riesce neanche più a frenare.

DIANA -                         Venite qui, voi déi dimenticati!

È vero che gli umani vi han scordati,

però anche voi li avete trascurati,

per questo son così poco educati.

ODINO -                        Venite Loki, Frigg, Thor il potente!

HATHOR -                    Venite Anubi, Ra, Thot il sapiente!

MANITU -                     Venite, Mitra, Istar, dèi dell’Oriente!

Venite tutti, non si butta niente!

CORO -                            Per ognuno di voi

c’è una grande occasione.

Proprio questa è per lui

quella grande occasione.

Aspettar non dovrà

la tua grande occasione,

perché adesso ce l’ha

la tua grande occasione.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

Ora sì che potrà,

c’è una grande occasione.

Ha un bel ruolo e lo sa:

èuna grande occasione. Se il suo meglio darà nella grande occasione, un gran dio tornerà ha la grande occasione.

FINE


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

INTERMEZZO “IL PROVINO” (facoltativo)

La scena che segue mostra il provino che i personaggi fanno nel primo atto e che non vediamo nella commedia. La scena va registrata, con telecamera fissa e fondo neutro, come un vero provino cinematografico o televisivo. Il video potrebbe essere proiettato su uno schermo in sala, a luci accese, (ed eventualmente anche su altri schermi posti nel foyer) durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo.

Lo schermo mostra un fondo neutro illuminato. Una voce fuori scena rappresenta il selezionatore del provino.

VOCE F.S. -(ad alta voce)Avanti il prossimo!

GIOVE entra dalla quinta destra della zona palco. Indossa un frac, una camicia biancacon papillon nero, pantaloni grigi a righe, un cilindro in testa ed ha un bastone a forma di saetta, con pomello, in mano.

GIOVE -(con fare sicuro di sé)Finalmente!

VOCE F.S. -(fra sé)E questo da dove esce?(ad alta voce)Nome?

GIOVE -(ad alta voce con lo sguardo rivolto innanzi a sé, verso l’alto)Giove... GioveSmith.

VOCE F.S. – Bene, Signor Giove, ha preparato qualcosa?

GIOVE -(con voce tonante)Certo! Il canto primo dell’Iliade. Vado?

VOCE F.S. - (soffocando una risata)Vada, vada.(fra sé)Questo è matto...

GIOVE -(con voce tonante, tono retorico e mimando con enfasi)Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta che infiniti addusse

lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco

generose travolse alme d'eroi,

e di cani e d'augelli orrido pasto

lor salme abbandonò (così di Giove

l'alto consiglio s'adempìa)…

VOCE F.S. -(ridendo)Basta, basta, grazie... ohi, ohi... Le faremo sapere... ah, ah, ah...

GIOVE -(con espressione irata e impugnando minacciosamente il bastone-saetta)Cos’hada ridere? Io...


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIUNONE entra e ferma il braccio di GIOVE, pronto a scagliare la saetta. GIUNONE indossa un vestito da sera lungo, con strascico, e molto scollato.

GIUNONE -(sottovoce a GIOVE)Sei pazzo? Vuoi farci saltare il provino?(ad altavoce, con lo sguardo rivolto innanzi a sé verso l’alto) Tocca a me! Sono io la prossima!Giunone... (dopo aver lanciato un’occhiata polemica a GIOVE che esce borbottando e con tono seccato) ...Smith!

VOCE F.S. - Prego.

GIUNONE -(con tono apprensivo)Dall’Eneide di Virgilio, declamerò il canto primo.(resta in silenzio, con gli occhi chiusi e le mani sulle tempie, respirando profondamente per qualche secondo per cercare la concentrazione giusta)

VOCE F.S. - Signora? S’è addormentata?

GIUNONE -(con tono ispirato ed enfatico, ampi gesti ed una mimica esagerata daattrice del cinema muto)

L'armi canto e 'l valor del grand'eroe

che pria da Troia, per destino, a i liti

d'Italia e di Lavinio errando venne;

VOCE F.S. ride.

GIUNONE – ... e quanto errò, quanto sofferse, in quantie di terra e di mar perigli incorse, come il traea l'insuperabil forza

del cielo, e di Giunon l'ira tenace;

GIUNONE si ferma in una posa teatrale, esageratamente “ad effetto”.

VOCE F.S. – Grazie, signora.

GIUNONE -(stupita)Ma... non è finita!

VOCE F.S. - Vada pure, le faremo sapere. Avanti un altro!

GIUNONE -(con tono sprezzante e uscendo con fare sdegnato)Barbaro!

VENERE entra in scena con fare sensuale. Indossa una minigonna di pelle, stivali alti dipelle e un top succinto. In mano ha un cagnolino di peluche.

VENERE -(con voce sexy)Buonasera. Io sono Venere... e tu?

VOCE F.S. - Bene, Venere, cosa ci fai vedere... stasera?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

VENERE -(con voce sexy)Canterò “I wanna be loved by you”. La cantava MarilynMonroe...

VOCE F.S. - Sì, sì, lo so, grazie.

VENERE -(canta “a cappella”, stonando terribilmente, con voce sexy e mossettineleziose)

I wanna be loved by you

just you and nobody else but you

I wanna be loved by you - alone.

I wanna be kissed by you

just you and nobody alse but you

I wanna be kissed by you – alone...

VOCE F.S. - Basta, basta... grazie.

VENERE – Come sono andata?

VOCE F.S. - Indimenticabile! Ora vada, però, eh? Le faremo sapere.

VENERE esce, visibilmente delusa.

VOCE F.S. - (a voce alta)Avanti un altro.

MINERVA entra. Indossa pantaloni e maglione a collo alto neri, i capelli raccolti in unacrocchia, senza trucco, con un look “esistenzialista”.

MINERVA -(con tono pacato e voce impostata)Sono Minerva Lee Masters. Ho sceltoun brano di Platone, tratto dalla “Apologia di Socrate”.

VOCE F.S. – Bene!

MINERVA -(con tono sofferto e tormentato)“State a udire: forse parrà ad alcuni divoi che io scherzi...”

VOCE F.S. – No, perché? Cominci pure....

MINERVA -(con tono duro e seccato)Avevo già cominciato.(ritrova la concentrazionee ricomincia con tono sofferto e tormentato) “State a udire: forse parrà ad alcuni di voiche io scherzi; ma, sappiate bene, io vi dirò tutta la verità. Io, Ateniesi, non per altro che per una certa sapienza mi sono procurato cotesta mala fama. Quale sapienza? quella umana, forse: perché può esser bene che di questa sapienza sia io sapiente, e quelli che diceva dianzi sarebbero sapienti di certa sapienza piú che umana: o non so che dico…”


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MINERVA si ferma sentendo un forte russare.

MINERVA -(grida e guarda innanzi a sé, verso l’alto)Ehi, lei!

VOCE F.S. -(svegliandosi di soprassalto, ad alta voce)Chi è? Cos’è? Le faremo sapere!

MINERVA -(uscendo con tono di disprezzo)Ignorante!

VOCE F.S. - (sbadigliando)Avanti un altro.

ODINO entra. Indossa un ampio cappotto di foggia militare che copre i suoi abitinormali.

ODINO -(con tono autoritario)Io sono Odino!

VOCE F.S. – Bene, Dino, e di cognome?

ODINO -(con voce alterata)“Odino”, non Dino.(scandendo)O-di-no!

VOCE F.S. – Okay, okay, amico. Non ti agitare. Cosa porti?

ODINO -(toccandosi il corpo, come a perquisirsi, e poi con tono rassicurante)Niente!

Sono “pulito”!

VOCE F.S. -(fra sé)Un altro pazzo. Questo però sembra pericoloso.(a ODINO con iltono rassicurante, da film, di chi parla a un pazzo pericoloso) Okay, okay... stai calmo,amico... va tutto bene... tu ora farai il tuo pezzo... e poi... ce ne andremo tutti a casa... okay?

ODINO – Okay, amico!(assumendo un tono serio e grave)Dal “Gotterdaemmerung”, Il“Crepuscolo degli dèi”, di Richard Wagner. Atto Terzo, Scena Terza, Canta “Hagen” (canta tentando di adattare maldestramente il testo alle note della canzone “Andiamo a lavorar” del film “Biancaneve e i sette nani” di Walt Disney)

Hoiho! Hoiho!

Wacht auf! Wacht auf!

Lichte! Lichte!

Helle Brände!

Jagdbeute

bringen wir heim.

Hoiho! Hoiho!

Niente male, eh? Le parole sono quelle di Wagner, la musica l’ho cambiata io!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

VOCE F.S. -(con lo stesso tono di prima)Okay, amico... sei forte... ora puoi andare...

avvicinati lentamente all’uscita... così... bene... ti faremo sapere...

Mentre VOCE F.S. parla, ODINO si muove verso l’uscita e, infine, esce.

MERCURIO entra portando una sacca capiente con sé.

MERCURIO -(con tono allegro un po’ sopra le righe)Salve, ragazzi! Io sono MercurioFaster. Canto ballo, recito, invento barzellette ... A proposito, sapete come si salutano i pinguini al Polo? Con freddezza! (ride) Ah! Ah! Ah! Forte, no?

VOCE F.S. -(con tono sbrigativo)Per favore!... Cosa ha portato?

MERCURIO -(c.s., frugando nella sacca)Vediamo... dei crackers, un panino tonno epomodoro... Ah! Ah! Ah! Non è vero... È al formaggio! Ah Ah! Ah! (guarda in alto davanti a sé e cambia espressione passando dall’allegro al serio) Bene, reciterò un brano tratto da“L’importanza di essere Ernesto”, di Oscar Wilde. Atto primo: colloquio tra Jack e la sua amata Gwendolen...

MERCURIO estrae dalla sacca un cappello a cilindro e se lo mette in testa. (MERCURIO reciterà il dialogo spostandosi ora da una parte ora dall’altra per rappresentare i due protagonisti. Quando impersona Jack, indossa il cilindro e usa una voce maschile, dal tono grave e impostato. Quando impersona Gwendolen, indossa una parrucca bionda da donna e parla con voce femminile, in falsetto. Il ritmo del dialogo fra Jack e Gwendolen, e quindi il cambio di personaggio, deve essere molto serrato. MERCURIO, a causa delle sue scarsissime doti recitative, deve incorrere in ripetuti ed evidentissimi errori di interpretazione, con conseguente effetto ridicolo.)

MERCURIO -(Jack)È stata una giornata deliziosa, Miss Fairfax.

MERCURIO -(Gwendolen)Per favore, non mi parli del tempo, Mr Worthing. Ogni voltache sento parlare del tempo, sono assolutamente certa che la gente sta pensando ad altro. E questo mi rende nervosa.

MERCURIO -(Jack)Infatti, sto pensando ad altro.

MERCURIO -(Gwendolen)L'avrei giurato. Io non sbaglio mai.

MERCURIO -(Jack)E vorrei approfittare dell'assenza momentanea di Lady Bracknell...

MERCURIO -(Gwendolen)Dovrebbe proprio farlo subito. Mamma ha la cattivaabitudine di tornare bruscamente nelle stanze. Ho spesso dovuto redarguirla in proposito...

VOCE F.S. - Basta, per favore!


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MERCURIO -(rimasto con la parrucca bionda in testa, esce e dopo un attimo siriaffaccia dalla quinta e guarda in alto) Mi fate sapere voi, eh? (esce)

APOLLO entra e guarda verso l’alto con espressione sorpresa. APOLLO ha in mano la lira.

VOCE F.S. - Lei chi è?

APOLLO -(con tono grave)Bella domanda! E chi può dirlo?(parlato, con voce da basso)A casa mia, all’ingresso, ho fatto scrivere: “Conosci te stesso.”.

(inizia a cantare accompagnandosi con la lira)

Se tu non sai chi sei

o tu non sei chi sai,

mi dici come fai,

mi dici dove vai?

Io so che tu non sai,

che tu non sai chi sei.

Non sai che so chi sei?

Non so se tu lo sai.

Tu forse non lo sai,

mai io lo so chi sei.

Se ancora non lo sai,

da me tu lo saprai.

Sapendo chi tu sei,

essendo chi tu sai,

felice tu sarai,

se ancora non lo sei.

APOLLO resta in silenzio, con il capo chino sul petto.

VOCE F.S. - Le faremo sapere.

APOLLO -(con stupore)Ma come fate, se non sapete chi sono?

DIANA entra e si avvicina ad APOLLO che è rimasto fermo in mezzo alla scena. APOLLO non accenna a muoversi.

DIANA -(sottovoce a APOLLO, facendogli segno di andare)Vai! Ora tocca a me!

APOLLO -(a voce alta)Vado, ma ricordatevi bene questo nome: Apollo.(DIANAspinge APOLLO verso l’uscita)Presto lo vedrete scritto a caratteri cubitali sui giornali!(APOLLO esce di scena)


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DIANA -(guardando in alto, davanti a sé, parla con tono ascetico)Buonasera, mi chiamoDiana Hunter.

APOLLO rientra dalla quinta di destra e fa un paio di passi, puntando l’indice e losguardo verso l’alto.

APOLLO -(a voce alta)Quando sarò famoso, verrete a pregarmi di accettare una parte!

Vi metterete in ginocchio!

DIANA -(a APOLLO, tra i denti, mentre lo spinge fuori)E vai!

APOLLO esce e DIANA torna al centro della scena.

DIANA -(guardando in alto, davanti a sé, con tono ascetico)Eseguirò una miarivisitazione personale del balletto “La morte del cigno” di Tchaikovsky. La natura, stanca della violenza dell’uomo, si difende e punisce il suo aggressore. Ecco a voi: “La vendetta del cigno”.

DIANA comincia un balletto, senza basi musicali ma canticchiando il motivo, nel qualemima il cigno. DIANA si accuccia e muove le mani a imitare il cigno che nuota felice nel lago; all’improvviso fa l’espressione spaventata del cigno che ha visto il cacciatore. Subito dopo, si porta una mano-ala alla spalla a mimare il dolore di una ferita ricevuta; quindi il viso passa da un’espressione di dolore ad una di rabbia. Si alza in piedi e, con un urlo furioso, mima un attacco al cacciatore con mosse di karate e kung-fu, accompagnate dalle classiche grida. Mima poi una fase in cui viene colpita ma, dopo una serie di colpi ben assestati, atterra il cacciatore e poggia trionfalmente un piede sul suo corpo.

DIANA – Allora? Le è piaciuto?

VOCE F.S. -(sarcastico)Bello, originale, d’avanguardia. Però ... è troppo difficile per ilpubblico di oggi... e forse anche troppo violento... (con tono di raccapriccio) Dio, quei terribili colpi d’ala! Ah! Vada pure.

DIANA –(in tono minaccioso)Non mi dica “le faremo sapere”, eh?

VOCE F.S. - D’accordo, la terremo informata.

DIANA – Ho capito, non le è andata giù la storia del cigno che batte il cacciatore.Scommetto che anche lei è un ammazzacigni! (esce agitando il pugno e gridando) Cigno! Cigno! Cigno!

VOCE F.S. - A chi tocca?


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HATHOR entra. Indossa un vestito nero, lungo e attillato. Ha il viso con un truccopesante e in stile “egiziano dark”, i capelli neri lunghi e cotonati.

HATHOR -(con tono lugubre e solenne)A tutti... prima o poi!

VOCE F.S. - Tiè!

HATHOR -(con tono lugubre e solenne, guardando in alto, davanti a sé)L’ho sentita, sa?Non serve a niente. (fa una pausa) Neppure toccarsi lì serve a niente!

VOCE F.S. -(imbarazzato)Bene, signora, e lei cosa porta?

HATHOR -(con un sorriso beffardo)Sfiga, no?(fa una risata strana)Ah! Ah!

VOCE F.S. – Molto spiritosa, signora...?

HATHOR – Hathor Piramidone.

VOCE F.S. – Italiana?

HATHOR – Egiziana. Sono una cantante.

VOCE F.S. – Di che genere?

HATHOR – Femminile.

VOCE F.S. – Singolare!

HATHOR -(con tono lugubre e solenne)Normalmente le mie canzoni parlano di temiseri, come la morte, il dolore, l’aldilà. Le ho detto che non serve toccarsi lì. Ma stasera farò un’eccezione. Ho portato un pezzo gioioso, un inno alla vita e alla felicità. Si intitola “La terra che ama il silenzio”.

(canta, senza musica, con tono lugubre che tenta inutilmente di essere gioioso)

Davanti a te ci sia musica e canto,

gettati alle spalle crucci e pene

e volgi l’animo alla gioia,

finché si leverà il giorno

in cui dovremo viaggiare

verso quella terra che ama il silenzio.

(fa una pausa, poi, continuando a cantare) Le ho detto che non serve toccarsi lì.

VOCE F.S. – Già finito?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

HATHOR – Il compositore è morto prima di completare la canzone.

VOCE F.S. – Grazie, le faremo sapere.

HATHOR – Sì, ma presto! La vita fugge. E poi non si sa mai cosa può succedere.(fa unarisata lugubre) Ah! Ah! L’ho detto apposta. Lo sapevo che si sarebbe toccato!

HATHOR esce.

VOCE F.S. - Avanti il prossimo!

FINE INTERMEZZO “IL PROVINO”


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POST FINALE “FUORI ONDA” (facoltativo)

A spettacolo ultimato, si può inserire anche il seguente “post finale”, una specie di “fuori onda” televisivo. È un piccolo gioco con il pubblico.

Premessa di questo “post finale” è che gli dèi dimenticati sono veramente venuti sulla Terra, a Hollywood, e hanno davvero vissuto la vicenda della commedia. La sera, dopo la quotidiana opera di rallentamento degli uomini, per il piacere di calcare le scene, portano in giro una commedia musicale (quella appena vista), che narra appunto la loro storia, permette loro di dilettarsi nella recitazione e dovrebbe anche aiutarli a sensibilizzare gli “umani” che la vanno a vedere. Gli “dèi-attori” (a parte gli umani Dafne e Giacinto e il cattivo Crono) sono quindi i veri dèi che interpretano se stessi, cioè gli unici personaggi che possono rappresentare bene.

Al termine della commedia e degli applausi, dietro al sipario chiuso, quando il pubblico comincia ad uscire dalla sala, si sentiranno le voci degli “dèi-attori” che, fingendo di essere davvero gli dèi impersonati, commentano tra di loro come è andato lo spettacolo, così come farebbero veri attori, nei loro camerini, parlando ad alta voce per farsi sentire da un camerino all’altro.

Le voci degli “dèi-attori” dovrebbero essere registrate e diffuse in sala da un altoparlante posto dietro il sipario.

Il volume deve essere sufficientemente alto per emergere dal rumore della sala ed attirare l’attenzione degli spettatori che stanno uscendo, ma non troppo per non togliere verosimiglianza al fatto che le voci provengono dai camerini.

Le battute degli “dèi-attori” dovrebbero essere intervallate da rumori di fondo e risate.

GIOVE - Anche stasera è andata!

BACCO - Eh, già.

GIUNONE – Questi camerini sono indecenti!

GIOVE – A me non sembrano male. Forse un po’ spartani.

VENERE - Che dite, com’è andata?

DIANA - A me sembra bene.

MINERVA - Anche a me.

MERCURIO - Secondo me stiamo migliorando.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

APOLLO - Gli applausi mi sembravano poco convinti.

GIUNONE - Poco convinti? Scherzi? Secondo me gli è piaciuta.

VENERE – Beh, almeno possiamo recitare anche noi.

ODINO - Chissà se si sono accorti che siamo davvero gli dèi dimenticati?

DIANA - Ma no, Odino, figurati se se ne sono accorti!

ODINO - Ogni tanto temo che qualcuno ci scopra.

MERCURIO - Se succede li addormento con la bacchetta e scappiamo.

MANITU – Avete letto che ha scritto quel critico, ieri? “Poco credibili gli attori, chenon riescono mai ad essere convincenti nella parte degli dèi”.

GIOVE – Ditemi chi è, che lo fulmino!

BACCO – Dai, papà! A proposito, non sono male gli attori che ha mandatol’agenzia.

MANITU - Parla piano, Bacco. Forse sono ancora in camerino. BACCO - Ma no, sono scappati appena s’è chiuso il sipario. DIANA - I ragazzi che fanno Crono e Giacinto sono bravi. GIOVE - Anche la giovinetta che fa Dafne non è male. GIUNONE - Giove!

GIOVE - Sì, cara?

GIUNONE – Mi hai capito.

ODINO - Ma gli spettatori sono usciti?

MERCURIO - Penso di sì.

GIOVE – Mercurio, dài un’occhiata, non vorrei che fosse rimasto qualcuno ad ascoltarequello che diciamo.

BACCO - Ma figurati! Hanno sempre una tale fretta di scappare via.


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

MINERVA - È vero, papà, c’è ancora molto lavoro da fare per rallentarli.

VENERE – Picchio, hai sentito Loki?

ODINO - Ha detto che anche domani non può venire, ha un impegno.

APOLLO - Quello ha sempre qualche scusa.

MERCURIO – Certo, tanto sa che ci siamo noi qui a sgobbare.

MINERVA - Lo sapete che gli dèi assiri stanno facendo proprio un buon lavoro?

GIOVE - Dove operano?

MINERVA - Proprio qui in Italia.

MANITU - Bello sforzo, questi qui già andavano piano.

GIUNONE – Giove, caro, andiamo?

GIOVE - Qualcuno ha visto il mio fulmine?

GIUNONE – Ci sei seduto sopra.

GIOVE – Ah, grazie cara.

VENERE - Diana, hai visto il mio cinto?

DIANA - Forse l’hai lasciato sul palco.

VENERE - Che mistero. Ogni tanto scompare e poi riappare.

ODINO - Venere, sbrigati, ho lasciato Sleipnir in doppia fila.

VENERE – Arrivo, Picchio!

MINERVA - Apollo, mi dài un passaggio?

APOLLO - Sono a piedi anch’io, ho prestato Pegaso a Dafne e Giacinto. MINERVA - Siete rimasti amici, eh? Ma non hai il carro del Sole? APOLLO - Sì, ma dove lo trovo il parcheggio qui intorno?


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Quattrocchi & Cattivelli – Café Olympus v1.1m

GIOVE - Mercurio, prima di uscire ricordati di risvegliare l’ispettore della SIAE. MERCURIO - Accidenti, hai fatto bene a dirmelo! DIANA - Voleva vedere il permesso?

MERCURIO - Già, come al solito.

BACCO - Ragazzi, vi siete scolati di nuovo tutto il nettare? In scena, dovete fare fintadi berlo.

GIUNONE - Caro, perché non ti trasformi in orso così mi riscaldi un po’?

GIOVE - Certo cara.

BACCO - Mercurio, ieri sono spariti due portafogli in sala, ne sai niente?

MERCURIO - Io? No, perché?

BACCO - È successo mentre eri fuori scena per portare il messaggio di Giunone.

MERCURIO - Ah, sì?

DIANA – Hathor, ma stasera Anubi non voleva venire a vedere lo spettacolo?

HATHOR - Sta’ zitta, stamattina lo ha preso l’accalappiacani. E sì che gliel’ho detto dinon girare senza collare. Vado a liberarlo, mi accompagni?

DIANA – Volentieri. Dove sei di turno domani?

HATHOR - Alla fila della posta centrale di New York, e tu?

DIANA – Alla borsa di Londra, sarà divertente.

VENERE - Ciao, noi andiamo.

ODINO - Ciao.

GIOVE – A domani, ragazzi! Andiamo, cara.

GIUNONE - Arrivo.

APOLLO - Aspetta, papà, faccio un pezzo di strada con voi.

MANITU - Mine, andiamo? Ti porto a mangiare la pizza.


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MINERVA - Eccomi, Mani.

HATHOR – Diana, allora vieni?

DIANA – Arrivo. Ciao a chi è rimasto.

BACCO - Mercurio, io vado.

MERCURIO - Aspettami, vengo con te, ti devo parlare. Ho per le mani un grosso affare…

FINE POST FINALE “FUORI ONDA”


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