Calma signori… o diventiamo davvero matti!

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Titolo

 Calma signori……

…….o diventiamo davvero matti !

Commedia in 3 atti

in dialetto siciliano

di

Alfia Leotta

Finito di scrivere il 05 febbraio 2002

Alfia Leotta -  Posizione SIAE n° 118377

Via Alessandro Volta, 67 – 95010 Santa Venerina (CT)

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tel/fax – 095 953470 – 3485101868

PERSONAGGI

FELICE, il direttore

DOLORES, la segretaria

Prof.FAVIANA

CONTESSA FARINA, una malata mentale

LUCIA, l’inserviente

LUCA

MARIO, un malato mentale

DONNA CARMELA, la madre del direttore

LUANA

DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI

FELICE          Scapolo 45 enne, ha barba e baffi. Indossa un vestito, cappotto e cappello.

                        Tipo perfettino, sempre in ordine, maniaco della pulizia e cagionevole di salute

                        Stressato dalla madre che cerca di compiacere.

DOLORES     Nubile 40 enne, alta, snella, veste in maniera austera con tailleur grigio topo,gonna alla caviglia e camicia bianca con ristagna, vecchio stile. I capelli raccolti sulla testa, gli occhiali e la mancanza del trucco, le daranno un aria severa, dal carattere triste e spento. Dovrà dare l’impressione di essere sempre oberata di lavoro.

FAVIANA     Personaggio dalle molteplici personalità, ora buffo, ora serio e compito, sembra ora, un esplosione atomica di vivacità, un attimo dopo la flemma in persona, in quanto, nasconde la sua vera identità, passando per malato mentale. In realtà è un avvocato in incognito, pagato dalla compagnia che amministra la casa di cura, per scoprire dei falsi in bilancio.

                        Vestirà sempre in maniera diversa a seconda del personaggio che interpreta.

CONTESSA   Aristocratica 60 enne, veste abiti d’epoca adatti alla sua posizione, ingioiellata, e ben curata nell’aspetto. In cura nella clinica, perché sofferente di sdoppia-mento della personalità. Infatti un momento crede di vedere la sorella piccola, un altro lei stessa si crede la piccola Lory. Pertanto per questo secondo personaggio, andrà vestita da bimbetta di quei tempi, con treccine e lentiggini in viso.

LUCIA           Nubile 35 enne, semplice, bruttina, un po’ ignorante, si esprime storpiando le parole. Caratterialmente è un peperino in cerca di un uomo da sposare. Quando in servizio, indosserà un camice da lavoro e una cuffia in testa.

DONNA CARMELA           Donnone autoritario di mole enorme, con peluria in viso e sulle labbra. Se interpretato da un uomo, il personaggio sarebbe d’effetto. Veste in modo pacchiano

LUCA                                    Smilzo, anzianotto, con pochi denti, veste calzoni che arrivano alle caviglie tenuti da bretelle, camicia fuori moda con colletto dai lunghi pizzi e cappello da pescatore.

                                               Apparentemente dall’aspetto stupido, assunto alla clinica come inserviente tutto fare, in realtà è un complice del Professore.

LUANA                                 Giovane, molto timida e parecchio brutta. Vestirà in maniera stramba, senza gusto e fuori moda.

DESCRIZIONE DELLA SCENA

La scena si svolge nell’ufficio del direttore di una clinica psichiatrica.

L’arredamento può essere di qualsiasi epoca si voglia, anche se la commedia è ambientata ai giorni nostri.

Nella parete di fondo, una finestra con un paesaggio, ai lati di essa due librerie e davanti una scrivania con su una lampada, un portapenne, e quant’altro occorra. Una poltrona in pelle, un cestino per la carta e una sedia davanti la scrivania. Agli angoli, alcune piante e un appendiabiti con portaombrelli.

Sulla dx, una porta è l’ingresso dell’ufficio, un divanetto e alcuni quadri alla parete.

Sulla sx, una porta che conduce al bagno privato, una scrivania più piccola, con una macchina da scrivere e quant’altro occorra, una sedia e quadri alle pareti.

A seconda della fantasia dello scenografo, tale camera può essere realizzata come si vuole, purchè si mantengano le posizioni degli usci.

TRAMA

Villa Serena, una rinomata clinica psichiatrica, è in procinto di accogliere l’ennesimo direttore.

Dolores, la segretaria che da diversi anni manda avanti la clinica, nonostante l’avvilimento dell’esperienze passate coi i predecessori, nutre non poche speranze che quest’ultimo possa sollevarla dal peso che l’incombe e raccomanda a tutti di prestare molta attenzione.

Il nuovo arrivato, accolto dal Prof. Faviana, uno degli ospiti della clinica, credendolo un vero medico, lo segue in ogni discorso, anche se illogico, creandogli non poca confusione.

Le sue molteplici personalità, i suoi repentini cambiamenti, fanno sorgere al direttore, il dubbio che il professore non sia sano di mente. Può un uomo normale assimilare le malattie di suoi pazienti? Questo, e il fatto che nella clinica i malati siano considerati ospiti e liberi di andare dove meglio credono, lo mettono in agitazione, in quanto essendo un po’ cagionevole di salute, ha paura che possa succedere anche a lui e inizia a pentirsi di aver accettato quest’incarico. A rafforzarne l’idea, un ammanco di cassa, dai libri contabili.

Che fare? Abbandonare non è più possibile, cercherà di scoprire cosa sia successo.

Dolores, che è immischiata in questo losco affare, inizia a preoccuparsi e a comportarsi in maniera insolita per il professor Faviana, che la costringe a parlare.

Cosa c’entra il Prof. in tutto questo?

Il Professore altri non è che l’avvocato della compagnia che amministra la clinica, che in incognito da diversi mesi sta cercando di scoprire il motivo della mancanza di utili.

Lui e il suo segretario, anche questo in incognito, fingendosi dei malati mentali, avrebbero avuto la possibilità di accedere ai documenti e ciò infatti avviene con l’aiuto del direttore, che ignaro di tutto, senza saperlo,  mette nelle mani del professore il computer appena installato, perché lui è negato per l’informatica, pur rimanendo scettico davanti ad un ipotetico risultato positivo all’impresa.

Diversi personaggi ruotano attorno a questa vicenda, una contessa schizofrenica con sdoppiamento di personalità, la cameriera della clinica, che nubile e interessata al matrimonio, essendo lui celibe, cerca di circuirlo in ogni maniera, la madre, asfissiante e possessiva, incombe su di lui come la spada di Damocle, pronta a piombarle addosso e farlo sposare con una ragazza che lui rifuta, in quanto per lui il matrimonio è tabù!

Equivoci e tarantelle sceniche faranno da contorno al colpo di scena finale, quando si scoprirà il vero motivo del coinvolgimento di Dolores al falso in bilancio e la vera identità del professore, che mostrerà il sentimento celato per lei, aiutandola a rimettere tutto a posto,  scongiurandole così la denunzia alle autorità.

Il buon cuore alla fine vince sempre

PRIMO ATTO

SCENA 1^

(  Lucia e Dolores )

LUCIA           ( sta pulendo, canticchiando. Starnutisce…) Salute! ( starnutisce ) Salute!! ( si pulisce il naso col grembiule ) Appostu! Ci mancava macari ‘a rifriddatura. ( starnutisce ) E su’ tri. Ora mi si ‘ntuppa u nasu…..e parru comu a ‘n trummuni spunnatu. ( starnutisce ) …Giustu ora ca arriva ‘stu novu diritturi. Speriamo ca almenu chistu è carusu….( starnutisce ).

DOLORES     ( entrando con delle scartoffie in mano ) SALUTE!!

LUCIA           Grazie.

DOLORES     ( mentre sistema le carte ) Curati Lucia, potresti contagiare tutti e questo non è proprio il momento.

LUCIA           U sacciu, ma ci misi manu ora ora. Non è ca per casu c’havi ‘n aspirina?

DOLORES     A me la cerchi? Vai in infermeria.

LUCIA           Ah, va beni…dopu ci passu, prima haia timminari ccà.

DOLORES     Sbrigati, sta per arrivare.

LUCIA           Quanti priparativi, ma cu arriva ‘u papa? ( maliziosamente ) Comè…com’è?

DOLORES     Che ne so!

LUCIA           E’ carusu,.. schettu,….maritatu?

DOLORES     Credo abbia una quarantina d’anni e che è scapolo. ( cercando qualcosa )

LUCIA           E finu a ccà, ci putissimu essiri….Spiramu ca è beddu…( ironica ) veru signurina Dolores?

DOLORES     Bello, brutto…basta che duri questa volta

LUCIA           A lei non c’interessunu i masculi, veru?

DOLORES     In che senso?

LUCIA           ‘Nto sensu do’ matrimoniu, vah!

DOLORES     Preferisco restare così, senza legami, libera e indipendente. E poi non mi piace mischiare lavoro e vita privata………( fra sé )…..ma dove li avrò messi!

LUCIA           Jù non c’attrovu nenti di mali…..Appoi ppì mia,…ca n’arrinesciu a piscari nenti…….

DOLORES     ( fra sé ) Eppure dovevano essere qua…..

LUCIA           E dicunu ca u mari è ranni……. Ca quali,….nenti, non c’è nenti mancu ppà jatta!

 

DOLORES     Ti piace andare a pescare?…Ma quando lo trovi il tempo?

LUCIA           Pisca? Quali pisca…..è ‘n idiota chistu.

DOLORES     Chi?

LUCIA           Chiddu ca dissi.

DOLORES     Non ti capisco.

LUCIA           ‘N idiota, cioè quando uno vole dicere una cosa e invece ne dice un’altra.

DOLORES     Chi fa così non è un idiota, può essere confuso mentalmente,…. ma da qui ad essere un idiota ce ne vuole.

LUCIA           Non mi capiu. Non vuleva diri chistu…..Vengo e mi spiego. Quannu unu dici ‘na cosa e usa paroli diversi ,chi fa?

DOLORES     Ah, ho capito, un idioma….???

LUCIA           E jù chi’ dissi.

DOLORES     Se tu parli così, è logico cara mia che non peschi niente di buono. E’ anche vero che la roba buona è già tutta accaparrata,ma se non t’impegni a migliorarti…..

LUCIA           Non cunchiudu nenti u stissu.

DOLORES     Non disperare, arriverà prima o poi. Ancora sei giovane, puoi fare ancora tanto…

LUCIA           ( anticipandola ) Pani cottu signurina, sulu pani cottu si non mi spicciu.

DOLORES     Appunto,sbrigati a terminare…….Il bagno l’hai pulito?

LUCIA           Si signorina.

DOLORES     Bene! I fiori li hai presi?

LUCIA           Mi scuddai. Ci vaiu subbitu! ( via )

DOLORES     ( al pubblico ) Non ci voleva, non ci voleva. L’arrivo di questo direttore scombussolerà tutti i miei piani…….. dovrò fare in modo che non scopra il pasticcio che c’è. Ho cercato di tenera buono il consiglio di amministrazione dicendo che me le sarei cavata egregiamente…….che nessun direttore era necessario, vista la fine che fanno tutti…….ma no, loro – Cara signorina, un direttore è necessario.  Anche per immagine ma è necessario – E come al solito lo avremo solo per figura, dato che dovrò continuare a fare tutto io. Anzi, devo per forza maggiore……..Non deve scoprire l’ammanco di cassa, altrimenti saranno guai lo dirà alla società e finirò per essere licenziata o meglio ancora  in galera.

SCENA 2a

(  Dolores – Direttore – Professore )

DOLORES     ( apre la finestra ) Aria,….facciamo prendere un po’ d’aria.

PROF             ( apre la porta ) E’ permesso?

DOLORES     Avanti.

PROF                         ( entra,indossando un camice bianco da medico e lo stetoscopio al collo, seguito dal direttore )…… E questo è l’ufficio del direttore. Ampio, luminoso e confortevole. Come vede è stato recentemente ristrutturato,….come il resto dell’edificio……( il direttore starnutisce ) ……Salute!

DOLORES     Ma professore……

DIRETT         Chiuda,…...chiuda quella finestra. Soffro le correnti d’aria! ( Dolores chiude )

PROF             Signorina Dolores, questo signore cercava di lei.

DIRETT         Appunto! ( irritato ) E vedo che finalmente l’abbiamo trovata.

PROF             Dice di essere il nuovo direttore e ne ho approfittato per fargli fare un giretto turistico.

DIRETT         Sono due ore che giro. Ho visitato le cucine, i piani, le lavanderie,….perfino gli sgabuzzini….

DOLORES     Non male, così abbiamo risparmiato tempo. Molto lieta,Dolores…. ( precisando ) signorina Dolores.

PROF             De Panzas,….Dolores De Panzas.

DOLORES     Non faccia lo spiritoso professore, non si faccia riconoscere.

DIRETT         ( tagliando corto ) Allora, questo dovrebbe essere il mio nuovo ufficio?

DOLORES     Le piace?

DIRETT.        Niente male.

DOLORES     Meglio così!

DIRETT.        ( al professore sottovoce ) E’ sempre così acida?

PROF.            Come uno yogurt, caro direttore!

DOLORES     Qui ci sono i servizi,……se vuole darsi una rinfrescatina…..

DIRETT.        Grazie, ne ho davvero bisogno. ( asciugandosi la fronte,sta per entrare )

DOLORES     Io vado a prendere il resto dei documenti. Torno subito!……Lei professore, si contenga. ( via )

PROF             Vada, vada. Sarà in ottima compagnia. ( il direttore dal bagno urla )….Ahhhh aiuto…..( guardandosi intorno )

DIRETT         ( da dentro ) Presto…presto, una scopa.

PROF             Una scopa, …una scopa….( cercando. Poi entra nel bagno e sbatte la porta in faccia al direttore che stava uscendo )….Che succede?

DIRETT         Il mio naso….il mio naso……

PROF             ( entrando ) Una scopa per il naso del direttore, presto!….( esce con la scopa in mano ) ….Ecco!…..Ma che ci deve fare?

DIRETT         Volevo uccidere uno scarafaggio. ( massaggiandosi il naso )

PROF             Uno scarafaggio nel suo naso?…..Ma comu ci trasiu?

DIRETT         Ma no, nello scarico della doccia.

PROF             Il suo naso nello scarico?….Voleva odorare le fogne?

DIRETT         Ma che dice!….Lo scarafaggio, nella doccia.

PROF             Uno scarafaggio che si lava….Questa si che è bella…..E sicuro?….Proprio sicuro?

DIRETT         Ma…..

PROF             ( interrompendolo ) Perché se è come dice lei, dobbiamo indagare! ( esce una pipa dalle tasche dei calzoni e si atteggia a detective )….uno scarafaggio non fa la doccia, per cui il soggetto non può essere ciò che è….. Sarà  qualcun altro….…in incognito, travestito da scarafaggio…..

DIRETT         Secondo me…..

PROF             Ha qualche sospetto?

DIRETT         No.

PROF             Ha qualche indizio?

DIRETT         No!

PROF             E’ per caso un detective?

DIRETT         Per dinci, no!

PROF             E allora stia zitto! Non elargisca supposizioni e lasci fare il mestiere ai competenti. ( esce di tasca una grossa lente d’ingrandimento ) Seguirò le tracce e le porto il colpevole. ( via in bagno )

DIRETT         E’ tutto matto! Se questi sono gli impiegati, figuriamoci gli ospiti.

SCENA 3a

( Direttore – Dolores )

DOLORES     ( entra con fascicoli e incartamenti vari ) Questo è tutto.

DIRETT         Consuelo….

DOLORES     Dolores.

DIRETT         Si, scusi….Mi dica, quanti ospiti ci sono qui, a villa Serena?

DOLORES     25 signor direttore.

DIRETT         Quante celle abbiamo?

DOLORES     Celle?….Non è un carcere questo. I nostri malati, sono tutti liberi di andare dove vogliono.

DIRETT         E mi dica,…sono pericolosi?

DOLORES     Che va dicendo, sono tutti con problemi psichici, emotivamente instabili, come vengono definiti….. ma non sono pazzi.

DIRETT.        E che ci stanno a fare allora, se non sono pazzi?

DOLORES     Questa è una clinica per deviati che si sottopongono a cure e terapie ultramoderne.

DIRETT.        E cioe?

DOLORES     Non usiamo medicine, ma solo riabilitazioni mentali.

DIRETT.        Praticamente cosa?

DOLORES     Ipnosi, caro direttore! I nostri psicologi, tramite l’ipnosi, scavano nel loro “ IO “ più profondo, per scoprire la molla che ha fatto scattare la loro malattia e quindi ricomporre il puzzle.

DIRETT         Il puzzle?

DOLORES     Certo!…I nostri esperti affermano che le malattie mentali, quando non sono di origine organica, cioè malformazioni o altro, derivano da una scomposizione della nostra logica, che paragonata a un puzzle, si deve riordinare.

DIRETT.        Quindi,……mettendo ogni tassello al posto giusto,…….

DOLORES     …….. l’immagine risulterà completata.

DIRETT         Sorprendente! Fin’ora ho sempre lavorato a contatto con pazzi veramente pericolosi…..Questa sarà una passeggiata. Sono proprio contento di essere qui. E…mi dica, ne sono stati dimessi?

DOLORES     Un bel numero. Abbiamo risolto casi davvero difficili.

DIRETT         Benissimo.Sarà una soddisfazione veder guarire tanta gente.

DOLORES     Questo glielo garantisco! A parte i direttori, che vanno e vengono, questa clinica è sempre stata un fiore all’occhiello!

DIRETT         Si, ho saputo….

DOLORES     Se è tutto, io andrei……..

DIRETT         ( impaurito si aggrappa a lei ) Mi lascia solo? Non vorrei che…….

 DOLORES    ( scandalizzata ) Ma signor direttore……

DIRETT         ( lasciandola ) Mi perdoni…..Chiedo umilmente scusa!

DOLORES     Non si permetta più a mettere anche un solo dito sulla mia persona. ( via )

DIRETT         Promesso! ( l’accompagna e richiude la porta ) Che caratterino!

SCENA 4a

( Direttore – Professore )

PROF             ( entra ) Fatto! Scovato l’intruso! ( glielo posa sul tavolo infilzato a un grosso chiodo ) Era sulu ‘na bratta.

DIRETT         Che schifo!…Tolga via questo coso!

PROF             ( lo toglie ) Dopo avergli fatto il terzo grado e vedendo che non voleva rispondere,…l’ho inchiodato.

DIRETT         Alla sedia? ( ridendo si siede e si mette al lavoro )

PROF             No, no…col chiodo. L’ho trafitto! ….Che ne faccio?

DIRETT         ( ironico ) Lo frigga con le uova!

PROF             Con o senza parmigiano?

DIRETT         ( sorridendo ) Come meglio crede!

PROF             ( sorridendo ) Ok!…Vado, eseguo e torno.

DIRETT.        Che tipo!

PROF.            ( sta per uscire, ma torna indietro ) Ma non ci siamo neanche presentati,…io sono Faviana, professor Mario Faviana. ( Posa lo scarafaggio sulla scrivania )

DIRETT         Molto lieto. Felice Mastronzo.

PROF             Chistu è mali!

DIRETT         Cosa?

PROF             Essere felici bene, ma….stronzi!…..

DIRETT         Felice è il nome…..Mastronzo, tutto unito, è il cognome.

PROF             Signor Mastronzo tutto unito, piacere di fare la sua conoscenza.

DIRETT         Solo Mastronzo….Anzi, mi chiami Felice e basta.

PROF             Togliamo lo stronzo?

DIRETT         Si, …che è meglio.

PROF             E dove lo mettiamo, signor Ma.

DIRETT         Cosa?

PROF             Lo stronzo.

DIRETT         Ma mi faccia il piacere……dove vuole metterlo? ( spazientito )……Lo togliamo e basta.

PROF             Va bene, non si arrabbi……..Lo mettiamo qua? ( aprendo un cassetto )

DIRETT         ( andandogli dietro per chiudere il cassetto ) Che fa?..Non tocchi nulla, per piacere……

PROF             ( tra i libri ) Allora qua!

DIRETT         Esca di qui!

PROF             Qua non va bene?

DIRETT         ( apre la porta per invitarlo ad uscire, mentre il professore fa come per posare qualcosa sulla poltrona ) Se non le spiace, avrei del lavoro da sbrigare.

PROF             Volevo solo rendermi utile.

DIRETT         La ringrazio, ma come vede ho una montagna di lavoro.

PROF             Se vuole le do una mano. ( dirigendosi verso gli incartamenti )

DIRETT         ( lo trattiene ) Grazie…..posso fare benissimo da solo. ( con finto sorriso )…Lei si faccia il suo.

PROF             ( c.s. ) Senza complimenti, sono un genio con le carte.

DIRETT         ( c.s. ) Ho detto no. Se ne vada ( nota lo scarafaggio sulla scrivania )….e si porti quel coso.

PROF             Già, dimenticavo. ( lo prende e via )

DIRETT         ( dopo aver chiuso, sta per sedersi )

PROF             ( entra di scatto ) Dimentic…..no!

DIRETT         ( si alza di scatto ) Che altro c’è!

PROF             L’ho messo proprio la! ( indicando dove era seduto )

DIRETT         Ma mi faccia il piacere……( si siede, mentre il professore va via ) Come inizio non c’è male. Dunque, vediamo queste cartelle……

SCENA 5a

(  Direttore – Lucia – Dolores )

LUCIA           ( entra senza bussare, con un vaso di fiori  )

DIRETT         Non si bussa?

LUCIA           Scusassi, non sapeva ca era già ccà. ( esce e bussa )

DIRETT         Ma cosa fa?

LUCIA           E’ permesso?….Si può?

DIRETT         Ormai che era entrata, che motivo aveva di bussare?

LUCIA           U dissi lei!

DIRETT         Ma prima,……si bussa prima di entrare.

LUCIA           E picchì, chi fici? ( lasciando la porta aperta )

DIRETT         Lasciamo perdere.

LUCIA           Piacere, jù sugnu Lucia, cammarera tuttofare, lindo, strico e tutti cosi fazzu brillari……( posando i fiori sul tavolo. ) ‘E so’ cumanni! (  IL DIRETTORE inizia a starnutire )…..Macari lei arrifriddatu?….E’ ‘na ‘mpidimia, allura!!

DIRETT         ( c.s. ) Cosa?

LUCIA           ‘Na ‘mpidimia……quannu c’e ‘na casa china di ‘na cosa.

DIRETT         ( c.s. ) Epidemia, forse?

LUCIA           E jù chi dissi.

DIRETT         ( c.s. ) Porti…etcì…porti….eeetcìììì….porti via questi fiori.

LUCIA           Non ci piaciunu?

DIRETT         Questi!….Sono questi chi mi…..mi….mi……eeetcìììì, fanno starnutire. Sono allergico.

LUCIA           ( prende i fiori ) Picchì no’ dissi subbitu!…..Chi ni fazzu?

DIRETT         Li porti via!…( starnutisce a raffica )…Si sbrighi!!!!!

LUCIA           Abbolo!!!!! ( esce di corsa. S’imbatte con Dolores che stava entrando, rovesciandogli l’acqua  sugli abiti )

DOLORES     Ma che combini?

LUCIA           ‘A scusari!…..Mi fici cassariari chistu. ‘O pigghiu ‘n pagghiazzu. ( via )

DOLORES     Guarda che disastro!!!!!

DIRETT         ( stramazzato per il troppo starnutire, si riprende )….Che tortura!

DOLORES     Si sente bene?

DIRETT         Adesso si, grazie!

DOLORES     Cos’è stato?

DIRETT         Un attacco…..Sono allergico ai fiori.

DOLORES     Mi dispiace, se avessi saputo….

DIRETT         Non si preoccupi….( uscendo dalla scrivania, da dx, mentre entra di corsa Lucia, spalancando la porta e sbattendogliela sul naso )….Ahia,…e sono due. Ma è mania che avete qua dentro?

DOLORES     Si è fatto male?…..Si sieda….Lucia, vai a prendere un cerotto. ( Lucia entra in bagno ) Si è fatto un bel taglio.

DIRETT         Normale, questa è la seconda volta. Prima in bagno

DOLORES     Ah, già, dimenticavo di dirle che le porte purtroppo si aprono al contrario, ce le hanno montate sbagliate.

DIRETT         Me ne sono accorto.

LUCIA           ( dal bagno ) Signurina, ccà cerotti non ci n’è.

DOLORES     Impossibile, guarda meglio.

LUCIA           ( torna ) Non sugnu orba. C’è ‘stu sparatrap e cuttuni sciusu.

DOLORES     Queste bende sono…..mettigli queste nel frattempo ( via in bagno ) 

LUCIA           ( si appresta a mettere il cotone idrofilo sul naso e fermarlo con le bende, fasciando in modo comico il povero direttore, che tenta di ribellarsi ) Stassi fermu, ca s’annunca non veni bonu. ( Il direttore vorrebbe parlare, ma gli ha chiuso anche la bocca )….Chi dissi? Parassi chiaru! ( il direttore mugugna ) Signurina, a chistu no’ capisciu…..Chi voli?

DOLORES     ( tornando ) Ma che stai facendo, così soffoca…..sbendalo! ( va a cercare in un cassetto

LUCIA           Sicuru? Non è ca appoi…..

DOLORES     Dai, sbendalo.

LUCIA           Su’ dici lei……( cantando ) Facci di piru fracitu……di pumadoru sfattu……

DOLORES     Che fai, canti?

LUCIA           Lo sto sbendando….mu’ dissi lei?

DOLORES     Ti avevo detto sbendalo,….. levagli le bende.

LUCIA           Ah….jù capì sbendalo, da sbendare….cioè pigghiulu in giru…( eseguendo in fretta)

DOLORES     Ecco. Trovato…..Mettiamogli questo. ( con del nastro adesivo attacca il cotone al naso, facendo un giro attorno alla testa )

DIRETT         Ma che state facendo….ahiai..ahia…..mi state strappando i capelli.

LUCIA           S’arrisparmia i soldi do’ varberi, no? …Ci fazzu i basetti?

DIRETT         Lasciate perdere….Ci penso io. ( rovista nella sua borsa. Tira fuori un cerotto ed entra in bagno )….E’ possibile mangiare qualcosa?…Sono a digiuno da questa mattina.

DOLORES     Certamente. Lucia, va in cucina e fagli preparare qualcosa.

LUCIA           E chi?

DOLORES     Non so, fai tu. Vedi cosa c’è di pronto…….Anzi, vengo con te….Non mi fido troppo dei tuoi gusti.

LUCIA           Chi ci pari ca mangiu jù…..tazzamiti fritti?

DOLORES     ( uscendo ) Non dicevo questo!….Quanto sei suscettibile.

LUCIA           ( la segue ) Vidissi ca a mia ‘sta parola ca dici lei, non mi l’ha dittu nuddu….e si è parola d’offesa,…..picchì jù mi ‘o ‘nformu,…..mi licenziu!…Si, mi licenziu! Autru si mi licenziu! ( via )

SCENA 6a

(  Professore – Luca  e detti )

DIRETT         ( con il cerotto sul naso, entra e si siede sul divano ) Ancora devo iniziare e già mi sento stanco. ( TRILLA IL TELEFONO ) Pronto?….Si mamma, sono arrivato…. …… L’ho dimenticato…..lo so mamma…….si mamma, dovevo farti gli squilli…….certo mamma, non lo dimenticherò più……ciao mamma….si,ciao!

PROF             ( in tenuta da cuoco,seguito da Luca un vecchietto smilzo, con un sorriso che mostra un dente solo, con un piatto in mano e le posate nell’altra, una tovaglia e un tovagliolo sul braccio, entra ) Bonjour monsier…..le chef est ici. Quanto ordinato è pronto. ( Stende la tovaglia, lo fa sedere, gli mette il tovagliolo al collo, gli posiziona il piatto  davanti e le posate in mano. ) Bon appetit!

DIRETT         ( stordito dalla velocità con cui è stato servito, odora ) Il profumo è buono!

PROF             Desidera qualcosa da bere? ( con cadenza francese )

DIRETT         Dell’acqua va benissimo.

PROF             O la,la….avec cet  prelibatez, no possible dell’acqua…..champagne o vinò….

DIRETT         Grazie, ma sono astemio…..solo acqua!

PROF             Torno subito! Andiamo mon amis ( via con Luca )

DIRETT         Un medico che fa il cuoco…bah!….Indagherò!……..Sembra una frittata.

 ( l’assaggia ) Ottima,….veramente squisita…..( la osserva )… frittata con olive…. buona…..mai mangiata.

PROF             Ecco l’acqua. ( posa una bottiglia e un bicchiere sul tavolo ) E’ di suo gradimento?

DIRETT         Direi proprio di si. Chi l’ha fatta? Devo fargli i miei complimenti.

PROF             ( pavoneggiandosi ) Me ouì……Je suis le chef! Modestamente, le miglieur

DIRETT         Ma cosa c’è dentro, …ha un sapore particolare…..

PROF             Le brattè…..

DIRETT         I carciofi, ecco……lo dicevo che…..

PROF             Quali carciofi, la bratta……

DIRETT         ( sputa e si pulisce la bocca. Beve, sciacqua e corre in bagno per sputare.Torna in scena ) Che schifo! Mi ha fatto mangiare lo scarafaggio.

PROF             Come ha ordinato….e col formaggio.

DIRETT         Lei è pazzo!…Completamente pazzo.

PROF             ( cambia espressione, si arrabbia ) Come ha detto?

DIRETT         Che è pazzo! Solo un folle cucina gli scarafaggi.

PROF             ( si avvicina minaccioso ) Chi è pazzo?

DIRETT         Lei! ( lo guarda e s’impaurisce )…Cosa vuole?

PROF             Mi ha chiamato pazzo?

DIRETT         ( indietreggiando ) Forse…..ho…esagerato?….

PROF             Mi ha dato del pazzo?

DIRETT         Chi io?….Si sbaglia….avrà sentito male……( inciampa, cade e si rialza )

PROF             Ho sentito benissimo. Lei mi ha dato del pazzo……( costringendolo a sedere )…. Finisca quello che aveva iniziato……( il direttore fa segno sulla frittata ) ..Si, tutta!

DIRETT.        Guardi che io ho detto mazzo…si, mazzo con la emme.( si riempie la bocca di frittata

DOLORES     ( entra ) Professore……Che state facendo?

DIRETT         ( con la bocca piena parla, ma non si capisce nulla )

PROF             Non si parra ca’ ucca china…….si calassi ‘u muzzucuni…. ( minaccioso )

DIRETT         ( cerca aiuto a Dolores, che non capisce. Minacciato con lo sguardo, finisce per ingoiare il tutto.  ) Questo pazzo…..

PROF             Allura ‘ntisi bonu? ( lo fa bere )…Beva!

DOLORES     Non lo chiami così, perché perde le staffe…….No professore, il direttore chiama pazzo chi gli è simpatico, non voleva insinuare nulla, vero direttore?

DIRETT         ( sbuffando l’acqua in eccesso ) Certamente.

PROF             E io non voglio essergli simpatico allora! ( lo lascia )

DOLORES     Andiamo, venga via. Luca la sta aspettando.

PROF             ( cambiando espressione ) Luca?…Luca caro? ( via saltellando )

DOLORES     Signor Felice, se non vuol far succedere un ecatombe, per favore non lo chiami più così.

DIRETT.        Ora che lo so,….ma sa cosa mi ha combinato?

LUCIA           ( entra. Si ferma ) Ah, già! ( esce, bussa )…Si può?

DIRETT         Avanti.

LUCIA           Ecco signor direttore, una bella frittata.

DIRETT         Spero senza scarafaggi!

LUCIA           Allura l’aviti ccù mia? Ma vi fazzu st’impressioni? Ora mi staiu siddiannu.

DIRETT         Non farci caso, scusa….è che……lasciamo perdere, mi è passato l’appetito.

LUCIA           Dopu tuttu ‘stu travagghiu? U facissi ppì mia….almenu ‘n muzzucuni, tantu p’assaggiarla….

 

DIRETT         Ho detto no grazie. Anzi sparecchi e vada via. ( via in bagno )

LUCIA           C’havi u stumucu sciusu? Ci fazzu ‘n acqua ugghiuta?

DIRETT         Un bicchiere di bicarbonato lo gradirei. Grazie.

DOLORES     Ti aiuto.( via insieme a Lucia )

SCENA 7°

(  Direttore – Professore – Luca )

TRILLA IL TELEFONO

DIRETT.        Pronto?......Si mamma, ho mangiato!....No mamma,…….una frittata…… no mamma, non può farmi male,……..lo so mamma,…… non ti preoccupare mamma…….ciao mamma! ( chiude ) …….. Che croce! Capisco che la mamma è sempre la mamma,….ma lei è insopportabile. Perché non mi sposo mi chiederete. Vista l’esperienza con mamma, rifiuto qualsiasi convivenza con un’altra donna…..Poi ne avrei due da sopportare….

DIRETT.        ( bussano ) Avanti! ( con lo sguardo sugli incartamenti )

LUCA            ( apre ) Bauh…setteteeee!!! ( chiude )

DIRETT         Chi era? ( si alza, apre e non vede nessuno ) Mah! ( torna a sedersi. Bussano ) Avanti!

LUCA            ( c.s. ) Bauh…setteteeee!!!

DIRETT         Ma insomma, chi è? ( tornando alla porta sta per aprirla e gli sbatte in faccia. Resta nascosto da essa )

PROF             Signor Felice, le voglio presentare Luca, il nostro caro Luca…….Luca, saluta il nuovo direttore….( non vedendo nessuno alla scrivania )…E unn’è?

LUCA            ( abbassa ripetutamente la testa )

DIRETT         ( tenendosi il naso,lentamente riappare, perché chiude la porta.) Ci conosciamo già.. (  Poi torna alla scrivania)

PROF.            Davvero?

DIRETT.        Era con lei, qui……poco fa.

PROF.            Con me?......Si sbaglia!

DIRETT.        Si, con lei,….e con la sua frittata!

PROF.            Luca, sei stato qui con me e con una frittata?

LUCA            No,….era co’ chef,…chiddu francisi!

PROF.            Ha visto?....Non ero io.

DIRETT.        Professore, vuol farmi impazzire?......Lasciamo perdere.

PROF             Quindi dicevo, Luca è a sua completa disposizione. ( a Luca ) Qualsiasi cosa il signor Felice comanda, tu la devi fare, intesi?

LUCA            ( annuisce )

PROF             Signor direttore, conti pure su di lui, è una persona in gambissima.

DIRETT         Si vede.

PROF             Luca è il nostro più qualificato suggiaro.

DIRETT         Cosa?

PROF             Acchiappatopi!

DIRETT         Ci sono topi? ( allarmato inizia a starnutire )

PROF             Non più da quando c’è lui. ( dandogli una pacca sulle spalle, che quasi lo getta in terra )

LUCA            Veru…veru…

PROF             Direttore, è raffreddato?

DIRETT         No, la mia allergia!….Sono allergico ai topi, basta anche la parola!…Etccìì

PROF             Ha bisogno di qualcosa? Ne approfitti mentre è qua.

DIRETT         Nulla grazie.

PROF             Come vuole.

DIRETT         Anzi, potete farmi avere delle lampade d’emergenza?

PROF             Che ne deve fare, qua la luce non manca mai.

DIRETT         Non si sa mai,…ho la fobia del buio, non vorrei……( va a sedersi alla scrivania )

PROF             ( a Luca ) Hai sentito?….Il direttore vuole luci. Corri. ( Sulla porta parlano. Dovranno far capire al pubblico che stanno complottando. Luca via. Lui richiude la porta e si siede sul divano )

DIRETT         Professore, cosa fa qua, se ha altro da fare………..( non udendo risposta, alza lo sguardo e lo vede seduto )…..Sto parlando con lei, non ha nulla da fare?

PROF             Ma certamente!

DIRETT.        E allora cosa ci fa ancora qua?

PROF             Aspetto.

DIRETT         Cosa?

PROF             Il treno delle 17 e 15….( guardando l’orologio )….non capisco questo ritardo.

DIRETT         ( strabuzza gli occhi come per dire: Ho sentito bene? ) Cosa?...........Posso chiederle una cosa?……

PROF             Dica, dica pure.

DIRETT         ( interessato sul serio ) Capisco che la professione del medico è stressante, stancante,…… ma non capisco come un medico possa diventare ipocondriaco…….

PROF             Non lo chieda a me……..

DIRETT         Può un medico assimilare le malattie dei suoi pazienti?

PROF             Non so,…..credo però, che se si concentra abbastanza, può anche riuscirci.

DIRETT         ( ironico ) E lei, si è concentrato parecchio a quanto pare…….. E mi dica dove sta andando?

PROF             Un giretto, niente di più

DIRETT         Bravo. Ci vuole….Ogni tanto è salutare prendersi una pausa ( va verso di lui )

PROF.            Ah….i binari!!!!!

DIRETT.        ( d’istinto urla e si indietreggia ) Già, i binari

PROF             Vuol farsi mettere sotto dal treno?......... In ritardo, sempre in ritardo questi treni.

DIRETT         Che vuol farci……Senta ( nuovamente va verso lui )

PROF.            Ah…direttore, i binari è pericoloso.

DIRETT.        ( come prima ) Mamma mia che paura!

PROF             Vado ad informarmi……lei non si muova. ( via lasciando la porta aperta )

DIRETT         ( resta rincretinito ) Mah!......Il treno!........ ( va a chiudere la porta e l’effetto sonoro di un treno che passa, lo farà sobbalzare )

SCENA 8a

( Direttore – Luca – Professore – Lucia – Dolores )

VA VIA LA LUCE.

DIRETT         Mamma santissima…….( in preda al panico ) Consuelo…..Dolores…..dove siete tutti?……( piange ) Mamma, dove sei?….

LUCA            ( entra in scena con un candelabro acceso ) Ecco luci d’emergenza…..

DIRETT         Grazie a Dio sei qua.

PROF             ( con cappello e fischietto da capostazione, fischia ) Biglietti……biglietti…… Il suo biglietto per favore ( al direttore e chiude al porta )

DIRETT         ( non riconoscendolo ) Come scusi?

PROF             Lei è sul direttissimo delle 17 e 15….favorisca il biglietto! ( arrabbiato )

DIRETT         Eccone un altro!.....

PROF             Perde tempo?.....Allora non ce l’ha?

DIRETT.        Aspetti  che lo cerco….( fruga nelle tasche )….non si arrabbi!

PROF             Si sbrighi, stiamo per arrivare…..

DIRETT         Se permette, esco un momento dallo scompartimento…..

LUCIA           Signorina Dolores, è ccà? ( entra precipitosamente e sbatte la porta sul naso al direttore )

DOLORES     ( da fuori ) Lucia, sono fuori, qualche spiritoso ha staccato gli interruttori.

PROF             Allora, questi biglietti?………

TORNA LA LUCE

LUCA            ( che ha ancora in mano il candelabro, si piega per prendere qualcosa, avvicinando le fiamme al sedere del direttore )

DIRETT.        Aiuto, al fuoco……( si accorge ) FUORI!….Fuori dal mio ufficio…..fuori tutti……

PROF             Biglietti……Biglietti prego….( uscendo )

DIRETT         ( rimasto solo, si accascia sul divano ) Oh mio Dio, e questo non è che l’inizio. (  fruga nelle tasche ) Le mie pasticche….dovrei averle……Ma dove diavole le ho messe. ( si alza e cerca nella sua borsa ) Eccole….( ne ingoia una )…..forse è meglio prenderne qualche altra, non si sa mai…( ne prende un’altra….poi perplesso ne ingoierà una manciata ) Mi sento già meglio….( va a sedersi alla scrivania )...dunque,cosa stavo… ( sbadiglia ) ….facendo?…..I fascicoli, si….i fasc…..( sbadiglia nuovamente e cade in un sonno profondo, russando rumorosamente )

SCENA 9°

( Mario, Dolores, Direttore )

MARIO          ( entra in scena. Ha una scatola di latta in mano che posa sulla scrivania ) Signorina Dolores,……E chistu cu è?

DOLORES     ( entra ) Mario, che ci fai qui?

MARIO          A circava ppì sapiri unni mi mettu ppì l’allenamentu de’ mo’ pulici……

DOLORES     Quante volte ti avrò detto che devi buttarle via?

MARIO          Queste? ( mostrando la latta )

DOLORES     Si, queste!…..Non ti avvicinare!…….Tieni lontane da me quelle orribili bestiacce….. Ricordati cos’è successo l’ultima volta…..e se il direttore scopre che tieni questi cosi qui, saranno guai per tutti.

MARIO          Lui?

DOLORES     Si, lui….il nostro nuovo direttore. E ora andiamo, è stanco, lasciamolo riposare. ( spingendolo fuori )

MARIO          Ma signorina…….( cercando di riprendersi la latta )

DOLORES     ( non curante ) T’ho detto andiamo. Torna in camera tua.

MARIO          ( da fuori ) Signurina aspittassi……

DOLORES     Attento……..( rumore di caduta e rotture )

DIRETT.        ( si sveglia di soprassalto ) Cos’è stato?……Devo essermi addormentato!……( nota la latta ) Cos’è?……Ma che carini, dei biscotti……..( apre la scatola )……Ma…… questi non sono…….( guardando con attenzione ) Non riesco a capire…….( inizia a grattarsi ) ……..

MARIO          ( entra di corsa ) NO!!!!!!!

DIRETT.        ( grattandosi ) Cosa c’è?

MARIO          Pessu, sugnu pessu!!!! M’appizzau u Festival

DIRETT.        Scusi, lei chi è?

MARIO          L’impresariu.

DIRETT.        Di cosa, scusi?

MARIO          Do’ gruppu. ( indicando la latta )

DIRETT.        ( guarda la scatola ) Non riesco a capire……Qui dentro ci sarebbe…..

MARIO          ( si gratta ) C’era!

DIRETT.        Ma cosa, per dinci?

MARIO          I mo’ pulici cantarini.

DIRETT.        Pulci?……Lei alleva pulci?…….

MARIO          E chi vuci………………..( parte la musica ) …….Ne’ senti??

FINE 1° ATTO

ATTO   SECONDO

Stessa scena dell’atto precedente, con la sola differenza, che fuori dalla finestra c’è buio.

SCENA 1a

( Direttore – Contessa )

 

CONTESSA   ( entra e si siede alla scrivania in attesa. Elegantemente vestita, ingioiellata, s’incipria il naso. Ha un problemino di stomaco: emette dell’aria alquanto puzzolente  )

DIRETT         ( canticchiando torna )  Oh mamma santa…e lei chi è?

CONTES        Sono la contessa Farina, e visto che nessuno ci ha ancora presentati, ho preso l’iniziativa ed eccomi qua. ( con fare aristocratico gli porge la mano per il baciamano )

DIRETT         ( si piega in avanti e bacia la mano ) Onorato,…..sono Felice…….

CONTES        Beato lei!

DIRETT         Mi chiamo Felice, Felice Mastronzo e sono il nuovo direttore di villa Serena.

CONTES        Questo lo so, altrimenti cosa ci starebbe a fare qui dentro, l’idraulico?

DIRETT         Mi dica contessa, è sempre così spiritosa? ( ridendo )

CONTES        Ogni tanto, quando trovo l’ispirazione!

DIRETT         ( seduto alla scrivania ) Credo di aver letto fra questi fascicoli,………( cerca ) Si ecco, non mi sbagliavo, abbiamo un ospite con il suo stesso titolo,……

CONTES        Impossibile! Sono solo io la contessa.

DIRETT         Non voglio contrariarla, ma qua, vede?…..Contessa Sacchetti.

CONTES        ( sorridendo ) Che le dicevo? Ci sono solo io. Sacchetti è il mio nome da sposata, mi chiamo Farina Bianca in Sacchetti.

DIRETT         ( chiudendo il fascicolo e cambiando atteggiamento ) Lei è?…….Cosa vuole?……..( prende il telefono e chiama )……Non dovrebbe stare qua.

CONTES        Cos’è questo tono?…….Lo so che non dovrei stare qua, ma i miei figli hanno così tanto insistito……dicono che sono pazza, ma non è vero….( allungandosi verso il direttore )…...vero che non è vero?

DIRETT         ( impaurito ) Certo che no!……Pronto, signorina Dolores……

CONTES        Perché la chiama?…..Ha forse paura di me?

DIRETT         ( mentendo ) Chi io?…… ( sottovoce al telefono )….signorina, venga presto…. c’è un emergenza……

CONTES        Cosa le sta dicendo? ( con atteggiamento cattivo )

DIRETT         ( con finto sorriso ) ….niente,…… signorina Dolores,…..può portare due caffè a me…… ( marcando per far capire ) ….e alla contessa Bianca?....Grazie! ( chiude )

CONTES        ( cambiando nuovamente tono ) Grazie, ma non prendo caffè! Sa la mia colite…

DIRETT         Si sente!........Cosa posso fare per lei?

CONTES        Sono venuta, perché sono stanca di dovermi trascinare appresso, tutto il giorno, mia sorella

DIRETT         Ha una sorella? ( leggendo nel fascicolo )……..Qui non risulta che lei abbia……

CONTES        ( alterandosi lo prende per la cravatta ) Vorrebbe mettere in dubbio la mia parola?

DIRETT         No….non volevo ……

CONTES        Cosa ,allora?

DIRETT         Forse hanno sbagliato, ecco tutto………Lo farò correggere! E mi dica, come si chiama,…..sua sorella?

CONTES        ( lo lascia ) Lory……e mi sta facendo impazzire! Le ho detto di starsene a casa, di non seguirmi…..( avvicinandosi al direttore, sottovoce )….lei invece è sempre qui……….( indicando un punto della stanza.Parlando all’invisibile sorella )…… Lory, cara, …saluta il direttore!

DIRETT         Ma io non vedo nessuno.

CONTES        Certo che non la vede………….è dietro il divano!…..Lory, vieni fuori, non essere maleducata!…….Così, da brava…….adesso saluta…….( abbassa compiaciuta la testa )

DIRETT         (  come rincretinito, si alza per controllare ma viene colpito in pieno da un peto che quasi non l’asfissia)

CONTES        La saluti direttore, altrimenti si arrabbia……

DIRETT         Sa…sa..salve Lory, come va? ( resta in attesa )…..Mi fa piacere! ( come se avesse udito la risposta.Allentandosi il nodo della cravatta, va ad aprire la finestra )

CONTES        Se le ha detto che va male, come può farle piacere?

DIRETT         Sicuro che ha detto questo? Mi era parso di sentire……

CONTES        Mi crede anche sorda?

DIRETT         Non si arrabbi…..sono io il sordo, ecco!

CONTES        Dobbiamo trovare una soluzione, non ne posso più….non posso fare neanche la doccia, che me la ritrovo la.

DIRETT         Lory, perché segui tua sorella, non credo la cosa ti convenga? ( facendo aria )

CONTES        Non è vero, non è per questo,……non dire bugie. ( il direttore ha un moto di meravi-glia) ….. Il vero motivo è un altro e tu lo sai……..( come se stesse ascoltando )…. Ah no?…Vorresti dire che lo fai perché mi vuoi bene?…………..Attenta, che se ti prendo te le suono di santa ragione………non mi istigare sai?…… No….non farlo……lascia stare il cappotto….

DIRETT         No, il cappotto no…..( sta saltellando tutti intorno, perché non sa più dove guardare )

CONTES        No no, …..lascia stare,…..Lory, lascia  la borsa del direttore……

DIRETT         Non toccare la mia borsa, perché ti sculaccio sai?

CONTES        Sentito?……No, no..no……ahhhhhh ( urla e si precipita alla finestra )

DIRETT         Cosa è stato? ( affacciandosi )

CONTES        ( piange ) Si è buttata giù!

DIRETT         ( allarmato ) Oh mio Dio, presto, un dottore……

CONTES        Direttore, siamo al piano terra, non s’è fatta nulla……..

DIRETT         (  ridendo come un ebete, per non contraddirla ) Giusto, non s’è fatta nulla!

CONTES        Corro da lei…..potrebbe avere bisogno di me! ( via )

DIRETT         Si, forse è meglio che vada……..Vada,…vada,….vada…….Questo si che è un caso disperato…..( legge nella cartella ) schizofrenia e sdoppiamento della personalità… Una bella gatta da pelare, caro professore.

SCENA 2a

( Direttore – Dolores –Lucia -  Mario – Luca )

DOLORES     ( entra con un vassoio e due caffè ) Ecco direttore…….Ma dov’è andata?

DIRETT         Poteva avvisarmi dell’esistenza di questa contessa!

DOLORES     Le ho portato i fascicoli, non le bastano?

DIRETT         Secondo lei, avrei avuto il tempo di leggerli tutti? Doveva avvertirmi del pericolo.

DOLORES     Le ho già detto che non sono affatto pericolosi…….

DIRETT         Ma se stava per asfissiarmi…….( beve il caffè e lo risputa )…..poteva dirmi che era amaro, no?

DOLORES     Quante cose ancora dovrei dirle?……Aspetti,….. iniziamo con il fatto che sono la sua segretaria e non la sua balia, proseguiamo che sono fuori dall’orario d’ufficio e terminiamo col dirci Buonasera! ( via )

DIRETT         Caspita!….Un iceberg è più caldo!…..

LUCA            ( entra preoccupatissimo ) Signor direttore, signor direttore…..emergenza in cucina.

DIRETT.        Dillo alla signorina Dolores

LUCA            Già fatto, mi dissi di diriccillu a lei……Vinissi, si sta allagannu.

DIRETT.        E santa pacenzia!.......Andiamo……videmu chi succedi. ( via insieme )

DOLORES     ( nervosa entra perché si è dimenticata la borsa ) TRILLA IL TELEFONO – Pronto?.... Cosa?...... Non è possibile, un’ infiltrato qui?.........Chi te lo ha detto?......... Si la conosco, la moglie del dott.Rossetti…….. Non sapevo che il dott.Rossetti fosse un funzionario dell’assicurazione della clinica………ma figurati, anzi, ti ringrazio…… ciao. ( lentamente posa il ricevitore ) Mio Dio, questa non ci voleva.

LUCIA           ( entra ) Signorina Dolores, mi ni staiu jennu, havi bisognu di mia?

DOLORES     Si Lucia. E’ successo un guaio. Una mia amica mi ha detto che una sua amica le ha detto che suo marito le ha detto in confidenza…..

LUCIA           Alleggiu, alleggiu….. non capì nenti.

DOLORES     C’è una spia fra noi……Vogliono incastrarmi lo capisci?

LUCIA           A lei? E picchì?

DOLORES     E’ una storia lunga, adesso non ho il tempo di raccontartela. Devi aiutarmi a scoprire chi è.

LUCIA           Ma da quantu tempu è ccà intra?

DOLORES     Non lo so…….Dobbiamo dividerci i compiti

LUCIA           Non mi dassi chiddi d’italianu picchì sugnu ‘niata.

DOLORES     Dai non scherzare…….Tu cerca di scoprire se questo nuovo direttore è effettivamente un direttore o qualcun altro….io mi guarderò in giro.

LUCIA           E comu avissa fari?

DOLORES     Circuiscilo, fallo innamorare di te, così ti confida tutto.

LUCIA           ‘Na parola……..

DOLORES     Dai forza, se ci riesci ti faccio dare la promozione. Andiamo….vediamo di sistemarti un po’. ( via )

DIRETT.        ( rientra starnutendo a raffica, con indosso una vestaglia femminile  ) Disgraziati…..m’anniaru

MARIO          ( entra tenendo in mano un guinzaglio per cani, vuoto ) Accuccia Fufio, devo parlare col direttore.

DIRETT.        Ancora qua è lei? ( senza voltarsi starnutisce ) Porti via questa bestia…… etcciiii….. sono allergico ai cani……..e poi ho paura…..lo porti via.  ( guarda, ma non vede nulla ) 

MARIO          E’ tantu nicu, non fa mali a ‘na musca mischinu! ( accarezzandolo )… Vidi che’ bonu?

DIRETT.        ( strabuzza gli occhi, non vedendo nulla ) Dove, non vedo nulla!

MARIO          Qua……E’ raru sapi?........Non si n’attrovunu facilmente di ‘sta razza.

DIRETT.        ( avendo capito, cerca di non contraddirla ) Immagino!......Come si chiama?

MARIO          Fùfio. Si scrive Fufìo e si pronuncia……( fischio )

DIRETT.        Carino, carino davvero. ( lo accarezza )

MARIO          Chi fa?.....No’ tuccassi!

DIRETT.        ( istintivamente,ritira la mano ) Perché?

MARIO          Muzzica  a cu non canusci……..Prima hata fari amicizia. Fufiu, chi ni pensi?….E’ all’altezza do nostru pedi di cric?............ Ci piaci!.....U vidi?..... Annaca a cuda!.......No, Fufio,……fermo Fufio,……..

( avvicinandosi al direttore )

DIRETT.        ( allarmato ) Che sta facendo?

MARIO          Pipì ‘nte so causi!

DIRETT.        ( d’istinto scrolla i calzoni )……Lo porti via…..lo porti via……

MARIO          M’ha scusari, u fa sulu quannu è priatu. ( avviandosi col cane e rimproverandolo )

DIRETT.        Certo, si….vada, vada…….( poi riflette ) Ma sto diventando scemo?....... M’arrabbio per un cane invisibile?.......Dunque, vediamo se posso continuare con questi conteggi. ( si siede e inizia il suo lavoro )

SCENA 3a

( Direttore – Lucia )

LUCIA           ( sistemata di tutto punto, bussa ed entra educatamente ) Permesso?

DIRETT         Chi altro è adesso?

LUCIA           Signor direttore, Lucia sugnu, pozzu trasiri?

DIRETT         Accomodati pure………( Lucia entra )……Caspita,….dove stiamo andando così eleganti?

LUCIA           Veramente,…..a nessun posto!…..Mi sono faciuta bella perché sono fuori servizio……. C’havi bisognu di ‘na manu?….. ( guardando il suo abbigliamento )

DIRETT         Grazie, ma non credo tu possa aiutarmi, devo rivedere questi conti e oltre a essere disturbato in continuazione, non mi hanno dato nemmeno una calcolatrice……..

LUCIA           E chi ci voli……Ecco la sua calcolatrice vivente…..Modestamenti, ppì fari cunti ‘hana chiamari mia……

DIRETT         Un’altra volta Lucia, per oggi vai a casa.

LUCIA           C’ha pozzu offriri ‘na pizza?

DIRETT         Non mangio pizze!

LUCIA           Allura, ‘n pasticciottu ‘o bar?

DIRETT         Non ingerisco zuccheri,…sa, la dieta!

LUCIA           Allura…..’n cafè?

DIRETT         L’ho già preso…..

LUCIA           Non m’accetta nenti?……

DIRETT         Grazie, è come se lo avessi fatto……..( continuando a fare i suoi conti )

LUCIA           ( dopo una pausa, perché non sa come iniziare il suo discorso )….Beh,….mi ‘n avissa iri allura…….( tentennante )

DIRETT         Arrivederci Lucia. ( senza staccare gli occhi dal suo lavoro )

LUCIA           ( si avvicina riluttante alla porta ) Allura….’a salutu?

DIRETT         Buonasera anche a te.

LUCIA           ( dondolandosi  come se fosse imbarazzata, cerca di dire qualcosa, ma non ci riesce…dopo una scena mimata si fa coraggio e parla velocemente )….U sapi ca sugnu schetta?

DIRETT         Credevo fossi andata via?….Come hai detto?

LUCIA           ( c.s. ) U sapi ca sugnu schetta?

DIRETT         Parla più lentamente, non ti capisco.

LUCIA           Sugnu schetta!

DIRETT         Bella qualità…..è una dote…..

LUCIA           ( interrompendolo )…E chi doti?…..Ha pinsari ca mo matri accucchia di quannu nascii…..C’haiu 6 servizi di tavula a 12 e 6 a 24, poi 12 servzi di lettu arraccamati di mia stissa……15 para di  tangu…qui mutandine col filo…

DIRETT         Scusa Lucia, devo lavorare…..cosa m’importa della tua dote.

LUCIA           Mu ‘ddumannau lei?

DIRETT         Io, ma quando mai…….cosa dovrei farci io della tua dote….

LUCIA           Non si po’ mai sapiri….( avvicinandosi maliziosa )

DIRETT         Cosa fai?

LUCIA           ( facendo l’indifferente ) Nenti, visti ‘n cocciu di piddu….e ciù vuleva livari…

( spolverando la scrivania, con il fazzoletto che esce dal taschino del direttore )

DIRETT         Smettila di fare aria, vola tutto….

LUCIA           ( si ferma e si allontana ) A lei ci piaciunu i fimmini provocanti o chiddi naturali?

DIRETT         Certo, le provocanti, fanno salire il sangue in testa…….( Lucia si atteggia a provocan-te )….ma quelle semplici, sono le migliori, decisamente le migliori……( Lucia torna alla normalità )

LUCIA           E picchì ancora allura non s’ha maritatu?

DIRETT         Perché non ho incontrato quella giusta….( sempre con lo sguardo sui suoi conti )

LUCIA           E qual è chidda giusta ppì lei?

DIRETT         Una donna dolce, remissiva, che sappia quand’è il momento giusto di parlare, casalinga, ottima cuoca, brava sarta, pulita, ordinata, bella e intelligente.

LUCIA           S’accuntenta di picca!……Ma comunque, questo è il suo giorno fortunoso!

DIRETT         Perché?

LUCIA           Modestamente….., la mia persona…..corrisponde a tutti le caritteristiche che ha appena diciuto…..

DIRETT         Tranne una , forse!……Il tuo italiano fa proprio pena.

LUCIA           Non tutte le cassate vengono col purtusu!

DIRETT         Le ciambelle, sono le ciambelle che hanno il buco…..Comunque, mi lusinga il tuo interessamento, ma non sono intenzionato per il momento a legarmi con chicchessia.

LUCIA           Jù non sacciu cu è chista……

DIRETT         Chi?

LUCIA           ‘Sta chicchessia, ma jù parrava di mia…..signor Felice ( avvicinandosi ) mi cunsidirassi….non facissi passari ‘stu trenu……si ni putissi pentiri ppì tutta a vita……

DIRETT         ( saltando per aria ) Porca miseria, questa non ci voleva!

LUCIA           Stassi calmu….parrava di appoi, no di ora…

DIRETT         Io invece parlo di adesso……qua c’è un buco!

LUCIA           Unni,…unn’è ‘stu puttusu

DIRETT         In queste carte…( allarmato )

LUCIA           Appa essiri ‘n coppu di gomma……cancillau cu’ cchiù forza e…..

DIRETT         No nel foglio, fra i conti…….

LUCIA           Non mi dicissi? ( va a vedere )

DIRETT         Ecco, guarda tu stessa…..c’è un ammanco di diecimila euro…

LUCIA           E quantu su ?

DIRETT         Quasi venti milioni!….Come faccio adesso?

LUCIA           Non pari ca ciù spurtusau lei…..

DIRETT         Vero, ma non mi preoccupo per questo, come faccio,….come farò a risanarlo,……… questo sarà il problema?

LUCIA           Picchì l’avissa fari lei?

DIRETT         Perché adesso sono io che devo mandare avanti la baracca e senza questi soldi, non potrò pagare i prossimi stipendi, ecco!

LUCIA           ( allarmata ) Non schirzamu che’ cosi serii?????( lo spinge di lato ) Dassi a mia, ca cuntrollu!

DIRETT         A mano?

LUCIA           Che’ manu, che’ pedi….basta ca nesci u mo’ stipendiu……( si mette al lavoro )

DIRETT         Tutta colpa mia, avrei dovuto verificare, prima di accettare l’incarico.

LUCIA           Ma picchì non usa u computer?

DIRETT.        Tu lo vedi?...Non c’è!

LUCIA           C’è, è ddà banna, beddu e ‘mpacchittatu!

DIRETT.        Tu sapresti metterlo in funzione?

LUCIA           E chi ci voli, non sarà cchiù difficili di ‘na spirapolviri?

DIRETT.        Insomma!...... Prendiamolo allora! ( insieme escono per tornare con uno scatolone. Lo aprono e posizionano il computer sulla scrivania )

LUCIA           E ora?

DIRETT.        Suppongo si debba accendere!......Ma meglio leggere le istruzioni……. Il manuale……si, eccolo!

LUCIA           Lei non l’ha mai usatu ‘n cosu di chistu?

DIRETT         Mai, questa è la prima volta. ( passeggia su e giù, leggendo il manuale mentre Lucia cerca di accenderlo senza riuscirci )…Per me è ostrogoto. Non potevano scriverlo più elementare?

LUCIA           Liggissi tuttu di l’iniziu…..alleggiu alleggiu, parola ppì parola.

DIRETT         Dunque, ( legge ) Prima di cominciare ad utilizzare la macchina, rimuovere i dispositivi di protezione…….E questo è stato fatto, poi…..Collegare la macchina con la presa alla rete…..

LUCIA           Eccu!?!?…..Aspittassi….( esce )

DIRETT         Dove vai?….( fra sé ) Continuiamo……Non posizionare la macchina ecc…ecc… accertarsi che l’aria non contenga impurità ecc…..e questo lo sappiamo…..

LUCIA           ( entra portando una rete di letto, la mette vicino alla scrivania e collega dei cavi )

DIRETT         Che fai?

LUCIA           Ci vuleva ‘na riti…..eccu picchì non funzionava…..

DIRETT         Non penso che significhi questo……

LUCIA           U liggiu lei, collegare la macchina alla rete……

DIRETT         Rete, significa corrente elettrica, alla presa.

LUCIA           Ahaaa…..vabè….continuassi……

DIRETT         Accensione……

LUCIA           ( prontamente porge un accendino ) Prego!

DIRETT         Cosa?

LUCIA           Voli addumari?

DIRETT         Accensione e spegnimento della macchina…..posizionare su on / off l’interruttore…….fatto?

LUCIA           Chi cosa!

DIRETT.        L’hai posizionato?

LUCIA           Si non s’addicidi?

DIRETT.        Cosa dovrei decidere?

LUCIA           Su ON o su OFF?

DIRETT.        Su ON, ovvio!

LUCIA           Posizionato!

DIRETT         Attendere qualche secondo……..

LUCIA           Attendiamo…….’nto frattempu chi facemu?

DIRETT         Solo pochi secondi……. ( va a vedere )……ecco, ora è pronto………Spostare il mouse su……

LUCIA           Chi è ca haia spustari?

DIRETT         Il mouse.

LUCIA           ( non sapendo cos’è, incerta , si alza e cerca )

DIRETT         Cosa fai?

LUCIA           Cercu stu cosu quantu u spostu.

DIRETT         Sarà qualche cosa che appare sul monitor……( guardando )….Qua non c’è niente…… ma che vuol dire mouse?.......Conosci l’inglese?

LUCIA           No!

DIRETT.        Lo chiedo a te, che conosci a malapena l’italiano.

LUCIA           L’havi ‘n vocabolario?

DIRETT         Eccolo….(  glielo porge dopo averlo preso dalla libreria  )

LUCIA           ( consultandolo ) Ma..ma..ma…me me me…mu mu mu….mouse……..topo.

DIRETT         ( starnutisce ) Dov’è?

LUCIA           Ccà, ‘nto vocabolariu.

DIRETT         Uccidilo e buttalo fuori!

LUCIA           Ma si senti bonu?

DIRETT         ( starnutendo ) Ti ho detto uccidilo e buttalo fuori. ( urlando )

LUCIA           Va beni, non si siddiassi. ( butta a terra il vocabolario, con un piede lo pesta, poi gli salta addosso, infine lo prende e lo butta fuori dalla finestra ) Fattu!….U ‘mmazzai!

DIRETT         Brava!……Dov’eravamo rimasti?….Dov’è il vocabolario?

LUCIA           U ‘mmazzai e u ittai fora, comu dissi lei.

DIRETT         Ma io parlavo del topo!

LUCIA           ( salendo su una sedia ) Suggi?….Quali suggi?

DIRETT         Quello che hai visto tu.

LUCIA           Jù visti ‘n suggi?……Ma quannu mai? Si l’avissa vistu ast’ura era già a Missina……

DIRETT         Ma allora perché hai parlato di topi ( starnutisce )

LUCIA           Mouse…voli diri suggi….Ci voli ‘n suggi

DIRETT         Non dire cavolate, sarà un termine tecnico…… ( sfoglia il manuale )…..ecco, secondo il disegno dovrebbe essere questo ( indicando il mouse vicino alla tastiera )

Proseguiamo…….quindi, per avviare il programma, aprire il cassetto…….

LUCIA           ( apre il cassetto della scrivania ) Fatto!

DIRETT         ………e inserire il disco.

LUCIA           ( alzandosi ) Inserire il disco…..( cerca nella libreria fra vecchi LP ) Quali ci piaci,…. Walzer e Mazurche….. o Il meglio di Pupo?

DIRETT         ( senza staccare gli occhi dal manuale ) Quale vuoi……Sei sicura, solo questi ci sono?

LUCIA           Jù non ni vidu autri……( ne prende uno e lo infila nel cassetto ) Fatto!

DIRETT         ……Il cassetto dovrebbe richiudersi automaticamente……….Si chiude?

LUCIA           Veramenti, resta apertu!

DIRETT         Se non si chiude, il modello che avete acquistato, è manuale, quindi con una lieve pressione dell’indice, spingetelo in avanti……

LUCIA           Fatto!

DIRETT         A questo punto, il programma dovrebbe partire……..Parte?

LUCIA           ( appoggiando un orecchio alla scrivania ) Jù nenti sentu.

DIRETT         Sicuro?….Quale hai messo?

LUCIA           Walzer e Mazurche.

DIRETT         Forse è difettoso,….prova l’altro.

LUCIA           ( esegue )

DIRETT         Ma dove lo stai mettendo?

LUCIA           ‘Nto casciolu, comu dissi lei……

DIRETT         ( mostrando il drive del computer ) In questo cassetto, stupida…..

LUCIA           Vidissi ca non po’ essiri

DIRETT         Perchè?

LUCIA           E’ troppu nicu, chistu è chiù rossu!

DIRETT         ( si accorge ) Ma quale disco stai mettendo?…….Questo devi mettere, quello che c’è in dotazione……Mi sembravano strani i titoli.

LUCIA           E chi ni sacciu…….( esegue ) …..Ora?

DIRETT         Aprire la finestra……

LUCIA           ( Apre la finestra ) Fatto!

DIRETT         Puntare la finestra…..( legge sottovoce, mentre Lucia guarda in maniera fissa la finestra )….. Lucia, ci sei?…..

LUCIA           Si diritturi, tutto ok.

DIRETT         Posso continuare allora?

LUCIA           Certissimamenti. Sugnu ‘n posizioni.

DIRETT         Per chiudere o ridimensionare una finestra, basta muovere il puntatore in direzione….(legge sottovoce )…..

LUCIA           ( si muoverà in diverse posizioni ) Ccà nenti succedi……

DIRETT         ( alza gli occhi dal manuale e la vede muoversi ora a destra ora a sinistra )  Che fai?

LUCIA           Cercu di chiudiri a finestra.

DIRETT         Da la?......Ma quale finestra vuoi chiudere poi…..( guardando lo schermo )…se non l’hai nemmeno aperta?

LUCIA           Chi sugnu scema?……Non è aperta chista?

DIRETT         ( starnutisce e guarda in direzione della finestra )  Chiudila, che mi raffreddo.

LUCIA           Si n’addunau finalmente ca era aperta?

DIRETT         ( si siede e inizia ad operare ) Senti,….leggi tu.

LUCIA           Unni?

DIRETT         Il capitolo successivo…..qua…( indica )

LUCIA           ……Uscite per poi rientrare. ( esce e ritorna )…… Aprire la cartella documenti ……. ( apre la borsa del direttore )

DIRETT         Cosa fai?

LUCIA           Apro la cartella…….

DIRETT         Lucia, forse è meglio lasciar perdere……..ce lo faremo spiegare da qualche esperto. ………..Meglio continuare a mano!................Quanto valevano i sistemi di una volta! ( via in bagno )

LUCIA           Ci pensu jù.

( TRILLA IL TELEFONO )

DIRETT         Puoi rispondere per favore?

LUCIA           Certo!….Prrrontooo?????……Carissima, ciau!…..Comu sapevi ca era ccà?……. Si?..... Ma jù travagghiu, non pozzu veniri a ‘sta gita…..

DIRETT         Chi è?

LUCIA           Nenti, è ppì mia……Si, ccà sugnu……no, mancu duminica, haia ‘gghiri ‘ni mo’ matri a Resuttanu……..( alza la voce ) A Resuttanu mi senti?…..Forsi…..

DIRETT         ( entra di corsa, abbottonandosi i calzoni, le da un bacio sulla guancia ) Grazie, grazie Lucia! Sei un portento………..Meno male ….mi sento meglio.

LUCIA           ( stordita )….no….non…. popo,popo….zzu, ciau!….( Molto lentamente, posa il ricevitore, con lo sguardo fisso al direttore )….Feeeliiice.

DIRETT         Si, tanto felice!

LUCIA           Mi…mi…mi…ha..ha…hai….baba..bab..cia..ata?

DIRETT         Scusa, è stato l’impeto!

LUCIA           ( lo abbraccia ) E impiti ‘n autra vota….impiti!!!!

DIRETT         Cosa fai, Lucia…….intendevo ringraziarti…. per aver fatto risultare il conto.

LUCIA           Ma jù veramenti…….( va a legger e non convinta )….. arrisuttau?

DIRETT         ( conservando tutto ) Adesso è meglio che vada…..Vado a recuperare i miei vestiti………Mamma sarà in pensiero.

LUCIA           Mamma?

DIRETT         Si, vivo ancora con mia madre,……purtroppo! Non riesco ad eliminarla da casa mia……

LUCIA           A voli ammazzari? ( spaventata )

DIRETT         Ma che dici………( sorridendo ) Non la conosci…….la farebbe pure ad Al Capone.

SCENA 4a

( Professore, Luca, Direttore, Lucia )

PROF             ( in gessato nero, con cappello e sigaro entra lentamente, seguito da Lucani versione picciotto ) Chi ha fatto il mio nome?

DIRETT         Bel travestimento, professore….deve andare ad una festa in maschera?

( indossando il cappotto )

PROF             Chi è questo professore………Al Capone sugnu!

DIRETT         Vedo, vedo…….comunque, devo andare…..arrivederci a domani….( si avvia )

PROF                         ( fa segno al picciotto di andarlo a prendere ) Unni va vossia……Quannu Al Capone parra, tutti zitti stannu!

DIRETT         Ok, sto zitto e tolgo il disturbo! ( si avvia )

PROF             ( c.s. ) Forsi non n’hama caputu……di ccà non si movi nuddu!

LUCIA           ( sottovoce in disparte ) Diritturi, forsi è megghiu non cuntrariarlu……u misi passatu ci pigghiau accussì, ma appoi ci passa subbitu.

DIRETT         Ma come può un medico curare i pazienti, quando è più pazzo di loro.

LUCIA           Quali medicu?

DIRETT         Il professore, non è il medico della clinica?

LUCIA           Faviana? ( ride )

PROF             Cchi si confabula?…….Non è educatu parrari ‘e spaddi.

LUCIA           Nenti, mi cuntau ‘na barzelletta….( ride )

DIRETT         Ma allora è……

LUCIA           Comu a tutti l’autri, si….( ride )

DIRETT         ( sprofonda sul divano ) E io che avevo creduto……ma allora professore di chè?

LUCIA           E’ prufissuri di filosofia,…..e lei u sapi, a filosofia fa nesciri di ciriveddu.

DIRETT         Ma certo, avrei dovuto accorgermene, lo scarafaggio, la frittata, il treno……

PROF             ( si avvicina minaccioso puntandogli una pistola sotto il naso ) Non mi piaci…..voli ppì casu ‘n cappottu?

DIRETT         Veveve….ramente ce l’ho già, grazie.

PROF             E jù ciù fazzu di lignu……comu ci piaci di moganu?

DIRETT         Ci starei scomodo in un cappotto di legno, se proprio deve, lo preferisco di cashmer.

PROF             Poco spirito…….( gli avvicina nuovamente la pistola )

DIRETT         Scusi signor……

PROF             Al…..per gli amici Capone.

LUCA            E capunatina è so’ muggheri!

DIRETT         Signor Capone,…( terrorizzato ) …è …è…è….è…..carica?

PROF             Certo che è carica…..che sogno trunzo?

LUCIA           Non si preoccupi diritturi, è finta……( sottovoce )

DIRETT         Grazie al cielo!…..

PROF             ( allontanandosi ) Jù mi ni vaiu,…..ma si sentu vulari ‘na musca, tornu e ci scaricu ‘na mitraglietta ‘nta cammisa……..Ci siamo saputi sentire? ( avviandosi )

DIRETT         Alla perfezione!

PROF             Mi fa piacere. ( via )

DIRETT         Ora capisco perché gli altri direttori sono andati via tutti.

LUCIA           Tutta questioni d’abituarisi. Appena lei ci fa i caddi, vaddassi ca non ci fa cchiù casu.

PROF             ( rientra ) Avevo detto che non volevo sentire abbolare neanche un moschitto!

                        ( minacciandolo nuovamente )

DIRETT         Va bene, ora basta professore, abbiamo capito……ma adesso devo proprio andare.

PROF             Lei mi sfida, ah?……Forse non ha capito troppo bene chi sono io……e se mi arrabbio, ce lo chieda ai miei picciotti,…….riduco uno scolapasta pure il suo…. ( inciampa e inavvertitamente preme il grilletto. La pistola spara ) 

DIRETT         ( sviene )

PROF             ( tornato in se ) Che succede?…Chi ha sparato?

LUCIA           ( che si era precipitata dal direttore ) Tu imbecille……..Diritturi, comu si senti?

( cercando di farlo rinvenire ) Sti capsi, prima o poi ti fazzu mangiari!

PROF             ( nota la pistola, si spaventa e la butta via ) Odio le armi!…..Direttore, non volevo…… l’ho ucciso ……( colpendosi ripetutamente la testa ) Maledizione….maledizione…. tutta cuppa di ‘sta maliditta testa……..Chi cumminai…… Luca, aiutimi, ammucciamulu……

LUCIA           Ma c’ammucci……no’ vidi ca è sulu svinutu?

PROF             Vivu è?……Menu mali, vah!…….

LUCIA           Pigghimi ‘na pezza vagnata  e ‘n pocu d’acitu.

PROF             Vado e torno in una folata di vento! Luca, andiamo ( via ) 

LUCIA           Diritturi, mi senti?…….A quali……è cchiù addummisciutu di ‘n orsu ‘n letargo……..( schiaffeggiandolo ) Diritturi????………( lo guarda ) Simpaticu appiddaveru…….. Chi liniaturi,……chi omu finu……. e chi profilatu!

PROF             ( entra di corsa ) Ccà c’è ’acitu …….unni l’haia mentiri?

LUCIA           ( ironica) ‘Nta ‘nzalata…

 

PROF             ‘Nzalata?.......Non mi dicisti di puttarla! Luca puttasti ‘nzalata?

LUCIA           Dammi a mia. ( mette la pezza bagnata sulla fronte del direttore e gli fa odorare l’aceto. Il direttore rinviene )…..

DIRETT         Si San Pietro……lo so…..devo tornare perché ho tanto ancora da sbrigare…… ( apre gli occhi )… ……Sono morto?

LUCIA           No, sviniu.

PROF             Come si sente?

DIRETT         ( riconoscendolo, ha un moto di paura ) Bene…..credo!

PROF             Meglio così. Se permette io andrei….

LUCIA           Unni vai, accumpagnatilu ‘nta machina, e si vidi ca non s’ha senti, accumpagnatilu a casa……

DIRETT         ( balza in piedi ) Sto benissimo, grazie…..non occorre, posso guidare da solo.

LUCIA           Ma ‘nte so’ condizioni….lei resta a dommiri ccà ppì sta sira.

DIRETT.        Scansatini, ccù ‘sta maniata di pazzi!

TRILLA IL TELEFONO………….

DIRETT.        Pronto?….Si, mamma……lo so che è tardi……no, mamma, non sono raffreddato, è……..si mamma l’ho messa la maglia di lana…….e pure i mutandoni…..si,mamma….sto arrivando……. Chi c’è? Luana?……..No, mamma, ho tanto lavoro…..resto qua. ( chiude )….. Lucia, questo divano andrà benissimo. Lo prepari che resto.

LUCIA           Benissimo!!!!!!.........Staiu turnannu! Vuatri, viniti ccù mia. ( via con Luca e il professore )

DIRETT         Meglio sopportare questi pazzi, che mia madre e Luana………E’ proprio decisa a farmela sposare………( togliendosi il cappotto )……Speriamo almeno che questo divano sia comodo……..( cerca nella sua borsa ) Meno male che avevo pensato a queste eventualità.

LUCIA           ( con l’occorrente per il letto ) Eccomi di ritorno

                       

SCENA 5a

( Direttore -  Lucia – Professore ,Luca)

DIRETT.        ( Prende la sua borsa e va in bagno.) Lucia, appena hai finito puoi anche andare.

LUCIA           Va bene…….( inizia a sistemare ) C’abbasta ‘n linzolu o voli macari ‘na cupetta?

DIRETT.        I riscaldamenti sono abbastanza alti. Basta il lenzuolo.

LUCIA           Acchey!

DIRETT         Hai finito?

LUCIA           Quasi…..Ma cu è Luana?

DIRETT         Un amica di famiglia.

LUCIA           Amica,….. o amica amica?

DIRETT         ( da dentro ) Grazie Lucia….e buonanotte.

LUCIA           Buonanotte!…..( si accorge che manca il cuscino. Fra sè ) U cuscinu mi scuddai, quantu ciù pigghiu……Luana !…… ( via )

DIRETT         (  canticchiando entra in mutandoni e maglia di lana,ripiega gli abiti, si dirige alla porta) …..Non c’è chiave?…..E se qualcuno entra?……Ci metterò una sedia…..( volgendo le spalle alla porta, nell’intento di prendere la sedia, entra Lucia col cuscino. Si volta di scatto e vedendola alza istintivamente la sedia per coprirsi )…..Come al solito, senza bussare.

LUCIA           Crideva ca oramai, essennu intimi, non c’era cchiù bisognu.

DIRETT         Quale intimità……Lucia, non la confondiamo la cordialità . Cosa sei tornata a fare?

LUCIA           M’hava scuddatu u cuscinu.

DIRETT         Posalo e chiudi nuovamente la porta.

LUCIA           ( chiude la porta, ma resta dentro ) Chi voli fari, diritturi ? ( maliziosa )

DIRETT         Intendevo dire….via….sciò!

LUCIA           Ma u sapi ca è sexy cu’ stu completinu? Megghiu di ddà vestaglia…..

( avvicinandosi con l’intenzione di circuirlo )

DIRETT         ( Orgoglioso, abbassando la sedia ) Grazie, sono di Armani…..

LUCIA           E ci pristau a lei?

DIRETT         Ma che dici……( Poi realizza  alza nuovamente la sedia e  indietreggia)  …….Lu lu…Lulu… Lu…cia, cosa fai?….Guarda che non sono il tipo di ……

PROF             ( in accappatoio e cuffia per la doccia in testa )…..Il bagno è pronto!…Forza, tutti a lavarsi.

DIRETT         Meno male! Professore, vuol dire a questa signorina, di andare a letto?

PROF             Certo. Signorina,……. vada a letto! Noi dobbiamo fare il bagno.

DIRETT         Quale bagno, io mi lavo solo a casa mia.

PROF             Se non vuole, io vado. ( via )

LUCIA           ( torna all’attacco ) Unni erumu junti?

DIRETT         Professoreeeee…….aspetti, che vengo a fare il bagno……( scappa via )

LUCIA           Chi masculi!……….

TRILLA IL TELEFONO

LUCIA           ( rientra ) Prooontooooo?????……Bonasira a lei…….Cu sugnu jù?….Cu è lei, ca chiama a ‘st’ura di notti………ah, lei è la mammina del direttore…….morto piacere,….jù sugnu Lucia, a so’ futura nora, e….Non facissi uci, ca ci sentu, non si arrabbi, ce lo avrebbe diciuto alla prima occasione, no? ……. Luana? Mi paragona cu’ Luana?..... ( sorridendo )….. C’haiu 35 anni, sugnu,…..sugnu alta e slanciata,……pisu ,…..a occhi e cruci…..’na sessantina di chili,…chilu cchiù, chilu menu……..Si sacciu cucinari?.......Fazzu certi pranzetti!!!!...... Si sacciu puliziari?...... Mi chiamu Lucia, cammarera tutto fare, lindo strico e tutti cosi fazzu brillari!.......Cammarera, si!......Pronto?....Pronto?…Chiusi!....( al ricevitore ) Non si saluta?......Chi genti maleducata! ( uscendo )…..Ci fannu schifu i cammareri……( via borbottando )

DIRETT         ( da fuori ) Professore, lasci perdere……non c’è acqua! ( entra e parla verso l’esterno )

PROF             (da fuori) Abbiamo vino, coca cola,……aranciata….

 

DIRETT         Vada, vada, vada…..Acqua ci vuole, non bibite. ( chiude la porta )

SCENA 6a

(Direttore – Luca – Dolores – Professore)

DIRETT         ( spegne la luce e si corica )…..La sedia….. ( si alza, mette la sedia dietro la porta e si corica nuovamente )…. Vediamo se si può dormire in pace.……( inizia a russare rumorosamente )

PROF             ( con Luca, aprono la porta e sottovoce ) Luca, chiustu è u mumentu giustu. ‘N’hama scudduriari di ‘stautru. Sapemu già comu stanu i cosi, ni mancunu sulu i provi ppì fari cunfissari a Signorina Dolores…… e iddu putissi scunsari tutti cosi, ‘naggiuva campu libbiru

LUCA            Ci damu l’ultimu coppu e caput…….Chissu comu a l’autri si farà i megghiu cussi.

 

PROF.            ( da una busta esce fuori una quantità di topi finti che sparpaglierà sul pavimento ) Fatto. Accumincia, ca jù aspettu fora.

LUCA             ( facendo rumore con un richiamo fastidioso)  Sciò!…Sciò!

DIRETT         ( salta per aria e cade ) Cosa diavolo…….Luca, che sta facendo? ( rialzatosi accende la luce )

LUCA            Suggi signor direttore,….suggi!……Li caccio.

DIRETT         Topi?…( inizia a starnutire senza sosta )……Oh Dio mio!!!!!

LUCA            ( sbattendo i coperchi, saltella per la stanza)

DIRETT.        Qualcuno mi aiuti

PROF.            ( vestito da Sandokan con scimitarra in mano, introdotto da una sigla appropriata, entra e si posiziona al centro della stanza )

DIRETT.        Cosa fa lei impalato, cacci queste bestie. ( salendo sul divano )

PROF.            Io essere Sandokan, cacciare tigri no topi.

DIRETT.        Aiuto….aiuto…….qualcuno porti una scopa

DOLORES     ( con una scatola in mano si precipita, la posa sulla scrivania ) Che succede qua dentro?

DIRETT.        Uccidete questi topi

DOLORES     Ancora voi!......Raccoglieteli, immediatamente. ( i due raccoglieranno divertiti e usciranno ridendo soddisfatti)

DIRETT.        Non starò un minuto di più in questa clinica. ( sta per andare )

DOLORES     ( lo guarda nuovamente scandalizzata essendo lui in mutande)

DIRETT.        ( si accorge e si rituffa sotto le coperte ) Vista l’ora, rimango ma solo per questa  notte!..............

 

DOLORES     Nessuno la disturberà più. Glielo garantisco.

DIRETT.        E adesso per favore,…….. mi lasciate dormire? Cosa si deve fare in questa clinica per avere un po’ di privacy.......

DOLORES     Buonanotte. ( via dimenticando la scatola )

DIRETT.        La Luceeeee!!!!!

DOLORES     ( entra e spegne )

DIRETT.        E che caspita! ( cercando di trovare la posizione giusta. Poi quando finalmente la trova……)

SCENA 8°

( Direttore – Mario – Dolores )

MARIO          ( entra con il suo cane invisibile ) Ssssstttt, il direttore dorme…….Alleggiu Fufio….. non tirare……..dobbiamo recuperare la scatola…..no Fufio, fermo….. accuccia……. ( dovrà dare l’impressione che il cane stia girando in tondo, urtando tutto e facendo rumore )

DIRETT.        Oh Mamma santa………..Chi altro è adesso? ( va per accendere la luce )

MARIO          Visto? L’abbiamo svegliato!

DIRETT.        Ancora lei?

MARIO          Scusi signor direttore, ma in questa stanza c’è qualcosa che mi appartiene.

DIRETT.        Prendila e vai via!

DOLORES     ( entra di corsa mentre Mario sta prendendo la scatola e cerca di strappargliela di mano ) Dai a me!............

MARIO          No! E’ mia!

DOLORES     ( con molta calma ) Lo so che è tua, ma devo conservarla io, ricordi? ( strappandola bruscamente dalle sue mani )

MARIO          No! Ora la voglio!

DIRETT.        Signorina, gliela dia e facciamola finita!

DOLORES     Non posso direttore!

DIRETT.        ( sospettoso si avvia ) Perché, cosa c’è?

MARIO          Roba mia!........Accuccia Fufio!

DIRETT.        Non può appropriarsene signorina………..se è roba sua, gliela dia immediatamente!

DOLORES     Le ho già detto che non posso ( facendogli intendere che all’interno c’è qualcosa che può recare danno )

DIRETT.                    Perché,….cosa ci sarà mai!!!!. ( l’ afferra e)

DOLORES     La prego, non la apra…..( cercando di trattenerla )

DIRETT         Me la dia…….. ( la scatola si apre )

MARIO          Oh nooooooo! ( a carponi inizia a raccoglirli )

DIRETT.        Non ditemi che……..?

DOLORES     Ci risiamo!!!!!

MARIO                      I mo’ pulici!

DIRETT.        E assurdo, assurdo……….( iniziando a grattarsi )

FINE 2°  ATTO

TERZO ATTO

Stessa scena degli atti precedenti il giorno dopo

SCENA 1a

( Direttore  - Professore – Lucia – Dolores – Luca )

DIRETT.        ( vestito di tutto punto, sta per uscire )

PROF             ( entra ) E permesso?……( porta in faccia ) Non c’è nessuno?........Oh direttore, va via?

DIRETT         Si e di corsa.

PROF             Arrivederla! E’ stato un piacere.

DIRETT         Non posso dire lo stesso. ( via )

PROF             ( si accerta che sia andato via ) E ora a noi…..macchina infernale! ( lavora al computer )

LUCIA           ( entra con l’occorrente per le pulizie ) Direttore, dormito bene? …….Professore, chi sta facennu? ( si precipita alla scrivania ) Non po’ stari ccà, si ni issi, prima ca torna .

PROF             Si ni iù. Non torna cchiù.

LUCIA           Macari st’autru? Mancu 24 uri?

PROF             Eh…purtroppu!

LUCIA           Addio sogni di gloria!........Ma chi sta facennu, c’arrimina ddocu,…si ni issi

PROF.            Cuntrollu.

LUCIA           ( scoppia in una fragorosa risata ) Lei?…..Oltri a mancarici qualchi venerdi, mi staiu  cunvincennu  ca ci manca ‘na simanata sana. ( entra in bagno per  pulire e inizia a canticchiare )

LUCA            Diritturi……( entrando ) Unnè?

PROF.            Si ni iu.

LUCA            Appiddaveru?

PROF             Scappau.

LUCA            E chi sta facennu?

PROF.            Ti ricordi ddù dischettu ca a Signorina Dolores n’attruvava cchiù? U pigghiai jù e ora ni fazzu ‘na copia.

DOLORES     ( entra ) Professore, cosa fa lei qui?

PROF             ( sussulta) Sto elaborando signorina……..elaboro!

DOLORES     Ma cosa elabora lei,….se ne vada……. Il direttore dov’è?

PROF             E’ uscito un attimo, ma torna subito.

LUCA            ( entra ) Du’ signori, si siddiau,…..dici ca…..

DOLORES     Quale signore?

LUCA            C’è unu ca dici c’ha consegnari 3 pianoforti.

DOLORES     Ah, si……me ne occupo io ( via con Luca ) Professore al mio ritorno non si faccia trovare qui.

PROF.            Agli ordini!

SCENA 3a

( Direttore – Lucia – Professore – Dolores )

PROF.            Lo sapevo!!!!! ( ha scoperto qualcosa ) Lo sapevo!!!!! Ecco le prove. E brava la signorina Dolores………. Ora con questo t’inchiodo

DOLORES     Professore, scenda giù nell’atrio per favore….e consegni questa busta al signore dei pianoforti.

PROF             Certamente, per lei questo e altro!

LUCIA           ( esce dal bagno )

DOLORES     Allora? Scoperto niente?

LUCIA           Si!

DOLORES     Come immaginavo!

LUCIA           Si ni iu. Scappau comu a tutti.

DOLORES     Questo vuol dire che…..

LUCIA           Non è iddu!

DOLORES     Se non era lui, chi può essere allora?

LUCIA           Signorina c’ha pozzu dumannari ‘na cosa? Non ci pari stranu ca tutti i diritturi scappunu comu tazzamiti assicurati?

DOLORES     Si, effettivamente…….

LUCIA           Non pensa ca c’è qualcunu ccà intra ca non voli diritturi pedi pedi?

DOLORES     Tu pensi?

LUCIA           Non vidu autra soluzioni…………( riflette ) Mario…i pulici…… forsi iddu….

DOLORES     Andiamo a scoprirlo. ( via )

SCENA 4a

(Direttore – Mario )

MARIO          ( entra spingendo il direttore ) Signor direttore, lei non può andare. C’è un problema e se prima non mi aiuta a risolverlo non la lascerò andar via.

DIRETT         Ok, ok…..Le è scappato il cane?

MARIO          Non si tratta di questo, ma dei pianoforti………Luca si è fatto male ad una mano, e non può aiutarmi a salirli. Il ragazzo delle consegne dice che non è compito suo…..che facciamo, li lasciamo fuori?

DIRETT         Ma nient’affatto!

MARIO          Li entriamo dentro?

DIRETT         Logico!

MARIO          Logico, perché,….se stanno fuori, possiamo fare un bel concerto all’aperto?

DIRETT         Perché dobbiamo farlo?

MARIO          Dicevo così, per dire!

DIRETT         Dobbiamo portarli ai destinatari, …l’aiuterò io.

MARIO          Chi sono i destinatari?

DIRETT         Quelli che li hanno richiesti.

MARIO          E chi li ha richiesti?

DIRETT         Se non lo sa lei?…Chi li ha voluti?

MARIO          Chi li ha voluti non lo so,…so chi li ha richiesti però!

DIRETT         Voluti, richiesti…è la stessa cosa…….Allora, a chi li dobbiamo portare?

MARIO          Questo non  lo so.

DIRETT         Come non lo sa?

MARIO          A direttò…..so chi li ha voluti, so chi li ha richiesti,……ma a chi li dobbiamo portare, questo non me lo hanno detto.

DIRETT         Si dovranno portare a chi li richiesti.

MARIO          Può darsi, ma ne siamo sicuri?

DIRETT         Senta, vada dalla signorina Dolores e si faccia dare una lista dei consegnatari.

MARIO          Chi sono questi altri?

DIRETT         ( spazientito ) Si faccia dire dove vanno!

MARIO          In nessun posto…loro non si muovono se non ce li portiamo noi.

DIRETT         Vuole farmi impazzire?…..Vada! ( spingendolo fuori e sbattendo la porta )…..Perbacco! ( riapre lentamente la porta controlla fuori e vede che Mario parla con Dolores ) Porca miseria ccà fora è. ( ha l’idea di scappare dalla finestra, ma quando sta per scavalcarla viene bloccato da Mario che rientra )

MARIO          ( entra ) Ecco la lista!

DIRETT         ( beve ) Allora, sbrighiamoci,…da dove iniziamo?

MARIO                      La cosa è semplicissima, direi elementare, dunque: il 1° piano va al terzo piano, il 2° piano va la primo piano e il 3° piano va al secondo.

DIRETT         Piano Mario,….…piano!

MARIO          Quale piano?

DIRETT         Dico, piano. Io già ho la testa che mi scoppia. Abbia pazienza, vogliamo fare una bella ricapitolatina?

MARIO          E come no?…Sono qui per illuminarla: ricapitolo….riassumo!

DIRETT         Bravo!

MARIO          Il 1° piano, va al terzo piano…..

DIRETT         Bene!

MARIO          Il 2° piano, va al primo piano…..

DIRETT         Bene!

MARIO          Il 3° piano, va al secondo piano.

DIRETT         E fin qui, tutto chiaro…..Ma a chi dobbiamo consegnarlo?

MARIO          Il 3°?…..Dal professor Primo!

DIRETT         Come, come?

MARIO          Il professore del secondo piano, dove va il 3° piano, si chiama Primo.

DIRETT         E il 2° Piano?

MARIO          Il 2° piano, va al primo piano dal maestro Terzo e il 1° piano va al terzo dal maestro Secondo.

DIRETT         Male mi sento…….Non è possibile…..Me lo sta facendo apposta.

MARIO          Non si confonda…..Io userei un criterio gerarchico nella consegna.

DIRETT         Per esempio?

MARIO          Darei la precedenza nella consegna alle persone più importanti. Ecco il mio piano: Il 1° piano, che va al terzo, dal Prof. Secondo, lo consegnerei per terzo……..Il 3° piano che va al secondo piano, dal Maestro Primo, lo consegnerei per secondo……Mentre il……

DIRETT         Perché?

MARIO          Perché il Maestro Primo, e una persona di secondo piano rispetto al Meastro Terzo, ma di primo piano, rispetto al Prof. Secondo….

DIRETT         Senta, prima che una follia omicida si impadronisca di me,……… cerchiamo di dimensionare la cosa piano piano. ….Il 1° piano, dove va?

MARIO          Al terzo piano dal Prof. Secondo.

DIRETT         Oh!

MARIO          Ma io lo consegnerei per terzo, perché è una figura di secondo piano.

DIRETT         Ma al secondo piano, non c’è il Maestro Primo?

MARIO          Certo! Al Maestro Primo del secondo, va il 3° piano, ma se non dovesse esserci, lo consegnamo al quarto piano dal dott Quinto, avvisando però che si tratta del 3° piano del Maestro Primo del secondo piano…..

DIRETT         Si vuole mettere a freno la lingua? ………Criminale…Assassino……

MARIO          Direttò, prima di tutto facciamo le cose piano, piano…..Io ho dato solo un suggerimento, poi si regoli lei….li porti a chi vuole….

DIRETT         Sa cosa le dico?….Andiamo al decimo piano.

MARIO          Perché?

DIRETT         Perché voglio buttarla giù e avere la certezza matematica che si romperà la testa…….( trascinandolo appresso ) andiamo…..si sbrighi…..

MARIO          Si calmi….non è poi così difficile…..basta ragionare ……il 1°al terzo. Il 2° al Primo…….( fino a che non usciranno di scena )

SCENA 5a

( Professore – Luca - Dolores )

PROF             ( seguito da Luca che ha una mano fasciata ) Presto,…. svelto,……tu fa u palu,….ca jù temminu ‘stu dischettu…. Si ni scoprunu, ottu misi di travagghiu vanu ‘n fumu……

LUCA            Va beni,…ma si spicciassi però!.... Sugnu stancu di fari u scemu e di cummattiri ccù ‘sti pazzi.

PROF.            Non mu’ diri a mia.

LUCA            .A signurina sta arrivannu!!!!!

PROF             Trattienila, ca timminau!       

DOLORES     ( da fuori ) Luca che ci fai sulla porta,….fammi passare.

PROF.            Porca miseria…..….( velocemente estrae il dischetto )

LUCA            ( sulla soglia a Dolores che sta entrando  ) Aspittassi….non po’…..

DOLORES     Fammi passare, t’ho detto( Dolores entra )

LUCA            Avvocato…..’N funnicau, mi dispiaci

DOLORES     Avvocato? ( guardando il professore )…Professore, ha cambiato mestiere?( sorridendo)

PROF             Si,……no…. cioè, veramente…..

DOLORES     Cosa sta succedendo?.......Perchè è in questo ufficio?

PROF             Perché si agita?

DOLORES     Chi si agita?……Tu Luca, forse?

LUCA            No!.........( in disparte ) Avvocato, non c’è megghiu d’ora!

DOLORES     Che state confabulando?

PROF             Si sieda signorina!

DOLORES     Sono già seduta!

PROF             Allora si alzi e mi racconti tutto dall’inizio.

DOLORES     Cosa dovrei raccontarle?

PROF.            ( ironico ) Giusto, cosa dovrebbe raccontarmi……non so,…… per esempio…….Cosa ha mangiato per pranzo?

DOLORES     Cosa?

PROF             La verità signorina!....Per esempio come mai, non viene contabilizzata l’intera cifra che versiamo retta?

LUCA            ………..e perché di alcuni neanche quella.

DOLORES     ( sufficientemente ) E da dove lo avrebbe dedotto, scusi?

PROF             Dalla sua contabilità interna.

DOLORES     Dalla mia che?......Come ha fatto lei…….

PROF.            Lo vede che si agita?........ Sembra uno sheker…..Qualche problema signorina?

DOLORES     Le ho già detto che non sono agitata.

PROF.            Se non è agitata allora perché non mi spiega tutto con calma?

DOLORES     Professore, ma lei è un malato, perché dovrei spiegare queste cose proprio a lei e a …….( indicando Luca )

PROF             Perché io sono un avvocato delle Assicurazioni Citrulli – Fornitore di servizio assicurativo di questa clinica.

DOLORES     Un avvocato? …L’infiltrato!

PROF.            Esatto!..... Siamo entrati qui, sotto false vesti di matti, per indagare e scoprire perché questa clinica non rendeva come avrebbe dovuto visto che il consiglio di amministrazione ha inoltrato domanda d’indennizzo per le perdite di questi anni.

LUCA            E qui ( mostrando il disco ) ci sono le prove di un ammanco di 10000 euro. Cara signorina abbiamo tanto di quelle prove da mandarla in galera per un bel po’.

DOLORES     ( subito ) Io non c’entro niente……il signor Guidi, il primo direttore…lui è la causa di tutto! Mi sono trovata in quest’inghippo, senza nemmeno rendermene conto…… Lui ed io eravamo fidanzati, ma purtroppo era un giocatore accanito…….Il poker era la sua unica passione…….Ci dovevamo sposare…..e il giorno prima del matrimonio……scomparve!

PROF.            Mi dispiace, condoglianze vivissime!

DOLORES     Ma che dice, non è morto!...Sè l’è fatta a gambe….scappato!

PROF             E perché?

DOLORES     Perché?…Perchè non aveva il coraggio di dirmi che aveva perso tutti i nostri soldi al tavolo da gioco…….Voi ,uomini….tutti ladri e lestofanti…( lo prende per il collo ) …..Vi dovrebbero uccidere nel momento preciso in cui venite al mondo ……siete una piaga per l’umanità……

PROF             ( soffocando ) Mi lasci……Aiuto…aiuto….Luca levami ‘sta pazza di ‘ncoddu. ( Luca esegue. Liberato,si massaggia il collo )….Oltre che per truffa, vuole andare in galera per omicidio?

DOLORES     Io non ho truffatu nessuno! Fu Massimo, che per farsi perdonare prese i soldi della clinica per risanare i suoi conti….

LUCA            Bel modo di farsi perdonare……

DOLORES     E tutto a mia insaputa……Quando l’ho scoperto, ho minacciato di denunziarlo alla Polizia…..ma lui mi promise che li avrebbe rimessi a posto prima che qualcuno se ne accorgesse………e che mi avrebbe sposato.

PROF             E quindi, lei lo coprì.

DOLORES     Ma solo il tempo necessario……..Poi mi accorsi invece che continuava a giocare e che non avrebbe potuto mai risanare il debito

PROF             Perché non lo denunziò allora?

DOLORES     Perché oramai era troppo tardi…..c’ero dentro pure io, fino al collo…..Mi limitai a minacciarlo che se non si sarebbe dimesso……lo avrei denunziato. Così se ne andò.

LUCA            Lasciando a lei la gatta da pelare.

PROF.            E come pensava di pelarla questa gatta?

DOLORES     Decisi che avrei messo io a posto i conti in una maniera o nell’altra…….Il mio piano era quello di non far figurare le rette, per colmare il debito, inserendo col mio stipendio poco per volta, tutte le rette mancanti….

PROF             Col suo stipendio?……Signorina, non le sarebbe bastata una vita, per riuscirci.

DOLORES     Faccio 4 lavori…..e ormai mi mancavano solo diecimila euro per….( piange )

PROF             Quattro lavori?

DOLORES     Dalle otto alle due sono qui, dalle due alle cinque,accudisco un’anziana signora, dalle cinque alle otto torno qui,….dalle otto all’una di notte faccio la cameriera in un night club……e dall’una alle sette di mattina…….( Piange )

LUCA            Dorme, suppongo!

DOLORES     No, faccio l’accompagnatrice…..

PROF             Turistica?…Che strani orari per visitare la città.

DOLORES     No, accompagnatrice di…..uomini…….

PROF             ( subito ) Ciechi. Mestiere nobile…Strano, ma di notte?

DOLORES     Non vuol capire?……Faccio la squillo ecco!

LUCA            ‘Na zoccola ( ride a crepapelle )

PROF             ( trattenendo a stento le risa ) Tutto avrei immaginato……..ma che lei……..

DOLORES     Cosa c’è da ridere?

LUCA            ‘Na zoccola……

PROF             ( c.s.) Non riesco proprio ad immaginarla in quella veste! ( poi sbuffa assieme a Luca )

DOLORES     Smettetela di ridere…………( Luca si trattiene ) Adesso cosa vuol fare, denunziarmi? ( piange )

PROF             Dovrei signorina, dovrei….è il mio lavoro……Su,non pianga……non sopporto veder piangere una donna.

LUCA            ( trattenendosi i calzoni da dietro, perché se l’è fatta addosso ) Avvocato, se permette mi allontano

DOLORES     Non mi denunzi, la prego….ho pure la madre malata…..

PROF             Pure?

SCENA 6a

( Direttore – Lucia – Dolores – Professore – Luca – Contessa - Mario)

DIRETT         ( entra in compagnia di Lucia, con una fasciatura in testa, un braccio e una gamba fasciati )

DOLORES     ( si ricompone ) Direttore, cos’è successo?

LUCIA           Nenti di gravi…….’n pianoforti ci tummau di ‘n coddu!

DIRETT         Ahai…ahiai……( sedendosi sul divano )

PROF             Signor Felice, mi presento:……….

DIRETT         Non faccia lo spiritoso……la conosco già….Ahia…ahai…..

PROF             Non credo….mi chiamo….

DIRETT         La smetta…..professor Faviana, la prego…oggi non è proprio giornata. Tutto storto!...Ahaia…ahai……

PROF             Signor Felice, vorrei chiarire….……

DIRETT         Non c’è niente da chiarire…..Ho capito, ho capito tutto!.....Il vostro è un complotto per farmi……ahi..ahi….

LUCA            Esatto direttore, tutto un complotto per tenerla lontana da qui.

DIRETT.        Cosa? E perché?

DOLORES     Signor direttore,…… mi sento in dovere d’informarla che lui non è quello che è, ma…..

PROF             ( interrompendola ) Lasci perdere,…..

DOLORES     Ma avvocato?

LUCIA           Avvocato?

DIRETT         Un altro suo personaggio….non farci caso!

PROF             ( in disparte ) Si Dolores, rifletta………….. vuole essere licenziata? Troveremo un’altra soluzione al suo problema…..

DOLORES     Dice davvero?......Lei è un Santo!

PROF             Ma che dice………..Mi auguro solo che quanto mi ha raccontato sia la verità.

DOLORES     Glielo giuro……e le prometto che ripagherò la società fino all’ultima lira!

MARIO          ( entra con una scatola di biscotti in mano ) Signorina Dolores……..

DIRETT         ( si precipita zoppicante e l’afferra  ) No, ora basta. Questa la prendo io.

MARIO          Ma direttore…….

DIRETT         Niente ma. Sono stufo marcio delle tue pulci.

MARIO          Ma chi dici, chisti ccà su…….al sicuru. ( ne esce un’altra più piccola dalla tasca )

DIRETT.        Ecco bravo e tienile strette allora…………Ma allora questi?………

MARIO          Biscotti, un omaggio per la signorina Dolores, da parti do vecchiu diritturi.

DOLORES     Per me?.......Quel farabutto ha il coraggio di…….. non li voglio.

LUCIA           No?....Ci dispiaci allura si….

DOLORES     Prendili pure.

LUCIA           Grazie. Volete favorire…….( la apre, ma vede dei soldi. Resta senza parole )

LUCIA           Min….chiusiru!!!!!!!

PROF.            Che c’è?

LUCIA                       Non n’haia mai vistu, tanti tutti assemi.

PROF             ...........Soldi?

DIRETT         Soldi?

PROF             C’è un biglietto.( legge ) Dolores cara, al contrario di come pensi tu, sono un uomo si con qualche difetto, ma onesto. Mi dispiace immensamente per quello che ho fatto e per questo ti mando questi soldi affinché tu possa restituirli ai legittimi proprietari. Ti invio anche un ulteriore somma a copertura del danno a te recato, affinché tu mi possa ricordare come mi hai conosciuto. Con amore Massimo

DOLORES     Allora mia ama ancora?

DIRETT.        Chi è Massimo?

PROF.            Massimo Guidi, il primo direttore di Villa Serena, l’artefice di un ammanco di 10000 euro

DIRETT.        Ma allora avevo ragione? C’era il buco!.......Lucia,…tu……

LUCIA           No diritturi…….non ‘mmiscamu merri e marbizzi ca jù non c’entru nenti.

DIRETT.        Ma…scusi, lei chi è?

PROF.            Sono l’avvocato Persichetti dell’Assicurazione Citrulli e……… e siccome la storia è lunga, le farò avere un rapporto dettagliato di tutta questa situazione.

DIRETT.        ( più confuso che persuaso guarda ora l’uno ora gli altri ) Assicurazione Citrulli

MARIO          Accuccia Fufio,….no, fermo……..( come se il cane girasse fra le gambe di tutti. Gli cadrà la scatola delle pulci che prontamente inizia a raccogliere )….Nooooooooo

DIRETT.        Lo sapevo, lo sapevo……...

DOLORES     Aiuto, aiuto………qualcuno mi tolga queste bestie di dosso……..

PROF             Calma signori, calma……o qui, diventiamo davvero matti!

TUTTI            ( si gratteranno con scena a soggetto, fino alla chiusura del sipario )

FINE