Canocia in pretura

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CANOCIA IN PRETURA

-atto unico –

Riadattamento della nota farsa “In Pretura” di Ottolenghi

Personaggi :

Giuduce

Avvocato Pelacani

Pubblico Ministero

Usciere

Carmela la Rossa

Andrea Breseghella

Carabiniere

Scena: una bancone del tribunale una sedia sulla destra (Per Canoccia) dietro alla quale c’è un carabiniere una sedia sulla sinistra (per i testimoni) e altre due sedie due sedie sulla sinistra leggermente più indietro.  Sulla destra il banchetto dell’usciere.  Sul bancone del tribunale ci saranno spasre noccioline, moca da caffè, tazzine..) 

SCENA PRIMA: (Giudice, avvocato, pubblico ministero sono dietro al bancone del tribunale).

PRESID    (All'Avvocato). Difende lei, avvocato, questo Canoccia?

A.PEL       (Mettendosi la toga). Va bene, lo difendo io questo povero diavolo.

PRESID    (All'Usciere). Fate entrare Giovanni Canoccia!

USCIERE (Alla porta). Giovanni Canocchia!

NANE       (Entra brontolando). Canocchia, Canocchia...! Canocia, no Canocchia, ostregheta. Mi me ciame Nane Canocia !

PRES.       Venite avanti, Canoccia.

NANE       Son qua , son qua, siòr presidente.  (All'usciere) Va in malorsega ti e chi te ga insegnà a ciamarme Canocchia… Galo sentio?  Canoccia, no Canocchia, ostregheta. ( Va verso il Presidente, prende la tazzina del caffè e comincia a mescolarla ...) .son quà, siòr, el me diga... ( Subito Carabiniere e Usciere lo trattengono).Ostrega, lassème stàr ch'el presidente el me gà ciamà...

PRES.       Si, si, va bene;  ma mettetevi là... (Indica la panca o la sedia )

A. PEL.     E cercate di stare composto.

NANE       Oh... varda, varda, l'Avocato Pelacani !. ..siòr avocato benedeto.. ..!

AV.PEL.   Sta al tuo posto.

PRES.       Lo conosce?

AV.PEL.   Abito da quelle parti anch'io.

PREs.        Bene! (A Canoccia) .Come vi chiamate? .-,

.NANE      (Forte) .Nane Canocia. (Attaca istintivamente il cappello al  muro dietro la sedia (convinto che ci sia un chiodo ) : ed il cappello cadde)

PREs.        Vorrà dire: Giovanni Canoccia...!

NANE       Giovanni o Nane fa lo stess. I me ciàma tuti Nane... (riappende il cappello che cade di nuovo)

PRES.       Detto?

I NANE    Detto cossa?

PREs.        Vi chiamano con qualche altro nome?

NANE       Sardela, parchè sòn magro... (riappende il cappello che cade di nuovo)

PRES.       Quanti anni avete?

NANE       Sessantasinque.

PREs.        Che mestiere fate?

NANE       El fachìn! (riappende il cappello che cade di nuovo)

PRES.       Avete mai avuto a che fare con la giustizia?

NANE       Mai! (Raccoglie il capello caduto a terra e rivolto al carabiniere). Ma na volta qua no ghe iera un ciòdo . (Guarda il Carabiniere con intenzione).

PRES.       Bene! Vi avverto che dovete rispondere a norma di quanto  sarete interrogato.

NANE        Mi sòn quà, siòr... El me interoga che mì ghe rispondarò... (comincia a parlare quaaasi tra se (o con il carabiniere) senza ascoltare i richiami del giudice)  Sa, me trovo quà par sbaglio … (Parlano a due) .

PRES.       Si ;- si, ho capito ...Però adesso di temi. ..

NANE       (C.S.). Ostregheta, in tanti ani, no me xe capità mai na roba cussì

PRES.       Sapete perchè …

NANE       Un omo onesto, costreto a ste robe…

PRES.       Sapete perché…

NANE       Xe proprio vero che a far del ben, se vièn sempre tratadi mal...

PRES.       (Calmo ma stizzito richiama il canoccia ). Canoccia …!

NANE       Un galantomo come mì, conossudo da tutti...

PRES.       (C.S.) Canoccia!

NANE       Mentre i ladri veri (Indicando un gruppetto) i xe la fora,  liberi …i gà i santoli loro, che li protege...

PRES.       (Forte e arrabbiato). Canocciaaaa !!!!!?!

NANE       (Calmo). Son quà, siòr, son quà... Cossa comandalo?

PRES.       Quando avete finito, farete il favore di dirmelo.!

NANE       Mi no parlo.

PRES.       Ah... Voi non parlate?

NANE       Mi no. Xe lù ch'el me ciàma …

PRES.       Vi chiamo all'o;r-dine, e se non la finite, vi caccio fuori e si farà il processo senza di voi, ed allora sarà peggio per voi !.

NANE       Se la ciàpa su sto tono, no parle pì…! ( Si volge a parlare con il Carabiniere che nemmeno lo guarda).

PRES.       Oh, sia lodato il cielo! Andiamo avanti... Dunque: sapete perchè siete stato chiamato quì?

NANE       (Continua a parlare con il Carabiniere).

PRE.          Avete capito?

NANE       ( C. S .) .

PRES.       Ehi!... ehi!... Canoccia...!

NANE       (Voltandosi sorpreso) Me galo ciamà?

PRES.       Ma... cosa facciamo quì? I pagliacci?.

NANE       Lu el savarà mejo de mì, siòr. !

PRES.       E' mezz'ora che vi domando se sapete perchè siete stato chiamato qui!.

NANE       Gnente siòr, gnente. Mi no so. proprio gnente.

PRES.       Ve lo dirò io Siete accusato di aver rubato un cesto di  mele dal negoz io di un certo Andrea Briseghella e per di più averlo anche percosso. Tutto questo è avvenuto il giorno. ...";…

NANE       (Interrompendolo) No siòr. Zinque pomi i gera. Zinque solo,no un sestelo. E po el xe stà lù a darme un pugno a mì. !

PRES.       Ah! Vedete bene che lo sapete il perchè di questa vostra chiamata! ?

NANE       Si, ma no un sestelo! E pò la siora lo savèa... La gera roba da gnente: scarto el scarto el gera. El se figura che ghe ne gera 3 de  marzi e dò de macài.

PRES.       In somma, li avete rubati?

NANE       Nooo, robadi no...

PRES.       Dunque, voi negate?

NANE       Mi no gò mai negà nessùn.

PRES.       Negate il reato?

NANE       Quale Renato?

PRES.       Oh bella... Quello di aver rubato queste mele; quindi commesso un RE-A-TO che viene contemplato nel codice penale.

NANE       Toh, varda, mì credeva ch'el parlasse de Renato el barbièr.

PRES.       Insomma: avete rubato sì o nò?

NANE       No, parchè …

PRES.       (Interrompendolo) Percosso il Briseghella?

NANE :     No!!. El xe sta lù a darme un pugno a mì...

PRES.       Va bene, comodo …

NANE       (Non capisce) Comodo?

PRES;       Comodo!

NANE       (C.S.) Comodo!!! (Guardandosi attorno) A mì comodo? Mai nessùn me gà ciamà Comodo!...

PRES.       (Irretito) COMODO! SEDETEVI!

NANE       (Che finalmente ha compreso) El diga sedetevi,alora, no comodo. (Siede).

PRES.       Usciere! (L'Usciere dorme). USCIEREEE!

USCIER.  (Svegliandosi) Ah, eccomi.

PRES.       Vada a letto a dormire, non quì. (Consegna una carta all'uscire) Passatela all'avvocato e chiami (Cerca il nome sulle carte) Andrea Briseghella.

USCIER.  (Consegna, poi va alla porta e chiama...) Andrea Brisighella (sbaglia sempre il cognome) .

SCENA SECONDA

ANDR.     (Dal di dentro) Presente. (Entra).

PRES.       Mettetevi là davanti a me, e rispondete. Come vi chiamate?

ANDR.     Andrea Briseghella.

PRES.       Detto?

NANE       Busìa!

ANDR. :   (si volta furibondo verso Nane, che resta calmo) .Ciò, tòco de aseno, gatu voja che te rompa el muso anca quà davanti al tribunal?

NANE       (Sempre calmo) Toh, caspita! Co no te gavea capìo.

AND.        Ti tasi che no te ghe centri.

PRES.       Basta! Basta!... Dunque detto busìa.

ANDR.     No, siòr. Andrea Briseghella e basta.

NANE       In malorsega i cani! Chi xe che te conosse par Briseghella? Nissùn. I te gà sempre ciamà busìa.

ANDR.     E mi te digo de no. Ti sì i te ciama sardelina.

NANE       E ti busìa; parchè te sì pì busièr del pecà mortal.

ANDR.     (Al Presidente) Sior Presidente: el me lo cava dai oci o ghe ne fasso nà polpeta.

PRES.       Insomma, Canoccia, finiamola. Parlerete quando sarete interrogato.

ANDR.     (Fa un segno di minaccia a Nane).

NANE       ( Rispondendo al gesto di Andrea ) …Busìa . !

PRES.       Conoscete quell'uomo?

ANDR.     Uuuuh, se lo conosso! Purtroppo siòr, magari pùr no lo avesse mai conossù.

PRES.       Raccontatemi ciò che vi ha fatto; ditemi ciò chi vi ha tolto.

ANDR.     (Con fare declamativo) La deve savèr, siòr Presidente,che questo mezo orno el xe na canaja, un birbante, un traditor, un ladro. ...

NANE       (Ad ogni aggettivo spiffera una "virgola", poi alla fine "punto".)

PRES.       Lasciamo stare quello che egli è o non è; ditemi ciò che vi ha fatto.

ANDR.     El deve saver, sior Presidente, che sta specie de omo, no contento de robarme le me fadighe, i me sudori de sangue .

NANE       Busìa, te sgionfi el Presidente, eh?..

ANDR.     El gà. avù el corajo de metterme le màn adosso, che quasi…

NANE       Te sgionfi …

ANDR.     E adesso el fa l'ipocrita; el vorìa dar da intender che…

NANE       Te sgionfi …!!

ANDR.     (Infuriato verso Canoccia) Deboto te sgiònfo mi el muso se no te la finisse.

NANE       Busìa te sì, e basta!

PRES.       Oh, santa pazienzal (A Nane) Vi difenderete a suo tempo, lasciatelo dire.

ANDR.     ( Avanzando verso Nane) Voressitu dìr che no te me gà robà?

PRES.       Parlate con me, non con lui.

ANDR.     Si siòr. Lo gò ciapà sul fato, mentre el me sgrafignava i frutti del me sudòr.

PRES.       Di che frutta si trattava? ,

ANDR.     pomi, siòr, che i me costava un ocio de la testa.

NANE       (Vorrebbe protestare) .

PRES.       (Alzando la voce,per frenare Nane) Quanti erano?

NANE       (Gesti di rabbia).

ANDR.     No li gò contai; no sò quanti che i gera: gò visto ch'el metteva in scarsela a più non posso…. e  co ghe sòn rivà sora ..el sesto l'era vodo…

NANE       (Scoppiando) zinque, zinque, i gera; tre de marzi e do de macài.

PRES.       (Alzando la voce) Avete testimoni del fatto?

ANDR.     Si, siòr, me mojèr

NANE       (ESpressione del caso: gesta di disappunto ).

PRES        Avete altro da dire?

ANDR.     Me pàr de aver dita tuto.

P.MIN.      (Si alza) Scusi, signor presidente, vorrei che venisse ben chiarito il fatto delle percosse.

PRES.       (Ad Andrea) Avete capito? Vi si domanda come andò l'affare della rissa che seguì il furto delle mele. .

NANE       Lè sta lù el primo a darme un pugno sulla testa.

ANDREA      No, siòr; lù ma dat un pugno a mì.

NANE       ( in crescendo di ritmo, ribattendo tono su tono) NO XE VERO.

ANDR.     Come no xe vero? voressitu dir che no te m'ha dat el sestelo dei nespoli sul muso, forse?

NANE       Si, ma ti prima te mà ciapà par el colo e te me ga cassà la testa ,dentro el sestelo dei nespoli, fasendome spaciùgàr   tutt el muso .

PRES.       (battendo col martello sul tavolo) Basta così. Sentiremo ora i testi.

ANDR.     Ladro che no ti xe altro.

NANE       Busìa.

PRES.       Finitela, o vi sbatto in prigione tutti e due.

.ANDR.    (Piano) Sardela.

NANE       Te lo ga da pagar quel pugno ! ostrega se te lo paghi !

ANDR.     Ti te lo pagherà, no mìl

PRES.       (Agli altri) Se non hanno nulla incontrario lo metto in libertà.

TUTTI       (Fanno cenno di sì con la testa).

PRES.       Andate Briseghella. Mettetevi intanto laggiù. (Indica un posto davanti alla platea sulle due sedie di sinistra).

ANDR.     Come che la comanda, sior. Ma el se ricorda ch'el pugno

PRES.       Ho capito, ho capito; andate.

ANDR.     (AVvicinandosi a Canoccia) Te la paghi si, sta volta

NANE       Ma va in malora.

ANDR.     Ladro, bruto muso

NANE       Ma va là che te ssì el piavolo de tuti.

ANDR.     (Avanza minaccioso).

NANE       (Si alza di scatto,prende la panca e minaccia. Carabiniere e Usciere lo "disarmano". Liberato lo minaccia roteando i pugni.. se il carabiniere è grande e grosso lo terrà sospeso e canoggia si agiterà nel vuoto).

PRES.       Volete finirla voi due o vi devo mandare al fresco a calmare i votri bollori?

NANE       (Ritira le minacce, roteando in senso inverso i pugni).

PRES.       (All'Usciere) Faccia entrare Carmela La Rosa.

USCIER. ( Alla porta) Carmela La Rossa-!

SCENA TERZA

PRES.       Dov'è questa Carmela La Rosa?

CARM.     (Entrando spavalda) Eccomi

NANE       Toh, xe rivà l'altra metà de la busìa.

PRES.       Fatevi. avanti..

CARM.     (Esegue).

PRES.       Come vi chiamate?

CARM.     Carmela...

NANE       La Rossa.

ANDR.     (Alzandosi minaccioso verso Nane) Mi te digo che se no xe bòn el siòr Presidente de farte tegner la lengua dentro i denti, te la fasso tegner mì.

NANE       Varda là! Lu el vol parlàr! Lori quà che i gà da scrivare e lu che fa bordelo. (Continua a brontolare, parlando con il Carabiniere che non lo bada).

PRES.       "Silenzio voi due. Oh che processo! Che processo! Non mi è mai successo un affare simile. (Rivolto a Canoccia) Canoccia!...

NANE       (Si alza di scatto e corre al tavolo del Presidente, inseguito dal Carabiniere che inciampa sulla panca e càde. Nane  al momento non si accorge del fatto..). Comandi, sior…

PRES.       Finitela di chiaccherare. Non vi sembra che sia ora?

NANE       Mi no parlo, sior. Lo gò solo... (Ora ha visto il carabiniere a terra…indi Rivolto al Carabiniere) S'alo fat mal?

CARAB.  (Non gli da retta,  si spazzola i pantaloni poi vanno al loro posto).

PRES        (A Carmela) Andiamo avanti…. Quanti anni avete?

CARM      35.

NANE       Par gamba!

PRES.       Canoccia ..!!!

NANE       Volevo dir che la xe in gamba: che li porta ben.

PRES.       (A Carmela) Conoscete l'imputato?

CARM.     Solo di vista !

NANE       Caspita, te scomissi a perdare la memoria, ciò.

PRES.       Giurate di dire la verità: tutta la verità, nient'altro che la verità?

CARM.     Giuro!

PRES.       Sedete qui davanti a me e raccontatemi ciò che sapete del furto commesso a danno di Andrea Briseghella, vostro marito, e della rissa avvenuta in seguito.

CARM.     Al momento del furto mi gera voltada dall'altra parte, intenta a far la scelta dei cavoli

PRES.       Così non vi siete accorta di niente?

CARM.     (Confusa) Ora ghe spiego! Come ghe diseva prima, mentre faseva la scelta dei cavoli, go sentìo del rumor drio el banco: me son girada e go visto quell' individuo là ch' el ciapàva su…..

NANE       (interrompendo Carmela e scattando in piedi….) Zinque pomi de rifiuto, dal fondo del sestelo, giusto premio al me lavoro

ANDR.     Come, come????

NANE       Ti tasi che no te centri. Adesso, s'el me permete, sior Presidente, ghe spieghe mejo. Sicome el marìo (Segna Andrea), de la siora quà presente el gera fora dal paese da qualche zorno, mì aiutava la siora a portàr dentro e fora le seste de la fruta.

PRES.       Allora vi conoscevate???!!!

NANE       Eeeehhh, de veciadata, sior.

ANDR.     Cossa... Cossa????..

NANE       Ti tasi che no te ghe centri, macaco!

ANDR.     Mi te rompo el muso

CARM.     Ma ti ghe creditu a lù?

NANE       Parchè no xe vero? Te gatu desmentegà le balade al boscheto; e i paneti col salame che te piaseva tanto, te li gatu desmentegadi?

PRES.       Allora voi eravate….

NANE       Morosi! Si sior. ...e quando la gà finìo de magnarme quele quattro palanche che gavea portà dal' America, la me gà piantà par ciòr quel'ambulante de cavoli là (Indica Andrea ormai furioso).

ANDR.     Fiòl d' un can, questa te la pagherà do vol te.

CARM.     La xe tuta nà calunia.

NANE       Na Calunnia? (rivolto ad Andrea) Domandaghe a la to bela chi xe che ga regalà la catenina de oro che la porta al colo. ? Quatrosento-mila-franchi la me gà costà. Al tro che calunia. ..., .,

CARM .    ( Con una mano cerca di nascondere la catenina) .

ANDR.     ( Furibondo verso Carmela) Xela vera questa ? ...'.'", ! -

CARM.     No darghe ascolto a quel velenoso. La catenina la gò comprada cò i me risparmi.

NANE       Busiara come so marìo. Dio li fà, Dio li compagna. (Imitando Carmela)"Co i me risparmi", sta morta de fame: paneti col, salame, cussì grandi (Accompagna col gesto) la se magnava.

ANDR.     (Furioso) Co te me capiti fra le man, sardela, te do na stritolada che te fasso deventàr n'aciuga, te fasso deventàr.

PRES.       Volete finirla, una buona volta? (A Carmela) E voi andate a sedervi là (Indica vicino al marito); no ho piene le tasche della vostra testimonianza.

AV.PEL.   Un momento, avrei una cosa da chiedere: (A Carmela) Lei ha mai regalato della frutta al signor Canoccia?

CARM.     Beh... sì... qualche volta, in compenso del'aiuto ch'el me dava.

ANDR.     Anca questa la gò savuda.

CARM.     Cossa volevitu? Ch'el me iutasse par gnent?

PRES.       Possiamo metterla in libertà? (Gli altri acconsentono. A Carmela) Andate là, e mettetevi vicino a vostro marito, e vi Iraccomando di non far baccano.

CARM.     (Passa davanti a Nane: gesti di convenienza, poi va a sedersi).

(PARLATA A DUE VOCI). !

ANDR.     Co tì, faremo i conti stasera. !!

PRES.       ( All ' Avvocato) Ch,i abbiamo come testi per la difesa?

AV.PEL.   (Si avvicina a Nane con una carta in mano) Quali di questi testimoni volete citare?

ANDR.     (Bisticciando con la; moglie) Ah, cussì sta le robe, eh? Farte iutàr dal pezo tirapìe de la zona!

CARM.     Cossa vòtu, el xe un pòre disgrassià

NANE       Galvàn!

AV.PEL.   E AGLI ALTRI RINUNCIAMO?

NANE       Si, si... rinunzemo (MENTRE L'AVVOCATO RITORNA AL SUO POSTO)

ANDR.     Farme robàr i me sudori... E tì...

CARM.     Par zinque pomi marzi (L'AVVOCATO CONSEGNA LA CARTA AL PRESIDENTE E SPIEGA)

ANDR.     E la questiòn de la catenina? Come xe che te conoscevi quel barbòn?

CARM.     Te digo che le xe tute fandonie... Lo fa per gelosìa

PRES.       Ehi, laggiù, volete piantarla con questa commedia?

NANE       Credèo de essare a teatro?

SCENA QUARTA

PRES.       (All'Usciere) Chiamate Giuseppina Galvàn!

USCIERE (Alla porta) Giuseppina Galvani.

PRES.       Che diamine: Galvàn, non Galvani. E' una manìa che ha costui di correggere i nomi.

ANDR.     (A Carmela che continuava a parlargli piano) Tasi… finissila

GIUSEP.   (Entrando) Eeee-eecomi, sior.

PRES.       Siete Giuseppina Galvàn, detta Papuzza? .

GIUSEP.   Ssssissssiora.

PRES.       Fu?..

GIUSEP.- Ifffff… ifff     …iffff

PRES.       (Grattandosi la testa) Misericordia!... Una balbuziente Ci mancava solo questa!

GIUSEP.   Iff….ffffu Giacomo.

PRES.       Giurate di dire la verità, tutta la verità ecc. ecc

GIUSEP.   Giiiii-giuro!

PRES.       Dite in poche parole quanto avete visto e sentito la mattina del 14 corrente mese, al mercato della frutta, fra Giovanni Canoccia e Andrea Briseghella (Indicandolo) quello là.

GIUSEP.   (Guardando Andrea) Ah, que-quelo là? Buuuuu-sìa el se ciàma. Buusìa sgionfeti. Parchè el sgiooonfa baloni. Eeeee-el dixe sempre busìe! Eeee pò i lo ciama anca llllasagna.

(SCENA COMICA A TRE)

(Giuseppina e Nane si compiacciono della battuta).

ANDR.     (Si alza furioso) Protesto!

PRES.       (Continua a gridare "SILENZIO" "SILENZIO", battendo sul tavolo col martello).

NANE       ( RISPONDENDO SUBITO AD ANDREA) Gatu visto che gavèa razon mì? ! !

ANDR.     Queste insolense no xe permesse. Sòn galantomo, mì, na persona  onesta. ...

NANE       T oh... Anca lasagna xe vegnù fora... (Ride).

IPRES.      (Battendo ancora) CANOCCIAAAA!

NANE       (Secco) Zinque: tre de marsi e do de macài... .

ANDR.     Sior PRESIDENTE, la senta

PRES.       (Levandosi in piedi gridando) Insomma basta, finiamola una I.~ buona volta, ed abbiate più rispetto al luogo dove state. Ed anche il pubblico faccia silenzio, altrimenti farò sgombrare l'aula. Dunque, fra Canoccia ….

ANDREA      (Con calma affettata) La senta, sior Presidente

PRESID.   Ancora?..

ANDREA      Mi gò il dirito de protestar !!

AV.PEL.   Ma finitela una buona volta.

PRESID.   (Declamato) Dunque, ditemi ciò che è successo fra Canoccia... .

ANDREA      Sior Presidente…..

PRESID. (in un incalzare di tono ad ogni parola fino a gridare isterico) E busìa, sgionfetti, lasagna e quella bestia là che non la finisce più!

NANE       (Il suo gesto è fermato dal Carabiniere) Oldùncàn, deboto ghe tiro la panca su la zucca !

PRESID.   (Ricomponendosi…A Giuseppina) Andate avanti.

GIUSEP.   Lllll-la gà dda saver che diese ani fà …

PRESID.   Per carità, (Implorando) lasciate stare gli ultimi dieci anni, basta che voi incominciate dal 14 del mese in corso.

GIUSEP.   Bbbbene! lo quequequeeela sera uuuscivo daala Chichiesa,proprio neeel momento deela baba-baaruffa. ...

PRESID.   Voi dunque non avete visto il Canoccia rubare la frutta?

GIUSEP.   Miii no lo visto, eee nnno credo cche l'aabia fato: daaa tanti ani cheee lllooo conosso, lll’hooo sempre riitenuto uun fior dii galantomo.

PRESID.- (Poco convinto) Va bene! Va bene! Raccontatemi della rissa.

GIUSEP.- Sssi sior! Ssson capitada suula piassa quandoo Canocia stava tirando uuun pugno aaa busìa...

ANDREA      (Al Presidente) Vedalo che l'è sta lù el primo.!!

GIUSEP.   Mma ti te gaavevi el pugno alsà verso de lù. Mmi alora …

NANE       L è sta lù alzar prima el brasso...

GIUSEP.   Mmi, san saltada in meezo par…par. ...

PRESID.   Di loro due chi fu che prese per primo il pugno?

GIUSEP.   (Pronta e secca) Mi, sior: mmi li ho ciapadi tutti e do!

PRESID.   Chi era presente quando prendeste questi pugni?

GIUSEP.   (Sorpresa) Mi, SSSIOR, gera presente.

PRESID.   Insomma, avete visto altro?

GIUSEP.   Nnoo, sior, ggo visto solo lle stelle!

PRESID.   Voglio dire: come andò a finire la faccenda?

GIUSEP.   Paar mì, sior, lle finida subito, parchè ggavea ciapà la me ..parte.

AV.PEL.   Mi sembra che... su questo processo, non ci si veda molto chiaro: luce, ci vuole luce!

NANE       Ostregheta, feghe un poco de ciàro che l'avocato no ghe vede.

PRESID.   Avete altro da dire'?

GIUSEP.   Nnno, gnente altro.

PRESID.   (Agli altri) Possiamo metterla in libertà? (Tutti accennano di sì con la testa) ( Il presidente confuso balbetta anche lui)  Sssss…iete in libertà.

GIUSEP.   Ssserva vostra, ssiori. (Uscendo, a Canoccia) Gò dito ben?

NANE       Brava! Stasera te portarò le paste!

GIUSEP.   Addio, sardela. !!!,

NANE       Ciao Papuza.

GIUSEP.   (Esce).

PRESID.   (Con un grande sospiro) La parola al Pubblico Ministero.

MINIST.   (Si alza, guarda le carte, beve un pò d'acqua, si pulisce la bocca col fazzoletto, tossisce, prende in mano il codice,poi lo chiude, mettendo l'indice della mano sinistra per segno . Indi, puntando entrambe le mani sul tavolo e piegandosi un po’ in avanti, incomincia lentamente).

ANDR.     (A Nane) Adess te sentirà che salada ch'el te dà quel sior là.

MINIS.     (Adagio, con enfasi, marcando le parole) Signori della Legge... Osservate un momento l'uomo che siede sullo scanno dei rei

NANE -(Fra sè) T oh, xelo un scagno questo? No la xe na panca?!

MINIS.- Non ravvisate in quel volto tutti i caratteri del delinquente nato? (Più forte) Quegli occhi grigi chiari dimostrano la tendenza al furto; mentre il naso rosso indica la tendenza al vizio; e quegli zigomi Sporgenti.sono la PROVA PIU' EVIdente che abbiamo davantì a noi l’uomo de'l delitto!

NANE       (Che ha segiuto con gesti eloquenti) Xelo matto questo?

MINIS.     (Beve) Noi siamo di fronte ad un fatto che a prima vista pare di poca entità, mentre è per se stesso di eccezionale gravità. Difatti, o signori, chi mi dice che il Canoccia avrebbe ritirata la sua sacrilega mano da quel cesto, se in esso, al posto , delle cinque mele vi fossero stati cinque biglietti da centomila lire?

CAN         Magari!

MINIS.     (Più forte) Chi mi dice che egli non avrebbe colpito ugualmente il. ...(Cerca il nome sulla carta) Briseghella con una mazza di ferro, se l'avesse avuta in luogo d'essere sprovvisto? Vi invito, signori a riflettere su questi due quesiti. (BEVE)

NANE       (Che ha seguito sempre con gesti) Smojete la gola, se no te perde la vose, ciò.

ANDR.     (Piano rivolto a Nane) El parla ben M oh s'el gà razòn!

NANE       (Gesto di conseguenza) Ma va in malora...

MINIS.     Io ritengo quindi il Canoccia reo di furto continuato e di tentato omicidio, coll'aggravante della premeditazione. Quindi, in base all' articolo ( Guarda il codice) 36, paragrafo 8, del codice di procedura penale, chiedo per il Canoccia: anni 5 di reclusione per furto continuato; ed in base alI' articolo 14, paragrafo 2 del codice stesso: anni 12 per tentato omicidio  , inaspriti con 6 anni di segregazione cellulare e 10 anni di sorveglianza speciale. (BEVE).

NANE       (C.S.) In malora! Par zinque pomi: tre de marsi e do de macai E se robava anca el sestelo, alora?..

MINIS.     Signori della Legge... io mi rivolgo alla vostra preclara intelligenza, fatti edotti dalle mie chiare dimostrazioni, affichè confermiate con una saggia sentenza la giusta condanna. ( Siede) .

NANE       AMEN !! (Mormorio del pubblico).

PRES.       Prevengo il pubblico per la seconda volta che sono proibite tutte le manifestazioni pro e contro. La parola alla difesa.

AV.P.        Signor Giudice, signori della giuria, una sola parola per la difesa del mio protetto: PIETA' !

NANE       (Occhiataccia).

AV.P.        I testimoni assunti da ambo le parti, i precedenti dell'imputato, che ognuno conosce, valgono meglio di tutte le parole che io volessi spendere in sua difesa. La giustizia ha il dovere, anzi l'obbligo, in questo momento DI NON SPEGNERE in quest'uomo, LA FEDE, LA SPERANZA …

NANE       Alt: parcchè a carità ghe sòn za!

MINIS.     Fede e speranza nella giustizia, appunto. Non tenete conto, signori giudici, se madre natura ha dato a lui gli occhi grigi, poichè in tal caso CHI NON AVESSE LA FORTUNA DI AVERLI NERI, dovrebbe essere sottoposto a sorveglianza speciale. Gli zigomi sporgenti, CHE ALL'ONOREVOLE MIO AVVERSARIO danno tanto ai nervi, sono la prova evidente...DELLA SUA MAGREZZA, e segno di ..scarso nutrimento, nient'altro. Mentre il naso rosso è segno  sicuro CHE FUORI DI QUA'FA UN FREDDO DA CANI e che l'imputato non è ancora riuscito a riscaldarselo. Ecco, onorevole Pubblico Ministero, quali considerazioni ho potuto fare io nel guardare quell'uomo che siede di fronte a noi per essere giudcato. lo non trovo nell'operato del Canoccia nessuno degli estremi ravvisati dall'onorevole Pubblico Ministero. PRIMO: I frutti, oltre ad essere merce di rifiuto, -e io qui vi invito i a riflettere- indicano che l'uomo qui presente aveva fame;DONDE QUI NON SI DIMENT.ICHI IL COMANDAMENTO: "Dar da mangiare agli affamati"! Riguardo poi alla rissa è accertato che fu azione MOLTO OSCURA. Ecco, signor giudice, quali sono le mie considerazioni. Rivolgendomi quindi, unicamente al buon senso dei signori giudici, io concludo DICENDO UNA SOLA PAROLA

NANE       (Durante"l'arringa del difensore" si è impossesato del bicchiere d'acqua del giudice (...) per porgerlo all'avvocato, mettedosi al suo fianco come a sostenerlo). PIETA'????

AV.P.        Misericordia!

NANE       (Scaraventando l'acqua in viso all'avvocato) Ma va a remengo che me difendo da solo

PRES. S    ilenzio! (Batte col martello) CANOCCIA, ritorni al suo posto. .. (Al Pubblico Ministero) Replica?

MINIS.     ('Fa cenno di no) .

NANE       No! vol pì saverghene: el gà ciapà la so parte.

PRES.       Briseghella, avete nulla da dire?

ANDR.     Si, sior: mandelo in presòn, parchè el xe un delinquente.

NANE       (Gestaccio di Nane).

PRES.       Non faccia apprezzamenti. Carmela La Rosa, avete qualcosa da dire?

CARM.     Io non mi mangio mai le parole.

NANE       Le parole no, ma i paneti col salame sì che li magnava.

PRES.       E voi, Giovanni Canoccia?

NANE       Chi? Mi?.. Ecco, i pomi i gera zinque: tre de marsi e do de macài.

SCENAQUINTA

PRES.       Imputato alzatevi. (Legge) Oggi, 30 Gennaio 2000, è comparso davanti a questo Tribunale il nominato Giovanni Canoccia,detto Sardela, imputato di furto: per avere il giorno 14 corrente mese, preso nel negozio di fruttivendolo, di proprietà di Andrea Briseghella, detto Busìa, sito in piazza San Rocco,della frutta a danno del suddetto Briseghellri. Sentite le conclusioni del Pubblico Ministero e le conclusioni della difesa, avendo avuto ultimo la parola l'imputato, riteniamo applicabile ed applichiamo al suddetto Giovanni Canoccia la minima pena di 50.000 LIRE PER PASCOLO ABUSIVO. Vi avverto che avete tre giorni per ricorrere in appello.

(VIA TUTTI, MENO L'AVVOCATO E CANOCCIA).

ANDR. (Esce gesticolando verso la moglie e Canoccia).

NANE    (Come risposta) Ma va in malora (Al passaggio di Carmela le getta un bacio, provocando la reazione di andrea, subito sedata dal carabiniere).

AV.PEL.     (Si alza, leva la toga, raccoglie le carte, si abbottona la giacca ecc.). Dunque: hai sentito? Hai preso 50.000 lire.

NANE    E dove che le xe?

AV.PEL.     Che cosa?

NANE    I sinquanta mila franchi.

AV.PEL.     Una multa di 50.000 LIRE TI HANNO APPLICATO per pascolo abusivo Come se fossi una bestia.

NANE    Ah!... E mi credeva Del resto mi devo ringrassiarla, sior avvocato, parchè ormai me aspettava che i me mandasse in galera avi ta par zinque pomi marsi .

AV.PEL. Beh, ormai è andata... Sentl: vuoi che ricorriamo in cassazione?

NANE    Xela lontàn?

AV.PEL.     A Venezia.

NANE    Là, me assolvei del tuto?

AV.PEL.     Chi lo sa! Tanto ti potrebbero assolvere come condannare di più. ...

NANE    Xe mejo che paga i zinquanta mila franchi.

AV.PEL. Credo sia meglio anch'io. (Guarda l'orologio) Beh, io devo andare perchè si è fatto tardi.

NANE    Riverisco, sior avvocato: me despiase de no poderla ricompensare DE STO SERVISSIO che el m’ha fatto , ostregheta !

AV.PEL Gnente, gnente! Piuttosto bada di non (Fa il gesto di non rubare) Sai? Mi raccomando.

NANE    Cossa pensalo? Gnanca par idea! Parola d'onor, el varda.

AV.PEL. (Da la mano a Nane) Bene, siamo intesi? Ciao. ( Nel stringere la mano nane avrà sfilato l’orologio da taschino dell’avvocato. L’avvocato Esce).

NANE    Riverisco, avvocato... (Osservando l'orologio che avrà sfilato all'avvocato) No xe mal, no: par zinque pomi: tre de marsi e do de macài.

F I N E