Canta balla… Balla canta… Fila… fila… filastrocca

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Cantata balla, balla canta, fila, fila filastrocca…


Arteatro gruppo


    Canta balla…

     Balla canta…

    Fila…fila…Filastrocca

Di

Franco Romani

Produzione Arteatro Ragazzi

1989


Personaggi      

Il Raccontastorie

Quattro bambini

Pierina

Giustina

Carolina

Luigina

Il Giocattolaio

Il Vecchietto

Il Cantastorie

Il Prete

Il  Vu’ cumprà

L’Ubriaco

Trombetta

Tamburo

Pulcinella

Arlecchino

La voce del mago Tristocchio

Le parti dei quattro bambini e di Giustina, Carolina,Pierina e Luigina sono interpretate da quattro ragazze adulte, le parti del Vu’ cumprà, del Giocattolaio, dell’Ubriaco, del Vecchietto, del Prete e del  Cantastorie possono essere interpretate dallo stesso attore, le parti di Trombetta e Tamburo sono interpretate dagli stessi personaggi che interpretano Pulcinella e Arlecchino .


Canta balla, balla canta, fila,

fila filastrocca…

***

Siamo nella piazzetta di un paese, i bambini giocano,

si divertono…

Tutti                      Giro giro tondo

                               noi giriamo tutto il mondo

                               tutto il mondo è dei bambini

                               tanto belli e piccolini

                               Piccolini occhi di panna

                               Son tesori della mamma

                               Della mamma e del babbino

                               Viva il mondo piccolino

Bambino  1         Dai, facciamo un altro gioco!

Bambino  4         Sì, si…uno, due tre stella.!

Bambino  2         Chi sta sotto?

Bambino  3         Facciamo la conta!

Bambino  4         Conto io! Mettetevi in cerchio.

                               Ambarabà

                               Ciccì coccò

                               Tre civette sul comò

                               Che facevano l’amore

                               Con la figlia del dottore

                               Il dottore si ammazzò

                               Ambarabà

                               Ciccì coccò

Fatta la conta viene estratta la bambina 1, eseguono due-tre volte. Ognuno assume diverse posizioni quando viene detta la frase: Uno, due, tre, stella! Quando una delle concorrenti arriva a toccare chi chiama, la bambina 2 dice:

Bambino  2         Io non ho più voglia! Facciamo un altro gioco.

Bambino  4         Io…gioco con il cerchio.

Bambino  3         No, no! Giochiamo a campana, che si gioca tutti!

Bambino  4         Io voglio giocare con il cerchio (comincia a giocare, e mentre gioca canticchia)

                                Cavallino arrì arrò,

Prendi la biada che ti do,

Per andare etc. etc…

Bambino  1         E, allora io gioco a palla a muro ( prende la palla e gioca)Palla uno… palla due… palla tre…

Bambino  3         (rivolto alla 2) Vieni che si gioca a campana! (tracciano le campane con il gesso)(il 4 gira intorno al palco con il cerchio)vai a giocare da un’altra parte…Lo vedi, che ci dai noia!

Bambino  4         C’ero prima io!

Bambino  2         No, non è vero! Si era detto prima noi che si voleva giocare.(anche il n° 1 con la palla va intorno ai bambini che vogliono giovare a campana)

Bambino  2         Ora mettitici anche te!

Bambino  3         Si, è vero! Non si può mai essere tranquilli.

(entra uno strano personaggio. Il Venditore.Ha un contenitore con caramelle, giocattoli, palloncini)

Venditore           E’ arrivato il giocattolaio! Il caramellaio! Il gingillaio! Buoni, state buoni bambini, state buoni che ci sono le caramelle per tutti!

Tutti                      Viva le caramelle! Viva!

Venditore           Vediamo un po’ a chi si può dare la caramella!!

Tutti                      A me! A me! A me ! a me!

Venditore           Buoni, buoni. Facciamo una bella conta e vediamo chi si mangia la caramella. C’è anche un detto, bambini: Chi sta buona ed è più bella mangerà la caramella. Anzi, facciamo un’altra cosa. Se cantate una canzoncina tutti insieme, do una caramella a tutti. La sapete una canzoncina?

Bambino  1         Si, io la so. Cantiamo “ Mia bella signora..” (accenna il motivo)

Bambino  2         Ma no, non va bene, non si può cantare in coro questa!

Bambino  3         Cantiamo “Papaveri e papere” che la conosco bene! (l’accenna. Luigina canta insieme)

Bambino  4         No, no, no, non la so, io. Ne voglio cantare un’altra!

Venditore           E va bene, allora la scelgo io e si canta tutti. (acenna: Un bacio a Mezzanotte)

Tutti                      Si,si, si, si!…

Venditore           Allora pronti si canta.

Canzoncina

Non ti fidar di un bacio a mezzanotte,

se c’è la luna non ti fidar;

perché, perché la luna a mezzanotte

riesce sempre a farti innamorar.

Non ti fidar di stelle galeotte

che invitano a volersi amar.

Se la luna sta a guardar

non lasciarti affascinar,

non ti fidar.

Ma come farò senza più amar,

ma come farò senza baciar,

ma come farò a non farmi tentar…

Luna luna tu non mi guardar,

luna luna tu non curiosar,

luna luna tu non far la sentinella…

Ogni stella in ciel parla al mio cuor,

ogni stella in ciel parla d’amor,

ogni stella in ciel sarà la mia  stella.

Mezzanotte è per amar, 

mezzanotte è per sognar, fantasticar.

Venditore           Prendete, prendete, però la canzoncina poteva venire anche meglio. Ve la canto io. Sentite …( canta la canzone)

Ve ne approfittate. Mentre io cantavo mi avete ripulito tutto il banchetto. Me ne vado altrove.(mentre esce)  Compra le caramelle! C’è il venditore! Compra le caramelle! Che ce l’ho belle..

(i bambini continuano a giocare, fanno il girotondo). (un gran rumore come di tuono, li blocca. Una voce paurosa piomba sul paese. Mentre la voce parla i bambini rimangono immobili, il paese si abbuia. Quando è tutto buio verso la fine della voce, si chiude il sipario)

Voce                     (risata isterica) Ah! Ah! Ah! Ah!

Sono Tristocchio, il Mago della montagna e piango quando mi spidocchio. Ah! Ah! Ah! Il questo paese si ride troppo. Non sono abituato a sentire intorno a me tanto divertimento, specialmente dei bambini.

Questa mattina, qualcuno di voi con i vostri urlacci mi ha svegliato. Questo non lo posso sopportare. Non è permesso a nessuno di svegliare Tristocchio! Chiaro? ….ed è per questo motivo che sono costretto ad intervenire. Ah!ah!ah!. In questo paese non si riderà più, i bambini non riusciranno più a giocare! Ve lo dice Tristocchio il mago che fa il malocchio! Ah! Ah! Ah! Ah!

                                                               Riapre il sipario

Stessa scena. I bambini stanno l’uno lontano dall’altro e trascorrono il tempo tristemente…entrano un gruppetto di saltimbanco. Uno suona il tamburo, un altro la trombetta, uno la fisarmonica. I bambini restano abbastanza indifferenti. Durante il racconto del suonatore di fisarmonica (il Raccontastorie) gli altri saltimbanco portano in scena e montano un teatrino di burrattini.

Raccontastorie  Buon giorno bambini…(non rispondono; si rivolge allora ai bambini in sala) buon giorno     bambini. Li vedete questi bambini? Sono tristi, mettono tristezza anche a me… e anche a voi, vero? Eh, lo vedo, lo vedo! Ma non piangete. La soluzione ce l’ho io! Ah già, voi non lo sapete perché sono tristi…Sono tristi perché non sanno giocare…

               C’èra una volta… o forse due, tre, quattro…chissà? Un ridente paese di nome Gioiopoli, dove tutti erano allegri; le finestre al mattino si aprivano ridendo al primo raggio di sole, gli adulti lavoravano con gioia, i bambini giocavano con i loro balocchi, i cani correvano dietro ai gatti, i gatti giocavano con i topi, i topi mangiavano il formaggio. Vi piace il formaggio?… Anche a me, grattato! Ma… un giorno, anzi un brutto giorno, il cielo si oscurò all’improvviso, gli scuri sbatterono tremanti contro le finestre, le porte cigolando si chiusero. Che cosa stava succedendo? Il Mago Tristocchio, della Caverna nera, sulla montagna scura quel giorno aveva “le beghe”! Si era svegliato più triste del solito ed era scivolato come una slavina verso Gioiopoli. Arrivato sulla piazza lanciò il suo tremendo maleficio e poi se ne andò. Da quel giorno il paese di Gioiopoli si chiama, giustamente, Tristopoli. Gli adulti lavorano tristemente, i bambini non giocano più, i cani non corrono dietro i gatti, i gatti non giocano con i topi…ma i topi continuano a mangiare il formaggio.

Sono ormai trascorsi tanti anni e nessuno è riuscito a cambiare la situazione di questo paese. Ma un giorno, che poi sarebbe oggi, il Gran Consiglio dei Paesi Allegri, che stanno tra i Paesi Alti e Paesi Bassi, lontano dai Paesi Tristi, ha deciso di risolvere il problema. Hanno mandato me…Chi sono? Come chi sono? No, no non sono quello che pensate voi! Non sono quello dell’anno scorso. Ma nemmeno l’anno scorso ero quello dell’anno prima e dell’anno precedente. Comunque ora sono quello che sono ora e che ero prima dell’anno scorso e dell’anno precedente. Chiaro no? E allora chi sono? Il Raccontastorie, colui che conosce le novelle, le filastrocche, gli indovinelli, le conte. Le conoscete voi? Sentite questa:

UN CERTO GEREMIA

PASSO DA CASA MIA

INCIAMPO’ IN UNA CIABATTA

E DIVENTO’ DI LATTA.

PICCHIO’ DENTRO UN PORTONE

E DIVENTO’ D’OTTONE,

GLI VENNE UNA GRAN FAME

E DIVENTO’ DI RAME.

SI MISE IN UNA GONNA

E DIVENTO’ DI GOMMA,

PASSO’ DA PONTE VECCHIO

E CADDE DENTRO UN SECCHIO

VIDE UN CARDINALE…

E CI RESTO’ DI SALE!

(i due saltimbanco intanto hanno montato il teatrino e rivolgendosi ai bambini che sono in scena)

Trombetta          Siam venuti in questa pubblica piazza per mostrarvi una storia eccezionale. Tra pochi istanti in questo teatrino vedrete rappresentata una storia di Pulcinella e Arlecchino (suona )

Tamburo             Una storia molto bella di Arlecchino e Pulcinella (suona)  (entra in scena un vecchietto)

Vecchietto          Andate a casa, andate a casa! ‘un vi confondete co’ ‘sta gente…se lo sanno le vostre mamme…vi picchiano…datemi retta cittini, andate a casa…

Raccontastorie  Lasciateci lavorare, signore; lasciateci lavorare. E voi bambini non date retta a questo vecchiac…vecchietto.

Vecchietto          Io ve l’ho detto e ‘un ve lo ripeto. ‘ste cose voi ‘un ci  sete abituati a vedelle. E voi vergognativi, approfittavvi di questi pori citti. E’ meglio che me ne vada, se no mi comprometto.

Raccontastorie  Bravo, bravo, è meglio, molto meglio! Ma non perdiamo altro tempo ed andiamo ad iniziare.

Pierina                 Ma chi sono questi?

Luigina                Non lo so!

Carolina              Che cosa fanno?

Giustina              Io li conosco. La mia mamma me l’ha detto che una volta c’erano questi che facevano i burattini

Pierina                 Ma che sono i burattini?

Luigina                Non lo so!

Carolina              Ma che fanno i burattini?

Giustina                              Io, lo so cosa fanno! La mia mamma mi ha raccontato che quando ero piccina, c’erano sempre i burattini nel paese. Facevano suoni con la bocca…forse cantavano!

Pierina                 Cosa vuol dire cantare?

Luigina                Non lo so!

Carolina              Io una canzoncina la so, però non so se la posso cantare….mi vergogno!

Giustina              Zitti, succede qualcosa!

                               (musica, luci sul teatrino, siparietto)

(teatrino dei burattini)

Burattino Presentatore.    Dal mare, dal cielo, dai monti e dalla terra ecco a voi una storia di Pulcinella. La rima c’è poca, ma la storia è bella. Buon divertimento. (esce)

Pulcinella           Disgraziato, fetente, mariuolo che non sei altro. Avevi la possibilità, l’unica che ti era capitata nella vita di fare fortuna e te la sei lasciata scappare.  Disgraziato, fetente, mariuolo…

Arlecchino          Che ti succede Pulcinella? Con chi ce l’hai?

Pulcinella           Disgraziato, fetente…Con me ce l’ho. Sono un morto di fame. Tutti mi odiano! Mi hanno sempre odiato. Mi capita la fort8una…e che faccio?

Arlecchino          Che hai fatto?

Pulcinella           La lascio scappare…la lascio scappare. Mi prenderei a morsi nel capo!

Arlecchino          Sei proprio disgraziato e fetente…

Pulcinella           Disgraziato e fetente sarai tu!

Arlecchino          Ma se mi hai detto tu che…

Pulcinella           Io di me posso dire tutto quello che voglio, ma non ti permetto di dirlo a te.

Arlecchino          Uhhhhhm! Scusa, scusa…

Pulcinella           Scusa un corno! Sono inguaiato fino alla punta del mio cappello e tu vieni qui e mi offendi!…

Arlecchino          Senti, scusa se ti ho offeso, facciamo la pace e poi vediamo di farci una bella mangiata in barba a qualcuno.

Pulcinella           Non mi parlare di mangiare, che una fame, di quelle fami che se sento parlare di mangiare mi viene fame.

Arlecchino          Potremmo trovare un pollo arrosto, qui nella strada con delle patatine croccanti…

Pulcinella           Basta, non ne parliamo più!

Arlecchino          Una bella insalatina;…ben condita…con un uovo sodo.

Pulcinella           Basta ho detto! (lo manganella)

Arlecchino          Non mettermi le mani addosso, sai! Tiè, tiè.(lo rimanganella)(arriva un Gendarme)

Gendarme          Basta, che cos’è tutta questa confusione?

Pulcinella           E’ stato lui!

Arlecchino          Non è vero, è stato lui per primo.

Pulcinella           Bugiardo, Tiè (lo manganella)

Arlecchino          Mi salvi signor Gendarme da questo scalmanato.

Gendarme          Fermi in nome della legge. Fermi!

Pulcinella           Io sono un povero disgraziato, affamato. Vi pare che abbia voglia di litigare con questo fannullone!

Arlecchino          Ha sentito, fannullone! Sempre mi offende…poi mi bastona…ora ci siete voi e potrete fare giustizia e metterlo in prigione.

Gendarme          No, no. Io non voglio immischiarmi nelle vostre beghe…quindi me ne vado.

Arlecchino          Ma… signor gendarme…se n’è andato!…

Pulcinella           (si avvicina minaccioso)Eh…si! Se n’è andato!…

Arlecchino          No fermo, ti scongiuro, lo facevo per te, perché ti voglio bene. In prigione almeno potevi mangiare.

Pulcinella           Quanto sei buono mio caro Arlecchino, e pensare che io!…

Ma non ci pensiamo più e continua a parlarmi di quel pollo arrosto che si potrebbe trovare in strada. Mi stò accorgendo che se me lo racconti bene, mi immagino che la fame mi è passata. A proposito di polli. Lo sai che differenza c’è tra un pollo grasso e uno secco?

Arlecchino          Vediamo…uhhhmm…non saprei…non me lo ricordo!…

Pulcinella            Non sai mai niente, non servi a niente, non sai di niente! L’unica cosa che sai fare è prendere le bastonate. Tiè, tiè,tiè…

Raccontastorie   (irrompe) questi bambini per essere salvati dalla maledizione del mago Tristocchio devono ridere. Questa storia è abbastanza triste. Non riuscirete a salvarli.

(quasi interrompendolo, da fuori. Canticchia)

Ubriaco                là,là,là…Andate a letto ‘briachi!…A te ti conosco,t’ho già visto!!la,la,la,la pastasciutta… E voi, bambini? Quanti siete? Due, quattro; sei, otto,nove. Undici, e poi, poi ho finito le mani. A te ti conosco, t’ho già visto!..Barabà…biribì…biribò.biribò? Questo biribò non mi è nuovo…biribì, biribà.(esce cantinuando con biribì, biribò,etc.)

Raccontastorie   E’ proprio un paese strano, c’è di tutto. Ma non perdiamo di vista il nostro obbiettivo. I nostri Burattini non sono riusciti purtroppo a scuotervi. Vediamo se riesco io con una canzoncina.

Canzoncina Raccontastorie

Se canto una canzone

Fò troppa confusione

Mi casca giù un calzone

                Per autosuggestione       

                                              

Se faccio un vocalizzo             cantare si mi  piace

In piedi su mi rizzo                    se poi tutto tace

E tutti tranquilizzo                mi faccio allor loquace

Perché non drammatizzo               e divento vivace

Se vado a passeggiare

E senza saltellare

Mi sento palpitare

Il cuor, per non cantare

Se poi invece fischietto                                 cantare si mi piace

E lo faccio in farsetto                                     se poi tutto tace

Sembra che sia un cinguetto             mi faccio allor loquace

Di un piccolo uccelletto                               e divento vivace

Pierina                 Ma perché questa gente fa tutte queste cose?

Luigina                Non lo so!

Carolina               Non sai mai niente tu.

Giustina              Io lo so. La mia mamma mi canta sempre le canzoncine.

Pierina                 Ma quante cose ti fa la tua mamma! O chi è mai? Superman?..e poi cosa sono le canzoncine?

Luigina                Non lo so!

Carolina               E’ una cosa …come… quella che ha fatto…quello là.

Giustina              Appunto una canzoncina come quelle che canta la mia mamma.

Vecchietto           Ve lo detto ‘un vi ci confondete co’ ’sta gente. Andate  a casa.

Pierina                 Ma noi vogliamo vedere cosa succede.

Luigina                Io guardo! Ma non ci capisco niente:

Carolina               Siamo sempre in tempo ad andare via…quando vogliamo.

Giustina              Io resto, perché lo voglio raccontare alla mia mamma quello che fanno questi qui. E poi lo voglio raccontare anche alla mia maestra.

Raccontastorie  Molto bene bambini.(rivolto al teatrino)allora siamo pronti? Non vi dimenticate che bisogna far divertire questi bambini.

TEATRINO DEI BURATTINI

Pulcinella           ( ride a crepapelle, solo in scena)

Arlecchino          (entra, lo guarda) Che ti succede Pulcinella?

Pulcinella           Sono contento, ma contento, che da quanto sono contento mi è passata la fame.

Arlecchino          A si? Beato te. Io ho una fame!

Pulcinella           Ti sono amico e ti voglio aiutare. Mettiti fermo, respira forte e poi ridi.

Arlecchino          (esegue) (ride)

Pulcinella           Come stai?

Arlecchino          (poco convinto) eh!..Credevo fosse più faticoso.In effetti…Mi è…rimasta un fame!

Pulcinella           Vuol dire che hai riso male. (deciso) ridi di nuovo!

Arlecchino          (ride a crepapelle)

Pulcinella           Come va? Eh..?

Arlecchino          Una fame!!!

Pulcinella           Peggio per te. Vuol dire che starai digiuno. Io mangio la frutta e me ne  vado,(ride) (chiude il siparietto del teatrino)

Raccontastorie  Avete visto bambini come ridevano quei burattini? Presto provate anche voi, è facile. Provate!

                                                                              Entra il Vu’ cumprà

Vu’ cumprà        Bello, bello. Compra orologio, compra cassetta. Bella coperta, bella coperta, accendino?. Compra, compra!

Raccontastorie  Ma che vuoi? Non vedi che ci dai noia?

Vu’ cumprà        Vu cumprà orologio. Bello, bello, accendino? Compra accendino dieci mila. Compra, orologio, sveglia…bello,bello!

Raccontastorie  Ve l’ho già detto, andatevene. Qui dobbiamo risolvere un problema serio. Non possiamo perdere tempo con queste sciocchezze.

Vu’ cumprà        (rivolto ai bambini) cumpra tu orologio. Cumpra!

Giustina              Io ce l’ho l’orologio, la mia mamma me l’ha regalato per la mia prima comunione.

Pierina                 Anch’io ce l’ho.

Luigina                Io non ce l’ho!

Carolina              io a casa ci ho una sveglia grossa grossa.

Vu’ cumprà        Combra cassetta, combra tappeto.

Giustina              La mia mamma non me li da i soldi e poi non vuole che parli con la gente che non conosco. Io con lei non ci posso parlare. Signore!

Raccontastorie  Allora…! Te ne vai o ti devo prendere a calcioni sul…cul…culetto!

Vu’ cumprà        (mentre esce) tu buono. Io mangiare. Solo vendere orologio. Cassetta, tappet…

Raccontastorie  (spingendolo fuori) Vai, vai…dunque si diceva…anzi dicevo… ah! Avete visto bambini come ridevano i burrattini?..bè..provate a ridere anche voi…presto provate.

Pierina                 (rivolta a Luigina) Cosa vuol dire ridere?

Luigina                Non lo so!

Carolina              Io ho visto come facevano, ma non mi riesce.

Giustina              La mia mamma mi ha detto che quando era piccina, lei rideva parecchio. Ma ora non gli riesce più.

Raccontastorie  Vediamo un po’ se mi riesce a farvi ridere. C’è una filastrocca. Siete pronti? Voi del teatrino venite ad aiutarmi.

                                I due escono saltellando e prendendo i bambini per mano, questi rimangono passivi.

                               Fanno eseguire i movimenti che comanda il Raccontastorie. I bambini eseguono come fossero marionette.

Raccontastorie

ALZO UNA MANO

ALZO QUELL’ALTRA

MUOVO LA TESTA

APRO LA BOCCA
LA PANCIA MI GONFIO

RESPIRO PIU’ FORTE

POI DO’ UNA FIATATA

E FO’ LA RISATA

AH, AH, H…AH,AH,AH…AH,AH,AH,AH,AH,AH!!!

RIALZO UNA MANO

RIALZO QUELL’ALTRA

RIMUOVO LA TESTA

RIAPRO LA BOCCA

LA PANCIA RIGONFIO

RESPIRO PIU’ FORTE

POI DO’ UNA FIATATA

E FO’ LA RISATA

AH,AH,AH…AH,AH,AH,…AH,AH,AH,AH,AH,AH!

Trombetta          (rivolto a uno di bambini e successivamente agli altri)Ed ora fai sentire questa famosa risata

Pierina                 Non ci riesco, non ci riesco!

Tamburo             Avanti prova di nuovo, ti aiuto io  (ride).

Pierina                 ah,ah,ah(invece di una risata gli escono solo degli ah,ah,ah! Esclamativi)

Raccontastorie  (a Giustina)    Prova tu.

Giustina              ah,ah,ah( altre esclamazioni, diverse da quelle di Pierina)(mentre Trombetta e Tamburo provano  con tutti i bambini la risata, ma escono solo esclamazioni di ah,ah,ah!)

Raccontastorie  (rivolto al pubblico) Allora bambini vogliamo aiutarli? Facciamo sentire a questi bambini come si ride! A voi riesce ridere vero?

                               Bene, bravi. Allora siamo pronti? Al mio cenno facciamo tre belle risatone. Pronti? Via! Bravi, bravissimi. (rivolto al palcoscenico) Avete sentito quanto sono bravi?

Pierina                 A me non riesce a ridere.

Luigina                Io ci ho provato, ma è difficile!

Carolina              Non sono cose per noi. Non abbiamo mai riso. Non possiamo riuscirci!

Giustina              Non è giusto. Se mi avesse sentito la mia mamma mi avrebbe detto che sono stata brava! Mentre voi non mi avete detto niente. Siete cattivi! Voglio andare dalla mia mamma.

Gli altri bambini    Anch’io, anch’io, etc

Raccontastorie  Aspettate, fermi, fermi non potete andar via ora! La storia non è finita e poi ci sono ancora i burattini!.. La nostra missione non può fallire.

I bambini rimangono, si illumina il teatrino

  Pulcinella         (piange davanti alla casa del padrone)

                               Ih,ih,ih! Un uomo come me, serio, laborioso, onesto, intelligente. Sempre maltrattato da tutti. Nessuno mi vuole bene.

Arlecchino          Ciao Pulcinella, che ti succede? Ti ho lasciato nell’ultima scenetta che ridevi a crepapelle ed ecco che ti ritrovo qui a lagnarti, mezzo affogato in un mare di lacrime.

Pulcinella           Tu sapessi, che cosa mi è capitato. Tu sapessi!…Non parleresti così. Hanno rubato al mio padrone…!

Arlecchino          Avanti, raccontami,  fai sapere anche a me, la tua disgrazia.

Pulcinella           Senti, senti, senti che cosa mi è capitato! Ritornato a casa il mio padrone mi ha chiesto “ Pulcinella è venuto nessuno a casa?” “ A casa signor padrone non s’è visto mosca” “Bene!” mi ha detto. E’ entrato in casa. Urla, urla, urla…

Arlecchino          si!.. urla, urla, urla…e poi?

Pulcinella           E poi,…e poi  è uscito fuori con il bastone e botte, botte. Ho cercato di chiedere il motivo e lui…

Arlecchino          Botte, botte.

Pulcinella           Stai zitto, non mi interrompere. Finalmente tra una bastonata e l’altra, mi domanda di nuovo. “Pulcinella è venuto nessuno a casa?  “ ed io prontissimo, anche se un po’ ammaccato, prontissimo come sempre rispondo “ Non si è visto una mosca.” E lui, botte, botte. E tra una botta e l’altra mi dice che è stato derubato.

                               “ma padrone mio, come potete pensare, che se anche mi fosse sfuggita qualche mosca che è passata di qui, possa avervi derubato?” E lui per tutta risposta lo sai cosa ha fatto?

Arlecchino          Botte, botte.

                              

Luigina                (comincia a ridere a crepapelle, i tre bambini la guardano ; lei continua) 

 

Raccontastorie Presto bambini è il nostro momento. Proviamo ancora a ridere tutti insieme. Via!

                                                                       Avete visto come è facile divertirsi e ridere, guardate Luigina, come ride. Possibile che voi rimaniate insensibili a tutto ciò? Comunque sono paziente, e voglio fare con voi un altro tentativo. Portate la cesta dei giocattoli ed intanto vi canto una canzoncina.

(Tamburo e Trombetta sono usciti e rientrati con delle ceste di giocattoli e li distribuiscono ai bambini. Questi li buttano via, gli vengono ridati etc. il tutto avviene in una sorta di pantomima, che aumenta nel ritmo man mano che i bambini prendono familiarità con i giocattoli)

                                              

LA VITA TRISTE DI QUESTO PAESELLO

                                PRENDERA’ GIOIA GRAZIE AI  BALOCCHI

                                OGNI BAMBINO COL SUO GIOCHERELLO

                                SORRIDERA’ ED APRIRA’ GLI OCCHI.

                                COL TRENINO, L’ORSACCHIOTTO E LA PALLA

                                LA GIOIA TORNERA’ DI NUOVO A GALLA

                                COL MECCANO, IL MONOPATTINO E I COLORI

                                LA GAIEZZA TRIONFERA’ SUI DOLORI.

                                I BAMBINI PIAN PIANO SARAN LIETI

                                I LORO GIOCHI SCOPRIRANNO QUIETI

                                NEL PAESE VIVRA’ DI NUOVO GIOIA

                                SARA’ DISTRUTTA MALEDETTA NOIA

                                COL TRENINO, L’ORSACCHIOTTO E LA PALLALA GIOIA TORNERA’ DI NUOVO A GALLA

                                COL MECCANO, IL MONOPATTINO E I COLORI

                                LA GAIEZZA TRIONFERA’ SUI DOLORI.

(applauso dei bambini e rumori vari. Trombetta, suona la trombetta; Tamburo, suona il tamburo. Trombetta e Tamburo entrano nel teatrino e velocemente si cambiano da Pulcinella ed Arlecchino,(naturalmente non visti)

Raccontastorie   Vedo che finalmente ci stiamo animando, molto bene. Brava Pierina vedo che hai preso il trenino? Brava!

Luigina                Io ho preso la palla! Guarda come so’ giocare..!

Raccontastorie   Brava Luigina. Ed anche Carolina, guardate come è brava sul monopattino. E tu Giustina con l’Orsacchiotto, sei contenta?

Giustina              Si! Anche la mia mamma…sarà contenta.

                                Entra un Cantastorie con chitarra

Cantastorie         (canta)  La dolorosa storia

                                               Che vo’ narrarvi or ora

                                               È storia che addolora,

                                               Quelli che stanno qua..

Raccontastorie   Ma che fate voi? Vi sembrano versi da fare? E’ un ora, capite…? Che si fa di tutto per far ridere questi bambini e quando cominciano a…muoversi un po’, diciamo così, t’arriva ‘sto coso con la chitarra e la dolorosa storia…

Cantastorie         E va bene, va bene! Quante storie per una storia! Ve ne canto una più allegra…

                               SE CAMMINI PE’ UNA STRADA

                                E QUALCUNO METTE BOCCA

                                               CANTA…BALLA…

                                               BALLA…CANTA…

                                               FILA…FILA…FILASTROCCA.

                                SE TI FERMI IN MEZZO A UN PRATO

                                E CUPIDO TE LA SCOCCA

                                               CANTA…BALLA…ETC…

                                SE L’AMORE TI COLPISCE

                                QUANDO POI LA NEVE FIOCCA

                                               CANTA…BALLA…ETC…

                                SE L’ARANCIA NON TI PIACE

                                PUOI MANGIARTI UN ALBICOCCA

                                               CANTA…BALLA…ETC….

NON E’ POLLO NE BISTECCA

NON E’ PANE O SALTIMBOCCA

                                               CANTA…BALLA…ETC…

                                SE TI VA DI DIR POESIE

                                O UNA BELLA FILASTROCCA

                                               . CANTA…BALLA…ETC…

                                TU LA CANTI E LA RICANTI

                                LA CANZONE CHE TI TOCCA

                                               CANTA…BALLA…

                                               BALLA…CANTA…

                                               FILA…FILA…FILASTROCCA.

Raccontastorie   Caro coso, se non vi dispiace, c’eravamo prima noi nella piazza… e… come vedete è anche piccolina per ospitare due, diciamo…compagnie. Per cui se volete…ve ne dovete andare…Chiaro?

Cantastorie         Che modi, che maniere, fra colleghi deve esserci più rispetto! Comunque me ne vado…e canto quindi quello che mi pare

                                               La dolorosa storia

                                               Che vo’ narrarvi or ora

                                               È storia che addolora,

                                               La vita che facciam..(esce)

Raccontastorie   Bene…sapete bambini cosa facciamo ora che avete i vostri giocattoli? Facciamo uno spettacolino di varietà. Io farò il presentatore e ognuno di voi canterà una canzoncina sul suo giocattolo. Gli altri se vogliono possono ballare. Avete capito?

Bambini              Si, si , si!!

Raccontastorie   Ah! Un momento chiamiamo anche i nostri amici Arlecchino e Pulcinella.

Giustina              Ma sono piccoli piccoli. Sono burattini!

Cantastorie         Hai ragione. Ma io che ci sto a fare allora? Dico la formula magica e voilà!

                                                         DAL TEATRINO CHE E’ PICCINO

                                                         ESCA FUORI IL BURATTINO

                                                         VENGAN FUORI CON UN INCHINO

                                                         PULCINELLA E ARLECCHINO

                                (tra lo stupore dei bambini escono dal teatrino i due vestiti da Arlecchino e Pulcinella)

Raccontastorie   Signore e signori, bambini e militari ed altri generi alimentari…sono venuto in questa pubblica piazza per presentarvi uno spettacolo eccezionale. Tra pochi istanti dalla melodiosa, fulgida, tonica e corroborante voce di Pietrina. La canzone del trenina! Oh! Pardon! Del trenino!

(canzone e coreografia a cui partecipano tutti i bambini con il giocattolo che di volta in volta viene festeggiato. Arlecchino e Pulcinella fanno altre cose, sempre inerenti alla coreografia)

CANZONE DEL TRENINO

CORRE IL TRENO SUL BINARIO E FA CIUF E CIUF FA CIUF CIUF

IL TRENINO MIO PICCINO FA CIF, CIF,E CIF CIF

COI RAGAZZI FACCIO IL TRENO E FO’ TRUM TRUM TRUM TRUM

POI MI FERMO ALLA STAZIONE E FO’ FIU’ FIU’ FIU’

CIUF CIUF FA’ IL TRENO

SOTTO IL CIELO INFINITO E SERENO

CIUF CIUF FA’ IL TRENO

PUNTA DRITTO NELL’ARCOBALENO

IL TRENINO MIO PICCINO CHE GIOCATTOLO BELLINO

UN GIOCATTOLO IDEALE SEMBRA PROPRIO CARNEVALE

SUL BINARIO LEVIGATO LE ROTINE HO INCERNIERATO

SUL VAGONE MI DIVERTO COME ASSISTERE A UN CONCERTO

CIUF CIUF FA’ IL TRENO

SOTTO IL CIELO INFINITO E SERENO

CIUF CIUF FA’ IL TRENO

PUNTA DRITTO NELL’ARCOBALENO

Raccontastorie   Molto bene, molto bene una canzoncina eccezionale ed andiamo a vedere cosa ci ha preparato Luigina con la sua palla. Intanto che Luigina si prepara vi voglio raccontare una barzelletta. Che ne dite? Vi piacciono le berzellette?… Lo sapere qual è il colmo dell’avarizia per un genovese?….Aspettare di avere la febbre per far bollire l’acqua per il the…appoggiando il pentolino alla fronte…ma ecco che Luigina è pronta.Via

CANZONE DELLA PALLA

PAM PAM PAM FA’ LA PALLA

PAM PAM PAM MA NON BALLA

VOLA IN CIELO COME UNA FARFALLA

CASCA GIU’ E CI RIMANE A GALLA

CON DUE BAFFI ROSSI E’ MARESCIALLA

QUELLA CINESE E’ DI COLORE GIALLA

E CON LA CODA E IL CRINE E’ UNA CAVALLA

MA PER ME RIMANE LA MIA CARA PALLA

NON STA’ MAI FERMA MANCO A PICCHIALLA

PERCHE’ RIMBALZA COME UN PESCE A GALLA

LA MIA PALLA SEMBRA UN PAPPAGALLO

CHE FA DEI SALTI COME UN BEL CAVALLO.

Raccontastorie   Brava la nostra Luigina che ci ha cantato questa palla. Questi bambini sono diventati davvero divertenti, cantano, ballano e ridono. Ormai il Mago Tristocchio e battuto. Ma non ci facciamo prendere dalle tristezze e passiamo al prossimo numero.(Pulcinella e Arlecchino gli ballettano davanti) E voi che volete? Lasciatemi presentare.(gli parlano all’orecchio) Anche voi? (di nuovo all’orecchio) e va bene in fin dei conti non avete ancora detto niente, mi sembra giusto. Però la cantiamo anche noi. Facciamo un settetto.

PULCINELLA                  IL MIO NOME E’ PULCINELLA

                                               E MI BRUCIAN LE BUDELLA

                                               UOMO TRISTE E SQUATTRINATO

                                               PERCHE’ SON SEMPRE AFFAMATO

TUTTI                  VIVA VIVA LE MASCHERINE

                                TUTTE BELLE E SOPRAFFINE

                                CHE DIVERTON TUTTI QUANTI

                                TANTO I FERMI CHE I PASSANTI

ARLECCHINO                 IL MIO NOME E’ ARLECCHINO

                                               MASCHERINA BIRICHINO

                                               E DEL NORD MASCHERA BELLA

                                               SONO AL PAR DI PULCINELLA.

TUTTI                  VIVA VIVA LE MASCHERINE

                                TUTTE BELLE E SOPRAFFINE

                                CHE DIVERTON TUTTI QUANTI

                                TANTO I FERMI CHE I PASSANTI  

RACCONTASTORIE  RACCONTASTORIE IO SON PER VOI BAMBINI

                                       QUELLO CHE VI RACCONRA I RACCONTINI

                                      CHE VI INTRATTIENE CON UNA BELLA STORIA

                                       E CHE VI ESORTA, SU FATE BALDORIA!

TUTTI                  VIVA VIVA LE MASCHERINE

                                TUTTE BELLE E SOPRAFFINE

                                CHE DIVERTON TUTTI QUANTI

                                TANTO I FERMI CHE I PASSANTI

                               

Raccontastorie   Ed ora che abbiamo dato il necessario spazio anche a quei due, continuiamo la nostra carrellata sui giocattoli. Veloce come il vento, rombante come un tuono, con la sua bella vocina vi presento Carolina.

Carolina                              CANZONE DEL MONOPATTINO

COL MONOPATTINO VADO A PASSEGGIARE

COME UNA BARCA CHE ATTRAVERSA IL MARE

COME UN ATLETA CHE SI VUO’ ALLENARE

E COME UN FRATE INTENTO A MEDITARE

COL MONOPATTINO VADO A TRABALLARE

SE PER LA STRADA MI TROVO DA UBRIACARE

E ME NE VADO TRANQUILLA COME STARE

ADDORMENTATA GIU’ IN FONDO AL MARE

SCI SCIO’ VADO A PASSEGGIO

SCI SCIO’ MENTRE VOLTEGGIO

SCI SCIO’ VO’ NELLA STRADA

SCI SCIO’ SENZA CHE CADA..

Raccontastorie   Vi è piaciuta bambini? A me tantissimo. E poi quei monopattini che giravano nel palco…quando ero piccolo ne avevo uno che andava anche in salita. Ma a voi di queste cose non interessa niente, per cui proseguiamo nel programma. In ogni spettacolo che si rispetti c’è sempre un momento particolare. Che so’ l’ospite d’onore, un’intervista ad un grande personaggio, cose particolari. Noi non abbiamo niente di tutto questo per cui abbiamo pensato di trasferirci in una discoteca. Purtroppo non abbiamo ne la discoteca ne il pubblico che in genere frequenta una discoteca.

A dir la verità non abbiamo neppure il pubblico dei Poggiardelli, per cui ci arrangeremo con quello che abbiamo. C‘è Pulcinella, c’è Arlecchino e ci siamo noi.

                                (ballo a cui partecipano tutti.)

Raccontastorie   Certo se non ci fossi stato io, questo balletto sarebbe stata poca cosa. Invece grazie alla mia presenza dobbiamo dire che ci siamo divertiti. Ma andiamo alla conclusione del nostro mini varietà. Dobbiamo ancora ascoltare la canzoncina della bambina Giustina. L’orso, ci hanno fatto anche un film. Musica maestro.

Giustina              CANZONE DELL’ORSACCHIOTTO

COL MIO ORSACCHIOTTO FACCIO

COI BAFFI, UN BEL PAGLIACCIO

CI BALLO E POI LO SCACCIO

MI PENTO E LO RIABBRACCIO.

POTREI BALLARCI IL TANGO

MA MALE CI RIMANGO

PERO’ PIU’ NON CI PIANGO

E ALLORA MI COMPIANGO

ORSA CHIOTTO

ORSA NOVE

ORSA DIECI

ORSA NOVE

ORSA CHIOTTO

ORSO SO’ O NON SO’

CHI LO SA’ MA SARA’

CHE QUEST’ORSO OR SO SARA’

COL MIO ORSACCHIOTTO VADO

A SPASSO PEL CONTADO

PURTROPPO NON DI RADO

INCIAMPO E ALLORA CADO

SE POI MI PERSUADO

E TUTTO MIOMALGRADO

CHE L’ORSO NON E’ UN DADO

ALLORA NON CI BADO

ORSA CHIOTTO

ORSA NOVE

ORSA DIECI

ORSA NOVE

 ORSA CHIOTTO

ORSO SO’ O NON SO’

CHI LO SA’ MA SARA’

CHE QUEST’ORSO OR SO SARA’

Raccontastorie   Un bell’applauso per la nostra Giustina che è stata bava, simpatica ed anche un po’ intonata!

Prete                     (entra applaudendo)Brava, brava Giustina…

Raccontastorie   Prego reverendo si accomodi.

Prete                     Salve bambini come va? Vedo che vi state divertendo? Bene bravi.

Giustina              Guardi quanto è bello il mio orsacchiotto!

Carolina               Le piace il mio monopattino?

Pierina                 Se vuole lo faccio giocare con il mio trenino.

Prete                     Oh! Grazie bambine, grazie. Ma non mi sembra il caso, data la mia condizione, di usare i vostri giocattoli.

Luigina                Giochiamo con la palla (tira la palla al prete)

Prete                     Oh! (dopo averla fatta balzare goffamente a terra gliela getta di nuovo) Ecco cara.

Raccontastorie   Allora reverendo che ne dice di questi risultati?

Prete                     Ottimi, veramente ottimi. Devo dire che avete compiuto un vero miracolo. Sono stato là nel vicolo per diverso tempo ad osservare l’evolversi dei fatti…un lavoro eccezionale!

Raccontastorie   Allora come avrà potuto vedere stavamo facendo una festicciola canora. Perché non ci canta anche lei una canzoncina?

Prete                     Ma vi pare! E poi all’infuori di qualche vecchia canzone, non saprei proprio cosa cantare.

Raccontastorie   Ci canti quello che sa, tanto per noi fa lo stesso. Basta partecipare. Non è vero bambini?

Bambini              Si,si si etc.

Prete                     E va bene! Visto l’insistenza…Vi canterò una canzone alla quale ci sono molto affezionato. Mi ricorda i bei tempi del seminario, la cantavamo sempre tutti insieme, quando andavamo a fare le passeggiate. Nel ritornello vi sarei grato se mi aiutaste un po’. Si tratta di Quel mazzolin di fiori. La conosce Maestro? (l’accenna al piano) Si, si bene.

Raccontastorie   State tranquillo avrete il nostro sostegno. Ed ora miei cari amici vicini e lontani dalla simpatica voce del nostro Pievano una canzone che nel tempo ci riporta lontano.

QUEL MAZZOLIN DI FIORI(tutti cantano)

Raccontastorie   Bravo, bravo sapevo che non ci avrebbe deluso, ma cosa fa va via?

Prete                     E si! Mi aspettano per le funzioni, devo andare. Arrivederci e grazie per la comprensione e l’attenzione che mi avete dedicato.

Raccontastorie   Ed ora non so’ più veramente cosa fare, cosa inserire per completare questo mini varietà. Le canzoni le abbiamo già fatte, il balletto pure, ospiti d’onore s’è detto che non ce ne sono, quindi non saprei…potremmo chiedere ad Arlecchino e Pulcinella che ci rappresentino un piccolo pezzettino di teatrino ingrandito, dal momento che anche loro, ora, sono ingranditi. Che ne dite? Glielo facciamo fare?…Bene…allora voi bambini mettetevi seduti buoni buoni ed andiamo ad incominciare.

                                (pulcinella rivolto verso la finestra della casa, canta la serenata del Don Giovanni, accompagnandosi con la chitarra)

Pulcinella             DE VIENI ALLA FINESTRA O MIO TESORO

DE VIENI A CONSOLAR COL BIANCO VELO

                                SE CREDI DOVERTI DAR QUALCHE RISTORO

DAVANTI AGLI OCCHI TUOI MORIR VORR’IO

TU C’HAI LA BOCCA DOLCE PIU’ DEL MIELE

      TU CHE ZUCCHERO PORTI IN MEZZO AL CORE

                     NON ESSER GIOIA MIA CON ME CRUDELE

    LASCIARTI ALMEN VEDER MIO VERO AMORE

Arlecchino          (appare da una parte e si nasconde non visto, risponde alla serenata e alle parole di Pulcinella, facendo finta di essere la donna della finestra)

                               Di chi è questa voce? Chi è là?

Pulcinella           Sono Pulcinella, smanioso di vederti.

Arlecchino          Oh! Mio caro Pulcinella, il vostro canto d’amore mi sconvolge tutta. Sento il mio cuore che batte come un ciabattino batte il cuoio.

Pulcinella           Ed allora mostratevi mio tesoro, illuminate questa piazzetta buia con la vostra presenza. Lasciatevi vedere per un solo istante, affinchè i miei occhi vi immortalino come una Polaroid 635 istantanea.

Arlecchino          Oh,oh! Non mi dite queste parole che aumentano il mio tormento quando non potrò vedervi più. Non siate crudele.

Pulcinella           Ebbene se volete mostrarvi, sarò io a raggiungervi fino al vostro verone. E allora…

Entra Arlecchino e si fa riconoscere

Arlecchino          Ciao Pulcinella, che cosa fai? Ti vedo sconvolto, agitato.

Pulcinella            Niente…niente…Provavo…questa chitarra che non và. Devo portarla a riparare. Suona tutto il contrario di quello che voglio suonare io!

Arlecchino          Ahhh! Capisco! Eee…tutte quelle belle parole che ho sentito…le dicevi alla chitarra suppongo?

Pulcinella            Proprio così! Quanto sei intelligente tu. Lo dico sempre io. Arlecchino è il più intelligente di tutti.

Arlecchino          Senti un po’ Dal momento che sono tanto intelligente, e quindi capisco tutto!… Che ne diresti di farmi contento una volta tanto ed accompagnarmi con la chitarra in una canzone? Visto che non l’hai mai voluto fare?

Pulcinella            E chi ti dice che lo farò questa volta?

Arlecchino          Guarda che sono intelligente. Ricordalo. Potrei dimenticarlo…di esserlo ed allora lasciarmi andare a qualche pettegolezzo su un certo Pulcinella…che per riparare la chitarra…faceva certe serenate e diceva certe cose… rivolto ad una finestra…!

Pulcinella            Credo proprio che ti accompagnerò nella canzone che vorrai.

Arlecchino          Molto bene. Allora …vediamo un po’…mi piacerebbe cantare una canzone del tuo paese. Una canzone napoletana.

                                               CANTA  Funiculi’ Funicula’

Pulcinella            Ed ora siamo pari! Ti ho fatto cantare ed ora…silenzio!

Arlecchino          Un momento. Questo era per la serenata. Ma per il resto!!?

Pulcinella            Che vuoi ancora?

Arlecchino          Una cosetta da niente. Mi devi giurare che qualsiasi cosa ti dirò, mi risponderai sempre “ E’ VERO”. Sei d’accordo?

Pulcinella            Disgraziato io ti uccido. Ti cavo le budella e poi ti ci impicco al ramo di salvia più alto del mio orto.

Arlecchino          Ah!.. Ah!… Attento! Non fare passi falsi. Tu lo sai che io lo so, e…lo posso far sapere a chi non sa!

Pulcinella            E va bene. Ma ora vattene.

Arlecchino          E’…no! Voglio prima fare una prova. Vediamo un po’… E’ vero che qualsiasi cosa ti dirò risponderai “ E’ VERO”? e che d’ora in poi mi darai sempre retta?

Pulcinella            Grrrr…Grrrr…. E’ VERO!

Arlecchino          E’ vero che Arlecchino è tanto buono, simpatico, intelligente?

Pulcinella            Grrr…grrrr…grrr… E’ VERO!

Arlecchino          E’ vero che sei un disgraziato, un morto di fame, un fetente, ed anche ‘nu poco sfaccimme?

Pulcinella            Grrr…grrrr…E’ vero! E’ vero! E’ vero!…Ma è anche vero che mi hai scocciato ed ora prendo questo bastone e ti do tante legnate quanto “E’ VERO” che mi chiamo Pulcinella…

Arlecchino          Vigliacco, vigliacco. Dirò a tutti delle tue debolezze.

Pulcinella            Credo che non te le ricorderai…dopo tutte le legnate che ti avrò dato.

Arlecchino          Aiuto, aiuto! (si rincorrono)

Raccontastorie   Fermi. Fermi! La storia stava finendo bene ed invece con la vostra disputa l’avete rattristita di nuovo. Quindi fate la pace e prepariamoci per il gran finale. Anche voi bambini, presto venite qua che facciamo un bel coretto.

NEL PAESELLO ARRIVARON I SALTIMBANCHI

TROVARON BIMBI TRISTI, MOGI E STANCHI

   LI FECER RIDER, GIOCARE E POI CANTARE

    A QUESTO PUNTO CE NE POSSIAMO ANDARE

Coro                      VIVA LA FESTA CHE CI MONTA LA TESTA

VIVA LA GIOIA CHE SCACCIO’ LA NOIA

VIVA LE MASCHERINE DI QUESTA STORIA

VIVA CHI R’ FELICE A FAR BALDORIA

E QUANDO ALICE SCESE NEL PAESE

RIMPICCIOLI’ PER AFFRONTAR LE IMPRESE

NOI CHE DA PICCOLI GRANDI SI DIVENTA

IN GRANDI IMPRESE POI CI SI CIMENTA

E VI SALUTANO ARLECCHINO E PULCINELLA

CON UN GRANDE INCHINO E UNA CANZONE BELLA

TUTTI FELICI INFINE QUI SON RIMASTI

SOLTANTO  NOI HAIME’ SI SALTA I PASTI.

franco romani 1989


Questo testo è stato scritto per lo spettacolo rappresentato da Arteatro Gruppo  nel 1989 per i bambini della scuola elementare E.De Amicis e per la scuola media G.Pascoli di Montepulciano.