Canto di Natale

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SERA DEGLI AUGURI 2004

Adattamento del “Canto di Natale” di Charles Dickens

adattamento di Michelotti Michela

ATTO PRIMO - SCENA PRIMA: in strada

Il sipario è chiuso. Parte una canzone natalizia (Jingle Bells). Si abbassa il volume quando parlano i narratori.

Narratore 1: E’ la Vigilia di Natale: tutta la città è in fermento: si respira un’aria di festa e di pace. I negozi stanno per chiudere: i ritardatari si affrettano per correre a casa dalle proprie famiglie.

ATTO PRIMO - SCENA SECONDA: nell’ufficio di Scrooge

Narratore 2: Ma c’è qualcuno che è ancora al lavoro…

 Cartello “Scrooge&Marley” per identificare la ditta (anche (Il tempo è denaro’). C’è un uomo seduto ad una scrivania che fa dei conti. Sullo sfondo ci sono una poltrona e una finestra.Scrooge è intento a contare soldi (prenderli dal Monopoli!) nel suo ufficio miseramente arredato, scarsamente illuminato, malamente riscaldato.

Narratore 3: Ebenezer Scrooge è un revisore contabile: è rimasto l’unico socio della ditta Scrooge & Marley: infatti Jacob Marley, è morto 7 anni fa. Ma Scrooge, il giorno del funerale, è andato al lavoro come al solito, perché a lui importa solo fare soldi.

Narratore 1: Ha un impiegato di nome Bob: lo paga pochissimo e lo sfrutta moltissimo.

Entra Bob. Si siede in un angolo alla scrivania, copia delle lettere

Narratore 2 : Ebenezer Scrooge è l’uomo più avaro, più egoista e più scorbutico della città. pausa Ed è anche il più solo.

Ebenezer: (irritato da tutta quella confusione) Ma cosa avranno mai tutti da festeggiare? Io proprio non li capisco! Il Natale è solo una buona scusa per buttare soldi. (a un certo punto vede l’impiegato che ogni tanto tenta di scaldarsi le mani alla fiammella della candela) Bob! Smettila di fregarti le mani! Il tempo è danaro e il carbone che ti do è fin troppo! Lavora! (con asprezza) E se mi chiedi altro carbone ti licenzio! (in tono minaccioso)

Bob:  Sì, sì… sì… signore (intimorito e balbettante, esce dalla scena)

Si sente bussare. Entra Fred a braccetto con la moglie.

Fred: Buon Natale, zio! Che Dio ti benedica!

Ebenezer: Che cosa vuoi?

Fred: Sono venuto ad invitarti a trascorrere il Natale con me e mia moglie.

Moglie: Anche se rifiuti sempre, noi ogni anno ti rivolgiamo ugualmente l’invito. Allora vieni?

Ebenezer: Non se ne parla! Ho di meglio da fare! E poi non me ne importa proprio nulla del Natale! Il Natale è solo un momento per sciupare soldi e per ritrovarsi di un anno più vecchi.

Fred:  Caro zio, ti ricordo che per festeggiare il Natale non sono necessari i soldi: servono soprattutto pace e amore. Ti rinnovo i miei auguri.

Moglie di Fred: Ti aspettiamo! Buon Natale.

Fred e moglie escono. Si sente bussare. Entrano tre donne.

Prima dama di carità: Buon Natale! Stiamo raccogliendo fondi per gli orfani:

Seconda dama di carità: Così avranno qualcosa da mangiare e qualche dono per Natale.

Ebenezer: Volete dei soldi? Non ci penso nemmeno a darvene! Pago le tasse, io… e quindi sostengo già gli istituti per i poveri. E poi io non festeggio il Natale. Devo badare ai miei affari. Andatevene via!

Terza dama di carità: Lei è un uomo senza cuore! Addio!

Esce Bob con dei libri, che appoggia sulla scrivania di Scrooge. Bob spegne la candela e si mette il cappello in testa

Bob Cratchit: Io ho finito con l’archivio. Posso andare a casa ora?

Ebenezer: E perché mai? Sono appena le sette!

Bob Cratchit: Ma Signor Scrooge! E’ la Vigilia di Natale e vorrei tornare a casa prima, per cenare con la mia famiglia. La prego, mi lasci andare!

Ebenezer: E va bene! Ma ne terrò conto nella busta paga!

Bob Cratchit: Grazie! Grazie! Buon Natale!

Bob esce. Si abbassano un pò le luci e restano così fino alla fine. Scrooge esce di scena

Narratore 3: Scrooge era davvero un uomo senza cuore. Alle undici, si incamminò verso casa. Lungo la strada incontrò una mendicante che chiedeva la carità, ma potete immaginarvi come si comportò.

ATTO PRIMO - SCENA SECONDA: a casa di Scrooge

Scrooge entra in casa sua. Si stiracchia un po’: si toglie la giacca. Indossa  vestaglia, berretto da notte, pantofole. Va a sedersi sulla poltrona. Si appisola. Da fuori si sente rumore di catene trascinate e porte sbattute. Scrooge si sveglia. Entra il fantasma di Jacob Marley, il suo socio..

Ebenezer: Chi sei? (spaventato)

Jacob: Chi ero… semmai. Ero Jacob Marley.

Ebenezer: Marley? Ma tu sei morto! Che cosa … che cosa vuoi da me? (indietreggia spaventato) Perché gli spiriti scendono sulla terra? E perché proprio da me?

Jacob: Ogni uomo deve portare il bene e la felicità. Altrimenti dopo la morte potrà solo piangere tutto il male che ha fatto. Quando ero in vita truffavo i poveri e rubavo pur di diventare ricco.

Ebenezer: Ma hai pensato agli affari, Jacob.

Jacob: Affari! Avrei dovuto occuparmi di altri affari: del bene, della carità, del perdono… Sono qui per dare a te un’altra possibilità. Ascoltami. Il tempo a mia disposizione sta per finire. Sono venuto a dirti che riceverai la visita di altri tre spiriti. Loro ti potranno confortare, se saprai approfittare dei loro consigli. Non dimenticare quello che ti ho detto. Ricordati!

Ebenezer: Sciocchezze, tutte sciocchezze! (Si butta sulla poltrona e si addormenta).

Rumore di catene trascinate e porte sbattute. Scrooge si sveglia di soprassalto.

Spirito passato: Ebenezer! Ebenezer!

Lo spirito si mette al centro del palco e Scrooge gli va incontro.

Ebenezer: E tu chi sei? Cosa ci fai qui?

Spirito passato: Sono lo spirito dei Natali passati. Devo farti vedere delle cose che tu hai dimenticato.

Scrooge da bambino (grembiule e fiocco) gioca con una macchinina.

Spirito passato: Lo riconosci?

Scrooge fa segno di sì con la testa.

Spirito passato: Quel bambino sei tu da piccolo. Eri in collegio, orfano e solo, come quei bambini a cui oggi hai negato un’offerta.

Una ragazza si avvicina al bambino Scrooge e gli accarezza la schiena

Spirito passato: Per fortuna c’era tua sorella Fanny a darti un po’ di affetto. Tua sorella aveva un gran cuore. E’ morta giovane ma ha lasciato un figlio, Fred, tuo nipote, che tu oggi hai trattato molto male. (pausa)

Signor Fezziwig (primo posto di lavoro)

Spirito passato: Ti devo dire un’altra cosa: Riconosci quest’uomo?

Scrooge: Ma certo! E’ il Signor Fezziwig, il mio primo datore di lavoro.

Fezziwig: Forza venite tutti: è Natale! Basta lavorare! venite tutti con me ho dei regali per voi!

Spirito passato: Il Signor Fezziwig era così allegro e generoso, ti ha aiutato e sostenuto. E per Natale organizzava feste bellissime per i suoi dipendenti e per i suoi amici. Non si può dire lo stesso di te, che con il tuo impiegato sei davvero scorbutico e lo paghi una miseria.

Scrooge: Basta: non voglio vedere nient’altro!

Spirito passato: Aspetta. Ti devo dire un’altra cosa: riconosci questa donna?

Belle, una giovane e bella fanciulla innamorata di lui

Belle: Scrooge, come sei cambiato!. Non sei più il giovane di cui mi sono innamorata. Non sono più io l’oggetto del tuo amore. E’ il denaro. Il denaro è il vero scopo della tua vita. Quando eravamo poveri ma felici avevamo tanti sogni e tante speranze. Poi sei cambiato. E io ho deciso di lasciarti. Addio.

Scrooge: Spirito, perché ti diverti a torturarmi? … Riportami nella mia casa, nel mio tempo!

Spirito passato: Ma Scrooge, queste sono le ombre delle cose passate. Ormai quello che è stato è stato.

Scrooge, un po’ per la vergogna, un po’ per la tristezza, scuote la testa e si porta una mano alla fronte... Si stropiccia gli occhi e si massaggia la testa, poi torna a buttarsi sulla poltrona. Si sente di nuovo il rumore delle catene ed entra lo Spirito del Natale presente.

Spirito presente: Sei tu Scrooge? Io sono lo Spirito del Natale presente. Vieni che ti mostro alcune cose che devi assolutamente vedere.

Fred triste a testa bassa

Spirito presente: Tuo nipote Fred è molto triste per come l’hai trattato oggi pomeriggio. Ci teneva a passare il Natale con te, ma tu l’hai cacciato via. (pausa)

Bob Cratchit. Bob sta costruendo una stampella (lavora con legna e attrezzi).

Spirito presente: Bob, invece sta preparando una stampella per suo figlio Tim.

Bob: Tim è molto malato e ormai non riesce più a reggersi in piedi da solo. Ah! Se guadagnassi un po’ di più potrei comprare una stampella nuova a Tim: non mi posso permettere neanche le medicine!

Spirito presente: Non può comprare le medicine perché ha altri quattro figli e lo stipendio che gli dai tu è troppo basso. Ma a te non è mai importato nulla di lui e della sua famiglia.

Scrooge abbassa la testa e la scuote. Va sedersi di nuovo sulla poltrona. Si sente di nuovo il rumore delle catene e Scrooge, preparato, va subito al centro del palco.Entra lo Spirito del Natale Futuro, vestito con una tunica nera e un cappuccio.

Ebenezer: Fammi indovinare: tu sei lo Spirito del Natale Futuro.

Spirito del Natale Futuro: Sì, sono io.

Ebenezer: Mostrami cosa mi aspetta!

Spirito del Natale Futuro: Guarda!

Entrano tre donne: due sono le dame di carità. Stanno chiacchierando insieme. FOTO: al cimitero

Prima dama: Hai sentito? Il vecchio taccagno è morto.

Seconda dama: Nessuno è andato al funerale di quel vecchiaccio di Scrooge.

Terza dama: C’era solo il prete.

Prima dama: E chi volevi che ci andasse?

Seconda dama: Non aveva amici, non aveva nessuno, a parte i suoi soldi.

Terza dama: Ma non li ha potuti portare nella tomba!

Le donne escono.

Narratore 1: Ebenezer Scrooge era molto provato da quello che aveva visto quella notte. Aveva capito quanto era stato avido ed egoista in tutta la sua vita.

Narratore 2: Aveva capito di aver fatto tanti errori. Selo sarebbe dovuto aspettare di fare una fine così, solo e dimenticato da tutti. (Entra Bob che si inginocchia davanti ad una lapide e piange)

Narratore 3: Ma quando Scrooge vede Bob inginocchiato su una tomba al cimitero, si sente scoppiare il cuore dal dolore.

Bob al cimitero che piange

Ebenezer: Cosa ci fa Bob al cimitero? Di chi è quella tomba? Non sarà di Tim? Cosa è successo, spirito? Parla!

Lo spirito non dice nulla, abbassa la testa e Scrooge si avvicina a Bob.

Ebenezer: E’ proprio Tim! Allora morirà! Ed è tutta colpa mia!

Scrooge corre dallo spirito e lo scuote, ma lo spirito non parla.

Ebenezer: Nessuno mi vuole bene ed è tutta colpa mia! Cosa posso fare per evitare tutto questo? Come posso rimediare?

Lo spirito esce. Canzone ‘So this is Christmas’. Resta Scrooge che si inginocchia disperato al centro del palco, piangendo. Si alzano le luc.

Narratore 1: Scrooge era disperato, perché pensava che ormai fosse tutto perduto.

Narratore 2: Ma venne  giorno e lui era ancora vivo. Ed era Natale! Forse era ancora in tempo!

Narratore 3: Corre in piazza e finalmente trova tutte le persone a cui aveva fatto del male.

Entrano tutti i personaggi. Si dispongono a semicerchio: le due dame di carità, Fred e la moglie a braccetto, che parlano con Bob Cratchit. Ebenezer va dalle dame: fruga nelle sue tasche e mette in mano dei soldi a una di loro.

Ebenezer: Tenete, questi sono per gli orfani. E ve ne darò degli altri! (rivolto alle dame)

Va infine dagli altri tre (Fred , Bob, Tim).

Ebenezer: Caro Fred ti ringrazio per il tuo invito. Passerò volentieri il Natale con te e con la tua moglie.

Fred: Non credo ai miei occhi! Buon Natale, zio!

Ebenezer: Quanto a te Bob, ti alzerò lo stipendio e salveremo il piccolo Tim!

Bob e Tim: Grazie! Grazie!

Ebenezer va al centro del palco, rivolto al pubblico. Gli altri si mettono intorno a lui a semicerchio: la loro faccia prima era stupita, ma ora sorridono.

Ebenezer: Voglio cambiare, voglio essere buono, voglio fare felice chi mi sta intorno! Buon Natale a tutti! Ho capito gli errori che ho commesso e voglio rimediare.

Tutti in coro: Sei ancora in tempo!

Fanny: Il Natale è proprio questo: accogliere nel cuore Gesù che nasce e vivere con gioia e bontà. Il Natale è tempo di perdono, amore e carità.

Tutti in coro: Buon Natale!

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per le scene: cartello ‘Scrooge & Marley’, camino, poltrona, soldi, scrivania, stampella

costumi: 3 dame + Moglie + Belle + Narratori pantaloni neri camicia bianca e papillon nero + spiriti passato e presente e fantasma Jacob lenzuolo bianco + fantasma futuro lenzuolo nero + Bob maglioncino dolcevita e sciarpone lunghissimo e guanti e cappello + Scrooge camicia da notte berretto pantofole.