Canto di Natale

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“Canto di Natale” di Charles Dickens

adattamento di Rossella Pellizzari

Canzone natalizia (Jingle Bells). Si abbassa il volume quando.

N:E’ la Vigilia di Natale: tutta la città è in fermento: si respira un’aria di festa e di pace. I negozi stanno per chiudere: i ritardatari si affrettano per correre a casa dalle proprie famiglie.

ATTO PRIMO - SCENA PRIMA: nell’ufficio di Scrogerotti Mario (scrivania, computer, cellulare)

N:: Ma c’è qualcuno che è ancora al lavoro…

Scrogerotti Mario, è un commercialista. Un tempo lavorava con un socio, Giacomo Marichiari, ma da 7 anni ormai lavora da solo, perchè il suo socio è morto. Mario però il giorno del funerale, è andato al lavoro come al solito, perché a lui importa solo fare soldi.

 Ha un impiegato di nome Roberto: lo paga pochissimo e lo sfrutta moltissimo.

Entra Roberto. Si siede in un angolo alla scrivania con un pacco di documenti che si mette a ordinare

Per dirla tutta Mario è un’uomo particolarmente avaro, egoista e materialista. ..... Ed è anche il più solo.

riparte in sottofondo la canzone di natale:

M: (irritato da tutta quella confusione) Ma cosa avranno mai tutti da festeggiare? Io proprio non li capisco! Il Natale è solo una buona scusa per buttare soldi.

suona il telefonino

M: Pronto?

(pausa di ascolto) no!, assolutamente no! non voglio sentire ragioni! non mi interessano i problemi delle sorelle Parodi, fatti pagare a tutti i costi....lo so che alla fine per noi sono pochi soldi ma è una questione di principio.....(pausa di ascolto) ma è ovvio che non rilasci ricevuta.....come potrei permettermi l’auto che ho se lasciassi traccia di tutti quello che facciamo, fatti furbo anche tu! che le paghi a fare le tasse....io risulto praticamente nella fascia di povertà!!! torna in ufficio con l’assegno o (pausa di ascolto).ma chi se ne frega che è Natale, è un giorno come un altro accidenti!... (  Roberto si sfregola le mani dal freddo)

Roberto! Smettila di fregarti le mani! qui non fa freddo: in questo ufficio si lavora bene e il caldo stordisce, quindi stai lavorando in condizioni perfette: se hai freddo è perchè stai lavorando pigramente: ci hai messo un sacco di tempo per preparare questi documenti

R:  Sì, sì… sì… signore, cercherò di essere più veloce (intimorito e balbettante, esce dalla scena)

Si sente bussare. Entra il nipote Federico con la moglie.

F: Buon Natale, zio! Che piacere vederti! Ti trovo in gran forma

M: (seccato) Che cosa vuoi?

Federico: Sono venuto ad invitarti a trascorrere il Natale con me e mia moglie.

Moglie: Anche se rifiuti sempre, noi ogni anno ti rivolgiamo ugualmente l’invito. Allora vieni? Farò un fantastico pranzetto

M: Non se ne parla! Ho di meglio da fare! E poi non me ne importa proprio nulla del Natale! Il Natale è solo un momento per spendere soldi e fai regali e poi si mangia, alla fine si sta anche male si ingrassa e bisogna pure spendere i soldi per la palestra per rimettersi in forma: voi siete pazzi.

Federico:  Caro zio, ti ricordo che per festeggiare il Natale non sono necessari i soldi: servono soprattutto pace e amore, voglia di stare insieme in compagnia.....Pensaci, zio, e per ora ti faccio tanti auguri.

Moglie di Federico: Ti aspettiamo! Buon Natale.

Federico e moglie escono.

 Si sente bussare. Entrano 2 signore con magliette con scritto Chiara e Stella cantando Tu Scendi dalle stelle e raccogliendo soldi.( pensare a luci basse e stella dalla chiarastella.

Chiara: Buon Natale! Stiamo raccogliendo fondi per la Caritas:

Stella: Così avranno qualcosa da mangiare e qualche dono per Natale.

M: Volete dei soldi? Non ci penso nemmeno a darvene! Pago le tasse, io… e quindi do già il mio 8 per mille agli istituti di sostegno per i poveri. E poi io non festeggio il Natale e non capisco perchè a Natale dovrei fare qualche cosa di più. Ho ancora un sacco da fare e devo lavorare, io!. Andatevene via!

Chiara e Stella: Lei è un uomo senza cuore! Addio!

Entra Roberto con dei libri, che appoggia sulla scrivania di Mario. Roberto si mette il cappotto e il cappello in testa

Roberto: Io ho finito con l’archivio. Posso andare a casa ora?

M: E perché mai? Sono appena le sette!

Roberto:  Ma Signor Scrogerotti! E’ la Vigilia di Natale e vorrei tornare a casa prima, per cenare con la mia famiglia. La prego, mi lasci andare!

Mario: E va bene! Ma ne terrò conto nella busta paga!

Roberto : Grazie! Grazie! Buon Natale!

Roberto esce. Si abbassano un pò le luci e restano così fino alla fine. MArio esce di scena

N: Il signor Scrogerotti era davvero un uomo senza cuore. Alle undici, si incamminò verso casa.

 Ormai per strada non c’era anima viva. Nelle case si vedevano dalle finestre le famiglie che festeggiavano il NAtale....ovunque luci e addobbi natalizi abbellivano i giardini....e tutto questo lo faceva arrabbiare ancora di più.

ATTO PRIMO - SCENA SECONDA: a casa di Scrooge

Scena:in casa di Scrogerotti (poltrona, arredamento scarno; televisore e telecomando e birra e cellulare)

Entra in vestaglia/pigiama e ciabatte, sbadiglia e si siede sulla poltrona a guardare la TV.

Si appisola

Da fuori si sente rumore di catene trascinate e porte sbattute. Mario si sveglia. Entra il fantasma di Giacomo Marichiari (con lenzuolo bianco), il suo socio..

Mario: Chi sei? (spaventato)

G: Chi ero… semmai. Ero Giacomo, il tuo socio, ricordi?.

Mario: Giacomo!?? Ma tu sei morto! Che cosa … che cosa vuoi da me? (indietreggia spaventato) Perché sei vento sulla terra? E perché proprio da me?

G: Ogni uomo deve portare il bene e la felicità. Altrimenti dopo la morte potrà solo piangere tutto il male che ha fatto. Quando ero in vita truffavo i poveri e rubavo pur di diventare ricco.

Mario: Ma lo fanno tutti! hai solo pensato a fare successo e che male c’è! Hai cercato di fare del tuo meglio Giacomo e si sa, per uno che vince 100 perdono! e sorride sarcastico

G::Il successo! Avrei dovuto occuparmi di altro per avere successo veramente come uomo: prendermi cura del prossimo, fare del bene, essere onesto, perdonare e aiutare gli altri .....e ho fatto tutto il contrario. Sono qui per dare a te un’altra possibilità. Ascoltami. Il tempo a mia disposizione sta per finire. Sono venuto a dirti che riceverai la visita di altri tre spiriti. Loro ti potranno aprire gli occhi, se saprai approfittare dei loro consigli. Non dimenticare quello che ti ho detto. Ricordati!

Mario: Sciocchezze, tutte sciocchezze! (Si butta sulla poltrona e si addormenta).

Rumore di catene trascinate e porte sbattute. Mario si sveglia di soprassalto. Nel palco si muove un fantasma con il bastone, come se fosse vecchio..

Spirito passato: Mario! Mario!

Lo spirito si mette al centro del palco e Mario gli va incontro.

Mario: E tu chi sei? Cosa ci fai qui?

Spirito passato: Sono lo spirito dei Natali passati. e su questo libro c’è la tua storia. Devo farti vedere delle cose che tu hai dimenticato.

In scena entra Mario da bambino (grembiule e fiocco) che gioca con una macchinina.

Spirito passato: Lo riconosci?

Mario fa segno di sì con la testa.

Spirito passato: Quel bambino sei tu da piccolo. Eri spesso solo, non avevi amici

Una ragazza si avvicina al bambino Mario e gli accarezza la schiena

Spirito passato: Per fortuna c’era tua sorella Fanny a darti un po’ di affetto. Tua sorella aveva un gran cuore. E’ morta giovane ma ha lasciato un figlio, Federico, tuo nipote, che tu oggi hai trattato molto male. (pausa)

La ragazza e MArio bambino escono di scena parlando gioiosamente

Entra un signore Signor Fezzi con tre panettoni/pandori in mano

Spirito passato: E lui, lo riconosci ?

Mario (con un moto di entusiasmo): Ma certo! E’ il Signor Fezzi, il mio primo datore di lavoro!.

Fezzi (rivolto a fuori scena) : Forza venite tutti: è Natale! Basta lavorare! anche quest’anno abbiamo lavorato sodo e ci meritiamo una bella fetta di panettone tutti assieme. Vi aspetto in sala riunioni.

Spirito passato: Il Signor Fezzi era così allegro e generoso, ti ha aiutato e sostenuto. E per Natale organizzava feste bellissime per i suoi dipendenti e per i suoi amici. Non si può dire lo stesso di te, che con il tuo impiegato sei davvero scorbutico e lo paghi una miseria.

Mario: Basta: non voglio vedere nient’altro!

Spirito passato: Aspetta. Ti devo dire un’altra cosa: riconosci questa donna?

 una giovane e bella fanciulla attraversa il palco ... Mario ha una faccia stupita

Spirito passato:Si, hai visto bene, lei è Giulia, un tempo eravate fidanzati, ma poi tu hai iniziato a pensare solo a far soldi, la trascuravi,

La giovane fanciulla viene raggiunta da un uomo con fare affettuoso

SS: ora come vedi lei è felice, forse non è ricca, ma è sicuramente felice e ben presto diventerà una mamma felice....

 

Mario: Spirito, perché ti diverti a torturarmi? … Riportami nella mia casa, nel mio tempo!

Spirito passato: Ma Mario, queste sono le ombre delle cose passate. Ormai quello che è stato è stato.

N: Mario è confuso. non si era mai fermato a guardarsi indietro sempre preso dai sui affari, e ora era avvilito e si vergognava di quello che aveva visto.

Finchè il N parla Mario, scuote la testa e si porta una mano alla fronte... Si stropiccia gli occhi e si massaggia la testa, poi torna a buttarsi sulla poltrona. Si sente di nuovo il rumore delle catene ed entra lo Spirito del Natale presente.

Spirito presente: Sei tu Mario? Io sono lo Spirito del Natale presente. Vieni che ti mostro alcune cose che devi assolutamente vedere.

Federico triste a testa bassa cammina con la moglie attrverso il palco

Spirito presente: Tuo nipote Federico è molto triste per come l’hai trattato oggi pomeriggio. Ci teneva a passare il Natale con te, ma tu l’hai cacciato via. (pausa)

Entra un bulletto con borchie e tatuaggi, poco raccomandabile

Spirito presente: Lui è Filippo, il figlio di Roberto. Roberto e la moglie sono molto preoccupati per lui, frequenta brutte compagnie, risponde male, dice un sacco di balle, ha spesso telefonini nuovi e non sanno come se li è procurati .

Spirito presente: I genitori erano sempre a lavorare e lui, sempre solo, ha conosciuto la persona sbagliata....e è ora è in un brutto giro. D’altro canto Roberto è sempre in ufficio, e con lo stipendio che gli dai..... la mamma non può stare a casa e occuparsi di lui. Ma a te non è mai importato nulla di lui e della sua famiglia.

Mario abbassa la testa e la scuote. Va sedersi di nuovo sulla poltrona. Si sente di nuovo il rumore delle catene e Mario, preparato, va subito al centro del palco.Entra lo Spirito del Natale Futuro, vestito con una tunica nera e un cappuccio.

Mario: Fammi indovinare: tu sei lo Spirito del Natale Futuro.

Spirito del Natale Futuro: Sì, sono io.

Mario: Mostrami cosa mi aspetta!

Spirito del Natale Futuro: Guarda!

Entrano le due sorelle Parodi: Contemporaneamente un prete con un becchino entra con un urna funeraria, la appoggia su un banchetto con la foto e accende una candela. 

1: Hai sentito? Il vecchio taccagno è morto.

2: Nessuno è andato al funerale di quel vecchiaccio di Mario.

1: C’era solo il prete e il becchino.

2: E chi volevi che ci andasse?

1: Non aveva amici, non aveva nessuno, a parte i suoi soldi.

2: Ma non li ha potuti portare nella sua Urna!

Le donne escono.

Narratore 1:  Mario era molto provato da quello che aveva visto quella notte. Aveva capito quanto era stato avido ed egoista in tutta la sua vita.

Aveva capito di aver fatto tanti errori. Selo sarebbe dovuto aspettare di fare una fine così, solo e dimenticato da tutti.

Entra il figlio di Roberto con le manette accompagnato da un uomo in divisa(Salvatore) e attraversa il palco.

Narratore: Quando Mario vede il figlio di Roberto arrestato si sente in colpa.

M: Ma davvero finirò così? Dimmi che non è così! Non è possibile!

Mario corre dallo spirito e lo scuote, ma lo spirito non parla.

Mario: Nessuno mi vuole bene ed è tutta colpa mia! Cosa posso fare per evitare tutto questo? Come posso rimediare?

Lo spirito esce. Canzone ‘So this is Christmas’. Resta Mario che si inginocchia disperato al centro del palco, piangendo ed esce di scena. Vengono tiolte poltrona e altro e si porta una statua per la piazza. Si alzano le luci.

Narratore 1: Mario era disperato, perché pensava che ormai fosse tutto perduto. Ma venne giorno e lui era ancora vivo. Ed era Natale! Forse era ancora in tempo!

Corre in piazza e finalmente trova tutte le persone a cui aveva fatto del male.

Entrano tutti i personaggi. Si dispongono a semicerchio: due donne , Federico e la moglie a braccetto, che parlano con Roberto e suo figlio. Mario va dalle sorelle Parodi e straccia un contratto:

Mario: Ecco: il vostro debito è pagato e se vi servono altri soldi ve li regalerò: venite pure da me!

Va infine dagli altri tre (Federico , Roberto, Filippo).

Mario: Caro Federico ti ringrazio per il tuo invito. Passerò volentieri il Natale con te e con la tua moglie.

Federico: Non credo ai miei occhi! Buon Natale, zio!

Mario: Quanto a te Roberto, ti alzerò lo stipendio, pagheremo la cauzione e tua mglie potrà restare a casa e seguire Filippo: vedrai, le cose cambieranno!!

Roberto e Filippo: Grazie! Grazie!

Mario va al centro del palco, rivolto al pubblico. Gli altri si mettono intorno a lui a semicerchio: la loro faccia prima era stupita, ma ora sorridono.

Mario: Voglio cambiare, voglio essere buono, voglio fare felice chi mi sta intorno! Buon Natale a tutti! Ho capito gli errori che ho commesso e voglio rimediare.

Tutti in coro: Sei ancora in tempo!

Loreta con la campanellina in mano: Il Natale è proprio questo: accogliere nel cuore Gesù che nasce e vivere con gioia e bontà. Il Natale è tempo di perdono, amore e carità.

Tutti in coro: Buon Natale!

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1 mario

2 roberto

3 federico

4 5 moglie di Federico (chiara stella e sorelle parodi, fidanzata, sorella di mario)

6 filippo

7 mario da piccolo, becchino, fidanzato della morosa

8 fantasma

9 carabiniere prete primo capo

10 Trilli

11 Narratore